Gli Immortali

di floflo
(/viewuser.php?uid=108482)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Bran ***
Capitolo 2: *** Daenerys ***
Capitolo 3: *** Jon ***



Capitolo 1
*** Bran ***



Gli Immortali




Ecco il primo degli immortali, Bran Stark. È scampato alla morte per ben due volte: la prima quando è precitato dalla vecchia torre, la seconda quando hanno cercato di pugnalarlo di notte nel suo letto… Chi meglio di lui poteva rappresentare il primo immortale?


Prompt: Strappare


 

1. Bran

Sotto la curva del cielo
in un applauso di stelle
ho salutato la mia gioventù
per ritornare bambino,
procedendo in avanti senza passare dalla saggezza



Ero solo bambino quando mi hanno strappato via tutto: l’innocenza, l’infanzia, la felicità, la mia famiglia.
Mi chiamavano Bran Stark, Brandon Stark: avevo un nome importante, appartenuto a un mio famoso antenato, perché ero nato in una famiglia gloriosa, gli Stark, signori di Grande Inverno.
Sono stato bambino nel grande Nord, protetto dall’affetto di mia madre, di mio padre, che era forte e generoso e vegliava su di noi come le mura del nostro castello.
Sembrava che niente potesse scalfire la nostra felicità, la nostra sicurezza, ma poi è successo... e tutto è cambiato.
Tutto si è capovolto, come quella volta che sono caduto dalla vecchia torre.
Mia madre diceva che avevo imparato prima a scalare e poi a camminare: mi piaceva arrampicarmi, mi veniva naturale, come camminare.
Prima cercavo un appiglio sicuro con una mano, poi con l’altra, prima con un piede e poi l’altro, per poi ricominciare d’accapo, un passo dopo l’altro, sempre più in alto, sempre più vicino al cielo.
L’avevo fatto centinaia di volte, conoscevo la via per arrivare in cima alla vecchia torre, un passo dopo l’altro, ma quella volta mi sono perso e non riuscivo più a ritrovare il sentiero dell’andata.
Avevo visto qualcosa che mi aveva spaventato, qualcosa che non sapevo spiegare, ma che sapevo essere sbagliato.
Le stelle mi hanno guardato mentre precipitavo.
Ho chiuso gli occhi e quando li ho riaperti non ero più Bran Stark, ero Bran lo spezzato.
Non avrei più potuto arrampicarmi, cavalcare, diventare un cavaliere della guardia reale…
Credevo non potesse capitarmi niente di peggio e, invece, ho continuato a precipitare, come quel giorno dalla vecchia torre.
Un giorno dissero che mio padre, che sembrava invincibile, era morto, e io Bran lo storpio, dovevo difendere la casa di quella che una volta era la mia famiglia, perché era scoppiata una guerra e mio fratello avrebbe dovuto combattere, e mia madre sarebbe partita assieme a lui.
Ma io ero solo Bran lo spezzato, non potevo camminare figuriamoci combattere: non potevo difendere la mia casa senza mio padre e senza mia madre, e così ho continuato a precipitare.
Ero debole, ero indifeso, come un uccellino strappato dal suo nido da un destino ingiusto, eppure il corvo a tre occhi continuava a ripetermi che dovevo volare, che potevo volare.
E allora sono partito, alla ricerca di chi poteva insegnarmi a volare.
Non avevo più niente da perdere.
Tanti hanno cercato di fermarmi, di farmi cambiare idea dicendomi che era una follia, che ero un bambino indifeso, storpio per giunta… Ma adesso non ho più paura di morire: sono morto e rinato molte volte.
Ero stato Bran Stark, ero stato Bran lo storpio, ma ora ho abbandonato le mie vecchie spoglie di ragazzino fragile e indifeso.
Adesso ho imparato a correre insieme al mio metalupo nelle brughiere e nei boschi dell’immenso Nord, riempiendomi i polmoni e la bocca del sapore della vita e della libertà.
Nessuno ora potrà più fermarmi.
Ho imparato a correre, imparerò anche a volare.

E lo ridico ancora per impararlo a memoria
in questi giorni impazziti di polvere di gloria
e lo ripeto ancora fino a strapparmi le corde vocali
ora che siamo qui
Noi Siamo Gli Immortali




 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Daenerys ***



Anche Daenerys merita di entrare nell’Olimpo degli immortali, tante volte è scampata alla morte. In questa flash ho cercato di esaltare il suo lato più umano. Daenerys è pur sempre una ragazzina che, suo malgrado, è stata costretta ad affrontare prove molto spesso più grandi di lei. Dal mio punto di vista Daenerys farebbe volentieri a meno di tutti quei titoli che le hanno affibbiato, lei vorrebbe riavere indietro suo marito Drogo e il bambino che ha perduto, in fondo, una madre non muore mai perchè ri-vive nei suoi figli...

