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di YamaMaxwell
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il giorno in cui le mie labbra sfiorarono le tue ***
Capitolo 2: *** La bottega di perle ***
Capitolo 3: *** La prima volta che risiedi davanti a me ***
Capitolo 4: *** Coltre perenne ***



Capitolo 1
*** Il giorno in cui le mie labbra sfiorarono le tue ***


Primo Extra per questa serie, ambientato qualche mese dopo la fine della storia

Primo Extra per questa serie, ambientato qualche mese dopo la fine della storia. . . Dedicato a Sanzo e ai piccoli sogni d'ognuno di noi


Da ascoltare, se l'avete, con 'Una ragione di più' di Massimo Di Cataldo















IL GIORNO IN CUI LA MIE LABBRA SFIORARONO LE TUE


Quanto tempo era passato?
Domanda praticamente inutile.
I giorni, se non addirittura i minuti, che erano trascorsi si erano impressi nella memoria.
Ogni attimo vissuto sembrava estremamente vuoto e pesante. Un macigno che non poteva assolutamente passare inosservato, nemmeno per una persona tutto d’un pezzo come lui.
“Tutto questo è quanto di più patetico io abbia mai visto”
Si accese svogliatamente una sigaretta, lasciandola consumare praticamente sulla sua bocca, ormai arsa. La staccò da se solamente quando la cenere gli scivolò sulla candida canotta concretamente linda.
La domanda non era più ‘quanto tempo era passato’, ma ‘quanto tempo ancora doveva aspettare’..
Aspettare cosa poi?
……
Alzò leggermente gli occhi puntandoli senza indugio verso il sole. Li chiuse, inesorabilmente abbagliato.
Deglutì maledicendo la sua vita.
Lui, che aveva vissuto sempre con uno scopo…ora che l’aveva portato a termine….. che cosa avrebbe fatto?
Non che questo suo pensionamento improvviso lo amareggiasse più di tanto.
Più che altro era la continua attesa di un qualcosa che sembrava non voler tornare.
Se n’era andata via un paio di mesi prima, dicendo che aveva una cosa molto importante da fare.
Da allora non aveva più fatto ritorno.
E lui?
Lui era rimasto seduto su quella panchina in legno, costruita da Hakkai e Shuni, ad attendere.
Fino a qualche mese prima il suo umore sempre nero era praticamente invariato. Ora sembrava sprofondato in abissi sempre più profondi.
Che fosse lei la causa di tutta quella sua improvvisa noia?
Qualunque fosse stata la risposta lui passava le sue giornate a rimirare il vialetto dalla quale era partita sulla sua moto, sorridendo.
I suoi capelli al vento, il suo abbigliamento così imprevedibile, il suo fare sbruffone.
Sentì il tintinnio di ghiaccio.
Sanzo- Si è addormentato?- Chiese, lasciando cadere la cicca ormai consumata sul terreno.
La ragazza annuì porgendogli la bibita fresca- Non sai che dramma! Avrà solo un mese ma rompe già quanto lo zio!
Il voltò del bonzo si colorì appena- O come la madre…
Si portò le mani sui fianchi- Tsè, nemmeno fra cent’anni avrò la capacita di rompere le scatole alla gente come te! U__U
Sanzo- Punti di vista!
Gli si sedette accanto- …Nemmeno oggi è all’orizzonte…
Abbassò appena il bicchiere- Non so di chi tu stia parlando.
Seiry sbuffò- Perché non lo ammetti? Farà bene anche al tuo umore, sai!
Sanzo- Tsk, ammettere che?
La giovane scosse la testa- ..Sai che la miglior strategia per far tornare una persona è dire ‘torna’?
Il biondino bevve tutto d’un sorso la bibita ghiacciata. Non disse nulla.
Seiry- Non vuoi che lei torni?….come vuoi- Si rialzò- Non sarò certo io a fare ciò che devi fare tu!….. ti dico solo che Shun non fa che dire ogni giorno ‘Voglio che torni Reiji!’. Alla fine vedrai tornerà per lui! Si si, sicuramente!
Mollò il bicchiere per un istante ma lo riafferrò al volo.
Seiry ghignò- Torno da Bokunii, non vorrei si svegliasse e iniziasse a sentirsi presto! In quanto a piagnistei ha preso da suo padre!
Sanzo- E di te che avrebbe preso?
Seiry- Indubbiamente la bellezza!- Rispose orgogliosa.
Sanzo- Tsk…..- Si voltò sorridendo appena.
La sentì allontanarsi alle sue spalle.
Guardò nuovamente il vialetto completamente sgombro.
”Ammettere…..ammettere cosa?”, si chiese burbero.
Posò il bicchiere sul praticello e si accese un’altra sigaretta.
E’ strano come le persone si accorgano di quanto valga una cosa solamente quando non la si ha più.
Inclinò leggermente il busto in avanti, posandosi con i gomiti alle ginocchia.
”Torna…. Torna da me”


***** *****

Un altro giorno.
Un altro noiosissimo giorno si apprestava a continuare.
Nuovamente il sole puntava alto nel cielo, senza che nessun albero fermasse i suoi raggi.
Tutti erano andati ai rispettivi lavori.
Solo lui passava il suo tempo seduto su quella panchina, che ultimamente stava iniziando quasi a odiare.
Sentì la gola secca e la sua mente vagò verso una bibita fresca.
Quel giorno però nemmeno Seiry era in casa, era andata in paese col bambino. Le mancavano i pannolini, aveva detto.
Bah.
Lui aveva capito di amare quel frugoletto dalla prima volta che i suoi occhi avevano incontrato quel musino così..dolce. Però, questo non significava ammetterlo con gli altri. Sarebbe stato sfottuto a vita. Quindi cercava di mantenere un tono freddo e distaccato, almeno in gruppo.
”Mi sto rammollendo”, commentò prima d’alzarsi, furioso con se stesso.
Guardò la casetta di Hakkai e Tomo, la più distante da lui.
Poi c’era quella di Seiry e Goku, al centro.
E infine quella più grande, su due piano, dove abitava con Gojyo, quasi sempre assente ultimamente. Senza dubbio era la più vicina a lui.
Si girò stancamente e fece qualche passo.
Alzandosi di scatto però dovette appoggiarsi qualche istante sulla panchina. Colto da un leggero giramento di testa.
Sanzo- Dannata pressione!!!- Commentò acido odiando sempre di più la sua stessa persona.
Si girò di scatto.
Un rumore.
Un rumore fin troppo familiare.
Un rumore atteso da tempo.
Strinse la presa sulla panchina lasciando che il legno sfregasse sul suo palmo.
La moto si fermò proprio accanto a lui.
Lei si tolse la bandana che le avvolgeva i capelli, lasciandoli così in balia del vento.
Reiji- Sanzo!
Lui deglutì a fatica.
Quanto gli era mancato quel nome pronunciato con tale delicatezza!
Se ne accorse solo in quel momento di quanto avesse disperatamente desiderato vederla tornare, sentire nuovamente il suono della sua voce.
Sanzo- Sei in ritardo- Furono le uniche parole che uscirono dalle sue labbra.
Reiji- E’ già nato???..o nata, dipende….
Sanzo- Bokunii. Ha un mese.
La giovane sbuffò, lasciando andare le mani sulla carrozzeria.
Balzò giù.
Reiji- ..e per il resto?.. come state?- Chiese avvicinandosi con lentezza.
Sanzo- Solite cose.
Reiji si fermò a un passo da lui- Si- Sorrise- Sempre solite cose!- Portò lo sguardo più in là, sulla casa- Posso portare i miei bagagli dentro?
Sanzo si spostò appena, liberandole il passaggio.
Reiji- Loquace come sempre, eh?- Sorrise nuovamente, camminando indietro fino alla moto.
La guardò prendere le sue valigie e addentrarsi verso la casa.
La seguì istintivamente.
Perché?
Eppure l’aveva aspettata per così tanto tempo?
Perché non riusciva che a essere sempre più scontroso?
….
Reiji- Sono tutti in giro?- Domandò sedendosi sul comodo divano.
Sanzo- Si.
Reiji- Goku fa sempre il taglia legna?- Ridacchiò appena.
Il bonzo sbuffò- Purtroppo per il mondo, si.
Lei rise, un sorriso aperto, senza più coperture.
L’osservò meglio.
Indossava dei pantaloni bianchi e una maglietta smanicata solamente da un lato beije.
Reiji- Allora, passo il rodaggio?- Chiese divertita.
Lui si voltò. Afferrò il pacchetto di malboro e prese una sigaretta.
Reiji- No, non fumare… può far male al mio bambino.
Sanzo si paralizzò.
Come a rallentatore si voltò, non riuscendo a evitare però la caduta della cicca.
Guardò esterrefatto il viso serioso di lei.
Viso che però lasciò lentamente spazio a una risata.
Reiji- AHAHAHAH!!!!! Scusa scusa!…. – Si piegò in due, allungando una mano per scusarsi- Non volevo farti fumare, così ho detto la prima cosa che mi è passata in mente! Scusa! Ahah!… Non volevo prenderti in giro… eh eh!
Il bonzo rilassò la mascella.
Si girò e entrò in cucina.
Reiji- ..Sanzo!- S’alzò, raccogliendo poi la sigaretta- Sanzo- Lo inseguì- Non volevo farti arrabbiare, scusa!
Lui si fermò, puntandogli due occhi poco promettenti addosso.
Reiji si aggiustò i capelli dietro le orecchie- Pensavo capissi subito stessi scherzando!- Spiegò calma- Non prendertela per il mio dire, non ne vale la pena!
Sanzo- Questa maglietta…
Reiji- Hn?
Sanzo- E’ pessima!
Reiji- O___o….. AHAHAH!!! XD ok ok, me ne sto! Non aggiungo altro- Fece un passo indietro portandosi le mani sulla bocca.
Lui scosse il capo. Roteò gli occhi.
Per poco non credeva di morire d’infarto!
Reiji- Senti, mi offri qualcosa? Ho una fame incredibile! Ho tirato il viaggio più che potevo!
Sanzo- Tsè, puoi servirti anche da sola, no?
Lei fece spallucce- Oh si! Se me ne dai il permesso, si!- Si avvicinò allo scaffale dove Hakkai nascondeva a Goku metà delle cibarie della casa- Tu? Tu che mi racconti invece?
Il bonzo si accese finalmente la sua beata sigaretta- Nulla.
La demone aprì il pacchetto con degli okonomiyaki sotto vuoto- Sempre di poche parole, eh?- Sorrise- Sono contenta che nulla sia cambiato qui!
Lui fece per parlare, ma si morse la lingua.
Voleva dirle che in fondo non era mancata per così tanto tempo.
Ma sarebbe stato corretto affermare ciò?
Lui aveva passato tutte quelle lunghissime e noiosissime giornate ad aspettarla.
Minuti interminabili.
E ora che l’aveva finalmente davanti non riusciva a farci un discorso sensato?
Era proprio un uomo burbero e insensibile come tutti affermavano..ma la cosa che più odiosa del suo essere era che tutto questo gelo si ribaltava con maestria solamente su di lui.
Che cosa patetica.
La guardò mangiare di gusto. Ogni tanto lei alzava lo sguardo e gli sorrideva.
Passò così un’altra ora, come se nulla fosse. Come se quei giorni di interminabile attesa non fossero mai esistiti.
Reiji raccontò le sue piccole avventure vissute nei due mesi che era mancata. In fondo non si era poi così annoiata, almeno così gli sembrava.
TOC TOC
Un timido bussare fermò i suoi allegri racconti.
Seiry- REIJI!!!!!!!!!!!!!!!!- Irruppe nella cucina saltando addosso alla demone- QUANDO SEI ARRIVATA???? QUANDO??? QUANDO??????? >_________________<
Reiji deglutì appena e poi allontanò l’amica con gentilezza- Questo pomeriggio- Sorrise cortesemente.
Hakkai- Ben tornata, Rei-san!
La ragazza sorrise- Ma quanto siamo formali, Hakkai-kun!- Si alzò e diede due baci al ragazzo- Tutto a posto?
Hakkai- Si ^___^
Seiry- Hei hei!
A me non lo chiedi? >____<
Reiji- Sanzo mi ha detto già tutto...ma…… dov’è?
Il suo viso s’illuminò- E’ in casa mia con Tomo… vuoi vederlo?
Reiji sorrise. Una risposta più che loquace direi.

Dopo brevi saluti la sua attenzione fu tutta catalizzata su quel frugoletto intento a dormire nella sua culla.
Tomo- Si è addormentato come un sasso! Si vede che l’hai fatto trottare oggi!
Seiry- Vuoi prenderlo? Mica si sveglia!
Reiji scosse la testa- Semmai dopo, quando si sveglia!….- S’avvicinò lentamente e l’osservò incuriosita.
Seiry- E’ bello vero?- Commentò quando Tomo fu uscita dalla stanza.
Reiji- E’ splendido….. L’hai chiamato Bokunii alla fine?
Fece segno d’assenso col capo- …. Non lo ammetterà mai ma Sanzo ne è rimasto molto colpito. Credo anche sia felice di questo nome!
La giovane sorrise- Ne sono sicura!………….Ma quando è nato?
Seiry- Un mese fa, il nove aprile!
Il viso della demone si rabbuiò per un istante per poi distendersi del tutto- E’ proprio vero…..ogni giorno qualcuno nasce e qualcun altro lascia questo mondo…. È il ciclo della vita.
Seiry- Era un anno dalla sua morte, vero?….
Reiji- Si….sono contenta che Bokunii sia nato quel giorno però!
Seiry- Anche io…. un pochino mi fa pensare che le cose vanno avanti da sole!- Accarezzò con dolcezza il visino del figlio- …e a te? Com’è andata?
Reiji- Bene… il viaggio è stato più lungo del previsto. O almeno così mi è sembrato…. Non è stata tanto l’andata quanto il ritorno… Avevo come l’impressione di essermi persa qualcosa di importante…
Seiry sorrise sorniona- …. Ti sei infine chiarita?
La ragazza si passò una mano fra i capelli- Forse.
Seiry- Il tuo essere così pragmatica ha qualcosa di incredibile!
Reiji- Hai ragione- Sorrise.

