A Song 4 You di Rain Rose (/viewuser.php?uid=61371)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Konoha School of Arts ***
Capitolo 2: *** Coincidences ***
Capitolo 3: *** 3. Ancora tu?! ***
Capitolo 4: *** 4. Litigio ***
Capitolo 5: *** 5. Nuove amicizie ***
Capitolo 6: *** 6. Una notizia sconvolgente... o almeno per me ***
Capitolo 7: *** 7. Lettera ***
Capitolo 8: *** 8. Ripetizioni? ***
Capitolo 9: *** 9. Una lunga serata (prima parte) ***
Capitolo 10: *** 10. Una lunga serata (seconda parte) ***
Capitolo 11: *** 11. Una lunga serata (terza parte) ***
Capitolo 12: *** 12. Primo bacio ***
Capitolo 13: *** 13. Notizie ***
Capitolo 14: *** Touch ***
Capitolo 15: *** Pedinamenti ***
Capitolo 16: *** Partenza ***
Capitolo 17: *** Una ‘sorpresa’ dai capelli rossi ***
Capitolo 18: *** AVVISO!! ***
Capitolo 1 *** Konoha School of Arts ***
DISCLAIMER: Ho chiesto a Masashi
Kishimoto di cedermi i diritti di "Naruto" e i suoi personaggia ma
lui ha rifiutato… chissà
perché… xD
I personaggi hanno un’età compresa tra i 17 e i 18
anni, per cui sono
maggiorenni. Purtroppo a pubblicare questa storia non guadagno una
cicca, ma se
proprio volete mandarmi dei soldi sono a vostra completa disposizione
24h su
24! XD
Capitolo
Uno
Era una
monotona e fredda mattina di fine Settembre e, come al solito, un
ragazzo dai
biondi capelli color del grano e dagli occhi talmente azzurri da far
invidia
anche al cielo più limpido e sereno, correva a perdifiato
per le vie della sua
città natia, Konoha.
«
Dannazione, dannazio- Oh, mi scusi! Permesso, permesso! »
gridò, facendosi
largo tra la folla della stazione e riuscendo per un soffio a prendere
l’ultimo
treno.
Proprio
non riusciva a capire perché, proprio quella mattina, la sua
sveglia avesse
potuto rompersi. Eppure era più che sicuro di averle
cambiato le batterie poco
tempo fa…
D’accordo,
forse il “poco tempo fa” in questione doveva
risalire a circa due, forse tre
mesi prima, visto lo stato di decomposizione in cui aveva trovato
quest’ultime,
ma perché proprio quella
mattina la
sveglia doveva porre fine alla sua esistenza? Cosa gli aveva mai fatto
di male?!
Ne era
più che certo, se fosse arrivato di nuovo in ritardo Iruka
Umino - il suo
amato-odiato professore di storia - non gliel’avrebbe fatta
passare di nuovo
liscia e l’avrebbe irrimediabilmente mandato, per
l’ennesima volta da quando
aveva iniziato il suo ultimo anno in quell’istituto, da
quella vecchia megera
della Preside… e allora si che sarebbe stato in guai seri!
Il
ragazzo ricordava ancora perfettamente quando per punizione, durante lo
scorso
anno, Tsunade gli aveva fatto pulire l’intero cortile
scolastico da solo… in
poche parole, aveva passato un intero pomeriggio in compagnia di foglie
secche
e del vento freddo che soffiava inarrestabile, facendo svanire, per
l’appunto,
come foglie al vento il suo
lavoro…
gli tornavano i brividi solo a pensarci!
Correndo
a perdifiato, il ragazzo continuò la sua corsa scatenata per
altri cinque
minuti buoni, fino a quando, tra gli spintoni e i vari insulti della
gente, non
riuscì ad arrivare davanti ad un enorme edificio che, con le
alte mura in
pietra ed il gigantesco giardino a circondarlo, assomigliava molto
più ad una
grande reggia che ad un istituto scolastico.
Eppure
quella era proprio la Konoha School of
Arts – come citava a caratteri cubitali la targa
dorata appesa vicino al
cancello in ferro battuto dell’entrata
-
una delle più importanti e famose scuole tra gli istituti
artistici del mondo e
che si vantava di avere molti degli insegnanti artistici più
prestigiosi e
importanti di tutto il globo.
Il
ragazzo rimase fermo ad osservare quell’edificio per qualche
secondo, immobile
e ansimante come ben poche volte era stato. Dopo aver riacquistato un
po’ di
fiato ed essersi asciugato la fronte imperlata di sudore,
però, Naruto riprese
quasi immediatamente la stessa corsa sfrenata di poco prima,
percorrendo
velocemente il lungo viale alberato e fiondandosi come una furia
all’interno
dell’edificio.
Dopo
essersi cambiato le scarpe ed aver posato le sue al solito posto,
salì a due a
due i gradini delle scale fino al terzo piano, rimanendo scioccato
quando,
arrivato davanti alla sua aula, trovò la porta chiusa.
« Cazzo
», imprecò tra i denti mentre estraeva
frettolosamente il suo cellulare dalla
tasca della divisa e controllava l’ora. Le otto e un quarto.
Aveva quindici,
dannatissimi, minuti di ritardo!
Ormai
rassegnato ad una nuova punizione, dopo aver pregato gli dei per una
qualche
grazia divina, il biondo cercò di sistemare alla
bell’e meglio la stravolta
divisa scolastica ed i capelli arruffati, per poi farsi coraggio ed
aprire con
un secco movimento la porta.
Non
appena ebbe la completa visuale della sua classe, Naruto rimase
incantato per
qualche minuto, gli occhi azzurri fissi sulla cattedra vuota a pochi
metri da
sé. Non poteva crederci: il professore non era ancora
arrivato!
Sospirò,
sollevato. Le foglie, per il momento, avrebbero dovuto aspettare,
pensò mentre,
spossato, si trascinava verso l’ultimo banco della fila
adiacente alle finestre
e lasciava pesantemente cadere la borsa ai suoi piedi.
« Ehi,
ritardatario! Non si saluta? » lo salutò
ironicamente un suo compagno di
classe.
«
‘Giorno, Kiba » ricambiò il saluto,
soffocando uno sbadiglio proprio nel mentre
si voltava verso l’altro, che lo guardava con un sorriso
sghembo dipinto sul
volto e le braccia incrociate sotto al petto. Kiba Inuzuka, suo
migliore amico fin
dai tempi dei pannolini, era uno strambo ragazzo della sua stessa
età, con
corti capelli castani accuratamente scompigliati e due insoliti
tatuaggi
rettangolari di colore rosso sotto agli occhi, anch’essi di
un inconsueto
colore tendente al dorato. Si erano conosciuti in tenera età
grazie ai loro
genitori, grandi patiti dell’ora del tè e delle
colazioni in compagnia, e da
allora non si erano mai separati, per nessun motivo, ritrovandosi quasi
inevitabilmente a frequentare le stesse scuole, le stesse amicizie e a
praticare gli stessi interessi.
Naruto
sbuffò, lasciandosi cadere pesantemente sulla sua sedia
nello stesso momento in
cui il suo migliore amico si sistemava al suo rispettivo posto, proprio
di
fronte al suo.
«
Vorrei proprio sapere come fai a non arrivare mai in orario, amico.
»
« Ed io
vorrei proprio sapere da dove la tiri fuori tutta questa ironia di
primo
mattino, amico…
»
« Ah ah
ah… molto spiritoso, davvero. Ad ogni modo, penso proprio
che tu oggi abbia
ufficialmente stabilito il tuo miglior record degli ultimi due anni.
Quindici
minuti di ritardo… wow. Io non ci sarei mai
riuscito. »
« Non è
colpa mia, idiota. » borbottò il biondo in
risposta, seppellendo la testa nella
borsa ed iniziando a tirare fuori tutto l’occorrente per la
prima ora di
lezione. « È colpa di quella maledetta bastarda di
una sveglia! A quanto pare
oggi dovrò andarmene a comprare un’altra, visto
che si è rotta… »
« Di nuovo?! »
« Già…
»
« Dio,
Naruto, non sai tenere una sveglia in vita per più di tre
mesi! Se continuerai
così, le toglieranno tutte dal commercio mondiale solo per
colpa tua! »
« Kiba,
ti sto odiando... »
« Si,
certo, certo, come no… » lo sminuì
Kiba, accompagnando le sue parole con un
flebile gesto della mano. Naruto lanciò
un’occhiataccia all’amico per poi
scuotere la testa, sconsolato. Lasciò che i suoi occhi
lasciassero la figura
esuberante di quest’ultimo e cominciò a guardarsi
intorno, cercando tra i vari
compagni la figura del terzo membro del suo trio.
« Ehi,
ma dov’è Shikamaru? » chiese dopo un
po’ a Kiba. « Non dirmi che ha marinato di
nuovo le lezioni per rimanere in terrazza a guardare le nuvole come suo
solito!
»
Naruto
conosceva bene Shikamaru Nara e sapeva anche della grande passione che
il suo
amico provava per il “dolce far niente”.
Semplicemente Shikamaru era solito
mettersi steso su un prato e dormire per ore… oppure passava
quest’ultime,
appunto, ad osservare le nuvole.
Una
volta Naruto ci aveva provato anche lui, così, per
curiosità, me non aveva resistito
neanche cinque minuti. In una sola, semplice parola: noioso.
« No,
oggi ha deciso di spirare sul suo banco. »
ridacchiò il castano mentre con
l’indice della mano destra indicava il soggetto della loro
conversazione che,
sentendosi chiamato in causa, alzò stancamente una mano
nella loro direzione in
segno di saluto, continuando comunque a rimanere con la testa
abbandonata sopra
la sua borsa, improvvisata a mo’ di cuscino.
«
Buongiorno anche a te, Shika! »
«
Allora, Uzumaki? » lo richiamò immediatamente
Kiba, scuotendolo per un braccio
per attirare la sua più totale attenzione.
«
Allora cosa? »
« Dio…
Oggi? Sveglia? Centro commerciale? Ti dicono niente tutte queste parole
insieme? »
Naruto
alzò gli occhi al cielo e rise, ma non fece in tempo a dire
nulla che la porta
della classe si aprì all’improvviso, lasciando
entrare il professor Umino, un
uomo che da poco sembrava aver superato la trentina e che si
distingueva tra la
folla di insegnanti per i lunghi capelli sempre legati in una bassa
coda e per
la lunga e misteriosa cicatrice che gli percorreva orizzontalmente il
volto
all’altezza del naso.
«
Buongiorno ragazzi! » salutò questo mentre si
affrettava a firmare il registro
di classe e gli alunni si sedevano ai loro posti. « Scusate
il ritardo, ma ho
avuto alcune faccende da sbrigare, ed ho una comunicazione da parte
della Preside
da riferirvi, quindi per cortesia fate silenzio. »
spiegò rovistando tra le sue
cose e tirandone fuori alcuni fogli, sospirando non appena ebbe finito
di
sistemare il tutto e riuscì finalmente a sedersi sulla sua
sedia per qualche
secondo di riposo. Osservò i suoi alunni con attenzione,
sorridendo nel vederli
guardarsi tra loro in cerca di risposte, curiosi di sapere la
novità del
giorno, e poi sospirò di nuovo, guardando quel plico di
fogli che dal tavolo
gli trasmetteva l’arrivo di un insieme di cattive notizie e
nient’altro.
« Allora,
ragazzi, mi è stato detto di riferirvi che da domani, e
molto probabilmente
fino alla fine dell’anno, avrete dei nuovi compagni di classe
e-»
Come
Iruka si era aspettato, nella classe scoppiò il caos.
« Nuovi
compagni di classe? E sono più di uno?! » chiese
sconcertato qualcuno, subito
seguito da altri.
«
Ragazzi, per favore! »
Naruto
assistette all’intera scena in religioso silenzio,
limitandosi a far vagare lo
sguardo tra i vari compagni di classe e ad assumere
un’espressione perplessa
nell’udire i commenti scocciati di Kiba, che non la smetteva
di “che gran
rottura di palle sarebbe stato avere altre persone presuntuose e
permalose tra
i piedi” e di scrocchiarsi le dita delle mani con fare
nervoso. Sospirò,
voltandosi verso la finestra ed osservando disinteressato il mondo al
di fuori,
per niente emozionato o sconvolto.
Probabilmente
sarà qualche raccomandato
figlio di papà,
pensò soltanto quando i suoi occhi
incrociarono la figura di un passerotto, che sul ramo
dell’albero vicino saltellava
da un punto all’altro.
Naruto
non aveva mai visto di buon occhio quella scuola, se proprio doveva
essere
sincero. Non di certo per la struttura organizzativa o per
l’ottimo corpo
docenti che la mandava avanti, ovviamente, ma per tutti gli odiosi
figli di
papà che la frequentavano pur non eccellendo particolarmente
nelle discipline
che con tanto impegno dicevano di studiare.
Altra
cosa che odiava, poi, era il fatto di essere costretto a frequentare
quel posto
contro la sua volontà.
Nella Konoha School of Arts,
infatti, Naruto
Uzumaki era famoso
per essere l’unico studente
a non eccellere in nessuna disciplina musicale e a non frequentare
alcun tipo
di lezione che riguardasse questo ambito e, proprio per questo motivo,
era fin
da sempre stato catalogato come “diverso” dagli
altri suoi compagni – altro
punto a sfavore per loro.
Ma
Naruto non se l’era mai presa, rimanendo sempre in silenzio
ai vari insulti e
alle voci che giravano sul suo conto. Dopotutto… cosa
potevano saperne loro?
Loro che erano lì solo per diventare
“famosi”, per diventare
“qualcuno”, e non
per fare ciò che amavano? Loro che si erano limitati a
catalogarlo come un
buono a nulla, fermandosi alle apparenze, non chiedendosi il perché della sua presenza
lì?
Poveri
stolti…
Il
passerotto volò all’improvviso, interrompendo la
linea dei suoi pensieri
proprio nello stesso momento in cui il professor Iruka richiamava la
classe
all’ordine, facendo cessare tutti quegli schiamazzi.
«
Ragazzi, fate silenzio adesso! Parleremo di ciò e
risponderò alle vostre
domande al momento opportuno. Adesso prendete i libri ed apriteli a
pagina
duecentotrentacinque. »
Nello
stesso momento, anche se in un'altra ala della Konoha
School of Arts, una porta si apriva cigolando, lasciandone
uscire un ragazzo di bell’aspetto, con corti capelli neri
sistemati
accuratamente, due occhi neri e la pelle chiara.
«
Arrivederci, signor Uchiha, ci vediamo domani. » lo
salutò una voce femminile
dalla stanza, ma il ragazzo non rispose, uscendo definitivamente
dall’ufficio
con passo sicuro e richiudendosi la porta alle spalle. Percorse
rapidamente il
corridoio e scese la prima delle quattro rampe di scale che era stato
costretto
a salire per raggiungere l’ufficio della Preside di
quell’inutile posto, non
smettendo di chiedersi come avesse potuto farsi convincere a
frequentare quella
scuola da quattro soldi in un momento così pieno
com’era la sua vita in quel
momento.
«
Sasuke-kun! »
Sasuke
Uchiha, questo era il nome del ragazzo, fece giusto in tempo a voltarsi
e ad
intercettare il fulmine rosse che come una furia si dirigeva nella sua
direzione, prima di schivarlo con eleganza e lasciare che questo si
scontrasse
con il pavimento.
« Ahi!
» si lamentò la ragazza dai lunghi capelli rossi
lunghi fino alle spalle che
aveva appena evitato, massaggiandosi il sedere che aveva appena
sbattuto a
terra. « Sasuke-kun, non dovevi evitare il mio abbraccio!
»
Certo…
così adesso avrei dovuto esserci io al
posto tuo, no?
Ironizzò tra sé e sé il ragazzo,
osservando
senza alcuna espressione quella che, per sua sfortuna, era la sua
manager
mentre, dopo aver raccolto i suoi occhiali dalla montatura nera ed
esserseli
rimessi sul naso, si alzava dal pavimento, sistemando il corto completo
nero
che fasciava il suo corpo.
«
Sasuke-kun, ho appena finito di parlare con Iruka Umino, il tuo nuovo
professore di storia, e mi ha detto che non dovrebbero esserci problemi
con le
stupide ragazzine petulanti che frequentano questa scuola. E poi ci
penserò io
a proteggerti! »
Già,
e chi mi proteggerà da te?
Sasuke
alzò gli occhi al cielo, indossando velocemente il berretto
nero ed il paio di
Ray-Ban che aveva infilato in tasca un’ora prima. «
Vado in centro, tu torna
pure da sola ed avverti il capo. » dichiarò
incominciando ad incamminarsi verso
l’uscita.
« Eh?
Che bello, abbiamo un appuntamento! »
Sasuke
strinse i denti, infastidito, e stava per mandarla al diavolo quando
delle
urla, provenienti evidentemente da qualche classe, attirarono
l’attenzione
della rossa, permettendogli di filarsela.
Quella
giornata era in assoluto da catalogare come una delle peggiori della
sua vita.
***
Le
ore
scolastiche passarono come sempre lentamente, come se il tempo non
volesse far
uscire i poveri studenti da quell’odiato-amato edificio.
Suonata la campanella
che decretava la fine delle lezioni, tutti gli studenti si riversarono
nei
corridoi per incominciare i loro corsi pomeridiani.
Tutti,
tranne due ragazzi che, camminando lentamente e senza far troppo caso
alle
strane occhiate indirizzategli dagli altri studenti, raggiunsero il
cortile ed
uscirono dalla scuola.
«
Professore del cazzo! Per colpa sua dovrò rimanere tutto il
fine settimana
rinchiuso in casa a studiare matematica se non voglio tenermi quello
schifosissimo cinquantacinque! »
« Kiba,
sapevi che oggi c’era il compito… potevi pensarci
prima a studiare. »
« Ma
finiscila, Naruto! Come potevo studiare quando in TV davano il concerto
live
dei Gazette?! E poi senti un po’ da che pulpito…
hai preso solo un punto in più
di me, non sei mica un genio. »
« Sì,
però ho pur sempre avuto un volto più alto del
tuo. In matematica. »
precisò il biondo, facendo infuriare l’amico.
« Sì
certo, come no! »
« A
proposito, come mai Shikamaru non è venuto? Se non mi
sbaglio oggi non aveva
lezione, visto che il suo professore si è dato malato.
»
« Già.
Ma a quanto mi ha detto ieri, i suoi genitori gli hanno chiesto di
tornare
prima a casa per badare a Yuko-chan mentre loro andavano a fare spese.
»
Naruto scoppiò
a ridere, mettendosi una mano sulla bocca per non attirare troppo
l’attenzione
dei passanti. « Oh mio Dio, mi immagino proprio come
baderà a lei… legherà la
poverina ad una sedia, gli metterà un cerotto sulla bocca e
poi si butterà sul
divano a sonnecchiare. Un classico! »
« Già…
povera Yuko-chan, chissà cosa avrà mai fatto di
male per meritarsi un fratello
del genere. » concordò Kiba assumendo una falsa
espressione di compatimento,
per poi cambiare completamente umore e sfoggiare un sorriso a trentasei
denti.
« Piuttosto, sbrighiamoci Naruto, dai! Il negozio di musica
mi aspetta, non posso
farlo aspettare! »
«
Scusa, ma non stavamo andando in centro perché io ho bisogno
di una svegli
nuova? »
«
Certo, certo! Come no! » rispose l’altro, e in men
che non si dica il biondo si
ritrovò arpionato per un braccio e trascinato da Kiba verso
la stazione.
Arrivarono
in centro che erano ormai le cinque passate e, dopo essersi fermati un
attimo
in un bar a mangiare un gelato, nonostante fossero a metà
Novembre, i due
cominciarono a girovagare per i negozi. Non ci volle più di
un paio di minuti
prima che Naruto riuscisse a trovare un posto abbastanza carino, in cui
venivano venduti molti oggetti decorativi per la casa ed altre cose
che, senza
alcun dubbio, dovevano essere indirizzati più ad una
clientela infantile,
piuttosto che a ragazzi della sua età.
Pupazzi
di varie grandezze, peluche, lampade dalle forme più strane,
migliaia di
portachiavi di diverso tipo… in pochi erano a saperlo, ma,
bé, lui adorava
quelle cose!
Rimasero
al negozio per parecchi minuti, finché il biondo non
trovò una sveglia a forma
di una rana verde, molto simile a quella che possedeva prima.
« Ehi
Kiba, non trovi anche tu che questa sveglia assomigli a Gama-chan?
» chiese
questo osservando con uno sguardo tra l’adorante e
l’ammirato l’oggetto che
teneva in mano.
Kiba lo
guardò accigliato. Naruto aveva dato un nome alla sua
sveglia? La sua sveglia
aveva un nome?! Ma stava scherzando, vero?
« Sì,
sì, certo… è un’ora che
salti da una parte all’altra del negozio urlando
“che
carino” ovunque! Sembri una ragazza, cazzo! Prendi quella
cavolo di sveglia e
sbrighiamoci ad andare al negozio di Cd! » lo
sgridò esasperato, voltandosi e
dirigendosi come una furia verso l’uscita.
Naruto
sbuffò sonoramente, scocciato, e si diresse a grandi falcate
verso la cassa,
dove una ragazza dall’aspetto molto gentile lo accolse con un
gran sorriso
sulle labbra.
«
Buongiorno. »
«
Buongiorno! Prendo questi. »
« Bene,
devo fare un pacchetto regalo? »
« Oh,
no, ecco… sono per me. » rispose il biondo
imbarazzato. Proprio mentre prendeva
i soldi dal portafoglio, però, la sua attenzione venne
attirata da degli strani
portachiavi colorati, ognuno dei quali era a forma di un nome diverso.
Naruto
li osservò per qualche secondo, scorrendo l’intero
espositore con gli occhi
fino a quando non trovò anche il suo, che aveva al suo
fianco una piccola volpe
.
Che strana
coincidenza,
pensò
tra sé mentre prendeva tra le mani l’oggetto e lo
porgeva alla cassiera.
« Ehm…
senta, scusi, prendo anche questo. »
«
Certamente! »
Naruto
pagò velocemente e poi si diresse fuori dal negozio, dove un
Kiba alquanto
impaziente l’aspettava battendo nervosamente un piede sulla
strada e
controllando in continuazione l’orologio. Se solo avesse
avuto una coda
vaporosa sul fondoschiena e delle lunghe e candide orecchie bianche
sulla
testa, pensò Naruto, sarebbe stato la perfetta
rappresentazione del famoso
coniglio di “Alice nel Paese delle Meraviglie”.
« Ce
l’hai fatta! Pensavo di dover chiamare i soccorsi per venirti
a recuperare,
brutto idiota! » si lamentò questo, per poi
cominciare a dirigersi a passo
spedito verso il negozio di musica in fondo alla strada.
« Ma si
può sapere cosa devi comprare così urgentemente?
E non chiamarmi idiota! »
rispose a tono, velocizzando la sua andatura per riuscire a stare al
passo con
l’altro.
Kiba
ghignò.
« Lo
vedrai quando arriveremo. »
To
be continued…
|
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Capitolo 2 *** Coincidences ***
Ok,
visto che sono buona e che non potevo lasciarvi solo con mezzo prologo,
lo
posto oggi in via del tutto eccezionale!!!
Inoltre
vorrei tutte le persone che mi hanno lasciato un commentino
(Grazieeeeee, vi
amo tutti!!!) e tutte le persone che hanno messo nei preferiti ( 15
O__O )
Naturalmente ringrazio anche chi ha solo letto.
ù_ù
Ed ora vi lascio al capitolo! ♥
Capitolo
Due
Arrivarono
al negozio dopo qualche minuto e mai avrebbero anche solo potuto
immaginare la scena
terrificante che gli si presentò davanti:
un’enorme massa di ragazzine
isteriche che entravano ed uscivano da quest’ultimo, urlando
come delle
galline.
« Kiba…
sei ancora sicuro di voler entrare lì dentro? »
chiese il biondo mentre
osservava scioccato la scena e indicava il negozio di fronte a loro.
« Ma
certo che sì! » rispose completamente convinto il
castano mentre cominciava a
rimboccarsi le maniche, in attesa della tremenda lotta che di
lì a poco lo
avrebbe visto protagonista. « Tu nel frattempo aspettami su
quella panchina
laggiù. Se entro mezz’ora non sono tornato, chiama
la polizia. » e detto questo
l’Inuzuka si precipitò verso l’enorme
massa, scomparendovi all’interno.
Naruto
sospirò; il suo amico era davvero fuori di testa. Si diresse
verso la panchina,
sedendosi tranquillamente su di essa. Probabilmente la cosa avrebbe
tirato per
le lunghe, quindi decise di giocherellare con i suoi acquisti. Estrasse
dalla
busta il portachiavi che aveva appena comperato e lo osservò
meglio. La scritta
del suo nome era rossa con delle sfumature gialle mentre la volpe era
di
un’arancione acceso e con gli occhi rossi.
Forse
era stato il fato, o forse più semplicemente il caso, ma
quel portachiavi
riportava alla mente molte cose, piacevoli e non, del suo passato.
Chiuse
gli occhi e fu tutto, per l’ennesima volta, come rivedere la
pellicola di un
vecchio film in bianco e nero: il palco… il pubblico
impaziente e scatenato per
ogni sua canzone… la sua foce forte e sicura che riusciva a
trasmettere con
quelle note tutti i sentimenti che, a parole, non sarebbe mai riuscito
a
rivelare… e poi lui, quella persona che gli aveva rovinato
la vita.
Riaprì
gli occhi di scatto e non si sorprese più di tanto di
ritrovare il proprio
respiro affannato; portò una mano all’altezza del
cuore e cercò di calmarsi.
Nonostante fossero passati degli anni, nonostante non
l’avesse più rivisto, la
paura che provava nei suoi confronti non era ancora scomparsa.
Dopo
che il suo respiro fu tornato normale, estrasse il suo cellulare dai
pantaloni
della divisa e controllò l’ora, stupendosi
nell’apprendere che da quando il suo
amico era entrato in quel negozio erano passati più di venti
minuti.
Preoccupato
per la sorte dell’Inuzuka, Naruto si alzò dalla
sua postazione e, dopo essersi
infilato il portachiavi in tasca, si diresse verso il negozio - che è ancora sotto attacco, maledizione!
Ricevendo
e dando spinte un po’ qua e là, il biondo
riuscì con non poca fatica ad entrare
all’interno del negozio, dove una lunga fila di ragazzi e
ragazze faceva bella
mostra di se.
Cominciò
a guardarsi intorno nella speranza d’individuare la
capigliatura sconvolta di
Kiba, ma la sua attenzione fu attirata da una ragazza dai lunghi e
strambi
capelli rosa, un fisico perfetto e due bellissimi occhi verdi che lui
conosceva
fin troppo bene.
Sakura
Haruno, questo era il suo nome, era una sua ex compagna di classe delle
elementari e, attualmente, frequentava anche lei la Konoha
School of Arts. Era una bellissima ragazza di cui era stato
in passato molto innamorato, fino a quando a causa di vari eventi
Naruto non
l’aveva più vista fino a qualche anno prima,
quando si erano inevitabilmente
incrociati nei corridoi scolastici. Da quel momento i due avevano preso
a
vedersi spesso, visto che frequentavano lo stesso gruppo di amici, ma
Naruto si
era da subito accorto del cambiamento che aveva subito il carattere
della
ragazza, facendola apparire ai suoi occhi come una persona molto
più frivola
rispetto al passato.
Ma va bene
così, si
era detto Naruto, dopotutto il tempo
cambia le persone, e non aveva dato troppo peso alla cosa.
« Sakura-chan!
»
« Mh? »
sentendo chiamare il proprio nome, la ragazza si voltò di
scatto, assumendo poi
fin da subito un’espressione scocciata. « Oh,
Naruto… Sei solo tu. »
« Ma
cosa ci fai qui? »
« E
dove dovrei essere, scusa? »
« A
scuola, forse? »
« Oh,
Naruto, sei davvero irrecuperabile! Oggi è il grande
giorno, capisci? Devo prendere quel Cd ad ogni costo!
Secondo te come facevo ad eseguire alla perfezione i miei vocalizzi con
la
costante paura di non riuscire poi a trovarne neanche più
una copia? » sospirò
quella con tono sconsolato portandosi una ciocca di capelli dietro
l’orecchio.
« A proposito, prima ho visto il tuo amico sfigato che andava
verso la sala
d’ascolto… non riesco a capire come abbia fatto ad
agguantare il Cd prima di
me, quel dannato! Ed ora sciò, via, aria che ho da fare!
» e senza dargli il
tempo di replicare, la rosa si girò e ricominciò
ad infiltrarsi nella massa per
agguantare il misterioso Cd sotto gli occhi scioccati di Naruto.
Oh Dio, qui sono
tutti matti!
pensò
osservandola tirare i capelli ad una ragazza e scalciare come
un’indemoniata. A
passo spedito, Naruto si diresse verso la sala d’ascolto -
una stanza isolata,
rispetto al vero negozio, in cui si poteva tranquillamente ascoltare la
musica
appena acquistata o leggere un libro in santa pace - dove vi
trovò Kiba, tutto
concentrato ad ascoltare il suo nuovo acquisto.
A
quella visione, non poté fare a meno di infuriarsi e, giunto
alle sue spalle,
picchiettare con forza il dito sulla schiena del castano per attirare
la sua
attenzione.
« L’ho
trovato! » esclamò con entusiasmo
l’Inuzuka togliendosi le cuffie, ma l’unica
risposta che riuscì ad ottenere da Naruto fu un pugno ben
poco gentile sulla
testa.
«
Brutto cretino! Ed io che pensavo che ti avessero ucciso e ti sono
venuto a
cercare! E invece ti ritrovo qui ad ascoltare, come se nulla fosse, il
tuo
stupidissimo Cd! » urlò.
« Shhh!
Abbassa la voce che ti stanno guardando tutti! »
Il
biondo si guardò attorno imbronciato, accorgendosi che il
tutti in questione
altro non era un tipo che, all’apparenza, sembrava molto
sospetto e che li
stava osservando in una maniera alquanto scocciata… o almeno
era questo quello
che lui credeva, visto che il suo volto era quasi completamente coperto
da
degli occhiali scuri e da un cappello.
« E poi
questo non è uno stupido Cd… questo è il
Cd! »
«
Certo, come no, e cosa dovrebbero avere di speciale questi… SNS? » Naruto sottrasse il Cd
dalle mani
di Kiba e non poté fare a meno di scoppiare a ridere non
appena i suoi occhi
rilessero il nome del gruppo in questione. « Oh mio Dio,
hanno sul serio un nome tanto
assurdo da
assomigliare a quello di uno spray anti-zanzare? »
« Ma
no, idiota! » lo rimbeccò l’altro,
riprendendosi il suo disco. « Possibile che
tu non li conosca? Non fanno che parlare di loro da quando,
l’anno scorso, sono
sbucati dal nulla ed hanno scalato le vette delle classifiche dei
singoli più
venduti. Pensa che, dopo neanche un paio di esibizioni in un piccolo
pub del
centro, sono subito stati notati da una delle più importanti
agenzie
discografiche del Giappone ed hanno sfondato fin da subito. Una cosa
fenomenale
e – senti senti – si dice in giro che il loro
vocalist sia sulla buona strada
per arrivare ai livelli di Kyuubi! Non pensi sia fantastico? »
A
quelle parola l’espressione di Naruto si rabbuiò
ed un sorriso amaro di andò a
formare sulle sue labbra; ogni volta che sentiva quel nome non poteva
fare
altrimenti, e Kiba dovette accorgersene subito, visto che in men che
non si
dica si portò le mani alla bocca per evitare di lasciarsi
scappare altro.
« Oh
merda amico, scusami… ero troppo preso a spiegare, non mi
sono proprio accorto
che- »
« Ma
cosa stai dicendo? Ti stai scusando senza motivo Kiba, sul serio!
» lo
rassicurò cercando di tirar su un sorriso per non farlo
preoccupare più del
dovuto. « Piuttosto, cosa stavi dicendo di questi…
tizi? » cercò
di cambiare discorso, riuscendoci.
« Oh,
giusto! Dopotutto è per questo che volevo trascinarti qui.
» affermò
sovrappensiero il castano, prendendo le cuffie usate fino a poco prima
e
mettendole sulla zazzera bionda di Naruto con un gesto secco.
«
Trascinarmi qui? »
« Già.
Mi serviva un tuo parere. »
« Un
mio parere? »
«
Smettila di ripetere quello che dico! »
Naruto
scosse la testa e sospirò e, ormai rassegnato, non
poté fare a meno di
accomodarsi accanto al castano e di chiudere gli occhi, concentrandosi
automaticamente. La musica lo avvolse non appena Kiba spinse il tasto
play,
seguita subito dopo dalla voce del cantante poco prima menzionato da
Kiba.
Naruto ascoltò
con attenzione e quasi
gli scappò un sorriso quando si ritrovò ad
ammettere a sé stesso che il
cantante non era davvero niente male, ma ancora alle prime armi.
Probabilmente
fra un paio di anni avrebbe potuto mirare molto più in alto.
Passarono
così una manciata di minuti e quando la prima canzone del
disco fu terminata e
Kiba mise in pausa, il biondo si tolse le cuffie dalla testa e se le
restituì
all’amico.
«
Allora? Che ne pensi? »
Naruto
arricciò le labbra e si guardò attorno,
sovrappensiero.
« Non
saprei. Sono senz’altro bravi, non lo metto in dubbio.
»
« … Però?
» lo incalzò Kiba, facendolo sospirare.
« Però
le parole sono banali. E lo strumentale, ad ogni modo, non
c’entra nulla con il
testo, perché ha una musicalità troppo attiva e
rock per una canzone come
questa, che invece dovrebbe mantenersi su toni più pacati e
lenti. Non dico che
sia una brutta canzone, ma si sente che non è farina del
loro sacco. »
«
Intendi dire che non l’hanno creata loro? »
Naruto
scosse la testa in segno affermativo. « Esatto. Sai bene che
in determinate
grandi agenzie alcuni gruppi si limitano solo a suonare,
mentre a creare
le loro canzoni ci pensano altri del settore. In certi casi i
“piani alti” non
se la sentono di rischiare e preferiscono semplicemente andare sul
sicuro. È
una questione di marketing. Ma con questo non voglio comunque
screditare
nessuno, potrei anche sbagliarmi dopotutto. »
ridacchiò.
Kiba
alzò gli occhi al cielo. « Vorrei tanto dire il
contrario, ma purtroppo credo
proprio che su queste cose tu non ti sbagli mai, amico. »
« Non
esageriamo! Non sono Dio! »
« E per fortuna,
sennò sai che
guaio! » lo prese in giro Kiba, guadagnandosi un nuovo
broncio da parte di
Naruto. « Piuttosto, del famoso vocalist che mi dici? Non ti
sembra un po’
troppo impostato? »
« Impostato?
No, affatto. Mi piace la sua voce, ha una bella tonalità e
penso che ascoltarlo
dal vivo, invece che su un Cd registrato, sarebbe decisamente
interessante. Ma
è comunque uno dei tanti. Non sento nulla dalla sua voce.
»
Naruto
sospirò, alzando gli occhi al soffitto e rimuginando per
qualche secondo.
« Gli
do un cinque e mezzo. Non un punto di più, non un punto di
meno. » aggiunse
infine sotto lo sguardo di Kiba, che come sempre rimase ad ascoltarlo
in
silenzio, senza parole. Nonostante conoscesse da anni la dote intuitiva
dell’amico, infatti, Kiba non riusciva ancora a capire come
Naruto riuscisse a
capire così tante cose su di un cantante o di un musicista
solamente
ascoltandolo cantare o suonare. Era una cosa assurda e quasi surreale
da
raccontare, ma le volte che in tutto quel tempo Naruto si fosse
sbagliato
potevano benissimo contarsi sulle dita di una mano.
Sasuke
Uchiha, nascosto dietro i suoi Ray-Ban ed il suo cappello,
naturalmente, aveva
accuratamente seguito la discussione dei due fin dal momento in cui
quella
sottospecie di scimmia tinta di biondo non aveva deriso il nome del suo
gruppo
paragonandolo ad uno schifoso insetticida.
Ma come
diavolo si era permesso? E soprattutto, come faceva a sapere che quella
canzone
non era opera loro? Sasuke ne era più che sicuro, quelle
informazioni non erano
mai uscite al di fuori dei loro uffici! Possibile che
l’idiota ci fosse
semplicemente arrivato da solo? No, assurdo.
Determinato
come non mai, Sasuke chiuse con forza il libro che stava leggendo e si
alzò,
avvicinandosi a quei due idioti che avevano già ricominciato
a chiacchierare
tra di loro. Si fermò proprio davanti a loro e li
fissò da dietro agli occhiali
da sole fino a quando Naruto non si accorse della sua presenza,
osservandolo
con sospetto.
« Te
l’ha mai detto nessuno che non si fissano le persone?
» gli chiese infastidito il
biondo.
Sasuke
si ritrovò inspiegabilmente a trattenere un sorriso
divertito. E così la scimmia ha le
unghie, eh?
pensò assottigliando gli occhi e squadrando la figura di
quello strambo biondo
che, ne era più che certo adesso che lo guardava da vicino,
doveva aver già
visto da qualche parte.
… Forse
in uno Zoo.
« Oh,
scusami. Pensavo fossi una scimmia da circo, e non un essere umano. Pardon. » sogghignò
il moro, soddisfatto,
godendosi l’espressione di Naruto alle sue parole e
guardandolo mentre dapprima
sgranava gli occhi dalla sorpresa e poi iniziava ad assumere pian piano
svariate tonalità di rosso, decisamente infuriato.
«
Sc-Scimmia? Ma come ti permetti, bastardo!
» rispose a tono, e gli sarebbe anche saltato a dosso se non
fosse stato per la
mano di Kiba, che l’aveva trattenuto giusto in tempo.
« Si può sapere che
diamine vuoi? Non mi conosci neanche e mi vieni ad insultare!
Cos’è, vuoi fare
a botte per- »
«
Comunque sia, » lo interruppe Sasuke, ignorandolo «
scimmia, »
sogghignò « voglio sapere secondo quali criteri tu
puoi
affermare che quelle canzoni siano da “cinque e
mezzo”. »
« Voglio? »
« Non
farmi ripetere. Non lo faccio mai. »
« Aspetta, aspetta,
aspetta… tu sei venuto
qui e mi hai insultato per sapere questo?
»gli chiese scioccato, alzando le braccia al cielo.
« Tu sei pazzo! Un pazzo
che non conosce la buona educazione, per giunta! Non lo sai che
è maleducazione
non togliersi gli occhiali da sole quando si parla con una persona?
Inoltre
siamo in un ambiente chiuso, e negli ambienti chiusi ci si toglie il
cappello,
lo sanno anche i bambini! E non si ascoltano le conversazioni altrui,
non te
l’hanno insegnato per- »
« Senti, » lo
interruppe di nuovo l’Uchiha,
irritato. L’idiota voleva il gioco duro? E il gioco duro
avrebbe avuto. Si
guardò velocemente intorno e, notando come quella parte del
negozio fosse
praticamente vuota ad eccezione di loro tre, prese la sua decisione.
« voglio
solo sapere i motivi della tua critica, ok? Mettiamo caso che io decida
di
assecondarti, tu mi darai una risposta? »
Naruto
lo fissò stranito da capo a piedi; non riusciva proprio a
capire il perché a
quello strano ragazzo interessasse cosi tanto sapere le motivazioni di
quel suo
semplice commento su quello stupido Cd, ma annuì lo stesso.
« Bene.
» sbuffò Sasuke, togliendosi prima il cappello e
poi gli occhiali. Il mondo
tornò così ai suoi colori originari, e Sasuke
poté finalmente scrutare con
attenzione quegli strambi tipi che aveva davanti, rimanendo a dir poco
sorpreso. Capelli biondi naturali
–
ebbene sì, aveva dovuto incredibilmente ricredersi -, pelle
caramellata, fisico
sottile ma non troppo e un paio d’occhi di un tale azzurro
che, se non fosse
stato per gli occhiali da vista che ne limitavano la completa
visibilità,
avrebbero potuto rappresentare perfettamente il colore che il cielo
assumeva
durante le belle giornate estive. Insomma, quella scimmia gialla
era…
decisamente bella, a conti fatti. Di certo non poteva negarlo.
« Ma tu
sei il cantante! » l’urlo sorpreso di Kiba
riportò al presente sia Sasuke che
Naruto, che a sua volta era rimasto a dir poco sorpreso dalla figura
che infine
si era completamente rivelata ai suoi occhi. Quel ragazzo, quel bastardo-senza-nome-che-si-divertiva-ad-insultare-la-gente-sconosciuta,
aveva un non sapeva cosa di già visto. I capelli erano neri,
come anche gli
occhi, ed entrambi risaltavano sulla carnagione lattea in modo
particolare.
Naruto aggrottò le sopracciglia, cercando di ricordare dove
avesse visto quel
tipo, ma l’insistente presa di Kiba sul suo braccio, che non
la smetteva di
tirargli la giacca della divisa scolastica, interruppe i suoi
ragionamenti
bruscamente.
«
Naruto, è il cantante, quello degli SNS! »
« Chi?
»
« Dai,
cazzo, quello che hai appena ascoltato! » lo
rimbeccò l’amico mettendogli sotto
il naso il Cd di poco prima. Al centro della copertina e di un forte
color
rosso, la scritta SNS faceva bella
mostra di sé, mentre sullo sfondo tre ragazzi erano
fotografati di schiena: il
primo aveva lunghi capelli castani legati in una bassa coda, mentre il
terzo
aveva dei corti e semplici capelli neri; il secondo, invece, quello
posto al
centro fra i primi due, doveva essere decisamente il ragazzo che aveva
di
fronte, a giudicare dal taglio di capelli.
« Ma
certo! » esclamò il biondo dopo averci pensato un
po’, battendo il pugno della
mano destra sul palmo dell’altra. Sasuke
sogghignò, internamente soddisfatto
nel sapere che anche a quella stramba scimmia gialla, nonostante tutto,
il suo
nome non fosse sconosciuto.
… O
almeno, questo era quello che pensava.
« Ecco
chi era che adorava Sakura-chan, come ho fatto a non pensarci prima?
»
« Chi? »
« Quindi
sei tu quello che è uno dei tanti! Scusa se te lo dico, ma
certo che dal vivo i
tuoi capelli assomigliano davvero al didietro di una papera…
ma sono così
naturali o te li piastri? » gli chiese punzecchiando con un
dito la cima della
sua acconciatura corvina.
« Non
toccare i miei capelli, razza di idiota » lo
sgridò Sasuke allontanando quella
mano violentemente. « Come diamine ti permetti di prendermi
in giro in questo
modo, eh?! Chi ti credi di essere per giudicare il mio taglio di
capelli e il
mio modo di fare musica? Una persona ignorante come te non dovrebbe
neanche- »
« Guarda
che io posso esprimere un mio parere su chi mi pare! » lo
interruppe il biondo,
che a quelle parole e al tono di voce assunto dall’Uchiha
aveva cominciato ad
irritarsi seriamente.
« Non
penso proprio. »
« E io
invece penso proprio di sì », Naruto
assottigliò lo sguardo e si avvicinò a
Sasuke, alzandosi leggermente sulle punte dei piedi per far arrivare i
suoi
occhi alla stessa altezza di quelli dell’altro. «
Non me ne frega un emerito cazzo di
chi tu sia o di quanto tu ti
creda di essere importante. Per me potresti anche essere il Re del
Giappone, o
il grande Mozart in persona, ma non cambierebbe nulla ugualmente. Sei
un comune
essere umano, non un dio sceso in terra. E da come ti comporti, a
quanto pare,
devi essere anche peggio di quello che appari. »
Sasuke
si ritrovò a stringere i denti in maniera talmente violenta
che il loro
stridere gli sembrava quasi potesse essere udito anche da Kiba, che in
disparte, lontano dai due, seguiva la scena guardingo e pronto ad
intromettersi
in caso di bisogno. Sasuke sondò la figura del moro,
chiedendosi se sarebbe
intervenuto o meno in caso di un’eventuale rissa, e poi
tornò con lo sguardo su
Naruto, che ancora nella stessa posizione di prima continuava a
guardarlo con
fare strafottente.
« Cosa
vorresti insinuare, stupida scimmia? » ringhiò tra
i denti.
« Semplice:
non hai un briciolo di umiltà. Con quello che fai, dovresti
essere aperto alle
critiche, imparare da loro. E invece fermi sconosciuti per strada solo
per
criticare il fatto che abbiano opinioni diverse dalle tue o
perché non gli
piace la tua musica. Sei patetico. » Naruto scosse la testa
con fare
sconsolato, scompigliandosi i capelli con una mano e allontanandosi dal
moro,
ma non riuscì a fare più di qualche passo
indietro che si ritrovò a cadere nel
vuoto e a sbattere il sedere a terra.
Sasuke
abbassò il pugno con cui aveva colpito il biondo e lo
osservò sorpreso. Aveva
appena tirato un pugno ad una persona? In un luogo pubblico e, per
giunta, senza
indossare nessun cappello o paio di occhiali che potessero proteggere
la sua
identità? Si osservò intorno con impeto,
accertandosi che quel luogo del
negozio fosse ancora deserto come qualche minuto prima, e quasi si
sentì di
lasciarsi sfuggire un sospiro di sollievo nel constatare che oltre a
loro non
ci fosse ancora nessuno.
« Ehi
ma sei impazzito tutto d’un tratto? »
Sasuke
osservò con sdegno Kiba, che nel frattempo si era affrettato
a raggiungere
l’amico e a dargli una mano a tirarsi in piedi, domandandogli
più volte se
andasse tutto bene e non si fosse rotto nulla, ricevendo in risposta
solo dei
mugugni indistinti e dei borbottii che dovevano in realtà
essere delle
imprecazioni. Si avvicinò ai due, rimettendosi nel frattempo
il cappello in
testa e sollevando le stecchette degli occhiali.
« Metti
un guinzaglio al tuo patetico
amichetto
ed insegnagli le buone maniere, se non vuoi vederlo prenderle ogni
volta di
santa ragione. » sogghignò.
« Cosa!
Ma come- »
« Kiba,
adesso basta. »
Kiba
sgranò gli occhi osservando con sorpresa Naruto, che nel
frattempo si era
rimesso gli occhiali sul naso arrossato e fissava l’Uchiha
con espressione
apparentemente impassibile.
« Ma
Naruto… » cercò di replicare, ma non ci
riuscì. Vide il biondo abbassare lo
sguardo assorto verso il pavimento ed infilarsi le mani in tasca, per
poi
puntare l’attenzione su di lui ed alzare gli angoli delle
labbra in un sorriso
appena accennato.
« E’
inutile continuare tutto questo, non ne vale la pena. Torniamocene a
casa. »
gli spiegò facendogli cenno di seguirlo ed incominciando a
dirigersi fuori di
lì.
Sasuke
seguì il biondo con lo sguardo, vedendolo uscire in fretta e
furia dal negozio,
e poi fece lo stesso con il suo amico, che non mancò di
mandarlo al diavolo con
un dito medio ben alzato prima di sparire anche lui dalla su vista.
Sospirò,
stropicciandosi gli occhi con due dita ed infilandosi gli occhiali da
sole,
quando una macchia rossa poco distante da lui attirò la sua
attenzione. Fece
giusto due passi e poi si chinò sulle ginocchia, osservando
quello che doveva
essere un portachiavi e raccogliendolo.
Probabilmente
è caduto a quell’idiota
quando l’ho mandato al tappeto,
pensò il moro rigirandoselo
tra le mani e percorrendo con i polpastrelli la scritta del nome del
biondo e
la sagoma della piccola volpe arancione che vi era a fianco. Lo
osservò senza
particolari espressioni o pensieri, limitandosi a tirare fuori dalla
tasca del
cappotto che portava un mazzo di chiavi e ad affiancare il suo portachiavi a quello che aveva appena
trovato. I due oggetti
erano praticamente identici, tranne
che per i colori – uno sfumava dal rosso al giallo, mentre
l’altro dal blu
scuro all’azzurro – e per gli animali che
accompagnavano i rispettivi nomi – in
uno vi era una volpe arancione, mentre nell’altro un algido
gatto nero.
Che assurda
coincidenza, si
ritrovò infine a pensare mentre si tirava in piedi con
ancora i due oggetti in
mano. Li osservò ancora per qualche secondo e poi
sbuffò, infilandoli entrambi
in tasca ed uscendo a passo spedito anche lui da quel posto. Chissà perché, ma ho come
l’assurdo
presentimento che questa non sarà l’ultima volta
che incontrerò quell’assurda
scimmia gialla.
E forse
Sasuke non se ne rese neanche conto, ma a quel pensiero le sue labbra
non
poterono fare a meno di piegarsi fino ad assumere la forma di un
piccolo sorriso.
To
be continued…
|
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Capitolo 3 *** 3. Ancora tu?! ***
Salve a tutti, gente!!!
Visto che ho quasi finito di
scrivere il 5 capitolo e che in questa settimana
di vacanze conto di scriverne altri due o tre, vi posto il largo
anticipo il
terzo capitolo di questa impresa!
Inoltre vorrei ringraziare
chi ha commentato ( Mi piace tantissssimo leggere i vostri commenti!!!)
e chi
ha messo nei preferiti ( 38 O___O …. *sviene*)!!!
Naturalmente ringrazio anche chi ha solamente letto
ù__ù sci sci!! XD
Visto che ho intenzione di continuare a ciarlare giù in
fondo, vi lascio subito
al capitolo!!
Buona lettura ^^ !!! <3
A
Song for You
3. Ancora tu?!
Close
your eyes,
so
many days go by.
Easy
to find what's wrong,
harder
to find what's right.
(RED
– Dance with the devil)
In
un appartamento nei pressi del centro di Konoha, una povera sveglia a
forma di
rana suonava ormai da più di dieci minuti, provocando nel
suo proprietario dei
grugniti di disapprovazione.
Al
di sotto di un grande ammasso di coperte, Naruto Uzumaki, un giovane
dalla
capigliatura bionda e dagli occhi azzurri, cominciò
finalmente ad uscire dal
suo bozzolo di coperte e ad alzarsi, spegnendo quella dannatissima
sveglia che,
nonostante avesse comprato solamente il giorno prima, già
gli stava antipatica.
Poi si stropicciò gli occhi ancora assonnati con le mani e
lanciò un’occhiata
alla sveglia, controllando l’ora.
Rimase
immobile per qualche minuto, come in stand bye, finché una
frase non apparve
nella sua mente.
-
Sono in ritardo, dannazione! -
Si
alzò velocemente e andò in bagno, lavandosi e
vestendosi alla velocità della
luce.
Fu
in questo modo che, senza neanche pettinarsi i capelli o fare
colazione, si
fiondò fuori dal suo appartamento, iniziando così
la sua giornaliera corsa
contro il tempo per arrivare in orario a scuola.
-
Uzumaki, sei di nuovo in ritardo! – fu con queste parole che
il professor Iruka
Umino lo accolse in classe non appena ebbe aperto la porta della sua
aula. L’uomo
sospirò, chiudendo il registro sul quale aveva appena finito
di segnare le
presenze, per raggiungere il suo alunno. – Naruto, non so
più cosa fare con te.
Ti avevo avvertito che la prossima volta che saresti arrivato in
ritardo avrei dovuto
mandarti dalla preside e pensavo che dopo la punizione
dell’anno scorso avessi
capito la lezione, eppure continui ancora ad arrivare costantemente in
ritardo.
–
Narruto
tirò su il suo solito sorriso di scuse, portandosi nel
mentre una mano a
massaggiare il punto della sua testa in cui pochi secondi prima era
atterrato
un gessetto bianco.
-
Scusi Iruka-sensei, ma stamattina non ho sentito la sveglia.
– confessò,
ridacchiando.
-
Naruto, tu non senti mai la sveglia. – precisò il
suo professore, sospirando.
Poi gli mise una mano sulla testa e lo spinse indietro, fuori
dall’aula. -
Questa volta, purtroppo, non posso proprio lasciar correre Uzumaki,
quindi ora
vai, tanto la strada la conosci. –
-
Ma… per favore, Iruka! –
-
A scuola sono Iruka-sensei,
ragazzino. E adesso vai! – e detto ciò gli chiuse
la porta dell’aula in faccia.
Il
biondino, sapendo che sarebbe stato inutile tentare di replicare
ancora, si
diresse con passo strascicato all’ufficio della preside.
