Distress And Coma

di GazettE_no_Aijin
(/viewuser.php?uid=62212)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Distress And Coma ***
Capitolo 2: *** Without A Trace ***
Capitolo 3: *** Headache Man ***
Capitolo 4: *** Headache Man.02 ***
Capitolo 5: *** You are the cause of my headache ***



Capitolo 1
*** Distress And Coma ***


000

titolo: Distress and Coma

 

autore: GazettE_no_Aijin

 

genere: triste, sentimentale, malinconico

 

avvertimenti: slash, OOC probabilmente

 

Piccola premessa: shi, so che ho già due ficcy in giro, in attesa di essere finite, non serviva impicciarsi con una terza, (diciamo pure non serviva angosciare i poveri lettori).

 

E invece noXD

 

 

Oggi è il 25, magari qualche anima buona che si legge questa roba, e magari così gentile da lasciare un commentino sa che oggi esce ufficialmente Distress and Coma, che è anche il titolo della fanfiction, e del primo capitolo.

 

La storia avrà 3 capitoli, già scritti per giunta, ma se facevo oneshot veniva stralunga.

 

Detto questo: buona lettura^^

 

 

 

Distress and Coma:

 

 

Until your distress sleeps

 

Fill me up with your grief

 

 

Geloso.

 

Si sono fottutamente geloso.

 

E non so neanche io perché.

 

Ma la cosa mi irrita.

 

Non è che sia innamorato di te, quindi non dovrei essere così geloso.

 

Ma quando ho visto il vostro bacio è stato come se qualcosa dentro di me si rompesse.

 

Come se qualcosa mi stringesse un nodo alla gola.

 

Non dovevi farlo.

 

Per un istante mi passa per la mente che avrei preferito che baciassi me.

 

E mi irrita ancora di più aver pensato una cosa del genere.

 

Schiaccio innervosito la sigaretta sotto il piede, accendendone subito un’altra.

 

“Hai intenzione di fumarti tutto il pacchetto o cosa?”

 

“no, rilassati, ne conserverò una o due per il ritorno a casa

 

“Sei uscito molto nervoso Aoi-san…tutto ok?”

 

“certo!”

 

“a me non sembra per niente…”

 

bhè, potrebbe essere che ti sbagli”

 

“oppure potrebbe essere che ho indovinato ma sei troppo orgoglioso per ammetterlo

 

“no, ti sbagli. Non è una questione di orgoglio, è una questione che non è vero, punto

 

“sei letteralmente saltato sulla sedia quando hai visto che si sono baciati. Non è che per caso la cosa ti infastidisce in qualche modo, ne Aoi-san?”

 

Uru, capisco che dopo tutto quello che hai bevuto, è ancora più difficile del solito, ma non dire queste cazzate!”

 

“io dirò cazzate, ma ti infastidisce da morire lo stesso…di chi è che sei geloso? Forse…”

 

“oh smettila santo cielo! Non sono geloso, non sono geloso di nessuno.

 

Aoi, ti prego, lo vedrebbe anche un cieco!”

 

E dire che prima pareva ubriaco perso.

 

Bene.

 

Proprio bene.

 

“o cerchi di innervosirti di meno, o se ne accorgerà anche Reita

 

“che c’entra adesso? Non sono geloso di lui!”

 

“e chi ha detto che sei geloso di lui? Stai dicendo tutto tu Aoi-san

 

“ va bene, forse la cosa mi ha leggermente infastidito

 

“leggermente? Solo leggermente?”

 

“comunque non c’era pericolo che si accorgesse di qualcosa visto che era troppo impegnato a infilare la lingua in bocca al nostro vocalist per notare una qualsiasi altra cosa intorno a lui!!”  

 

Aoi-san, ti sei innamorato di Reita?”

 

Ci metto un attimo a realizzare le sue parole, e il fatto che si sia abbena chinato  a ridarmi l’accendino. Neanche mi ero accorto che era caduto.

 

“ma certo che no Uru!! Ma da dove le tiri fuori queste idee!”

 

 

Wasuretai no wa


Shiro tsuki dekusu


Shinunjitanate


Ikikasu


Kizu wa kienai

 

 

Non posso essermi innamorato di Reita.

 

Mi torna in mente quando stamattina sono rimasto a fissarlo che sistemava il basso.

 

Non mi sono neppure accorto che ero incantato da quello che faceva.

 

In fondo l’ho visto sitemare quelle corde miliardi di volte, ma è stato come se notassi stamattina per la prima volta quanta attenzione, e quanta cura ci mette.

 

So di aver pensato che sarebbe stato bello se si curasse di me con così tanta attenzione, solo che ho preferito rinchiudere quel pensiero in un piccolo cassettino della mia mente.

 

Avrei dovuto buttare via la maledetta chiave di quel cassetto.

 

 

 “Lo sai a cosa si lega la maggior parte delle volte, la gelosia? All’amore.

 

Si lega a doppio filo, con un nodo terribilmente stretto, e ti si lega al cuore. E non puoi scioglierlo, una volta che stringe, non sai più come fare. Ma rischi di strozzarti.”

 

“non c’è un modo per non far legare il nodo al cuore?”

 

“Se non stringe troppo è un bene che si leghi al cuore, non credi? L’importante è non lasciarsi consumare…Su, è meglio che tornamo dentro ora

 

Quando torniamo dentro, sembra come se nulla fosse successo. Però Reita non dice nulla.

 

O è troppo ubriaco per dirla, o sta pensando qualcosa.

 

Ma ogni volta che mi accorgo che fissa Ruki, posso quasi immaginare di sentirlo, quel nodo che stringe intorno al cuore.

 

In tutto questo, il tempo passa come in una sorta di trance per me, non mi rendo neanche realmente conto di quello che accade intorno.

 

Solo dopo un po’, mi rendo conto che siamo già fuori dal locale.

 

Ma che palle! Ho bevuto da farmi schifo, non abbastanza da non capirci più nulla purtroppo.

 

Lo sento ancora che il vostro bacio mi brucia.

 

Ci avviamo verso casa di Uruha, mentre tutto quello che penso è che è un’assurdità.

 

Come posso essere così geloso di qualcosa che non è, e non potrà mai essere mio?

 

Eppure sentivo lo stomaco stringersi sempre di più, e vorresti distogliere gli occhi da quello che non vuoi vedere, ma non ci riesci.

 

Puoi solo fissare la scena che hai davanti, anche se non vuoi.

 

Forse non era neanche un bacio vero, eravate tutti e due ubriachi e in quei casi si fa tutto, no?

 

Eppure a me non importa nulla, neppure l’alcool riesce a farmi sorridere.

 

O è gelosia o l’amore mi ha fatto impazzire ancora più di prima.

 

O forse tutte e due.

 

 

Mi ritrovo a salire le scale dell’appartamento di Uruha come se non vedessi realmente i gradini. Appena arrivato in casa mi lascio cadere stancamente sul divano, dove abbiamo lasciato le chitarre prima di andare in quel locale.

 

Vorrei far finta di non aver mai visto nulla, di addormentarmi adesso, e svegliarmi domani con la possibilità di vivere la stessa giornata, di ricominciare, senza nessun bacio, senza nessuna gelosia.

 

Ma non posso.

 

Inizio lentamente a pizzicare e corde, strappandone una melodia malinconica.

 

Perché, di tante persone di cui mi potevo innamorare, proprio di te?

 

Tu non potresti mai innamorarti di me, anche ammesso che il tuo cuore non appartenga già al nostro piccolo vocalist. Lui di certo è innamorato di te.

 

Il tuo cuore non potrebbe mai essere mio.

 

Tutto quello che otterrei potrebbe essere solo un bacio strappato alla prossima sbronza.

