Midnight di bex bex bex (/viewuser.php?uid=69070)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 1 *** Capitolo 1 ***
midnight1
Midnight
Capitolo1
Corro…Corro più veloce che posso...Sento le gambe
pesanti, il respiro affannato…Inizia a mancarmi il
fiato…Vorrei chiedere uno sforzo maggiore al mio corpo ma non ci
riesco…Vorrei poter scappare in un luogo deserto, sperduto
chissà dove…Un luogo che lui non possa trovare…Ma
non ne conosco nessuno.
Non ho possibilità di fuga. Sento che è sempre più
vicino…Mi tremano le gambe…Sono allo stremo delle
forze…Lo sento…Sta arrivando…Concentro tutte le
mie energie nell’ultimo scatto veloce che il mio corpo riesce
concedermi, ed ecco che…
Mi svegliai di soprassalto.
Mi sentivo completamente indolenzita, come se qualcuno mi avesse
buttata in una lavatrice, avesse premuto il tasto “turbo” e
una volta tirata fuori mi avesse messa ad asciugare sotto un sole
cocente. Davvero una sensazione sgradevole. Ero a pezzi e morivo di
caldo.
Ancora mezza addormentata cercai di alzarmi da letto nel tentativo di
alleviare un po’ il fastidio che sentivo, ma qualcosa me lo
impediva. Mi accorsi di avere uno strano peso che mi schiacciava il
busto e qualcosa di altrettanto opprimente all’altezza delle
gambe. All’improvviso la sensazione di panico che avevo provato
fino ad un attimo prima di svegliarmi dall’incubo si fece di
nuovo strada nel mio corpo. Sentivo il respiro accelerare, il cuore in
gola e prima che potessi rendermene conto, spinsi con tutte le mie
forze il peso che m’incombeva addosso lasciandomi sfuggire un
<< Ah!>> mezzo soffocato.
In tutta risposta sentii un tonfo e un << Ahio!Ma che cavolo…>> provenire da terra.
Accesi di scatto la luce.
Rivolta sul pavimento, Violet mi stava perforando con uno dei suoi
soliti e micidiali sguardi omicidi, uno di quegli sguardi che spesso mi
avevano fatto riflettere sul detto “se solo si potessero uccidere
le persone con un’occhiata” e a quanto fossi fortunata che
ciò non fosse possibile.
Dal fondo del letto sentii muoversi qualcosa e una vocina preoccupata quanto assonnata dire
<< Ragazze…cosaaaah…mmmh…che succede?>>
La riconobbi subito. Era Lily.
<< Piacerebbe saperlo anche a me. Quella cretina di Sunlit mi ha
buttata giù dal letto.>> le rispose infastidita Violet.
<< Ahahahah Davvero? Forse russavi troppo>>
<< Guarda che qui l’unica che russa sei tu, Lily>>
<< Senti senti. Ma intanto quella che è stata cacciata via sbaglio o non sono io?>>
Ed ecco di nuovo lo sguardo omicida di Violet rivolto a me.
<< E dai. Scusa tanto V… Non l’ho certo fatto
apposta. Anzi a dirla tutta è colpa vostra! Ve l’avevo
detto che non sopporto i film dell’orrore! E invece voi “no
dai guardiamolo, non fa paura” ed eccone le conseguenze. Ho avuto
un incubo devastante! Dovresti ringraziare che ti ho semplicemente
buttata giù dal letto. Avrei potuto prenderti a calci o a pugni
nel sonno terrorizzata com’ero.>>
<< A si? Beh allora eccoti il mio segno di gratitudine!>>
ridacchiò Violet tirandomi uno dei suoi devastanti sberloni in
testa. Da quando l’avevo incontrata la prima volta, al terzo anno
di liceo, non era cambiata di una virgola, tranne forse per il colore
di capelli. Quello variava quasi ogni due/tre mesi. Si potrebbe dire
che tra i miei compagni di classe lei tenesse il primato per quella che
aveva sperimentato il maggior numero di tinte. Primato che temo di
averle rubato all’inizio dell’ultimo anno, presentandomi a
scuola con circa cinque diverse tonalità di colori in testa. Per
il resto Violet era sempre rimasta altissima (circa 177cm a confronto
dei miei miseri 166), permalosa e soprattutto manesca. Spesso mi aveva
dato della ritardata. L’aveva mai sfiorata l’idea che forse
stavo diventando celebrolesa a causa delle innumerevoli botte che mi
dava? Ormai ero davvero in ansia per i piccoli poveri ultimi neuroni
che erano rimasti ad occupare il mio cervello. Tuttavia non si poteva
non volerle bene. E poi era anche merito suo se avevo incontrato Lily.
Lei e Violet si conoscevano dalle scuole elementari. Praticamente erano
cresciute assieme. Tra di loro c’era sempre stato un legame
così forte che più che due amiche d’infanzia mi
erano spesso sembrate una coppia di coniugi. Potrei azzardare a dire
che se Violet rappresentava una sorta di madre violenta ed isterica,
Lily era il mio papino gentile e comprensivo, anche se forse, a volte,
un po’ troppo perverso. Probabilmente doveva al suo carattere
così tenero il grande successo che aveva con i ragazzi. O forse
dipendeva più semplicemente dai suoi lunghi capelli biondi e dai
suoi occhioni azzurri. Già, i suoi occhi. Bastava uno dei suoi
sguardi color ghiaccio per spingerti a fare tutto quello che voleva. A
ben pensare è stato proprio a causa dei suoi occhietti angelici
che mi sono lasciata trascinare nel Midnight Progect. Non che la cosa
mi avesse mai dispiaciuto. Infatti mi divertivo molto a passare tanto
tempo con loro.
Una delle cose che mi piaceva maggiormente fare assieme a Violet e Lily
era restare a guardarle mentre litigavano, o meglio, mentre facevano
finta di litigare. Era uno spettacolo davvero esilarante. Spesso
partecipavo attivamente anch’io, ma ascoltare gli insulti che le
due si rivolgevano a vicenda era molto meglio che ricevere offese
personalmente. Violet sapeva andarci pesante.
Questa volta però, mentre ero concentrata sulle mie due compari
che continuavano a ridere e battibeccare, qualcosa d’improvviso
attirò la mia attenzione. L’ora sul display della sveglia.
<< Ehmmm…gente…>> le interruppi. <<
Spero davvero che la tua sveglia sia avanti con l’ora Violet
perché sennò… Siamo nei cazz-voli>>
Le due si voltarono verso l’orologio e Violet
sembrò sbiancare per un decimo di secondo, prima di assumere la
sua tipica espressione da ‘momento di panico’.
<< Sono già le 14.15?? Oddio dobbiamo muoverci!
Siamo in ritardo! Mikey non aspetterà in eterno! Giù dal
letto! Subito!!>>
Nel giro di mezz’ora ci cambiammo, preparammo e ci fiondammo
fuori casa per raggiungere il luogo dell’appuntamento dal quale
sarebbe dipeso il nostro futuro.
Violet aveva ragione. Mikey non avrebbe certo atteso all’infinito
il nostro arrivo, il che significava solo una cosa. Perso Mikey. Addio
Midnight Nightmare.
Questo primo capitolo fa un pò
schifo... Ma è solo un' introduzione... Ci tengo comunque a
precisare che è la primissima volta che scrivo una fic, ma spero
di superare la mia maestra/ fidanzata ^o^, oh oh.
Se vi sembra carina, i prossimi capitoli sono anche meglio.
Bex ^^
Dislcaimer: Alcuni personaggi non mi appartengono e non scrivo a scopo di lucro.
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Capitolo 2 *** capitolo 2 ***
midnight2
Midnight
Capitolo 2
Il Midnight Progect
, come il nome suggerisce, era un progetto legato alla Mezzanotte.
Anzi, sarebbe più corretto dire che si trattava di un
progetto che aveva a che fare con un Incubo di Mezzanotte.
Midnight Nightmare. La nostra band.
L’ideatrice di tutto era stata Lily, la quale da sempre
sognava di poter un giorno suonare la sua fidata Stratocaster all’interno di
una rock/metal band affermata in tutto il mondo.
Un’ambizione decisamente grande per una ragazzina di soli
16anni. Ma in fondo si trattava di un sogno come tanti. Un desiderio che molti
altri ragazzi suoi coetanei avevano con lei condiviso, eppure, nessuno come lei
era andato così vicino alla realizzazione di una tale fantasia.
Finalmente dopo anni di fatica e difficoltà superate,
Lily, Violet ed io eravamo ad un passo
dalla vittoria.
Vittoria che stava per sfuggirci di mano…
Mikey non c’era.
Il luogo prefissato per l’incontro era un piccolo bar semi
sconosciuto che si trovava all’incirca a 10 minuti dalla casa di Violet.
Quando arrivammo a destinazione l’ora dell’appuntamento
era ormai passata da circa mezz’ora. Tuttavia non potevo crederci. Possibile ci
avesse scaricate così? Che non avesse resistito ad un’attesa così breve? Per
quanto potessi capire fosse un tipo piuttosto impegnato, non mi andava giù
l’idea che le nostre speranze fossero andate in frantumi per il semplice fatto
che lui non avesse avuto un briciolo di pazienza in più.
<< Ditemi che non è vero. Vi prego. Non è possibile
che se ne sia andato così… Violet hai provato a contattarlo?>>
<< Ci ho già provato tre volte ma non risponde al
cellulare. Mi dispiace, davvero. Non so che dire.>>
Lily stava per avere una crisi di pianto.
<< Ma dai! Non è assolutamente giusto! E che
cazzo!>>
<< Calmati
Sunny…e tu non metterti a piangere Lily, per carità!>>
Era inutile. Anche se Violet cercava di allentare la
tensione, ormai stavo davvero per sbottare. Dopo tutto quello che avevamo
passato non potevo certo stare calma a guardare il nostro sogno infrangersi per
l’ennesima volta. E il vedere la disperazione sul volto di Lily di certo non mi
aiutava.
<< Ma come cavolo faccio a calmarmi V! Edddannazione!
Non posso crederci che ci abbia piantate in asso solo perché eravamo un po’ in
ritardo! Che razza di professionista è??>>
<< Direi un professionista che si è svegliato tardi… Scusatemi.>>
Ci voltammo tutte e tre di scatto.
Mikey era a meno di due metri da noi. L’aria affannata.
Sembrava avesse corso.
Dietro di lui un’altra sagoma si stava avvicinando
velocemente. Non ebbi il tempo di guardarlo in faccia, tuttavia riconobbi
subito il ragazzo non appena vidi Violet fiondarglicisi addosso.
<< Geeeeee!! Ma cosa ci fai tu qui? Pensavo fossi
impegnato con la registrazione del nuovo album!>>
<< Già, ma quando Mik mi ha detto aveva un
appuntamento con voi per discutere del Midnight Progect non ho potuto fare a
meno di seguirlo! Rallenterò un po’ le cose alla band ma… Chi se ne frega!
>> rispose lui, sfoderando uno di quei suoi soliti sorrisi sghembi che
Violet tanto amava.
Lei e Gerard si erano conosciuti durante l’estate tra la
terza e la quarta superiore, quando lui aveva cominciato a lavorare presso uno
dei ristoranti diretti dal padre della ragazza. Tra i due fu amore a prima
vista. Nonostante all’epoca Violet fosse ancora minorenne Gerard non riuscì a
trattenersi dal chiederle di diventare la sua ragazza. Ricordo che la faccenda
suscitò un po’ di problemi poiché la differenza di età tra i due non era ben
accetta dai genitori di lei. Che posso dire. Dovevano volersi davvero bene per
essere riusciti a rimanere insieme nonostante tutto. La loro era davvero una
storia invidiabile.
<< Mi mancavi Violet… non immagini quanto…>> le
sussurrò Gerard all’orecchio.
In tutta risposta, Violet gli si strinse ancora più
addosso e gli diede un bacio così violento che sembrò quasi volesse staccargli
le labbra dalla faccia.
<< Ehm ragazzi… Siamo qui per parlare di cose serie.
Potreste rimandare le vostre effusioni ad un altro momento?>> li
interruppe Mikey, portandosi una mano vicino al viso facendo finta di tossire.
<< Hai ragione Mik, scusa>> rispose Violet
allontanandosi il minimo necessario dal suo ragazzo.
<< Non dargli retta dolcezza. Mio fratello è
semplicemente geloso perché lui non ha uno straccio di ragazza con cui poterle
fare certe effusioni.>>
Mikey fulminò immediatamente il fratello con un’occhiata,
dopodichè mi colse di sorpresa spostando il suo sguardo a incrociare il mio
che, dal momento in cui il ragazzo era arrivato, non gli si era staccato di
dosso un secondo.
Abbassai velocemente il volto, quasi come per un riflesso
condizionato, sperando fortemente non si fosse accorto che lo stavo osservando
forse troppo intensamente.
Dall’ultima volta che l’avevo incontrato di persona erano
passati poco più di sei mesi, eppure mi sembrava fosse cambiato parecchio. Aveva
lo stesso taglio e colore di capelli, forse giusto un po’ più lunghi, e portava
i suoi soliti occhiali da vista ai quali mi ero tanto affezionata. Nonostante
ciò lo trovavo diverso. Sembra forse…più adulto. Magari era cresciuto di
qualche centimetro in altezza.
Quando lo vidi per la prima volta frequentavo il quarto
anno di liceo. Fu in occasione del compleanno di Violet. Un giorno che non
dimenticherò mai.
Me ne stavo comodamente sdraiata in mezzo al giardino
della mia amica a giocare col suo cane, mentre lei e Lily, dopo aver
completamente devastato la cucina nel tentativo di preparare qualcosa di
commestibile, stavano decidendo quale film fosse meglio vedere per primo. La
scelta era tra una delle solite commedie romantiche viste e riviste e un
classico horror. Fosse dipeso da me li avrei bocciati entrambi. Improvvisamente
sentimmo suonare al citofono. I genitori di Violet non sarebbero tornati fino
all’indomani mattina e noi non aspettavamo ospiti. Considerando che quella che
si trovava più vicina all’ingresso ero io, le due simpaticone mi obbligarono a
dirigermi alla porta e vedere chi fosse. Roba che se fosse stato un serial
killer a quest’ora si ritroverebbero con un bel peso sulla coscienza. Eh. In
ogni caso mi diressi all’entrata e fu così che mi ritrovai di fronte a Michael
James Way e suo fratello maggiore Gerard. Da allora, nonostante ci avessi
provato all’incirca un milione di volte, non ero più riuscita a togliermelo
dalla testa. Il suo viso. Il suo sguardo. Il suo modo così gentile di parlare.