Quella sera la cena fu parecchio movimentata.
Si erano tutti radunati a casa di Gojyo e Sanzo, solamente perché risultava l’abitazione più grande.
Shuni- Racconta! Racconta! Com’è andato il viaggio?- Continuava a chiedere impaziente di mille risposte.
Reiji- Calmati! Guarda che mica è stato così interessante come puoi pensare!
Shuni- L’hai portato con te???
La sua bocca si inarcò in un ghignetto divertito- Ovviamente si. Ma è ancora imballato nella mia stanza! Domani lo apro e te lo mostro!
Shuni- Che bello! Potrò finalmente vedere il tuo famosissimo cavalletto!!! WOW WOW! >____<
Reiji- Non c’è da esaltarsi così tanto, sai?
Lui scosse il capo contrariato- Affatto! Invece è entusiasmantissimo!
Reiji- Smettila di coniare parole senza senso!- Sorrise divertita.
Sanzo lasciò uscire con nervosismo il fumo della sigaretta.
Tutta quella confusione lo irritava alquanto.
Senza contare che aveva pure dovuto assistere alla scena ‘raccapricciante’ di Shuni che saltava al collo di Reiji.
Uno ripugnanza totale!
S’alzò senza riflettere troppo.
Seiry- Te ne vai di già?- Chiese avvicinandosi.
Il bonzo tirò un occhio al bambino addormentato che lei teneva saldamente tra le braccia- Odio tutto ciò.
Seiry- Hei- Fece un passo veloce- Non pensi che dovresti parlarle?
Sanzo- E di cosa?
Si sporse in avanti- Questo lo sai solo tu- Gli sussurrò.
Sanzo- Ringrazia che hai un neonato fra le mani altrimenti….
Goku- SANZO!!!!!
Il biondo si portò una mano sulla testa.
Goku- Te ne stai già andando???- Piagnucolò- E’ da molto tempo che non siamo tutti insieme…possibile che la lontananza di Reiji ti sia passata così inosservata?!!
STONK
Lui un pugno non riuscì a evitarlo.
Il bonzo uscì dalla stanza doppiamente irritato.
Seiry- Scusa, ti sei beccato il mio pugno di prima?- Inchinò leggermente il capo.
Goku- Quello stupido- Si massaggiò il capo, borbottando.
Seiry- Tu sei l’ultima persona che potrebbe parlare, Son Goku!
Goku- Hei! Chi è che si è dichiarato la prima volta???
Seiry- Si, ma chi è che ci ha provato la prima volta???!!
Gojyo sbattè leggermente una bottiglia di sakè sul tavolo- Lasciate andare quel bonzo senza cervello! Continuiamo noi a divertirci!
Seiry sbuffò- No. Basta. Boku ha già visto troppo per oggi! Ora deve riposare!
Gojyo- Ma….
Seiry- Niente ma! Goku?!
Il ragazzo sbuffò- Se se…- la seguì riluttante salutando con un cenno svogliato della mano.
Hakkai- Forse dovremmo andare anche noi, si è fatto tardi. Tanto avremo tutto il tempo per vederci, giusto Reiji?
Lei annuì- Si. Per un po’ resterò qui..
Shuni- Cosa significa ‘per un po’???’
Reiji- Devo ancora risolvere una cosa lasciata in sospeso…….
Shuni- E l’hai da fare qui la cosa in sosp…
Tomo- Ora basta!- Gli tappò con poca grazia la bocca- Buonanotte Rei, notte stupido kappa. Ci vediamo domani.
Gojyo- Notte odiosa befana!
Tomo fece una leggera linguaccia per poi afferrare il fratello per un braccio e trascinarlo fuori.
Shuni- Cosa deve fare secondo voi?
Tomo- Qualunque cosa sia la rimanderà sicuramente a domani, quindi per stasera stai tranquillo!- Commentò piatta.
Hakkai- Penso non dovresti trastullarti così tanto, Shun-chan!
il demone abbassò il capo- Già….. anche perché tutte le risposte che voglio le so già.
Tomo- E togliti sto vizio di parlare al prato! Vai a casa su. Ci si vede!
Shuni- Notte- Sorrise cordialmente.
Appena furono lontani, fece passare un braccio intorno alla sua vita- Cosa succederà ora?- Chiese dubbiosa.
Hakkai posò la mano sulla spalla di lei- Proprio non so dirlo- Sorrise dolcemente.
In realtà, in cuor suo, sembrava di vedere la risposta a quella domanda più nitida che mai.
…….







Eccola li.
Nuovamente vuota.
Immersa in quel buio e in quel silenzio così piacevole.
Passò una mano sul legno raffinato e ci si sedette sopra, spossato.
Quella sera una splendente luna illuminava leggermente l’atmosfera. Permetteva giusto di vedere a un palmo del suo naso, nulla più. Ma era già qualcosa.
S’accese una sigaretta, gesto che avrebbe potuto compiere benissimo anche al buio più completo.
Non sarebbe sicuramente riuscito a dormire, tanto vale non provarci nemmeno.
Pensava che quando lei sarebbe tornata i suoi pensieri avrebbero cominciato a dargli riposo. Invece nulla. Continuavano a tartassarlo d’ora in ora.
Forse perché non riusciva a essere chiaro nemmeno con se stesso.
Eppure sarebbe bastato così poco.
Ammettere un qualcosa di così semplice però….risultava per lui la cosa più complessa.
Sbuffò più e più volte non trovando pace.
Alzò leggermente lo sguardo puntando gli occhi su un mucchietto di stelle tutte raggruppate.
Reiji- Vista qualcuna?
Serrò le dita che tenevano la sigaretta. Non un gesto di più.
Reiji- Scusa- Passò la panchina e si sedette dall’altro estremo- Ho fatto piano apposta. Non volevo disturbarti ma..alla fine non ho resistito- Fece una linguaccia.
Sanzo scorse la sua espressione a malapena.
Reiji- Non socchiudere così gli occhi. Nel buio è impossibile vedere! A meno che……Chiudi gli occhi!
Sanzo- Come?
Reiji- Dai, chiudili!- Gli si avvicinò posandogli una mano sulle palpebre- Abituati al cupo, senza sforzi!
Lui sentì i suoi muscoli, tesi come una corda di violino, stendersi a poco a poco.
Prese un respiro più forte.
Reiji- Aprili.
Aprì lentamente gli occhi trovandola poco distante da lui.
Ora la vedeva.
Sanzo- Ti sei cambiata la maglia- Commentò notando una camicia color panna che le cadeva morbida sulle spalle.
Reiji- Beh si… l’altra mi sembrava non fosse dovutamente apprezzata!
Lui inarcò un sopracciglio.
Reiji- Dimmi, ne hai viste di stelle cadenti?- Alzò il capo.
Sanzo- Non ne ho nemmeno cercate.
Reiji- Perché le vedi di tuo, giusto?- Sorrise.
Il bonzo borbottò qualche insulto.
Gettò un occhio verso di lei.
Si.
Ora la vedeva.
Era li.
Però… era sempre così lontana.
Reiji- Sai…
Il silenzio si ruppe.
Reiji- Un tempo avrei avuto da esprimere mille desideri…. Essere forte tanto da sopportare tutto ciò che la vita mi buttava addosso… riuscire a proteggere le persone che amavo….. tornare a dipingere come un tempo… e un altro mucchio svariato di cose!- Abbassò leggermente il capo- Fino a ieri avrei saputo chiaramente cosa esprimere.
Sanzo- E oggi?
Lei sorrise, voltandosi verso di lui- Oggi no. Non ho nulla da esprimere. Regalerò la veduta di queste stelle a qualcuno che ne ha realmente bisogno!
Sanzo- E cosa è cambiato?- Chiese realmente incuriosito.
Sogghignò- Tutto, direi.
Lui la osservò perplesso.
Reiji- Oggi ci sei tu, Sanzo.
Una semplice frase.
Una semplice frase con effetto devastante.
Sanzo- OH CAVOLO!- Esclamò lanciando via la cicca che gli si era consumata tra le dita, scottandolo appena.
Reiji rise- … in fondo non sei poi così diverso dagli altri! Anche la tua vena comica è molto calcata!
Sanzo- U_____U* vuoi morire???
Reiji- Mi mancava…….- Sorrise- Mi mancava questa tua frase… era la cosa che mi mancava di più!
No.
Questa volta non poteva voltarsi.
Non poteva nascondersi dietro un velo di indifferenza.
Doveva capire.
Doveva capire la ragione delle sue parole.
……
Ma non ce ne fu ne il tempo…e successivamente nemmeno più il motivo.
…..
Reiji gli si avvicinò lentamente- Mi sei mancato- Sussurrò appena.
Lui non si mosse.
Sentì solamente calde labbra poggiarsi sulle sue.
In quell’unico istante sentì tutte le domande svanire, come fosse scoppiata una bolla di sapone nei suoi pensieri.
Ogni paura, ora, era dileguata.






Vorrei entrare dentro i tuoi pensieri e scavare un anfratto per me.
In quelle tue ametiste così sostenute il mondo sembra come rinascere.
Se dovevo chiedere alla vita una ragione per continuare a portare avanti il mio corpo non potevo riceverne risposta migliore.
Quella ragione sei diventata tu.
Tu ridai vita ai miei sogni.
E io non sono riuscita a non perdermi completamente in te.

Ora non voglio lasciarmi sfuggire più nemmeno un istante della mia vita.
Ho aspettato troppo tempo questo momento.
E finalmente è arrivato…..


…..il giorno in cui le mie labbra sfiorarono le tue











THE END OF “the day when my lips touched yours”






11/10/2006



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Capitolo 2
*** La bottega di perle ***


LA BOTTEGA DI PERLE

LA BOTTEGA DI PERLE

Camminava per la città, a vuoto. Quel giorno il suo misero aiuto non serviva proprio a nessuno.

Sospirava e sospirava guardandosi intorno con occhi attenti, pronto a intervenire nel caso una vecchietta dovesse attraversare una strada inesistente e senza macchine, oppure se un gattino si arrampicava su un tetto da cui sapeva scendere benissimo da solo.
….

Un nuovo sospiro, questa volta più calcato.
Tolse le mani dalle tasche e alzò gli occhi a quel cielo così limpido.

Il campo era pronto già da un pezzo, ora non serviva che aspettare piovesse in modo adeguato e che i piccoli semini piantati prendessero vita in modo solitario e così estremamente naturale.

In sostanza, lui non aveva nulla da fare!

Quindi, sotto consiglio di Tomo, si stava ‘godendo’ una tranquilla passeggiata per le vie della cittadina, conosciuta quasi meglio della sua mano.
Ma la sua non era proprio noia, più che altro un grande senso di inutilità.
La prima donna su cui aveva posato lo sguardo si era trasferita da sei mesi a casa di uno zotico nulla facente. Non che sperava di avere quali possibilità…. Ma perché proprio quel bonzo insensibile si era andata a prendere?

Quella… era una ferita che ancora bruciava. Forse più del sole sulla pelle, o anche del fuoco che gli scorreva nelle vene.

Pazienza.

Sarebbe andato avanti. Doveva andare avanti.

In realtà aveva dedicato tutto il suo tempo e le sue energie al lavoro in quegli ultimi mesi, tanto da dimenticarsi di se stesso.

“Posso anche concedermela una pausa, no?”

Istintivamente accelerò il passo.
Non si guardava più intorno, ma guardava dritto davanti a lui come avesse una meta ben prefissata.
Dopo soli due minuti però rallentò e sospirò nuovamente.
Shuni- Ma quanto sono stupido.. dov’è che starei andando?- Si chiese a bassa voce, insultandosi mentalmente.
Fu in quel momento che alzò gli occhi, distrattamente, e li posò su un negozietto mai visto prima, posto proprio al centro di una palazzina.
Riportò le mani in tasca e si avvicinò quattamente.

Alzò gli occhi all’insegna, inclinando la testa lateralmente, non perché si fosse completamente bevuto il cervello, ma perché proprio l’insegna si era staccata da un lato e pendeva leggermente.
Shuni- ‘La Bottega di perle’… e che roba sarebbe?- Alzò un sopracciglio- Bah, sicuramente roba da donne!- Commentò girandosi.
La porta del negozio si aprì cigolando appena.
Una madre con la sua bambina per mano uscirono decantando estasiate una collana di perline rosa e un braccialetto del medesimo colore.
Lui si voltò, scrutandole attentamente.
”Forse è questo il genere di cose che alle donne fanno piacere….”, si girò alzando lo sguardo nuovamente verso l’insegna. “Mah, tanto non ho nulla da fare!”

Ritornò sui suoi passi, avvicinandosi nuovamente all’entrata e aprendo titubante la porticina.

-BENVENUTO!!!!!

Una voce limpida e cordiale lo colpì in pieno.
Una ragazza si staccò dal bancone, al quale era appoggiata, e gli si avvicinò sorridendo.
Shuni indietreggiò, inconsciamente.
-Posso esserti utile in qualche modo?- Chiese cordialmente.
Lui scosse il capo- Direi di no!- Si morse un labbro- Emm… posso dare un’occhiata?
La ragazza sorrise scorrendo con la mano l’ampiezza, molto ridotta, del negozio- E’ a tua disposizione!

Shuni- O..ok, grazie.
-Prima però chiudi la porta!- Si allontanò- Ho un po’ freddo oggi, anzi, sto proprio congelando?

Shuni- A parte che oggi fa caldissimo, ma forse io non faccio testo- Chiuse la porta, accostandola lentamente- E poi se hai freddo perché indossi un abitino così leggero?

Lei si osservò il suo vestitino rosa- Perché è bello, no?

Shuni- Non è questo che intendevo -___-

-Dici dovrei mettermi qualcosa di più pesante? E’ che l’ho proprio preso ieri, morivo dalla voglia di metterlo ç___ç
Shuni- Io non dico proprio nulla! Penso solo che se una persona ha freddo dovrebbe coprirsi… hai anche le scarpe aperte poi…- Prese in mano un piccolo anellino.

-Ti piace?

Shuni- No- Lo riposò di getto- Ero solo incuriosito…
-Vorresti regalarlo a qualcuna, vero?

Shuni- Affatto- Si spostò con cautela nel negozietto, perdendosi in quelle centinaia di colori- Stavo solo curiosando!

-Se lo dici tu- Si sedette sul bancone, incrociando le gambe- Comunque penso che le farebbe piacere riceverlo, sai?

Shuni- Hn? Guarda che non c’è nessuna donna a cui vorrei regalarlo!

-Oh… un amore non corrisposto…

Shuni- Come?

-Vedi- Gli si avvicinò- Hai preso in mano un anello marrone, questo vuol dire che questa donna ti piace ma non appartiene a te.

Shuni- E da cosa avresti dedotto questa cosa ASSOLUTAMENTE inventata?!

-Dal colore stesso dell’anello…. – Lo rimirò- Ogni stato d’animo viene associato dai nostri sensi ai colori, persino la personalità di una persona si può associare a un colore stesso. Mi basta vedere a cosa mirano i clienti per capire come sono fatti o cosa stanno pensando.

Shuni- …..

-Da questo penso che tu ami questa donna che non potrai mai avere- Ripose l’anello sulla stoffa- E anche se non ne uscirai indenne passerà presto, perché in fondo non ha scelto un colore nero!
Shuni- E questo dovrebbe rincuorarmi? -_____-“

-Decisamente!- Sorrise positiva.

Lui sospirò- Bah…

-Perché non glielo prendi? Alla fine è pur sempre un gesto carino, no? E poi ogni donna ama ricevere in dono un gioiello, anche se non prezioso!

Shuni- Ma figuriamoci!- Mosse la mano stizzito- Lei non è un tipo da questa roba, non la metterebbe mai!

-Dici?

Shuni- Dico! – Si fermò, osservandola ridere- E adesso che c’è?
-Nulla Nulla! Hai solo ammesso che questa donna esiste..e io che avevo tentato ad indovinare! XD

Shuni- O.O

-In realtà il marrone può significare diverse cose- Alzò il dito- Anche chi ha la coscienza in qualche modo sporca mira questo colore!