 

 No, non me ne faccio nulla di tutto questo.

 

Non è questo che voglio.

 

Perché è così facile innamorarsi di te Reita?

 

Che cosa mi hai fatto? Non mi sono neppure accorto che la tua presenza mi creava una sorta di dipendenza.

 

Per qualche ragione ho sempre pensato al mio cuore come a  una sorta di lago, dalle acque scure e molto profonde, ma vuote, completamente vuote, e tranquille. 

 

E ora, è come se quella distesa d’acqua stesse cambiando, per farsi più limpida, ma anche molto più agitata.

 

Hai rotto la tranquillità del mio cuore, e forse in queste vuote profondità, tu potrai trovare una perla.

 

Perché il tuo amore, sarebbe quella perla, che brila più di tutte è lucente, ma è immensamente nascosta.

 

E forse non riuscirò mai a trovarla.

 

Una lacrima cade sul legno scuro della mia chitarra, dalla quale altre note tristi si staccavano.

 


Odoru odoru nemure saketo odoru


yameru namida


koe wo koroshi


yowaku kuro wa itai kuchibiru wo tosu



“ti amo…”

 

Le mie dita smettono di viaggiare sulle corde, per salire ad asciugarmi le lacrime, che involontariamente e stupidamente cadevano dai miei occhi.

 

“lo so che sei innamorato di lui…si capiva persino da come lo guardavi” mi dice Uruha sedendosi accanto a me e attirandomi più vicino a se.

 

Appoggio la chitarra ai piedi del divano, poggiando il capo sul suo braccio.

 

“non me ne potevo accorgere prima?”

 

baka, meglio tardi che mai…perché piangi ora?”

 

“perché il suo amore non è per me”

 

“oh, e immagino tu lo sappia per certo, dal momento che gli hai già detto tutto, e hai già sentito la sua risposta, non è vero?”

 

“non c’è proprio nulla da dire…con il tempo smetterò di essere innamorato di lui

 

Lascerò che quella perla dispersa nel nulla rimanga dov’è.

 

In fondo mi farò bastare il sapere che c’è, anche senza averla portata in superficie.

 

 

 

Odoru odoru nemura nu made odoru


yameru namida


nanimo naito


kokoro wo use mukai


kanase migoto

Yase tamune ni


Mou ichido wou keru


Kanashii mii sana


Jibun daioto


Kotae dakere un nara



Kitzutsu itemo i
i


Owaru haze no yume ni.


Sayonara kaseiteru.

 

 

 

Eccomi qui ancora a rompervi!

Dico solo due cose in fretta: le parti della canzone sono ovviamente Distress and Coma. Metto una piccola traduzione di queste parti giusto per darvi un’idea, sperando che si capisca perché ho scelto di usarle

-         Fino a quando il tuo dolore dorme/ Riempimi con la tua sofferenza

-         Quello che voglio dimenticare/ è la troppo bianca sofferenza/quella ferita che ti convince che io credo in te non può morire

-         Ballo, ballo, ballo quando mi è concesso dormire/ queste lacrime ostinante/Uccidono la mia voce con     quelle mani che tremano debolmente/ lascio cadere le mie labbra su di te

-         Ballo, ballo, ballo fino a quando posso dormire/ queste lacrime ostinate/ ogni volta che chiudo il mio cuore quando non c'è più niente. Quando sento che appassirò / Nei miei sogni spenti canto "ancora una volta" / Dio, persino la tristezza/ Nel sogno che potrebbe finire, il nostro addio sta fiorendo      

Traduzione made in Reila, ovvero me stessaXD magari è una cazzata, anzi se qualcuno la corregge gli dico grazie^^ ma io ho scritto avendo in mente questo riferimento.

 

Grazie a tutti quelli che la leggeranno, mi fa molto piacere se lasciate un commentino ovviamente^^

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Without A Trace ***


chap2

titolo: Distress and Coma

autore: GazettE_no_Aijin

genere: triste, sentimentale, malinconico

avvertimenti: slash, OOC probabilmente

 

 

 

Chiedo scusa in anticipo per l’immane ritardo^.^ e dire che era già tutto scrittoXDD

Ma la fiera e la maledetta scuola mi hanno portato via un sacco di tempo=____=

Ringrazio già chi avrò il coraggio di leggersi questi miei viaggi mentali scleratiXD

Bhe, vi lascio al capitolo, alla fine i ringraziamenti, più che dovuti^^

                                        

 

Without a Trace:

 

Appena arrivo a casa mia, tutto quello che faccio è incantarmi a guardare la luna fuori dalla finestra, a quest’ora è ancora alta nel cielo.

Ho sempre avuto l’abitudine di fissare la luna, così bella e chiara.

Mi da tante sensazioni diverse…ispira tranquillità, e tristezza.

 

Credo che la luna sia un po’ egoista.

E’ così bella , bianca e pallida, e brilla così tanto, di quella sua luce così pura, che sembra rapirti ogni attimo.

Ma quella luce non è sua.

Anche se brilla così, quella purezza non è sua, non la ha per merito suo.

E’ egoista.

Ruba la luce del sole e la prende per se, senza chiedere il permesso.

E trasforma quella luce, a volta fastidiosa e accecante, in qualcosa di così incredibilmente affascinante.

Potrei fissarla per ore.

Peccato che dura poco, molto meno del sole, e dopo ogni notte di luna, lui arriva.

 

Mi sento un po’ come la luna, sono egoista.

E aspetto il mio sole, ormai ne sono certo.

Solo lui può essere il mio sole.

 

zeijaku na ishiki wo haga re
yukkuri to ashioto o tatezu ni
hai ni nari konagona ni chiru
soredake... soredake...
Without a trace

 

E voglio quello che mio non può essere, perché già appartiene a qualcun altro.

Sono semplicemente stato stupido.

Ho dormito una notte intera, la mia notte di novilunio, e dopo quella nottte, quando le fasi sono ricominciate, tuto è riniziato, solo molto, molto più rapidamente.

Ho iniziato freneticamente a inseguire il mio sole, per raggiungerlo, e ho paura, terribilmente paura che sia troppo tardi, perché in fondo lui ha già la sua stella più bella.

Quella notte in cui la luna non c’era, quella notte buia, c’erano altre stelle a riflettere il suo splendore.

Non ha bisogno di qualcosa che rubi la sua luce.

 

Ecco, io mi sento proprio così, come questa luna così egoista, che insegue il suo splendente sole, in attesa di avere un po’ della sua luce.

 

muchi ni shiru kanjou wa
muryoku yori hikyou
konzaiishiki no soko wo hau

 

Anche stanotte la luna è coperta dalle nuvole…

Dio, quanto vorrei che sparissero, per un attimo soltanto, tutte queste nubi, invece che offuscare questo candore.

Vorrei che il riflesso della tua luce si riflettesse ancora su di me.

Perché tu sei il mio sole.

Ma adesso non ci sei, e la mia notte è terribilmente buia, e solitaria.

Voglio il mio sole, ho bisogno della sua luce, non posso più farne a meno.

Non posso brillare senza di te.

 

Dio, quanto sono ridicolo…

Di nuovo una lacrima riga il mio volto, anche se ne ho già versate tante, e vorrei che smettessero, ma non so come fare.

Solo tu potresti.

Rimango per un’istante con gli occhi persi, fissi nel nulla, e prendo il telefono dalla tasca, come un’automa.

Vorrei chiamarti, sentire la tua voce…e soprattutto sapere che non sei con lui.

Mi ucciderebbe saperlo, non potrei mai parmetterlo, sarebbe l’errore più grande della mia vita, non posso essere così stupido da lascarlo accadere.

