Road to Sakura

di unbreakable
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il fallimento di Sasuke ***
Capitolo 2: *** Tutta colpa di Sasuke ***
Capitolo 3: *** Un'irreale realtà ***
Capitolo 4: *** Io credo in me! ***
Capitolo 5: *** Guerra aperta - Parte 1 ***



Capitolo 1
*** Il fallimento di Sasuke ***


«Che succede? Ti sei alzato abbastanza presto!»
«Sembravi un po' strana ieri»
«Eri preoccupato per me?!»
«Se c'è qualcosa che ti preoccupa, dimmelo. Sarò sempre al tuo fianco»
«Sasuke-kun...»


Qualunque ragazza cedeva al suo fascino, anche quando osava solamente recitare delle semplici parole, ed esse avevano sempre un successo clamoroso. La maggior parte delle volte sfoderava un sorriso in grado di catturare il cuore di ogni suo bersaglio, nessuna riusciva a resistere alla sua bellezza. Dopo aver attirato l'attenzione della sua "preda" con una semplice occhiata, proferiva sempre con qualche parola dolce così da farle credere che, per lui, lei fosse la sola ed unica ─ e stranamente aveva successo. Riusciva sempre nel suo intento di conquistare una ragazza, non aveva mai fallito in quell'impresa che, ormai, per Sasuke era diventata facile come bere un bicchiere d'acqua. Era una cosa che faceva praticamente tutti i giorni: flirtava con le ragazze che aveva già conquistato e, quando ne vedeva una che non era ancora caduta ai suoi piedi, si preparava all'attacco e sfoderava il suo fascino magnetico. Si buttava a capofitto anche sulle turiste che venivano a visitare Konoha, e lui era ben lieto di mostrare loro il fascino del villaggio ─ già, intendeva proprio sé stesso. Mica gli interessava far visitare alle ragazze la sua città.
Probabilmente era solo una sua impressione, ma qualcosa nella sua tecnica di seduzione sembrava non funzionare. Con gli stessi gesti e le solite parole aveva conquistato innumerevoli ragazze, ma per la prima volta, una di loro non sembrava essere caduta nella sua trappola. Sakura Haruno, da quando era andato a farle visita, non l'aveva più cercato come di solito facevano tutte le altre. Quando le aveva portato la rosa ─ che lei aveva accettato senza nemmeno replicare, quindi Sasuke si chiedeva dove avese sbagliato. Forse aveva avuto qualcosa in faccia o aveva i capelli scompigliati? ─ e lui le aveva recitato quelle dolci parole, Sakura si era sciolta come un ghiacciolo sotto il sole. Era riuscito a vedere le sue guance imporporarsi e suoi occhi illuminarsi, era anche riuscito ad immaginarla con la bava alla bocca mentre lo guardava. Era la prima volta che una ragazza, dopo averla conquistata, non andava a cercarlo il giorno dopo per passare del tempo insieme. Ovviamente lui non osava tornare dalla solita ragazza per due volte consecutive, aspettava sempre che fosse quest'ultima ad andare da lui, ed ogni volta era così, ma Sakura si dimostrò diversa rispetto alle altre. La cosa lo interessò a tal punto da voler andare nuovamente da lei e tentare un nuovo approccio ─ violando ogni sua regola, o magari verificare solamente se il suo piano era andato a buon fine come sperava e se lei era solamente tanto timida da non avere il coraggio di incontrarlo di nuovo. In qualunque caso, la cosa lo stuzzicò parecchio, talmente tanto da ritrovarsi per la seconda volta davanti alla porta di casa sua. Per precauzione, quella volta, si portò una spazzola ed uno specchio per sistemarsi prima di bussare alla sua porta. Li tirò fuori dalle tasche dei pantaloni e cominciò a pettinarsi con cura i capelli, sorridendo alla sua immagine specchiata nel suo piccolo specchio. Inutile negarlo: Sasuke si trovava irresistibile, talmente tanto da volersi quasi sedurre da solo ─ ma almeno il cervello ce l'aveva, quindi per nostra fortuna, non si sarebbe messo a farsi i complimenti da solo come un idiota. Dopo essersi sistemato con cura i capelli, aprì la bocca e fece riflettere l'immagine dei suoi denti sullo specchio: più bianchi della neve, perfetti come sempre ─ era un suo pensiero, ovviamente; la modestia non gli mancava di certo. Si annusò i vestiti per verificare che profumasse ancora, e ovviamente era più profumato di un fiore ─ la narratrice ci tiene a dire che Sasuke si riteneva più elegante, bello e addirittura più aromatizzato di una rosa; incredibile!
Infine si sistemò con cura i vestiti e posò specchio e spazzola dentro le tasche dei pantaloni, per poi schiarirsi più volte la voce. A quanto pare ci teneva a fare bella figura con Sakura, essendo l'unica - forse - a non essere caduta ai suoi pedi. Dopo ciò, fece un passo avanti e bussò alla porta almeno tre volte di fila, aspettando che la ragazza in questione venisse ad aprire. In quel preciso istante si sentiva pieno di sé e bello come il sole ─ davvero, davvero strano che si sentisse l'uomo più bello sulla Terra. Era sicuro che avrebbe acciuffato il cuore della dolce Sakura con una semplice occhiata, ritenendo il suo sguardo il più profondo e penetrabile ─ basta complimenti...
Dopo qualche secondo, la porta rimasta chiusa fino a quel momento si aprì all'improvviso. Sasuke sfoderò il suo ─ per lui, magnifico sorriso e osservò la ragazza fare capolino con la testa, per vedere chi fosse. Notando che era lui, tirò un sospiro ed aprì del tutto la porta, lasciando intravedere solo il legno del suo pavimento e qualche mobile accostato lì vicino.
«Buon pomeriggio, Sakura» Pronunciò subito lui, con tono pacato. L'espressione della ragazza non lasciava intravedere niente, solo un po' di rabbia che, però, Sasuke non riuscì a notare. Purtroppo per lui.
«Che ci fai qua?» Domandò acida, a braccia conserte. Il ragazzo fece un passo avanti per avvicinarsi di più a lei e osservarla meglio, sperando che si perdesse nei suoi occhi iponitici ─ davvero troppa modestia, Sasuke.
«Avevo voglia di passare del tempo con te, quindi volevo sapere se per caso adesso sei libera» Nonostante Sakura non fosse di buon umore come lui immaginava, quest'ultimo continuava a sorridere e ad adoperare la sua nuova tattica che aveva preparato solo ed esclusivamente per lei. Più in là, durante il loro "appuntamento", ne parleremo così da farvi un'idea chiara sulle intenzioni del ragazzo.
«Ma davvero? Che gentile» Sasuke era riuscito a notare il tono sarcastico usato dalla sua "preda", ma decise di ignorarlo completamente per andare avanti col suo piano. Niente avrebbe ostacolato lui e la sua donna ─ no Sasuke, non è ancora tua, non accellerare troppo i tempi.
«Allora? Vuoi uscire con me?» Insistette, questa volta con tono più dolce. Nonostante Sakura stesse facendo di tutto per resistere alla tentazione di accettare, qualcosa dentro di lei voleva verificare che quello che aveva visto la scorsa notte non fosse un Sasuke cafone e che ci provava con tutte, ma che era come il ragazzo che lei aveva sempre amato e che voleva al suo fianco. L'aspetto era quello, anche un po' della sua personalità pareva essere uguale a quella dell'originale. Forse il modo di vestire era abbastanza diverso, dato che si vedeva che questo Sasuke ci teneva in particolar modo al proprio aspetto e quindi indossava abiti che mettevano in risalto il suo fascino ─ qualcosa mi dice che Sasuke è un patito della moda, o forse è solo una mia impressione?
«Beh, Sasuke-kun...» Disse timidamente lei, con le guance imporporate. A quella visione, Sasuke credette di aver fatto breccia nel suo cuore. Si sentiva fiero di sé e sentì di essere tornato il solito ragazzo capace di conquistare qualsiasi ragazza, che nessuna poteva resistergli, nemmeno quella con la personalità più difficile e con i gusti più strambi. Era sul punto di dirle qualcosa, parole dolci che l'avrebbero sicuramente portata a fidarsi di lui senza alcun indugio, ma un «Sasuke-kun!» alle sue spalle lo fece distrarre e voltare dietro di sé. Inutile dire che quella voce femminile non gli era nuova, essendo quella ragazza una delle sue tante conquiste. Quest'ultima aveva dei lunghi capelli biondi, alcune ciocche cadevano soavi sulle spalle e si posavano con leggerezza sulla sua schiena, coprendola completamente. I suoi occhi erano azzurri e la sua pelle era molto chiara, e sembrava essere ancora più bianca sotto la luce del sole che la ricopriva. Era vestita di un abito leggero, completamente bianco e portava un semplice cappotto di jeans che le copriva le spalle e le braccia.
«Sasuke-kun.. avevo così tanta voglia di rivederti» Disse la ragazza, avvicinandosi timidamente a lui. Quest'ultimo sorrise intenerito ma, più che altro, perché era fiero di aver conquistato una tale bellezza ─ santa pazienza!
«Anche io, Aika» Sorrise in seguito, osservando il sorriso della ragazza in questione che andava spengendosi. Sasuke la osservò con attenzione, non capendo perché, tutto d'un tratto, quest'ultima sembrava essersi incupita.
«Aika?» Disse la ragazza, con tono severo. «Io non mi chiamo Aika» Dopo quella rivelazione, Sasuke ci rifletté un attimo sopra. Non ricordava quasi mai i nomi di tutte le ragazze che conquistava, a volte li confondeva e raramente riusciva ad azzeccarli. Per questo motivo evitava di chiamarle per nome quando le incontrava, ma quella volta aveva fatto un'eccezione perché era stato sicuro che la ragazza in questione si chiamasse in quel modo ─ passo falso, eh?
«Quando ti guardo mi vengono in mente tante parole con cui creare una canzone d'amore, ed Aika significa proprio questo. È un soprannome che ho voluto darti, non ti piace o lo trovi troppo banale per una meraviglia come te?» Strano ma vero, quelle parole avevano avuto effetto sulla ragazza, tanto che il suo viso divenne completamente rosso nell'udire ciò che Sasuke aveva detto. A quanto pare era capace di uscire da quelle situazioni senza alcuna fatica, essendo abbastanza astuto da poter giocherellare con i suoi stessi errori come voleva ─ io lo ritengo un ragazzo fortunato.
La conversazione era finita dopo qualche minuto e la ragazza se n'era andata, lasciando Sasuke in balia della modestia. Nella sua mente scorrevano solo complimenti rivolti alla sua persona: in quel momento si stava ritenendo il più furbo dei furbi, il genio dei geni e colui che conosceva le ragazze meglio di chiunque altro. Se fosse stato un ragazzo qualunque invece di sé stesso, probabilmente avrebbe fatto di tutto per diventare come lui e si sarebbe soprannominato "Sasuke-sensei: colui che ti insegna come parlare con il cuore di una ragazza" ─ la ritengo una cosa molto triste.
Dopo essersi fatto anche troppi complimenti nella sua testa, decise di tornare a dedicare finalmente attenzione a Sakura, che aveva ignorato fino a quel momento. Si portò una mano tra i capelli e si scostò qualche ciocca, scoprendo totalmente la sua fronte. Sorrise beffardo al ripensare a come aveva superato brillantemente l'ostacolo avuto con quella ragazza, ma ora doveva darsi un po' di contegno e pensare alla prossima mossa da fare con la sua dolce Sakura ─ non capisci che non è tua?
«Ti chiedo scusa per questa breve interruzione, ma adesso sono libero di essere t--..» Sasuke, dopo aver aperto gli occhi e aver portato lo sguardo sulla porta di casa della ragazza, si rese conto che era chiusa e che di lei non c'era alcuna traccia. Notò solo un foglietto davanti all'uscio e, incuriosito, lo prese tra le mani e vide che c'era scritto qualcosa sopra.
"Se osi farti rivedere ti tiro un pugno talmente forte da farti volare dall'altra parte del villaggio. Sakura." Sospirò pesantemente a leggere quel biglietto, pensando che, molto probabilmente, aveva sbagliato a dare maggior attenzione alla bionda piuttosto che al suo vero obiettivo. Sapeva bene quanto le ragazze diventavano gelose quando un ragazzo dava maggior attenzione ad un'altra, e quella volta pensò di aver commesso davvero un grave errore. Aveva abbassato la guardia e non aveva messo in atto la sua tattica di conquista esclusiva per la ragazza dai capelli rosa ─ ben ti sta!
Nonostante questo, non si sarebbe arreso e avrebbe continuato nella sua missione per conquistare il cuore di Sakura Haruno. Aveva capito, in qualche modo, che quella sarebbe stata un'ardua missione ma che niente e nessuno gli avrebbe fatto cambiare idea: lei doveva essere assolutamente sua. Non si era mai ritrovato a fronteggiare una ragazza che non lo voleva e che non cadeva nei suoi classici tranelli, ma aveva un sacco di assi nella manica e li aveva tenuti tutti nascosti nel caso avesse incontrato qualcuna come Sakura ─ almeno qualcosa di intelligente lo ha fatto, dai.
Ci saranno altre occasioni per Sasuke di provare a conquistare la violenta ma dolce Sakura, però una domanda sorge spontanea: ce la farà a portare avanti la sua ambizione o lei si mostrerà talmente difficile da mettere in difficoltà il nostro rubacuori tenebroso?







