I bet that you look good on the dancefloor

di midnightsummerdreams
(/viewuser.php?uid=55240)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Gli abitanti di Sheffield sono i più felici ***
Capitolo 2: *** Festeggiare una A ***
Capitolo 3: *** Lo mascheri molto bene ***
Capitolo 4: *** Non sei così stronzo come dicono ***
Capitolo 5: *** Non sei in grado di divertirti ***
Capitolo 6: *** Peak District ***



Capitolo 1
*** Gli abitanti di Sheffield sono i più felici ***


Sheffield era stata ufficialmente dichiarata la città d'Inghilterra con gli abitanti più felici, questo era quanto scritto sul Daily mail rubato a suo padre quella mattina. 
Emily però non si sentiva affatto in accordo con quelle stupide classifiche. 
Mettere Brighton al secondo posto? Come potevano gli abitanti di Sheffield essere più felici di quelli di Brighton? In quale universo poteva mai accadere una cosa simile? 
Lei stessa se fosse stata un abitante di Brighton sarebbe stata di sicuro più felice, anche perchè non sarebbe stata costretta a vedere ogni giorno quell'idiota che l'aveva chiamata "baby" per tutta l'estate. 
Ogni volta che se lo ritrovava davanti riusciva soltanto a pensare a quanto doveva essere stata stupida per credere a tutte quelle belle parole, e in quei momenti di sicuro non era una cittadina felice. Quindi si, la classifica del Daily mail per quanto la riguardava poteva anche andare a farsi fottere.  
"Emily"urlò una ragazza raggiungendola con il fiatone proprio mentre suonava la prima campanella, e lei si apprestava a varcare la soglia della Stocksbridge high school. 
"Ciao Brandy"la salutò senza bisogno di voltarsi. 
Brandy che lasciava il ragazzo di turno per raggiungerla e chiederle di copiare i compiti era ormai un appuntamento fisso, quindi non le diede nemmeno il tempo di aggiungere altro, tirò fuori il suo quaderno e glielo passò. 
"Ti adoro Emily"disse prendendo il quaderno e correndo in classe senza curarsi di sbattere contro qualcuno degli studenti che ancora assonnato cercava di raggiungere la prima lezione della giornata.
"Cazzo,guarda un pò dove vai Pritcher "imprecò un ragazzo dai capelli castani chiari mentre cercava di aprire il suo armadietto, armadietto che si trovava proprio accanto al suo. 
"Ciao Jamie"lo salutò Emily come ogni mattina. 
"Dì alla tua amica di stare più attenta"disse lui richiudendo il suo armadietto con un colpo secco. 
Nemmeno Jamie Cook sembrava essere così felice per essere un abitante di Sheffield, anche se in fondo lui non faceva testo, vederlo di buon umore era un evento più unico che raro. 
Un tempo, nonostante fosse più grande di un anno era stato uno dei suoi migliori amici, ma si parlava della primary school e si parlava di quando entrambi vivevano a Hillsborough, poi i suoi genitori avevano deciso che non ne potevano più di vivere così vicini al centro e ereditata la casa di nonna Anne si erano trasferiti a Stocksbridge e lei aveva perso i contatti con Jamie. 
Qualche anno dopo però lui era arrivato nella sua scuola e la preside gli aveva assegnato l'armadietto accanto al suo, ma la pubertà era già arrivata ed era già diventato il ragazzino acido che ora a stento la salutava. 
Preso il suo raccoglitore si recò in classe per la lezione di biologia e proprio in quel momento la professoressa Bradbury fece la sua comparsa seguita da James: l'essere che le ricordava ogni volta la sua stupidità. 
"Coglione"le sfuggì guardandolo senza preoccuparsi di essere sentita dal diretto interessato. 
James Evans aveva incrociato il suo cammino durante una serata organizzata al The Grapes. Emily aveva letto su internet che delle band si sarebbero esibite e quindi aveva convinto le sue amiche Brandy e Allison a seguirla.
 Quella sera si esibiva anche la band di James e quando Emily lo vide alla batteria ne rimase alquanto sorpresa e iniziò a guardarlo con occhi diversi. Fuori da scuola sembrava tutt'altro ragazzo, e senza nemmeno accorgersene si ritrovò affascinata dal biondino che sedeva qualche fila dietro di lei a biologia. 
I suoi sguardi naturalmente non gli erano sfuggiti e da allora passò tutta l'estate a flirtare con lei facendola sentire speciale.
 Emily che non aveva mai ricevuto tutte quelle attenzioni iniziò a credere ingenuamente alle sue belle parole, ma realizzò di esserlo stata solo quando lui smise di farsi sentire dopo che lei si rifiutò di andarci a letto. 
"Ragazzi, ho pensato che per il capitolo sui procarioti vi darò una ricerca da fare a coppie, naturalmente le coppie le sceglierò io"sorrise la professoressa Bradbury sotto lo sguardo annoiato della maggior parte degli studenti. 
Iniziò ad annunciare le coppie e tra gli studenti si levarono qualora delle urla di entusiasmo e qualora qualche imprecazione, Emily era ancora distratta ad insultare mentalmente James Evans quando sentì fare il suo nome. 
"Emily Martin"
"Si"disse Emily guardando l'insegnante. 
"Rimanete soltanto tu e il signor Cook"disse guardando prima lei e poi Jamie che dall'altro lato della classe annuì senza mostrare nessun interesse.
Probabilmente stava pensando semplicemente "Che palle, mi tocca quella secchiona" si ritrovò a pensare Emily un pò triste. 
Terminata la lezione uscì dalla classe e si diresse al suo armadietto per recuperare il raccoglitore di storia e mentre apriva l'armadietto Jamie le si affiancò ignorandola come sempre. Forse fare quella ricerca si sarebbe rivelato più difficile del previsto. 
La giornata per fortuna trascorse più velocemente del previsto, ma probabilmente il merito andava a letteratura inglese che la rapì per un ora. 
Il professor Baker aveva questo particolare potere, era in grado di trasmetterti tutta la sua passione per le opere che proponeva e in qualche modo riusciva a trascinartici dentro facendoti dimenticare tutto quello che non andava al di fuori di quel mondo, e forse per questo era il suo professore preferito. 
"Ti sei innamorata del professor Baker per caso?"chiese Allison prendendola in giro mentre uscivano da scuola. 
"Sarebbe stato meglio"le rispose guardandola scettica.
"Fa la ricerca con Jamie Cook"disse Brandy sbucando all'improvviso alle spalle di Allison che si prese un colpo. 
"Brandy, ciao anche a te"le disse Allison riprendendosi dallo spavento.
"Emily fa la ricerca con Jamie Cook, grazie professoressa Bradbury"sorrise raggiante Brandy mentre sia Emily che Allison la guardavano senza capire perchè mai quella notizia avrebbe dovuto scatenare così tanto la sua euforia.
"Non ci arrivate proprio?"chiese delusa Brandy guardando entrambe le amiche.
"No"risposero contemporaneamente le due. 
"Alex Turner"sospirò sognante Brandy.
"Ecco di nuovo con questa storia" pensò Emily sbuffando.
 C'era un'altra cosa che davvero non la rendeva una felice abitante di Sheffield; sentire Brandy parlare per ore di Alex Turner, praticamente uno dei pochi che ancora non aveva avuto modo di aggiungere alla sua lista.
 Perchè? Semplice, perchè Alex Turner era inavvicinabile e a dirla tutta Emily lo trovava anche un pò inquietante. 
Una volta l'aveva visto guardare nella sua direzione e si era intimorita al punto che aveva preso il suo cappuccino e lasciato la caffetteria senza guardarsi più indietro. Figurarsi reggere una conversazione con lui, proprio non capiva come facevano le altre ragazze anche solo a guardarlo in faccia. 
"Non devi parlarci tu Emily, lo sappiamo che hai paura di Alex Turner"rise Brandy
"E' inquietante, dico li hai visti i suoi occhi?"chiese Emily guardandosi in giro attenta a non farsi sentire da altri, sarebbe stato un bel problema se proprio lui l'avesse sentita.
"Certo che li ho visti, li guarderei per ore"sospirò Brandy.
"Brandy, sai cosa potresti fare?"le propose Allison 
"Si accettano suggerimenti"sorrise Brandy
"Studiare di più, diventare brava come lui in letteratura inglese e sedurlo con la tua intelligenza"
"Sei davvero stronza"si imbronciò Brandy. 
Passò quasi una settimana  da quando la professoressa Bradbury aveva assegnato la ricerca ed Emily ogni giorno aveva cercato di trovare il coraggio per chiedere a Jamie di incontrarsi, ma non c'era riuscita preoccupata dalla risposta che avrebbe potuto ricevere e dal tono che lui avrebbe usato. 
La verità era che le faceva male la sua indifferenza e i suoi toni scontrosi e una volta l'aveva persino sentito prenderla in giro con Matt Helders, non c'era più nulla di quell'amico che lei considerava come un fratello. 
Il giorno prima della scadenza però Emily si fece coraggio e decise che era ora che quel silenzio venisse rotto. Ok, non la sopportava, ma la ricerca di biologia andava fatta e lui avrebbe dovuto darle retta per una volta. 
"Ciao Jamie"lo salutò ma lui naturalmente non le diede retta raggiungendo il suo amico Matt Helders, così non le diede scelta e lo raggiunse picchiettandogli un dito sulla spalla per attirare la sua attenzione. 
Jamie si voltò a guardarla perplesso e lo stesso fece Matt accanto a lui. 
"La ricerca è da consegnare domani. Ho capito che non mi sopporti per qualche ragione a me sconosciuta, ma la ricerca va fatta, quindi oggi ci troveremo e faremo questa stramaledettisima ricerca che ti piaccia o no"disse Emily che senza accorgersene aveva alzato il tono della voce. 
"Cazzo"rise Matt guardando Jamie che rimase in silenzio colpito dal tono di Emily, non se l'aspettava certo un uscita del genere da una come lei. 
"Ok, credo di esserne obbligato, visto che la mia media in biologia fa schifo, alle 16 a casa mia?"chiese Jamie 
"15,30"disse Emily prima di andarsene, orgogliosa di aver dimostrato un pò di coraggio per una volta. 
"Ti ha messo al posto tuo eh?"ridacchiò Matt dandogli una pacca sulla spalla. 
"Che mi sono perso?"chiese Alex raggiungendoli.
"Emily Martin gli ha fatto il culo"disse Matt ancora ridendo. 
"Emily Martin?"chiese Alex perplesso. Emily Martin che alzava la voce con qualcuno gli sembrava una cosa alquanto strana da immaginare, ma l'idea gli strappò un sorriso. 
"Fottetevi"sospirò Jamie allontanandosi. 
"Comunque è carina, ma dev'essere di una noia mortale. James Evans ha detto che non la dà poi"disse Matt scettico. 
"James Evans è un coglione"disse semplicemente Alex senza aggiungere altro. 

“Che palle Emily, dammi almeno il tempo di fumarmi una sigaretta"sbuffò Jamie seduto sul davanzale della sua stanza. 
“Ma se non stai facendo nulla? Sono io che cerco le risposte, e sempre io che scrivo"gli lanciò un'occhiataccia lei. 
"Sei tu la secchiona della classe no?"
"C'è qualcosa di male ad impegnarsi nello studio? Credi che entrare ad Oxford o Cambridge sia così semplice?"
"Oxford o Cambridge quindi? La sola idea mi dà la nausea"
"Quindi mi odi soltanto perchè ho una media alta?"
"Non perdo certo il mio tempo ad odiarti"disse Jamie ridendo.
"Giusto, in fondo se non perdi tempo per rispondere ad un saluto non vedo perchè tu debba perderne ad odiarmi"
"Ti trovo solo fastidiosa, la media alta, la casa perfetta, ti manca soltanto un bel ragazzo posh"
"Non sai nulla di me "disse Emily abbassando lo sguardo e concentrandosi sulla foto del Gonococco davanti a lei per non guardare Jamie.
"Dimmi qualcosa allora, che musica ascolti?"chiese lui accendendosi una sigaretta guardandola.
"Oasis, ma di recente sono ossessionata dal nuovo album degli Strokes"disse Emily guardando lo stupore dipingersi sul suo viso. 
"Non ci credo, cioè dici sul serio?"
"Sono andata a sentire gli Oasis a Manchester due anni fa da sola e ho fatto credere ai miei che dormivo da Allison"sorrise Emily ricordando quel folle week end. 
"Cazzo volevo andarci anch'io ma i miei non mi ci portavano"disse Jamie abbassando lo sguardo in imbarazzo.
"Dai Jamie ti fai portare da mamma e papà a vedere gli Oasis?"chiese Emily prendendolo in giro ridendo. 
"Ok, sono stato un coglione"
"No, figurati pensi solo quello che pensano tutti. Ci sarà un perchè ho solo due amiche a scuola no? Ah e l'unico ragazzo che mi interessava voleva solo scoparmi. Non è colpa tua, il problema sono io"
"Ma non dirlo nemmeno per sogno, ascolti gli Oasis e ti piacciono così tanto che sei andata a sentirli da sola.
Questo cambia tutto Emily. Il coglione sono stato io che ti ho giudicato come hanno fatto tutti. Mi sento un vero idiota"
"Cambi opinione solo perchè ascolto gli Oasis?"chiese perplessa Emily ridendo. 
"Certo che si, cazzo sono i Gallagher"
"Potrei comunque essere super noiosa"
"Non penso proprio, e comunque per quel che può valere James Evans è un coglione e la sua band fa schifo. 
Vuoi sentire una band seria? Dovresti venire a sentire noi"disse Jamie
"Hai una band?"chiese Emily perplessa
"Certo che si, e dovresti proprio venirci a sentire"disse Jamie
Passarono il resto del pomeriggio tra libri e pc per riuscire a terminare la ricerca, entrambi si impegnarono molto anche se in realtà ogni cinque minuti Jamie la distraeva mettendo su un album e chiedendole cosa ne pensasse. 
Emily non si divertiva così da un sacco, non aveva mai avuto un amico con cui condividere la sua passione per la musica.
James ascoltava qualcosa di quello che piaceva a lei, ma non aveva mai percepito la stessa passione che provava lei, era come se ascoltare gli Oasis gli desse un tono, per lui ascoltare musica era come fumare una sigaretta per un tredicenne.
Non la vedeva come lei. Jamie invece si, negli occhi di Jamie riusciva a vedere la sua stessa passione. 
“Bene, domani però la esponi tu”disse Emily prima di uscire da casa Cook.
“Te lo scordi, tu hai una bella voce prenderemo un voto più alto”disse Jamie facendole l’occhiolino e riferendosi a quando l’aveva sentita intonare un pezzo dei Radiohead quel pomeriggio stesso.
“ piantala Jamie, esporremo insieme ”rise Emily. 
"Chiamami Cookie, per gli amici sono Cookie. A domani"disse Jamie salutandola.
"A domani Cookie"disse Emily facendogli un cenno di saluto prima di mettersi le cuffie e allontanarsi da casa sua. 
Whatever risuonava nelle sue cuffie lilla e la trovò perfetta visto il buon umore che sentiva addosso dopo quel pomeriggio, forse per una volta aveva dimostrato a qualcuno di essere un pò meglio di quello che credevano tutti. 
Era così spensierata e il volume era così alto che non si accorse nemmeno che qualcuno stava per entrare nel vialetto e gli finì addosso. 
"Oddio, mi scusi"disse abbassandosi le cuffie sul collo, quando però alzò gli occhi e vide a chi si trovava di fronte quasi non le prese un colpo. 
"Sei perdonata solo perchè stai ascoltando dell'ottima musica"rise Alex. 
Non era una sorpresa per lui, non era la prima volta che la sentiva ascoltare gli Oasis, ma era la prima volta che gli rivolgeva parola e lo stava addirittura guardando in faccia senza scappare, davvero sorpredente si ritrovò a pensare. 
"Scusa ancora"
"Figurati Emily"le sorrise lui.
"Beh ciao"disse lei allontandosi di tutta fretta.
Dio se era difficile reggere quello sguardo, ma come faceva il resto del mondo a guardarlo senza sentirsi terribilmente in imbarazzo? 