Tutto di lui mi affascinò incredibilmente. Con molta probabilità, se fosse
realmente stato uno stupratore omicida, non credo avrei opposto una gran
resistenza. Ebbene si. Mi ero presa una cotta devastante per il fratello del
ragazzo di una delle mie migliori amiche, con il quale non avrei mai potuto
avere la benché minima speranza. Era troppi gradini sopra a me. Troppi. Mi
sentivo davvero un idiota. Ero messa maluccio. Di questa cosa non ne avevo mai
fatto parola né con Lily e tanto meno con Violet. Non volevo mostrare loro un
lato così debole del mio carattere. Non a loro. E poi già me la immaginavo
Violet, intenta a farmi uno dei suoi soliti discorsetti umilianti non appena lo
avesse scoperto. Dovevo proprio evitare che venisse a saperlo…
Mentre mi stavo perdendo in uno dei miei soliti viaggi mentali
venni richiamata all’ordine da una gomitata indirizzata al mio braccio
sinistro.
<< Sveglia Sunny…non mi sembra il momento di dormire
sugli allori questo!>>
Lanciai un’occhiataccia alla mia amica ancora appiccicata
al suo uomo.
<< Ah ah molto divertente V. Sono sveglissima…
ehm…di che stavate parlando?>>
<< E ti pareva… Mikey ci stava dicendo che ha delle
buone notizie da darci. Allora?>> disse Lily rivolgendosi al ragazzo
<< Quali sono le novità? Sbrigati a parlare che non sto più nella pelle!>> spesso
sapeva essere davvero molto poco paziente.
<< Bene…ma…questo non mi sembra il posto più adatto
per parlare. Che ne dite.>> disse indicando l’ingresso del bar di fronte
a noi << entriamo?>>
finalmente entrano in scena due dei My Chem!ringrazio i 26 che hanno letto il primo capitolo e in particolare chi l'ha recensito..stay metal!
bex |
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Capitolo 3 *** capitolo 3 ***
midnight3
Midnight
Capitolo 3
<< Oddio Mik! Stai parlando seriamente? Non è uno
scherzo vero?>> Lily stava per andare in iperventilazione. I pochi
clienti all’interno del locale si girarono tutti verso di noi. Era calato un
silenzio abbastanza imbarazzante.
<< Ehm…Lily…se magari abbassi un po’ la voce…sai
com’è…>>
<< Ok scusate…ma davvero…ditemi che non sto
sognando! Hai detto che accetti? Sei sicuro?>>
<< Beh devo ammettere che inizialmente ero
abbastanza perplesso. Voglio dire. Sarei stato l’unico ragazzo all’interno
della band… poi però ho ascoltato la demo che mi avete passato e…cavolo! Siete
davvero grandi!>> l’entusiasmo con cui stava parlando mi lasciò senza
parole.
Sembrava, anzi no, era davvero emozionato all’idea
di entrare a far parte della nostra band. Non riuscivo a crederci. Era fatta.
Se Mikey aveva realmente accettato di diventare il nostro bassista i Midnight
Nightmare potevano avere un futuro. Potevamo continuare a sperare.
<< Fatemi capire>> intervenne trepidante Violet
<< significa che da adesso il gruppo è di nuovo al completo? Ma ci
pensate? Finalmente possiamo anche noi avere l’occasione di suonare la nostra
musica in giro per i locali di tutto il mondo! Potremmo persino diventare più
famosi della tua band >> disse rivolgendo un sorrisetto provocatore al
ragazzo seduto vicino a lei.
<< Fossi in te non ci conterei troppo
cocchina.>>
<< COCCHINA?>> ribattè Violet allontanando il
suo uomo e perforandolo con uno dei suoi micidiali sguardi omicidi. Non
sopportava che le venissero messi i piedi in testa. Neanche da Gerard. Se mi
avessero mai chiesto chi tra i due fosse
stato il più orgoglioso non so se sarei stata in grado di rispondere.
<< Caro il mio Gerard Arthur Way, il giorno in cui
leggerai My Chemical Romance gruppo
spalla dei Midnight Nightmare è più vicino di quanto pensi>>
<< Ma davvero?>> i due si squadrarono con aria
di sfida.
<< Ragazzi non mi sembra né il momento né il luogo
adatto per discutere.>> li interruppe Mikey.
<< Tu non hai il diritto di parlare, razza di
fratello traditore che non sei altro! Quante volte ti avremo chiesto io e Frank
di entrare a far parte dei MyChem? Mi pareva di aver capito che ora come ora
non eri molto interessato a suonare seriamente con una band, e invece guarda
cosa mi combini! Aspetta che lo vada a dire agli altri…Ci rimarranno malissimo.>>
<< Eddai Gerard. Non mi sembra una questione così
tragica questa…e poi il bassista che avete non è niente male>>
<< Già ma non sei tu >> non l’avevo mai visto
così. Gerard sembrava davvero mortificato.
<< Ma che te la prendi a fare Gee? Dovresti essere
contento! Grazie a tuo fratello adesso anche la tua adorabile ragazza ha
l’opportunità di dimostrare quanto vale. Potrebbe scapparci una bella sfida
>> Meno male che Violet sapeva come prenderlo. Gerard non era tipo da
tirarsi indietro quando si trattava di dimostrare di essere il migliore.
<< Mh…ma si. In fondo hai ragione. Anzi sai cosa ti
dico? L’idea comincia a stuzzicarmi. Non vedo l’ora di vederti in ginocchio ai
miei piedi ad ammettere la mia superiorità, cara la mia vocalist >>
<< Ahahahah questo è tutto da vedere darling
>> ribattè Violet schioccandogli un bacio sulla guancia.
<< Sentite perché non parliamo di cose serie per un
secondo? Direi che forse è il caso di metterci sotto con le prove e cercare di
trovare qualche locale disposto a farci suonare.>> Lily non stava più
nella pelle. Tra tutte noi lei era di sicuro quella più eccitata all’idea di
esibirsi in pubblico.
<< Per questo non dovete preoccuparvi. Ho passato un
sacco di tempo a cercare serate con la band di Gerard quindi un minimo di
conoscenze nel campo le ho anche io. Per quanto riguarda le prove >>
<< Ah no per quello non ti devi preoccupare.
Possiamo tranquillamente continuare a provare nella saletta che abbiamo usato finora.
Sai, ci lavora il fratello maggiore di Sunlit. Possiamo andarci quando vogliamo
>>
<< D’accordo V però se Mikey aveva in mente un posto
migliore…>> non volevo che a causa mia Mikey si potesse trovare in
qualche modo in difficoltà.
<< No no figuriamoci. La saletta che frequentate di
solito andrà benissimo. Volevo solo dire che per quanto riguarda le prove sono
disponibile il mercoledì e il giovedì dopo le 18 e il sabato tutto il giorno…in
ogni caso sono sorpreso. Chissà perché mi avevi sempre dato l’idea di una
ragazza che è figlia unica. Non pensavo avessi un fratello più grande Sunny.>>
<< Ugh…cough cough >> maledizione! Doveva
rivolgermi la parola proprio mentre stavo bevendo? Mi ha preso alla sprovvista!
Non aveva mai pronunciato il mio nome con così tanta familiarità.
Ok. Ci conoscevamo da quasi 3anni, però ci eravamo visti
pochissime volte e il massimo delle nostre conversazioni era stato “ciao” “ci
vediamo”. Quasi mi strozzavo col succo di frutta.
<< Ohi Sun ripigliati! Tutto ok?>> Violet mi
mise una mano sulla schiena. Strana tanta gentilezza da parte sua. Che carina a
preoccuparsi. << Non provare a morirmi adesso che la band è a un passo
dal successo capito? Sennò vedi cosa ti combino!>> e te pareva.
<< Si si ho capito mia regina.>> risposi con
aria combattuta << Comunque >> mi rivolsi all’inconsapevole
colpevole della mia quasi morte << per la verità di fratelli maggiori ne
ho…quattro. Tre maschi e una femmina.>>
<< Cosa? Quattro?>> reazione prevedibile che
arrivò in contemporanea da entrambi i fratelli Way.
<< Quindi…in totale siete…in cinque giusto? Cavolo
si sono ben dati da fare i tuoi! Ahahahah >>
Lily e Violet accompagnarono la fragorosa risata con anche
troppa euforia. Gli occhi dei presenti si rivolsero nuovamente al nostro
tavolo.
<< Ma Gerard! Scusalo Sunny a volte mio fratello è
proprio un’idiota>>
<< Ehi!>> il fratellone non sembrava aver
apprezzato il complimento.
<< Eh eh figurati. Ci sono abituata. Avresti dovuto
sentire i miei compagni di classe! Ne sparavano una nuova ogni giorno, vero
V?>>
<< Ahahah già hai ragione. Davvero esilarante.
Ahahah >>
<< E comunque spesso sono io la prima a scherzarci
sopra quindi non c’è problema, davvero. Mpf. Probabilmente l’unica spiegazione
plausibile è che mia madre abbia qualche antenato imparentato con dei conigli!>>
Ci fu uno scoppio d’ilarità devastante. Cominciavo quasi a
temere ci avrebbero cacciati a vita da quel bar. Notai che l’unico a non essere
sul punto di piangere dalle risate era Mikey. Mi stava guardando con
un’espressione strana sul volto. Forse con un po’ di…Sorpresa? Per la battuta
che avevo fatto? Possibile mi considerasse un tipo così poco auto ironico?
<< Ahahahah questa era davvero bella Sunlit. Peccato
solo che se davvero i tuoi avessero avuto qualche gene in comune con dei
conigli temo avrebbero avuto cinque figli in un sol colpo e non uno alla volta!
Ahahah >>
<< Per carità Gee! Di Stupida scimmia tra i
piedi me ne basta una! Non credo potrei sopportarne cinque…tutte insieme
poi!>>
<< Oh oh oh vedo che qui l’umorismo comincia a
dilagare eh? Comunque carissima Violet solo io posso dare della Stupida scimmia quindi vedi di non
fregare gli insulti altrui.>>
<< Uh mi perdoni sua eccellenza! D’ora in avanti
chiederò a lei il consenso prima d’insultare chicchessia >> ed eccomi
sfiorare da uno dei suoi simpatici schiaffi. Certe volte, se avessi potuto, le
avrei volentieri tirato un bel sinistro dritto in faccia. Purtroppo per me però
sapevo benissimo a cosa sarei andata in contro se solo ci avessi provato.
Conoscevo fin troppo bene i suoi sberloni. Era meglio non rischiare.
<< Accidenti ragazzi!>> la voce di Lily, che
per un po’ se n’era rimasta nascosta tra le risate comuni, si fece
improvvisamente più squillante attirando l’attenzione su di sé.
<< Ridendo e scherzando avete visto che ore sono?
Scusate ma ora devo proprio andare o rischio di fare tardi. E poi chi la sente
mia madre? >>
Nessuno di noi ci aveva fatto caso, ma effettivamente il
tempo era volato. Già le 18.20h.
<< Bene gente, direi che per oggi ci salutiamo qua
>>
<< Uffi Gee…siamo stati insieme così poco e già ti
devo lasciare?>> Violet non era molto entusiasta all’idea di levare le
tende. In fondo un po’ la capivo. Riusciva a vedere il suo amato Gerard davvero
poco da quando aveva iniziato a dedicarsi seriamente alla sua band. Chissà
quanto avrebbe dovuto aspettare prima di poterlo abbracciare nuovamente.
<< Su su honey. Ti prometto che la prossima volta
che passo di qua ti porto un bel regalino e potremo divertirci assieme tutto il
tempo che vorrai. Ok?>>
<< Promesso? Guarda che sarà un tempo moooooolto
lungo>>
<< Promesso>> e si baciarono.
<< Piccioncini sono già in ritardo! Dai Violet che
devo passare da te a prendere le cose che ho lasciato! Muoversi! Allora Mikey
ci vediamo mercoledì eh! Vedi di non paccare! Ciao!>>
<< Chiamami stasera Gee!>>
<< Ovviamente!>>
Lily si stava già
dileguando trascinando con sé la povera Violet che ancora si sbracciava per
salutare il suo uomo. Anche io avevo lasciato a casa sua il necessario che mi
ero portata per passare la notte lì, dunque mi voltai in procinto di seguire le
mie amiche, quando sentii alle mie spalle qualcuno pronunciare il mio nome e mi
fermai.
<< Scusami Sunlit! Puoi aspettare un secondo? Dovrei
chiederti una cosa>>
<< Si certo, dimmi pure.>> doveva chiedermi
qualcosa? Mikey? Cosa potevo mai dirgli io che potesse interessarlo? Oddio che
imbarazzo. Non avrà mica pensato di chiedermi di uscire con lui?? Oddio!
<< Ecco…>> non posso crederci <> ci siamo << ti spiacerebbe…darmi l’indirizzo della sala
prove di tuo fratello? >>
<< La sala prove? Ah…si…certo >> e te
pareva…sembrava troppo bello per essere vero.
<< Scusa sai
ma non ho proprio idea di dove sia >>
<< Oh ma figurati. Tra l’altro dovrei avere…uhm…Ecco
tieni, è un bigliettino da visita. C’è scritto tutto lì sopra. Comunque è
facile da raggiungere non preoccuparti. >>
<< D’accordo. Grazie mille. Ci vediamo mercoledì
allora…>>
<< Sunlit muoviti!! Guarda che ti lasciamo
indietro!!>> che amiche carine…
<< Eh eh richiamata all’ordine?>>
<< A quanto pare…beh…ci vediamo…>>
Mi affrettai a raggiungere le due tiranne che avevano
interrotto la mia prima vera conversazione con l’uomo dei miei sogni.
Accidenti. Non avrei mai pensato potesse essere ancora più carino visto così da
vicino. Quando ha sorriso poi… ma davvero avevo creduto anche solo per un
istante che un ragazzo come lui potesse voler uscire con una come me? Uff…cara
la mia Sunny…da oggi in poi niente più viaggi mentali!
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Capitolo 4 *** Capitolo 4 ***
midnight4
Midnight
Capitolo 4
Corro…Corro più veloce che posso...Sento le gambe pesanti,
il respiro affannato…Vorrei poter scappare in un luogo deserto, sperduto chissà
dove…Un luogo che lui non possa trovare…Ma non ne conosco nessuno.
Non ho possibilità di fuga. Sento che è sempre più vicino…Mi
tremano le gambe…Sono allo stremo delle forze…Lo sento…Sta arrivando…Concentro
tutte le mie energie nell’ultimo scatto veloce che il mio corpo riesce
concedermi, quando improvvisamente mi sento afferrare per un braccio.
È troppo tardi.
Vengo scaraventata a terra. Qualcosa di pesante mi piomba
addosso, immobilizzandomi.
Sento che è la fine. Non posso scappare. Il suo respiro mi
sfiora la pelle. Non mi resta che una possibilità. Con tutta la poca forza che
mi è rimasta prendo un gran respiro e…
Mi svegliai di soprassalto, confusa.
Lo stesso sogno.
Da quando avevo passato la notte a casa di Violet non avevo fatto
altro che quell’orribile incubo. Potevo ancora sentire l’ansia e l’agitazione
pervadermi il corpo.
Tutta colpa del loro cavolo di film!