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Salve a tutti i lettori!
Mi voglio del male, lo sento. Ho già altre long da portare avanti (su altri fandom), ma non ho resistito alla tentazione di iniziarne un'altra. Dopo aver visto "Road to Ninja" ed essermi fatta una fragorosa risata ─ ed essermi innamorata di quel playboy di Sasuke, ho voluto cimentarmi in questa - lo ammetto - strana storia. Sakura, dopo averlo visto flirtare con altre ragazze, ha capito che non è il Sasuke di cui è innamorata, quindi mi mi sono domandata "se Sasuke fosse andato da lei dopo aver notato che Sakura non lo cercava, cosa sarebbe successo dopo?". È stata un'idea folle ma volevo assolutamente cimentarmi in questa stramba idea. Volevo soprattutto scrivere qualcosa su questo Sasuke completamente diverso ─ ma che io amo quasi più dell'originale dato che mi fa crepare dal ridere, e provare a renderlo esageratamente fissato con le donne (almeno nel film sembra esserlo ed ho un sacco di idee per questo povero disgraziato ─ probabilmente ne prenderà anche tante da Sakura xD). Ci tengo pure a dire che è la prima volta che mi metto a scrivere qualcosa di demenziale/comico ─ come già scritto nell'introduzione, quindi siate clementi e potrò capire se invece di farvi ridere vi farà deprimere. Però potrò almeno dire di averci provato!
Spero comunque che la seguiate e che vi strappi almeno un sorriso, e ci terrei veramente tanto se mi deste una vostra opinione. Potete anche darmi qualche idea per i capitoli futuri se volete, così magari potreste vedere delle vostre "fantasie" diventare realtà ─ non proprio, ma chi lo sa!
Non credo la farò durare tanto, ma se avrà successo probabilmente cercherò di aggiungere qualche capitolo in più a quelli che ho in mente.
Grazie per averla letta e spero vi sia piaciuto questo primo capitolo.
Alla prossima!

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Capitolo 2
*** Tutta colpa di Sasuke ***


  • Vanitoso: fa di tutto per mettere in mostra le proprie qualità fisiche, morali o intellettuali, vere o presunte, per sentirsi apprezzare e ammirare.

A volte Sasuke era esagerato, metteva prima sé stesso e poi tutto il resto. In ambito ninja si credeva imbattile, pensava di essere una persona geniale ed un ragazzo troppo bello per appartenere a quel mondo. Solo una persona gli diceva di moderare la sua vanità, che doveva considerarsi inferiore almeno a qualcuno che non fosse un suo possibile sosia situato in chissà quale parte del mondo. Naruto ─ alias Menma in quella dimensione, quando lo vedeva alle prese con qualche ragazza, cercava sempre di fargli notare che ne aveva già troppe a cui badare e che, forse, doveva smetterla di comportarsi come un donnaiolo da quattro soldi. Inutile dire che Sasuke mandava sempre al diavolo tutto ciò che l'amico diceva dato che, per lui, il ragazzo in questione era solo invidioso della sua fama ─ già cominciamo male, eh?
In realtà, però, c'era una persona che considerava solo di poco superiore a lui, e quest'ultima era suo fratello maggiore: Itachi Uchiha. Esso lavorava nell'Akatsuki e prendeva ordini dall'Hokage, ed insieme ai suoi compagni faceva qualche missione ed aveva il compito di proteggere Konoha. Aveva una ragazza di cui era profondamente innamorato e la loro relazione andava avanti da anni, ma Sasuke non aveva idea da quanto esattamente stessero insieme. Sapeva solo che lei era molto bella e gentile, e che calzava a pennello con la personalità del fratello. A volte lo invidiava dato che riusciva ad essere contento avendo solo una ragazza intorno che avrebbe fatto qualsiasi cosa per lui ─ Sasuke invidioso, attenzione. Dal canto suo, invece, sentiva che non sarebbe riuscito nemmeno per un giorno a resistere al fascino femminile da cui era continuamente circondato. Le ragazze erano come delle calamite per lui: appena ne vedeva una, non riusciva a rinunciare alla tentazione di buttarsi a capofitto e di farla sua con un semplice sguardo suadente e qualche parola dolce ─ le sue vittime sono parecchio deboli, già. Tuttavia, anche lui, alle volte, sentiva la voglia di mollare quella solita routine da "playboy" e stare con una sola ragazza che potesse renderlo felice e farlo sentire amato ma, come detto precedentemente, per lui era impossibile. Sentiva che tutte avevano lo stesso potere che la ragazza di Itachi aveva su di lui, solo che l'effetto che le altre avevano su Sasuke era differente. Lo facevano sentire così desiderato che, qualche volta, pensava di essere un Dio, sceso giù dal cielo apposta per soddisfare qualunque ragazza che avesse bisogno di affetto e attenzioni. Lui era lì apposta per loro, per farle sentire apprezzate e specialmente per far vedere loro la vera bellezza di Konoha ─ Sasuke sta degenerando sempre di più con la modestia.
Dopo essere stato rifiutato spudoratamente da Sakura Haruno, infatti, l'Uchiha aveva fatto ritorno dalle varie ragazze conquistate per avere un po' di conforto ─ che tristezza, dato che il rifiuto ricevuto dalla rosa lo aveva abbattuto molto. Ricordava che, non molto tempo fa, la ragazza in questione era più timida e raramente gli rispondeva male o gli rivolgeva la parola. Inoltre arrossiva sempre quando, quelle poche volte, parlavano mentre erano con i loro amici. In più lui non aveva mai avuto l'intenzione di provarci con lei, essendo sua compagna di squadra ed anche una delle sue più care amiche; non aveva mai pensato di mettere in secondo piano la loro amicizia per inserire un nome in più alla sua lista di conquiste, ma vedendola nettamente - e improvvisamente - diversa, aveva deciso di violare la sua prima regola e di far provare anche a lei il brivido di avere un Sasuke Uchiha tutto per sé ─ se quello originale è egoista...
Solo ed unicamente per quella volta, il ragazzo decise di chiedere qualche consiglio all'unica persona che aveva le qualità ed il suo stesso fascino per dargli man forte. In quel momento si trovava davanti la stanza di suo fratello maggiore, e quest'ultimo era intento ad indossare il solito abito che metteva quando doveva andare a lavorare con i suoi compagni dell'Akatsuki. Sasuke era rimasto per un'infinità di secondi dietro la porta, pensando e ripensando se fosse davvero il caso di abbassarsi allo stesso livello di un ragazzo qualunque. Perché lui era diverso da tutti gli altri, aveva una dote innata che solamente nel suo sangue scorreva. Insomma, lui era Sasuke Uchiha ─ un idiota ─, colui che aveva avuto il record di ragazze conquistate; faceva bene a mostrarsi disperato perché una sola ragazza lo aveva rifiutato? ─ Sì, fai bene. Suo fratello, poi, lo avrebbe capito? Lui non aveva mai avuto più di una ragazza in tutta la sua vita, da quando si era fidanzato la prima volta era stata sempre la stessa fino a quel momento, quindi come poteva comprendere i sentimenti di un povero ragazzo circondato da mille ragazze che lo desideravano e da una che non lo voleva nemmeno vedere? ─ Itachi non può diventare il Sasuke di Naruto? No, eh?
Nel mentre che rifletteva su quella difficile decisione, suo fratello lo aveva superato e, non ricevendo una risposta da parte del minore, decise di proseguire e dirigersi verso l'uscita di casa. Dopo aver sentito i passi di Itachi allontanarsi si rese conto di star perdendo la sua minuscola occasione di ricevere aiuto per conquistare il cuore di Sakura, dunque con poche falcate lo raggiunse in un attimo, posizionandosi tra lui e la porta. Itachi lo guardò confuso, piegando la testa di lato, mentre Sasuke era ancora dubbioso sul da farsi. Era abituato a mostrarsi forte e sicuro, specialmente quando si parlava di ragazze e, infatti, suo fratello maggiore sapeva quanto il minore si divertisse a far strage di cuori. Lo trovava un po' infantile, però era contento di sapere che non andava mai fino in fondo con nessuna di loro, così da non deluderle il giorno seguente. ─ Speriamo sia davvero questo il motivo, Itachi.
«Sasuke? Che ti prende?» Il fratello lo risvegliò dai suoi pensieri e, il ragazzo in questione, sorrise un po' imbarazzato a ripensare a quello che doveva chiedergli. Non era davvero abituato ad aver bisogno dei consigli degli altri, di solito era lui che consigliava ai suoi amici cosa fare con una ragazza, non era mai successo il contrario. In quel momento, però, sentiva che con le sue sole forze non avrebbe mai conquistato Sakura, avendo fallito per ben due volte consecutive. Il primo tentativo sembrava essere andato a buon fine, ma alla fine si dimostrò essere un fallimento. La seconda volta, invece, un totale disastro. ─ Grazie Sakura, grazie!
«Devo farti una domanda, ma è ovviamente ipotetica!» Disse subito Sasuke, tornando lucido. Cercò di nascondere l'imbarazzo e di mostrarsi sicuro come suo solito, soprattutto perché non voleva dimostrarsi debole davanti a suo fratello.
«Veramente dovrei andare...» Non ebbe il tempo di finire la frase che, subito, il minore gli mise una mano davanti alla bocca, così da farlo tacere. «Se una ragazza inizialmente si dimostrasse interessata a te e, dopo averci provato almeno due volte lei ti rifiutasse senza un valido motivo, che faresti? Ricorda che è una cosa del tutto ipotetica» Pronunciò tutto d'un fiato Sasuke, lasciando interdetto il fratello maggiore che, mentre aveva parlato, aveva cercato varie volte di superarlo così da poter uscire e andare a lavorare. Inutile dire che fallì nella sua impresa dato che, il minore, si era dimostrato piuttosto deciso nel non lasciarlo passare. ─ Non solo pensa di non avere chance di riuscita ma opportuna addirittura il fratello... sì: Sasuke è davvero disperato.
«Lascerei perdere» Rispose l'altro, senza nemmeno pensarci due volte. L'Uchiha minore, invece, rimase piuttosto deluso dalle sue parole. Come poteva arrendersi così facilmente suo fratello, che era quasi più bello di lui ─ ovviamente Sasuke vuole evidenzare quel "quasi" ─ ed aveva il suo stesso fascino magnetico? Come poteva anche solo pensare di arrendersi così facilmente davanti ad una sfida di quel calibro? ─ L'ho detto che è disperato?
«Ma... ma se il ragazzo non volesse lasciar perdere? Se volesse assolutamente conquistarla?» Nel mentre che poneva la domanda, Itachi aveva cercato di fare varie finte al fratello, cercando di passare. Aveva fatto finta di spostarsi a destra mentre, in realtà, si era spostato di scatto verso la parte opposta, trovando un varco da dove poter passare. Sasuke, però, si era dimostrato piuttosto sveglio ed agile e, dunque, aveva bloccato la sua via di fuga. A Itachi faceva piacere quando Sasuke gli chiedeva qualcosa, ma in quel momento aveva davvero bisogno di uscire da quella casa e andare a lavorare. Tsunade, l'Hokage, aveva indetto una riunione quella mattina e tutti i membri dell'Akatsuki dovevano essere presenti. Non aveva idea di cosa sarebbe accaduto se uno non si fosse presentato, ed infatti non voleva scoprirlo. «Sasuke, devo andare...» Il minore lo interruppe di nuovo. «Itachi! È una cosa importante! Ma ci tengo a ricordare che è ipotetica» In quel momento, il maggiore sentiva la pazienza andarsene lentamente. Probabilmente, l'unica soluzione che aveva, era quella di dargli una spiegazione valida alla risposta negativa che gli aveva dato, visto che Sasuke da solo non riusciva ad arrivarci ─ Non la trovo nemmeno una cosa tanto strana. E questa non è ipotetica.
«Se lei ti ha già rifiutato due volte, cosa ti fa pensare che la terza sarà diversa? Evidentemente non sei quello che cerca, ed insistere non le farà cambiare idea; la annoierai e basta, ricevendo un altro rifiuto. A volte, quando la situazione lo richiede, la cosa migliore da fare è arrendersi e smettere di combattere» Spiegò Itachi, con la sua invidiabile saggezza. Vide sul volto del minore un'espressione contrariata, e ciò gli fece capire che aveva sicuramente qualcosa da ridire su ciò che aveva detto. Non voleva subirsi le lamentele del fratello, perciò cercò nuovamente di passare, ma Sasuke lo fermò prendendolo per le spalle, così da non farlo muovere dalla sua posizione. ─ Preghiamo per Itachi.
«Non si può smettere di combattere per una ragazza: è l'unico modo che si ha per dimostrarle che ci tieni! Ed è una cosa ipotetica, se non te lo ricordi» L'Uchiha maggiore sospirò, capendo di essere in trappola. Gli aveva spiegato con le parole migliori che gli erano venute in mente ciò che pensava e quello che avrebbe fatto lui in una situazione simile, e se era una cosa ipotetica come diceva lui, perché insisteva così tanto? ─ Forse, ma è solo un'ipotesi, perché non lo è. Probabilmente il metodo che aveva adoperato, ovvero essere sincero, non era stata l'arma giusta da utilizzare. Non aveva mai visto suo fratello insistere così tanto su un argomento del genere, soprattutto perché non parlavano mai di rifiuti, ma solo di successi continui e di metodi su come conquistare le ragazze ─ ad Itachi ovviamente non interessavano, ma Sasuke doveva condividere con qualcuno la sua passione, no?
Guardando il volto del minore, l'altro capì esattamente cosa doveva fare. Dato che non accettava di essere ─ ipoteticamente parlando ─ rifiutato e quindi non voleva sentirsi dire parole come "arrenditi, è inutile se lei non ti vuole", l'unico modo che aveva di liberarsi da quella struggente situazione, era di dire quello che Sasuke voleva sentire. In pratica, doveva affermare tutto il contrario di ciò che gli aveva detto poco fa; era sicuro che poi gli avrebbe dato ascolto e lo avrebbe liberato dalla sua morsa.
«Hai ragione, probabilmente ho detto quelle cose perché io sono impegnato e non riesco ad immaginarmi con un'altra ragazza» Pronunciò Itachi, sorridendo un po' nervoso. Voleva davvero che il suo piano andasse come sperava. «Continua a provarci finché lei non si renderà conto di aver commesso un errore a rifiutarti, anche se ci volessero una ventina di tentativi. Devi combattere per lei e dimostrarle che ci tieni, perché questo è l'unico modo che hai per farle capire che non troverà nessuno come te. E se i tuoi classici metodi non hanno funzionato, allora adotta una nuova strategia e falle vedere che fai sul serio» Quasi si vergognò di sé stesso; non era abituato a parlare in quel modo con il fratello, soprattutto mentirgli solo per arrivare al proprio scopo. Ma in quel momento non aveva potuto fare altrimenti, essendo tremedamente in ritardo alla riunione indetta dall'Hokage. Notò però, con piacere, che l'espressione del fratello cambiò: sul suo viso si formò un sorriso, e lui si sentì sollevato a pensare di essere finalmente libero. ─ Urrà per Itachi!
«È esattamente quello che pensavo! Grazie mille, sapevo di poter contare sui tuoi consigli! È sempre una cosa ipotetica, comunque...» Che fosse una cosa vera oppure no, all'Uchiha maggiore non interessava: era finalmente riuscito a liberarsi dalla sua presa e la porta era libera, e chiedeva solo di essere aperta e oltrepassata. Con furia, non gli rispose e lo salutò con un semplice cenno del capo, superandolo. Sasuke ricambiò il saluto con una semplice occhiata, osservando poi la porta chiudersi di fronte a sé. Dopo pochi secondi, iniziò a camminare per la casa, senza però entrare in nessuna stanza, nemmeno la sua. Camminava sul legno lucido lavato dalla madre, con una mano a reggergli il mento posato sul palmo. Aveva capito che doveva combattere come mai aveva fatto per Sakura, glielo aveva detto addirittura il fratello ─ lo ha praticamente costretto a dargli ragione, e lo avrebbe sicuramente fatto. L'Haruno si era dimostrata essere la preda più interessante che avesse mai avuto, e fino a poco tempo fa non avrebbe pensato che quella ragazza lo avrebbe attratto così tanto. Del resto, i suoi bersagli erano sempre di un certo livello, soprattutto perché voleva vedere quanto in alto potesse arrivare il suo fascino. Con Sakura, però, era tutto diverso: lei sembrava attratta dal suo aspetto, era evidente ─ modesto, strano ─ ma qualcosa di lui non la colpiva e ciò la portava a rifiutarlo. Forse non le piacevano le rose? Doveva cambiare fiore o non dargliene nemmeno uno, essendo un regalo banale? Oppure non le piacevano le parole dolci e scontate? O la sua personalità troppo modesta la metteva a disagio? Aveva già scartato l'ultima opzione, ritenendola praticamente impossibile da considerare; lui era perfetto e, di conseguenza, anche il suo carattere lo era. Era inutile anche solo pensarci. ─ Se io fossi in te, Sasuke, ci penserei eccome.
Aveva preso la sua decisione: avrebbe continuato a lottare per il cuore di Sakura fino a quando non sarebbe riuscito a conquistarla ─ scelta piuttosto scontata, vero? ─ e avrebbe fatto di tutto per riuscirci. Inizialmente si era abbattuto per essere stato rifiutato due volte di fila, ma aveva deciso che non si sarebbe più scoraggiato; non era un comportamento da Uchiha Sasuke, lui era sempre fiero di sé e si riteneva imbattibile in qualsiasi sfida, specialmente quando si trattava di ragazze. La rosa, prima o poi ─ era sicuro, avrebbe ceduto al suo fascino e si sarebbe lasciata cullare dalle sue attenzioni e dalla sua voce ipnotica, si sarebbe abbandonata al suo sguardo dolce posato su di lei e si sarebbe lasciata accarezzare come una bambina. Era sicuro che ce l'avrebbe fatta, tutto ciò di cui aveva bisogno era solo un po' di pazienza; d'altronde, lui non falliva mai, no? ─ Ha fallito. Due volte. Non dico altro.



