Midnight

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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


midnight1 Midnight
Capitolo1


Corro…Corro più veloce che posso...Sento le gambe pesanti, il respiro affannato…Inizia a mancarmi il fiato…Vorrei chiedere uno sforzo maggiore al mio corpo ma non ci riesco…Vorrei poter scappare in un luogo deserto, sperduto chissà dove…Un luogo che lui non possa trovare…Ma non ne conosco nessuno.
Non ho possibilità di fuga. Sento che è sempre più vicino…Mi tremano le gambe…Sono allo stremo delle forze…Lo sento…Sta arrivando…Concentro tutte le mie energie nell’ultimo scatto veloce che il mio corpo riesce concedermi, ed ecco che…


Mi svegliai di soprassalto.
Mi sentivo completamente indolenzita, come se qualcuno mi avesse buttata in una lavatrice, avesse premuto il tasto “turbo” e una volta tirata fuori mi avesse messa ad asciugare sotto un sole cocente. Davvero una sensazione sgradevole. Ero a pezzi e morivo di caldo.
Ancora mezza addormentata cercai di alzarmi da letto nel tentativo di alleviare un po’ il fastidio che sentivo, ma qualcosa me lo impediva. Mi accorsi di avere uno strano peso che mi schiacciava il busto e qualcosa di altrettanto opprimente all’altezza delle gambe. All’improvviso la sensazione di panico che avevo provato fino ad un attimo prima di svegliarmi dall’incubo si fece di nuovo strada nel mio corpo. Sentivo il respiro accelerare, il cuore in gola e prima che potessi rendermene conto, spinsi con tutte le mie forze il peso che m’incombeva addosso lasciandomi sfuggire un << Ah!>> mezzo soffocato.
In tutta risposta sentii un tonfo e un << Ahio!Ma che cavolo…>>  provenire da terra.
Accesi di scatto la luce.
Rivolta sul pavimento, Violet mi stava perforando con uno dei suoi soliti e micidiali sguardi omicidi, uno di quegli sguardi che spesso mi avevano fatto riflettere sul detto “se solo si potessero uccidere le persone con un’occhiata” e a quanto fossi fortunata che ciò non fosse possibile.
Dal fondo del letto sentii  muoversi qualcosa e una vocina preoccupata quanto assonnata dire
<< Ragazze…cosaaaah…mmmh…che succede?>>
La riconobbi subito. Era Lily.
<< Piacerebbe saperlo anche a me. Quella cretina di Sunlit mi ha buttata giù dal letto.>> le rispose infastidita Violet.
<< Ahahahah Davvero? Forse russavi troppo>>
<< Guarda che qui l’unica che russa sei tu, Lily>>
<< Senti senti. Ma intanto quella che è stata cacciata via sbaglio o non sono io?>>
Ed ecco di nuovo lo sguardo omicida di Violet rivolto a me.
<< E dai. Scusa tanto V… Non l’ho certo fatto apposta. Anzi a dirla tutta è colpa vostra! Ve l’avevo detto che non sopporto i film dell’orrore! E invece voi “no dai guardiamolo, non fa paura” ed eccone le conseguenze. Ho avuto un incubo devastante! Dovresti ringraziare che ti ho semplicemente buttata giù dal letto. Avrei potuto prenderti a calci o a pugni nel sonno terrorizzata com’ero.>>
<< A si? Beh allora eccoti il mio segno di gratitudine!>> ridacchiò Violet tirandomi uno dei suoi devastanti sberloni in testa. Da quando l’avevo incontrata la prima volta, al terzo anno di liceo, non era cambiata di una virgola, tranne forse per il colore di capelli. Quello variava quasi ogni due/tre mesi. Si potrebbe dire che tra i miei compagni di classe lei tenesse il primato per quella che aveva sperimentato il maggior numero di tinte. Primato che temo di averle rubato all’inizio dell’ultimo anno, presentandomi a scuola con circa cinque diverse tonalità di colori in testa. Per il resto Violet era sempre rimasta altissima (circa 177cm a confronto dei miei miseri 166), permalosa e soprattutto manesca. Spesso mi aveva dato della ritardata. L’aveva mai sfiorata l’idea che forse stavo diventando celebrolesa a causa delle innumerevoli botte che mi dava? Ormai ero davvero in ansia per i piccoli poveri ultimi neuroni che erano rimasti ad occupare il mio cervello. Tuttavia non si poteva non volerle bene. E poi era anche merito suo se avevo incontrato Lily. Lei e Violet si conoscevano dalle scuole elementari. Praticamente erano cresciute assieme. Tra di loro c’era sempre stato un legame così forte che più che due amiche d’infanzia mi erano spesso sembrate una coppia di coniugi. Potrei azzardare a dire che se Violet rappresentava una sorta di madre violenta ed isterica, Lily era il mio papino gentile e comprensivo, anche se forse, a volte, un po’ troppo perverso. Probabilmente doveva al suo carattere così tenero il grande successo che aveva con i ragazzi. O forse dipendeva più semplicemente dai suoi lunghi capelli biondi e dai suoi occhioni azzurri. Già, i suoi occhi. Bastava uno dei suoi sguardi color ghiaccio per spingerti a fare tutto quello che voleva. A ben pensare è stato proprio a causa dei suoi occhietti angelici che mi sono lasciata trascinare nel Midnight Progect. Non che la cosa mi avesse mai dispiaciuto. Infatti mi divertivo molto a passare tanto tempo con loro.
Una delle cose che mi piaceva maggiormente fare assieme a Violet e Lily era restare a guardarle mentre litigavano, o meglio, mentre facevano finta di litigare. Era uno spettacolo davvero esilarante. Spesso partecipavo attivamente anch’io, ma ascoltare gli insulti che le due si rivolgevano a vicenda era molto meglio che ricevere offese personalmente. Violet  sapeva andarci pesante.
Questa volta però, mentre ero concentrata sulle mie due compari che continuavano a ridere e battibeccare, qualcosa d’improvviso attirò la mia attenzione. L’ora sul display della sveglia.
<< Ehmmm…gente…>> le interruppi. << Spero davvero che la tua sveglia sia avanti con l’ora Violet perché sennò… Siamo nei cazz-voli>>
 Le due si voltarono verso l’orologio e Violet  sembrò sbiancare per un decimo di secondo, prima di assumere la sua tipica espressione da ‘momento di panico’.
 << Sono già le 14.15?? Oddio dobbiamo muoverci! Siamo in ritardo! Mikey non aspetterà in eterno! Giù dal letto! Subito!!>>
Nel giro di mezz’ora ci cambiammo, preparammo e ci fiondammo fuori casa per raggiungere il luogo dell’appuntamento dal quale sarebbe dipeso il nostro futuro.
Violet aveva ragione. Mikey non avrebbe certo atteso all’infinito il nostro arrivo, il che significava solo una cosa. Perso Mikey. Addio Midnight Nightmare.



Questo primo capitolo fa un pò schifo... Ma è solo un' introduzione... Ci tengo comunque a precisare che è la primissima volta che scrivo una fic, ma spero di superare la mia maestra/ fidanzata ^o^, oh oh.
Se vi sembra carina, i prossimi capitoli sono anche meglio.
Bex ^^

Dislcaimer: Alcuni personaggi non mi appartengono e non scrivo a scopo di lucro.

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Capitolo 2
*** capitolo 2 ***


midnight2

Midnight

Capitolo 2

Il  Midnight Progect , come il nome suggerisce, era un progetto legato alla Mezzanotte.
Anzi, sarebbe più corretto dire che si trattava di un progetto che aveva a che fare con un Incubo di Mezzanotte.
Midnight Nightmare. La nostra band.
L’ideatrice di tutto era stata Lily, la quale da sempre sognava di poter un giorno suonare la sua fidata Stratocaster all’interno di una rock/metal band affermata in tutto il mondo.
Un’ambizione decisamente grande per una ragazzina di soli 16anni. Ma in fondo si trattava di un sogno come tanti. Un desiderio che molti altri ragazzi suoi coetanei avevano con lei condiviso, eppure, nessuno come lei era andato così vicino alla realizzazione di una tale fantasia.
Finalmente dopo anni di fatica e difficoltà superate, Lily, Violet  ed io eravamo ad un passo dalla vittoria.
Vittoria che stava per sfuggirci di mano…

 

 
Mikey non c’era.
Il luogo prefissato per l’incontro era un piccolo bar semi sconosciuto che si trovava all’incirca a 10 minuti dalla casa di Violet.
Quando arrivammo a destinazione l’ora dell’appuntamento era ormai passata da circa mezz’ora. Tuttavia non potevo crederci. Possibile ci avesse scaricate così? Che non avesse resistito ad un’attesa così breve? Per quanto potessi capire fosse un tipo piuttosto impegnato, non mi andava giù l’idea che le nostre speranze fossero andate in frantumi per il semplice fatto che lui non avesse avuto un briciolo di pazienza in più.
<< Ditemi che non è vero. Vi prego. Non è possibile che se ne sia andato così… Violet hai provato a contattarlo?>>
<< Ci ho già provato tre volte ma non risponde al cellulare. Mi dispiace, davvero. Non so che dire.>>
Lily stava per avere una crisi di pianto.
<< Ma dai! Non è assolutamente giusto! E che cazzo!>>
<< Calmati  Sunny…e tu non metterti a piangere Lily, per carità!>>
Era inutile. Anche se Violet cercava di allentare la tensione, ormai stavo davvero per sbottare. Dopo tutto quello che avevamo passato non potevo certo stare calma a guardare il nostro sogno infrangersi per l’ennesima volta. E il vedere la disperazione sul volto di Lily di certo non mi aiutava.
<< Ma come cavolo faccio a calmarmi V! Edddannazione! Non posso crederci che ci abbia piantate in asso solo perché eravamo un po’ in ritardo! Che razza di professionista è??>>
<< Direi un professionista  che si è svegliato tardi… Scusatemi.>>
Ci voltammo tutte e tre di scatto.
Mikey era a meno di due metri da noi. L’aria affannata. Sembrava avesse corso.
Dietro di lui un’altra sagoma si stava avvicinando velocemente. Non ebbi il tempo di guardarlo in faccia, tuttavia riconobbi subito il ragazzo non appena vidi Violet fiondarglicisi addosso.
<< Geeeeee!! Ma cosa ci fai tu qui? Pensavo fossi impegnato con la registrazione del nuovo album!>>
<< Già, ma quando Mik mi ha detto aveva un appuntamento con voi per discutere del Midnight Progect non ho potuto fare a meno di seguirlo! Rallenterò un po’ le cose alla band ma… Chi se ne frega! >> rispose lui, sfoderando uno di quei suoi soliti sorrisi sghembi che Violet tanto amava.
Lei e Gerard si erano conosciuti durante l’estate tra la terza e la quarta superiore, quando lui aveva cominciato a lavorare presso uno dei ristoranti diretti dal padre della ragazza. Tra i due fu amore a prima vista. Nonostante all’epoca Violet fosse ancora minorenne Gerard non riuscì a trattenersi dal chiederle di diventare la sua ragazza. Ricordo che la faccenda suscitò un po’ di problemi poiché la differenza di età tra i due non era ben accetta dai genitori di lei. Che posso dire. Dovevano volersi davvero bene per essere riusciti a rimanere insieme nonostante tutto. La loro era davvero una storia invidiabile.
<< Mi mancavi Violet… non immagini quanto…>> le sussurrò Gerard all’orecchio.
In tutta risposta, Violet gli si strinse ancora più addosso e gli diede un bacio così violento che sembrò quasi volesse staccargli le labbra dalla faccia.
<< Ehm ragazzi… Siamo qui per parlare di cose serie. Potreste rimandare le vostre effusioni ad un altro momento?>> li interruppe Mikey, portandosi una mano vicino al viso facendo finta di tossire.
<< Hai ragione Mik, scusa>> rispose Violet allontanandosi il minimo necessario dal suo ragazzo.
<< Non dargli retta dolcezza. Mio fratello è semplicemente geloso perché lui non ha uno straccio di ragazza con cui poterle fare certe effusioni.>>
Mikey fulminò immediatamente il fratello con un’occhiata, dopodichè mi colse di sorpresa spostando il suo sguardo a incrociare il mio che, dal momento in cui il ragazzo era arrivato, non gli si era staccato di dosso un secondo.
Abbassai velocemente il volto, quasi come per un riflesso condizionato, sperando fortemente non si fosse accorto che lo stavo osservando forse troppo intensamente.
Dall’ultima volta che l’avevo incontrato di persona erano passati poco più di sei mesi, eppure mi sembrava fosse cambiato parecchio. Aveva lo stesso taglio e colore di capelli, forse giusto un po’ più lunghi, e portava i suoi soliti occhiali da vista ai quali mi ero tanto affezionata. Nonostante ciò lo trovavo diverso. Sembra forse…più adulto. Magari era cresciuto di qualche centimetro in altezza.
Quando lo vidi per la prima volta frequentavo il quarto anno di liceo. Fu in occasione del compleanno di Violet. Un giorno che non dimenticherò mai.
Me ne stavo comodamente sdraiata in mezzo al giardino della mia amica a giocare col suo cane, mentre lei e Lily, dopo aver completamente devastato la cucina nel tentativo di preparare qualcosa di commestibile, stavano decidendo quale film fosse meglio vedere per primo. La scelta era tra una delle solite commedie romantiche viste e riviste e un classico horror. Fosse dipeso da me li avrei bocciati entrambi. Improvvisamente sentimmo suonare al citofono. I genitori di Violet non sarebbero tornati fino all’indomani mattina e noi non aspettavamo ospiti. Considerando che quella che si trovava più vicina all’ingresso ero io, le due simpaticone mi obbligarono a dirigermi alla porta e vedere chi fosse. Roba che se fosse stato un serial killer a quest’ora si ritroverebbero con un bel peso sulla coscienza. Eh. In ogni caso mi diressi all’entrata e fu così che mi ritrovai di fronte a Michael James Way e suo fratello maggiore Gerard. Da allora, nonostante ci avessi provato all’incirca un milione di volte, non ero più riuscita a togliermelo dalla testa. Il suo viso. Il suo sguardo. Il suo modo così gentile di parlare. Tutto di lui mi affascinò incredibilmente. Con molta probabilità, se fosse realmente stato uno stupratore omicida, non credo avrei opposto una gran resistenza. Ebbene si. Mi ero presa una cotta devastante per il fratello del ragazzo di una delle mie migliori amiche, con il quale non avrei mai potuto avere la benché minima speranza. Era troppi gradini sopra a me. Troppi. Mi sentivo davvero un idiota. Ero messa maluccio. Di questa cosa non ne avevo mai fatto parola né con Lily e tanto meno con Violet. Non volevo mostrare loro un lato così debole del mio carattere. Non a loro. E poi già me la immaginavo Violet, intenta a farmi uno dei suoi soliti discorsetti umilianti non appena lo avesse scoperto. Dovevo proprio evitare che venisse a saperlo…
Mentre mi stavo perdendo in uno dei miei soliti viaggi mentali venni richiamata all’ordine da una gomitata indirizzata al mio braccio sinistro.
<< Sveglia Sunny…non mi sembra il momento di dormire sugli allori questo!>>  
Lanciai un’occhiataccia alla mia amica ancora appiccicata al suo uomo.
<< Ah ah molto divertente V. Sono sveglissima… ehm…di che stavate parlando?>>
<< E ti pareva… Mikey ci stava dicendo che ha delle buone notizie da darci. Allora?>> disse Lily rivolgendosi al ragazzo << Quali sono le novità? Sbrigati a parlare che non sto più nella pelle!>>      spesso sapeva essere davvero molto poco paziente.
<< Bene…ma…questo non mi sembra il posto più adatto per parlare. Che ne dite.>> disse indicando l’ingresso del bar di fronte a noi << entriamo?>>

