Una nuova vita

di Lady_Levi_Malfoy
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Capitolo 1

Stava seduto sul pavimento freddo della prigione con lo sguardo fisso sulle sbarre. Teneva le gambe strette al petto e aveva un'espressione vuota. Erano due anni che si trovava ad Azkban è ancora non aveva capito il motivo. Continuava a pensare ai suoi genitori e che cosa ne avevano fatto di loro. L'ultima volta che aveva visto suo padre era appena stato condannato all'ergastolo e sua madre piangeva. A lui restava poco più di un giorno di prigione e già sentiva l'odore della libertà. Draco pensava cosa ne sarebbe stato di lui una volta fuori. Di sicuro i suoi compagni si erano diplomati e avevano scelto la loro strada. Non avrebbe potuto scegliere liberamente, la gente lo avrebbe giudicato in quanto ex-mangiamorte e carcerato e non sarebbe stato facile tornare a Hogwarts a finire gli studi, a prendere i tanti ambiti M.A.G.O. che gli avrebbero permesso di andare avanti. Di lì a poco sarebbe tornato libero ma non aveva uno posto in cui andare, o probabilmente non sapeva di averne uno, e aveva paura. La libertà di scegliere non era mai stata nelle sue possibilità e si accorse di quanto la libertà gli facesse paura. Ciò che aveva sempre sognato si stava realizzando e lui ne era spaventato. Forse, dentro di sè, voleva restare in carcere ma aveva paura dei dissennatori che per tre anni lo avevano perseguitato. Chiuse gli occhi e fece un respiro profondo: doveva solo aspettare di uscire poi avrebbe valutato tutte le possibilità. Gli venne in mente che poteva andare da Pansy Parkinson, dopotutto erano sempre stati grandi amici, anche qualcosa di più; ciò gli ricordò il motivo per il quale avessero troncato: Astoria Greengrass, colei che avrebbe dovuto sposare, la donna a cui era stato promesso quando aveva poco più di tre anni, la donna che lo stava aspettando per sposarlo. Non si ricordava neanche il suo volto o la sua voce, il suo carattere...i suoi pensieri vennero interrotti dall'arrivo di una guardia che tossendo appena attirò la sua attenzione: " Malfoy...hai una visita. Alzati e muoviti". Draco era incredulo: in tre anni non aveva mai ricevuto visite e si domandò chi fosse. Entrando nella stanza delle visite vide sua madre con un lungo abito nero che sorrideva appena. La donna aveva il viso segnato dalla stanchezza e dalla tristezza. Narcissa si alzò e abbracciò il figlio mentre le lacrime le bagnavano il viso. Il ragazzo ricambiò l'abbraccio affettuosamente: " madre...mi siete mancata". La donna guardò il figlio in volto: " Anche tu figlio mio! Ascoltami...domani sarai libero e dopodomani ci saranno le tue nozze. Tuo padre ha ottenuto il permesso di uscire per quel giorno. Sono così emozionata e la tua sposa è radiosa!" 
Draco non voleva deludere la madre e le sorrise: " Si ehm...anche io sono felice di sposarmi ma....non ho neanche un lavoro. Non so cosa fare della mia vita." Abbassò lo sguardo: si sentì debole. Prese la mano della madre mentre la guardia lo portava via. Cercò il contatto con Narcissa fino all'ultimo come lei fece con il figlio senza mai smettere di sorridere.