Arrivato davanti alla
porta della presidenza prese un profondo respiro e poi
bussò. Uno scocciato – Avanti.
- gli concesse il permesso d’entrare, e così fece.
L’ufficio
era una stanza molto grande, in cui facevano bella mostra solo due
enormi
librerie, un tappeto arabo e una scrivania dietro la quale si trovava
la
preside. Tsunade, questo era il nome della preside, era una bellissima
donna dai
lunghi capelli biondi, legati in due codini che cadevano sui seni
eccessivamente prosperosi, e dagli occhi castani. Aveva un carattere
forte e
fiero e, proprio per queste sue caratteristiche, era molto temuta da
tutti gli
studenti… tranne uno.
-
Ciao baa-chan! Ti trovo ringiovanita, come stai? – la
salutò il biondino,
sorridendo allegramente alla donna. Quest’ultima
posò uno dei fogli che aveva
in mano e gli mandò una truce occhiata, fulminandolo con lo
sguardo.
-
Ragazzino insolente, quante volte devo dirti di non chiamarmi
così?! – gli urlò
contro la donna, vedendo che il suo avvertimento era stato del tutto
ignorato.
– Inoltre, non dovresti essere così contento,
Uzumaki. La tua presenza in
questa stanza sta a significare solamente una cosa, e penso proprio che
un
altro allegro pomeriggio con le foglie non te lo toglierà
nessuno, domani. –
Naruto
sobbalzò, facendo qualche passo verso la scrivania.
-
No, ti supplico baa-chan! – l’ennesima vena
pulsante adornò la fronte tirata
della donna. – Farò qualsiasi cosa, ma non le
foglie! Non so… non hai qualche
altro lavoretto per me? – la supplicò con lo
sguardo, guardandosi intorno. –
Tipo stirate, spolverare, riordinare… cose così,
insomma… -
-
No, le foglie andranno benissimo. – confermò la
donna, per poi bloccarsi
all’improvviso. Ma si, quasi
quasi…
pensò tra se e se Tsunade, per poi rivolgere lo sguardo
verso una delle due
poltrone che vi erano dinnanzi alla sua scrivania. – Anzi,
forse qualcosa
potresti fare. –
Gli
occhi di Naruto si illuminarono, speranzosi.
-
Davvero? –
La
preside annuì, sorridendogli. – Già.
Farai da guida al nuovo studente, così nel
frattempo ti svegli un po’ e chissà, magari riesci
anche a perdere questa tua
maledetta abitudine di arrivare in ritardo… -
borbottò infine la donna, alzandosi.
Nuovo
alunno?
Pensò tra se Naruto, per poi illuminarsi.
-
Ah, sì! Il ragazzo nuovo della nostra classe, giusto? E chi
è, come si chiama?
- chiese curioso il biondo avvicinandosi alla fatidica poltrona, dalla
quale si
sporse una persona che conosceva fin troppo bene. Il biondo
sgranò gli occhi,
puntando un dito verso il nuovo arrivato e assumendo
un’espressione inorridita.
– Tu! Cosa diamine ci fai tu qui?! - esclamò
sconvolto quando la testa di
Sasuke Uchiha spuntò dalla poltrona, che di sicuro, aggiunse
il biondo tra se e
se, in tempi remoti doveva essere appartenuta al diavolo in persona.
Il
moro, che fin dall’inizio aveva riconosciuto la voce di
Naruto e si era goduto la
scena, lo guardò per qualche secondo con sufficienza, quasi
con strafottenza,
finché non si degno di rispondergli.
- Ci
studio, Dobe. -
-
Smettila di chiamarmi in quel modo, Teme! –
Tsunade
batté le mani, soddisfatta di come erano andate le cose
-
Ma bene, vi conoscevate di già… ma allora non
c’è nessun problema! –
affermò la
donna, contentata di essersi tolta la grana di doversi occupare del
nuovo, arrogante
arrivato. Naruto la guardò incredulo, per poi puntare il
dito su di lei.
-
No, no! Baa-chan, mi rifiuto categoricamente di andare in giro con
questo qui!
Le foglie andranno benissimo. -
-
Nah, sciocchezze. Sei stato tu a chiedermi se c’era
qualcos’altro da fare, io
ti ho solo accontentato. E poi lo sai, io sono così impegnata che non avrei proprio tempo da
perdere così… - si lamentò
Tsunade, per poi decretare con tono indiscutibile: - E ora non fare
storie e
vai, penserò io ad avvertire Iruka della tua nuova
punizione. –
Naruto
rimase senza parole per qualche secondo, osservando il volto sorridente
della
sua preside nel mentre tornava ad accomodarsi alla sua poltrona
preferita e ad
accantonare i fogli sparsi per il tavolo da una parte. Impegnata?
Ma se scarica sempre tutto il suo lavoro alla sua assistente
e passa le giornate ad oziare?
-
Aspetta, dannata vecchiaccia, ma non riesci a capire che io con questo
individuo non voglio avere niente a che fare? Mi ha offeso senza
neanche
conoscermi, e… -
-
Insomma ora basta! – tuonò Tsunade sbattendo, in
contemporanea, una mano sulla
scrivania - Non m’interessa del rapporto che hai con Uchiha.
Se senti la
mancanza delle foglie vorrà dire che oggi pomeriggio
toglierai anche quelle! Ed
ora fuori, prima che le punizioni diventino tre. –
ordinò, con tono severo.
–
Dannazione! - il biondino, irritato al massimo da quella situazione,
batté con
forza un piede a terra. –
E va bene!
Grazie mille baa-chan, hai appena trasformato la mia giornata in un
inferno! E
tu, muoviti! Prima finiamo, prima mi libererò di te!
– e detto ciò incominciò
ad avviarsi fuori dall’ufficio con al seguito un Sasuke
ghignante.
Quel
biondino lo divertiva, ed era una cosa più che rara.
Tsunade
sospirò pesantemente non appena i due furono usciti dalla
stanza, continuando
ad osservare con sguardo vacuo la porta che era stata appena chiusa.
Quel
casinista di suo nipote gli dava ogni giorno una grana in
più, mai una volta
che riuscisse a stare fermo e tranquillo.
Sorrise
tristemente, armeggiando con uno dei cassetti della scrivania e
tirandone fuori
una fotografia che ritraeva tre persone. A sinistra, un uomo dai
capelli biondi
e gli occhi azzurri di circa trent’anni teneva un braccio
posato sulle spalle
di una giovane donna, dai lunghi capelli biondi e gli occhi di un verde
bottiglia molto acceso. Nel mezzo, un bambino biondo di circa sette
anni
sorrideva felicemente tra le braccia di Tsunade, comodamente seduta su
una
delle panchine di ferro del parco della città.
Erano
passati oramai dodici anni da quando quella foto era stata scattata.
Sospirò.
-
Minato, Kushina… se solo voi foste ancora qui, forse lui
ora… - lo scorrere
delle sue parole fu fermato dal bussare di qualcuno. Ripose velocemente
la foto
e asciugò una piccola lacrima che era sfuggita ai suoi
occhi, al ricordo di
quei giorni felici.
-
Avanti. –
-
Buongiorno Tsunade-sama. Spero di non averla disturbata -
La
porta si aprì, rivelando un uomo alto quasi un metro e
ottanta e dai corti
capelli argentati, inusuali per la sua giovane età. Il
volto, quasi
completamente ricoperto dalla sciarpa che indossava quasi in ogni
occasione,
era segnato la una lunga cicatrice che partiva dal sopracciglio destro
e
scendeva giù, passando per tutto l’occhio e
terminando sulla zigomo. Nonostante
ciò, però, non si poteva di certo non affermare
che Kakashi Hatake rimaneva pur
sempre un bell’uomo.
-
No, nessun disturbo Kakashi. Piuttosto… - lo
scrutò con sguardo indagatore. –
se non mi sbaglio, e fidati, accade raramente, tu dovresti essere dai
tuoi
alunni, a far lezione. –
-
Bè, effettivamente… - l’uomo rise,
portandosi una mano nei capelli e
scompigliandoli ancora di più; poi si fece più
serio. – Però, se permette,
volevo parlare con lei di alcune cose riguardante la verifica che si
farà prima
delle vacanze di Natale. Vorrei sapere se posso cominciare ad avvertire
gli
studenti, in modo tale che possano organizzarsi –
-
Oh, certo. Direi di procedere alla fine della prossima settimana.
Avvertili che
avranno due settimane precise per prepararsi e, per favore, occupati tu
di
quell’idiota di mio nipote. Vorrei evitare le maniere forti,
questa volta. -
Kakashi
rise, divertito.
-
Ok, preside. Non si preoccupi.-
-
C’è qualcos’altro? – chiese
poi Tsunade, vedendo che l’uomo non si era ancora
congedato.
-
Bè, ecco… a dire la verità,
sì. Pare che l’arrivo degli altri due membri degli
SNS sia confermato per domani.
–
Tsunade
sospirò, portandosi due dita a massaggiarsi una tempia.
-
Che scocciatura… –
§§§
Era
più di un’ora e mezza che camminavano per la
scuola, e Naruto stava per
suicidarsi.
Il
silenzio costante era spezzato solo dai loro passi e, ogni tanto, dalla
sua
voce monotona e scocciata che indicava il nome delle varie aule o dei
vari
professori, quando queste erano occupate.
Naruto
sospirò, irritato.
Non
aveva mai notato che quella scuola fosse così immensa!
E
l’essere costantemente fissato da
quegli occhi spaventosi non aiuta,
pensò lanciando una veloce occhiata al moro dietro di lui. Inoltre, io odio il silenzio. Lo detesto!
-
E questa è l’infermeria, nel caso dovessi
accidentalmente cadere dalle scale, mentre
da quella parte c’è la mensa. – si
fermò di botto, voltandosi verso Sasuke, he
a sua volta lo aveva imitato e lo stava osservando scocciato. - Bene il
giro
turistico è finito, quindi, ora, addio!
– esclamò, girandosi di nuovo e tornando sui suoi
passi.
Non
voglio tornare in classe, pensò sbadigliando e
mettendosi le mani in tasca.
Poi girò verso destra, imboccando un nuovo corridoio, e
raggiunse le scale,
incominciando a salire i primi gradini che lo avrebbero portato sul
tetto. Fece
la prima rampa, per poi voltarsi irritato verso la fonte dei suoi
problemi. -
Si può sapere perché diamine continui a seguirmi?
–
Sasuke
lo guardò apparentemente impassibile, ma internamente
divertito.
Chissà,
forse aveva trovato un nuovo hobby nello stuzzicare quel ragazzo biondo.
-
Non mi hai ancora fatto vedere le aule che riguardano i corsi
pomeridiani. –
Naruto
sgranò gli occhi, agitato.
Cazzo,
me le ero completamente
dimenticate! Sicuramente quella vecchiaccia l’ha fatto a posta, pensò il biondo mentre
un velo di tristezza andava
ad oscurargli il volto.
–
Bè, puoi andare a vederle anche da solo. – si
voltò, ricominciando a salire la
seconda rampa. - Di sicuro troverai la strada. –
Naturalmente
quel cambio d’espressione non era passato in osservato allo
sguardo attento del
moro, il quale, però, pensando fosse dovuto alla scarsa
voglia del ragazzo di
passare dell’altro tempo insieme, non ci diede molto peso,
continuando a
seguirlo con lo sguardo.
-
Ma la preside ha detto che devi farmi vedere tutta
la scuola… e per tutta s’intende anche le aule
pomeridiane. È
la tua punizione, no? –
ghignò,
contento di fare un piccolo torto a quel tonto di Uzumaki.
Naruto
ringhiò, digrignando i denti.
-
Questa me la paghi, Uchiha! È una promessa. – gli
disse con rabbia, tornando
indietro e sorpassandolo, imboccando un’altra rampa di scale
che li avrebbe
portati al piano di sotto.
Ben
presto si ritrovarono in un lungo corridoio pieno, come gli altri, di
porte e
di aule. Le uniche differenze che non lo accumunava alle altre erano il
diverso
colore delle pareti, che invece di crema erano viola, e le varie
etichette
colorate posizionate su di ogni porta.
Sasuke
si guardò attorno in modo alquanto interessato.
-
In questo piano ci sono quaranta aule insonorizzate in cui il
pomeriggio quasi
tutti gli studenti vengono per fare i loro corsi musicali. Sono
disposte in
ordine alfabetico, a seconda degli strumenti o delle materie che si
seguono. –
spiegò il biondo, per niente a suo agio.
Non
si era mai spinto in quell’ala della scuola, ne aveva quasi
paura.
Anche
se…
Si
voltò alla sua destra e analizzò da capo a piedi
Sasuke, che si osservava
attorno con sicurezza.
Un
senso di sicurezza e protezione, ecco cosa gli trasmetteva
quell’arrogante
ragazzo.
Due
cose che lui non possedeva più, ormai.
Sorrise.
-
Ehi Dobe, vuoi degnarti di rispondermi invece di sorridere come un
ebete? –
Naruto
sospirò, scuotendo la testa.
Un
senso omicida, altro che quelle
stronzate!
-
Come scusa? –
Sasuke
sbuffò
–
Lo vedi che sei un Dobe? Ti ho chiesto se le aule sono chiuse a chiave
o se
sono aperte -
-
Ehi, non chiamarmi in quel modo, Teme! Comunque no, dovrebbero essere
aperte,
ma non–
-
Bene. -
Sasuke
ghignò, interrompendolo, e Naruto non fece in tempo a
fermarlo o a dire
qualcos’altro che il ragazzo spalancò la prima
porta che ebbe sott’occhio,
rivelando una stupenda aula nera con al centro, posizionato in bella
vista, un
bellissimo e costosissimo pianoforte a corda bianco.
Le
dita fine e bianche si muovevano
delicate su quei tasti bianchi e neri, e lui non poteva fare a meno di
osservarle incantato.
- Mamma ancora, dai! Un’altra volta! –
gli chiese, tirandogli il lungo vestito verde che la donna indossava
sempre
quando suonava per lui.
Poi la vide ridere, scuotere la testa e
riposizionare le mani sui tasti.
- D’accordo, piccola peste. Ma poi a
nanna, chiaro? –
- Sì! -
Naruto rise, contento.
E il pianoforte ricominciò.
Fuori
nevicava e neve rossa cadeva dal
cielo, depositandosi sulla città.
Lui attendeva, aspettava, ma forse
invano.
- Purtroppo, l’uomo aveva molte lesioni
interne dovute all’impatto e la donna una grave emorragia
celebrale e… -
Le speranze vane.
- Ma ora stanno bene, giusto? – pianse.
– La prego, mi dica che sono fuori pericolo, che sono ancora
vivi! La prego! –
Fuori nevicava e neve rossa cadeva dal
cielo, depositandosi sulla città.
Il sangue è rosso.
La morte anche.
-
Naruto, conosci già Orochimaru-sama,
vero?
Annuì.
- Bene. Era un caro amico dei tuoi
genitori, lo sai. -
Lo osservò, rabbrividendo quando quegli
occhi gialli si fermarono su di lui, scivolando per tutto il suo corpo.
- Da oggi si occuperà lui di te. –
Si inchinò, in segno di saluto.
L’uomo rise, una sua mano gli accarezzò
una spalla.
Spalancò gli occhi.
Rabbrividì.
Pianse.
-
Ehi Uzumaki, non fare scherzi! Ehi! –
Naruto
riaprì gli occhi di scatto, sobbalzando quando si
ritrovò il viso preoccupato
di Sasuke Uchiha a pochi centimetri dal suo.
Ma
quando li aveva chiusi?
-
Ehi, tutto ok? Ti senti male? – gli domandò il
moro, vedendolo spaesato e in
stato confusionale.
- No,
io… - era accucciato per terra, aveva il respiro corto e
tremava. Cercò di
calmarsi. – Non è niente… scusa, sul
serio. – gli rispose, mentre mandava
un’ultima occhiata al pianoforte.
Il
sopracciglio di Sasuke si sollevò, per nulla convinto.
-
Sicuro? Forse è meglio se ti porto in infermeria.-
-
N-no, Davvero. – poi il biondo si alzò di scatto,
scostando il moro e
cominciando ad avviarsi a sguardo basso verso le scale. – Ci
conviene tornare
in classe prima che suoni la campanella della pausa pranzo,
così il professore
potrà presentarti al resto della classe. –
borbottò poi, iniziando a salire le
scale sotto lo sguardo per nulla convinto dell’altro ragazzo.
Il
tragitto fino alla classe fu silenzioso più di quello
dell’andata, ma visto che
entrambi erano persi nei rispettivi pensieri, nessuno dei due ci fece
troppo
caso. Una volta davanti all’aula, il biondo prese un enorme
respiro e posò la mano
sulla maniglia della porta, ma prima che potesse aprirla Sasuke gli
afferrò un
polso trattenendolo.
-
Sicuro di star bene? – gli chiese, scrutandolo con attenzione.
Naruto
non lo guardò, continuando a fissare la porta davanti a lui,
per poi scrollarsi
di dosso la presa del moro e spalancare con forza la porta con un
enorme
sorriso stampato in volto.
-
Kakashi-sensei, gli ho portato il nuovo alunno! –
proclamò, alzando una mano
chiusa a pugno verso l’alto e marciando verso la cattedra.
-
Uzumaki, ben tornato tra noi. Noi tutti speriamo che dopo questo lungo
giro lei
abbia cercato di perdere il suo brutto vizio di ritardare, la mattina.
–
borbottò il professore, chiudendo il libro che aveva in
mano. Naruto rise
quando notò, come al solito, il libricino nascosto
all’interno del libro di
testo, per poi annuire con vigore. Kakashi sospirò.
–Facciamo finta che ha
imparato la lezione e che non succederà mai più.
Va a sederti al tuo posto,
ora. –
Naruto
non se lo fece ripetere due volte e corse al suo posto, mettendo
più distanza
che potesse tra lui e quell’Uchiha.
-
Allora, nostro eroe e spazzino personale, quante foglie dovrai
raccogliere
questa volta? –
Kiba,
seduto al posto dietro di lui, non mancò di fare qualche
battutina ironica,
facendo sbuffare il biondino.
-
Kiba, c’è poco da scherzare! Non solo oggi
pomeriggio dovrò pulire le foglie,
ma ho dovuto far fare anche il tour dell’edificio scolastico
a quell’idiota! –
rispose scocciato.
Kiba
lo guardò perplesso.
-
Intendi il nuovo arrivato? Oh… e dimmi,
com’è? Spero sia simpatico, almeno. –
Naruto
rise divertito, per poi farsi improvvisamente e incredibilmente serio.
-
Simpatico? Oh, ma certo, come no. Simpaticissimo. – poi
puntò la porta con
l’indice. – Guarda un po’ chi
renderà questa scuola ancora più odiosa, da oggi
in poi. -
Kiba
lo guardò stranito, per poi voltarsi verso la direzione
indicata da Naruto e
rimanere a bocca aperta… come tutta la classe, del resto.
-
Ma… ma è… -
-
Chiudi la bocca, Kiba. Ti entrano le mosche. –
borbottò irritato Naruto,
accomodandosi meglio sulla sedia e incrociando le braccia.
-
Ragazzi, lui è Sasuke Uchiha. –
cominciò a parlare il professore di matematica,
indicando il moro affianco a lui. – Non penso ci sia bisogno
delle presentazioni
ufficiali, sono più che sicuro che tutti voi lo conosciate
già. – sospirò,
quando l’espressione ebete delle ragazze venne a contatto con
i suoi occhi. – Sia
ben chiara una cosa, però: nonostante faccia parte di un
gruppo in pieno
esordio, dovrete trattarlo come ogni altro vostro compagno. Senza
favoritismi.
Ed ora, se volete porgli qualche domanda, potete farlo. –
Uno.
Due.
Tre.
Quattro.
Nella
mente di Kakashi passarono esattamente cinque secondi e, da
lì, si scatenò
praticamente l’inferno. Nell’aria si sentivano solo
parole, naturalmente
riferite all’Uchiha, come ‘cibo
preferito’,
‘numero di telefono’,
‘mettiti con me’…
insomma sembrava di
stare in un mercato!
Continuò
così per una decina di minuti, finché Kakashi non
decise d’intervenire.
-
Ora basta, fate silenzio! Potrete continuare dopo con le vostre interessantissime domande. –
poi si
voltò verso Sasuke, indicandogli un banco. - Bene Uchiha.
Visto che hai già
fatto amicizia con Uzumaki, vorrà dire che ti siederai al
banco vicino al suo. -
Una
gran quantità di proteste giunsero al professore, mentre un
biondino alquanto
sconvolto picchiava la sua testa sul banco.
Prima
lo incontrava in quel negozio di CD e ci litigava alla grande.
Poi
se lo ritrovava a scuola e lo costringeva a scendere nell’ala
di musica.
Ma
che fosse addirittura suo vicino di banco proprio no! Non poteva
sopportarlo.
Cantante
famoso o meno, lui non sopportava Sasuke
Uchiha!
-
Ehi, volpe… se continui a sbattere la testa sul banco te la
romperai.- gli fece
notare Kiba.
- Kiba,
ma ti rendi conto?! Dovrò sopportarlo fino alla fine della
scuola! E io che
pensavo di non incontrarlo mai più! – si
lamentò con tono sconsolato mentre
continuava a sbattere la testa sul banco.
-
Dai, smettila! Sennò ti farai male sul serio! – lo
bloccò con una mano prima
che potesse scontrarsi ancora con la superficie liscia del banco.
-
Tsk… tanto quella testa è vuota, di sicuro il
danno che si farebbe sarebbe
minimo. – si intromise Sasuke, posando la borsa sul tavolo e
accomodandosi al
suo posto.
-
Uchiha! – si alzò, puntandogli un dito contro.
– Ti sia chiara una cosa: io non
voglio avere niente a che fare con te! Chiaro? -
Sasuke
sorrise impercettibilmente, per poi ghignare.
-
E’ una dichiarazione di guerra? –
-
Ovvio! –
Il
moro rise, dandogli le spalle.
-
Tsk… e chi mai vorrebbe avere a che fare con un Dobe come
te? –
Naruto
non fece in tempo a mandare a quel paese il moro che la campanella
suonò,
annunciando a tutti la tanto attesa pausa pranzo. Kiba lo
tirò per un braccio.
-
Dai, andiamo Naruto! Gli altri ci aspettano. –
E
così, facendo una linguaccia al moro, Naruto si
avviò trascinato dall’amico
alla mensa scolastica lasciando dietro di se un Sasuke Uchiha ghignante
e
sommerso dalle fan.
°°°°
Angolino della pazza schizofrenica
°°°°
Bè, spero
che
anche questo capitolo vi sia piaciuto tanto quanto gli altri!!!
(lo spero, visto
tutto il lavoro che ci fai fare… ndSasu)
( zitto tu!!
ndMe)
Ed ora passiamo alle risposte delle recensioni!!
StUpId_LiTtLe_DoLl:
Ma
sciao! È già, Sasu e Naru si sono
incontrati, e come hai potuto vedere da questo chappy saranno a stretto
contatto!!XD ma non gli darò vita facile…
perché ho intenzione di torturarli un
po’ prima di approfondire il loro rapporto! XD (lo so, sono
sadica… ma è questo
il bello!!! *o*) Per il passato di Naru purtroppo ci sarà
d’aspettare un
pochettino, tipo tre-quattro chappy. Tra i preferiti *o* Grassie *me
salella
per tutta la stanza*. Alla proxxima!! Kissono
( Minacciarmi? Nooo, mai pensata una cosa del genere *me si nasconde
dietro a
sasu* ndMe Ehi tu! Togliti! Non sono mica il tuo scudo ndSasu Zitto tu,
sennò
niente lemon! ndMe ….ndSasu )
Kurachan:
Grassie mille per i complimenti! ^///^ Sono contenta che
l’idea ti piaccia!
Ti aspetto alla prossima!!! Kiss <3
akatsukina fur
immer: Che la storia ti piaccia, puoi
dirmelo tutte le volte che
vuoi! Se vuoi puoi fare anche un commento con scritto solo quello!! XD
Già,
diciamo che il nostro Naru-chan è mooooolto professionale, e
all’Uchiha gli
darà molto filo da torcere! Spero che anche questo chappy ti
sia piaciuto!! Un
Kissone!!
ryanforever:
Ma sciao!!! Già già, avevi proprio
ragione ù__ù Per quanto riguarda gli SNS
avrai le tue risposte al quarto chappy, ma per il momento posso dirti
che hai
azzeccato Neji ( e come poteva mancare una NejixKiba, dopotutto XD).
Per quanto
riguarda il nostro Naruchan *si porta un fazzoletto agli
occhi*… gli sono
successe brutte cose… *si riprende* Ma ora ci
penserà Sasuke a farlo
riappacificare con la musica… o almeno speriamo XD Un
kissone, e alla prossima!
bellissima90:
Davvero continuerai a seguirmi *fa occhioni dolci* Ma
grassieee!! E grazie
anche per i complimenti per l’altra ficcy!! XD Sono onorata
che questa sia
l’unica fanfic yaoi che commenti çoç
*me si inchina* Un MegaKissone
Hoshiro:
Venerarmi? Ma no, non ce n’è bisogno^^ e
come vedi ti ho anche postato il
new chappy in anticipo!! Sono contenta che il loro incontro ti sia
piaciuto, e,
come hai visto da questo chappy, i due saranno a “stretto
contatto” XD Alla
prossima! Un superfantasmagorico Kissone!!
sumire01:
Sono stracontenta che lo scorso chappy ti sia piaciuto!^^
è già, le tue
intuizioni su Orokeccha e sul vecchio lavoro di Naru-chan sono esatte!!
Con il
tempo tutti i misteri verranno al pettine *o* Alla prossima
KISS<3
Tensai86:
*me si inchina* me onoratissima che questa ficcy ti piaccia
!!! purtroppo
quella battuta sui capelli di Sasuke ci voleva proprio…
dopotutto è la verità
XD (scherzo)!!! Per i ciondolini… ANCHE IO LI VOGLIOOOOO
ç____ç !!!! Magari
esistessero…. ç__ç
Sono contenta che ti piaccia il mio modo di scrivere!!! Alla prossima.
Un
supermegakissone <3
miiky:
Me contentissima
che ti
piaccia!!! Spero che anche questo non sia da meno! Alla prossima! KISS
Me lo lascerete
un altro commentino, vero *me fa occhioni dolci* ?
Uno piccolo
piccolo piccolo… ç____ç
|
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Capitolo 4 *** 4. Litigio ***
abc
Salve gente!!! Come va? Spero
bene (anche se in questi ultimi giorni ne sono successe di tutti i
colori ç__ç)
Oggi la mia testa è
completamente impallata @__@… sono due giorni che
stò cercando di concludere il
6 capitolo! Mi sta facendo impazzireeee!
( come al solito ndSasu)
(zitto tu!! ndMe)
Cooooomunque, me tanto tanto
tanto felice che la storia piaccia!! Inoltre mi piacciono molto i
vostri
commenti!!! Me tanto felice!!! Inoltre ringrazio anche chi ha messo nei
preferiti (50 O___O …. *me presa da infarto*) e chi ha solo
letto !!! ù__ù già
già!!
Vabbè, ora vi lascio al capitolo!!!
Buona lettura ^^ <3
A
Song for You
4. Litigio
There
might have been a time
When I would give myself away.
Ohhhhh
Once upon a time I didn’t give a damn
But now
Here we are
So whataya want from me
(Adam Lambert - Whataya want
from me)
Dopo essere usciti dall’aula
ed essere scesi al piano terra, Naruto e Kiba arrivarono in pochi
minuti in
un’enorme sala in cui erano riuniti tutti gli studenti della
loro scuola, ad
eccezione di quei pochi che avevano avuto il coraggio di godersi
l’ultimo sole
caldo di quell’anno prima che arrivasse l’inverno.
Come ogni giorno, comunque,
la mensa era molto affollata e i due decisero di mettersi da subito in
fila per
prendere il loro cibo. Rimasero in silenzio per la maggior parte del
tempo
quando alla fine il castano parlò.
- Senti, ma come mai oggi hai
fatto così tardi? Eppure ieri sera, quando mi hai telefonato
per quelle cose di
matematica, mi avevi detto che andavi subito a letto... e non rifilarmi
la
scusa che la sveglia ti si è rotta, perché non ci
credo! – borbottò Kiba mentre
la fila procedeva.
Naruto lo osservò per qualche
secondo, come per accertarsi se fosse nel pieno delle proprie
facoltà mentali,
per poi rispondergli: - Figurati… sono solo rimasta fino
alle tre a cercare una
cosa che avevo comprato ieri, ma non l’ho trovata...
– confessò, per poi
ghignare e scompigliare i capelli all’amico con forza.
– Scusa, mammina. Non lo
farò mai più, lo giuro. – lo prese in
giro, per poi scoppiare a ridere.
Kiba lo allontano con
malagrazia, dandogli una pacca sul braccio.
- Tu! Non osare mai più
chiamarmi in quel modo, ingrato! - disse, mettendo su una specie di
broncio
mentre prendeva il suo pranzo. Poi, una volta che anche Naruto ebbe
preso le
sue solite due ciotole di ramen, i due si allontanarono dalla fila,
guardandosi
intorno.
- Ehi, ragazzi! Da questa
parte! – li chiamò Ino, una loro compagna di
classe.
Individuato il tavolo, i due
si diressero verso di esso e salutarono tutti i loro amici, sedendosi
ai loro
posti.
Il primo, sia per importanza
sia per svogliatezza, era Shikamaru Nara, un ragazzo tremendamente
pigro e che
mostrava il suo interesse solamente quando si parlava di musica o di
shoji, in
cui era un vero campione. Prediligeva in particolar modo la musica
classica e
studiava in particolar modo vari tipi di chitarra, sia classica che
elettrica.
Era amico di Naruto dalle medie insieme a Kiba e a Ino, la sua ragazza.
Ino Yamanaka era una ragazza
tutta pepe. Alta, slanciata, occhi azzurri e lunghi capelli biondi
spesso e
volentieri legati in un’alta coda di cavallo, oltre ad essere
la più bella
ragazza della scuola era anche la più promettente in vampo
vocale insieme alla
sua amica/rivale Sakura Haruno, con cui era in continua competizione.
Poi c’era Hinata Hyuuga, una
ragazza molto carina, dai lunghi capelli neri con qualche riflesso blu
e gli
occhi talmente chiari da sembrare quasi bianchi. Frequentava il corso
di musica classica ed era specializzata soprattutto
nell’utilizzo
del violino, nel quale
si era più volte distinta. Il suo unico difetto? Era
terribilmente timida e non
parlava quasi mai, come anche il suo amico Shino, un tipo molto strano
che
indossava sempre un paio di occhiali scuri e il suo cappuccio sulla
testa ed
amava gli insetti in un modo quasi spaventoso.
Rock Lee e Ten Ten, poi,
erano un duetto veramente divertente! Erano fidanzati da quasi due
anni, ormai,
e cantavano insieme da cinque. Non si era ancora capito come un tipo
calmo come
Ten Ten potesse sopportare un tipo esuberante come Lee, ma insieme
formavano
davvero una bella coppia ed erano amici di Naruto da circa una anno e
mezzo.
E per ultimo, ma di certo non
meno importante, c’era Chouji, un ragazzo molto robusto
specializzato nella
batteria. Amava le patatine e qualunque altra cosa che si potesse
ingerire e
digerire ed era il migliore amico di Shikamaru, Naruto e Kiba
fin dalle medie.
- Ehi, Salve ragazzi! –
li
salutò la bionda non appena si furono sistemati. –
Allora, com’è il vostro
nuovo compagno di classe? -
Naruto sospirò.
– Lascia perdere Ino, lascia
perdere… - e detto questo si occupò del suo
ramen, cominciando a mangiare.
Kiba rise, non riuscendo più
a trattenersi.
- Oh, ragazzi… non potete
neanche immaginare. Dovete sapere che in realtà è
un ragazzo che abbiamo conosciuto
ieri al centro commerciale e con cui Naruto ha avuto
un’apertissima
discussione. Non potete neanche immaginare l’espressione che
Naruto aveva
quando è entrato in classe con il nuovo arrivato al suo
seguito, era
impagabile! -
Naruto gli diede una pacca
sulla schiena per farlo smettere.
- Già… e ho anche dovuto
fargli fare il giro della scuola come punizione, oltre che pulire
nuovamente il
giardino da quelle maledette foglie. Dannata vecchiaccia e dannato
Uchiha! -
A quel nome Ino e Sakura
s’irrigidirono, negli occhi una strana luce...
Si sporsero sul tavolo fino
ad arrivare a pochi centimetri dalla faccia del biondo, il quale aveva
ripreso
a mangiare con rabbia.
– Uchiha? Quel Sasuke Uchiha?
– chiesero in coro.
Naruto le guardò
interrogativo, la bocca completamente piena.
– Si, perché?-
Le due si guardarono per
qualche secondo per poi cominciare a correre molto probabilemte verso
la classe
del biondo.
Solo in un secondo momento
Naruto si ricordò che le due erano le Fan
numero Uno di quel Teme.
- Quelle due sono
completamente pazze. – affermò Ten
ten
mentre condiva la sua insalata.
- Già. - confermò, Shikamaru.
- Ehi Shika, guarda che una
delle pazze è la tua ragazza! Non dovresti difenderla?-
- Kiba, se la mia ragazza è
pazza, è pazza…
non c’è nulla o
nessuno da difendere. –
§§§
- Adesso prendete a pagina
centonovantadue. –
Naruto sbuffò, abbandonando
la matita sul banco.
Quelle ore sembravano non
passare mai. Continuava a fissare fuori dalla finestra come
ipnotizzato,
ripensando a quello che era successo quella mattina.
Erano anni che non vedeva uno
strumento musicale, perché aveva troppa paura che tutti i
brutti ricordi di
quello che aveva passato potessero ritornare a galla. E infatti
così era stato…
o almeno in parte.
Aveva rivisto quei tremendi
attimi della sua vita davanti agli occhi, li aveva sentiti, aveva avuto
paura…
ma, quando poi aveva rivisto per la seconda volta quel pianoforte solo
una cosa
gli era venuta in mente, solo una cosa il suo corpo voleva: suonare.
Già, avrebbe voluto
avvicinarsi a quel pianoforte e cominciare a far scorrere le dita su
quei lisci
tasti bianchi e neri.
Voleva sentire la melodia che
vi sarebbe venuta fuori.
Voleva sentire di nuovo
quelle sensazioni che si provavano suonando.
Girò involontariamente lo
sguardo alla sua destra, verso Sasuke.
Ma
cosa mai ci troverà d’interessante quel tipo nel
sentir ciarlare uno stupido vecchio?,
si ritrovò a pensare nel vedere il moro tutto impegnato nel
prendere appunti e
a seguire la lezione.
Fece scorrere gli occhi sul
suo viso pallido, che si alzava ed abbassava per cercare di vedere la
lavagna
dalla sua scomoda posizione, poi li spostò ai capelli, che
si muovevano insieme
al viso e sui quali la luce creava quegli strani ma attraenti riflessi
blu
elettrici, e infine li fissò su quegli occhi scuri che
osservavano dapprima la
lavagna, e poi il quaderno, poi di nuovo la lavagna, il quaderno, lui,
e poi di
nuovo…
Ehi, aspetta un attimo… mi
fissavano?
Naruto e Sasuke si
ritrovarono ad osservarsi reciprocamente, il primo completamente colto
sul
fatto e il secondo molto divertito dalla situazione. Poi il biondo
arrossì come
un peperone, distogliendo velocemente lo sguardo e portandolo al suo
quaderno
quasi completamente bianco.
Cazzo, cazzo, cazzo. Sono
impazzito, forse: fissavo quel teme dell’Uchiha! Oddio,
chissà cosa penserà
adesso… mi prenderà in giro fino alla morte, ne
sono certo! Sarà anche un bel
ragazzo, certo, ed è stato gentile stamattina, voleva
perfino portarmi in
infermeria, e…
Naruto si diede una
scappellotto in testa da solo.
Ma
che diamine sto pensando!? Maledizione,
maledizione!
Mentre il nostro eroe era
preso da una crisi isterica, una pallina di carta si
schiantò sulla sua testa e
ricadde, poi, sul banco
Il biondino la osservò
attentamente, confuso, per poi prenderla ed aprirla.
Non
disperarti, Dobe. Lo so che sono
bellissimo e che nessuno può resistermi… del
resto come potrebbero? Dì la
verità, da quanto mi stavi fissando? Venti minuti? Mezzora?
Oppure dall’inizio
della lezione?
Non
pensavo di piacerti fino a questo
punto.
Ok, tutto quello che aveva
pensato solo pochi attimi fa era una vera e propria cazzata!
Come cavolo aveva fatto a
dire certe cose di ad un narcisista simile che si autodefiniva
“ bellissimo e irresistibile”?
E poi chi aveva mai detto che
gli piaceva il moro? Lui no di certo!
Prese di corsa la sua penna,
per poi cominciare a rispondere, con rabbia, sullo stesso bigliettino.
Disperarsi?! E chi si dispera!
Non ti stavo “fissando”, stavo solo
pensando a quanto grande fosse quel brufolo che hai nella
testa… se non mi
sbaglio dovrebbe chiamarsi cervello, e poi… piacermi? Ma per
favore! Non
potrebbe mai piacermi uno che si autofinisce “bellissimo ed
irresistibile”!
Teme! XP
Finita la
sua opera,
accartocciò con rabbia il pezzo di carta e lo
scagliò con forza sulla testa del
moro che, dopo averlo letto, cambiò la sua espressione da
divertita a
infuriata.
Anche lui iniziò a rispondere
con foga e rabbia.
Bè, anche se
è un brufolo, io il
cervello ce l’ho, a differenza di un certo Dobe che scrive
“autofinisce” invece
di “autodefinisce”… Non riesco proprio a
capire come un Dobe come te possa
essere entrato in una scuola prestigiosa come questa.
Le cose sono due: o sei un Dobe super
riccone entrato con una super raccomandazione fatta dal tuo papino, o
la tua
mammina è la migliore amica della preside.
Allora quale delle due?
Di sicuro escluderei l’ipotesi che tu capisca
qualcosa di note e strumenti musicali.
Quando Naruto ricevette
quella risposta il cuore gli si fermò in gola, mentre un
grande senso di nausea
cominciò a farsi sentire. Aveva bisogno d’aria.
Questa volta quello stronzo
aveva proprio esagerato. Come si permetteva di offendere i suoi
genitori?
Rispose in fretta al moro,
per poi alzare la mano ed attirare l’attenzione del
professore.
- Sì, Uzumaki? – chiese
quello con tono scocciato.
- Professore non mi sento
molto bene… potrei andare in infermeria? –
Il professore osservò il suo
alunno .
- Bè, effettivamente non hai
un bel colorito… va bene, puoi andare. –
E ricevuto il permesso Naruto
si alzò, lanciando il biglietto al moro ed uscendo
dall’aula, dirigendosi
velocemente verso l’infermeria.
Sasuke, che quando aveva
sentito la richiesta di Naruto aveva subito pensato che fosse il suo
modo per
darsi alla fuga, dovette ricredersi quando quest’ultimo gli
lanciò il
bigliettino contenente la risposta. Senza aspettare oltre, lo
aprì velocemente,
sgranando gli occhi subito dopo averlo letto.
Finora
sono passato sopra a tutto, ma
ora posso dirti con sicurezza che con me non
avrai
più niente a che fare. Io, Naruto
Uzumaki, TI ODIO Sasuke Uchiha!
Vai
a farti fottere, brutto stronzo!
Strappò con rabbia il
bigliettino.
Lui era Sasuke Uchiha e nessuno poteva insultarlo in quel modo. Nessuno!
E poi cosa aveva detto per
far arrabbiare in quel modo il biondino? Insomma, oltre che offendere
il suo
modo di scrivere e il fatto che fosse in quella scuola, non aveva detto
nulla
di male. Giusto?
Preso nel dubbio, riprese i
pezzetti del bigliettino e lo ricompose, analizzandone il contenuto.
Forse se
l’era presa per la scuola? No, no… chi mai si
sarebbe offeso in quel modo se
qualcuno avesse detto che a scuola va male o che non sa scrivere?
Nessuno.
Per il fatto delle cose dette
sulla sua famiglia? Insomma, non aveva mica detto che la madre si
faceva
sbattere da tutti i professori per farlo stare lì dentro.
Aveva parlato solo di
soldi e amicizia.
- Scusi, sensei. Vorrei avere
il permesso di andare a vedere come sta Uzumaki, visto che è
da più di un’ora
che è fuori -
La voce dell’Inuzuka, l’amico
di quel Dobe, lo riscosse dai suoi pensieri.
Dette un rapido sguardo al
suo orologio, stupendosi di come fosse passato il tempo da quando il
biondo era
uscito. Non si era neanche accorto del cambio del professore.
Kiba, nel frattempo, non era
riuscito a capire perché Naruto fosse andato via in quel
modo. Sapeva che era
una scusa, visto che neanche quando aveva la febbre andava in
infermeria,
quindi qual’era stato il problema?
- Sì, Inuzuka… - gli concesse
il professore, guardando il suo orologio. - Forse è il caso
che tu vada a
vedere. –
Appena ebbe il consenso
dell’insegnante, si precipitò subito fuori dalla
classe, cominciando a cercare
l’amico.
Passò mezz’ora, ma di Naruto
non c’era traccia. Kiba aveva controllato dappertutto: in
infermeria, nelle
aule vuote del terzo piano, in presidenza, nel cortile, nel loro
“posto
segreto”… nulla! il biondo sembrava scomparso!
- Ma dove diavolo ti sei
andato a cacciare?! – urlò il moro,
sull’orlo della disperazione.
Non era da Naruto scomparire
in questo modo.
Decise di ritornare in classe
e di avvertire il professore… non c’era altra
scelta.
Poi all’improvviso, passando
davanti alle scale, gli venne in mente il terrazzo.
Si batté una mano sulla
fronte.
Ma certo! Il terrazzo. Kiba sei un’idiota, perché
non
c’hai pensato prima?, si disse mentre
saliva le scale.
Arrivato, spalancò la porta e
si guardò intorno. Apparentemente non sembrava esserci
nessuno. Sospirando,
decise di ritornare indietro quando, d’un tratto,
sentì un singhiozzo provenire
dalla sua destra. Continuando a seguire i rumori giunse in un angolo
del
terrazzo che non sapeva neanche esistesse, talmente era nascosto.
Lì,
accovacciato a terra, c’era Naruto. Le gambe al petto, le
mani che andavano a
stringere, con forza, i capelli. Le spalle erano scosse da pesanti
singhiozzi.
Piangeva.
Dopo un attimo d’esitazione,
il castano si avvicinò velocemente al biondo che,
spaventato, aveva alzato lo
sguardo sul nuovo arrivato. Si guardarono per qualche secondo
finché Kiba non
si sporse per abbracciare il biondo, che si aggrappò con
forza alla sua
camicia, continuando a piangere.
- Naruto, cosa è successo? –
gli chiese il castano non appena gli sembrò che
l’amico si fosse calmato. -
Questa sarà la terza volta da quando ti conosco che ti vedo
piangere.-
Naruto tirò su con il naso,
asciugandosi alla meno peggio gli occhi.
- I-io… bè, ecco… -
balbettò
indeciso. - P-pensavo al passato… -
Kiba sospirò.
– E come mai pensavi al
passato? –
Naruto s’irrigidì.
Non poteva dirgli quello che
era successo quella stessa mattina, e di sicuro non poteva dirgli che
le parole
dell’Uchiha gli avevano fatto sentire la mancanza dei suoi
genitori.
Insomma, sarebbe andato da
Sasuke e gli avrebbe spaccato la faccia!
Ne era sicuro!
Non che la cosa gli
dispiacesse, ma non voleva che il suo amico si cacciasse nei guai per
colpa
sua.
Si staccò di colpo da Kiba,
si asciugò le lacrime e si alzò.
– Nulla, Kiba… Lasciamo
perdere. Forse è meglio ritornare in classe. – e
detto questo Naruto cominciò a
dirigersi verso le scale. Non fece in tempo ad aprire la porta,
però, che un
Kiba infuriato lo prese per il polso e lo allontanò
dall’uscita.
- Naruto… tu non uscirai da
questo terrazzo finché non mi avrai detto cosa diamine
è successo! Hai promesso
che mi avresti detto tutto, tutto quello che ti succedeva…
dall’andare a
comperare del ramen al finire sotto un’auto! Me lo hai detto
tu due anni fa,
cazzo! Ed ora sputa il rospo! Subito! – gli disse il castano
con un espressione
che non ammetteva repliche.
Naruto sospirò. Sapeva che
quando Kiba diceva una cosa non cambiava mai idea.
- Il Teme… - solo due parole
e un’occhiataccia.
- Il teme? Vuoi dire
l’Uchiha? –
- Già… - strinse i pugni per
cercare di reprimere la rabbia.
- E cosa ti avrebbe detto per
ridurti in quel modo? –
- Ci ho litigato. E non
voglio averci più niente a che fare! –
confessò abbassando lo sguardo e
lasciando che la frangia coprisse i suoi occhi.
- Naruto, guarda che l’avevo
capito che ci avevi litigato… il punto è: cosa ti
ha detto? –
- Mah… nulla di che. Forse è
stata solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso, tutto qui.
–
Kiba non era per niente
convinto, ma decise di lasciar perdere. Di sicuro l’Uchiha
aveva tirato fuori
qualche argomento pesante per il biondo.
Forse doveva fare due
chiacchiere con il suo nuovo compagno di classe, tanto per mettere in
chiaro le
cose…
- Ok, va bene… torniamo in
classe, tanto tra un po’ suona la campanella. Che ne dici se
dopo andiamo a
prenderci un gelato? -
Per non far preoccupare
ulteriormente l’amico, Naruto sfoderò uno dei suoi
migliori sorrisi e rispose
allegramente.
– Ok, Kiba… però invece del
gelato andiamo a mangiare ramen! –
Kiba sospirò: quel ragazzo
era sempre lo stesso.
– Uffa… ramen, ramen, sempre
e solo ramen! Uno di questi giorni mi sentirò male!
–
- ‘ttebayo!!! Ramen
aspettami, sto arrivando!!! -
E tra le varie risate si
diressero in classe, dove furono accolti da un preoccupato professore.
- Oh! Finalmente siete
tornati. Stavo quasi per venirvi a cercare personalmente. –
- Ci scusi professore, ma
Uzumaki non si sentiva ancora molto bene –
- Va bene, va bene… ora,
però, sedetevi ai vostri posti. – e detto questo,
i due ragazzi si sistemarono
ai loro posti.
Nel frattempo Sasuke aveva
osservato interessato la scena e, naturalmente, non gli era passata
inosservata
l’occhiataccia infuriata che l’Inuzuka gli aveva
lanciato quando era entrato
nell’aula.
Ma
cosa diavolo vuole quello?
Rivolse una fugace occhiata
al biondo al suo fianco, che da quando era entrato non gli aveva
rivolto
nemmeno uno sguardo. Osservandolo meglio, vide i suoi occhi rossi e
leggermente
gonfi.
Possibile
che quel Dobe sia talmente stupido da
mettersi a piangere per una semplice presa in giro?
La campana suonò
e tutti gli
studenti uscirono dalle loro aule per andare ai loro corsi pomeridiani.
- Ehi, Naruto, andiamo prima
che l’Ikiraku chiuda! -
- Chiuda? Ma cosa cavolo dici
Kiba? Guarda che è aperto ventiquattr’ore su
ventiquattro! –
- Sì, ok… basta che andiamo,
che sto morendo di fame! –
E dopo questo breve scambio
di battute uscirono dall’aula sotto lo sguardo indifferente
del moro. Dopotutto
lui era un Uchiha, e agli Uchiha non interessa nulla degli altri.
Già,
chiudiamo la questione biondino e pensiamo a noi
stessi. Dopotutto cosa me ne importa di lui? Nulla. Assolutamente nulla.
E pensato questo
uscì
dall’aula per iniziare anche lui le sue lezioni pomeridiane.
Mai pensiero fu più
sbagliato.
°°°°
Angolino della pazza
schizofrenica °°°
Bè,
spero che anche questo chappy vi sia piaciuto e che non vorrete il
cadavere di
Sasuke Uchiha, perché mi serve ancora vivo ^^ ( casomai
quando la ficcy sarà
finita…ndMe) (cosa vorresti dire, scusa? NdSasu) (nulla
nulla… tu non
preoccuparti^^ *me nasconde il coltello dietro la schiena*) (Non mi
convinci
per niente… ndSasu)
Risposte alle
recensioni:
ramoso: Me tanto contenta che la ficcy ti
piaccia! È già,
sasu è un vero teme e, come hai potuto vedere in questo
chappy, è davvero un
Teme coi fiocchi !! Per quanto riguarda quello che è
successo a Naru-chan
dovrai pazientare un pochettino XD Alla prossima un kissone <3
ryanforever: Ciao!
Già, diciamo che Sasuke sarà…
ehm… sommerso
dalle sue fan quasi 24h su 24 !! No vabbè, scherzo XD.
È già, fidati che in
questa ficcy voglio far preoccupare quel sasuke fino allo sfinimento
bwahahahah
*me impazzita*!!! Per sapere se le tue supposizioni sono esatte dovrai
aspettare ancora un paio di chappy, ma niente di esagerato
(spero…), e no, il
terzo componente degli SNS non è Sai!! Nel prossimo chappy
si scoprirà chi è,
quindi devi pazientare (anche se di sicuro quando lo saprai dirai
“Oh non ci
avevo pensato!”)!! Penso che il prossimo chappy lo
posterò in anticipo, quindi…
alla prossima!!! Un bacio <3
bellissima90: Ciao! Mi disp, ma
nn posso fare spoiler… ma presto
(?) i tuoi dubbi verranno svelati!!! Un bacione <3
Tensai86: Ma sciao!
Già, qui naru è davvero sfigato -.-, infatti
pensavo di comperargli un amuleto portafortuna…XD SI
orochiok centra… ma non
posso fare spoiler!! Alla prossima! Un bacione <3
StUpId_LiTtLe_DoLl:Oh, me ti
ringrazia! Infatti Sadica è il mio
secondo nome XD (come facevi a saperlo?? O.o) Per il terzo membro
dovrai
apettare il prossimo chappy che conto di mettere mercoledì o
giovedì… Un
kissone <3
Kronos333: Oh, me ti ringrazia
tanto! Alla prossima! Kiss <3
krikka86: Ciao! Sono contenta che
lo scorso chappy ti sia
piaciuto e ti ringrazio per avremi segnalato quell’errore che
ho subito
corretto *me si inchina /(_ _)\*!!! Spero che anche questo chappy ti
sia
piaciuto!! Un kissone e alla prossima <3
miiky: addirittura
“bellissimo”! ^///^ spero che anche questo
chappy ti sia piaciuto! Baci e alla prossima <3
Steffa: Ciau! Sono contenta che
trovi la storia interessante e sarei
davvero curiosa di sapere le tue ipotesi ( di sicuro avrai
già centrato qualche
punto!!! ) E poi addirittura tra le preferite!! Me ti ringrazia tanto!!
Un
kissone e alla prossima!!! <3
E AUGURI DI
BUONA PASQUA A TUTTI!!!!!! <3
|
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Capitolo 5 *** 5. Nuove amicizie ***
abc
Salve a tutti
gente! Passate delle buone vacanze?
Bè, di sicuro le vostre saranno state meglio delle mie (-.-)
… un via vai
continuo…
Vabbè,
tralasciando questo piccolo particolare, parliamo del capitolo. Devo
dire che
mi piace molto come è venuto, e che, forse, è il
miglior capitolo che abbia mai
scritto… forse…
Vi comunico che qui finalmente si scoprirà
l’identità del membro misterioso,
che è… Purtroppo ho notato che le recensioni sono
un po’ scese, e questo mi ha
rattristato un po’ ç____ç
Comunque, vorrei tutte le persone che mi hanno lasciato un commentino
(GRAZIEEEEEEEEE!!!) e tutte le persone che hanno messo nei preferiti (
53 O__O
*me morta* ) e a chi ha messo nelle seguite (ambra_smile ,
blumoon,
elie84, redangel250492, shinku66)
Naturalmente ringrazio anche chi ha solo letto.
ù_ù
Chiedo venia se ci sarà qualche errore, ma non ho avuto
molto tempo per
riguardarlo.
