Of Stars and Plants

di skysmadness
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I ***
Capitolo 2: *** II ***
Capitolo 3: *** III ***



Capitolo 1
*** I ***


"Per l'amor del cielo, Phil. Potresti smetterla?"

"Huh?"

Pj si passò una mano tra i capelli. Sapeva che il suo migliore amico poteva essere un completo imbecille, ma non se lo aspettava a quei livelli. "Di sbavare su Howell forse? Perchè lo stai facendo da tutta l'ora e dà abbastanza fastidio. E so di sembrare ipocrita, ma dai frustrazione a tutti."

Il tassorosso arrossì di scatto, sbattendo le palpebre ripetutamente e alzando le sopracciglia.

"Non lo sto fissando-"

"Allora spiegami il significato di 'posare il proprio sguardo su una persona per mesi senza mai stancarsi'"

Phil si nascose la testa tra le mani, perché infondo sapeva che il corvonero aveva ragione.

Erano passati alcuni mesi dall'incidente, e Phil non aveva ancora girato pagina. Non riusciva, ad essere sinceri.

"Non è colpa mia!"

Pj aprì la bocca per parlare ma Carrie lo zittì velocemente "Phil, non prestargli attenzione. Si sfoga su di te solo perché nemmeno lui ha il fegato di chiedere a Sophie di uscire."

"Ma non è affatto vero!"

Phil roteò gli occhi mormorando un 'grazie' all'amica e riportò lo sguardo sull'enorme libro che stava prima leggendo. Uno sui mezzosangue, come Dan.

Già, suonava così romantico e da diabete, ma non sapeva controllarsi. Tutto per una partita di Quidditch finita male, o almeno solo per i perdenti e Phil.

Il ragazzo non voleva assolutamente assistere a quella partita per diverse ragioni: primo, a Phil il Quidditch non aveva mai fatto un grande effetto; secondo, c'era troppa gente; terzo, ugh, la grande confusione.

Phil non era mai stato un tipo da feste affollate, preferiva la calma della biblioteca scolastica, il silenzio e la bellezza della torre di astronomia, il caldo e l'accoglienza della propria sala comune.

Per non parlare del fatto che Phil era un ragazzo abbastanza timido quando si trovava vicino a persone che non conosceva affatto, difatti solo poche persone conoscevano il “vero” Phil Lester.

E purtroppo quelle persone di cui Phil si fidava lo avevano portato, o meglio, trascinato di forza a quella partita per loro imperdibile e di indescrivibile importanza.

“E andiamo, Phil! Jack sta giocando e sai quanto ci tiene” gli disse Dean sorridendo ampiamente.

Phil non rispose e preferì sospirare disperatamente, spostando il suo sguardo verso il campo dove i giocatori delle diverse squadre stavano discutendo tra loro. ‘Potrei scappare’, pensò il corvino distrattamente, ‘ma Jack ci resterebbe male. Vai a quel paese Jack’.

La partita iniziò poco dopo, i giocatori spiccarono in volo velocemente con le proprie scope e si misero in posizione.

Phil non prestò particolare attenzione alle urla delle persone affianco a sé, né tanto meno alla partita stessa; voleva solo scappare e non tornare mai più su quelle panchine. L'unica cosa che egli poteva capire era che il suo amico Jack, un grifondoro, stava giocando contro i serpeverde, che sembravano star vincendo.

“Dean, non credo di poter stare di più” si rivolse al ragazzo al suo fianco con un'espressione sofferente.

“Phil, guarda i cacciatori! Sono praticamente dietro il boccino, aspetta ancora un po'. Ti prego!”

Il tassorosso alzò gli occhi al cielo e si aggiustò la frangia. Proprio a lui doveva capitare?

Decise quindi di prestare attenzione ai due cacciatori, che sfrecciavano rapidamente verso l’oggetto, che scappava e cambiava direzione continuamente.

Phil non riusciva ancora a capire il senso di quel gioco così pericoloso. Più cercava di farlo e più non riusciva a trovare una spiegazione logica.

Immerso nei suoi pensieri, non si accorse del serpeverde sulla gradinata opposta che lanciava un incantesimo contro il cacciatore della sua stessa casa, a cui fece perdere il controllo della sua scopa che volteggiava nell'aria impazzita.

In balia della scopa, il ragazzo andò a schiantarsi addosso a Phil, facendolo cadere all'indietro violentemente.

“O-Ow!” il serpeverde gemitò e si aggiustò lentamente notando dopo alcuni secondi di essere finito sopra ad un ragazzo che si massaggiava il retro della testa confuso.

“Oh mio- mi dispiace immensamente!”

Phil aprì gli occhi al suono della voce mortificata e spaventata, e il blu incontrò il marrone.

Entrambi rimasero a fissarsi in quella posizione, nessuno dei due azzardò un movimento.

“Non è niente” riuscì a dire Phil, mezzo stordito dopo aver sbattuto la testa.

“Stai- Stai bene? Hai bisogno di una mano?”

