Project ULISSeS, Appunti di un astronauta

di Roxas97
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il giornalista ***
Capitolo 2: *** Project ULISSeS ***
Capitolo 3: *** Il fantoccio di cioccolato ***
Capitolo 4: *** Settore 7-3-3 ***



Capitolo 1
*** Il giornalista ***


-Esiste vita nell’universo? C’è qualcun altro oltre noi? Queste domande possono finalmente ricevere risposta- Il conduttore aveva un espressione estasiata, era la notizia del secolo, se non del millennio! - Un progetto per la quale le menti più eccelse del nostro tempo hanno lavorato per anni ha dato finalmente i suoi frutti, e l’astronave ULISSeS è ultimata- Spense il televisore, Harry borbottò annoiato, -Ormai non i parla di altro in TV-, fini di fare gli esercizi imposti dal fisioterapista, poi si sedette alla sua scrivania, dove aveva gettato il fascicolo del Project ULISSeS, lo aprì annoiato e rilesse nuovamente le specifiche della sua “missione” , o come lui la definiva la sua ennesima rottura di scatole” -Bla bla bla siamo lieti di informaarla ...bla bla bla...il suo collaboratore…. Il nuovo motore….energia oscuura...bla bla bla blaa.. in allegato saranno indicate le caratteristiche del motore ed il funzionamento della ULISSeS-
Lesse i contenuti aggiuntivi alla veloce , decisamente annoiato dalla cosa, aveva aderito al progetto per gioco, non avrebbe mai pensato che la cosa sarebbe potuta andare in porto, ed ora si vedeva costretto a lavorare per un viaggio che avrebbe dovuto addirittura compiere lui stesso, e chissà per quanto tempo sarebbe stato via, per di più con un astronauta idiota e montato, inutile dire che la cosa, lo annoiasse terribilmente.

 

 

 

 

 

Project ULISSeS

 

Siamo lieti di informare il Sig. Harry Morris che la sua richiesta di aderire al progetto è stata accolta, in onore del suo titolo di studi in qualità di giornalista e scrittore, il suo collaboratore, tale James J. McMilligun, e pilota della ULISSeS, vi contattera a breve.

In breve, il nostro nuovo motore, con tecnologia a generazione di energia oscura ci permette di effettuare viaggi interplanetari, il suo compito è quello di annotare e descrivere i pianeti visitati, le coordinate orbitali di questi, e le possibili forme di vita indigene;

In allegato saranno indicate le caratteristiche del motore ed il funzionamento della ULISSeS in modo più dettagliato.

 

Cordiali saluti.

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Capitolo 2
*** Project ULISSeS ***


Allegati:

  Obbiettivo missione:
       Trovare la vita nei pianeti extrasolari ;

  Candidati:

       -H. Morris;

       -J.J. McMillign;

 

  Caratteristiche:
         Veicolo aerospaziale, sviluppata con una tecnologia a sfruttamento di energia oscura, con la quale viene bombardato lo spazio anteriore alla nave, che, tramite la creazione di pressione negativa causa l’avvicinamento di due lembi di spazio, permettendo di abbreviare considerevolmente le distanze da percorrere;

  J.J.M.:
         Il suo compito sarà pilotare la nave e assicurarsi non ci siano malfunzionamenti (esperto in energia oscura, astronauta);

  H.M:
         Il suo compito sarà descrivere dettagliatamente ciò che osserverà (scrittore laureato in giornalismo).

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Capitolo 3
*** Il fantoccio di cioccolato ***


 

Il forte odore di kerosene pervadeva l’aria, era notte tarda, e James era appoggiato sulla balaustra che dava sul sito di lancio, lo spettacolo era sempre mozzafiato,
la nave era piccola in confronto a quelle utilizzate in precedenza, ma le superava tutte in potenza, non necessitava di propulsori per uscire dall’atmosfera,
era sufficiente la forza del suo motore.

In un via vai di tecnici e ingeneri, che finivano gli ultimi preparativi prima della partenza, James notò piu in basso, col suo quaderno in mano, il giovane Harry,
il ragazzo non gli piaceva, avevano parlato per telefono poche ore prima, per decidere il punto di incontro per raggiungere poi la base di lancio, e dopo averlo recuperato,
James aveva provato a parlarci, con scarsi risultati.

