Il mio capo sadico. Il mio segretario sexy

di FunnyYoungMe
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Visita al malato ***
Capitolo 2: *** Segreto ***
Capitolo 3: *** Vendetta e gelosia ***
Capitolo 4: *** Stanza d'albergo ***



Capitolo 1
*** Visita al malato ***


~~C.K.H’S POV

Qualcosa non quadrava. L'ufficio era troppo silenzioso nonostante il ticchettare delle tastiere dei computer, il mormorio dei dipendenti e il lieve ronzio dell'aria condizionata. Mancava qualcosa. O meglio, mancava qualcuno.
- Kim Ryeowook, dov'è Kim Jongwoon?- domandai al mio secondo assistente mentre questi sussultava e si guardava ai lati spaventato.
- Yesung.. Ah no, voglio dire, Kim Jongwoon sta male.- rispose guardando un altro dipendente, Lee Hyukjae, che si sbracciava per comunicargli qualcosa. - È svenuto ieri sera tornando a casa e mi sono preso la libertà di dirgli di stare a casa un giorno..signore.-
- Va bene.- replicai semplicemente prima di rinchiudermi nel mio ufficio.
E così il mio primo assistente stava male e non mi avvisava? Non sono tipo da prendere queste mancanze alla leggera per cui presi il cellulare e, prima che cambiassi idea, telefonai Jongwoon.
- Bronto?- rispose una voce maschile che non riconobbi. Il fratello? Il coinquilino? Il fidanzato?
- Vorrei parlare con Kim Jongwoon. Sono il suo capo.-
- Zono io, signor Cho.- replicò la voce. No, non poteva essere lui. La sua voce era profonda, roca...sexy.
Mi riscossi dai miei pensieri indesiderati. - Perché non sei qui?-
- Zignore, zto male. Ho l'influenza.- rispose prima di starnutire, lasciandomi quasi sordo.
- Ho capito. Beh, riposati che questa è una settimana impegnativa.-
- Zì zignore, lo farò. Grazie.-
- Uhm.. Allora, arrivederci.-
Avevo una strana sensazione che riguardava Kim Jongwoon. In tutti gli anni che lavorava con me, non l'avevo mai sentito parlare dei suoi genitori o della sua famiglia in generale. Anzi, non sapevo proprio niente di lui. Ora avevo questo bisogno impellente di conoscere di più sul mio assistente. Soprattutto di un assistente così perfetto, meticoloso, gentile, simpatico...sexy. “Ripigliati Kyuhyun! È un tuo dipendente!”, pensai mentre mi alzavo dalla sedia e andavo dall'altro mio assistente.
- Kim Ryeowook.- lo chiamai, appoggiando le braccia sulla sua scrivania. Lui sussultò.
- Sì, signore?-
- Prepara tutte le informazioni che hai sui dipendenti e portamele nel mio ufficio appena hai tutto, capito?-
- Sì signore. Sarà fatto.-

Tornai nel mio ufficio. Sarò anche stato curioso per Jongwoon, ma non potevo di certo perdere la mia faccia, la mia reputazione solo per lui. Figurarsi se andavo a chiedere ad un qualsiasi dipendente di dirmi tutto ciò che sapeva su un certo dipendente dai capelli neri sempre scompigliati, dagli occhi che luccicavano ogni volta che vedeva qualcosa che gli piaceva, con la testa quasi sempre su un altro pianeta, con le mani piccoline, una voce e delle labbra e un corpo...sexy.

Grazie alle informazioni raccolte da Ryeowook - gli avrei dato l'aumento di stipendio che mi stava chiedendo da mesi -, ora sapevo che Jongwoon abitava solo in città e che la sua famiglia abitava fuori Seoul, che condivideva l'appartamento in una zona piuttosto vicina con Ryeowook e Hyukjae, e che quello era il suo primo lavoro che aveva mantenuto per più di due mesi.
Dovevo saperne di più su questo ragazzo. La sua vita e i suoi sogni mi incuriosivano, e anche il suo passato. Perché era andato a vivere a Seoul, per esempio. O se aveva un fidanzato o una fidanzata. Erano domande che avrei voluto porgli e vederlo arrossire mentre mi rispondeva. “Che cavolo mi succede?!”, mi domandai prima di prendere il cellulare e chiamare l'unica persona che poteva aiutarmi: mio fratello maggiore.
- Dimmi Kyu-a.- disse Siwon rispondendo al primo squillo. Sotto sentivo un po’ di trambusto, quindi immaginai che si stava preparando per un set fotografico.
- Senti.. Non so come dirtelo.-
- Ti ho già detto mille volte di essere diretto e non girarci attorno, soprattutto quando sto lavorando.-
- Allora, hai mai avuto l'impellente desiderio di sapere tutto di una persona, nonostante questa ti sia stata vicina per tanto tempo?-
- Ti sei innamorato?! Era ora! Pensavo saresti morto single, con quel carattere che ti ritrovi. Perfino i tuoi dipendenti ti temono.-
- Non è vero, non mi temono affatto!-
- Sì che lo fanno. Specialmente il tuo assistente, quello moro che ha le mani piccoline.- ribatté lui. Me lo immaginavo con un ghigno sulle labbra.
- Comunque non sono innamorato.- replicai arrossendo. Fortuna che nessuno era in ufficio a quest'ora.
- Se lo dici tu.. Io ti ho risposto.-
- Va bene.. Lascia stare hyung. ‘Notte.-
No, definitivamente no. Io non ero innamorato di Jongwoon. Ero solo abituato ad averlo sempre attorno e quindi, non vederlo quel giorno, mi aveva stupito.


Prima di tornare a casa, feci una deviazione per andare in farmacia e prendere la medicina per mia madre. Quando arrivai a casa, avevo un sorriso a trentadue denti, spaventando la povera donna delle pulizie e destando la curiosità di mio fratello Siwon, che in quel momento si trovava sdraiato sul divano in soggiorno.
- Kyu, è successo qualcosa?- domandò mio fratello dal soggiorno.
- No hyung.- risposi appoggiando giacca a cravatta sull’appendiabiti della mia stanza.
- E allora cos'è quel sorriso?-
- Porta queste a mamma. Sono le sue pillole per la pressione. Io vado a letto. Dille che andrò a visitarli presto.- dissi tutto d'un fiato passandogli il sacchetto della farmacia.
Mio fratello non rispose ed uscì di casa. Nonostante avessimo un buon lavoro tutti e due, e anche abbastanza remunerato, avevamo deciso di vivere insieme. Poi, appena lo avessimo desiderato, avremmo anche potuto dividerci. Soprattutto nel caso uno dei due trovasse il partner.
La mia famiglia sapeva che ero gay e non gliene importava molto; erano contenti della persona che ero. Siwon era il figlio perfetto ma non lo invidiavo affatto. Anzi, lo adoravo. Comunque, se anche fossi andato a vivere con un ragazzo o avessi portato un ragazzo a casa, nessuno avrebbe avuto da ridire. E questo mi fece pensare a quanto mi sarebbe piaciuto avere vicino, in quel momento, un certo dipendente timido che lanciava sguardi verso il mio ufficio quando credeva che non lo vedessi. Un dipendente che, qualunque cosa stesse facendo, era irrimediabilmente pignolo...e sexy.