 

Ciao a tutti se pensate di trovarvi davanti ad un momento di follia non posso darvi torto. 
A tre capitoli dalla fine pensare di riscrivere la storia perchè delle cose non convincono è sicuramente folle.
Ne sono pienamente cosciente, ma non potevo lasciarla così. C'erano delle imprecisioni proprio a livello di trama e quindi la sto rimaneggiando.
Certo, rimaneggiando il primo capitolo mi è venuto del tutto diverso, però diciamo che la storia seguirà comunque gli eventi narrati. 
Naturalmente ora ho molto più tempo di quello che ho avuto negli ultimi cinque anni, non ho più nessuna laurea da prendere e dall'altro ieri sono di nuovo disoccupata. 
Quindi stabilisco di pubblicare sicuramente il mercoledì e adesso deciderò quando il secondo giorno, ma pubblicherò due volte a settimana e conto quindi visto che la storia c'è e la sto soltanto rimaneggiando di riuscire a concludere la storia al più presto. 
Queste sono informazioni che dò nel caso la leggiate, altrimenti vabbeh me la leggo da sola pazienza :) 
Tengo molto a questa storia perchè è nata nel 2011 e il 2011 è stato un ottimo anno per me, ho visto tanti concerti tra cui gli Strokes per la prima volta e i protagonisti di questa storia. 
Ci tenevo a rimaneggiare la storia anche perchè ogni volta che leggo per caso commenti ad altre storie e leggo "Non come le altre storie che fanno schifo" mi viene da pensare alla mia. 
Quindi mi sono armata di regole di punteggiatura e ho cercato di stargli dietro invece di lasciare tutto al flusso, non perchè voglio che piaccia, ma semplicemente per me. 
Non sarò mai brava come la autrici che seguo, loro sono bravissime, però tengo a questa storia e se sono cosciente che molte cose non vanno devo fare del mio meglio per sistemarle. 
A livello di trama troverete comunque l'inesattezza di Jamie, Jamie non è andato a Stocksbridge e anche il fatto che vivesse a Hilsborough è del tutto inventato, ma volevo che Emily fosse amica di Cookie e quindi troverete quest'inesattezza :) 


 


Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Festeggiare una A ***


Buonasera a tutti, bene questo capitolo fu un casino la prima volta che lo scrissi ed è un casino anche attualmente, giusto perchè bisogna mantenere una linea di coerenza. Credo ci siano davvero troppi dialoghi ma anche nella versione originale si parlava parecchio, anche se forse Emily era un pò più cotta, mentre qui si fa tante domande e cerca di razionalizzare, però esattamente come in origine succedono gli stessi fatti che hanno subito giusto qualche leggera modifica come potrete vedere. 
Niente spero riusciate a capirci qualcosa perchè è un terza persona in cui si dà voce a cosa gira in testa un pò a tutti. 
Percepirete chiaramente confusione nei loro pensieri, e questo è normale perchè all'inizio erano parecchio confusi. Ah mi scuso ma sentirete ripetete continuamente Alex Turner ahaha è che non sono ancora in confidenza XD  
Vi lascio al capitolo e io torno a ripassare le song di Noel per domani, non ci crederete ma faccio fatica a cantare in the heat of the moment ci sono due tre parole che mi regalano l'effetto di Pretty visitors ahahahah. 




"Che cosa ti sei dimenticata Emily?"chiese Jamie aprendo la porta di casa sicuro che si sarebbe trovato di fronte la sua compagna di ricerca. 
"Spiacente Cookie"Alex lanciò un occhiata divertita all'amico.
"E' appena andata via, credevo fosse lei"Jamie aprì la porta di casa lasciandolo entrare.
"Si, ha appena attentato alla mia vita"
"E' un pò imbranata"rise Jamie "Però ha una cultura musicale assurda, non me l'aspettavo proprio"
"Se pensi che abbia una cultura musicale assurda è perchè ti ha esternato tutto il suo amore per i Gallagher"rise Alex ben conoscendo il suo vicino di casa. 
"Non mi aspettavo certo che lei che praticamente vive appiccicata ai libri fosse una che dice che va a dormire a casa dell'amica e poi se ne va da sola fino a Manchester a sentire gli Oasis"disse Jamie entrando in cucina per prendersi una coca. 
"Coca?"chiese ad Alex alzando il tono della voce per farsi sentire. 
"Si, grazie" disse lui sedendosi sulla portona del salotto di casa Cook ripensando alle parole dell'amico.
 E quindi non solo aveva gusto musicalmente, era anche così fuori da prendere e andarsene da sola in un altra città per sentire la sua band preferita. Decisamente questo non poteva che alimentare la curiosità che aveva maturato ultimamente nei confronti della "secchiona numero uno" della Stocksbridge high school. 
"Tieni"gli passò la lattina sedendosi sul divano e poggiati i piedi sul tavolino in vetro cercò il telecomando per accendere la radio. Stavano passando proprio un vecchio pezzo degli Oasis: "Stop crying your heart out". 
"Quindi è andata al concerto degli Oasis da sola?"chiese aprendo la lattina curioso di saperne di più, ma attento a non mostrare troppo interesse.
"Si, non la facevo proprio così fuori, ma poi è forte. Mi ha fatto sentire davvero un coglione, ho sempre pensato che fosse odiosa, e invece è una grande"
"Sembra tu ti sia preso una cotta"disse Alex nascondendo la strana sensazione di fastidio all'idea dietro un sorrisino scettico. 
"No, certo che no. Non è proprio il mio tipo, sai che a me piacciono le bionde"sorrise Jamie facendogli l'occhiolino. 
Alex scosse la testa e mise da parte la sua curiosità per Emily Martin  tirando fuori dalla tasca dei jeans il motivo per cui aveva sentito l'esigenza di fare un salto da Jamie. 
"Ho avuto un idea per quella nuova canzone"disse Alex passandogli un tovagliolo pulito di Burger king. 
"Grazie Burger king per fornire sempre tovaglioli extra"rise Jamie provando a decifrare le parole annotate con una penna blu. 
"Ero sull'autobus e mi è venuta l'ispirazione"gli spiegò Alex nascondendo la tensione per il giudizio di Jamie. 
Non che ci fosse qualcosa da temere, insomma era Jamie non certo un Noel Gallagher, però quando di trattava di essere giudicati Alex diventava sempre un pò nervoso e l'apparente sicurezza che mostrava sembrava sparire. 
"E' proprio buono Al"annuì convinto Jamie. 
"Bene, sapevo che ti sarebbe piaciuto"disse Alex rimettendo su la maschera della sicurezza. 
"Si, certo"rise Jamie che ben conosceva la debolezza dell'amico, poteva fingere con tutti a scuola, ma i suoi amici conoscevano un altro Alex. 
"Quando incideremo il nostro primo album potrai far scrivere "Words by Alex Turner", e allora potrai tirartela ancora di più" 
"Assolutamente no, non voglio che la gente pensi che sono strano"
"Dovrei registrarti e farti sentire a qualche ragazza a scuola, perderesti tutto il tuo seguito..Dai cazzo, ti preoccupi ancora del giudizio altrui che se permetti è proprio da sfigati"
"Io sarei sfigato?"chiese scettico Alex
"Guarda che io ho gusto in fatto di musica, e quindi se dico che quello che scrivi è buono devi credermi, perchè è Jamie Cook a dirlo e non il primo che passa"disse Jamie alzandosi dal divano orgoglioso di sè stesso strappando una risata ad Alex.
"Il problema comunque non si porrà mai, nessuna etichetta ci darà la possibilità di incidere, siamo nella fottuta Sheffield"sospirò Alex osservando attentamente la sua lattina di coca. 
"Magari Jarvis Cocker non ti dice niente"
"I Pulp? Davvero Jamie? Possiamo paragonarci ai Pulp?"Alex alzò lo sguardo verso l'amico scuotendo la testa,sognava decisamente troppo. 
"Non capisco perchè quando si tratta della nostra musica diventi così negativo. Siamo in Inghilterra e chiunque sia in grado di combinare qualcosa di anche minimamente decente trova un etichetta che gli fa incidere un disco. Si dia il caso che i nostri pezzi sono molto più che minimamente decenti" 
"E' pieno di band decenti là fuori"
"Non meglio di noi"
"Certo"disse Alex scettico. 
"Quando arriverà il giorno in cui incideremo e che so ci proporranno di suonare al Reading Festival dovrai rimangiarti tutto. E sai anche cosa vorrò?"
"Che cosa?"chiese ridendo Alex
"Scuse pubbliche per esserti fatto la mia ragazza"disse Jamie tornando a sedersi. 
"Ancora con questa storia? Non è colpa mia se non appena l'ho salutata mi si è appiccicata come un francobollo"
"Non che tu te la sia scollata però"
"Ok, ti chiederò scusa"sospirò Alex
Jamie non perdeva mai occasione per tirare fuori quella storia, la famosa storia di come lui aveva boicottato sul nascere la sua relazione con la donna della sua vita. 
Non gli aveva parlato per ben tre giorni, fino a quando non si era imbattuto nella "sua" Jennifer che baciava un altro ragazzo fuori da scuola capendo così che forse l'aveva leggermente idealizzata. 
"Comunque stavo pensando di invitare Emily domani sera. Ti sembra una buona idea?"
"Perchè me lo chiedi?"chiese Alex perplesso. 
"Ti sto chiedendo un consiglio, credi si troverebbe a suo agio?"chiese Jamie un pò titubante.
"Ci sarà la musica che le piace pare, ci sarà alcool e erba. Non vedo perchè non dovrebbe trovarsi a suo agio"disse Alex come se la cosa fosse ovvia. 
"Mi farai il favore di non provarci vero?"chiese Jamie.
"Mi prendi per il culo? Secondo te io potrei provarci con Emily Martin?"chiese Alex trattenendosi dal ridere, ma poi la curiosità che aveva sviluppato di recente nei confronti di quella ragazza gli mise in testa qualche dubbio. 
Era davvero un idea che non gli era mai passata per la testa? Eppure solo qualche giorno prima si era ritrovato a fissarla in caffetteria e aveva provato anche una leggera delusione, quando lei captato il suo sguardo invece di sorridergli (come avrebbe fatto qualsiasi ragazza dell'istituto) se ne era andata di tutta fretta. 
"Credo a scuola ti manchi giusto Emily e le sue amiche"rise Jamie 
"Non ci proverò"sospirò Alex. 
Sarebbe stato davvero in grado di mantenere la promessa fatta a Jamie? Beh, non aveva nessuna voglia di rispondere a quella domanda. 

Quando Emily arrivò in fondo alla strada si voltò per vedere se il ragazzo contro cui era appena andata a sbattere fosse entrato a casa Cook o avesse invece deciso di fare il suo stesso percorso, ma per fortuna sembrava non esserci traccia di Alex Turner. 
Si appoggiò alla pensilina dell'autobus concedendosi di riprendere fiato. 
Le aveva davvero rivolto la parola? Aveva davvero parlato con lei? 
E un attimo..Le aveva per caso anche sorriso? Sorriso a lei? Alex Turner? 
Aveva un bel sorriso però, questo doveva ammetterlo. 
Aveva un bel sorriso? Ma che diavolo andava a pensare. Adesso anche lei si faceva abbindolare da Alex Turner come tutte le ragazze del suo anno?
Non era un bel sorriso, le era sembrato un bel sorriso perchè era stato gentile e quindi meno inquietante del solito, ma di sicuro Alex Turner non aveva un bel sorriso. 
Trovata una spiegazione razionale ai suoi pensieri alzò ancora di più il volume concentrandosi soltanto sulla voce di Julian Casablancas. 
Tornata a casa sua madre le annunciò che Brandy aveva già chiamato tre volte nelle ultime due ore, e le ci volle poco per realizzare il motivo per cui la sua amica aveva addirittura chiamato a casa: Voleva sapere com'era andata la ricerca di biologia e quindi quante possibilità ci sarebbero state per lei di essere presentata all'uomo della sua vita. 
“Credo sia urgente”disse sua madre Elizabeth mentre curiosava nel frigo, probabilmente alla ricerca di qualche idea per cena.
“Si, posso immaginare”disse Emily scettica salendo in camera sua e lasciandosi cadere sul suo letto chiuse gli occhi per un istante rivedendo ancora quel sorriso. 
Forse aveva avuto voglia di scappare perchè quel sorriso l'aveva imbarazzata? 
Beh ma non significava proprio nulla, se non quanto lei fosse stupida. 
“Emily suona il telefono credo che sia ancora la tua amica Brandy”
“Si, rispondo subito”disse Emily sporgendosi verso il comodino per recuperare il cordless grata a sua madre di averla strappata senza saperlo dai suoi pensieri. 
“Brandy ciao”
“Ah finalmente, ma che fine avevi fatto? Dai, racconta racconta”l'amica  non la salutò neppure e guidata dalla troppa euforia andò dritta al punto. 
“Sono andata a fare la ricerca a casa di Jamie, abbiamo ascoltato qualche cd e chiacchierato un po’”
“E Alex Turner? Non si è visto?”chiese Brandy
“Ero a casa di Jamie a fare una ricerca”le spiegò Emily, sperando di chiudere in fretta quell'argomento. 
“E non gli hai chiesto nulla di Alex Turner?”
“No, perché avrei dovuto?”chiese Emily perplessa.
“Che palle, speravo che avessi qualche news interessante e invece sei andata soltanto a fare una noiosissima ricerca“sbuffò infastidita Brandy.
“Beh ero lì per quello”disse Emily trattenendosi dal ridere, Brandy quando ci si metteva era davvero assurda.
“Si,  ma che noia.Non importa ci vediamo domani a scuola”disse Brandy
“A domani”disse Emily prima di chiudere la chiamata. 
L'ossessione di Brandy per Alex Turner iniziava ad essere davvero patologica.
Che cosa ci vedeva poi in lui? O meglio che cosa ci vedevano tutte le ragazze a scuola? Era soltanto un ragazzo con un paio di occhi scuri impenetrabili, dei capelli assurdi, un bel sorriso e una voce ipnotica. 
Un bel sorriso? Voce ipnotica? Ma che diavolo stava pensando? 
Riprese il suo lettore cd e andò alla traccia numero otto chiedendo ancora a Julian Casablancas di ricordarle che solo lui poteva essere meritevole delle sue attenzioni e non certo gli stupidi ragazzini della sua scuola. 
Il giorno dopo a scuola la ricerca di Jamie e Emily si beccò una bella A permettendo a lei di mantenere alta la sua media e a lui di salvarsi da un altra insufficienza. 
"Mia madre non ci crederà quando le dirò che ho preso una A, ed è tutto merito tuo"disse Jamie chiudendo il suo armadietto.
“E' merito di entrambi, ci siamo impegnati e abbiamo lavorato insieme, tra una canzone e l'altra"rise Emily guardando Jamie. 
“Senti, per festeggiare stasera organizzo una festa"
"Soltanto per una A?"
"No, è in programma da quando ho saputo che i miei si sarebbero fatti un week end in Italia. Comunque è a Chesterfield dammi il tuo numero così ti mando l'indirizzo esatto. Naturalmente puoi portare chi vuoi"disse Jamie sorridendole prima di allontanarsi per raggiungere la lezione successiva. 
"A che ora passiamo a prenderti?"chiese Brandy comparendo alle spalle di Emily insieme ad Allison. 
"Ma come diavolo avete fatto?"chiese perplessa Emily
"Semplice eravamo proprio qui dietro, e io ho un udito molto sviluppato"sorrise orgogliosa di sè Brandy. 
"Io non conosco il suo amichetto del cuore ok?"chiarì Emily lanciando un occhiata a Brandy. 
"Non preoccuparti Emily, tu hai fatto già abbastanza"sorrise Brandy. 
"Chiederò a Scott di accompagnarci"aggiunse Allison, figurarsi se Allison si tirava indietro davanti all'occasione di una festa. 
"Si, ma io non ho nemmeno deciso se andarci o meno"disse Emily guardando le amiche dubbiosa. 
Ok, Jamie l'aveva invitata, ma lei non era propriamente la tipa da feste. 
Le piaceva andare a bere qualcosa per locali, ma le feste folli che si organizzavano quando i genitori erano fuori casa non erano proprio il suo forte, e poi ci sarebbe stata di sicuro un sacco di gente della scuola, e quindi un sacco di gente che mal la tollerava. 
"Tu non devi decidere proprio nulla, non si rifiuta un invito del genere"disse Brandy non ammettendo repliche. 
"Passiamo alle 21.30"aggiunse prima di andarsene lasciando da sole Emily ed Allison. 
"Forse l'orario doveva deciderlo Scott"disse Emily perplessa avviandosi verso l aula di letteratura inglese insieme ad Allison. 
"Sei pronta a raccogliere i cocci di Brandy per il prossimo mese?"chiese Allison scettica.
"Beh magari andrà bene"disse Emily non del tutto convinta delle sue parole. 
"Con Alex Turner andrà bene? Io oggi vado a comprare la scatola maxi di kleenex"disse Allison entrando in classe prima di lei. 
Beh lei avrebbe portato il cioccolato, per una Brandy col cuore spezzato solo il cioccolato poteva essere realmente di aiuto. 
"Ciao Emily" la salutò qualcuno alle sue spalle costringendola a voltarsi. 
"Ciao"disse lei guardandolo per un istante, poi lui sorrise e lei si voltò andando a sedersi al suo banco evitando di guardarlo ancora. 
Ok, quando sorrideva la metteva decisamente in imbarazzo. 
"Ti ha salutato?"chiese perplessa Allison.
"Forse Jamie gli ha parlato bene dei miei gusti musicali"buttò lì lei sperando che il discorso scemasse e che non si parlasse più di Alex Turner. 
"Forse si è accorto che del nostro anno gli manchi solo tu e Brandy"rise Allison.
"Ma figurati"disse Emily aprendo il libro di testo e sperando che il professor Baker arrivasse presto in suo soccorso. 


