Sigo adelante.

di Tinucha
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


«Smettila di sentirti bello, Edward» ridacchio all'affermazione di mia sorella. 

«Io non mi sento bello, Rosalie, so di esserlo»

«Solo perché quelle ragazzine dai capelli colorati ed i corpi plastificati ti permettono di infilarti nelle loro mutandine?» 

Sorrido. «Esattamente»

Scuote il capo inorridita, Alice al suo fianco sorride, guardando verso l'entrata di scuola 

«Che succede?» le domandiamo, guardandola in viso. «Ancora visioni?»

Annuisce. «Sì»

«Perché guardi l'entrata, Alice?»

«Presto lo scoprirai» risponde, accoccolandosi al petto di Jasper. 

Una ragazzina entra sicura dalla porta. La guardo, il respiro mi si mozza. Ovviamente è una battuta, noi vampiri non respiriamo.'
«Chi diavolo è quella?» 

Si volta sorridente a guardarmi «La fonte di tutti i tuoi problemi» provo ad entrare nella sua mente, ma me lo impedisce. 

«Voglio sapere»

«No, comportati come sempre, niente conoscenza delle premonizioni» mi rimbecca, girandosi per andare via con Jasper, Emmet e Rosalie. Rimango accigliato, la vedo muoversi in un modo dannatamente aggraziato. Mi supera, senza degnarmi di uno sguardo, fermandosi vicino al folletto che è poggiata allo stipite dell'aula del professor Smith. 

«Ehm ciao, sai per caso dirmi dove si trova l'aula di storia? Sono nuova e..» sospira «..particolarmente imbranata»

L'altra sghignazza, intenerita. 
«Proprio questa» 

«Ah, bene. Cioè, grazie» sorride di rimando la dea. 

«Sono Alice» la mora afferra la cartina che stringe tra le mani, portandola sotto il braccio sinistro, pronta a stringerle la mano. 

Aspetto invano di sentire il suo nome, fino a quando quel coglione di Emmet non mi piomba addosso. 

«Andiamo, Edward, è tardi» sbuffo, seguendolo. 

«Andiamo, vah»








«Buongiorno» la porta dell'aula di biologia si spalanca, la regina dalla pelle lattea fa capolino nella stanza, accogliendosi con un freddo saluto. 

«Buongiorno signorina, lei deve essere Isabella Swan, la figlia dell'ispettore Swan» 

Storce il naso. «La prego, mi chiami Bella, e basta» una volta che il professore l'accoglie in classe, si avvicina, sedendosi al posto libero di fianco al mio.

«Come mai ti sei seduta vicino a me?» si volta a guardarmi 

«Come, scusa?»

«Ti sei seduta qui per qualche motivo in particolare?» le sorrido maliziosamente, facendo scivolare la mano sinistra lungo la sua coscia.

Lei l'allontana, stizzita. «Vedi altri posti liberi per caso? No, perché, in tal caso hai urgentemente bisogno di una visita oculistica, idiota» sbotta, voltandosi a seguire la lezione. 

Sorrido, fa tanto la fredda ma ora vedremo cosa in realtà pensa di me. 











«No, Alice, non hai capito, non posso leggerle nel pensiero» borbotto incredulo, guardando il resto dei miei fratelli. 

«Impossibile. Avrai perso i tuoi poteri.»  scrolla le spalle Jasper. 

«Vi dico che è lei il problema»


«Allora, dimmi Edward, a cosa sta pensando Emmet?»

Mi giro, concentrandomi ad ascoltare i suoi pensieri, per poi guardarlo schifato. «Cristo, Emmet, no! Tu e Rose che-..No!» sbotto schifato, cercando di eliminare quella scena dai miei pensieri. 

«Questa era fin troppo facile. A cosa sto pensando io?» mi concentro, sorridendole.

«Alla rivista di moda che uscirà la settima prossima, Rose»

«Okay, ragazzi, è davvero la ragazza il problema»

«Credete sia una di noi?» scuoto il capo.

«Lo avrei avvertito. Ma il suo sangue è così vivo e non so come spiegarlo. Mi attira più di quanto dovrebbe.»













Carlise sgrana gli occhi guardando Esme, dopo aver ricevuto la cattiva-buona notizia.
«È la tua cantante» 

«La mia, che?!»

«Il suo sangue ti attrae come il canto di una sirena»

«Fantastico» borbotto sarcasticamente.

«Non capitava dal 1893»

«Rimarremo qui a Forks, vero?»

«Dipende tutto da te, Edward. Pensi di poterle resistere?»

«Ce l'ho fatta oggi nonostante fosse la prima volta, quindi direi di sì. E poi tocco corpi umani ogni giorno, non sarà un problema» a quella mia affermazione Carlise scuote il capo. 

«Ne sei sicuro?»

«Oh dannazione sì! Cosa avrà di così speciale quella ragazzina?» a quel mio commento Alice scoppia a ridere. Mi volto a guardarla in cagnesco avanzando verso di lei, come se fosse la mia preda. «Parla» 

Scrolla le spalle.
«Che vuoi sapere, fratellone?»

«Cos'ha di speciale?»

«Sarà capace di farti perdere la testa»

«Che intendi?»

