Should I change?

di sguardinfiniti
(/viewuser.php?uid=260367)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologue ***
Capitolo 2: *** That brown eyes ***
Capitolo 3: *** That's cool. ***



Capitolo 1
*** Prologue ***


Aereoporto di Lamezia Terme, 08:30 a.m.

"Sono davvero pronta a cambiare città?"
"Cosa mi aspetta?"
"Riuscirò a integrarmi nella nuova realtà?"
Questi erano i pensieri che occupavano la mia mente quella fredda mattina di Gennaio, giorno nel quale avrei finalmente dato una svolta alla mia vita.

Aspettai, seduta, l'annuncio che mi avrebbe permesso di salire e prendere posto sull'aereo e, quando arrivò, l'ansia si fece sentire. 

Quando vivi in un piccolo paesino, dove i vicini sono parenti e il quartiere è occupato da amici che ormai conosci da anni, cambiare città non è affatto facile; trascorri mesi e mesi a ripensarci su, a domandarti se abbandonare tutto e tutti sia la cosa giusta e, quando finalmente ti accorgi che la risposta è "", il problema è comunicarlo ai tuoi genitori. Quando lo feci, lo sguardo di mia madre divenne cupo, quello di mio padre ancor peggio. La piccola di casa, l'ultima di tre figli, stava per partire: erano pronti a ciò? Nonostante la risposta fosse no, mi dissero che la vita era mia, e nessuno, meglio di me, avrebbe potuto scegliere cosa fare del mio futuro.
Così feci le mie scelte: avrei abbandonato, in un certo senso, la mia amata Calabria per trasferirmi a Roma, dove avrei studiato lingue per continuare il percorso del liceo e potermi, finita l'università, trasferire in Inghilterra, precisamente a Brighton, così da non sentire troppo la mancanza del mio paesino sul mare.

Presi posto nel piccolo aereo Ryanair, fortunatamente lato finestrino e, con il libro "Le notti bianche" del caro Dostoevskij, mi sistemai, cercando di mantenere la calma.
Arrivarono le assistenti che, rigorosamente, ci illustrarono tutto ciò che chi viaggiava in aereo doveva sapere e alle nove in punto partimmo. Accanto a me vi era una coppia di anziani che, a quanto constatai, aveva alle spalle una vita vissuta felicemente insieme; ridevano e, soprattutto, sorridevano con la forza che gli rimaneva e, quando poco prima di arrivare a Roma, la donna si addormentò, lui la strinse a sè, con tutto l'affetto che ognuno di noi, sin da piccolo, sogna di ricevere. Tutto ciò, per una ragazza romantica e sognatrice la quale sono, fu molto appagante. 
Il viaggio, tutto sommato, fu proprio bello, accompagnato dal panorama bellissimo che le nuvole mi offrivano.

spazio autrice:

Ciao! Io sono Deb e, dopo anni,
ho deciso di tornare e scrivere ff.
Mi è sempre piaciuto scrivere, fid da piccola 
ma, devo tristemente ammettere che le mie
vecchie fanfictions fanno proprio pena ahahah.
In questa fanfic vogli odavvero impegnarmi e
dare il meglio; mi farebbe piacere ricevere
le vostre recensioni, positive o negative che siano,
per migliorarla. Se vi va potete trovarmi su
instagram @deboraarusso e twitter @empvtiness.
A presto!

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** That brown eyes ***


That brown eyes.

Quando, dopo aver chiesto molte, moltissime informazioni, riuscii finalmente ad uscire dall'aereoporto di Roma, mi fermai un attimo e inspirai l'aria della mia nuova città; dopo cercai un posto in cui poter aspettare Alice, la mia nuova coinquilina.

Ci eravamo conosciute quando, mesi prima, passai tre giorni a Roma per visitare la mia nuova università e iscrivermici: lei, quel giorno, era lì per lo stesso motivo. Fortunatamente, al contrario mio, è una ragazza molto estroversa e simpatica, così attaccammo subito bottone e ci scambiammo i numeri. Qualche tempo dopo, mentre discutevamo circa il romanzo di Robert Louis Stevenson, “Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde”, lei mi propose di condividere la piccola casa che i suoi nonni le avevano regalato per stare vicino l'università, una casetta in centro con tre camere da letto singole e due bagni, ossia perfetta per entrambe. Ovviamente, accettai subito, poiché, oltretutto, Alice è proprio una brava persona e ottima amica.