«Qual è la tua scusa, Uchiha Itachi?» Chiese rabbiosa la donna, osservando con occhi severi la figura del ragazzo davanti alla sua scrivania.
«Mi dispiace, Tsunade-sama...» Pronunciò con voce bassa, accennando un lieve inchino per scusarsi.
«Non hai nemmeno una scusa?» Tuonò.
Silenzio.
«Lo sai che non tollero ritardi, la ritengo una mancanza di rispetto nei miei confronti» Si calmò, rivolgendosi a lui con più gentilezza.
«Sono davvero dispiaciuto, non accadrà più» Si inchinò ancora, in segno di scuse.
«Lo so, Itachi» Disse, guardando con sguardo tenero il ragazzo. Ma quest'ultimo sapeva che comunque, non c'era da fidarsi.
Altro silenzio.
«Uzumaki Kushina ti farà rigare dritto, ecco perché lo so» Infatti.
«Oh no...»
Peggior punizione non potevi avere.
Per la prima volta in vita sua, Itachi avrebbe voluto sterminare un clan intero e mettere le mani addosso al suo adorato fratellino. ─ Ma questo, per fortuna, accade solo nella serie originale. A parte la parte in cui Itachi vuole strozzare Sasuke.








Salve a tutti i lettori!
Eccomi tornata con questa storia comica/demenziale. Non sono riuscita a resistere alla tentazione di inserire anche Itachi, dato che lo adoro. Nel film non ho notato un suo cambiamento, sembrava sempre uguale, ma in quel "mondo dimensionale" tutti erano il contrario di ciò che erano, quindi Itachi non è un assassino e non ha sterminato il suo clan. Probabilmente la sua personalità era sempre uguale, chi lo sa... dice poco o niente e viene inquadrato solo una o due volte, quindi non so veramente come sia il suo carattere nel film. Ho comunque cercato di renderlo un misto tra l'originale e quello di Road to Ninja ─ o almeno come me lo immagino io. Spero vi sia piaciuta questa sua comparsa! Non sarà nemmeno l'ultima volta! Inoltre, se non avete capito perché ho inserito in questo modo Kushina, ve lo spiego subito. Nel film lei ha una grande presenza, dimostra di essere uguale alla madre di Sakura (del loro mondo originale: perché Sakura nel film, in quella dimensione, non ha più i genitori) e ci rivela di non avere tanta pazienza e di essere piuttosto permalosa e aggressiva. Dunque l'ho trovata adatta per inserirla in quel contesto.
Spero vi sia piaciuto questo capitolo dedicato specialmente ai due fratelli Uchiha! E so che è venuto abbastanza corto, ma se lo avessi fatto più lungo sarebbe stato piuttosto noioso da leggere. Rimedierò al prossimo capitolo!
Alla prossima!

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Capitolo 3
*** Un'irreale realtà ***


