Fairy Tail ga Kill

di Lord_Ainz_Ooal_Gown
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo: I malvagi annegheranno nel sangue ***
Capitolo 2: *** La strada che abbiamo scelto ***
Capitolo 3: *** Cacciatori e prede ***
Capitolo 4: *** Non vi è spazio per i sentimenti ***
Capitolo 5: *** Noi accettiamo la morte così come la vita ***
Capitolo 6: *** L'alleato più affidabile può essere il nemico più letale ***
Capitolo 7: *** Una nuova meta ***
Capitolo 8: *** Fulmini minacciosi ed oscuri presagi ***



Capitolo 1
*** Prologo: I malvagi annegheranno nel sangue ***


*Si siede ad un tavolo e si mette comodo*


Salve! Lo so, vi aspettavate il mio classico 'Chaos' ma è giusto cambiare qualcosa ogni tanto! Dunque, prima di iniziare questo piccolo esperimento (sì, è un esperimento, perciò potrebbe durare una notte come fino alla fine dei tempi) è meglio mettere subito le mani avanti, onde evitare problemi.


Prima di tutto, avevo detto che non avrei aggiornato fino al 10 e dovrebbe essere così ma la mia partenza è stata posticipata e quindi non aggiornerò fino al 12/13 di settembre.


Prima di tutto, pensate a Fairy Tail. Immaginate i vari personaggi, i luoghi, le storie e tutto il resto. Fatto? Molto bene, ora tenete a mente solo i luoghi, i nomi e l'aspetto fisico dei personaggi. Tutto il resto: eliminatelo dalla vostra mente. Proprio così, eliminate le magie, le avventure, le varie storie e tutte quelle cose lì.


Ora pensate ad un altro anime, uscito da poco. Akame ga Kill. Non so quanti di voi lo conoscano ma, per quelli che lo seguono, ripetete lo stesso procedimento di Fairy Tail ma stavolta eliminate completamente i personaggi.


Ora rimangono i personaggi e i luoghi da una parte e la “storia/avventura/trama/quello che volete” dall'altra. Unite le due parti e avrete ottenuto l'idea di fondo di questa fic che, come già detto, potrebbe durare solo un capitolo o anche di più.


Ci sono molte altre cose da dire, ma ve le dirò dopo che avrete letto le prossime pagine (anche se credo che alcuni di voi andranno direttamente in fondo).


Buona lettura!



I MALVAGI ANNEGHERANNO NEL SANGUE


Oscurità. Nel cuore di una foresta, con la luna coperta da nubi temporalesche, l'oscurità regnava su tutto. Era assoluta, sempre presente e, al tempo stesso, assente. Le persone normali la temevano. Per loro, l'oscurità era il regno del male, la casa dei demoni, il dominio dei malvagi.

Non era quindi strano che, al calare della sera, le persone si chiudessero in casa o nelle taverne, senza provare nemmeno a pensare di camminare per strada.

Le vie dell'enorme città di Magnolia erano completamente deserte. Gli unici impavidi, che affrontavano quelle fredde strade d'inverno, erano i membri della polizia militare, coloro che dovevano vegliare sui cittadini e garantire il trionfo della giustizia sui malfattori.

Tuttavia, nemmeno i poliziotti osavano avventurarsi al di fuori delle alte mura cittadine, il primo vero e proprio scudo che proteggeva la città da banditi e Bestie Pericolose.

I nobili che, invece, preferivano abitare al di fuori della città, si erano assicurati i servigi di piccole compagnie mercenarie o di veri e propri gruppi di soldati privati, addestrati da loro stessi. Un esempio era quello di una vecchia nobile, proprietaria di uno dei negozi più famosi di tutta Magnolia: Lamia Scale.

La donna, Ooba Babasama, apparteneva alla casta più adagiata della città. I nobili di alto livello facevano soldi attraverso commerci, imprese e anche affari loschi, con quest'ultimi che non venivano mai presi in considerazione dagli ufficiali corrotti della città.

Malgrado fosse la capitale del Regno di Fiore, Magnolia nascondeva un lato oscuro estremamente sinistro ed inquietante.

In città, un grosso orologio posto su un campanile, segnò le due in punto. Ormai i cittadini si erano abbandonati alla stanchezza ed erano sprofondati nel sonno. Ooba non faceva differenza ma le sue guardie, al contrario, erano ancora attive e vigili.

La magione dell'anziana nobile comprendeva tre piani e non era molto espansiva ma le finestre protette da sbarre d'acciaio e lo spesso portone facevano intendere che la sicurezza non era di sicuro trascurata. Tuttavia, molte persone si erano chieste perché avesse fatto costruire il suo palazzo così vicino ad un bosco.

Nessuno lo sapeva e nessuno lo avrebbe mai saputo.

Una goccia d'acqua colpì una tegola del tetto, ne seguì un'altra, e un'altra ancora. In pochi istanti, un vero e proprio diluvio investì la città e il bosco circostante, dissipando l'oscurità con dei lampi occasionali, a cui seguivano sempre dei fragorosi tuoni.

Le due guardie che pattugliavano il perimetro alzarono lo sguardo verso l'alto.

Ah che palle... ci mancava solo la pioggia.” si lamentò il ragazzo dai tratti canini, passandosi una mano tra i lisci capelli arancioni.

Strano, eppure siamo in pieno inverno.” commentò il compagno, un ragazzo più basso e dalle lunghe sopracciglia “Non dovresti comunque avere problemi, no Toby?”

Oooon! Lascia fare a me, Yuka! Se qualche criminale tenterà di entrare, lo scoverò senza problemi!” urlò Toby, alzando le braccia. Un ramo si spezzò alla loro sinistra, in direzione del bosco.

I due si girarono di scatto, pronti allo scontro.

Davanti a loro, sul limitare del bosco, c'era una ragazza. Era alta e snella. La carnagione candida come il latte e il seno ben proporzionato. Il volto era coperto da una maschera nera simile alla testa di un corvo, con due buchi perfettamente circolari per gli occhi.

I capelli erano tenuti al riparo dalla pioggia dal cappuccio nero del suo mantello che le arrivava fino alle caviglie, coprendo le braccia. Il busto era coperto solo da una camicetta viola che le arrivava fino all'ombelico, mentre le gambe erano per lo più scoperte, fatta eccezione per gli shorts di jeans e gli anfibi militari neri.

Il tutto dava a quella persona un'aria inquietante ed affascinante allo stesso tempo. Toby ne rimase subito colpito ma Yuka stava pensando ad altro.

Lentamente, abbassò lo sguardo sui suoi vestiti orientali blu. L'acqua li aveva già inzuppati e gli avrebbero rallentato i movimenti. Riportò lo sguardo sulla ragazza che non si era mossa di un millimetro.

Toby, prepara la tua Arma Imperiale... quella lì è forte.” sibilò Yuka, infilandosi dei guanti neri senza dita con dei piccoli dischetti di cristallo sui palmi. Il compagno seguì il suo suggerimento e, a sua volta, indossò un paio di guanti verdi con delle lunghe unghie d'acciaio.

La ragazza inclinò la testa di lato, mentre un sinistro bagliore rosso si accendeva nelle orbite della maschera. Toby deglutì mentre Yuka pensò a quale fosse la tattica migliore. Il fatto che non sapessero nulla della loro possibile avversaria li rallentava, anzi, li bloccava. Avevano paura.

Quando due possessori di Armi Imperiali si scontravano, in nove casi su dieci, uno dei due moriva. Il decimo caso era la morte di entrambi.

Toby! Mira alle gambe! Io ti compro!!!” urlò all'improvviso Yuka alzando la gamba destra per avanzare.

Due piume nere si conficcarono negli occhi di Toby. Il dolore non potè nemmeno raggiungere il cervello. Altre tre piume si conficcarono nella sua gola, precisamente sul pomo d'Adamo. Il dolore delle prima due piume lo raggiunse. Una decina di piume di conficcarono nella cassa toracica. Tutte colpirono un organo interno.

Toby cadde all'indietro, privo di vita.

Yuka posò a terra il piede destro. Fece ancora due passi prima di rendersi conto dell'accaduto. Si immobilizzò sul posto. La gamba destra ancora piegata e le braccia piegate ai lati, con i palmi rivolti verso la ragazza.

Gli occhi verdi del giovane erano sgranati all'inverosimile e il suo corpo si rifiutava di muoversi. Il suo migliore amico era morto nel giro di un battito di ciglia e lui non aveva potuto fare nulla per salvarlo.

Davanti a lui, quella misteriosa ragazza portò le braccia in avanti, mostrando i guanti senza dita neri che le arrivavano fino ai gomiti. Da sotto il mantello uscirono due piume nere, uguali a quelle dei corvi.

Tu...!”

La voce gli morì in gola. Nell'esatto momento in cui aveva proferito quella parola, tutto era diventato completamente nero. Per il primo secondo non se ne capacitò ma poi, insieme al dolore lancinante, due fiotti di sangue sgorgarono dalle orbite vuote del suo volto.

Si lasciò cadere in ginocchio, portando le mani sugli occhi ormai assenti. Aprì la bocca per urlare ma venti piume si conficcarono nella sua spina dorsale, colpendolo sempre tra due vertebre. Una di esse lo aveva colpito alla base del cervelletto ma non sentì dolore.

Il corpo senza vita della guardia si accasciò al suolo senza emettere alcun suono.

La ragazza mascherata alzò lo sguardo sulle finestre del terzo piano. Un lampo illuminò lo sprazzo d'erba ma, prima che il tuono potesse arrivare, l'assassina era già scomparsa.



Un ragazzo dal fisico scolpito passeggiava lungo un corridoio del piano terra. I corti capelli argentati oscillavano leggermente, al ritmo dei suoi passi. Lo sguardo serio era puntato avanti a sé, le orecchie tese per percepire il più flebile dei rumori.

Pochi istanti prima aveva sentito urlare Yuka ma, tra i tuoni e il rumore della pioggia sul vetro, non ne era sicuro al cento per cento. Avrebbe continuato a sorvegliare il piano terra e, se non li avesse visti all'esterno, avrebbe dato l'allarme.

Arrivò davanti alla piccola porta che dava sul retro della magione, il piccolo orticello della sua padrona. Fu proprio oltre quella porta che avvertì una presenza. Era fredda ed appena percettibile ma lui era allenato e sapeva bene che molti assassini riuscivano a nascondere completamente la loro presenza. Probabilmente quello era ancora inesperto.

Controllò i suoi guanti blu dalle striature azzurre. La sua Arma Imperiale era pronta e, se il suo intuito non sbagliava, avrebbe dovuto usarla. Fece un passo verso la porta ma la presenza non svanì, rimase ferma.

-Meglio.- pensò il giovane, prima di fare un altro passo. Questa volta, invece, la presenza si mosse velocemente e la porta esplose in centinaia di schegge di legno. Persino lo strato d'acciaio al suo interno venne distrutto.

Una grossa ombra scura si scagliò contro l'albino che, velocemente, mise la mani avanti a sé, urlando “Ice Eagle!”. Decine di piccole aquile di ghiaccio vennero create dai suoi guanti e si schiantarono sulla figura, congelandola in pochi istanti.

Il giovane, dopo qualche secondo, scrutò attentamente la cosa che lo aveva attaccato. Era una specie di uomo insetto. Era alto sui due metri e dieci ed aveva un fisico imponente, interamente coperto da una specie di esoscheletro blu scuro. Gli occhi erano interamente gialli e privi di pupilla.

Sulla corazza indossava una bandana nera, dei para tibie di cuoio neri, dei para braccia neri e una specie di tunica nera aderente che, oltre al busto, gli copriva anche le cosce. La strana creatura aveva la mano destra puntata in avanti, come a voler afferrare il ragazzo.

Spiacente amico, ti è andata male.” disse il giovane sorridendo ma il suo sorriso durò solo una manciata di secondi. Delle spesse crepe iniziarono a crearsi nel suo ghiaccio e il nemico si liberò interamente, spargendo il ghiaccio per terra.

Il giovane evitò la presa dell'avversario che tentò di colpirlo con un pugno. Lo mancò di un soffio ma distrusse comunque parte della parte che colpì al suo posto. L'albino si rialzò prontamente e protese nuovamente le mani in avanti.

Sgranò gli occhi.

Un dolore alla schiena gli fece portare una mano sul collo. Sentì qualcosa sporgere dalla carne. L'afferrò e la tirò via, portandosela davanti agli occhi. Una piuma di corvo, sporca del suo sangue.

Si girò su se stesso, ritrovandosi ad osservare una maschera di corvo. La giovane che, probabilmente, lo aveva attaccato alle spalle, lo stava fissando senza dir nulla. Un rivolo di sangue colò dalla bocca del guerriero del ghiaccio.

Una grossa mano blu gli afferrò la testa, sollevandolo di peso dal terreno. La presa diventò sempre più forte ma lui non sentiva nulla. Non sentiva dolore.

Alla luce di un lampo, le cervella della guardia macchiarono la parete ed il pavimento, insieme a litri di sangue e ciò che restava dei suoi occhi blu. La creatura che lo aveva ucciso lasciò cadere il cadavere per poi posare lo sguardo sulla sua compagna.

Leon Vastia. Eliminato.” riferì la creatura, la cui voce faceva pensare ad un maschio.

La giovane annuì e si diresse verso le grosse scale poste all'ingresso. La creatura la raggiunse pochi secondi dopo. Alzarono lo sguardo verso l'ultimo gradino.

Un uomo dalla lunga barba e dalla testa liscia li stava osservando con sguardo furente. Il fisico imponente coperto da una larga tunica bianca. Le mani incrociate davanti al petto.

I tre si osservarono in silenzio per qualche secondo, poi l'uomo ruppe quel silenzio “Siete assassini, non è così?”

La creatura annuì mentre la ragazza continuò a fissarlo in silenzio.

Immagino che abbiate già eliminato i miei compagni...” disse l'uomo “Io, Jura Neekis, vi eliminerò qui e ora!”

Un secondo dopo, mosse la mano destra avanti. Cinque pilastri di roccia sfondarono il terreno, chiudendo i due assassini in una specie di gabbia. Con un altro movimento della mano, i cinque pilastri si fecero sempre più vicini agli altri. Voleva schiacciarli all'interno di quella gabbia.

Tuttavia, due dei pilastri non riuscivano a muoversi. La creatura li stava bloccando con le sue sole forze.

Sei un nemico ostico. Dovrò impegnarmi.” disse Jura prima di unire la mani come se dovesse pregare. Due spesse piastre di roccia si alzarono dal terreno e si schiantarono l'una contro l'altra, schiacciando i cinque pilastri e i due assassini.

Una grossa nuvola di polvere e detriti venne a crearsi nell'entrata ma durò solo qualche secondo. Jura sgranò gli occhi sorpreso. La creatura era ancora in piedi mentre mentre la ragazza era rannicchiata tra le sue gambe.

L'uomo si preparò ad un altro attacco ma la vista gli si annebbiò all'improvviso. Le sue gambe si fecero deboli e non ebbe più equilibrio. Ruzzolò giù dalle scale, finendo con la schiena a terra e il respiro pesante.

Fu allora che lo vide. Attaccato ad un grosso lampadario, c'era un ragazzo. Era molto giovane e il fisico era asciutto. La carnagione leggermente abbronzata creava un perfetto contrasto con i suoi occhi verdi come degli smeraldi.

Si lasciò cadere a terra, senza provocare alcun suono. Sembrava quasi uno spettro. Il ragazzo si sistemò la fascia rossa che teneva sulla fronte e che teneva su i suoi corti capelli neri, puntati verso il cielo. Il giubbotto verde oliva che indossava era aperto, permettendo così di vedere la canotta bianca sottostante.

Il moro si piegò in avanti, sistemandosi poi i larghi pantaloni neri che gli coprivano quasi del tutto le scarpe rosse.

Buonasera! Mi dispiace informarti che morirai tra pochi secondi.” disse il ragazzo sorridendo.

C... cosa mi... hai...” biascicò Jura ma la sua lingua si paralizzò, impedendogli di continuare.

Il ragazzo mantenne il suo sorriso e, lentamente, scostò la manica destra del giubbotto, mostrando una specie di protezione bianca piena di buchi.

Questa è la mia Arma Imperiale. Si chiama Baeis ed è stata creata dai materiali del Basiaois, una Bestia Pericolosa che, attraverso la sua resistente coda, spargeva nell'aria un veleno mortale per uccidere le sue prede.” spiegò il giovane assassino “Il veleno, benchè mortale, impiega comunque diversi secondi per agire. Se non ci fossero stati loro due, probabilmente ti saresti accorto della mia presenza”.

Jura provò a parlare ma aveva ormai perso il controllo sul suo corpo. Iniziò ad impallidire, mentre tutte le sue vene diventavano blu. Aprì la bocca per urlare ma non uscì nemmeno un gemito. Il suo corpo si irrigidì, mantenendo quell'espressione di disperazione sul volto.

Bene, e anche l'ultima guardia è andata.” commentò il giovane, prima di salire le scale, seguito a ruota dai suoi compagni. Furono rapidi e silenziosi. Nel giro di pochi secondi trovarono la stanza del loro bersaglio.

La ragazza aprì la porta. Ooba era seduta contro lo schienale del letto e la fissava con sguardo ormai spento.

Così siete arrivati...” commentò la vecchia, mentre i tre assassini entravano nella stanza.

Perdonaci vecchia, ma siamo di fretta.” commentò il ragazzo prima di fare un cenno alla sua compagna. Quest'ultima puntò tre piume nere verso l'anziana nobile.

Le scagliò tutte e tre alla gola ma non per conficcarle, infatti le fece tre ampi tagli nella carne dalla quale iniziò a fuoriuscire tanto sangue. Ooba si portò le mani alla gola per fermare l'emorragia ma le forze le vennero meno dopo pochi istanti. Si accasciò sul letto ormai impregnato del suo sangue.

Le gemme del tuo negozio, vengono estratte sulle montagne, da dei giovani orfani che hai comprato al Mercato Nero. Centinaia di loro sono morti in quelle gallerie ma tu non hai mai fatto nulla per impedirlo. La morte è la giusta ricompensa per quelli come te.” disse il ragazzo, per poi dirigersi verso l'uscita.

Si fermarono tutti e tre vicino al cadavere di Jura. Il giovane assassinò ghignò.



Il sole era ormai alto nel cielo e un freddo vento muoveva le fronde degli alberi. L'oscurità era stata scacciata dal Sole e la gente era molto più tranquilla.

Un soldato dai lunghi capelli verdi camminava lungo una piccola strada, poco fuori dalla città. Era diretto verso la magione della proprietaria di Lamia Scale. Qualcosa gli stava trasmettendo uno strano senso di inquietudine e non riusciva a capire cose fosse.

Dopo alcuni minuti arrivò alla magione ma ciò che vide lo fece cadere in ginocchio. Sopra la porta d'ingresso, la vecchia Ooba era stata crocifissa con delle piume di corvo. Alla sua destra c'erano due delle sue guardie, così come alla sua sinistra.

Il soldato fissò poi la porta dove era stato dipinto uno strano simbolo con il sangue: La testa di una pantera con i denti in bella vista.



Imperatore Romeo! Imperatore Romeo!” urlò un messaggero, entrando nella sala del trono, sulla quale sedeva un giovane ragazzo, quasi un bambino.

Calmati soldato!” gli intimò il giovane Romeo, facendo cenno di inginocchiarsi. L'uomo eseguì all'istante e disse “Un soldato ci ha appena informato che la nobile Ooba Babasama e le sue guardie sono state eliminate!”

Romeo strinse la presa sul piccolo scettro dorato che teneva nella mano destra. Da dietro il torno spuntò un uomo anziano dalla lunga barba grigia. Una benda nera sull'occhio destro. Indossava degli abiti eleganti neri e una sfarzosa collana d'oro.

L'uomo si chinò leggermente in avanti e chiese “Sono stati di nuovo loro?”

Il soldato annuì “C'era il loro simbolo sulla porta...”

Imperatore Romeo, credo che sia il momento di prendere provvedimenti.” commentò l'anziano, osservando il giovane sovrano, il quale annuì “Sì, ha ragione Ministro Purehito! Richiamate subito il Generale Charlotte! E' ora di debellare completamente la minaccia di Fang of Darkness!”

























Angolo del ricercatore/scienziato:


Oh, ben ritrovati! Piaciuta questa piccola lettura? Beh, se siete arrivati fino a qua e non ve ne siete andati vomitando quello che avete mangiato ieri sera, direi che avete apprezzato. Ora preparatevi perché sarò più soporifero di un prof di latino all'ultima ora del lunedì!


Prima di tutto, mi scuso. Mi sono dimenticato di dirvi che, oltre ai personaggi di Fairy Tail, dovevate aggiungere anche qualche OC eh eh eh eh... ma penso che lo abbiate capito mentre leggevate.


Penso anche che abbiate capito che questa dovrebbe essere una fic ad OC anche se, essendo un esperimento, non ne sono molto convinto. Alla fine consigliatemi voi se è il caso di continuare o meno.


Ora passiamo a questa specie di prologo. Come avrete capito, qua non c'è la magia ma bensì le Armi Imperiali di Akame ga Kill. Dato che non credo che tutti conoscano questo nuovo anime, e potrei fare almeno cinque nomi, lasciate che vi spieghi cosa sono queste Armi Imperiali. Sono delle stracazzutissime armi che sono state create centinaia di anni prima rispetto a questa storia, utilizzando minerali rari, oggetti rarissimi, pezzi di Bestie Pericolose (possono essere draghi, e tutto quello che vi viene in mente) ecc ecc... fa molto Monster Hunter vero?


Queste armi possono essere per la difesa, per l'attacco e per quello che vi viene in mente. Possono essere anche esseri viventi veri e propri con delle caratteristiche particolari. Qua potete sbizzarrirvi come volete.


Bene, ora che abbiamo spiegato qualcosina, passiamo ai classici punti che dovete tenere in mente per la creazione del personaggio. E' probabile che mi dimenticherò qualcosa.


1) Niente Mary Sue o Gary Sue. Se me li mandate, non li calcolerò manco di striscio.


2) Non so quanti OC accetterò né se vinceranno i primi ad arrivare o se sarà a selezione.


3) Accetto anche due OC da ogni utente.


4) Accetto fratelli, gemelli, gemelle, sorelle, ecc...


5) La scheda OC va riempita al 100%, a questo giro non vi dirò “Guarda che manca questo”, se manca qualcosa non lo accetto. Piuttosto, se non sapete cosa scrivere, mettete // o chiedete a me.


6) La storia dovete seguirla. Io non sono nelle vostre menti e non vi conosco (tranne alcuni casi) perciò non so cosa pensate quando create gli OC. Ergo, una recensione anche solo di undici parole, ogni tanto, dove dite che l'OC va bene e chi si è visto s'è visto.


7) Chi dovesse lasciarmi l'OC e poi fottersene della fic, lo dico subito, faccio in fretta a sostituire quel personaggio, anche senza eliminarlo. Poi però non lamentatevi.


8) Credo sia sottinteso ma gli OC potrebbero morire come finire in coma come potrebbero perdere degli arti o organi interni.


9) Per chi segue Akame ga Kill, le armi imperiali non sono 48 ma molte di più.


10) Le armi hanno per la maggior parte un solo effetto ma per quelle che ne hanno due o addirittura tre, gli effetti secondari sono più “deboli” di quello principale. Esempio: armatura dalla difesa assurda che può anche diventare invisibile e richiamare una spada, l'effetto principale è la durezza mentre l'invisibilità, caso mai, dura poco o può usarla solo da fermo mentre la spada è una semplicissima spada senza effetti. Se non avete capito, chiedete.


11) Nella recensione dovete dirmi quanti OC inviate, il sesso, la fazione e il tipo di arma. Per l'arma non state lì a specificare tutto ma dite lo stretto necessario affinché nessuno vi copi.


12) LEGGETE LE PRECEDENTI RECENSIONI dato che non voglio dover continuare a mandare mp con su scritto “Questo potere c'è già”, siate creativi.


13) I personaggi di Fairy Tail appartengono al loro creatore, l'ambientazione anche mentre gli OC apparsi appartengono a me.


14) Il personaggio va inviato via mp avente come oggetto “Fairy Tail ga Kill: 'Nome personaggio'”


15) Quando andrete a creare la vostra arma, siate coerenti. L'effetto deve essere necessariamente collegato alla sua origine (animale, oggetto, ecc) perciò se è stata creta da un animale elettrico, avrà l'elettricità oppure sarà immune ad essa.


16) In questo mondo esistono pistole, fucili e la tecnologia in generale solo che non siamo ancora arrivati a satelliti, cellulari e cose simili.


Ora, benchè sia contro il regolamento, metto qua la scheda OC, per due motivi. Primo, nei prossimi giorni potrei non esserci e se qualcuno dovesse partecipare, non potrei inviargli la scheda. Secondo, è più veloce come cosa.


TUTTO OBBLIGATORIO


SCHEDA OC:

Nome:

Cognome:

Soprannome:


Sesso:


Età:


Carattere:

Aspetto fisico:


Segni particolari:


Vestiario:


Fazione: (Assassini [buoni] o Poliziotti [cattivi])


Esperienza: (siete novellini, esperti, veterani, ecc... non tutti mega iper veterani eh, qualche recluta ci vuole)


Nome Arma Imperiale: (sì, la vostra arma avrà un nome)


Aspetto Arma Imperiale: (dovete dirmi che cos'è e com'è fatta)


Effetto Arma Imperiale: (dovete dirmi cosa fa)

Vantaggi Arma Imperiale: (dovete spiegare i punti do forza della vostra arma)


Svantaggi Arma Imperiale: (dovete spiegare i punti deboli della vostra arma)


Origine Arma Imperiale: (dovete spiegare da cosa è stata creata e descrivere nel dettaglio l'animale/oggetto/ecc... da cui è stata creata)


Arma di scorta: (questa voce va riempita solo se la vostra Arma Imperiale non è adatta al combattimento o se è da difesa. L'arma di scorta non avrà alcun effetto. Non create combinazioni invincibili perché ve le smonto pezzo per pezzo)


Punti di forza: (quelli del personaggio)


Punti deboli: (idem)


Limiti: (fin dove si spingerebbe il vostro OC)


Specialità: (cucinare, uccidere, dormire, ecc...)

Abitudini/hobby:


Ama:


Odia:


Paure:


Rancori:


Passato: (spiegate anche perché siete entrati tra gli assassini o tra i poliziotti)


Love story: (sì/no, se avete preferenze ditele)


Sposato: (sì/no, nulla vi vieta di avere già una moglie o un marito, se mettete sì, date una breve descrizione)


Figli: (sì/no, se mettete sì, date una veloce descrizione di loro)


Altro: (tutto ciò che non rientra nel resto)




Bene, questa era la scheda. Ah, per la love story, potete tranquillamente mandarmi due oc già fidanzati/sposati tra di loro.

Altra cosa: se la vostra Arma Imperiale ha un effetto pressoché debole oppure è un essere organico (TUTTI GLI ESSERI ORGANICI SONO DOTATI DI RIGENERAZIONE RAPIDA), potete avere un'arma di scorta un po' più potente.

Ultima cosa: molte scene potrebbero essere “copiate” da Akame ga Kill o comunque modificate leggermente.

Ultimissima cosa: se questa fic andrà avanti, aggiornerò una volta al mese o anche in periodi più ampi.


Bene, ho finito *prende il taccuino per gli appunti* ora vediamo come va l'esperimento!

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Capitolo 2
*** La strada che abbiamo scelto ***


LA STRADA CHE ABBIAMO SCELTO


Le vie di magnolia, al mattino, sprizzavano vivacità ed energia. Le bancarelle erano piene di merci rare, le mogli dei mariti al lavoro si spostavano tra di esse, comprando quello di cui avevano bisogno, tenendo anche d'occhio i bambini che riuscivano a divertirsi senza causare troppi danni.

Le campane di un campanile iniziarono a rintoccare, segnando così le dieci del mattino. Uno stormo di colombi si alzò in volo, sorvolando una grossa piazza adibita al mercato e provvista di una grossa fontana di marmo bianco. Alcune bambine aiutavano i loro genitori nelle bancarelle, trasportando delle piccole casse con la merce, oppure gettando i pochi rifiuti.

Una di esse, mentre portava una cassetta piena di fragole, inciampò a terra, spargendo molti frutti a terra. Il padre, un uomo sulla quarantina, le fu subito vicino per aiutarla, quando una voce femminile gli arrivò alle orecchie “Dovrebbe fare più attenzione. Se ci fossero state delle altre persone sarebbe successo un casino”.

L'uomo si voltò lentamente. Sapeva fin troppo bene a chi apparteneva quella voce.

Era alta sul metro e settanta e la carnagione era rosea. Lunghi capelli rossi raccolti in una coda alta disordinata e due occhi color giallo scuro che lo stavano praticamente trafiggendo da parte a parte. Il sorrisetto sulle labbra era inconfondibile così come il cinturino dorato che portava in vita, sopra a dei pantaloni neri e lucidi. La lunga sciarpa bianca che portava intorno al collo, venne mossa dal leggero venticello mattutino, permettendo così di vedere la croce bianca raffigurata sul retro della sua maglietta, senza maniche, nera.

La ragazza mosse qualche passo in direzione dei due cittadini, schiacciando alcune fragole con le sue scarpe rosse. Imprecò, senza curarsi degli sguardi dei presenti. Affondò nuovamente i suoi occhi gialli in quelli neri dell'uomo che, abbassando lo sguardo, cercò di scusarsi “Vi chiedo scusa. Non l'ha fatto di proposito!”

E vorrei ben vedere!” esclamò la rossa con tono seccato, mantenendo comunque il sorrisetto “Se l'avesse fatto di sua spontanea volontà, tu non te la saresti vista bene!” e afferrò l'uomo con la mano destra. In quel momento, il tatuaggio sull'avambraccio destro della ragazza venne messo in bella vista. Erano tre parole: “Alias graves nil”.

Papà!” urlò la bambina cercando di aiutarla ma la ragazza spostò di lato l'uomo, facendo cadere nuovamente.

Silenzio, mocciosa.” sibilò la ragazza, prima di rivolgersi al padre “Per questa volta vi lascio andare ma le mie scarpe si sono sporcate, perciò prenderò le fragole rimaste.” e lo lasciò andare, prendendo una mezza dozzina di fragole.

Riprese a camminare in mezzo alla folla che, con suo piacere, si apriva al suo passaggio. Mangiò l'ultimo frutto, gettando l'erba in un piccolo cestino. Lei amava l'ordine e doveva essere totale, sia nelle piccole cose, come la pulizia delle strade, che nelle grandi, come il completo annientamento della malvagità.

Comandante Kirigaya!” urlò un uomo, correndo verso di lei. La rossa si girò verso di lui, osservando la sua particolare cicatrice sulla faccia “Soldato semplice Doranbolt a rapporto! Devo comunicarle che...!”

Soldato, penso di aver detto a tutti come ci si deve comportare in mia presenza.” disse la ragazza, posando la mano destra sull'impugnatura di uno dei due pugnali che portava appesi alla vita.

Doranbolt deglutì.

Comandante Shino Kirigaya, chiedo il permesso di parlare.” disse il ragazzo dai corti capelli neri, mettendosi sull'attenti.

La rossa lo fissò per qualche secondo, estraendo poi una piccola confezione di snack al cioccolato. Prese uno di quei lunghi bastoncini croccanti, ricoperti di cioccolato al latte, e lo mangiò lentamente, lasciando il soldato in attesa. Dopo tre snack, disse “Parla pure”.

Comandante Kirigaya, è richiesta la vostra presenza al palazzo reale, ordine diretto dell'imperatore Romeo.” spiegò Doranbolt, catturando l'attenzione di Shino che, per prima cosa chiese “Quanti altri hanno ricevuto questa chiamata?”

Non lo so purtroppo. Altri tre o quattro elementi di spicco, a quanto ho capito, ma non so i nomi.” spiegò il soldato. Shino lo congedò con un cenno brusco della mano, per poi posare lo sguardo sul palazzo reale. Il sorrisetto si trasformò in un piccolo ghigno sadico.

-Penso proprio che sarà divertente!-



La luce del sole, benchè fosse considerata la soluzione contro l'oscurità della notte, non era riservata solo a coloro che erano nel giusto, o credevano di essere nel giusto, all'interno della città. Essa illuminava anche coloro che venivano considerati traditori del regno e terroristi di prima categoria.

Nel fitto di una vasta foresta, a circa una decina di chilometri da Zafirus, vi era la sede dei cosiddetti terroristi. La vicinanza ad un fiume e alle montagne lo rendeva un luogo perfetto per nascondersi e sopravvivere, soprattutto quando la sede era un grosso edificio scavato interamente nella roccia, coperto da una grossa piattaforma di terra e roccia.

Nessuno, tranne coloro che ci vivevano, sapeva della sua posizione e, come speravano gli assassini, nessuno lo avrebbe mai scoperto. Poco lontano dalla loro casa, lungo un piccolo sentiero, tre assassini stavano rincasando. La notte era stata dura. La pioggia li aveva infreddoliti per bene e il dover camminare tutta la notte tra gli alberi non era proprio divertente.

Non appena furono in vista della loro dimora, il sorriso tornò sul volto del ragazzo che camminava davanti a tutti gli altri. Gli occhi verde smeraldo si illuminarono ed esclamò “Finalmente! Non vedo l'ora di farmi un bel bagno caldo!”

Non ti è piaciuta la doccia fredda di stanotte?” chiese l'imponente ragazzo dietro di lui, accennando un ghigno. L'apri-fila si voltò verso di lui. I suoi occhi si incatenarono in quelli azzurri del gigante che lo osservava dai suoi due metri e dieci di altezza.

No Stun, non mi è piaciuta per niente!” sbottò il ragazzo agitando le braccia.

Stun non cambiò espressione, passandosi una mano tra i corti capelli biondi. La pelle pallida era in perfetto contrasto con la sua divisa nera, composta da: stivali alti, pantaloni, guanti, t-shirt e cappotto lungo che gli arrivava fino alle ginocchia. Malgrado l'aspetto imponente, il volto aveva dei tratti dolci e delicati.

La ragazza che camminava di fianco a Stun gli diede un colpetto sul braccio sinistro, attirando la sua attenzione “Gergas non sopporta l'acqua fredda, una carta parte del suo corpo si rimpicciolisce con essa”.

Gergas arrossì immediatamente ed urlò “Cristal, maledetta! Ti ho detto mille volte che non è vero!”

Certo certo, tranquillo Gergas, anche se lo sanno tutti, nessuno ti dirà mai nulla di male.” commentò Stun, sistemandosi un piccolo scudo circolare blu che portava sull'avambraccio destro. Su di esso vi era raffigurato un grosso scarabeo.

Il moro sospirò pesantemente “E dire che in combattimento sembrate due persone completamente diverse, invece vi divertite a sfottere la gente!”

Cosa cosa? Hanno di nuovo preso in giro la tua dotazione che corre ai ripari quando c'è l'acqua fredda?” chiese una voce femminile alle loro spalle. Gergas si voltò dietro di sé, scoprendo che erano ormai davanti alla loro base. Davanti alla porta d'entrata vide la ragazza che gli aveva posto quell'imbarazzante domanda.

Era alta sul metro e sessanta, venti centimetri in meno di lui. Il corpo magro e tonico, dal seno prosperoso, aveva una carnagione color pesca. La bocca, dalle labbra sottile e rosse, era piegata in un sorriso sincero e i grandi occhi rossicci erano puntati sui tre assassini.

Senza attendere una risposta, si incamminò verso i suoi compagni. I suoi lunghi e folti capelli rossicci, scalati e che le arrivavano al bacino, ondeggiarono al ritmo dei suoi passi, insieme al grosso fiocco rosso che, allacciandosi sulla schiena, poco sotto al seno, teneva su il corto kimono nero della ragazza. Quell'indumento, oltre a lasciarle scoperte le spalle, aveva delle grosse maniche che le coprivano quasi interamente le mani, coperte da dei guanti senza dita neri. Ai piedi, infine, calzava dei morbidi stivali neri.

Prendendo velocità, saltò il alto e, posando pesantemente le mani sul volto di Gergas, lo usò come piattaforma di lancio, scavalcandolo senza problemi. La rossa atterrò vicino a Cristal, stritolandola in un grosso abbraccio.

Cristal! Sei tornata!”

La ragazza con la maschera da corvo annuì, ricambiando l'abbraccio.

Non ti sei ancora tolta la maschera?” chiese la rossa inclinando di poco la testa, mentre Gergas accumulava la rabbia per dirgliene quattro.

Cristal alzò di poco lo sguardo, come si fosse appena accorta di qualcosa “Hai ragione, me n'ero dimenticata.” e portò entrambe le mani su quella protezione. La tolse lentamente, lasciando che i suoi lunghi capelli assaporassero la libertà pian piano.

La luce del sole illuminò i suoi candidi capelli il cui colore era una via di mezzo tra l'azzurro e il bianco, quasi come il colore di alcuni cristalli. Sentendo l'aria fresca sulla pelle, la giovane sorrise e chiuse i grandi occhi rossi, godendosi quel momento di serenità.

L'altra ragazza, intanto si era spostata da Stun, stringendogli il braccio destro in un abbraccio, dato che tutto il corpo non era possibile. Alzò lo sguardo, incrociando quello del gigante e, sorridendo, disse “Ben tornato, Stun!”

Il ragazzo volse lo sguardo da un'altra parte. Un leggero velo di rossore sulle guance.

Grazie, Haruka...”

La ragazza continuò a sorridere e disse “Dai, puoi anche scioglierti un po'! Soprattutto ora che quel guastafeste di mio fratello non è qui!”

Chi sarebbe il guastafeste?” chiese una voce maschile, facendole drizzare le orecchie.

I quattro assassini si girarono in contemporanea verso la loro sede dalla quale era appena uscito un ragazzo parecchio alto, qualche centimetro in più di Gergas. La carnagione era uguale a quella di Haruka, così come i grandi occhi rossicci. Di certo non ci voleva molto a capire che erano fratello e sorella, benchè lo sguardo serio, quasi annoiato del giovane, era molto diverso da quello della parente.

I capelli erano lisci e neri come il carbone, lo stesso colore della catena con artiglio che portava appesa al collo. Il fisico tonico e muscoloso era coperto da una maglietta bianca e, sopra di essa, una felpa aperta sul davanti di un blu acceso. Nella parte inferiore del corpo, invece, vestiva con dei jeans blu e delle scarpe da ginnastica blu scuro.

R... Ryo! Ehm... ovviamente non sei tu!” disse Haruka, sorridendo e con lo sguardo da cucciolo. Il fratello alzò un sopracciglio ma non commentò, limitandosi a salutare gli altri con un cenno del capo.

Buongiorno Yuki.” disse Cristal, sorridendo alla bambina seduta sulla spalla destra di Ryo. La piccola doveva avere circa otto anni e i tratti del volto erano dolci ed infantili. La carnagione lattea si adattava molto bene ai lunghi capelli lisci color del ghiaccio e ai grandi occhi color verde acqua.

Sulla fronte aveva una piccola frangetta che teneva appuntata con una mollettina a forma di fiocco di neve. Indossava un kimono bianco lungo fino ai piedi scalzi e una grossa fascia verde acqua che si chiudeva sulla schiena con un fiocco.

La bambina le sorrise per poi guardare Ryo e fare dei cenni con le mani. Il ragazzo annuì.

Ora che siete tornati, il Boss vuole vedervi.” disse Ryo, prima di rientrare, seguito dagli altri.

Ci siamo tutti?” chiese Cristal, con voce ferma.

No. Nikki e Shoici sono ancora in missione, mentre Lance è ancora in città a raccogliere informazioni.” spiegò il ragazzo, facendo strada, per poi fermarsi di fronte ad un grosso portone di legno nero.

Diede un paio di colpi e il portone si aprì verso l'interno da solo, mostrando una grossa sala illuminata e adornata con vari quadri e tappeti. Al centro vi era una un tavolo circolare con diverse sedie, quattro delle quali erano occupate.

Gergas, Stun e Cristal entrarono silenziosamente, ma quando Haruka provò a seguirli, Ryo le si parò di fronte.

Tu no.” disse il ragazzo.

Cosa? Perchè no? E' una riunione d'emergenza riservata ai più esperti, no? Io sono qua da moltissimo tempo ormai!” protestò Haruka ma lo sguardo di Ryo non ammetteva repliche. Yuki si sporse leggermente in avanti e le diede alcune pacche sulla testa.

Grazie della comprensione...” commentò Haruka prima di voltarsi ed andarsene con passo pesante. Quella se la sarebbe legata al dito.

Ryo sospirò, prima di entrare a sua volta, chiudendo il portone alle sue spalle. Si accomodò su una sedia, mentre la bambina si sedette sul bordo del tavolo, dando le spalle al centro.

Come mai non l'hai fatta entrare?” chiese il ragazzo seduto alla sua sinistra. Ryo ruotò di poco il capo, osservando il suo interlocutore. Era un giovane più basso di lui, almeno quindici centimetri, dalla carnagione chiara e dal fisico asciutto ed atletico.

I capelli erano corti e neri, sparati verso l'alto mentre gli occhi erano verdi come quelli di Gergas, benchè il sinistro fosse attraversato da una cicatrice che lo rendeva inutilizzabile. Indossava un vestiario interamente nero. Una canottiera nera con la manica destra che gli copriva il braccio fino al polso, dei pantaloni di pelle aderenti con una catena al posto della cintura, degli anfibi con borchie di ferro e un collare borchiato.

Al polso sinistro portava una piccola catenella con una croce mentre nelle orecchie teneva delle cuffiette nere. Il sorriso del giovane non lo toccò minimamente.

Te l'ho già detto, Kuro. Non dev'essere coinvolta.” sibilò Ryo.

La situazione non è delle più rosee, prima o poi dovrai lasciarle un po' più di libertà.” commentò il moro ma le occhiatacce di Ryo e Yuki lo costrinsero a cambiare bersaglio “Voi due che ne pensate?” chiese poi alla coppia di ragazze sedute alla sua sinistra.

La prima di esse, quella più vicina, una ragazza alta dai lunghi boccoli color rosso ciliegia e dagli occhi grigi, si destò dal suo incantamento dovuto al troppo tempo passato seduta ad aspettare. Indossava una canottiera bordeaux, con una croce bianca disegnata al centro, che metteva in risalto il suo seno proporzionato, degli shorts di jeans a vita alta, delle calze nere lunghe fino a metà coscia e degli anfibi neri con la suola simile ai cingoli di un carrarmato. Benchè leggera, era anche visibile una piccola bruciatura sulla mano destra.

Ha ragione Kuro, secondo me. Ormai è con noi da molto tempo.” disse la rossa e solo Cristal si accorse di un particolare. Quando aveva guardato Kuro, era arrossita, ma era riuscita a non farlo notare. Peccato che a lei non sfuggiva nulla e, conoscendola, sapeva anche a cosa stava pensando poco prima.

Visto Ryo? Anche Irina la pensa come me.” commentò Kuro, tornando a guardare il ragazzo, per spostare nuovamente lo sguardo sull'altra ragazza, seduta alla sinistra di Irina “Tu, invece, cosa ne pensi, Lightning?”

La ragazza, alta grosso modo come Irina, aveva dei profondi occhi neri con la quale scrutò il ragazzo. I suoi capelli erano corti, arrivavano a malapena alle spalle, ed erano di un castano chiaro, con un piccola treccina vicino all'occhio destro.

Come Kuro e Stun, anche il suo vestiario era per lo più nero. Ai piedi calzava degli stivali neri, mentre le gambe erano coperte da dei pantaloni di pelle neri con due bandane rosse, una legata sulla coscia destra mentre l'altra sul polpaccio sinistro. Il formoso seno era coperto da un lungo corpetto nero, che le lasciava scoperto il basso ventre, coperto a sua volta da una lunga sopraveste nera con cappuccio, calato sulla fronte.

Gli avambracci erano coperti da dei para braccia di cuoio nero che coprivano quasi interamente i tatuaggi tribali neri sulla pelle chiara della ragazza. L'altro tatuaggio visibile, invece, era una fiamma nera tribale che avvolgeva l'ombelico, finendo sotto al corpetto.

Alzò le spalle e disse “Non sono affari che mi riguardano”.

Simpatica come sempre...” commentò Lightning, quando Cristal chiese “Di cosa vuole parlare il Boss?”

Non lo sappiamo, ma credo che voglia parlare di qualcosa riguardo al generale Charlotte.” spiegò Kuro.

Perchè dovrebbe parlarne?” chiese Gergas, leggermente curioso.

E' stata richiamata a palazzo, dopo aver conquistato l'ennesima città dell'ovest.” disse Kuro incrociando le braccia al petto.

Non promette nulla di buono.” commentò Stun, posando lo scudo sul tavolo.

In quel momento, la porta posta sulla parete opposta a quella dalla quale erano entrati, si aprì e una donna nel fiore dei suoi trent'anni fece il suo ingresso nella stanza. Fisico slanciato, carnagione abbronzata, lunghi e fluenti capelli neri e due brillanti occhi azzurri.

Se non fosse stato per la guancia destra completamente squarciata e i denti bianchi in bella vista, sarebbe stata di sicuro una bellissima donna. Inoltre, il tatuaggio FATALITY sulla fronte, non aiutava di certo scoraggiava eventuali spasimanti.

La donna si tolse la pelliccia nera che portava sulle spalle, mettendola sullo schienale della sedia. La larga giacca di pelle gialla con canottiera nera mettevano in ottima luce l'enorme seno della donna, che sembrava non curarsene affatto, mentre le lunghe e seducenti gambe erano coperte solo da dei larghi pantaloni neri. Ai piedi, degli stivaletti neri.