Ed ora vi lascio al capitolo!!! <3
A
Song for You
5. Nuove
amicizie
Count on me through
thick and thin
A friendship that will never end
When you are weak, I will be strong
Helping you to carry on
(Count on
– Withney Houston)
Naruto
era lì, seduto come ogni giorno al suo solito banco; la mano
destr che gli
sorreggeva la testa e lo sguardo vuoto indirizzato alla finestra. La
mente
persa nei suoi pensieri.
Da
quella disastrosa giornata era passata esattamente una settimana.
Una
settimana in cui tutto era andato al meglio per il biondo: i suoi voti
erano
leggermente migliorati, aveva cominciato un lavoro part-time al chiosco
dell’Ikiraku e, in più, il Teme non gli aveva
più rivolto la parola.
Certo,
un po’ gli dispiaceva ma se davvero a quel Teme gli fosse
interessato qualcosa
di lui avrebbe dovuto inginocchiarsi ai suoi piedi e chiedergli scusa
mille
volte, per ricevere il suo perdono.
Peccato
che Naruto non avesse ancora capito con chi aveva a che fare
…
In
quelle due settimane Sasuke lo aveva bellamente evitato.
Non
una parola, non un’offesa, non uno sguardo…
insomma, nulla!
Inoltre,
era stato molto occupato a ciarlare con i suoi strambi amichetti,
ovvero gli
altri membri degli SNS: Neji Hyuuga
e
Suigetsu Hozuki .
Sorrise.
Erano
arrivati il giorno dopo il moro e Naruto ricordava perfettamente di
quando Neji
Hyuuga era entrato nella sua nuova classe.
-
Inizio Flashback -
Naruto
non riusciva proprio a capire
come mai tutti i nuovi studenti venissero nella sua stessa classe.
Quello che gli avevano affibbiato era
più che sufficiente, no?
“Spero solo che non sia un altro Teme
scorbutico…” pensò il biondo mentre
sbirciava il volto impassibile dell’Uchiha.
Forse aveva sbagliato a rispondergli in quel modo. Dopotutto lui cosa
sapeva
della sua vita? Nulla. Quindi, in realtà, qual era la sua
colpa? Nessuna… o
quasi.
- Ehi Naruto. Secondo te come sarà
questo nuovo? – gli chiese curiosamente Kiba.
- Kiba, forse non ti sei accorto di un
piccolo particolare: non ho una sfera di cristallo! Mi spieghi come
faccio a
saperlo? L’importante è che non sia come quell’altro…
- disse, facendo un
segno con la testa nella direzione in cui si trovava il moro.
Kiba
sospirò.
– Naru, forse hai esagerato ieri… penso
che magari dovresti chiedergli scusa. Dopotutto non poteva sapere, che
colpa ne
ha? –
- Già, forse hai ragione tu…- rispose
con tono malinconico. -… ma dimmi una cosa. Tu pensi che se
la situazione fosse
stata diversa non mi avrebbe ferito in egual modo? Se quelle offese
fossero
state rivolte ai tuoi genitori, tu avresti lasciato correre?
– finì, con tono e
sguardo deciso.
Il castano sembrò pensarci su, per poi
negare convinto.
- Appunto… ecco perché io non gli
chiederò
mai scusa. -
A quell’ultima affermazione del biondo
seguì un breve silenzio e quando sembrò che Kiba
volesse ribattere la porta si
spalancò, rivelando il volto sorridente della professoressa
Kurenai.
- Buongiorno ragazzi.-
- Buongiorno professoressa!-
- Allora, come avrete sentito dalle
“voci” che sono circolate per la scuola, i due
restanti membri, nonché colleghi
di Sasuke Uchiha, degli SNS, Suigetsu Hozuki e Neji Hyuuga, si sono
trasferiti
nella nostra scuola. Mi raccomando, lo stesso discorso che il prof.
Iruka vi ha
fatto ieri vale anche per loro. Chiaro?
– detto questo, si rivolse verso la porta e fece
segno di entrare. –
Prego, ora puoi entrare –
Dalla porta entrò un bellissimo ragazzo,
alto, magro, con lunghi capelli castani legati in una bassa coda e
degli occhi
talmente chiari da sembrare bianchi.
“Mi sembra una persona
familiare…”pensò
il biondo.
- Ragazzi questo è Neji Hyuuga ed è il
vostro nuovo compagno di classe. Bene, direi che potrai sistemarti
laggiù,
davanti al banco di Uchiha. Se volete, prima di cominciare la lezione
potrete
fare qualche domanda al vostro nuovo compagno. –
E
mentre le solite domande venivano
rivolte al castano creando il solito baccano, Naruto, ghignando,
spostò lo
sguardo su un Kiba immobile (avete presente le pietre? Ecco, uguale),
con occhi
e bocca spalancati.
- Ehi, Kiba… ma quello non è quel bel
ragazzo rappresentato su quei poster che hai attaccati per tutta la tua
stanza?
–
Kiba, si girò di scatto verso il suo
amico, arrossendo come un pomodoro.
– Sshhh! Zitto! Vuoi che lo venga a
sapere tutta la scuola?! –
- Ma come, non sei contento? Hai il tuo
idolo come compagno di classe e come vicino di banco. Cosa vuoi di
più dalla
vita? – disse Naruto, mentre ridacchiava, a un Kiba sempre
più rosso.
- Morire, essere inghiottito dalla
terra, venir chiamato dalla preside o qualunque altra cosa! Come
farò fino alla
fine dell’anno? – disse, prendendosi la testa tra
le mani. - Non ce la posso
fare… il mio cuore non può
sopportarlo… insomma, lui… è lui,
dannazione!
– e, mentre Kiba continuava il suo delirio, Naruto si accorse
di una cosa… che
fece allargare ancora di più il suo ghigno.
Colpì
la testa del moro per farlo
tornare sulla terra.
– Ahi! Naruto, ma sei scemo? –
- Kiba, il tuo bello ti sta fissando.-
comunicò Naruto, tenendo lo sguardo fisso sullo Hyuuga.
- C-cosa?! Idiota, dai… n-non
scherzare…- disse, riacquistando il suo color rosso pomodoro.
- Ma io non sto scherzando. Ti sta
fissando, o meglio ‘esaminando’,
dall’inizio del tuo delirio… saranno si e no
cinque minuti buoni. – disse, serio.
- C-che?! Ma no, di sicuro… di sicuro
starà guardando qualcun altro… perché
mai dovrebbe fissare me? Ti stai
sbagliando. – concluse, ridacchiando nervosamente.
- Bene, e allora perché non ti giri e
controlli con i tuoi occhi? –
Dopo un attimo d’esitazione, Kiba si
girò lentamente fino a posare il suo sguardo in quello del
castano. Quando
occhi color oro e occhi color panna s’incontrarono, i
rispettivi proprietari
sobbalzarono, rimanendo a fissarsi per un tempo indeterminato.
Neji, non sapeva il perché, ma mentre
stava esaminando la classe il suo sguardo si era come incantato quando
era
passato su uno strano ragazzo dall’aria vivace e sbarazzina.
Capelli marroni fino alle spalle,
carnagione scura, occhi di un insolito color oro e due strambi tatuaggi
triangolari, di color rosso, sotto gli occhi. Un individuo normale.
Però, non sapeva il perché, era come
attratto da quel ragazzo.
Si fece addirittura scappare un mezzo
sorriso quando lo vide disperasi, con il suo amico, per un qualcosa a
lui
ignoto.
Ed ora, ora che si era lentamente
voltato verso di lui e aveva puntato i suoi occhi dorati nei suoi,
tutto il
mondo sembrava essersi fermato. Non sentiva più neanche le
voci di quelle
petulanti oche che gli facevano quelle domande inutili. Sentiva solo il
suo
cuore che batteva come impazzito e quello sguardo.
Kiba, dal canto suo, quando aveva visto
che effettivamente il suo Neji
lo stava guardando e aveva posato i
suoi occhi in quelli dell’altro, si sentì perso.
Completamente perso.
Mai
aveva immaginato che dal vivo quel
ragazzo fosse così dannatamente bello.
Ed ora erano lì… e si fissavano in un
modo talmente intenso…
Il rumore di un qualcosa che cadeva,
probabilmente un quaderno, riportò alla realtà
Kiba, che resosi conto di quello
che stava facendo arrossì del tutto e volse lo sguardo verso
Naruto, dando così
le spalle allo Hyuuga.
- Hai visto che avevo ragione? – disse
un Naruto ancora ghignante.
- G-già…- rispose balbettando il
castano, che ancora non riusciva a credere a quello che gli era
accaduto.
“Calmati
Kiba! Dopotutto hai solo incontrato il suo sguardo… diamine
hai solo incontrato
lo sguardo del tuo grande idolo e amore segreto, cazzo!”
-
Ragazzi, ora basta! Continuerete con
le vostre domande in un altro momento. - disse Kurenai, battendo le
mani sulla
cattedra.- Ora, se vuole accomodarsi signor Hyuuga.-
Neji fece un segno affermativo con la
testa per poi dirigersi verso il suo banco. Ad ogni suo passo il cuore
di Kiba
accelerava. Non sapeva perché, ma aveva un brutto
presentimento… che si avverò
nel momento in cui lo Hyuuga si fermò davanti al suo banco.
I due si guardarono per qualche secondo,
finchè Neji non gli rivolse un bellissimo sorriso.
- Piacere, Neji Hyuuga. – disse,
porgendo la sua mano al castano. Kiba, dopo un attimo di smarrimento e
dopo
essersi accurato che stesse parlando realmente con lui, porse la sua
mano,
rispondendo balbettante. Oddio, sembrava una ragazzina in preda agli
ormoni!
- P-piacere, i-il mio n-nome è… è Kiba
I-inuzuka! –
Appena le mani si furono unite il
sorriso del castano si trasformò in un ghigno.
Con un unico strattone Neji tirò a se
Kiba, facendo congiungere le loro labbra.
Allora, la situazione era questa: la
professoressa e l’intera classe avevano gli occhi e la bocca
spalancati dallo
stupore, Shikamaru guardava la scena annoiato, Choji stava per
strozzarsi con
le patatine, Sasuke sorrideva, o meglio ghignava, mentre Naruto
guardava la
scena stupito.
Per quanto riguarda Kiba… beh, era
rimasto pietrificato e con gli occhi spalancati.
Alla fine del bacio, Neji si avvicinò
all’orecchio del castano sotto di lui e gli
bisbigliò maliziosamente – Il
piacere è tutto mio… spero che diventeremo ottimi amici…
Kiba. – e
sussurrato il suo nome se ne andò tranquillamente al suo
banco, lasciando alle
sue spalle un Kiba completamente perso in un mondo tutto suo.
-
Io te l’avevo detto che ti fissava.- disse
sorridendo Naruto al suo amico, prima di cominciare a prestare
attenzione alla
lezione di inglese.
-Fine Flashback –
Naruto
ridacchiò.
Quel
giorno era stato davvero divertente… peccato che Kiba non
fosse più venuto a
scuola e che fosse una settimana che non lo vedeva.
Scosse
la testa e sospirò.
Quello
stupido lo aveva lasciato davvero in una brutta situazione: Neji che
gli
chiedeva tutti i giorni dove era finito il suo amico, le ragazze
dell’intera
scuola che continuavano a chiedergli del rapporto tra Kiba e il loro
“adorato”
Neji… per non parlare di un Suigetsu più
sanguisuga che mai sempre tra i piedi!
Ancora
ricordava perfettamente l’espressione contenta di Sakura
quando glielo aveva
presentato, mentre trascinava a mensa un Kiba ancora sconvolto.
-Inizio
Flashback –
Trascinando
per il colletto il suo
amico, ancora imbambolato per quello che era successo quella mattina,
Naruto
era appena arrivato alla mensa quando una Sakura tutta contenta gli si
era
avvicinata. Era attaccata al braccio di un ragazzo alto, con gli occhi
di un
marroncino chiaro e i capelli di un insolito azzurrino chiaro.
“Guarda se questo non è l’altro
amichetto del Teme…” pensò il biondo.
- Ciao, Sakura-chan! -
- Ciao Naruto! Ti presento Suigetsu Hozuki,
il
terzo membro degli SNS! Mi raccomando non farmi fare figuracce.
– gli sussurrò
poi con una strana espressione Sakura.
Naruto
squadrò per qualche secondo il
ragazzo.
– Ma il terzo componente sulla copertina
del CD non aveva i capelli corti e neri? –
Suigetsu a quella domanda rise,
divertito.
– Già, non sei l’unico che me lo chiede.
Sai, è stata un’idea dei produttori
discografici… per loro i miei capelli
risaltavano troppo sulla tonalità cupa dello sfondo. Inoltre
quello scatto è di
qualche mese fa e da allora non mi sono più tagliato i
capelli. Volevo cambiare
look. -
- Mmmh… Capisco… Comunque piacere,
Naruto Uzumaki. – Disse, sfoderando uno dei suoi magnifici
sorrisi mentre
porgeva la sua mano al ragazzo.
- Il piacere è tutto mio, Naruto-kun… -
disse stringendo la mano al biondo e continuando a fissarlo. - Lo sai,
sei davvero
bello. Peccato che tu non sia una ragazza… ma a questo si
può sempre rimediare,
no? Sei bisex per
caso? - concluse,
sorridendo maliziosamente.
Naruto, a quelle affermazioni e a quella
domanda, arrossì. Tolse violentemente la sua mano da quella
dell’altro e
indietreggiò.
Non sapeva perché, ma quel Suigetsu gli
ricordava tanto uno squalo che girava attorno alla sua preda.
- Fine
Flashback -
Da
quel momento quel ragazzo per lui era stato una vera e propria
maledizione.
Lo
incontrava praticamente ovunque, ma naturalmente Suigetsu non mancava
di
specificare che era un semplice caso… sì, come no!
Nonostante questo “piccolo”
particolare, non era un cattivo ragazzo, anzi, al contrario, era molto
simpatico e spiritoso, anche se a volte se ne usciva con battutine su
Naruto
che poteva benissimo evitare.
Naruto sbuffò. “Ma come
diavolo faranno quei due a stare sempre con quel Teme?”
pensò, mentre con lo
sguardo ritornò al posto vuoto davanti a lui.
“Penso proprio che oggi andrò
a fare una bella visitina a quell’idiota di
Kiba…”.
§§§
In casa Inuzuka regnava il
silenzio… cosa molto strana, visto chi vi viveva.
Kiba Inuzuka, infatti, era
sepolto in posizione fetale da un’intera settimana sotto le
sue coperte, con le
dita che accarezzavano continuamente le sue labbra.
Il
mio idolo, il ragazzo che appare sempre nei miei
sogni, il mio amore segreto… mi ha baciato!
Era questo quello il ragazzo
si ripeteva di continuo come un mantra da quel giorno.
Aveva pensato talmente tanto
all’accaduto che alla fine, per un paio di giorni, era stato
a letto con la
febbre alta. Ora che era guarito, però, aveva il terrore di
tornare a scuola.
Aveva paura che in realtà il gesto del suo idolo fosse stato
dettato solo dal
capriccio del mettersi in mostra.
Dopotutto era una star… una
bellissima e fottutissima star! Come poteva a una star piacere un
normalissimo
ragazzo come lui, quando poteva avere chiunque?
Aveva paura di venir umiliato
ancora e proprio non voleva soffrire di nuovo.
La porta della sua stanza si
aprì con un tonfo. Prima o poi sua madre l’avrebbe
rotta quella porta!
- Kiba, è venuto Naruto-kun a
trovarti. -
- Ehi Kiba, come va? – lo
salutò, solare, il biondo.
- … -
- Volete qualcosa da
mangiare? – chiese la madre di Kiba.
- Oh, per me nulla signora,
grazie. Sa… ho mangiato un
po’ di
ramen per strada, quindi sono a posto! – rispose ridendo.
- Si come no… per «un
po’» intendi cinque ciotole, per
caso? – mugugnò Kiba da sotto le coperte.
- No, ma cosa dici Kiba! – e
da li scoppiarono in un’allegra risata.
Quando la madre di Kiba se ne
fu andata, il biondo si avvicinò al letto dove si trovava il
suo amico e
sollevò le coperte, rivelando un Kiba sorpreso con tanto di
occhiaie.
- Naruto, restituiscimi immediatamente
le mie coperte! – ordinò.
- Uffa… stai diventando
noioso, Kiba! Insomma si può sapere perché non
vieni più a scuola? Oramai la
febbre ti è passata, no? –
- Non sono affari tuoi! Ed
ora ridammi quelle maledette coperte! – disse, alzandosi e
allungandosi per
riprendere le sue coperte.
Naruto, sbuffando, poggiò le
coperte sul letto e vi ci sedé sopra. Almeno adesso Kiba
l’avrebbe ascoltato,
forse.
- Ma cosa diavolo vuoi?! – gli
chiese, irritato, ma l’altro sembrò non ascoltarlo.
- Kiba, sbaglio o sei stato
tu l’altra settimana a dire che “dobbiamo
dirci tutto”? Era una promessa, no? - a quelle
parole il castano si calmò e
abbassò lo sguardo sul pavimento.
Il silenzio prevalse per
alcuni minuti.
- Ho paura… - un sussurro che
però non fu ignorato dall’altro.
- E di cosa hai paura, Kiba?
–gli chiese Naruto, con tono esasperato.
- Ho paura che quel bastardo
mi abbia baciato per puro divertimento, ecco di cosa ho paura! Tu lo
sai che
lui per me è un idolo. Sai che sono un suo fan, che non mi
sono mai perso una
sua intervista alla tv, che non mi sono mai perso un articolo che solo
accennava a lui… lo sai che mi è sempre piaciuto,
dannazione! – urlò, oramai
con le lacrime agli occhi. – All’inizio ho pensato
di vivere il più bello dei
miei sogni… ma poi ho realizzato che in realtà il
mio era solo il peggiore
degli incubi. Dopotutto lui è pur sempre una persona famosa,
e si sa che le
persone famose pensano solo a divertirsi… - finì,
dicendo l’ultima parola con
tono schifato.
Naruto sorrise. Il suo amico
era proprio cotto.
- Kiba, se proprio lo vuoi
sapere è una settimana che il tuo “boy”
mi tartassa di domande per sapere se
stai bene e perché non vieni a scuola. Sto rischiando
l’esaurimento, lo sai? -
All’espressione stupita del
castano, il sorriso del biondo si ampliò.
– Penso proprio che tu gli
interessi davvero, e se così non fosse e ti avesse baciato
solo per un
capriccio… beh, allora… potrà
considerarsi morto! Inoltre, mio caro, devo
ricordarti chi eri e chi sei? – finì,
alzandosi dal letto e
dirigendosi verso la porta.
- Ora devo andare, sennò farò
tardi al lavoro. Ci vediamo domani mattina al solito posto,
così andiamo a scuola
insieme. E non tardare, baka! – e detto ciò usci
dalla stanza, lasciandosi alle
spalle un Kiba ancora sconvolto.
Mezz’ora dopo…
- H-ha c-chiesto di… m-me? –
chiese alla stanza vuota.
lo sguardo su uno dei tanti
poster appesi al muro che rappresentavano lo Hyuuga.
Sorrise.
- Grazie Naruto… -
°°°°
Angolino della pazza °°°°
Bè
spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto^^ e, come avete visto,
ho
finalmente svelato il “componente misterioso”, che
altri non era che…
Suigetsu!!
Vi
avrò stupito almeno un po’? Bè, io
spero vivamente di si!
Ed
ora le risposte hai commenti!!! \^o^/
Risposte alle
recenzioni:
ryanforever: ciao! Lo so, lo so…
Sasuke è stato un vero bas****o…
ma lo costringerò a farsi perdonare *_*!! Per quanto
riguarda il “componente
misterioso” … mi dispiace non era Sasori, ma, come
hai potuto vedere Suigetsu.
Lo so, ho fatto penare un po’ tutti per questo
personaggio… dopotutto sennò che
divertimento c’era? XD (Psicopatica… ndSasu)(Zitto
infame! Ti ricordo che hai
fatto soffrire il nostro amato Naru-chan!! ndMe)( Ma se sei tu quella
che
scrive la fiction… casomai sei tu che l’hai fatto
soffrire! ndSasu)(… ndMe)
Comunque spero che questo
chappy ti sia piaciuto! Un bacione <3
miiky: Me ti ringrazia tanto per i
complimenti! ^^ comunque
una mano per uccidere sasuke mi farebbe davvero comodo! (anche se non
penso che
noi siamo le uniche a volere la sua morte... ) Spero che anche questo
chappy ti
sia piaciuto! Alla prossima <3
krikka86: già lo so…
la curiosità è una brutta cosa…
ç_ç (se
avessi una sfera di cristallo, o una qualunque cosa per predire il
futuro, la
prima cosa che farei è andare a vedere cosa accade nelle
varie ficcy XD) Per
quanto riguarda Sasuke... ihihih… si farà
perdonare a tempo debito. XD
Un bacione <3
blumoon: ma sciao! Spero che le risposte
che ti ho dato nella
mail (ti è arrivata vero? No perché a volte non
me le manda per non si sa quale
arcano motivo…) abbiano risolto alcuni dei tuoi dubbi. Come
ti avevo detto in
questo capitolo ho svelato il “componente
misterioso”. Alla prossima. Un
bacione <3
Naturalmente grazie anche
a chi ha solo letto, ha chi ha messo nei preferiti, nelle seguite e a
tutti gli
altri!!!!
ME LO LASCERETE
UN ALTRO COMMENTINO, VERO? UNO PICCOLO, PICCOLO, PICCOLO…
ç__ç
Alla prossima
<3
|
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Capitolo 6 *** 6. Una notizia sconvolgente... o almeno per me ***
Passata una buona
settimana? Di sicuro meglio della mia… ho studiato
più
questa settimana, di quanto abbia mai studiato nella mia vita!!!La
notte mi
sognavo addirittura i numeri che mi chiedevano di unirmi con loro in
uno strano
girotondo… mah…
Comunque, parlando d’altro… Sono davvero contenta
di aver trovato così
tante recensioni!!! Davvero, mi avete fatto davvero felice!!!Comunque,
vorrei
ringraziare tutte le persone che mi hanno lasciato un commentino
(GRAZIEEEEEEEEE!!!) e tutte le persone che hanno messo nei preferiti (
54 O__O
*me saltella per la stanza come un coniglio* ) e a chi ha messo nelle
seguite
(15)
Naturalmente ringrazio anche chi ha solo letto.
ù_ù
Ed ora vi lascio al
capitolo!!! <3
Buona lettura!! ^o^
A
Song for You
6. Una notizia
sconvolgente… o
almeno per me!
I'm
floating in the space
watching my world in flames
the sky will never burn forever
I'm waiting for that day
when everything will change
the sky will never burn forever
(3° moon- linea77)
Come
promesso, la mattina
dopo Kiba si era presentato all’appuntamento mattutino con il
biondo.
Mentre si dirigevano a
scuola, Naruto raccontò all’amico tutto quello che
era successo durante la sua
assenza e che si era perso, compresa una certa notizia che
scandalizzò non poco
il ragazzo con i tatuaggi rossi…
- Sakura ha fatto entrare
Neji, Sasuke e Suigetsu nel nostro gruppo? Ma con quale diritto, scusa?
-
Naruto sospirò, sconsolato.
- Già… non ne parliamo. –
borbottò
tristemente.
- Non hai ancora risolto con
Uchiha, vero? – gli chiese Kiba non appena vide lo stato
d’animo in cui versava
il ragazzo al suo fianco. Sospirò, vedendo Naruto scuotere
il capo
negativamente.
Lo
immaginavo,
pensò tra sé e sé.
- Dai, si risolverà tutto. –
gli batté una mano sulla spalla, in segno
d’incoraggiamento.
- Lo spero… - sussurrò il
biondo. Un sorriso malinconico sulle sue labbra.
Arrivarono a scuola dopo
circa dieci minuti di cammino e non ci misero molto a trovare il loro
gruppo di
amici, leggermente più grande del solito.
- Ciao Naruto! – Ino gli
corse incontro per salutarlo ma si bloccò non appena vide
Kiba, che gli sorrise
in segno di saluto. – Oh, finalmente! – gli rispose
quella, per poi rivolgersi
agli altri. – Ehi, ragazzi, Kiba è resuscitato
dall’oltretomba! – urlò, per poi
posare un grande bacio sulla guancia dell’Inuzuka.
- Buongiorno gente! –
salutarono in coro Naruto e Kiba.
- Allora, disgraziato, si può
sapere che fine avevi fatto? Ci hai fatto preoccupare…
potevi almeno farti
vivo, no? – lo sgridò Ino, arrabbiata e offesa
allo stesso tempo.
- Dai, ho soltanto avuto la
febbre. - Kiba la abbracciò, sorridendo
imbarazzato, ma Ino non fu del suo stesso avviso e gli
diede una
gomitata nel costato, scrollandoselo di dosso.
- Idiota! -
Ci fu una leggera risata
generale, finchè Sakura non si mise davanti a Kiba
trascinando con se un
Suigetsu sorridente.
- Kiba, lui è Suigetsu, il
mio nuovo compagno di classe! Suigetsu, lui è Kiba Inuzuka
ed è nella stessa
classe di Naruto. -
- Piacere, Suigetsu Hozuki.
– si presentò, porgendo la mano al castano.
- Piacere mio! Kiba Inuzuka!
– rispose sorridente, mentre andava a stringere la mano di
quello strano ragazzo
dai capelli azzurri che aveva iniziato a squadrarlo dalla testa ai
piedi.
- … lo sai, neanche tu sei
tanto male, proprio come il tuo amico… sei libero per caso?
– gli chiese,
sorridendo maliziosamente.
“Ma
questo qui si presenta così con tutti?!” pensò indignato Naruto.
Kiba, imbarazzato come non
mai, cercò di lasciare la mano di Suigetsu, ma invano. Era
sul punto di dirgli
di lasciargliela, quando un Neji leggermente arrabbiato prese
violentemente il
polso del suo amico facendogli lasciare, così, la presa.
- Ahi! Neji, ma sei
impazzito? Mi hai fatto male! – urlò
l’albino.
- Tsk. La prossima volta
cerca di non toccare la roba altrui… e poi lo stavi
importunando.- e detto ciò
si girò e cominciò ad avviarsi verso
l’edificio.
Kiba aveva osservato rapito
la scena.
M-mi
ha aiutato… o mi sbaglio?
Rimase immobile per un
po’, finché
non si sentì spingere.
Si girò infuriato,
ritrovandosi davanti un Naruto super sorridente.
- Hai ancora dei dubbi? Dai,
vai a ringraziarlo! -
Kiba osservò per qualche
minuto il suo amico, per poi sorridere imbarazzato e cominciare a
correre
dietro al suo salvatore.
“Sono
contento per te Kiba…” pensò Naruto, mentre un
sorriso malinconico andava a
dipingersi sulle sue labbra.
Esisteva
una persona che avrebbe potuto amarlo in quel
modo?
Fece scomparire
quell’espressione
ridicola dal suo volto e la sostituì con uno dei suoi soliti
sorrisi di
circostanza senza accorgersi che, il tutto, era stato osservato da un
paio di
penetranti occhi color pece.
§§§
Neji non riusciva proprio a
capire cosa poteva essergli preso. Comportarsi in quel modo con uno dei
suoi
migliori amici… per di più davanti a tutti! Non
che fosse una novità, visto
che, al suo primo giorno di scuola, l’aveva baciato davanti
all’intera classe,
insegnante compresa.
Eppure, quando aveva visto
quella scena… quando aveva visto Suigetsu chiedergli quelle
cose… quando aveva
visto Kiba in difficoltà… non ci aveva
più visto, e non aveva pensato due volte
ad intervenire.
Aveva quasi varcato
l’entrata, quando, una mano delicata e abbronzata, lo
strattonò, facendolo
fermare.
Si stupì nel ritrovarsi
davanti un Kiba con il fiato corto e le guance accaldate, che stava
cercando di
riprendere fiato.
- Kiba? C-cosa c’è? – chiese,
stupito.
- Anf… anf…
N-neji…i-io…anf…-
Kiba fece un respiro profondo. – Volevo ringraziarti per
prima. Mi hai tolto
davvero da una brutta situazione! Ahahah! – concluse
sorridendo.
- Ah, bè… prego. -
Cadde il
silenzio…
Entrambi
erano troppo
imbarazzati per riuscire a trovare un qualsiasi argomento di cui
discutere.
- B-bè… allora io… t-torno
dagli altri, cosi tu puoi… andare – disse Kiba,
finendo con un sussurro. Fece
per girarsi quando Neji gli afferrò saldamente il polso
destro.
- C-cosa…? –
- Andiamo insieme. – disse,
con decisione.
- Andiamo insieme… dove?
– Kiba non riusciva a concentrarsi. Quella
mano che teneva saldamente il suo polso, quelle labbra morbide che si
muovevano… era forse in uno dei suoi soliti sogni sconci?
- Andiamo insieme in classe.
–
- A-ah… o-ok… -
Il tragitto fu lungo e silenzioso.
Solo quando arrivarono in classe e si furono separati, Kiba si accorse
di
sentire freddo alla mano destra.
Si erano
tenuti per mano per
tutto il tempo.
§§§
Quando la campanella
annunciò
l’inizio delle lezioni tutti gli studenti entrarono nelle
loro classe,
sedendosi ai loro posti per incominciare un’altra lunga e
noiosissima giornata
infernale. Naturalmente, tra questi, vi era anche un certo Naruto
Uzumaki che
non vedeva l’ora di sapere cosa si erano detti il suo
migliore amico e la sua
storica fiamma…
- Allora? – gli chiese
sottovoce Naruto, sporgendosi sul suo banco.
- Allora cosa? – fece vago.
- Dai, Kiba! Cosa vi siete
detti? –
- Ma… ma nulla, davvero! – arrossì.
– L’ho raggiunto e l’ho ringraziato,
tutto qui. – gli rispose, abbassando lo
sguardo verso il pavimento per la vergogna.
- Oh. - Naruto assunse
un’espressione molto delusa. – Tutto qui? E io che
pensavo che vi fosse messi
insieme… ma qualcosina di sconcio c’è
scappato o… -
- Shh! – Kiba lo zittì prima
che potesse dire altro. – Ma vuoi abbassare la voce, idiota?
E poi… sì, c-ci
siamo tenuti la mano fino in classe… contento? –
confessò in un bisbiglio,
arrossendo sempre più.
Il biondo sorrise, contento
ed eccitato.
- Ma è fantastico! Allora
siete ufficialmente una coppmpf. – non fece in tempo a
terminare la frae che
una mano gli andò a tappare la bocca con violenza.
- Naruto, ti ho detto di non
urlarlo ai quattro venti! – lo minacciò con lo
sguardo, mentre lo liberava.
- Uffa… ma io scherzavo… -
sbuffò. I due continuarono a parlare del più e
del meno per quasi mezz’ora,
finché non si presentò il loro professore,
puntualmente in ritardo.
Kakashi Hatake sospirò,
raggiungendo con passo lento la cattedra e posando su
quest’ultima libri e
valigetta. Poi sorrise ai suoi alunni e li salutò con un
cenno della mano.
- Buongiorno, ragazzi.
Scusate il ritardo ma… avevo perso la retta via. –
borbottò l’uomo.
Naruto si alzò in piedi,
puntandolo con un dito.
- Kakashi-sensei, ogni giorno
se ne inventa una. Lo dica che non le va di venire a scuola!
– lo sgridò mentre
l’intera classe rideva.
- Oh, Uzumaki… attivo fin dal
primo mattino, vedo. –
- Come al solito! – gli rispose,
sorridendo allegramente e tornando seduto.
Quel professore gli stava veramente
simpatico.
- Bene, ora però passiamo
alle cose importanti. - annunciò
l’uomo,
fissando tutti seriamente. Nella classe scese il silenzio
più assoluto, segno
che tutti erano pronti ad ascoltare attentamente.
Che
qualcuno mi assista… pensò tra sé
il professore.
Si sedette sulla cattedra e,
dopo aver preso un profondo respiro, iniziò a parlare.
- Sicuramente questa notizia,
per quasi tutti voi che frequentate i corsi pomeridiani, non
sarà una novità.
Prima delle vacanze di Natale, ad Ishikawa, ci sarà una
gara… una competizione musicale a cui parteciperanno tutte
le più importanti scuole del Giappone,
compresa la nostra. Dovete considerarlo un evento molto importante per
due
semplici motivi: primo, perché vi farà capire
quali difficoltà e quanta
competizione troverete in questo ambiente; secondo, perché
riceverete una
valutazione da alcuni dei più importanti e famosi critici e
produttori
discografici del mondo. –
Fece una piccola pausa,
mentre i primi bisbigli si andarono a diffondere nell’aula.
Passò in rassegna
tutti i volti dei suoi studenti, alcuni dei quali erano sconvolti,
altri
preoccupati e, altri ancora, eccitati a quella notizia. Poi
continuò.
- Voi siete una delle due
classi che sono state scelte dalla preside Tsunade per partecipare e
naturalmente tutti, nessuno escluso, sarete costretti a partecipare,
visto che
la valutazione che riceverete influenzerà il vostro voto di
fine anno. –
concluse, rivolgendo un’occhiata significativa alla zazzera
di capelli biondi
che riusciva a vedere dalla sua postazione.
- E come pretendete che noi
riusciamo a prepararci in così poco tempo, tra i compiti e
le lezioni
pomeridiane? – domandò Shikamaru,
l’unico che era rimasto indifferente alla
notizia.
- Ottima domanda, Nara. –
Kakashi gli sorrise, annuendo. – Proprio per questo motivo,
infatti, la Preside
ha deciso di
organizzare una gita
scolastica di una settimana in un posto a metà strada tra
Konoha e Ishikawa, in
modo tale che avrete più tempo per prepararvi e
organizzarvi. Ovviamente sarete
liberi di scegliere se formare gruppi o esibirvi singolarmente, a voi
la
scelta, ma le canzoni e le composizioni dovranno essere create
completam-
Le parole di Kakashi vennero
stroncate dal forte rumore di una sedia che cadeva, facendo sobbalzare
tutti i
presenti. L’uomo sospirò, posando i suoi occhi in
quelli azzurri di Naruto, che
lo guardava infuriato.
Eccolo
che inizia…
- Mi rifiuto! –
il grido
rabbioso del biondo rimbombò nell’aula, stupendo i
presenti.
- Uzumaki, calmati… -
- Non voglio calmarmi, voglio
essere escluso da tutto questo! – ripeté,
sbattendo i pugni sul proprio banco.
– Non frequento nessun corso e non ne voglio sapere di
partecipare! -
- Queste direttive sono state
scelte dalla preside in persona, la tua partecipazione è
obbligatoria. -
sospirò, sfregandosi la base del naso con due dita.
– Per quanto riguarda i
corsi… bè, per te non dovrebbe essere un problema
superare questa gara, no? La
bocciatura non mi sembra una buona soluzione. –
- Non m’interessa essere
bocciato e sì, per me è un problema. Non voglio
partecipare a una cosa del
genere! – insistette, alzando la voce.
- Naruto, ora basta. Calmati,
risolveremo tutto! –
Kiba cercò di calmarlo ma il
biondo, completamente in preda alla rabbia e all’agitazione,
lo allontanò malamente
da sé facendolo cadere a terra.
- Uzumaki, sei forse
impazzito? – lo rimproverò Neji, che subito era
corso al fianco del compagno
per aiutarlo a rialzarsi.
- Non immischiarti, Hyuuga. E
lo stesso vale per te, Kiba! – lo interruppe Naruto,
guardando di sfuggita
l’amico; poi tornò con lo sguardo verso il suo
professore, che lo guardava
lievemente sorpreso per come aveva reagito. – Se lei non
può fare nulla, allora
parlerò direttamente con Tsunade! – e detto
ciò si precipitò di corsa fuori
dall’aula, sotto lo sguardo sconvolto dell’intera
classe.
Immobile al suo posto,
nonostante indossasse la sua solita maschera d’indifferenza,
Sasuke era rimasto
internamente scosso per queI suoi occhi indagatrici si spostarono su
kakashi,
che rispondeva impassibile ad alcune domande poste dagli altri suoi
compagni,
sia sllo a cui aveva appena assistito.
Durante quelle settimane
aveva più volto udito i vari pettegolezzi che giravano
attorno al suo compagno
di classe, ovvero che odiasse per qualche strano motivo la musica in
sé, ed
aveva anche cercato d’indagare, senza però
riuscire a scoprire nulla.
Tutti affermavano o pensavano
che Naruto Uzumaki fosse solamente un incapace
che frequentava quella scuola solamente per
pietà della preside, ma per
qualche strano motivo lui non era riuscito a credere a quelle
chiacchiere
inutili, arrivando alla conclusione che, quindi, avrebbe dovuto
chiedere al
diretto interessato.
Quante volte aveva provato a
chiederglielo?
Nessuna, ovviamente.
Ogni volta che ci provava o
anche solo pensava gli ritornavano in mente quelle parole che Naruto
gli aveva
scritto in quel bigliettino ed ogni volta, inevitabilmente, il suo lato
bastardo prendeva il sopravvento, portandolo ad affermare che in fondo
di
quello strano e complessato Dobe biondo non gli importava assolutamente
nulla.
Solo
che…
Sasuke prese un respiro
più
profondo degli altri, lo sguardo fisso sulla sedia di Naruto,
abbandonata a
terra.
… chi avrebbe mai immaginato
che quell’idiota potesse reagire in quel modo tanto violento?
I suoi occhi indagatrici si
spostarono su Kakashi, che rispondeva impassibile ad alcune domande
poste dagli
altri suoi compagni.
«Per
quanto riguarda i corsi… bè, per te non dovrebbe
essere un problema superare questa gara, no? La bocciatura non mi
sembra una
buona soluzione.»
Che diamine voleva dire? Che quell’idiota non sia uno
che accetta la compassione altrui ne sono più che certo,
ma… che diamine ci fa
qui dentro, allora?!
Sasuke digrignò
i denti,
irritato da tutte quelle strane cose che ruotavano attorno al biondo e
di cui
lui non aveva la più pallida idea.
- Immaginavo sarebbe successa
una cosa simile… - il borbottio di Kakashi lo
riportò alla realtà e fuori dai
suoi pensieri. Osservò l’uomo portarsi una mano
alla testa mentre si avvicinava
al suo alunno, ancora a terra. – Inuzuka, tutto bene?
– gli chiese senza però
ricevere una risposta, visto che il ragazzo era troppo preso a fissare
la porta
da cui poco prima era uscito in tutta corsa il suo amico e non aveva
sentito la
domanda.
- Inuzuka? – Neji lo scosse leggermente,
richiamandolo.
- Oh, sì… - il ragazzo annuì,
mettendo su un triste sorriso. – Scusate. Sto bene, nulla di
rotto. -
- Bene. - Kakashi sospirò
pesantemente, voltandosi e facendo per uscire dall’aula.
– Vado a vedere se il
vostro compagno è ancora nelle vicinanze… non
fatevi ritrovare in giro per i
corridoi, al mio ritorno. Nara, controlla la situazione. – e
detto questo uscì.
Il silenzio che lasciò dietro
di sé, però, durò davvero un attimo
soltanto.
- Secondo me è solo un pazzo.
– affermò ad un certo punto Korai, uno dei tanti
studenti. Poi rise, quasi
divertito dalla situazione. – Spero venga finalmente espulso,
questa
volta…sapevo che non era normale, ed ora ne abbiamo tutti
avuto la conferma. –
e prese a ridere ancor più fragorosamente, subito seguito
dai suoi amici.
Non potendo sopportare oltre
ed irritato già di suo, Kiba si liberò della
presa di Neji e si diresse verso
il suo compagno di classe, prendendolo per il colletto della camicia.
- Ripetilo, se ne hai il
coraggio! – lo minacciò.
- Oh, scusa. Quasi mi ero
dimenticato di questo piccolo particolare che vi accomuna… -
gli ghignò
direttamente in faccia, avvicinandosi al suo orecchio in modo tale che
quelle
parole gli arrivassero ancor meglio al cervello. – ma dimmi
un po’, sei tu che
ti fai scopare da lui o è lui la puttanella della
situazione? –
Kiba sgranò gli occhi,
inorridito.
- Ma come osi? – ringhiò
mentre cercava di colpire con un pugno il suo avversario che
però, essendo
riuscito ad evitarlo, lo colpì a sua volta con un rovescio,
sbalzandolo
all’indietro e finendo a terra insieme a Neji, che aveva
cercato di prenderlo
al volo per evitargli un’altra caduta.
Korai rise, avvicinandosi ai
due.
- E’ la seconda ipotesi, non
è vero? In effetti dovrei provarlo anche io il suo bel
culetto, sono più che
sicuro che per lui non sarebbe affatto un problem-
Il ragazzo non fece in tempo
a terminare la frase che Sasuke lo aveva afferrato per il colletto
dell’uniforme, colpendolo poi al volto con un pugno ben
assestato.
Tutti gli sguardi erano
puntati su di loro.
Naji sorrise, divertito.
- Goditi lo spettacolo…
Sasuke non ci va mai leggerlo con la feccia. –
sussurrò all’orecchio di un Kiba
più che sorpreso, che sorrise leggermente al compagno per
poi riportare lo
sguardo alla scena che si stava svolgendo di fronte a lui.
- Uchiha, ma che diamine fai?
– gli chiese Korai, sconvolto, mentre tentava di rialzarsi da
terra mente si
massaggiava la guancia ferita. Sasuke per tutta risposta gli diede un
calcio
sullo stomaco e lo riprese per il colletto, avvicinando meglio il suo
volto a
quello lamentoso dell’altro ragazzo.
-Provaci ancora a dire cose
simili e ti ammazzo con le mie mani, chiaro? – gli
sussurrò minacciosamente
all’orecchio, per poi lasciarlo di colpo. - Uzumaki
è una persona infinitamente
migliore di te, ricordalo. -
- Nh… ma come – Korai non
riuscì a finire di parlare, visto che un ulteriore pugno lo
andò a colpire
nuovamente sul volto, sulla parte opposta.
- Silenzio. – gli ordinò con
tono tagliente l’Uchiha e con uno sguardo che fece venire il
latte alle
ginocchia al suo avversario, che si limitò a stringere i
denti e a chinare lo
sguardo, fissandolo sulle proprie scarpe. Annuì, quando i
passi lontani e la
voce scocciata del loro professore gli giunse alle orecchie, facendo si
che
tutti tornassero ai loro posti.
- Kiba, il tuo braccio
sanguina… - gli fece notare una loro compagna mentre si
stava rialzando da
terra.
- Eh? – il castano si osservò
il braccio, stupendosi quando notò la manica della divisa
strappata e
leggermente sporca di sangue e la ferita al di sotto di essa.
– Oh, forse prima
quando sono caduto ho sbattuto da qualche parte… -
borbottò, per poi
lamentarsi. – Mia madre mi ucciderà, è
la terza camicia da settembre che faccio
fuori… -
- Cosa diamine avete
combinato? - tutti si girarono verso il professore che, rientrando, si
era
ritrovato un Kiba con un braccio sanguinante e un Korai con un labbro
spaccato.
– Nara, non ti avevo detto di controllare tutti? –
Il ragazzo alzò le spalle,
scocciato.
- Senta, in realtà le cose… -
- …glielo spiegheremo dopo. –
Neji interruppe l’inizio della spiegazione di Kiba e lo
afferrò per il braccio
sano, avvicinandoselo. – Accompagno Inuzuka in infermeria.
– affermò con
espressione seria mentre si dirigeva fuori dall’aula.
Kakashi sospirò,
strofinandosi il volto con entrambe le mani.
Uno
studente scomparso, uno con un braccio squartato e
un altro con un labbro gonfio quanto una mongolfiera… oggi
dovevo proprio
rimanermene a casa, aveva ragione l’oroscopo, borbottò tra
sé e sé mentre si lasciava ricadere sulla sedia.
Poi
passò in rassegna i volti dei suoi studenti e ne
indicò uno, facendogli poi
segno di uscire.
- Tu che mi sembri una
persona in grado di farlo ragionare, vai fuori e cerca quel casinaro di
Uzumaki… sperando che la preside non lo abbia già
strangolato con le sue mani…
-
°°°°
Angolino della pazza schizofrenica
°°°°
Bè
spero che anche questo capirolo vi sia piaciuto^^ !! Lo so, forse la
reazione di
Naruto sembrerà un po’…
ecco… da pazzoide ... ^^"
(PAZZOIDE?! Ma se mi hai fatto
sembrare un matto scappato da una casa di cura per malati mentali! Ma
io dico!
NdNa)
(Su su, Naru… sono solo dettagli… ^^
ndM)
(*_* *prende in mano un
coltello, e sta per colpire, ma viene fermato da Sasuke che lo trascina
via in
un'altra stanza*)
Comunque
sia, almeno in questo chappy Sasuke si è reso utile a
qualche cosa!
Ma
ora, chi sarà la persona che Kakashi ha inviato a cercare
Naruto?
(P.s.
scusate se le risposte alle recensioni sono corte, ma ho avuto poco
tempo)
Risposte alle recenzioni:
nana97: Sono contenta che la sveglia
ranocchi osa ti sia
piaciuta! Anche io la vorrei… ç__ç Un
bacio <3
Ninja767: Ciao! Mi fa molto piacere che la
mia storia ti
piaccia, e ti ringrazio molto per averla messa tra i preferiti^^ Per
l’aggiornamento purtroppo non posso prometter5ti nulla,
perché, come ben sai,
queste sono le ultime settimane di scuola, e sono molto
“impegnata” con
interrogazioni, compiti, e tutte quelle altre cose sgradevoli che non
voglio
nominare… comunque cercherò di fare il possibile.
Almeno un aggiornamento a
settimana te lo posso garantire, e anche qualche cosa in più
se dovessi avere
tempo. I portachiavi sbucherà fuori tra un paio di capitoli
(pensavi me lo
fossi dimenticato, vero? Donna di poca fede. >o<), come
anche il passato
di Naruto. Spero che anche questo chappy ti sia piaciuto. Un Kissone!
<3
Sumire01: Sciao! ^^ Già, lo
so… purtroppo, la mia, è una mente
malata… non so neanche io come abbia a farmi venire
quell’idea della
copertina…. Mah! Sono onorata che mi seguirai per tutta la
ficcy!! Spero di non
deluderti! Un bacione!! <3
ryanforever: Ciao^^!! No, non sei tu che sei
scema, ma è la mia
che è una mente perversa! ^^’’
Già, Kiba è rimasto un po’ shokkato, ma
penso
che ora abbia capito che i “ritiri spirituali” (mi
sono messa troppo a ridere
quando l’ho letto XD) non servano a molto, piuttosto le cose
vanno affrontate.
Come hai visto in questo chappy Sasuke si è reso utile a
qualcosa, anche se ciò
non lo discolpa da quello che ha fatto! Spero che anche questo chappy
ti sia
piaciuto! Un KISSONE <3
Regina
Oscura: Ma sciao! Bhe, diciamo che nel
momento in cui c’è
stata la scenetta tra Naru e Suigetsu, Sasu non c’era, e che,
quindi, non è al
corrente del fatto che a Suigetsu piaccia un po’ Naruto.
Certo, con il tempo,
però, non è detto che questo non possa dargli
fastidio… dopotutto si parla
sempre di Sasuke, no? XD Per quanto riguarda Kyuubi… chi ha
mai detto che un a
un musicista non possa suonare/piacere sia la musica classica che
quella rock?
XD Non ti dirò di più, ma comunque…
Spero che anche questo chappy
ti sia piaciuto! Alla prossima! Un baciozzo <3
miiky: Ma sciao! Sono contenta che il
chappy ti sia
piaciuto! ^^ per quanto riguarda Sasuke…
ihihihih… però prima devo finire la
fic, e poi lo potremo torturare/uccidere!! Si accettano iscrizioni!!
Kiss<3
krikka86: Ciao^^ Sono contenta che ti
piaccia un Kiba fan! Per
Narue e Sasu, non preoccuparti… dopotutto sono sempre loro,
no? Un bacio <3
Nalhia: Ciao!!^^Non preoccuparti, Gaara
arriverà presto…
molto presto… Per il passato di Naru non posso spoiler are
nulla… voglio farvi
soffrire della malattia del non sapere, bwahahah!!! … No
scherzo!XD E poi…
Confondere la mia umile ficcy con Baratro profondo – Rewind
di Tensai86 che è
una delle mie preferite… no daiiiii!!! Comunque
thank’s per i complimenti!! Un
bacione <3
pbarby_81: Ciao^^ sono contenta che la fic ti
piaccia! Già, la
coppia Neji/ Kiba non avrà molti problemi, a differenza di
quegli altri due -.-
……. Vabbè! Alla prossima!! Un bacione
<3
bellissima90: Ciao^^ Me ti ringezia tanto per i
complimenti
*inchino*!! E poi Naru già stà rimuginando su
quello che è accaduto. Alla
prossima! Un bacione <3
Naturalmente grazie anche
a chi ha solo letto, ha chi ha messo nei preferiti, nelle seguite e a
tutti gli
altri!!!
ME LO
LASCERETE
UN ALTRO COMMENTINO, VERO? UNO PICCOLO, PICCOLO, PICCOLO…
ç__ç
Alla prossima <3
|
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Capitolo 7 *** 7. Lettera ***
Salve a tutti!
Passata una buona settimana? (ormai questo è diventato il
mio saluto
ufficiale…)
La mia è stata bellissima! Una settimana senza
scuola…*gli occhi gli
sbrilluccicano, mentre ripensa alle belle giornate in cui poteva
svegliarsi a
mezzogiorno passato e scrivere tutti i capitoli che voleva*
Ma ora… ora devo ricominciare a studiare ç
__ç … E NON MI VAAAA!!!
Vabbè, ora che mi sono sfogata, passiamo al
capitolo… Sono davvero
contenta di aver trovato così tante recensioni!!! Davvero,
mi avete fatto
davvero felice!!!
E…
WOW… Siamo arrivati alle 1000 visite!
Comunque,
vorrei ringraziare tutte le persone che mi hanno lasciato un
commentino (GRAZIEEEEEEEEE!!!) e tutte le persone che hanno messo nei
preferiti
( 64 O__O *me svenuta… di nuovo* ) e a chi ha messo nelle
seguite (22)
Naturalmente
ringrazio anche chi ha solo letto. ù_ù
Ed ora vi lascio al
capitolo!!! <3
Buona lettura!! ^o^
A
Song for You
7. Lettera
So
close no matter how far
Couldn't be much more from the heart
Forever trusting who we are
And nothing else matters
(Nothing
else matters- Metallica)
Mani in tasca, sguardo
indifferente e passo strascicato, Sasuke Uchiha percorreva il corridoio
che lo
avrebbe portato verso l’ufficio della preside di quella
scuola, Tsunade.
Erano più di dieci minuti che
camminava, ma del biondo neanche l’ombra.
Sasuke strinse i denti,
irritato.
Era da poco più di due
settimane che lo conosceva e quell’idiota gli aveva creato
già troppi problemi,
per i suoi gusti… e come diavolo gli era venuto in mente di
intervenire contro
quel tipo, Korai, per prendere le parti di Naruto in quello schifoso
scontro
verbale?
E se fosse stato sospeso?
Che ne sarebbe stato della
sua reputazione?
Poteva già vederlo il titolo
che molti giornali avrebbero usato per stabilire il suo declino verso
la fine
della sua carriera…
«Sasuke
Uchiha, cantante famoso per la sua indole
indifferente e calma, aggredisce un suo compagno di classe per
proteggere un
“Dobe”.»
In meno di venti minuti quasi
tutti i suoi impegni televisivi e le sue interviste sarebbero state
depennate
per sempre, e i biglietti dei suoi concerti completamente buttati nei
cessi.
Sbuffò.
Ma
la cosa peggiore è che non mi sono minimamente
pentito di quello che ho fatto…
Già, ed era
proprio questo
che lo lasciava perplesso.
- Non se ne parla, non ne
voglio sapere nulla! –
Un urlo riscosse Sasuke dai
suoi dubbi e dalle sue riflessioni. Con un sopracciglio alzato, si
avvicinò
alla porta socchiusa della presidenza e sbirciò
all’interno, riconoscendo la
figura di Naruto e quella di Tsunade, seduta come sempre dietro alla
sua
scrivania.
Vide la donna sospirare,
abbattuta.
- Naruto, non so più cosa
devo fare con te… -
- Lasciarmi in pace, forse? –
gli chiese ironicamente il ragazzo, alzando le mani al cielo.
Tsunade rimase in silenzio
per qualche secondo, osservando l’espressione decisa del
ragazzo in piedi
davanti a lei. Poi affinò lo sguardo.
