The right thing to do

Preme più forte il piede sull’acceleratore, gli occhi fissi sull’asfalto e le mani strette a pugno sul volante. Sono dolore e rabbia a renderlo lucido, finalmente cosciente del suo imminente destino.
La mia vita per la tua.
E’ sempre stato così, in fondo: Dean si è sempre preso cura di Sam, trascurando molto spesso anche se stesso, ma è il suo lavoro, la sua responsabilità più grande da che era solo un bambino.
Suo fratello ha il pezzo più grosso del suo cuore e non può permettere che gli venga strappato via, perciò scende dall’Impala e prepara tutto l’occorrente, ripetendosi che non c’è sacrificio più giusto da fare. 

Alive

Cammina veloce, il respiro pesante e gli occhi stanchi. Piccole foglie secche scricchiolano sotto la suola dei suoi scarponi mentre si dirige frettolosamente verso l’ingresso della casa abbandonata.
L’aveva lasciato sopra il materasso, esanime e freddo come una statua di cera e vacilla un istante prima di aprire la porta, spaventato dall’idea di poterlo trovare nella stessa condizione.
Si fa coraggio, però, e quando lo vede in piedi sulle proprie gambe può rilassarsi, le labbra che si aprono in un piccolo sorriso.
 
Sammy.
 
Due o tre passi e lo stringe forte a sé senza pensare, gli occhi lucidi e una nuova pace nel cuore.
E’ vivo, è ancora con me. 

Pure Sam

Sam dorme con la stessa spensieratezza di quando era bambino e Dean, al volante dell’Impala, lo osserva silenzioso.
Le labbra tra i denti, riflette sugli ultimi tempi, su quanto gli sia apparso freddo a caccia, distaccato e cinico come non era mai stato.
Le parole di Occhi Gialli gli ronzano ancora in testa – sei certo di aver riportato indietro Sam puro al 100%?* –, ma com’è che si dice? A caval donato non si guarda in bocca, perciò decide che non gli importa se è strano o cosa frulla davvero in quella zucca pensierosa. L’importante è riaverlo indietro, anche se presto non potrà più godere della sua compagnia.
 

*«How certain are you that what you brought back is 100% pure Sam?» sono le parole che Occhi Gialli rivolge a Dean prima che quest’ultimo riesca a prendere la Colt e sparargli nell’episodio 2x22 “All hell breaks loose pt. 2”. Ho dovuto adattare un po’ la citazione e accorciarla, visto che il numero delle parole di una drabble è veramente limitatissimo per i miei canoni di prolissità. 

A way to save you
 

«And what do you think my job is?
You’ve saved my life, over and over.
I mean, you sacrificed everything for me,
Don’t you think I’d do the same for you?
You’re my big brother and there’s nothing I wouldn’t do for you.
And I don’t care what it takes,
I’m gonna get you out of this.
Guess I gotta save your ass for a change».
 
Sam to Dean in “All Hell Breaks Loose Part 2”

 
 
Sfoglia l’ennesima pagina di quel libro consumato, il fruscio della carta spessa l’unico rumore che echeggia tra le pareti sottili della stanza usurata e piuttosto spoglia che lo circonda.
Il pugno chiuso sotto il mento, Sam si umetta le labbra, stringendole appena. Sono quasi le tre del mattino e gli fanno male gli occhi a forza di leggere, ma la stanchezza, anche per stanotte, dovrà aspettare.
Ha perso il conto di quante ne ha già trascorse così. Da quando Dean ha stretto quel patto, sono poche quelle che non passa sui libri, cercando con la disperazione di un folle e la determinazione di un condannato a morte di trovare una via di fuga, di togliere il cappio dal collo di suo fratello.
Alza gli occhi: Dean è steso sul letto, gli dà le spalle. Dorme, ma anche se non lo facesse non starebbe di certo qui ad aiutarlo. È così ottuso, ma stavolta Sam non ha alcuna intenzione di mollare.
Porta la mano destra al collo per slacciare il primo bottone della camicia verde che indossa ed allentarla appena; fa caldo, stanotte, o forse è solo un’impressione.
Non è la prima volta che ha questa sensazione, come se ci fosse qualcosa, lì, che intende soffocarlo.
È il cappio che dividi con tuo fratello, gli suggerisce un pensiero scomodo.
Non sa se gli basteranno undici mesi [1] per salvare la sua anima dall’Inferno, ma non può fare a meno di provarci. Non dopo tutto quello che Dean ha fatto per lui, dopo che ha dato se stesso per sottrarlo alla morte.
Sbuffa aria dal naso e lo immerge ancora in quei fogli giallicci, voltando un’altra pagina e cercando di tenere gli occhi aperti.
Un nuovo pensiero gli martella la testa, uno che non può tradire.
 
