Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.
I protagonisti delle fiabe si dividono in due categorie:
buoni e cattivi.
La bella principessa vestita di colori pastello
rappresenta l’emblema della bellezza e della bontà, mentre il lupo
cattivo è il suo opposto. Il suo contrario. Perfido e scuro, nei colori
e nell’animo.
Ma se vi
avessero mentito?
Se fosse tutta una bugia?
Se la bella principessa dai capelli caramellati fosse
in realtà una strega pronta a tutto per ottenere ciò che
desidera?
Se il lupo cattivo fosse in realtà un povero
agnellino capitato nel posto sbagliato al momento sbagliato?
Perché, a volte per scovare la verità,
bisogna andare dietro alle apparenze.
Sbuffò
insoddisfatta, poggiando appena le labbra rosso sangue sul calice colmo di
tequila fino all’orlo, ordinato solo per pura formalità.
-Sakura-un voce femminile, ovattata dalla musica di sottofondo,
attirò la sua attenzione -Che ne pensi di quello?-
La
ragazza in questione gettò lo sguardo verde per niente smaliziato sulla
bionda figura maschile che si apprestava a varcare la soglia
dell’elegante pianobar.
-Carino-
si limitò a commentare annoiata, gettandosi i capelli rosso pallido dietro
le spalle con un gesto studiato che fece voltare più di un volto
maschile nella sua direzione.
-Carino?-
ripeté irritata la bionda al suo fianco, accavallando con eleganza le
lunghe gambe nivee lasciate scoperte dallo striminzito tubino canna di
zucchero, in tinta perfetta con gli occhi grandi ed espressivi -E’ uno
schianto Sakura!- insistette poggiando i gomiti sul tavolo -Non mi dire che
stasera non hai fame, eh?- sorrise melliflua, stando attenta a sussurrare
l’ultima frase in modo che nessuno oltre l’amica riuscisse ad udirla.
-Io-
sillabò -a differenza tua non sono qui per divertirmi- disse con
semplicità, aprendo il volto troppo
chiaro in un sorriso furbo -E poi sai bene che i biondi non fanno per me-
-Tu
sei troppo schizzinosa, cara mia- borbottò in risposta, facendo schioccare la lingua
-E di questi tempi non dovresti esserlo-
-Ti
prego Ino!- sbuffò la rossa, poggiando il
calice sul tavolo con un gesto secco -Non cominciare di nuovo con la storia di Twilight!-
-E
invece comincio- la aggredì, puntandole contro
l’indice laccato di rosso -Da quando è stato pubblicato, quello
stupido best seller ci ha complicato la vita, e lo sai- sbraitò, gli occhi cerulei ridotti a fessure -Adesso
appena qualcuno vede una ragazza dalla pelle…-
-Ti
prego Ino. Ti.
Prego.- la interruppe l’altra, portandosi una mano sugli occhi -Non
cominciare anche sta sera! Già non ti si può sopportare a casa,
se poi cominci anche a cena con la
solita filippica sul perché e per come Twilight
ci potrebbe creare dei problemi facciamo notte-
-Primo-
sibilò astiosa abbassando ulteriormente la tonalità di voce
-Abbassa la voce, stupida di una fronte spaziosa. Secondo, quel libro già ci crea problemi. Secondo te
allora perché tutti i nostri fratelli avrebbero deciso di non
frequentare più dei luoghi tanto affollati?-
-Perché
sono degli idioti- rispose con semplicità la
rossa, sfiorando con l’indice il bordo ancora umido del proprio cocktail
-Non c’è niente di pericoloso ad andare in giro per locali la
notte. E francamente- aggiunse pensierosa ma tranquilla -Non ho alcuna
intenzione di andare a cercare prede
al porto come qualsiasi lupo mannaro-
-Se
è per questo nemmeno io- convenne Ino,
giocherellando distrattamente con una ciocca di capelli sfuggita dalla coda
alta color grano -Però…-
-Niente
però- continuò irritata. Ino andava
avanti con quella storia da più di un anno, e per di più era
riuscita a convincere una buona parte della famiglia
dell’attendibilità della sua ipotesi -E
poi come potrebbero riconoscerci? A parte la pelle pallida e i canini affilati
quel libro non c’azzecca un tubo!-
-Shhh- sussurrò spaventata, portandosi un dito sulle
labbra -Non urlare Sakura-
-E’
appena entrato un tizio molto carino, neh?
- la interruppe la rossa, sperando finalmente di riuscire a farle cambiare
argomento. E in effetti il tizio in questione era
davvero carino: alto, spalle larghe, lunghi capelli castani raccolti in una coda
bassa e ordinata, sguardo annoiato ma attendo.
-Niente
male- sussurrò con voce rauca la bionda, mentre delle strane lamine
rossastre si andavano a mescolare con l’azzurro chiaro dei suoi occhi -Ma
si dai- disse alla fine, alzandosi di colpo, lo sguardo puntato sul malcapitato
di turno che, a giudicare dall’occhiata in tralice che le aveva appena rivolta, doveva averla notata.
-A
dopo- le sussurrò ghignando riuscendo a malapena a tenere nascosti i
lunghi canini affilati sotto le labbra pallide nonostante il rossetto -Non mi fai gli auguri?- ghignò sadica, sbattendo le lunghe
ciglia.
-Ino…fottiti-
-Dopo
di te!- rise di gusta alzando il braccio destro in
segno di saluto, prima di darle le spalle e allontanarsi a lunghe falcate verso
la preda designata.
Almeno una di noi sta sera mangerà. Pensò annoiata Sakura, trattenendo a stento
uno sbadiglio.
Si
sistemò meglio sulla sedia, accavallando le gambe magre lasciate
scoperte dagli shorts grigio fumo e gettò con noncuranza il borsello
nero sul tavolo, sbuffando per l’ennesima volta.
-SakuraHaruno-
Arricciò
le labbra in un sorrisino soddisfatto, spostando lentamente lo sguardo per
niente sorpreso sulla sua sinistra. Sapeva già di chi si trattava. Quell’odore,
misto al profumo di sangue umano era percepibile anche a centinaia di metri. E
poi lo aspettava.
-Hidan- lo salutò, indicandogli con un gesto studiato
del braccio la sedia lasciata libera da Ino -Quanto
tempo. Accomodati pure-
-Grazie-
borbottò il ragazzo, e senza ricambiare il sorriso si sedette di fronte
a lei -Coma sai la mia non è una visita di cortesia, anche se mi piacerebbe- continuò indugiando più del dovuto
sulla scollatura non molto generosa ma invitante di Sakura -Abbiamo un
problema-
-Problema?-
-GliHyuuga- terminò serio, passandosi una mano tra i
capelli biondo platino -Pretendono sempre di più. Di questo passo non
riusciremo ad evitare una guerra-
Hyuuga. Sakura si mordicchiò l’interno della
guancia, massaggiandosi le tempie con le dita. -Hyuuga- ripeté ad alta voce.
-Si-
continuò Hidan -Quei bastardi sono convinti di
esserci superiori solo per il loro cognome. Non rispettano più le
divisioni territoriali, ad ogni pretesto cercano lo
scontro con i nostri e sembrano essere intenzionati ad allearsi anche con tutti
gli altri clan della zona-
Vogliono spodestare Tsunade-sama.
Maledetti.
-Cosa
ha intenzione di fare il vostro clan?- chiese seria senza giri di parole
-Volete rimarcare l’alleanza con il nostro?-
-E’
per questo che ti hanno fatta chiamare- spiegò Hidan, facendo vagare per tutto il locale gli occhi vinaccio
-Il nostro clan è forte, ma da soli contro gli Hyuuga
non possiamo molto. Pain-sama chiede un incontro con Tsunade-sama-
-Chiaro-
annuì convinta -Parlerò con la mia maestra e ti farò
sapere il prima possibile. Con gli Hyuuga
con si scherza. Hiashi-sama tenta di mettersi a capo
di tutti noi da secoli-
-Ma
non credo che sarà un problema nemmeno questa volta- disse con
semplicità Hidan, sorridendo per la prima vota
-GliAburame e gli Yamanaka sono con noi. E lo stesso si può dire di
quelle bestiacce pulciose degli Inuzuka-
-Si,
però è sempre meglio essere previdenti- borbottò,
rivolgendo gli occhi al soffitto -Grazie per la velocità con cui ci
avete avvertito. Tsunade-sama non lo
dimenticherà- Soprattutto
perché sa già tutto. Sorrise compiaciuta, afferrando la
borsetta nera che teneva poggiata sulle gambe.
-Grazie
a te per essere venuta, Sakura- ghignò -Speriamo
che la prossima volta che ci rivedremo sarà in un posto un po’
meno… affollato.-
-Speranza
vana- sorrise serpentina di rimando, alzandosi -Piuttosto, salutami Sasori. Non ci vediamo da troppo tempo-
Hidan,
per niente offeso, scoppiò in una grassa risata, poggiando entrambi i
gomiti sul tavolo -Con piacere!-
-A
presto-
Hyuuga. Continuò a pensare, mentre si dirigeva verso
l’uscita, guardandosi allo stesso tempo intorno.