Sasuke quel giorno si sentiva sicuro di sé, molto più del solito. Si era svegliato di buon umore, si era dato una lunga e accurata sistemata ai capelli, al viso ed alla pelle e, in seguito, si era vestito dei soliti abiti che indossava per uscire. In quella giornata era convinto che avrebbe conquistato Sakura, colei che non era cascata nei suoi classici ma infallibili tranelli. Era un cacciatore esperto che non si lasciava mai sfuggire una preda, ma la ragazza in questione era davvero molto agile dato che, ad ogni suo tentativo, lei si spostava dal mirino. Era davvero un'ardua sfida quella che i due avevano intrapreso, ma Sasuke era convinto che, prima o poi, sarebbe riuscito a vincere, ribadendo quanto fosse fantastico.
Per questo motivo si ritrovava davanti alla porta dell'abitazione di Sakura, un po' indeciso se bussare o meno. Nonostante fosse una bella e tenera ragazza, la sua forza era davvero strabiliante e non voleva ricevere un pugno che rovinasse il suo bel viso; ma aveva deciso che si sarebbe buttato, che avrebbe affrontato qualsiasi rischio perché, prima di tutto, era un fiero Uchiha. Non avrebbe infangato il nome della sua famiglia mostrandosi debole di fronte ad una bella ragazza che non lo voleva, ma avrebbe dimostrato la sua grinta e la voglia di combattere per lei. Furono proprio quei pensieri colmi di speranza che portarono Sasuke a bussare due volte di fila alla porta della casa di lei, con sguardo deciso. Non si sarebbe lasciato rifiutare un'altra volta: una terza sconfitta lo avrebbe portato ad una depressione che sarebbe durata per chissà quanto tempo, e nemmeno un esercito di ragazze invaghite di lui lo avrebbero tirato su di morale. Era deciso nella sua impresa e non voleva essere debole, voleva essere un forte combattente, così da dimostrare a Sakura che lei non era una preda qualunque.
Dopo pochi minuti ─ che a Sasuke parvero anni, la porta finalmente si aprì. Di fronte a lui comparve la ragazza che tanto bramava, vestita di un accappatoio bianco ed i capelli rosa un po' bagnati che le toccavano leggermente le spalle. Rimase al quanto di stucco quando la vide, specialmente perché la trovò più bella del solito ─ non sapeva nemmeno perché, ma dopo averla vista qualcosa gli diceva che quella era sicuramente la volta buona. Dopo aver notato che era proprio lui, l'espressione di Sakura divenne irritata, e ciò lo dedusse anche lo stesso Sasuke. Cercò comunque di rimanere lucido e di non lasciarsi intimidire dal suo sguardo, dato che era sicuro che, se avesse vacillato anche solo per un momento, quella terza occasione sarebbe andata totalmente in fumo.
«Che vuoi?» Domandò acida Sakura, non invitando il ragazzo ad entrare in casa sua. Aveva inteso sin da subito che sarebbe stata una conversazione piuttosto difficile, specialmente perché la ragazza mostrava già un po' di astio nei suoi confronti.
«Volevo sapere come stavi» Disse lui, rimanendo sulla difensiva. Purtroppo per lui si stava lasciando intimidire dallo sguardo feroce della ragazza ─ non si era mai reso conto di quanto quest'ultima, alle volte, fosse spaventosa. Aveva un carattere piuttosto complicato, essendo una persona poco paziente e piuttosto permalosa; lo aveva sempre saputo ma non aveva mai sentito la sua rabbia su di sé, a parte nelle ultime due volte in cui aveva avuto l'occasione di parlarci ─ o meglio, provarci.
«Stai facendo il giro delle case delle tue conquiste? Penso tu abbia sbagliato abitazione, io non faccio parte del tuo "fan club"» Dopo queste parole, il ragazzo sorrise nervoso, non sapendo come controbattere. Di solito faceva davvero la routine di andare a dare il buongiorno a tutte le sue conquiste ─ quelle che si ricordava, ma quella mattina aveva cambiato totalmente i suoi piani solo per lei. Per Sasuke era stato un grande sacrificio, dato che vedere tante belle ragazze di prima mattina che lo guardavano con occhi completamente innamorati lo facevano sentire bene e lo mettevano di buon umore. Quella giornata sarebbe stata diversa perché, in cuor suo, non voleva che Sakura ce l'avesse con lui; nonostante tutto, a lei ci teneva ancora e la riteneva una buona amica, ma non riusciva più a vederla soltanto in quel modo. Ormai era diventata un obiettivo che voleva assolutamente completare, e per farlo avrebbe dovuto mettere da parte l'affetto che provava per lei ed essere più egoista di quel che già era.
«No, almeno per oggi i miei piani sono diversi» Si affrettò a dire Sasuke, convinto. «Voglio passare una giornata con te e so che se rifiuterai la mia richiesta, sarà solo perché non vuoi essere una delle tante, ma diversa. So che in fondo non ti sono indifferente e che vorresti passare più tempo con me, quindi non negare l'evidenza solo per semplice gelosia» Sapeva che quelle parole, molto probabilmente, sarebbero state nocive per lui. Infatti aveva fatto attenzione all'espressione del volto di Sakura mentre parlava, così da vedere se la situazione migliorava o peggiorava. Non aveva notato un gran cambiamento, aveva solo sentito un lungo sospiro provenire dalla sua bocca. Era convinto che avrebbe ricevuto un pugno, un calcio o qualsiasi cosa di fisico e doloroso, ma stranamente, niente di tutto ciò avvenne. Con gran stupore, notò un sorriso piuttosto imbarazzato sul viso della ragazza e le guance si erano imporporate, tirando fuori il lato più timido di lei.
«Come.. come fai a conoscermi così bene, Sasuke-kun?» Il tono che aveva usato era terribilmente dolce che quasi tremò, avendo paura che fosse solo una tattica della ragazza per farlo cadere in trappola e poi colpirlo alle spalle. Il cambiamento era stato troppo radicale e ciò lo portava a non fidarsi totalmente della sua improvvisa dolcezza, ma da una parte voleva anche approfittarne.
«Siamo amici da tanto tempo, Sakura; è ovvio che ti conosca così bene» Rispose semplicemente lui, forzando un sorriso. Era inevitabilmente nervoso, dato che non aveva idea se il suo piano stesse funzionando o se la ragazza lo stesse facendo apposta per prenderlo in giro. Tuttavia, decise comunque di non lasciarsi perdere questa occasione. «Dunque... vuoi uscire con me?» Chiese subito dopo, con decisione. A quella richiesta, Sakura alzò le mani e le agitò davanti a sé, nervosa.
«Ho ancora i capelli bagnati e non ho idea di cosa mettermi... è un invito un po' improvviso» Rispose la ragazza, al quanto imbarazzata. Sasuke la guardò quasi ammaliato, capendo che quello era un probabile . Era incredibile anche per lui, ma molto probabilmente era riuscito nel suo intento di conquistare il cuore di Sakura Haruno: il suo obiettivo più difficile. Sorrise vittorioso, avvicinandosi di qualche passo alla ragazza, per poi prenderle una mano che aveva appoggiato sul petto e la strinse nella propria, vedendo in seguito il volto di Sakura diventare completamente rosso.
«Non importa, qualunque cosa ti metterai sarai bellissima» Disse poi, avvicinando il suo volto a quello della ragazza. Insicura, quest'ultima chiuse gli occhi e si lasciò scappare un mugolio imbarazzato, lasciando che Sasuke continuasse ad avvicinarsi. Poco dopo sentì il naso scontrarsi con quello di Sakura, ed il ragazzo non poté che bearsi di vedere il volto di lei così vicino al suo. Ne approfittò per osservare le sue ciglia, piuttosto corte e nere, il suo tenero naso e le sue labbra rosee e pure, che sembrava lo stessero chiamando. Si avvicinò maggiormente, sentendo il fiato di lei sulle sue labbra; se si fosse avvicinato ancora, avrebbe sicuramente fatto la sua conquista più importante e faticosa, ma anche la più bella e significativa. Ma proprio in quel momento così cruciale e bramato, una strana voce femminile rimbombò intorno a loro. Dopo averla sentita, il posto cominciò a dissolversi, e Sasuke si guardava intorno confuso e spaesato. Anche Sakura stava svanendo, ed in pochi attimi, riuscì a capire.

E si svegliò.

Quella mattina il sole picchiava contro la finestra della sua camera, poggiandosi anche sul letto di Sasuke, dove lui era avvolto dalle coperte. Una donna dai lunghi capelli neri stava cercando di svegliare il ragazzo, urlandogli nell'orecchio e scuotendolo per una spalla.
«Sasuke, svegliati! Devi andare con Itachi a fare la spesa!» La persona in questione, dopo varie torture da parte della donna, decise di aprire gli occhi e di verificare dove si trovasse. Con delusione, si rese conto in pochi secondi che quella era la sua stanza e che la donna che lo importunava nel suo sonno era sua madre. Sospirò, piuttosto abbattuto, capendo che le cose non erano così semplici come aveva visto nel suo sogno. Ovviamente in quel "posto" poteva far andare le cose come voleva, in fondo era dentro la sua testa e poteva far avvenire ciò che desiderava, ma non avrebbe mai immaginato che avrebbe addirittura sognato Sakura; ciò gli fece capire che il bisogno di conquistarla andava ben oltre il semplice orgoglio ─ ammetto che mi sta facendo pena.
Dopo minuti interi di lamentele da parte di sua madre, Sasuke decise di alzarsi dal letto e di prepararsi. Non aveva molta voglia di andare a fare la spesa con suo fratello in quanto, la sera prima, aveva discusso con lui. A quanto aveva capito, era arrivato tardi a lavoro per colpa sua e dunque si era subito la punizione datagli dall'Hokage, ed infatti era rientrato a tarda sera. Solitamente quando ritornava a casa era stanco e non aveva voglia di fare altre cose se non mangiare o dormire, invece quella sera aveva deciso di sfogare la sua rabbia sul fratello minore, dandogli la colpa del suo ritardo e di quella punizione ─ Itachi è un bravo ragazzo e Sasuke se lo è meritato.
Nonostante tutto, il ragazzo non riusciva a togliersi dalla testa Sakura. Qualche secondo prima stava pensando a qualche modo per farsi perdonare dal fratello, ma quel pensiero venne subito sostituito da una Sakura in accappatoio e con i capelli bagnati, le guance imporporate ed un sorriso dolce, accolto da un'espressione imbarazzata. Sarebbe mai riuscito a vedere questo sul volto di Sakura dal vivo? ─ La speranza è l'ultima a morire. Sì, starò dalla sua parte per una volta.
Si sistemò con cura i capelli e prese i soliti vestiti dall'armadio, per poi dirigersi in salotto dove, ad aspettarlo, c'era suo fratello. Non appena si videro, Itachi gli lanciò un'occhiata piuttosto arrabbiata e Sasuke non poté far altro che sospirare ─ sarà una lunga e dolorosa spesa.
Poco dopo i due fratelli Uchiha si ritrovarono fuori dalla loro abitazione, ed Itachi aveva un foglio in mano dove sopra, sicuramente, c'erano scritte le cose da prendere. Entrambi non avevano voglia di fare la spesa e di stare insieme, cosa veramente rara, ma il maggiore non voleva commettere un omicidio e Sasuke non voleva essere ucciso ─ si completano, dunque avrebbero, molto probabilmente, svolto quell'incarico in maniera abbastanza veloce e silenziosa. Lungo il tragitto, Sasuke aveva comunque cercato di attaccare bottone col fratello, ma ogni volta che si girava verso di lui per vedere il suo volto, notava sempre un accenno di fastidio e rabbia; ciò lo portava a rifoderare la sua intenzione di parlargli ─ chi è l'infantile questa volta?
In poco tempo raggiunsero il market in cui dovevano fare la spesa, e dall'entrata presero due ceste su cui posare i prodotti. Passarono subito a prendere la frutta dato che il reparto era subito all'inizio; presero ciò di cui avevano bisogno e, senza nemmeno guardarsi o parlarsi, andarono frettolosi verso il prossimo reparto: la verdura. Anche lì presero ciò di cui avevano bisogno senza scambiarsi nemmeno un'occhiata, e quella situazione stava iniziando a dare davvero sui nervi a Sasuke, che anche dentro il market aveva cercato varie volte di parlargli, ma senza successo. Dopodiché passarono al reparto della carne, nel quale dovevano prenderne un bel po', e dunque l'Uchiha minore decise di approfittarne: rimase appiccicato al fratello per tutto il tragitto, passando davanti a molti tipi di carne diverse. Aveva notato che Itachi aveva cercato varie volte di scostarsi oppure di allontanarlo da sé, ma Sasuke era veramente testardo e, dunque, non mollò ─ non sembrano due bambini che giocano?
«Posso sapere cosa stai facendo, Sasuke?» Domandò poco dopo Itachi, notando che il fratello minore stava iniziando ad essere davvero appiccicoso. Si era addirittura avvinghiato ad un suo braccio pur di non farlo allontanare ed attirare la sua attenzione, cosa che, evidentemente, sorprese ed irritò il maggiore.
«È l'unico modo che ho per farmi notare» Rispose con non chalance Sasuke, rimanendo avvinghiato al suo braccio destro. Itachi sospirò, quasi arreso, e per non dare noia alla gente che doveva prendere i prodotti, decise di spostarsi e mettersi da parte, così da non dare noia agli altri compratori. Scrollò comunque il braccio più volte, cercando di far allentare la presa del fratello, ma quest'ultimo, possibilmente, aumentò addirittura la forza con cui era avvinghiato ─ hanno avvistato un koala al supermercato!
«Sasuke, non sei più un bambino...» Disse, piuttosto seccato.
«Nemmeno tu lo sei, quindi dovresti smetterla di fare l'altezzoso e parlarmi» Tuonò il minore, rimanendo ancora attaccato al braccio del fratello. Quest'ultimo pronunciò una piccola risata, capendo solo in quel momento che entrambi si stavano comportamento in maniera abbastanza infantile e che lui, da fratello maggiore, non stava dando proprio il buon esempio.
«Lo so, ma non riesco a non essere arrabbiato con te. Per colpa tua mi sono fatto punire da Kushina» Sospirò poi, ricordandosi della sua punizione. Non era abituato a ricevere rimproveri, in quanto facesse sempre tutto magnificamente e fosse continuamente puntuale, e che svolgesse ogni suo incarico in maniera impeccabile ─ anche lui è un po' modesto e vanitoso, mi sa ─ e per questo non accettava l'idea di essere stato punito per colpa di un semplice ritardo non voluto.
«Mi sono scusato più volte ieri sera, cosa devo fare oltre a questo?» Domandò Sasuke, poggiando la cesta piena di frutta e verdura sul pavimento. Guardava il fratello un po' confuso, non sapendo cos'altro fare o dire per farsi perdonare. Era sicuro di aver fatto tutto ciò che poteva per dimostrarsi dispiaciuto per quell'avvenimento, ma a quanto pare non era così.
«Devi smetterla di pensare solo a te stesso» Rispose Itachi, serio. «Sei troppo egoista, e ricordo che da bambino non eri così. Eri giocherellone, tenero e volevi passare sempre del tempo insieme a me oppure con i tuoi amici; adesso, invece, vorresti passare tutta la giornata davanti ad uno specchio a farti i complimenti» Disse sincero il maggiore, guardando con rimprovero il fratello. Dal canto suo, Sasuke stava cercando di capire se ciò che avesse detto Itachi fosse vero o no ─ lo è, non ci dovresti nemmeno pensare ─, principalmente perché non ricordava di aver passato un giorno intero a guardare la meravigliosa immagine allo specchio ─ mi sembrava strano che non ci fossero stati ancora dei complimenti.
«Oppure vuoi passare una giornata intera con miriade di ragazze che ti vengono dietro solo per il tuo aspetto. Come puoi stare bene così, Sasuke? Capisco che sia bello essere desiderati e che specialmente alla tua età svagarsi sia un bene, ma tutte quelle ragazze non ti ammirano per la tua personalità, ma semplicemente per come sei fatto fuori; stai davvero bene in questo modo?» Le parole dell'Uchiha maggiore colsero alla sprovvista Sasuke, che si ritrovò con lo sguardo a vagare verso le varie persone che passavano vicino a loro. In un certo senso, era vero: nessuna ragazza si era mai soffermata a fargli qualche domanda del tipo "cosa ti piace"; "qual è il tuo colore preferito?"; "pratichi qualche sport o preferisci solo la vita da ninja?"; "hai un animale domestico?" e altre di questo genere. Nessuna aveva mai osato conoscerlo meglio e sapere che tipo di persona fosse, e lui non ci aveva mai pensato. Non si era mai soffermato a pensare veramente se stesse bene in quel modo, se il solo essere desiderato e non amato lo facesse sentire felice ─ il suo cervello forse sta lavorando.
«Beh... sì, sto bene così. Non mi interessa se mi vengono dietro per l'aspetto o per il carattere, l'importante è che vogliano me invece di altri» Rispose semplicemente Sasuke, sorridendo soddisfatto. Ripensava a tutte le conquiste fatte, a come era riuscito a diventare in poco tempo il ninja più affascinante di Konoha e di come, con un solo sguardo, potesse ammaliare qualsiasi ragazza lo guardasse ─ come non detto: il suo cervello è sempre spento.
Itachi sospirò, rassegnato. Sapeva quanto suo fratello fosse testardo ed orgoglioso, e di certo non gli avrebbe fatto capire che la felicità non si raggiungeva in quel modo con qualche semplice parola. «Se questo è ciò che pensi, Sasuke» Disse, per poi portare lo sguardo sul volto del fratello. Notò nella sua espressione una nota di sorpresa, ed il suo sguardo era fisso su un punto ben preciso. Cercò di seguire la direzione dei suoi occhi, e non tanto "sconvolto" notò una chioma rosa camminare non tanto lontano da loro insieme ad una ragazza dai lunghi capelli biondi. In qualche modo, aveva capito che la ragazza che lo aveveva ipoteticamente rifiutato era proprio lei: il suo sogno irrealizzabile, probabilmente. ─ parlando di sogni...
Sasuke non le toglieva gli occhi di dosso; continuava a guardarla come se quei capelli rosa lo avessero rapito, come se quella sua schiena minuta lo stesse trattenendo dal volgere lo sguardo verso suo fratello. Più la guardava e più gli veniva in mente quel sogno che aveva fatto, così reale ma ─ purtroppo per lui ─, così irreale. Voleva rituffarsi a dormire per ritornare in quel sogno, per concluderlo, per fare in modo che una parte del suo orgoglio perso, tornasse indietro. Per colpa di Sakura si sentiva molto più debole rispetto a prima, si sentiva violato dopo aver ricevuto due rifiuti consecutivi, e non aveva ancora trovato una valida motivazione al suo continuo tenersi alla larga da lui ─ proprio non ci arrivi, eh?
«Sasuke?» Itachi lo risvegliò dai suoi pensieri, dopo averlo chiamato per la terza volta. In quel momento, Sasuke si rese conto che non doveva stare insieme a suo fratello, ma che doveva andare all'attacco e mirare nuovamente al cuore di Sakura. Per un attimo aveva pensato di arrendersi e tale pensiero gli fece ribollire il sangue; lui non era un rammolito, non si arrendeva così facilmente né aveva intenzione di mandare all'aria la sua reputazione da puro playboy. Ignorando Itachi, si incamminò verso Sakura, con passi sicuri e decisi. Un'altra occasione gli si era parata davanti e non l'avrebbe mandata in fumo solo per semplice timore. Se erano nello stesso posto e nello stesso momento ─ secondo la geniale mente diabolica di Sasuke Uchiha ─, significava solo una cosa: che qualcuno, lassù, era dalla sua parte e che faceva il tifo per lui. Adesso toccava al ragazzo fare la sua parte ─ per la terza volta, ma è solo un dettaglio insignificante, in fondo ─ e non deludere colui che aveva voluto dargli un'altra possibilità. Sakura era sempre più vicina e lui sentiva il traguardo sfregarsi sotto i suoi piedi; mai si era sentito così sicuro come in quel momento. Sakura Haruno sarebbe stata sua, e lui lo sapeva con certezza. D'altronde, chi poteva resistere al fascino di un Uchiha alla terza volta?




