Undertale's life

di Foxy the pirate fox
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Bedtime story ***
Capitolo 2: *** Loser like me ***
Capitolo 3: *** Spaghetti ***
Capitolo 4: *** Nightmare ***
Capitolo 5: *** I Want To Save You ***
Capitolo 6: *** Headphones ***
Capitolo 7: *** His theme ***
Capitolo 8: *** RUN RUN ***
Capitolo 9: *** I'm Sorry... ***
Capitolo 10: *** Spider Dance ***
Capitolo 11: *** La legge è uguale per tutti ***
Capitolo 12: *** I will protect you, brother... (Underfell) ***
Capitolo 13: *** Silent Scream (Underfell) ***



Capitolo 1
*** Bedtime story ***


Sans si sdraiò sul suo letto, sfinito.

Aveva corso in giro per tutta la casa.

Il motivo?

Papyrus, il suo fratellino di 5 anni.

Non voleva andare a dormire.

Voleva guardare la TV ancora per un po'.

Ma fortunatamente, dopo ben dieci minuti di corsa a perdifiato, Sans era riuscito a farlo andare in camera sua.

Chiuse gli occhi.

Ora voleva soltanto godersi quell'armonioso silenzio e dormire.

Peccato però che una voce interruppe quella quiete.

"SAAAAAAANSSSSS!!!"

Sans aprì gli occhi.

Si alzò di scatto e corse in camera di suo fratello.

"PAPYRUS CHE SUCC-..." chiese allarmato

Restò sorpreso vedendo che era tutto tranquillo.

"Perchè hai urlato in quel modo?!" Chiese 

Si girò verso Papyrus e vide che lo stava fissando.

"Cosa?" Gli domandò

Papyrus prese un libro che aveva appoggiato sul letto.

Era intitolato "Peek-A-Boo con Fluffy Bunny"

"ME lO LEGGI? PER FAVOOOOREEEE!" gli chiese con una vocina dolce

"Dai Pap, non oggi, ora sono stanco" rispose Sans

Papyrus fece una faccia delusa, incrociò le braccia e mise su il broncio.

"Oh, dai! Non fare quella faccia!" Disse Sans

Papyrus iniziò a piangere.

"E non fare quelle lacrime di coccodrillo!" Continuò Sans

Però, quando vide le lacrime scorrere sul volto del suo fratellino, si sentì leggermente in colpa.

"Aspetta...stai...piangendo davvero?" Chiese Sans avvicinandosi

Papyrus si asciugò le lacrime e mormorò un "no".

Sans fece un piccolo sorriso e l'abbracciò.

"Oh! Non posso resistere quando fai così! E va bene, te lo leggerò!" Disse Sans aprendo il libro

Papyrus sorrise.

"VITTORIA PER IL GRANDE PAPYRUS!!!" esclamò

Sans ridacchiò.

Lo aveva fatto cadere nella sua trappola.

Iniziò a leggere e, dopo aver letto qualche pagina, notò che suo fratello si era addormentato.

Chiuse il libro e sorrise.

Ora poteva finalmente riposare.

Ma prima doveva andare in camera sua.

"Sono troppo pigro per alzarmi..." mormorò tra sè e sè sbadigliando 

Si rannicchiò vicino al suo fratellino e si addormentò.










Angolo Piratesco
*Argh, ciao :3
*Che ne pensate?
*Volete che continui?
*Si accettano richieste!
*Se trovate errori non esitate a dirmelo con una recensione ^^
*Argh alla prossima
*Ciao :D

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Capitolo 2
*** Loser like me ***


"E io vi mando un abbraccione, un salutone eeeee ciriciao gente!" Disse lo youtuber umano prima che il video finisse

La piccola Mettaton guardò affascinata tutte le visualizzazioni e tutti i "mi piace" che aveva ricevuto quel video.

"Certo che quell'umano è veramente famoso!" Disse Mettaton

"Già!" Le rispose la piccola Undyne

Mettaton sorrise.

"Un giorno io diventerò la star del sottosuolo! Sarò anch'io famosa!" Disse con aria sognante

Undyne la guardò per qualche secondo e poi scoppiò in una fragorosa risata.

"Che hai da ridere?" Le chiese Mettaton con uno sguardo interrogativo

"Niente, è che sei così ridicola! Non diventerai mai famosa!" Le rispose Undyne prendendo un respiro profondo

"E perchè?" Le chiese Mettaton con aria irritata

"Perchè sei una perdente!" Le rispose Undyne ghignando

Mettaton andò su tutte le furie e si alzò in piedi di scatto.

Undyne fece lo stesso.

"AH SI?! TI FARÒ VEDERE CHE IO CI RIUSCIRÒ!" sbottò Mettaton dirigendosi nella sua cameretta

"NO INVECE! PERCHÈ SEI UNA PERDENTE!" le urlò di rimando Undyne per poi andarsene

Mettaton si sdraiò sul letto pensando a un modo per diventare famosa ma le parole di Undyne le riecheggiavano nella mente.

"E se Undyne avesse ragione? E se sono davvero una perdente?" mormorò Mettaton

Più ci pensava e più ne aveva la conferma.

"Si, ha ragione lei, aono una perdente e non diventerò mai famosa..." disse fra sè e sè la bambina mentre alcune lacrime le solcavano il volto

Qualcuno bussò alla porta per poi entrare.

"Hey Mettaton!" Disse la Dr.Alphys sorridendo

La piccola non rispose.

"Che succede? Perchè piangi?" Le chiese sedendosi vicino a lei

"Undyne ha detto che sono una perdente..." mormorò Mettaton abbracciando Alphys

"Non è vero! Lo dice solo perché è invidiosa di te!" Le disse Alphys

"D-davvero?" Chiese Mettaton asciugandosi le lacrime

"Certo! Non lasciarti scoraggiare!" Le rispose Alphys

Mettaton sorrise.

