Broken Hearts

di Alex995
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Parte 1 ***
Capitolo 2: *** Parte 2 ***
Capitolo 3: *** Parte 3 ***



Capitolo 1
*** Parte 1 ***


E’ da giorni che non vedo Oliver. Più precisamente 4 giorni, 3 ore e 12 minuti ( e tendo a precisare che non li sto contando).
Evito di andare al covo, o ci vado quando so che lui non è li. Un atteggiamento poco maturo il mio lo so, ma non so davvero come comportarmi.
Da quando Damian Darhk ha perso i suoi poteri, ed è stato incarcerato in attesa di essere sottoposto ad un processo, Oliver sta dedicando anima e corpo alla campagna elettorale essendo ritornato in pista dopo aver salvato la vita di suo figlio.  William.
Non ho avuto il piacere di incontrarlo. Sfortunatamente Oliver mi ha privato anche di questo. Mi ha privato anche di conoscere il bambino che ha mandato all'aria la nostra storia. Non fraintendetemi, i
o non ho nulla contro William. Dalle foto che Samantha mi ha mostrato sembra essere un bambino dolcissimo.
Io non sono arrabbiata che Oliver abbia un figlio con un'altra donna. Certo non posso ancora crederci, ma non sono arrabbiata per questo.
 Lui ha scelto di proteggerlo e di allontanarlo di lui (con un semplice video che il piccolo potrà vedere solo a 18 anni), evitando di coinvolgermi per l’ennesima volta in una decisione cosi importante.  
Ha scelto di dare conto ad una donna che non ha significa nulla per lui, invece che dire la verità a me che dovevo diventare sua moglie. Chissà anche la madre dei suoi figli.
John mi ha detto che fa tutto questo perché sta male.  Dice di non riconoscerlo più, da quando ho annullato il matrimonio.
Ma cosa avrei potuto fare? Nient’altro se non questo.
Dopo avergli ridato indietro l’anello, e dopo essermi rialzata in piedi dalla sedia sulla quale ero costretta da mesi , sono uscita dalla porta di casa nostra senza voltarmi indietro. Ho fatto la cosa che mi riesce meglio, ovvero scappare.
Scappare da ciò che provo per lui, scappare dalla sofferenza, scappare dalle bugie. Per quanto tempo ho ignorato ciò che provavo per lui? Anni. 
E mi sembrava cosi tutto troppo perfetto, cosi tutto surreale. Ho sempre saputo di non essere la persona giusta per lui. Ho solo scelto di ignorare i miei pensieri. 
Una parte di me ancora non ci può credere. Tra due giorni, avrei dovuto sposarmi con l’uomo che ho amato segretamente per tre anni e ora… ora non mi resta più niente. Sono cosi delusa, che non ho il coraggio di incontrarlo perché non so come potrei reagire.
-Stai bene?-
Ho chiesto a Laurel di ospitarmi per un po’. Avendo venduto il mio appartamento e non avendo nessun’altro posto dove andare, questo mi sembrava il posto dove più mi sarei sentita a casa. Laurel può capirmi. Forse sotto sotto sa cosa si prova, nel vedere l’uomo che ami, scivolare tra le tue mani come se fosse  granelli di sabbia.
-Sto bene Laurel.-
Mi metto seduta nel letto che occupo ogni notte , mentre la mia amica si stende accanto a me e mi prende per mano. Sono da poco passate le nove, e vorrei chiederle come mai non è al covo ma evito di farlo. Se non è li, significa solo che non ci sono cattivi in giro e la cosa mi tranquillizza. Almeno so che è al sicuro.
-Lo sai vero che per qualunque cosa sono qui? Se vuoi parlare , se vuoi….-
-Laurel non c’è nulla da dire.- dico interrompendola. –Davvero sto bene.-
Non voglio essere scontrosa, ma non voglio parlarne. Voglio dimenticare questa storia il prima possibile. La domanda è: come fare? C'è un figlio di mezzo. 
Il figlio che Oliver ha avuto con una donna mentre stava con Laurel.
Sono stata cosi concentrata su me stessa che non ho chiesto neanche alla mia amica come deve sentirsi. Al covo sembrava essere cosi rilassata con Samantha... o forse semplicemente fingeva per non dare a vedere la cruda verità. 
-Sono giorni che non mangi qualcosa di sostanzioso… giorni che non vieni al covo. L’unica cosa che fai è andare in ufficio e passare il tuo tempo li.-
-Cos’altro dovrei fare?- chiedo retorica. –Ho un’azienda da portare avanti.-
-Dovreste parlare. Dovreste chiarire.-
Sbuffo rumorosamente, alzandomi dal letto infastidita nel sentire per l’ennesima volta queste parole. Thea in questi giorni non ha fatto altro che ripetermi la stessa cosa. Forse mi odia.  Cioè, deduco che mi odi visto che  ho lasciato suo fratello a pochi giorni dalle nozze e quando cerca di parlarmi, la guardo furiosa zittendola senza lasciarle nessuna possibilità di parlare. 
Lei sapeva che Oliver aveva un figlio, e non mi ha detto niente (anzi ha anche ammesso di aver spinto Oliver a non rivelarmi niente) perché voleva proteggere un nipote che non conosce neanche.
-Come puoi dirmi una cosa del genere? Tu sai cosa sto passando.- dico alzando il tono di voce iniziando a gesticolare come faccio quando sono nervosa. –L’uomo che dovevo sposare, mi ha mentito, Laurel! E sai da chi l’ho saputo?-
Dallo stesso uomo che mi ha quasi ucciso, costringendomi per mesi su una sedia a rotelle.
Mi ha mentito per mesi da quando siamo tornati da Central City. Quel giorno, quando mi ha detto che non c’era niente di cui preoccuparsi, mi ha guardato negli occhi. E per la centesima volta, mi ha mentito. La nostra relazione, la nostra collaborazione è iniziata con delle bugie ed è finita con delle bugie.
-Sta male.- ammette Laurel sincera. –Sta male, gli manchi, ma non sa cosa fare per….-
-Non c’è nulla che può fare!- sbotto innervosita. –Dovrebbe solo tornare indietro e scegliere di dirmi la verità!-
Prima che possa aggiungere altro, Thea bussa sulla porta già mezza aperta per avvisarci della sua presenza.
-Scusatemi….- dice visibilmente imbarazzata. –Ollie mi ha chiamato ci vuole al covo.-
Alzo gli occhi al cielo, stringendomi le braccia sotto al seno, cercando di controllare la rabbia che mi scorre nelle vene.
-Cosa succede?- chiede Laurel alzandosi dal letto.
-Abbiamo visite.-
 
 
 
-Non ci posso ancora credere.-
Le braccia di Sara Lance sono strette attorno al mio corpo da non so quanto tempo. Quando Thea ci ha annunciato dell’arrivo di alcuni ospiti, non pensavo si trattasse di loro. Della famosa squadra di Rip Hunter. Le leggende.
Oliver mi aveva detto che Ray aveva preso parte ad una squadra speciale insieme a Sara per poter salvare il mondo da Vandal Savage resuscitato chissà da chi visto che il suo unico obbiettivo è quello di distruggere il nostro mondo.
Appena arrivate al covo, la prima cosa che ho sentito è stato l’urlo di Laurel che è corsa verso la sorella abbracciandola forte. Ray, giocando un po’ sulla mia sorpresa e sul mio stupore, si è avvicinato e mi ha abbracciato facendomi mille domande sulla riabilitazione, su come fosse possibile la mia guarigione improvvisa… Quando ha saputo che  tutto il  merito era di Curtis Holt, dipendente della Palmer Tech, gli si sono illuminati gli occhi.
-Cosa ci fate qui pensavo che foste in viaggio!- dico lasciandola andare.
Ci sono volti nuovi che non ho mai visto. Noto subito che all’appello manca il fidanzato leggendario di Kendra ma evito di fare domande conoscendo già la risposta.