 

 

 

 

 

 

 

 

finalmente entrano in scena due dei My Chem!ringrazio i 26 che hanno letto il primo capitolo e in particolare chi l'ha recensito..stay metal! bex

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Capitolo 3
*** capitolo 3 ***


midnight3

Midnight

Capitolo 3

<< Oddio Mik! Stai parlando seriamente? Non è uno scherzo vero?>> Lily stava per andare in iperventilazione. I pochi clienti all’interno del locale si girarono tutti verso di noi. Era calato un silenzio abbastanza imbarazzante.
<< Ehm…Lily…se magari abbassi un po’ la voce…sai com’è…>>
<< Ok scusate…ma davvero…ditemi che non sto sognando! Hai detto che accetti? Sei sicuro?>>
<< Beh devo ammettere che inizialmente ero abbastanza perplesso. Voglio dire. Sarei stato l’unico ragazzo all’interno della band… poi però ho ascoltato la demo che mi avete passato e…cavolo! Siete davvero grandi!>> l’entusiasmo con cui stava parlando mi lasciò senza parole.
Sembrava, anzi no, era davvero emozionato all’idea di entrare a far parte della nostra band. Non riuscivo a crederci. Era fatta. Se Mikey aveva realmente accettato di diventare il nostro bassista i Midnight Nightmare potevano avere un futuro. Potevamo continuare a sperare.
<< Fatemi capire>> intervenne trepidante Violet << significa che da adesso il gruppo è di nuovo al completo? Ma ci pensate? Finalmente possiamo anche noi avere l’occasione di suonare la nostra musica in giro per i locali di tutto il mondo! Potremmo persino diventare più famosi della tua band >> disse rivolgendo un sorrisetto provocatore al ragazzo seduto vicino a lei.
<< Fossi in te non ci conterei troppo cocchina.>>
<< COCCHINA?>> ribattè Violet allontanando il suo uomo e perforandolo con uno dei suoi micidiali sguardi omicidi. Non sopportava che le venissero messi i piedi in testa. Neanche da Gerard. Se mi avessero mai  chiesto chi tra i due fosse stato il più orgoglioso non so se sarei stata in grado di rispondere.
<< Caro il mio Gerard Arthur Way, il giorno in cui leggerai  My Chemical Romance gruppo spalla dei Midnight Nightmare è più vicino di quanto pensi>>
<< Ma davvero?>> i due si squadrarono con aria di sfida.
<< Ragazzi non mi sembra né il momento né il luogo adatto per discutere.>> li interruppe Mikey.
<< Tu non hai il diritto di parlare, razza di fratello traditore che non sei altro! Quante volte ti avremo chiesto io e Frank di entrare a far parte dei MyChem? Mi pareva di aver capito che ora come ora non eri molto interessato a suonare seriamente con una band, e invece guarda cosa mi combini! Aspetta che lo vada a dire agli altri…Ci rimarranno malissimo.>>
<< Eddai Gerard. Non mi sembra una questione così tragica questa…e poi il bassista che avete non è niente male>>
<< Già ma non sei tu >> non l’avevo mai visto così. Gerard sembrava davvero mortificato.
<< Ma che te la prendi a fare Gee? Dovresti essere contento! Grazie a tuo fratello adesso anche la tua adorabile ragazza ha l’opportunità di dimostrare quanto vale. Potrebbe scapparci una bella sfida >> Meno male che Violet sapeva come prenderlo. Gerard non era tipo da tirarsi indietro quando si trattava di dimostrare di essere il migliore.
<< Mh…ma si. In fondo hai ragione. Anzi sai cosa ti dico? L’idea comincia a stuzzicarmi. Non vedo l’ora di vederti in ginocchio ai miei piedi ad ammettere la mia superiorità, cara la mia vocalist >>
<< Ahahahah questo è tutto da vedere darling >> ribattè Violet schioccandogli un bacio sulla guancia.
<< Sentite perché non parliamo di cose serie per un secondo? Direi che forse è il caso di metterci sotto con le prove e cercare di trovare qualche locale disposto a farci suonare.>> Lily non stava più nella pelle. Tra tutte noi lei era di sicuro quella più eccitata all’idea di esibirsi in pubblico.
<< Per questo non dovete preoccuparvi. Ho passato un sacco di tempo a cercare serate con la band di Gerard quindi un minimo di conoscenze nel campo le ho anche io. Per quanto riguarda le prove >>
<< Ah no per quello non ti devi preoccupare. Possiamo tranquillamente continuare a provare nella saletta che abbiamo usato finora. Sai, ci lavora il fratello maggiore di Sunlit. Possiamo andarci quando vogliamo >>
<< D’accordo V però se Mikey aveva in mente un posto migliore…>> non volevo che a causa mia Mikey si potesse trovare in qualche modo in difficoltà.
<< No no figuriamoci. La saletta che frequentate di solito andrà benissimo. Volevo solo dire che per quanto riguarda le prove sono disponibile il mercoledì e il giovedì dopo le 18 e il sabato tutto il giorno…in ogni caso sono sorpreso. Chissà perché mi avevi sempre dato l’idea di una ragazza che è figlia unica. Non pensavo avessi un fratello più grande Sunny.>>
<< Ugh…cough cough >> maledizione! Doveva rivolgermi la parola proprio mentre stavo bevendo? Mi ha preso alla sprovvista! Non aveva mai pronunciato il mio nome con così tanta familiarità.
Ok. Ci conoscevamo da quasi 3anni, però ci eravamo visti pochissime volte e il massimo delle nostre conversazioni era stato “ciao” “ci vediamo”. Quasi mi strozzavo col succo di frutta.
<< Ohi Sun ripigliati! Tutto ok?>> Violet mi mise una mano sulla schiena. Strana tanta gentilezza da parte sua. Che carina a preoccuparsi. << Non provare a morirmi adesso che la band è a un passo dal successo capito? Sennò vedi cosa ti combino!>> e te pareva.
<< Si si ho capito mia regina.>> risposi con aria combattuta << Comunque >> mi rivolsi all’inconsapevole colpevole della mia quasi morte << per la verità di fratelli maggiori ne ho…quattro. Tre maschi e una femmina.>>
<< Cosa? Quattro?>> reazione prevedibile che arrivò in contemporanea da entrambi i fratelli Way.
<< Quindi…in totale siete…in cinque giusto? Cavolo si sono ben dati da fare i tuoi! Ahahahah >>
Lily e Violet accompagnarono la fragorosa risata con anche troppa euforia. Gli occhi dei presenti si rivolsero nuovamente al nostro tavolo.
<< Ma Gerard! Scusalo Sunny a volte mio fratello è proprio un’idiota>>
<< Ehi!>> il fratellone non sembrava aver apprezzato il complimento.
<< Eh eh figurati. Ci sono abituata. Avresti dovuto sentire i miei compagni di classe! Ne sparavano una nuova ogni giorno, vero V?>>
<< Ahahah già hai ragione. Davvero esilarante. Ahahah >>
<< E comunque spesso sono io la prima a scherzarci sopra quindi non c’è problema, davvero. Mpf. Probabilmente l’unica spiegazione plausibile è che mia madre abbia qualche antenato imparentato con dei conigli!>>
Ci fu uno scoppio d’ilarità devastante. Cominciavo quasi a temere ci avrebbero cacciati a vita da quel bar. Notai che l’unico a non essere sul punto di piangere dalle risate era Mikey. Mi stava guardando con un’espressione strana sul volto. Forse con un po’ di…Sorpresa? Per la battuta che avevo fatto? Possibile mi considerasse un tipo così poco auto ironico?
<< Ahahahah questa era davvero bella Sunlit. Peccato solo che se davvero i tuoi avessero avuto qualche gene in comune con dei conigli temo avrebbero avuto cinque figli in un sol colpo e non uno alla volta! Ahahah >>
<< Per carità Gee! Di Stupida scimmia tra i piedi me ne basta una! Non credo potrei sopportarne cinque…tutte insieme poi!>>
<< Oh oh oh vedo che qui l’umorismo comincia a dilagare eh? Comunque carissima Violet solo io posso dare della  Stupida scimmia quindi vedi di non fregare gli insulti altrui.>>
<< Uh mi perdoni sua eccellenza! D’ora in avanti chiederò a lei il consenso prima d’insultare chicchessia >> ed eccomi sfiorare da uno dei suoi simpatici schiaffi. Certe volte, se avessi potuto, le avrei volentieri tirato un bel sinistro dritto in faccia. Purtroppo per me però sapevo benissimo a cosa sarei andata in contro se solo ci avessi provato. Conoscevo fin troppo bene i suoi sberloni. Era meglio non rischiare.
<< Accidenti ragazzi!>> la voce di Lily, che per un po’ se n’era rimasta nascosta tra le risate comuni, si fece improvvisamente più squillante attirando l’attenzione su di sé.
<< Ridendo e scherzando avete visto che ore sono? Scusate ma ora devo proprio andare o rischio di fare tardi. E poi chi la sente mia madre? >>
Nessuno di noi ci aveva fatto caso, ma effettivamente il tempo era volato. Già le 18.20h.
<< Bene gente, direi che per oggi ci salutiamo qua >>
<< Uffi Gee…siamo stati insieme così poco e già ti devo lasciare?>> Violet non era molto entusiasta all’idea di levare le tende. In fondo un po’ la capivo. Riusciva a vedere il suo amato Gerard davvero poco da quando aveva iniziato a dedicarsi seriamente alla sua band. Chissà quanto avrebbe dovuto aspettare prima di poterlo abbracciare nuovamente.
<< Su su honey. Ti prometto che la prossima volta che passo di qua ti porto un bel regalino e potremo divertirci assieme tutto il tempo che vorrai. Ok?>>
<< Promesso? Guarda che sarà un tempo moooooolto lungo>>
<< Promesso>> e si baciarono.
<< Piccioncini sono già in ritardo! Dai Violet che devo passare da te a prendere le cose che ho lasciato! Muoversi! Allora Mikey ci vediamo mercoledì eh! Vedi di non paccare! Ciao!>>
<< Chiamami stasera Gee!>>
<< Ovviamente!>>
 Lily si stava già dileguando trascinando con sé la povera Violet che ancora si sbracciava per salutare il suo uomo. Anche io avevo lasciato a casa sua il necessario che mi ero portata per passare la notte lì, dunque mi voltai in procinto di seguire le mie amiche, quando sentii alle mie spalle qualcuno pronunciare il mio nome e mi fermai.
<< Scusami Sunlit! Puoi aspettare un secondo? Dovrei chiederti una cosa>>  
<< Si certo, dimmi pure.>> doveva chiedermi qualcosa? Mikey? Cosa potevo mai dirgli io che potesse interessarlo? Oddio che imbarazzo. Non avrà mica pensato di chiedermi di uscire con lui??  Oddio!
<< Ecco…>> non posso crederci <> ci siamo << ti spiacerebbe…darmi l’indirizzo della sala prove di tuo fratello? >>
<< La sala prove? Ah…si…certo >> e te pareva…sembrava troppo bello per essere vero.
 << Scusa sai ma non ho proprio idea di dove sia >>
<< Oh ma figurati. Tra l’altro dovrei avere…uhm…Ecco tieni, è un bigliettino da visita. C’è scritto tutto lì sopra. Comunque è facile da raggiungere non preoccuparti. >>
<< D’accordo. Grazie mille. Ci vediamo mercoledì allora…>>
<< Sunlit muoviti!! Guarda che ti lasciamo indietro!!>> che amiche carine…
<< Eh eh richiamata all’ordine?>>
<< A quanto pare…beh…ci vediamo…>>
Mi affrettai a raggiungere le due tiranne che avevano interrotto la mia prima vera conversazione con l’uomo dei miei sogni. Accidenti. Non avrei mai pensato potesse essere ancora più carino visto così da vicino. Quando ha sorriso poi… ma davvero avevo creduto anche solo per un istante che un ragazzo come lui potesse voler uscire con una come me? Uff…cara la mia Sunny…da oggi in poi niente più viaggi mentali!