Si sentiva piena di Determinazione!

"Hai ragione! Le dimostrerò che aveva torto e che io riuscirò a diventare la star del sottosuolo!" Disse Mettaton iniziando a fare alcuni passi di danza

Alphys sorrise.

Alcuni anni dopo...

"METTATON!!! SEI FANTASTICA!!! GRANDE METTATON!!!" urlava la gente del sottosuolo

Mettaton sorrideva e salutava tutti.

Era riuscita a realizzare il suo sogno.

Undyne si avvicinò.

Mettaton la guardò con uno sguardo soddisfatto e con un ghigno stampato in volto.

"E va bene! Avevi ragione tu!" Disse Undyne alzando gli occhi al cielo

"Grazie, perdente!" Disse Mettaton per poi andare via












Angolo Autrice
*Ditemi come volete ma io queste due non le ho mai viste come buone amiche ewe
*Spero che vi sia piaciuto!
*Argh Alla prossima,
*Ciao :D

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Capitolo 3
*** Spaghetti ***


Papyrus entrò di corsa in casa e si mise a saltare sul divano.

"A-ancora non sei stanco? Ma quanta energia hai?!" Disse Sans entrano in casa e sdraindosi sul pavimento

Il piccolo Papyrus ridacchiò e poi guardò il fratello.

"SANS." Disse

"Che c'è Pap?" Rispose il fratello

"VOGLIO MANGIARE!" disse Papyrus

Sans si alzò.

"Ok, andiamo a vedere cosa c'è nel frigo" disse andando in cucina con Papyrus al seguito

Sans aprì il figo.

Metà era vuoto mentre l'altra era piena di buste di patatine vuote.

Papyrus guardò Sans.

"Uh...Facciamo degli spaghetti?" Chiese Sans

Papyrus annuì felicemente.

Sans prese tutti gli ingredienti e mise a bollire l'acqua.

Mentre aspettavano decisero di preparare il sugo.

Papyrus iniziò a spappolare tutti i pomodori con i pugni.

"Hey, Pap! Smettila!" Disse Sans mentre alcuni pezzi di pomodoro gli volavano in faccia e sui vestiti

"H-HO SBAGLIATO?" Chiese Papyrus guardando il fratello

"No, hai fatto bene!" Rispose Sans cercando di mettere quella poltiglia di pomodoro nella pentola

Poi aggiunse sale e olio.

"Bene, ora mettiamo gli spaghetti nella pentola." Disse Sans

Papyrus prese gli spaghetti e li lanciò dentro la pentola con tutta la scatola

"Ehm..." mormorò Sans togliendo la scatola dalla pentola facendo rimanere gli spaghetti a cuocere

"E ORA?" Chiese Papyrus

"E ora aspettiamo" rispose Sans

Dopo un po' gli spaghetti erano pronti.

Era giunto il momento di scolare.

"Pap, mi prendi lo scolapasta?" Chiese Sans

"NON LO TROVO!" rispose Papyrus

Sans iniziò a cercare ma, dato che era troppo pigro, dopo un po' lasciò perdere e prese una racchetta da tennis.

"Ok Pap, mantieni la racchetta!" Disse Sans iniziando a versare gli spaghetti sulla racchetta che Papyrus teneva alzata sul lavandino.

"È PESANTE!" disse Papyrus

La racchetta gli scivolò dalle mani e gli spaghetti si adagiarono mollemente nel lavandino.

"Ehm...vado a vedere se ho ancora delle patatine" Disse Sans andandosene mentre Papyrus lo seguiva









Angolo Autrice
Ricordo che i protagonisti di questa storia hanno 5 anni.
(Tranne Sans, Alphys, Toriel e Asgore che sono un po' più grandi degli altri)

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Capitolo 4
*** Nightmare ***


Sans e Papyrus stavano facendo una passeggiata.

Avevano indossato i cappucci per non farsi notare troppo dagli umani.

All'improvviso qualcuno tirò per un braccio Papyrus facendolo cadere.

"HEY!" Disse lui con tono arrabbiato

Alzò lo sguardo e notò che era stato circondato da quattro ragazzi umani.

"Sei nel quartiere sbagliato piccolino" fosse uno di quei ragazzi ghignando

Papyrus iniziò a tremare leggermente mentre i ragazzi si avvicinavano.

Chiuse gli occhi aspettando i pugni e i calci che gli sarebbero arrivati.

Ma in quel momento arrivò Sans che si però davanti a lui.

"HEY! LASCIATE STARE MIO FRATELLO" disse Sans mentre l'occhio sinistro diventava azzurro e quello destro completamente nero

"Guardate! È venuto il fratellone in suo aiuto!" Disse il primo ragazzo

"Che paura!" Disse il secondo

"Sto già tremando!" Continuò il terzo

"Fategli vedere con chi hanno a che fare!" Ordinò quello che doveva essere il capo della gang

I tre ragazzi provarono a colpire Sans che però riuscì a schivare con molta agilità.

I tre lo guardarono sorpresi.

"Ora è il mio turno!" Disse Sans

Tra Gaster Blaster apparvero a iniziarono a sparare i loro laser contro i tre ragazzi.

I bulli scapparono a gambe levate.

Sans ghignò.

"SANS ATTENTO!" urlò Papyrus

Sans si girò.

Il Capo della gang lo accoltellò e poi scappò.

Sans si accasciò al suolo.

"SANS!" urlò Papyrus avvicinandosi con le lacrime agli occhi

"P-Pap, non preoccuparti, s-sto bene." Disse Sans tossendo e sputando un po' di sangue

Gli occhi di Papyrus iniziarono a diventare di colore arancione.