“A dire il vero avrei bisogno di respirare”

“Oh... Oh, scusa!” Il serpeverde si agitò, alzandosi e quasi cadendo nuovamente a terra per l'imbarazzo. Porse poi la sua mano a Phil per aiutarlo, che quest'ultimo accettò.

“Mi dispiace davvero io- io non so cosa sia successo alla mia scopa, sarà stato sicuramente uno dei miei amici e giuro di ammazzarlo dopo quest-”

“Hey, sto bene, non preoccuparti.” lo fermò con un mezzo sorriso Phil “non c'è bisogno, fidati.”

Il ragazzo sorrise dolcemente, come se si fosse tolto un grande peso dalle spalle. Cercò di aggiungere qualcos'altro ma fu interrotto dalla voce della professoressa McGonagall, che cercava chiunque avesse causato l'incidente per punirlo.

“Beh, sembra che tu debba andare” Phil gli disse ridacchiando.

“Oh, uh...” rise nervoso l'altro “Sembra di si.”

Caddero entrambi in un lungo silenzio fino a che il serpeverde, ripresa la sua scopa, abbozzò un sorriso al tassorosso prima di volare via e riprendere il gioco.

Phil rimase a fissarlo con una smorfia sulle labbra che pareva un sorriso. Era rimasto stranamente colpito da quel serpeverde.

Dean lo svegliò dal suo mondo con una lieve gomitata e iniziò “Uh, amico. Se non te ne sei accorto, mentre tu e Dan eravate persi in voi stessi, ci sono altre persone intorno a te.”

E quello che fece imbarazzare Phil fu il piccolo sorriso malizioso che aveva il grifondoro quando finì il suo discorso.
E poi, due mesi dopo, Phil si ritrovava nella biblioteca scolastica in compagnia del suo migliore amico che continuava imperterrito a ripetergli “Merlino, Phil! Se non ti sbrighi tu giuro che ci parlo io al posto tuo!” e tanto altro ancora.
Dopo aver finito la sua piccola discussione con Carrie, Pj si girò nuovamente verso il tassorosso intento a fissare le parole del libro quasi senza interesse dopo averle lette per tre volte di seguito.
Il riccio sospirò e si spostò al suo fianco “Non gli parli perchè non hai il coraggio o perchè è un serpeverde?”
Phil sospirò scollando le spalle e abbassando il capo “Entrambe? Non so, è solo che...” si morse il labbro inferiore nervosamente.
“Timidezza.”
Il corvino annuì imbarazzato mentre cercava disperatamente di non incrociare lo sguardo di nessuno dei suoi due amici. La timidezza era un tratto della sua personalità di cui si vergognava e non poco, non riusciva ad accettare gli incoraggiamenti o le parole di conforto dei suoi compagni. Non riusciva e ogni volta deludeva se stesso.
Carrie gli sorrise e allungò un braccio per scompigliargli i capelli affettuosamente “Phil, sai che non c'è bisogno di esserlo. Sei fantastico in ogni modo possibile e nessuno potrebbe mai giudicarti.”
“Facile da dire, visto che tu mi conosci da quattro anni e Peej dall'eternità” scosse il capo Phil “A voi va bene la mia stranezza, ma alle altre persone apparentemente no! E se non mi sopporta, se solo il mio 'Hey' gli desse fastidio?”

“Phil, stai esagerando ora.”
“Non puoi mai saperlo! E potrebbe anche essere etero al massimo per quello che sappiamo!”
“Oh certo. Lui è il simbolo dell'eterosessualità, soprattutto quando si siede con Oakley che contempla sui ragazzi di Hogwarts.” Pj s'intromise ridacchiando lievemente facendo sbuffare il migliore amico, che appoggiò la fronte sull'enorme libro dimenticato.
“E poi esiste la bisessualità o, diamine, anche la pansessualità-”
“Ho bisogno di supporto morale, non una lezione sulle diverse sessualità. Ma grazie lo stesso Pj.”
Il corvonero sorrise e gli mise un braccio dietro le spalle “Phil, guardami”
L'interessato lo guardò timidamente negli occhi, girando il capo così che la sua guancia era appoggiata sul libro.
“Smettila di preoccuparti, perchè non ne hai motivo. Hm?”
Phil roteò gli occhi e distolse lo sguardo, ma non riuscì a sopprimere il piccolo sorriso sulle sue labbra.

Forse stava realmente esagerando, forse non doveva preoccuparsi così tanto. Aveva speranze di conversare con Dan.

Che probabilmente non ricordava nemmeno chi fosse Phil.

Deglutì rumorosamente e cercò di eliminare quel pensiero scuotendo la testa e spingendo Pj lontano con una risata.

La conversazione continuò vivacemente e Phil si sentì molto più leggero e libero. Era bello avere delle persone con cui parlare liberamente senza ricevere sguardi straniti, e Phil non si sarebbe mai stancato di ripeterlo.

Tutti ritornarono poi alle loro rispettive lezioni, fortunatamente Phil aveva Carrie con sé e la sua prossima lezione era Pozioni.

