L'inizio e la fine

di Lety2010
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** E se..... ***
Capitolo 2: *** Addio.....Dorea e Charlus. ***
Capitolo 3: *** Il sogno dei vendicatori ***
Capitolo 4: *** Il primo Natale di Harry Potter ***



Capitolo 1
*** E se..... ***


Era una sera d'estate e un vento leggero stuzzicava il viso di una donna e di un uomo che stavano uscendo da casa. La donna, con voce dolce, disse: "Grazie per aver accettato di stare con lui mentre noi andiamo alla riunione". Una voce maschile proveniente dalla casa rispose:" Stiamo solo facendo il nostro dovere di nonni e poi assomiglia molto al nostro Jamie quando era piccolo. Non ti preoccupare Lily". La donna di nome Lily sorrise e chiuse la porta, poi muovendo i suoi meravigliosi capelli rossi si rivolse al marito, che gli sorrideva:"Speriamo si comporti bene". Poi si avviarono per la strada fino ad arrivare in un vicolo dove si poterono smaterializzare. * * * Appena la porta si fu chiusa, si denti il pianto di un bambino. Dorea sorridendo entrò nella stanza del nipotino e lo prese in braccio. Il bambino sentendo le mani calde della nonna che lo prendevano smise di piangere e gli regalò il più dolce dei sorrisi, così dolce e tenero da poter cancellare il male nel mondo. Poi ad un tratto si sentì un'esplosione e la voce di Charlus ruppe la magia di quel momento: "scappa, e qui, porta Harry al sicuro, io lo distraggo". Non riuscí a finire la frase perché un raggio di luce verde lo raggiunse e, in un attimo, cancello la vita dagli occhi dell'uomo, che come un pupazzo di gomma, cadde per terra. L'urlo della moglie ruppe il silenzio mortale insieme al pianto di un bambino, che incoscientemente aveva capito che qualcosa non andava. Voldemort, il più potente mago oscuri di quel tempo, spinse dolcemente laporta, come ad invitare la morte ad entrare. La donna supplicò l'uomo di non uccidere il bambino e poi come il marito cadde a terra, senza più vita. Il bambino, che era stato rimesso nella culla, lo guardò e il mago ghignante alzò la bacchetta e fece partire un raggio di luce; quello steso raggio che aveva cancellato la vita in milioni di persone, con Harry non funzionò; infatti l'incantesimo rimbalzò e colpí il suo creatore, che scomparve. * * * Quando Lily e James tornarono, lo spettacolo che gli si parò davanti gli fece ghiacciare il sangue; una parte della casa era distrutta e sopra vi alegiava la morte. Con il cuore in gola entrarono e James vide i suoi genitori per terra, avevano tentato di proteggere il loro bambino. Entrarono nella stanza del figlio e lo videro; era li nella culla con gli occhi pieni di lacrime, che appena li videro brillarono di felicità. Ripresero a respirare, il loro Harry era vivo; poi guardandolo meglio videro una ferita a forma di saetta sulla sua piccola fronte e capirono, il loro bambino non solo era sopravvissuto a Voldemort, ma lo aveva anche sconfitto. Con la testa piena di pensieri lo presero dalla culla e uscirono dalla casa. Fuori trovarono i loro amici dell'Ordine, che gridavano di gioia. Lily e James guardarono Sirius e Remus e con quello sguardo si comunicarono tutto il dolore che albergava nel loro cuore, perché Peter li aveva traditi.

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Capitolo 2
*** Addio.....Dorea e Charlus. ***