Quindi alla fine Emily si ritrovò alla festa nella casa di campagna dei genitori di Jamie. 
La musica era ottima, c'era alcool di ogni tipo eppure lei si trovava seduta da più di un ora su un divano accanto alle sue amiche in attesa che Brandy avvistasse Alex Turner, quindi non è che si stesse divertendo poi molto. 
“Che palle Alex Turner non si vede, credo che andrò a fare due chiacchiere con quel tipo biondo che continua a guardarmi”disse Brandy lasciando sole le amiche e avvicinandosi al ragazzo che subito le prese una birra. 
“Brandy non cambierà mai“sospirò Allison. 
"E' fatta così”rise Emily guardando l'amica che sembrava essersi improvvisamente dimenticata del suo Alex. 
“Andiamo a cercare il mio ragazzo dai"suggerì Allison avviandosi verso l'entrata dove avevano lasciato Scott a chiacchierare con alcuni amici. 
"Si, poi vorrei salutare Jamie, non l'ho ancora visto"disse Emily guardandosi in giro. 
Effettivamente era pieno di gente della loro scuola, però c'era anche un sacco di gente che non aveva mai visto in vita sua e quindi un pò si sentì più tranquilla, molte di quelle persone non la conoscevano e quindi non si sarebbero fermati a guardarla e prenderla in giro, e questo le dava un enorme sensazione di libertà. 
"Ecco Scott, vado a dirgli una cosa e torno"disse Allison allontanandosi. 
"Ok"disse Emily sedendosi sul muretto del giardino non curandosi di sporcarsi i suoi jeans chiari. 
Tutti avevano una birra e improvvisamente ebbe voglia di berne una anche lei, ma poi qualcuno mise su Last night degli Strokes e si dimenticò della birra canticchiando quella canzone che adorava. 
"Emily Martin?"chiese qualcuno che purtroppo conosceva bene ridacchiando. 
"James ciao"disse lei evitando di guardarlo, la sola vista di quel soggetto le faceva montare una rabbia che probabilmente qualcuno avrebbe definito "leggermente patologica".
"Che cazzo ci fai qui? Questo non è un posto per te"disse lui sempre con quella risata fastidiosa.
A malincuore perchè avrebbe tanto voluto riuscire ad ignorarlo si rialzò dal muretto e decise di raggiungere Allison e Scott e fare il terzo incomodo, però sembrava che James non avesse finito e la fermò per un braccio impedendole di allontanarsi. 
"Lasciami in pace ok?"disse Emily cercando di liberarsi dalla sua presa. 
"Dai Emily lo so che ti piaccio ancora, ti dò un altra possibilità ok?"
"Non ci penso minimamente e lasciami subito"disse Emily ma lui era decisamente più forte di lei. 
"Dai non fare la preziosa"si avvicinò lui e solo in quel momento Emily realizzò che aveva già bevuto parecchio nonostante la festa fosse appena iniziata. 
"Evans lasciala andare"disse Alex avvicinandosi ai due. 
Aveva assistito alla scena da lontano mentre si rollava una canna insieme a Matt, ma poi quando l'aveva visto fare il coglione aveva lasciato tutto a Matt e si era avvicinato senza pensarci due volte. 
"Che cazzo vuoi Turner?"
"Lei è con me e quindi mi interessa sai com'è"
"Con te?"chiese James lasciando finalmente la presa 
"Tu esci con Emily Martin?" 
"Stasera si, quindi se permetti"
James gli lanciò un occhiata stralunata e si allontanò. 
Emily assistette a quella scena alquanto perplessa. 
"Immagino di doverti ringraziare"disse evitando però di incrociare il suo sguardo. 
"Ci sta ancora guardando"disse Alex cogliendo l'occasione per fare una cosa a cui stava pensando da quando l'aveva vista lì seduta su quel muretto stretta nel suo giubbino di jeans. 
Lei stava per dire che non gli interessava affatto che cosa diceva o pensava James Evans ma Alex le sollevo il mento costringendola ad incrociare i suoi occhi, ed Emily rimase a guardare quegli occhi scuri senza riuscire a dire nulla.
Sentì soltanto le labbra di lui poggiarsi sulle sue mentre le racchiudeva il viso tra le mani e il contatto delle sue mani calde con il suo viso la spinsero a lasciarsi andare rispondendo a quel bacio rubato. 
"Ora scusami Emily ma ho promesso a Jamie che non ci avrei provato con te, lui crede che io non abbia delle buone intenzioni, ci vediamo in giro"disse lui sulle sue labbra prima di allontanarsi lasciando Emily con il fiato corto e il battito accellerato.
E quello che cos'era stato? 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Lo mascheri molto bene ***


Un bel pò di pensieri sconnessi, ho saltato praticamente due settimane ma attendevo di fare un colloquio e mi sembrava davvero da menefreghista mettermi a scrivere invece che prepararmi al colloquio, però realizzato che non si sa quando avverrà mi sono messa a scrivere e quindi Cap 3 a voi, vi ringrazio sempre per seguire questa storia :) Tra qualche giorno il Cap 4 :) 


Capitolo 3 

Quando il lunedì Emily si svegliò per andare a scuola era totalmente esausta, aveva dormito poco e male e nonostante avesse fatto di tutto per tenersi occupata non era riuscita a tenere il ricordo di quel bacio lontano dalla sua mente.
Aveva sperato di dimenticatare in fretta , in fondo era stato un gesto senza significato e di sicuro non meritava la sua attenzione.
Eppure non era riuscita a rimuovere nulla di quanto accaduto, le bastava chiudere gli occhi e ancora lo sentiva il sapore della birra e della vodka che si mischiava a quello del suo burrocacao alla pesca. 
Il calore della sua mano che le sfiorava il viso e poi a darle il colpo di grazia c'erano quelle parole che continuavano a rigirarle in mente: "lui crede che io non abbia delle buone intenzioni". 
"Emily, non so se te ne sei accorta ma il caffè sta uscendo dalla tazza"disse suo padre alzando gli occhi dal giornale e guardandola scettico.
"Cazzo"imprecò Emily posando la caraffa di vetro sul tavolo e abbandonando in quel momento il ricordo di quelle mani calde che le avevano accarezzato il viso. 
"Emily, il linguaggio e pulisci tutto"la richiamò sua madre intenta a impacchettare il pranzo per sua sorella minore. 
"Mamma sono le otto meno un quarto sono in ritardo, sistemo tutto quando torno"sbuffò Emily mentre lo sguardo le cadeva sul display del cellulare, era dannatamente tardi. 
Lasciò perdere la colazione e corse a recuperare giacca e tracolla in salotto. 
"Cazzo"imprecò di nuovo quando la borsa si rovesciò sul pavimento facendo cadere quasi tutto quello che si portava dietro. 
“Emily se ti sento dire ancora una volta quella parola ti tolgo 5 sterline dalla tua settimana sappilo”le ricordò suo padre scuotendo la testa. 
“Si, scusatemi, ma sono in ritardo e non ho nessuna intenzione di prendermi un richiamo dalla Preside”urlò Emily mentre usciva di casa. 
La scuola non era molto lontana da casa sua, ma quella nebbiolina fastidiosa con cui si era svegliata Sheffield quella mattina rallentava la sua andatura impedendole di camminare in fretta. 
Arrivò a scuola giusto in tempo per sentir suonare la prima campanella e incrociare quell'idiota di James Evans che a differenza sua non sembrava affatto preoccupato di essere ancora nell'atrio della scuola lontano dalla prima classe della giornata.
"Emily?Non dirmi in ritardo anche tu"la canzonò lui mentre lei gli lanciava un'occhiata perplessa. 
Proprio le risultava difficile comprendere per quale ragione lui le stesse rivolgendo parola. 
"Ciao James"accellerò il passo sperando di seminarlo in mezzo agli altri studenti mezzi addormentati come lui. 
"Senti volevo scusarmi, Scott mi ha detto che ho fatto lo stronzo e mi ha praticamente obbligato a scusarmi"sbuffò lui passandosi una mano tra i capelli. 
"Nessun problema, immagino fossi strafatto e grazie per queste scuse sotto minaccia. Ringrazierò Scott per aver difeso il mio onore e siccome ti ha già gonfiato una volta gli dirò anche che ti sei scusato. Buona giornata coglione"disse educatamente Emily aggiungendo un bel sorriso al suo monologo e lasciandolo in mezzo al corridoio come un povero idiota si affrettò a raggiungere la lezione di storia. 
"Oh Emily cara giusto in tempo"le sorrise la professoressa Terrence mentre raggiungeva il suo banco accanto a quello di Allison. 
"Buongiorno professoressa"disse Emily sedendosi.
"Signor Cook buongiorno"gli lanciò un occhiata per nulla sorpresa la professoressa  vedendolo entrare in classe con la sua solita andatura piena di voglia di vivere.
“Buongiorno professoressa”disse Jamie un pò infastidito raggiungendo il suo banco in fondo alla classe, Emily si voltò a guardarlo mentre si lasciava cadere sulla sua sedia e non potè trattenersi dal sorridere. 
“Giusto in tempo Jamie”disse lei scuotendo la testa, la verità è che come tutti lì dentro aveva perso la speranza di vederlo un giorno raggiungere la prima lezione della giornata in orario.
“Visto, sto migliorando”disse Jamie ironico. 
“Si, beh meglio tardi che mai, aprite il libro a pagina 257”disse la professoressa Terrence e senza perdere tempo si lanciò in una delle sue interminabili spiegazioni.
 Emily che normalmente prendeva molti appunti si perse dopo averle sentito nominare crollo della borsa e Stati Uniti d'America tornando a pensare di nuovo a quella maledetta festa e la colpa era soltanto di James.  
"Maledetto James" si ritrovò a pensare Emily, non ne combinava una buona, non avrebbe potuto ignorarla quella mattina come faceva sempre? No, perchè doveva andare a scusarsi per averci provato riportandola ancora al bacio del suo salvatore. 
Salvatore? Dio era alquanto inquietante pensare ad Alex Turner come ad un salvatore. 
Sicuramente però l'aveva tirata fuori da una situazione decisamente scomoda, poi il perchè avesse deciso di baciarla restava invece un mistero. 
Tra l'altro dopo quel bacio non l'aveva nemmeno più visto in giro alla festa. 
“Dov’eri?”chiese Jamie avvicinandosi e risvegliandola dai suoi pensieri, fu in quel momento che si accorse di aver trascorso tutta la lezione a pensare a quella storia. 
“In che senso?”chiese Emily confusa alzandosi e raccogliendo le sue cose dal banco come se nulla fosse. 
“Non eri qui, anche perché altrimenti avresti sicuramente fatto notare alla professoressa Terrence che Roosvelt ha perso la sensibilità alle gambe dopo una Poliomielite”disse Jamie.
“Da quando studi Jamie?”chiese perplessa Emily prendendolo in giro.
“Io studiare? Ahahah scherzi? Non ne ho bisogno diventerò un musicista che esce con supermodelle ricordatelo, comunque me lo ricordo per la tua lite con la Terrence di qualche settimana fa”rise Jamie. 
“Allora non ignoravi totalmente la mia esistenza"sorrise Emily fingendosi colpita.
“Era difficile ignorarti, le hai detto che era una pessima storica se non era informata su quel dettaglio, onestamente non so perchè continui ad essere gentile con te, io farei in modo di darti tutte C ”disse Jamie ridacchiando.
“Comunque è vero, insomma chi non sa una cosa simile?”chiese Emily.
“Giusto,  ma Roosvelt era americano e noi odiamo gli yankees”rise Jamie. 
“Si,  ma gli americani in origine erano inglesi”
“Basta, mi sono rotto di fare questi discorsi con te andiamo a biologia dai”disse Jamie sbuffando e avviandosi all'uscita, ormai erano restati gli unici ancora in classe.
"Ok, a proposito grazie per avermi invitata venerdì"disse Emily seguendolo. 
"Figurati, vedrai ce ne saranno molte. Mi spiace solo di essere stato un pessimo padrone di casa"
"Eri impegnato"rise Emily che l'aveva visto con almeno tre ragazze diverse quella sera. 
"Sono mie fan, però la prossima volta dobbiamo bere qualcosa insieme"le sorrise Jamie. 
"Non sei più il tipo scazzato che ho visto entrare in classe un ora fa, che è successo?"chiese Emily perplessa mentre metteva via il raccoglitore e prendeva quello di biologia dall'armadietto. 
"Beh Emily, ho ricevuto un messaggio poco fa, pare che il Boardwalk ci voglia a fare una serata a metà novembre"
"Si, lo so. Manca ancora parecchio, però mi ha improvvisamente rallegrato la giornata, certo andrebbe meglio se ti avessi vista insultare di nuovo la Terrence"rise Jamie mentre l'aspettava per raggiungere la lezione di biologia.
"Sei uno scemo. Comunque il Boardwalk? Allora siete davvero bravi"disse Emily sorridendogli, sembrava davvero felice per quella notizia. 
"Molto bravi, anzi senti oggi pomeriggio cosa fai?"chiese Jamie 
"Niente in particolare"disse pensierosa Emily iniziando ad incamminarsi seguita da Jamie. 
"Bene, allora alle 17 vieni da me"
"Ok"
"Perfetto"