«Lo scoprirai»







Mi passo le mani sul viso lanciando uno sguardo all'orologio che segna ancora le 4 del mattino. Questo è il brutto d'essere vampiri, il 'non aver bisogno di riposare', ripenso alla nottata passata con la cheerleader della scuola, fino a quando la mia mente non viene invasa da quell'insulsa ragazzina. 

Il corpo longilineo, le forme tonde ed incurvate, i suoi occhi castani, i capelli che le incorniciano perfettamente il volto, (facendola sembrare una bambola di porcellana), e il colore della sua pelle. Sorrido involontariamente, probabilmente se il suo sangue non mi richiamasse potrei dare per scontato il fatto che anche lei sia un vampiro. Guardo il soffitto stando steso sul mio 'letto', la porta della mia camera si apre, rivelando la mia dolce sorellina che avanza verso di me con un sorriso fin troppo furbo. 

«Pensi a Bella?» Ringhio, rivolgendole un'occhiataccia. 

«Che vuoi, folletto?» questa volta sono io a beccarmela l'occhiataccia.  

«Lei ti piace, vero?» 

Aggrotto la fronte, a quell'assurda domanda . 
«Alice è una strafiga, è ovvio che mi piaccia« le faccio notare. 

Sbuffa, sedendosi al mio fianco. «Edward?»

«Eh?» non la guardo, riponendo tutte le mie attenzioni al soffitto, freddo e spoglio, della mia camera. 

«Perchè non vuoi innamorarti?» 

«Perché dovrei? Lì fuori tutti pensano che io sia un 17enne, ho voglia di divertirmi»

«Ma non ti sei stancato?»

«Alice-..» mi metto a sedere, guardandola negli occhi. «Tu sei sempre sincera con Jasper?» 

Annuisce sicura, invitandomi a continuare.

«E perché?»

«Perché lo amo» risponde come se fosse la cosa più ovvia al mondo, facendo dipingere un triste sorriso sul mio viso. 

«Ecco, ti sei risposta da sola»

«Continuo a non capire» 

«Quando ti innamori di una persona vuoi essere sempre sincero, no?»

«Sì, e allora?»

«E allora come potrei essere sincero? Non potrei di certo esserlo a tutti gli effetti, no?» 

Aggrotta la fronte, guardandomi con una bambina.
«Semplice, basta non innamorarti di un'umana» ridacchio dolcemente, scompigliandole i capelli. 

«Non posso decidere di chi innamorarmi, per questo meglio che mi tenga alla larga dalle storie serie» mi mordo la guancia internamente, impedendomi di guardarla negli occhi. 

«E se ti innamorassi di un'umana e le raccontassi che sei un vampiro? Se a quel racconto lei non scappasse?» domanda speranzosa, facendomi ridere amareggiato.

«Impossibile. Lo escluderei a priori.» detto questo decido di mettere fine alla nostra conversazione, e volto il capo dal lato opposto al suo, dopo essermi steso di nuovo sul letto. 

«Staremo a vedere.» sussurra, invece, lei, convinta accoccolandosi al mio petto.

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Sfreccio sull'asfalto parcheggiando la mia splendente Audi nel cortile della scuola mentre Alice e Jasper si affrettano a scendere. << Tu sei un pazzo >> sbotta la piccoletta di casa prendendo ad aggiustarsi i capelli Facendomi prontamente roteare gli occhi. << Abbiamo rischiato di morire >> a quel suo commento ci guardiamo tutti e 5 in viso per poi scoppiare in una fragorosa risata. << Che c'è da ridere? >> sorride l'angelo che mi ha tormentato stanotte, (entrando nei miei pensieri) posando un braccio attorno le spalle di Alice e guardandoci tutti per poi assumere un colore scarlatto. << Ehm, io sono Isabella Swan ma.. >> << Ciao Bella >> le sorrido capendo quello che sta per dire e porgendole la mano << Abbiamo cominciato con il piede sbagliato, che ne dici di rimediare? >> le sorrido innocuamente mentre la vedo perdersi per un attimo. << Ah, ciao Cullen >> mi fa un cenno con la testa girandosi e portandosi via le mie sorelle mentre io come un Coglione rimango con la mano sospesa a mezz'aria e il sorriso che lentamente muore sulle mie labbra. << Io già l'adoro >> commenta divertito Jasper ottenendo un cinque dall'orso di casa. << State zitti, bastardi >> sussurro furioso ammirandola da lontano. << Prima o poi mi pregherà di stare nel suo letto >> << Io non ci giurerei, fratello >>. Senza più ascoltarli mi dirigo in classe pronto all'ennesima noiosa lezione.




Per tutta la lezione riguardante 'Romeo e Giuletta' non posso fare altro che pensare a quella ragazzina. "Dannazione, come ha potuto trattarmi come un idiota?" << Cullen perché non ci ripeti le ultime battute dei nostri protagonisti? >> sorride sghembo il professore, incrociando le braccia al petto con fare superiore e provocatorio. "Finalmente metterò a tacere questo insulso ragazzino". Cerco di trattenere un sorriso al suo sguardo deluso nel preciso istante in cui recito perfettamente le ultime battute. << Ehm.. Riprendiamo >> sbotta sbloccando il film e facendolo ripartire. << Pss >> sento una voce chiamarmi e mi volto con sguardo inquisitorio verso la diretta interessata. << Mh? >> la guardo in modo accigliato mentre si passa la lingua sulle labbra con fare malizioso. << Cos'hai da fare a ricreazione? >> aggrotto la fronte << Mangiare al tavolo con i miei fratelli? >> << Oppure farti aprire le porte del paradiso >> sussurra rauca facendo nascere in me un senso di soddisfazione. << Dove? >> << Nel bagno >> annuisco e torno a 'seguire' la lezione.



