Buio.

di Muffins
(/viewuser.php?uid=79611)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** intr ***
Capitolo 2: *** .I ***
Capitolo 3: *** II ***



Capitolo 1
*** intr ***





L’aria era fredda,  pungente e difficile da respirare.
Un venticello freddo e tagliente sfrecciava attraverso i capelli biondi di una ragazzina intenta a camminare lungo un viottolo che costeggiava il vecchio molo.

In un gesto meccanico si strinse nelle spalle rabbrividendo appena mentre serrava le mani a pugno.
Abbassò lo sguardo su qualcuno che lo aveva puntato su di lei ancora prima.
Gli sorrise poi tornò a guardare diritto davanti a lei.

Era un esserino nero con alcune macchie gialle qua e la sul corpo e gli occhi rossi, alla vista di tutti poteva sembrare un cane ma nemmeno lei sapeva cosa fosse ma da quando ne aveva memoria sapeva che la accompagnava ovunque. 

Lentamente il sole cominciava a calare e il coprifuoco incombeva e la ragazzina si strinse ancora di più nelle spalle al pensiero che avrebbe passato un'altra notte insonne e da sola nel piccolo appartamento dei nonni ma prima aveva un lavoro da fare, allungò il passo e non appena chiuse la porta alle sue spalle  la campana suonò per segnalare l’inizio del coprifuoco.

Tirò un sospiro di sollievo mentre Umbreon si illuminò di giallo per fare luce, si avvicinò alla finestra, prese un piccolo pappagallino e scritto un biglietto sussurrò al suo orecchio

<< Trovalo per favore >>

Lo lasciò libero guardando mentre spariva nella notte ..




Finito il prologo, so che si è capito davvero poco o niente ma diciamo che è solo una infarinatura per dare un luogo.. il tempo vedrò di definirlo nel prossimo capitolo che sarà pov  “ragazzina”.. ok vi stò confondendo le idee..
per chi non sapesse o conoscesse i Pokemon perché è da li che ho preso l’idea.. approfondirò anche quell’aspetto nei prossimi capitoli.
a presto e non vedo l’ora di leggere i vostri commenti *-*


https://lh3.googleusercontent.com/-f1r1JlS_cdQ/VCAiHK_TZVI/AAAAAAAAHTo/Ovuz_p6JQ-s/w426-h339/tumblr_mz7a92pn3v1r6x726o1_r1_250.gif

Umbreon

e così mi sono immaginata una potenziale figlia di Emma..


http://1.bp.blogspot.com/-OpFMmh_mvE0/VnBQd0YtAyI/AAAAAAAAAF4/TndYoj5Pa5U/s1600/Screen%2BShot%2B2015-12-04%2Bat%2B1.36.59%2BPM.png


Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** .I ***


Ecco il primo es effettivo capitolo, voglio ringraziare Lara con cui ho scambiato anche un paio di messaggi in pvt e.. *^* Mi piace avere uno scambio di battute con altri autori presenti.
Buona lettura!



L'aria fredda mi aveva quasi gelato il sangue nelle vene, l'inverno era alle porte ormai, un pò come il natale anche se quello sarebbe stato un po diverso da tutti gli altri, in effetti molto diverso.

La mia piccola ombra sembrava non volermi perdere di vista un attimo mentre a passo svelto raggiungevo un portone verde in laminato con un piccolo bacchiolo di ottone al centro.

Non parlava, stava in silenzio ma capivo tutto quello che pensava, dovevo sbrigarmi , mi dissi nella mente seguendo con lo sguardo il muso posarsi sull'orologio, ancora due minuti e la campana poi avrebbe suonato e l'ora delle tenebre sarebbe iniziata.

Estrassi dalla tasca della giacca  un mazzo di chiavi a cui un ciondolo a forma di ancora penzolava per aprire la porta e chiuderla subito dopo essere entrati.
Presi un respiro nel buio delle scale, sapevo che al piano di sopra mi stava aspettando una bella ramanzina ma in fondo era giusto così, non era saggio andare in giro a poche ore dal coprifuoco.

A passi lenti salì le scalini cigolanti e ad ormai un paio prima della porta essa si aprì e un David piuttosto furibondo fece capolino scuro in viso.
Uscì come una furia e afferratami per il bavero del cappotto mi trascino all'interno dell'attico.