 

furishikiru kasumi ga hareru you ni
ikita akashi ga kienu you ni
kono uta ga kimi he to todoku nara
gizen da to omou darou

 

Eppure, la mia sarebbe solo pura ipocrisia, ed egoismo, di certo.

Ho sempre odiato queste caratteristiche nelle altre persone, e le ritrovo in me.

Mi sembra di impazzire…

Non voglio averti solo per puro egoismo, o ipocrisia…non è che lo farei solo per non vederti con lui, lo farei perché ti voglio davvero, lo farei perché ti amo.

E non so neanche da quanto.

Probabilmente ti amo da un sacco di tempo, ma sono stato così maledettamente cieco da non rendermene conto.

 

Involontariamente, quasi non me ne rendo conto, compongo il tuo numero. Lo so a memoria.

Mi viene da sorridere a pensarci, e ancora le lacrime non si sono seccate sulle mie guancie, che non riesco a trattenere un piccolo sorriso.

“moshi moshi?”

“Reita…ti disturbo? Stavi dormendo?” gli chiedo con voce leggermente tremante…spero proprio che non se ne accorga!

“no, figurati…non riesco a dormire” ti sento dire con voce leggermente seccata

“come mai?”

“eh, a saperlo sarebbe ottimo…piuttosto, come mai hai chiamato?”

“volevo chiederti una cosa…prima di tutto dove sei?” mi metti in agitazione solo a sentirti al telefono.

Non puoi essere a casa sua….no…non lo sopporterei…ti prego non farmi questo…

Sopporterei tutto ma non sapere che sei da lui, che sei stato da lui...con lui. Cerco di apparire tranquillo, quando in realtà le mie mani tremano, come la mia voce, sto pregando non so quanti Kami nella mia mente in questo momento

“ma a casa mia no? Dove dovrei essere? Ma va tutto bene Aoi? Mi sembri strano…” non voglio farti sentire che ho tirato un sospiro di sollievo, ma è in realtà quello che ho fatto.

“ok, perfetto…senti…ho lasciato la macchina agli studi quindi….potresti venire qui?” gli chiedo piano, pregando che non gli sembri una cosa dannatamente stupida. Ignoro la vocina nella mia mente che mi suggerisce che in effetti lo è.

“va bene Aoi, ma che è successo??”

“niente!! Niente di che...solo…devo dirti qualcosa”

“mi viene da pensare male se lo dici con quella voce così preoccupata! Comunque, arrivo tra 10 minuti”

“grazie Reita….”

 

I 10 minuti più lunghi della mia vita, davvero…mi accorgo di guardare ogni 10 secondi l’orologio quando realizzo che sono passati due minuti da quando ho attaccato il telefono.

Vorrei che questi minuti passassero subito, e allo stesso tempo vorrei che il tempo si dilatasse in eterno, e mi lasciasse qui ad attendere, un’attesa senza fine, senza la preoccupazione di cosa dovrò dire, solo 10 minuti che durano un solo istante, e che non passano mai.

Quante contraddizioni in una sola frase!

E poi che cavolo gli dirò quando arriverà qui?

“scusa se ti ho fatto muovere di casa a notte fonda, ma devo dirti che ti amo, e che sei un idiota perché hai baciato Ruki, ma io sono ancora più idiota perché sono geloso marcio, ah e tanto per inciso, avrei preferito che baciassi me”

No, direi che così non funziona tanto…

Devo trovare un modo almeno dignitoso per dirtelo...ovviamente omettendo che sono geloso e tutto il resto.

Mi metto a preparare un po’ di thè, mentre penso ancora a quello che ti dirò.

 

“Aoi-san?”

“come hai fatto a entrare?!” gli chiedo sorpreso girandomi di scatto.

“dalla porta?? Che dovresti anche chiuderla magari…”

“mi sa che ero un po’ sovrapensiero quando sono entrato in casa”

“e anche adesso lo sei…vuoi dirmi che c’è?” mi dice poggiandomi una mano sulla spalla.

Sussulto leggermente al contatto che mi provoca involontariamente i brividi lungo la schiena.  Adoro la semplice sensazione della sua mano su di me, mi mette i brividi, ma l’adoro. Quanto vorrei che durasse per sempre, che fosse sempre per me, che potessi essere così, in questo modo così dolce, solo con me.

Per un attimo, un attimo soltanto penso che vorrei sentire come deve essere dolce il contatto con la sua bocca.

Un attimo di troppo forse.

Mi volto all’improvviso, posando le mie labbra sulle sue, sfiorandole appena.

Chiudo gli occhi, lasciandomi portare da tutte queste sensazioni che sento, anche solo per questo istante.

Non sarebbe meraviglioso se durasse per sempre?

Vorrei poter sentire quanto può essere buono il tuo sapore, ma so che non posso, anzi so già di aver fatto troppo per stasera.

“dio, che cazzata!”  i suoi occhi mi fissano sorpresi, e io sento solo che vorrei scomparire, adesso, in un istante, solo per non sopportare le sue parole, che sicuramente arriveranno tra poco. Spero solo non saranno seguite da altre lacrime.

 

 

 

 

Ok, il supplizio è quasi finito, tranquilliXD

 

Mi scuso ancora per il ritardo, l’ultimo capitolo lo aggiornerò più in fretta promesso^^

Siate clementi, non lanciatemi dietro di tutto e di più anche se me lo meritoXDD fa abbastanza pena, ne sono pienamente consapevoleT____T

Ringrazio tutti quelli che hanno letto, la mia lowa che l'adoro*-* le care ragazze che l’hanno messa tra i preferiti, e un po’ di adorabili personcine che hanno commentato*.*

 

Aoichan: oh cara<3 *me commossa* sono molto felice che ti sia piaciuta! E anche perché ho azzeccato il pairing*.* esiste qualcun altro che non lo credo assurdo*.*

Ora mi esalto da solaXD il capitolo, un po’ in ritardo ma è arrivatoXD me lo potevo risparmiare, shi, assolutamenteXD comunque spero che ti piaccia anche questo^^

Grazie mille per il commento*O*

 

GothicGirl: che tesoro hai commentato anche questa<3<3! Che coraggio che te la sei letta prima di tuttoXDDD mi fa piacere sapere di riuscire a farti immedesimare bene, e vedo che il concetto del negare l’evidenza era chiaro, visto che tornerà anche nel prossimo capitolo^.^ Un genio?? Io? maddoveXDD troppo gentile cara** un giorno o l’altro farò in tempo a leggere e recensiere la tua ficcy promesso^^ Grazie della recensione cara<3

 

AintAfraidToDie: mia Kyo, ho stravolto un po’ le coppie questa voltaXD però più ci penso più me li vedo bene*.* anche questa volta happy ending già programmato^^

Tutti i tre capitoli ruotano intorno alla gelosia, fin troppo comune purtroppo, che quando c’è di mezzo lei, succedono sempre un sacco di guaiXD grazie per leggerti sempre tutte le cavolate che mi vengono in mente*O* ti lovvo un cifro tesora!!

 

Rukisan: rompermi le balle tra le recensioni?? Ma scherzi!! Mi fa sempre piacerissimo sapere che hai il coraggio di leggerti queste idiozie*O*  sono felicissima di averti incuriosito anche stavolta^^ mi scuso per il ritardo osceno, il prossimo lo aggiorno più in frettaXD non che sia una grave perditaXD Grazie mille per i tuoi commentini sempre strapucci*O*

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Headache Man ***


cc32

titolo: Distress and Coma

autore: GazettE_no_Aijin

genere: triste, sentimentale, malinconico

avvertimenti: slash, OOC probabilmente

*Entra fischiettando, cercando di ignorare gli insulti che le piovono sopra*

Giuro, io volevo farla di tre capitoli solo, davvero, mi ero convinta, il buon proposito di non rompere le balle alle lettrici c’era sul serio……però……però è andato alle orticheXDD

Così, per vostra immensa gioia – non odiatemi, plis – mi è venuto in mente di aggiungere un altro capitolo *O* siete contenti vero? Vero? (NOO=___=’, ndTutti)

 

Headache Man

“Reita lo so che ho fatto una cazzata, ti prego scusa….non so che cavolo mi è passato per la testa” gli dico subito preoccupato.