Circa venti minuti dopo, arrivò a bordo di una mini cooper nera e, appena scese dalla macchina, mi saltò addosso abbracciandomi come se non ci fossimo viste per secoli, il che non era del tutto falso.
SOPHIA CARA” urlò, fingendo che intorno a noi non ci fosse nessuno, mentre mi stringeva, impedendomi di respirare bene.
Alice, mi sei mancata anche tu, ma ora potresti anche mollarmi” ridemmo entrambe, per poi tornare serie, caricare la valigia in macchina e montarci sopra per tornare a casa. 
Devo comunicarti una cosa e spero che tu la prenda bene...” la sua aria divenne dubbiosa, ma subito tutto d'un fiato mi disse “Il mio fratellastro ha deciso di tornare da Londra e trasferirsi qui per un po'; non so se sia questione di giorni, mesi o addirittura anni, ma fino a quando vorrà, starà con noi. Ho cercato di spiegare a mio padre che, per due ragazze, non è una bella cosa, ma non ha voluto sentire ragioni. Questo è quanto” 
Quando finì, mi guardò sperando che dalla mia bocca sarebbe uscito qualcosa di positivo, io però, mi presi qualche minuto per riflettere: convivere con uno sconosciuto italo-inglese non sarebbe affatto male per nessuna ragazza, ma per me lo era e anche molto. Introversa, timida e poco socievole...come avrei fatto con un ragazzo in casa? Però, ciò che mi fermò dal dirle tutto questo fu che Alice era stata gentile fin dal primo giorno e ora mi offriva anche un posto dove vivere senza pagare affitto: dovevo almeno provare questa convivenza a tre. 
Beh, spero non sia antipatico come molti altri inglesi” accennai un sorriso e vidi la felicità nei suoi piccoli occhi verdi.

Alice è una bellissima ragazza non molto alta, snella e con delle curve mozzafiato, una modella direi; mora e con dei piccoli occhi verdi, che spesso accennano delle sfumature celesti. Le sue labbra carnose non stavano mai attaccate: parlava molto, sia nelle chiamate, che nelle videochiamate e, immagino, anche dal vivo. La conobbi circa sei mesi fa e, da quel giorno ad oggi, credo di non averla sentita solo mentre dormivo. Eravamo diventate quasi “migliori amiche”, anche se io, personalmente, odio etichettare qualsiasi cosa e/o persona. Lei, come me, ama la letteratura e le lingua, in particolar modo l'inglese che conosce molto bene poiché suo padre, divorziato dalla madre, si trasferì a Londra quando lei era ancora molto piccola: il nostro nuovo coinquilino era proprio il figlio della sua nuova compagna italo-inglese.

