Love across the country-Torino

di MuttigMaggie
(/viewuser.php?uid=91846)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Vecchie fiamme ***
Capitolo 2: *** Nuovi accordi ***



Capitolo 1
*** Vecchie fiamme ***


 

 

Love across the country-Torino.

 

Vecchie fiamme.

 

-Sono 20,90.-disse Iris alla cliente, una donna paffuta che aveva acquistato cinque libri, di cui uno di Harry Potter. Aveva gli occhi contenti, constatò lei. Mancava poco alle sette e mezza, l'ora di chiusura della libreria Tra sogno e realtà, non solo libri, in uno dei vicoli del centro. Iris aveva gli occhi stanchi, dopo aver lavorato per quasi otto ore, e non voleva pensare alla serata che le si prospettava: serata in discoteca. Chiunque sarebbe esploso dalla gioia, ma lei voleva solo dormire.

Alzò gli occhi per ammirare la libreria, era grande ed illuminata. Erano presenti vari scaffali, ancora un paio di persone stavano meditando sui libri, tra cui una giovane ragazza con gli occhiali, ed un uomo con la barba, con un paio di cd tra le mani.

Si tirò su i lunghi capelli biondi, cercando di fare una coda. Guardò il cellulare per controllare le e-mail, quando venne distratta dal rumore del campanellino sopra la porta.

Un uomo era appena entrato, pfff un altro. Aveva i capelli rossicci, la mascella sporgente, il naso un po' grande, un bell'uomo, nonostante tutto.

Si fermò ai libri di poesia, ad Iris sembrò un volto familiare, ma non ricordava dove avrebbe potuto incontrarlo.

-Non è male, se non fosse per il naso.-disse Stefania, la sua collega. Si conoscevano da solo un mese, però erano riuscite ad andare d'accordo fin da subito.

-Shhh...comunque sì, ha una bella mascella.-disse Iris.

-Non avevo dubbi, tu e le tue mascelle.-sorrise Stefania, prendendola in giro, prima di servire l'uomo con la barba, che aveva preso anche un libro di Augias.

-Beh...lo sai che io ho un kink per queste cose. Le mandibole e le mascelle, come tu ce l'hai per...-disse Iris, sorridendo. Alzò lo sguardo all'uomo che le scrutò.

-Le spalle...e lo sai.-rispose Stefania, sorridendo, dopo che l'uomo se n'era andato. Iris squadrò ancora un po' l'uomo, prima che si avvicinò con un giallo, invece. Sapeva di averlo visto da qualche parte.

-Sono otto.-disse Iris, sorridendogli. L'uomo alzò lo sguardo, rimase immobile per qualche istante prima di sorriderle ed uscire dal locale.

Aspettarono ancora mezz'ora prima di chiudere il negozio.

-Pfff...non ho proprio voglia di uscire, anche se Gin mi obbligherà in qualche modo. Ne sono sicura.-disse Iris.

-Ah...beh allora vado io al tuo posto, piuttosto di andare dai miei.-disse la ragazza, prima di andare.

-Perché mio fratello si deve sposare proprio in questo periodo. Siamo a gennaio, fa freddo.-

-Eh lo so...comunque buona cena.-disse Iris, prima di andarsene. Guardò il cellulare, un messaggio da facebook? Quando mai? E lo riconobbe. Francesco Pizzi, capelli rossicci, mascella sporgente. Era proprio lui.

-Ciao Iris, come stai? Ci siamo visti di sfuggita, sapevo di averti già vista da qualche parte...ti va se parliamo un po'?-EH?!?!?!?! Rimase immobile per qualche secondo, voleva insultarlo. Che voleva? Come sapeva il suo nome? Ah già...facebook.

-Eh?-scrisse stupefatta. Mise in borsa il cellulare, camminò velocemente verso casa, guardandosi alle spalle ad ogni istante.

In quel giorno le sei rampe di scale non le sembrarono così stancanti, arrivò senza fiato direttamente in cucina, ed aprì una bottiglia di birra prima di prendere il cellulare.

Lo mise sul tavolo, e lo osservò per qualche istante. Lo accese. Un nuovo messaggio.

-Scusa...non volevo risultare strano, tu sei amica di Ginevra, vero?-era questo il nuovo messaggio.

