Sword Art Online: Brothers

di ABizarrePhantomThief
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Sword Art Online ***
Capitolo 2: *** Le basi ***
Capitolo 3: *** Akihiko Kayaba ***
Capitolo 4: *** Briefing ***
Capitolo 5: *** La sbruffonaggine della Cacciatrice ***
Capitolo 6: *** L'innocenza della Curatrice ***
Capitolo 7: *** PK ***
Capitolo 8: *** La codardia dell'Assassino ***
Capitolo 9: *** Ricordi di una ragazza... ***
Capitolo 10: *** Sporco ***
Capitolo 11: *** Jelly ***
Capitolo 12: *** La rabbia del Guerriero ***
Capitolo 13: *** Non ce n'è bisogno ***
Capitolo 14: *** La gelosia dell'Avventuriero ***
Capitolo 15: *** I fallimenti del Cavaliere ***
Capitolo 16: *** Purple Silhouette ***
Capitolo 17: *** Lo sfogo dell'Incantatrice ***
Capitolo 18: *** Ci rivediamo dall'altra parte ***



Capitolo 1
*** Sword Art Online ***


  "Pronta?"
chiedo a mia sorella, che è stesa sul suo letto, situato vicino al muro opposto a quello dove invece c'è il mio di letto.
"Sì." risponde, facendo cenno con la testa.
Prendo il mio NerveGear e quello di mia sorella, che erano sulla scrivania, accendo la Lan e li collego. Do a mia sorella il suo NerveGear, mi stendo sul letto ed entrambi ce lo mettiamo in testa. Quello che stiamo per giocare è Sword Art Online, un gioco che ha già venduto 10000 copie solo oggi, il giorno dell'uscita, io sono davvero eccitatissimo e non vedo l'ora di giocarci, mia sorella, invece, vuole solo provare la realtà virtuale, niente di più, non è un' appassionata di questo genere di giochi.
Io al contrario adoro gli RPG, ed ora che mi sono trasferito in America, dove le connessioni sono migliori, posso anche giocarli tranquillamente Online. Anche alcuni miei amici compreranno questo gioco tra qualche giorno, non vedo l'ora di giocare tutti insieme! Lo accendiamo e "LINK, START!" diciamo entrambi, prima di essere teletrasportarci nel mondo di Sword Art Online. Mi ritrovo solo in una zona completamente bianca, dove mi appare una finestra davanti. "Nickname" tutto ciò che c'è scritto nella finestra, perciò ne inserisco uno: Elros Séregon, il mio nickname da quando gioco Online, è un nome elfico e mi piace molto. Ovviamente non è il mio vero nome, sia chiaro, anzi, il mio vero nome è Brandon Hover e sono inglese.
Scelgo come classe il Cavaliere, come faccio sempre negli RPG, poichè sento che è quello che mi si avvicina di più, per la sua onestà e fedeltà al Re. Non mi sono mai sentito di essere il padrone di qualcuno, neanche in un gioco, e mai l'ho voluto, trovo che non mi sia adatto per qualche ragione che neanch'io riesco a comprendere, forse non mi piace essere più forte di tutti gli altri, perchè probabilmente mi sentirei solo. Passo alla personalizzazione del personaggio, capelli neri lunghi fino alle spalle e occhi viola, come lo sceglievo di solito, una versione non troppo diversa di me stesso nella vita reale, dove ho capelli neri corti e degli occhi anch'essi neri e, ironia della sorte, il mio colore preferito è il nero, qualcuno mi considera perfino un emo.
Comunque, premo un pulsante digitale blu con sopra raffigurato una circonferenza per impostare il Nickname e in un attimo mi ritrovo in Aincrad, il mondo di questo gioco. E' fatto di 100 piani, pieni zeppi di boss, nemici, NPC e chi più ne ha più ne metta. Ho perso tutti i risparmi del miei ultimi 3 mesi con il gioco e i due NerveGear, più di 1000 dollari circa, ma ne è valsa la pena, aspettavo questo momento più di qualunque altro.
Ed ecco che, tra i vari giocatori, vedo apparire anche mia sorella, che come al solito non si smentisce mai e mette il suo nome reale, Sherley Hover, anche quando gioca Online. Che classe ha scelto? Mago? Ma scherziamo? Per una che non sa giocare, come lei, il Mago è la classe peggiore.
"Oh, ti ho trovato, Brandon!" mi dice, accorgendosi di me, mentre mi saluta con la mano. "Quante volte devo dirtelo?! Io qui sono Elros, non Brandon!" mi chiama sempre così, che fastidio! "Scusa, fratellone, è solo che non è semplice da ricordare." mia sorella non è proprio la persona più intelligente del mondo, per chi non se ne fosse accorto, ma bisogna farci l'abitudine.
Avvicinandomi, noto che non ha nessun fodero e nessuna staffa in vista, il che è strano "Scusa, ma hai equipaggiato le armi?" "E' importante?" mi chiede, sento già gli sguardi rivolti verso di noi, che vergogna! "Cruciale, direi, come combatti senza di essi?" "Oh, scusa." rimane per un attimo ferma, poi apre l'inventario ed equipaggia una staffa di legno e un coltellino, le armi standard di un Mago. Fiù, per un attimo pensavo che non sapesse nemmeno come si apriva l'inventario.
Siamo, ovviamente, al primo piano, la solita città di inizio di ogni RPG, classica ma mai fuori moda, o come si dice in America "Old but Gold". Sto tremando, perchè sono esaltatissimo, cavolo, sto davvero giocando questo gioco? Sono ancora incredulo! "Dai, Sherley, andiamo un po' fuori città a combattere!" "Di già?" ma cosa diavolo crede di essere venuta a fare in questo mondo se non combattere? Farsi un giretto per la città? "Certo!" gli rispondo.
A nemmeno un passo fatto, un ragazzo mi ferma prendendomi il braccio, rabbrividisco, non dalla paura, ma dalla sorpresa, lo avevo sentito davvero, avevo davvero avuto la sensazione che nella vita reale qualcuno mi stesse toccando "S-s-sì?" dico, facendo un balzo in avanti e girandomi, è un ragazzo, dai capelli neri e spostati verso destra, con un ciuffetto che scendeva dritto davanti agli occhi, che erano neri. "Ho visto che la ragazza con te ha bisogno di allenarsi un po', posso aiutarvi io se volete!" "Oh, sì, grazie molte, ehm..." alzo la testa per guardare il suo nome, si chiama "Kirito", bel nome! "...Kirito!" gli dico, continuando la frase precedente "Come fai a...? Oh, lo hai letto qui sopra!" "Già! Piacere, sono Elros!"

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Capitolo 2
*** Le basi ***


"Piacere di conoscerti, Elros."
 ci stringiamo la mano come se fossimo dei colleghi di lavoro, ma in fondo non c'è niente di strano, dato che nella vita reale potrebbe anche essere un uomo molto più grande di me, o persino una ragazza, perciò è meglio essere formali. Intanto, ogni volta, la sensazione di essere stato toccato mi fa rabbrividire un po', è un po' come in un sogno, quando hai la sensazione di essere toccato, ma in realtà non c'è nessuno, perchè tutto accade nel gioco. Cavolo, che grande sensazione, e siamo solo all'inizio!
Finalmente arriviamo alle porte della città di Aincrad, sono molto alte e larghe, immagino siano così per far sì che più giocatori riescano ad uscire in una volta sola. Mentre ci incamminiamo fuori, Kirito apre il suo inventario, dirigendosi nelle statistiche. Pazzesco! Ha delle statistiche veramente alte, probabilmente è un proplayer. Quando si accorge che stavo guardando le sue statistiche, tolgo lo sguardo immediatamente e mi giro verso mia sorella, che sta fischiettando come un uccellino. E' un vizio che ha da quando era piccola, fischiettare come gli uccellini, lo fa sempre, indipendentemente dal posto o dalla situazione in cui si trova. Lei ancora non lo sa, ma per questo suo compleanno, che sarà tra due settimane, ho intenzione di regalarle un uccellino, magari un canarino, o un fringuello.
Kirito si ferma 
"Ok, ecco la zona in cui compariranno dei nemici."
 ed ecco che vedo apparire un cinghiale di fronte a noi, 
"Di questi non c'è niente di cui preoccuparsi, sono ai livelli degli Slime degli altri giochi."
 mia sorella si impanica 
"E' tutto ok, Sherley, possiamo farcela."
 le dico per rassicurarla 
"Sherley, controlla l'inventario e dimmi quali magie possiedi."
 le dice Kirito, il cinghiale si prepara all'assalto, spazzando sul posto con la zampa anteriore destra. Sherley entra subito nell'inventario, va nel menu Magie e le controlla 
"Palla di fuoco, Palla di fuoco!"
 ripete Sherley, impanicata 
"Ok, quanti utilizzi?"
 "20 utilizzi."
 il cinghiale incomincia a correre verso di noi per incornarci 
"Vai, Sherley, utilizzala ora!"
 Sherley è molto agitata, in fondo è solo un gioco... 
"Pa-pa-palla di fuoco!"
 balbetta un po' prima di riuscire a dirla, ma ce la fa. Il cinghiale viene quindi eliminato dal colpo. 
"Sì, ce l'ho fatta!"
 è la prima volta che vedo qualcuno esaltarsi per aver ucciso il primo nemico del gioco, non mi trattengo e mi scappa una risata. 
"Ben fatto, Sherley!"
 Kirito le da una pacca sulla spalla e lei arrossisce 
"In quanto a te, Elros, dovresti già essere capace."
"Sì, io non ho bisogno di alcun allenamento." 
"Ma prima che me ne vada c'è una cosa che devo chiedervi: combattete in coppia?"
 "Sì."
"Perfetto, sapete come funziona lo switch?".
"Cos'è lo Switch?"
"Esiste in questo gioco?" 
Sherley ed io facciamo quelle domande contemporaneamente. 
"Ma certo che esiste! Dai, vi imparerò come funziona."
Kirito sfodera la sua spada e aspetta lo spawn di un altro cinghiale. Ed ecccolo spawnare, dopo qualche secondo di assoluto silenzio.
"Eccolo. Sfoderate le armi."
sfodero la mia spada, come mi dice Kirito, e Sherley sfodera il suo bastone
"No, Sherley, per lo Switch devi avere un'arma ravvicinata."
le dice Kirito, osservando la sua azione
"Oh, d'accordo!"
equipaggia il coltellino prendendolo quindi dall'inventario, per poi cacciarlo fuori dal fodero.
"Bene, Sherley, rimani dietro ad Elros."
dice Kirito, lei rimane ferma in quel punto
"Elros, sferra un colpo al cinghiale."
faccio cenno con la testa, e vado contro il cinghiale, tenendo saldamente e ad entrambe le mani la mia spada. 
Devo tenere a mente una sola cosa: la spada è un'estensione del mio corpo, perciò devo utilizzarla come se fosse il mio braccio, questo è il livello di padronanza supremo! L'ho imparato grazie ai videogiochi, i videogiochi mi hanno insegnato molto di quello che so oggi, e continuano ancora ad insegnarmi.
Colpisco il cinghiale con la spada, gli tolgo un buon ammontare di HP tutto sommato.
"Ora, Elros, urla 'Sherley, Switch!'."
mi dice Kirito dopo che ho sferrato il colpo
"Sherley, Switch!"
urlo mentre sto balzando all'indietro per indietreggiare
"Sherley, passa davanti ad Elros e sferra il tuo attacco."
Sherley fa come da manuale, mi passa davanti e colpisce, con un veloce taglio, il cinghiale, che perde una piccola quantità di HP. La sua leggiadria nell'impugnare quella piccola lama fa sembrare gli attacchi dei passi di danza.
"Adesso provate a switchare con me!"
dice Kirito, pronto a combattere
"Kirito, Switch!"
urla Sherley, e subito Kirito le passa davanti, salta e fa un attacco in picchiata contro il cinghiale, che perde i suoi ultimi HP.
"Perfetto! Direi che siete molto forti insieme!"
ci dice Kirito mentre rinfodera la spada
"Grazie, Kirito."
gli dico, dandogli il cinque
"Bene, ora sì che devo andare, spero ci rincontreremo!"
ci dice mentre pian piano ritorna in città.

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Capitolo 3
*** Akihiko Kayaba ***


Passiamo alcuni minuti a combattere dei nemici, salendo di livello ed ottenendo anche alcuni oggetti.
"Ok, Sherley, per oggi basta così, andiamo alla locanda, e poi facciamo il Logout, d'accordo?"
"Sì, va bene."
mettiamo via le armi e ci incamminiamo verso la città d'inizio.
E, nel mentre, penso a Kirito: come fa a possedere tali abilità e tale esperienza, dato che i server del gioco sono attivi da sole 3 ore, è impossibile riuscire a guadagnare tanta esperienza di gioco in così poco tempo. Che possa essere un beta tester? Potrebbe essere una possibilità...
Arriviamo, ci apriamo le porte e ci dirigiamo all'interno della locanda, non è così affollata. Ci sediamo ad un tavolo ed ordiniamo delle bevande, all'apparenza sembrano alcoliche e io non vado pazzo per l'alcol. Ma in fondo, siamo in un videogioco...
"Che te ne pare, quindi, di Sword Art Online?"
chiedo a mia sorella, che siede di fronte a me
"E' fantastico, lo sviluppatore di questo gioco ha fatto proprio un bel lavoro."
Fiù, le è piaciuto, menomale, altrimenti i soldi per il NerveGear sarebbero stati uno spreco.
Mentre bevo un po' di quella sostanza, sento dei giocatori dire qualcosa:
"Ehi, perchè manca il Logout?"
"Controlla bene, si trova in fondo al menu."
"Ti dico che non c'è, guarda tu!"
"Che stupido!"
un attimo di silenzio e poi
"Eh? Strano, manca anche a me."
"Vedi? Che ti dicevo?"
Per qualche strano motivo, incomincio un po' a preoccuparmi, ma perchè dovrei? E' solo un piccolo bug del loro menu.
Controllo il mio menu, scorro tra inventario, equipaggiamento, impostazioni, e poi...
non c'è più nulla.
Ingoio la mia saliva, il mio cuore incomincia a battere più forte, non mi sento più al sicuro. «E' solo un bug!» mi ripeto nella testa.
Sherley non si è accorta di nulla, sta finendo di bere la sua bevanda.
"Sherley, controlla, hai il tasto di Logout?"
le dico, con il sudore che mi scende sulla fronte.
Alcuni attimi di silenzio, che però mi sembrano minuti, o addirittura ore...
"No, fratellone, stranamente non c'è."
al sentir quelle parole, il mio cuore si ferma per un secondo.
DING, DING!
Un suono, simile a quello di una campanella, suona forte per tutta la locanda.
Compaiono improvvisamente delle strane colonne blu, come quando in un videogioco c'è un bug, la locanda sembra diventare sempre più nitida, e poi...
Io, ed un sacco di giocatori, forse tutti, ci ritroviamo nella piazza centrale della città di inizio.
"Fratellone, perchè siamo qui?"
mi dice Sherley, con il boccale ancora in mano.
Ora che ci penso, anch'io ho ancora il boccale in mano, ma ora non è il momento di preoccuparsene.
Tanta gente si fa diverse domande:
"Perchè siamo qui?"
"Ehi! Ma è buggato!?"
"Stavo per prendere quegli oggetti, uffa!"
Guardo Sherley, ma non rispondo alla sua domanda di prima.
Che sia una sorta di evento per darci il benvenuto? No, la situazione non quadra...
"Guardate, lassù!"
dice un giocatore, tutti noi alziamo lo sguardo, e, all'improvviso, tacciamo.
Un uomo, no, una figura incappucciata altissima, si erge in aria, di fronte a tutti i giocatori.
"Giocatori, do a tutti voi il benvenuto nel mio mondo."
Nel suo mondo? Ma chi è? Aspetta, l'unico che potrebbe dire una cosa del genere è...
"Il mio nome è Kayaba Akihiko."
...lui, Akihiko Kayaba, il game designer, il capo della Argus, il progettatore del NerveGear e di Sword Art Online stesso.
"In questo momento, sono l’unica persona che può controllare questo mondo."
Mi sembra ovvio, essendo lui colui che l'ha creato, perciò... no, aspetta, forse non è solo questo che intendeva...
"Immagino che molti di voi si siano resi conto che il pulsante del Log Out sia sparito dal menù principale. Non si tratta di un bug; fa tutto parte del sistema di «Sword Art Online»."
Come? Il sistema? Vuole tenerci qui dentro?
"Ma cosa dice, fratellone? Io tra un paio d'ore devo uscire con i miei amici, non posso rimanere a giocare."
Ignoro ciò che dice Sherley, sono pronto ad ascoltare cos'ha da dire, la tensione sale sempre di più. Ho paura.
"Finché non raggiungerete la cima di questo castello, non potrete scollegarvi di vostra spontanea volontà...inoltre, la distruzione o la rimozione del NerveGear dall’esterno è severamente proibito. Se qualcuno ci prova..."
Cosa, cosa sarebbe successo?! La mia mente sta esplodendo per tutte queste domande.
Nessuno osa aprir bocca, siamo tutti con le orecchie spalancate, all'ascolto.
"...gli emettitori di segnali all’interno dei vostri NerveGear emetteranno un forte impulso elettromagnetico, distruggendo il vostro cervello e inibendo le vostre funzioni vitali."  
Il mio cuore si ferma per un secondo, di nuovo, e mi vengono i brividi...
Inibendo le... vuol dire che, se cerchiamo di togliere il NerveGear, per noi è finita?!
"Fratellone, ho paura!"
Sherley si tiene stretta al mio braccio sinistro.
"A-anch'io ho paura..."
le dico, con un filo di voce.
Che sia solo uno scherzo? Come può il NerveGear mandare degli impulsi elettromagnetici ed ucciderci? Se tutto ciò è vero, quest'uomo è un pazzo!
"Ad essere un po' più precisi, disconnessioni da fonti esterne di elettricità per oltre dieci minuti, essere tagliati fuori dal sistema per più di due ore, o qualsiasi tentativo di: sbloccare, smantellare, o di distruggere il Nerve Gear. Se si realizza una qualsiasi di queste condizioni, allora inizierà la sequenza di distruzione cerebrale. Queste condizioni sono state annunciate al governo e al pubblico mediante una massiccia campagna mediatica, poco fa. Eppure, ci sono stati dei casi in cui dei parenti o degli amici hanno ignorato questi avvertimenti e hanno cercato di rimuovere il Nerve Gear. Come risultato..."  
No, non voglio sentire il resto, no!
"...sfortunatamente 213 giocatori sono già usciti da questo gioco, e dal mondo reale, per sempre."
213... 213 giocatori... morti?
Lascio cadere il boccale, che non fa alcun suono durante la rottura, anzi, semplicemente scompare trasformandosi in piccolissime scheggie virtuali.
Mi giro un attimo verso Sherley, i suoi occhi sono spalancati dall'incredulità, posso sentire la sua paura da qui.
"Giocatori, non c’è alcun bisogno di preoccuparsi dei corpi che avete lasciato dall’altra parte. In questo momento, tutte le reti TV, in radio, e persino su Internet stanno annunciando proprio questa situazione; incluse le numerose vittime. Il pericolo connesso alla rimozione forzata dei vostri Nerve Gear è già noto alle masse. A momenti, i vostri familiari sfrutteranno le due ore di autonomia che vi ho concesso per essere trasportati in ospedali e altre strutture dove potranno vegliare sui vostri corpi mentre siete collegati. Perciò rilassatevi... e concentratevi sul gioco."
Voglio gridare, ma qualcuno mi precede
"Ma cosa stai dicendo!? Finire il gioco!? Come si fa a giocare in una situazione simile!?"
riconosco quella voce, è Kirito!
"Questo non è più un gioco!!"
era esattamente ciò che volevo esclamare io, quest'uomo ha perso il senno...
"Ma chiedo a tutti voi di comprendere che «Sword Art Online» non è più solo un gioco. E' una seconda realtà.... Da questo momento, l’azione di respawn del gioco è disabilitata. Nel momento in cui i vostri HP scendono a 0, il vostro avatar sarà perso per sempre. E allo stesso modo..."
Ti prego, fa che non sia quello che penso...
"...Il vostro cervello verrà distrutto dal NerveGear."
Sherley tira un grido molto acuto che rimbomba in tutta la piazza.
Dovremmo completare 100 piani senza mai morire?! Va contro la logica di un RPG! In un RPG è inevitabile morire, anche solo una volta!
Anche Sherley lascia cadere il boccale, e mi tiene stretto, stringendomi al petto e appoggiando la sua testa su di esso.
"Giocatori, esiste un solo modo per sfuggire da questo gioco. Come ho detto prima, dovete scalare la vetta di Aincrad, al centesimo piano, e sconfiggere il boss finale che risiede lassù. Tutti i giocatori che saranno rimasti in vita per allora, verrano automaticamente scollegati dal gioco. Vi do la mia parola."
"Non è vero, è uno scherzo!"
"Facci tornare alle nostre vite!"
"Dimostralo!"
Varie voci del genere si sentono...
"Allora vi darò la prova che questa è l’unica realtà. Nei vostri inventari, troverete un regalo da parte mia. Vi prego di verificare."
Apro velocemente l'inventario, tutti lo fanno, anche Sherley, senza staccarsi da me. C'è un oggetto chiamato «Specchietto» lo equipaggio.
E', come dice il nome, un semplice specchietto quadrato.
"A cosa dovrebbe servire?"
chiede Sherley, mentre si osserva in esso.
Tutto d'un tratto, però, tutti noi veniamo avvolti da una strana luce bianca. La mia vista è offuscata solo per un paio di secondi, ma quando torno a vedere...
"Ah!" 
Abbasso lo sguardo per osservare Sherley, ma vedo, al posto dei capelli biondi dell'avatar, dei lunghi capelli rossi, mi sembrano familiari...
"Sherley!"
 Sherley spiccica il volto dal mio petto, la guardo, ma non vedo lo stesso volto di poco fa ma un'altro: Quello che ha nella vita reale.
In preda al panico, mi guardo nello specchio e... vedo dei capelli neri, e degli occhi anch'essi neri... è il mio volto! Come ha fatto a dare i nostri volti ai nostri avatar?! Come ha fatto a calcolare l'altezza dei nostri corpi?!
D'un tratto, tutta la gente che c'è qui, da guerrieri incredibili si trasforma in gente normale.
"Probabilmente vi starete chiedendo tutti, “Perché.” Perché io —il creatore sia del Nerve Gear che di SAO, Kayaba Akihiko— sto facendo tutto questo? E’ un qualche tipo di attacco terroristico? Lo faccio per chiedere un riscatto? Nessuno di questi è il motivo. Non solo, ma per me ormai non esiste più alcuno scopo o ragione per portare avanti questa cosa. Il motivo è perché... questa situazione stessa era il mio scopo per fare quello che sto facendo. Creare e osservare questo mondo è il solo motivo per cui ho creato il Nerve Gear e SAO. Ed ora, tutto è compiuto."
Stento a credere che tutto ciò sia vero, vorrei che sia solo un incubo da cui mi sveglierò, ma non è così!
"...Ora, ho completato il tutorial ufficiale di «Sword Art Online». Giocatori—Vi auguro buona fortuna."
Con quelle parole, Akihiko Kayaba scomparve nel cielo.