Gli Hyuuga erano il clan più vecchio e nobile di tutta
Europa. Guidati da Hiashi-sama, il capoclan
più longevo che avesse mai avuto la sfortuna di incontrare, tentavano di prendere il potere da secoli. E c’erano
andati vicinissimi, riuscendo ad annientare, circa un secolo prima, quasi del
tutto i loro diretti rivali, gli Uchiha.
A
quel tempo era ancora una novizia trasformata solo per gioco da un vampiro
affamato, ma ricordava benissimo il clima di terrore che si respirava uscendo
per le strade in cerca di prede. Scontri, battaglie, cadaveri ovunque. Erano
riusciti a non farsi scoprire dagli umani solo grazie allo scoppio del primo
conflitto mondiale, con cui si erano coperte tutte le sparizioni e le morti
sospette.
Però
non potevano più rischiare tanto.
Arricciò
il naso quasi in un gesto meccanico, sentendo l’odore di sangue umano
fresco diffondersi nell’aria. Ino stava cenando.
Almeno renderà meno inutile questa ser…
Bloccò
all’istante il flusso dei suoi pensieri, sentendo nell’aria uno
strano, stranissimo, odore. Qualcosa
che non aveva mai sentito prima, qualcosa che l’attirava
come un magnete naturale.
Riuscì
a stento a trattenersi dallo divorare
all’istante chiunque fosse in quella sala, e ricorrendo a tutto
l’autocontrollo di cui disponeva si concentrò
nell’individuare a chi appartenesse quell’odore tanto particolare.
Trovato.
Torse
il collo verso l’entrata del locale, individuando un uomo di spalle dai
capelli nerissimi lunghi fino alle clavicole, che chiacchierava con un giovane
biondo.
È lui.
Si
avvicinò a gran passi, incapace di resistere oltre.
Devo berlo. Subito.
-Sakura-
si sentì afferrare per le spalle, e quasi si dimenò per essere
stata interrotta a cosi pochi metri dal suo obbiettivo
-Che cazzo ti succede?
-S-sai …?-
balbettò confusa, gli occhi felini, dopo essersi voltata -Cosa ci fai qui?- chiese sempre più interdetta al
giovane dai capelli corvini che la guardava dall’alto verso il basso.
-Andiamo-
il ragazzo l’afferrò per il gomito
lasciato scoperto dalla maglia nera scollata, trascinandola senza incontrare
resistenza nella parte opposta del locale, diretto all’uscita secondaria.
-Sai,
ho fame…lasciami andare, ho trovato una preda…-
-Me
ne sono accorto- la interruppe atono, fermandosi solo
quando oramai si trovavano nei pressi del parcheggio a pochi metri dal locale
-Anzi, credo che se ne siano accorti tutti-
-Cosa…?-
si interruppe di colpo, iniziando a frugare
freneticamente nella borsetta, alla ricerca del piccolo specchietto da cui non
si separava mai -O cazzo- sussurrò fissando sbigottita la propria
immagine riflessa.
I
canini appuntiti ben visibili a chiunque la guardasse,
le labbra insolitamente scure, e gli occhi…scarlatti. Era pronta a cenare e non se n’era nemmeno resa
conto. Come aveva fatto non accorgersene prima?
-Non
mi era mai successa una cosa del genere- borbottò, chiudendo con un
gesto secco lo specchietto -Mai. Ho
solo sentito un odore molto particolare e poi…l’istinto ha preso il
sopravvento-
-Particolare?-
-Si.
Non so spiegartelo- disse, mentre gli occhi tornavano lentamente nella loro
tonalità naturale -So solo che avrei fatto di tutto per bere quel tizio-
-Parlane
con Tsunade-sama Sakura, è meglio-
decretò dopo qualche secondo di silenzio, mentre si sistemava
i polsini della camicia nera.
-Credi
di sapere di cosa si tratta?-
-Si-
sorrise falso come Giuda -Ho qualche decennio in più di te-
-Torno
subito al quartier generale allora, voglio fare chiarez…-
-Aspetta-
la interruppe il ragazzo, gettando un occhiata
maliziosa ad un esiguo gruppetto di persone, mentre le poggiava la mano sulla
spalla chiara -Che ne dici di uno spuntino prima?-
Il
volto della ragazza si aprì in un ghigno famelico, mentre faceva passare
rapida la lingua sulle labbra sottili. -Perché no- si limitò a
dire, individuando tra tutti un castano niente male -L’odore di prima mi
ha fatto venire un certo appetito-
-Non
avevo dubbi- se ne uscì, iniziando a muoversi a passi lenti ed eleganti
verso le nuove prede seguito a ruota dalla rossa -La bionda
è mia- ghignò perfido, mostrando i perfetti canini bianchi -Di
tutti gli altri puoi farne ciò che vuoi-
Note dell’autore
Questa non è la classica
storia sui vampiri.
È la prima cosa che ho da dire.
Non ci
troviamo a che fare con una adolescente problematica che
si innamora perdutamente del vampirizzato di turno, che alla fine della storia
finirà per ricambiarla e tutti vissero felici e contenti…e blablabla!
No u.u avremo -e uso la prima persona
plurale perché nemmeno io so bene come andrà a finire XD- una
storia completamente diversa, un filino Angst e forse
senza happy ending -chissà… XD-
Passando a
questioni più concrete, Sakura
e Ino saranno vampiri buoni o cattivi? A che clan
appartiene Hidan? Qual è il ruolo di Tsunade-sama? Che intenzioni avranno gli Hyuuga? Chi è il ragazzo che Sakura stava per
divorare?
Tutte
queste domande avranno risposta nei prossimi capitoli!
Ma se qualcuno volesse provare a tirare a indovinare, le scommesse sono aperte XD
Naturalmente
ci saranno varie coppie, alcune definitive (e chi mi conosce
sa bene a quali -anzi, a quale XD- mi riferisco *smile*) altre appena
accennate.
Ps:
nei vari capitoli troverete dei commenti non tanto ehm…positivi su Twilight XD
è stato più forte di me u.u
-Credi che andando
avanti di questo passo ce la faranno a concludere qualcosa prima
dell’alba?- sbuffò ironico Sai, lasciandosi andare con la schiena
contro la parete resa più chiara del solito dai riflessi lunari.
-Lo spero- borbottò
Sakura, pochi metri distante, passandosi freneticamente le mani tra i capelli
rossi -Sono li dentro da più di due ore…-
-Mi hanno rovinato un altro
sabato sera, cazzo- borbottò acida Ino,
accovacciata accanto a Sai, portandosi le gambe magre al petto.
Sakura per tutta risposta, la
fissò con astio, mostrandole con un grugnito i canini appuntiti ancora
sporchi di sangue -Non è il momento di dire stronzate Ino- concluse alla fine Sai per lei, una sottile luce
preoccupata nei grandi ed inespressivi occhi neri -Tsunade-sama, Pain e gli altri
non si stanno raccontando le barzellette. Il tuo compito è quello di seguire Sakura e me, non andare nelle discoteche
in cerca di persone da sbranare- sentenziò, guardandola truce -Sei
ancora un vampiro inesperto ed impulsivo, hai molto da imparare-
-Gentile come sempre, neh?- sbuffò Ino,
rigirandosi una ciocca bionda tra le dita.
-Coma va?- un borbottio
annoiato e apparentemente distante li fece voltare verso la parte opposta del
corridoio, solcato a passi lenti e strascicati da un moro
dall’improbabile pettinatura.
-Shikamaru!- lo chiamò Ino
saltando in piedi, e attirando l’attenzione di tutti gli altri vampiri di
guardia -Come mai da queste parti?-disse gioiosa, raggiungendolo.
-Che seccatura Ino- borbottò senza riuscire a nascondere un sorriso
-Nemmeno arrivo che già cominci a fare
domande?-
-Sei sempre il solito Shika- sbottò la bionda arricciando le labbra,
infastidita.
-Sakura, Sai- salutò dopo avere raggiunto gli altri
due, portandosi la mano destra dietro la nuca -Novità?-
-Nessuna- monosillabò
Sai -Sono li dentro da ore-
-Uhm- pensieroso,
abbracciò con gli occhi scuri quello che più che un corridoio
sembrava una sala d’aspetto. I leder dei maggiori clan della zona si
erano infatti riuniti nel quartier generale del clan Sarutobi nel tentativo di riuscire a trovare un modo per
contrastare la brama di potere degli Hyuuga. E come
se non bastasse si erano portati dietro un nutrito
numero di sottoposti.
Il modo migliore per non dare nell’occhio. Pensò sarcastico, fissando senza interesse Sasori e Deidara, del clan Akastuki, battibeccare animatamente -Chi ha saltato
l’incontro?-
-Il clan Suna al completo-
rispose Sakura, aggrottando le sopracciglia sottili -E sembra che abbiano
già stretto un patto con Hiashi-sama.-
-Questo è un problema-
decretò pensoso il moro, gettando lo sguardo annoiato verso la finestra,
in direzione della luna piena -Le bestiacce pulciose che si portavano
d’appresso ci sarebbero state sicuramente d’aiuto-
-Noi abbiamo gli Inuzuka, se è per questo-
si intromise Sai, facendo schioccare la lingua.