Era come un calmante per lui, fare pozioni. Vedere il prodotto finito gli rallegrava sempre la giornata, soprattutto se tutto era filato liscio -ovvero la maggior parte delle volte.

Il professore d'altro canto, era abbastanza particolare. Non era una cattiva persona, per carità, ma il suo perenne sarcasmo non aiutava molto. Probabilmente era uno dei pochi professori che riusciva a fargli alzare gli occhi al cielo più del dovuto, nonostante lo facesse divertire eccessivamente.

“Oh, Lester. Oggi siamo particolarmente maldestri ma molto pratici, hm?” Il professore Dawson si fermò dietro di lui e gli mostrò un piccolo sorriso che Phil ricambiò “Stai attento alla cottura, caro.”

Phil si girò confuso verso la sua pozione ancora incompleta, notando di aver lasciato il fuoco troppo alto e che la pozione quasi fuoriusciva dai lati della pentola.

“Sempre sull'attenti, signor Lester” e detto questo il professore continuò a camminare più avanti per controllare gli altri studenti.

Phil sospirò dopo aver abbassato velocemente la fiamma e chinó il capo con gli occhi chiusi. Quella pozione avrebbe potuto esplodere se non fosse stato per il professore.

Dopo un'ora piena, il corvino uscì dall'aula e rilasciò un lungo respiro di sollievo, il suo errore gli aveva fatto salire un'ansia enorme.

Scosse la testa e camminò verso la sua sala comune velocemente, voleva solamente finire la giornata senza problemi o incontri sconvenienti.

Ma non riuscì a non rallentare quando vide un certo serpeverde intento a parlare con due suoi amici particolarmente stretti.

Sorrise lievemente fra sé e sé, riprendendo il passo, almeno avrebbe potuto addormentarsi ricordando la sua risata, anche se ogni cellula del suo corpo urlava di non farlo.

Ma Phil era sempre stato testardo, e quando si mise a letto, mentre scivolava lentamente nel sonno, non riuscì a fare a meno di immaginare una dolce e avvolgente voce, accompagnata da un colore marrone, caldo e invitante.
 







N/A:
.........hi.
So, my name is [ Sky ]
no okay, la smetto giuro.
premetto che non so come mi sia venuta in mente questa storia, ma probabilmente vedere harry potter dopo aver visto (stalkerato) i vecchi video di dan e phil fa questo effetto.
i personaggi nella storia saranno molti di più e saranno tutti youtubers, perchè hey sono trash fino al midollo osseo.
ringrazio la mia bro aka beta laura per avermi aiutata ancora una volta