"SANS..." mormorò Papyrus singhiozzando

Sans gli accarezzò una guancia.

"Dai, non piangere" disse cercando di sorridere

Papyrus non sapeva cosa fare, si sentiva inutile.

Sans tossì e chiuse gli occhi.

"Addio, Pap..." mormorò per poi trasformarsi in polvere

Papyrus rimase lì, distrutto dal dolore.

Improvvisamente tutti si fece nero.

Papyrus si svegliò nel suo letto.

Aveva il respiro affannoso e gli occhi arancioni.

Sans, che si era addormentato vicino a lui, si svegliò.

"Pap, che succede?" Gli chiede Sans

Papyrus lo abbracciò e iniziò a piangere.

"Hey! Non preoccuparti, sono qui!" Disse Sans accarezzando la testa del suo fratellino

Papyrus si calmò.

Aveva ragione.

Era stato solo un brutto sogno.

Suo fratello era lì.

E non poteva succedere nulla di male.

"G-GIÀ..." disse Papyrus asciugandosi le lacrime 

"Ora torna a dormire" gli disse Sans sorridendo 

"NOTTE SANS" disse Papyrus

"Notte Pap" rispose Sans

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Capitolo 5
*** I Want To Save You ***


Frisk era lì.

In piedi nel buio più totale.

Aveva ucciso tutti i suoi amici.

Tutte le persone che gli avevano voluto bene.

Ora voleva solo piangere.

Voleva che tutto quell'incubo finisse.

Voleva tornare a mangiare la torta con Toriel.

Ad ascoltare la musica con Napstablook.

A cucinare spaghetti con Sans e Papyrus.

Ad allenarsi con Undyne.

A ballare con Mettaton.

A prendere il the con Muffet.

Voleva tornare indietro nel mondo che lui aveva distrutto.

Alcune lacrime gli solcarono il volto.

Era solo e spaventato.

Si guardò le mani.

Erano ricoperte di polvere e sangue, così come i suoi vestiti.

Improvvisamente vide una luce.

Sotto quel bagliore apparve una bambina, sopra a dei fiori gialli.

"Ciao, sono Chara. Il demone che arriva quando chiamano il suo nome." Disse la bambina

Frisk l'abbracciò.

"Cosa?!" Chiese stupefatta Chara

"Non sai un demone, sei solo una bambina. Noi siamo solo bambini..." rispose Frisk

Chara spinse via Frisk.

"Non è vero! Io sono in demone! Tutto mi odiano!" Disse Chara ghignando

Frisk era sicuro di aver notato un lampo di tristezza nei suoi occhi.

Le porse la mano.

"Tu non sei solo" la disse Frisk con un tono dolce mentre le sorrideva

Chara strinse il coltello.

"BUGIARDO!" urlò Chara con un misto di rabbia e tristezza nella voce

Cercò di colpire Frisk ma il bambino schivò.

Chara restò sorpresa.

Frisk la riabbracciò.

Dalla lacrime iniziarono a scorrere sul volto di Chara.

"No...No..." ripeteva la bambina tremando leggermente

Lasciò cadere il coltello.

"È tutto ok, Chara." Disse una voce che era molto familiare per la bambina

"A-Asriel?" Sussurrò Chara

"Hai fatto abbastanza. Ora devo solo riposarti un pò. Ma voglio che tu sappia...che noi siamo tutti qui per te." Rispose Asriel

Chara vide che erano tutti lì, per lei.

Sbattè le palpebre un paio di volte e si ritrovò tra le braccia di Frisk.

Chara abbracciò il bambino mentre scoppiava in un pianto silenzioso.

"Frisk...Voglio che tu sappia che sei stato molto bravo...Hai fatto un ottimo lavoro...Ora torna a casa...Spero che tu starai bene..." Disse Chara sciogliendo  l'abbraccio e iniziando ad andarsene

Frisk la prese per mano.

"Ma io voglio salvare anche te, Chara! Vieni con me!" Disse Frisk sorridendo

"Dopo tutto il dolore che ho causato a te e ai tuoi amici...tu vuoi perdonarmi?" Chiese Chara sorpresa

Frisk annuì sorridendo.

Un'altra lacrima attraversò il volto della bambina.

"Allora andiamo..." Disse Chara sorridendo e stringendo la mano di Frisk

Insieme si avviarono verso il pulsante reset.

Dopo un bagliore di luce di ritrovarono nelle rovine.

Pronti a vivere una vita pacifica, insieme.

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Capitolo 6
*** Headphones ***


Sans si ritrovò in uno spazio completamente grigio con della musica in sottofondo.

Camminò per un po', non capendo dove potesse trovarsi.

Improvvisamente vide una specie di schermo gigante con un pulsante con su scritto "Play".

Sans lo schiacciò e partì un filmato.




Sans si stava riposando sulla sua bancarella quando sentì qualcuno piangere.

Si alzò e andò a controllare.

La fonte del pianto era suo fratello Papyrus.

"Papyrus, che cosa è successo?" Chiese Sans allarmato

Il suo fratellino lo guardò con gli occhi pieni di lacrime.

"SANS!!! MI SONO RESO CONTO DI ESSERE L'UNICO CHE NON SE ANDARE IN BICICLETTA, CI HO PROVATO MA H-HO FALLITO!!! I-IO NON CI RIUSCIRÒ MAI!!!" disse Papyrus singhiozzando 

Sans gli asciugò le lacrime.

"Ma si che ci riuscirai! Vieni, ti aiuto in!" Rispose Sans sorridendò

Il suo fratellino sorrise e lo abbracciò. 




Se lo ricordava quel giorno.

Lo schermo sparì e Sans proseguì.

