GRAVIDANZA

di pentolina
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** MENO 3 ***
Capitolo 2: *** MENO 2 ***
Capitolo 3: *** MENO 1 ***
Capitolo 4: *** FORSE SI... FORSE NO... ***
Capitolo 5: *** NEW ENTRY ***
Capitolo 6: *** MESI DI LOTTE ***



Capitolo 1
*** MENO 3 ***


2.30 P.M. Fillion-Katic garden
“Jeff, hai per caso visto Nat e Stana?” Domanda Tamala guardandosi attorno.
“No.” Risponde svuotando un sacchetto di patatine nella ciotola sul tavolo.
“Ma quanta gente c’è?!” Chiede scioccato Bob osservando la ventina di bambini scorazzare allegramente per il giardino.
“Nathan ha conosciuto un casino di gente nuova con l’inizio del suo programma.” Considera Juliana.
“Ha invitato praticamente tutti! Parenti, amici, staff del nuovo lavoro e il vecchio cast di Castle.” Aggiunge Seamus.
“È il solito esagerato. Sembra di essere a un matrimonio.” Afferma Jon bevendo un sorso di birra.
“E poi che fanno?! Spariscono nel nulla!” Commenta Jeff.
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Nel mentre in casa…
“Stana… si. Così!” Grida Nathan.
“Toccami!” Dice portando le mani dell’uomo sul suo seno mentre continua a cavalcarlo.
Lui ubbidisce iniziando a stuzzicarle i capezzoli.
“Non venire!” Ordina Stana andando su e giù sempre più veloce.
“Non so per quanto ancora…” Sussurra a fatica.
“Resisti!” Lo zittisce toccandogli il petto nudo.
Nathan porta due dita sul clitoride nella speranza di farla venire prima.
“Oddio!” Grida soffocando le urla mordendo la spalla del compagno.
Ancora un paio di spinte ed entrambi vengono esausti.
Stana si sposta sdraiandosi sul letto cercando di recuperar fiato mentre Nathan controlla l’orologio.
“Amore, è più di quaranta minuti che siamo spariti.” Afferma scattando in piedi e riallacciandosi la camicia.
“Che fai?! Ora ti lamenti?!” Domanda mettendosi seduta.
“No… mai! Però è meglio se torniamo giù prima che qualcuno venga a cercarci.” Risponde accarezzandole la pancia e recuperando i boxer.
“Tu vai… io ho bisogno di attimo.” Dice pizzicandogli il gluteo.
“Ahi! Questa piccolina ti sta facendo andare gli ormoni alle stelle.” Commenta piegandosi per baciarla.
“Non mi pare ti dispiaccia!” Afferma sorridendo.
“Assolutamente… e poi non voglio far mancare nulla alle mie donne.” Risponde baciandola nuovamente.
“Fila giù… ruffiano!” Ordina spingendolo verso la porta.
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Nathan sistema il ciuffo controllandosi un’ultima volta allo specchio del soggiorno prima di raggiungere gli ospiti in giardino.
“Guardate chi si rivede!” Esclama Juliana vedendo l’amico uscire di casa.
L’attore si ferma a chiacchierare con dei colleghi mentre il gruppetto di Castle prosegue a spettegolare.
Una decina di minuti dopo anche Stana ricompare alla festa.
“Ben arrivata Signora Fillion… quale onore averla tra noi.” La prende in giro Jeff.
“Ehi… dov’eri finita?” Domanda Tamala maliziosamente.
“Dovevo controllare la torta.” Risponde posando il vassoio colmo di pizzette appena sfornate.
“Ma non la porta Cookie!?!” Chiede Bob.
“Qui casca il palco…” Scherza Jon.
“Dovevo controllare un’altra cosa… non devo mica raccontarvi tutto quello che faccio.” Afferma sbuffando e cercando di svignarsela.
“Dove credi d’andare…” La blocca Tamala prendendola sottobraccio assieme a Juliana e conducendola verso un luogo meno affollato, pronte a interrogarla.
“Ehi… ragazzi volete una birra fresca?” Offre Nathan raggiungendo il gruppo.
“Si, grazie.” Risponde Bob prendendone una.
“Dov’eri finito?” Domanda Jeff afferrando il cavatappi.
“In bagno.” Risponde restando vago.
“Quaranta minuti?!” Gli fa notare Seamus.
“Ognuno ha i suoi tempi…” Afferma Nathan agguantando un pugno di pop-corn.
“Stana ha detto che avete controllato la torta.” Dice Jon sperando di farlo cadere nel tranello.
“Si… vero! Dopo essere andato in bagno ho controllato la torta con lei.” Conferma lui.
“Ah si?!? Peccato che la torta debba ancora arrivare… dato che la porta tua madre!” Commenta Bob.
“Non avete altro da fare che controllare quanto tempo sto via con mia moglie?” Domanda bevendo un sorso di birra.
“Siamo molto annoiati…” Risponde Seamus divertito.
“Per caso ti sei spogliato mentre eri in “bagno”!?” Chiede Jeff notando la camicia allacciata male.
“Fratello, perché non socializzi un po’. Ci sono diverse donne single. Ecco vedi… quel gruppetto la giù? La ragazza bionda è libera ed è molto carina… non trovi?!” Dice indicando la donna dall’altra parte del giardino mentre si riallaccia i bottoni.
“Chi?” Domanda Stana apparendo alle spalle del marito.
“Nessuno, amore. Era un consiglio per Jeff.” Cerca di giustificarsi.
“Mi prendi per scema?” Chiede portando le mani sui fianchi.
“Assolutamente no!” Risponde sorridendo e baciandola sulla punta del naso.
“Papà!” Chiama Dylan correndo verso i genitori.
“Ringrazia tuo figlio…” Afferma Stana andando verso casa.
“Suscettibile la tua donna!” Commenta Jon.
“Ma no ti pare…” Scherza Nathan per poi rivolgere l’attenzione al piccolo.
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4.30 P.M. Fillion-Katic garden
Tutti riuniti attorno al grande tavolo cantano la canzoncina di buon compleanno a Dylan mentre Stana accende le quattro candeline sulla torta.
“Soffia!” Lo invita Nathan una volta terminata.
Dylan inspira profondamente per poi soffiare fuori tutta l’aria che ha nei polmoni riuscendo a spegnerle tutte al primo colpo.
“BRAVO!”
Grida di gioia e applausi si diffondono mentre Nathan cerca di contenere l’esuberanza di molti bambini che cercando di infilare le dita nel dolce.
Con non poche difficoltà riescono a far sedere tutti permettendo così a Juliana di tagliare la torta mentre gli altri l’aiutano a distribuirla.
“Zia, posso?” Chiede Allison sedendosi sulle gambe di Stana e indicando la pancia.
“Certo, tesoro. Senti.” Risponde prendendo la mano della nipotina e posandola nel punto in cui ha sentito l’ultimo calcio pochi minuti prima.
“Quando arriva?” Domanda curiosa.
“Ancora tre mesi... circa al tuo compleanno.”
“AH! Si è mossa!” Esclama entusiasta.
“Oggi è tutto il giorno che è agitata.” Confessa Stana.
“Forse è perché c’è un sacco di rumore.” Dice Allison accarezzandole il ventre con entrambe le mani.
“Forse si… allora hai pensato ad altri nomi?” Chiede dolcemente sistemandole i lunghi capelli castani.
“Si… abbiamo scritto tutto su un foglio con Sophia.” Risponde cercando la sorella con lo sguardo.
“SOPHIA!” Grida Allison ricevendo un altro calcio sulla manina.
“OPS… scusa, ho urlato troppo forte?” Domanda preoccupata.
“No, tranquilla. Sarà curiosa anche lei di sapere i nomi.” Afferma sorridendo.
“Ehi… cosa fai in braccio alla zia? Vi abbiamo raccomandato di non stancarla troppo.” Dice Jeff inginocchiandosi davanti alla figlia.
“Jeff, sono seduta che fatica pensi stia facendo?! Mi è già stato proibito prenderle in braccio quando sono in piedi non mi impedirete anche di tenerle sulle ginocchia quando sono seduta.” Controbatte Stana trattenendo la nipotina pronta a scendere.
“Ok, boss…” Scherza Jeff guadagnandosi una linguaccia da parte della cognata.
“Che c’è?” Domanda Sophia raggiungendoli.
“Dov’è la lista dei nomi?” Chiede Allison alla sorella.
“Ce l’ha papà!” Afferma scocciata per esser stata interrota al gioco a cui stava partecipando.
“Certo… adesso la cerco.” Risponde alzandosi in piedi iniziando a controllare tutte le tasche mentre Sophia corre via.
“Eccola!” Esclama consegnando il foglio.
“Amy, Isabel, Cindy, Cloe, Ellen, Lexi, Grace, Joy, Kate, Kathlyn, Lisa, Emily, Hannah, Victoria, Julie, Erin, Chanel, Kelly…” Legge ad alta voce Stana.
“Ti piacciono?” Domanda Allison sorridendo.
“Sono stupendi… è difficile sceglierne uno.” Risponde baciando la nipotina sulla guancia.
“Io voto per Grace.” Confessa Jeff indicando il nome sul foglio.
“A me piace: Joy.” Afferma la bambina.
“Che fate?” Chiede Nathan sedendosi accanto alla moglie.
“Nomi.” Risponde passandogli la lista.
“L’abbiamo fatta noi!” Spiega Allison fiera.
“Siete state bravissime.” Si complimenta accarezzandole la gamba.
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6.30 P.M. Fillion-Katic garden
“Capo, iniziamo a metter su la carne?” Domanda Jordan.
“Meglio… Siamo in tanti e dovremmo mangiare un po’ alla volta. Iniziamo con gli hamburger ci mettono poco a cuocere. Facciamo una sessantina di panini così per un po’ non si lamenta nessuno.” Propone Nathan aiutato da Jeff, Jon mentre Seamus si occupa di tagliare il pane.
“Ehi! Che fai! Resta nella tua metà di piastra!” Si lamenta Tamala.
“Abbiamo sessanta hamburger da cuocere!” Controbatte Jordan.
“E noi le verdure quindi non allargatevi troppo!” Afferma Rosy spingendo scherzosamente in là il fidanzato.
“Per quattro verdure non vi serve tutto questo posto!” Dice Jon mettendo la carne oltre la metà.
“Jon! Vuoi che te la tiri!?” Lo minaccia Tamala arrabbiata spostandola nella metà maschile.
“Non litigate…” Interviene Jeff.
“Tam, facciamo trequarti di piastra noi e un quarto voi!” Propone Nathan.
“Col cavolo… abbiamo diversi tipi di verdura.” Risponde Juliana.
“Guarda adesso ne avete di meno!” Esclama Jon rubando due fette di zucchina.
“Ascolta, lasciateci cucinare gli hamburger poi vi lasciamo il posto per le vostre verdure.”  Suggerisce l’uomo.
“Sei molto carino e simpatico, Jordan… ma il posto non lo mollo!” Chiarisce Tamala sistemando sulla piastra i peperoni.
Il gruppo prosegue per diversi minuti a discutere sui centimetri di piastra da dividersi mentre Stana dall’altra parte del giardino è impegnata a spogliare l’amico Alex.
“Che pasticcio… mi dispiace.” Dice con le lacrime agli occhi finendo di sbottonarli la camicia.
“Tranquilla, Stana… è solo un po’ di succo.” Cerca di tranquillizzarla lui.
“Lo so… ma mi dispiace comunque.” Sussurra lei asciugandosi le guance.
“Sei un po’ troppo emotiva, tesoro.” Commenta Alex lasciandosi togliere la camicia restando così a petto nudo.
“Stana, perché piangi?” Chiede preoccupata Victoria.
“Guarda che disastro!” Esclama mostrando alla collega del marito l’enorme macchia sull’indumento.
“Stana, è solo una macchia.” Cerca di rassicurarla accarezzandole il braccio.
Allison vedendo la zia in lacrime e preoccupata che possa esser successo qualcosa alla cuginetta nella pancia corre verso l’altro gruppo d’adulti.
“Papà!” Chiama.
“Tam, no…” Dice Jeff spingendo l’amica in là.
“Smettila… stai infettando tutto quelle melanzane.” Protesta Jon.
La piccola cerca di farsi sentire dallo zio ma anche lui è troppo impegnati a litigare per accorgersi di lei.
Allison decisa a farsi ascoltare grida a gran voce:”ZIA STA MALE!”
“Ssshhh! Zitti un attimo.” Ordina Tamala.
“Zia sta piangendo!” Spiega Allison indicando verso Stana.
Nathan molla la paletta correndo verso la moglie seguito a ruota dagli amici che lasciano carne e verdure incustodite.
“Stana!” Chiama Nathan agitato raggiungendola.
“Ho sporcato la camicia ad Alex…” Ammette mostrando anche al marito il danno.
“Stai bene?” Chiede preoccupato accarezzandole il ventre.
“Certo… ora però devo smacchiare questa!” Afferma sfuggendo al suo abbraccio e dirigendosi verso casa.
“Cos’è successo?” Domanda confusa Tamala.
“Niente… è scoppiata a piangere dopo essersi accorda di avergli sporcato la camicia.” Spiega Victoria
“Mi dispiace non pesavo reagisse così.” Si scusa Alex.
“Tranquilli… non è colpa di nessuno. Ultimamente piange per molto meno.” Spiega Nathan prima di seguire la moglie dentro casa.
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9.30 P.M. Fillion-Katic garden
“Zia, mi aiuti.” Chiede Sophia consegnandole le due corde annodate.
“Vediamo se riusciamo a disfare questo pasticcio. Avete mangiato, ragazze?” Domanda mentre inizia a sciogliere i nodi.
“Si!” Risponde Sophia per entrambi.
“Ehi… ti serve una mano?” Chiede Nathan sedendosi a cavalcioni sulla panchina dietro di lei.
“No… ce la faccio… ne manca solo uno.” Risponde slegando anche l’ultimo.
“Grazie zia…” Ringrazia prendendo una corda e consegnando l’altra a Rebecca la nuova amichetta.
“Prego.” Risponde sorridendo appoggiandosi con la schiena contro l’ampio petto del marito.
“Come state?” Sussurra all’orecchio accarezzandole dolcemente il ventre.
“Bene… un po’ stanca.” Ammette posando le mani sopra alle sue.
“Vuoi che cacci via tutti?” Domanda baciandole il collo.
“Mmm… non mi tentare.” Scherza piegando la testa di lato permettendogli di avere miglior accesso.
“Disturbo?” Chiede Terry sedendosi di fronte ai due.
“No… figurati.” Risponde Stana sorridendo.
“Bellissima giornata, ragazzi. È stato tutto perfetto.” Si complimenta la donna.
“Avete mangiato a sufficienza?” Domanda Nathan.
“Troppo!” Afferma toccandosi la pancia.
“Gliel’hai già detto?” Chiede Andrew sedendosi accanto alla moglie.
“Non ancora.”
“Detto cosa?” Domanda Stana curiosa.
“Vorremmo approfittare del tuo stato per registrare una decina di puntate di Castle.” Confessa Andrew.
“Sempre se siete d’accordo e se Stana se la sente.” Chiarisce Terry.
“Sarebbe fantastico… sono stufa di stare a casa.” Afferma entusiasta.
“Mi pare che tuo marito però non sia del tuo stesso parere.” Commenta accorgendosi della faccia dubbiosa dell’attore.
“No, è che vorrei discuterne con Stana, con calma. Ci lasciate un paio di giorni di tempo?” Chiede Nathan.
“Si certo… L’ABC aspetta una risposta entro dieci giorni.” Spiega Andrew.
“Mamma…” Chiama Dylan avvicinandosi seguito come sempre da Black.
“Ciao amore… ci sei anche tu. È tutto il giorno che non ti vedo.” Scherza Stana.
“Ti sei divertito, Dylan?” Chiede Andrew.
“Si!” Risponde sorridendo appoggiando la testa contro la spalla della madre.
“Sei stanco?” Domanda Nathan accarezzandogli la schiena.
“Un po’…” Risponde sbadigliando.
“Altro che stanco… sei cotto.” Commenta Stana baciandolo sulla fronte.
“Forza su… inizio a portar dentro un po’ di cose voi andate a lavarvi e sistemarvi per la notte.” Propone Nathan aspettando che la moglie si alzi.
“Aspetta… ti diamo una mano.” Si offre Terry raccogliendo i piatti.
“Ragazzi… al lavoro!” Urla Andrew richiamando all’ordine Tamala, Jon, Juliana, Seamus, Jeff e altri che se la stanno ridendo seduti un paio di tavoli più in là.
“Ciao ragazzi! Grazie di tutto!” Saluta Stana tenendo per mano Dylan che appoggiato con la fronte alla sua anca sta per addormentarsi in piedi.
“Ciao dolcezza!” La saluta per prima Tamala abbracciandola e accarezzandole la pancia.
“Ciao principino della zia!” Dice spettinandogli i capelli.
Dylan a fatica sussurra un flebile: “Ciao…”
Dopo aver salutato tutti Stana accompagna il figlio dentro casa.
“Mi porti?” Chiede guardandola con gli occhi rossi e assonnati.
“Ok… vieni.” Dice sollevandolo e posizionandolo sul fianco per non schiacciare il ventre.
“Zia!” La chiama Allison correndole dietro.
“Dimmi, tesoro?” Risponde girandosi verso la nipotina.
“Ti sei dimenticata il bacio!” Spiega baciandole la pancia.
“Grazie, stella. Ci vediamo domani.” La saluta Stana.
“Stana! Cosa stai facendo?!” Esclama Nathan vedendola con in braccio il figlio.
“Niente…” Risponde girandosi verso le scale.
“Ferma lì. Lo prendo io.” Le ordina superandola.
“Nate, per piacere. Smettila di preoccuparti sto solo portando mio figlio a letto non sto scalando una montagna.” Afferma cercando di superarlo.
