サルと人間 Saru to Ningen

di Dazechrome
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** ... se è buono, sparisce; ... se è cattivo, succede ***
Capitolo 2: *** Si può esser sicuri che qualcosa è andato male solo dopo una lunga serie di errori ***
Capitolo 3: *** Non c'è lavoro tanto semplice che non possa essere fatto male ***
Capitolo 4: *** Se la partenza è sbagliata, i problemi aumenteranno in progressione geometrica ***
Capitolo 5: *** Niente è inevitabile come un errore il cui momento è giunto ***
Capitolo 6: *** Per quanto nascosta sia una pecca, la natura riuscirà sempre a scovarla ***
Capitolo 7: *** Errare è umano, ma ti fa sentire da Dio ***



Capitolo 1
*** ... se è buono, sparisce; ... se è cattivo, succede ***


-Natsumi, sono arrivato! - esclamò Kakeru, quasi senza fiato, appena entrato nel laboratorio. Non vedendo subito la ragazza si guardò intorno e sobbalzò. - Natsumi!
La scimmia Gialla aveva distrutto il divano ed era seduta su ciò che ne restava, tranquilla a guardare la tv. Arrivò la scimmia Blu con popcorn e patatine. -Noo! E mo’ dove mi siedo? - gridò disperato.
-Oh guarda, c’è il ciccino. - cinguettò Gialla, noncurante. 
-COSA CI FATE VOI QUI? - urlò Kakeru, camminando lentamente all’indietro.
-Specter è scappato senza di noi. - rispose Gialla, che con la manona rubò un pacco di patatine a Blu. - Natsumi ci ha convocato qua e ha chiesto spiegazioni. 
Kakeru si rilassò. - Oh. Ma non è la prima volta che succede. Che Specter vada da solo, dico… Natsumi dov’è?
-A chiudere Rossa in una stanza. - replicò Blu. - E MO DOVE MI SIEDO?
Gialla gli diede una pacca tale da buttarlo giù. - A terra. 
-Ma perché…? Non potete stare al parco o…? - ribadì Kakeru, confuso.
-Non si fidano. - borbottò Blu, seduto sul tappeto a braccia conserte. - Ora c’è Jojo! Mi fai vedere Jojo così!
Gialla ghignò. - Seh.
Kakeru rimase perplesso. - Ok io vado… altrove. Divertitevi. Fate i bravi, eh?
-Ci proviamo. Ci provo. - corresse Blu, lanciando un’occhiataccia a Gialla. - Oggi comincia la parte quattro quindi guai a te se fai casino.

-Ce l’abbiamo fatta. - disse Natsumi, tutta sudata. - Santo cielo. 
-Ma sicuro che non morirà asfissiato? - chiese Charu. - Tecnicamente è una camera a gas.
-Chissene, abbiamo un altro problema adesso. - bofonchiò Natsumi, indicando Rosa vicino che piangeva. 
-Specter mi ha lasciato! - Singhiozzava ripetutamente. - Specter mi ha abbandonato! 
-Chiudiamo pure lei? - disse Charu.
-No! È l’unica che ha visto Specter scappare. Ci serve! - esclamò Natsumi. Estrasse il telefono dalla tasca. - Il problema è calmarla.
La robot mise le mani sulle spalle di Rosa. - Andiamo piccolina, parlami di Specter. – disse con voce melliflua, guidandola verso il salotto. - Dimmi tutto. Sfogati.
Natsumi digitò un numero e mise il telefono all’orecchio. - Bene, pensaci tu.
-Risponde? - domandò Charu.
-Macché. È la terza volta che la chiamo. Nulla. - chiuse la chiamata. - Akie mi ha detto che i gemelli sono spariti, Hikaru non risponde, Hiroki è sparito completamente. I suoi non lo vedono da ieri notte. 
-Anche lei…? 
-Anche lei è sparita. La storia si ripete. 

-Ehi, Natsumi! Finalmente ti ho trovata! - esclamò Kakeru. Si ritrovarono tutti al centro del laboratorio, con il grande schermo spento, in attesa. 
-Oh, menomale. - disse lei tirando un sospiro di sollievo. - Hai sentito Hikaru stamattina?
Kakeru tentennò, confuso. - ...no?
Natsumi alzò gli occhi al cielo. - Hiroki?
-No?
-Satoru? Sayaka? 
-Perché me lo chiedi? No comunque.
Natsumi si coprì la faccia col palmo, disperata. - Ok, ok. Va tutto bene.
Kakeru si voltò verso Charu che consolava Rosa e le soffiava il naso. - Natsumi, che sta succedendo?
-Non lo so. È questo il punto. Ormai non ho più idea di come scappi. - rispose addolorata. - Pensavamo che ormai era apposto, non c’erano più imperfezioni al suo casco e… e…
-Oh, Specter. - Kakeru fece un respiro profondo. - Capisco. Pensi sia successo di nuovo come l’ultima volta?
-No. Non proprio. Non ho idea di cosa stia panificando stavolta. - Natsumi appoggiò il gomito sul computer vicino. - E non è un tipo che ripete lo stesso piano più di una volta. O due. 
-Beh, il fatto che non abbia portato le scimmie mostruose con lui è sospetto, non trovi?
-Appunto. Cioè, le altre scimmie sono scappate, ma ha lasciato loro linde e pinte. - Natsumi si voltò verso lo schermo. Si interruppe un attimo e riprese il cellulare per chiamare. 
-Ora spunta e ci dirà tutto e noi lo andremo a prendere. Come al solito. - disse Kakeru speranzoso.
-Si. Si. Lo so. Almeno la sua ripetitività è a nostro vantaggio. - rispose lei, ancora col cellulare all’orecchio. - Satoru non risponde. Vai da Rosa, vedi se riesci a spillare qualcosa.
Kakeru eseguì gli ordini. La scimmia aveva smesso di piangere, ma era ancora triste e con lo sguardo perso nel vuoto. Charu le accarezzava i capelli. - Se ci dici tutto potremo localizzare Specter e lui tornerà con te! 
Gli occhietti di Rosa brillarono. - Davvero? 
-Io non credo proprio!
Tutti si girarono verso il maxi schermo. Specter era seduto sulla sua poltrona, accanto aveva Satoru e Hikaru ai lati e sopra Hiroki con le braccia conserte poggiate. Natsumi lasciò cadere il telefono. Era stato Hiroki a rispondere. - Ehi Natsumi, di che ti preoccupi, tanto non prende qua!
-Specter! - gridarono Natsumi, Kakeru e Rosa all’unisono, quest’ultima con tono disperato. 
-Piaciuta la sorpresa? - disse la scimmia albina, sorridendo beffarda. I tre ragazzi fissarono Kakeru coi loro occhi rossi e accigliati. 
-Hiroki… è la terza volta questa. - mormorò Natsumi, sconvolta, lo sguardo gettato a terra. 
-Che cosa gli hai fatto? - esclamò Kakeru puntando il dito. 
-Niente di che, li ho solo sistemati. Erano davvero in pessimo stato prima, dovevi vedere! - rispose Specter. - Vuoi anche tu una sistematina?
Rosa scoppiò a piangere di nuovo. - A Specter piacciono i maschi adesso! NOOOOOOO!!
-Frena, biondina! - bofonchiò Hiroki. - Non siamo ancora a quel punto!
-Quindi ci arriverete! AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA
Charu le tappò la bocca. - Non è il momento.
-Grazie. - bisbigliò Specter. - No, il punto è un altro, è diverso.
Satoru diede un pugno a Hiroki. - Stavolta non ci saranno solo le scimmie a seminare caos in tutto il mondo. - Satoru si interruppe e mostrò il trasformologio. Hikaru e Hiroki i loro bastoni stordenti.
-E non siamo solo noi. - aggiunse Hikaru. 
-UN ROBOT GIGANTE STA PESTANDO TOKYO! - urlò il vocione della scimmia Gialla dall’altra stanza. - E LE SCIMMIE PUREEE!
-IO VOLEVO VEDERE JOJOOOOOO - gridò Blu 
Kakeru strinse i pugni. - Adesso basta, Specter! Questa è l’ultima volta! L’ultima volta che ti catturerò, porrò fine alle tue bravate una volta per tutte! 
-Che ne dici di muoverti allora? - rispose lui. - Sai, quel robottone in città non se ne andrà da solo. 
-Non provocarci. - replicò secca Natsumi. 
Specter rise. - Non ce la farete mai! Ci avete messo una vita con Hiroki e pensate di riuscirci con più persone? Sono anche loro dei catturatori di scimmie, sanno esattamente cosa fare e cosa farai tu!
Kakeru deglutì. Pensò allo stress che gli aveva portato quando tempo fa era da solo contro Hiroki. - Beh, io ho molta più esperienza di loro! Li farò tornare normali, ti catturerò e salverò il mondo di nuovo!
Hikaru lo fissò. – Ah sì, cugino?
-Allora è una sfida. La prendo sul personale. - aggiunse Satoru, tirandosi i guanti.
-Fossi in te Kakeru non sarei così sicuro. - concluse Hiroki, 
Kakeru alzò il pugno. - È una sfida, sì! Ne va per tutto il pianeta! 
-Bene, allora ti aspetto. - disse Specter con voce melliflua. - Solo io e te se necessario. Non voglio vedere nessun altro! - sbottò guardando Natsumi. - L’ultima volta non c’è stato alcun feeling…
-EH? - sbottò Rosa, liberandosi da Charu. - IN CHE SENSO?
-FERMATI! - gridò Specter, sporgendosi dalla sedia e facendo segno di stop con la mano. 
Charu la immobilizzò. - Perché non hai preso con te le scimmie mostruose? 
-Non ne avevo bisogno. - riprese Specter facendo spallucce. Indicò con lo sguardo i ragazzi. - Se non posso battervi voi vi unirete a me! Anche tu, Kakeru!
Kakeru si ricordò di quando Specter provò ad ipnotizzarlo. Un incubo. - Mai! Questa è l’ultima volta ed è una promessa!
-Certo, certo, vediamo se sarai capace a mantenerla. - replicò Specter.
Improvvisamente il suono di un’esplosione. 
-Oh, ma che peccato, pare dobbiamo terminare la videochiamata. - riprese Specter. Rise. - Divertitevi! Byebye~
-Ehi! - strillò Natsumi, ma ormai lo schermo si era oscurato.
-IO VOLEVO SOLO VEDERE JOJOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO - gridò Blu dall’altra stanza di nuovo.
-Cosa diamine è successo? - chiese Kakeru. 
-Non lo so ma muoviamoci. Prendi i gadgets! - esclamò Natsumi. - Charu, occupati delle scimmie mostruose.
L’androide annuì e corse con Rosa ancora in lacrime in salotto. Kakeru e Natsumi seguirono dopo.

Tre Virus Charu in formazione, due ai lati armate, puntavano verso la Charu originale. - Dove credete di andare? 
Natsumi diede una breve occhiata alla stanza a pezzi, lo schermo della TV in frantumi. 
-JOSUKEEEEEEEEEEEEEE - gridò Blu disperato.
La Virus Charu centrale si voltò verso di lui, mirando il cannone, le altre due seguirono. - Vedi di fare silenzio, cowboy da quattro soldi!
Di soppiatto, Kakeru infilzò con forza una delle due Virus Charu secondarie da dietro, spegnendola immediatamente. Le due rimaste si voltarono verso di lui. - Quanta violenza.
Kakeru usò la Virus Charu defunta come scudo, ancora infilzata. - Disgustoso. - commentò la principale. - Specter mi aveva programmato per disprezzarvi ma non avrei mai pensato di sviluppare una tale sensazione. 
-Che cosa vuoi? - gridò Kakeru. Charu preparò il suo cannone.
La Virus Charu principale abbassò la sua arma mentre l’altra lo tenne mirato. - Calma. Sono qui per ricercare dati. Non sono barbara come voi.
-Vi ha mandate Specter qui e pensi ti lasciamo andare? - disse Charu col tono più serio possibile. 
-Ehi, vi sto dando la possibilità di una soluzione pacifica per entrambe le parti. - replicò la principale. La seconda mirò su Natsumi, che a sua volta puntava le sue pistole. – Lord Specter mi ha ordinato di non farvi del male. – continuò la prima.
La principale puntò il cannone basso a Blu, spaventato a terra. - Tuttavia non ha detto nulla per loro. 
Rosa scappò dalla presa di Charu, che la riprese immediatamente. - Non toccare Blu!
La Virus Charu principale sparò a terra senza sfiorare Blu, causando un buco profondo sul pavimento. - Ferma lì, tu.
-Beh Natsumi, che si fa? - chiese Kakeru, scosso. 
-Non si fa niente. Sono armate. - intervenne Charu. - Se non volete farci del male perché avete fatto esplodere la casa?
-Misura preventiva. - rispose la principale. - Abbiamo già preso dei dati altrove senza fare del male a nessuno.
L’espressione di Natsumi si accrucciò. - Non ti credo.
-E senza distruggere niente. - continuò la robot. - Chiama pure Akie. Sta bene. 
-Che cosa! - esclamò Natsumi. - Cosa avete fatto? 
Le due Virus Charu premettero un pulsante sul cannone, facendolo tornare a un braccio normale. - Chiamala. - disse la principale.
-Quindi le lasciamo passare? - chiese Kakeru con voce piccola.
Natsumi digrignò i denti. - E va bene! Cosa volete?
La principale si avvicinò a Natsumi, che aveva ancora le pistole puntate. - Facci entrare al laboratorio, prendiamo un paio di dati e ce la filiamo. Dopo potrete usare il vostro teletrasporto per catturare le scimmie e blablabla. 
-Volete metterci un virus per caso? - disse Natsumi.
La seconda Virus Charu si avvicinò ai resti della terza. - Lasciala andare Kakeru, non è buona come scudo. 
-Io sono già offline. - specificò la Charu originale. – Non sono più collegata al computer principale.
-Perché mai? - rispose la principale. – Lord Specter vuole che voi avanziate. Devo solo raccogliere dati. La vostra memoria è read only, siete al sicuro.
-Almeno su quello. - commentò Kakeru.
La Virus Charu secondaria prese in braccio la defunta e aprì lo sportellino sul petto. - La memoria è intatta, il resto pure. Hai distrutto la motherboard però.
Kakeru si mantenne a distanza dalla robot, spaventato dalla sua voce calma.
Natsumi sparò al braccio dove stava il cannone della principale, mozzandoglielo; quest’ultima rimase sconvolta ma non fiatò. - Avanzate pure, adesso.
-Spigolosa. - commentò la Virus Charu. Natsumi le puntò una delle pistole alla testa. - Fa il tuo lavoro e sparisci.
-Ma sparale, no? - esclamò Kakeru. La seconda Virus Charu puntò il dito dal braccio col cannone. - Ne arriveranno altre se ci farete tutte fuori!
Natsumi abbassò le armi. - Venite.

-Oh, ma avete ricostruito il laboratorio. - commentò la principale, ammirando brevemente lo scenario. - Quindi ora voi lavorerete qui.
-Se non ci ammazzi, si. - mormorò Natsumi, a braccia conserte.
-Specter non mi ha programmato per uccidervi. - replicò secca Virus Charu. - Al contrario, siamo delle copie quasi perfette della vostra Charu. A parte l’aspetto non abbiamo nulla di quell’obbrobrio che avete affrontato qualche tempo fa. Il nostro scopo principale è prenderci cura di lui e di voi, non attaccarvi-
-Chissà dove ha preso Specter i miei dati e come mai non li ha presi tutti. - commentò Charu, sorvegliando la seconda.
-Oh, semplicemente non ha fatto in tempo. - rispose la principale. - Numero 2, hai due mani. Pensaci tu.
La seconda si mise alla tastiera. - Che è sto schifo? - disse indicando il desktop.
-Una nuova distro di linux. - rispose Natsumi. - Ce l’ho messa io.
-AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA - urlò la Virus Charu, quasi in tilt.
-Adeguati e stai zitta! - ordinò la principale. 
-Aspetta, come sarebbe a dire che siete qui per prendervi cura di noi…? - domandò Natsumi, incredula. 
La principale fece spallucce alzando un solo braccio. - Whoops. 
-Spiega! - esclamò Natsumi. 
-Se questo significa prendersi cura grazie per aver distrutto il salotto. - bofonchiò Kakeru. 
-Ok, ok. Specter non ha detto come comportarci per il vostro caso. Era molto… confuso. - rispose la principale. - Insicuro. È molto insicuro con voi in mezzo.
-Ah, ecco perché siamo ancora qua. - disse Kakeru. Sospirò. 
-Anche. Voi siete quelli che sono stati sempre più vicini a lui. 
-Ehi, ehi, cosa stai cercando di dirci? Cos’ha Specter? - chiese Natsumi preoccupata.
-CE L’HO FATTA! - urlò la secondaria. - Ho capito come aprire un file.
-Andiamo bene. Ora vai col copia e incolla. - disse secca la principale. 
Charu spinse la secondaria. - Cosa stai cercando di copiare? 
-E-ehi! - gemette la Virus.
Charu guardò i file a cui aveva avuto accesso. Diverse cartelle aperte in una volta, tutte diverse. - Oh, ma… perché?
La secondaria la strattonò via e inserì una chiavetta con dei lunghi fili attaccati alla Virus Charu deceduta. - Perché si, ordini del capo!
-Ma… non sono dati… uhm. - Charu si zittì. - Fai pure. 
-Rispondimi! Cosa ha Specter nei nostri riguardi? - gridò Natsumi. 
-Dovreste saperlo voi, no? - rispose la principale con un sorriso sghembo. 
-Noi… io conosco solo lo Specter buono. - mormorò la ragazza. - Quello là fuori è un mistero per me. 
-Io… credo di capire cosa stia dicendo. - esordì Kakeru. - Anche se il primo Specter che ho incontrato non è lo stesso di oggi… o dell’ultima volta. 
-FATTO! - disse la Virus Charu secondaria. Staccò la chiavetta e mise in spalla il cadavere della terza. - Possiamo andare.
-Molto bene. - disse la principale. Si toccò il braccio mozzato. - Adesso tocca a voi. Ci sono delle scimmie impazzite da catturare e gente da salvare. Pensate di farcela stavolta?

-Se ne sono andate davvero. Col teletrasporto. - commentò Kakeru. Natsumi si affrettò a controllare il computer nonostante Charu le ripetesse che la copia non aveva intaccato il sistema. 
-Ora che ci penso, ha rapito solo Hiroki, Hikaru e Satoru? Dov’è Sayaka? - riprese Kakeru.
Natsumi fu piacevolmente sorpresa. Charu aveva ragione, non avevano intaccato nulla. - Non risponde. Né lei né Haruka.
-Cosa? Haruka non risponde? - esclamò Kakeru, in ansia. - Non può aver preso Haruka! Non c’era! E neanche Sayaka!
-Non lo so, Kakeru. - borbottò Natsumi, chiamando Akie. - Forse Specter non ce le ha fatte vedere apposta, forse le sta tenendo rinchiuse apposta, forse non le ha prese proprio. 
-Spero sia l’ultima. 
-Charu, fai i preparativi per il teletrasporto. Abbiamo perso fin troppo tempo. - ordinò Natsumi, impaziente al cellulare. - E dopo controlla le scimmie mostruose. 
Akie rispose. - Mmmh? Pronto?~
-Grazie al cielo, stai bene. - Natsumi tirò un sospiro di sollievo. - Come stanno i gemelli? E Tomouki?
-Tomouki è a posto, è qua con me. - Akie si interruppe. - I gemelli… erano dai genitori ma… sono spariti. L’ho saputo adesso. 
-Tutti e due?
-...si.
-Sicuro che voi stiate bene?
-Si. - Akie esitò. - È... è venuta una robot molto simile a Charu. Pensavamo fosse lei fino a quando non se n’è andata. Ci ha fatto delle domande proprio su Satoru e Sayaka. 
-Domande?
-Domande personali. Poi ho capito che non era lei quando prima di andarsene mi ha rubato il portatile. 
-Ah. Mi dispiace.
-Fa niente. Sono più preoccupata per i ragazzi. E voi? Tutto bene?
Natsumi si girò verso Kakeru, pronto a partire. - Si. Le scimmie sono scappate di nuovo, ma per il resto si tira avanti.
-C-cosa? - esclamò Akie.
-Ma ci stiamo già pensando noi, c’è Kakeru qua. A dopo. 

-Capo! Missione compiuta! - esclamò la Virus Charu secondaria, con ancora la defunta d’appresso sulla spalla. La principale le diede una botta in testa con la mano rimasta. - Volevo dire, Lord Specter! 
Specter, seduto sulla sua poltrona, si girò verso le androidi. - Brave, brave, avete preso tutto- CHE COSA È SUCCESSO?
-Si, tutti i documenti, foto, video, log e il nuovo firmware per Charu. - disse la principale. La secondaria buttò a terra il rottame, libera. 
Specter iniziò a urlare. - AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA
-Dove l’attacchiamo? - chiese la secondaria, con la chiavetta in mano. - Capo, la prego, si calmi.
Un’altra botta in testa. - Volevo dire, Lord Specter, ora Haruka ci aiuta a sistemarla e testiamo l’aggiornamento su di lei! 
-Ma… ma chi l’ha infilzata così… - mormorò Specter, scendendo dalla sedia. - Chi ti ha mozzato il braccio. 
-Kakeru, Natsumi- rispose la principale, ma fu subito interrotta. - KAKERUUUUUUUUUUUUUU - urlò Specter da spaccare i timpani.
-E Natsumi. - aggiunse la secondaria. - Comunque dove la attacchiamo? 
Specter tolse la chiavetta dalla mano della virus Charu. - Prima togliete la memoria dal corpo e poi la attaccate. Andate da Haruka. Non voglio più vedervi portare d’appresso robot cadaveri.
-Ma capo, rimettere la memoria fisica è un casino. - ribatté la secondaria. - Lord Specter! Lord Specter. - si corresse immediatamente.
-Dopo ti riprogrammo tanto. - bofonchiò la scimmia. - E ora fila da Haruka, è appena tornata.
La secondaria trascinò il rottame dai piedi. - Tanto è qua vicino e non ho voglia di caricarla sulle spalle di nuovo. - mormorò. - Lord Specter, poi mi riprogramma anche il corpo? Lo voglio più forte!
-Poi. - replicò secco lui. Osservò il braccio monco della principale, impressionato, i fili penzolanti tagliati. - Che è successo?
-Non ci hanno fatto accedere subito. - rispose la Virus Charu. - C’era già parecchia confusione alla stazione.
Specter abbracciò le gambe fredde dell’androide. - Raccontami tutto. 
-Le scimmie mostruose erano in giro, quindi le abbiamo tolte di mezzo. Ma così facendo abbiamo fatto danni. 
-Cosa le avete fatto?
-Stanno bene, doveva essere una misura temporanea e non distruttiva. 
-Fiù.
Nonostante Specter la guardasse in faccia, la principale manteneva lo sguardo vuoto in avanti. - Poi sono arrivati i ragazzi. Kakeru ha colpito e ha ridotto una di noi a un supporto di memoria usb. 
-Ma non glielo avete detto che non volevate fare del male? 
-Mh. Ma dopo aver visto che abbiamo fatto a pezzi il loro salotto non si sono convinti. E la scimmia Blu stava quasi per mandare tutto a rotoli.
-E il braccio? 
-Natsumi lo ha mozzato come pegno per lascarci passare. 
-Ahh… ara. - gemette Specter. - Ma voi non avete ferito nessuno…
-No, Lord Specter. Sono tutti illesi. 
Specter graffiò la pelle sintetica di Charu, che non avvertì nessun dolore. - Dannati umani! Io odio quel laboratorio, io odio Natsumi, io odio Kakeru! Li odio! 
-Mh? - Virus Charu voltò lo sguardo verso Specter, chiedendosi come mai avesse avuto questo scatto d’ira. - Natsumi e Kakeru erano molto preoccupati per te. 
-Non è vero! Io li odio e loro odiano me! - Specter strinse i pugni e cominciò ad agitarli, gli occhi chiusi. 
La principale si guardò intorno, confusa. Non aveva idea di come reagire. - Non… non sono programmata per gestire questi eventi.
Specter si calmò e si toccò le guanciotte. - Non ce n’è bisogno, devo solo stabilizzarmi. Ho il casco così da poco e… così intendo…
-Si, lo so. Vorrei comunque aiutare a controllarti. - rispose lei, curiosa, prendendolo per uno dei polsi. - Loro hanno chiesto di te. Il tuo piano sta andando. 

-Lasciami stare immediatamente, punkabbestia! - gridò Sayaka, cercando di strattonarsi dalla presa di Hiroki e di suo fratello. - E tu, Satoru, torna in te! 
-No. - rispose compiaciuto. - È la mia giusta vendetta dopo anni di botte e insulti. 
-E mi chiamo Hiroki! - specificò l’altro. 
Sayaka diede uno spintone al fratello, senza successo. - Dove volete portarmi? Stavo bene con le scimmie!
-Bene, perché andrai dal loro boss. - rispose Satoru. - Specter vuole vederti, sorellina~
-E per cosa? Non è riuscito a schiavizzarmi prima, non ci riuscirà adesso.
Hiroki allungò il passo e ridacchiò. - Schiavizzare… che paroloni. A me Specter piace. 
Sayaka lo guardò sgomentata. - I-in che senso? 
Satoru la strattonò. - Proprio perché non c’è riuscito vuole un faccia a faccia con te. Anche se noi dobbiamo fare di guardia. 
Sayaka gli pestò il piede. - Io non ho nulla da dire con quell’infame! Fatemi tornare indietro!
-Zitta e entra! - strillò Hiroki. Satoru le pestò il piede a sua volta. - E attenta a quel che fai!
Specter era seduto, silenzioso, il gomito poggiato e le gambe incrociate. Sorrideva. - In ginocchio.
Sayaka rimase impassibile. - No. - disse con tono provocatorio.
Specter fece cenno con la mano. Hiroki e Satoru la assalirono, costringendola a inginocchiarsi fino alla testa. Specter gliela sfiorò con le scarpe. - Molto meglio. 
-Che cosa vuoi? - mormorò Sayaka. - Come osi?
Specter ridacchiò. - Voi due, toglietevi di dosso. - disse secco.
-Cosa? Perché? - bofonchiò Satoru, riluttante. Hiroki mollò la presa.
-Ho detto toglietevi di dosso. Lasciatela. Mantenetevi a distanza di sicurezza! - sbottò la scimmia. 
Satoru si allontanò, accrucciato. - Più lontano. - ordinò Specter. - Alla porta. E tu alzati. 
Sayaka si alzò lentamente, toccandosi le braccia e il busto, poi la testa, dolorante. - Rispondimi! 
Specter sorrise. - Satoru, prendile il trasformologio. 
Satoru esitò, confuso. - COSA?
-Prendi il trasformologio. - ripeté Hiroki. - È un ordine! 
Satoru lanciò uno sguardo truce a tutti i presenti. - Ma certamente. - e corse a prenderlo.
-Che… che cosa? Che hai intenzione di fare? - domandò Sayaka, confusa anche lei. 
Satoru tornò con il trasformologio. - E ora?
-E ora glielo dai. - ringhiò Specter, infastidito. 
-Ehi, no! - esclamò Satoru. - Sei impazzito? Non ricordi cosa ti ha fatto?
-Ce l’ho sulla mia pelle. E ora faglielo indossare! 
Hiroki spinse Satoru. - Cosa avevi detto, prima? Muoviti!
Satoru, con estrema riluttanza, diede il trasformologio a Sayaka, che se lo mise al polso e lo osservò estraniata. Le mancava.
-E ora, voi due, fuori di qui, tornate al vostro lavoro! - abbaiò Specter. Sayaka saltò in aria, spaventata per la prima volta.
-E Sayaka? - chiese Hiroki, tirando Satoru.
-Rimane qui con me.
-CHE COSA! - urlò Satoru. - Specter, hai azionato una bomba a orologeria! Ti farà a pezzi con quello!
-Non lo farà. Mi fido di lei. 
-Eh??? - esordì Sayaka, gli occhi fuori dalle orbite. - Tu cosa? Hai la minima idea di cosa sia il concetto di fiducia?
Specter assunse uno sguardo serio e la guardò negli occhi. - Si, è quella che ho distrutto a Tomouki quando gli ho riso per l’incidente. 
-Almeno sei consapevole. - mormorò Sayaka. - Non gli hai mai chiesto scusa.
-COSA C’ENTRA LO ZIO AFRO ADESSO - gridò Satoru. Hiroki lo spinse via dalla stanza definitivamente. – MO’ ZITTO
-Uh, è vero… - gemette Specter non appena i due uscirono. - Adesso… siamo soli. E la fuori nessuno può sentirci.
-Cosa vuoi? Cos’è questa storia della fiducia? - sbuffò Sayaka, ancora incredula di avere il suo trasformologio ai polsi. 
-Oh, uhm, io… - Specter iniziò a balbettare. - Non ho molta fiducia negli altri. Non ho fiducia nelle mie scimmie, non ho fiducia in voi, non ho mai avuto fiducia per nessuno… in questo stato. 
-Ma davvero? Chissà perché ti è sempre andato tutto male. - disse Sayaka, andando alla porta. - Io non sono una psicologa. Ciaociao.
-Non è quello che cercavo. - Specter si alzò e la prese per mano. - La porta non si apre se non lo dico io. Stai con me. 
Sayaka sospirò. - Pensi che io ti aiuti dopo che mi hai appena trattata così?
Specter mugheggiò e si morse la mano. - Uh… uhh… scusa. 
-Come hai detto? - Sayaka era sorpresa ma compiaciuta. Mise il palmo all’orecchio. - Non ti ho sentito.
-Scusa. Non lo farò più. 
Sayaka tornò indietro e gli strinse la mano. - Oh, ma che carino. Peccato che io abbia già sentito queste parole e l’ultima volta mi hai chiuso in una gabbia elettrica. 
Specter guardava velocemente Sayaka e poi in basso, alternando. - Ahh, no io… stavolta dico la verità. Mi dispiace anche per quello. Scusa. Scusa per tutto!
Sayaka fu quasi intenerita. - Non ti credo. Ma apprezzo il tuo tentativo. 
Specter ebbe gli occhi lucidi. - E allora trasformati! Colpiscimi. Fai quel che vuoi!
Sayaka lo prese per le mani. - No no no, ehi! Ora la tua recitazione è un po’ troppo avanzata, che intenzioni hai?
Specter scoppiò a piangere e a scuotere le mani. - Ma io non sto recitando!
-No no no, non piangere! Così mi fai passare per la cattiva! - esclamò Sayaka, tenendogli le mani ferme. - Va bene, starò con te, ma non piangere! 
Specter singhiozzò e si asciugò la faccia con le maniche. - Sicuro?
-Si. Non ho dove andare, tanto. E non credo che il trasformologio funzioni. 
-Oh… non l’ho modificato. Non ho idea… di come funzioni, appunto. - Specter sorrise e le strinse le mani. - Puoi usarlo quando vuoi.
-Non ne ho bisogno. - Sayaka mollò la presa e mostrò i pugni. - Posso sconfiggerti anche solo con questi! 
-Ahh! - esordì Specter, coprendisi la faccia. - Lo so che sei forte! Mi fido! Non farmi del male!
Sayaka aprì la mano. - Sei un tipo volubile. Prima ti faresti pestare, ora hai paura. Oh, già, fiducia. Vuoi che io mi fidi di te.
Specter annuì. - Voglio dire, non colpirmi con quei pugni, sono molto più forti delle tue trasformazioni! - precisò.
-Oh, ma davvero? - Sayaka si baciò le nocche. - Vuol dire che hanno fatto un buon lavoro. 
-Sì… ahah… ahhhh - gemette Specter. - Io ti temo… ho molta paura di te. Ma non volevo nessuno a osservarci o sentirci… sono già abbastanza imbarazzato. 
-Oh… stai ammettendo che… - Sayaka ammutolì. – Sicuro di essere lo stesso Specter infame di qualche tempo fa?
-Mmm… già… è proprio questo che mi sta facendo impazzire… - mugghiò la scimmia. - Non è da me… non è da me stare con tutti questi esseri umani attorno… quando sono come dici tu. Non è da me essere così debole! 
Sayaka gli mise un braccio sulle spalle. - Forse stare per tutto questo tempo con gli umani da buono ti ha cambiato. Forse non riesci più a mantenere quella parte… cattiva. 
-Io non sono buono! E io odio gli umani! - sbottò Specter. - Io odio Natsumi! E Kakeru! E il professore! E Charu! E tutti quanti! 
-Ma Natsumi e Kakeru sono quelli con cui stai… sei stato di più. A contatto. - Sayaka si interruppe. Silenzio totale. - Da quel che so. 
-Ma loro adesso mi odiano a morte, perché sono scappato di nuovo! E ho rapito tutti i loro amici! 
-Dagli torto.
-Mi sento solo!
Sayaka gli accarezzò la guancia. - Ma ci sono io qua adesso. Dai, non piangere di nuovo, no, nono. Non è da te.
Specter gli abbassò lentamente la mano, prendendola per il polso. - Hai ragione. Non può andare avanti così. - Si toccò la testa e il casco. - Non voglio che nessun altro mi veda quando ho queste crisi, e tu non dirai niente a nessuno, mi hai capito? – sibilò.