-Ma che domande sono?- chiede Sara corrucciando lo sguardo, spostando per un secondo lo sguardo su Oliver. –Che razza di droga vi siete fumati tutti?!-
Da quando sono arrivata, i suoi occhi sono fissi su di me. Non alzo lo sguardo, troppo imbarazzata, ma li sento. Conoscendoli, come se fossero i miei, me li immagino intenti ad osservarmi con il solito sguardo indecifrabile  che usa quando cerca di capire come sto, come mi sento…
Mi sento una merda.
E’ inutile nasconderlo. E’ inutile fare la forte. Mi manca ma non lo dico a voce alta. L’ho ammetto solo a me stessa. Come facevo in passato.
-Siamo qui per il vostro matrimonio!- trilla Sara euforica.
-Oh.- dico semplicemente confondendola ancora di più. Guardo per un secondo Oliver, pentendomene subito per poi abbassare di nuovo lo sguardo verso il pavimento.
-Erano in viaggio non potevano saperlo..- dice Laurel mettendomi una mano sulla spalla come se volesse tranquillizzarmi.
-Sapere cosa?- chiede Kendra perplessa.
-Non ci sarà nessun matrimonio.- dico scrollando le spalle facendo spalancare la bocca a Sara per la sorpresa. –L’ho annullato giorni fa.-
-Tu cosa?- urla la piccola Lance arrabbiata osservandomi per bene cercando di capire le motivazioni di tale gesto. Ma dopo un po’, grazie al suo sesto senso infallibile, si gira verso Oliver e con poche falcate lo raggiunge.  –Cos’hai fatto?-
-Sara…- dico volendo evitare di mettere il discorso in mezzo di nuovo. 
-L’ho lasciata tre settimane fa mentre sceglieva l’abito bianco  con un bellissimo sorriso stampato sulla faccia e ora torno e mi dice che ha annullato le nozze?- chiede Sara ignorandomi completamente. -Che cosa hai fatto?-
Oliver abbassa lo sguardo colpevole, non sapendo cosa dire.
-L’hai tradita?- chiede Sara notandolo cosi silenzioso. –Cazzo Oliver, dimmi che non hai fatto di nuovo lo stesso errore!-
Sara è furiosa. Non l’ho mai vista cosi.
E io che pensavo che ne sarebbe stata contenta. Cioè, so che i suoi gusti con gli anni sono cambiati, ma non pensavo che avrebbe reagito cosi.
Lo sta facendo per me, ma anche perché per lei Oliver è come un fratello. L’ha cresciuta. Certo sono andati anche a letto insieme, ma questo è un altro conto.
-No, certo che no.- dice Oliver pronto. –Non l’avrei mai fatto. Io sono innamorato di l…..-
Le parole gli muoiono in gola, quando incrocia per un secondo il mio sguardo trovando i miei occhi lucidi a causa delle lacrime.
Bel modo di dimostrarlo. E’ innamorato di me e mi ha mentito spudoratamente per mesi?
E questo lui lo chiama amore? Cosa diavolo stava aspettando? Meno male che l’ho scoperto prima del matrimonio, altrimenti mi sarei sposata con la menzogna.
Nonostante tutto devo ringraziare Damian Darhk. Se non fosse stato per lui, non avrei capito com’è realmente l’ uomo  con il quale volevo passare il resto della mia vita. Gli occhi di tutti sono puntati su di me. Occhi di persone sconosciute, di cui so soltanto il nome.
Sara si zittisce , mentre la nostra attenzione viene attirata dai miei computer che iniziano a lampeggiare avvisandoci di un problema.
-Che succede?- chiede Ray non appena arrivo vicino agli schermi.
Digito qualcosa, notando subito che la polizia è stata avvisata del ritrovamento di un cadavere colpito da una freccia rossa.
-Roy ?- chiede Thea perplessa e forse sotto sotto un po’ speranzosa.
Mentre il resto delle persone salgono sulla piattaforma per vedere sugli schermi i dati che riesco a trovare, mi informo attraverso le chiamate al 911 sul luogo del ritrovamento per vedere se ci sono telecamere cosi da poterle hackerare.
-L’angolo tra la quinta e la sesta… ci sono telecamere. Ci sto entrando ora.- dico muovendo velocemente le dita sulla tastiera come ho sempre fatto.
Quando intravedo all’uscita di un vicolo, un tipo sospetto vestito con una strana tuta e sulla schiena un arco e delle frecce, ingrandisco l’immagine cosi da avviare il riconoscimento facciale.
-Non può essere.- sussurra Oliver alle mie spalle in un punto indeterminato della stanza.
E’ inutile avviare il riconoscimento facciale. La persona che ho davanti, è una donna che conosco molto bene. Cioè, non la conosco di persona, ma so chi è.
-Chi è Ollie?- chiede Sara confusa.
-Carrie Cutter- dico rispondendo alla domanda prima di Oliver. –Una vecchia fiamma del passato. Come si faceva chiamare? Cupid?-
-Non è una vecchia fiamma.- dice Oliver come se si volesse giustificare con me. –E’ solo una donna che….-
-Va in giro ad uccidere perché pensa di essere la compagna ideale di Arrow.- dico acida. –L’ho trovata. Si sta dirigendo a nord verso una vecchia fabbrica abbandonata. Vi conviene andare.-
-Prepariamoci.- ordina Oliver al nostro team.
-Vengo con voi.- dicono all’uniscono Sara e Ray volendosi rendere utili.
-E noi cosa dovremmo fare?- chiede il professor Stein.
Adoro quest'uomo. E' praticamente un genio. 
Oliver si è tolto la maglietta cosi da infilarsi la tuta di Green Arrow. Se in passato, impazzivo vedergli compiere questo gesto, soprattutto perché potevo vedere i suoi muscoli guizzare ad ogni movimento, ora invece distolgo lo sguardo per non dargli la possibilità di farmi sgamare.
Sono ancora arrabbiata con lui. Ma nonostante tutto, vorrei chiedergli di stare attento e di tornare tutto intero.
Ma chi sono io per farlo? Non stiamo più insieme. Non dovrebbe più importarmene.
-Potete venire con noi o restare qui.- dice Thea scrollando le spalle mentre indossa il suo costume. 
Oh ma chi voglio prendere in giro? Ho speso gli ultimi 4 anni della mia vita appresso a lui, lavorando con lui, negli ultimi 9 mesi abbiamo anche abitato insieme….
Lui mi ama. L’ha ammesso davanti a tutti senza problemi. Ma ora la cosa sembra essere cosi poco rilevante.
-Io faccio compagnia al genio.- dice un tipo con i capelli rasati. Mi giro leggermente verso di lui trovandolo sorridermi amabilmente.
-Captain Cold, giusto?- chiedo non volendo sbagliare il nome.
-Sono Leonard per te. Solo Leonard. - dice avvicinandosi porgendomi di nuovo la mano. La accetto senza pensarci due volte, fissando i miei occhi nei suoi.
Mi fa un pò paura. Ma ha certi occhi chiari...
Oliver si schiarisce la gola, e allora Leonard  si volta verso di lui corrucciando al fronte. I due si osservano per un paio di secondi, mentre Oliver fa quello strano giochino con gli occhi che di solito fa scappare tutti i cattivi.
-Finalmente un tipo che non ha paura di Green Arrow.- dico ritornando a lavorare al computer, pronta ad entrare in azione per guidare i ragazzi in una nuova missione. Mi metto l’auricolare nell’orecchio, e lo attivo. –Overwatch è online ragazzi.-
 

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Capitolo 2
*** Parte 2 ***


Se pensavo che le cose con Felicity fossero difficili, non avevo fatto i conti con l’amara verità.
Lei mi odia.
L’ho capito quando ieri (dopo 4 giorni lontani) ci siamo visti al covo per salutare Ray e Sara arrivati in occasione del matrimonio annullato e  non ha incrociato il mio sguardo neanche per 5 secondi.
L’ho capito quando ha sorriso a quel cretino di Leonard facendomi ingelosire di proposito come se avesse dimenticato cosa provo per lei. E dulcis in fundo, l’ho capito oggi pomeriggio quando non so chi (e non voglio  neanche saperlo) ha avuto la brillante idea di fingere il mio matrimonio con la donna che amo solo per poter acciuffare Carrie tornata in città con l’obiettivo di attirare la mia attenzione lasciandosi una serie di cadaveri alle spalle colpendoli con una singola freccia rossa.