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Capitolo 4
*** Briefing ***


Sherley si accascia a terra e piange.
"E' finita... non c'è più speranza..." continua a dire.
"No, Sherley, noi ce la faremo! Devi crederci!" le dico per rassicurarla.
I giocatori rimasti nella piazza sono pochi, gli altri si sono già spostati da lì.
"NO CHE NON CE LA FAREMO! SIAMO INTRAPPOLATI QUI DENTRO, E MORIREMO QUI DENTRO!!" mi urla in faccia Sherley, che continua ininterrotamente a piangere.
"Smettila... ce la faremo..."
"E come vorresti farcela?! Non conosciamo questo gioco e quindi non possiamo vincere!!"
Mi accovaccio per mettermi alla sua stessa altezza.
"Sherley, fid-- " ma prima che potessi dire qualsiasi cosa, mi interrompe.
"E' tutta colpa tua se siamo entrati in questo gioco!"
In preda al nervosismo, le tiro un forte schiaffo in faccia che le lascia il segno.
"MA CHE DIAVOLO STAI DICENDO?! COLPA MIA? COME POTREBBE ESSERE COLPA MIA?!" alzo anch'io la voce, stavolta.
Questa è la prima volta che tiro uno schiaffo del genere a mia sorella, ma ho dovuto farlo, anche se mi sento un po' in colpa ora.
Sherley continua a fissarmi, con gli occhi lacrimanti e la guancia sinistra diventata rossa dallo schiaffo.
"Ti prometto che ti difenderò a qualunque costo, Sherley, anche con la mia stessa vita! La prossima volta che piangerai, piangerai lacrime di gioia, non di tristezza! Credi, non in Elros, ma bensì in Brandon, perché sono tuo fratello maggiore e il mio compito e quello di proteggerti    !" dico ancora, sempre a voce alta.
"Fratellone..." mi abbraccia molto forte, come non aveva mai fatto prima d'ora. Questo SAO, ora, come ha detto Kayaba, non è più un gioco, ma una seconda realtà. Devo quindi fare il ruolo del cavaliere, avere onore e fedeltà verso il regno. E, soprattutto, proteggere sempre la persona a me più cara: mia sorella.
Diverse settimane dopo, il mondo di SAO si è diviso in diversi gruppi, come chi si è unito ad un'enorme organizzazione chiamata «L' Armata», anch'io avevo una mezz'idea di unirmi, ma poi ci ho ripensato. Ora, si può ammirare qualcosa che ormai mancava da un bel po' nei giochi online: la Cooperazione, anche se poca, ma presente. E, così come la cooperazione, purtroppo, c'è anche il banditismo, perché, difatti, porta molto più guadagno saccheggiare giocatori che eliminare mostri, ma è un atto impuro, perché, in questa situazione, è un po' come se si rubasse anche nella vita reale. Tra i vari posti c'è il Castello del Ferro Nero, dove, nella stanza denominata «Stanza dei risorti», c'è un enorme monumento fatto di metallo, su cui ci sono scolpiti i nomi di tutti i 10000 giocatori. Quelli morti vengono sbarrati da una linea che compare poprio nel momento in cui gli HP scendono a 0, quindi nel momento in cui... si muore. E' difficile da credere una cosa del genere, tant'è vero che alcuni giocatori hanno provato a morire per provare se era vero. Non sono più respawnati, ma nessuno sa se sono morti davvero oppure no. Però, in solo poche settimane, le vittime ammontano già a quasi 2000. Vicino ad i nomi ci sono anche scritte le condizioni che gli hanno portati alla morte e il momento in cui sono morti. La cosa sembra quindi molto seria, io credo che sia vero, in fondo se sarebbero vivi, a quest'ora sarebbero probabilmente rientrati, magari con un altro profilo, ad annunciare che era solo una burla. Ma niente del genere è mai successo, almeno per ora.
La difficoltà di questo gioco è molto elevata, ed essere in solitario rende il gioco quasi impossibile, fortunatamente io sono con Sherley, che è migliorata molto rispetto all'ultima volta.
Oggi, un po' di giocatori, forse una trentina, è riunita in una sorta di anfiteatro, non molto grande, da forse 30 gradini, più o meno. Dicono di aver trovato il boss di questo piano, finalmente. Pensandoci, ci uniamo anche io e Sherley alla riunione.
C'è un uomo solo che parla a tutti quanti, ha degli occhi azzurri e dei capelli del medesimo colore, anche lui è un classe Cavaliere, e, a giudicare da come parla, anche lui prende molto sul serio il suo ruolo nel gioco.
"Tutti i qui presenti condivideranno questo dovere! Siete tutti d'accordo?"
All'inizio un po' dubbiosi, tutti i giocatori fanno cenno con la testa per poi applaudire.
"Perfetto, quindi incominciano ad organizzarci. Primo, organizzamioci in squadre da sei. Ovviamente saremo dalla stessa parte."
Mentre continua a parlare, io e Sherley cerchiamo qualcuno con cui fare squadra. Dopo pochi minuti ci ritroviamo con una squadra composta da sei persone esatte. 
Oltre a noi, il primo è un ragazzo di nome Jelly, di 15 anni, la mia stessa età. Non è esperto ma sicuramente non è un principiante. Però c'è un problema, porta gli occhiali. E se li dovessero cadere durante la battaglia? Se fossero un pezzo di armatura, prima o poi si romperanno, e se si romperanno allora non vedrebbe più? No, non credo sia progettato in questo modo, inoltre, degli occhiali potrebbero al massimo avere durabilità 5, cioè un solo colpo basterebbe per romperli.
La seconda è Meadow, 17 anni, è una cacciatrice ed utilizza l'arco con una buona maneggevolezza, non male, inoltre, i suoi capelli viola che arrivano fino alle cosce mi affascinano molto, ed è anche una delle ragione per cui ho chiesto a lei di unirsi a noi.
Il terzo è invece Nireddo, 22 anni, una fusione tra il suo nome, Nick, ed il suo colore preferito, il Rosso, che in Giapponese si legge «Reddo». Brandisce uno spadone e non è molto veloce, ma puo' contare sulla sua difesa fisica. Un Heavy Armor, o Tank, in parole povere.
La quarta, invece, è Oil. Di lei so poco, è bassa, mi arriva alla cassa toracica, anzi, per essere più precisi, quasi sotto l'ascella. Giustificabile, in fondo ha solo 12 anni, dice di essere venuta a giocare con suo padre, ma alla fine suo padre è... sì, è successo quello. Non so perchè si chiami Oil, che in inglese significa «Olio», ma alcuni scelgono il Nickname completamente a caso, perciò non ha importanza.
"Ok, avete creato delle squadre? Quindi-- "
"Solo un secondo!"
Il giocatore viene interrotto da un altro giocatore, che arriva da lui con dei saltelli.
"Il mio nome è Kibaou." così si presenta il tipo all'organizzatore.
"Vorrei dire qualcosa prima di pensare al boss. Qualcuno di voi deve scusarsi delle 2000 morti che abbiamo avuto."
Kibaou punta il dito contro la folla, non credo contro una persona specifica.
"Kibaou, ti riferisci ai beta testers?" gli chiede l'organizzatore.
"Ovvio! Dal giorno in cui questo gioco è cominciato, i beta testers ci hanno piantato in asso e sono tutti scomparsi. Hanno preso tutti i posti i migliori posti di caccia e le quest più semplici per loro, soltanto per diventare più forti. E poi ci hanno completamente ignorato."
Poi si gira verso la folla, dopo un piccolo sbraito di nervosismo.
"Sono sicuro che qualcuno dei presenti era nella beta! Dovrebbero inginocchiarsi e chiedere scusa, rinunciare a tutti gli oggeti e a tutti i soldi che hanno accumulato. Altrimenti, noi non ci fideremo della loro protezione di compagni di squadra, e loro non dovrebbero fidarsi di noi!"
Kibaou sembra molto deciso e fa sul serio.
"Posso parlare?" dice un uomo, alzando la mano.
Senza aver avuto risposta, si alza e si dirige da Kibaou, che sembra un po' intimorito dall'uomo. In fondo non avrebbe tutti i torti, quell'uomo è altissimo ed è anche muscoloso.
"Il mio nome è Egil. Kibaou, ditemi se ne ho il diritto. State dicendo che sono morti molti principianti perchè i beta testers non si sono presi cura di loro. Che dovrebbero prendersi la responsabilità, scusarsi e risarcire i danni. Giusto?"
"G-già."
Egil caccia un libro dalla tasca.
"Hai avuto questo manuale, no? E' stato fornito gratuitamente al negozio oggetti."
"Certo che sì, perché?"
"E' stato compilato dalle informazioni date dai beta testers."
La folla rimane alquanto sorpresa, in realtà non c'è molto da sorprendersi, d'altra parte, chi lo aveva scritto doveva averlo provato. Egil, poi, si gira verso la folla.
"Ascoltate. Tutti quanti possono avere accesso a queste informazioni. Ma nonostante questo, diverse persone sono morte. Penso che il punto della discussione sia cosa avremmo potuto imparare dalle loro morti, e come potrebbe aiutarci a battere il boss."
Kibaou capisce di aver perso contro le parole di Egil e, infastidito, se ne torna a sedere, stessa cosa che fa Egil. In effetti, chi non darebbe ragione ad Egil?
"D'accordo. Possiamo riprendere? L'ultima versione di questo manuale è stata appena rilasciata, e contiene le informazioni sul boss." dice l'organizzatore della riunita, che è nuovamente solo di fronte a tutti.
"Stando a quanto dice, il nome del boss è «Illfang, Kobold Lord». E' protetto da assistenti conosciuti come «Ruin Kobold Sentinel». E' armato di ascia e scudo. Ha quattro barre della vita, e quando l'ultima diventa rossa, cambia l'equipaggiamento in una sorta di spada curva chiamata «Talwar». Ovviamente, il suo pattern d'attacco cambia."
Siamo tutti senza parole, il primo boss del gioco è già così? Non oso immaginare cosa ci aspetta nei piani successivi.
Si sentono un sacco di commenti, come:
"Wow!"
"Assurdo!"
L'organizzatore chiude il libro e dice:
"Ciò conclude il briefing. E, per ultimo, gli oggetti verranno automaticamente distribuiti. I punti esperienza vanno alla squadra che sconfigge il boss. E chiunque riceve un oggetto se lo tiene. Qualche obiezione?"
Nessuno si oppone.
"Perfetto, andremo domattina alle 10. Ci vediamo lì!"

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Capitolo 5
*** La sbruffonaggine della Cacciatrice ***