-Sai- lo contraddisse
immediatamente, i canini sporgenti in bella mostra -Vuoi per caso paragonare
gli Inuzuka a Kankuro e TemariSabaku no? Non
c’è storia.-
-Hai ragione Shikamaru …-
si intromise Ino, ondeggiando la lunga chioma dorata
alla destra di Shikamaru
-Ne avevi dubbi, seccatura?-
-Maledetti Hyuuga!- quasi urlò TsunadeSarutobi, tirando un pugno contro la parete -Hiashi non ne vuole proprio sapere di stare tranquillo-
sospirò poi, osservando la crepa che andava diramandosi per dieci
centimetri e forse anche più.
-Sappiamo com’è
fatto Hiashi-sama- si
intromise un giovane dai capelli rossi, accomodandosi meglio sul divanetto
settecentesco dalle rifiniture eleganti -Ha già sterminato gli Uchiha, e non esiterebbe a fare lo stesso anche con noi se
ne avesse l’opportunità. Anni di pace e fedeltà per lui non
contano nulla…-
-Dobbiamo trovare un modo per
toglierlo di mezzo una volta per tutte- sentenziò la bionda, spostando i
grandi occhi nocciola sul pubblico in ascolto -Anche se
questo significa…- sospirò -Iniziare una nuova guerra-
Hiashi-sama aveva vinto.
***
-Mai più dobe. Mai.
Più.- sussurrò con odio Sasuke, digrignando i denti fino a
farsi male. Passò rapidamente un braccio dietro le spalle larghe
dell’amico barcollante al suo fianco, afferrandolo appena in tempo prima
che capitolasse al suono con un tonfo che sicuramente sarebbe risultato sordo, e doloroso.
-Oh teme!- sorrise ingenuo il
ragazzo in questione, aggrappandosi a quel sostegno improvvisato -Ma cosa dici
mai?- e scoppiò a ridere, mentre faceva fatica persino a mettere il
piede destro davanti a quello sinistro.
-Zitto, dobe.
O giuro che ti lascio qui- mugugnò, trattenendosi a stento dal gettarlo
nel cassonetto dei rifiuti a pochi metri di distanza.
-Dai Sas’kè!-sghignazzò, stringendo
simpaticamente i non più tanto
vispi occhi azzurri -Non fare l’orso come al tuo solito -Tanto lo so che
ti sei divertito anche tu!-
E colto da improvviso conato
di vomito, crollò al suolo, mentre il moro al suo fianco si allontanava
con un balzo repentino da lui, il volto di solito impassibile velato di
disgusto.
A Naruto Uzumaki
l’alcol faceva un pessimo effetto, lo sapeva già da prima ma
quella sera ne aveva avuto la conferma definitiva. Mai più permettergli di bere qualcosa di più forte di
una gazzosa.
Sbuffò, più
arrabbiato con se stesso che con un Naruto intento a rigettare anche la propria
anima sul ciglio di quel marciapiedi, per essersi
fatto convincere ad abbandonare il suo comodo divano di pelle per abbandonarsi
ad una nottata con gli amici nei migliori locali della città, al grido
battagliero -di Naruto naturalmente- di Sesso,
Droga e Rock’n’Roll. Peccato che la
ragazza che aveva deciso, romanticamente
parlando, di portarsi a letto, si fosse spaventata alla vista di un biondino
che a torso nudo, e con tutta l’intenzione di dare il peggio di
sé, si dimenava come impazzito al centro della pista da ballo urlando a squarcia gola “Sas’kè!raggiungimi!” dando il via a più che
leciti fraintendimenti.
E peccato che Naruto e
l’altro idiota di cui desiderava ardentemente dimenticare il nome, si fossero ubriacati con meno di due cocktail analcolici a
testa, costringendo il resto del gruppo a scortarli a casa prima del previsto.
-Muoviti Sasuke-
sentendosi chiamare, il Sasuke in questione alzò il volto più
ombroso del solito -Suigestu è più
morto che vivo.-
Ecco come si chiama… pensò tra un borbottio e l’altro,
spostando lo sguardo notte da Naruto al gruppetto restante.
Si passò una mano sul
viso infuriato -Karin, Juugo
andate avanti.- se ne uscì dopo altri secondi di silenzio, mentre
poggiava le spalle larghe al muro di mattoni dietro di sé
-Accompagnate quello- indicò
con sdegno il compagno finito disteso sul terreno, colpevole di aver approfittato
del momento per avvicinarsi alla rossa accanto a lui più del dovuto -a
casa. E vi prego- sbuffò, per nulla cortese -evitate di uccidervi per strada-
-Ma Sasuke-kun…-
tentò di protestare l’unica ragazza del gruppo, assolutamente
restia all’idea di lasciare il moro.
-Ci sentiamo presto- tagliò corto questi, agitando distrattamente il
braccio destro, come a voler scacciare un fastidioso moscerino -…e per
inteso, tu sulla mia macchina in
quelle condizioni non ci sali- sbraitò, puntandogli contro lo sguardo
infuriato, nella mente ancora l’immagine della preda che fuggiva via
impaurita alla vista di quello scherzo della natura biondo.
-Parli con me?- sorrise
ingenuamente Naruto, facendo leva sulle gambe per ritornare in posizione
eretta.
-Piantala baka.-
sentenziò velenoso, gli occhi due fessure appena individuabili -Non
costringermi ad ucciderti.-
-Sas’kè…-
sbadigliò, oscillando pericolosamente -Ho sonno- per poi precipitare
malamente al suolo ancora prima di poter sentire gli insulti dell’altro.
-Mai più.-
sbraitò afferrandolo per il colletto della camicia senza un minimo di
delicatezza -Mai. Più.-
Lo sollevò senza
apparente sforzo, trascinandolo fino all’angolo del
marciapiedi -Adesso vedi di riprenderti, baka. Non ho
intenzione di trascinarti fino al parcheggio in queste condizio…-
L’impatto improvviso e
violento con un corpo non meglio identificato lo
sbalzò al suolo, facendolo volare insieme all’amico per una
distanza imprecisata.
Sasuke, per la prima volta
gli occhi sbarrati per il terrore di fronte alla scena che gli si parava
prepotentemente davanti, riuscì solo a percepire il gelo emanato da quel
corpo, prima di sentirsi afferrare con forza per la vita.
Note dell’autore
Secondo
capitolo postato. Cercherò di pubblicare sempre di venerdì,
almeno fino a quando l’ispirazione starà dalla mia parte!
Qualche
noticina, per chiarire meglio la faccenda: allora, quello che avete letto
è un classico capitolo di transizione. In pratica non succede un tubo di
rilevante, ma lascia qualche spunto di discussione per i capitoli che verranno
(avanti, ditelo che le ultime frasi vi hanno incuriosito
XD).
Nel primo
troncone avete fatto la conoscenza di quasi tutti i vampiri “buoni”
(…) che avranno un ruolo importante nella storia, con il primo (di una
lunga serie XD) piccolissimo accenno tutto biancoH che non fa mai male u.ù
Mentre nel
secondo è finalmente è entrato in scena
il mio Sasuke *_* Ebbene si, il tizio
puntato da Sakura nel primo capitolo era proprio lui, ma adesso almeno si
è presentato come si deve *sviene pensando a Sasuke*
E dopo le
precisazioni del caso devo proprio bacchettarvi *inizia a puntare contro ai lettori il dito indice* Più di duecento letture,
quasi venti preferiti e solo due recensioni ç__ç
Vi
ringrazio, è logico u.ù,
però un segno del vostro passaggio non verrebbe che visto di buon
occhio.
Un
abbraccio speciale a BlackPanther[sorellina *-*
non sai quanto possa apprezzare una tua recensione. Perché io so cosa vuol dire XD Il terzo capitolo
ti aspetta per l’anteprima speciale… sempre che non sia troppo
impegnata con il tuo postino personale XD] e Serysaku [grazie per le belle parole cara *-* spero ti sia piaciuto anche il
secondo capitolo. Un bacio.] le due anime pie a cui mi
riferivo XD.
Neji Hyuuga, portamento
altezzoso e sguardo di ghiaccio, poggiò stancamente le spalle avvolte
nel cappotto nero contro la parete di mattoni. Sarebbe passato un bel po’
di tempo prima di incontrarli, si disse, tanto valeva rilassarsi.
-Gran bella serata…- biascicò pensieroso, il
moro al suo fianco, che nel frattempo si era comodamente stravaccato al suolo,
osservando il cielo limpido -peccato doverla passare con delle sanguisughe.-
-Da che pulpito.- rispose,
monocorde, premurandosi però di mostrare i canini appuntiti -Valla a fare contro quell’idrante, botolo.-
-Ehi sporco succhiasangue! Non ti permettere-
inveì, minaccioso, saltando in piedi con aria di sfida. Lo Hyuuga per tutta risposta si limitò ad abbassare
le palpebre, chiudendo per un istante la visuale a quegli occhi troppo chiari
-Sappi che non ti ho ancora ucciso solo perché Hiashi-sama non la
prenderebbe troppo bene. Ma non prenderti troppa confidenza- torse di scatto il
collo, lo sguardo un misto tra odio e disgusto -potrei
far passare la tua dipartita per un incidente.-
-Ci diamo un taglio?- li
interruppe caustica l’unica ragazza presente, frapponendosi tra i due -O
avete intenzione di continuare cosi per tutto il tempo?- si sfilò
velocemente i corti guanti di pelle nera, senza smettere di fissare i due, che
colpevoli avevano tacitamente concordato -per la prima volta- di continuare il
battibecco in separa sede.