Inutile dirvi quanto Felicity fosse bella nel suo abito bianco, i capelli raccolti in un elegante chignon con il velo che le ricadeva sulle spalle…
Tutto sarebbe stato dannatamente perfetto, se non fosse stato per il suo viso spento privo di qualunque emozione. Ray, avendo già celebrato il matrimonio di Digg, si è offerto di seguirci in questa farsa iniziando il solito discorso che pronunciano i giudici quando devono sposare una coppia.
Non sorrideva. Neanche quando le ho preso le mani tra le mie, sperando che questo potesse farle capire come mi sentivo. Sperando che questo potesse aggiustare le cose.
Ma nulla. Felicity era irremovibile.
Mi mancavano i suoi occhi, il suo viso, le sue labbra… perfino il suo profumo. Quello che nel corso degli anni è diventato  cosi familiare. In passato, prima di mettermi con lei, quando entravo nel covo e sentivo la sua fragranza, mi tranquillizzavo all’istante dimenticando di colpo tutti i problemi e le preoccupazioni.
Ora casa nostra profuma di lei. Forse per questo motivo, ho evitato di tornarci in questi giorni.
Stare li, da solo, senza di lei, mi ricorderebbe troppo la stronzata che ho fatto. Barry mi aveva detto che in un’altra linea temporale, Felicity ed io avremmo litigato.
Mi aveva detto che le cose sarebbero precipitate. Per questo motivo mi aveva suggerito di dirle la verità. E invece, io le ho mentito come ho sempre fatto, tradendo la sua fiducia come ho fatto con tutte le altre.
Domani, avrei dovuto pronunciare i voti nuziali davanti ai nostri amici. Domani, avrei potuto guardare Felicity nell’abito bianco che aveva scelto per il giorno più importante della nostra vita per poi ballare con lei come marito e moglie.   
-Una moneta per i tuoi pensieri?-
Ray si avvicina a me con due bicchierini tra le mani porgendomene uno. Alla fine, la squadra di Rip ha deciso di trattenersi per un altro paio di giorni dando cosi alle ragazze la possibilità di passare un po’ di tempo insieme.
Visto che le ragazze si sono organizzate per  i fatti loro, andando chissà dove, noi ragazzi abbiamo deciso di bere qualcosa al covo discutendo di tanti argomenti, dalle loro missioni nel futuro alle nostre questioni legate a Darhk.
-Grazie Ray.- dico prendendo il bicchierino con lo scotch della riserva di John. Mi sono isolato, sedendomi sui gradini che portano alla piattaforma della postazione di Felicity.
Ray si siede accanto a me, poggiando i gomiti sulle cosce.
-Come stai?-
Domanda banale. Provo cosi tanta rabbia verso me stesso che se potessi ferirmi, lo farei. Il dolore che sto provando ora non è nulla in confronto ad una freccia o ad un proiettile conficcato nel mio torace.
Mi sento il cuore lacerato in due.
Scuoto la testa, ripensando al gesto di  Felicity  a quando si è sfilata l’anello di fidanzamento lasciandomelo sul tavolo del soggiorno.
-So che sono l’ultima persona che può darti consigli perché.. le cose tra di noi non sono iniziate con il piede giusto visto che ti ho praticamente soffiato Felicity..-
-Ray..- dico cercando di controllare la gelosia  ripensando alla vista di loro due che si baciavano nell’ufficio della Palmer Tech.
-Io non so cosa sia successo tra di voi. Una parte di me muore dalla voglia di scoprirlo perchè se Felicity ha deciso di annullare il matrimonio con l’uomo che ama….-
-Dubito che mi ami ancora.- dico interrompendolo.
Non voglio dirgli niente di William. Più persone sanno e peggio è.
L’ho fatta grossa. Ieri ci siamo visti solo per pochi minuti, ma ha sempre evitato il mio sguardo. Non mi ha osservato mentre mi spogliavo dei miei vestiti per mettere la tuta di Green Arrow, ne mi ha chiesto di stare attento come faceva di solito.
Pagherei per un suo bacio ora. Mi sento cosi solo. Mi manca tanto.
-Allora non la conosci abbastanza.- dice Ray facendomi innervosire.
Perché lui la conosce? Io ho lavorato con lei per anni, lui solo per alcuni mesi.  Io e solo io posso vantarmi di conoscere  la vera Felicity Smoak.  Quella che parla a vanvera quand’è nervosa, quella che è un genio dei computer, quella che sa cosa dirmi per farmi sorridere dopo una giornata no…
Abbiamo vissuto insieme, è stata la mia assistente, la mia partner, la mia compagna.
Lo è ancora. Sotto sotto, so che torneremo insieme. Non so quando, e ho paura di scoprirlo.
Conoscendola, potrebbe metterci un po’ a perdonarmi. E io non so quanto tempo riuscirò a stare senza di lei.
Soprattutto se Leonard continua a squadrarla da capo a piedi, pensando di poterci provare come se niente fosse.
-Le ho mentito Ray. Le ho mentito per mesi. Le ho chiesto di sposarmi perché lei è la donna giusta con la quale voglio passare il resto della vita …. ma sai, passare degli anni lontano da casa, mi ha portato a non fidarmi degli altri.-
-Come puoi non fidarti della donna che ami? Soprattutto se parliamo di Felicity Smoak? Lei ha cambiato la sua vita per te... -
-Io mi fido di lei… le affido la mia vita tutte le notti quando sono li fuori. Forse non volevo deluderla… -
-Non l’hai fatto lo stesso? Domani dovevate spos….-
Ray non ha il tempo di finire la frase, che sentiamo un rumore assordante alle nostre spalle.  Mi alzo allarmato, in modalità Green Arrow, pronto ad attaccare un qualunque nemico in arrivo ma poi ricordo che siamo al covo e che nessuno potrebbe entrare qui senza codice. Ray e tutti gli altri alle mie spalle avendo sentito tutto, si sono avvicinati.
-Shhhh!- dice qualcuno attirando la nostra attenzione. Al di la della balaustra della piattaforma, vedo 3 teste femminili sedute a terra.
Salgo sulla piattaforma sporgendomi  di poco vedendo Thea, Sara e Kendra circondante dalle mie frecce verdi. Il mobile d’acciaio che le conteneva, è riverso a terra essendo stato colpito da qualcuno.
-Ragazze?- chiedo perplesso. Scendo un paio di gradini raggiungendole per vedere cosa sta succedendo.
-Ollie!- dice Thea alzando entrambe le braccia verso alto come se volesse farsi prendere in braccio.
La alzo, e sento subito il suo profumo mischiato all’odore dell’alcool.
Ha bevuto? Intendevano questo per “uscire a festeggiare?”
Indossano dei vestiti minuscoli, tacchi alti e hanno il viso truccato e i capelli fatti. Volevano farsi rimorchiare da sconosciuti come delle qualunque ragazze facili?
-Cosa …ci ….fate…voi qui?- chiede Sara balbettando mentre Ray aiuta lei e Kendra ad alzarsi. Rip viene in aiuto di Palmer e prende Sara tra le braccia.
-Ciao bellezza.- dice Sara quando Rip la prende tra le braccia. –Come….come stai?-
Sara è proprio andata. Non l’ho mai vista cosi. Di solito riesce a reggere l’alcool.  E se le avessero drogate?
-Hanno bevuto.- dice Ray dando voce ai miei pensieri.
-Sei un genio Ray, davvero.- dice Jackson  il ragazzo di colore che si trasforma con il professor Stein.
-Quanto hai bevuto Sara?- chiede Rip curioso mentre la bionda lo abbraccia annusandolo quasi come se fosse un cane.
-Abbastanza da non ricordarmi niente domani.- dice Sara ridendo come una scema.
Prendiamo le ragazze  e le portiamo sulla piattaforma, facendole sedere su delle sedie girevoli.