- Ti stai lasciando
sopraffare troppo, Naruto. Lo so che è per lo stesso motivo
per il quale hai
abbandonato la musica che non vuoi partecipare, ma non voglio
più rimanere a
guardare. Non questa volta. – affermò la donna.
- Tsunade, sai che non voglio
parlarne! – ringhiò il biondo, stringendo i pugni
e sbattendoli sulla scrivania
della donna con rabbia. – Non mi rimangerò mai
quello che mi promisi quel
giorno, perciò finiscila con queste tue assurde scappatoie.
Ed ora voglio
l’esonero dalla gara! -
La donna sospirò per la
centesima volta, chiudendo gli occhi e massaggiandosi le tempie.
- Naruto, non posso, lo sai.
Ho promesso hai tuoi genitori che ti saresti diplomato anche tu in
questa
scuola come loro, prima che morissero, e stai certo che ciò
avverrà. Che tu lo
voglia o no dovrai partecipare, e il discorso termina qui. –
concluse,
fissandolo attentamente negli occhi come per sottolineare la sua
convinzione.
- Ma io non ce la faccio! –
gridò allora il biondo, frustrato. Gli occhi gli si fecero
lucidi, una o due
lacrime caddero, ma cercò comunque di rimanere in
sé e di non fare una scenata.
– Vuoi capirlo o no? Non riesco più a suonare,
perché dovete farmelo pesare
così tanto? Non riesco neanche ad avvicinarmi ad uno
strumento senza andare nel
panico, maledizione! Non ci sono riuscito in due anni, come pretendi
che ci
riesca in un paio di settimane? –
- Non lo so… - a quelle parole
Tsunade abbassò lo sguardo, malinconica. – ma
rimango della convinzione che i
tuoi genitori non avrebbero mai voluto che tu non suonassi
più, nonostante
tutto ciò che è successo. – era un
colpo basso quello, lo sapeva, ma forse era
l’unico modo per fargli superare quel trauma. Alzò
lo sguardo e lo fissò in
quello di Naruto, la sua espressione dura e decisa. –
E’ per questo motivo che
non cederò, questa volta. Tu parteciperai, punto. Ed ora
fuori di qui, prima
che scatti anche una sospensione! –
- No! Non posso, io-
- Ho detto fuori! –
Naruto sgranò gli occhi,
indietreggiando di qualche passo.
Tsunade aveva usato poche
volte quel tono con lui, ma erano state abbastanza per fargli capito
che non ci
sarebbe stata una vittoria per lui, quella volta. Così aveva
deciso e così
sarebbe stato.
Arrabbiato, Naruto si asciugò
alla meglio che poté gli occhi e gli diede le spalle senza
degnarla di
un’ulteriore sguardo, voltandosi e spalancando la porta.
No…
I suoi occhi si
spalancarono,
la sua espressione diventò inorridita e il suo cuore
iniziò a battere ancora
più forte.
Davanti a lui Sasuke Uchiha,
l’ultima persona che mai avrebbe pensato di ritrovarsi
davanti in quel momento
e che avrebbe voluto ascoltasse quella conversazione era di fronte a
lui, gli
occhi sgranati per la sorpresa.
- Da quanto… –
Sasuke lo osservò, bloccato.
Davanti a lui non c’era il
solito Naruto Uzumaki che aveva visto in quei giorni, no.
Non era lui, non aveva il suo
carattere impulsivo, il suo sorriso che ti scaldava il cuore o
quell’adorabile
broncio che metteva su quando lo prendevi in giro.
- … sei qui? - gli chiese
esitante e con la voce tremante.
No.
Davanti a lui c’era una
persona completamente diversa.
Un Naruto triste, con gli
occhi di un azzurro spento e cupo e, soprattutto, senza il suo solito
sorriso.
Sasuke lo osservò con
attenzione, soffermandosi sui suoi occhi.
No, quello non era il suo
Naruto.
Mio?
Ma da quando è mio?
Il biondo, dal canto suo,
vedendo che Sasuke non accennava a rispondergli ma soltanto a fissarlo
in quel
modo pietoso, arrivò alla conclusione che avesse ascoltato
tutto.
Strinse i pugni, digrignò i
denti.
- Spero che lo spettacolo sia
stato di tuo gradimento, allora! – gli urlò
contro, scappando via subito dopo.
Sasuke fece per seguirlo ma la voce autoritaria di Tsunade lo
bloccò,
costringendolo a fermarsi.
- Ehi, Uchiha. Dove pensi di
andare? – lo fermò. Poi gli fece cenno di
avvicinarsi. – Entra e chiudi la
porta. -
Nonostante avrebbe volentieri
preferito mandare a quel paese quella donna che si permetteva di dargli
ordini
ed inseguire il biondo per avere delle spiegazioni, Sasuke fece come la
preside
gli aveva detto, avvicinandosi alla scrivania dietro la quale Tsunade
beveva da
una tazza.
- Sì può sapere cosa ci facevi
fuori dalla tua classe? –
- Kakashi-sensei mi ha
chiesto di riprendere Uzumaki. – le rispose, calmo.
– L’ho sentito urlare. –
- Capisco… e da quanto
ascoltavi? – gli chiese, lo sguardo serio.
Sasuke le lanciò
un’occhiataccia.
- Ho sentito della morte dei
suoi genitori, se vuole sapere questo. E della sua fobia. –
rispose stizzito.
Tsunade sospirò pesantemente,
portandosi poi una mano sugli occhi.
- Quel ragazzo mi porterà
sempre più problemi… -
- Visto che ormai ho
ascoltato, potrei sapere come mai Uzumaki non vuole partecipare alla
gara? –
chiese dopo dei minuti di profondo silenzio il moro, cercando di
mascherare la
sua curiosità.
Tsunade lo squadrò per
qualche secondo, per nulla stupita da quella domanda più che
ovvia. Poi sbuffò.
- Sei vuoi sapere, chiedi al
diretto interessato. Non ho nessun diritto di raccontarti della sua
vita
privata. -
La lingua di Sasuke schioccò.
Immaginavo
una risposta simile.
- Però, -
continuò poi la
donna, attirando di nuovo l’attenzione del ragazzo su di
sé. – posso confermarti
che sì, dopo la morte dei suoi genitori Naruto ha sviluppato
una sorta di fobia
per quasi qualsiasi genere di strumento musicale. È per
questo motivo che non
vuole partecipare, mentre io voglio che lui parta, che vada ad
Ishikawa. -
Ecco
perché quel giorno, quando gli ho dato quel
bigliettino, se l’è presa in quel modo,
pensò il moro riportando alla mente quella giornata. Poi le
immagini
cambiarono, facendolo ritornare al primo giorno, quando era arrivato in
quella
scuola e il biondo gli aveva fatto fare il giro della scuola. Ed ecco perché ha avuto quella reazione
vedendo quel pianoforte.
Senza che se ne accorgesse
Sasuke pronunciò quei suoi pensieri ad alta voce facendo
scattare in piedi la
preside, che lo prese per il colletto avvicinandolo a lei.
- Hai appena detto che…
Naruto ha visto un pianoforte? – gli chiese, più
che seria.
- A quanto pare… - gli
rispose atono, liberandosi violentemente dalla presa della donna.
– e le sarei
grato se non mi mettesse le mani a dosso. –
puntualizzò poi, risistemandosi
l’uniforme mentre la donna rimaneva immobile a fissare il
vuoto.
Più
che prestigiosa questa mi sembra un manicomio, pensò.
Tsunade, dal canto suo,
proprio non capiva.
Erano anni che cercava di far
avvicinare Naruto ad un qualche strumento, ma niente, il biondo non
aveva mai
né voluto saperne, né tantomeno vederne uno.
Ed ora quel ragazzino viziato
veniva a dirgli che…
- E come avresti fatto,
esattamente? –
- Ho aperto una porta a caso
senza ascoltarlo. – grugnì il moro.
- Che strumento c’era? – gli
chiese, sospettosa.
- Un pianoforte. –
L’aula
di pianoforte,
pensò scioccata la preside. Ha
visto un pianoforte e non ha avuto nessun tipo di crisi, tranne per i
primi
cinque minuti.
Osservò meglio il ragazzo che
aveva di fronte e sorrise.
Forse aveva trovato la
soluzione hai suoi problemi.
Aprì di corsa il secondo
cassetto della sua scrivania e ne tirò fuori una cartellina
blu, dalla quale
tirò fuori un plico di fogli di carta. Li scorse
velocemente, alla ricerca di
qualcosa, e poi ghignò.
Sì,
il mio giorno fortunato che da anni aspettavo deve
essere finalmente arrivato.
- Sasuke Uchiha, -
iniziò a
parlare, guardandolo divertita. – a quanto vedo sei arrivato
da noi per
imparare a suonare il piano, non è così.
– rise. – Strano incontrare un Uchiha
che non sappia fare qualcosa. –
Le mani di Sasuke si
strinsero in una presa ferrea, mentre la sua mente lanciava ogni tipo
di
insulto esistente sulla faccia della terra alla donna che aveva di
fronte.
- Arrivederci. – gli rispose
quindi con tono tagliente, mentre cominciava ad avviarsi verso la porta.
-
Aspetta. Ti propongo un accordo. -
–
Non m’interessa. –
-
Ne sei proprio sicuro? – gli chiese lei, con tono divertito.
Sasuke
si fermò per poi voltare la testa, in modo tale da vedere la
donna in volto.
–
Ho detto che non m’interessa. –
Tsunade
ridacchiò.
–
Ah, si? E allora perché ti sei fermato? –
I
pugni di Sasuke si strinsero ancora di più. Non rispose.
La
donna accavallò le gambe e si sistemò meglio
sulla poltrona, le braccia
incrociate sotto il petto abbondante.
-
Ti propongo un accordo. – ripetette. – Se riuscirai
a far partecipare Naruto
alla gara, allora hai la mia parola che ti farò assistere
nei tuoi studi
dall’insegnante più in gamba che tu abbia mai
conosciuto. Cosa ne dici? –
Sasuke
inarcò un sopracciglio, per nulla convinto.
-
E chi dovrebbe essere questo genio?
–
domandò, sarcastico.
Quello
che sapeva essere il migliore in quel campo, era proprio
l’ultima persona che
avrebbe voluto incontrare. Quella stolta aveva perso già in
partenza.
-
Senti, Uchiha. Non mi stai a genio, ma visto come si sono messe le cose
e visto
che tengo a quella peste molto più di quanto possa sembrare,
per questa volta
ho bisogno del tuo… aiuto. Inoltre, se pensi che io stia
pensando ad Itachi…
bè, ti sbagli di grosso. – gli disse, per poi
sfoggiare di nuovo quel ghigno
euforico. – Inoltre, per come la vedo io tuo fratello
è nettamente inferiore
rispetto a colui che ti sto proponendo. –
A
quelle parole Sasuke sgranò gli occhi, sorpreso.
Qualcuno
migliore di mio fratello? Impossibile.
-
Non mi prenda in giro. –
-
Non lo sto facendo, Uchiha. Sono terribilmente seria. –
Sasuke
osservò l’espressione della donna: era sicura di
quello che diceva.
Ghignò.
-
Cosa dovrei fare, esattamente? –
Tsunade
prese carta e penna e cominciò a scrivere.
-
Trova Naruto e dagli questo da parte mia. – gli disse quando
ebbe finito,
porgendogli il foglio che aveva appena piegato. – Gli ho
scritto che da oggi
dovrà recuperare le ore di lezione che ha perso fino ad
oggi. Naturalmente
invece del professore troverà te. – gli sorrise.
–Per quanto ti riguarda, puoi
fare come vuoi, non mi importa sapere in che modo lo convincerai: per
me
l’importante è che partecipi, chiaro? –
Sasuke
annuì, afferrando la lettera e dirigendosi alla porta.
Poggiò la mano sulla
maniglia e si fermò, porgendo alla donna quella domanda che
per tutto il tempo
era rimasta penzoloni sulle sue labbra.
-
Potrei sapere il nome di questo famoso genio, se mi è
permesso? –
Tsunade
scoppiò in una fragorosa risata, scuotendo la testa.
-
Tutto a tempo debito, Uchiha, hai la mia parola che non te ne
pentirai… sempre
che tu riesca a portare a termine il tuo compito, ovviamente.
– concluse con
tono di sfida.
Sasuke
tirò verso il basso la maniglia, aprendo la porta.
-
Invece di vaneggiare pensi a contattarlo e a dirgli che può
già considerarmi un
suo alunno. – e detto questo uscì, chiudendosi la
porta alle spalle.
§§§
Si
sedette meglio contro il muro e tirò su con il naso,
asciugandosi gli occhi con
la manica della giacca; poi alzò il volto verso il cielo,
osservando come il
vento giocava con quelle nuvole grigie e cupe, trasportandole ed
ammucchiandole
dove più preferiva.
E
lui, adesso, cosa era: una nuvola o il vento?
Un
sospiro sfuggì alle sue labbra.
Forse
una volta era stato il vento: deciso, caldo, amichevole.
Adesso,
invece, era solo una comunissima nuvola che si lasciava trasportare
dagli
eventi.
-
Ma a cosa diamine mi metto a pensare… - si
rimproverò mentre una mano si andava
a seppellire in mezzo ai capelli dorati, stringendone con forza le
ciocche.
Sobbalzò,
sentendo l’improvviso rumore della porta del terrazzo,
probabilmente malamente
chiusa.
Controllò
l’ora sul cellulare e constatò che erano solamente
le undici del mattino,
troppo presto per essere già la pausa pranzo.
Sentì
svariati passi e poi di nuovo lo sbattere della porta.
Sospirò.
Chiunque
fosse ora non c’è più…
problema risolto, pensò. Chiuse gli occhi quando una
fredda folata di vento invernale lo investì.
L’inverno
stava tornando, e con esso anche i ricordi… odiava
l’inverno.
-
Ma cosa diamine sto facendo… - domandò,
più al vento che a se stesso.
Naturalmente non si aspettava una risposta, e quando quella
arrivò per poco non
gli fece prendere un colpo.
-
L’idiota, ecco cosa. –
Riconoscendo
quella voce, ben impressa nella sua mente, naruto si lasciò
scappare un
grugnito di disapprovazione e aprì lentamente i suoi occhi
azzurri,
indirizzandoli verso l’ultima persona che avrebbe nuovamente
voluto vedere
quella mattina.
-
Uchiha… che diamine vuoi? – sbottò con
tono freddo e distaccato.
-
Tieni, - gli disse dopo un paio di secondi di silenzio il moro,
lanciando la
lettera vicino alle gambe stese di Naruto. – te la manda la
preside. – e detto
questo si voltò, tornando indietro.
Naruto
lo fissò senza alcuna particolare espressione in volto; poi
prese la lettera e
se la rigirò tra le mani. Spero non sia un’altra
punizione, pensò indignato.
Stava per aprirla quando le parole di Sasuke lo fermarono, attirando
nuovamente
la sua attenzione.
-
Non pensavo fossi un codardo. –
Naruto
si voltò di scatto verso il moro, che gli dava le spalle e
continuava a
camminare.
-
Cosa? – gli chiese, nella voce una leggera traccia
d’ira.
Sasuke
si fermò, girandosi leggermente con la testa verso il biondo
e facendo
incontrare nuovamente i loro occhi.
-
Sei un codardo che non fa altro che scappare. –
Naruto
ringhiò, alzandosi in piedi con uno scatto e avvicinandosi
al moro, puntandolo
con un dito.
-
Tu non sai nulla! Non permetterti
di
giudicarmi, nella tua ignoranza! – gli disse con rabbia.
-
Sciocchezze. – gli rispose quello voltandosi del tutto verso
il biondo,
fronteggiandolo. – Non so nulla, è vero, ma posso
comunque affermare che tu sia
un inutile codardo che scappa per paura di dover affrontare le proprie
paure.
Una persona del genere non può essere definita in nessun
altro modo. -
-
Non sono un codardo, non sto… - Naruto strinse forte i pugni
e digrignò i
denti. Non credeva neanche lui alle proprie parole, sapeva che Sasuke
aveva
ragione. Stava scappando perché non voleva soffrire di
nuovo, non voleva
ricordare. Non voleva.
Chinò la testa
verso il pavimento, lasciando che i capelli gli andassero a coprire in
parte la
sua espressione consapevole.
-
Ne sei davvero sicuro? – infierì nuovamente il
moro con tono sarcastico, osservandolo.
Poi riprese quasi subito la parola, vedendo come l’altro non
avesse intenzione
di dargli una risposta. – I problemi, le paure… i
sentimenti, per quanto
dolorosi o spaventosi possano essere, ricorda che vanno sempre
affrontati. Non
puoi permettere che il passato influenzi il tuo futuro. – gli
disse, per poi
voltarsi ed avviarsi silenziosamente verso l’uscita.
Naruto
rimase immobile in quella posizione per qualche minuto, ripensando in
continuazione alle parole dell’Uchiha. Poi,
all’improvviso, iniziò a piovere,
costringendolo a raccogliere velocemente la lettera da terra e a
raggiungere
anche lui la porta del terrazzo. Una volta dentro
all’edificio scolastico si
sedette con un tonfo sulle scale, sbuffando.
Aprì
l lettera e iniziò a leggerla.
Mio caro nipote, mi aspetto delle
scuse
molto sentite, da parte tua.
Non la passerai liscia neanche stavolta,
perciò preparati, perché da oggi pomeriggio
rimarrai a scuola per delle lezioni
di recupero. Tre volte a settimana, fino a Natale.
Già, hai capito benissimo, quindi non
venire di nuovo nel mio ufficio perché sennò
sarò costretta a cacciarti via in
un modo molto meno raffinato del solito.
Le tue lezioni saranno dalle 15.30
fino alle 17.30 come quelle pomeridiane… e se
scopro che ne salti anche solo una preparati a sgomberare il cortile
dalle
foglie fino alla fine della tua permanenza in questa scuola.
Con affetto,
la tua cara zietta,
Tsunade.
Naruto
sgranò gli occhi mentre migliaia di imprecazioni si facevano
largo nella sua
mente.
-
Lezioni di recupero… ma stiamo scherzando?! -
°°°°
Angolino della pazza schizofrenica °°°°
Bè
spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto^^ !! Come molti di voi
avevano
detto, la persona mandata a cercare Naru era proprio Sasuke! In
più, abbiamo
visto anche la discussione tra Naru e Tsunade, e quello che si sono
detti.
Ovvero, ora si sa perché Naru è 'costretto' a
stare in quella scuola. XD
Ed
ora cosa succederà? E come farà Sasuke a
convincere Naruto a partecipare alla
competizione? (io un'idea ce l'avrei... >//o//<)
Il
tutto, nella prossima puntata XD
(Ok...
sembra Beautiful... -.-)
Risposte alle
recenzioni:
miiky: Ciao^^! Sono contentissima che lo
scorso chappy ti sia
piaciuto! Visto? La persona mantata a cercare il nostro piccolo,
adorabile
Naachan era proprio il teme XD! Per quanto riguarda
l’operazione “uccidiamo
tutti insieme il Teme malefico” (gli ho dato un nome XD) ho
già diverse persone
che si vorrebbero unire all’impresa… non so se mi
spiego *me ghigna malefica,
mentre nasconde la sua ascia preferita dietro la schiena* (ecco,
spiegami… così
almeno ci capisco qualcosa pure io e magari evito anche qualche danno
alla mia
regale persona. ù_ù ndSasu) (ma no mio
‘adorato’ Saachan… non
c’è nulla da
spiegare o da evitare ^^ *me impugna meglio il manico
dell’ascia* ndMe) (… non
mi convinci per niente… -.- ndSasu).
Spero che anche questo chappy ti sia piaciuto! Alla prossima! Kiss
<3
ryanforever: Ma sciao!^^ *me guarda fuori dalla
finestra
fischiettando* Passato? Quale passato?? .....No, dai, scherzo! XD
Già, Kirai ha avuto proprio una bella lezione, ma penso
che questa non
sarà la sua ultima apparizione… sai
com’è… antagonisti! Chi li capisce
è bravo!
XD
si, la persona mandata da Kakashi è proprio Sasuke! Inoltre
si può dire che,
come hai potuto vedere, abbiano avuto una “mini conversazione
civile” (insomma,
parliamo sempre di Sasuke Uchiha, quello che durante l’anno
dirà, si e no, ¾
frasi che superino le 5/6 parole… ndMe)(cosa vorresti
insinuare, scusa?
ndSasu) (che, se non ti conoscessi, ti avrei scambiato per un
muto… -.-
ndMe) (Tsk! ndSasu). Spero che anche questo chappy ti sia piaciuto! Me
aspetta
altri tuoi commenti *o*!
Un kissone <3
bellissima90: Ma
sciaoooo^^! Me? Un… genio? *me va di là e cerca
la parola sul vocabolario.
Rimane a fissare la definizione per qualche minut, per poi cominciare a
ridere
come una pazza* Ahahah! No, proprio non lo sono! (basta vedere la mia
pagella
XD)
Comunque, scherzi a parte… sono davvero molto contenta che
la ficcy ti piaccia
e ti ringrazio molto per i complimenti ^///^ !! Visto? Era proprio
Sasuke che
ra andato a cercare Naruto! Per quanto riguarda Kiba…
ihihihi… nel prossimo
chappy se ne vedranno delle belle!
Spero che anche questo chappy ti sia piaciuto! Un bacio <3
ramoso: Ciaooo^^!!
Me tanto contenta che il chappy ti sia piaciuto! Hai ragione, a Sasuke,
anche
se ancora non se n’è reso conto, interessa
già Naru. Diciamo che gli viene
istintivo pensare a Naru cone una sua proprietà, anche se
non ne riesce ancora
a capire il motivo ( che noi conosciamo fin troppo bene…
ihihih… *me ghigna
malefica*). Alla prossima Un kissone <3
just_a_girl:
Ciaoooo^^!!
Sono davvero felice che la storia ti
piaccia! Spero di non deludere le tue aspettative in futuro! Un
baciozzo <3
Sumire01: Ma sciaooo! Me commossa
ç___ç … sono contenta che
seguirai fino alla fine la mia ficcy e che lo scorso chappy ti sia
piaciuto ^^.
Come hai visto, era proprio Sasuke
l’”inviato” mandato a cercare Naruto!
Spero
che anche questo chappy ti sia piaciuto! Un kissone <3
nalhia: Ma sciao! ^^ Già,
poverino… sarà costretto a cantare e
ad essere adorato da tutti… naturalmente io farò
parte di questi “tutti” che lo
adorano XD!! Lemon durante la settimana di vacanza? …
mmmh… chissà XD! Come hai
potuto vedere il ragazzo mandato a cercare naruto era proprio
sasuke… ed è da
ora che comincia il bello *o*! Spero che il chappy ti sia piaciuto!
Kiss <3
krikka86:
Ciaoooo^o^!
Lo so… la curiosità è una brutta
cosa…
ù__ù
Tranquilla, Tranquilla! Come hai visto, era sasuke e non
Korai… va bene che
sono sadica, ma non fino a questo punto! XD Spero che il chappy ti sia
piaciuto! Alla prossima! Un bacio <3
kiby chan: Ma sciaoo
^O^!! Non ti preoccupare per i commenti, anche io, ogni tanto, commento
a
storia inoltrata ^^ ( ma se commenti una storia su dieci…
-.- nd Sasu) (ma tu
zitto mai? Torna a fare il muto… sciò! ndMe)
(Tsk! ndSasu) Comunque sono molto
contenta che la storia ti piaccia e che ti sia piaciuta la scena del
“Sasuke
assassino” ( sai, non sono molto brava con le descrizioni, e
stò cercando di
migliorare. Poi, con le scene di violenza… non ne parliamo,
và -.- …).
Spero che anche questo chappy ti sia piaciuto! Alla prossima!^^ Un
kissone
<3
Naturalmente grazie anche
a chi ha solo letto, ha chi ha messo nei preferiti, nelle seguite e a
tutti gli
altri!!!!
ME LO LASCERETE
UN ALTRO COMMENTINO, VERO? UNO PICCOLO, PICCOLO, PICCOLO…
ç__ç
Alla prossima <3
|
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Capitolo 8 *** 8. Ripetizioni? ***
A
Song for You
8. Ripetizioni?
Neji
aprì con decisione la porta dell’infermeria della
scuola e vi entrò,
trascinando con se un Kiba dolorante.
-
C’è nessuno? – chiese il ragazzo
sperando che vi fosse il medico. Controllò
tutta la stanza ma di quest’ultimo neanche l’ombra.
Sospirò.
-
Siediti lì. – indicò a Kiba uno dei tre
lettini dell’infermeria e si avviò verso
l’armadietto dei medicinali. - Io
intanto cerco la cassetta del pronto soccorso. –
Tornò
dopo appena pochi secondi con in mano una grande scatola bianca con su
disegnata una croce rossa. La posò sul lettino e
fissò l’altro ragazzo.
-
Togliti la giacca. – gli disse, facendo sobbalzare
l’altro ragazzo.
-
C-come? – balbettò mentre le guance assumevano un
colore tendente al rosso.
Neji
ridacchiò.
-
Se non ti togli la giacca come faccio a disinfettarti il taglio?
– gli rispose
divertito.
-
A-ah… Ahah. Giusto… - rispose imbarazzato mentre
il rossore sulle sue guance si
faceva sempre più accentuato. Si tolse velocemente la
giacca, notando il grande
squarcio sulla manica che si era formato sia su quest’ultima
sia sulla camicia.
-
Dannazione, mia madre mi uccide! Dovrò senza’altro
richiedere una giacca di
ricambio…- sospirò con tono rassegnato mentre
Neji cominciava a tirargli su la
manica della camicia scoprendo la ferita.
-
Invece di preoccuparti della divisa, preoccupati del taglio. Se fosse
stato più
profondo avrebbero dovuto metterti dei punti. – lo
rimproverò con tono atono
mentre puliva accuratamente il taglio, incominciando poi a
disinfettarlo.
-
Ahi! – si lamentò Kiba quando il disinfettante
entrò in contatto con la sua
ferita.
-
Scusa. Lo so che brucia, ma cercherò di sbrigarmi.
–
-
O-ok… - rispose, imbarazzato.
Dopo
che ebbe finito di disinfettare il taglio Neji prese della garza e la
avvolse
sul braccio.
-
Ecco fatto. – gli disse mentre riponeva tutto dentro alla
cassetta del pronto
soccorso e si avviava all’armadietto dei medicinali.
Kiba
osservò attentamente tutti i suoi movimenti mentre mille
domande affollavano la
sua mente.
Avrà
ragione Naruto? Sarà vero che gli
interesso? Oppure lo sta facendo solo per prendermi in giro? Eppure
oggi ci
siamo tenuti per mano, e in classe mi ha aiutato…
-
Ehi, torniamo in classe? – chiese il moro ma Kiba continuava
a rimanere
immobile, mentre con sguardo vacuo continuava a fissare il pavimento.
– Inuzuka?
– riprovò sventolando una mano davanti agli occhi
del compagno, ma nulla.
Inoltre
ora si è anche preoccupato della
mia ferita… ma forse questo non vuol dire niente…
Ooooh!! Non ci capisco più
niente! Basta, ora glielo chiedo e…
I
pensieri di Kiba si bloccarono non appena le sue labbra vennero a
contatto con
quelle di Neji.
Fu
solo un leggero sfiorarsi di labbra che durò qualche
secondo, ma fu più che
sufficiente per far sobbalzare Kiba dalla stupore e farlo ritornare
alla
realtà. Poi, non appena si furono separati, Kiba si fece
ancora più indietro e
mise una mano sul petto dell’altro, allontanandolo.
-
Ma cosa… - fece per chiedergli, imbarazzato, ma Neji lo
precedette.
-
Ti ho chiamato una decina di volte ma non rispondevi, quindi ho dovuto
adottare
delle “misure drastiche”
per
risvegliarti dal tuo stato di trance…-
A
quelle parole gli occhi del castano s’incupirono mentre la
sua espressione
passò da sorpresa e imbarazzata ad offesa e arrabbiata.
-
Capisco… - sussurrò, i pugni stretti. –
Quindi anche l’altra volta era per
farmi riprendere, eh Hyuuga?
–
Neji
si irrigidì e non rispose, interdetto.
-
Lo sapevo! – scese dal lettino. – Sono uno stupido,
come al solito… sapevo
sarebbe successo di nuovo! – cercò di raggiungere
l’uscita ma prima che potesse
poggiare una mano sul pomello della porta Neji lo fermò,
bloccandolo per un
braccio e voltandolo verso di lui, facendolo sbattere con la schiena al
muro.
-
Lasciami. – Kiba lo strattono, cercando di divincolarsi dalla
presa. Gli diede
anche dei calci, cercò di dargli una testata, ma non vi
riuscì. – Ti ho detto
di lasciarmi. – ripetette con rabbia.
-
No. – la presa sui suoi polsi venne stretta ancora di
più. – Prima devi
ascoltarmi. –
-
Non m’interessa! -
Kiba
lo fulminò con lo sguardo, dando un altro strattone, ma
dovette fermarsi quando
con sorpresa Neji lo baciò di nuovo. Diversamente da prima,
però, questo fu un
bacio in piena regola, molto più profondo e sentito. Dopo un
attimo
d’incredulità e d’esitazione, Kiba si
ritrovò a lasciarsi un poco andare,
rispondendo al bacio.
Si
staccarono con il respiro corto, ma gli occhi continuarono a rimanere a
contatto tra loro.
-
Mi piaci, Kiba. Mi sei piaciuto fin dall’inizio, da quando ti
ho visto per la
prima volta. – confessò, serio in volto.
– Mi spiace se ti ho dato un’idea
diversa di quello che in realtà sono, ma non vado in giro a
baciare qualunque
persona mi piaccia, non ho ogni giorno una persona diversa nel mio
letto. Se mi
prendo cura di te è solo perché mi preoccupo, se
ti bacio è solo per
dimostrarti che mi piaci davvero, nonostante ti conosca da pochissimo
tempo. –
gli lasciò i polsi, prendendogli il viso tra le mani.
– Voglio una possibilità.
–
Kiba
lo fissò completamente sconvolto, le mani ancora ferme a
mezz’aria.
-
Pensi sul serio… questo,
di m-me? –
sussurrò dopo attimi di silenzio, incredulo.
-
Certo. – gli rispose serio, senza il minimo dubbio.
-
Davvero, sul serio? – chiese di nuovo.
-
Davvero davvero. –
Kiba
ghignò.
-
Davvero, davvero, davvero? –
Neji
alzò gli occhi al cielo, capendo al volo che ormai il suo
compagno si era
calmato. Lo zittì coinvolgendolo in un nuovo bacio.
-
Davvero all’infinito. – soffiò sulle sue
labbra lasciando che Kiba lo
afferrasse per il collo e lo facesse abbassare di nuovo, baciandolo
ancora, e
ancora, e ancora…
Sobbalzarono
violentemente quando la porta vicino a loro si spalancò
all’improvviso.
Naruto,
con il respiro accelerato a causa della corsa e i capelli un poco umidi
a causa
della pioggia, sgranò gli occhi alla vista del suo migliore
amico e di Neji,
arrossendo.
-
Oh, ehm… - si portò una mano alla testa,
scompigliandosi la zazzera bionda. –
Ho forse interrotto qualcosa? – chiese imbarazzato, ma
cambiò subito
espressione quando Neji si intromise tra lui e Kiba, osservandolo
seriamente.
-
Io… - Naruto spostò lo sguardo su Kiba, che
l’osservava incuriosito. Aveva
notato la sua agitazione, ne era certo. – Scusa Kiba. Non
dovevo risponderti in
quel modo in classe e… non dovevo spintonarti in quel modo.
– si scusò, per poi
tornare a fissare Neji. – Scusami anche tu, Hyuuga, e grazie
per aver aiutato
Kiba. –
Kiba
scansò Neji, che vedendo la serietà nello sguardo
di Naruto aveva accettato le
sue scuse, per poi posizionarsi davanti all’amico. Gli diede
un potente
scappellotto dietro al collo e gli tirò
un’orecchio.
- Scuse
accettate, Uzumaki. Ma vedi di non farmi mai più una scenata
da donnetta
isterica del genere, chiaro? –
- Donnetta isterica? –
gli chiese tra un
lamento e l’altro; poi si liberò dalla sua presa e
lo guardò indispettito. –
Non sono una donnetta isterica! –
-
Oh, sì che lo sei, volpe. – annuì con
fare convinto, rischiando di sbilanciarsi
e cadere quando il biondo lo abbracciò di slancio e con
forza, ringraziandolo
sottovoce per averlo perdonato. Kiba si lamentò, dolorante.
-
Kiba, - Naruto lo lasciò di colpo e osservò
preoccupato il suo braccio, ancora
scoperto dalla camicia e appena fasciato. – ma cosa hai fatto
al braccio? – gli
chiese mentre Neji si avvicinava velocemente al fianco del castano,
rimproverandolo con lo sguardo per aver sbattuto il braccio.
-
Niente di che, mi sono fatto male quando sono caduto. –
spiegò, ma vedendo lo
sguardo colpevole sul volto dell’amico subito si diede
dell’idiota, specificando:
- Ma non è stata colpa tua! –
-
Sono io che ti ho spinto, come fai a dire che non sono stato io?
–
Kiba
sospirò.
-
Aspetta, non è così. – lo
bloccò Neji.
-
Già, quando te ne sei andato… diciamo che ho
avuto una piccola discussione con
Ishizaki. –
Naruto
lo guardò stranito. - Con Korai? –
-
Già. - Kiba annuì. Gli raccontò cosa
era successo, le accuse e le offese di
Korai verso di loro e di come si fosse procurato quella ferita; poi
sospirò,
vedendo come ad ogni parola uscita dalle sue labbra
l’espressione di Naruto si
fosse fatta sempre più dura e malinconica. - … ma
poi è intervenuto Uchiha e la
cosa è finita lì. – concluse.
-
Quel teme è intervenuto? – chiese incredulo,
sbattendo più volte gli occhi
quando Kiba annuì.
Dopo
tutti questi giorni in cui non ci
siamo filati a vicenda, dopo tutte le parole che gli ho detto quel
giorno lui…
mi ha difeso?
Si
passò stancamente una mano sul volto.
E
mi ha anche detto quelle cose in terrazza. Che idiota!
-
Ragazzi, penso che sia ora di ritornare in classe. –
suggerì a quel punto Neji
mentre passava un braccio attorno alle spalle di Kiba.
Naruto,
vedendoli, mise su un’espressione offesa.
-
Kiba… ora che sei impegnato chi mi offrirà il
ramen, il venerdì sera? –
-
Idiota! – Kiba arrossì, mollando una gomitata nel
suo costato, irrigidendosi
subito dopo.
Oh-oh…
cazzo, cazzo,
pensò in preda al panico fissando un piccolo
particolare che ornava le guance del biondo. Poi, prima che Neji
potesse
accorgersene, una lampadina si accese nella sua testa. Con un balzo,
abbracciò
di slancio l’amico, facendogli quasi perdere
l’equilibrio.
-
Oh, Naruto. Come farei senza un amico idiota come te? –
Il
biondo lo osservò sbigottito, lanciando ogni tanto qualche
fugace sguardo allo
Hyuuga, per niente contento di quello slancio improvviso di affetto nei confronti di una
persona che non fosse
lui. Gli mandò uno sguardo di scuse, cercando di allontanare
l’amico da lui.
-
Kiba, soffri di sbalzi di umore? Staccati, che quello mi ammazza!
– gli
sussurrò, spingendolo
-
Idiota. – gli grugnì all’orecchio
l’altro, rafforzando la presa. – Le
cicatrici. Alla guancia destra ti si è tolto il trucco.
– gli sussurrò, in modo
tale che Neji non potesse sentire.
Naruto
sbiancò, irrigidendosi.
-
Assecondami. Ci penso io a tirarti fuori dai guai… come al
solito. – borbottò,
voltandosi verso lo Hyuuga, che li fissava a braccia conserte.
– Neji, tu
avviati pure. Noi andiamo un attimo in bagno. –
affermò mentre girava il biondo
dalla parte opposta e cominciava a spingerlo in corridoio, verso il
bagno. –
Neji
li fissò in silenzio sparire dietro al primo angolo,
interdetto. Poi sospirò,
facendo spallucce e voltandosi dalla parte opposta, incamminandosi
verso la
propria classe.
Tanto
prima o poi avrebbe scoperto cosa gli nascondevano quei due…
Naruto
e Kiba entrarono nel primo bagno che incontrarono durante la loro
corsa,
richiudendosi la porta alle spalle e cercando di regolarizzare il
respiro.
-
Naruto, ti sto odiando. – borbottò il castano.
– Cerca di stare più attento, la
prossima volta. Per poco Neji non ti ha visto! –
sospirò, mentre il biondo si
avvicinava ad uno dei tre specchi a muro che vi erano in quel bagno,
osservando
la propria immagine rifessa e facendo una smorfia infastidita.
-
Che rottura! – si lamentò, aprendo nel mentre il
rubinetto e lavandosi poi il
viso. Quando ritornò a guardare nello specchio sei linee
orizzontali,
rispettivamente tre a destra e tre a sinistra, ornavano le sue guance
abbronzate donandogli un aspetto ancora più felino.
Sbuffò irritato, estraendo
un barattolino di plastica bianco da una tasca dei pantaloni. Lo
aprì, prese un
po’ di crema marroncina e la distese sulle guance, facendo a
poco a poco
scomparire quelle cicatrici.
-
Ecco fatto. – borbotto riponendo il barattolino. –
Si vedono ancora? – chiese
all’amico che, dopo averlo osservato attentamente,
negò con il capo. – Ok.
Allora possiamo andare. – affermò poi, aprendo la
porta e iniziando a dirigersi
verso la loro classe. Poi si fermò di colpo
all’improvviso, ricordandosi
improvvisamente qualcosa. – A proposito! -
esclamò, voltandosi. – Naturalmente
dopo voglio sapere tutto quello che
è successo in infermeria… e per tutto intendo tutto! – gli disse, facendogli
l’occhiolino e iniziando a correre.
-
Idiota, se ti prendo ti ammazzo. – lo minacciò
Kiba, rosso come un peperone,
mentre iniziava a rincorrerlo.
§§§
-
Finalmente. – li accolse il professore non appena varcarono
la soglia
dell’aula.
Dopo
aver rivolto le sue scuse a tutta la classe, soprattutto al professore,
Naruto
raggiunse velocemente il suo posto e vi si sedette, non mancando di
lanciare
un’occhiataccia a Korai, che lo ricambiò.
Le
ore di lezione passarono molto velocemente, quel giorno, e quando
arrivò la
pausa pranzo il gruppo di Naruto si riunì come al solito a
mensa, per
chiacchierare.
Peccato
che l’atmosfera non risultasse delle migliori…
Sasuke,
infatti, era molto più silenzioso del solito. Dopo aver
finito il suo pranzo,
si era alzato e se n’era andato con la scusa di dover
ripassare per il
pomeriggio, ignorando i lamenti di Sakura ed Ino, che lo pregavano di
rimanere.
Naruto,
dal canto suo, non era stato da meno del moro, rimanendo anche lui
stranamente
silenzioso per tutto il tempo, continuando ad osservare il suo pranzo
come se
fosse la cosa più interessante del mondo.
La
gara, le lezioni di recupero, quell’idiota
dell’Uchiha… aveva troppi pensieri
per la testa!
Si
portò le mani alla testa e sospirò più
e più volte, sotto lo sguardo sorpreso e
curioso dei suoi amici.
-
Shika, - lo richiamò la bionda dandogli un pugno
sull’avambraccio. – cos’ha
Naruto? È da quando ci siamo seduti che è in
quello stato catatonico. – gli
sussurrò all’orecchio, ignorando
l’occhiataccia che il ragazzo gli aveva
indirizzato.
-
Lascialo perdere, – borbottò in risposta
Shikamaru, strofinandosi il braccio
leso. – si starà complicando la vita come al
solito. Quella gara sarà una
maledizione per tutti noi… - sbuffò infine
posando la testa sul tavolo.
-
Oh, già, la gara. – annuì la bionda,
afferrandolo per i capelli e tirandolo su.
– In effetti, quando ci hanno riferito che noi saremo la
seconda classe oltre
alla vostra ad andarci, temevo che quell’idiota si sarebbe
fiondato dritto
dritto dalla preside. –
Shikamaru
digrignò i denti, cercando di liberarsi dalla sua presa.
-
L’ha fatto. – gli disse quando riuscì
nell’impresa, massaggiandosi la cute. Poi
si slegò i capelli, lasciando che quest’ultimi
ricadessero scompostamente sulle
spalle.
-
Cosa? – Ino l’osservò sconvolta, per poi
dargli una nuova gomitata allo
stomaco. – Legati quei capelli, idiota. Non voglio uno stuolo
di ragazzine
urlanti intorno! – sbuffò, irritata.
Shikamaru
sospirò, facendo come ordinato e rimettendo su la sua solita
coda.
-
Che scocciatura… - borbottò.
Nel
frattempo, dall’altra parte della tavolata, Kiba decise di
fare una proposta,
per cercare di risollevare quella tremenda giornata.
-
Ehi, gente, che ne dite di andare tutti all’Eclipse,
stasera? Dopotutto non abbiamo ancora festeggiato il compleanno di
Chouji e,
come ormai sappiamo, con questa gara e la sua preparazione saremo tutti
impegnati fino al collo. – borbottò, scocciato
all’idea di dover rimanere
rinchiusa in casa per preparare quel maledetto esame.
-
Oh, Kiba. – Sakura lo guardò meravigliata,
sporgendosi poi sul tavolo. – Per
una volta hai stranamente avuto un’ottima idea! –
-
Ehi, cosa vorresti dire? – la fulminò con lo
sguardo. - Io ho sempre idee
ottime. –
-
Si, certo, come no… - borbottò Shikamaru dalla
sua postazione. – Devo
ricordarti la splendida idea che
hai
avuto di andare sulle montagne russe dopo che Chouji aveva mangiato
tutti quei
panini al salame? – ricordò, inorridito.
-
O quella volta in cui ci hai costretto ad accamparci in mezzo al
boschetto
dietro casa tua, rischiando di essere praticamente sbranati vivi?
– gli ricordò
rabbrividendo Ino.
-
O quella volta ancora in cui ci hai… -
-
Ok, Ho capito! – li bloccò, arrossendo fino alla
punta dei capelli.
-
Allora, Naruto – gli chiese Sakura, scuotendolo per un
braccio. – che ne dici?
–
-
Eh? – fece, visto che non aveva prestato la benché
minima attenzione alla
conversazione.
Sakura
sbuffò.
-
Kinba ha proposto di andare all’Eclipse,
stasera. Vieni, non è vero? –
Naruto
temporeggiò, non sicuro di volersi muovere da casa per
quella sera.
-
No, ecco… in realtà io non so se-
-
Dai, Uzumaki! – lo interruppe Kiba, avvicinandoglisi.
– Se non ci sei tu non ci
si diverte! – piagnucolò.
-
Ma… - Naruto sbuffò, sconfitto. – Mi
devi due ciotole di ramen, questo venerdì!
–
-
Evviva! - Kiba sorrise vittorioso mentre un braccio andava a circondare
le
spalle dell’amico. – Stasera si beve, gente!
–
§§§
Erano
le tre e mezza del pomeriggio e tutti gli studenti erano impegnati a
seguire i
loro corsi pomeridiani. Nella scuola troneggiava il silenzio,
interrotto solo
da alcuni passi o da alcune note solitarie che giungevano alle orecchie
dei
passanti.
Naruto
sbuffò, sedendosi meglio sul proprio banco, lo sguardo fisso
sullo stupendo
panorama che s’intravedeva dalle finestre della sua classe.
Un
altro giorno che finisce, pensò tra
sé il biondo.
Sospirò
pesantemente, prendendo il suo cellulare per controllare
l’ora.
Erano
quasi le quattro e del professore non vi era ancora traccia.
Che
avesse sbagliato giorno o ora?
Prese
velocemente la lettera inviatagli da Tsunade e controllò.
-
Qui c’è scritto proprio oggi pomeriggio!
– confermò a se stesso, riponendo il
foglio nella borsa.
Il
sole stava tramontando, nonostante fosse ancora il primo pomeriggio, e
grazie
ad esso tutto attorno a lui aveva preso una leggera tonalità
arancione.
Dopotutto quello era il suo colore preferito, come poteva non piacergli
quello
spettacolo?
Sospirò
di nuovo e chiuse gli occhi.
Sorrise
quando una moltitudine di puntini colorati apparve davanti al buio che
lo
circondava.
Cominciò
ad unirli, come quando lo faceva da piccolo mentre ascoltava la propria
madre o
suo padre suonare, e iniziò a formare tante diverse note
musicali, come se
nella sua mente ci fosse uno spartito vuoto da riempire.
Mugolò
una, due volte, iniziando poi a mimare quella melodia tra sé
e sé facendola
propagare per la stanza deserta, dove solamente i muri e i banchi vuoti
poterono goderne.
-
Okaa-san, Okaa-san! Guarda cosa ti ho
portato! – un bambino dai capelli biondi e gli occhi azzurri
correva con in mano
un mazzo di margherite bianche verso la sua mamma, seduta sotto il loro
albero
di ciliegio.
Era a pochi passi dalla madre quando
inciampò, sbattendo il musino per terra e riempendosi di
petali di ciliegio.
- Naru-chan! – chiamò preoccupata mentre
correva verso di lui. – Naru-chan, tutto apposto? –
gli chiese aiutandolo ad
alzarsi e a pulirsi il viso.
Naruto alzò i suoi occhioni azzurri
verso la sua mamma, una donna di vent’anni con due grandi
occhi color
acquamarina e lunghi capelli rossi che le ricadevano sulle spalle e le
incorniciavano il viso. Le fece un enorme sorriso, porgendole il mazzo
di
fiori.
- Mamma, guarda! Ho preso dei fiori
belli come te! -
La donna, dopo un attimo di confusione,
prese i fiori e donò un’enorme sorriso al suo
bambino. – Grazie Naru-chan… sono
bellissimi. – e detto questo gli diede un sonoro bacio sulla
guancia, facendolo
arrossire.
All’improvviso Naruto si sentì sollevare.
Si girò interrogativo, intravedendo il viso di suo padre, un
uomo di
venticinque anni, con corti capelli biondi che gli ricadevano sulle
spalle e
due enormi occhi azzurri.
- Ehi marmocchio, la mamma è mia! –
disse con espressione divertita.
- No! La mamma è mia! Lei è la mia
fidanzata e quando sarò grande ci sposeremo! –
controbatté il bambino mettendo
su un dolcissimo broncio. Il padre, a quell’affermazione,
cominciò a ridere,
seguito a ruota dalla moglie, mentre il piccolo angelo
arrossì, ma sempre
mantenendo la sua espressione imbronciata.
Naruto
riaprì lentamente gli occhi, fissandoli nuovamente sul caldo
arancione del
tramonto.
Una
lacrima gli solcò il volto, e solamente in quel momento,
mentre i ricordi
tronavano improvvisi e quella goccia salata scendeva, si rese conto di
non
avere più lacrime da versare.
«I
problemi, le paure… i sentimenti, per
quanto dolorosi o spaventosi possano essere, ricorda che vanno sempre
affrontati. Non puoi permettere che il passato influenzi il tuo
futuro.»
Già,
il futuro…
Sasuke
aveva ragione.
Non
poteva sprecare la sua vita in questo modo, piangendosi a dosso e
scappando.
«Sei un
codardo che non fa altro che scappare.»
«Tu non sai nulla! Non permetterti di
giudicarmi, nella tua ignoranza!»
«Non so nulla, è vero, ma posso comunque
affermare che tu sia un inutile codardo che scappa per paura di dover
affrontare le proprie paure. Una persona del genere non può
essere definita in
nessun altro modo.»
Le
unghie affondarono nel legno del banco su cui era seduto.
Cosa
avrebbero detto i suoi genitori se avessero potuto?
Loro
che lo avevano sempre spronato ad andare avanti, lo avevano sostenuto,
lo
avevano consolato, lo avevano incoraggiato… cosa avrebbero
detto? Lo avrebbero
considerato un codardo?
No…
mi avrebbero aiutato come sempre, pensò sorridendo. Già… ma loro non ci sono
più.
Il
rumore della porta scorrevole che si apriva lo distolse dai suoi
pensieri,
costringendolo a voltarsi verso il nuovo arrivato. Sgranò
gli occhi incredulo
quando la figura di Sasuke Uchiha si presentò ai suoi occhi
ed entrò nell’aula
dopo un attimo d’esitazione, richiudendosi la porta alle
spalle.
Si
fissarono qualche secondo, pensando rispettivamente cose diverse tra
loro.
-
Cosa ci fai tu qui? – gli chiese Naruto, titubante. Proprio
non riusciva a
capire cosa ci facesse il moro lì, invece di essere a
lezione.
Sasuke
lo osservò in silenzio per qualche secondo, scrutandolo.
-
Perché piangi? – gli chiese fissando seriamente
quell’unica scia umida sulla
sua guancia.
Naruto
sobbalzò, andando subito ad asciugarsi l’occhio
con la manica della giacca
della divisa.
-
Mi era entrato un granello nell’occhio. –
mentì spostando lo sguardo altrove. –
E non chiamarmi Dobe, bastardo! –
-
Come no, idiota… -
-
Insomma, si può sapere cosa diamine vuoi? –
sbottò, scendendo dal banco ed
alzandosi in piedi. – Se sei venuto qui solo per rovinarmi
ancora di più la
giornata, togliti di torno! Ne ho avuto abbastanza per oggi.
– grugnì,
indicandogli malamente la porta.
Ignorando
le urla del biondo, Sasuke camminò fino al suo banco vuoto e
rovistò al di
sotto di esso, estraendone un libro dalla copertina bianca e blu.
-
Calmati, Uzumaki… sono solo venuto a riprendermi il mio
libro – spiegò con voce
atona sventolandogli sotto il naso il libro in questione. – e
per riferirti che
il tuo professore non verrà, oggi. –
A
quell’ultima rivelazione Naruto sgranò gli occhi,
irritato più che mai.
-
Non verrà…? –
Raccolse
velocemente le sue cose, infilandole malamente nella borsa.
-
Maledetta vecchiaccia. Lo sapevo che sarebbe andata a finire
così… - borbottò,
fiondandosi fuori dalla classe senza degnare l’Uchiha di un
ulteriore sguardo.
Sasuke
sospirò, spostando lo sguardo verso il sole ormai quasi del
tutto tramontato.
Il suo cellulare vibrò, segno che qualcuno lo stava
chiamando.
-
Chi è? –
-
Sasuke-kun, ma dove sei finito? – gli chiese la voce agitata
della sua manager
dall’altra parte della linea telefonica. – I
ragazzi sono già qui e lo studio è
già-
-
Arrivo. – la bloccò il ragazzo, attaccandogli il
telefono in faccia.
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Capitolo 9 *** 9. Una lunga serata (prima parte) ***
A
Song for You
9.
Una lunga serata
(prima parte)
This
town is colder now, I think it’s sick of us
It’s
time to make our move, I’m shaking off the rust
I’ve
got my heart set on anywhere but here
I’m
staring down myself, counting up the years
Steady
hands, just take the wheel…
And
every glance is killing me
Time
to make one last appeal… for the life I lead
(One Republic – Stop and stare)
Spinse
con più forza l’acceleratore, aumentando la
velocità.
Era
strano, lo sapeva, ma correre lo rilassava.
Accelerò
ancora di più, incurante di tutto quello che aveva intorno.
Schivò
con maestria un paio di auto troppo lente per i suoi gusti e
girò, svoltando a
destra.
I
clacson che sentiva al suo passaggio non lo toccavano minimamente.
Sorpassò
l’incrocio pochi secondi prima che il semaforo diventasse
rosso e iniziò a
decelerare quando arrivò nei pressi di un’enorme
villa bianca a due piani. Le
finestre e le porte che davano sull’esterno, tranne quella
che era la porta
d’ingresso della casa, erano tutte composte da grandi vetrate
ricoperte da
candide tende del medesimo colore – così
almeno la tua casa sarà più luminosa e allegra,
così gli aveva spiegato sua
madre quando si era lamentato. Tutto intorno, un bellissimo e
grandissimo
giardino verde e pieno di piccole aiuole di fiori colorati faceva bella
mostra
di se, attraendo gli sconosciuti che si ritrovavano a passare davanti a
quell’abitazione.
Il
cancello automatico si aprì, richiudendosi subito dopo che
fu entrato ed ebbe
raggiunto con un’ultima accelerata il garage, parcheggiandovi
la propria moto.