K.J.W’S POV

- Cosa hai detto a Demonio?- domandai guardando di sbieco Ryeowook che, appena entrato in casa, stava già cucinando.
- Oh, ho detto che ieri sera sei svenuto. Perché?- rispose lui smettendo di guardare lo stufato per guardarmi negli occhi.
- Perché mi ha chiamato.-
- Dovresti essere felice. Fino a qualche giorno fa lo chiamavi Sexy Ass.- ridacchiò Donghae, il fidanzato del mio coinquilino Hyukjae.
- Babo. Quello è solo in bagno o in camera.- replicò Hyukjae facendomi arrossire.
- Smettetela, seriamente. State corrompendo la mia mente.-
- Cosa gli hai detto quando ti ha telefonato?- chiese Ryeowook
- Che avevo l'influenza. Non potevo mica dirgli che non riuscivo a muovermi…-
- .. per il troppo esercizio con Heechul.- commentò Hyukjae sogghignando.
- Lo dici come se avessimo… come se fossimo andati a letto insieme.-
- Che dice Heechul hyung?-
- Che devo riprendere a correre più spesso e a fare esercizi a casa.-
Da un paio di mesi - ossia da quando la mia ex ragazza mi ha lasciato perché, testuali parole, “sei più grasso di me” - avevo cominciato ad andare in palestra. Lì avevo conosciuto Heechul hyung, uno dei ragazzi che andava in palestra solo perché interessato ad un ragazzo che ci lavora. Heechul era un bravo ragazzo, alle volte un po’ insistente, che continuava a dire che era ora che mi cercassi qualcun'altro.
- E so cosa volevi sentirti dire, Hyukjae, ma stai tranquillo che non staremo mai insieme.- sottolineai guardandolo male.
Il mio coinquilino e collega di lavoro era fermamente convinto che, per dimenticare i nostri amori non corrisposti - mio e di Heechul -, dovevamo finire insieme. Ma entrambi eravamo indignati dall'idea.
- Dai, è ora di cena. Lasciate stare Yesung hyung. D'altronde, neanche io penserei ad altri quando passo tutta la giornata a vedere il sedere ben fasciato del nostro capo.- disse Ryeowook mettendo in tavola la cena e sorridendo innocentemente.
Avevo dei coinquilini parecchio...asfissianti!


Avevamo appena finito di cenare quando sentimmo bussare alla porta. Nessuno degli altri mi aveva avvisato di stare aspettando qualcuno e neanche io aspettavo visite. Andai ad aprire la porta e mi trovai di fronte un ragazzo mai visto prima. Era alto quanto me, né grasso né magro, uno sguardo innocente, delle guance da spupazzare e un viso dolcissimo.
- Sto cercando Kim Jongwoon.- disse lui semplicemente, senza presentarsi né lasciando capire perché fosse lì.
- Sono io. E tu sei…?-
- Ah, sono Sungmin, un amico di… un tuo conoscente.- rispose porgendomi la mano. - Un conoscente che mi ha detto di darti questo.- aggiunse mettendo sul mio palmo un sacchetto di una farmacia.
Guardai dentro e vidi solo antibiotici da prendere in caso di raffreddore, delle bende termoriscaldate e un biglietto con scritto “Guarisci” al computer.
- Ma queste…- cominciai a dire alzando lo sguardo ma non trovando più Sungmin lì.
Scossi le spalle e tornai in salotto, dove i miei amici mi sottoposero ad un interrogatorio per sapere da dove arrivava il sacchetto, chi l'aveva portato, se era carino e se sapevo il suo nome.
Non risposi pienamente alle domande, visto che io stesso ne stavo pensando altre. Chi era Sungmin e di chi era amico? Chi mi aveva mandato degli antibiotici e perché farlo in modo anonimo?
Nonostante gli antibiotici non mi servissero, mi applicai le bande sui punti dolenti dalla palestra. Sorrisi grato quando cominciai a sentire un po’ di sollievo. Grato verso quello sconosciuto che mi aveva “salvato” da questi dolori.

C.K.H’S POV

C'era qualcosa che mi innervosiva. E no, non erano Hyukjae e Donghae che ci davano dentro nel corridoio dei bagni. Non era neanche il fatto che quella sera ci sarebbe stata una cena di lavoro coi superiori. Eppure, non riuscivo a stare calmo. Uscì per la quinta volta in un'ora dal mio ufficio per fare un giro sul piano, tanto per schiarire la mente e pensare lucidamente.
Fu in quel momento che ebbi una specie di rivelazione. Ora sapevo cosa mi innervosiva e che non mi faceva stare fermo. Il mio dipendente preferito, il mio pulcino dal piumaggio nero - ugh, mi faccio schifo da solo, per pensare queste cose -, il mio alieno umano era tornato al lavoro. L'avevo visto entrare in ufficio e da quel momento ero stato un ammasso di nervi in subbuglio. Perché? Semplice. Nonostante indossasse quello che io consideravo il vestiario adatto a questo lavoro - ero il direttore di una multinazionale nonostante i miei 28 anni -, in lui c'era qualcosa di...provocante. Cosa? I pantaloni. I pantaloni lo fasciavano, e anche troppo se volete saperlo. Per cui, ogni volta che si alzava - il che accadeva spesso, visto che era il mio primo assistente ed era il più bravo del piano - mi dava le spalle o mi guardava, mettendo in mostra quel...fantastico didietro che si trovava. Oltre anche al davanti.
“Merda! Un dipendente! Anche se non è un dipendente qualsiasi ma il più bravo fra tutti, oltre che il più sexy”, pensai fissandolo dalla scrivania di Hyukjae, ancora impegnato con Donghae.
- Ehm signor Cho?- sussurrò Ryeowook.
- Dimmi.-
- Ho lasciato dei documenti da firmare sul suo tavolo.-
- Mmm.- risposi senza guardarlo.
Ero intento a guardare Jongwoon. Perché tutto ad un tratto pensavo a lui? Insomma, erano cinque anni che lavorava alle mie dipendenze, quindi perché proprio ora? Però se ci pensavo bene, neanche prima mi piaceva l'idea che uscisse con qualcuno, ed era per questo che gli avevo dato talmente tanti lavori da fare che tornava a casa tardi. E forse, ultimamente lo notavo di più perché lo vedevo sempre in palestra, ogni volta parlando con un ragazzo molto espansivo che sapevo per certo che andava in palestra solo per Hangeng, il mio personal trainer.
Mi allontanai dalla scrivania e andai nel mio ufficio facendo di tutto perché Jongwoon notasse la mia camminata, oltre che il mio sedere. Sogghignai mentre mi sedevo, lanciando uno sguardo nella direzione del mio assistente. Aveva lo sguardo fisso nel vuoto, nel punto in cui ero passato io, e uno strano luccichio gli animava gli occhi. Sì, era deciso: avrei avuto quel ragazzo sul mio letto, con le buone o con le cattive.