Cosa diavolo sta succedendo qui?
-Thea, perché ti sei ridotta cosi?- chiedo confuso accarezzando il viso di mia sorella preoccupato a morte.
Da quando ha rischiato di morire e da quando Roy se n’è andato (di nuovo) non abbiamo parlato molto, ma so che le cose vanno bene. Forse avrà qualche problema con Malcom, ma chi non ha problemi con il proprio padre?
Perché fare una cosa del genere?
-Stava….stavamo festeggiando.- dice con la voce impastata per via dell’alcool. –E’ stat…..o…divert…divertente, Ollie.-
E’ mezzanotte passata e sono andate in giro cosi? E’ vero sanno difendersi, ma potevano fargli del male.
-Felicity si è divertita.- dice Sara scoppiando a ridere seguita poi dalle altre. –Ha ballato con un tipo per tutto il tempo…-
Mi si gela il cuore quando sento queste parole.
Felicity? Felicity era con loro?
Ma certo che era con loro! Conoscendo Sara l’avrà portata con se, con la scusa di farla distrarre un po’.
-Thea, Felicity era con voi?- chiedo allarmato alzando un po’ il tono di voce. –Thea rispondimi dannazione!- sbotto visto che sta ancora ridendo come una matta.
Annuisce sorridendomi come una stupida senza aggiungere altro. Il mio primo istinto è quella di andarla a cercare. Non so dove sia, non so se è al sicuro, non so se qualcuno vuole farle del male…
Non so nulla.
Mi alzo, visto che ero inginocchiato davanti a mia sorella, seduta sulla sedia che di solito occupa Felicity, e prendo il cellulare dalla tasca volendola chiamare.
Fa che risponda. Fa che risponda.
Dopo giusto 4 squilli, risponde al cellulare e in sottofondo sento delle risate stridule.
-Felicity?- la chiamo innervosito.
-Hey amore!- dice chiamandomi per la prima volta con questo vezzeggiativo. E’ ubriaca. –Oh scusami non dovrei chiamarti amore… forse Samantha potrebbe arrab…..biarsi.-
Continua a ridere, in compagnia di Laurel Lance ( lo so che è con lei perché sento la sua voce attraverso il dispositivo) mentre si divertono per chissà cosa. Il professor Stein si avvicina al computer della nostra bionda e digita qualcosa, cercando forse di localizzare la loro posizione.
-Dove sei, Felicity?-
Dietro di me sento degli schiamazzi e cosi mi giro, solo per vedere Laurel e Felicity più alte del solito a causa dei tacchi che traballano per via dell’alcool ingerito.
-Siamo qui!- dice alzando la mano come se fossimo a scuola ridendo come una stupida. –Ops, qualcos….qualcosa mi dice che non poss…- dice balbettando anche a causa del singhiozzo. –non possiamo bere la riserv….riserva di Dig.-
Avanzo verso di lei, superando velocemente tutti altri, per costatare se sta bene se è tutta intera.
Vedo che ha una brutta sbucciatura sul gomito del braccio destro, e una macchia rossa vicino al collo simile ad un succhiotto.
Chi si è azzardato a toccarla?
-Stai bene?- chiedo premuroso cercando di bloccarle il viso con le mani per guardarla negli occhi senza alcun risultato.  
-Certo che sto bene!- sbotta Felicity leggermente infastidita.-Non vedi?-
Fa una piroetta su se stessa, ma quando sta per perdere l’equilibro incespicando  nei suoi stessi piedi, la prendo giusto in tempo cosi da non farla cadere a faccia a terra.  
-Ci han…. no buttato fuori dal locale.- dice Laurel poggiando la mano sul mio braccio. La osservo per un secondo trovando i suoi occhi spenti, completamente persi. –Noi ci stavamo…solo…divertendo.-
-Abbiamo fatt…tto a botte.- ammette sincera Felicity. –Cioè loro hanno fatto a bott….tte. Io ho solo guardato.-
-Chissà perché non avevo dubbi.- sussurro sottovoce senza farmi sentire.
Laurel ubriaca in un bar, può significare solo una cosa: una rissa. E’ sempre stata una tipa tosta che alla minima provocazione scattava come un cane rabbioso.
-E’ stato divertt……tente.- dice Laurel mentre Digg ci raggiunge per prenderla visto che sembra essere instabile. –Oh John…volevamo bere la tua scorta di whiskey. Ma tu sei qui….. perciò ci sentiremo meno in colpa quando la finiremo.-
-E’ vero..- dice Felicity appoggiandosi a me visto che non riesce a tenersi in piedi.
-Non stasera.- dice John issandola da terra portandola a sedersi.
-Perché non stasera? La notte è giovane..- dice Laurel lamentandosi come una bambina di 4 anni. –E’ noi siamo ancora troppo sobrie.-
-Parla per te, Felicity è andata.- dico serio guardando la diretta interessata.  –Quanto hai bevuto?-
-Poco….pochissimo.-
-Ti fa male da qualche parte?- continuo premuroso verso Felicity mettendole una mano sulla schiena per lasciarle delle carezze.
-Sei cosi sexy quando ti preoccupi...- dice buttandomi le braccia al collo. Nonostante tutto l’alcool profuma ancora di mandorle e crema per il corpo. –Ma lo sei ancora di più quando fai la salmon ladder a torso nudo… . Hey non dirlo in giro ma….Qualche volt….volta voglio provar….a fare sesso li sopra.- dice sottovoce sperando di non essere sentita toccandomi la bocca con le dita laccate di un rosso acceso.
E’ proprio andata. La Felicity che conosco io, non avrebbe mai detto una cosa del genere.
-Anzi…. Voglio farlo ora.- dice baciandomi il collo facendomi venire la pelle d’oca. -Si voglio farlo decisamente ora...-
Sposta la mano dal collo, al bacino per poi farla scendere più giù verso la patta dei pantaloni per accarezzarmi lentamente il pene. Mi spingo all'indietro con il bacino, guardandola severo sperando che si calmi visto che siamo in compagnia e conoscendola domani si pentirà di tutto questo.
La isso da terra salendo sulla piattaforma, cercando di controllare l’eccitazione legata al semplice contatto con il suo corpo, con la speranza che il pantalone e i boxer riescano a coprire il mio amichetto che pian piano si sta svegliando.
Ho voglia di fare l’amore con lei. Ho voglia di farle provare piacere, tanto da farla urlare mentre mi chiede di volere di più.
-Andiamo a fare sesso?- sussurra Felicity mentre da le spalle a tutti visto che è abbracciata a me. I presenti avendola sentita, non riescono a non trattenere un sorriso.
-No.- dico razionale.
-Allora mettimi giù…. Mettimi giù.- dice autoritaria spingendomi via da lei costringendomi a metterla di nuovo in piedi.
Si allontana di qualche metro da me e inizia a traballare nella stanza, oscillando come se fosse su una nave e il mare fosse agitato.
-Perché vi muovete cosi tanto?- chiede facendo ridere Jackson visto che è davvero molto buffa.
Indossa un abito che non le ho mai visto addosso che le mette in risalto le forme, corto e attillato di colore nero. I capelli sono lisci e sciolti sulle spalle. Il tutto coordinato da un paio di tacchi alti.
-Vuoi una mano?- chiede Leonard porgendo un braccio a Felicity.
Non accettare. Non accettare. Non farmi prendere arco e frecce per compiere un omicidio!
-Captain Cold!- dice esultante mettendogli un braccio sulle spalle come se si volesse far reggere.
Io dovevo lasciarla e poi si butta tra le sue braccia?! Datemi un manichino che ho bisogno di sfogarmi.
Osservo Leonard corrucciando lo sguardo, notando quanto la tenga stretta a se, quanto le sue mani vaghino sul suo corpo fasciato da quel minuscolo strato di tessuto…
-Io l’ho sapevo che…..dietro a quella faccia da….duro…..si nascondeva un genti…genti….-
-Gentiluomo?- chiede completando la frase per Felicity che a causa dell’alcool non riusciva a portare avanti neanche una frase di senso compiuto.