Chiunque
avesse notato quella casa, mai avrebbe pensato appartenesse al
distaccato,
taciturno e dannato Sasuke Uchiha.
Si
tolse il casco, sistemandosi i capelli e guardandosi attorno.
Raggiunse
velocemente la porta di casa sua e vi entrò, schivando per
un pelo l’assalto
dei suoi due Labrador, uno nero e l’altro color panna, che
avevano tentato di
mandarlo a terra. Imprecando li allontanò da sé,
carezzandogli più volte la
testa e fermandoli quando questi tentavano di leccargli il volto.
-
Buoni. –
Si
diresse in cucina, sorprendendosi quando trovò sua madre
intenta a mettere in
ordine la spesa che aveva appena fatto. Mikoto, una signora con lunghi
capelli
neri legati un una bassa coda e il fisico fine e delicato, si
voltò verso di
lui non appena lo sentì avvicinarsi.
-
Oh, bentornato Sasuke. – lo salutò abbracciandolo
e dandogli un leggero bacio
sulla guancia, alzandosi sulle punte dei piedi per raggiungerlo.
-
Mamma, non mi aspettavo di trovarti qui. – gli disse,
osservandola sospettoso.
– Pensavo fossi ancora a New York con papà.
–
La
donna sbuffò, facendo spallucce.
-
Infatti stasera ho il volo per raggiungerlo. Ho fatto un salto per
vedere come
te la cavavi da solo… e come pensavo la dispensa era quasi
completamente vuota.
Per non parlare della tua stanza… un disastro! –
Sasuke
alzò gli occhi al cielo, scocciato. Sapeva perfettamente che
la sua stanza era
perfettamente pulita ed in ordine, ma mai che sua madre si risparmiasse
quei piccoli ed inesistenti
rimproveri.
-
Cercherò di migliorare. – la accontentò.
Soddisfatta,
Mikoto tornò a sistemare la spesa al fianco di Sasuke, che
gli diede una mano.
-
Allora, come va con la nuova scuola? –
-
Nh… noiosa come al solito. –
-
E non ti sei fatto nessun nuovo amico? –
Nuovi
amici?,
si chiese Sasuke sarcastico.
-
Sì, alcuni. – rimase sul vago.
-
Davvero? – chiese la donna, stupita ed entusiasta allo stesso
tempo. Era raro
che suo figlio, con quel carattere che si ritrovava, suscitasse
l’interesse di
altre persone ad essere suoi amici. – Che bello, ne sono
davvero contenta! Non
vedo l’ora di conoscerli. –
-
Dubito che succederà. –
-
Speriamo di no. - Mikoto rise, per poi dargli una leggera gomitata sul
fianco
ed aggiungere con tono malizioso: - E dimmi… qualche persona
interessante
l’avrai pur vista, no? –
A
quella domanda il viso sorridente di un certo biondino apparve davanti
agli
occhi di Sasuke, che sussultò. Scosse leggermente la testa
per cacciare via
quell’immagine dalla sua mente e lanciò
un’occhiataccia alla madre, che lo
aveva guardato per tutto il tempo interessata, quasi compiaciuta.
Ma
perché ora gli veniva in mente
quell’idiota?
-
Nessuno. – borbottò sistemando delle scatole di
pomodoro nella dispensa.
-
Non sei mai stato bravo a mentire alla tua mamma, Sasuke. –
rise la donna,
scompigliandogli amorevolmente i capelli ignorando le occhiatacce del
figlio.
Subito
dopo cena Sasuke salutò la madre, promettendogli che sarebbe
andato al più
presto a trovarla a New York e che gli avrebbe portato il nuovo CD che
stavano
registrando. Poi, non appena l’ebbe vista uscira dal cancello
a bordo della sua
macchina, il ragazzo tornò in casa e si diresse in camera
sua, buttandosi
pesantemente sul letto e posandosi un braccio a coprirsi gli occhi. La
sua
mente, inevitabilmente, ritornò in automatico a pensare a
Naruto.
Come
risolvere il problema dello stupido
Dobe?
Si chiese sospirando.
A
prima vista non sembrava affatto essere una cosa semplice, constatando
il forte
carattere del biondo. Era cocciuto e di sicuro avrebbe dovuto puntare
sulle
maniere forti… senza turbarlo
troppo,
ovviamente.
Sbuffò,
ricordando quando quello stupido di Kiba Inuzuka era venuto da
lui…
-
Allora, si può sapere cosa vuoi
Inuzuka? – gli chiese scocciato il moro. Aveva di meglio da
fare, che essere
trascinato nel retro della scuola da una persona qualunque.
Kiba si guardò per un attimo in giro,
assicurandosi che non ci fosse nessuno, per poi tornare con lo sguardo
all’Uchiha, squadrandolo da capo a piedi.
- Allora? – chiese ancora, alquanto
scocciato, Sasuke.
- Senti Uchiha, tu non mi sei piaciuto
fin dall’inizio. Certo, sono un fan del vostro gruppo, ma non
pensavo fossi
così… Vabbè, lasciamo perdere e
passiamo al punto. - borbottò guardando dritto
negli occhi il moro. – Il punto è che tu a Naruto
stai simpatico. Lui è
gentile, è sempre positivo e vede del buono in tutti, o
almeno ci prova. Non
sopporto vederlo giù di morale perché ha litigato
con te, e soprattutto detesto
vederlo piangere. Quindi vorrei sapere solo cosa gli hai detto quel
giorno. –
Rimasero per un po’ di tempo a fissarsi.
- Gli ho semplicemente rinfacciato il
fatto che lui stia in questa scuola nonostante non frequenti nessun
corso
pomeridiano. Inoltre gli ho chiesto se i suoi genitori pagavano o
avevano
qualche amicizia per farlo stare qui. – gli disse atono.
Kiba sospirò.
– Questo me lo ha già detto Naruto…
volevo sapere se oltre a questo gli hai detto
qualcos’altro… - gli chiese
portandosi una mano a massaggiarsi una tempia.
- Tsk… no. – gli rispose atono il moro
per poi cominciare ad andarsene.
- Visto che i suoi genitori sono morti,
ti sarei grato se non li offendessi più. – disse
ad un tratto il castano,
facendo fermare Sasuke. Voleva essere sicuro che l’Uchiha non
ferisse più il
suo migliore amico.
- Morti, hai detto? – chiese senza
sapere il perché, con uno strano interesse.
- Già, in un incidente… sempre se lo
era… - sussurrò le ultime parole con rabbia,
mentre i pugni si andavano a
chiudersi spasmodicamente.
- Cosa intendi dire? – domandò curioso
Sasuke, ma Kiba se n’era già andato…
Il
suo cellulare squillò, riportandolo alla realtà.
-
Sono io. – rispose scocciato senza neanche vedere chi fosse.
-
Sono Neji. –
-
Dimmi. –
-
Volevo solamente dirti che stasera uscivamo con gli altri, io e
Suigetsu.
Andiamo a bere in un locale al centro… Vieni? –
Sasuke
sbuffò. – D’accordo. –
-
Ok, allora ci vediamo alle dieci nella piazza vicino al centro
commerciale. Sai
dov’è, giusto? –
-
Sì. –
-
A dopo, allora. – e senza aspettare un saluto che non sarebbe
mai arrivato,
Neji attaccò.
Sasuke
sbuffò nuovamente, dirigendosi in bagno per farsi una
doccia. Una volta finito,
indossò un paio di jeans neri e una camicia bianca, che
lasciava intravedere il
suo fisico magro ma scolpito.
Le
nove e mezza,
pensò non appena ebbe finito di prepararsi e fosse
entrato in cucina, ho giusto il tempo di
mangiare un panino.
Mentre
masticava la sua attenzione venne attirata da un libro di matematica
poggiato
sul tavolo. Ai avvicinò ghignando ad esso e lo
aprì. Sulla prima pagina il nome
di Naruto Uzumaki troneggiava
proprio
in mezzo. Quello stupido non si era neanche accorto che era il suo, il
libro
che aveva preso.
-
E’ davvero un’idiota… - si disse mentre
l’immagine del volto sorridente di
Naruto gli tornò prepotentemente alla mente, facendolo
fremere.
Richiuse
malamente il libro, prendendo la giacca e uscendo di casa.
Aveva
bisogno di rilassarsi.
Aveva
bisogno di guidare.
§§§
Nel
frattempo, in un’altra zona di quella cittadina denominata
Konoha, un ragazzo
biondo e dall’aria scombinata correva a perdifiato per
raggiungere il luogo in
cui aveva appuntamento con i suoi amici.
Era
di nuovo in ritardo, e tutto per colpa della matematica che lui tanto
detestava!
Naruto,
infatti, dopo aver passato quasi tutto il pomeriggio ad aspettare un
professore
inutilmente ed aver incontrato per l’ennesima volta
l’Uchiha, era tornato a
casa e si era fatto una doccia veloce. Poi, visto che mancavano ancora
due ore
all’appuntamento, aveva deciso di provare a fare un
po’ di compiti di
matematica per il giorno dopo… tanto per dimostrare che ci aveva provato.
Il
risultato?
Il
suo libro di matematica era scomparso, completamente volatilizzato.
Lo
aveva cercato per più di un’ora, ma nulla.
Alla
fine, sfinito da quell’estenuante ricerca, aveva finito per
sbuffare e
lasciarsi cadere sul divano per riposarsi un po’, ma si era
addormentato…
-
Ehi, sta attento! –
…
aveva perso l’ultimo autobus e…
-
Mi scusi! –
…
e adesso si ritrovava a correre come un disperato per cercare di
arrivare in
tempo.
Insomma,
quella non era proprio la sua giornata!
-
Ragazzi! – urlò ad un certo punto
iniziò ad intravedere in lontananza i suoi
amici, attirando la loro attenzione. Sakura gli fu accanto non appena
si fermò,
le mani poggiate sui fianchi e un’espressione spazientita in
volto.
-
Naruto, dove diavolo eri finito? È più di
mezz’ora che ti aspettiamo! – lo
sgridò.
-
Scusa, Sakura-chan, ma mi sono addormentato e ho perso
l’autobus. -
Naruto
le sorrise, in segno di scuse. La ragazza sbuffò, seguita a
ruota da Ino, che
era arpionata al braccio di un come al solito annoiato Shikamaru.
Salutò con un
cennò l’amico, che lo ricambiò annoiato.
-
Naruto, ma come diamine ti sei vestito? – borbottò
Kiba alle sue spalle,
scrutandolo attento.
Naruto
lo fissò perplesso, guardandosi. Indossava dei semplici
pantaloni bianchi, una
maglia senza maniche a collo alto e un paio di All Star nere.
-
Perché, cos’ho che non va? – chiese.
Kiba
gli scompigliò amichevolmente i capelli, sorridendo
malizioso. – Sembra tu abbia
scritta la parola scopatemi su ogni
parte del corpo. – spiegò bisbigliando.
– Devi andare a rimorchio, stasera? –
-
Idiota! - Naruto arrossì come un peperone, dandogli un
gomitata nello stomaco
irritato dal poco tatto dell’amico in certe imbarazzanti
situazioni. – Non dire
cavolate e pensa per te! – borbottò squadrando con
aria corrucciata i jeans
strappati in vari punti strategici e la maglia attillata del suo amico.
-
Figurati, io non devo-
-
Già, non deve.
– sottolineò Neji,
arrivando alle spalle del castano e mettendogli una mano sulla testa,
l’espressione seria. Kiba sogghignò
all’amico per poi sorridere al suo ragazzo,
che lo fissò impassibile.
Naruto
sbuffò, voltandosi verso gli altri quando i due iniziarono a
guardarsi in modo
imbarazzante – per lui che era il terzo
incomodo del momento, naturalmente. Sobbalzò
quando incontrò lo sguardo di
Sasuke, seduto sulla sua moto nera a pochi metri da lui. Oh,
bè… pensò tra sé
e sé osservando l’abbigliamento
dell’altro e
il suo mezzo di trasporto, ignaro che anche il moro, dentro di
sé, stava
pensando le sue stesse identiche cose sul suo vestiario.
-
Sasuke-kun, non vedevo l’ora che arrivassi! –
Sakura si agganciò al braccio del
moro all’improvviso, interrompendo la sua analisi. Vide
Sasuke guardarla con
astio e allontanarla bruscamente, risistemandosi la camicia.
Naruto
arrossì di nuovo, questa volta per un diverso motivo,
però. Si voltò, fissando
sconcertato il pavimento asfaltato.
Perché
lo stavo fissando così? E perché
lui ricambiava?
Si chiese, stupito. Perché ci
fissavamo così?
-
Naruto, ma quando entriamo? Io sto congelando! – si
lamentò Ino scuotendolo per
un braccio, irritata.
-
Ecco, sì… - le rispose, scuotendo con forza la
testa; poi alzò il braccio verso
l’alto, facendo segno a tutti di seguirlo. –
Andiamo… e qualcuno recuperi quei
due, prima che mattano su uno show a luci rosse! – borbotto
scocciato indicando
Kiba e Neji, che continuavano ad amoreggiare in disparte.
Il
gruppo si diresse verso un edificio molto alto, formato forse da sette,
otto
piani, dove una scritta lampeggiante al neon illuminava quasi tutto il
vicolo
in cui si trovava, indicando ai passanti il nome del locale. Davanti
all’Eclipse un enorme
buttafuori faceva la
guardia all’entrata, squadrando con attenzione chiunque
volesse entrare
all’interno del posto ed assicurandosi che tutti, nessuno
escluso, possedessero
gli appositi inviti.
-
Buonasera. – lo salutò allegramente Sakura,
nuovamente attaccata al braccio
dell’Uchiha.
- Buonasera.
– il buttafuori, un uomo massiccio e sulla quarantina, con
lunghi capelli
brizzolati legati in un codino e un paio di occhialetti dalle lenti
nere sul
naso, la fermò posizionandosi meglio davanti alla porta,
impedendogli
l’entrata. – Desiderate? –
-
Entrare, forse? – gli
rispose
acidamente la rosa dove averlo osservato scetticamente.
-
Avete l’invito? – chiese quello porgendogli il
palmo aperto sotto il naso.
-
Invito? – Sakura corrucciò la fronte, perplessa.
– Quale invito? –
-
Senza invito non si può entrare. –
precisò il buttafuori incrociando le braccia
al pette e guadagnandosi uno sguardo di puro odio da parte di Sasuke.
– Adesso
fuori dai piedi, mocciosi! –
-
Ehi, modera i termini, non sai davanti a chi stai parlando? –
gli rispose
Sakura indicando il moro al suo fianco, che la guardò
scocciato.
- Sparite. –
ripeté quello, indurendo la
voce e facendo sott’intendere che quella sarebbe stata
l’ultima volta che
gliel’avrebbe detto.
Sasuke
strinse i pugni da dentro le tasche dei pantaloni, irritato.
Come
si permette questo idiota? Sono
un’Uchiha, ed entro dove voglio, con o senza invito, pensò tra
sé il moro, ma quando stava per sorpassare
l’uomo imponendo la sua superiorità e la sua
decisione di entrare egualmente
una zazzera bionda si piombò davanti ai suoi occhi,
fermandolo.
-
Ehi Riku, come va? – lo salutò allegramente
Naruto, sorridendogli mentre con
una mano gli dava delle pacche amorevoli su una spalla. –
E’ da tanto che non
ti vengo a trovare, né? – ridacchiò
scompigliandosi i capelli. L’uomo lo
squadrò da capo a piedi, stupito. Poi si tolse gli occhiali
scuri da sopra il
naso, sbattendo più volte le palpebre per assicurarsi di non
avere delle
allucinazioni dovute al freddo o alla stanchezza.
-
Uzumaki Naruto? – chiese, più a sé
stesso che al diretto interpellato.
-
In carne ed ossa! –
-
Oh. – l’uomo sorrise, prendendolo per le spalle e
scuotendolo un poco. –
Caspita, è da più di un anno che non ti fai vivo
da queste parti… quasi due!
Pensavo fossi un fantasma. –
-
Non esagerare, Riku-san! – lo riprese Kiba presentandosi
davanti al buttafuori
insieme a Shikamaru e Chouji, che lo salutarono chi con un cenno della
mano e
chi con una pacca sulla schiena.
-
Cavolo, ci siete tutti! Come hai vecchi tempi. –
esclamò l’uomo accarezzando la
testa bionda di Naruto, che cercò di tirar su uno dei suoi
personali sorrisi di
circostanza. Kiba vide l’amico annuire all’uomo e
lo prese per un braccio,
cercando d’ignorare quell’espressione triste che lo
aveva colpito
all’improvviso.
-
Ehi, Ricchan, - lo prese in giro il
castano sogghignando all’espressione inorridita
dell’uomo, che da sempre aveva
odiato quel nomignolo troppo dolce
con il quale quelle quattro pesti erano solite prenderlo in giro.
– allora, ci
fai entrare? – gli chiese tirandogli la manica della camicia.
-
Kiba, sai che senza invito non posso. –
-
Dai, sai che con me posso far entrare chi voglio! –
s’intromise Naruto. – E
poi, se ci dovessero essere problemi mi assumerò io la
responsabilità con quei
due. – lo rassicurò alzando gli occhi al cielo
ripensando ai due gestori del
locale.
L’uomo
lo fissò indeciso, analizzando bene la situazione. Poi,
sotto lo sguardo
stupito di Sakura ed il resto del gruppo, si spostò da
davanti l’entrata,
sospirando.
-
Grazie mille Riku! –
-
Cercate di non fare danni. –
-
Tranquillo, ci penso io! – lo rassicurò Naruto,
salutandolo poi allegramente ed
incominciando ad avanzare nel locale fischiettando, seguito a ruota
dagli
altri.
-
Naruto, - lo richiamò ad un certo punto una titubante
Sakura, - ma tu lo
conoscevi di già quel buttafuori? –
Naruto
annuì, portandosi le mani dietro alla testa con noncuranza.
– Già. –
-
Oh. – la rosa si voltò a lanciare
un’ultima occhiata all’uomo, rivolgendosi poi
di nuovo al biondo. – Mi sembrava ti trattasse come un
dipendente o un’ospite
o… qualcosa del genere. – borbottò
gesticolando con la mano che non si teneva
al braccio di Sasuke, che osservava la schiena del ragazzo davanti a
loro con
attenzione e curiosità.
-
Dettagli. – si affrettò a rispondere Naruto con
voce atona; poi si fermò
davanti ad un’enorme porta rossa dalla quale proveniva
l’eco di una forte
musica. – Ragazzi, questo locale è composto da tre
piani. – disse poi al
gruppo, elencandole mano a mano sulle dita. – oltre questa
porta c’è il locale
vero e proprio, mentre di sopra vi è una piccola area relax
per chi non vuole
più rimanere dentro o vuole un po’ di
tranquillità… - sogghignò,
rivolgendosi
verso il suo amico Kiba con aria maliziosa, che gli mostrò
senza tanti
complimenti il dito medio, arrossendo come al solito.
-
E il terzo piano… - lo invogliò a parlare Neji,
che nel frattempo aveva
iniziato a scompigliare i capelli al proprio compagno.
–
Quello è riservato al personale, non vi conviene andarci. -
Naruto fece
spallucce, aprendo la porta e facendo cadere nel mutismo assoluto tutti
i
membri del gruppo che non erano mai stati in quel posto.
-
W-wow… - commentò estasiata Sakura, facendo pochi
passi.
Il
locale era, in due semplici parole, enorme e fantastico.
L’intera
sala era addobbata da vari drappi colorati agganciati al soffitto e
annodati in
varie combinazioni tra loro, dietro i quali s’intravedevano
delle luci ancora
spente. Evidentemente quella sera avrebbe dovuto esibirsi qualcuno. La
musica,
a volume altissimo, si estendeva nella sala attirando centinaia di
persone
verso il centro di essa per ballare, mentre il bancone del bar si
estendeva per
quasi tutta la parete destra della sala. Sul lato sinistro, invece,
erano
posizionati dei tavolini e una scala, che conduceva ai piani superiori.
Sul
fondo del palco, allestito anch’esso con strascichi colorati,
un Dj svolgeva il
proprio lavoro, remixando alla perfezione.
Naruto
sorrise, contento di constatare che quel posto non era poi cambiato
quasi per
nulla, da quando vi era stato l’ultima volta. Si
sentì prendere per un braccio
da Kiba e si fissarono, sogghignando come ai vecchi tempi.
-
Ci si diverte, gente! -
°°°°
Angolino della pazza
schizofrenica °°°°
Bhe, spero che anche
questo
chappy vi sia piaciuto^^ Ora tutte voi vi starete chiedendo: Ma Sasuke
sta
cercando di svaligiare la casa di Naruto? O semplicemente ha
incominciato una
“Naru’s collection”?
Bhe, state
tranquille, non è
niente di tutto questo, semplicemente il libro di mate del biondo gli
serve per
il suo piano malefico di conquistare il mondo, bwahahahah! *O*
Ok, forse il
troppo studiare
di questi giorni mi ha dato letteralmente alla testa… -.-
Purtroppo
neanche oggi ho
tempo per rispondere ai vostri bellissimi commenti
ç__ç perché devo tornare a
studiare italiano e a scrivere il 12 chappy (N.B. sono due settimane
che lo
deve finire, ma non trova mai il tempo -.- nbNaru), ma spero che la
prossima
settimana riesca a rispondere decentemente.
*me sente il
rumore dei passi
di suo padre che, sentendo il battere della tastiera, si avvicina
minaccioso
alla povera scrittrice*
O.O forse
è meglio se torno a
studiare mentre, tra una pagina e l’altra, continuo a
scrivere il 12 chappy.
Un bacione a
tutti!!! <3
|
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Capitolo 10 *** 10. Una lunga serata (seconda parte) ***
A
Song for You
10.
Una lunga serata
(seconda parte)
Stop
and stare
I
think I’m moving but I go nowhere
Yeah
I know that everyone gets scared
But
I’ve become what I can’t be, oh
Stop
and stare
(One Republic – Stop and stare)
- Sono
loro, sono davvero loro! –
- Shh! Non farti sentire sennò… cavolo, mi ha
guardato, Suigetsu-kun mi ha guardato! –
- Ma avete visto quanto è bello Sasuke-kun dal vivo?
Mille volte meglio che in televisione! –
- Neji-kun, guardami, sono qui! -
Sasuke sbuffò, scocciato
da
tutto quello.
Dannate
ochette da strapazzo...
Ovunque si girasse vedeva
sempre, solamente e costantemente delle ragazzine petulanti ed
irritanti che
gli saltavano a dosso, estasiate di vedere i loro piccoli idoli in
quello
strano e lussuoso posto.
Era da meno di mezz’ora che
erano in quel locale e già non né poteva
più.
Non che non ci fosse
abituato, ovviamente, ma quella sera non era proprio
dell’umore adatto per
sopportare le sue scatenate fan.
- Kiba, ti sei fatto valere,
sono fiero di te! – affermò Naruto continuando a
ridere da ormai un paio di
minuti, divertito da come il suo amico si era abilmente sbarazzato
della
concorrenza. Dopo più di un quarto d’ora di
occhiatine maliziose e di
palpeggiamenti puramente casuali al suo neo-ragazzo, infatti,
l’infuriato
Inuzuka non ci aveva più visto e aveva baciato il suo
ragazzo davanti a tutte
le irritanti fan, sconvolgendole e facendo si che la maggior parte di
esse
capisse l’antifona, allontanandosi da loro e regalandogli un
po’ di
tranquillità.
- Gli sta bene. – borbottò
sorseggiando la sua birra. – Così imparano ad
importunare i ragazzi altrui. –
Sakura ed Ino quasi si
strozzarono con le loro bibite a quella dichiarazione improvvisa. -
C-cosa? –
chiesero in coro mentre cercavano di riprendersi. – Voi state
insieme? Davvero?
–
Kiba arrossì, annuendo con
vigore mentre Neji gli passava un braccio intorno alle spalle.
- Qualcosa in
contrario? – gli chiese
quest’ultimo, sogghignando.
- Assolutamente no! – si
sbrigò a precisare la bionda, fissando poi in modo malizioso
l’amico. – E così,
Kiba, alla fine hai conquistato il tuo famoso ido- non
riuscì a terminare
l’ultima parola che un Kiba color porpora le aveva tappato la
bocca con una
mano.
- Un’altra parola e ti uccido
a colpi di basso. – la minacciò.
- E perché mai, scusa? – gli
domandò la bionda, controllando attraverso lo schermo del
cellulare che l’atto
avventato dell’altro non le avesse sbavato il rossetto.
– T’imbarazza così
tanto confessare che la tua cam-
- Ti uccido, Ino. Un’altra
sillaba e sei morta. –
Ino alzò gli occhi al cielo,
riponendo il cellulare.
Sasuke, nel frattempo, aveva
continuato ad osservare alternativamente la sala e quella ridicola
conversazione. Sospirò, quando la risata di Naruto gli
arrivò per l’ennesima
volta alle orecchie.
Quell’idiota…
non può ridere in modo meno scimmiesco? Si chiese mentre posava il suo
bicchiere vuoto sul
tavolo.
- Ehi, Uchiha. – Naruto lo
chiamò, attirando la sua attenzione. – Vuoi che
prenda un’altra birra anche a
te? –
Sasuke gli rivolse una
sguardo sbieco per poi distogliere i suoi occhi da quelli
dell’altro, che non
appena lo avevano visto fissarlo si erano velocemente spostati verso il
pavimento.
E
pensare che se solo tenesse quella ciabatta chiusa
sarebbe perfetto…
- Non da te, Uzumaki.
– gli rispose con sarcasmo,
calcando l’utilizzo del suo cognome.. Lo vide stringere
violentemente i
bicchieri vuoti tra le mani e dirigersi velocemente al bancone del bar,
senza
minimamente rispondere al suo insulto.
- Ma cos’ha Naruto stasera? –
chiese Ino, stupita dal comportamento dell’amico. Shikamaru
sbuffò, mentre Kiba
guardò in cagnesco l’Uchiha.
- Certa gente dovrebbe farsi
un esame di coscienza. – ringhiò.
Sasuke lo ignorò, continuando
a seguire il biondo con lo sguardo. Poi
s’irrigidì, alzandosi di scatto con
un’espressione infuriata in volto e con i pugni stretti; gli
occhi socchiusi e
freddi.
Gli altri lo guardarono
stupiti.
§§§
- Due birre, per favore. –
- Arrivano subito. – il
cameriere gli sorrise e prese i boccali vuoti, buttandoli nel lavandino
dove
molti altri aspettavano di essere lavati.
Naruto sospirò, sedendosi su
uno dei tanti sgabelli vicino al bancone e posando i gomiti su
quest’ultimo. Erano
troppe le domande che in quel momento affollavano la sua mente.
Ma
perché mi comporto così con lui?
Perché non riesco
a fingere come con gli altri, dannazione!
Quel Sasuke…
incontrarlo era
stato come una maledizione, una punizione divina! Ci aveva
più volte litigato,
gli aveva imprecato contro, gli aveva intimato di stare alla larga da
lui e specificato di non volere avere nulla a che fare con
lui… e Sasuke lo aveva
fatto. Quindi qual era il problema?
Naruto sbuffò, stringendo le
ciocche bionde con violenza.
Il punto è che tutto questo
mi da fastidio, e non so il perché!
Sì, purtroppo era giunto a
quella spiacevole conclusione.
Gli dava fastidio non avere
nulla a che fare con quel bastardo.
Gli dava fastidio non essere
insultato da lui, sentirgli dire che fosse un buono a nulla.
Gli dava fastidio che si
comportasse come se lui stesso non esistesse.
«Non
da te, Uzumaki.»
Gli dava fastidio che
l’avesse chiamato per cognome.
Si prese la testa tra le
mani, irritato.
Ma cosa pretendeva?
Cosa avrebbe voluto che
l’altro facesse, dopo che lui stesso gli aveva chiesto tutto
quello?
- Sono un’idiota… - sospirò
tra un pensiero e l’altro.
Naruto sobbalzò quando due
dita richiamarono la sua attenzione, facendolo voltare con uno scatto.
- Ehi, biondino, brutta
serata? – gli chiese con voce melliflua il primo dei due, un
uomo di circa
vent’anni e con corti capelli neri tenuti su da grandi
quantità di gel. Lo
sconosciuto lo squadrò dalla testa ai piedi, divertito.
– Vieni a divertirti
con noi… vedrai, sapremo risollevarti il morale…
- gli sussurrò avvicinandosi
al suo orecchio, facendolo rabbrividire.
- No, grazie. – si allontanò
deciso, voltandosi verso il barman e ringraziandolo per le due birre.
- Dai, su… - lo pregò l’altro
ragazzo, molto simile all’altro fisicamente. Gli
circondò il collo con un
braccio e lo tirò all’indietro, stringendoselo
addosso. – Non farti pregare… -
Naruto storse il naso,
disgustato per l’odore alcolico che fuoriusciva dalle bocche
dei due non appena
aprivano bocca. Erano ubriachi fino all’osso del collo.
- Ho detto di no. – ringhiò
liberandosi dalla presa, ma subito venne riacciuffato
dall’altro, che iniziò a
tirarlo verso la pista da ballo. – Lasciatemi! –
gli intimò, strattonandoli.
- Avanti, su! – lo spinse
anche l’altro, cingendolo per la vita e strusciandogli il
naso sul collo,
ridacchiando.
Dannazione,
Naruto, gli psicopatici li becchi sempre
tu,
si maledisse mentre il panico
cominciava a prendere il sopravvento. Si guardò attorno per
vedere se poteva
chiedere aiuto a qualcuno, ma niente, nessuno sembrava far caso a loro,
tutti
erano troppo occupati a divertirsi. Cercò di chiamare i suoi
amici, di attirare
la loro attenzione, ma anche in questo modo non ci riuscì,
visto che erano
troppo lontani e che la sua voce era coperta dalla musica troppo alta.
- Dai, su… non fare il
prezioso. – uno strattone più potente al braccio
lo fece mugugnare di dolore.
- Mi state facendo male! –
ringhiò, ma non fece in tempo a provare nuovamente a
liberarsi della presa che
il braccio che gli cingeva la presa sparì e un pugno
andò a colpire il naso del
ragazzo che lo teneva per un braccio, facendolo finire a terra. Naruto
guardò
stupito la scena e si voltò, sgranando gli occhi quando il
braccio di Sasuke
andò a sostituirsi a quello dell’altro ragazzo,
anche lui a terra e con il naso
sanguinante.
- Sasuke… - balbettò incredulo
osservando lo sguardo duro del moro, ancora fisso sui suoi aggressori.
- Bastardo…
- lo insultò uno di loro
massaggiandosi la zona lesa, mentre l’altro rimase in
silenzio, cercando di
rialzarsi a fatica a causa dell’alcol che ancora gli
annebbiava i sensi. – Chi
ti credi di essere? –
- Chi mi credo di essere? -
Sasuke attirò maggiormente a sé Naruto per la
vita e fissò i due
minacciosamente. Una scossa elettrica percorse l’intera
colonna vertebrale di
Naruto, facendolo rabbrividire. – Sono quello che vi
manderà all’ospedale, se
non sparite entro due secondi dalla mia vista. – gli rispose
con un tono
talmente tagliente e sicuro che i due sparirono così come
erano venuti, in un
nanosecondo.
Naruto, ancora teso per
l’accaduto, si fece scappare un sospiro di sollievo, mentre
tutta l’adrenalina
che aveva accumulato in corpo andava man mano scemando, facendolo
sentire più
leggero. Sicuro di essere nel pieno
delle proprie facoltà fisiche e mentali, spostò
lo sguardo dal pavimento dove
fino a qualche secondo prima vie erano i due ragazzi a Sasuke,
sussultando nel
momento in cui i loro occhi s’incontrarono.
- Ecco… - iniziò imbarazzato,
tentando di dire qualcosa d’intelligente.
- Idiota. –
Naruto strabuzzò gli occhi. –
Cosa? –
- Sei uno stupido Dobe!
– lo sgridò Sasuke dandogli uno
scappellotto dietro al collo, facendolo mugugnare di dolore.
– Si può sapere
come diavolo fai a cacciarti in certi casini? Pensa se non ti avessi
visto e
non fossi intervenuto che fine avresti fatto, saresti carne da macello,
ormai!
–
Naruto l’osservò stupito,
fermando a mezz’aria la mano che stava massaggiando la zona
lesa.
- Sai, Sasuke… - borbottò ad
un certo punto, spezzando quel piccolo silenzio che si era creato.
– Non ti ho
mai visto parlare da così tanto da quando ti conosco.
–
Il modo in cui annuì per
sottolineare quell’affermazione fece sospirare Sasuke, che si
portò una mano
alla fronte, sconsolato.
- Dovevo lasciarti dov’eri… -
- Ehi! –
- Sei proprio un Dobe senza
speranza. –
- Ma come ti permetti,
maledetto Teme! – lo insultò cercando di voltarsi
meglio per fronteggiarlo,
senza successo. Arrossì quando il braccio con il quale il
moro gli cingeva la
vita gli tornò sotto gli occhi, facendolo rendere conto
dell’imbarazzante ed
equivoca posizione in cui erano. – Vuoi a-abbracciarmi
ancora per molto, Uchiha? – borbottò imbarazzato,
spostando lo sguardo altrove.
Sasuke lo liberò quasi immediatamente, e a Naruto quasi
prese un colpo quando
vide un debole color rosa distendersi sulle sue guance.
È… è arrossito o mi sono
completamente impazzito? si chiese il biondo mentre lo osservava
voltarsi ed
incominciare ad incamminarsi per tornare al loro tavolo. Si riscosse
giusto in
tempo per prenderlo per la camicia e fermarlo, attirando su di se lo
sguardo
scocciato dell’altro.
- Aspetta. –
- Cosa vuoi, ancora? –
- Ecco… - il biondo strinse
con più forza la camicia, come per assicurarsi che il moro
non scappasse da un
momento all’altro, ignorandolo di nuovo. Poi arrossi ancora.
– Grazie. –
Sasuke annuì, come per
intendere che aveva capito.
- Mi sembra il minimo, e non
montarti la testa. Ti ho aiutato solo per non averti sulla coscienza.
–
- Grazie mille per aver
specificato… - borbottò il biondo guardandolo di
sbieco, per poi tornare quasi
subito serio. – Comunque non era solo per quello…
- aggiunse mentre tornava a
fissare nuovamente il pavimento, imbarazzato dal sentire lo sguardo
curiose
dell’altro su di sé. – Kiba mi ha detto
di quello che è successo oggi con Korai
dopo che io… dopo, ecco.
Mi dispiace
che anche tu sia stato coinvolto nonostante non c’entrassi
nulla. – concluse,
liberando la presa sulla sua camicia e portandosi una mano a
scompigliarsi i
capelli. Rise, ma all’improvviso sembrò ricordarsi
di qualcosa che lo portò a
sporgersi verso l’Uchiha e a scrutarlo con attenzione,
preoccupato. – Non ti
sei fatto nulla, vero? –
Sasuke continuò a fissarlo in
silenzio, impassibile.
Possibile
che questo idiota, tra i tanti problemi che
ha, vada a preoccuparsi degli altri, invece di se stesso? Di me,
oltretutto,
che non faccio altro che insultarlo?
Pensò, osservando meglio il viso paffuto del biondo. Gli
venne quasi da ridere.
Che tipo…
- No, nulla. – gli rispose
senza palesare il suo divertimento, al che Naruto sospirò,
sollevato.
- Meno male, almeno tu… -
Rimasero nuovamente in silenzio,
mentre intorno a loro la musica continuava a far muovere a tempo le
persone che
erano scese in pista.
- Certo che le conversazioni
con te sono molto coinvolgenti, Uchiha. – gli disse ironico
il biondo,
ricevendo in cambio un’occhiataccia.
- Senti un po’, Uzumaki, ma
tu non avevi detto che non volevi avere più niente a che
fare con me? –
Naruto gelò sul posto,
sentendo con quanta freddezza gli era stata posta quella domanda.
- Io, ecco… -
- Tu? –
Naruto sospirò. – D’accordo,
forse non avrei dovuto insultarti in quel modo. –
confessò. – Non mi piace che
si insultino i miei genitori, non lo sopporto. Per me la famigli
è una cosa
sacra, ecco perché ti ho risposto in quel modo, quando ho
visto la tua
risposta. –
- No. – lo interruppe il
moro. – Non avrei dovuto arrecare un’offesa a loro,
piuttosto dovevo
sottolineare la tua idiozia. –
Naruto sgranò gli occhi,
sorpreso. Non poteva credere che quello che era accaduto, fosse davvero
successo…
Sasuke
Uchiha che mi chiede scusa? Non posso crederci.
Conosceva praticamente
tutto
del carattere che caratterizzava l’Uchiha dal resto delle
persone normali: freddo, scostante,
pieno di se,
indifferente a tutto e tutti e, soprattutto, orgoglioso. Molto
orgoglioso.
Glielo aveva detto Sakura in uno dei suoi ultimi monologhi su quanto
fosse bello, tenebroso e sexy Sasuke-ku.
Da far rivoltare lo stomaco.
- Aspetta un attimo. Mi stai
chiedendo scusa, forse? –
Il moro gli rivolse uno
sguardo stupito. – Ma certo… -
Naruto sentì una stretta alla
bocca dello stomaco e uno strano calore che si faceva strada sulle sue
guance.
Stava arrossendo di nuovo, dannazione! Possibile fosse diventato una
ragazzina
isterica solo perché l’orgoglioso Uchiha gli stava
rivolgendo le sue scuse?
Oh, doveva raccontarlo
immediatamente a Kiba…
- … che no.
–
- Eh? –
- Ma certo che no, idiota.
Non chiedevo scusa a te, ma hai tuoi genitori. –
Lo sguardo serio e la
sicurezza con cui l’affermò fecero cadere tutti i
castelli costruiti dalla
mente troppo positiva di Naruto.
- Bastardo di un’Uchiha! Sei
un Teme, uno stupido-
- Whaaaaaa! –
I suoi insulti verso il moro
vennero coperti da delle urla, talmente forti da sovrastare addirittura
la
musica. Come tutte le persone del locale, Naruto e Sasuke si girarono
in
contemporanea, chi interessato e chi scocciato, verso il punto da cui
esse
provenivano riuscendo a scorgere un ragazzo biondo, piegato in due a
terra e che
piangeva, e un altro ragazzo dai capelli rossi, che invece continuava a
dirgli
di calmarsi mentre, invano, cercava di farlo alzare.
- E’ un disastro, Sacchan, un
disastro! Come faremo, ora? Come sfameremo i nostri figli? –
si lamentò il
biondo, continuando a piangere e a rotolarsi a terra incurante degli
sguardi
curiosi e divertiti che lo fissavano.
- Non abbiamo figli, idiota.
– lo riprese il rosso, strattonandolo per farlo alzare.
– Alzati, che stai
dando spettacolo. –
- No! Siamo spacciati. –
piagnucolò quello mettendosi seduto e tirando su con il naso
in modo teatrale.
Sasori, questo era il nome del rosso, sollevò gli occhi al
cielo scocciato.
- Deidara non sei un bambino,
smettila. Troveremo qualcuno che possa sostituirla. –
- Ma sasori, hai visto i
soldi che abbiamo speso per tutto questo? – indicò
i vari drappi colorati che
calavano dal soffitto e il nuovo impianto di luci, depresso.
– Non troveremo
mai un sostituto in tempo… -
Sasori si portò una mano in
mezzo ai capelli per massaggiarsi la testa, esausto da tutto quel
piagnucolare
del suo ragazzo. Odiava quando faceva così.
- Sasori, Deidara… cosa vi è
successo? –
I due si voltarono in
contemporanea verso colui che gli aveva posto quella domanda, sgranando
gli
occhi quando la zazzera bionda e l’espressione perplessa di
Naruto venne loro
incontro.
- Sacchan, dimmi che anche tu
vedi chi vedo io. –
Naruto rise dell’incredulità
del biondo, per poi barcollare quando le braccia di
quest’ultimo lo
circondarono con foga. Subito tentò di allontanarlo per
cercare di non
soffocare.
- Naruto, caro Nacchan! Che bello
riaverti qui tra noi!
– esclamò entusiasta Deidara.
- Sì, Ok… va bene, ma ora
lasciami… soffoco… -
- Ops. - Deidara lo lasciò
immediatamente.- Scusa, Nacchan, ma ero così contento di
rivederti che non sono
riuscito a trattenermi! –
- Non fa nulla, tranquillo.
Dopotutto anche io sono contento di rivedervi, capi. – gli
sorrise per
sottolineare quanto fosse veramente contenti del loro incontro in quel
posto
pieno di ricordi. Poi si guardò attorno sospettoso.
– Piuttosto, mi meraviglio
che questo posto non sia ancora saltato in aria, con due proprietari
come voi…
-
- Già… - affermò sconsolato
Deidara, asciugandosi un’immaginaria lacrima al bordo
dell’occhio. – Sacchan mi
ha sequestrato tutte le mie adoratissime bombe, sai? Ha detto che le
potrò
avere solo quando avremmo ripagato i piccoli danni dell’altra
volta… -
Bombe? Si
chiese stupito Sasuke, non credendo alle sue orecchie.
- Piccoli danni? Tu quelli li
consideri piccoli? Ti rendi conto
che hai fatto quasi saltare in aria
l’intero edificio? – lo rimproverò il
rosso.
- E’ stato solo un’incidente.
– sbuffò Deidara spostando lo sguardo altrove.
– Mi sono sbagliato, d’accordo?
Invece di sette chili di polvere da sparo ne ho messi dieci, e allora?
Ti
ricordo che anche tu il mese scorso hai quasi ucciso un cliente, con
quel tuo
strano aggeggio spara coltelli! –
Aggeggi spara coltelli?
Sasuke osservò i due con aria
corrucciata, per poi fissare il biondo al suo fianco. Possibile che
quell’Uzumaki non riuscisse ad avere a che fare con persone
normali?
- Non è uno strano aggeggio lancia
coltelli. È una marionetta
lancia coltelli. –
- Ehi, calmatevi! Piuttosto, cosa
vi è successo? – chiese Naruto mettendo fine,
così, al litigio tra i due.
Proprio non sopportava vederli litigare… anche
perché la maggior parte delle
volte il tutto finiva in un modo alquanto… BOOM!
- Oh, giusto. – si ricordò il
biondo tornando al suo stato depresso. – Lo
spettacolo… -
- Stasera doveva esibirsi una
cantante, - spiegò Sasori. - ma dieci minuti fa ci ha
gentilmente comunicato
che non può più venire perché ha avuto
un contrattempo, e adesso-
- Insomma, siamo fregati! - lo interruppe il biondo portandosi le mani
tra i capelli. -
Abbiamo speso un mucchio di soldi che potevo benissimo impiegare in
acquisti
esplosivi e non abbiamo nessuno spettacolo da proporre, stasera, e-
sobbalzò,
rendendosi conto improvvisamente di aver trovato una soluzione. Rivolse
un’occhiata complice al rosso. – Pensi anche tu
quello che penso io? – gli
chiese, ignorando poi la sua risposta negativa.
- Davvero? – gli chiese Naruto,
sorridendo poi contento per loro.
- Oh, sì. – Deidara rise,
indicandolo. – Sei tu,
ovviamente. –
ghignò, certo del successone che avrebbero avuto.
Naruto abbassò lo sguardo
verso il pavimento, colpevole. Si sentiva colpevole perché
proprio non poteva
aiutarli e, ancora una volta, si stava dimostrando un codardo.
- Mi spiace, io… -
- Dai, Nacchan, una
canzoncina sola. – lo pregò, intrecciando le mani
in segno di preghiera. –
Chitarra classica, elettrica, un pianoforte, un basso… dimmi
cosa ti serve e te
lo procurerò, su. –
Naruto lo fulminò con lo
sguardo, irritato. – Ho detto di no! –
urlò, facendo sobbalzare tutti. Poi prese
un profondo respiro e cercò di calmarsi. –
Sentite… era una ragazza la persona
che doveva esibirsi? –
- Sì. Hai qualcuno in mente?
– gli chiese Sasori, visto che Deidara era rimasto
completamente in silenzio.
Naruto annuì, indicando la direzione in cui vi era il tavolo
dei loro amici.
- Vado a chiamare Ino, sono
certo sarà felice di darvi una mano. – e detto
questo, dopo aver preso le due
birre dimenticate sul bancone, si diresse velocemente verso la sua meta.
Sasori sospirò, seguito a
ruota da Deidara.
- Non gli è ancora passata. –
affermò quest’ultimo fissando irritato il
pavimento.
- Gli passerà. – lo rassicurò
il ragazzo accarezzandogli la lunga coda.
- Sono passati quasi due
anni, Sasori. Quel maledetto gli ha frantumato l’anima, lo ha
distrutto in tutti
i sensi. – urlò infuriato, stringendo
violentemente i pugni. – Lo odio, lo
odio, lo odio. Se solo potessi lo farei saltare in aria come un pezzo
di legno.
–
Notando come Sasuke li
ascoltasse con attenzione, Sasori richiamò il suo compagno e
gli fece segno di
finirla lì, per quella volta. Deidara osservò
attentamente il moro davanti a
lui e fece una smorfia disgustata.
- Uchiha. –
Sasuke non poté fare a meno
di fulminarlo con lo sguardo, sentendo il tono con cui il suo cognome
era stato
pronunciato.
- Qualcosa in contrario? –
chiese minaccioso.
- Oh, più di quante credi. –
gli soffiò il biondo, sarcastico. – Sei proprio un
piccolo bastardo come tuo
fratello. –
- Non ho un fratello. –
- Oh, ma certo… chissà perché
ma questa frase mi sembra familiare… -
- Cosa? –
Daidara rise, continuando a
fissarlo con quel misto di divertimento e sfrontatezza che, a quanto
pareva,
facevano sì che l’Uchiha junior lo guardasse con
un’espressione sempre più
dura.
- Già, immagino che il tuo
caro fratellino non ti abbia mai raccontato delle nostre frequenti
avventure notturne… Tipica vostra caratteristica.
Piuttosto, come sta? – chiese poi sarcastico. Sasuke non gli
rispose.
- Deidara, basta. – Sasori lo
fermò prima che potesse continuare, stringendo una mano
sulla sua spalla e
ricevendo uno sguardo di scuse dal proprio compagno. Per fortuna,
proprio in
quel momento arrivò Naruto.
- Ehi, eccola! – gli urlò per
farsi sentire, sbracciandosi con un braccio mentre, con
l’altra mano, trascinava
Ino, che tentava di farlo rallentare per non inciampare a causa degli
alti
tacchi che portava.
- Naruto, rallenta,
dannazione! – la bionda si liberò dalla stretta
con uno strattone proprio a
pochi metri dal punto d’arrivo. Si sistemò il
vestito e salutò con un sorriso i
due proprietari, scansando malamente Naruto. – Sasori,
Deidara che bello
rivedervi! –
- Ino, quanto tempo. Come va?
–
- Oh, tutto come al solito,
Dei. - enfatizzò
la risposta con un
annoiato cenno della mano che fece lo fece ridere.
- Non dirmi che ancora stai
con quella noia di Shikamaru! –
- Già, quello scansafatiche…
purtroppo ancora lo sopporto. – sbuffò.
– Anche se vedo che anche voi andate
ancora d’amore e d’accordo.
–
- Oh, sì. – rispose
maliziosamente Deidara, per poi allacciare le braccia attorno al collo
di
Sasori e saltargli sulle spalle ridacchiando. – Il mese
prossimo sono tre anni!
–
Sasori sbuffò scocciato, ma
quasi tutti potevano vedere una piccola colorazione rosata sulle sue
guancie.
- Ma non ci stavamo
disperando per uno spettacolo, fino a cinque minuti fa? –
- Oh, è vero! – si ricordò
Deidara, scendendo da sopra al suo ragazzo e trascinare Ino dietro le
quinte.
–Ino, sei la nostra salvezza! – esclamò
sparendo dietro al tendone.
- Naruto, vado a controllare
che quell’idiota non faccia danni. Ci vediamo dopo.
– lo salutò borbottando il
rosso, sparendo anche lui dopo avergli dato un piccolo e leggero bacio
sulla
guancia destra.
°°°°
Angolino della pazza schizofrenica
°°°°
Salve a tutti!
Passata una buona settimana?
La mia un’inferno… di nuovo! Ma sono contenta,
perché finalmente mi sono fatta
interrogare in tutte le materie \(^o^)/ !!! Certo, mi mancano ancora
diritto e
italiano… e poi devo fare ancora tre compiti questa
settimana… ma questi sono
solo piccoli dettagli… ( -.-“ ndNaru&Sasu
).
Forza e coraggio, che oramai mancano pochi giorni (la parola
“settimane” è
stata abolita dalle mie parti >.<) alla fine della scuola.
Comunque… Me felice che molti continuino a seguire la storia
e a commentare!!
Inoltre ho notato che sono aumentate anche le persone che
leggono… me felice!!
X3
Mi dispiace molto che questo capitolo sia corto, ma non ho proprio
avuto il tempo
materiale per mettermi al computer e sistemarlo. Inutile dire che sono
ancora
ferma al 12 chappy ç__ç… insomma, un
incubo!
Non è che avete qualche
ideuzza sul nome che posso dare alla band di Kyuubi? Io avevo pensato a
Bijuu,
ma non ne sono molto convinta...
>>> Risposte
alle recensioni <<<
Ninja767: Ciau ^^! Sono felice che lo scorso
capitolo sia
piaciuto. Hai ragione, quei portachiavi sono nella storia per un motivo
ben
preciso, e, sinceramente, non vedo l’ora che quel
“motivo” arrivi! Far
comparire l’Akatsuki? Ma certo che siii!! Dire che li amo
è poco! Li adoro!
Infatti, come hai potuto vedere, in questo capitolo ho fatto comparire
Deidara
e Sasori, i due che, in questo periodo, mi stanno piacendo di
più ^o^! Spero
che anche questo chappy ti sia piaciuto! Alla prossima, Un kissone
<3!!
Nalhia: Ciao ^o^!! Me contenta che lo
scorso chappy ti sia
piaciuto! Anche a me non mi sarebbe dispiaciuto vedere un Kiba e un
Neji farlo
sull’asfalto davanti a tutti
OçççO.......... *me si asciuga la
bava* Purtroppo non
si è esibito Gaara, ma si esibirà Ino. Non
è ancora il momento per l’entrata in
scena di Gaaruccio_caro, ma prometto che, quando ciò
avverrà, non ti deluderò
*.* !! Certo che Temari ci sarà, che domande
ù_ù… anche se ancora non so se la
faro mettere con Shika, tradendo, così, Ino… ma
poi, così, mi si sfascia il
gruppo… Mah! Non saprei, devo pensarci su! Non è
una cattiva idea, comunque!^^
Spero che anche questo chappy ti sia piaciuto!! Kiss Kiss<3
ryanforever: Ma sciaoooo!!!^^ Hai ragione Naru
è proprio *ççç*!!
Non è che il buttafuori sappesse del passato di Naru, o
pensasse che fosse
morto… solo che non lo aveva più visto, e pensava
si fosse trasferito o una
cosa del genere. Insomma, si è stupito quando se lo
è ritrovato davanti, dopo
tanti anni. Per quanto riguarda il nome del locale… bhe, mi
hai beccata! In
effetti non sapevo che nome dargli, ma poi mi sono girata ( ho la
brutta
abitudine di mettermi a scrivere sul letto, sopra il quale ho una
mensolina con
sopra un “paio” di libri) e ho visto il libro di
Eclipse…. E mi si è accesa la
lampadina (che fatica… -.- nd Naru) (zitto tu! E torna al
locale, sciò! ndMe).
Ma non è solo per quello… non so come, ma la mia
mente bakata ha connesso il
nome Eclipse (= eclissi) con la doppia identità di
Naru/Kyuubi… insomma, penso
che il mio cervello abbia fuso del tutto -.- per quanto riguarda Sai,
apparirà,
ma più avanti. Insomma, tempo al tempo ^o^!! Spero che anche
questo chappy tio
sia piaciuto! Alla prossima, un Kissone <3
Ocatarinetabelasciscix: Ciao^^!! Lo so, purtroppo le
zecche non sono facili
da uccidere ù_ù però, anche se
all’inizio Sakura sarà molto appiccicata a
Sasuke, spero di riuscire a liberarmene il prima possibile!! Vedo che
anche tu
non te la passi bene in questo periodo stressante
ç_ç e ti assicuro che non sei
l’unica sclerata, perché anche io non
scherzo… ma perché hanno inventato la
scuola??? Possibile che non avessero nulla da fare, tranne che rovinare
l’adolescenza alle generazioni future?? Spero che anche
questo chappy ti sia
piaciuto! Un bacione <3
RavyKira: Sciao^^!! Sono felice che la
storia ti piaccia ^///^
!!! Già, Sasuke ci è rimasto davvero male, poi
visto il suo “caratterino
orgoglioso”… bhe, queste due parole dicono tutto,
no?? Lo so, Kiba è un mito!