Ben trovati.” disse la donna sorridendo ai suoi compagni.

Buongiorno Boss, come ve la siete passata al QG?” chiese Gergas.

Una noia terribile ma avrei preferito che continuasse così piuttosto che scoprire quanto sto per dirvi.” disse la donna, il cui sguardo si indurì leggermente “Dove sono gli altri?”

Haruka è stata bloccata da Ryo, gli altri 'anziani' sono in missione.” disse Kuro, lanciando un'occhiata a Ryo che non batté ciglio, così come la donna.

Bene, vorrà dire che gli spiegherete voi la situazione. Per cominciare: Cristal, Stun e Gergas. Ottimo lavoro con quella nobile, un lavoro svolto ad opera d'arte. Avete recuperato le loro Armi Imperiali?” chiese la donna.

Gergas annuì e gettò sul tavolo una piccola borsa di pelle, dalla quale tirò fuori tre diversi paia di guanti ed un anello che sembrava di roccia, con una pietra simile all'ambra incastonata in esso.

Le invieremo al QG quanto prima.” disse il Boss “Ora la notizia più importante. Dati i nostri recenti successi, l'Imperatore Romeo, o per meglio dire, il Ministro Purehito, ha richiamato alla capitale il generale Charlotte. Quella donna è di sicuro una spina nel fianco per noi e sono sicuro che non rimarrà con le mani in mano”.

Non l'ho mai vista, ma a quanto pare è la più forte del regno.” commentò Gergas e la donna annuì “Oltretutto non sarà da sola. Sotto richiesta di Romeo, sono stati richiamati alcuni dei membri più capaci della polizia militare. Di sicuro saranno tutti dotati di un'Arma Imperiale”.

Sappiamo già chi sono?” chiese Kuro e la donna osservò per diversi istanti il moro, prima di posare lo sguardo su Lightning.

Sì e probabilmente non vi piacerà. Due dei membri della sua squadra saranno tuo fratello, Shiro, e il fratello di Lightning, Castiel.” disse il Boss, sorprendendo i due diretti interessati. Entrambi i loro sguardi si indurirono parecchio ma mentre quello di Kuro non sembrava troppo convinto, quello della ragazza era di odio puro.

Quindi, il motivo di questa riunione...” iniziò Gergas ma la donna lo precedette “E' mettervi in guardia su Charlotte e, soprattutto, prepararvi al meglio. D'ora in avanti, le missioni le svolgerete in tre come minimo, e un membro della squadra dovrà sempre essere pronto a ritirarsi in caso di fallimento totale”.

Tutti la osservarono in silenzio. Nessuno osò dire una sola parola. Conoscevano bene il loro Boss e sapevano che, in realtà lei voleva che tutti tornassero alla base, nessuno escluso, ma doveva comunque prepararsi al peggio.



Ehi, Haruka, tutto bene?”

La ragazza dai capelli rossi smise di spolverare per terra, concentrandosi sul giovane ragazzo, seduto su un divano, che le aveva fatto quella domanda. Era alto, dalla corporatura normale ma ben allenata. I capelli erano lisci ed arruffati e, stranamente, mandavano riflessi blu elettrico mentre gli occhi erano viola scuro.

Indossava degli anfibi militari neri, abbinati ad un paio di jeans, una maglietta rossa e una felpa nera con cappuccio. Le mani erano protette da dei guanti neri senza dita. Al collo portava una strana collana, composta da una catena azzurra, alla quale era appeso un cerchio di giada. Al centro di quel cerchio c'erano incastonate due lune crescenti blu che circondavano un piccolo smeraldo verde.

Haruka riprese a spolverare “Sì, Aris, una meraviglia!”

Ho come l'impressione che tu mi stia dicendo una bugia.” disse il ragazzo con un leggero sorriso sul volto, tornando poi a leggere il suo libro di botanica.

Mio fratello mi ha impedito di partecipare alla riunione indetta dal Boss! Partecipano tutti gli assassini più esperti e mi ha esclusa!” disse Haruka, continuando a spolverare per terra, con più vigore.

Non prendertela, ha solo svolto il suo compito di fratello, cioè proteggere la sua sorellina. Evidentemente la questione è molto seria. Vedrai che, prima o poi, potrai dire anche la tua.” disse Aris, ampliando il sorriso.

Nel silenziò che seguì quelle parole, i due sentirono una porta chiudersi. Si girarono entrambi verso le scale di legno che conducevano al piano superiore, dalla quale scese una ragazza incappucciata.

Era alta e snella, con le forme giuste al posto giusto. I capelli che uscivano da sotto il cappuccio erano lunghi e neri mentre gli occhi, che incrociarono gli sguardo di Haruka e Aris, erano azzurri come il cielo. Sul labbro inferiore, un piercing.

Indossava delle semplici scarpe da ginnastica bianche, dei pantaloni di pelle nera, un gilet grigio provvisto di cappuccio e, sotto di esso, una canottiera biancha che le lasciava scoperta il ventre.

Ehi, Yui!” esclamò Haruka sorridendo “Vai ad allenarti?”

La mora la guardò ed annuì, finendo di scendere le scale. Aris notò la sua Arma Imperiale, due spade simili alle zanne di una tigre incrociate sulla schiena con i manici rivolti verso il pavimento, e capì che le ci sarebbe voluto un po'. Da quando la conosceva, aveva capito che se portava l'Arma Imperiale con sé, era perché andava a caccia di Bestie Pericolose.

Non dici niente riguardo la riunione?” chiese Haruka.

Sono solo arrabbiata per il fatto che, essendo qualcosa di grosso, hanno preferito tenerlo per loro.” commentò seccamente Yui “Io e Aris siamo i due più inesperti ma non per questo non sappiamo cavarcela”.

Ormai dovresti esserci abituata, no?” chiese Aris. Yui scrollò le spalle ed uscì dalla base, dirigendosi verso la foresta.

Dici che la situazione è davvero così pericolosa?” chiese Haruka. Prima aveva cercato di allontanare un oscuro presentimento ma sapeva fin troppo bene che lei ci azzeccava sempre in quei casi. Qualcosa di brutto sarebbe accaduto e lo sguardo serio di suo fratello era riservato solo ai ragazzi che tentavano di approcciarla e alle situazione davvero pericolose.

Non lo so... ma credo che la vita di noi assassini non sarà più tanto facile...”

Le parole di Aris preannunciavano un'oscura realtà.



Il palazzo imperiale era una delle cose più belle di tutto il regno e, allo stesso tempo, una delle più disprezzate. Molti dei soldi estorti ai cittadini venivano impiegati per ristrutturarlo o abbellirlo ulteriormente, mentre le strutture che avevano veramente bisogno di ristrutturazioni, come ospedali e simili, venivano trascurate senza alcun problema.

Shino camminava per i corridoio di quel palazzo. Lo sguardo era costantemente spensierato, quasi non si rendesse conto del luogo in cui si trovava. Sbatté con la spalla destra, facendo cadere un maggiordomo ma non lo degnò di un'occhiata, continuando per la sua strada.

Finalmente giunse alla sua destinazione, una grossa porta a due ante di legno. I due soldati, posti a guardia della porta, fecero per aprirla, ma lei, con noncuranza, diede un poderoso calcio all'anta destra, spalancandola, per poi entrare.

Trovò una stanza spartana, ove era presente un tavolo rettangolare con cinque sedie, di cui una a capotavola. In quel momento, solo una di esse era occupata.

Shino portò subito lo sguardo sul cavaliere seduto su di essa. Era alto sul metro e ottanta, dal fisico tonico e muscoloso. La carnagione molto chiara metteva in risalto le lentiggini sul naso e sulle guance, mentre gli scompigliati capelli biondi gli cadevano sulla fornte, anche sul anso, lasciando però visibili i due brillanti occhi azzurri.

Indossava degli stivali di cuoio marrone, pantaloni di cuoio marrone con una cinghia arancione sulla coscia destra, una grossa cintura di tessuto arancione, una cotta di maglia a maniche corte coperta da una strana maglietta a maniche corte marrone, con un giro collo di pelliccia grigia e un paio di guanti senza dita marroni che gli arrivavano fino ai gomiti.

Sullo sterno portava una protezione d'acciaio che, sulle clavicole, si diramava a V, lasciando la gola scoperta, mentre il braccio destro era interamente coperto da delle piastre di metallo affilate, appartenenti ad un'armatura.

Il ragazzo, sorridendo, si alzò in piedi e si avvicinò a Shino, tendendole la mano “Piacere di conoscerti! Mi chiamo Castiel Seeker! A quanto pare saremo nella stessa squadra!”

Shino alzò un sopracciglio, prima di stringergli la mano ma, sorprendendolo, mise parecchia forza nella presa, arrivando poi a giragli il polso e piegargli il braccio dietro alla schiena “Ascoltami ben, bamboccio! Mettiamo le cose in chiaro, non ti permetto di parlarmi con tutta questa confidenza!”

Non ricevendo risposta, si inclinò leggermente sulla destra, notando che Castiel stava perdendo sangue dal naso. Eppure non l'aveva colpito sul naso, anzi non l'aveva colpito affatto!

Ehi, che cazzo di problema hai?”

Il tuo seno... è molto morbido.” commentò Castiel sorridendo e alzando il pollice della mano libera verso l'alto. Solo in quel momento Shino si accorse che il suo seno, effettivamente, era appoggiato contro il braccio del ragazzo.

Una grossa vena le iniziò a pulsare sulla fronte “Come cazzo ti permetti!!! RAZZA DI INUTILE MANIACO!!!” e, dopo avergli afferrato la testa con la mano libera, gliela sbatté sul tavolo con tutta la sua forza.

Senza alcun problema, il ragazzo fece forza sul collo e si rialzò. Lo stesso sorriso ancora stampato sul volto.

Focosa, eh? Mi piace!” e di nuovo il pollice puntato verso l'alto.

Lo sguardo di Shino cambiò leggermente. L'ultima persona cui aveva spiaccicato la faccia contro un tavolo non si era rialzata per un bel po', invece lui non ne aveva risentito minimamente. Forse non era così debole.

Tsk, prova solo ad avvicinarti e ti uccido.” sibilò Shino prima di andare a sedersi sulla sedia opposta a quella di Castiel. Il ragazzo mantenne il suo sorriso ma, prima che potesse sedersi, la porta si aprì d nuovo, stavolta grazie ai due soldati.

Nella stanza fecero il loro ingresso un ragazzo ed una ragazza.

Il giovane, che sembrava il più esperto dei due, era alto un metro e settanta, fisico asciutto ed atletico ed aveva la carnagione chiara. I capelli di lunghezza media erano bianchi e tirati all'indietro mentre gli occhi erano verde smeraldo, con quello destro che era attraversato da una cicatrice orizzontale, che lo rendeva inutilizzabile.

Vestiva quasi completamente in bianco. La camicia, la giacca medio lunga con una testa di lupo argentata raffigurata sulla schiena e i pantaloni erano dello stesso colore della neve, mentre la cintura e le scarpe erano grige. Al polso destro portava una catenella con appesa una croce.

Guarda guarda se non è Shiro Kronor, il cacciatore bianco.” disse Shino accennando un ghigno “Ho sentito parlare bene di te”.

Wow, avete i nomi quasi uguali! Dovrò ricordarmi che la manesca è Shino.” commentò Castiel con un sorriso, ricevendo un'occhiataccia da parte della rossa.

Shiro, d'altra parte, non disse nulla, limitandosi a scrutarli con il suo sguardo freddo. Silenziosamente, andò ad accomodarsi di fianco a Castiel. La ragazza che era entrata con lui, e che era poco più bassa, andò vicino al moro e gli chiese “Sono la partner di Shiro, potrei avere il suo posto?”

Il ragazzo la squadrò un secondo, restando sorpreso nel vedere che aveva la faccia completamente bendata, fatta eccezione per gli occhi, le labbra carnose e rosee e i capelli viola tenuti a caschetto che le arrivavano fino alle spalle.

Oh ma certo! Nessun problema!” disse il ragazzo sorridendo, tendendole la mano “Io mi chiamo Castiel!”

La ragazza fece un breve inchino con la testa e gli strinse la mano “Sheila Ronadrof, spero che potremo lavorare bene insieme.” ma le sue parole non sembrarono raggiungere il giovane che stava nuovamente sanguinando dal naso. La giovane mosse i suoi occhi color oro, seguendo lo sguardo del giovane, capendo così che le stava fissando il seno prosperoso, coperto solo da un corsetto color crema senza spalline.

Una vena iniziò a pulsare sotto le bende della ragazza e, con incredibile velocità, gli fece uno sgambetto laterale, facendolo rovinare a terra, per poi schiacciargli la testa al suolo con uno dei suoi stivali viola lunghi con la zeppa alta.

Bada a come ti comporti! Sei in presenza dell'erede di una prestigiosa famiglia!” sibilò Sheila, mettendo ancora più forza nella gamba ma un colpo di tosse di Shiro la fece ritornare in sé. Dopo essersi data una spolverata alla gonna color lampone che le arrivava poco sopra le ginocchia, andò a sedersi di fianco al compagno mentre Castiel, dopo essersi rialzato senza problemi, si sedette di fianco ad una 'felicissima' Shino.

Dunque... perché siamo qui?” chiese il moro, esponendo i suoi dubbi.

Ci ha convocato l'Imperatore Romeo per una questione di vitale importanza.” spiegò Sheila con serietà.

Wow, chissà di che si tratta!” esclamò Castiel, mantenendo il sorriso.

Riguarderà gli assassini. Hanno avuto troppe libertà di recente.” commentò Shiro.

La porta si aprì nuovamente, sbattendo entrambe le ante contro le pareti.

I quattro si girarono verso l'entrata.

La donna più forte del regno, il generale Charlotte, era arrivata.





















Angolo dell'autore:

Sera a tutti! Stranamente sono ancora qua!

Spero che questo capitolo, seppur noioso come poche cose, vi sia piaciuto ^^ nel prossimo metterò in moto qualcosa e introdurrò gli OC che non mi sono ancora arrivati! Spero di aver reso bene gli OC comparsi in questo cap!

Scusate ma l'ora tarda mi fa essere di poche parole XD alla prossima!
CHAOS!!!

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Capitolo 3
*** Cacciatori e prede ***


CACCIATORI E PREDE


I quattro membri della nuova squadra speciale rimasero in silenzio, intenti ad osservare la nuova arrivata. Colei che avrebbe gestito le varie missioni e a cui avrebbero dovuto ubbidire. I glaciali occhi azzurri del generale Charlotte si posarono su ognuno di loro, soffermandosi giusto qualche secondo.

Nel silenzio più totale, la ragazza fece qualche passo in avanti e le porte le si chiusero alle spalle. Senza proferir parola, si diresse verso l'unica sedia libera, il posto da capotavola. La gonna a balze nera del suo abbigliamento gothic lolita ondeggiò al ritmo dei suoi passi, mentre i tacchi dei suoi stivali neri rompevano periodicamente il silenzio.

Castiel puntò prontamente lo sguardo sul seno abbondante del generale, coperto da una camicetta nera con le maniche a sbuffo. La ragazza non dovette neanche guardarlo per fargli sentire una presa gelida intorno al cuore, convincendolo a guardare qualcos'altro.

La giovane comandante spostò la sedia e si sedette, sistemandosi i lunghi capelli neri che le cadevano sulla schiena. Dopo aver accavallato le gambe, scrutò nuovamente i suoi quattro sottoposti.

Sarò chiara fin da subito. Voi quattro morirete entro sei mesi.” sentenziò la mora, lasciando alquanto confusi gli altri.

Mi perdoni, generale Charlotte, ma cosa vorrebbe dire?” chiese Sheila, alzando una mano.

Vi ho scelti appositamente per le vostre abilità e so che non siete degli imbecilli. Quello che ho detto è estremamente semplice. Entro sei mesi sarete tutti morti.” disse Charlotte, scoccandole un'occhiata neutra che però fece stringere i denti a Sheila.

Quindi, malgrado ci abbia scelto lei, sa già che moriremo. Potrebbe spiegarci come fa a saperlo?” chiese Shiro, sostenendo lo sguardo della rossa.

E' presto detto. Attualmente noi siamo solo in cinque, mentre gli assassini appartenenti a Fang of Darkness sono circa undici. E' quasi un rapporto tre a uno e non sono dei novellini. Sanno il fatto loro.” spiegò Charlotte, appoggiandosi meglio allo schienale della sedia.

Non si preoccupi, generale! Le dimostreremo che possiamo sconfiggerli anche se in minoranza!” esclamò Castiel dandosi un pugno sul petto.

Non ne dubito ma, per sicurezza, ho chiamato qualcun altro. Due soldati che conosco da molto tempo.” disse il generale, mostrando un sorriso che fece rabbrividire gli altri quattro.

Tutto ciò è molto interessante... ora potrei andarmene? Sto facendo la muffa su questa sedia.” si lamentò Shino, ricevendo un'occhiata divertita da parte di Charlotte.

Tu devi essere Shino Kirigaya, ho sentito molto parlare di te. Che ne diresti di farmi vedere quanto vali?” chiese Charlotte e un ampio ghigno sulle labbra della rossa le fecero capire di aver ottenuto la sua attenzione ed il suo consenso “A quanto pare, un assassino abbastanza famoso nei piccoli paesi, è appena arrivato in città. Che ne diresti di andare a catturarlo?”

L'emozione di Shino parve scemare “Devo solo catturarlo?”

Ovviamente, se opporrà la ben che minima resistenza, potrai ucciderlo. Ricordati di portarmi la sua Arma Imperiale nel caso dovesse lasciarci prematuramente.” disse Charlotte, mantenendo quell'enigmatico sorriso “Le guardie qui fuori ti daranno alcune informazioni su di lui”.

La rossa annuì ed uscì dalla stanza con passo veloce, strappando di mano dei documenti ad un soldato di guardia. Scendendo le scale, iniziò a sfogliare quei fogli.

-Draco Aincanrd, assassino emergente che sta facendo scalpore nei paesi più piccoli. Arma Imperiale che controlla la gravità. Lavora da solo-.

La ragazza arrivò davanti al portone d'ingresso leggendo le poche caratteristiche fisiche conosciute del suo bersaglio. Aprì le porte dirigendosi subito verso la zona del mercato. Sapeva benissimo come attirarlo allo scoperto.



Paura. Ecco cosa provavano gli abitanti della città nell'osservare due individui intenti a camminare verso il castello. Erano entrambi avvolti in un ampio mantello nero. Il cappuccio calato sul volto non rendeva visibili i tratti dei due sconosciuti ma, visto il fisico scolpito di quello più alto, era facile dedurne che fosse un ragazzo.

La figura che gli camminava di fianco, invece, era alta sul metro e settante, circa quindici in meno del compagno. Due lunghe ciocche bianche uscivano dal cappuccio, ricadendo dolcemente sull'abbondante seno. La ragazza aveva un'andatura tranquilla e disinvolta, mentre quella del ragazzo era più rigida e meccanica, come quella di un soldato.

Al loro passaggio la gente distoglieva lo sguardo o entrava nel primo edificio che capitava. Non li potevano vedere in faccia e nessuno li aveva mai visti, eppure la loro presenza trasudava pericolo.

Questo andava a vantaggio di una terza figura. Era distaccata rispetto alle altre due, nascosta in un vicolo stretto dalla quale sporgeva solo la testa. Gli occhi verdi scuri del ragazzo erano puntati sulle due figure incappucciate, pronti a cogliere il più piccolo segnale di pericolo.

Era molto alto, un metro e ottantacinque circa, e la muscolatura leggermente delineata era abbinata ad un fisico, all'apparenza, abbastanza agile con una carnagione leggermente abbronzata. Nel più completo silenzio, si passò una mano tra i corti capelli neri, togliendosi anche il sudore dalla fronte.

Si inclinò leggermente in avanti, spostando il peso del corpo sulle gambe avvolte da un paio di jeans abbinati a delle scarpe in cuoio nere e ad una maglia bianca a maniche corte. Dopo aver confermato che i suoi due bersagli erano a una distanza sufficiente per permettergli di muoversi, mise una mano sull'elsa della spada che teneva appesa sul fianco destro, in modo da tenerla ferma.

Era una spada alquanto particolare, forse fin troppo dato che era facile dedurne la sua natura. Un'Arma Imperiale. Era fatta di uno strano metallo blu scuro, l'elsa era liscia e sottile, la guardia era una sorta di C con la parte gonfia rivolta verso la mano e, attorno ad essa, vi era una piccola catena che si incrociava davanti e dietro. La lama era affilata e, in punta erano presenti cinque incisioni nere mentre la parte interna dell'arma era di un rosa pallido, quasi come se fosse l'anima stessa della lama. Alla base, tra la lama e la guardia, il materiale era, invece, viola scuro con quattro incisioni messe come a formare una croce.

Si mosse velocemente e senza far quasi alcun rumore. In pochi passi raggiunse un altro vicolo e vi si infilò rapidamente, restando nascosto per qualche secondo con la schiena appoggiata al muro. Dopo aver nuovamente riportato il battito cardiaco ad un ritmo calmo e costante, si sporse leggermente e sgranò gli occhi. Il ragazzo incappucciato si era fermato e, benchè non si fosse girato completamente verso di lui, aveva ruotato leggermente la testa verso sinistra.

Lo aveva individuato.

Il suo istinto mosse il suo corpo prima del suo cervello. Non era ancora ad un livello tale da poterli affrontare ma di sicuro poteva andarsene senza alcun problema. Corse velocemente verso l'altra estremità del vicolo ma, con sua somma sorpresa, si ritrovò la ragazza incappucciata di fronte a lui, intenta a precludergli l'uscita.

Non dovette neanche voltarsi per accorgersi dell'altro ragazzo, il quale gli aveva bloccato l'altra uscita.

Il suo cuore aumentò leggermente la velocità dei battiti ma non diede segni di terrore o preoccupazione. Semplicemente, rimase fermo davanti a quella ragazza. Aveva una sola occasione e non poteva lasciarsela sfuggire.

La ragazza fece per fare un passo verso di lui ma una voce femminile tuonò “Lance!!! Via di lì!!!” e diverse lame metalliche si abbatterono al suolo, costringendo i due incappucciati ad indietreggiare di qualche metro.

Lance non si fece cogliere impreparato e, con una forza incredibile, saltò in alto, raggiungendo una finestra. Dopo essersi appeso al piccolo davanzale, posò i piedi contro il muro e si spinse in alto, raggiungendone un'altra. Ripetè il procedimento un'ultima volta e riuscì a raggiungere il tetto, dove lo attendeva una ragazza.

Era più bassa di lui ma dal fisico snello e col seno prosperoso. I lunghi capelli biondi dalle punte arancioni erano illuminati dalla luce diurna e sembravano mettere ancora più in risalto la ciocca rossa che le ricadeva sul lato destro del viso. La pelle leggermente abbronzata creava un buon contrasto con i grandi occhi viola che, in quel momento, stavano osservando Lance con fare divertito.

Nikki, cosa ci fai qui?” chiese il ragazzo, osservando le varie lame che levitavano intorno al corpo della ragazza.

Tsk, che domande! Vengo a salvare il tuo fondo-schiena e a rompere quello di quei due lì!” esclamò Nikki sorridendo e sistemandosi i suoi guanti neri da motociclista senza dita che le arrivavano fino a sotto il gomito.

Sarebbe meglio allontanarsi da qui, quei due non sono alla nostra portata.” disse Lance fissandola con sguardo serio.

Una breve folata di vento fece oscillare la minigonna bianca della ragazza a cui erano abbinati un top bianco e degli stivali bianchi, alti fino a sotto le ginocchia. I due si voltarono verso il vicolo e, sul tetto della casa di fronte, videro i due individui incappucciati.

Bene bene! Quindi volete affrontarci a faccia aperta eh? Sarò lieta di darvi una lezione!” esclamò Nikki per poi compiere un movimento orizzontale del braccio destro. Tutte le lame metalliche si raggrupparono vicino al suo corpo e puntarono in direzione dei due avversari.

Erano spariti.

Nikki e Lance osservarono il tetto increduli, senza però perdere la concentrazione, infatti il ragazzo, dopo aver estratto la sua spada, si mise con la schiena contro quella di Nikki, iniziando ad osservare il tetto dove si trovavano.

Dov'è tuo fratello?” chiese Lance.

Ha detto che doveva fare una certa cosa...” spiegò Nikki per poi infilarsi due dita nel collare stretto che teneva al collo. Era di pelle nera e, da esso, partivano due nastri scuri che si intrecciavano dietro la schiena e poi sull'addome, andando poi a scendere lungo la gamba destra. Sul ventre, sulla sinistra, era presente una voglia che ricordava l'impronta di un lupo.

Davvero un ottimo tempismo...”

Cos'è, credi che io non sia sufficiente per batterli?!?” sbottò Nikki, mentre le sue lame assumevano una forma più difensiva, disponendosi intorno ai due.

Credo che neanche tuo fratello sarebbe sufficiente.” ammise Lance con tono serio. Nikki rimase leggermente sorpresa da quella affermazione. Il suo compagno era sempre allegro e solare e raramente lo si vedeva così serio, soprattutto nelle missioni più ostiche. Inoltre, suo fratello era uno dei migliori assassini del gruppo e il fatto che non lo considerasse abbastanza forte da sconfiggere quei due, era un brutto segno.

Tsk, non dire stronzate! Di certo non abbiamo bisogno di lui, possiamo batterli da soli!” esclamò la bionda stringendo i pugni.

Ne sei davvero certa?” chiese una voce femminile davanti a lei e Nikki per poco non saltò all'indietro nel vedere la ragazza incappucciata a pochi centimetri da lei. Dopo la sorpresa iniziale, un sadico ghigno si fece strada sulle sue labbra e, con un movimento delle mani, fece saettare in avanti la metà delle sue venti lame.

La ragazza era svanita nuovamente nel nulla.

Nikki digrignò i denti ma un'improvvisa fitta le fece portare una mano sulla coscia sinistra. Quando la portò davanti al viso, la vide sporca di sangue. Il suo sangue.

Un taglio non troppo grosso era apparso dal nulla poco sotto la minigonna e, per fortuna, non aveva reciso né vene né arterie importanti.

-Invisibilità?- pensò Nikki -No, le mie lame l'avrebbero colpita anche se fosse stata invisibile. Che possa utilizzare il teletrasporto?-

Nikki, dobbiamo andarcene. Se restiamo qui siamo morti.” disse Lance. L'idea di usare la sua Arma Imperiale si stava facendo pian piano spazio nella sua mente ma se l'avesse usata si sarebbero ritrovati parecchi soldati alle calcagna.

Volete già adunarvene?” chiese la ragazza incappucciata, apparendo all'improvviso davanti a lui. Lance non si fece attendere e cercò di colpirla con un fendente ma quella svanì ancora prima che il colpo potesse raggiungerla.

Il ragazzo scrutò il tetto alla ricerca di movimento ma non ne vide e, anzi, si ritrovò un ampio taglio sul torace dalla quale iniziò a colare lentamente il liquido rosso che gli scorreva nelle vene.

-Quando diavolo mi ha colpito?- pensò il ragazzo, osservando la ferita -Non ho sentito nulla e all'improvviso ho ricevuto questa ferita. C'è qualcosa che non quadra...-

Ehi, Lance...” lo chiamò Nikki “... non so se te ne sei accorto, ma il bastardo incappucciato si è appostato dall'altra parte della strada”.

Lance volse lo sguardo alla sua sinistra e vide, appoggiato ad un caminetto sull'altro lato della strada, il ragazzo incappucciato. Era immobile, semplicemente se ne stava lì ad osservarli.

-Quindi intende lasciar combattere la sua compagna? Perfetto, questo ci da una chance per potercene andare.- pensò Lance prima di chiedere a Nikki “Ehi, quanto a lungo puoi farle muovere quelle lame?”

Per più di tre ore e anche velocemente.” disse Nikki “A cosa stai pensando?”

Ascoltami bene, ora ce ne andiamo ma ho bisogno delle tue lame. Falle ruotare intorno a noi. Fai in modo che seguendo delle traiettorie imprevedibili ma che restino comunque molto vicine a noi.” spiegò Lance rinfoderando la sua arma.

La bionda fissò il ragazzo incappucciato dall'altro lato della strada. Non solo non poteva attaccarlo ma era anche costretta ad andarsene. Se la sarebbe legata al dito e, prima o poi, l'avrebbe fatta pagare a quei due.

Velocemente, si arrampicò sulla schiena di Lance, cingendogli il collo con le braccia per tenersi meglio e il ventre con le gambe. Le sue lame iniziarono a ruotarle attorno, creando archi immaginari sempre diversi, cambiando direzione all'improvviso.

Lance fece un bel respiro per poi iniziare a correre di tetto in tetto, con le lame che gli sfioravano la pelle, senza però ferirlo. Continuò per diversi minuti, convinto che li stessero inseguendo ma in realtà la ragazza li aveva già lasciati andare dal primo momento.

Il ragazzo incappucciato raggiunse la sua compagna, la quale si stava guardando un piccolo taglio, che le avevano procurato quelle lame, sul palmo della mano destra.

Mi chiedo se quel ragazzo abbia capito il mio potere.” disse la ragazza “Su fratellone, muoviamoci. Il generale Charlotte odia aspettare!” e insieme tornarono in strada, dirigendosi nuovamente verso il castello.



Una chiesa era un luogo molto frequentato in quei tempi. Ogni giorni, decine e decine di credenti, entravano in quel luogo sacro per dedicare una preghiera ai loro cari defunti oppure per chiedere perdono.

Il prete era un uomo buono e sincero. Con i suoi ottant'anni portati molto bene, era l'uomo più vecchio della zona e tutti gli volevano bene. Gestiva anche il piccolo orfanotrofio che si trovava di fianco alla chiesa e, ogni giorno, insegnava ai vari bambini qualcosa di nuovo.

La toga bianca dell'uomo venne mossa da una folata di vento e i suoi vispi occhi grigi si puntarono sul portone della chiesa. Una giovane ragazza dagli occhi gialli aveva appena aperto le due ante con un calcio, fregandosene altamente del luogo nella quale si trovava.

Alcuni bambini andarono a nascondersi dietro di lui, mentre altre persone, intente a pregare, si alzarono e si fecero da parte. La ragazza mostrò un ghigno inquietante ed iniziò ad avvicinarsi al prete. Un ragazzo abbastanza giovane le si parò di fronte, cercando di fermarla ricordandole che quello era un luogo sacro.

Bastò un bel manrovescio sulla guancia destra per farlo cadere al suolo, dove venne subito soccorso da due bambini. La rossa non se ne curò minimamente e continuò la sua avanzata verso il prete.

Hai davvero una bella chiesa.” si complimentò Shino osservando i vari affreschi che abbellivano l'edificio.

Cosa vuoi?” chiese il prete senza mostrare alcuna paura, proteggendo nel mentre i bambini con le braccia.

Oh, niente di particolare.” disse Shino prima di tirargli un pugno alla bocca dello stomaco, facendolo piegare in due dal dolore “Ho bisogno delle tue urla.” e gli piantò una mano in faccia, conficcandogli le unghie nella pelle. Iniziò pian piano a mettere sempre più forza nelle dita.

I bambini cercarono di fermarla. Qualcuno le afferrò il braccio, qualcun'altro le urlò di smetterla, ma nessuno di loro si rese conto che Shino era completamente concentrata su qualcos'altro.

Un combattente esperto si sarebbe subito accorto di alcuni particolari come le gambe tese e pronte a scattare o ancora lo sguardo quasi spento. In quel momento, la ragazza stava mettendo tutta la sua concentrazione nelle orecchie e nei piedi.

Di punto in bianco, sgranò gli occhi ed inclinò la testa da un lato. Avvertì quasi uno spostamento d'aria nel punto in cui prima c'era la sua testa e, nel pavimento, vide formarsi una specie di buco non troppo grosso. Il legno era come collassato.

Ruotò lentamente la testa verso destra, con gli occhi puntati verso l'alto. Tra le spesse travi di legno che tenevano in piedi il soffitto della chiesa, scorse una figura nell'oscurità

Ops... mi hai mancata.” disse Shino con fare divertito, lasciando andare il prete. La figura rimase immobile e la ragazza si complimentò mentalmente con lui. Se non fosse stato per il leggero rumore provocato dal legno, non si sarebbe accorta in tempo di lui.

Immagino tu sia Draco. Tra le poche informazioni che abbiamo raccolto su di te, c'era anche quella che accennava alla tua incredibile capacità di muoverti in completo silenzio.” disse Shino.

Il ragazzo mosse leggermente la testa, individuando il prete che veniva messo al sicuro da alcuni aiutanti. Riportò la sua attenzione sulla ragazza che era riuscita ad evitare il suo attacco. Era molto pericolosa.

Si lasciò cadere all'indietro, atterrando con grazia e senza fare alcun rumore, per poi mettersi tra l'uscita e Shino che, in quel momento, potè osservare meglio il suo prossimo avversario.

Era alto sul metro e sessantacinque, basso per essere un ragazzo, dal fisico atletico e con la carnagione non particolarmente abbronzata. I capelli erano corti e neri con alcune sfumature viola mentre gli occhi che la stavano squadrando da capo a piedi erano color indaco.

Indossava un completo attillato completamente nero con delle piume blu e viola sul collo e sulle maniche. Ai piedi calzava delle scarpe nere lucide e il colletto del completo era sollevato, coprendogli il viso fino al naso. Le mani, invece, erano coperte da uno strano tessuto formato da strisce viola e nere che andavano sotto le maniche del completo.

Senza alcuna fretta, la ragazza portò le mani sui suoi due pugnali e gli disse “Dovresti venire con me. Se non opporrai resistenza non ti farò alcun male, ma in caso contrario...” e il suo ghigno lasciò intendere a cosa si riferisse.

Draco assottigliò lo sguardo, rilassando le braccia nel mentre. Shino no perse il suo ghigno e chiese “Devo prenderlo come un 'no'?”

Il ragazzo rimase in silenzio, iniziando ad indietreggiare leggermente, continuando a tenere lo sguardo puntato sulla rossa.

Non crederai davvero di potertene andare così, vero?” chiese Shino estraendo i suoi due pugnali “Sin!!!”

Il suo cinturino dorato si illuminò di un intenso bagliore e, senza alcuno sforzo, scattò verso Draco, accorciando la distanza in un istante. Il ragazzo sgranò gli occhi per la sorpresa ma riuscì comunque a scartare di lato, evitando i due affondi dell'avversaria. Aveva cercato di pugnalarlo al cuore fin da subito, evidentemente voleva finire lo scontro il più velocemente possibile.

Il ragazzo andò a nascondersi dietro ad una colonna di marmo e Shino, senza farsi attendere, cambiò direzione in una frazione di secondo, inseguendolo. Non appena girato attorno alla colonna, però, si ritrovò il palmo della mano di Draco puntato verso la faccia.

Si abbassò all'istante, percependo di nuovo quello spostamento d'aria sopra la sua testa. Tuttavia non riuscì ad evitare il calcio del ragazzo che la colpì al braccio destro, costringendola a rialzarsi. Shino si allontanò da lui con un balzo.

Bel colpo, ma ho ricevuto colpi molto più forti.” disse Shino, giocherellando con le sue armi per poi indicare i guanti di Draco “Quindi quella è l'Arma Imperiale 'Gravity Crush', davvero interessante”.

Sembra che sappiate molto su di me.” disse il ragazzo.

Keh, non sarai molto famoso qua nella capitale ma ciò non toglie che hai dato parecchio fastidio ad altre persone.” disse Shino, notando che le strisce viola dei guanti erano diventate nere -Sono ancora attivi. Mi sta preparando una trappola...-

Senza dir nulla, scattò nuovamente verso il ragazzo e lanciò i suoi pugnali verso l'alto. Draco non si fece distrarre e continuò a tenere gli occhi sulla ragazza, per poi tendere il braccio destro in avanti. Shino si gettò a destra e saltò contro una colonna, atterrando con i piedi contro la superficie liscia.

Rimase in quella posizione solo per un attimo, dopodichè si scagliò sulla colonna vicino alla quale si trovava Draco. Il ragazzo fece un passo indietro, evitandola al pelo ma, prima che potesse provare ad attaccarla, la ragazza era saltata verso l'alto, afferrando i suoi pugnali al volo ed atterrando contro un'altra colonna.

Draco ruotò su sé stesso con il braccio sinistro già proteso in avanti e, nel momento in cui lo puntò verso Shino, lei balzò addosso a lui, ruotando sul suo asse e con le lame bene in vista.

Un secondo dopo, lei era dietro di lui e gli dava le spalle. Attimi di silenzio seguirono quel breve scambio di colpi, fino a quando un ampio taglio si disegnò sulla schiena di Draco, facendolo cadere in ginocchio.

Sai, con quell'ultimo attacco mi avresti uccisa... ma purtroppo per te, velocità e agilità migliori non sono gli unici vantaggi di questo gioiellino.” spiegò Shino, dando un colpetto al suo cinturino dorato con l'impugnatura di un pugnale.

La ragazza si girò verso il suo avversario ed iniziò a camminare verso di lui. Era leggermente affaticata ma nulla di rilevante, avrebbe potuto combattere ancora per parecchio tempo se avesse voluto. Non appena fu dietro di lui, però, il ragazzo parve rianimarsi e ruotò su sé stesso con la gamba destra tesa, riuscendo a colpirla e a farle perdere l'equilibrio.

Shino venne colta alla sprovvista e le sue braccia si mossero un secondo troppo tardi. Draco le mise una mano in faccia, tenendola premuta contro il pavimento. Lo vide chiudere gli occhi “Addio”.

Il ragazzo udì chiaramente il pavimento creparsi sotto la sua mano e le braccia di Shino cadere al suolo. Si rialzò barcollante, troneggiando sul corpo della sua avversaria, e la cosa non gli piacque neanche lontanamente.

Sei stata sfortunata...” disse il ragazzo riaprendo gli occhi e incrociandoli, con sua somma sorpresa, con quelli galli di Shino “Chi è che sarebbe stato sfortunato?”

Il ragazzo non riuscì ad allontanarsi in tempo e la rossa gli conficcò un pugnale nella spalla destra, facendolo urlare per il dolore. Tuttavia, il moro fu in grado di di colpirla con un calcio al ventre, costringendola ad allontanarsi.

La ragazza lo fissò con sguardo divertito, lasciando gocciolare a terra il sangue dalla sua arma.

-Impossibile... sarebbe dovuta morire con quell'attacco. Come diavolo ha fatto?- pensò Draco tenendosi la spalla ferita.

Te l'ho detto, no?” urlò Shino saltando in alto “Questo gioiellino ha diversi vantaggi!!!” e calò entrambe le lame sul suo avversario.

-Merda! Non farò in tempo...!-

Un rumore stridulo echeggiò nella navata della chiesa mentre alcune scintille andavano ad illuminare un paio di occhi color smeraldo incatenati in quelli giallo scuro di Shino. La ragazza avvertì un'incredibile forza opporsi al suo attacco e si ritrovò spedita all'indietro, riuscendo comunque ad atterrare in piedi.

Dall'ombra della colonna uscì un ragazzo dal fisico scolpito ed asciutto. Era abbastanza alto e la sua pelle abbronzata creava un ottimo contrasto con i corti capelli biondi ove erano presenti alcune ciocche versi sparpagliate qua e là.

Indossava degli anfibi neri e dei jeans scuri nella parte inferiore del corpo, mentre il busto era coperto da una T-shirt rossa leggermente strappata, un giubbino di pelle nera e dei guanti senza dita neri.

Nelle mani teneva saldi due tonfa metallici. L'impugnatura di uno era rossa con dei dettagli dorati mentre l'altra era blu con i dettagli argentati.

Oh... questa è la prima volta che mi perdo e riesco a fare tombola.” commentò il biondo mentre una densa aura omicida si espandeva dal suo corpo.

E tu chi diavolo saresti?” chiese Shino leggermente euforica. Le era bastato un solo scambio di colpi per capire che quel biondino era molto più forte di Draco.

Il salvatore del pivellino qua dietro. Ti consiglio di andartene se non vuoi essere sculacciata troppo forte.” disse il biondo con fare annoiato. Lo sguardo di Shino parve indurirsi ma tornò subito normale.

Fang of Darkness, eh?” ipotizzò Shino, capendo subito di aver fatto centro, dato che l'aura omicida del biondo era aumentata di colpo “Quindi devi essere Shoici Inuzuki, uno dei veterano di quel gruppo di assassini”.

Dato che lo sai, non posso lasciarti in vita.” disse Shoici scattando verso di lei. I due si scambiarono una serie di rapidi attacchi ma nessuno di essi andò a segno. Shino attivò nuovamente Sin e riuscì a ferire in alcuni punti il suo avversario senza però provocare danni gravi.

Sembra che dovrò fare sul serio... Hyoringetsu!” disse Shoici e diverse piccole lame iniziarono a comparire sui suoi tonfa, rendendoli simili a dei cactus di metallo. I due ripresero a combattere e, non appena una delle lame del tonfa con l'impugnatura blu toccò il pugnale di Shino, l'arma si dissolse, trasformandosi in sabbia.

La ragazza riacquistò subito la distanza di sicurezza, decidendo il da farsi.

-Quei due tonfa sono pericolosi. Da quanto ho letto, uno trasforma tutto ciò che tocca in sabbia mentre l'altro pietrifica. Attualmente non penso di poterlo battere con un solo pugnale.- pensò la rossa quando una voce a lei familiare echeggiò nella navata principale.

Ehi Shino!!! Siamo qua per aiutarti!!!”

Draco si voltò verso l'entrata, individuando un ragazzo con una strana armatura sul braccio destro. Impugnava uno spadone a due mani argentato con una linea celeste che lo tagliava a metà.

Il nuovo arrivato vide Shino intenta ad affrontare Shoici e, menando un fendente col suo spadone, urlò “Justice!!!”

Dalla sua arma scaturì un fascio di luce che venne diretto verso Shoici. Il biondo riuscì comunque ad evitarlo, ritrovandosi leggermente frastornato e con delle deboli vertigini. La ragazza ne approfittò subito e si scagliò verso il biondo ma tra i due si intromise Draco che cercò di colpirla nuovamente, costringendola ad evitare un'altra volta l'effetto della sua arma.

Intanto, dietro al biondo armato di spadone, erano arrivati altri due individui. Shoici sgranò gli occhi nel vedere che il ragazzo vestito di bianco era uguale a Kuro, il suo compagno di squadra.

-Dev'essere suo fratello gemello.- pensò Shoici prima di colpire una colonna con il tonfa dall'impugnatura blu. La colonna iniziò a trasformarsi in sabbia e, non avendo altri supporti oltre alle travi di legno, parte del soffitto crollò, sollevando un grosso polverone ed impedendo ai poliziotti di avvicinarsi e costringendoli a proteggersi la faccia dai detriti.

Quando fu di nuovo in grado di vedere, Shino notò un grosso buco nel muro. Alcune pietre erano state trasformate in sabbia per permettere la fuga.

Sono scappati?” chiese Castiel, avvicinandosi alla compagna.

Una mossa astuta. Quello Shoici è un avversario ostico.” disse Sheila, osservando il buco nel muro.

Tsk, me li sono fatti sfuggire!” sbottò Shino visibilmente irritata dal fatto.

Non pensarci. Avrai altre occasioni.” disse Shiro uscendo “Torniamo dal generale”.



Quando Shoici aprì la porta della base, rimase quasi sorpreso nel vedere sua sorella con una bendatura sulla gamba.

Ehi Sho! Finalmente sei tornato! Cominciavo a pensare che ti fossi perso... di nuovo!” disse Nikki con un sorrisetto sulle labbra. Il biondo la ignorò bellamente e chiese “Dov'è Aris?”

Di là con Lance. Gli sta bendando la ferita.” spiegò Nikki per poi andare in un'altra stanza, seguita a ruota dal fratello e da Draco che, dalla chiesa a lì, non aveva ancora aperto bocca.

Boss, ho portato il novellino.” disse Shoici entrando per poi andare a stravaccarsi su una poltrona.

Grazie Shoici.” disse la donna per poi concentrarsi sul nuovo arrivato “Tu devi essere Draco. Ho sentito dire che sei molto talentuoso”.

E sei ridotto ad uno straccio.” commentò Aris, indicandogli una sedia. Il moro andò a sedercisi sopra e il giovane assassino iniziò a spalmargli un unguento medico sulla ferita alla spalla.

Perchè mi avete salvato?” chiese Draco.

Semplice, perché vogliamo che tu entri a far parte dei Fang of Darkness.” disse il Boss “La potenza di fuoco non è mai sufficiente, per così dire”.

Draco parve rifletterci su per qualche secondo.

D'accordo, accetto ma sia chiaro, lavoro da solo”.

Perfetto. Benvenuto nel gruppo allora!” esclamò la donna sorridendo e mettendo in bella mostra lo sfregio sul suo volto “Ora, tornando a te Lance, quei due sono davvero così forti?”

Per il ragazzo non posso dire nulla.” disse Lance “Ma la ragazza è riuscita a ferirci senza che potessimo fare nulla... inoltre temo che d'ora in poi non sarò più un volto sconosciuto in città”.

In effetti Lance è uno dei pochi il cui volto non è conosciuto.” disse Aris, finendo di bendare Draco.

Questo lo sapremo solo tra uno o due giorni. Manderemo qualcuno in città ad accertarsene.” disse il Boss “Comunque sia, ottimo lavoro Lance. Ora sappiamo che il generale Charlotte non è l'unico problema”.