Harry sembrava prendere appunti su ciò che vedeva dei preparativi, e James decise di scendere per parlare con lui, gli si sedette accanto -Ehi ragazzo, come te la passi?- chiese amichevolmente,
in tutta risposta Harry scrollo le spalle e rispose con un -mhe?!- secco, James non si perse d’animo e continuo -Allora, devi essere molto emozionato per il viaggio eh?, Prendi già appunti eh?- Harry non rispose,
ma continuo a scribacchiare sul quaderno, mordicchiando ogni tanto la matita con fare pensoso, era cosi assorto che James sospiro scocciato, e gli strappo di mano il quaderno e lesse ad alta voce
– Due cartoni di latte, uova, farina, pasta….ehi...ma ti stai facendo la lista della spesa?!- chiese soffocando una risata, Harry lo guardo è sorrise -Bhe mica si può partire senza nulla- e girò uno dei fogli,
mostrando un elenco interminabile di dolci e snack , James sta volta non si trattenne e proruppe in una sonora risata , -Ehi, io parlo seriamente- disse Harry fattosi di nuovo serio,
- Bhe, non credo ci permetterebbero di portare certe cose lassù- Harry si rabbuio – Ma forse si possono nascondere da qualche parte, c’è molto spazio nelle tute- e rivolse ad Harry un sorriso complice,
alla quale il ragazzo rispose timidamente, “bhe, per essere un idiota montato, non è poi tanto male” pensò il ragazzo.

Erano stata disposta una camera per i due, con brande e tutto l’occorrente per dormire comodi, in più dentro gli armadi erano appese le loro tute, erano meno spesse di quanto Harry si aspettasse,
e sapevano di nuovo, James provò velocemente la sua, gli stava a pennello, poi spiegò velocemente ad Harry come mettere la sua, e lo guardò con lo stesso sorriso complice di prima
-Ehi mi scusi-fermò un tecnico nelle vicinanze, -La tuta del ragazzo è rovinata, ne serve un altra- il tecnico la osservo , Harry gettò uno sguardo confuso a James, che gli rispose con un ammicco,
-A me sembra apposto- disse semplicemente il tecnico, -Certo apposto, e quando il ragazzo soffocherà diglielo tu ai capi che la missione da miliardi di dollari e saltata perché le tute “erano apposto”-
sottolineo le ultime due parole in modo aspro, il tecnico rifletté un momento, poi consegno a Harry una seconda tuta, e si allontano silenzioso, -Perchè hai fatto cosi?- chiese Harry ancora confuso,
-Bhe, nelle tute non ci stavano- rispose con una vocetta ridicola James indicando l’enorme busta di schifezze che avevano comprato poco prima, Harry scoppio a ridere,
-Ma allora sai come si fa- disse James sorridendo affabilmente, Harry gli rispose con una linguaccia, e poi riempirono la tuta in più con il contenuto delle buste,
“Aveva proprio bisogno di una giornata così” si sorprese a pensare James osservando il ragazzo “Chissà per quanto non ne avrà altre”.

Il sonno non arrivava, Harry continuava a girarsi e rigirarsi, finché James non gli disse che era il momento di prepararsi, si mise la tuta,
e insieme a James e Chocco (o cosi avevano chiamato la tuta piena di schifezze) attraverso il vasto sito di lancio, fino a raggiungere la nave, l’odore di kerosene li era ancora più forte,
li fecero salire sulla nave, guardarono male il fantoccio, ma non dissero né chiesero nulla, Harry seguì James dentro la nave, dentro aveva tutto l’occorrente per una lunga permanenza,
aveva anche una cucina, come un grosso camper spaziale ad energia oscura, si sedette e allaccio le cinture, mentre James iniziava il conto alla rovescia, forse non era pronto,
e forse la cosa lo agitava più di quanto volesse ammettere, il conto alla rovescia stava per finire, James accese i motori, un forte odore di benzina bruciata gli penetro nelle narici.
Poi Harry svenne.