-Perché? Le hai fatto qualcosa?-chiese lei velocemente, pensando a tutte le peggiori cose che potevano esserle capitate. Lei e Ginevra erano migliori amiche da circa dieci anni, e coinquiline da almeno tre. Era la persona a cui teneva di più al mondo, oltre ai suoi genitori.

-Perché l'ho conosciuta qualche mese fa...volevo chiederti una cosa.-scrisse il ragazzo.

-Ah.-Iris aveva forse capito di chi si trattasse, anche se non era ancora sicura.

-Ciao Iris, pronta?-chiese l'amica, uscendo dal bagno dopo essersi fatta una doccia.

-Per cosa?-chiese lei stupita, bevendo.

-Per la nostra serata con Teo, Franco e Ivan.-disse la ragazza, rubandole un sorso di birra, ricevendo uno sguardo trucido da Iris.

-Ma se sono appena tornata?!-

-Lo so...però tu sei sempre super fast riguardo ad i preparativi...soprattutto se c'è Teo.-disse la ragazza, facendole l'occhiolino. Matteo, o Teo Luciani, un suo loro conoscente.

-Che c'entra? E poi ti ho detto che la mia cotta per lui è completamente passata.-disse, mettendo via il telefonino. Ginevra la guardò sospettosa.-Tu ti ricordi di un certo Francesco Pizzi?-cercò Iris di cambiare discorso, perché forse aveva leggermente mentito sul fatto di Teo, però era davvero un ragazzo simpatico, ed un gran bel ragazzo.

-Mmmm...forse si...perché?-

-No nulla...vado a preparami.-disse Iris, rubandole la bottiglia.

-Avevo ragione...ti piace ancora, né? Né? Comunque penso di ricordarmelo...capelli rossi? Brutto naso...ah si...il diabetico.-disse Ginevra, sorridendo tra se e se.

-Il diabetico?-chiese Iris.

-Si si. Romantico da far paura. Me lo sono fatta solo perché così avrebbe smesso di dire smancerie.-

-Ah...oddio ho capito chi è.-

-Perché me l'hai chiesto? Ti piace? Tanto lo sai che io non mi faccio problemi.-

-Io sì...sai quante occasioni mi hai rovinato?-disse lei, scherzosamente.

-Esagerata...poi con Miles ci sei arrivata prima tu.-disse lei, scherzosamente, indicando il suo ex ragazzo.

-Ci mancherebbe solo che ti fossi portata a letto anche lui.-Iris prese il cellulare prima di andare a farsi la doccia.

-Ci sei domani per le sei? Ci troviamo davanti al teatro Nuovo?-

-Sì- Rispose, qualche ora dopo, prima di uscire con Ginevra.

 

 

 

 

 

 

Si svegliò verso le due, Teo era accanto a lei e russava. Gli diede un calcio prima di alzarsi, mettersi il pigiama e andare a fare colazione.

-Ben sveglia.-disse l'amica con un ghigno. Aveva i lunghi capelli neri raccolti in una coda, ed indossava solo un paio di shorts ed una maglia larga.

-Non hai freddo?-grugnì lei.

-No.-disse, mangiandosi uno yogurt.-Ho passato una notte di fuoco con un certo Peter...un tedesco. Come tu hai fatto con Teo.-disse lei, ridendo.

-Mmmh.-disse Iris, preparandosi un caffè.

-Dai racconta...è dotato...-

-Che?-la guardò storta, prendendosi dei biscotti.

-Tanto lo so che è successo. Ti sei buttata addosso a lui dopo il secondo drink. Meno male che non avevi una cotta per lui.-disse Ginevra, buttando il barattolo di yogurt. La abbracciò alle spalle.

-Sono fiera di te.-disse, dandole un bacio sulla guancia.

-Grazie...ehi...il barattolo va nella plastica.-

-Pffff...devo dire a Teo di centrare i punti giusti la prossima volta.-disse, lasciando l'amica.

-Mhhh.-grugnì, bevendosi il caffè. Prese il cellulare.

-Perfetto.-c'era scritto così in un messaggio di facebook, lo guardò interrogativa per qualche istante. Ah già...il tipo con la mascella.

-Che succede?-chiese una voce impastate. Lei alzò lo sguardo verso il ragazzo moro che fino a qualche istante prima era nel suo letto.