Quindi quei due sono così pericolosi? Eppure non li ho mai sentiti.” commentò Nikki.

E' normale. In questo regno sono piuttosto sconosciuti ma nei regni orientali non c'è nessuno che non conosce i fratelli Bleeder”.



Mi state dicendo che non vi ricordate la sua faccia?” chiese il generale Charlotte, con voce calma.

Le due figure incappucciate annuirono all'unisono.

Purtroppo con questi cappucci non lo abbiamo visto in faccia, però so per certo che utilizza una spada viola e nera!” esclamò la ragazza. Dietro ai due incappucciati, gli altri quattro membri della squadra erano per lo più basiti.

Va bene, non importa... vorrà dire che avranno ancora quel piccolo vantaggio. La prossima volta, però, combattete senza cappucci.” disse Charlotte e i due annuirono.

E questi due sarebbero i rinforzi?” commentò Shino.

Evidentemente hanno delle abilità nascoste.” ipotizzò Sheila mentre Shiro e Castiel rimasero in silenzio. Il primo perché non gli importava di quei due, e il secondo perché aveva lo sguardo concentrato sui seni delle sue due compagne.

Bene, potete andare.” disse Charlotte, congedandoli tutti e sei.

Non appena furono usciti, la ragazza si avvicinò alla finestra, osservando il cielo. Uno strano sorriso apparì sulle sue labbra.

-Bene, cari Fang of Darkness, è ora di farvi capire qual'è il vostro posto-.

































Angolo dell'autore:

Chaos a tutti! Piaciuto il capitolo? Spero di sì! Come potete notare, rispetto ai miei standard, questi capitoli sono molto brevi, sempre una decina di pagine circa, ma lo faccio di proposito perché così ne posso fare di più e più velocemente.

In questo capitolo ho presentato dei nuovi OC e per lo più la questione è rimasta incentrata sui poliziotti, ovviamente non sarà sempre così, tranquilli.

Detto questo vi saluto e spero di aver reso bene i vari OC!

Alla prossima!

CHAOS!!!



P.S: questa è la spada di Lance, dato che faccio schifo a descrivere le cose.



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Capitolo 4
*** Non vi è spazio per i sentimenti ***


NON VI E' SPAZIO PER I SENTIMENTI


Il regno di Fiore non aveva solamente dei problemi all'interno della sua capitale. Enormi gruppi di banditi appestavano le sue terre, saccheggiando i villaggi meno difesi e uccidendo per puro divertimento. Questi soldati senza padrone erano il peggio del peggio agli occhi della popolazione ma a nulla servivano gli esigui rinforzi inviati dalla capitale.

Ogni volta che arrivava un manipolo di soldati, a malapena sufficiente per circondare una scuola, il comandante diceva sempre “Il Ministro Purehito non ritiene necessario inviare ulteriori truppe. La sicurezza della capitale ha la priorità assoluta”.

Tuttavia, il generale Charlotte non era dello stesso avviso e, invece di convocarli alla capitale, aveva inviato quattro dei suoi più fidi sottoposti in tre punti alquanto 'caldi' del regno. I fratelli Bleeder erano stati i primi a rientrare, ma gli altri due erano ancora in missione. Una di queste speciali missioni aveva come luogo di svolgimento il confine ovest del regno.

Nelle enormi distese erbose che caratterizzavano il panorama, vi erano innumerevoli castelli di pietra, costruiti in tempi antichi dai signori di quelle terre, benchè il motivo di tale gesto fosse andato perduto nel tempo.

Tra queste imponenti costruzioni di pietra, erano nati dei piccoli villaggi. Gente umile e gentile, che non si lamentava mai dello scarso raccolto o degli inverni rigidi. Nel loro piccolo, sopravvivevano e quella era una delle capacità più importanti in quei momenti bui.

Tuttavia, neanche il loro forte carattere poteva nulla davanti alla tirannia dei banditi che rendevano il loro stile di vita ancora più difficile.

Le case di un villaggio andavano a fuoco. La gente urlava in preda al panico, cercando di spegnere le fiamme sempre più grandi. Una bambina piangeva vicino al cadavere della madre mentre degli uomini uccidevano il padre con le loro armi. Le risate dei banditi riempirono l'aria come il fumo creato dall'incendio.

Adoro quando il capo ci dice di potare le erbacce!!!” urlò un uomo sgozzando un vecchio armato di forcone. Un compagno gli diede una pacca sulla spalla, facendogli l'occhiolino “Solo lui può farci amare dei lavori così stancanti!”

Le atrocità continuarono per alcuni minuti, quando nell'aria, oltre alle urla dei feriti e le risate dei banditi, si udì una canzone. Una ragazza cantava. La voce era incredibilmente soave e la canzone da lei cantata era leggera, lenta ma non per questo noiosa.

Ehi amico, guarda là!” disse un uomo indicando ad un suo compagno un punto in fondo alla strada ormai avvolto dal fumo. Attraverso al cortina scura, i banditi intravidero una sagoma umanoide, intenta ad avvicinarsi. La voce proveniva dalla sua direzione.

Dopo pochi secondi, la figura emerse dal fumo e tutti i banditi rimasero piacevolmente sorpresi nello scoprire che la cantante era una giovane ragazza dal fisico niente male.

Era alta sul metro e settanta, dal fisico magro e carnagione rosea. I brillanti occhi erano rossi come il sangue vicino alla pupilla, sfociando nel rosa man mano che ci si allontanava da essa. I lunghi capelli arancioni le cadevano sulla schiena, fatta eccezione per le grandi ciocche che le incorniciavano il viso e il ciuffo che le ricadeva in mezzo agli occhi, tendendo verso quello destro.

Il suo vestiario era alquanto particolare, a partire dagli stivali. Neri, lucidi e che le arrivavano fino a metà coscia, allargandosi verso la fine, con cinque bottoni bianchi sul davanti. Sotto ad essi, indossava un collant nero semi trasparente. La minigonna che indossava era composta da tanti quadrati rossi delimitati da delle linee bianche, inoltre era provvista di un paio di bretelle, ma solo quella sinistra passava attorno alla spalla. L'altra era cadente sul alto destro, rimbalzando contro la gamba ogni volta che faceva un passo.

Il prosperoso seno era coperto da una camicetta nera, dai bordi viola, sprovvista di maniche e che le arrivava poco sopra l'ombelico, lasciando scoperto il basso ventre. Sotto al colletto della camicetta passava una piccola fascia arancione che si chiudeva a X tra le due clavicole.

Sulle braccia indossava dei guanti neri che le arrivavano quasi al gomito, mentre intorno al collo portava una collana d'oro bianco a forma di cuore. Gli ultimi due elementi del suo vestiario erano il cappello con visiera, che aveva lo stesso motivo della minigonna, e delle strane cuffie. Erano bianche all'esterno, con il simbolo di una rosa, e nere all'interno, sul lato destro era presente anche un piccolo microfono, che le arrivava giusto vicino alle labbra, mentre, cosa più particolare, dietro alle orecchie erano visibili delle piccole ali bianche che levitavano a pochi millimetri dalla ragazza.

E quella chi è?” chiese un uomo, scoccandole diverse occhiate che non riuscivano minimamente a nascondere i suoi desideri.

Boh, però è molto carina! E' il nostro giorno fortunato!” esultò un altro bandito, agitando la sua spada in aria “Addosso ragazzi!!!” e molti dei suoi compagni lo seguirono, correndo verso la ragazza che, per tutta risposta, gli sorrise.

Quando furono abbastanza vicini, iniziarono ad udire chiaramente le parole della canzone.

You are all bad people! You don't deserve forgiveness! Therefore I command you... gli occhi della ragazza trasmisero un'incredibile sensazione di terrore nelle menti degli uomini il cui destino era già segnato “... to die!

Tutti i banditi sgranarono gli occhi per il terrore. Molti si portarono una mano sul petto, altri abbassarono lo sguardo, mentre altri ancora non fecero nulla. Nel giro di pochi secondi, si accasciarono tutti al suolo.

La ragazza continuò tranquilla la sua passeggiata, passando vicino a tutti quei corpi ormai privi di vita. Alle sue spalle giunse un soldato “Abbiamo estinto l'incendio come ordinato, Aika”.

La ragazza sorrise e le ali luminose, così come il microfono, svanirono nel nulla.

Molto bene! Questi erano gli ultimi! Ora posso tornare alla capitale, il generale Charlotte avrà già iniziato la festa senza di me. Preparate il mio cavallo.” ordinò Aika e il soldato, dopo essersi inchinato, si voltò, svanendo nel fumo ormai prossimo a diradarsi.

La ragazza, intanto, tornò ad osservare il cielo azzurro e pensò -Chissà quanti bei ragazzi troverò alla capitale!-



Quindi, il generale Charlotte ha già messo su la sua squadra?” chiese il Boss. Il biondo che aveva salvato Draco annuì, mentre gli altri lo fissavano in silenzio.

Ora che tutti i membri effettivi del gruppo erano alla base, la riunione vera e propria era cominciata. Il nuovo arrivato, dopo le cure necessarie, si era allontanato dalla base, dirigendosi verso il bosco, e aveva esplicitamente chiesto di essere lasciato da solo.

Come ti sono sembrati i membri di questa squadra?” chiese la donna e il ragazzo, sbadigliando, fece spallucce “Niente di assurdo. La ragazza che ho affrontato è molto agile ma non è altrettanto forte. Il biondo impiccione che è arrivato alla fine ha una strana Arma Imperiale che spara fasci di luce. Malgrado mi abbia mancato, sono rimasto leggermente intontito dal colpo”.

Sai che novità...” commentò Nikki con un ghignetto, ricevendo un'occhiataccia da parte del fratello.

Beh, se Shoici dice che non sono un granché, non c'è da preoccuparsi.” commentò Kuro.

Ah, dimenticavo... vestito di bianco fai veramente schifo.” disse Shoici, fissando il suo compagno di squadra. Kuro, all'inizio, non capì ma poi sgranò gli occhi per la sorpresa “Hai incontrato... mio fratello?”

Shoici annuì e i presenti si voltarono verso Kuro, il quale assunse uno sguardo duro. Evidentemente non ne voleva parlare.

Il tizio biondo con l'Arma Imperiale della luce... aveva gli occhi azzurri e delle lentiggini sul naso?” chiese Lightning, sorprendendo alcuni dei suoi compagni.

Chi cazzo se lo ricorda... ero impegnato ad evitare il suo attacco e a salvare il culo al novellino.” rispose seccamente Shoici. Lightning tornò al suo solito silenzio, al che fu Lance a prendere la parola.

Se anche i due tizi incappucciati sono membri della sua squadra, la situazione potrebbe peggiorare, e anche di molto”.

Per fortuna avevo previsto una situazione come questa.” disse il Boss, accendendosi un sigaro “Ho fatto richiesta al QG per altri assassini capaci e pieni di talento. Ne avevano solo due disponibili e dovrebbero arrivare stasera... vi avviso, uno di loro è molto difficile da gestire”.

Addirittura peggio di Shoici? Dev'essere davvero un caso disperato!” commentò Gergas con un sorriso ma l'occhiata furente del biondo fece svanire quel piccolo barlume di allegria.

Non so se possa essere definito in tale modo, ma spero comunque che imparerete a lavorare insieme.” disse la donna, per poi alzarsi ed uscire dalla stanza, congedando così gli altri assassini.

Non appena furono usciti dalla stanza, però, si accorsero di un piccolo particolare che saltò subito all'occhio, o per meglio dire, all'orecchio. C'era silenzio.

Dov'è Haruka?” chiese Ryo, iniziando a cercare la sorella di stanza in stanza.

Sembra che anche Aris sia scomparso.” disse Cristal, vedendo il suo libro appoggiato su un divanetto.

La porta della base si aprì all'improvviso e tutti, fatta eccezione per Shoici che era tornato a stravaccarsi su una poltrona, si girarono verso l'entrata. Dopo qualche secondo, videro entrare Draco.

Il ragazzo aveva un'aria particolarmente seccata e il motivo era che una ragazza armata di due spade corte, lo stava minacciando alle spalle, intimandogli di non fare scherzi.

Ehi Yui, che stai facendo?” chiese Kuro, fissando la compagna.

La ragazza si limitò ad un cenno del mento diretto a Draco.

L'ho trovato nel bosco qua vicino. Ha scoperto la nostra base.” spiegò Yui.

Lui è un nuovo membro della squadra.” spiegò Cristal “E' arrivato mentre non c'eri”.

Yui sgranò leggermente gli occhi per la sorpresa, rinfoderando le armi. Draco si girò per fissarla velocemente in malo modo.

Scusa”.

No, scusa tu. Non ti ho detto chi ero.” disse Draco.

Beh tra due chiacchieroni come voi, difficilmente poteva nascere un dibattito...” commentò Nikki grattandosi la testa. Ci mancava solo un altro membro taciturno e solitario...

Avete visto Haruka?” chiese nuovamente Ryo, fissando i due assassini che scossero la testa “Dove diavolo è finita?!”

Devono essere usciti... forse sono andati in città.” ipotizzò Lightning.

In effetti... i loro volti non sono ancora conosciuti in città perciò non dovrebbero aver problemi a girare tranquillamente.” aggiunse Kuro, notando poi lo sguardo serio di Ryo “Non vorrai andare a cercarli, vero?”

Ryo non lo degnò nemmeno di una risposta e, dopo aver afferrato un mantello per sé stesso e uno per Yuki, uscì di gran carriera, dirigendosi verso la capitale.

Non possiamo lasciarlo andare da solo. Il suo volto è uno dei più famosi!” disse Gergas, fissando i suoi compagni.

Irina.” chiamò Cristal, voltandosi verso la compagna “Prendi Yui e seguilo. Io e Nikki setacceremo i dintorni, mentre Stun e Gergas andranno sulle montagne”.

E noi?” chiese Kuro.

Resterete qua. Non possiamo lasciare la base scoperta con due feriti al suo interno.” spiegò Cristal, alludendo a Draco e Lance.

Kuro si limitò ad annuire. Cristal era pur sempre il capo in carica, fatta eccezione per il Boss, e quindi dovevano obbedirgli quando dava certi ordini. Il ragazzo andò a sedersi su una poltrona, lanciando un'occhiata malinconica alla croce appesa al suo polso.

Bene, andiamo.” disse Cristal e i vari assassini andarono nei punti a loro assegnati.



Ehi Haruka, sicura che sia stata una buona idea?” chiese Aris, fissando la ragazza che camminava davanti a lui.

Certo che lo è! Non sopporto l'idea di essere un'assassina di tutto rispetto ed essere comunque esclusa dalle riunioni. Se riusciremo ad ottenere delle buone informazioni, di sicuro cambieranno opinione su di noi.” spiegò la ragazza.

Veramente la cambieranno su di te. Io non sono ancora al tuo livello e nemmeno a quello di Ireth o Lightning o...” iniziò Aris ma la ragazza gli tappò la bocca, afferrandolo per il bavero e trascinandolo in un vicolo.

Il ragazzo rimase in silenzio. Non era esperto come la sua compagna ma ormai sapeva cosa andava fatto e, soprattutto, quando andava fatto. In quel momento doveva solo far silenzio e attendere delle istruzioni da Haruka.

La ragazza si sporse leggermente verso la strada dalla quale erano appena usciti ma ritirò immediatamente la testa. Lo sguardo che Aris vide sul volto della ragazza non gli piacque per niente.

-Maledizione! Stanno venendo da questa parte!- pensò la ragazza guardandosi attorno. Il vicolo conduceva ad un'altra strada e sarebbero potuti correre verso essa, ma avrebbero attirato troppo l'attenzione dato che poteva vedere, seppur di spalle, una coppia di soldati all'uscita del vicolo.

Haruka sgranò leggermente gli occhi per l'idea che le era venuta. Si diede mentalmente dell'idiota ma la fretta, di sicuro, non aiutava. Sotto lo sguardo confuso di Aries, si tolse i guanti e gli stivali, gettandoli dietro ad una botte di legno piena di acqua piovana, per poi abbassarsi ancora di più il kimono, senza però esagerare.

Aris, ormai visibilmente arrossito, cercò di chiederle spiegazioni, ma la compagna lo anticipò “Dammi delle monete”.

Cosa? Perché dovrei dartele?” chiese il ragazzo ancora più confuso.

Senti, non è il momento di fare il tirchio! Dammele e basta!” sbottò Haruka, anch'essa leggermente arrossita. Il ragazzo sbuffò e, dopo averle prese da un piccolo borsellino, le diede cinque monete d'oro.

Prima ancora che il ragazzo potesse chiederle il motivo di tutto ciò, vide due figure palesarsi all'uscita del vicolo, ed entrambe avevano gli occhi puntati su di loro. Aris era con le spalle al muro e, prima che potesse allontanarsi da esso, Haruka posò la mano vicino alla sua testa, mettendo il braccio davanti ai suoi occhi.

Il giovane assassino tornò a fissare l'amica che, nel frattempo si era messa un po' in disordine i capelli in modo da coprire il lato sinistro del volto.

Haruka gli si avvicinò ancora di più e, con un tono di voce estremamente sensuale, gli disse “Beh, direi che per queste...” ed iniziò a giocherellare con le monete nella mano destra “... potrei farti divertire parecchio!”

L'incredibile pressione, che avvertì sul lato sinistro, la fece voltare verso le due sagome poste all'uscita del vicolo. La prima era un ragazzo vestito di bianco e, di fianco a lui, vi era una ragazza con la faccia completamente bendata.

Che cosa deprimente...” disse quella “Essere costretta a prostituirsi a quella giovane età... la capitale sta davvero cadendo in basso...”

Il ragazzo in bianco si limitò a fissare Haruka con uno sguardo penetrante ma un improvviso rumore di vetri infranti destò la sua attenzione, così come quella della sua compagna.

Andiamo, Sheila.” disse il ragazzo per poi allontanarsi, seguito dalla compagna.

Haruka e Aris tirarono un sospiro di sollievo e, mentre la ragazza si rivestiva completamente rossa in volto, il compagno le disse “Non sapevo avessi anche questo tipo di... ehm... camuffamento. Se Ryo o Stun dovessero venirlo a sapere...”

Non l'avesse mai detto.

Haruka si girò di scatto verso di lui, con un'aura nera che la faceva apparire come un demone sputato fuori dall'inferno.

Che non ti passi neanche nell'anticamera del cervello di dire quanto ho appena fatto a Stun! E neanche Ryo deve saperlo! Non deve saperlo nessuno!” sibilò Haruka e Aris, leggermente preoccupato per la propria incolumità, annuì.

Comunque... hai notato? Quel ragazzo era uguale a Kuro.” disse Aris.

Già... dev'essere suo fratello. Da quanto ho potuto udire, è un poliziotto.” disse Haruka avvicinandosi alla strada “Seguiamoli”.

Cosa? Perchè, di grazia?” chiese prontamente Aris. Quella missione stava diventando sempre più pericolosa a suo dire, ma non avrebbe lasciato una compagna da sola... altrimenti chi lo sentiva Ryo?

Perchè forse sono andati a fermare una rissa o cose simili. Dovranno pur utilizzare la forza bruta o, ancora meglio, le loro Armi Imperiali.” spiegò Haruka con un sorriso.

D'accordo hai vinto tu. Andiamo...” disse Aris seppur con poco entusiasmo.

I due assassini iniziarono a pedinare i due poliziotti che camminavano con passo svelto. Dopo circa due minuti, raggiunsero una grossa taverna con i vetri rotti e alcune sedie gettate per strada. Davanti alla porta d'ingresso c'era un ragazzo dai capelli neri con vestiti orientali che stava pestando a sangue un uomo, ormai svenuto.

Hic! Così impari... a dar fastidio al Falco Ubriaco!” disse il ragazzo con i capelli neri.

Ehi tu. Stai attentando alla quiete della capitale. Sei invitato a smetterla subito e a seguirci. Se ti opporrai, useremo la forza.” disse Sheila.

Fa attenzione.” disse Shiro “Dev'essere un maestro di arti marziali, visto il fisico. Non agire senza un piano”.

Sheila annuì per poi tornare a rivolgersi al Falco Ubriaco “Dunque? La tua decisione?”

Hic... cara la mia mummietta... scelgo l'opzione numero tre!” urlò il ragazzo per poi scagliarsi verso di lei. All'ultimo saltò in avanti, ruotando sul suo asse come una trivella. La colpì cinque volte, atterrando poi dietro di lei.

Shiro non batté ciglio, limitandosi a fare qualche passo indietro.

Eh eh eh... è stato troppo facile... hic!” disse il ragazzo per poi sgranare gli occhi per la sorpresa “Non... riesco... a muovermi...?”

Spiacente, ma gli scontri a corto raggio, vanno benissimo per me.” disse Sheila, girandosi verso di lui. Con la coda dell'occhio, il Falco Ubriaco riuscì a vedere distintamente le protezioni sulle braccia della ragazza.

Erano dei guanti di cuoio marrone, lunghi fino al gomito, con una piastra di uno strano metallo piena di spine metalliche. Lo stesso metallo ricopriva anche le dita come degli uncini ove erano visibili delle piccole scintille dovute all'elettricità.

Sheila iniziò a camminare, fermandosi davanti al suo avversario, per poi afferrargli la faccia con la mano destra “Ho vinto io”. Un'intensa scarica elettrica percorse il corpo del ragazzo, facendolo urlare per appena due secondi. Alla fine, i suoi occhi erano completamente bianchi e crollò al suolo in preda ad alcuni piccoli spasmi.

Ehi voi due!” disse Sheila, rivolgendosi a due soldati “Prendetelo in custodia e portatelo in carcere. Servirà a schiarirgli le idee.” e i due eseguirono.

Hai agito bene.” disse Shiro “Ora... occupiamoci di quei due assassini.” e si girò di scatto, incrociando lo sguardo con quello di Haruka che, solo per un istante, rimase scioccata. Un secondo dopo stava già correndo insieme ad Aris per salvarsi la pelle.

Maledizione! Come ha fatto a vederci?” chiese Aris, imboccando uno stretto vicolo.

Non lo so! Forse è sensitivo! Ora, l'unica cosa che conta è trovare un modo per depistarli!” disse Haruka.

I due continuarono a correre per diversi minuti, cambiando continuamente strada e passando per piccoli mercati e zone affollate. Alla fine andarono a rifugiarsi dentro una casa ormai pericolante.

Dici... che li abbiamo seminati?” chiese Aris con il fiatone.

Non lo so. So solo che...!”

Il suono delle parole di Haruka venne sovrastato dal rumore di una grossa esplosione che disintegrò il muro e alcune colonne.

Dopo qualche secondo, Haruka riaprì gli occhi. Le faceva male la gamba destra, ma la sua attenzione era per Aris, il cui braccio destro era sepolto sotto ad alcune macerie e stava perdendo parecchio sangue da un brutto taglio sulla fronte.

La ragazza volse quindi lo sguardo nel punto in cui era esploso il muro, ormai interamente crollato. La luce del sole la accecò momentaneamente, ma riuscì poi a vedere il ragazzo vestito di bianco.

Nella mano destra teneva una katana completamente bianca la cui impugnatura sembrava fatta di scaglie di drago. Da essa partiva un drago argentato che, risalendo lungo l'impugnatura, si attorcigliava alla base della lama, formando la guardia, per poi salire lungo il dorso dell'arma, terminando a metà.

Siete bravi a scappare.” disse il ragazzo.

Keh... non abbastanza...” disse Haruka “Tu sei... il fratello di Kuro, non è... vero?”

Lo sguardo del ragazzo si indurì all'istante. Dopo aver rinfoderato l'arma, si avvicinò alla ragazza e le sollevò la testa tenendola per i capelli “Non osare mai più nominarlo. Una lurida assassina come te non ne è degna”.

Haruka accennò ad un ghigno, spostando leggermente le braccia in avanti. Il suo unico pensiero, in quel momento, era trovare un modo per salvare Aris. Era pur sempre il medico del gruppo, non poteva lasciarlo morire così.

Il ragazzo si accorse di qualcosa e, lasciandola andare, si allontanò di qualche metro. Dietro di lui arrivò la ragazza con il volto bendato.

Cosa succede, Shiro?” chiese lei.

Sembra che eliminarla non sarà così facile.” commentò il fratello di Kuro, osservando Haruka che, nel frattempo, aveva facilmente liberato la sua gamba da alcune macerie. I suoi guanti, ora, avevano qualcosa di diverso. Dalla piccola placca metallica, posta sul dorso della mano, erano fuoriusciti tre lunghi artigli affilati e leggermente ricurvi.

Un'Arma Imperiale per il combattimento ravvicinato.” disse Sheila, mostrando i suoi guanti “Direi che possiamo gestirla!”

Senza alcun preavviso, Haruka scattò verso Sheila. Il braccio destro proteso in avanti, con gli artigli pronti a trafiggerla.

Sheila alzò il braccio sinistro come protezione ma a nulla valse il metallo di cui erano fatti i suoi guanti. I tre artigli di Haruka passarono attraverso l'Arma Imperiale e la sua carne come se nulla fosse, tuttavia, la sua avversaria fu abbastanza sveglia per spostare il braccio di lato, impedendole di completare l'attacco.

Dopo aver caricato il pugno destro, la poliziotta cercò di colpire la rossa con un diretto al volto, ma Haruka le afferrò il polso, fermandola senza alcuna difficoltà. Prima ancora che Sheila potesse colpirla con un attacco elettrico, l'assassina le tirò una testata sul naso, facendola barcollare all'indietro, ma dovette poi arretrare per evitare un fendente di Shiro.

Tutto bene?” chiese il ragazzo, notando la ferita al braccio della sua compagna.

Sì, posso ancora combattere.” disse Sheila, muovendosi sul lato sinistro di Haruka, mentre Shiro si portò sul lato destro. L'assassina non seguì nessuno dei due con lo sguardo, limitandosi a guardare avanti a sé.

Il primo a scattare fu Shiro che cercò di colpire Haruka con un fendente dall'alto ma la ragazza bloccò il colpo con gli artigli della mano destra. Ne seguì un'esplosione che avvolse la ragazza nelle fiamme ma, con grossa sorpresa di Shiro, gli artigli non erano minimamente intaccati e, seppur con diverse ustioni sul volto e sul braccio, la ragazza gli mostrò un sorriso sadico “Non dirmi che hai veramente pensato di poterli rompere!”

Il secondo attacco arrivò da parte di Sheila che cercò di colpirla con un pugnò alla coscia. Haruka, sorprendendo l'avversaria, saltò in alto e le schiacciò il braccio con il piede sinistro, bloccandola al suolo ma, senza perdersi d'animo, la poliziotta le afferrò la caviglia con l'altra mano per poi colpirla con una grossa scarica elettrica.

Haruka strinse i denti per il dolore, dovendo in seguito parare un altro fendente di Shiro, la cui esplosione aumentò il numero di ustioni, peggiorando le precedenti. L'assassina, malgrado avesse gli occhi chiusi, riuscì a parare un terzo attacco che però la costrinse ad indietreggiare.

-Sembra proprio che il suo corpo non si spezzerà facilmente.- pensò Shiro prima di raccogliere alcuni sassolini. Mentre Haruka era impegnata a fronteggiare un nuovo attacco di Sheila, il ragazzo lanciò i sassolini verso di lei.

L'assassina se ne accorse e si girò verso di lui. Con una precisione incredibile, Shiro colpì tutti i sassolini al volo, creando tante esplosioni intorno ad Haruka il cui udito venne messo a dura prova, insieme agli occhi che fu costretta a chiudere. Alzò il braccio destro per proteggersi, ma un dolore che non aveva mai provato prima la raggiunse alla spalla sinistra.

Venne scagliata verso destra, rovinando a terra per qualche metro. Non appena fu in grado di riaprire gli occhi,s coprì che il suo braccio sinistro era stato distrutto, o per meglio dire, l'omero era stato distrutto vicino alla giuntura della spalla. Ciò che restava del suo arto era stato scagliato dalla parte opposta.

Non urlò. Non pianse. Semplicemente si rialzò in piedi, seppur con qualche difficoltà. Un secondo dopo, Sheila la colpì con un pugno sulla guancia sinistra. La poliziotta sgranò gli occhi per la sorpresa nel vedere che Haruka non era indietreggiata. Al contrario. Stava facendo forza sui muscoli del collo e su tutta la colonna vertebrale per contrastare la sua forza.

Sheila soffocò un'imprecazione per poi afferrarle la faccia e colpirla con un potente attacco elettrico, ma neanche quello fece cadere l'assassina, al che la sua avversaria le afferrò anche la gola e rincarò la dose di elettricità.

Dopo un intero minuto la lasciò andare. Haruka rimase in piedi con un sorrisetto stampato sulle labbra, per poi crollare al suolo, mentre gli artigli svanivano così com'erano venuti. Shiro si avvicinò all'assassina con passo deciso e, non appena le fu sopra, alzò la sua katana.

Calò il colpo con precisione, mirando alla testa di Haruka ma, all'ultimo, qualcosa si frappose tra la ragazza e l'Arma Imperiale. L'esplosione si generò come previsto ma, anziché vedere il corpo carbonizzato dell'assassina, Shiro vide alcune spesse radici che l'avevano protetta.

Il ragazzo volse lo sguardo verso la casa diroccata e vide Aris appoggiato a ciò che restava di una colonna. Dietro di lui, alcune macerie erano state spostate da altre radici e il suo medaglione brillava di un tenue bagliore verde.

Il giovane assassino compì un movimento del braccio e delle grosse piante carnivore fuoriuscirono dal terreno, cercando subito di mangiare Shiro e Sheila ma nessun vegetale riuscì nel suo intento, venendo distrutto dall'arma del ragazzo.

-Maledizione... ho perso troppo sangue... non potrò tenerli impegnati a lungo...- pensò Aris prima di avvicinarsi ad Haruka. Fece crescere una piccola piantina dalle foglie rosa e, dopo averle masticate, applicò quel rudimentale impasto sulla spalla della compagna, bloccandole l'emorragia.

Si spostò poi verso il braccio diviso dal corpo ed evocò una strana pianta il cui frutto verde era grosso come un'anguria ma interamente gelatinoso e trasparente. Senza esitare, mise l'arto dentro al frutto.

-Bene, così potrò riattaccarlo senza che si decomponga...- pensò Aris prima di voltarsi verso i suoi avversari che, in quel momento, eliminarono l'ultima pianta carnivora.

Sembra che tu voglia morire prima della tua compagna.” disse Sheila, fissandolo con sguardo ostico.

Il ragazzo cadde in ginocchio. Ormai le gambe non riuscivano più a sostenerlo e il suo braccio aveva diverse ferite che non erano per nulla superficiali.

Shiro si incamminò verso di lui. La katana ben visibile agli occhi del suo nemico. Lo sguardo freddo puntato sulla sua schiena mentre Aris riusciva a malapena a vedergli le anche. Ad un tratto, però, avvertì qualcosa.

Freddo.

Ma non era un freddo inteso come qualcosa di malvagio e che portava il gelo, la causa della morte di molti tipi di piante.

Era un freddo a lui familiare che aveva già provato altre volte, sui campi di battaglia. Un sorriso innocente apparve sulle sue labbra, mentre alle sue spalle apparivano quattro figure avvolte in mantelli neri.

Eh eh... era ora che... arrivaste...” disse Aris mentre Shiro era indietreggiato vicino a Sheila. Aveva previsto dei rinforzi ma doveva ancora capire che tipo di rinforzi erano.

La prima a togliersi il mantello fu una ragazza con due spade corte incrociate sulla schiena. Si avvicinò subito ad Aris per sincerarsi delle sue condizioni.

Stai bene?”

Sta tranquilla... ho subito di peggio.” le rispose Aris con un sorriso tirato “Occupatevi di Haruka... le ho fermato l'emorragia ma dobbiamo portarla alla base”.

Yui annuì per poi voltarsi verso i suoi compagni ma non ebbe il coraggio di aprir bocca. Irina era indietreggiata di qualche metro per paura di Ryo. In quel momento, il volto del ragazzo era una maschera d'odio.

Sheila non riuscì a trattenere alcuni tremiti di terrore. Era la prima volta che le capitava e sperava vivamente di non dover più vedere degli occhi così freddi. Shiro, in un certo senso, la capiva. Era come se tutto l'odio del mondo si fosse riversato dentro a quell'assassino. Ora aveva una chiara idea della situazione. Le due ragazze non erano pericolose.

Lui, probabilmente, era il più pericoloso e, se la sua mente non lo tradiva, era uno dei veterani di Fang of Darkness. Probabilmente era al suo stesso livello, se non ancora superiore.

Yui...” sibilò Ryo “... prendi Haruka e Aris. Portali in un posto sicuro e cerca di aiutarli come puoi. Irina, tu ed io ora uccideremo quei due maledetti”.

La sua compagna annuì per poi impugnare la sua grossa scia bipenne. Sulle lame era inciso quello che sembrava 'vento' oltre ad un nome in una strana lingua. L'impugnatura era coperta da un nastro blu, probabilmente per agevolarne la presa.

Ryo mosse una mano in avanti “Yuki, attacca!”

La bambina, dopo aver gettato via il suo mantello, compì degli ampi movimenti circolari con le braccia, generando una vera e propria bufera di neve. Shiro fu abbastanza tempestivo da gettarsi di alto, evitando il grosso dell'attacco, mentre Sheila rimase ferma, incrociando le braccia davanti al volto.

Lo spadaccino individuò subito Ryo e Yuki ma Irina era svanita nel nulla. Un dubbio atroce lo colse impreparato. Aveva sottovalutato la ragazza. Si voltò verso Sheila ma, prima che potesse urlarle qualcosa, una grossa folata di vento disperse la tormenta, costringendolo a proteggersi il volto con un braccio.

Sentì diverse lame colpirgli il corpo ma non poteva fare nulla per difendersi. L'attacco durò una manciata di secondi e, quando ebbe abbassato il braccio, vide Irina a pochi metri da Sheila o per, meglio dire, la parte inferiore di Sheila.

Alzò velocemente lo sguardo, individuando subito la parte superiore del corpo della sua compagna. Era parzialmente congelato ed era ancora con le braccia incrociate davanti al volto. Il busto cadde a diversi metri dalle gambe, anch'esse congelate.

Non una sola goccia di sangue aveva toccato il terreno.

Spiacente. Il freddo non ha effetto su di me.” disse Irina per poi voltarsi verso Shiro che si preparò ad un eventuale attacco. L'attacco arrivò, ma da parte di un golem di ghiaccio che cercò di colpirlo con un pugno.

Shiro lo distrusse con un colpo della sua arma e fece lo stesso con gli altri quattro golem che seguirono il primo. Dietro ai loro resti, vide la bambina intenta ad evocarne un sesto. Non le diede il tempo di farlo e, dopo aver annullato la distanza che li separava, la colpì alla base del collo con un affondo.

L'esplosione distrusse la testa della bambina e parte della cassa toracica.

Purtroppo per lui, quella non era una semplice bambina, bensì un'Arma Imperiale Organica, esseri dotati di volontà propria che potevano rigenerarsi all'infinito, o almeno finché non finiva la carica di energia del proprietario o non si distruggeva il nucleo posto all'interno dell'arma.

Yuki tornò come nuova dopo pochi secondi ma Shiro dovette fare i conti con Ryo che, dopo essersi portato sul suo lato destro, scattò verso di lui. Lo spadaccino mosse il braccio orizzontalmente verso destra ma ormai il suo avversario era troppo vicino.

Alzando il braccio destro, bloccò l'attacco afferrando il polso di Shiro e, dopo avergli afferrato la giacca vicino alla spalla con la mano sinistra, gli colpì il gomito, in quel momento in stato di tensione, con una ginocchiata.

Shiro vide chiaramente che il ginocchio era rivestito da uno strato di ghiaccio per infliggere più danni e ciò avvenne. Il suo braccio si piegò con un'angolatura innaturale per un corpo umano ma, anziché lasciarsi andare, lanciò in alto la katana e si spostò verso Ryo.

Compiendo un moto circolare verticale con il braccio sinistro, afferrò la katana al volo e, senza rallentare, calò un fendente dritto al torace di Ryo. L'esplosione che venne generata scagliò i due avversari ai lati opposti della strada.

Yuki e Irina andarono subito da Ryo il cui torace, seppur protetto da un'armatura di ghiaccio, era gravemente danneggiato. Pure lui era stato colto in contropiede con quella mossa. Dall'altra parte della strada, Shiro si stava già rialzando ma il dolore al braccio gli stava martellando nella mente come se non ci fosse un domani.

Irina si accorse di lui e gli si scagliò addosso, ma all'ultimo, una sfera elettrica passò tra i due, impedendole di avanzare ulteriormente. Si voltò subito verso l'origine di quell'attacco e rimase parecchio sorpresa nel vedere che Sheila era ancora viva, seppur in condizioni critiche.

Shiro... vattene via...” disse Sheila prima di vomitare un po' di sangue.

Il ragazzo conficcò la sua katana nel terreno, dando vita ad una catena di esplosioni che costrinsero Irina ad indietreggiare. Quando la ragazza menò un fendente con la sua ascia, una folata di vento gelido disperse il fumo ma sia Shiro che le due parti di Sheila erano svaniti nel nulla.

La ragazza si guardò attorno e, non vedendo tracce, decise di lasciarli andare. I suoi compagni avevano la priorità.

Dopo aver aiutato Ryo ad alzarsi, si diresse verso il punto era scomparsa Yui. Dopo pochi minuti la trovò vicino ad Haruka e Aris. Entrambi erano ancora privi di sensi ma, a detta dell'amica, non erano in pericolo di vita.

Seppur ferito, Ryo volle caricarsi sua sorella in spalla, mentre Irina portò Aris con Yui che faceva da apri-fila per evitare eventuali contrattempi. Avevano appena avuto una dimostrazione della potenza della nuova squadra speciale del generale Charlotte e qualcosa gli diceva che era solo l'inizio.



Se la caverà?”

La voce del generale Charlotte era ferma e calma come al solito.

Sì, è incredibilmente forte. Malgrado quell'orribile ferita se la caverà... tuttavia non potrà tornare in servizio prima di tre settimane.” spiegò il dottore appena uscito dalla sala di chirurgia “Inoltre, non potrà più combattere per almeno due mesi. Una persona normale sarebbe già morta, invece lei è riuscita a sopravvivere con colonna vertebrale recisa di netto, intestino gravemente danneggiato così come i reni completamente recisi”.

D'accordo. Mi assicurerò che riceva un congedo dalle operazioni per almeno tre mesi.” disse il generale.

Gliene sarei grato.” disse il dottore “Per quanto riguarda Shiro, il gomito non è ridotto così male come credevamo. Due settimane e sarà come nuovo”.

Perfetto, grazie per il suo tempo.” lo ringraziò Charlotte. Il medico fece un breve inchino e se ne andò. La ragazza, invece, si diresse verso la stanza dove aveva incontrato per la rima volta i suoi nuovi sottoposti.

Vi trovò i fratelli Bleeder, con indosso il loro mantello e cappuccio calato sui volti, Shino, Castiel e una ragazza intenta a canticchiare qualcosa.

Beh, mi fa piacere rivederti, Aika.” disse Charlotte, mostrando un sorriso alla nuova arrivata che, dopo essersi alzata, ricambiò il sorriso.

E' un piacere anche per me, generale! Sono pronta a dare una mano!” disse Aika.

Avrai presto la tua occasione, due dei nostri elementi dovranno rimanere fermi per almeno due settimane.” spiegò Charlotte “Sherry non è ancora arrivata?”

Quella bionda? No, probabilmente è ancora in missione.” disse Aika facendo spallucce.

Capisco. L'importante è che arrivi presto, abbiamo bisogno anche di lei per attuare la nostra strategia.” disse Charlotte, per poi uscire dalla stanza.

-Fang of Darkness... la vostra superiorità attuale è dovuta solo al vantaggio numerico... ma molto presto, questa situazione cambierà drasticamente-.

Il gelido ghigno di Charlotte fu l'ultima cosa illuminata dal sole, prima che la stella svanisse dietro alle montagne.



Tre feriti... di certo questi poliziotti ci sanno fare.” disse Gergas e Lightning annuì, dandogli supporto.

Pensare che sono riusciti a ferire gravemente anche Ryo...” commentò Yui.

Irina, com'era questo spadaccino?” chiese Nikki e la ragazza, dopo essersi assicurata che Kuro non fosse nelle vicinanze, disse “Molto abile. La sua abilità con la spada è di prim'ordine, inoltre la sua Arma Imperiale è molto pericolosa”.

Una katana che genera esplosioni... non a caso è il fratello di Kuro. Le loro armi sono molto simili.” disse Cristal e gli altri convennero con lei.

Intanto, nell'infermeria della base, Stun era seduto di fianco a Hanako. Prima di crollare in un sonno profondo, Aris aveva fatto crescere una speciale pianta curativa che le aveva fatto ricresce la parte di braccio distrutta, consumando così le sue energie.

Il gigante osservò ancora per qualche secondo il volto della ragazza. Era incredibilmente bella mentre dormiva e, il fatto che l'avesse quasi persa per sempre, lo faceva stare male. Molto male.

Si alzò in silenzio ma, prima che potesse aprire la porta, una voce maschile lo fermò.

Stun. Aspetta”.

Il ragazzo si voltò, posando lo sguardo sul fratello di Haruka. Ryo era sveglio, seppur fosse costretto a letto a causa della ferita infertagli da Shiro.

Stun si avvicinò a lui e vide Yuki seduta su una sedia. L'Arma Imperiale Organica dormiva serenamente con la testa appoggiata sulla spalla di Ryo.

Il ragazzo lo fissò per qualche secondo in silenzio, per poi dirgli “Non ho mai approvato, né approvo, il fatto che tu e mia sorella siate diventati... intimi. L'unica cosa che mi ha impedito di congelarti è stato il suo sorriso, un sorriso particolare che ha soltanto quando è con te”.

Il biondo ascoltò in silenzio, senza batter ciglio.

Tuttavia, oggi abbiamo rischiato di perdere quel sorriso per sempre, e so bene che tu tieni a lei quanto me.” continuò Ryo “Perciò, vorrei chiederti un favore. Se dovessi incontrare il bastardo che l'ha ferita... uccidilo”.

Stun si voltò dirigendosi verso l'uscita “L'avrei fatto anche se non me l'avessi detto. Vorrei però dirti una cosa... se tu avessi una maggior considerazione di tua sorella, tutto questo non sarebbe mai successo”.

Ryo sentì distintamente la porta chiudersi. Per la prima volta da molto tempo aveva il disperato bisogno di urlare la sua rabbia ma non poteva farlo per due ragioni. La prima era che non voleva svegliare sua sorella o Yuki né allarmare gli altri. La seconda, molto più importante, era che Stun aveva perfettamente ragione.

-Sono proprio un idiota...-



Verso le dieci e mezza, la porta della base si aprì di colpo. I primi ad arrivare furono Nikki e Cristal che si trovarono di fronte a due ragazzi avvolti in un mantello nero.

Chi siete?” chiese Cristal con sguardo fermo.

Ah, finalmente siete arrivati!” disse il Boss arrivando alle spalle delle due ragazze “Naoki, Amlach, è davvero bello rivedervi!”







































Angolo dell'autore:

Chaos a tutti! Avevo detto che non avrei aggiornato per un po'? Ho mentito spudoratamente! Questa fic mi sta prendendo troppo e spero che questo capitolo, come gli altri, vi sia piaciuto ^^

A titolo informativo, Aika non è la mia OC, bensì quella di Heartly (spero di averla resa bene). Come avete potuto vedere, a sto giro le botte sono arrivate per tutti ed erano delle signore botte!

AVVISO NUMERO 1: nel prossimo capitolo, oltre ad introdurre nuovi OC (ce ne sono sempre), MORIRA' il primo OC, perciò tenetevi pronti!

AVVISO NUMERO 2: da lunedì iniziò l'università e l'orario è tutto fuorché amico degli scrittori come me (es: mercoledì dalle 9 alle 20 ho lezione) perciò gli aggiornamenti saranno mooooolto più lenti di adesso...

Spero che questo capitolo vi sia piaciuto (e due) ed aspetto le vostre recensioni! Alla prossima!
CHAOS!!!

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Capitolo 5
*** Noi accettiamo la morte così come la vita ***


NOI ACCETTIAMO LA MORTE COSI' COME LA VITA


Due mesi. Erano già passati due mesi da quel terribile scontro ove Sheila aveva quasi perso la vita. Da quel giorno, le pattuglie dei soldati erano aumentate e coprivano molte più zone malfamate.

Inoltre, il Generale Charlotte aveva richiesto ulteriori rinforzi dai vari battaglioni sparsi lungo i confini con gli altri regni. A detta di lei, i Fang of Darkness andavano schiacciati velocemente e con brutalità, senza dargli il tempo di organizzarsi.

Nella camera speciale della sua squadra, i vari poliziotti si stavano godendo qualche momento di relax. Recentemente avevano spazzato via l'organizzazione criminale conosciuta come “Blue Pegasus” che operava in un grosso bar, molto rinomato nella capitale.

I fratelli Bleeder, che ancora non avevano mostrato i loro volti a nessuno, erano impegnati a mangiare una fetta di torta, in un angolino della stanza. Shino lucidava i suoi nuovi pugnali, più resistenti ed affilati dei precedenti, mentre Aika e Castiel chiacchieravano tranquillamente del più e del meno.

Il Generale Charlotte entrò silenziosamente e i cinque poliziotti si girarono verso di lei, notando che era seguita da un'altra ragazza.

