Custodirò gelosamente il nostro amore segreto

di SellyLuna
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Anche quando la gelosia, che non deve esistere, si impossesserà di me ***
Capitolo 2: *** Ogni momento è buono per stare solo con te ***
Capitolo 3: *** Tu sai sempre sorprendermi ***
Capitolo 4: *** Non posso avercela troppo con te ***
Capitolo 5: *** Anche quando vorrei baciarti, ma non posso ***



Capitolo 1
*** Anche quando la gelosia, che non deve esistere, si impossesserà di me ***


 

Titolo: Custodirò gelosamente il nostro amore segreto
Autore: SellyLuna
Fandom: Zoey 101
Personaggi: Quinn, Logan, Zoey, Lola
Pairing: Quogan (Quinn/Logan)
Genere: slice of life, fluff, romantico
Rating: verde (per ora, magari potrebbe diventare giallo ^_^)
Tabella: gialla
Prompt: sole
Note: Questa raccolta partecipa alla challenge “The Itten Challenge” Dipingi le tue storie indetta da Edelvais Verdefoglia sul forum di efp.

Direi che questa shot può essere situata in qualche momento dopo l’episodio 7, ma prima dell’ultimo episodio.

E niente, buona lettura!

 

 

Custodirò gelosamente il nostro amore segreto

 

 

# Anche quando la gelosia, che non deve esistere, si impossesserà di me

 

 

 

Con un tclac aprì il tubetto e subito le sue narici vennero invase dal dolce profumo della crema da sole.

Se ne spruzzò un po’ sulle mani e iniziò a spalmarsela sulle braccia.

Aveva scelto un bel posticino, era davvero soddisfatta; da lì aveva un’ampia visuale del campus, nulla poteva sfuggire ai suoi occhi.

E, cosa più importante, si trovava in un luogo preferenziale; era investita direttamente dai raggi solari e questo significava che presto avrebbe potuto sfoggiare un bel colorito più scuro. Non vedeva l’ora!

Era da un po’ che ci pensava e finalmente aveva trovato il tempo e il coraggio per cercare di realizzare il suo desiderio.

Era da qualche giorno che non sopportava la vista della sua pelle chiara; era bianca come il latte e iniziava a farsi dei complessi a stare vicino a Logan.

Si sentiva a disagio – e lo sapeva che era una cosa tremendamente sciocca, ma non ne poteva fare a meno! –, perché era troppo evidente il fatto che lui fosse abbronzato mentre lei no.

Ritornò a concentrarsi sull’applicazione solare: non voleva beccarsi un’insolazione!

Ad un tratto un’ombra improvvisa oscurò il sole e, alzati gli occhi con curiosità, la ragazza notò che qualcuno si era intromesso tra lei e la stella luminosa.

Schermò i propri occhi con una mano alla fronte, focalizzando la propria attenzione sul nuovo venuto, cercando di vedere chi fosse. Solo dopo qualche secondo i suoi occhi riuscirono a mettere a fuoco un Logan visibilmente infastidito.

«Oh ciao Logan!» lo salutò lei, cordiale.

«Cosa stai facendo?» domandò Logan diretto, tralasciando i convenevoli.

Quinn rimase spiazzata dal tono brusco con cui le si era rivolto e gli lanciò un’occhiata scocciata.

Non capiva che problema avesse.

«Beh, non vedi? Sto prendendo il sole!» gli spiegò, davvero indisposta, lei.

Si riaccomodò lungo la sdraio, decretando così la fine di quel misero dialogo, iniziato peraltro male.

E lei, in quel momento, non aveva nessunissima voglia di sostenere nessun tipo di litigio, vero o finto che fosse.

Desiderava dedicare un po’ di tempo a se stessa, al relax, sotto al sole.

Nonostante le sue azioni eloquenti, Logan non se ne andò e le rivolse uno sguardo truce.

«Allora, cosa ci fai ancora qui?» se ne uscì, dopo poco, una Quinn spazientita, realizzando che il suo ragazzo era ancora piantato davanti a lei, impedendole di gioire del calore del sole.

Il giovane, tuttavia, non sembrava particolarmente propenso a collaborare.

«Insomma, qual è il tuo problema?»

Quinn non riusciva a venire a capo della faccenda, non riusciva a trovare una risposta allo strano comportamento di Logan nei suoi confronti. E il non risolvere un qualsiasi problema la infastidiva parecchio.

«Perché hai scelto proprio questo posto?»

Non credeva possibile  che Quinn, proprio lei che vantava un quoziente intellettivo superiore alla media, non avesse afferrato il nocciolo della questione. Era così evidente!

Lo osservò, pensierosa.

Forse aveva capito cosa lo turbava.

«Qui è il posto perfetto per prendere il sole, non sei d’accordo?» gli domandò Quinn, con un velato tono divertito, testando il terreno per verificare la sua teoria.

«No!» esclamò con veemenza «E poi questa è un’attività tipica di Lola.»

Sperò che la sua ultima uscita convincesse la ragazza a desistere dal suo intento; avrebbe certamente notato nel suo tono la leggera offesa – e non voleva, ma lo faceva a fin di bene! – che le aveva rivolto. Già se la immaginava andare su tutte le furie, perché praticamente aveva dichiarato che quell’attività non era al suo livello, come se lei non ne fosse in grado.

Non lo pensava davvero; insomma non c’era nessun male ad abbronzarsi: anche lui passava parecchio tempo sotto al sole in totale ozio aspettando che la sua pelle assumesse il colorito perfetto, ma lei non poteva farlo lì, praticamente sotto agli occhi di tutti e per giunta in bikini.

«Sì, forse hai ragione» lo stupì «ma volevo provare a vedere com’è. Potrebbe anche piacermi come hobby.»

Sapeva che presto Logan avrebbe ceduto; voleva sentirglielo dire e, ne era sicura, mancava davvero poco.

«Ehi Quinn!»

La voce allegra di Lola dissipò la lieve tensione che si era creata tra i due giovani, che contemporaneamente spezzarono la connessione visiva che li aveva legati fino a quel momento in una sfida silenziosa.

«Ciao Lola! Ciao Zoey

Quinn salutò gioviale le amiche, nascondendo la leggera irritazione per la loro interruzione. Non era tanto il fingere di odiare Logan per non destare sospetto che fra loro ci fosse del tenero a darle fastidio questa volta, quanto piuttosto il fatto che le due amiche avevano avuto una tempistica perfetta – per lui –, perché era certa che aveva ormai Logan in pugno. E così le sue compagne di stanza gli avevano dato del tempo per pianificare un’altra tattica.

Non si diceva che il ferro andasse battuto ancora caldo?

«Che succede qui?» domandò Zoey, lasciando saettare il suo sguardo da l’una all’altro.

«Sto cercando di prendere il sole, ma qualcuno me lo impedisce» rivelò la ragazza con gli occhiali, scoccando un’occhiataccia a Logan.

«Il solito idiota» si lasciò sfuggire Lola.

La ragazza non si curò troppo dello sguardo poco amichevole da parte di Logan che si era guadagnata con il suo commento. Lei era fatta così, forse un po’ troppo impulsiva e schietta, diceva sempre quello che pensava e non perdeva mai occasione per rivelare al mondo e al diretto interessato quanta poca stima avesse in Logan Reese.