<< Dove eri finito? >> mi bagno le labbra rivolgendo lo sguardo alla bellissima creatura seduta di fianco a Rosalie. Scrollo le spalle alla bionda fingendomi indifferente e sedendole di fronte. << A scopare dove volevi che fosse >> ribatte acida e stizzita la nana mentre il mio sguardo ricade ancora su Bella che al commento della mia sorellina avvampa di colpo, bevendo dell'acqua. << Stai bene? >> << Aha >> << Sicura? >> << Certamente >> sorride mostrandosi tranquilla, anche se mi accorgo che non è così. La campanella suona allontanandomi da lei troppo in fretta. 
Il resto delle lezioni scorre lentamente e i miei pensieri non penso siano mai stati occupati in questo modo ossessivo da una ragazza. Quando il suono dell'ultima campanella ci fa sapere che l'ennesima giornata di scuola è finita raccolgo i miei libri, dirigendomi a passo svelto verso la mia auto. Ripongo lo zaino nella macchina e sistemando la mia chioma ramata nello specchio retrovisore, scendo ed è lì che la vedo. Bella come non ho mai visto nessuna. Sorride, ma non un sorriso spento, piuttosto qualcosa di dolce e genuino che accompagna i suoi occhi. È tra una folla di ragazze e spicca per la sua semplicità e bellezza. Alice continua a parlarle facendola ridere e di qui riesco ad avvertire i suoi pensieri. "Pensa che è solo l'inizio Edward, sarà sempre peggio. Sarai sempre più impaziente e insoddisfatto. La nostra Bella nell'arte della seduzione ci saprà fare, eccome" ringhio in un sussurro notando che con la coda dell'occhio mi guarda. << Allora a domani, Bella >> << A domani Alice >> la saluta muovendo le sue gracili dita. << Cullen >> il suo sguardo si posa in modo accusatorio e freddo su di me. << Isabella >> sorrido sghembo notando che è infastidita, non mi importa che non le piaccia essere chiamata così, da oggi avrà da me soltanto filo da torcere. << Bella >> ringhia per metà incazzata Facendomi sghignazzare. Senza aggiungere altro si affretta a voltarsi e a raggiungere quella specie di automobile che guida. Alice mi rivolge un'occhiataccia. << Che c'è? >> << Non è così che la conquisterai >> << Ma io non voglio conquistarla, voglio solo tormentarla >> a quella mia affermazione da perfetto bastardo mi arriva uno scappellotto. Jasper seguito da Emmet e Rosalie ci raggiunge roteando gli occhi. << Non posso farcela ragazzi >> << Non puoi farcela a fare cosa? >> << A passare l'intera giornata scolastica con questi due che stanno sempre appiccicati, dannazione! >> li indica schierandosi dalla parte mia e di Alice. << Jasper, se Alice non te la dà non prendertela con noi >> inutile dire che stavolta lo scappellotto se lo beccano anche Jasper ed Emmet. << Ed io cosa ho fatto? >> sbotta il biondo massaggiandosi la parte lesa << Hai raccontato la nostra vita privata >> << Amore siamo dei vampiri, tu sei capace di avere visioni ed Edward legge nel pensiero, pensi davvero che potremmo avere della privacy? >> la mora sospira accoccolandosi al suo petto. << Torniamo a casa, voglio stare un po' con Carlise ed Esme >> tutti e cinque ci infiliamo in auto, raggiungendo la nostra meta. Sorrido quando rientrando a casa scorgo mia madre seduta sulle gambe di mio padre che le scosta dolcemente una ciocca di capelli dal viso. << Sei bellissima, tesoro >> lo sento sussurrare per poi vederlo avvicinarsi piano alle sue labbra. << Ehilà >> ovviamente il loro momento magico e romantico viene interrotto da quel Coglione di Emmet. Entrambi arrossiscono fino alla punta dei capelli ed Esme si affretta ad alzarsi. << Aw ciao ragazzi >> 