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Capitolo 2

Il giorno della liberazione arrivò in fretta. Draco si tolse la divisa logora della prigione per indossare gli abiti che gli erano stati portati. Riprese la sua bacchetta e, scortato da due guardie, fu riaccompagnato a Londra. Una volta arrivato lì decise di smaterializzarsi alla villa dove era cresciuto per salutare la madre e chiedere le informazioni riguardanti il matrimonio. Si, quella era la sua prioritá poi avrebbe pensato al suo futuro. Sarebbe stato preso per arruolarsi al corpo degli auror nonostante il suo oscuro passato? Lui ci sperava. Voleva cambiare il suo destino, voleva riportare in luce il nome dei Malfoy, voleva dare una svolta alla storia della sua famiglia. Non gli importava cosa avessero pensato i suoi futuri suoceri su questo. Non si preoccupava del parere della sua futura moglie. Sapeva che sua madre sarebbe stata fiera di lui e questo gli bastava. Già sua madre...l'unica persona che gli aveva voluto bene realmente, l'unica che aveva messo a rischio la sua stessa vita per lui, l'unica che si era preoccupata di lui quando fu stato costretto a unirsi ai mangiamorte. Lei, lei era andata oltre, lei non temeva l'Oscuro Signore. Lei era stata forte, era sempre stata forte anche dopo l'arresto di Lucius, dopo l'arresto del figlio. Era riuscita a vivere e Draco avrebbe fatto di tutto pur di renderla felice. Si smaterializzò appena fuori dal cancello. Suonò il campanello e la madre corse ad aprirgli sorridendo. Lo strinse forte. In quell'abbraccio Draco si ricordò quante volte lo aveva fatto quando era bambino, ogni volta che il padre lo puniva lei era sempre pronta ad abbracciarlo e a dargli forza. Non ebbe il tempo di parlare che la madre lo anticipò << Ti sposerai domani pomeriggio alle 16. Indosserai uno smoking argenteo con la camicia bianca e la cravatta verde smeraldo. Andremo a mangiare allo Chamber. Finito il matrimonio andrete nella vostra nuova casa non molto lontana da qui. Ci saranno i genitori, gli zii e la sorella di Astoria mentre di noi...>> Narcissa si incupì. Il ragazzo lo notò: come non incupirsi? Della loro famiglia erano rimasti madre, padre e figlio. Prese la testa della donna tra le mani e le asciugò gli occhi: << Madre non importa, sarà perfetto così. Ho deciso di arruolarmi se me lo permetteranno, ho deciso di diventare un auror se potrò >>sorrise <> Le baciò la fronte e poi si diresse in casa. Si fece una lunga doccia e poi andò in camera sua. Appeso all'armadio c'era l'abito che avrebbe dovuto indossare il giorno dopo.

.....

Erano le tre del pomeriggio e a villa Malfoy c'era il subbuglio. Draco era decisamente teso, Narcissa era preoccupata che Lucius non arrivasse in tempo. Pochi minuti dopo arrivò l'auto del ministero e Lucius scese vestito elegantemente. Baciò la moglie e salutò il figlio. La famiglia salì in auto e si diresse verso la Chiesa dove gli invitati li stavano già aspettando. Draco salutò Pansy, Goyle e Zabini. Entrò in Chiesa la quale era stata addobbata con gigli bianchi. Andò verso l'altare e nervoso aspettò la sua futura sposa. Alle 16 in punto Astoria varcò la soglia e percorse la navata.
Il corpetto le faccia a il petto per poi aprirsi in una gonna ampia. Era tempestata di diamantini che facevano luccicare l'abito. I capelli castani erano raccolti in uno chignon dove un fermaglio le teneva il velo. I lunghi guanti bianchi le coprivano le braccia fin sopra il gomito. A Draco sembrava una vera principessa e sorrise per la prima volta della giornata. Anche la ragazza sorrideva. Appena giunse da lui le prese la mano e poi la cerimonia iniziò.