-Lo stesso discorso vale anche per te, TenTen.- si
premurò di aggiungere alla fine indignato -Sei solo una…-
-Una guardia del corpo, Neji-san- finì per lui la
ragazza, mostrando falsamente affabile la dentatura affilata -Lo so. Ma sono la
Vostra guardia del corpo. E chissà… forse un
giorno potrei esservi di nuovo utile.-
Neji incassò la testa
tra le spalle, risentito, limitandosi a mugugnare un confuso borbottio contro
Hiashi-sama, colpevole di averlo costretto a prendere personalmente parte
all’offensiva che stavano per sferrare.
Odiava scendere in prima
linea per missioni insignificanti come quella, e se possibile odiava ancora di
più doverlo fare in squadra con altri membri. Specie se uno di questi
era un stupido botolo pulcioso, meglio noto al
pubblico come lupo mannaro. Non che Kankuro Sabaku no
gli avesse mai fatto un torto, intendiamoci, ma che tra lupi e vampiri non
corresse buon sangue era risaputo. Non era mai
scoppiata una vera e propria, ma allo stesso tempo non era mai stata stretta un
alleanza. Regnava da secoli, insomma, un tacito accordo di non belligeranza,
dovuto soprattutto al fatto che gli uni ignoravano l’esistenza degli
altri. O almeno, aveva regnato per secoli.
Già, perché
Hiashi-sama recentemente -ed anche erroneamente, secondo il parere di Neji-
aveva deciso di allearsi con il clan Suna, famoso per essere il più
importante clan di lupi della zona. E tutto questo per
riuscire a spodestare Tsunade-sama dal ruolo di Hokage e sterminare
definitivamente il clan Sarutobi. Ripetendo l’impresa che quasi un
secolo prima aveva portato alla definitiva scomparsa di quasi tutti gli Uchiha.
Peccato che il capostipite
Hyuuga, dall’alto della sua saggezza, avesse fatto male i suoi conti; non
aveva infatti previsto che Tsunade, memore della
guerra passata ed avvertendo il pericolo imminente, si fosse premurata a
stringere una vantaggiosa alleanza con il terzo clan d’Europa per
importanza: l’Akatsuki, guidato da Pain-sama.
Morale della storia lui, uno
dei membri più influenti della famiglia, nonostante non fosse
discendente diretto di Hiashi, si ritrovava ad aspettare da più di un ora l’arrivo di alcuni dei sottoposti di maggior
importanza di Tsunade. Tali Sakura Haruno e Sai, due giovani vampiri che raggiungevano a stento il secolo
d’età, quasi sempre accompagnati da una
novizia bionda e appariscente. Testuali parole del capo.
Trattenne a stento un
sospiro, annoiato, pensando a quanto sarebbe stato bello impiegare quelle ore
in una molto più proficua caccia. Già, ora che ci faceva caso
cominciava ad avere anche fame.
-Tirati su Neji-
una sussurro sbrigativo ma deciso lo destò da quegli strani pensieri,
facendogli voltare velocemente il capo -Sono sicura che ci divertiremo-
continuò sorridendo TenTen, mentre alla loro destra Kankuro aveva
provveduto nuovamente ad accovacciarsi al suolo, ginocchia premute contro il
petto.
-Ne dubito…-
borbottò in tutta risposta, aggrottando la fronte alta -E comunque, non
chiamarmi cosi. È altamente irrispettoso di
fronte ad altri- ed indicò il canide.
-Avete ragione, Neji-san- si affrettò a
correggersi, senza smettere di sorridere -Perdonatemi- .Lo Hyuuga annuì, sprigionando
all’apparenza noncuranza. Non sopportava il doverla trattare con tanta
freddezza in pubblico, ma allo stesso tempo sapeva benissimo di non potersi
comportare diversamente.
Lui era Neji Hyuuga, il
prediletto di Hiashi-sama, mentre lei era solo una preda diventata inavvertitamente cacciatrice.
Complice un attimo di
distrazione durante il quale aveva preso ad osservare
il territorio circostante, attenta ad ogni minimo cambiamento, iniziò ad
osservarla di sottecchi. Il viso appuntito, il profilo delicato ma severo, le
labbra pallide rivolte verso l’alto in sorrisi che il più delle
volte erano destinati solo e soltanto a lui, i capelli corvini raccolti in una
coda bassa, le mani piccole ed affusolate ma esperte
nel maneggiare qualsiasi tipo di arma, e soprattutto gli occhi. Scuri, di
pochissime tonalità sotto il nero, che lo guardavano con sfida ma allo
stesso tempo rispetto. Erano stati proprio quegli occhi -all’epoca ancora
incorniciati da un viso dal colorito roseo- ad attirare la sua attenzione. Lui,
abituato da sempre ad essere circondato da pupille
trasparenti, si era ritrovato all’improvviso attratto da un paio di iridi
cioccolato, e poco importava che queste appartenessero ad una giovane popolana
mortale.
Incantato -anche se mai lo avrebbe ammesso-
l’aveva scovata ed ammaliata, come solo il secondo erede in linea di
successione del clan Hyuuga sapeva fare. E lei, all’inizio terrorizzata,
aveva finito con l’innamorarsene, scegliendo la strada della dannazione
solo per stargli accanto.
Peccato che nonostante avesse
rinunciato al suo bene più prezioso, la
vita, gli Hyuuga non l’avessero accolta tra loro. Il clan più
antico rimasto infatti permetteva l’accesso a
nuovi membri solo per nascita.
Peccato che i suoi occhi
fossero rimasti cosi dannatamente scuri, e facessero quasi a pugni con le
perlacee pupille che tanto famosa avevano reso la casata.
Peccato che l’unico
compromesso ottenuto da Neji fosse stato l’umiliante ruolo di guardia
personale, alla stregua insomma di qualsiasi altro servitore.
Peccato che fosse stata
costretta ad imparare a maneggiare qualsiasi tipo di
arma, lei che era sempre stata contro la violenza.
Peccato che in pubblico -solo in pubblico- fosse costretta a dagli rispettosamente del Voi.
Peccato che fossero loro
concessi solo brevissimi momenti di intimità,
sempre nascosti agli occhi del resto del clan.
Peccato che lei fosse
costretta a subire, giorno dopo giorno, il
fidanzamento tra Neji, il suo Neji, e
la figlia maggiore di Hiashi Hyuuga, erede diretta del clan.
Peccato, già.
E peccato che lei avesse
accettato tutto questo per stargli accanto.
Ricordava la notte della
trasformazione come se fosse stata la precedente -quando in realtà i
decenni si erano ormai accavallati gli uni sugli altri- la paura, il parere
assolutamente contrario di Neji, ma soprattutto le sue parole decise. Lo voglio.
Una promessa che li avrebbe
legati per l’eternità. Perché, nonostante tutto, lo sapevano, il gioco valeva la candela.
Le sorrise, cauto ma ricambiato. Non si sarebbero mai pentiti di niente.
-Arrivano.-
un’affermazione decisa li riportò alla realtà, facendoli
voltare contemporaneamente verso Kankuro, già in piedi e pronto
all’azione -Sento odore di sanguisughe.-
-Credevo l’avrebbero
tirata come minimo per altre due ore.- sorrise soddisfatta Sakura, senza
riuscire ad eliminare del tutto la stanchezza dal viso
tirato -Siamo stati fortunati!-
-Già.- si
limitò ad annuire Sai al suo fianco, mani infilate nelle tasche del
giubbotto di pelle e l’aria di chi aveva appena finito di reggere il mondo
sulle proprie spalle.
-Ho fame.-
borbottò invece Ino, iperattiva.
-E non possiamo nemmeno lamentarci- continuò la ragazza -Tsunade-sama
è riuscita ad ottenere tutto quello che voleva.-
-Come sempre.- l’assecondò il ragazzo, socchiudendo
stancamente gli occhi.
-Io ho fame!- ripeté
Ino, al limite dell’isteria.
-Non vedo l’ora di
arrivare a casa!- sbadigliò Sakura, come se non fosse stata interrotta -Ho proprio bisogno di farmi una bella dormita.-
-Anche io.-
-IO HO FAME!-
-Non preoccuparti
biondina… te la faccio passare io la fame!-
Si voltarono di scatto, in
allerta. Alla loro destra, a poco meno di una decina di metri, tre individui
dalle caratteristiche troppo familiari li stavano scrutando con interesse.
-Hyuuga…-
borbottò Sakura concentrando la propria attenzione su quello che molto
probabilmente doveva essere il capo. Impossibile non riconoscere il famigerato
Byakugan, gli occhi bianchi del clan Hyuuga, l’abilità innata che
aveva loro permesso di sopravvivere per secoli.