Shuni- Ho la faccia così disperata?- Si autoindicò.
Lei scosse il capo- Non del tutto..più che altro spaesato! Sai, in molti entrando qui dentro provano emozioni contrastanti. Ma questo è l’effetto migliore che potessi mai ottenere da un cliente!

Shuni- Ma crei tu tutta questa roba?

-Si! Ho un sacco di tempo libero- Rise- Adoro questo lavoro.. mi permette di trasmettere agli oggetti i miei stati d’animo!
Shuni- Ecco perché la maggior parte delle cose sono rosa -___-
-Ahah! E’ il mio colore! Sono un’anima romantica! ^O^
Shuni- Ma non è da molto che sei qui…- Diede un’ulteriore occhiata all’interno.
-No, infatti! Sono una girovaga in fondo! Mi sposto da un villaggio all’altro.. Ho qualche soldo da parte così posso aprire una piccola attività in ogni villaggio che vado. Dopo che mi sono rifatta delle spese riparto per un’altra meta! Questo mi permette di conoscere gente nuova e di vedere un sacco di cose bellissime!
Shuni- …..

-Ah, piuttosto.. Il mio nome è Eiri!

Shuni- Ah, si… Io sono S….

La porta del negozio si aprì.
La ragazza gli sorrise e si dedicò alla cliente appena entrata iniziando a mostrarle gran parte della merce esposta.
Lui la osservò inconsciamente.

“Ma cosa sto facendo?”, si chiese trovandosi in un angolino del negozio.
Avrebbe potuto salutarla e uscire, alla fine non c’era nessun discorso importante in corso, solo una chiacchierata del più e del meno.

Eppure stava lì, immobile, come se quel posto lo inchiodasse.

“Bah… in fondo non ho null’altro da fare”, rilassò le spalle.

Ascoltò la voce della ragazza senza quasi capire cosa dicesse. I suoi modi erano garbati, ma estremamente sicuri. Si vedeva quanto impegno metteva in quel suo lavoro.
Eppure a lui risultavano semplici perline messe insieme con un filo.
”Le donne…. Bah….”

Eiri- Grazie per i suoi acquisti. Buona giornata!- Fece un inchino, salutando affabilmente.
Shuni si morse un labbro- Scusa.. credo sia meglio io vada ora, non vorrei farti perdere del tempo!

Eiri- Perché il mio negozio pullula di persona infatti!- Sorrise- Ma se hai da fare non c’è problema!

Shuni-… in realtà… non ho proprio nulla da fare…

Eiri- Lo avevo immaginato- Calcò il sorriso e si sedette dietro il bancone- Puoi restare qui quanto vuoi! Magari osservando tutti questi colori riesci a capire qual è la tua strada

Shuni- Come?
Eiri- Non so.. mi sembra quasi tu non l’abbia….- Si passo una mano fra la frangettina castana chiarissima- Scusami, forse ho parlato troppo. E’ un mio difetto estremo… Credo di capire cosa frulla nella testa delle persone solo associandole a un colore, ma penso non sia sempre esatto ciò che vedo.

Shuni- Tranquilla- Si sedette sull’alto sgabello affianco al bancone- Alla fine non sei poi così lontana dalla realtà.. e poi… - La guardò- Se non sfrutti questa tua capacità ti annoieresti a morte in questa statica cittadina!

Lei sorrise divertita- Non è poi così male… ho visto città molto più spente!

Iniziarono a parlottare animatamente delle città viste da entrambi, della gente che si aggirava, che si incontrava.. delle rispettive ‘avventure’.
Shuni, ovviamente, si limitò a raccontare dei posti visti e della gente incontrata senza specificare null’altro.
Eiri- Anche tu hai girato parecchio- Sospirò sorseggiando una tazza di tè che nel frattempo aveva preparato- Però alla fine ti sei stabilito qui.. Io non ritengo essere ancora pronta, sai?

Shuni- Ma non hai un posto in cui tornare? Un uomo che ti aspetta?- Ghignò.
La ragazza sbuffò- Ma che uomo e uomo! Sono tutti così stupidi! Le poche relazioni che ho avuto sono durate meno di un mese! Tutti stronzi voi uomini!…. opsss..- Si portò una mano sulla bocca.
Shuni- AHAHAH! No no! Di pure! Mica mi offendo, sai?!

Eiri- E comunque…. Io ho solo un unico amore…..- Abbassò lo sguardo. I suoi occhi verde chiaro si illuminarono.

Shuni- Oh oh oh! Ma allora il tuo animo romantico non è solo un mero miraggio!- Ridacchiò.

Eiri- Prendimi in giro finché vuoi!- Fece una boccaccia- … ma alla fine il mio cuore si è rivolto in più direzioni..ma come verso di lui mai! Lui è bellissimo… l’unico che merita il mio amore, l’unico che non mi tradirebbe mai!

Shuni- Wow! Quanta fiducia hai! – Rise- Ma se hai appena decantato i difetti degli uomini, così volubili e infingardi! XD

Eiri borbottò- Lui è meglio di tutta la feccia che ho incontrato .. e poi… ha due occhi così dolci… amore *___*

Shuni- AHAHAHA!!! XD e dove si troverebbe questo uomo perfetto?
Eiri- Beh…. Non qui, purtroppo é____è

Lui scosse la mano- No no! Ora non rabbuiarti però!

Eiri- Chissà… magari un giorno potrei anche portarlo qui.. ma non ne sarebbe molto felice…- Fece dondolare il liquido dentro la tazza- …. Beh, ad ogni modo, ovunque lui sia, il mio Shun rimane sempre il mio amore!

Per poco non le sputò in faccia il tè- S…Shun hai detto?

Eiri- Si. Si chiama Shuni! Perché, qualche problema?- Lo guardò torva.
Lui si asciugò la bocca- No.. no affatto.

Eiri- E’ un nome importante sai? Significa ‘persona di talento’ ‘Eccellente’ ! Lo trovo un nome splendido, il più bello che esista! E credo sia vero che il nome determini il carattere, perché lui è proprio talentuoso!

Shuni- Ah si?..- Si grattò la testa.
Eiri- Ne dubiti? Tsè, non ne capisci un tubo di nomi, tu! U___U- Bevve tutto d’un colpo il liquido rimastole.

Shuni- Sarà….- Girò lo sguardo verso l’orologio, rigorosamente rosa, appeso alla parete- Oh… ma è l’una passata!

Eiri- Già- Si alzò- Com’è volato il tempo, vero?- Sorrise.

Shuni- Si… scusa, missà che ti ho fatto perdere tempo!

Eiri scosse la testa- No affatto.. anche se….
Lui inarcò un sopracciglio.
Eiri- Non sono ancora riuscito a capirlo…. Si, il tuo colore! Non riesco a capirlo! Proprio non lo vedo!

Shuni- Non era il marrone- Indicò col dito l’anello lontano.
Eiri- Vedi che non hai capito? Quello era il tuo stato d’animo!

Shuni- Ah- Si grattò il capo- Ti lascio andare a mangiare allora.. oggi pomeriggio dovrai nuovamente lavorare..

Eiri- No, tengo chiuso- Aggiustò qualcosa sotto il bancone- Ho aperto solo in mattinata questa settimana, volevo farmi un’idea della clientela. Il pomeriggio creo gli oggetti che poi vedi esposti…alla fine non ci metto proprio poco, sono una perfezionista- Rise appena- In questo modo farò un’apertura ufficiale fra qualche settimana!

Shuni- E’ un metodo strano…

Eiri- Per ora ha sempre funzionato… Come vedi la merce che espongo è davvero poca… mi serve prima capire la richieste dei clienti in modo da poterli accontentare!

Shuni- E l’hai capita un po’ la mentalità di questa cittadina stazionaria?

Eiri- Forse……- Rimase sul vago.
Shuni- Bene..allora io vado- Mormorò- Ci si vede- Fece un leggero inchino.
Eiri- Senti!

Shuni- Hn?

Eiri- Puoi tornare quando vuoi… alla fine non c’è un gran giro di persone fin’ora quindi non disturbi e poi.. vorrei capire di che colore sei.

Shuni sorrise- D’accordo

Lei rispose al sorriso e lo salutò con la mano.
Il demone si richiuse la porta alle spalle e si appoggiò ad essa- Uhhh- Sospirò. Ma questa volta era un sospiro leggero e tranquillo.

Chiuse appena gli occhi per poi riaprirli verso quel cielo così limpido. Lo stesso di qualche ora prima..ma ora, estremamente diverso.

Quel giorno passo con lentezza, ma nel quantempo, velocemente.

Shuni era corso a casa. Aveva mangiato con vigore e aveva dato una controllata al campo. Si era proposto di tenere il piccolo Bokunii mentre la madre faceva compere di ogni genere.
Reiji- Oh, ciao

Shuni- Ciao ^O^- Rispose con occhi sognanti mentre aveva in ‘groppa’ il bimbo.
Reiji- Di buon’umore oggi- Sorrise posando la sua sacca sul tavolo.
Shuni- Già.. è stata un giornata ricca!

Reiji- Meno male!… Sei?
Shuni- E’ andata al villaggio..doveva prendere non so cosa per il piccolo. Dovrebbe tornare a momenti se la vuoi aspettare…

Reiji- No.. volevo solo ricordarle la cena di stasera. Ho invitato lei, Goku e Bokunii da noi.
Shuni- Oh…- Prese il bambino in braccio- Una cenetta in famiglia quindi- Calcò un sorriso.
Lei sospirò- Non proprio

Shuni- Guarda che non devi mica fare quella faccia- Gli porse il bambino- E’ giusto che Seiry e Sanzo passino del tempo insieme… senza contare che ormai sei diventata la zia di questo bellissimo amore! Devi prenderti le tue responsabilità!- Alzò un dito.
Reiji- Sei sempre così buono con me- Sorrise amaramente.

Shuni- Ovvio! Sono il tuo migliore amico, no?

Reiji- Il più importante di tutti!- Sorrise avvicinandosi a lui e dandogli un bacio sulla guancia- E riprenditi questo marmocchietto!

Shuni- Troppo buonismo avere in braccio un bambino, né?

Reiji- No, solo non vado molto d’accordo con esserini così piccoli. Senza offesa per te- Si rivolse al bambino.
Shuni- Riferirò a Sei il tuo messaggio!

Reiji- D’accordo, ti ringrazio- Riprese la sacca, svogliatamente- Senti….- Si rivoltò verso di lui- Che ne diresti di andare al mare un giorno? Potremo prendere la moto e passare là una giornata..che ne dici?

Shuni- Dico che è un’ottima idea! ^^

Reiji sorrise radiosa- Perfetto! Allora.. vado ora eh… ciao!

Shuni- Ciao Reiji!

La sentì allontanarsi.

Quando non avvertì più il rumore dei suoi tacchi posò il bambino nel girello- Missà che sono una causa completamente persa… mi raccomando, quando sarai grande, vedi di non innamorarti delle donne sbagliate, capito piccolo Bokunii?
il bambino sorrise, mostrando i suoi primi dentini.
Lui gli scompigliò i capelli dorati- ….sai… non vedo l’ora sia domani… quel posto pieno di colori…. Mi rende tranquillo….- Socchiuse gli occhi, facendo ricadere la testa all’indietro.

Qualunque fosse stata la ragione che l’aveva spinto a ritornare in quella bottega, dopo qualche giorno perse significato.
Eiri era sempre così allegra e solare, con quei suoi vestiti rosa acceso e quella maniera stravagante di lavorare. Un sorriso buono per ogni cliente e continue battutine verso uno Shuni completamente divertito.

Eiri- Arrivederci- Calcò il sorriso per poi lasciarsi sprofondare sullo sgabello.

Shuni- Dai tregua alle tue espressioni facciali, ti prego XD

Eiri- Mi trovi ridicola, vero?

Shuni- Ma che.. solo parecchio divertente!

Eiri- Ma io cerco solo di adeguarmi alle volontà del cliente é____è

Shuni- Ma si ma si! XD ora capisco come hai ottenuto tutto quel successo nelle altre cittadine

La ragazza soffiò, passandosi un braccio sulla fronte- Direi che chiudo ora..

Shuni- Di già?

Eiri- Si.. devo ancora finire dei lavori e iniziare a preparare alcune cose per l’inaugurazione.. Mancano pochi giorni, ricordi?

Shuni- Cinque non sono pochi.. e come potrei dimenticarlo dato che me lo ripeti ogni sacrosanto minuto e hai appeso un cartello che fa invidia all’insegna di benvenuto del paese!

Eiri- Dettagli… comunque, poi ti dovrò pagare per il lavoro che hai svolto qui dentro.. hai un’abilità inaspettata

Shuni- Perché sono un ‘maschio stronzo’? – Rise

Eiri- Scemo… puoi scegliere quando vuoi un dono per la tua amata- Ghignò

Shuni- Ti ho già detto che lei non metterebbe mai robe del genere

Eiri- Hei hei, non chiamarle robe con quel disprezzo!

Shuni- Almeno.. non penso le metterebbe.. qualcosa in dosso ha ma..

Eiri- Diciamo che osservi altro quando sei con lei- Indossò un giacchettino bianco

Shuni- Ma cosa dici? Come ci fosse qualcosa da osservare ¬////¬

Eiri- Oh.. piattina… ma avrà altre qualità no?

Shuni- AHHHHHH, basta con questi discorsi >////< non stavi chiudendo tu?!- Aprì la porta d’entrata

Eiri- Si si.. Ridacchiò

Dopo aver messo il lucchetto al negozio presero a camminare di buona lena

Eiri- Scusa la velocità, ma ho proprio caldo oggi e non vedo l’ora di buttarmi in acqua

Shuni- Se vuoi farti il bagno fallo almeno prima di mangiare, svampita come sei -__-

Eiri- Hei! In realtà volevo prendermi delle semplici patatine e mangiarle in piscina.

Il demone inclinò il capo- Piscina?
Eiri- Si… la casa dove abito era mezza devastata e sporca, ma la piscina era praticamente intatta.. ultimamente io e lui ci passiamo sempre le giornate, ormai lavoro li dentro

Shuni- Lui? Il tuo adorato Shun?

Lei annuì col capo

Shuni- Quindi abita da te… ti aspetta a casa e ti fa i lavori domestici come una brava massai, eh?
Eiri- Sbagli. Non fa altro che sporcare e basta, di mettere in ordine non se ne parla!

Shuni- Mmmm

Eiri- Se vuoi…. –Si fermò leggermente- Puoi venire a…

Reiji- Oh, non sapevo vi conoscevate

Eiri- Rei-san, buongiorno- Fece un leggero inchino, salutandola cordialmente- Anche oggi vestita in modo originale eh?

Osservò la sua t-shirt indossata sopra una maglia a maniche lunghe con cappuccio. I pantaloni in stile ‘principe di galles’ si intonavano perfettamente al colore chiaro della sacca in pelle.

Reiji- Faccio quel che posso.. piuttosto, mi stavo chiedendo dove sparissi tutte le mattine- Sorrise

Shuni- Ah.. beh… ecco..