Ancora mezza addormentata allungai la mano verso il comodino
e afferrai la sveglia.
Erano le 8.30h. Troppo presto. Non avevo voglia di alzarmi,
ma ancor minore era la voglia di tornare a dormire rischiando di continuare il
fantastico sogno da dove l’avevo interrotto, così scesi dal letto e mi diressi
in bagno.
Avevo davvero un aspetto orribile. Non che fosse una novità,
però ultimamente avevo dormito pochissimo il che cominciava a farsi notare.
Mi diedi una spazzolata veloce ai denti e andai in salotto.
Lindsay era già uscita. Mi aveva lasciato il solito
bigliettino di raccomandazioni attaccato al frigorifero. Che sorella
apprensiva. E dire che aveva solo due anni più di me.
Mancavano ancora tre ore abbondanti all’inizio del mio turno
al lavoro, quindi afferrai una merendina e mi spaparanzai sul divano a guardare
un po’ di tv.
Zap. Zap. Zap.
Figurarsi se alle 9 del mattino dessero qualcosa
d’interessante.
Mi arresi su un canale che mandava in onda una delle solite
telenovele viste e riviste. Sembrava si trattasse di un thriller. Una donna era
accusata di aver ucciso il fidanzato in seguito ad un attacco di gelosia, ma la
polizia non riusciva a trovare le prove che potessero incastrarla. Che palle.
La solita storia. Chiusi gli occhi per un istante. Un istante che probabilmente
doveva essere durato più di quanto avessi potuto immaginare, considerando che
quando aprii gli occhi il telefilm era già finito.
Guardai l’ora. Le 11.40.
Feci uno scatto veloce giù dal divano e mi diressi in camera
da letto.
Mi infilai i primi jeans che mi capitarono in mano, una
maglietta con disegnata una piccole scimmietta a cavallo di una scopa, una
felpa a righe e il mio vecchio paio di all star nere, dopodichè tornai in
bagno. Dopo un milione di pettinature provate optai per un paio i treccine. I
miei poveri capelli avevano proprio bisogno di una sistemata. Ormai erano
diventati di un colore più vicino all’arancione che al rosso, senza contare
l’evidente ricrescita che si faceva strada.
Spruzzata di lacca, veloce lavata di denti e mi dileguai
dall’appartamento.
Al negozio di cd mi stavo annoiando in modo devastante.
Solitamente non era così. Questa volta invece il tempo
sembrava non passasse più. Avevo cominciato il turno da più di due ore e ancora
neanche l’ombra di un cliente. Che palle. Considerando che avevo già sistemato
i nuovi arrivi decisi di fare l’unica cosa che mi avrebbe impedito di buttarmi
a terra a dormire: disegnare.
Presi il mio blocco da disegno, gomma, matita e mi sedetti
comodamente dietro la cassa.
Cominciai ad abbozzare qualcosa.
Disegnare era una delle poche cose che mi piacesse fare
veramente e che fossi in grado di fare in modo abbastanza soddisfacente.
Soprattutto se si trattava di fumetti. La mia passione per il disegno
fumettistico andava ben oltre quella che avevo per la musica. Era praticamente
innata. Per quanto mi fosse possibile ricordare non c’era stato giorno nella
mia infanzia in cui non fossi stata attaccata alla tv a guardare qualche seria
animata o intenta a scarabocchiare. Avevo ormai da tempo perso il conto di tutte
le storie illustrate che avevo cominciato ma mai concluso.
Mentre ero intenta a pasticciare un po’ il foglio qualcuno
fece il suo ingresso nel negozio.
<< Ehi Sunny! Bel modo di lavorare! Quasi quasi vado a
lamentarmi col capo per la tua mancanza di professionalità >>
<< Oh mi scusi madame. Credo abbia sbagliato negozio.
La simpatia la vendono allo spaccio dietro l’angolo >>
<< Ah ah buona questa. Mi sa tanto che protesterò
anche per la maleducazione del personale >>
<< Come meglio credi. Piuttosto, che ci fai da queste
parti Violet? Se non sbaglio alle prove mancano più o meno tre ore. Qual buon
vento ti porta nel mio umile covo?>>
<< Sono in giro a fare shopping con Gerard. Dato che
questa sera ci sarà la prima prova della band con Mikey ha deciso di accompagnare
il fratello. Ed io ovviamente ne ho approfittato per fargli mantenere la
promessa della scorsa settimana>> nell’affermare ciò sfoderò il suo
sorriso a 32 denti. Che donna.
<< Uh capisco. Ma dove l’hai lasciato il poveretto?
Non dirmi che non ha resistito ai ritmi del tuo folle shopping selvaggio ed è
scappato! Anzi no, magari è morto schiacciato sotto una montagna di pacchi e
pacchettini >>
<< Eh, mi spiace deluderti ma si è semplicemente
fermato al bar qui a fianco a comprare le sigarette. Dovrebbe arrivare a
>> non ebbe il tempo di terminare la frase che la porta alle sue spalle
si spalancò lasciando entrare il ragazzo tanto atteso.
<< Oh eccolo qui il mio uomo! Ci stavamo giusto
chiedendo che fine avessi fatto>> gridò Violet, lanciandoglisi praticamente
addosso.
Il poveretto era davvero sommerso di borse e pacchetti vari,
il che però non sembrava infastidirlo particolarmente.
<< Uhm…carino questo posto Sunlit. Non pensavo
lavorassi in un negozietto di musica. Anzi, per essere sincero non pensavo
nemmeno lavorassi. Quando Violet me l’ha detto non so perché ma sono rimasto
sorpreso.>> sorpreso? E perché mai? Avevo forse l’aria di essere una
“figlia di papà”?
<< Ah beh. Sai com’è. Non è propriamente la fonte di
guadagno che speravo di avere ma non è male come lavoro. E poi si deve pur
sopravvivere in qualche modo no?>>
<< Certo capisco…e dimmi allora, quale sarebbe questa
“fonte di guadagno” che vorresti?>>
<< Ah beh…a dire il vero a me piace molto
disegnare…fumetti…così…>>
<< Fumetti? Davvero? Pensa che anche a >>
<< Gee dai si sta facendo tardi! Ci sono ancora un
sacco di cose che devo comperare prima di andare in sala prove. Potete anche
parlare un’altra volta dei vostri hobby >>
<< Scusa darling. Beh Sun ci vediamo stasera.>>
<< Certo. Ciau ciau V>> salutai i due che si
allontanarono a passo fin troppo accelerato, dopodichè diedi uno sguardo veloce
all’orologio.
Ancora due ore. Due ore e l’avrei rivisto. Cercai di non
pensarci e tornai a scarabocchiare sul mio block notes…
Quando arrivai erano già tutti là.
Lily stava chiacchierando con Violet, mentre Mikey,
appoggiato al muro accanto alla porta d’ingresso, sembrava impegnato in
un’intensa conversazione con il fratello.
<< Oh Sunny! Finalmente sei arrivata!>> fu Lily
la prima ad accorgersi del mio arrivo. Gli altri alzarono lo sguardo su di me
di conseguenza. Anche lui.
<< Ciao. Scusate il ritardo. Allora? Entriamo?>>
<< Direi di si. Mi si stava gelando il fondoschiena a
stare qua fuori>> Violet era una ragazza parecchio freddolosa. Neppure io
amavo molto il freddo, ma lei ne era decisamente “allergica”.
Uno alla volta ci dirigemmo dunque all’interno della sala
prove, dove come al solito trovai mio fratello
gironzolare qua e là.
<< Sunn! Eccoti qui! Ti ho tenuto libera la sala
migliore…come sempre del resto>>
<< Thank you brother. Ci vediamo dopo>>
<< Fai la brava eh!>>
<< Non ti preoccupare Deniel la teniamo d’occhio
noi>> intervenne Lily.
<< Ah ah ah grazie ragazze, se non ci foste voi…>>
<< Grazie eh! Ma cosa vuoi che combino? Anche volendo
sei praticamente a tre metri da me…tzè…fratello scemo>>
<< Non si può mai sapere. Rimbambita come sei…>>
<< Uffa…non è vero…>> protestai a voce così
bassa che dubito qualcuno mi avesse sentita.
Continuai a sentire le risatine di mio fratello finchè non
varcai la soglia della stanzetta insonorizzata.
Finalmente un po’ di pace.
<< Certo che tuo fratello Deniel diventa sempre più
carino ogni volta che lo vedo. Sicura che abbia la ragazza?>>
<< Purtroppo così pare. Stai sicura però che se mai
tornerà single sarai la prima persona che avviserò!>>
<< Guarda che ci conto eh!>> com’era facilmente
intuibile Lily si era presa una cotta per mio fratello maggiore. In effetti
nonostante fosse uno stupido di prima classe era davvero parecchio carino.
Gran parte del suo fascino la doveva anche alla sua voce.
Saresti rimasto a sentirlo cantare per ore.
Peccato non abbia ereditato i geni del canto da lui.
<< Bene. Che dite? Cominciamo?>>
Gerard si era già messo comodo sui divanetti a lato della
porta e Mikey aveva cominciato a strimpellare qualche accordo di basso.
<< Non vedo perché aspettare.>>
Mi diressi alla
batteria, tirai fuori le mie bacchette e cominciai a fare una delle cose più
stancanti e al tempo stesso rilassanti che avessi mai imparato a fare: suonare.
Finalmente sono riuscita a caricare il capitolo 4..spero vi piaccia...ringrazio come sempre i lettori e soprattutto le ragazze che mi hanno recensito..vi ringrazio un sacco per i complimenti!^^
stay metal!
bex |
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Capitolo 5 *** capitolo 5 ***
midnight5
Midnight
Capitolo 5
<< La prossima settimaaaana?????>>
Lily, Violet ed io eravamo letteralmente rimaste a bocca
aperta. Mai ci saremmo aspettate una notizia come quella. O quanto meno mai ce
la saremmo aspettata arrivare così presto.
Da quando avevamo cominciato attivamente la prove della
band con Mikey al nostro seguito era passato poco meno di un mese. Tuttavia si
era già integrato perfettamente. Ascoltandoci suonare nessuno avrebbe pensato
che il bassista si fosse unito a noi da un lasso di tempo così breve. Eppure
era così, e la notizia che Mikey ci diede quel giorno, notizia che in una
situazione normale ci avrebbe mandate con l’entusiasmo alle stelle, ci riempì
invece di preoccupazione.
<< Senti Mik non ti sembra sia un po’ troppo presto?>>
<< Non direi. In fondo ce la caviamo benone non
credete? Perché aspettare?>>
<< Infatti. Non vedo perché no...è da una vita che
aspettavamo un’occasione del genere. Io dico di provare>>
<< Si va beh, tu Lily non fai proprio testo. Fosse
stato per te ci saremmo dovute esibire live già dalla prima giornata in sala
prove, due anni fa. Secondo me ha ragione Sunny. Dovremmo aspettare ancora un
po’>>
<< Oddio se Violet mi da ragione allora significa
che ho detto una cazzata. Ragazzi, suoniamo>>
Mikey e Lily ridacchiarono della mia uscita, mentre Violet
mi perforò con una delle sue amorevoli occhiatacce. Che novità.
<< Eddai V lo sai che in realtà ti amo>>
<< Già lo so. Altrimenti a quest’ora non credo
saresti ancora viva>> che fortuna…
<< Parlando seriamente>> intervenne nuovamente
Mikey << se non ve la sentite non importa, posso chiamare il proprietario
del locale e disdire. Mi spiacerebbe rinunciare ad un’occasione così, lo
ammetto, però non sono certo io a dovervi obbligare a>>
<< Ok Mik, abbiamo capito.>> lo interruppe
improvvisamente Violet, rivolgendo successivamente lo sguardo verso me e Lily.
<< ragazze?>>
La bionda dagli occhi azzurri non esitò un istante a
parlare. << Mi sembra ovvio! Io ci sto>>
<< Sunlit?>>
Sinceramente non sapevo cosa pensare. Forse era davvero
troppo presto. Forse sarebbe stato meglio continuare con le prove ancora per un
po’. Va bene che ci esercitavamo da tantissimo tempo, però avevamo cambiato
bassista da così poco. Forse avremmo dovuto aspettare. Forse. O magari no. Se
Mikey era sicuro che potessimo farcela perché non provare? In fondo cos’avevamo
da perdere?
<< Suoniamo>>
Il giorno del nostro primo concerto arrivò in un baleno.
Ci saremmo esibiti al Sir Lifford, un locale alternativo
leggermente fuori città che spesso organizzava serate per permettere ai gruppi
emergenti di farsi conoscere. Quella sera assieme a noi avrebbero suonato altre
quattro band. Non stavamo più nella pelle.
<< Ehilà Sunlit!>>
L’improvviso irrompere di quella voce poco familiare nel
silenzio del negozio mi fece quasi sobbalzare. Per un pelo non feci cadere a
terra i cd che stavo sistemando. Mi voltai piano, con aria interrogativa, e
quasi tirai un sospiro di sollievo nel riconoscere il ragazzo che mi trovai di
fronte.
<< Oh ciao Jake! Mamma mia mi hai fatto prendere un
colpo >>
<< Ahahahah scusa scusa. Forse non avrei dovuto
saltarti alle spalle così all’improvviso eh?>>
<< Eh eh direi di no… ma che ci fai qui? Oggi non è
il tuo giorno libero?>>
<< Sono venuto a darti una mano. Mio fratello mi ha
detto che avevi chiesto un permesso per staccare prima quindi…diciamo che le
sue parole sono più o meno state “ và e aiutala a sistemare, così ve la
sbrogliate prima e puoi fare la chiusura tu al suo posto.” Già già>>
<< Ah cavoli. Dunque è colpa mia eh? Mi
spiace>>
<< Figurati, tanto non avevo nulla da fare>>
<< Si ma>> non riuscii a terminare la frase.
Jake mi aveva afferrato le guance e aveva iniziato a tirarmele facendo fare
delle strane smorfie alla mia bocca.
<< Na na na. Se proprio ti devi sentire in colpa,
direi che invece di piagnucolare è meglio se cerchi di sdebitarti in qualche
modo. Ad esempio offrendomi alla prima occasione un bel gelato in quel posticino
carino dietro l’angolo. Mi hanno detto che fanno dei dolcetti che sono la fine
del mondo>>
<< Ha hene ha adehho hi laheresti le guanhe? Fai
hale>>
<< Ahahahah scusa scusa>>
Finalmente lasciò la presa e sentii le fitte di dolore
affievolirsi un po’,ma non sparire completamente. Quel ragazzo aveva una
stretta micidiale. Guardandomi, mentre mi strofinavo la faccia, fece uno dei
suoi soliti sorrisini contagiosi ai quali non riuscivo, o meglio, non potevo
non contraccambiare.