-Indovinato.- mugugnò
neutro il diretto interessato, avvicinandosi di un passo -Tu devi
essere Sakura Haruno.-
Più che una domanda una costatazione. Doveva averla già
incontrata, si disse scrutandola con falso distacco. E anche quello del ragazzo
al suo fianco era un volto conosciuto. Probabilmente avevano partecipato a
qualcuna delle passate riunioni tra clan, ecco la spiegazione.
Mentre la bionda… no,
lei non gli diceva assolutamente niente.
-Esatto- annuì la ragazza, ormai pronta allo scontro.
Se due vampiri -di cui uno Hyuuga- e un licantropo
avevano deciso di lanciarsi in quel modo allo scoperto non era certo per
un’allegra rimpatriata.
-Del capo mi occupo io-
sussurrò Sai, arrivato alle stesse conclusioni -Tu
pensa alla ragazza. Ino…?-
-Non preoccupatevi- sorrise
la bionda, senza però riuscire ad eliminare
totalmente la paura dagli occhi cerulei -Non sarà un botolo pulcioso a
spaventarmi!-
-Sono spiacente.-
annunciò grave Neji Hyuuga, dal lato opposto della strada.
-Buona fortuna.- un sussurro appena udibile, pronunciato
all’uni solo dal trio.
-Ma sta notte morirete… di nuovo-
Note dell’autore
Eccomi
tornata -stranamente puntuale XD- con il terzo capitolo.
Che dire?
L’accenno NejiTen non doveva arrivare cosi presto, ma non ho resistito.
Da brava YingYangista è stato più forte di me XD
Spero di
aver mantenuto tutti i personaggi citati IC, soprattutto Neji che è
stato quello che sicuramente mi ha dato più filo da torcere: sappiamo
quanto sia difficile trattare dei personaggi scontrosi, chiusi e meditabondi come
lo Hyuuga, specie nelle AU, e spero di non aver
calcato troppo la mano.
Piccola
anticipazione? XD
Il terzo è l'ultimo capitolo di introdizione: dal prossimo inizierà ufficialmente l'azione u.ù. Nel
capitolo quattro avremo infatti finalmente lo scontro tra i nostri vampiri preferiti, e
soprattutto un incontro particolarmente voluto -almeno spero
XD- da tutte voi Black Panther!
Adesso basta con gli spoiler però XD
Passo a
rispondere ai vostri bellissimi commenti:
Kry333: ciao carissima ^^ è sempre un piacere
risentirti tra un commento e l’altro. Come ti va la vita? Tutto bene? Qui
non c’è malaccio: il sole è tornato a splendere alto nel
cielo e sembra che l’estate sia finalmente alle porte (ed era pure ora
XD). Convenevoli a parte, sono felice che la storia sia di tuo gradimento ^^
anche perché ormai sei una lettrice abituale, e mi fido dei tuoi
commenti u.ù
Pensi sia
stato Neji ad attaccare Sasuke? Mah… chissà XD non metto bocca in
merito XD però ti dico una cosa sulla questione
Akatsuki: non tutto è come sembra!
Grazie
ancora per il commento e per le belle parole. Una bacio!
LalyBlackangel: che bello ritrovarti anche qui, non
sai quanto possa rendermi felice un commento positivo da un’autrice brava
come te. Grazie quindi, di cuore *_* E non preoccuparti: la NaruHina ci sarà!
Ho già in mente qualche ideuzza *ghigno malefico*
Grazie
ancora, a presto. Un bacio!
Lisey91: ciao ^^ per prima cosa grazie per i
complimenti e per aver recensito. Dopo i convenevoli di rito devo farti un ringraziamento
speciale: sei stata la prima a soffermarti sul fatto che in questa FF sia
Sakura il vampiro, e non Sasuke, come quasi sempre
accade. La scelta è dovuta più che altro
ad una cosa: il fandom è strapieno di ficcyne (…>.>)
copia-incollate da Twilight e io volevo un po’ distaccarmi dalla massa.
Per il resto la SasuSaku
è assicurata XD puoi starne certa!
Grazie
ancora, a presto. Un bacio!
Sasusaku11: grazie mille per i complimenti! E
grazie anche per aver recensito il primo capitolo. Spero ti sia piaciuto anche
questo. A presto ^^
Hachi92: Kiki_chan ^^ che bello incontrarti
anche in questa piccola et solitaria AU XD Per prima cosa grazie per i
complimenti: tu si che sai come far aumentare ulteriormente il mio già
sproporzionato ego XD E poi… beh, ero più che sicura che le coppie
(una in particolare XD) ti sarebbero piaciute.
Però non ho ben capito a quale ti riferisci *inizia a rigirarsi i
pollici, fischiettando allegramente XD*
Per quanto
riguarda Twilight puoi stare tranquilla, l’unica cosa in comune saranno i
vampiri come protagonisti XD Non che odi l’opera della Meyer,
intendiamoci. Io odio profondamente quello che è diventato dopo il
successo del primo libro. Ho letto i primi due e sono rimasta impressionata
dallo stile dell’autrice, dalla trama, dai protagonisti (Jacob
*ç*), ma poi… PATATRACK!La Meyer ha rovinato tutto trasformando Bella nella Mary Sue più MarySuosa che esista (mio modesto
parere XD).
Evito di
perdermi in ciance, che è meglio XD
Grazie
ancora tesoro *_* Ci becchiamo presto su MSN. Un bacio!
Un grazie
anche a tutti voi che leggete e mettete la storia tra i preferiti ^^
Accadde
tutto in un attimo. Non furono
necessari parole d’intesa o gesti prestabiliti. Neji si mosse
con un rapidità che Sakura non credeva possibile,
piombandole alle spalle in una frazione di secondo. -Mi occupo io
di te- disse atono, accarezzandole l’attaccatura dei capelli
con quel fiato troppo freddo anche per lei. -Sarà
un immenso piacere uccidere uno Hyuuga- rispose a tono, mentre con una
sola occhiata rosso sangue comunicava a Sai, impassibile al suo fianco,
il cambiamento di programma. -Certo-
inclinò leggermente un angolo delle labbra verso
l’alto, freddo e sarcastico, facendo intravedere i canini
bianchi -… Cominciamo.- Sakura ebbe
appena il tempo di voltarsi, gli artigli che le si conficcavano nelle
mani strette a pugni, indispettita dalla sicurezza con cui la dava
già per spacciata, che sentì il palmo
dell’avversario premere con forza contro il suo costato. Con troppa
poca
forza, pensandoci bene. Arretrò di un paio di passi,
poggiando la mano destra sul punto colpito, e guardandosi
contemporaneamente intorno. Ino e Sai erano spariti. Evidentemente
anche i loro scontri avevano avuto inizio. -Ti consiglio
vivamente di pensare alla tua, di pelle- decretò, mesto,
inclinando leggermente il capo dai lineamenti eleganti verso destra
-Forse non ci sei ancora arrivata, ma quella che rischia più
di tutti sei tu- sorrise, maligno, fiondandosi su di lei, i palmi delle
mani ben in evidenzia. Sakura,
rapida, riuscì a schivare i primi tre attacchi,
indietreggiando, ma non riuscì a fare lo stesso con
l’ultimo: un colpo, anche questo stranamente debole, andato a
segno poco più a destra del precedente. Mugugnò,
decisamente più infastidita per lo smacco che per il dolore,
che tardava ancora ad arrivare. -Non
c‘è gusto a combattere contro i tipi come te-
sospirò Neji scocciato, portandosi dietro
l’orecchio un’unica ciocca corvina che, dispettosa,
era sfuggita dall’ordinata coda bassa -Non riesci a
difenderti, non riesci a contrattaccare, e in più non ti
rendi nemmeno conto della gravità delle tue ferite- Sakura
sgranò a malapena gli occhi sanguigni, colta
all’improvviso da un conato di vomito. Portò
rapidamente le mani alla bocca, premendole con forza contro di essa.