Quella stessa notte in camera mia sono agitato. Cammino nervosamente avanti e dietro e sento la porta sbattere. << Allora, hai deciso? >> aggrotto la fronte guardando confuso la figura davanti a me. << Di che cazzo parli Alice? >> sorride << Andrai da Bella, stanotte? >> avvampo di colpo << Senti, devi smetterla con le tue visioni, è imbarazzante non poter fare quello che voglio senza che tu lo sappia prima >> scoppia a ridere di cuore alla mia espressione contrariata per poi farsi seria << Ho visioni orrende Edward, ma non posso farci niente >> scrolla le spalle. << Non mi piace l'idea che mio fratello si rotoli nelle lenzuola ogni notte con una ragazza diversa, odio quell'immagine eppure la rivivo ogni notte >> lancio un respiro profondo per poi sganciare la bomba. << Vado da lei >> e senza aggiungere altro mi affretto a correre per la foresta fino a raggiungere la sua finestra aperta. Dannazione, so quanto è sbagliato quello che sto facendo ma ho bisogno di vedere quella minuscola ragazzina che inciampa ovunque e che sembra fuori dal mondo. La vedo, lì, di fronte a me. Sul letto. Ha gli occhi chiusi e le labbra curvate in un sorriso, e cazzo darei tutto l'oro del mondo per essere il perché di quella curva. Avanzo cautamente fino a ritrovarmi ad un palmo dalle sue labbra. Continuo a guardarla, lì, stesa inerme su quel letto e dannazione la prenderei seduta stante. Il modo in cui sospira non fa che aumentare il mio scomodo desiderio e decido saggiamente di alzarmi per andare via da questa camera che a me sembra solo una gabbia in questo momento. Solo ora mi rendo conto di essere un mostro. Un vampiro che vorrebbe affondare i denti nella splendida e morbida carne del suo collo. Le sue guance prendono colore e il mio desiderio sessuale riesce a sovrastare quello vampiresco. Sarebbe fantastico affondare in lei e vedere le sue guance colorarsi in quel modo tanto genuino ed innocente. Mi alzo pronto ad andarmene << NO >> grida Facendomi voltare mezzo spaventato. Ha gli occhi serrati, la mascella contratta ed i pugni piantati violentemente contro il materasso. Quasi non faccio caso al suo 'abbigliamento' per la notte che lascia poco all'immaginazione. Scovo una poltroncina all'angolo della stanza e mi ci nascondo dietro, dopo aver avvertito i pensieri di Swan Senior. Il suo viso si tramuta in una smorfia ed i suoi occhi si aprono fulminei rivelando solo terrore. << NON VOGLIO, NON VOGLIO >> grida tremando terrorizzata. Vorrei uscire allo scoperto carezzarle le ciocche di capelli (che fuoriescono dalla sua coda fatta a casaccio), per poi scostarle dal suo viso, ma temo che così non farò che spaventarla maggiormente. La porta si apre di scatto, posso intravedere l'ispettore Swan con il fiato corto correre verso sua figlia per stringerla a se. << NON TOCCARMI, NON TOCCARMI TI HO DETTO CHE NON VOGLIO. >> grida ancora fuori di se, gli occhi spaventati puntati sulle forti e sicure braccia di Charlie. << Bella sono papà >> le sussurra dolcemente scostandole delle ciocche dal viso. "Quello che avrei voluto fare io" penso sconsolato. Sobbalzo intravedendo delle lacrime rigare il suo viso, illuminate dalla fioca luce dell'abat-jour posta sul suo comodino. << Non voglio andarmene papà, diglielo tu. Voglio restare qui, con te >> << Non te ne andrai bambina mia, non lo permetterò mai più >> << Mai più? >> << Mai più. >> e quando le fragili braccia di quella splendida creatura si stringono attorno al suo giovane papà capisco che pensare che la mia vita faccia schifo perché sono un vampiro è da egoisti. Perché, guardando i suoi occhi ho capito che lei sa meglio di me quanto la vita sia ingiusta. E perché adesso sta tremando come una foglia, lasciando andare lacrime di dolore che si disperdono. Le sue labbra tremano rendendola ancora più giovane e bambina di quanto già non sembri. Non fiata e nemmeno Charlie ci prova. Solo ora capisco. Quella ragazzina sa cos'è la sofferenza. Quella ragazza ha conosciuto la vita troppo in fretta, ha dovuto imparare ad abbandonare quando non voleva. Quell'insulsa e fragile brunetta è spaventata e ferita. Sorrido amareggiato scuotendo il capo. "Dolce ed ingenua Isabella crescere così in fretta è la cosa più brutta che si possa sperimentare sulla pelle. La cosa più brutta che possa capitare nella propria vita. E tu, tu ne sai troppo della vita"