Jake era il fratello minore del proprietario del posto in
cui lavoravo, ovvero del mio capo. Era con lui che dividevo i turni al negozio
quindi non capitava molto spesso che ci incontrassimo. Tuttavia avevamo
instaurato un rapporto di grande complicità. Mi piaceva davvero un sacco
scherzare con Jake. Avevamo tantissime cose in comune, a partire dai gusti
musicali fino anche la passione per i fumetti. E poi lui aveva sempre un’aria
così spensierata e gioiosa che non si poteva non affezionarglicisi.
Spesso dimenticavo che avesse 2 anni più di me. In altezza
mi superava di almeno una spanna, è vero, ma aveva un carattere troppo e
allegro e quasi infantile per sembrare lui il più adulto dei due. Non che la
sottoscritta sembrasse adulta, anzi. In ogni caso non si poteva negare fosse un
ragazzo decisamente carino. Capelli neri, spettinati, con un ciuffo che gli
copriva per metà l’occhio sinistro, carnagione leggermente più chiara di quella
dei suoi coetanei e due occhi verde acceso che erano davvero capaci d’incantare
chi li osservava.
Quando lo vidi per la prima volta furono proprio i suoi
occhi la prima cosa che mi colpì.
<< Forza Sun>> mi richiamò all’ordine il
ragazzo << passami quei cd che li sistemo io. Non vorrei che finissi col
romperli davvero. Poi chi lo sente mio fratello? Ah ah>>
<< Spiritoso. Guarda che prima è stata
esclusivamente colpa tua. E poi non credo che possano rompersi a causa di una
piccola caduta da poco più di un metro d’altezza…>>
<< Ah ah ah te la senti davvero di
rischiare?>> mi chiese lui con un’espressione mezza dubbiosa e quasi
sarcastica che mi fece subito pensare a suo fratello e alla sua probabile
reazione di fronte ad un piccolo incidente come quello che si sarebbe potuto
verificare.
<< Ehm…Forse è meglio se li sistemi tu>>
risposi, abbozzando un sorrisino e allungando la mano verso il mio
interlocutore.
<< Ah ah ah ottima scelta>> afferrò i cd e
cominciò a sistemarli negli scaffali più alti.
Rimanemmo così in silenzio per alcuni minuti. Io gli
passavo i cd. Lui li metteva al loro posto.
Dovevo ammettere che era davvero più piacevole lavorare in
due. Metà della fatica e doppio del divertimento.
<< Allora è questa sera eh?>> mi domandò
improvvisamente Jake spezzando il silenzio.
<< Il grande debutto intendo… >>
<< Uh si…così pare…>> risposi con un filo di
voce.
<< Che c’è? Non dirmi che non sei elettrizzata
all’idea di esibirti finalmente in un locale con la tua band! >>
<< Certo che sono elettrizzata! Anzi, forse è proprio
questo il problema. Sono troppo agitata! Cioè, sono sicurissima che andrà
benone. Ci siamo esercitate così tanto…però…>>
<< Però?>>
Non sapevo come continuare. Non volevo dirgli che ero
preoccupata all’idea che se avessimo fallito, forse Mikey ci avrebbe ripensato
e magari avrebbe deciso di lasciarci per seguire suo fratello. Era un’idea
stupida. Lo sapevo. Eppure l’idea di perdere Mikey ora che lo avevo così vicino
non mi piaceva affatto. Non potevo dirglielo. Non volevo dirglielo.
<< Però un bel niente! Ce la metteremo tutta come
sempre! E se il pubblico non apprezzerà il problema sarà solo del loro scarso
buon gusto musicale!>>
<<
Ah ah ah grande Sunlit! Così si fa! Tira fuori l’animo di un vero
batterista! Lo zio Dave sarà fiero di te!>>
<< Ah ah ah ah ah che idiota che sei! Comunque non
c’è dubbio che non appena il mio adorato Dave avrà occasione di ascoltare un
mio assolo di batteria rimarrà così affascinato che, prima di tutto mi
supplicherà di entrare a far parte di Foo Fighters, il che non mi dispiacerebbe
affatto anche se mi farebbe sentire leggermente in colpa nei confronti di
Taylor… senso di colpa che comunque conterei di eliminare nel giro di qualche
settimana. Ma la proposta più allettante che il signor Grohl mi farà dopo esser
stato stregato dalle mie capacità con le bacchette sarà >>
<< Invitarti al ristorante giapponese?>>
scoppiammo entrambi in una fragorosa risata.
<< Ah ah cretino. Ovviamente volevo dire che mi
chiederà di sposarlo! Così potremo finalmente vivere felici e contenti per
sempre >>
<< Secondo me è più probabile che ti inviti al
ristorante giapponese…Una bella sfida a chi riesce a mangiare più sushi con le
bacchette senza far cadere neanche un chicco di riso! Ah ah chi non vorrebbe
farlo?>>
<< Ah ah ah ah oddio…davvero… certe volte mi chiedo
se sia possibile essere più scemi>>
<< Ehi ragazzina! Quest’oggi mi stai insultando un
po’ troppo direi! Dovresti portare più rispetto ad un ragazzo più grande di te!
Ti meriti una punizione! Tò!>> e mi diede uno buffetto sulla testa.
<< Ah ah mi perdoni signore non lo farò più >>
gli risposi massaggiandomi il punto in cui mi aveva colpita.
Ci guardammo fissi per un secondo e scoppiammo nuovamente
a ridere.
In quel momento sentimmo entrare qualcuno nel negozio. Ci
voltammo entrambi per accogliere il cliente e il sorriso da ebete che fino a
due secondi prima avevo stampato sulla faccia, lasciò il posto ad
un’espressione di completa sorpresa. In quel momento, la persona che varcò la
soglia del negozio fu probabilmente l’ultima persona che mi sarei aspettata di
vedere.
<< M-Mikey! >>
<< Sunlit…>>
<< Che…che sorpresa vederti! Cosa fai da queste
parti?>>
<< Ad essere sincero niente di particolare. Stavo
gironzolando in attesa che qualcosa d’interessante colpisse la mia attenzione,
quando mi sono ricordato che Gerard mi aveva accennato al fatto che lavoravi in
negozietto di musica niente male, così ho pensato di approfittarne per fare un
salto a vedere.>>
<< Oh capisco. Beh meno male. Temevo fosse successo
qualche imprevisto riguardo il concerto di sta sera.>>
<< Oh No. Non ti preoccupare. Tutto
confermato>>
<< Ehm Sunny, questo ragazzo è un tuo amico?>>
per un attimo avevo quasi dimenticato di non essere da sola nel negozio con
Mikey. Chissà perché, ma quando mi trovavo con lui tutto il resto passava in
secondo piano.
<< Oh Jake! Si, scusami è vero, non vi ho ancora
presentati. Lui è Michael Way, il nuovo bassista della nostra band, mentre
questo qui è Jake Judd, il fratello minore del mio capo, nonché mio compagno di
schiavitù>>
<< Ah ah ah addirittura “schiavitù”? Se vuoi posso
discuterne con mio fratello e vedere di alleggerirti un po’ il lavoro…sarei
proprio curioso di sapere cosa ne pensa…>>
<< Oh dio ti prego no! Per quanto possa volergli
bene tuo fratello sa essere davvero terribile! Sarebbe capace di torturarmi!
Non dirgli niente ti prego!>>
<< Ahahahahah hai ragione. Vabbè dai, vorrà dire
doppio gelato ok?>>
<< E sia…>> mi arresi io ed entrambi
scoppiammo a ridere.
<< Senti Sunlit>> ci interruppe Mikey con il
suo solito tono gentilissimo. << A che ora stacchi oggi?>>
<< A che ora? Beh…>> guardai l’orologio.
Mancava un quarto alle 18.
<< Solitamente il venerdì faccio chiusura, però
oggi…>> e rivolsi lo sguardo al ragazzo che mi stava di fianco.
<< Va bene Sunny, ho capito. Se vuoi puoi già
andartene, tanto qui me la posso cavare anche da solo. E poi avevi comunque
intenzione di uscire un po’ prima no?>>
<< Dici davvero Jake? Sei un tesoro! Grazie! Di
gelati te ne offro tre! Anzi, ti compro l’intera gelateria!>>
<< Adesso non esagerare! Vuoi forse farmi morire per
una congestione?>> scoppiammo entrambi a ridere e anche Mikey sembro
accompagnare la nostra espressione d’ilarità.
<< Bene, quindi smetti adesso il tuo turno?>>
mi chiese il ragazzo ancora sulla soglia della porta.
<< Direi di si…ma…Ti serve per caso
qualcosa?>> domandai con un tono di voce leggermente tremolante.
Mikey si portò allora una mano alla testa. Sembrava quasi
imbarazzato. Non ne capivo il motivo.
<< Beh, effettivamente ci sarebbe una cosa di cui
vorrei parlarti. È un problema se ti accompagno a casa? Così possiamo parlare
strada facendo…>> un problema??? Passeggiare con il ragazzo dei miei
sogni???
<< N-no no figurati. Va benissimo>>
<< Perfetto. Allora ti aspetto fuori.>>
rispose, voltandosi poi verso il ragazzo alla mia sinistra.
<< Michael giusto?>> lo precedette Jake
<< Beh, in bocca al lupo per stasera.>>
<< Grazie. Ci vediamo >> lo salutò lui,
uscendo velocemente dal negozio.
<< Bene, allora vado a prendere le mie cose. Grazie
ancora per l’aiuto J >>
<< Figurati. Metticela tutta mi raccomando!>>
mi salutò Jake, scompigliandomi per bene i capelli.
Ridacchiando mi diressi nel retro del negozio, raccolsi in
fretta la borsa e tutte le mie cianfrusaglie e mi diressi all’uscita con un
sorriso enorme stampato sulla faccia..
Mi piace molto questo capitolo =) spero piaccia anche a
voi.. per il personaggio di Jake mi sa che involontariamente mi sto ispirando
un po’ troppo a Jacob Black XP ( chi sa di cosa parlo..) comunque ringrazio PRINZESSCHEN per la recensione al
capitolo 4…anche io amo Mikey alla follia XD e
conosco eccome Nana Osaki!sono una super appassionata di
manga ^o^ comunque l’ispirazione è del tutto involontaria XP per quanto
riguarda il libro “per sempre giovane” non l’ho mai sentito ^_^” eh ehm..comunque
grazie di tutto!
Stay metal!
bex
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Capitolo 6 *** capitolo 6 ***
midnight6
MIDNIGHT
capitolo 6
Mikey mi stava aspettando seduto su una panchina davanti
al negozio di cd.
Vedere come si spostava i capelli che a causa del vento
gli coprivano il volto, mi fece aumentare il battito cardiaco. Era davvero
bellissimo.
Quando si accorse che ero uscita dal negozio mi fece un
cenno con la mano e mi sorrise. In risposta lo salutai anch’io con un sorriso e
mi avvicinai a lui. Quasi mi tremavano le gambe.
<< Bene >> mi disse alzandosi dalla panchina
<<…se non sbaglio l’appartamento in cui vivi dovrebbe trovarsi…da qualche
parte vicino il parco giochi?>> chiese, indicando un punto non ben
definito in lontananza.
<< Già.>> risposi io << Non è molto
lontano da qui. Giusto un paio di chilometri…almeno credo>>
<< “Almeno credo”? ah ah ma scusa, non dirmi che non
sai dov’è casa tua?>>
<< Certo che lo so, semplicemente non sono molto
brava con…“le distanze”. Comunque nel giro di mezz’ora ci si arriva>>
<< Uhm d’accordo. Ho capito.>> rispose,
sembrando quasi sul punto di scoppiare a ridere.
<< Dunque…>> proseguì << che dici…andiamo?>>
Acconsentii con un cenno della testa ed entrambi ci
incamminammo verso il mio appartamento.
Passeggiammo in silenzio per diversi minuti, uno a fianco
all’altro, il che non mi dispiaceva per niente.
Faceva leggermente più freddo del solito quel giorno,
quindi se potevo risparmiare il fiato per scaldarmi occasionalmente le mani,
non parlare era un sacrificio accettabile. Senza contare il fatto che non avevo
la più pallida idea di cosa dire. Già mi sembrava surreale camminare da sola al
fianco del ragazzo più bello che avessi mai incontrato…Avere addirittura una conversazione amichevole con lui mi
sembrava troppo.
Tuttavia, una parte di me desiderava che quella condizione
di troppa quiete cessasse. Non ero mai stata brava a sopportare la tensione che
mi creavano i momenti di prolungato silenzio e dio solo sapeva quanto ancora
avrei potuto resistere prima di scoppiare e sparare chissà quale cavolata.
Fortunosamente fu Mikey il primo dei due a cedere.
<< Sunlit, hai freddo?>> mi chiese d’un
tratto, sorprendendomi. Probabilmente doveva aver notato che cercavo in tutti i
modi di scaldarmi le mani.
<< Mi dispiace…forse non ho scelto la giornata
migliore per farti tornare a casa a piedi, eh?>>
<< Ma no figurati. Quando al lavoro faccio turno al
mattino torno sempre a piedi. Non mi dispiace camminare…e poi al freddo ci sono
abituata.>>
<< Mah…se lo dici tu >> rispose, con un tono
decisamente poco convinto <<…per sicurezza però…>> con la coda
dell’occhio lo vidi allungare la mano destra a stringere la mia. Il contatto
con la sua pelle mi mozzò il fiato. D’improvviso mi sentii avvampare. Era così
caldo. O forse lo sembrava semplicemente perché qualunque cosa in quel momento
lo sarebbe stata più delle mie mani.
<< Cavoli! Ma sei sicura di essere ancora viva?
Sembri congelata! E dire che non è che faccia freddissimo...devo iniziare a
preoccuparmi di cercare un nuovo batterista per l’inverno?>>
<< Nuovo batterista? E perché?>>
<< Beh semplicemente per il fatto che se adesso stai
messa così, quando scenderemo sotto 0 probabilmente ti si iberneranno le mani e
dubito tu possa suonare con dei ghiacciolini al posto delle dita>>
Ebbi qualche istante di esitazione, poi scoppiai a ridere.
Ma come gli era venuta in mente una cosa del genere?
<< Tranquillo, le mie mani sono immuni a qualsiasi
tipo di congelamento. Ho semplicemente il corpo un po’ più freddo di una
persona normale…>>
<< Solo un po’?>> mi chiese lui alzando un
sopracciglio.
<< Ok. Ho il corpo nettamente più freddo di
un comune essere umano>>
Ridacchiammo entrambi e continuammo a camminare senza
sciogliere la stretta che univa le nostre mani. Era davvero una sensazione
piacevole.
Giungemmo a destinazione decisamente più in fretta di
quanto avessi desiderato.
Per la prima volta mi pentii di essermi trasferita in un
appartamento così vicino al posto in cui lavoravo. Se solo fossi rimasta a
vivere nella casa dei miei genitori…
<< Ehm…Siamo arrivati.>> lo avvisai <<
Io vivo nella palazzina lì avanti>>
<< Di già? Abbiamo fatto presto eh?>>
Risposi abbozzando un mezzo sorriso. Non poteva neanche
immaginare quanto in quel momento desiderassi vivere almeno 10 chilometri più
lontano.