Guarda guarda chi si vede!” disse Aika, lanciando un sorriso alla bionda appena entrata “E' un piacere rivederti Sherry”.

L'alta ragazza si voltò verso di lei, fissandola con i suoi grandi occhi viola.

Aika! Anche per me è un piacere rivederti!” disse Sherry, andando ad abbracciarla. Dopo che si furono separate, la bionda si sistemò la sua giacca di pelle bianca sulla cui schiena era presente la testa di un leone nero.

Oltre ad essere alta, aveva la carnagione chiara e un fisico sensuale e ben sviluppato. I lunghi capelli biondi erano raccolti in una coda alta, mentre i suoi occhi erano coperti da degli occhiali con montatura rossa. Ai piedi calzava degli stivaletti neri con tacco, abbinati ad un paio di jeans grigi.

Intorno alla vita vi era una cintura di pelle nera, mentre intorno al collo vi era una collana con una moneta di ferro a mo di ciondolo.

Vi conoscete?” chiese Castiel pochi secondi prima di iniziare a perdere sangue dal naso.

Ma sta bene?” chiese Sherry.

E' solo un fottuto maniaco. Ignoralo.” le disse Shino prima di riprendere ad affilare i suoi pugnali.

Lei sarà il nuovo membro della nostra squadra.” spiegò Charlotte “Inoltre, abbiamo appena ricevuto ordini dall'Imperatore. La famiglia Heartphilia terrà un ricevimento nella sua villa stanotte. E' possibile che i Fang of Darkness approfitteranno di quest'occasione per colpire”.

Sembra interessante come cosa!” esclamò la ragazza incappucciata.

Charlotte annuì per poi dire “Ora prepareremo il nostro piano di difesa”.

Vengo anch'io.” sibilò una voce maschile.

Sei sicuro, Shiro?” chiese il Generale, fissando il ragazzo appena arrivato.

Il mio braccio è guarito.” si limitò a dire Shiro.

Molto bene, questa sarà la prima vera e propria missione di questa squadra.” disse Charlotte “Il nostro compito è dissipare l'oscurità, perciò noi saremo i 'Knights of Light' e schiacceremo completamente quegli assassini”.



COSA?!? Che significa: 'Tu non verrai'?!?”

La base degli assassini era in uno stato di agitazione dovuto all'imminente missione. Gli ordini del QG erano chiari: eliminare la famiglia Heartphilia, un gruppo di nobili che, in segreto, aveva guadagnato il suo patrimonio sulla morte di altre persone, portando alla morte delle suddette.

Haruka, sai benissimo che non devi urlare con me.” disse il Boss “A meno che tu non voglia passare qualche oretta da sola con me...”

La rossa deglutì sonoramente, per poi cambiare tono “Perchè non posso venire? Questa è un'importante missione!”

Lo so benissimo, ma l'ultima volta che sei uscita, senza dire niente a nessuno tra l'altro, ci hai quasi lasciato le penne.” spiegò il Boss “Inoltre non sarai l'unica esclusa da questa missione”.

Gli altri assassini, riuniti nell'enorme sala della base, si girarono verso di lei. Era il momento di conoscere i fortunati che avrebbero preso parte a quell'attacco.

E' probabile che l'intera squadra del Generale Charlotte prenderà parte al ricevimento, perciò non possiamo rischiare inviando tutti i membri.” iniziò il Boss “Perciò invierò solo una piccola parte di voi”.

La detesto quando la tira per le lunghe...” commentò Nikki, ricevendo occhiate comprensive da alcuni compagni.

Coloro i quali andranno in missione sono: Amlach, Naoki, Yui, Kuro, Lightning e Gergas. Gli altri resteranno qui.” disse la donna, accogliendo silenziosamente sospiri di delusione e piccole esclamazioni di felicità “Gergas sarà il caposquadra, è quello con più esperienza tra di voi”.

Il ragazzo annuì sorridendo ma qualcuno, evidentemente, non era d'accordo.

Perchè cazzo dovrei obbedire a quel ragazzino? Faccio prima ad andare da solo.” disse un ragazzo seduto in disparte rispetto agli altri.

Il Boss sospirò, posando poi lo sguardo sull'assassino che aveva parlato. Era un giovane molto alto, sul metro e novantacinque, dal fisico scolpito ed atletico. Essendo seduto in un punto in cui la luce non illuminava del tutto, sembrava quasi che i suoi corti capelli neri si fondessero con l'oscurità, mentre i glaciali occhi grigio-azzurri erano incatenati in quelli della donna.

Questa è una squadra, Amlach, e come tale agisce.” spiegò la donna.

Il ragazzo si alzò dalla poltrona, facendo ondeggiare il lungo cappotto bianco adornato con delle fiamme tribali nere. Sotto a quell'indumento indossava anche una giacca nera rinforzata e, sotto ancora, una camicia bianca, mentre le gambe erano coperte da dei lunghi pantaloni in pelle nera, tenuti su da una cintura in acciaio nero cadente sui lati. Ai piedi calzava degli stivali neri.

Non m'importa. Io e Naoki siamo più che sufficienti.” ribattè seccamente Amlach, ricevendo qualche occhiataccia dai suoi compagni.

Sembra che al QG non ti abbiano insegnato le buone maniere, nanerottolo.” commentò Stun, facendogli serrare di scatto i denti. Da due mesi, quella era la parola che più detestava, soprattutto quando, a pronunciarla, era Stun, che lo sovrastava di quindici centimetri abbondanti.

Da quando lo aveva incontrato, lo aveva preso in antipatia, più degli altri, mettendolo al primo posto nell'elenco delle persone odiate, anche se persone come Haruka e Nikki non erano molto lontane dal gigante, dato che sogghignavano ogni volta che quella determinata parola veniva pronunciata.

Prima che il moro potesse scatenare un qualcosa di spiacevole, Gergas gli si parò di fronte, lanciando una breve occhiata al piercing che teneva sul sopracciglio destro.

Dato che hai detto di potercela fare da solo, o al più con Naoki, sentiamo cosa ne pensa lui.” disse Gergas, voltandosi poi verso un ragazzo seduto di fianco a Aris. Era un giovane alto sul metro e settantacinque, con un fisico atletico e la pelle molto chiara.

I capelli erano talmente neri da non avere alcun riflesso. Erano leggermente lunghi, tenuti legati in un codino morbido per non farli andare avanti. Il taglio di capelli era particolare in quanto la parte sinistra era rasata mentre quella destra era poco più lunga del normale, con un ciuffo che gli copriva quasi interamente l'occhio destro, di un brillante rosso sangue.

Aveva diversi tatuaggi sul corpo, soprattutto sulle braccia e sulle mani, ed erano tutti dei segni tribali. Quelli che saltavano subito all'occhio erano la scritta “Nec sine te, nec tecum vivere possum”, tatuata sul collo, il sole tribale posto sul pettorale sinistro. Sul lato destro delle labbra aveva un piercing a forma di anello nero e un piercing come quello di Amlach sul sopracciglio sinistro.

Le orecchie erano entrambe addobbate con diversi piercing e orecchini vari. Sull'orecchio destro aveva due dilatatori neri, uno poco più grosso dell'altro, e, sulla parte alata, aveva due orecchini semplici intervallati da un terzo orecchino a forma di anello. L'orecchio destro, invece, presentava un dilatatore nero e due anellini neri sulla parte alta.

Per quanto tutti quegli accessori potessero sembrare particolari, anche il suo abbigliamento non era da meno. Indossava una canottiera bianca con due anelli sulle spalline e dalla scollatura molto pronunciata, abbastanza da lasciare visibile il tatuaggio del sole. Sopra di essa, portava una felpa nera aperta davanti e che lasciava cadere al di sotto delle spalle, con le maniche tirate su, in modo da rendere visibili gli altri tatuaggi. Gli ultimi tre elementi del suo vestiario erano dei pantaloni a cavallo basso color jeans, delle scarpe da ginnastica nere e una collana nera, simile ad un collare, con appeso un piccolo ciondolo rotondo.

Il ragazzo si limitò a mimare dei gesti con le mani, restando nell'assoluto silenzio. Molti dei presenti si girarono verso il Boss che disse “Ha detto che gli va bene qualunque cosa, ma non lascerà andare Amlach da solo”.

Bene, dato che per lui va bene qualsiasi cosa, purché tu non vada da solo, agiremo come da programma, e cioè come una squadra.” disse Gergas.

Amlach soffocò un'imprecazione ed uscì dalla stanza, sbattendo violentemente la porta. Naoki si girò verso il Boss e le mimò alcuni gesti.

Non preoccuparti...” disse la donna “... non devi scusarti per lui”.

Bene, ora che abbiamo... messo in chiaro la situazione, abbiamo delle informazioni per la missione?” chiese Gergas.

Il Boss tirò fuori una piccola mappa che distese per bene sul tavolo al centro della stanza. I primi ad avvicinarsi furono gli assassini che avrebbero preso parte alla missione, ma anche gli altri vollero dare un'occhiata.

La magione del nostro bersagli si trova al centro di una zona boscosa che è stata completamente ripulita per quanto riguarda le Bestie Pericolose, infatti sarà pieno di soldati armati di tutto punto.” iniziò la donna “Normalmente sarebbe un problema, ma si tengono costantemente in contatto, perciò non potrete ucciderne nessuno all'inizio”.

Quindi... come facciamo?” chiese Lightning.

Semplice, ci sono due collaboratori che ci hanno aiutato altre volte in passato. Stanotte ci aiuteranno un'ultima volta per poi tornare al QG, ormai hanno messo su famiglia e qui è troppo pericoloso.” spiegò la donna “Vi faranno passare per una via sicura”.

Ok, andate a prepararvi allora! Stasera si va in scena!” disse Gergas e gli altri annuirono, uscendo poi dalla stanza. Prima che il ragazzo potesse uscire a sua volta, il Boss lo chiamò in disparte “Mi raccomando, fai attenzione. Non sappiamo quanti nemici troverete”.

Lasci fare a me, Boss! Non la deluderò!” esclamò Gergas sorridendo, per poi andarsene in camera.

La donna fissò la porta per qualche secondo. Pensieri oscuri si agitavano nella sua mente e non riusciva a capacitarsi della loro presenza.



Quella notte, la luna era coperta da grossi nuvoloni che annunciavano pioggia, e i tuoni che si udivano in lontananza aumentavano le possibilità per un buon acquazzone. Nell'ombra di una grossa quercia, diverse figure sbucarono fuori da un piccolo passaggio sotterraneo.

L'ultimo ad uscire fu Gergas che si voltò verso i loro alleati.

Grazie di tutto, Alzack.” disse l'assassino, stringendo la mano all'amico che disse “Non preoccuparti, spero che la vostra missione sia un successo. Io, Biska e la piccola Asuka tiferemo per voi”.

Gergas spostò lo sguardo sula ragazza dai lunghi capelli versi e sulla bambina che stringeva al petto. La piccola gli mostro un timido sorriso per poi salutarlo con una mano.

Buona fortuna anche a voi.” disse il moro per poi chiudere l'ingresso del passaggio segreto.

Gli assassini scattarono rapidi e silenziosi, raggiungendo la base di un muro e nascondendosi nell'ombra. Vista dall'alto, la struttura dell'edificio ricordava una E e, nella parte centrale, era in atto il ricevimento. Anche lì fuori erano udibili le melodie che nascevano da violini, pianoforti e violoncelli. Musica di alta classe adatta ai nobili.

Il piano lo conoscete tutti...” sibilò Gergas “Muoviamoci”.

I sei assassini si divisero in tre coppie e si diressero verso tre punti diversi. Per far sì che la missione andasse a buon fine, bisognava eliminare i bersagli velocemente e senza farsi scoprire ma, altra cosa importante, i soldati non dovevano essere in grado di chiedere rinforzi.

Amlach e Naoki si diressero verso la sala della sicurezza, costeggiando il muro sul versante sinistro e facendo attenzione a non farsi vedere. Malgrado la stazza, Amlach era in grado di muoversi in silenzio come il compagno, che lo precedeva di qualche metro. Era costretto a farlo. In quel momento avrebbe voluto far irruzione e fare una carneficina ma doveva attendere fino all'eliminazione dei bersagli.

In contemporanea, Lightning e Yui si erano dirette verso l'entrata principale della magione. Il compito di eliminare i nobili sarebbe toccato a loro, mentre Gergas e Kuro avrebbero sgomberato una zona del castello per garantire a tutti una via di fuga.

Le due assassine salirono in silenzio su una grossa pianta rampicante, raggiungendo un punto ove i soldati non potevano andare. Si mossero silenziosamente lungo quelle sottospecie di cornicioni, raggiungendo poi una serie di grosse finestre. Da lì ebbero una completa visuale sul ricevimento che si stava tenendo.

Lightning, eccoli là.” disse Yui, indicando un punto specifico nella sala. La compagna seguì la direzione del dito, individuando una ragazza molto bella dai fluenti capelli biondi e dagli occhi color cioccolata. Lucy Heartphilia, l'erede legittima dell'eredità di famiglia.

Poco distante da lei, l'assassina individuò anche Layla Heartphilia, la madre, e Jude Heartphilia, il padre. Entrambi stavano parlando con altri nobili ed erano parecchio vicini. Lightning prese in mano il suo arco d'ebano nero su cui erano presenti delle striature rosse in continuo movimento.

Tese la corda e apparì una freccia fatta di oscurità, dopodichè puntò Lucy, spostandosi poi sui genitori, tornando poi sulla figlia. Ripetè il gesto tre volte, fin quando non fu sicura della velocità con la quale avrebbe dovuto agire.

Fece una serie di respiri profondi, dopodichè scagliò la prima freccia che andò a conficcarsi alla base del collo di Jude. La freccia esplose un istante dopo, facendo schizzare del sangue addosso a tutti i nobili vicini, compresa sua moglie che ebbe appena il tempo di voltarsi verso suo marito.

Non appena la sua mente concepì quanto accaduto, una freccia le si conficcò nella tempia destra, esplodendo come la precedente ed uccidendo la donna. Gli altri nobili urlarono con tutto il fiato che avevano in corpo, mentre Lucy prendeva atto di quanto accaduto ai suoi genitori.

Fu sul punto di svenire, ma un ragazzo biondo e con gli occhi azzurri le fu subito vicino per aiutarla a stare in piedi. Lightning lo identificò subito come Sting Eucliffe, il rampollo di una nota famiglia di aristocratici.

L'assassina prese subito la mira, puntando alla testa di Lucy, ma una voce maschile tuonò nella sala “Eccola!!! E' lassù!!!”

Una finestra poco lontana da loro esplose in decine di frammenti di vetro. Yui estrasse al volo le sue due spade corte, giusto in tempo per parare i fendenti di una ragazza dai lunghi capelli rossi. Capì subito che si trattava della ragazza che avevano affrontato Shoici e Draco nella chiesa.

La rossa si allontanò di qualche metro, attendendo l'arrivo del suo alleato che le fu subito vicino. Castiel notò subito Lightning, sgranando gli occhi per la sorpresa “Sorella...?”

La ragazza, tuttavia, non batté ciglio ed incoccò subito una nuova freccia, scagliandola pochi istanti dopo. Castiel si abbassò all'ultimo, evitando il colpo che, nell'oscurità, era pressoché invisibile.

Nello stesso istante, Shino scattò in avanti, incrociando nuovamente le lame con Yui che cercò di sorprenderla con un calcio basso. La poliziotta lo vide arrivare e saltò in alto, cercando di colpire nuovamente la sua avversaria, che però scansò il colpo facendo un passo indietro.

Prima ancora che la rossa atterrasse, Yui le andò incontro e cercò di colpirla al volo ma l'avversaria riuscì a posare un piede sul dorso della mano usata per attaccare e, grazie a quel gesto, riuscì a darsi un'ulteriore spinta verso l'alto, atterrando poi a distanza di sicurezza.

Le due avversarie si osservarono qualche secondo in silenzio, per poi svanire nel nulla, sorprendendo gli altri due. All'improvviso, Yui e Shino riapparirono vicino a Lightning, generando una piccola onda d'urto. Le loro armi generarono delle scintille, dopodichè svanirono nuovamente alla vista dei loro compagni.

Iniziarono a comparire e svanire in rapida successione, giusto il tempo per menare un colpo e poi sparire nuovamente.

-Si stanno muovendo troppo rapidamente per seguirle con gli occhi...- pensò Lightning -... meglio occuparsi di lui!- ed incoccò una nuova freccia ma Castiel, avendola notata, menò un fendente con il suo spadone, generando un fascio di luce. L'arciere si gettò all'indietro, cadendo di sotto ed evitando il colpo.

Atterrò senza alcun problema in piedi e, prima di scattare verso il bosco, puntò l'arco verso l'alto e scagliò una freccia. In quel momento, Castiel raggiunse il punto in cui Lightning si era buttata e, la freccia da lei scoccata, si conficcò esattamente sull'angolo. L'esplosione scagliò piccoli frammenti di marmo in tutte le direzioni e, uno di essi, colpì il ragazzo sulla fronte, causandogli una piccola ferita dalla quale iniziò a colare sangue.

Castiel non se ne curò minimamente e si gettò all'inseguimento della sorella che, ormai, era già entrata nel bosco. Nel frattempo, anche Shino e Yui erano scese nel breve tratto di prato che separava il bosco dall'edificio. L'assassina aveva alcuni piccoli tagli sulle braccia, mentre la sua avversaria non aveva neanche un graffio.

Yui scattò nuovamente verso la sua avversaria, iniziando a correrle incontro, cambiando direzione di tanto in tanto. Shino, d'altra parte, iniziò a seguirla sempre meno con lo sguardo, concentrandosi di più sul rumore attenuato dei suoi passi.

L'assassina cercò di colpirla con un affondo alle spalle ma la rossa fece uno scatto in avanti, evitando l'attacco, per poi ruotare su sé stessa, deviando un secondo colpo. Ora Yui era ancora sotto l'effetto dello slancio in avanti e questo diede modo a Shino di colpirla con un calcio al volto, facendola cadere a terra.

Tuttavia, l'assassina si rialzò subito, sistemandosi poi il cappuccio che le copriva il viso.

-Così non riuscirò mai a colpirla... devo farle usare quella cosa.- pensò Yui per poi partire nuovamente contro la sua avversaria. Non appena fu ad appena tre metri da Shino, iniziò a fare la ruota, sorprendendola. Le bastarono due giri per arrivare vicino al suo obbiettivo e, iniziando il secondo, cercò di pugnalarla dall'alto.

La poliziotta incrociò le spade sopra la testa per bloccare il colpo e ce la fece, ma Yui aveva impugnato l'arma con la lama posta dal lato del mignolo e, usandola come gancio, costrinse Shino ad abbassare entrambe le lame, lasciando scoperta la testa.

La seconda lama calò ancora più velocemente ma, prima di affondare nella carne dell'avversaria, Shino sibilò “Distortion.” e la lama le passò attraverso, senza sortire alcun effetto, come se fosse passata attraverso un fantasma.

Yui sgranò leggermente gli occhi per la sorpresa nel vedere quello strano fenomeno unito al fatto che, la figura di Shino sembrava quasi sbiadita o simile ad un miraggio. Non appena la lama uscì dal suo corpo, quella specie di illusione ottica svanì e Shino le mostrò un ghigno trionfante.

Spiacente, ma non mi batterai così facil...!”

Il tacco destro di Yui calò rapido e preciso sulla testa della poliziotta, facendole serrare i denti e mordere la lingua.

Shino imprecò ad alta voce, indietreggiando, per poi sputare un po' di sangue fuoriuscitole dalla lingua. Ora, il ghigno che poco prima era sulle sue labbra, si trovava su quelle di Yui che disse “Per fortuna ho chiesto a Draco di parlarmi della tua Arma Imperiale. Sapevo benissimo che possedevi l'abilità di evitare qualsiasi colpo per un breve istante”.

Keh, lurida assassina! Sapevi anche di questo?” chiese Shino prima di svanire nel nulla, ma non si trattava di semplice velocità.

Yui avvertì una fitta di dolore allucinante al fianco sinistro e vide, a pochi centimetri dall'ombelico, la punta di un pugnale che le fuoriusciva dal corpo. Dopo essersi portata alle sue spalle, Shino l'aveva trafitta con il pugnale sinistro, caricando nel mentre quello destro.

L'assassina non ci pensò neanche un istante e, anziché scattare in avanti, ruotò verso il lato destro. Se la lama fosse stata conficcata orizzontalmente, quel gesto avrebbe solo aumentato i danni, ma così non era stato e ciò le permise di menare un fendente laterale.

Shino inclinò la testa verso sinistra, riuscendo a cavarsela con una ciocca di capelli tagliati. L'assalto però non era finito dato che Yui cercò di pugnalarla con la seconda lama. La poliziotta lasciò andare il pugnale che stringeva nella mano destra e usò la mano per afferrare il polso sinistro dell'avversaria, bloccando di conseguenza il fendente.

Erano entrambe in una posizione molto scomoda, ma questo non impedì a Shino di mordere l'avversaria all'altezza del gomito destro, sul alto interno. Yui strinse id enti per il dolore ed iniziò a pensare ad un modo per liberarsi. In quel punto passavano alcune vene ed arterie molto importanti. Se fosse riuscita a recidergliene una, sarebbe stata nei guai.

Dovette comunque complimentarsi mentalmente con la poliziotta dato che, mordendola in quel punto, le stava impedendo di piegare l'arto e di colpirla con la sua arma. A malincuore, lasciò andare anche lei la lama nella mano destra e prese a tirarle diverse testate sullo zigomo sinistro.

Dopo diversi colpi, Shino, che aveva sentito l'arma cadere, la lasciò andare e Yui ne approfittò subito, afferrandole i capelli e tirandole la testa all'indietro. Dopo neanche un secondo, la spinse in avanti e le loro fronti cozzarono l'una contro l'altra, facendo riguadagnare la libertà ad entrambe.

Yui tirò subito fuori la alma dalle sue carni e la scagliò contro la sua proprietaria che la prese al volo. Un istante dopo, Yui era sotto di lei ed aveva già ripreso l'altra lama. Cercò di tagliarle la testa con un colpo a X ma entrambe le lame passarono attraverso il corpo di Shino senza far alcun danno.

Anziché restare lì, Yui si allontanò immediatamente, accorgendosi poi che la sua avversaria stava sudando ed aveva anche il fiatone. Evidentemente quell'abilità le consumava parecchie energie. L'assassina fece un passo in avanti, ma Shino svanì nel nulla, riapparendo vicino alla finestra che aveva sfondato.

Le lanciò un'occhiataccia carica di rabbia ma, stranamente, era accompagnata da un piccolo ghigno che lasciò leggermente confusa Yui. Senza dir nulla, la poliziotta rientrò nell'edificio, lasciandola da sola.

-Non sei affatto male, assassina. La prossima volta regoleremo i conti.- pensò Shino prima di ordinare ad alcuni soldati di muovere il culo per far tornare l'ordine.

Yui rinfoderò lentamente le sue armi per poi cadere in ginocchio. La ferita la stava facendo impazzire e aveva perso moltissimo sangue.

Sentì diversi soldati avvicinarsi. Il rumore delle loro armature gli impediva di essere furtivi e questo aiutò moltissimo Yui. Facendo un enorme sforzo, riuscì a rialzarsi in piedi, andando poi a nascondersi all'ombra di un albero. Tamponando la ferita con le mani, cercò di resistere al dolore sempre più forte.

Un improvviso flash bianco le fece portare lo sguardo nel cuore del bosco, dove vide un altro flash. Lightning stava ancora combattendo contro quel poliziotto. Si maledisse mentalmente per essersi fatta colpire alle spalle, dopodichè si avviò verso quelle luci. Doveva aiutare la sua compagna.

Castiel aggirò un grosso albero e, non appena vide un'ombra muoversi, scagliò un altro fascio di luce, centrandola in pieno.

Si avvicinò di corsa e rimase leggermente sorpreso nel vedere che si trattava di un soldato svenuto.

Ops... ho fatto confusione...” commentò Castiel ringraziando che la sua arma non uccideva con quell'attacco di luce. Un'improvvisa aura omicida lo riportò alla realtà e, inclinandosi di lato, evitò un'altra freccia di oscurità che però colpì il soldato ad un braccio, facendoglielo esplodere.

Castiel soffocò un'imprecazione e, puntando verso l'alto, scagliò l'ennesimo fascio di luce che però si disperdette tra le fronde degli alberi. Notò un'ombra intenta a spostarsi tra i rami e iniziò ad inseguirla.

Claire!!! Perchè sei insieme a questi assassini?!?” urlò il ragazzo e una freccia si conficcò davanti a lui, creando un piccolo cratere in seguito all'esplosione. Il biondo non se ne curò e continuò ad avanzare “Rispondimi, Claire!!!"

Non chiamarmi con quel nome!” tuonò una voce femminile tra gli alberi e l'ombra svanì alla vista del ragazzo che, solo dopo due secondi, si accorse della presenza di sua sorella alle sue spalle.

Il ragazzo abbassò lentamente lo spadone, tenendolo comunque saldamente con la mano destra “Quindi sei davvero tu... sorella?”

Io non sono più tua sorella, ho smesso di essere una tua parente diversi anni fa.” sibilò Lightning incoccando un'altra freccia.

Vuoi dire... quando nostra madre è stata uccisa dagli assassini?” chiese Castiel senza voltarsi.

E' questo che ti ha raccontato nostro padre? Beh, ti ha davvero raggirato per bene.” disse Lightning “Nostra madre è stata uccisa dai poliziotti per un tradimento alla quale non ha partecipato!”

Bada a come parli! I poliziotti rappresentano la legge! Non farebbero mai nulla di così stupido!” sbottò Castiel, leggermente irritato per la mancanza di rispetto mostrata verso suo padre e i suoi compagni.

Sei troppo ingenuo, Cas. Forse un giorno avresti scoperto la vera faccia di questi rappresentanti della legge... ma purtroppo per te, devi morire ora...” commentò Lightning. Nessuna emozione traspariva dalla sua voce, benchè la mano con cui teneva l'arco avesse dei piccoli tremolii. Era pur sempre suo fratello.

Capisco... mi dispiace molto, Claire...” disse Castiel per poi fare una cosa che sorprese la sorella. Anziché cercare di girarsi, saltò all'indietro, quasi come a volerla travolgere con la sua schiena.

La ragazza non potè scoccare subito la freccia. La schiena era troppo vicina alle dita con la quale impugnava l'arco e l'esplosione gliele avrebbe potute portare via. Riuscì comunque ad abbassare l'arco e scoccò la freccia che andò a conficcarsi sul lato destro della coscia destra di suo fratello.

L'esplosione gli portò via gran parte del muscolo, mettendo a nudo l'osso e spargendo sangue tutt'attorno ma il ragazzo, ora che la sorella non aveva più la freccia incoccata, riuscì a fare perno sulla gamba sinistra e a girarsi in quel senso.

In quel brevissimo istante, era riuscito a cambiare la presa sulla sua arma, afferrandola con la lama puntata verso il basso e, con il pugno coperto dall'armatura, colpì sua sorella direttamente sull'occhio sinistro.

Fu un solo per un istante, ma i loro occhi si incrociarono. Quelli di lei erano pieni di odio nei confronti del fratello, mentre quelli di lui erano pieni di tristezza e compassione per la sorella che aveva smarrito la retta via.

La forza di Castiel tornò a farsi valere e, oltre a procurarle diversi tagli intorno all'occhio, le crepò anche le ossa del cranio. Il colpo la fece volare ad una decina di metri di distanza, facendola sbattere contro la corteccia di un vecchio albero.

Il fiato le mancò di colpo ed annaspò per diversi secondi alla ricerca d'aria. Quando fu di nuovo in grado di respirare, alzò lo sguardo su suo fratello che aveva conficcato lo spadone nel terreno per sostenersi. Era vulnerabile.

I tagli provocati dal pugno avevano iniziato a sanguinare, impedendole di vedere con l'occhio sinistro ma prese comunque il suo arco, incoccando un'ultima freccia. Maledì suo fratello. Non aveva più forza nelle braccia e la corda non era tesa neanche al venti per cento.

Chiuse l'occhio destro, cercando di chiamare a sé tutte le energie rimaste ma non ci fu verso di incoccare al meglio quella freccia. Alla fine desistette e tornò a fissare suo fratello che aveva ancora lo stesso sguardo di prima.

E' inutile che mi fissi con quegli occhi... se non mi uccidi ora, ti ucciderò io la prossima volta.” sibilò l'assassina.

Il ragazzo accennò un piccolo sorriso, per poi estrarre lo spadone dal terreno. Contrariamente a quanto previsto da Lightning, il ragazzo fece dietro front ed si incamminò verso la magione “Il mio compito è proteggere l'ultimo membro della famiglia Heartphilia...”

La figura di Castiel svanì nelle ombre, lasciando la ragazza da sola nell'oscurità. Dopo qualche minuto, una voce a lei familiare le arrivò alle spalle “Anche tu non sei ridotta molto bene...”

Lightning si girò a fissare la sua compagna “Yui...”

La spadaccina non attese altre parole e l'aiuto ad alzarsi, dovendo poi appoggiarsi a lei per avanzare. La ferita al fianco le stava facendo perdere i sensi e Lightning se n'era accorta. Lentamente, si incamminarono verso il punto di rendez-vous.



Tro~va~ti~!”

Amlach si girò verso la porta che dava su un piccolo corridoio, spostando, con un piede, la testa del soldato che aveva avuto la sfortuna di trovarsi in quella stanza al loro arrivo. Sulla soglia vide una ragazza avvolta in un mantello nero con il cappuccio calato sul volto.

E questa chi cazzo è?” chiese Amlach, dando poi un colpetto a Naoki che, seduto davanti ad uno strano apparecchio elettronico, si girò verso la ragazza, portando poi una mano sulla katana nera.

Amlach intuì il suo consiglio e afferrò saldamente la sua arma. Si trattava di una grossa falce nera ove, sulla punta in fondo al manico, era presente un grosso artiglio mentre la lama fuoriusciva dal teschio di un drago sotto la quale erano attaccati dei nastri neri. Un denso fumo nero fuoriuscì dall'arma, iniziando poi a girare intorno al proprietario.

La ragazza dischiuse leggermente le labbra, comprendo i denti con esse, mostrando un sorriso inquietante, simile a quello delle maschere di teatro.

A quanto pare il Generale Charlotte aveva ragione!” disse la ragazza, entrando poi nella stanza.

Amlach la fissò per qualche secondo, dopodichè mostrò un ghigno poco rassicurante e disse “Quindi fai parte della sua squadra speciale, eh? Ucciderti sarà un ottimo passatempo.” per poi scagliare un fendente con la sua falce. Il fumo nero seguì l'arco del suo attacco e tagliò di netto il muro, ma della ragazza nessuna traccia.

Oh! Quasi mi dimenticavo! Devo togliermi il cappuccio, altrimenti non posso vedervi in faccia!” esclamò la ragazza sorprendendo i due per la facilità con la quale era arrivata tra loro. Amlach si girò di scattò, bloccando però all'ultimo il colpo e non per il fatto che Naoki era davanti a lui, ma per via degli occhi della ragazza.

I capelli erano candidi come la neve e fluenti. Le arrivavano fino alle spalle ma aveva due lunghe ciocche che le incorniciavano il viso angelico dalla carnagione pallida, ma gli occhi... gli occhi erano di quanto più strano avesse mai visto.

La sclera, che avrebbe dovuto essere bianca, era rosso sangue mentre l'iride era gialla e la pupilla... beh, in realtà aveva tre pupille per ogni occhio, messe come ai vertici di un triangolo equilatero, con un vertice rivolto vero l'alto.

Quell'attimo di esitazione permise alla ragazza di sorridergli per poi svanire davanti ai suoi occhi.

Hai davvero una bella Arma Imperiale!” commentò la ragazza, riapparsa vicino all'uscita. Amlach si girò nuovamente, notando che l'albina stava impugnando la sua falce.

-Quando diavolo me l'ha presa?”- pensò il moro, cercando poi un modo per riaverla ma ci pensò la poliziotta che la lanciò ai suoi piedi. Il ragazzo la raccolse lentamente, tenendo lo sguardo puntato su quella strana ragazza.

Sai... mi piacerebbe molto giocare con voi... ma purtroppo devo obbedire agli ordini.” disse la ragazza con uno sguardo triste. I due assassini la osservarono per qualche secondo, quando all'improvviso, dei profondi tagli si aprirono sulle cosce di Amlach e sulla schiena di Naoki.

Il secondo si girò, andando ad appoggiare la schiena contro quella di Amlach.

Credete davvero di potermi contrastare con quella tattica?” domandò l'albina apparendo di fronte a Naoki che la fissò all'istante con i suoi occhi rossi ma, tempo un secondo, la ragazza era di nuovo scomparsa.

Il ragazzo capì che, in quello stanzino, avevano poche possibilità di capirci qualcosa, perciò tirò Amlach per una manica e, dopo aver sfondato una finestra, uscirono all'aria aperta. L'assassino armato di falce si girò all'istante verso la finestra e la coprì interamente con il suo fumo nero.

Vi ringrazio per essere usciti. Quella stanza era troppo piccola per i miei gusti”.

Amlach non si sorprese neanche, limitandosi a far svanire il fumo, per poi voltarsi verso la ragazza comodamente seduta su un ramo basso di un albero.

Il ragazzo diede un colpetto sulla spalla di Naoki che si girò per guardarlo.

Vattene da qui. Questa mocciosa posso gestirla da sola”.

Naoki lo fissò in silenzio per qualche secondo per poi mimare dei gesti con le mani.

Tranquillo, non morirò qua... morirò solo dopo averla vendicata.” spiegò Amlach tenendo gli occhi fissi sull'albina. Naoki mostrò un piccolo sorriso per poi dargli una pacca sulle spalle ed allontanarsi, svanendo nel buio del bosco.

Oh, hai appena mandato una pecorella nella tana del lupo.” commentò l'albina sorridendo.

Può darsi...” disse Amlach per poi mostrare lo stesso ghigno inquietante di prima “... o forse ho appena mandato un lupo dentro ad un ovile”.

La ragazza rispose a quel ghigno con un ghigno altrettanto inquietante e, dopo essere scesa dall'albero, gli mostrò un piccolo falcetto dall'impugnatura nera.

Sai... io non sono molto forte fisicamente, perciò non potrò eliminarti in fretta.” disse l'albina “Spero che sopporterai il dolore fino alla tua morte”.

Il ragazzo non si perse in ulteriori chiacchiere e menò un colpo con la sua falce, riducendo l'albero in tre grossi blocchi di legno. La ragazza era già svanita nel nulla e un nuovo taglio si era aperto sulla spalla destra dell'assassino.

La avvertì alle sue spalle e, ruotando sul suo asse, scagliò una lama di fumo nero orizzontalmente che mancò il bersagliò creando un grosso squarcio nel muro. Prima ancora di avvertire la presenza della ragazza, ruotò nuovamente e scagliò altri colpi, distruggendo diversi alberi ma mancando sempre il bersaglio.

La poliziotta lo fissò con uno strano sorrisetto sulle labbra “Certo che hai energie da vendere, eh?”

-Con tutti quei colpi non l'ho neanche sfiorata. Dev'essere per forza un'illusione ottica o qualcosa di simile.- pensò Amlach prima di conficcare la falce nel terreno. Un denso fumo nero ricoprì il terreno, creando un cerchio dal raggio di tre metri -Guarda te se mi tocca usare questa tecnica...-

Il ragazzo chiuse gli occhi, iniziando a fare dei respiri profondi, mentre l'albina continuava a fissarlo curiosa. Vedendo che, dopo circa due minuti, Amlach era ancora immobile, la ragazza sbuffò “Ehi, se non ti decidi a fare qualcosa, lo farò io!”

Il ragazzo riuscì a trattenersi dal ghignare e la sua sofferta pazienza venne premiata. La voce della ragazza proveniva da davanti a lui, ma, attraverso il fumo sul terreno, avvertì dei passi alle sue spalle. Senza un attimo di esitazione, estrasse la falce e scagliò un'enorme lama di fumo alle sue spalle.

Dal nulla vide comparire la ragazza che venne scagliata a terra dallo spostamento d'aria dovuto all'attacco. Il ragazzo non potè trattenere un ghigno vittorioso ma tutte le parole di scherno che aveva già pronte, gli morirono in gola non appena vide che la ragazza stava... piangendo?

Uuuaaaaaaahhhh!!! Mi hai fatto male!!!”

Amlach rimase letteralmente senza parole. Da anni uccideva le persone su commissione, e a volte anche per sfogo personale, ma quella era la prima volta che gli capitava di vedere una poliziotta, che faceva parte anche di una squadra speciale, piangere. Aguzzando la vista, notò un piccolo taglietto sul dorso della mano destra della ragazza.

-Sta piangendo per... quello?- si chiese il ragazzo sempre più perplesso quando, di punto in bianco, la ragazza iniziò a chiamare qualcuno “Fratellone! Fratellone!!!”

L'assassino iniziò a guardarsi attorno, pronto a vedersela con il suo nuovo avversario. Vide un'ombra alla sua destra e, voltandosi in quella direzione, vide un ragazzo avvolto in un mantello uguale a quello della ragazza.

Quello che identificò come il “fratellone” della poliziotta si diresse verso l'albina senza degnarlo di un'occhiata. Non appena fu vicino alla sorella, si inginocchiò di fianco a lei e le diede alcune pacche sulla testa mentre la ragazza continuava a piagnucolare per via del taglietto.

Torniamo a casa! Non voglio più giocare con quel cattivone!” disse la ragazza e il fratello annuì prendendola in braccio. Si girò poi verso verso destra e si incamminò verso la casa, dirigendosi verso l'entrata, ma un grosso muro di fumo nero gli sbarrò il cammino.

Non crederai davvero di potertene andare così, vero?” chiese Amlach iniziando ad avvicinarsi ai due. Il ragazzo incappucciato non si girò neanche ad osservarlo e si limitò a camminare contro il muro che, sorprendendo Amlach, si dissolse nell'aria, venendo assorbito dall'insieme di bende che il ragazzo portava sulle spalle.

L'assassino era ormai esperto nelle armi e, vista la forma di quell'ammasso di bende e l'impugnatura che ne fuoriusciva vicino alla spalla destra dell'avversario, doveva trattarsi di uno spadone bello grosso. Il fumo passò attraverso le bende senza danneggiarle in pochi secondi.

-Dev'essere la sua Arma Imperiale... forse può annullare gli effetti delle altre Armi?- pensò Amlach fissando il suo nemico intento ad allontanarsi. Ebbe l'istinto di inseguirlo e tentare un approccio corpo a corpo, ma una breve scossa sismica catturò la sua attenzione, facendolo girare verso il punto dov'era scomparso il suo compagno.

Seppur a malincuore, si diresse verso quel punto, iniziando a correre tra gli alberi.



Naoki si avvicinò all'albero appena caduto sotto l'effetto della scossa sismica. Sotto ad esso, vi trovò due soldati svenuti con le gambe bloccate dal tronco della pianta. Per fortuna era un albero vecchio e il legno non era più duro come una volta, perciò i due uomini, con un po' di riposo sarebbero potuti tornare a camminare.

Emise un sospiro di sollievo per poi voltarsi verso altri tre soldati che lo avevano appena raggiunto. I tre gli urlarono di alzare le braccia sopra la testa e di non opporre resistenza.

Il moro gli sorrise e fece come richiesto ma, non appena la sclera degli occhi divenne nera, i tre uomini urlarono di dolore, iniziando ad agitarsi a terra in preda a delle forti convulsioni come se avessero appena preso la scossa. Una scossa molto potente.

Oh brave soldiers, you who have been attacked by the evil... hear my voice and become the swords of justice!

I tre soldati, sorprendendo Naoki, si rialzarono senza alcuna esitazione. Le spade strette nelle mani e gli occhi fissi sull'assassino.

Whatever happens, don't let that stop you. Fight to the death!

I tre soldati si lanciarono contro Naoki che iniziò ad evitare i loro colpi, procurandosi però diversi tagli sul corpo. Decise quindi di estrarre la sua katana con la quale parò la maggior parte dei colpi, eppure quei soldati non si fermavano. Nessuno di loro rallentava il ritmo, semplicemente continuavano a colpire con ferocia.

La sclera degli occhi di Naoki tornò nuovamente nera e i tre soldati ebbero di nuovo delle convulsioni ma non cedettero al dolore e continuarono a menare colpi a destra e a manca. L'assassino decise quindi di passare a metodi estremi e, in poche mosse, tagliò di netto le mani ai suoi avversari che non fiatarono minimamente, limitandosi a fissare i propri moncherini mentre schizzavano sangue.

Si portò alle loro spalle e li colpì alla base del collo col dorso della katana, facendoli cadere tutti e tre a terra. Alzò leggermente lo sguardo, ritrovandosi di fronte ad una ragazza dai lunghi capelli arancioni intenta ad applaudire.

A really good fight, but the time has come... now, kill yourself.” disse la ragazza cantando e mostrando un inquietante sorriso.

Naoki si limitò a fissarla in silenzio.

La ragazza alzò un sopracciglio leggermente sorpresa e, smettendo di cantare, chiese “Ehi... mi hai sentito?”

Oh, scusa...” disse Naoki sorridendo e indicandosi l'orecchio sinistro “... purtroppo io sono sordo e non posso sentire la tua voce”.

La ragazza sgranò gli occhi per la sorpresa mentre le ali di luce che levitavano dietro alle sue orecchie svanivano nel nulla.

-E' sordo? E ora che faccio? La mia Fatality è inutile contro di lui...- pensò la ragazza prima di fare un passo verso il suo avversario, quando una potente scossa elettrica la pervase da capo a piedi, facendola finire in ginocchio.

Immagino che il tuo potere risieda nella tua voce e in quelle cuffie. Posso leggere il labiale e mi hai ordinato di suicidarmi.” disse Naoki “Devi essere un membro della squadra del Generale Charlotte”.

La ragazza continuò a fissare il terreno in silenzio alzando d'improvviso un braccio e lanciando un po' di terra in faccia a Naoki che fu costretto a chiudere gli occhi. Non appena li ebbe riaperti, la ragazza era svanita nel nulla.

Qualcuno gli mise una mano sulla spalla e, girandosi di scatto, si ritrovò faccia a faccia con Amlach. Il compagno gli chiese “Ehi Naoki, ci sono problemi?”

Tappati le orecchie”.

Eh?” fece Amlach sorpreso nel sentire la sua voce.

Fallo”.

L'assassino armato di falce non fece altre domande e si tappò le orecchie mentre Naoki incise un messaggio sulla corteccia di un albero: AVVERSARIA CON POTERE PERICOLOSO LEGATO ALLA VOCE.

Amlach annuì ed iniziò a guardarsi attorno, individuando solo i soldati messi al tappeto da Naoki. Il compagno gli fece riportare lo sguardo sulla corteccia dell'albero, dove aveva inciso: ESSERE SORDI HA I SUOI LATI POSITIVI.

Al sorrisetto compiaciuto del compagno, Amlach scosse la testa per poi chiedere “Ora come combatto se devo tapparmi le orecchie?”

SEMPLICE, NON COMBATTI. E' PROBABILE CHE ABBIANO GIA' ELIMINATO I BERSAGLI.

Amlach sbuffò sonoramente. Era la seconda volta, in pochi minuti, che era costretto ad andarsene da uno scontro e la cosa gli dava parecchio sui nervi ma, in quel momento, non poteva farci nulla. Si incamminò tra gli alberi con Naoki poco dietro, intento a guardarsi bene attorno per scorgere eventuali segni della ragazza.

Intanto, la poliziotta che l'aveva affrontato, era appoggiata ad un albero, una ventina di metri dietro di lui. Li osservò per diversi secondi, soffermandosi per lo più su Amlach. Da serio, il suo sguardo diventò curioso e parecchio interessato, mentre un sorrisetto innocente si faceva largo sulle sue labbra.

-Bene bene, guarda un po' che bel pezzo di ragazzo che hanno tra le loro fila...- pensò la ragazza -Spero proprio di poterti incontrare in un bel faccia a faccia. Noi due, soli soletti-.

Un piccolo auricolare posto sotto la sua cuffia destra gracchiò un paio di volte quando una voce femminile le chiese “Ehi Aika, tutto bene?”

Sì, Generale, ho avuto modo di confrontarmi con un assassino sordo... la mia Arma non poteva nulla contro di lui.” spiegò Aika.

Non importa, ora torna alla magione. Shiro potrebbe aver bisogno di una mano.” disse Charlotte prima si chiudere la chiamata.

Agli ordini!” esclamò Aika, iniziando poi a camminare verso l'edificio, canticchiando una canzoncina sull'anima gemella.



Gergas tese le orecchie. Le urla dei nobili terrorizzati echeggiavano per tutto il palazzo, ma lui voleva sentire quello che gridavano e, dopo delle semplici urla, udì qualcosa di interessante: “Hanno ucciso Jude e Layla!”

L'assassino iniziò a pensare sul da farsi. Se avevano ucciso solo loro due, Lucy era ancora viva e, probabilmente, la stavano portando alla capitale per maggiore sicurezza. Dovevano agire in fretta, forse sarebbero riusciti ad intercettare la carrozza.

Si guardò attorno, notando con dispiacere che in quella stanza non c'era nulla di utile, fatta eccezione per le spade dei soldati morti ma, in quel momento, dovevano tenersi leggeri.