Arrivammo a casa in poco tempo. Era abbastanza grande, quasi più della mia giù in Calabria: tre camere spaziose e dotate di una scrivania e un armadio, due bagni con box e vasca (finalmente l'avrei potuta provare) e un grande salotto collegato alla cucina con due divani e una tv a schermo piatto. I muri erano bianchi, così avremmo potuto decorarli a nostro piacimento. Io scelsi la stanza con il balcone che dava molta luce naturale e una vista davvero carina. Accanto avrei avuto il “coinquilino” e di fronte Alice.
Zayn arriverà domani mattina, credo molto presto, giuro che farò attenzione a non svegliarti!” detto ciò, preparammo il pranzo e ci rilassammo sul divano, mentre (ovviamente), guardavamo una delle tante serie tv che, insieme, amavamo.
Come faremo quando inizieranno le lezioni? Che ne sarà di Teen Wolf, Pretty Little Liars? E Shameless?” le dissi quasi ridendo, nonostante le mie amate serie tv mi sarebbero davvero mancate! 
Non lo so amica, non lo so davvero” rise lei. 
Improvvisamente, qualcuno bussò alla porta; Alice stava ripulendo i piatti, così andai io stessa ad aprire.
Mi ritrovai davanti un ragazzo piuttosto alto, poco più di me. Moro, leggermente scuro, con dei grandi occhi marroni che subito catturarono i miei e, per qualche secondo, i quattro non si persero. 
Mia sorella è diventata bionda o...?” chiese perplesso, con un filo di umorismo mentre i suoi occhi continuarono a fissare i miei. Intanto Alice, che sicuramente lo aveva sentito, ci raggiunse.
ZAYN” ebbe la stessa reazione di qualche ora prima con me “Cosa ci fai qui? Non saresti dovuto arrivare domani?” gli domandò, molto felice. Nonostante condividessero un solo genitore, i due avevano un bel rapporto, stando a quanto mi raccontò.
So che non vedevi l'ora e così ho chiesto a papà di mentirti, puoi perdonarci?” in segno di risposta, Alice lo abbracciò mentre io continuai a pensare a quegli occhi come se già li avessi visti o conosciuti.
Lei è Sophia, la mia cara amica. Sono sicura che andrete molto d'accordo” ci disse col suo solito entusiasmo.
Zayn mi guardò e, curvando il lato destro delle labbra, mi diede la mano.
Scommetto che tu sia molto timida, non hai ancora detto una parola...come andate d'accordo voi due?” io e Alice ci guardammo, scoppiando in una fragorosa risata. Allora mi decisi a far sentire la mia voce a quello sguardo intenso che continuava a fissarmi.
Ammetto che all'inizio è stata dura ma, è un'amica fantastica. Non ci si può non andare d'accordo” dissi, ora un po' intimidita dal ragazzo.
Si, sono d'accordo. Questa nanetta è la sorellina minore migliore che potessi desiderare. Ora vi lascio e vado a sistemare la mia roba. Ditemi, qual è la mia camera?” Alice lo portò dentro, illustrandogli ogni minimo particolare della casa, proprio come poco prima aveva fatto con me.
Zayn si sistemò con l'aiuto di Alice e io, stanca dal viaggio, mi appisolai nella mia nuova camera.

 

 

 

 

Spazio autrice:

Spero che questo primo capitolo vi piaccia.
Ho inserito due nuovi personaggi, Alice e
Zayn, e ho svelato il nome della protagon-
ista, Sophia.
Vi chiedo cortesemente di farmi sapere cosa
ne pensate, poiché questa storia mi ha preso
molto e spero di riuscire a raccontarla nel
miglior modo possibile! A presto, Deb.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** That's cool. ***


That's cool

Premessa: ho deciso di cambiare un po' lo stile della storia, narrando principalmente in terza persona per poi aggiungere le parti in cui parleranno i vari personaggi; la copertina, che ho realizzato personalmente, non mi convince affatto quindi è da considerare provvisoria finchè non imparerò a usare meglio photoshop. Detto ciò, buona lettura!

Era un più che freddo mattino quel giorno e Sophia non aveva alcuna voglia di alzarsi dal letto, nonostante ogni parte del suo corpo reclamasse cibo. La sera precedente era rimasta fino a tardi a guardare Il Grande Gatsby con Alice che, approfittando dell'assenza di Zayn, le aveva raccontato ciò che c'era da sapere su quest'ultimo.

Il ragazzo era il tipico fighetto, spacciato e sempre pronto, con le giuste parole, a conquistare qualsiasi ragazza lui volesse: era un tipo molto testardo e determinato. Nonostante ciò, capitò che si innamorasse di una ragazza londinese; ma ben presto tutto finì perchè lei lo tradì col suo migliore amico e da quel giorno in poi, Zayn mantenne le distanze nel campo affettivo con chiunque tranne, ovviamente, che con la sua famiglia. Alice le era stata molto d'aiuto e ciò rafforzò sicuramente il loro rapporto.

Se ti ho raccontato tutto ciò è perchè penso che lui, come chiunque altro, ti trovi molto bella e potrebbe anche provarci con te. Il punto è che non mi dispiacerebbe affatto averti come cognata, semplicemente sei la mia migliore amica e non voglio vederti soffrire: tu sei una romanticona, lui è il tuo perfetto opposto ora”

Il discorso “Zayn” finì così; Sophia non aveva alcuna intenzione di far intromettere qualche ragazzo (considerato da lei stessa come una distrazione) nella sua vita. Tutto ciò cui pensava era impegnarsi a studiare e godersi a pieno la nuova vita. Dal canto suo, poi, nessun ragazzo l'avrebbe mai notata. L'autostima non era di certo il suo forte: abbastanza alta, molto magra e con poche curve. I lunghi capelli ondulati erano d'un castano non molto scuro con dei leggeri riflessi ramati e cadevano fin sotto il suo petto. Fin da piccola aveva mostrato di essere molto intelligente e perspicace e, col passare degli anni, aveva reso fieri i suoi genitori con gli ottimi voti che otteneva.