Hiroki osservò estasiato tutto il porto d’armi che Haruka aveva portato al laboratorio. Pistole, fucili, coltelli, bombe, persino katane. - Quanto ben di dio. Ma non eri andata a Tokyo?
Haruka sistemò la Virus Charu che aveva portato con sè facendola sdraiare assieme alle altre, la quale aveva una gamba mozzata e entrambe le braccia non funzionanti. - Tokyo è grande. Quelle le abbiamo prese altrove, ovvio. 
Hiroki prese il primo fucile che gli capitò e lo provò sparando in aria. Niente. - ...E le munizioni?
-Sotto chiave, e non sono letali. - Haruka iniziò ad aprire la terza Virus Charu per estrarle la memoria. - È un miracolo che sia rimasta integra. Abbiamo preso altro comunque. Beni necessari, beni materiali… action figures di Evangelion direttamente da Akihabara!
Una scimmia lacché tirò fuori una figure gigante di Rei Ayanami da un sacco, un’altra mostrò direttamente a Hiroki tutte le varietà di Kit Kat che avevano preso. - Possiamo campare per un mese con questo schifo. – commentò lui.
-Oh, ma non ho preso solo quelli, c’è altro. - Haruka estrasse con forza l’hard disk interno. - Tu piuttosto, non dovresti essere fuori?
Hiroki rubò un Kit Kat alla scimmia, che ci rimase male. - Fuori? Che intendi?
Haruka collegò l’hard disk al computer principale. - Tutti gli altri stanno contribuendo alla missione, tu che diamine stai facendo?
Hiroki ci pensò su. Inghiottì. - Quello che Specter mi dice di fare.
-Tu non hai fatto niente finora. - mormorò Haruka. Strinse i pugni. - Questi file sono criptati! 
-Io faccio quello che Specter mi ordina e mi ha ordinato di stare con lui. - bofonchiò Hiroki, infastidito, ficcando il Kit Kat in bocca alla scimmia piangente. - E ciò che detta lui è legge.
-Sarà. - bisbigliò Haruka, noncurante. - Secondo me non ha bisogno della tua compagnia ora che c’è Sayaka, no?
Hiroki uscì dalla stanza. - Non significa niente. È solo una tua opinione. Cosa c’entra Sayaka!
-Calmati, non voglio che tu diventi un peso morto. - Haruka lo prese per la spalla. - Specter mi ha dato il compito di monitorare te e gli altri ragazzi quando sono qua. Potrei essere io a darti degli ordini se necessario. 
-Non sarà necessario. - sibilò lui. Tolse la mano con forza. - E non mettere Sayaka in mezzo! Specter non sta facendo nulla con lei. Non la conosce neanche tanto bene!
Il ragazzo uscì. Haruka rimase a braccia conserte a fissare la porta finché si chiuse. - È geloso. 
-Ukki.

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Capitolo 2
*** Si può esser sicuri che qualcosa è andato male solo dopo una lunga serie di errori ***


Blu si appoggiò sul pancione di Gialla, seduta. - Quanto ci metterai per riparare la TV? - bofonchiò lui. Rosa, a sua volta, piangeva accanto a lui.
Charu stava analizzando la crepa al centro del televisore. - Costerebbe meno comprarne uno nuovo.
Pausa.
-No, non è il momento per comprare e settare un televisore nuovo. - riprese l’androide. Blu scoppiò a piangere. - Ah, che meraviglia. Che suono melodioso. - commentò Charu, irritata.
-Charu - esclamò Natsumi dal laboratorio. - Guarda che qua il maxischermo fa anche da tv.
-Ve l’avevo detto che non ne avreste avuto bisogno. - Charu diede una pacca sulla spalla a Blu e Rosa. - Susu, abbiamo affrontato di peggio.
-Io mi preoccuperei più sul fatto che un robot gigante e delle scimmie abbiano attaccato Tokyo. - commentò Gialla, tranquilla. - Tutta Tokyo. E Tokyo è grande.
-Che altro hanno detto? Vittime? Feriti? - Chiese Charu.
-No, era una ripresa diretta. Senza commenti. - rispose Blu, che aveva smesso di piagnucolare, al contrario di Rosa. - Hanno interrotto Jojo prima che cominciasse e anche tutti gli altri programmi sugli altri canali. C’era solo questo mecha a fare casino. Poi sono arrivate le robot.
-Nove undici.
 
-Ho paura che Specter spunti tipo jumpscare da un momento all’altro. - disse Natsumi, guardando il telegiornale in laboratorio con Charu e solo Charu, in attesa che arrivasse Kakeru. - Guarda cosa fa Satoru. Guardalo. Sta fermando le forze dell’ordine da Super Acchiappo.
-È veramente forte. - mormorò Charu. - Come farà Kakeru a batterlo?
-Non lo so, dovremmo chiedere ad Akie ma pare stia avendo problemi con i suoi backup e pc rimasti. - borbottò Natsumi. Satoru sparava i suoi raggi di energia ai passanti a caso, poi distruggeva edifici e interni di aziende e locali.
-Si sta divertendo. - mugheggiò Natsumi.
-Non dovremmo fare qualcosa? - domandò Charu innocentemente.
-Gli unici che non sta facendo a pezzi sono i giornalisti che lo riprendono. - replicò la ragazza. Proprio in quel momento Satoru si avvicinò alla telecamera e la prese con le mani. - Ehi, zia Akie! Grazie per il trasformologio. Non avrei mai pensato di usarlo così. Specter ti saluta. Un abbraccio.
-Ma è scemo. - commentò Natsumi.
Rumori di spari si sentirono a distanza, poi un esplosione. Satoru spostò forzatamente la telecamera. - Ehi tu! Riprendi. Guarda che bello. Abbiamo bloccato il traffico!
-Non è colpa sua, vero? Non lo fa apposta. - mormorò Charu.
Macchine capovolte e altre che bruciavano, semafori a terra e una lunga coda di macchine vuote, gli autisti tutti scesi che scappavano via. Scimmie armate che pestavano le auto e a momenti anche le persone. Satoru rise, perfido. - E questo è solo l’inizio! Muoviti Kakeru, Specter ti sta aspettando!
E diede un pugno alla telecamera.
-Ho i miei dubbi. - rispose tardamente Natsumi. - Specter è andato oltre con la sua ipnosi.
Rosa si affacciò alla porta. Aveva finalmente smesso di piangere. Sulla testa frignava invece una scimmia bebè con le ali. - Posso entrare?
-No. - disse secca Natsumi, senza neanche girarsi per vedere.
-Pipo.
-Ma abbiamo trovato Pipotchi! - continuò Rosa.
Natsumi saltò in aria, mentre Charu continuava ad aspettare che il telegiornale si aggiornasse. -Cosa ci fa qui Pipotchi? - dissero entrambe.
La scimmia bebé mugheggiò. Rosa lo prese tra le mani. - Non lo so, è comparso dal nulla ed è arrivato sulla mia testa. Lui non sta qui, vero?
-No, è sempre con Hikaru. - Natsumi era confusa. - Beh, menomale che non l’abbiano rapito di nuovo.
-Forse è scappato. - intervenne Charu, ancora fissa sullo schermo. Nessuna notizia.
-Pipo.
La scimmietta volò da Natsumi, posandosi sulla sua testa. - Beh, allora vi lascio fare. - mormorò Rosa, imbarazzata. - E… scusate per prima.
-Oh, figurati. - rispose la ragazza. - Charu, vai con le scimmie mostruose. Controllale.
-Non ne hanno bisogno. - disse fredda l’androide. - Fidati, sono buoni e puliti adesso.
-Non è per quello. Aiutatevi a vicenda per mettere a posto, io controllo il laboratorio.
Charu rimase perfettamente immobile per alcuni secondi. - Ok. Buona idea.
Kakeru sbucò dalla stazione di teletrasporto, buttandosi  immediatamente a terra. - Rega.
-Kakeru! - urlarono tutte le ragazze all’unisono. Natsumi lo aiutò a rialzarsi. - Cosa è successo?
-No, niente, sono a pezzi. - rispose tranquillo lui. - Vorrei riposarmi. Ma sto anche morendo di fame. Sono combattuto su cosa fare prima.
-Mangia a letto. - propose Rosa.
-Oh, ehi, Pipotchi. - Kakeru accarezzò la scimmia bebè. - Non dovresti essere a casa di Hikaru? Oh, già.
-Non sappiamo nemmeno noi come mai si trovi qui. - disse Natsumi. - Ma almeno sta bene.
Lo schermo si riaccese e comparì Hikaru. - Ehi, ehi, mi ricevete? - gridò. - Pipotchi! Dove diamine era finito? Quando Specter è venuto a trovarci te ne sei volato, ci è rimasto molto male!
-Cugino. - borbottò Kakeru.
-Specter è.. venuto così? Tranquillo? - mormorò Rosa a Charu, che fece spallucce, entrambe sorprese dalla leggerezza del tono di Hikaru.
-Silenzio! - strillò Hikaru. - Kakeru, domani mattina dovrai portarmi Pipotchi! E anche te stesso!
Pipotchi tremò e tirò i capelli di Natsumi. - No, tu verrai qua invece! - esclamò lei.
-Specter ci ha ordinato di non andare al vostro laboratorio. - replicò Hikaru, serissimo. - Altrimenti ve lo avrei già fatto esplodere con voi tutti dentro! Tranne Pipotchi.
Natsumi sbattè il pugno sulla tastiera. - Se ci provi vengo lì e ti faccio esplodere io!
Pipotchi barcollò e si strinse forte ai capelli. Kakeru non sapeva che dire, se calmare Natsumi o avvertire Hikaru, che ridacchiò alla risposta della ragazza.
-Perché non potete venire qua a farci fuori? - chiese Charu, fredda.
-Ho già detto che è un ordine di Specter e io non questiono i suoi ordini! - gridò Hikaru. - La nostra libertà è limitata solo da quello. Per il resto possiamo fare ciò che vogliamo! Tipo oggi abbiamo distrutto un’università.
-PERCHé? - sbottò Natsumi, sconvolta.
Hikaru esitò. - Boh? Mi fanno schifo le scuole. Per essere precisi abbiamo solo cacciato via tutti gli umani e adesso le scimmie stanno occupando quella e altre scuole, probabilmente ci studieranno, ma a me, come umano, fanno schifo!
-Uomo di grande cultura. - bisbigliò Natsumi.
-Quindi Specter vi lascia fare tutto ciò che volete tranne invaderci? - domandò Kakeru.
-Esattamente! E un altro ordine è quello di prendere te! - rispose Hikaru, indicando il cugino. - E Pipotchi. Però è vero, andando direttamente da voi ora non farei prima?
-HO DETTO DI NO! - tuonò Specter dall’altra stanza. Hikaru saltò in aria. - Ok, ok, viene lui da me-
-E NON PORTARE PIPOTCHI! - continuò Specter.
-Ma-
-TE LO PESTO SOTTO I PIEDI
Pipotchi scoppiò a piangere. - Ahah! Sta scherzando Pipotchi. Specter non farebbe mai una cosa del genere! - disse Hikaru, non molto convinto.
-PESTO ANCHE TE - urlò Specter, sempre a distanza.
Hikaru fece un sorrisino sghembo. - Ahah Specter! Che burlone che sei. Ahah!
Calò un silenzio imbarazzante. - Forse ho esagerato. - mormorò il ragazzino, guardando a terra. Poi si rivolse di nuovo al laboratorio. - Ma ehi, posso assicurarvi che Specter non è cattivo, ha solo sbalzi d’umore! Te lo posso assicurare, Kakeru!
-Guarda, mi fido ciecamente. - rispose sarcastico il ragazzo. - Mi consegnerò a lui molto volentieri.
Gli occhi di Hikaru brillarono. - Davvero?
-No! - esclamò Natsumi. - Kakeru verrà ma per farti tornare normale!
-Ma io sto benissimo! - replicò Hikaru, esasperato. - Non scomodarti, Kakeru, tu vieni, ti consegni e fine! Non ti faremo niente se non opporrai resistenza.
-Te lo puoi scordare. - borbottò lui. - Sarò io a prendere te, cugino!
-Allora è guerra. - disse Hikaru, gelido. - A domani mattina, alla scuola elementare, quella che frequentiamo entrambi.
 
Hikaru entrò timoroso nella stanza di controllo di Specter. - Cosa mi devi dire?
Specter pichiettava le dita ritmicamente sul braccio della poltrona, Sayaka vicino che gli dava qualche occhiata, non sapendo cosa aspettarsi. - Cosa ti avevo detto riguardo gli ordini, Hikaru? - disse lui, con tono distaccato.
-Uhm… - mugheggiò Hikaru, tremante. - Sei arrabbiato con me, Specter?
La scimmia esitò. Sayaka gli fece cenno. - No. Rispondimi!
Hikaru si tranquillizzò, per poi cominciare a balbettare, imbarazzato. - Eh… non ricordo.
Specter strinse i pugni e digrignò i denti. - È passato meno di un giorno e te lo sei già scordato!
-È grave? - chiese il bimbo ingenuamente.
-Non puoi rendere pubblici tutti gli ordini che ti dò! - esclamò Specter. Si interruppe un attimo. - Te lo avevo pure elencato prima della videochiamata cosa dire e cosa non dire!
-Ah. Davvero? - Hikaru arrossì e si accarezzò i capelli, nervoso. - Che sbadato! Prometto di stare più attento la prossima volta.
-Lo spero per te! - strillò Specter, scuotendo i pugni.
Hikaru aprì le braccia. - Facciamo pace?
-Che cos- esordì Specter, sorpreso. Rivolse lo sguardo a Sayaka, confuso. Lei fece cenno di alzarsi. - Uh… va bene. Certo.
Specter si alzò e Hikaru lo stritolò immediatamente, prendendolo in braccio. - Ti voglio bene! - esclamò Hikaru, stringendolo e toccandogli i capelli.
Specter rimase confuso. Cosa voleva dire? Come doveva rispondere? Era abbastanza sicuro di non aver mai sentito una cosa del genere rivolto a lui. - Va bene, ma sappi che non ci sarà una prossima volta se sbagli di nuovo!
Hikaru lo guardò negli occhi, sorridente. - Ma certo, ho promesso di stare attento e non ti deluderò!
-Promettimi anche che porterai Kakeru qui. - mormorò Specter.
-Farò del mio meglio! - rispose l’altro.
-Bene. E ora basta moine, togliti di dosso e fila via fino a nuovo ordine! - borbottò Specter.
Hikaru lasciò libera la scimmia. - Sissignore!
-E quando avremo finito potrai riavere Pipotchi. - continuò Specter.
-Davvero? - esclamò il bimbo. - E quando finiremo?
-Prima se catturi Kakeru.
 
-Non credi che sia strano che Specter non ci attacchi direttamente? - borbottò Natsumi a Kakeru.
-Non ho idea di cosa abbia in testa e sono troppo stanco per tirare a indovinare. - mugghiò Kakeru. Sbadigliò. - E pare sia consapevole della sua scelta.
-Beh, non è meglio così? - intervenne Charu. - Non vuole farci del male, vuole sfidarci.
-Ma perché è fissato con Kakeru? - disse Rosa con voce piccola piccola.
-Non lo so ma qualunque cosa sia spero gli passi. - borbottò Kakeru. - Non voglio avere nulla a che fare con lui.
-Io gli ho fatto da mamma per tutto questo tempo e mi ignora. - sbuffò Natsumi, quasi offesa. - Da come stanno distruggendo il paese tutti assieme è più di una semplice sfida.
-Beh, finché non ci toccano non abbiamo di che preoccuparci. Peccato solo per il salotto. - concluse Charu.
 
Hiroki saltò addosso ad Hikaru alle spalle. - Compare! Com’è andata?
Hikaru rimase paralizzato, poi si riprese. - Oh. Sei tu. Tutto bene! Domani vado a prendere Kakeru!
-Bene. Fallo a pezzi per me. - disse in fretta Hiroki. - Dicevo Specter. Che ti ha detto? È ancora con Sayaka?
-Uh, sì. Penso la stia tenendo d’occhio visto che non riesce a ipnotizzarla. Comunque…
Hiroki gli diede una forte pacca sulla spalla. - Cosa ne pensi di questa storia? Secondo te ci manderà tutto in rovina?
-Perché mai? Credo mi abbia aiutato a fare pace con Specter. - Hikaru si interruppe, confuso. - Perché chiedi?
Hiroki esitò, guardando altrove. - Ah, sai, Satoru chiedeva di lei. Visto che lui è occupato dovrei essere io a controllarla!
-Davvero? - Hikaru assunse un tono provocatorio. - Non hai niente da fare?
Hiroki stava quasi per dargli un pugno. - No! Cioè, il mio scopo è proteggere Specter e Satoru ha detto che Sayaka è una minaccia!
Specter passò casualmente accanto ai due, tenendo Sayaka dietro con la mano stretta. - Non ce n’è bisogno.
Hiroki li guardò passare verso la stanza di Haruka, gli occhi spalancati, il pugno alzato immobile. Hikaru lo punzecchiò col dito. - Ehi, tutto bene?
 
Sayaka lanciò un’occhiata alle Virus Charu smembrate e alle dozzine di workstation perennemente accese. Dolore alla mano. - Ma che razza di posto è questo?
-L’inferno Microsoft e il paradiso dei botnet. - rispose Haruka, gli Hard Disk e le chiavette usb in braccio in massa. - Hanno tutti Windows Vista e voglio morire.
-Esagerata. - sbuffò Specter. - Sempre meglio di Linux.
-A proposito di Linux, se non avessi mandato una delle ragazze a fregare il portatile di Akie te non avresti visto mezzo file. - Haruka posò tuttò sulla tastiera più vicina, quasi facendola a pezzi. - E anche come file proprietari open source erano criptati!
-Avete rubato il portatile a zia Akie! - esclamò Sayaka. - Ma li ci sono anche cose mie!
-Perché cazzo usi Linux? - bofonchiò Haruka.
-Eh?
Specter tirò il braccio di Sayaka. - Meglio, no? Puoi usarlo quando vuoi. Tanto neanche Haruka sa metterci mano. È intoccato, no?
-Ehi! - esclamò Haruka offesa. - Si, ci ho solo messo i file di Natsumi. Per il resto è integro. Ah, ti ho messo un dual boot con Windows XP, non ringraziarmi.
-Ma il portatile non è mio! - ribadì Sayaka. - Spero che tu non abbia spiato niente!
Haruka attaccò le chiavette al primo pc. - No, ho solo guardato quanto bastava per capire come aprire i file. E fa schifo. - frugò tra le pennette e gli hard disk e prese una chiavetta usb bella grossa. - Tieni, qua c’è tutto The Sims 2. Con le espansioni. Fanne buon uso. Installalo su XP. Ti ho anche espanso la memoria.
Specter rubò la pennetta a Haruka nonostante fosse per Sayaka. - Mio. Mio.
Haruka rimase perplessa. - Ci sono anche dieci giga di mod.
Sayaka osservò Specter tenere stretta la penna usb con l’altra mano. - Sicuro fosse per me?
-Ho detto puoi usarlo quando vuoi, non che sia di tua proprietà. - abbaiò Specter risentito.
Haruka bisbigliò all’orecchio di Sayaka. - Non avevo idea piacesse a lui. Mi aveva chiesto per te.
-Ah.
Specter si rivolse alle Virus Charu distese nei lettini vicini. Solo la principale era stata riparata. - Ehi, e le altre?
-Capoooooooo io sto beneeeeeeeee – belò la vocina della secondaria.
-Non ho preso pezzi da ricambio, domani vado alla fabbrica. - Haruka prese il portatile e lo consegnò a Sayaka. - Non fargli passare la notte a installare The Sims.
Sayaka tenne a fatica il laptop con una sola mano, Specter che non mollava la presa. - Cosa?
-Niente. E ora smammate, che devo fare il downgrade a tutta questa workstation! - esclamò Haruka facendo cenno con la mano. - Andate a letto!
Sayaka provò a tirare la mano via ma niente. Si arrangiò e tenne il portatile tra le ascelle. - Specter, ho la mano sudata.
-Poi ne parliamo. - mormorò lui. La tirò per farla camminare. - Forza, voglio giocare prima che si faccia notte sulla Terra.
 
Sayaka si fermò brevemente a scrutare la camera da letto di Specter, finalmente libera dalla presa. Un enorme letto matrimoniale in fondo con piumoni viola e cuscini più grandi di lui, un microscopico armadietto a lato e vicino un comodino con una sveglia vecchio stile e una abat jour, il viola e il blu che formavano uno strano gradiente tra il pavimento e la parete.
-Bella stanza. - commentò lei, posando il portatile sul letto. Fece lentamente un passo indietro, la porta blindata. - Io dove dovrei dormire…?
-Qua. - rispose Specter, uscendo fuori i pigiami. - Ho preso il tuo e quello degli altri ragazzi-
-NO! - ruggì Sayaka. - Sono stata con te tutto il giorno, ora lasciami dormire in pace!
Specter sbuffò e si tolse la giacca. - Puoi cambiarti nella stanza da bagno.
-No! Non ho intenzione di passare la notte con te! Mi strangolerai nel sonno! - strillò Sayaka, prendendo il pigiama. - E non spogliarti così davanti a me!
-Mmh? Ara? - gemette Specter. - Semmai è il contrario. Tu mi ammazzerai perché ti lascerò completamente libera.
-Pensi che io sia un essere spregevole come te! - urlò Sayaka. Specter rimase a fissarla mentre si metteva i pantaloncini. Sayaka si coprì gli occhi. - MA NON HAI MUTANDE TU?
-No? - mormorò Specter. - Non c’è niente da guardare… Voglio dire! Puoi anche riaprire gli occhi!
Calò un silenzio imbarazzante, entrambi arrossiti. Specter smise di fissare Sayaka. - Sono un essere spregevole?
Sayaka esitò. - Forse ho esagerato… - mormorò. - È che voglio tornare a casa! Rivoglio tutti normali!
-Oh, ma ci tornerai. - Specter quasi sorrise. - Non staremo qui per molto. – abbassò lo sguardo e mormorò. - Ma anche quando avremo finito staremo assieme, ara-
-No! Qual è il tuo piano stavolta? - insisté Sayaka, avvicinandosi pericolosamente.
-Ahh! Ancora non lo so! - piagnucolò Specter, abbassandosi. - Ok, ok, non ti starò d’appresso quando mi sarò stabilizzato! Ti lascerò completamente libera!
Sayaka lo prese per le braccia, tirandolo su. - Non fare così, mi fai sentire in colpa! Mi sembri troppo diverso. Certo, quando ti sarai calmato sarai completamente cattivo, no? Non credo mi lascerai libera-
-Ma io non sono cattivo! - strillò la scimmia, scoppiando a piangere.
-Cos… di nuovo! - esclamò Sayaka, disperata. Lo abbracciò all’istante per calmarlo. - Non ho idea di cosa tu abbia in mente e non so, non… dai, ora dormirò con te, ok? Mi metto il pigiama e stiamo assieme. Non piangere!
 
-Voglio morireeeeeeeeeeeeee - belò Hiroki per l’ennesima volta, disteso nel futon e gli occhi spalancati. - È l’una di notte e tutto va beneeeeeeeee
-BASTA STAI ZITTO - urlò Satoru tutto d’un fiato. - SALVATI LA CANTILENA PER DOMANI CHE NON CI SIAMO.
-È un’ora che va avanti così. - mugghiò Haruka, gli occhi semichiusi. Ogni volta che provava a riaddormentarsi Hiroki riprendeva isterico.
-Di più, fidati. - disse Hikaru con le orecchie tappate. - Lo ammazziamo?
-No, poi come lo spieghiamo a Specter? - bofonchiò Haruka, girandosi verso il muro. - Prima o poi deve pur finire.
Satoru uscì dal futon. - Io dico di sì! Vedi di finirla o ti strozzo!
-Mi va bene. - rispose Hiroki tranquillo e sorridente. - Pure ora se vuoi. Ammazzami.
-Satoru non fare STRONZATE - esclamò Haruka, girandosi un attimo.
-Ma ha detto di sì! - replicò Satoru, le mani pronte vicino al collo. - Tanto non fa un cazzo dalla mattina alla sera.
-Ehi. Sono io il capo qui. Niente volgarità. - bofonchiò Haruka, girandosi completamente. - E niente suicidi assistiti.
-E allora come vuoi farlo smettere? - Satoru picchiettò la testa di Haruka. - Sentiamo.
-Non lo so, ma quella è una situazione drastica. - Haruka prese il polso di Satoru e glielo storse. - Non morirà nessuno in questa base, mi hai sentito? Ordine di Specter.
Satoru si toccò il polso, umiliato. Hikaru picchiettò a sua volta Hiroki, come per controllare se fosse ancora vivo. - Sicuro di stare bene?
-Cosa diamine è successo oggi. - sbottò Haruka. - E tu Satoru torna a dormire.
-Ci provo.
Hiroki fece un profondo respiro. - Non è successo niente.
-Hai fatto bordello per tutto questo tempo e non è successo niente. - mormorò Haruka. - Va bene Hiroki. Dormi adesso.
-Si, magari crepo nel sonno.
 
Specter esultò. Aveva finito l’installazione di The Sims 2. Alzò le braccia al cielo in segno di vittoria. Stava quasi per esclamare un sì quando si girò verso Sayaka, accanto, che si era finalmente addormentata. Si sistemò per mettere meglio il portatile sulle gambe doloranti, stando attento a non fare movimenti bruschi. Riavviò il pc e selezionò la partizione originale con Linux. Si preparò psicologicamente all’uso di un sistema operativo sconosciuto che disprezzava a priori. C’erano i file originali di Akie e i gemelli sparpagliati sul desktop e in fondo vicino al cestino i file di Natsumi.
“Oh, installo The Sims 2 e spengo” aveva detto. Aprì la cartella di Natsumi. Tantissimi file di testo, un paio di chiavi di registro copincollate a muzzo e foto trasferite dai cellulari negli anni.
I file di testo erano tutti file di log sul suo casco e sul suo funzionamento. Alcuni erano scritti direttamente da Natsumi a mano, uno per ogni riprogrammazione, principalmente commenti sui log autogenerati. Il primo log personale aveva un’intera premessa su come fosse la prima volta che riprogrammassero un casco così complicato e non ne avevano nessuna esperienza, lei e il nonno.
Per le scimmie normali è facile, non hanno una moralità, non credo sappiano nemmeno cosa stiano facendo quando sono sotto il suo controllo. C’è un parametro che tira fuori il peggio e le rende scatenate, lo cambi e sono calme. Con Specter non è così. Non c’è uno switch on/off.
“Cosa?”
 