Lentamente sul tuo viso si dipinge un piccolo sorriso, un sorriso che non riesco a decifrare.

Dovresti fare tutto, meno che sorridere….prendimi a schiaffi piuttosto ma non sorridere così! Io non ci trovo nessun motivo per farlo.

“è stata una cosa stupida, molto molto stupida”

“ e allora perché l’hai fatta?” mi chiede tranquillo.

Ti invidio. Tu sei tranquillo come se nulla fosse successo, mentre in realtà avresti mille motivi per preoccuparti terribilmente, mentre io….io non riesco proprio a non agitarmi.

Continuo a tenere il volto basso, per paura di guardarti negli occhi, come se potessi leggere chissà cosa lì dentro.

Cosa farei se leggessi che mi odi ora? Non potrei mai permettere che accada una cosa simile.

Senza neppure accorgermene una lacrima scivola dalle mie ciglia.

“hey… perché piangi?” mi dice piano asciugando gentilmente con la punta delle dita quella piccola goccia.

“scusami… è una cosa stupida…”

“se riesce addirittura a farti piangere proprio stupida non deve essere” mi dice a bassa voce

“si invece… sono io che sono stupido a stare così male” gli dico ancora, senza avere il coraggio di alzare gli occhi, e prima che me ne accorga mi stringe a se, abbracciandomi

“ma una lacrima che cade fa sempre male, qualsiasi sia il motivo per cui cade… non esiste un motivo serio e uno stupido, esiste solo che stiamo soffrendo per qualcosa… e mi dispiace vederti piangere Aoisan… mi dispiace vederti soffrire”

Mi lascio stringere da lui, in quell’abbraccio in cui vorrei rimanere per sempre, e gli stringo le braccia intorno al collo, poggiando il capo sulla sua spalla

“su… dimmi perché piangi…” mi sussurra baciandomi dolcemente sulla guancia

“perché ti amo… e non posso farci nulla… e questo mi fa star male” la mia voce è bassa, appena udibile, ma so che l’ha sentito. Mi stringo ancora a lui, lasciando che le mie lacrime cadano ancora per qualche minuto sul tessuto nero della sua maglietta, asciugandosi, e sento già che quando se ne andrà, starò peggio di prima.

Perché tutto questo non può durare per sempre?

Potrei stare tutta la vita abbracciandoti, e questo mi basterebbe, so che non avrei bisogno di nient’altro per vivere, se non di te, perché sei tu tutta la mia vita.

“ma allora perché dovresti soffrire se mi ami? Dovrebbe essere una cosa positiva, no?”

“no che non lo è! E lo sai anche tu! Solo che davvero, non posso farci nulla… non potrei neanche provare a non amarti, sarebbe inutile, sarebbe finto… e non potrei mai convincermi che quello che sento per te non è amore, ma soltanto una cosa da poco…”

Compare un piccolo sorriso sul suo volto, e un attimo dopo lascia un altro bacio sulla mia guancia, muovendosi poi per baciarmi dolcemente le labbra

“non devi assolutamente provarci… questo si che sarebbe stupido…”

“e tu che ne sai? Pensi che se avessi una minima possibilità, non ci proverei? So che non mi ami, e che non mi amerai mai, per questo, tutto quello che vorrei sarebbe smettere di soffrire”

Questa è la situazione peggiore.

E’ una sorta di stasi, fermo immagine di una scena che già di per sé sarebbe immobile.

Non posso andare né avanti né tornare indietro.

Non posso smettere di amarti, e non posso sperare nel tuo amore.

Posso solo sperare che in qualche modo si attenui questo dolore.

“perché dici cavolate Aoisan!” dice continuando a stringermi a se

Già, in fondo tu non puoi sapere cosa significa provare un amore senza speranza, perché lui ti ama, è la tua piccola stella, e se mai ti è importato, ora non ti interessa più di quella stupida luna egoista che rubava la tua luce.

Però, per una volta, per un attimo solo, ho sentito veramente quanto può essere splendente e calda la tua luce… e quanto scotti.

Brucia, brucia veramente tanto, ed è come se avesse lasciato una piccola cicatrice sulla mia pelle, proprio dove prima si sono posate le tue labbra.

Come se mi avessi scottato

O forse la cicatrice l’hai lasciata sul mio cuore.

Hai inciso quei tre piccoli segni che compongono il tuo nome proprio lì, dove non posso cancellarli.

Forse neanche voglio cancellarli.

E comunque il mio cuore sarebbe stato per sempre tuo in ogni caso, bruciatura o meno.

“chi ti dice che non ti amerò mai?”

Mi allontano leggermente da lui, alzando gli occhi verso i suoi, e fissandolo

“no, Reita… io ne sono certo…”

“era questo che volevi dirmi? Prima quando mi hai chiamato…”

“si…volevo dirtelo perché davvero non sarei riuscito a stare zitto… mi dispiace…”

“smettila di scusarti! Non hai nulla di cui farlo…ascoltami piuttosto” mi dice attirandomi di nuovo nel suo abbraccio

“non ti devi scusare… e soprattutto smettila di dire che non ti amerò mai, visto che non puoi saperlo” amo troppo il suo calore per distaccarmene ancora.

“ma io lo so… tu non ami me… e non mi amerai mai…”

“hai ragione…”

“e allora non prendermi in giro!” gli dico allontanandolo da me, muovendo qualche passo verso il salotto

“non ti sto prendendo in giro Aoi… fermati un secondo, e guardami” dice prendendo la mia mano e avvicinandosi, anche troppo a me.

Mi confondi terribilmente… sentirti così vicino a me...scombini tutti i miei piani, ogni mio schema va in mille pezzi… e tu sai che odio non poter avere la situazione sotto controllo.

Le tue labbra si posano dolcemente sulle mie, sfiorandole appena, e già mi perdo nei tuoi gesti.

Inizi lentamente a sfiorare con la lingua le mie labbra, chiedendo gentilmente il permesso di entrare, e subito schiudo la bocca, lasciando scivolare la tua lingua calda all’interno.

Potrei perdermi nel tuo sapore, che sento adesso per la prima volta, ma so già che non potrò più farne a meno. Per me è così buono, tanto dolce, mischiato con il sapore delle tue sigarette.

Continui a sfiorare la mia lingua con la tua, in un gioco che mi fa impazzire, che tanto mi piace quanto so che potrebbe rovinarmi.

“Reita…che cosa significa?”

“non chiederlo…non fare domande per ora…” mi dice ricominciando a baciarmi più appassionatamente di prima, posando dopo un attimo la bocca sul mio collo, lasciandovi delicati baci.

“aspetta…” gli dico piano prima di stringere la sua mano e farmi seguire in camera da letto

“ecco, qui è meglio” gli dico con un piccolo sorriso.

Perfetto. Mi metto nei guai da solo ora… che cosa spero di ottenere da tutto questo? Non è facendomi scopare che risolverò le cose…anche se devo ammettere che la sua bocca è una distrazione notevole…e anche una gran tentazione.

In fondo potrei anche concedermi di lasciarmi andare, per una notte soltanto, senza pensare a quanto lo amo, senza pensare a domani.

Domani farà male da morire svegliarsi da soli, lo so bene, e cosa farò quando se ne andrà?