«Non capisco come possa darti fastidio il fatto che Quinn prenda un po’ di sole» considerò Zoey, trovando particolarmente fastidioso il suo comportamento.

Non capiva per quale ragione dovesse infastidire Quinn. Poi si ricordò che si parlava di Logan e era normale per lui tormentare gli altri.

Lo sospettava: ed ecco in azione la solidarietà femminile! Ma insomma, come facevano a non vedere ciò che c’era di sbagliato?

Erano davvero così ottuse?

Infine realizzò che, agli occhi delle due ragazze, si stava comportando da vero idiota per nessuna ragione apparente. Era sicuro che anche Quinn, in quel momento, lo considerava uno sciocco, perché stava mettendo a rischio il loro segreto.

Cercò di calmarsi.

«Infatti, qual è il tuo problema?» s’intromise Lola, rivolgendogli uno sguardo curioso.

«Su Logan, dicci: qual è il tuo problema» lo invitò a esprimersi Quinn, con tono da presa in giro, sfidandolo.

Sentì salirgli la rabbia, ma cercò di tenerla a bada; non voleva darla vinta a Quinn. Non le avrebbe dato la soddisfazione di vederlo sconfitto e umiliato. E sapeva bene che, se avesse rivelato il vero motivo per cui non gli andava a genio che si rilassasse in mezzo al campus – perché lei c’era arrivata –, avrebbe ammesso che stavano insieme. E lei – come lui – non voleva che si sapesse in giro.

Rimase in uno stoico silenzio, espressione seria.

«Oh, io vi lascio. Ho visto James» Zoey si congedò così da quella situazione insolita e poco piacevole. Aveva percepito una strana tensione nell’aria.

«Ehi Quinn, mi aggiungo anch’io! Aspettami, vado a prepararmi» esclamò Lola, mentre correva via.

C’era da aspettarselo, quando mai Lola rifiutava un’occasione del genere?

Così erano rimasti di nuovo soli. Si fissarono intensamente negli occhi, aspettando che l’altro compiesse la prima mossa.

Passarono diversi minuti e Quinn decise di spezzare il silenzio.

«Allora, ora puoi dirmi cosa ti dà fastidio.»

La osservò, soppesando la sua richiesta. Notò la sincerità nel suo tono che traspariva dai suoi occhi, aveva abbandonato la battaglia.

«Tu lo hai capito» sperò così di evitare di doverlo ammettere.

Tuttavia, la ragazza non fece alcunché per evitargli il momento della verità, guardandolo, in attesa.

«Qui ti vedono tutti» confessò poi a fatica.

La ragazza sapeva che non avrebbe ottenuto di più e riconobbe il suo sforzo. E sapeva che con quel tutti si riferiva in particolare alla popolazione maschile.

«Lo sai?» gli disse, sorridendo «Sei davvero carino quando sei geloso.»

«Cosa? Io non sono geloso! Ti sbagli!»

Ma il suo scaldarsi così tanto le provò che aveva ragione. Come sempre.

«E tu?» lo guardò, confusa «Perché hai deciso di metterti proprio qui a prendere il sole?»

Si sbagliava, se pensava che non avrebbe ottenuto la sua risposta. In fondo, lui otteneva sempre quello che voleva; doveva saperlo ormai.

Non aveva senso tirarla ancora per le lunghe. Gli avrebbe detto come stavano le cose, senza però essere troppo esplicita.

«E tu, perché flirtavi con quella ragazza bionda?»

Si rese conto che non era stata un’ottima idea, perché non era riuscita ad essere abbastanza enigmatica. Gli aveva fornito la spiegazione su un piatto d’argento.

Per un istante il suo bel viso si tramutò in un’espressione confusa, fino a quando realizzò il problema.

Chi è che era geloso?

«Non stavo flirtando. Le ho solo offerto da bere» si giustificò «L’ho dovuto fare per non far insospettire Michael e James.»

Era la pura verità; lo aveva fatto per mantenere intatta la sua reputazione e allo stesso tempo per coprire il loro piccolo segreto. Se tutto era come sempre, non avrebbero avuto scocciatori e impiccioni a infastidirli; avrebbero potuto vivere più serenamente la loro relazione segreta.

Quinn si rilassò. Logan non le stava mentendo e, rifletté, sarebbe potuta arrivare da sé alla conclusione.

Non era facile vederlo intrattenersi con altre ragazze e, ogni volta, le toccava uno sforzo enorme per nascondere il proprio fastidio, che non era supposto dovesse esistere. Sapeva che dovevano comportarsi come avevano sempre fatto per non destare nessun tipo di sospetto. 

«Senti» le propose in seguito «ti andrebbe di prendere il sole sulla nostra terrazza?»

«Ma scusa, non è la stessa cosa?»

«No, perché impedirò a chiunque di disturbarti. Saremo solo noi due» le disse, sorridendo seducente.

Doveva aspettarselo; era tipico di Logan. E, tutto sommato, si ritrovò a gradire un’ evenienza  simile.

«Perché no?»

Si alzò, raccattò le sue cose e si incamminò insieme al ragazzo.

 

 

 

 

***

 

 

 

 

Dopo pochi minuti, Lola ritornò con una borsa da spiaggia e si guardò intorno, confusa.

«Quinn?»

Rimasta sola, decise comunque di fermarsi a rilassarsi sotto il caldo sole californiano. Sarebbe stato un vero peccato non usufruire dell’opportunità, visto che si era preparata e aveva tutto l’occorrente.

 

 

 

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Capitolo 2
*** Ogni momento è buono per stare solo con te ***


Titolo: Custodirò gelosamente il nostro amore segreto
Autore: SellyLuna
Fandom: Zoey 101
Personaggi: Quinn, Logan,
Pairing: Quogan (Quinn/Logan)
Genere: slice of life, fluff, romantico
Rating: verde
Tabella: gialla
Prompt: pallina da tennis
Note: Anche questa shot è da collocarsi in un momento imprecisato dopo l’episodio 7, ma prima del ballo di fine anno.

Non ho molto altro da dire, quindi vi auguro una buona lettura!

 

 

Custodirò gelosamente il nostro amore segreto

 

 

# Ogni momento è buono per stare solo con te.

 

 

Era da settimane ormai che lavorava su quella invenzione e non riusciva a capire cosa non funzionasse.

Aveva provato di tutto, ma i risultati erano sempre più lontani dalla soluzione finale.

Non poteva farsi battere dal suo stesso esperimento; ne andava del proprio orgoglio. Non aveva un quoziente intellettivo pari a centosettantasette per niente.

Sapeva che era in grado di risolvere quella piccola difficoltà, solo che non aveva ancora avuto il lampo di genio.

Era consapevole della possibilità di evenienze simili; lei stessa ne aveva avuto già esperienza, ma nonostante tutto riuscivano sempre a mandarla su tutte le furie e questo non era affatto salutare, perché rischiavano di offuscare le sue doti di analisi.