<< Senti Sunny…te l’avevo già accennato al negozio,
ricordi? C’è una cosa che vorrei chiederti >>
Mi sorprese sentirlo pronunciare il mio nome in modo così
confidenziale. Non lo faceva praticamente mai. Ma ancor più di quello, a
sbalordirmi maggiormente fu il fatto che, nel pronunciare quella frase, strinse
la mia mano ancora più forte. Mi fece venire la pelle d’oca.
Se non ero mai stata brava a sopportare i momenti di
tensione, ancor meno lo ero nel reggere uno scambio di sguardi con qualcuno.
Dopo circa tre secondi volgevo automaticamente il volto verso qualcos’altro.
In quell’istante, sentire gli occhi d Mikey puntati su di me
mi mise terribilmente in imbarazzo. Non sapevo cosa dire.
<< Ecco, per caso…cioè…sei libera di non rispondere
se non vuoi…però>>
<< Suuuuun! >>
Sobbalzammo entrambi nel sentir gridare a quel modo il mio
nome.
Istintivamente lasciai andare la sua mano e mi voltai. Con
grande sorpresa, dietro di me notai le mie due migliori amiche avvicinarsi a
passi velocissimi.
<< Vio->> Stonk.
Non riuscii a finire la frase perché venni immancabilmente
colpita da uno dei coppini più devastanti che avessi mai ricevuto.
<< Scimmia! Perché cavolo non rispondi al cellulare?
Siamo venute a prenderti al lavoro come d’accordo ma ovviamente non ti abbiamo
trovata. Potevi dircelo che saresti uscita prima!>>
<< Oh mio dio Violet! Ma sei scema?? Mi hai spaccato
il cranio!>>
<< Esagerata…>>
<< Esagerata un corno…Ahia…>> mugolai
massaggiandomi la testa.
<< Scusate ragazze, è stata colpa mia. Sono passato
al negozio e l’ho praticamente rapita. Non prendetevela con lei >> rapita
da Mikey…che idea allettante.
<< Ah capisco. Ecco spiegata la tua presenza qui…>>
intervenne Lily, con una strana espressione sul volto, a metà tra sollievo e
preoccupazione.
<< Va bene, ma ciò non toglie il fatto che potevi
avvisarci!>>
<< Mi dispiace ok? Me ne sono dimenticata...>>
e come avrei potuto ricordarmene con il ragazzo dei miei sogni al mio fianco?
<< Comunque al cellulare non mi sembra che >> frugai nella borsa
alla ricerca del mio telefonino e lo tirai fuori.
<< Ehm...non lo avevo acceso…>> Stonk! Altro
colpo ricevuto.
<< La solita idiota >> commentò Violet con il
suo solito tono amorevole.
<< Beh, comunque sia adesso siamo qua, quindi…ci
prepariamo? Non voglio perdere altro tempo prezioso bisticciando >> Lily,come al solito, non stava più nella
pelle.
Quella sera ci sarebbe stato il nostro primo vero live ed
io e le mie amiche ci eravamo accordate per prepararci insieme al grande
evento. Vestiti, trucco…cose da ragazze insomma.
<< A questo punto vi saluto.>> concluse Mikey
con un’aria leggermente combattuta.
<< Passo a prendervi per le 20.00h a casa di Violet
ok?>>
<< Ok. Ci vediamo dopo. Mi raccomando, fatti bello
eh! O sfigurerai troppo confronto a noi!>> Autostima di Violet: 110%
<< Ah ah d’accordo…d’accordo…a dopo allora>>
Mikey si voltò intenzionato ad andarsene. Quasi
istintivamente, lo fermai.
<< Ehm…Mikey >> rispose al mio richiamo
guardandomi fisso negli occhi. Com’era prevedibile iniziai a farfugliare
qualcosa d’incomprensibile, totalmente vittima dell’imbarazzo più totale.
<< Ecco…cioè…praticamente…riguardo il discorso…si
insomma…quello che volevi…>>
<< Uh si “quella cosa” di cui volevo
parlarti…>> intervenne lui con aria pensierosa << non ti
preoccupare, non è niente di così urgente. Ne parliamo un’altra volta ok?
Concentrati piuttosto sul live di questa sera.>> concluse, sfoderando un
sorriso che mi impedì di respirare per alcuni, decisamente troppi, secondi. <<
Ci vediamo dopo>> e si allontanò.
<< Allora? Entriamo?>> Lily mi riportò alla
realtà. Non c’era tempo per perdersi in chissà quale viaggio mentale. Ancora
poche ore e ci sarebbe stato il nostro debutto ufficiale. Dovevamo prepararci.
Tirai dunque prontamente fuori dalla borsa le chiavi dell’appartamento
e ci fiondammo nella mia stanza. Ancora poche ore…
Rieccomi con un nuovo capitolo!!^___^ finalmente un piccolo
momento d'intimità col mio dolce Mikey <3 se solo non fossero
arrivate le sue amiche forse Sunlit avrebbe scoperto qualcosa di
moooolto interessante XD
dunque dunque...
PRINZESSCHEN grazie millissime
per la recensione al capitolo 5!!per scoprire cosa il piccolo Way vuole
dire alla nostra protagonista dovrai attendere ancora un pochino ^___^
eh eh speo ti sia piaciuto anche questo capitolo...non vedo l'ora di
far tornare in scena Jake <3 a prestissimo!!
_SORY_ ah ah visto che
finalmente si suona??? in sto capitolo mi maltratti come al
solito...sigh -___- .nel prossimo però potrai vedere un grande
elogio alla tua gnoccaggine XD
stay meatl!
bex
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Capitolo 7 *** Capitolo 7 ***
Midnight 7
Midnight
Capitolo 7
Corro…Corro…Corro più veloce che posso…Vorrei poter scappare
chissà dove, in un qualsiasi luogo lontano da qui. Ma lo so… Non ho possibilità
di fuga. Sento che è sempre più vicino…Mi tremano le gambe…Sono allo stremo
delle forze…Lo sento…Sta arrivando…Concentro tutte le mie energie nell’ultimo
scatto veloce che il mio corpo riesce concedermi, quando improvvisamente mi
sento afferrare per un braccio. Vorrei urlare, ma non mi esce la voce.
È troppo tardi.
Vengo scaraventata a terra. Qualcosa di pesante mi piomba
addosso, immobilizzandomi.
Sento che è la fine. Non posso scappare. Il suo respiro mi
sfiora la pelle. Non mi resta che una possibilità. Con tutta la poca forza che
mi è rimasta provo a dargli uno strattone, riuscendo così a girarmi a pancia in
su e portando inevitabilmente il mio volto ad incontrare il suo.
Mi si ferma il respiro.
Quello che fino ad ora era stato un incubo terribile, sembra
essersi trasformato improvvisamente in un sogno bellissimo. Bellissimo almeno
quanto lui.
Mikey.
Mi svegliai.
Contrariamente alle ultime volte in cui mi ero ridestata da
quel solito incubo angosciante, non ero affatto scossa ed agitata. Questa volta
mi sentivo piuttosto…rilassata?
Avevo un leggero mal di testa, tuttavia mi sentivo come in
Paradiso. Non ne capivo il motivo, eppure il mio letto, le mie coperte, non mi
erano mai sembrati così soffici e accoglienti. Il cuscino poi, decisamente più
morbido di quanto ricordassi, aveva un profumo che mi faceva davvero sentire
bene. Un profumo così dolce, così familiare.
<< Sunlit?>> sentii qualcuno pronunciare il mio
nome, con un tono di voce molto basso, quasi con troppa gentilezza. Non riuscii
a distinguere chiaramente a chi appartenesse quella voce. Ero ancora troppo
legata al mondo dei sogni.
<< Ehi Sunny sei sveglia?>> di nuovo quella voce
troppo dolce per essere ignorata.
Anche se abbastanza controvoglia, mi sentii in un certo qual
modo obbligata ad aprire gli occhi.
Quando lo feci, ciò che mi si presentò davanti mi lasciò
letteralmente impietrita.
Accanto al mio letto, seduto su di una sedia che non
ricordavo di avere, Mikey mi stava guardando con un mezzo sorriso abbozzato sul
volto.
<< Buonanotte..>> chiusi gli occhi e mi girai
dall’altra parte del letto, coprendomi il viso con le coperte. Ero convinta di
essermi svegliata, ma a quanto pare mi sbagliavo. L’ultima cosa che ricordavo
di aver visto nel sogno era il volto di Mikey e il fatto che una volta aperti
gli occhi me lo fossi ritrovata di fronte era senza dubbio la prova che stavo
ancora dormendo.
<< Ahahah macchè buonanotte. Non ti sembra di aver
dormito abbastanza? Non che mi crei disturbo ospitarti nella mia stanza ancora
un po’,ma penso faresti meglio ad alzarti o ti perderai una delle ultime belle
giornate di sole. Ormai siamo quasi in inverno no?>>
Aprii nuovamente gli occhi. Questa volta di scatto.
Aveva detto “nella mia stanza” ???
Tirai fuori la testa da sotto le coperte e mi misi a
scrutare l’ambiente in cui mi trovavo.
Era una camera leggermente più grande della mia, ma
decisamente più ordinata.
C’era un grande armadio bianco, di fianco al quale una
finestra semi aperta lasciava trapelare un filo di luce all’interno della
stanza. Dall’altro lato una scrivania, sormontata da una pila smisurata di cd
affiancati da un portatile, vicino alla quale svariate mensole ospitavano libri
e fotografie.
In fine, qualche poster attaccato alle pareti e un piccolo
comodino a lato del letto.
Il letto. Il suo letto! Mi ci volle qualche minuto
per capire chiaramente in che posto, ma soprattutto in che situazione mi
trovassi. Ero comodamente sdraiata sotto le stesse coperte con le quali ogni
notte si addormentava il ragazzo dei miei sogni! Come diavolo ero finita lì???
<< Ben alzata. Allora, come va? Immagino ti starai
chiedendo perché ti trovi nella mia camera da letto…Mi spiace…è che sul momento
mi era sembrata la cosa più semplice da fare…Spero non sia stato un problema
per te…>>
“la cosa più semplice da fare”??? non riuscivo a
capire…cercai di fare mente locale, e probabilmente mi si dipinse in volta un’espressione davvero
idiota poiché Mikey mi si rivolse con aria preoccupata.
<< Ehi tutto bene? Sembri quasi sconvolta…per caso ti senti
male per via della botta di ieri sera?>>
<< Botta??>> lo guardai completamente
sbigottita. Di che botta stava parlando?
<< Uh…devo dedurne che non ti ricordi niente…beh,
comprensibile…eri talmente ubriaca che>>
<< Ubriaca??>> lo interruppi nuovamente, con un
tono sempre più incredulo nella voce.
<< Ah…ahahahah mamma mia allora la situazione è più
complicata di quanto potessi immaginare. Senti, perché non mi dici fin dove ti
ricordi gli avvenimenti di ieri? Per il seguito di aiuto io>>
Proprio non riuscivo a capire cosa ci trovasse di
divertente. Io mi sentivo completamente a disagio.
Tuttavia non mi rimanevano molte possibilità, per cui
cominciai a ripensare alla serata precedente…
Sono le 20.00h. Puntuale come un orologio svizzero, ecco
Mikey arrivare sotto casa di Violet.
Lily carica prontamente la sua amata chitarra nel
bagagliaio, dopodichè si accomoda nel posto a fianco del guidatore, seguita a
ruota da me e Violet. Grande errore sedermi dietro vicino a lei. Ogni minima
curva e mi si fionda letteralmente addosso.
Nel giro di mezz’ora giungiamo a destinazione.
Manca più o meno un’ora all’inizio della serata, eppure
fuori dal locale c’è gia parecchia gente.
Entriamo dalla porta sul retro, dove veniamo avvicinati dal
proprietario, il quale ci avvisa che saremo la terza band ad esibirsi.
Sistemiamo velocemente le nostre cose e ci prepariamo per
sound check.
Finiti i preparativi, il locale comincia a riempirsi.
Verso le 21 la prima band apre la serata. Si tratta di un
gruppo punk-rock. Nice Price. Sembrano riscuotere un grande successo,
soprattutto tra un gruppetto di ragazzine che continua a schiamazzare sotto il
palco.
Mentre attendiamo l’esibizione della seconda band in
programma, io e Lily ci attacchiamo al bancone del bar. Violet non è solita
fare uso di alcolici, ma questa sera decide di unirsi a noi. Sarà l’ansia da
prestazione?
Ecco che anche il secondo gruppo comincia la sua
performance. Si chiamano Mistery. Devo ammettere che non mi dispiacciono.
Soprattutto il chitarrista. Tuttavia non riesco a concentrarmi molto su di
loro. Ancora pochi minuti e tocca a noi salire sul palco.
Sarà l’effetto dei due bicchieri di rum e coca, ma comincia
a venirmi un leggero senso di sonnolenza.
Smette la musica. La band si allontana.
Tocca a noi.
Saliamo lentamente sul palco. C’è decisamente più gente di
quanto avremmo mai potuto sperare, ma
non c’è tempo per farsi prendere dal panico. Raggiungiamo
ognuno la propria postazione.
Lily è davvero bella questa sera. Gonna di pizzo nera lunga
appena sopra le ginocchia, maglietta a maniche lunghe tagliata in alcuni punti,
aperta sul davanti e con un piccolo teschietto disegnato sul lato sinistro,
anfibi e calze a rete.
Violet invece indossa un paio di jeans strettissimi pieni
strappi, all star rosso laccato, una camicetta a mezza manica molto scollata,
con qualche nastrino cucito qua e là, e una cravatta rigorosamente rossa.
Mikey poi…beh Mikey è sempre bellissimo. Pantaloni neri
strettissimi, all star nere e maglietta a mezza manica degli Anthrax,
probabilmente la sua band preferita.
Per quanto mi riguarda, maglietta senza maniche con qualche
spilla da balia che regge una grande stella nel centro, calzoncini neri con due
enormi tasconi ai lati, collant a righe,anfibi e guanti in pelle senza dita.
Suonare la batteria è molto faticoso e sudo parecchio. Nonostante il freddo non
posso vestirmi in modo troppo pesante o rischierei uno svenimento.
Ancora pochi istanti ed eccolo. Il momento è arrivato. Si
suona.
Il tempo sembra passare così velocemente…è una sensazione
fantastica. Diamo il meglio di noi stessi. Violet sta cantando come non aveva
mai fatto. E Mikey…sfiderei chiunque a dire che si è unito alla nostra band da
così poco tempo…c’è un’intesa fantastica.
Il pubblico. Il pubblico applaude. Grida. Canta. Non avremmo
potuto sognare di meglio. Un debutto fantastico.
Scendiamo dal palco accompagnati da applausi e urla di
gradimento. Davvero una soddisfazione grandissima.
Ci avviciniamo tutti e quattro al bancone del bar e
ordiniamo da bere. Ci voleva proprio.