e ringrazio te per aver letto! fatemi sapere che ne pensate :)
-Sky x

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Capitolo 2
*** II ***


Phil si svegliò, alzandosi lentamente e strofinandosi gli occhi assonato.
Si stiracchiò e cominciò a prepararsi per la giornata, per poi camminare ancora sbadigliando verso la Sala Grande per fare colazione.
Appena aprì la grande porta, intravide Carrie che gli sorrise e lo salutò dolcemente. Phil si sedette, o meglio, si buttò violentemente affianco Zoe. 
“Buon giorno, dormiglione.” quest'ultima gli sorrise felicemente e Phil era davvero geloso di come lei potesse essere così mattutina.
Le rispose con un grugnito stanco e mise nel suo piatto dei pancakes e qualche frutto.                         
Carrie roteò gli occhi divertita “Non preoccuparti, ci ho pensato io.” disse per poi passargli una tazza di caffè, che prese senza esitare.
Zoe ridacchiò “Giusto, mi dimentico sempre che senza una tazza di caffè al mattino potresti uccidere l'intera scuola."
"Esagerata, al massimo mezza Hogwarts.”
Entrambe le ragazze lo presero in giro ma lui non le ascoltò, nonostante il sorrisetto che aveva in faccia.
“A proposito Phil,” cominciò Zoe supplicante “potresti aiutarmi in Erbologia oggi?”
Il tassorosso inghiottì un boccone e la fissò.
“Aspetta, è già Lunedì?”
La ragazza rise "Sei proprio fuori oggi!”
Phil sorrise felicemente. Era finalmente venerdì e questo comportava due ore di Erbologia, la sua materia preferita.                 
Aveva finito per leggere qualsiasi libro al riguardo, persino uno babbano -e doveva ammettere che gli era davvero piaciuto.
I suoi amici non sapevano se essere annoiati o felici al riguardo, siccome appena si nominava una frase con 'piante' Phil era già con occhi luccicanti. Esagerato? Sì, lo era. Ma a Phil non importava nemmeno un po'.
“Ovvio che ti aiuto, Zoe! Non c'è bisogno di chiederlo.”
Carrie inarcò un sopracciglio guardando l'amico con un sorriso sulle labbra “Devo aggiungere 'Erbologia' alla lista delle cose per farti tornare te stesso la mattina?” 
Quello che ricevette come risposta fu solamente una grossa risata del ragazzo, che annuì vigorosamente.
Qualora finì di fare colazione, salutò le due amiche correndo a lavarsi i denti e a prendere i libri per la sua prima lezione. Non vedeva l'ora di arrivare alle ultime due ore della giornata.
Entò nell'aula di Divinazione, facendosi subito notare da Jack che gli sorrise invitandolo con un cenno del capo a sedersi al suo fianco.
“L'ho riservato solo per lei, Mr. Lester.” disse dopo che l'amico si sedette.
“Wow, Mr. Howard, tale onore solo per un misero tassorosso?” si portò una mano al cuore teatralmente, spalancando gli occhi. Entrambi scoppiarono in risa.
Lo sguardo di Phil si posò sulla mano di Jack e sospirò “Fa ancora male?”
Il grifondoro si era fatto male durante un allenamento e, malgrado la ferita non fosse così grave, Phil si era preoccupato da morire e continuava a preoccuparsi inutilmente.
“No, non fa male.” roteò gli occhi Jack “Sto bene, per la duecentesima volta.”
“Non capisco ancora cosa trovi di così bello in quel gioco così pericoloso e da suicidio!”
“Hey, ora esageri.”
“Potresti cadere dalla scopa, e farebbe molto male-”
“Quello che ami ti uccide, Philip.”
L'altro gli lanciò un'occhiataccia e mormorò “Fai anche il poeta ora?”
“Amico, sto bene e non scherzo. Apprezzo la tua preoccupazione, ma amo questo sport, anche se potrebbe farmi 'molto male'.”
Phil sospirò ancora e si concentrò sulla lezione dopo che la professoressa entrò in aula, chiudendo la discussione.
Doveva ammetterlo, Divinazione non era una delle sue materie preferite e non sapeva cosa lo spingeva a continuare gli studi, ma prevedere il futuro grazie a sfere di vetro o anche dalla propria mano lo aveva sempre affascinato. 
Certo, non era uno dei migliori, ma credeva di essere abbastanza capace -togliendo i suoi continui errori e distrazioni- e la professoressa sembrava apprezzare il suo sforzo.
Nel momento in cui terminò la lezione, Phil mise a posto tutti i suoi libri e uscì rapidamente dalla classe facendo un cenno a Jack in saluto.
Camminando per il corridoio sperava davvero di ritrovare Pj in un modo o nell'altro, siccome avevano entrambi la stessa lezione e non voleva assolutamente rimanere solo. 