Si è fatta sera ed io e Sherley decidiamo di fermarci alla locanda con gli altri membri della squadra, per conoscerli un po' meglio.
"Grazie di esservi uniti a noi." dico a tutti e quattro.
"Sono io che dovrei dire grazie a te, a dir la verità, rischiavo quasi di diventare un solitario!" mi risponde Jelly, mentre mangia un panino.
I panini, per quanto siano virtuali, soddisfano i bisogni del nostro corpo, anche se di poco. Immagino che nella vita reale siamo attaccati a delle flebo con cui ci danno da mangiare. Però non espelliamo mai ciò che mangiamo e non oso immaginare cosa sta accadendo al mio corpo.
"Non c'è di che..." mi risponde, invece, Meadow in tono freddo. 
Non sembra una ragazza particolarmente interessata a fare amicizia, forse il suo scopo è solo quello di finire il gioco, ma, d'altronde, chi può darle torto? A pochi importa davvero del viaggio in questo gioco, ed è il fattore della morte che porta a questa scelta. Kayaba voleva creare un suo mondo, ma questo non potrà mai essere paragonato al mondo reale, questo posto è come una gabbia. E noi 10000 giocatori siamo gli uccellini che si trovano al suo interno. Il mondo reale, per quanto possa essere tedioso e schiacciante, non è come una gabbia, perchè nessuno lo comanda. E' una società, che è impossibile da simulare anche qui. Qui, in un mondo controllato da qualcuno, un qualcuno che non può essere superato, e che quindi è onnipotente. Un dio. Un dio che in questo mondo esiste, ma nel mondo reale non è altro che una favola...
"Diciamo che un po' tutti avevamo bisogno di una squadra, da soli nessuno di noi se la sarebbe cavata!" dice Nireddo.
"Parlate per voi, io mi sono unita solo perchè era necessario..."
"Ma perchè sei così fredda, Meadow?"
Meadow ignora la domanda di Nireddo e mi guarda.
"C-che c'è?" le chiedo, spaventato, e un po' in imbarazzo, dal suo sguardo fisso.
"Sei tu il leader o è tua sorella?"
"Sono io."
"Sei un cavaliere, giusto?"
"Sì."
"Allora hai il compito di proteggere tutti i membri del gruppo."
"Lo so, perché mi dici cose ovvie?"
"Perché... perché preferirei non essere in pericolo..."
Distoglie lo sguardo da me ed esce dalla locanda. Decido di andare a parlarle dopo qualche secondo.
"Ehi, Meadow." la vedo seduta su una panchina pressappoco di fronte alla locanda.
Mi siedo affianco a lei.
"Che intendevi dire con quella frase?"
"Niente."
Nonostante io la guardo, il mio sguardo non viene ricambiato, lei guarda in basso.
"Ti è successo qualcosa?"
"Quando, un mese fa, cominciò questo gioco, io mi credevo forte e pensavo di non avere bisogno di aiuto. Mi unì ad un altro ragazzo, quasi sotto sforzo, però, non sopportavo di essere aiutata. Poi, un giorno... mi ritrovai in pericolo, e quel ragazzo..."
Stringe i pugni, che tiene appoggiata sulle ginocchia.
"...morì. Morì per difendermi."
Sul suo volto coperto dai lunghi capelli, riesco ad intravedere delle lacrime.
"Io non lo aiutai mai a fare nulla! Mi sono creduta superiore quando, invece, ero solo una stupida!"
Si gira verso di me, guardandomi fisso negli occhi, con quegli occhi pieni di lacrime.
Questa ragazza è cambiata radicalmente, poco fa mi sembrava tutt'altra persona.
"Promettimi... promettimi di non morire!"
Le prendo la mano.
"Lo prometto a te, così come l'ho promesso a mia sorella."
Alla fine, di questo gioco, probabilmente non resterà più nulla: amici, esperienze, atti di coraggio, furti... non cambierà nulla di noi nella vita reale.
Posso credermi un cavaliere quanto voglio ma, nella vita reale, non rimarrò nient'altro che uno sfigato senza speranze...
Torniamo nella locanda e trascorriamo lì un altro po' di tempo, per poi riposare.
Poi arriva il giorno seguente, il 3 Dicembre 2022.
Tutti i giocatori che si erano riuniti ieri sono ora pronti a partire verso la stanza del boss, guidati da Diabel, lo stesso tipo che ieri ci ha radunati lì.
Tra quei giocatori noto anche Kirito, che è ovviamente un po' cambiato per via dell'oggetto «Specchietto». Non è cambiato incredibilmente dal suo avatar, però ora sembra sicuramente più piccolo di me, forse lo è. Affianco a lui c'è qualcuno... non riesco a capire se è un ragazzo o una ragazza. E' incappucciata, come se volesse nascondere la sua identità. Non ci penso troppo e vado avanti tranquillamente.
Siamo davanti alla stanza del boss e Diabel, girandosi verso di noi, incomincia a parlare.
"Ascoltate tutti. Ho solo una cosa da dire: Vinciamo!"
Siamo tutti decisi e preparati, siamo pronti a tutto.
"Andiamo!" dice Diabel, toccando il portone, che si spalanca lentamente dinanzi a noi, presentandoci una stanza grande e buia.
Dopo qualche passo all'interno, la stanza si illumina e Illfang, il boss, spicca un salto per arrivare di fronte a noi, ed ecco che spawnano subito dopo le Ruin Kobold Sentinel, tre di loro. E ci vengono contro.
"All'attacco!!" urla Diabel, con la spada rivolta verso i nemici.
Tutti quindi vanno all'attacco e, logicamente, anche noi.
Io e Jelly cominciamo a correre contro le Ruin Kobold Sentinel, i suoi attacchi sono velocissimi.
"Yaaah!" sferro un attacco in salto contro il nemico.
"Elros, Switch!" mi urla Nireddo, faccio un rapido balzo all'indietro e, con una attacco caricato, Nireddo scaraventa il nemico. Mentre è in volo, Meadow gli scaglia quattro freccie di ferro contro.
"Palla di fuoco!" urla Sherley per lanciare l'incantesimo che prende in pieno il boss.
Sento un gemito di dolore, mi giro di scatto, è Jelly, è stato colpito duramente dal boss.
"Aiuto!" urla.
Non ho pozioni, cosa faccio?
"Cura!" dice ad alta voce Oil, ed utilizza un miracolo che cura Jelly.
Ora capisco, è una Curatrice! Può utilizzare i miracoli per salvarci tutti.
"Squadra A, Squadra C, Switch!" dice Diabel, facendoci cambiare di posto con la squadra C.
"Squadra B, blocco!"
La squadra B, composta anche da Egil e Kibaou, blocca l'attacco del boss.
"Squadra C, prepararsi allo switch! Ora!"
La squadra C parte.
"Preparatevi ad attaccarlo ai lati. Squadra D, E ed F, tenete le sentinelle lontane!"
Osservo Kirito e il partner.
"Switch!" urla Kirito al partner.
Parte alla carica contro la sentinella, che velocità!
E, con quell'attacco, il mantello si solleva: è una ragazza!
Anche Kirito fa un gran bel lavoro.
Ecco, ci siamo, l'ultima barra del boss è diventata rossa... butta via ascia e scudo.
"Indietro! Ci vado io!" dice Diabel, facendosi spazio tra i giocatori e caricando il suo attacco.
Ma l'arma che estrae il nemico non è una Talwar, ma bensì una No-Dachi! Che l'informazione fosse sbagliata?
"Indietro! Fatevi indietro il più veloce possibile!" urla Kirito a tutti, anche lui se n'è accorto!
Il boss salta tra un pilastro e l'altro, Diabel non ha più la possibilità di colpirlo. Il boss gli arriva contro con un fendente dall'alto ed un altro dal basso che lo scaraventa via. Viene poi verso di noi.
"Diabel!" urla Kibaou, mentre lo vede dall'altra parte della stanza.
Continuiamo a colpire il boss, poi però mi giro un attimo e...
"Diabel!" dico a bassa voce.
Vedo Diabel scomparire di fronte ai miei occhi e a quelli di Kirito, solo qualche attimo dopo si girano tutti gli altri. Kirito ha una pozione in mano, perché non l'ha usata?! Che non sia arrivato in tempo? O che lo abbia fatto di proposito?
Kirito si rialza in piedi e, insieme a quella ragazza, si scaglia contro il boss.
Lo colpisce sulla No-Dachi per fargli perdere un po' di equilibrio.
"Switch!" dice, e la ragazza parte all'attacco.
Mentre la ragazza sta per eseguire l'affondo, Kirito si accorge che il boss sta per tornare alla carica.
"Asuna!" urla.
Asuna? Che sia il nome di quella ragazza?
Viene colpita comunque dal colpo ma, al posto di subire danno, le si rompe il mantello, mostrando dei lunghi capelli arancioni e i medesimi occhi.
Quindi riprende quell'affondo di prima e il boss viene gettato via.
Poi alternano gli attacchi tra lei e lui, e, ad un certo punto, Kirito viene colpito, venendo scaraventato contro la ragazza. Tutti e due quindi sono per terra e il boss gli sta per scagliare un attacco. Ma non lo farà... è il momento di agire anche per noi!
Egil devia l'attacco del boss con il suo martello e noi ci gettiamo alla carica contro il boss. 
Il boss spicca una spazzata conseguita da un salto e poi un attacco in caduta, fortunatamente quest'ultimo non va a segno, dato che Kirito, saltando a sua volta, lo devia. Poi la ragazza si riavvicina a Kirito e, entrambi con l'intenzione di eseguire un potente attacco, corrono verso il nemico. Due potentissimi colpi laceranti colpiscono il boss, che viene disintegrato.
Un attimo di silenzio e poi...
"Ce l'abbiamo fatta!" urliamo tutti quanti.
Anche se, in realtà, noi abbiamo fatto davvero poco a differenza di quei due, che hanno dato il colpo finale. Purtroppo, però, Diabel non è più tra noi... tutti esultano, senza pensare a chi abbiamo perso...
Tutti poi applaudono Kirito, lo faccio anch'io, giusto per unirmi.
"Perché?" urla Kibaou, silenziando tutti.
"Perché hai lasciato che Diabel morisse?" Kibaou ha la voce un po' rotta, forse sta piangendo, non riesco a vederlo bene in mezzo a tutta questa gente.
"Lasciarlo morire?" risponde Kirito.
Sembra che faccia il finto tonto, anch'io voglio una risposta però!
"Esattamente! Sapevi la tecnica che il boss avrebbe usato! Se ce lo avresti detto in anticipo, non sarebbe morto!"
Ha ragione! Ma se sapeva della tecnica vuol dire che...
"Dev'essere un beta tester!" dice un ragazzo tra la folla.
Mi ha tolto le parole di bocca, esattamente, lui dev'essere un beta tester!
"Ecco come sapeva tutti i pattern del boss! Lo sapeva, ma non ce l'ha detto! Ci sono altri beta testers, vero? Uscite fuori!" continua il ragazzo.
Ma perché mai non ce lo ha detto? C'è qualcosa che non quadra...
"Ehi, su!" dice Egil a Kibaou.
Poi si sente una risata malefica dal fondo della sala.
"Un beta tester? Vorrei che non mi paragonassi a quei principianti!"
Principianti, ma che gli salta in mente?
"C-cosa?!" dice Kibaou.
"Molti dei mille beta testers erano principianti che non sapevano nemmeno come salire di livello. Voi siete meglio di loro." continua Kirito, mentre ci passa in mezzo a tutti noi, che siamo divisi un due file. Siamo basiti dalle sue parole.
"Ma io non sono come loro. Sono andato più in alto di tutti durante il beta test. La ragione per la quale sapevo le abilità del boss è perchè ho combattuto mostri con una katana nei piani più alti. So molto di più. Molto di più di ogni altro mediatore d'informazioni."
"C-cosa?" ripete Kibaou.
Kirito è diventato una persona completamente diversa in un solo mese.
"E' peggio di un beta tester! Stai barando! Cheater!" dice ancora Kibaou.
"Cheater!"
"Beta tester e Cheater, quindi un Beater!"
Si sentono commenti di questo tipo.
"Beater. Mi piace. Esatto... sono un beater. Da ora in poi, non scambiatemi con gli altri testers."
Apre il suo menu ed equipaggia una giacca nera. E con un sorriso maligno cammina verso l'uscita della stanza. Ma quella ragazza gli va dietro.
"Aspetta. Mi hai chiamato per nome mentre stavamo combattendo."
Allora il suo nome è davvero Asuna.
"Scusami per aver utilizzato il tuo nome. O ho sbagliato la pronuncia?"
"Come lo sapevi?"
"Puoi vedere un'altra barra degli HP al di sotto della tua, no? Non è qualcosa scritta affianco?"
"Kirito... Kirito? E' il tuo nome?"
Sembra che Asuna lo stia leggendo sulla barra degli HP.
"Sì."
"Oh, era lì tutto il tempo." dice Asuna, con un sorriso divertito.
"Sarai davvero forte. Perciò se qualcuno di cui ti fidi ti invita in una gilda, non rifiutare. Ci sono dei limiti per i solitari."
"E tu?"
Dopo aver fatto qualcosa nel menu, gli si apre la porta dinanzi e, senza aver risposto alla domanda di Asuna, esce dalla stanza del boss.

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Capitolo 6
*** L'innocenza della Curatrice ***


Da non credere... l'ultima volta che ci siamo visti era una persona completamente differente. O si stava solo nascondendo dietro una maschera, tempo fa? Non mi interessa, non voglio più avere a che fare con quell'egoista!
Tutti prendiamo la strada per la locanda, abbiamo bisogno di riposo. Mi avvicino a Kibaou e metto la mia mano sinistra sulla sua spalla destra.
"Ehi, Kibaou."
"Sì?"
"Tu... avevi ragione, dannati beta testers!"
"Grazie per il supporto, amico."
"Non c'è di che, in fondo, io conoscevo quel Kirito."
"Davvero? Racconta."
"Ha aiutato me e mia sorella il giorno in cui iniziò tutto. Ci insegnò alcuni fondamentali del combattimento in coppia. E sembrava anche un bravo ragazzo..."
"E invece era solo un inganno. Quello lì è solo uno sbruffone che fa tanto il vanitoso."
"E pensare che Egil voleva anche difenderlo..." e, mentre lo dico, faccio attenzione a non farmi sentire da quest'ultimo.
"Già, solo perché era un «Povero ragazzino indifeso» oh, no!" dice Kibaou, facendo dei gesti strani e buffi.
"Quali sono i tuoi piani? Ti porterai avanti verso il secondo piano?"
"Preferisco aspettare qualche altro giorno prima di andare avanti, un po' di farming sarebbe utile."
"Già, io invece mi ci dirigerò da domani, alla prossima!" gli faccio, togliendo la mano dalla sua spalla e facendomi spazio tra la gente dinanzi, in modo da poter raggiungere Sherley e gli altri.
Finalmente dopo un po' arriviamo alla locanda.
Affianco a me ci sono seduti Oil e Jelly, e di fronte ci sono Sherley, Nireddo e Meadow.
"Sei stata brava, Oil." le dico, accarezzandole la testa come se fosse un cane. A pensarci, non si è ancora tolta questo cappuccio.
"Oil, credo proprio che ora possa mostrarci il tuo viso."
"Eh? No!"
Si gira verso l'altro lato per non guardarmi.
"Sta tranquilla, siamo tutti amici qui."
"Papà diceva che dovevo sempre tenere il cappuccio in testa quando c'erano degli sconosciuti."
"Ma, Oil, il tuo papà..."
"Cosa credi? Che sia morto? Papà non è morto! Mi sta aspettando a casa, e appeno finirò questo gioco io mi porterà a fare shopping!"
"Oil-- "
"Blablabla, non ti sento!" continua a dire ad alta voce, mentre si copre le orecchie con le proprie mani.
Si alza dalla sedia e, correndo, va a rinchiudersi in una stanza. Perché mi sa tanto di Déjà Vu?
Mi alzo per seguirla ed apro la porta della stanza in cui si trova.
"Dai, Oil, esci!" dico, senza neanche entrare nella stanza.
E' seduta sul letto della stanza e fa finta di niente. Alla fine, stanco di aspettarla davanti alla porta, entro nella stanza.
"Oil, torniamo al tavolo." le tocco la spalla.
"Mi ha toccata, maniaco!" urla, mentre si dilegua.
La mia pazienza comincia pian piano a svanire.
"Chi diavolo ti ha insegnato queste-- " sto per dire, ma lei ricomincia ad urlare.
"Papà, aiuto!"
"LO VUOI CAPIRE CHE TUO PADRE E' MORTO?!" le urlo in faccia.
Ho provato. Ho provato ad andarci piano. Era solo una ragazzina, dopotutto. Ma non ci sono riuscito, le ho detto le cose così come stanno.
Lei è rimasta paralizzata, si è stesa lentamente su quel letto ed è rimasta ferma immobile.
"Ho provato a spiegartelo in maniera semplice, ma non riuscivi a capire! Lui... lui non ti porterà a fare shopping! Perchè non c'è più..."
"Stai zitto, stai zitto, stai zitto..." continua a ripetere, con la voce sempre più rotta.
"Oil..."
Le tolgo lentamente il cappuccio, la prima cosa che scorgo sono dei fantastici occhi blu, poi i suoi capelli, di colore bianco. Per quanto possa avere solo 3 anni in meno di me, dire che sono affascinato da lei sembra un'affermazione da pedofilo. Però, cavolo, è davvero una bella ragazzina.
Non ha mostrato alcuna reazione a quello che ho fatto, mi ha solo rivolto uno piccolo sguardo.
"Papà... tu sei il mio nuovo papà?"
"Sì."
Eh, eh?! No, aspetta, perchè diavolo ho risposto di sì?! Le parole sono uscite di bocca da sole! Mi sa tanto che questa storia del Cavaliere mi sta un po' sfuggendo di mano. Ma ormai è fatta...
"Sì, Oil, io sono il tuo nuovo padre." dico una seconda volta, deciso.
In che guaio mi sono cacciato? Non so nemmeno come si comporta un padre nei confronti del proprio figlio.
Poiché mio padre... mio padre per me non è mai esistito. E mai esisterà... dato che è morto 7 anni fa.
Ma tralasciando questa storia, anche se sapessi il comportamento di un padre, non saprei come fare! Ha solo 3 anni in meno di me, potrei persino essere il suo ragazzo! La tratterò come tratto mia sorella, tutto qui. Ovviamente, non con lo stesso identico affetto, dato che la conosco da poco, e non ci sono così affezionato, ma ci proverò.
In fondo, una volta che questo gioco sarà finito, io tornerò ad essere lo sfigato che sono nella vita reale, non importa cosa farò qui...
Usciamo quindi dalla stanza e torniamo a sederci alla tavola.
Passa una ventina di minuti circa, e poi andiamo via da lì.
"Che cosa le hai detto?" mi dice Meadow, tirandomi per il braccio e, quindi, fermandomi.
"Ah, nulla di che." le rispondo con leggerezza.
"Dimmi cosa le hai detto. Come mai ora ha mostrato il suo volto ed è così vivace?"
"Ecco... la storia è un po' complicata..." dico, grattandomi dietro la testa.
"Diciamo che, tra una cosa e l'altra, io sono il suo papà ora."
Meadow scoppia a ridere, dopo un piccolo attimo di silenzio.
"Ehi, che c'è da ridere?"
"Niente, è solo che mi sembra troppo divertente come cosa." risponde, continuando a ridere.
Poi ad un certo punto smette e torna seria.
"Però, certo che sei generoso." mi dice, con un accenno di sorriso, ed io arrosisco un po'.
"G-grazie..."
Ed a rovinare l'atmosfera è Sherley, che ci chiama da lontano.
"Dai, muovetevi!"
"Sì, arriviamo."
Quindi ci riavviciniamo agli altri.
"Allora, tutti pronti per il secondo piano?" dice Nireddo, girandosi verso di noi con le armi già estratte.
Siamo nuovamente nella stanza del boss, ci sono delle scale che ci porteranno al prossimo piano, e noi le prendiamo.
Salite tutte le scale, ci ritroviamo in un'altra distesa simile a quella del primo piano.
"Eccoli che arrivano!" dice Jelly.
Ci sono dei nuovi nemici, come le coccinelle e i vermi.
"Troppo piccoli per i miei gusti!" dice Nireddo, che sta avendo diversi problemi ad attaccare quei nemici.
"Nireddo, Switch!"
Senza nemmeno attendere risposta, Jelly si piomba di fronte a Nireddo con un balzo e distrugge i vermi.
Poi, da un angolo spuntano delle mucche pronte alla carica. Una di esse carica proprio verso di me. Devo solo beccare il tempismo...
La mucca è a 5 metri di distanza da me... 4,7... 4,5... ora!
"Meadow, Switch!"
Mi sposto verso destra con il solo busto e Meadow, che era dietro di me, lancia una rapida freccia contro la mucca, che viene eliminata con un solo colpo.
"Bel lavoro." le dico.
"Palla di fuoco!"
Sherley lancia un incantesimo verso dei cespugli, bruciandoli tutti.
"Grande, così fermerai i nemici in arrivo."
Andiamo rapidamente via da quella zona, in cerca di un villaggio, o una zona sicura.
Eccolo, dopo un po' di cammino, lo vedo.
"Jelly, questa che città è?" gli domando, lui apre il manuale e controlla.
E' lui ad avere il compito di controllare la guida per i posti. O almeno, questo è il compito che gli ho assegnato.
"Questa dovrebbe essere Urbus, Elros."
Non ascolto le parole di Jelly, sento qualcosa di strano...
"Elros, ehi?"
"Sì, scusa, mi era parso di sentire qualcosa."
E' come se, un attimo fa, ci stessero osservando.
"Entriamo rapidamente, ho una brutta sensazione." dico, un po' preoccupato.