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Quando gli occhi di Bella realizzano che in realtà era tutto un incubo, si asciuga le lacrime guardando Charlie. << Scusa papà, ogni notte è la stessa storia >> << Tranquilla Bells >> la bacia in fronte lui accennando ad un sorriso. << Vuoi che rimanga a dormire qui al tuo fianco? >> sembra imbarazzata, giocherella con i suoi pollici e lo guarda. << Solo se domani non lo dici a tutti in centrale >> entrambi scoppiano in una risata ed il primo vero sorriso dopo tanto tempo si dipinge sul mio volto. << Allora posso dirlo ai tuoi amici? >> << No >> lo rimprovera dandogli una leggera pacca sul petto per poi chiudere gli occhi. << Papà? >> << Mh? >> << Mi sei mancato tanto >> << Anche tu Bells, cerca di non andartene mai più >>, passo ancora del tempo a guardarli e appena mi rendo conto che stanno dormendo entrambi sgattaiolo via. Ovviamente quando rientro in camera ad aspettarmi c'è Alice. << Ma non puoi che so.. Scopare con Jasper? >> le domando acidamente mentre lei mi rivolge un'occhiataccia. << Sei abbastanza sconvolto, hai scoperto tutto, non è vero? >> << Più o meno >> annuisco e la guardo attentamente << Tu sai tutto >> e non è una domanda. Chiude gli occhi serrando le palpebre. << Sai meglio di me quanto sarebbe ingiusto raccontarti la sua vita >> mi siedo supplicandola con lo sguardo. << Alice ho bisogno di saperlo >> << Perché? >> "già, perché voglio saperlo?" << Tu vuoi che aiuti questa ragazza, vero? >> << Beh, non è propriamente così. Non sono io a volerlo.. >> la fermo facendole segno con una mano di lasciar perdere la questione. << Comunque vadano le cose, sappiamo per merito delle visioni che solo io posso aiutarla >> incrocia le braccia al petto << E per questo pensi che ti spiffererò la sua vita, Edward? >> << Alice devo sapere per aiutarla >> << Ma perché? Non avevi detto che volevi solo torturarla? Edward la conosci da appena 2 giorni >> sbotta sorridendo maliziosa. << Parlami di lei. Dimmi perché è così >> si siede << Io ti racconterò la sua storia, lo farò perché è l'unico modo per aiutarla, ma tu Edward devi promettere di aiutarla ad uscire da quel baratro in cui si è ritrovata, devi promettermi che non la guarderai con pietà, perché farlo equivarrebbe a distruggerla definitivamente, ok? >> << Ok >> sospira giocherellando nervosamente con i suoi pollici. << Sua madre, Renée, è sempre stata un tipo misterioso, nessuno è mai riuscito a capire come Charlie possa essersi innamorato di lei, dicevano che lo tradiva appena girava l'angolo e nessuno capiva. Un giorno, quel benedetto giorno che ha segnato la vita di Bella, i suoi genitori hanno litigato pesantemente. Charlie era disposto ad accettare tutto, aveva accettato le scappatelle di sua moglie per amore. Per l'amore che nutriva nei confronti di Bella, ma anche nei suoi. Non sto a fartela lunga, una parola di troppo, le strilla continue e Renée ha preso Bella portandola via da casa, lei è rimasta in silenzio, traumatizzata perché troppo piccola per reagire. Non voleva andarsene, Edward. Lei voleva restare qui a Forks, voleva stare con Charlie, e tuttora è così. Sono inseparabili perché riescono a capirsi come sanno fare pochi genitori e figli. Lui la conosce come nessuno, sa che deve lasciarle i suoi spazi, che deve farla vivere e controllarla solo il giusto indispensabile. Lei sa che non deve essere troppo espansiva, perché conosce suo padre e sa bene quanto è timido e riservato. Proprio come lei >> taccio. Taccio perché non posso esprimermi, non ne sono capace. La mia vita è stata oro e luce in confronto alla sua. << Perché Renée è così? >> si morde un labbro << È stata vittima di violenza e bullismo da piccola >> serro gli occhi << E tu pretendi che io, il numero uno dei casini, riporti l'ordine nella vita di quella povera ragazza? >> sbotto alzandomi e lei mi segue a ruota << Stai già sbagliando Edward, "quella povera ragazza" non dirlo. O ti odierà per tutta la vita >> rido, ma di una risata isterica << Cosa cazzo vuoi che me ne freghi se mi odia? >> ringhio a denti stretti << Tu la vuoi salvare, non dire il contrario >> << Io non posso salvare nessuno, non sono stato capace di salvare me stesso Alice >> sorride, in quel modo genuino che pochi sono capaci di imitare << È questo il punto, Edward. Sarà uno scambio equo, tu salverai lei dall'oscurità donandole un po' di luce e lei salverà te da quella luce eccessiva regalandoti un po' di quel buio >> rido ancora, sempre più sconvolto << Io nemmeno la conosco >> scandisco le parole in modo che lei capisca che io non ne sarò mai capace << Fidati di me per una volta, per favore >> << Non posso >> << Salvala >> mi supplica con lo sguardo stavolta << Come farò a salvarla? >> scuote il capo << Le basterà la tua presenza >> << Come posso bastarle io? >> scoppio in una risata nervosa. << Edward lei ha solo bisogno di qualcuno che a lei ci tenga >> << Oh dannazione Alice, la conosco appena! >> si infila le mani nei capelli disperata << Le visioni non mentono cazzo, tu sarai la sua ancora e lei la tua >> << Alice va' fuori di qui, per favore >> annuisce << So che per una persona che si crede un mostro e che non vuole innamorarsi è difficile da accettare. >> << Ho solo bisogno di tempo, ok? >> << Ok >> si avvicina alla porta aprendola e si blocca parlando senza voltarsi. << Noi ci siamo Edward, per qualunque cosa >> e va via. Mi distendo sul mio letto mentre il tempo passa ed il ticchettio dell'orologio mi rende sempre più nervoso. Sono ormai perso nei miei pensieri quando Rosalie bussa alla mia porta. << È ora di andare, Ed >> annuisco correndo a prepararmi ed in quattro e quattr'otto sono già in auto con i miei fratelli che sfreccio verso scuola. << Un giorno di questi ti sequestreranno la patente ed io giuro che ne sarò felice >> sbotta la nana ravviandosi come al solito una ciocca di capelli. Un odore di sangue umano mi arriva dritto alle narici, provo a trattenere il fiato e gli altri mi seguono a ruota. << Buongiorno >> è lei. Raggiante, piena di vita e con due occhiaie a contornare i suoi occhi Bella è qui di fronte a noi. Non c'è traccia della paura che potevo leggere nei suoi occhi qualche ora fa quando ero in camera sua. Sembra quasi serena, spensierata. << Buongiono Bella >> rispondiamo in coro facendola sorridere. La guardo attentamente, indossa un paio di jeans aderenti ed un semplice maglioncino grigio. Credo che una delle sue armi infallibili in fatto di conquiste sia la sua semplicità, la rende terribilmente brava ed innocente bambina ai miei occhi e di conseguenza una bomba sexy. È bianca, bianca come il latte, bianca come un vampiro. Dannazione, se già da umana è così bella meglio non immaginarmela versione vampiro. Si perde in chiacchiere con i miei fratelli ed io mi perdo invece a guardarla. << La smetti di fissarmi, Cullen? Mi infastidisci >> sbotta ad un certo punto Facendomi ritornare in me. Volto il capo altrove cercando di non arrossire. Io, il grande Edward Cullen beccato a fissare una ragazzetta arrivata da poco che per di più mi odia. << Non fissavo te >> << Ah no? >> guardo alle sue spalle notando la ragazza di ieri e sorrido soddisfatto. << Guardavo quella che mi sono scopato ieri >> avvampa di colpo abbassando lo sguardo e quasi mi viene da sbattermi una mano in fronte. Possibile che sia così pudica? Scuote il capo schifata. << Sei uno scostumato >> e detto questo, come ieri, si riporta via le mie sorelle lasciandomi nel bel mezzo del cortile come un idiota circondato da Jasper ed Emmet che non la smettono di ridere. << Bambina capricciosa >> scuoto il capo ridestandomi da quello stai di trans e correndo in classe.
Le lezioni scorrono lente e noiose, sorrido alla terza ora quando tocca a biologia. Entro spavaldo in classe, lei è già seduta nel suo banco, persa a guardare il vuoto. "Adesso Mike vai da lei e le chiedi di uscire" sento i pensieri forti e chiari di Newton e seguo attentamente la scena. Riesco a capire quel che si dicono attraverso la sua mente. "Certo pensa che io sia un idiota, chi ci crede che deve rimanere in casa a studiare di sabato sera?" Le sorride cordiale salutandola con una mano ed io faccio la mia entrata da fico attirando l'attenzione di tutto il genere femminile nella stanza. L'unica a non alzare lo sguardo è lei, è ancora persa. << Isabella >> sussurro roco al suo orecchio sinistro beccandomi un'occhiataccia gelida. << Smettila di chiamarmi in quel modo >> è fredda e abbastanza acida ed io inarco un sopracciglio. << Siamo compagni di laboratorio potremmo avere un rapporto civile? >> << Solo in questa stanza >> sbotta guardandomi freddamente e Facendomi sghignazzare silenziosamente. "Oh, se vuoi che io ti possegga tra i banchi di scuola nessun problema". << Va bene >> inclino il capo annuendo e guardandola attentamente. Ha il naso piccolo, e gli occhi grandi ed espressivi. Le labbra invitanti ed a forma di cuore, i lineamenti disegnati in modo perfetto, i capelli che le incorniciano il viso e quelle solite ed adorabili ciocche che le ricadono in fronte coprendole gli occhi. << Smettila di fissarmi Edward, te l'ho già detto una volta non dovrò ripeterlo una seconda >> << Beh tecnicamente ce n' è appena stata una seconda >> ringhia, ringhia in un modo che mi manda in estasi, e poi il modo in cui ha pronunciato il mio nome, cazzo. << Allora non dovrà essercene una terza, siamo d'accordo? >> << D'accordo >> sghignazzo beccandomi un calcio da sotto il banco << Ahia >> sbotto toccandomi dolorante la caviglia. Lei si volta verso di me sogghignando << Stai giocando con il fuoco, Cullen >> << Non vedo l'ora di bruciarmi, Swan >> soffio serio ad un passo dalle sue labbra.