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


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Midnight

Capitolo 4


Corro…Corro più veloce che posso...Sento le gambe pesanti, il respiro affannato…Vorrei poter scappare in un luogo deserto, sperduto chissà dove…Un luogo che lui non possa trovare…Ma non ne conosco nessuno.
Non ho possibilità di fuga. Sento che è sempre più vicino…Mi tremano le gambe…Sono allo stremo delle forze…Lo sento…Sta arrivando…Concentro tutte le mie energie nell’ultimo scatto veloce che il mio corpo riesce concedermi, quando improvvisamente mi sento afferrare per un braccio.
È troppo tardi.  
Vengo scaraventata a terra. Qualcosa di pesante mi piomba addosso, immobilizzandomi.
Sento che è la fine. Non posso scappare. Il suo respiro mi sfiora la pelle. Non mi resta che una possibilità. Con tutta la poca forza che mi è rimasta prendo un gran respiro e…

 

 
Mi svegliai di soprassalto, confusa.
Lo stesso sogno.
Da quando avevo passato la notte a casa di Violet non avevo fatto altro che quell’orribile incubo. Potevo ancora sentire l’ansia e l’agitazione pervadermi il corpo.
Tutta colpa del loro cavolo di film!
Ancora mezza addormentata allungai la mano verso il comodino e afferrai la sveglia.
Erano le 8.30h. Troppo presto. Non avevo voglia di alzarmi, ma ancor minore era la voglia di tornare a dormire rischiando di continuare il fantastico sogno da dove l’avevo interrotto, così scesi dal letto e mi diressi in bagno.
Avevo davvero un aspetto orribile. Non che fosse una novità, però ultimamente avevo dormito pochissimo il che cominciava a farsi notare. 
Mi diedi una spazzolata veloce ai denti e andai in salotto.
Lindsay era già uscita. Mi aveva lasciato il solito bigliettino di raccomandazioni attaccato al frigorifero. Che sorella apprensiva. E dire che aveva solo due anni più di me.
Mancavano ancora tre ore abbondanti all’inizio del mio turno al lavoro, quindi afferrai una merendina e mi spaparanzai sul divano a guardare un po’ di tv.
Zap. Zap. Zap.
Figurarsi se alle 9 del mattino dessero qualcosa d’interessante.
Mi arresi su un canale che mandava in onda una delle solite telenovele viste e riviste. Sembrava si trattasse di un thriller. Una donna era accusata di aver ucciso il fidanzato in seguito ad un attacco di gelosia, ma la polizia non riusciva a trovare le prove che potessero incastrarla. Che palle. La solita storia. Chiusi gli occhi per un istante. Un istante che probabilmente doveva essere durato più di quanto avessi potuto immaginare, considerando che quando aprii gli occhi il telefilm era già finito.
Guardai l’ora. Le 11.40.
Feci uno scatto veloce giù dal divano e mi diressi in camera da letto.
Mi infilai i primi jeans che mi capitarono in mano, una maglietta con disegnata una piccole scimmietta a cavallo di una scopa, una felpa a righe e il mio vecchio paio di all star nere, dopodichè tornai in bagno. Dopo un milione di pettinature provate optai per un paio i treccine. I miei poveri capelli avevano proprio bisogno di una sistemata. Ormai erano diventati di un colore più vicino all’arancione che al rosso, senza contare l’evidente ricrescita che si faceva strada.
Spruzzata di lacca, veloce lavata di denti e mi dileguai dall’appartamento.

 

 
Al negozio di cd mi stavo annoiando in modo devastante.
Solitamente non era così. Questa volta invece il tempo sembrava non passasse più. Avevo cominciato il turno da più di due ore e ancora neanche l’ombra di un cliente. Che palle. Considerando che avevo già sistemato i nuovi arrivi decisi di fare l’unica cosa che mi avrebbe impedito di buttarmi a terra a dormire: disegnare.
Presi il mio blocco da disegno, gomma, matita e mi sedetti comodamente dietro la cassa.
Cominciai ad abbozzare qualcosa.
Disegnare era una delle poche cose che mi piacesse fare veramente e che fossi in grado di fare in modo abbastanza soddisfacente. Soprattutto se si trattava di fumetti. La mia passione per il disegno fumettistico andava ben oltre quella che avevo per la musica. Era praticamente innata. Per quanto mi fosse possibile ricordare non c’era stato giorno nella mia infanzia in cui non fossi stata attaccata alla tv a guardare qualche seria animata o intenta a scarabocchiare. Avevo ormai da tempo perso il conto di tutte le storie illustrate che avevo cominciato ma mai concluso.
Mentre ero intenta a pasticciare un po’ il foglio qualcuno fece il suo ingresso nel negozio.
<< Ehi Sunny! Bel modo di lavorare! Quasi quasi vado a lamentarmi col capo per la tua mancanza di professionalità >>
<< Oh mi scusi madame. Credo abbia sbagliato negozio. La simpatia la vendono allo spaccio dietro l’angolo >>
<< Ah ah buona questa. Mi sa tanto che protesterò anche per la maleducazione del personale >>
<< Come meglio credi. Piuttosto, che ci fai da queste parti Violet? Se non sbaglio alle prove mancano più o meno tre ore. Qual buon vento ti porta nel mio umile covo?>>
<< Sono in giro a fare shopping con Gerard. Dato che questa sera ci sarà la prima prova della band con Mikey ha deciso di accompagnare il fratello. Ed io ovviamente ne ho approfittato per fargli mantenere la promessa della scorsa settimana>> nell’affermare ciò sfoderò il suo sorriso a 32 denti. Che donna.
<< Uh capisco. Ma dove l’hai lasciato il poveretto? Non dirmi che non ha resistito ai ritmi del tuo folle shopping selvaggio ed è scappato! Anzi no, magari è morto schiacciato sotto una montagna di pacchi e pacchettini >>
<< Eh, mi spiace deluderti ma si è semplicemente fermato al bar qui a fianco a comprare le sigarette. Dovrebbe arrivare a >> non ebbe il tempo di terminare la frase che la porta alle sue spalle si spalancò lasciando entrare il ragazzo tanto atteso.
<< Oh eccolo qui il mio uomo! Ci stavamo giusto chiedendo che fine avessi fatto>> gridò Violet, lanciandoglisi praticamente addosso.
Il poveretto era davvero sommerso di borse e pacchetti vari, il che però non sembrava infastidirlo particolarmente.
<< Uhm…carino questo posto Sunlit. Non pensavo lavorassi in un negozietto di musica. Anzi, per essere sincero non pensavo nemmeno lavorassi. Quando Violet me l’ha detto non so perché ma sono rimasto sorpreso.>> sorpreso? E perché mai? Avevo forse l’aria di essere una “figlia di papà”?
<< Ah beh. Sai com’è. Non è propriamente la fonte di guadagno che speravo di avere ma non è male come lavoro. E poi si deve pur sopravvivere in qualche modo no?>>
<< Certo capisco…e dimmi allora, quale sarebbe questa “fonte di guadagno” che vorresti?>>
<< Ah beh…a dire il vero a me piace molto disegnare…fumetti…così…>>
<< Fumetti? Davvero? Pensa che anche a >>
<< Gee dai si sta facendo tardi! Ci sono ancora un sacco di cose che devo comperare prima di andare in sala prove. Potete anche parlare un’altra volta dei vostri hobby >>
<< Scusa darling. Beh Sun ci vediamo stasera.>>
<< Certo. Ciau ciau V>> salutai i due che si allontanarono a passo fin troppo accelerato, dopodichè diedi uno sguardo veloce all’orologio.
Ancora due ore. Due ore e l’avrei rivisto. Cercai di non pensarci e tornai a scarabocchiare sul mio block notes…

 

 
Quando arrivai erano già tutti là.
Lily stava chiacchierando con Violet, mentre Mikey, appoggiato al muro accanto alla porta d’ingresso, sembrava impegnato in un’intensa conversazione con il fratello.
<< Oh Sunny! Finalmente sei arrivata!>> fu Lily la prima ad accorgersi del mio arrivo. Gli altri alzarono lo sguardo su di me di conseguenza. Anche lui.
<< Ciao. Scusate il ritardo. Allora? Entriamo?>>
<< Direi di si. Mi si stava gelando il fondoschiena a stare qua fuori>> Violet era una ragazza parecchio freddolosa. Neppure io amavo molto il freddo, ma lei ne era decisamente “allergica”.
Uno alla volta ci dirigemmo dunque all’interno della sala prove, dove come al solito trovai mio fratello
gironzolare qua e là.
<< Sunn! Eccoti qui! Ti ho tenuto libera la sala migliore…come sempre del resto>>
<< Thank you brother. Ci vediamo dopo>>
<< Fai la brava eh!>>
<< Non ti preoccupare Deniel la teniamo d’occhio noi>> intervenne Lily.
<< Ah ah ah grazie ragazze, se non ci foste voi…>>
<< Grazie eh! Ma cosa vuoi che combino? Anche volendo sei praticamente a tre metri da me…tzè…fratello scemo>>
<< Non si può mai sapere. Rimbambita come sei…>>
<< Uffa…non è vero…>> protestai a voce così bassa che dubito qualcuno mi avesse sentita.
Continuai a sentire le risatine di mio fratello finchè non varcai la soglia della stanzetta insonorizzata.
Finalmente un po’ di pace.
<< Certo che tuo fratello Deniel diventa sempre più carino ogni volta che lo vedo. Sicura che abbia la ragazza?>>
<< Purtroppo così pare. Stai sicura però che se mai tornerà single sarai la prima persona che avviserò!>>
<< Guarda che ci conto eh!>> com’era facilmente intuibile Lily si era presa una cotta per mio fratello maggiore. In effetti nonostante fosse uno stupido di prima classe era davvero parecchio carino.
Gran parte del suo fascino la doveva anche alla sua voce. Saresti rimasto a sentirlo cantare per ore.
Peccato non abbia ereditato i geni del canto da lui.
<< Bene. Che dite? Cominciamo?>>
Gerard si era già messo comodo sui divanetti a lato della porta e Mikey aveva cominciato a strimpellare qualche accordo di basso.
<< Non vedo perché aspettare.>>
Mi diressi alla batteria, tirai fuori le mie bacchette e cominciai a fare una delle cose più stancanti e al tempo stesso rilassanti che avessi mai imparato a fare: suonare.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Finalmente sono riuscita a caricare il capitolo 4..spero vi piaccia...ringrazio come sempre i lettori e soprattutto le ragazze che mi hanno recensito..vi ringrazio un sacco per i complimenti!^^ stay metal! bex

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Capitolo 5
*** capitolo 5 ***


midnight5

Midnight

Capitolo 5


<< La prossima settimaaaana?????>>
Lily, Violet ed io eravamo letteralmente rimaste a bocca aperta. Mai ci saremmo aspettate una notizia come quella. O quanto meno mai ce la saremmo aspettata arrivare così presto.
Da quando avevamo cominciato attivamente la prove della band con Mikey al nostro seguito era passato poco meno di un mese. Tuttavia si era già integrato perfettamente. Ascoltandoci suonare nessuno avrebbe pensato che il bassista si fosse unito a noi da un lasso di tempo così breve. Eppure era così, e la notizia che Mikey ci diede quel giorno, notizia che in una situazione normale ci avrebbe mandate con l’entusiasmo alle stelle, ci riempì invece di preoccupazione.
<< Senti Mik non ti sembra sia un po’ troppo presto?>>
<< Non direi. In fondo ce la caviamo benone non credete? Perché aspettare?>>
<< Infatti. Non vedo perché no...è da una vita che aspettavamo un’occasione del genere. Io dico di provare>>
<< Si va beh, tu Lily non fai proprio testo. Fosse stato per te ci saremmo dovute esibire live già dalla prima giornata in sala prove, due anni fa. Secondo me ha ragione Sunny. Dovremmo aspettare ancora un po’>>
<< Oddio se Violet mi da ragione allora significa che ho detto una cazzata. Ragazzi, suoniamo>>
Mikey e Lily ridacchiarono della mia uscita, mentre Violet mi perforò con una delle sue amorevoli occhiatacce. Che novità.
<< Eddai V lo sai che in realtà ti amo>>
<< Già lo so. Altrimenti a quest’ora non credo saresti ancora viva>> che fortuna…
<< Parlando seriamente>> intervenne nuovamente Mikey << se non ve la sentite non importa, posso chiamare il proprietario del locale e disdire. Mi spiacerebbe rinunciare ad un’occasione così, lo ammetto, però non sono certo io a dovervi obbligare a>>
<< Ok Mik, abbiamo capito.>> lo interruppe improvvisamente Violet, rivolgendo successivamente lo sguardo verso me e Lily. << ragazze?>>
La bionda dagli occhi azzurri non esitò un istante a parlare. << Mi sembra ovvio! Io ci sto>>
<< Sunlit?>>
Sinceramente non sapevo cosa pensare. Forse era davvero troppo presto. Forse sarebbe stato meglio continuare con le prove ancora per un po’. Va bene che ci esercitavamo da tantissimo tempo, però avevamo cambiato bassista da così poco. Forse avremmo dovuto aspettare. Forse. O magari no. Se Mikey era sicuro che potessimo farcela perché non provare? In fondo cos’avevamo da perdere?
<< Suoniamo>>

 

 

 

 Il giorno del nostro primo concerto arrivò in un baleno.
Ci saremmo esibiti al Sir Lifford, un locale alternativo leggermente fuori città che spesso organizzava serate per permettere ai gruppi emergenti di farsi conoscere. Quella sera assieme a noi avrebbero suonato altre quattro band. Non stavamo più nella pelle.