- Signor Cho?- mi interruppe Yesung sporgendo la testa dentro il mio ufficio.
- Sì, Jongwoon?- gli risposi alzando lo sguardo dai documenti che stavo leggendo.
- Noi usciamo a pranzo. Le portiamo qualcosa?-
- Uhm, penso che verrò con voi. Posso o disturbo? In effetti, ho un appuntamento in un ristorante qui vicino. Venite anche voi, vi offro il pranzo.-
Yesung spalancò gli occhi. Non ero solito invitare a pranzo i miei dipendenti, anzi. L'unica volta che li invitavo era per Natale perché di solito o mangiavo in ufficio o andavo in un ristorante caro che loro non potevano permettersi.
- Pe-penso vada bene. Avviso gli altri.- affermò lui uscendo dalla stanza e correndo ad avvisare gli altri ragazzi.
Avevo un appuntamento con Sungmin, solo che di solito parlava poco. Forse, con i miei dipendenti, avrebbe parlato di più, aiutandolo a sciogliersi con le persone attorno a lui.
Quando uscì dall'ufficio, i ragazzi mi stavano aspettando davanti all'ascensore. Yesung era vicino a Ryeowook e continuavano a ridacchiare. Chissà per cosa ridevano.
Raggiunto il ristorante, entrai senza esitazione, avvisando il maître che ci sarebbero state quattro persone in più a pranzo con me. Infine, mi diressi al mio tavolo dove Sungmin mi stava già aspettando con un sorriso a trentadue denti stampato in viso e gli occhi molto luccicanti. Doveva dirmi qualcosa di importante.
Io e Sungmin ci conoscevamo dai tempi delle superiori. Dire che era il mio migliore amico era poco: era più un fratello perché gli volevo bene quanto a Siwon. Lui era stato il primo a cui avevo detto che ero gay ma lui non mi aveva giudicato e mi aveva anche convinto a dirlo ai miei genitori. Nel corso degli anni avevamo litigato spesso ma mai al punto di smetterla di parlarci. E i miei genitori… beh, lo amavano quanto noi due figli.
- Ciao Minnie.- esclamai avvicinandomi al tavolo, diretto alla sedia davanti a lui. - Ti presento i miei colleghi di lavoro: Lee Hyukjae, Lee Donghae, Kim Ryeowook e Kim Jongwoon.-
Sungmin sorrise ancor di più se possibile. - Salve ragazzi. Piacere di conoscervi, io sono Sungmin. E tu…- mi guardò serio -... smettila di chiamarmi Minnie, sono troppo grande.-
- Non si è mai troppo grandi per quel soprannome.- replicai sorridendogli. Con la coda dell'occhio mi resi conto che i miei colleghi erano basiti. E ancora in piedi. - Dai, sedetevi.-
I ragazzi si sedettero. Ryeowook era alla sinistra di Sungmin, Donghae e Hyukjae erano seduti il primo a capotavola e l'altro davanti a Ryeowook, alla mia destra. Yesung, molto imbarazzato, si sedette a capotavola, alla mia sinistra. Esultai mentalmente mentre la mia faccia rimaneva impassibile.
Mentre guardavano il menù - a me non serviva perché lo chef sapeva già cosa mangiavo - io lessi il messaggio che mi era appena arrivato.
“Ah sì, non te l'ho detto ieri sera ma.. Wow amico, hai gusti! Pur essendo etero, hai adocchiato un bel ragazzo.”
Guardai Sungmin che mi sogghignava mentre accennava lievemente a Yesung. Questi chiuse il menù e, dopo aver detto cosa avrebbe preso al cameriere, si girò ad osservare Sungmin.
- Ma tu sei il ragazzo di ieri sera!- esclamò puntandogli contro un dito.
- Esatto.- rispose lui sorridendo. - Mi stavo appunto domandando quanto tempo ci avresti messo a notarlo.-
- Non ho avuto modo di ringraziarti o di dirti di ringraziare il tuo amico.-
- Oh tranquillo, immaginavo lo avresti ringraziato. Ed è contento ti siano serviti.- disse lui, facendo spuntare sul volto di Yesung un'espressione interrogativa. Sicuramente si stava domandando chi fosse l'amico e come avesse fatto a sapere che lo aveva ringraziato.
Di certo non sono stato io che ha comprato gli antibiotici e le bende mentre prendevo le pillole per mia mamma. Figurarsi se compravo delle medicine per i miei dipendenti. Che cosa ridicola!
Il pranzo trascorse senza intoppi e senza imbarazzi. I miei dipendenti si trovavano bene con me e Sungmin. Erano perfino riusciti a farlo parlare di sua spontanea volontà e ora non taceva un attimo. Nonostante questa tranquillità, io avevo i nervi a fior di pelle per la vicinanza con Yesung. Davo troppa importanza alla sua vicinanza e ogni tanto mi passavano per la mente delle immagini non proprio innocenti su di me e lui, insieme, in una stanza, su un letto.. Basta! Dovevo pensare solo al cibo.

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Capitolo 2
*** Segreto ***


ATTENZIONE: Contiene imprecazioni

K.J.W’S POV

Perché l'avevo invitato a pranzo con noi? Non che fossimo imbarazzati a tavola anzi. Donghae e Hyukjae, stranamente lontani l'uno dalla bocca dell'altro, conducevano la conversazione e nessuno rimaneva zitto. Il problema? Guardare il mio capo mangiare era una delle cose più erotiche che gli avessi visto fare. Il che mi portava a balbettare ogni tanto, ad annaspare nell'aria in cerca di ossigeno per parlare anch'io - visto che l'ossigeno sembrava mi mancasse ogni volta che ero in sua presenza -. Mi sentivo terribilmente accaldato e non vedevo l'ora che il pranzo finisse per tornare in ufficio, all'aria fresca, con una parete di vetro a dividerci.
Ryeowook ogni tanto mi lanciava degli sguardi divertiti e mi mandava anche messaggi sul cellulare ma io, sapendo che tipo di messaggi erano, preferivo non leggerli a tavola. Sungmin, l'amico di Kyuhyun, era molto simpatico ma avevo l'impressione che mi volesse dire qualcosa, dato che continuava a girare la testa per guardarmi, aprendo la bocca come in cerca delle parole giuste e richiudendola immediatamente.
Alla fine del pranzo, io, Ryeowook, Hyukjae e Donghae ci alzammo per tornare al lavoro e lasciare i due amici da soli ma Sungmin ci fermò.
- Aspettate.- disse voltandosi a guardarci. - So che ci siamo appena conosciuti ma mi piacete e volevo rendervi partecipi di una notizia.-
- Che notizia? Hai conosciuto una ragazza?- domandò il mio capo con un'espressione curiosa in volto.
- Ecco.. In realtà..- cominciò a dire Sungmin arrossendo. - Ad aprile mi sposo.-
Wow. Il fatto che Kyuhyun non sapesse che il suo amico frequentava una ragazza e poi scoprire che il matrimonio sarebbe stato nel giro di cinque mesi mi lasciò perplesso. Se io mi sentivo così, non potevo immaginare come si sentisse Kyuhyun, che mi sembrava molto legato al suo amico.
Guardai il mio capo e lo vidi tendere i muscoli della mascella. Inoltre, le spalle erano tese. Molto. Per cui scambiai degli sguardi significativi con i miei amici e facemmo gli auguri a Sungmin. Dovevamo lasciarli da soli e quindi li salutammo, mentre io posavo una mano sulla spalla di Kyuhyun e gli davo una piccola stretta.