Amo troppo quel ragazzo, soprattutto il suo carattere! E poi, insieme a
Neji…
OççççO
Spero di ricevere altri tuoi commenti, e non preoccuparti, non mi hai
annoiato
per niente!! Per quanto mi riguarda, potresti anche descrivermi la tua
intera
settimana! Alla prossima! Un kissone <3
miiky: Ciaooooo ^^!! Me felicissima che
la ficcy ti piaccia
sempre di più ^///^ Spero che anche questo capitolo ti sia
piaciuto!! Un
bacione <3
Love90: Sciaoooo ^o^!!! Innamorata della
mia ficcy? O.O …………
Ma grassie!! Me felicissima! Lo so, purtroppo il Teme è
quello che è -.- lo
hanno fatto così, che vuoi farci?? Poi, col fatto che
è un star famosa… è
ancora più montato!! Sai in mezzo alle scatole?! No,
ASSOLUTAMENTE NO!! Non lo
sopporterei neanche io che devo scrivere ç_ç Ti
ringrazio molto per
l’incoraggiamento, visto che mi ci vuole proprio
ç_ç stò decisamente sclerando!
Spero che anche questo chappy ti sia piaciuto! Un bacione <3
EWILAN: Ciao^^! Sono davvero contenta che
la mia storia ti
piaccia *.* !! Cercherò di svelare i misteri quanto prima, e
per quanto riguarda
la musica, già dal prossimo chappy si comincerà a
vedere qualcosa! Per
l’amore…. Uhuhuhuh *^*…Spero che anche
questo chappy ti sia piaciuto e di non
deludere le tue aspettative future. Alla prossima! Un bacione <3
Chocokokoro183: Sciaoooo!!! Sono contenta che la
ficci ti piaccia
(oddio! L’hai letta tutta insieme?) sono onorata e sorpresa
che questa sia una
delle poche fiction che ti ha conquistata ^///^ !! Insomma,
è pur sempre la mia
seconda ficcy, e non mi aspettavo piacesse così tanto
>o
E, naturalmente, ringrazio Capitatapercaso
per le sue bellissime mail, che, ogni volta, non vedo l’ora
che arrivino! Sono
troppo divertenti, e, ogni volta scoppio a ridere davanti allo schermo
del
computer come una scema! (con i miei fratelli che mi guardano come se
fossi
un’aliena… X3)
|
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Capitolo 11 *** 11. Una lunga serata (terza parte) ***
A
Song for You
11.
Una lunga serata
(terza parte)
Stop
and stare
I
think I’m moving but I go nowhere
Yeah
I know that everyone gets scared
But
I’ve become what I can’t be
Oh,
do u see what I see…
(One Republic – Stop and stare)
Naruto rimase a fissare il
punto da cui era scomparso Sasori, imbambolato. Mai si sarebbe
aspettato un
gesto tanto affettuoso da quello che una volta era il freddo e
solitario
ragazzo senza né parenti o amici.
Un sorriso nostalgico andò a
disegnarsi sulle sue labbra. Gli era mancato questo posto, ma
soprattutto gli
erano mancati quei due pazzi di Deidara e Sasori. Per lui erano stati
come quei
fratelli che non avevano mai avuto e non avrebbe mai dimenticato le
risate che
si erano fatti insieme, nel periodo in cui aveva lavorato
lì. Ancora ricordava
quella volta in cui avevano messo una mini marionetta assassina dentro
al
frigorifero degli alcolici… povero barista, per poco non gli
era venuto un
infarto! O ancora, quella volta in cui avevano posizionato una mini
bomba
all’entrata per cercare di uccidere un topo che da un
po’ di tempo bazzicava
indisturbato da quelle parti… per poco Riku non era saltato
in aria!
Si portò una mano alla
guancia, ripensando al rosso e a quel suo gesto insolito.
Sorrise. Allora anche a loro
lui era mancato davvero.
Sospirando si voltò per
tornare dai suoi amici, ma sobbalzò quando
ritrovò il viso di Sasuke a pochi
centimetri dal suo.
- Uchiha, pensavo fossi
andato via. Mi hai fatto prendere un colpo! –
Sasuke era rimasto in
silenzio per tutto il tempo ad osservare la scena. Quel bacio,
chissà per quale
arcano motivo, gli aveva dato fastidio, e non poco. Ma poi, quando
aveva visto
il biondo con quell’espressione nostalgica e malinconica al
tempo stesso, come attirato
da una calamita, aveva cominciato ad avvicinarsi fino ad essere a pochi
centimetri da lui. Ed ora era lì, a fissarlo, cercando di
capire come mai quel
biondino lo attirasse così tanto.
- Ci sei? – chiese Naruto,
sventolandogli una mano davanti agli occhi, visto che il moro
continuava a
fissarlo in silenzio.
- Quei due. -
- Cosa? –
- Sei molto affezionato a
quei due. –
Naruto
arrossì.
- Ehm… si vede molto, vero? –
chiese imbarazzato portandosi una mano alla testa a scompigliare le
ciocche
bionde.
- Come se avessi un cartello
in fronte, Dobe. – rispose ghignando.
- Finiscila di chiamarmi in
quel modo, bastardo! Se non lo hai ancora capito io ho un nome, non
dovrebbe
esserti molto difficile pronunciarlo e… Ehi, dove diavolo
stai andando? - Sasuke,
non volendo ascoltare oltre, aveva cominciato ad avviarsi. - Fermati
immediatamente e finisci di ascoltare la gente quando ti parla!
– e detto ciò,
tra insulti ed imprecazioni, raggiunse velocemente il moro.
- Ragazzi, finalmente.
Pensavamo vi foste uccisi a vicenda. – li accolse Kiba non
appena si furono
seduti ai loro posti. Rise, vedendo l’espressione irritata
del biondo e le
continue occhiatacce che continuava ad inviare a Sasuke. –
D’accordo, mi sa che
ci stavate andando molto vicini, a quanto sembra… -
- Puoi dirlo forte! –
- Naruto, ma dov’è Ino? Dove
l’hai portata? - chiese Sakura non vedendo più
l’amica, riattaccandosi saldamente
al braccio del moro. Naruto proprio non capiva perché vedere
l’amica attaccata
a Sasuke gli desse così fastidio, ma cercò
d’ignorarlo e di rispondergli
normalmente.
- Sta aiutando due nostri
vecchi amici… - spiegò, ma si bloccò
non appena la musica del DJ smise di
rimbombare per quelle mura ed un insolito silenzio pervase il locale.
– Oh,
eccola. – Naruto sorrise, indicando allegramente il palco,
ancora completamente
buio. All’improvviso, però, due luci, una gialla
ed una rossa, andarono ad
illuminare tre figure girate di schiena e posizionate in fondo al
palco. Al
centro vi era Ino con un cappello da scena nero in testa, mentre ai
lati vi
erano due ragazzi, molto probabilmente dei ballerini.
Sentendo l’inizio della
canzone, la bionda iniziò a canticchiare la melodia fino a
quando questa non
partì definitivamente, provocando i primi complimenti e i
primi fischi
d’approvazione. Sakura la
guardò sorpresa.
Oh baby, baby
Have you seen Amy tonight?
Is she in the bathroom ?
Is she smokin' up outside?
(Oh!)
Oh baby, baby
Does she take a piece of lime
For the drink that Imma buy her
Do you know just what she likes?
(Oh!)
La musica continuava, mentre
Ino cominciava a cantare e a muoversi sul palco. Camminò
fino al bordo del
palco, dove cominciò a seguire le parole del testo della
canzone, guardando a
destra e a sinistra, muovendo, ogni tanto, anche il cappello che aveva
in testa.
I ballerini, dietro di lei, la seguivano, cercando di
“sedurla” e di
trattenerla a ballare con loro.
Love me hate me
Say what you want about me
But all of the boys and all of the girls are beggin' to If You Seek Amy
Love me hate me
But can't you see what I see
All of the boys and all of the girls are beggin' to If You Seek Amy
Ino continuava a muoversi
sensuale sul palco, mentre i ballerini dietro di lei continuavano a
ballare.
Il pubblico era in delirio.
Gente che urlava, gente che fischiava, gente che ballava.
- Vai Ino! – urlò Kiba che,
insieme a Naruto, si era messo a ballare.
Amy told me that she's gonna meet me up
I don't know where or when and now they're closing up the club
(Oh!)
I've seen her once or twice before she knows my face
But it's hard to see with all the people standing in the way
(Oh!)
La bionda andò ad uno
dei due
pali, posti ai lati del palco, e cominciò a ballare intorno
ad essi. Tutti
urlarono più forte mentre si lasciavano trasportare dal
ritmo.
- Ehi, Shikamaru… penso che
la tua vita non sarà più tanto tranquilla
d’ora in avanti… - gli disse
Suigetsu, ghignando. Shikamaru gli rivolse uno sguardo scocciato.
- Che seccatura! –
So tell me if you've seen her (let me know what she was wearing and
what she was
like)
Cause I've been waiting here forever (let me know where she was going I
don't
mind)
Oh baby baby
If You Seek Amy tonight
Oh
Oh baby baby
We'll do whatever you like *
Dopo il ritornello, la
musica
cominciò a rallentare. Ino ora era ferma e fissava,
sorridendo, Shikamaru, il
quale la guardava imbarazzato. Le ultime parole erano per lui.
E poi di nuovo il ritmo
ricominciò, Ino continuava a muoversi sul palco e intorno ai
pali, continuando
a cantare gli ultimi pezzi della canzone. Appena la musica
finì, un grande
boato, tra applausi, urla e fischi, invase la sala. Ino si tolse il
cappello e
fece un inchino al pubblico, per poi ritornare insieme ai due ballerini
dietro
le quinte.
Naruto e Kiba, che si erano
alzati per andare a ballare, ritornarono con calma dai loro amici.
- Hai visto Naruto? Ino li ha
stesi, è stata davvero brava! – esclamò
entusiasta Kiba.
- Già! E poi hai visto come
si muoveva sul palco? Sembrava che, invece di una cosa improvvisata,
fosse
tutto programmato! –
- Allora com’era visto da
laggiù lo spettacolo? – gli chiese Suigetsu.
Naruto percorse, correndo,
gli ultimi metri che lo distanziavano dagli altri.
- Bellissimo! Ho fatto
proprio bene a chiedere ad Ino, avete visto che roba? È
stata brava o no? –
Tutti annuirono, esclusa
Sakura che fissava ancora il palco, ora vuoto.
- Ehi, Sakura-chan? – la
chiamò preoccupato Naruto, avvicinandosi a lei. –
Va tutto bene? –
Sakura spostò lo sguardo dal
palco al biondo, per poi abbassarlo, in modo tale che la frangetta
andasse a
coprire gli occhi.
- Naru? – lo chiamò.
- Nh? –
- Perché? –
Naruto alzò un sopracciglio.
– Perché,
cosa? –
Sakura, a quelle parole,
saltò a dosso al biondo, buttandolo a terra, mettendogli le
mani al collo e
cercando di strozzarlo.
- Perché non hai fatto andare
me a esibirmi? Eh? Non sono forse la tua migliore amica? –
- Waaah… p-pensavo che forse
Ino era… più adatta,
perché… abituata…A-aiuto, non respiro!
–
- Tu, traditore! –
- Ma che bella scenetta… -
Nel sentire quella voce tutti
si girarono verso i nuovi arrivati, compresa Sakura, che
allentò la presa su
Naruto permettendogli di tornare a respirare.
- Ehi, Naruto… non mi avevi
detto di avere amiche così carine! – disse Deidara
avvicinandosi al biondo e
alla rosa. Aiutò Sakura ad alzarsi, per poi fargli il
bacia-mano e dirgli – Per
me è davvero un picere conoscerti e sarei onorato se,
qualche volta, volessi
venire a esibirti al nostro locale, sempre se la cosa non ti disturba.
–
Sakura, ripresasi dallo shock
iniziale, arrossì, per poi farfugliare –
N-no… no, per me sarebbe un onore! –
Ino, nel frattempo, si era
andata a sedere accanto a Shikamaru, mentre, Sasori, aveva affiancato
il suo
ragazzo.
Il biondo, poi, aiutò Naruto
ad alzarsi, mormorandogli, divertito, nell’orecchio
– Mio caro Naachan, mi devi
un favore per averti liberato da quella piattola. –
- Tsk! Lo immaginavo! – si
lamentò il biondo, mettendo su uno dei suoi soliti bronci. -
Comunque… ragazzi,
questi sono due miei carissimi amici, nonché proprietari del
locale: Deidara e
Sasori. -
* We’ll do whatever you
like / faremo
qualsiasi cosa tu voglia [stanotte]
°°°°
Angolino della pazza
schizofrenica °°°°
Salve a tutti!
Passata due buona settimana?
*me sbircia fuori dal cespuglio
da dove si è riparata* Ehm… Lo so, sono passate
due settimane dall’ultimo
chappy, e mi dispiace.
L’altra settimana sono partita per il ponte del 2 giugno
tranquilla, pensando
di aver già messo il chappy nuovo, quando invece non era
così.
Devo dire quattro cose
molto importanti:
1 Purtroppo devo darvi la
brutta notizia che,
probabilmente, dovrò cambiare gli aggiornamenti da
settimanali a bisettimanali
ç__ç quindi, se vedete che ritardo, date per
scontato che aggiornerò la
settimana che segue.
(Se volete linciarmi o uccidermi… fate pure
ç__ç *me si mette a “T” e
chiude
gli occhi in attesa* ndMe)(*prende dei kunai e comincia a prendere la
mira*
ndSasu)(Teme! Ma cosa diamine stai facendo? Metti giù quei
Kunai NdNaru)(E
perché mai, scusa? Ha detto che vuole essere ucisa, no? E io
l’accontento *^*
ndSasu)(si, certo certo… e poi chi la finisce la ficcy?
Babbo Natale? Ma fammi
il favore e metti giù quei cosi! ndNaru) (*abbassa i kunai*
Uffa! E io che
pensavo che finalmente potevo sbarazzarmi di lei…Tsk ndSasu)
Comunque, se qualcuno se lo
ricorda, l’avevo detto nel primo chappy che i capitoli
sarebbero stati ogni
10/15 giorni, e penso sia solo un miracolo se fino ad ora io sia
riuscita a
mantenere questo ritmo settimanale nonostante la scuola. Lo so, ora che
la
scuola è finita (si! Posso finalmente dire che per me la
scuola è F.I.N.I.T.A)
dovrei avere più tampo per scrivere… o almeno
questo era quello che avevo
pensato -.- . diciamo che le mia amiche mi hanno praticamente costretta
a delle
estenuanti giornate al mare… brrrr, mi vengono i brividi
solo a pensarci! Mi
faranno diventare un semaforo!
2 Sono contenta di aver
ricevuto risposte con dei
suggerimenti con i nomi ^^ anche se, nonostante siano carini e tutto,
non mi
convincono granché ... ç_ç Siccome nel
prossimo chappy mi serve un nome, io
proporrei o Bijuu (che avevo già detto l'altr volta) o,
semplicemente, Kyuubi,
senza mettere in evidenza il gruppo in se, anche se non mi pare tanto
giusto...
ç__ç AIUTO! fatemi sapere cosa ne pensate o se
avete ( sicuramente) altre idee.
3 Ammeto che non mi piace
molto la parte
descrittiva dell’esibizione di Ino, perché la
trovo un po’ magra, con pochi
particolari. Prometto che appena troverò il tempo
l’amplierò.
4 Passatemi quella ...
cosa scritta in neretto,
quando Sasu e Naru ballano ç__ç non ero in me
quando l'hol scritta.
Vabbé, tralasciando tutto
ciò, passiamo a cose più importanti. (era
ora… ndSasu) (O Gesù! Ma tu sempre in
mezzo stai? ndMe) (Si ndSasu)
Me felice che molti
continuino a seguire la storia e a commentare!! Ogni volta che vedo un
commento
non potete capire la felicità e la soddisfazione che provo!
Ed ora…
>>> Risposte
alle recensioni <<<
ryanforever: Hai visto bene, sasu ha
già inconsapevolmente deciso
che nacchan è suo… certo, questo non vuol dire
che le cose per loro saranno
facili, dopotutto si parla sempre di uno
stupido/orgoglioso/hentai/maniaco/teme
Uchiha, no? (Sé, come no! Confessa, ti piace farci soffrire,
non è così?
ndNaru) (già, per una volta sono d’accordo con il
dobe. ndSasu) (Noooo! Ma cosa
dite mai! ^o^’’ ndMe)
Shikamaru geloso? Bé, a me più che geloso
è parso parecchio scocciato… insomma,
avere una ragazza come Ino de comportare parecchie
“scocciature” (come direbbe
lui XD)
Spero che anche questo chappy ti sia piaciuto! Un kissone <3
miiky: Sono contentissima che lo scorso
chappy ti sia
piaciuto! Spero che sia lo stesso per questo! Un baciozzo <3
Ninja767: lo so che quei due sono uno spasso
XD!! Infatti sono
stati i primi personaggi a comparire al di fuori del contesto
scolastico ù__ù
Gaara? Ovvio che comparirà *^* ihihihihih!! ( * me
è partita per uno dei suoi
viaggi mentali…*)
Comunque (*me tornata*) diciamo che il nostro Sasuke suderà
ben più di sette
camicie per avere il nostro nacchan! (me moooolto sadica
ù__ù).
Mah, forse la parola “fox” non c’entra
più di tanto, perché più che al gruppo
in se si riferirebbe solamente a Kyuubi. Per quanto riguarda il gruppo
di
Sasuke: S (Sasuke) N (Neji) S (Suigetsu). Spero che anche questo chappy
ti sia
piaciuto! Un kissone <3
Nalhia: grazie per le iddee per i nomi,
anche se hai ragione:
sembrano un po’ nomi per scout XD!
(chissà… forse posso far vestire
Naru&Co. Da scout e mandarli sul palco
così… ndMe) (NO!! ndNaru&Co)
(ok, ok… era solo un’idea… ndMe)
(appunto! Una pessima idea ndNaru) (>.>
ndMe) Ti ringrazio per i complimenti e spero che anche questo chappy ti
sia
piaciuto.
Ocatarinetabelasciscix: Ciao^^!! Ti ringrazio
molto per i complimenti e
sono contenta che lo scorso chappy ti sia piaciuto ^^.
Esatto, come hai visto Ino si è esibita ed è
stata particolarmente apprezzata
(ma se parevo una cubista, invece di una cantante! -.- ndIno)(era solo
per fare
un po’ di scena, sennò non ti si sarebbe filata
nessuno ù__ù ndMe) (grazie, eh!
ndIno). Diciamo che lei non faceva proprio parte del gruppo di naru,
piuttosto
aiutava come voce secondaria femminile o cose
così… era un componente extra,
insomma, perché lei è principalmente una solista,
quindi si esibisce da sola.
Bé si, diciamo che sasuke, a modo suo, e per quanto il suo
neurone glielo
permetta, stà cercando di capire alcuni aspetti di quella
che è, e che era,
vita di Naruto. sta raccogliendo informazioni. (sono un block notes, in
pratica… ndSasu).
Si, devo dire che sarebbe stato più facile far esibire gli
SNS, ma, proprio per
questo, non sarebbe stato… scontato?Si, insomma, magari
tutti avevano associato
“serata al locale= SNS che cantano”, no?
Ma, non preoccuparti, Sasuke
&Co. Avranno molte occasioni per esibirsi! Spero che anche
questo chappy ti
sia piaciuto! ^^ Un kissone <3
karolalpha: Ciao! Che bello, sono contenta che
la mia storia ti
piaccia ^o^!!! spero che anche questo chappy ti sia piaciuto! Un
bacione <3
RavyKira: Mmmmh… vedo che la tua
settimana è stata molto, ehm…
tragica ç__ç!!! Sono contenta che il chappy ti
sia piaciuto! Già, purtroppo il
teme è proprio… un teme coi fiocchi! (Ehi!
Cos’è questa storia dei fiocchi? Sul
contratto e sul copione non c’era scritto nulla al riguardo!
ndSasu) (-.-
ndMe&Naru) (Cosa c’è? ndSasu) (nulla,
nulla… che dici Naru, glielo dico che
era solo un modo di dire? ndMe) (ma no… tanto è
solo fiato sprecato… -.-
ndNaru) (Ehi! Allora, volete spiegarmi cos’è
questa storia dei fiocchi?)
(appunto -.-‘’ ndNaru&Me). Non
preoccuparti, la tua immaginazione sentirà
presto cantare Naru XD Spero che anche questo chappy ti sia piaciuto!
Alla
prossima! Un bacione <3
E, naturalmente, ringrazio Capitatapercaso
per le sue bellissime
mail (Oddio! È scoppiato tutto! Dei-chaaan! Quante volte ti
ho detto che i fili
vanno messi per gradazione di colore, dal più chiaro al
più scuro?).
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Capitolo 12 *** 12. Primo bacio ***
A Song for You
12.
Primo bacio
Lately
people got me all tied up
There’s a countdown waiting for me to erupt
Time to blow out
I’ve been told who I should do it with
You keep both my hands above the bl-an-ket
When the lights out
(Britney
Spears – I wanna go)
Naruto socchiuse lentamente
gli occhi, per poi richiuderli subito dopo a causa di uno
stramaledettissimo
raggio di sole che, proprio quella mattina, aveva deciso di accecarlo
per buona
parte della giornata. Nonostante la testa gli dolesse tremendamente,
cercò di
mettersi a sedere e provò di nuovo ad aprire gli occhi,
parandoseli dal sole
con una mano. Sbadigliò e poi si guardò attorno,
massaggiandosi nel frattempo
una tempia con quest’ultima.
Era steso su un letto ad una
piazza e mezzo, ricoperto con delle lenzuola bianche e una trapunta
nera e
posto a ridosso della parete. Aveva dei colori inquietanti, per i suoi
gusti,
ma tastandolo con il palmo arrivò alla conclusione che aveva
un materasso molto
comodo e morbido, rispetto al suo.
Di fronte a lui, dall’altra
parte della stanza, si trovava invece una grande scrivania e due enormi
librerie piene zeppe di libri e CD, mentre sul lato sinistro della
stanza, a
fianco alla porta, c’era un grande armadio ad angolo.
Naruto si stropicciò gli
occhi e si girò alla sua destra, verso la grande
portafinestra che dava su di
un piccolo balcone. I raggi solari entravano nella stanza attraverso le
tende
bianche e candide, che contrastavano pesantemente con il blu scuro
delle pareti
e si muovevano sinuose grazie alla leggera brezza autunnale che
proveniva
dall’esterno.
- D’accordo, Naruto… -
borbottò grattandosi la testa e scompigliandosi i capelli.
– calmiamoci e
cerchiamo di ricordare cosa diamine abbiamo fatto ieri sera.
– si disse,
cercando di riportare alla mente i vari episodi che avevano
caratterizzato la
sera prima.
Pochi minuti dopo sbuffò, schiaffeggiandosi
la fronte e dandosi dell’idiota totale.
No, proprio non ricordava.
Cercando di fare il minor
rumore possibile, Naruto si tolse le pesanti coperte di dosso e si
sedette sul
bordo del letto, accorgendosi solo quando un brivido lo percorse che
aveva a
dosso solamente i suoi jeans. Si guardò freneticamente
attorno e sospirò di
sollievo quando vide la sua maglietta e le sue scarpe posate sulla
sedia della
scrivania. Imprecò quando, alzandosi, una nuova forte fitta
alla testa si fece
sentire.
- Ma guarda te… - si disse
con tono di scherno mentre scorreva i titoli dei libri posti sugli
scaffali. –
di sicuro devo essere finito a casa di qualche secchione, guarda qui
che roba.
– ne sfilò uno e ne lesse il titolo, riponendolo
subito dopo. – Più che libri
sembrano mattoni. – borbottò infine, lasciando
perdere quegli strani volumi e
spostando la sua attenzione alla scrivania al suo fianco.
E
questi?
si
chiese quando la sua attenzione fu attirata da una piccola pila di
fogli con
varie e pesanti cancellature. Si sporse per prenderne uno o due e li
lesse
attentamente, stupendosi quando si rese conto che quelli altro non
erano che
spartiti musicali e bozze di testi di varie canzoni. Niente
male… pensò, riponendoli e prendendone
altri, osservandosi
curioso. Sono capitato a casa di qualcuno
che di musica se ne intende e non di un maniaco, per fortuna. Anche
se… Naruto
aggrottò le sopracciglia, perplesso.
Prese altro due fogli e li lesse.
- … c’è qualcosa che non va…
- arrivò a questa conclusione, posando i fogli e guardandosi
meglio attorno.
Ricominciò la sua ispezione e sgranò gli occhi
per la sorpresa non appena si
rese conto di quanti CD vi erano in quella che, dal letto, aveva
creduto fosse
un’altra libreria. Vi erano addirittura dischi ed edizioni
speciali di cui ne
erano state prodotte solo poche copie al modo e che solo poche persone
avevano
avuto il privilegio di acquistare.
Rimase ad osservare con
devozione tutti quei CD per almeno un quarto d’ora, fino a
quando la sua
attenzione non fu attirata da un enorme scatolone grigio posto
sull’ultimo
scaffale di quella libreria.
Diede una veloce occhiata
alla porta della stanza, assicurandosi che fosse ancora chiusa e che
nessuno lo
stesse osservando mentre ficcanasava in giro; poi, troppo curioso,
cercò di
arrampicarsi per afferrare quello strano scatolone. Riuscì a
toccarlo con le
dita, ce l’aveva quasi fatta quando, sbilanciatosi a causa
del peso dell’oggetto,
Naruto perse l’equilibrio e cadde rovinosamente
all’indietro, sbattendo il
fondoschiena a terra e facendo sparpagliare tutto il contenuto della
scatola
sul pavimento.
- Ahi, - si lamentò
massaggiandosi la zona lesa, - ma che diamine ci tengono lì
dentro? – si
chiese, riaprendo gli occhi che aveva
chiuso per lo spavento ed osservare i vari oggetti sparsi
sul pavimento.
Rise. Bene, a quanto sembrava si era imbattuto anche in un accanito fan
di
qualche gruppo, oltre che in un musicista provetto. Sogghignò
tra sé e sé per la bizzarra
coincidenza e osservò con ironia tutti quegli oggetti: CD,
vecchi biglietti di
concerti, poster, articoli, riviste…
Naruto scosse la testa,
prendendo in mano uno dei tanti dischi.
- Ma… - s’irrigidì, gli occhi
sgranati fissi sull’oggetto che aveva tra le mani.
– M-ma cosa… -
La copertina di uno dei CD
che aveva preso, come gli altri sparsi a terra, ritraeva tre ragazzi
che si
abbracciavano e sorridevano alla macchina fotografica che li stava
fotografando,
pronta ad immortalare quel momento e quelle espressioni.
Naruto la osservò
malinconicamente. A sinistra vi era un ragazzo con lunghi capelli
castani che
gli arrivavano fin oltre le spalle, spettinati, gli occhi dorati e un
enorme
sorriso stampato in faccia.
Kiba, pensò
passando le dita tremanti sulla sua figura. Spostò la sua
attenzione sul
ragazzo posto alla destra, anch’esso con lunghi capelli
castani ed un sorriso
in volto. Quasi sorrise quando la vecchia immagine del suo amico gli si
presentò sotto agli occhi dopo così tanto tempo.
Shikamaru.
Le dita si fermarono, il suo
sguardo si soffermò sulla figura del suo amico per
più tempo.
Sospirò, rivolgendo
finalmente l’attenzione al terzo membro, a se stesso.
Al centro vi era un ragazzo
di circa sedici anni.
I capelli biondi presentavano
diverse sfumature rosse, sicuramente non naturali ma dovute a qualche
geniale
parrucchiere, che insieme agli occhi color rubino ed alle cicatrici a
forma di
baffi felini, lo facevano assomigliare a quel famoso demone volpe da
cui aveva
preso il nome.
- Kyuubi… -
sussurrò, passando più volte le dita tremanti su
quella
figura sorridente.
I Kitsunetsugi erano di nuovo
davanti ai suoi occhi, tutti insieme, e
lui…
Da quanto tempo non vedeva
una loro foto di quei tempi felici?
E perché lui, proprio lui che
aveva fatto di tutto per dimenticare, lui che li aveva costretti ad
abbandonare
tutto quello, adesso sentiva quell’incredibile nostalgia di
quei tempi, di quei
momenti?
La porta si aprì,
riportandolo alla realtà.
- Possibile che non posso
lasciarti solo per un paio di minuti che subito mi distruggi la stanza?
–
Il rimprovero di Sasuke venne
recepito solo in parte da Naruto, il quale era troppo occupato a
seguire con
occhi sgranati la figura del moro avvicinarsi a lui e fissarlo con
cipiglio
irritato.
- Questa è… casa tua?
– chiese titubante.
- Di chi pensavi fosse? –
Sasuke alzò gli occhi al cielo, scocciato. Si
chinò vicino al biondo, ancora
seduto a terra, e iniziò a raccogliere i vari oggetti sparsi
sul pavimento. –
Ma tu guarda che macello che hai combinato… -
Naruto distolse lo sguardo,
colpevole.
- Scusa. – si scusò mentre le
sue mani stringevano con più forza il CD che tenevano.
Notando il suo tono
amareggiato, Sasuke fece spallucce, prendendo delle riviste e
mettendole nello
scatolone. L’espressione ancora malinconica che pervadeva il
volto del ragazzo
non gli passò affatto inosservato, ma preferì non
fargli domande.
- Ti… t-ti piacciono? – la
domanda incerta di Naruto ruppe quel breve silenzio che si era creato.
Sasuke
si fermò e spostò lo sguardo sul biondo, che
continuava a fissare tutto tranne
che lui e gli oggetti a terra. – Loro, intendo. –
precisò Naruto non udendo
alcuna risposta.
Sasuke annuì, rispondendo con
un laconico: – Già… -
- Hai… hai tante cose… -
- Nh. –
- … e CD… -
- Tranne l’ultimo. –
Quello
che non abbiamo mai finito, pensò malinconicamente
Naruto, spostando finalmente
lo sguardo su Sasuke, che nel frattempo aveva ricominciato a rimettere
gli
oggetti al loro posto.
- Io… - lo osservò mentre
riponeva con cura tutte quelle cose. – Mi dispiace.
–
Sasuke lo guardò confuso, la
fronte aggrottata e gli occhi ridotti a due fessure, indagatrici.
- Ti ho già detto che non fa
nulla. –
Naruto scosse la testa.
- No, io… Mi dispiace. Mi dispiace
e basta. –
- Sei davvero strano,
Uzumaki. -
Sasuke sospirò, lasciando
perdere. Quel ragazzo alle volte si dimostrava ancora più
strano ed irritante
del solito, ed era per questo motivo che non poteva sopportare di
averlo sempre
intorno.
- Anche tu. – gli rispose
Naruto, tenendo lo sguardo fisso sul pavimento. – Non pensavo
potessi essere un
fanatico di qualcosa o qualcuno… -
Sasuke fece spallucce,
ignorando il tentativo dell’altro di sapere qualcosa di
più.
- Anche a me piacciono delle
cose o delle persone. –
gli rispose
semplicemente, minacciandolo con lo sguardo non appena Naruto
scoppiò in una
debole ma reale risata. – Che hai da ridere, idiota?
–
- Oh, niente… non mi
aspettavo questa risposta, tutto qui. –
- Idiota. –
- Ehi! –
- Lo sei, se ti metti a
ridere per certe cose. –
Naruto scoppiò di nuovo a
ridere, questa volta più forte di prima.
Sasuke lo lasciò perdere. –
Sei strano. –
- Anche tu, se è per questo!
–
- Perché mi piaceva Kyuubi? –
gli chiese perplesso il moro.
Al suono di quel nome detto
con così tanta naturalezza da qualcun altro dopo
così tanto tempo, Naruto
s’irrigidì, stringendo tre le mani con maggiore
forza uno dei CD.
- Voglio un nome fichissimo, uno
che non si
scorderanno neanche tra dieci… anzi, cent’anni!
–
Shikamaru sbuffò, dandogli una pacca sulla spalla e
dandogli dell’idiota.
- Naruto, con quella faccia che ti ritrovi potrai
avere solo il nome di un gattino. – lo prese in giro Kiba
prendendo una
patatina dal pacchetto di Chouji.
– Grazie, ragazzi. Davvero, senza di voi non andrei
avanti. – Naruto sbuffò, alzando gli occhi al
cielo. - Comunque, Kiba, devo
confessarti che ci sei andato molto vicino. –
Il castano lo fissò confuso.
- Ti chiamerai Neko-chan? –
- No, idiota. – rise, scuotendo con forza il capo in
segno negativo. – Voglio chiamarmi come la volpe protagonista
delle storie che
mi leggeva la mamma da piccolo. –
Kiba si alzò di scatto in piedi. – Oh,
sì! Me le
ricordo! –
Anche Shikamaru e Chouji annuirono.
Naruto sorrise, scendendo dalla sua scrivania a
alzando i pugni in aria in segno di vittoria.
- Bene! Da oggi Kyuubi ed i Kitsunetsugi entreranno
nella storia! -
Sasuke mise a posto l’ultimo
oggetto nella scatola e si voltò verso il biondo,
riscuotendolo dai suoi
pensieri con una spinta poco gentile.
- Sveglia, Uzumaki. –
Naruto non gli rispose, ma
legò i propri occhi a quelli dell’altro,
completamente perso.
- Ti… piaceva? –
Sasuke sospirò, richiudendo
la scatola ed alzandosi in piedi. Rimisi il contenitore al suo posto
originario
e tornò a posizionarsi davanti al biondo, osservandolo
mentre continuava a
tenere lo sguardo fisso sul punto in cui fino a pochi secondi prima era
seduto
il moro.
- Mi piaceva, sì, ma ora non
più. –
- P-perché? –
Lo sguardo di Sasuke
s’indurì.
Non amava parlare di quel
gruppo, tantomeno che qualcuno gli facesse così tante
domande.
- Hanno abbandonato la musica
anni fa. – gli rispose, - Hanno avuto dei problemi.
–
Naruto
sembrò quasi tornare in se da uno stato
di trance.
- Problemi? –
Oh, lui sapeva benissimo
quali problemi avevano avuto, quale era stata la causa del loro
abbandono… ma
possibile che qualcuno sapesse? Possibile che delle notizie fossero
trapelate e
che lui non ne fosse entrato a conoscenza?
Vide Sasuke spostare lo
sguardo verso la portafinestra ed aggrottare la fronte.
- Non lo so. Nessuno è ancora
riuscito a rintracciarli… –
Tirò un sospiro di sollievo,
che però dovette ritirare subito dopo.
- Ma secondo me sono tutte
cazzate. - affermò convinto Sasuke. – Erano uniti,
amavano quello che facevano,
si sentiva. Ricordo un’intervista in cui lo stesso cantante
aveva affermato che vivevano per la musica, per creare
musica. Sono sicuro che avranno avuto dei motivi, devono
averne avuti. Una persona del genere non decide di buttare
all’aria i propri sogni da un giorno all’altro e di
eliminare la musica dalla
propria vita come un giocattolo rotto. –
Naruto sgranò gli occhi, sorpreso
dalla durezza di quelle parole.
Come
un giocattolo rotto? L’avrei eliminata dalla mia
vita come un giocattolo rotto? Si chiese
mentre la familiare sensazione di colpevolezza lo percorreva da capo a
piedi.
Un sorriso amaro si dipinse
sulle sue labbra mentre il CD che teneva stretto tra le sue mani gli
veniva
sottratto da Sasuke, che raggiunse di nuovo lo scatolone e ve lo
inserì.
- Idiota, se volevi
rompermelo dovevi dirmelo già da subito. –
- Eh? – Naruto si riscosse ed
osservò Sasuke mettere a posto il disco. – Oh,
scusa. Non mi ero accorto di
averlo ancora in mano. – rispose portandosi una mano a
scompigliarsi i capelli,
imbarazzato. Seguendo l’esempio del moro si alzò,
ma, non appena lo fece, una
forte fitta alla testa lo fece lamentare di nuovo.
- Dovevi aspettartelo, dopo
tutto l’alcool che hai bevuto l’altra sera.
–
Naruto lo guardò confuso. –
Alcool? –
Il moro sbuffò mentre gli
porgeva un’aspirina e il bicchiere d’acqua che gli
aveva preparato.
- Non ricordi nulla di ieri
sera? –
Naruto ingoiò la pasticca e
bevve, pensandoci sopra.
- Ricordo che siamo andati al
locale, abbiamo ballato, abbiamo visto la lite tra Kiba e
Deidara… quella scena
me la porterò impressa fin nella tomba. – rise,
tornando poi serio non appena
notò lo sguardo per nulla divertito del moro. –
Ehm… scusa. – borbottò,
illuminandosi subito dopo. – Oh, sì! Ora
ricordo… Kiba mi aveva sfidato a chi
beveva più bicchieri di birra e poi…
poi… -
- E poi non ti ricordi più
nulla. –
- Ehm... già. – rispose imbarazzato;
poi un’idea balenò nella sua mente. – Ma
come mai sono a casa tua? – gli chiese
guardandosi attorno.
Sasuke sospirò, dirigendosi
nel contempo verso l’armadio ad angolo ed aprendolo.
– Visto che quasi tutti se
n’erano andati, il tuo amico ringhioso era anche lui
completamente ubriaco e
che tu eri nelle sue stesse condizioni, abbiamo deciso che saresti
venuto a
casa mia, visto che non sapevamo dove abitavi. –
- Eh? Ma Shikamaru sapeva
dove-
- Se n’era andato con la
Yamanaka. – gli spiegò, lanciandogli degli abiti
in pieno volto.
- Ehi, ma sei impazzito?
- Forse è il caso che ti fai
un bagno, idiota. – gli disse ignorandolo e storcendo il
naso. – Non hai per
niente un buon odore, dopo quella doccia di birra che ti sei fatto ieri
sera. –
- Cosa?! –
- Già… ed anche un piccolo
spogliarello gratis, se è per questo. –
- Uno s-spogliarello?! –
chiese ancora più sconvolto.
- Non preoccuparti, ti
abbiamo fermato prima che potessi toglierti anche le mutande.
– lo rassicurò
indicandolo. – I tuoi amici
non
volevano avere ulteriori problemi. –
Amici
un corno!
pensò Naruto stringendo i pugni per la rabbia. Ucciderò quel bastardo di Kiba, che mi
ha fatto bere, e poi anche
Shikamaru, che ha preferito imboscarsi con Ino, piuttosto che fermarmi.
Arrossì, imbarazzato.
E
poi mi suiciderò, visto che tutti, compreso questo
bastardo, mi hanno visto in mutande!
- Teme,
dov’è il bagno? – gli
chiese, alzandosi da terra e guardando di sottecchi il moro, che gli
indicò la
porta di fronte a quella camera. Prese gli abiti puliti ed
uscì velocemente
dalla stanza, barricandosi in tutta furia nel bagno e lasciando dietro
di se un
Sasuke più che divertito.
- Che idiota. – sussurrò tra sé
e sé quest’ultimo, uscendo anche lui dalla stanza
e dirigendosi al piano
inferiore. Come puoi credere che ti avrei
fatto spogliare davanti a tutta quella gente?
§§§
Naruto si era fatto una
doccia più lunga del solito, ma almeno adesso si sentiva
molto più rilassato di
prima. Asciugatosi con l’accappatoio che aveva trovato sul
bordo della vasca,
Naruto si era sfregato i capelli con un asciugamano ed aveva indossato
i
vestiti che gli aveva dato Sasuke.
- Ma che razza di taglia
porta? – si chiese, constatando quanto quei vestiti gli
andassero larghi. Sbuffò,
raggiungendo lo specchio ed osservando quelle cicatrici che, libere dal
trucco,
ornavano perfettamente le sue guance, rendendolo sul serio quasi uguale
ad un
gatto o ad una volpe. Frugò nella tasca dei suoi pantaloni e
ne tirò fuori il
tubetto di trucco delle emergenze che teneva sempre con se. Dopo che le
ebbe
coperte alla bene e meglio, uscì dal bagno e
tornò nella stanza del moro,
sorprendendosi della sua assenza.
Mentre continuava ad
asciugarsi i capelli la sua attenzione venne, però,
nuovamente attirata da quei
fogli poggiati sulla scrivania. Prese di nuovo ad esaminarli, cercando
di
capire quale fosse il punto debole in quei testi
all’apparenza praticamente
perfetti. Era talmente perso e concentrato da non accorgersi neanche
della
presenza di Sasuke, che lo fissava appoggiato allo stipite della porta.
- Possibile che ti ritrovo
sempre a ficcanasare in giro? –
Naruto sobbalzò, preso alla
sprovvista.
- Vuoi per caso farmi venire
un colpo? –
Sasuke gli si avvicinò senza
rispondergli, togliendogli dalle mani uno dei fogli che aveva in mano.
- Che stavi facendo? –
- Niente. – Naruto fece
spallucce, tornando a leggere quello che aveva in mano. – Li
hai scritti tutti
tu? –
Sasuke alzò gli occhi al
cielo e schioccò la lingua.
- Secondo te? – gli chiese a
sua volta con tono sarcastico.
Naruto sbuffò, tornando poi
ad osservare quei testi.
Eppure c’è qualcosa che non
mi convince… pensò.
- E’ inutile che ti sforzi,
idiota. Dubito che tu riesca a leggere degli spartiti. –
Naruto gli rivolse uno
sguardo truce ed irritato.
- Bastardo, guarda che io li
so leggere perfettamente! –
- Ah sì? – gli chiese,
beffardo.
- Ovvio che sì! – affermò,
per poi aggrottare la fronte perplesso. – Stavo solo cercando
di capire cosa
non va. –
- Cosa non va? –
ripeté scioccato il moro.
- Sì, manca… qualcosa, penso.
– borbottò il biondo. – Le parole vanno
bene, le note anche, però, forse… - si
illuminò, prendendo al volo una matita ed indicandogli un
punto preciso sul
foglio. – Qui, in questo punto, le note sono sbagliate.
–
- Cosa? –
- Sì, sono sbagliate. –
affermò. – Secondo me la parte melodica verrebbe
molto meglio se tu facessi… -
scrisse qualcosa sul foglio e mostrò la parte corretta al
moro. – … così. Che
ne dici, potrebbe andare? –
Sasuke osservò per qualche
minuto il punto cambiato da Naruto.
Era vero, il Dobe aveva
ragione. In quel modo, quel punto che non lo aveva mai convinto, andava
molto
meglio.
Spostò il suo sguardo
sorpreso dal foglio al biondo, che lo guardava pieno
d’aspettativa. Ma come
diavolo aveva fatto ad identificare un errore che lui, in tre mesi, non
aveva
mai trovato?
- Allora? Cos’è, non va bene?
– gli chiese Naruto, vedendo che non era per niente
entusiasta.
- Come hai fatto? - gli
chiese, infine, Sasuke.
Naruto lo guardò stranito. -
Come ho fatto, cosa? –
- Come hai fatto a risolvere
un errore che io, in due mesi, non avevo trovato? –
Naruto s’irrigidì.
Cazzo, ho fatto
l’ennesima
cazzata. E adesso?
- Un… u-un caso, - balbettò
mentre gli occhi vagavano per la stanza, scappando da quelli indagatori
del
moro. – è stato solo un caso. –
proferì infine, rivolgendogli uno sguardo che
lo pregava di non chiedere altro.
Sasuke continuava a guardarlo
con uno sguardo scrutatore.
Quel ragazzo non lo
convinceva per niente.
Non solo tempo fa, quando si
erano incontrati per la prima volta in quel negozio di CD, gli aveva
espressamente detto che le sue canzoni non erano il massimo, ma ora gli
veniva
anche ad individuare errori nei testi delle sue
canzoni.
Strinse violentemente la
presa, creando delle increspature nello spartito che teneva in mano.
- Ehi, se continui a stringere
così lo romperai! – gli tolse lo spartito dalle
mani. - Ma si può sapere cosa
ti prende? –
Sasuke non rispose, indurendo
lo sguardo e continuando a guardarlo.
- D’accordo, ora mi stai
facendo veramente paura, stai–
- Perché? –
Naruto lo guardò confuso.
– Uchiha, se continui a
parlare a monosillabi, non ti capirò mai! –
Il moro strinse i pugni. – Perché
quando ci siamo incontrati per la prima volta mi hai detto che le mie
canzoni
non erano sufficienti? - chiese, con tono di voce duro.
Naruto abbassò lo sguardo, sospirando
pesantemente e portandosi una mano a massaggiarsi una tempia. Le
conversazioni
con il moro di sicuro non giovavano al suo mal di testa. –
Perché ti interessa
così tanto saperlo? –
- Perché l’altra volta non me
lo hai detto.– lo incastrò l’altro
riferendosi alla sua richiesta,
costringendolo a parlare.
- Senti, Uchiha. – indurì lo
sguardo. – Ho soltanto espresso la mia opinione, tutto qui.
Per me quella
canzone non era altro che un oggetto qualunque, non mi ha trasmesso
nulla
tranne odio e rabbia. – gli rispose posando, nel frattempo,
il foglio sulla
scrivania. – Ora, a me non interessa sapere cosa tu voglia
ottenere da tutto
ciò, ma ti consiglio di cominciare a prendere la musica sul
serio, invece di
usarla per poi buttarla via come niente. –
- Come hai fatto tu? – lo schernì
Sasuke, facendolo sussultare.
- C-cosa? –
- Tu hai fatto la stessa
cosa, no? Fino a quando i tuoi genitori erano in vita l’hai
usata, per poi
buttarla, scartarla dalla tua vita non appena essi sono
morti… non è andata
forse così? – gli chiese beffardo.
Sasuke sapeva che si stava addentrando
in un campo minato, ma una delle tante cose che aveva appreso da quando
aveva
conosciuto il biondo era che, se voleva delle informazioni da lui o
delle
risposte, il modo migliore per ottenerle era farlo arrabbiare.
– Ritira subito quello che
hai detto. – sibilò minaccioso il biondo.
- No. –
- Ritira subito quello che
hai detto! – urlò, questa volta, battendo un piede
a terra.
– E perché mai dovrei? Ah, giusto…
naturalmente perché è la verità, non
è vero? – disse ghignando.
- No, che non hai ragione! Io
non ho fatto come te, io non l’ho sfruttata per poi gettarla
via! –
- Cazzate! Alla prima
difficoltà ti sei allontanato per paura. Dimmi, non
è forse la stessa cosa che
ho fatto io? – non riuscì a finire del tutto la
frase che una furia bionda lo
aveva travolto, buttandolo a terra. Sasuke osservò lo
sguardo infuriato di
Naruto e sentì le sue mani artigliargli il colletto della
maglia che portava
fino a quanto un primo pugno non andò a scontrarsi sulla sua
mascella.
- Io non sono come te. –
ringhiò. – Io ho dovuto farlo, mi sono dovuto
allontanare, capisci? Dovevo
proteggerli… dovevo proteggerli, dannazione! –
urlò, completamente fuori
controllo. Un nuovo pugno venne assestato sulla guancia di Sasuke, che
incassò
il colpo ascoltando, però, anche le parole di Naruto.
– Sono stato costretto. Sono
la mia famiglia, tutto quello che mi resta… come potevo
farli rischiare in quel
modo? Come? – gli chiese, strattonandogli la maglietta.
– E lui… lui
continuava, capisci? Continuava e… - delle lacrime caddero
dagli occhi di
Naruto andando ad infrangersi sul volto del moro, che lo guardava
sconvolto. –
Continuava e non potevo
farci nulla, non riuscivo a contrastarlo… gli avrebbe fatto
del male. Loro avrebbero
sofferto, e tutto si sarebbe ripetuto un’altra volta ancora,
e ancora, e ancora…
-
Naruto poggiò la fronte sul
petto del moro, continuando quell’ultima litania.
Sasuke fissò il soffitto con
occhi sgranati, continuando a sentire i lamenti del biondo e le sue
lacrime bagnargli
la maglia. Poi, non riuscendo a frenare quella voglia, le braccia del
moro
andarono a circondare le spalle di Naruto e lo strinsero a
sé, facendo
incastrare perfettamente la sua testa tra la sua spalla e la sua testa.
Sospirò.
Dovevo
farmi gli affari
miei, pensò
stringendolo con più forza.
Rimasero in questa posizione
per diversi minuti, in cui il biondo piangeva e il moro lo cullava,
stringendo
l’abbraccio ogni volta che sentiva l’altro
ricominciare a piangere più forte.
Quando le lacrime furono
finite, rimasero ancora in quella posizione, beandosi del calore
dell’altro
finché Naruto non si staccò leggermente,
asciugandosi le lacrime e tornando poi
nella posizione di prima, strusciando involontariamente il volto sul
collo del
moro.
- Grazie… -
Anche se fu solo un sussurro
Sasuke riuscì lo stesso ad udire quel piccolo ringraziamento
da parte del
biondo. Rafforzò la presa attorno alle sue spalle e lo fece
rotolare con
delicatezza di lato, stupendosi quando sentì le braccia
dell’altro ricambiare
la stretta e cingergli la vita.
Non
so perché ma… è bello.
- Va meglio? –
gli chiese
quando vide che si era calmato, ma non ricevette risposta. Lo
allontanò
lentamente da se con una delicatezza che neanche sapeva di possedere,
per
vedere in che condizioni fosse. – Ehi, tu. Alzati, non puoi
dormire sul
pavimento! – lo scosse non appena ebbe scoperto che il biondo
si era beatamente
appisolato addosso a lui.
- No, cinque minuti… -
mugugnò nel sonno, stringendosi maggiormente al moro in
cerca di calore.
Non che la cosa desse
particolarmente fastidio a Sasuke, ma il calore in questione, dalle sue
parti,
si stava pericolosamente spostando in zone che lo stavano portando a
fare
pensieri non troppo casti sul biondo…
Sasuke sospirò, portandosi
una mano alla testa. Quell’idiota gli stava procurando veramente troppi problemi.
Rimase per qualche istante a
fissarlo, partendo dai capelli biondi, ancora bagnati dalla doccia e
che ricadevano
scomposti sul pavimento, fino
ad
arrivare al suo volto, sul quale era dipinta un’espressione
tranquilla e beata.
Sulle guance arrossate dall’agitazione erano ancora visibili
le scie d’acqua
salata lasciate dalle lacrime.
Si alzò leggermente con l’aiuto
di un braccio e si chinò sul suo viso per togliere quelle
scie, passandovi
sopra le dita. Aggrottò le sopracciglia quando, al contatto
con una di quelle
guance paffute, sentì al tatto dei solchi. Pulì
la guancia con più forza e si
portò le dita davanti agli occhi.
Ma che cosa... trucco?
Si chiese,
perplesso. Stava per ripetere il gesto quando gli occhi azzurri di
Naruto si
aprirono, fissandosi nei suoi.
Solo in quel momento Sasuke
si accorse che il suo viso era a pochissimi centimetri da quello di
Naruto, che
adesso lo fissava stupito, ma anche imbarazzato.
E poi accadde.
Così, improvvisamente.
Non si chiese come mai lo
avesse fatto, né come mai non si fosse fermato.
Non si chiese nulla,
semplicemente lo fece.
Si avvicinò al suo volto e lo
baciò – per la seconda
volta.
Il suo cuore, che era certo
non battesse in quel modo da anni, perse un battito e
ricominciò poi a battere
più forte, accelerando all’improvviso.
E non gli dispiaceva affatto.
Tutte quelle sensazioni - sentire il respiro
dell’altro sul volto,
saggiare quelle labbra, sentirne la morbidezza ed il loro sapore
d’arancia –
non gli dispiacevano affatto, anzi, gli piacevano.
Naruto, dal canto suo, rimase
completamente immobile non appena sentì le labbra di Sasuke
posarsi sulle sue. Chiuse
gli occhi solo un istante, assaporando quell’attimo di quasi
assoluta
perfezione, mentre la presa sul suo avambraccio diventava quasi
dolorosa e il
bacio si trasformava in qualcosa di meno di un semplice contatto di
labbra.