Non riesco a trovare niente. La riprogrammazione attuale è… inaffidabile. Ho bisogno del codice sorgente e non so fare reverse engineering.
 
Ho trovato qualcosa. Non è esattamente uno switch ma un parametro numerico. Il numero massimo è 100. Quello di base era più basso. Metterlo a zero lo rende inoffensivo, ma la sua personalità è identica. È diventato paranoico.
 
Ho provato a mettere un numero negativo, niente, è uguale a zero.
 
Specter crede ancora nelle sue idee. Ci evita sempre e non vuole stare neanche con le scimmie. Parlo più col compilatore che con lui ormai.
“Ah ah. Ah. Ah.”
 
Dal codice sorgente… o quel che è rimasto da ogni revisione pare abbia programmato lui stesso il casco attorno al comportamento immorale. Se provo a togliere una stringa del behaviour non funziona più niente. Dovrei riscrivere da capo ma non ho ancora capito se posso modificare punto per punto la sua personalità. Sono riuscita a togliere alcune delle sue conoscenze e a sistemarne altre. Non posso modificargli la memoria ma posso immetterne di corretta.
“Quali conoscenze?”
 
Sto riscrivendo il codice, passo per passo. È una beta instabile e gli faccio indossare il casco solo se lo posso controllare con Charu.
 
Ho scoperto che ci sono dei behaviour nascosti. È programmato per tenere tutto sotto controllo, non dare ascolto agli umani e cose del genere. Adesso mi ascolta.
 
Qui c’è una falla che non posso correggere. Specter è insicuro. Non ha idea di cosa fare, quindi ha programmato il casco affinché lo forzi a seguire delle direttive precise. Togliendogli il casco ho realizzato che non si fida di noi.
 
Ho decompresso un commento seppellito nel codice originale. Il casco normale aveva lo switch, il suo era personalizzato affinché funzionasse solo per renderlo il più cattivo, intelligente e spietato possibile. Ma a quanto pare i suoi dubbi e sensi di colpa hanno prevalso. Quelli non gli si sono stati iniettati. Anche da scimmia comune è molto intelligente. È perfettamente consapevole.
“Ecco perché mi sento così. Sono instabile anche senza il casco”
 
Sto andando spedita ma non c’è un metodo per riprogrammarlo per renderlo ‘buono’. Il codice precedente tirava fuori il peggio di sé e Specter aveva già i presupposti per diventare ‘cattivo’. Non gli piacevano molto gli umani e la mancanza di libertà. Il massimo che posso fare è educarlo direttamente, ora che la sua moralità è grigia.
 
Specter è estremamente a disagio con tutti, anche con me e Charu, addirittura le altre scimmie del parco. Stavo pensando di non fargli indossare il casco per un po’. In generale, esagera tutti i suoi comportamenti. Meglio sistemare la base
“Oh, oh…. ehi”
 
Sto facendo in modo che Specter rimanga con me il più possibile. Adesso dorme con me. Nello stesso letto. Lo sto viziando un po’. Voglio che si affezioni a me.
 
Credo di essere a buon punto col casco. L’ho programmato affinché mi chiami ‘Mamma’ e funziona. Posso riprogrammare il resto!
 
“No! Chi ti ha dato il permesso di fare una cosa del genere! Tu mi odi!”
 
Ho quasi finito. Specter è venuto da me poco fa e mi ha chiesto perché lo cambio ogni volta. ‘Non vado bene?’. A quanto pare se ne accorge. Gli ho detto che è per il suo bene, che voglio il meglio per lui e così via. Non credo di averlo convinto. ‘Tu mi vuoi bene? Anche se ho fatto tutte quelle cose?’ ‘Perché non mi fai vedere cosa fai?’ ‘Mamma, cosa pensano gli altri di me?’
 
“Non mi hai risposto”
 
Funziona! Siamo alla versione finale. Specter è ancora confuso e insicuro, ma ho stilato il codice da capo a fondo, non c’è niente che io possa fare per cambiarlo. Ha solo bisogno che si fidi di noi!
 
L’ultimo file di log risaliva a un paio di settimane fa. Controllò i file di log automatici. Erano tutti numeri exadecimali sparati a caso. O così sembrava.
“Perché improvvisamente non ci capisco più niente?”
La base dove stava, la copia delle Virus Charu, il piano a cui stava lavorando non si erano certo fatti da soli. Era ancora intelligente. Spense il computer e lentamente lo andò a posare, senza fare rumore.
“Io non sono cattivo” pensò, abbracciando Sayaka. “Sto facendo esattamente quello che mi ha detto Natsumi. Stare con gli altri, umani, instaurare un rapporto con loro. Ma allora cos’ho che non va?”
 
-Dai Natsumi, vai a letto. - bisbigliò Charu di nuovo. Le luci del laboratorio erano spente e l’unica cosa che illuminava la stanza era il monitor del desktop, tenuto a luminosità bassa. Natsumi, seduta al computer con la testa poggiata sulle nocche, nervosa e con gli occhi rossi, sbuffò, cercando di ignorarla.
-Posso farlo io. Io posso stare sveglia- mormorò la robot. Natsumi sospirò. - Ti ho già detto che è una cosa che devo fare io. Tu non hai idea di quello che ci sia qui dentro.
-Ma le Virus Charu non hanno messo niente, le ho controllate io… - Charu si avvicinò cauta, per non farla arrabbiare. Guardò lo schermo. - Natsumi, il codice è pulito. Lo avevo analizzato con te, ricordi?
-No che non è pulito, altrimenti non sarei qui a ricontrollare! - esclamò Natsumi, sbattendo il mouse.
Charu esitò. Lesse velocemente il codice che stava scrollando, non trovando niente di sbagliato. - Lo sai che è paranoico… non puoi convincerlo artificialmente. - disse a mezza voce.
-Mi stai dicendo che ho sbagliato io a educarlo? - gridò Natsumi, girandosi bruscamente. Charu abbassò la testa. - No, ma non si è mai inserito con gli altri al di fuori di te. Si sentiva a disagio pure con le sue stesse scimmie.
-Io ho sempre provato a farlo aprire con i ragazzi e i suoi simili ma lui si è sempre tirato indietro. - replicò Natsumi più calma, lo sguardo fisso al pc. - Quindi non è colpa mia.
-Si ma… lui diceva che non avrebbe mai trovato un posto nel mondo per tutto quello che aveva fatto. - Charu rialzò la testa. - E che tu gli volevi bene per pietà che per altro.
Natsumi smise di scrollare. - E quando lo avrebbe detto?
-Specter si sfogava con me quando tu non eri in giro. Gli avevi detto tu che doveva sfogarsi per tirare fuori le sue paranoie, no? - Charu si interruppe, come se stesse aspettando qualcosa. Natsumi non rispose. - Beh, lui non riusciva a fidarsi di te. – riprese l’androide - Diceva che non lo comprendevi quando ti esponeva la sua paura a relazionarsi con gli altri. Quindi ha detto, tu sei un robot, tu non mi capisci ma non mi giudichi almeno. Sei fredda, non sei un essere vivente. Non posso scusarmi perché tanto non mi accetteranno mai. Là fuori mi odiano, Kakeru e i suoi amici mi odiano, mamma sta solo fingendo. Tu sei finta. Le scimmie mi odiano. Sono troppo consapevole, con o senza casco, diceva. O sparisco io o sparisce il resto del mondo, o non sarò mai a mio agio, diceva.
Natsumi tirò un lungo respiro. Si mise seduta composta, lasciando il mouse e raddrizzando la schiena. - Beh, tu non sei stata programmata per mentire.
-No e il mio codice non è mai stato modificato.
Natsumi assunse la posa del pensatore. - Il problema è… cosa sta pianificando questa volta? Perché ha rapito i ragazzi?
-Beh, vanno in giro a distruggere tutto ciò che trovano liberamente. Sotto gli ordini di Specter, certo, ma sono liberi di fare quel che vogliono. Hanno rubato, chiuso edifici pubblici, strade e stando alle ultime notizie hanno fatto evacuare tante persone dalle loro abitazioni. Civili illesi, ma per quanto tempo?
Natsumi sussultò. - Com’è che aveva detto? O sparisco io o sparisce il resto del mondo?
-Sì.
Natsumi si alzò, lasciando il computer acceso. - Dobbiamo chiamare il nonno.
 
-JACKPOT - esclamò il professore alla slot machine che vomitava soldi. La scimmia Bianca vicino li mise tutti in un sacchetto. - SIAMO RICCHI
Al casinò delle scimmie era sempre un tripudio di luci e coreografie anni 70. Perché vicino c’era anche una minidiscoteca funky con scimmie in afro giganti a ballare malissimo. Quella notte Tomouki mancava.
Una voce sintetica eccheggiò per tutta la stanza. - PROFESSOREEEEEEEEEEEEEEEEEE
-Ma non ha ancora finito di sputare soldi. - borbottò lui. - Se Charu è venuta fin qui allora è davvero grave.
-Secondo lei i soldi danno la felicità professore?

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Nota dell'autore: In Piposaru 2001 (Japan only e uscito dopo Ape Escape 1) lo scopo del gioco è denudare le scimmie per lavare i pantaloncini. Non indossano altro. Incluso Specter. Lo scopo finale è denudare Specter. E' una cosa bellissima. 

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Capitolo 3
*** Non c'è lavoro tanto semplice che non possa essere fatto male ***


Hiroki sorseggiò il caffè lentamente. Posò la tazza sul ginocchio e osservò il fondo. Non era rimasto niente. Schioccò le dita e una scimmia accorse a versare altro caffè. Aspettò un po’ prima di riprendere a bere. Era nella workstation di Haruka, le virus Charu della base a riposo e i computer ancora accesi a installare programmi in automatico. Si era svegliato prima di tutti, tremante, gli occhi rossi e il respiro affannato, in ansia.
Haruka entrò. - Hiroki! Ti stavo giusto cercando. Gli altri stanno ancora dormendo. - controllò con lo sguardo i computer e le robot. Sembrava tutto apposto. - Tu che ci fai qui?
Hiroki bevve metà del caffè prima di rispondere. - Non lo so.
Haruka sospirò e si sedette accanto a lui. Fece cenno alla scimmia di andarsene. - Che cosa è successo?
Hiroki si allontanò leggermente e sbuffò. Tenne la tazza mezza piena con le mani tra le gambe. - Niente. Non è successo niente. Non succederà più.
-Dimmelo adesso! Non voglio un peso morto nella squadra, men che mai uno depresso, quindi spara! - esclamò Haruka prendendolo per il colletto. - Qual è il tuo problema?
Hiroki deglutì. - Calma! Non… non. - Haruka allentò la presa. - Riguarda Specter?
-Si! Sono preoccupato per lui! - Haruka lo lasciò libero. Hiroki soffiò. - Sayaka è pericolosa e lui non ha alcuna protezione!
Haruka scoppiò a ridere. - Non sai cosa vuole fare con Sayaka?
Hiroki rimase perplesso. - Cosa?
Haruka si riprese. - Devi stare tranquillo. La sta tenendo lontano il più possibile da noi. Non vuole che veda ciò che facciamo. Sa solo che ho rubato il portatile di Akie, non armi e beni di varia necessità.
-E?
-E non lo so, questo è il motivo per cui non la fa uscire. Non può ipnotizzarla, quindi cerca la sua fiducia. Credo…?
Hiroki bevve un sorso di caffè. - Neanche tu sai quello che sta facendo.
-So abbastanza, Hiroki. - Haruka si alzò. - Sayaka è stata un imprevisto. Se non riusciva a ipnotizzare qualcuno lo avrebbe tenuto vicino. Non so altro. Dovevo essere io quella con la probabilità più alta… e te.
-Ah.
-Forse sta cercando di ipnotizzarla in un modo più lento… più subdolo
 
Sayaka aprì gli occhi lentamente, la vista appannata e la luce accesa, seppur fioca. Quella luce si era attivata in automatico da un po’ e l’aveva infastidita fino a farla svegliare. Strizzò gli occhi e provò a mettere a fuoco quello che aveva davanti. Non si era mossa dal letto, ancora distesa di fianco.
Era abbracciata a Specter.
Istintivamente balzò in aria, tirando via il piumone di botto e togliendosi dal letto di corsa. Tornò subito a controllare quando vide che Specter dormiva ancora. Si avvicinò lentamente evitando di sconquassare il materasso. Allungò un dito come per sfiorarlo, ma non ci arrivava mai. Si fermava a ogni punto che voleva toccare. Alla fine gli toccò le punte dei capelli, sfilacciandoli tra le dita. Poi premette sulla guancia, pian piano sempre più forte. Non si svegliava.
-Ma allora perché le luci sono accese? - si chiese a bassa voce, guardandosi intorno. Le luci erano piccole ma risolute. L’abat jour era spenta. Le uniche stanze accessibili erano i bagni accanto. Quando doveva svegliarsi quella scimmia?
-Ehi, Specter. - mormorò, sdraiandosi accanto a lui. Si mise faccia a faccia con lui, proprio come si era svegliata, ma senza contatto fisico. - Non è che sei in coma?
-Ti piacerebbe. - rispose lui assonnato, gli occhi chiusi. Sbadigliò senza coprirsi. - Ora mi alzo.
La ragazzina si rialzò e guardò la porta blindata principale. - Certo. Con calma.
Specter la prese dalle spalle e la spinse a sedersi. - Mi aiuti a fare il bagno?
Sayaka ansimò. - Non sei capace? - gridò. Si rialzò. - Voglio dire, perché?
L’albino si sedette sul letto, le mani tremanti al petto e le gambine agitate. - Ho problemi a lavarmi i capelli. - si interruppe e balbettò. Si guardava in giro velocemente e poi guardò Sayaka in faccia. - I tuoi capelli sono perfetti…
Sayaka arrossì brevemente, lanciando un piccolo - Eeehh?? - incredula. Si toccò le ciocche, aveva i capelli sciolti. - Oh, uhm… ok.
Specter scosse i pugni estasiato, l’occhio che brillava. Si alzò e si tolse lentamente il casco e lo porse alla ragazza, che lo prese confusa, lanciando un - Eeh??? - ancora più grosso. L’albino la prese per mano e la condusse in bagno. - Ehi, aspetta! - esclamò lei esasperata. - Cosa significa!
La scimmia fece una smorfia e indicò i capelli, liberi dal casco. - Oh, certo, devo lavarti i capelli. - disse Sayaka. - Non parli senza…?
Specter scuotè la testa e la trascinò. - Ma mi capisci, eh? – chiese lei.
Annuì.
La ragazzina sospirò. Osservò il casco tra le mani. - E questo dove lo mettiamo?
 
Natsumi entrò nel laboratorio smagliante, Kakeru d’appresso. - Buongiorno!
-Oh, buongiorno Natsumi. - rispose Charu sorridente, al computer con il professore. - Dormito bene?
-No. - bofonchiò l’altra. - Immagino il nonno abbia dormito meglio.
-Professore, è da un po’ che non ci si vede! - esordì Kakeru. L’uomo non rispose.
Natsumi osservò il monitor, diversi documenti e file di log aperti. Kakeru si diresse al teletrasporto nel frattempo. - Allora io vado, eh?
-Si, mi raccomando. - rispose Natsumi secca. - Beh, nonno?
-Questo codice è inespugnabile. - rispose il professore. - Non ci ho capito una mazza. Complimenti.
-...è una cosa buona? -  chiese la nipote, dubbiosa.
Il professore aprì altri file di log. - Quel che voglio dire è che Specter non può modificare il casco senza il tuo aiuto adesso.
 
-Fate evacuare tutti gli studenti! - urlò Hikaru. L’eco rimbombava per i corridoi, le porte delle aule aperte e scimmie armate che entravano in marcia. - Picchiate i professori! Se vedete qualcuno che vi sembra un bullo picchiatelo pure!
Due scimmie fecero spallucce. Come si riconosce un bullo? Boh. Nel dubbio picchiavano gli studenti che ritenevano brutti.
-Se trovate il preside scassatelo di botte! - riprese Hikaru, controllando le aule in attesa che arrivasse Kakeru. - Ma niente danni gravi! Non mandate nessuno in coma!
Una scimmia strillò e si mise sull’attenti. - Avete bloccato le strade quindi? – disse il ragazzino. - Bene! Questa lotta sarà solo tra me e lui!
-Ukki!
-Questo significa che non vi voglio e non vi posso avere in mezzo. - bofonchiò Hikaru, dirigendosi verso l’uscita della scuola. - Rimanete qui voi!
 
Kakeru si fermò all’entrata della scuola. Le strade erano deserte. Poteva sentire urla dall’edificio.
-È una trappola. - mormorò. Si allontanò e si mise in mezzo alla strada. Quella scuola era isolata, ma mai l’aveva sentito così.
Lentamente, un rombo di motori che si faceva via via più forte. E più vicino.
-Oh no, non di nuovo!
Equipaggiò il dominatore dei cieli, la forte sensazione di deja vu. Pensò che stesse arrivando Hiroki, quando vide la macchina e chi gli stava dentro. Poi la strada vuota e infinitamente più larga e percorribile.
-CUGIIIIIIIINOOOOOOOO
Kakeru si librò in aria poco prima che Hikaru lo investisse con la sua macchina sportiva. Stava quasi per sbandare, ma virò e tornò indietro su Kakeru, che era sceso a terra. Equipaggiò il cerchio sprint, partendo a razzo con poco vantaggio.
-Non puoi correre in eterno cugino e io non posso investirti! - gridò Hikaru, che aveva cambiato la velocità apposta. - Specter ti vuole vivo, arrenditi senza fare storie!
Kakeru urlò. La strada sembrava non finire mai e aveva sempre la macchinona a due passi.
-Sappi che posso spezzarti le gambine! - strillò Hikaru. - Se non posso farlo investendoti scenderò io e crack!
Kakeru saltò e volò col dominatore dei cieli. - Di nuovo? - borbottò Hikaru, non facendo in tempo a fermarsi, passando oltre. Stavolta però Kakeru scese subito e lanciò un proiettile esplosivo con la fionda alla macchina dietro. Non c’era un punto debole visibile, ma bastava per danneggiarla. - Ehi! - gridò Hikaru, tornando verso il cugino. - Guarda che questa macchina non è mia!
Kakeru puntò la fionda di nuovo, stavolta davanti. Era vicino. - Non me ne frega niente.
Hikaru frenò di botto, in tempo per non andargli sopra. Kakeru sparò comunque mentre Hikaru saltò fuori dalla macchina, ormai in fumo. - Satoru te la farà pagare cara!
-Non vedo l’ora. - bofonchiò il cugino. Si avventò su Hikaru col bastone stordente. - E ora tu torni a casa!
 
-Hiroki! - esordì Specter in piedi, Sayaka dietro che si sistemava le codine. - Ho bisogno di te!
Il ragazzo accorse subito, eccitato. - Ah, mio signore! Cosa posso fare per-
-Lo smalto. - lo interruppe subito la scimmia. - Ho bisogno della mia manicure!
-Cosa - mormorò Sayaka. Hiroki rimase pietrificato. - Ma certo. Haruka ha portato di tutto ieri, ah ah. - Fece cenno di seguirli. - Come ai vecchi tempi?
-Pensavo di farlo un po’ diversi questa volta. - rispose Specter, tenendo Sayaka per mano e avvicinandosi a fianco di Hiroki. - Con te me lo facevo nero, con Rosa… rosa.
-Cosa - ripeté Sayaka. - Beh, rosa te li vedo bene.
-Secondo me non è adatto. - replicò Hiroki. - Non puoi tornare al nero?
-Oppure un colore pastello. - continuò Sayaka. - Gli si addice di più alla sua person- Specter le strinse la mano forte da farle male. - Voglio dire, il pastello è la nuova moda!
-Ma ha un tuxedo nero! - esclamò Hiroki. Si fermò e guardò i due, Specter che allentava la presa a Sayaka. - Nero! - riprese il ragazzo.
Sayaka si mise a braccia conserte. - Rosa pastello. - rispose provocatoria.
-NERO!
-ROSA!
Specter li prese entrambi per mano, scuotendoli, per poi lasciarli. - Ho due mani! Facciamo entrambi.
 
-Siamo tornati. - disse Kakeru con un fil di voce, reggendo Hikaru dal braccio sulle spalle. - Lasciami stare, mi reggo da solo! - strillò il cugino.
Natsumi e Charu accorsero. L’androide prese in braccio Hikaru. - No che non ti reggi. - gli disse.
Kakeru si asciugò col braccio la fronte sudata. - Attenta Charu, non è tornato tutto buono.
-Che cosa? E come sei riuscito a portarlo fin qui? - chiese Natsumi, prendendo le distanze.
-A mali estremi, estremi rimedi. - mormorò Kakeru, toccandosi la testa. - Tenetelo a bada voi, io devo andare di nuovo.
Charu immobilizzò Hikaru mettendogli le braccia alle spalle, stringendo la presa da fargli male. - Perché? Dove vai?
-Hikaru ha occupato la scuola con delle scimmie, a quanto pare. - disse Kakeru avvicinandosi al teletrasporto. - Spero per te che nessuno si sia fatto male. - bofonchiò lanciando uno sguardo minaccioso al cugino.
-Guarda che non è morto nessuno! - strillò Hikaru, cercando di liberarsi. Natsumi si avventò su di lui. - Ehi, aspetta Kakeru!
-Troppo tardi. - disse Charu, buttando giù Hikaru, faccia al pavimento. - Stai fermo! Che cosa hai fatto?
Natsumi gli si avvicinò all’orecchio. - Quali sono gli ordini di Specter?
-Ehi, ehi! Basta! - piagnucolò il bimbo. - Dov’è Pipotchi? Ridatemi Pipotchi e parlerò!
-Ma Pipotchi non sa… - mormorò Charu. - E tu starai buono?
Hikaru digrignò i denti e non rispose. Natsumi fece cenno a Charu. - Ho un’idea. Tienilo fermo. A qualunque costo.
Charu annuì. Mentre Natsumi usciva dalla stanza, la robot fece comparire il cannone dal braccio, puntandolo sulla testa del ragazzino. - Stai fermo.
 
-Io dico che conviene aspettare un momento migliore e comprarne uno nuovo. - disse il professore, scrutando la tv rotta. Rosa, Blu e Gialla osservavano il dibattito curiosi, Pipotchi sulla testa di Rosa.
-Io dico che si può riparare. - replicò Bianca, risoluto.
-Io dico che non conviene. - borbottò il professore.
-Pipo! - esordì Pipocchi, fluttuando e indicando Natsumi. - Ancora col televisore, voi due? - domandò lei. - Gialla, ho bisogno di te.
-È un dibattito interessante! - disse la scimmia. - ...Cosa?
-Abbiamo preso Hikaru! - esclamò Natsumi. Ci fu un evviva di gruppo. Pipotchi volò verso la testa di Natsumi, poggiandosi li. Gli occhi di Gialla brillarono. - Avete preso il ciccino?
Gialla iniziò a ballare nervosamente. - Oh no. - bisbigliò Rosa.
-Dolce piccolino!~- sbavò Gialla.
-Uh oh. - mormorò Blu.
Natsumi mise le mani avanti preventivamente. - Eh eh… si… devi aiutarci a tenerlo a bada… e in fretta! Non è tornato buono!
-Oh, piccino! Ma certo~. - rispose Gialla estasiata. Pipocchi lanciò un “Pipo…” tremante. - Andiamo, ti aiuto io a farlo tornare normale.
 
-Stai! Fermo! - ripeté Charu per l’ennesima volta.
-Voglio Pipotchi! - strillò Hikaru, dimenandosi.
Natsumi e Gialla entrarono. Pipotchi fluttuò verso Hikaru, piagnucolando. Natsumi lo prese al volo e lo tenne stretto tra le braccia. - No Pipotchi! Non adesso.
-Oh, ma poverino! - gemette Gialla, scuotendo i fianchi. - Ma cosa gli state facendo! No, no, no!
Charu fece alzare Hikaru, che alla vista della scimmia gigante tirò un urlo. - NOOO! CHE CI FAI TU QUI!
L’androide lo spinse tra le braccia di Gialla, che lo strinse forte al petto. - Zuccherino! Sono qui per liberarti dal tuo fardello!
-La… lasciami! - disse Hikaru a mezza voce, immerso nel grasso della scimmia. - Natsumi! Charu! Non riesco a respirare! Pipotchi!
-Parlaci di Specter! Che intenzioni ha, cosa ti ha ordinato! - esclamò Natsumi. - Altrimenti rimarrai lì per sempre!
-No! No! - gridò Hikaru, cercando di togliere la faccia dal petto di Gialla. - Specter non vuole fare nulla di male! Io non ho fatto niente di male! Sono tutti illesi!
-Oh, che bellino, lo sappiamo che tu non faresti del male a una mosca. - rispose Gialla accarezzandogli i capelli. - Ma non puoi mentire sulle intenzioni di Specter!
-Specter ha in mente un grande piano per l’umanità! - esclamò il bimbo. - E mi ha promesso che sarà una cosa bella!
-Che cosa? - sbottò Natsumi. - Una cosa bella! E cosa ti ha promesso, qual è il piano?
Gialla allentò di pochissimo la presa, quanto bastava per lasciar respirare Hikaru. - Non… non lo so. Non ricordo… era qualcosa a che fare con la pace nel mondo? Credo?
Natsumi scoppiò a ridere. - La pace nel mondo! - ritornò seria. - Anche i Paradisi gemelli erano per la pace nel mondo, sai?
-Quella è stata un’idea di Tomouki per distruggere la terra! - gridò Hikaru, offeso. - Questa volta farà tutto lui.
Natsumi osservò Pipotchi tremante. - Lo sai cosa hai appena fatto, Hikaru? Lo sai cosa stanno facendo gli altri, li fuori?
-Specter ci sta lasciando liberi di fare ciò che abbiamo sempre desiderato! Senza fare male a nessuno, ovviamente. - replicò Hikaru. - E poi non ho detto che il piano di Specter è la pace nel mondo. È qualcosa al riguardo. Non ricordo cosa.
-Beh, questo cambia le cose. - intervenne Charu. - Ma è dire tutto e dire niente. Sforzati!
-Specter non ha detto nulla di specifico! - abbaiò Hikaru.
-Calmati, biscottino mio! - disse Gialla. - Ma devi dirci tutto quello che sai!
-Io… non ricordo. Forse Kakeru mi ha dato troppe botte in testa. - mormorò il bimbo. - Io ho solo fatto quello che ritenevo giusto.
-Cosa pensi di ottenere occupando una scuola! - disse Natsumi. - Se questa è la tua idea di fare del bene, non oso immaginare quale sia il piano di Specter!
-Ma… io… - mugheggiò Hikaru. - Lasciatemi adesso! Voglio Pipotchi!
Natsumi fece una smorfia. - Non ci fidiamo ancora di te. Pipotchi rimane con me. - fece cenno a Gialla. - Ora ti ammanettiamo, fino a quando non torni in te.
-Cosa! - gridò Hikaru. - No! Ho detto tutto ciò che sapevo!
-Sei ancora dalla parte di Specter. - disse Charu calma. - Quando ti sistemerai potrai tornare con Pipotchi libero. Per ora starai con Gialla.
-NOOOO! Non ho più intenzione di lavorare per Specter, lo giuro! Lasciatemi stare! AAAAAAAAAAAAAAA
 
Haruka entrò trionfante alla base. Scimmie attorno a lei che portavano pezzi di ricambio robotici da un lato e sacchi del McDonalds dall’altro. - SPECTER! HO I NUGGETS
Specter aveva finito la sua manicure. Osservò le unghie di entrambe le mani, fiero. - Happy meal? - domandò con tono grave.
-Happy meal. - rispose lei. - Poni.
-Tutti?
-Tutti.
 
-Perché Specter ti tiene con sé? - chiese Hiroki minaccioso, solo con Sayaka.
La ragazzina si accarezzò il trasformologio. - Oh, non lo so. Lo stavo per chiedere a te! - rispose lei. -Impossibile! Dove hai dormito? Dov’eri stamattina? - esclamò lui, avvicinandosi pericolosamente. - Cosa fate voi due?
-Ehi, non farti strane idee! - Sayaka allontanò il ragazzo delicatamente dal petto. - Io sono ancora lucida! È Specter che mi tiene prigioniera.
Hiroki sorrise e guardò il trasformologio. - Ah si? E perché non lo fai a pezzi?
Sayaka sobbalzò, ma rimase in silenzio.  
-Allora c’è qualcosa. - sibilò Hiroki.
-No! - gridò Sayaka, scuotendo i pugni. - Io non sono cattiva! Specter sta solo mettendo a dura prova la mia pazienza!
Hiroki rimase perplesso. - Ahh! Ho capito. Potevi dirlo prima!
Specter entrò con una scimmia dietro che portava dei sacchetti. Prese i nuggets con la mano e li mise tutti in bocca. - Che succede qua?
-Ah, Specter! - esordì Hiroki, allontanandosi da Sayaka. - No, niente. Tranquillo.
La scimmia lacché tirò fuori un happy meal dei Transformers e lo consegnò a Hiroki. - Mangiamo assieme? – mormorò con gli occhi che gli brillavano.
-No. - mugugnò Specter secco. - Prendi e vai dagli altri.
-Ma…! - Hiroki esitò. Aprì l’happy meal. - Ma io volevo Starscream!
-Vai a fartelo cambiare da Haruka. - borbottò la scimmia ancora con la bocca piena. - E ora fila. No, tu Sayaka rimani con me.
Il ragazzino uscì con passo lento. - Divertitevi, voi due! - salutò sarcastico. Specter lo ignorò e si sedette sulla sua sedia fluttuante. La scimmia lacché tirò fuori un happy meal e lo consegnò a Sayaka. - Oh, my little pony per me? Ma non c’è il giocattolo!
Specter tirò fuori una Pinkie Pie. - Toh.
La ragazzina osservò il pony e poi Specter dubbiosa. - È per me?
Specter fece un profondo respiro. - ...Si.
Sayaka rimase a guardare. - Sicuro che vuoi darmelo?
-Si. Certo. - Sayaka agguantò il pony. - È la mia preferita. - mormorò lei.
-Uh… anche la mia.
La scimmia lacché rimase a fissarli imbarazzata. Emise un verso. - Ah, tu sei ancora qui. - borbottò Specter. - Tu non hai visto niente. Smamma.
 