C.K.H’S POV

- Ecco.. In realtà..- cominciò a dire Sungmin arrossendo. - Ad aprile mi sposo.-
Cosa??? Come…? La notizia mi aveva sorpreso. Non che non fossi contento per lui solo che… Mi aspettavo che prima di dirmi che si sposava, mi dicesse che stava uscendo con una ragazza. Mi sentivo tradito. Insomma, io gli raccontavo tutto, senza tralasciare nulla. Lui non si era aperto con me. Non mi aveva confidato tutto. Forse il problema non era lui ma io? Forse ero troppo concentrato su di me da non rendermi conto di quanto fosse cambiato in questi ultimi sei mesi, diventando più gentile, più romantico, più… sì insomma, più innamorato!
Sentì che Yesung e gli altri ci salutavano mentre una mano si posava sulla mia spalla e mi dava una piccola stretta. Alzai un attimo lo sguardo e notai che il più vicino a me era Yesung. A Sungmin avevo raccontato perfino quanto mi piacesse Yesung e quanto lo volessi portare a letto.
- Kyu…?- mormorò Sungmin distogliendomi dai miei pensieri e riportando la mia attenzione su di sé.
- Sono contento per te. Chi è la fortunata?- dissi fingendo un sorriso. Non so perché ma il fatto che si sposasse mi disturbava.
- Kyu io.. Avrei tanto voluto dirtelo, credimi. Ma ogni volta che cercavo di parlartene.. le parole mi morivano in bocca e non so perché.- affermò arrossendo leggermente.
A quelle sue parole mi rilassai un po’. Doveva essere stato difficile per lui tutto questo tempo. Gli posai una mano sulla sua che teneva distesa sul tavolo. - Tranquillo. Io non avrei saputo cosa dirti né come comportarmi.-
Lo vidi sussultare un attimo prima di parlare. - K..Kyu io.. Prima di qualunque cosa dovrei dirti delle cose ma.. questo non è né il luogo né il momento adatto.-
- Come?-
- Ora devi tornare in ufficio e io pure e.. Ho bisogno di tempo per dirti tutto.- rispose lui sorridendo timidamente. - Grazie per il pranzo. Sono contento di aver conosciuto i tuoi colleghi… e Yesung.-
- Ah, oh… uhm, prego? Ci sentiamo più avanti. Fammi sapere quando vorrai parlarne, d'accordo?- gli dissi titubante. Avevo paura per quello che avrebbe potuto dirmi ma avrei resistito a qualunque cosa perché… perché lui era mio amico e non mi avrebbe mai fatto del male.
- Certo. Ora vado. Ciao.-
Ero certo che quel pranzo mi fosse servito per rendermi conto di varie cose: quanto era forte ma anche fragile la mia amicizia con Sungmin; e che Yesung seduto vicino a me, anche solo per mangiare, mi annebbia il cervello.

K.J.W’S POV

- Carino l'amico di Kyuhyun.- constatò Hyukjae, guadagnandosi così una gomitata nelle costole da Donghae.
- Sungmin.. È lo stesso ragazzo che è venuto ieri sera?- domandò Ryeowook avvicinandosi a me.
- Sì.-
- È chi è l'amico che gli ha detto di darti quelle cose?-
- Non lo so.-
Donghae sbuffò e notai che Hyukjae lo fulminava con lo sguardo, intimandogli di tacere. Non prestai attenzione alla cosa, anche perché eravamo arrivati in ufficio e loro due si stavano dirigendo ai bagni. Certo, erano sopravvissuti due ore senza baciarsi; dovevano recuperare il tempo perso. Prima di entrare in bagno Hyukjae si voltò a guardarci. Anzi, a fissarmi.
- Sei il benvenuto, se ti va.- annunciò ghignando.
Mi strangozzai con l'acqua che stavo bevendo. Mi aveva davvero appena invitato ad andare in bagno...con loro???? Mi girai a guardare Ryeowook; lui stava ridendo.
Riprendemmo a lavorare sapendo che il capo sarebbe potuto arrivare in qualsiasi momento. Infatti, dieci minuti dopo entrò in ufficio, con un sorriso forzato sulle labbra e visibilmente pensieroso. Tanto che andò a sbattere contro la parete di vetro del suo ufficio.
- Caz.. Che ci fa qui la..- cominciò a dire, ma poi tacque perché si era reso conto che era stata colpa sua sbattere contro la parete.
Si schiarì la voce ed entrò in ufficio, con me alle sue calcagna che portavo una busta di ghiaccio da mettere sulla botta. Quando si rese conto della mia presenza e della busta, si sedette sul divanetto appoggiando la testa sullo schienale e facendomi segno di avvicinarmi.
- Metti qui la busta.- e indicò la fronte.
Gli posai la busta sulla fronte sfiorandogliela un po’ senza volerlo. Avvampai, maledicendomi mentalmente per queste reazioni da ragazzina. Per fortuna lui aveva gli occhi chiusi e quindi non vide niente. Approfittai quel momento per uscire dalla stanza ma lui mi precedette prendendomi il polso. Prima che potessi emettere qualunque suono, lui oscurò il vetro.
- Le fortune di avere un ufficio tutto mio.- mormorò lui.
- Signore io..-
- Stai qui un attimo. Non ti mangio.- mi interruppe lui.
Dovevo stare sognando o magari l'udito mi stava giocando brutti scherzi perché lo sentì aggiungere in un sussurro “non ancora”. Sospirai e mi sedetti di fianco a lui, aspettando che parlasse.
- Tu, Ryeowook, Hyukjae e Donghae abitate insieme?-
- Eh? Oh no. Donghae non abita con noi.-
- Perché?-
- Abita vicino a noi, con la sua famiglia. Non vuole allontanarsi da loro.- risposi quasi ridendo. - E poi, si immagina Donghae e Hyukjae in una casa insieme?-
- Dammi del tu. Il “lei” mi fa sentire vecchio.- replicò lui schiudendo leggermente gli occhi. - E sì, me li immagino anche troppo bene.-
- Pensi… Uhm, pensa che appena arrivati in ufficio sono andati in bagno.- dissi arrossendo. - E mi hanno detto che se volevo, ero il benvenuto.-
- Tsk, perfino in ufficio.- ribatté lui aprendo finalmente gli occhi. Mi guardò. - E tu? Non sei così trasgressivo?-
- Come?? Oh, no. Io.. Ehm..- balbettai cercando di non avvampare.
Stava per dire qualcosa ma venne interrotto da Ryeowook che entrava. Quando ci vide, il mio amico sorrise mentre si avvicinava a Kyuhyun con dei documenti. Approfittai dell'occasione per uscire e andare in bagno. Dovevo calmarmi un attimo. E riprendere fiato.

In bagno, libero dalla coppia di amici che era appena uscita, controllai il cellulare per leggere i messaggi che Ryeowook mi aveva mandato durante il pranzo.
“Ehi ehi! Se non la smetti di sbavare, dovremo tornare a lavoro in barca XP”.
“Wow, ti piacerebbe farti assaggiare da quelle labbra, eh? Kekekekeke”.
E il resto dei messaggi, circa dieci, erano tutti a sfondo sessuale. Merda, l'avrei fatta pagare a quel nanerottolo! Avevo cominciato a pensare ai suoi messaggi, portandomi ad immaginare delle scene… spinte con me e Kyuhyun come personaggi principali. Diciamo che avrei potuto leggere tranquillamente “50 Sfumature di Grigio”, visto che le immagini erano del contenuto esatto. Comunque, tutto ciò mi creò qualche… problemino alla mia regione inferiore. Cavolo!

C.K.H’S POV

Ma che diavolo mi era saltato in mente?! Stavo per.. Fortuna che Ryeowook era entrato e ci aveva interrotti, sennò sarebbe potuto succedere qualcosa di impensabile.
Ero seduto in camera e Siwon era davanti a me; l'avevo chiamato perché dovevo sfogarmi con qualcuno e, siccome non volevo aggravare Sungmin con i miei problemi, avevo optato per confidarmi con mio fratello.
- Hyung, ho qualche… problema con Sungmin e… e Jongwoon.- gli rivelai nascondendo il volto dietro le mani.
- Triangolo amoroso?-
La domanda mi colse di sorpresa. Perché doveva essere un triangolo amoroso? - Triangolo amoroso?!-
- Beh, non ti piace Sungmin? E Jongwoon chi è?-
- Sungmin?- mi piaceva il mio migliore amico? No, era impossibile. Era solo mio amico. - Sungmin non mi piace nel senso che intendi tu. E Jongwoon è il mio primo assistente, il ragazzo moro.-
- Oh Cielo! Perché non me l'hai mai detto che ti piaceva lui?-
- Forse perché lavora per me? Comunque, cominciamo dall’inizio.- e così gli raccontai di Sungmin fattorino che portava i medicamenti a Yesung, del pranzo con i miei dipendenti e Sungmin, della chiacchierata con Sungmin dopo pranzo ed infine gli dissi della scena in ufficio.
- In conclusione… volevi stuprarlo in ufficio?-
- Ma che.. Da dove è uscita ‘sta conclusione?- avvampai evitando di guardarlo negli occhi.
- È la sintesi di quello che mi hai appena detto.-
Gli avrei fatto qualcosa in ufficio? No, non era da me. D'accordo, sarò anche un pervertito maniaco ma non avrei mai voluto che la nostra prima volta accadesse in ufficio.
- Se questo ragazzo ti piace così tanto - perché credimi, nessuna delle tue vecchie mire ti era piaciuta al punto di mandare medicine e invitarle a pranzo - perché non glielo dici? Al massimo ti rifiuta.-
- E per Sungmin?-
- Per quello basta aspettare. Non ci metterà molto a parlarti. Non mettergli pressione.- rispose lui alzandosi dal letto e dirigendosi alla porta.
- Sembra quasi che tu sappia qualcosa.- gli feci notare.
- Credimi, so più di quanto sono disposto a dirti. Ma starò zitto, per rispetto a Sungmin.- e con queste parole lasciò la stanza.