Lunghi e pericolosi brividi
di piacere corsero fino al suo ventre, facendolo tremare leggermente,
portandolo quasi a pensare che attorno a loro non vi fosse
più niente.
Un affinità quasi mistica che
pensava di non poter mai provare in vita sua.
Con la punta della lingua
saggiò la bocca dell’altro, azzardandosi a volerne
scoprire la consistenza ed
il sapore, rimanendo stupito. Quel ragazzo aveva un inaspettato sapore
fruttato, dovuto forse ad una caramella mangiata in precedenza o ad un
dentifricio
particolarmente saporito.
La sua mano lasciò la presa
sulla maglietta dell’altro e la portò dietro la
nuca del moro, per rendere il
bacio più profondo. Più intimo.
Sussultò quando le loro
lingue s’incontrarono, dapprima timidamente e poi con
maggiore enfasi,
intrecciandosi tra di loro con bramosia.
A causa di quel bacio Naruto
aveva il cervello totalmente in black out, ma gli piaceva… gli piaceva da matti.
Realizzando ciò, la magia che
lo aveva avvolto si spezzò, portandolo ad allontanare
malamente il moro da se e
ad alzarsi in piedi, mettendo la maggior distanza possibile tra lui e
Sasuke.
- No, non posso…. – affermò,
impaurito.
Un’altra
persona da legare a me… no, non posso. Anche lui
no.
Sasuke lo guardò
stranito,
per poi alzarsi anche lui. Fece per raggiungerlo ma il biondo fu
più veloce di
lui e, raccolte le sue scarpe da terra, uscì velocemente
dalla stanza,
lasciandolo basito.
°°°°
Angolino della pazza schizofrenica
°°°°
Salve
a tutti, gente!
Come vi sentite senza la scuola? Io una favola… tranne per
il fatto che sono
completamente bruciata e sono quasi annegata, ma questi sono solo
dettagli^^
Per non parlare del caldo che ha fatto in questi giorni O.O…
anche se ora, qui
da me, sta piovendo a dirotto… pazienza *me fa spallucce*.
Purtroppo devo darvi un’altra brutta notizia: per tutto
Luglio non ci sarò,
quindi non posso garantirvi aggiornamenti
ç__ç… però, è
si, c’è un però,
mio padre dovrebbe portare la chiavetta di internet x portatile, quindi
non
dovrei avere problemi nel postare, anche se non vi prometto
niente… ma troverò
una soluzione! >.</°< span>
La buona notizia, invece, è che la prossima settimana dovrei
postare prima,
visto che non so come si metteranno le cose a Luglio, almeno questo
regalino
posso farvelo, no? (ma sei sicura che per loro sarà un
regalo? No, perché io
avrei qualche dubbio… -.- ndSasu) (aaaah! E stai un
po’ zitto tu! Sempre in
mezzo! ndMe)
Vabbé, tralasciando ciò, spero che nuovo chappy
vi sia piaciuto!
Inoltre ringrazio di cuore Ninja767
per il nome della band di
Naruto!!! XD
Ed ora le risposte ai commenti (scusate se sono corte, ma volevo
sbrigarmi in
modo tale da andare a finire di scrivere il nuovo chappy XD)
>>> Risposte
alle recensioni <<<
ryanforever: lo so, anche io odio gli
aggiornamenti settimanali, ma non ho potuto fare altrimenti
ç__ç, visto che
sono rimasta indietro con i chappy per mancanza d’ispirazione
(e tutto per
colpa del 13 chappy -.-). Come hai visto il bacio
c’è stato, anche se quel teme
riesce a rovinare sempre tutto! Sono contenta che la parte in grassetto
ti sia
piaciuta! Un baciotto e alla prossima <3!!
Ocatarinetabelasciscix: ciao! La canzone che cantava Ino
era di Britney Spears, If you seek Amy
(mi pare si scriva così, ora non mi va di andare a
controllare XD). Già, mi
sono divertita troppo a scrivere la parte in cu Deidara stuzzicava
Kiba, e non
preoccuparti, tra non molto il mio caro Neji dovrà entrare
in quella camera, e
allora… uhuhuhuh…*o* Spero che anche questo
chappy ti sia piaciuto, alla
prossima! Un kissone <3
miiky: tre mesi O.O? oddio,
speriamo che non tu non debba mai aspettare così tanto per
un mio aggiornamento
XD!!! Comunque, sono contenta che lo scorso chappy ti sia piaciuto, e
spero che
lo stesso sia per questo^^. Un bacione, e alla prossima!!
Nalhia: Davvero hai saltellato per
la stanza appena visto il mio aggiornamento O.O? Oh, beh, sono molto
contenta
^///^, e fidati che non sei l’unica ad avere questa reazioni
quando si vedono
degli aggiornamenti (anche io molte volte faccio queste scenate XD), e
grazie
per avermi concesso la grazia di vivere XD. Per il tuo dubbio, come hai
visto
in questo chappy, loro nella loro carriera, erano leggermente diversi,
soprattutto Naruto. E poi, si parla comunque di 2/3 anni
fa… e non
preoccuparti, non li manderò in scena vestiti da scout XD
sarebbé troppo per la
mia salute ù_ù. Un bacione, e alla prossima
<3
blackberry: Lo so, quei due sono un
po’ tardi -.-, ma cercherò
d’indirizzarli sulla giusta via >_ P.s.
Kyuuby era il nome che adottava naruto nella sua carriera
Hoshiro: Ciao! Sono contenta che lo
scorso chappy ti sia piaciuto, e devo darti assolutamente ragione sul
fatto che
hinata è un mito ù-ù! Davvero pensi
che la parte scritta in grassetto sia
la parte migliore in assoluto? Ma grassieeee
>>o<<3
Ninja767: Ciao!! Sono contenta che lo
scorso chappy ti sia piaciuto!! Già, anche io non vedo
l’ora di far apparire il
mio adorato Gaachan *ç*!!! Lo lovvo troppo!! (non
si vede, vero? XD). No,
Kiba non ha buttato via tutto il suo “oscuro
materiale” su Neji… e non vedo
l’ora che quest’ultimo entri nella stanzetta del
castano *.*uhuhuh*.*!! Oh,
quasi mi scordavo la cosa più importante: *me si inchina* ti
ringrazio dal più
profondo del cuore, anima o qualunque altra cosa! Quei nomi che mi hai
suggerito mi sono piaciuti un sacco e, come hai visto, ho deciso di
mettere
“Kitsunetsuki”. Devo dire che tutti, in un modo o
nell’altro, m’ispiravano
qualcosa, soprattutto Youkai e “The KnK”, ma mi
è troppo piaciuto quel nome e
il fatto che, effettivamente, tutto il gruppo potrebbe essere posseduto
dalla
volte, nonché loro capo. Ti ringrazio davvero e spero che
anche queto chappy ti
sia piaciuto!! Un kissone, e alla prossima. P.s penso che mi
farò aiutare da
Sasuke e Naruto per costruirti una statuetta in tuo onore (aiutare, eh?
Si come
no… contaci -.- nd Sasu)(cero che ci conto…
ricordi la famosa soluzione numero
3, no? *w* )(O.O…… x.x ndNaru)(Oddio,
è svenuto! Si si, come vuoi sarò il tuo
schiavo a vita ndSasu) (Bene^^ ndMe)
karolalpha: lo so, mi dispiace per
questi aggiornamenti bisettimanali (io li odio!) ma non ho potuto fare
altrimenti, visto che sono rimasta indietro con i capitoli e non ho
molto tempo
per scrivere (soprattutto ora che iniziano le vacanze…), ma
spero di risolvere
presto. Io volevo riuscire a dare un nome che comprendesse tutto il
gruppo,
perché, insomma… è sempre di Naruto
che si parla, no? Anche se era il “leader”
del gruppo, non penso che avrebbe voluto escludere i suoi amici dal
successo
del gruppo… oddio, mi sono spiegata uno schifo, non so se mi
sono fatta capire
… oddio, ma che sto a dì @.@!!! *me si
dà qualche schiaffetto* Ok, sono
aveglia! Spero che anche questo chappy ti sia piaciuto, e alla
prossima!!!
RavyKira: già, hai ragione, si
parla
pur sempre di un Uchiha, no? Lo so che Kiba è un mito! Io lo
amo troppo quel
ragazzo, è troppo spassoso! E poi mi piace scrivere i lui,
visto il suo
carattere >.<
Naturalmente grazie anche
a chi ha solo letto, ha chi ha messo nei preferiti (85) e chi ha messo
nelle
seguite (40)
P.s. non vi ho messo perché sennò mi venivano
più lunghi gli elenchi che il
chappy XD
ME LO LASCERETE UN
ALTRO COMMENTINO, VERO? UNO PICCOLO, PICCOLO, PICCOLO…
ç__ç
|
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Capitolo 13 *** 13. Notizie ***
A
Song for You
13.
Notizie
Don´t
let your fears, hold you back
Life isn´t meant, to be easy
Find justice for what you lack
(Angtoria
- Thats What The Wise Lady Said)
Percorse velocemente gli
ultimi metri che lo separavano dal cancello della scuola; poi
girò velocemente
il manubrio verso sinistra, entrando dentro al parcheggio e inchiodando
a pochi
centimetri dal muro dell’edificio scolastico. Spense il
motore, sospirando mentre
recuperava le chiavi dal cruscotto.
No, di sicuro quella non sarebbe
stata una delle sue migliori giornate.
Prese la borsa e il casco con
violenza sotto lo sguardo shockato di alcuni studenti. Rivolse
un’occhiataccia
alla massa, per poi cominciare ad avviarsi verso il punto di ritrovo
del
gruppo.
Chiunque avesse passato due
notti insonni sarebbe stato nervoso, no? E pensare che era tutta colpa
di quel
Dobe da strapazzo e del suo corpo che si era mosso da solo, se ora si
trovava in
quello stato! Per non parlare della “confessione”,
se così si poteva chiamare
quella sottospecie
di miscuglio di
parole, fatta dal biondo nel mezzo di quella sua crisi
isterica… aveva avuto
quelle parole in testa per due giorni consecutivi, senza
però riuscire a capire
cosa volessero significare.
Insomma, oltre alla
consapevolezza di aver compiuto un gesto decisamente
avventato, il moro si ritrovava a convivere anche con il nervoso che
gli
provocava il non sapere qualcosa.
Come poteva non essere di pessimo
umore?
Mentre si trascinava verso
gli altri, il solito gruppo di ochette starnazzanti lo
aggredì, impedendogli di
proseguire.
-
Sasuke-kun! Ti prego esci con me! –
- No! Non ascoltare questa sgualdrina ed esci con me!
–
- Come osi! Tu, brutta stupida! Il mio Sasuke-kun non
uscirà mai con una come te! –
- Tuo? Ma starete scherzando, spero. Lo sanno tutti
che Sasuke-kun è attratto da me! –
- Ma non dire baggianate! -
La sua pazienza era al
limite, e il suo mal di testa e la sua stanchezza non aiutavano. Quella
mattina
non era proprio dell’umore adatto per sopportare quelle
piattole, perciò, dopo
aver urlato un freddo – Toglietevi dai piedi! -, accompagnato
da uno sguardo
minaccioso, abbandonò le sue ammiratrici al loro destino e
raggiunse, a passo
spedito, la sua meta.
- Buongiorno Sasuke-kuuun! –
lo salutò felicemente Sakura, attaccandosi, come suo solito,
al braccio del
povero malcapitato. Non cercò di scrollarsela di dosso,
perché sapeva che,
tanto, sarebbe stato del tutto inutile: era una vera e propria piattola!
- Nh… - rispose (?)
semplicemente, per poi guardarsi intorno, alla ricerca di una zazzera
bionda.
- Ehi Sasuke, come mai quelle
occhiaie? Mica sarai andato a divertirti senza di noi, vero? -
- Fatti i fatti tuoi
Suigetsu! – gli rispose irritato, per poi spostare il suo
sguardo sulla parte
più rumorosa del gruppo che, quella mattina, era stranamente
silenziosa.
- Hai visto? Sembra che
stiano per partecipare ad un funerale. – gli disse Neji,
notando lo sguardo
indagatore del moro.
Non rispose, continuando ad
osservare quell’insolita scena. Shikamaru, di solito sempre
calmo e
indifferente a tutto ciò che accadeva intorno a lui, faceva
avanti e indietro,
nervoso, mentre Ino, che lo seguiva, cercava di calmarlo. Lì
vicino, Choji teneva
lo sguardo fisso sul terreno; il pacchetto di patatine buttato a terra.
- Ma cosa gli è successo? –
chiese poi l’albino, incuriosito da quella scena.
- Non ne ho la più pallida
idea. Nara continua a farneticare cose senza senso, come “lo
ammazzo” e “se non
lo vedo arrivare entro dieci minuti, giuro che lo vado a cercare e poi
lo
uccido”, da quando è arrivato. – li
informò lo Hyuuga.
- Ma a chi si riferisce? –
- Non ne ho la più pallida
idea. –
Continuarono ad osservare
quella scena per qualche minuto, finché non fece la sua
apparizione un Kiba
ansante a causa della corsa appena fatta.
- Sh… Shikamaru! – lo chiamò,
attirando la sua attenzione. Il castano si avvicinò
velocemente all’amico,
seguito da una Ino e un Choji visibilmente preoccupati.
- Era ora che ci degnassi
della tua presenza! Allora, cosa hai scoperto? –
- Falso allarme. Era tutta
una farsa inventata da uno stupido giornalista. E scusa tanto se non so
volare!
– gli rispose, mentre cercava di riprendere fiato.
Shikamaru a quella risposta
sospirò. - Meno male. – disse, portandosi una mano
ai capelli. – E Naruto? Non
gli avrai detto nulla, spero. –
Kiba sbuffò, incrociando le
braccia e guardandolo serio. – Ma per chi mi hai preso? Ovvio
che non gli ho
detto nulla! A proposito di Naruto, ma non è ancora
arrivato? –
Un attimo di silenzio.
- Kiba, ti prego… dimmi che
lo hai avvertito che oggi non facevate la strada insieme –
disse la Yamanaka,
al che Kiba si portò una mano alla bocca, come per soffocare
un urlo.
- Oh Kami! Mi sono
dimenticato! –
- Sei sempre il solito… spera
solo che, quando arriva, non ti uccida.- sospirò Shikamaru,
mentre riassumeva
la sua solita espressione annoiata.
- Qualcosa non va ragazzi? –
chiese la rosa, ancora saldamente arpionata al braccio
dell’Uchiha.
Kiba e Ino sobbalzarono, non
appena si furono ricordati che non erano soli, mentre Shikamaru rimase
calmo,
rispondendo.
- No, va tutto bene. – e
detto questo, prese la sua borsa e si diresse verso l’entrata
dell’edificio,
seguito a ruota da Ino e Choji.
Kiba sussultò nel momento in
cui la mano di Neji andò a posarsi sulla sua spalla.
Lentamente si girò,
incontrando gli occhi del suo ragazzo, che lo scrutavano indagatori.
- Sicuro che non ci siano
problemi? – gli domandò, continuando a fissarlo.
Kiba sorrise, per poi
sporgersi e dare un lieve bacio sulle labbra al suo ragazzo.
– Tutto bene. Non
preoccuparti. – lo rassicurò, per poi prenderlo
per mano e cominciare ad
avviarsi nella stessa direzione presa dai suoi tre amici, prima che
potesse
fargli altre domande.
Sasuke, che da una parte
aveva osservato tutto, storse il naso alla scenetta
“romantica” cui aveva
appena assistito e che gli aveva fatto ritornare in mente gli
avvenimenti di
due sere prima.
No,
quella non sarebbe proprio stata una bella
giornata.
§§§
Oramai tutti gli alunni erano
nelle loro classi e i corridoi della Scuola
Musicale di Konoha erano completamente vuoti… o
quasi.
Un ragazzo biondo correva più
forte che poteva verso la sua classe, imprecando. Era riuscito a
entrare a
scuola proprio nel momento in cui la campanella aveva suonato ed ora
sfrecciava
nei corridoi, sperando che il professore non si fosse ancora presentato.
Dai
Naruto! Un ultimo sforzo! si disse mentre percorreva i pochi
metri che lo
separavano dalla porta dell’aula. Arrivato, aprì
con forza quest’ultima, per
poi cominciare a esultare quando si rese conto che, effettivamente, il
loro
professore non era ancora arrivato.
- Waah! Sono un mito! Non ci
posso credere, ho fatto in tempo! Il grande Naruto Uzumaki colpisce
ancora! –
esultò, saltellando un paio di volte su se stesso, per poi
fermarsi quando una
mano si posò sulla sua spalla.
- Naruto, siamo molto
contenti che tu sia riuscito ad arrivare “in
orario” anche oggi, ma visto che
voglio cominciare la mia lezione, forse è il caso che tu la
smetta di dare
spettacolo e che ti vada a sedere al tuo posto. – lo
informò Iruka, facendo
scoppiare nella classe una risata generale.
Il biondo, resosi conto dello
spettacolo appena dato, spostò lo sguardo più e
più volte dal professore ai
suoi compagni, mentre le guancie cominciarono a tingersi di rosso.
Fu in uno di questi
spostamenti di sguardo che i suoi occhi incontrarono
“casualmente” quelli color
pece dell’Uchiha. Immediatamente quanto successo due sere
prima, e a causa di
cui non aveva dormito per due notti consecutive, gli ritornò
prepotentemente
alla mente. Distolse velocemente lo sguardo, spostandolo sul pavimento,
mentre
le sue guance assunsero una tonalità molto
vicina al rosso acceso. Rapidamente, raggiunse il suo banco, evitando
d'incrociare di nuovo lo sguardo del moro, e lanciando un occhiataccia
a Kiba
che, al suo passaggio, aveva innalzato un fogliettino –o
meglio, una
sottospecie di striscione di carta- con su scritto a caratteri cubitali
“SCUSA”.
Mai che quell’idiota si
ricordasse di avvisarlo quando non potevano fare la strada insieme la
mattina!
- Allora ragazzi, oggi
utilizzeremo quest’ora di lezione per parlare della
competizione che avverrà
fra due settimane, e che sarà molto importante sia per il
vostro futuro sia per
la vostra promozione. – iniziò Iruka dopo aver
fatto l’appello, attirando su di
se l’attenzione dell’intera classe.
Ecco!
Mi ci mancava solo questa… Buona giornata
Naruto!
pensò il biondo, per poi
portarsi le mani alla testa.
- Qui ho i moduli che i
vostri genitori dovranno firmare per darvi il consenso a partire.
– disse sventolando
il mucchio di fogli. – Ricordate: senza di questo non potrete
partire, quindi
cercate di riportarlo firmato al più presto. Yamanaka, per
cortesia
distribuisci i moduli alla classe. –
Ino, anche se leggermente
scocciata, si alzò dal suo posto prendendo i moduli e
cominciare a
distribuirli. Cercò di sorridere quando arrivò a
consegnare il modulo al biondo,
che era ancora visibilmente turbato, e gli posò una mano
sulla spalla in segno
d’incoraggiamento. A quel contatto Naruto alzò
leggermente lo sguardo sulla sua
amica e cercò di ricambiare il sorriso, nonostante si
vedesse che quest’ultimo
fosse assolutamente forzato.
Ino sospirò, per poi finire
di consegnare i fogli agli ultimi compagni e ritornare al proprio posto.
Quando tutti i documenti
furono consegnati, il professore ricominciò a parlare.
– Come potete vedere,
oltre al foglio per l’adesione, avete anche sia il programma
della gita di una
settimana, sia il programma della competizione di Ishikawa. Leggetelo e
fatelo
leggere molto bene hai vostri genitori, in modo tale che potrete
organizzarvi
con i bagagli. Inoltre, come avrete sicuramente notato, il soggiorno ad
Ishikawa durerà tre giorni, durante i quali i primi due vi
esibirete mentre, per
quanto riguarda l’ultimo giorno, di mattina ci saranno altre
esibizioni e al
pomeriggio verranno esposti i risultati. Gli orari delle partenze li
avete scritti
sui fogli, e mi raccomando, siate puntuali.
– disse, evidenziando in particolare l’ultima
parola. – Ora, se avete delle
domande potete farle. –
E da lì si susseguirono
domande su domande, soprattutto da parte delle ragazze che chiedevano
se
dovevano portarsi dei bei vestiti o se erano previste delle uscite
serali per
andare in qualche locale del posto.
Naruto, dal canto suo, per
tutto il tempo era rimasto con lo sguardo fisso sul mucchietto di fogli
e con
le mani saldamente ancorate ai suoi capelli. Non ce la poteva fare. Non
sarebbe
mai riuscito a ritornare a suonare in meno di due settimane e,
soprattutto,
sarebbe stato bocciato.
Sospirò. Forse l’idea della
bocciatura non era tanto male. E poi, in questo modo, non sarebbe
dovuto
ritornare a suonare, no?
- Naruto… -
Venne risvegliato dal suo
stato comatoso da Kiba, che lo guardava tra il serio e il preoccupato.
- Allora, che farai? Verrai?
– gli chiese, speranzoso.
Naruto non rispose e riposò
il suo sguardo sul suo modulo. Prese un angolo della carta tra le dita
e
cominciò a torturarlo per il nervoso.
- Naruto non puoi scappare
per sempre. Questa mi sembra un’ottima occasione per provare
a ritornare a suo–
- Non lo so! – lo interruppe
il biondo. – Non lo so … -
A queste parole il castano si
voltò verso il professore, sconfitto e convinto che il suo
amico avesse oramai
deciso di non partecipare a quella maledetta competizione e di perdere,
così, l’anno.
Ma non sapeva che si
sbagliava.
Non aveva visto l’indecisione
che vi era in quegli occhi azzurri, appositamente nascosti dalla
frangia.
Naruto, infatti, non sapeva
più cosa fare o pensare. Tutti gli dicevano di andare
avanti… certo, era facile
per loro! Non erano loro quelli che avevano perso i genitori. Non erano
loro
che avevano sofferto le pene dell’inferno per due lunghi
anni.
Però era anche vero che non
poteva lasciarsi sopraffare dagli avvenimenti passati e continuare
quella
insulsa vita di maschere, falsi sorrisi e bugie. Voleva che tutto
tornasse come
prima… come quando la sua era una vita felice.
Rimase in quella posizione per
l’intera mattinata mentre, dentro di lui, due pareri opposti
si scontravano,
contendendosi la supremazia.
§§§
Le ore di
lezione passarono
lentamente come al solito e, suonata la solita campanella che decretava
l’inizio
della pausa pranzo, gli studenti si recarono affamati verso la mensa o,
per i
più coraggiosi, verso il cortile.
- Kiba sei sempre il solito!
Almeno potevi avvertirmi che non venivi perché avevi da
fare, così mi sarei
risparmiato la corsa per arrivare in tempo… – si
lamentò Naruto mentre si
dirigeva con Kiba e Shikamaru alla mensa.
- Te l’ho detto, mi sono
dimenticato. È’ che andavo talmente di fretta che
non ho proprio pensato di
chiamarti… - gli spiegò il castano
- Sì, sì… come no! Non
inventare scuse e dillo che stanotte hai fatto le ore piccole con Neji!
– gli
disse in modo malizioso il biondo, facendo arrossire fino alle punte
dei
capelli Kiba.
- M-ma… basta! Ma ci avete
scambiato per dei conigli? –
- Perché, non è forse così? –
- No! E poi noi… n-noi non…
non… - balbetto, ritornando color gambero.
- Voi non? … Oh! Voi non
avete ancora… -
Kiba abbassò lo sguardo sul
pavimento. - Già… - disse, per poi sospirare.
– e non penso di essere ancora
pronto a fare un passo del genere… -
- Oh… non c’è nulla di male,
Kiba. Dopotutto lui è il tuo primo ragazzo, è
naturale avere paura. Non è vero
Shika? –
- Mmh … sì… - rispose
svogliatamente il Nara, giusto per supportare Naruto.
- Visto? Te lo dice pure
Shika… E non fare quella faccia triste! Tirati su, idiota!
– gli disse,
dandogli una potente pacca sulla spalla e facendolo sbilanciare in
avanti.
- Ma sei scemo? Potevo
cadere! – si lamentò restituendo la pacca al
biondo.
- Ahah! Dai Kiba, stavo
scherzando! –
Tra una risata e
l’altra raggiunsero la
mensa, dove si misero subito in fila per
prendere da mangiare, per poi dirigersi al solito tavolo dove il loro
gruppo li
stava aspettando.
- Ehi, ragazzi! Finalmente.
Ma dove eravate finiti? – gli chiese Ino, visibilmente
scocciata per il ritardo
del suo ragazzo e dei suoi due amici.
- Quei due si erano messi a
parlare di cose sconce strada facendo… - rispose
tranquillamente Shikamaru, mentre
andava a sedersi vicino alla bionda.
Naruto e Kiba, a quella
tranquilla affermazione, arrossirono di botto, per poi urlare in
contemporanea
– Non è vero!
–
Stavano per sedersi anche
loro, ma si bloccarono nel momento in cui una Sakura e una Ten Ten
super
agitate arrivarono di corsa al tavolo, mancando di poco i due poveri
malcapitati che erano ancora con i vassoi del cibo in mano.
- Ragazzi! Ragazzi, non
potete capire che scoop che abbiamo trovato! –
urlò Sakura, saltellando su se
stessa insieme a Ten Ten.
- Di sicuro vi faremo
rimanere a bocca aperta! –
Tutti le guardarono curiosi
mentre le due continuavano a saltellare su loro stesse, euforiche.
- Ovvero? – chiese curiosa
Ino, sporgendosi sul tavolo.
Sakura ghignò. – Mia cara
Ino, questa volta ti ho di gran lunga superato! Guarda qui! –
disse, aprendo il
giornale che aveva in mano, per poi sbatterlo sotto il naso
dell’amica.
Ino rimase per un attimo
impassibile, per poi assumere un espressione sempre più
terrorizzata, mano a
mano che andava avanti nella lettura. – No… -
disse, per poi prendere la
rivista e cominciare a strapparla.
- Ehi! Ino ma cosa diavolo
stai facendo?! Sei forse impazzita? – le urlò
contro la rosa, ma Ino non
l’ascoltava, continuando a ridurre il giornale a pezzettini,
in modo tale che
nessuno avesse potuto leggerne il contenuto.
- Ino… - la fermò Shikamaru,
prendendole le mani con le sue. – calmati…-
Ino rivolse al suo ragazzo
uno sguardo tra il disgustato e il dispiaciuto. – Calmarmi?
Come posso
calmarmi? –
- Tsk! Ino, non pensavo che
lo scoprire quanto io fossi superiore, rispetto a te, ti provocasse
questo
scatto d’ira... – le disse, sorridendo, ricevendo
in cambio un’occhiataccia da
parte della bionda. – ma non fa nulla! Non è vero
Ten Ten? –
- Già… - rispose sorridendo.
- … perché noi ne abbiamo un altro! –
disse entusiasta, tirando fuori da dietro
la schiena un altro giornale, identico a quello che era stato appena
fatto
fuori da Ino.
- TU! NON PROVARE A LEGGERE!
– le urlò contro la bionda, minacciandola di una
morte lenta e dolorosa con lo
sguardo.
- Tsk! Se pensi che io mi
faccia intimorire da te, Ino-pig, ti sbagli di grosso! – le
disse la rosa, per
poi prendere il giornale, aprirlo e cominciare a leggere. –
Allora, dov’era…
Ah! Ecco… “Si sospettava
che l’ex
cantante appartenente al famoso gruppo dei Kitsunetsuki,
Kyuubi, fosse stato ritrovato nella città
di Konoha da un giornalista che, per puro caso, aveva individuato un
ragazzo
apparentemente uguale al cantante. Purtroppo si è scoperto
che il povero
ragazzo, in realtà, non fosse il famosissimo ex cantante, in
quanto privo delle
sei cicatrici caratterizzanti. Nonostante ci siano ancora giornalisti e
fan che
lo stiano ancora sperando in un suo ritorno, molti personaggi famosi
del mondo
della musica, ritengono inutile continuare le ricerche, mentre altri,
tra cui il
produttore discografico Orochimaru-sama, ritengono che
sia necessario continuare cercarlo e a
sperare di ritrovarlo al più presto”
–
Il rumore di piatti che si
scontravano con il terreno fece sobbalzare la rosa, impedendogli di
continuare
a leggere. Tutti si girarono verso la fonte di quel rumore, rimanendo
di sasso
quando i loro occhi si posarono su un Naruto dall’espressione
letteralmente
sconvolta e la divisa sporca di ramen.
- N-naruto…? – lo chiamò
Sakura, riscuotendolo.
- Eh?… ah… s-scusa… te… Ahah… ma
guarda che stupido. – rise, cercando di mascherare il suo
stato d’animo - Forse
è meglio se vado a lavarmi la camicia, prima che…
si macchi. – e detto questo,
senza nemmeno aspettare una risposta, si girò e si diresse
di corsa fuori dalla
mensa.
- Ma cosa gli è preso? – fu
Suigetsu a rompere quel silenzio che durava, ormai, da parecchi
secondi, in cui
tutti avevano cercato di trovare una risposta al comportamento del
biondo, ma
senza successo.
- È tutta colpa tua! – urlò
Ino indicando la rosa. – Io te l’avevo detto di
stare zitta, ma tu nulla! Spero
che ora tu sia contenta! –
- Ma cosa diavolo c’entro
adesso io? – si lamentò Sakura, alzando gli occhi
al cielo e incrociando le
braccia.
La bionda stava per ribattere
ma venne prontamente fermata da Shikamaru. - Ino, calmati. È
inutile che
continui a urlare in questo modo... dovresti saperlo che non
è colpa sua, no? –
La bionda abbassò lo sguardo,
colpevole. - Lo so, ma… - rivolse il suo sguardo su Sakura,
che la osservava
confusa. Sospirò. – Hai ragione Shika…
scusa fronte spaziosa, non avrei
dovuto comportarmi così. –
- Ehi! Non chiamarmi in quel
modo, Ino-pig! – dopo
questo scambio
di insulti, le due cominciarono a litigare come loro solito,
completamente
dimentiche di quello che era successo pochi minuti prima e di essere
osservate
da quasi mezza mensa.
- Shika… - lo sguardo di tutti
gli occupanti del tavolo si spostò dalle due ragazze a Kiba,
il quale era stato
affiancato da Neji, che ora li guardava con espressione visibilmente
preoccupata. – forse è meglio se andiamo a
cercarlo... –
Shikamaru sospirò nuovamente.
– Già… forse è meglio. Ino
tu rimani qui, nel caso in cui dovesse tornare. – e
detto ciò uscì dalla mensa con
l’Inuzuka, sotto lo sguardo degli altri.
- Ehm… q-quindi ora c-cosa
d-dobbiamo fare? – chiese titubante Hinata, che anche se non
lo dava a vedere
era molto preoccupata.
- Nulla… aspettiamo. – le
rispose Ino, facendo spallucce.
- M-ma… -
- Già, Hinata ha ragione. Non
sarebbe il caso di andare a cercarlo anche noi? –
intervenì Neji che,
nonostante fosse anche lui curioso, era molto più
preoccupato per il suo
ragazzo che per il biondo.
- No! Shikamaru non ha
chiesto nessun aiuto, quindi ora calmatevi e tornate a mangiare. Non
c’è nulla
di cui preoccuparsi. – nonostante l’espressione
poco convinta della bionda, i
due annuirono, per poi sedersi.
- Tsk! Ino ha ragione, anche
se non riesco ancora a capire cosa diavolo gli sia preso a quel baka
– disse,
per poi sorridere e girarsi verso l’occupante del posto
accanto al suo. – Tu
cosa ne pensi Sasuke-ku… Eh? Ma
quando…–. Tutti si girarono prima verso
l’Haruno, e poi verso il posto vuoto dell’Uchiha.
Silenzio.
- Ma… dov’è andato? –
§§§
POV
SHIKA
- Kiba, ci conviene
dividerci. – dico, appena usciti dalla mensa. Lui si gira
verso di me, e fa per
pensarci su.
- Già, hai ragione… così lo
troveremo prima. –
Annuisco. -Tu vai da quella
parte, mentre io vado da questa. Ci rivediamo qui tra
mezz’ora. – lui mi fa
segno con la testa di aver capito, per poi girarsi e cominciare a
correre nella
direzione indicatagli da me. Un sospiro fugge dalle mie labbra mentre
mi volto
e comincio ad avviarmi verso la mia zona da perlustrare.
Devo ammettere che questa
situazione, nonostante vada avanti da un paio d’anni, stia
diventando sempre
più pesante. Pensavo che con il tempo tutto si sarebbe
risolto, e invece…
niente. È tutto rimasto come prima. Il
problema di Naruto è rimasto come prima.
Apro l’ennesima porta
ritrovandomi davanti un’altra aula vuota. Sospiro, per poi
richiuderla e
ricominciare la mia ricerca.
Il
problema di Naruto. Forse, più che
problema, dovremmo chiamarlo fobia,
paura, terrore. Nonostante lui cerchi di nascondercelo, io me ne sono
accorto
già da parecchio tempo. Dopotutto lo conosco da quando aveva
cinque anni e con
il tempo ho imparato a riconoscere tutte le sue espressioni e i suoi
stati
d’animo.
Ricordo ancora alla
perfezione quel giorno di metà giugno in cui lo incontrai
per la prima volta…
Un
bambino di circa cinque anni, con capelli castani
legati in uno strano codino, era steso sul prato di un grande parco,
situato
nel centro residenziale di Konoha. In quel piccolo posto silenzioso e
isolato,
rispetto alle altre zone in cui si riunivano i bambini per giocare, il
bambino
praticava il suo passatempo preferito: osservare le nuvole.
Gli piaceva vedere come quelle strane chiazze bianche,
che si muovevano lentamente o velocemente, a seconda del vento,
andavano a
formare strane forme, tutte completamente diverse tra loro. A volte
assumevano
la forma di un piccolo coniglietto bianco e soffice, a volte la forma
di un
bambino che rincorreva un pallone, altre volte, invece, la forma di un
enorme
uccello… mai una volta che avesse visto per due volte la
stessa immagine.
Quel giorno, come al solito, si era ritrovato lì, da
solo, allontanato dagli altri bambini a causa del suo carattere poco
socievole,
ad osservare quelle macchie bianche. Non che a lui importasse gran che
di
rimanere da solo, sia chiaro. Era, sicuramente, il bambino
più intelligente
dell’intera Konoha e, probabilmente, dell’intero
Giappone, e non aveva la
minima intenzione di perdere tempo con dei marmocchi.
Stava guardando tranquillamente il cielo quando,
all’improvviso, un’ombra non andò a
intromettersi tra lui e il cielo,
impedendogli di continuare il suo passatempo.
- Ciao! – una voce squillante e pericolosamente alta
travolse in pieno i timpani del bambino, il quale, anche se non
riusciva a
vedere il volto di quella voce a causa del sole, rivolse
un’occhiataccia
scocciata al disturbatore, sicuro che l’altro, invece, lo
vedesse alla
perfezione.
- Togliti. – unica risposta, secca e atona… peccato che non ebbe
l’effetto sperato; il
disturbatore, infatti, invece che andarsene intimorito dal tono
dell’altro, si
spostò e si mise seduto accanto al castano, il quale
sbuffò sonoramente
ritornando al suo passatempo… o quasi. Insomma, come faceva
a rilassarsi e a scatenare
la sua immaginazione se quel bambino continuava a fissarlo? Possibile
che non
avesse nient’altro da fare o nessun’altro da
importunare?
Con uno scatto si mise seduto, per poi girarsi verso
lo scocciatore per dirgliene quattro e mandarlo via… peccato
che i suoi
propositi furono completamente stroncati non appena i suoi modesti
occhi color
nocciola incontrarono quelli straordinariamente azzurri
dell’altro. Strano,
eppure lui di “azzurri” se ne intendeva, viste le
intere giornate, sia estive
che invernali, che aveva passato ad osservare il cielo, ma mai aveva
visto un
azzurro puro, limpido e lucente come quello degli occhi di quello
strano
bambino che gli stava davanti, e che ora gli sorrideva radioso come il
sole.
Che il cielo si fosse tramutato in un bambino? No,
impossibile…
- Ehi, ci sei? – lo richiamò il biondino,
sventolandogli una manina davanti agli occhi, la quale fu subito
allontanata
dal castano, il quale gli rivolse un altro sguardo scocciato.
- Come mai sei qui tutto da solo? – chiese il biondo,
ignorando il gesto poco cortese dell’altro. – Per
caso non ti piace giocare con
gli altri? –
Il castano, scioccato dall’insistenza e dalla
stupidità dell’altro nel non capire che tutti quei
piccoli gesti che gli stava
facendo significavano che doveva lasciarlo in pace, fece spallucce.
- No, preferisco rimanere per conto mio e osservare le
nuvole. –
Il biondino si mise una manina sotto il mento, in posa
pensosa, per poi battere il pugnetto sul palmo della manina aperta, ed
esclamare un acutissimo – Ho capito! –.
- Hai paura del mostro del bosco, non è vero? –
continuò poi, sotto lo sguardo incredulo
dell’altro che non riusciva proprio a
capire da dove fosse spuntato fuori quello strano, o per meglio dire,
strambo
bambino: possibile che l’unico essere senza cervello
esistente sulla faccia
della terra dovesse capitare a lui?
- Come scusa? –
- Ma sì, il mostro del bosco! Quello che si dice esca
fuori dal bosco e spaventi i bambini cattivi o che fanno i capricci!
Sai, la
mia mamma mi ha detto che se faccio il bravo e mi comporto bene con gli
altri
bambini, il mostro non mi spaventerà! – disse,
tutto contento, mentre l’altro
continuava guardarlo scioccato.
- Il mostro… del bosco? – chiese, ricevendo come
risposta un vistoso cenno affermativo. La sua mano andò a
schiantarsi, con
forza, sulla propria faccia. Questo era proprio il colmo. –
Certo che sei un
tipo proprio stupido… -
- Ehi! Ma come ti permetti?-
- Mi permetto eccome. Possibile che tu creda ad una
simile sciocchezza? –
- Perché, tu non ci credi?- chiese l’altro,
confuso.
Tutti i bambini a cui avevano raccontato quella storia si erano
talmente
spaventati che erano o scoppiati a piangere o si erano terrorizzati a
tal punto
che non avevano più voluto avvicinarsi al boschetto.
- Ovvio che non ci credo! Di sicuro è una storiella
raccontata dalle nostre mamme per non farci fare i capricci e per non
litigare
con gli altri bambini. Mi chiedo come tu abbia potuto
crederci… -
Il biondo abbassò lo sguardo, sconsolato, per poi
sussurrare un triste – Peccato… -, il che
portò il castano ad alzare un
sopracciglio e a chiedersi se quel bambino fosse normale o meno.
- Perché dici così, scusa? Non sei contento di
sapere
che lo spaventosissimo mostro non esiste? –
- Semplice, perché volevo diventare suo amico! –
gli
rispose risoluto il bambino; due piccole goccioline
s’intravedevano ai bordi
dei suoi occhi.
- C-cosa? C-cioè, fammi capire… tu volevi
diventare
amico del mostro? – gli chiese, scioccato, il castano, il
quale si chiese se
gli alieni avessero conquistato il mondo quando l’altro gli
rispose
affermativamente. Forse in queste situazioni essere il bambino
più intelligente
del mondo non serviva proprio a niente…
- Ma certo! Tu pensa a quanto si possa sentire solo
quel mostro! Senza nessuno con cui parlare, senza nessuno con cui
giocare…
senza nessun amico. Forse è per questo che lo chiamano
mostro, perché forse è
solo e quando cerca di avvicinarsi agli altri bambini nessuno lo vuole.
–
Il castano non rispose, continuando ad esaminare
quello strano biondino il quale obbiettivo, probabilmente, era quello
di
riuscire a farsi amici tutti i bambini del mondo.
- Scusa, posso sapere perché sei venuto da me a dirmi
queste cose? –
- Beh… ecco… - il biondino arrossì
– in realtà… io ti
ho sempre visto da solo… non giocavi mai con
nessuno… quindi… ecco… -
In poche parole, quello strano, ma simpatico, bambino
gli stava chiedendo di giocare con lui. Che baka…
- Vuoi essere mio amico? –
Bingo. Aveva indovinato ancora una volta. Senza
rispondere, si alzò e si pulì i pantaloni, per
poi girarsi e, con le mani in
tasca, cominciare ad avviarsi.
- E… ehi! Ma dove vai? –
- A cercare il mostro, no? Non avevi detto che volevi
fartelo amico? – disse, fermandosi e girandosi verso il
biondino che ora lo
guardava ancora più confuso.
- Ma scusa… non avevi detto che in realtà non
esiste? -
- Si, si… ma chi lo sa, magari mi sbaglio. – disse
facendo spallucce e ricominciando a camminare. – Allora, ti
vuoi muovere?
Guarda che ti lascio qui. –
Il biondino, senza farselo ripetere due volte, si alzò
e raggiunse di corsa l’altro.
- Shikamaru Nara – disse ad un certo punto mentre
cominciavano ad entrare nel boschetto. – è il mio
nome. – si affretto poi ad
aggiungere nel momento in cui lo sguardo del biondo si fece nuovamente
interrogativo.
- Naruto! Naruto Uzumaki! – si presentò
l’altro
sorridendogli, felice di aver trovato un nuovo amico.
- Senti, Naruto, toglimi una curiosità. Qual è il
tuo
sogno? –
Naruto sorrise, per poi affermare con il suo solito
urletto – Diventare amico di tutti i bambini del mondo!
–
Shikamaru sorrise. Come pensava, quel cielo era
proprio strambo.
- Beh, allora buona fortuna. –
Sorrido, mentre apro
un’altra
porta e controllo l’interno vuoto della stanza, per poi
richiuderla.
Da quel pomeriggio io e
Naruto non ci siamo più separati, diventando con il tempo
migliori amici. Poi,
quando entrambi raggiungemmo l’età di otto anni, a
noi due si aggiunsero Kiba e
Chouji.
Certo, non che ci mancassero
gli amici, sia chiaro, di quelli eravamo pieni, ma con loro si era
creato uno
strano affiatamento che è rimasto tale nel tempo.
Blocco
i miei pensieri
quando, passando davanti ai bagni del secondo piano, intravedo
attraverso la
porta socchiusa una macchia nera. Sospiro ed entro, rendendomi conto
che quella
macchia altro non è che la giacca di una divisa scolastica;
quando la sollevo
la sento per gran parte bagnata e, subito, delle tracce di ramen
attirano la
mia attenzione. L’ho trovato.
Lentamente comincio a
controllare ad uno ad uno i bagni, finché non mi blocco
quando trovo la
terzultima porta chiusa dall’interno.
- Naruto – chiamo, ma non mi
giunge nessuna risposta. – Naruto… per favore
apri… - provo di nuovo e questa
volta in risposta mi viene un gemito sommesso.
Sospiro e prendo il cellulare
dalla tasca destra dei pantaloni; mando velocemente un messaggio a
Kiba, in cui
lo avverto che ho trovato Naruto e che deve raggiungermi, per poi
posare il cellulare
e poggiarmi sul lavandino posto di fronte alla porta chiusa.
- Naruto, per favore – lo
prego appena sento i singhiozzi aumentare. Sta piangendo, sta
soffrendo… non mi
sono mai sentito così inutile come in questo momento.
Sospiro e rimango in
silenzio, mentre lui, da lì dentro, continua a piangere; poi
i singhiozzi diminuiscono
e io ne approfitto per parlare.
- Non è stando chiuso dentro
un bagno che risolverai il problema, quindi apri questa porta e
parliamone. –
- Non c’è niente di cui
parlare. – è un sussurro, ma riesco a sentirlo
perfettamente.
- Niente, dici? Io non direi
proprio, e tu lo sai bene. Sono molte le cose di cui dovremmo
parlare… di cui tu mi
dovresti parlare. – sbuffo.
Irritato, prendo il pacchetto di sigarette e ne estraggo una,
portandola alle
labbra e accendendola. So che all’interno
dell’edificio scolastico è
assolutamente vietato fumare, ma in questo momento ne ho veramente
bisogno.
- Naruto, nonostante siano
anni che cerco di capire quale diavolo sia la causa di questa tua
fobia, io non
ti ho mai costretto a parlarmene… anche se avrei voluto che
lo facessi, che ti
confidassi con me. – sospiro. – Questo non
è mai accaduto, ma di una cosa
sospettavo e dalla tua reazione di oggi al sentire il suo
nome, oggi ho avuto la mia conferma: in tutta questa storia
centra Oro-
- Non dirlo!
– urla non
lasciandomi finire, per poi riprendere a singhiozzare più
forte di prima.
Spengo la sigaretta, oramai
consumata, sul lavandino e butto la cicca in un angolo del bagno dove
giacciono
altre sue compagne. – Chissà perché, ma
lo immaginavo… quel tipo non mi era mai
piaciuto. - dico a bassa voce mentre cerco di trovare una soluzione.
- Naruto, io non ho la più
pallida idea di cosa diamine ti abbia detto o ti abbia fatto quel
bastardo, ma
sono passati anni dall’ultima volta che l’abbiamo
visto. – gli dico, nel
tentativo di farlo uscire da quel maledetto bagno. Non è
vero quello che gli ho
detto, perché in realtà qualche idea di cosa gli
abbia fatto o detto ce l’ho,
ma non l’ho presa in considerazione. Non
voglio assolutamente prenderla in considerazione.
- Tu non capisci… - lo sento
sussurrare; i singhiozzi leggermente diminuiti.
- Perché tu non mi fai
capire. –
- Tu NON devi capire! – la
porta si apre di scatto, facendomi sobbalzare leggermente, mostrando un
Naruto
completamente in lacrime e arrabbiato. In quello stesso momento un Kiba
ansante
per la corsa appena fatta fa irruzione nel bagno.
- Kiba. –
- Naruto! Ma perché cavolo
sei scappato in quel modo?! – comincia ad urlare mentre
avanza velocemente
verso Naruto. – Ma lo sai che, per colpa della tua bakosità ho dovuto perlustrare
tutta la parte est della scuola? No,
dico, mi sono fatto di corsa sei rampe di scale e controllato
più di quaranta
aule, solo perché tu sei un emerito idiota! –
- AHIO! – si lamenta il
biondo, non appena il pugno di Kiba va a scontrarsi con la sua testa.
– Ho
capito Kiba, ma non c’era bisogno di farmi male! –
Kiba, per tutta risposta,
incrocia le braccia e si gira dalla parte opposta di Naruto. - Tsk! Te
lo
meriti, baka. –
A quella scena, le mie labbra
si curvarono in un piccolo sorriso. Quei due sono impossibili; una vera
forza
della natura.
- Ehi, voi due. Non so se ve
ne siete accorti, ma la campanella è suonata già
da qualche minuto, quindi
smettetela di litigare come due bambini e sbrigatevi, se non volete
prendervi
una bella sgridata. – gli dico, bloccando i loro inutili
schiamazzi.
- Uffa… agli ordini mamma!
– mi risponde scherzosamente
Naruto, ricevendo una mia occhiataccia, per
poi dirigersi al lavandino vicino al mio.
Mentre lui si sciacqua il viso, sposto lo sguardo su Kiba che, in
risposta, mi
lancia uno sguardo preoccupato; ha ascoltato il nostro discorso, lo so,
e dalla
sua espressione capisco che nel pomeriggio avremo una lunga discussione
a
proposito.
- Ecco fatto! Ora possiamo
andare. – dice, non appena ha finito di nascondere le sue
cicatrici; l’espressione
sconvolta che aveva fino a pochi minuti fa, completamente scomparsa.
Secondo me avrebbe dovuto
provare a fare l’attore, altro che il
cantante…penso, mentre lo vedo recuperare
la giacca della divisa ed affiancarsi a Kiba.
- Ehi Shika, ti vuoi muovere?
– la voce di Kiba mi riscuote dai miei pensieri, facendomi
rendere conto che,
mentre io sono rimasto nella stessa posizione di prima, loro due sono
già fuori
dal bagno.
- Voi andate pure… io mi fumo
un’altra sigaretta e poi vi raggiungo. - dico, mentre infilo
la mano destra
nella tasca e prendo il solito pacchetto. Loro annuiscono e si avviano.
Sospiro mentre ne prendo una
e me la porto nuovamente alle labbra. Accendo la mia amica fidata e
aspiro la
prima boccata di fumo; lo sguardo, prima indirizzato verso la porta,
ora è
fisso verso il soffitto bianco, talmente stravolto e distrutto che non
basterebbero trenta paia di mani per contare le crepe presenti.
Appena non sento più i passi
di Naruto e Kiba, dalle mie labbra, oltre al fumo, fuoriesce un
rumoroso
sbuffo.
Ora comincia la vera
seccatura.
- Se ne sono andati, ora puoi
anche uscire da lì. – dico, per poi riportarmi la
sigaretta alle labbra ed
inspirare nuovamente. Dopo pochi secondi, sento la sicura scattare e la
porta
aprirsi. Con espressione apparentemente neutra, sposto lentamente il
mio
sguardo sulla persona appena uscita e, contemporaneamente, espiro il
fumo.
- Nara. – mi saluta quello
con tono sprezzante.
- Uchiha. – ricambio il
saluto - Non
pensavo fossi uno di quelli
che si mettono ad origliare le conversazioni altrui. Spero che, almeno,
ti sia
goduto lo spettacolo. –
Sasuke Uchiha: un nome, una
seccatura.
E pensare che fino a pochi
mesi fa mi ero convinto che, oramai, non avrei mai più avuto
a che fare con
certi individui. Lui continua ad osservarmi con la sua solita
espressione
indifferente e gelida, caratteristica della sua famiglia.
- Ma non potevo aspettarmi
nient’altro, viste le volte precedenti… - visto
che non intendeva rispondermi,
ho ricominciato a parlare. Ho notato il suo interesse per Naruto e, per
evitare
disgrazie future, ho intenzione di sapere che intenzioni ha con lui.
Conosco
bene gli Uchiha e il loro orgoglio, e proprio per questo voglio mettere
subito
le cose in chiaro. Naruto ha già sofferto abbastanza per i
miei gusti.
- Cosa intendi dire? –
- Mi riferisco alla lite tra
Naruto e la preside di qualche settimana fa. –
- Ero da quelle parti e ho
sentito. Comunque, non devo giustificarmi con te di quello che faccio,
quindi…
-
- Voglio sapere quali sono le
tue intenzioni nei suoi confronti. –
Lui mi guarda con un
sopracciglio alzato. – E se io non volessi dirtelo?
–
Senza dargli il tempo di
accorgersene, mi avvicino velocemente a lui e l’afferro per
il colletto della
divisa. - Uchiha, non ti conviene scherzare con me. Ricorda, cantante
famoso o
meno, tu per me non sei nessuno. So essere molto convincente se voglio,
soprattutto quando si tratta del mio migliore amico. – gli
dico, apparentemente
calmo, per poi lasciarlo andare nel momento in cui lui porta le sue
mani sulle
mie, stringendole.
- Tsk! D’accordo… ma ad una
condizione. –
- Sarebbe? – una condizione,
eh? Beh, non c’è che dire, è davvero
furbo.
- Io do delle informazioni a
te, e tu dai delle informazioni a me. –
- Uno scambio equo. –
- Esatto. – dice ghignando.
Ok, ora è un dato di fatto:
io questo tipo non lo sopporto! Certo, di sicuro mi è andata
meglio di quanto
credessi, visto che qui si parla pur sempre di un Uchiha, no? Tsk, mi
chiedo
cosa avesse in mente colui che li ha creati in quel momento. Eppure mi
pare che
di disgrazie, al mondo, ce ne siano già abbastanza, no?
E poi quella faccia
strafottente… ah, se solo non fossi così pigro e
così intelligente, gliel’avrei
già spaccata.
Rimango per qualche secondo a
pensare alla sua condizione, per poi accettare.
- Ok, ma comincio prima io. –
lui fa spallucce. – Bene. La mia domanda è sempre
la stessa. –
Lui incrocia le braccia e si
appoggia alla parete. – Quel giorno, durante quella lite, la
preside mi ha
scoperto. Mi ha chiesto di fare in modo che quella testa quadra
partecipi alla
competizione, ed io ho accettato. Le lezioni pomeridiane sono per
quello.–
- Si, come no… e perché mai
avresti dovuto accettare? –
Lui assottiglia lo sguardo e
mi fissa come se volesse incenerirmi. – Mi stai dando del
bugiardo? –
- Può darsi – dico,
sostenendo il suo sguardo. – Non riesco a capire cosa
può averti offerto la
preside per aver attirato la tua attenzione e averti fatto accettare.