Eiri- Lui mi da una mano alla bottega, è efficientissimo

Reiji- Lo immagino- Si aggiustò la sacca sulle spalle- Bene, vi lascio al vostro giro allora

Shuni- No, veramente stavamo andando a casa..ognuno alla sua- Precisò

Reiji sorrise- Buon appetito allora

Eiri- Grazie altrettanto Rei-san. Ah, il tuo lavoro è quasi ultimato, se passi fra un paio di giorni sarà sicuramente pronto

Reiji- Non c’è fretta- Fece un inchino e si voltò.
Shuni si passò una mano fra i capelli, agitato.
Eiri- E così è lei ‘la donna’

Shuni- E’ così palese?- Portò il palmo sulla bocca

Eiri- Decisamente- Sorrise- Per la cronaca, Reiji-san è una delle mie migliori clienti

Shuni- Ah..ma come..

Eiri- Viene sempre la mattina presto, tu arrivi sempre per le dieci, dormiglione…. Scommetto domani sarai da me presto, eh eh

Shuni- No.. no….

Eiri- Tranquillo. Non penso abbia visto in noi una coppia, non c’è bisogno di tutta questa tua agitazione

Shuni- Ma no..
Eiri- So che non intendevi offendermi ma.. – Rise- In questo momento il tuo stato d’animo è vicinissimo all’arancione, superato lo stadio del rosso.
Shuni- Ed è grave?
Eiri- Nulla che non potrai superare con dei nikuman..la tua amica, Seiry, non hai detto che si è specializzata nel farli? Autoinvitati da lei!

Shuni- Mmmm… vedremo…

Eiri- Hai un bello sguardo..

Shuni- Hn?

Eiri- Il tuo sguardo innamorato.. è bello… è sentito…è raro una persona si innamori.. ma quando succede lo sguardo diventa qualcosa di unico.. una tintura simile al bianco, alla purezza infinita

Lui abbassò appena gli occhi- Ti sbagli. Il mio colore è più simile al giallo ora..rassegnazione

Eiri- Veramente quello è gelosia- Riprese a camminare

Shuni- Opsss…… dici che è una causa persa con lei?

Eiri- Io non la conosco, non so che cosa risponderti

Shuni- Il bello che la risposta la conosco fin troppo bene.. lei non lascerebbe mai Sanzo e io, non potrei comunque sopportare di avere una donna così girovaga

Eiri- Più che altro penso sia una persona che abbia bisogno di spazio.. al contrario tuo che hai bisogno di certezze…

Shuni- Si… cosa potremo mai spartirci io e lei eh?- Sorrise amaramente- Beh, io prendo questa strada.. ci si vede

Eiri- Ah, si .. ciao- Lo guardò correre via in fretta. Riabbassò la mano, ancora alzata- …… e il mio colore.. com’è adesso?

Fece qualche passo incerto, pensieroso.
Poi si fermò e batté un pugnetto sul palmo- Diamine, lo conosco da una settimana e non so ancora il suo nome O__O

Il giorno successivo lei passò tutta la mattina a fissare la maniglia della porta. In alcuni momenti usciva, poggiandosi all’entrata, ma l’eccessivo caldo capitolava in fretta ogni proposito. Tenne aperto due ore più del dovuto, finché non si trovò a fissare tanto intensamente un grigio pallido da darsi un leggero pugno nello stomaco vuoto e a chiudere battente.

Quel giorno lui non si era fatto vedere.
….

Il giorno successivo lo stesso scenario si presentò davanti a lei.
Sospirò, aggiustandosi il vestitino, quel giorno marroncino.
Eiri- Arrivederci- Salutò cordiale per poi farsi spegnere il sorriso in faccia. Si sedette sullo sgabello, quel giorno scomodo più che mai.

Guardò distrattamente l’ora, undici e mezza.
Socchiuse gli occhi e intravide mentalmente tutte le cose che ancora doveva preparare e tutti i lavori che avrebbe dovuto terminare nel giro di pochi giorni.
Sospirò e diede una scopata veloce al pavimento, quel giorno più sporco data la maggiore affluenza di clientela.
Eiri- Forza- Si incitò, forzandosi di sorridere.
Uscì dalla bottega e inserì il lucchetto.
Shuni- Ma come, chiudi già?
Lei si voltò, sgranando gli occhi.
Shuni- Eppure il sole non ha raggiunto ancora il punto più alto.. ma forse hai un sacco di cose da fare, ecco perché stai chiudendo.
Eiri- Io…

Shuni- Ah, scusami se non sono venuto ieri- Batté le mani- Seiry e Goku, te ne ho parlato, ricordi, hanno avuto la febbre in tandem e mi hanno gentilmente chiesto di prendermi cura di Bokunii. Non sono riuscito a schiodarmi prima di stamattina, è venuto in mio aiuto il ragazzo di mia sorella… un delirio….- Alzò gli occhi al cielo.
Eiri- Oh, dunque era per questo

Shuni- Si, per cosa pensavi fosse scusa?
Eiri- Ah, no, niente…- Scosse le mani, velocemente- Solo… credevo fossi spaventato dall’enorme mole di lavoro! Sei talmente sfaticato U__U
Shuni- Ma non sono sfaticato io >___< - La seguì- Hei, marrone??? Come mai?? Stai male????

Eiri- Hn? A no…avevo solo freddo stamattina…

Shuni- E questo cosa c’entra? O__o

Eiri- Senti- Si voltò- Che ne dici di venire a casa mia? Dato che ti sei impegnato a darmi una mano per l’inaugurazione e ieri hai mollato tutto il lavoro a metà, potresti portarti avanti- Scherzò velatamente.
Shuni- Mmm.. si può fare, ma solo a una condizione

La giovane la guardò

Shuni- PISCINA *___*

Lei sorrise- Solo se farai il bravo :P

Shuni- Lo farò XD

…..

Si portò un dito sul mento e inclinò la testa lateralmente.

Eiri- Ti presento il mio amore grande! Il mio tesoro! Il mio Shun!!!!!

Lui calcò l’espressione dubbiosa per poi sorridere e tendere una mano- Beh, piacere, tanto decantato Shuni! Sei fortunato ad avere affianco una persona che non fa altro che parlare di te!

BAU

Shuni- Gli piaccio sembra.. mi scodinzola!

Lei lo posò a terra e il piccolo cagnolino iniziò a saltare dalle gambe del demone continuando ad abbaiare.

Eiri- Già… che strano…solitamente odia tutte le persone che hanno un qualche rapporto con me, in senso buono intendo- Precisò subito- … bah…. Avrà visto un suo simile- Si voltò

Shuni prese in braccio il cagnolino che iniziò a odorargli il viso- Ma che carino che sei, non avevo mai visto un cane così piccolo prima d’ora.. che razza è?

Eiri- Yorkshire, una razza del nord

Shuni- Oh…- Sorrise al cagnolino che continuava a scodinzolare a mezz’aria e a provare ad allungare la linguetta- Beh.. felice di conoscerti compagno di nome!

Eiri- Hn?
Shuni- Beh si- Continuò a parlare col cane- Io mi chiamo Shuni, quindi almeno una cosa in comune l’abbiamo!
Eiri- No…davvero?- Si portò una mano sulla bocca.
Shuni- Si- Fece scendere il cagnetto che andò corse dalla padrona- Buffo come tu abbia dato lo stesso nome al tuo cane.. Spero d’essere pieno di talenti anche io, come lui ^__^
Eiri- Oh.. che figura……

Shuni sorrise, palesemente divertito e … stranamente sollevato-……. Beh, questa piscina?

Era un’ora qualsiasi di un pomeriggio casuale. L’acqua, resa tiepida dal sole bollente, era paradisiaca.

Shuni ci si era cacciato completamente vestito, ignorando i richiami di Eiri che voleva avvertirlo sulle modalità d’uso.

Il demone sorrise scuotendo i capelli e bagnando i bordi- Ma che belloooooooooooo- Alzò le braccia al cielo, sorridendo alle nuvole che passavano furtive- Hei, Shun, perché non ti butti anche te in acqua?.

Il cagnolino, sentendo il suo nome, iniziò a scodinzolare. Si avvicinò titubante a bordo piscina odorando l’acqua con riluttanza.

Eiri- Non è mai entrato in piscina da quando siamo qui.. non sono riuscita in alcun modo a convincerlo. Ha leggermente paura dell’acqua- Aggiunse ironica.
Il ragazzo uscì dalla piscina e allungò le braccia afferrando la codina del cane ora impaurito- Ahhhh, non devi! L’acqua non è tua nemica! Senza contare che voi cani avete il nuoto nel dna- Alzò un dito, saccente

Eiri sorrise continuando il lavoro sulla sua collanina di corallo, mentre ascoltava divertita le spiegazioni così sicure di Shuni al cagnetto che lo guardava attentamente.
Ghignò- E ora siamo pronti per un tuffetto?

Il cane abbassò le orecchie e sgattaiolò via, rifugiandosi sotto la sedia della padrona.
Eiri- E un fifone assurdo. Con lui è una causa persa XD

Shuni- uffa- Si lasciò cadere per terra, asciugandosi lentamente col sole- Hei, ma io ero venuto qui per darti una mano! Dimmi cosa posso fare!

Lei lo guardò sorridendo, per poi indicare un tavolino poco distante- Devi infilare le perle dentro il cordoncino. Sono già divise per colore

Shuni- Ma come??? Ancora??? – Commentò deluso

Eiri- Quando sarai in grado di creare una tua collezione ne riparleremo eh

Scoraggiato si avviò verso il suo nuovo passatempo..

…. Che gli occupò tutto il pomeriggio.
……

Eiri- Inizio ad avere freddo.. Tu non vuoi qualcosa da metterti sopra?- Indicò le sue braccia scoperte.

Shuni- Ah, no grazie, io sto perfettamente così! ^__^
Si alzò- Torno subito allora.

Nemmeno il tempo di entrare in casa che sentì abbaiare il suo cane. Si accostò alla porta osservando i due Shuni giocare in giardino- Che due sfaticati- Sorrise, divertita.

Eiri- Sicuro di non volerti fermare a cena?
Shuni- No, ti ringrazio, voglio anche passare a casa di Seiry a vedere com’è la situazione. Oggi ho praticamente mollato il bambino alla prima persona di buoncuore che si è presentata alla porta- Fece una linguaccia.
Eiri- Ok…..

Shuni- Ci vediamo domani

Eiri- Si- Rispose quasi titubante

Shuni- Bene- Infilò le mani in tasca camminando a ritroso- Ciao Shun, arrivederci- Sorrise, prima di voltarsi e correre via.
Lei si appoggiò allo stipite della porta.
Aveva girato molti villaggi e aveva lasciato parte del suo cuore in ognuno di esso. In certi posti aveva anche provato a fermarsi ma non aveva mai conosciuto qualcuno che le rapisse il cuore in modo tale da inchiodarla a un posto. Più che altro lei non aveva rapito il loro.
E ora.. sentiva ci sarebbe rimasta nuovamente fregata.
Si accucciò carezzando la testina bionda del cagnino- Amore, dici che lui potrebbe essere quello giusto? Si, so che lo dico ogni volta ma… Shun ha qualcosa di speciale… i suoi occhi brillano di una luce infuocata ma nello stesso tempo triste… uff….. perché trovare l’altra metà perfetta per noi è così difficile?

I successivi giorni passarono in estrema tranquillità e allegria.
Shuni andava sempre prima nel negozio e mangiava con lei a bordo piscina. Costruivano braccialettini, collanine e così via, giocavano col cane, nuotavano in piscina, si asciugavano ai raggi del sole.. fino al calare dell’ultimo raggio quando il demone si alzava e salutava per poi scappare via. Lei lo salutava calorosamente con la mano alzata finché vedeva anche l’ultimo brandello della sua ombra.
Il giorno dell’inaugurazione ormai era prossimo.

….

Eiri- Buongiorno- Salutò per riflesso condizionato

Shuni- Toh, chi si vede!

Tomo- Giorno- Ricambiò il saluto- E così finalmente vedo ‘lavori’ piccolo vagabondo

Shuni- E’ troppo caldo per stare nell’orto, e poi ora c’è solo da raccogliere le cose, posso farlo anche la sera

Tomo- E chi ti ha chiesto nulla- Ghignò- Posso dare un’occhiata?

Eiri- Oh, ma certo, faccia pure!

Shuni- Ma che gli dai del lei a fare! Guarda che è mia sorella

Eiri- L’avevo immaginato- Bisbigliò- Vi assomigliate molto.. avete i lineamenti identici

Shuni- Mmm… non so se è un complimento o cosa

Eiri- Lo era!

Shuni- Avere i lineamenti di una donna è un complimento?
Eiri- Ma no! Non volevo dire questo >___<

Tomo- Domani inauguri ufficialmente il negozio?
Lei sorrise- Si- Prese un volantino e glielo porse- Darò un piccolo rinfresco nell’ora di pranzo, mi farebbe piacere passasse

Tomo- Volentieri.. hai molto oggetti interessanti. Reiji aveva ragione a parlare benissimo del tuo negozio!

Eiri- Oh, ma è solo una semplice bottega

Tomo- Comunque prendo questo

Eiri- Oh, è perfetto…..per lei intendo- Aggiunse incartandoglielo in una carta azzurrina come il colore del bracciale appena preso

Tomo- Allora a domani- Sorrise- E ha ragione Shu, dammi pure del tu ^__^
Eiri- Oh.. ok…. ciao

La porta nuovamente si chiuse.
Shuni- E’ una mia impressione o sembri imbarazzata?- Chiese divertito.

Eiri- Beh.. un po’… era pur sempre tua sorella

Shuni- E con questo?- La guardò perplesso.

Eiri- Nulla Nulla- Lo allontanò con la mano, esortandolo a finire presto il lavoro.

Si voltò poi aggiustando alcune cose che erano riposte sul bancone.

“Possibile che per lui non sia cambiato nulla…”

Shuni- WAAAAA- Si stiracchiò- E questo era decisamente l’ultimo! F-I-N-I-T-O

Lei gli porse un bicchiere di succo- Ottimo lavoro

Shuni- Grazie ^___-- Bevve d’un sorso la bevanda e si gettò in piscina

L’altro Shun si avvicinò al bordo. Il demone allargò le braccia- Dai dai, non avere paura

Il cagnino alzò ben dritte le orecchiette. Per un attimo tenne gli occhiettini chiusi e poi… si tuffò.
Eiri- ODDIO SHUN!!!

Il ragazzo nuotò verso di lui e gli prese le zampine- Bravo! Bravo! Visto che non era difficile? XD

Il cane arraspava nell’acqua per poi assestarsi e trovare un suo equilibrio

Eiri- Da non crederci- Si accucciò

Shuni- Unisciti a noi!

Lei si rialzò- Non voglio prendermi un accidente, domani devo essere in formissima!
Shuni riposò il cane sul bordo, che si scrollò all’istante. Uscì dalla vasca e le afferrò una spalla- Oggi non hai scuse- La prese in braccio e insieme a lei si ributtò in acqua

Gli schizzi raggiunsero persino il vecchio ombrellone.
Appena riemersi Shuni si allontanò molto velocemente mentre lei cominciò a insultarlo agguerrita

Lui rideva- Chiedo venia hahahaha XD

Eiri- Scuse un corno, maledetto zotico del piffero! >___<

Shuni- Ma dai…si sta così bene qui- Si lasciò andare a peso morto. Le mani sull’addome, gli occhi chiusi.
Eiri- Mmmm…- Si mise nella stessa posizione socchiudendo gli occhi,rilassata.
Restarono a galla, così, per una decina di minuti.