La giornata trascorse tranquillamente ed Emily scoprì durante la lezione del professor Baker che Alex Turner non era a scuola quel giorno e si tranquillizzò, anche se perfino durante la lezione del suo professore preferito la sua mente la spinse a ritornare a quel venerdì. 
Perchè poi non riusciva a smettere di pensarci? In fondo non era certo il primo ragazzo che la baciava, e poi l'aveva fatto soltanto per farle un favore, non aveva certo desiderato baciarla, e lei doveva assolutamente smettere di pensarci. 
Dopo aver aiutato la sua sorellina con i compiti e salutata la madre Elizabeth appena rientrata dal lavoro si infilò la giacca di jeans e acceso il suo lettore cd si diresse in compagnia di Pete Doherty e co. verso casa di Jamie.
Suonò il campanello di casa Cook e mentre attendeva che qualcuno venisse ad aprirle lanciò un'occhiata al giardino accanto a quello di Jamie. 
"Chissà se è in casa e come mai non è venuto a scuola"si ritrovò a chiedersi Emily prima che però potesse porsi ulteriori domande la signora Katherine Cook spuntò sulla porta con un enorme sorriso. 
"Emily"disse abbracciandola.
"Signora Cook"sorrise Emily un pò a disagio per quello slancio di affetto. 
"E' davvero parecchio che non ti vedo, sei diventata davvero una bella ragazza, ma l'ho sempre detto che saresti diventata carina"
"Mamma smettila di importunare Emily"disse Jamie sbuffando scendendo dalle scale. 
"Senti, tu e i tuoi amichetti non fate troppo casino ok? tua sorella ha un esame importante domani e vorrebbe studiare"gli ricordò Katherine prima di tornare in cucina. 
"Si mamma, ho comprato dei tappi per Sarah ok?"disse Jamie ridacchiando. 
"Vieni Emily andiamo di sotto"disse Jamie facendole strada. 
"Emily salutami i tuoi genitori mi raccomando"le ricordò Katherine.
"Si signora Cook"sorrise Emily scendendo le scale che conducevano al garage di casa Cook. 
"I ragazzi arrivano tra poco"disse Jamie accendendo la luce e avvicinandosi alla porta del garage girò la chiave aprendolo. 
"Che tempismo Cook"disse Matt Helders facendo la sua comparsa mentre l'amico apriva la porta. 
"Ciao Jamie"disse un altro ragazzo che era sempre con loro a scuola: Andy Nicholson. 
"Bene"si ritrovò a pensare Emily. 
Chissà perchè non le era venuto minimamente in mente di pensare che nella band di Jamie potessero esserci i loro compagni di scuola. 
Ebbe subito voglia di alzarsi e trovare una scusa per andarsene, ma poi Matt Helders si avvicinò per salutarla e fare due chiacchiere e lei ne rimase alquanto sorpresa. 
Cosa stava accadendo? Davvero uno dei ragazzi che spesso l'aveva presa in giro se ne stava seduto accanto a lei e le chiedeva quale fosse la sua canzone preferita dei Libertines? 
"Qualcosa da bere Emily?"chiese Jamie aprendo il frigo.
"Si, grazie"disse Emily che iniziava finalmente a sentirsi più tranquilla. 
"Tra poco arriverà anche il nostro frontman"disse Jamie passandole una lattina di Guinnes.
"Vorrei proprio sapere perchè è in ritardo"rise Matt. 
"Io invece non ho assolutamente intenzione di saperlo"disse Andy aprendo la lattina di birra che gli aveva passato Jamie. 
“Ciao ragazzi”disse Alex mentre entrava dalla porta del garage.
In quel momento Emily si sarebbe volentieri sotterrata.Era davvero lui il cantante?
 Cazzo no, non poteva essere vero e aveva anche una chitarra con sé? 
 No, non poteva restare lì doveva trovare una scusa per andarsene al più presto, o si sarebbe ritrovata con altre immagini ad affollare la sua mente e non poteva proprio permetterselo. 
“Alla buon ora, cioè come cazzo hai fatto ad arrivare mezz’ora dopo abitando nella casa accanto?”chiese Jamie lanciandogli un'occhiataccia. 
“Niente, è che è passata Olivia”disse Alex come se nulla fosse aprendo la custodia della sua chitarra. 
Emily provò una strana sensazione di fastidio sentendogli pronunciare il nome di una ragazza, ma cercò di liberarsene buttando giù un sorso di birra. 
“E?”chiese Matt curioso di saperne di più.
“C’è una ragazza non è educato parlare di questi argomenti”disse Alex lanciando un occhiata ad Emily che strinse maggiormente le dita intorno alla sua Guinnes nervosa, gesto che a lui non sfuggì e che gli strappò un sorriso. 
"Oh, io posso andare"disse poi in imbarazzo.
"Stai scherzando? Non interessano a nessuno le avventure del signor Turner"rise Jamie 
"E comunque io non sono intenzionato a narrare proprio nulla"disse Alex alzando gli occhi al cielo mentre attaccava il jack all'amplificatore. 
"Si, scusa Emily colpa mia"le sorrise Matt. 
“Iniziamo?”chiese Jamie imbracciando la sua chitarra. 
Immediatamente anche Matt e Andy si alzarono raggiungendo le loro postazioni: Matt seduto dietro a una batteria un pò spartana e Andy al basso. 
Suonarono qualche cover degli Strokes e dei Velvet Underground e poi un pezzo niente male che lei non aveva mai sentito in vita sua. 
Erano davvero bravi, certo avevano ancora qualcosa da migliorare però erano decisamente più bravi delle band che le era capitato di sentire di recente, sicuramente più bravi della band di James. 
E Alex? Beh Alex aveva davvero una voce particolare, e non aveva fatto altro che lanciarle occhiate mentre suonava, occhiate che le avevano fatto abbassare lo sguardo più volte, e ogni volta che poi aveva risollevato gli occhi gli aveva trovato un sorrisino stampato in volto. 
Che cosa voleva da lei? Aveva forse capito di essere in grado di esercitare il suo fascino anche sulla "secchiona" della Stocksbridge school? 
Probabilmente si, come minimo qualcuno aveva lanciato una scommessa per prendersi gioco di lei, in nessun altro Universo Alex Turner le avrebbe sorriso senza un secondo fine. 
"Allora?"le chiese Jamie avvicinandosi a lei non appena finirono di suonare. 
“Siete davvero forti, e non pensavo fossi così bravo"disse Emily compiaciuta sorridendogli. 
"Di chi era l'ultima canzone comunque? Credo proprio di non conoscerla"chiese dubbiosa Emily.
Alex sentendo quella domanda rimase in ascolto per sentire la sua opinione in merito, nessuno a parte il resto del gruppo aveva sentito quella canzone ed era sinceramente interessato a conoscerne la sua opinione. 
“Di Alex"disse Jamie indicando l'amico alle loro spalle. 
"Comunque siete davvero bravi"disse Emily senza tradire la sorpresa per aver scoperto che quella canzone che l'aveva tanto colpita era stata scritta proprio da Alex. 
“Davvero? Non lo dici perché siamo amici?”chiese Jamie
"Siamo amici?"chiese sorpresa Emily.
"Mi sembrava scontato ormai"rise Jamie
“Jamie se aveste fatto schifo te l’avrei detto. Lo sai che non mi faccio problemi”disse Emily sorridendogli. 
“Già, è proprio per questo che la tua opinione conta molto per me”
“No, siete forti. Mi è piaciuta specialmente la vostra canzone”disse Emily
“Merito di Alex. Noi ci abbiamo messo su qualcosa, Matt ci ha arrangiato sopra la batteria e Andy il basso ma il grosso del lavoro è di Alex io ho aggiunto proprio una o due cosette nulla di che”le spiegò Jamie.
“Avete fatto un ottimo lavoro”disse Emily soffermandosi sulle parole di Jamie. 
Quindi Alex non solo cantava e suonava? Scriveva anche dannatamente bene. 
"Sentite e se ordiniamo una pizza per cena?"propose Matt
"Ottima idea"disse Andy entusiasta all'idea di non dover tornare a casa. 
"Io però dovrei proprio tornare a casa ora"disse Emily guardando l'orologio appeso alla parete, sicuramente i suoi genitori la stavano già aspettando per cena. 
"Scherzi? Tu non vai da nessuna parte, anche perchè devi ancora narrarmi del concerto degli Oasis"disse Matt che non ammetteva repliche.
"Ok, mando un messaggio a mia madre"si arrese Emily tirando fuori il suo cellulare.
"Perfetto"sorrise Matt felice di averla convinta. 
"Andiamo di sopra a cercare il numero"disse Jamie mentre Emily litigava con il suo cellulare.
 “Ti è piaciuta la mia canzone a quanto ho sentito”disse Alex avvicinandosi e quando Emily alzò lo sguardo si accorse di essere rimasta la sola là sotto con lui.
"Si, complimenti. Comunque gli altri dove sono andati?"chiese guardandosi in giro.
“Ad ordinare la pizza e prendere la birra dal nascondiglio di Jamie”disse Alex
“Ah ok, magari vado a dargli una mano, potrei distrarre sua madre facendo due chiacchiere”disse Emily
“In genere se ne occupa Matt”disse Alex
“Beh, vado comunque a vedere se hanno bisogno di qualcosa”disse Emily alzandosi dal divano per raggiungere le scale.
“Hai paura a restare da sola con me? Guarda che non mangio”disse Alex ridacchiando.
“No, figurati"cercò di mostrarsi tranquilla lei ma in realtà il tono che usò per rispondergli mostrava bene poca tranquillità. 
“O forse hai paura che finiresti per baciarmi di nuovo?”chiese Alex non trattenendosi dalla voglia di metterla in imbarazzo, voleva vederla arrossire di nuovo. 
“Come scusa?"chiese Emily facendo finta di non saperne nulla. 
Si, idea stupida, ma sul momento fù l'unica che le venne in mente per tirarsi fuori da quella situazione imbarazzante.
"No, davvero? Davvero non ricordi"rise Alex scuotendo la testa.
Impossibile che non ricordasse, l'aveva visto quello sguardo imbarazzato ogni volta che lui aveva cercato i suoi occhi durante le prove.
Sicuramente lui aveva calcato un pò la mano, ma trovava divertente essere in grado di mettere in imbarazzo una ragazza in quel modo.
Non gli era mai capitato di avere a che fare con ragazze timide, quelle con cui normalmente si rapportava non conoscevano nemmeno il significato di quella parola.  
"Ci parliamo a stento mi risulta difficile credere di averti baciato"disse Emily cercando di mantenere la calma evitando i suoi occhi e concentrandosi invece su un vecchio quadro appeso proprio dietro la testa di Alex.
"Dovrò rimediare allora"disse Alex avvicinandosi ulteriormente mentre lei rimaneva ancora una volta incapace di muoversi trattenendo il respiro. 
"No, tranquillo non disturbarti"riuscì finalmente a dire qualcosa sperando di risultare convincente. 
“Sei ancora più carina quando arrossisci lo sai?”chiese Alex prendendosi gioco di lei che abbassò il viso imbarazzata, ma dove diavolo erano finiti tutti? Ci voleva così tanto tempo per ordinare una pizza?
“Dai, la smetto di imbarazzarti promesso”disse Alex portandole le dita sotto il mento perché lo guardasse negli occhi, sembrava quello fosse l'unico modo perchè lo guardasse. 
"Che fai?"chiese guardando i suoi occhi. 
"Non mi guardi mai in faccia quando parlo, sono così male?"chiese Alex sorridendo.
"No, è che"disse Emily lasciando cadere lo sguardo sulle sue labbra ricordando ancora quel maledetto bacio. 
I pensieri di Alex dovevano essere andati nella stessa direzione dei suoi, perchè qualche secondo dopo azzerò la distanza tra i loro visi premendo le labbra sulle sue. 
Fu un contatto leggero, appena accennato ma che divenne più intenso quando Alex fece scivolare le mani lungo i suoi fianchi attirandola a sè. 
Il tocco delle sue mani strette sui suoi fianchi le fecero sfuggire un sospiro ed Alex ne approfittò per approfondire quel bacio e nemmeno per un istante Emily pensò di tirarsi indietro portandogli invece le mani tra i capelli. 
“A che gusto la volete la pizza?”chiese Matt scendendo le scale troppo concentrato sul non inciampare su quei corti gradini per accorgersi di quello che stava avvenendo di sotto. 
I due sentendo la sua voce si staccarono subito allontanandosi e quando Matt sbucò dalle scale li trovò vicini. 
“Fai tu”gli disse Alex
“Che hai combinato ai capelli Al?”chiese Matt perplesso trattenendosi dal ridere, Emily si voltò a guardarlo ed effettivamente i suoi corti capelli erano un disastro. 
Dio era stata davvero lei? 
“Niente”disse Alex
“Emily tu?”chiese Matt
“Margherita”rispose lei. 
“State bene?”chiese perplesso Matt guardandoli, c'era qualcosa che non gli tornava. 
“Si, stavamo parlando del nuovo cd degli Strokes”disse Emily sperando di risultare convincente.
“Ah grande, scommetto che stai tentando di capire come si può dire che Trying your luck è la canzone migliore dell’album. Qual è la tua Emily?”chiese Matt curioso.
“The modern age”disse Emily
“Anche la mia, vedi Alex tu non sei normale”si strinse nelle spalle Matt lanciando un'occhiata di finto scetticismo all'amico. 
"Beh torno di sopra"disse poi salendo le scale. 
“Per poco”rise Alex mentre Emily era ancora occupata a riprendere il controllo di sé stessa, non era possibile avere reazioni simili.
Era la seconda volta che le faceva perdere totalmente il controllo.C'era qualcosa di sbagliato in tutto ciò, lei non era quel tipo di ragazza, lei era responsabile, riflessiva e di sicuro non era una che si lasciava andare in quel modo spegnendo completamente il cervello e affidandosi invece al suo istinto. 
"Scusa per"disse Emily guardando i suoi capelli spettinati.
"Mi piace sentire le tue mani tra i miei capelli"disse Alex portandole di nuovo le mani sui fianchi, ma questa volta Emily si decise ad usare il cervello e si liberò della sua presa indietreggiando. 
"Non so cosa mi sia preso, non mi comporto così di solito"
"Non è ovvio cosa ti sia preso?"chiese Alex sorridendo.
"Sono impazzita, è l'unica spiegazione plausibile per me"annuì convinta
"Magari sei semplicemente attratta da me"
"Oh no, come l'80% della popolazione femminile della nostra scuola? Spero proprio di no"
"Io lo sono, sono attratto da te. Non le guardo nemmeno le ragazze come te di solito, ma tu non mi dispiaci affatto"
"Sembra che tutti gli stronzi del mio anno abbiano deciso di provare a rimorchiarmi a quanto pare"sospirò infastidita Emily.
"Non vorrai paragonarmi a James Evans? Non ci trovo nessun gusto a prendermi gioco delle ragazze ok? Sono sempre molto chiaro in quello che faccio"
"Beh, voglio essere molto chiara anch'io. Tu non mi attrai per niente, anzi ti trovo anche parecchio inquietante"
"Beh, lo mascheri molto bene"rise Alex che non credette minimamente alle sue parole, c'era attrazione tra loro due, e poteva negarlo quanto voleva ma quel bacio che si erano scambiati parlava chiaro. 
"Che razza di stronzo"gli lanciò un occhiataccia Emily dirigendosi finalmente al piano di sopra. 
Alex sorrise per quella reazione, decisamente quella ragazza non gli dispiaceva e si sarebbe davvero divertito a girarle intorno. 