 << Ehilà Sunlit!>>
L’improvviso irrompere di quella voce poco familiare nel silenzio del negozio mi fece quasi sobbalzare. Per un pelo non feci cadere a terra i cd che stavo sistemando. Mi voltai piano, con aria interrogativa, e quasi tirai un sospiro di sollievo nel riconoscere il ragazzo che mi trovai di fronte.
<< Oh ciao Jake! Mamma mia mi hai fatto prendere un colpo >>
<< Ahahahah scusa scusa. Forse non avrei dovuto saltarti alle spalle così all’improvviso eh?>>
<< Eh eh direi di no… ma che ci fai qui? Oggi non è il tuo giorno libero?>>
<< Sono venuto a darti una mano. Mio fratello mi ha detto che avevi chiesto un permesso per staccare prima quindi…diciamo che le sue parole sono più o meno state “ và e aiutala a sistemare, così ve la sbrogliate prima e puoi fare la chiusura tu al suo posto.” Già già>>
<< Ah cavoli. Dunque è colpa mia eh? Mi spiace>>
<< Figurati, tanto non avevo nulla da fare>>
<< Si ma>> non riuscii a terminare la frase. Jake mi aveva afferrato le guance e aveva iniziato a tirarmele facendo fare delle strane smorfie alla mia bocca.
<< Na na na. Se proprio ti devi sentire in colpa, direi che invece di piagnucolare è meglio se cerchi di sdebitarti in qualche modo. Ad esempio offrendomi alla prima occasione un bel gelato in quel posticino carino dietro l’angolo. Mi hanno detto che fanno dei dolcetti che sono la fine del mondo>>
<< Ha hene ha adehho hi laheresti le guanhe? Fai hale>>
<< Ahahahah scusa scusa>>
Finalmente lasciò la presa e sentii le fitte di dolore affievolirsi un po’,ma non sparire completamente. Quel ragazzo aveva una stretta micidiale. Guardandomi, mentre mi strofinavo la faccia, fece uno dei suoi soliti sorrisini contagiosi ai quali non riuscivo, o meglio, non potevo non contraccambiare.
Jake era il fratello minore del proprietario del posto in cui lavoravo, ovvero del mio capo. Era con lui che dividevo i turni al negozio quindi non capitava molto spesso che ci incontrassimo. Tuttavia avevamo instaurato un rapporto di grande complicità. Mi piaceva davvero un sacco scherzare con Jake. Avevamo tantissime cose in comune, a partire dai gusti musicali fino anche la passione per i fumetti. E poi lui aveva sempre un’aria così spensierata e gioiosa che non si poteva non affezionarglicisi.
Spesso dimenticavo che avesse 2 anni più di me. In altezza mi superava di almeno una spanna, è vero, ma aveva un carattere troppo e allegro e quasi infantile per sembrare lui il più adulto dei due. Non che la sottoscritta sembrasse adulta, anzi. In ogni caso non si poteva negare fosse un ragazzo decisamente carino. Capelli neri, spettinati, con un ciuffo che gli copriva per metà l’occhio sinistro, carnagione leggermente più chiara di quella dei suoi coetanei e due occhi verde acceso che erano davvero capaci d’incantare chi li osservava.
Quando lo vidi per la prima volta furono proprio i suoi occhi la prima cosa che mi colpì.
<< Forza Sun>> mi richiamò all’ordine il ragazzo << passami quei cd che li sistemo io. Non vorrei che finissi col romperli davvero. Poi chi lo sente mio fratello? Ah ah>>
<< Spiritoso. Guarda che prima è stata esclusivamente colpa tua. E poi non credo che possano rompersi a causa di una piccola caduta da poco più di un metro d’altezza…>>
<< Ah ah ah te la senti davvero di rischiare?>> mi chiese lui con un’espressione mezza dubbiosa e quasi sarcastica che mi fece subito pensare a suo fratello e alla sua probabile reazione di fronte ad un piccolo incidente come quello che si sarebbe potuto verificare.
<< Ehm…Forse è meglio se li sistemi tu>> risposi, abbozzando un sorrisino e allungando la mano verso il mio interlocutore.
<< Ah ah ah ottima scelta>> afferrò i cd e cominciò a sistemarli negli scaffali più alti.
Rimanemmo così in silenzio per alcuni minuti. Io gli passavo i cd. Lui li metteva al loro posto.
Dovevo ammettere che era davvero più piacevole lavorare in due. Metà della fatica e doppio del divertimento.
<< Allora è questa sera eh?>> mi domandò improvvisamente Jake spezzando il silenzio.
<< Il grande debutto intendo… >>
<< Uh si…così pare…>> risposi con un filo di voce.
<< Che c’è? Non dirmi che non sei elettrizzata all’idea di esibirti finalmente in un locale con la tua band! >>
<< Certo che sono elettrizzata! Anzi, forse è proprio questo il problema. Sono troppo agitata! Cioè, sono sicurissima che andrà benone. Ci siamo esercitate così tanto…però…>>
<< Però?>>
Non sapevo come continuare. Non volevo dirgli che ero preoccupata all’idea che se avessimo fallito, forse Mikey ci avrebbe ripensato e magari avrebbe deciso di lasciarci per seguire suo fratello. Era un’idea stupida. Lo sapevo. Eppure l’idea di perdere Mikey ora che lo avevo così vicino non mi piaceva affatto. Non potevo dirglielo. Non volevo dirglielo.
<< Però un bel niente! Ce la metteremo tutta come sempre! E se il pubblico non apprezzerà il problema sarà solo del loro scarso buon gusto musicale!>>
<< Ah ah ah grande Sunlit! Così si fa! Tira fuori l’animo di un vero batterista! Lo zio Dave sarà fiero di te!>>
<< Ah ah ah ah ah che idiota che sei! Comunque non c’è dubbio che non appena il mio adorato Dave avrà occasione di ascoltare un mio assolo di batteria rimarrà così affascinato che, prima di tutto mi supplicherà di entrare a far parte di Foo Fighters, il che non mi dispiacerebbe affatto anche se mi farebbe sentire leggermente in colpa nei confronti di Taylor… senso di colpa che comunque conterei di eliminare nel giro di qualche settimana. Ma la proposta più allettante che il signor Grohl mi farà dopo esser stato stregato dalle mie capacità con le bacchette sarà >>
<< Invitarti al ristorante giapponese?>> scoppiammo entrambi in una fragorosa risata.
<< Ah ah cretino. Ovviamente volevo dire che mi chiederà di sposarlo! Così potremo finalmente vivere felici e contenti per sempre >>
<< Secondo me è più probabile che ti inviti al ristorante giapponese…Una bella sfida a chi riesce a mangiare più sushi con le bacchette senza far cadere neanche un chicco di riso! Ah ah chi non vorrebbe farlo?>>
<< Ah ah ah ah oddio…davvero… certe volte mi chiedo se sia possibile essere più scemi>>
<< Ehi ragazzina! Quest’oggi mi stai insultando un po’ troppo direi! Dovresti portare più rispetto ad un ragazzo più grande di te! Ti meriti una punizione! Tò!>> e mi diede uno buffetto sulla testa.
<< Ah ah mi perdoni signore non lo farò più >> gli risposi massaggiandomi il punto in cui mi aveva colpita.
Ci guardammo fissi per un secondo e scoppiammo nuovamente a ridere.
In quel momento sentimmo entrare qualcuno nel negozio. Ci voltammo entrambi per accogliere il cliente e il sorriso da ebete che fino a due secondi prima avevo stampato sulla faccia, lasciò il posto ad un’espressione di completa sorpresa. In quel momento, la persona che varcò la soglia del negozio fu probabilmente l’ultima persona che mi sarei aspettata di vedere.
<< M-Mikey! >>
<< Sunlit…>>
<< Che…che sorpresa vederti! Cosa fai da queste parti?>>
<< Ad essere sincero niente di particolare. Stavo gironzolando in attesa che qualcosa d’interessante colpisse la mia attenzione, quando mi sono ricordato che Gerard mi aveva accennato al fatto che lavoravi in negozietto di musica niente male, così ho pensato di approfittarne per fare un salto a vedere.>>
<< Oh capisco. Beh meno male. Temevo fosse successo qualche imprevisto riguardo il concerto di sta sera.>>
<< Oh No. Non ti preoccupare. Tutto confermato>>
<< Ehm Sunny, questo ragazzo è un tuo amico?>> per un attimo avevo quasi dimenticato di non essere da sola nel negozio con Mikey. Chissà perché, ma quando mi trovavo con lui tutto il resto passava in secondo piano.
<< Oh Jake! Si, scusami è vero, non vi ho ancora presentati. Lui è Michael Way, il nuovo bassista della nostra band, mentre questo qui è Jake Judd, il fratello minore del mio capo, nonché mio compagno di schiavitù>>
<< Ah ah ah addirittura “schiavitù”? Se vuoi posso discuterne con mio fratello e vedere di alleggerirti un po’ il lavoro…sarei proprio curioso di sapere cosa ne pensa…>>
<< Oh dio ti prego no! Per quanto possa volergli bene tuo fratello sa essere davvero terribile! Sarebbe capace di torturarmi! Non dirgli niente ti prego!>>
<< Ahahahahah hai ragione. Vabbè dai, vorrà dire doppio gelato ok?>>
<< E sia…>> mi arresi io ed entrambi scoppiammo a ridere.
<< Senti Sunlit>> ci interruppe Mikey con il suo solito tono gentilissimo. << A che ora stacchi oggi?>>
<< A che ora? Beh…>> guardai l’orologio. Mancava un quarto alle 18.
<< Solitamente il venerdì faccio chiusura, però oggi…>> e rivolsi lo sguardo al ragazzo che mi stava di fianco.
<< Va bene Sunny, ho capito. Se vuoi puoi già andartene, tanto qui me la posso cavare anche da solo. E poi avevi comunque intenzione di uscire un po’ prima no?>>
<< Dici davvero Jake? Sei un tesoro! Grazie! Di gelati te ne offro tre! Anzi, ti compro l’intera gelateria!>>
<< Adesso non esagerare! Vuoi forse farmi morire per una congestione?>> scoppiammo entrambi a ridere e anche Mikey sembro accompagnare la nostra espressione d’ilarità.
<< Bene, quindi smetti adesso il tuo turno?>> mi chiese il ragazzo ancora sulla soglia della porta.
<< Direi di si…ma…Ti serve per caso qualcosa?>> domandai con un tono di voce leggermente tremolante.
Mikey si portò allora una mano alla testa. Sembrava quasi imbarazzato. Non ne capivo il motivo.
<< Beh, effettivamente ci sarebbe una cosa di cui vorrei parlarti. È un problema se ti accompagno a casa? Così possiamo parlare strada facendo…>> un problema??? Passeggiare con il ragazzo dei miei sogni???
<< N-no no figurati. Va benissimo>>
<< Perfetto. Allora ti aspetto fuori.>> rispose, voltandosi poi verso il ragazzo alla mia sinistra.
<< Michael giusto?>> lo precedette Jake << Beh, in bocca al lupo per stasera.>>
<< Grazie. Ci vediamo >> lo salutò lui, uscendo velocemente dal negozio.
<< Bene, allora vado a prendere le mie cose. Grazie ancora per l’aiuto J >>
<< Figurati. Metticela tutta mi raccomando!>> mi salutò Jake, scompigliandomi per bene i capelli.
Ridacchiando mi diressi nel retro del negozio, raccolsi in fretta la borsa e tutte le mie cianfrusaglie e mi diressi all’uscita con un sorriso enorme stampato sulla faccia..

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Mi piace molto questo capitolo =) spero piaccia anche a voi.. per il personaggio di Jake mi sa che involontariamente mi sto ispirando un po’ troppo a Jacob Black XP ( chi sa di cosa parlo..) comunque ringrazio PRINZESSCHEN per la recensione al capitolo 4…anche io amo Mikey alla follia XD e

conosco eccome Nana Osaki!sono una super appassionata di manga ^o^ comunque l’ispirazione è del tutto involontaria XP per quanto riguarda il libro “per sempre giovane” non l’ho mai sentito ^_^” eh ehm..comunque grazie di tutto!

Stay metal!

bex

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Capitolo 6
*** capitolo 6 ***


midnight6 MIDNIGHT
capitolo 6



Mikey mi stava aspettando seduto su una panchina davanti al negozio di cd.
Vedere come si spostava i capelli che a causa del vento gli coprivano il volto, mi fece aumentare il battito cardiaco. Era davvero bellissimo.
Quando si accorse che ero uscita dal negozio mi fece un cenno con la mano e mi sorrise. In risposta lo salutai anch’io con un sorriso e mi avvicinai a lui. Quasi mi tremavano le gambe.
<< Bene >> mi disse alzandosi dalla panchina <<…se non sbaglio l’appartamento in cui vivi dovrebbe trovarsi…da qualche parte vicino il parco giochi?>> chiese, indicando un punto non ben definito in lontananza.
<< Già.>> risposi io << Non è molto lontano da qui. Giusto un paio di chilometri…almeno credo>>
<< “Almeno credo”? ah ah ma scusa, non dirmi che non sai dov’è casa tua?>>
<< Certo che lo so, semplicemente non sono molto brava con…“le distanze”. Comunque nel giro di mezz’ora ci si arriva>> 
<< Uhm d’accordo. Ho capito.>> rispose, sembrando quasi sul punto di scoppiare a ridere.
<< Dunque…>> proseguì << che dici…andiamo?>>
Acconsentii con un cenno della testa ed entrambi ci incamminammo verso il mio appartamento.
Passeggiammo in silenzio per diversi minuti, uno a fianco all’altro, il che non mi dispiaceva per niente.
Faceva leggermente più freddo del solito quel giorno, quindi se potevo risparmiare il fiato per scaldarmi occasionalmente le mani, non parlare era un sacrificio accettabile. Senza contare il fatto che non avevo la più pallida idea di cosa dire. Già mi sembrava surreale camminare da sola al fianco del ragazzo più bello che avessi mai incontrato…Avere addirittura  una conversazione amichevole con lui mi sembrava troppo.
Tuttavia, una parte di me desiderava che quella condizione di troppa quiete cessasse. Non ero mai stata brava a sopportare la tensione che mi creavano i momenti di prolungato silenzio e dio solo sapeva quanto ancora avrei potuto resistere prima di scoppiare e sparare chissà quale cavolata.
Fortunosamente fu Mikey il primo dei due a cedere.
<< Sunlit, hai freddo?>> mi chiese d’un tratto, sorprendendomi. Probabilmente doveva aver notato che cercavo in tutti i modi di scaldarmi le mani.
<< Mi dispiace…forse non ho scelto la giornata migliore per farti tornare a casa a piedi, eh?>>
<< Ma no figurati. Quando al lavoro faccio turno al mattino torno sempre a piedi. Non mi dispiace camminare…e poi al freddo ci sono abituata.>>
<< Mah…se lo dici tu >> rispose, con un tono decisamente poco convinto <<…per sicurezza però…>> con la coda dell’occhio lo vidi allungare la mano destra a stringere la mia. Il contatto con la sua pelle mi mozzò il fiato. D’improvviso mi sentii avvampare. Era così caldo. O forse lo sembrava semplicemente perché qualunque cosa in quel momento lo sarebbe stata più delle mie mani.
<< Cavoli! Ma sei sicura di essere ancora viva? Sembri congelata! E dire che non è che faccia freddissimo...devo iniziare a preoccuparmi di cercare un nuovo batterista per l’inverno?>>
<< Nuovo batterista? E perché?>>
<< Beh semplicemente per il fatto che se adesso stai messa così, quando scenderemo sotto 0 probabilmente ti si iberneranno le mani e dubito tu possa suonare con dei ghiacciolini al posto delle dita>>
Ebbi qualche istante di esitazione, poi scoppiai a ridere. Ma come gli era venuta in mente una cosa del genere?
<< Tranquillo, le mie mani sono immuni a qualsiasi tipo di congelamento. Ho semplicemente il corpo un po’ più freddo di una persona normale…>>
<< Solo un po’?>> mi chiese lui alzando un sopracciglio.
<< Ok. Ho il corpo nettamente più freddo di un comune essere umano>>
Ridacchiammo entrambi e continuammo a camminare senza sciogliere la stretta che univa le nostre mani. Era davvero una sensazione piacevole.