Dopo un po' trovò in altri schermo.

Schiacciò Play.




Sans e Papyrus stavano mangiando una torta che Toriel gli aveva regalato.

Papyrus finì la sua fetta molto velocemente.

"Wow, l'hai divorata in un istante!" Disse Sans

Papyrus guardò prima la torta e poi suo fratello.

"FACCIAMO COSÌ, IO TI FACCIO UN INDOVINELLO, SE NON RIESCI A RISOLVERLO IN 10 SECONDI MI DARAI LA TUA FETTA DI TORTA!" Disse Papyrus

"Va bene." Rispose Sans

Sans avrebbe scommesso che Papyrus gli avrebbe fatto un idovinello stupido.

"DUE FIDANZATI DECISI DI TENTARE UN DOPPIO SUICIDIO GETTANDOSI DA UN PALAZZO. LA RAGAZZA SALTÒ LA IL RAGAZZO NO. LA VITA PRECIPITATA PER QUALCHE ISTANTE PER POI VEDERE CHE APRIVA IN PARACADUTE. CHI HA TRADITO CHI?" Chiese Papyrus

Sans restò di sasso mentre Papyrus iniziava il conto alla rovescia.

"0! HO VINTO!" Disse Papyrus mangiando la fatta di torta di Sans





Lo schermo sparì.

Sans sorrise.

Si guardò intorno e vide molti altri schermi.

Ne aveva passate tante insieme al suo adorato fratellino.

"SANS!!!" Urlò Papyrus

Sans si ritrovò nella sua stanza.

"FINALMENTE SEI RIUSCITO A SENTIRMI! DIVENTI SORDO QUANDO INDOSSI LE CUFFIE!" Disse Papyrus

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Capitolo 7
*** His theme ***


Frisk ce l'aveva fatta.

Aveva salvato tutti i suoi amici.

Si sentiva determinato.

Però, c'era qualcosa che non andava.

Sentiva come se qualcun'altro avesse bisogno di essere salvato.

Ma non riusciva a capire chi.

Di colpo Frisk realizzò.

"Asriel! Devi ricordare! Pensa a tutti i bei momenti che abbiamo passato insieme!" Disse Frisk

"Cosa? Che cosa stai facendo...?!" Chiese Asriel

"Tu devi ricordare Asriel!" Rispose Frisk avvicinandosi al suo amico

"C-cos'è questo sentimento? Cosa mi sta succedendo...? No! NO! I-io non ho bisogno di NESSUNO!" Disse Asriel

Aveva le lacrime agli occhi.

Iniziò a lanciare delle comete che lasciavano una scia arcobaleno.

Frisk le schivò.

"Io so che non sei così! Andiamo Asriel! Torna ad essere te stesso!" Disse Frisk

"Vattene via! M-mi hai sentito?! Ti strapperò in mille pezzettini!" Disse Asriel con voce tremante.

Lanciò altre comete che Frisk schivò.

"Ti prego Asriel! Ascoltami! Smettila di fare così! Devi ricordare!" Gli urlò Frisk con le lacrime che gli rigavano il volto

"Frisk...Ti sai perchè sto facendo questo? Sai perchè continuo a contattarti?" Chiese Asriel abbassando lo sguardo

Frisk lo guardò.

"Io sto facendo questo...perchè Tu sei speciale, Frisk! Tu sei l'unico che mi capisce! Tu sei quello con cui voglio sempre giocare!" Disse Asriel

Sul volto di Asriel c'era un'espressione di tristezza e rabbia.

"Giocheremo ancora insieme! Ti prego Asriel! Ritorna ad essere te stesso!" Disse Frisk 

"No...Non è solo questo...io...io...sto facendo tutto questo perchè io mi preoccupo per te, Frisk! Mi preoccupo per te come nessun altro!" Disse Asriel

"Anche io mi preoccupo per te, Asriel! Ma ora ti prego, smettila di fare tutto questo!" Gli disse Frisk 

Asriel iniziò a piangere.

"TI PREGO, SMETTILA DI COMPORTARTI IN QUESTO MODO, E LASCIAMI VINCERE!" Urlò Asriel attacando Frisk con un raggio arcobaleno

Frisk restava lì.

Era determinato a riportare indietro il suo amico.

Quando il raggio di fermò Asriel abbassò lo sguardo.

"Sono così solo, Frisk..." mormorò Asriel

"Non sei solo, ci sono io qui con te!" Rispose Frisk

"Sono così spaventato, Frisk..." mormorò Asriel

"Non devo aver paura! Insieme possiamo superare tutto!" Rispose Frisk

"Frisk...io..." sussurrò Asriel

Ci fu un lampo di luce.

Quando Frisk riuscì a vedere di nuovo vide Asriel che era tornato normale.

Stava piangendo.

"Sono così dispiaciuto..." disse Asriel fra le lacrime

Si asciugò le lacrime con la manica del maglione.

"Sono sempre stato un piagnucolone, non è vero, Frisk?" Chiese Asriel

Frisk fece cenno di "no" con la testa.

"Frisk...io capisco se non riesci a perdonarmi...Mi sono comportati in mod orribile...ti ho fatto del male...Non c'è nessuna scusa per quello che ho fatto..." disse Asriel

"Non importa, io ti perdono." Rispose Frisk sorridendo

"D-dai Frisk, mi stai facendo piangere ancora...ma, anche se mi perdoni...io non posso continuare a tenere questa anime dentro di me...quindi devo restituirle...ma prima, voglio distruggere la barriera!" Disse Asriel 

La anime dei nostri iniziarono a girare intorno ad Asriel.

Si sentì un rumore di vetri rotti e le anime di dispersero.

La barriera era stata distrutta.

Asriel si girò verso Frisk.