Non gli avrebbe dato anche questa soddisfazione. -Bastardo…-
mugugnò, asciugando con il dorso della mano il rivolo scuro
che aveva iniziato a scorrere dal labbro -Che cosa…?- -Oltre che
debole sei anche stupida- la interruppe, algido ed altezzoso,
guardandola quasi con disgusto con i suoi occhi bianchi -Il tuo clan di
basso livello non ti ha mai spiegato in cosa consiste la tecnica del
“pugno gentile”?- Sakura si
drizzò facendo leva sulle ginocchia, punta nel vivo,
concentrando una grande quantità di chakra nel pungo destro
-Pugno gentile o meno- sbraitò, digrignando i canini puntuti
-Non ti conviene sottovalutarmi- Si
scagliò contro di lui, testa alta e sguardo tipico del
combattente più fiero, cercando di indirizzare verso quel
volto tanto saccente il suo miglior destro. Fallendo però
miseramente. Neji la
scartò, agile più di lei nei movimenti, senza
rinunciare a quel mezzo sorriso sghembo che sembrava avere la
capacità di farla infuriare ancora di più. Sakura odiava
chi si prendeva gioco di lei, e lui, con quell’espressione
sempre più irritante, lo stava facendo apertamente. -Evidentemente
non lo ha fatto- sentenziò, alla fine, torcendole dietro le
spalle stanche e affaticate lo stesso braccio che avrebbe dovuto
colpirlo e ferirlo, dopo averlo diligentemente immobilizzato. Era un ottimo
guerriero Neji Hyuuga. Il migliore probabilmente. -Perché se
tu avessi saputo che la tecnica del “pugno gentile”
unito al mio byakugan mi permette di individuare e danneggiare il
flusso circolatorio del chackra di cui tutte noi creature
sovrannaturali siamo provviste, ci avresti pensato più di
una volta prima di attaccarmi in una maniera tanto impudente- la
sbeffeggiò, serafico -A quanto pare ti è sfuggito
il fatto che il combattimento ravvicinato è il forte di noi
Hyuuga- Scalciò,
inviperita, sentendo le forze abbandonarla e contemporaneamente
aumentare il dolore al petto. -E’ inutile sforzarti-
sospirò stancamente Neji, limitandosi a rafforzare di un
poco la pressione sul suo braccio destro, ormai livido -Non mi sembra
che tu abbia molte alternative… Forse, se non avessi
combattuto contro di me avresti avuto qualche possibilità in
più. Chissà… Ma ormai il destino ha
deciso così.- sussurrò pensoso, abbassando le
palpebre lentamente, con l’intento di chiudere la visuale ai
suoi occhi per alcuni istanti e decidere il modo più veloce
ed efficace per eliminare quel problema che continuava a dimenarsi
sotto la sua stretta, imperterrito. Concentrò
la sufficiente quantità di chakra per trapassarla da parte a
parte nel palmo destro, annoiato. La missione era ormai al termine e
non si era neppure divertito. -Addio-
-Non credevo
che gli Hyuuga si circondassero di individui cosi deboli-
borbottò contrariato Sai, allentando lentamente la presa dal
collo della propria preda. Avvicinò il volto della ragazza
al proprio, flettendo leggermente il braccio destro, per soffermarsi ad
osservarne meglio gli occhi ridiventati castani, ormai quasi fuori
dalle orbite. Sorrise, falso come solo lui era in grado di essere,
mentre percorreva con lo sguardo ancora sanguigno le numerose cicatrici
che ne sfregiavano le guance bianche e rotonde. -Eri
carina…- disse, caustico, gettando il capo
all’indietro. Ritrasse gli
artigli conficcati in quel corpo ancora caldo, abbassando ulteriormente
l’arto, fino a permettere alle punte dei piedi della ragazza
di sfiorare il cemento martoriato. Aguzzò lo sguardo ed
iniziò a prestare attenzione anche al minimo rumore. Le sue
compagne probabilmente non avevano avuto la stessa fortuna. -Sakura
saprà come cavarsela. Meglio andare da Ino…-
pensò a voce alta, senza smettere di fissarla -Sei
d’accordo brunetta?- incurvò
le labbra verso l’alto, maligno, come in attesa di risposta.
-Di solito chi tace acconsente, quindi…- Un lampione, a
pochi metri da loro, illuminava flebilmente il vicolo cieco
all’interno del quale avevano finito per concludere il loro
scontro. A tenergli compagnia insieme alla luna che brillava alta nel
cielo, solo le gocce di sangue di lei, che ticchettando copiose avevano
finito per imbrattare il suolo. Allentò
completamente la presa, lasciando che quel corpo ormai privo di vita si
afflosciasse velocemente al suolo, accompagnato da un tonfo ovattato. -E che cazzo.-
sbottò irato, gettando uno sguardo alle scarpe sportive che
ormai annegavano in una pozza di sangue nero come
l’inchiostro -Erano nuove!- Si passò una mano tra
i capelli corvini, accompagnando quel movimento fluido con uno sbuffo
sonoro. -Questa me la pagat…- Torse il capo
verso sinistra, riacquistando immediatamente la giusta concentrazione.
L’odore di altro sangue vampiresco andava diffondendosi
velocemente nell’aria, accompagnato da un cattivo presagio. Arricciò
in naso, insospettito, riducendo contemporaneamente gli occhi a due
fessure. -Sakura…-
sussurrò immediatamente, mentre la mano destra, ormai libera
da qualsiasi ostacolo, correva nella tasca dei jeans sdruciti ad
afferrare il cellulare. Compose velocemente un numero di cui
evidentemente ricordava le cifre a memoria, per poi portare
l’apparecchio all’orecchio spazientito, in attesa
di una risposta dall’altro capo. -Shikamaru.-
scattò, perentorio, al primo segno di risposta -Abbiamo
avuto dei problemi. Un gruppo di Hyuuga ci ha attaccati appena prima di
raggiungere il rifugio- parlava veloce, senza nemmeno prendere fiato.
Non che ne avesse bisogno, naturalmente. -Ci hanno separati. Io sto
bene, ma non sono sicuro di poter dire la stessa cosa anche di Ino e
Sakura. Ci servono dei rinforzi.
Immediatamente.- Seguirono
attimi di silenzio, ma Sai poté benissimo giurare di sentire
attraverso la cornetta gli ingranaggi del cervello dell’amico
muoversi forsennati. -Arriviamo.- rispose alla fine, senza gli
immancabili sbuffi che lo contraddistinguevano. -Ah. E porta
anche quel botolo di Inuzuka con te…
C’è un cadavere di cui sbarazzarsi.- aggiunse,
prima di chiudere definitivamente la conversazione. Ripose
l’apparecchio al suo posto, gettando un’ultima
occhiata distratta al cadavere. Non poteva -non doveva- lasciarla li,
da sola. Qualche umano avrebbe potuto trovarla, e allora si che sarebbe
stati guai. Ma non poteva nemmeno abbandonare i suoi compagni al
proprio destino. -Al diavolo le
regole- sibilò, muovendosi a passi spediti verso
l’uscita del vicolo. Iniziò
a correre per le vie della città, fortunatamente deserta per
l’ora, guidato solo dall’olfatto. Se ci fosse stato
l’Inuzuka lì con lui -dannato botolo-
probabilmente sarebbe riuscito a rintracciarla in un arco di tempo
decisamente inferiore. Rapido,
saettò con uno scatto verso il cornicione di un edificio,
percorrendolo in tutta la sua lunghezza in poco più di due
falcate. Avere l’agilità di un felino aveva sempre
avuto i suoi vantaggi. E in più, dall’alto avrebbe
avuto di sicuro una migliore visione della scena. -Trovati-
sussurrò monocorde, individuando due ombre distinte che si
fronteggiavano senza esclusione di colpi a poche centinaia di metri di
distanza, nella stessa area in cui le aveva lasciate poco prima di
essere distratto dal proprio avversario. Balzò al suolo,
aggraziato, appena un istante prima di essere visto dalla proprietaria
dell’appartamento in questione, insospettita
dall’insolito rumore. -Resisti-
biascicò, digrignando i canini al sentore che
l’odore di sangue versato diventava sempre più
forte -Resisti Sakura- Prese
velocità, ritornando a balzare furiosamente da un tetto
all’altro degli edifici, senza usare un minimo di prudenza.
Era notte inoltrata, ma chiunque avesse alzato il naso
all’insù in quel preciso momento non si sarebbe di
certo lasciato sfuggire l’immagine di una sagoma scura che
trotterellava baldanzosa da un edificio all’altro. -Resisti-
continuava a sussurrare, ormai vicino alla meta. -Resisti-
mancava poco, troppo poco. -Resisti-
mugugnava, mentre con un solo scatto ritornava al suolo. -Resisti…
Resisti!-
-Addio- Quello che
Sakura riuscì a percepire l’istante dopo fu solo
un dolore indescrivibile all’altezza del petto. Come se un qualcosa di imprecisato
l’avesse attraversata da parte a parte. Sentì
i muscoli delle gambe cedere, impossibilitati a continuare a sostenere
il suo peso, le braccia afflosciarsi lungo i fianchi, attratte dalla
forza di gravità diventata improvvisamente insostenibile, il
capo gettarsi in avanti. Era già morta. Conosceva il
significato del vero dolore. Ma non riuscì ugualmente ad
evitare che un’unica, solitaria e dispettosa lacrime
riuscisse a fuoriuscire da quelle pupille ormai ritornate al loro
colorito originale. Quasi a farle pesare che la Sakura debole e
piagnucolona che era stata in vita continuava a persistere anche
adesso, in un angolino non meglio precisato del suo cervello. È
la fine…
Finalmente le
ginocchia fasciate dai jeans scuri riuscirono a toccare il suolo,
accompagnate da un tonfo sordo. Che
senso ha aver imparato ad usare il chakra curativo se adesso non posso
nemmeno salvarmi? Si
lasciò cadere in avanti, in preda al dolore, chiudendo
definitivamente le palpebre diventate improvvisamente troppo pesanti,
pronta ad impattare contro il suolo. Impatto che
però non avvenne. Avvertì
chiaramente la presenza di un corpo freddo alle sue spalle, circondarle
con urgenza la vita e tirarla su, trascinandola velocemente a distanza
di sicurezza. Riuscì a percepire che una delle due braccia
che un istante prima l’avevano tirata in salvo si era
spostata sotto le ginocchia, sollevandola un poco. Ebbe appena il
tempo di riaprire gli occhi, riuscendo a sopraffare il dolore che
martellante persisteva, e scorgere un volto dai lineamenti sfocati, che
però non tardò a riconoscere. -S-sai…?-
sussurrò, debole. Il ragazzo
rafforzò appena la presa, limitandosi ad annuire deciso.