Il primo a muoversi fu lui, che nuotò quatto verso di lei.
Eiri- Guarda che ti sento eh- Ridacchiò, sempre tenendo gli occhi chiusi.
Lui la guardò, sorridendo.

La ragazza buttò giù i piedi e lo guardò a sua volta.
Era bellissimo, non poteva fare a meno di pensarlo ogni volta che posava i suoi occhi su di lui. Sulla sua pelle. E anche stare con lui era diverso che stare con tutti gli altri. Si divertiva..lo sentiva stranamente simile a lei..

Nuotò appena, avvicinandosi a lui e posandogli, timidamente la mano su una spalla scoperta- Ti sei scottato

Il giovane non si mosse, si limitò a fissarla coi suoi occhi smeraldo.

A Eiri mancò il fiato, per qualche istante. …. ”Si, questa volta sarà diverso..”, si ripeté mentre deglutiva impercettibilmente.
Shuni- Sarà meglio uscire prima di prenderci un raffreddore

Eiri- Com…. Shuni!- Lo richiamò mentre lui stava già nuotando verso l’uscita.
Il demone si voltò tendendole la mano.

Lei restò a fissarlo, sorpresa, per qualche attimo. Nuotò e afferrò la mano tesa, così dolcemente.

Shuni- Il sole è calato da un pezzo- Afferrò un asciugamano e glielo lanciò- Sarà meglio torni a casa. Poi tu dovrai ancora preparare un mucchio di cose

Eiri- Veramente..sono già tutte pronte….. Perché non ti fermi a cena?

Shuni sorrise- Non vorrei disturbare

Eiri- Ma no…

Shuni- E poi sono fradicio- Si abbassò accarezzando la testolina del cane che gli girava intorno in attesa di attenzioni- Un’altra volta semmai

Eiri- Non insisto

Shuni- E vai a letto presto, che domani sarà una giornata pesante- Le diede la schiena e iniziò a incamminarsi.
Lei si mosse istintivamente in avanti e gli afferrò un lembo della maglia bagnata- Ci vediamo domani dunque…..?

Lui si voltò, leggermente- E’ una domanda?

Eiri strinse ancora di più la stretta

Shuni- Ma certo sciocchina- Sorrise

Eiri- Promesso?

Shuni- Certo- Le scompigliò i capelli- Certo…- Ripeté a bassa voce.

Eiri- D’accordo… allora ciao….

Lui la fissò ancora per qualche istante. Sembrò per un attimo muovesse le labbra, per dire qualcosa, ma le serrò subito e si volto.

Lei si portò una mano sulla bocca, giocando appena col labbro inferiore- Si… ci vediamo domani Shuni



E l’indomani arrivò, con tutta la sua prepotenza

Il piccolo lucchetto che chiudeva il negozio era stato tolto già dall’alba e tutto era ormai pronto. Un trionfo di salatini, tortine di ogni genere e forma disposte su un tavolo a parte. Intorno tutto il negozio adornato con diversi colori, a seconda del ‘reparto’. Braccialetti di ogni dimensione, anellini con perline o lisci, collane vistose o semplici.. ogni donna o uomo poteva trovare il suo piccolo angolo di paradiso e perdersi in colori stravaganti o sobri.

Era tutto perfetto.

Eiri salutava cordialmente, più del solito. Aveva scelto un abitino verde, lungo, in modo da risultare leggiadra e positiva, più verso se stessa che verso gli altri. Era nervosa, terribilmente. La gente continuava ad accalcarsi al suo interno e a chiedere informazioni, prezzi, consigli, dettagli. Lei correva da una parte all’altra tentando di accontentare tutti. In ogni istante se stessa per non prendersi mai un aiutante in cui momenti..anche se …in quel paese un cooperatore l’aveva trovato…

Già…. Ma che fine aveva fatto???!!

Seiry- Oh..così questo è il famoso negozio tanto decantanto?

Una bionda strafiga si avvicinò a una Eiri palesemente imbarazzata.

Seiry- Tu devi essere Eiri, giusto? Shun ci ha molto parlato di te

La giovane notò solo in quel momento un piccolo bambino avvinghiato alla sua mano- Oh, tu devi essere Kakou-san? E tu il piccolo Bokunii- Sorrise al bambino che rispose vistosamente con la manina.
Seiry- Cos’è tutta questa cordialità? Gli amici di Shuni sono anche amici miei.. Goku, vieni qui

Un ragazzo, strafigo anche lui, le si avvicinò

Goku- Oh, piacere- Tese una mano- Scusaci se ti abbiamo rubato Shuni, ultimamente l’influenza ci ha proprio decimati ç__ç

Eiri- Ah.. ma no- Mosse le mani, confusa- Non si deve scusare…. Oh, Rei-san, Tomo-san

Reiji- Buongiorno Eiri- Fece un piccolo inchino- Hai addobbato magnificamente il tutto, davvero complimenti

Eiri- Oh grazie…

Reiji- Volevo portare anche un’altra persona con me ma non c’è stato verso di convincerlo…eppure quel braccialetto grigio gli sarebbe davvero piaciuto- Rifletté

Eiri- Quello dell’altro giorno? Se vuoi posso dartelo comunque.. se non gli piace lo cambi con qualche altro articolo

Reiji- Oh- Incrociò le dita- Sarebbe perfetto
La ragazza sorrise e le fece cenno di seguirla.
Gojyo- Certo che ha dei bei gusti tuo fratello- Commentò spuntando alle spalle del gruppo

Tomo- Si..è davvero carina… più che altro sembra una persona estremamente a modo..

Goku- Però non ha nulla a che fare con Reiji.. Shun ha davvero dei gusti opposti però…

Bokunii- Cosa sono gusti opposti?- Chiese portandosi un ditino in bocca.
Seiry lo prese a fatica in braccio- Dimmi, ti piacciono più i nikuman o le torte di zio Hakkai?

Bokunii- Mmmm… tutte e due >.<

Seiry- Ecco, questo vuol dire avere gusti opposti!

Gojyo- Non è propriamente così ma …può andare!

Goku accarezzò i capelli del figlio e se lo fece passare in braccio, prendendo poi la mano di Seiry.
La mattina passò velocemente, ormai era primo pomeriggio. Il fornaio della zona continuava a portare salatini ed Eiri continuava a ringraziare la gente che passava anche solo per dare un’occhiatina.

Tomo- Si ma… in tutto questo… dov’è Shuni?

Goku- Stamattina non l’ho visto… non lo vediamo dall’altro pomeriggio…

Gojyo- Magari ha trovato una donna figa ed è scappato con lei!

STONK

Tomo- Questo lo fai giusto tu, idiota!
Goku- Tu ne sai nulla Rei?

La ragazza alzò leggermente il viso- No… non lo vedo da qualche giorno…

Tomo- Strano…eppure mi sembrava d’aver capito ci tenesse a questa inaugurazione…. Chissà dove si è cacciato…

Hakkai- Ovunque sia penso sia in grado di gestirsi no?
Tomo- Amore!- I suoi occhi si illuminarono- Ce l’hai fatta a venire!

Il ragazzo si guardò gli abiti- Direi di si

Gojyo alzò gli occhi al cielo- Che scena patetica- Bisbigliò fra se e se.
Reiji- Scusa… Shuni non doveva venire oggi?
Eiri- Oh… in realtà si… avrà avuto da fare però- Sorrise, sforzandosi

Reiji- Ok..guardavo se avevate per caso avuto qualche …
La giovane insistette- Qualche???

Reiji- Si.. un litigio…qualche scaramuccia… avrà sicuramente una buona ragione per non essere venuto- La tranquillizzò, vedendola chiaramente agitata.
Eiri- Oh.. si…..certamente…

Reiji- Però…… se tu volessi per caso andarlo a cercare… conosco un posto dove potresti trovarlo

Eiri- Davvero???

Reiji sorrise- E’ tutta la mattina che non aspetti altro che varchi quella porta giusto?
Eiri- Hn?

Reiji- Rispondimi sinceramente …. Tu vuoi vederlo?

Eiri- Si- Dichiarò, senza esitazione alcuna, alla donna che lui palesemente amava ancora così tanto.
Ma in quel momento non le importava nulla del suo orgoglio…lei… voleva solo vederlo

Correva a perdifiato non curante della situazione di scompiglio che poteva crearsi nella bottega. Sia Seiry, che Tomo e anche la stessa Reiji l’avevano rassicurata, avrebbero badato loro alla sua preziosissima attività. Non che si fidassi o meno…proprio non le importava.
Era la prima volta che non le importava davvero di nulla ma solo di una singola persona.

Il suo mondo si era ristretto di colpo, concentrandosi su di lui, e nello stesso tempo si era allargato di botto, fino all’immenso.

Arrivata al punto indicatole svoltò in direzione della piccola caverna che, secondo indicazioni precise, doveva trovarsi fra quella boscaglia.
”Ma proprio in un posto così imboscato doveva andarsi a mettere quell’idiota??? Quando lo vedo un pugno se lo becca sicuro”
Si fece spazio fra la boscaglia sputando foglioline di continuo.

Arrivata davanti all’insenatura si bloccò, passandosi una mano sulla fronte.

Fece qualche passo avanti entrando appena dentro la grotta. Era talmente prima che appena affacciatasi all’uscio notò subito i piedi del ragazzo, rannicchiato su se stesso.
Eiri- Hei, che diamine stai facendo qui??? Ti sei forse dimenticato dell’inaugurazione? Se non te ne fregava nulla potevi anche dirmelo subito- Inveì.
Non ricevendo risposta fece un piccolo passo. Si mangiucchiò la pellicina di un unghia. Il suo cuore batteva forte, una sensazione strana. C’era qualcosa di strano, anche se non capiva cosa.
Eiri- Shuni…..- Lo chiamò rifacendo un passo. Sentendosi sotto i piedi qualcosa chinò di scatto il capo. Si accucciò per raccogliere il piccolo anello dorato da terra- Questo è tuo- Lo tese in avanti- Cosa ci fa qui il tuo preziosissimo anello?

Nuovamente silenzio.
Gattonò in avanti avvicinandosi a lui.
sentì il suo respiro teso, irregolare.
Deglutì prima di posargli l’anello sul ginocchio- Se non vuoi parlarmi è uguale..sono stata una stupida a venire a cercare una persona a cui non importa nemmeno cosa penso……. Credevo fossi una persona diversa dalle altre…. Pensavo ci capissimo sempre al volo noi due…. Non immagini quanto io sia stata felice d’incontrarti…. A dispetto di tutte le mie aspettative ho incontrato una bella persona……..- Una piccola lacrima le rigò il viso- Io sono in….

Shuni- Basta- Tuonò.
Eiri- NO!- Ribatté più forte- Lasciamelo dire!

Shuni- NO!!!

Eiri- SONO INNAMORATA DI TE- Chiuse gli occhi, urlandoglielo in faccia- ………. – Respirò nuovamente, avendo bloccato il respiro precedentemente- Senti…. Ascoltami almeno…. Non voglio nulla da te… è successo, basta… non sentirti in imbarazzo o cose simili, non ne vale la pena…

Lui alzò leggermente il capo mostrandole occhi segnati dalla mestizia- Io sono un demone

Eiri- …..

Shuni- Sono un demone e mi sono avvicinato a te come umano, ingannandoti. Prendendomi gioco di te… non ti ho svelato subito la mia vera natura…
Eiri- Mi vuoi mangiare?
Shuni- Come?
Eiri- Perché se non mi vuoi mangiare non ci vedo quel gran problema…
Shuni- Non capisci....

Eiri- Io lo sapevo

Lui strabuzzò gli occhi- Come?
Eiri- Da subito, da quando sei entrato nella mia bottega… io lo sapevo… le voci circolano soprattutto in un villaggio come questo..le malelingue esistono ovunque, purtroppo. Però sta a noi giudicare cosa ci sia di vero o quale è il falso….

Shuni- Guarda- Tese le sue mani mostrando le unghie lunghe e affilate- Le vedi queste? Le vedi? Queste mani hanno ucciso.. come possono stringerti?

Lei gliele prese, baciandole- Queste sono le uniche mani da cui vorrei essere stretta….. Non mi importa chi sei stato, mi importa la persona splendida che ho conosciuto in queste due settimane.. c’è sintonia tra noi, la sento… magari sono solo io ad averla avvertita, pazienza…. Dimmi che non provi nulla per me, preferire di sentirti dire cose su ‘io sono un demone’….

Shuni- Ma..

Eiri- E’ per questo che sei scappato ieri sera? Quanto ci metti a capire che non mi importa nulla?- Gli lasciò le mani- Ho conosciuto altri demoni… sono stata anche attaccata da alcuni di loro… ma non sono così retrograda da capire quali sono quelli di cui fidarsi e quelli da evitare… altrimenti non potrei nemmeno fare il lavoro che faccio- Sorrise- …. Io speravo nella mia vita di incontrare una persona come te…. Non voglio lasciarla scappare solo perché ‘demone’… e poi dimmi, che differenza hai da me? Trovo molto buffe le tue orecchie sai…e invidio la tua manicure – Rise- ….. io……

Shuni prese l’anello ma lei lo fermò- Hei… ti ho detto qualcosa mi sembra… se devi rifiutarmi almeno fallo subito, rapido e indolore… e fallo così, come sei nato, con la tua vera natura…
Lui tese una mano, timidamente e gliela passo fra i capelli- Non avrai paura?

Eiri- Mai

Shuni- Nemmeno se perderò il controllo?

Eiri- Non lo perderai

Shuni- E se ti ferirò?
Eiri- Tutti feriscono, ma si guarisce

Shuni- Ho paura

Eiri- Ti darò un po’ del mio coraggio

Lui sorrise, arrendendosi. Rimise il sigillo di controllo- Scusami
Eiri- Di cosa?
Shuni- Per questo

Si avvicinò, baciandola a fior di labbra

Eiri- Stupido

Shuni- Eheh


Tornarono alla bottega di perle mano nella mano. I vestiti di Eiri erano sporchi di boscaglia ma tutti sembrarono apprezzare come se avesse lanciato una nuova moda.
Reiji- Una concorrente?
La giornata passò velocemente. Nuovi complimenti, nuove vendite.

Il sorriso della ragazza accoglieva tutti e si rivolgeva a chiunque. Ma in modo particolare al giovane che stava distribuendo come il miglior cameriere i salatini, che elogiava le sue creazioni e che la guardava con estremo affetto.
Era quasi l’ora di cena quando le porte della bottega si chiusero.
Eiri- Fiuuuu, che giornatina- Scosse la testa

Shuni- Stanca?
Eiri- Parecchio- Si lasciò cadere per terra

Shuni- Che ne dici se puliamo domani e ora torniamo a casa a dormire meritatamente?
Eiri- Visto che stamattina non hai fatto un tubo propongo che tu pulisca e io vada a casa a fare la nanna – Si alzò faticosamente

Shuni- Che fregatura >___<

Eiri- Sai di cosa ho voglia?… di una cioccolata calda!