"Frisk, io ora devo andare...senza il potere di tutte le anime, io tornerò ad essere un fiore...Quindi, dimenticati di me..." mormorò Asriel piangendo

Frisk abbracciò Asriel.

Asriel sciolse l'abbraccio. 

"Beh...il mio tempo è finito...addio..." sussurrò Asriel andandosene





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Capitolo 8
*** RUN RUN ***


Frisk entrò in casa e iniziò a saltellare.

"Mamma! Mamma!" Disse Frisk saltellando

"Cosa succede, figlio mio?" Chiese Toriel con dolcezza

"La mia scuola organizza una corsa per beneficenza e mi piacerebbe che tu e gli altri rappresentaste la mia classe!" Rispose Frisk sorridendo 

"Oh, figlio mio, io non so se..." iniziò Toriel

Frisk fece la faccia più pucciosa del mondo. 

Toriel si intenerì.

"E va bene, ne parlerò con gli altri..." rispose Toriel sorridendo

"EVVIVA!" urlò Frisk correndo per la casa.

Il giorno dopo erano tutti nel giardino della scuola.

Era una gara a staffetta.

"Noi corriamo a poi non ci guadagniamo manco niente..." brontolò Mettaton

"E dai Ton-Ton! Vai al tuo posto!" Le rispose Frisk 

Mettaton sbuffò e deve come le era stato detto.

La gara stava per iniziare.

"Pronti...Partenza...VIA!" Esclamò la maestra

Mettaton fece uno scatto.

Correva più veloce di tutti gli altri adulti.

Mettaton passò il testimone a Alphys che iniziò a correre.

Frisk guardava orgoglioso i suoi amici.

Undyne, Asriel, Toriel, Asgore, Papyrus...

Stavano andando tutti velocissimi.

La classe di Frisk era in vantaggio.

Nell'aria si sentivano la urla dei bambini che facevano il tifo.

Frisk era felicissimo.

La gara era quasi conclusa.

Mancava solo l'ultima tappa.

Ma ora toccava a Sans...

Frisk sentì tutti i suoi sogni andare in fumo.

Sans si era sdraiato sul percorso e non muoveva in muscolo.

Tutto gli altri concorrenti lo superarono.

"DAI SANS!!!" Urlò Papyrus

"MUOVITI O TI RIEMPIO DI BOTTE!" Disse Undyne

"SANTA ME, MA TI VUOI MUOVERE?!" Gridò Mettaton

Sans sbuffò.

Schioccò le dita e si teletrasportò al di la del traguardo.

La classe di Frisk esultò.

Avevano vinto.

Frisk forse ad abbracciare Sans.

"Grazie Sans!" Disse Frisk 

"Come se avesse corso solo lui..." sussurrò Mettaton

"E poi non ha neanche corso..." le rispose Muffet

Alla fine i soldi andarono in beneficenza.

Ogni volta che Frisk guardava il trofeo esposto sul davanzale della finestra dell'aula di ricordava quel giorno.

E si sentiva pieno di...

DETERMINAZIONE!

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Capitolo 9
*** I'm Sorry... ***


Sans si chiuse a chiave nella sua stanza.

Aveva passato una giornataccia quella mattina a scuola.

Si sdraiò sul letto.

Era furioso.

Papyrus era molto preoccupato per il fratello.

Salì le scale e bussò alla porta.

"Chi è?!" Chiese la voce di Sans dall'altra parte

"SONO IO. POSSO ENTRARE?" chiese Papyrus

"No!" Rispose Sans

Papyrus restò un po' deluso.

"SANS, VA TUTTO BENE?" Chiese Papyrus

Nessuna risposta.

"SANS?" Chiese ancora Papyrus cercando di sentire qualcosa 

Ancora niente.

"TI PREGO, RISPONDIMI!" Disse Papyrus

"MA MI VUOI LASCIARE IN PACE?! COSA C'È DI SBAGLIATO IN TE?! QUANTO VORREI CHE TU NON FOSSI MAI NATO!" Urlò Sans in un impeto di rabbia

Papyrus si pietrificò.

Suo fratello non lo aveva mai trattato così prima d'ora.

Sentì le lacrime che gli scorrevano sul viso.

Si sentiva improvvisamente tradito, solo e confuso.

"B-BENE! SE È QUESTO QUELLO CHE VUOI ADDIO!" Urlò Papyrus scendendo le scale in tutta fretta

Prese il suo cappotto nero e uscì di casa.

Sans chiuse gli occhi.

Ma solo quando sentì la porta di casa chiudersi realizzò ciò che aveva detto.

Aprì la porta di camera sua.

"PAP!" disse cercandolo con lo sguardo

Se n'era veramente andato.

Sans iniziò a preoccuparsi.

Uscì di casa di corsa.

"Perchè l'ho fatto?! Perchè sono così idiota?!" Si chiese Sans mentre sotto i suoi occhi iniziavano a formarsi delle lacrime.

Intanto Papyrus continuava a correre.

Non sapeva dove ma voleva solo allontanarsi il più possibile.

Voleva rimanere solo, in modo che nessuno si ricordasse più di lui.

All'improvviso la sua sciarpa rimase incastrata in un ramo.

Papyrus cercò di riprenderla ma nel farlo la sciarpa si strappò.

Il piccolo se la rimise e continuò a correre.

Dopo un po' si fermò.

Strinse i pugni.

"N-NO...NON È GIUSTO CHE IO DEBBA SEMPRE SOFFRIRE...PERCHÈ SONO COSÌ DEBOLE?! ORA BASTA! È TEMPO CHE IO DIVENTI PIÙ FORTE E CORAGGIOSO!" Disse 

Si asciugò le lacrime.

Continuò a camminare.

Si sentiva improvvisamente più forte.