 

Giungemmo a destinazione decisamente più in fretta di quanto avessi desiderato.
Per la prima volta mi pentii di essermi trasferita in un appartamento così vicino al posto in cui lavoravo. Se solo fossi rimasta a vivere nella casa dei miei genitori…
<< Ehm…Siamo arrivati.>> lo avvisai << Io vivo nella palazzina lì avanti>>
<< Di già? Abbiamo fatto presto eh?>>
Risposi abbozzando un mezzo sorriso. Non poteva neanche immaginare quanto in quel momento desiderassi vivere almeno 10 chilometri più lontano.
<< Senti Sunny…te l’avevo già accennato al negozio, ricordi? C’è una cosa che vorrei chiederti >>
Mi sorprese sentirlo pronunciare il mio nome in modo così confidenziale. Non lo faceva praticamente mai. Ma ancor più di quello, a sbalordirmi maggiormente fu il fatto che, nel pronunciare quella frase, strinse la mia mano ancora più forte. Mi fece venire la pelle d’oca.
Se non ero mai stata brava a sopportare i momenti di tensione, ancor meno lo ero nel reggere uno scambio di sguardi con qualcuno. Dopo circa tre secondi volgevo automaticamente il volto verso qualcos’altro.
In quell’istante, sentire gli occhi d Mikey puntati su di me mi mise terribilmente in imbarazzo. Non sapevo cosa dire.
<< Ecco, per caso…cioè…sei libera di non rispondere se non vuoi…però>>
<< Suuuuun! >>
Sobbalzammo entrambi nel sentir gridare a quel modo il mio nome.
Istintivamente lasciai andare la sua mano e mi voltai. Con grande sorpresa, dietro di me notai le mie due migliori amiche avvicinarsi a passi velocissimi.
<< Vio->> Stonk.
Non riuscii a finire la frase perché venni immancabilmente colpita da uno dei coppini più devastanti che avessi mai ricevuto.
<< Scimmia! Perché cavolo non rispondi al cellulare? Siamo venute a prenderti al lavoro come d’accordo ma ovviamente non ti abbiamo trovata. Potevi dircelo che saresti uscita prima!>>
<< Oh mio dio Violet! Ma sei scema?? Mi hai spaccato il cranio!>>
<< Esagerata…>>
<< Esagerata un corno…Ahia…>> mugolai massaggiandomi la testa.
<< Scusate ragazze, è stata colpa mia. Sono passato al negozio e l’ho praticamente rapita. Non prendetevela con lei >> rapita da Mikey…che idea allettante.
<< Ah capisco. Ecco spiegata la tua presenza qui…>> intervenne Lily, con una strana espressione sul volto, a metà tra sollievo e preoccupazione.
<< Va bene, ma ciò non toglie il fatto che potevi avvisarci!>>
<< Mi dispiace ok? Me ne sono dimenticata...>> e come avrei potuto ricordarmene con il ragazzo dei miei sogni al mio fianco? 
<< Comunque al cellulare non mi sembra che >> frugai nella borsa alla ricerca del mio telefonino e lo tirai fuori.
<< Ehm...non lo avevo acceso…>> Stonk! Altro colpo ricevuto.
<< La solita idiota >> commentò Violet con il suo solito tono amorevole.
<< Beh, comunque sia adesso siamo qua, quindi…ci prepariamo? Non voglio perdere altro tempo prezioso bisticciando >>  Lily,come al solito, non stava più nella pelle.
Quella sera ci sarebbe stato il nostro primo vero live ed io e le mie amiche ci eravamo accordate per prepararci insieme al grande evento. Vestiti, trucco…cose da ragazze insomma.
<< A questo punto vi saluto.>> concluse Mikey con un’aria leggermente combattuta.
<< Passo a prendervi per le 20.00h a casa di Violet ok?>>
<< Ok. Ci vediamo dopo. Mi raccomando, fatti bello eh! O sfigurerai troppo confronto a noi!>> Autostima di Violet: 110%
<< Ah ah d’accordo…d’accordo…a dopo allora>>
Mikey si voltò intenzionato ad andarsene. Quasi istintivamente, lo fermai.
<< Ehm…Mikey >> rispose al mio richiamo guardandomi fisso negli occhi. Com’era prevedibile iniziai a farfugliare qualcosa d’incomprensibile, totalmente vittima dell’imbarazzo più totale.
<< Ecco…cioè…praticamente…riguardo il discorso…si insomma…quello che volevi…>>
<< Uh si “quella cosa” di cui volevo parlarti…>> intervenne lui con aria pensierosa << non ti preoccupare, non è niente di così urgente. Ne parliamo un’altra volta ok? Concentrati piuttosto sul live di questa sera.>> concluse, sfoderando un sorriso che mi impedì di respirare per alcuni, decisamente troppi, secondi. << Ci vediamo dopo>> e si allontanò.
<< Allora? Entriamo?>> Lily mi riportò alla realtà. Non c’era tempo per perdersi in chissà quale viaggio mentale. Ancora poche ore e ci sarebbe stato il nostro debutto ufficiale. Dovevamo prepararci.
Tirai dunque prontamente fuori dalla borsa le chiavi dell’appartamento e ci fiondammo nella mia stanza. Ancora poche ore…

 

 

 

 

 

 

 

 

Rieccomi con un nuovo capitolo!!^___^  finalmente un piccolo momento d'intimità col mio dolce Mikey <3 se solo non fossero arrivate le sue amiche forse Sunlit avrebbe scoperto qualcosa di moooolto interessante XD
dunque dunque...
PRINZESSCHEN grazie millissime per la recensione al capitolo 5!!per scoprire cosa il piccolo Way vuole dire alla nostra protagonista dovrai attendere ancora un pochino ^___^ eh eh speo ti sia piaciuto anche questo capitolo...non vedo l'ora di far tornare in scena Jake <3 a prestissimo!!
_SORY_  ah ah visto che finalmente si suona??? in sto capitolo mi maltratti come al solito...sigh -___- .nel prossimo però potrai vedere un grande elogio alla tua gnoccaggine XD
stay meatl!
bex

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


Midnight 7

Midnight

Capitolo 7

Corro…Corro…Corro più veloce che posso…Vorrei poter scappare chissà dove, in un qualsiasi luogo lontano da qui. Ma lo so… Non ho possibilità di fuga. Sento che è sempre più vicino…Mi tremano le gambe…Sono allo stremo delle forze…Lo sento…Sta arrivando…Concentro tutte le mie energie nell’ultimo scatto veloce che il mio corpo riesce concedermi, quando improvvisamente mi sento afferrare per un braccio. Vorrei urlare, ma non mi esce la voce.
È troppo tardi. 
Vengo scaraventata a terra. Qualcosa di pesante mi piomba addosso, immobilizzandomi.
Sento che è la fine. Non posso scappare. Il suo respiro mi sfiora la pelle. Non mi resta che una possibilità. Con tutta la poca forza che mi è rimasta provo a dargli uno strattone, riuscendo così a girarmi a pancia in su e portando inevitabilmente il mio volto ad incontrare il suo.
Mi si ferma il respiro.
Quello che fino ad ora era stato un incubo terribile, sembra essersi trasformato improvvisamente in un sogno bellissimo. Bellissimo almeno quanto lui.
Mikey.

 

 

 Mi svegliai.
Contrariamente alle ultime volte in cui mi ero ridestata da quel solito incubo angosciante, non ero affatto scossa ed agitata. Questa volta mi sentivo piuttosto…rilassata?
Avevo un leggero mal di testa, tuttavia mi sentivo come in Paradiso. Non ne capivo il motivo, eppure il mio letto, le mie coperte, non mi erano mai sembrati così soffici e accoglienti. Il cuscino poi, decisamente più morbido di quanto ricordassi, aveva un profumo che mi faceva davvero sentire bene. Un profumo così dolce, così familiare.
<< Sunlit?>> sentii qualcuno pronunciare il mio nome, con un tono di voce molto basso, quasi con troppa gentilezza. Non riuscii a distinguere chiaramente a chi appartenesse quella voce. Ero ancora troppo legata al mondo dei sogni.
<< Ehi Sunny sei sveglia?>> di nuovo quella voce troppo dolce per essere ignorata.
Anche se abbastanza controvoglia, mi sentii in un certo qual modo obbligata ad aprire gli occhi.
Quando lo feci, ciò che mi si presentò davanti mi lasciò letteralmente impietrita.
Accanto al mio letto, seduto su di una sedia che non ricordavo di avere, Mikey mi stava guardando con un mezzo sorriso abbozzato sul volto.
<< Buonanotte..>> chiusi gli occhi e mi girai dall’altra parte del letto, coprendomi il viso con le coperte. Ero convinta di essermi svegliata, ma a quanto pare mi sbagliavo. L’ultima cosa che ricordavo di aver visto nel sogno era il volto di Mikey e il fatto che una volta aperti gli occhi me lo fossi ritrovata di fronte era senza dubbio la prova che stavo ancora dormendo.
<< Ahahah macchè buonanotte. Non ti sembra di aver dormito abbastanza? Non che mi crei disturbo ospitarti nella mia stanza ancora un po’,ma penso faresti meglio ad alzarti o ti perderai una delle ultime belle giornate di sole. Ormai siamo quasi in inverno no?>>
Aprii nuovamente gli occhi. Questa volta di scatto.
Aveva detto “nella mia stanza” ???
Tirai fuori la testa da sotto le coperte e mi misi a scrutare l’ambiente in cui mi trovavo.
Era una camera leggermente più grande della mia, ma decisamente più ordinata.
C’era un grande armadio bianco, di fianco al quale una finestra semi aperta lasciava trapelare un filo di luce all’interno della stanza. Dall’altro lato una scrivania, sormontata da una pila smisurata di cd affiancati da un portatile, vicino alla quale svariate mensole ospitavano libri e fotografie.
In fine, qualche poster attaccato alle pareti e un piccolo comodino a lato del letto.
Il letto. Il suo letto! Mi ci volle qualche minuto per capire chiaramente in che posto, ma soprattutto in che situazione mi trovassi. Ero comodamente sdraiata sotto le stesse coperte con le quali ogni notte si addormentava il ragazzo dei miei sogni! Come diavolo ero finita lì???
<< Ben alzata. Allora, come va? Immagino ti starai chiedendo perché ti trovi nella mia camera da letto…Mi spiace…è che sul momento mi era sembrata la cosa più semplice da fare…Spero non sia stato un problema per te…>>
“la cosa più semplice da fare”??? non riuscivo a capire…cercai di fare mente locale, e probabilmente  mi si dipinse in volta un’espressione davvero idiota poiché Mikey mi si rivolse con aria preoccupata.
<< Ehi tutto bene? Sembri quasi sconvolta…per caso ti senti male per via della botta di ieri sera?>>
<< Botta??>> lo guardai completamente sbigottita. Di che botta stava parlando?
<< Uh…devo dedurne che non ti ricordi niente…beh, comprensibile…eri talmente ubriaca che>>
<< Ubriaca??>> lo interruppi nuovamente, con un tono sempre più incredulo nella voce.
<< Ah…ahahahah mamma mia allora la situazione è più complicata di quanto potessi immaginare. Senti, perché non mi dici fin dove ti ricordi gli avvenimenti di ieri? Per il seguito di aiuto io>>
Proprio non riuscivo a capire cosa ci trovasse di divertente. Io mi sentivo completamente a disagio.
Tuttavia non mi rimanevano molte possibilità, per cui cominciai a ripensare alla serata precedente…

 

Sono le 20.00h. Puntuale come un orologio svizzero, ecco Mikey arrivare sotto casa di Violet.
Lily carica prontamente la sua amata chitarra nel bagagliaio, dopodichè si accomoda nel posto a fianco del guidatore, seguita a ruota da me e Violet. Grande errore sedermi dietro vicino a lei. Ogni minima curva e mi si fionda letteralmente addosso.
Nel giro di mezz’ora giungiamo a destinazione.
Manca più o meno un’ora all’inizio della serata, eppure fuori dal locale c’è gia parecchia gente.
Entriamo dalla porta sul retro, dove veniamo avvicinati dal proprietario, il quale ci avvisa che saremo la terza band ad esibirsi.
Sistemiamo velocemente le nostre cose e ci prepariamo per sound check.
Finiti i preparativi, il locale comincia a riempirsi.
Verso le 21 la prima band apre la serata. Si tratta di un gruppo punk-rock. Nice Price. Sembrano riscuotere un grande successo, soprattutto tra un gruppetto di ragazzine che continua a schiamazzare sotto il palco.
Mentre attendiamo l’esibizione della seconda band in programma, io e Lily ci attacchiamo al bancone del bar. Violet non è solita fare uso di alcolici, ma questa sera decide di unirsi a noi. Sarà l’ansia da prestazione?
Ecco che anche il secondo gruppo comincia la sua performance. Si chiamano Mistery. Devo ammettere che non mi dispiacciono. Soprattutto il chitarrista. Tuttavia non riesco a concentrarmi molto su di loro. Ancora pochi minuti e tocca a noi salire sul palco.
Sarà l’effetto dei due bicchieri di rum e coca, ma comincia a venirmi un leggero senso di sonnolenza.
Smette la musica. La band si allontana.
Tocca a noi.
Saliamo lentamente sul palco. C’è decisamente più gente di quanto avremmo mai potuto sperare, ma
non c’è tempo per farsi prendere dal panico. Raggiungiamo ognuno la propria postazione.
Lily è davvero bella questa sera. Gonna di pizzo nera lunga appena sopra le ginocchia, maglietta a maniche lunghe tagliata in alcuni punti, aperta sul davanti e con un piccolo teschietto disegnato sul lato sinistro, anfibi e calze a rete.
Violet invece indossa un paio di jeans strettissimi pieni strappi, all star rosso laccato, una camicetta a mezza manica molto scollata, con qualche nastrino cucito qua e là, e una cravatta rigorosamente rossa.
Mikey poi…beh Mikey è sempre bellissimo. Pantaloni neri strettissimi, all star nere e maglietta a mezza manica degli Anthrax, probabilmente la sua band preferita.
Per quanto mi riguarda, maglietta senza maniche con qualche spilla da balia che regge una grande stella nel centro, calzoncini neri con due enormi tasconi ai lati, collant a righe,anfibi e guanti in pelle senza dita. Suonare la batteria è molto faticoso e sudo parecchio. Nonostante il freddo non posso vestirmi in modo troppo pesante o rischierei uno svenimento.
Ancora pochi istanti ed eccolo. Il momento è arrivato. Si suona.
Il tempo sembra passare così velocemente…è una sensazione fantastica. Diamo il meglio di noi stessi. Violet sta cantando come non aveva mai fatto. E Mikey…sfiderei chiunque a dire che si è unito alla nostra band da così poco tempo…c’è un’intesa fantastica.
Il pubblico. Il pubblico applaude. Grida. Canta. Non avremmo potuto sognare di meglio. Un debutto fantastico.
Scendiamo dal palco accompagnati da applausi e urla di gradimento. Davvero una soddisfazione grandissima.
Ci avviciniamo tutti e quattro al bancone del bar e ordiniamo da bere. Ci voleva proprio.
Anche il gruppo dopo di noi inizia a suonare. Non ricordo il nome, ma a giudicare dalla musica si tratta di una band prog metal. Mi piacciono molto.
Altro giro.
Alcuni ragazzi si avvicinano e cominciano a farci complimenti per l’esibizione appena svolta. Violet inizia a pavoneggiarsi come al solito e tutti scoppiamo a ridere.
Il senso di sonnolenza che avevo avuto poco prima comincia a rifarsi sentire.
Tra le risate e le bevute ecco che anche la quarta band scende dal palco per lasciare il posto agli ultimi musicisti della serata.
Inizio a sentirmi leggermente confusa. La stanchezza è tanta.
Un ragazzo si avvicina a me. Lo riconosco dopo qualche secondo. È il chitarrista della seconda band che si è esibita prima di noi. Quello carino. Porta il suo viso a tre centimetri dal mio per chiedermi qualcosa. Non riesco a capire. Mi volto per chiedergli di ripetere ma…il bicchiere…e poi…poi…

 

 
<< Il bicchiere >>
<< Bicchiere?>> rispose lui con aria dubbiosa.
<< Ah, intendi forse il bicchiere che hai fatto cadere per terra?>>
<< Penso di si…cioè…ricordo che si era avvicinato un ragazzo e…per sbaglio girandomi verso di lui devo aver urtato il bicchiere di vino che c’era sul bancone e…e…>>
<< Non ricordi nient’altro?>>
<< L’ho rotto vero?>> chiesi abbastanza infastidita.
<< Già>> ecco, lo sapevo. Possibile che se non combino qualche casino non sono contenta? Il peggio era che non mi ricordavo il seguito…cos’avrò mai fatto per ritrovarmi a passare la notte a casa del bassista della mia band?