Kuro, dobbiamo raggiungere gli altri e...” iniziò Gergas ma la porta a doppia anta della grossa sala si aprì in quel momento e un ragazzo vestito di bianco fece il suo ingresso. Kuro sgranò gli occhi per la sorpresa, così come il suo compagno, anche se il motivo della sorpresa era diverso.

Fratello... alla fine ci rincontriamo, eh?” disse Kuro accennando un piccolo sorriso.

Kuro, andrò dritto al punto. Abbandona i Fang of Darkness. Devi capire che quella strada non fa per te e ti porterà solo alla disperazione.” disse Shiro senza batter ciglio.

Sei tu che dovresti aprire gli occhi! La società è corrotta come non mai e il Ministro Purehito sta portando la capitale verso la sua rovina!” ribattè Kuro “Unisciti a noi!”

Shiro sospirò con fare rassegnato “Sembra che dovrò convincerti con la forza, ma prima...” e spostò lo sguardo su Gergas “... ucciderò quel maledetto assassino.” ed impugnò la sua katana bianca, sguainandola in un battito di ciglia.

L'assassino mostrò prontamente la sua Arma Imperiale, ma davanti a lui si parò Kuro “Gergas, lascialo a me. Devo farlo ragionare”.

Spiacente, ma siamo di fretta. Puoi anche non ucciderlo, ma dobbiamo passare!” disse Gergas.

Il suo compagno annuì in silenzio per poi sguainare, con la mano sinistra, una grossa sciabola nera. L'impugnatura era ricoperta di squame nere, mentre la guardia era un teschio viola scuro. Senza esitare, Kuro menò un fendente orizzontale e una potente onda d'urto scaturì dalla sua arma.

Shiro si spostò rapidamente di lato e l'onda d'urto scagliò in aria alcuni mobili e le ante della porta, mandando anche in frantumi i vetri delle finestre davanti alla porta. Il poliziotto si rialzò subito e scattò verso i due assassini.

Kuro cercò di colpirlo con un'altra onda d'urto, ma il fratello era più veloce di lui e lo superò senza problemi, ignorandolo del tutto e concentrandosi su Gergas. Shiro tentò di colpirlo alla base del collo con un colpo orizzontale, ma l'assassino si abbassò prontamente, notando subito qualcosa nel movimento del braccio del suo avversario.

-E' fin troppo meccanico... deve avere qualche cicatrice su quel braccio.- pensò Gergas per poi tentare di afferrare il braccio destro di Shiro. Il poliziotto se ne accorse e si allontanò immediatamente, ritrovandosi però a dover fronteggiare suo fratello.

Entrambi menarono un colpo molto forte con le loro armi che cozzarono l'una contro l'altra. La grossa esplosione generata da Shiro venne ampliata dall'onda d'urto di Kuro che però, così facendo, la fece disperdere più velocemente.

Alle spalle del poliziotto arrivò subito Gergas che, approfittando dello scontro tra i due fratelli, lo colpì con un calcio sul fianco destro, costringendolo a portarsi vicino alla porta. Dall'Arma Imperiale dell'assassino iniziò a fuoriuscire un denso fumo viola che assunse le sembianze di un serpente.

Come ho detto, siamo di fretta, perciò scusa se ci andrò giù pesante.” disse Gergas per poi scagliare quel serpente velenoso contro Shiro. Invece di colpirlo in pieno, però, gli girò attorno, dissolvendosi e spargendo il veleno mortale nell'aria.

Shiro si guardò attorno trattenendo il fiato. Dopo qualche secondo, guardo Gergas, puntando, nel mentre, la sua katana verso il pavimento.

L'assassino sgranò gli occhi e, girandosi verso le finestre della stanza, iniziò a correre, trascinando con sé anche Kuro. Un secondo dopo il loro scatto, Shiro conficcò la sua arma nel terreno e una serie di esplosioni scaturirono dal terreno, facendo saltare in aria l'intera stanza.

Kuro e Gergas, benché fossero al terzo piano, si aggrapparono al davanzale di una finestra del piano inferiore, evitando al pelo l'esplosione. Dopo essersi ripresi dal colpo, entrarono dalla finestra, ritrovandosi in una stanza più piccola della precedente, usata come libreria personale.

Kuro si alzò per primo, notando che quello era un vero e proprio studio, evidentemente quello di Layla. Su una piccola scrivania vide dei fogli e, dopo essersi avvicinato ulteriormente, vide che si trattava di un libro appena concluso. Purtroppo, la scrittrice non vedrà mai i risultati del suo ultimo manoscritto.

Il momento di pausa si concluse con un'altra esplosione che distrusse la porta della stanza, più una parte di muro. Shiro entrò dal buco da lui creato, osservando poi i suoi due avversari.

Ma non muore mai?” chiese Gergas prima di alzare il braccio destro, creando altro gas velenoso.

Gergas, aspetta!” urlò Kuro scagliando un'onda d'urto vicino al compagno per dissipare il veleno.

Kuro! Sei impazzito?!?” chiese Gergas fissandolo con sguardo sorpreso.

Il Generale Charlotte sta arrivando.” disse Shiro, facendosi poi da parte, lasciando la via libera “Se vi dovesse trovare qua, vi ucciderebbe all'istante...”

Come possiamo fidarci di te?” chiese Gergas ma Kuro difese suo fratello “Dice la verità. Meglio sbrigarsi!” e scattò verso il corridoio, seguito a ruota dal compagno.

Non appena fu vicino al parente, sussurrò un grazie udibile solo da loro due.

La prossima volta...” disse Shiro chiudendo l'occhio “... non ti lascerò andare così facilmente”.

L'assassino sorrise per poi svanire nel corridoio insieme a Gergas. Shiro andò a sedersi contro una parete, notando una grossa chiazza di sangue sul costato.

-Dissipare il veleno con un'esplosione non è stata una grande idea ma non posso farci nulla.- pensò il poliziotto -Kuro... spero che tu riesca a scappare...-



Quindi, dove andiamo?” chiese Kuro, correndo dietro a Gergas lungo un corridoio con il lato sinistro interamente ricoperto di grandi finestre.

Arriviamo al fondo del corridoio e...!”

Gergas si fermò all'istante, imitato dal compagno. Entrambi i loro cuori iniziarono a battere all'impazzata, mentre una figura femminile camminava verso di loro dal fondo del corridoio, chiudendo la loro unica via.

L'enorme aura nera e azzurra che avvolgeva la ragazza faceva ben intendere sulle sue intenzioni e Gergas lo sapeva fin troppo bene. Benché fosse la prima volta che la vedeva, era veramente intimorito dal Generale Charlotte e anche Kuro percepiva quella sensazione di paura.

L'assassino del veleno agì d'insito. Lui era il caposquadra e doveva proteggere i suoi compagni.

Afferrò Kuro per il bavero della giacca e lo trascinò con uno strattone vicino ad una finestra. Il compagno si girò verso di lui, osservandolo con uno sguardo confuso.

Mi dispiace...” disse Gergas sorridendo “... questo è il massimo che posso fare. Porta i miei saluti a tutti gli altri.” e gli tirò un calcio frontale sul costato, facendolo cadere di sotto attraverso al finestra che andò in frantumi.

Kuro sentì il fiato spezzarsi a causa della botta ed iniziò ad arrancare per terra alla ricerca di aria. Dopo pochi secondi, fu di nuovo in piedi, seppur barcollante, ed urlò “Gergas!!! Che diavolo stai facendo?!?”

Vattene di qui!!!” urlò Gergas di rimando, tenendo però lo sguardo puntato su Charlotte che, ne frattempo, si era fermata “Ora come ora non possiamo sconfiggerla!!! Trova gli altri e tornate alla base!!!”

Kuro strinse i denti insieme ai pugni. Non poteva abbandonare un suo compagno ma sapeva bene che, se avesse provato ad aiutarlo, Gergas avrebbe attaccato anche lui. Sentì gli occhi inumidirsi ma li asciugò subito, iniziando a correre verso il bosco “Se ti farai ammazzare da quella lì, non ti perdonerò mai!!! Mi hai sentito?!?”

Gergas sorrise nuovamente e, a bassa voce, disse “Sì Kuro, ti ho sentito...”

Una scena davvero toccante.” disse Charlotte “Hai deciso di restare indietro per salvarlo”.

Beh, sai com'è... se non l'avessi fatto, il Boss mi avrebbe spezzato le braccia e le gambe.” commentò Gergas con un ghigno, quando sentì dei passi alle sue spalle. Si girò prontamente, ritrovandosi di fronte ad una ragazza dai capelli biondi.

Nella mano destra teneva tre teste mozzate per i capelli.

Sherry, ce ne hai messo di tempo.” commentò Charlotte per poi bere un sorso da un bicchiere di vetro pieno di un liquido giallastro.

Le mie più sincere scuse, Generale. Questi ratti sapevano nascondersi molto bene.” commentò Sherry sorridendo per poi lanciare le tre teste ai piedi di Gergas.

La prima cosa che notò furono i lunghi capelli verdi di Bisca, ormai macchiati di sangue.

Le orbite vuote della testa di Alzack le vide solo di sfuggita.

Per la prima volta dopo anni, sentì le gambe deboli. I grandi occhioni spenti della piccola Asuka gli aveano prosciugato tutte le energie.

Cadde in ginocchio, continuando a fissare la testa della piccola bambina e, grazie alla sua 'esperienza', capì che la testa non era stata tagliata via dal corpo, ma era stata strappata con la sola forza bruta.

Beh? Mai vista una testa mozzata?” chiese Sherry senza alcun tatto, facendo sogghignare Charlotte.

Gergas si rialzò immediatamente, fulminandola con uno sguardo furente “Era solo una bambina!!!”

E quindi?” chiese Sherry spiazzandolo. Il ragazzo non disse più nulla e creò un serpente di gas velenoso, ancora più grande del precedente. Urlando contro la poliziotta, scagliò il suo attacco ma, con sua enorme sorpresa, il gas passò attraverso la ragazza, senza arrecare alcun danno, mentre il pavimento, così come alcuni mobiletti, vennero sciolti pian piano.

Bel tentativo, ma inutile.” disse Sherry sorridendo.

Il ragazzo decise di provare un secondo attacco ma, nel silenzio del corridoio, si udì un rumore simile all'ululato del vento, ma molto più stridulo e sinistro.

L'assassino sentì distintamente qualcosa alla sua destra, ma la prima cosa che notò, fu un buco circolare nel muro in fondo al corridoio, vicino alla porta dalla quale erano arrivati. Subito dopo sentì un tonfo.

Abbassò lo sguardo, scoprendo che quel tonfo era stato causato suo braccio destro, o almeno, da ciò che ne restava. Il suo arto era stato completamente spazzato via dalla spalla fino a metà dell'avambraccio, ferendolo anche al costato.

Un secondo dopo l'orribile scoperta, dall'enorme squarcio sulla spalla schizzò fuori una grossa quantità di sangue che macchiò diverse finestre e il pavimento. Davanti a lui, vide Sherry appoggiarsi contro una parete e quello strano suono si udì una seconda volta.

L'assassino cadde in avanti, notando ciò che restava delle sue gambe ancora in piedi. I suoi arti inferiori, dal polpaccio in su, erano stati distrutti fino all'inguine. Gli rimaneva solo il braccio sinistro che usò per darsi una spinta e mettersi in posizione supina.

Il dolore era talmente atroce che il solo tenere gli occhi aperti gli costava uno sforzo enorme. Sentì il suo stesso sangue bagnargli la schiena, finché non si ritrovò in un lago rosso.

Charlotte si avvicinò a lui, con passo lento ma costante. Non appena gli fu sopra, si mise a cavalcioni sopra il suo ventre, senza preoccuparsi del sangue che le avrebbe sporcato al gonna o gli stivali.

Il ragazzo la vide leccarsi le labbra per poi posare la mano destra poco sotto la sua spalla sinistra. Quell'inquietante rumore si udì per la terza volta e, nel grosso buco venutosi a creare nel pavimento, iniziò a colare il sangue di Gergas, ormai privo di qualsiasi arto.

L'assassino urlò con tutto il fiato che aveva in corpo, ormai il dolore era ad un livello per cui poteva morire ancora prima di cedere per dissanguamento. Tuttavia il Generale non sembrava volerlo uccidere. Non subito almeno.

Dopo aver allargato leggermente la scollatura della camicetta, tirò fuori una piccola scatoletta metallica e la aprì. Ne estrasse una siringa piena di un liquido verde che, senza esitare, conficcò nel corpo del ragazzo.

Gergas avvertì all'istante una strana sensazione di sollievo. Il dolore si era attenuato parecchio.

Quello speciale composto ti ha chiuso le ferite.” spiegò Charlotte gettando a terra la siringa “Non sentirai più molto dolore da quei punti.” e, lasciando il ragazzo leggermente interdetto, gli mostrò una limetta di ferro per le unghie.

Dove sono i tuoi compagni?” chiese Charlotte iniziando a limarsi le unghie.

Credi davvero che te lo dirò?” chiese a sua volta Gergas.

La ragazza gli mostrò un sorriso inquietante e, usando la limetta, gli strappò la canottiera bianca, lasciando scoperti i pettorali scolpiti del ragazzo. Dopo alcuni secondi, passati a contemplare il fisico del ragazzo, Charlotte appoggiò la punta della lametta vicino al capezzolo destro dell'assassino.

Dopo aver sorriso al ragazzo, gli incise lentamente la carne, tagliandoglielo via con una precisione chirurgica. Gergas strinse per il dolore ma non fiatò.

Dove si trova la vostra base?” chiese Charlotte, appoggiando la lametta vicino al capezzolo sinistro. Davanti al silenzio del ragazzo, anche quello venne tagliato via con estrema precisione e ancora una volta, Gergas rimase in silenzio.

Dove si trova il QG di voi assassini?” chiese Charlotte senza perdere il suo inquietante sorriso. Per la terza volta, la sua preda non rispose e questo, stranamente, la rese molto felice. Senza fiatare, iniziò a recidere la pelle del ragazzo, partendo dall'ultima costola sinistra.

Risalì il torace con estrema calma, mentre il corpo di Gergas iniziava ad essere attraversato da piccoli spasmi per il dolore. Dopo essere passata sotto le clavicole, scese lungo il costato destro, raggiungendo l'ultima costola.

Ancora convinto del tuo silenzio?” chiese la mora e l'assassino si limitò a fulminarla con lo sguardo ma a lei non fece né caldo né freddo.

Quest'ennesima negazione provocò ancora più gioia alla ragazza che, dopo aver posato la limetta di fianco al ragazzo, infilò le unghie sotto alla pelle della sua vittima, sotto le clavicole. Il ragazzo sgranò gli occhi dopo aver intuito le sue intenzioni e, in quel momento, Charlotte iniziò a strappargli via la pelle.

Andava con calma, un millimetro alla volta. Non voleva che la pelle si riducesse a dei brandelli, voleva un pezzo unico. Per i primi cinque centimetri, Gergas strinse i denti con tutta la forza che gli era rimasta ma, quando la pelle iniziò a staccarsi anche dalle costole, lasciando scoperta la carne viva, non potè trattenere le urla di dolore.

La tortura durò oltre dieci minuti, ma ormai il ragazzo aveva smesso di urlare da almeno cinque. Stranamente non era svenuto. Gli occhi sgranati per il dolore erano ancora puntati sulla sua carnefice che sembrava in estasi.

Quando ebbe finito, la ragazza si leccò nuovamente le labbra e osservò affascinata i muscoli scoperti dell'assassino. Purtroppo per lui, la ragazza aveva ancora qualche asso nella manica e, dopo aver preso in mano il bicchiere di poco prima, gli chiese “A te non piace la limonata?”

Gergas chiuse di scatto gli occhi e una sensazione di bruciore mai provata prima gli pervase l'intero corpo. Quella pazzoide gli aveva versato la limonata addosso e per la sua carne, quello era l'inferno.

Ok, ultima possibilità.” disse Charlotte “Dimmi tutto quello che sai sui Fang of Darkness.” e posò la mano destra sullo sterno del ragazzo, conficcando per bene le unghie nella carne.

Gergas mostrò un piccolo ghigno e disse “Ti dirò... dove devi... andare per... tro... varli...”

Charlotte si sporse leggermente in avanti, spostando il peso del corpo sulla mano destra.

Devi... andare a fare in culo... puttana...”

Le nuvole si mossero nel cielo e la luna piena illuminò il sorriso appagato di Charlotte.

Nel silenzio del corridoio, uno rumore inquietante e sinistro si udì per la quarta volta.



Ci siamo tutti?” chiese Kuro, guardandosi attorno.

Manca solo Gergas.” disse Yui, posando una mano sul bendaggio provvisorio sulla sua ferita.

Tsk, sta a vedere che vuole fare tutto da solo.” commentò Amlach appoggiandosi un albero. Per lui era stata una nottata da dimenticare.

FANG OF DARKNESS!!!” tuonò una voce femminile e tutti si guardarono attorno, cercando di capire da dove provenisse. Tranne Naoki che osservò confuso i suoi compagni.

Lightning capì che proveniva dalla magione e, muovendosi tra gli alberi, trovò una minuscola radura dov'era visibile il tetto dell'edificio. Gli altri la raggiunsero poco dopo e la trovarono in ginocchio con le amni a coprirsi al bocca.

Seguirono il suo sguardo e il tempo parve bloccarsi.

Sul tetto dell'edificio c'era una ragazza vestita con un completo gothic lolita. I lunghi capelli neri ondeggiavano nel vento mentre alzava al cielo le braccia. In entrambe le mani teneva due teste.

Alzack, Bisca, Asuka e... Gergas. La testa del loro compagno era ormai diventata un trofeo per quella ragazza che mostrava compiaciuta il suo sorriso.

SO CHE SIETE ANCORA QUA NEI DINTORNI!!! ASCOLTATEMI BENE!!! QUESTO E' SOLO L'INIZIO!!! PRESTO O TARDI, VI ELIMINEREMO TUTTI!!!” urlò la ragazza mentre di fianco a lei apparivano altre figure.

Kuro osservò suo fratello di fianco al Generale e, solo per un istante, provò odio nei suoi confronti, ma si ricredette subito. Lui aveva cercato di aiutarli.

Lightning non potè trattenere l'odio nel vedere suo fratello ancora vivo. Purtroppo non era morto dissanguato ma ora sapeva di poterlo uccidere con le sue stesse mani.

Quello che nessuno notò, fu lo sguardo di Amlach. L'odio di Lightning non era niente in confronto a quello che si poteva leggere nei suoi occhi, e tutto quell'odio era rivolto al Generale Charlotte, la ragazza che aveva appena ucciso un suo compagno.

Andiamo... dobbiamo fare rapporto...” disse Yui, avviandosi poi nel fitto della boscaglia, seguita dai suoi compagni.



Una carrozza sfrecciava a tutta velocità verso la capitale. Il cocchiere stava chiedendo tutto l'impegno dei due cavalli che, ormai davano segni di cedimento.

All'interno della carrozza, un ragazzo biondo stava cercando di confortare la figlia di Layla e Jude. Per lei era stato un colpo devastante.

Perchè...? Perchè li hanno uccisi?” chiese Lucy fissando il cielo.

Non lo so... ma state certa che la mia famiglia vi darà il suo più completo appoggio.” disse Sting quando la carrozza iniziò a sbandare senza controllo. Dopo pochi secondi di terrore, si ribaltò su un fianco, fermandosi sul ciglio della strada.

Sting riaprì gli occhi dopo qualche secondo, massaggiandosi la testa.

Ehi, cocchiere! Cos'è successo?” chiese il biondo ma non arrivò nessuna risposta. Si arrampicò dentro la carrozza fino a aggiungere la porticina che dava verso il cielo e, con un paio di pugni, la aprì.

Non appena ebbe tirato fuori la testa, sentì una ventata di aria gelida e scoprì che l'intera strada era una lastra di ghiaccio. Fece in tempo a vedere il occhiere e i cavalli ridotti a statue di ghiaccio che una grossa mano corazzata blu gli afferrò la faccia, sollevandolo di peso e trascinandolo fuori dalla carrozza.

Sting iniziò a dimenarsi, cercando di riottenere la libertà, mentre la presa sul suo cranio andava via via intensificandosi.

Dietro di lui, Lucy uscì dalla carrozza, restando terrorizzata di fornte all'enorme creatura blu dalle fattezze di insetto.

Lucy! Scappa!!! Vattene da qui!!!” urlò Sting un secondo prima che Stun gli fracassasse il cranio con la mano, spargendo al suolo sangue e resti di cervello. Il cadavere del biondino si accasciò al suolo senza mettere alcun suono.

La ragazza si rialzò a fatica e iniziò a correre lungo la strada da loro percorsa. Il ghiaccio la fece scivolare diverse volte ma lei continuò ad avanzare. Si girò un attimo per vedere dove fosse quella creatura e la vide di fianco al corpo di Sting. Ora, oltre alla creatura blu, c'era anche un ragazzo con una bambina seduta sulla spalla sinistra.

Lucy arrancò ancora per qualche metro ma, alla fine, una decina di lame metalliche le si conficcarono nella schiena, una sotto l'altra. L'erede della famiglia Heartphilia vomitò una grossa quantità di sangue per poi accasciarsi al suolo, mentre le lame fuoriuscivano dal suo corpo e tornavano a levitare vicino ad una ragazza bionda appoggiata contro un albero.

Tsk, se ne sono lasciata sfuggire una.” commentò Nikki, pulendo le sue lame dal sangue.

Ryo si limitò ad una scrollata di spalle per poi avviarsi verso la loro base, seguito da Nikki. La ragazza, dopo qualche passo, si girò verso il gigante e chiese “Stun, non vieni?”

Gli occhi del ragazzo erano puntati nella direzione della magione. Si portò una mano sul cuore.

-Perchè... perché ho questa orribile sensazione nel cuore?-



I nuvoloni neri erano tornati più scuri di prima. La pioggia battente ormai cadeva da diversi minuti ma non aveva importanza.

All'aperto, davanti alla loro base, il Boss e tutti gli altri fissavano senza parole i loro compagni appena rientrati.

Solo Shoici aveva un'aria neutrale ma nessuno lo rimproverò di ciò.

Cosa... cosa hai detto?” chiese Aris, fissando Kuro che teneva lo sguardo sul terreno.

Ho detto che Gergas è morto... e con lui anche Alzack, Bisca e Asuka...” ripetè il moro sentendosi ancora peggio dopo averlo fatto.

Haruka sentì le lacrime spingere e si gettò tra le braccia del fratello, non riuscendo più a trattenerle. Il fratello la strinse a sé mentre anche Yuki versava delle lacrime cristalline per la perdita di un compagno.

Anche gli altri, chi più e chi meno, versarono delle lacrime. Quelli come Draco, Amlach e Naoki, che erano arrivati da poco e non avevano un profondo legame con Gergas, furono i primi a rientrare, seguiti poi da Shoici.

Gli altri entrarono dopo pochi minuti, lasciando solo Kuro, Stun, Cristal e il Boss sotto la pioggia.

Immagino che sia stata una sua idea...” disse il Boss e Kuro annuì, strappandole un sorriso triste. La donna si avvicinò al ragazzo e gli cinse le spalle con un braccio “Hai fatto ciò che potevi, se fossi rimasto lì, saresti morto anche tu”.

Kuro non disse nulla. Lungo tutto il viaggio di ritorno aveva cercato di convincersi di quel fatto, eppure per lui non voleva dire nulla. Avrebbe preferito morire insieme a lui piuttosto che andarsene come aveva fatto.

La donna lo accompagnò dentro, lanciando un'occhiata agli ultimi due rimasti. Era meglio lasciarli soli.

Nessuno dei due parlò per diversi secondi, poi fu Stun a rompere il silenzio.

Un altro se n'è andato...”

Cristal abbassò lo sguardo e tirò fuori, da sotto il mantello, una vecchia fotografia ove erano presenti lei, Stun, Gergas e altre cinque persone.

Eravamo in squadra da dieci anni... ce la siamo goduta...” disse la ragazza ma alla fine anche lei non riuscì a reggere oltre e scoppiò in lacrime, stringendo la foto nelle mani. I suoi singhiozzi si mischiarono con lo scrosciare della pioggia mentre le lacrime diventavano un tutt'uno con l'acqua del cielo.

Alla fine mise la foto e, mostrando un sorriso tirato, disse “Keh... a Gergas... non piaceva per nulla la pioggia. Troppo fredda per lui...”

Stun annuì silenziosamente per poi girarsi verso la base, ritrovandosi Haruka a qualche metro da lui, intenta a camminargli incontro. Quando lo ebbe raggiunto, lo abbracciò al meglio delle sue possibilità e il ragazzo, chinandosi in avanti, ricambiò l'abbraccio, notando Ryo appoggiato contro lo stipite della porta d'ingresso.

Perchè è morto proprio lui...” disse Haruka trattenendo i singhiozzi “Era un idiota ma non meritava di morire...”

Purtroppo è ciò che rischiamo per il bene del regno. Noi accettiamo la morte...” disse Stun rafforzando leggermente la presa mentre la ragazza affondava il volto nell'incavo del collo. Dopo qualche secondo arrivò anche Ryo che le mise un mantello sulle spalle e la prese in braccio.

Haruka gli cinse il collo con le braccia e parve quasi addormentarsi mentre anche loro rientravano nella base.

Prima di chiudere la porta, Stun lanciò un'occhiata in direzione della capitale.

Senza volerlo, strinse talmente tanto la maniglia da deformarla, mentre i suoi pensieri erano rivolti ad una certa ragazza -Generale Charlotte... non appena ti avrò tra le mani, ti ucciderò!-



Ormai erano già le quattro quando il Generale Charlotte e il suo seguito raggiunsero il castello dell'Imperatore. Senza neanche guardarli, congedò i suoi sottoposti e si diresse verso la sua stanza.

Nessuno vi era mai entrato e, probabilmente, nessuno vi sarebbe mai entrato. Subito sulla destra, dopo essere entrati, vi era un'enorme teca di vetro con tantissimi ripiani.

Su ciascun ripiano vi era una testa umana.

Uomini, donne, giovani, vecchi. I suoi trofei erano sempre diversi e lei li adorava alla follia. Raggiunse una piccola porta scorrevole nella teca e la fece scorrere di lato. Con cura maniacale, posizionò le quattro teste ottenute quella notte una di fianco all'altra, soffermandosi su quella di Gergas.

Dopo essersela rigirata tra le mani, le diede un bacio sulla fronte per poi posizionarla di fianco a quella della bambina “Buona notte, piccoli miei”.

La ragazza si tolse gli stivali e il suo completo, restando soltanto in intimo, e si lasciò cadere a pesò morto sul letto a due piazze rivestito di lenzuola azzurre.

Senza alcun motivo apparente, scoppiò a ridere. Un'inquietante risata echeggiò per il castello, ma solo i soldati che si trovavano vicino alla stanza poterono udire le parole che vennero a seguire.

FANG OF DARKNESS!!! MOLTO PRESTO, FARETE TUTTI PARTE DELLA MIA COLLEZIONE!!!”

Una nuova risata si diffuse per i corridoi del castello, sovrastando persino i potenti tuoni del temporale.































Angolo del carnefice:

*sospira felice*

Ah... ci voleva proprio un po' di sano splatter!!!

Dunque dunque dunque... chiedo venia per il ritardo ma, oltre all'Università, io devo usare il mio tempo libero per l'xbox 360, mia fidata arma anti-noia, e giocando online il tempo vola perciò non scrivo molto ormai XD ma comunque scrivo (poco ma scrivo).

Per quelli di voi che ancora non avevano visto il mio alto demoniaco, il capitolo che avete appena letto è solo una piccola dimostrazione di quanto potrebbe accadere in seguito ^^ siate preparati!

E' morto il primo OC e ho deciso di far morire Gergas per vari motivi: non mi piaceva come OC (ed era anche mio...), volevo farvi vedere come potrebbero essere le morti dei VOSTRI OC e... niente volevo solo divertirmi... perché, sapete, ogni tanto...



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Ma passando ad altro! Ecco a voi alcune immagini di personaggi presenti in questa fic (a questo giro ce ne sono 4). Se per caso avete delle immagini dei vostri OC, mandatemele così se volete le pubblico ^^ ora vai con l'album fotografico!



Nikki! Non guardate i guanti, sono l'unica parte di lei che non corrisponde. Ringrazio Jeo 95 per l'immagine!



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Shoici! Anche se è solo una parte del corpo,eccovi il fratello di Nikki. Ringrazio Jeo 95 per l'immagine!



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Aika! Si tratta di un'immagine modificata da Jeo 95 per renderla più simile alla OC perciò non state a sindacare u.u ringrazio di cuore Jeo 95 per aver modificato l'immagine!



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Naoki! … niente, è stato praticamente copiato (come aspetto fisico e vestiario) da un personaggio di Tokyo Ghoul.



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Con queste immagini vi saluto e ci vediamo al prossimo massacr...ehm...capitolo!!!

Alla prossima!!!
CHAOS!!!

P.S: non vi dirò più quando morirà un OC che almeno c'è più sorpresa ahahhaha ah, per caso mi odiate per aver fatto una carneficina di personaggi canon? XP

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Capitolo 6
*** L'alleato più affidabile può essere il nemico più letale ***


L'ALLEATO PIU' AFFIDABILE PUO' ESSERE IL NEMICO PIU' LETALE


Le vie della capitale erano diventate un luogo molto più sicuro. Molte organizzazioni criminali, di bassa e media importanza, erano state debellate fino alla radice e solo i gruppi più pericolosi riuscivano a resistere alla potenza della squadra speciale del Generale Charlotte.

Malgrado la perdita degli esponenti della famiglia Heartphilia, i Knights of Light avevano ucciso ben quattro membri di Fang of Darkness, alzando considerevolmente il morale delle truppe, ora molto più dedite alla protezione della città.

Non solo ora i vari soldati erano più reattivi e motivati, ma erano anche aumentati di numero, grazie ad una campagna di reclutamento indetta dall'Imperatore Romeo. Ormai per ogni zona malfamata della capitale vi erano almeno cento soldati, suddivisi in vari punti strategici.

-Quindi quella locanda è un deposito di rifornimenti... interessante-.

Due grandi occhi azzurri fissarono l'insegna di una locanda appena aperta per qualche secondo, prima di posarsi su alcune guardie intente a chiacchierare allegramente, appoggiate vicino alla porta.

La luce del Sole filtrò attraverso alcune nuvole grige, illuminando i lunghi capelli castani della ragazza intenta ad osservare quei soldati. Erano leggermente mossi e lunghi fino al bacino, dalle punte dorate.

Dei tuoni in lontananza le fecero alzare lo sguardo, il cielo prometteva pioggia ma non se ne curò molto, sistemandosi il cappuccio del suo cappotto nero, lungo fino alla vita, con le maniche lunghe. Sotto ad esso indossava una canotta azzurra con una scollatura ad U che, pur non essendo troppo volgare, metteva in risalto il suo seno prosperoso. Le gambe erano coperte da dei pantaloni attillati color blu notte, lunghi fino a poco sopra il ginocchio, abbinati a degli anfibi neri e lucidi.

Le labbra rosse e carnose si piegarono, seppur per pochi secondi, in un sorriso gelido e, dopo essersi scostata dalla parete alla quale era appoggiata, si incamminò lungo la strada che l'avrebbe portata fuori dalla città.

Ehi tu! Fermati immediatamente!” esclamò una voce femminile alle sue spalle. La castana girò il volto verso destra, quel tanto che le bastò a vedere la ragazza dal volto ricoperto di bende che le aveva intimato di fermarsi.

Devo farti delle domande.” disse Sheila assottigliando leggermente lo sguardo. L'ordine che le era stato dato era semplice e chiaro: Sheila, non hai ancora recuperato al meglio, perciò limitati a dei giri di ronda e ferma le persone che credi sospette. Se pensi di poterle fermare, fallo, ma non correre rischi inutili.

Le parole di Charlotte le risuonarono ancora una volta nella mente, dopodichè si avviò verso la ragazza che non si era ancora mossa. Tuttavia, non appena le fu a pochi metri di distanza, la sospettata scattò in avanti con incredibile velocità.

Sheila non perse un secondo e scattò a sua volta, seguendola come un'ombra. Dopo circa venti metri percorsi lungo la strada, la castana tagliò a sinistra, infilandosi in un vicolo e, a distanza di due secondi, la poliziotta imboccò lo stesso vicolo.

La prima cosa che vide fu una cassa di medie dimensioni cadere da una pila di casse simili. Cadde al suolo facendo un gran baccano e spaventando alcuni topi intenti a divorare la carne della carcassa di un cane.

Sheila la evitò agilmente con un salto, arrestandosi poi all'istante. La sospettata era inginocchiata a pochi metri da lei e si stava tenendo il fianco sinistro. I lamenti di dolore non fecero comunque abbassare la guardia alla poliziotta che, dopo aver alzato le braccia per difendersi, chiese “Perchè sei scappata all'improvviso?”

Perchè... perché... mi hai spaventata!” disse la castana, iniziando a singhiozzare.

Ti ho... spaventata?” chiese Sheila, visibilmente confusa.

La ragazza annuì “Quand'ero piccola, mia madre è stata stuprata davanti ai miei occhi e quel maledetto aveva il volto ricoperto di bene... credo sia stato un gesto non voluto... non volevo scappare in realtà...”

Oh, mi dispiace. Io non volevo...” iniziò Sheila ma la ragazza alzò una mano, come a volerla fermare.

Non ti preoccupare, tanto tra poco morirai.” disse la castana, mostrandole uno sguardo freddo come il ghiaccio.

Eh?”

Un'improvvisa fitta di dolore le attanagliò le gambe, spezzandole il fiato. Sheila abbassò lo sguardo e notò diversi aghi neri, lunghi e sottili, che le fuoriuscivano dalle tibie, dalle ginocchia e dalle cosce.

Dopo qualche istante di stupore, volse lo sguardo dietro di sé e vide due sfere simili a ricci di mare, grosse più o meno come delle angurie. Quegli strani ricci, oltre che nelle sue carni, erano conficcati anche nella cassa caduta poco prima.

Fermarti in quel punto ha decretato la tua sconfitta.” sibilò la castana, estraendo de pistole nere gemelle da due fondine poste dietro la schiena, all'altezza dei reni. Senza esitare, sparò con entrambe le armi ma Sheila non vide nulla.

Solo dopo tre secondi vide qualcosa.

Sulle sue spalle c'erano delle sfere nere che stavano crescendo sempre di più. Intuì all'istante cosa sarebbe accaduto e, sopportando il dolore alle gambe, prese quelle due sfere e le scagliò lontano. Dopo una mangiata di secondi, le suddette si trasformarono in due ricci uguali a quelli che le avevano trafitto le gambe.

Davvero veloce... ma poco attenta.” disse la castana abbassando le armi. Un secondo dopo, Sheila si accorse di altre due sfere sulle anche. Le afferrò, ma ormai era troppo tardi.

Gli aghi fuoriuscirono come al solito e le trapassarono gran parte degli organi interni. Forse il cuore e i polmoni erano salvi, tuttavia vomitò una grossa quantità di sangue. Rialzò con difficoltà la testa, incatenando gli occhi in quelli azzurri della sua avversaria.

E' un peccato che tu ti sia liberata delle altre due sfere... saresti morta sul colpo, senza soffrire ulteriormente.” commentò la castana, evitando all'ultimo istante una piccola sfera elettrica che si schiantò contro il muro una cassa dietro di lei.

Il braccio destro di Sheila cadde lungo il corpo, ormai privo di energie. Uno strano sorriso sulle labbra della poliziotta.

Cercherò di porre fine al tuo dolore.” disse la castana prima di afferrare un grosso frammento di vetro dal terreno. Velocemente, si avvicinò alla sua preda e glielo conficcò nel cuore, spingendolo fino in fondo.

Sheila sgranò gli occhi, richiudendoli poi pian piano. Il busto si inclinò in avanti, appoggiandosi alla spalla della ragazza che, a grandi linee, era alta poco meno di un metro e settanta.

La castana la osservò con sguardo neutro e, dopo qualche secondo, le strappò via le bende dal volto, sorprendendosi di quanto fosse bella quella ragazza. Non si chiese per quale motivo indossasse quelle bende, semplicemente le gettò a terra e, dopo averle dato le spalle, lasciò che il cadavere si accasciasse al suolo, spezzando alcuni aghi dei ricci.

I tuoni nel cielo si fecero nuovamente sentire mentre i topi potevano tornare al loro pasto, solo che adesso avrebbero mangiato carne fresca.



Comandante! E' terribile!!!” urlò il soldato, fermandosi a pochi metri dal comandante, intento a sorseggiare una birra nella sua taverna preferita.

Cos'è successo?” chiese l'uomo, togliendosi la schiuma della bevanda dai baffi e mettendo alcune monete sul bancone di legno.

Abbiamo trovato il corpo di Sheila Ronadrof... è stata uccisa in un vicolo!” spiegò il soldato riprendendo fiato.

Cosa?!?” il comandante sgranò gli occhi all'inverosimile. Se un membro della squadra speciale del Generale Charlotte era stato eliminato, l'assassino doveva essere un membro di Fang of Darkness “Inviate tutti gli uomini della zona a perlustrare l'area! Dobbiamo trovare l'assassino ed informare il Generale!”

Temo non sia possibile, comandante!” disse il soldato, visibilmente preoccupato “Tutti gli uomini di questo quartiere sono stati inviati nella zona sud della città! Tre assassini hanno eliminato alcuni aristocratici!”

Cosa?” ormai il comandante non sapeva più cosa fare “Che diavolo sta succedendo?!?”



Una decina di soldati correva per una grossa via deserta. I vari cittadini si erano subito rintanati nelle loro case non appena erano suonate alcune campane d'allarme.

Dov'è andata?” chiese il primo della fila, sfoderando una spada.

Dovrebbe sbucare da quel vicolo sulla sinistra! Gli altri la stanno inseguendo!” rispose un soldato alle sue spalle e, insieme a tutti gli altri, si fiondarono nel vicolo. Purtroppo per loro, la loro preda era tutt'altro che mansueta.

La corsa si ridusse ad una camminata veloce fino a che tutti i soldati non si accasciarono al suolo, privi di vita. Un profondo taglio dai bordi viola presente sulla gola. Nella strada da loro appena abbandonata, una ragazza rinfoderò le sue due spade sulla schiena, voltandosi verso le sue vittime.

Illusi... non mi prenderete mai così.” commentò Yui, scostando una ciocca di capelli dalla fronte “Devo trovare gli altri...”

Un applauso attirò l'attenzione della giovane assassina che si girò prontamente, individuando, senza alcuna difficoltà, la persona che le aveva applaudito.

Era un ragazzo molto alto, almeno due metri, dal fisico scolpito e con le gambe molto lunghe ed allenate. La carnagione poco abbronzata creava uno strano contrasto con i suoi capelli. Il giovane, infatti, era pelato tranne per un lungo ciuffo verde erba che gli ricadeva sul collo, sul lato destro. Gli occhi erano coperti da degli occhiali da sole con la montatura rossa. E dire che il cielo prometteva pioggia.

La sua particolare acconciatura non era l'unica cosa particolare. La larga giacca nera che gli arrivava alle caviglie, infatti, presentava delle piume arancioni e gialle sul colletto e sulle maniche. Sotto ad essa, portava una maglietta bianca con un cravatta nera, abbinate a dei pantaloni neri tenuti su da una cintura di cuoio portata sul lato sinistro.

Un altro elemento particolare del suo abbigliamento era un pezzo di stoffa viola che, partendo dalla vita dei pantaloni, gli copriva tutta la gamba destra fino alla caviglia. A concludere il tutto vi erano delle semplici scarpe nere e una catenina d'argento portata al collo che oscillava leggermente ad ogni passo.

Sei stata davvero veloce ad ucciderli tutti! Complimenti!” disse il ragazzo applaudendo ancora per poi voltarsi verso i soldati morti e coprirsi il volto con un gesto teatrale “Avete fatto il vostro dovere, non avrete nulla di cui pentirvi nell'aldilà!”

Tu saresti...?” chiese Yui senza distogliere lo sguardo da quello strano tipo.

Oh, mi dispiace, mi sono dimenticato di presentarmi! Sai, non parlo spesso con delle povere assassine che stanno per morire.” disse il ragazzo, facendo innervosire non poco Yui, per poi aggiungere “Sono Jeremy Lust ma tu, nei pochi istanti che ti restano da vivere, puoi chiamarmi Lust!”

Non dovette neanche attendere un qualche tipo di risposta verbale. In meno di un secondo, Yui impugnò nuovamente le sue lame e scattò verso il suo avversario. Benchè fosse abbastanza alta, Lust la sovrastava di venti centimetri e forse anche di più, tuttavia, grazie alla sua velocità, riuscì ad avere abbastanza slancio per saltare in alto, raggiungendo la testa.

Con due rapidissimi movimenti delle braccia, tentò di tagliargli la testa di netto ma il suo avversario, evidentemente, non era alle prime armi.

Senza esitare, Lust avvicinò il mento allo sterno e, piegandole nel mentre, avvicinò le braccia alla testa. I polsi di Yui sbatterono contro gli avambracci del suo avversario e, prima ancora che potesse tentare un nuovo attacco, Lust distese le braccia, cingendole il collo con le mani. Con un movimento tanto veloce quanto potente, il ragazzo le abbassò la testa facendo leva sul collo e, nello stesso istante, alzò il ginocchio destro, colpendola con una ginocchiata estremamente potente al mento.

Gli occhi di Yui diventarono completamente bianchi per qualche istante, ma riuscì comunque a riprendersi in tempo per evitare un'altra ginocchiata, portando la gamba destra al petto e bloccando il ginocchio del suo avversario con il piede.

Lust le mostrò un sorriso beffardo e, senza darle tempo per riflettere, saltò sulla gamba sinistra, portandola al petto per poi tirarle un calcio frontale al costato, scagliandola a qualche metro di distanza.

Atterrando con eleganza, il ragazzo si diede qualche colpo sul pezzo di stoffa viola, pulendola da alcuni rimasugli di sangue.

Tsk, dovrò lavarla per bene! Non posso andare in giro conciato così!” disse Lust per poi tornare a concentrarsi su Yui che si era già rimessa in posizione da combattimento.

Dopo essersi portato la mano destra sul volto, indicò la sua avversaria con l'altra mano “Ooooh! Malgrado la mia incredibile ginocchiata hai ancora la forza di rialzarti! Non è possibile che una persona debole come te possa resistere alla mia forza!”

Per tutta risposta, Yui sputò a terra un po' di sangue, tenendo lo sguardo puntato sul suo avversario.

-Quella ginocchiata... non sono stata colpita dal suo osso, ma da qualcosa di metallico. Deve avere una ginocchiera d'acciaio o qualcosa di simile nascosta sotto quel pezzo di stoffa...- pensò la ragazza per poi avviarsi verso di lui ma, dopo pochi passi, avvertì un movimento dietro di lei e, girando su sé stessa, si abbassò, evitando al pelo un pugnale da lancio che le si sarebbe conficcato nel collo.

Mosse rapidamente lo sguardo lungo tutta la via, cercando di individuare il nemico che le aveva scagliato quel coltello.

Individuò il colpevole: un ragazzo alto sul metro e settantacinque, dalla carnagione chiara e con dei lunghi capelli biondi che, grazie ad una frangetta a “cupola”, gli coprivano gli occhi e parte delle orecchie. Il biondino era comodamente stravaccato su alcuni sacchi di grano posizionati vicino ad un carretto.

Dopo essersi grattato svogliatamente la testa, il ragazzo si voltò verso Yui, mostrandole un sorriso inquietante e mettendo in mostra i suoi denti appuntiti. Il suo vestiario, sotto diversi aspetti, era molto simile a quello di Lust.

Proprio come il compagno, indossava delle scarpe nere lucide, dei pantaloni neri, solo che i suoi erano pieni di tasche e una catenina d'argento. Il busto era coperto da una maglietta a strisce orizzontali nere e viola e, sopra alla maglietta, portava una giacca di pelle nera provvista di cappuccio, il quale era coperto da un corto piumino grigio. Sulle maniche e sul busto dell'indumento era presenti delle placche metalliche.

L'elemento più particolare di quella persona era, molto probabilmente, la coroncina di cristallo e argento appoggiata sulla sua testa. Yui notò che, sotto la maglietta, era coperto di bende.

Ehi, Kyo! Ci hai messo troppo tempo! Credevo che mi avessi lasciato da solo!” disse Lust, portandosi le mani davanti al cuore.

Non rompere... stavo mangiando.” ribattè Kyo svogliatamente.

E' una delle tue bugie, non è vero?” chiese il suo compagno, ricevendo come risposta uno sbadiglio.

Senti, cerchiamo di far fuori questa tipa e andiamo a palazzo... lì potrò riposarmi su divani più comodi.” disse Kyo. Yui era ormai pronta a combattere ma, con sua sorpresa, il coltello da lancio che Kyo le aveva scagliato pochi secondi prima, tornò da lui, procurandole un piccolo taglio sulla coscia destra.

La ragazza si voltò verso Lust, convinta del fatto che glielo avesse tirato lui.

Ehi, assassina, dove stai guardando?” chiese Kyo, alzandosi in piedi. La ragazza si voltò nuovamente verso di lui e, solo in quel momento notò due polsini d'argento su cui erano presenti degli strani segni rossi da cui, stranamente, fuoriusciva un bagliore verde.

-Possibile che quei polsini...- pensò Yui poco prima di rotolare sul fianco destro, evitando altri due pugnali scagliati da Kyo.