Aveva ventilato un paio di volte la possibilità di rinunciare, se non in maniera definitiva almeno momentanea, preferendo concentrare la propria attenzione ad altro.

Quel giorno aveva il buono presentimento di giungere finalmente alla soluzione, che le avrebbe permesso di concludere il lavoro.

Dovrei solo cambiare le dosi dei miei ingredienti oppure ne devo aggiungere qualcuno?

Sì, ma quale?

Forse poteva–

Thud.

Qualcosa l’aveva colpita in fronte, arrestando le sue riflessioni. Era certa si trattasse di una pallina.

Ma come?

Era vagamente disorientata.

«Continuate pure senza di me! Vado a vedere come sta!»

Vide venirle incontro un ragazzo familiare in tenuta sportiva e, per un momento, si chiese se non l’avesse fatto apposta – con lui non si poteva mai sapere – e soprattutto per quale motivo, visto che a lei sfuggiva.

Due occhi carichi di sincera apprensione l’osservarono attentamente, come se valutassero il danno, controllando il suo stato di salute.

Intanto la ragazza si domandò da quando Logan praticasse il tennis e quante altre vittime avesse colpito con i suoi tiri perfetti.

«Bisogna proprio andare in infermeria» disse il ragazzo a voce piuttosto alta per farsi udire dagli altri giocatori. Così aveva un’ottima scusa per lasciare il gioco.

Gentilmente spinse Quinn nella direzione da cui era arrivata.

«Cosa? No, non credo di averne bisogno!» protestò lei, inutilmente.

«Io credo di sì. È mio dovere accompagnarti e accertarmi che tu stia bene, visto che sono stato io a colpirti.»

Il ragionamento non faceva una piega, ma per lei sembrava troppo esagerato.

Logan le rivolse uno sguardo supplice, chiedendole di fidarsi di lui.

Così, per il resto del tragitto, si lasciò guidare senza obiettare.

Constatò che la stava conducendo davvero in infermeria, solo che, invece di fermarsi alla meta dichiarata, si infilarono in un ripostiglio.

Questa decisione fece guadagnare a Logan un’occhiata confusa da parte della ragazza.

«Cosa?» gli domandò subito lei, desiderosa di risposte.

Il ragazzo la guardò con aria furbetta, senza però condividere con lei i suoi pensieri.

Quinn capì che aveva in mente qualcosa e sperò che fosse una buona idea, perché aveva visto cosa succedeva se si seguiva il suo intuito.

La giovane preferì tacere i suoi dubbi, prima di tutto perché solo pochi minuti prima Logan le aveva chiesto di fidarsi e, alla vista del suo sguardo deciso, pensò che tutto sommato non le avrebbe fatto nessun male assecondarlo.

«Vediamo cosa possiamo fare per questa paziente

Non era sicura di aver capito bene.

Che cosa ha in mente di fare?

Prima che potesse aprire bocca per ottenere delle spiegazioni, vide il viso di Logan avvicinarsi al suo, mentre con occhi clinici – la sua espressione metà tra la concentrata e metà divertita le sembrava troppo buffa che faticava a rimanere seria – analizzava la parte colpita.

«Che cura mi consiglia, dottore?» domandò Quinn, stando al suo gioco.

«Una cura infallibile.»

Logan le sorrise, complice, prima di avvicinare le sue labbra alla fronte della ragazza e lasciare un tenero bacio.

Quinn lo trovò un gesto inaspettato, ma molto dolce – sebbene avesse imparato da quando stavano insieme che da Logan poteva aspettarsi di tutto. E con tutto intendeva proprio tutto, sia cose belle, sia alcune un po’ meno belle.

E sorrise, felice, sentendosi una bambina e proprio come tale non avrebbe faticato a credere che con quel semplice – ma magico! – bacio il suo dolore sarebbe sparito.

«Allora, come andiamo ora?»

«Non per mettere in dubbio le sue capacità, dottore, ma io credo che ho ancora bisogno delle sue cure 

La ragazza gli regalò un largo sorriso; sapeva che a Logan non sarebbe sfuggito il significato nascosto delle sue parole.

Infatti non se lo fece ripetere due volte e avvicinò nuovamente il proprio viso a quello della ragazza, catturando le sue labbra in un bacio passionale.

I due giovani si presero tutto il tempo per gustarsi quel momento, dimenticandosi che all’esterno di quel ripostiglio il mondo continuava a girare, frenetico, e il tempo a scorrere, inesorabile.

Ma a loro non importava; avevano tutto ciò di cui avevano bisogno. Solo loro due. Logan e Quinn.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Mi prendo questo piccolo spazio per ringraziarvi.

Grazie a Farkas, che ha recensito il primo capitolo di questa raccolta. E grazie alle due persone che l’hanno inserita tra le seguite. Mi fa piacere sapere che questo piccolo progetto vi incuriosisce. Speriamo che continui a interessarvi. C:

Grazie anche ai lettori silenziosi.

Ma se vorreste farvi avanti e dire la vostra, io ne sarei molto felice. Come sempre consigli, opinioni e critiche costruttive sono ben accetti. ^^

E niente, questo è tutto.

Grazie.

Ci sentiamo al prossimo capitolo! ;)

Selly

 

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Capitolo 3
*** Tu sai sempre sorprendermi ***


Titolo: Custodirò gelosamente il nostro amore segreto
Autore: SellyLuna
Fandom: Zoey 101
Personaggi: Quinn, Logan, Lola, Zoey, Michael e James.
Pairing: Quogan (Quinn/Logan)
Genere: slice of life, fluff, romantico
Rating: verde
Tabella: gialla
Prompt: mimosa 
Note: Come sempre dopo l’episodio 7, ma prima dell’episodio del ballo di fine anno. Questa shot è ambientata nel mese di aprile.

Buona lettura!

 

 

 

 

Custodirò gelosamente il nostro amore segreto

 

 

# Tu sai sempre sorprendermi.

 

 

 

 

Camminava a passo spedito lungo il viale del campus e dalla rabbia che provava avrebbe volentieri calciato un sasso, ma sfortunatamente non ne incontrò nessuno; avrebbe dovuto sfogarsi in un altro modo.

Wayne  perché lei mai e poi mai lo avrebbe chiamato Wirefire – era proprio uno sciocco!

Come fa a non capire una cosa così evidente?

E meno male che lui e i suoi amici si definiscono scienziati!

Ma Quinn non li vedeva allo stesso modo, anzi chiamarli in tale maniera sarebbe stato offendere i grandi e veri scienziati, quali quelli dal calibro di Albert Einstein.

Sono dei veri idioti!

E non era la prima volta che lo constatava.

Il loro primissimo diverbio aveva riguardato la decisione se farla entrare nel loro club di scienze. Non la volevano perché era una ragazza e dal loro punto di vista non era abbastanza intelligente e perciò degna di far parte del gruppo. Quello sì, che era un pensiero maturo.

Ma chi aveva disintegrato il loro robot?

Da quella sconfitta umiliante, avevano visto e riconosciuto – loro malgrado – il suo valore e, seppur contro voglia, l’avevano ammessa alle loro riunioni.