Perché si è ridotta cosi?
L’ha fatto per punirmi? Svagarsi un po’? Divertirsi? Chi le ha fatto quel succhiotto sotto l’orecchio? Chi si è permesso di toccarla come facevo io?
-Esatto.- dice ridendo come una matta. Si abbassa forse cercando anche di rilassare le gambe a causa dei tacchi, sicura che l’uomo che le cinge i fianchi, la terrà comunque in qualunque circostanza. –Mica come Oliver…. Lui è proprio un coglione.-
Coglione? Nessuna mi ha mai definito un coglione.
-Vero John?- chiede Felicity volendo conferma dal mio amico. Digg mi guarda, e io lo faccio di rimando senza capire fino in fondo il motivo del suo gesto.
-A quest’ora potevamo essere sotto le coperte a scopare come i pazzi e invece…- aggiunge Felicity non ricevendo nessuna risposta da Digg gesticolando con le mani in maniera sconclusionata –….Ha scelto di mentirmi…e cosi non ci siamo più sposati… forse si è reso conto non sono brava a letto.-
Lei non è brava a  letto? Scuoto la testa abbassandola verso il pavimento, cercando di controllare l’istinto primordiale che mi dice di abbracciarla e di tranquillizzarla da tutti questi dubbi.
-Vuoi provare tu Leonard a giudicare se sono brava?- chiede di nuovo sorridendo al tipo con fare sornione.
-Con piacere.- sussurra Leonard dandole corda, facendomi scattare verso di lui. John mi blocca con un braccio libero invitandomi a non fare cazzate. Mi schiarisco la voce volendo ricordare al cretino che sono qui e in pochi secondi, posso prendere arco e frecce per ucciderlo.
Non deve giocare cosi. Non quando si tratta di Felicity.
-Sono buffe.- dice Jackson. –Non ho mai visto Sara cosi.-
-E non mi vedrai più!- dice Sara cadendo dalla sedia mentre cerca di togliersi le scarpe.
- Perché si sono ridotte cosi?- chiede il professor Stein serio e razionale.
-Professore non faccia il finto tonto, sappiamo che lei da giovane fumava le canne.- dice Sara sorridendo come una stupida. -Era un tipo davvero affascinante... un giretto l'avrei fatto con piacere.- 
-Dovevamo festeggiare il mio addio a nubilato!- trilla Felicity super felice. –E poi..abbiamo parlato di ognuno di voi.-
-Ah si?- chiede Ray incuriosito. –Che avete detto di bello?-
-Abbiamo parlato di sesso.- dice Kendra facendo annuire tutte essendo d’accordo.
-Posso registarle?- chiede Jackson ricevendo uno sguardo severo da me e Rip Hunter.
-Abbiamo immaginato come dovesse essere…il …sesso… con ognuno di voi.- aggiunge Felicity corrucciando lo sguardo come se avesse appena ricordato qualcosa.
-In realtà abbiamo immaginato anche la grandezza dei vostri peni...ops....questo non dovevo dirlo.- dice Laurel ricominciando a ridere buttandosi in avanti verso il pavimento bloccata però da John che la tiene saldamente a se. 
-Sono eccitata.- ammette Felicity facendo cosi sorridere la maggior parte dei presenti che a fatica cercano di trattenere le risate. –Devo togliermi le scarpe.-
Jackson essendo al fianco di Leonard, si abbassa volendola aiutare ma Felicity lo blocca con un gesto della mano.
-Sono…. Sono nuda sotto.- dice facendomi spalancare la bocca per la sorpresa.
Nuda? E’ uscita senza intimo di casa?
-Tutte noi lo siamo!- dice Sara esultando come una bambina.
-Dov’è la vostra….. biancheria?- chiede Ray perplesso e leggermente imbarazzato.
Thea apre la borsa a tracolla che si è portata appresso tirando fuori dei pezzetti di stoffa striminziti legati tra di loro da piccoli nodini di differenti colori.
-Volevamo fare…. Una fune. Ma era troppo corta.- dice alzando il cordone creato dalla biancheria.
-Il mio è quello verde.- dice Felicity indicando un punto indeterminato della stanza. –So quanto ti piace il verde.- dice rivolta verso di me facendomi accennare un sorriso sincero.
E’ la prima cosa bella che mi dice da giorni.
-Mmm forse è meglio se ci penso io.- dico prendendo l’iniziativa  geloso al massimo che qualcun altro a parte me possa vedere la mia donna nuda dalla vita in giù.
Lei è mia.
-Ci pensi tu perché hai già visto e toccato tutto?- chiede Felicity scontrosa come se non volesse farsi toccare da me. –A questo punto potrebbe farlo anche Ray, no? Giusto Ray?-
Tutti i presenti (compreso me) si girano all’uniscono verso Ray, che ha gli occhi spalancati leggermente nervoso.
Cosa?
-Dio, il sesso con Ray è grandioso. Dovreste provarlo ragazze.- dice Felicity facendomi innervosire ancora di più. –E’ cosi dotato.-
Sono andati a letto insieme? Quando? Quante volte?
Come diavolo è potuto accadere e soprattutto io dove diavolo ero? E’ successo quando sono andato a Nanda Parbat per lottare contro Ra’s e sono scomparso per settimane? O dopo il mio ritorno?
Guardo Ray furioso, incapace di trattenere la rabbia.
-Siete andati a letto insieme?- chiedo serio con gli occhi che lanciano metaforicamente palle di fuoco.
-Non è come credi….- dice Ray tentando di giustificarsi.
-Ben 4 volte!- ammette Felicity divertita. –Una volta è successo anche sulla sua scrivania in ufficio… -
E lei era la donna professionale? Ha fatto sesso con il suo capo in ufficio!
-Era prima che vi metteste insieme.- dice Ray spostando Kendra tra le braccia del professor Stein avendo timore di una mia ipotetica reazione. –Sapevi che stavamo insieme, te l’aveva detto.-
-Non mi aveva detto che eravate andati a letto!-
-Oh suvvia!- dice Felicity richiamandoci come se fossimo dei bambini. –Quante donne….ti sei…scopato tu e io… ho dovuto osservare e stare zitta?-
-Ha ragione.- dice Laurel venendo il suo soccorso. –La lista è lunga.-
-Nonostante, tutto sei sempre bravo…. Mi hai regalato le migliori scopate della mia vita.-
Non erano scopate. Lei lo sa bene. Perché definisce ciò che c’era tra di noi cosi?
Io sono innamorato di lei. A Nanda Parbat abbiamo fatto l’amore per la prima volta,e dopo tanto tempo (forse per la prima volta in vita mia) mi sono sentito in perfetta sincronia con una persona.
A differenza delle altre donne, la nostra relazione è iniziata come una relazione lavorativa, poi si è creata un’amicizia e infine è  sfociando tutto nell’amore. Ci siamo conosciuti, ho imparato ad amare ogni suo piccolo pregio o difetto e lei ha fatto la stessa cosa con me.
Se vuole ferirmi, ci sta riuscendo alla grande.
-Concordo!- dice Sara alzando il braccio facendo corrucciare lo sguardo  a Rip che ovviamente non sapeva della nostra relazione passata.
-Anch’io.- dice Laurel seguendo la sorella facendo confondere ancora di più i presenti. –Il sesso con Ollie è grandioso.-
-Entrambe siete andate a letto con Oliver?- chiede Leonard rigirando il coltello nella piaga. –Una cosa a tre o…-
-Corna.- sussurra Felicity facendo il gesto con le dita della mano sinistra.
Mi inginocchio ai piedi di Felicity, e le sfilo i tacchi alti dandole cosi la possibilità di riposare i piedi ovviamente stanchi.
Mi alzo da terra e quando la vedo sbadigliare, attiro la sua attenzione toccandole un braccio, offrendole entrambe le mani per invitarla a passare tra le mie di braccia cosi da lasciare capitan cretino.
-Vieni con me.- dico dolcemente sperando che mi segua.
-Perché dovrei?- chiede acida.
-Andiamo a casa, vieni.- dico incoraggiandola.