Non era che Phil odiasse rimanere solo, era normale siccome dopo 16 anni ci era abituato. Ma nelle lezioni era diverso, senza un piccolo appoggio non riusciva nemmeno a rispondere a una semplice domanda dell'insegnante ed entrava nel panico totale anche se aveva studiato la lezione a memoria. Aveva il terrore di sbagliare, di attirare risate, insulti sussurrati, occhi alzati al cielo. Era la sua più grande paura. Il suo migliore amico ne era consapevole, e cercava sempre di essere presente per lui. 
Phil poteva sempre vedere la pena e la compassione nei suoi occhi quando Pj lo invitava a stare con lui e alcuni amici della propria casa. 
Entrò nel panico quando non trovò da nessuna parte il corvonero, ma deglutì e si avviò comunque verso la sua prossima lezione.
Quando si ritrovò davanti alla porta dell'aula di Trasfigurazione, non poté che rilasciare un lungo sospiro e fermarsi chiudendo gli occhi. 'Calma Phil', pensò, 'andrà tutto bene. Non sbaglierai, sarai fantastico e nessuno ti noterà.'
Peccato che non credeva a nessuna di quelle parole di conforto.
Aprì gli occhi ed entrò lentamente in aula, pregando disperatamente di non inciampare sui suoi stessi piedi.
La prima cosa che notò era la totale assenza del suo migliore amico, il che era parecchio strano. Quella classe era una delle preferite di Pj.
Diede uno sguardo a tutta la classe, non trovando nessun posto vuoto, finché un ragazzo non alzò la mano verso di lui per indicargli il posto al suo fianco. Era confuso.
Phil camminò timidamente verso il ragazzo, un grifondoro, e lo salutò con un "Hey." sorridendo.
Lo studente sorrise a sua volta e spostò di poco la sedia vuota per far sedere Phil "Salve!"
Il tassorosso annuì leggermente come ringraziamento e si sedette, poggiando i libri e la bacchetta sul banco.
"Scusa se ti ho spaventato," iniziò il grifondoro "ma un mio amico è probabilmente morto e non volevo essere solo siccome odio questa fottuta materia."
Phil scosse la testa e si girò verso di lui "Nessun problema, anzi mi hai salvato. Sono nella tua stessa situazione."
"Io sono Chris Kendall, comunque. Lieto di conoscerti."
"Vale lo stesso per me, Chris. Io sono Phil." gli sorrise entusiasta. 'Sono passati perlomeno 10 secondi e questo ragazzo non è ancora scappato urlando', notò fra sé e sé.
“Tu sei il migliore amico di... uh. Liguori?”
“Sì, sono io.”
“Pj è davvero simpatico, mi ha parlato bene di te.” sorrise leggermente il bruno quando vide Phil inclinare la testa confuso “Quando ti assentavi, si sedeva spesso davanti a me. Abbiamo legato, diciamo.”
Il corvino annuì ridacchiando e i due cominciarono a parlare e parlare, tanto che il professore li richiamò per chissà quante volte. Per la prima volta in assoluto, Phil non aveva paura di parlare senza Pj al suo fianco. 
Chris era interessante e davvero divertente, mettendo da parte le sue piccole 'perversioni'. 
Phil si sentiva libero e non era mai capitato. Quando il suo migliore amico mancava, non poteva che entrare nel panico totale. 
Sorrise al pensiero, era un progresso, ed era così fiero di se stesso in quel momento. 
Scoprì di avere anche la prossima lezione con Chris e decisero di sedersi nuovamente insieme. 
Quelle due ore passate con il grifondoro erano state le più fantastiche in tutta la sua vita scolastica. Lui e Chris non erano esattamente simili, ma in qualche modo lavoravano piuttosto bene assieme. 
Uscirono dalla loro seconda classe, ridendo su una barzelletta che il bruno aveva detto poco prima. 
“Cos'hai dopo?” domandò quest'ultimo appena la sua risata sbiadì.
“Um...” si leccò il labbro inferiore pensieroso “Alchimia.” 
Chris fece un piccolo broncio ed emise un verso dispiaciuto “Io Astronomia, non ci posso credere!”
Phil ridacchiò al rammaricarsi del suo nuovo amico, in fondo dispiaceva anche a lui. 
Camminarono verso le loro prossime lezioni tra chiacchiere e risate, fino a che non udirono entrambi il nome di Phil urlato alle loro spalle. 
“Oh mio dio, Phil! Credevo fossi morto, non ti trovavo da nessuna parte!” corse verso i due ragazzi un Pj con dei capelli completamente scompigliati. 
“Io morto? Senti da che pulpito.” scosse il capo il tassorosso. Pj cercò di ribattere ma notò la presenza di Chris e mandò a Phil uno sguardo dubbioso.  Il Grifondoro però rispose per lui “Ho badato io a Phil mentre tu eri probabilmente disperso nella Foresta Proibita.”