Neanche mezz'ora dopo, Sungmin mi chiamò per chiedermi se mi andava di mangiare qualcosa con lui. Accettati subito e lo raggiunsi al locale dove mi aspettava tamburellando sul tavolo.
- Ciao Minnie.-
- Oh Kyu, ciao.- rispose sorridendo.
Il cameriere arrivò e prese i nostri ordini. Quando si allontanò dal tavolo, Sungmin mise subito in chiaro che prima avremmo dovuto mangiare e poi mi avrebbe raccontato tutto.
Procedemmo come aveva detto. Mentre cenavamo, parlavamo del più e del meno e non mi sfuggirono i suoi sguardi ansiosi e preoccupati. Stava preoccupando anche me!
Dopo il dolce, Sungmin si schiarì la voce, mi guardò negli occhi prima di parlare. - Sarò diretto.- annunciò senza staccare lo sguardo da me. - Mi piaci. So che ti starai chiedendo “ma non si sposa? Ma non era etero? Perché me lo dice ora? Non lo sa che mi piace Yesung?”. Beh, puoi anche ascoltare senza chiedere nulla. Ti dirò tutto.-
Non dissi niente. Come avrei potuto, quando l'unica cosa che continuava a pensare il mio cervello era “ piaci a Sungmin!”? Certo era una sorpresa la cosa, ma se si sposava era perché amava davvero la ragazza che aveva scelto. Lui non era tipo da scegliere a caso quello che era meglio per il suo futuro.
- Innanzitutto, Hae Ra è una bellissima donna, molto simpatica e gentile, che è quello che stavo cercando. Le ho chiesto di sposarmi perché è quello che voglio. Non significa che sia etero. In effetti, sono bisex e l'ho scoperto grazie a lei. Tu mi piaci ma non tanto da voler sposarmi con te né da voler distruggere la tua probabile relazione con Yesung.- dichiarò tutto d'un fiato senza mai smettere di fissarmi. - E dichiarati subito a quel ragazzo; potrebbero anche rubartelo.-
Ero sorpreso da quello che aveva detto. Ma ero anche contento che me l'avesse detto. - Sungmin, grazie. Sei il mio migliore amico e ti voglio tanto bene. Il fatto che tu mi abbia detto tutto mi rallegra. E mi ha fatto capire che nella vita vanno prese importanti decisioni.-
Non continuammo con il discorso. Sapevamo entrambi come ci sentivamo, cosa provavamo e cosa volevamo fare. Io ero sicuro di voler andare da Yesung, di parlargli. Ed ero certo che Sungmin volesse andare da Haera e dirle quanto la amava.
Prima di salutarci, Sungmin mi promise che mi avrebbe presentato la sua fidanzata e mi fece promettere che avrei fatto tutto il possibile per conquistare il cuore di Yesung. L'avrei fatto con molto piacere.

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Capitolo 3
*** Vendetta e gelosia ***


~~ATTENZIONE: Presenza di un linguaggio colorito, oltre che allusioni a scene.. diciamo violente. Meglio prevenire che curare


K.J.W’S POV

- Ehi, come stai oggi?- domandò Heechul appena posai la borsa sulla panca davanti al mio armadietto.
- Mi fanno ancora male le gambe. Ieri mi avrai fatto correre come minimo dieci kilometri.- risposi guardandolo male.
- Tsk, femminuccia.-
- Io? Sei tu quello che mi ha impostato il tapis roulant e poi è rimasto lì a fissarmi mentre si limava le unghie!- esclamai sorridendo.
Lui non rispose. D'altronde, avevo ragione e lui lo sapeva, era inutile negarlo.
Ci cambiammo in fretta perché lui doveva andare dal suo personal trainer e chiedergli che esercizi fare. Peccato che Hangeng fosse impegnato con un altro ragazzo.
Appena Heechul vide Hangeng parlare con un altro ragazzo cominciò a borbottare delle parolacce e, se non capì male, anche dei modi per uccidere qualcuno. Nonostante ciò ci avvicinammo all’allenatore, interrompendo il suo discorso col ragazzo.
- Hangeng, cosa devo fare oggi?-
- Ah ciao Heechul.- salutò l’allenatore sorridendogli in modo accattivante. - Un attimo solo.- disse rivolto al ragazzo.
- Fai pure.- rispose lui. Aveva la voce conosciuta.
Mentre Hangeng e Heechul si mettevano d'accordo, io ripensavo a quel ragazzo. Mi dava le spalle ma aveva un non so che di famigliare. La voce mi era conosciuta, e il suo fisico l'avevo già visto. Inoltre, i suoi capelli mi ricordavano qualcuno, ma non riuscivo a capire chi.
Ero ancora immerso nei miei pensieri quando Heechul mi posò una mano sulla spalla. Sussultai e lui mi rivolse uno sguardo interrogativo mentre si girava a guardare cosa avesse attratto la mia attenzione. Quando vide il ragazzo con cui Hangeng era tornato a parlare, sogghignò. Pregai perché non facesse niente di inappropriato come andargli a parlare. Che era quello che stava facendo. Gli corsi dietro, almeno avrei evitato che dicesse qualcosa di inopportuno.
- Ciao, sono Heechul. Tu?- domandò il mio amico senza giri di parole. Almeno il ragazzo si girò. E la mia mascella toccò terra.
- Io sono Kyuhyun.- rispose il mio capo guardando prima Heechul e poi me. Io avvampai come non mai.
Merda! Anche qui dovevo vederlo? E poi c'era Heechul che mi aveva visto osservare Kyuhyun. Non avrebbe di certo lasciato stare nessuno dei due.
- Il mio amico qui, Jongwoon, stava ammirando…- cominciò a dire prima che gli tappassi la bocca. Sorrisi a Kyuhyun e inventai quello che voleva dire il mio amico. - Stavo ammirando queste macchine.- dissi indicando le ciclette dietro Kyuhyun.
Hangeng sorrise ma non disse niente. Aveva capito cosa intendeva dire Heechul ma non avrebbe mai spifferato i segreti dei clienti ad altri clienti.
Kyuhyun mi sorrise. - Non mi aspettavo di trovarti qui in palestra.-
- Oh.. Uhm.. Io…-
- Ci viene tutti i giorni a quest'ora.- annunciò Heechul prendendomi sottobraccio. - Ma vi conoscete?-
- Oh sì. Sono il suo capo.-
- Il suo capo?- Avevo raccontato a Heechul della mia cotta per Kyuhyun, sapendo che non si sarebbero mai incontrati. Almeno fino ad oggi. - Io sono il suo ragazzo.- aggiunse, avvicinandomi di più a lui.
Spalancai gli occhi e lo guardai confuso. Ma che cavolo stava pensando di fare?! Girai la testa per vedere Hangeng e Kyuhyun. Il primo fissava il volto di Heechul ed aveva un'espressione sorpresa in volto; il secondo osservava le nostre braccia intrecciate e fece un sorriso amaro.
- Beh, complimenti?- azzardò Hangeng, lasciando intendere che la sua era una domanda, forse per capire quando era “successo l’accaduto”.
- Ah sì, sono contento per te Jongwoon. Hai trovato qualcuno da usare in una gara contro la EunHae.- commentò Kyuhyun prima di salutarci e allontanarsi.
Anche Hangeng se ne andò, seguendo Kyuhyun che era il cliente che avrebbe dovuto assistere in quell'ora. Mi voltai verso Heechul, staccai le nostre braccia e lo guardai male.
- Ma sei cretino?!- dissi tra i denti.
- No. Sto dando una mano per raggiungere i nostri obiettivi.- replicò lui calmo, esaminandosi le unghie.
- E come intendi fare??-
- Facendogli innervosire, ovvio. Entrambi sappiamo che io e te siamo molto attraenti, quindi per loro due sapere che stiamo insieme sarà un duro colpo e faranno di tutto per riaverci al loro completo servizio.-
Lo guardai serio. Non aveva tutti i torti. Avrei anche potuto fare finta di stare insieme a Heechul. Provare non costa nulla.