Stavolta sarò io a salvarti il culo. 

 

[1] Negli episodi 3x01 “The Magnificent Seven” e 3x02 “The kids are alright”, i due che ho preso come riferimento per la collocazione temporale di questa tripla drabble, non vengono menzionati giorni particolari. Nel primo, all’inizio, i ragazzi dicono solo che sono passati cinque giorni da quando la Porta dell’Inferno è stata aperta, quindi dal finale della stagione precedente. Ho pensato, quindi, che possa essere passato anche un mese da quella prima puntata.
Ho scelto proprio questa collocazione perché l’unica cosa che mi interessava davvero era che Sam non avesse avuto informazioni da Ruby e fosse focalizzato sull’unica strada percorribile per salvare Dean prima di sapere chi lei fosse in realtà: cercare nei libri. 

Thoughts like demons

«So all of them, every damn demon… they’re all human, once?»
«Everyone I’ve ever met. (…)
Most of them forgot what that means.
Or even that they were.
That’s what happens when you go to Hell, Dean.
That’s what Hell is: forgetting what you are».
 
 Dean and Ruby in “Malleus Maleficarum”

 
 
Il cimitero è parecchio umido, di notte. Tanto che sente la camicia appiccicarsi alla pelle e il freddo arrivargli alle ossa. Non solo per colpa dell’aria gelata, però.
Affonda la pala sul terreno e ne spinge la testa verso il basso col piede, guardando Sam fare lo stesso.
 
È ciò che farai anche a me? Scaverai una buca e mi lascerai marcire lì sotto?
 
La testa di Dean viaggia veloce, da qualche tempo. Soprattutto da quando Ruby gli ha rivelato il suo destino ed è una domanda, più di altre, a ronzargli nel cervello come una mosca fastidiosa: quanto ci mette un’anima a diventare nera?
 
Osserva Sam rimuovere la terra umida e gettarla indietro.
È inconsapevole dell’Inferno che vive nella sua testa e lo rimarrà a lungo, troppo terrorizzato da ciò che accadrà da qui a breve per parlargliene, qualcosa a cui Dean sa di non poter sfuggire: ne è stato lui stesso l’artefice.
 
Stringe il bastone della pala tra le dita e la spinge più a fondo, spostando un’altra zolla di terra.
Scaverà ancora, fino a intravedere il coperchio della bara di legno e aprirla per consentire al malcapitato a cui bruceranno le ossa di prendere aria, quella che manca a lui all’ennesimo brutto pensiero: che tempo fa, all’Inferno?  