-Vuoi andare a casa? Se vuoi posso trovarti l’indirizzo di Samantha e William. Sai che sono brava a computer.- dice volendomi ferire.
Sa che non voglio Samantha. Eppure nonostante tutto continua  a nominarla. Pensa che le abbia mentito perché provo qualcosa per lei? Non ha ancora capito come stanno le cose?
-Chi è Samantha?- chiede Sara confusa ritornando in se dopo alcuni minuti in silenzio visto che stava prendendo sonno tra le braccia di Rip.
-E’ una delle tante donne con le quali Oliver mi ha tradito… e ci ha …fatto anche un figlio!- dice Laurel annuendo facendo spostare gli occhi di tutti su di me.
Ma io non guardo nessuno se non Felicity.
-Vieni, Fel.-
-No.- dice sicura di se scuotendo la testa. –Io ti odio.-
Bene. Non mi lascia altra scelta.
Prima che se ne possa rendere conto, mi abbasso cosi da prenderla velocemente in braccio mettendole una mano dietro alla schiena e un’altra sotto le ginocchia. Lei inizia a sbraitare, ordinandomi  di metterla  giù, mentre io guardo per un secondo Digg chiedendogli silenziosamente di occuparsi di Thea e Laurel cosi da portarle nel loro appartamento.
-Lasciami andare!- dice Felicity mettendomi le mani sul petto spingendosi lontano da me. –Non voglio tornare a casa con te.-
-Ci vediamo domani ragazzi - dico scendendo le scalette della piattaforma andando verso l’ascensore.
Stanotte che le piaccia o no, lei tornerà a casa nostra. Non posso rischiare che Leonard o qualcun altro l’accompagni a casa e si approfitti di lei in queste condizioni.
-Non verrò a letto con te, quindi mettimi giù.-
-Strano, hai detto che ti ho regalato delle belle scopate.- dico retorico.
-Le hai regalate anche a Samantha. O a Laurel… o Sara. Chissà forse ti sei fatto anche Carrie.-
-Smettila dannazione.- sbotto innervosito per questo suo comportamento infantile.
-Perché dovrei? TU mi hai  tradito…. Io mi sono fidata di te e tu…. Tu mi hai spezzato il cuore.- dice volendosi ancora divincolare dalla mia presa. La stringo più forte a me facendo pressione sulla sua schiena ed è in quel momento che la sento. Sta piangendo.
Felicity sta singhiozzando.
-Io ti amavo e tu mi hai mentito. Come hai sempre fatto.- dice scuotendo ripetutamente la testa mentre mi si gela il sangue delle vene e il mio cuore perde dei battiti.
Finalmente le porte dell’ascensore si aprono, e io entro nella cabina senza pensarci due volte, continuando a stringere Felicity tra le braccia sussurrandole di calmarsi. Iniziamo la salita, restando finalmente soli.
-Shhh… lo so, lo so. Mi dispiace.- dico nel suo orecchio non so quante volte sperando che smetta di singhiozzare come sta facendo.
-Io ti odio. Ti odio con tutta me stessa.- ammette sincera facendomi velare gli occhi di lacrime.
La persona che doveva essere la compagna di tutta la mia vita, ora mi odia. Sono davvero un cazzone, se ho rovinato l’unica cosa bella che la vita mi avesse donato.
-Lo so, spero solo che tu un giorno possa perdonarmi.-
Si accoccola contro di me, continuando a piangere poggiando il mento sulla mia spalla, mentre le sue braccia si incrociano intorno al mio collo.
Nonostante tutto, ha bisogno di me. Non mi starebbe abbracciando cosi se non fosse il contrario. Piange e sussurra parole sconnesse. Dopo un po’, solo quando le porte della cabina si aprono nel mio ufficio della campagna sindacale,  capisco cosa mi sta dicendo.
Io ti amo. 



Angolo autrice:
Volevo precisare che ho immaginato la puntata in questo modo ma ovviamente le cose non andranno cosi. La squadra di Rip non arriverà a Starling City e le ragazze non si ubriacheranno. Ma mi sembrava divertente esplorare questa cosa e le reazioni di Oliver nei confronti di Felicity.
A domani con l'ultima parte della storia.
Grazie in anticipo. 

 

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Capitolo 3
*** Parte 3 ***


Ho caldo.  La testa mi scoppia,  la gola  mi brucia, ho la bocca impastata e lo stomaco che mi brontola.
Ieri sera non ho mangiato nulla. Ho ricordi molto confusi riguardo ieri sera. L’ultima cosa che ricordo, è la fragranza del profumo di Oliver.
Ma ieri sera io non ho visto Oliver. Sono uscita con le ragazze, siamo andate in un bar, abbiamo bevuto qualcosa…
Una serata tranquilla.
Mi muovo nel letto, sgranchendo i muscoli, sentendomi tutta indolenzita. Mi giro a pancia sotto, sfregando i piedi contro le lenzuola cercando un pò di freddo. Sapendo che il posto accanto a me, nel letto che Laurel mi ha gentilmente offerto a casa sua, è libero continuo a muovermi arrivando ad un secondo cuscino sperando di trovarlo più fresco.
Ma quando poggio la testa sulla federa bianca, annuso il profumo dell’ammorbidente, trovandolo particolarmente familiare al profumo che di solito usa Oliver.
Apro leggermente gli occhi, solo per avere conferma dei miei dubbi. Noto subito che non sono a casa di Laurel, perché il suo appartamento non gode di questa vista mozzafiato. Spalanco gli occhi per la sorpresa, e mi metto seduta sul letto quando vengo colpita da un improvviso capogiro.
Sono a casa.  E sono nuda. Cazzo, sono nuda!
Mi copro con il lenzuolo fino al seno, guardandomi intorno in cerca di qualcosa da indossare. Sul comodino, ci sono due pillole blu e un bicchiere di succo d’arancia per il mal di testa.
Mi sono ubriacata. Non succedeva da tanto. Forse dall’ultimo anno di college.
Butto l’occhio verso la balaustra di vetro del piano superiore che affaccia sul soggiorno, cercando di capire se sono sola oppure Oliver è ancora qui. Dovrebbe essere in ufficio per la campagna elettorale visto che tra un po’ ci sono le elezioni. Ma potrei sbagliarmi. Prendo le pillole e poi velocemente mi alzo dal letto e vado verso l’armadio a muro in cerca di una maglietta da poter indossare.
Non trovando niente di mio (dove diavolo è tutta la mia roba?!) metto una sua maglietta nera che mi arriva fin sotto al sedere. Vado un secondo in bagno per fare pipi e per sciacquarmi velocemente il viso visto che mi sento uno straccio usato per lavare a terra. Noto che sotto l’orecchio ho un succhiotto enorme di colore viola acceso.
Oddio. E’ stato Oliver a farmelo? Ho fatto sesso con lui stanotte?
-Che cavolo ho combinato?- sussurro incredula.
Apro la porta del bagno, e sento finalmente dei rumori provenire dalla cucina. Scalza e in punti di piedi, mi siedo sul primo gradino della scala, vedendo Oliver ai fornelli mentre sta cucinando qualcosa probabilmente per la colazione. C’è un vassoio pronto sull’isola della cucina, con una rosa rossa sopra. Mi sta preparando la colazione. Mi ha preso una rosa. Mi sembra di essere tornata indietro nel tempo a quando abitavamo a Ivy Town.
Come cazzo ci sono finita qui?
Mi prendo la testa tra le mani cercando di ricordare qualcosa, ma la mia mente sembra essere annebbiata. Oliver inizia a fischiettare una melodia con la bocca mentre gira con la spatola qualcosa nella padella.  Confusa su cosa fare o cosa dire, mi alzo e sto per ritornare in camera quando….
-Hey, sei sveglia.-
Sono di spalle, quando sento la sua voce strizzo gli occhi maledicendomi mentalmente per essermi spinta tanto oltre. Avrei dovuto restare in camera. Non nuda, ma avrei dovuto restare in camera.