SOPHIA'S POV

Dovevo alzarmi: il mio stomaco non faceva altro che brontolare sperando in una mia risposta, ma io ero fin troppo stanca per accontentarlo. Abituarsi al nuovo letto ma, soprattutto, al nuovo cuscino sarebbe stato davvero difficile ma sapevo di potercela fare. Ciò che era sicuro, però, è che tornai a dormire, ignorando il tardo orario. Ero immersa in uno strano sogno nel quale una fetta di pizza gigante cercava di mangiarmi quando qualcuno mi chiamò.

Sophia, sveglia

Ero sicura che non fosse la voce di Alice poiché era più pesante, fredda direi. Cercai di aprire gli occhi per capire meglio chi cercava di svegliarmi ma fu difficile a causa della luce che entrava dalle finestre che erano state aperte. Feci un piccolo sforzo e finalmente riuscii a capire: era Zayn. Conciata com'ero, non mi sarei fatta vedere neanche da Alice e ora, mi ritrovavo davanti quel bel ragazzo del fratello che, con i suoi profondi occhi marroni, aspettava che dicessi qualcosa.

B-buongiorno”

Non so perchè balbettai, ma fui lieta quando lui non ci fece caso.

Scommetto che hai dormito bene, eh? Non volevo svegliarti ma Alice aveva un incontro nella libreria in cui lavora e così ho pensato che, magari, noi due saremmo potuti uscire a pranzo”

Panico: ecco cosa provai. Era solo il secondo giorno e Alice mi aveva abbandonata con il fratello che non conoscevo neanche. In più, ciò che mi aveva riferito su di lui non era affatto un incoraggiamento a uscirci, anzi, proprio il contrario.Pensai, quindi, ad una scusa ma, ahimè, non era nella mia natura inventarne una velocemente.

Oh, va bene. Magari potremmo chiamarla e vedere se è libera per pranzo”

Potrei giurare di aver visto un filo di imbarazzo in lui e la sua risposta lo confermò.

Ho già provveduto ma sarà impegnata fino alle sei di questo pomeriggio. Spero non ti dispiaccia pranzare solo con me, giuro che non ti rapirò!”

Lo disse ridendo ed io non potevo fare altro che ricambiare nonostante, forse, aveva ragione. Mi presi di coraggio e mi alzai, sistemandomi prima i capelli e poi raggiungendolo vicino alla porta alla quale era appogiato col fianco. Indossava un paio di jeans strappati, abbinati ad una felpa grigia e un paio di vans nere. I suoi capelli castani, erano alzati in un lungo ciuffo che gli dava un po' l'aria di “cool boy”, soprannome che ripeteva sempre Alice.

Ora vado a prepararmi. A che ora usciamo?”

Lui accennò subito un sorriso e senza pensarci due volte, rispose.

Appena sei pronta ti porto a fare un giro per Roma, conosco molti posti davvero belli da visitare

Oh, figo. Sarebbe stato la mia guida-turistica. Cosa avrei indossato? Mi sarei dovuta truccare? E le scarpe? Decisi di andare totalmente casual. Un paio di pantaloni neri, rigorosamente a vita alta, con un maglioncino senape dentro e la felpa nera che rubai a mio fratello prima di partire. Le scarpe, ovviamente, erano le superstar bianche. Il panico tornò in me e crebbe quando mi avvicinai a lui per uscire dalla stanza. La sua alta figura torreggiava su di me: nonostante fossi alta, lui lo era di più.

Allora vado a prepararmi, a dopo”

Mi fece l'occhiolino e uscì dalla stanza dietro di me. Lo seguii con gli occhi mentre andava a sedersi sul divano. Stava sicuramente scrivendo un messaggio a qualcuno e lo si poteva notare dalla velocità con cui muoveva le dita sullo schermo di quello che sicuramente era un I-phone. Nonostante la grande cuorisità, lo ignorai e mi avvicinai al bagno; decisi di fare una doccia veloce: non volevo farmi aspettare, anzi, odiavo farlo. Ero sempre stata la più puntuale tra le mie amiche. Il bagno era abbastanza grande e già rifornito di shampoo, balsamo e tutti i prodotti che servono per una vera hair-care. Io e Alice ne eravamo ossessionate.