L'assassina si rialzò immediatamente, scattando in seguito verso Kyo ma tra i due si frappose Lust che costrinse Yui ad indietreggiare, ingaggiandola in un intenso scontro corpo a corpo. La ragazza, tuttavia, non si stava concentrando solo sul Lust ma anche sul suo compagno e questo le permise di notare il ghigno soddisfatto del biondo.

Istintivamente saltò in alto e due pugnali le sfiorarono le caviglie. Yui seguì le due armi attentamente e, con sua somma sorpresa, i due pugnali cambiarono traiettoria a mezz'aria, puntando verso di lei.

Senza alcun problema, li deviò entrambi con le sue due spade ma, pochi istanti dopo, Lust la colpì con una ginocchiata sulla coscia destra, esattamente sopra al taglio procuratole poco prima dal pugnale.

-Quei polsini gli consentono di controllare i pugnali? No... prima ho avvertito qualcosa...-

Non appena ebbe toccato nuovamente il terreno, l'assassina puntò una lama verso Kyo e chiese “Fili, non è così?”

Complimenti per averlo notato!” disse Kyo mantenendo il suo ghigno “Credi che sarà più facili sconfiggerci ora?”

Yui fece un respiro profondo e, dopo essersi inclinata in vanti, scattò a tutta velocità, sorprendendo i suoi due avversari. Lust le si parò subito di fronte ma, grazie ad alcuni rapidi fendenti, lo costrinse a spostarsi lateralmente.

Senza allentare, continuò la sua avanzata verso Kyo che non aveva perso il suo ghigno trionfante. Prima ancora che Yui potesse capire qualcosa, si ritrovò appesa a testa in giù ad una trave che sporgeva da una casa.

Portò il mento sullo sterno, notando dei sottili segni intorno alle caviglie.

Incredibile, sei davvero una sempliciotta per essere caduta in una trappola così semplice.” commentò Lust sistemandosi gli occhiali con fare teatrale.

In pochi secondi, l'assassina capì tutto. Mentre Lust la teneva impegnata e Kyo le scagliava alcuni pugnali, quest'ultimo aveva teso una sottospecie di rete per catturarla, sapendo di non poterla affrontare in uno scontro corpo a corpo.

Fine dei giochi.” sibilò Kyo impugnando un pugnale e preparandosi a lanciarlo ma il compagno gli urlò “Alle tue spalle!!!”

Kyo fece un passo in avanti, girandosi nel contempo, e una figura che si era avvicinata senza far rumore, gli colpì il pugnale nella mano destra, spedendolo sopra ad un tetto.

Lust, così come il compagno, spostarono lo sguardo sul ragazzo armato di tonfa che li aveva appena interrotti.

Tu sei...” iniziò Kyo ma il ragazzo lo anticipò “Oh? Bella schivata. Prima ho sentito i discorsi di alcune guardie. Dicevano che un certo biondino è un genio del combattimento... evidentemente erano ubriache”.

Kyo strinse i denti, mantenendo comunque il ghigno “Oh, che sorpresa. Quindi la ragazzina che ho catturato aveva un compagno...” e, senza alcuna esitazione, scagliò un altro pugnale verso il suo avversario che inclinò la testa verso destra, evitando la lama.

Il ghigno di Kyo si ampliò mentre Yui urlò “Shoichi attento!”

Il pugnale scagliato da Kyo cambiò improvvisamente traiettoria, tornando indietro e puntando alla schiena di Shoichi che, tuttavia, lo deviò con un tonfa, senza neanche guardarlo, sorprendendo Kyo e Lust.

Qualche problema?” chiese Shoichi, mostrando un ghigno volto esclusivamente a far innervosire il suo avversario che, seppur con un sorriso tirato, ribattè “Sembra che tu sappia come giocare! Bene, ma non prendertela con me se la tua amichetta si farà del male”.

Senza attendere oltre, Shoichi scattò verso di lui e cercò di colpirlo con il tonfa destro al volto ma, incredibilmente, Kyo riuscì ad evitarlo velocemente, venendo trascinato indietro dal suo compagno.

L'assassino non rallentò la sua avanzata e cercò di colpire Lust con una serie di colpi rapidi e precisi, tuttavia nessuno di essi andò a segno. Dopo essersi fermato, Shoichi si guardò velocemente attorno e, muovendo il braccio destro verso l'alto, sentì qualcosa che lo rallentava.

-Mi ha già circondato con quegli strani fili...- pensò Shoichi osservando il ghigno compiaciuto di Kyo.

Ora Lust! Finiscilo!” urlò il ragazzo ma, prima che il suo compagno potesse avanzare, diverse spirali di vento li investirono in pieno, procurandogli diversi tagli lungo tutto il corpo. Yui fu di nuovo libera e Shoichi avvertì che i fili erano scomparsi.

Lust fu il primo a rialzarsi e, dopo essersi sistemato il ciuffo con precisione maniacale, urlò “Chi ha osato interrompere il nostro scontro?! Questi comportamenti mi feriscono nel cuore!” e si portò le mani sul cuore, mimando un attacco cardiaco.

Kyo si rialzò subito dopo ed individuò subito l'artefice di quell'attacco: una ragazza dai capelli rossi armata di ascia bipenne appostata sopra ad un tetto. La giovane, dopo essersi sincerata della situazione, saltò giù, atterrando vicino ai suoi compagni.

Tutto bene?” chiese Irina, rivolgendosi a Yui che annuì, per poi chiederle “Dove eravate finiti?”

La sua compagna lanciò una rapida occhiata a Shoichi e, dopo essere visibilmente arrossita, disse “Shoichi... ecco... aveva imboccato la strada sbagliata e mi sono messa a cercarlo”.

Yui alzò gli occhi al cielo, maledicendo nel mentre lo scarso senso d'orientamento del suo compagno.

Non importa. Eliminiamoli in fretta e torniamo alla base, siamo rimasti troppo tempo in città”.

Irina annuì mentre Shoichi si limitò a sbadigliare, facendo innervosire ancora di più Yui “Senti un po', se ti stai annoiando perché non te ne torni direttamente alla base?”

Che strano... non sapevo che le pivelline appena liberate dalle trappole sapessero parlare...” commentò Shoichi, mantenendo lo sguardo sui due poliziotti.

Non ci sarei finita se tu non ti fossi perso come al solito!” ribattè Yui scoccandogli un'occhiataccia, ma neanche quella sortì alcun effetto sul ragazzo. Un secondo dopo, tutti e tre scansarono di lato, evitando tre pugnali scagliati da Kyo.

Non mi piace quando dei deboli come voi mi ignorano...” commentò il biondo mostrando altri pugnali da lancio.

Irina e Yui si scambiarono una rapida occhiata e scattarono in contemporanea verso l'avversario, azzerando la distanza che li separava in un batter d'occhio. Malgrado fosse più per lo scontro a media distanza, Kyo ebbe i riflessi pronti e si gettò di lato, evitando gli affondi di Yui e il fendente di Irina che generò una nuova folata di vento.

Approfittando del fatto che entrambe fossero concentrate sul suo compagno, Lust cercò di colpirle alle spalle ma all'ultimo dovette desistere dato che Shoichi gli fu subito addosso.

Dopo averlo incalzato con una serie di colpi ai fianchi, cercò di sorprenderlo con un calcio frontale ma Lust si fece trovare pronto e gli afferrò al volo il piede, torcendoglielo poi verso l'interno.

Shoichi non se ne curò molto e cercò di colpirlo nuovamente con i tonfa ma il suo avversario distese di colpo le braccia, facendolo cadere all'indietro. Il biondo si rialzò all'istante, evitando una ginocchiata bassa di Lust e riacquistando una postura difensiva.

Mi dispiace per te.” commentò Lust “Ma la mia arte è stata creata per uccidere ed è particolarmente utile contro i nemici armati. Sei stato sfortunato”.

Shoichi si limitò ad alzare un sopracciglio e, anziché tentare di attaccarlo di nuovo, iniziò ad indietreggiare, fino a girarsi del tutto e correre verso le sue compagne.

Perchè non lo hai ucciso?” chiese Yui, leggermente sorpresa.

Abbiamo compagnia.” si limitò a dire Shoichi. Solo in quel momento, Irina e Yui notarono che, alle spalle di Lust stavano arrivando Castiel e una cinquantina di soldati pesantemente corazzati.

Irina non ci pensò neanche un secondo e menò diversi fendenti davanti a sé. Lust, così come Kyo, Castiel e i vari soldati, fu costretto a proteggersi il volto con le braccia. Quando poterono nuovamente vedere senza problemi, i tre assassini erano svaniti nel nulla.

Tsk, se la solo svignata.” commentò Kyo.

Eravamo troppo forti per loro.” aggiunse Lust, sistemandosi gli occhiali, per poi rivolgersi a Castiel “Tu devi essere un membro della squadra del Generale Charlotte”.

Proprio così.” disse Castiel sorridendo “Ero stato mandato qua per via di alcuni aristocratici uccisi. Non sapevo che ci fossero altri combattenti come voi”.

Siamo stati assegnati alla tua stessa squadra.” spiegò Lust “Ora che ci siamo noi, il lavoro sarà molto più semplice!”

Castiel non colse la frecciatina nascosta in quelle parole e, mantenendo il suo sorriso, disse “Dobbiamo andare al castello, il Generale vi starà aspettando!”

Era ora! Finalmente potrò riposarmi in santa pace!” commentò Kyo, avviandosi verso il castello, seguito da Lust e Castiel.



Shiro camminava rapidamente per le vie della capitale. Il messaggero giunto a palazzo era stato fin troppo chiaro: qualcuno aveva ucciso Sheila.

Il ragazzo era subito uscito per dirigersi verso il luogo dello scontro che, a detta delle voci udite durante il tragitto, era stato a senso unico. Dopo pochi minuti, vide l'ingresso del vicolo presidiato da alcuni soldati che tenevano alla larga i curiosi.

Non appena lo videro, fecero il saluto militare e lo lasciarono passare, senza proferire alcuna parola.

La scena che gli si palesò davanti lo scosse leggermente. La sua compagna, ora priva di bende sul volto, era sdraiata su un telo bianco sporco del suo sangue e due militari, probabilmente medici da campo, stavano estraendo alcuni aghi neri dal suo corpo.

Il ragazzo si avvicinò lentamente, notando quelli che sembravano degli strani ricci di mare neri, ormai ridotti in frantumi. Gli aghi, evidentemente, provenivano da quegli affari.

I due medici si accorsero di lui e, dopo essersi rialzati, si fecero da parte.

Shiro si affiancò alla compagna, mantenendo comunque uno sguardo neutro. Era incredibilmente bella e non le aveva mai chiesto il perchè di quelle bende. Non avrebbe avuto più modo di chiederglielo.

Com'è morta?” chiese il ragazzo, notando la ferita più grande sul torace.

Apparentemente, quegli strani ricci non sono stati fatali e...” iniziò il primo medico ma Shiro lo interruppe subito “Come. E'. Morta”.

Il medico deglutì sonoramente prima di dire “L'hanno pugnalata al cuore con un frammento di vetro... è la prima cosa che abbiamo estratto...”

Shiro annuì lentamente per poi osservare attentamente il corpo di Sheila e, successivamente, l'ambiente circostante.

-Nessun segno di distruzione... Kuro non è stato qui.- pensò il ragazzo, avvertendo un leggero sollievo -Non abbiamo mai visto nessuno usare quelle strane armi e Sheila non si sarebbe mai fatta cogliere impreparata da nemici già visti. Dev'essere stata attaccata da un sicario solitario... esterno ai Fang of Darkness...-

Ehi, non puoi stare qui!” disse uno dei medici, rivolgendosi ad un ragazzo appena arrivato che, alzando una mano, disse “Non preoccuparti, sono un poliziotto”.

Shiro ruotò leggermente la testa e scrutò il nuovo arrivato.

Era un ragazzo giovane, alto sul metro e novanta e dal fisico magro ma ben piazzato con i muscoli. I corti capelli mossi erano castani mentre gli occhi erano di un intenso azzurro.

Indossava degli abiti molto semplici e, allo stesso tempo, particolari. Il busto era coperto da una maglietta bianca con il numero 33 in blu stampato davanti e, sopra ad essa, portava una felpa nera con delle linee arancioni e delle cerniere sui polsi. Le mani erano coperte da delle fasce nere che lasciavano scoperte le dita.

La parte inferiore del corpo, invece, presentava dei pantaloni di pelle nera attillati e delle scarpe rigide nere e grigie dal collo alto.

Il ragazzo si avvicinò a Shiro, facendo tintinnare le due catenelle che portava al collo. Sulla prima era incisa la lettera Y mentre, sulla seconda, la lettera S.

So che è un brutto momento ma... sono stato appena assegnato alla squadra del Generale Charlotte. Mi chiamo Suzaku Amane ma puoi chiamarmi semplicemente Suzaku.” disse il ragazzo porgendogli la mano.

Shiro lo fissò in silenzio e, dopo aver scoccato un ultimo sguardo al cadavere della sua amica, si girò verso Suzaku e gli strinse la mano.

Shiro Kronor.” si presentò l'albino, per poi rivolgersi ai due medici “Portatela al castello. Ha bisogno di una degna sepoltura... e avvisate la sua famiglia.” e i due annuirono in silenzio.

Subito dopo, Shiro e il nuovo arrivato si diressero verso il castello.

Mi dispiace per la tua compagna.” commentò Suzaku.

Non è colpa tua. E' stata uccisa da un sicario o da un assassino di Fang of Darkness. Se è riuscito ad ucciderla senza darle tempo di contrattaccare, deve essere un nemico molto potente.” spiegò Shiro, continuando a guardare avanti a sé.

Suzaku annuì per poi rimanere in silenzio. Alle volte serviva di più quello che le parole.



Ci vollero una ventina di minuti per raggiungere la stanza della squadra speciale che aveva subito alcune modifiche. Ora era provvista di un tavolo più lungo e di più poltrone per i momenti di relax.

Shiro volse subito lo sguardo verso il tavolo.

Seduta a capo tavola, come al solito, c'era Charlotte, con le mani incrociate davanti alla bocca e i gomiti puntati sul tavolo.

Alla sua sinistra erano seduti: Sherry, Aika, i due fratelli Bleeder con la più piccola tra Aika e il fratello, Shino e una sedia vuota.

Alla sua destra, invece, c'erano: Castiel, un ragazzo dallo strano ciuffo verde, un ragazzo biondo dai capelli a caschetto e tre sedie vuote.

Shiro andò a sedersi di fianco al biondo e Suzaku alla sua destra.

Quindi...” iniziò il generale “... Sheila è morta?”

Shiro si limitò ad annuire ma qualcuno, invece, era più propenso ad aprire la bocca.

Oooh, alla fine la mummietta ci ha lasciato le penne.” commentò Shino con un leggero ghigno sulle labbra.

Shiro spostò immediatamente lo sguardo su di lei, lanciandole un'occhiataccia ma che venne ignorata senza problemi.

Cosa vorresti insinuare?” chiese il ragazzo, mantenendo comunque un tono di voce piatto.

Smettetela immediatamente.” disse Charlotte senza fissare nessuno dei due, ma ormai la miccia era stata accesa.

Intendo dire che era debole e che è del tutto normale che sia morta.” disse Shino sistemando meglio le gambe accavallate sopra al tavolo “Era solo questione di tempo”.

Ha sempre svolto il suo dovere, arrivando anche ad un passo dalla morte.” ribattè Shiro. Il fatto che stessero infangando il nome della sua compagna non gli andava proprio giù.

Il Generale abbassò lo sguardo sul tavolo, iniziando a scrocchiarsi una nocca alla volta.

Oh, in tal caso si è comportata meglio di te, dato che non sei riuscito ad uccidere il tuo fratellino.” commentò Shino ampliando leggermente il suo ghigno.

Shiro, d'altra parte, si alzò di scatto, facendo cadere la sedia, venendo subito imitato dalla sua compagna ma, prima che i due poliziotti potessero anche solo pensare di portare le mani sulle loro armi, si ritrovarono la testa schiantata contro il muro.

La botta fu talmente forte da creare diverse crepe e da stordirli completamente, impedendogli di capire cosa fosse successo. Un istante dopo, si ritrovarono sollevati da terra con una presa salda intorno alla gola.

I due si ripresero nel giro di pochi secondi, scoprendo che il Generale, senza alcuno sforzo apparente, li stava tenendo sollevati con le mani. Pian piano, Charlotte iniziò a stringere la presa sulle loro gole, bloccandogli il respiro.

Se non sbaglio vi ho detto di smetterla...” iniziò il Generale “... devo farvi del male per farvelo capire?”

I due riuscirono a negare con la testa e Charlotte, dopo aver alzato lo sguardo sui due, disse “Bene.” e allentò la presa, lasciando poi andare solo Shino che cadde a terra, iniziando poi a tossire. Invece Shiro, lo allontanò dalla parete per poi schiantarlo nuovamente contro di essa, creando nuove crepe. La presa tornò a rafforzarsi.

Dimmi Shiro, chi siamo noi?”

I... Knights of... Light...!” rispose il ragazzo cercando di respirare.

Chi sono i nostri nemici?”

I Fang... of... Darkness...”

Bene, conosci le due regole principali quindi non sei un completo idiota.” disse Charlotte rafforzando ancora di più la presa “Te lo dirò una sola volta: se la prossima volta che incontrerai tuo fratello non lo ucciderai, io vi ucciderò entrambi. Sono stata abbastanza chiara?”

Sì... Genera...le...” Shiro riuscì a proferire solo due parole lasciando poi cadere le braccia lungo il corpo. La ragazza, notando che stava ormai per morire asfissiato, lo lasciò cadere a terra.

Il ragazzo annaspò subito alla ricerca di un po' d'aria, vomitando anche un po' di bile. Il Generale volse le spalle ai due e uscì dalla stanza, salutando gli altri.

Tsk, che razza di sadica bastarda...” commentò Suzaku avvicinandosi a Shiro ed aiutandolo a rialzarsi. La stessa cosa cercò di fare Castiel con Shino ma la rossa scostò la mano del biondo con un brusco movimento del braccio, preferendo rialzarsi da sola.

Fossi in voi farei molta attenzione.” disse Aika con uno strano sorriso sul volto.

Che intendi dire?” chiese Castiel.

Dovete sapere che noi...” continuò Aika, indicando poi sé stessa, Sherry e i fratelli Bleeder “... siamo gli unici quattro membri della sua precedente squadra ancora in vita”.

Beh, che cazzo c'entra con noi?” chiese Shino visibilmente innervosita.

C'entra con voi per il fatto che... tutti gli altri membri non sono morti per mano del nemico, ma per mano del Generale in persona.” spiegò Sherry mostrando un ghigno più che inquietante.

Lust e Kyo si scambiarono un'occhiata a metà tra il sorpreso e il preoccupato, mentre Suzaku non potè fare a meno di domandarsi quanto fosse pazza quella ragazza.

Comunque sia non preoccupatevi.” aggiunse Aika “Se non la farete arrabbiare, le vostre teste resteranno attaccate ai vostri corpi!”

Purtroppo quelle parole, più che calmare gli altri, ebbero su di loro l'effetto opposto.



Oh, finalmente siete tornati!” disse Kuro, notando il rientro di Shoichi, Yui e Irina “Ce ne avete messo di tempo”.

Tutto bene?” chiese Haruka “Avete incontrato delle difficoltà?”

Ci siamo scontrati con due nuovi membri della squadra del Generale.” spiegò Irina, andando poi a sedersi su un divanetto vicino ad Aris.

Due nuovi membri?” chiese Lance “Ormai ne arrivano sempre di più. Erano forti?”

Niente di che.” disse Yui andando poi in camera sua, imitata da Shoichi che però non si era filato nessuno manco di striscio.

Socievoli come al solito...” commentò Aris, leggendo il suo libro.

Dovresti esserci abituato ormai.” disse Lance “Meglio parlare col Boss, dobbiamo essere pronti ad eventuali rinforzi.” e si diresse verso lo studio del loro capo, seguito da Haruka, Irina, Stun e Cristal.

Salirono diverse scale, fino ad arrivare al quinto piano della loro base. Lance si avvicinò alla porta e l'aprì, restando sorpreso nel vedere il Boss seduta alla scrivania con una ragazza incappucciata davanti.

Istintivamente, Haruka fece comparire gli artigli dai suoi guanti, Lance impugnò la sua spada, Irina la sua ascia mentre Stun e Cristal rimasero in attesa, per nulla allarmati.

Ragazzi, calmatevi.” disse il Boss alzando una mano per fermarli “E' tutto a posto”.

I tre, seppur diffidenti, rinfoderarono le loro armi e il Boss disse “Vi presento la nostra nuova compagna, Lena Uranovic”.

La ragazza incappucciata si girò verso di loro, sorridendogli solare.

Piacere di conoscervi, spero di poter imparare molto da voi!”

Cristal e Stun furono i primi a stringerle la mano, seguiti da Haruka, Lance e Irina.

E' arrivata solo oggi, ma da domani inizierà già a svolgere delle missioni con voi e gli altri, dobbiamo sfruttare tutto l'aiuto possibile.” spiegò il Boss “Cristal, puoi accompagnarla alla sua stanza?”

Posso farlo io!” disse Haruka alzando la mano e sorridendo alla nuova arrivata. Il Boss non si fece troppe domande e le diede il permesso. Le due ragazze uscirono subito sopo e Haruka la condusse al terzo piano, dove c'erano le stanze di tutti.

Spero che ti troverai bene qui.” disse Haruka sorridendole di nuovo e Lena disse “Ah non preoccuparti, me la caverò!”

Bene, perché...” iniziò Haruka, avvicinandosi poi alla nuova arrivata “... se proverai ad ingannarci o fare del male agli altri, io ti ucciderò.” e, quando si fu allontanata di qualche passo, lo sguardo quasi ingenuo di Lena aveva lasciato spazio ad uno sguardo gelido ed affilato.

Sembra che tu sia brava a leggere le persone.” si complimento Lena.

Chiamalo talento naturale.” disse Haruka “Comunque sia, se non farai nulla che possa danneggiarci, io non ti farò nulla perciò... occhio a quello che fai.” e uscì dalla stanza, chiudendosi la porta alle spalle.

Lena rimase qualche secondo ad osservare la porta, dopodichè iniziò a disfare la sua borsa da viaggio.

-Non ti preoccupare piccolina... farò moltissima attenzione-.











Angolo dell'autore:

Chaos a tutti! Scusatemi per il ritardo nell'aggiornamento ma ho avuto da fare con l'uni e quant'altro.

Dunque dunque dunque... è morto un altro OC! Ora, tralasciando il fatto che non l'ho torturata troppo, il proprietario sa perché è morta lei (o comunque un suo OC) perciò non dovrebbero esserci problemi.

Spero comunque che vi stia ancora piacendo come fic e vi avviso che tra pochi capitoli entriamo nel cuore dell'azione u.u

Piccolo avviso: Lunaix devi ancora inviarmi il tuo secondo OC mentre Black Shade e FairyLucy94 devono ancora inviarmi il loro primo OC, lo dico giusto per fare chiarezza.

Bene, per oggi è tutto e vi lascio ad un'altra serie di immagini!



Suzaku Amane, ringrazio andrearr95 per l'immagine!



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Kyo Reghor (o Belphegor che dirsi voglia ^^”), non è proprio uguale a quello della fic perché Kyo presenta tratti delle due versioni.



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Jeremy Lust (o Lussuria per dirsi voglia XD) unica cosa, il ciuffo cade sul lato destro



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Bene abbiamo finito! Ultima cosa: spero mi perdonerete la copia del combattimento tra Shoichi e Kyo ma... insomma, un tizio taciturno e solitario coi tonfa e la copia di Belphegor... non potevo non ripetere lo scontro XD

Ora vi saluto e ci vediamo alla prossima!


CHAOS!!!

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Capitolo 7
*** Una nuova meta ***


Good evening! E' da un pezzo che non mettevo una intro prima del tutto ma questo lo richiedeva perché... sono ritornato anche con questa fic! Dopo tanto tempo è giunto il momento di tornare a uccidere OC a gratis!

Chiedo veramente scusa per averla abbandonata perciò ora la riprenderò insieme a tutte le altre e al fondo del capitolo troverete qualche informazione utile u.u prima di iniziare col capitolo, però, eccovi un riassunto di quanto successo nei precedenti cap (per quanto siano pochi) con un elenco dei vari personaggi apparsi finora tranne che per i fratelli Bleeder (si son visti troppo poco per compilarla)

Buona lettura!


§ - § - §


RIASSUNTO:

La storia ha luogo nella città di Magnolia, la capitale del regno di Fiore, governata dal giovane imperatore Romeo e dal suo 'braccio destro', il ministro Purehito. Tuttavia, malgrado la bell'immagine della città, questa è incredibilmente corrotta e i nobili sfruttano la popolazione per i propri fini. Un famoso gruppo di assassini, i Fang of Darkness, svolgono il lavoro di 'giustizieri, eliminando i vari nobili corrotti e cercando di riportare la giustizia nella città, ma ovviamente non sono benvisti e quindi vengono considerati nemici del regno da parte della polizia così come dall'imperatore. Dopo l'ennesimo assassinio, ai danni di una nobile e delle sue guardie, l'imperatore decide di richiamare nella capitale il generale Charlotte per poter creare una squadra speciale in grado di contrastare gli assassini. Poche ore dopo quest'ordine, nella base dei Fang of Darkness, viene indetta una riunione dal Boss, una donna a capo del gruppo militante vicino alla capitale, dove partecipano Gergas, Stun, Cristal, Kuro, Ryo, Irina e Lighting, gli assassini con più esperienza presenti alla base in quel momento, mentre Haruka (sorella di Ryo), Aris e Yui, vengono tenuti fuori a causa della loro inesperienza. Al palazzo reale, con l'arrivo del generale Charlotte, una donna fredda e alquanto decisa nello spazzare via gli assassini, viene formata la sua squadra personale composta da lei, Shino, Shiro, Sheila e Castiel.

Il primo scontro tra i Fang of Darkness e i Knights of Light avviene però tra altri membri: Nikki e Lance, due assassini, ingaggiano un breve combattimento con i fratelli Bleeder, due combattenti scelti da Charlotte, ma dopo pochi colpi, gli assassini vengono costretti alla ritirata. Nello stesso momento, in un'altra parte della città, Shino attira allo scoperto un assassino solitario di nome Draco, arrivando quasi ad ucciderlo, ma l'intervento di Shoichi, uno dei veterani di Fang of Darkness, permette al ragazzo di salvarsi e, poche ore dopo, si unirà agli assassini in modo ufficiale. Mentre Shoichi e gli altri assassini fanno rapporto al Boss, dall'altra parte del regno, una combattente di nome Aika viene informata di essere stata convocata dal generale Charlotte per far parte della sua squadra e la ragazza si incammina verso la capitale, raggiungendola lo stesso giorno in cui Haruka e Aris, costretto dalla compagna, sgattaiolano in città per provare ad aiutare i loro compagni. Tuttavia, vengono ben presto scoperti e si ritrovano ad affrontare Shiro e Sheila, venendo sconfitti ma, in loro soccorso, arrivano Irina, Yui e Ryo che riescono a ribaltare la situazione, riuscendo anche a scappare senza perdite. Alla fine della giornata, i Knights of Light vengono a sapere della momentanea perdita di due combattenti, mentre Fang of Darkness ne perde momentaneamente tre, ricevendo però due combattenti come rinforzo dal QG: Amlach e Naoki.

Dopo due mesi di presunta calma, alla squadra di Charlotte si aggiunge una ragazza di nome Sherry, mentre i Fang of Darkness preparano un piano per eliminare una famiglia di nobili. Gli assassini scelti per la missione sono: Lighting, Gergas, Amlach, Naoki, Kuro e Yui. La sera il gruppo entra in azione, riuscendo ad eliminare due dei tre nobili bersaglio e di lì a poco la situazione peggiora: Lighting inizia a combattere contro suo fratello Castiel, Yui contro Shino, Amlach e Naoki affrontano prima la ragazza Bleeder e poi Aika, mentre Gergas e Kuro affrontano Shiro, il gemello di Kuro, ritrovandosi poi di fronte al generale Charlotte. Gergas, sfruttando la calma dell'avversaria, riesce ad allontanare Kuro dallo scontro e resta da solo contro Sherry e Charlotte, venendo torturato ed ucciso proprio da quest'ultima.

Alcuni giorni passano senza che i due gruppi abbiano degli scontri ma un giorno, dopo essere rientrata in azione, Sheila affronta un'assassina solitaria esterna ai Fang of Darkness, venendo eliminata in pochi minuti. Contemporaneamente, Yui si ritrova a combattere contro due nuovi membri dei Knights of Light, ma il tempestivo intervento di Irina e Shoichi le permette di salvarsi, mentre i due nemici, insieme a Castiel si dirigono verso il castello dove verranno raggiunti da Shiro in compagnia di Suzaku, un altro membro di rinforzo per la loro squadra. Dopo un'accesa discussione tra Shino e Shiro, Charlotte mette in chiaro le cose e da un ultimatum a Shino dicendogli che, se non avesse eliminato il gemello durante il loro prossimo scontro, lei li avrebbe uccisi entrambi. Alla fine della giornata, l'assassina di Sheila si unisce ai Fang of Darkness ma Haruka intuisce che le sue intenzioni non sono interamente sincere.


§ - § - §


PERSONAGGI FANG OF DARKNESS (Apparsi finora):

BOSS

-Aspetto fisico: Donna sulla trentina alquanto alta, fisico slanciato, carnagione abbronzata, seno abbondante, lunghi capelli neri, occhi azzurri, scritta 'FATALITY' tatuata sulla fronte e guancia destra completamente squarciata.

-Vestiario: Stivaletti neri, larghi pantaloni neri, canottiera nera, larga giacca di pelle gialla, pelliccia nera portata sulle spalle.

-Arma Imperiale: Sconosciuta.

-Effetto: Sconosciuto.

-Storia: Non ha ancora combattuto né ha dato prova della sua forza. Comanda la squadra che opera vicino a Magnolia ed è in costante contatto con il QG.

***

CRISTAL

-Aspetto fisico: Ragazza alta e snella dalla carnagione candida come la neve, seno ben proporzionato, occhi rossi e lunghi capelli a metà tra l'azzurro e il violetto.

-Vestiario: Maschera nera dalle fattezze di corvo, lungo mantello nero con cappuccio, camicetta viola che le arriva all'ombelico, shorts di jeans, anfibi militari neri, guanti senza dita neri che le arrivano fino ai gomiti.

-Arma Imperiale: Sconosciuta.

-Effetto: Genera piume di corvo estremamente resistenti ed affilate, usate come armi da lancio.

-Storia: E' uno dei membri veterani degli assassini e faceva parte di una squadra insieme a Gergas, Stun e altri. Quando il Boss è assente è lei ad assumere il comando.

***

GERGAS

-Aspetto fisico: fisico asciutto e carnagione leggermente abbronzata, occhi verdi come smeraldi, corti capelli neri.

-Vestiario: fascia rossa sulla fronte che gli tiene in su i capelli, giubbotto verde oliva, canotta bianca, larghi pantaloni neri, scarpe rosse

-Arma Imperiale: "Baeis", Una specie di corazza bianca piena di buchi posta sull'avambraccio

-Effetto: può produrre un potente veleno lento ad agire e creare un enorme serpente di veleno per disperdere più velocemente la tossina nell'aria.

-Storia: è uno dei membri veterani degli assassini e faceva parte di una squadra insieme a Cristal, Stun e altri. Ha guidato lui l'attacco alla famiglia Heartphilia e ha salvato Kuro, restando indietro. E' stato ucciso da Charlotte poco dopo.

***

STUN

-Aspetto fisico: alto due metri e dieci, fisico imponente, pelle pallida, occhi azzurri, corti capelli biondi

-Vestiario: stivali alti, pantaloni, guanti, t-shirt, cappotto lungo fino alle ginocchia: tutti gli abiti sono neri

-Arma Imperiale: "Cervantes". Un piccolo scudo circolare blu raffigurante uno scarabeo al centro

-Effetto: riveste Stun con un'armatura blu simile all'esoscheletro di un insetto, garantendogli difesa e attacco anormali

-Storia: è uno dei membri veterani degli assassini e faceva parte di una squadra insieme a Gergas, Cristal e altri. Prova qualcosa per Haruka malgrado Ryo non accetti la cosa e ha giurato vendetta contro Charlotte per aver ucciso Gergas

***

HARUKA

-Aspetto fisico:  alta 1,60m, carnagione color pesca, corpo magro e tonico, molto prosperosa; il viso è dai lineamenti fini ma taglienti, gli occhi sono grandi e rossicci, la bocca sottile e rossa, i capelli sono molto folti, scalati e lunghi fino al bacino, leggermente mossi rossicci

-Vestiario: un kimono nero lungo fino a metà coscia, a maniche lunghe ma che lascia scoperte le spalle; le maniche sono a pipistrello e coprono quasi per intero le mani; si chiude con un grosso fiocco rosso, che si allaccia sulla schiena, sotto il seno. Ai piedi stivali neri, morbidi

-Arma Imperiale: "Night’s Claws". Guanti neri senza dita, in pelle; hanno una placca rettangolare nera lucida sul dorso con incisi tre graffi; sono lunghi fino al gomito, ma dal polso al gomito sono di una stoffa più leggera e traspirante, aderente

-Effetto: tra un dito e l’altro (tranne tra indice e pollice) spuntano tre lunghi artigli neri e praticamente indistruttibili, affilati e leggermente ricurvi.

-Storia: sorella di Ryo, è un'assassina con meno esperienza rispetto alla maggior parte dei compagni. E' andata in città insieme ad Aris e ha combattuto contro Shiro e Sheila, perdendo un braccio che le è stato riattaccato proprio da Aris in un secondo momento. Prova dei sentimenti per Stun e più volte è stata tenuta fuori da eventi importanti

***

RYO

-Aspetto fisico: alto 1,85 fisico slanciato, tonico e muscoloso senza eccedere, carnagione pesca; i tratti del viso sono taglienti ma molto attraenti, gli occhi sono due pozze rossicce e i capelli sono neri come il carbone, lisci e scompigliati, i denti bianchi

-Vestiario: jeans blu scuro con scarpe da ginnastica blu scuro, maglietta bianca e felpa grande e larga, con cerniera (la porta slacciata), blu acceso, con tasche e cappuccio; al collo ha una catena nera con un artiglio nero.

-Arma Imperiale:  "Yuki no moi" (Furia della Neve). Arma Imperiale Organica dalle fattezze di una bambina alta 1,30 m (circa otto anni) dai tratti estremamente dolci e infantili, la pelle lattea, due enormi occhi verde acqua e dei capelli lisci e lunghi fino ai piedi, color del ghiaccio, con una piccola frangetta che tiene appuntata con una mollettina a forma di fiocco di neve. Indossa un kimono bianco lungo fino ai piedi a maniche lunghe con la fascia verde acqua che si chiude dietro con un enorme fiocco, cammina a piedi nudi.

-Effetto: manipolazione del ghiaccio e creazione di creature di ghiaccio

-Storia: fratello di Haruka, ha molta più esperienza di lei ed è molto protettivo nei suoi confronti. L'ha salvata dallo scontro con Shiro e Sheila e ha contribuito all'eliminazione di Lucy Heartphilia. Non approva il legame tra sua sorella e Stun

***

KURO

-Aspetto fisico:è alto 1.70m, ha i capelli neri con una capigliatura a porco-spino sparati in aria, carnagione chiara e occhi verde smeraldo, il fisico è asciutto ed atletico. Cicatrice orizzontale sull'occhio sinistro

-Vestiario: indossa una canottiera aderente nera con sul retro un teschio rosso scuro, la manica larga destra che arriva fino al polso, dei pantaloni di pelle aderenti neri con una catena al posto della cintura, anfibi neri con borchie di ferro, al collo porta una fascia borchiata, delle cuffie nere che tiene nelle orecchie e una piccola croce legata ad una catenella che tiene perennemente legata al polso sinistro.

-Arma Imperiale: "Black Skull". E' una scimitarra dalla grossa lama di colore nero, la guardia è sostituita da un teschio viola scuro, l'elsa è fatta con delle scaglie di colore nero

-Effetto: la spada è in grado di generale onde d'urto, colpendo gli oggetti oppure con un movimento può direzionarle fino a colpire una certa area

-Storia: membro esperto dei Fang of Darkness, è il fratello di Shiro e cerca costantemente di farlo passare dalla parte degli assassini perché non vuole ucciderlo. Dopo aver affrontato suo fratello, è stato salvato da Gergas dopo aver incontrato il generale Charlotte

***

IRINA

-Aspetto fisico: ha dei lunghi capelli color rosso ciliegia, che cadono morbidi in una cascata di boccoli lungo la schiena, fino all’altezza del bacino. Il viso, nonostante la sua provenienza russa, ha dei tratti morbidi e delicati. Pelle nivea, grandi occhi dalle lunghe ciglia nere e dalle iridi grigie chiaro e labbra a cuore e piene. E’ alta, fisico slanciato e atletico, seno proporzionato. Ha una leggera bruciatura sulla mano destra.

-Vestiario: Indossa una canottina ariosa bordeaux con disegnata al centro una croce latina bianca. Degli shorts di jeans a vita alta blu, delle calze nere che arrivano fino a metà coscia e ai piedi i suoi fidati anfibi neri con carrarmato.

-Arma Imperiale: "Isara". È un’ascia di notevoli dimensioni e molto pesante, su una delle due lame, vi è scritto il nome della ragazza in una strana lingua, come segno di appartenenza. Le due lame sono fini e sul piatto sono incise quelle che sembrano essere dei venti, che assumono un colore tendente all’azzurrino, quasi bianco. Il manico è circondato da un nastro blu, che facilita la maneggevolezza.

-Effetto: Oltre ad essere usata come arma offensiva, Irina se attacca con dei fendenti, genera delle spirali di vento freddo che attaccano l’avversario. Il vento è talmente gelato che una volta all’interno ferisce come se ci fossero tante piccole lame. L’ascia quando raggiunge il corpo del nemico può anche ghiacciarlo.

-Storia: membro esperto dei Fang of Darkness, ha partecipato al recupero di Haruka e Aris, così come ha aiutato Yui insieme a Shoichi.

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ARIS

-Aspetto fisico:  alto, corporatura normale ma resistente e allenata, capelli neri, lisci, arruffati che mandano riflessi blu elettrico e occhi viola scuro.

-Vestiario: ha uno stile casual, composto da jeans/pantaloni sportivi, maglietta/camicia, felpe con il cappuccio, anfibi militari neri e guanti neri senza dita neri

-Arma Imperiale: "Green Moon". Una collana con uno smeraldo, intorno alla gemma ci sono due lune crescenti dal colore blu oceano verso l'interno, incastonate dentro ad un cerchio di giada. Al posto del filo c'è una catena azzurra

-Effetto: può evocare/controllare piante per difesa o attacco, anche quelle medicinali.

-Storia: assassino con poca esperienza, viene lasciato fuori dalle situazioni importanti come Haruka e Yui. Decide di accompagnare Haruka in città e viene ferito da Shiro e Sheila ma riesce comunque a far sì che Haruka non perda del tutto il braccio. E' il medico del gruppo.

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YUI

-Aspetto fisico: alta e snella, non troppe forme ma nemmeno poche. Capelli corvini lunghi lunghi e occhi azzurro intenso

-Vestiario: canottiera bianca corta che lascia scoperto il ventre e pantaloni lunghi in pelle nera. Un gilet con cappuccio grigio (il cappuccio copre il viso).

-Arma Imperiale: "Saberu". Sono due spade fatti a forma dei denti a sciabola delle tigri. Si incrociano sulla schiena con i manici rivolti verso il basso

-Effetto: veleno mortale e aumentano la velocità di Yui.

-Storia: assassina con lo stesso livello di esperienza di Haruka e Aris, preferisce però stare da sola. Ha partecipato al recupero di Haruka e, in un altro momento ha affrontato da sola Kyo e Jeremy, venendo soccorsa da Shoichi e Irina

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LIGHTNING

-Aspetto fisico: alta circa un 1,75, formosa, capelli castani chiari che le arrivano appena alle spalle, con una treccina vicina all'occhio destro, occhi neri, snella.

-Vestiario: stivali neri, pantaloni di pelle neri con 2 bandane rosse legate una alla coscia destra e l’altra al polpaccio sinistro, corpetto nero coperto da sopraveste nero lungo con un grosso cappuccio che tiene sempre alzato per non farsi riconoscere, porta bracciali di pelle

-Arma Imperiale: "Shadows Hunter". E' un arco d’ebano, quindi nero, con striature rosse che si muovono.

-Effetto: Riesce a creare delle frecce fatte di oscurità che una volta che colpiscono il bersaglio lo fanno esplodere. Queste frecce di notte non possono essere viste.

-Storia: assassina esperta dei Fang of Darkness. Ha eliminato lei Jude e Layla Heartphilia, venendo poi costretta ad affrontare suo fratello Castiel per cui prova solo odio. Durante il loro scontro si scopre che lei si chiama in realtà Claire.

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DRACO

-Aspetto fisico: alto uno e sessantacinque, capelli neri con sfumature violacee. Pelle non particolarmente abbronzata. Occhi indaco.

-Vestiario: completo attillato nero con piume blu e viola sul collo e sulle maniche. Il colletto del completo di può sollevare per coprire il volto fino al naso.

-Arma Imperiale: "Gravity Crush". Tessuto che si indossa dalle braccia e che arriva fino alle spalle. È nero e viola, per mimetizzarsi con la tuta.

-Effetto: effetto per lo più sconosciuto, si sa solo che col braccio può puntare in una direzione e ciò che si trova lungo essa viene danneggiato gravemente o distrutto.

-Storia: membro appena arrivato nei Fang of Darkness. Dopo essere diventato 'famoso' all'estero è arrivato in città ed è stato salvato da Shoichi dopo un combattimento contro Shino.

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LANCE

-Aspetto fisico: Alto circa un metro e ottantacinque, per un peso di ottanta chili, muscolatura leggermente delineata e fisico abbastanza agile, con la pelle leggermente abbronzata. Occhi di colore verde scuro, capelli neri corti.

-Vestiario: Solitamente indossa un paio di jeans, scarpe in cuoio nere, maglia bianca a maniche corte, ha anche un cappotto lungo con cappuccio di colore rosso, che indossa quando il clima lo rende necessario.

-Arma Imperiale: Sconosciuta.

-Effetto: Sconosciuto.

-Storia: Membro esperto degli assassini. Insieme a Nikki è stato il primo a saggiare il potere della ragazza Bleeder ma entrambi gli assassini si sono ritirati. Attualmente è uno dei pochi il cui volto non è conosciuto in città.

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NIKKI

-Aspetto fisico: Lunghi capelli biondi dalle punte arancioni, con una ciocca rossa che ricade lateralmente e risalta sul resto. Occhi viola, pelle leggermente abbronzata, fisico snello ed un seno prosperoso.

-Vestiario: Top bianco che lascia scoperto l'addome abbinato ad una minigonna bianca. Guanti da motociclista neri senza dita lunghi poco sotto il gomito. Un collare stretto al collo da cui poi partono due nastri scuri, che s'intrecciano sull'addome, scendendo fino sulla gamba destra. Stivali bianchi che arrivano poco sotto il ginocchio.

-Arma Imperiale: "Zakuramine". Una piastra di metallo lucido.

-Effetto: La piastra si scompone in tante lame e sono controllate da Nikki.

-Storia: Membro esperto degli assassini e sorella di Shoichi. Insieme a Lance ha saggiato il potere della ragazza Bleeder ma entrambi gli assassini si sono ritirati. Ha inoltre dato il colpo di grazia a Lucy Heartphilia.

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SHOICHI

-Aspetto fisico: Corti capelli biondi con ciocche verdi sparse qua e là ed occhi color smeraldo. Pelle abbronzata, fisico scolpito e asciutto.

-Vestiario: Una t-shirt rossa leggermente strappata ed un giubbino di pelle nera. Jeans scuri strappati in più punti e ai piedi degli anfibi neri. Indossa un paio di guanti neri in pelle senza dita.

-Arma Imperiale: "Hyouringetsu". Sembrano due normali tonfa, ma sono ricoperti di piccolo punte retrattili su tutto il bastone, eccetto l'impugnatura. Hanno due effetti (uno per tonfa) per distinguerli hanno uno l'impugnatura rossa con una decorazione dorata sul bordo, mentre l'altro ha l'impugnatura blu con una decorazione argentata.

-Effetto: Pietrifica il nemico o lo trasforma in sabbia, a seconda del tonfa che si usi.

-Storia: Membro veterano degli assassini, salva Draco durante il suo scontro con Shino (pur essendosi perso) e, giorni dopo, salva Yui da Jeremy e Kyo.

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LENA

-Aspetto fisico: E' alta 1.65m. Ha un corpo formoso, con seno e curve prosperosi. Gli occhi sono grandi di un azzurro chiaro. Le guance sono tonde e rosee e le labbra sono rosse, piene e carnose. Ha un bellissimo sorriso e dei denti bianchissimi. Le sopracciglia sono arcuate e sottili. La pelle è sempre abbronzata. I capelli sono lunghi fino al bacino, leggermente mossi, di un bel castano chiaro con le punte dorate. Ha diverse cicatrici su tutto il corpo, anche se la maggior parte sono piccole e poco evidenti.

-Vestiario: Un cappotto nero con le maniche lunga e il cappuccio, lungo fino alla vita, che però porta solo per le missioni o in caso di freddo e brutto tempo. Porta dei pantaloni fino a poco sopra il ginocchio blu notte, attillati e degli anfibi neri e lucidi. La maglia è alternativamente una canotta azzurra con una scolatura a U abbastanza ampia, anche se non al punto di essere volgare, oppure una maglia bianca con le maniche fino ai gomiti, piuttosto larga.