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Capitolo 7
*** PK ***


Questa zona sicura, denominata Urbus, non è molto diversa dalla città d'inizio, è solo più piccola.
"Il manuale dice che è meglio se, ad ogni città, cerchiamo il fabbro, il negozio d'accessori e il negozio di armature. Potrebbe esserci del nuovo equipaggiamento." dice Jelly, che tiene gli occhi fissi sul manuale.
"Allora diamoci da fare." rispondo.
La preoccupazione di poco fa mi è svanita da quando siamo in città. Poiché in città non si può perdere vita, se non in duello, ed, in quel caso, non si morirebbe comunque. Infatti, molti giocatori sono rifugiati nella città d'inizio e da lì non si smuovono. «Dovete scalare la vetta di Aincrad, al centesimo piano, e sconfiggere il boss finale che risiede lassù. Tutti i giocatori che saranno rimasti in vita per allora, verrano automaticamente scollegati dal gioco. Vi do la mia parola.» queste parole, le parole di Kayaba, furono il motivo di questo comportamento da parte di alcuni giocatori.
Giriamo un po' la città, arrivando in una stradina.
"Jelly, controlla le quest possibili."
"Sissignore."
Dopo aver sfogliato un po' di pagine, comincia a parlare.
"Allora, Elros, le quest possibili ad Urbus sono circa 30, alcune di queste però sono semplici quest dove bisogna dare degli oggetti specifici. Per esempio, per una quest avremmo bisogno di 2 unità di Escrementi di Verme, 5 unità di Latte di Ox, 1 unità di Coda di Coboldo."
"Fantastico, e dove trov-- " mentre parlo, Jelly mi interrompe.
"Aspetta, aspetta! C'è una quest che si triggera esattamente tra 10 minuti in questa stradina."
"Tigrera? Cos'è?" chiede Sherley, che non ha capito.
"Triggera, Sherley, proviene da trigger, che è un qualcosa che viene eseguita in base ad un determinato evento o ad una modifica." le risponde Jelly.
"Grazie, ora penso di aver capito."
"Non c'è di che. Dicevamo, ci conviene aspettare qui un po' di tempo."
Un paio di minuti bastano per attivare il trigger.
"Beh? Non succede nulla? Nessun NPC, nessun nemico?"
Ma ecco che, appena parlo, la porta di una di quelle case diventa luminosa, come se volesse invitarci ad entrare. Noi entriamo.
"Ma che cavolo...?"
La stanza è ricoperta di sangue, c'è un cadavere per terra ed una stella satanica fatta col sangue sul muro.
"Oil, copriti gli occhi!" le dico.
Per una ragazzina come lei, certe cose è meglio non vederle.
Si mette le mani davanti agli occhi e, per un attimo, mi fa tenerezza.
Esaminiamo un po' la stanza per capire cos'è successo.
"Il corpo è molto freddo ed è già in stato di decomposizione, perciò è qui da molto." dice Meadow.
"Che puzza!" dice Sherley ad alta voce, coprendosi il naso con la mano destra.
"Aaaah! Mi hai fatto venire la pelle d'oca! Non urlare così mentre siamo tesi!" dice Nireddo, che pare si sia preso un grande spavento.
Però non la biasimo, difatti il cadavere puzza troppo.
"Ragazzi, ma che diavolo stiamo facendo?" fa Jelly, tutto d'un tratto.
"In che senso?"
"In SAO non esistono i cadaveri, qui non è morto nessuno, è solo l'ambientazione!"
Io guardo verso Sherley, che guarda me.
Meadow guarda Nireddo, che ricambia lo sguardo.
E Oil toglie le mani dagli occhi e si guarda attorno.
10 secondi di silenzio...
per poi scoppiare tutti a ridere.
"Come diavolo ho fatto ad essere così stupido?" mi chiedo, mentre rido.
"Ecco qua, c'è una runa per te, Sherley." dice Jelly.
"Oh, davvero?"
"Certamente."
Jelly le consegna l'oggetto e...
Sherley rimane a guardarlo, senza far nulla.
"Uff... non sai come si usa, vero?" dico.
Siamo qui da 1 mese ed ancora non sa come si usa una runa.
Le rune permettono di imparare gli incantesimi, è per utilizzarle non basta fare altro che, appunto, schiacciare il tasto «Usa» come se fosse un oggetto.
Glielo spiego, e lei lo applica.
"Wow! Nuova magia! Lama di fuoco!" dice, tutta esaltata.
"Complimenti. Lama di Fuoco ti permetterà di infondere un'arma del tuo equipaggiamento e farla diventare di fuoco per tutta la battaglia." le spiega Jelly.
"Ma poi non scotta?"
Oh, cielo... ma scherziamo?
Per quanto nessuno lo dimostri, è ovvio che tutti siamo basiti dalle sciocchezze che spara.
"No, Sherley, altrimenti a che servirebbe?" le dice ancora Jelly.
"Ah, giusto." fa anche un piccola risatina divertita.
Sopra di noi, al centro della stanza, appare una finestra bianca con su scritto «La runa del Fuoco: Quest Completata!». Tutto qui? E' questa può essere definita quest?
"Peccato, nessun profitto per noi altri." dice Jelly.
Usciamo da quella casa e ci dirigiamo verso la locanda di Urbus, che è situata di fronte alla piazza.
Acquistiamo 6 stanze, e, dopo una bella cenetta, tutti si dirigono a letto.
Mentre mi sto dirigendo anch'io a letto, sento un fischiettio, anzi, il fischiettio. E' lei, Sherley.
Entro nella sua stanza, sta osservando alla finestra la luna.
"Ehi, Sherley."
"Fratellone..." dice girandosi verso di me.
Mi avvicino alla finestra.
"E' proprio bella la luna stasera."
"Mi chiedo come stia la mamma..."
"Sta bene, fidati. Sa che noi ce la faremo."
"Come fai ad esserne così sicuro? Anche dopo un mese, io continuo ad avere paura..."
"Sembrerà assurdo, ma non sto avendo la sensazione di fare qualcosa di nuovo. Anche se, prima d'ora, non ho mai rischiato la mia vita nei videogiochi, non ho comunque mai cercato di morire. Per me era di principio non morire, ho sempre giocato come se fossi in pericolo nonostante non passavo alcun rischio."
"Capisco, ricordo ancora quando eravamo piccoli, mi insegnavi tutto ciò che sapevi di un gioco, come se mi fosse di importanza vitale."
"E ora più che mai, dovrò continuare a farlo."
"Già, sensei." dice, aggiungendo anche una piccola risata.
D'un tratto, vedo una scena particolare dalla finestra.
"Ehi, sgualdrina! Ci avevi promesso i 10000 cor, dove sono?"
"Non... non li ho qui..."
C'è un uomo molto alto, ed incappucciato, che sta importunando una ragazza, anch'essa incappucciata.
"Che significa? E il patto?"
"Non sono riuscita ad eliminarlo..."
"Dai, ti perdono, vieni con me..."
Davvero la perdona così facilmente? C'è qualcosa che non quadra...
"Io vado un attimo a controllare."
"Cosa? Fratellone, non immischiarti negli affari degli altri!"
Non la ascolto e mi dirigo subito fuori dalla locanda, seguendoli senza farmi individuare.
"Fa attenzione." chi è?
Mi giro e dietro di me c'è Jelly.
"Li segui anche tu?" gli chiedo.
"Ssshh!" dice, mettendo l'indice davanti alla bocca.
Io taccio.
Li seguiamo fino all'uscita della città, stando sempre attenti a non farci scoprire. Stranamente non c'è nessuno in giro, nè NPC, nè giocatori, siamo soli.
"E ora... ti sarà inflitta la giusta punizione." l'uomo scrocchia le dita, pronto a tirare un pugno.
Ho voglia di alzarmi e colpirlo, ma Jelly mi ferma.
Mi fa «no» con la testa, senza dirmi nient'altro.
"Dimmi... Zame, cosa ne penserà PoH?"
"Lui ha detto che se avresti disobbedito io avrei-- "
"Ah, davvero?" il tono della ragazza è diventato sarcastico.
"Zitta!"
L'uomo le sferra un potente pugno, ma lei lo evita saltando sul posto e tirandogli successivamente un calcio, che lo atterra.
"Come hai...?"
Il cursore della ragazza cambia di colore, diventa rosso.
I cursori dei giocatori sono 2:
Il cursore verde sta ad indicare che il giocatore è a norma, non ha commesso nulla di male.
Il cursore arancione sta ad indicare che il giocatore ha commesso dei crimini, quali furti di soldi o oggetti, oppure... ha ucciso dei giocatori.
Una manica della ragazza si fa indietro, mostrando uno strano simbolo.
Una sorta di faccia molto inquietante, che ricorda un joker, con delle labbra enormi, ed una mano scheletrica, entrambi all'interno due esagoni neri, a mo' di bara, uniti fra loro.
"La prossima volta dovresti fare più attenzione..."
"Ma anche tu sei una PK!"
PK. Sta per Player Killer, ossia coloro che eliminano altri giocatori, ma è folle! In questo gioco uccidere un altro giocatore è come commettere un omicidio!
"Non sono una PK qualunque, io sono Ivory, la Dea della Morte."
E poi gli conficca un pugnale avvelenato dritto nel petto.
"Addio, tesorino..."
La PK va via, continuando il suo viaggio per il piano.
Quell'uomo sta perdendo i suoi HP molto lentamente... una morte lenta ed atroce. Vorrei aiutarlo, ma qualcosa mi dice che non sia la cosa giusta.
Perciò io e Jelly ci alziamo e ci riavviciniamo alle porte della città.
"Ehi, voi, avete visto tutto! Aiutatemi!"
Quell'uomo è per terra e non riesce a muoversi, probabilmente il pugnale aveva anche un effetto di paralisi.
Mi giro a malapena per guardarlo e, senza aiutarlo, rientro in città.

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Capitolo 8
*** La codardia dell'Assassino ***


"Elros, non raccontare a nessuno ciò a cui abbiamo appena assistito." mi dice Jelly, mentre stiamo tornando alla locanda. 
E' notte fonda, le strade non sono illuminate dalle torce qui, a differenza della città d'inizio. Immagino sia considerata una zona sicura «minore».
"Mi chiedo chi siano..." dico.
"Forse li conosco. Quel simbolo dovrebbe essere dei Laughing Coffin, una gilda di assassini."
"Assassini?"
"Già, i membri che conosco, però, sono solo quella Ivory, PoH, il capo, e ZaZa Occhi rossi."
Strano, e come li conosce? Non è mai uscito dal primo piano, eppure sembra avere conoscenze degli altri...
"Parlami di tutto ciò che sai."
"Non qui."
Entriamo nella locanda e, successivamente nella mia stanza.
"Come li conosci?"
Lui è seduto sul mio letto, io ci sono seduto di fronte, su una sedia.
"Per puro caso. Vagavo per il primo piano quando sono stato assal-- "
"Smettila, dimmi la verità."
Sapevo che quelle parole erano false. Non poteva conoscerne anche i Nickname se li avesse davvero incontrati per caso e, soprattutto, lo avrebbere ucciso, essendo degli assassini.
"Sei furbo, non ci sei cascato. E va bene, ti dirò tutto." ed aggiunge anche un sorriso.
Con quanta leggerezza tratta un argomento del genere...
"Io... ero un membro dei Laughing Coffin."
"Eh?!"
Il cursore su Jelly diventa arancione.
"Grazie ad un oggetto possiamo permetterci di cambiare il colore del cursore per ingannare gli altri."
"Ma tu hai ucciso qualcuno, quindi?!"
Non ci voleva!
"Sono stato costretto ad entrare in quella gilda."
"Da chi? Da quella Ivory?"
"No, l'ho fatto di mia spontanea volontà..."
Ma cosa dice? Si sta contraddicendo da solo?
"Avevo scelto male, livellando solo l'agilità e la destrezza, ed avevo ottenuto un personaggio terribile da usare contro i mostri... così, per paura, mi unì a loro, ai Laughing Coffin, ed eliminai una coppia di ragazzi, guadagnandone un sacco di EXP. E la mia coscienza si sporcò. Il mio personaggio era finalmente tornato in equilibrio, ma non lo meritavo... è stata tutta codardia! Codardia ed Egoismo! Pensavo solo a potenziare il mio personaggio, e avrei fatto qualsiasi cosa perchè accadesse."
Il suo era uno sguardo deciso e senza lacrime. Deciso come un soldato, deciso come un vero uomo.
"Jelly, tu sei una persona matura. Molto matura."
Mi alzo e mi dirigo verso la finestra, guardando fuori la luna, che illumina la stanza con la sua stupenda luce.
"Sai, quasi ti invidio. Sei riuscito a mantenere il controllo dopo un'esperienza del genere. Non hai mostrato alcun segno di disperazione."
"Elros..."
"Sai qual'è il compito di un leader?"
"Quale?"
"Spronare i propri soldati alla vittoria. Guarda avanti. Non pensare al passato."
"Come faccio a non pensarci?"
"Non pensare al passato, però, non vuol dire non dover avere paura del futuro. Io ho, infatti, paura del futuro, perchè il passato mi ha fatto del male."
"Il passato ti ha... fatto del male?"
"Già..."
Non aggiungo altro, non ho intenzione di raccontargli della vita di Brandon, io qui sono Elros, qui Brandon non esiste.
Jelly torna nella sua stanza ed entrambi riposiamo.
Da quel momento, passa poco più di una settimana...
Conosciamo questo piano molto bene. Ormai, siamo pronti per affrontare il boss.
"Stando al manuale, questo boss si chiama «Asterius, Re Taurino.» ha sei barre degli HP, ed è accompagnato da altri due mini-boss:  «Baran, il Generale Taurino.» e «Nato, il Colonnello Taurino.». Non compare sin da subito in battaglia, ma appena Baran ha raggiunto la zona della sua ultima delle cinque barre HP. Utilizza un attacco di fiato che può paralizzarci e, inoltre, quando la sua ultima barra degli HP diventa rossa, entra in Berserk e potrebbe utilizzare una mossa chiamata «Numbing Detonation». Infine, il suo unico punto debole è la corona che si ritrova in testa." dice Jelly.
"Uh! Questo sembra tosto!" dice Nireddo, mentre si scrocchia le dita.
"Io rimango dietro, papà?" mi chiede Oil, tenendomi il braccio sinistro.
"Sì, esatto."
Tutti, tranne Meadow, si sono fermati, non capisco perchè...
Oh, già!
"Ehi, non mi dire che non hai detto a questi 3 della storia di Oil." mi dice Meadow.
"Q-quale storia?" dice Sherley, abbastanza confusa.
"Questo qui, non si sa come, è diventato il papà di Oil. Dai, davvero non lo sapevate?"
Tutti e tre mi guardano straniti.
"Eh, sì, è una lunga storia..." dico io, continuando a muovere gli occhi a destra e sinistra per guardare tutti e tre.
"Fratellone, quando pensavi di raccontarcelo?" mi dice Sherley, con il broncio, mentre mette le braccia conserte.
Cosa succede? E' per caso gelosa?
"Beh, scusa Sherley, ma me ne sono completamente dimenticato, e poi, dovevo trovare un momento adatto per dirvelo, non era mica un argomento leggero."
"Su questo hai anche ragione, ma potevi anche dirci qualcosa del tipo «Ragazzi, oggi ho una cosa importante da dirvi.» o «Ehi, quest'oggi vi comunicherò una faccenda seria.»." dice Jelly.
"Se non ve l'ha detto è perché aveva paura di ciò che avreste detto in merito, che avrebbe potuto ferire sia lui che Oil." dice Meadow.
"E come mai lo ha detto a te? E non a me? Che sono la sua sorellina?" dice Sherley, evidenziano il «sua sorellina».
Che brutta situazione...
"Sono stata io a capire che era successo qualcosa di strano tra questi 2... non mi ha detto assolutamente nulla." risponde Meadow.
Ma cosa dice? Sono stato io a dirglielo... che mi stia difendendo in qualche modo?
"E poi, bisogna essere stupidi per non vedere l'evidente. E questa cosa va avanti da 2 settimane, perciò..." continua Meadow.
"D'accordo, ciancio alle bande, ragazzi. Muoviamoci verso il boss."
Dopo un paio di minuti raggiungiamo la stanza del boss.
"Tutti pronti?"
Guidando loro 5, in questo momento, mi fa sentire come Diabel. Oh, Diabel, sta tranquillo. La tua morte a causa di quel beater non sarà vana.
"Pronti!"
Tutti e 5 hanno le armi pronte, naturalmente anch'io.
Mi giro e la porta davanti a me si apre lentamente.
Proprio come la prima volta, la stanza si illumina appena entriamo.
Ed ecco spawnare Baran e Nato, con un ruggito intimidatorio.
Cinque barre HP per ognuno di loro.
"Oil, rimani indietro!" dico.
Oil indietreggia, mettendo in una zona apparentemente sicura dagli attacchi.
"Nireddo, Meadow, attaccate!"
Nireddo carica Nato con il suo scudo mentre Meadow alterna una schivata ai colpi di Baran e un lancio con l'arco. La sua sincronia quasi mi incanta.
"Sherley, ora, colpisci Nato!"
"Palla di Fuoco!"
In queste ultime 2 settimane la sua magia è diventata un po' più forte, e ha persino appreso altri incantesimi.
E' il momento di andare anche per me.
"Nireddo, Switch!"
Nireddo si sposta velocemente da Nato ed io colpisco quest'ultimo con un potente attacco di spada.
"Jelly, va ad aiutare Meadow!"
"Ricevuto!"
Jelly salta sulla testa di Baran e lo colpisce rapidamente.
Sono entrambi ad una sola barra degli HP.
"Ora, sconfiggiamo prima Nato, per assicurarci che non causi problemi nel momento in cui arriverà Asterius."
Meadow e Jelly lasciano perdere Baran e si concentrano su Nato.
"Meadow, Switch!"
Passo dinanzi a Meadow ed infliggo 4 fendenti veloci contro Nato.
"Jelly, Switch!" dico, mentre sono ancora a mezz'aria.
Ed eccolo che arriva con una velocità impressionante, infliggendo ben 10 fendenti diretti.
"Sherley, tieniti pronta!"
Sherley fa cenno con la testa.
"Fulmine di Luce!" sento, dall'altra parte della stanza.
Mi giro un attimo. Oil! E' davvero lei! Allora ha appreso qualche miracolo offensivo!
Il fulmine colpisce direttamente alla testa Nato, che, con un critico, viene sconfitto.
"Sherley, ora!"
"D'accordo, Vampata di Fuoco!"
Ecco un nuovo incantesimo di Sherley: Vampata di Fuoco.
Che fa comparire una lingua di fuoco che colpisce il bersaglio, con una piccola possibilità di infliggergli lo status "Fuoco", che gli farà prendere danni da fuoco.
Ed è proprio quello che succede.
La sua barra è diventata gialla...
Asterius compare, e si lancia all'attacco.
E' molto più grande degli altri due! Cavolo!
Sta correndo verso il centro, ed al centro si trova... Meadow!
Asterius spicca un salto, nel tentativo di eseguire un affondo in picchiata.
Ma io provo a pararlo, mettendomi contro il suo martello enorme, che è due volte quello di Baran.
"Elros!" urla Meadow.
Non resisto, vengo scaraventato sulla parete a destra a tutta potenza.
Alzo la testa per controllare gli HP.
Ne ho persi 15000 su 15500, non va bene.
"Papà!" urla Oil.
"Non concentratevi troppo su di me, non ci metterò molto a ricaricarmi, combattete!"
"Aaaaaaah!"
Con una forte carica, Nireddo scaraventa in aria Baran, eliminandolo.
"Ehi, ragazzi, venite qui! Non posso farcela da sola." dice Meadow, che sta schivando da sola i colpi del boss.
Io sto osservando mentre mi rigenero, senza fare nulla. Mi sento quasi inutile.
"Sherley, Lama di Fuoco!"
"Sì!"
Sherley estrae velocemente il pugnale dopo averlo equipaggiato e utilizza l'incantesimo. Il pugnale è diventato infuocato.
"Prendi questo!"
Sherley fa un salto e colpisce la testa del boss.
"Jelly, attaccati alla sua testa e tienimelo fermo in modo che potrò scagliargli delle freccie contro."
Cavolo, Meadow è davvero una brava stratega... forse anche migliore di me. Più la guardo combattere, più arrosisco.
E più mi distraggo, poichè controllo la mia barra degli HP ed è piena, già da un po'.
"Oh, dannazione!"
Mi rialzo velocemente e corro verso il boss.
"Vai, Elros, tutto tuo!"
"Grazie, Meadow!"
Spicco un salto, è finita!
Anche questo secondo boss, è andato...
"Roooaaargh!!"
Emette un ruggito terribile che mi deconcentra. Tutta la gioia di qualche attimo prima mi è scomparsa.
"Oh, no! L'attacco paralizzante!" urla Jelly.
Emette un fiato che ci paralizza tutti.
Non riesco a muovermi! Nessuno ci riesce!
"All'attacco!!"
Eh? Che succede?
Non posso girarmi, perciò non posso vedere.
Ma poi mi passano davanti, è un'altra squadra!
"Ehi, amico!" conosco quella voce.
"Kibaou!"
Mi fa un sorrisetto, poi utilizza la panacea per curarmi dalla paralisi.
Se non ci fosse stato lui...
La utilizza anche su tutti gli altri, mentre i suoi compagni distraggono il boss.
"Non voglio certo rubarti il merito, eliminalo tu il boss." mi dice.
"Ma così non guadagnerai esperienza!" gli rispondo.
"E che differenza fa? Vai!"
Senza dire altro, mi dirigo verso il boss e riprovo l'attacco che avevo provato prima.
"Yaaaaaaaah!!!!"
Spicco un salto ed eseguo un affondo al suo elmo, che si rompe a metà.
Il boss emette un ruggito di dolore finale, prima di scomparire in frammenti digitali.