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Capitolo 4
*** Settore 7-3-3 ***


Superata l’atmosfera, e stabilizzata l’orbita intorno alla terra, James si slaccio la cintura e, avvicinatosi ad Harry, lo svegliò -Ehi buon giorno signorina- Harry mugugno dolorante, portandosi una mano sulla fronte, -Avrai un bel mal di testa per un po'- poi andò a prendere della cioccolata dal fantoccio buttato su un sedile dietro, le suole magnetiche funzionavano a dovere, dando quasi l’impressione della gravità, lanciò la cioccolata a Harry che riuscì ad afferrarla prima che questa prendesse a volteggiare per la nave, -Dovrebbe aiutarti per la testa- Harry ne stacco un bel morso e lancio il resto a James che lo rimise dentro il fantoccio, -Non dovrei nemmeno chiedertelo ma… hai fatto tutti i test che ti sono stati richiesti vero?- Harry abbasso la testa e brese a borbottare -bhe no in realta… sai alcuni di questi erano molto… ehm come dire… noiosi ecco per cui come dire...ecco li ho falsificati- James si passo una mano sul viso scocciato -Ahh diavolo, ci saremmo evitati molti casini, sta più attento a quello che ti viene detto ragazzo- Harry continuò a borbottare sottovoce delle scuse e qualcosa di noioso e montato.

Sospirò, poi guardò fuori dall’oblo della nave e con un sorriso disse solo -Guarda- Harry strabuzzò gli occhi, la terra era meravigliosa.

Enormi macchie di un grigio metallico ricoprivano la superficie emersa del pianeta, e lì vicino, distese di campi coltivati così vaste da essere visibili anche a quella distanza, così come la restante parte di terreno, morta e bruciata.

Deve essere successo qualche secolo fa, dopo lo scioglimento dei ghiacciai l’intera superficie dell’Africa fù inghiottita dall’acqua, causando due importanti avvenimenti:

il primo fu un enorme deficit di materiali grezzi, campi coltivabili e mano d’opera;

In secondo luogo, l’umanità si rese conto del fatto che la terra potesse morire;

Così enormi quantità di denaro furono spese per la bonifica dei territori, di modo da renderli campo coltivabile per qualsiasi tipo di alimento necessario, mentre un altra enorme fetta di patrimonio mondiale fu involuta alla ricerca sui viaggi spaziali, in particolare sulla ULISSeS.

James si riavvicinò ai comandi e allaccio le cinture -Ok quali sono le coordinate che ci hanno fornito?- chiese a Harry -Non sono delle vere e proprie coordinate, ma sappiamo più o meno qual’è il settore che dovremmo esplorare, il 7-3-3 – James inserì i valori nello schermo posizionato dietro il timone della nave, e con una strana luce negli occhi disse -Proviamo questo gioiellino- premette il pulsante e da sotto la nave i due enormi cannoni si caricarono di energia, che venne poi sparata fuori, due raggi neri si scontrarono di fronte alla nave, creando un cerchio che si dilatava sempre di più, fino a diventare delle dimensioni della nave, fu uno spettacolo strano, i contorni del cerchio sembravano sfocati , mentre lo spazio intorno era ancora ben visibile, come quello all’interno, uno strascico di ciò che si trovava ad anni luce di distanza, come un enorme lente sospesa nel vuoto, il cerchio iniziava lentamente a decomporsi ed James si affretto ad uscire dall’orbita ed entrarvici, fu come passare un muro di gelatina, in breve furono fuori, e il cerchio ormai era troppo piccolo per permettere all’intera nave di passare, si spostarono nello spazio vuoto per un breve tratto,finché non raggiunsero il pianeta individuato dagli astronomi sulla tera, era senz’altro un sistema singolare, presentava Quattro stelle, poco più piccole del sole, con un singolo pianeta, che sembrava per lo più una palla d’acqua, che si trovava tra due di esse.

Harry prese a scribacchiare qualcosa sul suo blocco, mentre James si preparava ad entrare in orbita.