ZAYN'S POV

Mentre aspettavo Sophia e dopo essermi assicurato che non potesse sentirmi, chiamai Liam per confermare l'appuntamento. Ci saremmo incontrati mezz'ora dopo al Broadway's, fingendo che l'incontro era puramente casuale. Erano già trascorsi 20 minuti e di Sophia ancora nessuna traccia. Così decisi di andarle incontro in bagno e chiederle a che punto fosse. Avrei dovuto avvisare Liam di eventuali ritardi.

Avvicinatomi alla porta, questa non era chiusa a chiave e ciò non mi dispiaceva affatto. Allora entrai, molto lentamente, sperando di non ricevere un ceffone dalla mia coinquilina. Lei non si accorse di me: era dentro la doccia, di spalle credo. Non riuscii a capirlo bene poiché i vetri erano appannati. In pochi secondi pensai a cosa dirle senza farla spaventare o, peggio, urlare. Optai per una delle scuse più banali che avessi mai usato con una ragazza.

“Hai dimenticato di prendere l'accappatoio”

In quel preciso istante, sperai di non averlo mai fatto.

SOPHIA'S POV

Cosa cavolo ci faceva in bagno mentre io ero in doccia? Avevo due opzioni: farmi porgere l'accappatoio, indossarlo e uscire fuori a prenderlo a sberle oppure rimanere dentro e continuare a fare la doccia, evitando che notasse le mie guance, sicuramente diventate già rosse, come sempre. Decisi di scegliere la seconda, prendendomi qualche minuto per cercare una risposta “gentile”. In fin dei conti, sono stata io la stupida a dimenticare la porta aperta.

Oh, beh...ecco”

Merda. Mi bloccai come una stupida e sicuramente quella che sentii era una risatina. In più, l'acqua quasi bollente che fuoriusciva dalla doccia, non mi aiutava affatto.

Puoi lasciarlo sulla sedia, vicino i vestiti. Grazie”

Avevo risposto bene? Non vedevo l'ora di raccontare l'imbarazzante accaduto ad Alice. Lei, che lo conosceva meglio, mi avrebbe aiutata. Sicuramente le avrei scritto appena pronta. L'idea di uscire da soli, ora mi spaventava un po' di più. Zayn disse un semplice “va bene”, con un tono soddisfatto direi e uscì subito dal bagno. Fortunatamente. Io finii la doccia pochi minuti dopo. Ora il problema erano i capelli: li avrei dovuti lasciare naturali o piastrarli? Non volevo ritardare ancora, quindi li lasciai ondulati. Mi vestii velocemente e corsi nella mia stanza a truccarmi. Solamente un filo di correttore e il mascara, ed ero pronta. Presi il giubbotto e lo zainetto con dentro portamonete e telefono e raggiunsi Zayn, che appena mi vide prese il telefono e fece la stessa cosa di prima, per poi sorridermi e invitarmi, con la mano, a seguirlo fuori.

Non pensavo avresti ritardato così” si interruppe per una risata e poi continuò “Rimanderemo la visita a pomeriggio, ora andiamo a pranzare. Non so tu, ma io muoio di fame”

Non ho neanche fatto colazione, pensa io. Annuii e mi avvicinai a quella che doveva essere la sua macchina: un'audi r8 nera. Quanto era bella? Troppo. Sarebbe stato un sogno possederne una. Non mi dispiaceva evitare di girare per Roma con lui. Avrei preferito che, insieme a noi, ci fosse stato qualcun altro.

ZAYN'S POV

Era molto nervosa. Non faceva altro che guardarsi intorno, sicuramente attratta dalla mia bellissima macchina. Tutte le ragazze sognavano di entrarci, ma era un privilegio di poche poterlo fare. Sophia era molto bella: i suoi lunghi capelli castani erano poggiati sulla sua spalla sinistra, impedendomi così di guardarla bene. Teneva una mano sul ginocchio, dove di tanto in tanto picchiettava nervosamente con le dita. Non mi piaceva l'idea che quasi non si sentisse a suo agio, così aprii una conversazione a caso.