C.K.H’S POV

Che sorpresa! E così veniva in palestra tutta la settimana a quell’ora? Buono a sapersi. Se non fosse stato per quel ragazzo con cui passava il tempo. Si chiamava.. Heechul? Mi irritava vederli insieme, ed uscivano anche insieme! Dovevo investigare la cosa. E mi serviva l'aiuto di Sungmin, anche se non mi piaceva l'idea che parlassero insieme; più per Sungmin che per Yesung.
“Ciao Minnie. Ho bisogno di un enorme favore.”
“Ciao Kyu. Vuoi che investighi su Yesung?”
La fortuna di avere un amico nella polizia e con alte capacità nello spionaggio - oltre a quelle da ninja -. Non mi restava altro da fare che aspettare notizie da Sungmin; sapevo si sarebbe messo in azione subito.

- Signore?- domandò Ryeowook guardandomi dalla soglia del mio ufficio.
- Sì, Ryeowook?-
- Ehm. Qui c'è il certificato medico di Jongwoon.- mi passò un foglio. Secondo quanto c'era scritto, aveva avuto uno strappo muscolare e non riusciva a camminare. C'era puzza di bruciato.
- Grazie Ryeowook.- Lui mi sorrise e uscì dall'ufficio.
Strappo muscolare un corno! Sarà sicuramente stata colpa di Heechul. Magari dopo una notte di… di passione. Inorridì al solo pensiero e mandai un messaggio a Sungmin, chiedendogli se aveva scoperto qualcosa. La sua risposta mi arrivò cinque minuti dopo, minuti nei quali pensai ad ogni scenario immaginabile per scusare quello strappo.

Controllai che il medico che aveva fatto il certificato fosse dell'azienda. “Park Jungsoo”. Bingo! Avrei ascoltato tutto dalla sua bocca. Presi il telefono e lo chiamai in ufficio.
- Studio Medico Park, con chi parlo?- rispose la segretaria con poca flemma.
- Sono Cho Kyuhyun e vorrei parlare col dottor Park.-
Sentì la ragazza sospirare prima di mettermi in attesa e passarmi a Jungsoo.
- Sì?-
- Ciao Jungsoo.-
- Kyuhyun, ti ho detto che puoi chiamarmi Leeteuk. Dimmi cosa posso fare per te.-
- Allora, mi è stato portato un certificato per un mio dipendente, Jongwoon. È veramente uno strappo muscolare?- domandai diretto. Su queste cose non mi piaceva girarci attorno.
- Kyuhyun, c'è una politica di privacy, non poss..-
- Deduco quindi che non ha uno strappo muscolare.- affermai.
Leeteuk sospirò prima di rispondere. - Hai dedotto bene.-
- Di cosa si tratta in realtà?-
- Kyuhyun non posso dirt…-
- Dimmelo o ti licenzio.-
- Merda!- esclamò arrabbiato. - D’accordo. Lo dirò ma io non ti ho detto niente, chiaro?-
- Chiarissimo.-
- Ecco… uhm…- era chiaramente a disagio. - Diciamo che le COSE sono andate un po’ fuori controllo.- rispose infine, enfatizzando la parola “cose”.
Ringraziai Leeteuk, promettendogli il segreto professionale. Riattaccai in malo modo, quasi sbattendo la cornetta del telefono. Merda! Mi sarei vendicato di quei due… quei due… pervertiti!
Uscì correndo dal mio ufficio senza dire a Ryeowook dove fossi diretto. Dovevo vedere immediatamente Sungmin. E Hangeng. Sapevo che l'allenatore era innamorato perso di Heechul, per cui mi sarebbe servito anche il suo aiuto. Ci trovammo tutti e tre in un bar non lontano dal mio ufficio. Sungmin era in divisa e Hangeng pareva avesse appena finito di esercitarsi, visto che era in tuta ed era molto accaldato.
- Sungmin, lui è Hangeng, il mio personal trainer. Hangeng, lui è Sungmin, il mio migliore amico.-
- Piacere.- dissero i due insieme.
Li guardai entrambi prima di raccontargli della storia del medico e di quello che avevo in mente per i due infami. Hangeng sorrideva da orecchio a orecchio - d'altronde, lui ci avrebbe guadagnato Heechul col mio piano -, Sungmin invece mi guardava inorridito.
- Stai scherzando, vero?- domandò infine nascondendo la sua espressione disgustata.
- Sono maledettamente serio, Minnie E tu devi aiutarmi. Per favore.-
- Sungmin, non ci conosciamo affatto ma ti chiedo di aiutarci. Insomma, io.. A me…- balbettò Hangeng cercando di esprimersi al meglio -... A me piace tantissimo Heechul.- disse arrossendo leggermente.
- Ma quello che mi state chiedendo è… strano.- disse guardandomi serio. - Cosa penseranno di me?-
- Non penseranno niente; stiamo parlando di Heechul e Jongwoon, non di mio fratello Siwon! Sarà solo finzione. Ti prego Minnie. Ti prego.- dissi facendogli gli occhi da cucciolo. Nessuno poteva resistermi quando facevo così.
- No, quegli occhi no.-
Alla fine acconsentì al mio folle piano. Sarebbe stato messo in pratica quella sera stessa, in palestra. Oh sì, mi sarei vendicato alla grande dei due.