I giorni che seguirono furono contemporaneamente tristi e dolorosi ed euforici e spensierati. James, Lily, Sirius e Remus, con il resto dell'Ordine, soffrivano per la perdita dei signori Potter e di un caro "amico", infatti Minus per loro era diventato come un estraneo e chi più (Sirius e James) chi meno (Remus e Lily) lo odiava. Ma non vennero lasciati soli nel loro dolore, avevano accanto Silente, Minerva, Severus, che si era rivelato una loro spia e aveva fatto pace con Lily, Moody e molti altri; nei giorni che precedettero il funerale di Dorea e Charlus Potter nessuno dell'Ordine festeggiò la morte di Voldemort, un po' per non disturbare James nel suo dolore e un po' perché ancora non credevano possibile che un mago così potente fosse morto. Ma il resto del Mondo Magico non era d'accordo; si potevano vederefesteggiamenti ovunque, sia nel Mondo Magico sia in quello babbano, e se anche tutto ciò mettesse in pericolo la segretezza del loro mondo, nessun mago del ministero intervení per fermare ciò poiché anche loro si comportavano da imprudenti. I festeggiamenti si fermarono solo il giorno del funerale "privato" dei Potter; tutti andarono per assistere e confortare James e Lily e per vedere Harry, il ragazzo che era sopravvissuto e aveva sconfitto il Signore Oscuro. I malandrini (meno uno), Lily con il piccolo Harry e Silente erano in prima fila e guardavano le tombe piangendo. Dietro le tombe bianche (segno della purezza e della bontà di coloro che le "abitavano") si trovava un mago basso, tarchiato con un vestito nero, che lo faceva sembrare un dolce incartato, che cercava di attirare l'attenzione e mentre si abbracciava cadde interra facendo ridere alcuni e sorridere altri; così riuscì ad attirare l'attenzione e poté cominciare la funzione:"siamo qui oggi per piangere la morte di due persone meravigliose, che con coraggio hanno sfidato la morte per salvare il loro nipotino.... " Il silenzio fu rotto da un gemito di dolore da parte di Lily che non riuscendo a stare in piedi si era accasciata su una sedia. Il mago dopo avergli rivolto uno sguardo compassionevole, continuò:"li ricorderemo sempre per quello che hanno fatto anche prima della notte del "miracolo", perché hanno combattuto sempre contro il male per dare un mondo migliore in cui vivere ai loro discendenti. Si sono sacrificati per il bene comune, per salvarci!" A queste parole le donne scoppiarono a piangere e gli uomini non ebbero la forza per restare in piedi. A questo punto il mago si fece da parte per permettere ai parenti di parlare. Per primo si alzò James, che con gli occhi gonfi e rossi dal pianto, raggiunse il podio e con voce incrinata cominciò a parlare:"cari amici, i miei genitori non sono stati degli eroi solo durante la guerra, ma anche quando erano a casa; hanno sopportato me e Sirius senza ucciderci per la nostra stupidità." Su alcuni volti si aprì un sorriso , altri risero, anche se per poco. James continuò, con voce sicura:"sono stati buoni genitori e fantastici nonni. Hanno saputo sollevarci il morale nei momenti in cui ci sentivamo dei falliti e ci hanno asciugato le lacrime, ci hanno confortato quando credevamo che non ci fosse un domani, ci hanno sempre sostenuto e perdonato, non hanno cercato di fermarci neanche quando abbiamo deciso di partecipare alla guerra, anche se non sono stati felicissimi;, hanno fatto in modo che il mio matrimonio fosse comelo desideravo, o per meglio dire, come lo desiderava Lily, hanno fatto in modo che vivessimo la nostra storia d'amore. Erano persone fantastiche che per gli altri avrebbero fatto qualunque cosa. Percio non dimenticate mai che è l'amore di queste meravigliose persone ad aver sconfitto Voldemort." Con questo James finì il suo discorso e ritornó a sedersi. Allora Sirius si alzò e salì sul podio:"Dirò poche cose, anche perché mio fratello ha già detto tutto.Dorea e Charlus mi hanno dato una casa, dei genitori, un fratello, mi hanno insegnato ad amare; prima di allora non avrei mai pianto per la morte di qualcuno, grazie a loro so cosa vuol dire avere paura per qualcun altro e a mettere quella persona prima di te." Dopo questo se ne tornò al posto con gli occhi lucidi. Dopo Sirius nessun'altro ebbe la forza di alzarsi e parlare e perciò la funzione finí. James, Lily, Harry, Remu, Sirius, Silente e Severus andarono a casa Potter, quella che era appartenuta ai signori Potter e che, alla loro morte, era passata in eredità a James. Era una casa magnifica a quattro piani in stile vittoriano ed era arredata molto elegantemente, secondo il gusto di Dorea. Quando entrarono James chiamò Milly, l'elfo di famiglia, e gli disse di preparare il tè per gli ospiti. L'elfo obbedì subito anche se si vedeva il dolore che provava per la morte dei Potter. La combriccola si riunì in salotto e, dopo che fu servito il tè con i biscotti, cominciò a parlare dei fatti accaduti fino ad arrivare all'argomento che più premeva a James e Sirius, la vendetta.