“Non m’interessa!” Controbatte tentando di prendere Dylan dalle braccia della moglie.
“NOOO!” Protesta stringendo la presa sia sul collo che sulla vita della madre.
“Dylan, non stringere con le gambe.” Lo rimprovera Nathan.
“A quest’ora sarei già su.” Gli fa notare Stana.
“Ok, vai.” Esclama infastidito per la testardaggine della moglie liberando il passaggio.
“Papino, non ti arrabbiare…” Scherza stampandogli un dolce bacio sulla guancia per poi proseguire su per le scale.
Nathan sorride tornando a caricare la lavastoviglie.
“Ehi… Terry, spero di non avervi creato problemi chiedendovi tempo ma Stana tende a strafare e voglio che si riposi e si rilassi.” Spiega incontrando la donna in cucina.
“Tranquillo, Nathan… capisco. Parlatene con calma.” Dice rassicurandolo.
“Stana è impressionante non si ferma mai.” Aggiunge Jeff posando il vassoio colmo di bicchieri sporchi.
“Mi ricordo bene… quando giravamo Castle era sempre l’ultima ad andare via e la prima ad arrivare. Dava sempre il 100%.” Ricorda Terry.
“Lei pensa di non far nulla ma si fa in quattro per i bambini. Accompagna Allison e Dylan in piscina, porta Sophia a danza, va a prenderli a scuola, gli fa fare i compiti, ogni fine settimana organizza una gita da qualche parte: visite ai musei, giostre, parchi… e come se non bastasse aiuta Alex nella realizzazione del suo film.” Racconta Nathan.
“Cavoli… se avessi saputo che era già così impegnata non vi avrei mai fatto la proposta.” Ammette dispiaciuta.
“Non sentirti in colpa. Se non arrivava la vostra proposta saltava fuori sicuramente qualcos’altro.” La tranquillizza l’attore.
“Ti aspetta una dura battaglia, amico.” Afferma Jon dandogli una pacca sulla spalla.
“Ti preparo il letto per domani sera…” Scherza Jeff immaginandosi già la scena.
“Molto simpatici… comunque se prima che rimanesse incinta era difficile trattare con lei ora è praticamente una battaglia persa in partenza.” Ammette Nathan sconsolato.
“Purtroppo ti capisco. La gravidanza trasforma le donne in tigri non solo a letto ma anche fuori.” Dichiara Seamus.
“Chissà però come mai vi lamentate solo per la parte fuori dal letto.” Commenta Tamala.
“È dura capirvi da normali figurati quando siete in dolce attesa. Avete degli sbalzi d’umore allucinanti.” Conferma Jeff.
“Ma ne vale la pena guardate che meraviglie che vengono fuori!” Afferma Juliana indicando Allison, Sophia e Kevin impegnati a giocare a carte in veranda.
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11.30 P.M. Fillion-Katic house
Finito di sistemare, salutati e ringraziati gli amici Nathan spegne le luci del soggiorno salendo al piano superiore.
Si ferma a controllare nella cameretta trovando Dylan profondamente addormentato. Si china a baciarlo sulla fronte sistemandogli le coperte per poi uscire lasciando la porta socchiusa.
Si dirige verso la loro camera da letto convinto di trovare anche la moglie nel mondo dei sogni ma quando apre la porta lei è lì sotto le coperte che legge un libro.
“Ehi… che fai ancora sveglia?” Domanda dolcemente iniziando a spogliarsi.
“Leggo e… ti stavo aspettando.” Confessa posando il libro sul comodino.
“Molto gentile da parte tua… ma pensavo fossi stanca.” Commenta togliendosi i pantaloni e gettandoli sulla sedia.
“Un po’… ma volevo parlare.”
“Parlare?” Domanda sorpreso.
“Voglio che accettiamo la proposta di Andrew e Terry.” Ammette mettendosi seduta.
“Stana… possiamo parlarne domani mattina?” Chiede sparendo in bagno.
“Voglio farlo davvero. Sono stufa di stare a casa.” Prosegue lei con la discussione.
“Sei a casa da due mesi e sei impegnata tutto il giorno con i bambini.” Le ricorda Nathan aprendo l’acqua della doccia.
“Non è questo il punto è che io non sono fatta per fare la casalinga. Ho bisogno di lavorare.” Spiega alzandosi.
“Lasciami pensare fino a domani mattina poi ne riparliamo.” Propone andandole incontro.
“Ok… posso insaponarti?” Domanda maliziosamente facendo la ruffiana nella speranza di far cambiare idea al marito.
“Stai cercando di corrompermi, furbetta?” Chiede ridendo e abbracciandola.
“Non oserei mai e poi mai!” Afferma, mordendogli il collo.
“Dai vieni tentatrice…” Dice Nathan sorridendo e spingendola delicatamente verso la doccia.
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“Mamma… siamo in ritardo!” Grida agitato Dylan correndo verso l’ingresso alle piscine.
“Dylan, attento a non scivolare!” Gli urla dietro.
“Zia, mi aiuti?!” Chiede Allison con l’elastico in mano.
“Si certo, tesoro. Entriamo poi ti faccio la coda.” Risponde Stana prendendola per mano e seguendo la direzione presa dal figlio.
“Ahi… ahi… siamo in ritardo!” Scherza Jesse vedendole arrivare.
“Ciao maestro!” Saluta Allison sorridendo.
“Ciao Allison.”
“Possiamo entrare?”  Domanda Dylan lasciando cadere l’accappatoio a terra.
“Prima si sistemano le cose sulla panchina poi si va in acqua.” Chiarisce con tono di rimprovero guardando il piccolo.
“Ok!” Dice sbuffando raccogliendo l’accappatoio e togliendosi le ciabattine mentre Stana fa la coda alla nipote.
“Come state oggi?” Domanda gentilmente Jesse.
“Benissimo… come sempre. Lei maestro come sta?” Risponde sorridendo.
“Oggi a differenza degli altri giorni così così… ho la testa che mi scoppia.” Ammette l’uomo.
“Ehi… non si usa più salutare la mamma?” Chiede Stana con tono offeso vedendo il figlio scendere i primi gradini in acqua.
Dylan in risposta gli manda un bacio con la manina per poi proseguire la sua scesa mentre Allison corre ad abbracciarla dandogli il solito bacio sulla pancia.
“Ciao stella… fate i bravi. Ci vediamo dopo.” La saluta Stana accarezzandole il viso.
“CINQUE MINUTI E POI INIZIAMO!” Grida Jesse alla decina di bambini che stanno giocando in acqua.
“Cosa stai cercando in quel pozzo?” Scherza facendo un passo verso l’attrice.
“Tieni un secondo… aiutami.” Dice Stana consegnandogli la borsa aperta e iniziando a scavare alla ricerca di qualcosa.
“Mamma mia… ma quante cose ci sono dentro? Pesa un quintale.” Afferma fingendo di faticare a sorreggerla.
“Non fare il finto pappamolle…” Lo ammonisce dandogli una sberla scherzosa sul petto.
“Sei fatto di cemento… senti che roba.” Aggiunge toccandogli i pettorali con l’indice, smettendo di cercare.
“Le piace quel che tocca signora Fillion?” Domanda Jesse prendendola in giro.
“Niente male… ma non è il mio genere. Troppi muscoli.” Ammette sorridendo e riprendendo la ricerca.
“Si può sapere cosa stai cercando?” Chiede curioso.
“Eccola!” Esclama Stana estraendo una bustina d’aspirina effervescente.
“È per me?! Molto gentile…”
“Maestro! Maestro! Sono passati cinque minuti!” Lo avverte un bambino indicando il grande orologio a muro.
“Arrivo… mettete via i giochi!” Ordina guardando verso di loro.
“Vado a cercarti un bicchiere d’acqua.” Afferma Stana schizzando via verso l’ingresso lasciando Jesse con la sua borsa in mano.
“JO, NON SPINGERE I TUOI COMPAGNI!” Lo rimprovera Jesse posando la borsa di Stana sulla panchina per poi togliersi la maglietta.
“Teniamo le squadre dell’altra volta… Kevin, Dylan, Katy, Ellen e Johnny squadra blu tutti gli altri rossi.” Dice scendendo in acqua e consegnando a ognuno una fascia.
“Jesse!” Lo chiama Stana ritornando con la medicina già sciolta e pronta da bere.
“Grazie… gentilissima.” Dice avvicinandosi al bordo per prendere il bicchiere.
“Ma figurati… l’ho fatto per mio figlio e mia nipote. Non voglio che si annoino per colpa del maestro stanco.” Scherza scoppiando a ridere per la faccia offesa del ragazzo.
“Molto simpatica…” Risponde bevendo in un sorso il medicinale e riconsegnandole il bicchiere vuoto.
“Ci vediamo dopo. Buona lezione.” Dice Stana alzandosi e recuperando la borsa.
“Arrivederci signora Fillion!” La saluta Jesse.
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“Ciao amore!” La saluta Nathan vedendola entrare in camerino.
“Ehi… come va? Sei in pausa?” Domanda raggiungendo il marito spaparanzato sul divano.
“Si… Vieni qui.” Dice afferrandola per un braccio facendola sedere sulle sue ginocchia.
“Come stanno le mie donne?” Chiede accarezzandole la pancia.
“Benissimo… Ascolta Nate, dobbiamo ancora parlare della proposta di Terry e Andrew. Sono già passati due giorni e domani si aspettano una risposta.” Afferma passando un braccio attorno al collo del marito mentre con l’altra mano gli sbottona la camicia.
“Signora Fillion così è sleale…” L’ammonisce infilando una mano sotto la maglietta della donna accarezzandole la schiena nuda.
“Perché? Hai difficoltà a discuterne se siamo nudi?” Domanda mordendogli il collo.
“Un po’…” Risponde deglutendo.
“Allora devo assolutamente approfittarne.” Sussurra all’orecchio dell’uomo scendendo con la mano al bottone dei jeans.
“ALT! Ferma… l’ultima volta che hai usato questo metodo di “discussione” mi sono ritrovato a fare l’autista per tutta la notte a tua sorella e alle sue amiche senza nemmeno ricordarmi di averti detto di si.” Afferma bloccandole la mano.
“Hai paura di cadere in tentazione e di finire in qualche altro tranello?” Chiede massaggiandogli il collo con l’altra mano.
“Si! Conosco i tuoi metodi persuasivi e so che se non ti fermo in tempo domani mi potrei ritrovare negli Studios di Castle a girare senza sapere come ci sono finito.” Risponde baciandole il naso.
“Ok… allora parliamo e basta.” Dice cercando di alzarsi.
“Dove vai? Resta qui…” Dice trattenendola a se.
“Sicuro? Non è che poi ti lamenti dicendo che ti ho convinto con l’inganno?” Chiede guardandolo negli occhi.
“No… tranquilla. Parliamo.” La rassicura accarezzandole il viso.
“Quando ho sentito la proposta di Terry mi sono sentita al settimo cielo all’idea di poter lavorare di nuovo con te e con i ragazzi. Mi manca lavorare e, anche se è solo due mesi che sono a casa, ho bisogno di recitare. So che ho già le giornate piene fra corsi pre-parto, yoga, i bambini e l’aiutare Alex con il suo film ma mi piacerebbe da morire poter star di più con te. Nell’ultimo mese ti vediamo poco. Ero abituata ad averti attorno per la maggior parte della giornata e invece ora ti vedo solo la sera e devo dividerti con Dylan e tra un po’ anche con questa principessina. Accettare la proposta ci darebbe l’occasione di stare più assieme ma…”
“Mi dispiace… non pensavo che questo lavoro mi portasse via così tanto tempo da te… da voi. Piacerebbe anche a me poter lavorare di nuovo assieme ma vorrei anche che riposassi un po’. Non voglio che vi succeda niente e stai già facendo molto. So che odi quando qualcuno ti dice cosa devi o non devi fare ma lascia che mi occupi di voi. Per me è tutto nuovo… sono spaventato e preoccupato ogni volta che non sei con me perché non posso accertarmi se state bene o meno. Non penso di essere mai stato così felice in vita mia. Ho tutto: un lavoro che mi soddisfa, un figlio pazzesco, una principessina in arrivo e te… l’amore della mia vita. Sei la cosa più spettacolare che esista e farei qualsiasi cosa per te… per voi. Quindi se vuoi accettare la proposta di Andrew per me va bene anche se preferirei che per questi ultimi mesi ti rilassassi e stessi un po’ tranquilla. Ma facciamo come vuoi tu amore mio. La scelta è tua.” Dichiara Nathan non smettendo mai di guardarla negli occhi mentre Stana ha iniziato a piangere già a metà discorso.
“Scusa... questi ormoni mi fanno impazzire.” Si giustifica asciugandosi il viso.
“Non preoccuparti… sei stupenda anche quando piangi.” Si complimenta.
“Grazie, amore. Comunque, se mi lasciavi finire il discorso, invece che interrompermi per farmi commuovere sapresti che non voglio accettare la proposta di Andrew.” Confessa Stana giocherellando con il bottone della camicia del marito.
“Sicura? Non è che poi domani ti sveglierai e te la prenderai con me?” Chiede preoccupato.
“No… le tue parole sono state dolcissime e apprezzo il fatto che vuoi assecondare i miei desideri ma non voglio girare altre puntate di Castle. L’altra sera ero entusiasta all’idea di poter lavorare ma poi ci ho riflettuto e non voglio complicarti la vita. Questo lavoro ti sta già portando via il 70% della giornata e Castle non farebbe altro che portarti via il restante 30%. Non è giusto nei tuoi confronti e soprattutto non è giusto nei confronti di Dylan. Ti vede già poco e non voglio privarlo di altro tempo con te solo per un mio capriccio. Abbiamo scelto di avere una famiglia e sai quando sia importante per me. Voi venite prima di qualsiasi cosa… prima del lavoro o di qualsiasi cifra. Sono già impegnata con Alex e i bambini… non mi serve altro.” Spiega Stana.
“Sei eccezionale…” Dichiara Nathan prima di avventarsi sulle sue labbra e coinvolgerla in un bacio appassionato.
Stana gli accarezza il petto mentre lui intrufola una mano sotto la gonna sfiorandole le gambe nude sempre più su quando vengono interrotti da qualcuno che spalanca la porta senza bussare.
“Nath…” Alla truccatrice muoiono le parole in gola mentre i due si staccano guardando verso la donna.
“Ciao Betty… Ti ricordi di mia moglie.” Dice Nathan togliendo la mano.
“Che domande fai?! La conosco meglio di te. Ciao cara.” Risponde Betty sorridendo.
“Come sta tuo marito?” Domanda educatamente Stana sistemando la camicia al compagno.
“Meglio, grazie… in pochi giorni dovrebbe tornare a casa. Nathan, ti do cinque minuti poi torno qui e ti trascino fuori come ti trovo… anche in mutande.” Lo avverte la donna.
“Tranquilla, Betty. Ora lo rivesto e me ne vado.” Spiega Stana.
“E mi lasci così?” Si lamenta Nathan.
“Come sta la piccolina?” Domanda Betty indicando la pancia.
“Benissimo… è un terremoto come la madre. Non sta mai ferma.” Risponde Nathan accarezzandole il ventre.
“Cinque minuti!” Ripete Betty prima di uscire chiudendosi la porta alle spalle.
“Meglio che vada…” Afferma Stana alzandosi.
“Sul serio mi lasci in queste condizioni?” Domanda indicando il rigonfiamento nei pantaloni.
“Sul serio! Preferisco lasciarti così piuttosto che ti vedano tutti in mutande.” Scherza mandandogli un bacio, recuperando la borsa prima di uscire.

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Capitolo 2
*** MENO 2 ***


“Papà, leggiamo questa?” Chiede Dylan entrando nella camera matrimoniale con il libro “Il viaggio nel tempo”  in mano.
“Aspetta, chiediamo a tua sorella…” Dice Nathan piegandosi sull’addome della moglie e chiedendo: “Principessina di papà… ti va bene “Il viaggio nel tempo”?”
Come se la piccola capisse quello che le stanno chiedendo in risposta da un colpetto alla pancia della madre facendosi sentire.
“Direi che approva…” Commenta Stana.
“Salta su, grillo!” Lo invita il papà aiutandolo a sistemarsi.
Dylan appoggia la testa sul petto della madre mettendo una manina sulla sua pancia mentre Nathan sistema il libro sulle gambe della moglie in modo che la bambina possa sentirlo bene.
“L'avventura comincia nell'era glaciale, dove i nostri eroi, sfuggiti da un branco di mammut, vengono accolti in un villaggio preistorico.” Inizia a leggere Nathan.
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Mezzora dopo Dylan è profondamente addormentato con la manina chiusa in un pugno aggrappato alla camicia da notte della madre.
“Era proprio stanco…” Commenta Stana accarezzandogli la schiena.
“Il corso di nuoto lo sfinisce.” Dice Nathan chiudendo il libro.
“Lo porti a letto?”
“Se sei d’accordo, vorrei tenerlo qui per stanotte.” Ammette sistemandosi sotto le coperte.
“Certo… non direi mai no a una cosa così.” Risponde sorridendo allungando la mano alla ricerca di quella del compagno.
“Mi mancherete da morire.” Confessa baciandole il palmo della mano e avvicinandosi ulteriormente ai due.
“Anche tu!” Risponde guardandolo negli occhi.
“Basta una tua parola e non parto…” Sussurra appoggiando la fronte alla sua.
“Tranquillo, noi saremo ancor qui quando tornerai.” Bisbiglia accarezzandogli il viso.
“Sicura? Posso sempre inventarmi qualche scusa.”
“Sicurissima… meglio ora che fra un mese.”
“Ok… però cercate di non divertirvi troppo senza di me!” Gli raccomanda appoggiando la mano sopra a quella del figlio sul ventre della donna.