K.J.W’S POV

Cavolo, per colpa di Heechul non ero potuto andare a lavorare. No, non mi aveva sfiorato. Aveva fatto di peggio.
Donghae, come al solito, era a casa nostra mentre Ryeowook era andato a fare la spesa. Heechul, approfittando di un momento in cui non lo stavo tenendo d'occhio, aveva raggiunto la stanza di Hyukjae, dove in quel momento c'era la coppia. Quando ero tornato in salotto, Heechul mi aveva bendato e portato in una stanza - che poi scoprì essere quella di Hyukjae - e mi aveva fatto sedere su di una sedia. Prima che io potessi aprire bocca per chiedere cosa avesse intenzione di fare, Heechul mi stava legando - SÌ, MI AVEVA LEGATO CON UNA FOTTUTISSIMA CORDA - allo schienale della sedia, stringendo bene i nodi. Non potevo scappare. Dopodiché mi aveva tolto la benda, rivelando la scena che si presentava davanti ai miei occhi. E cioè Hyukjae e Donghae, completamente nudi, che procedevano a fare la loro… attività. Nonostante opponessi resistenza, non ero riuscito a scappare, perciò avevo assistito a tutta… l'azione. Ero rimasto traumatizzato. E marchiato.
Per questo appena svegliato il giorno dopo - svegliato… Non avevo dormito niente a causa degli incubi!- ero andato dal dottore dell'azienda e l'avevo pregato di scrivere sul certificato “strappo muscolare”. Di certo non potevo andare in ufficio con il segno delle corde sui polsi e sul collo - sì, aveva legato anche il collo, quel maledetto bastardo-. La cosa “ ridicola” era che… non sapevo il motivo per cui mi avesse fatto assistere a Quello.
Dovevo rilasciare la tensione, prima di uccidere Heechul per quel piano, e uccidere la EunHae per avervi preso parte. Perciò andai in palestra, sperando che Kyuhyun non ci andasse. Non volevo trovarmi il mio capo davanti mentre mi esercitavo.
Ma ovviamente era una settimana sfortunata la mia perché non appena posai piede nella sala, vidi Kyuhyun parlare con Hangeng. Insieme a loro c'era anche una terza persona ma non riuscivo a capire se la conoscessi o meno. Di sicuro erano tutti e tre in confidenza, visto come la terza persona teneva una mano sull'avambraccio di Hangeng e un braccio attorno alla vita di Kyuhyun.
Dopo essermi cambiato, mi avvicinai al gruppetto, più che altro perché dovevo cominciare dal tapis roulant che era dietro di loro - di certo non perché volessi spiare quei tre -. Quando fui abbastanza vicino al gruppo, riconobbi la terza persona: era Sungmin. Incuriosito da quel trio, aguzzai l'udito per captare qualche stralcio di conversazione.
- … sei stato fantastico Minnie.- disse Kyuhyun dando un bacio sulla fronte del ragazzo.
- Oh, uhm.. Anche voi due ragazzi.- mormorò l'altro arrossendo.
- Dovremmo farlo più spesso. È divertente, eccitante… e sudi tanto, per cui ti aiuta a perdere calorie.- aggiunse Hangeng sorridendo ad entrambi i due ragazzi in fronte a lui.
- E le tue urla erano le più… uhm, come posso dire?- dichiarò Kyuhyun facendo una pausa esagerata. - Le più erotiche che io abbia mai sentito.- Hangeng si disse d'accordo con Kyuhyun.
Co..co..COSA?!? Di cosa stavano parlando?! Non era possibile. Cioè.. Avevano davvero… tra loro?? Mi sa che sbiancai in viso perché mi sentivo il viso freddo. Ero sorpreso - e anche leggermente eccitato, dato che sarebbe piaciuto anche a me… NO! Ma che cazzo dicevo!- e incazzato. Con loro tre per quello che avevano fatto. Con Heechul per avermi forzato a vedere quella cosa lì. Con me perché non ero stato capace di attirare Kyuhyun.

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Capitolo 4
*** Stanza d'albergo ***


~~C.K.H’S POV

Avevamo visto arrivare Yesung e quindi ci eravamo messi in posa. Dovevamo fargli vedere che eravamo in confidenza, molto in confidenza tra di noi. Era stato un rischio venire in palestra, soprattutto qualche ora prima del suo solito, ma ne valeva la pena.
Sungmin era molto nervoso e imbarazzato e sia io che Hangeng lo sapevamo ma non potevamo farci niente; questa scenetta avrebbe aiutato la nostra causa, portandoci a conquistare l'amore di Yesung e di Heechul - lo so, troppo melensa come frase ma, ehi, era la pura verità -.
Vidi che si stava avvicinando e sapevo che lo faceva solo per ascoltarci. Perciò cominciammo con il nostro piano, che prevedeva che lui pensasse che noi tre fossimo stati a letto insieme. Sì, una cosa crudele ma dovevamo fare così. Quando cominciammo a parlare, notai che il suo viso si sbiancava mano a mano che parlavamo e vidi anche che strabuzzava gli occhi. Povero, mi faceva venire voglia di abbracciarlo e non lasciarlo mai più.
- Ehi Yesung, sei qui.- esclamò Hangeng staccandosi da me e Sungmin.
- Oh, ciao ragazzi.- disse lui evitando di guardarmi negli occhi.
- Come stai adesso?- domandai con nonchalance. Yesung mi guardò prima incuriosito e poi sorpreso: aveva capito che io sapevo.
- Ehm, bene grazie.- rispose prima di guardare Hangeng. - Heechul arriverà tardi oggi era… uh, impegnato.-
- D'accordo.-
Sungmin non osava guardare né me né Hangeng. Si girò invece verso Yesung e, sorprendendo tutti, lo prese sottobraccio e si allontanò da noi. Io e Hangeng restammo fermi, sperando che non gli dicesse che quello che avevamo detto fosse tutto uno scherzo.
Visto che era in palestra, ne approfittai per fare qualche esercizio. Inoltre, stavo aspettando Sungmin.
Era passata un'ora da quando Sungmin si era allontanato da noi e di lui ancora neanche l'ombra. Siccome avevo un appuntamento con mio fratello, uscì dalla palestra e mi diressi verso la mia auto. Stavo aprendo la portiera quando mi arrivò un messaggio. Era Siwon.
“Ehi Kyu, ho un problema. Non troviamoci al ristorante - sono parecchio lontano da lì -, piuttosto nella hall dell’albergo Super. A dopo.”
Oh beh, almeno era qui vicino quindi non dovevo prendere l'auto. Mi incamminai e mentre mi avvicinavo, mi sembrò di vedere Sungmin entrare nell'albergo ma probabilmente era la stanchezza che mi giocava brutti scherzi.
Quando entrai nella hall, fui accolto dalla receptionist che mi si avvicinò. L'unica cosa che mi chiese era il nome e, dopo averle risposto, lei mi passò una chiave. Probabilmente Siwon era in quella stanza, visto che non gli piaceva mangiare nelle sale pranzo degli alberghi. Quando arrivai davanti alla porta, la aprì e la prima cosa che notai era che la stanza era al buio. Sporsi la mano per accendere la luce ma non si accendeva. Entrai nella stanza diretto al letto, dove sicuramente c'era un comodino con una lampada. Quando raggiunsi il letto - mi orientavo con la poca luce dello schermo del cellulare -, allungai la mano per accendere la lampada. Accesa questa, quello che vidi mi lasciò perplesso. Parecchio.