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Capitolo 9
*** Ricordi di una ragazza... ***


"Ce l'abbiamo fatta!!" urlo a squarciagola, tutti mi seguono a ruota.
Abbiamo ottenuto un buon ammontare di EXP, ed io ho anche ottenuto un oggetto raro.
Si chiama «Strano Uovo».
Leggo la descrizione, dice «Un uovo strano, sembra sia di uccello... magari, se si schiudesse, potrebbe succedere qualcosa.»
Un pet? Speriamo!
Così lo darò a mia sorella per Natale, dato che il suo compleanno è ormai passato da un bel po'. 
"Grazie mille, Kibaou." dico, dirigendomi verso di lui.
"Prego, bisogna sempre aiutare gli amici nel momento del bisogno."
«Bisogna sempre aiutare gli amici nel momento del bisogno.» una frase che tutti i genitori dicono ai propri figli. Tutti i genitori. Nel mondo reale, però, sembra che solo io, tra tutti, abbia seguito questo insegnamento. Le persone che conosco io pensano solo a se stesse, mai agli altri. Ecco perché sono ridotto in uno stato pietoso. All'inizio non mi piaceva essere chiamato asociale, ma ora penso che il termine mi calzi proprio a pennello. Nel mondo reale, le mie capacità di socializzazione sono zero, sicuramente non per colpa mia. Per colpa di come va il mondo.
Poi vado da Meadow, che si trova appoggiata ad una colonna. Sta controllando l'inventario.
"Ehi, sei stata brava, Meadow. Sei riuscita a guidare tutti molto bene." le dico.
"Sono io che devo ringraziare te."
"C-come scusa?"
"Saremmo morti tutti se non fossi arrivato tu."
"Ma stavi andando ben-- "
"No, invece! Cominciavo ad agitarmi, la situazione mi stava sfuggendo di mano."
"E quando mai uno stratega non si agita? Anch'io, in quanto leader di questa squadra, ogni tanto capita di agitarmi. Anche se va tutto al meglio, capita che io sia agitato. E' una cosa normale, non preoccuparti."
Chiude l'inventario e mi guarda negli occhi, per poi farmi un sorriso.
"Tu sì che sai come far stare meglio le persone."
Arrossisco troppo e distolgo lo sguardo da lei, cominciando a guardare per terra.
Era da molto che non incontravo una ragazza del genere. Nel mondo reale, l'ultima ragazza così era una mia cara amica d'infanzia, con cui giocavo tutti i giorni insieme e ci aiutavamo a vicenda. Poi, un giorno...
"Brandon, c'è una cosa che devo dirti" mi disse la mamma.
"Che cosa, mamma?"
"Oggi non potrai andare a giocare con Cecile, è partita."
"Ma come è possibile? Mi aveva detto che avremo giocato!"
A quell'età ero ancora così ingenuo da capire cosa era realmente successo, e quando lo capii, la mia personalità cambiò completamente.
Era la sera di quello stesso giorno. Ero solo in casa e giravo un po' i canali in televisione, quando poi, arrivo al canale 49, dove veniva trasmesso il TG.
"La scorsa sera, un auto si è schiantata violentemente contro un palo, in seguito ad uno sbandamento, dovuto ad una ruota che è stata bucata forse con delle roccie sull'asfalto. Le vittime sono 3..."
Ed ecco che, in quello schermo, comparvero la sua immagine e quella dei suoi genitori.
Erano morti. Morti.
Per il bambino che ero allora, una cosa del genere non era leggera da mantenere. Lanciai un urlo e andai nel mio letto, dove mi nascosi per il resto della giornata.
Da quel giorno cominciai a capire quanto fosse duro il mondo. Da quel giorno, divenni un'altra persona...
D'istinto, abbraccio, stringendola forte, Meadow.
"Ehi, ma..." dice lei.
Probabilmente gli altri ci stanno guardando, ma non mi interessa.
Fino ad ora, ho sempre nascosto a tutti i miei sentimenti. Quando ero felice, quando ero triste, quando ero arrabbiato, non l'ho mai fatto capire. Però, questa volta, voglio dimostrare la mia gratitudine verso Meadow.
"Grazie. Grazie di essere qui." le dico, sussurandoglielo nell'orecchio, mentre le sono abbracciato.
Passano alcune ore da quel momento, siamo arrivati alla zona sicura del terzo piano.
"Papà, guarda là! Il beater!" dice ad alta voce Oil, indicando il beater, Kirito, con l'indice.
Speravo di non rincontrarlo dopo quello che aveva fatto.
"Sssh, abbassa la voce!" le dico.
Kirito ci rivolge un singolo sguardo, poi torna a camminare.
Ho bisogno di dirgli qualcosa, non posso lasciarlo andare così.
"Kirito!"
Non si gira, ma probabilmente mi ha sentito.
E' insieme ad Asuna, la ragazza con cui ha fatto squadra contro Illfang.
Mi avvicino, e lo fermo toccandogli la spalla.
"Che cosa c'è? Sei venuto qui per darmi ancora del Beater? Sparisci!"
"No, non sono venuto per quello! Ti ricordi di me? Sono Elros!"
"Elros, sì, mi ricordo di te."
"Kirito, volevo solo sapere se quello che hai detto quella volta era vero. Cioè, la pensi davvero così? Quando hai aiutato me e mia sorella eri diverso!"
Ho detto quella frase senza pause, perciò mi fermo un po' per riprendere fiato.
"..."
Mi guarda, stando zitto.
"Rispondimi! E dimmi anche perché hai fatto morire Diabel!"
"Non ti riguarda." mi dice.
"Che significa?! Era un nostro compagno! Come puoi dire così?! Ti ho visto con quella pozione in mano, davanti a lui!
Apre il menù e mi invia una richiesta di duello.
Duello? Non ho intenzione di farne uno.
"Deciditi, o te ne vai, oppure accetta il duello."
"Kirito, non penso sia necessario." dice Asuna, che è di fianco a lui.
"Non sopporto la gente che mi infastidisce."
Accetto il duello, per quanto non ne abbia molta voglia. Voglio avere le mie risposte.
Una finestra bianca appare con su scritto:
«Duello: Kirito VS Elros.»
Alcuni giocatori incominciano ad osservare.
Sguaino la mia spada velocemente, tenendola saldamente a due mani.
A pensarci, è il primo combattimento che faccio da solo, lui è sicuramente più forte di me, invece.
Si lancia verso di me molto velocemente per sferrarmi un affondo, io lo paro con la spada stessa.
Tiro un pesante fendente dall'alto, consumando un bel po' di energie, ma colpendolo.
"Interessante!" dice.
Mi aggira e mi colpisce dritto alle spalle nel momento in cui sono stanco.
Lui ha perso il 20% degli HP circa con il mio attacco. Io ne ho persi invece oltre il 40%.
Recuperate le energie, mi rialzo velocemente ed eseguo tre rapidi fendenti, che mi vengono parati uno dopo l'altro. Parte un conflitto tra spade, io la sto impugnando a due mani, lui ad una sola, non c'è modo che possa vincere. Inoltre, ho più potenza fisica di lui.
Sta per finire la sua stamina, non regge più.
"Ho vinto io, Kirito."
"Non esserne così sicuro."
Con la mano sinistra apre il menù ed equipaggia una pozione.
Aspetta! Quella è la pozione di ripristino della stamina!
Fa un piccolo sorriso, e poi la usa.
"Yaaah!"
La sua stamina è più della mia, mi getta via la spada, ed utilizza un potente affondo.
Poi si avvicina a me, e dice, sussurandomi nell'orecchio:
"Non cantare vittoria troppo presto, principiante."
I miei HP arrivano quasi allo 0.
Appare la finestra con su scritto:
«Vincitore: Kirito VS Elros.»
Il nome di Kirito è evidenziato in arancione, segno che ha vinto lui.
Sherley e gli altri si avvicinano a me.
"Tutto a posto, fratellone?"
"Sì, va tutto bene."
Kirito si allontana con Asuna, senza dire altro.
E' davvero furbo. Non me lo sarei mai aspettato.
Ma il fatto che mi abbia chiamato «Principiante» non lo accetto! Io? Ma non scherziamo!
Come al solito, riposiamo alla locanda.
Oggi è stata davvero una giornata faticosa.
Abbiamo sconfitto il boss, ho combattuto Kirito, ho... ringraziato apertamente Meadow.
Cavolo, solo ripensarci mi fa arrossire come un matto! E pensare che solo qualche ora fa mi sembrava un qualcosa di così normale. Ed ho anche negato la mia vergogna prima! Ero convinto di quello che facevo!
Domani andrò a scusarmi.
Però, i suoi capelli erano così profumati, e la sua pelle così delicata e liscia.
Mi sa che sto fantasticando troppo, il mio prezioso attributo, infatti, comincia ad ergersi.
Avevo sentito che, all'inizio, non volessero aggiungere i genitali in SAO, ma poi, i diversi beta tester, dopo un paio di settimane, erano abbastanza infastiditi dal non averne uno. Fortunatamente, ci sono... non sarebbe bello trovarsi in questo gioco senza... si è capito.
Non riesco proprio ad addormentarmi, oggi. Troppi pensieri per la testa.
Più cerchi di non pensare, più continui a farlo.
E appena sto per addormentarmi, bussano alla mia porta.
"Uff..." in realtà non sono stanco, francamente, non penso neanche ci si possa stancare così tanto da dover dormire in questo gioco, ma è sempre bello dedicare del tempo del riposo. Ed ora devono venire a rompere...
Mi alzo dal letto e mi dirigo verso la porta, aprendola.
E' Jelly.
"Ehi, Elros. Ascolta: Ho scoperto il rifugio di Ivory!"
"Davvero?"
"Sì."
"Entra, allora."
Entra nella mia stanza ed io chiudo la porta.
"Dovrebbe essere in questo piano, nella «Foresta delle Nebbie Vacillanti»."
"Eccellente, quindi cosa facciamo? Proviamo a catturarla?"
"Non così in fretta." è la voce di Meadow...
Mi giro ed è nella mia stanza.
"C-come hai fatto ad entrare?!" le chiedo.
La porta era chiusa e, se si fosse aperta, l'avremmo sentita.
Lei fa solo un semplice sorriso.
"Verrò anch'io con voi." dice.
"Ma Meadow, quella che stiamo per combattere è-- "
"Lo so, una PK. E allora?"
Ma come fa ed essere così tranquilla? O sono io ad essere troppo agitato?
"Non mi dirai che anche tu sei una PK?!" le chiedo, non si sa mai.
"Che cosa?! Assolutamente no!"
"Ma è pericoloso!"
"Sei il leader, giusto?"
Di nuovo questa domanda?
"Sì."
"Allora dovrò sempre seguirti, in quanto tua subordinata."
"Ha ragione, Elros, anch'io faccio sempre rapporto a te perché sei il mio leader." dice Jelly.
"Se lo dite voi, allora andiamo."
I miei subordinati, no, i miei compagni, sono davvero delle persone grandiose.

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Capitolo 10
*** Sporco ***


Usciamo furtivamente dalla locanda e ci dirigiamo nella foresta. Io sono avanti, dietro di me c'è Jelly, seguito da Meadow.
Ammetto di essere un po' spaventato.
A differenza di qualche ora fa, sto per affrontare un vero e proprio scontro, non solo una sfida. Se sbaglio, potrei morire. Non sbaglierò. Mi sono promesso di riportare me e mia sorella fuori da qui sani e salvi.
"Ci siamo." dice Jelly, sottovoce.
Ivory è lì, sta arrostendo della carne di coniglio allo spiedo.
Quello è il suo rifugio? Una semplice tenda?
Proviamo ad avvicinarci lentamente, facendo meno rumore possibile.
"Beccati!" dice.
Poi si gira di scatto e ci lancia un coltello contro, che evitiamo, per fortuna.
Sguainiamo le armi, la copertura è ormai saltata.
Dai cespugli arrivano altri due uomini incappucciati.
"Altri PK!" esclama Jelly.
"Jellino! Quanto tempo è passato, eh?" gli dice Ivory, stuzzicandolo.
"Non chiamarmi così, assassina!"
"Senti chi parla, non sono stata io ad uccidere una povera coppia indifesa." dice.
Poi fa una risata malefica.
Gli incappucciati hanno entrambi un'ascia sguainata, sono pronti all'attacco.
"E' il momento di ballare..." dice Ivory, mentre sguaina due pugnali.
Poi rimuove la cappa, mostrando un'armatura ferrea, resistente all'apparenza.
Dobbiamo catturarli tutti e tre. Non possiamo farcene scappare nemmeno uno.
Sarà difficile, ma dobbiamo farcela!
Il primo degli incappucciati si getta contro Jelly, che evita l'attacco facilmente data la lentezza di esso.
Meadow scocca una freccia veloce contro l'altro, colpendolo alla testa e facendolo entrare in status «Stordimento».
Ivory mi assale con una velocità immensa, sa gestire i due pugnali davvero bene.
Non riesce a rompermi la guardia, fortunatamente.
"Sei duro, ragazzo!"
Fa un balzo all'indietro lunghissimo dopo aver constatato di non poter rompermi la guardia.
"B, Switch!" dice all'uomo che si era scagliato contro Jelly.
Con un'incredibile velocità, colpisce Jelly con tre fendenti appena l'incappucciato si sposta. Jelly perde un ammontare di 1000 HP ed entra in status «Veleno».
Maledetta! Sono pugnali velenosi!
"A, Switch!" dice Ivory.
Ma non si è accorta che l'incappucciato, denominato da lei «A», è ancora stordito.
"Mi sa che non potrai più chiedere il suo aiuto."
Dopo quella frase, Meadow scocca tre frecce consecutive nel petto di quell'uomo, portandolo allo stremo delle forze.
Corro subito incontro a quest'ultimo e gli impossibilito i movimenti con l'oggetto «Catena dell'Impero», che permette di bloccare l'inventario di un giocatore. Per averla ci sono due modi: Comprarla al caro prezzo di 15000 cor, oppure unirsi alla gilda dei «Guardiani». In questo caso, noi ne abbiamo prese una decina da un membro, appunto, dei «Guardiani».
L'altro incappucciato riesce a bloccare Meadow, prendendola per il collo.
"Ora, padrona." dice.
No! Cavolo!
"Fine delle danze, cuccioli..."
Infonde la sua arma con il «Veleno Mortale».
E' un tipo di veleno che dura solo 10 secondi, ma che porta gli HP a 0 in un sol colpo.
Con Jelly avvelenato e Meadow bloccata, Ivory si dirige verso di me con il pugnale infuso.
E' la fine.
Morirò qui? In questo modo?
Mi dispiace, Sherley, se non sono riuscito a mantenere la promessa...
Chiudo gli occhi per qualche attimo, in attesa che mi colpisca.
Non posso fare nulla. Qualsiasi tipo di parata, schivata o blocco non avrà effetto contro quel veleno.
3...2...1...
Riapro gli occhi.
Vedo una scena che non avrei mai voluto vedere...
Jelly è davanti a me, ha preso il colpo al posto mio...
"No! Jelly!" urlo.
Ivory lo lascia cadere dopo aver estratto l'arma, io lo afferro per le braccia per non farlo cascare.
"Jelly..."
Ho il viso pieno di lacrime.
"Non preoccuparti, Elros, anzi... Brandon."
Non mi interessa di come conosce il mio nome ora...
"E' il compito di un subordinato, no? Rischiare la vita per il proprio leader..." dice.
"Ma non doveva finire così!"
Incomincio a vedere il suo corpo che, da sotto, si smaterializza.
"Vivi, Brandon, vivi." dice, alzando il pollice della mano destra in su.
Fa un sorriso... e si smaterializza in frammenta digitali davanti ai miei occhi.
No! Mi rifiuto! Jelly...
Ivory sta ridendo in modo sadico.
Non posso smettere di piangere, non ci riesco.
Impugno la spada con le due mani con tutta la mia forza.
"MALEDETTAAAA!!!!"
Corro verso Ivory e, con tutta la mia potenza le infliggo quanti più fendenti possibile. La scaravento in aria per la potenza dei colpi e mi dirigo verso l'incappucciato che sta tenendo Meadow.
I miei occhi sono pieni, pieni di rabbia.
Li ammazzerò, LI AMMAZZERO' TUTTI!! Dal primo all'ultimo!!
Con un affondo pesante riduco a 0 gli HP dell'incappucciato, che si smaterializza in pochi secondi.
Mi giro di scatto e mi dirigo verso l'incappucciato che è bloccato, uccidendo anche lui.
Sono inarrestabile, niente mi può fermare!
Ivory è per terra, non riesce più ad alzarsi.
"Anche tu hai scelto questo cammino, allora..." mi dice, con un tono sarcastico.
Non dico nulla e, con tutta la mia potenza, affondo la mia spada nel suo petto. I suoi HP sono a 0.
"Ora... chi è... il PK?" dice, prima di smaterializzarsi come i suoi due compagni precendetemente.
E come Jelly prima di loro...
Sono diventato un assassino. La mia coscienza, ora, è sporca.
Lascio cadere la mia spada e inciampo all'indietro, cadendo col didietro per terra.
"Jelly..."
Nella mente mi tornava il discorso che facemmo quella notte.
"Avevo scelto male, livellando solo l'agilità e la destrezza, ed avevo ottenuto un personaggio terribile da usare contro i mostri... così, per paura, mi unì a loro, ai Laughing Coffin, ed eliminai una coppia di ragazzi, guadagnandone un sacco di EXP. E la mia coscienza si sporcò. Il mio personaggio era finalmente tornato in equilibrio, ma non lo meritavo... è stata tutta codardia! Codardia ed Egoismo! Pensavo solo a potenziare il mio personaggio, e avrei fatto qualsiasi cosa perchè accadesse." 
Queste furono le sue parole.
Le parole di un vero uomo. Di un uomo che è morto da eroe, e sicuramente non da semplice soldato.
Questo non è più un gioco da un sacco di tempo, la faccenda va quindi presa più seriamente di quanto ci si possa immaginare.
Cosa penserà la sua famiglia, in questo momento? Hanno appena perso un figlio...
"Elros..." mi dice Meadow.
Si avvicina a me e mi asciuga le lacrime con l'indice.
In altri casi sarei probabilmente arrossito, ma non ora. Non riesco a pensare a null'altro che a quanto ho visto.
Anche non avendo visto un vero e proprio corpo morire, con tanto di sangue e tutto, ho comunque visto una persona morire davanti ai miei occhi. Ed è diverso dalla morte di Diabel. Quella la vidi da lontano, quasi da spettatore. Qui, invece, ero coinvolto nella vicenda.
"Andiamo, Elros."
"S-sì..."
Mi rialzo, riprendo la mia spada e mi dirigo, insieme a Meadow, alla locanda.
Non sembra particolarmente triste.
"Come mai sembra non te ne importi nulla?"
"Come già sai, ho assistito già alla morte di qualcuno davanti ai miei occhi. Ho deciso semplicemente di non affezzionarmi troppo a chi, in questo gioco, mi sta vicino. La morte è dietro l'angolo e potrebbe avvenire quando meno te lo aspetti."
"Perciò... rinchiudi il tuo cuore... giusto?"
"Sì, esatto."
"Eppure mi pare che io e te abbiamo già una sorta di legame. O non sono null'altro che una persona che dimenticherai?
"Hai ragione. Ma la colpa non è mia. Tu ti sei avvicinato a me. Ed io ho ricambiato."
"Quindi, nel caso io muoia, tu ti sentiresti triste?"
"No..."
"Ma ti sei appena contraddetta da sola!"
"...non mi sentirò triste perchè mi hai promesso, così come ad Oil e a tua sorella, che non morirai."
"Grazie per la fiducia."
"Io, invece, dovrei ringraziarti per prima."
"Prima?"
"Quando abbiamo battuto il boss, le tue parole mi hanno colpito. Grazie."
Siamo giunti alla locanda, tutti stanno dormendo.
Inutile dire che passo quella notte insonne.

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Capitolo 11
*** Jelly ***


QUESTO E' UN CAPITOLO FILLER, CIOE' SI SCOLLEGA DALLA STORIA ED E' UN SEMPLICE PREQUEL PER APPROFONDIRE LA STORIA DI JELLY. POTETE ANCHE SALTARLO E PASSARE AL SUCCESSIVO.
Nota: Il punto di vista è quello di Jelly.