“Appena uscirai dalla porta organizzeremo un mega party…” Scherza lei.
“Molto spiritosa. Comunque a parte gli scherzi cerca di non approfittare della mia assenza per strafare. Ho già incaricato Jeff di passare a controllarvi.” Ammette Nathan baciandola sulla guancia.
“Nate, so badare a me stessa non ho bisogno del controllore… e poi ho già Tam che si è autoinvitata a trasferirsi qui durante la tua assenza, per non parlare di tuo padre che passa più tempo nel nostro giardino che a casa sua e sono certa che anche questa è una delle tue pensate.”
“Assolutamente no. Sai com’è mio padre ci tiene molto al nostro giardino e comunque meglio che ti controllino in tre piuttosto che nessuno.” Si affretta a spiegare.
“Se per farti stare tranquillo devo riempirmi la casa di gente va bene basta che ti rilassi e che non continui a chiamarmi ogni ora per vedere se sto respirando correttamente o se sono affaticata.”
“Ma non è vero! Non ti chiamo ogni ora…” Controbatte lui.
“Vuoi che ti mostri quante chiamate ho ricevuto oggi?” Domanda lei afferrando il cellulare sul comodino.
“Non serve…” Risponde rimettendo il telefono al suo posto.
“Allora prometti!”
“Promesso… posso sempre chiamarti ogni due ore però?” Chiede con sguardo furbo.
“No! Facciamo così ti concedo quattro telefonate al giorno.” Propone lei.
“Facciamo sei?” Prova a rilanciare lui.
“No… quattro.”
“Cinque?”
“Quattro!”
“Quattro e mezza?” Scherza lui.
“Quattro!”
“Non hai parlato però di quanto devono durare quindi possiamo fare quattro chiamate da un’ora l’una.” Afferma sorridendo.
“Cinque minuti… massimo dieci.”
“Troppo poco.”
“Spegni…” Ordina Stana sbadigliando.
“Cinquanta minuti?” Chiede speranzoso spegnendo la luce.
“No.”
“Quarantanove!”
“Notte…”
“Chi tace acconsente!” Afferma trionfante Nathan mettendosi comodo in modo d’abbracciare moglie e figlio.
“Vedremo…” Sussurra Stana sorridendo e appoggiano la testa accanto a quella del marito.
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Mentre Jeff carica la valigia del fratello nel bagagliaio della macchina, Nathan saluta la famiglia.
“Papà, posso venire con te?” Chiede Dylan allungandosi per farsi prendere in braccio.
“Mi piacerebbe tantissimo ma dovrò lavorare e non avrò tempo per stare con te.” Spiega prendendolo in braccio.
“Non voglio che vai!” Afferma aggrappandosi al collo del padre.
“Torno presto… promesso. Poi qualcuno deve star qui a controllare mamma, sorellina e Black.” Cerca di convincerlo Nathan.
“NO!” Esclama arrabbiato.
“Amore, papà sta via solo tre giorni. Non ti accorgerai nemmeno che è partito che sarà già di ritorno.” Spiega Stana accarezzando la schiena del figlio.
“Dylan, facciamo così: quando torno per tre giorni facciamo tutto quello che vuoi tu. Possiamo andare al parco, allo zoo, in piscina, al mare… dove vuoi. OK?” Propone Nathan.
“Ok…” Sussurra tristemente il piccolo.
“Amore, mi raccomando. Non stancarti troppo e ascolta Tam e Jeff. Quando ti dicono di rallentare fallo senza arrabbiarti. Ok?” Dice rivolgendosi alla moglie.
“Ci proverò… ma tu mi prometti che non mi chiamerai in continuazione.” Afferma lei.
“Affare fatto. Però se c’è qualcosa che non va anche una stupidaggine, chiamami. Anche solo per un piccolo dolorino tu mi devi chiamare e io torno subito qui. Chiaro?”
“Ok. Ora vai altrimenti perdi l’aereo.” Risponde alzandosi sulle punte per baciarlo.
Nathan colma la distanza che gli divide baciandola e tirandola a se con il braccio libero.
“Non vorrei interrompervi ma siamo già in ritardo.” Dice Jeff battendo l’indice sull’orologio.
“Ciao amore mio.” Sussurra per poi baciarla di nuovo.
“Buon viaggio!” Dice staccandosi dal marito.
“Ciao grillo… fai il bravo e pensa a cosa vorresti fare quando torno.” Lo saluta baciandolo sulla guancia e rimettendolo a terra.
“Ciao principessina di papà.” Dice baciando e accarezzando il ventre di Stana.
Nathan bacia per l’ultima volta moglie e figlio prima di raggiungere il fratello in macchina.
“CIAO PAPA’!” Grida Dylan mentre l’auto scende lungo il viale verso il cancello.
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“Ah però! Ora capisco perché accompagni sempre tu i bambini in piscina!” Esclama Tamala vedendo il maestro di nuoto.
“Cerca di non saltargli addosso.” La prende in giro continuando a camminare verso l’uomo.
“Oh… guarda chi arriva!”Afferma Jesse aiutando un bambino ad indossare l’accappatoio.
“Buona sera, maestro.” Lo saluta Stana.
“Zia, possiamo restare ancora cinque minuti?” Chiede Allison dall’acqua.
“Ok, cinque minuti.” Acconsente lei.
“Jesse, ti presento la mia amica Tamala!” Dice facendo le presentazioni.
“Piacere di conoscerti!” Dice Jesse allungando la mano verso la donna.
“Oh… il piacere è mio…” Risponde sorridendogli, ammirando il fisico scolpito dell’uomo e ricambiando la stretta.
“Mi sembri stanca o sbaglio?” Chiede Jesse asciugandosi il petto con l’asciugamano.
“Un po’…” Risponde Stana passandosi una mano sul viso.
“Senza un po’… Oggi ha voluto finire di sistemare la cameretta della bimba. È da stamattina che spostiamo mobili e pieghiamo vestitini. Sono stanca io che non sono incinta.” Racconta Tamala guardando con disappunto l’amica.
“Potevi chiamarmi. Vi avrei dato volentieri una mano.” Dice Jesse mettendosi la maglietta.
“Ottima idea!!! Domani potresti fare un salto abbiamo da sistemare la piscina.” Lo invita Tamala.
“Certo… volentieri!” Risponde immediatamente l’uomo.
“Jesse, non vorrei che tua moglie venisse a casa mia ad uccidermi nel sonno.” Scherza Stana.
“Dubito che a mia moglie interessi dove sono e con chi sto. Se mai è tuo marito che mi fa a fette.” Controbatte lui.
“Vi siete separati?” Domanda curiosa Tamala.
“No, semplicemente non ho mai avuto una moglie.” Risponde ridendo.
“Ma una fidanzata ce l’hai di sicuro…” Commenta Stana prendendo l’accappatoio della nipotina dalla panchina.
“Diciamo che ne ho diverse.” Ammette lui passandosi una mano fra i capelli biondi.
“Bello… mi piace la tua mentalità aperta.” Dichiara Tamala sogghignando.
“I cinque minuti sono passati!” Avverte Stana invitando figlio e nipote a uscire.
Allison è la prima ad uscire seguita a ruota da Dylan.
Stana avvolge la nipote nell’asciugamano mentre Tamala si occupa di Dylan.
“Ciao principino della zia!” Lo saluta prendendolo in braccio.
“Forza… andiamo a cambiarci.” Dice Stana prendendo per mano Allison.
“Allora aspetto una tua chiamata per domani?” Chiede Jesse seguendo le due donne verso gli spogliatoi.
“Non voglio disturbarti mi farò aiutare da mio cognato.” Risponde Stana.
“Scherzi? Jeff? Senza offesa per tuo cognato ma non è fisicamente portato per fare certi lavori.” S’intromette Tamala.
“Vedete voi per me non è un problema. Ci sentiamo domani.” Saluta Jesse girando a destra nello spogliatoio maschile.
“Tam, quando Nate saprà che il maestro di nuoto di nostro figlio è in casa nostra inizierà a tirarmi un torrone allucinante.” Dice Stana.
“Tranquilla, ci parlo io con tuo marito!” La rassicura l’amica.
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“Dylan, rispondi è papà!” Dice Tamala consegnando al nipotino il cellulare.
“Papà!” Strilla portando il telefono all’orecchio.
“Ciao grillo! Come stai?”
“Bene. Quando torni?”
“Tra due giorni. Hai fatto colazione?”
“Si… mamma ha fatto i muffin!”
“Mmmhh… che buoni. Cosa fate oggi di bello?”
“Non lo so.”
“Mi passi mamma?”
“Non c’è… è andata con zio.”
“Ah… c’è zia Tam con te?”
“Si!”
“Me la passi?”
“Ok. Ciao papi! Torna presto!”
“Prestissimo promesso. Ciao!”
“Ehi Fillion… come procede?” Chiede Tamala.
“Benissimo signorina Jones. Come si sta comportando la mia signora?”
“Se devo darle un giudizio da 0 a 10 direi 5. Non è in grado di star ferma due minuti ma tranquillo la tengo d’occhio. Sono testarda pure io.”
“Mi raccomando Tam… Stana è con Jeff?”
“Si, l’ha accompagnato dal meccanico. Dovrebbe tornare a minuti. Ormai è più di un’ora che sono via.”
“Ascolta Tam, ora devo andare. Dille che ho chiamato e che la richiamo stasera.”
“Sarà fatto! Buon lavoro!”
“Anche a te!”
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“Stana, puoi stare seduta due minuti!” La sgrida Tamala accompagnandola verso la sdraio.
“Povero è due ore che lavora come un matto. Cerco solo di dargli una mano per accelerare i tempi. Non possiamo rubargli tutto il pomeriggio.” Protesta riuscendo a scappare dalle grinfie dell’amica.
“Stana, tranquilla… ho quasi finito. Vai a sdraiarti un po’ è due ore che vai avanti e indietro.” Dice Jesse risistemando i filtri della piscina.
“Lascia che almeno ti porti qualcosa da bere… oggi fa un caldo pazzesco.” Afferma Stana.
“Qualcosa da bere lo prendo molto volentieri!” Risponde sorridendo.
“Mi dia due minuti e sarò di ritorno con la sua bevanda, maestro!” Scherza dirigendosi verso casa.
“È incredibile… è sempre così?” Domanda Jesse.
“Si… è meno faticoso badare a Dylan che correr dietro a lei.” Confessa Tamala facendolo ridere.
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“Jesse, dimmi quanto vuoi?” Domanda Stana.
“Scherzi… Mi sono divertito a vedervi litigare.” Risponde recuperando cellulare e chiavi.
“Non scherzare. Hai lavorato per ben tre ore per sistemarmi la piscina devi essere pagato.” Lo ammonisce l’attrice.
“Stana, sul serio mi offendo se mi dai dei soldi.” Controbatte lui scappando dalla donna.
“Fermati! Non ti apro il cancello se non accetti di essere pagato!” Lo avverte.
“Jesse… ti conviene darle retta. È una battaglia persa in partenza!” Gli consiglia Tamala.
Mentre i tre discutono non si accorgono dell’arrivo di Jeff che ha già parcheggiato e ora sta scendendo dall’auto con le figlie.
“È il maestro!” Grida felice Allison correndogli incontro.
“Alla faccia del maestro!” Commenta Jeff guardando l’uomo che discute con le due donne.
“Ciao maestro!” Lo saluta calorosamente Allison.
“Ciao Allison!” Contraccambia sorridendo alla piccola mentre Stana approfitta del momento di distrazione per infilargli delle banconote nella tasca dei jeans.
“Stana! NO!” Protesta recuperando i soldi.
“Ora sono tuoi l’hai toccati!” Afferma allontanandosi.
“Ti avevo avvertito!” Commenta Tamala.
“No, veramente non posso accettare. Ho solo fatto un piacere ad un’amica.” Dice cercando di raggiungere Stana che sta usando Jeff come scudo.
“Salve, sono il padre di Allison!” Si presenta lui.
“Piacere, Jesse… il maestro di nuoto di sua figlia!” Lo saluta lui.
“Cosa state facendo? Perché vi state tirando delle banconote?” Domanda curioso.
“Ha pulito i filtri della piscina e ha fatto altri lavoretti che tuo fratello non sapeva come fare e ora non vuole essere pagato.” Spiega Stana restando a distanza.
“Capisco. Jesse, ti consiglio di accettare i soldi! Se si mette in testa una cosa è quella.” Gli suggerisce Jeff.
“Vedo… ma è solo un piacere che ho voluto farle.” Risponde l’uomo.
Mentre i tre proseguono con la discussione Stana inizia a sentire la testa che le gira e sentendosi sempre più debole si aggrappa alla prima cosa che ha vicino.
Jeff sente la presa della cognata farsi più stretta e pesante alla sua maglietta e la testa della donna appoggiarsi contro la sua schiena.
“Stana, che succede?” Chiede restando immobile ma allungando una mano alla ricerca di quella della cognata.
“Ehi! Tesoro!” Esclama Tamala correndo dall’amica per sorreggerla in modo da permettere a Jeff di girarsi.
“Stana?” La chiama Jesse aiutando Tamala.
“Adesso mi passa…” Sussurra ad occhi chiusi.
“Stana, riesci ad aggrapparti a me?” Domanda Jeff pronto a prenderla in braccio.
Lei non risponde sentendosi sempre più fiacca e confusa.
“Mamma!” La chiama Dylan preoccupato.
“Cos’ha zia?” Chiede Sophia.
“Sophia, porta dentro tua sorella e Dylan.” Ordina Jeff alla figlia maggiore mentre prende in braccio la cognata.
“Ci penso io!” Dice Tamala vedendo i bambini imbambolati a guardare Stana.
“Forza andiamo!” Ordina spingendogli verso casa.
“Voglio stare con mamma!” Protesta Dylan costringendo la zia a prenderlo in braccio.
“Jesse, chiama un’ambulanza.” Ordina adagiando Stana sul lettino.
“Stana! Svegliati! Apri gli occhi!” La invita Jeff dandogli delle leggere sberle sul viso mentre Jesse parla con l’operatore spiegandogli la situazione e la zona in cui si trovano.
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“Oddio… è ancora Nathan! Se non gli rispondo inizierà a preoccuparsi.” Afferma Jeff guardando il nome del fratello lampeggiare sul display.
“Jeff, aspettiamo che ci dicano come sta è inutile farlo agitare per nulla. Prendi tempo digli… digli che Stana è uscita a prendere il gelato con i bambini e che si è scordata il cellulare a casa.” Suggerisce Tamala.
Jeff annuisce, prende un respiro profondo rispondendo alla chiamata.
“Ciao fratellino, come va?” Domanda Jeff cercando di sembrare normale.
“Jeff… Stana è con te?” Chiede immediatamente.
“Era con me… ora è uscita a prendere il gelato con i bambini.” Spiega sperando di essere credibile.
“A quest’ora? È quasi ora di cena…” Commenta Nathan guardando l’orologio.
“Si lo so… è per dopo cena. È il dolce. Come va lì?” Domanda cercando di cambiare argomento.
“Bene… forse riusciamo a rientrare un giorno prima.” Annuncia felice.
“Ah… che bello! Rientri un giorno prima.” Ripete Jeff condividendo la notizia con Tamala.
“Tutto bene? Ti sento strano.” Chiede Nathan.
“Tutto ok! Sono solo un po’ stanco.” Risponde prontamente.
Tamala vede la dottoressa di Stana avvicinarsi e fa cenno a Jeff di riattaccare.
“Nat, devo andare. Appena torna Stana le dico di chiamarti ok?”
“Ok, ma come mai non si è portata dietro il cell…” Nathan non ha nemmeno il tempo di finire la frase che si accorge che il fratello ha riattaccato.
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“Ehi… tesoro. Come ti senti?” Chiede Tamala correndo ad abbracciare l’amica.
“Bene. Un po’ stanca ma bene.” Risponde Stana.
“Stana, non farmi mai più di questi scherzi! Mi stavi facendo venire un attacco di cuore!” Afferma Jeff prendendo la mano della donna fra le sue.
“Mi dispiace… forse ho esagerato.” Ammette Stana.
“La dottoressa ci ha spiegato che la bambina sta bene e che si è trattato solo di un calo di pressione.” Spiega Tamala sistemandole le lenzuola.
“Si per fortuna non è niente di serio.” Commenta tirando un sospiro di sollievo massaggiandosi il ventre.
“Però per stanotte resterete in osservazione… vuole tenervi monitorate.” Aggiunge Jeff.
“Ma ora sto bene!” Protesta Stana.
“Lo sappiamo ma un po’ di flebo e di riposo non ti faranno male anzi.” Dice Tamala.
“Ascolta, a chiamato Nathan… ci siamo inventati che eri uscita a prendere il gelato con i bambini ma forse è il caso che lo chiami e gli spieghi la situazione.” La informa Jeff.
“No! Se gli dico che sono all’ospedale muore d’infarto. Meglio non dirgli niente. Dove sono i bambini?” Chiede Stana.
“Sono dai nonni. Stana, non voglio dirti quello che devi fare ma è meglio che gli dici la verità.” Insiste Jeff.
“Jeff, se gli dico la verità si precipiterà qui e se non riesce a trovare un aereo a quest’ora impazzirà. Meglio tacere. Gli racconterò tutto quando sarà tornato.” Spiega Stana.
“Ti serve qualcosa?” Chiede Tamala.
“Non mi pare.”
“Scusate l’orario di visita sarebbe finito ma ci sono delle persone che la stanno cercando signora Fillion.” La informa l’infermiera entrando in camera seguita da Bob e Dylan che, in braccio al nonno, piange disperato.
“Amore…” Lo chiama Stana.
“Mmaaammma…” Singhiozza il bambino allungandosi verso di lei.