Ho pensato di portarti da Broadway's, è una piccola pizzeria al centro di Roma. Una delle migliori, secondo me”

Finalmente, si girò a guardarmi e accennò un sorriso, che subito ricambiai. Aveva dei bellissimi occhi castani, poco più chiari dei miei che la rendevano quasi fragile.

Adoro la pizza, la mangerei a qualsiasi orario”

Mi congratulai con me stesso per l'ottima scelta e subito pensai a quando già mi piacesse l'amica di mia sorella. Presi il telefono e, attento anche a guidare, diedi uno sguardo alle notifiche. Liam sarebbe arrivato in dieci minuti, quindi accellerai: non doveva essere lì prima di noi. Sophia sembrava abbastanza intelligente e lo avrebbe capito.

Eccoci arrivati, ho già prenotato un tavolo a nome mio. Inizia ad entrare e chiedi del tavolo di Malik. Io intanto cerco un parcheggio in cui poter lasciare questo gioiellino”

Sophia annuì, anche se sembrava le dispiacesse l'idea di entrare da sola. Ma la lasciai fare. La mia audi era più importante ora e dovevo sbrigarmi.

**

Trovai Sophia seduta, attenta a scrivere qualcosa. La raggiunsi infondo alla sala, salutando prima il proprietario, Harry, fratello maggiore di Liam. Entrambi erano i miei migliori amici, Liam era come un fratello per me. Erano romani e li avevo conosciuti quando, dopo aver litigato con i miei genitori, Alice e sua madre mi ospitarono per qualche tempo. Dopo, Liam mi era venuto spesso a trovare a Londra. Sophia sorrise quando mi vide e subito posò in tasca il telefono, quasi volesse nasconderlo da me. Chiamai la cameriera e ordinammo due pizze margherite e, come antipasto, vari rustici.

Carino qui, è molto vintage come stile”

Come prima, continuava a guardarsi intorno e non mi dispiaceva affatto. Era molto bella quando osservava ogni minimo dettaglio di ciò la circondava e sembrava che si perdesse in esso. Aveva comunque ragione: la pizzeria era accogliente e lo stile particolare, la rendeva punto di ritrovo per molti giovani.

Concordo con te, adoro venire qui. Sai, i proprietari sono amici miei, li ho conosciuti grazie ad Alice”

Non feci in tempo a dirlo che spuntò Liam, che mi venne quasi addosso, avvolgendomi in un lungo abbraccio.

Zayn, cazzo! Finalmente sei tornato!”

Finse di essere sopreso ma aveva ragione: finalmente. L'aria di Londra iniziava ad essere pesante con i miei genitori, quasi mi mancava l'aria. Non ero libero e odiavo vivere in quelle condizioni. Il mio spirito indipendente aveva bisogno di più libertà.

Oh, scusa, non mi sono presentato. Sono Liam. Tu sei una delle tante ragazze di Zayn?”

SOPHIA'S POV

Era già imbarazzante sola con Zayn e ora se ne aggiungeva un altro. Chi cavolo era Liam? E che tempismo, direi! Col sorriso più falso di questo mondo, allungai la mano verso la sua per stringerla in un saluto e mi presentai.

Io sono Sophia e no, sono solo un'amica di Alice”

Zayn rise e Liam lo seguì. Quasi quasi la cosa era divertente. Grazie al cielo, arrivò la cameriera con due piatti di rustici in mano. Stavo morendo di fame: saltare la colazione non era tra le mie abitudini. Liam decise di fermarsi con noi e io, velocemente, dissi loro di dover andare in bagno così da poter contattare Alice.

Non ritardare o finirà tutto!”

Zayn mi fece l'occhiolino e subito continuò a parlare con Liam. Io cercai il bagno e, fortunatamente, lo trovai subito.

ZAYN'S POV

Sophia ci lasciò per andare in bagno e io ne fui più che grato: potevo comunicare a Liam l'idea che avevo avuto.

E' bella, vero?”

Cazzo amico, troppo!”

Bene, ti va di fare una scommessa?”

 

**

 

 

EILAAAA'!

Eccomi tornata con un nuovo capitolo!
Ci ho messo un po' a scriverlo perchè
avevo paura fosse banale. Mi ci sono
impegnata molto e spero vi piaccia!
Ho anche aggiunto il cast così che 
possiate farvi un'idea dei personaggi.
Fatemi sapere cosa ne pensate, a presto xx

Deb

 

 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3381868