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Capitolo 3
*** Il sogno dei vendicatori ***


La sera prima
James:” Quando diamo la caccia a quel verme en lo uccidiamo?”
Sirius:” James, ma che dici?”
James:” Non ci credo, non sei d’accordo?”
Sirius:” Certo che non sono d’accordo. Non lo voglio morto, almeno non subito, prima deve soffrire; lo voglio vedere contorcersi dal dolore, urlare e supplicare pietà!”
Severus:” Per una volta sono d’accordo con il cane pulcioso”.
La voce di Silente li interruppe:” Davvero pensate che la vendetta placherà il vostro dolore? Pensate che diventare assassini farà ritornare in vita coloro che sono morti? Lasciate da parte la violenza e aprite il vostro cuore che, con il tempo, guarirà le vostre ferite.”
Remus sospirando disse a Silente:” Albus non ti ascolteranno lo sai; sono delle teste vuote e sono anche testardi. Vi dico una sola cosa, non mettetemi in mezzo!”
Tutti scoppiarono a ridere, infatti quella era una frase molto usata da Remus, che poi sotto le pressioni degli amici cedeva e partecipava anche lui, anche se metteva il broncio per una settimana.
Lily intervenne per calmare l’animo dei tre:” Potter non fare lo stupido, e tu Black ritrova il tuo unico neurone e mettilo in funzione prima che muoia anche lui! Piton smetti subito di ridere, non vuoi che mi arrabbi vero? Remus quando dici una cosa poi mantienila e non farti convincere da quei decelebrati dei tuoi amici”.
Sembrava di essere ritornati a scuola, quando il prefetto Evans li rimproverava per i loro stupidi scherzi. Remus e Silente scoppiarono a ridere non solo per le parole di Lily, ma anche per le facce da stoccafisso di James, Sirius e Severus. I tre uomini sbiancarono preoccupati e impauriti e anche un po’ offesi per quegli insulti, secondo loro, non meritati.
James:” M-ma amore mio, che dici? Dai calmati, n-noi stavamo scherzando vero?”
Sirius e Severus:” Certo che scherzavamo, non ti arrabbiare!” Le ultime parole sembravano quasi una supplica. Nella sala calò il silenzio e tutti bevvero il loro tea. Ad un certo punto Silente si alzò e disse:” Scusate, ma ho degli impegni che richiedono la mia presenza; ricordate che anche nei momenti più bui si può accendere una luce”. Con queste parole “alla Silente” se ne andò.
Lily, dopo pochi minuti, ruppe il silenzio:” Io vado a vedere se Harry sta bene e poi vado a letto, sono distrutta; buonanotte!” Poi, come ricordandosi qualcosa, si girò e con voce imperiosa disse:” Voi fate i bravi altrimenti…” Detto questo si girò e salì le scale. I quattro uomini si guardarono e poi Remus prese parola:” Io non so se partecipare, penso che i Potter debbano avere giustizia, ma non per mano nostra. Non voglio finire ad askaban per colpa di quel verme”.
James:” Allora gli daremo la caccia noi che siamo Auror”. Indicò Sirius e se stesso. “Mentre Severus e Remus, cercate di scoprire dove si nasconde”. Dopo un po’ tutti se ne andarono a casa con un piano in testa per svolgere la loro parte del lavoro.
 