-Come ti senti?- chiede Oliver premuroso quando mi giro e inizio a scendere le scale.
-Meglio di quanto meriti.- dico raggiungendolo prendendo posto sullo sgabello dell’isola della cucina.  Mi squadra da capo a piedi, notando subito che indosso una sua maglietta.
-Non ho trovato nient’altro…- dice giustificandomi.
-Mi piace che indossi la mia roba, lo sai.- dice scrollando le spalle tranquillo. -Hai preso gli analgesici?-
Annuisco evitando di guardarlo negli occhi.
-Pancake , bacon….- dice mettendomi davanti un piatto stracolmo di cibo con una tazza di caffè fumante. –E….-
Prende la rosa dal vassoio e me la porge poggiandosi poi con i gomiti sull’isola della cucina di fronte a me. Imbarazzata al massimo, visto che mi sento praticamente un’estranea con lui, accetto la rosa accennando un sorriso.
Non ci siamo visti ne parlati per giorni. E’ normale che ci sia questo imbarazzo tra di noi. Sembriamo due estranei. E pensare che oggi avremmo dovuto sposarci.
Cavolo, oggi avrei dovuto sposarmi. Queste settimane sono volate.
Oliver continua a restare fermo li, mentre io prendo la forchetta e inizio a mangiare con appetito.
-Cos’è successo stanotte?-
Oliver corruccia la fronte forse confuso dalla mia domanda.
-Ero nuda nel letto… abbiamo….?-
-No.- dice scuotendo la testa. –Cioè volevi , mi hai perfino pregato e lo volevo anch’io ma non mi sembrava il caso…. –
Nonostante avessimo litigato, è stato attento alla mie necessità. Forse pensava che mi sarei pentita della cosa stamattina, perciò ha evitato di toccarmi.
L’ho perfino pregato? Dovevo essere davvero eccitata se l’ho addirittura pregato.
Non abbiamo fatto sesso. Non è successo nulla. Chi mi ha fatto quel dannato succhiotto sotto l’orecchio allora?
Mi tocco la parte di pelle interessata, per fargli capire cosa sto pensando e le domande che mi sto ponendo e lo sguardo di Oliver si incupisce improvvisamente.
-Credimi, vorrei sapere anch’io chi è stato.- ammette sincero ovviamente geloso. –Sfortunatamente non lo so.-
Lo avrebbe ucciso. Oliver è sempre stato un tipo geloso. Possessivo in certi casi.
-Quindi abbiamo solo dormito?-
-Si, solo dormito.- dice lui tranquillo. –Volevo dormire sul divano, ma mi hai chiesto di non lasciarti.-
Ma sono stupida? Dio, chissà cos’altro avrò fatto.
- Come sono arrivata qui?-
-Tu e le ragazze siete venute al covo.. noi ragazzi eravamo li.- dice Oliver scrollando le spalle.
-Ho….fatto qualcosa di cui dovrei pentirmi?-
Oliver rientra le labbra facendo la solita espressione che fa quando è restio a raccontarmi qualcosa.
-Mi sono resa ridicola vero?- chiedo retorica.
Oliver accenna un sorriso divertito facendomi preoccupare ancora di più.
-Ti prego dimmi cos’ho fatto.- chiedo pregandolo che mia dia retta.
-Sei uscita con le ragazze… vi siete ubriacate…. Hai detto delle cose che pensavi e che non hai avuto il coraggio di dirmi in questi giorni.-
Io sono la tipa più schietta di questo mondo. Parlo anche a vanvera quando sono nervosa. E’ vero in questi giorni non ci siamo visti perché ero tremendamente arrabbiata con lui, quindi è normale che  mi sono scaricata di tutti i dubbi e di tutte le preoccupazioni che avevo.
-Ad esempio?- chiedo titubante un po’ restia nel voler sapere la verità. Prendo la tazza del caffè tra le mani per berne un lungo sorso .
-Mmm… da dove comincio? Hai ammesso di voler fare sesso con me mentre mi alleno sulla salmon ladder…-
Sputo il caffè, quasi in faccia a Oliver, visto che mi stavo affogando a causa della rivelazione.
IO COSA? Dio, che vergogna. Voglio sprofondare. Vi prego uccidetemi.
Poggio di nuovo la tazza sull’isola, e prendo un fazzolettino per asciugarmi le labbra.
-Hai ammesso che sei andata a letto con Ray ben 4 volte  e che vi siete dati da fare sulla sua scrivania in ufficio…-
Spalanco la bocca per la sorpresa, mollando anche la forchetta con la quale stavo mangiando. Mi prendo la testa tra le mani, scuotendola scioccata.
-Non me lo avevi detto.- dice tranquillo.
-Vuoi davvero giocarti la carta della gelosia ora?- domando incredula.
Lui non sapeva di Ray. Certo, forse l’aveva immaginato ma io non gli avevo confessato ne confermato nulla.
-Mi hai fatto ingelosire con Leonard, chiedendogli se voleva venire a letto con te perché per qualche strana ragione hai pensato  di non essere brava… -
Evito di pensare al complimento indiretto che mi ha fatto, concentrandomi sulla serie di stronzate che ho fatto ieri sera rendendomi ridicola davanti a delle persone che letteralmente non conosco. Ho chiesto ad un estraneo di fare sesso. Ho flirtato con lui e tutto questo è accaduto davanti a Oliver.
-Lui sta bene?- chiedo preoccupata pensando che possa avergli fatto qualcosa.
-L’ultima volta che l’ho visto si, ma se vuoi puoi sempre andare a controllare di persona.-
Ignoro la sua frecciatina, invitandolo a continuare ad elencarmi tutte le cose che ho detto o fatto. Mi rivela anche che gli ho toccato la patta dei pantaloni per convincerlo a fare sesso, e ho fatto delle battutine alquanto imbarazzanti sul suo passato e sulle sue relazioni avute con le donne.
-Niente che non si sapesse.- sussurro con un tono di voce acido, volendolo ferire per la frecciatina lanciata prima.
-Mi hai definito un coglione.-
-Anche questo già si sapeva.- dico interrompendolo facendolo sorridere visto il mio tono di voce divertito.
-Hai detto che ti ho regalato le migliori scopate della tua vita, anche se entrambi sappiamo che non si trattava di semplici scopate ma c’era qualcosa di molto più importante sotto.- dice tutto d’un fiato guardandomi negli occhi.
Abbasso lo sguardo, dandogli ovviamente ragione cosi lui continua.
-Hai ammesso di odiarmi. E poi sei scoppiata a piangere tra le mie braccia mentre ti portavo qui.-
Devo aver detto altro. Dalla faccia di Oliver deduco che dev’essere cosi.
Non mi sono resa ridicola abbastanza? Non potevo svenire come tutte le ragazze che nei film si addormentano e iniziano anche a russare? Sarebbe stato meno imbarazzante.
-Dovremmo parlare.- dice serio superando l’isola della cucina per avvicinarsi a me.
-Tutto quello che dovevo dirti te l’ho detto ieri sera rendendomi ridicola davanti ai nostri amici .-
Oliver mi mette una mano sulla schiena e si sporge verso di me, dandomi un bacio sulla testa. Lo sento ispirare il mio profumo, un misto di shampoo alla lavanda, mandorle, crema per il corpo e perché no anche alcool. Contento lui se gli piace.
Evito di guardarlo, perché se lo guardassi se decidessi di girarmi verso di lui e incontrassi il suo sguardo, allora tutte le barriere crollerebbero.
Anche ora, mi sto facendo toccare da lui come se le cose andassero bene.
Mi è mancato cosi tanto il suo tocco. O il suo sorriso, la sua voce… le sue labbra. Dio, avrei voglia di baciarlo in questo preciso momento e di fare sesso con lui su questa stessa isola.
-Guardarmi.- sussurra mettendomi due dita sotto al mento per attirare la mia attenzione.
Sono un po’ restia ad accontentarlo.