“posso immaginare cosa ti stia girando in quella testolina fin troppo bene… ma non pensare a nulla per ora, non ce n’è bisogno” mi dice ricominciando a baciarmi, facendomi indietreggiare fino a sedermi sul bordo del letto. Si stacca da me per un secondo soltanto, ma già ne sento la mancanza, solo il tempo necessario per farmi distendere sulle lenzuola nere, e ricomincia a baciarmi.

Sento le tue mani insinuarsi sotto la mia maglietta, e le nostre lingua incontrarsi di continuo, come se non fosse mai abbastanza, come se non ci fosse neanche quel domani che tanto mi spaventa.

Come se fosse l’ultima volta, senza che mai ce ne sia stata una prima.

La tua bocca si sposta per leccare il mio collo, e morderlo dolcemente, lasciando un piccolo segno rosso, che subito ricominci a leccare. Il mio respiro inevitabilmente accelera e sento che comincio ad ansimare sotto il tuo tocco.

Inarco leggermente la schiena alzandomi un po’ dal materasso per permetterti di togliermi la maglietta e le tue dita tornano sul mio petto, sfiorandomi appena con la punta delle dita, soffermandoti a torturare i miei capezzoli e facendomi gemere.

Dolcemente le tue labbra tornano a succhiare la pelle chiara sul mio collo, e sento il tuo respiro sulla mia pelle accaldata, mentre ti abbassi un po’ più giù per stuzzicarmi un capezzolo con la punta della lingua e intanto le tue dita si insinuano all’interno dei miei pantaloni.

Continuo a guardarti e ad ansimare mentre mi slacci i jeans e li abbassi quel tanto che basta per andare a sfiorare la mia eccitazione. Sorridi contro la mia pelle nel sentirmi gemere ancora.

Vorrei che questa notte durasse per sempre, senza nessuna stupida preoccupazione, senza la mia stupida paura. Vorrei sentire le tue mani su di me all’infinito, vorrei averti sempre per me, solo per me.

“aspetta Rei...” se avrò solo una notte per poter stare con te allora voglio che sia perfetta. Prendo la sua mano e la sposto delicatamente mentre si allontana da me guardandomi interrogativo.

“voglio sentirti” gli dico stringendomi a lui e baciandolo. Rimane sorpreso da tutto questo, lo vedo perfettamente. Lo faccio stendere dove ero io un attimo fa, e mi chino su di te per un altro bacio appassionato.

Mi allontano il tempo necessario per sfilarti la maglietta per poter accarezzare finalmente la tua pelle, e lascio una piccola scia di baci sul tuo petto, fermandomi un momento in più per leccarti sul collo, sorridendo dentro di me quando ti sento ansimare. Scendo fino a succhiarti un capezzolo, ottenendo i tuoi gemiti eccitati in risposta, mentre slaccio la cintura e i bottoni dei tuoi pantaloni. Mi abbasso ancora più giù, sfilandoti i jeans e arrivando a posare le labbra sulla stoffa scura dei tuoi boxer, e lasciare altri baci sulla tua eccitazione.

La tua mano si posa dietro la mia testa, accarezzandomi piano, mentre sfilo anche l’intimo e inizio a dar sollievo alla tua eccitazione leccandola lentamente. Sbircio la tua espressione attraverso gli occhi semichiusi, e non posso fare a meno di pensare se fai così anche quando sei con lui.

“Aoi…aaaah…”

Inizio a muovere più velocemente la bocca sul tuo membro, e ti sento chiamare il mio nome ad alta voce. Il mio nome. Hai detto il mio nome, non il suo. Hai detto il mio nome mentre io ti davo piacere, e passi le dita tra i miei capelli, e lo sai che farai l’amore con me, e non con lui.

O almeno, che starai con me e non con lui.

Dillo ancora ti prego, dì ancora il mio nome tesoro, chiamami all’infinito…il mio nome sulle tue labbra suona così bene.

Intuisco che sei vicino all’orgasmo, e mi allontano leggermente da te, succhiando l’ultima volta la punta del tuo sesso teso, sorridendo ancora a me stesso quando mi chiami un’altra volta. Risalgo lentamente fino al tuo viso, e subito le tue mani si abbassano per finire di togliermi i pantaloni e l’intimo, che vanno distrattamente a finire per terra.

“Reita…prendimi adesso ti prego..” ti dico fissandoti intensamente negli occhi

Mi baci un’altra volta prima di sussurrarmi “non voglio farti male”

Mi fai sdraiare sotto di te, mentre avvicini le tue dita alle mie labbra per farmele bagnare prima di portare la tua mano tra le mie gambe, massaggiando piano la mia entrata.

Lentamente fai scivolare un dito dentro di me, per farmi abituare a quell’intrusione leggermente fastidiosa, ma che mi fa tanto eccitare. Posi le labbra sul mio collo, lasciando un bacio nell’incavo della spalla mentre fai scivolare un altro dito dentro, e inizio involontariamente a spingermi contro la tua mano.

“ma come siamo impazienti Aoi…” mi dici con un piccolo ghigno sul viso

Non rispondo, non potrei farlo, sono semplicemente troppo preso dal piacere che mi dà ogni tuo movimento. Sfili le dita dal mio corpo, facendomi sospirare per la mancanza del contatto che tanto volevo,

“ ti voglio così tanto…” sento il tuo tono eccitato, e vorrei chiederti se mi vuoi solo ora che hai voglia, o se mi vuoi perché ti piaccio veramente, ma nella mia testa la risposta è fin troppo chiara, anche se cerco di ignorarla.

“allora prendimi…” sbattendo gli occhi per scacciare quei pensieri

Inizi a spingerti piano dentro di me, con una delicatezza che credevo non ti si addicesse per nulla, ma in realtà tutto questo mi fa sentire anche meglio se possibile. Entri completamente in me e ti fermi per un attimo, baciandomi per l’ennesima volta stasera, preoccupandoti di non farmi male in alcun modo.

“muoviti ti prego…non posso più aspettare…” ti dico dopo un istante.

Credo che mai è stato più bello per me fare l’amore con qualcuno. Sei riuscito anche a farmi dimenticare che per te questo non è amore, perché adesso non mi importa. Mi importa solo il tuo copro caldo contro il mio, sentire il tuo sesso muoversi dentro di me e farmi godere ogni volta che ti sento spingere.

I nostri gemiti eccitati riempiono la camera in un attimo, e il mondo all’esterno scompare. Esiste solo questa stanza, anzi, esiste solo questo letto, esistiamo solo noi, e tutto il resto non conta.

Ti muovi più velocemente dentro di me, sfregando il tuo sesso contro quel dolce posticino che mi fa perdere completamente la testa, mentre sento la tua mano massaggiare velocemente la mia eccitazione. Con una spinta più forte delle altre ti sento venire dentro di me, e vengo urlando il tuo nome, sporcando la tua mano con il mio seme.

Esci piano dal mio corpo e ti sdrai accanto a me.

Ecco, questo era quello che mi preoccupava.

Quando l’eccitazione se ne va, le cose sono decisamente più chiare.

E fanno decisamente più male.

Non importa quanto sei stato dolce con me, importa solo che ora è finito tutto, e tra qualche ora te ne andrai, lasciandomi solo.

Ti porterai via la luce facendomi ripiombare nel buio totale in cui sono stato senza te, e io non voglio tornarci, non posso tornarci.

Voglio vivere nella tua luce, non nell’oscurità della mia anima.

Avverto i miei occhi farsi più lucidi, mentre mi volto verso di te e osservo il tuo profilo nella fioca luce che entra dalla finestra, e istintivamente mi faccio più vicino a te, continuando a fissarti.