 

 

Wooow! Finalmente, dopo una pausa di mesi e mesi,  ecco un nuovo capitolo! Spero non sareti morti tutti nell'attesa XD in ogni caso spero vi piaccia..il capitolo 8 è già concluso quindi non dovrete attendere un'infinità di tempo per leggerlo..purtroppo non posso dire lo stesso per i capitoli successivi..-.- tra il lavoro e il corso di fumetto non ho tempo neppure di morire..

 beh..grazie Sory per il commento eeeeeeee...alla prossima! 

+bex+

 

 

 

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


midnight 8 MIDNIGHT

Capitolo 8




Proprio non riuscivo a ricordare. Avevo rotto quel bicchiere, ok. E poi???
Mikey continuava a fissarmi senza dire una parola. Cominciavo a sentirmi veramente a disagio.
<< Dunque, dunque…>> riprese lui. << L’ultima cosa che ricordi è di aver rovesciato quel bicchiere di vino sul bancone…beh, non ti sei persa molto allora>> Cavoli! Per quanto ancora pensa di tenermi sulle spine?? Me lo vuole dire o no cos’è successo dopo??
<< Senti Mikey, scusa se te lo dico, ma adesso sto cominciando un po’ a...preoccuparmi- innervosirmi più che altro- Posso sapere cosa cavolo ho combinato? Perchè ho dovuto…si insomma…passare la notte da te?>> mi sembrava troppo assurdo pronunciare certe parole.
<< Oh beh…come posso dire…vediamo…in poche parole…>> il mio sguardo era completamente fisso su di lui. Forse per la prima volta non lo stavo osservando con gli occhi di un’innamorata, ma semplicemente con gli occhi di qualcuno che aspetta la notizia che potrebbe sconvolgergli la vita.
Ad un certo punto sembrò stesse per pronunciare qualcosa, ma si fermò. I suoi occhi erano puntati nei miei. Cominciai a sentirmi in imbarazzo totale. Il suo volto era a pochi centimetri dal mio. E il suo sguardo…
<< Ehi Sunlit allora sei ancora viva!>>
L’improvviso irrompere di Gerard nella stanza fece scattare sia me che Mikey, salvandomi però da una situazione che stava per diventare davvero insostenibile.
<< Ah Gerard, non pensavo di rivederti così presto. Di solito a quest’ora sei ancora al lavoro…che ci fai già a casa?>>
<< Si lo so, ma siamo parecchio in ritardo rispetto alla tabella di marcia, quindi ho chiesto un permesso per uscire prima e andare a registrare con la band>>
<< Uh ho capito..>>
<< Ahahahah comunque Sunny è davvero una sorpresa vederti già in piedi. Dopo la botta di ieri pensavo saresti rimasta in coma almeno per due giorni!>> ancora con questa storia?? Era un vizio di famiglia mettere le pulci addosso alle persone???
<< Cavoli Gerard! Ti ci metti anche tu adesso?? Ma mi volete spiegare cosa cavolo ho combinato ieri sera??>>
I due fratelli Way si guardarono all’unisono e scoppiarono entrambi in una grande risata. Mikey un po’ meno fragorosamente.
<< Ma come? Non ti ricordi niente? Devi esserti presa una bella sbronza perché non appena sono entrato nel locale ti ho visto letteralmente piombare addosso ad un ragazzo facendolo cadere a terra. Hai pure picchiato una testata devastante contro una sedia. Ahahahaah non è da tutti addormentarsi così su due piedi. Dovevi vedere che scena!>>
OH.. MIO.. DIO. Fu l’unica cosa che riuscii a pensare in quel momento. Non potevo crederci. Che razza di figura da idiota!!!
Gerard continuava a ridacchiare mentre Mikey mi guardava con un espressione leggermente preoccupata. Non sapevo cosa fare. Dopo pochi istanti di imbarazzante silenzio riuscii a dire
<< Ehm… Per lo meno non ho dato di stomaco…>>
Il maggiore dei fratelli Way cominciò nuovamente a ridacchiare mentre il ragazzo a fianco del letto si limitò a sorridermi.
<< Vabbè baldi giovani, io levo le tende che sono già in ritardo. La prossima volta che vuoi passare a trovarci non c’è bisogno  che ti ubriachi di nuovo Sunlit. Ti facciamo entrare anche da sobria!>> concluse Gerard, scoppiando a ridere per l’ennesima volta.
Mi sentivo leggermente in imbarazzo a rimanere di nuovo sola con Mikey.
Anche se la cosa non mi dispiaceva poi tanto…
<< Bene>> iniziò lui, alzandosi dalla sedia sulla quale era rimasto seduto per tutto il tempo.
<< Che dici? Ti accompagno a casa?>>
Annuii con un cenno della testa, senza spiccicare parola.
<< Ok...uhm…Senti, se ti va puoi farti una doccia. Immagino ti sentirai un po’ frastornata…posso prestarti qualche cosuccia per vestirti senza problemi. Anche perché se non è un problema dovrei fare una piccola deviazione prima di arrivare da te… e forse andare in giro conciata come sei..cioè…Non che tu sia conciata male. È giusto per…si insomma…Il bagno è da quella parte. Prima porta a destra. Non c’è motivo per cui ti debba sentire a disagio. Non sono il tipo che spia le ragazze dal buco della serratura>> disse ridacchiando in modo leggermente nervoso…tra i due quello che si sentiva più a disagio sembrava essere lui. Non l’avevo mai sentito parlare così tanto in così poco tempo.
Tuttavia, nonostante mi sentissi decisamente fuori posto, l’idea di una bella doccia calda mi stuzzicava parecchio. Ne avevo davvero bisogno. Così, per una volta, decisi di non pensare a niente e di accettare semplicemente l’offerta. Per quanto imbarazzante potesse essere.



Sarei rimasta immersa in quella vasca per ore…
Era davvero come essere finita in Paradiso. Un Paradiso che aveva il suo stesso, inconfondibile ed amabile profumo.
Il solo pensare che per un po’ di tempo, anche solo si fosse trattato di pochi minuti, la mia pelle avrebbe emanato la stessa dolce fragranza della sua, mi fece quasi venire voglia di innamorarmi mi stessa. Amavo il suo profumo. L’avevo sempre amato.
Era un odore che ricordava molto quello della vaniglia, ma non solo. C’era qualcosa nel suo profumo che mi faceva pensare alle ciliegie. Ciliegie e cannella. Già, la cannella. Come..
In un lampo l’immagine di quella persona mi sconvolse la mente, facendomi uscire di scatto dalla meravigliosa utopia in cui mi trovavo letteralmente immersa.
Scivolai velocemente fuori dalla vasca da bagno, mi asciugai alla bene e meglio, infilai rapidamente la maglietta e i calzoncini che Mikey si era così gentilmente offerto di prestarmi, e mi precipitai in cucina con i capelli ancora spettinati e gocciolanti.
<< Mikey! Ti prego! L’ora! Dimmi che ora è!>>
Il ragazzo, che se ne stava comodamente seduto al tavolino sorseggiando una tazza di caffè, si voltò a guardarmi con un’aria leggermente preoccupata. Evidentemente la mia improvvisa ed irruenta entrata in scena doveva averlo colto di sorpresa. Lo vidi appoggiare la tazza ancora fumante sul tavolo e voltarsi per guardare l’orario sul display del forno a microonde.
<< Sono all’incirca le 15:20 h…Ma se volevi sapere l’orario non c’era bisogn->> non lo feci finire.
<< Le 15:20??!! Oh dio santo!! Sono nella merda!!! Dovevo iniziare il turno al negozio alle 13:00!! E adesso come cavolo faccio?? Dannazione!! Mi avranno dato per dispersa!! Questa è la volta buona che mi licenziano, lo so!>> iniziai a sparare a raffica parole insensate con un tono di voce decisamente troppo alto. Ma ero davvero nel panico.
<< Oh beh…Se è per il lavoro che stai così agitata ti consiglio di calmarti. Non c’è nulla di cui ti debba preoccupare. Ho pensato io ad avvisare che per oggi non saresti stata disponibile. Quel ragazzo…Jake giusto? Ha detto che non c’era problema. Ha anche aggiunto qualcosa del tipo “ai gelati si aggiunge una birra” o roba simile.>> sorrise Mikey nel pronunciare quell’ultima frase.
Dal canto mio invece mi sentii parecchio in imbarazzo.
Non solo Mikey si era preso il disturbo di ospitarmi nella sua stanza per tutta la notte, ma si era addirittura preoccupato di avvisare per me che oggi sarei mancata al lavoro.
Doveva essere un ragazzo ancor più dolce e gentile di quanto avessi potuto immaginare.
<< Bene..>> riprese lui << Che ne dici di asciugarti a capelli e uscire? Non per altro, ma non vorrei ti prendessi un raffreddore a startene lì con i capelli bagnati>>
Al suono di quelle parole mi sentii davvero una stupida.
Ero corsa fuori dal bagno alla velocità della luce, ancora mezza bagnata e con i capelli tutti scompigliati. Dovevo proprio avere un aspetto ridicolo.
Abbozzai così un mezzo sorriso imbarazzato e mi dileguai dalla cucina per tornare nella stanza da bagno. Non avendo con me la mia fidata piastra per capelli, tutto quello su cui dovetti fare affidamento fu una passata veloce di phon e un paio di mollettine che tenevo sempre in borsa per ogni evenienza.
L’idea di uscire senza un minimo di trucco non mi allettava gran che, tuttavia non ero mai stata il tipo di ragazza che gira con appresso un beautycase o robe simili, dunque dovetti arrangiarmi.
Per un istante rimpiansi di non essere come Violet. Lei di certo non si sarebbe trovata impreparata.
Andai in camera da letto, la sua camera da letto, presi la mia borsa, i miei vestiti e mi diressi nuovamente in cucina dove Mikey mi stava aspettando.
<< Sicura di non volere niente? Neanche un po’ di caffè?>>
<< No, davvero. Non è il caso che ti disturbi oltre. Già dovrò trovare un modo per sdebitarmi di tutto questo..casino.>>
<< Stupida, non hai nulla di cui tu debba sdebitarti. Comunque ok. Se proprio sei a posto possiamo andare>> concluse dirigendosi verso la porta d’ingresso. Lo seguii a ruota.



Il posto in cui Mikey mi portò era forse l’ultimo in cui mi sarei mai aspettata di andare.
Conoscendolo, credevo fossimo diretti in negozio di musica o roba simile.
Invece…
<< Ehm..Mikey..Perdona la domanda, ma..Che ci facciamo in un negozio di accessori per la cucina? Devo ammettere che mi sento un pochino a disagio con tutte queste casalinghe che mi squadrano dalla testa ai piedi..>>
<< Ahahah perdonami. E’ solo che avrei bisogno…Diciamo che ho avuto un piccolo incidente con il tostapane e…Dunque..Pensavo che in un posto come questo sarei riuscito a trovarne uno a buon prezzo..>> al sentire quelle parole mi sentii decisamente riempire di curiosità.
<< Piccolo incidente?>>  chiesi.
<< Eh..Ecco..Come posso spiegarti…Direi di aver constatato personalmente che le forchette conviene usarle unicamente per mangiare..>>
<> rimasi momentaneamente sbalordita, dopodiché scoppiai inevitabilmente a ridere.
Chissà che diavolo aveva combinato.
In quell’istante, mentre la mia mente viaggiava alla ricerca di una qualche spiegazione decisamente anormale, vidi spuntare da dietro uno dei tanti scaffali una persona familiare.
<< Linz!>>
<< Sunny! Dio mio! Ma che fine avevi fatto?! Non hai idea di come mi sono preoccupata quando mi ha chiamata la tua amica per dirmi che non eri in grado di tornare a casa! Che è successo?! Come stai?!>> quasi strillò mia sorella nel vedermi. Mi si buttò letteralmente addosso stringendomi in un abbraccio stritolante. Doveva essere stata davvero in pensiero per me. Che stupida. Non mi ero neppure preoccupata di chiamarla.
<< Scusami Linz..Non volevo..>> stavo cercando le parole giuste per scusarmi, quando mi accorsi che ormai l’attenzione di mia sorella non era più rivolta verso di me, bensì verso il ragazzo alle mie spalle.
<< Mik! Accidenti! E tu che ci fai qua? Non dirmi che..Oh cielo! Non sarai davvero tu il nuovo bassista della band di Sunlit?!>>
<< Eh già Lindsay..Che sorpresa però..Non pensavo voi due vi conosceste..>>
<< Questo dovrei dirlo io..si da il caso che la qui presente sia la mia sorellina minore>>
<< Cosa? Dici sul serio? Wow com’è piccolo il mondo..non l’avrei mai pensato. Non vi assomigliate per niente voi due>>
<< Ahahah lo so. Ma dimmi. Come stai? Sarà un secolo che non ci vediamo>>
Ehi..STOP. STOP. STOP. Che diavolo stava succedendo??
Non capivo come, ma ad un tratto mi ritrovai completamente tagliata fuori.
Mikey e Lindsay.
Mikey e Lindsay si conoscevano. Ma come?? Cosa?? Quando???
<< Ehm..scusate se vi interrompo ma..Così voi due vi conoscete già? Come..?>>
Mikey e mia sorella si scambiarono un’occhiata d’intesa che, per chissà quale ragione, mi fece venire una leggera fitta allo stomaco. La cosa m’infastidì abbastanza.
<< Eh già.>> rispose lei << Io e il caro Mik ci siamo conosciuti alle superiori. Abbiamo frequentato dei corsi assieme. Davvero bei tempi quelli..>> nel concludere la frase si fece scappare un’occhiolino che sembrò imbarazzare parecchio il ragazzo vicino a me.
La situazione cominciava a preoccuparmi.
<< Uh cavoli! Si sta facendo tardi! Mi dispiace davvero ma ora devo scappare. Sunny vieni a casa con me? Così mi racconti che diamine hai combinato>> non sapevo cosa rispondere.
Mi voltai verso Mikey con aria interrogativa.
<< Si si vai pure con tua sorella, Sunlit. Qui me la posso cavare anche da solo.>> sorrise << Mi ha fatto piacere rivederti Lindsay. Ci sentiamo presto>>
<< Oh il piacere è stato mio Mik. Al prossimo live dei Midnight Nightmare potrei anche farci un salto ora che so che ci sei anche tu nella band>> ed ecco un altro occhiolino.
Questi due non me la contavano giusta.
<< Wow, che gentile sorellona.>> le tirai una leggera gomitata.
<< Ahahahahah suvvia, scherzavo Sunny. Beh Mikey, ci vediamo in giro>>
<< Certo Linz..Ciao Sunlit>>
Risposi al saluto con un gesto della mano e abbozzando un sorriso.