Il riccio sorrise dispiaciuto verso entrambi, cacciando una piccola risatina nervosa. 
Salutarono Chris quando lui dovette cambiare strada, e accelerarono il passo verso la loro aula. 
“Allora?” Pj chiese, rompendo il loro piccolo silenzio. 
“Allora cosa?”
“Chris? Voi due che ridevate come due vecchi amici."
 “Uh... um. Tu non c'eri e a quanto pare nemmeno un suo amico, quindi mi ha invitato a sedergli accanto.”
Pj mostrò un grandissimo sorriso e Phil poteva giurare di aver visto i suoi occhi diventare lucidi. 
“..che hai?”
“Sono così, così, così felice e orgoglioso, Phil!” esclamò eccitato e diede una spinta scherzosa al suo migliore amico “Non puoi capire quanto io mi stia trattenendo dal saltarti addosso.”
Phil roteò gli occhi e ridacchiò arrossendo “Non ora, mamma!"
Ma chi poteva biasimarlo? Dopotutto, anche Phil stesso era felice per sé stesso. Nella sua testa continuavano a girare le parole 'fierezza' e 'orgoglio'. Non si sentiva così bene da un po'.
Le ore successive passarono lente e monotone, era inutile dire che Phil stava morendo dalla noia.
Ma appena uscì dalla sua terzultima classe, non riuscì a trattenere il suo sorriso entusiasto.
Finalmente era l'ora di Erbologia.
Ignorò i commenti ironici di Pj e si avviò, o meglio, corse verso la serra urlando 'CIAO PEEJ TI VOGLIO BENE' -che ovviamente fece scuotere il capo al Corvonero mentre rispondeva con un 'Ti voglio bene anch'io' -.
Senza rendersene conto si ritrovò davanti alla serra con un sorriso così allegro e brillante che poteva abbagliare. Entrò spensieratamente dentro e fu subito accolto in modo caloroso da Zoe, la cui lo abbracciò appena lo intravide.
“Hey Phil!” gli sorrise dopo essersi staccata da lui.
“Ciao Zoe!” ricambiò il sorriso pizzicandole affettuosamente le guance.
La ragazza gli prese la mano e lo guidò al loro posto vicino alla cattedra, quello che Phil amava di più.
“Dov'é il professore?” chiese confuso non vedendo l'uomo da nessuna parte.
Zoe alzò le spalle “Non ne ho la più pallida idea. Prima era qui, ma è uscito all'improvviso e ci ha detto di stare in silenzio.”
Phil volle ribattere con qualcosa di sarcastico, visto che non c'era nemmeno un minimo di quiete nella serra, ma annuì.
Alcuni minuti dopo il professor Green rientrò nell'aula.
“Ragazzi,” richiamò l'attenzione “per cortesia, ascoltatemi.”
Finalmente cadde il silenzio (Phil ne fu grato) e tutti si concentrarono sulle parole del professore.
“Erbologia non è una materia amata da tutti e ne sono altamente consapevole. Ma ciò non significa che non bisogna studiarla o evitare di frequentarla costantemente.” 
Zoe e Phil si guardarono confusi per un secondo, per poi spostare di nuovo lo sguardo verso il professore.
“Per questo, ho in mente di cominciare un corso di recupero dove gli studenti del quarto anno aiuteranno quelli piú bisognosi del terzo.” 
Entrarono titubanti alcuni studenti del terzo anno di diverse case e si posizionarono al fianco del professore. Phil spalancò leggermente gli occhi alla vista di un viso conosciuto, quello di Dan Howell.
“Assegnerò ad ognuno di voi del quarto anno uno studente a cui dare lezioni di recupero. Se ci sono alcuni dubbi o problemi, sentitevi liberi di chiedermi qualunque cosa.”
Mr. Green cominciò, quindi, ad assegnare ciascuno studente del terzo anno ad uno del quarto, finché non ne rimasero soltanto tre.
Phil non aveva mai sudato freddo così tanto in tutta la sua vita.
“Lester, ragazzo mio.” gli sorrise il professore. Tutti sapevano che il tassorosso era il suo preferito, e il fatto era parecchio palese. “Sembra che tu sia quello che avrà più problemi, visto che il signorino qui è letteralmente negato nella materia.”
Phil deglutì e si morse il labbro inferiore. 'Oh Merlino', continuava a ripetere nella sua mente.
Zoe gli diede diverse pacche sulla spalla e gli sorrise apprensiva, anche se sapeva che non avrebbe fatto alcun effetto.
Il professore mostrò un piccolo sorrisetto e pronunciò le parole che Phil aveva sperato di non sentire.
“Dan Howell, tu vai con Phil Lester.”
A Phil non piaceva imprecare, nemmeno un po'. Ma doveva ammetterlo.
Era completamente fottuto fino al midollo.