Te ne accorgi probabilmente, perché ti volti e mi attiri contro di te, abbracciandomi e fermando tutte le domande che scottavano sulle mie labbra.

“domani…domani mattina puoi chiedermi quello che vuoi Aoi…”

Chiudo gli occhi, cercando di non pensare a come sarà domani, sperando con tutte le mie forze che domani sarai ancora qui con me, non importa per cosa, solo vorrei che rimanessi.

Anche se dovrai tornare da lui immagino, e io, sono stato il tuo sfogo notturno per una volta. Una bella scopata e basta, e tutte quelle domande che stringo in gola, non potrò mai neanche farle, perché domani non ci sarai.

Mi stringo forte a te, come se avessi paura che potessi sfuggirmi da un momento all’altro, come se tu non fossi reale.

Come un fantasma creato dalla mia fantasia, e se non ti stringo svanirai in un soffio davanti ai miei occhi, lasciandomi pieno di illusioni.

“è tardissimo…domani non ci alzeremo mai se non dormiamo almeno un po’..”

“non voglio…” sussurro debolmente

“non vuoi? Cosa non vuoi?”

“non voglio dormire e non voglio svegliarmi…” forse ti sto sembrano un bambino capriccioso, ma io intendo veramente quello che ho detto, e ti amo troppo per perderti

“perché, se mi addormenterò tu te ne andrai, e non voglio questo…ma quando non ci sarai più, non vorrò svegliarmi per trovarmi solo…”

“e se io rimanessi qui? Se non avessi la preoccupazione di essere solo, ti addormenteresti?”

Annuisco, nascondendo il viso contro il tuo petto, come una stupida ragazzina imbarazzata. Non voglio darti quest’immagine di me, ma non riesco ad evitarlo.

“vieni qui allora..” mi dice facendomi appoggiare il capo sul suo petto “dormi…perché io non andrò proprio da nessuna parte”

 

Sono in ritardissimoç__________ç ma il mio stupido pc era andato a farsi benedire T_T  

Va bè, a parte il ritardo cosimico…questo capitolo è veramente stupido lo so>.< inutile dire che non mi piace particolarmente dato che è troppo scontato. Ed è anche decisamente sdolcinato. >.< Poi è noto che non so scrivere una lemon decente, va bhè, si sa…me le potrei risparmiare, ne lo soXD

Passo ai ringraziamenti che è meglio:

Infected Corpse: grazie mille cara, sono felice che ti piace come scrivo*-* in realtà non è che sia così brava, visto che mi perdo molto spesso in parti che non c’entrano, tipo quella della luna, ma va bè…spero che ti piaccia anche questo^^ *incrocia le dita*

Fliss90: ecco, in realtà doveva finire ora, ma l’ho cambiataXD quindi dovrai sopportare ancora un altro capitoloXDD spero che ti piaccia anche questo *incrocia ancora le dita*

Aoichan: ok, ora secondo me tu mi odiXDD sono in un ritardo mostruoso e per giunta sto capitolo fa abbastanza penaXD spero che riesci ad arrivare fino in fondo a leggerloXDD grazie mille per i complimenti, sempre molto graditi, e devo assolutamente scusarmi per il ritardoç___ç il paragone con la luna mi ha sinceramente commosso quando l’ho scritto, quindi sono straheppi che ti sia piaciuto*-* *abbraccia* confido che ti piaccia anche questo, ma non ci contoXD

Rukisan: anche tu mi odi mi saXDD in più che ti faccio anche piangere con i capitoli stupidiXD mi dispiace ma dovrai aspettare per la recensione impegnata, ammesso che riesci a leggerti sto schifo per interoç__ç io mi commuovo sempre nello scrivere i capitoli, quindi se riesco a trasmettere qualcosa a chi legge, tanto meglio^^ spero che il capitolo sia almeno leggibileç__ç

E infine grazie alla mia lowa che la adoro troppo perché mi sopporta sempre**

Bene se qualcuno è arrivato fino a qui, BUONA PASQUA!! *offre uova di cioccolato*

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Headache Man.02 ***


00

titolo: Distress and Coma

autore: GazettE_no_Aijin

genere: triste, sentimentale, malinconico

avvertimenti: slash, OOC probabilmente

 

Mi scuso in anticipo per il capitolo veramente corto, e stupido, lo so, ma mi serve per far andare avanti la storiaXD (che scusa scema, è che tanto sarebbe venuto stupido comunqueXD) la Reila è stupida e anche se l’ha scritto lei ci si è commossa lo stessoçOç che donna baka davvero>.<

Ma abbiate fede, ancora massimo un paio di capitoli e poi lo strazio è finito promesso *faccina puccia*

Bene, sorbitevi questa cosa, e poi potete anche insultarmi.

 

Headache Man:

 

Sono rimasto a guardarti mentre dormivi quasi un’ora intera.

E avrei voluto continuare a guardarti per tutto il tempo del mondo, così da poter imparare a memoria ogni singolo tratto del tuo bel viso, come se cercassi di dipingere nella mia mente il tuo volto, per guardare quel bellissimo quadro quando la solitudine sarebbe stata troppo grande da sopportare da soli.

Volevo rimanere sveglio, davvero, avevo paura di addormentarmi, avevo bisogno di sapere che eri con me, che non te ne andavi.

Le tue parole mi avevano un po’ tranquillizzato,  ma non riuscivo a crederci del tutto. Anche se speravo con tutta l’anima che fossero sincere, non potevo convincermi completamente, non potevo persuadere anche quella piccola parte del mio inconscio che mi suggeriva che domani mattina non ci saresti più stato.

Però mi sono addormentato lo stesso. Ero decisamente stanco, e la tua presenza mi infondeva, incredibilmente, una senso di pace che non credevo neppure di poter provare. Che non dovevo credere di poter provare.

 Come se avessi potuto passare gli anni della mia vita nel tuo abbraccio, al sicuro, senza preoccupazioni.

Perché era quello che veramente volevo.

Ho preferito lasciarmi andare, lasciarmi cullare dal tuo calore, lasciarmi affondare in quell’illusione che poteva essere perfetta.

Poteva essere fantastica, poteva essere la mia vita, se non fosse andata in frantumi nel giro di un secondo.

Perché quella piccola, stupida parte che ho cercato di mettere a tacere, solo per godermi un po’ di più le tue attenzioni e la tua presenza, aveva ragione.

Perché ora che sono sveglio, tu non ci sei.

Di scatto, mi siedo sul letto e giro lo sguardo intorno, come se sperassi con tutte le mie forze di poter vedere la tua testolina bionda spuntare da un momento all’altro da dietro la porta chiusa.

Vorrei ignorare ancora quella vocina dentro di me che sembra gridare che si è solo divertito, che non gli importa nulla, e che era ovvio che se ne andasse, ma stavolta non ci riesco.

Perché aveva ragione.

Perché tu non ci sei.

E questo letto sembra infinitamente troppo grande per svegliarsi da soli.

La stanza è immobile nel silenzio più perfetto che poteva raccogliere il mio dolore, quasi ho paura che spezzando quest’immagine non potrò mai più rimetterla insieme.

Vorrei perdermi in questo silenzio statico, non voglio mandare in pezzi questa finta calma piena di sofferenza.

Non voglio mandare in pezzi il mio cuore.

Si sente solo il mio respiro, che sento diventare più affrettato, e inevitabilmente un piccolo singhiozzo sfugge dalle mie labbra strette.  

Le lacrime cominciano a cadere dai miei occhi, scorrendo sulle guancie pallide come un fiume che non ho più la forza di fermare.

Vedo che queste gocce salate che cadono invano formano delle piccole macchie sul lenzuolo.

Ogni goccia è il mio amore per te, un piccola macchia, qualcosa di sbagliato, qualcosa che non deve esserci, che non avrebbe mai dovuto esserci.