-Nulla.-rispose Iris, mettendo via il cellulare.-Vuoi del caffè?-chiese.

-Si grazie.-il ragazzo le si avvicinò, dandole un bacio, prima di sedersi accanto a lei. Lei lo guardò stupita, prima di versargli il caffè. Lui le sorrise, per qualche istante.

-Che c'è?-

-Mmmm...nulla...bel pigiama.-disse lui, ammirando il suo completo di adventure time. Ne era fiera..

-Beh...anche...-cominciò a dire lei, poi si accorse che il ragazzo era senza maglietta, e preferì lasciare andare il discorso.

Si preparò in mezz'ora più del solito.

-Ciao.-disse il ragazzo, dandole un altro bacio, questa volta dopo essersi lavato i denti.

-Ciao.-disse lei, sorridendogli, accompagnandolo alla porta.

-Beh...fai qualcosa questa sera?-

-Beh...sì. Mi dispiace.-disse lei, guardando Teo, che aveva uno sguardo deluso.-Però verso le sei.-

-Ah...perfetto. Allora ci sentiamo per le otto...vieni a vedere un film?-chiese il ragazzo.

-Oh...sì. Ok.-disse lei, chiudendo la porta. Aspettò qualche istante prima di saltare di gioia, e canticchiare tra sé e sé Sex bomb, sotto lo sguardo divertito di Ginevra, che le stava facendo un video.

 

 

 

 

 

Era arrivata puntuale nel luogo dell'incontro, scese dalla bicicletta, che parcheggiò. Si guardò velocemente i vestiti...forse non aveva dovuto mettere una camicia nera, dopotutto. Erano già le sei, e stava cominciando a fare buio, forse non avrebbe dovuto accettare.

Aspettò solo pochi minuti, che lo vide arrivare. Aveva un giubbotto elegante. Le sorrise, poco prima di arrivare.

-Ciao Iris, scusa il disturbo. Sono Francesco Pizzi.-disse l'uomo, allungando la mano verso la sua.

-Ciao.-disse lei, tenendo gli occhi bassi, imbarazzata.-Che volevi dirmi?-chiese lei.

-Ti va di prendere un caffè prima, c'è un bar.-Lei alzò gli occhi, perplessa.-Oh, scusa...non ti farò nulla, tranquilla.-

Fu così che dopo cinque minuti si ritrovarono in un piccolo bar accanto al teatro, a sorseggiare un caffè lui ed un cappucino lei.

-Beh...cosa mi volevi dire. Che c'entra Ginevra?-chiese lei, curiosa.

Lui finì di bere il caffè, girò più volte il cucchiaino nella tazzina, prima di parlare.

-Penso di essere innamorato di lei. Mi serve il tuo aiuto.-disse, tenendo gli occhi bassi.

Iris per poco non sputò il cappuccino.

-Che cosa?!-chiese sorpresa.

 

 

 

 

 

 

 

Nda

Salve a tutti, era da tempo che volevo scrivere una fiction romantica. Ok, lo so che ne ho iniziate tantissime e le dovrei finire, però ho avuto questa nuova idea dopo mesi e mesi, quindi dovevo far uscire qualcosa.

Comunque spero che la storia vi sia piaciuta, anche se lo ammetto, ci hanno fatto tremilacinquecento film diversi, però pazienza.

Non fatevi problemi a fare critiche di qualunque genere, sono tutte ben accette.

MuttigMaggie.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Nuovi accordi ***


-Che cosa?!-Per poco Iris non sputò il cappuccino. Scoppiò a ridere, facendosi notare dagli altri clienti.-Aspetta aspetta...tu mi hai chiamata fin qui, perché sei innamorato di Gin...ahahahaha...questa la dirò a Stefania.-Francesco la guardò stupito, sistemandosi i capelli rossi.

-Beh...sì...riesci a darmi una mano?-disse con voce fioca. Notando di sottecchi i due baristi, che li fissavano divertiti.

Iris scoppiò a ridere di nuovo.-E dai...mi osservano tutti...l'uomo alle tue spalle mi sta anche facendo l'occhiolino.-disse lui, sorridendo falsamente alla coppia di anziani alle spalle della ragazza.