“Mi dispiace, Stana. Non riuscivamo a calmarlo.” Spiega Bob adagiando il nipotino sul letto della nuora.
“Hai fatto bene a portarlo.” Risponde stringendo a se il figlio.
“Ssshhh… sono qui, amore. Tranquillo.” Sussurra coccolandolo.
“Mi dispiace interrompervi ma purtroppo devo chiedervi di andare. La mamma ha bisogno di riposo.” Gli interrompe nuovamente l’infermiera.
“È un problema se mio figlio resta qui con me stanotte?” Chiede Stana speranzosa.
“Il regolamento non lo permetterebbe…” Spiega la donna guardando Dylan ancora in lacrime.
“… ma forse possiamo fare un’eccezione questa volta.” Aggiunge dopo un momento di esitazione.
“Grazie!” Risponde sorridendo Stana sentendo il figlio rilassarsi.
“Ok… ma tutti gli altri devono andare.” Chiarisce prima di uscire dalla stanza.
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“Quando posso uscire?” Chiede Stana.
“La dottoressa vuole controllare le analisi prima di darle il via libera. Purtroppo però è impegnata con un parto cesareo. Deve avere pazienza e aspettare che finisca l’intervento.” Spiega l’infermiera ritirando il vassoio del pranzo.
“Devo andare a prendere Nat all’aeroporto. Quando scoprirà che sei qui mi ucciderà!” Afferma preoccupato Jeff.
“Portati dietro Dylan… lui sa come trattare con il papà agitato.” Gli consiglia Stana.
“Ok… ma non penso basterà il sorriso di vostro figlio per farlo calmare.” Risponde uscendo dalla stanza con il nipotino.
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“PAPA’!” Grida Dylan vedendolo uscire dalle porte scorrevoli.
Mollata la mano dello zio, corre incontro al padre che, già inginocchiato a terra è pronto a prenderlo.
“Ciao, grillo!” Lo saluta abbracciandolo e sollevandolo.
Dylan felice stringe forte le braccia attorno al suo collo dell’uomo.
“Mi sei mancato da morire!” Ammette Nathan accarezzandogli la schiena mentre Jeff si accorge di alcuni paparazzi che a quattro/cinque metri di distanza stanno scattando delle foto ai due.
“Ehi… bro. Ben tornato!” Lo saluta Jeff raccogliendo la valigia del fratello.
“Ciao Jeff!” Contraccambia dandogli una pacca sulla spalla.
“Nathan! Nathan!” Lo chiamano un gruppo di fan avvicinandosi muniti di foto, poster, penne e pennarelli.
“Ciao ragazzi!” Saluta educatamente sistemando Dylan sul fianco sinistro.
“Oh mio dio! È figlio tuo e di Stana?” Domanda emozionata una ragazza bionda mentre l’altra gli porge un poster e il pennarello.
“Si. Lui è Dylan.” Risponde Nathan firmando la foto.
“È stupendo!” Si complimenta un’altra ragazza.
“Avete già scelto il nome per la bambina?” Chiede curioso un ragazzo.
“Non ancora. Sarà Dylan a sceglierlo.” Rivela proseguendo a far autografi in modo da accontentare tutti mentre i paparazzi si avvicinano sempre di più con telecamere e macchine fotografiche.
Per i successivi cinque minuti Nathan prosegue a rispondere alle domande dei fan scambiandosi battute con loro fino a quando un fotografo ben informato chiede all’attore:
“Come sta Stana? Abbiamo saputo che è stata ricoverata al Cedars Sinai Midical Center?”
L’attore smette di sorridere irrigidendosi ma prima che possa dire o fare qualcosa Jeff interviene.
“Mi dispiace ma ora dobbiamo andare!” Afferma raccogliendo la valigia e tirando verso l’uscita il fratello.
“Cos’è questa storia?” Chiede seguendolo verso l’auto mentre i fotografi continuano a pedinarli.
“Sali in macchina.” Ordina Jeff caricando la valigia nel baule.
Nathan sistema Dylan sul seggiolino per poi salire dalla parte del passeggero in attesa del fratello.
“Allora? Dov’è Stana?” Domanda.
“È in ospedale da ieri ma tranquillo, sta bene.” Risponde Jeff uscendo dal parcheggio.
“Cos’è successo? Quando pensavate di dirmelo?!” Chiede arrabbiato.
“Nat, calmati. Come ti ho detto sta…”
“Calmarmi??? Mia moglie finisce in ospedale e nessuno si prende la briga di avvertirmi!!! Pensavo di potermi fidare di te… ma evidentemente mi sbagliavo!” Afferma alzando la voce sbattendo il pugno sulla portiera.
“Stana non voleva spaventarti è stata una sua scelta.” Cerca di giustificarsi Jeff seguendo le indicazioni verso l’ospedale.
“Sei suo fratello o il mio?!” Domanda ironicamente.
“Che centra?”
“Centra… avresti dovuto chiamarmi immediatamente!”
“Nat, capisco che tu sia preoccupato ma non è colpa mia se mentre eri via lei si è sentita male.”
“Cosa vorresti dire che è colpa mia… e che non dovevo partire?”
“Non ho detto questo ma…”
“Certo come no!” Lo zittisce Nathan.
“Lasciamo perdere. Stai straparlando.” Esclama Jeff svoltando a destra.
“Si meglio!” Afferma Nathan chiudendo il discorso.
---
“Ehi… siete tornati?!” Dice Stana sorridendo vedendo entrare Dylan seguito da Jeff.
“Ciao mamma…” La saluta Dylan cercando di arrampicarsi sul letto.
“Aspetta, ti aiuto.” Dice Jeff alzandolo.
“Nate l’avete lasciando all’aeroporto?!” Chiede scherzosamente Stana togliendo le scarpe al figlio.
“No, è corso a parlare con il dottore, sai com’è. Comunque io vi saluto vado a recuperare le ragazze dai nonni.” Dichiara Jeff.
“Jeff, cos’è successo? Hai litigato con Nate?” Domanda Stana notando lo strano comportamento del cognato.
“No tranquilla. Passo più tardi con le ragazze. Fammi sapere se vi troviamo ancor qui o a casa.” Risponde andando verso l’uscita.
“Jeff, qualsiasi cosa abbia detto non prendertela sai com’è tuo fratello quando è arrabbiato.” Dice Stana immaginandosi la reazione del marito.
“A dopo.” Dice Jeff uscendo e facendo un cenno di saluto con la mano.
“Mamma?” La chiama Dylan.
“Si amore.” Risponde guardandolo.
“Papà, è arrabbiato.” Rivela Dylan.
“Immagino...” Commenta Stana trattenendo il figlio per la maglia mentre quest’ultimo si allunga per afferrare il cellulare della donna dal comodino.
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“Ehi… ciao… bentornato!” Lo saluta Stana vedendolo entrare.
Nathan si ferma a un metro dal letto a braccia conserte senza dire nulla guardandola seriamente negli occhi.
“Che fai lì?! Non vieni a dare un bacio alle tue donne…” Dice Stana guardandolo dolcemente sperando di addolcirlo un po’.
Lui resta impassibile a fissarla.
“Dai amore, vieni qui… so che stai morendo dalla voglia di abbracciarmi.” Aggiunge mordendosi il labbro e regalandogli un sorriso mozzafiato.
Nathan non riuscendo più a interpretare la parte del duro si precipita ad abbracciarla.
“In questo momento vorrei… vorrei…” Dice cercando le parole adatte.
“Vorresti baciarmi!” Suggerisce lei ridendo.
“Ti ucciderei di baci!” Risponde avventandosi sulle sue labbra.
“È una bella morte…” Sussurra Stana tra un bacio e l’altro.
“Tu, mi farai morire un giorno o l’altro.” Ammette prendendole il viso fra le mani.
“Non puoi dire che ti annoi con me.” Scherza facendogli la lingua.
“Te la mangerei…” Afferma accarezzandole le guance con i pollici e appoggiando la fronte a quella della moglie.
“Devi ancora salutare la piccolina che ha sentito tanto, tanto, tanto la tua mancanza.” Dice portando le mani del marito sulla pancia.
“Sei diventata la miglior ruffiana di questo mondo.” Dichiara accarezzandole l’addome.
“Ho avuto un buon maestro.” Ammette lei.
“CHEESE!” Esclama Dylan seduto sul letto alzando il cellulare della mamma per scattare una foto ai genitori.
“Cheese!” Dicono all’unisono appoggiandosi guancia contro guancia guardando in direzione del figlio.
“Comunque signora Fillion non creda di essere fuori dai guai. Ora ci prepariamo per andare a casa ma poi facciamo i conti stasera nel nostro letto, da soli.” L’avverte Nathan.
“Non vedo l’ora…” Risponde sorridendo e baciandogli il naso.
“Sei una monella!”
Stana lo tira a se mordicchiandogli il collo e sussurrandogli all’orecchio: “Vedrai quanto sarò monella stasera a letto.”

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Capitolo 3
*** MENO 1 ***


“Finalmente è arrivato il caldo!” Dice Nathan togliendosi la maglietta.
“Papà… veloce!” Urla Dylan correndo verso la piscina tutto nudo.
“Siamo nei campi nudisti?” Domanda ironicamente Jeff guardando il nipotino.
“Ma è tutto nudo!!!” Esclama Sophia portandosi le mani sulla bocca e cominciando a ridere.
“Non scherza nemmeno tua figlia.” Commenta Nathan vedendo Allison uscire di casa al naturale come il figlio seguita da Stana che, per fortuna, è in bikini.
“Cosa ridete voi due?” Chiede raggiungendo i due uomini.
“Speravamo di vederti nuda…” Scherza Jeff ricevendo un pugno sul braccio dal fratello.
“È una nuova moda girar nudi?” Domanda rivolgendosi alla moglie.
“Quei due hanno deciso di denudarsi e io non ho la forza di corrergli dietro.” Spiega Stana sedendosi.
“Nat, posso prendere in prestito la bicicletta di Dylan?” Chiede Kevin interrompendo gli adulti.
“Certo. Sai dov’è?” Domanda Nathan.
Kevin annuisce correndo verso il garage.
“Zia, me lo metti?” Chiede Sophia porgendole lo smalto.
“Si, siediti.” Risponde.
Due minuti dopo il cellulare di Stana inizia a vibrare sul tavolo segnalando l’arrivo di un MMS.
Dopo averlo sbloccato apre il messaggio e sul display appare l’immagine di un test di gravidanza con sotto la scritta: DIMMI CHE è NEGATIVO???
“Attenta!” Grida Sophia quando la zia accidentalmente appoggia il pennellino sul dito della bambina sporcandola.
“Perdonami!” Si scusa prendendo l’acetone per pulirla.
Un altro suono arriva dal cellulare della donna, questa volta un sms: APRIMI!
Stana si alza e con passo spedito si precipita in casa per aprire il cancello.
“Dove vai di fretta?” Domanda Jeff mentre Black corre dietro alla donna.
Stana non risponde superandolo, arrivando in soggiorno, davanti al citofono.
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Tamala scende dall’auto precipitandosi ad abbracciare l’amata amica per poi iniziare a sparare parole a più non posso:
“Oddio! Hai visto l’immagine? Cosa diceva? Si vedeva il risultato? Dimmi che è negativo? Dimmi che ho solo un ritardo per colpa del cambio di stagione? Ti prego!”
“Tam, tesoro… respira. Vieni!” Dice Stana prendendo l’amica sottobraccio e portandolo verso la veranda.
“Come faccio? Dimmi? Come può essere successo una cosa così? Io non posso essere mamma… io sono una donna che si diverte, che non si impegna con nessun uomo, giusto?” Chiede incominciando a camminare qua e là spostando nervosamente le cose sul tavolo.
“Ciao Tamala, come stai?” La saluta Nathan cercando di capire quale bicchiere è il suo.
“Perché non dici niente? Dimmi il risultato? Sto per impazzire? Cos’ho fatto di male?!!!” Afferma Tamala continuando a muoversi.
“Scusa, ma chi ha spostato i bicchieri? Ora non so più qual è il mio…” Si lamenta Nathan.
“Prendine uno a caso…” Dice Stana passandogli il bicchiere più vicino.
“Ma io volevo il mio!” Dice sbuffando posandolo sul tavolo.
“Prendi questo dannato bicchiere e sparisci!” Esclama Tamala stufa di sentire l’uomo brontolare mettendogli in mano un bicchiere e spingendolo via.
“Cosa ho fatto? Perché ce l’hai con me?” Domanda facendo un paio di passi il là.
“Nate, vai…” Gli suggerisce Stana prima che l’amica gli tiri addosso qualcosa.
“Proprio non capisco… sono a casa mia. Mi mandano via e mi fanno bere da un bicchiere che non è mio…” Borbotta allontanandosi.
“Tam, ti vuoi sedere, per favore. Mi stai facendo venire il mal di mare.” La invita Stana battendo la mano sul divanetto accanto a lei.
“Dimmi il risultato? Voglio sapere… anzi no aspetta!” La blocca immediatamente Tamala continuando ad gironzolare.
“Tam, è la cosa più bella di questo mondo diventare mamme… non dovresti prenderla così male.” Afferma Stana.
“È positivo?” Domanda allarmata piazzandosi davanti all’amica.
“Vuoi saperlo o no?” Chiede Stana cercando il suo cellulare.
“Si!”
“No!”
“Forse!”
Risponde incerta.
“Dammi un minuto!” Dice Tamala coprendosi il viso con le mani e accomodandosi sulla sedia.
“Zia, guarda!” Esclama Allison andando verso di lei.
“Cos’è?” Chiede Stana piegandosi leggermente in avanti.
Allison apre la manina rivelando una piccola coccinella rossa che le cammina sul palmo della mano.
“Wow… è bellissima.” Commenta Stana accarezzando il viso della bambina.
“L’ho trovata là sul tavolo.” Spiega indicando verso la piscina.
“Adesso la lasciamo andare, che dici?” Propone Stana.
“Ma è così carina…” Afferma la bambina.
“Lo so ma deve tornare dalla sua famiglia.”
Allison mette l’insetto sulla pancia tonda della zia dicendo: “Così anche lei la vede!”
“Nate, mi porti il mio cellulare, per favore?” Urla Stana al marito attenta a non schiacciare la coccinella.
“Mamma, ho fame.” Dichiara Dylan avvicinandosi mentre Allison segue con il dito il percorso dell’insetto.
“Che ore sono?” Chiede a Nathan che si sta avvicinando.
“Le tre… ma sta male?” Domanda indicando Tamala che ha appoggiato la testa al tavolo.
“Sta meditando.” Risponde Stana.
Allison blocca la strada alla coccinella mettendo la manina di traverso sull’ombelico della zia obbligando l’insetto a tornare indietro.
“Fame! Fame! Fame!” Continua a ripetere impaziente Dylan.
“Cerca di resistere ancora un’oretta.” Afferma Nathan continuando a fissare l’amica che ora con gli occhi chiusi scuote la testa.
Dylan spinge leggermente in là Allison che subito protesta, dicendo: “Fermo!”
“Non cominciate a litigare.” Gli avverte Stana cercando sul cellulare la foto ricevuta pochi minuti prima.
Dylan si sposta a destra e a sinistra nel tentativo di riuscire a prendere l’insetto mentre Allison fa di tutto per impedirglielo.
Stana mostra al marito l’immagine del test di gravidanza indicando con un cenno del capo Tamala che ora sta borbottando qualcosa fra se e se.
Dylan allungandosi riesce a dare una sberla sulla pancia della mamma schiacciando la povera coccinella.
“AHI!” Grida Stana portandosi la mano sul ventre mentre Allison arrabbiata spinge il cuginetto facendolo quasi cadere a terra.
“Stupido!” Urla Allison iniziando a piangere.
“ALLISON! Cosa sono queste parole!” Esclama Jeff da lontano.
“Tu sei stupida!” Controbatte Dylan.
Nathan non ci pensa due volte a dare uno sculaccione al figlio che scoppia subito a piangere portandosi le mani sul culetto nudo.
“Chiedi subito scusa a mamma e a tua cugina!” Gli ordina Nathan seriamente.
“Aaaaahhhh…” Si lamenta Dylan con le lacrime che scendono copiose dai suoi occhi.
Allison mortificata per la morte della povera coccinella che ora non può più tornare dalla sua famiglia si accascia a terra singhiozzando.
“Non era la cosa più bella di questo mondo?” Domanda Tamala risvegliandosi dal suo stato di trans.
“Si… non senti che musica per le orecchie…” Risponde sorridendo Stana allungando una mano per afferrare il braccio della nipotina.
“È…è… mooorttaaaa!” Singhiozza alzandosi in piedi e lasciandosi tirare in braccio dalla zia.
“Dylan, cosa ti ho detto? Chiedi scusa!” Ripete Nathan avvicinandosi al figlio.
“NO!” Controbatte scappando lontano dal padre.
“Vuoi andare in castigo?” Domanda facendo un passo verso di lui.
“NO!” Risponde allontanandosi ulteriormente.
“Allora chiedi scusa?”
“NO!”
“E allora vai a sederti sulle sdraio e ci resti fino a quando non ti chiamo!” Ordina indicandogli la direzione da prendere.
“Nnoonn vogliooo!” Singhiozza battendo i piedini a terra.
Nathan lo raggiunge, prendendolo in braccio e portandolo a sedere lontano da tutti.
“E guai se ti muovi!” Lo avverte con tono autoritario puntandogli il dito contro.
“Ssshhh…” Sussurra Stana all’orecchio della nipotina accoccolata contro di lei, accarezzandole la schiena nuda.
“Dimmi il risultato!” Ordina Tamala all’amica sedendosi nella sedia accanto alla sua.
“Positivo.” Rivela Stana mostrandole la foto.
Tamala resta un minuto in silenzio a fissare l’immagine.
“Tam, ti stai per sentire male?” Domanda preoccupata.