Personaggi principali: Sam Winchester, Dean Winchester
Collocamento temporale: 3x08 “A very Supernatural Christmas”
Genere: Introspettivo, Malinconico, Slice of life
Avvertimenti: Nessuno
N° parole: 204
Note: Salve a tutti! :)
Come ormai ogni anno, sono tornata per fare un salutino a Natale. Ne ho approfittato, stavolta, per aggiornare questa raccolta di drabble. Personalmente, non è una festa che sento moltissimo, ma vederla attraverso gli occhi di Sam e Dean me ne fa apprezzare di più il vero spirito.
Tra l’altro, questa è la prima drabble della raccolta nata senza l’ausilio di un qualche contest, quindi siamo già un passo avanti: l’ispirazione non va sempre “a comando”! XD
Cronologicamente, questa doppia drabble andrebbe posta prima di “Thoughts like demons”, visto che tratta di un episodio precedente al 3x10 “Dream a little dream of me”, ma lascio tutto com’è. Non è un dettaglio importante.
Il titolo è estratto da una battuta di Sam presente nel dialogo finale dell’episodio 3x08 “A very Supernatural Christmas”.
Ancora una volta scrivo "completa" su questa raccolta, anche se qualcosa mi dice che non lo sarà mai veramente XD perlomeno non finché non arrivo all’episodio 3x16… ;) Il fatto è che ci sono varie idee che mi frullano in testa e chissà che io non riesca a metterle in pratica :)
Come sempre, se oltre a dare una sbirciatina volete lasciare un commentino, siete bene accetti :)
Detto questo, vi auguro di passare un sereno Natale e soprattutto di vivere uno splendido 2017. Chissà che il numero un po’ sfigato ci sorprenda e ci porti, invece, un po’ di fortuna XD Ne abbiamo tutti bisogno.
Tanti auguri! :**
PS. Per chi ha seguito “Wash Away” e le avventure di Ellie Morgan, non disperate: non mi sono dimenticata di lei o di voi, ma il seguito è ancora in fase di scrittura. Ahimè, i tempi sono più lunghi di quanto mi aspettassi, complici anche degli imprevisti che mi hanno tenuto lontana dalla storia per qualche tempo. Spero di riuscire a completarla prima possibile!
PPS: Se la formattazione fa schifo, sappiate che la colpa non è mia: l'editor di EFP è impazzito e NVU non è stato poi così semplice da manovrare -.-
EDIT: spero di aver risolto con la formattazione ora... *incrocia le dita*
 

Christmas stuff
 

«All right. Dude… What’s going on with you?»
«What?»
«I mean, since when are you Bing Crosby all of a sudden? Why do you want Christmas so bad?»
«Why are you so against it? I mean, were your childhood memories that traumatic?»
«No, that has nothing to do with it».
«Then what?»
«I-I mean, I-I just… I don’t get it. You haven’t talked about Christmas in years».
«Well, yeah. This is my last year».
Sam and Dean Winchester in “A very Supernatural Christmas”

Sistema l’ultimo Little Tree [1] sul rametto rimasto spoglio dell’alberello spelacchiato trovato al Gas-n-Sip [2] accanto al motel dove hanno deciso di restare almeno per stanotte.
Indietreggia appena per osservarlo per intero: le lucine sono un po’ rade, le palline bianche e rosse non sono le più belle sul mercato e di certo non è il miglior albero di Natale in circolazione, ma perlomeno è originale.
Sam scruta la stanza addobbata, uno sbuffo d’aria che gli fuoriesce dal naso. Anche se non l’hanno mai fatto davvero – perché basta accendere la TV per vedere cosa fa la gente normale in queste occasioni –, il solo pensiero di festeggiare l’ultimo Natale con suo fratello gli fa dolere cuore e stomaco.
Eppure, si è ritrovato ad appendere festoni colorati e a preparare Eggnog e comprende perché ha cambiato idea quando incontra il sorriso incerto e il verde sorpreso degli occhi di Dean che spalanca la porta poco dopo: se lui è felice di trascorrere del tempo insieme senza pensare alla condanna che gli pende prepotente sulla testa, Sam è ben contento di assecondarlo.
Gli addobbi non sono il massimo e la stanza è fredda e anonima, ma ancora una volta, stare insieme è la cosa che conta davvero. L’unica.
 

[1] Little Trees è un marchio di deodoranti per ambienti. Sono prodotti dalla società statunitense Car-Freshner e, da noi come in Spagna, Francia e Portogallo, sono comunemente conosciuti come Arbre Magique. Nell’episodio 3x08 “A very Supernatural Christmas” da cui prende spunto la drabble, Sam ne ha appesi un gran numeri all’alberello di Natale.
[2] Solitamente, per Gas-n-Sip si intendono le stazioni di servizio dove generalmente sono situati i cosiddetti convenience store, negozi di piccole o medie dimensioni dove viene venduta una vasta gamma di prodotti, alimentari e non. In Supernatural se ne vedono sempre, ad esempio nell’episodio 8x22 “Clip Show” o quello dove lavora Castiel nell’episodio 9x06 “Heaven can’t wait”. Negli Stati Uniti, la catena di convenience store di questo tipo che va per la maggiore è 7-Eleven.