-COME NON C’È STARSCREEEEEEEAAAAAAM - tuonò Hiroki. Le scimmie saltarono in aria, spaventate, mentre Haruka rimase composta con il suo Cheeseburger colante in mano.
-No. Non ce n’erano. Ma se vuoi abbiamo Megatron. - disse lei.
-STARSCREAM
La virus Charu principale si alzò dal suo lettino. - Fallo SMETTERE
 
Specter mise in bocca l’ultimo nugget rimasto. - Ehi, Sayaka.
L’idol era accanto a Specter, appoggiata alla sua sedia. Giocava con la criniera sintetica del pony. - Oh, che c’è?
Specter deglutì. - Che ti ha detto Hiroki?
Sayaka distolse lo sguardo dal pony. - Mi ha chiesto perché stiamo sempre assieme.
La scimmia sbuffò. - E tu che hai risposto?
-Che mi stai mettendo a dura prova.
Sayaka tornò ad accarezzare il pony. Specter si voltò a fissarla e cauto le prese la mano. - Pensi davvero questo?
Sayaka esitò. Fissò la mano di Specter che teneva stretta la sua. - Io… non so cosa stai pianificando. Ho paura. Ma stai facendo di tutto per farmi stare bene. Perché?
Specter guardò altrove ma rimase restio con la mano. - Tu cosa pensi di me?
-Beh, non ti conosco abbastanza. - rispose lei. - Sei imprevedibile per me. Non so se fidarmi di te o no, cosa vuoi farmi. Cosa succede là fuori? Perché vuoi Kakeru?
Specter mise entrambi le mani su quella di Sayaka e la strinse per un attimo. - Io… non voglio fare nulla di male stavolta. Davvero.
-Come posso crederti? Se è una messinscena, taglia subito. Sta andando troppo a lungo.
-No, no! Non sto mentendo! - Specter la tirò a sé. - Voglio solo qualcuno con cui stare e di cui mi posso fidare! - breve pausa, sguizzando gli occhi altrove. - Io… io…
-Va bene, va bene. - Sayaka gli accarezzò i capelli, tremante. - Allora parliamo. Dimmi tutto.
Specter fece un breve sorriso. - Io… voglio bene ai ragazzi che ho ipnotizzato. Ma loro no. Per questo li ho ipnotizzati. Ma lo so che il loro affetto è falso.
-Oh.
-Ma tu sei normale, no? Tu puoi volermi bene davvero.
La ragazzina rimase perplessa ma aveva assunto uno sguardo più addolcito. - Beh…
-Io ti voglio bene. - Sayaka non rispose. Rimase completamente muta. - È ok… se non vuoi rispondere… - balbettò l’albino.
-Oh, nono. Voglio poter contraccambiare, se dici la verità.
-Ah! Che bello. - esclamò Specter. - Magari anche gli altri mi vorranno bene davvero. Anche Natsumi. E Kakeru!
-Ma loro… - Sayaka si interruppe. - Oh, beh, un passo alla volta. Come mai non sei riuscito a ipnotizzarmi?
-Non lo so. Ma non è meglio così?
Sayaka si guardò il trasformologio. Si appoggiò al braccio della scimmia. - Ehi, mi racconti di ciò che è successo prima di Specter TV? Quando sei scappato la prima volta e così via.
Specter arrossì. - Certo!
 
Haruka fece un cenno alla terza virus Charu, che alzò lentamente il braccio e aprì e chiuse in fretta le dita della mano. - Direi che sei apposto. Riesci a sentirmi?
-Si. Ce la faccio. - rispose lei fredda, guardando in avanti, Haruka di lato. - Qual è la situazione?
-Oh, già, Specter mi ha detto… piano b. - farfugliò Haruka. - L’ho riferito anche alle altre.
-Bene, allora mi occuperò io della fabbrica. - disse l’androide a mezza voce. Si sfiorò il petto. - Non hai guardato niente, vero?
-No no! I tuoi dati sono perfettamente criptati, Specter è un programmatore migliore di me in quello… - rispose la ragazza con voce calante. - Non ho idea di cosa sia questo piano b.
-Lo saprai a suo tempo.
 
Kakeru tornò al laboratorio. C’era solo Charu a controllare la stazione. - Oh. Bentornato. Sono tutti in salotto. - esordì lei. - Hikaru è in manette e ancora la tv non funziona.
Il ragazzino annuì stanco. - Capito. Forse ho un paio di domande…
-Dice di non sapere nulla dei piani di Specter.
-Non intendevo quello.
 
-Noi parliamo se si può sistemare la tv o meno - bofonchiò Bianca. - Ma Rossa dov’è?
-È morto. - rispose Rosa, Pipocchi in braccio.
-No, secondo me è ancora vivo. - replicò Blu.
-È due giorni che sta lì. - continuò Rosa.
-Lì dove. - bisbigliò Bianca.
-Nella camera a gas. - disse Gialla, stringendo forte Hikaru, strepitante. - LASCIATEMIIIII
-La scimmia di Schrödinger. - commentò il professore.
Natsumi si alzò. - C’è un buco TANTO qua, il divano a pezzi, l’ingresso distrutto, ragazzini che commettono atti terroristici su ordini scimmieschi, Hikaru psicopatico e noi parliamo di ste cose.
Erano tutti seduti a terra. Gialla alzò la mano. - Ma proprio cazzeggiando Hikaru si è tranquillizzato, o più che altro si è arreso.
-Vedi nipote, non tutto il male viene per nuocere. - aggiunse il professore.
-Stai ZITTO - abbaiò Natsumi. - È per colpa tua e dei tuoi caschi per scimmie che siamo di nuovo qui!
Kakeru entrò quatto quatto e si mise faccia a faccia con Hikaru. - Natsumi, calmati. - disse velocemente. - Hikaru, dici di non sapere niente sui piani di Specter, addirittura sei convinto che non stia facendo nulla di male.
-Signore pietà. - mormorò Hikaru. - Basta, non mi interessa più di quella scimmia, datemi Pipocchi, liberatemi. Non farò nulla di male.
-Ok, ok, cugino, stai tornando ai tuoi sensi. - disse Kakeru. - O forse no. Voglio sapere se Haruka era con te e gli altri.
-Uh? - Hikaru mugheggiò. Poi fece uno strano sorrisino. - Oh, vuoi sapere di Haruka.
-Allora? - esclamò Kakeru. - Parla!
Rosa tirò il braccio di Natsumi. - Ma Kakeru e Haruka non sono fidanzati? - bisbigliò.
-Sono molto timidi. - rispose l’altra a mezza voce. - Ma si. Circa.
Gialla allentò la morsa, lasciando Hikaru quasi libero. Il bimbo rise. - Haruka è il nostro capitano, coordinatrice, il braccio destro di Specter in tutto questo! Lei smista tutti gli ordini e controlla tutto nei minimi dettagli!
Kakeru spalancò gli occhi, fissando a terra, confuso e ammutolito. Hikaru rise più forte. - Ah, se Specter potesse vedere la tua faccia!
Kakeru allungò le mani verso il collo di Hikaru, ma Gialla lo spinse via. - Niente litigi voi due!
-È stato un lapsus. - bofonchiò Kakeru, guardandosi le mani. - Non succederà più. È che… Haruka non è tipo… come può averla ipnotizzata?
-È molto timida. - ripeté a mezza voce Natsumi a Rosa. Pipocchi tremava.
Hikaru sorrise malefico. - Haruka ha un’opinione molto alta di Specter, non lo sapevi? Sapeva fin da subito che non aveva cattive intenzioni, è stata la più facile durante l’ipnosi!
Kakeru fulminò il cugino con lo sguardo. - Non sei molto convincente. Stai solo cercando di provocarmi.
-Felice di non credermi, ma non dirmi che non ti avevo avvisato! - sbuffò Hikaru. - Ho detto tutto ciò che sapevo, potete liberarmi adesso?
-No. - esordì Natsumi. - Dato il tuo cambio repentino di personalità sei ancora più pericoloso di quanto pensassi.
-No, ehi, aspetta, quelli erano solo gli ultimi residui dell’ipnosi! - strillò Hikaru. - Me li hai risvegliati chiedendomi di Haruka! Kakeru!
-Pipocchi sta piangendo e non te ne sei accorto. - aggiunse Rosa.
-No, no, ehi! Pipocchi! – esclamò il bimbo. Si arrese, gli occhi lucidi, Gialla che lo accarezzava. - Ok, vedrò di stare buono…
-Lo spero per te. - Kakeru sbattè il pugno sul palmo. - Non ho problemi a sistemarti un’altra volta.
Charu gridò dall’altra stanza. - C’è una chiamata…!
Hikaru deglutì. - Oh no, te l’avevo detto che Satoru si sarebbe fatto sentire!
 
-KAKERU! - urlò Satoru, roteando i pugni. - Hai distrutto la mia macchina sportiva! Quella che mi aveva regalato zia Akie! L’hai fatta ESPLODERE!
-Come pensavi potessi battere Hikaru, altrimenti? - bofonchiò l’altro.
-Non sapevi che Hikaru è inaffidabile? - aggiunse Natsumi.
-Potevi trovare un altro metodo! - gridò Satoru. - Te la farò pagare cara! Del resto se voglio una macchina nuova devo portarti a Specter…
-Ah bene, adesso sono merce di contraccambio. - mormorò Kakeru, a metà tra l’infastidito e l’ironico. - Dimmi dove e quando, allora.
-Aspetta. - intervenne Charu. - Perché sei solo? Satoru, tu non hai una sorella?
-Tu e Sayaka state sempre assieme per qualunque cosa. - continuò Natsumi. - Dov’è?
Satoru ringhiò. - Sayaka… cosa diamine vi interessa di lei? Questo scontro è tra me e Kakeru!
-Ma in due si lavora meglio. - disse Natsumi provocatoria. - Voi due siete così in sintonia!
-Non è vero! - urlò Satoru. Si fermò a pensare alcuni secondi. - Specter, per caso stai convincendo Sayaka a collaborare?
-NON ADESSO SATORU - tuonò Specter dall’altra stanza. - CHIAMA HIROKI
-Che succede adesso? - mormorò Satoru. Al laboratorio erano altrettanto confusi. - HIROKI PERDIO VENI
Hiroki corse alla velocità della luce per lo schermo. - MIO SIGNOREEEE
-Sayaka è da Specter…? - chiese Kakeru.
-Beh, sì, ma comunque… - Satoru si schiarì la voce. - CHE COSA SUCCEDE LA?
-NIENTE TROPPI NUGGETS - eccheggiò Hiroki.
-Oh signore. - bisbigliò Satoru.
-Ehi, e Sayaka? - domandò Kakeru, insistente.
-HIROKI, SAYAKA È CON TE? - ruggì Satoru.
-NO
-Satoru! Cos’ha Specter? - esclamò Natsumi preoccupata.
-Beh se la risposta è troppi nuggets… - rispose l’altro.
Natsumi capì subito. - Oh no! Specter è DELICATO! Quanti diamine ne ha mangiati?
-TROPPI - urlò Hiroki fuori dallo schermo.
-Ma perché! Aveva appena iniziato la sua dieta! - piagnucolò Natsumi. - Ora dovrete imbottirlo di farmaci!
-Beh io non ne sapevo niente, e del resto ognuno sceglie quale cibo ordinare da Haruka, Specter si è preso tutto quello schifo… - rispose Satoru. - Ma torniamo a noi, Kakeru!
-...Haruka? - mormorò Kakeru.
-E basta con questi cambi di discorso! - abbaiò Satoru. - Lei è il nostro secondo capo. Ora, il nostro appuntamento…
-Ora che ci penso, ci sono state delle notizie su diversi McDonalds depredati da mecha e scimmie… - disse Charu a mezza voce.
-Allora! Quando ci dobbiamo vedere? - riprese Kakeru.
-Alla baia di mezzanotte! - rispose Satoru. Mostrò il suo trasformologio. - Pare vogliano girare un film di gare automobilistiche notturne poco legali, ma io voglio fare un film sui supereroi!  
-Un Super Acchiappo cattivo, eh? D’accordo. - disse Kakeru compiaciuto. Satoru si accrucciò. - Cattivo a chi? Sto aiutando Specter a fare un favore all’umanità!
-Oh no, anche lui convinto. - mugheggiò Charu.
-Ne riparleremo quando ti avrò catturato, Satoru! Hai tanto da raccontare. - disse Kakeru, sorridendo in segno di sfida.
-Per favore, tenete d’occhio Specter! - esclamò Natsumi, le mani tremanti. - È delicato!
-...oh? - Satoru rimase perplesso. - Certo. Certamente.
-Ditegli che sono molto preoccupata per lui!
-O… ok… - Satoru deglutì e si toccò la fronte. - Devo chiudere, eh? A stanotte, Kakeru!
-A stanotte. - rispose Kakeru. Lo schermo tornò statico. Il ragazzino alzò il sopracciglio. - Sei preoccupata per Specter?
-Uh? Sì. - rispose Natsumi, andando verso il salotto. Kakeru la fermò prendendola dalla spalla. - Sei preoccupata per Specter?
-Perché non dovrei esserlo? - rispose ingenuamente. - Non hai sentito che sta male?
-E di Haruka e gli altri ragazzi? Non ti importa di loro? - abbaiò Kakeru. - Potrebbero non tornare più normali!
-Ma certo che sono preoccupata! - gridò Natsumi. Sospirò. - È che… credo di aver capito cos’abbia Specter. Sono solo supposizioni, ma…
-Sta solo vomitando - mormorò Charu.
-Non quello. - bofonchiò Natsumi. - Specter è come un bambino bisognoso di cure e attenzioni! È per questo che si è attorniato dei ragazzi e fa in modo che lo assecondano!
-Non è sempre stato così?
-Si ma… adesso è molto più evidente che ha bisogno di aiuto. Del nostro aiuto.
Kakeru rimase in silenzio. - Io mi sono stancato di stargli d’appresso. Sto facendo questo per i miei amici, non per lui!
-E io sto lavorando per tutti. Se non sistemiamo Specter, questa situazione si ripeterà all’infinito!
Kakeru sbuffò e andò verso il teletrasporto. Si girò un attimo. - Ma perché non lo sopprimi!
Natsumi iniziò a tremare. - Lui è come un figlio per me! - singhiozzò. Charu vicino la abbracciò lentamente. - Potevi risparmiartela, Kakeru!
-Sono io qua che sta lavorando! - gridò il ragazzo. - Specter ci odia tutti! Ci sta ingannando, non capisci!
-Calma! - esclamò Charu, cercando di asciugare Natsumi. - Kakeru, se riusciremo a capire il problema di Specter potremo impedire che scappi una volta per tutte!
Kakeru mise il piede sulla pedana. - Lo spero per voi.
 
-Mammaaa! - singhiozzò Specter, Hiroki che lo reggeva. Pensava di aver smesso di vomitare ma continuava a sentire nausea e una forte sensazione di svenimento.
-Dai Specter, non hai più niente da rigettare, vai a letto. - disse Hiroki, che un po’ gli asciugava la bava, un po’ le lacrime.
-Ma potrei vomitare di nuovo! - ripeté Specter. - Sono tutto sporco ma potrei affogare nella vasca!
-È per Sayaka, vero? Non vuoi che ti veda così? - disse Hiroki tremolante. - Ascolta… ascolta. Lei è a letto preoccupata che ti aspetta. Se resti qui sverrai. Andiamo. Ti prendo in braccio io.
-No! Non è Sayaka… non… - Hiroki lo prese in braccio. - Vuoi ipnotizzarla al meglio, vero?
Specter ammutolì. Smise di singhiozzare completamente. Mugheggiò, esitante.
-Oh, è un segreto, eh? - mormorò Hiroki. - È al sicuro con me. Ricorda che io ti voglio bene.
“Ah ah… ma il tuo affetto è falso, costruito per servirmi… quando tornerai normale non te ne importerà niente di me!”
 
Rosa, Blu e Gialla con Hikaru stretto erano seduti a terra a sorseggiare il the, mentre il professore e Bianca stavano discutendo sulla teoria della scimmia di Schrodinger. Ancora.
-Rosa, vedo che stai meglio. - esordì Blu.
La scimmia rimase a osservare la tazza mezza piena, Pipocchi che dondolava sulla sua testa. - Ormai a Specter piacciono i maschi, mi sono arresa definitivamente.
Gialla imboccò un biscottino a Hikaru. - Rosa, cara, è troppo presto per parlare.
Hikaru mangiò di malavoglia. - Ehi, c’è una cosa che non vi ho detto.
Rosa sobbalzò. Il professore e Bianca si girarono. Gialla preparò il vocione. - CHARU TESORO VIENI
La robottina comparve velocissima. - È urgente? - chiese indicando il laboratorio dietro.
-Oh, pensavo potesse interessare a Rosa. Riguarda Specter. - rispose Hikaru. - Non so perché ma tiene Sayaka con sé. Tutte le volte che l’ho visto erano assieme.
-Oh, ecco perché Satoru… - mormorò Charu. - Ma è stata ipnotizzata?
-No. La ricordo… normale - disse Hikaru. - Non aveva occhi rossi e cose, anzi stava in silenzio. Ha dato un segnale a Specter per fare pace con me! È stata gentilissima.
La tazza di Rosa tremò. Blu la tenne ferma. - E perché Specter la tiene con sé?
-Non lo so. Inoltre non ha dormito con noi. - disse Hikaru. - Noi intendo io, Hiroki, Satoru e Haruka.
-Oooooooh - ululò Gialla. - Che scoop!
-Come fa Haruka a dormire tranquilla. - bisbigliò Blu, tenendo ancora Rosa, prossima all’urlo infinito.
-E poi non so, Satoru ha detto che Sayaka ha i mezzi per fare Specter a pezzi da sola, eppure  Specter ha insistito per averla con sé. - riprese Hikaru.  
-AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA - gridò Rosa. Blu prese Pipocchi in braccio. Charu diede una pacca a Hikaru. - Interessante! Per caso si sono fidanzati?
-AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA - urlò ancora più forte Rosa. Blu le tappò la bocca. Hikaru rimase turbato. - Satoru mi ha detto che Sayaka odia a morte Specter, quindi ho i miei dubbi. Eravamo tutti un po’ preoccupati alla base proprio per questo. Almeno Hiroki e Satoru.
Rosa smise di urlare ma era ancora confusa. Blu tolse lentamente le mani di dosso. - Preoccupati?
-E Haruka? Che fa Specter con lei? - intervenne Charu.
-Vi ho già detto tutto su di lei. - bofonchiò Hikaru. - Ho confessato. Ora liberatemi.
-Bene. Questo apre diecimila ipotesi. Da babysitter a nuovo ordine mondiale. - disse l’androide, ignorando Hikaru e tornando al laboratorio. - Sono tutte altamente probabili.
-NOO! DOVE VAI! TOGLIMI LE MANETTEEEEEE
 
-Sicuro di stare bene? - ripeté Sayaka di nuovo, distesa a letto ma non sotto le coperte. Specter pulito e impigiamato con il portatile sulle gambine, The Sims 2 che caricava da minuti eterni.
-Si. Non è successo niente. Fidati. - rispose lui, stanco. - Mi aiuti invece a creare una famiglia decente?
Sayaka guardò lo schermo, aveva finito di caricare e ora c’era la selezione dei quartieri. - In che senso? Non so molto…
-Ogni volta che faccio una famiglia o uno dei bambini viene preso dai servizi sociali, o uno dei genitori va in depressione, o muoiono tutti. - rispose Specter, selezionando Bellavista. - Nel migliore dei casi mi odia tutto il quartiere pre-esistente ma almeno ho la carriera al massimo.
-Ti odia?
-Nel senso. La mia famiglia. Ah ah. - Specter rise nervoso. - Quelle che creo. Non io.
-Com’è possibile che ti odino tutti? - insisté Sayaka. Breve pausa. - Voglio dire, di base non ci sono tanti vicini scontrosi. Devi aver fatto qualcosa tu…
-Sono loro che mi stanno addosso! - esclamò Specter, selezionando il CAS. - Vanno a casa mia, mangiano la mia roba, chiamano a orari improponibili, usano la MIA piscina senza permesso e poi non ricambiano mai due chiacchiere!
-Guarda… che è normale che facciano quelle cose. Per caso tu li scacci?
-Li scasso di botte col primo sim che mi capita. Appena compare l’interazione per la rissa. - Specter sospirò, esasperato dai tempi di caricamento. - ...Sto sbagliando qualcosa?
-Beh, devi… cercare di adattarti. I vicini ti staranno sempre d’appresso. - pausa. Ancora non caricava. - Quante mod ci hai messo.
-Tante. - Specter prese Sayaka per mano per avvicinarla il più possibile. - Quindi sono io che sto sbagliando?
La ragazzina guizzò lo sguardo altrove, poi gli accarezzò i capelli. - Beh, teoricamente… c’è anche da dire che hanno sbagliato a far comportare i vicini così… secondo me.
Il CAS caricò. Specter si soffermò se creare un umano o un animale prima. - Però… almeno qua accettano le scuse.
-Uh?
-Voglio… voglio farmi perdonare da tutti. Ma so che non mi accetteranno mai, o peggio, mi prenderanno per bugiardo. - Tremò. - Tu mi perdoni?
-Specter… - Sayaka prese il mouse e selezionò l’umano. - Direi che per tollerarti ti ho già perdonato, no?
-Tollerarmi? – La scimmia fece un sorriso sghembo. Riprese il mouse. - Uh, faccio io.
-Nel senso… sei cambiato completamente. - Sayaka lo abbracciò. - È tutta una farsa, vero?
Specter ebbe un brivido di freddo. - Cosa?
-I rapimenti, le ipnosi, la tua ennesima fuga… - La ragazzina gli accarezzò la guancia. - Era tutto un pretesto, vero? Volevi stare con qualcuno, avere gente attorno che avesse cura di te, cose così. No? Non stai pianificando niente, vero?
Specter cliccava sul dado del randomizer, creando ogni volta una donna diversa. - Si. Esattamente.
-Vuoi il mio affetto puro e sincero perché non sei riuscito a ipnotizzarmi~ - mormorò Sayaka, avvicinandosi al suo viso pericolosamente. - Non è così?
Specter respirò affannosamente. Sayaka si allontanò lenta. Si accarezzò la testa - Un modo un po’ estremo per farsi voler bene. Ma il tuo piano non è malvagio. Significa che… sei solo confuso, non cattivo.
Specter arrivò ai capelli della sim. - Mi… mi fa piacere che tu mi abbia compreso.
-Anche se… mi chiedo cosa farai coi ragazzi ipnotizzati. E Kakeru? Natsumi?
-Oh, non… non preoccuparti. - Specter le sorrise. - Farò tornare tutti normali e spiegherò ogni cosa. E poi… mi aiuterai?
-Cosa?
-A fare pace. Con… con tutti.
-Oh, certamente. - Sayaka lo strinse forte per un attimo. - Vado a mettermi il pigiama. Puoi… abbassare il volume? Ho mal di testa.
-Oh! Certo. - Specter assunse un’espressione triste. - Non giochi con me?
-Si che ci gioco! Magari sarò meno attiva, ma ti seguirò. Vediamo che hanno i tuoi vicini.
 
-Ti sei addormentata, eh? - mormorò Specter, posando il portatile. Nessuna risposta - Immaginavo.
La scimmia si mise il pigiama in fretta e furia. Si mise lentamente a letto, sotto le coperte, evitando di sconquassare il materasso per non svegliarla. Lei era girata verso di lui. L’abbracciò.
“Una farsa, eh?”
Le sfiorò i capelli, la guancia, poi le labbra.
“Presto. Molto presto.”  

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Capitolo 4
*** Se la partenza è sbagliata, i problemi aumenteranno in progressione geometrica ***


Satoru si toccò i polsi per assicurarsi che il trasformologio fosse ben attaccato; mancava poco a mezzanotte. Stava nella workstation di Haruka, fisso a guardare i monitor perennemente accesi.
-Ti ho già detto che non c’è modo per renderti invulnerabile all’acqua. - bofonchiò la ragazzina, smanettando a uno dei computer. - Hai scelto la baia e ora ti arrangi.
-Non è quello. - replicò Satoru secco. - Volevo sapere dov’è mia sorella.
Haruka si girò con la sedia. - L’hai portata tu stesso da Specter con Hiroki, non ricordi?
-E’ stato un errore. - esclamò Hiroki a distanza, controllando ad uno ad uno i PC.
-Hey. - cinguettò la ragazzina.
-Senti, ma tutti sti computer per cosa sono? Ce n’è uno che posso usare? C’è internet? - continuò Hiroki, via via avvicinandosi a lei. - Steam?
-L’accesso a internet è limitato. - rispose Haruka. - E mi servono più computer per ciò che devo fare qua. Teoricamente non puoi utilizzarli.
-Che palle. - Hiroki fece cenno a Satoru. - Beh, conto su di te, vedi di non annoiarmi.
-Già Satoru, dovresti andare. - aggiunse Haruka, tornando al pc.
Satoru sbuffò. - Aspetta un attimo. Quindi Sayaka sta con Specter da tre giorni? Dove dorme? E perché?
Haruka alzò gli occhi al cielo. - Non lo so.
-Ma tu sei il suo braccio destro! Lui ti da tutti gli ordini, devi per forza sapere qualcosa! - esclamò Satoru.
-Perché sei così preoccupato all’improvviso? - sbottò l’altra. - Beh, io non ho nulla da dire, in ogni caso.
Satoru si calmò. - Oh, no, sono solo curioso. Non mi piace stare all’oscuro di tutto. Non sono preoccupato per Sayaka. - Sorrise. - Cosa le fa Specter? La picchia?
-Forse. - Haruka fece cenno con la testa. - E muoviti adesso! Devi essere li a mezzanotte precise!
-Oh, hai ragione! - Satoru corse via. - Allora io vado, eh?
-Buona fortuna. - mormorò Haruka. Controllò che fosse uscito e poggiò con forza il gomito sulla scrivania. - Ma perché ha scelto la baia. Secondo me non torna vivo.
-Vedo già Kakeru buttarlo in acqua. - borbottò Hiroki. Si avvicinò ad Haruka, attratto dallo schermo. Si stava autocompilando un file di log talmente veloce che non riusciva a leggere. - Credi che Specter voglia ipnotizzare Sayaka?
-E’ una mia ipotesi, te l’ho detto. - rispose Haruka stanca. Mise le braccia dietro la testa. - Non ho idea di cosa voglia fare.
-E non sai nient’altro?
-Ho già detto che non ho nulla da dire in qualunque caso.
-Quindi hai la bocca tappata?
Haruka mugheggiò ma non rispose.
-Vabbe, tanto non capisci perché sono preoccupato. - riprese Hiroki. - Se è così Top Secret…
Haruka si girò di scatto, arcigna. - Ti capisco perfettamente invece! Ma devi trattenerti, Hiroki!
Il ragazzino ebbe un brivido. - Tra… trattenermi?
-Specter non ricambierà né te né me. - disse lei secca. - Non so cosa voglia fare con Sayaka, ma non è interessato a noi, mi hai capito?
-No, no, io… - Hiroki si morse le nocche. - Anche tu?
-Si. Peggio ancora, ho Kakeru dietro. - Haruka sospirò. - Quindi, se non voglio mandare tutto a rotoli, devo mantenermi neutra. Ma sono anche io gelosa. E leggermente preoccupata.
-Leggermente. - ripeté Hiroki a bassa voce. - Ma quindi non puoi dirmi proprio niente?
-Non so davvero niente su Specter e Sayaka. Niente! - Haruka sbuffò. - Ma credo che sia solo un esperimento, una sfida, qualcosa che non sia… quello.
-Siamo entrambi in denial, eh? - Hiroki si mise la mano sulla fronte. - Ma ora che ci penso, non sarebbe da lui. Dico, una relazione… senza ipnosi.
Haruka sbuffò di nuovo. - Anche se tornassi normale quel che provo rimarrebbe immutato.
Hiroki si passò il palmo sulla guancia. - Qual è la tua definizione di normale?
 