Facendo leva sulle ginocchia, si abbassò al suolo,
poggiandola con delicatezza sul marciapiedi, mentre contemporaneamente
analizzava la ferita che le squarciava il petto con occhio critico.
-Dovresti essere in grado di curarti- dedusse alla fine, per nulla
sollevato -Cercherò di tenere a bada lo Hyuuga. Fai quello
che puoi per migliorare le tue condizioni, e appena sarai grado di
muoverti bevi la prima persona che trovi e vai a dare una mano a Ino-
disse, pragmatico, sul volto dal colorito cadaverico nemmeno
l’ombra del solito sorriso sarcastico. Lei si
limitò ad annuire debolmente, ormai abituatasi al dolore.
-V-vai tranquillo… io sto già meglio-
sussurrò, sorridendo lievemente nel sentirlo afferrarle la
mano destra e portarla al torace -Non perderti
in chiacchiere e sbrigati e rimetterti in piedi.- lo sentì
sussurrare, prima di vederlo scomparire definitivamente.
Concentrò quel briciolo di chakra rimastole in corpo nella
mano che poco prima l’amico aveva provveduto a posizionare
sulla ferita ancora sanguinante, facilitandole i movimenti. Avvertì
distintamente il giaccone nero, ormai fradicio per il sangue che
continuava a fuoriuscire copioso dalla ferita che le squarciava il
petto, farsi sempre più pesante, e con un gesto secco
strappò via i bottoni, aprendolo. Poi, con più
delicatezza sta volta, iniziò a richiamare il chakra nel
palmo della mano destra, imponendosi di mantenere quella calma e quella
concentrazione che Tsunade-sama nel corso dei decenni le aveva sempre
ordinato di non dimenticare. Si dedicò per prima cosa ai
canali interni del chakra, danneggiati non irrimediabilmente per
fortuna, limitandosi però a ricomporre solo le parti in
condizioni peggiori ripromettendosi di ultimare il lavoro solo dopo che
si fossero calmate le acque, per poi passare velocemente ai tessuti
esterni, a cui dedicò le stesse attenzioni: rigenerazione
rapida, per evitarsi di cadere al tappeto al primo colpo
dell’avversario, e blocco dell’emorragia,
perché senza quel liquido denso e scurissimo non sarebbe
potuta arrivare nemmeno dietro l’angolo della strada. Il suo
unico obbiettivo in quel momento, insomma, era non sentire dolore. -Adesso va
decisamente meglio…- borbottò, gettando
contemporaneamente un‘occhiata in direzione di Sai. Lui e lo
Hyuuga non si erano ancora mossi dalle loro posizioni di partenza,
impegnati a discutere di non riusciva a capire cosa l’uno di
fronte all’altro, separati solo da pochi metri. Nessuno dei
due sembrava voler fare la prima mossa, anzi chi li avesse visti
avrebbe potuto benissimo pensare a dei conoscenti che chiacchieravano
ad una distanza proibitiva, nulla di più. Notando il
volto del nemico, rigido e austero per natura, improvvisamente
sconvolto -gli occhi, non ancora avvalsi del byakugan, divisi tra il
terrore e la sorpresa, e la bocca stranamente spalancata in un tondo
quasi perfetto- capì d’istinto che avrebbe dovuto
darsi una mossa o molto probabilmente tutto il chakra del mondo non
sarebbe stato in grado di rimetterla in piedi. Poggiò
il palmo con il quale fino a pochi secondi prima era intenta a curarsi
sull’asfalto, scattando in piedi con molta meno
fluidità del solito -quella ferita le avrebbe dato noia per
un bel po’, lo sentiva- mentre un tonfo particolarmente
rumoroso l’avvertiva dell’inizio dello scontro. Si
chiese per un istante come avrebbero fatto a giustificare le lesioni e
i danni che sicuramente avrebbero creato alla maggior parte degli
edifici della zona, quando l’immagine di Sai che, colpito in
pieno petto, veniva sbalzata quasi fosse una bambola di pezza
dall’altra parte della strada, la fece desistere dal porsi
ulteriori inutili quesiti. L’indomani forse ci avrebbe
pensato. Scattò
rapida lasciandosi guidare solo dall’olfatto, alla ricerca di
Ino e completamente dimentica della preda di cui avrebbe assolutamente
dovuto cibarsi, prendendo sempre più velocità
mano mano che proseguiva nella corsa. Istintivamente si
sfilò il soprabito, ormai di impiccio, gettandolo con foga
per strada prima di svoltare a sinistra ad un incrocio,
l’odore di Ino sempre più forte.
D’istinto, avvertendo altri odori conosciuti vicinissimi a
quello della compagna, sorrise sollevata, mentre il vento la sfregiava
le guance pallide. Adesso si che
avevano una buona possibilità di cavarsela senza gravi
menomazioni fisiche. Spiccò
un balzo, ormai vicina alla meta, avvertendo una leggera fitta al
ventre nello stesso momento in cui i talloni ritoccarono il suolo, alla
sinistra di quelli di Ino. -Sai
è stato previdente.- si limitò a mugugnare la
bionda, senza darle il tempo di intervenire, prova evidente che si
aspettava da un momento all’altro il suo arrivo, esibendo un
profonda ferita all’avambraccio destro che sanguinava
copiosamente -Ha chiamato i rinforzi…- sorrise sollevata,
indicando con il capo Shikamaru che, aiutato da Choji e Shino, aveva
messo con le spalle al muro il lupo e si apprestava a finirlo -Manca
solo quel botolo di Inuzuka all’appello- spiegò
-Si sta occupando del cadavere del terzo Hyuuga, una ragazza a quanto
pare- Sakura si
limitò ad annuire, pensierosa, gettandosi
un’occhiata circospetta alle spalle -Curati quel braccio.-
disse alla fine -E poi vammi a cercare qualcuno da mangiare. Non credo
che potrò resistere ancora per molto-. E, senza aspettare
una possibile risposta, scattò in avanti gettandosi a
capofitto nello scontro. -Due braccia
in più non possono che fare bene!- la accolse Shikamaru,
gettandole un occhiata di sbieco mentre approfittava del fatto che il
nemico si stesse riprendendo da un attacco cumulativo particolarmente
forte -Questo bastardo non vuole saperne di cedere-
borbottò, osservando il lupo rialzarsi senza nemmeno troppa
fatica da terra -Ha la pelle dura…- Era raro
vedere Shikamaru Nara scendere direttamente in prima linea, ed era
ancora più raro che i suoi occhi si colorassero
innaturalmente di rosso, preannunciando battaglia. -Copri il lato
destro insieme a Shino- li limitò a mugugnare,
assottigliando gli occhi. Sakura avrebbe
annuito, concorde con il piano del Nara, e successivamente si sarebbe
gettata nella mischia senza pensarci due volte, come era solita fare.
Peccato che un’onda d’urto generata dal nemico le
avesse appena concesso il tempo di inclinare leggermente il capo, per
poi sbalzarla a diversi metri di distanza senza possibilità
di scampo. Impattò violentemente contro un edificio,
sgretolandone l’intonaco, per poi scivolare di rimbalzo al
suolo. -Ma è un vizio?- sbraitò, indolenzita,
scuotendo il capo mentre la nuvola di polvere cui la sua caduta aveva
dato vita si andava liberando nell’aria. Richiamò
il poco chackra rimasto nelle gambe, tirandosi in piedi velocemente e
ruotando appena il capo per notare che anche gli altri avevano subito
lo stesso trattamento. E, cosa peggiore, il tutto non era passato
inosservato: poté chiaramente avvertire -il suo udito
raramente si sbagliava- scattare i primi interruttori della luce,
segnale più che chiaro che avevo poco tempo per eliminare
definitivamente il Sabaku, recuperare Sai e sgomberare la zona prima
dell’arrivo delle forze dell’ordine. -Shikamaru!-
chiamò perentoria individuando la sagoma del moro che a
qualche metro di distanza si risollevava a fatica, liberato finalmente
dal peso costituito dalle macerie di un balcone -Dobbiamo sbrigarci! O
qui ci rimettiamo i canini!- -Ottima
intuizione,
sanguisuga…- ghignò
mellifluo Sabaku no Kankuro, balzandole davanti senza preavviso.