-Va bene, va bene...cercherò di trattenermi.-disse Iris. Aspettarono cinque minuti buoni affinchè riuscisse a respirare e parlare.

-Ok...ci sono. Ho un paio di domande:perché?-

-Lei è una ragazza fantastica. Solare, divertente, molto furba, ed è davvero bella. Insomma chi non se la farebbe...-

-Se mai chi non se l'è fatta...ups.-Disse lei, scoppiando a ridere di nuovo.-Non è che io non ti voglia aiutare...sei un ragazzo simpatico, però Ginevra ama divertirsi, è fatta così.-

-Ah...quindi tu dici che...-disse lui, tamburellando le dita sul tavolo, facendo un po' pena ad Iris.

-Secondo me potrebbe anche funzionare, però hai scelto proprio la ragazza giusta con cui sistemarsi.-disse lei. Gli occhi del ragazzo si illuminarono.

-Quindi mi aiuterai?-

-Non ho detto questo. Mi hai obbligata a venire fin qui, metti caso fossi uno stalker. È la mia migliore amica, nessuno si mette tra me e lei.-disse lei, con gli occhi seri. Lui sorrise, con un po' di speranza.-Prima cosa: che lavoro fai?-

-Sono un agente di commercio.-

-Vuoi dei figli?- Iris puntò il dito, seria. Non sapeva ancora se fidarsi o meno del ragazzo, però non voleva dargli la minima speranza. Tutto sommato amava le sfide.

-Non lo so...magari tra qualche anno.-

-È importante la fedeltà per te?-

-Ovvio.-disse lui.-Senti sono un agente, ho un buon lavoro, ho 34 anni. Ho incontrato una bellissima ragazza con i capelli raccolti ed il vestito rosso ad un concerto dei Kodaline,quattro mesi fa e mi sono innamorato. L'ho rincontrata la sera dopo. Ed ho capito che era quella giusta. Siamo usciti la sera stessa. E l'ho aspettata, non l'ho mai seguita da nessuna parte, se non su facebook, non le ho mandato messaggi strani. Io la amo.-disse il ragazzo.

Iris lo guardò seria, quasi commossa per tutte le cose che gli aveva appena detto. Se lo ricordava bene il vestito, ed anche quel concerto.

Bevette qualche sorso, guardandolo seria.

-Iris, ho davvero bisogno del tuo aiuto. Ti prego...farò tutto quello che vuoi.-lo implorò lei.

-Ok...però lo faccio solo per lei. Mi sembri un ragazzo serio, dopotutto.-Iris, si alzò, per andare a pagare.-Ci sentiamo in questi giorni, ma non mandarmi messaggi fino a lunedì.-disse, lasciandolo solo al bar. Francesco non riuscì a trattenersi per la gioia.

-Grazie mille...ti devo un favore.-non si accorse che il suo tono di voce era forse troppo alto, finché non si trovò gli sguardi delle persone presenti nel locale.

 

 

 

 

Arrivò a casa di Matteo con solo un quarto d'ora di ritardo. Parcheggiò la bicicletta davanti alla casa. Suonò il citofono e salì al terzo piano, sentì dei rumori provenienti dall'appartamento del ragazzo. Bussò un paio di volte, aspettò qualche minuto finché un alto ragazzo dai capelli ricci e la maglia della Juventus le venne ad aprire.

-Che ci fai tu qui?-chiese Ivan, interrogativo. Lei cercò di osservare cosa succedesse alle sue spalle, ma la sua vista era completamente oscurata.

-Dovevo vedermi con Teo..tu che ci fai qui?-

-Partita. Juventus contro Fiorentina. Traditore, ti avevo detto che le fidanzate non erano ammesse.-urlò lui, verso la cucina.

-Falla entrare.-rispose Matteo. Ivan si spostò leggermente, chiudendo la porta alle sue spalle.

-Dovresti lasciarlo per ciò che ha fatto.-disse il ragazzo, andando verso il salotto. Era una grande stanza dalle pareti bianche, collegata con il soggiorno, l'arredamento molto minimalista, ma la luce fioca accanto al divano rendeva l'atmosfera molto più accogliente. Quasi quasi si stupiva che la casa appartenesse ad un ragazzo.

Un ragazzo dalla carnagione più scura era seduto davanti alla televisione.