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Non sei così stronzo come dicono ***


Questo quarto capitolo mi sta creando qualche problema, in realtà l'avevo postato ieri sera ma poi l'ho riletto e ho realizzato che c'erano parti che non mi convincevano affatto e quindi ecco a ripostarlo, ma almeno ne sono abbastanza soddisfatta, spero di riuscire ad esserlo di più per il prossimo. 
Vi auguro una bella serata e tornerò presto :) 


Capitolo 4 

Niente, le serate di metà settembre iniziavano ad essere troppo fredde per indossare soltanto una t shirt sotto una giacca di jeans. Emily arrivò a quella conclusione mentre seduta alla fermata dell'autobus iniziò a congelare. 
Aveva trascorso un bel pomeriggio con Jamie e i suoi amici scoprendo che in fondo anche lei era stata un pò affrettata nel giudicarli : Non erano niente male in realtà. 
Matt ad esempio era molto lontano dal ragazzo odioso che rideva alle sue spalle era stato invece piuttosto gentile e l'aveva fatta sentire davvero a suo agio. 
Andy non era mai stato un ragazzo di molte parole e quindi sapeva davvero poco di lui ma quel pomeriggio aveva scoperto di trovarsi davanti ad un ragazzo davvero divertente, oltre che al maniaco che lasciava regali sull'armadietto della sua amica Brandy. 
E poi c'era l'altro amico di Jamie, l'amico che l'aveva baciata..di nuovo. 
Lo stesso che aveva aggiunto di essere attratto da lei.
Le veniva quasi da ridere. 
Com'era possibile credergli? Certo che doveva considerarla davvero una stupida se poteva anche solo minimamente pensare che lei si sarebbe bevuta le sue parole.
Si infilò le cuffie smettendo di pensare a quelle stupidaggini..in fondo stava giocando, proprio come aveva giocato James. 
Pensare ancora a quanto stupida l'avesse fatta sentire quell'idiota le regalò la solita sensazione di tristezza mista a quella rabbia che provava verso lui e verso sè stessa per essere stata tanto sciocca. 
Ancora non era riuscita ad accantonare del tutto quella storia, bastava un altro idiota che provava a prendersi gioco di lei e tutto riaffiorava in superficie e diventava difficile trattenere le lacrime. 
Improvvisamente la voce di Pete Doherty si interruppe e subito il suo sguardo cadde al suo lettore cd , stava per iniziare a prendersela con le sue batterie scariche dopo un solo giorno quando si accorse di non essere più sola e quasi non le venne un infarto. 
Come diavolo aveva fatto a comparire senza che lei se ne accorgesse? 
"Ho provato a chiamarti ma a quel volume ti era difficile sentirmi"si giustificò Alex per averle messo in pausa il lettore cd. 
"Magari non volevo essere disturbata"
"Stavi piangendo?"le chiese perplesso vedendo i suoi occhi castani lucidi.  
"Ti sembra una domanda da fare a qualcuno? E comunque no, non piangevo"
Emily gli lanciò un occhiataccia scettica e guardò in alto pregando che quel maledetto autobus stesse per arrivare in modo da andarsene il prima possibile da lì. 
"Sembra invece che tu abbia proprio pianto. E' per colpa mia?"chiese Alex preoccupato di aver un pò esagerato quel pomeriggio. 
I suoi amici gli davano spesso dello stronzo e anche qualche ragazza per essere troppo sincero e diretto, ma la maggior parte apprezzava la sua sincerità. Era un ragazzo che voleva divertirsi e non lo nascondeva dietro false attenzioni e belle parole, quindi gli premeva davvero essere certo di non averla ferita in nessun modo. 
"Tiratela di meno Turner, non esisti nemmeno nei miei pensieri" disse Emily cercando di mostrarsi superiore alla questione. 
"Che delusione. Dici che non bacio abbastanza bene per impedirti di piangere ancora per quel coglione?"chiese Alex fingendosi deluso.  
"No, figurati"ammise Emily mordendosi la lingua per la sua maledetta spontaneità che spesso sfuggiva al suo controllo. 
"Quindi bacio bene?"ridacchiò Alex non riuscendo a trattenersi.
"Vorresti smetterla di confondermi per favore?"sbuffò Emily infastidita.
"Sei carina anche quando ti imbronci" le sorrise Alex. 
"Inizi ad essere noioso lo sai ? Forse questa città non ha più niente di divertente da fare, ma non sono così stupida da credere di aver attirato la tua attenzione"
"Ti risulta così difficile credere di aver attirato la mia attenzione?"chiese Alex usando le sue stelle parole. 
"Si, e poi non mi conosci nemmeno"
"Non dobbiamo certo sposarci"
"Lo vedi? Te ne stai qui a prendermi per il culo"
"Non posso farne a meno le tue reazioni sono uno spasso"rise Alex
"Beh, prendi per il culo qualcun altra, perchè io non ho intenzione di permettertelo"disse Emily nervosa alzandosi per salire sull' autobus che stava finalmente arrivando. 
"Hai intenzione di seguirmi forse?"chiese perplessa lei quando lo vide timbrare il biglietto. 
"Non montarti la testa, vado a sentire le prove di mio padre e della sua band" disse Alex andando a sedersi al suo fianco prima che lei potesse dire qualcosa.  Emily rimase in silenzio per qualche secondo sentendosi un pò in imbarazzo, non le andava di passare per una ragazza talmente piena di sè da credere che lui fosse lì per lei. 
"Comunque si può sapere perchè piangevi?"ruppe il silenzio Alex guardandola mentre era impegnata ad osservare i pulsanti del suo lettore cd. 
"Siamo così in confidenza?"chiese Emily perplessa. Adesso aveva intenzione anche di farle da confidente? 
"Beh, una certa confidenza l'abbiamo"sorrise Alex. 
"Il tuo comportamento mi ha ricordato quello che è successo con James"ammise Emily arrendendosi. 
"Davvero?"chiese Alex un pò deluso. In realtà quando il pensiero di essere la causa di quelle lacrime gli aveva sfiorato la mente aveva sperato di sbagliarsi.
"Si, lo so è stupido"
"Mi spiace, non  volevo"si scusò  perdendo un pò dell'arroganza che mostrava. 
"La cosa che mi ha fatto incazzare di più è che ha finto di essere interessato a me per tutta l'estate. Mi ha praticamente fatto il lavaggio del cervello e alla fine voleva solo scopare"sospirò Emily sfogandosi. 
"E' un coglione"
"Non hai mai preso in giro qualcuna per scopartela?"chiese poco convinta voltandosi finalmente verso di lui e smettendo di evitare il suo sguardo. 
"Che tu ci creda o meno no. Sono sempre chiaro"disse Alex guardandola negli occhi. 
"Allora forse non sei così stronzo come dicono"ammise Emily lasciandosi rapire dai suoi occhi. Sembravano davvero sinceri. 
"Quindi ora hai capito che non ho nessuna intenzione di prenderti in giro?"chiese Alex 
"Ok, ti credo"si arrese Emily.
"Bene, magari la prossima volta non ti farò più venire voglia di piangere allora"sorrise Alex.
"Non credo proprio ci sarà una prossima volta"
"Giusto, io non ti piaccio"sorrise Alex scuotendo la testa e prenotando la sua fermata si alzò dal suo posto. 
"Esatto, mi fa piacere che le cose siano chiare"
"Chissà allora perchè continui ad arrossire quando ti guardo"
"Oh guarda la tua fermata"disse Emily indicandogli le porte dell'autobus che si aprivano. 
"Dormi bene Emily" le fece un cenno di saluto Alex scendendo dall'autobus. 
" Buona notte anche a te Turner" lo salutò Emily sorridendogli ironicamente. 
Dio, era davvero insopportabile, ma la cosa che odiava di più erano le sensazioni che provava quando le girava intorno. 
Tornata a casa trovò sua madre ancora indaffarata con i piatti e suo padre che cercava di convincere la sua sorellina Gretchen che era l'ora della nanna. 
"Allora ti sei divertita da Jamie?"chiese sua madre affacciandosi dalla cucina mentre asciugava un bicchiere.
"Si,mamma"si sforzò di sorridere mentre appendeva la sua giacca all'attaccapanni. 
"Mi fa piacere, ti fa bene divertirti ogni tanto"sorrise prima di tornare in cucina. 
"Ti fa bene divertirti ogni tanto?" Anche sua madre ci si metteva ora? 
"Vado a dormire, sono stanchissima"disse Emily tirando dritta verso le scale. 
"Buona notte papà, buona notte Gretch"salutò tutti prima di volare a rinchiudersi in camera sua. 
Chissà come mai aveva il sentore che quella sarebbe stata una notte davvero lunga. 

Anche per Alex fu una nottata piuttosto lunga, mentre tornava a casa con suo padre gli vennero in mente delle parole ed iniziò a pensarci. 
Qualche ora più tardi mentre la sua casa era immersa nel silenzio notturno a quelle parole se ne aggiunse qualcun altra e poi il silenzio.
 Stava per arrendersi e mettersi a letto quando lo sguardo gli cadde sul libro di letteratura inglese e inevitabilmente si ritrovò a sorridere pensando alla ragazza che nonostante la sua forte passione per la materia prendeva sempre voti più alti dei suoi. 
L'assurda ragazza del banco vicino alla finestra che gli aveva detto di trovarlo inquietante. Era la prima volta che una ragazza lo definiva inquietante, in genere erano altri gli aggettivi che gli rivolgevano, ma gli era piuttosto chiaro ormai che Emily Martin era parecchio diversa dalle altre ragazze in giro. 
L'aveva osservata attentamente per tutto il pomeriggio, e il modo in cui parlava della musica era qualcosa di davvero affascinante.
C'era passione nelle  sue parole, una passione davvero contagiosa che la rendeva perfino più attraente di quanto già non fosse. 
Si, perchè di Emily Martin tutto si poteva dire tranne che non fosse carina. 
Era la sua totale inaccessibilità il motivo per cui i ragazzi non la notavano come meritava, ma lui l'aveva notata eccome e non aveva nessuna intenzione di lasciarsela scappare. 

Emily anche quella mattina finì per svegliarsi tardi, aveva dormito di nuovo male e aveva fatto anche un sogno piuttosto impegnativo. 
Si, piuttosto impegnativo perchè aveva sognato di baciare di nuovo Alex Turner fino a sentir male alla bocca. 
Non gli diede molto peso, in fondo era soltanto un sogno, non era certo un desiderio reale. 
Era tutta colpa di James Evans che era un pessimo baciatore.
 Chiunque probabilmente le avrebbe dato le sensazioni che le avevano lasciato i baci di Alex.
Non era lui ad avere qualcosa di particolare, assolutamente lui non centrava nulla. 
“Guarda chi si vede,non mi dire che sei in ritardo”disse Alex appoggiato alla ringhiera all’entrata con un bicchiere di caffè alla mano. 
Emily che non l’aveva nemmeno notato troppo presa a pensare alle conseguenze di un suo possibile ritardo sulla media si prese un bello spavento. 
“Ti ho spaventata?”chiese Alex ridacchiando
“Fottiti coglione”lo insultò Emily lanciandogli un occhiataccia e passando oltre. Doveva stare il più lontano possibile da quel soggetto. 
“Carine quelle collant..Un po’ fuori tema con la divisa, ma carine”disse Alex ed Emily notò solo in quel momento di essere uscita di casa con indosso delle collant a righe bianche e nere, decisamente non in stile con l’uniforme.
 Sperò con tutto il cuore che nessuno ci facesse troppo caso ed entrò finalmente nell’edificio con i mattoni rossi, giusto qualche secondo prima dell’entrata della professoressa Terrence.
“Emily”la chiamò Allison quando la vide sedersi al suo posto.
“Si lo so, ho le collant a righe”disse Emily sospirando mentre si liberava della giacca e faceva ricadere la borsa al suo fianco.
“Infatti cool. Comunque volevo chiederti se mi facevi copiare le risposte del compito di storia”disse Allison.
“Tieni”disse passandole il suo quaderno.
Dopo la lezione di storia andò al suo armadietto per recuperare le sue cose per biologia, ma lo trovò molto affollato. 
Jamie che aveva lasciato la classe nell'esatto istante in cui era suonata la campanella stava chiacchierando con il resto della sua band e all'appello non mancava proprio nessuno. 
La salutarono tutti, ma qualcuno invece sembrava avesse qualcosa in più da dirle e mentre i suoi amici erano distratti a fare pronostici sulla partita dello Sheffield Wesneday che si sarebbe tenuta quel week end lui ne approfittò per avvicinarsi a lei.
"Non sarà che hai dormito poco stanotte, mi sembri nervosa"le sussurrò Alex andandole alle spalle e attento a non farsi vedere dagli altri accanto a loro le lasciò scivolare le mani sui fianchi regalandole ancora quei maledetti brividi. 
"Puoi togliermi le mani di dosso grazie?"le chiese lei cercando di mostrarsi il più infastidita possibile. 
"Vuoi davvero?"sorrise Alex 
"Si"si liberò della sua presa e richiuso l'armadietto se ne andò verso la lezione di matematica. 
Alex rimase a guardarla allontanarsi sospirando. 
Era davvero determinata a resistergli ed Alex trovava il tutto davvero divertente.

"Ma Emily se ne è andata?"gli chiese Jamie confuso.
"Era di fretta"disse Alex lasciandosi scappare un sorriso. 
"Che stai combinando?"chiese perplesso Jamie.
"Io? nulla"
"Alex lasciala stare ok?"
"Non sto facendo niente Jamie, ti pare che possa combinare qualcosa con Emily Martin?"chiese Alex ridendo. Beh vista la chimica che era scattata tra loro due l'idea non era così assurda, ma non aveva nessuna intenzione di condividere quel pensiero con i suoi amici. 
"A me non dispiace, è forte"disse Matt che aveva sentito parte del loro discorso.
"State lontani dalla mia amica ok?"ci tenne a precisare Jamie.
"La tua amica?"chiese perplesso Alex.
"Ha del potenziale, ho deciso che mi occuperò di insegnarle a divertirsi davvero"disse Jamie orgoglioso.
"In poche parole ti fa pena"disse Alex 
"No che non mi fa pena, è una ragazza in gamba e voglio prenderla sotto la mia ala"
"Sai che culo, sotto la tua ala"rise Matt prendendolo in giro.
"Beh voi, tutti voi statele alla larga ok?"disse Jamie guardando i suoi amici.
"Le sue amiche però non sono bandite giusto?"chiese Andy. 
"Dio Andy tu devi disintossicarti però"disse Matt dandogli una pacca sulla spalla sospirando. Tutti erano a conoscenza della cotta di Andy per Brandy tranne la diretta interessata che ignorava praticamente la sua esistenza. 