 
Il giorno dopo fu difficile svegliarsi; quando ti muore qualcuno a cui vuoi bene avresti voglia solo di dormire sperando che quando aprirai gli occhi loro saranno li con te. Ma quando apri gli occhi rivedi tutto ciò che è successo e la speranza che sia tutto un sogno scompare lasciandoti spaesato e vuoto; poi qualcosa prende il posto della speranza, una furia ceca ti invade e ti sembra di rivivere, poiché finalmente hai un motivo per continuare a vivere, la vendetta; essa ti da la forza di alzarti, di salutare tua moglie e tuo figlio con un bacio e di iniziare a mangiare con tranquillità, ma dentro di te c’è solo rabbia e dolore.
Lily:” Amore, vedo che sei più tranquillo! Ascoltami anche io odio Peter, ma voglio giustizia non vendetta. Non superare il limite, non distruggere la nostra famiglia! Ti prego fallo per me!” James abbracciò la moglie, che era sull’orlo di una crisi di nervi e la tranquillizzò:” Non farò niente contro le regole. Non finirò ad askaban per colpa sua”.
Lily si calmò e prese Harry che si stava agitando e richiedeva l’attenzione della mamma. Poi all’improvviso si sentì il suono più bello del mondo:” Mamma! Papà!” Harry per la prima volta li aveva riconosciti. James e Lily urlarono di gioia e cominciarono a coccolare il loro piccolo bambino. La gioia era tanta che James decise di comprargli un regalo e, dopo aver avvertito una felicissima Lily dell’idea, uscì per andare a comprarlo.
A diagonalley incontrò Remus e Sirius che sorrisero felici alla novità e lo accompagnarono in giro per i negozi. Alla fine James e Sirius comprarono una scopa giocattolo e un boccino e Remus una picola divisa da quiditch, ovviamente con i colori di grifondoro.
I regali piacquero tantissimo ad Harry e un po’ meno a Lily che li additò come pericolosi, tranne la divisa che gli piacque moltissimo.
Lily:” Graie per i regali, non dovevate. Restate a pranzo?”
Sirius:” Certo!”
Remus:” Non vorrei distur-…” Dopo un’occhiata eloquente di Lily disse:” C-certo che rimango”.
Mangiarono in silenzio persi nei loro pensieri e poi mentre Lily si riposava, gli uomini badarono a Harry, che si dimostrò essere pestifero; infatti lo dovettero rincorrere per tutta la casa e alla fine ruppe un vaso. Dopo un veloce reparo, Sirius disse:” Se lo sa Lily ci ammazza”.
“Cosa dovrei sapere?”- disse una voce alle loro spalle.
Pietrificati si girarono e cercarono di coprire con i loro corpi Harry sulla scopa-“ Niente”- dissero in coro. Lily con un sorriso disse:” Harry, amore della mamma, vieni ad abbracciarmi!” Harry, richiamato dalla voce della mamma, gli volo in braccio.
 
Dopo una sfuriata di due ore su quanto fossero degli incoscienti tutti tornarono a casa e i duoi coniugi restarono soli.
James:” Mangiamo?”
Lily, con gli occhi al cielo:” Certo”.
Quando finalmente Harry si fu addormentato Lily raggiunse James in camera e lo vide pensieroso; allora si avvicinò e accarezzandolo disse:” Staremo insieme e saremo felici!” James gli sorrise e la baciò, credendo alle sue parole.
 
La vendetta ormai era solo un sogno dimenticato, l’amore aveva vinto.        
 

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Capitolo 4
*** Il primo Natale di Harry Potter ***


Cinque anni dopo.
"Harry! James! Rientrate, e pronto il pranzo!" Un bambino con i capelli neri come pece e disordinati, occhi verdi come smeraldi e una cicatrice a forma di saetta, salto in braccio alla mamma che lo abbracciò. Venne seguito dalla sua fotocopia più grande, tranne per gli occhi marroni e la mancanza della cicatrice, che baciò la moglie. Era la vigilia di natale e Harry e James erano usciti per giocare a palle di neve. Sarebbe stato il primo natale a cui il bambino avrebbe partecipato, essendo troppo piccolo gli altri anni, e Lily era eccitata voleva che tutto fosse perfetto. Sarebbero venuti tutti: i Weasley, Sirius, Remus, Severus, Silente, Minerva, Moody e molti altri, sarebbe stato il natale migliore, passato con amici e parenti come aveva sempre desiderato.
Mentre che Lily cominciava a preparare il cibo per la cena della vigilia, James e Harry decoravano la casa e facevano l'albero. 
Harry:" Papà, Papà sto mettendo una pallina qui, va bene?"
"Certo piccolo le puoi mettere dove vuoi. Io metto le luci." Il padre guardava il bambino scorrazzare attorno all'albero felice e sorrideva. Gli ricordava la sua infanzia fatta di risate e felicità. Mentre che metteva le luci pregò:
" O mia dolce vendetta,
  tu che mi sostenevi,
  esci dal mio cuore.
  O quanto mi pento,
 ti ho fatto entrare
 e ora ti sei impossessata di me.
 Ascolta la mia supplica
e lascia riposare il mio inqueto cuore;
lascia che io possa perdonare il torto ricevuto
per aprire la mia anima  
alla gioia del vivere."
 