Nel mentre, Uchiha Itachi era rimasto solo a fare la spesa. Teoricamente doveva farla con suo fratello minore, ma quest'ultimo aveva deciso di abbandonarlo per la sua ossessione verso il sesso femminile.
Uchiha Itachi si era promesso di non provare più la voglia di uccidere il suo intero clan ed il suo adorato fratellino, in fondo i suoi parenti non c'entravano nulla con la testardaggine dell'altro, ma per ogni precauzione era meglio non far nascere altri simili come lui ─ probabilmente la rabbia ha un brutto effetto sul caro e amato fratello di Sasuke.
Uchiha Itachi era costretto a fare la spesa da solo, anche se non ne aveva voglia e sebbene loro madre avesse mandato entrambi a farla.
Lui passava sempre per il figlio bravo in tutto, premuroso, obbediente e responsabile, e dunque si chiedeva: com'era la vita da ribelle? ─ Ha qualcosa in mente, me lo sento.
Uchiha Itachi decise di continuare la spesa e di pensare alla sua vita una volta ritornato a casa. In quel momento era troppo impegnato a prendere qualche pezzo di carne per pensare a come svagarsi, proprio come faceva suo fratello minore Sasuke. ─ Itachi è un po' perso.












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Salve a tutti i lettori!
Eccomi qua col terzo capitolo. Bella la trollata all'inizio, vero? Mi sono divertita molto a scrivere il sogno, eheh.
Dal quarto capitolo in poi entreranno in scena anche altri personaggi che ─ forse, avranno un ruolo fondamentale per il nostro Sasuke. Il suo orgoglio sta venendo abbattuto piano piano, specialmente a causa di quel sogno che gli ha fatto capire qualcosa, ma cosa? Boh, io non ne ho idea!
Giuro di non odiare Itachi, anzi: è uno dei miei personaggi preferiti. Però ce lo vedo bene nella parte del fratello mezzo disperato che cerca di far capire al più piccolo che sta sbagliando ma che, però, non riesce nel suo intento. Ho anche altre idee per lui, e diciamo che non avrà vita facile in questa storia: Sasuke gli darà un bel po' di problemi.
Non avendo altro da dire, direi che posso finirla con ciance.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto ─ e ammetto che non è molto divertente, ma è anche una fanfiction romantica (non proprio, però in parte lo è) e dunque ho voluto inserire un po' dei sentimenti insicuri di Sasuke.
Alla prossima!

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Capitolo 4
*** Io credo in me! ***