"Ma cosa fai? Guarda che con quelle abilità non combinerai nulla!"
"Z-zitto! Vedrai che sarà utile!" dico.
Per quanto so che non è così.
"Vabbè..." mi dice Julius, con un ghigno malefico.
Quel tipo si diverte sempre a prendermi in giro con la sua banda, lo odio!
Da quando è iniziato questo gioco non faccio altro che livellare Agilità e Destrezza, mi sono sempre trovato bene, ma ora i nemici incominciano ad essere esageratamente forti e resistenti, con soli 5 punti forza non posso fare nulla!
"Ricorda sempre che qui si muore, perciò faresti meglio a dimenticarti di quelle abilità, Simon." continua Julius.
Simon è il mio vero nome e, sì, conosco Julius anche nella vita reale. Si chiama Bob, in realtà.
Lo lascio perdere ed esco fuori dalla città, dove incontro subito 3 cinghiali infuriati.
Sfodero il mio pugnale e il mio Buckler (Scudo piccolo).
Con una capriola giungo alle spalle del cinghiale per sferrargli tre veloci fendenti. Gli hanno tolto davvero poco.
Il cinghiale esegue un ringhio per poi scalciare con le zampe posteriori.
Mi colpisce e gli altri due cinghiali mi caricano.
Sto per perdere un grande ammontare di HP! Anzi, sto per perdere tutti gli HP...
Qualcuno però mi aiuta.
Una donna, che appare all'improvviso, elimina i tre cinghiali.
"Guarda questo povero ragazzo, ti senti bene?"
Sembra gentile, ed anche un po' carina... ma è chiaramente più grande di me.
Ha degli occhi rossi come il sangue e dei lunghi capelli neri.
Alzo la testa, si chiama Ivory.
"G-grazie." le dico.
"Allora, sembra tu abbia qualche problema, giusto?"
Faccio cenno con la testa.
"Allora unisciti alla nostra gilda, i Laughing Coffin, ti aiuteremo!"
Che emozione! Finalmente smetterò di rimanere solo!
"S-sì, grazie!"
Sembra quasi un Deus Ex Machina, da non credere!
"Vieni, ti conduco da loro."
"Dove si trovano?"
"E' un segreto."
"Un segreto?"
"Tu seguimi e basta, d'accordo?"
"Sì..."
Perché diavolo è un segreto? Non capisco.
Ma poco importa, sto per farmi finalmente degli amici.
Mi porta ben lontano dalla città d'inizio, di fronte a una cascata.
C'è un uomo appoggiato al muro roccioso che sta con le braccia conserte. Appena ci vede, si avvicina.
"Chi è?" chiede ad Ivory.
E' incappucciato ed ha la maschera di un teschio che gli copre il volto.
"Un nuovo membro."
L'uomo guarda Ivory stranito.
"Un ragazzino? Ma dai!"
"Ehi, io me la cavo!" faccio io.
Tutti mi sottovalutano qui, maledetti!
"Se ti ha scelto Ivory un motivo ci sarà..."
Scrolla le spalle e torna ad appoggiarsi al muro, facendo pressione su una roccia, che incomincia a muoversi.
"Eh?"
Il tipo si toglie nuovamente dal muro ed esso si smaterializza, mostrando un passaggio.
"Wow..."
Non ho parole. Sono stupito.
Ed anche sovraeccitato, fin troppo.
"Dai, entriamo." mi dice Ivory.
Noi due entriamo, l'uomo rimane fuori. Riesco a leggere il suo nome: ZaZa Occhi Rossi.
Il muro dietro si rimaterializza, lasciando ZaZa fuori.
Il passaggio conduce ad una piccola sala con una tavola rettangolare che potrebbe ospitare almeno dieci persone.
C'è un solo uomo, seduto sulla sedia di fronte a me. E' incappucciato anche lui. Si chiama PoH. L'atmosfera mi sembra un po' tetra...
"Cosa mi hai portato, Ivory?"
"Un nuovo assassino."
Aspetta, cosa ha detto?
"Assassino?! Io non-- "
Ivory mi fa sedere sulla sedia che avevo di fianco e mi tiene fermo.
Cosa sta accadendo?
"Ehi! Aspettate, dev'esserci un malinteso! Io non sono un assassino!"
"Lo diventerai." mi dice quel PoH.
Cosa vogliono da me?!
"Ti ho visto, sai? Sei così scarso a questo gioco. Sai che uccidere un altro giocatore ti porterà moltissima esperienza?" mi dice Ivory, con un tono sarcastico.
"Io non voglio uccidere altri giocatori! Non sono un assassino!"
Comincio a dileguarmi per cercare di scappare.
"Sta fermo un po', ragazz-- "
Mentre cerca di bloccarmi, tirò una testata ad Ivory, colpendole il mento. Riesco ad alzarmi dalla sedia ed incomincio a correre verso l'uscita.
Ma mentre corro mi torna in mente che... l'uscita è chiusa. Perciò di colpo mi fermo.
"Lurido ratto!"
Ivory, che mi stava inseguendo, mi raggiunge e mi prende per i capelli, riportandomi da PoH.
"Ascoltami, ragazzo, in questo gioco è questione di uccidere o essere uccisi, capisci? Perciò noi non uccidiamo per sfizio, ma bensì perché sono le regole di questo mondo che ce lo impone.
"Non è vero, esiste anche la collaborazione!!"
PoH comincia a ridere dopo un attimo di silenzio.
"E dov'è questa collaborazione? Eh?"
Quello che ho detto mi si è ritorto contro, difatti, non c'è spirito di collaborazione in questo gioco, neanche ora che si rischia la vita.
Non dico nulla.
"Povero sciocco, non essere infantile! Non credere a cose come il «Potere dell'Amicizia», perché non esistono."
In effetti è un concetto infantile quello della collaborazione fra tutti. Non posso fare altro che dargli ragione.
"D'accordo, allora... chi è che devo eliminare?"
Penso di aver perso tutta la mia umanità con queste parole, ma io voglio vivere...
"Questo è lo spirito, ragazzo! Due viandanti qualsiasi andranno bene, ci servono le loro risorse. A te daremo tutti gli EXP."
"D'accordo..."
Io ed Ivory raggiungiamo un sentiero dove una coppia sta passando. Bisticciano di qualcosa.
"Quando sarò pronta, ti darò il via." mi dice Ivory, a voce bassa.
Faccio un semplice cenno con la testa.
La coppia si avvicina e Ivory mi dice un semplice «Via».
Saltiamo entrambi contro la coppia all'attacco.
"Non è il vostro giorno fortunato!" dice Ivory ai due.
Non riescono nemmeno a sfoderare le armi per quanto sono impanicati.
Con una semplice pugnalata Ivory elimina il ragazzo. La ragazza prova a fuggire.
"Prendila, Jelly!" mi dice Ivory.
Corro verso la ragazza e la atterro saltandole addosso.
Continua ad urlare e a piangere.
"NO! TI PREGO!" urla.
Esito... non riesco a farlo...
"Mi spiace..." le dico.
E le conficco il pugnale nel collo, eliminandola.
Non sono più lo stesso, sono cambiato. Sono... un assassino.
Passano diverse settimane, e le cose cambiano.
Fino al 15 Dicembre 2022...
Quando vengo affondato dal pugnale di Ivory e cado tra le braccia di Elros, che mi implora di non morire.
Tanto meglio morire. Così come sono, non credo sarei mai riuscito, una volta fuori dal gioco, a guardare in faccia la mia famiglia e tutti quelli che conoscevo. Sono diventato un assassino e questo è ciò che merito.
Grazie, Elros. Grazie per avermi accolto nella tua squadra. Grazie per avermi compreso e incoraggiato. Grazie di essere diventato... l'unica ragione per cui continuavo a combattere.

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Capitolo 12
*** La rabbia del Guerriero ***


Sono steso sul letto, lo sono da una mezza dozzina di ore, ormai.
E' arrivato giorno, perciò decido di alzarmi e di uscire.
Mi passano delle immagini per la testa. Quelle immagini. Non riesco a non pensarci.
Come ricordo, mi sono tenuto i suoi occhiali.
Non l'ho ancora raccontato agli altri, e lo farò quando si sveglieranno.
"Ehi, Elros, già sveglio?" dice Nireddo.
A parlar del diavolo...
"Sì, oggi non ho chiuso occhio."
Come posso dirglielo in modo leggero? Forse è meglio chiedere a Meadow.
Mi avvicino alla sua stanza e busso alla porta.
"Meadow, sono Elros."
"Cosa c'è?"
"Devo parlarti."
"Entra pure."
Apro la porta e la vedo mentre si ordina l'inventario.
"Ascolta, come diciamo agli altri di quella faccenda?"
"Inventiamoci qualcosa: Diciamo che ha abbandonato il gruppo per inserirsi nell'Armata."
"No, non va bene. Non è da lui, nessuno ci crederebbe. Dobbiamo trovare un modo di dirlo a tutti, senza però essere troppo pesanti, cercando di trattare la cosa con leggerezza."
"Aspetta..."
Di scatto, appoggia entrambe le sue mani sulle mie spalle, per un attimo sobbalzo, e allo stesso tempo arrossisco.
"Ho un idea! Facciamogli vedere il monumento di metallo al primo piano."
"Potrebbe andare bene... ma c'era davvero bisogno di fare questo gesto?"
E, sempre di scatto, toglie le mani dalle mie spalle, distogliendo lo sguardo.
"G-già, scusa." dice.
A volte è difficile pensare che sia davvero più grande di me, di ben due anni per giunta. Non si comporta proprio come una della sua età, o, per meglio dire, come le ragazze della sua stessa età che conosco io. Certo, non è sicuramente un male.
Il monumento di metallo... in questo modo vedrebbero scritto il nome di Jelly sbarrato. D'altronde non ho il coraggio di dirlo, perciò sembra la scelta migliore.
Usciamo entrambi dalla stanza e ci dirigiamo da Sherley, Oil e Nireddo, che sono appena fuori dalla locanda, ad aspettarci.
"Fratellone, dov'è Jelly? Non c'è in camera sua e neanche nella locanda." mi dice Sherley.
Cavolo, non volevo farlo subito, ma a quanto pare non ho scelta.
"Ragazzi, dirigiamoci al primo piano." dico.
"E perché?" dice Sherley.
"E' una questione seria..."
Con il cristallo del teletrasporto, raggiungiamo il primo piano e, successivamente, il monumento di metallo nella stanza dei risorti.
"Osservate... per bene." dico.
Dopo qualche secondo pare se ne siano accorti tutti.
"Che cosa significa? E' uno scherzo?!" dice Nireddo, alzando un po' il tono di voce e rivolgendosi verso di me, con lo sguardo arrabbiato.
"Fratellone, come è potuto accadere?"
Sherley ha le lacrime agli occhi e si è accasciata a terra.
Oil fa solo un semplice urlo, per poi abbassare lo sguardo e coprirsi gli occhi.
"Ehi, bastardo!" mi dice Nireddo, camminando velocemente verso di me.
Mi prende per il collo e mi solleva.
"Che cosa hai combinato?!" mi urla contro, arrabbiato.
"Non avevi detto che non avremmo subito perdite? Brutto stronzo! Io mi fidavo di te! Pensavo fossi un leader decente, ed invece mi sbagliavo, sei solo un egoista!" urla ancora.
"Se io fossi stato un egoista non penso vi avrei portato qui per mettervi al corrente dell'accaduto. Se fossi stato un egoista, tutti voi sareste già morti!" ribatto, sempre urlando.
Ormai tutta la gente nella stanza ci sta sicuramente guardando.
"Adesso ti dai anche delle arie, eh?!"
Mi getta per terra, facendomi sbattere la testa contro il muro.
"Ehi, basta così!" dice Meadow, mettendosi dinanzi a Nireddo.
"Guarda come sei ridicolo, ti fai persino proteggere da una ragazza! Sicuramente, nella vita reale, sei solo uno stupido marmocchio quindicenne che non ha neanche una ragazza e che si rinchiude nei videogiochi perché non riesce a guardare in faccia la realtà!"
"Già..." dico.
Un piccolo respiro.
"... e cosa c'è di male?"
"E allora goditi la tua «vita», se davvero vuoi chiamarla tale!"
E, con il cristallo del teletrasporto, se ne va. Pochi secondi dopo, la squadra diventa di soli quattro membri.
Quattro membri: Io, Sherley, Meadow e Oil.
"Cosa facciamo ora, Elros?" mi chiede Meadow.
"Continuiamo per la nostra strada, come sempre."
"Ma, papà, siamo solo in quattro e noi tre siamo solo da supporto." dice Oil.
"Sta tranquilla, Oil, ce la faremo." dice Meadow.
"Come fai a dirlo con certezza?"
"Conosco abbastanza tuo «padre» per sapere che con lui saremo al sicuro."
Davvero? In fondo, non le ho raccontato molto di me, è stata più lei a raccontare di se stessa.
"Fratellone, posso parlarti in privato?" mi dice Sherley.
"Certo."
Mi rialzo da terra, ed esco dalla stanza dei risorti con Sherley.
"Fratellone... devo chiederti una cosa..."
Ha lo sguardo abbassato.
"Cosa c'è?"
"Ecco... tutto quel tempo che passi con Meadow, il fatto che ti rivolgi sempre e solo a lei..."
"E quindi?"
"Non mi starai mica scartando? Perché non mi parli più come una volta, ormai parli solo con Meadow."
Faccio una piccola risata, non resisto.
La abbraccio, facendole appoggiare la testa al mio petto.
"Ma certo che no, Sherley! Tu avrai sempre la priorità, non ti sto affatto scartando. Sei mia sorella, e non ti libererai di me così facilmente."
"Grazie, fratellone, è un sollievo."
Purtroppo in parte ha ragione, mi sono avvicinato a Meadow ma un po' allontanato da lei, ma questo non vuol dire che finirò col non considerarla del tutto. Dopotutto, è mia sorella. E' per lei che continuo a combattere.
"Dai, torniamo da Meadow e Oil."
Si stacca da me e torniamo dalle due.

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Capitolo 13
*** Non ce n'è bisogno ***


Procediamo nel 3° piano, alla ricerca della porta del boss.
Devo rivalutare tutte le tecniche utilizzate finora. Ora, da sei siamo arrivati a quattro. Io sono l'unico davvero efficace nel corpo a corpo. Sherley utilizza un pugnale, ma è pericoloso avvicinarsi così tanto per colpire. Meadow non ha nessun'arma ravvicinata, usa il suo arco, che utilizza velocemente, ma non è abbastanza. Non ha possibilità di contrattaccare contro un nemico che la assale, così come non ha modo di difendersi da esso. Oil ha qualche miracolo offensivo, ma è la stessa questione di Meadow. Non può stare a distanza ravvicinata, il tempo per il casting è troppo lungo.
Cosa fare? Non ne ho idea.
"Elros, eccoci." dice Meadow.
La porta del boss... è di fronte a noi.
"No. Non me la sento di farlo." dico.
"Ma, Elros, dopo tutta quella strada-- " dice Meadow.
"Pensi che non lo sappia?! Abbiamo fatto tanta strada, e allora? Arruoliamo qualcuno, non siamo sicuri di farcela in così pochi." dico, alzando un po' il tono del voce.
Sono nervoso, maledizione!
"In questo gioco, anche con 50 giocatori non si è mai sicuri di vincere!" risponde Meadow, alzando anche lei il tono di voce.
"Già, ma almeno le possibilità di vittoria aumentano!"
"E tu ti basi sulla quantità di gente? Conta la nostra potenza, non la nostra quantità!"
"Quindi vuoi opporti al tuo leader? Io mi preoccupo e questo è quello che ottengo?"
"Io non sto dubitando dei tuoi modi di fare, ma penso che potremmo avere delle possibilità di riuscita!"
Mi fermo un attimo a pensare.
"E allora, Meadow, prendi."
Le do una spada.
"Quella è l'arma che avevo prima di questa, quindi se la cava. Ci serve almeno un'altra persona che combatta in corpo a corpo, e tu mi sembri adatta."
"E loro due?"
"Manterranno le distanze, facendo da supporto."
Entriamo nella stanza del boss. Come al solito la stanza s'illumina.
Il nome del boss: Fallen Elven Commander.
Ha un'armatura d'argento un po' scurita, ed è un non-morto. Brandisce una spada pesante ed uno scudo, non sembra particolarmente veloce.
Sguaino la spada insieme a Meadow e ci lanciamo all'attacco.
Con uno scatto, il boss colpisce la mia spada con lo scudo, sbilanciandomi, ma Meadow riesce a colpirlo alle spalle per via della sua apertura.
Faccio un balzo all'indietro.
"Sherley, attacca!"
"Getto d'acqua!" urla Sherley.
Uno potente spruzzo d'acqua colpisce il boss.
Il nemico è bagnato.
"Ora, Oil!"
"Doppio fulmine!" urla Oil.
Il fulmine colpisce il boss che, essendo bagnato, viene potentemente folgorato.
Ora è il mio turno.
Corro rapidamente verso il boss, che è stordito, per dargli un potente taglio con la spada.
"Meadow, Switch! Impugna l'arco!"
Con una maestria incredibile, spicca un salto e, mentre è a mezz'aria, riesce ad equipaggiare l'arco ed a sparare due frecce.
Guardo questa scena, e capisco che la scelta di farla entrare nel gruppo sia stata ottima. Penso di provare qualcosa per lei... ma è ancora presto per dirlo.
Mi lancio all'attacco una volta ricaricata la stamina, spiccando un salto e colpendolo alla testa.
Ricevuto il colpo, il boss indietreggia.
E' a due barre e mezzo di vita.
Emette un urlo di battaglia, poi la parte superiore della sua armatura cade, lasciando il suo torso e il suo cranio, scheletrici, scoperti. Successivamente getta anche via lo scudo, impugnando la spada a due mani.
Si getta verso di me con un salto e un successivo attacco in picchiata. Riesco ad evitarlo, ma si riprende subito.
"Cosa?!" dico, ad alta voce.
E' velocissimo! Non riesco a sfuggire ai suoi due fendenti.
"Fratellone!" urla Sherley.
Estrae il pugnale, mentre nell'altra mano tiene la staffa.
"Lama di fuoco!" urla.
Il pugnale di Sherley viene avvolto dalle fiamme.
"Yaaaaaah!" con un urlo, si scaglia verso il boss, che viene preso alle spalle.
"Meadow, colpiscilo! Oil, supporto!" dico.
Meadow colpisce il boss e Oil viene a curarmi.
Dopo essermi rigenerato, dico a Sherley e Meadow di indietreggiare.
"Pronta, Sherley?" dico a quest'ultima, che è di fianco a me.
Fa cenno con la testa.
"Skill: Cross of the Death!" urliamo entrambi.
«Cross of the Death» è un abilità che può essere effettuata da due giocatori della stessa squadra e che dispongono di un arma corpo a corpo. Permette di tagliare il nemico a croce, infliggendogli un gran quantitativo di danni.
Di norma, non può funzionare tra una spada e un pugnale, poiché il pugnale fa molti meno danni di una spada, e la differenza massima di danni tra le due armi dev'essere di 3. Grazie, però, all'incantesimo «Lama di Fuoco», il pugnale aumenta di molto il suo danno.
Nonostante questo, credo proprio debba comprarsi anche lei una spada.
"Meadow, colpiscilo!" dico.
Meadow scocca una potente freccia sulla tempia del boss.
I suoi HP sono azzerati, abbiamo vinto!
Il boss scompare smaterializzandosi.
"E' stato faticoso, ma ce l'abbiamo fatta." dico.
"Fratellone, sono stata brava?"
"Ma certo, Sherley!"
Sherley salta di gioia, mi scappa una risata.
"Cosa ti dicevo?" mi dice Meadow.
"Già, la nostra squadra è apposto così, anche se siamo solo in quattro." dico.
"D'altronde, «il troppo stroppia», no?" ribatte.
Faccio cenno con la testa, mentre sorrido.
Non so perché sto sorridendo, ma evidentemente qualcosa mi rende felice.
O... qualcuno.