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Il professore entra in classe mentre io e Bella continuiamo a sfidarci con lo sguardo. La lezione scorre troppo veloce e appena la campanella, che segna l'inizio dell'intervallo, suona lei si alza con i libri stretti al petto pronta a scappare-fuggire. Mi affretto a fermarla tirandole un braccio. Si volta, lo sguardo curioso e stranito che punge sulla mia pelle. Guarda la mano che io ritiro. << Sei-sei freddo >> sussurra quando in aula rimaniamo solo noi due. Mi agito, senza darlo a vedere, mentre il suo sangue mi annebbia i sensi. << Fa freddo qui >> << Ma sei molto freddo >> sottolinea il molto con enfasi. << Andiamo in mensa, ok? >> scuote il capo e roteando gli occhi si avvia. << Edward e Bella insieme e ancora non c'è stato l'annuncio della Terza Guerra Mondiale? >> ridacchia Rose vedendoci arrivare, emetto un ringhio silenzioso, aspettando che lei si sieda. << Vostro fratello è abbastanza congelato. >> riporta i suoi pensieri ad alta voce, mentre le risatine dei miei fratelli si stoppano. << Ho detto qualcosa di sbagliato, per caso? >> "Forza vai Chad puoi farcela" avverto dei pensieri alle mie spalle, e vedo che il ragazzo super riccioluto della squadra di basket sta avanzando verso il nostro tavolo. << Ciao ragazzi. >> il restante dei miei "compagni" si volta a guardarlo accennando ad un saluto. << Ehi Isabella. >> vedo le spalle di Bella irrigidirsi all'istante, ed i suoi occhi perdersi nel vuoto. Dallo sguardo, dalla bocca tremante sembra stia avendo una crisi. << Per una fottuta volta vedete di ficcarvi in testa che io voglio essere chiamata Bella. >> il suo tono è duro, scostante. Leggermente in contrasto con la sua personalità sensibile e sprizzante. << Ehm si Scusami Bella. >> "Questa è matta da legare." i miei occhi ritornano con l'attenzione su di lui. Inclino la testa di lato aggrottando un sopracciglio. << Ti serve qualcosa Chad? >> << Volevo..volevo.. >> "C'è un modo diverso per dire che sto cercando di farmi spazio tra le gambe della nuova arrivata?" i suoi pensieri sono sempre più vividi e viscidi nella mia testa. Incontrollabile. La scossa, il fremito che si impossessa del mio corpo. Tutto dannatamente incontrollabile. << Bella non può. >> scuoto il capo beccandomi delle occhiatacce dai miei fratelli. Mi sto esponendo troppo, giustamente gli umani intorno a noi si staranno chiedendo come l'ho capito, ma lo sguardo di quell'idiota è abbastanza eloquente. << Ti serve altro? >> domando con una punta di irritazione picchiettando le dita sul tavolo e spalleggiandomi sulla sedia, vedendolo deglutire. << No. >> << Bene, Tomilson. Puoi ritirarti adesso. >> senza degnarlo di uno sguardo ritorno con l'attenzione a Bella di nuovo persa a guardare il vuoto. Le tiro un leggero calcio sotto il tavolo facendola sussultare. << Ahi idiota! >> << Potresti almeno ringraziarmi, ho cacciato lo sgorbio. >> << E chi ti dice che non volevo uscire con lui? >> soffia ad un passo dalle mie labbra. Basterebbe sporgermi verso di lei per impossessarmi di quei due pezzi di carne che formano le sue labbra. Sorrido sfacciatamente attorcigliando una sua ciocca di capelli intorno al mio dito. << Il tuo corpo, Swan. I tuoi occhi. Tutto di te gridava aiuto. >> inarca un sopracciglio per poi scoppiare a ridere. La sua testa mandata all'indietro, i suoi lineamenti morbidi e definiti, i suoi denti bianchi e splendenti, i suoi occhi luminosi. << Ma ci prova sempre così spudoratamente con tutte? >> si rivolge ai miei fratelli indicandomi. << In questo periodo si è calmato, per fortuna. >> sussurra Emmet aumentando la sua risata cristallina. La campanella di fine ricreazione suona e lei si alza di fretta e furia. << Io vado fratelli Cullen, mi aspetta una lunga e pallosa lezione con il professor Smith. >> sorrido maliziosamente e la guardo negli occhi. << A me invece un'interessante scopata nei bagni con Brittany, se ti va puoi unirti. >> stranamente al rossore delle sue guance si aggiunge un sorriso stavolta. << Per stavolta passo, Cullen. >> e senza aggiungere altro va via.