Quinn, però, aveva partecipato di rado alle loro discussioni, preferiva parlarne con Mark: era un ottimo ascoltatore e riusciva a seguire buona parte dei suoi ragionamenti.

Si ritrovò ad avere nostalgia di quei momenti, di quella complicità scientifica che aveva con il suo ex.

Le si presentò, improvvisa, l’immagine di Logan, il suo ragazzo segreto.

Immaginò se stessa avere un dibattito su argomenti scientifici con Logan e quello che vide – e che si sarebbe accostato di molto alla realtà – fu lei a dovergli spiegare le basi: non si avvicinava per niente all’idea di pacato e costruttivo dibattito che aveva in mente la ragazza.

Con Logan poteva discutere di qualsiasi altro argomento, ma non di scienza, almeno non ora.

Forse tra un po’ di tempo e con una buona infarinatura…

C’era da dire che il suo fidanzato aveva ben altre qualità.

In sostanza, Quinn non era sicura che qualcuno dei suoi amici potesse capire fino in fondo quanto stupido fosse Wayne. Provava rabbia al solo nominarlo.

Presa dai suoi pensieri, la ragazza non si accorse di aver  varcato – come una furia – la soglia della stanza centouno e di essersi fiondata a sedersi – con poca grazia – sul proprio letto.

Dopo alcuni respiri profondi, si accorse di essere sola, Lola e Zoey erano uscite, ricordava che le avevano accennato qualcosa, ma ora proprio non si rammentava cosa le avessero detto.

Ciò che la colpì più dell’assenza delle sue amiche e compagne di stanza fu una macchia indistinta di colore giallo, era sicura che non c’era mai stata nella loro stanza. Si trovava sopra al mobile vicino alla porta.

Si alzò e le si avvicinò. Una volta a pochi passi, la riconobbe come un piccolo mazzetto di fiori, composti da due rametti di mimosa e al centro spiccava un bel tulipano giallo, il suo fiore preferito.

Sorpresa, notò un piccolo bigliettino vicino ai fiori, lo prese in mano e lo lesse.

 

Ciao Quinn.

Questi fiori sono per te.

So che la festa della donna è passata già da un po’, però ho pensato che forse allora era troppo presto per regalarti dei fiori; insomma stavamo insieme da poco.

Immagino che, dopo aver letto questo bigliettino,vorrai lasciarmi. Spero di no.

Volevo farti sapere che, per me, sei unica.

PS: Ho aggiunto anche un tulipano giallo, perché so che è il tuo fiore preferito.

L.R.

 

Lesse il biglietto un paio di volte per essere sicura che fosse reale, che non si fosse immaginata quelle parole. Ma erano scritte nero su bianco, più vere di così!

Era sorpresa e felice. Non si aspettava assolutamente una cosa del genere da Logan.

Era bastato così poco perché lui riuscisse, con quel piccolo pensiero, a scacciare il suo malumore, provato poc’anzi.

Quello che l’aveva colpita fu la sincerità che traspariva da quelle lettere scritte a mano; Logan si era aperto con lei, aveva espresso i suoi sentimenti e sapeva che per lui non era una cosa così facile e scontata, per questo il suo regalo assumeva un grande valore ai suoi occhi.

Non vedeva l’ora di ringraziarlo.

Con un sorriso luminoso, lasciò la propria stanza alla ricerca del ragazzo.

 

 

 

 

Dopo alcuni minuti, scorse il ragazzo seduto a un tavolo insieme ai suoi compagni di squadra.

Appena l’aveva visto, le sue labbra si curvarono all’insù e provò l’istinto di corrergli incontro ad abbracciarlo. Ma non poteva, ricacciò nella sua mente, dove l’avrebbe custodita, quella bella immagine e si impose la calma.

Fece un respiro profondo e si sentì pronta a entrare in scena.

Cipiglio serio, si incamminò nella sua direzione.

A mano a mano che si avvicinava, le arrivarono le voci allegre dei ragazzi. La sua decisione vacillò un po’, si sentiva in colpa a intromettersi e rovinare quel loro momento di relax e spensieratezza.

E se avessero saputo che la sua contrarietà era tutta una facciata…

Ma ormai non poteva più tornare indietro, perché Logan l’aveva adocchiata e le lanciò, fugace, uno sguardo interrogativo. Non se l’aspettava.

«Oh, oh!» commentò qualcuno, vedendo la sua espressione dura.

«Che cosa hai combinato questa volta? Le hai fatto saltare qualche invenzione?» lo prese in giro un altro.

Perché sapevano che se Quinn Pensky si recava da Logan, era solo per lamentarsi del suo pessimo comportamento.

«Posso parlarti un momento?» gli chiese lei con tono grave, una volta raggiunto.

Logan annuì e, dopo essersi scambiato un’occhiata con i suoi amici, la seguì.  A Quinn non era sfuggita la sua espressione da vittima ingiustificata che aveva donato ai suoi compagni – e lo sapeva che stava fingendo e lo faceva anche molto bene – solo che non le piaceva fare la parte della cattiva.

Non poté non roteare gli occhi al cielo, infastidita dal fatto che Logan avesse calcato un po’ la mano nella sua interpretazione.

Se da grande non avesse seguito le orme del padre, avrebbe avuto sicuramente molto successo come attore.

In una zona più riparata, Quinn si fermò e Logan la imitò.

Il ragazzo non ebbe il tempo per domandarle cosa fosse successo che vide una cascata di ricci castani venirgli addosso a gran velocità e si sentì stringere in un abbraccio.

Spalancò gli occhi, colto alla sprovvista, ma riconobbe che era una bella sensazione; sentì, immediato, il calore di quell’abbraccio propagarsi nel resto del suo corpo.

Nessuno l’aveva mai abbracciato con così tanto affetto e slancio ad eccezione di sua madre, ma era passato così tanto tempo che non lo ricordava più.

Provò una stretta al cuore per la nostalgia, ma lo sentì anche riscaldarsi. E quel calore riuscì ad alleviare il dolore della mancanza, dei ricordi, rigettandolo nel presente, consapevole dell’adesso e grato di quello che aveva.

Aveva sempre pensato che non si meritava Quinn – e ne ebbe l’ennesima conferma – ma, egoista qual era, non aveva dato ascolto alla piccola parte razionale della propria mente, perché quando si metteva in testa di volere una cosa, avrebbe fatto di tutto per averla.

E lo stesso era accaduto con Quinn. Sapeva di non essere il più indicato per lei – e Lola avrebbe potuto fare una lista infinita dei motivi per cui Quinn non avrebbe dovuto sceglierlo – ma non riusciva a immaginarsi senza di lei, soprattutto da quando avevano deciso di stare insieme. Certo, all’inizio anche lui si era chiesto se fosse una cosa saggia, che cosa ne sarebbe stato del buon e vecchio Logan, che figura ci avrebbe fatto davanti a tutta la scuola, ma avevano trovato un giusto compromesso. Il desiderio di conoscersi aveva avuto la meglio.

La ragazza alzò il viso per incontrare i suoi occhi. Il sorriso che aveva dipinto in viso era il più bello e luminoso che avesse mai visto.