Osservava il suo obiettivo mentre camminava al fianco di un'altra ragazza, molto bella e sicuramente più aggraziata della sua compagna. Entrambe avevano due ceste in mano con vari prodotti presi dai reparti appena passati, ed in quel momento sembravano concentrate a cercare con lo sguardo i tipi di carne che dovevano prendere. Sasuke si era fermato a pochi passi da loro e le osservava timoroso, mentre nelle sue orecchie arrivava il suono delle loro voci ─ stalker ─ e ciò lo portava a domandarsi come doveva approcciarsi quella volta: doveva attaccare bottone con una dolce ma scontata frase oppure essere cordiale e fare ad entrambe qualche complimento, o solamente a Sakura? O forse avrebbe dovuto comportarsi come il vecchio amico che era un tempo e cercare di ammaliarla in seguito, dopo aver calmato le acque tra loro due? Doveva davvero ignorare Ino per arrivare dritto al punto ─ Sakura ─ oppure si sarebbe mostrato maleducato agli occhi di entrambe ma, soprattutto, di lei? ─ La sentite la disperazione?
Qualunque opzione si poneva sembrava essere sbagliata e ciò lo riportava continuamente al punto di partenza: come doveva approcciarsi, quella volta? Sarebbe andato tutto liscio come l'olio come aveva sperato e sognato? Oppure si sarebbe dovuto aspettare un bel pugno dritto in faccia e fare la figura dell'idiota davanti a chissà quanta gente? Più domande si poneva e più era difficile trovare una risposta che lo potesse soddisfare e sopratutto calmare. L'unica cosa sicura in quel momento era che lei era davanti a lui, a pochi passi, e che l'Uchiha non poteva perdere ulteriore tempo con domande stupide ─  il nostro esperto di donne si trova nei casini.
Prese un respiro profondo e chiuse gli occhi per un paio di secondi, ripetendosi nella testa che lui poteva fallire almeno due volte, ma non una terza ─ sì, credici ─ e che quella volta avrebbe sicuramente avuto quel successo che tanto bramava. Si ripeté anche che non c'era alcun bisogno di avere paura, in fondo era pur sempre una ragazza e lui era un esperto a riguardo; sapeva quando era il momento di correre ai ripari e quando, invece, doveva attaccare. Non era un rammolito ─ osò ripetersi nel tentativo di calmarsi ─ e di certo non si sarebbe lasciato mettere i piedi in testa da una ragazza, né voleva mandare in fumo la sua reputazione da playboy costruita con tanta fatica e impegno ─ davvero faticoso, già. Poco dopo riaprì gli occhi e guardò con sguardo serio Sakura, che era ancora di schiena e parlava con la sua amica; fece un passo in avanti e allungò una mano, nell'intento di darle una pacca sulla spalla per attirare la sua attenzione, ma ancora prima che potesse farlo, qualcosa ─ o meglio, qualcuno ─ finì proprio addosso a lui. In pochi attimi si ritrovò sdraiato a terra, con una persona sopra il suo corpo: non era proprio tanto leggero, infatti ─ essendo sdraiato di lato ─ la sua spalla destra stava chiedendo pietà, essendo pressata contro il pavimento gelido del market. Sakura ed Ino si girarono verso quell'improvviso rumore, come fecero anche le altre tante persone lì presenti che avevano sentito quel fracasso prodotto da un ragazzo dai capelli biondi appuntiti e vestito di una tuta color arancione e nera.
«Naruto!?» Urlò all'improvviso Sakura, attirando specialmente l'attenzione di Sasuke ed Ino, ma anche dello stesso ragazzo. Entrambi la guardarono un po' spaesati, non sapendo esattamente cosa volesse dire con "Naruto" ─ ricordo che in Road to Ninja lui non si chiama in quel modo.
«Menma... potresti toglierti? Non sei poi così leggero!» Si lamentò Sasuke, non sentendo più la spalla. Aveva addirittura il timore di essersela rotta, data l'irruenza con cui il biondo gli era andato addosso e l'aveva fatto cadere per terra. Il ragazzo in questione sussurrò un paio di scuse, per poi alzarsi dal corpo dell'altro e aiutarlo ad alzarsi; prima di tutto si diede un paio di pacche sulla spalla, nell'intento di farla tornare nuovamente sensibile. In quel momento, però, notò la pelle pallida di "Menma" e la sua espressione turbata: non ebbe nemmeno il tempo di chiedergli cosa fosse successo che subito, quest'ultimo andò a nascondersi dietro la sua schiena come un bambino che cerca di proteggersi da un gruppo di bulletti ─ la sto trovando una visione adorabile: Sasuke che protegge Naruto dai bulli; non è una cosa tenera?
«Che ti prende Naru-- Menma?» Pronunciò Sakura, correggendosi prima che potesse concludere il vero nome del ragazzo ─ anche se sconosciuto agli altri; difatti sia Sasuke che Ino rimasero nuovamente un po' confusi, specialmente a causa dell'agitazione che la rosa aveva mostrato nel mentre che correggeva il nome.
«L-Lei!» Disse Naruto, puntando il dito verso una figura femminile che si stava avvicinando con furia verso di loro. La ragazza in questione aveva dei lunghi e lisci capelli scuri, ed una frangia le arrivava fin sopra le sopracciglia, coprendo la fronte. Indossava una giacca color viola pastello aperta, lasciando scoperto il suo top che lasciava vedere gran parte della sua pelle e del suo petto ─ essendo piuttosto scollata. Sasuke la guardò confuso, non provando la stessa paura di Naruto nei confronti della ragazza: la conosceva ed erano buoni amici, e probabilmente era addirittura una delle poche ragazze con cui non aveva avuto la briga di provarci ─ ovviamente, è una violenta ossessionata da Narut-- okay, Menma.
«Perché staresti scappando da lei?» Domandò Ino con gentilezza, osservando preoccupata il volto turbato di Naruto. Sakura, invece, sapeva bene perché stesse fuggendo dalla ragazza: aveva già avuto l'occasione di scontrarsi con lei, e non era una delle migliori compagnie, al momento. Non aveva un minimo di femminilità a parte la premura con cui lasciava scoperto gran parte del suo corpo e come si prendeva cura di sé, per il resto sembrava essere davvero violenta e suscettibile, specialmente quando si trattava del biondo.
«È da questa mattina che mi insegue e mi minaccia, non ne posso più!» Confessò Naruto, non spostandosi nemmeno di un centimetro da dietro Sasuke, sebbene quest'ultimo avesse tentato di mantenere un minimo di distanza dal ragazzo, anche se senza successo dato che il biondo si riattaccava alla sua schiena peggio di una sanguisuga. L'Uchiha aveva comunque lanciato varie occhiate a Sakura, cercando di capire perché prima lo avesse chiamato Naruto invece di Menma: si domandava se fosse un soprannome dispregiativo che aveva voluto dargli per prenderlo in giro oppure se era un nomignolo affettuoso per dimostrargli il suo affetto nei suoi riguardi. In entrambi i casi, a Sasuke sembrava dare un po' fastidio, soprattutto perché aveva notato quanto i due si fossero avvicinati nell'ultimo periodo ─ che il nostro intenditore di ragazze sia geloso?
Non aveva pensato che, ipoteticamente, uno dei motivi per cui venisse continuamente rifiutato dalla rosa potesse essere la presenza di un altro ragazzo nel suo cuore. Anche se non sembrava essere proprio quello il motivo ─ tu dici? ─ poteva essere comunque una probabilità: dunque, qualcuno forse era stato più veloce di lui e gli aveva rubato il posto, e solo quei pensieri procuravano una rabbia ─ o gelosia? ─ che nemmeno lo stesso Sasuke sapeva spiegarsi. Volse il suo sguardo a Naruto, che era ancora dietro di lui con i soliti occhi spaventati, e cercò di scrutarlo il più possibile, così da capire se ci fosse davvero qualcosa tra Sakura ed il ragazzo in questione.
«Ma guarda un po'... ti cerco e non appena ti trovo sei in compagnia della solita tipa, eh?» Disse Hinata, con tono deciso. Ovviamente la sua rabbia si vedeva anche nella sua espressione, non solo nella voce: i suoi occhi furiosi prima guardavano Naruto e poco dopo Sakura, che piano andò a nascondersi dietro Ino, che la lasciò fare. Quella situazione stava seriamente prendendo una piega abbastanza strana, soprattutto perché la Yamanaka e Sasuke erano diventati degli scudi viventi.
«Che ti prende, Hinata?» Domandò Ino, sempre con la solita gentilezza e calma. La Hyuga fece un passo verso Sasuke, così da potersi avvicinare maggiormente anche a Naruto ma, quest'ultimo, prese tra i pugni la maglia dell'Uchiha e lo tirò a sé, così da poterlo utilizzare ancora come un possibile scudo. Inutile dire che quel gesto irritò abbastanza Sasuke, talmente tanto che aveva quasi voglia di scostarsi e lasciar fare ad Hinata quello per cui era venuta; ma non era così crudele e Menma era un suo caro amico, per cui accantonò subito quei pensieri ─ che amico premuroso!
«Voglio solo parlare con Menma, ma a quanto pare preferisce la fronte extra large a me» Rispose lei, portando in seguito il suo sguardo su Sakura, che continuava a nascondersi dietro la schiena di Ino. Era incredibile, secondo Sasuke, quanto lei e Naruto avessero paura di Hinata. Lui non l'aveva mai vista come una ragazza pericolosa, l'aveva sempre ritenuta una tipa con un carattere forte e indipendente: per questo si chiedeva cosa ci trovasse di così bello in Menma, che in confronto era un cane bastonato.
«Non vedi però che così lo intimorisci? Cerca di essere più gentile!» Cercò di convincerla Ino, che in quel momento era l'unica ad aver voglia di sistemare quella bizzarra situazione. Dal canto suo, invece, Sasuke voleva solo iniziare e portare a termine il motivo per cui era veramente lì, ovvero Sakura. Non aveva preso in considerazione l'intrusione di altre due persone oltre alla Yamanaka, quindi doveva inventarsi alla svelta un piano per portare via Sakura da lì e averla tutta per sé ─ Sasuke versione stratega.
«Se lui non scappasse in continuazione non sarei costretta a comportarmi in questo modo, e se non lo trovassi sempre in compagnia di questa senza tette non mi arrabbierei neanche» Dopo questa esclamazione, Sakura ─ totalmente imbarazzata ─ si sentì costretta a portarsi le braccia contro il petto, così da coprirsi il seno poco prosperoso, specialmente perché Sasuke e Naruto si trovarono costretti ─ dopo un'esclamazione del genere ─ a volgere lo sguardo sul punto citato dalla Hyuga. Fu questo, probabilmente, a scatenare un aumento della rabbia di Hinata, avendo notato lo sguardo di Naruto sul corpo dell'altra e, dunque, si trovò a ringhiare contro la povera Sakura che cercava protezione da parte della bionda ─ un pitbull è più docile di lei...
«Smettila di andare dietro a Menma!» Urlò rabbiosa, incrementando la paura di quest'ultima. In quell'istante, Sasuke studiò bene la situazione: Naruto era dietro le sue spalle, completamente spaventato; Ino cercava di calmare la situazione ma sembrava che la cosa le stesse solo sfuggendo di mano; infine, Sakura voleva solamente andarsene da lì e al più presto, così da non doversi più subire la rabbia della Hyuga. Quelle che apparentemente sembravano solo complicazioni, in realtà, si rivelarono essere dei punti a suo favore: in pochi minuti aveva ideato un piano piuttosto carente ─ o almeno così poteva sembrare ─ ma che in realtà era l'unico che poteva funzionare davvero sia per aiutare Sakura, che sé stesso per il suo scopo ─ com'è intelligente!
«Scusa se mi intrometto, Hinata» Disse subito Sasuke, mettendosi in mezzo tra lei ed Ino. «Io e Sakura in questo momento avremmo un appuntamento, quindi ti dispiace sfogare la tua rabbia sul diretto interessato?» Non solo Sakura rimase totalmente sbigottita e paralizzata, ma anche gli altri presenti ─ addirittura la Hyuga ─ rimasero a bocca aperta, puntando i loro occhi prima su Sasuke, poi sull'Haruno.
«Appuntamento? Io e te!?» Domandò la rosa, osservando titubante l'Uchiha. Prima che qualcun altro potesse ribattere sull'argomento, il ragazzo si sbrigò ad afferrare la mano di Sakura ─ obbligandola pure a mollare lì la sua spesa ─ ed a tirarla via da dietro la schiena di Ino; salutò con un cenno del capo gli altri e trascinò con sé la ragazza, che confusa si lasciò portare via. Dietro di loro le suppliche di Naruto di rimanere e di salvarlo dalla Hyuga si facevano sempre più silenziose, ed entrambi si sentivano un po' in colpa ad aver mollato il loro amico al suo tragico destino con Hinata. Entrambi sapevano quanto la Hyuga fosse pazza di lui ed anche da quanto; ricordavano comunque che da bambina era più timida e meno violenta anche se sempre con un carattere poco docile, e col passare del tempo aveva imparato a comportarsi ancora peggio. Era diventata addirittura manesca ed era più permalosa di Sakura, per cui bisognava stare attenti a non infastidirla troppo, sennò era guai seri ─ piccola vipera.