Le altre due ore di lezioni scorrono troppo lentamente, quando la giornata scolastica finisce tiro un sospiro di sollievo, fiondandomi fuori da quel manicomio. Alice, Rosalie, Jasper ed Emmet sono attorno a Bella che è dentro al suo pick up pronta ad imprecare. << Cazzo, parti. Cazzo. >> sospira disperata dando dei piccoli colpetti sul suo clacson ed io trattengo una risatina. << Serve un passaggio? >> << Fanculizzati, Cullen. >> sbotta riprovando a far partire "la sua auto", giocherello divertito con le chiavi della mia Audi mentre Alice la guarda. << Dai Bella è tardi, ti accompagniamo noi, più tardi torni a prenderla con tuo padre. >> << Oh e va bene. >> sbuffa la castana frustata scendendo per passarsi le mani tra le ciocche ribelli dei suoi capelli. Con un'eleganza innata si piazza nella mia auto, al mio fianco, mentre dietro i miei fratelli litigano per lo spazio ristretto. << Oh dannazione chiudete quelle boccacce! >> sbotto guardandoli dallo specchietto mentre sono uno sopra l'altro. Bella è schiacciata contro il sedile con le pupille dilatate e le unghie conficcate nel cruscotto. << Potresti che so..andare più piano? >> il suo tono è abbastanza timoroso mentre una risatina abbandona le mie labbra. << Sei noiosa, Swan. >> il resto del viaggio si svolge così, tra le grida di quei quattro deficienti, il silenzio mio e di Bella e la musica sparata ad un volume illegale. Quando raggiungo casa sua si slaccia la cintura ed esce frettolosamente dalla macchina. << Tu sei un folle. >> la sua gola secca, il respiro affannato, ed il suo cuore palpitante. Il suo sangue mi arriva fin dentro il cervello. Stringo forte lo sterzo accennando ad un ghigno. << Alla prossima, mora. >> << Fanculizzati Edward. >> e salutando i miei fratelli con un sorriso corre in casa senza più voltarsi.

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


«Perché l'hai toccata?» Domanda infervorata Rose, piazzandosi al mio fianco.