Anche il gruppo dopo di noi inizia a suonare. Non ricordo il
nome, ma a giudicare dalla musica si tratta di una band prog metal. Mi
piacciono molto.
Altro giro.
Alcuni ragazzi si avvicinano e cominciano a farci
complimenti per l’esibizione appena svolta. Violet inizia a pavoneggiarsi come
al solito e tutti scoppiamo a ridere.
Il senso di sonnolenza che avevo avuto poco prima comincia a
rifarsi sentire.
Tra le risate e le bevute ecco che anche la quarta band
scende dal palco per lasciare il posto agli ultimi musicisti della serata.
Inizio a sentirmi leggermente confusa. La stanchezza è
tanta.
Un ragazzo si avvicina a me. Lo riconosco dopo qualche
secondo. È il chitarrista della seconda band che si è esibita prima di noi.
Quello carino. Porta il suo viso a tre centimetri dal mio per chiedermi
qualcosa. Non riesco a capire. Mi volto per chiedergli di ripetere ma…il
bicchiere…e poi…poi…
<< Il bicchiere >>
<< Bicchiere?>> rispose lui con aria dubbiosa.
<< Ah, intendi forse il bicchiere che hai fatto
cadere per terra?>>
<< Penso di si…cioè…ricordo che si era avvicinato un
ragazzo e…per sbaglio girandomi verso di lui devo aver urtato il bicchiere di
vino che c’era sul bancone e…e…>>
<< Non ricordi nient’altro?>>
<< L’ho rotto vero?>> chiesi abbastanza
infastidita.
<< Già>> ecco, lo sapevo. Possibile che se non
combino qualche casino non sono contenta? Il peggio era che non mi ricordavo il
seguito…cos’avrò mai fatto per ritrovarmi a passare la notte a casa del
bassista della mia band?
Wooow! Finalmente, dopo una pausa di mesi e
mesi, ecco un nuovo capitolo! Spero non sareti morti tutti
nell'attesa XD in ogni caso spero vi piaccia..il capitolo 8 è
già concluso quindi non dovrete attendere un'infinità di
tempo per leggerlo..purtroppo non posso dire lo stesso per i capitoli
successivi..-.- tra il lavoro e il corso di fumetto non ho tempo
neppure di morire..
beh..grazie Sory per il commento eeeeeeee...alla prossima!
+bex+
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Capitolo 8 *** Capitolo 8 ***
midnight 8
MIDNIGHT
Capitolo 8
Proprio non riuscivo a ricordare. Avevo rotto quel bicchiere, ok. E poi???
Mikey continuava a fissarmi senza dire una parola. Cominciavo a sentirmi veramente a disagio.
<< Dunque, dunque…>> riprese lui. <<
L’ultima cosa che ricordi è di aver rovesciato quel
bicchiere di vino sul bancone…beh, non ti sei persa molto
allora>> Cavoli! Per quanto ancora pensa di tenermi sulle spine??
Me lo vuole dire o no cos’è successo dopo??
<< Senti Mikey, scusa se te lo dico, ma adesso sto cominciando un
po’ a...preoccuparmi- innervosirmi più che altro- Posso
sapere cosa cavolo ho combinato? Perchè ho dovuto…si
insomma…passare la notte da te?>> mi sembrava troppo
assurdo pronunciare certe parole.
<< Oh beh…come posso dire…vediamo…in poche
parole…>> il mio sguardo era completamente fisso su di
lui. Forse per la prima volta non lo stavo osservando con gli occhi di
un’innamorata, ma semplicemente con gli occhi di qualcuno che
aspetta la notizia che potrebbe sconvolgergli la vita.
Ad un certo punto sembrò stesse per pronunciare qualcosa, ma si
fermò. I suoi occhi erano puntati nei miei. Cominciai a sentirmi
in imbarazzo totale. Il suo volto era a pochi centimetri dal mio. E il
suo sguardo…
<< Ehi Sunlit allora sei ancora viva!>>
L’improvviso irrompere di Gerard nella stanza fece scattare sia
me che Mikey, salvandomi però da una situazione che stava per
diventare davvero insostenibile.
<< Ah Gerard, non pensavo di rivederti così presto. Di
solito a quest’ora sei ancora al lavoro…che ci fai
già a casa?>>
<< Si lo so, ma siamo parecchio in ritardo rispetto alla tabella
di marcia, quindi ho chiesto un permesso per uscire prima e andare a
registrare con la band>>
<< Uh ho capito..>>
<< Ahahahah comunque Sunny è davvero una sorpresa vederti
già in piedi. Dopo la botta di ieri pensavo saresti rimasta in
coma almeno per due giorni!>> ancora con questa storia?? Era un
vizio di famiglia mettere le pulci addosso alle persone???
<< Cavoli Gerard! Ti ci metti anche tu adesso?? Ma mi volete spiegare cosa cavolo ho combinato ieri sera??>>
I due fratelli Way si guardarono all’unisono e scoppiarono
entrambi in una grande risata. Mikey un po’ meno fragorosamente.
<< Ma come? Non ti ricordi niente? Devi esserti presa una bella
sbronza perché non appena sono entrato nel locale ti ho visto
letteralmente piombare addosso ad un ragazzo facendolo cadere a terra.
Hai pure picchiato una testata devastante contro una sedia. Ahahahaah
non è da tutti addormentarsi così su due piedi. Dovevi
vedere che scena!>>
OH.. MIO.. DIO. Fu l’unica cosa che riuscii a pensare in quel
momento. Non potevo crederci. Che razza di figura da idiota!!!
Gerard continuava a ridacchiare mentre Mikey mi guardava con un
espressione leggermente preoccupata. Non sapevo cosa fare. Dopo pochi
istanti di imbarazzante silenzio riuscii a dire
<< Ehm… Per lo meno non ho dato di stomaco…>>
Il maggiore dei fratelli Way cominciò nuovamente a ridacchiare
mentre il ragazzo a fianco del letto si limitò a sorridermi.
<< Vabbè baldi giovani, io levo le tende che sono
già in ritardo. La prossima volta che vuoi passare a trovarci
non c’è bisogno che ti ubriachi di nuovo Sunlit. Ti
facciamo entrare anche da sobria!>> concluse Gerard, scoppiando a
ridere per l’ennesima volta.
Mi sentivo leggermente in imbarazzo a rimanere di nuovo sola con Mikey.
Anche se la cosa non mi dispiaceva poi tanto…
<< Bene>> iniziò lui, alzandosi dalla sedia sulla quale era rimasto seduto per tutto il tempo.
<< Che dici? Ti accompagno a casa?>>
Annuii con un cenno della testa, senza spiccicare parola.
<< Ok...uhm…Senti, se ti va puoi farti una doccia.
Immagino ti sentirai un po’ frastornata…posso prestarti
qualche cosuccia per vestirti senza problemi. Anche perché se
non è un problema dovrei fare una piccola deviazione prima di
arrivare da te… e forse andare in giro conciata come
sei..cioè…Non che tu sia conciata male. È giusto
per…si insomma…Il bagno è da quella parte. Prima
porta a destra. Non c’è motivo per cui ti debba sentire a
disagio. Non sono il tipo che spia le ragazze dal buco della
serratura>> disse ridacchiando in modo leggermente
nervoso…tra i due quello che si sentiva più a disagio
sembrava essere lui. Non l’avevo mai sentito parlare così
tanto in così poco tempo.
Tuttavia, nonostante mi sentissi decisamente fuori posto, l’idea
di una bella doccia calda mi stuzzicava parecchio. Ne avevo davvero
bisogno. Così, per una volta, decisi di non pensare a niente e
di accettare semplicemente l’offerta. Per quanto imbarazzante
potesse essere.
Sarei rimasta immersa in quella vasca per ore…
Era davvero come essere finita in Paradiso. Un Paradiso che aveva il suo stesso, inconfondibile ed amabile profumo.
Il solo pensare che per un po’ di tempo, anche solo si fosse
trattato di pochi minuti, la mia pelle avrebbe emanato la stessa dolce
fragranza della sua, mi fece quasi venire voglia di innamorarmi mi
stessa. Amavo il suo profumo. L’avevo sempre amato.
Era un odore che ricordava molto quello della vaniglia, ma non solo.
C’era qualcosa nel suo profumo che mi faceva pensare alle
ciliegie. Ciliegie e cannella. Già, la cannella. Come..
In un lampo l’immagine di quella persona mi sconvolse la mente,
facendomi uscire di scatto dalla meravigliosa utopia in cui mi trovavo
letteralmente immersa.
Scivolai velocemente fuori dalla vasca da bagno, mi asciugai alla bene
e meglio, infilai rapidamente la maglietta e i calzoncini che Mikey si
era così gentilmente offerto di prestarmi, e mi precipitai in
cucina con i capelli ancora spettinati e gocciolanti.
<< Mikey! Ti prego! L’ora! Dimmi che ora è!>>
Il ragazzo, che se ne stava comodamente seduto al tavolino sorseggiando
una tazza di caffè, si voltò a guardarmi con
un’aria leggermente preoccupata. Evidentemente la mia improvvisa
ed irruenta entrata in scena doveva averlo colto di sorpresa. Lo vidi
appoggiare la tazza ancora fumante sul tavolo e voltarsi per guardare
l’orario sul display del forno a microonde.
<< Sono all’incirca le 15:20 h…Ma se volevi sapere
l’orario non c’era bisogn->> non lo feci finire.
<< Le 15:20??!! Oh dio santo!! Sono nella merda!!! Dovevo
iniziare il turno al negozio alle 13:00!! E adesso come cavolo faccio??
Dannazione!! Mi avranno dato per dispersa!! Questa è la volta
buona che mi licenziano, lo so!>> iniziai a sparare a raffica
parole insensate con un tono di voce decisamente troppo alto. Ma ero
davvero nel panico.
<< Oh beh…Se è per il lavoro che stai così
agitata ti consiglio di calmarti. Non c’è nulla di cui ti
debba preoccupare. Ho pensato io ad avvisare che per oggi non saresti
stata disponibile. Quel ragazzo…Jake giusto? Ha detto che non
c’era problema. Ha anche aggiunto qualcosa del tipo “ai
gelati si aggiunge una birra” o roba simile.>> sorrise
Mikey nel pronunciare quell’ultima frase.
Dal canto mio invece mi sentii parecchio in imbarazzo.
Non solo Mikey si era preso il disturbo di ospitarmi nella sua stanza
per tutta la notte, ma si era addirittura preoccupato di avvisare per
me che oggi sarei mancata al lavoro.
Doveva essere un ragazzo ancor più dolce e gentile di quanto avessi potuto immaginare.
<< Bene..>> riprese lui << Che ne dici di asciugarti
a capelli e uscire? Non per altro, ma non vorrei ti prendessi un
raffreddore a startene lì con i capelli bagnati>>
Al suono di quelle parole mi sentii davvero una stupida.
Ero corsa fuori dal bagno alla velocità della luce, ancora mezza
bagnata e con i capelli tutti scompigliati. Dovevo proprio avere un
aspetto ridicolo.
Abbozzai così un mezzo sorriso imbarazzato e mi dileguai dalla
cucina per tornare nella stanza da bagno. Non avendo con me la mia
fidata piastra per capelli, tutto quello su cui dovetti fare
affidamento fu una passata veloce di phon e un paio di mollettine che
tenevo sempre in borsa per ogni evenienza.
L’idea di uscire senza un minimo di trucco non mi allettava gran
che, tuttavia non ero mai stata il tipo di ragazza che gira con
appresso un beautycase o robe simili, dunque dovetti arrangiarmi.
Per un istante rimpiansi di non essere come Violet. Lei di certo non si sarebbe trovata impreparata.
Andai in camera da letto, la sua camera da letto, presi la mia borsa, i
miei vestiti e mi diressi nuovamente in cucina dove Mikey mi stava
aspettando.
<< Sicura di non volere niente? Neanche un po’ di caffè?>>
<< No, davvero. Non è il caso che ti disturbi oltre.
Già dovrò trovare un modo per sdebitarmi di tutto
questo..casino.>>
<< Stupida, non hai nulla di cui tu debba sdebitarti. Comunque
ok. Se proprio sei a posto possiamo andare>> concluse dirigendosi
verso la porta d’ingresso. Lo seguii a ruota.
Il posto in cui Mikey mi portò era forse l’ultimo in cui mi sarei mai aspettata di andare.
Conoscendolo, credevo fossimo diretti in negozio di musica o roba simile.
Invece…
<< Ehm..Mikey..Perdona la domanda, ma..Che ci facciamo in un
negozio di accessori per la cucina? Devo ammettere che mi sento un
pochino a disagio con tutte queste casalinghe che mi squadrano dalla
testa ai piedi..>>
<< Ahahah perdonami. E’ solo che avrei
bisogno…Diciamo che ho avuto un piccolo incidente con il
tostapane e…Dunque..Pensavo che in un posto come questo sarei
riuscito a trovarne uno a buon prezzo..>> al sentire quelle
parole mi sentii decisamente riempire di curiosità.
<< Piccolo incidente?>> chiesi.
<< Eh..Ecco..Come posso spiegarti…Direi di aver constatato
personalmente che le forchette conviene usarle unicamente per
mangiare..>>
<> rimasi momentaneamente sbalordita, dopodiché scoppiai inevitabilmente a ridere.
Chissà che diavolo aveva combinato.
In quell’istante, mentre la mia mente viaggiava alla ricerca di
una qualche spiegazione decisamente anormale, vidi spuntare da dietro
uno dei tanti scaffali una persona familiare.
<< Linz!>>
<< Sunny! Dio mio! Ma che fine avevi fatto?! Non hai idea di come
mi sono preoccupata quando mi ha chiamata la tua amica per dirmi che
non eri in grado di tornare a casa! Che è successo?! Come
stai?!>> quasi strillò mia sorella nel vedermi. Mi si
buttò letteralmente addosso stringendomi in un abbraccio
stritolante. Doveva essere stata davvero in pensiero per me. Che
stupida. Non mi ero neppure preoccupata di chiamarla.
<< Scusami Linz..Non volevo..>> stavo cercando le parole
giuste per scusarmi, quando mi accorsi che ormai l’attenzione di
mia sorella non era più rivolta verso di me, bensì verso
il ragazzo alle mie spalle.
<< Mik! Accidenti! E tu che ci fai qua? Non dirmi che..Oh cielo!
Non sarai davvero tu il nuovo bassista della band di Sunlit?!>>
<< Eh già Lindsay..Che sorpresa però..Non pensavo voi due vi conosceste..>>
<< Questo dovrei dirlo io..si da il caso che la qui presente sia la mia sorellina minore>>
<< Cosa? Dici sul serio? Wow com’è piccolo il
mondo..non l’avrei mai pensato. Non vi assomigliate per niente
voi due>>
<< Ahahah lo so. Ma dimmi. Come stai? Sarà un secolo che non ci vediamo>>
Ehi..STOP. STOP. STOP. Che diavolo stava succedendo??