Shuni- Corro!

Eiri- Hn?

Senza darle nemmeno il tempo di aggiungere altro corse fuori dal negozio per tornare dieci minuti dopo con due tazze di cioccolata con panna.
Shuni- Non sapevo se ti piaceva, te l’ho fatta aggiungere! E’ stato un dramma trovare qualcuno che la facesse in estate XD

Eiri- Oh… non dovevi assecondare la mia voglia… ti ringrazio- Si sedette, leggermente imbarazzata

Shuni le toccò il naso- Ecco, così sei ancora più carina- Le porse uno specchio
Eiri- Ma che scemo XD- Tentò di togliersi la palla con la lingua

Shuni- Aspetta- Le baciò dolcemente il naso- Buona

Eiri- Mmmmm…..

Shuni- Che c’è?

Eiri- Sai… credo di aver capito come mai non riuscivo a leggere il tuo colore..
Shuni- Ovvero?- Mangiò un po’ di cioccolata col cucchiaino.
Eiri- Appena sei entrato ti ho visto subito avvolto da un’aurea rossa

Shuni- Oh..quindi il mio colore è il rosso?

Eiri- Rosso come l’amore, si…..

Lui sorrise e la baciò…

…….la cioccolata ebbe tutto il tempo di diventare fredda…

Shuni- Finalmente ti ho trovata, mio dolce amore

THE END

07/06/07 – 02/07/08

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Ringrazio le persone che hanno letto il precedente extra e che avranno la pazienza di voler leggere anche questo! Grazie a chi a commentato! HOPE87, TEMARI, SAKURA-HIME!!! Grazie ancora, a tutti

Ancora a oggi We are mi manca, indubbiamente.. spero sia rimasto nei cuori di qualcuno di voi, almeno in piccola parte!

Alla prossima

Yama

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Capitolo 3
*** La prima volta che risiedi davanti a me ***


Tutti i personaggi di questa storia sono maggiorenni, anzi, ormai sono dei vecchiardi XD

Tutti i personaggi di questa storia sono maggiorenni, anzi, ormai sono dei vecchiardi XD



LA PRIMA VOLTA CHE RISIEDI DAVANTI A ME




Aprì le mani e prese delicatamente le sue, stringendole.
Lo tirò a sé, per poterlo sentire meglio. Il peso del corpo di lui la schiacciava, esile com’era poteva sembrava potersi rompere da un momento all’altro.
La bacio, più e più volte. Le loro lingua si intrecciavano, ballando danze sconosciute. Lei gli leccò una guancia per poi sorridere, evidentemente divertita.
Lui non scompose il viso. Fece scendere le mani sul corpo di lei, accarezzando ogni suo centimetro. Si fermò al piccolo seno, tremendamente caldo e soffice. Scese giù col capo e iniziò a leccare un capezzolo, fino a renderlo turgido.
Che visione sublime.
Lei lo afferrò nuovamente per il collo, ricatturandolo.
Lo bacio, ancora, ancora e ancora.
Staccò il suo viso e gli sorrise, dolcemente.
Lui le passò una mano fra i lunghi capelli e le baciò la fronte.
Poi entrò in lei, delicatamente.
Lei lo invitò con leggeri movimenti del bacino, andava più giù…. Più giù.
Gli si avvinghiò al collo quando lui iniziò a muoversi più velocemente.
Spinte ritmate, sempre più vigorose, quasi prepotenti. In fondo era da lui.
Lei buttò il capo all’indietro, respirando affannosamente, cingendo il suo bacino con le gambe e aiutando nei movimenti. Ogni tanto sbirciava il viso contratto di lui, così colorito e pieno di vita. La sola visuale di quel viso la mandava in estasi. Chiuse gli occhi, serrando i denti e aspettando che il piacere più completo l’avvolgesse.
Lui ansimò, sempre più forte, continuando a possederla con vigore.
Il letto emetteva un nuovo cigolio a ogni spinta. Fastidioso.
Lei aprì di scatto gli occhi e si tirò su, cercando la bocca di lui.
Gli sussurrò qualcosa all’orecchio.
Lui serrò i denti per poi cacciare un urlo di piacere.
S’accasciò su di lei, spossato.
Lei l’abbraccio, sorridendo e carezzandogli le spalle sudatissime.
Lo strinse forte, a se, come si tiene una cosa preziosa, importante.
A malavoglia lui dovette uscire da lei.
Si tolse il preservativo e lo gettò distrattamente sul pavimento, per poi distendersi di fianco a lei.
. . .
Reiji- Hei, mica me l’hai detto- Gli punzecchiò il naso con un unghia.
Sanzo- Non capisco di cosa tu stia parlando- Parlava a fatica
La ragazza ridacchiò per poi posare il capo sul suo petto- Il tuo cuore… è il suono più bello che io abbia mai sentito
Sanzo- E’ solo un battito
Reiji- Uno? Ma lo senti? Sembra il rombo di una moto, una macchina in fuga, un treno che deraglia..
Si portò una mano sul viso, portandosi indietro i capelli biondi, appiccati alla fronte.
Reiji- Baciami
Lui la guardò di nascosto, aprendo leggermente uno spiraglio fra le sue dita. Le passo una mano sulla schiena, facendola rabbrividire.
Reiji- Ho detto di baciarmi, mica di fare chissà cosa, bonzo maniaco
Sanzo- Maniaco?
Si alzò- Maniaco e insaziabile- Si voltò, facendogli una pernacchia.
Lui si stropicciò gli occhi- Certo che se mi cammini davanti a quel modo…
Reiji- Mi faccio una doccia, vuoi venire a fartela con me?
Sanzo- Sbaglio o quello è uno sguardo poco promettente?
Reiji- Tu vieni, e lo scoprirai- Rise, scomparendo dietro la porta.
Il bonzo si alzò buttando un occhio al suo viso riflesso in uno specchio- Devo farmi la barba, dannazione


* * *

Si strinse nel maglioncino di lana, ormai quasi inutile da solo.
La stagione invernale si stava avvicinando, anzi, era ormai alle porte.
Alzò gli occhi al cielo che non prometteva assolutamente nulla di buono.
Sbuffò, borbottando qualcosa a bassa voce.
Pulì la sella della moto con la mano- Missà che potrò usarti ancora poco per quest’anno…- Fece una piccola smorfia, rammaricata- Ma non ti preoccupare, prima dell’arrivo della neve andiamo a farci una bella vacanza noi due!- I suoi occhi si illuminarono- Dobbiamo finire di visitare quell’immenso canyon a nord
Sanzo- Andiamo?- La chiamò, stringendosi la sciarpa grigia al collo.
Lei sorrise, accarezzò il manubrio e lo raggiunse.
Sanzo- Vuoi nuovamente partire?
Reiji- Certo
Sanzo- E dove vai stavolta?
Reiji- Non saprei- Si portò un dito al mento- Vorrei finire di visitare alcuni posti…
Sanzo- Sei appena tornata
Reiji- Non starò via tanto, su- Accelerò- Non dirmi che ti sono mancata!- Si voltò, camminando indietro.
Lui si tolse la sciarpa e l’avvolse al collo di lei.
La giovane incrociò le braccia dietro la schiena e sorrise, dolcemente.

Passati una decina di minuti raggiunsero la villetta.
La canna fumaria regalava un leggero fumo grigio all’ambiente.
Sanzo rallentò il passo- Dobbiamo proprio?
Reiji- Direi di si
Lui tentennò, storcendo il naso
Reiji- Suvvia, sarà lungo e intenso
Sanzo- Così non mi incoraggi -____-
Bokunii- ZIOOOOOOO- Una vocina fece quasi eco.
Il bambino uscì come una furia dalla casa, saltò egregiamente le sdraio non ancora tolte e si buttò su di lui. Strofinò il visino su quello del bonzo che non tentò nemmeno di staccarselo di dosso.
BAU BAU
Reiji si accucciò accarezzando la testolina del cagnolino, che muoveva la coda convulsamente- Ma ciao piccolo Shun-chan!
Il bambino si lanciò per terra e abbracciò la ragazza- Ciao zia ^___^
Ancora una volta accarezzò la testa, di entrambi
Sanzo- Tsè, uguali sti due eh -.-
Seiry- Non starai dando del cane a mio figlio vero? La vecchiaia proprio non aiuta eh
Sanzo- Tsk
Una Eiri tutta indaffarata uscì dalla casa- Oh siete arrivati!- Sorrise- Venite venite!
Reiji- Grazie ancora dell’ospitalità- Ringraziò appena entrata
Eiri- Ci manca solo! Questa villa è troppo grande per me e Shun
Shuni- Per Shuni intendeva Shun-chan- Precisò- A me nemmeno considera
Eiri gli si avvicinò, baciandolo su una guancia- Ragazzo geloso
Il demone guardò con sfida il cagnolino che iniziò ad abbaiare e correre di qua e di là
Gojyo- Oh, è arrivato il festeggiato! Quanti ne fai? Le tue rughe indicano la cinquantina!
Sanzo- Zitto o ti ammazzo U__U*
Goku- Sanzo, Reiji, ben arrivati!
La demone fece un inchino col capo
Eiri batté le mani- Bene… Ora ci siamo tutti, la tavola è pronta, chiasso ce n’è abbastanza… posso dire ad Hakkai e Tomo di infornare!
Bokunii- Evviva, si mangia >__<
Gojyo lo prese in braccio, strapazzandolo- Uguale alla stupida scimmia eh!
Goku- Hei! >.<
Uryuu- Dalla cucina mi dicono cinque minuti.. oh, buongiorno regina- Le fece il baciamano. Notando lo sguardo astioso di Sanzo sorrise- Vuoi anche tu un bacio, caro il mio bonzo rugoso?
CLICK
La demone abbassò la mano del bonzo, già con la shureiju pronta- Prendiamo posto va
Bokunii- Io vicino allo zio rugoso!!!- Alzò la manina, innocentemente
Sanzo- Chi - gliel’ha - insegnato?- Scandì le parole
Tutti guardarono verso l’alto, ignorandolo
Sanzo- U___U***

^^^^^
Goku- Il pranzo era buonissimo, complimenti alla cuoca!
Hakkai- Grazie, soprattutto per il femminile ^__^
Seiry- Pensavo avesse cucinato Eiri- Si pulì delicatamente la bocca col tovagliolo
Shuni- Ma quando mai! E’ già tanto se sa fare due uova strapazzate!
STONK
Shuni- Hei!
Il piatto d’acciaio fa male!
Eiri- Tutta furbizia U__U
Hakkai- Sia Eiri che Tomo mi hanno aiutato, ma alla fine hanno optato per farmi cucinare quasi tutto a me
Tomo- Ha le mani d’oro!
Gojyo- Ah, mi manca avere Hakkai in casa
Hakkai- Solo per il cibo eh!
Il rosso ridacchiò.
Bokunii- Voglio la torta!!!
Goku- Tesoro, non sta bene richiedere qualcosa di non tuo. E’ il compleanno dello zio, devi imparare ad attendere
Sanzo- Detto da te suona ridicolo U__U
Il giovane sorrise, accarezzando poi la testa del figlio
Eiri- Bene, vado a prenderla allora
Shuni- Ti do una mano… sarà pesantissima! Ci saranno un centinaio di candeline sopra!
Sanzo- Ora uccido qualcuno, lo giuro U__U
Seiry si alzò e sgattaiolò al piano di sopra. Bussò alla porta del bagno- Rei, tutto bene?
La sentì tossire e mugolare un ‘si’ poco convincente.
La ragazza inarcò un sopracciglio- Entro
Il ‘No’ arrivò troppo tardi.
Seiry- Reiji, che succede?- Le si avvicinò, preoccupata, vedendola a terra.
Reiji- Passami della carta igienica per favore
La giovane aprì una cassettiera e ne prese un nuovo rotolo.
Reiji- Grazie…- Si pulì la bocca.
Seiry fece scorrere la catena e si accucciò vicino a lei- Vuoi mica bagni un asciugamano?
Reiji- No, ti ringrazio… avrò preso una botta di freddo e mi si sarà piantato il mangiare sullo stomaco
La ragazza le passò una mano sulla fronte- Calda non sei.. e non penso ti abbia fatto male ciò che hai mangiato dato che hai spizzicato pochissimo…
Lei sorrise- Mi controlli?
Seiry- No.. solo che in questi giorni hai perso colorito e sembri stanca… sicura vada tutto bene?
Si alzò- Certo- Aprì l’acqua, sciacquandosi con cura il viso- Su, torniamo di sotto ora, non vorremmo perderci il taglio della torta di tuo fratello
Seiry- Senti……stavo pensando… sicura di non essere…
Reiji- No- Rispose secca, senza nemmeno farla concludere. Uscì dal bagno, socchiudendo la porta.


^^^^^^
Dopo aver spento le ventinove candeline, senza mancarne una, mangiarono la torta, in un clima di confusione e allegria.
Poi sparecchiarono velocemente intavolando una due diverse partite a majong.
In un tavolo il vincitore fu Hakkai, nell’altro Tomo.
Goku- Non è giusto..due fidanzatini che si portano a casa l’ambito trofeo ç__ç
Seiry- Se per ambito trofeo ti riferisci alle lasagne avanzate te ne faccio di nuove domani
Bokunii- Si si si!!!
Eiri- Anche io ho ricevuto un trofeo però, un’intera casa da pulire
Reiji- Ma ti diamo una mano
Eiri- Figurati! Ci penso domani però- Si buttò sul divano, allungando i piedi sulla poltrona, dov’era seduto Shuni.
Gojyo- Momento sigaretta!
Metà dei presenti s’alzarono e uscirono.
Hakkai- Ti do una mano nel sistemare un po’
Eiri scattò in piedi- Ma no, davvero, sistemo tutto domani
Il ragazzo sorrise- Insisto. Già abbiamo preso la tua casa come raduno per le feste, se ti lasciamo tutto da pulire poi ci butti fuori alla prima occasione ^__^
Reiji si rimboccò le maniche- Faccio qualcosa anch’io, tu resta pure seduta, hai già fatto tantissimo per noi
Eiri- Ma no >////<- Mosse le mani imbarazzata
Goku- Io lavo i piatti
Bokunii- Io gioco con le bolle!- Alzò la manina, serioso
Tomo- Io li asciugo
Reiji- Io potrei dare una scopata in giro
Hakkai- Io una pulita nei bagni
Shuni- Io potrei schiacciare un pisolino
STONK
Eiri- Alzati e fai qualcosa- Si portò le mani sui fianchi- Non sia mai che qualcuno ci serva in casa nostra
Il demone sorrise- Hai ragione- Le baciò la fronte- Su, al lavoro
Iniziarono a svolgere le mansione menzionate di buona lena.
Goku iniziò a canterellare una canzoncina divertente, seguito a ruota dal figlio che sbagliava tutte le parole.
Hakkai- Tutto bene?- Chiese porgendo una scopa a Reiji- Mi sembri un po’ stanca
Lei annuì col capo- Si… non amo il freddo..
Hakkai- Attenta a non prenderti nulla, altrimenti chi lo sente Sanzo ^^
Reiji- Tranquillo, va tutto bene
Il giovane sorrise- L’importante è questo.. per qualsiasi cosa rivolgiti a noi senza esitazione
Reiji- Lo farò, grazie- Fece un cenno col capo.
Prese la scopa e si diresse in ingresso.
Si fermò un attimo davanti all’enorme specchio proprio accanto alla porta d’entrata.
Puntò gli occhi sul suo ventre.
Li distolse subito, cominciando a spazzare.