-Io sono ancora convinto che sia Haruka a stare con Specter, non Sayaka. - borbottò Kakeru. – Ci deve essere qualcosa sotto. Magari pensa che mi farei rapire per Haruka…
-Specter non è così prevedibile. - replicò Natsumi. - E vedi di stare calmo.
-No. Non so se ce la farò contro Satoru, tanto. E questo gadget non mi aiuterà. - Kakeru mostrò il cannone ad acqua, vagamente imbarazzato. - Come posso affrontarlo con questo?
-Tu spruzza - disse Charu fredda. - Lo abbiamo sequestrato a Hikaru per questo.
-E poi, sai, la baia ha tanta acqua attorno. Taaanta. - aggiunse Natsumi. - O stai cercando scuse per non andare?
Il ragazzino balbettò. - Oh, beh, no, sto solo controllando che-
-Vai e torna con Satoru! - urlò Natsumi. – Akie e Tomouki saranno qui a breve!
-Va bene, va bene! - disse Kakeru con voce piccola piccola. - Non intendevo tirarmi indietro, calma!
-Bene. Fallo per Haruka! - esclamò Natsumi. Puntò alla pedana del teletrasporto. - E ora fila!
Kakeru fece il saluto militare e corse via, quasi spaventato. Natsumi fece un respiro profondo. - Speriamo bene. Sto cominciando a disperarmi.
Charu picchiettò la spalla di Natsumi. Arrivò il professore. - Natsumi, sono arrivati.
-Ah, bene, falli entrare qua in laboratorio. Abbiamo il maxischermo per la diretta.
Si levò la voce soave di Tomouki. - PROFESSOREEE QUANTO TEMPO, AHHH LE SCIMMIE MOSTRUOSE, MA SBAGLIO O MANCA QUALCUNO? CHI E’ STO BIMBO GIALLA FERMATI COSì LO STROZZI   
 
-E qui, care le mie scimmie, potete ammirare esseri umani malavitosi in movimento. - esordì Satoru, indicando un gruppo di persone vestite in nero e occhialoni da sole con valigie grandi la metà di loro. - La baia di mezzanotte è il loro habitat naturale, in particolare si ritrovano nei parcheggi sotterranei con moto e auto truccate.
Uno dei tizi che stava per aprire una valigia appena presa dal cofano della sua macchinona indicò agli altri il ragazzino e le scimmie all’ingresso del parcheggio. - Ma quelli non sono…?
-Cazzo, di nuovo. - disse un altro. - Proprio ora!
Satoru fece cenno alle scimmie, che tirarono fuori armi da fuoco. - E adesso, poiché criminali, li scassiamo di botte.
Si levò un “oh cazzo” collettivo. Le scimmie iniziarono a sparare a casaccio, causando la fuga del gruppo vagamente mafioso. Lasciarono le valigie e i loro mezzi lì dov’erano, anche perché avevano tutti parcheggiato malissimo.
-Andate a fare le corse illegali e non vi portate niente per difendervi in un’eventuale rissa? - esclamò Satoru prendendo una valigia semiaperta. - Oh, meglio, guarda un po’ che roba.
La valigia era piena di banconote. Una delle scimmie tirò fuori un mazzo e cominciò a contare. Le altre rimasero curiose a guardare Satoru che analizzava.
-Ma guarda che pezzenti, sono false. – borbottò il ragazzino. - Dopo aver preso Kakeru li scassiamo davvero di botte.
La scimmia di prima posò il mazzo e chiamò le altre per aprire le valigette rimaste. Satoru rimaneva imbambolato a guardare le macchine e le moto parcheggiate male. Come erano riusciti ad aprire lo sportello, che la non ci passa nessuno, si chiedeva ad alta voce.
-Questo posto è troppo ristretto per combattere, ma solo qui non c’è acqua. - disse. Sospirò. - Mi sa che dovrò andare fuori al porto. Almeno c’è una gran bella nave mercantile. E tanti container.
 
-Dov’è Satoru? - ripeté Akie per l’ennesima volta. - Dov’è Satoru? Dov’è Satoru? Quando spunta?
-Calma, cara - disse Tomouki accanto a lei. - Satoru ci tiene tanto alla sua macchina sportiva. Ora spunta.
-Io non vedo manco Kakeru. - bofonchiò Natsumi, indicando lo schermo quasi nero. - Charu aumenta la luminosità al massimo.
-Già fatto. - mormorò l’androide.
-NON SI VEDE UN CAZZO - gridò Kakeru - C’E’ TERRA? C’E’ MARE? C’E’ SATORU ALLE MIE SPALLE? BOH
-Tu spruzza - ripeté Charu, serissima.
-Ma non potevate darmi una pistola ad acqua? Di quelle grosse che fanno male? - esclamò Kakeru nel buio. - Questo gadget è ridicolo. Non gli farà niente.
-In caso lo butti a mare. - borbottò Natsumi. - Ma perché è ancora buio?
-E’ strano, quando Satoru e Sayaka hanno visitato questo posto l’ultima volta era una zona ben illuminata. - mormorò Akie, preoccupata. - Oh, cielo…
-Tranquilli che verrà fuori - gridò Hikaru, finalmente libero, facendo saltare in aria Pipocchi in testa. – Vuole solo fare scena.
Tomouki si mise la mano sul mento, sorridendo. - Mi aspetto il massimo da un ragazzo come lui.
Le luci della baia si accesero e i riflettori sui container furono puntati sulla nave da cargo in un punto in particolare. Il magnifico Super Acchiappo si erigeva in posa maestosa sul punto più alto della nave, le braccia alzate, un sorriso stampato sotto il casco. Kakeru rimase accecato per secondi interi, cercando invano di coprirsi con le mani gli occhi fragili a tale visione.
-Sono fiero di mio nipote. - disse Tomouki con voce piccolissima. Akie ebbe una lacrimuccia. - Satoru!
-Ha preso tutto dallo zio. - bisbigliò Hikaru a Natsumi, che rispose con una gomitata. - Non è ancora suo zio! - bisbigliò lei.
Kakeru riprese la vista e notò che c’erano delle scimmie a controllare le luci, i mitra nell’altra mano. - Perfetto. - disse Kakeru sarcastico.
-Questa notte, Kakeru, ti farò a pezzi! - gridò Satoru dall’alto.
-Non sono più tanto fiero di Satoru. - ritrasse Tomouki, sempre a bassa voce. Akie rimase in silenzio, turbata.
-Dopo posso chiedergli dei paradisi gemelli? - sussurrò Hikaru a Natsumi, che rispose con uno schiaffo.
Satoru si schiarì la voce. - Ho scelto questo porto proprio per i miei poteri elettrici! E’ uno scambio equo. Se io cado a mare non potrò trasformarmi per un po’ e avrai la tua occasione. Se tu cadi a mare… i miei poteri avranno il doppio effetto su di te. Per tua fortuna Specter ti vuole vivo, quindi non avere paura. Inoltre queste scimmie sono solo per la scenografia, non sanno mirare tanto.
-Affammok - gridò Kakeru. Le vie per raggiungere Satoru erano delle piattaforme ai lati da ricaricare ogni volta o più velocemente via mare, salendo poi in entrambi i casi una scaletta.
Scelse quella apparentemente più semplice: selezionò la fionda e mirò contro Satoru ma fu subito colpito da una scarica elettrica a distanza.
-Non ci pensare! - urlò Satoru. - Hai bisogno di ben altro per sconfiggermi!
E sparò ancora, anche se questa volta Kakeru riuscì a schivare i colpi. Ringhiò frustrato ed equipaggiò il bastone stordente, colpendo la rotella vicino per far comparire le piattaforme. Ci saltò e anche lì Satoru sparò a distanza, mancando per un pelo.
-Se vuoi uno scontro ravvicinato vedi di calmarti! - abbaiò Kakeru salendo verso la nave.
-Chi ha detto quello. E’ che quei proiettili non mi farebbero niente! - rispose Satoru tranquillo, aspettandolo. - Ti sto anche aiutando dicendo cosa mi fa male e cosa no.
-Affammok - inveì Kakeru di nuovo, che con un doppio salto e una bastonata fece cadere Satoru dalla trave, ma non dalla nave. Satoru tentò di rialzarsi, lento, quando sentì una doccia fredda.
-Funziona. - mormorò Kakeru sorpreso. Satoru non era più il super acchiappo.
-Adesso, Kakeru! - gridò Natsumi. - Oh no. - mugugnò Akie, coprendosi gli occhi. - Non voglio vedere.
Kakeru procedette a colpirlo con il bastone fino a quando non si rialzò completamente. - Come osi! - strillò Satoru ricambiando con una bastonata in faccia tale da buttarlo giù in acqua.
-Oh cacchio. - disse l’altro appena riemerse dall’acqua. Satoru si era già ritrasformato ed era pronto a colpire. Sparò dritto al punto causandogli un elettroshock poco prima che toccasse terra. - Soffri! - esclamò ridacchiando Satoru.
Tomouki abbracciò Akie, sempre più confusa. - Ma cosa diamine gli ha fatto Specter?
-Kakeru! - strillò Hikaru preoccupato; Pipocchi mugghiò con lui.
Kakeru ringhiò ancora non appena finì l’effetto della scossa. Riprese il percorso di prima, stando più attento.
-Arrenditi Kakeru, non potrai sopportare un’altra scossa! - rise Satoru. L’altro alzò gli occhi al cielo e soffiò. Satoru riprese: - I tuoi colpi non mi fanno niente a confronto!
Kakeru lo ignorò e riprese la routine di prima, visto che il super acchiappo si era rimesso in alto. - Non di nuovo! - strillò Satoru. Questa volta però lanciò un’onda elettrica, debole ma capace di colpire tutto ciò che gli si ritrovava intorno. Dopo il primo shock Kakeru fu costretto ad allontanarsi. Riprese la fionda e stavolta usò i proiettili esplosivi.
Boom. Satoru cadde direttamente in acqua. Kakeru puntò a mare e ne lanciò ancora.
-Così lo fai affogare! - gridò Akie.
-Magari. - disse fra sé e sé pianissimo Kakeru. Smise comunque di sparare. Satoru nuotò verso la terraferma in fretta e furia. Appena arrivato si ritrasformò. - Quella nave è mia! - strillò.
-Vieni a riprendertela! - rispose provocatorio Kakeru. Poi vide Satoru volare da lui e impallidì di botto. - Sorpresa! - disse il super acchiappo. E riprese a sparare.
Kakeru equipaggiò il cerchio e corse intorno alla nave cercando di evitare i colpi. Alla fine gli andò addosso, facendogli un danno minimo, ma abbastanza da fermarlo; subito dopo lo tirò giù con una bastonata in faccia.
-Stavolta non mi scappi - disse e si tuffò pure lui col bastone pronto, colpendolo in pieno.
-AFFOGHERA’! - strillò Akie, Tomouki a stringerla.
Kakeru trascinò Satoru mezzo svenuto a riva. Lo aveva buttato giù fino in fondo e tossiva acqua con veemenza.
-Ora torni a casa - disse Kakeru calmo, battendogli la mano sulla schiena. Si girò di scatto e vide che le scimmie di prima avevano le pistole puntate su di lui.
-NATSUMIIIIIII
 
-Satoru! Satoru! - esclamò Akie, accorrendo assieme a Tomouki. Kakeru fece stop con la mano. - State indietro! Non so se è tornato buono!
-Deve, altrimenti niente macchina sportiva nuova. - rispose Akie col broncio.
Satoru si svegliò. Tossì ancora. - Zia Akie? Zio afro? Che ci fate voi qui? - mugugnò. Vide Kakeru e sobbalzò, liberandosi dalla sua presa. - Io non ho ancora finito con te! - esclamò Satoru.
Una gigantesca figura si posò dietro il ragazzino. - Maritino mio! – esordì Gialla, stringendo Satoru con le sue enormi braccia.
-NOOOOOOOOOOOO! - tuonò Satoru, dimenandosi. Gialla lo riempì di baci su tutto il corpo con le sue grosse labbra. - FERMATI! LASCIAMI! AAAAAAAAAAAAAAAA
-Allora io posso andare a dormire, buonanotte. - disse Kakeru togliendosi di mezzo.
Tomouki si grattò l’afro, shockato. - Ma… perché?
-Terapia d’urto - rispose Natsumi, osservando. - Pare sia l’unico modo per farli tornare normali. Almeno con Hikaru ha funzionato.
-Confermo. - aggiunse lui a distanza coi brividi, abbracciando Pipocchi.
-Non avrete visto tutto voi, eh? - strillò Satoru riferendosi agli zii. - E LASCIAMI! NON SONO TUO MARITO
-Ma certo che abbiamo visto! Eravamo così preoccupati per te. - rispose Akie. - Ci piange il cuore a vederti così! Proprio tu, servire Specter?
-Se questa mi lascia respirare posso spiegare! - gridò Satoru. Natsumi fece cenno con la mano e Gialla allentò la presa ma non mollò. - Specter non vuole fare nulla di male questa volta! - riprese Satoru.
-Di nuovo. - sbottò Natsumi.
-Ma perché hai fatto del male a Kakeru? Perché hai fatto del male alla gente in città? - chiese Akie triste. - Tu sei il ragazzo che ha salvato il mondo...!
-Kakeru serve a Specter. Il resto è una farsa per il piano! - rispose Satoru infastidito. - E poi è stata Sayaka a sconfiggere e catturare Specter entrambe le volte!
-Charu, annota. - cinguettò Natsumi. Sbadigliò.
-Ma sei stato tu ad aprirmi gli occhi, Satoru - disse Tomouki, serio. - Specter sta probabilmente ridendo di te e del tuo fallimento. Non stargli più dietro! Dov’è il ragazzo di prima?
-Specter ha bisogno dello stesso aiuto di cui avevi bisogno tu, zio afro! – Satoru abbassò lo sguardo e mugugnò. - E poi… si è pentito di ciò che ha fatto. Credo.
-Che cosa? - Tomouki balbettò confuso. - Specter…?
Gialla lasciò Satoru libero e lo fece sedere sulla sua pancia, accarezzandogli i capelli. - Molto meglio. - mormorò lui. - Beh, sì, ne ha parlato con Sayaka.
-Sayaka! Come sta Sayaka? - esclamò Akie, preoccupata. - Perché non è con te?
-Boh, Specter non è riuscito a ipnotizzarla. - Satoru si toccò le punte dei capelli, nervoso. - Io e Hiroki l’abbiamo portata da lui fin da subito, perché sì, e lui ci ha ordinato di ridarle il trasformologio. Per una questione di fiducia, ha detto. Anche se io l’avevo avvisato che così Sayaka poteva fargli male.
-Fiducia…? – ripeté Tomouki in trance.
-Sai se l’ha ipnotizzata dopo per caso? - chiese Akie.
-Non l’ho più vista, ma Haruka ha detto che stanno sempre assieme da quel momento e Sayaka non può uscire senza il permesso di Specter.
-La starà mettendo alla prova. - intervenne Natsumi. – Affinare la sua ipnosi.
-Beh, non so altro su Sayaka. - Satoru sobbalzò. - E se Specter la picchiasse davvero?
-Cosa - fremette Natsumi.
-No niente. Scherzavo! Ah ah. - Satoru rimase imbarazzato. - Non credo ne sarebbe capace. Sayaka può batterlo anche senza trasformologio. E senza gadget.
-Allora… Vuole la fiducia di una persona non ipnotizzata… beh, non ancora, molto più potente di lui e gli sta dando anche i mezzi necessari per sconfiggerlo. Per testarla. - concluse Natsumi. - Bene, aspettiamoci il peggio.
-Ma cosa può fare? Sayaka è testarda. Manderà tutti i nostri sforzi a rotoli! - piagnucolò Satoru.
-Sai di chi anche non sappiamo nulla? Hiroki. Non l’abbiamo visto in tv. - intervenne Charu.
-Oh, lui sta dietro Specter. Mi pare di aver capito che lo sorreggeva quando vomitava. Bleah - rispose Satoru, schifato. - Per il resto non fa niente ma è sempre preoccupatissimo per lui.
-A proposito. - disse Natsumi. - Glielo hai detto a Specter che…?
-Cosa? – il ragazzino rimase confuso a pensare. - Ah sì. L’ho riferito a Hiroki, non potevo dirglielo direttamente.
-Oh. Quindi non sai come ha reagito. - Natsumi sospirò. - Del piano, sai nulla?
-Ho già rivelato che tutto ciò che abbiamo fatto, oltre ad essere una valvola di sfogo, è una farsa. - borbottò Satoru. - Non è abbastanza?
-...una farsa? - mormorò Akie.
-Fare casino non è il nostro obiettivo primario. E’ solo una copertura per distrarvi e ci siamo riusciti!
 
Hiroki si lasciò cadere sul divano, inpigiamato. - Bello schifo. - sbuffò.
La virus Charu secondaria portò un vassoio con latte al cioccolato e biscotti e lo posò sul tavolino vicino. - A me è piaciuto lo spettacolo. - commentò quasi sorridendo.
Haruka prese la sua tazza e pucciò un biscotto, mentre Hiroki si lasciò sprofondare ancora di più nel divano. - Voglio dire, adesso rimaniamo solo noi due. - disse lui. - E io sono completamente inutile.
La secondaria scosse la testa. - No no! Il piano sta andando bene, non dovete preoccuparvi!
-Come mai a Specter non importa che abbiano catturato Hikaru e Satoru? - intervenne Haruka. - O faceva parte del piano?
-La seconda. - cinguettà la robot. - L’ipnosi continua anche dopo la cattura per un po’ e ciò che diranno agli altri umani è molto importante!
-Ah, ecco. E cosa dicono? - chiese Haruka, mangiando un altro biscotto.
-Il meno possibile. - rispose fredda la secondaria.
-Ah, vabbe, neanche loro sanno qualcosa. - borbottò Hiroki, alzandosi lentamente per afferrare il latte con il minimo sforzo possibile. - Haruka, che cosa stai facendo tu al computer?
-Sto compilando una cosa. - rispose lei. - Domani prendo gli ultimi pezzi e ti faccio vedere il bestione.
Hiroki mise tutti i biscotti nel latte. - Cosa ha stavolta?
-Un altro laser. - disse Haruka. - Ma stavolta non si tratta di addormentare l’umanità o renderla microscopica.
 
-Natsumi, noi non ce ne andiamo senza Satoru. - disse Akie.
-Allora dormite a terra, perché ho già detto che non ve lo diamo. - rispose l’altra, leggermente risentita a braccia conserte. - Non abbiamo spazio.
-Ma Satoru è buonissimo! Lo so! - esclamò Akie quasi piangente. - Ti prego Natsumi, almeno lui!
-Akie, te lo lascerei se non fosse che è ancora sotto l’effetto dell’ipnosi e ciò lo rende leggermente pericoloso.
-Avete le scimmie mostruose in giro.
-E sono le uniche che possono tenere a bada ai ragazzi. - Natsumi si accrucciò, gli occhi stanchi. - Lo dico per la vostra incolumità, lasciatelo qua. E’ al sicuro.
-Ma Satoru…
Tomouki le mise una mano sulla spalla all’improvviso. - Cara, forse ha ragione Natsumi. Magari tornerà con Sayaka.
Akie si accarezzò il viso, affranta. - Oh, lo spero.
-E poi penso Satoru voglia sapere come stia andando la situazione e quando tornerà sua sorella. - continuò Tomouki. Natsumi fece cenno di sì. - Esatto. Anche quello.
Akie fece un profondo respirò. - D’accordo, allora… noi andiamo. E’ davvero tardi.
-E’ STATO UN PIACERE RIVEDERVI TUTTI - esclamò Tomouki. Akie gli prese il braccio di forza. - Caro! I ragazzi stanno dormendo!
 
 
Sayaka si svegliò di soprassalto, aprendo gli occhi di netto, come se avesse avuto uno strano sogno. Vide che era abbracciata a Specter. Di nuovo. Arrossì, ma non si mosse. Notò che non aveva il casco.
-Ehh? - mormorò. Alzò la testa e notò che lo aveva posato sul comodino. - Ma l’altra notte…?
Si alzò delicatamente e prese il casco tra le mani, osservandolo curiosa, di nuovo. Poi diede un’occhiata a Specter, che dormiva ancora.
-E se…?
Sayaka ci pensò un po’, poi scosse la testa e lo riposò. Si sedette accanto alla scimmia e gli accarezzò i capelli morbidi e liberi.
-Chissà che ore sono. - mormorò tra sé e sé. Si rialzò e si avvicinò al vetro, una finestra costantemente chiusa che mostrava lo spazio fuori. E la Terra. Guardò incantata, poi si ricordò della mano karate.
Qualcosa le toccò la mano.
-Specter! - disse lei. La scimmia strusciava la guanciotta sul dorso della sua mano. Non aveva il casco addosso. - ...Specter?
La scimmia si fermò, abbracciandosi alle sue gambe. Sayaka fece un mezzo sorriso. - Hai dormito senza casco?
L’albino tentennò, mugheggiando. - Perché non lo rimetti? - chiese lei. Nessuna risposta.
-Mi hanno detto che senza casco sei buono. – continuò Sayaka. - E’ per quello?
Specter annuì lento, guardando altrove.
-Ma che carino. - mormorò lei. - Mi hanno anche raccontato che tu preferiresti morire che toglierti il casco. Almeno quando sei… insomma.
Specter annuì di nuovo.
-E’… strano. Sei cambiato molto. - Sayaka sorrise e poco dopo tornò seria. – Se sei cambiato davvero. Lo spero per te!
L’albino arrossì e la tirò per la mano, indicando l’altra stanza. - Oh, un bagno al giorno. Sei una scimmia pulita, eh?
 
-Kakeru. Buongiorno. - salutò Natsumi. Kakeru entrò al laboratorio ancora assonnato, Charu e il professore al computer. Natsumi abbracciò di lato il ragazzino. - Ho una bella notizia per te.
-Davvero? Per me? - rispose lui a mezza voce.
-Crediamo di aver localizzato Haruka.
Gli occhi di Kakeru brillarono. - Ha… Haruka...?
-Si. Per favore rimani calmo. - esordì Charu. - Precisamente, l’abbiamo trovata in una fabbrica.
-Un’altra? - Kakeru tornò normale. - Ma… cosa ci fa li?
-Non lo so, ma vedi di raggiungerla. Ci saranno anche scimmie da catturare. - disse Natsumi.
-Certo! Salverò Haruka al più presto! - esclamò Kakeru, correndo subito al teletrasporto e sparendo via.
-Ehi, aspetta! - gridò Natsumi, inutilmente. - Oh, beh.
 
Specter guardò Hiroki dal basso verso l’alto. Erano solo loro due, Specter in piedi e impaziente. - Cosa dovevi dirmi? - ringhiò la scimmia.
-Perché sei così nervoso? - rispose il ragazzino. - Comunque, Satoru non è riuscito a riferirti una cosa prima di andare, con tutta quella confusione.
-E muoviti. - borbottò Specter.
-Natsumi è preoccupata per te. Molto preoccupata.
Specter ebbe un sussulto e ebbe uno spasmo alle mani. Cercò di ricomporsi. - Ah… ah. A lei che cosa interessa di me?
-Non è stata lei ad aver avuto l’onore di riportarti in braccio al parco scimmie? - replicò Hiroki. - Voglio dire, avrei voluto farlo io, ma ti sei fidato solo di lei…
-Non ricordo. - Specter aprì la porta e voltò le spalle.
Hiroki lo prese per il polso. - Perché hai gridato “mamma” così tante volte quando stavi male ieri? Mamma chi?
-Ma che vuoi! - abbaiò Specter. - Lo sai che sono orfano!
-Appunto. Che rapporto hai con Natsumi?
Specter tirò il polso. - Ma che ti interessa, esattamente? - Hiroki esitò. Specter si accigliò. - E ora lasciami andare, sono occupato!
Hiroki ridacchiò. - Oh, certo! Hai Sayaka da ipnotizzare, devi assolutamente concentrare tutte le tue forze su di lei.
Specter ringhiò. - Devi sempre parlare a sproposito, vero?  
 
-Natsumi, ma qua non c’è nessuna fabbrica. - disse Kakeru al telefono.
-Perché sei partito a razzo. Ci sono altri posti da ripulire prima che tu possa arrivare fin lì. – rispose l’altra.
-Oh, dannazione. - Kakeru spense il cellulare. - Andiamo!
 
Specter si risedette sulla sua poltrona e sbuffò arrabbiato, i pugni stretti. Sayaka accanto si avvicinò lentamente. - Tutto bene?
-No. - rispose scocciato. Si toccò gli occhi lucidi. - Tu stammi vicino, ok?
-Oh, va bene. - Sayaka lo abbracciò, affondando nei suoi capelli. - Non piangere di nuovo!
Specter arrossì. - No, se ci sei tu no… - sorrise. - Ti fidi di me?
-Uh? – la ragazzina guizzò gli occhi e poi si abbandonò ai capelli morbidi. -…Si.
 
Kakeru arrivò alla fabbrica. - Finalmente. - disse con un sol fil di voce, tutto sudato. Vide delle scimmie con camice bianco operare su una macchina che riproduceva caschi per scimmie.
Un classico.
Le catturò e colpì i bottoni per fermare la produzione.
Prossimo piano.
Situazione simile, ma stavolta c’erano delle parti di mecha in mostra. Braccia, gambe, torsi, teste, armi.
-Ricordavo avesse le fabbriche solo per i caschi. - disse tra sé e sé Kakeru. Nessuna traccia di Haruka.
Terzo piano.
In alto, ganci che trasportavano Virus Charu completamente assemblate. Ai lati, i pezzi che salivano e scomparivano per poi tornare tutti attaccati.
Niente scimmie. Ma anche niente pulsanti giganti. Solo un computer al centro, spento.
-Haruka! Sei qui? - gridò Kakeru, con voce tremante. Nessuna risposta. - Haruka! Possiamo parlarne…
Niente.
Il ragazzino sbuffò e si mosse per distruggere il computer con il bastone stordente.
-Fermati!
Kakeru si girò. Alle sue spalle, distante, stava una virus Charu con il cannone puntato. Kakeru cacciò uno strillo.
-Cerchi Haruka? - disse gelida l’androide. - Ti ricordi di me? Sono quella che hai infilzato.
-Oh, oh, maledizione… - sussurrò il ragazzino, sudando freddo. - Si! Dov’è?
-Sei arrivato troppo tardi. - la terziaria fece uno strano sorriso. - Ma se lasci questo posto intatto, ti porterò da lei.
-Dannazione! - gridò Kakeru. - E chi mi dice che stai dicendo la verità?
La virus Charu rimase immobile. - Lei ha bisogno di te.
Kakeru fissò il vuoto. - Haruka…?
-Proprio così. Solo io posso portarti da lei.
Kakeru si accrucciò. – Non ho altra scelta.
La virus Charu si svitò il braccio cannone e lo pose a Kakeru. - Allora? Mi segui?
Il ragazzino guardò il pezzo tra le mani, colpito. - Non hai altre armi?
-Non posso usare l’altra mano come arma neanche se lo volessi. - rispose fredda. - Non ho niente qui. Mi serve per guidarti.
Kakeru annuì. - D’accordo. Fammi strada.
 
-Molto bene. - disse Haruka, pulendosi le mani. - Dovrebbe essere tutto pronto meccanicamente. Ora devo flashare la memoria.
-Questo computerino è attaccato a quello? - domandò Hiroki sbalordito, indicando la gigantesca macchina a forma di cannone che quasi pervadeva la stanza.
-Si, se non l’avevi capito. - borbottò Haruka. Fece cenno alle due virus Charu. - Voi due, chiamate le altre e le scimmie e portatelo fuori quando finisce di scrivere. - Si tolse il cappello, stanca, e si fece aria con quello. - Hiroki, stammi bene e non fare stronzate.
-Perché, dove vai? - chiese l’altro.
Haruka si asciugò la fronte sudata col braccio. Si rimise il cappello. Sorrise. - Oh, vado a vedere una persona molto speciale.
 
Sayaka alzò la testa. Mugolò e si toccò la nuca, poi il resto. Si appoggiò al braccio di Specter.
-Stai bene tu, invece? - chiese Specter con la voce piccola.
-Uh, non preoccuparti. - rispose lei debole. - Mi stava solo girando la testa, è passato.
-Dimmelo se stai male! - esclamò la scimmia. - So che sei la ragazza più forte del mondo ma non voglio vederti così.
-Oh, è molto carino da parte tua. - Sayaka arrossì, gli occhi semichiusi. - Ma sei tu che ha bisogno di aiuto per ora, non preoccuparti per me.
-Mi sono affezionato a te, sai - fremette Specter. - Mi preoccupo perché ti voglio bene!
Sayaka sorrise e si girò subito dopo, confusa e imbarazzata. – Sicuro di essere lo stesso Specter di prima?
-Non mi credi? – piagnucolò la scimmia con una smorfia triste.
La ragazzina balbettò. – Ahah, no, è che… - Si ricordò di quanto lo avesse picchiato forte giusto qualche tempo prima, quasi sentendosi in colpa. Si voltò verso di lui con lo sguardo basso - Anche io ti voglio bene.
Sayaka si staccò e rimase a fissare il baratro vuoto davanti al muretto. Guardando meglio, c’era qualcosa in fondo. - Quando farai tornare tutti normali? Quando torniamo a casa? - domandò, fissa ancora nell’oblio.
-Oh, presto. Dovrai aspettare ancora un po’. - rispose Specter. - Ho solo un ultimo favore da chiederti e poi tutto finirà.
Sayaka si girò. - Un favore?
-Si. Ti prego. - Specter unì le mani proprio per pregarla. - Puoi farlo solo tu!
-Ma certo. - rispose Sayaka. Sorrise.
Specter fece cenno con la mano. - Avvicinati.
Sayaka appoggiò le mani sulle braccia della poltrona. - Dimmi.
Specter guizzò gli occhi e poi si concentrò su di lei. La prese delicatamente per il mento con una mano, osservandola. Poi mise l’altra mano su una guancia e la strattonò a sé con forza, baciandola sulle labbra.
Sayaka spalancò gli occhi ma non fece nulla per fermarlo, tantomeno opporre resistenza.  
Specter la lasciò andare, respirando affannosamente, la lingua di fuori; riaprì gli occhi e sorrise con la bocca aperta. Sayaka gorgogliò, per poi cadere a terra svenuta. Specter scese dalla sedia e osservò il corpo esanime. Rise isterico.
-Finalmente!