All'improvviso si sentì un tonfo, come se qualcuno fosse caduto; James si girò all'improvviso e Lily accorse dalla cucina. La donna quando vide il bambino per terra cominciò ad urlare spaventata:" Harry amore ti sei fatto male? Come sei caduto? Hai sbattuto la testa? O James  lo dobbiamo portare in ospedale, potrebbe avere un trauma cranico! James!"
Girandosi aveva visto l'uomo per terra che rideva con le lacrime agli occhi.
James prese fiato e disse:" Amore non esagerare non è caduto dal terzo piano. A proposito Harry come sei caduto? "
Il bambino sorridendo al papà disse:" Volevo mettere le palline sulla punta ".
Il padre ridendo lo prese in braccio e disse:" La mettiamo insieme?", e sporgendosi, con Harry in braccio, mise la stella di Natale.
 
Alle 7:30 gli invitati erano arrivati mancava solo Silente, che era stato trattenuto ad Hogwarts e sarebbe arrivato in ritardo.
La tavola splendeva di mille luci, l'albero illuminava la stanza e dalla cucina proveniva l'odore di tutte le pietanze preparate dalla padrona di casa. Tutti sorridevano felici, tutti avevano dimenticato i problemi; dopo tanti anni la spensieratezza era tornata in quella casa e ci sarebbe rimasta per sempre... o almeno tutti lo speravano.
Alle otto con l'arrivo di Silente iniziò la cena. Discorsi leggeri e futili veleggiavano sulla tavola, infatti i discorsi seri, che adombravano il cuore, erano riservati per il dopocena.
Dopo cena i bambini insistettero per aprire i regali e i genitori con un movimento di bacchetta li fecero apparire immediatamente. I bambini sorridevano felici per tutti quei regali e la loro spensieratezza si rifletteva sui genitori; perciò quando i bimbi vennero mandati a giocare in camera di Harry, i grandi iniziarono a parlare con il sorriso sulle labbra, che pian piano scomparve. La situazione era drammatica, milioni di morti, babbani e maghi, in pochi giorni e Voldemort continuava ad attaccare;
Moody:"Anche se tu-sai-chi é morto molti seguaci sono ancora liberi e fedeli alla causa."
Silente:" Voldemort non è morto si sta solo nascondendo perché è troppo debole e pochi Mangiamorte sono ancora fedeli alla "causa" del loro Signore."
James:" Avete sentito quelle stupidaggini che dicono i "pentiti"."
Sirius, fingendo di essere un Mangiamorte "pentito" :"Io non volevo, mi ha costretto, ha minacciato di uccidere la mia famiglia. Tutte fandonie, stupidi vermi."
Remus: "Sirius non dico che tutti siano innocenti, ma possibilmente alcuni non hanno avuto la forza dl resistere.
 
Sirius e James in coro:" Deboli e codardi."
 
James:" A causa di persone cosi, che non si sanno opporsi, i miei genitori sono morti." Detto questo si alzò e usci dalla stanza.
 
Segui un silenzio compassionevole poi le chiacchiere continuarono fino a che non si fece l'ora di andare, allora le madri presero i bambini che, stanchi dopo aver giocato per ore, si erano addormentati.

Finalmente soli Lily e James poero consumare la loro prima notte d'amor dopo tutto quel dolore.

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