«Non cominciare, Rosalie, mi stava scappando, ed io odio che le mie prede scappino»

«Edward, lo capisci che non puoi avere un rapporto con la tua cantante? La uccideresti, il suo sangue ti attira, richiamandoti a se come il canto di una sirena, basterebbe così poco ad ucciderla»

Ringhio.
«Io non la ucciderò, non sono un animale, sono stato umano anch'io, so controllare me stesso, non ho bisogno di badanti.»

«Ho visto i tuoi occhi rossi quando quell'ondata di vento le ha spazzato via i capelli»

«Smettetela di tenermi sotto controllo, posso farcela da solo, senza il vostro aiuto» Digrigno i denti, fermando l'auto nella foresta ed aprendo lo sportello vago nel terreno ricoperto da terra e foglie. Le mani infilate nelle tasche dei jeans aderenti, le labbra gonfie ed affamate. 

«Edward»

«No, papà, smettetela di trattarmi tutti come se fossi un mostro» tutte le mie paure sembrano riemergere in quell'istante, porte ad offuscarmi la vista e la ragione. La paura di non sapermi controllare, di fare del male o addirittura uccidere qualcuno. Mi volto a guardarlo. «Non lo sono più, ma sono stato umano anch'io, so bene cos'è il dolore» Sibilo, indurendo la mascella. «..ed odio procurarne. Anche se ho un cuore di pietra, morto anni fa.»

«Mi hai chiamato papà» Sussurra sorpreso.

Lo guardo. «E allora?»

«Non lo avevi mai fatto» Sussurra sorridendo e dandomi una pacca sulla spalla. «È proprio come temevo, Alice aveva ragione, Isabella è la tua cantante. Il suo sangue ti attrae, come il canto di una sirena, ma il problema più grosso è che in un'epoca lontana lei è stata la tua regina, soddisfacendo il tuo corpo assetato d'amore.»

Schiudo le labbra sorpreso, scuotendo il capo e deglutendo rumorosamente. «Questo cosa vuol dire?»

«Vuol dire che è tutto nelle tue mani, Edward, dovrai saper controllare la tua sete, del suo sangue..e del suo corpo»

«Puoi spiegarmi il nostro passato?»







“Signorino Edward, vostra madre vi desidera nelle sue stanze” Annuisco vigorosamente, guardando Demetri e sorpassandolo, dirigendomi in camera dei miei genitori. Rimango sorpreso nel constatare che seduta su quell'enorme e spazioso letto vedo Isabella, costretta in abiti succinti e con gli occhi insanguinati. 
“Isabella, cosa ci fate qui?” I suoi occhi puntano ai miei, respira faticosamente, un vortice si crea dentro di me e la vista sembra offuscarsi nel vederla così bella, ma indebolita.
“Aron, è stato lui, Edward, mi ha costretta a seguirlo, umiliandomi lì davanti alla gente del paese, non è vero quel che ha detto sul mio conto. Io non mi sono mai donata ad un uomo”
“Ti vuole” Constato con un filo di voce. “Lo fa perché se non può averti lui non dovrà mai averti nessuno” Sussurro straziato. “Chi ti ha fatto questo?” Continuo, indicandola da capo a piedi. 
Singhiozza.
Si alza.
Mi stringe. 






Scuoto il capo, ridestandomi dai miei ricordi mai vissuti. 
«Era una schiava?» domando a Carlise, guardandolo.

«No, era solo una non nobildonna, trattata da schiava da un uomo più potente di lei.» Spiega, sospirando. «Tu l'hai salvata, in ogni modo umanamente e non umanamente possibile, l'hai resa donna. L'hai resa mamma. L'hai resa amata, Edward.»

«Ho dei ricordi, ma io..non li ho vissuti» Confesso, afferrandomi il capo, confuso.

«No, lo abbiamo vissuto tutti, a te è stata rimossa la memoria perché eri quello più emotivamente coinvolto. Bella ti è stata strappata via quando Aron ha usato i suoi poteri per separarvi.» Alzo lo sguardo, incontrando un'Alice dalle braccia incrociate al petto, sospirante.

«Dovrei-dovrei salvarla anche in questo mondo? È questo quello che hai cercato di dirmi finora?»

«Vedi, Edward..Isabella vive una vita abbastanza complicata. Sua madre non è una donna facile, e per troppo tempo è stata strappata dalle braccia di Charlie» Carlise sospira. «Sì, devi salvarla, proprio come ti ha spiegato tua sorella. Tu sarai la sua luce, lei la tua oscurità.»








ANGOLO AUTRICE
E quattromilanovecentosettantaquattro anni dopo aggiornò..*corre a nascondersi dietro un angoletto*, so che la storia non è molto quotata però ho già spiegato che non amo molto lasciare le cose a metà, e spero che con il tempo possiate appassionarvici. Si evolverà con il tempo, a seconda di ciò che la mia mente malata elaborerà, e spero possa piacervi.
Ho scoperto Twilight un paio di anni fa(?) o tre(?) non ricordo bene quando, e me ne sono subito innamorata. A chi non piacciono le storie d'amore? E poi soprattutto a chi non piacciono i film d'amore in cui sono presenti anche degli scopabilissimi attori? OKAAAY, FORSE È IL CASO CHE LA SMETTA.
Vorrei ringraziare chi ha recensito e letto la mia storia mettendola tra preferite-seguite-da ricordare, per favore continuate a farmi sapere che ne pensate.❤️❤️

Baci,
Tinucha.❤️

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