I due si ritrovarono in un giardino vicino al market da cui erano scappati ─ ovviamente destinazione prefissata da Sasuke nel suo piano, non era stata casuale ─ e miracolosamente per l'Uchiha non c'erano tante persone. Nessuna ragazza che aveva conquistato si trovava nei paraggi, quindi era libero di poter fare ciò che voleva e di non essere disturbato da nessuno come l'ultima volta. Entrambi avevano il fiatone per la corsa che avevano fatto, e l'Haruno poteva definirsi libera dalla morsa di Hinata che era stata poco delicata come suo solito. Probabilmente avrebbe dovuto ringraziare Sasuke dato che l'aveva salvata dalle grinfie della ragazza, ma non era stupida: si definiva ingenua, però era capace di intuire quando qualcuno aveva qualcosa in mente, e sapeva bene che l'Uchiha l'aveva portata via per un motivo a lei sconosciuto ─ presto penserai che essere torturata da Hinata non è poi così male come essere in compagnia di Sasuke.
Dopo aver ripreso un po' di fiato, l'Uchiha guardò Sakura, che era ancora intenta a riprendersi dalla frenetica corsa. Adesso che erano da soli, una domanda gli sorgeva spontanea: "e ora che faccio?". Aveva pensato a come liberarla e averla per sé, ma non aveva pensato come rivolgerle la parola una volta soli. Non poteva usare le solite tecniche di abbordaggio, quelle erano totalmente inutili con lei e di certo non voleva essere ripetitivo. Non aveva nemmeno un mazzo di fiori da darle e non aveva nessuna scusa con cui attaccare bottone, non sapeva neanche come cercare di provarci senza irritarla dato che l'ultima volta aveva osato addirittura minacciarlo con un biglietto. Non si era mai trovato in difficoltà con una ragazza, quella era la prima volta e, doveva ammetterlo, era davvero a disagio. Non sapere come parlare con lei lo metteva in agitazione ed in imbarazzo, soprattutto perché non era da lui non sapere come comportarsi con una ragazza. Aveva avuto a che fare con molte di carattere difficile e ne era sempre uscito vittorioso, ma quella volta era diverso; non sapeva spiegarsi se fosse perché erano stati amici da sempre oppure perché era stato rifiutato da lei già due volte, o semplicemente perché la personalità della ragazza, in alcuni momenti, lo metteva a disagio. Ma ormai aveva deciso di buttarsi e di intraprendere quella "avventura" per conto suo, non pensando minimamente alle conseguenze della sua decisione: peggio di così non poteva andare, no? ─ Facciamo il tifo per Sasuke!
«Hinata ce l'ha proprio con te» Ruppe il silenzio, continuando ad osservare Sakura che ormai non aveva più il fiatone. Quest'ultima puntò lo sguardo su Sasuke, scrutando la sua espressione; era inutile, non riusciva a togliersi dalla testa che il ragazzo avesse qualcosa in mente e che le sarebbe toccato arrabbiarsi, come sempre.
«Arriva al dunque» Disse poi, non distogliendo lo sguardo da lui. L'Uchiha rimase un po' interdetto dalle parole della ragazza, specialmente perché aveva capito sin da subito che non l'aveva aiutata senza un valido motivo ma che sotto c'era qualcos'altro. Evidentemente non era riuscito a mascherare il suo disagio e la sua preoccupazione, e ciò che Sakura aveva detto lo aveva messo ancora più a disagio ─ chi avrà la meglio?
L'inebriante profumo dei fiori del giardino non serviva a calmare i nervi di Sasuke, che si sentiva ad un passo dal fallire nuovamente. Le chiazze colorate sparse un po' ovunque davano brio all'erba verde, che si muoveva al ritmo del vento tiepido; l'odore frizzante dei frutti appesi agli alberi si mescolava con quello dei fiori, creando un aroma contrastante che inondava le narici di entrambi. Il canto dei volatili che svolazzavano nei dintorni interrompeva quel silenzio che sembrava voler durare un'eternità, soprattutto perché Sasuke non sapeva cosa dire. Cosa avrebbe dovuto risponderle, veramente? Che ormai lei era diventata come un'ossessione per lui, e non sapeva nemmeno perché? Che era talmente difficile conquistarla da creare in lui un senso di debolezza? Che ormai non era più una semplice amica, ma che tra loro ─ secondo lui ─ si era creata una specie di alchimia? Cosa avrebbe dovuto dirle esattamente, senza sembrare troppo stupido e mieloso? Non si era mai ritrovato in una situazione simile, e quel momento era diventato abbastanza ansioso per lui, che non sapeva nemmeno come parlarle ─ Sasuke è messo davvero male...
 «Ritorno indietro: ho lasciato lì la mia spesa» Si affrettò a dire Sakura, unendo la sua voce al suono dei volatili nelle vicinanze. In quel momento, Sasuke prese un respiro profondo e con decisione si avvicinò a Sakura, afferrandola per un polso, in modo da fermarla. Quest'ultima tornò a guardarlo, un po' confusa, e continuava a domandarsi che cosa avesse veramente in mente il ragazzo.
«Ammetto di essere stato uno stupido le ultime volte in cui ci siamo parlati» Dichiarò, osservando gli occhi color smeraldo di lei. Lo sguardo intenso di Sasuke mise in imbarazzo la ragazza, soprattutto perché, in quel momento, la sua espressione del viso le stava ricordando il vero Uchiha Sasuke: quello che lei conosceva sin da quando era bambina, quello per cui aveva preso una cotta da giovane e quello per cui quel sentimento era continuato a maturare col passare del tempo. L'espressione del ragazzo in quel momento non lasciava trasparire alcuna emozione, e le due iridi completamente nere non dicevano niente: erano solamente due occhi che la guardavano. Si sentì persa in quel contatto visivo, talmente tanto che non riuscì nemmeno a rispondere con un "sì, sei stato uno stupido ultimamente"; cosa che avrebbe tanto voluto dire. Sasuke lasciò andare la presa sul suo polso, e continuò a guardarla con il medesimo sguardo.
«Siamo amici da tanto tempo, e mi dispiace aver rovinato in questo modo il nostro rapporto; ma uno stupido deve fare cose stupide, no?» Disse ironicamente, azzardando un sorriso. Anche Sakura si ritrovò a sorridere a quelle parole, un po' spaesata; non sapeva più cosa pensare, perché Sasuke in quel momento sembrava essere davvero serio e, per questo, voleva provare a fidarsi di lui.
«È vero... sei uno stupido e ti comporti da tale. Ultimamente sei stato insopportabile e mi facevi soltanto venire voglia di tirarti tanti bei pugni, ma l'importante è che tu te ne sia reso conto in tempo» A queste parole Sasuke alzò un sopracciglio, osservando il volto sorridente della ragazza. Probabilmente non aveva capito cosa volesse dire, per cui si azzardò a chiederglielo. «In tempo? Che vuoi dire?»
«Voglio dire che non hai mandato all'aria il nostro rapporto, perché ti sei accorto in tempo che stavi sbagliando» Rispose Sakura, sorridendo in direzione dell'altro. L'Uchiha ricambiò il sorriso, avvicinandosi maggiormente all'altra. Allargò le braccia e dopo circondò il corpo di lei con esse, stringendola a sé in un abbraccio; inutile dire che in quel momento si sentì sano e salvo, come se avesse schivato per un pelo una catastrofe naturale. Si intenerì non appena sentì il corpo di lei irrigidirsi sotto quell'abbraccio ─ che nemmeno ricambiò, ma a parte questo ─ lui cercò di godersi quel contatto, dato che era da un po' di tempo che tra loro non c'era quella pace. In quel momento poteva affermare di riuscire a toccare il cielo con un dito, avendo fatto pace con una delle sue più care amiche, e ciò significava solo una cosa: dato che erano riusciti a sistemare le cose tra loro, Sasuke avrebbe potuto ideare nuovi stratagemmi per conquistare il cuore di Sakura, la quale adesso si fidava ciecamente di lui come ai vecchi tempi ─ è una persona orribile. Sorrise beffardo mentre continuava ad abbracciarla, ideando nella sua testa nuovi possibili piani con cui fare dell'Haruno la sua nuova conquista. In lui si era acceso un nuovo fuoco che nemmeno l'acqua sarebbe riuscito a spengere ─ Amaterasu interiore? ─ ed era convinto che, la prossima volta, ci sarebbe riuscito. Solo che non poteva fare tutto da solo, avrebbe avuto bisogno di un grande aiuto per mettere in atto i suoi piani, e sapeva già a chi chiedere, per questo si sentiva più ottimista del solito ─ non ci voglio credere... Sasuke si sta approfittando della situazione, ma come si può essere così meschini!? Qualcuno salvi Sakura anche se sono io l'autrice della storia!



Nel mentre, Uzumaki Naruto veniva trascinato ovunque da una graziosa e dolce ragazza di nome Hinata Hyuga ─ sì, la violenta di prima.
Da bravo gentiluomo, il ragazzo l'aveva accompagnata ovunque lei volesse: a fare qualche compere, a mangiare, a fare una passeggiata e chi ne ha, più ne metta.
Naruto aveva cercato varie volte di squagliarsela, ma Hinata lo aveva sempre preso di forza e costretto a rimanere accanto a lei. Persino Ino aveva cercato di aiutarlo, ma aveva solo ricevuto insulti dalla Hyuga, che non aveva alcuna intenzione di lasciarsi portare via l'Uzumaki.
Uzumaki Naruto dentro di sé gridava aiuto, mentre fuori piangeva disperato: si sentiva in trappola ─
io credo in me e nel cuore mio; Naruto, Naruto!











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Salve a tutti i lettori!
Eccomi tornata con questo nuovo capitolo, dove altri personaggi sono stati introdotti.
Non potete neanche immaginare quanto mi stia antipatica Hinata in Road to Ninja, proprio non la sopporto; però è una fonte di ispirazione per scrivere qualcosa di demenziale tra lei e Naruto. Inoltre questa storia è anche una NaruHina (per metà: ci saranno solo piccoli momenti tra loro. In più mi sembra improbabile ci sarà qualche del romanticismo tra i due, specie per colpa di lei xD), quindi preparatevi ad altre loro apparizioni!
Credo anche di aver trovato la colonna sonora perfetta per la mia fanfiction ( https://www.youtube.com/watch?v=AwUNMOgoHI4 ); almeno secondo me ci calza a pennello! Ditemi voi se è azzeccata!
Anche questo capitolo ho cercato di introdurlo un po' più sui sentimenti che sul demenziale, anche se non manca di certo (odioso Sasuke!). Spero vi abbia strappato un sorriso e che il proseguimento della storia vi stia piacendo; personalmente, io mi sto divertendo davvero un sacco a scriverla!
Vi ringrazio per aver letto e recensito.
Alla prossima!

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Capitolo 5
*** Guerra aperta - Parte 1 ***