-Ti prego, guardami.- supplica e decido di girarmi verso di lui incontrando finalmente il suo sguardo. –Devo capire cosa provi.-
Ha sempre fatto questo giochino con me. Gli basta guardarmi negli occhi e riesce a capire come mi sento, cosa mi passa per la testa…. È una cosa snervante perché certe volte riesce a capirmi anche meglio di me stessa.
-Odio e rancore.- dico sicura di me. Ho perso la fiducia in lui, ormai tutto quello che mi dice mi sembra essere un enorme bugia.
-Sai di cosa sto parlando.-
-Pensi che smetterò di amarti solo perché mi hai mentito? Allora non mi conosci.- dico divincolandomi dalla sua presa, scendendo dallo sgabello per andare dritta verso la scale e tornarmene di sopra.
Scappa. Scappa Felicity.
Devo andarmene da qui. Devo trovare qualcosa da mettere addosso, e scappare da questa casa. Più sto qui, più cedo alla tentazione di perdonarlo. Poi però più lo guardo e più mi ricordo delle balle che mi ha raccontato in questi mesi.
-Felicity? - dice Oliver volendomi fermare. -Fermati.-
Sento la sua presenza dietro di me, ma continuo a camminare andando con passo spedito in camera senza voltarmi indietro.
-Dannazione, fermati!- urla bloccandomi per un polso sulla soglia della nostra camera da letto.
-Perché?- urlo di rimando divincolandomi di nuovo dalla sua presa. –Per sentire altre bugie? O per sentirti dire che mi ami quando in realtà non è cosi?-
-Ma che cazzo stai dicendo?- sbotta confuso. –Lo sai cosa provo, lo sai bene. Io sono innamorato di te. -
-Ah davvero? Quando te ne saresti reso conto?-
-Finiscila. Ti prego, non litighiamo.- dico scuotendo il capo avvicinandosi a me. Faccio dei passi indietro come una molla creando altra distanza tra di noi.
-Finirla? Nessuno ti obbliga a stare qui con me per parlare. Nessuno ti ha obbligato a portarmi qui, o a prepararmi la colazione come se fossimo una normale coppia felice. E poi l’ho già finita, ricordi? Quando ti ho ridato l’anello. O eri troppo concentrato su Samantha e tuo figlio per rendertene  conto?-
Non voglio trascinare William in tutto questo. Non si merita una cosa del genere, soprattutto da parte mia che sono una persona estranea per lui. Qui l’unica colpevole è Samantha. La donna che voleva proteggere suo figlio, e che per farlo ha chiesto ad Oliver di mentire alla donna che doveva sposare.
-Ora capisco.- dico ragionandoci su.
-Cosa?- chiede Oliver confuso.
-Per questo motivo, hai voluto affrettare la cerimonia. Sapevi che se l’avessi scoperto, avrei annullato tutto com’è successo.-
Non ci posso credere. Dio, ma di che razza di uomo mi sono innamorata?
-Non è vero, e lo sai. Era inutile aspettare.-
-Mi avresti sposato con la menzogna? Mi avresti guardato negli occhi e avresti giurato davanti a tutti, di amarmi e onorarmi nella buona o nella cattiva sorte?-
-Volevo dirtelo. Ma volevo far parte della vita di William e questa era la clausola che dovevo accettare.-
-Io  non sto criticando la tua scelta di prendere parte alla vita di William! Tu sai quant’ho sofferto per essere cresciuta senza un padre e quel bambino meritava e merita ancora un padre anche se hai deciso di lasciarlo andare perché sei convinto che questo servirà alla sua protezione!-
-Oggi avremmo dovuto sposarci.-
Ma ha ascoltato cosa gli ho detto? Ha capito per quale motivo sono arrabbiata o ha fatto finta di sentire senza presentarmi veramente attenzione?
-Non posso sposare un uomo che non si fida di me.-
-IO mi fido di te.- dice cercando di toccarmi senza riuscirci.
-Non posso creare una famiglia con un uomo che davanti ai problemi sceglie di mentire alla sua compagna.- continuo volendogli far capire la decisione che ho preso. - Ne ora ne mai.-
-Cosa stai dicendo?- chiede con gli occhi lucidi con un tono di voce preoccupato mai sentito prima.
-Quello che hai sentito. Se dopo quattro anni, tu non ti fidi di me…-
Vedendolo scuotere la testa, alzo leggermente il tono della voce affinchè possa continuare a sentirmi.
-Se dopo tutto ciò che abbiamo passato, hai scelto di scendere a patti con la madre di tuo figlio, mentendomi, allora le cose non cambieranno mai. E’ inutile prenderci in giro.-
-Le cose sono già cambiate. Ti prego non farlo... noi ci amiamo.-
-Tu non mi ami veramente..- dico pronunciando queste parole a malincuore cercando di trattenere le lacrime.
Alzo lo sguardo verso di lui, vedendo il suo viso rigato da due lacrime silenziose che non è riuscito a trattenere.
-Io mi sono innamorata di te il primo giorno che ti ho visto. Nonostante le bugie, il tuo brutto carattere, i tuoi tradimenti, le tue scappatoie, le tue relazioni…. Io ho chiuso il mio cuore in un cassetto sperando che un giorno tu ti potessi rendere conto che ero qui per te.-
Tiro su con il naso, cercando di non piangere in sua presenza visto che non voglio farmi vedere cosi debole. Ma è impossibile piangere, quando davanti agli occhi ti passano decine e decine di flash dei bei momenti trascorsi insieme in questi anni.
Del nostro primo incontro nel dipartimento della Queen Consolidated, le sue scuse per banali per avere il mio aiuto, la prima volta che mi salvò e uccise di nuovo per me nonostante la promessa fatta a Tommy, la nostra prima notte a Nanda Parbat..
-E quando è successo, per la prima volta nella vita mi sono sentita qualcuno. Ma è questo il problema: tu non sei innamorato di me. Tu sei innamorato dell'idea di avere qualcuno al tuo fianco cosi da non restare solo.-
So di averlo ferito. Lo vedo dai suoi occhi che si stanno pian piano spegnendo.
-Come ho potuto credere che Oliver Queen cambiasse per me?- domando retorica facendo del sarcasmo. 
Prima che me ne possa accorgere, e possa fare qualcosa per bloccarlo mi prende il viso tra le mani bloccandomi la faccia.

-Felicity, guardami.-
Con due dita sotto al mento, mi alza il viso affinchè possa guardarlo negli occhi, trovandoli più limpidi del solito a causa delle lacrime.
-Sei la ragione del mio cambiamento. Sei l’unica che mi ha dato un altro modo di vivere questa vita che consideravo già finita. Tu sei la donna della mia vita. Tu e solo tu, sei la donna che voglio amare per il resto dei miei giorni.-
Per quanto queste parole mi riempiano il cuore di gioia, non riesco a perdonarlo.
Forse chissà le cose in futuro potrebbero di nuovo cambiare, chi mi da l’assoluta certezza che Oliver non tornerà a mentirmi come ha sempre fatto? Perfino Malcom Merlyn sapeva dell’esistenza di William. Lui. L’uomo che ha ucciso Tommy, che ha distrutto The Glades, ha quasi ucciso sua sorella…
Barry sapeva di William, nonostante all'inizio non si sopportassero ha scelto di correre da lui per il test del DNA invece che da me. Dalla sua compagnia, la sua partner , la sua futura moglie. 
-Io non voglio che tu sia l’uomo della vita.- ammetto sincera rompendo ogni contatto con il suo corpo per andare a chiudermi in bagno.





Angolo autrice: 
Non vi lascio cosi. Non voglio farmi odiare da voi ;D
Domani aggiungerò quella che dovrebbe essere (secondo mio parere) la 4x19. Un solo capitolo, non voglio dilungarmi tanto.  Secondo alcuni spoiler si intitolerà "Canary Cry" e visto che ho già capito chi (sfortunatamente) ci sarà in quella dannata tomba, partirò da li. 
Cosa ne pensate? Immaginavate le cose diversamente? Non volevo farli subito riappacificare. Immagino che anche nel telefilm staranno qualche puntata separati. 
Per farmi perdonare, ho già delle idee che spero vi piaceranno. Bacii <3 
 

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