“No… ma potrei star male tra poco.” Afferma alzandosi di scatto, facendo cadere la sedia a terra e correndo dentro casa sotto lo sguardo scioccato di Jeff e Nathan.
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“Tam, posso entrare?” Chiede Stana aprendo leggermente la porta del bagno in attesa di una risposta.
“Vieni!” Acconsente lei.
Tamala è sudata a terra con la tesata appoggiata alle mattonelle della parete. Stana richiude la porta sedendosi sul bordo della vasca.
“Non ti raggiungo a terra… potrei non essere più in grado di alzarmi!” Scherza riuscendo a strapparle un sorriso.
“Ma smettila… sei un grissino tranne per il panettone che ti porti davanti.” Risponde ridendo per poi scoppiare in lacrime.
“Ehi!” Esclama Stana aggrappandosi alla vasca e inginocchiandosi davanti all’amica.
“Sono sola!” Confessa Tamala.
“Cosa stai dicendo… tu non sarai mai sola.” La rassicura Stana accarezzandole il viso.
“Lucas mi ha lasciata…” Ammette singhiozzando.
“Quando?”
“Abbiamo litigato… è da due giorni che non ci sentiamo.” Racconta Tamala.
“Non c’è niente che non si possa risolvere… basta parlare.” Afferma guadagnandosi un’occhiataccia dall’amica.
“Si certo… io non sono sicuramente il miglior esempio di questo mondo ma proprio perché hai vissuto assieme a me la mia esperienza sai che ogni tanto l’orgoglio va buttato nel cesso.” Aggiunge Stana spostandole una ciocca di capelli dal viso.
“E se non vuole avere niente a che fare con il bambino?” Domanda preoccupata.
“Ehi, cerchiamo di non pensare subito al peggio.”
“Ma se…”
“Se succederà ci sarò io con te!” Afferma convinta prendendole le mani fra le sue.
“Ricordi?! Io e te… assieme siamo invincibile. Niente può distruggerci.” Aggiunge Stana dopo un attimo di silenzio.
“Non sono portata per fare la mamma…” Ammette Tamala asciugandosi gli occhi con il fazzoletto.
“Perché io lo ero? Nathan ti sembrava un bravo padre all’inizio? Nessuno nasce genitore… lo si diventa con il tempo e ti assicuro che non si smette mai d’imparare. Dopo quattro anni continuiamo a sbagliare e continueremo a farlo. Ora sei terrorizzata ma ti assicuro che quando avrai questo piccolino o questa piccolina fra le braccia ti sentirai la persona più felice di questo mondo… anche se sarai comunque terrorizzata.” Spiega Stana emozionata ripensando alla prima volta che ha preso in braccio Dylan.
“Ti ricordi quella volta che Dylan è caduto dal letto?” Domanda Stana all’amica.
“Si eri fuori di testa… da come mi hai descritto la situazione sembrava che gli si fosse aperto il cranio a metà e invece aveva solo un piccolissimo bernoccolo sulla fronte.” Racconta ridendo Tamala.
“In quel momento mi sentivo la peggior madre di questo mondo… ma tu razionale e lucida mi hai fatto capire che era un semplice bernoccolo. Quando si diventa genitori ti sembra che qualsiasi cosa accada, soprattutto nei primi mesi, sia colpa tua. Ti sentirai inadeguata tante di quelle volte che dopo un po’ perderai il conto ma io sarò lì e ti sosterrò. Ti dirò esattamente le stesse cose che mi hai detto tu in passato e ti prenderò in girò quando andrai nel pallone per un semplice taglietto o per un piccolo bernoccolo sulla testa.” Ammette sorridendo.
“Grazie!” Esclama Tamala stringendola forte a se.
“Ti voglio bene…” Sussurra Stana all’orecchio dell’amica.
“Anch’io!” Risponde sorridendo.
“Ora alza questo bel culetto e corri a cercare Lucas!” Le ordina Stana sciogliendo l’abbraccio.
“Possiamo fare merenda prima?” Domanda Tamala sorridendo.
“Ok!”
Tamala scatta in piedi dirigendosi verso l’uscita.
“Non è che potresti dare una mano alla tua amica balena!” Scherza Stana allungando una mano verso di lei.
“Oddio… scusa!” Dice Tamala precipitandosi ad aiutarla.
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“Maritino mio!” Chiama Stana uscendo in giardino seguita dall’amica.
“Mi dica mia signora!” Risponde sorridendo Nathan andandole incontro.
“Tua figlia ha voglia di fare merenda…” Ammette abbracciandolo.
“E di cosa ha voglia la mia principessina?” Domanda baciandola sulla tempia e facendo l’occhiolino a Tamala.
“Di cosa abbiamo voglia?” Chiede sottovoce Stana all’amica.
“Pancake.” Sussurra Tamala.
“Gelato alla vaniglia…” Aggiunge Sophia.
“e fragole…” Dice Allison.
“Tua figlia vuole pancake al cioccolato, con una pallina di gelato alla vaniglia e fragole.” Afferma Stana accarezzandogli il petto nudo facendogli gli occhi dolci.
“È molto esigente per essere così piccola…” Commenta baciandole il naso e accarezzandole la pancia.
“E deve ancora nascere… poi oltre a gelato e fragole dovrai aggiungere altri ingredienti.” Dice Jeff ridendo.
“Signore accomodatevi a tavola… chef Fillion vi preparerà un’eccellente merenda.” Dichiara Nathan baciando la moglie sulle labbra per poi sparire dentro casa.
“Che bravo marito che hai.” Commenta Jeff sedendosi.
“JEFF! AIUTAMI!” Grida Nathan.
“… e che bravo cognato che ho!” Aggiunge sorridendo Stana facendogli cenno di alzarsi.
“Stana, guarda.” Suggerisce Tamala indicando verso la piscina.
Dylan è beatamente addormentato sulla sdraio dove il padre l’ha messo in castigo.
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“La merenda è servita!” Annuncia Nathan posando sul tavolo un piatto con una pila di pancakes, la vaschetta di gelato e le fragole mentre Jeff distribuisce piattini, posate e tovaglioli.
“Grazie, chef!” Ringrazia Tamala.
“Grazie, zio!” Dicono all’unisono Allison e Sophia.
“Grazie, amore mio…” Dice Stana invitandolo ad avvicinarsi per un bacio.
“Scusate e io? Nessuno ringrazia il povero Jeff!?!” Afferma deluso.
Allison e Sophia corrono ad abbracciare il padre, dicendo: “Grazie papino!”
“Dylan?” Domanda Nathan sedendosi alla sinistra della moglie.
Tamala indica alle loro spalle facendoli girare.
“Kevin, vieni qui vicino alla zia.” Lo invita Tamala facendogli posto.
Dylan titubante si avvicina arrivando sul lato destro della madre guardando però verso il padre.
“Scusa…” Sussurra appoggiando la testa sul braccio della mamma e accarezzandole con la manina la pancia.
“Chiedi scusa anche a Allison…” Bisbiglia Stana all’orecchio del figlio dopo averlo baciato sulla tempia. 
Dylan si avvicina alla cuginetta, dicendo: “Scusa.”
Allison sorridendo si allunga stampandogli un bacino sulla guancia.
“Finalmente!” Dice Jeff applaudendo.
Dylan torna vicino dalla mamma tenendosi sempre a distanza dal padre nel timore di venir sgridato di nuovo.
Stana da un colpetto al braccio del marito facendogli cenno con la testa.
“Dylan, vieni qua.” Lo chiama Nathan.
Il piccolo si avvicina mettendo una manina sul braccio della madre in cerca di sicurezza.
“Scusa…” Sussurra tenendo gli occhietti bassi.
Nathan sposta indietro la sedia, prende in braccio il figlio sistemandolo sulle sue ginocchia per poi iniziare a fargli il solletico.
“Sei la mia peste preferita!” Esclama Nathan mentre Dylan si dimena ridendo con un matto.
“Ho fame!” Dice una volta ripreso fiato.
“Possiamo iniziare a mangiare, allora.” Afferma Tamala prendendo il piatto di Kevin e servendolo per primo.
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“Ciao Dylan.” Esclama la dottoressa entrando nella stanza.
“Ciao.” Risponde timidamente giocando con il bottone della camicia del padre.
“Buon pomeriggio, dottoressa Wilson.” La saluta calorosamente Nathan.
“Buon pomeriggio, a voi. Vedo che il papà è elettrizzato come sempre.” Commenta sorridendo facendo l’occhiolino a Stana.
“Dottoressa, penso lei sia diventata la sua divinità… Basta senta nominare il suo nome che si illumina.” Ammette Stana stringendo la mano del marito.
“Sono molto onorata… ma la divinità è questa creatura.” Risponde toccando l’addome della donna.
La dottoressa mentre prepara il necessario per l’ecografia, domanda curiosa:
“Dylan… hai scelto il nome per la tua sorellina?”
“SI!” Risponde immediatamente.
“Si può sapere o è un segreto? Questo sarà freddo… come sempre.” Chiede per poi rivolgersi a Stana prima di versarle il gel sulla pancia.
“Inizia con la E…” Dichiara Dylan sorridendo.
“E… e come?” Prova a chiedere Stana.
“Non posso dirlo…” Afferma coprendosi la bocca con le manine.
“Eccola qui!” Dice la dottoressa spostandosi con l’ecografo per mostrare ai genitori tutto il corpicino.
“Che meraviglia!!!” Esclama Nathan sorridendo come un ebete.
“Si è girata?” Domanda Stana.
“Si… è cefalica. Ora vediamo quanto è lunga.” Risponde la dottoressa cliccando con il pad su diversi punti sul monitor.
“Quando arriva?” Chiede Dylan impaziente di conoscere la sorellina.
“Presto… molto presto. Ormai manca poco.” Risponde Stana distogliendo lo sguardo dal display per guardare il figlio.
“La vostra signorina è lunga 43 cm e pesa all’incirca 2 chili e mezzo.” Annuncia la dottoressa.
“E va bene?” Domanda Nathan.
“Perfetta.” Risponde la dottoressa.
“Ma siamo sicuri che sia grande abbastanza? 2,5 kg non sono tanti… è minuscola.” Chiede preoccupato.
“Lascia che resti piccola… che poi sono io quella che deve spingerla fuori.” Afferma Stana.
“Tranquillo, Nathan… è perfetta così.” Lo rassicura la dottoressa passando della carta all’attrice per pulirsi.
“Allora, tra un paio di settimane entrai nell’ultimo mese di gravidanza e sarai spesso stanca e affaticata quindi riposati e cerca di non strafare.” Le raccomanda la dottoressa mentre compila il libretto.
“Ecco… ascolta la dottoressa.” Dice Nathan aiutando la moglie a scendere dal lettino.
“Dylan, ho una raccomandazione anche per te.” Annuncia la dottoressa.
“Cosa?” Chiede curioso.
“Tra poco la sorellina uscirà dalla pancia della mamma e devi promettermi che sarai bravo… non farai capricci e soprattutto non farai arrabbiare mamma che ha bisogno di riposare.” Dice piegandosi davanti al bambino e estraendo un sacchettino di caramelle gommose.
Dylan alla vista dei dolciumi non capisce più niente e saltellando, grida: “OK!!!”
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“Accomodati.” Lo invita Stana facendogli segno di sedersi accanto a lei sul divano.
“Stana, se mi hai fatto venire qui per convincervi a perdonare la tua amica meglio che me lo dici subito che me ne vado.” Afferma restando in piedi.
“Siediti.” Ripete picchiettando la mano sul divano.
Lucas non molto convinta si accomoda accanto alla donna.
“Mettiamo subito in chiaro le cose… sapevi benissimo che ti avrei parlato di Tamala quindi non fare il sorpreso e l’infastidito.” Aggiunge vedendo l’uomo sbuffare.
“Sentiamo che storia hai da rifilarmi…” Borbotta Lucas sottovoce.
“Lucas, non so se hai notato ma sono una donna incinta. Ho degli sbalzi d’umore allucinanti… potrei scoppiare a piangere oppure potrei accidentalmente scaraventarti addosso qualcosa quindi vedi di non farmi arrabbiare.” Afferma Stana irritata dall’atteggiamento dell’uomo.
“Ok… scusa. Parla.” Risponde appoggiandosi allo schienale con le braccia incrociate.
“Partiamo dal fatto che Tamala ha sbagliato su questo non ci piove. Non doveva accettare l’invito di Jesse, non doveva incontrarsi con lui e soprattutto non doveva esagerare con l’alcool a tal punto di…”
“NO! Non mi rifilerai la scusa dell’alcool! Lei ha voluto baciarlo… lei gli ha cazzato la lingua in bocca davanti a tutti e lei voleva andarci a letto!” Grida Lucas zittendola e scattando in piedi come una molla.
“Non è una scusa! Conosco Tamala da anni… la conosco talmente bene che saprei dirti con certezza come si comporterebbe in qualsiasi situazione. Ti garantisco che non era Tamala a volerlo ma era l’alcool…” Controbatte alzandosi a sua volta.
“Cazzate! Se tu non le avessi telefonato ci sarebbe finita a letto! Tamala è così!” La blocca di nuovo Lucas.
“Cosa vorresti dire? Le stai per caso dando della puttana?” Domanda scioccata Stana.
“Ci siamo conosciuti così io e lei… un bicchiere tira l’altro e siamo finiti a letto assieme. Ti sembra…”
“E allora?! Tante persone si incontrano così ma questo non significa che siano delle troie o dei puttanieri. Siete stati assieme due anni poi vi siete lasciati per la distanza che vi separava ma appena avete avuto l’occasione vi siete rimessi assieme. Non venirmi a dire che stavate assieme così tanto per… Tamala non è mai stata innamorata prima d’incontrare te. Se ne fregava, si divertiva e non le importava di avere un rapporto stabile con qualcuno. Poi vi siete incontrati e io ho visto subito il cambiamento in lei! Le è scattato qualcosa dentro e lo si vede ogni volta che parla di te… le si illuminano gli occhi e…”
“Se è così innamorata come dici perché è uscita con un altro? Perché si è ubriacata sapendo che rischiava di cadere in tentazione? Perché?” Domanda Lucas.
“Perché aveva un ritardo! Era spaventata! Terrorizzata… non sapeva cosa fare.” Risponde Stana.
“È incinta?” Chiede scioccato.
“Ci ha messo due settimane prima di decidersi a fare un test… e quando l’ha fatto non aveva il coraggio di leggere il risultato… è incinta di vostro figlio.” Confessa lei.
Lucas si lascia cadere sul divano coprendosi il viso con le mani.
“So che questo non giustifica quello che ha fatto ma credo che dovresti permetterle di parlare… di spiegarsi. So come ci si sente a scoprire inaspettatamente di essere incinta e soprattutto so cosa significa crescere un figlio da sola e non è affatto facile. Non fate i miei stessi errori.” Aggiunge sedendosi accanto a lui e appoggiando la mano sul ginocchio dell’uomo.
Lucas toglie le mani dal viso guardando la donna negli occhi, sussurrando: “Cosa devo fare?”
“Perdonala!” Risponde immediatamente Stana.
“Perdonala… ora non ve ne rendete conto ma quando sentirete questo…” Dice Stana prendendogli la mano e appoggiandola sul suo pancione, per poi proseguire dicendo: “… quando sentirete questa magia vi si riempirà il cuore di gioia immensa, in pochi mesi ve lo ritroverete davanti e vi stregherà… vi innamorerete di lui o di lei per sempre e allora questo battibecco vi sembrerà talmente stupido che probabilmente non vi ricorderete nemmeno come è iniziato.”
“Per voi è stato così?” Chiede Lucas.
“Noi…” Inizia Stana ma viene interrotta da Nathan.
“Per noi è stato diverso… per noi è stato più difficile ma non per questo meno spettacolare. Diventare genitori che sia di un bambino appena nato o di un bambino di tre anni è la cosa più incredibile di questo mondo. Ti sconvolge… ti terrorizza… ma allo stesso ti senti una persona completa... realizzata. È una sensazione indescrivibile… fino a quando non la provi non credi possa esistere una cosa così. Noi abbiamo litigato per mesi prima di renderci conto che stavamo danneggiando noi stessi ma soprattutto nostro figlio. Non sprecate tempo a discutere per uno stupido bacio. Lasciatevi tutto alle spalle e godetevi ogni attimo della crescita di vostro figlio.” Afferma Nathan sedendosi accanto alla moglie.
Stana non riesce più a trattenersi e scambiandosi un’occhiata con Lucas scoppiano entrambi a ridere.
“Era così pessimo il mio discorso?” Domanda sbigottito, mentre i due hanno le lacrime agli occhi a forza di ridere.
“No, amore… ma… sei buffissimo… ahahahahaha…” Afferma Stana fra una risata e l’altra.
“Pensavo di andare a fare la spesa vestito così…” Commenta sistemandosi il mantello nero.
“Devo assolutamente farti una foto…” Dice Lucas estraendo il cellulare dalla tasca.
“Senti i miei muscoli d’acciaio!” Esclama Nathan pavoneggiandosi un po’ portando la mano della moglie sui suoi pettorali mentre Lucas ne approfitta per scattare una foto.
“TI ARRENDI?” Domanda Dylan entrando di corsa vestito da Capitan America con lo scudo a braccio.
“MAI!” Risponde Nathan mettendosi in ginocchio per essere all’altezza del figlio.
Dylan si lancia contro il padre colpendolo con lo scudo sugli addominali.
Nathan da ottimo attore si piega in avanti emettendo lamenti e rantoli di dolore accasciandosi lentamente a terra a pancia in giù morendo poco degnamente.
“Capitan America vince ancora!” Grida Dylan appoggiando un piede sulla schiena del papà e portando le braccia verso il cielo sotto lo sguardo divertito dei due spettatori.
“Grande, Dylan!” Si complimenta Lucas scambiandosi il cinque con il bambino.