Sentiva che qualcosa in lui era cambiato.

Di punto in bianco un fiore gli spuntò davanti.

"Ciao! Tu sei Papyrus, vero?" Chiese il fiore

"SI." Rispose lui

"Io sono Flowey! Flowey il fiore!" Disse Flowey

Papyrus lo guardò.

"Senti, io vedo del potenziale in te! Sei piccolo ma sembri molto forte! Insieme possiamo dominare il sottosuolo! Tutti staranno ai nostri ordini! Che ne dici? Vuoi unirti a me?" Chiese Flowey

Papyrus ci pensò.

Sans stava perdendo le speranze.

"PAP!" Lo chiamò Sans

Il suo fratellino non rispondeva ancora.

Improvvisamente Sans vide un pezzo di stoffa rossa su un ramo.

Capì subito che si trattava di un pezzo della sciarpa di Papyrus.

"No...no,no,no,NO! PAP! RISPONDIMI!!" Urlò Sans andando nella direzione in cui aveva trovato i pezzi di stoffa

Sans si rallegrò quando vide il suo fratellino.

Ma la sua felicità durò poco quando vide che stava parlando con Flowey.

Non aveva mai visto di buon occhio quel fiore.

"Va bene, accet-..." iniziò Papyrus ma  fu interrotto da una pietra che centrò in piena faccia Flowey

Papyrus e Flowey si girarono nella direzione da cui era venuta la pietra.

"STAI LONTANO DA MIO FRATELLO, CREATURA DEMONIACA!" Disse Sans

"Gh...TU! Mi vendicherò!" Rispose Flowey scomparendo sotto terra

"Papyrus!" Disse Sans abbracciandolo

Papyrus si liberò.

"CHE VUOI? NON AVEVI DETTO CHE VOLEVI CHE IO NON FOSSI MAI NATO?" Gli chiese Papyrus stringendo i pugni 

"Pap ti prego di perdonarmi! Ero arrabbiato ma non volevo dirti quelle cose! Mi dispiace tanto...Puoi perdonarmi?" Chiese Sans

Papyrus lo guardò.

"D-DAVVERO NON VOLEVI?" Gli domandò Papyrus

Sans annuì.

Papyrus lo abbracciò.

"ALLORA VA BENE! TI PERDONO FRATELLONE!" Disse Papyrus

Sans lo prese in braccio.

"Su, andiamo a casa." Gli disse sorridendo













Angolo Autrice

So che il capitolo non è una Flashfic e mi scuso per questo.

Ma volevo comunque pubblicarlo.

Se volete che lo cancelli ditemelo con una recensione.

Argh alla prossima,

Foxy the pirate fox

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Capitolo 10
*** Spider Dance ***


Attenzione: All'inizio Muffet è umana.

Muffet stava disegnando tranquillamente quando improvvisamente sentii il rumore di una macchina che veniva parcheggiata.

Le si gelò il sangue nelle vene.

Era suo padre.

La bambina corse il più velocemente possibile in camera sua e si nascose nell'armadio.

Da quando sua madre era morta suo padre inventava i più svariati modi per torturarla.

Muffet iniziò a tremare leggermente mentre sentiva la porta aprirsi.

"Piccola mia, dove sei? Vieni dal tuo papà!" Disse il padre di Muffet con voce dolce

La bambina si morse un labbro.

Aveva paura.

Sentii i passi di suo padre salire le scale.

La porta della Camera di aprì.

Muffet sbirciò dalle ante dell'armadio e si paralizzò quando vide che suo padre aveva in mano una pistola.

"Muffet, sei qui?" Chiese l'uomo

Ghignò e sparò un colpo sotto al letto.

La bambina iniziò a trattenere il respiro.

L'uomo si avvicinò all'armadio.

Gli occhi viola della bambina iniziarono a riempirsi di lacrime.

Le ante dell'armadio di spalancarono.

"Eccoti qui, piccola ingrata." Disse suo padre con un ghigno stampato in volto.

La afferrò per un braccio e Muffet sbattè con la testa contro il pavimento.

La bambina si mise le mani sopra la testa e chiuse gli occhi.

"Oh, non preoccuparti, questa sera sarò buono con te." Disse l'uomo ridacchiando 

La prese per un braccio e la trascinò davanti alla porta dello sgabuzzino.

L'uomo aprì la porta, ci spinse dentro Muffet e poi la chiuse a chiave.

Muffet iniziò a piangere e ad andare in iperventilazione.

Lo sgabuzzino era buio e Muffet odiava il buio.

Iniziò a battere i pugni sulla porta, mentre implicava suo padre di farla uscire.

Niente da fare.

La bambina si guardò intorno e vide una torcia.

La luce era molto debole perchè le batterie di stavano esaurendo.

Muffet vide qualcosa sul pavimento.

Era un ragno.

Si mise con le spalle contro la porta e continuò a pregare suo padre di farla uscire.

Niente.

Non la ascoltava.

La bambina guardò il ragno.

La bestiolina da me andò per qualche secondo per poi tornare con altri ragni.

Muffet restò sorpresa quando vide che stavano trasportando una pila.

La prese e la moda nella torcia.

La luce divenne più forte.

La bambina vide che era circondata da migliaia di ragno.

All'improvviso le venne in mente un'idea un po' stupida.

Iniziò a parlare con i ragni.

Dopo qualche minuto la bambina sembrava aver stretto una specie di amicizia con le piccole creature.

Un ragno le si avvicinò all'orecchio.

"Come dici? Vuoi che diventi l'imperatrice di voi ragni? Beh, non so..." Disse Muffet 

Guardò i ragnetti e poi sorrise.

"Ok, va bene!" Disse Muffet

Improvvisamente sentì un dolore alla mano e vide che un ragno la stava mordendo.