<< DAVID! >> - esclamò Mary Margareth
<< nonno! >>
<< che diavolo ti salta in mente!? >>

Non ebbi tempo di dargli una risposta che la campana cominciò a suonare e in lontananza delle voci, o meglio grida cominciavano a farsi sentire, spostai lo sguardo dal viso stanco e preoccupato di David a quello di umbreon che adesso digrignava i denti e rizzava orecchie e coda - << io..(?) >>  - ma non avevo scusanti ne tanto meno giustificazioni al mio comportamento  ma entrambi i miei nonni adesso sembravano preoccuparsi completamente di altro, spensero tutte le luci e chiusero le finestre per poi accendere una candela e metterla ai piedi della porta come facevano tutte le volte, l'ultima volta che avevamo visto Regina Mills fu proprio il giorno in cui ci portó la candela e poi più nulla, sparita nel nulla come mia madre e tanti altri.

<< shhh >> - David fece cenno di fare silenzio nel momento stesso che tiró fuori la pistola
Per puntarla alla porta, posò la mano sul pomello mentre io raggiunsi mia nonna dietro al bancone della cucina come se potesse difenderci da chissà quale pericolo.

<< .. Granny? >> la piccola ma massiccia figura di Granny, la locandiera, fece capolino dalle scale.
Si fiondó in casa e chiuse di scatto la porta che tornó ad essere sotto l'incantesimo di protezione

<< Granny.. Che ci fai qui? >> Mary margareth si spostó dal mio fianco per andare verso di lei, le prese le mani nelle sue e la condusse sul divano <<  tesoro puoi prepararle una cioccolata calda? >> aggiunse poi Mary margareth.
Annuì ma la vecchina scosse la testa - << meglio un bicchiere di brandy >> disse con un po di affanno nella voce << stanno arrivando, si stanno avvicinando al nostro isolato come facciamo a difenderci? >> le portai il bicchiere che mi aveva chiesto sedendomi sul divano davanti a lei <<  dov'è ruby? >> chiese posando le mani sulle gambe, faceva freddo, e tutto all'improvviso. << l'hanno presa.. >> , si passó le mani sul viso e mi parse di scorgere una lacrima.



.....




Un altra notte era passata e segni delle scorribande del  popolo della notte aveva lasciato i segni, << cestini rovesciati >> - disse mio nonno facendo la conta dei danni ma qualcosa attiró la mia attenzione, sotto a delle carte c'era << ghiaccio >> - lo presi tra le dita, al tatto era proprio neve << avrà nevicato stanotte >> - non credevo ma avrei tenuto per me la mia teoria, lo lasciai ricadere a terra e richiamato umbreon annunciai che sarei andata in biblioteca per prendere un libro per passare il giorno.

<< Buongiorno Belle >> - dissi entrando e cominciai a girare tra gli scaffali << sacre scritture. I troll delle rocce. I pegasus.. I titani >> continuai a scorrere con il dito sulle costole dei libri prima di tornare indietro ad un paio di libri, presi quello con la scritta in oro e lo aprì sfogliandolo << eccolo.. >> lo
richiusi tenendo il segno e corsi da Belle << che sai di questi? >> .

Il libro parlava dei titani, antichi mostri al servizio del dio Ade. Signore degli inferi << a storybrook? >>
Chiusi il libro e tornai a casa, mi buttai sul letto e cominciai a leggerlo cercando di capirci qualcosa in più.


chiedo scusa per averci messo tanto ma sono stata un po occupata... a disperarmi per gli episodi di ONCE T_T
sempre peggio sempre peggio...
comunque spero che il capitolo via sia piaciuto..fatemelo sapere con un commento a cui sarò ben lieta di rispondere. 
A presto

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** II ***


L'isola che non c'è ormai era un posto completamente diverso da come lo ricordavo tempi addietro.
 Tutto era calmo, tranquillo quasi oltre ogni immaginazione.
Nessun bambino che giocava a fare la guerra, nessun pazzo svolazzante con manie di grandezza.
 
<< Alla distruzione del fatino >> -forse stavo bevendo troppo pensai guardando l'ennesima bottiglia di rum vuoto.

 << capito.. Non hai più l' età! >> mi dissi scendendo da quella traballante amaca che mi ero costruito in mezzo a due palme.
Mi sgranchì un pò le ossa,  avevo passato non so quanto tempo su quell'aggeggio dondolante che non mi ricordavo più nemmeno come si camminava, o quasi.

<< Spugna.. è l ' ora di pranzo >>

 già pregustavo il pranzetto quando un qualcosa di piumato e colorato mi arrivò dritto in faccia - non avevo detto cosi espresso -  
Era un piccolo pappagallo colorato ma quello che mi colpì fu quel piccolo rotolo alla
Gambetta, lo presi e lo srotolai per leggere.