Nathan approfitta del momento di distrazione del figlio per sorprenderlo.
Si alza di scatto e prendendolo in braccio lo solleva in aria portandolo sopra alla testa urlando: “Mai voltare le spalle al nemico!”
“AAAAAAAAAAAAAHHHHH!” Grida Dylan ritrovandosi a più di due metri di altezza mentre Nathan gira su se stesso.
“MAMMA! AIUTO!” Esclama il piccolo.
“Sono sempre così?” Domanda Lucas sorridendo.
“A volte anche peggio…” Commenta alzandosi per andare a salvare il figlio.
“Non riuscirai a corrompermi questa volta… la vittoria sarà mia.” L’avverte Nathan vedendola avvicinarsi e sistemando il figlio su una spalla come un sacco di patate.
“Sicuro? Non vuoi mostrarmi come lavorano questi bicipiti, questi pettorali e questi addominali sotto un altro tipo di sforzo?” Domanda Stana con voce sensuale accarezzandogli il petto nudo e mordendosi il labbro inferiore.
“Questa volta non cadrò in tentazione…” Risponde Nathan.
“Ok… l’hai voluto tu!” Esclama Stana afferrandogli l’orecchio e stringendo con forza.
“AAAAAAHHH… MELE… MELE… MELE!” Strilla Nathan lasciando cadere il figlio sul divano e portandosi la mano sull’orecchio. 
“Assassina…” Si lamenta massaggiandosi la parte dolente.
“Abbiamo vinto!” Esulta Dylan in piedi sul divano abbracciando e baciando la pancia della mamma.
“Non vorrai mica perderti tutto questo divertimento!” Afferma Stana rivolgendosi a Lucas.
“Assolutamente no!” Risponde lui sorridendo.
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“Cosa state confabulando voi due?” Domanda Nathan avvicinandosi.
“Niente che possa interessarti…” Risponde Jeff.
“Se mia moglie e mio fratello si sussurrano cose all’orecchio per tutta la sera mi interessa eccome.” Controbatte sedendosi sul divano di fronte ai due.
“Hai scoperto cosa stanno combinando?” Chiede curioso Bob sedendosi accanto a Nathan.
“Non ancora.” Risponde guardando male i due che stanno osservando qualcosa sul cellulare di Jeff bisbigliando.
“Papà, posso fare le foto?” Domanda Dylan prendendo il cellulare dal tavolino.
Nathan annuisce tornando immediatamente a fissare i due.
“Nat, puoi aiutarmi un attimo?” Lo chiama Cookie dalla cucina.
Sbuffando Nathan si alza uscendo dal soggiorno.
“Nonno, riesci ad aggiustarlo?” Domanda Sophia consegnandogli il gioco.
“Basta metterci un po’ di colla… vieni lo sistemiamo subito.” Dice alzandosi e andando verso la sala da pranzo assieme alla nipotina.
Dylan prosegue il suo momento da fotografo scattando a tutto e a tutti, correndo da una stanza all’altra.
---
Stanno tranquillamente cenando quando il cellulare di Stana gli interrompe.
“Nate, puoi rispondere tu?!” Chiede Stana impegnata a tagliare la carne al figlio.
“Ehi… vecchio, come va?” Risponde Nathan leggendo il nome dell’amico sul display.
“Bro… dove cavolo hai il telefono? Ti ho chiamato cento volte!” Lo rimprovera Jon.
“Non so… l’avrò lasciato di là.” Risponde guardandosi attorno.
“Meglio che guardi Twitter!” Lo invita Jon.
“Stana, hai visto il mio cellulare?” Domanda Nathan alla moglie.
“L’hai lasciato a casa stamattina quando siamo usciti.” Risponde lei.
“Ora si spiegano molte cose…” Commenta Jon sentendo a risposta dell’amica.
“Jeff, passami il tuo telefono.” Ordina al fratello.
“Ma cosa sta succedendo?” Chiede curiosa Cookie bevendo un sorso di vino.
Nathan apre l’applicazione: 357 notifiche ad un tweet pubblicato da Jeff.
“Sei ancora vivo?” Domanda Jon sentendo silenzio assoluto.
“Nonna, vorrei ancora patate.” Dice Allison indicando il piatto vuoto.
“Lascia… ci penso io.” Si offre l’attrice prendendo il piatto della nipotina.
“Anch’io!” Esclama Dylan.
“Finisci prima quelle che hai nel piatto.” Risponde Stana.
“Cos’è questa foto?” Sbotta Nathan girando il cellulare verso il fratello.
“Che foto?” Chiede confuso.
“Oddio! Ti giuro che io non l’ho pubblicata!” Si affretta a dire Jeff una volta vista l’immagine.
“Fammi vedere…” Dice Bob seduto vicino al figlio.
“Jon, ci sentiamo più tardi!” Dice Nathan riattaccando.
“Che sta succedendo?” Domanda Cookie.
“Cancella immediatamente il tweet!” Ordina Nathan seccato.
“Ok, tranquillo… non serve che te la prendi così.” Risponde Jeff infastidito dal tono del fratello.
“Da sola non si è caricata su Twitter.” Controbatte.
“Nate!” Lo chiama all’ordine Stana.
“Cambia atteggiamento, bro!” Ribatte Jeff alzandosi.
“Ragazzi, adesso basta!” Interviene Cookie.
“Invece che litigare tra di voi potreste spiegarci cosa sta succedendo?” Domanda Stana.
“Non so come ma…” Inizia a spiegare Jeff.
“Non sa come…” Lo interrompe Nathan.
“Nate, basta! Jeff, parla con me.” Ordina Stana obbligando il marito a sedersi.
“Stavo dicendo che non so come ma un’ora fa è apparsa questa foto su Twitter.” Spiega mostrando l’immagine alla cognata.
La foto ritrae lei in bikini circondata da Dylan, Allison e Sophia.
Stana capisce essere un’immagine scattata un paio di giorni prima quando Tamala aveva scoperto d’essere incinta.
“E allora? State litigando per una foto?” Domanda guardando male il marito.
“Non vuoi che pubblichino foto tue e di Dylan… so quanto tieni alla privacy della nostra famiglia.” Si giustifica Nathan.
“Vero… ma non per questo devi litigare con tuo fratello per una foto che tra l’altro non ha pubblicato lui.” Risponde lei.
“L’ha pubblicata lui!” Controbatte lui.
“Non è stato lui… e se avessi guardato meglio te ne saresti reso conto. È stato tuo figlio. L’ora di pubblicazione corrisponde con l’ora in cui Dylan girava per casa a scattare foto.” Spiega Stana lasciando Nathan senza parole.
“Mi dispiace, Jeff.” Si scusa Stana per il comportamento del marito.
“Tranquilla… foto cancellata. Contento?” Domanda Jeff.
“Scusa, Jeff!” Dice mortificato Nathan.
“Scuse accettate… ma fatti un camomilla. Sei sempre nervoso pronto a scattare per ogni sciocchezza.” Afferma.
“Inizia a sentire l’ansia dell’ultimo mese… vero?” Dichiara Stana raggiungendo la mano dell’uomo.
“Un po’… dovete scusarmi sono un po’ ansioso ultimamente.” Ammette Nathan tamburellando le dita sulla gamba.
“Tesoro, rilassati. Manca ancora un mese all’arrivo della piccolina.” Dice Cookie guardando il figlio con tenerezza.
“Continuo a ripeterglielo… ma stenta ad entrargli in testa.” Afferma Stana sorridendo.
“Se continui così ti verrà un infarto prima della nascita.” Aggiunge Jeff tornando al suo posto.
“Ma avete scelto il nome? O dobbiamo continuare a chiamarla piccola?” Chiede curioso Bob.
“Chiedi a Dylan è lui l’addetto al nome.” Risponde Nathan indicando il figlio.
“Dylan, hai scelto il nome della sorellina?” Domanda Cookie al nipotino.
“Si!” Risponde riuscendo a rubare alla cuginetta l’ultima patatina.
“Come si chiamerà?” Chiede Bob.
“E…”

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Capitolo 4
*** FORSE SI... FORSE NO... ***


“ERIN!” Esclama Dylan sorridendo.
“Bello… mi piace tantissimo, amore!” Afferma Stana soddisfatta.
“Ottima scelta, grillo!” Si complimenta Nathan allungandosi per spettinare i capelli al figlio.
“Erin…” Ripete Bob.
“Finalmente sappiamo il nome.” Esulta Cookie.
“Mi piace!” Annuncia Allison.
“Era in una delle liste che ti abbiamo dato, zia.” Le fa notare Sophia.
“È vero, hai ragione…” Risponde Stana.
“Ma quanto manca? Io sono stanca d’aspettare?” Domanda sbuffando Allison toccando la pancia alla donna.
“Poco, tesoro.” Risponde Stana accarezzando il visino dolce della bambina.
“Ma quando arriverà Erin sarò ancora la tua stellina?” Chiede timidamente Allison giocherellando con il ciondolo della zia.
“Sempre! Sarai sempre la mia stellina.” Afferma Stana con un enorme sorriso tirando la piccola a se e sbaciucchiandola.
“Mia!” Protesta Dylan cercando di allontanare la cuginetta.
“Ehi… non si spinge. Vieni da questa.” Dice Stana proteggendo la nipotina.
“No!” Controbatte lui.
“Dylan, vieni ad abbracciare papà che è tutto solo.” Lo invita Nathan.
“No!” Insiste tirando Allison per un braccio.
“Come facciamo quando nasce Erin?” Domanda Cookie iniziando a raccogliere i piatti sporchi.
“Sarà bella da vedere…” Commenta Jeff.
“Dylan, di chi è la principessina qui dentro?” Chiede Nathan prendendolo in braccio e indicando la pancia della moglie.
“Tua!” Risponde Dylan.
“E mamma? Di chi è?”
“Mia!” Afferma cercando di liberarsi dalla presa.
“Mamma mia… che mammone che sei!” Esclama Cookie stampando un bacio sulla guancia del bambino.
“Zia è anche nostra.” Si intromette Sophia.
“Si è vero… sei anche nostra!” Conferma Allison abbracciando la zia.
“Anche mia allora?!” Scherza Jeff.
“Non credo proprio…” Afferma Nathan guardando male il fratello.
“Aaaahh…” Si lamenta Stana portandosi entrambe le mani sull’addome, facendo una smorfia di dolore interrompendo così l’allegra conversazione.
“Amore, che succede?” Domanda allarmato Nathan posando il figlio a terra e precipitandosi a controllare la moglie.
“Tutto ok… credo.” Risponde massaggiandosi il ventre.
“Oddio… dobbiamo andare all’ospedale!” Afferma Nathan scattando in piedi alla disperata ricerca delle chiavi.
“Nate… non è niente.” Cerca di spiegare Stana.
“Non ho più le chiavi… non le trovo!” Dice allarmato correndo da una parte all’altra della casa.
“L’abbiamo perso!” Scherza Jeff.
“Sei sicuro sia nostro figlio?” Domanda Bob alla moglie vedendo il figlio in preda al panico.
“Tranquilla, tesoro! Ora chiamo un taxi!” Grida Nathan dalla stanza accanto.
“È stato un bel calcetto!” Afferma Cookie guardando la nuora che in risposta annuisce.
“Oddio… non ho il cellulare! Non si trova mai niente qui!” Strilla Nathan tornando in sala da pranzo.
“Nat, stai tranquillo è stato solo un calcetto un po’ troppo forte.” Cerca di tranquillizzarlo Bob.
“L’ambulanza! Chiamiamo un’ambulanza!” Esclama Nathan illuminandosi per la brillante idea.
“Nat!” Lo chiama Jeff.
“Non ho tempo ora… dammi il cellulare!” Risponde lui.
“NATE!” Grida Stana.
“Che succede? Sta per nascere?” Domanda Nathan rivolgendo lo sguardo alla moglie.
“Nate, vieni qui!” Lo invita Stana facendogli cenno di avvicinarsi.
“Stai male?” Chiede preoccupato inginocchiandosi accanto a lei.
“Stiamo benissimo… cerca di rilassarti. Non…”
“Ma…” Cerca d’interromperla Nathan.
“Ssshhh…” Lo zittisce mettendogli l’indice sulle labbra.
“Respira!” Gli ordina Stana.
“Ma…”
“Zitto!” Dice guardandolo severamente.
“Non sta nascendo… ha solo deciso di farsi sentire più del solito dandomi un bel calcione. Quindi rilassati e respira.” Spiega Stana accarezzandogli il viso leggermente sudato.
“Grazie a dio… stavo per svenire.” Ammette Nathan baciandole la pancia.
“Figliolo, cerca di star sereno se non vuoi che ti venga un infarto.” Gli consiglia Bob.
“Sta arrivando?” Chiede eccitato Dylan avvicinandosi.
“No, amore… è presto.” Risponde Stana.
“Comunque papà ha ragione, devi star tranquillo.” Afferma Cookie.
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“Ah… sei qui. Pensavo non ci fosse nessuno.” Afferma Nathan abbracciando da dietro la moglie impegnata a farcire la pizza.
“Ciao… com’è andata oggi?” Domanda Stana versando la passata di pomodoro sulla pasta.
“Benissimo… ancora una settimana di riprese e poi sarò tutto vostro.” Annuncia felice spostandole i capelli dal collo per poterla baciare.
“Ottimo… riesci a farmi la coda. Guarda la c’è un elastico.” Chiede Stana al marito.
Nathan recuperato il fermaglio riuscendo a realizzare una specie di coda di cavallo.
“Grazie!” Dice sorridendo.
“Dov’è Dylan?” Domanda rubando un pezzettino di mozzarella dalla ciotola sul bancone.
“È con Jeff dal veterinario.”
“Da quando mio fratello ama gli animali?!” Chiede sorpreso.
“Da quando si è invaghito della veterinaria del nostro cane.” Spiega ridendo facendo cadere una pioggia di mozzarella sulla pizza.
“Sul serio? Jeff?” Domanda sbalordito.
“Non ci trovo niente di strano… anzi era ora trovasse qualcuno.” Commenta lei.
“Speriamo solo sia normale… e non pazza come Carol.” Afferma lui stappando la birra.
“Cerca di evitare questo tipo di commenti... soprattutto quando ci sono le tue nipotine in casa.” Lo ammonisce Stana indicando con l’indice il piano superiore.
“Dalla quantità di pizza direi che Jeff si ferma a cane!” Commenta Nathan.
“STANA!” Si sente chiamare dall’ingresso.
“Sono in cucina!” Grida lei per farsi sentire.
“PAPA’!” Esclama Dylan felice entrando di corsa.
“Ciao, grillo.” Lo saluta Nathan sollevandolo in aria, facendolo ridere.
“Ehi… Ciao, bro!” Saluta Jeff.
“Allora? Com’è andata?” Domanda curiosa Stana.
“Direi bene… guarda qui!” Afferma mostrandole fieramente un bigliettino con scritto un numero di cellulare.
“Grande!” Si complimenta Nathan dandogli una pacca sulla spalla.
“Quando?” Chiede Stana aprendo il rubinetto per lavarsi le mani.
“Sabato sera!” Risponde sorridendo.
“Perfetto… sabato vengono a cena Juliana, Seamus e Kevin così le bambine possono giocare assieme.” Dichiara Stana.
“Grazie, ti adoro!” Esclama Jeff abbracciandola.
“Di niente…” Dice lei contraccambiando l’abbraccio e sussurrandogli qualcosa all’orecchio.
Nathan tossisce un paio di volte interrompendo il bisbigliare dei due che si separano ridendo.
“Fate puro con comodo… non mi da mica fastidio che mio fratello stia avvinghiato a MIA moglie.” Afferma Nathan.
“Wow… che botta.” Esclama Jeff toccando la pancia della cognata.
“Vedi! Anche mia figlia non apprezza il fatto che le stai così attaccato.” Commenta Nathan mentre Stana si massaggia il ventre.
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“NATE!” Grida Stana dal bagno.
“Che succede?” Chiede saltando giù dal letto e correndo verso di lei.
“Aaahhh…” Si lamenta Stana aggrappandosi saldamente al lavandino.
“Ehi… amore?” Le sussurra all’orecchio strofinandole la pancia.
Stana inizia a inspirare ed espirare nella speranza che il dolore passi.
“Sta arrivando?” Domanda Nathan cercando di restare calmo.
“Ssshhhh…” Lo zittisce Stana restando con gli occhi chiusi.
Nathan resiste trenta secondi poi chiede: “Dimmi cosa devo fare? Fammi anche solo un cenno per capire se devo scattare alla ricerca delle chiavi o se è solo un falso allarme!”
Stana prende un paio di respiri profondi per poi rispondere a fatica: “Falso allarme…”   
Nathan tira un sospiro di sollievo accompagnando la moglie a sdraiarsi.
“Amore, dobbiamo organizzarci… io non posso ogni volta rischiare l’infarto. Diamoci un segnale… un cenno che mi farai nel caso sia la volta buona. Che dici?” Propone Nathan spostando il lenzuolo e aiutandola a sedersi.
“E che segnale vuoi che faccia?” Chiede Stana sdraiandosi.
“Ci penso poi ti dico… ora sei sicura di stare meglio?” Domanda premuroso coprendola.
“Si… tranquillo. Vieni a letto.” Risponde battendo la mano nel posto vuota accanto a lei.
“Adesso scambio due paroline con la piccola.” La informa Nathan sdraiandosi sul letto appoggiando le labbra all’addome della donna.
“Ehi principessina di papà non fare la birichina altrimenti papà muore d’infarto prima che tu nasca. Facciamo così quando decidi di uscire dai tre calcetti consecutivi così la mamma sa quando avvertirmi che è il momento di scattare. Ok?” Chiede baciando la pancia mentre Stana sorride.