 

2. Daenerys


Prompt: Eroe

Seduta dentro a un aereo
con il biglietto di un'altra
hai salutato la tua classe di eroi
per fare il grande salto,
per diventare la donna che sei
attraversando oceani di sguardi
senza passare dalla tristezza
innamorandoti dei bugiardi


Daenerys Targaryen è il mio nome.
Sono nata dalla tempesta e ho sempre vissuto dentro un turbine.
Mi chiamano khaleesi del grande mare d’erba, la non bruciata, madre dei draghi, regina dei sette regni, regina di Meereen, distruttrice di catene: eppure non sono mai stata un’eroina.
Ho imparato a scappare appena nata, ho imparato a nascondermi subito dopo e ad avere paura di conseguenza… Ma nelle mie vene scorre il sangue del drago e non mi è concesso di avere paura, non mi è permesso essere debole.
Ho pianto un marito, un figlio, un fratello e, tra le fiamme di una pira funebre, sono diventata quella che sono: il fuoco purifica, il fuoco rafforza, il fuoco ha risvegliato il drago che dormiva in me.
Nel mare dei dothraki, quando le mie uova di drago si sono schiuse, ho capito qual è la mia missione.
Ho attraversato un continente intero guidando il mio popolo verso la salvezza e liberando altri popoli dall’oppressione, ma non chiamatemi eroina, non lo sono mai stata e mai lo sarò.
Sarò una regina invece, ma non di terrore, so cosa vuol dire avere paura.
Sarò una regina, ma non farò prigionieri e schiavi: so cosa vuol dire essere venduta.
Sarò una regina, ma sarò spietata con i miei nemici, perché so cosa significa essere minacciata.
Sarò una regina, ma sarò feroce con i traditori, perché so cosa vuol dire essere tradita.
Reagirò con giustizia all’ingiustizia.
Sono sopravvissuta al fuoco, perché i draghi non temono il fuoco, sono sopravvissuta ad assassini, complotti, stregonerie, ma vi prego di non dire mai che sono la vostra salvatrice.
Tanti mi temono, tanti mi acclamano, alcuni mi odiano, altri mi chiamano mhysa, madre: ed è proprio questo che vorrei essere, madre.
Madre di tutti i miei sudditi, madre di figli, madre dei draghi, una madre come quella che non ho mai conosciuto.
Una madre è dolce e forte nello stesso tempo.
Vorrei essere questo per voi, una madre, non la vostra eroina.

Te lo ridico ancora
per impararlo a memoria
in questi giorni impazziti di polvere di gloria
e lo ripeto ancora
fino a strapparmi le corde vocali
ora che stiamo qui
Noi Siamo Gli Immortali








 

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Jon ***




Sarà immortale il nostro Jon?
Ai posteri l’ardua sentenza…



 

3. Jon


Prompt: sapore
Prompt: eroe


E hai disegnato a colori
il mondo che hai immaginato
te ne vai in giro a fare tentativi,
finche non avrà combaciato
e fai il lavoro sporco
per nn far finta di essere pulito
hai qualche super potere
da usare contro il nemico



Il tuo mantello nero, logoro e strappato, ondeggia sulla tua schiena inquieto, agitato dal gelido vendo del Nord, come un presagio.
Quello stesso vento stizzoso e impietoso che ti sputa negli occhi il nevischio, impedendoti di vedere chiaramente.
E tu non vorresti vedere, Jon: le ombre nere dei tuoi compagni, dei tuoi amici, dei tuoi soldati, riuniti in cerchio attorno a te, non vorresti vedere quello che nascondono sotto il loro mantelli neri e sdruciti come il tuo.
Sono lì per te, ma non per ascoltare i tuoi ordini.
Qual è il gusto del tradimento, Jon?
Quando le tue ginocchia si sono piegate, e sei caduto bocconi* nella neve, hai creduto di sentirne la consistenza tra i denti.
Che sapore ha la delusione?
Quando il sangue ha cominciato a ruscellare dal naso e dalla bocca, hai creduto di riconoscerne il sapore ferroso.
E il fallimento di cosa sa, Jon?
Non è questa la morte che volevi, tu volevi morire come un eroe, con la spada in pugno: Jon il Guardiano della Barriera, La Spada nella tenebre.
Non sei un eroe, Jon, non sarai il protagonista di gesta leggendarie, il paladino della libertà e della vittoria.
Sei solo un idealista Jon, come lo era tuo padre, come lo era tuo fratello.
Non c’è posto per gli idealisti nella Confraternita, e il finale di certe storie è scritto fin dal principio.
I confratelli conoscono il sapore della paura, ma non hanno mai assaggiato il gusto degli ideali.
Tu, Jon, invece, non conosci il sapore della paura.
Lo sai che non basteranno tutte le picche e le frecce di ossidiana, tutto l’acciaio di Valyria per sconfiggere gli Estranei.
Tu vedi una possibilità di salvezza in un’alleanza impossibile da compiersi, un’alleanza che nessuno prima di te ha mai tentato, mentre i tuoi confratelli vedono solo sguardi sospettosi e denti digrignati attorno al fuoco nei volti lividi del loro nemico giurato.
Non capiscono, ancora, che esiste un nemico più temibile dei Bruti.
Per loro il sapore del tradimento è lo stesso della paura e delle lacrime che ingoiano mentre cadi nella neve, trafitto dai fendenti dei loro pugnali.
Il rosso del sangue sulla neve bianca, sembra ancora più vivido, mentre Il tuo mantello, logoro e nero, continua ad agitarsi nel vento sgarbato e gelido del Nord, come una bandiera funebre.

E lo ridico ancora
per impararlo a memoria
in questi giorni impazziti
che qui si fa la storia
e lo ripeto ancora fino a strapparmi le corde vocali
ora che siamo qui
noi siamo gli Immortali







*N.d.A. : Occhei, Jon Snow non cade a bocconi nella neve quando i suoi confratelli lo pugnalano, cade supino – così si vede nella serie –, ma mi piaceva l’immagine di Jon che cade faccia a terra, mi sembrava poetica, ecco.




 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3395591