-Ehi...siediti accanto a me.-disse Franco, facendole posto.

-Non vuoi sederti vicino al tuo amore.-disse Iris, prendendolo in giro.

-No...mi ha battuto a fifa oggi...non merita la mia attenzione.-

-Solo perché sei una pippa.-rispose Ivan, dandogli uno scappellotto. Franco lo guardò severo, prese il cuscino e si girò dall'altra parte. Ivan lo osservò per qualche istante, con occhi amorevoli, tanto sapeva che dopo poco avrebbero ripreso il discorso.

-Vedo che vi siete messi comodi.-disse Matteo, posando le pizze e le patatine sul tavolino. Aveva una maglia color indaco.

-Sei stato mezz'ora in cucina per queste cose? Le birre?-chiese interrogativo Ivan.

-Chiedilo al tuo fidanzato.-lo prese in giro Ivan, come tutti da sempre.

-Pfff....tu tifi fiorentina, non dovresti nemmeno proferire parola.-disse Iris, prendendolo in giro. Lui la osservò offeso.

-Solo perché loro hanno Marchisio...-disse Matteo, avvicinandosi con fare beffardo e facendole il solletico.

-Ehi...vai a prendere le birre.-disse Ivan, proteggendo la ragazza, assieme a Franco.

-Vi siete coalizzati?-

-Sei tu che sei in minoranza. Le birre!-disse Franco. Lui non poté far altro che andare in cucina. Poggiò le bottiglie accanto alle pizze e si sdraiò poi sui tre.

 

 

 

 

 

Franco e Ivan andarono nella loro stanza verso le undici, dopo la fine della partita, contenti per il 3-0 della loro squadra.

-Che vergogna.-disse Matteo, sorseggiando un po' della sua birra.-Scusa se non ti ho avvisata, ma mi ero completamente dimenticato.-disse lui.

-Non importa.-Iris, si sdraiò sulle gambe del ragazzo e lo osservò.-Almeno abbiamo vinto.-disse lei, ricevendo uno sguardo truce da Teo.

-Non avrebbero mai vinto se non ci fossi stata tu...solo la fortuna del principiante.-disse lui, accarezzandole i capelli. Avvicinò le sue labbra a quelle della ragazza. Si baciarono a lungo.

-Mmmm...tra poco devo andare.-disse lei, staccandosi. Guardò l'ora, erano quasi e mezza, non aveva minimamente voglia di pedalare.

-Rimani qui.-disse Matteo, baciandola sul collo.

-Ma ho la bici.-disse lei, distratta.

-Ho una soluzione...-disse Matteo, alzandosi e procedendo verso la camera di Ivan e Franco.-Mettetevi dei vestiti che entro.-sentì Iris dal soggiorno.

-Ivan porta dentro la bici di Iris.-disse lui.

-Perché io?-

-Puoi portare il tuo amore se ne senti il bisogno.-

-Ok...andiamo Franco...basta che facciate piano. Noi abbiamo bisogno di dormire.-disse Ivan, alzandosi dalla scrivania e mettendo in pausa il videogioco.

-Va bene.-disse Iris, che aveva ascoltato tutta la conversazione. Ivan la guardò beffardo, passando davanti al soggiorno.

 

 

 

Arrivò a casa la mattina dopo, era molto stanca. Sapeva di avere i capelli sottosopra e puzzava.

-Mmm...un'altra notte di fuoco?-la prese in giro Ginevra, bevendo un succo. Lei non le rispose, si avviò verso camera sua. Buttò la borsa per terra, i vestiti li lasciò sul pavimento della stanza e si mise il pigiama. Osservò per qualche istante la foto che aveva sulla scrivania. Erano lei e Ginevra, qualche mese prima al concerto dei Kodaline. Sorridevano felici. Lei aveva un vestito rosso che le aveva prestato Ginevra. Non ci fece troppo caso ed andò a dormire.

 

 

 

 

 

 

Nda

Salve a tutti. Sono felice che abbiate letto la mia storia, scusate per l'enorme ritardo nell'aggiornamento. Spero che il capitolo vi piaccia.

MuttigMaggie

PS: mi dispiace per aver fatto vincere la Juventus in questa partita immaginaria, però ho troppe conoscenze che la tifano.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3370253