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Capitolo 14
*** La gelosia dell'Avventuriero ***


25 Giugno 2023, 30° piano di Aincrad.
"Adesso spiegatemi nuovamente perché siamo qui invece di andare verso il 50° piano." dico.
"Perché questa città è piena di cose fighe, amico!" dice Louis.
"E le cose fighe non ce le facciamo scappare!" dice Donna.
Louis e Donna sono due avventurieri che abbiamo incontrato nel 23° piano. Cercavano una squadra con la quale stare e, dato che anche noi avremmo avuto bisogno di aiuto, li abbiamo accolti. Non l'avessimo mai fatto.
Hanno intenzione di setacciare tutta la città solo perché ci sono parecchi negozi. E loro vanno pazzi per gli oggetti. Sinceramente, non li capisco.
Ora dovremmo essere già al 50° piano, se non fosse per loro.
In questi ultimi mesi, i «Cavalieri del Sangue» sono diventati la gilda più forte del gioco. Ormai tutti i boss obbligatori vengono sconfitti da loro. La gilda è guidata da Heathcliff, probabilmente il giocatore più forte di tutti. L'ho visto una sola volta in azione ed è assurdamente forte.
In quanto ai Laughing Coffin, ho sentito che il numero di assassini e di assassinii sta aumentando sempre di più, ma rimangono comunque una gilda nascosta. Attualmente, i Cavalieri del Sangue stanno cercando la loro base per neutralizzarli definitivamente, ma sembra siano nascosti davvero bene. E, anche se venissero trovati, sono sicuro riuscerebbero a scamparsela con molta facilità.
D'altronde, ho provato sulla mia pelle le abilità di alcuni suoi membri...
"Avanti, Elros! Andiamo!" mi dice Donna.
Riesco a vedere solo metà della sua espressione per via della sua lunga frangia che le copre metà volto. Una lunga frangia castana. Sarebbe perfetto per un nomignolo.
"E va bene, Frangia Castana!" le dico.
Donna arrossisce, non avrei dovuto dirlo...
"Che bel nomignolo, leader!" dice.
Gli altri mi stanno guardando strano.
Mi ero dimenticato: Donna non osa mai contraddirmi o mettersi contro di me. Mi sa che pensa davvero che io sia un suo superiore.
Certo, non sto dicendo che gli altri si ribellino, però almeno esprimono il loro vero parere.
Infatti se io provassi a...
"Ti piace questo nomignolo?" le chiedo.
"S-sì, assolutamente!"
"A me no." rispondo.
Fa parte del gioco, ora infatti...
"N-neanche a me, Elros! Anzi è proprio brutto!" risponde.
Cosa dicevo? Prima o poi dovrò farle capire che comportarsi così non mi fa piacere. Mi fa sentire ciò che non sono...
"Ma continuerò comunque a chiamarti Frangia Castana!"
"Ah, certo. D'accordissimo."
...
"Ascolta, vogliamo darci una mossa o vuoi continuare a flirtare con Donna? Visitiamoli tutti, e in fretta!" mi dice Meadow.
Meadow è diventata decisamente più dura di prima. Anzi, più che dura, direi che non ha più peli sulla lingua. Dice le cose così come la pensa. Non che non lo facesse di già, ma prima almeno si limitava a dirli con un po' più di gentilezza.
In pratica, l'esatto contrario di Donna.
Possiamo dire invece che Oil e Sherley non sono cambiate affatto. Sempre le solite.
Louis mette la mano davanti alla fronte per coprire gli occhi dal sole e si guarda attorno.
"5 Negozi in vista, oggetti interessanti dentro." dice.
Sì, è un tipo davvero strambo. E i suoi riccioli biondi lo fanno sembrare ancor più strano.
Louis non sembra avermi molto in simpatia, non so perché, ma mi è comunque grato per averlo accolto.
Ogni tanto, faccio una visitina al monumento di ferro al primo piano per controllare se Nireddo sia ancora vivo. Per quanto non sia più con noi, è stato comunque un compagno di avventura. E io non dimentico facilmente i compagni, neanche quelli che mi tradiscono.
Come è successo nella vita reale...
"Fl-flirtare?! Io non stavo assolutamente flirtando!"
"Ne sei davvero sicuro?" mi dice Louis, rivolgendomi un'occhiata minacciosa ed un tono antipatico.
Seriamente, cos'ha contro di me?
"Dai, visitiamo questi negozi." dico.
Gli sto facendo un favore e nemmeno mi ringrazia...
Dopo circa due ore, abbiamo setacciato tutti i negozi del posto.
Louis e Donna stanno osservando gli oggetti che hanno preso.
"Ah, che bello!"
"Stupendo!"
Continuano a dire cose di questo tipo, talvolta emettono anche qualche gemito.
D'accordo tutto ma non capisco proprio il bisogno di gemere, insomma...
"Beh, almeno ringraziatemi." dico.
Almeno la giusta ricompensa...
"Ma certo, la ringrazio, leader!" dice Donna.
Louis si limita solo a sbuffare, infastidito.
Stringo il mio pugno destro, che nervoso!
"Papà, andiamo alla locanda?" mi chiede Oil, stringendo con entrambi le mani la mia mano sinistra.
"Ma Oil... dovremmo sbrigarci ad an--"
"Dai, non vorrai mica far stancare la tua «figlioletta»? Avanti, andiamo alla locanda!" dice Louis, interrompendomi.
Non dico nulla e incomincio ad incamminarmi, con gli altri dietro, verso la locanda.
Poco prima di entrare in una stanza e riposare, fermo Louis prendendolo per il braccio.
"Ehi, devo dirti un paio di cose, facciamo un giro." dico.
"Tsk... d'accordo..." risponde.
Usciamo entrambi dalla locanda e cominciamo a camminare per la città.
"Ascolta, perché ti comporti così?" dico.
"Così come?"
"Scherzi, vero?"
"No, affatto."
"Sii serio, perché ti comporti in modo così antipatico con me? Insomma, cosa ti ho fatto?" dico, alzando un po' il tono.
Non c'è nessuno apparte noi in giro.
"Ah, per quello."
"Finalmente capisci!"
"E' colpa tua."
"Colpa mia? E perché? Cos'ho fatto?"
Louis stringe entrambi i pugni.
"Come puoi non capirlo?! Cosa sei, un mago? O uno stregone?!" urla, arrabbiato.
Non riesco proprio capire. Francamente, mi sento stupido.
"Perché... perché tu piaci così tanto a Donna?! Eh?!" mi urla ancora, arrabbiato.
Stavolta però vedo delle lacrime scendere sulle sue guance.
"Avevamo passato così tanto tempo insieme, poi sei arrivato ed hai rovinato tutto!! Tutto!!" urla ancora.
"Io--"
"No, non parlare!! Non parlare, cazzo!!"
"Sappi che, qualunque cosa pensi Donna di me, io non sono interessato a lei." dico, con un tono di voce alto per arrivare al suo stesso tono di voce.
"Non ti credo!"
Mi tira un destro in faccia e mi fa cadere per terra. Se fossimo nella vita reale, a quest'ora starei sanguinando dal naso.
"Sai, mi ricordi tantissimo me." dico.
"Che intendi dire?"
Lentamente mi rialzo da terra.
"Qualche anno fa c'era una ragazza che mi piaceva, ma non ero l'unico. C'era anche un'altra persona a cui interessava. All'inizio non mi pesava troppo, ero abituato ad innamorarmi di ragazze il cui nostro amore non era corrisposto. Poi, un giorno, quella persona si dichiarò a lei. E lei... lei accettò..."
Senza neanche accorgermene, sto incominciando a piangere, mentre parlo a testa bassa.
"Così... così il giorno dopo incontrai la persona che si era dichiarata e provai a farci una rissa. Non andò bene, tornai a casa con entrambi gli occhi neri, due denti in meno ed il setto nasale rotto. Ho... ho sofferto così tanto... così tanto..."
La mia voce si fa sempre più rotta, sto esagerando... ma non riesco a fermarmi...
"Spaccai il mio telefono a metà con le sole mani. E ogni volta che la incontravo, l'amore diventava odio e la voglia di vederla si trasformò in voglia di ucciderla."
"T-tu hai detto che non ti pesava all'inizio che stesse con qualcun'altro, perciò non ho capito bene perché stavolta, invece, non l'abbia sopportato."
"Già, scusa, ho spiegato male io." dico, mentre mi asciugo le lacrime.
"Non mi pesava se non mi avesse accettato, mi pesava se si fosse fidanzata."
"Capisco."
"Tu sei come me. Hai deciso di arrivare alla mia stessa soluzione. Tu, però, sei fortunato. A me Donna non interessa, e sicuramente io non interesso più di tanto a lei."
"Tu dici?"
"Ti aiuterò io a conquistare Donna, d'accordo?"
"L-lo faresti davvero?"
"Certo. Non voglio che la gente soffra a causa mia, o che pensi di soffrire per causa mia."
"G-grazie..."
Gli metto una mano sulla spalla per rilassarlo.
Ed ora... da dove comincio? Non ci avevo pensato.

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Capitolo 15
*** I fallimenti del Cavaliere ***


Il giorno dopo rimango a pensare a cosa poter fare per aiutarlo...
Dovrei chiedere consiglio a qualcuno, ma chi?
Potrei chiederlo a Mea... no, chiedere consigli ad una ragazza su come conquistarne un'altra non è proprio il massimo...
Oppure sì? Ma certo! Forse potrebbe dirmi ciò che potrebbe piacere a Donna. In fondo è una ragazza e dovrebbero pensarla allo stesso modo.
Dato che a quanto pare le ragazze si capiscono solo tra loro...
Mi stavo chiedendo se, dopo un anno in questo gioco, fossi cambiato. La mia risposta: no.
Non sono affatto cambiato, sono rimasto il solito. Nella vita reale non aiutavo nessuno perché nessuno mi aiutava. Ed inoltre sono anche una persona timida... troppo...
Sebbene qui mi trovi completamente a mio agio, come se fosse circondato da un mare di amici comprensivi e con cui posso aprirmi.
Tutto ciò mi è incomprensibile.
Oltre che ad aiutare le persone riesco a dire loro quel che penso, come ho fatto con Meadow, abbracciandola... o con Nireddo, rispondendo a tono alle sue offese.
Ma bando alle ciance, diamoci una mossa.
Incomincio a cercare Meadow ma non la trovo da nessuna parte.
"Ehi, Sherley! Sai dov'è Meadow?" chiedo a Sherley, che è seduta su una sedia a non far nulla.
"Ha detto che aveva una faccenda da sbrigare al 1° piano, non ne sono sicura però."
"D'accordo, grazie, Sherley!"
Utilizzo il cristallo del teletrasporto per recarmi al 1° piano.
Nemmeno ho il tempo di chiedermi dove sia e già la trovo. E' nella piazza principale, ossia il punto di spawn del 1° piano.
Si sta guardando attorno e sbatte il piede destro per terra, come se stesse aspettando qualcuno.
Mi avvicino e mi nota.
"Elros?"
"Eccoti, ti stavo cercando."
"Mi stavi cercando? E per cosa?"
"Ho bisogno di chiederti qualcosa. Piuttosto, cosa ci fai qui? Aspettavi qualcuno?"
"Oh, n-no... io sta-stavo solo..."
Continua a balbettare e non riuscire a finire la frase.
"No, non stavo facendo niente!" dice poi, ad alta voce.
"Ehi, che motivo c'è di dirlo ad alta voce? Avanti, non importa se non vuoi dirmi cosa facevi, l'importante è che ora vieni con me."
"No, io... non è come sembra, insomma... non è che non voglia dirtelo, ma... ma..."
E' la prima volta che vedo Meadow comportarsi così.
"Meadow, calma!"
Metto la mano sul suo polso per sentire le pulsazioni del suo cuore, sono decisamente alte. Troppo. Persino per una persona che ha il batticuore.
"Meadow, sei sicura di stare bene?"
"I-io... s-sto benissim-- "
Meadow non riesce a finire la frase e mi sviene davanti agli occhi.
Per fortuna riesco a prenderla. E' incredibilmente leggera, per essere una diciasettenne.
Ora capisco come si sentono i mariti che prendono in braccio le mogli, in effetti non è proprio una brutta sensazione.
Con l'intenzione di prendere il cristallo del teletrasporto mi ricordo che ho le mani occupate.
E ora? Non posso arrivare fino al 30° piano a piedi.
Vuol dire che aspetterò che si riprenda alla locanda del 1° piano.
Qualche minuto dopo, poso Meadow sul letto di una camera e aspetto che si riprenda.
Sto guardando fuori dalla finestra, c'è sempre questo sole così raggiante in questo piano. Del resto, il meteo è preimpostato.
Passa un'altra mezz'oretta... ed ancora niente.
Ora la sto guardando...
Com'è bella...
Vorrei... vorrei tanto darle un bacio ora, mentre dorme. Come in quella vecchia storia in cui la principessa addormentata si risveglia con il bacio del principe.
Non ho alcun dubbio, la amo. Mi sono innamorato... di nuovo...
Fortunatamente sono una persona che non perde il controllo con molta facilità, quando la mia mente dice di no, non devo farlo.
Però la tentazione è così tanta...
Mi dirigo al bancone della locanda ed ordino da bere.
Mentre bevo la solita bevanda, odo qualcuno parlare con un po' tutti i giocatori nella locanda, in cerca di informazioni...
"Ehi, per caso conoscete una ragazza di nome Meadow? Capelli lunghi e viola, occhi blu, alta più o meno quanto me..."
Chi è quello? Cosa vuole da lei?
"Io la conosco. Perché?" dico.
"Davvero, e dov'è?" mi chiede, girandosi verso di me.
Ha dei riccioli biondi ed ha una benda sull'occhio destro, suppongo quindi utilizza la spada, o qualsiasi altra arma da corpo a corpo, con la sinistra.
"Oh, ora capisco." dice, dopo aver alzato un po' lo sguardo.
"Quindi tu sei quell'Elros di cui parlava..."
"Chi sei? Come la conosci?" dico, alzando un po' il tono di voce.
"Ehi, non alzare il tono, ragazzino!"
"Attento a come parli tu, piuttosto! Sono un livello 45!" dico, cercando di intimidirlo.
"Livello 45? Livello 67, amico!"
Ma l'intimidazione non va bene...
L-livello 67? Ma...
Ora ho capito! Quelle vesti... fa parte dei Cavalieri del Sangue!
"Io sono Greedanur, meglio conosciuto come Greedy o Greed."
"Possiamo discuterne con calma. Potrei sapere perché la stai cercando?"
"In realtà non dovrei stare qui a cercarla, ma avevamo stabilito che ci saremmo incontrati nella piazza del 1° piano intorno a quest'ora."
Ecco perché era qui...
"Per cosa dovevate incontrarvi?"
"Per far sì che lei entrasse a far parte dei Cavalieri del Sangue."
In quel momento, divento furioso.
"Non dire sciocchezze! Lei non entrerà mai a far parte della vostra gilda, perché lei sta con me! Con me e con la mia squadra!"
"Ah sì? E come mai è stata proprio lei a chiedermi di entrare?"
"E'-è stata l-lei...?"
No, non ci voglio credere... non può essere...
"S-stai bluffando!!" urlo.
"Avanti, dimmi dov'è, in modo che me ne possa andare."
"Non te lo dirò mai!"
"Allora la cercherò io..."
"Fermo!"
Gli invio una richiesta di duello. La guarda per un attimo, poi con una smorfia, accetta.
"Ma sei serio, ragazzino?"
Ci dirigiamo nella piazza principale.
Il duello sta per cominciare.
Sfodero la spada con furia. Anche lui sfodera la sua arma: uno stocco.
Uno stocco che utilizza con la destra anche se ci vede solo con l'occhio sinistro.
"Facciamo così, in questo scontro, io terrò la mano sinistra dietro le spalle, sei d'accordo?"
Perché darsi un handicap?
"Certo. Per me va bene."
Il duello è cominciato!
Con una velocità immane, mi corre contro e prova a colpirmi, facendo cinque affondi in un solo secondo.
Provo a contrattaccare attaccando con tre fendenti pesanti, ma riesce a pararli con il solo stocco.
Impossibile!
Non è difficile: devo solo muovermi verso la sua parte cieca.
Corro verso la sua destra e provo ad attaccarlo al fianco.
"Sopresa!" dice.
Con la mano che si teneva dietro le spalle, mi lancia un pugnale da lancio.
Mi prende in pieno. Ecco perché si era messo la mano dietro le spalle.
"Avevo detto che avrei avuto la mano sinistra dietro le spalle, non che non l'avrei usata!" dice, prima di fare una risata.
"Maledetto!"
Utilizzo una pozione di forza, che aumenta i danni della mia arma del 20% per 60 secondi.
Provo a colpirlo ancora, ma riesce comunque a parare tutto.
Comincio a sudare...
Ma come credevo di battere un livello 67...
No, devo farcela... per Meadow...
"AAAAAAH!" urla, venendomi contro, Greedanur.
Mi colpisce per ben quindici volte di seguito in 2 secondi. Ha ridotto i miei HP al 30%.
Solo al 30%, eppure mi sembra di essere stato trafitto consecutivamente da delle lance. Mi sembra di essere già morto.
Riesco a malapena a tenere in mano la spada...
"E ora, il gran finale!"
Gran finale...?
"Skill: Thousand Sword!!"
Thousand Sword, la conosco. E' un'abilità che permette di colpire per mille volte consecutive l'avversario. Ovviamente, però, non tutti i colpi potrebbere andare a segno. Ma considerato che ha un'assurda precisione...
Ho perso di nuovo... non sono riuscito nel mio intento...
Come con Kirito non sono riuscito a sapere il perché delle sue azioni.
Come con Ivory non sono riuscito a punirla, uccidendola direttamente.
Come con Jelly non sono riuscito a salvarlo.
Come con Nireddo non sono riuscito a farlo ragionare.
Sono stanco...
"Skill: Spirit Shield!"
Invoco uno scudo etereo che mi difende dagli attacchi per 10 secondi.
Come se servisse a qualcosa...
Passati i 10 secondi continua a colpire, praticamente ho solo che ritardato la mia sconfitta.
"Ti stai facendo male... eh?" dice Greedanur, continuando a colpire.
"D-dannato..." dico, con la voce rotta.
"NON TI FARO' VINCERE!" urlo poi.
Comincia a balzare all'indietro a ripetizione come se fossi un canguro. Sto piangendo e ho solo il 5% degli HP rimasti. Il prossimo attacco sarà l'ultimo.
Neanche in tempo a dirlo e, recuperandomi con una velocità impressionante, mi colpisce dritto nel petto.
H-ho perso... come al solito...
E oltre a perdere la sfida, perdo anche i sensi.