* * * * *

Quel giorno faceva particolarmente freddo.
Il cielo era pumbleo, di un grigio snervante.
Sbuffò portandosi avanti, negli stivali troppo pesanti per la sua personcina così esile. Alla fine tanto minuta non era, ma in quei giorni si sentiva particolarmente stanca.
Si guardò le mani, diventate un cubetto di ghiaccio.
”Dovrei decidermi a farmi dei guanti”
Eiri- Oh, Rei-chan, buongiorno- Le sorrise con fare talmente innocente che la demone si trovò a ridere.
Rispose al saluto con un cenno del capo- C’è Shuni in negozio?
Eiri- Si, ho lasciato lui per qualche oretta… sono andata a vedere come stava Shun-chan… - Allungò una mano- E’ un tempo talmente tanto brutto… spenderò un sacco ma gli ho acceso il riscaldamento….. oggi magari comprò una nuova cuccia da lasciare in negozio…anche se è sempre in movimento non vorrei morisse congelato…
Reiji- Ricordo che l’anno scorso era stato male…
Eiri- Già, piccino….- Soffiò sulle mani- Tu non hai freddo con quella camicetta così larga?
Si toccò istintivamente la pancia- No, assolutamente.
La ragazza sorrise- Scusami, ora devo proprio andare, ho lasciato Shuni da solo fin troppo… ma cosa ci vuoi fare, il cane diventa un po’ come un figlio, ti preoccupi in ogni circostanza! …ti saluto, Rei-chan, alla prossima- Salutò con la mano correndo via.
La demone inclinò leggermente la testa.
In effetti sentiva freddo alla pancia, parecchio anche.
Che fosse il caso di coprirsi?


*

“E io che ci faccio qui?”, si continuava a chiedere osservando il piccolo Bokunii che scarabocchiava felice su un fogli di carta, con sopra una coperta grande il doppio di lui.
Seiry- Eccomi Eccomi- Arrivò nel salotto con tre tazze bollenti di tè
Il bambino saltò in piedi- Che bello, merenda!
Seiry- Veramente questo è solo tè
Il bimbo si portò un dito sulla bocca, vagamente deluso.
Lei sorrise e gli scompigliò i biondi capelli- Però, se osservi molto attentamente il tavolo della cucina, noterai dei piccoli biscottini a forma di coniglietto
Bokunii- EVVIVA >___<- Iniziò a salterellare e corse poi in cucina, iniziando a sgranocchiare.
Porse la tazza fumante all’amica, elargendo un dolce sorriso.
Reiji- Sei cambiata parecchio… sei diventata.. meno egoista
Seiry- Lo prendo come un complimento- Soffiò sulla bevanda- E’ che i miei due ‘bambini’ occupano tutto il mio tempo… ma sono anche ottimi ometti di casa.. Goku si affretta sempre a pulire i piatti mentre Boki li asciuga
Reiji- Efficienti al massimo- Sorrise
Seiry- A te come va con Sanzo? Non mi racconti mai nulla… devo dedurre tutto dai tuoi sguardi sfuggenti- Parlò in tono melodrammatico
Reiji- Credo vada bene direi
Seiry- Schiva -.-
La demone si aggiustò i capelli dietro le orecchie- C’è poco da dire in fondo
Seiry- Beh…- Posò la tazza- Abitare per metà dell’anno con l’uomo più tenebroso e bramato del Toghenkiò e l’altra metà a passarla in giro non mi sembra cosa da poco..
Reiji- A proposito, fra qualche giorno riparto
Lei inarcò un sopracciglio- Oh.. e a cosa devo l’onore di questa tua confidenza? Solitamente è già tanto se svegli Sanzo per avvertirlo della tua partenza
La giovane fece spallucce.
Seiry- Non pensi di non avere più l’età per fare questo tipo di viaggi? Pure Uryuu si è fermato!
Reiji- Ventisette anni non sono poi così tanti- Ridacchiò
Seiry- Dovresti pensare seriamente a metterti su una famiglia… una vera famiglia… una vera vita… non da girovaga
Reiji- Che ci vuoi fare, scelta di vita. Penso non metterò mai radici, questo Sanzo lo sa bene
Seiry- Lo so… e lo accetta… è anche per questo che hai scelto lui e non Shuni, vero?
La sua mano tremò appena- …. Ti sbagli
Seiry- Mentire a me non serve a nulla- Sorrise- Shuni voleva accanto a se una persona stabile, con cui costruire qualcosa di duraturo, su cui contare sempre…. Tu non potevi dargli questa stabilità.. quindi la scelta più semplice ti è sembrata mio fratello
Reiji- Così mi fai passare per opportunista- Abbassò il capo- Io sono innamorata di Sanzo
Seiry- Forse ora… ma allora cos’è che ti fa continuare a fuggire così? Da cosa stai scappando Reiji?
Bokunii- Eccoli! Eccoli mamma!- Il bambino tese un piatto- Questi sono i biscotti per la zia, vero?
La ragazza si voltò, osservando incuriosita il vassoio rotondo.
Seiry piegò la bocca in un lieve sorriso- Si.. sono proprio questi
E il suo sorriso si calcò ulteriormente appena vide la demone alzarsi di corsa e correre in bagno.
Bokunii- Ho detto qualcosa di sbagliato?- La guardò con occhioni lacrimanti
Seiry- Ma no- S’accucciò- Solo la zia sta poco bene…
Il bimbo la guardò tutto preoccupato- Colpa mia?
Seiry- No, dei biscotti- Sorrise- Ora bevi il tuo tè e continua a colorare, io vado dalla zia… tranquillo- Si voltò- Tra qualche mese starà benissimo, vedrai- Fece il segno dell’ok con la mano.
Il bambino mosse il capo, con assenso, non del tutto convinto.
Reiji si pulì la bocca e prese di getto l’asciugamano che le veniva gentilmente porto.
Seiry- Tu adori la cannella… ma ha davvero un odore intenso, si sente in qualunque cibo sia. E può dare fastidio se già si sta poco bene…….. lo dico perché succedeva anche a me, quando aspettavo Boki
Reiji- Sta zitta!- Si alzò, afferrandola per le spalle- Tu non sai nulla
Seiry- So che sei in cinta. Quello che non comprendo è come mai fai di tutto per tenerlo nascosto… anzi, fai di tutto per non rendertene conto
Reiji- Io non sono….- Si portò una mano sulla bocca e cominciò nuovamente a vomitare.
Seiry gli tirò su i capelli, liberandola da quell’inutile ingombro- Le nausee durano solo per i primi tre mesi… So che la mattina sono più forti, ma passeranno presto.. ti conviene mangiare dei biscotti secchi, portateli sempre con te, o anche dello zucchero…
Reiji- Ti ho detto che non…- La allontanò
Seiry- La nausea è dovuta a una sensazione di ansia.. se ti calmi vedrai che starai subito meglio… e devi mangiare almeno cinque volte al giorno se non vuoi cadere per terra- Le passò una mano sul viso- Non devi avere paura
Lei la scacciò, cadendo per terra e portandosi una mano sulla bocca.
Seiry- E’ una cosa bella Rei, la cosa più splendida
Reiji- No! E’ una cosa orribile invece… io non lo volevo un….- Strinse i denti- Io volevo continuare a viaggiare.. a vedere posti nuovi…
Seiry- Tu non volevi avere legami
La demone socchiuse gli occhi.
Seiry- Ma… questi legami non sono poi così male….
Reiji si alzò, superandola
Seiry- Non partire…. Non fare di tutto per perdere il bambino…. Non allontanarti da Sanzo…. Non distruggerti la vita per inseguire un pugno di sabbia…..
Si passò una mano sulla bocca e corse fuori, all’aria aperta. Al gelo.
Continuò a correre per metri, arrivò all’esterno del villaggio, sulla strada che percorreva ogni mese per tornare e … per allontanarsi da tutto.
Si ripiegò su se stessa.
Sentì a poco a poco le mani perdere sensibilità.
Forse, se avesse scoperto il suo addome e l’avesse esposto al freddo anche quel piccolo esserino sarebbe ….
Un brivido freddo la percorse.
Sbatté la testa sull’asfalto, più e più volte.
Si morsicò le labbra, ferendosi.
Pianse
Pianse a dirotto
Da sola
Un altro brivido.
Questa volta qualcosa di molto diverso dal precedente.
Si guardò intorno.
Eppure era convinta una voce l’avesse chiamata, anche con una certa urgenza.
Nuovamente lacrime.
E poi…..


……………….



* * *

Il sole spiccava alto nel cielo.
Faceva caldo, un tremendo caldo.
Mosse le mani, per farsi un filo di vento, con pochissimi risultati.
Sentiva la testa scoppiare dall’afa che c’era.
Finalmente una nuvola, che coprì interamente i raggi del sole.
Ora c’era freddo.
Nuovamente si ritrovò a desiderare il sole, il suo calore.
-Non sei mai contenta di ciò che hai, non è vero?
Si voltò.
Il suo viso si tese in modo impressionante, per poi, poco alla volta, ritrovare tranquillità.
Reiji fece qualche passo avanti- Sono all’eterna ricerca di quello che non ho..lo sai bene no, Koran?
Il ragazzo le sorrise. I suoi capelli biondi gli svolazzano gentilmente fra le spalle.
Reiji- Ti si sono allungati molto…
Lui li toccò- Vero… tu non porti più la coda invece….
Reiji- Vero
Le si avvicinò- E nel tuo viso posso scorgere qualche accenno di ruga!
La ragazza si ritrasse, imbarazzata, iniziando a inveirgli contro- Solo perché su di te i segni del tempo non si sono fatti vedere…- Sbuffò
Koran le sorrise- Posso accarezzarti? ….Oppure il tuo fidanzato è geloso?- Ridacchiò
Reiji- Potrebbe ammazzarti- Borbottò
Lui allungò ugualmente una mano e gliela passò fra i lisci capelli- Non sei cambiata per niente, amore mio, la solita stupida
Reiji- Come?
Koran- Quando hai qualcosa di particolarmente prezioso tra le mani lo lanci via, con tutta la tua forza
Lei balbettò qualcosa.
Koran- Quel Sanzo… mi sembra una buona persona dopo tutto… e poi…- Le guardò la pancia- Mi vuoi dire che non riesci a essere felice? …. Senza di me non sei felice?- Sorrise gentilmente.
Il suo viso si contrasse.
Lui le sorrise, baciandole poi la mano- In gamba Reiji- Si voltò, allontanandosi appena
Reiji- KORAN!- Urlò il suo nome, richiamandolo. Piccole lacrime le scesero dolcemente dal viso- Scusami…. Scusami…
Il ragazzo girò appena il collo.
Lei sorrise, un sorriso vero- Scusami ma io ora sono felice
Il giovane sorrise allegramente, facendole il segno della vittoria con la mano- Sarai un’ottima madre, Rei
Lei socchiuse gli occhi.
*Si, un’ottima madre*
……..
Aprì di scatto gli occhi.
Alzò il capo.
Aveva iniziato a nevicare.
Da quanto tempo era lì sdraiata?
Strappò la stoffa della gonna lunga e pesante che indossava, rendendola quasi mini, e se l’avvolse intorno alla vita.
Iniziò a correre come una forsennata, tenendosi entrambe le mani sulla pancia.
Senza nemmeno bussare spalancò la porta- SEIRY!!!
La ragazza corse nell’ingresso- Che succede?- Vedendola lacrimante e in quei buffi abiti, ridacchiò.
Reiji- Ho preso freddo alla pancia, non mi sono coperta abbastanza in questi giorni.. e poi non ho mangiato quasi nulla, non vorrei fossi denutrita.. e se sono denutrita io figuriamoci…
Seiry- Calma… ora stai calma…….- Le alzò il viso- Di cosa hai paura?
Lei pianse- D’aver fatto male al mio bambino
In risposta l’amica sorrise e l’abbracciò, forte.
Goku raccolse il biscotto che gli era caduto dalla bocca. Afferrò la sua giacca e la mise sulle spalle di Reiji- Andiamo dal dottore?
La ragazza guardò l’amica e successivamente di nuovo lui. Prese la mano di Seiry e la strinse.
Seiry- L’accompagno io, tu pensa a Bokunii...
Goku annuì e porse la giacca alla compagna- Andrà tutto bene- Si rivolse alla demone.
Seiry la prese sotto braccio e la trascinò fuori casa.
Bokunii- Che succede papà?
Il ragazzo lo prese in braccio e lo strinse- Fra poco avrai un cuginetto, amore mio!

*

La visita annunciò una gravidanza di tre settimane.
Il feto non presentava alcuna anomalia.
Il medico sfoderò una pazienza incredibile per calmare la giovane, rassicurarla e dirle che tutto era nella norma.
Lei pianse, pianse a dirotto. Questa volta per la felicità.
Seiry insistette per accompagnarla a casa, ma lei decise d’andarci da sola. Nel percorso avrebbe avuto tempo per pensare, riflettere.
In casa le luci erano spente.
Le giornate corte portavano via quel poco di luminosità del sole.
Entrò, quattamente, abituando i suoi occhi al buio.
Sentì dei passi, familiari.
Fece un bel respiro.
Sanzo- Tutto bene?- Chiese, accendendo le luci dell’ingresso.
Reiji- Si,ora si
Sanzo- Ti amo
Lei sgranò gli occhi- Come?
Sanzo- Beh, non posso dirlo alla mia donna?
Reiji- Donna?
Sanzo- Si.. oggi mi sembri più che mai una donna.
Lei s’aggiustò i capelli, umidicci. Il suo viso colorito tradiva il suo tono sostenuto- E me lo dici oggi per la prima volta?… proprio quando ho addosso questi straccetti?- Rise
Sanzo- Te lo dico oggi perché è la prima volta in sei anni che sei davanti a me
Reiji- Cosa …?
Sanzo- Fin’ora sono stato con una ragazza che scappava di qua e di là, senza mai fermarsi.. oggi sei qui, davanti a me. Senza abbassare gli occhi, tu mi stai guardando. Senza voltarti, tu mi stai affrontando…. Ti stai affrontando
Reiji- E tu… mi sei stato ad aspettare tutto questo tempo?- Si portò una mano sulla bocca.
Lui si avvicinò- Si… ne è valsa la pena, no?
Reiji- Si- L’abbracciò, forte, piangendo.
Sanzo- Di quante settimane…..
Lei si staccò- Tu lo sapevi?
Sanzo- C’ero io a sopportare quella stupida di Seiry per i primi tre mesi! E poi…. – Le posò una mano sulla pancia- Conosco la mia donna
Reiji sorrise- Quanta audacia, mio caro bonzo
Gli prese la mano e lo condusse in salotto, dove gli raccontò la visita dal ginecologo.
Reiji- Ma scusa… tu sapevi che ero in dolce attesa e mi avresti lasciato partire?
Sanzo- Assolutamente no. Ero già pronto a spaccarti la moto
Reiji- Non era il caso -.-
Sanzo- Non ti avrei lasciata partire più per nulla al mondo…. Ma preferivo fosse una decisione tua, non mia
Reiji- Già…. Io ho… avuto paura
Sanzo- Anche io…..- Posò la fronte sulla sua- Di perdervi entrambi…- Fu solo un lieve sussurrò.
Lei arrossì e lo baciò.
Sanzo- Ha ragione Gojyo, sto diventando vecchio U__U
Reiji- Sei l’unico vecchietto con cui voglio stare XD
Sanzo- Rassicurante
Reiji- E sei l’unico uomo con cui voglio stare anche domani
Sanzo- Ora basta con queste smancerie, sennò mi viene la nausea a me U____U*
Reiji- Ahahah XD
Lui le spostò una ciocca dai capelli- Bene.. e ora che si fa?…. che dobbiamo fare?
Lei fece spallucce- Avere una sorella con un bambino piccolo direi che aiuta, no?
Sanzo- Inaffidabile sorella vorrai dire
Gli accarezzò il viso- Tu e io….ce la faremo….
Sanzo- Penso di si…
Le loro mani si intrecciarono.
I loro nasi si scontrarono.
Le loro bocche si unirono.