Si sentì strana.

Dopo qualche secondo di agonia riuscì a rialzarsi in piedi.

Si sentiva diversa.

Si guardò e notò che ora aveva sei braccia e cinque occhi.

Sorrise.

Era diventata una ragazza ragno.

Uno dei suoi "sudditi" le porse una chiave.

Muffet aprì la porta dello sgabuzzino e uscì insieme a tutti i suoi amici ragni.

Andò in camera di suo padre e lo svegliò.

I ragni gli legarono braccia e gambe.

"CHE COSA STAI FACENDO?!" Chiese l'uomo cercando di liberarsi

Muffet si mise una mano davanti alla bocca e ridacchiò.

"Non essere così blu, caro mio..." Iniziò Muffet 

Due ragni iniziarono a stringere delle ragnatele intorno al collo del padre di Muffet.

Il suo volto iniziava ad assumere un colore violaceo.

"Io penso che il viola ti stia molto meglio!" Disse Muffet ridacchiando mentre suo padre chiudeva gli occhi per l'ultima volta

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Capitolo 11
*** La legge è uguale per tutti ***


Era una giornata tranquilla.

I nostri piccoli e teneti amichetti stavano tutti insieme nel laboratorio in compagnia di Alphys.

Improvvisamente si sentì un gran fracasso provenire dalla cucina.

"È MIA!" Urlò Sans

"NO! È MIA!" Rispose Muffet

Tutti andorono a controllare e videro i due che stavano litigando per un pezzo di cioccolata.

"HEY HEY HEY! CHE SUCCEDE?!" chiese Alphys

"Lui voleva rubarmi la cioccolata!" Rispose Muffet

"Non è vero! È la mia!" Disse Sans

I due si guardarono arrabbiati.

"Smettetela e risolvete la cosa come persone adulte!" Disse Alphys andandosene

"Tutti in tribunale!" Esclamò Asriel

"Dove?" Chiese Undyne

"È un posto dove i grandi vanno a risolvere i loro problemi, c'è un giudice, uno o più imputati, la giuria e un avvocato per ogni imputato!" Rispose Asriel

"Io voglio fare il giudice!" Disse Undyne

"Muffet e Sans sono gli imputati visto che sono loro che hanno litigato!" Esclamò Asriel

"Su! Andiamo!" Disse il Bimbo Mostro

I bambini trasformarono una sala del laboratorio in un tribunale.

"ORDINE! ORDINE!" disse Undyne battendo un martello giocattolo sulla scrivania

Tutti si zittirono.

"Allora, Muffet dicci cosa è successo!" Esclamò Undyne

"Sans voleva rubare la mia cioccolata!" Rispose Muffet

"Ma non-..." iniziò Sans

"ZITTO! La parola all'avvocato!" Disse Undyne

Papyrus si alzò in piedi.

"SIGNOR GIUDICE, NON CI SONO STATI DEI TESTIMONI OCULARI! QUINDI NESSUNO PUÒ AFFERMARE CHE LE PAROLE DELLA SIGNORINA MUFFET SIANO VERE!" Disse Papyrus

Dalla giuria si sentirono dei sussurri.

Undyne battè il martello sulla scrivania.

"Bene! Se questo è tutto io dichiaro Sans non-..." Iniziò Undyne ma venne interrotta dall'aprisi della porta

"OBBIEZIONE!" urlò Mettaton dal fondo della stanza

Era vestita da avvocato con tanto di valigia.

La bambina si avvicinò a Undyne.

"Posso affermare con assoluta certezza che le parole della mia cliente Muffet siano la verità!" Disse Mettaton

Undyne la guardò.

"Quando Alphys ci ha consegnato la cioccolata a pranzo Muffet ha subito affermato di voler conservare il suo pezzo per più tardi. Sans, mentre nessuno lo guardava, ha mangiato la sua cioccolata, ha nascosto la carta in tasca e poi ha seguito Muffet." Disse Mettaton sbattendo le mani sulla scrivania di Undyne

"NON NE HAI LE PROVE!" Rispose Papyrus

Mettaton si avvicinò a Sans.

"Sans, ti diapiacerebbe svuotare le tasche?" Chiese Mettaton

Sans rovesciò le tasche della sua felpa e cadde una carta della cioccolata per terra.

"BENE! CI SONO LE PROVE! SANS, TI DICHIARO COLPEVOLE! IL CASO È CHIUSO!"

Tutti si alzarono.

Undyne consegnò la cioccolata a Muffet.

"Grazie, Mettaton!" Disse la bambina battendo il cinque alla sua avvocata

Muffet si avvicinò a Sans.

"Bhe, si può dire che oggi non hai assaporato la vittoria!" Disse Muffet

Sans rise.

Muffet se ne andò insieme a Mettaton mentre Papyrus e Sans tornarono a casa.














Angolo Autrice

Capitolo NO-SEEEEENSSSS

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Capitolo 12
*** I will protect you, brother... (Underfell) ***


Attenzione: Questo capitolo è basato sull'AU "Underfell". I personaggi non sono bambini.

Sans era al Grillby's a bere mostarda.

Il locale era stranamente vuoto quel giorno.

Neanche il proprietario era presente.

C'era solo lui.

Sans sobbalzò quando sentì la porta aprirsi all'improvviso.

Si girò.

Era suo fratello Papyrus o, come lo chiamava Sans, il "boss".

"S-salve boss" lo salutò 

Papyrus si limitò a prenderlo per io braccio e a trascinarlo fino a casa.

Sans si sentiva un po' a disagio.

Lui e suo fratello non andavano per niente d'accordo.

Le uniche volte in cui stavano insieme nella stessa stanza era perchè stavano litigando.