-Arma Imperiale: "Mirai". Una coppia di pistole semplici, nere.

-Effetto: Le pistole sparano degli invisibili pallini neri, che si attaccano dove colpiscono. Ci mettono dieci/quindici secondi per attivarsi, in cui crescono progressivamente. Una volta passato questo lasso di tempo, esplodono, trasformandosi praticamente in due ricci giganti, con aghi appuntiti e affilati che trafiggono il bersaglio.

-Storia: Assassina esperta ai Fang of Darkness, si è unita al gruppo nello stesso giorno in cui ha ucciso Sheila in città. Sembra non mostrare tutto ciò che pensa e Haruka se n'è accorta.

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NAOKI

-Aspetto fisico: È un ragazzo con un fisico atletico, i muscoli non sono troppo visibili ma presenti. Ha una statura nella media, circa 175 cm. La pelle è molto chiara e i lineamenti ben delineati. I capelli sono neri, talmente scuri da non avere riflessi, e leggermente lunghi che tiene legati in un codino morbido per non farli andare avanti. Ha un particolare taglio di capelli, la parte sinistra è rasata mentre la destra è un po' più lunga del normale e ha ciuffo che spesso gli copre l'occhio destro. Gli occhi sono di un rosso rubino ma quando attiva la sua arma imperiale la sclera diventa completamente nera. Ha moltissimi tatuaggi, soprattutto sulle braccia e sulle mani, ma ne ha anche uno sul pettorale sinistro a forma di sole tribale e qualche d'uno sulle gambe. Ma quello a cui è più legato è quello sul collo che riporta una frase latina in caratteri greci “Nec sine te, nec tecum vivere possum” e cioè “Né con te posso vivere, né senza di te”. Per quanto riguardo i piercing ne ha uno sulla lingua, uno sul lato destro del labbro a forma d'anellino nero e uno sul sopracciglio sinistro. Sull'orecchio destro ha due dilatatori, non molto grandi e uno più grande dell'altro, entrambi neri inoltre ha due orecchini intervallati da un terzo ad anello. L'orecchio destro ha anche esso il lobo dilatato e verso la punta dell'orecchio due anellini neri.

-Vestiario: Indossa una canottiera bianca con due anelli sulle spalline e dalla scollatura molto pronunciata, una larga felpa nera sempre slacciata che tiene sempre più sotto delle spalle, lasciando vedere i tatuaggi, dei larghi pantaloni a cavallo basso color jeans e delle scarpe da ginnastica nere. Porta una collana stile collare nera con un piccolo ciondolo rotondo.

-Arma Imperiale: Sconosciuta.

-Effetto: Provoca forti scosse nel corpo dei nemici.

-Storia:  Membro esperto degli assassini ma da poco trasferito nel gruppo di Magnolia insieme ad Amlach. Durante l'assalto alla magione della famiglia Heartphilia ha affrontato e sconfitto Aika anche se la nemica è riuscita ad allontanarsi in tempo prima dell'arrivo di Amlach.

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AMLACH

-Aspetto fisico: È parecchio alto, circa 1.95. Fisico atletico e da invidiare. I lineamenti sono abbastanza duri, gli occhi sono due pozze grigie/azzurre che possono mettere inquietudine e sono sempre pensierosi e seri, i capelli sono corvini, corti ma non troppo, spettinati e ribelli. Ha un piercing al sopracciglio destro, diverse cicatrici; la più grande è sul pettorale destro e gli termina sulla scapola.

-Vestiario: Un cappotto-mantello, di quelli lunghi e larghi sotto, con il collo alto, bianco con disegni di fiamme tribali neri. Sotto ha dei lunghi pantaloni in pelle nera, una camicia bianca e una specie di altra giacca/copri torace rinforzata in nero. Ai piedi degli stivali neri. In vita ha una specie di cintura, come quelle "cadenti" ai lati, a cui si attaccano le armi. Li ha attaccati dei coltellini, ed è in acciaio nero.

-Arma Imperiale: "Dakuryu no Kama" (Falce del Drago Oscuro). Una grande falce nera, con la punta del manico in basso a forma di artiglio e in alto, da cui poi parte la lama, fondendosi con esso, un teschio di drago. Poco sotto al teschio ci sono dei nastri neri.

-Effetto: Controlla la materia oscura che si manifesta sotto forma di vapore nero.

-Storia: Membro esperto degli assassini ma da poco trasferito nel gruppo di Magnolia insieme a Naoki. Durante l'assalto alla magione della famiglia Heartphilia ha combattuto contro la ragazza Bleeder ma, dopo averla ferita, il fratello è arrivato e l'ha portata via.

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PERSONAGGI KNIGHTS OF LIGHT (Apparsi finora [esclusi i fratelli Bleeder]):

CHARLOTTE

-Aspetto fisico: occhi azzurri, lunghi capelli neri, alta, fisico snello e seno abbondante.

-Vestiario: gonna a balze nera gothic lolita, stivali neri con tacco, camicetta nera con maniche a sbuffo

-Arma Imperiale: sconosciuta.

-Effetto: distrugge in linea retta tutto ciò che ha davanti con un potere simile al vento.

-Storia: Generale dell'esercito del regno, è stata richiamata da Romeo per guidare una squadra anti-Fang of Darkness. Si è dimostrata fredda con loro fin da subito arrivando a minacciarli. Alla festa degli Heartphilia, ha torturato ed ucciso Gergas.

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SHEILA

-Aspetto fisico: E' una ragazza di altezza media, con capelli viola scuro che arrivano fino alle spalle tenuti a caschetto, qualche lentiggine sul viso dai tratti delicati, occhi color oro, labbra carnose e rosee, un fisico magro ed asciutto con un seno prosperoso.

-Vestiario: Indossa un corsetto color crema senza spalline, una gonna corta che arriva quasi al ginocchio color lampone, degli stivali lunghi con la zeppa alta viola scuro. Tiene nascosto il viso con delle bende, lasciando scoperti solo gli occhi e le labbra.

-Arma Imperiale: "Punch Striker". Sono due guanti fatti con la pelle color marrone scuro, rinforzati con una spessa lastra di un materiale simile all'acciaio degli uncini che ricoprono tutte le dita, la piastra arriva fino al gomito per fornire una maggiore protezione ed è ricoperta di spine metalliche.

-Effetto: Possono produrre elettricità assorbendo le particelle elettriche presenti nell'ambiente.

-Storia: E' stata una dei primi quattro membri della squadra di Charlotte. Ha affrontato e sconfitto Haruka e Aris insieme a Shiro ma è stata ridotta in fin di vita da Irina. Al suo rientro in azione, ha affrontato Lena ed è stata uccisa da lei.

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SHIRO

-Aspetto fisico: è alto 1.70, con una carnagione chiara, i capelli sono medio-corti di colore bianco e li tiene tirati all'indietro, i lineamenti sono delicati, ha gli occhi di colore verde smeraldo, un corpo asciutto ed atletico con una muscolatura nella media. Ha una cicatrice orizzontale sull'occhio destro.

-Vestiario: indossa una camicia bianca con su una giacca medio lunga con dietro il disegno di una testa di lupo argentata, pantaloni bianchi con una cintura grigia e scarpe del medesimo colore, sul polso destro tiene legata una catenella con una piccola croce.

-Arma Imperiale:  “White Fury”. E' una katana totalmente bianca come la neve, con la parte della lama seghettata, il manico è anch'esso bianco e fatto di scaglie, con un drago che parte dal manico arrivando fino all'inizio della lama e si attorcigli per formare la guardia per poi continuare sulla parte superiore della spada dove finisca con la testa a metà della lama, fatto in argento.

-Effetto: l'arma imperiale è in grado di creare esplosioni al solo contatto con l'oggetto, inoltre colpendo il terreno il possessore può ampliare il raggio dell'esplosione intorno a sé creando un cerchio, la forza viene data in base alla forza impiegata per colpire.

-Storia: E' stato uno dei primi quattro membri della squadra di Charlotte ed è sempre stato insieme a Sheila. E' il fratello gemello di Kuro. Insieme a Sheila ha affrontato e sconfitto Haruka e Aris ma è stato ferito dai rinforzi nemici. Durante la festa alla magione degli Heartphilia ha affrontato suo fratello lasciandolo scappare per non ucciderlo ma in seguito Charlotte gli ha dato un ultimatum: se la prossima volta non ucciderà Kuro, lei ucciderà entrambi.

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SHINO

-Aspetto fisico: Carnagione rosea, capelli lunghi rossi raccolti in una coda alta disordinati, occhi giallo scuro, altezza 1.70. Il tatuaggio "Alias graves nil" (nulla è pesante per chi ha le ali) sull'avambraccio destro.

-Vestiario: Maglietta nera senza maniche con una croce dietro, pantaloni neri lucidi, semplici scarpe rosse e una sciarpa bianca lunga che porta sempre con sé.

-Arma Imperiale: “Sin”. E' un cinturino color oro, all'attaccatura delle due estremità quando vengono unite ci sono due fulmini.

-Effetto: Aumenta la Velocità e l'Agilità di chi la usa, permette di teletrasportarsi per brevi distanze e ha una modalità che si chiama "Distortion" la rende immune per pochi istanti a qualsiasi colpo sferrato.

-Storia:  E' stata una dei primi quattro membri della squadra di Charlotte. E' stata la prima ad entrare in azione affrontando Draco in una chiesa ma non è riuscita ad eliminarlo a causa dell'intervento di Shoichi. Durante lo scontro alla magione degli Heartphilia ha affrontato Yui venendo però costretta alla ritirata.

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CASTIEL

-Aspetto fisico: è magro alto circa un metro e ottanta. Ha la pelle molto chiara che arrossisce facilmente al sole. Occhi azzurri e folti capelli scompigliati biondi che gli arrivano poco sopra le spalle.

-Vestiario: Indossa degli stivali di cuoio marrone, pantaloni di cuoio marrone con una cinghia arancione sulla coscia destra, una grossa cintura di tessuto arancione, una cotta di maglia a maniche corte coperta da una strana maglietta a maniche corte marrone, con un giro collo di pelliccia grigia e un paio di guanti senza dita marroni che gli arrivavano fino ai gomiti. Sullo sterno portava una protezione d'acciaio che, sulle clavicole, si diramava a V, lasciando la gola scoperta, mentre il braccio destro era interamente coperto da delle piastre di metallo affilate, appartenenti ad un'armatura.

-Arma Imperiale: “Justice”.  E' un spadone a due mani, color argento con una linea celeste che lo taglia per verticale.

-Effetto:  crea un fascio di luce e fa perdere i sensi alle persone circostanti.

-Storia: E' uno dei primi quattro membri della squadra di Charlotte ed è il fratello di Lighting. Ha modo di entrare in azione solo alla magione degli Heartphilia dove affronta sua sorella nel bosco e l'incontro finisce con un pareggio.

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AIKA

-Aspetto fisico: si tratta di una ragazza non molto alta, magra e con seno abbastanza prosperoso.  Ha lunghi capelli arancioni e gli occhi rossi che sfociano sul rosa.

-Vestiario: stivali neri, lucidi e che le arrivavano fino a metà coscia, allargandosi verso la fine, con cinque bottoni bianchi sul davanti. Sotto ad essi, indossa un collant nero semi trasparente. La minigonna che indossa è composta da tanti quadrati rossi delimitati da delle linee bianche, inoltre è provvista di un paio di bretelle, ma solo quella sinistra passava attorno alla spalla. L'altra è cadente sul lato destro. Camicetta nera dai bordi viola, sprovvista di maniche, che le arriva poco sopra l'ombelico. Sotto al colletto della camicetta passa una piccola fascia arancione che si chiude a X tra le clavicole. Sulle braccia indossa dei guanti neri che le arrivano quasi al gomito mentre al collo porta una collana d'oro bianco a forma di cuore. Cappello con visiera con lo stesso motivo della minigonna.

-Arma Imperiale: “Fatality”. Si tratta di un paio di cuffie bianche con la parte interna di colore nero che Aika porta sempre al collo, nella parte esterna le cuffie hanno il disegno di una rosa; mentre utilizza il potere dell'arma dalla parte destra delle cuffie esce un microfono (quelli normali delle cuffie per intenderci) e delle piccole ali bianche luminose appaiono dietro alle orecchie (rimangono sospese in aria).

-Effetto: Quando canta tramite il microfono, le persone sono costrette a fare quello che dice lei.

-Storia: E' una dei quattro membri speciali scelti da Charlotte e si è unita alla squadra lo stesso giorno dei fratelli Bleeder. Durante l'assalto alla magione degli Heartphilia ha affrontato Naoki ma è stata sconfitta dato che il nemico, essendo sordo, non poteva subire gli effetti del suo potere.

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JEREMY

-Aspetto fisico: Alto sui due metri, con le gambe molto lunghe. Fisico muscoloso, basato per lo più sugli arti inferiori. Carnagione poco abbronzata. I suoi occhi sono sempre coperti da degli occhiali da sole, ma sono di un giallo oro molto intenso. È pelato, tranne per un ciuffo verde sul lato destro, che si alza per poi ricadere sul collo.

-Vestiario: Giacca nera larga che arriva alle caviglie, con piume arancioni e gialle sul collo e sulle maniche. Sotto maglietta bianca e cravatta nera. Pantaloni neri con una cintura di cuoio portata sempre sul lato sinistro. Dai pantaloni parte una stoffa color viola che copre la gamba destra fino alla caviglia. Occhiali da sole con le lenti e la montatura color rosso fuoco. Porta al collo una catenina d'argento.

-Arma Imperiale: sconosciuta.

-Effetto: sconosciuto.

-Storia: membro della squadra di Charlotte arrivato dopo l'assalto alla magione degli Heartphilia. Ha affrontato Yui, Irina e Shoichi lungo la strada insieme al suo compagno Kyo ma lo scontro non si è concluso dato che gli assassini si sono ritirati. E' il più attivo dei due.

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KYO

-Aspetto fisico: Alto sul metro e settantacinque, esile e dalla carnagione chiara. Porta i suoi lunghi capelli biondi pettinati in una frangia a "cupola" che gli copre gli occhi e parte delle orecchie. I suoi denti sono appuntiti e gli occhi sono di color verde smeraldo.

-Vestiario: Maglietta viola a strisce nere orizzontali. Sopra porta una giacca di pelle nera con delle placche metalliche sulle maniche e sul busto. Il cappuccio è ricoperto da un corto piumino grigio. I suoi pantaloni neri sono pieni di tasche  e porta delle scarpe nere lucide. Sulla sua testa è appoggiata una coroncina d'argento e cristallo. Porta una catenina d'argento.

-Arma Imperiale: “Royal Ripper”. Polsini in argento con sopra incisi simboli verdi da cui fuoriesce una luce rossa.

-Effetto: Permettono di creare cinque fili sottilissimi per mano. Essi sono molto resistenti e affilati. Individualmente non sono fatti per il combattimento.

-Storia: membro della squadra di Charlotte arrivato dopo l'assalto alla magione degli Heartphilia. Ha affrontato Yui, Irina e Shoichi lungo la strada insieme al suo compagno Jeremy ma lo scontro non si è concluso dato che gli assassini si sono ritirati. E' il più pigro dei due.

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SUZAKU

-Aspetto fisico: alto 1,90 cm. Capelli castani,mossi e corti. Occhi dello stesso azzurro della sorella. Magro ma abbastanza piazzato.

-Vestiario: Maglietta bianca con un 33 stampato sul petto, pantaloni in pelle nera, attillati all'apparenza, ma molto comodi e agevoli. Felpa nera con linee arancio e cerniere sui polsi. Sulle mani dei guanti a fascia e metà dita, neri. Scarpe da ginnastica a collo altro nere e grigie, rigide.

-Arma Imperiale: sconosciuta.

-Effetto: sconosciuto.

-Storia: E' l'ultimo combattente ad essersi unito alla squadra di Charlotte e ha incontrato per primo Shiro sul luogo dov'è stata uccisa Sheila.


Note: Ok, il riassuntone è finito, perciò eccovi il nuovo capitolo!


UNA NUOVA META



Il sole di un nuovo giorno illuminò la base dei Fang of Darkness, e i suoi raggi di luce passarono attraverso le persiane di molte stanze, illuminando il volto dormiente di un ragazzo che, dopo una leggera smorfia, si voltò dall'altra parte, aprendo lentamente gli occhi.

Aris si guardò lentamente attorno e, malgrado lo stordimento dovuto al sonno appena perso, si mise a sedere scompigliandosi i capelli con una mano. Sbadigliando sonoramente, si alzò in piedi scostando le coperte e si cambiò i vestiti, rischiando più volte di crollare a causa del sonno.

Dopo dieci minuti buoni, uscì dalla sua stanza e si incamminò lungo il corridoio deserto, scendendo al piano terra. Entrò in sala da pranzo accennando un "Buongiorno..." alquanto spento e si guardò attorno, individuando solo Lance seduto al tavolo con una tazza di caffè davanti insieme ad un giornale.

"Buongiorno Aris." lo salutò Lance sorridendo "Dormito bene?"

"Dormivo bene..." lo corresse il medico cercando di svegliarsi "Un buon caffè-latte mi rimetterà in sesto." e si andò a preparare la colazione, mettendosi poi a consumarla davanti a Lance, lanciando un'occhiata al giornale, restando sorpreso a causa di un titolo.

Dopo aver ingoiato un pezzo di toast, domandò "Hanno eliminato un membro dei Knights of Light?"

Lance annuì "E a quanto pare è la ragazza che avete affrontato te e Haruka due mesi fa. E' stata uccisa in un vicolo ma non dicono come".

"Capisco..." Aris si ritrovò quasi dispiaciuto della cosa. Ovviamente era contento del fatto che ci fosse un avversario in meno da affrontare ma, sia lui che Haruka, avevano più volte pensato ad una possibile rivincita su quei due poliziotti che avevano affrontato in città.

"Buongiorno a tutti e due." proferì il Boss entrando nella stanza con il suo solito outfit. I due assassini salutarono con un cenno del capo e la donna, guardando Lance, disse "Preparati, devi andare in città ad aiutare uno dei nostri".

"Di chi si tratta?" domandò il ragazzo poggiando il giornale sul tavolo.

"Alsear." rispose la donna "Ha seguito il suo bersaglio fino in città ma ha bisogno di una mano dato che, probabilmente, i soldati di Charlotte saranno lì per rendere le cose più difficili".

Lance annuì e si alzò in piedi, fermandosi poco dopo, notando qualcuno alle spalle del Boss. La donna parve accorgersene e si girò, sussultando appena nel vedere Draco in piedi sull'uscio della porta.

"Buongiorno Draco, non ti avevo sentito." lo salutò il Boss facendosi da parte per farlo entrare. Il ragazzo salutò a sua volta e andò a riempirsi una tazza di caffè mentre la donna lo osservò per qualche secondo "Capiti al momento giusto, andrai in missione insieme a Lance in città".

"Io lavoro da solo." sibilò Draco con sguardo duro e Lance aggiunse "Inoltre lui è già stato visto, potrebbe essere un problema".

"Avete entrambi un punto a vostro favore." ammise la mora "Purtroppo per voi, però, devo ricordarvi che ormai la situazione si sta facendo sempre più difficile e non abbiamo tutto il tempo di questo mondo. Draco non può affrontare missioni difficili da solo e non possiamo aspettare che guadagni esperienza in città tramite pedinamenti o cose di poco conto".

I due assassini e Aris si scambiarono una rapida occhiata ma alla fine Draco scrollò le spalle "D'accordo. Vediamo di muoverci." e, dopo aver bevuto il caffè, uscì dalla base,venendo raggiunto poco dopo da Lance che gli lanciò un mantello nero con cappuccio "Meglio non rischiare".

Aris, dalla finestra, li vide incamminarsi verso la capitale ma, dopo qualche secondo, spostò lo sguardo verso il cielo.

"Qualche problema?" domandò il Boss ma lui si limitò a scuotere la testa "Ho come l'impressione... che oggi succederà qualcosa..."

***

“Ryo~! Alzati dobbiamo andare!” esclamò Lust lisciandosi il ciuffo mentre cercava di far muovere il compagno dal divanetto dove si era sdraiato. Il biondo, per tutta risposta, si voltò appena verso di lui “Ah? Non rompere... ci sono altri che possono fare questo lavoro”.

"Sì è vero ma..." iniziò Lust quando, senza dir nulla, Shino arrivò di fianco al divanetto e, come se nullafosse, lo rimbaltò, facendo finire a terra Ryo che alzò lo sguardo, particolarmente adirato con la ragazza ma non riuscì a dire nulla nel vedere lo sguardo omicida della rossa che sibilò "Muovi il culo e alzati..." e se ne andò "... e mettete a posto il divanetto! Odio il disordine!"

"Ma che diavolo le è preso?!" sbottò Ryo rialzandosi e spolverandosi i vestiti dalla polvere. Lust fece spallucce, rimettendo al suo posto il divanetto "Credo che sia ancora alterata a causa della strigliata che ha subito dal generale..."

In realtà non era quello il motivo per cui Shino stava camminando con passo pesante lungo i corridoi del castello -Quel maledetto Shiro, a causa della sua inettitudine sono stata assegnata a questo insulso incarico con quei due idioti!-

Recuperare delle informazioni da un soldato arrivato dal confine di guerra. Cosa poteva esserci di peggio? Da combattente qual'era ora le toccava una missione da guardia del corpo o peggio da fattorino. La cosa la mandava in bestia e tutto ciò era accaduto a causa di Shiro.

"Oh ci siamo alzati col piede sbagliato?" domandò una ragazza appoggiata al muro poco avanti alla rossa che, digrignando i denti, sputò "Non sono affari tuoi Sherry. Ora scusa ma devo andare a svolgere questo fantastico incarico!"

"Guardala dal lato positivio." commentò Sherry con un sorriso facendola alterare ancora di più "Magari i Fang of Darkness saranno presenti!"

Shino portò istintivamente una mano su uno dei suoi pugnali "Lo spero per loro... o andrò a cercarli uno per uno fino a quando non li avrò uccisi tutti!"

"Incredibile, anche dopo la sconfitta alla magione degli Heartphilia riesci a dire parole così grosse." si complimentò Sherry senza nascondere il sarcasmo. Shino si fermò per un istante ma preferì andarsene subito, imprecando come uno scaricatore di porto.

-Vedrai cosa farò...- si disse Shino fermandosi fuori dal portone in attesa di Ryo e Lust -... ti farò svanire il ghigno dalla faccia!-

***

Lance si voltò verso Draco, rimasto poco dietro di lui, vicino ad un camino. I due ragazzi, avvolti in mantelli con cappuccio, si scambiarono un cenno del capo e scattarono lungo il tetto. Lance faceva poco rumore mentre Draco non produceva alcun suono, sembrava un fantasma.

Individuando una guardia più avanti, saltarono giù, atterrando su un balcone, per poi arrivare in strada, nascondendosi velocemente in un vicolo. Senza dir nulla, iniziarono a camminare in mezzo a quelle case, finché non arrivarono vicini alla via principale, affollata come sempre.

Lance fermò Draco con un movimento della mano e, da un vicolo più avanti, sbucò una figura parecchio alta avvolta in un ampio mantello nero con cappuccio calato sul volto che non riusciva però a coprire le ciocche bionde che gli arrivavano fino alla mascella dalla carnagione pallida. Ai piedi calza dei semplici sandali e, dalle caviglie in su, erano visibile delle bende bianche belle strette, mentre sulla schiena portava due piccole lance d'acciaio lunghe grosso modo trenta centimetri. Erano tenute incrociate ad X e la loro punta era una piramide a tre lati, su cui erano incisi dei simboli, uno per lato.

La figura, che dal fisico doveva trattarsi di un ragazzo, fece un cenno del capo a Lance e il ragazzo ripeté il gesto "E' da tanto che non ti fai vedere, Alsear".

"Il lavoro mi ha tenuto impegnato." proferì Alsear togliendosi il cappuccio, liberando così i suoi selvaggi capelli biondi, osservando con sguardo sereno il suo compagno. I suoi occhi, dal particolare color blu elettrico, si posarono poi su Draco "Lui chi è?"

"Draco." lo presentò Lance "Si è unito da poco a noi. Sono cambiate alcune cose da quando sei partito".

Alsear annuì e si avvicinò a Draco, scostando il mantello e mettendo in mostra il suo vestiario alquanto semplice composto da: un maglioncino nero a collo alto privo di maniche e con la cerniera chiusa per tre quarti, dei pantaloni neri molto ampi che si stringevano all'altezza delle ginocchia, dove finivano, con dei dettagli a ghirigori bianchi sul fondo. Le bende bianche che arrivavano fino alle caviglie partivano dalle ginocchia e, delle bende simili erano presenti dai gomiti fino ai polsi.

Il biondo tese la mano a Draco "Piacere di conoscerti".

Draco non parve subito propenso a stringergli la mano ma alla fine lo fece, salutandolo con un cenno del capo che venne ricambiato dall'assassino.

"Quindi siete voi i miei rinforzi?" domandò poi Alsear e Lance annuì, dandogli un grosso sollievo. Per fortuna il Boss si ricordava della sua difficoltà a lavorare in gruppi troppo grossi.

"Qual'è il bersaglio?" domandò Lance e Alsear fece un cenno ai due di seguirlo nel vicolo dalla quale era spuntato, che dava esattamente sulla via principale. Il biondo fu il primo a sporgersi poi lasciò spazio ai due compagni "Cento metri a sinistra, vicino alla bancarella di libri. Uomo sulla quarantina, vestiti da viaggio e una sacca rovinata sulla schiena".

I due assassini si sporsero a loro volta ed individuarono l'uomo descritto da Alsear. Il bersaglio era appoggiato ad un muro con le braccia incrociate al petto e continuava a lanciare occhiate preoccupate in ogni direzione.

"Sta aspettando qualcuno." dedusse Lance e Alsear annuì "Sotto la mantellina ha una piccola borsa a tracolla con dei documenti al suo interno, dobbiamo prenderli".

"Ricevuto. Abbiamo un piano?"

"Finché resta lì non possiamo fare nulla. Non c'è nessun vicolo vicino a lui e se uscissimo ora si allarmerebbe, tiene d'occhio soprattutto le persone con il volto coperto e non possiamo uscire senza cappuccio, neanche te." spiegò Alsear "Tra poco arriveranno dei poliziotti per scortarlo o prendere i documenti. Andranno fino alla piazza principale e poi da lì al castello. Dobbiamo agire lungo il percorso".

Draco e Lance annuirono per poi mettersi in attesa. Non dovettero aspettare molto in quanto, dopo pochi inuti, un drappello di sei soldati si avvicinò all'uomo e Draco riconobbe subito Shino, la ragazza che aveva affrontato nella chiesa, affiancata da due combattenti che, seguendo le descrizioni di Shoichi, dovevano essere i due che avevano quasi eliminato Yui.

"Ce li hai?" domandò Shino con voce annoiata e l'uomo annuì portando una mano sotto la mantellina, estraendo poi delle lettere e due buste più grosse.

"Per il compenso?" domandò poi l'uomo con sguardo intimorito.

"Ah? Non è affar mio, vai a chiederlo all'imperatore." sputò Shino afferrando i documenti per poi dargli le spalle ed andarsene, seguita da Lust, Ryo e i sei soldati.

Poco lontano, Alsear e i due assassini si misero a correre lungo quel vicolo parallelo alla via, fino a quando non superarono i loro avversari, fermandosi al primo incrocio.

"Dobbiamo cercare di risolvere il tutto in un colpo solo." li avvisò Alsear "Se dovessimo iniziare a decimarli, si allarmerebbero e non ci lascerebbero più spazio d'azione".

"Come agiamo quindi?" domandò Lance portando una mano sulla sua spada.

Alsear rimase in silenzio per qualche secondo e alla fine si decise "Lance, sali su un tetto e lanciati davanti a loro usando la tua Arma Imperiale. Non ti attaccheranno all'istante, sfrutta questa occasione per lasciar allontanare i civili. Io li attaccherò alle spalle ed eliminerò almeno i sei soldati poi penseremo agli altri tre. Draco, tu non ami uccidere, non è vero?"

Draco lo fissò sorpreso. Come faceva a saperlo?

"Tu resterai qua e ci coprirai. Non appena avremo i documenti verremo qui, tu pensa ad un buon modo per rallentarli qualora dovessero inseguirci." concluse il biondo e i due annuirono. Lance saltò rapidamente su alcune corde tese tra i due edifici e poi raggiunse il tetto, mentre Draco tornò indietro, studiando i dintorni. Lance, invece, si calò per bene il cappuccio sul volto ed impugnò le due piccole lance.

Si avvicinò alla via principale e si appoggiò con la schiena contro il muro nella stessa direzione dalla quale stavano arrivano Shino e gli altri, così da essere meno visibile. Chiuse gli occhi e si concentrò attentamente sui loro passi. Le armature leggere dei soldati producevano un determinato rumore e lui riuscì ad isolarlo da tutti gli altri.

Dopo pochi secondi, gli passarono di fianco, superandolo senza problemi. Fu in quel momento che, dall'alto, Lance saltò in mezzo alla strada, sguainando la sua spada a mezz'aria ed urlando "HALFDAWN!!!"

Un forte bagliore argenteo si sprigionò in aria abbagliando i poliziotti e, davanti a loro, atterrò una figura completamente avvolta in un'armatura argentata con una sottile linea per gli occhi dalla quale fuoriusciva un tenue bagliore rosso, con una lunga scia di fumo grigio che usciva dall'elmo, svolazzando a mezz'aria.

Lance rimase fermo per qualche secondo, puntando poi la spada verso Shino. In pochi istanti, tutte le persone nei dintorni urlarono per la paura e scapparono via, lasciando Shino e gli altri alle prese con il guerriero corazzato. Quello fu il segnale per Alsear che sussurrò "Adharinn... Thaemira..."

Le due piccole lance brillarono per qualche istante cambiando lentamente forma. Nel giro di pochi secondi presero la forma di due unghi artigli attaccati agli avambracci di Alsear tramite dei lacci con delle lame parecchio lunghe. Come se niente fosse, il ragazzo scattò fuori dal suo nascondiglio e si scagliò addosso ai due soldati al fondo del gruppo.

Con dei movimenti secchi delle braccia li decapitò all'istante senza fermarsi per poi trafiggere il cuore del terzo e del quarto, infilzandoli in mezzo alle scapole. Quando i primi due cadaveri toccarono terra, Alsear era ormai addosso agli ultimi due soldati, che erano riusciti a voltarsi appena, tagliando loro la gola senza neanche guardarli ma fu poi costretto ad usare l'artiglio sinistro per parare una ginocchiata di Lust che lo fece indietreggiare di almeno tre metri.

-Notevole forza fisica...- pensò Alsear fissando il suo avversario e Ryo, che si era voltato insieme al compagno. Avendo usato la arte affilata per difendersi, il biondo aveva tagliato il tessuto che copriva la gamba destra di Lust, mettendo in luce una ginocchiera di acciaio ovale con delle sfere da cui partivano i lacci che la fissavano alla gamba.

"Oh maledizione! Era uno dei tessuti migliori!" sbuffò Lust osservando il pezzo rovinato, per poi rimuoverlo del tutto con una mano.

Alsear si preparò subito a combattere e si scagliò velocemente verso Lust mentre Ryo si voltò verso Shino "Ehi cosa dobbiamo fare con...?" ma la ragazza, dopo aver gettato i documenti a terra, si era già scagliata contro Lance, cercando di trafiggerlo al petto con i suoi due pugnali.

Le lame, però, rimbalzarono contro l'armatura dell'assassino che cercò di colpirla dall'alto con la sua spada ma Shino evitò il fendente senza problemi scartando di lato, per poi mirare alla ascella destra ma anche lì il suo colpo venne deviato dall'armatura.

Fu il turno di Lance di attaccare e cercò subito di spingerla contro una parete ma grazie alla sua agilità, Shino riuscì ad evitare tutti i colpi, saltando su qualche bancarella e continuando a girargli attorno, cercando occasionalmente di colpirlo, venendo sempre fermata da quell'armatura.

La ragazza provò quindi a mirare all'unico punto vulnerabile dell'avversario: gli occhi. Dopo una finta con il corpo, cercò di conficcare un pugnale nella testa del ragazzo ma questi lo deviò rapidamente con la spada, tuttavia quella era solo un'esca e Shino tentò il vero affondo con il secondo pugnale ma Lance ruotò la testa e la lama della nemica sprizzò scintille strisciando contro la superficie metallica dell'elmo.

Con un balzo all'indietro, Shino evitò di essere afferrata e si mise in posizione da combattimento -E' il peggior avversario che potesse capitarmi... la sua potenza unita alla lentezza lo mettono in svantaggio contro la mia agilità ma quella difesa è troppo forte per dei semplici pugnali...-

Dietro di lei, Lust era ancora impegnato nello scontro con Alsear e le cose non stavano andando per il verso giusto. L'assassino, infatti, aveva già distrutto la tattica dell'avversario unita ai fili e ai pugnali di Ryo, continuando a muoversi e distruggendo i vari pugnali scagliati dal combattente rimasto nelle retrovie.

-Questo maledetto...- pensò Ryo -... mi sta facendo finire i pugnali e non riesco neanche a bloccarlo o a rallentarlo coi miei fili, sembra che sappia sempre quello che stiamo per fare!-

In quel momento, Alsear si scagliò addosso a Ryo evitando un calcio di Lust ma non riuscì a concludere il suo attacco in quanto il poliziotto intrecciò i suoi fili in una rete, cercando di bloccarlo. L'assassino balzò all'indietro ed evitò una ginocchiata dell'avversario dal ciuffo verde.

-Sono molto abili e lavorano bene insieme. Se voglio arrivare ai documenti dietro al biondino dovrò prima impedirgli di muoversi.- e, dopo aver incrociato le braccia al petto, Alsear si lanciò addosso a Lust. L'avversario lo attese al varco preparando una potente ginocchiata e, quando Alsear tentò un fendente con l'artiglio sinistro, Lust lo bloccò con la ginocchiera, incastrando la lama del nemico nei piccoli uncini della sua protezione, fatti apposta per danneggiare il corpo dei nemici.

Alsear, però, aveva già previsto una mossa simile e, con un rapidissimo movimento del braccio, menò un fendente con il braccio destro. A causa del blocco di Lust, l'assassino non si era potuto avvicinare tanto ma a lui andava benissimo così, infatti riuscì a fargli un leggero taglio sul torace, dopodiché liberò la lama sinistra e si allontanò di qualche metro.

Ryo guardò l'avversario ghignando ma dopo pochi secondi, Lust iniziò a barcollare, portandosi una mano sulla fronte "Che... diavolo...?" e si accasciò al suolo, iniziando a respirare affannosamente.

"Ehi che ti prende? Su alzati!" urlò Ryo mantenendo lo sguardo fisso su Alsear che, con un leggero sorriso, gli disse "L'ho avvelenato. Non morirà ma di sicuro ora non pontrai contare su di lui".

"Tsk, maledetto..." sibilò Ryo voltandosi verso Shino "Lust è andato, dobbiamo andarcene!"

Shino soffocò un'imprecazione ed evitando un affondo di Lance recuperò i documenti "Tu pensa a lui, io porto i documenti al generale." e saltò sui vari davanzali arrivando sul tetto per poi mettersi a correre. Ryo la fissò digrignando i denti "Inutile ragazza!" e si caricò Lust sulle spalle.

Alsear fece un cenno a Lance e il ragazzo annuì, facendosi da parte, permettendo così a Ryo di andarsene.

"Perché lo hai lasciato andare?" domandò Lance.

"Non aveva i documenti e non era in grado di affrontarci da solo. Se dovremo ucciderlo, meglio farlo per qualcosa di importante." rispose Alsear.

"Ma i documenti..."

"Mi assumerò io la responsabilità." lo tranquillizzò il biondo quando, poco lontano, videro decine di soldati correre verso di loro. I due assassini, senza neanche pensarci, si infilarono nel vicolo dalla quale era uscito Alsear e le guardie li seguirono all'istante.

Svoltato il primo angolo, Alsear e Lance videro Draco in posizione e, non appena lo ebbero superato, il ragazzo sfruttò la sua Arma Imperiale e colpì dei caminetti. I mattoni si creparono all'istante e precipitarono nel vicolo, colpendo le prime guardie ma senza ucciderle, fermando così l'afflusso di nemici.

Subito dopo, i tre assassini erano giù svaniti nel nulla.

***

Shino consegnò i documenti a Charlotte, comodamente seduta dietro ad una scrivania. Nella stessa stanza erano presenti anche Aika e Sherry, sedute su delle poltroncine e sembravano particolarmente divertite dalla situazione.

"Il messaggero?" domandò Charlotte.

"Non lo so, gli ho detto che doveva chiedere a qualcun'altro per il compenso." rispose Shino.

"I sei soldati?"

"Morti".

"Ryo e Lust?"

"Dovrebbero essere in infermeria se sono riusciti ad andarsene dallo scontro".

Charlotte annuì e mise tutti i documenti in una busta rossa, dopodiché si alzò in piedi e fece il giro della scrivania, mettendo una mano sulla testa di Shino "Ottimo lavoro." infine uscì dalla stanza e Aika scoppiò a ridere.

"Cosa c'è di così divertente?" domandò Shino con voce seccata.

"Oh niente! E' solo che non mi sembri tanto tesa o impaurita!" rispose Aika con uno strano sorriso.

"Perché mai dovrei esserlo?"

"Devi sapere che il generale tocca la testa in quel modo alle persone che rischiano di essere uccise da lei. Probabilmente al tuo prossimo fallimento la tua testa si allontanerà dal corpo... non so se mi spiego." spiegò Aika con un ghigno e Shino strinse violentemente i pugni. Fallimento?!

La rossa non la degnò di altre parole e uscì dalla stanza a sua volta. Quando fu sicura di essere da sola colpì con violenza il muro "Li ucciderò..." sibilò la ragazza "Ucciderò tutti quei maledetti assassini, non ne resterà neanche uno!"

***

"Oh, bentornati!" esclamò Nikki vedendo entrare Lance e Draco, saltando poi al collo di Alsear "Finalmente sei tornato! Era da un pezzo che non ti facevi vedere qua alla base!"

"Lo so, vi chiedo scusa. Il mio incarico mi ha preso più tempo del previsto." disse Alsear con un sorriso, salutando poi man mano gli altri compresi Amlach e Naoki. Dopo un po' si andò ad accomodare in una stanza con Cristal, Nikki, Kuro e Haruka, per farsi spiegare le novità, fin quando non notò un particolare "Dov'è Gergas ora? In missione?"

Un pesante silenziò calò nella stanza mentre i suoi compagni iniziarono a scambiarsi occhiate preoccupate. Alla fine fu Cristal a parlare "Gergas è morto. Lo ha ucciso il generale Charlotte durante lo svolgimento di una missione".

Alsear sgranò gli occhi all'inverosimile per lo shock "C... cosa hai detto...?"

"E' morto per salvare me." si intromise Kuro "Ce la siamo ritrovata davanti e lui mi ha allontanato per affrontarla da solo..."

Il biondo sentì le gambe molli ma rimase in piedi scuotendo la testa "Capisco... il Boss è nel suo ufficio?"

Cristal annuì e, dopo averli salutati, Alsear se ne andò, dirigendosi verso l'altra stanza.

"Non l'ha presa bene." commentò Nikki.

"Lo sai com'è fatto no?" domand Haruka con sguardo triste "Certe situazioni sono molto difficili per lui".

Gli altri rimasero in silenzio ma Kuro, che era vicino alla finestra, notò del movimento nel bosco. Da dietro ad un albero, spuntò una ragazza e per poco il ragazzo non si strozzò con la sua stessa saliva nel vedere che la ragazza era uguale ad Aris.

Era alta sul metro e settanta ed aveva un fisico magro e non molto formoso. I capelli neri dai riflessi blu elettrico lunghi fino a metà della schiena erano legati in una coda alta. Il petto era coperto da una maglietta bianca, con il simbolo dello ying e dello yang stampato davanti, e da una felpa nera con cappuccio mentre le gambe erano fasciate da dei jeans attillati neri tenuti su da una cintura di anelli dorati. Ai piedi calzava degli anfibi neri coi lacci viola, mentre portava un polsino nero al polso destro e un guanto senza dita nero sulla mano sinistra.

La ragazza si guardò attorno, osservando per bene la base degli assassini e Kuro, veloce come un fulmine, si lanciò giù per le scale, seguito dalle compagne.

Prima che la mora potesse fare qualcosa, dalla base uscì Aris che si avvicinò a lei domandandole "E tu chi saresti?"

La ragazza si girò di scatto verso di lui, osservando con i suoi occhi di colore diverso in quanto l'occhio destro era nero mentre quello sinistro verde. I due si fissarono senza dir nulla, rimasti allibiti dalla vista dell'altro.

Dietro ad Aris arrivarono anche Haruka e tutti gli altri, esclusi Alsear, il Boss, Amlach e Shoichi.

La mora, dopo i primi attimi di stupore, ghignò e mostrò un anello argenteo dove era incastonata una pietra multicolore. Dopo aver alzato la mano verso l'alto urlò "Theangem!"

Una forte luce multicolore la avvolse per pochi istanti e i suoi vestiti cambiarono all'istante, diventando un corto kimono verde privo di maniche che le arrivava fino alle cosce, abbinato a dei sandali di cuoio marrone con dei lacci lunghi fino alle ginocchia e delle calze nere che le fasciavano interamente le gambe.

Subito dopo, la ragazza materializzò una spada di rubino e si scagliò addosso ad Aris che, grazie al suo medaglione, creò delle spesse radici in sua difesa ma vennero subito tagliate dalla lama avversaria. Il ragazzo allora creò delle piante irte di spine e cercò di immobilizzarla ma la mora saltò in alto e calò un rapido fendente che venne deviato da altre radici.

Dopo una capriola all'indietro, la ragazza scattò in avanti a tutta velocità e tentò un affondo. I compagni di Aris si lanciarono in avanti non appena videro l'ultima difesa di Aris cadere ma, all'ultimo, la ragazza dissolse la spada e si gettò addosso al ragazzo, abbracciandolo di slancio "Sei davvero diventato forte, fratello!"

La maggior parte dei presenti esclusi Ryo, Yui e Draco finirono a gambe all'aria.

"F... fratello?!" ripeté Haruka alzandosi con sguardo scioccato e Aria annuì sorridendo "Lei è la mia sorella gemella, si chiama Akiko!"

"Molto piacere!" disse la ragazza salutando poi gli altri, mantenendo comunque uno sguardo freddo.

"Beh questa poi... allora i gemelli vanno di moda!" scherzò Nikki guardando Kuro che roteò gli occhi, mentre alle loro spalle arrivò il Boss insieme ad Alsear "Cos'è tutta questa confusione?"

"Boss, lei è mia sorella, Akiko." la presentò Aris, voltandosi poi verso la gemella "Perché sei venuta qui?"

"Semplice, mi sono unita alla resistenza e mi hanno detto di venire qui." spiegò Akiko abbracciando di nuovo il fratello "Inoltre ho trovato lui e sembrava desideroso di parlarvi." e, da un albero poco lontano, spuntò un uomo che sorprese Alsear, Draco e Lance, dato che era lo stesso uomo che, poco prima, aveva dato i documenti a Shino.

"Cosa ci fai qui?" domandò Lance all'istante impugnando la sua arma ma l'uomo cercò subito di calmarlo "Sono qui per darvi delle informazioni!"

Il Boss alzò un sopracciglio e domandò "Che genere di informazioni?"

"Tutte le informazioni contenute nei documenti che ho dato alla polizia... ho rischiato grosso per portargliele e non mi hanno neppure pagato!" spiegò l'uomo con sguardo furente.

La donna gli sorrise "Molto bene allora, seguimi. DIscuteremo del resto nel mio ufficio e i due se ne andarono, lasciando i vari assassini alle prese con Akiko e tante domande.

Quando finalmente la sera giunse, il Boss entrò nell'enorme sala dove erano presenti tutti i suoi compagni "Fate le valigie ragazzi! Si parte per il regno di Bosco!"






Angolo del carnefice:

Eccoci qui! Spero che questo capitolo, seppur breve, vi sia piaciuto! La storia, per un breve periodo, si sposterà in un'altra zona come in Akane ga Kill ma non copierò tutto tutto dal manga.

Detto ciò ecco alcuni avvisi e tutto... le iscrizioni resteranno aperte ancora due cap al massimo, anche perché c'erano NEON GENESIS KURAMA e Yumeha che volevano inviarmi degli oc ma io da gran bastardo quale sono non gli ho mai risposto!

Le condizioni per partecipare, qualora aveste letto solo questo cap, le trovate nel primissimo cap.

Altra cosa: nuovo anno, nuovo metodo di pubblicazione! Dato che tendo a dimenticare molte fic, ho deciso di fare pulizia cancellandone alcune (che forse torneranno in futuro) e ho deciso di usare il metodo a rotazione, ovvero che ogni volta la prossima fic che aggiornerò sarà quela ferma da più tempo, così aggiornerò tutto e tutti saranno contenti!

Gli avvisi sono finit, spero che il capitolo vi sia piaciuto e ci vediamo alla prossima!

Have a good day!