Ma che ormai non si può più cancellare.

Rovina la perfezione del tessuto scuro del letto, e allo stesso modo, tu hai rovinato il mio cuore.

Ad ogni goccia che cade sento che si spezza un po’ di più.

Basterà lavare il lenzuolo per farlo tornare pulito.

Ma io che devo fare per rimettere insieme i pezzi del mio cuore?

Crack

Lo senti?

Crack

Fa male?

Crack

era il tuo cuore che si spezzava per sempre

Crack

Posso piangere abbastanza lacrime da far scivolare via il ricordo di questa notte?

 

Annego nelle illusioni che mi sono creato.

Annego nel tuo ricordo.

Annego nel sogno spezzato.

Annego nel mio amore sbagliato.

Annego in queste troppe lacrime che non vogliono smettere di cadere.

 

 La stanza sembra girare intorno a me, troppo in fretta per riuscire a fissarci lo sguardo, sembra dissolversi e farsi opaca, mentre torno a sdraiarmi.

Tiro su il lenzuolo, rifugiandomi nella parvenza di calore che mi dà.

E’ questo che faccio.

Mi rifugio nelle apparenze migliori, quelle più dolci, come quella del tuo amore.

Ma poi le apparenze evaporano, scompaiono come tutto, e non mi rimane più nulla che possa accogliermi.

Il calore si dissolve, se ne va, e rimane solo il freddo, buio della mia anima.

Ora c’è solo questa stanza, che accoglie ed osserva il mio pianto, che ha visto nascere un amore che già finisce.

Improvvisamente, mi accorgo che fa freddo, ma non ho la forza necessaria per alzarmi e vestirmi.

E poi in fondo fa sempre freddo a stare da soli.

Riesco solo a stringere il tuo cuscino e bagnarlo delle mie lacrime.  

Tanto sono tutte versate per te.

Hai aperto una ferita troppo profonda, fa troppo male.

Poso una mano sul mio petto, dove c’è il cuore, come per accertarmi che batta ancora.

Tanto batteva solo per te.

Voglio addormentarmi, dormire per mille anni e svegliarmi quando l’eco del tuo nome non urlerà più nella mia testa.

Si può morire di dolore?

Si può morire d’amore?

Quella cicatrice con il tuo nome che hai lasciato, ora si sta riaprendo.

Ora la ferita ricomincia a sanguinare.

Proprio qui sul petto, all’altezza del cuore, e non posso risanarla, solo tu puoi, ma è come un taglio sulla pelle, che sanguina e sanguina, e sanguina.

Allora cosa mi rimane da fare?

O ti dissangui, o la ferita si chiude.

E in questo momento io non vedo nessuna differenza tra le due.

Forse preferirei dissanguarmi, almeno smetterei di soffrire.

Ma prima o poi si chiude questa maledetta ferita?

Prima o poi smette di stillare sangue?

Prima o poi smetterò di piangere allora?

Forse quando avrò finito le lacrime, tornerai da me solo per farle ricominciare.

Forse colmerò questa ferita con il pianto, o forse brucerà troppo.

In fondo lo sapevo.

La tua piccola stella reclama che il suo bel sole splenda, e tu non hai più tempo da perdere, regalando la tua luce a una pallida luna egoista.

Io lo sapevo che malgrado tutto non ti avrei trovato con me, lo sapevo, avrei potuto scommetterci l’anima.  

E allora perché fa così dannatamente male?

Perché mi sento così?

Perché ti devo amare così tanto?

 

 

 

Grazie a tutti quelli che con immenso coraggio si leggono questa roba, perché davvero, ci vuole coraggio O_O

Grazie a un po’ di care personcine troppo gentili:

Rukisan: *si nasconde* addirittura doppia maledizioneXD    bhè, me la sono cercataXD                    comunque hai coraggio davveroO_O  ti sei letta praticamente tutte le mie storie.                                                                  Mi fa veramente piacere trovarti sempre tra le recensioni *si esalta* anche se mi malediciXD stavolta ho aggiornato presto, anche se è più corto il capitolo e mi potevo risparmiare sta cosa, lo soXD    Posso dirti solo grazie per il supporto moraleXD  e verrò a portarti il death note così non ti faccio penare tutti i capitoliXD  Per le altre due ficcy….giuro che le aggiorno presto, promessoXD  

Aoichan: in effetti povero caro lo faccio soffrire un sacco in questa ficcyçOç in questo capitolo peggio che peggioçOç *si sente cattiva*   Sul fatto che reita sia fondamentalmente un idiota concordo assolutamenteXD forse l’ho fatto un po’ troppo intelligente in questa storia…Comunque devo ringraziare moltissimo anche te, perché sono troppo contenta che segui la storia e che apprezzi…posso dirti solo grazie<3 e aggiornare in tempi più decentiXD

GothicGirl: cara eccoti! Cominciavo a pensare che eri scappata dato che il capitolo fa effettivamente pena>.<  Già, povero piccolo yakuza lo faccio soffrire un cifroçOç  sono felicissima che questa storia ti prenda così tanto, e riesce a farti immedesimare, anche se mi dispiace farti piangere *Reila è baka perché anche se l’ha scritta lei ci piange comunque*  spero ti piaccia anche questo *incrocia le dita* 

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** You are the cause of my headache ***


d&c

titolo: Distress and Coma

autore: GazettE_no_Aijin

genere: triste, sentimentale, malinconico

avvertimenti: slash, OOC probabilmente

Sono le 3.44 del mattino e sto ancora fissando fuori dalla finestra.

E’ ancora buio, e fuori non c’è praticamente nessuno, ovviamente.

Ma non c’era verso che riuscissi a dormire, forse per il mal di testa che l’aspirina non ha tolto per niente, o forse perché fa troppo male sapere che non ci sei.

Aspetto di vedere l’alba.

Voglio tornare a vedere l’alba dopo tutto il buio.

Voglio vedere il sole sorgere ancora e portarsi via questa inutile tristezza, e questi inutili ricordi.

Anche se in fondo lo so che non se ne andranno.

Sono le 3.50 del mattino e non c’è nessun motivo per cui qualcuno stia bussando alla mia porta.

Non so chi sia, ma non ho alcuna voglia di aprire.

E’ molto meglio rimanere qui, a guardare lo stesso immobile paesaggio da ore, e aspettare.

Ma la mia attesa è interrotta anche dal suono del telefono. Rispondo senza neanche guardare chi è, pur di far smettere la fastidiosa suoneria che non concilia per niente il mio mal di testa.

“apri, ti prego”

“che cavolo vuoi reita?”

Inutile dire che sei l’ultima persona che vorrei in casa mia.

“scusarmi prima di tutto…e poi…ho dimenticato qualcosa da te…”

“non mi risulta ci sia niente di tuo qui in giro, e le scuse non mi servono a nulla, quindi sparisci!”

“no, davvero…c’è qualcosa…e dovrei assolutamente riprenderla”

Giro rapidamente gli occhi intorno alla stanza, cercando qualcosa che potrebbe essere suo prima di aprirgli.

Non ha lasciato niente qui.

Non mi sembra ci sia niente, eppure mi rimane il dubbio che mi sia sfuggito qualcosa.

E io non voglio che ci sia assolutamente nulla di suo in casa mia.

Nulla a parte me.

Non c’è nulla di suo se non quello che rimane del mio cuore in pezzi.

Quello sarà suo per sempre.

Attacco il telefono nervoso, e mi decido finalmente ad aprire la porta con sguardo irritato “ e va bene, ma muoviti che ho da fare”

“nessuno può avere qualcosa da fare alle 4 del mattino Aoi!”

“io si! Quindi vedi di andartene presto!”