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Capitolo 5
*** Niente è inevitabile come un errore il cui momento è giunto ***


-Ehi, aspetta! - gridò Kakeru invano alla virus Charu, che sparì nel nulla. - Si è teletrasportata…
Si guardò intorno. Un’enorme città piena di grattacieli, ma apparentemente vuota. Tutte le strade erano in lastre di vetro bluastro, ma nessuno ci camminava.
A parte un paio di scimmie qua e là.
-Perché ho una sensazione di deja vu? - mormorò Kakeru. Guardò verso l’orizzonte.
-Ma quella è la statua di Gundam di Tokyo!
Gigantesca, imponente, si erigeva al centro della città. Faceva dei piccoli movimenti con la testa, come se si stesse guardando in giro, poi tornava immobile.
-Che cosa ci fa qui? - strillò Kakeru. - Ah, già. Haruka ama i robottoni. Ma come l’ha portato fin qua?
Fece spallucce e si avventurò sulle scimmie col retino in mano. - Aspettami, Haruka!
 
-È pronto! È pronto! - ripeterono in coro le virus Charu clone. - È pronto il mega cannone!
-Come si disattivano? - chiese la principale.
-Non lo fai. - rispose la secondaria.
-AAAAAAAAAAA STATEVI ZITTE - urlò Hiroki, le orecchie tappate con le mani. - ABBIAMO CAPITO
Improvvisamente, silenzio.
-Che programma hanno queste? - domandò la principale, passando la mano davanti agli occhi di una delle tante, immobile. - Questo è un bug grave.
-Non è un bug, è una feature - esordì Specter entrando, da solo. L’orda di cloni si mobilitò su di lui, andandogli addosso. - Capo! Capo! Capo!
La secondaria fece un sorrisino compiaciuto. - Visto? Va bene chiamarlo capo. - La principale simulò un respiro profondo. - Capo, vedo che ti sei ripreso. - disse.
Specter rimase seppellito dall’attacco delle cloni, tutte ad abbracciarlo. - Si - disse a mezza voce.  
Le scimmie in giro rimasero a guardare perplesse.
-Ora tornate ai vostri posti. - ordinò Specter. Le virus Charu si rialzarono e si misero sull’attenti. - Si capo! Capo! Capo!
-È una feature? - mormorò Hiroki, guardando Specter a terra, stremato. Lo aiutò a rialzarsi, anche se Specter lo scrollò di dosso. - Ce la faccio da solo.
-Devo parlare un attimo con te. - disse Hiroki.
-Di nuovo? Che cosa vuoi? - borbottò Specter, girandosi per non guardarlo.
-Ok, volevo… scusarmi per prima. Sono stato inopportuno. - rispose Hiroki, calmo, abbassandosi per arrivare al suo livello. - Volevo chiederti un paio di cose e poi ti lascerò in pace. - guizzò gli occhi verso le due virus Charu. Stavano bisbigliando tra di loro.
Specter sbuffò. - E va bene.
-In privato. - precisò il ragazzino.
-Va bene! - ripeté Specter, infastidito, prendendolo di scatto per il polso e guidandolo verso l’altra stanza.
Specter sospirò. - Cosa vuoi, Hiroki? Perché sei così polemico?
-No, non… - Hiroki si toccava il codino nervoso, sfilandolo tra le dita. - Come mai non sei riuscito a ipnotizzare Sayaka quando l’abbiamo presa?
Specter inspirò profondamente. - Ancora con Sayaka? - esclamò.
-Voglio solo sapere se l’hai lasciata lucida apposta o no. - disse Hiroki freddo.
-No! Sayaka mi odia! - rispose Specter. Tremava. - L’unica che mi ha colpito anche dopo avermi sconfitto, proprio quando ero inerme, più e più volte!
Hiroki smise di toccarsi i capelli. - Che cosa?
-Lo faceva con cattiveria… nessuno prima di lei aveva fatto una cosa del genere! - continuò Specter. - Nessuno!
-Ma è terribile. - mormorò Hiroki shockato. - Perché la tieni d’appresso allora? Perché?
-Perché la temo. Io, te, Kakeru, gli altri… siamo equali. Lei… - Specter deglutì. - Lei è superiore a me. E a suo fratello.
-Non capisco… perché tenerla se ti odia!
-Perché adesso si fida di me. - Specter fece un mezzo sorriso, quando all’improvviso Hiroki gli si accasciò ai piedi. - Ma io mi fido ciecamente di te e soprattutto non ti odio!
-Lo so perfettamente, non c’è bisogno di fare questa scenata! - strillò Specter disgustato.
-No che non lo sai! - piagnucolò Hiroki prendendogli le caviglie. - Sai quanto ti odia Sayaka ma non cosa provo io per te?
-Tu cosa? - sobbalzò Specter, non cercando neanche di liberarsi.
Hiroki mollò. Alzò la testa verso Specter. - Ricordi? Quando eravamo solo io e te?
Specter lo guardò truce. - Eri solo un esperimento, Hiroki. Poi il mio interesse è andato su Kakeru.
Il ragazzino sbattè le palpebre più volte, gli occhi lucidi. - Ero… solo…?
-Non avevo mai usato i miei poteri su qualcuno, prima. - rispose Specter evitando il suo sguardo. - Pensavo che se avesse funzionato su di te, avrei avuto Kakeru ai miei piedi! Lui era molto di più che un degno rivale per me!
Le lacrime solcarono il viso di Hiroki, lentamente. - Ma… ma…
-Tu sei stato troppo facile e io avevo sottovalutato il potere di Kakeru. - continuò Specter, a bassa voce. - Non è mai stata mia intenzione farti provare… questi sentimenti.
-Quindi adesso vuoi… vuoi Kakeru? Vuoi catturarlo? - singhiozzò Hiroki. Si rialzò piano piano.
-Non più per quel motivo. - Specter diede una breve occhiata al ragazzino. - Mi dispiace, Hiroki.
-Non mentire! Sayaka era il tuo nuovo esperimento! - urlò Hiroki, prendendo Specter per la giacca. - Come hai preso la sua fiducia se ti odia a morte? Eh?
-Lasciami! - strillò Specter. - Sayaka è stata un imprevisto! Ho avuto solo dopo l’idea di sperimentare con lei!
-E dimmi un po’, com’è andata? - chiese Hiroki, scrollando la scimmia con veemenza. - Ti ama, adesso? Ti senti meglio ad averla forzata ad un tale estremo?
-Hiroki, anche quello che provi è forzato! - piagnucolò Specter, cercando di liberarsi dalla presa. - Quando tornavi normale, non ti interessava più nulla di me!
-Rispondi alla mia domanda! - tuonò l’altro, scuotendolo di nuovo.
-No! - pianse Specter. - Adesso lasciami! Ti prego!
-Questa sarebbe la tua risposta? - ringhiò Hiroki.
L’albino singhiozzò. - Sì…
Hiroki lasciò Specter. Guizzò gli occhi in giro, Specter che fissava in basso. - Ti prego, perdonami. - mormorò il ragazzino.
La scimmia si sistemò la giacca. - Come hai potuto! – gridò stropicciandosi l’occhio lacrimante. - Nessuno mi amerà mai, né tu, nessun altro!
-Mi dispiace…! - Hiroki guardò le proprie mani tremare. Si coprì la faccia. - Non so cosa mi sia saltato in mente!
-Sta zitto! - gridò la scimmia, allontanandosi da lui. - Sei dannoso e inutile! Lasciami stare!
Hiroki fece un passo in avanti. - Aspetta! C’è qualcosa che posso fare per farmi perdonare? Qualsiasi cosa!
-Non ne saresti capace, tanto! - urlò Specter, dirigendosi verso la sua stanza.
-Lo so cosa vuoi. - mormorò dolcemente Hiroki. - Ho capito che non ricambi. Me ne farò una ragione.
-Stai zitto! - ripeté l’albino. - Ti odio!
-Non dire così - Hiroki si avvicinò lentamente e lo abbracciò di colpo. - Farò qualsiasi cosa. Ti prego, perdonami.
Specter rimase fermo. - Tanto è inutile. Tu sei inutile!
-Sono disposto a tutto! - esclamò il ragazzino, stringendolo forte per un attimo.
-E allora obbedisci a ogni mio ordine! - rispose la scimmia. - Lasciami adesso!
Hiroki si allontanò subito. - Certo… certamente. Tutto ciò che vuoi.
Specter lo guardò nauseato. - Bene. - disse. - Sappi che questa è l’ultima volta che tollero una cosa del genere.
Hiroki cadde in ginocchio con la testa fra le mani, gridando di dolore. Poi la sensazione di soffocamento e panico.
-Ti piace? È quello che ho sentito poco fa. – sibilò l’albino con un mezzo sorriso.
 
Kakeru si ritrovò davanti al busto del Gundam, una gigantesca porta circolare al centro. Guardando in basso poteva vedere il resto della città attraverso le lastre di vetro su cui camminava. Ebbe le vertigini per un attimo, poi tornò a guardare avanti.
Squillò il telefono.
-Kakeru, ascoltami bene e non riattaccare! - strillò Natsumi. - Innanzitutto, Haruka è lì dentro. Ascoltami!
-S-sì! - fremette Kakeru, facendo piccoli passi verso l’entrata. - Sono tutto orecchie!
-Secondo, abbiamo sistemato la rete per scimmie… affinché abbia effetto anche sugli umani. - continuò Natsumi. - Quindi puoi catturare Haruka all’istante e lei arriverà qui.
-...davvero? - mormorò Kakeru, insicuro.
-Già. Un’aggiunta di Akie che ho scoperto adesso.
Kakeru sbuffò. - Solo adesso? Mi sarebbe stata utile anche prima.
-Beh, abbiamo sistemato dove teletrasporterà il retino. Quindi Haruka verrà nel nostro laboratorio, non da Akie. - precisò Natsumi seccata. - Non ho altro da dirti… se non di non farti catturare!
 
-Forza che ora compare Haruka! - esclamò Satoru a Blu che stava prendendo i popcorn. Stavano tutti in laboratorio in piedi a guardare, tranne appunto Satoru seduto sulla panciona di Gialla.
-Sarà un bello spettacolo! - cinguettò Hikaru, Pipocchi sulla testa spaventato. Natsumi gli diede una botta sulla schiena.
-Speriamo bene. - disse il professore, preoccupato.
 
Kakeru osservò la stanza. Un largo corridoio costellato di piante e fiori in vasi di varie forme e dimensioni, i muri floreali con appesi quadri in stile nouveau.
Alla fine del corridoio stava Haruka seduta composta su un divano rosa, accanto altri vasi di fiori. Sorrideva.
-Haruka! - gridò Kakeru, correndo verso di lei. La ragazzina si alzò, il sorriso fisso. Kakeru si fermò a un passo da lei. - Stai bene!
-...Sei venuto fin qui per me? - disse lei dolcemente. Kakeru si avvicinò pericolosamente e le prese le mani, portandole al petto. - Certo, Haruka! Andrei fino in capo al mondo per te!
Haruka guizzò gli occhi timidamente, aprendo la bocca per poi chiuderla subito, mormorando a caso. - Ti ho… chiamato qui perché so dove si trova Specter.
Kakeru rimase confuso. - Ehi, aspetta. Ma Specter non ti ha…? - la guardò negli occhi. - Una virus Charu mi ha portato qua e questo posto è pieno di scimmie. Che cosa ci fai qui?
-È... una storia lunga. - mormorò la ragazzina. - Catturare Specter adesso è più importante!
Il ragazzino strinse le mani più forte. - Certo, Haruka! Adesso torneremo al laboratorio e ci racconterai tutto, va bene?
Haruka mugheggiò. - Non possiamo. Devi seguirmi.
-Specter non ti ha ipnotizzato, quindi? - domandò Kakeru. - Come sei arrivata qua? Cosa ci fa questo Gundam e perché c’è questa stanza dentro?
Haruka non rispose, guardando altrove. - Ti ho già detto che è una storia lunga…
-Appunto, non è meglio se ne parliamo in laboratorio? - pregò Kakeru. - Hikaru e Satoru hanno detto cose orribili, non potrò catturare Specter se non avrò l’anima in pace!
-Avevi detto che andresti ovunque per me! - gridò Haruka, liberandosi dalla presa e spingendolo via, facendolo cadere a terra. Alle sue spalle si eresse dal pavimento un mecha.
-Avrei voluto usare un metodo più pacifico pensando ti saresti fidato ciecamente. - disse Haruka, fredda. Riaprì gli occhi, rossi. - Verrai da Specter, volente o nolente.
Kakeru si rialzò lentamente da terra, toccandosi la testa. Rimase turbato alla visione. - No, Haruka!
-Questo - continuò l’altra ignorandolo. - È una replica perfetta del Metal Gear Rex. Più o meno. Non ho avuto tempo per testarlo, ti offri volontario?
-Ha… Haruka! - ripeté Kakeru affranto, la mano che teneva il bastone stordente tremante. - Torna in te! Specter è un mostro!
Haruka sussultò e spalancò gli occhi. - Come ti permetti… ti porterò vivo da lui solo perché me lo ha ordinato!
 
-Ma… ma… - mormorò Natsumi, sconvolta, la testa china, Charu vicina.
-Ma era così dolce e carina qualche minuto fa! - esclamò Rosa, delusa.
-Noi vi avevamo avvisato. - disse Satoru, sgranocchiando i popcorn incurante. - Vero Hikaru?
-Uh? Sì, vero. - Hikaru sorseggiò della coca cola. - Kakeru si è anche arrabbiato con me.
-Ma… Haruka aveva qualcosa per Kakeru… - riprese Natsumi. - E lei… come ha fatto Specter a ipnotizzarla! Haruka non farebbe del male a nessuno…!
-Perché Haruka è molto fragile, dovresti saperlo meglio di me. - borbottò Satoru.
-Satoru! - gridò Natsumi. - ...purtroppo hai ragione. E poi, ultimamente… chiedeva di Specter. Ogni volta che incontrava Kakeru o me, chiedeva di lui, come stava, i miei progressi sul casco.
-E tu non hai sospettato nulla? - domandò Hikaru.
Natsumi riprese a guardare lo schermo. - Sospettare cosa? Che fosse troppo buona?
-Beh, a parte quello. - disse Satoru.
-Secondo me non ci arriva. - commentò Blu rubando i popcorn a Satoru.
 
Haruka scese dal Metal Gear, ridendo alla vista di Kakeru a terra, ferito e incapace di rialzarsi.
-Adesso sei nelle condizioni di seguirmi. - disse provocatoria. Gli alzò la testa tirandogli i capelli. - Forza, che Specter ti aspetta!
-Haruka… - piagnucolò lui, gli occhi chiusi. - Perché?
-Perché non ti sei fidato di me. Mi hai spezzato il cuore, Kakeru. - rispose lei. - E ora alzati!
 
-Lo sapevo. - bofonchiò Blu.
-Voi! - gridò Natsumi, indicando lo schermo statico. - Questo non è uno show! La situazione è grave!
-Lo sapevo che Haruka lo avrebbe preso. - commentò Satoru. - Non ci ha neanche provato a combatterla.
Gialla gli diede un pugno in testa.
Il professore, seduto al computer principale, si girò verso tutti i presenti. - Kakeru… non è più su questa terra.
Natsumi sobbalzò. - Che cosa?
-In che senso? - aggiunse Rosa, turbata.
-Calmi. - rispose il professore. - Kakeru è nello spazio.
-Nonno porcaputtana - ringhiò Natsumi. - Mi hai fatto prendere un colpo.
-Sempre se non lo ammazza Specter. - disse Hikaru. Rosa gli diede un colpo alla nuca. - Grazie. - disse Natsumi.
-Basta litigare! Dobbiamo aiutare Kakeru! - intervenne Charu.
 
-Molto bene, Kakeru. - disse Haruka. Porgendo la mano. - Farai meglio a seguirmi o ti perderai facilmente.
Il ragazzino si reggeva poggiando le mani sulle ginocchia. - Dove siamo?
-Nella base di Specter, che domande. - rispose Haruka. Fece cenno con la mano. - Alzati e cammina!
-Non mi reggo in piedi. - rispose stancamente Kakeru. - Dammi un attimo.
Haruka sbuffò. - E va bene, ma vedi di muoverti.
Il ragazzino barcollò un attimo, quasi andandole addosso. Poi di scatto si avventò con la rete.
-Presa!
Kakeru fece un respiro profondo, chiedendosi se fosse stata una buona idea. Aveva visto il terrore nei suoi occhi. Osservò il corridoio di fronte a lui e le finestre che mostravano lo spazio fuori. - Adesso non posso tornare più indietro.
 
-ADDOSSO! - urlò Rosa, indicando Haruka, ancora confusa per ciò che era successo. Natsumi e Charu si accanirono su di lei, immobilizzandola. La ragazzina urlò violentemente.
-Con te la gialloterapia non funzionerà. - disse Natsumi, ammanettandola. - Dovrai spiegarci un bel po’ di cose.
 
-Io vorrei sapere dove trova i fondi per queste benedette basi. - disse Kakeru tra sé e sé dopo aver catturato una scimmia. - Neanche la Nasa…!
Poi, il buio. Comparve dietro Hiroki col bastone stordente in mano e due scimmie in tuta d’astronauta d’appresso; lo aveva colpito alla nuca. - Parli da solo, adesso?
Fece cenno alle due scimmie. - Chiamate le altre e aiutatemi a caricarlo. - riprese lui. - Dov’è finita Haruka?
Si alzò un coro di vocine. - Kakeru! Kakeru! Kakeru!
-ECCOLE
 
-Charu, ancora niente? - disse Natsumi, impaziente, mentre scrollava Haruka.
-Ci stiamo lavorando. - sbottò il professore.
-Ci siamo vicini, Natsumi. Un po’ di pazienza. - aggiunse Charu. - Lo stiamo rintracciando.
-Non c’è bisogno che io parli. - bofonchiò Haruka. - Non ho nulla da dire e ora comparirà lui.
-Lui chi? - chiese Rosa.
-Kakeru o Specter? - continuò Blu.
-Se tutto va bene, entrambi. - rispose Haruka.
-Se tutto va bene! - ripeté Natsumi, frustrata. - Altrimenti?
-Che ne so! - esclamò Haruka, vibrando i polsi incatenati. - Vi ho già detto che Specter non vuole fare nulla di male.
-E tre. - cinguettò Gialla. Haruka le lanciò uno sguardo truce. - ...forse abbiamo sbagliato metodo. Tutti quanti. Ma Specter non si fida di voi e nessun altro. Era l’unico modo.
-Aspetta, cosa? - Natsumi scrollò di nuovo Haruka per le spalle. - L’unico modo per cosa? Che ha Specter?
Charu batté le mani, lo schermo acceso. - Lo abbiamo trovato!
Natsumi si girò, lasciando Haruka. - Ma… è….
-SORELLINAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA
 
-Specter… - mormorò Hiroki in trance. - Avevi detto che non eri riuscito a ipnotizzarla.
Sayaka, in veste da Super Acchiappo, era accanto a Specter seduto sulla sua poltrona. Lei sorrideva guardando Hiroki compiaciuta.
-Noi andiamo! Noi andiamo! Noi andiamo! - dissero in coro le virus Charu, uscendo via, tranne un paio per sorreggere Kakeru, stordito.
-No no, tu mi hai chiesto se l’avevo forzata. - rispose Specter. - E io ti ho detto la verità, non c’è stata nessuna forzatura, ho solo spinto oltre ciò che già aveva.
-L’hai solo ipnotizzata in modo più subdolo! - esclamò Hiroki. - Te l’ho portata che scalciava e mi dici che non hai forzato niente?
Specter strinse i pugni, poi fece un profondo respiro. - Avevi detto che te ne saresti fatto una ragione.
-Sayaka ti odia! - gridò Hiroki con tutto il suo fiato.
La ragazzina fece cenno alle virus Charu e prese in braccio Kakeru da sé. Prima di uscire lanciò uno sguardo feroce a Hiroki, silenziosa.
-Noi seguiamo! Noi seguiamo! - dissero in coro le robot, andando con Sayaka.
Hiroki ebbe i brividi. - Come fa a tenerlo…? - mormorò. Poi si rivolse di nuovo a Specter. - Dove lo porti?
-Che ti importa? - rispose la scimmia guardandosi le unghie nere. - Hai fatto il tuo dovere. Ora non farmi perdere la pazienza che mi è rimasta e vattene.
-Mi hai mentito! - riprese Hiroki. - Perché ci hai tenuto Sayaka segreta?
Specter sbuffò. - Vattene prima che torni lei.
-Hai già attivato il laser! Perché non vuoi dirmi la verità?
 
-SORELLINAAAAAAAAAAAAA - echeggiò Satoru, irrefrenabile. Si aggiunse anche l’eterno AAAAAAAAAA di Rosa, Blu e Gialla che cercavano di zittirli, invano.
-Come sarebbe a dire ha già...? - esordì Natsumi.
-Stavolta è stato previdente. - disse Haruka. - Vedrete gli effetti molto presto.
-Non ci credo, ha imparato dai suoi errori. - commentò Hikaru, Pipocchi che si tappava le orecchie.
-Che effetti? - chiese il professore.
-Natsumi! - esclamò Charu. - Possiamo portare Hiroki qua?
 
Hiroki impugnò il retino e si lanciò verso Specter. - Se non vuoi parlare qua lo farai al laboratorio! - esclamò il ragazzino.
Specter urlò e poi sparì nel nulla. Il ragazzinosospirò e fece sparire il retino. Si guardò in giro. - E ora come faccio con quella bestiona?
Sayaka rientrò accompagnata dalle virus Charu. - Amore!~ - esclamò a occhi chiusi sorridendo. Poi li riaprì non sentendo nessuna risposta. - Che ci fai tu ancora qui?
Hiroki fece una risatina forzata. - Ah ah! Io vado… subito…
Sayaka caricò l’elettricità e battè le nocche sul palmo. - Dov’è Specter?
Il ragazzino cominciò a sudare freddo. - Eehh… uhh…
Sayaka sbatté di nuovo le nocche più forte di prima. - Hai un secondo per rispondermi.
Hiroki indietreggiò e urtò la poltrona. - Aspetta, Sayaka!
-Uno. - contò Sayaka gelida e sparò la scarica.
Improvvisamente Hiroki venne teletrasportato via.
-Non nasconderti! - gridò Sayaka.
 
-Hiroki! - gridò Natsumi, correndo ad abbracciarlo. Il ragazzino era caduto a terra al laboratorio. - Non so cosa ti abbia convinto a farlo ma grazie!
-Intendi… Specter? - sussurrò Hiroki. - Magari un giorno te lo racconterò.
-Hiroki! - gridò Haruka nella distanza, adirata. - Che cosa ti avevo detto?
Il ragazzino si scostò da Natsumi delicatamente e si rialzò. - Non sono riuscito a trattenermi.
-Ottimo lavoro, Charu. - disse il professore dandole una pacca sulla spalla. - Riesci a riportarci anche Kakeru?
-E SAYAKA! - urlò Satoru.
-No, non riesco a rintracciarlo. - rispose Charu. - È già stato abbastanza difficile portare qui Hiroki.
-E SAYAKA - ripeté Satoru. Gialla lo strinse forte. - Su, ora calmati, biscottino mio, tornerà presto.
-E i marò? - aggiunse Hikaru.
Hiroki si guardò intorno, confuso. - Che casino. - disse a bassa voce. - Dov’è Specter?
-Ora gli parlerò io. - rispose Natsumi. - Dobbiamo essere molto delicati. Rosa, ti prego, smetti di piangere.
-È FINITAAAAAAAA - singhiozzò Rosa, Blu a consolarla. - Era meglio… se era gay……..
-Calmi. - esordì il professore. - Dobbiamo liberare Kakeru… e Sayaka. E fermare questo laser!
 
Specter era seduto sul letto di Natsumi, ancora col suo tuxedo e il suo casco, le mani legate. Tremava e guardava nella direzione opposta di lei.
-Che cosa vuoi fare, Specter? Qual è il tuo problema? - chiese Natsumi, cercando di avvicinarlo invano. - Nel senso… voglio aiutarti, ma così stai facendo di tutto per metterci contro di te! Perché?
Specter mugheggiò e non rispose. Fece un respiro profondo. - Ma tu…
-Io?
-Ti arrabbi se lo dico… - gorgogliò Specter.
-No. Devi dirmi tutto.
-Mi… mi vuoi ancora bene?
Natsumi sussultò, esitante, poi lo abbracciò. - Si.
Specter guizzò gli occhi verso di lei per un attimo. - Sei arrabbiata con me?
Natsumi esitò di nuovo. - No.
-Ho paura.
 
-Abbiamo riparato la tv. - annunciò Bianca con somma gioia. La accese, mostrandola a tutti. Charu fece un piccolo applauso. Mancava solo Natsumi.
-Ehi, c’è il tg. - commentò Rosa.
-Ne ho le palle piene del tg, voglio Jojo! - borbottò Blu.
-Guarda che è importante. - replicò Gialla, Satoru e Hikaru tra le braccia.
In TV venivano mostrate immagini di uomini scimmie che lavoravano assieme per riparare i danni della strada causati da Satoru qualche giorno prima.
-Il governo lavorerà il più possibile per la nuova legge per l’accoglienza di immigrati e scimmie. - commentò un politico durante un’intervista. - E il resto del mondo seguirà il nostro esempio.
Apparve un altro politico, non giapponese e con due traduttori perplessi dietro. - It is now… the time of lunch. Ah no era launch. Shish. Come si dice…?
Charu cambiò canale. Altro tg. - Riporteremo Gundam a Tokyo grazie alle scimmie, con le scimmie. - disse un altro politico intervistato.
Charu cambiò di nuovo. Altro straniero, ma stavolta con un traduttore che gli parlava sopra. - Con le scimmie risolveremo la crisi in Grecia e presto nel resto del mondo.
Altro canale. Stavolta nessun politico ma interviste di cittadini a caso da tutto il mondo. - Certo che sono a favore delle scimmie. - disse una donna per la strada. - Stanno lavorando per noi, ci stanno aiutando, guardi, mi stanno portando le borse senza neanche che glielo avessi chiesto.
-Io sono animalista e le scimmie sono meglio delle persone. - disse un altro uomo. - Non meritiamo tutto questo. Io, per ringraziarle, le porto tutte a casa. Ho già la piantagione di banane in giardino.
-...Che cosa sta succedendo? - chiese il professore, confuso.
-Sembrano… pacifiche. - disse Charu. - Se risolvono la crisi in Grecia non possono essere cattive.
-Ve l’avevo detto - esordì Haruka. - che Specter non aveva cattive intenzioni.
-L’avevamo detto TUTTI - precisò Hikaru.
-No. Io non ci casco. - borbottò Hiroki. - Dov’è Natsumi?
-...allora potete liberarci? - chiese Satoru.
-Natsumi è nella sua stanza, ma non disturbarla adesso. - rispose Charu.
-Ci liberate? - ripeté Haruka.
-No. - rispose secco il professore. - Quando tornano Kakeru e Sayaka ne riparliamo.
-MA PROFESSOREEEEEEEEE - strillò Hikaru.

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Capitolo 6
*** Per quanto nascosta sia una pecca, la natura riuscirà sempre a scovarla ***


-È inutile professore, non riesco a ritrovare la base! - disse Charu, arrendendosi al computer. - È come se fosse sparita nel nulla.
-E allora… - l’uomo puntò il dito in alto. - Dovremo fare alla vecchia maniera!
-...cioè? - mormorò Charu con un mezzo sorriso.
-Catturare le scimmie rimaste che quel debosciato di Kakeru non ha preso. - rispose il professore.
-...ah. Certo. Funziona sempre. - rispose Charu, fingendo imbarazzo. - Ma chi mandiamo?
-Bella domanda. Ora che ci penso, perché abbiamo Hiroki libero?
 
-Hanno suonato. - cinguettò Gialla.
-E chi può essere? - bofonchiò Rosa, annoiata.
-Vado io ad aprire. - borbottò Blu. - Ma ora ricomincia Jojo quindi non fate casino.
-Bello Jojo. - commentò Satoru. - Peccato che Hiroki se lo perda.
-Ma ora c’è la nuova serie di Gundam. - disse Haruka.
-Ma oggi c’è anche il nuovo episodio della nuova serie di Pretty cure! - esclamò Hikaru. Si guardò intorno estraniato. - Che c’è? Perché mi guardate così?
-C’hanno fatto lo scherzone, non risponde nessuno. - disse Blu dall’altra stanza. Poi un’esplosione. - AAAAAAAAAAAAAAA
-Hanno distrutto la porta. E avevano suonato. - commentò Gialla tranquilla.
Blu tornò in salotto strisciando all’indietro spaventato mentre tutti gli altri urlarono sorpresi alzandosi di scatto: Sayaka apparve in veste da cowboy solitario, il gigantesco fucile puntato su Blu, con lei i tre Pipotron Red, Blue e Yellow armati di tutto punto.
-Mi dici le regole d’oro del pistolero del west? - disse Sayaka con tono beffardo. - Non avevi finito la lista!
 
-Che cosa sta succedendo di là? - chiese il professore.
-NOOOO AVEVAMO APPENA RIPARATO LA TV - tuonò Blu.
-Professore, dove sono Natsumi e Hiroki? - chiese Charu. - Ma questo è rumore di spari!
-Oh cielo. - mormorò l’uomo, preoccupato.
 