P.S: chiedo venia per errori vari e mancanza di immagini ma non sono sul mio pc e sto usando notepad XD

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Capitolo 8
*** Fulmini minacciosi ed oscuri presagi ***


LEGENDA:

Ciao” = discorso

Ciao” = pensiero

CIAO” = urla






FULMINI MINACCIOSI

ED OSCURI PRESAGI


Ohi sbrigati! Non abbiamo tutto la notte!”

Due brillanti occhi rossi si spostarono dal cadavere sottostante per scrutare il ragazzo che aveva appena parlato. Il bambino a cui appartenevano sbuffò sonoramente “Non mettermi fretta, Kirai! Devo prendergli gli occhi!” e ritornò al suo lavoro, rimuovendo con cura i bulbi oculari del soldato.

Kirai alzò lo sguardo al cielo e si tolse per un attimo il berretto nero, sistemandosi i corti capelli bianchi “Lo so che li collezioni ma non potresti comunque sbrigarci? Dobbiamo incontrare il Boss al punto di ritrovo!”

Per quanto potesse sembrare assurdo, quei due bambini di quindici e otto anni erano entrambi degli assassini dell'armata rivoluzionaria e, per rendere le cose ancora più strane, Kirai, il più grande dei due, era appena entrato nei ranghi mentre il suo giovane compagno, intendo a rimuovere gli occhi da un cadavere, era un assassino con già alcune settimane di esperienza malgrado la giovane età.

Ok, ho finito!” esultò il più piccolo riponendo il suo trofeo in una piccola sacca di cuoio che teneva appesa alla vita dei suoi pantaloni blu. Dopo essersi pulito le mani sporche di sangue sulla felpa rossa, provvista di maniche a righe blu, saltellò allegramente verso il compagno che lo attendeva all'uscita del vicolo “Possiamo andare a prendere un gelato prima?”

Riux... sono le due del mattino... non ci sono gelaterie aperte...”

Possiamo andare al mercato!”

Stesso discorso...”

Un bar?”

Idem...”

Ma io voglio un gelato!”

E io vorrei squartare qualche idiota della capitale bevendo un succo di frutta ma non posso!” ribatté Kirai sbuffando “Non possiamo sempre avere quello che vogliamo perciò fattene una ragione!” e con i suoi freddi occhi color sangue, così simili a quello di Riux, guardò fuori dal vicolo, constatando che la strada fosse libera.

I vari coltelli appesi ai pantaloni neri non passavano di certo inosservati ma contava sul fatto di non incontrare nessuno. In realtà lo pensava anche prima ma poi si erano trovati di fronte a quel soldato dell'impero e avevano dovuto eliminarlo, perdendo tempo.

Ora ci muoviamo, perciò non rallentare, ok?”

Riux annuì visibilmente eccitato come se dovesse giocare ad un gioco incredibilmente divertente. Kirai si ritrovò suo malgrado d'accordo con lui: uccidere e torturare i soldati nemici era incredibilmente divertente e, salvo errori, di lì a poco si sarebbero ritrovati tra i ranghi dei Fang of Darkness, avendo così accesso a molto più sangue del solito.

Il piccolo assassino si sistemò per bene due pugnali che teneva incrociati all'altezza dei reni mentre il compagno strinse le bende che, oltre a fasciare un grosso oggetto sulla sua schiena, lo tenevano fissato al suo corpo. Dopo pochi istanti, i due scattarono fuori e si misero a correre lungo la strada. Con le loro altezze di un metro e sessanta ed un metro e dieci potevano infilarsi in pertugi altrimenti inaccessibili per le persone più grandi e ciò permise loro di evitare alcune pattuglie, anche se Riux fu incline a sgozzare un paio di soldati disarmati intenti a fumare una sigaretta.

Quando un campanile in lontananza indicò le tre del mattino, i due giovani assassini si fermarono sul tetto di un edificio, osservando attentamente la città che si estendeva sotto di loro: Gaea, la capitale del regno di Bosco, che insieme a Magnolia e Ossidia, la capitale del regno di Landa, costituivano le tre colonne dell'impero governato da Romeo.

I reggenti di Gaea e Ossidia erano suoi sostenitori ma neanche loro potevano opporsi alle leggi dei loro stessi regni che prevedeva anche delle votazioni per eleggere il loro sovrano ed era proprio quello il motivo che aveva spinto l'armata rivoluzionaria ad interessarsi a Gaea.

Ancora non capisco perché non uccidono il vecchio re e basta.” borbottò Riux “Sarebbe più semplice e divertente!”

Non lo metto in dubbio ma sarebbe più complicato il periodo dopo l'assassinio... e decisamente più noioso, perciò è meglio lasciar correre ed eliminare chi ci viene detto di eliminare.” spiegò Kirai sbadigliando, notando poi un'occhiataccia di Riux. Sorridendo, l'albino si affrettò a precisare “Ovviamente elimineremo anche chi non ci va a genio!” e scompigliò i capelli biondi di Riux.

Ora mi piace di più come cosa!” il bambino non perse ulteriore tempo e saltò su un altro tetto. Avevano poche ore prima dell'incontro con il Boss e non dovevano assolutamente fare tardi.

§ § §

L'ennesima buca in mezzo alla strada fece sobbalzare la carrozza sulla quale viaggiava il generale Charlotte insieme ad alcuni dei suoi compagni. Alzando lo sguardo dal suo libro, vide alla sua destra la piccola bambina dai capelli bianchi dormire con la testa poggiata sulle gambe del fratello, il quale teneva le braccia incrociate al petto, mostrando la sua giacca di pelle nera, e la testa china.

Davanti a loro, invece, Sherry era intenta a limarsi le unghie soffiando di tanto in tanto per poi ammirare il suo operato. L'ultima presenza nella carrozza era Aika, la quale cantava una specie di ninnananna a bassa voce per conciliare il sonno alla più piccola di loro.

Ci vorrà ancora molto?” domandò Charlotte. Lo sportellino posto tra lei e il ragazzo si aprì pochi istanti dopo “Ancora un paio d'ore, generale. Le recenti attività ribelli hanno causato non pochi problemi e quindi stiamo procedendo con calma per essere sicuri”.

La donna si lasciò sfuggire un sospiro seccato. Possibile che avessero paura di tutto? Tutti i Knights of Light erano presenti e lei stessa era presente. Chi poteva mai sperare di opporsi ad una tale potenza militare? Senza contare i cento soldati che li seguivano, ovviamente.

I suoi pensieri furono scossi da un leggerissimo tremore dovuto ad un tuono lontano. Voltandosi verso la finestra, osservò il cielo scuro e i minacciosi nuvoloni neri che annunciavano pioggia con alcuni lampi che illuminavano da lontano la carovana.

Sospirò nuovamente ed aprì la porta della carrozza, scendendo subito dopo. Il cocchiere fece fermare i cavalli e con essi l'intera carovana mentre i vari poliziotti osservavano confusi il generale.

C'è qualche problema?” domandò Suzaku avvicinandosi al generale che si limitò a fissare le nubi temporalesche per poi avviarsi verso il grosso del temporale, allertando così i suoi compagni.

Dove sta andando?” Castiel si avviò per seguirla ma la donna si girò verso di lui, intimandogli con lo sguardo si fermarsi. Solo Aika, Sherry e i fratelli Bleeder la seguirono senza badare al suo sguardo mentre gli altri rimasero vicino alla carovana.

Ma che le è preso a quella?” Ryo sbadigliò sonoramente andando a sdraiarsi sopra alla carrozza per riposare mentre Lust si lisciò il ciuffo verde, non sapendo cosa rispondergli. Gli altri si limitarono a fissare il bosco nella quale erano scomparsi i loro compagni.

§ § §

Generale, si tratta per caso di quel ragazzo?” domandò Aika guardandosi attorno.

Sì, la tempesta l'ha generata lui e probabilmente vuole vedermi per affrontarmi ma non ho tempo da perdere, perciò lo liquiderò all'istante.” Charlotte parlò con voce priva di emozioni come al solito, fissando un punto dritto davanti a lei.

Dopo qualche minuto spuntarono in un enorme spiazzo verdeggiante. Il vento agitava violentemente gli alberi e diversi fulmini si abbattevano al suolo tutt'attorno ma nessuno di loro parve farci caso.

Charlotte incrociò le braccia al petto e semplicemente aspettò. Sherry e Aika si scambiarono un'occhiata confusa mentre i fratelli Bleeder rimasero fermi ad aspettare a loro volta. Per fortuna, non dovettero attendere molto e un violento fulmine rosso si abbatté a pochi metri da loro, sollevando un polverone che venne disperso in pochi secondi dal vento, mostrando così un ragazzo al centro del cratere venutosi a formare.

Aika e Sherry, così come il generale, non rimasero troppo sorprese alla vista della sua pelle, talmente pallida da farlo sembrare uno spettro nella notte, né davanti alle sue profonde occhiaie. Tolti quei tratti particolari, davanti a loro si presentava un giovane mingherlino ma con dei muscoli definiti, alto sul metro e settantacinque e dai corti capelli corvini scompigliati.

I suoi occhi erano coperti dal cappuccio della felpa bianca che gli avvolgeva il torso e le braccia. La mano sinistra era protetta da un guanto artigliato fatto di uno strano materiale nero con delle incisioni azzurre come l'acqua mentre le gambe erano coperte da dei semplici jeans neri abbinati a delle scarpe del medesimo colore.

Alzando leggermente il capo, il nuovo arrivato mostrò un sorrisetto sornione per poi esibirsi in un ampio inchino, avvicinandosi poi ai poliziotti “Ti ho fatto per caso attendere?”

Mi hai di sicuro fatto perdere del tempo.” fu la fredda risposta di Charlotte che lo fissò con sguardo spento. Il ragazzo ridacchiò leggermente per poi spostare l'attenzione su Sherry e Aika, facendo loro l'occhiolino “Oh cielo, te sei già bella di tuo ma vedo che ti piace circondarti di ragazze altrettanto belle!”

Senza aggiungere altro si avvicinò alle due ragazze e fece loro il baciamano con un ampio sorriso sul volto “Aika Suzuki e Sherry Aincanrd, è un onore conoscere due giovani promettenti come voi!”

Aika gli sorrise di rimando salutandolo con una mano “Ehilà~!” mentre Sherry si limitò a mostrare un sorriso decisamente finto e freddo. Una cosa che comunque aveva attirato la loro attenzione era il particolare colorito dei suoi occhi: azzurro verso l'esterno e rosso acceso verso l'interno.

Oh ma come siamo distanti, posso offrirti un fiore per poter ammirare un vero sorriso?” domandò il ragazzo per poi far apparire una rosa rossa fuori dal nulla, porgendola a Sherry che, dopo averla presa con delicatezza, la fece a pezzi davanti agli occhi del ragazzo “Spiacente casanova, ma non sono interessata ai ragazzi, non so se mi spiego”.

Il ragazzo soffocò una risatina “Già lo sapevo, ma tanto valeva provare, no?”

Aster, piantala con le idiozie e parla. Se vuoi combattere devo avvisarti che non ho tempo da perdere con te.” si intromise Charlotte con voce fredda. Erano già in ritardo sulla tabella di marcia e non voleva un ulteriore contrattempo.

Spiacente di deluderti, oggi non sono qui per affrontarti.” Aster si girò verso di lei per fissarla dritta negli occhi “Sono venuto qui per unirmi alla tua squadra e ho diverse informazioni riguardanti i Fang of Darkness che potrebbero interessarti!”

Charlotte non batté ciglio mentre Aika e Sherry si scambiarono un'occhiata confusa, il tutto sotto lo sguardo ormai assente dei fratelli Bleeder che non avevano mai visto né sentito parlare di quel ragazzo di nome Aster.

E perché mai il peggior criminale dei ribelli vorrebbe unirsi alla mia squadra?” domandò il generale, cogliendo il leggero sussulto di Aika “Ha ucciso lui i generali dell'armata rivoluzionaria, più di un anno fa, anzi era lui stesso un generale ma poi li ha traditi ed è svanito”.

Aika indossò all'istante le sue cuffie attivandole mentre Sherry assunse una posizione da combattimento con lo sguardo fisso sulla schiena di Aster “Allontanati da lei. Immediatamente”.

Il ragazzo non perse il suo sorriso e Charlotte fece cenno loro di non attaccare “Per quanto possiate ritenervi forti, non siete al suo livello. Probabilmente conosce già tutto di voi, compresi i vostri punti deboli”.

Oh ma allora anche tu sai tutto di me!” esclamò il ragazzo allargando il suo sorriso “Allora, posso considerarmi arruolato?”

Non ho voglia di discutere con te e l'idea di avere un traditore tra le mie fila non mi esalta neanche un po', ma dato che ti conosco, so bene che non tenterai di fare qualcosa di stupido.” il generale incrociò le braccia al petto facendo un cenno verso i due Bleeder “Affronta lui e se riesci a batterlo sarai dei nostri”.

Oh? Un semplice uno contro uno? Non credi di essere un po' troppo cattiva?” domandò allora Aster voltandosi verso i due fratelli, fissando intensamente il maggiore.

A quanto mi risulta, non hai informazioni su di loro, no? Vedilo come un modo per procurartele.” le parole di Charlotte parvero avere l'effetto sperato ma il motivo per cui Aster accettò era il semplice fatto di poter vedere se c'era qualcuno, all'infuori di Charlotte, alla sua altezza.

La più piccola del duo guardò suo fratello ma poi si allontanò andando a posizionarsi di fianco ad Aika, mentre i due ragazzi si allontanarono di qualche metro, mettendosi uno di fronte all'altro.

Duel.” la voce del generale fece irrigidire il suo sottoposto “Combatti per vincere e levati quel mantello”.

Come desidera.” il ragazzo si tolse all'istante il mantello mostrando agli altri il suo corpo dalla carnagione rosea con muscoli scolpiti nel marmo. Il torso nudo era ricoperto di tatuaggi tribali e diversi orecchini neri tappezzavano le orecchie, nascoste leggermente dai suoi corti capelli arancioni, tenuti corti ai lati e leggermente più lunghi sopra e dietro.

Gli occhi parevano due smeraldi lucenti ed erano incredibilmente freddi come il suo atteggiamento. Ampi pantaloni neri fasciavano le gambe, coprendo quasi interamente gli stivali da combattimento neri con delle cinghie d'acciaio scuro. L'ultimo elemento della sua persona era l'ipotetico spadone che portava sulla schiena, di cui era visibile solo l'impugnatura coperta da un pellame rossiccio, mentre il resto dell'arma era ancora avvolto da delle bende bianche.

I due avversari si osservarono per qualche secondo, studiandosi attentamente ma in realtà Aster sapeva già che cosa fare e il suo corpo venne avvolto da uno strato di elettricità rossa scura con delle striature nere.

Quindi controlla l'elettricità?” domandò la sorella di Duel.

Sì ma quell'elettricità è nettamente più potente di quella comune. Presto te ne accorgerai anche se non penso che potrai ammirarla per troppo tempo”.

Aika e Sherry osservarono confuse il generale ma in quel preciso istante, Aster distese il braccio sinistro in avanti e un grosso fascio di elettricità rossa scaturì da esso, dirigendosi verso Duel. All'ultimo istante però, il fulmine si allargò verso destra per poi colpire la schiena di Duel, venendo completamente assorbito dalle bende della sua arma.

Aster osservò la scena con tranquillità ma dopo qualche secondo inarcò un sopracciglio “Perché non sta succedendo niente?” e il vedere il suo avversario senza un graffio alimentò in lui alcuni dubbi “Il fulmine per qualche motivo non lo ha colpito direttamente ma è stato assorbito da quella che ne deduco sia la sua Arma Imperiale... e allora perché non è successo nulla? Sarebbe dovuta finire in mille pezzi”.

Già finito il tuo attacco?” domandò Duel per nulla impressionato ma Aster non lo ascoltò nemmeno, osservandolo attentamente da capo a piedi, soffermandosi su ogni possibile particolare.

Dev'esserci sotto qualcosa ma finché lo attacco dalla distanza non saprò mai cosa. E' tempo di giocare un po' con la sua mente.” il moro mostrò uno strano sorriso e, in un battito di ciglia, svanì nel nulla, materializzandosi alle spalle di Duel con il pugno destro carico di elettricità. Prima ancora che il suo avversario potesse reagire, Aster colpì le bende con un violento colpo ma, in una frazione di secondo, l'elettricità svanì nel nulla.

Sgranando gli occhi nell'avvertire una strana sensazione, Aster balzò all'indietro, mettendo tra lui e Duel diversi metri. Il sottoposto di Charlotte si girò finalmente verso di lui mantenendo il suo sguardo impassibile “Ah, ecco dov'eri finito. Sei piuttosto veloce”.

Cosa diavolo è successo...” Aster si guardò il braccio per poi spostare lo sguardo sull'avversario “Per un attimo ho avuto la sensazione che il mio braccio stesse per esplodere”.

Iniziò quindi a camminare in cerchio attorno a Duel che si limitò a seguirlo con lo sguardo senza neanche impugnare la sua arma. In un flash rosso, Aster svanì nuovamente ma questa volta si portò davanti all'avversario e gli mise una mano sulla testa, afferrandolo con forza, ma anche questa volta dovette ritirarsi all'istante.

Di nuovo... ogni volta che entro in contatto con lui sento le energie venire meno e il mio corpo sembra sul punto di andare in pezzi. Possibile che sia sempre l'effetto della sua Arma Imperiale?”

Era da diverso tempo che Aster non si trovava in una situazione di stallo, precisamente dall'ultima volta che aveva affrontato Charlotte, eppure in quella situazione provava una strana sensazione di disagio dovuta alla più completa mancanza di informazioni sul suo nemico. Dopo qualche secondo di riflessione, notò una cosa alquanto anomala.

Non avverto alcun tipo di carica elettrica provenire da lui... sembra un'entità completamente a sé stante.” il mistero si infittiva e la cosa, stranamente, lo stava facendo esaltare. Quasi senza accorgersene, si scrocchiò le nocche per poi distendere le dita, tenendo alcune monete strette tra esse e iniziò a giocare con loro, facendole svanire e riapparire tra le dita.

Ti decidi a combattere o vuoi solo perdere tempo?” domandò Duel inarcando un sopracciglio.

Mi piace ammirare il panorama.” Aster gli mostrò uno strano sorriso e con lo sguardo vagò su Charlotte e le altre ragazze, soffermandosi sui loro seni. La cosa non parve andare giù all'avversario che assottigliò lo sguardo portando una mano sull'impugnatura del suo spadone “Vuoi per caso morire?”

Il sorriso di Aster si ingrandì ma rimase comunque molto freddo “Oh non saprei, a te piacerebbe morire in una notte così bella?” e scagliò in alto le monete ma, al contrario di quanto sperato, Duel non spostò lo sguardo dal moro e iniziò ad avanzare verso di lui. Quando fu ad appena due metri da lui, però, Aster svanì nel nulla e si portò qualche metro dietro di lui “Un fendente laterale non funzionerà”.

Duel si voltò lentamente verso di lui, inarcando un sopracciglio e Aster fece spallucce “La tua postura e il tuo modo di fare erano un chiaro segnale. C'era anche la piccola possibilità di un fendente dall'alto ma all'ultimo hai mosso il braccio impercettibilmente verso il basso, quindi era ovvio che avresti tentato di colpirmi con un colpo dal fianco”.

Notevole spirito di osservazione.” si complimentò Duel “Quindi il famigerato ribelle che ha affrontato il generale eri davvero tu. Non l'avrei mai detto considerato il tuo misero livello di potenza ma credo sia normale visto che punti tutto sulla tua Arma Imperiale”.

Credo che anche tu sia nella mia stessa posizione. Se non fosse stato per quella cosa che ti porti sulla schiena, saresti già morto o comunque in fin di vita.” Aster incrociò le braccia al petto continuando a fissare il suo avversario “Non conoscendo nulla sulla sua Arma Imperiale non posso azzardare troppo. Se fosse un semplice spadone non avrei problemi ad evitare i fendenti ma qualora dovesse riuscire a colpirmi sarei in grossi guai, la sua forza fisica è di sicuro superiore alla mia”.

Duel.” I due avversari si voltarono verso Charlotte “Hai cincischiato abbastanza, finisci alla svelta. Siamo in ritardo”.

Come desidera, generale.” Duel fece un breve inchino e sollevò la sua arma, iniziando poi a rimuovere le bende, gettandole a terra senza troppe cerimonie. Sotto lo sguardo leggermente sorpreso di Aster, l'Arma Imperiale prese forma, mostrandosi come uno spadone dalla guardia sottile e dorata, con la lama larga almeno trenta centimetri ma stranamente vuota. Era infatti solo il bordo affilato dell'arma ma il così detto 'cuore' era assente.

Prima ancora che Duel potesse agire, Aster scagliò un altro fulmine rosso con il braccio sinistro così da osservare gli effetti dell'arma, i quali non si fecero attendere. La parte vuota racchiusa nella lama venne riempita da una strana sostanza nera, che pareva viva e in costante movimento, e il suo fulmine venne completamente assorbito da quella sostanza, svanendo all'istante.

Bene, un mistero è risolto. Non essendoci nulla di fisico a contatto con la mia elettricità è normale che l'arma non vada in frantumi, inoltre continuo a non percepire nessuna carica da quell'arma... possibile che quel metallo non sia un conduttore?” Aster ora era leggermente più tranquillo perché più cose sapeva più sarebbe stato facile per lui vincere.

Hai sentito il generale, è ora di finirla...” il sussurrò di Duel si perse nel vento mentre il ragazzo alzava lo spadone verso il cielo, puntandolo poi verso il suo avversario “Rashomon, io designo Aster come tributo”.

Lo spadone brillò per un istante di un bagliore argenteo, dopodiché Duel lo conficcò nel terreno, lasciandolo poi andare per assumere una posizione da combattimento a mani nude. Aster inarcò un sopracciglio ma pochi istanti dopo sgranò gli occhi all'inverosimile guardandosi le mani.

Non percepiva più alcun potere provenire dal suo corpo.

Il fatto che tu abbia scherzato sull'affrontarmi in un duello mi ha aiutato a capire che tu non avevi nessuna informazione su di me, così come io non ne avevo su di te.” iniziò Duel scrocchiandosi lentamente il collo “Lascia che ti spieghi un concetto estremamente semplice. Il nome Duel mi è stato affidato per una vantaggiosa particolarità: io, nei duelli, non posso perdere. La mia Arma Imperiale, Rashomon, possiede l'abilità speciale di sigillare l'Arma Imperiale, e i suoi effetti, del mio avversario perciò ora dovrai combattere con le tue sole forze contro di me”.

Oh ma davvero? Beh, grazie per la spiegazione prof, ora le cose saranno molto più semplici.” Aster si era subito calmato dopo aver sentito dell'effetto di Rashomon. L'idea di combattere a mani nude non gli dispiaceva non essendo un novellino e ora che il suo avversario aveva abbandonato la sua Arma Imperiale, la cosa si faceva decisamente interessante.

Dopo un breve attimo di silenzio, il moro scattò in avanti con una velocità incredibile anche per un umano e si portò rapidamente sul fianco destro di Duel per poi tentare di artigliargli la faccia col suo guanto metallico ma l'avversario fece un rapido passo indietro e tentò di colpirlo con una gomitata al volto. Aster usò la mano destra per intercettare il colpo e tentò nuovamente di afferrare la faccia di Duel che però si abbassò all'ultimo tentando una spazzata laterale con la gamba.

Il suo avversario saltò all'indietro evitando il colpo per poi scattare nuovamente in avanti tentando di colpirlo con un montante alla bocca dello stomaco. Il colpo andò a segno ma Duel non batté ciglio e ne approfittò per afferrare il braccio di Aster e proiettarlo con la schiena a terra.

Sotto lo sguardo sbalordito di Aika, Sherry e la sorella di Duel, Aster portò le gambe all'indietro e bloccò la caduta con i piedi, restando comunque in una posizione precaria che svanì nell'esatto momento in cui, dandosi lo slancio con le gambe, tentò di colpire Duel con una doppia ginocchiata al volto. Il sottoposto di Charlotte lasciò andare il braccio dell'avversario e incrociò le braccia al petto, parando all'ultimo istante il colpo che lo fece indietreggiare di qualche centimetro.

Sfruttando l'occasione, Aster conficcò velocemente le mani nel terreno e, portando le gambe al petto, le distese di colpo, centrando in pieno il ventre di Duel con un doppio calcio ma, prima che potesse essere sbalzato via dall'impatto, il ragazzo abbassò le mani e gli afferrò le caviglie, ruotando poi sul suo asse per scagliarlo a diversi metri di distanza.

Aster colpì il terreno con una mano per stabilizzarsi a mezz'aria e, dopo una capriola in avanti, atterrò senza difficoltà in piedi, girandosi poi verso il suo avversario senza neanche una goccia di sudore.

Devo dire che ci sai fare con le mani, hai anche incassato un colpo senza battere ciglio.” si complimentò Aster scrocchiandosi il collo ma lo sguardo di Duel non cambiò minimamente.

Vorresti smetterla?”

A cosa ti riferisci?”

Stai solo giocando. E' palese che potresti uccidere una persona con una sola mano ma ti sei limitato ad attacchi non letali e piuttosto evidenti. Indurire i muscoli del corpo è più che sufficiente per bloccare colpi del genere.” Duel, come il suo avversario, non era minimamente stanco e sul suo corpo non c'era neanche un livido.

Aster rimase in silenzio per qualche secondo e il suo sguardo diventò incredibilmente freddo ed affilato mentre assumeva una strana posa, volgendo il lato sinistro verso Duel col braccio lungo il corpo, mentre il braccio destro era disteso in direzione opposta all'avversario.

Lightning Art: First Spear...” tendendo leggermente le gambe, Aster buttò fuori l'aria che aveva in corpo e l'istante dopo si gettò con tutto il corpo in avanti. Quando fu davanti a Duel, si accucciò per poi ruotare sul suo asse e cercare di colpirlo alla gola con la mano destra a mo' di lancia.

Duel fece istintivamente un passo all'indietro per evitarlo ma a metà corsa, Aster piegò il polso in avanti, puntando la mano verso lo sterno dell'avversario, dopodiché distese all'improvviso il braccio. All'ultimo istante, Duel riuscì ad afferrargli il polso con entrambe le mani ma le prime falangi erano già affondate della sua carne.

Aster non perse un solo istante, visto che si aspettava una reazione del genere, così indurì il braccio sinistro accumulando parecchia forza “Rock Art: First Hammer...”

Tirando nuovamente un montante dal basso, Aster colpì l'avversario esattamente sotto il costato, sollevandolo di qualche centimetro dal suolo e facendogli vomitare parecchia saliva. Tirando indietro il braccio, un sottile e freddo sorriso si formò sulle labbra del moro “Wind Art: Second Slash!”

Distendendo indietro la gamba destra per accumulare slancio e potenza, Aster ruotò nuovamente sul suo asse, alzando la gamba e lasciandola completamente molle come se fosse priva di vita. Il colpo sarebbe stato più rapido e simile alla sferzata di una frusta ma con la potenza di uno spadone.

Duel toccò il terreno in quel momento, ruotando la testa verso il colpo in arrivo. Le sue mani erano ancora strette intorno al polso di Aster e non avrebbe mai fatto in tempo a bloccare anche quel colpo.

La gamba di Aster, all'altezza della caviglia, impattò con violenza contro il volto di Duel, generando una piccola onda d'urto che fece calare il silenzio sulla radura.

Charlotte e le sue sottoposte osservarono la scena, notando poi diverse gocce di sangue colare lungo il corpo di Duel. Dalla loro posizione, la gamba di Aster copriva il punto dell'impatto ma Aika e Sherry ne dedussero che avesse spezzato la mandibola e o squarciato le carni di Duel, bloccando comunque l'afflusso di sangue.

Solo Aster poteva sapere quello che era successo e la cosa non fece altro che fargli rivalutare il suo avversario.

Senza muovere la testa, Duel ruotò lo sguardo verso il moro, stringendo la sua caviglia con denti affilati, dilaniandone lentamente la carne.

Niente male... per un umano...” la sua voce era più roca e profonda e parlava più lentamente a causa della carne chiusa tra le sue fauci. Aster iniziò a far forza per liberare la gamba e Duel la lasciò andare aprendo un po' di più la bocca, sputando del sangue, dopodiché si tolse la mano di Aster dal corpo e lo lasciò andare “L'arte dei cinque elementi, un'arte marziale tanto antica quanto pericolosa”.

Aster non batté ciglio, limitandosi a massaggiare il polso “Beh, che il cielo mi fulmini se tu sei soltanto un umano”.

Duel mostrò nuovamente i denti che tornarono lentamente alla loro forma normale “Io sono l'Arma Imperiale Organica Duel. Sono stato il primo ad essere creato e dopo di me sono venute tutte le altre armi”.

Una delle leggendarie Armi Senzienti, le uniche armi organiche in grado di pensare ed agire secondo il loro arbitrio. Nessun libro ne ha mai parlato nel dettaglio.” Aster rimase qualche secondo in silenzio osservando attentamente il suo avversario “Vuoi dirmi che hai assistito alla creazione delle altre Armi Imperiali?”

No, io non ho solo assistito alla loro creazione.” Duel mostrò uno strano sorriso con un rivolo di sangue che gli colò lungo la gola “Sono stato il primo ad usarle per ordine del mio sovrano. Nessuna di esse ha segreti per me, neanche il tuo... braccialetto, se non erro”.

Una piccola goccia di sudore si formò sulla fronte del moro “Vedo che hai buona memoria... perciò prima hai mentito. Hai detto che non avevi dati su di me”.

Infatti non ne avevo e la tua Arma Imperiale non è l'unica con l'attributo elettricità, ce ne sono altre che possono generare un temporale e cose simili.” spiegò Duel gesticolando con una mano “Ho capito di che arma si trattava durante lo scontro, un vero peccato che io possieda l'arma perfetta per affrontarti”.

Basta chiacchiere, dobbiamo raggiungere Gaea il prima possibile.” Charlotte li richiamò entrambi. Malgrado il duello non fosse ancora finito, non voleva perdere ulteriore tempo visto che sapeva già come sarebbe andata a finire.

Come desidera, generale.” dopo un breve inchino, Duel andò a recuperare la sua arma e Aster avvertì nuovamente il suo potere scorrergli lungo il corpo. Spostando lo sguardo su Charlotte, le mostrò un sorrisetto “Dunque? Posso considerarmi arruolato ora?”

La donna lo osservò per qualche secondo, facendo cenno agli altri di avviarsi verso la carovana “Puoi venire con noi”.

Aster si avviò dunque verso il resto del gruppo ma all'ultimo Charlotte gli mise una mano sulla spalla per fermarlo “Al più piccolo segno di tradimento o doppio-gioco ti farò pentire della tua scelta, sono stata chiara?”

Mi conosci no? Ora che ho trovato qualcun altro così forte da tenermi testa non vedo perché dovrei rovinare tutto.” il ragazzo era particolarmente tranquillo malgrado la situazione e cercò addirittura di palpare i seni di Charlotte ma lei lo lasciò andare disgustata “Ti conviene smetterla con quest'atteggiamento. Duel ubbidisce ai miei ordini ma di sicuro non lo fermerò qualora decidesse di ucciderti”.

Lo terrò a mente, generale!” il ragazzo si esibì in un plateale saluto militare ricevendo di rimando un'occhiataccia da parte di Charlotte che si avviò verso la carovana a sua volta, salvo essere fermata dalle parole di Aster “L'uomo che vi ha consegnato le informazioni, l'altro giorno, è andato a riferirle anche ai Fang of Darkness e loro si sono messi in viaggio proprio come voi”.

La donna si girò lentamente verso di lui “Perché non lo hai eliminato prima che potesse riferirle?”

Un sorriso sornione accompagnò la risposta di Aster “Perché io non faccio nulla gratuitamente e mi sono appena arruolato, perciò non c'avrei guadagnato niente”.

Charlotte lo fissò in silenzio ma poi riprese a camminare in mezzo agli alberi con il suo nuovo compagno al seguito. Sapeva bene di poter contare sul suo potere ma così come lui sapeva praticamente tutto sulla sua squadra, lei sapeva tutto su di lui ed era sicura che stesse tramando qualcosa alle sue spalle.

Ah avrei una domanda, quei due... perché si chiamano fratelli Bleeder se lui è un'Arma Imperiale?”

Un piccolo sorriso increspò le labbra di Charlotte. Quel ragazzo sapeva QUASI tutto sulla sua squadra così decise di stuzzicarlo un po' “Se sei così bravo ad ottenere delle informazioni, perché non lo scopri da solo?” e Aster rimase in silenzio con un sorrisetto sul volto.

Messaggio ricevuto, generale”.

§ § §

Qui~ndi... di chi è stata l'idea di eleggere Sho come guida del gruppo?” la domanda di Nikki spezzò il silenzio della strada deserta mentre lei, insieme ad alcuni dei suoi compagni, vagavano senza una meta apparente lungo le vie deserte di Gaea.

Credo che si sia eletto da solo...” fu la risposta di Aris che camminava poco dietro di lei insieme alla gemella Akiko e Lena.

Io l'ho solo seguito visto che era già stato in città. Nessuno mi ha avvisato del suo scarso senso di orientamento.” Akiko lanciò una rapida occhiata alla schiena di Shoichi che, camminando qualche metro davanti al resto del gruppo, si guardava attorno cercando di ricordare che strada prendere.

Sì beh, ora lo sai e possa il cielo avere pietà della tua anima se mai finirai in missione da sola con lui.” Nikki si passò una mano tra i capelli sospirando. Non solo erano stati costretti a dividersi per ordine del Boss, ma ora si erano anche persi in una città estranea dove gli stranieri venivano imprigionati indiscriminatamente per essere interrogati.

Loro, essendo assassini, non avrebbero avuto dei problemi a gestire qualche guardia ma causare problemi fin dal loro arrivo non rientrava nei loro piani.

Girandosi all'indietro, vide Draco e Yui camminare nel più completo silenzio. Fin da quando si erano separati dal resto del gruppo, quei due non avevano spiccicato mezza parola e la cosa la stava facendo esasperare.

Tuo fratello dovrebbe chiamarsi Segugio, soprannominato Navigatore.” scherzò Lena fissando a sua volta Shoichi che si limitò ad ignorarla con uno sbadiglio continuando a guardarsi attorno.

Spero solo che il Boss sia già arrivato, per lo meno ci manderà qualcuno per aiutarci...” Nikki non era una ragazza che chiedeva spesso aiuto, anzi non lo chiedeva quasi mai, ma l'idea di perdersi ed essere quindi tenuta lontana da eventuali assassini o risse era più che sufficiente per farle ingoiare l'orgoglio.

Ehi voi laggiù! Fermatevi immediatamente!”

Il gruppo di assassini si voltò verso il fondo della strada, individuando della guardie equipaggiate con degli strani kimono uniti a dei pezzi di armatura. Sui loro scudi era dipinto il simbolo della loro città e sembravano tutt'altro che propensi ad indicare loro la via.

Ragazzi, per quanto mi piacerebbe risolvere la cosa con le maniere forti, sarà meglio dileguarci alla svelta.” propose Nikki per poi mettersi a correre lungo la strada con tutti gli altri al seguito, guardie inferocite comprese.

Ora però dove andiamo? Non possiamo correre tutta la notte!” osservò Aris evitando al pelo un dardo scagliato da una balestra nemica. Lena si voltò verso le guardie estraendo una delle sue due pistole e, mirando a terra, sparò alcuni colpi. I piccoli pallini neri, pressoché invisibili nel cuore della notte, si attaccarono sul pietrisco della strada iniziando a crescere.

Nel giro di pochi secondi, esplosero diventando dei grossi ricci di mare neri e le guardie più vicine, arrivate in quel momento, si ritrovarono le gambe trafitte da svariati aculei che le fecero urlare dal dolore. Il comandante tuttavia ordino a quelle rimaste di inseguire gli assassini.

Li abbiamo rallentati ma non demordono!” urlò Aris sentendo ormai il fiato venirgli a mancare. Correre a lungo non era di certo la sua specialità, così prese Green Moon, il medaglione che portava appeso al collo e, sfruttando il suo potere, fece uscire dal terreno svariate radici che crearono un muro.

Le urla e gli ordini delle guardie si sentirono dall'altro lato della barriera ma di certo avrebbero trovato un modo per aggirarla e per allora sarebbero dovuti essere lontani.

Quando ormai erano tutti convinti di essersi allontanati abbastanza, da un vicolo più avanti spuntarono tre guardie armate di alabarde che provarono subito a fermarli. Shoichi mise mano ai suoi tonfa, pronto ad ucciderle una ad una, ma all'improvviso un bambino atterrò davanti a lui, brandendo due pugnali seghettati dalla lama argentata con una linea rossa in mezzo.

Prima ancora che le guardie potessero reagire, il bambino saltò in avanti e con due rapidi movimenti sgozzò i due nemici più vicini, mentre il terzo indietreggiò per lo stupore, salvo poi beccarsi un proiettile di elettricità che lo centrò in piena nuca, facendogli esplodere parte della testa.

Yay! Esplosione!” esclamò il bambino accorgendosi poi di una cosa “KIRAI! HAI DISTRUTTO GLI OCCHI!!!”

Nikki e gli altri rimasero leggermente interdetti dalla scena che si palesava davanti a loro mentre il bambino con i due coltelli estraeva con cura gli occhi delle due guardie sgozzate.

Ehi bambino si può sapere chi...?”

Riux! Molto piacere!” esclamò il bambino anticipando Nikki per poi guardarli uno ad uno “Siete di Fang of Darkness, giusto?” e gli altri annuirono “Ottimo, perché io e il mio amico dovevamo incontrare il vostro Boss! Ora che vi ho salvati mi comprate un gelato?”

Un gelato...?” Aris era leggermente confuso. Prima un bambino spuntava fuori dal nulla per sgozzare a sangue freddo due guardie e poi chiedeva un gelato? Troppe cose strane in troppo poco tempo.

Sì un gelato! Ne voglio uno!”

Riux, te l'ho già detto, dovrai aspettare l'alba per trovare un negozio aperto.” esordì un ragazzino sbucando da un vicolo lì vicino, con uno strano fucile da cecchino, dalla canna nera e bianca con un ragno inciso sul manico, stretto tra le mani “Vi chiedo di scusarlo, è decisamente ossessionato dai gelati e dagli occhi umani. Il mio nome è Kirai e sono un membro dell'armata rivoluzionaria”.

Così giovane?” domandò Nikki notando come Shoichi stesse osservando Riux mentre rimuoveva l'ultimo occhio “Non siete troppo giovani?”

Kirai fece spallucce “Forse... o forse no, visto come vi abbiamo tolto di mezzo le guardie. Per fortuna passavamo di qua, in quella direzione c'è la caserma”.

Beh allora grazie per l'aiuto Cecchi!” esclamò Nikki con un ampio sorriso “E grazie anche a te, Gelatino!”

Il bambino assottigliò lo sguardo sentendo quel nomignolo “Non mi chiamo Gelatino! Mi chiamo Riux!” e la cosa divertì alquanto Kirai che comunque cercò di calmarlo mettendogli una mano sulla testa “Dobbiamo andare ad incontrare il vostro Boss, venite con noi?”

Molto volentieri. Per lo meno non dovremo più affidarci a Shoichi.” commentò Lena ricevendo un'occhiataccia da parte del suddetto interessato “Occhio a come parli, razza di cozza”.

Come mi hai chiamato, scusa?”

Cozza. Visto che usi dei ricci di mare come proiettili è più che naturale che io ti chiami cozza.” ripeté Shoichi con un ghigno che non preannunciava nulla di buono e lo sguardo gelido di Lena sembrava rafforzare l'idea.

Ragazzi, potreste discuterne dopo? Stanno arrivando altre guardie.” commentò Yui e dopo qualche istante di silenzio tutti seguirono Riux e Kirai, raggiungendo un grosso tombino aperto.

Dopo di voi.” Kirai tenne aperto il tombino mentre Riux si mise ad osservare gli occhi appena raccolti.

Dobbiamo andare davvero lì sotto?” domandò Nikki non proprio entusiasta della cosa.

E' la via più breve e sicura.” spiegò il ragazzino con un sorriso e così, a malincuore, tutti gli assassini scesero di sotto, ritrovandosi con la melma fino alle caviglie. Prima di scendere, Riux guardò il compagno “Ma la via più veloce non è per i tetti?”

Sì, esatto.” affermò Kirai con un sorrisetto e i due ridacchiarono per qualche secondo prima di scendere a loro volta, chiudendo il tombino sopra di loro.

§ § §

Siete sicuri che mandare gli altri senza una guida sia stata una buona idea?” domandò Haruka camminando di fianco al fratello e alla sua Arma Imperiale Yuki.

Shoichi è con loro e ha già visitato la città in precedenza, no?” Kuro non pareva essersi reso conto della situazione e fu proprio Haruka a farglielo notare “Appunto! Shoichi! Il ragazzo con meno senso dell'orientamento di tutto il mondo! Una volta lo abbiamo ritrovato nella dispensa mentre cercava il bagno!”

Irina e Lightning fecero finta di nulla ma ricordavano bene quel giorno, compresa la discussione nata tra Nikki e suo fratello a causa di un commento di troppo che aveva fatto nascere una piccola rissa la quale aveva distrutto l'intera sala delle riunioni.

Spero solo non combinino guai... il capo della cellula che risiede qui a Gaea è un mio amico e non voglio distruggergli la città.” le parole del Boss celavano una sottile minaccia del tipo: se fanno qualcosa ne pagheranno le conseguenze, e Haruka pregò mentalmente per i suoi compagni di arrivare sani e salvi.

A differenza del gruppo di Nikki, loro avevano deciso di passare per il bosco che costeggiava la città e da lì sarebbero arrivati ad un passaggio segreto per il covo dei loro alleati, dove si sarebbero riuniti e avrebbero deciso il da farsi.

Beh sanno cavarsela da soli. Non sarà di certo lo scarso orientamento di Shoichi a farli finire nei guai fino al collo... spero.” neanche Lance era sicuro delle sue stesse parole e la cosa non passò inosservata.

Ohi, ripetetemi perché cazzo siamo dovuti venire tutti qui.” proruppe Amlach guardando gli alberi con sguardo annoiato, mentre Naoki gli camminava di fianco, restando completamente estraneo alla conversazione.

Perché stanno per decidere il nuovo sovrano e noi dobbiamo fare in modo che salga al potere un uomo per bene e che pensi al popolo e non ai suoi interessi.” spiegò Alsear camminando qualche metro davanti al resto del gruppo insieme a Stun e Cristal. I tre avevano deciso di fare da apripista per sfruttare i loro sensi sviluppati così da individuare eventuali minacce.

Tsk, tu guarda cosa mi tocca fare. Io sono un assassino, non un fottutissimo maggiordomo. Non può cavarsela da solo sto tizio?” Amlach non era proprio uno che misurava le parole e gli altri se ne erano accorti ma tuttavia non fu nessuno di loro a rispondergli, bensì un ragazzo sorridente appostato su un albero di fianco a loro “Non può farcela perché il possibile alleato di Romeo farà di tutto per eliminarlo”.

Tutti gli assassini, escluso il Boss, si girarono di scatto verso la sua direzione, sfoderando le loro Armi Imperiali. Alsear e gli altri due tornarono subito dal resto del gruppo frapponendosi tra quel ragazzo dai capelli neri e il Boss.

Oh ma che gruppetto organizzato, mi aspettavo uno schieramento del genere anche se avevo calcolato pure i vostri compagni assenti.” spiegò Aster avvolgendosi all'istante con uno strato di elettricità rossa.

Stun sgranò gli occhi all'improvviso urlando “Cervantes!!!” e l'armatura blu si materializzò intorno al suo corpo un istante prima che un potente fulmine si abbattesse contro di loro. L'enorme mole dell'assassino intercettò il colpo ricevendo solo una leggera bruciatura sul petto e la cosa sorprese in modo piacevole il moro “Questo è interessante! Sapevo che la tua armatura era resistente Stun, ma addirittura così dura da resistere ai miei fulmini senza creparsi... notevole”.

Gli altri si prepararono ad affrontarlo ma all'ultimo il Boss si girò finalmente verso di lui, scrutandolo da capo a piedi “E tu... chi diavolo sei?”

§ § §

Un violento fulmine fece tremare il terreno e un lampo lo illuminò completamente, illuminando anche l'ampio sorriso di una figura seduta in cima alla torre più alta della città.

Il suo mantello nero svolazzò a causa del vento mentre una sottile risata echeggiò nell'aria e la figura si alzò in piedi aprendo le braccia “Eccellente! Tutti gli invitati stanno per arrivare e la festa potrà finalmente iniziare!”

Lentamente, si voltò verso la porta alle sue spalle, individuando diversi occhi completamente rossi intenti ad osservarlo intensamente.

Attendete ancora un po', miei piccoli bambini. Presto potrete finalmente misurarvi con qualcuno della vostra taglia e potrete cibarvi delle loro Armi Imperiali!”

Un nuovo lampo illuminò il cielo ma in cima alla torre non vi era più nessuno, salvo il cadavere di una guardia fatto completamente a pezzi.

























Angolo dell'autore:

E siamo tornati anche con questa fic! Spero che il capitolo vi sia piaciuto e che gli OC siano stati resi bene! Nel prossimo capitolo avremo le due squadre intente ad organizzarsi in vista della loro missione ma avremo anche un po' di azione così da mostrare la terza fazione che entrerà in campo!

Sarà un po' diversa da quella presente nel manga perciò ora farò lavorare anche la mia fantasia! Spero di aver reso bene i vostri OC e ci vediamo con 'Un amore sul fil di lama!”

See you around and have a good day!

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