Era così contagioso che si ritrovò a ricambiarlo, spontaneo. Con altrettanta spontaneità, percepì le proprie braccia cingerla a sua volta.

Era un’emozione così commovente averla lì, tra le sue braccia. Era rimasto folgorato dalla rivelazione, come se avesse aspettato tutta una vita per quell’istante esatto, solo per tenere una sorridente Quinn Pensky tra le proprie braccia.

«Grazie» gli disse con dolcezza e felicità.

«Per cosa?» le domandò, confuso.

«Per i fiori. È stato un bel pensiero. Non sai che piacere mi ha fatto trovarli.»

Poteva immaginarlo, era lo stesso che vedeva brillare nei suoi splendidi occhi.

«Ne sono contento. Sai,» tentennò, imbarazzato «non ero sicuro che fosse la mossa giusta. Credevo di aver fatto una stupidaggine.»

«Invece mi hai sorpreso» lo guardò negli occhi, sempre sorridente «e mi ha reso felice.»

Provò una gioia immensa sapere che era riuscito a renderla felice, era come un balsamo che lavava via tutte le sue insicurezze.

«Non pensavo che sapessi che il mio fiore preferito è il tulipano giallo.»

«Beh ricordo che l’avevi detto, una volta» ammise, con imbarazzo, il ragazzo.

Non sapeva nemmeno lui come mai si ricordasse di quel particolare, in fondo all’epoca non la sopportava nemmeno. Forse era stato proprio dall’episodio del robot che aveva iniziato a vederla sotto una luce diversa, a riconoscere la sua genialità nascosta dalle sue stranezze. E forse già allora aveva notato che era più carina quando sorrideva. Oppure era stato il suo senso di colpa a fargli fare quei pensieri, perché l’aveva presa in giro un po’ troppo pesantemente, proprio quando lei si era offerta di aiutarli a costruire un robot; loro non sapevano nemmeno da che parte iniziare. E lui, come sempre, aveva rovinato tutto, aveva un dono particolare per questo.

«Tra un po’ è il tuo compleanno, vero?» se ne uscì, dopo un po’, la ragazza.

«Sì, perché?»

Logan non riusciva a comprendere il nesso tra i fiori e il suo compleanno, a volte il modo di ragionare delle ragazze lo stupiva.

Osservò attentamente il viso di Quinn, per cercare una risposta a cui lei non voleva dare voce, e ne era certo, lei stava architettando qualcosa, poteva quasi vederli, i suoi neuroni all’opera.

Come indizio ottenne solo un bacio sulla guancia e uno sguardo birichino.

Avrebbe potuto tenerla prigioniera finché non gli avesse svelato il suo segreto, ma era tempo di andare, così la liberò dalla sua stretta.

La osservò allontanarsi da lui, percependo il vuoto che aveva lasciato, una nuova sensazione a cui avrebbe dovuto imparare a abituarsi.

Tra poche settimane scoprirò cosa hai in mente.

Il problema era riuscire, nel mentre, a non farsi assalire troppo dalla curiosità.

 

 

 

***

 

 

 

«Ehi Quinn?»

Si erano riuniti nella sala comune delle ragazze per rilassarsi e parlare un po’.

Quinn stava leggendo un articolo scientifico, mentre i suoi amici stavano discutendo di alcuni episodi di Girly Cow e lei non aveva avuto interesse a partecipare attivamente al dibattito, preferendo seguirlo passivamente, fino a quando non fu chiamata in causa da Lola.

«Mh?» le domandò, senza distogliere gli occhi dalla sua rivista.

«Da dove vengono quei fiori?»

Una caratteristica tipica di Lola era la schiettezza, il suo essere diretta e, a volte, non capiva quando era meglio tacere o rimandare e tenere a freno la curiosità.

Silenziosamente, Zoey diresse il proprio sguardo sull’amica, come se aspettasse una sua risposta.

Così, pian piano anche gli altri lasciarono cadere nel vuoto la precedente discussione per dare tutta la loro attenzione a quel dialogo.

«Quinn ha ricevuto dei fiori?» domandò, sorpreso, Michael.

Lola annuì.

«Cosa c’è di male?» volle sapere James, confuso. Gli era sembrato che Lola l’avesse fatta passare come una brutta cosa e non ne capiva il motivo.

«Nulla. Solo che è strano, no?»

Quinn iniziava a spazientirsi. Sembrava che a Lola non andasse giù il fatto che lei avesse ricevuto quel piccolo mazzetto di fiori.

Perché io non posso riceverne uno?

Forse avrebbe voluto essere lei la fortunata.

«Perché dici questo, scusa?»

James era sempre più perplesso.

«Beh… sappiamo tutti che Quinn non ha un ragazzo…»

A queste parole, Quinn cercò gli occhi di Logan, che aveva avuto lo stesso impulso a trovare lo sguardo di lei.

«Ma potrebbe essere stato qualche ammiratore anonimo» ipotizzò il ragazzo di Zoey.

«Ammiratore, dici?»

Lola non era del tutto convinta, però avrebbe avuto un senso. Soprattutto per il fatto che non c’erano tracce, nessun biglietto.

Quinn, infatti, aveva nascosto il biglietto di Logan, che, altrimenti, sarebbe stata una prova lampante della loro relazione e loro non erano ancora pronti a uscire allo scoperto.

«Un ammiratore piuttosto timido» commentò Michael, divertito.

«Ma non direi. Ha avuto il coraggio di lasciarle quei fiori» lo difese James.

Forse, è meglio che intervenga. Ne ho abbastanza. Vogliono una risposta? Saranno accontentati.

«Sapete, è stato mio padre. Si è dimenticato di inviarmeli per la festa della donna, così l’ha fatto ora, scusandosi per il ritardo. Non è il padre migliore del mondo?»

La ragazza pensò che fosse una buona scusa, in fondo sapeva che i suoi amici la consideravano ancora un po’ strana – sempre meno rispetto ai primi tempi, perché ormai si erano abituati – e fare leva su questa caratteristica di famiglia li avrebbe convinti. O almeno era quello che sperava.

Vide Logan annuire, soddisfatto per la sua trovata; era certo che avrebbe funzionato.

«Aww, che pensiero carino che ha avuto!» si raddolcì Zoey.

Se Zoey ci credeva, allora la discussione era chiusa e ben presto anche Lola avrebbe abbandonato i suoi dubbi.

E anche oggi siamo riusciti a mantenere il segreto.

Diventava sempre più difficile nasconderlo, non sapeva quanto ancora avrebbe retto tutta quell’ansia, quella tensione, chissà forse qualcuno dei loro amici li avrebbe sorpresi insieme, perché era possibile che commettessero qualche errore, che abbassassero la guardia. In fondo, bastava davvero poco per tradirsi, anche solo con le parole.

Ma  era sufficiente che si immergesse negli occhi profondi di Logan per dimenticare i suoi timori, sentendosi forte e capace di superare qualsiasi cosa, in quella dimensione speciale, dove quello che contava era quell’istante, unico, solo loro.

Il resto non aveva più importanza.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

¡Hola a todos! ^^

Vi chiedo scusa per il ritardo, sempre se c’è qualcuno che segue questa raccolta.  C: C’ho messo un po’ a stendere questo capitolo, non so, non voleva proprio uscire.