Quella notte feci un sogno.
Sognai di essere una principessa che veniva rinchiusa nelle segrete del castello da una delle sue sorellastre cattive, la quale, dando a tutti la falsa notizia della mia morte, aveva sposato con l’inganno il mio principe azzurro.
Che cosa assurda.
Davvero un sogno bizzarro.






Eccooooooooo un nuovo capitolo della mia prima lunghissima fic a capitoli XD spero di riuscire a terminarla presto o sono guai u.u
Ringrazio tantissimissimo fragolasabry per aver recensito e letto tutto di botto i 7 capitoli XD il tuo commento mi ha fatto tornare la voglia di scrivere dopo la lungaaaaaaaaa pausa che mi ero presa XD
Grazie anche a chi ha letto senza recensire...
alla prossima!
STAY METAL!      +bex+







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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


midnight 9 Midnight

Capitolo 9




Era passata ormai una settimana dal famoso giorno del nostro debutto.
Lily e Violet avevano cominciato a fare battuttine e allusioni varie riguardanti la notte che avevo trascorso con Mikey e, benchè di fatto non fosse successo nulla, la cosa mi metteva parecchio in imbarazzo.
Dal canto mio, se fosse davvero successo qualcosa quella notte non ne sarei certo stata dispiaciuta, ma Mikey...
Chissà cosa pensava lui di tutta quella situazione..
Soprattutto, c'era una cosa che mi premeva sapere in modo particolare. Una cosa che non avevo ancora avuto il coraggio di chiedergli. Nè a lui, ne tantomeno a lei.
Da quando ero venuta a conoscienza del fatto che i due si erano frequentati per un pò di tempo, non riuscivo più a torgliermi dalle testa un dubbio assillante.
Che tipo di rapporto di avranno mai avuto Mikey e Lindsay? Saranno stati semplici compagni di Istituto? Come si saranno conosciuti? Saranno usciti insieme qualche volta? Uscite tra amici? O qualcosa di più?
Considerando le occhiatine che si scambiavano e i sorrisini maliziosi di lei, tutto lasciava presumere ci fosse stato ben altro che un semplice rapporto d'amicizia.
La sola idea che il ragazzo di cui ero innamorata e mia sorella avessero avuto una storia, anche se ciò era accaduto in un passato ormai lontano, mi terrorizzava enormemente.
Lindsay...
Lindsay era sempre stata una ragazza bellissima e parecchio ricercata dagli uomini.
Capelli nero corvino che le cadevano sulle spalle, pelle bianca e perfetta come quella di una bambola di porcellana, due occhioni azzurri che sembravano piccoli frammenti di ghiaccio e un seno davvero enorme che certo non guastava.
Da un punto di vista prettamente fisico non avrei mai e poi mai potuto competere con una ragazza come lei.
Se davvero c'era stato un tempo in cui Mik era stato attratto da mia sorella, allora io avevo perso in partenza.
Non sarebbe mai stato possibile che un ragazzo interessato a Lindsay potesse innamorarsi di me. Eravamo troppo diverse. Troppo. E il ripensare al fatto che lo stesso Mikey avesse sottolineato quanto poco io e mia sorella fossimo simili, mi feriva ancora di più.
Non sapevo proprio come comportarmi.
Avevo il cervello completamente vittima di viaggi mentali esageratamente devastanti.
Rischiavo un esaurimento nervoso.

<< Ragazze ho una notizia favolosa da darvi!>>
L'oggetto delle mie paranoie fece il suo ingresso in sala prove con un sorriso smaliante dipinto sul volto.
Sorriso che mi fece inevitabilmente mozzare il fiato. Come resistergli?
<< Ehi Mik, che entusiasmo. Che sarà successo di così ecclatante?>> Violet aveva un aria leggermente "scazzosa" quel giorno. Forse perchè il suo amato Gee non si era ancora fatto vivo dal giorno del nostro live, o più semplicemente perchè era in quel periodo prettamente feminile durante il quale era il caso di trattarla con i guanti di velluto.
Qualunque fosse la ragione era leggermente fastiodosa.
<< Dai V non contagiarci con la tua Luna storta però...>> manco feci in tempo a finire di parlare che subito ricevetti una delle sue simpatiche occhiataccie..stupida io che mi sono azzardata a rivolgerle una tale frase.
<< Forza Mik, spara! Che è successo?>> l'entusiasmo di Lily invece non era minimamente stato contagiato dal malumore dell' amica. Anzi, nel sentire le parole "notizia favolosa" di poco prima le si erano subito illuminati gli occhi.
<< Si, beh..>> iniziò il bassista <>
<< Beh?>> lo incitammo all'unisono.
<< Ecco..Ci ha proposto di suonare nel suo pub per la notte di Capodanno! E verremo persino pagati!>>
La sorpresa fu tale, che per qualche istante rimanemmo tutte e tre ammutolite.
Dopodichè, inevitabilmente..
<< KYAAAAAAAAAAAH!!!!>>
<< Oh mio Dio Mik!! Questa si che è una notizia fantastica!! Ma ci pensate?? Londra!!! E la notte di Capodanno per giunta!! Ci sarà un sacco di gente!! Ne sono sicura!!! Waaaah! Potrò suonare la mia chitarra davanti ad un sacco di persone!!>>
<< Lily Lily Lilyyy!! Che te ne frega delle persone! Ci pagheranno!! Ci pagheranno per suonare!! Finalmente sarà come riconoscere il nostro ingresso nel mondo del commercio musicale! Sarà strepitoso!>>
<< Come sei venale Violet..i soldi non sono tutto a questo mondo..>>
<< Ahahah certo Lily. Però se continuassimo a suonare gratis, come pensi di poterti permettere di  "vivere di musica"? Non è forse questo che vorresti fare?>>
<< Ebbrava la mia Sunny! Vedo che ogni tanto anche la tua testolina funziona!>> quella di Violet invece doveva aver subìto qualche danno a causa del ciclo mestruale. Certi sbalzi d'umore proprio non erano da lei.
<< D'accordo. Avete ragione. Per cui..Mettiamocela tutta e facciamogli sganciare un bel pò di verdoni!!>>
Scoppiammo tutti in una grande risata, compreso Mikey.
La notizia che aveva portato fu come una manna dal cielo. Ci voleva proprio una ventata di buon umore.
Quella sera provammo con anche più ardore del solito.
Battere le bacchette con tutta la mia forza, sentire il suono dei piatti al contatto con esse, e il sordo rumore della gran cassa..Finalmente liberai la mia mente dai pensieri che l'avevano affollata fino poco prima.
Non c'era nient'altro. Niente più Mikey. Niente più Lindsay. Solo io e la mia musica.
Questo almeno fino a quando, poco prima di uscire dalla sala prove, Mikey mi si avvicinò porgendomi un biglietto.
<< Scusa Sunlit>> mi disse in tono gentile e stranamente imbarazzato << Ti spiacerebbe dare questo a tua sorella? Avrei bisogno di parlarle ma purtroppo temo di aver perso il suo numero di cellulare..sai..sono passati parecchi anni da..Ehi tutto ok?>>
Evidentemente dovevo essere sbiancata.
Ero finalmente riuscita a non pensare a quella cavolo di situazione, anche se solo per poco tempo, ed ecco che mi viene sbattuta in faccia una cosa simile.
<< Non..S..Si figurati. Dammi pure, non c'è problema.>> biascicai abbozzando un mezzo sorriso.
<< Oh..bene, grazie mille>> mi rispose lui, sorridendo in quel modo che tanto adoravo.
Come avrei potuto negargli un favore? Come..?
<< Ehi Sunny! Vuoi uno strappo fino a casa?>>
<< Uh..No no tranquilla..stasera preferisco andare sola. Grazie lo stesso Lily. Ci vediamo ragazzi>>
Così dicendo raccattai le mie cose ed uscii.
Non mi andava di tornare a casa troppo presto. Per questo rifiutai l'invito di Lily. Avevo bisogno di prendere un pò d'aria fresca. Dovevo schiarimi le idee.

Nel tragitto fino a casa continuai a pensare a cosa ci  potesse essere scritto in quel biglietto.
Avevo una voglia enorme di aprirlo e leggerne il contenuto.
Ma se l'avessi fatto? Sarei poi stata capace di guardare ancora Mikey negli occhi? No, non potevo. Non potevo proprio. Eppure..
Perchè cavolo Mikey aveva dovuto consegnare proprio a me quel maledetto bigliettino!?
Eh..Che domanda stupida..Ovviamente perchè ero la sorella di Lindsay..
Già. La sorella di Lindsay.
Probabilmente era così che Mikey mi avrebbe vista d'ora in poi.
"Sunlit, LA SORELLA DI LINDSAY"
Non seppi perchè, ma d'improvviso mi sentii gli occhi riempirsi di lacrime. Dannazione.
Per fortuna non ero il tipo di ragazza che scoppia a piangere in mezzo a una strada, come succede spesso nei film.
Bastarono pochi istanti, un bel respiro profondo e tutto tornò come prima.
Quanto mi sarebbe piaciuto che insieme ai lacrimoni, anche tutti i miei dubbi e le mie paranoie sparissero con un semplice respiro..Ma purtroppo non era così semplice.
Sapevo che avrei dovuto fare qualcosa..Ma cosa?!
L'unica cosa certa era che NON potevo assolutamente perderlo.
In fondo era stato sempre così, no? Mi era sempre bastato essergli vicina, anche solo come "amica della ragazza di mio fratello", no? Allora qual'era il problema?
Se aprire quel foglietto e leggerne il contenuto avesse in qualche modo potuto compromettere anche il minimo di rapporto che si era creato tra noi due, allora proprio non  potevo farlo. Non dovevo farlo.
Mi decisi così finalmente ad infilare il bigliettino in tasca, e svoltai l'angolo diretta all'appartamento.
A pochi metri da casa, vidi un ragazzo uscire dal cancelletto. Un tipo che mi sembrava di aver già visto, ma che non riconobbi subito. Capelli castano chiaro,lunghi fino metà schiena. Giubbotto di pelle, nero, con qualche borchietta applicata qua e là. Jeans strappati e New Rock stra usate. Un vero FIGO.
Subito intuii si trattasse di una delle nuove conquiste di mia sorella. Era prorpio il tipico ragazzo che era solita frequentare.
Comunque sia, più che il ragazzo in sè, mi scosse il fatto che evidentemente Lindsay doveva essere a casa.
<> mi dissi ironica.
Non avrei avuto nemmeno il tempo di prepararmi psicologicamente.
Aprii il portone d'ingresso, feci gli scalini uno a uno, molto lentamente, e mi ritrovai in fine davanti  alla porta dell'appartamento.
Respiro profondo. Clack.
Trovai Lindsay seduta sul divano in sala, mentre sorseggiava una tazza di caffè fumante.
Aveva tutta l'aria di essere reduce di una..bah..cercai di non pensarci e appoggiai la mia borsa a terra.
<< Ehilà Sunny. Come sono andate le prove?>> chiese, voltandosi leggermente verso di me.
<< Beh..benone direi. Mikey ci ha persino dato una grande notizia! Molto probabilmente suoneremo a Londra per la notte di Capodanno!>>
<< A Londra?! Wooow! Che figata!! Allora il caro Mik ci sa davvero fare come musicista>> abbozzò un sorrisino malizioso nel pronunciare quelle parole. Cercai di non darci peso.
<< Eh già..Tra l'altro mi ha chiesto di consegnarti questo..>> ci misi davvero tutto l'impegno possibile nel tirare fuori dalla tasca dei jeans quello stra maledettissimo fogliettino. Quanto avrei desiderato non doverglielo dare.
<< Per me?>> chiese lei con aria leggermente stupita.
<< Così pare..>> risposi, forse con una punta involontaria di acidità.
Lindsay mi guardò un pò stranita.
<< Tutto ok?>>
<< Si, scusa. Sono solo un pò stanca. Vado a farmi una doccia e poi mi butto a letto..>>
<< Uhm..d'accordo. Buona notte Sunny>>
<< Notte..>>
Mi voltai, mi diressi in bagno, e rimasi sotto la doccia per un tempo quasi infinito.
La sensazione dell'acqua che mi picchiettava il volto sembrava essere al momento, l'unica cosa in grado di rilassarmi un pò. Sarei rimasta così in eterno. Ci sarei rimasta più che volentieri.