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Capitolo 3

Erano le due del mattino quando Draco varcò la soglia di casa con Astoria in braccio. La adagiò dolcemente sul letto e le diede un leggero bacio sulle labbra. Lei lo tirò a sè e lo strinse forte iniziando a togliergli la cravatta e a sbottonargli la camicia. 
Draco portò le mani dietro la schiena di lei e lentamente le slacciò il corpetto. Mentre lei gli baciava il collo sentì dei brividi. Aveva già provato una sensazione simile lo ricordava bene. Le abbassò il corpetto lasciando il seno nudo; poi le sfilò l'abito mentre si toglieva la camicia. Si adagiò sulla moglie sentendo il contatto con la sua pelle calda. I baci si facevano più frequenti e sensuali.
In un attimo i loro corpi erano avvolti l'uno nell'altro. Il ragazzo si sfilò i pantaloni e si sdraiò su di lei sentendo il contatto con le due intimità entrambi sorrisero per poi baciarsi teneramente e sussurrarsi frasi romantiche.

......

Il Sole era appena sorto quando Draco si svegliò tra le braccia della moglie. Si alzò dal letto facendo attenzione a non svegliarla e si buttò sotto la doccia. Gli vennero mille dubbi: avrebbe amato una donna che non sentiva sua? Sarebbe stato in grado di renderla felice? E di darle un figlio? Chiuse gli occhi...mentre faceva l'amore con Astoria non aveva smesso di pensare a Pansy, di pensare a quanto fosse bello farlo con lei, a quanto l'aveva amata e quanto aveva sofferto quando fu obbligato a lasciarla.
Si asciugò e si vestì e andò in cucina a preparsi un caffè e a preparare la colazione per la moglie. Gliela portò in camera su un vassoio che posò di fianco alla donna ancora addormentata. Lasciò un biglietto << vado al ministero se hai bisogno di qualcosa sai dove trovarmi >>. Uscì di casa e si smaterializzò per apparire davanti all'ingresso del ministero. C'erano molti maghi intenti ad andare a lavorare. Qualcuno lo notò e le squadrò, altri gli lanciavano sguardi ostili e altri ancora a lo ignoravano. In quel momento pensò di lasciar stare, ma prese il coraggio con due mani ed entrò all'interno dell'edificio. 
Era molto diverso da quando l'aveva visto l'ultima volta: era molto meno cupo, la statua dei maghi che schiacciavano i babbani era stata sostituita con una statua che raffigurava babbani e maghi che sorridevano. Si avvicinò a un ometto piccolo piccolo e chiese dove avrebbe trovato il dipartimento degli auror. L'ometto rispose con un sorriso e Draco seguì le indicazioni.
Si trovò davanti una porta su cui c'era una targhetta con inciso " dipartimento auror: capo dipartimento Kingsley Shackebolt ". Ormai era fatta. Doveva solo bussare alla porta e, forse, avrebbe avuto la vita che sognava. Chiuse la mano in un pugno e bussò alla porta. Quando si aprì, ebbe un fremito di sorpresa << Potter, ehm....è un piacere rivederti >> disse impacciato << Malfoy a cosa dobbiamo questa tua visita? Per caso vuoi confessare un reato commesso appena uscito dalla galera? >> lo schernì l'altro mentre lo faceva accomodare all'interno << allora? Parla, dì pure a me >> lo incoraggiò. Draco abbassò lo sguardo e poi disse con tono deciso << vorrei arruolarmi. Voglio essere un auror! >>

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Capitolo 4

( 16 anni dopo )

Erano ormai le 10.30 quando Draco, Astoria e Scorpius attraversarono la barriera per giungere al binario 9 e 3/4. L'aria era densa a causa del vapore del treno. Consegnarono i bagagli agli addetti del treno e si misero ad aspettare le 11. Tra la scia di vapore, Draco intravide i Potter con i loro tre figli e i Weasley con i loro due figli. Draco sorrise a Harry che ricambiò. Tutti i genitori erano intenti a salutare i propri figli che avrebbero rivisto dopo 4 mesi. 
Il capotreno fischiò e i ragazzini furono costretti a salire sul treno. Loro erano felici di andare ma i genitori li guardavano andare via tristi. Il treno fece la prima curva e sparì dalla vista di tutti. Draco si voltò verso Astoria e la ringraziò di essere andata a salutare il figlio prima della partenza per Hogwarts. Si erano lasciati poco dopo la nascita di Scorpius. Il loro matrimonio si reggeva su un filo e quando Draco si lasciò sfuggire che dopo il lavoro stava con Pansy tutto si ruppe. Era inevitabile e entrambi lo sapevano. Non erano mai stati a favore di questo matrimonio ma avevano voluto provarci.
 ......