-Guarda non sembra essere solo acqua, ci sono anche degli arcipelaghi- disse James indicando qualche isolotto nell’enorme distesa blu Harry annotava tutto velocemente, -Che dici andiamo a dare un occhiata?- chiese James retoricamente, con ancora il mezzo sorriso e la luce eccitata negli occhi, persino Harry dovette ammetterlo -Si perché no? Sembra… poco noioso- disse alzando le spalle, James non si lasciò demoralizzare, e velocemente inizio la discesa verso una delle isole più grandi.

Atterrati notarono alcuni capannoni, che sembravano costruiti con fango e argilla, .Bhe evidenti segni di vita direi- disse James guardando Harry e facendo mille supposizioni su quali enormi e strani esseri vivessero la dentro, -Evidenti si…- disse Harry indicando un punto imprecisato dietro James, -Yo- disse la cosa, -Y… Yo?- rispose James -WOAH!!-balzò all’indietro, -E tu dovresti essere un “famoooso” e “coraggioooso” astronauta?- chiese Harry voltandosi verso di lui -Bhe … dai… mi ha colto… alla sprovvista- disse James ansante, la creatura era ancora lì, sembrava sorridesse, il suo viso era di una tonalità fortemente bronzea, come se fosse stato tutta la vita in spiaggia, “In effetti siamo su una cavolo di isola ha senso” pensò Harry, -Yo!- ripeté la creatura -Yo?- provo piano Harry -YOOO!!- ripeté più forte la creatura alzando le braccia, e allontanandosi con fare soddisfatto, sulla schiena aveva quella che sembrava una pinna dorsale, e le dita avevano una membrana simile a quella delle rane, vide sul collo dei tagli netti, oppure delle branchie, “ma se fosse una essere acquatico non potrebbe vivere sulla terra, oh già, aveva anche una specie di naso, quindi e come un anfibio più evoluto?” riflettè Harry, annotando le descrizioni fisiche del uomo-anfibio.

James gli si avvicino, e provo a far capire a gesti che volevano parlare con lui -YO YOO!_ continuo la creatura annuendo vistosamente, poi prese James per mano e lo trascino via, Harry prese a seguirli.

Si fermarono poco più avanti, su una casa col tetto sfondato, li l’uomo-anfibio si fermò e invitò james ad entrare, questi aspetto Harry ed entro, un altro essere stava li intento a scartabbellare all’interno di quello che sembrava essere uno dei razzi inviai anni prima dalla terra, per provare ad avere contatti con altri pianeti -Guarda, quello è il razzo che ci ha permesso di trovare questo posto, e grazie al ricevitore che gli abbiamo inserito che abbiamo localizzato questo settore- disse James ad Harry che annui sbadigliando.

L’alieno si girò di scatto,e poi sorprendentemente, parlò con un perfetto accento australiano -Oh salve, non mi aspettavo visite- Harry sbadiglio, mentre James rimase sbigottito, -Ah… ehm… come?-

-Come parlo la vostra lingua?- lo precedette lui, -Bhe questo razzo ha sfondato casa mia e bhe, all’interno o trovato cose molto interessanti riguardanti il vostro pianeta … l’Australia giusto?-

-L’Australia non è il nostro pianeta… cioè si è sul nostro pianeta, ma noi abbiamo, come dire, delle isole enormi- l’alieno sembrò sorpreso -Ohhh raccontatemi-, e presero a parlare dei rispettivi pianeti, mentre Harry annotava tutto ciò che riteneva utile sul suo blocco -Ho provato ad insegnare un po' di linguaggio a gli altri, ma sanno solo dire yo- da fuori si levò un forte YOOOO come a conferma di questo, -e gli ho anche insegnato un po' dell’australia, quella cosa che voi chiamate Surf, bhe la facciamo anche qui, dovreste vedere che onde- spiego la creatura estasiata.

Passarono diverse ore, parlarono finché non ci fu più nulla da dire, allora James chiamo Harry e ritornarono sulla nave, James iniiò le procedure per uscire dall’orbita, e Harry mise in ordine i suoi appunti, chiudendoli in una cartellina, con sopra scritto “TETRA”, James disse, occhio alla testa, e attivo i motori, appena sollevati, Harry svenne di nuovo. 

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