Dead Man Symphony

di joseph_croix
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 3: *** Piano Black ***
Capitolo 3: *** Un' Eredità ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Londra 1850 il regno unito è sotto il dominio della regina Vittoria, l 'Inghilterra attraversa un periodo di stabilità, floridità economica ed espansione commerciale e coloniale, ma vede altresì l'emergere di importanti problemi sociali. Nello stesso secolo vediamo la musica classica al suo più gran splendore quando nei teatri si riunivano gli uomini di maggior spicco per udire le sonate di Beethoven, Mozart, Bach, Schumann, Wagner e Brahms Che si imposero sul tormentato scenario europeo, in Inghilterra comparvero Parry, Stanford ed Edgar che risollevarono il panorama classico inglese ispirati dagli artisti europei. Proprio a Londra nasce da una famiglia di suonatori d’ orchestra nasce Erik Black, da sempre influenzato dalla vita dei genitori si tuffa anche lui nel panorama musicale inglese, scegliendo come suo strumento un piano nero di cui disponevano i genitori per le loro prove. Cosa succederà più avanti e cosa dovrà sacrificare per la sua fama? 

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Capitolo 3
*** Piano Black ***


Nella stanza degli strumenti musicali dei suoi genitori Erik trovò un pianoforte nero, ingenuamente iniziò a premerne i tasti orgoglioso della melodia stonata che ne veniva fuori. La mamma sentendolo suonare dall’ altra stanza decise di andare a controllare cosa stesse facendo. Quando lo vide lì, sul piano divertito dalla sua melodia, decise di sedersi accanto a lui e preso uno spartito iniziò, "Vedi Erik Questo per noi musicisti è uno spartito, vi si scrivono le note sul pentagramma e in base a come verranno scritte e dalla posizione che occuperanno sul pentagramma esse produrranno una melodia differente" Erik rispose "Non capisco mamma, quindi per suonarlo bisogna seguire gli schemi di un altro, io voglio che sia mio" la mamma con un sorriso gli rispose "Quando sarai così bravo da inventare una melodia tutta tua in molti la suoneranno, ma per ora, per imparare, è bene che tu segua le linee di chi è già stato grande, queste ti guideranno sino a quando non troverai una strada tua". La madre prese posto a sedere accanto al piano, raccolse da terra uno spartito e iniziò a suonare seguendo le note della quarta sinfonia di Brahms, Erik la osservava attentamente incantato dal tocco delicato che la madre aveva su quel piano, come se volesse accarezzarlo, ascoltava in silenzio quasi stesse assistendo ad un miracolo. Appena la madre finì di suonare Erik subito le chiese delle lezioni per poter anche lui incantare i teatri con quelle melodie e trasmettere a sua volta quelle grandi emozioni che solo la musica fa provare, la madre di buon grado accettò Erik tornò difronte al piano ricco di determinazione ed impegno, ce l’avrebbe messa tutta per lasciare una traccia su quello strumento, la madre di fianco a lui guidava le sue dita a comporre quella melodia giorno dopo giorno si avvicinava sempre più alla bravura della madre. Una volta appreso tutto ciò che poté apprendere dalla madre, lo iscrisse al conservatorio dove impegnandosi e dando prova delle sue abilità avrebbe potuto raggiungere nuovi livelli e nuovi ingaggi a cerimonie e teatri, anche dopo la morte per malattia della madre nulla poteva arrestare la sua ascesa e l’importanza che quel piano aveva per lui diventava sempre più grande, sempre più intenzionato a voler lasciare una traccia, un suono che sarebbe rimasto nei secoli qualcosa che poteva definire suo.

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Capitolo 3
*** Un' Eredità ***


Un giorno all' uscita dal teatro Erik incontrò una donna, costretta a ripararsi sotto un portico a causa della violenta pioggia, è bastato un lampo ad illuminare la sua bellezza che subito si impresse negli occhi di Erik quasi fosse una foto, lei con quei capelli lunghi color rame e quegli occhi verdi e quell' abito chiaro a contrastare tutto il nero di quelle strade. Chissà se era lì per il suo spettacolo, chissà se era andata sola, Erik prese il coraggio e iniziò la conversazione "Buona sera, aspetta che spiova?" La ragazza rispose "Appena uscita dal teatro ho trovato questo muro d' acqua e si aspetto che spiova" Erik "Allora deve aver assistito alla mia interpretazione della cavalcata delle valchirie" La ragazza "ho avuto il piacere, si è stata anche fantastica all' altezza dell'evento principale della serata, i miei complimenti" Erik "la ringrazio, mi presento sono Erik Black, e lei è?" La ragazza "ah piacere di conoscerla, io sono miss May, May Benneth, temevo che non me l'avrebbe più chiesto" Erik "è sola miss May?" May "si, la mia amica è scappata con il suo ragazzo prima che lo spettacolo finisse" Erik "allora posso permettermi di invitarla alla taverna qui dietro l'angolo, così nell' attesa che il tempo migliori potrò conoscerla meglio davanti ad una zuppa calda" May "volentieri, andiamo". Da quella sera dove il tempo con lei passò velocemente i due continuarono a vedersi, la trovava spesso ad assistere ai suoi spettacoli e all' uscita si trovavano per andare a cena. I mesi passavano e i due erano sempre più uniti, si sposarono e durante il periodo di gravidanza della moglie Erik si ammalò gravemente, costretto a letto per diversi mesi si rialzò solo per i suoi ultimi spettacoli, era la sua unica possibilità di lasciare la sua eredità musicale ai posteri. Quando all'inizio dello spettacolo gli si parò davanti un' anziano che presentatosi come un ammiratore gli consegnò uno spartito per piano con su scritto il suo nome, gli disse che quell' opera sarebbe stata capace di incantare il mondo e sarebbe stata sua al prezzo della sua anima, Erik vedendosi ormai prossimo alla morte accettò le condizioni del patto, salì sul palco presentando con orgoglio la nuova sinfonia, Song of seas, proclamandola sua, prese a suonarla e quando finì ebbe solo il tempo di sentire la folla infervorata che lo ascoltò e quando si chiuse il sipario lui morì davanti alla moglie che correva verso di lui per abbracciarlo.

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