I loro cuori si amarono











E da lì a poco nacque una nuova, splendida, vita




THE END










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Ultimo Extra da me creato fino ad oggi… nella mia testolina frullano idee per altri due ma, sinceramente, non so quanto vedranno la luce. Penso che questa sia l’unica storia a cui non riesco proprio a dare una fine. Per quanto scriva la parola ‘the end’ la mia mente continua a produrre situazione con loro…
Comunque, non so come mi sia in effettiva venuto questo extra ma.. personalmente l’idea che ne avevo era quella di creare qualcosa di estremamente dolce… Per una persona come Reiji, abituata a fuggire da tutto e da tutti, l’arrivo di un figlio è visto come una tragedia… Avrei preferito approfondire ulteriormente questo suo aspetto ma nello stesso tempo non volevo dilungarmi troppo.. penso però abbia subito una bella evoluzione nel corso degli anni.. fosse rimasta in cinta qualche anno prima sarebbe scappata veramente.. ma ora ha il coraggio di affrontare le sue paure, se stessa, senza scappare. E questo succede molto frequentemente nella nostra vita quotidiana, soprattutto quando ci sono di mezzo dei bambini. . . . .
Spero vi sia piaciuto questo piccolo spiraglio sul mondo di una ragazza qualunque davanti alla scelta più importante che una donna può trovare a farsi…

Ringrazio le persone che leggeranno questa storia e che hanno letto le precedenti.. se vorrete avere pazienza e non dimenticare We are e i suoi personaggi chissà, magari un giorno spunterà il vero finale…

Un saluto a tutti


Yama

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Capitolo 4
*** Coltre perenne ***


Era bellissima

.. Dopo mesi ho deciso di continuare col pen’ultimo extra di questa storia che mi è rimasta, inesorabilmente nel cuore. Extra dedicato a Gojyo che ripercorre un po’ la vita di tutti i suoi amici degli ultimi quattro anni dopo l’ultimo extra. Ho tentato di scrivere in prima persona, è la prima volta che mi cimento quindi mi scuso se vi risulterà pesante. E’ un capitolo molto corto però abbastanza importante, senza questo inframezzo l’ultimo capitolo sarebbe stato veramente difficile da seguire. Più che altro perché… ma lo capirete ^__^

Ringrazio le persone che hanno aggiunto questi extra tra i preferiti, che li hanno commentati e che semplicemente hanno un buon ricordo di WE ARE.

Un grazie particolare va sicuramente a HOPE che mi ha aiutato nella stesura di questo extra, prestandomi aiuto in una difficoltà come ‘scrivere in prima persona’ di cui lei è stra-esperta!

Che altro aggiungere… presto arriverà l’ultimo vero extra… vi avverto già che non tutti saranno felici e che lieto fine non esiste sempre per tutti.. ma penso sia normale…

Vi auguro una buona lettura… e ancora grazie, davvero

 

Yama

 

 

 

 

 

 

 

 

COLTRE PERENNE

 

 

 

Era bellissima. La cosa più bella che avessi mai toccato. I miei polpastrelli adoravano giocare con le curve leggere e ascoltare i piccoli fremiti che gli provocavo col mio tocco gentile. Lei era calda, bollente alle volte. Il suo respiro era aggraziato e il suo sorriso… ah, quel sorriso che sapeva di fragole e lampone, una ventata d’aria fresca in piena estate, un maglione caldo sulla neve. I suoi occhi, color del cioccolato, così vivi e pieni di gioia. I suoi capelli, boccoli d’acero che ricadevano gentili sulle spalle e incorniciavano quel viso puro. Vederla nuda, sentirla sulla mia pelle era una sensazione indescrivibile.

Il sapere che era mia era indescrivibile.

Ci frequentavamo da circa due mesi. Era stato Goku a presentarmela, stranamente la scimmia aveva fatto qualcosa di buono. Lei era la pasticcera di una cioccolateria piuttosto rinomata di un villaggio a metà giornata di distanza. La scimmia riusciva a percorrere quello spazio in metà tempo al solo pensiero di gustare quelle prelibatezze, in più se si portava dietro pure Bokunii la loro diventava sempre una sfida all’ultimo boccone.

Seiry odiava tutto quello, un po’ perché la sera arrivavano sempre imbrattati di cioccolata ovunque e un po’ per la gelosia suppongo, ma su questo argomento non ho mai osato approfondire oltre.

Il loro bambino ha raggiunto ormai l’età di dieci anni. Loro, stranamente, sono una coppia solidissima, anche se ogni tanto vedo la scimmia scappare per tutto il paese rincorso da lei con un matterello in mano. E’ pur sempre la sorella di un bonzo corrotto!

Lei l’avevo conosciuta così, un pomeriggio inoltrato di primavera.

Le foglioline verdi si tiravano per poter raggiungere l’ultimo raggio di sole della giornata. Doveva fare una consegna nel nostro villaggio e Goku aveva fatto la strada del ritorno con lei. Ovviamente Seiry non la prese bene e iniziò a inseguirlo e urlargli contro le cose più assurde. Appena i nostri sguardi si incontrarono fu subito attrazione. Lei era splendida. Un raggio di sole tra le prime luci dei lampioni. Il suo sorriso genuino sembrava accarezzarle il viso e schiaffeggiare il mio. Non tentai nemmeno il mio comune approccio, fui stranamente e straordinariamente gentile, mi venne spontaneo. La accompagnai nella locanda di Tomo e lì la lasciai, senza aggiungere altro. Il giorno dopo, come per magia, la ritrovai sul ciglio della mia porta, con aria decisamente colpevole. L’aveva spedita Goku da me, con una scusa ridicola, solamente per farci incontrare.

E da allora fu magia.

Non ricordo quante volte ho percorso quel tragitto, so solamente che ogni volta mi sembrava più breve. Volavo da lei, i miei piedi non toccavano nemmeno il suolo, lo potevo giurare. Sarà stata l’età o l’enorme maturità che ne era conseguita, ma non passavo più da un letto all’altro ormai da tempo, quasi stessi aspettando qualcosa. E in quel momento avrei giurato di averla trovata quella cosa, unica ed essenziale, per il quale vivi. L’amore.

Dell’amore ben poco sapevo in fondo. Non che me ne fosse mai importato. Ma forse gli esempi che avevo accanto a me ogni giorno mi avevano spronato a darmi una decisiva regolata.

Hakkai e Tomo erano un forno per bambini. Avevano avuto il loro piccolo mostriciattolo subito dopo la novella notizia di Reiji. Era una bambina dagli occhi smeraldo e capelli violetti. Uno splendore con una boccuccia adorabile e delle vistosissime orecchie appuntite. L’avevano chiamata Shori, nome con un qualche significato di cui non ho mai ben afferrato il concetto. Cresceva come un peperino, sempre scorbutica e dispettosa. Adorava tirarmi morsi e se osavo dare confidenza al padre provava ad uccidermi… mai sottovalutare un demone così piccolo. Hakkai era per lei un santo sceso in terra, non si staccava da lui nemmeno se la tiravano via, sempre con quel suo ditino in bocca e la faccetta indignata. Dopo un anno nacque il secondo figlio, Shin, un amore di bambino con occhioni verdi e sottili capelli castani. Non c’è nemmeno bisogno di dire che era palesemente identico ad Hakkai, sempre col sorriso stampato in faccia e con la voglia di farcela da solo. Basti dire che ha iniziato a camminare prima di compiere un anno. Una famigliola felice insomma, dove dei bambini potevano crescere in tutta tranquillità. Tomo aveva eredito la locanda di sua ‘zia’, deceduta qualche anno prima, e lei e Hakkai si davano un gran da fare ogni giorno per mantenerla attiva come un tempo. I piccoli erano praticamente cresciuti lì dentro.

Altro esempio di positività e devozione assoluta verso la famiglia era data da Shuni e Eiri, che si erano sposati appena il loro bambino, Taki, aveva compiuto un anno. Eiri aveva allargato la sua bijoutteria tanto da non riuscire più a svolgere il lavoro da sola, la gente arrivava a fiotti da ogni villaggio nei paraggi, per la felicità di Seiry, che sembrava aver trovato un lavoro che le andava a genio. Shuni aveva aperto una carrozzeria, in questi ultimi anni girano sempre più macchine e moto, e stava andando alla grande. Senza contare che era l’unico al mondo a cui Reiji avrebbe mai affidato la sua preziosissima moto…. e Taki, quel piccolo batuffolo dagli occhi vermigli, era una sagoma assoluta. A tre anni non aveva ancora ben imparato a stare correttamente in piedi, non perché avesse qualche strano ritardo ma semplicemente perché era imbranato. Un piccolo e adorabile mezzo demone imbranato. Appena vedeva qualcuno, si alzava maestosamente, faceva due o tre passi goffi e capitombolava per terra. Splendido. E la cosa più divertente è che si alzava subito, senza una lacrima, ma con un sorriso ebete stampato sul viso. I genitori stravedevano per lui, lo coccolavano e seguivano a dismisura. Un po’ tutti in realtà, perché il sorriso candido lo aveva preso dal padre quindi risultava irrimediabilmente simpatico. Ma la cosa più buffa di quella strana combriccola è che, a pochi mesi dalla nascita di Taki, un nuovo piccolo membro si era inserito in famiglia. Si trattava del cuccioletto di Shun-chan, avuto da una cagnetta di razza diversa. Nome? Ovviamente avevano optato senza indugio per Taki-chan.. che famiglia ridicola!

E infine c’erano loro, la famiglia meno convenzionale della storia del Toghenkiò. Ancora oggi mi chiedo come possa crescere un figlio in un ambiente così mal sano. E non perché girino al suo interno cose strane, Reiji aveva proibito ogni sorta di fumo nella casa, ma perché i genitori sono tutto fuorché ‘genitori’.

Reiji aveva aperto un atelier, dando lavoro a quasi l’intera cittadinanza. I suoi vestiti venivano richiesti in tutto lo stato, i giornalisti facevano quasi a botte per avere un’intervista con lei. Lei, sempre indaffarata e richiestissima, si prendeva goffamente cura della piccola casa e cercava di dedicare continue attenzione alla figlioletta. Quest’ultima, un minuscolo fagottino con occhi cremisi e stesso color di capelli, non era una normale bambina. Sorrideva, giocava, ma era parecchio matura per la sua quasi nulla età. Aveva imparato a camminare nella casa degli zii, sotto gli occhi stupefatti di Goku e gli applausi soddisfatti di Bokunii, e mal gradiva la presenza degli altri bambini, tollerava giusto Taki. Il padre lo vedeva di rado, in effetti Sanzo stava parecchio fuori casa. Questa era la condizione impostagli dai Sambuzzushin che gli avevano ‘gentilmente’ concesso di farsi una famiglia e di non vivere dentro un tempio. In cambio doveva girare per il Toghenkiò a predicare la via del Buddha. Non ho mai saputo e mai vorrò sapere ciò che fa Sanzo in questi suoi viaggi, secondo me brucia ogni tempio che incontra. Comunque Korry, nome scelto da Reiji per non troppi velati motivi, cresce bene, anche se quel suo taglio d’occhi sottile la rende troppo simile al bonzo!

Dopo tutti questi miei esempi positivi come non ricordare Uryuu, che parte per mesi continuando a girare il mondo, sulla sua moto nuova di zecca. Ogni volta che torna è una festa per tutti i bambini, in effetti le sue storie sono appassionanti. Mi chiedo quanto ci sia di vero però…

E infine i miei ricordi si posano nuovamente velati su di lei. Lei. La sola donna che abbia stretto fra le braccia per più di due notti. L’unica che mi abbia mai sorriso dolcemente e che mi abbia mai presentato come ‘il mio uomo’.

Lei, e il suo viso candido fanno ormai parte dei miei ricordi.
La conoscevo da qualche tempo prima di decidere di mettermici insieme. E già sapevo a cosa andavo incontro, ma non pensavo fino a che punto avrei retto.

Lei, che con quella sua voce melodiosa mi parlava di famiglia, una cosa che mi scaldava il cuore al solo pensiero. L’idea di averne una tutta per me, un pensiero mai lontanamente sfiorato ne sperato. Ma famiglia voleva anche dire bambini. Oh, quanto ricordo il suo sguardo che si illuminava quando si pronunciava la parola ‘bambini’. Le sue gote avvampavano e il suo sguardo cadeva lontano, probabilmente in un futuro insieme. La maternità era la sua ragione di vita, l’avevo capito fin troppo chiaramente. E io, cosa potevo offrirle? Io, che ero già nato sterile, cosa avrei potuto donare alla mia donna? Alla donna che amavo.

Nulla.

Lasciarla, spezzarle il cuore, è stata la cosa più difficile che abbia mai fatto. Ma si farà sicuramente una vita, una vera vita, accanto a un uomo che possa darle ciò che desidera, non vicino a un vile mezzo demone.

Ora è il mio cuore che è spezzato e stranamente l’unica persona che sta tentando di curarlo è la donna del mio migliore amico. Coincidenza banale.

Socchiudendo gli occhi, la notte, nelle tenebre, ancora sento il suo profumo. Alle volte mi immagino anche il suo tocco delicato. Come sarebbe stato bello sentire la sua voce pronunciare il mio nome, per sempre. E sarebbe stato altrettanto bello sentire la vocina di una creaturina minuscola che mi chiamava ‘papà’.

Tutto ciò non rimane che un sogno. Un sogno in questa fredda notte d’inverno, dove ogni pensiero viene sommerso da una coltre di ghiaccio…… perenne.

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