Non capivo come, ma ad un tratto mi ritrovai completamente tagliata fuori.
Mikey e Lindsay.
Mikey e Lindsay si conoscevano. Ma come?? Cosa?? Quando???
<< Ehm..scusate se vi interrompo ma..Così voi due vi conoscete già? Come..?>>
Mikey e mia sorella si scambiarono un’occhiata d’intesa
che, per chissà quale ragione, mi fece venire una leggera fitta
allo stomaco. La cosa m’infastidì abbastanza.
<< Eh già.>> rispose lei << Io e il caro Mik
ci siamo conosciuti alle superiori. Abbiamo frequentato dei corsi
assieme. Davvero bei tempi quelli..>> nel concludere la frase si
fece scappare un’occhiolino che sembrò imbarazzare
parecchio il ragazzo vicino a me.
La situazione cominciava a preoccuparmi.
<< Uh cavoli! Si sta facendo tardi! Mi dispiace davvero ma ora
devo scappare. Sunny vieni a casa con me? Così mi racconti che
diamine hai combinato>> non sapevo cosa rispondere.
Mi voltai verso Mikey con aria interrogativa.
<< Si si vai pure con tua sorella, Sunlit. Qui me la posso cavare
anche da solo.>> sorrise << Mi ha fatto piacere rivederti
Lindsay. Ci sentiamo presto>>
<< Oh il piacere è stato mio Mik. Al prossimo live dei
Midnight Nightmare potrei anche farci un salto ora che so che ci sei
anche tu nella band>> ed ecco un altro occhiolino.
Questi due non me la contavano giusta.
<< Wow, che gentile sorellona.>> le tirai una leggera gomitata.
<< Ahahahahah suvvia, scherzavo Sunny. Beh Mikey, ci vediamo in giro>>
<< Certo Linz..Ciao Sunlit>>
Risposi al saluto con un gesto della mano e abbozzando un sorriso.
Quella notte feci un sogno.
Sognai di essere una principessa che veniva rinchiusa nelle segrete del
castello da una delle sue sorellastre cattive, la quale, dando a tutti
la falsa notizia della mia morte, aveva sposato con l’inganno il
mio principe azzurro.
Che cosa assurda.
Davvero un sogno bizzarro.
Eccooooooooo un nuovo capitolo della
mia prima lunghissima fic a capitoli XD spero di riuscire a terminarla
presto o sono guai u.u
Ringrazio tantissimissimo fragolasabry
per aver recensito e letto tutto di botto i 7 capitoli XD il tuo
commento mi ha fatto tornare la voglia di scrivere dopo la
lungaaaaaaaaa pausa che mi ero presa XD
Grazie anche a chi ha letto senza recensire...
alla prossima!
STAY METAL! +bex+
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Capitolo 9 *** Capitolo 9 ***
midnight 9
Midnight
Capitolo 9
Era passata ormai una settimana dal famoso giorno del nostro debutto.
Lily e Violet avevano cominciato a fare battuttine e allusioni varie
riguardanti la notte che avevo trascorso con Mikey e, benchè di
fatto non fosse successo nulla, la cosa mi metteva parecchio in
imbarazzo.
Dal canto mio, se fosse davvero successo qualcosa quella notte non ne sarei certo stata dispiaciuta, ma Mikey...
Chissà cosa pensava lui di tutta quella situazione..
Soprattutto, c'era una cosa che mi premeva sapere in modo particolare.
Una cosa che non avevo ancora avuto il coraggio di chiedergli.
Nè a lui, ne tantomeno a lei.
Da quando ero venuta a conoscienza del fatto che i due si erano
frequentati per un pò di tempo, non riuscivo più a
torgliermi dalle testa un dubbio assillante.
Che tipo di rapporto di avranno mai avuto Mikey e Lindsay? Saranno
stati semplici compagni di Istituto? Come si saranno conosciuti?
Saranno usciti insieme qualche volta? Uscite tra amici? O qualcosa di
più?
Considerando le occhiatine che si scambiavano e i sorrisini maliziosi
di lei, tutto lasciava presumere ci fosse stato ben altro che un
semplice rapporto d'amicizia.
La sola idea che il ragazzo di cui ero innamorata e mia sorella
avessero avuto una storia, anche se ciò era accaduto in un
passato ormai lontano, mi terrorizzava enormemente.
Lindsay...
Lindsay era sempre stata una ragazza bellissima e parecchio ricercata dagli uomini.
Capelli nero corvino che le cadevano sulle spalle, pelle bianca e
perfetta come quella di una bambola di porcellana, due occhioni azzurri
che sembravano piccoli frammenti di ghiaccio e un seno davvero enorme
che certo non guastava.
Da un punto di vista prettamente fisico non avrei mai e poi mai potuto competere con una ragazza come lei.
Se davvero c'era stato un tempo in cui Mik era stato attratto da mia sorella, allora io avevo perso in partenza.
Non sarebbe mai stato possibile che un ragazzo interessato a Lindsay
potesse innamorarsi di me. Eravamo troppo diverse. Troppo. E il
ripensare al fatto che lo stesso Mikey avesse sottolineato quanto poco
io e mia sorella fossimo simili, mi feriva ancora di più.
Non sapevo proprio come comportarmi.
Avevo il cervello completamente vittima di viaggi mentali esageratamente devastanti.
Rischiavo un esaurimento nervoso.
<< Ragazze ho una notizia favolosa da darvi!>>
L'oggetto delle mie paranoie fece il suo ingresso in sala prove con un sorriso smaliante dipinto sul volto.
Sorriso che mi fece inevitabilmente mozzare il fiato. Come resistergli?
<< Ehi Mik, che entusiasmo. Che sarà successo di così
ecclatante?>> Violet aveva un aria leggermente "scazzosa" quel giorno.
Forse perchè il suo amato Gee non si era ancora fatto vivo dal
giorno del nostro live, o più semplicemente perchè era in
quel periodo prettamente feminile durante il quale era il caso di
trattarla con i guanti di velluto.
Qualunque fosse la ragione era leggermente fastiodosa.
<< Dai V non contagiarci con la tua Luna storta però...>> manco
feci in tempo a finire di parlare che subito ricevetti una delle sue
simpatiche occhiataccie..stupida io che mi sono azzardata a rivolgerle
una tale frase.
<< Forza Mik, spara! Che è successo?>> l'entusiasmo di Lily invece non era
minimamente stato contagiato dal malumore dell' amica. Anzi, nel
sentire le parole "notizia favolosa" di poco prima le si erano subito
illuminati gli occhi.
<< Si, beh..>> iniziò il bassista <>
<< Beh?>> lo incitammo all'unisono.
<< Ecco..Ci ha proposto di suonare nel suo pub per la notte di Capodanno! E verremo persino pagati!>>
La sorpresa fu tale, che per qualche istante rimanemmo tutte e tre ammutolite.
Dopodichè, inevitabilmente..
<< KYAAAAAAAAAAAH!!!!>>
<< Oh mio Dio Mik!! Questa si che è una notizia
fantastica!! Ma ci pensate?? Londra!!! E la notte di Capodanno per
giunta!! Ci sarà un sacco di gente!! Ne sono sicura!!! Waaaah!
Potrò suonare la mia chitarra davanti ad un sacco di
persone!!>>
<< Lily Lily Lilyyy!! Che te ne frega delle persone! Ci
pagheranno!! Ci pagheranno per suonare!! Finalmente sarà come
riconoscere il nostro ingresso nel mondo del commercio musicale!
Sarà strepitoso!>>
<< Come sei venale Violet..i soldi non sono tutto a questo mondo..>>
<< Ahahah certo Lily. Però se continuassimo a suonare
gratis, come pensi di poterti permettere di "vivere di musica"?
Non è forse questo che vorresti fare?>>
<< Ebbrava la mia Sunny! Vedo che ogni tanto anche la tua
testolina funziona!>> quella di Violet invece doveva aver
subìto qualche danno a causa del ciclo mestruale. Certi sbalzi
d'umore proprio non erano da lei.
<< D'accordo. Avete ragione. Per cui..Mettiamocela tutta e facciamogli sganciare un bel pò di verdoni!!>>
Scoppiammo tutti in una grande risata, compreso Mikey.
La notizia che aveva portato fu come una manna dal cielo. Ci voleva proprio una ventata di buon umore.
Quella sera provammo con anche più ardore del solito.
Battere le bacchette con tutta la mia forza, sentire il suono dei
piatti al contatto con esse, e il sordo rumore della gran
cassa..Finalmente liberai la mia mente dai pensieri che l'avevano
affollata fino poco prima.
Non c'era nient'altro. Niente più Mikey. Niente più Lindsay. Solo io e la mia musica.
Questo almeno fino a quando, poco prima di uscire dalla sala prove, Mikey mi si avvicinò porgendomi un biglietto.
<< Scusa Sunlit>> mi disse in tono gentile e stranamente
imbarazzato << Ti spiacerebbe dare questo a tua sorella? Avrei
bisogno di parlarle ma purtroppo temo di aver perso il suo numero di
cellulare..sai..sono passati parecchi anni da..Ehi tutto ok?>>
Evidentemente dovevo essere sbiancata.
Ero finalmente riuscita a non pensare a quella cavolo di situazione,
anche se solo per poco tempo, ed ecco che mi viene sbattuta in faccia
una cosa simile.
<< Non..S..Si figurati. Dammi pure, non c'è problema.>> biascicai abbozzando un mezzo sorriso.
<< Oh..bene, grazie mille>> mi rispose lui, sorridendo in quel modo che tanto adoravo.
Come avrei potuto negargli un favore? Come..?
<< Ehi Sunny! Vuoi uno strappo fino a casa?>>
<< Uh..No no tranquilla..stasera preferisco andare sola. Grazie lo stesso Lily. Ci vediamo ragazzi>>
Così dicendo raccattai le mie cose ed uscii.
Non mi andava di tornare a casa troppo presto. Per questo rifiutai
l'invito di Lily. Avevo bisogno di prendere un pò d'aria fresca.
Dovevo schiarimi le idee.
Nel tragitto fino a casa continuai a pensare a cosa ci potesse essere scritto in quel biglietto.
Avevo una voglia enorme di aprirlo e leggerne il contenuto.
Ma se l'avessi fatto? Sarei poi stata capace di guardare ancora Mikey negli occhi? No, non potevo. Non potevo proprio. Eppure..
Perchè cavolo Mikey aveva dovuto consegnare proprio a me quel maledetto bigliettino!?
Eh..Che domanda stupida..Ovviamente perchè ero la sorella di Lindsay..
Già. La sorella di Lindsay.
Probabilmente era così che Mikey mi avrebbe vista d'ora in poi.
"Sunlit, LA SORELLA DI LINDSAY"
Non seppi perchè, ma d'improvviso mi sentii gli occhi riempirsi di lacrime. Dannazione.
Per fortuna non ero il tipo di ragazza che scoppia a piangere in mezzo a una strada, come succede spesso nei film.
Bastarono pochi istanti, un bel respiro profondo e tutto tornò come prima.
Quanto mi sarebbe piaciuto che insieme ai lacrimoni, anche tutti i miei
dubbi e le mie paranoie sparissero con un semplice respiro..Ma
purtroppo non era così semplice.
Sapevo che avrei dovuto fare qualcosa..Ma cosa?!
L'unica cosa certa era che NON potevo assolutamente perderlo.
In fondo era stato sempre così, no? Mi era sempre bastato
essergli vicina, anche solo come "amica della ragazza di mio fratello",
no? Allora qual'era il problema?
Se aprire quel foglietto e leggerne il contenuto avesse in qualche modo
potuto compromettere anche il minimo di rapporto che si era creato tra
noi due, allora proprio non potevo farlo. Non dovevo farlo.
Mi decisi così finalmente ad infilare il bigliettino in tasca, e svoltai l'angolo diretta all'appartamento.
A pochi metri da casa, vidi un ragazzo uscire dal cancelletto. Un tipo
che mi sembrava di aver già visto, ma che non riconobbi subito.
Capelli castano chiaro,lunghi fino metà schiena. Giubbotto di
pelle, nero, con qualche borchietta applicata qua e là. Jeans
strappati e New Rock stra usate. Un vero FIGO.
Subito intuii si trattasse di una delle nuove conquiste di mia sorella.
Era prorpio il tipico ragazzo che era solita frequentare.
Comunque sia, più che il ragazzo in sè, mi scosse il fatto che evidentemente Lindsay doveva essere a casa.
<> mi dissi ironica.
Non avrei avuto nemmeno il tempo di prepararmi psicologicamente.
Aprii il portone d'ingresso, feci gli scalini uno a uno, molto
lentamente, e mi ritrovai in fine davanti alla porta
dell'appartamento.
Respiro profondo. Clack.
Trovai Lindsay seduta sul divano in sala, mentre sorseggiava una tazza di caffè fumante.
Aveva tutta l'aria di essere reduce di una..bah..cercai di non pensarci e appoggiai la mia borsa a terra.
<< Ehilà Sunny. Come sono andate le prove?>> chiese, voltandosi leggermente verso di me.
<< Beh..benone direi. Mikey ci ha persino dato una grande
notizia! Molto probabilmente suoneremo a Londra per la notte di
Capodanno!>>
<< A Londra?! Wooow! Che figata!! Allora il caro Mik ci sa
davvero fare come musicista>> abbozzò un sorrisino
malizioso nel pronunciare quelle parole. Cercai di non darci peso.
<< Eh già..Tra l'altro mi ha chiesto di consegnarti
questo..>> ci misi davvero tutto l'impegno possibile nel tirare
fuori dalla tasca dei jeans quello stra maledettissimo fogliettino.
Quanto avrei desiderato non doverglielo dare.
<< Per me?>> chiese lei con aria leggermente stupita.
<< Così pare..>> risposi, forse con una punta involontaria di acidità.
Lindsay mi guardò un pò stranita.
<< Tutto ok?>>
<< Si, scusa. Sono solo un pò stanca. Vado a farmi una doccia e poi mi butto a letto..>>
<< Uhm..d'accordo. Buona notte Sunny>>
<< Notte..>>
Mi voltai, mi diressi in bagno, e rimasi sotto la doccia per un tempo quasi infinito.
La sensazione dell'acqua che mi picchiettava il volto sembrava essere
al momento, l'unica cosa in grado di rilassarmi un pò. Sarei
rimasta così in eterno. Ci sarei rimasta più che volentieri.
Ed ecco finalmente postato un nuovo
capitolo XD è un pò scialbo, ma in fondo è giusto
un capitolo di.."riflessione" direi ^_^ il meglio arriva dopo! XD
grazie mille fragolasabry per la recensione ^_^ e si..a chi non piacerebbe avere un ragazzo come Mikey? *-*
Beh..ci sentiamo al prossimo capitolo!
baciuz!
STAY METAL! +BEX+
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Capitolo 10 *** Capitolo 10 ***
midnight 10
Midnight
Capitolo 10
Era già il 19 Dicembre.