-Sorellina! - gridò Satoru nascondendosi con Hikaru e Gialla. - Calmati!
-Però, guarda come ha decorato i muri. - commentò Haruka ammirando i buchi lasciati dai proiettili. Era finalmente libera. - E voi due, uscite fuori!
-No, a me l’ipnosi è finita! - rispose Satoru. - Sorellina! Torna in te!
Il pipotron Red sparò in aria con il mitra. - Stai zitto! - urlò Sayaka. - DOV’È SPECTER?
-È stato bello averti conosciuto, Rosa, anche se non mi hai mai ricambiato… - mormorò Blu alla sua amata, steso a terra senza forze.
-È con Natsumi! E Hiroki! Nella stanza di Natsumi! - rispose Hikaru tremante. - Abbi pietà!
-Prima regola del pistolero… nessuna pietà. - rispose Sayaka sparando in faccia a Hikaru con la pistola piccola, correndo verso la stanza. - Voi tre… avete degli ostaggi!
-Come! E io? - esclamò Haruka. Il pipotron Blue la prese forte per il braccio. – Tu rimani qua! - disse con la sua voce robotica.
-Dopo tutto quello che ho fatto per Specter? – sbottò la ragazzina. Il Pipotron Giallo fece spallucce.
-Abbiamo un lanciarazzi e non abbiamo paura di usarlo. - continuò il pipotron Red. - È bello grosso.
-MA SE LO SPARI NOI MUORIAMO? - strillò Satoru.
-SAREBBE MOLTO DOLOROSO
 
Sayaka tornò con Natsumi in braccio e Specter dietro a seguire, trasformata da cavaliere fantastico. - Signori, abbiamo un’altra passeggera e dobbiamo arrangiarci!
-Fermati! - gridò Hiroki, che la stava inseguendo, Charu con lui. - Lascia stare Natsumi!
-È già svenuta. - rispose la ragazzina noncurante. Radunò tutti gli alleati e spinse via Haruka. - Togliti di mezzo, mi basta un gay come competizione! - bofonchiò. Tenne con un solo braccio Natsumi e con l’altro roteò la bacchetta magica, Specter abbracciato alle sue gambe.
-Oh no! - esclamò Satoru.
-BOOM! - esclamò Sayaka, colpendo a terra e causando un’esplosione. Lei, i Pipotron, Specter e Natsumi erano spariti, lasciando solo un buco profondo sul pavimento. Un altro. Satoru si ritrovò in ginocchio anche lui da cavaliere fantastico, con lo scudo puntato. Tutti erano dietro di lui, illesi.
-Blu, siamo sopravvissuti. - bisbigliò Rosa al compagno, in trance e senza alcun segno di rimettersi. - Jojooo…. - ripeteva. - Joooojooooooo……..
 
Sayaka strinse forte Specter, prendendolo in braccio. - Specter! Stai bene? Ti hanno fatto qualcosa? - piagnucolò la ragazzina.
Specter mugghiò. – Sto… sto bene. Non… non mi hanno fatto niente stavolta…
-Su, su. - cinguettò Sayaka. Gli diede un bacio veloce sulle labbra. - Presto starai bene con tutti! Beh, non bene come stai con me, ma quasi. Il necessario.
Specter arrossì. - Ma… tu sei speciale. Nessun altro… - esitò. Poi la baciò sulla guancia, la fronte e le labbra. - Ti voglio bene.
 
-Una voragine. - commentò Hikaru vedendo la fossa in salotto lasciata da Sayaka.
-Questo è il mio buco. Ci sto perfettamente. - disse Haruka, ficcandocisi dentro. - È il buco della vergogna. Voglio morire qui. Sotterratemi.
-È tornata normale. - borbottò Hiroki.
Charu osservò la ragazzina, confusa, ma passò oltre. - E Specter aveva detto che non avrebbe riattaccato il laboratorio.
Satoru si avvicinò minaccioso a Hiroki. - Chi era il gay competitivo di cui parlava Sayaka? - sibilò.
-Ciao - mormorò Hiroki imbarazzato.
Satoru indicò Hiroki e poi Haruka, incrociando le braccia. - Ma quindi Sayaka… tu… Haruka… Specter, insomma…
Hiroki arrossì e non rispose, guardando altrove.
-Cioè, non mi interessa di te… o di lei… che abbiate dubbi gusti... - bisbigliò Satoru, indicando. - MA SAYAKA?
Hiroki ridacchiò nervoso. - Si, me lo sto chiedendo anche io.
-Come può essersi lei innamorata di una scimmia pidocchiosa schifosa viscida con l’aids BAGASCIA! - strillò tutto d’un fiato Satoru, gesticolando.
-Ah ah ah. - rise malamente a distanza Haruka. - AH.
-Lei - riprese Satoru - che dopo aver sconfitto Specter la seconda volta viene e dice “Guarda fratellino! Guarda come lo scasso di botte! Forse stavolta chiederà scusa a Tomouki!”
-L’amore trova sempre una via. - commentò Hikaru. - Pipo! - aggiunse Pipotchi. Il ragazzino ricevette una mazzata da Charu. - È quello che avrebbe fatto Natsumi. - si giustificò.
-Quello non può essere amore, pirla! - strillò Satoru. - Specter è infimo bastardo baldracca CON LA VOCE DA DONNA! Nessuno si innamorerebbe di lui normalmente!
-Infatti è stata ipnotizzata, stai calmo. - bofonchiò Hiroki. - Forse Specter è stato buono con lei per un attimo e ne ha approfittato.
-Specter! Buono! - sbraitò Satoru, incapace di connettere. - Ah. Aspè. L’ha trollata una volta. Ci è riuscito di nuovo.
-Quindi Sayaka ama Specter. Non siamo sicuri che Specter ricambi. Relazione romantica. Annoto. - disse fredda Charu, schioccando le dita. - C’è qualche altro infatuato?
-Non c’è nessuno infatuato qua. - mugghiò Haruka.
-Io lo vedo solo come un… amico? - disse Hikaru, confuso. - Ma quel tipo di robe, no.
-Va bene. - disse Charu. - Satoru, te abbiamo capito. Tu, Hiroki?
-Io? - rispose lui facendo lo gnorri. – Ma quando mai. No no.
Charu alzò il pollice. - Bene, e gli effetti del laser, esattamente, quali sarebbero…?
 
-La pace nel mondo? - strillò Kakeru dimenandosi, legato con delle corde. - Tu hai creato un laser per instaurare la pace tra l’umanità stessa e le scimmie?
Sayaka annuì, abbassata con Specter in piedi accanto. - Abbiamo già risolto la crisi in Europa! - rispose lei sorridente. - C’è ancora molta strada da fare, come il rapporto tra oriente e occidente, l’Africa, il Gender e altre cose, ma ci stanno lavorando.
-Che cosa gliene può interessare a Specter o alle scimmie del mondo e dei suoi problemi? - sbraitò Kakeru, scalciando. - Pensi che io ti creda?
Sayaka sospirò e premette un pulsante al computer dietro. Comparve uno schermo e poi l’immagine di Obama alla casa bianca, scimmie lacché vicino alla scrivania. - Oggi è un grande giorno per l’America. - disse il presidente. Passarono delle scimmie che trascinavano Donald Trump legato e imbavagliato. - Innanzitutto potrete dormire tranquilli, il prossimo presidente sarà un degno successore. Secondo ma non meno importante, l’assistenza sanitaria gratuita è finalmente una realtà per l’America.
-No. È un falso. Non ci credo. - mormorò Kakeru.
 
-Tomouki è svenuto. - disse il professore riattaccando il telefono. - Akie non so quanto reggerà.
-Quando verranno? - mormorò Charu
-Quando risorgerà Tomouki. - il professore sospirò. - Allora, chi mandiamo per la pulizia di scimmie rimaste?
-Hiroki sembra il più sano di mente al momento.
 
Gialla diede una pacca a Blu, ancora sotto shock. - Vedi che non abbiamo bisogno della televisione? - disse indicando i ragazzini.
-Non sono mai stata una grande fan delle soap opere. - aggiunse Rosa. - Ma questo è drama di qualità.
-Questo posto è un MANICOMIO - urlò Blu.
 
Kakeru rimase sconvolto, balbettando a caso, quasi immobile. - Continuo a non crederci. Non… non… non è da te, Specter! Dopo tutto quello che hai fatto…! E sei rimasto in silenzio per tutto il tempo!
-Specter non vuole parlare. - rispose Sayaka. - Si vergogna. Sa di aver sbagliato e non ha il coraggio di chiedere scusa.
-...cosa? - Kakeru guardò Specter negli occhi per un attimo e poi Sayaka. - Smettetela di prendermi in giro! Sayaka, torna in te!
La ragazzina sospirò. - E va bene. - mormorò. Specter si tolse il casco, lasciando Kakeru sbigottito. - Che cosa…! - esclamò lui. - Quando ti chiesi di toglierlo la prima volta mi hai risposto che sarei dovuto passare sul tuo cadavere e adesso…!
Sayaka accarezzò i capelli mossi della scimmia. - Quelli erano altri tempi. - rispose lei. - Non era ancora paranoico e insicuro com’è adesso.
Kakeru sussultò. - ...Eh?
-Specter pensa che il mondo - tranne me - lo odi. - rispose Sayaka. - Si sente tutti addosso , è convinto che ogni singolo umano della terra lo detesti e che lui non riuscirà mai a farsi perdonare, non riuscirà mai ad avere un posto su questa terra, nessuno gli vorrà mai bene! Tranne me.
-Quindi… Natsumi aveva ragione. - gorgogliò Kakeru. - Ma allora perché? Perché metterci tutti contro?
Specter diede il casco a Sayaka e si nascose dietro le sue gambe. - Perché nessun altro poteva fare questo lavoro. E poi, l’illusione di essere voluti bene...
-Cosa?
-Anche se è durato poco e non è stato col migliore dei metodi. - Sayaka fece un mezzo sorriso. - Ma ormai è finita, Kakeru. Specter non ha più intenzione, di scappare.
-È... finita? - Kakeru deglutì. - In che senso?
-A Specter non interessa più di conquistare il mondo o fare dispetto agli umani con le scimmie. Vuole solo sentirsi amato.
Kakeru guizzò gli occhi tra Specter e Sayaka, confuso. - Quindi… lui è pentito? Ha intenzione… di ricominciare?
-Certo. I ragazzi sono già tornati normali e… Specter ha intenzione di riparare tutti i danni. - rispose Sayaka, battendo le mani. - È stato un male necessario.
-Che cosa…! - esclamò Kakeru quasi adirato. Non trovò le parole e si fermò. Poi vide Specter avvicinarsi lentamente verso di lui. Apriva e chiudeva le mani nervoso.
-...beh, secondo Specter. - precisò Sayaka.
Kakeru guardò la scimmia. Aveva lo sguardo fisso nel vuoto e andava lento sempre più vicino. Specter poi alzò la testa e lo guardò con l’unico occhio che aveva.
-Non… non ce la faccio a odiarti senza casco. - bisbigliò Kakeru. Specter gli accarezzò le guance e si mise faccia a faccia con lui, toccandogli la fronte. Si girò verso Sayaka per un scrutandola per un po’, come se stesse aspettando un segnale, e abbracciò Kakeru forte.
-Se sono tornati tutti normali, se è tutto vero, se… - sussurrò Kakeru. - Posso perdonarti.
 
Natsumi apri gli occhi lentamente, stropicciandoseli nervosa. Era stesa su un lettino. Si sedette e si stiracchiò, gli occhi semichiusi e l'espressione vaga.
-Mamma!
La ragazza si svegliò di colpo. - Specter! Che cosa è successo? Dove mi trovo?
Il piccoletto balzò ad abbracciarla, stringendola forte. - Mamma! Mi dispiace, mamma!
Natsumi fece un respiro profondo e ricambiò l'abbraccio. - Devi spiegarmi tutto però.
-Tu non ti arrabbi, vero? - piagnucolò Specter. – Non mi abbandonerai, vero?
Natsumi gli accarezzò la testa e gli diede un bacino sulla guancia. - Non mi arrabbio e non ti lascio. Di tutto a mamma.
Specter si toccò l'occhio lucido. – Non voglio tornare là… non voglio tornare là…
 
-Haruka, esci da ‘sto buco. - borbottò Blu, messo in cerchio con le altre scimmie e Hikaru. - Siamo tutti traumatizzati ma non starai meglio se resterai li.
-E poi dobbiamo ripararlo… prima o poi. - aggiunse Hikaru.
Haruka singhiozzò. - Forse… avete ragione. - alzò la mano che usciva appena dalla voragine. - Qualcuno che mi aiuta? È profondo qui.
Arrivò Tomouki. - Ci penso io. - esordì. Allungò la mano ad Haruka. - Non voglio vedere una ragazzina come te qui sotto a piangere.
Haruka ritornò in superficie e si asciugò la faccia. - Grazie, signor Tomouki. - mormorò. - Come stanno Akie e Satoru?
-Satoru sta avendo una crisi, Akie sta avendo un attacco d’ansia e anche se non si vede io sto morendo lentamente. - rispose Tomouki sorridendo. - Ma l’importante è che siate voi ragazzi a riprendervi. Prima che sia troppo tardi.
-Ah… - mormorò Haruka, imbarazzata. - Certo… ci proveremo.
-E questo buco? - domandò Hikaru indicandolo.
-Ci sotterriamo Specter. - rispose Rosa, ammiccando. - Problema risolto.
 
-L’entrata principale è semidistrutta. - commentò Charu. - C’è un buco al centro della porta scorrevole. Chiunque può entrare.
-Non ricordavo che il fucile del cavaliere solitario fosse così potente… - mormorò Akie, guardando le ante distrutte.
-AVEVANO UN LANCIARAZZI ZIA - gridò Satoru da dentro. - SAYAKA HA SPARATO IN FACCIA A HIKARU E NON È MORTO.
-Oh, bene, pensavo avessero modificato il trasformologio. - disse Akie più tranquilla. - Ma allora perché mi hanno rubato il computer?
-Non c’era altro di importante lì dentro? - chiese Charu.
Akie mise la mano al mento, pensierosa. - No, quel portatile lo usano Satoru e Sayaka quando stanno da me, e ci stanno parecchio. Hanno un fisso a casa. - si fermò a mugheggiare. - Ci sono foto, alcuni miei appunti, quei due giochi che girano su linux e non so. Lo usava principalmente Sayaka.
Charu si surriscaldò per un secondo. - Foto, hai detto?
 
-...e qua che stavi facendo? - chiese Specter indicando lo schermo.
Sayaka ridacchiò. - Stavo scassando di botte un fan particolarmente scatenato per calmarlo, uno di quelli otaku. Satoru ha scattato la foto. La folla lo stava schiacciando ma era un momento da immortalare a qualunque costo.
-...Mi piace. - mormorò Specter, sorridendo compiaciuto. Passò avanti. Sussultò. - E… e questa?
Sayaka vide sé stessa che faceva il segno di vittoria davanti uno Specter esausto e ferito a terra. - Oh, una vecchia sessione di gioco libero. Era una simulazione, niente di che.
-Quindi… mi odiavi a tal punto che… - mormorò Specter tristemente.
-È... stato tempo fa! Io, io- Specter mise l’indice sulle labbra di lei. - No, no. È cattiveria pura. Mi piace.
 
-... io resto di guarda alla porta. - disse Charu fredda col cannone attivato.
-Sicura? - mormorò Hikaru. - Chi potrà mai entrare adesso?
L’androide indicò un cagnolino che correva nella distanza. - Quello.
-Ma… è solo un cane. - disse Hikaru perplesso.
Il terrier si avvicinò alla porta, ma fu intimorito da Charu. - Di qua non passa nessuno. - sibilò col cannone puntato.
-Ma questo non è il cane di Kakeru? - domandò Hikaru, abbassandosi per accarezzarlo. - Che ci fai qua, piccolino?
-Non passa lo stesso. - ripeté Charu.
Il cane abbaiò e si girò all’indietro per poi tornare alle gambe di Charu. - No. - insisté lei.
Hikaru indicò il cielo nuvoloso. - Charu, si sta mettendo a piovere.
L’androide guardò in alto. - Si, come no. - poi un tuono. - Va bene, ma ve ne occupate voi. Io rimango qui.
Hikaru prese il cagnolino in braccio, Pipotchi contento che dondolava sulla sua testa. - Oh, certo. Quando tornerà Kakeru se lo riprenderà.
 
Hiroki riapparve al laboratorio e non appena toccò terra si accasciò stanco morto. - Le ho prese. Tutte.
Tomouki alzò il pollice. - Ottimo lavoro… ragazzo. Ora rialzati.
-No. - bofonchiò Hiroki. - Mi chiamo Hiroki comunque.
Akie diede una pacca di rimprovero a Tomouki. - Caro. - bisbigliò. L’uomo arrossì imbarazzato.
-Fa niente, ci sono abituato. - gorgogliò il ragazzino. Si rialzò. - Avete ritrovato Specter?
-No. - rispose il professore. - Ma ci siamo vicini.
Hiroki sospirò. Guardò per un attimo alla finestra. Pioveva a dirotto. - Gli altri che fanno?
-Giocano a Cards against humanity. - rispose Tomouki. Hiroki corse via. - SENZA DI ME? - strillò.
Il maxi schermo del laboratorio si accese da solo. - Oh, chi risponde? - chiese ingenuamente Akie indicando lo statico.
-C’è brutto tempo. - commentò il professore.
Tomouki andò in salotto. - Vado a chiamare coso… come si chiama… i ragazzi.
 
-Quando c’era Rossa… giocavamo sempre assieme, tutti e cinque… - piagnucolò Blu.
-Zitto e pesca. - borbottò Satoru. Le tre scimmie e i ragazzi erano seduti a cerchio a terra, il buco coperto con una tavola di legno dove erano messe le carte.
-Sicuro che questo gioco è adatto a noi? - chiese Hikaru guardando le sue carte, dietro di lui il terrier e Pipotchi che giocavano. - Assolutamente. - rispose Gialla.
-Io… uhm, ho i miei dubbi, ma ok. - mormorò Haruka timidamente.
Hiroki batté le mani. - Ragazzi! Posso giocare anche io?
-Prossima partita, ora vai a catturare Specter. - bofonchiò Rosa. - Sciò.
Tomouki diede una pacca potente a Hiroki. - ...ragazzi! Abbiamo trovato Specter! Anche se per la verità ci sta chiamando adesso lui. Dovete venire tutti.
-Noi no. - replicò Rosa, indicando sé stessa, Gialla e Blu. - Ci siamo stancati di stargli dietro.
-Nuova partita? - propose Gialla.
Hiroki rimase paralizzato per un attimo. - Oh, certo. Specter. Vero. - balbettò. Satoru, Hikaru e Haruka si alzarono e vennero tutti al laboratorio.
 
-Oh oh oh, quanta gente! Quasi mi imbarazzo! - esclamò Specter sullo schermo, ammirando tutti i presenti alla chiamata, vagamente euforico. La telecamera era particolarmente incentrata su di lui, mostrandolo dalla testa al busto alzato. - Tomouki! Quanto tempo!
Satoru puntò il dito. - Devi ancora chiedergli scusa!
-Zitto, non è il momento! - strillò la scimmia guardando il ragazzino malissimo. Poi sorrise. - Vi è piaciuto l’effetto di questo laser?
-...cosa. - esordì Hiroki.
-Mi sembra tutto positivo, ma da quando le tue scimmie hanno tali conoscenze sociopolitiche? - disse Akie. - Sai, sono curiosa di capire come funziona…
-Ma non hai capito che ha ipnotizzato l’intera popolazione mondiale, zia? - intervenne Satoru. - Per quanto sarà a fin di bene?
-Quel laser è molto, molto potente, Specter. - mormorò Haruka. - Non… abusarne, ti prego.
-Lo hai programmato tu! - rispose la scimmia risentita. - Sai benissimo che effetti ha!
Haruka tremò. - Non… non ricordo…
-Non vi fidate di me, vero? - mormorò Specter. - Pensate che io non possa fare nulla di buono, vero? - gridò.
-...i paradisi gemelli. - borbottò Satoru. - Una soluzione perfetta, astuta e pacifica!
-...Quella è stata una mia idea. - mormorò Tomouki mortificato.
-Beh, poco importa dei suoi vecchi piani, ha fatto esplodere il laboratorio! - esclamò Hikaru. - Due volte!
-Non lo hai fatto anche tu, liberandomi una volta? - sibilò Specter.  
Hikaru gesticolò imbarazzato. - Eh, ehi! - si grattò i capelli nervoso. - Si ma… ho rimediato…
-Specter, dove vuoi arrivare? - esclamò Satoru. - Dove sono Natsumi e Kakeru? Dov’è mia sorella?
Specter fece un mezzo sorriso. - Oh, stanno tutti bene. Sayaka? - chiamò. La ragazzina rispose fuori dallo schermo. - Si, amore?
Satoru ebbe un brivido lungo la schiena, mentre Akie e Tomouki rimasero shockati. - Oh, cielo. - mormorò l’uomo.
-E noi dovremmo fidarci di te? - gridò Satoru con i pugni all’aria. - Ridammi la mia sorellina!
-Beh, l’unico modo per fidarsi… è capire se stai dicendo la verità. - disse Hiroki. Sbatté le nocche sul palmo. - Ossia venire direttamente lì a controllare e magari catturarti.
Sayaka apparve sullo schermo e fece lo stesso gesto. - Ti aspetto, coso. - si levò dando spazio di nuovo solo a Specter. - Io non ci torno lì! - strillò la scimmia.
-Se non vuoi tornare tu rivoglio indietro i miei amici! E Sayaka! - esclamò Satoru. - Non m’interessa di te!
-Non che sia una buona idea lasciarlo solo… - mormorò Haruka.
-Però lo capisco, ora come ora non si può campare qui. Come siamo sopravvissuti? - disse Hikaru.
-Non sono da solo qui! - strillò Specter. Tremava.
Hiroki fece un sorriso amaro. - Oh, certo, ti piace illuderti che Sayaka ti ami davvero o magari vuoi torturare Kakeru e Natsumi per il resto dei tuoi giorni, o addirittura entrambe le cose!
Specter sussultò. – Stai zitto tu! – gridò. Si coprì il viso graffiandosi nervosamente, lo smalto sulle unghie che stava venendo via pienamente visibile. Ridacchiò nervosamente. - Va bene. Va bene. Avete ragione a non fidarvi di me adesso.
-Oh no. - mormorò Tomouki, quasi preoccupato a vederlo così.
-C’è un altro effetto del laser - riprese Specter con respiro affannoso, rigandosi lentamente il viso. - Umani e scimmie stanno ricostruendo ciò che voi avete distrutto. Inizialmente pensavo di non fargli più sapere chi fossero i colpevoli ma ho appena attivato questo switch. Tutti voi adesso presenti! Siete in televisione, sui giornali, su internet, sulla bocca di tutti! Il mondo intero vi odia ciecamente!
-...stai scherzando, vero? - domandò Satoru, turbato.
-Perché non vedi tu stesso? - rispose Specter. - Perché non accendi la tv? Perché non leggi i commenti su un social network a caso? Perché non esci fuori?
-Specter, fermati! – esclamò Haruka. - Avevi detto che non ti interessava più quell’opzione!
-Quindi… fa sul serio…? - balbettò Hikaru con un sorrisino sghembo.
-Oh no, ho solo cercato di evitare di considerarla. - rispose Specter, sorridendo, i pugni sul petto. - Sei una programmatrice eccellente, ma hai nascosto malissimo questa parte. È stato facile riesumarla.
-Ma… intendi tutti noi…? - esordì il professore, che era rimasto silenzioso fino a quel momento. La scimmia ridacchiò ancora.
-Ahah… c’è un computer, qui? Qualcosa per controllare…? - bisbigliò Hiroki.
Rosa entrò imbarazzata con un cellulare in mano. - Ehi ragazzi, che è successo? Parlano tutti di voi su twitter. E non tanto bene. - disse con la vocina piccola piccola. Poi vide Specter. - Oh.
Hiroki si avventò su di lei prendendole il cellulare e tutti dietro di lui a seguirlo, leggendo attentamente. Panico.
-È strano, parlano solo di voi. - mormorò Rosa. - Ho anche controllato le notizie più recenti e voi siete i primi che sbucate. Non ho mai visto qualcosa diventare un trend così in fretta.
Hiroki restituì il cellulare a Rosa, che fece spallucce e tornò in salotto. Tutti si girarono verso lo schermo. Specter rideva maniacale. - Come ci si sente? Come ci si sente a sentirsi odiati da tutto e da tutti!
-Specter, no! - esclamò Tomouki. - Torna indietro, prima che sia troppo tardi!
La scimmia albina rise di nuovo. - Troppo tardi? Per chi? Non mi interessa nulla di voi!
 
-Perché, Specter? - urlò Natsumi in lacrime, scrollandolo in ginocchio. Lui rimase impassibile. - Nessuno ti odia davvero! Per favore…!
-Non è vero. Non mi accetteranno mai e lo sai meglio di me. - rispose gelido Specter. - Loro sanno che sono irrecuperabile.
-Non è vero! Puoi ancora redimerti! - continuò Natsumi. - Fermati! Ti prego!
Specter si girò. - No… sto bene così. - disse con la bocca impastata. - Non m’interessa più di loro.
 
Charu sorrise. - Ha smesso di piovere. - disse. Tornò dentro. - Oh cielo.
Erano tutti al centro del laboratorio, anche le scimmie mostruose, tutti a seguire inquietati il telegiornale che parlava di loro come criminali, la gente che si faceva intervistare velocemente solo per insultare.
-È una vergogna! Quei ragazzini hanno distrutto mezzo Giappone! - urlò un uomo a caso quasi strappando il microfono. - Secondo me nascondono armi nucleari in quel laboratorio, altro che scimmie!
Apparve una donna con un cagnolino in braccio attorniata da scimmie. - Quel professore dal nome strano aveva creato questi caschi per rendere le scimmie violente! Povere creature!
-Io so che uno di loro ha un metal gear! Ma ci rendiamo conto? - disse un ragazzo. - Per tutto questo tempo hanno nascosto un’arma terroristica!
-Questi ci vengono a sparare le scuole! – disse un altro vicino. - Proprio ora che hanno limitato il porto d’armi, loro so’ capaci!
Charu spense lo schermo. - Basta così. - mormorò. - Avete intenzione di catturare Specter o no?
 
Hiroki venne teletrasportato davanti a una porta nera e sbarrata. Squillò il cellulare. - Specter è proprio lì. Non abbiamo tempo ma se necessario sarà Akie a guidarti contro Sayaka.
-Se necessario? È sicuro che vorrà scontrarsi contro di me! - esclamò il ragazzino preoccupato. Sudava freddo. - Ho sempre perso contro Kakeru e credi ce la farò con lei?
-Ehi Hiroki, io ho fiducia in te! - disse Akie. - Ogni trasformazione ha dei punti deboli, lo so perché le ho progettate.
-E se avesse ipnotizzato anche Kakeru? E Natsumi? - chiese Hiroki, tremante.
-HIROKI! - urlò il professore. - Non voglio questi pazzoidi sotto casa! Non sappiamo quanto sia devastante il laser, quindi muoviti!
Il ragazzino sospirò. - Va bene, sto entrando.
 
Specter era di nuovo seduto sulla sua poltrona, un gomito poggiato e l’altra mano tenuta stretta da Sayaka super acchiappo da un lato. Dall’altro, Kakeru e Natsumi liberi ma in ginocchio, tenuti ostaggi da due virus Charu col cannone puntato alla testa.
-Specter! - gridò istintivamente Hiroki. Poi vide gli altri. - Kakeru! Natsumi!
-Hiroki! - gridarono i due all’unisono. Le virus Charu toccarono la loro testa col cannone. - Silenzio, voi due!
-Hiroki. Gay del mio cuore. - aggiunse Sayaka, scrocchiandosi le dita. - Qual buon vento?
Hiroki ringhiò. - Specter! Devi fermare questo laser!
L’albino ridacchiò. - Com’è non avere un vuoto di memoria dopo l’ipnosi? Come ci si sente ad avere sensi di colpa più grandi di te?
-Stai zitto tu, bugiardo! Ci hai usati e ingannati tutti! - strillò Hiroki. - Non ci fideremo mai di te, neanche con la pace nel mondo!
-No Hiroki, non dirgli così! - esclamò Natsumi.
-Mamma, non m’interessa più! - ruggì Specter. – Non vedi che non mi vogliono?
-Mamma? - mormorò Hiroki. Puntò il dito. - Ah ha! - Sayaka lo fulminò con lo sguardo.
-È stato un lapsus! - si giustificò la scimmia. - Non ho alcuna intenzione di fermare questo laser o farmi catturare!
Sayaka si avvicinò a Hiroki, prendendolo per il colletto, silenziosa. Lo alzò in alto senza fatica. Il ragazzino si dimenò, cercando di liberarsi invano.
-No! Fermati! - gridò Kakeru.
Specter rise. - Posso avere l’umanità ai miei piedi! Potrei essere venerato come un dio! Potrò dominare su scimmie e umani! Sayaka accanto a me, e loro due come prigionieri di guerra! Ti immagini?
Sayaka sorrise a Hiroki, poi a Specter. Tirò il ragazzino verso il baratro alle spalle.
-NO! - gridarono Kakeru e Natsumi con tutto il fiato che avevano.
Sayaka rise e balzò anche lei. - Che cosa? - mormorò Kakeru, sconvolto.
Specter si alzò dalla sedia e fece cenno alle virus Charu di allontanarsi. Dallo spazio vuoto si eresse una gigantesca torre. Sayaka e Hiroki lì sopra, in piedi.
-Specter! - lo sgridò Natsumi, quasi pronta a picchiarlo, nervosissima, ma si fermò non appena vide la scimmia coprirsi la testa e abbassarsi impaurita. – Non voglio tornare! Non voglio tornare! – ripeté con voce tremante.
 