Avevo in mente a grandi linee la vicenda, poi mentre scrivevo mi sono lasciata trasportare un po’ e il risultato finale è diverso da come l’avevo immaginato io all’inizio. Ma spero in meglio, o almeno me lo auguro.

Spero che possa allietarvi! ;)

Mi sento di dover dare alcune spiegazioni – ma magari non servono eh! XD

La prima riguarda un mio head canon su Logan, in particolare riguardo a sua madre. Credo che sia morta ( e non mi sono figurata però a che età l’ha persa) e per questo si spiegherebbero molte cose: il suo comportamento odioso, che non è altro che una richiesta di attenzioni, e il fatto che suo padre abbia tante compagne/mogli. Insomma, pensa di amarle, ma non amerà mai nessuna come ha amato la madre di Logan.

Avevo letto in una fic inglese che i suoi genitori sono separati e potrebbe pure essere, visto che nella prima stagione si parla dei suoi genitori, però poi nelle stagioni seguenti si nomina solo il padre.

In realtà, sono indecisa, perché volendo, entrambe le situazioni possono andare bene, se spiegate e contestualizzate bene (cosa che io non so fare! XD)

Comunque, per questa mia fic mi sono basata sulla prima ipotesi. ;)

L’altro appunto riguarda il compleanno di Logan. Non credo venga mai detto quand’è, però io mi sono basata sulla data di nascita di Matthew Underwood, che è il 23 aprile. Ho visto che è una pratica comune(?) prendere come riferimento il compleanno dell’interprete del personaggio.

Quindi, il compleanno di Quinn è prima ed è il 19 gennaio.

Girly Cow,come ben saprete, è una serie animata che sia i protagonisti di Zoey sia quelli di iCarly seguono e di cui, ogni tanto, citano alcuni episodi.

 Credo che la sua prima apparizione sia stata in iCarly e mi pare che fosse stato tradotto in Mucche spaziali o qualcosa del genere. Io, però, ho preferito mantenere il nome originale. ^^

Mi stavo dimenticando un’altra cosa – ed è l’ultima, promesso!

Riguardo il tempo della relazione di Quinn e Logan. A quanto pare il sesto episodio della quarta stagione era andato in onda il 24 febbraio sui canali americani, quindi ho pensato di mantenere quel giorno, come il giorno del loro primo bacio. Quindi, in teoria, la loro relazione – fino al giorno del prom – è durata circa 3 mesi e qualcosa.

Questo tenendo conto di quello che si vede dalla serie. Per noi fan Quogan, ovvio, che è durata anche oltre, immaginandoli felicemente sposati con pargoli. *^* :D

Questo è davvero tutto.

Vi chiedo scusa per questo papiro.

Alla prossima – se non siete già scappati! ;)

Selly *hugs everybody*

 

 

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Capitolo 4
*** Non posso avercela troppo con te ***


Titolo: Custodirò gelosamente il nostro amore segreto
Autore: SellyLuna
Fandom: Zoey 101
Personaggi: Quinn, Logan
Pairing: Quogan (Quinn/Logan)
Genere: fluff, romantico,  slice of life;
Rating: giallo
Tabella: gialla
Prompt: grano
Note: Il solito. É da collocarsi, ovviamente, dopo l’episodio 7, ma prima del Prom. Di più preciso non saprei, anche se, potrei dire, che questo potrebbe accadere quando i due stanno già da un po’ insieme segretamente, sono più a loro agio l’uno con l’altra. C:

Come sempre vi auguro buona lettura!

 

 

Custodirò gelosamente il nostro amore segreto

 

 

# Non posso avercela troppo con te.

 

 

 

Credeva che quella di studiare fosse una scusa e invece, con sua grande sorpresa, scoprì che Quinn aveva tutte le intenzioni di fargli da tutor.

Dopo diversi tentativi, in cui la ragazza cercò di spiegargli lo stesso concetto mantenendo la calma ma senza risultati – Logan non ne voleva proprio sapere di prestarle attenzione – , Quinn trovò un metodo funzionale.

Ad ogni risposta corretta gli avrebbe concesso un bacio.

Logan lo trovò congeniale, come compromesso; forse poteva addirittura iniziare e piacergli lo studio.

Il proposito della ragazza era quello di dargli un bacetto veloce sulle labbra, ma doveva aspettarsi che a Logan non sarebbe bastato.

Infatti dopo le prime cinque risposte giuste, il giovane aveva capito come funzionava la nuova modalità e aveva già pensato a come sfruttarla a suo favore.

Ben presto quei semplici e piccoli baci si trasformarono in baci in piena regola, baci pieni di passione che si prendono tutto il tempo per assaporare, baci carichi di sentimento.

E nonostante la buona volontà, Quinn si lasciò andare, dimenticandosi la sua intenzione.

I baci di Logan erano la sua debolezza, riuscivano sempre a lasciarla senza fiato, a farle sentire le gambe molli e le farfalle nello stomaco.

I baci che si scambiavano erano reali, pieni di trasporto, quel tipo di baci che si davano gli adulti follemente innamorati e era giunta alla conclusione che fino a quel momento non aveva saputo cosa fosse davvero un bacio.

E poi Logan non aveva nessun timore a baciarla alla francese.

Mark non aveva mai voluto provare, perché diceva che gli faceva un po’ senso lo scambio di saliva, così Quinn non aveva insistito più di tanto, sebbene a lei sarebbe piaciuto vedere com’era, anche per una propria curiosità puramente scientifica.

Aveva studiato la teoria del fenomeno; sapeva tutto, era a conoscenza dei benefici che portava ai muscoli della lingua e della bocca, oltre al procurare piacere e intimità tra fidanzati.

Solo ora poteva averne diretta esperienza e constatare quanto fosse vero quello che si diceva al riguardo.

Arrivò il momento di separarsi, perché entrambi avevano bisogno di ossigeno e Quinn guardò severamente Logan: aveva capito quello che stava tentando di fare.

«Logan!» lo rimproverò la ragazza «Su, ora torniamo a studiare.»

Così per un’ora e mezza erano stati chini sui libri, senza nessuna distrazione.

Quinn poteva dirsi soddisfatta e orgogliosa del suo ragazzo.

Quando era terminata la loro sessione di studio, la ragazza gli aveva detto che aveva in mente di continuare a lavorare alla sua invenzione e che lui era libero di andarsene. Ma Logan le rispose che sarebbe rimasto: era curioso di vedere la brillante Quinn Pensky all’opera.

Ma dopo mezz’ora, in cui la ragazza, seduta davanti al tavolino, fissava il suo esperimento e di quando in quando mormorava parole incomprensibili, mischiando delle sostanze oppure facendo dei calcoli, Logan iniziava a stufarsi; non era eccitante come aveva immaginato.

I suoi occhi caddero su una piccola spiga di grano posata all’estremità del piccolo tavolo da lavoro della giovane scienziata.

Perplesso, la prese in mano e la studiò attentamente, come se non ne avesse mai vista una in vita sua.