Mancava meno di una settimana al 25, il che stava a significare che io
e le mie compari avevamo a disposizione ancora solo pochi giorni per
concludere le spese riguardanti i regali Natalizi.
Da tradizione ci saremmo dovute vedere il giorno prima della Vigilia,
ovvero il 23, per scambiarci i reciproci regali e gironzolare per
negozi, finendo inevitabilmente a sorseggiare una cioccolata al bar che
si trovava in centro, vicino al negozio di abiti da sposa. La cioccolata che
servivano in quel posto era di sicuro la più buona che avessi
mai avuto il piacere di assaggiare. Ci mettevano un sacco di panna
montata, una spruzzata di cacao o cannella (a seconda della richiesta)
e qualche bacca di vaniglia. Sotto le feste poi, erano soliti aggiungere
anche dei biscottini deliziosi, tutti decorati con zuccherini di vari
colori. Davvero la fine del mondo.
Quest'anno tuttavia, ci vedemmo costrette ad anticipare la "reunion",
un pò perchè a causa degli impegni con la band nessuna di
noi era ancora riuscita a terminare le spese natalizie, un pò
perchè Gee aveva promesso a Violet che si sarebbe dedicato a lei
durante il week end di festa e quindi io e Lily eravamo sicure che la
nostra amica ci avrebbe paccate alla grande se avessimo organizzato la
classica uscita proprio in quei giorni..
Fu dunque così che quella mattina mi ritrovai ad aspettare le mie donne seduta
sui gradini della fontana in mezzo alla piazza. Stranamente ero
arrivata parecchio in anticipo. Forse dipendeva dal fatto che da
qualche tempo a quella parte non dormivo molto. Che gran rottura di
scatole era l'amore..
Mentre me ne stavo comodamente rannicchiata con le braccia appoggiate
alle ginocchia e le fidate cuffie del' i-pod infilate nelle orecchie,
vidi con la coda dell'occhio qualcuno sedersi accanto a me.
Inizialmente non gli diedi troppo peso. In fondo non ero certo la
prima, ne sarei stata tantomeno l'ultima, persona a cui piaceva sedersi
sulla gradinata della fontana.
Improvvisamente però, sentii tirare il filo degli auricolari
finchè quello di destra non mi si sfilò completamente
dall'orecchio.
<< Poison? Mmmh..non male..Però dal canto mio preferisco i KISS>>
Mi voltai di scatto con aria più che interrogativa.
Il ragazzo che trovai seduto in fianco a me aveva un aspetto famigliare. Ero sicura di averlo già incontrato.
Visetto carino, allegro. Capelli neri e spettinati. Piercing al
sopracciglio destro. Giubbino di pelle nero, con sotto una di quelle
classiche magliette con stampati sopra nome e immagini di band famose.
Riuscii ad intravedere qualche lettera. "MIST-Y". Mist--y..Mistery..? Certo!
Mistery!!
<< Tu..Sei il chitarrista dei Mistery non è vero?! >>
chiesi con forse troppa enfasi, dovuta alla momentanea quanto futile
eccitazione di essere riuscita a ricordarmi di lui.
Il ragazzo mi guardò dapprima con un pò di sorpresa, poi
sfoderò un grande sorriso quasi fosse un bambino che aveva
appena visto Babbo Natale.
<< Wooow allora ti ricordi di me!! Fantastico! Credevo che
sbronza com'eri la sera che ci siamo visti, non mi avresti mai
riconosciuto>>
Scacciai subito via il ricordo dei quella serata e l'idea di come
sarò incredibilmente apparsa ridicola, e senza preoccuparmi
troppo risposi << Beh, effettivamente è tutto merito della
tua maglietta. Avevo la sensazione di averti già incontrato, ma
probabilmente se non avessi letto il nome della tua band sulla maglia,
non ci sarei mai arrivata>>
Lui iniziò a ridere portandomi inevitabilmente a sorridere con lui.
<< Ah ah beh, dunque devo ringraziare il merchandise dei Mistery?
Credo che dovrò ricompensare la ragazza di Jam allora. Magari
con un barattolo di marmellata alla ciliege!>>
Risi stupidamente di quella che mi parve una delle freddure più freddure mai sentite.
<< Comunque sono proprio un cretino, scusami. Non mi sono nemmeno
presentato. Io mi chiamo Alexander Redd. Però per gli amici sono
Lex. Sai, Alexander suona così.. IMPEGNATIVO. Lex è
semplice e carino. Proprio come me.>>
<< Ah ah, beh, non vorrei smorzare il tuo entusiasmo, però
a me Lex ricorda troppo il tipo pelato di Smalville..Lex Luthor no? Ed
io detesto i pelati... >>
Lui storse leggermente il naso difronte alla mia affermazione poi scoppiò a ridere.
<< Accidenti però, non puoi mica smontarmi così!
Sentiamo, lei invece come si chiama, graziosa quanto spocchiosa
ragazza?>>
Non ero certa se dovessi arrabbiarmi o mettermi a ridere.
Mi limitai a rispondere, consapevole che probabilmente avrei ricevuto
"pan per focaccia". Infatti con il nome che mi ritrovavo, non credo che
sarei stata nella posizione di sfottere il suo nomignolo. Ma ormai..
<< Eh-ehm..>> mi schiarii la voce. << Ecco..mi chiamo..Sunlit..>> biascicai, con tono di voce talmente basso che forse nemmeno io sarei riuscita a sentirmi.
<< Come?>> chiese com'era prevedebile.
<< Umph..Sunlit..mi chiamo Sunlit, ecco!>>
Il morettino, contrariamente alle mie
previsioni, non scoppiò a ridere ne cominciò a
sfotteremi. Tuttaltro. Sfoderò un carinissimo sorriso e mi disse
<< Sunlit, eh? Davvero un nome..Insolito, direi. Mi piace. Anche
se non credo ti si addica molto visto come sei pallida! >>
Ridacchiammo entrambi e continuammo a chiaccherare del più e del
meno per svariati minuti, finchè finalmente non vidi Violet in
lontananza.
<< Sono arrivate le persone che stavi aspettando?>> mi
chiese il ragazzo, notando che avevo rivolto lo sguardo altrove e avevo
fatto cenno di saluto con la mano.
<< Uh. Direi di si..>> ero contenta che fosse finalmente
arrivata Violet, ma allo stesso tempo mi dispiaceva dovermene andare.
Mi stavo davvero divertendo a parlare con Lex.
<< Ok, ok. >> disse lui alzandosi in piedi e spolverandosi
i jeans con le mani << Allora direi che ci salutiamo qui. Tra
l'altro sono in mega ritardo e di sicuro gli altri mi picchieranno a
morte per non averli nemmeno avvisati>> rise nel pronunciare
quella frase.
<< Ma..Scusa..Se avevi un appuntamento, perchè sei rimasto
qui tutto questo tempo invece di andare dai tuoi amici?>>
<< Perchè non volevo sprecare l'occasione che mi era
capitata. Se me ne fossi andato, chissà poi quanto tempo avrei
dovuto aspettare per poter parlare nuovamente con te>>
Mi lasciò letteralmente senza parole. Era rimasto, per me?
<< Beh allora ci si vede in giro>>
<< S-si..Si si, certo. Mi ha fatto davvero piacere conoscerti.>> biascicai.
Lex mi sorrise dopodichè si voltò e iniziò quasi a correre. Doveva essere davvero in ritardo.
<< SCIMMIA!>>
Ci mancò poco che venni scaraventata a terra dall'abbraccio di Violet.
<< Ohi, Ciau V.>>
<< Bene bene. Qui non me la conti giusta cara la mia Sunny..Che
stavi combinando con quel ragazzo poco fa? Eh?? Sicura di non avere
nulla da dirmi?>> la sua bocca si allargò in un enooorme
sorriso malizioso. Chissà cose le passava per la testa.
<< Scema, cosa vuoi che stessi combinando? Stavo semplicemente
parlando. Era il chitarrista dei Mistery, sai? Una delle band che ha
suonato con noi quella sera al Sir Lifford. Mi ha riconosciuta e si
è avvicinato a scambiare a quattro chiacchere. Tutto qui>>
<< Mmmh..farò finta di crederti..Ora andiamo che Lily ci
aspetta al Black Star!>> concluse Violet, strattonandomi per un
braccio.
Il Black Star era un negozio alternativo che vendeva davvero di tutto.
Da cd, dvd, poster e gadgets varie di band musicali, a magliette,
vestitini, cinture, braccialetti e persino accessori come plettri e
bacchette per la batteria.
Per noi era decisamente un Paradiso.
Ogni volta che ne avevamo l'occasione ci facevamo un salto e finivamo inevitabilmente col passarci dentro delle ore.
Quando giungemmo a destinazione, trovammo Lily a gironzolare nel reparto di musica Ragge.
Inizialmente rimasi un pò stupita nel vederla là. Poi mi
venne in mente che a sua madre piaceva quel genere di musica e
probabilmente stava cercando un regalo per lei.
<< Ragazze! >> ci salutò Lily, saltandoci letteralmente addosso.
<< Donna, ti prego. Dimmi che stai solo cercando un regalo per
tua madre e non ti sei convertita a questo genere musicale.>>
<< Ahahah mi sembra ovvio Sunny! Anzi, aiutatemi a trovare qualcosa! Sono stra indecisa>>
<< Ah guarda>> rispose Violet << mi spiace ma proprio
di certe robe non me ne intendo. Mi sa che slitto direttamente al
reparto Heavy Metal>>
<< E io ti seguo a ruota mia cara V!>> dissi, già pronta ad incamminarmi dietro di lei.
<< Ma uffaaaaaaa..>> sbuffò Lily, arrendendosi
però dopo pochi secondi e finendo col seguirci nella parte a noi
più congeniale del negozio.
Continuammo a gironzolare per un sacco di tempo, tra magliette, cd e solo dio sa cos'altro.
Una volta soddisfatte, e con un immenso bottino tra le braccia,
abbandonammo il Black Star e ci dirigemmo in una profumeria. Una delle
preferite di Violet. Fosse dipeso da lei, ci saremmo potute rimanere a
vita in quel posto.
Sia chiaro. Non che mi dispiacesse passare del tempo in un posto pieno
di buon profumo..Ma proprio mi irritavano gli sguardi e le occhiatacce
delle commesse che ci lavoravano. Chi si credevano di essere?
Comunque sia, dopo aver perlustrato un altro paio di negozi alla
ricerca degli ultimi regali da acquistare, ed essere riuscite a
sopravvivere alla violenza manifestata dalle donne nel periodo di
"Sconti Natalizi", ci accomodammo finalmente al nostro tanto amato bar,
pronte per gustarci una bella cioccolata calda.
<< Prego.>> disse il cameriere, porgendoci le tazze ancora fumanti.
Era un ragazzo giovane, piuttosto carino. Capelli biondi, lunghi e
legati in una coda. Occhi verdi e atteggiamento decisamente
affascinante. Mentre si allontanava dal nostro tavolo, non potei fare a
meno di seguirlo con lo sguardo.
<< Attenta Sunny, stai sbavando..>> ridacchiò Violet, tirandomi un colpetto con il gomito.
<< Ahah..cretina..>>
Andammo avanti a chiaccherare e bere cioccolata a lungo, ci scambiammo
anche i regali che ci eravamo reciprocamente comprate, finchè
Lily non ricevette una telefonata da sua madre che le chiedeva di
passare in pasticceria prima di rientrare a casa.
<< Scusatemi ragazze, ma devo proprio scappare, altrimenti la
pasticceria chiude e finisce che mia madre è la volta buona che
mi ammazza>>
<< Ahahah tranquilla Lily, tanto tra poco sarei dovuta tornare a casa pure io, che stasera ho ospiti a cena..>>
<< Allora..ci salutiamo qui?>> chiesi, pensando che
effettivamente si era fatto un pò tardi, e dopo la giornata
impegnativa che avevamo avuto, un pò di riposo me lo sarei
concesso volentieri.
<< Direi di si..vuoi un passaggio a casa Sun? Sono in macchina oggi..>>
<< No grazie V..preferisco camminare un pò>>
<< Ooooooook..Allora ci vediamo la settimana prossima!>>
<< Bye!>> disse Lily, prima di congedarsi.
Ci abbracciamo tutte e tre e ci salutammo da buone amiche. Grandi amiche. Le adoravo. Davvero.
Così mi incamminai verso casa, tutta contenta e piena di bei
pensieri che mi gironzolavano per la testa, quando improvvisamente, la
mia attenzione venne completamente rubata da lui.
Quasi non riuscivo a crederci. Dall'altro lato della strada, affacciato
alla vetrina di un negozio, Mikey se ne stava immobile, a fissare
chissà cosa.
Mi sembrava troppo bello per essere vero. Era davvero lui? Forse avevo
visto male. No. Ero certa fosse lui. Come non riconoscere il mio
adorato bassista? Fosse stato anche in mezzo a decine e decine di
persone, l'avrei notato comunque. Era Mikey. Ed era a pochi metri da
me. Cosa avrei dovuto fare? Se mi fossi avvicinata a salutarlo, sarei
sembrata troppo invadente? Magari aveva un appuntamento con qualcuno.
L'avrei di certo disturbato.
Ma no..O forse si..Si. No. Si. No. Arghhh. Mi stavo arrovellando il cervello pensando a quale potesse essere la cosa migliore da fare, quando la vidi.
Sbucò all'improvvisò, saltellando fuori dal negozio davanti al quale stava imbambolato Mik.
Gli saltò letteralmente addosso, prendendolo per un braccio e iniziando a camminare a braccetto con lui.
Era ovvio. Avevano un appuntamento. Mikey e Lindsay erano usciti assieme. Stavano uscendo assieme.
Qualcosa dentro di me si ruppe.
Mi voltai, e comincia a camminare quasi come fossi uno zombie. Mi sentivo svuotata. Mi sentivo..no. Non mi sentivo.
Pian piano mi resi conto di avere il viso rigato lacrime. Ma non le
mie. Era il cielo che stava piangendo. Quasi volesse sfogare per me la
tristezza che sentivo dentro, ma che non avevo la forza di esprimere.
Continuai la mia solitaria e annebbiata passeggiata finchè non andai a sbattere contro qualcosa, o forse qualcuno.
Ero troppo stordita per rendermene conto.
Solo quando sentii pronunciare il mio nome, mi resi conto di essermi
scontrata con forse l'ultima persona che mi sarei aspettata di
incontrare in quel momento.
Ecco finalmente un nuovo capitolo! Spero sia stato di vostro gradimento XD
Domani devo partire e sto morendo di sonno, dunque vi ringrazio tutti velocissimamente XD
Grazie soprattutto a Fragolasabry e Prinzesschen per aver recensito! Spero che continuerete a seguire la mia Fic e che questo capitolo vi sia piaciuto ^__^
Attendo commenti XD
Alla prossima!
+bex+
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