K.J.W’S POV

Sì, era sorpreso. Di vedermi qui? Di come ero vestito? O di entrambe le opzioni? Beh, avevo ottenuto quello che volevo: il grandissimo Cho Kyuhyun a bocca aperta. Chiusi la porta a chiave. Per fortuna il passepartout per tutte le stanze ce l'avevo io - ringraziavo Siwon per esserselo fatto passare dal direttore dell'albergo - e la chiave della stanza ce l'aveva in mano Kyuhyun. Nessuno ci avrebbe disturbato.
Dovevo vendicarmi di questo infame. Sungmin, dopo avermi allontanato da Hangeng e da Kyuhyun in palestra, mi aveva raccontato tutto. Aveva detto che il giorno del pranzo voleva mettermi in guardia da Kyuhyun perché quando lui vuole qualcosa, la ottiene con ogni mezzo. Si era scusato per quello che avevano lasciato intendere Kyuhyun e Hangeng, dicendomi che era tutta una bugia, che lui non avrebbe mai fatto niente del genere e che lo avevano pianificato per fare ingelosire me e Heechul. Inoltre, mi aveva confessato che Kyuhyun gli piaceva, ma non tanto da mettersi in mezzo a noi. Da tutto ciò era nato il mio piano.
Volevo farlo soffrire come non aveva mai sofferto. Volevo fargli sentire la necessità di velocizzarsi.
Mi avvicinai piano a lui, senza interrompere il contatto visivo. Lo sapevo che mi stava fissando. Osservando. Andiamo, chiunque non staccherebbe gli occhi da una persona che gli si sta avvicinando vestita in modo succinto, che lascia poco all'immaginazione. Soprattutto visto che so che ho un bel corpo. Sexy. E soprattutto ben dotato.
Ormai ero a un passo da lui. Lo vidi deglutire e chiudere le mani a pugno, stringendole forte. Il letto era dietro di lui perciò gli posai la mano sul petto e, senza nessuna parola, lo spinsi sul materasso. Lui non riusciva a staccarmi gli occhi di dosso. Sogghignai e mi sedetti sulle sue gambe.
- Sei un infame contaballe.- gli mormorai all'orecchio.
- Sarai pur il mio capo ma, farti questo, non mi spaventa minimamente.- continuai a dire, premendomi sempre di più al suo petto. Cavolo, era proprio bellissimo anche lui!
- Dopo la tua suggestiva menzogna del ménage a trois con Hangeng e Sungmin… mi hai “svegliato”. Devi prendertene responsabilità.- gli sussurrai prima di mordicchiargli l'orecchio.
Lui spalancò gli occhi e aprì la bocca per dire qualcosa ma non gli uscì niente da questa se non un lieve gemito. Sorrisi tornando a guardarlo negli occhi.
- Però devo ringraziarti. Se tu non avessi finto, non avrei mai avuto il coraggio di farti tutto questo.- gli misi le mani dietro il collo. - E soprattutto non avrei mai confessato quello che voglio che tu mi faccia.- aggiunsi guardandolo maliziosamente.
- Comunque, se tu non vuoi niente.. Beh, posso sempre andarmene e cercarmi anche un nuovo lavoro.- continuai facendo per alzarmi. E finalmente ottenni una sua reazione.
Stavo già per alzarmi quando lui mi afferrò per la vita e mi fece sedere di nuovo sulle sue gambe. - Oh no. Non credo proprio che tu possa andartene. Non dopo avermi fatto tutto questo.- mi disse mentre arrossiva leggermente. Capendo cosa intendeva dire - vedete, nessuno può resistere chi si comporta in modo sexy - avvicinai di più il mio viso a lui.
- Per tua informazione, sappi che adoro tuo fratello e Sungmin. Senza di loro non sarei qui.- gli mormorai a un centimetro dalle labbra.
- Anche io li adoro.- ribatté lui prima di baciarmi con forza.
Sì, il piano di Siwon e Sungmin aveva dato i suoi frutti. Mi avevano consigliato di venire in hotel - non potevamo di certo andare a casa sua, visto che Siwon aveva detto che voleva dormire quella notte, né andare a casa mia, dove c'erano la EunHae e Wookie - e di sedurlo. Tempo cinque minuti e avrebbe fatto di me tutto quello che avrei, e avrebbe, voluto. E così era stato.

C.K.H’S POV

Non potevo crederci. Era successo. Io… io non sapevo spiegare da dove provenisse tutta questa euforia. Io e Yesung potevamo dire di stare insieme? Cioè, io non gli avevo ancora detto niente. Quella sera era stata spettacolare e, sinceramente, non sapevo come comportarmi a lavoro. Insomma, dopo venerdì sera non ci eravamo né visti né sentiti ma non volevo che si sentisse… usato.
- Buongiorno!- salutai appena uscito dall'ascensore.
- Buongiorno!- risposero i dipendenti. E anche Yesung.
Non mi sfuggì il lieve rossore sulle guance né il sorrisetto che Ryeowook aveva in volto. Mi diressi al mio ufficio e, appena posata la giacca sullo schienale della sedia e la ventiquattrore sulla scrivania, presi la cornetta e composi il numero di un interno.
- Vieni qui, per favore.-
Neanche un minuto che mi trovai Yesung in ufficio. Stava in piedi davanti alla scrivania, il capo chino e giocherellava con le dita. Oscurai il vetro; non mi piaceva l'idea che Hyukjae, Donghae e Ryeowook ci guardassero.
- Jongwoon… ehm… non devi essere in imbarazzo.-
- Ma io… io mi vergogno tremendamente. Non avevo mai fatto una cosa del genere.-
- Ma a me non è dispiaciuto. A te sì?- domandai spaventato per la sua possibile risposta.
- No neanche a me!- esclamò alzando la testa.
Mi alzai e andai verso di lui, lo presi per mano e lo feci sedere sul divano. Lui cominciò a muovere la gamba fino a quando non gli posai la mano sul ginocchio. Lo guardai negli occhi e gli sorrisi; lui si rilassò.
- Sai, le cose non sono andate come volevo.- ammisi. Il suo sorriso svanì. - Perché prima volevo dirti una cosa importante.-
- Cazzo! Sei sposato? Hai dei figli? Stai insieme al dottor Park?- Lo guardai stralunato. Da dove erano saltate fuori quelle assurde… ipotesi?!
- No a tutte quelle domande! Il dottor Park?? Ma per favore.-
- E allora cosa devi dirmi?-
- Mi piaci. E da un bel po’ anche. Non ho mai avuto l'intenzione di finire a letto con te senza prima dirti questo.- confessai arrossendo.
- Stai scherzando?-
- Assolutamente no! Sono serio, fottutamente serio.-
Lui non rispose. Si avvicinò solamente a me e mi avvolse in un abbraccio stritolante. - Anche tu mi piaci. Tantissimo.- mi sussurrò all'orecchio, mandando all’aria l'autocontrollo che stavo mettendo in pratica perché diamine, aveva una voce che urlava “sesso”. Prima che potesse dire altro, mi avventai sulle sue labbra, interrompendo qualunque altro discorso che volesse farmi. Al diavolo i discorsi. Al diavolo il lavoro!

K.J.W’S POV

Neanche una settimana dopo che ci eravamo dichiarati, Kyuhyun mi aveva portato a casa sua per cena. Con la sua famiglia. La serata era stata imbarazzante all'inizio, ovviamente. Insomma, è sempre così quando si presenta il proprio partner ai genitori. Il fatto era che sua madre non la smetteva di sogghignare ogni volta che mi guardava, suo padre mi fissava ma non diceva niente e suo fratello Siwon… amava lo skin-ship quanto suo fratello! Alla fine però mi ero rilassato e goduto la serata. Erano una bellissima famiglia.
Dopo la sua famiglia, era arrivato il turno di ufficializzare coi nostri amici. Perciò una sera, Ryeowook ci aveva preparato la cena alla quale erano stati invitati Hyukjae e Donghae, Sungmin e Haera e Hangeng e Heechul. Esatto, anche loro stavano insieme. I nostri amici furono più imbarazzanti dei suoi genitori e anche più espansivi - povera Haera, chissà come aveva fatto a sopportare tutte le dimostrazioni d'affetto delle coppie -. E, udite udite, anche Ryeowook aveva un flirt con un ragazzo ma non voleva ancora parlarcene. Facevamo tutti il tifo per lui.
Beh, e come in ogni fiaba… Vissero tutti felici e contenti.
Ah, dopo… la scena in ufficio, non ero più andato a lavoro per una settimana. Per fortuna il dottor Park, quando ero andato con Ryeowook quel pomeriggio, aveva scritto “virus intestinale”. Aveva anche fatto l'occhiolino, ma non so se a me o a Wookie. Comunque, gli unici che sapevamo il vero motivo eravamo io, Wookie, Kyu e il dottor Park. E Kyu… se ne vantava anche.

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