Era già passato qualche giorno da quando Sasuke e Sakura si erano riappacificati, ritornando ad essere gli amici che erano una volta. In quei giorni erano sempre usciti a cena insieme ad altri loro amici, divertendosi come i bei vecchi tempi ─ questi erano i presunti pensieri dell'Uchiha, in quanto non avesse idea che Sakura e il così chiamato "Menma" venissero da tutt'altra dimensione. Si era divertito insieme a lei ed aveva riscoperto alcune tracce del suo carattere di cui si era completamente dimenticato, ovvero che ─ quando voleva ─ sapeva essere ironica e divertente. Doveva ammettere che un po' gli era mancata, specialmente perché quando erano semplici amici passavano molto tempo insieme e tra loro non c'era mai quell'atmosfera di disagio che, ancora qualche volta, alleggiava intorno a loro ─ quando erano soli. In compagnia degli altri, invece, si comportavano come se quello che era accaduto tra di loro non fosse mai esistito: sembrava semplicemente che quei momenti li dimenticassero, ma non era così per uno dei due. Sasuke ci pensava continuamente, e non perché si era pentito o altro: in quegli attimi vissuti voleva scorgere il punto debole della ragazza, così da farle abbassare le difese e penetrare nell'armatura di cui rivestiva il suo cuore ─ quanto vi era mancato il Sasuke ossessionato dalla donna dai capelli rosa?
Quella stessa mattina sarebbe voluto andare a farle visita, così da darle il buongiorno, ma purtroppo per lui era stato costretto a rimanere a casa dalla madre. Giorni prima ─ ricordate la fatidica spesa? ─ aveva lasciato suo fratello a fare compere da solo, quando la donna di casa aveva esplicitamente detto loro che avrebbero dovuto andare insieme; ebbene, Itachi ─ essendo stufo ─ aveva raccontato a Mikoto ciò che aveva combinato Sasuke, così da dargli una bella punzione. E infatti successe ciò che il fratello maggiore sperava: Sasuke era costretto per una settimana a fare le faccende domestiche, tranne cucinare. Era comunque riuscito a convincere la madre di poter uscire nell'ora di cena, così da poter incontrare i suoi amici; tuttavia doveva rientrare in casa ad un orario stabilito ─ le dieci ─ altrimenti la punizione sarebbe raddoppiata. In quel frangente di tempo dove Sasuke era fuori e Itachi tornava a casa prima di lui, sperava sempre che facesse tardi, così da ricevere quello che si meritava. L'Uchiha maggiore portava un po' di rancore nei confronti del fratello, ma nonostante questo era comunque preoccupato per lui: aveva notato che la fissazione nei confronti dell'Haruno stava diventando esagerata, per cui ultimamente si chiedeva se non fosse il caso di intromettersi o di lasciarlo fare ─ salvalo tu, Itachi!
Nel mentre che Sasuke ripuliva con cura il salotto con lo straccio, sentì il campanello di casa sua suonare. Passò altre due volte lo strofinaccio sul pavimento, dopodiché lo adagiò sul tavolo e corse alla porta, curioso di sapere chi fosse. In seguito aprì la porta e fece capolino con la testa, ritrovandosi di fronte la strana presenza di Choji; i due si guardarono per qualche istante, ma poco dopo Sasuke aprì totalmente la porta e lo invitò ad entrare, ancora disorientato dalla sua presenza. I due ragazzi non avevano un rapporto che potevano definire "amicizia", più che altro erano conoscenti che si vedevano qualche volta durante il giorno e si salutavano. Inoltre, raramente Choji si presentava alle cene che Shikamaru preparava quasi ogni sera nel solito ristorante, e quelle poche volte che mostrava la sua presenza non sembrava divertirsi molto ─ ve lo immaginate un Choji che non vuole mangiare?
Invitò l'ospite a sistemarsi sul divano, e nel mentre che si siedeva, lui andò in cucina a prendere un bicchiere d'acqua. Continuava a considerare la visita del ragazzo assai strana, per cui si chiedeva se non fosse successo qualcosa di grave a qualcuno in particolare. Non gli era sembrato agitato o triste, quindi l'idea che qualcosa di serio fosse accaduto la accantonò subito; ma allora ─ si domandava ─ che era successo tanto da farlo andare a casa sua?
Poco dopo ritornò in salotto col bicchiere d'acqua e glielo porse, per poi sistemarsi accanto a lui sul divano. Choji sorseggiava con calma la bevanda fresca, mentre Sasuke continuava a porsi quesiti riguardo la presenza del ragazzo. Non che gli desse fastidio, ma non gli piaceva quando qualcuno piombava in casa sua senza nemmeno avvertire ─ e lui lo fa sempre con Sakura, eh. Si voltò verso la sua destra, in modo da osservare l'espressione del ragazzo accanto a sé: era piuttosto tranquilla, non aveva niente di anomalo ma, soprattutto, sembrava essere infastidito. Probabilmente non voleva essere lì, forse qualcuno lo aveva costretto ad andare per parlargli di qualcosa di importante e per farlo ci voleva una persona intelligente e col carattere fermo; ma queste sono solo supposizioni.
«Sei una persona intelligente, quindi penso avrai già capito che essere qui è una scocciatura per me» Disse improvvisamente Choji, che notò subito lo sguardo interlocutore dell'altro su di sé. Posò il bicchiere sul tavolino in legno di fronte a loro, andando poi ad osservare il volto sorpreso di Sasuke. L'Uchiha sapeva che Choji era molto intelligente, ma a volte aveva paura che avesse il potere di leggere nella mente delle persone ─ che esagerato.
«Allora perché sei qui? È successo qualcosa?» Domandò poco dopo Sasuke, con espressione perplessa. Choji sospirò piano, portandosi una mano sulla fronte. La sua faccia esprimeva quasi disperazione: era davvero così terrificante per lui essere lì?
«Menma mi ha chiesto di venirti a parlare» Rispose, evidentemente scocciato. L'Uchiha sapeva già cosa stava per dire il ragazzo di fronte a lui, soprattutto perché conosceva bene il biondo appena citato dall'altro. «Non essendo lui bravo in queste cose ─ come se io lo fossi, poi ─ mi ha detto di riferirti che devi lasciare in pace Sakura e che col tuo comportamento la perderai e basta» Riferì, continuando a guardare il viso di Sasuke. Quest'ultimo ringhiò nell'udire quelle parole, poiché gli sembrava strano che il ragazzo ─ anche in altre occasioni ─ non faceva altro che cercare di convincerlo ad accantonare l'idea di conquistare l'Haruno, tirando sempre in ballo la solita scusa ─ in realtà è la verità, ma ignoriamo certi dettagli!
«E perché Menma ti avrebbe chiesto di riferirmi questo? Ne abbiamo già parlato un mucchio di volte!» Sbraitò Sasuke, piuttosto seccato dall'insistenza del biondo.
«È preoccupato per Sakura, cerca di comprenderlo: è la sua migliore amica, non vuole che soffra» Cercò di scusarlo Choji, anche se nel profondo quelle parole erano la verità. Dal canto suo, invece, l'Uchiha non sembrava capire perché Menma continuasse a ritenerlo una minaccia per Sakura ─ io sì.
«Beh, anche io sono il suo migliore amico ─ o almeno, questo è ciò che ha sempre detto. Non gli importa di come potrei sentirmi io?» Quello che disse Sasuke lasciò perplesso Choji, che si portò una mano a coprire il volto in maniera quasi disperata ─ probabilmente lui è uno dei pochi che riesce a capire i sentimenti di Itachi.
«Sasuke... quello che dici non ha senso» Pronunciò a voce bassa Choji, lasciando spiazzato Sasuke per un momento. Sembrava quasi un bambino ingenuo, incapace di capire cosa avesse fatto di male per essere rimproverato ─ e ciò dava parecchio fastidio all'ospite. «Vuoi per caso farmi credere che tu soffri all'idea di non poterci provare con Sakura?» Domandò in seguito, piuttosto frustrato dal comportamento dell'Uchiha. Il padrone di casa sembrava ci stesse pensando, e ciò non poté che far pensare a Choji che il ragazzo di fianco a lui fosse un vero e proprio egoista ─ l'Uchiha originale però è peggio, credimi.
«Ormai è un obiettivo» Iniziò Sasuke, attirando l'attenzione di Choji. «Non è perché voglio che il mio numero di ragazze conquistate aumenti, è un'altra cosa che non ha niente a che vedere con questo. Sento che Sakura sia impossibile da raggiungere, ma che allo stesso tempo sia altrettanto facile averla; tra noi non c'è un semplice rapporto di amicizia, c'è qualcos'altro che non so ben spiegare. Lo so che non le sono indifferente, lo percepisco ─ sono un esperto in fatto di donne, d'altronde. Non ho intenzione di lasciarmi sfuggire l'occasione solo perché Menma non si fida di me» Spiegò brevemente, lasciando sbigottito l'altro. Probabilmente non aveva capito cosa Choji aveva cercato di dirgli, ovvero che quel suo comportamento arrogante ed egoista l'avrebbe solamente allontanata sempre di più, finendo col perderla definitivamente ─ anche il Sasuke originale è egoista ed arrogante, però a Sakura piace. Alla fine entrambi avrebbero sofferto per la perdita di un caro amico, ma cieco com'era, l'Uchiha non ci sarebbe mai arrivato da solo: per cui aveva bisogno di aiuto e Menma voleva farglielo capire, ma non sarebbe mai riuscito ad usare le parole giuste, quindi si era rivolto a Choji nella speranza che, con la sua intelligenza, lo avrebbe aiutato al posto suo, facendogli da tramite.
«Sakura non è un oggetto, Sasuke. Ne parli come se dovessi affrontare una gara e lei fosse un premio, ma non è così. Prima era una delle tue più care amiche, da quando hai iniziato a vederla da questa prospettiva? Il tuo comportamento è sbagliato, per questo Menma insiste: vuole solo fartelo capire per aiutarti, prima che tu commetta qualche stupido errore» Cercò di spiegare Choji, ma ciò che disse fece venire solo dubbi a Sasuke ─ si salvi chi può.
«Dimmi la verità... non è che Menma prova qualcosa per Sakura? È per questo che non vuole che io ci provi con lei, non è vero?» Domandò ghignante, poiché quel dubbio ce lo avesse già da un po' di tempo. Non lo pensava perché rifiutava continuamente Hinata, ma perché guardava l'Haruno in maniera diversa. Non la guardava come se fosse la sua migliore amica, no: quando la osservava i suoi occhi acquistavano lucentenzza, come se stesse guardando un diamante appena lucidato. Si rivolgeva a lei sempre in maniera gentile, anche quando gli tirava un pugno o un calcio lui, invece di protestare, chiedeva semplicemente scusa. Inoltre le stava sempre vicino e, in più, cercava di proteggerla dal suo stesso migliore amico. Per Sasuke quelle erano tutte prove che evidenziavano i chiari sentimenti di Menma per Sakura, ma prima di avere un'idea chiara voleva avere conferma da Choji che, essendo molto intelligente, aveva sicuramente capito cosa provava il biondo per la ragazza.
«Anche se fosse, che ti importa?» Sasuke sbuffò a quella domanda, ritenendola inutile ─ infantile.
«Mi importa! Ti ho già spiegato che...» Choji mise una mano davanti alla bocca dell'Uchiha, così da farlo smettere di parlare. Il padrone di casa rimase fermo, piuttosto confuso dallo strano gesto del compagno che, in seguito, sospirò. Si vedeva che quella conversazione stava iniziando ad essere pesante per lui, essendo quello un argomento che non gli interessava.
«Non mi hai spiegato niente, mi hai fatto solo capire che sei un egoista» Sputò acido il ragazzo, guardando con sguardo severo l'altro. «Se Sakura fosse una semplice ragazza che vuoi conquistare, non ti importerebbe se qualcuno prova qualcosa per lei o meno. Quindi voglio essere sincero con te: sì, secondo me Menma è infatuato di lei, ma non posso dire lo stesso di Sakura. E ora dimmi: la cosa ti tranquillizza?» L'ospite non tolse la mano da davanti la sua bocca, per cui Sasuke si vide costretto a dover semplicemente annuire.
«Bene, mi fa piacere» Disse poi, alzandosi dal divano. Sasuke aveva di nuovo la bocca libera, per cui avrebbe potuto dire che quello che voleva, per esempio rettificare quello che aveva detto precedentemente, ovvero che Sakura era solo un obiettivo che lui voleva assolutamente portare a termine, ma rimase semplicemente in silenzio. Sapeva che Choji aveva qualcos'altro da dire, per cui non voleva essere più seccante del dovuto.
«La tua è semplice gelosia, ed essa ti porta ad essere possessivo nei confronti di Sakura. Fossi in te rivedrei i tuoi piani prima di fare qualche sciocchezza» L'Uchiha sgranò gli occhi nell'udire quelle parole, e non ebbe il coraggio di dire niente. Aveva semplicemente guardato Choji camminare verso la porta dell'ingresso e poi uscire, senza voltarsi nemmeno a guardare indietro. Perché mai avrebbe dovuto provare gelosia? Lui, il grande Sasuke Uchiha, l'esperto di ragazze del villaggio della Foglia, geloso? Di chi, poi? Nessun altro ragazzo poteva essere al suo livello, se non suo fratello che avrebbe potuto avere l'intera Konoha ai suoi piedi ─ E le cose si fanno interessanti!
Non ci voleva pensare, dunque aveva deciso che quel giorno avrebbe portato a termine ogni faccenda domestica, pranzo e cena compresi; voleva tenere la mente occupata in modo da non farsi pervadere da pensieri strani, non da lui. Non aveva mai provato niente per nessuna ragazza, e la cosa non sarebbe cambiata fino a quando lui non sarebbe stato pronto per avere una relazione fissa; era ancora troppo presto per lui, e non voleva lasciarsi intimorire dalle parole dette dal suo compagno. In un certo senso ─ secondo la mente geniale di Sasuke Uchiha ─ quello che aveva detto Chouji poteva essere anche tutta una farsa, creata proprio da Menma in modo da farlo allontanare da Sakura; probabilmente aveva ideato il tutto così che Sasuke smettesse di provarci con lei, in modo che il biondo avesse il campo libero e potesse provarci al posto suo.
«Bella trovata, Menma... davvero astuto» Sussurrò in un ghigno, alzandosi in seguito dal divano. Riprese lo strofinaccio dal tavolo e lo strinse forte in un pugno, osservandolo come se fosse il suo nemico ─ più precisamente: come se fosse "Menma".
«Purtroppo per te che io sia più intelligente e furbo; ti è andata male» Pronunciò poi, continuando a stringere con sforza lo straccio. Sebbene considerasse il biondo il suo migliore amico e ammetteva di volergli bene, non voleva essere preso in giro né tanto meno essere surclassato in un ambito dove lui era assolutamente il migliore. Se Menma voleva Sakura, allora avrebbe dovuto fronteggiarsi con colui che aveva un sacco assi nelle maniche e che, soprattutto, avrebbe fatto di tutto pur di ottenere il cuore dell'Haruno e proclamarsi vincitore. Non avrebbe mai immaginato che si sarebbe dovuto mettere contro il suo migliore amico, ma quella ormai era guerra aperta: mai e poi mai si sarebbe lasciato sconfiggere, né si sarebbe dimostrato inferiore davanti a Sakura. Negli ultimi giorni erano riusciti a recuperare quel rapporto che avevano perso, dunque adesso aveva molte più possibilità di riuscita e Menma, invece, era sempre al punto di partenza. Sasuke sapeva che non era un valido avversario, ma la posta in gioco era troppo alta, per cui si sarebbe impegnato con tutte le sue forze: Sakura sarebbe stata sua ma, per essere sicuro, avrebbe avuto bisogno di aiuto; e sapeva già a chi chiedere rinforzi.




Nel mentre, Sakura Haruno e Naruto Uzumaki  alias Menma ─ erano nel solito ristorante a mangiare un po' di ramen.
Nell'esatto momento in cui il biondo si mise il primo boccone in bocca, uno strano sciame di brividi pervase il suo corpo, costringendolo a sputare tutto nel piatto.
«Ma che fai, Naruto?» Domandò schifata Sakura, allontanandosi un po' dal fianco del ragazzo.
Quest'ultimo mugolò, pulendosi la bocca con un tovagliolo. «Non so, mi fischiano entrambe le orecchie ed ho la pelle d'oca!» Si guardò il braccio, notando la sua pelle.
«A colazione hai per caso mangiato qualcosa di strano?» Naruto ci pensò su, per poi scuotere la testa in segno di negazione. «Niente di strano»
Sakura abbozzò una smorfia, per poi ghignare divertita. «Forse qualcuno ti sta pensando... Hinata, magari» Disse ironica, facendo paralizzare il compagno sul posto.
«N-Non scherzare su certe cose!» Esclamò il ragazzo, agitando le mani di fronte a sé. Sakura continuò a ridere, ritenendo il comportamento di Naruto sia buffo che esagerato.
Poveri stolti; è Sasuke che architetta un modo per farla pagare a Naruto! Quindi non ho idea di chi sia peggio tra lui e Hinata.
Posso aggiungere solo questo: povero Uzumaki.










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Salve a tutti i lettori!
Eccomi tornata col nuovo capitolo di questa storia. So che non è accaduto granché, ma ho voluto introdurre il personaggio di Choji in questo modo e l'ho trovato divertente da immaginare. Il prossimo capitolo penso sarà molto più divertente, soprattutto perché riguarderà principalmente Naruto e Sasuke; quindi non vedo l'ora di trovare un po' di tempo e mettermi a scriverlo!
Spero sia stato di vostro gradimento e ci tengo a scusarmi se gli ultimi capitoli non sono molto divertenti ma, come già detto, questa storia è anche romantica, dunque un po' di sentimentalismo ci sta tutto. Dal prossimo cercherò di riprendere la demenzialità e di inserirla!
Grazie per aver letto e recensito; alla prossima! 

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