Dopo qualche secondo di angosciante silenzio Papyrus parlò.

"HO SENTITO CHE UN UMANO STA UCCIDENDO TUTTI I MOSTRI. RESTA QUI MENTRE IO VADO AD AMMAZZARLO." Disse Papyrus uscendo di casa

Sans si sedette sul divano.

Un umano stava uccidendo tutti i mostri?

Ma soprattutto...

Perchè Papyrus gli aveva detto di rimanere in casa?

Dato il loro legame Sans si sarebbe aspettato che lo avrebbe lasciato morire.

Forse...Papyrus voleva proteggerlo?

O forse pensava che lui fosse talmente debole da non riuscire a fermare un umano?

Sans strinse i pugni.

Sì, doveva essere esattamente così.

"Adesso gli faccio vedere chi è quello debole" mormorò Sans

Uscì di casa.

Dopo un po' finalmente incontrò l'umano.

Iniziarono a combattere.

Intanto Papyrus stava ancora cercando l'umano.

Improvvisamente sentì degli strani rumori.

Andò nella direzione dei suoni e vide Sans che combatteva l'umano.

"MA PERCHÈ NON MI HA ASCOLTATO?!" pensò Papyrus

Sans sembrava stanco.

I suoi attacchi diventavano sempre più deboli.

Anche l'umano sembrava averlo notato.

L'umano si fiondò su Sans, pronto ad ucciderlo.

Lo scheletro chiuse gli occhi, in attesa del colpo.

Sentì il rumore di quando un mostro viene colpito.

Aprì gli occhi e restò molto sorpreso.

Davanti a lui c'era suo fratello Papyrus.

Lo aveva protetto dal colpo dell'umano.

Papyrus sorrise a Sans per poi diventare polvere.

Sans era paralizzato.

Non se lo sarebbe mai aspettato.

L'umano se ne andò, lasciandolo in mezzo alla neve.

Sans prese la sciarpa di Papyrus.

Suo fratello lo aveva protetto, e ora lui lo avrebbe vendicato.

L'occhio sinistro di Sans diventò rosso e il destro completamente nero.

"Te la farò pagare...You, Dirty Brother Killer..."


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E niente, spero che vi sia piaciuta ✌

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Capitolo 13
*** Silent Scream (Underfell) ***


Attenzione!

1) Io ho sempre pensato che Underfell Mettaton, al contrario degli altri, sia gentile e sensibile.

2) I personaggi sono umanih!

Enjoy ✌







"NO! NO! NO! POSSIBILE CHE TU NON RIESCA AD UCCIDERE NEMMENO UN MANICHINO?!" urlò Alphys

Mettaton abbassò lo sguardo mentre Undyne la guardava con disprezzo.

"VAI IN CAMERA TUA!" Le ordinò Alphys

Mettaton entrò nella sua stanza e chiuse a chiave.

Si sdraiò sul letto.

Ogni giorno la stessa storia.

Lei tornava a casa, Alphys e Undyne cercavano di convincerla ad uccidere e lei finiva sempre per chiudersi in camera sua a piangere.

Mettaton sospirò.

Le lacrime le facevano bruciare gli occhi.

Improvvisamente sentì dei forti rumori e delle urla.

Si avvicinò alla porta per ascoltare.

"È COLPA TUA SE È COSÌ! NON LE DAI IL BUON ESEMPIO STANDO IN GIRO TUTTO IL GIORNO AD UBRIACARTI!" urlò Alphys

"O FORSE SEI TU CHE NON RIESCI NEMMENO AD EDUCARLA?!" rispose Undyne

Mettaton si sedette vicino alla porta.

Porto le gambe al petto e mise la testa fra le ginocchia.

Le lacrime iniziarono a rigarle le guancie.

Si sentiva in colpa.

Stava causando molta frustrazione a Alphys e Undyne.

Si asciugò le lacrime e infilò la sua felpa nera.

Si mise il cappuccio, scese velocemente le scale e uscì di casa.

Era sempre più convinta che se lei non ci fosse Undyne e Alphys sarebbero più felici.

Ricominciò a piangere.

Il cuore le batteva all'impazzata.

Voleva solo essere chi era.

Non le piaceva essere cattiva.

Ma gli altri non volevano capirlo.

Voleva urlare.

Liberarsi da tutta quella frustrazione.

Ma la voce le rimaneva bloccata in gola.

Si sedette sotto un albero.

Aveva il bisogno di sentirsi accettata per ciò che era.

Voleva qualcuno che l'abbracciasse e le dicesse che sarebbe andato tutto bene.

Ma lei era sola.

Nessuno l'avrebbe aiutata.

Improvvisamente si ricordò di quando Alphys le aveva dato un coltello dicendo di uccidere un Froggit.

Lei si rifiutò e lasciò andare il piccolo mostro.

Si ricordò lo sguardo di Alphys.

Un misto di disgusto e delusione.

Sospirò e si mise le mani fra i capelli.

Non ne poteva più.

Si sentiva come se una tempessa si stesse scatenando dentro di lei.

Avrebbe voluto dire ad Alphys come si sentiva.

Che voleva essere se stessa.

Ma non ci riusciva.

Le lacrime sgorgarono ancora dai suoi occhi.

Nessuno riusciva a comprenderla.

Lei aveva solo bisogno di essere amata per ciò che era.

Si sentiva annegare in un oceano di paura e tristezza e nessuno l'avrebbe aiutata.

La regola di quel mondo era: "È uccidere o essere uccisi"

Mettaton sapeva che, se voleva essere se stessa, avrebbe dovuto sopportare quella tortura fino alla fine dei suoi giorni.

Sospirò.

"Spero solo che la mai vita finisca presto..." sussurrò fra le lacrime

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