 



N/A:

hello miei prodi (?)
inizio con una piccola scusa perché ci ho messo più del previsto a scrivere questo capitolo, ma scuola e robe e si. Depressione.
ma ora che sono in ''vacanza'' cercherò di scrivere più frequentemente! <3
e wow shit went down in questo capitolo *lenny face*, e sono molto MOOOLTO eccitata di scrivere il terzo. Credo che sia ovvia la motivazione.
ringrazio per aver letto e alla prossima!

-Sky x

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Capitolo 3
*** III ***


"Phil! Per Merlino, aspetta!"
Cercò di ascoltare l'amica, ma non ce la fece. Continuava a correre svelto in cerca di una qualsiasi stanza del castello dove potesse fermarsi e urlare a squarciagola.
Zoe però non era d'accordo e lo inseguí fino a raggiungerlo e gli afferró il braccio, fermandolo.
"Ma sei impazzito? Non eri tu quello che odiava correre?" chiese con il fiatone, poi riprese.
"Phil, so che non te l'aspettavi ma-".
"Non provare a consolarmi, potrei esplodere da un momento all'altro." disse lui fra una risata nervosa.
La ragazza gli lasciò il braccio e sbuffò.
"Okay, va bene. Ora cosa vorresti fare, piangere e nasconderti da lui per sempre?"
Phil annuì guardandola con un piccolo broncio.
Zoe sospirò e si scompigliò i capelli "Phil, non è mica un Dissenatore! Non ti ucciderà o robe simili."
Quando la bruna capì che non avrebbe ricevuto risposta, gli prese la mano e iniziò a trascinarlo dietro di sé.
"Zoe, dove stiamo andando?" chiese il Tassorosso confuso, ma in risposta ricevette soltanto un'occhiataccia.
"Da una persona che ti fará svegliare e smettere di essere cosí testardo."
Phil non aprì bocca per l'intero tragitto per paura di essere mangiato vivo, visto che Zoe non sembrava affatto felice della situazione.
Si fermarono davanti la libreria e Zoe rilasciò un lungo sospiro, mormorando qualcosa prima di spingere dentro l'amico.
Cercarono d'appertutto, finché la ragazza non esclamó contenta "Ah, eccoti qui!"
Il Tassorosso spalancò gli occhi quando vide a chi si stava riferendo.
"Chris?"
"Sí?" il moro guardó i due confuso, abbandonando il libro che stava leggendo.
Zoe si sedette di fronte al Grifondoro, facendo sedere anche l'amico al suo fianco. "Mi spiace interrompere il tuo 'studio', Chris, ma ho bisogno che tu dia uno schiaffo morale a questo ragazzo qui."
"Cos'ha, le mesturazioni? Lo vedo più pallido del solito."
"Chris, sono sempre pallido quanto una mozzarella e lo sai."
Il bruno alzò le spalle e sorrise spostando la sua attenzione sulla ragazza. "Spara."
"Phil deve fare un progetto di recupero ai ragazzi di terza e gli è capitato Dan."
"Dan? Dan Howell?"
La Tassorosso annuì.
Chris sospiró e guardò Phil indifferente. "E allora?"
Phil abbassò lo sguardo verso il basso e si morse il labbro inferiore.
"Uhm. Diciamo che non sono molto contento al riguardo."
Il moro inarcò un sopracciglio guardando la ragazza, aspettando una spiegazione. Lei scossé la testa.
"In parole povere Phil ha una cotta per lui, ha paura di mandare tutto all'aria ed è troppo timido per fare qualsiasi cosa."
Il Tassorosso alzò di scatto il capo e spinse leggermente l'amica mormorando uno "Zoe!" arrabbiato, lei alzò le spalle innocentemente dicendo che era soltato la verità.
Dopo alcuni secondi di silenzio, Chris scoppiò a ridere rumorosamente tanto che la bibliotecaria gli mandò uno sguardo di rimprovero. Il Grifondoro fece per scusarsi e cominciò a parlare.
"Paura di Dan? Phil, Dan è la persona più sfigata del mondo. Tutti credono sia figo perché è il cacciatore della sua casa e credimi quando ti dico che non lo è affatto. Lo conosco da quando era un bambino e posso confermarlo."
"Aspetta, cosa?" chiese confuso il più grande. 
Chris gli sorrise divertito. "Stai parlando con il ragazzo che conosce Dan Howell da quando se la faceva sotto a letto, esatto. Mio padre e sua madre erano migliori amici e s'innamorarono entrambi di due babbani, le coppiette decisero di vivere vicine e poi siamo nati io e lui. Sono stato costretto a vivere con quell'idiota per tutta la mia vita, non capisci l'orrore."
"Quindi sei il suo migliore amico?"
"Diciamo un fratello rompi coglioni, come direbbe il signorino Dan."
Phil rilasciò un debole respiro. "Non... Non lo so, Chris. Non credo di farcela," scosse la testa senza speranza "e poi come mai tu non sei stato chiamato per le ripetizioni?"
"Perché, strano ma vero, a differenza di Dan resto sveglio durante le lezioni." Scrollò le spalle prima di continuare. "Ascoltami, so che sei nervoso, ma non devi aver paura. Scommetto che Dan fará una delle sue tante figure e andrà tutto bene, okay?"
Il ragazzo annuì, sorridendo al bruno come per ringraziarlo. L'ansia non era sparita, non sia mai, ma nonostante tutto l'apprensione di Chris lo aveva fatto sentire leggermente meglio.
Aveva paura, e molta, ma poichè tutti i suoi amici gli avevano rassicurato che sarebbe andato tutto per il meglio, l'unica cosa che poteva fare era credere in quelle parole. Che apparentemente risultava molto difficile al Tassorosso.
Le lezioni passarono monotone, inutile dire che Phil era totalmente perso per tutto il giorno.
E dopo essere stato trascinato a forza da Pj - e aver sentito un discorso di incoraggiamento davvero troppo apprensivo, in pieno stile del Corvonero -, entrò nella serra scolastica.
Sentiva di poter svenire da un momento all'altro, si notava anche da un chilomentro di distanza. Non riusciva a calmarsi, asciugando continuamente le mani sudate sui pantaloni della divisa.
Non poteva andare così male, vero? Tutti dicevano che Dan era la persona più carina del mondo (cosa che lui sapeva bene) e che non doveva avere paura di parlare con lui (cosa che lui aveva comunque).