Sul treno i ragazzi cercavano gli scompartimenti dove trascorrere il viaggio. Per il piccolo Albus era il primo anno e cercava di seguire il fratello maggiore che non aveva intenzione di fargli da balia. << Albus, coraggio hai 11 anni sei in grado di farti degli amici anche da solo. Cosa ti aspetti? Che ad Hogwarts starai sempre appiccicato a me? Scordatelo >> e così dicendo James lasciò il fratellino da solo. Il giovane Potter vagò solitario per il treno quando intravide uno scompartimento abbastanza libero. Decise di farsi coraggio ed entrò. Un piccolo ragazzino biondo platino stava lì, seduto vicino al finestrino con un altro bambino. Albus si sedette sul sedile quando il biondo alzò lo sguardo << chi ha detto che puoi stare qui? >> chiese con tono altezzoso << su, vattene da un'altra parte >>. Potter guardò l'altro con aria di sfida << il treno non è tuo perciò mi siedo dove mi pare. E poi chi saresti tu per darmi ordini? >>. << sono Scorpius Malfoy >> disse l'altro << ora puoi andartene >> << piacere io sono Albus Severus Potter >>. Malfoy sbiancò più di quanto già non fosse << ok, bene, allora stammi alla larga, non voglio essere contagiato dai tuoi guai >> ridacchiò.
Albus non si mosse e Scorpius non gli disse più niente. Dovevano semplicemente ignorarsi e non fu difficile. Arrivò il carrello con i dolciumi e ne comprarono alcuni e poi indossarono le loro nuove uniformi. Sulla nera cravatta di Malfoy scintillava una spilla a forma di serpente. Apparteneva da secoli alla sua famiglia e ora toccava a lui portarla.
Quando scesero dal treno trovarono Hagrid ad accoglierli e li guidò verso il lago e le barche. Durante l'attraversamento i ragazzini rimasero tutti a bocca aperta nel vedere il castello. Si incamminarono per i corridoi verso la gradinata di marmo dove, ad attenderli, c'era il professor Lumacorno << benvenuti miei cari ragazzi. Come ben sapete, ora si terrà la cerimonia di smistamento; immagino che sappiate le 4 casate: Grifondoro, Tassorosso, Corvonero e Serpeverde. Bene ora seguitemi >> il portone della Sala Grande si aprì e tutti seguirono il professore all'interno.

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


Cap. 5

Draco era appena entrato in ufficio. Era in ritardo come suo solito. Fissò la pila di fogli posata sulla sua scrivania e il mal di testa arrivò in un batter d'occhio. Nessuno lo aveva costretto ad arruolarsi, meglio, nessuno era stato d'accordo con la sua scelta anche se sua madre lo supportava. Era solo questione di minuti prima che quello scassa palle di Potter aprisse quella dannata porta e iniziasse a fargli il culo. Era la prassi di ogni mattina e Draco non lo stava neanche più a sentire << 3, 2, 1... >> la porta si spalancò e l'uomo dai capelli neri entrò nella stanza << Draco Lucius Malfoy, ma è mai possibile che tu una volta, una sola cazzo di volta, arrivi puntuale?? >>. Ecco che ricominciava. Iniziò a massaggiarsi le tempie annoiato e, senza che Potter finisse di parlare, andò via.

** note
Scusate ma non ho più l'ispirazione per questa fanfiction quindi la termino qui. Grazie a chi mi ha supportata e tornerò con una nuova fanfiction presto. (Probabilmente una Drarry o una Eruri)

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