non lasciarmi mai

di lacrimedigioia_a
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** .... ***
Capitolo 2: *** scuola ***



Capitolo 1
*** .... ***


-Sbrigati!- Greta, la mia migliore amica, mi urla di muovermi. Sono già dieci minuti che aspetta sotto casa mia per uscire, ma io devo ancora finire di prepararmi. Indosso quindi un paio di shorts di jeans e una canotta chiara, metto una po' di matita e il mascara, do una veloce spazzolata ai miei lunghi capelli castano dorato, afferro la borsa e corro fuori, salutando con un bacio veloce mia madre.

La mia amica mi guarda e scuote la testa, facendo ondeggiare i capelli ramati: -scusa Erika, io ti ho aspettato tutto questo tempo e poi vedo che sei vestita nel modo più semplice che esista. Credevo ti stessi acconciando come per un matrimonio!-

Rido e le do' un colpetto sul braccio: -Non fare la scema. E andiamo che sono le 4 e stasera devo rientrare prima.-

-Come se fosse colpa mia...- borbotta. 
Io la fulmino con lo sguardo.

È già settembre, ma fa ancora caldo. 
Tra pochi giorni riaprirà la scuola: quest'anno inizio il liceo, sono agitatissima!

Quando arriviamo in piazza, decidiamo di andarci a prendere un buon gelato alla gelateria "Tulipani di ghiaccio".

-Uhm, fatemi pensare... per Erika fragola e Nutella, mentre per Greta nocciola e pesca. Giusto?- ci dice sorridendo Luca, il ragazzo che lavora da tempo in gelateria.

-Sì, vedo che ci conosci bene, ormai!- dice la mia amica; ed ha ragione: io e lei prendiamo spesso il gelato, e sempre a "Tulipani di ghiaccio", la nostra gelateria preferita.

Luca è un ragazzo carino, sia fisicamente che caratterialmente: ha i capelli biondi corti, gli occhi castani e un bel fisico; in più è sempre molto gentile e dolce. Siamo diventati grandi amici e, una volta, mi ha rivelato di essersi preso una cotta per Greta.

Prendiamo i nostri gelati, paghiamo e usciamo.

Mi dimentico dello scalino davanti alla porta e inciampo, finendo addosso a qualcuno. Questo mi afferra per non farmi cadere a terra.

-Oddio scusa se ti sono caduta addosso e se ti ho sporcato tutta la maglietta. Mi dispia...-

Mi rialzo e mi trovo davanti un ragazzo, forse un po' più grande di me; ha i capelli neri spettinati, gli occhi verdi, la bocca carnosa. Indossa un paio di jeans e una t-shirt blu aderente che lascia intravedere il fisico ben scolpito.

Mi ritrovo a fissarlo e arrossisco visibilmente, anche perché lui sta cercando di trattenere una risata, ma senza molto successo.

Non riesco più a spiccicare parola dal'imbarazzo, ma fortunatamente Greta corre in mio aiuto.

-Ehi Eri, ti sei fatta male?- mi chiede preoccupata

-No, tranquilla- dico alla mia amica -tu piuttosto, stai bene?- chiedo al ragazzo di fronte a me

-Sì, non preoccuparti, non sei pesante.- e mi rivolge uno splendido sorriso.

-Grazie di avermi "salvata". Ti chiedo ancora scusa per la maglia.-

- Tranquilla, non è un problema. Comunque, come ti chiami?-

-Erika, e tu?-

-Io mi chiamo Edoardo - poi porta lo sguardo sulla mia amica -Ciao Greta, quanto tempo.-

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#Spaziome
Scusate per eventuali errori, è la mia prima storia.
Fatemi sapere se vi piace!

So che non c'entra niente, ma se qualcuno avesse bisogno di sfogarsi su QUALSIASI cosa, non si preoccupi e mi scriva in chat privata, ne sarei felice. Se avete bisogno scrivete, non disturbate mai♡♡

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Capitolo 2
*** scuola ***


Il fatidico primo giorno è arrivato. Accidenti, che ansia. Sono al primo anno di liceo ed ho deciso di fare lingue. Non ho più parlato con Greta di quel ragazzo, dato che lei mi ha chiesto di lasciar perdere. Sono davvero curiosa di sapere qualcosa in più... Sono le 7:00 e sono ancora sotto le coperte, così mi alzo e scendo in cucina a fare colazione. Dopo aver mangiato tantissimo, corro in camera mia e prendo dall'armadio un paio di jeans blu a vita alta, una maglietta rosa confetto che arriva fino all'ombelico e un paio di stivaletti neri. Mi lavo i denti e il viso, mi spazzolo i capelli, mi do una truccata veloce e sono pronta per iniziare questa nuova avventura. Prendo la borsa con il diario, un quaderno e l'astuccio, saluto i miei genitori ed esco. Sono le 7:20; la scuola dista circa mezz'ora di viaggio con l'autobus, così vado verso la fermata, a 5 minuti da casa mia. Sul pullman non vedo Greta, così mi siedo accanto ad un ragazzo moro... ma sì, il ragazzo della gelateria! Iniziamo a parlare è scopro che abbiamo diverse cose in comune: lui come me adora leggere e ama i Green Day. Arrivati ala stazione degli autobus, scendo e mi avvio verso la scuola, salutando a malincuore Edoardo. Arrivo a scuola e la prima cosa che faccio è cercare la mia amica: abbiamo scelto la stessa scuola e abbiamo scoperto di essere in classe insieme. La trovo vicino ad un muretto a parlare con alcune ragazze: cavoli, ha già fatto amicizia, ma che velocità! Mi avvio verso di lei, che appena mi vede mi abbraccia e mi presenta a tutte: una ragazza coi bionda di nome Lucrezia, detta Luce, una morettina apparentemente smorfiosa, Giusy e Gulia, una ragazza dai capelli rossi molto vivace, col viso spruzzato di lentiggini. -io invece sono Erika... quanti anni avete? Scopro che hanno tutte la mia etá e Luce e Giusy sono nella classe mia e di Greta, mentre Giulia è nella classe accanto, perché ha deciso di fare il liceo classico. La campanella suona e noi filiamo in Auditorium, dove il Preside farà il discorso a tutti i ragazzi delle prime. Mi siedo accanto a Gre e Luce, ed ascoltiamo il tutto. Alla fine il Preside ci ha affidati ad un professore, che ci ha condotti nelle nostre aule. La mia è una grande stanza al secondo piano, con le pareti azzurrine: ricorda tanto una camera d'ospedale. La giornata è passata in fretta, dopo presentazioni con alcuni professori, chiacchiere con i compagni e il giro della scuola. Io e Greta ci avviamo verso la stazione dell'autobus, prendiamo il nostro pullman e, nel viaggio, verso casa, discutiamo di tutto quello che ci è successo oggi. Le chiedo il motivo per cui stamani non era sull'autobus, e lei mi spiega che era venuta coi suoi genitori, dato che era il primo giorno di scuola. -Ma quindi tu cos'hai fatto in pullman da sola?- mi chiede. Ho paura di dirle che mi sono seduta accanto a quel ragazzo, però non voglio mentirle. -Beh, non trovavo posto, così mi sono seduta vicino ad Edoardo... -Ah, ok..- si infila le cuffiette e si gira verso il finestrino, senza più parlarmi.. Quando arrivo alla mia fermata la saluto e scendo, avviandomi verso casa.

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