“Non vedo l’ora di conoscerti, amore mio.” Confessa Nathan emozionato all’idea che tra meno di un mese avrà la sua piccolina fra le braccia.
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“Come sto?” Domanda Jeff sistemandosi il colletto della camicia.
“Benissimo! Sei un figurino!” Afferma Stana ammirando l’elegante vestito dell’uomo.
“Niente cravatta?” Chiede sorpreso Nathan.
“In realtà speravo me ne prestassi una tu.” Ammette indossando la giacca.
“Colore?” Domanda Nathan alla moglie.
“Niente cravatta… non stai mica andando a sposarti. Stai benissimo così. Inoltre il ristorante dove la porti non è di super lusso per non parlare del fatto che le hai detto di vestirsi casual. Non vorrai farla sentire in imbarazzo presentandoti vestito di tutto punto?!” Afferma Stana sbottonandogli i primi bottoni della camicia.
“Le hai preso dei fiori?” Domanda Nathan.
“ODDIO! I FIORI!” Esclama Jeff dandosi una sberla in fronte.
“Tranquillo, ci abbiamo pensato noi.” Dichiara Stana indicando la rosa bianca appoggiata sul tavolino accompagnata da una scatola di cioccolatini.
“I capelli come stanno così?” Chiede preoccupato guardandosi allo specchio.
“Perfetti così.” Risponde Nathan.
“Ehi… Jeff, ascoltami. Ricordati quello che ti ho detto oggi: guardala sempre negli occhi, cerca argomenti piacevoli di cui parlare, non essere troppo sfrontato e non pavoneggiarti mai. Non prendere esempio da tuo fratello.” Gli raccomanda Stana.
“Il nostro primo appuntamento è stato indimenticabile!” Afferma Nathan sentendosi offeso.
“Ah ecco… dato che me l’ha fatto venire in mente non avere la brillante idea di voler stappare una bottiglia di champagne con una sciabola se non vuoi concludere il tuo appuntamento al pronto soccorso, vero Nate?” Aggiunge Stana guardando male il marito.
“Errore da principiante… ora ci riuscirei senza tagliarmi un dito!” Dice Nathan sicuro di se.
“Certo come no… ora ti taglieresti tutta la mano e non solo un dito.” Lo prende in giro Jeff.
“Ehi!” Esclama offeso Nathan.
“Jeff, un’ultima cosa. Queste sono per te!” Dichiara Stana consegnando al cognato le chiavi della macchina.
“Oddio… sbaglio o queste sono le chiavi di una Ferrari?” Domanda spalancando gli occhi.
“Non sbagli… qui fuori c’è una splendida Ferrari decappottabile a tua disposizione.” Risponde Stana.
“Non potevamo farti andare ad un appuntamento con una macchina piena di barbie e briciole di pane sul sedile.” Afferma Nathan.
“Meglio che vai… non far MAI aspettare una donna!” Gli ricorda Stana consegnandogli la rosa e i cioccolatini.
“Tanto sarà lei a fare aspettare te.” Commenta sottovoce Nathan.
“Grazie ragazzi!” Dice Jeff sorridendo.
“Di niente, bro.”
“Vado a salutare le ragazze poi corro.” Dichiara dirigendosi verso le scale.
“Basta che non corri troppo… quella è una macchina da 300.000 dollari!” Gli urla dietro Nathan ricevendo un’occhiataccia da parte della moglie.
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“È ancora Jeff?” Domanda Tamala sentendo il cellulare dell’amica suonare di nuovo.
“Si… sono al dolce.” Risponde Stana leggendo l’sms del cognato.
“Sembra quasi non sia mai stato ad un appuntamento…” Commenta Seamus versandosi del vino.
“Senza quasi… è da quando Carol l’ha lasciato che non esce per un appuntamento vero e proprio.” Chiarisce Nathan.
In quel momento il cellulare di Stana inizia a squillare.
“Ehi… come sta andando?” Domanda Stana rispondendo.
“Penso bene…” Risponde Jeff.
“Non sarai mica uscito dal ristorante per chiamarmi?” Chiede preoccupata.
“No… è andata un attimo in bagno.”
“Ok… ti serve qualcosa?” Domanda Stana mentre Nathan appoggia l’orecchio al telefono per cercare di captare quello che sta dicendo il fratello.
“No… si. È un po’ imbarazzante.” Ammette lui.
“Vuoi parlare con Nate?” Propone lei. 
“NO! Mi sfotterebbe a vita. Mi ha invitato a casa sua...” Confessa.
“E cosa hai risposto?” Chiede allontanandosi dal marito.
“Ho accettato ovviamente ma… ma…”
“Ma?” Domanda invitandolo a proseguire.
“Ma cosa… come devo fare?” Chiede imbarazzato.
“Jeff, basta che ti comporti normalmente… si un gentiluomo ma non troppo. Insomma se capisci che ci sta baciala ma senza saltarle addosso come una piovra. Fai il primo passo ma poi aspetta sia lei ad approfondire, se è quello che vuole.” Gli consiglia Stana.
“Fattela!” Urla Jon per farsi sentire dall’uomo ricevendo uno scappellotto dalla Julia.
“Ok… sta arrivando.”
“Ciao e stai tranquillo!” Lo saluta Stana riattaccando.
“Sei un cretino, Jon!” Lo rimprovera Tamala.
“Ma dai… che uomini ci sono in giro?! Non sanno nemmeno come comportarsi ad un appuntamento. Se chiedeva a me gli facevo una lezione approfondita.” Afferma Jon.
“Non sei un attimo esempio!” Commenta Nathan.
“Ah parla il re dell’esempio.” Controbatte l’amico.
“Smettetela… Jeff è solo un po’ arrugginito. Poi quando ci prenderà la mano sarà migliore di voi.” Gli zittisce Stana.
“Zia, possiamo guardare questo?” Chiede Allison mostrandole il DVD di Cenerentola.
“Nate, sbaglio o Allison ha i capelli più corti?” Domanda Stana accorgendosi dello strano taglio.
“Non mi pare.” Risponde lui.
“Secondo me si!” Interviene Juliana.
“Tesoro, chi ti ha tagliato i capelli?” Chiede Stana sciogliendole i codini e pettinandogli con le mani i capelli.
“È stato Dylan.” Risponde la piccola sorridendo.
“Come te l’ha tagliati Dylan?” Domanda Nathan schioccato notando chiaramente la differenza di lunghezza di tre/quattro centimetri nella parte destra.
“Dylan!” Lo chiama Stana.
Il piccolo prosegue a giocare con l’amico facendo muovere le macchinine sulla pista.
“DYLAN!” Chiama Nathan più forte.
“Sto giocando…” Risponde seccato.
“E io ti sto chiamando… vieni qua!” Controbatte Nathan.
Sbuffando si gira e gattonando raggiunge i genitori.
“Alzati in piedi.” Gli ordina Stana.
Nel momento in cui il figlio alza il viso verso di loro nota che il suo bel ciuffo castano uguale a quello del padre ora è sostituito da un ciuffetto di un centimetro scarso sparato su dritto.
“Oh mio dio…” Sussurra Nathan toccandogli i capelli mentre Jon scoppia a ridere.
“Immagino che sei stata tu a tagliarli a lui?” Domanda Stana alla nipotina.
Allison nega con la testa indicando Kevin.
“NO… non dirmi che anche mio figlio è senza capelli!” Esclama Juliana scattando in piedi e correndo verso Kevin impegnato a far cadere le macchinine dal divano.
“Sophia almeno è salva!” Afferma Stana vedendo la nipotina seduta accanto a se.
“Mi toccherà tagliarglieli a zero!” Strilla Juliana girando il viso del figlio e mostrando a tutti le condizioni dei suoi capelli.
“Posso andare a giocare?” Chiede Dylan stufo delle chiacchiere dei grandi.
“No, ora uno e due vi mettete seduti sul divano, immobili, fino a quando non vi dico di alzarvi.” Afferma Nathan indicando prima il figlio e poi la nipote.
“NO!” “Io volevo vedere Cenerentola!” Brontolano i due bambini.
“Dovevate pensarci prima di tagliarvi i capelli a vicenda.” Commenta Stana.
“Non lo faccio più, mamma!” La supplica Dylan abbracciandola.
“Vedo che ha capito che è Stana quella da convincere.” Commenta Tamala divertita.
“Avevi dubbi!?! Se fosse per Nathan non lo sgriderebbe nemmeno.” Afferma Jon.
“No, dai è migliorato negli ultimi mesi riesce a non farsi corrompere da questi occhietti azzurri.” Dichiara Stana.
“A differenza di lei che ora si lascia convincere più facilmente.” Aggiunge Nathan guardando la moglie.
“Sarà la gravidanza. Ma tra un po’ gli equilibri torneranno al loro posto.” Assicura Stana accarezzando la schiena del figlio.
“Tam, domani, hai tempo per sistemare i capelli a questi due?” Domanda all’amica.
“Certo, tesoro. Per i miei nipotini questo e altro!” Risponde lei.
-----
“Nate!” Chiama Stana mettendosi seduta senza ricevere risposta.
“NATE!” Grida più forte scuotendo il marito.
“Mmmm…” Risponde lui dall’oltre tomba.
“Penso che ci siamo!” Afferma accarezzandosi la pancia.
“Cosa?” Domanda assonnato.
“La bambina… aaahhh…” Si lamenta sentendo un’altra contrazione.
“ODDIO!” Esclama Nathan saltando giù dal letto.
“Chiama… Jeff…” Dice Stana a fatica.
“Cosa centra Jeff? Dai andiamo alzati!” Afferma confuso correndo da una parte all’altra della stanza alla ricerca dei vestiti.
“Chiama Jeff!” Ripete lei respirando profondamente.
“Amore, inizio a sentirmi geloso… perché Jeff deve venire con noi all’ospedale?!” Domanda Nathan infilandosi una maglietta.
“I bambini, cretino.” Sbuffa Stana.
“Giusto i bambini… calmati, tesoro. Ci penso io. Tu vestiti!” Risponde capendo finalmente il motivo per cui la moglie insisteva tanto.
“Rispondi… rispondi…” Brontola Nathan con il telefono all’orecchio.
“Jeff sono io concentrati devi venire subito qui sta per nascere devi prendere i bambini perché dobbiamo andare all’ospedale muoviti Stana dice che è il momento dobbiamo andare fai presto.” Nathan spara parole a raffica senza dare un senso alla frase riagganciando.
“Come pensi possa aver capito qualcosa?” Domanda Stana finendo di vestirsi.
“Non lo so… dov’è la borsa?” Chiede controllando i tutti gli armadi e sotto al letto.
“È in macchina da una settimana.” Risponde Stana avanzando verso l’uscita.
“Oddio i bambini? Dobbiamo chiamare Jeff…” Afferma Nathan fermandosi davanti alla cameretta del figlio.
“Nate, sul seriooo…aaaahhh.” Strilla Stana aggrappandosi al parapetto.
“Oddio! Cosa devo fare?” Chiede accarezzando la schiena della moglie in attesa che il dolore passi.
“Zio, cosa fate qui?” Domanda Sophia svegliata dalle urla, trovando la coppia sul corridoio.  
“Sophia, ascolta sveglia tua sorella e Dylan. Vestitevi e correte in soggiorno, ok?” Spiega Stana alla nipotina.
“Giusto… vai.” Afferma Nathan accompagnando la moglie al piano di sotto.
“Nate, in questo momento sei utile tanto quanto un calzino.” Lo rimprovera Stana.
“Le chiavi… devo cercare le chiavi!” Esclama mollando la moglie a metà scale e precipitandosi in soggiorno.
“Ho spostato un genio…” Brontola la donna scendendo lentamente.
“Non ci sono! Non ci sono!” Ripete Nathan disperato.
“Aaaaahhhh…” Grida Stana aggrappandosi saldamente al corrimano.
“Oddio… tesoro. Cosa fai ancora sulle scale. Ti sei dimenticata qualcosa?” Domanda Nathan confuso raggiungendola.
Stana con gli occhi chiusi e la testa appoggiata al muro respira profondamente nell’attesa che il dolore diminuisca.
“Siamo pronti!” Annuncia Sophia raggiungendo la coppia seguita da Allison e Dylan.
“Bravissimi!” Si complimenta Stana.
“Possiamo andare o dobbiamo restare qui sulle scale?” Domanda la donna vedendo il marito immobile.
“No! Andiamo!” Esclama scendendo rapidamente.
“Le chiavi sono all’ingresso.” Gli ricorda Stana.
“I bambini… dove gli lasciamo?” Chiede Nathan spalancando la porta di casa.
“Sophia, prendi il mio cellulare, chiama papà e digli che stiamo andando all’ospedale e che lo aspettiamo là.” Ordina Stana alla nipotina.
“Brava ottima idea!” Si complimenta Nathan.
“Stai male?” Chiede preoccupato Dylan.
“No, amore ma la bambina vuole uscire dobbiamo andare all’ospedale.” Spiega al figlio mentre Nathan schizza via verso il garage.
“Allison, porta le chiavi della macchina allo zio prima che impazzisca.” Suggerisce Stana consegnando le chiavi alla nipotina.
---
“Cosa diavolo stai facendo?!!” Urla Stana colpendo il braccio del marito.
“Benzina!” Risponde lui.
“Ma sei cretino o cosa? Vuoi che partorisca in macchina?” Domanda arrabbiata.
“No, amore ma…”
“Zitto! E vai! Con quella benzina puoi fare altri 200 km.” Lo zittisce Stana.
“Scusa amore! Vado!” Dice ripartendo.
---
“Ehi… ma dov’eravate finiti?” Chiede Jeff aiutando la cognata a scendere.
“Domanda a tuo fratello che sembrava un turista e non si ricordava nemmeno dove doveva andare!” Risponde incazzata.
“Sei un po’ agitato, bro?” Domanda vendendo il fratello sudato e confuso.
“Prova a guidare con una donna incinta che continua a urlarti contro…” Si lamenta aiutando Stana a sedersi sulla carrozzina.
“Aaaaaahhh…” Grida Stana piegandosi leggermente in avanti.
“Vai prima che nasca nel parcheggio.” Gli suggerisce Jeff.
Nathan presa la borsa s’incammina verso l’ingresso del l’ospedale spingendo la carrozzina con a bordo la moglie urlante.
“Ehi… dove vai!” Esclama Jeff afferrando il nipotino per il braccio.
“Voglio andare con mamma.” Risponde Dylan cercando di liberarsi dalla presa dello zio.
“Non si può… ora noi quattro ce ne torniamo a casa a dormire.” Afferma Jeff.
“NO!” Protestano in coro i tre bambini scendendo tutti dall’auto.
“No! Ragazze fate le brave. Salite!” Ordina facendo risalire Allison ma dando l’opportunità a Dylan di scappare nella direzione in cui sono andati i genitori.
“DYLAN!” Urla Jeff.
-----
“Indossi il camice. Se la sente di entrare?” Chiede l’infermiera all’uomo.
“Si… credo di si.” Risponde Nathan vestendosi.
“È il primo?” Domanda aiutandolo.
“No, il secondo ma Dylan non l’ho visto nascere.” Spiega Nathan.
“Le do un consiglio allora… guardi sempre sua moglie in viso non guardi mai in basso fino a quando non glielo dice la dottoressa, ha capito?” Chiede per conferma l’infermiera vedendolo piuttosto pallido e confuso.
“Si. Capito. Guardo sempre mia moglie.” Ripete come un ebete.
“E non se la prenda per gli eventuali insulti che usciranno dalla sua bocca.” Aggiunge sorridendo l’infermiera conoscendo ormai l’andamento delle cose.
“Ok.” Risponde seguendola.
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“Quanto ci hai messo ad arrivare!” Lo rimprovera immediatamente Stana.
“Scusa, amore.” Dice mettendosi accanto a lei e afferrandole la mano.
“Stana, quando ti dico di spingere. Spingi più che puoi. Ok?” Le dice la dottoressa.  
Stana annuisce in attesa di ordini.
“Signor Fillion, può venire un attimo?” Chiede l’infermiera che prima gli ha dato dei buoni consigli.
“Non azzardarti ad andare!” Lo avverte Stana minacciosa stringendo la mano del marito.
“Signora, vostro figlio è qui fuori da solo.” Spiega l’infermiera.
“COSA?” Esclamano in coro Nathan e Stana.
“Vi sta cercando.” Afferma l’infermiera.
“Ok, vai e riporta a quel genio di tuo fratello nostro figlio. Muoviti.” Ordina Stana.
Nathan annuisce dirigendosi verso l’uscita.
“AH… Ti avverto: se perdi la nascita di nostra figlia dormirai per il resto della tua vita nella stanza degli ospiti DA SOLO!” Lo avverte Stana.
Nathan deglutisce uscendo di corsa.
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“Eccomi!” Esclama Nathan correndo al capezzale della moglie dopo una decina di minuti circa.
“SPINGI!” Ordina la dottoressa.
“AAAAAAAHHHHHHH…” Grida Stana stritolando la mano di Nathan, che cerca di non urlare anche lui per il dolore, spingendo a più non posso.

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Capitolo 5
*** NEW ENTRY ***


UN’ORA DOPO
Un pianto disperato riempie la stanza facendo scoppiare in lacrime Stana che sfinita ma felice sorride.
“Stana, bravissima. Il papà vuole tagliare il cordone?” Chiede la dottoressa rivolgendosi all’uomo.
“SI!” Risponde eccitato avvicinandosi.
L’infermiera consegna la forbice a Nathan indicandogli il punto in cui deve tagliare.
Nathan convinto di svenire da un momento all’altro alla vista della loro bambina, anche se sporca di sangue, si illumina, riuscendo solo a vedere la sua perfezione e la sua bellezza.
Dopo aver tagliato il cordone riconsegna le forbici e non riuscendo più a trattenere le lacrime inizia a piangere tornando a fianco della moglie.