Il pomeriggio dopo l'ultima lezione Emily non passò nemmeno da casa. Aveva bisogno di passare un pò di tempo nella sua caffetteria preferita.
"Emily, è qualche giorno che non ti si vede da queste parti "la salutò Sandy vedendola entrare. 
"Lo so, ho avuto un sacco da studiare"disse Emily 
"Ti porto il solito caffè latte alla cannella?"chiese Sandy mettendosi subito all'opera.
"Si"sorrise Emily sedendosi al solito tavolo vicino alla vetrata. 
"E immagino anche di dover aggiungere un almond croissant"rise Sandy. 
"Che dire Sandy, ormai mi conosci"sorrise Emily.
"E se ti conosco abbastanza direi anche che hai qualche pensiero di troppo"disse Sandy vedendola pensierosa.
"Sono solo un pò preoccupata per il mio futuro, niente di che"mentì Emily. 
"Sei in gamba, sono sicura che sia Oxford che Cambridge ti accoglieranno a braccia aperte e che non dovrai far altro che decidere"le sorrise Sandy porgendole il suo ordine. 
"Grazie Sandy"disse Emily sorridendole.
In realtà era si piena di pensieri, ma questi pensieri ben poco centravano con il suo futuro. 
Si sentiva profondamente turbata, turbata dal modo in cui si sentiva quando Alex Turner le girava intorno. 
I suoi modi diretti le intimidivano un pò, ma dall'altra parte anche quella mattina quando l'aveva presa in giro sfiorandole i fianchi aveva sentito delle vibrazioni piacevoli e nulla di fastidioso come invece aveva fatto credere a lui. 
Possibile che fosse passata in così poco tempo dal trovarlo un ragazzo inquietante al non riuscire a controllarsi quando la sfiorava? Poteva davvero esserci tutta quell'elettricità con qualcuno che a stento si conosceva? 
"Posso sedermi?"le chiese il suo tormentatore. 
Emily che non l'aveva visto entrare si voltò e gli lanciò un occhiataccia senza dirgli nulla. 
"Lo prendo come un si"disse Alex prendendo posto accanto a lei. 
"Non credo tu sia bravo a leggere il linguaggio del corpo"
"Forse, continui a dirmi che non ti piaccio eppure il tuo corpo mi comunica altro"sorrise Alex guardandola. 
"Davvero non hai altre ragazze da tormentare?"
"Volevo soltanto fare due chiacchiere . Jamie mi ha espressamente chiesto di lasciarti in pace"sorrise Alex ricordando la severità nello sguardo dell'amico. 
"Ah, due chiacchiere con me?"chiese Emily perplessa non capendo. 
"Perchè no? L'altro giorno i miei amici ti hanno monopolizzata. Sono anch'io curioso di conoscerti meglio"
"Io non molto in realtà"
"Ti piacciono i Vines?"chiese Alex a bruciapelo non ascoltandola. 
"Si, non sono male"
"Spesso vorrei essere come Graig"
“Come Graig Nicholls? in un’altra vita forse”rise Emily
“Grazie tante, e sentiamo  tu invece che cosa vuoi fare? Anzi no.. .Lasciami indovinare, non sei una secchiona a caso. Cambridge? Oppure Oxford?”chiese Alex certo della sua teoria.
“Non ti interessa”disse Emily
“Indovino allora, credo tu abbia la faccia da Cambridge.  Ci ho preso?”chiese Alex
“Non ho ancora deciso, comunque uno dei due”confessò Emily
“E quindi vuoi andartene da Sheffield?”chiese Alex
“Chi vorrebbe restarci”disse Emily come se fosse ovvio. 
“A me piace questa città e non mi dispiacerebbe restarci"
"Un motivo in più per andarmene"
"Ieri mi hai detto di non trovarmi così stronzo"disse Alex citandola. 
"Beh si, ma ho detto così, non che tu non lo sia del tutto. Ci sarà un perchè tutte le ragazze dicono che lo sei"
“Perché dovremmo essere sempre noi ragazzi ad essere gli stronzi della situazione? Guarda che sono stato con ragazze che nel week end smettevano di avere un ragazzo”disse Alex infastidito, quell'etichetta non gli piaceva proprio. 
"Le tue partner ideali direi"disse scettica. 
"A 17 anni chi vuole davvero avere una relazione?"
“Non lo so, più o meno tutte le persone normali?”chiese Emily
“Allora temo di non essere normale, non ho nessuna intenzione di cascare dentro quella trappola"
"Strano per uno che ha scritto una canzone dove sembrava consumarsi per una ragazza andata via con un altro. So leggere tra le righe dell'ironia"disse Emily pentendosene però subito quando vide il suo viso cambiare espressione. 
E così anche Alex Turner era stato ferito da qualcuno. 
"Potrei essermi sbagliato anch'io una volta, ma ora ho imparato"disse Alex rubandole un pezzo di almond croissant.
"Prego serviti pure"scherzò Emily cercando di cambiare argomento. Sapeva bene cosa significava avere il cuore spezzato e non voleva infierire. 
"Volevo solo conoscere il sapore delle tue labbra ora" 
"Ma come fai ad essere così sfacciato?"chiese Emily non trattenendosi dal ridere.
"Direi determinato più che sfacciato. Comunque se non altro ti ho fatto ridere finalmente"sorrise Alex 
"Sono queste le tue frasi di repertorio?"chiese Emily perplessa.
"Non ho bisogno di frasi di repertorio"scosse la testa Alex. 
"Eppure tutte le ragazze a scuola sono pazze per te"
"Tranne tu"rise Alex
"Tranne io"rise con lui Emily. 
Passarono il resto del pomeriggio a chiacchierare e quando non cercava di esercitare il suo fascino su di lei era addirittura piacevole trascorrere del tempo con lui. 
Lui invece ebbe solo conferma di quello che aveva sempre sospettato, si trovava davanti ad una ragazza davvero brillante

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Non sei in grado di divertirti ***


Buonasera a tutti.
Finalmente torno a postare. 
Vorrei dirvi che ho trascurato la storia per mancanza di ispirazione o perchè mi stavo godendo le vacanze ma sfortunatamente questo agosto è stato davvero un mese tremendo. Avevo sonno costantemente senza fare nulla e appena mi avvicinavo al pc non avevo sufficiente lucidità per scrivere, poi aggiungiamoci che la settimana scorsa quando i miei sono partiti per le vacanze mi è caduto del calcestruzzo da un palazzo colpendomi a livello parietale ed ora mi ritrovo da quasi una settimana con il collarino morbido. 
Niente di che avrei potuto scrivere tranquillamente ma sfortunatamente il colpo di frusta che è derivato da quest'incidente mi porta una cefalea terribile.. 
Però la voglia di scrivere questa storia ha finalmente vinto su tutto e quindi finalmente arrivo al capitolo 5. 
Nelle scorse settimane ho fatto un pò di schemi e chi aveva già letto la storia noterà qualche cambiamento, però non preoccupatevi arriveremo dove dobbiamo arrivare :) Cioè la fine :)
Niente in questo capitolo ci sarà uno special guest che non potevo non inserire, ancora ricordo quando lessi un intervista dei Bring me the horizon (quando avevo 17 anni una mezza cotta per Oli Sykes l'ho avuta per qualche settimana ahaha) su rocksound in cui loro dicevano che adoravano fluorescent adolescent e fu il momento più bella della giornata: Scoprire che una delle band che adoravo adorava l'altra band che adoravo ed entrambi erano della stessa città, insomma all'epoca fu un bel momento :)
Ok, vi lascio al capitolo sperando possa piacervi. 
Fatemi sapere tutto quello che vi va di condividere insulti compresi :) E vi ringrazio come sempre per seguire ancora questa storia. Avete un sacco di pazienza e spero di ripagarvi per ciò. 


Capitolo 5 
Era ormai arrivato ottobre, e con ottobre quelle poche giornate in cui il sole sembrava ricordare quasi la stagione estiva erano solo un lontano ricordo. 
Molti non erano particolarmente entusiasti per l'arrivo dell'autunno, ma tra questi di sicuro non rientrava Emily che nelle ultime settimane sembrava essersi lasciata definitavamente alle spalle la stagione appena passata e quello che era accaduto. 
Sicuramente era merito del tempo trascorso, in fondo non c'era una frase comune che diceva "Il tempo cura ogni male"? Inoltre un ruolo fondamentale era stato svolto anche dal nuovo taglio di capelli di James che lo rendeva assolutamente inguardabile, ma qualche merito era da attribuire anche ai nuovi amici con cui aveva preso ad accompagnarsi nelle ultime settimane. 
Si, ormai poteva decisamente definirli amici. Aveva persino aiutato Matt a cercare un regalo di compleanno per la sua ragazza. 
Anche il suo rapporto con Alex Turner era diventato qualcosa di simile ad un rapporto di amicizia. Aveva iniziato a chiamarlo solo per nome ad esempio e aveva smesso di insultarlo ogni cinque minuti. Quindi si, le cose erano cambiate notevolmente. 
 E Forse doveva riconoscere proprio a lui il principale merito per essere riuscita finalmente ad archiviare la brutta esperienza estiva. 
Merito che però aveva conquistato prendendo il posto di James nei suoi pensieri, ma quello era soltanto un dettaglio in fondo. 
Bastava sentirlo parlare degli Stones o degli Strokes o sentirgli elencare le sue idee per diventare come Graig Nicholls per lasciarla abbagliata, sotto quella coltre di apatia e disinteresse per tutto e tutti si nascondeva in realtà un ragazzo brillante, e a lei quel ragazzo iniziava a piacere più di quanto si sarebbe mai aspettata. 
"Emily mi raccomando oggi alle 17..E se magari porti i Donuts di tua madre io ne sarò anche più felice"disse Jamie passandole un braccio attorno alle spalle mentre lei si accodava agli altri studenti in mensa. 
"Dio, mi hai spaventata Jamie"quasi saltò Emily che come suo solito era sovrappensiero. 
"Emily, Emily non hai i riflessi pronti"la prese in giro lui ridacchiando. 
"Comunque devo passare oggi"
"Se si tratta dei compiti puoi venire e mentre ci ascolti fare anche i miei"rise Jamie
"Primo: Fottiti.. E secondo: Devo aiutare Brandy a studiare. Ha toppato già i primi due test di francese"
"Ah già francese, anch'io ce l'ho domani ma studierò qualcosina domattina"disse pensieroso Jamie.
"Vuoi venire a studiare con noi oggi?"chiese Emily mentre sceglieva se prendere il fish and chips oppure la solita zuppa del mercoledì. 
"Figurati, io sono naturalmente portato per il francese non lo sapevi?"chiese Jamie serio.
"Davvero?"chiese Emily perplessa mentre l'inserviente della mensa le passava il fish and chips.
"Visto? Mi sottovaluti.Pensi che non sia bravo in niente?"Chiese Jamie mostrandosi offeso. 
"Non è che lo pensa Cook. Lo sa"disse Alex raggiungendoli in coda. 
"Ha parlato il genio delle lingue, tua madre non ha nemmeno voluto provare ad insegnarti il tedesco"lo guardò scettico Jamie voltandosi verso di lui. 
"In francese vado forte però"
"Non fare nessuna battuta sul french kiss, ti prego. Ho visto abbastanza ieri sera"disse Jamie disgustato cercando di rimuovere quell'immagine dalla sua mente. 
Eccolo lì il mostro della gelosia che la colpiva direttamente allo stomaco. 
Stavano diventando buoni amici, e ai buoni amici la gelosia non corrode lo stomaco se scoprono che l'altro è uscito con una ragazza no? 
I buoni amici sono solidali e si danno consigli specie se l'amicizia è tra un ragazzo e una ragazza possono aiutarsi a guardare la situazione da un'altra prospettiva che amici dello stesso sesso non possono fornire. 
Fortunatamente Alex non le aveva mai parlato di altre ragazze e anzi quando i suoi amici tiravano fuori la storia di lui e qualche ragazza davanti a lei sembrava anche un pò a disagio. Ma chissà, forse era soltanto una sua impressione. 
In effetti non era solo una sua impressione, perchè Alex in quel momento avrebbe molto volentieri tirato in testa a Jamie la pila di piatti bianchi che aveva davanti a gli occhi. 
Perchè diavolo doveva fargli una battutina simile? Nemmeno se la ricordava la ragazza che aveva baciato la sera prima. 
Sapeva solo che quella ragazza si era avvicinata flirtando e lui aveva pensato bene di sfogare quella voglia che gli era rimasta dopo un intero pomeriggio passato al fianco di Emily.. Un intero pomeriggio passato a trattenere quella voglia di prenderle il viso tra le mani e baciarla fino a toglierle il fiato. 
Si, nonostante fosse concentrato ad analizzare l'ironia inquietante di Morrisey e lui era un gran fan degli Smiths  si era lasciato distrarre facilmente dal sorriso della ragazza che aveva accanto. 
"Beh buon pranzo ragazzi, Brandy e Allison mi attendono"disse Emily facendo un mezzo sorriso ad entrambi e raggiungendo il tavolo delle amiche il più velocemente possibile. 
Non voleva sentire nient'altro sulla serata precedente, le parole di Jamie le avevano già fornito sufficienti spunti per tormentarsi fino alla fine delle lezioni.
"Hai fatto scappare Emily"sbuffò Jamie
"Io?"chiese perplesso Alex
"Gli stai sul cazzo non so se l'hai notato"sospirò Jamie
"Impossibile non le ho fatto niente, e comunque non credo mi odi"disse Alex più a sè stesso che a Jamie perdendo per un istante la sicurezza che cercava di mostrare a tutti. 
Passava la maggior parte del tempo ad insultarlo ma di recente gli era sembrato che si fosse ammorbidita un pò, non si lamentava nemmeno più quando lui si sedeva al suo tavolo o si offriva di accompagnarla a casa. 
Insomma, la teoria di Jamie era alquanto improbabile.
 O almeno era quello che sperava, non gli andava di pensare che ad Emily non piacesse la sua compagnia. 
Emily aspettava Brandy seduta sul muretto della scuola ormai già da mezz'ora,la puntualità non era proprio il suo forte. 
"Hey Martin"la salutò Oliver Sykes facendogli un cenno di saluto mentre si liberava della cravatta. 
"A cosa devo questo onore Oli?"chiese lei scettica. 
Oliver Sykes viveva nella casa di fronte e in genere le aveva rivolto parola solo per prenderla in giro, però da quando grazie a lei era riuscito a risollevare le sorti della sua media in chimica aveva preso ad essere più gentile. 
"La tua amica Brandy mi ha detto di avvertirti che faceva cinque minuti tardi"disse Oliver poggiando le mani al muretto e sollevandosi per sedersi al suo fianco. 
"Con cinque minuti tardi intendevi dire che è impegnata con il tuo amico Matthew vero?"chiese scettica Emily. 
"Si, e io sto aspettando che mi riaccompagni a casa"sbuffò lui incrociando le braccia. 
"Come va con chimica?"chiese lei 
"Abbastanza bene, forse dovrò chiederti ancora qualche ripetizione prima del prossimo compito"disse lui tirando fuori un pacchetto di chewing gum e offrendogliene una mentre parlava. 
"Se smetti di ascoltare quello schifo che ascolti ogni domenica mattina lo farò"disse Emily portandosi alla bocca la chewing gum trattenendosi dal ridere per l'espressione scioccata di lui. 
"Schifo? Non sai di cosa stai parlando Martin, tu e quel cazzo di brit pop"sbuffò scocciato Oliver. 
"Dio se ti sentissero i Gallagher"scosse la testa lei.
"Adoro i Gallagher, però cazzo non puoi dire che la musica che ascolto è una merda ok?"gli puntò il dito contro  lui per poi scoppiare a ridere mentre Emily fingeva di dargli retta. 
"Vabbeh abbasserò il volume, però devi aiutarmi con chimica"la pregò Oliver.
"Non preoccuparti ti aiuterò"
"Mio padre ti sarà grato"rise Oliver abbracciandola di slancio e cogliendola di sorpresa. 
"Oli mi stai soffocando"rise Emily stretta nel suo abbraccio. 
Quella scena da vicino non avrebbe significato nulla, chiunque avrebbe capito di trovarsi davanti ai soliti slanci di pazzia di Oliver Sykes, ma vista da lontano e da un soggetto totalmente insicuro quel momento acquisì tutt'altro significato. 
Così invece che avvicinarsi a salutarla tirò dritto verso l'autobus per tornare a casa piuttosto infastidito. 
"Stai consolando la mia amica Oli?"chiese Brandy ridacchiando abbracciata a Matthew, il miglior amico di Oliver.
"Si Brandy, mi prostituivo per convincerla a darmi ripetizioni di chimica"disse lui scendendo dal muretto. 
"Coglione"rise Emily scuotendo la testa. 
Finalmente dopo un saluto che avrebbe cariato i denti a chiunque Brandy lasciò andare Matthew e seguendo Emily si decise a raggiungere la biblioteca per andare a studiare. 
"Non ho voglia di studiare francese"sbuffò Brandy scribacchiando qualcosa sul suo quaderno.
"Brandy, domani c'è il compito applicati o prenderai un'altra C"sospirò sconsolata Emily che ormai cercava di spiegarle la grammatica francese da più di due ore.
"Si, ma adesso sono stufa siamo qui da ore e io ho voglia di chiamare Matthew e chiedergli di uscire stasera"prese il  cellulare e sorrise  per un messaggio ricevuto, probabilmente doveva essere proprio lui. 
"Brandy io avrei anche altre cose da fare"
"Tu? Tu hai altro da fare?"chiese Brandy scettica.
"Si"
"Oh immagino, tipo iniziare a fare qualche relazione per la settimana prossima? Riordinare gli appunti? O forse devi accompagnare mamma a fare la spesa?"rise Brandy mentre Emily accusava il colpo. 
Bene, anche una delle sue più care amiche la trattava come un caso senza speranza, e lei non riusciva nemmeno a replicare a tono. 
Le parole di Brandy l'avevano ferita e lei non era nemmeno in grado di aprire bocca, sentiva soltanto un tremore alle braccia e la rabbia che iniziava ad impossessarsi del suo corpo. 
Come diavolo osava trattarla così? L'aveva sempre aiutata e sostenuta e lei sminuiva il suo tempo in quel modo? Come se non contasse nulla?
"Sei una stronza"riuscì a dire dopo un pò con la voce che minacciava di dare pieno sfogo alla rabbia che stava provando in quel momento. 
Che gli altri la trattassero come una nullità era un conto, ma che a trattarla in quel modo fosse una sua amica era intollerabile. 
"Ti sto mettendo davanti alla verità Emily, non sei in grado di divertirti ed è per questo che James Evans ti ha mollata"
"Io so divertirmi, e comunque divertirsi non significa solo fare la troia in giro"disse Emily alzandosi dalla sedia e raccogliendo le sue cose per andarsene. 
"Mi stai dando della troia?"chiese perplessa Brandy. 
"Non ti sto dando della troia, sto dicendo che ti ci comporti. Cazzo, ne cambi uno a settimana. Non hai minimamente idea di che cosa significhi la serietà"
"Almeno io so amare, tu non sai nemmeno che cosa significhi"ribattè Brandy guardandola con tono di sfida.
Sapeva bene che con quelle parole avrebbe messo fine a quella discussione, e così fù. 
Emily prese il suo zaino e se ne andò senza voltarsi indietro. 
"Tu non sai nemmeno che cosa significhi" 
Le parole di Brandy sembravano non voler lasciare la sua mente e continuarono a tormentarla per tutta la notte. 
Non poteva darle torto, in fondo era vero non aveva la ben che minima idea di che cosa significasse amare davvero qualcuno e vista l'opinione che tutti avevano di lei probabilmente non l'avrebbe scoperto mai. 
Accompagnò quella realizzazione con un bel pianto e si addormentò stringendosi al cuscino bagnato dalle sue lacrime. 