Sospirò e si sedette, aprendo i libri su gli argomenti del terzo anno. Sorrise nel rileggerli, girando le pagine quasi con nostalgia dell'anno precedente, quello che considerava uno dei suoi preferiti poichè fu quando ebbe finalmente il coraggio di parlare con altre persone e fare amicizia. Con gli amici di Pj e Carrie, ovviamente. 
Finì di dare una sbirciata al libro e aspettò che il più piccolo arrivasse. 
Solo che non lo fece, o almeno era quello che pensava Phil.
Dopo una quindicina di minuti di attesa non vi era ancora traccia del cacciatore nella Serra. 
La situazione non aiutò la sua ansia e cominciò a mordersi costantemente il labbro inferiore e giocare con la manica della camicia. 
'Lo sapevo, lo sapevo. Lui non vuole venire qui e stare per un'ora intera con me, lo sfigato che a mala pena parla.' Pensò tristemente. 'Non dovevo ascoltare Chris, non dovevo ascoltare nessuno.'
Si aggiustò la frangia e chiuse gli occhi per un momento. Forse stava soltanto reagendo in maniera eccessiva. Perchè Chris avrebbe dovuto mentirgli? Non sembrava affatto il tipo e Peej lo aveva confermato chissà quante volte.
Si alzò in piedi e andò a controllare le piante lasciate dagli studenti del primo anno sui banchi, per calmarsi e respirare.
Mentre vagava per la serra, sentì dei passi pesanti e veloci avvicinarsi. Ritornò confuso al banco con sopra i libri e cercò di scorgere chi stesse arrivando in modo così brusco.
"Scusa il ritardo!" lo salutò Dan Howell, ricci scombinati e leggermente bruciati alle punte, il fiato pesante.
"Uhm..." il Tassorosso non disse nulla, leggermente divertito e sconcertato.
"Prima che tu chieda," lo fermò il ragazzo del terzo anno "sì, ho i capelli ricci naturali, e li odio. E sì, sono bruciato."
"Posso sapere perché?"
"Un mio amico voleva provare a fare una Pozione Restringente e mi ero offerto di aiutarlo. Non è finita bene."
Phil ridacchiò e scosse la testa "Si vede."
Dan gli sorrise e per alcuni secondi i loro sguardi s'incrociarono. Il sorriso imbarazzato del bruno sembró tramutarsi in qualcosa di più dolce. Phil arrossì e inclinò la testa.
Il Serpeverde spalancò gli occhi e distolse lo sguardo, cominciando a balbettare "Uh, scusa per il ritardo, davvero. Non avrei dovuto dire di sí a Tyler sapendo che lui e Pozioni sono due cose distinte e separate-"
"Dan," Phil roteò gli occhi, nonostante il sorriso stampato sulle labbra. "va tutto bene. Non dirò al professore dei tuoi quindici lunghi minuti di assenza."
"Dobbiamo smetterla di parlare esclusivamente quando devo scusarmi per le stronzate che faccio." rise il moro.
Phil sgranò gli occhi.
Allora si ricordava di lui, della partita. 
Non riuscì a trattenere l'enorme sorriso formatogli sulla faccia. "Sono d'accordo."
Notò le gote del bruno diventare rosa quando ricambiò il sorriso, andò poi a sedersi di fianco all'altro ragazzo.
"Quindi," cominciò il Tassorosso, "cos'è che non hai capito?"
Dan si bloccò sul posto, ridacchiando nervosamente e lasciando Phil spaesato. Incontrò di nuovo il suo  sguardo e gli mostrò un sorrisetto imbarazzato "Beh... tutto?"
Phil lo guardò confuso per un momento per poi iniziare a ridere, coprendosi la bocca con la mano. "Dan, che cosa hai fatto di Erbologia fino ad ora?"
Dan scrollò le spalle e si sistemó sulla sedia. "Posso solo dirti che la maggior parte delle piante sono verdi."
"Il professor Hank aveva ragione quando diceva che sei un caso perso, allora." scosse la testa e riaprì il libro di terza.
"Il professor Green mi adora, solo che non lo sa ancora."
"Certo Dan." 
Il Serpeverde rise e Phil arrossì morendosi il labbro inferiore. Si accorse che l'ansia sparita, proprio quando Dan aveva messo piede nella serra.
Era quello a cui aveva sempre ambito, parlare con lui. E ora sembra così naturale, come se i due fossero amici da sempre. 
Soltanto che uno era invaghito dell'altro.
Si schiarì la voce e si spostò più vicino al bruno indicando e leggendo alcune righe dal libro.
L'ora passò in modo piacevole, risate al posto di spiegazioni, occhiate  improvvise e imbarazzo un istante dopo, eppure i sorrisi rimanevano stampati sui loro volti.
Per sua grande tristezza - e anche per quella di Dan, ma Phil non lo sapeva -, la lezione finì. Chiuse i libri e li strinse al petto quando s'incamminarono verso la porta.
"Grazie di tutto." disse Dan quando uscirono. "E scusa ancora, per il ritardo e per il disturbo."
"Non è nulla, anzi. Grazie a te, visto che mi hai fatto saltare Incantesimi."
Dan gli sorrise, quasi con tenerezza, e annuì mormorando un lieve 'di niente'.
"Allora," sorrise il Phil "al prossimo Mercoledì?"
"Non vedo l'ora." il Serpeverde annuì. Phil spalancò leggermente gli occhi e Dan diventò completamente rosso, iniziando a balbettare.
"N-Nel senso che, uh, è stato divertente. Preferisco di gran lunga avere te come professore, mi sono divertito moltissimo. Oddio, non che non abbia imparato nulla, cioè lo studio è importante-"
"Ho capito, non ti preoccupare. Mi sono divertito anch'io." lo interruppe l'altro.
Dan gli sorrise di nuovo, ancora leggermente rosso, lo salutò con un piccolo cenno del capo prima di andarsene e lasciando Phil davanti la serra.
Rilasciò un respiro e rise fra sé, le parole di Dan risuonanti nella testa.
Forse il recupero sarebbe andato molto meglio di quanto pensasse.




 


N/A:
Ok prima qualcuno mi uccidi, ci ho messo così tanto per pubblicare questo "capolavoro" perchè:
1) scuola
2) procrastinazione
3) mancanza di idee ma non molto tbh
quindi finalmente ecco il terzo, così non mi ritrovo persone sotto casa con torce e forconi (parlo con te Maria)(i see u reading)
e vbb ringrazio ancora la mia beta Leu a cui ho fatto sudare sette camice e sputare sangue, mi disp molto, ma sappi che ti amo lo stesso <3
ringrazio tutti quelli che sono arrivati a questo punto e alla prossima! :)

- Sky x

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