“È stupenda!” Afferma baciandola.
“Ora la mettiamo nella copertina e poi la facciamo vedere alla mamma.” La informa la dottoressa andando con la piccola verso l’angolo opposto della stanza.
“Grazie, amore.” Sussurra Nathan a fior di labbra per poi baciarla di nuovo.
“Grazie a te.” Risponde Stana asciugandogli le lacrime con il pollice.
“Ecco qui la vostra piccolina.” Annuncia l’infermiera adagiandola delicatamente sul petto dell’attrice.
“Ciao stellina…” Sussurra Stana baciandole la manina.
La piccola al contatto con la pelle della mamma smette di urlare.
“Ben arrivata.” Bisbiglia Nathan toccandole la guancia con l’indice.
“Se il padre vuole annunciare la nascita alla famiglia noi intanto sistemiamo la mamma e la piccola.” Lo invita l’infermiera.
“Vado. A dopo, amore.” Saluta Nathan baciando entrambe.
“Ciao papino.” Saluta muovendo delicatamente la manina della figlia.
Nathan fa un cambio di direzione tornando indietro e baciando nuovamente la moglie sussurra: “Vi amo.”
“Ti amiamo anche noi.” Risponde Stana sorridendo.
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“Calmatevi… tutti e tre.” Gli sgrida Jeff mentre i bambini salgono e scendono dalle sedie della sala d’attesa.
“Posso andare dalla mamma?” Chiede Dylan.
“Si, tra un po’. Adesso però dovete stare fermi e seduti altrimenti non ci andiamo.” Gli avverte Jeff.
I tre bambini si mettono seduti composti continuando a ridere.
“PAPA’!” Grida Dylan correndogli incontro.
“Non urlare…” Dice Nathan prendendolo in braccio.
“Allora?” Chiede Jeff curioso.
“È nata. Sono di nuovo padre!” Esclama Nathan abbracciando il fratello.
“EVVIVA!” Strillano Allison e Sophia andando ad abbracciare lo zio.
“Congratulazioni!” Si complimenta Jeff dandogli una bacca sulla schiena.
“Possiamo vederla?” Chiede Sophia impaziente.
“Tra un attimo…”
“Voglio andare da mamma!” Afferma Dylan sbuffando.
“Dobbiamo aspettare ancora un momentino.” Gli ripete Nathan mettendosi seduto con il figlio in braccio.
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“MAMMA!” Chiama Dylan entrando di corsa nella stanza seguito da tutta la tribù.
“Ciao, amore.” Lo saluta Stana sorridendo.
“Congratulazione, mammina.” Si complimenta Jeff baciando la cognata.
“Grazie, Jeff.” Dice abbracciandolo.
“Dov’è la cuginetta?” Chiede Allison guardandosi attorno mentre Dylan cerca di arrampicarsi sul letto.
“La devono ancora portare.” Risponde Stana.
“Dylan, giù.” Dice Nathan tirandolo verso il basso.
“NO!” Strilla restando aggrappato alle sbarre.
“Lascialo, Nate. Togliti le scarpe però.” Dice Stana.
Nathan toglie le scarpe al figlio per poi sistemarlo sul letto accanto a Stana in quel momento l’infermiera entra nella stanza con la nuova arrivata urlante.
“Qui c’è qualcuno che ha fame.” Afferma la ragazza consegnando la piccola.
“È bellissima.” Si complimenta Jeff ammirando la nipotina.
“Anch’io voglio vederla!” Si lamenta Allison allungandosi per farsi prendere in braccio dal papà mentre Sophia le accarezza una manina.
“Perché piange?” Chiede Dylan tappandosi le orecchie.
“Perché a fame.” Risponde Stana sbottonandosi la camicia da notte, posizionando la piccola permettendole di attaccarsi, placando così le sue urla.
“Cosa mangia?” Domanda Dylan confuso appoggiandosi alla spalla della mamma per guardare meglio.
“Il latte. Ti ricordi quando abbiamo letto assieme il libricino della mamma sui bambini? Spiegava che nei primi mesi di vita i bambini bevono il latte.” Ricorda Nathan al figlio che però non sembra molto convinto.
“Anche a me piace il latte!” Afferma Allison aggrappata al collo del padre.
“Allora Erin? Confermato?” Chiede Jeff.
“Erin, va bene, amore?” Domanda Stana al figlio.
Dylan annuisce concentrato ad osservare la sorellina impegnata a succhiare.
“Scusate ma vi devo chiedere di andare per permettere alla mamma e la piccola riposare.” Gli interrompe l’infermiera.
“Ha ragione, andiamo via subito.” Risponde Jeff.
“Io non voglio andare!” Protesta Allison.
“Torniamo domani a vedere la cuginetta. Adesso salutiamo zia e Erin e andiamo a dormire che è ancora presto.” Dice Jeff guardando l’orologio che segna le quattro di mattina.
Dopo aver salutato Jeff e le ragazze lasciano soli la famigliola felice.
“Nate, vuoi avere l’onore di farle fare il suo primo ruttino?” Chiede Stana al marito incantato ad ammirare il miracolo che ha davanti agli occhi.
“Non so se sono in grado.” Risponde preoccupato di non essere all’altezza.
“Certo che sei in grado. Prendi quell’asciugamano e mettitelo sulla spalla.” Gli spiega Stana dandogli le prime istruzioni.
“Ora prendila in braccio. L’importante è che le sorreggi sempre la testa.”
“E ora?” Chiede con la piccola in braccio.
“Ora appoggiala contro la tua spalla e battile delicatamente la mano sulla schiena.” Spiega finendo di sistemarsi la camicia da notte.
“Così?” Chiede agitato.
“Perfetto, cerca solo di rilassarti.” Suggerisce Stana.
“Non è facile.” Ammette emozionato.
“Nate, è piccola ma non si rompe, tranquillo.” Lo rassicura accarezzando la schiena a Dylan addormentato contro di se.
In un attimo Erin fa un ruttino sporcando leggermente l’asciugamano e facendo sorridere Nathan.
“Prova a metterla giù.” Propone Stana.
Nathan adagia la piccola nella culla iniziando a dondolarla avanti e indietro.
Due minuti dopo Erin è beatamente addormentata con la boccuccia leggermente aperta.
“Sei stato bravissimo. Sei riuscito anche ad addormentarla.” Si complimenta Stana pettinandogli il ciuffo ribelle.
“Wow… è stata spettacolare.” Ammette baciandole la mano.
“Ora che dici di andare a riposare?” Propone lei sbadigliando.
“Non vorrei lasciarvi sole nemmeno un secondo ma penso che tutti abbiamo bisogno di farci una bella dormita.” Acconsente chinandosi per incontrare le labbra della moglie.
“Sei stato bravo a non svenire.” Scherza Stana ridendo.
“Spiritosa… Comunque tu sei stata meravigliosa. Non pensavo riuscissi ad urlare così forte.” La prende in giro Nathan.
Stana lo tira a se per un altro bacio poi però non riesce a trattenere l’ennesimo sbadiglio.
“Ok, meglio che ti lascio dormire.” Dice alzandosi.
“Sono stanchissima.” Ammette Stana.
“A domani, principessina.” Sussurra Nathan accarezzando la manina della figlia che dorme tranquillamente.
“Anch’io voglio il bacio della buona notte.” Si lamenta Stana facendo la finta gelosa.
“Buona notte, amore mio.” Sussurra dopo averle regalato un bacio mozzafiato.
“Buona notte, papino.” Risponde lei sorridendo.
Dopo aver preso in braccio Dylan e aver recuperato le loro cose se ne va lasciando finalmente riposare la moglie.
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Tutto era perfetto o almeno così credevano:
Nathan che era l’uomo più felice del mondo e Stana che stava finalmente vivendo l’arrivo della figlia accanto al marito e non da sola come per il primogenito.
Ma Dylan?!
Lui, come la stava vivendo???
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Capitolo 6
*** MESI DI LOTTE ***


GELOSIA
“Dylan, fai piano.” Gli raccomanda Nathan vedendo il figlio giocare con i piedini nudi della sorellina che sta succhiando avidamente il seno della madre.
“Mamma, quando andiamo a fare il bagno?” Domanda Dylan impaziente.
“Perché non vai con papà poi vi raggiungo.” Propone Stana.
“Non voglio!” Protesta.
“Mentre aspettiamo la mamma facciamo i tuffi, ti va?” Propone Nathan inginocchiandosi davanti figlio seduto sul divano accanto alla madre.
“NO!” Grida Dylan facendo spaventare Erin che fino a quel momento stava mangiando tranquillamente.
“Ehi… non urlare!” Lo rimprovera il papà.
Dylan alle parole del padre scoppia in un pianto disperato nascondendo la testa sotto il cuscino del divano.
Nathan e Stana si guardano dispiaciuti per l’ennesime lacrime versate dal figlio che negli ultimi quindici giorni non ha fatto altro che arrabbiarsi e piangere.
“Ci pensi tu a cambiarla?” Domanda Stana al marito sistemandosi reggiseno e maglietta.
“Si, dammi.” Dice prendendo la piccolina in braccio.
“Amore, vieni qui.” Lo invita lei.
“Ascolta quello che ti dico.” Insiste Stana spostando il cuscino dal viso del figlio.
Dylan accorgendosi dell’assenza della sorellina si affretta ad abbracciare la madre stringendola forte a se.
“Non devi piangere, amore. Erin è ancora piccolina ha bisogno del nostro aiuto, del latte della mamma e delle attenzioni di papà. Ma questo non significa che è più importante di te. Siete importantissimi tutti e due. Ok?” Spiega dolcemente accarezzandogli capelli e schiena nuda.
Dylan non risponde restando aggrappato al suo collo con il viso nascosto.
“Andiamo a fare il bagno, ti va?” Chiede Stana sperando di farlo sorridere un po’.
“Si.” Sussurra tirando su con il naso.
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CAPRICCI
“Metti in ordine!” Ordina Nathan al figlio che ha sparpagliato giochi ovunque.
“NO!” Risponde arrabbiato.
“Metti a posto tutti i giochi!” Ripete l’uomo.
“NO!” Urla ancor più forte.
“Non urlare c’è Erin che dorme.” Lo rimprovera.
“CHI SE NE FREGA!” Grida ancor più forte.
“Conto fino a tre… se al tre non hai iniziato a mettere in ordine i giochi vai in castigo.” Lo avverte Nathan.
“Uno… due… tre…”
Al tre Dylan prende un gioco tirandolo addosso al papà.
Nathan senza dire nulla si alza va verso di lui e dopo averlo preso per un braccio gli da due sculaccioni.
Dylan inizia ad urlare e a piangere disperato lasciandosi cadere a terra.
“Mammma!” Chiama disperato.
“Cosa succede?” Chiede Stana entrando in soggiorno.
“È meglio che ti dai una regolata… così non va affatto bene!” Lo rimprovera Nathan.
“Maaammmaaa…” Singhiozza allungando le braccia verso di lei.
“Ferma lì!” La blocca il marito.
“Fino a quando i giochi non saranno tutti al loro posto, mamma non ti prenderà in braccio!” Prosegue guardando severamente il figlio.
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DISPETTI
“Che succede, piccola?” Domanda accendendo la luce.
Riuscendo finalmente a vedere Stana riesce a capire cosa sta infastidendo alla piccola.
È letteralmente sotterrata sotto uno strato di peluche di ogni genere e dimensione.
“Sssshhh… non è successo niente.” Dice Stana liberandola e prendendola in braccio.
“Cos’ha?” Chiede Nathan entrando nella stanza.
Stana indica il lettino e la marea di peluche sul pavimento.
“Non è possibile… ne combina una ogni giorno.” Commenta l’uomo sbuffando.
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PIPì A LETTO
“Mamma…” Chiama Dylan entrando nella stanza matrimoniale.
“Che c’è?” Domanda Stana assonnata accendendo la lampada sul comodino.
“Ho fatto la pipì.” Dice indicandosi i pantaloni bagnati.
“Ancora… Dylan, è la quarta volta questa settimana.” Dice spostando le coperte e alzandosi.
“Sei un po’ troppo furbetto tu.” Scherza Stana prendendolo in braccio.
“Posso dormire con te?” Chiede sperando di poter dormire per la quarta volta in una settimana con i genitori.
“Ti lascio dormire con me se mi prometti che non farai più la pipì a letto.” Propone portandolo in bagno.
“Però posso dormire con te?” Domanda Dylan.
“Ok, ma se vuoi dormire con noi non serve bagnare il letto. Basta chiedere.” Dice iniziando a spogliarlo.
“Papà non vuole.” Risponde il piccolo.
“E papà ha ragione… sei grande per dormire nel lettone ma se mi prometti di non fare più la pipì potrei far cambiare idea a papà e lasciarti dormire con noi due volte alla settimana.” Afferma Stana aprendo il rubinetto del bidet per lavarlo.
“Ma io non voglio. Voglio dormire con te sempre.” Controbatte Dylan.
“Ne riparliamo, domani… ok?” Propone Stana esausta.
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MANGIARE
“Dylan, è la quarta volta che ti chiamo. È pronto vieni a tavola.” Ripete Nathan stufo della solita storia tutti i giorni a tutti i pasti quando Stana non è in casa.
“Non voglio.” Risponde il bambino continuando a giocare.
“E invece io voglio vederti mangiare.” Controbatte Nathan sollevandolo da terra e portandolo verso la sala da pranzo.
“No… no…” Dice dimenandosi cercando di liberarsi.
“Dylan, assaggia è buonissimo.” Afferma Sophia gustandosi il purè mentre il papà lo mette a sedere accanto a Allison.
“No… voglio la mamma.” Protesta incrociando le braccia al petto e mettendo il muso.
“Mamma non c’è. Mangia.” Dice Nathan porgendogli la forchetta.
Dylan da una sberla alla mano del padre facendola cadere a terra.
“Bro, stai calmo.” Afferma Jeff vedendo il fratello pronto ad esplodere.
“Allora niente dolce per te.” Dichiara Nathan proseguendo a mangiare.
“Non mi interessa.” Risponde Dylan facendo spallucce.
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INVIDIA
“Grazie, Cookie. È stupenda.” Ringrazia Stana ammirando la bellissima copertina fatta a mano dalla suocera.
“Wow… posso prenotarne una anch’io?” Chiede Tamala.
“Certo, fammi sapere appena sai se è maschio o femmina.” Risponde Cookie coccolando Erin.
“Mamma, guarda!” Dice Dylan arrampicandosi sul divano dallo schienale e rotolando addosso alla nonna.
“Dylan, attento.” Lo avverte Cookie spostandosi un po’.
“Mamma, guarda.” Ripete strisciando verso di lei.
“Dylan, ti piace la copertina che ha fatto la nonna?” Chiede Tamala al nipote.
“FA SCHIFO!” Risponde prendendola per un angolo e tirandola verso di se.
“Ehi! La rovini così, fermo!” Lo rimprovera Stana riuscendo a togliergliela dalle mani.
“Guarda, mamma.” Dice mostrandole un disegno.
“Prima chiedi scusa alla nonna e alla zia. Poi guardo il disegno.” Afferma Stana.
Dylan dalla rabbia accartoccia il foglio gettandolo a terra.
“No… perché l’hai fatto?” Chiede Stana.
In risposta lui scende dal divano allontanandosi e prendendo a calci un giochino della sorellina a terra.
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PREOCCUPAZIONI E IDEE
“Come stai? Ti sono passate le nausei?” Chiede Stana all’amica.
“Per fortuna si… Tu, come stai?” Dice Tamala.
“Fisicamente sto da dio è mentalmente che sono a pezzi.” Ammette raggiungendo l’amica sul divano.
“È per Dylan?” Chiede Tamala escludendo a priori che si possa trattare della piccola che è un angioletto.
“Si… da quando si sveglia a quando va a dormire non fa altro che far capricci, guai, dispetti, se non ci sono io non mangia, se la sera non lo lascio dormire con noi fa la pipì a letto, non vuole assolutamente saperne di sua sorella e ogni volta che l’allatto o che dedico del tempo a lei fa di tutto per attirare la mia attenzione.” Racconta Stana disperata.
“Cavoli... hai provato a passare del tempo sola con lui?” Domanda Tamala.
“Ne abbiamo giusto parlato stamattina con Nate. Pensiamo di organizzare le giornate in modo che Dylan sia impegnato il più possibile e si senta meno escluso e trascurato. Cercheremo di dedicare una giusta quantità di tempo anche a lui e inoltre la sera, dopo aver sistemato Erin, pensavo di fare qualcosa solo io e lui. Spero funzioni!” Dice speranzosa.
“Si, tranquilla. Vedrai che andrà tutto bene. Dylan ha solo bisogno di sapere che la sua mamma è ancora sua. Ti ricorderai com’era con Nathan all’inizio… super geloso e ora invece lo adora.” La rassicura Tamala.
“Spero... Non sopporto vederlo triste, arrabbiato e geloso per tutto il tempo. Rivoglio il mio bambino dolce e coccolone. Vorrei andasse d’accordo con Erin. Da quando è nata mi sento la peggior madre di questo mondo.” Ammette tristemente.
“Sei pazza?!” Esclama scioccata.
“Non dirlo nemmeno per scherzo. Sei una madre fantastica e spero di essere come te per mio figlio. Dylan è solo geloso ed è una cosa normale. Tutti i bambini sono gelosi di un fratellino o di una sorellina più piccola ma poi le cose si sistemano. Vedrai tra quattro/cinque mesi quando Erin inizierà ad interagire con lui diventeranno inseparabili.” Afferma Tamala convintissima stringendo le mani dell’amica.
“Lo spero…” Sussurra Stana.
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Sarà così?
amala avrà ragione?
Chi lo sa?!
Lo scoprirete solo nella prossima storia.
Grazie a tutti per avermi seguita! Alla prossima!

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