Con una parte della propria mente si chiese per cosa le servisse, poi si rasserenò: Quinn sapeva esattamente che cosa farne, il fatto era che lui non  poteva nemmeno immaginarlo e, se anche lei glielo avesse spiegato, non avrebbe capito in ogni caso.

E io che ci faccio?

Il suo sguardo venne calamitato sulla ragazza che scribacchiava qualcosa su un block notes e gli venne un’idea; avrebbe scacciato la noia, ne era sicuro.

Silenziosamente – ma anche se così non fosse stato, era certo che Quinn non avrebbe badato a lui, concentrata com’era – raggiunse la ragazza e le solleticò il collo con la piccola spiga di grano.

Quinn fu sorpresa da quel tocco particolare, si era persino dimenticata che Logan era ancora nella stanza.

Questa non può che essere opera sua!

Il ragazzo continuò ad accarezzarle il collo con quella spiga, attendendosi una qualche reazione da parte sua.

La ragazza pensò che la volesse far ridere. E suo malgrado lo accontentò, perché soffriva il solletico e la spiga le aveva toccato un punto nevralgico.

In poco tempo la camera venne invasa dalle risa senza fine di Quinn.

Logan sorrise, vittorioso. Poi le si sedette dietro, circondandole la vita con le braccia.

«Forse è arrivato il momento di una pausa» le soffiò, invitante, a un orecchio.

La ragazza – ancora in preda alle risate, sebbene fosse consapevole della vicinanza del ragazzo –  voltò il viso per incontrare lo sguardo di Logan, fino a perdersi nei suoi occhi.

Il giovane non ci pensò due volte ad accorciare le distanze fra le loro labbra, ancora una volta, ponendo così fine alla sua ridarella. 

Quinn accolse volentieri il bacio e chiuse gli occhi per lasciarsi trasportare dalle emozioni.

In seguito percepì che il giovane aveva spostato la propria attenzione dalle sue labbra alla mascella, per arrivare al collo, lungo il quale depositò numerosi baci.

Era, per lei, una nuova sensazione – perché non si erano mai spinti così in là– e Quinn lo lasciò fare.

Ancora ad occhi chiusi, la ragazza sentì che Logan si era fermato in un punto preciso, alla base del collo, alla quale dedicò baci diversi da quelli di prima, assomigliavano a piccoli morsi e le era pure sembrato che le succhiasse la pelle.

In un primo momento non si preoccupò molto, poi la consapevolezza delle sue azioni la colpì tutta in una volta e aprì di scatto gli occhi per accorgersi che Logan aveva finito e stava ammirando la sua opera.

Il suo sguardo scivolò, veloce, sul suo collo e sgranò gli occhi alla vista del succhiotto.

Che accidenti gli è preso?

Forse Logan non aveva pensato alle conseguenze del suo gesto, rifletté la ragazza. Quinn, invece, era conscia di cosa significasse e non sapeva come fare per tenerlo nascosto a tutti.

Stava entrando in panico.

Logan non aveva ancora fiutato il timore della compagna, ancora meravigliato dal risultato delle proprie azioni.

Se aveva pensato di provare una cosa del genere, non era mai stato un pensiero chiaro nella sua testa; probabilmente era stato un desiderio inconscio. Semplicemente aveva seguito il suo istinto, incantato dal dolce profumo della pelle di Quinn e non aveva più connesso il cervello.

Capì di aver osato un po’ troppo, quando lei lo richiamò con tono duro.

«Logan!»

«Cosa?» si difese subito lui.

«Guarda cosa hai fatto!» esclamò la ragazza indicando il suo regalo. 

Il ragazzo seguì il suo suggerimento e vide il succhiotto. Non riusciva a vederci nulla di male.

«Qual è il problema?» le domandò, allora, per capire.

«Come qual è il problema?» lei sembrava scandalizzata dalla sua incomprensione «Lo vedranno tutti, no?»

Sembrò una constatazione ridicola, dato che normalmente i succhiotti erano fatti per essere visti, per mostrare un legame, ma nella loro situazione non era per niente cosa saggia.

«Quante storie!» minimizzò Logan, roteando gli occhi al cielo, guadagnandosi uno sguardo di fuoco da parte di Quinn «Basterà che ti metterai un foulard al collo, dicendo che è a causa del mal di gola.»

Quinn era pronta a ribattere a tono, quando il significato delle parole di Logan la immobilizzò, a bocca aperta.

Era stupefatta.

Come ha fatto a pensare a una soluzione così velocemente? 

Poteva funzionare, ne era certa. Era semplice, ma verosimile.

Si sentiva più tranquilla: il loro segreto era al sicuro e nessuno dei due sarebbe andato incontro all’umiliazione pubblica.

Solo non riusciva a capacitarsi che quell’idea non fosse venuta a lei.

Logan non era così stupido come tutti credevano, peccato che non mostrasse molto spesso la sua intelligenza.

«Hai ragione. Di cosa mi preoccupo, poi?» constatò e sorrise, allacciando le proprie braccia intorno al collo del ragazzo.

Avevano ancora del tempo per gioire della compagnia l’uno dell’altra, prima che Lola e Zoey facessero ritorno e non persero più tempo a litigare.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Benritrovati a tutti!^^

Non saprei che dire di questo capitolo. Insomma, in realtà non mi convince moltissimo. Non so, forse, avrei potuto fare meglio o aggiustare questa versione in qualche modo, con qualche modifica. Sono molto incerta e dubbiosa. O.o

E nell’incertezza, ve la presento così.

Aspetto un vostro riscontro, un vostro parere. ^^

Ah, ho alzato il rating a giallo. E anche su questo, non sono molto sicura.

Come sempre ringrazio chi  recensisce [Farkas], chi segue [EleEmerald, iris1996, Queen Elizabeth],  i lettori silenziosi e, perché no?, anche chi incappa per sbaglio su questa pagina e decide di dare una piccola chance a questa piccola raccolta. C:

Grazie.

Alla prossima! ;)

Selly

 

 

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Capitolo 5
*** Anche quando vorrei baciarti, ma non posso ***


Titolo: Custodirò gelosamente il nostro amore segreto
Autore: SellyLuna
Fandom: Zoey 101
Personaggi: Quinn, Logan, Zoey, Lola, Michael e James
Paring: Quogan (Quinn/Logan)
Genere: fluff, romantico, slice of life

Rating: giallo
Tabella: gialla
Prompt: spiaggia
Note: Da situarsi verso la fine dell’anno, ma prima del ballo.

E niente, vi auguro una buona lettura.

 

 

 

Custodirò gelosamente il nostro amore segreto

 

 

# Anche quando vorrei baciarti, ma non posso.

 

 

 

 

«Mystic Beach, arriviamo!»

«Io credevo che fosse a sud dell’Accademia e noi siamo a nord.»

«Ma questa è la nostra Mystic Beach.»

«Basta con le domande» la zittì Zoey, prima che Lola potesse dire altro «Andiamo a divertirci!» e, con un grido di gioia, corse verso la spiaggia.

Lola non se lo fece ripetere e seguì l’amica insieme a Quinn, Logan, Michael e James.