Sayaka sparò il laser in ogni direzione, Hiroki che correva via con il cerchio sprint. - Akie! Come la colpisco?
-Ci sbatti. - rispose la donna in chiamata.
-Questo laser è lento e impreciso! - borbottò Sayaka, continuando a sparare. Poi vide Hiroki andarle addosso e si fermò nella confusione.
-Va bene… - ringhiò la ragazzina. Si ritrasformò, stavolta nel cavaliere fantastico. - Forse non avrei dovuto iniziare da quella più potente.
-E questa? - chiese Hiroki.
-Quando attacca il suo scudo è abbassato e anche dietro è vulnerabile. - disse Akie. - Ma quella bacchetta è estremamente potente!
Sayaka si avventò saltando, colpendolo alla testa. - Purtroppo non è letale, ma il dolore è vero. - disse lei. Hiroki si rialzò da terra in fretta e furia mugghiando. Sayaka si lanciò di nuovo ma stavolta Hiroki colpì prima col bastone stordente.
-Vedi di smetterla! - gridò Sayaka, accigliata. Si trasformò nel cowboy solitario e gli sparò con la pistola piccola. Hiroki strillò e cadde in ginocchio. Mentre si stava rialzando, Sayaka prese il fucile. Il ragazzino mise il cerchio e corse via.
-Hiroki! Quel fucile ci mette tempo per caricare, ma ha un sistema di locking! - chiamò Akie. Sayaka sparò, prendendolo a metà. Hiroki ancora una volta cadde e si rialzò; stavolta corse verso di lei, non dandogli tempo di ricaricare. Cambiò gadget all’istante e saltò colpendola di nuovo col bastone. Sayaka buttò il fucile a terra, frustrata e cambiò di nuovo, stavolta in ninja miracolo. - Mi hai stancato! Ninpo!
La ninja mandò i suoi sosia addosso Hiroki, che riprese a scappare. Ne distrusse uno scontrandosi col cerchio, ma l’altro lo colpì, buttandolo a terra; lo distrusse poco dopo col bastone stordente. Poi Sayaka gli si parò davanti, impedendogli di rialzarsi.
-Sayaka, fermati! - pregò lui, rotolando subito dopo per evitare la sua spada.
-E perché mai? Sta zitto e non farmi sprecare fiato! - gridò Sayaka, quasi conficcando la spada nel terreno per sbaglio. Hiroki rotolò e la colpì alle spalle.
-Mi stai facendo arrabbiare… - ringhiò minacciosa Sayaka, ritrasformandosi. - E adesso balla, stronzo!
 
-Almeno… Sayaka mi vuole bene… - mormorò Specter.  
-Ma... l’hai ipnotizzata! - strillò Kakeru.
-Lei mi ama davvero! - esclamò Specter. Natsumi gli mise le mani sulle spalle esili e tremanti. - Se è come dici, perché non le togli l’ipnosi?
Specter tentennò, raschiandosi la guancia lentamente. Mugheggiò. -  Tanto non vi fidate mai di me…
-Allora guadagnati la mia fiducia! Dimostramelo! - rispose Natsumi. - Se hai davvero ragione farò tutto quello che vuoi!
-Natsumi! - esclamò Kakeru preoccupato.
Specter guizzò gli occhi. - E se… e se… e se succedesse che…
Natsumi gli prese di scatto le mani tremanti, tenendole ferme. - Vuol dire che sono io quella che ti vuole più bene!
-Ma… ma… - Specter liberò una mano per stropicciarsi l’occhio. - Io sono il cattivo, è quella la mia parte, non… non mi perdoneranno mai al laboratorio!
Natsumi sospirò. - Non ti piace neanche un po’ quello che stai facendo. Non mentire a te stesso.
Specter si coprì l’occhio. - No! - pianse. – Farai davvero tutto quello che dico io?
 
-Prova a rialzarti, adesso! - esclamò Sayaka, trasformandosi nell’allenatrice di Kung Fu. Hiroki non si reggeva più in piedi. La ragazzina si avvicinò lentamente, l’aura rossa attorno.
-Non… ricordo punti deboli, sai? - mormorò Akie imbarazzata.
Hiroki rotolò per schivare un pugno che squarciò il terreno. - Come non ricordi? - urlò. Gli arrivò un pugno dritto in faccia. - Ora basta, Hiroki! - esclamò Sayaka. Un altro pugno in pancia. Hiroki quasi soffocò dal dolore. La ragazzina si ritrasformò, stavolta in super acchiappo. Lo prese per il collo e lentamente si avvicinò al bordo della torre, pronta a lasciarlo cadere.
-Specter non mi ha dato ordini sul tuo stato vitale. - disse Sayaka, fredda. Guardò un attimo in basso. - Perché stiamo scendendo?
Hiroki toccò terra poco dopo con la punta dei piedi. Sayaka lo buttò a terra con violenza, frustrata. Specter si avvicinò con Natsumi accanto e Kakeru dubbioso.
-Amore… - mormorò Sayaka, guizzando gli occhi verso Hiroki a terra. - Qualcosa non va?
Specter fece un respiro profondo. - Va tutto bene… va tutto bene, Sayaka.
La ragazzina lasciò perdere Hiroki e corse ad abbracciare l’albino. - Hai pianto di nuovo!
Specter ricambiò l’abbraccio lentamente. Affondò la testa sul petto di lei, stringendola forte.
-Che cosa gli avete fatto? - gridò Sayaka a Natsumi e Kakeru. Specter le mise la mano sulla bocca piano piano e si girò verso Natsumi. Sospirò e schioccò le dita. Sayaka rimase confusa. – Amore?
Natsumi si accigliò. - Sicuro che le hai tolto l’ipnosi?
-Certo! Guarda i suoi occhi! - rispose Specter fiero indicandoli. Erano tornati grandi e color smeraldo. - Visto?
-Non… non so che dire. - mormorò Natsumi, sorpresa, Kakeru che osservava ogni singolo movimento di Sayaka. Specter si avvicinò a Natsumi. - Mamma, allora starai sempre con me?
La ragazza fece un mezzo sorriso e annuì lentamente. Kakeru cacciò uno strillo.
Sayaka, in un lampo, aveva toccato Specter e poi era tornata indietro. Fece una posa di spalle incrociando le braccia e poi Specter sparì. - Preso!

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Capitolo 7
*** Errare è umano, ma ti fa sentire da Dio ***


-L’ho fatto per il suo bene! - specificò immediatamente Sayaka. Natsumi e Kakeru rimasero imbambolati a fissare turbati. Kakeru si guardò intorno. - Ehi, dove sono le virus Charu?
-Poco importa, dobbiamo fermare il laser! - rispose Sayaka. Indicò la porta. - In fondo c’è un uscita di emergenza e una navetta. Non scordatevi di Hiroki!
Kakeru annuì e corse a svegliare l’amico. Natsumi andò dubbiosa. - E tu, Sayaka?
La ragazzina sorrise fiera. - Voi andate che ci penso io. Specter mi ha detto tutto. Ora sbrigatevi!
Hiroki si svegliò frastornato, mugghiando dal dolore. Kakeru lo abbracciò e lo aiutò a rialzarsi. Natsumi annuì. - D’accordo. Poi raggiungici.
Sayaka alzò il pollice e aspettò che i ragazzi se ne fossero andati; corse in camera da letto a riprendersi il portatile e guardò malinconica la stanza. Sbuffò e tornò indietro. - Allora, qua ci dovrebbe essere un pulsante…
Su un banco stavano delle tastiere trasparenti, singoli pulsanti e un gigante bottone rosso. Sayaka sbatté il pugno su quest’ultimo.
-Autodistruzione in… un minuto - annunciò la voce robotica e distorta delle virus Charu.
-Aspettatemi ragazzi! - corse via Sayaka, dirigendosi alla navetta.
Non appena la ragazzina sparì, le tre virus Charu rientrarono. La principale sospirò. - Che soluzione drastica - commentò. Si mise alla testiera e fece cenno alle altre. - Piano C.
 
-Ragazzi! - urlò Sayaka, correndo alla velocità della luce, ancora da super acchiappo. Si lanciò nella navetta e tornò normale. - Guido io!
Natsumi si sedette accanto a lei, Kakeru e Hiroki mezzo morto dietro. - Tenetevi forte! - esclamò Sayaka.
-Hai mai guidato tu- chiese Natsumi, ma fu subito interrotta dall’idol. - Ho ESPERIENZA io, mpf.
 
Akie e Tomouki accorsero in salotto col fiatone, Satoru col bastone stordente in mano. – Dovrebbe essere qui, vero? – bisbigliò l’uomo.
-Dovrebbe… oh cielo. – mormorò Akie, facendo cenno di fare silenzio. – Lo senti?
Qualcuno stava piangendo a dirotto.
I due si guardarono a vicenda e avanzarono verso la direzione del pianto, Satoru in attesa di ordini. Si ritrovarono in camera di Sayaka, la porta semiaperta e le urla che provenivano da lì. I tre osservarono sconvolti la stanza messa a soqquadro, tra peluche e libri gettati a terra, e Specter di spalle che singhiozzava.
-Ci penso io. – bisbigliò Tomouki alla donna. L’albino sussultò immediatamente, tremando non appena l’altro gli toccò la spalla e smise di urlare, paralizzato.
-Va tutto bene, Specter. – sussurrò l’uomo dolcemente. La scimmia si girò di scatto e indietreggiò, il volto rigato dalle lacrime. – Mi dispiace tanto Tomouki… - gemette lui. – Non volevo fare del male, non volevo fare del male…
-Non preoccuparti, non- Tomouki fu interrotto da Specter. – Adesso io sparisco per sempre e vi lascerò in pace, ok? – singhiozzò la scimmia sorridendo. Si allontanò ancora e inciampò in uno dei libri che aveva gettato. Si coprì la testa con entrambe le mani. – Ti prego non farmi del male… me ne andrò via per sempre, lo giuro, non tornerò più…
-Non è quello che vogliamo, altrimenti non saresti qui. – rispose Tomouki avvicinandosi e togliendogli le mani dalla testa con delicatezza ma l’albino reagì mantenendosi ancora più teso. – No! Sayaka mi odia! – strillò. – Natsumi l’ha fatto apposta! Lo sa che mi odiano tutti!
-Sai, pensavo anche io che il mondo mi odiasse. – continuò Tomouki. – Ma posso assicurarti che non è così e…
-Non voglio la tua pietà! – gridò Specter. Rise. – Pensi di potermi salvare con due parole? Ho già preso la mia decisione e non mi interessa più di voi! E-
Tomouki lo prese in braccio stringendolo forte, l’albino che sbraitava e si dimenava da far male. – Mettimi giù! Mettimi giù! – urlò con tutto il fiato che aveva prendendogli a pugni la spalla. L’uomo camminò via accompagnato da Akie, Satoru che osservava meticolosamente con la mano reggente il bastone tremante. – Adesso ti scuserai con tutti. – riprese Tomouki. – E tutti si scuseranno con te.
-Mettimi giù! Non voglio tornare là! – continuò Specter imperterrito. – Mettimi giù!
 
Erano tutti in ansia al laboratorio, Charu fuori che scrutava l’orizzonte, Haruka e Hikaru dietro di lei. Poi videro Akie, Tomouki e Satoru tornare. Tomouki teneva Specter in braccio.  
-Già, è finito da zia Akie. - esordì Satoru. - Deve averlo catturato Sayaka.
-Ci… ci abbiamo messo un po’ per convincerlo. - disse Tomouki.  
-Dov’è Natsumi…? - mormorò Akie. - I ragazzi non sono ancora tornati?
Charu scosse la testa. - No e non posso teletrasportarli.
-Avete perso il segnale? - esclamò Satoru, preoccupato.
Si sentì un forte boato e poi rumore di motori e vicino si posteggiò una navetta spaziale. - Beh, pare lo abbiamo ripreso. - disse Haruka.
-Che atterraggio perfetto… - commentò Hikaru, sbalordito. Il cagnolino abbaiò.
Sayaka aprì lo sportello e uscì fieramente, poi gli altri dall’altro lato. Hiroki si accasciò al suolo. - Terra! Siamo vivi! – strillò.
-Osavi dubitare di me, forse? - domandò Sayaka, quasi offesa. Poi corse da Tomouki e Akie, porgendo a quest'ultima il portatile. Neanche il tempo di avvicinarsi a Specter che Satoru la abbracciò quasi piangendo. - Sorellinaaaaaa!
-Ehi, Satoru! - esclamò Sayaka. Sorrise, ricambiando. - Scusa se ti ho fatto preoccupare… anzi, direi che vi devo tutti delle scuse.
-Direi. - disse Hiroki, toccandosi tutto dolorante, rialzandosi con estrema lentezza, Kakeru ad aiutarlo.
Natsumi prese in braccio Specter; il piccolo si avvinghiò stretto a lei, guardando a terra. Sayaka si avvicinò a lui confusa ma Natsumi la allontanò fulminandola con lo sguardo e scuotendo la testa. La ragazza ignorò tutti tranne Charu e rientrò dentro il laboratorio, sussurrando qualcosa a entrambi.
-Ma che cosa è successo? – chiese Sayaka.
-Direi che è rimasto traumatizzato. – rispose Satoru. Tomouki sospirò e Akie gli tirò leggermente la manica.
Hiroki si ripulì i vestiti, disgustato. Sbuffò. – Non penserà di uscirsene così, vero? – sbottò, seguendo Natsumi.
-Ehi, fermati! – esclamò Kakeru col cane in braccio, invano. – Oh no. – mormorò Hikaru guardandoli avanzare inesorabili.
 
Rosa, Blu e Gialla osservarono Natsumi con Specter in braccio e Charu passare, tutti e tre a braccia conserte, Rosa con una sigaretta in bocca. Il professore e Bianca accorsero da Natsumi, decidendo il da farsi.
-Credo ci metteremo un po’ di più stavolta. – mormorò Natsumi al nonno, Specter restio a scendere giù.
-Noi non abbiamo ancora finito! – urlò Hiroki, entrando nonostante i tentativi di Kakeru e Hikaru di fermarlo prendendolo entrambi per le spalle, il cane a mordergli la caviglia e Pipotchi a piangere.
Natsumi espirò profondamente. Non era la prima volta che succedeva una cosa del genere.
Rosa gettò il mozzicone e prese un pacchetto di sigarette dalla tasca di Blu. – Cominciamo. – borbottò lei.
-Fermo! Ma ti sembra il modo, Hiroki? – strillò Sayaka, parandosi davanti. – Adesso si scuserà con tutti come ha promesso!
Il ragazzino ridacchiò. – Ma non capisci che non fa altro che mentire? Ti ha ingannata per tutto questo tempo per ipnotizzarti e usarti! Anche in questo momento sta fingendo!
-Perché tutto questo rancore? – sibilò Sayaka, Satoru dietro di lei che faceva segno di stop.
Hiroki sorrise. – Oh, nessun rancore dopo quello che mi avete fatto. Magari c’è qualcuno che può capirmi qua.
-Si. – bofonchiò Rosa a distanza.
-Va bene, sono successe tante cose. – bofonchiò Sayaka. – Ma adesso si scuserà e stavolta sarà davvero l’ultima volta che succederà una cosa del genere! – strillò stringendo il pugno e mostrandolo. – Però… aspetta un attimo.
-Adesso basta! Smettetela voi due! – esclamò Charu imitando una voce arrabbiata, facendo calare il silenzio tra tutti, bimbi e adulti. Specter si asciugò le lacrime con la manica e fece cenno a Natsumi di lasciarlo giù. Rimase imbambolato per un po’, non sapendo cosa dire, osservando timoroso. Fece un profondo respiro.
-Sono stanco.
L’albino fece per togliersi il casco quando Hiroki urlò: - Che cosa intendi dire adesso?
-Me l’avevi promesso! – strillò a sua volta Sayaka.
-Ahah, menomale che noi non abbiamo questo tipo di problemi. – bisbigliò Kakeru ad Haruka. – Vero?
-Ah. Ah. – finse lei.
-Beh… è stato bello finché è durato, ma adesso sono stanco… sono davvero stanco… – mugheggiò la scimmia. – Lo so che non accettereste le mie scuse… e non sarebbe sbagliato…
-Allora? Non devi riposarti? – borbottò Rosa con due sigarette in bocca, le altre scimmie mostruose preoccupate accanto a lei.
-Beh, se non devo rivedervi mai più… vi saluto… - mormorò l’albino ignorandola. Natsumi tirò un piccolo “ma” invano mentre Specter avanzava piano piano dai ragazzini.
-Uno per uno, ok? – mormorò lui, cominciando da Hikaru. – Vedo che Pipotchi è felice con te… è stato bello quando… prima… tanto non succederà di nuovo…
-Nooo, Specter, cosa dici! – esclamò Hikaru, abbracciandolo di scatto. – Hai chiesto scusa ed è questo quello che conta!
La scimmia rimase confusa e in silenzio, ma non tentò di liberarsi né di ricambiare. Quando mollò rimase alcuni secondi a riflettere guardando il vuoto.
-Satoru… mi hanno detto che lo spettacolo è stato molto bello. – proseguì con vergogna. – Però mi ero già addormentato…
-Ehi, non fa niente… - rispose Satoru imbarazzato, con Sayaka a pochi centimetri di distanza pronta a tutto al minimo sgarro. – Io mi sono dimenticato di dirti quanto fosse preoccupata Natsumi per te… ah…
-Oh ma… allora era vero… - farfugliò l’albino, Hiroki a guardarlo male. – Haruka… - fremette la scimmia.
Kakeru si guardò intorno dubbioso, avvicinandosi ancora di più a lei. Specter prese per entrambe le mani la ragazza, sorprendendolo, e sorrise. – Ti sei occupata di me e di tutto il resto tutto il tempo… e io non ti ho manco detto grazie… - mormorò guardando in basso.
Haruka arrossì indecisa se sorridere o mantenersi neutrale, lasciando un’espressione sghemba e turbata. Specter sussultò e lasciò via le mani di colpo. – Hey, Kakeru, ti ho disturbato per tutto questo tempo… però adesso non mi vedrai mai più… - mugugnò. – Sarebbe stato bello se fossimo stati tutti assieme, là, uniti…
-Eh…eh? – il ragazzino rimase perplesso e poi sorrise. – Se hai bisogno di un po’ di compagnia io ci sono sempre, basta chiedere.
Specter si allontanò lasciandolo in tredici, lo sguardo basso. – Che umiliazione… - mormorò tristemente.
-Ehi, dove credi di andare dopo tutte queste belle parole? – scoppiò Hiroki. – Perché non dici anche a loro quello che hai detto a me?
L’albino guardò l’altro senza alzare la testa. – Mi dispiace. – disse pianissimo.
-Eh? Non ti sento! – strillò Hiroki, avvicinandosi con la mano all’orecchio.
Specter balzò via istintivamente, i pugni sul petto tremanti. – Mi… mi dispiace, va bene? – esclamò. Fece una pausa, mugheggiando. – Eravate così tanti, non sapevo… cosa fare… ero confuso! E… e c’era qualcuno che… che non ero riuscito…
-Di che parli? Smettila di balbettare! – esclamò Sayaka. – Che cosa mi hai fatto? Tutto ciò che ricordo è la nostra promessa!
-HA! – balzò Hiroki puntando.
-Ho… ho fatto pace con tutti, come ti avevo promesso… - piagnucolò Specter indietreggiando, scontrandosi con qualcuno alle sue spalle. Si girò e vide Rosa con due sigarette in bocca, Gialla più enorme del solito e Blu a braccia conserte.
-Noi siamo di categoria B, ovviamente. – ringhiò Rosa.
-Eh…ehi… ciao ragazzi… quanto tempo… - gemette l’albino con un sorriso sghembo.
-Sai che forse Rossa è morto per colpa tua? – mormorò Blu.
-ANCORA NON LO SAPPIAMO – urlò Bianca dall’altra stanza.
-Non puoi pensare di uscirtene così da una tresca amorosa! – cinguettò Gialla.
-Non sei buono neanche con le tue stesse scimmie! – rise Hiroki.
Tomouki e Akie sospirarono, Natsumi che ricambiava il loro sguardo stanco e disperato.
-Vi prego, basta. Lasciatelo stare. – propose Tomouki.
-L’abbiamo lasciato stare da solo anche fin troppo! – esclamò Hiroki.
-Lascialo perdere tu. È una causa persa. – replicò l’uomo.
-Ma, zio afro… - bisbigliò Satoru.
-Aveva ragione, la mamma… - riprese Specter a bassa voce con gli occhi lucidi. – Io non posso stare con nessuno…
-Che cosa! Non ho mai detto una cosa del genere! – strillò Natsumi.
-Lo hai implicato…- rispose l’albino. Guardò impaurito le scimmie mostruose e si fece coraggio ad avanzare, andando in camera sua.
-Ehi, mantieni la promessa di Sayaka! Scusati con tutti! – insisté Hiroki.
-Ma cosa ti ha fatto? – chiese Kakeru.
-Tanto non vi vedrò mai più. – rispose Specter di spalle.
-Non parlo per me! – gridò Hiroki. – Parlo di Sayaka, che hai tenuto prigioniera con te per ipnotizzarla e usarla!
-Eh? – farfugliò lei, confusa.
-Quindi ti sei dedicato tutto a Sayaka per ipnotizzarla al meglio! Questo è amore! – esclamò Hikaru eccitato, zittito da una bastonata di Satoru.
-Perché non ce l’hai detto? Potevamo lavorare tutti assieme… voglio dire. – mugugnò Haruka. – Uh.
-Aspetta, cosa mi hai fatto? – disse tremante Sayaka. – Volevo… volevo che facessi pace con tutti!
Specter sospirò e uscì, andando in camera di Natsumi.
-Dove credi di andare! – urlò Sayaka, inseguendolo.
-Ah ah. Voglio vedere cosa succederà adesso. – ghignò Hiroki.
 
Sayaka uscì poco dopo sorridente con Specter preso per il colletto da dietro. – Mi ha detto tutto e si è scusato a dovere e ora lo farà con tutti voi.
La scimmia sbuffò, tutti gli altri sorpresi. – Non ci avete messo molto. – commentò Charu.
-Lasciami! – piagnucolò l’albino. La ragazzina lo mollò facendolo cadere a terra senza nessuna delicatezza, fischiettando.
-Come possiamo fidarci di te? – abbaiò Hiroki.
Specter si rialzò e aspettò il cenno di Sayaka. Fece un piccolo inchino. – Mi dispiace. Mi dispiace davvero tanto. Volevo… volevo stare con tutti voi. Ma non sapevo come e… non ero preparato. Qualcuno è scappato ai miei metodi e non sapevo cosa fare. Volevo scoprire com’era qualcuno… al naturale… no, voglio dire, uff… mi dispiace, non ho capito i vostri bisogni e non merito di stare con voi. E ho fatto male alle altre scimmie, ho fatto male alla mia mamma… Sono imperdonabile, non vi biasimo…
Fece una piccola pausa, aspettando un altro segnale di Sayaka. – Vi aiuterò a ripulire e sistemare ogni cosa. Oggi stesso. Starò con tutti, ma proprio tutti voi… E giuro di non fuggire mai più.
-Abbiamo risolto tutto! Abbraccio di gruppo! – propose Hikaru. Specter lanciò un piccolo strillo.
Rosa buttò via il pacchetto di sigarette. – Ma certo! – cinguettò sorridente, seguita dagli altri.
Hiroki soffiò. Tomouki gli mise una mano sulla spalla assieme ad Akie. – È inutile portare rancore. – disse lui.
-E adesso che ha fatto un giuramento davanti a tutti non può più scappare! – aggiunse la donna.
Il ragazzino sorrise. – Vedremo se manterrà la parola. Anche io dovrei scusarmi con lui.
-Prima le mamme! – strillò Natsumi stringendo il piccolo assieme a Charu. Sbucò anche il professore. – Anche il nonno! Non scordatevi del nonno.
-Ehi Hiroki, no, è tutta colpa mia. – rispose Specter soffocato.
-Accetta le mie scuse! – gridò l’altro.
Le due mamme allentarono la presa e fecero passare gli altri per l’abbraccione di gruppo, tranne Satoru che rimase imbambolato e confuso.
-Ma quello che c’era tra Specter e mia sorella…? Com’è finita…? – chiese lui imbarazzato. – Mamme…?
-Stai zitto! – ringhiò Haruka alzando la testa.
-Beh, se lei non ricorda niente… - brontolò lui. Si unì all’abbraccione. Il cagnolino girò attorno al gruppo, lasciato fuori. Abbaiò.
Poi, un boato.
-Cosa c’è adesso? - bofonchiò Natsumi, staccandosi e dirigendosi verso l’uscita. Poco dopo sbucarono le tre virus Charu, vestite da maid, accompagnate dai cloni e alcune scimmie lacché.
-Veniamo in pace! - esclamò la principale. - Il capo ha detto che avete bisogno di una mano. - continuò la secondaria. - Insomma, vi ristrutturiamo la casa. - finì la terziaria.
-Ehhh? - eccheggiarono tutti, tranne Specter, sorridente.
-Ma avevo fatto esplodere… - balbettò Sayaka.
-Veramente no. - disse la principale. - Il laser è ancora attivo ma abbiamo cambiato i suoi effetti e cancellato tutti quelli negativi! Nessuno vi odia più e abbiamo sconfitto la crisi in Grecia!
-Inoltre con l’attivazione del piano C si sono formattati tutti i nostri settori cattivi! - continuò la secondaria. - Gli ordini di Specter sono di aiutarvi a sistemare tutto e poi ci disattiveremo!
-Piano C? - mormorò Haruka.
-Specter che si riappacifica con gli umani. Nient’altro. - rispose la terziaria.
-Ehi, Specter, che intenzioni hai? - borbottò Natsumi. La scimmia sobbalzò. - No! Non è un piano in quel senso, più un… eventualità! Non voglio scappare di nuovo, l’ho giurato!
-Non obbediamo più a Specter direttamente, tanto. - disse la terziaria.
Blu si alzò. - Ehi. Se potete sistemare la casa, potete liberare Rossa, no? Tanto non respirate. Siete robot, no?
-...mi volete dire che cosa è successo a Rossa? - bisbigliò Specter.
-Niente. - rispose Natsumi frettolosa.
-Sempre se è ancora vivo. - commentò Rosa.
-Oh, è quello che penso io? - disse la secondaria. - Va bene. Uscite tutti! Evacuate il laboratorio!
Kakeru guardò le androidi turbato. - Ma possiamo fidarci?
-Si stanno offrendo per liberare Rossa, riportarlo al parco con le altre scimmie mostruose e sistemare la casa. - rispose Charu. - Mi sa che dobbiamo.
-...vado a prendere le maschere antigas. - disse Natsumi. - Torno subito.
Kakeru prese in braccio il cagnolino e Pipotchi si strinse ai capelli di Hikaru. – E loro?
Sayaka prese Specter per mano. - Allora noi ti aspettiamo fuori.
Uscirono tutti, tranne Blu e Charu. - Io rimango qua. - disse con tono grave la scimmia.
-Beh, io le controllo. - si giustificò Charu. Guardò le braccia delle tre maid. Nessuna arma.
Natsumi tornò con una busta piene di maschere e ne porse una a Blu. - Sicuro di voler restare?
La scimmia annuì seria.
-D’accordo. Rossa è di là. Fate uscire anche Bianca.
 
-Sono usciti tutti? - chiese la principale. La secondaria fece cenno di sì. - Perfetto. - diede un pugno alla maniglia, bucando la porta.
Ci fu un’esplosione nucleare.
-LIBERO! - gridò trionfante Rossa, in forma smagliante. Blu, con la maschera antigas, corse ad abbracciarlo. - Amico! Sei vivo!
-Vivo e vegeto! Watta! - rispose l’altro col vocione. - Un lottatore come me non morirà mai!
La terziaria prese un aspiratore. - Bene, ora voi tornate al parco.
La secondaria indicò delle scimmie asfissiate a terra. Le cloni le presero in braccio e uscirono fuori. - Ci pensiamo noi! Ci pensiamo noi!
-E ora sistemiamo la casa. - disse la primaria. Charu osservava curiosa, seguendole in ogni movimento col cannone pronto. Ma non succedeva nulla.
 
-È... un fungo atomico… - commentò Bianca indicando il laboratorio.
-È... bellissimo. - mormorò Tomouki, estasiato.
Akie gli diede una leggera gomitata. - Caro.
-Possiamo toglierci le maschere? - chiese Hikaru. – Pipotchi è svenuto.
Kakeru indicò il cagnolino in braccio. – Non solo lui.
-Assolutamente no. - rispose Natsumi secca.
-RIP - disse Rosa.
 
-Natsumi, il casco è… esattamente come lo avevi lasciato. - concluse il professore, indicando lo schermo del computer. - L’unica differenza è che il colore che mostra è rosso anziché blu. Ora l’ho sistemato.
La ragazzina si girò verso Specter, i capelli liberi e all’aria, che si coprì il volto con le mani. - Che cosa? - esclamò Natsumi a lui.
-Oh, ma è semplice. - disse Charu. - Stando alle mie analisi, Specter si era semplicemente autoconvinto a causa delle sue paranoie di essere odiato da tutti e che non potesse fare nulla per farsi perdonare. Quindi… ecco il laser e le ipnosi varie.
-Si ma… quello l’ho capito. - rispose Natsumi. Tolse una mano dal viso di Specter. - Lo sai cosa hai fatto, birbantello?
Specter si coprì di nuovo e mugghiò. - Ehi, ehi! Ti perdono. - disse Natsumi calma. - Sei consapevole che hai sbagliato. Hai imparato dai tuoi errori, no? Noi non siamo mica estremi come te.
L’albino si scoprì la faccia lentamente. Annuì.
-Bene. Allora ti fidi di noi? - domandò Natsumi. - Io mi fido di te e voglio rimetterti il casco. Hai fatto un giuramento a tutti.
Charu gli sistemò il casco e i capelli, accarezzandolo. Sorrisero tutti e tre, la scimmia imbarazzata.
-Dai, cambiati, che devi andare con Sayaka. Devi sistemare la sua stanza. – disse dolcemente Natsumi.
 
Sayaka baciò il dorso della mano dell’albino, in ginocchio, gli occhi vacui che fissavano il basso. Lui sorrise beffardo, accarezzando poi i capelli della ragazza con la stessa mano, per poi passare le dita tra i suoi codini.
-Non potevo certo permetterti di dimenticare tutto davvero. – ghignò Specter. 

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