Ed ecco finalmente postato un nuovo capitolo XD è un pò scialbo, ma in fondo è giusto un capitolo di.."riflessione" direi ^_^ il meglio arriva dopo! XD grazie mille fragolasabry per la recensione ^_^ e si..a chi non piacerebbe avere un ragazzo come Mikey? *-*
Beh..ci sentiamo al prossimo capitolo!
baciuz!
STAY METAL!                                 +BEX+


















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Capitolo 10
*** Capitolo 10 ***


midnight 10
Midnight

Capitolo 10


Era già il 19 Dicembre.
Mancava meno di una settimana al 25, il che stava a significare che io e le mie compari avevamo a disposizione ancora solo pochi giorni per concludere le spese riguardanti i regali Natalizi.
Da tradizione ci saremmo dovute vedere il giorno prima della Vigilia, ovvero il 23, per scambiarci i reciproci regali e gironzolare per negozi, finendo inevitabilmente a sorseggiare una cioccolata al bar che si trovava in centro, vicino al negozio di abiti da sposa. La cioccolata che servivano in quel posto era di sicuro la più buona che avessi mai avuto il piacere di assaggiare. Ci mettevano un sacco di panna montata, una spruzzata di cacao o cannella (a seconda della richiesta) e qualche bacca di vaniglia. Sotto le feste poi, erano soliti aggiungere anche dei biscottini deliziosi, tutti decorati con zuccherini di vari colori. Davvero la fine del mondo.
Quest'anno tuttavia, ci vedemmo costrette ad anticipare la "reunion", un pò perchè a causa degli impegni con la band nessuna di noi era ancora riuscita a terminare le spese natalizie, un pò perchè Gee aveva promesso a Violet che si sarebbe dedicato a lei durante il week end di festa e quindi io e Lily eravamo sicure che la nostra amica ci avrebbe paccate alla grande se avessimo organizzato la classica uscita proprio in quei giorni..
Fu dunque così che quella mattina mi ritrovai ad aspettare le mie donne seduta sui gradini della fontana in mezzo alla piazza. Stranamente ero arrivata parecchio in anticipo. Forse dipendeva dal fatto che da qualche tempo a quella parte non dormivo molto. Che gran rottura di scatole era l'amore..
Mentre me ne stavo comodamente rannicchiata con le braccia appoggiate alle ginocchia e le fidate cuffie del' i-pod infilate nelle orecchie,  vidi con la coda dell'occhio qualcuno sedersi accanto a me. Inizialmente non gli diedi troppo peso. In fondo non ero certo la prima, ne sarei stata tantomeno l'ultima, persona a cui piaceva sedersi sulla gradinata della fontana.
Improvvisamente però, sentii tirare il filo degli auricolari finchè quello di destra non mi si sfilò completamente dall'orecchio.
<< Poison? Mmmh..non male..Però dal canto mio preferisco i KISS>>
Mi voltai di scatto con aria più che interrogativa.
Il ragazzo che trovai seduto in fianco a me aveva un aspetto famigliare. Ero sicura di averlo già incontrato.
Visetto carino, allegro. Capelli neri e spettinati. Piercing al sopracciglio destro. Giubbino di pelle nero, con sotto una di quelle classiche magliette con stampati sopra nome e immagini di band famose. Riuscii ad intravedere qualche lettera. "MIST-Y". Mist--y..Mistery..? Certo! Mistery!!
<< Tu..Sei il chitarrista dei Mistery non è vero?! >> chiesi con forse troppa enfasi, dovuta alla momentanea quanto futile eccitazione di essere riuscita a ricordarmi di lui.
Il ragazzo mi guardò dapprima con un pò di sorpresa, poi sfoderò un grande sorriso quasi fosse un bambino che aveva appena visto Babbo Natale.
<< Wooow allora ti ricordi di me!! Fantastico! Credevo che sbronza com'eri la sera che ci siamo visti, non mi avresti mai riconosciuto>>
Scacciai subito via il ricordo dei quella serata e l'idea di come sarò incredibilmente apparsa ridicola, e senza preoccuparmi troppo risposi << Beh, effettivamente è tutto merito della tua maglietta. Avevo la sensazione di averti già incontrato, ma probabilmente se non avessi letto il nome della tua band sulla maglia, non ci sarei mai arrivata>>
Lui iniziò a ridere  portandomi inevitabilmente a sorridere con lui.
<< Ah ah beh, dunque devo ringraziare il merchandise dei Mistery? Credo che dovrò ricompensare la ragazza di Jam allora. Magari con un barattolo di marmellata alla ciliege!>>
Risi stupidamente di quella che mi parve una delle freddure più freddure mai sentite.
<< Comunque sono proprio un cretino, scusami. Non mi sono nemmeno presentato. Io mi chiamo Alexander Redd. Però per gli amici sono Lex. Sai, Alexander suona così.. IMPEGNATIVO. Lex è semplice e carino. Proprio come me.>>
<< Ah ah, beh, non vorrei smorzare il tuo entusiasmo, però a me Lex ricorda troppo il tipo pelato di Smalville..Lex Luthor no? Ed io detesto i pelati... >>
Lui storse leggermente il naso difronte alla mia affermazione poi scoppiò a ridere.
<< Accidenti però, non puoi mica smontarmi così! Sentiamo, lei invece come si chiama, graziosa quanto spocchiosa ragazza?>>
Non ero certa se dovessi arrabbiarmi o mettermi a ridere.
Mi limitai a rispondere, consapevole che probabilmente avrei ricevuto "pan per focaccia". Infatti con il nome che mi ritrovavo, non credo che sarei stata nella posizione di sfottere il suo nomignolo. Ma ormai..
<< Eh-ehm..>> mi schiarii la voce. << Ecco..mi chiamo..Sunlit..>> biascicai, con tono di voce talmente basso che forse nemmeno io sarei riuscita a sentirmi.
<< Come?>> chiese com'era prevedebile.
<< Umph..Sunlit..mi chiamo Sunlit, ecco!>>

Il morettino, contrariamente alle mie previsioni, non scoppiò a ridere ne cominciò a sfotteremi. Tuttaltro. Sfoderò un carinissimo sorriso e mi disse << Sunlit, eh? Davvero un nome..Insolito, direi. Mi piace. Anche se non credo ti si addica molto visto come sei pallida! >> Ridacchiammo entrambi e continuammo a chiaccherare del più e del meno per svariati minuti, finchè finalmente non vidi Violet in lontananza.
<< Sono arrivate le persone che stavi aspettando?>> mi chiese il ragazzo, notando che avevo rivolto lo sguardo altrove e avevo fatto cenno di saluto con la mano.
<< Uh. Direi di si..>> ero contenta che fosse finalmente arrivata Violet, ma allo stesso tempo mi dispiaceva dovermene andare. Mi stavo davvero divertendo a parlare con Lex.
<< Ok, ok. >> disse lui alzandosi in piedi e spolverandosi i jeans con le mani << Allora direi che ci salutiamo qui. Tra l'altro sono in mega ritardo e di sicuro gli altri mi picchieranno a morte per non averli nemmeno avvisati>> rise nel pronunciare quella frase.
<< Ma..Scusa..Se avevi un appuntamento, perchè sei rimasto qui tutto questo tempo invece di andare dai tuoi amici?>>
<< Perchè non volevo sprecare l'occasione che mi era capitata. Se me ne fossi andato, chissà poi quanto tempo avrei dovuto aspettare per poter parlare nuovamente con te>>
Mi lasciò letteralmente senza parole. Era rimasto, per me?
<< Beh allora ci si vede in giro>>
<< S-si..Si si, certo. Mi ha fatto davvero piacere conoscerti.>> biascicai.
Lex mi sorrise dopodichè si voltò e iniziò quasi a correre. Doveva essere davvero in ritardo.
<< SCIMMIA!>>
Ci mancò poco che venni scaraventata a terra dall'abbraccio di Violet.
<< Ohi, Ciau V.>>
<< Bene bene. Qui non me la conti giusta cara la mia Sunny..Che stavi combinando con quel ragazzo poco fa? Eh?? Sicura di non avere nulla da dirmi?>> la sua bocca si allargò in un enooorme sorriso malizioso. Chissà cose le passava per la testa.
<< Scema, cosa vuoi che stessi combinando? Stavo semplicemente parlando. Era il chitarrista dei Mistery, sai? Una delle band che ha suonato con noi quella sera al Sir Lifford. Mi ha riconosciuta e si è avvicinato a scambiare a quattro chiacchere. Tutto qui>>
<< Mmmh..farò finta di crederti..Ora andiamo che Lily ci aspetta al Black Star!>> concluse Violet, strattonandomi per un braccio.
Il Black Star era un negozio alternativo che vendeva davvero di tutto. Da cd, dvd, poster e gadgets varie di band musicali, a magliette, vestitini, cinture, braccialetti e persino accessori come plettri e bacchette per la batteria.
Per noi era decisamente un Paradiso.
Ogni volta che ne avevamo l'occasione ci facevamo un salto e finivamo inevitabilmente col passarci  dentro delle ore.
Quando giungemmo a destinazione, trovammo Lily a gironzolare nel reparto di musica Ragge.
Inizialmente rimasi un pò stupita nel vederla là. Poi mi venne in mente che a sua madre piaceva quel genere di musica e probabilmente stava cercando un regalo per lei.
<< Ragazze! >> ci salutò Lily, saltandoci letteralmente addosso.
<< Donna, ti prego. Dimmi che stai solo cercando un regalo per tua madre e non ti sei convertita a questo genere musicale.>>
<< Ahahah mi sembra ovvio Sunny! Anzi, aiutatemi a trovare qualcosa! Sono stra indecisa>>
<< Ah guarda>> rispose Violet << mi spiace ma proprio di certe robe non me ne intendo. Mi sa che slitto direttamente al reparto Heavy Metal>>
<< E io ti seguo a ruota mia cara V!>> dissi, già pronta ad incamminarmi dietro di lei.
<< Ma uffaaaaaaa..>> sbuffò Lily, arrendendosi però dopo pochi secondi e finendo col seguirci nella parte a noi più congeniale del negozio.
Continuammo a gironzolare per un sacco di tempo, tra magliette, cd e solo dio sa cos'altro.
Una volta soddisfatte, e con un immenso bottino tra le braccia, abbandonammo il Black Star e ci dirigemmo in una profumeria. Una delle preferite di Violet. Fosse dipeso da lei, ci saremmo potute rimanere a vita in quel posto.
Sia chiaro. Non che mi dispiacesse passare del tempo in un posto pieno di buon profumo..Ma proprio mi irritavano gli sguardi e le occhiatacce delle commesse che ci lavoravano. Chi si credevano di essere?
Comunque sia, dopo aver perlustrato un altro paio di negozi alla ricerca degli ultimi regali da acquistare,  ed essere riuscite a sopravvivere alla violenza manifestata dalle donne nel periodo di "Sconti Natalizi", ci accomodammo finalmente al nostro tanto amato bar, pronte per gustarci una bella cioccolata calda.

<< Prego.>> disse il cameriere, porgendoci le tazze ancora fumanti.
Era un ragazzo giovane, piuttosto carino. Capelli biondi, lunghi e legati in una coda. Occhi verdi e atteggiamento decisamente affascinante. Mentre si allontanava dal nostro tavolo, non potei fare a meno di seguirlo con lo sguardo.
<< Attenta Sunny, stai sbavando..>> ridacchiò Violet, tirandomi un colpetto con il gomito.
<< Ahah..cretina..>>
Andammo avanti a chiaccherare e bere cioccolata a lungo, ci scambiammo anche i regali che ci eravamo reciprocamente comprate, finchè Lily non ricevette una telefonata da sua madre che le chiedeva di passare in pasticceria prima di rientrare a casa.
<< Scusatemi ragazze, ma devo proprio scappare, altrimenti la pasticceria chiude e finisce che mia madre è la volta buona che mi ammazza>>
<< Ahahah tranquilla Lily, tanto tra poco sarei dovuta tornare a casa pure io, che stasera ho ospiti a cena..>>
<< Allora..ci salutiamo qui?>> chiesi, pensando che effettivamente si era fatto un pò tardi, e dopo la giornata impegnativa che avevamo avuto, un pò di riposo me lo sarei concesso volentieri.
<< Direi di si..vuoi un passaggio a casa Sun? Sono in macchina oggi..>>
<< No grazie V..preferisco camminare un pò>>
<< Ooooooook..Allora ci vediamo la settimana prossima!>>
<< Bye!>> disse Lily, prima di congedarsi.
Ci abbracciamo tutte e tre e ci salutammo da buone amiche. Grandi amiche. Le adoravo. Davvero.
Così mi incamminai verso casa, tutta contenta e piena di bei pensieri che mi gironzolavano per la testa, quando improvvisamente, la mia attenzione venne completamente rubata da lui.
Quasi non riuscivo a crederci. Dall'altro lato della strada, affacciato alla vetrina di un negozio, Mikey se ne stava immobile, a fissare chissà cosa.
Mi sembrava troppo bello per essere vero. Era davvero lui? Forse avevo visto male. No. Ero certa fosse lui. Come non riconoscere il mio adorato bassista? Fosse stato anche in mezzo a decine e decine di persone, l'avrei notato comunque. Era Mikey. Ed era a pochi metri da me. Cosa avrei dovuto fare? Se mi fossi avvicinata a salutarlo, sarei sembrata troppo invadente? Magari aveva un appuntamento con qualcuno. L'avrei di certo disturbato.
Ma no..O forse si..Si. No. Si. No. Arghhh. Mi stavo arrovellando il cervello pensando a quale potesse essere la cosa migliore da fare, quando la vidi.
Sbucò all'improvvisò, saltellando fuori dal negozio davanti al quale stava imbambolato Mik.
Gli saltò letteralmente addosso, prendendolo per un braccio e iniziando a camminare a braccetto con lui.
Era ovvio. Avevano un appuntamento. Mikey e Lindsay erano usciti assieme. Stavano uscendo assieme.
Qualcosa dentro di me si ruppe.
Mi voltai, e comincia a camminare quasi come fossi uno zombie. Mi sentivo svuotata. Mi sentivo..no. Non mi sentivo.
Pian piano mi resi conto di avere il viso rigato lacrime. Ma non le mie. Era il cielo che stava piangendo. Quasi volesse sfogare per me la tristezza che sentivo dentro, ma che non avevo la forza di esprimere.
Continuai la mia solitaria e annebbiata passeggiata finchè non andai a sbattere contro qualcosa, o forse qualcuno.
Ero troppo stordita per rendermene conto.
Solo quando sentii pronunciare il mio nome, mi resi conto di essermi scontrata con forse l'ultima persona che mi sarei aspettata di incontrare in quel momento.






Ecco finalmente un nuovo capitolo! Spero sia stato di vostro gradimento XD
Domani devo partire e sto morendo di sonno, dunque vi ringrazio tutti velocissimamente XD
Grazie soprattutto a Fragolasabry e Prinzesschen per aver recensito! Spero che continuerete a seguire la mia Fic e che questo capitolo vi sia piaciuto ^__^
Attendo commenti XD
Alla prossima!

+bex+


















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