Era stata una settimana particolarmente stressante tra prove e interrogazioni e i ragazzi avevano deciso di prendersi del tempo per rilassarsi. E in quale luogo migliore potevano trascorrere il loro meritato riposo se non in spiaggia? 

L’ultima volta che erano stati alla presunta Mystic Beach si erano promessi di tornarci ogni anno per festeggiare la fine della scuola e l’inizio dell’estate, tratteggiandola come una loro personale tradizione, ma non avevano mantenuto la parola data.

E così, finalmente dopo tre anni, erano riusciti a raggiungere quel luogo.

Passarono un pomeriggio divertente tra bagni nell’oceano, partite a volley, lanci di frisbee e relax sotto al sole.

«Time out!» evocò Lola, mentre si dirigeva agli asciugamani stesi sulla sabbia.

«Credo che fare una pausa sia un’ottima idea» approvò James.

«Sono d’accordo. Poi potremmo fare uno spuntino. Inizio ad avere fame» questo era Michael.

Pian piano tutti i membri del gruppo si aggregarono per il break.

«Allora Zoey» prese parola Lola «non mi hai ancora detto perché questa è la vostra Mystic Beach.»

Zoey sorrise al ricordo.

«Vero. Allora è successo l’anno prima che arrivassi tu. Era la fine dell’anno e davano una festa a Mystic Beach e noi volevamo andarci.»

«Ma per colpa di qualcuno» si aggiunse al racconto Michael, che guardò storto Logan «non ci siamo mai arrivati.»

«Che cosa ha fatto quella volta?» volle sapere Lola.

«Ha dato le indicazioni sbagliate al taxista. E così ci siamo trovati in una spiaggia deserta» rispose Zoey.

«Il solito imbecille» commentò la giovane Martinez.

«Ehi!» protestò Quinn, contrariata.

Si accorse del proprio errore solo quando ricevette in cambio quattro espressioni attonite e uno sguardo di avvertimento da parte di Logan.

«Sì, voglio dire, non è stata tutta colpa sua» riuscì a salvarsi in corner.

«Già. Se non fosse stato per il tuo aroma di cocco, saremmo riusciti a prendere il bus e arrivare alla festa in tempo!»

A Quinn disturbò il tono velatamente astioso di Michael, insomma pensava che ormai l’avessero perdonata per il suo sbaglio; non l’aveva fatto apposta, non sapeva nemmeno che la sua invenzione avrebbe avuto quell’effetto!

Ma, se non altro, era riuscita a togliere l’attenzione di tutti dal suo reclamo; non le piaceva quando insultavano Logan senza motivo e, a volte, si lasciava guidare dall’istinto, dimenticandosi che in quel modo avrebbe messo a rischio il loro segreto.

Logan le sorrise a mo’ di complimento per la sua ottima ripresa.

Lei ricambiò il sorriso, senza farsi notare dagli amici.

«Ma alla fine ci siamo divertiti. Abbiamo avuto la nostra festa alla nostra Mystic Beach.»

Zoey assunse un’aria nostalgica e il suo pensiero andò a Chase; quanto avrebbe voluto che ci fosse stato anche lui con loro a condividere quel momento!

Era sicura che anche Michael, Lola, Quinn e Logan pensarono la stessa cosa e Zoey si rallegrò al pensiero che, una volta che Chase fosse tornato dall’Inghilterra, sarebbero tornati nuovamente alla loro spiaggia per trascorrere ancora dei momenti indimenticabili.

«Ok, credo che la pausa sia durata anche troppo» spezzò il silenzio Michael. Si alzò e il suo sguardo non prometteva nulla di buono; le ragazze intuirono che era meglio darsela a gambe, prima che i ragazzi le prendessero.

Le tre ragazze corsero più lontano possibile, gridando spaventate e divertite.

Non fecero molta strada, perché i ragazzi le raggiunsero in poco tempo e le catturarono.

Quinn si sentì afferrare dolcemente per un braccio, ma questo non le bastò per decidere di fermarsi, continuò nella sua fuga.

Il suo aguzzino era altrettanto ostinato, non mollava facilmente la presa, proseguendo nel suo inseguimento.

La ragazza si voltò quanto bastava per incontrare lo sguardo competitivo di Logan.

Sorrise, gli avrebbe dato del filo da torcere, non si sarebbe arresa tanto facilmente.

O almeno era quella la sua intenzione, ma il destino non la pensava esattamente come lei; infatti inciampò e cadde rovinosamente a terra, portandosi con sé anche il ragazzo.

Era stato un attimo; prima che Logan si rendesse conto di quello che stava succedendo e provasse a mantenere la ragazza in equilibrio, si ritrovò per terra, sopra Quinn.

I loro occhi si incontrarono, sorpresi e leggermente imbarazzati in un primo momento, ma poi si tranquillizzarono, perdendosi nello sguardo del partner, così familiare e caldo.

Quinn, però, non permise di lasciarsi travolgere totalmente dalle proprie emozioni, consapevole delle grida degli amici, che si trovavano poco più avanti alle prese con una lotta giocosa.

La ragazza si allarmò, quando lesse negli occhi di Logan le sue reali intenzioni. I loro visi erano separati da pochi centimetri e sarebbe bastato davvero poco per un bacio.

A malincuore, Quinn prese in mano la situazione.

«Logan…» richiamò la sua attenzione, con tono preoccupato.

Il ragazzo le rivolse uno sguardo confuso.

«Non possiamo baciarci ora» gli rammentò lei.

Tutto d’un colpo, il ragazzo realizzò la situazione e le rivolse uno sguardo di scuse, colpevole.

«Potresti alzarti?»

Logan si sollevò, liberando Quinn, e aiutò la compagna a ritornare in piedi.

Quinn si sentì in parte in colpa, perché solitamente non rifiutava mai i suoi baci in privato; il non poter scambiarsi liberamente tenere effusioni dove e quando volevano era la parte negativa della loro relazione segreta.

Si rivolsero uno sguardo d’intesa e diedero il via alla sceneggiata.

«Logan, sei sempre il solito!» strillò, con rabbia, Quinn.  

«Tu sei caduta e mi hai trascinato con te» si difese Logan, utilizzando il suo stesso tono.

Il loro battibecco attirò l’attenzione degli amici, che sbuffarono infastiditi. Non c’era nessun pericolo che quei due, almeno per un giorno, smettessero di stuzzicarsi.

Quello che gli amici non sapevano era che quella era tutta una messinscena; i quattro, infatti, non notarono lo scambio di sguardi innamorati tra Quinn e Logan.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ciao a tutti!^^

Ecco qui con un nuovo capitolo di questa raccolta, il penultimo. Eh sì, ci stiamo avvicinando alla fine. Anche se devo ancora scriverlo, l’ultimo capitolo. Non so bene come verrà fuori, ho delle idee generali, ma poi, si sa,cosa succede, no? ;)

Ringrazio infinitamente chi recensisce (Farkas, iris1996), chi segue (EleEmerald, iris1996, Queen Elizabeth), chi preferisce (LoVe_LeoV) e anche chi legge soltanto. C:

Grazie a tutti, di cuore. <3

Alla prossima! ;)

Selly

 

 

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