Alex quel venerdì si svegliò davvero di cattivo umore.
Aveva faticato ad addormentarsi ed era incazzato per i richiami che gli aveva fatto Jamie il pomeriggio prima.
Aveva sbagliato praticamente qualsiasi cosa avevano tentato di suonare e giustamente dopo un pò l'amico si era spazientito e aveva sciolto le prove incolpando la sua mancanza di concentrazione. 
Inutile dire che Alex aveva mandato a fanculo tutti e se ne era andato senza salutare nessuno. 
Il sonno però non gliel'aveva certo tolto Jamie, e nemmeno la pressione per la serata che avrebbero fatto il mese successivo. La colpa della sua insonnia era da attribuire tutta ad Emily e al modo in cui  l'aveva vista stringersi ad Oliver Sykes. 
Che cazzo aveva quel coglione più di lui? 
Doveva smetterla di tormentarsi in quel modo. Che cazzo gliene fregava a lui di che cosa faceva Emily Martin? Assolutamente nulla. 
Era amica degli altri non certo amica sua. 
Poteva fare quel cazzo che voleva con tutti i coglioni presenti in quella scuola per quello che gli riguardava. 
"Eccoti"disse Jamie raggiungendolo mentre si avviava verso l'entrata dell'edificio a mattoni rossi in cui passavano buona parte della giornata. 
"Che vuoi?"chiese Alex infastidito.
"Sono stato uno stronzo ieri. E' chiaro che non era giornata e io ho fatto lo stronzo. Scusami"disse Jamie.
"Scuse accettate"sospirò Alex calmandosi un pò. 
Aveva sbagliato anche lui a scaricare il suo nervosismo sui suoi amici e per cosa poi? Soltanto per una ragazza. Dio quanto era patetico. 
"Dai che per farmi perdonare stasera offro io da bere"disse Jamie passando un braccio sulle spalle all'amico attirandolo a sè. 
"Berrò tutto quello che posso allora"
"Emily"salutò Jamie l'amica intenta a cercare qualcosa nel suo armadietto. 
Alex sentendo nominare il suo nome alzò gli occhi verso la sua figura accarezzando ogni dettaglio del suo corpo con lo sguardo. 
Perchè era così carina e non voleva saperne affatto di lui? Perchè preferiva Oliver Sykes a lui? 
"Ciao Alex"lo salutò lei passandogli una mano davanti al viso per risvegliarlo dai suoi pensieri. 
"Terra chiama Al"rise Jamie dandogli una pacca sulla spalla. 
"Ciao"salutò Alex cercando di rimuovere dalla sua mente ogni pensiero che lo spingeva ad avvicinarsi a lei. 
"Stai bene?"chiese perplessa Emily. 
"Si..Vado in classe"disse Alex lasciando Emily e Jamie alquanto perplessi a guardarlo allontanarsi. 
"Dev'essersi fumato dell'erba buona oggi, maledetto stronzo non mi ha dato niente"sbuffò Jamie.
"L'ha fatto per te, hai un compito in classe oggi"
"Si infatti, e come mai la tua amica Brandy non è qui a farsi aiutare a ripassare?"
"Abbiamo avuto una piccola discussione ieri"
"Mi spiace, spero sia tutto risolvibile"
"Io le ho dato della troia e lei mi ha detto che non sono in grado di divertirmi"riassunse Emily tralasciando le parole esatte con cui l'aveva ferita Brandy. 
"Beh sulla tua affermazione sono d'accordo e sulla sua non totalmente"disse dubbioso Jamie.
"Non totalmente? Non dirmi che non pensi che io sia la persona più noiosa al mondo"
"Certo che no, non sei affatto noiosa hai solo bisogno della giusta guida"
"E saresti tu la giusta guida?"
"Io e l'alcool cara. Comunque stasera vieni al Boardwalk con noi e non voglio sentire scuse"disse Jamie facendole l'occhiolino prima di allontanarsi verso la classe di francese. 
Proprio mentre Emily richiuse l'armadietto voltandosi passò Brandy abbracciata a Matthew senza degnarla minimamente di uno sguardo. 
Ah quindi adesso faceva lei l'offesa? Emily si voltò nella direzione opposta e raggiunse la classe di chimica ignorandola. 
Poteva fare l'offesa quanto voleva, quella volta non sarebbe stata lei ad abbassare la testa e chiedere scusa. 
Non era stata lei a sminuire la sua vita, e quindi non aveva nulla di cui scusarsi.
La sera mentre entrava dentro un vestitino corto e indossava i suoi Chelsea boots chiari ancora provava ad immaginare che cosa avrebbe voluto dire all'amica e cosa avrebbe fatto per dimostrarle che si sbagliava sul suo conto. 
"Mi piace questo vestito"approvò il suo look Jamie aspettandola fuori dal Boardwalk. 
"Dici che così riuscirò ad entrare?"
"Così, e con un documento falso"gli fece l'occhiolino Jamie. 
"Un documento falso?"chiese perplessa Emily
"Vuoi o non vuoi divertirti?"chiese Jamie
"Si, ma..."
"Niente ma, entriamo"disse Jamie passandole il documento in cui magicamente aveva ventun anni e si chiamava Nancy.
Il tizio in completo scuro  all'ingresso nemmeno guardò i loro documenti. Si limitò soltanto a voler dare un occhio nella tracolla di Emily prima di lasciarli entrare ignaro di trovarsi di fronte a due ragazzi delle superiori che di sicuro non avevano ancora l'età per bere. 
Dentro Andy e Matt avevano già aperto le danze con un paio di birre e la prima cosa che fece proprio quest' ultimo vedendola fu metterle in mano una pinta di birra rossa. 
"Tu si che mi conosci Helders"disse Emily bevendo un lungo sorso di birra. 
"Mi sembra il minimo offrirti la prima"
"Alex?"chiese Jamie ed Emily gli fu mentalmente grata per aver fatto lui la stessa domanda che gli era passata per la mente entrando nel locale e non vedendolo insieme agli altri.
"Era qui boh"disse Andy guardandosi in giro. 
"Sono i Roses cazzo"disse Jamie esaltato nel sentire le prime note di I wanna be adored. 
"Andiamo a ballare"disse invitando gli amici a seguirlo sulla pista unendosi al resto delle persone presenti che non poteva fare a meno di urlare a sguarciagola le parole di quel testo. 
Esattamente come Emily che seguì l'amico al centro del locale lasciandosi cullare da quelle note che ben conosceva e dal senso di leggerezza che iniziava a sentire man mano che si avvicinava alla fine del bicchiere. 
Dopo tre giri di birra e uno di gin lemon quel senso di leggerezza iniziò a farsi sentire tutto nello stomaco dandole la nausea. 
Forse non avrebbe dovuto mischiare la birra ed il gin lemon, o forse non avrebbe dovuto bere birra, gin e poi ancora birra. 
Voltò appena lo sguardo di lato per vedere un gruppo di ragazzi che chiacchierava proprio fuori dal locale e gli sembrò di individuare tra loro qualcuno di sua conoscenza ma non indagò oltre e si sedette sul marciapiede sperando che quel fastidio allo stomaco passasse in fretta, anche se ben sapeva che ne sarebbe stata perseguitata per tutto il week end.
Quando Jamie li aveva avvertiti che sarebbe andato fuori a prendere Emily Alex aveva preferito dileguarsi , poi aveva incontrato alcuni ragazzi di una band che aveva sentito qualche volta al Boardwalk e si era intrappolato in un lungo discorso riguardante l'ascesa dei fratelli Gallagher. 
Stava aspirando l'ultima boccata dalla sua sigaretta quando notò una ragazza che camminava poco stabilmente fuori dal locale. 
Che diavolo ci faceva Emily là fuori da sola senza essere in grado di reggersi nemmeno in piedi?
"Scusate"disse Alex allontanandosi dai ragazzi con cui stava parlando per raggiungerla. 
"Qualcuno ha un pò esagerato"disse Alex sedendosi accanto a lei. 
"Sono un idiota"sospirò Emily portandosi la testa tra le mani. 
"Hai cercato di tenere i ritmi degli altri?" chiese Alex scuotendo la testa.
"Ho litigato con Brandy ieri. Mi ha detto che non sono in grado di divertirmi e mi ha fatto sentire la peggior sfigata al mondo"
"Forse sei solo un pò troppo controllata, ma se quando non ti controlli ti reduci così.. Beh forse è meglio che continui a controllarti"rise Alex
"Già, forse mi controllo davvero troppo. Dovrei fare quello che mi va di fare senza pensarci"
"Forse hai solo bisogno della persona giusta, mi sembrava che con Oliver Sykes ci stessi riuscendo ieri"disse Alex pentendosene subito dopo. Magari mostrare così palesemente la sua gelosia poteva anche risparmiarselo no? 
"Con Oli?"chiese perplessa Emily strizzando gli occhi per il mal di testa.
"Beh eravate abbracciati"continuò Alex 
"Ahhh si. Che idiota"rise Emily "Mi ringraziava perchè gli ho promesso di aiutarlo ancora in chimica"
"Ah ok"si sentì ancora più stupido Alex ma allo stesso tempo le sue parole per qualche motivo lo rassicurarono. 
"Tu fai sempre quello che ti senti di fare?"chiese Emily voltandosi verso di lui.
"Si"mentì Alex
"E come ci riesci? Come riesci a spegnere il cervello, io non ci riesco nemmeno in questo momento"
"Perchè cosa vorresti fare in questo momento?"
"Non lo so"disse Emily guardando i suoi occhi scuri, con l'alcool in circolo le sembravano ancora più scuri. Erano così belli i suoi occhi. 
"Voglio soltanto guardare i tuoi occhi"disse Emily rendendosi conto solo dopo di aver dato voce ai suoi pensieri. Non aveva bevuto sufficientemente per non rendersi conto della figuraccia appena fatta. 
"Scusa"sbuffò Emily. 
Alex sorrise e prendendole il viso tra le mani la guardò dritta negli occhi. 
"Dai non prendermi in giro ho detto una cazzata"abbassò lo sguardo Emily. 
"Dovevi bere ancora un pò forse"rise Alex guardando i lunghi capelli che le coprivano il viso. 
"Sei proprio stronzo"disse Emily cercando di allontanarsi, ma Alex glielo impedì e smettendo di trattenersi la baciò come desiderava da settimane. 
Emily non si tirò indietro e rispose a quel bacio con la stessa passione che ci stava mettendo lui. 
"Di chi è stata la brillante idea di farti bere del gin?"chiese Alex a pochi millimetri dalle sue labbra.
"Jamie... Stavo pensando..Non è che devo preoccuparmi di prendermi qualche strana malattia? Quante ne hai già baciate stasera?"
"Sei fortunata, oggi ancora nessuna"disse Alex non resistendo all'istinto di sentire ancora la morbidezza delle sue labbra. 


 