Si avvia velocemente in camera da letto, come se davvero ci fosse qualcosa che ha perso lì.

Mi passa per la mente che forse potrebbe essergli scivolato via un anello o qualcosa di simile, e che forse sta cercando quello, ma c’è una parte di me che sa che non ha lasciato nulla.

Si è portato via tutto.

Tutto anche di me.

La mia anima, il mio cuore in pezzi.

Potevi portarti via anche questo stupido sentimento.

Potevi portarti via l’amore che provo per te.

A me non serve se non posso avere te.

Quando qualche minuto dopo ricompari in salotto, improvvisamente lo sento.

Fa male rivederti qui, esattamente come ieri sera.

Fa male sapere che è stato solo un gioco, che è stata solo una bella scopata per te, e che hai detto tante belle parole a cui io ho stupidamente creduto.

Fa male ancora di più perché so che è colpa mia.

Non avrei mai dovuto fidarmi.

“non hai dimenticato nulla, non è vero?” gli dico sperando che non senta il dolore nella mia voce

“no…”

“vattene allora. Non hai più nulla da fare in casa mia Reita…anzi, non so neanche perché ti ho fatto entrare!”

“mi dispiace Aoi, davvero…ma non è come credi”

“non voglio sentire una stupida scusa qualsiasi”

Non voglio sentire le tue parole, non mi interessa che cosa ti inventerai.

Perché avevi promesso.

Avevi promesso che non te ne saresti andato, che saresti rimasto con me, mi avevi detto di dormire tranquillo.

Ma stamattina non c’eri.

C’erano solo i ricordi, e il mio dolore.

E quello non puoi cancellarlo con una misera scusa.

“non inventerò nulla Aoi…è solo la verità che vorrei dirti”

“la verità…verità è una parola grossa Reita. Una parola che non dovresti dire dopo ieri sera. Vai Reita…abbiamo tutti e due di meglio da fare che raccontare stupide storie per sistemare ciò che non può essere sistemato”

“se volessi mentirti, non sarei qui, non credi?”

“per quanto mi riguarda puoi essere ovunque, che non mi importerebbe comunque”

“ieri sera non la pensavi così però…”

“le idee si cambiano”

“ma lasciami spiegare almeno…”

“vuoi raccontarmi la tua bella storiella falsa e ipocrita a che scopo esattamente? Pensi che ci crederò? Come puoi pretendere che mi fidi di te?”

Non voglio sentirti.

Non voglio vederti in casa mia, non voglio vederti in assoluto.

Voglio rimanere solo adesso.

Vorrei vivere in eterno nella tua perfetta luce chiara, ma purtroppo non posso.

Se non mi è concesso essere felice, allora è meglio se te ne vai.

Non voglio vivere in un falso inganno creato nella speranza di essere felici.

Non voglio soffrire.

Ho sempre avuto paura di stare male, e non voglio che ciò accada.

Vorrei solo poter dimenticare le tue parole, vorrei poter dimenticare tutto.

Stupidi sentimenti.

A che cosa servono se ti fanno solo soffrire?

“non me lo aspetto infatti…non dato quello che pensi…sei convinto che sia andato da Ruki stamattina vero?”

“che ti frega che cosa credo io!”

“smettila di comportarti come un bambino Aoi! Lo sai che mi frega eccome…perché mi importa tutto di te, anche la cosa più stupida diventa importante se riguarda te..”

“smettila, non rifilarmi queste belle parole perché non servono più…”

“va bene allora, lasciami dire almeno che avrei voluto che sapessi una cosa, ma purtroppo non ho avuto modo di dirtela. Lo so, immaginavo che non mi avresti ascoltato perché non è nel tuo modo di comportarsi, ma ci tenevo a dirtelo, quindi…se mai vorrai sentirla, se mai crederai che sarà abbastanza importante da poterti rubare 5 minuti di tempo, sarò sempre qui, aspetterò sempre.”

Le 4.30 del mattino, inizio a veder sorgere il sole.

La sua pallida luce chiara illumina debolmente il salotto e si posa su di noi con un riflesso rosa.

Anche ieri ero sveglio per te all’alba.

Ma ieri tu non c’eri.

Ancora tu in casa mia, un’altra notte, ancora tu che te ne andrai, ma questa volta lo voglio io.

Perché non potevi restare ieri?

Non sarebbe stato perfetto se non te ne fossi andato?

Di certo ora non sarei qui all’alba a sentire le tue parole che mi fanno così male.

Come se ogni parola fosse talmente affilata da tagliarmi in profondità, come se aprissero tante piccole ferite sulla mia pelle, e tante ne apriranno ancora.

Sanguino, ed è colpa tua.

Vattene adesso, non voltarti, non girarti a guardarmi, non voglio farti vedere che sto piangendo, ancora una volta, per te.

Non voglio farti vedere che anche se adesso ti sto allontanando da me, tutto ciò che vorrei è che rimanessi con me per sempre.

Non posso negare che una parte di me vuole terribilmente sapere quella che tu definisci la verità, vuole solo un piccolo motivo in più per credere alla storia che mi racconterai, e far tornare tutto a posto, farti tornare con me.

Ma non voglio più dar retta al mio cuore, l’ho già fatto una volta, e mi ha portato a piangere alle 5 di mattina, mentre esci da casa mia.

Mi volto verso il tavolo per prendere le sigarette e noto distrattamente delle piccole gocce che scivolano lungo i vetri delle finestre come le mie lacrime scivolano sulle mie guancie.

Fisso per un secondo la scatoletta aperta con dentro l’ultima aspirina.

Tu sei la causa del mio mal di testa.

Tu sei la causa del mio dolore, e del mio amore.

Strano come dolore e amore siano sempre legati a doppio filo.

Piove.

E il pallido riflesso rosa e oro dell’alba è stato portato via completamente da nuvoloni neri e carichi di pioggia.

Torno a fissare fuori dalla finestra l’acqua che cade.

Ha un qualcosa di rilassante.

Cade come cadono uno per volta tutti i pezzi di me che non possono stare insieme senza di te.

Perché manca il pezzo più importante.

Manca il mio cuore.

Perché l’hai portato via tu.

Poi portarti via anche il sole, Reita?

Poi portarti via la tua luce, oltre al mio cuore?

 

Sono proprio poco in ritardo ne? Non soffocatemi plis *fa gli occhi dolci*

Ho iniziato a scriverlo alle 2 del mattino, e ho finito alle 5.30 nel pieno del temporale. Ho messo spesso l’ora, che corrisponde a quella che vedevo io ogni volta che guardavo l’orologio.

Devo ringraziare il tempo che mi ha ispiratoXD

Per qualche motivo che non so mentre scrivevo continuavo ad ascoltare “Sumire” che all’inizio mi pareva non c’entrasse nulla con la storia, poi diciamo che ci ho ripensatoXD

Voglio ringraziare qui chi ha commentato “Forever Love” e mi scuso si non averlo fatto primaçOç

Grazie a chi ha letto il vecchio capitolo, che ormai risale a secoli fa

Grazie a GothicGirl, sono veramente felice di riuscire a farti entrare così tanto nella storia, sono felice che ti prenda e grazie per i complimenti*O* spero che ti piaccia anche questo capitolo, che è in un ritardo paurosoXD  ancora, grazie^^

Grazie a Rukisan, l’essere infascettato is goneXDD ma torna, eh se tornaXD  Non uccidermi plis *fa occhietti dolci* e non sembri una pazza isterica, tranquillaXD  ho aggiornato non in ritardo, di più, ma aggiornerò più in fretta da questa settimana promesso*O* grazie per i commenti che lasci sempre, aspetto presto di sentire cosa pensi di questo capitolo*O*

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=339581