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Capitolo 16
*** Purple Silhouette ***


Mi risveglio dopo non so quanto disteso su un letto. Meadow è qui, mi sta osservando mentre è seduta sulla sedia, di fronte a me.
Uno scambio di ruoli, praticamente.
"Sei sveglio, grazie al cielo." dice.
"Meadow..."
"Sì, ti spiegherò tutto con molta calma. Scusami se prima mi sono agitata così tanto, è solo che non sapevo come spiegartelo."
"Fa niente, l'importante e che tu mi dica come stanno le cose."
Mi alzo dal letto e lentamente mi avvicino alla finestra.
"Quello che ha detto Greedanur è vero. Sono stata io a chiedere di poter entrare a far parte dei Cavalieri del Sangue."
"Ma non lo avevi detto tu, tempo fa, che la nostra squadra fosse perfetta così?"
"Sì, l'ho detto. Ma... ultimamente mi sono nate così tante preoccupazioni in testa, magari sono solo paranoica, ma non mi sento più al sicuro come prima."
"Non sarà perché sono entrati Donna e Louis, spero."
"No..."
"Dubiti di me, allora?"
"No, ti ho già detto che non è così. E' solo che... non mi sento al sicuro."
"MA IO NON TI FARO' ANDARE VIA!" urlo.
"Ti prego..."
"Ti ho promesso che ti avrei protetto, no? Perciò non abbandonarci, con me sei al sicuro!"
"TI PREGO, CERCA DI CAPIRMI! IO NON MI SENTO AL SICURO CON VOI, PER NULLA!"
Non ho mai visto Meadow arrabbiata... ho esagerato.
"Vai, allora..."
Abbassa la testa, senza dire una parola.
"E pensare che mi sono persino innamorato di te..."
L'ho detto davvero. Non avevo intenzione di farlo.
"Eh?"
"Sì, mi hai sentito bene, tu mi piaci."
"Elros..."
Ha incominciato a piangere, di punto in bianco.
"Non pensavo tu tenessi così tanto a me... ad una persona che nella vita reale non conosci nemmeno..."
"Forse non lo hai ancora capito, non c'è differenza tra questo mondo e il mondo reale. I sentimenti non ci sono solo nella vita reale. Non ho bisogno di incontrarti, parlarti o toccarti per innamorarmi di te. Non importa dove, non importa quando, non importa come, se una persona decide di innamorarsi lo fa e basta. E adesso vai, prima che il mio cuore soffra ancor di più..."
"El-- "
"VAI!"
Meadow va via di corsa, lasciandomi solo in quella stanza.
Anche qui, in un mondo del genere, in un mondo dove posso essere qualcuno... continuo ad essere uno sfigato...
Non posso cambiare ciò che sono. Posso mascherarlo ma non cambiarlo.
Da quel momento, passano due giorni...
Non sono ancora tornato dagli altri, ma ora lo farò, saranno in pensiero.
Mi dirigo al 30° piano, sono ancora lì.
"Fratelloneee!" mi chiama Sherley, sventolando la mano.
"Eccomi. Cosa c'è?" dico.
"Dove sei stato? Mi hai fatto preoccupare!"
"Ho avuto parecchio da sbrigare..."
"E perché Meadow non è più nella squadra? Avete litigato?"
"E'... è una lunga storia..."
"Va bene, fratellone, non c'è bisogno che tu me lo racconti se non vuoi."
Fortunatamente lei è comprensiva nei miei confronti. Capisce cosa sto passando.
Ora che ci penso, devo ancora aiutare Louis...
"Eeeeehi!" dice Louis ad alta voce, mentre corre verso di noi.
A parlar del diavolo...
"Cosa è successo, ciccio? Dov'eri?"
"Ehi, da quando andate così d'accordo?" dice Sherley.
"Siamo sempre andati d'accordo io e tuo fratello, nevvero?"
"S-sì..." dico.
"Ma, piuttosto, facciamoci un giretto, eh?" mi dice Louis, con un sorriso a trentadue denti.
Ci allontaniamo un po' dalla locanda e cominciamo a parlare.
"Allora... consigli?"
"Ascolta, non so cosa dirti... penso che tu debba semplicemente dichiararti, ecco."
"Cosa?! Tutto qua? Ma non ne ho il coraggio!"
"E' l'unico consiglio che posso darti..."
"Ma come? Dai, amico, hai detto che mi avresti aiutato!"
"Ascolta, io non sono uno sciupafemmine, ok? Non so come si conquista una ragazza. E non siamo in un manga, perciò non esistono cliché di alcun tipo!"
"Perché, tu leggi manga?"
"S-sì, perché?"
"Cavolo, pensavo di essere l'unico a farlo! Qual'è il tuo genere preferito?"
"Gli shonen (manga per ragazzi)."
"Ah, sì? I miei preferiti sono invece gli yuri (manga con relazioni esplicite tra ragazze)."
Preferisce gli yuri? Ed io che pensavo di essere un pervertito leggendo un paio di shoujo-ai che, a differenza degli yuri, non finiscono nel volgare...
Continuiamo a parlare di manga, dimenticandoci il discorso di prima...
Poi però se lo ricorda nuovamente.
"Hai ragione, mi dichiarerò!"
"Buona fortuna, e dimmi poi come andrà a finire."
"Sì, lo farò!"
Corre verso la locanda, io incrocio Oil subito dopo.
Che ci fa qui da sola?
"Ehi, Oil!" 
"Oh, papà!"
Mi corre incontro, abbracciandomi.
"Che cosa fai qui da sola?"
"Volevo fare solo un giro."
"Oil... posso chiederti una cosa?"
Divento improvvisamente serio.
"Sì, papà?"
"Potresti smetterla di chiamarmi papà? Sai, mi mette parecchio in imbarazzo e poi sei cresciuta, non credo tu abbia ancora bisogno di chiamarmi così."
"Vorresti dire che mi stai abbandonando?" fa, come se fosse sul punto di piangere.
"Ma certo che no, Oil, rimarrai sempre con noi, se vorrai. E' solo che continuare con questa farsa non serve a nulla."
"M-ma io mi ero affezzionata a te come una figlia si affezziona al proprio padre."
"Io da ora in poi, però, non sarò più tuo padre. Sarò il tuo senpai, se così vogliamo dire."
"P-proverò a smettere, allora..."
"Grazie."
Passano alcune ore e cala la notte.
Oil va via e arriva Louis, correndo.
Ha il fiatone.
"C-c-ce l'ho fatta!! L-l'ho ba-baciata, Elros! L'ho fatto!"
"Contento per te."
"Grazie, amico mio, te ne sono grato!"
Prima di andarsene nuovamente, mi abbraccia molto forte per qualche attimo.
Cavolo, ce l'ha davvero fatta... gli faccio i miei più sinceri complimenti.
Ma... aspetta... sto piangendo.
Perché piango?
Ma certo, avrei potuto fare lo stesso con Meadow... avrei potuto baciarla... farla stare con me. Perché l'ho fatta andare via?!
Scoppio in un poco virile e grande pianto di lacrime, simile a quello di neonato.
Mi pento di me stesso. E' solo colpa mia se non trovo una ragazza! Sono troppo codardo per fidanzarmi. Anche con la ragazza di tempo fa, se mi fossi dichiarato a lei prima di quel tipo, forse ce l'avrei fatta...
Pensavo che Meadow fosse quella giusta... anzi, probabilmente è quella giusta! E' solo la mia codardia che mi impedisce di fare tutto.
E' la mia codardia... o la mia coscienza?
Forse è proprio la mia coscienza che si oppone a certe cose. La mia coscienza mi fa capire quanto l'amore non sia sano. Quanto l'amore sia solo una maschera illusoria del vero dolore. Ma certo, nella mia vita non c'è posto per l'amore, ho capito.
In fondo, non mi sento comunque solo. Devo solo abituarmi a questo. Fino ad ora non ho fatto altro che oppormi alla mia coscienza. Ero cosciente di quello che facevo ma senza sapere che la mia stessa coscienza fosse contraria a tale azione. In parole più semplici, facevo azioni di cui ne capivo la ragione e le conseguenze, senza però accorgermi che tali azioni avrebbero danneggiato me stesso. Azioni che ad altri non farebbero niente, ma a me danneggiano. In fondo, la coscienza è quella cosa che fa male quando tutte le altre parti del tuo corpo si sentono benissimo.
Ed è così che, a poco a poco, col passare del tempo, dimenticai di quei lunghi capelli viola...

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Capitolo 17
*** Lo sfogo dell'Incantatrice ***


25 Ottobre 2024, 59° piano di Aincrad.
Siamo rimasti in cinque, da quel momento. 
Nireddo è morto contro un boss il 19 Agosto di questo anno.
E dell'altra non ne so nulla...
Sono passati quasi due anni da quando siamo qui. Bloccati. Tuttavia, non ho mai pensato che il mondo reale fosse meglio di questo posto.
Ho 17 anni ora, eppure in questo gioco ne sento molti di più.
Guidare un'intera squadra per tutto questo tempo, prendersi tutte le responsabilità... è dura.
Ma me la sono cavata fino ad ora, e di certo non rinuncierò. Scalerò fino all'ultimo piano e sconfiggerò il boss finale. Qualunque esso sia.
Ho smesso di dormire da un annetto, dato che non ne ho bisogno, in questo gioco.
"Sherley, quanto potrebbe essere pericolosa la zona?"
"C'è una città in questo piano, non credo ci siano molti nemici. Potrebbero però esserci dei PK, in ogni caso."
"Non osassero a farsi avanti..."
Sono diventato molto freddo e spietato, se qualcuno mi intralcia la strada lo tolgo di mezzo. Certo, non vuol dire che lo faccia in ogni caso.
E' solo che... se esagerano... non la passano liscia.
Comunque, fino ad ora, ne avrò ammazzati solo un paio di giocatori, oltre ad Ivory, ma erano tutti PK o banditi.
"Louis, qualche notizia riguardo alle altre gilde?"
"I Cavalieri del Sangue sembra abbiano scoperto il boss del 75° piano. Dovremmo affrettarci ed affrontare il boss insieme a loro. Pochissime le presenze di Laughing Coffin, inoltre."
I Laughing Coffin sono stati attaccati dai Cavalieri del Sangue e decimati, perciò il tasso di criminalità è diminuito. Inoltre, con l'Armata a difendere i primi 25 piani e i Cavalieri del Sangue a proteggere i restanti, i Laughing Coffin non si faranno più vedere in zone troppo popolose.
Non posso che esserne contento...
Ma io mi chiedo, i Cavalieri del Sangue lo stanno davvero facendo per proteggere i giocatori o vogliono solo farsi vedere? Quell'Heathcliff è davvero un'eroe o solo uno sbruffone egoista? Che possa avere secondi fini?
Però... chissà come starà ridendo sotto i baffi Kayaba, là fuori.
Da una certa parte, però, devo ringraziarlo. Grazie a quest'esperienza sto imparando moltissimo.
"Attenzione!" urla Donna.
Un gigante spawna all'improvviso di fronte a noi.
"U-un gigante? Non è tra i nemici di questa zona!" dice Louis.
"E che differenza fa? L'importante è andare avanti." dico.
"Già." dice, prima di fare un sorrisetto e sguainare lo spadone.
Anch'io caccio la mia spada e il mio scudo, così come Donna caccia la sua scimitarra e Sherley la sua staffa.
"Thunder Bolt!" urla Oil, scagliando dei potenti fulmini sul gigante.
"Big Wave!" urla Sherley, invocando un'altissima onda e inondando il gigante.
"E' il nostro turno!" dico.
Louis si occupa della parte inferiore, mentre Donna ed io attacchiamo la parte superiore. Dopo un po' di colpi va giù.
Poco tempo dopo, incrociamo alcuni Cavalieri del Sangue.
"Scusateci, Cavalieri del Sangue..."
Non sapevo come aprire il discorso, perciò mi limito ad essere cortese.
Si girano tutti verso di noi, dopo un paio di attimi.
"Sì?" mi dice uno di loro.
"Ho sentito che avete trovato il boss del 75° piano e ci chiedevamo se ci saremmo potuti unire a voi nella battaglia."
"Spiacente, ma questa è una questione riguardante unicamente noi Cavalieri del Sangue."
"Oh, avanti! Vi prego!"
"Non possiamo mettere in pericolo membri che non sono della gilda!"
"Siete sicuri che sia per questo motivo? Oppure volete solo tenere tutta l'esperienza per voi?"
"Che cosa?! Ma come ti permetti? Sparisci!"
"Tsk... dannati..."
"E' troppo pericoloso persino per voi, Elros."
Di chi è questa voce? L'ho già sentita...
E' arrivato un altro gruppetto di Cavalieri del Sangue... e tra di loro c'è quella ragazza.
"Ah, sei tu. Scusa, com'è che ti chiamavi?" dico.
Sono sincero, non ricordo il suo nome.
"Non dirmi che te ne sei dimenticato, Elros? Mi chiamo Meadow!"
Il mio cervello esplose al sentire quel nome. Mi fece ricordare tutto ciò che avevo passato a causa sua.
"Meadow, giusto. E perché sarebbe pericoloso persino per noi?"
"Non potete affrontarlo insieme a noi! Punto!" dice, alzando la voce.
"Vabbè... stupidi sbruffoni..." dico, rassegnandomi.
Controllo l'inventario in modo completamente casuale, aspettando che se ne vadano, e, pochi attimi dopo...
"TU SEI SOLO UN TROIA!" urla Sherley, probabilmente riferito a Meadow.
"Come scusa? Sei andata per caso di testa, Sherley?"
"Non chiamarmi così, come se fossimo amiche!! Ti sembra questo il modo di comportarsi?! Ci hai abbandonati, facendo soffrire sopratutto mio fratello! Dopo che ti aveva promesso sicurezza! Avrebbe dato la sua stessa vita per te! E tu lo hai abbandonato come se non te ne importasse nulla!! Non ci hai nemmeno degnati di un saluto, e non avresti degnato di un saluto neanche mio fratello se non ti sarebbe venuto a trovare. Lui si preoccupava per te, lui ti ha protetta!! Troia, troia e solo troia!!" urla ancora Sherley.
Le sue parole mi colpiscono davvero tanto, non mi sarei mai aspettato di vedere Sherley così.
"E adesso vorresti anche proibirci di combattere un boss, come se non avresti qualcosa da dare in cambio?!!"
"Sherley, basta cos-- "
"No, zitto, fratellone! Mi sono trattenuta per tutta questo tempo! Io voglio che si vergogni! Che si vergogni di ciò che ha fatto! Tu mi hai sempre difesa, anche quando non avevo bisogno, fratellone. Ed ora anch'io voglio difenderti allo stesso modo!!"
E' la prima volta che Sherley mi zittisce. Io non pensavo che, dentro di sè, si stesse trattenendo in questo modo.
Intanto Meadow, che è stata completamente umiliata, scappa via verso la città.
"Sherley..."
La abbraccio e la faccio appoggiare al mio petto. Ha gli occhi lucidi.
"Scusa, dovevo ricambiare il favore..."
"Sherley, tu non devi ricambiare niente, io sono tuo fratello maggiore ed è mio compito difenderti. Non devi sentirti in debito con me."
"Però dovevo dirgliene quattro a quella troia..."
"Scusami, in parte è anche colpa mia. Sono io che non sono riuscito a capirti. Non pensavo tu stessi soffrendo per me, ho completamente ignorato i tuoi sentimenti e le tue emozioni in tutto questo."
"No, non ti scusare..."
Dopo tutto ciò, non so proprio cosa pensare. Non parlerò con Meadow. Non la consolerò, non stavolta. Sherley ha completamente ragione ed io non voglio negare la verità. Meadow si è comportata in modo meschino ed egoista.

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Capitolo 18
*** Ci rivediamo dall'altra parte ***


Sono arrabbiato poiché non potremmo combattere il boss del 75° piano.
Così non sopravviveremo a lungo! A stento riusciamo a combattere nel 71° piano, senza EXP non andremo da nessuna parte!
Quei Cavalieri del Sangue... dannati egoisti...
Tutta questa strada... tutto questo tempo... per scoprire che non siamo in grado di andare avanti.
E' il 26 Ottobre. E non so cosa fare...
Andare avanti a mio rischio e pericolo? O tornare indietro e guadagnare EXP? No, sarebbe un processo troppo lungo, dato che i nemici dei precedenti piani danno molti meno EXP. Ed andare avanti a nostro rischio e pericolo, sapendo che potremmo morire da un momento all'altro, è peggio! Sarebbe come tornare a due anni fa, quando incominciò tutto, dove nessuno sapeva bene come funzionassero le meccaniche e si poteva benissimo morire da un momento all'altro per un semplice errore.
Forse devo ritirarmi? Forse... non vale la pena procedere. Forse dobbiamo solo aspettare che i Cavalieri del Sangue facciano il loro lavoro e finiscano il gioco.
"Ragazzi." dico.
"Per me il gioco si conclude qui." continuo, deciso.
"In che senso?" chiede Louis.
"Ormai, con la poca forza che abbiamo, non me la sento di andare avanti. Non voglio morire."
"E che dovremmo fare, allora?"
"Rimanere qui. Fino a che gli altri non completano il gioco."
"Scherzi, per caso? Non possiamo restare qui ed aspettare che gli altri facciano i loro comodi, Elros!"
"Lo so! Ma non possiamo rischiare così tanto..."
"Allora facciamo così: Chi vuole procedere, alzi la mano."
Donna alza la mano e, dopo qualche secondo, lentamente, la alza anche Oil.
"Oil... anche tu?" dico.
"Scusami..." mi dice, senza nemmeno guardarmi in faccia.
"Bene, Donna, Oil, andiamo!" dice Louis.
Non tento di fermarli in nessun modo. Capisco che non vogliano stare ad osservare, ma vogliano agire. Però, a volte, stare ad osservare è meglio.
"Sherley, tu non hai voglia di procedere?"
"Anche se ce l'avessi, non ti abbandonerei mai, fratellone."
Dopo un paio di minuti Louis, Donna e Oil vanno via.
Devo essere sincero, non mi aspettavo che anche Oil se ne sarebbe andata.
Mi hanno abbandonato tutti: Nireddo, Meadow, Louis, Donna ed infine anche Oil.
Alla fine, l'unica persona che non è andata via è anche l'unica che è con me fin dal primo istante in cui siamo qui. 
Mi chiedo se invece Jelly sarebbe rimasto con me. D'altronde, supportava ogni mia decisione.
Questo mi fa capire che non sono bravo a fare il leader, per niente. Prendo scelte troppo egoistiche, senza pensare al parere degli altri.
E, nonostante questo, però, Sherley è sempre con me.
E sempre lo sarà. Poiché lei per me è come Virgilio per Dante: Senza, mi perderei.
Passano giorni...
E' il 7 Novembre. E siamo sempre qui. Fermi.
E' ridicolo che proprio io che criticavo coloro che non si spostano dal 1° piano sia, infine, diventato uno di loro.
Di punto in bianco, una voce fuori campo dice qualcosa.
Qualcosa che non mi sarei mai aspettato di sentire in quel momento:
"Alle 14:55 del 7 Novembre, il gioco è stato completato."
Vuol dire che...
"Fratellone, guarda!"
Nel menu è ricomparso il tasto di Logout.
"Beh, Sherley, ci rivediamo dall'altra parte."
"Sì, fratello, ci rivediamo dall'altra parte."
E, sincronizzati, premiamo il tasto di Logout.
Non so come e perché, ma il gioco è stato finito seppur i Cavalieri del Sangue fossero solo al 75° piano.
E' stata un'esperienza indimenticabile, che non mi aspettavo sarebbe finita ora. Non dimenticherò mai questa Aincrad. Non dimenticherò mai le volte che ho riso, che ho pianto, che ho combattuto, che ho odiato, che ho amato...
E, alla fine, me la sono scampata come un codardo, aspettando che siano gli altri a finirlo.
Se penso a tutte quelle domande che non hanno avuto risposta... quasi sto male.
Finalmente riapro gli occhi: sono in un ospedale, non riconosco quale. Steso sul letto con una flebo attaccata ed il NerveGear in testa.
Mi tolgo il NerveGear e mi alzo dal letto.
Che strana sensazione tornare nella vita reale dopo tutto questo tempo.
Apro lentamente la porta della stanza.
E mi dirigo verso la reception.
La radio dell'ospedale sta comunicando qualcosa...
"Il videogioco  «Sword Art Online» è terminato, non sappiamo da chi, ma sembra che neanche la Argus si aspettasse che finisse così presto. Vi terremo aggiornati per ulteriori dettagli."
Nella reception ci sono la mamma e Sherley, che probabilmente sarà rinvenuta prima di me.
"Mamma..." dico, sorridendo.
Appena la mamma si gira verso di me, mi corre incontro e mi abbraccia.
"Brandon, finalmente sei uscito anche tu..."
Avevo quasi dimenticato il calore vero di un abbraccio. SAO non trasmetteva lo stesso calore.
E' la prima volta che sono così contento di rivedere la mamma.
I miei capelli sono cresciuti parecchio, dovrò andarli a tagliare.
Passano diverse settimane ed accumulo diverse informazioni:
SAO è stato alla fine completato da Kirito, che ha sventato i piani di Heathcliff, che era in realtà Akihiko Kayaba. Kayaba aveva intenzione di rimanere immortale fino al 100° piano per poi combattere i giocatori arrivati come boss finale.
Ora Kayaba è morto. O meglio, si è suicidato, dato che ha scelto lui di farsi friggere il cervello.
Forse si sentiva in colpa per ciò che aveva fatto...
Ora frequento un'altra scuola. Una scuola fatta apposta per i giocatori rimasti intrappolati in SAO.
Però, oltre a quello, nella mia vita non è cambiato null'altro...
... proprio come immaginavo.

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