" abbiamo bisogno del tuo aiuto.
Emma "

Non era da Emma fare queste cose e tanto meno mandare via pennuti dai mille colori ma c'era qualcosa che mi agitava e mi faceva sorgere dubbi.
Ripiegai il biglietto e lo misi nella tasca della giacca di pelle e poi chiamai di nuovo Spugna.

<< prepara Jolly Roger >>
<< niente pranzo capitano? >>
<< abbiamo un lavoro da fare. >>
<< ma..ma..ma signore, capitano dove andiamo?   Il sortilegio  ci ha riportati qui io credo.. >>
<< puoi anche non credere ma appronta la nave.. Mangerai strada facendo! >>

Il solito roditore impertinente pensai entrando nella mia cabina, sull'appendi abiti c'era la giacca di pelle che mi aveva regalato proprio lei, la donna che amavo e che ora chiedeva il mio aiuto cosa che non aveva mai fatto quando potevo proteggerla senza dover viaggiare tra mondo e mondo.
 
<< Swan, che stai combinando? >>
<< Capitano! >>
<< Spugna sono impegnato che vuoi!? >>
<< siamo pronti a salpare capitano>>  - disse con voce tremante e appena impaurita
<< ottimo! >>

Rimasi solo ancora qualche minuto prima di salire sul ponte di comando, presi un fagiolo magico dalla tasca e lo lanciai in mare, chiusi gli occhi e pensai intensamente a lei, ad Emma, a Storybrook e a quanto mi mancava la vita di prima.

<< Capitano uncino! >> - la voce atterrita di spugna mi fece riaprire gli occhi e lo scenario tranquillo ed idilliaco che ricordavo non esisteva più.
Storybrook non esisteva più - << ma cosa è successo? >>  scossi la testa senza riuscire a darmi spiegazione.
Qualcosa o qualcuno la notte scorsa si era divertito a bruciare la zona portuale e anche se le fiamme ormai erano spente alte colonne di fumo si stagliavano nel cielo bianco che prometteva neve.

<< Scendiamo a terra, devo controllare una cosa >> - in quell'istante ebbi paura, la casa che ricordava in cui aveva vissuto con Emma per qualche tempo non era molto distante di li, e se fosse stata bruciata anche quella, e se a Emma era successo qualcosa? Non me lo sarei mai perdonato.

Spugna attraccó la Jolly Roger ad un molo rimasto intatto dopo di che scesi, a passo svelto  mi diressi verso quello che doveva essere il nostro nido d'amore e come sospettavo non c 'era più, era tutto ridotto in cenere << no.. >> -sgranai gli occhi davanti a tanta desolazione


<< è bruciato tutto.. >> - mi nascosi dietro al vecchio, giallo e bruciacchiato maggiolino quando senti delle voci.
Una figura col cappuccio tirato fino sopra gli occhi si avventurò tra le ceneri per raccogliere qualcosa, un cofanetto, il cofanetto carillon che avevamo recuperato nel viaggio nel tempo nella foresta incantata.
Mi avvicinai a quella figura nera e sempre più minuta senza farmi sentire fino a quando non le fui a pochi passi, si calò il cappuccio e una chioma bionda fece capolino da tutto quel nero, quasi accecava tanto era il contrasto con il paesaggio incenerito.
La guardai stringersi al petto il carillon e poi grazie alla magia renderlo piccolo, metterlo in tasca e tornare via da dove era venuta.

<< Capitano chi era quella? >>
<< magari lo sapessi, spugna >> - risposi guardandola andare via trai resti della casa dove avrei dovuto vivere il nostro il lieto fine.

<< vi conviene trovare un posto dove dormire >>
Ci voltammo per guardare chi avesse parlato alle nostre spalle

<< quale persona dispensa consigli senza mostrarsi in viso >> - minacciai estraendo la spada dal fodero per puntarla  contro alla figura dietro di noi
<< abbassa la spada pirata >> - sorrisi di sghembo continuando a tenere alta la spada fino a che mi ritrovai con il sedere per terra e qualcosa di violaceo

<< io te lo avevo detto >> - davanti mi ritrovai il suo viso. Fu un pugno nello stomaco
<< Emma? >> - mi porse la mano per aiutarmi a rialzarmi ma non rispose.

<< tra poco sarà notte uncino, raccatta spugna
  E trovati un posto sicuro. >>
accennò un breve sorriso prima di sparire in una nuvola di vapore rosa come fin troppe persone sapevano fare qui.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3403331