Incrociò le braccia muscolose al petto, osservandola con
sufficienza dall’alto dei suoi cinquanta centimetri di
vantaggio sbarrare gli occhi vermigli per la sorpresa -Peccato che lo
Hyuuga ti abbia ridotta cosi male- proseguì, soffermando gli
occhi castani pagliuzzati di dorato sulla macchia scura che le sporcava
la maglia. Inclinò leggermente il capo, sollevando la
mandibola fattasi più pronunciata, le zanne affilate e
patinate di giallo in bella mostra, quasi in contrasto con i piccoli e
bianchissimi canini della ragazza -Sarebbe stato divertente combattere
contro di te… almeno
credo!-
Sakura, per la
seconda volta in pochi minuti si ritrovò ad essere
impossibilitata a ribattere al proprio interlocutore, questa volta
colpita direttamente al torace, nella stessa zona danneggiata dallo
Hyuuga. Percepì distintamente, mentre veniva sbalzata per
l’ennesima volta a metri di distanza, i canali del chakra da
poco riparati e per questo ancora troppo deboli distruggersi a seguito
del colpo, e la ferita aprirsi di nuovo, ricominciando a sanguinare
copiosamente. Adesso si che
non poteva più aspettare. Avevo bisogno di una preda, e
subito. Quando
si dice la fortuna. Intravide con
la coda dell’occhio la villetta unifamiliare contra la cui
parete sarebbe finita nel giro di pochi attimi. Impossibilitata a
fermarsi o perlomeno a rallentarsi, perché troppo debole. Serrò
le palpebre, psicologicamente pronta, nello stesso momento in cui capo,
che sfiorava quasi il suolo, andò a colpire qualcosa di
stranamente troppo morbido per essere una parete. Se lo
trascinò dietro in quel volo folle, fino ad urtare
finalmente il muro di mattoni. Una volta toccato il suolo, anche se
indirettamente -era atterrata sopra l’oggetto non ancora
identificato-, risollevò velocemente le palpebre,
guardandosi intorno mesta: alla sua destra, scomposta e non indefinita,
un’informe massa bionda le sfiorava il ventre solleticandola
leggermente, mentre sotto di lei, qualcosa di scuro tentava di
muoversi, per liberarsi del peso che lo opprimeva. -Cazzo!-
balzò in piedi immediatamente, maledicendo i canali del
chakra ormai andati a farsi benedire che avevano impedito al suo
olfatto di solito infallibile di individuare quei due mortali. -Cazzo. Cazzo.
Cazzo.- E adesso? Non
avrebbe potuto di certo lasciarli li, testimoni troppo scomodi, ma non
aveva nemmeno la forza per reggersi in piedi senza barcollare,
figurarsi se sarebbe riuscita a tenere a bada quelli che sembravano
essere due ragazzi in piena età dello sviluppo. Per di
più a pochi metri di distanza c’era un lupo
mannaro che continuava ad infierire senza pietà su quello
che rimaneva dei suoi compagni. Guidata
dall’istinto -o dalla follia?- li afferrò entrambi
per la vita, gettandoseli in spalla per poi iniziare a camminare a
passo spedito -correre era ormai un’utopia- prendendo una
direzione diametralmente opposta da quella d’arrivo. Fermatasi
d’improvviso, li scaraventò mentre ancora
faticavano a riprendere conoscenza, al di là di un di una
bassa recinzione metallica, gettandosi un’occhiata
circospetta alle spalle, per poi poggiare il palmo destro sopra la
stessa inferrata e dandosi una spinta con le ultime forze rimaste in
corpo, raggiungerli. Si
inginocchiò al suolo, scostandosi una ciocca dispettosa
dalla fronte, mentre iniziava ad osservarli con occhio critico: non
poteva fare alcun affidamento sull’olfatto e di conseguenza
si ritrovò a doversi fidare incondizionatamente della vista.
Si ritrovò a pensare che il bruno, alla sua sinistra, pur
essendo davvero bello veniva tradito
dalla carnagione un po’ troppo pallida, che forse lasciava
intendere uno stato di salute non proprio ottimale. Il biondo, invece,
placidamente addormentato alla sua destra, dava tutto
un’altra impressione. O
la va o la spacca. Si
abbassò con decisione su quest’ultimo, puntando i
canini appuntiti dritti alle carotidi della vittima designata, pronta a
ristabilirsi.
*appare
in un nuvoletta di fumo*
Ebbene si:
dopo più di un mese sono tornata ad aggiornare! So di avervi
fatto aspettare più del dovuto, ma tra acciacchi vari,
ispirazione datasi latitante fino ad una settimana fa ed esami in
dirittura di arrivo, sono riuscita a finire il capitolo solo ieri
notte. In compenso
però è bello corposo XD Forse mi sono
lasciata un po’ troppo andare, ma spero comunque che la
lettura non risulti pesante o monotona. Per qualsiasi
dubbio su eventuali morti/questioni che non sono riuscita a rendere
chiare/altro io sono qui. Basta chiedere *smile*
Passando ai
ringraziamenti, per prima cosa devo stritolare in un enorme e
collettivo abbraccio virtuale le sei gentilissime personcine che hanno
recensito il capitolo AVVISO, dimostrandomi affetto e comprensione: NaruYondaime, kry333, RBAA,
Hika_chan,
Lisey91
e hachi92. Grazie ragazze *O*
Ma anche chi,
secoli fa XD, ha commentato il terzo capitolo:
Kry333: visto?
L’assaggino (ino-ino XD) SasuSaku c’è
stato. Avrei voluto svilupparlo molto di più direttamente in
questo capitolo, ma non volevo allungare ulteriormente il brodo. Cosi
ho deciso di lasciare tutto al prossimo, con tanto di sempre bene
accetta suspance XD. Sono cattiva? Chissà! Per quanto
riguarda Hinata, credo che dovremo aspettare ancora qualche capitolo:
però sappi che per lei ho in mente un qualcosa di molto
particolare, con tanto di finale a sorpresa. Grazie ancora
per la recensione tesoro *O* un bacio!
Serysaku: beh, Sakura
è
forte, anche se in questo capitolo sembra tutt’altro XD.
Purtroppo però ho avuto la testardaggine di farla combattere
contro un avversario che, obbiettivamente, era qualche superiore di
qualche spanna. E questo, purtroppo ha finito per influire anche sullo
scontro con Kankuro (la ragazza era ormai al limite u.ù). Ma
si rifarà, te lo garantisco! Grazie ancora
per le belle parole *_*
Tenny93: tu ami le
NejiTen… *coff coff* anche io le amo, ma purtroppo ho dovuto
far fare una brutta fine a TenTen in previsione degli eventi futuri.
Spero che comunque continuerai a seguirmi, anche perché
seminerò i prossimi capitoli di flashback YingYangiosi. Grazie per il
commento, a presto!
Nomiemi:
cara
*O* ci si rivede anche qui!Per prima cosa, grazie per i complimenti
Noemi (posso chiamarti per nome, vero?) e le belle parole: mi fanno
sempre un immenso piacere, specie se vengono da una lettrice fidata
come te! Sono felice che il terzo capitolo ti sia piaciuto, e spero sia
lo stesso ance per questo: ti assicuro che è stato un parto.
Plurigemellare XD. Che ne dici dell’incontro tra Sakura e
Sasuke? Beh, in effetti non può essere definito nemmeno
“incontro” visto che praticamente Sakura lo ha
travolto e ha anche rischiato di scegliere lui come futura preda! Ma
questi sono solo dettagli XD. Grazie ancora,
al prossimo capitolo. Un bacio!
Ainsel: questa era
più o meno la mia faccia quando ho letto il tuo nik tra le
recensioni: ò.ò. Credo che basti ad esprimere
tutta la mia sorpresa, senza nemmeno bisogno di aggiungere altre
parole. Tralasciando tutto questo XD, sono felice che la storia ti
piaccia anche se non ha proprio tutte le tue coppie preferite (per
quanto riguarda la NejiHina… non posso spoilerare niente,
peròòòò… ti dico
solo che la morte di TenTen porterà a degli imprevisti
inaspettati u.ù anche perché lo Hyuugacest non mi
dispiace per niente *smile*), e che ne abbia apprezzato lo stile e
anche la formattazione XD (nemmeno a me va giù
più di tanto il fatto che la maggior parte delle storie
sembrino un quadro astratto ç_ç). Sasuke
innocente? Naaa XD non sarebbe da lui, e poi non credo che nemmeno
piacerebeb a tutte le sue fans! Io ho una teoria: più
bastardo diventa meglio è XD E dopo questa
perla di saggezza non mi resta che salutarti! Grazie ancora per i
complimenti cara *O*
Sasusaku11: mi dispice, ma almeno
fino a questo punto sembra essere Neji ad avere la meglio (anche sul
povero Sai XD). Grazie comunque per la recensione, a presto!
Sakusan: eccoti servito il
quarto capitolo ^^ scusa per l’attesa!
Lisey91: grazie per i
complimenti cara! Per la NejiTen non mi esprimo XD il capitolo parla da
sé, senza bisogno di aggiungere altro! Ma non preoccuparti:
i prossimi capitoli saranno piani di flashback su loro due, cosi non ne
sentirete la mancanza *_* E la NaruHina arriverà, con il
tempo, ma arriverà! Grazie ancora
cara! A presto!
Iander94: grazie ^^ spero ti
sia piaciuto anche questo capitolo!
Terrastoria:
Ale
*O* ci sei anche tu! Non preoccuparti tesoro, fai con calma: la storia
(a meno di catastrofi virtuali o roba simile XD) non scappa dal fandom
XD Un bacio
grande *_*
E un grazie
anche a tutti i lettori silenziosi XD Al prossimo
capitolo! *sparisce in
un puff*