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Peak District ***


Quel week end di metà ottobre non poteva iniziare in maniera peggiore per Emily.
Un mal di testa da incubo accompagnato da nausea e dalle urla di sua madre per averla sentita rientrare più tardi del previsto.
"Ti rendi conto di non avere nemmeno l'età per bere alcolici?"
"Si, lo so"sbuffò Emily per la ventesima volta da quando si era seduta  al tavolo della cucina.
Sua madre sapeva essere davvero pesante. Se non usciva si lamentava perchè non usciva mai e quando invece usciva eccola a seppellirla di urla.
"E poi hai detto che uscivi con Jamie, ma non mi sembrava proprio lui il ragazzo che ti baciava"
Emily impallidì alle parole della madre.
"Allora chi era? Non credo di conoscerlo"disse sua madre passando improvvisamente dalla mamma incazzata a quella curiosa di sapere tutto sul ragazzo della figlia.
Versione forse peggiore di quella incazzata.
"Non ricordo chi mi ha accompagnata a casa"le rispose sperando così di chiudere quel dicorso.
"Come non ti ricordi? Ti rendi conto della situazione?" chiese sua madre scioccata.
"Ho commesso un errore di valutazione" disse Emily.
Ok, forse dirle che non ricordava con chi era tornata a casa per evitare il suo interrogatorio non era stata propriamente una buona idea, ma non aveva proprio voglia di sentirsi fare domande su Alex Turner.
Non c'era nulla da dire.
Si erano baciati, ma non significava nulla.
Era come se lui le avesse offerto un chewing gum, insomma nulla di speciale o perlomeno era quello che continuava a ripetersi per evitare di farsi inutili film.
"Promettimi che non ti ridurrai più in quelle condizioni"disse sua madre più comprensiva.
"Si mamma non accadrà più"
"Comunque sei in punizione per una settimana"
"Si"finse un leggero disappunto Emily a cui in realtà l'idea di non poter uscire di casa non creava poi molti problemi.
Qundo finalmente fu libera di tornare a rifugiarsi nella sua stanza si concesse una lunga doccia cercando a fatica di tenere lontano dalla mente qualsiasi pensiero riguardante Alex.
Ma più cercava di respingere quei pensieri più si facevano sentire.
"Come va l'hangover?" trovò scritto sul display del suo cellulare quando prese il cellulare dalla scrivania per controllare l'ora. Stranamente si trattava di un numero che non aveva in rubrica.
Ecco qualcun altro che come lei la sera prima aveva esagerato pensò scuotendo la testa.
"Credo tu abbia sbagliato numero"digitò con le mani ancora bagnate Emily tornando ad occuparsi di pettinare i suoi capelli.
"Non dirmi che non ricordi nemmeno di avermi dato il tuo numero. Sono il tipo che hai baciato ieri sera"Emily sorrise a quel messaggio maledicendosi subito dopo per averlo fatto.
"Niente film" quante volte se l'era ripetuto ormai?
"Io non ho baciato nessuno"rispose prontamente immaginando il sorriso fastidioso che sicuramente aveva stampato in faccia mentre le rispondeva.
"Giusto ti ho baciata io"rispose lui lasciandole una strana sensazione alla bocca dello stomaco con quelle parole.
"Che fai oggi?"scrisse ancora senza darle tempo di rispondere al messaggio precedente.
"Sopravvivo e sono in punizione" digitò subito Emily.
Quel "sopravvivo" strappò un mezzo sorriso ad Alex che lanciò un occhiata al pendolo in salotto e gli rispose.
"Le punizioni valgono solo per le uscite serali.Ti aspetto tra un ora al solito posto"
"Ok"digitò semplicemente lei senza pensarci troppo.
Ed Alex effettivamente proprio torto non aveva visto che quando avvertì la madre che sarebbe uscita ricevette solo un cenno di saluto e il solito "Non fare tardi".
Vestirsi per uscire di tutta fretta senza pensarci due volte con i capelli praticamente ancora umidi strideva molto con il suo proposito di tenersi alla larga da lui, ma poco le importava quel sabato non aveva nessuna intenzione di rinchiudersi in casa, e poi uscire a fare un giro con lui non significava illudersi.
Arrivata davanti al cafè in centro che conosceva anche lui lo vide seduto qualche metro più avanti su una panchina intento a scrivere qualcosa.
Si avvicinò cercando di fare meno rumore possibile per non distrarlo ma le foglie secche e i rametti che scricchiolavano sotto le sue scarpe la tradirono attirando la sua attenzione che le sorrise con ancora la penna a mezz'aria pronta a mettere su carta le sue parole.
"Scrivi un testo?"chiese Emily non trattenendo la curiosità.
"Forse"disse Alex
"Entriamo?"chiese Emily indicando il cafè dove si ritrovavano spesso ormai.
"Ho la macchina di mia madre"disse Alex tirando fuori dalla tasca le chiavi della station wagon della signora Turner.
"Dio no. Va bene tutto ma non voglio morire a 17 anni"scosse la testa Emily.
"Guarda che guido meglio di Jamie"
"Oh molto incoraggiante"
"Ti ho anche riportata a casa intera ieri, fidati"disse Alex alzandosi dalla panchina e avvicinandosi alla macchina parcheggiata proprio di fronte.
"Ok, ma prima puoi prestarmi carta e penna?"gli chiese avvicinandosi all'auto.
"Perchè?"chiese Alex non capendo mentre apriva la portiera del conducente.
"Vorrei scrivere il mio testamento" disse Emily fingendosi seria.
"Che stronza ed io che volevo portarti a Peak District" disse Alex sedendosi al posto di guida.
"Peak District?"chiese Emily sorpresa sedendosi al suo fianco.
 Non lo faceva un tipo da escursioni a Peak District ma dopo tutto probabilmente erano molte le cose che ancora non sapeva di lui.
"E' una bella giornata, insolita per essere ottobre. Mi sembrava una buona idea"
"Perchè l'hai chiesto a me e non agli altri?"chiese Emily cercando di allacciarsi la cintura.
"Gli altri oggi si vedono per giocare a calcio, non ne avevo voglia"
"E poi volevo uscire con te"ammise quasi sottovoce Alex voltandosi per aiutarla ad agganciare la cintura.
Emily rimase colpita da quelle ultime parole e si ritrovò a guardarlo per un istante lasciando la presa sulla cintura.
"Grazie"disse non capendo nemmeno lei se si stesse riferendo solo alla cintura o anche alle sue parole.
Forse proprio come stava accadendo a lei anche a lui non dispiaceva la sua compagnia.
Alla fine non era poi il ragazzo che credeva ed era anche piuttosto lontano da quello che tutti pensavano di lui.
Non credeva si sarebbe mai trovata a pensare a lui come ad un buon amico,  solo un mese prima Alex era il ragazzo inquietante che qualche volta scriveva relazioni di letteratura inglese più brillanti delle sue.
Alex tirò un sospiro di sollievo quando capì che non ci sarebbe stata un altra domanda conseguente alla sua risposta e mise in moto sperando di non rendersi ridicolo per aver fatto spegnere il motore.
Imboccò la Motorway un pò incerto.Odiava guidare e quindi aveva fatto quella strada davvero poche volte, in genere era Jamie che si offriva di guidare o meglio ancora chiedeva un passaggio a sua madre.
Si, e non se ne vergognava nemmeno, perchè  per lui nulla era peggio di guidare e quando si trattava di imboccare una Motor way la situazione poteva diventare davvero drammatica.
Eppure quel pomeriggio non ci aveva pensato due volte a prendere la macchina per portare Emily a Peak District. Quella però era un informazione che preferiva non condividere con lei.
Come preferiva non condividere con lei il testo che gli aveva ispirato di recente.
Si sentiva così stupido, da quando in qua una ragazza l'aveva spinto a scrivere di lei?
Se solo gli altri ne fossero stati a conoscenza l'avrebbero preso in giro per sempre e ne avrebbero avute tutte le ragioni.
Però in lei c'era una spontaneità e una purezza che non facevano altro che attirarlo sempre più vicino.
Non era semplicemente il suo viso o il suo corpo, ad attrarlo era proprio il desiderio di vedere cosa nascondeva la sua mente. Anche se certo dare un occhio a cosa c'era sotto quel maglione lungo non gli sarebbe dispiaciuto affatto.
Si concesse di guardarla per un istante persa a guardare i campi che iniziavano a mostrarsi e in silenzio da troppo.
"Siamo fortunati a vivere qui no?"se ne uscì lui.
"A volte si"
"Dove vorresti vivere allora sentiamo"chiese curioso Alex
"Oh qualsiasi posto lontano dalla tua guida andrebbe bene"rise Emily voltandosi verso di lui.
"La mia guida oggi è migliore del solito"disse Alex più rigido di quanto avrebbe voluto.
"Scusa"disse Emily pentendosi per quella battuta.
"No, scusami tu tendo ad essere permaloso sull'argomento. E' vero guido da schifo"ammise infine ridendo.
"Stavo scherzando, oggi non te la stai cavando male"
"Grazie"disse Alex che senza accorgersene le manifestò la sua gratitudine poggiandole la mano sulla coscia.
Emily trattenne il respiro per un istante lasciando cadere lo sguardo sulla mano di lui ferma sulla sua coscia. Che diavolo stava facendo? E che cosa avrebbe dovuto fare lei? Chiedergli di spostare quella mano? Così però gli avrebbe fatto capire di essere in imbarazzo.
Alex quasi ascoltando le sue paranoie mentali scostò la mano ed Emily potè tornare a respirare.
"Questa è un Indian summer in anticipo"disse Emily cercando di tirare giù il finestrino e riuscendoci solo dopo qualche tentativo.
"Questo non lo scrivono sui tuoi libri?"la prese in giro Alex ridacchiando.
"Non me l'avevano mai detta questa"disse Emily rimanendo a guardare fuori dal finestrino.
"Scusa, non volevo farti la solita battuta idiota"disse Alex voltandosi a guardarla
"Ho sentito di peggio non preoccuparti"
"Dicono un sacco di cazzate a scuola"cercò di sminuire la questione lui.
"Peccato che nel mio caso ci credano tutti" sospirò Emily notando dei cavalli selvatici nella campagna adiacente. Loro di sicuro non dovevano preoccuparsi di ignorare le voci che i compagni di scuola mettevano in giro e sicuramente non dovevano chiedere scusa a nessuno se pensavano responsabilmente al proprio futuro.
"Io non credo a niente di quello che dicono"disse Alex mentre finalmente entravano nel parco nazionale di Peak District.
"Però pensi che sia una secchiona"
"Beh quello è vero"rise Alex
"Ma questo non significa che debba essere evitata come la peste però. E poi praticamente passo compiti e relazioni a tutti"sbuffò Emily voltandosi finalmente verso di lui.
"Io non ho nessuna intenzione di evitarti" disse Alex sorridendole.
"Che consolazione, l'unico che non vorrei intorno non vuole evitarmi"annuì ironica Emily.
"Una cosa non la dicono mai però. Sei proprio stronza"disse Alex scuotendo la testa mentre cercava un posto dove lasciare la sua auto.
Il motore della macchina si spense un paio di volte mentre cercava di affiancarsi ad una Vauxhall rossa ma Emily fece finta di niente ignorando anche le sue imprecazioni.
"Odio guidare"ammise Alex scendendo dalla macchina.
"Da che parte del parco vuoi andare? Io conosco molto bene la parte est" cambiò argomento per non metterlo in imbarazzo alla fine se l'era cavata bene e non guidava in maniera così disastrosa come diceva Jamie.
"Vuoi andare a camminare per boschi?"chiese Alex perplesso
"Beh io di solito vengo a camminare qui"
"Tu? Cioè fammi capire ci vai da sola?"
"Perchè no?Conosco benissimo la zona"disse tranquilla Emily.
"Tu sei pazza"sorrise Alex "Andiamo c'è un posto dove vanno le persone normali in cui fanno una cioccolata con i marshmallows fantastica"
"Cioccolata calda? Davvero?"
"Non commentare e fidati"disse Alex poggiandole una mano sulla schiena e stranamente quel gesto non la mise in imbarazzo.
Non era mai stata al cafè nel centro del parco. In genere andare a Peak District era un occasione per rimanere in contatto con la natura ed evitare il più possibile il genere umano, però una cioccolata calda non le dispiaceva come idea.
Il The Crown sorgeva proprio nel bel mezzo del parco e sembrava una di quelle case di legno che si vedevano solo nelle fiabe per bambini.
Varcata la porta che Alex le stava tenendo aperta venne invasa dal profumo di muffin appena sfornati.
Quel posto era un paradiso per una golosa come lei, vi era ogni sorta di biscotto torta o croissant. Era letteralmente un sogno.
Mentre Emily osservava ogni dettaglio di quel posto rapita Alex prese posto ad uno dei tavoli vicino alla vetrata.
"Signorina vuole un tavolo?"le chiese la cameriera vedendola guardarsi intorno.
"No, grazie" rispose Emily guardandosi individuando subito Alex seduto vicino alla vetrata. Una mano a sorreggere la testa e lo sguardo perso sul menù che sfogliava distrattamente.
Ok non voleva dare a vedere proprio nulla, però in quel momento poteva concedersi di guardarlo un pò di più, nessuno l'avrebbe saputo.
"Allora è stata una cattiva idea fidarti di me?"chiese Alex quando Emily lo raggiunse.
"Non ci ero mai venuta è un posto davvero carino"disse Emily sedendosi.
"Mi fa piacere" le sorrise Alex
E anche sulla cioccolata calda aveva davvero ragione, era ottima.
"Questa cioccolata salva sicuramente il mio week end"annuì convinta Emily assaggiandola.
"Perchè sei poi finita in punizione?"chiese Alex curioso
"Ma vediamo perchè sono tornata a casa tardi mezza ubriaca e mi ha visto baciare un ragazzo che gli ho detto di non conoscere"
Ecco forse quell'ultimo dettaglio se lo sarebbe potuta risparmiare.
"Beh ci credo che sei finita in punizione. Avrà pensato che hai passato la serata fuori con Pete Doherty"rise Alex
"Si beh grazie"
Si persero nei loro soliti discorsi che non portavano da nessuna parte senza parlare di quei baci che si erano scambiati la sera prima senza tirare fuori quei sentimenti che entrambi cercavano di sminuire per ragioni diverse ma anche simili.
"Vieni, andiamo a farci un giro visto che d'ora in poi sarai sotto chiave hai bisogno di prendere un pò d'aria"disse Alex alzandosi dalla sedia aspettando che Emily finisse la sua cioccolata.
C'era davvero un sole insolito quel giorno e sentirlo sulla pelle era così piacevole che non fosse stato per il vento avrebbe voluto addormentarsi lì da qualche parte.  Proprio come faceva quando d'estate gli altri giocavano a calcio e lui dopo un paio di calci al pallone si tirava sempre fuori dicendo che era stanco.
"Oh il cielo è così limpido"alzò gli occhi al cielo Emily serena.
Alex invece di guardare su si soffermò a guardare lei. Addormentarsi al sole accanto a lei sarebbe stato anche meglio.
"Aspetta"disse avvicinandosi
"Che c'è?"chiese Emily confusa.
Alex non rispose le passò soltanto un pollice al lato della bocca.
"Eri sporca"disse abbassando gli occhi a guardarla e quello scambio di sguardi lo condusse direttamente sulle sue labbra mentre le mani scivolavano sulla sua schiena ad avvolgerla.
Emily mandò al diavolo i buoni propositi e rispose a quel bacio senza pensare a nient'altro.
Avrebbe avuto modo di pentirsene più tardi.
I baci di Alex si fecero più profondi e le mani raggiunsero i  suoi fianchi sotto il maglione facendole venire i brividi lungo la schiena.
In un attimo si ritrovò schiacciata contro il tronco di un albero e le labbra di Alex lungo il suo collo.
"Andiamo a casa mia?"le chiese lui respirando contro il suo collo.
"No Alex"disse Emily allontanandolo piano.
"Siamo qui per vedere il parco"aggiunse recuperando il controllo del suo corpo.
"Giusto si, da che parte andiamo?"chiese Alex sentendosi un perfetto idiota.
Più tardi quando fu sola in camera sua con la luce spenta e il buio fuori dalla sua finestra Emily ripensò a quel momento e si pentì di averlo respinto.

 

Si sono ancora viva, se qualcuno di voi si è chiesto che fine avessi fatto da luglio beh la risposta è che il 2015 è stato l'anno più orrendo che abbia mai vissuto finora e come la maggior parte delle persone là fuori sono abituata agli anni no a perdere qualcuno a cui tengo ai ragazzi stronzi e ai fallimenti. Però il 2015 ha davvero picchiato duro.
Questo capitolo lo stavo scrivendo durante le mie tre settimane di vacanza studio a Bournemouth una cittadina molto carina nel Dorset dove ho potuto inspirare a fondo l'atmosfera brit.Credevo l'avrei postato mentre mi trovavo lì ma poi tre settimane sono volate facendo sei ore di lezione al giorno. Poi sono tornata a casa e mi hanno accolta i ladri e poi praticamente un mese dopo la mia piccolina che vive con me da quando ho 10 anni ha iniziato a stare male e lì è iniziato il mese più brutto della mia vita tra esami e scleri con le flebo fino all'epilogo che mi ha costretto a scegliere per lei di dire basta. Qua e là giustamente qualche uomo stronzo come sempre XD
Vabbeh ho detto davvero abbastanza di questa storia non posso dimenticarmi anche perchè Alex Turner viene a visitarmi ogni tanto nei miei sogni.
Proprio di recente uscivamo insieme per un appuntamento al quale naturalmente portavo anche il cane corso della bambina a cui faccio da baby sitter. Inutile dire che mi sono svegliata quando avevo trovato il guinzaglio per uscire.. Beh sempre meglio di niente.
Continuo anche a rileggere costantemente i capitoli vecchi che avevo scritto specialmente gli ultimi e devo assolutamente rielaborare tutto, si alla fine sarà tutto un pò diverso da quello che avevate già letto però penso proprio che migliorerà.
Vi lascio ad un capitolo dove non è che ci siano questi gran colpi di scena, però ce ne saranno eccome XD




 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3175558