–
- Nara, quello che mi è stato
offerto da quella pazza non sono affari tuoi. – mi dice, con
un tono talmente
gelido che rabbrividisco.
- Tsk! Ok, mettiamo il caso
che quello che dici sia vero, allora come intenderesti procedere?
– gli dico,
mantenendo la mia solita tranquillità. Lui sposta lo sguardo
verso la finestra
e fa come per pensarci su.
- Sinceramente parlando,
qualche idea in mente l’avrei… - dice poi,
girandosi verso di me e attirando
subito la mia attenzione. – il problema è che mi
mancano informazioni su di lui.
Io non so nulla su Uzumaki. –
- Insomma, vorresti che io ti
raccontassi di Naruto, non è vero? – dico,
lasciando perdere l’insulto e
capendo subito dove vuole andare a parare.
- Esatto. –
Sospiro, buttando la
sigaretta ormai completamente consumata nell’angolo, insieme
alle altre. – Mi
dispiace, ma se vuoi sapere qualcosa devi chiedere a Naruto. Io non ho
il
diritto di parlare della sua vita a sua insaputa. – gli
rispondo, ricevendo in
cambio uno sguardo furente. – Sono più che sicuro
che se andrai da lui e glielo
chiederai, di sicuro sarà lui stesso a raccontarti di lui.
– dico poi, senza
dargli il tempo di ribattere, spostando lo sguardo su di lui.
– Tu, nonostante
tutto, gli stai simpatico, Uchiha, e a quanto vedo la cosa è
reciproca. Ti ho
osservato bene in questi giorni, soprattutto l’altra sera all’Eclipse, e mi sono accorto
di come lo guardi e di come, anche
se involontariamente, cerchi la sua attenzione. –
- E con questo cosa vorresti
insinuare? – mi dice, assottigliando lo sguardo.
- Beh, niente… o tutto,
forse. Chi lo sa. – gli rispondo, sorridendo divertito e
irritandolo. Devo dire
che è divertente stuzzicare un Uchiha…
già, davvero divertente. – In ogni caso,
visto che le tue intenzioni nei suoi confronti non sono malevole,
diciamo pure
che ti “affido” Naruto. –
Lui rimane fermo, mentre io
mi giro e mi dirigo verso la porta.
- Uchiha. – lo
richiamo.
- Nara. –
Sospiro . - Non farmene
pentire. – e detto questo, senza aspettare una sua risposta,
esco dal bagno.
Dopo pochi passi un sorriso spunta sulle mie labbra.
Uchiha e Uzumaki… così
diversi, ma così uguali…
Già, insieme starebbero proprio
bene.
°°°°
Angolino della pazza
schizofrenica °°°°
Salve a tutti, gente!
Come promesso, ecco qui, in via del tutto speciale (quindi, per questi
mesi,
non fateci l’abitudine XD) il tredicesimo chappy, che
è venuto, stranamente,
mooolto lungo.
Contente?
Bhe, che dire… dopodomani finalmente parto XD Il mare mi
aspetta! (e chissene
frega! ndSasu)
Purtroppo penso che mi
prenderò un mese sabbatico per quanto riguarda il postare,
visto che purtroppo
per la chiavetta non se ne fa nulla ç_ç
Però, in questo mese, ho già in programma un paio
di bozze per AS4Y, qualche
mini longfic e qualche Oneshot!
Oh, a proposito di Oneshot!
GRAZIEEEEEE! Davvero grazie a chi ha letto (e se non l’avete
ancora fatto
andateci subito XD), recensito(12) e messo nei preferiti(32) e nelle
seguite
(3) la mia prima shot, “ASCENSORI… CHE
PROBLEMA!” XD
Sono molto contenta che vi sia piaciuta!
Beh, spero che anche questo
chappy di AS4Y vi sia piaciuto (anche se a me non molto, visto che mi
ha fatto
penare le pene dell’inferno -.-) e se c'è qualche
errore passatemelo, visto che
non ho avuto molto tempo per rivederlo XD.
Ringrazio tantissimo chi ha
commentato, ma purtroppo oggi non ho proprio il tempo per rispondere ai
vostri
meravigliosi commenti ^^” tra valigie da preparare, cose da
sistemare ed altro,
è già tanto se ho trovato il tempo per finire il
chappy e postarlo XD Me
promette che nel prossimo chappy metterà anche le risposte
sullo scorso chappy
ù_ù
Bhe, che dire… buone
vacanze e ci vediamo ad Agosto (o se qualcuno mi farà la
grazia di regalarmi
una penna wireless, a metà luglio XD)
*me prende valigie, canottino e ciambella, e scompare nel
nulla*
P.s. Anche se in
ritardo (mi scordavo sempre di metterlo -.-) In bocca
al lupo a tutti quelli che devono sostenere gli esami di
maturità!
Naturalmente grazie anche
a chi ha solo letto, ha chi ha messo nei preferiti (97) e chi ha messo
nelle
seguite (43)
P.s. non vi ho
messo
perché sennò mi venivano più lunghi
gli elenchi che il chappy XD
ME LO LASCERETE UN ALTRO
COMMENTINO, VERO? UNO PICCOLO, PICCOLO, PICCOLO…
ç__ç
Un bacione e alla
prossima
<3
|
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Capitolo 14 *** Touch ***
Prima di lasciarvi al
chappy devo fare una piccolo comunicazione: chiedo venia ma
l’altra volta mi
sono sbagliata nello scrivere le Anticipazioni, anticipando,
così, quello che è
il prossimo capitolo (il caldo non mi fa molto bene -.-…).
Ho già modificato
quello che avevo scritto nello scorso chappy Chiedo ancora scusa e vi
lascio al
chappy ^-^”
CAPITOLO
13: TOUCH
Non
era possibile.
Non
era assolutamente possibile fare
una
vita del genere.
Ma
cosa pretendevano i Kami da lui? Che iniziasse a fare miracoli? Non
bastavano i
problemi che aveva già di suo, no… ora pure un
Teme professore doveva avere?
Era
con questi pensieri in testa che, da ormai qualche mattina, Naruto
faceva il
suo solito percorso casa-scuola.
Continuando
a sbuffare e a lanciare, ogni tanto, insulti di ogni genere a un certo
essere
di nome “Uchiha-Teme”, il biondo scese
dall’autobus, ignorando gli sguardi degli
altri passeggeri del mezzo che, incuranti di essere scoperti, lo
fissavano, chi
curioso e chi scocciato, da quando era salito.
Rimase
fermo alla fermata del bus per un buon quarto d’ora,
osservando distrattamente
la sua scuola mentre ripensava a quel maledetto giorno che gli aveva
complicato
ulteriormente l’esistenza…
- Inizio Flashback –
- Ok,
se questo
dannato professore non arriva entro cinque… massimo dieci
minuti, giuro che
prendo giacca e borsa e me ne vado! –
l’esclamazione furibonda del biondo si
espanse nell’aula deserta, rimbombando.
Naruto era di nuovo
lì, da solo, nella sua classe, ad aspettare un ignoto
professore che era, per
la seconda volta consecutiva, dannatamente in ritardo! Non era bastata
un’altra
giornataccia, no, ora pure in “dolce attesa” doveva
stare!
Aaah… ma quando lo
avrebbe avuto davanti… neanche una catastrofe naturale
avrebbe potuto salvarlo
da quello che aveva in serbo per lui! Per prima cosa
l’avrebbe legato talmente
stretto da farlo assomigliare a un salame… ooh si, stretto
stretto… poi,
una volta avuto a sua completa
disposizione, lo avrebbe lasciato da solo con le sue paure, come lui lo
era
stato in quella maledetta classe vuota ad annoiarsi. Assolutamente. Per
finire,
passate dodici ore, sarebbe entrato nella cella, si sarebbe seduto
proprio
davanti a lui e si sarebbe messo a mangiare una bella ciotola di ramen
fumante.
Proprio sotto i suoi occhi, che lo supplicavano di dargli qualcosa da
mangiare.
Aaaah… non aveva mai
visto di buon occhio la vendetta in se, ma doveva ammettere che, vista
in
quella prospettiva, non era tanto male… avrebbe dovuto farci
un pensierino…
- Aaaah! Stare da
solo e senza far nulla mi fa pensare a cose idiote! – si
lamentò, accortosi di
star pensando cose assolutamente senza senso.
- Tu pensi sempre
cose idiote…- una voce, a lui ben nota, interruppe il suo
delirio, facendolo
sobbalzare – per non parlare della scoperta che tu sai
pensare… sconvolgente. –
A quest’ultimo
insulto, Naruto si girò velocemente, puntando i suoi occhi
azzurri e irati in
quelli d’onice e tranquilli dell’altro. - Teme,
cosa diamine ci fai di nuovo
qui? –
Sasuke ghignò
divertito, chiudendo la porta alle sue spalle e cominciando ad avanzare
verso
il biondo, tranquillamente seduto su di un banco.
- Semplice, Dobe:
sono venuto a fare lezione. –
- Eh? Ma cosa diavolo
stai dicendo, Teme? Sei sicuro di stare bene? – gli chiese,
non capendo il
significato di quelle parole e di quello strano ghigno divertito, che
non ne
voleva sapere di scomparire dalle labbra del moro. Non è che
aveva una paralisi
facciale in quel punto?
- Tsk! Quanto sei
Dobe. – sbuffò il moro, facendo arrossire
l’altro dalla rabbia. Già, si sarebbe
proprio divertito nel vedere le varie espressioni del Dobe quando gli
avrebbe
svelato il suo vero ruolo in quella faccenda...
- Ehi! – il biondo,
dal canto suo, proprio non capiva cosa diamine voleva quello stupido
teme da
lui e sperava vivamente che non fosse venuto per avvertirlo che il
professore
era nuovamente assente –anche se un po’ ci sperava.
- Insomma Teme si può
sapere cosa vuoi? Se sei venuto qui solo per rovinarmi ancora di
più la giornata,
quella è la porta! – disse,
indicandola.
Il ghigno sul volto
del moro si allargò a dismisura, tanto che il biondo
pensò seriamente che, in
quel momento, chiamare un bravo esorcista fosse la cosa più
saggia da fare.
– Uzumaki, ti sembra
questo il modo di parlare al tuo professore? –
A quelle parole
seguirono svariati minuti di silenzio da parte del biondo, tanto che
Sasuke, se
non avesse visto il suo torace alzarsi e abbassarsi, avrebbe scommesso
fosse
morto. Naruto, dal canto suo, proprio non riusciva a capire se quelle
parole
fossero veramente uscite dalla bocca di Sasuke o se si fosse immaginato
tutto.
- C-cosa?! – chiese
sperando nella seconda opzione.
- Sono io la persona
che ti fa le lezioni di recupero. – spiegò,
facendo spallucce e osservando
divertito un Naruto dall’espressione completamente sconvolta.
- M-ma… - in quel
momento la faccia del biondo assunse diverse espressioni nel giro di
pochi
secondi: sconvolta, pensierosa, arrabbiata, talmente arrabbiata da far
diventare la faccia completamente rossa. - Ma stiamo scherzando, spero!
E
sentiamo, cosa dovresti insegnarmi? Ad essere un bastardo come te? No
grazie,
preferisco rimanere così come sono. Ed ora, se vuoi
scusarmi, ho cose ben più
importanti da fare che essere preso in giro. – disse, mentre
prendeva la sua borsa
e cominciava ad avviarsi verso l’uscita.
- Dobe, io se fossi
in te non uscirei da quest’aula… a meno che tu non
voglia incorrere nell’ira di
una certa preside psicopatica… non so se mi
spiego… - gli disse, bloccandolo
per la borsa.
Naruto si girò di
scatto verso il moro, lasciando che la borsa cadesse a terra.
– Non offendere
Tsunade, chiaro? E poi, si può sapere cosa diamine vuoi da
me? –
Sasuke non rispose,
lo prese per la felpa e lo costrinse a sedersi su un banco. Poi si
girò e
cominciò ad armeggiare con una strana borsa, sotto lo
sguardo furioso e curioso
del biondo.
Quando il moro si
girò, mostrandogli cosa teneva in mano, Naruto
sgranò gli occhi, indietreggiando
inconsapevolmente.
- Suona – ordinò al
biondo, porgendogli la chitarra classica. Per superare una paura non
c’era rimedio
migliore della paura stessa, era questa la conclusione a cui era
arrivato.
- NO! Allontana
subito quella cosa da me! – urlò spaventato,
mentre continuava ad
indietreggiare.
- Non uscirai da
questa stanza fino a quando questa chitarra non avrà emesso
un suono grazie
alle tue dita, quindi… Suona! – disse autoritario
Sasuke, con uno sguardo che
non ammetteva repliche.
Naruto continuò ad
indietreggiare spaventato, fino a quando non si ritrovò
intrappolato tra il
muro e la chitarra. La testa che continuava incessantemente a muoversi
in segno
di diniego.
Sasuke sbuffò, mentre
si apprestava a fare una cosa che non faceva da tanto tempo: urlare.
– Naruto,
sei un codardo! Non sei capace di affrontare le tue paure e il tuo
passato!
Cosa pensi che direbbero i tuoi genitori se ti vedessero in questo
momento?
Cosa penserebbero di te? –
Naruto aveva gli
occhi sgranati, ma, soprattutto, non riusciva a credere alle sue
orecchie.
Certo, lui aveva ragione, ma solo fino a un certo punto. Sasuke non
sapeva
nulla di quello che era successo dopo la morte dei suoi genitori. Non
sapeva
quanto aveva lottato. Non sapeva quanto aveva sofferto. Non sapeva
proprio un
bel nulla!
Il biondo abbassò lo
sguardo, facendo si che la frangia andasse a coprire gli occhi.
- Per te è facile…
dire così… - un sussurro, ma che venne ugualmente
recepito dal moro. – Per te è
tutto così dannatamente facile! Tu non sai nulla di me! Non
sai cosa ho
sofferto! Non sai quello che ho passato e subito dopo la morte dei miei
genitori! TU NON SAI NIENTE! TU NON SAI NIENTE, COME TUTTI GLI
ALTRI!!–
Continuò ad urlare contro un Sasuke apparentemente
indifferente, fino a quando
non ebbe più fiato e fu costretto a fermarsi.
Rimasero a fissarsi,
in silenzio, finché Sasuke, dopo essersi seduto su un banco
vicino, non
ricominciò a parlare. - È vero, non so cosa si
provi a perdere delle persone
care, ma ne ho una vaga idea… ed è anche vero che
non so un bel niente di te e
di quello che hai passato… Ma devi reagire. Devi cercare di
andare avanti.
Quindi ora prendi questa cazzo di chitarra e muovi queste
stramaledettissime
corde! – disse, con voce calma. La chitarra ancora protesa
verso il biondo, che
la fissava con indecisione.
- I… io …- cercò di
rispondere al moro, ma le parole non uscivano dalla sua bocca.
Continuava solo
a scuotere la testa e a spostare lo sguardo dal moro alla chitarra. Si
lasciò
scivolare contro la parete, mettendosi seduto e portandosi con le
braccia le
gambe al petto. La testa nascosta tra esse.
Cosa doveva fare?
La risposta più ovvia
sarebbe stata: prendi quella chitarra, suona e supera le tue paure!
Certo facile a dirsi,
ma non a farsi!
E pensare che fino a
poche ore prima se lo era detto anche da solo… ed ora che si
presentava
l’opportunità lui che faceva? Scoppiava in una
crisi isterica e continuava a
scappare.
Sasuke sbuffò, per
poi alzarsi e posare la chitarra su di un banco. Come pensava
l’insistere sui
genitori e su quello che loro avrebbero voluto da lui, non era servito
a un bel
niente.
Dopotutto, quelle che
aveva detto erano cose che, ne era certo, sapeva anche il Dobe.
Erano parole
scontate.
E pensare che,
inizialmente, aveva creduto che sarebbe riuscito a risolvere il
problema in
meno di una settimana… peccato che non avesse calcolato il
fatto che il Dobe
avesse bisogno di uno psicologo, più che di un aiuto da una
qualunque persona,
obbligata da una preside molto più psicopatica del biondo.
…
Comunque, la cosa non
era rilevante, visto che quell’idea gli era stata proposta da
quella donna
psicopatica e non era stata farina del suo sacco
–che poi, è risaputo che la
“farina” Uchiha è la migliore al mondo,
no?
Era ora che
cominciava la vera “Operazione Dobe”.
- Bene, Dobe. Allora
facciamo così. –gli disse il moro, in tono serio e
calmo, girandosi verso di
lui, che era ancora nella stessa posizione. – Faremo finta di
continuare
normalmente le nostre lezioni pomeridiane come vuole la preside; io mi
farò i
miei affari e tu i tuoi… ma ricorda, nel caso in cui tu
decidessi di accettare il
mio, chiamiamolo, aiuto… beh, allora… -
lasciò la frase in sospeso, consapevole
del fatto che il biondo avesse capito il concetto, per poi fare
spallucce e
dirigersi verso il suo banco in silenzio.
Silenzio che durò per
tutto il pomeriggio…
- Fine
Flashback –
POV
NARUTO
Mi
riscuoto dai miei pensieri solo quando un ragazzo della mia stessa
scuola non
mi viene a dosso, facendomi andare a sbattere contro il muro. Almeno
scusa potrebbe
chiedermelo, però!
È
in quello stesso momento che mi accorgo di essere arrivato,
inconsapevolmente,
davanti alla mia aula… Ma quando mi sono mosso?
Da
fuori, nel corridoio, riesco a distinguere perfettamente le voci dei
miei
compagni, tra cui quella di Kiba, che sta urlando qualcosa di non ben
identificato riguardante dei compiti e dei cuscini, e quella di Ino e
un’altra
sua amica che, ne sono sicuro, se fossi stato più attento,
avrei potuto
benissimo sentire dal piano terra.
Sospiro
pesantemente prima di portare la mano sulla maniglia della porta e far
scorrere
quest’ultima, aprendola. Incredulo, sbatto un paio di volte
le palpebre per
capire se quella scena che si sta svolgendo davanti ai miei occhi
è vera o se è
solo frutto della mia immaginazione.
Kiba
si trova vicino al banco di Shikamaru, con il quale sta
parlando… o meglio,
Kiba urla mentre Shika fa finta di starlo a sentire mentre sonnecchia
tranquillamente; Ino, invece, sfoglia con energia quello che dovrebbe
essere
uno dei suoi tanti giornali di gossip giornalieri insieme alle sue
vicine di
banco… e fidatevi se vi dico che è meglio non
sapere cosa stanno guardando con
così tanto interesse da avere delle fuoriuscite di
bava…
Ma
non è questo che mi scandalizza, visto che queste sono cose
normali, da tutti i
giorni; quello che mi chiedo è: perché mai gli
altri si comportano come se
fosse stata annunciata la data e l’ora della fine del mondo?
E poi perché c’è
chi si strappa i capelli e chi si consola a vicenda? Non
sarà morto qualcuno,
spero.
Aah…
sono assolutamente convinto che se un qualsiasi sconosciuto entrasse in
questo
preciso momento e vedesse questo casino, penserebbe di sicuro di aver
sbagliato
indirizzo e di essere finito per sbaglio in una casa di cura per malati
mentali.
Timoroso
di quello che potrei vedere, sposto lentamente lo sguardo verso il mio
banco
trovandolo, per fortuna, in una zona tranquilla… certo,
l’unica zona tranquilla
perché occupata dall’Uchiha e dallo Hyuuga!
I
due se ne stanno tranquillamente seduti ai loro posti ma, mentre lo
Hyuuga è
super-impegnato a osservare Kiba e a lanciargli fugaci sguardi
inquisitori, il
Teme si guarda distrattamente intorno, posando, ogni tanto, lo sguardo
sul suo
libro di testo i storia. Appena, però, si accorge di me, e i
suoi occhi color pece
vanno a fissarsi nei miei, sento una scarica di rabbia percorrermi il
corpo e
nella mia mente si materializzano immediatamente poche parole che,
però, hanno
un enorme significato: a morte il Teme!
Assottiglio
pericolosamente gli occhi non appena noto, come se non bastasse, le sue
labbra
incurvarsi in quel solito ghigno divertito che sembra come annunciarmi
la sua
vittoria prossima.
“Tsk!
Bastardo, se pensa di averla vinta si sbaglia di grosso.”
Penso, richiudendo
con rabbia mal celata la porta e provocando nel Teme una sottospecie di
risatina divertito-isterica.
Da
quel disastroso pomeriggio in cui ho appreso la tragica notizia
riguardo le mie
vere lezioni di recupero, sono stato praticamente costretto a
trascorrere i
miei interi pomeriggi con l’Uchiha.
Esatto,
da quelle che erano due volte alla settimana, le sue lezioni si erano
ampliate
a tutti i pomeriggi, fino al tramonto… e tutto per colpa di
quella pazza –e qui
ho dovuto, purtroppo, dare pienamente ragione al teme- di Tsunade!
Glielo avevo
addirittura chiesto per favore, e come sono stato ripagato? Con un bel
calcio
nel sedere, una montagna d’insulti e nuovi e asfissianti
pomeriggi da
trascorrere con il mio “amichetto”… Tsk!
E
pensare che è passata solo una settimana…
Sospiro
mentre mi dirigo, con passo lento e pesante, verso il mio
banco… il banco su
cui, da alcuni pomeriggi, viene regolarmente poggiato una
stramaledettissima
chitarra da uno stupido Teme!
Aah…
ho bisogno di una vacanza, prima che questo Uchiha faccia diventare
pazzo anche
me… Ma a cosa cavolo penso?!
-
Uffa! – sbuffo mentre, con molta nonchalance, poggio
delicatamente la borsa sul
banco.
A
essere sinceri, non ho ancora capito cosa spera di ottenere Sasuke con
questo
gesto alquanto, secondo me, inutile. Semplicemente arriva, posa la
borsa a
terra, mette la chitarra sul mio banco e poi, come se niente fosse, va
a
sedersi al suo posto e comincia ad occuparsi di vari fogli, che ho
individuato
essere spartiti e bozze di canzoni, mentre io lo guardo dal punto della
classe
più lontano dall’oggetto malefico.
Ed
è stato così per ogni stancante, silenzioso,
maledettissimo pomeriggio… o
almeno finché, stufo di stare per ore ed ore in silenzio,
non mi ero deciso a
spostarmi dal mio angolino e ad avvicinarmi al Teme per vedere cosa
combinava…
-
Inizio Flashback –
Naruto
non ce la
faceva più. Le gambe e la schiena gli facevano male, le
corde vocali pregavano di
essere utilizzate e la noia lo stava divorando. No, stare per ore ed
ore in
piedi, senza far nulla, proprio non gli faceva bene… quindi
le soluzioni erano
due: o si trovava qualcuno con cui parlare o qualcosa da fare, oppure
si
suicidava, perché così non poteva andare avanti.
Irritato da quella
situazione, si guardò più volte intorno, cercando
con lo sguardo crepe da
contare o qualcosa da osservare… peccato che, in quel
momento, l’unica cosa che
in quella stanza poteva definire interessante, fosse un certo Teme di
sua
conoscenza!
Sbuffò sonoramente,
sperando di essere sentito dall’altro e di avergli fatto
capire come gli
scocciasse tutta quella situazione, ma quest’ultimo non diede
segno di aver
recepito il messaggio, continuando a scrivere sui suoi fogli.
Naruto strinse i
pugni. Quel Teme scarabocchiava tranquillamente mentre lui soffriva le
pene
della noia… no, quella situazione non gli andava bene per
niente! Approfittando
del fatto che il moro gli dava la schiena, il biondo si mise a mimare
tutta una
serie di boccacce, comprendenti linguacce, gestacci e altro…
di molto meno
educato, ecco. Peccato che, dopo poco tempo, il nostro eroe si rese
conto che,
fare il cretino da solo, non fosse molto divertente e, quindi,
lasciò perdere,
ritornando a subire le pene della noia.
Si guardò in torno
ancora per qualche secondo, ma il suo sguardo ricadde di nuovo sul moro
e la
sua mente cominciò, automaticamente, a porsi domande del
tipo: Chissà che note
sta scrivendo su quello spartito? E il testo? Come sarà?
Triste, allegro,
romantico, rock… e che parole starà usando?
Scosse violentemente
la testa per togliersi dalla testa quei pensieri che, però,
ritornarono più
forti di prima. Non c’era niente da fare, quando si trattava
di musica la sua
curiosità si sprigionava tutto d’un tratto,
svanendo solo nel momento in cui
sarebbe stata colmata del tutto.
Stava prendendo
seriamente in considerazione di staccarsi da quella parete e andare a
disturbare un po’ quel Teme, quando un piccolo particolare
gli ricordò che non poteva;
il suo sguardo si spostò immediatamente sul banco a fianco a
quello dell’Uchiha
–il suo, per la precisione- dove faceva bella mostra di se il
suo problema: una
chitarra.
Ora, chiunque
l’avrebbe preso per pazzo, ma lui proprio non voleva
avvicinarsi a quella…
cosa. No, non se ne parlava neanche! E poi, in questo modo, voleva dire
che la
dava vinta a quello stupido Teme!
Ricominciò a
guardarsi in giro, senza però trovare di nuovo nulla
d’interessante, mentre lo
sguardo continuava a cadergli sulle ampie spalle del bel moretto che si
trovava
a pochi metri da lui.
“Beh, tutto gli si
può dire tranne che non è un fico
pazzesco...” Si disse il biondo, arrossendo
immediatamente e distogliendo lo sguardo non appena si rese conto di
cosa aveva
appena pensato. “NO, Naruto! NO! Non pensare queste cose,
chiaro? Quello è solo
un esemplare di Teme, e non certo un gran bel ragazzo, equipaggiato di
occhi
penetranti e… un fisico decisamente niente male…
e poi i capelli… chissà se
sono morbidi e sottili al tatto come sembr-! Aaah, nooo! Non devo
pensare
queste cose, non devo pensare queste cose!” era talmente
rosso che poteva
benissimo essere scambiato per un pomodoro.
Dopo essersi calmato,
ovvero dopo venti minuti buoni, e aver ceduto alla noia, prese la sua
decisione: sarebbe andato a disturbare il teme! Dopotutto lui era pur
sempre
Naruto Uzumaki… poteva rimanere per ore senza far nulla? Ma
assolutamente no!
Già era tanto se c’era riuscito in quei due giorni
di tremenda agonia…
Dopo aver preso un
profondo respiro, fece un passo avanti, staccandosi dalla parete,
seguito
subito da un secondo. Beh, forse non era così difficile come
sembrava, si disse
mentre continuava ad avanzare verso la sua meta. Vacillò un
attimo quando si
accorse di avvicinarsi sempre di più al suo problema, ma,
stringendo i pugni e
passando per la corsia opposta, continuò ad
avanzare… finché non inciampò nella
gamba di un banco, cadendo rovinosamente a terra. Inutile dire che fece
un rumore
assurdo.
- Ahio… cavolo che
male… -
- Usuratonkachi, si
può sapere cosa diavolo stai facendo? –
Massaggiandosi ancora
la parte lesa, Naruto si girò velocemente verso il suo
interlocutore, con le
guance rosse dall’imbarazzo per l’orrenda
figuraccia appena fatta.
- Fatti gli affari
tuoi, Teme! –
- Tsk! Dobe – fu il suo
unico commento, mentre si alzava dalla sua postazione e si avvicinava
al
biondo; senza nessuno sforzo fisico, come se pesasse quanto un sacco di
patate,
lo prese per un braccio rimettendolo in piedi, per poi ritornare
tranquillamente alle sue faccende, sotto lo sguardo sbigottito di
suddetto
“sacco di patate”.
Ripresosi dal suo
stato leggermente sconvolto, il biondo si avvicinò
lentamente al banco,
cominciando ad osservare distrattamente i fogli sparsi su di esso. Non
riuscendo a leggere bene, senza pensarci su due volte si
abbassò col busto
arrivando, con la testa, alla stessa altezza dell’altro che,
dopo vari minuti,
parlò.
- Interessante? – il
fiato caldo del moro si scontrò direttamente contro la sua
guancia, facendolo
sobbalzare. Lentamente voltò il viso verso la sua sinistra
arrossendo
visibilmente non appena si rese conto di trovarsi a poco più
di tre centimetri
dall’Uchiha.
Rimasero in quella
situazione per qualche secondo, tempo che servì a Naruto per
riprendere il
pieno controllo delle sue azioni, finché
quest’ultimo, con un movimento fin
troppo veloce, non si rimise in posizione eretta, spostando lo sguardo
verso un
punto imprecisato dell’aula.
- Tsk! C-certo che
no… s-stavo solo vedendo c-cosa facevi, ecco... –
balbettò, al che sul volto
dell’Uchiha si dipinse un’enorme ghigno
soddisfatto, che però nascose subito
dietro la sua solita espressione indifferente per poi fare spallucce.
- Dobe… non
m’interessa quello che fai, basta che non mi disturbi.
–
- Non chiamarmi Dobe,
Teme! –
- Ok… usuratonkachi.
- disse, per poi
tornare al suo
“lavoro” e scatenando, così, pensieri
omicida nell'altro
-
Fine Flashback-
Sospiro
mentre poso la borsa sul banco.
Da
quel momento abbiamo passato, praticamente, tutti i pomeriggi in quel
modo: lui
scriveva e io “osservavo”, esprimendogli, ogni
tanto, le mie idee e i miei
consigli. Insomma, senza considerare i soggetti, è una
situazione abbastanza
normale e tranquilla… ed è proprio questo che mi
preoccupa!
Sono
più che certo che quel Teme sta macchinando
qualcosa… ma cosa?
La
cosa certa è che non devo assolutamente abbassare la
guardia… con gli Uchiha
non si sa mai.
-
Na-ru-to! – nel sentire il mio nome, mi riscuoto dai miei
pensieri e mi giro,
ritrovandomi osservato dagli occhi dorati di Kiba.
-
Oh… buongiorno. –
-
Ma quale buongiorno e buongiorno? A me sembra che tu sia ancora nel tuo
letto!
Sono più di cinque minuti che ti chiamo e che tu continui a
tenere lo sguardo
fisso fuori dalla finestra come un ebete! Possibile che tu abbia sempre
la
testa tra le nuvole? –
Mentre
lui mi fa la solita ramanzina, sbuffo indispettito e sposto la mia
attenzione
sulla mia borsa, dalla quale comincio a tirare fuori i libri della
prima ora.
-
Piuttosto, hai saputo la notizia? – mi chiede tutto
emozionato.
Lo
guardo interrogativamente e con un sopracciglio leggermente alzato.
– Quella
che, per la fretta, ti sei dimenticato i compiti sotto al cuscino?
–
Lui
arrossisce leggermente per l’imbarazzo. – Ma no!
Quella non è una notizia… è
una disgrazia! –
-
Ah… e allora quale sarebbe questa grande novità?
–
-
Nacchan… indovina un po’ chi farà parte
della commissione dei giudici, ad
Ishikawa? –
-
Tu? – gli dico scherzosamente, celando il terrore a quella
brutta risposta che,
per un attimo, mi è passata per la mente.
-
Si, esat… No! Ma cosa mi fai dire? –
-
Ahahah! Guarda che hai fatto tutto da solo, baka! –
-
Tsk! Comunque, la risposta esatta era: Jiraya-sensei. –
A
quel nome mi blocco. - D-davvero? Dici sul serio?–
-
Ti sembra forse che stia scherzando? – sbuffa, al che anche
sul mio viso si fa
largo un enorme sorriso, risultato dell’enorme
felicità che provo in questo
momento.
Ero-sens…
cioè, Jiraya è un uomo sulla cinquantina che, da
ormai molti anni, fa parte del
mondo dello spettacolo. Ha iniziato la sua carriera quando era molto
giovane,
all’incirca alla mia età, formando una band che,
nel giro di pochi anni, è
entrata a far parte della storia della musica. Devo purtroppo
aggiungere che, oltre a questo, nel tempo libero si
dedica alla scrittura dei suoi romanzi che io, personalmente, non ho
mai avuto
il coraggio di leggere.
Quando
lo scrittore è un maniaco che pensa 24 ore su 24 alle donne,
e che ha rischiato
per più di dieci volte di finire dentro per
molestie… beh, penso di aver già
detto tutto, no?
Ma
prima di tutto, oltre al grande musicista quale è, e oltre
al suo essere uno
scrittore, lui per
me è come un secondo
padre; una persona che mi è stata vicino nel momento in cui
ne avevo più bisogno
e che mi ha aiutato. E poi è grazie a lui se sono iscritto
in questa
prestigiosa scuola. Pare, infatti, che anche baa-chan facesse parte
della sua
band e che i due siano ottimi
amici…
ahahah, avrei proprio voluta vederla mentre ci dava dentro sul palco!
-
Che bello! Non vedo l’ora! – urlo entusiasta,
attirando su di me gli sguardi
increduli della mia intera classe… per non parlare di quelli
che erano in
corridoio e che, sorpresi e curiosi, si sono affacciati alla porta
dell’aula,
per vedere lo stupido che aveva osato dire
quell’atrocità… cioè, me.
-
Uzumaki, non dire stronzate! Qui non c’è da
esultare ma da piangere… anzi, no,
da disperarsi! – mi
risponde un mio
compagno di classe, con tono alquanto… sconvolto.
-
Eh? E perché mai, scusa? – Lui mi guarda come se
per capire se ho qualche
problema o se sono affetto da qualche grave malattia o disturbo
mentale.
–
Perché? Perché?! Ma stai scherzando spero! Ti
rendi conto che siamo tutti
fottuti, vero? – urla, mettendosi le mani nei capelli e
cominciando a tirarli
leggermente.
Ok,
questo tipo ha bisogno di uno psicologo… un bravo
psicologo.
-
… non capisco… - alla mia risposta, quello mi
prende per le spalle e comincia a
scuotermi avanti e indietro… ho mai accennato al fatto che
soffro di mal di
mare?
-
Cosa c’è da capire nella parola fottuti? Ma vuoi
renderti conto che quello ci
darà un punteggio minimo e ci farà bocciare tutti
quanti? –
A
quelle parole comprendo, e una piccola risata sfugge dalle mie labbra,
facendo
cessare il mio shakeramento.
–
Ahahah… bocciare? Ahahah, questa è bella! -
-
Uzumaki… mi stai facendo preoccupare… -qa
-
Ma quale preoccupare e preoccupare? Se quell’Ero-sensei
sarà trai i giudici,
dovete stare più che tranquilli! Di sicuro darà
minimo una sufficienza a tutti
quanti già in partenza! -
-
Una sufficienza… in partenza? –
-
Esatto! Se dovete preoccuparvi, invece che a lui, pensate agli altri
giudici…
sono quelli che dovrete impressionare. – gli dico,
trattenendo a stento
un’altra risata. Ecco perché erano tutti
così agitati… ma come hanno fatto a
credere, o anche solo a pensare, a quelle cose su quel maniaco? Di
sicuro si
sono confusi con qualcun altro!
A
interrompere quella conversazione ci pensa l’entrata del
nostro professore di
storia, che ci ordina di fare silenzio e di mettersi tutti al proprio
posto,
per poi iniziare la solita cantilena.
La
giornata passa velocemente e, ben presto, la campanella suona,
annunciando la
fine delle lezioni e l’inizio dei corsi pomeridiani. Con
l’entusiasmo andato a
farsi benedire, comincio a mettere a posto tutto il mio materiale
scolastico
nella borsa il più lentamente possibile. Naturalmente non
manco di rispondere
con un’occhiataccia al Teme che, prima di uscire
dall’aula per andare insieme a
Neji non so dove, mi ha ghignato divertito.
Tsk,
se penso che ora devo rimanere ancora in quest’aula, per ben
tre ora, da solo
con quel Teme… aaah! Non ce la posso fare!
Spero
che almeno oggi abbia portato testi o spartiti più decenti
di quelli dei giorni
scorsi. Per carità, non che fossero orrendi, al contrario
sono molto belli e
ben impostati, ma… io continuo a pensare che il suo problema
sia sempre e
solamente uno: il sentimento.
Insomma, lui ha tutto: fama, bella voce, basi perfette, scrive testi e
spartiti
che sono stupendi… e sì, lo ammetto, è
pure un gran bel ragazzo!… ma poi,
quando canta… nulla. Non trasmette assolutamente nulla. Eppure è proprio per
trasmettere i propri sentimenti, le
proprie emozioni, le proprie idee, che viene usata la musica.
-
Naruto, noi andiamo. – alzo la testa verso Kiba e Shikamaru
che, uno affianco
all’altro, con le borse già in spalla, si stanno
sistemando i cappotti. Nello
stesso momento, però, non posso evitare di posare lo sguardo
sulla porta, dalla
quale entrano un Sasuke tranquillo e un Neji… letteralmente
incazzato nero! Lo
vedo assottigliare gli occhi e fulminare con lo sguardo prima Kiba, che
ricambia
l’occhiataccia per poi distogliere lo sguardo, e poi
Shikamaru, il quale,
avendolo notato, lo ignora completamente, peggiorando il suo umore.
-
Ah… ehm… ok… ma non avete lezione
oggi? – chiedo, al che vedo Kiba voltarsi
verso Shika, il quale mi risponde con una semplice alzata di spalle e
un magro:
- Oggi saltiamo… volevamo andare a prendere dei biglietti
per un concerto. –
-
Ah… - come nei giorni precedenti, la cosa è
sospetta. Molto sospetta.
– Senti Kiba, posso parlarti un attimo… da soli? – specifico e, senza
dargli il
tempo di rispondermi, lo trascino nei bagni.
-
Che modi… guarda che so camminare da solo! –
-
Zitto e spiegami una cosa. – lo guardo dritto negli occhi e
poi gli chiedo: -
Hai litigato con Neji per caso? –
Ha
un sussulto. Lui mi guarda per qualche secondo, per poi abbassare lo
sguardo e
annuire. Piano, si lascia scivolare lungo la parete del bagno,
sedendosi per
terra a gambe incrociate.
Sospiro,
portandomi una mano alla testa e scompigliandomi i capelli. Mi sembrava
strano
che in questi giorni non li avessi mai beccati in situazioni
imbarazzanti.
-
E come mai? A me sembravate così affiatati… non
ti avrà mica tradito, spero! –
gli dico dopo essermi seduto vicino a lui, ricevendo un movimento
negativo
della testa come risposta.
-
E allora cosa? –
Lo
vedo fare un profondo respiro, per poi cominciare a raccontare
l’accaduto.
-
Inizio Flashback –
Kiba
era comodamente
seduto sotto uno dei grandi aranci, che ornavano il cortile della sua
scuola, e
aspettava il suo –finalmente- ragazzo: Neji Hyuuga.
Aah, ancora non
riusciva a crederci: quel ragazzo che da sempre occupava i suoi muri, i
suoi
cassetti, il pavimento sottostante il suo letto, i suoi armadi, la sua
scrivania, i suoi pensieri, i suoi sogni e molto, ma molto
altro ancora… era diventato il suo ragazzo.
E lo amava.
Glielo
aveva detto
chiaramente e, ogni volta che ci ripensava, quelle parole scorrevano
chiaramente nei suoi pensieri.
Aprì gli occhi, che
aveva chiuso per godersi quel poco e debole sole autunnale-invernale
che c’era,
sorridendo nel momento in cui vide Neji dirigersi, con la sua solita
espressione seria in volto, verso di lui.
- Ehi, sei in
ritardo! – gli urlò il castano più
piccolo, alzandosi e correndogli incontro,
per poi posargli un lieve bacio sulle labbra che, però,
venne subito
brutalmente approfondito dall’altro. Neji, infatti, aveva
velocemente portato
una sua mano dietro la testa dell’altro, avvicinandolo sempre
di più a se,
mentre con l’altra aveva cominciato ad accarezzargli
l’addome.
Kiba, a quei gesti improvvisi,
si spaventò e s’irrigidì, per poi
portare le sue mani alle spalle del castano
più grande ed allontanarlo violentemente da se.
- Neji… ma cosa… - ma
si bloccò nel momento in cui vide lo sguardo irato e
frustato del suo ragazzo.
– Neji, cosa c’è che non va?
È successo qualcosa? – gli disse, poggiandogli una
mano sulla spalla, che però venne violentemente allontanata.
- Cosa
c’è, dici?
Beh… perché non me lo dici tu, Kiba? – il tono di voce con cui
pronunciò il suo
nome, fece rabbrividire l’Inuzuka.
-
Eh? Ma cosa cavolo
dici? -
- Rispondi
sinceramente, Inuzuka – gli disse, assottigliando lo sguardo
e guardandolo
fisso negli occhi. – Tu te la fai con Nara, non è
vero? –
Quella sorpresa
iniziale che aveva colpito Kiba quando si era sentito chiamare per
cognome, si
raddoppiò, se non triplicò, nel momento in cui
gli venne posta quella domanda.
- Ma che cazzo dici?
Ti sei impazzito, per caso? Come ti è venuta in mente questa
cazzata? – gli
rispose imbufalito, non tanto per essere stato accusato di tradimento,
ma per
il tono convinto e sprezzante con cui glielo aveva chiesto Neji.
- Ti ho fatto una
domanda e voglio una risposta. –
- Sai benissimo qual
è la risposta! –
Lo Hyuuga incrociò le
braccia al petto e gli rivolse un piccolo ghigno. – Si, certo
che la so… allora
dove andate a farlo, a casa tua o a casa sua? -
Kiba strinse
violentemente i pugni, tanto che le nocche cominciarono a diventare
bianche.
Questo era veramente troppo! Come si permetteva anche solo di pensare
che lui
potesse avere una storia di sesso con Shikamaru che -Neji lo sapeva
benissimo-
era uno dei suoi migliori amici?
- Neji… se ti sei
fumato o fatto qualcosa prima di venire qui, questo è il
momento giusto per
dirmelo. – ringhiò, provocando
nell’altro una leggera risata sarcastica.
- Si, certo, qui sono
io quello fuori… ma fammi il favore! È una
settimana che praticamente mi
ignori! Stai sempre a parlare con quell’idiota, ci torni a
casa dopo scuola e
ogni volta, durante la pausa pranzo, sparite per mezz’ora,
imbucandovi non so
dove! Allora, come mi spieghi tutto questo? –
Solo in quel momento,
Kiba capì. E doveva ammetterlo, il castano aveva ragione sul
fatto che,
ultimamente, passava molto tempo con il suo amico, ma non certo per
fare sesso!
- Beh… in realtà – si
bloccò. No, non poteva dirgli che l’oggetto delle
loro discussioni era Naruto.
Non poteva dirgli che stavano cercando un modo per risolvere la sua
fobia. Non
poteva raccontargli di loro. Non
poteva
raccontagli che temevano per il biondo, dal momento che lui sarebbe potuto tornare da un momento
all’altro.
–
Io… io non posso
dirtelo… - disse, abbassando lo sguardo e facendo scomparire
il ghigno
divertito dal volto dello Hyuuga.
- Dimmelo –
Kiba scuote il capo.
– Non posso… mi dispiace. -
- Allora è vero. –
parlò, dopo vari secondi di silenzio, Neji, guardandolo
seriamente. – Allora è tutto
vero. Tu e lui… -
-
NO! – lo interruppe
l’Inuzuka. – Io e lui siamo solo ami-
- Amici, certo! Lo sapevo che non dovevo
fidarmi…
che sotto la tua facciata da angioletto si nascondeva un
approfittatore, come negli
al– lo Hyuuga si bloccò come vide il viso
dell’altro. Kiba, troppo colpito da
quelle parole, e troppo deluso dal sapere che l’altro non
riponeva la minima
fiducia in lui, non era riuscito a trattenere le lacrime, scoppiando
inevitabilmente a piangere.
-
Ki… - cercò di
chiamarlo, ma si zittì subito non appena l’altro
cominciò a parlare.
- Tu non ti fidi...
Tu non ti fidi minimamente di me! – urlò, mentre
le lacrime aumentarono. – Va
al diavolo, Hyuuga! Va al diavolo insieme ai tuoi stupidi pensieri e
alle tue
stupide supposizioni! – e detto questo, se ne andò
di corsa, lasciandolo
l’altro da solo.
-
Fine Flashback –
Dopo
il racconto, cala il silenzio.
Sospiro.
Ok, anche io ho notato gli atteggiamenti furtivi e le continue
sparizioni di
quei due… ma di certo non sono andato minimamente a pensare
che se la
intendevano o cose del genere!
-
Dai Kiba… non ti preoccupare, si risolverà tutto.
Neji è un tipo intelligente,
di sicuro capirà che le sue supposizioni erano completamente
sbagliate. – cerco
di confortarlo, poggiandogli una mano sulla spalla in segno
d’incoraggiamento.
Lui, in risposta, schiocca la lingua.
-
Già, anche io pensavo così, ma è
passata una settimana e lui, oltre a
occhiatacce assassine e sguardi indagatori, non mi sembra che abbia
ancora preso
in considerazione un ripensamento… maledetto bastardo
orgoglioso! –
Sentendo
quelle parole, una piccola risata scappa dalle mie labbra nel momento
in cui
nei miei pensieri appare il volto di Sasuke. Si vede proprio che sono
amici
quei due… si comportano allo stesso modo.
-
Dai su, andiamo prima che quel noioso di Shikamaru ti lasci qui e che
Neji
cominci a pensare che tu abbia una relazione anche con me… e
con una buona metà
della scuola! – dico, scoppiando a ridere, seguito subito da
Kiba.
Al
nostro ritorno, in classe troviamo solo Sasuke, che è
già sui suoi fogli, e
Shikamaru, il quale, appena ci vede, prende Kiba per un braccio e lo
trascina
fuori dall’aula, dandomi appena il tempo di salutarlo.
Sospiro, ripensando alla
situazione di Kiba e Neji, per poi girarmi verso il Teme e
sorprendendomi nel
ritrovarlo ad osservarmi.
-
Né, Teme… dov’è Neji?
–
Lui
sbuffa per poi fare spallucce e riportare lo sguardo al suo lavoro. -
Aveva
qualcosa da fare. – mi risponde, al che sorrido.
-
Ah… ok. – e detto ciò mi avvicino e mi
siedo vicino a lui… naturalmente
molto lontano
dall’aggeggio malefico occupante, come al solito, il
mio banco. Eppure lo sa che io non mi avvicinerò mai e poi
mai a quella cosa, quindi cosa
spera d’ottenere
insistendo?
Passiamo
le prime due ore in silenzio, e io, troppo perso nei miei pensieri, non
faccio
caso neanche a quello che il Teme sta scrivendo, continuando a fissare
la
chitarra con sguardo vacuo. Mi riscuoto solo nel momento in cui Sasuke
si alza
dalla sua postazione, per poi mettersi le mai in tasca e uscire
dall’aula in
silenzio, sotto il mio sguardo stupito.
Rimango
a fissare la porta per qualche secondo; forse deve andare in bagno,
penso, per
poi fare spallucce e riprendere la stessa posizione di prima.
Come
impostati su automatico, i miei occhi cominciano a fare
un’accurata scansione
dell’oggetto posto davanti a me: è una chitarra
classica, verniciata interamente
di nero fatta eccezione per il manico, dove si riuniscono le corde per
poi
diramarsi in sei direzioni diverse.
Senza
pensarci più di tanto, troppo preso, mi alzo e comincio ad
avvicinarmi
all’oggetto, osservandolo da più vicino. Le corde
sembrano parecchio usate ma
molto resistenti… devono essere di ottima
qualità. Non ne ho mai visto un tipo
così, deve essere un nuovo modello uscito negli ultimi anni.
Chissà com’è il
suono…
Come
in trans, lentamente comincio ad avvicinare la mia mano alle corde e mi
riscuoto dal mio stato solo quando ne sento una vibrare sotto il mio
tocco ed
emettere un suono che rimbomba per tutta l’aula. Un brivido
mi attraversa dalla
punta dei piedi fino a quella dei capelli.
Spaventato
sia da quella reazione, sia dal mio stesso gesto, faccio per togliere
le dita,
ma qualcosa, o meglio qualcuno, me le blocca facendole rimanere
leggermente
appoggiate sulle corde.
Fisso
lo sguardo su quella mano candida poggiata sopra la mia, riconoscendone
subito
il proprietario e sorprendendomi di quanto, a dispetto delle apparenze,
sia
calda e morbida. Piano mi giro immergendomi in due pozzi neri come il
petrolio
che mi guardano fissi e sicuri, senza smettere di rimanere legati ai
miei,
scossi, spaventati, sfuggevoli; persi in quelle troppe
sensazioni.
Lo
sento circondarmi la vita con il braccio libero e avvicinare la mia
schiena al
suo petto, avvicinandosi e arrivando a farmi sentire il suo respiro sul
mio
orecchio; il suo cuore che batte quasi all’altezza del mio.
Troppo imbarazzato
per mantenere quell’intreccio di sguardi, mi giro verso la
finestra mentre
sento la sua mano rafforzare la presa sulla mia.
-
Lasciami… - volevo dare alle mie parole un tono duro,
autoritario, invece dalle
mie labbra riesce a fuoriuscire solo un futile e patetico sussurro
strozzato.
-
No – tono autoritario, severo… quello che non sono
stato in grado di utilizzare
io, un debole.
-
Lasciami… per favore… -
-
Perché? –
-
Perché ho paura.
– Non te l’aspettavi
che confessassi così in fretta, vero? Ma è la
verità, che motivo avrei di
mentirti? Dopotutto l’hai vista tu stesso la paura nei miei
occhi, no?
-
Di cosa? –
Non
rispondo. Non è la domanda esatta.
-
Di chi hai paura, Naruto?
–
-
Di lui. – e le lacrime
cominciano,
per abitudine, a scendere copiose, infrangendosi sul pavimento e sul
suo
braccio, mentre la tua stretta si rafforza ancora, come se volesse
inglobarmi
dentro di se. Cerco di allontanami, di opporre un minimo di resistenza,
di sfilare
la mia mano dalla tua, ma tu continui a stringerla e a tenerla al suo
posto, a
sfiorare quelle corde… come sospesa tra due mondi: quello in cui continuo a scappare e quello in cui
vado avanti.
-
Vai avanti, Dobe… tu non sei solo. Non avere paura e
affrontalo, sconfiggilo,
non farti rovinare la vita da una feccia del genere. Dalla tua parte
ci sono l'Inuzuka, Nara, la Yamanaka, la preside... io.
– quell'ultima parola viene sussurrata
direttamente nel mio orecchio, come se fosse una confidenza tra me e
lui… come
se fosse un nostro segreto.
I
nostri corpi a contatto, quella mano intrecciata alla mia, quel braccio
che mi
stringe a te e che mi fa sentire protetto…
Perché? Perché Sasuke, nonostante
ora stia affrontando la mia più grande paura, mi sento
tranquillo e al sicuro?
Perché appena sei arrivato e mi hai stretto a te, tutta la
paura che stavo
provando si è sciolta come neve al sole? Perché
ora sento che con te al mio
fianco potrei affrontare tutto, compreso questo?
Ed è in
quel momento che prendo la mia decisione.
Cerco
di rilassarmi e nel farlo mi appoggio al suo torace; le mie dita si
intrecciano
meglio alle sue, per poi allungarsi e cominciare a tirare, muovere, far
vibrare
quelle corde. Chiudo gli occhi per bearmi di quel brivido
–non di terrore, no,
ma di felicità… quella felicità che ti
parte direttamente dal cuore- e di
quella sensazione nel sentire di nuovo le corde muoversi ed emettere
suoni
sotto il mio tocco. E tra le
lacrime
un sorriso si fa spazio tra le mie labbra, mentre sento Sasuke
liberarmi dal
suo abbraccio, prendere la mia mano libera e cominciare a farla
scorrere sul
manico dello strumento… sembra quasi che la stia carezzando,
coccolando… che mi
stia scusando per non averla suonata per tanti anni.
Rimaniamo
in quella posizione per secondi… minuti… o forse
ore. Non mi rendo conto di
quanto tempo è passato, ma quando riapro gli occhi il sole
è ormai basso e nel
cielo si può perfettamente vedere il giorno lasciare spazio
alla notte.
Ma
le mie dita non smettono di fare quella dolce carezza. Non vogliono
smettere.
Non vogliono smettere di rievocare ricordi.
Rimango
a ripetere quel movimento per quasi un’altra ora,
finché decido che le mie dita
ne hanno abbastanza e che forse è meglio se vado a casa, se
non voglio rimanere
a dormire in questo dannato edificio.
Sobbalzo
nel momento in cui, cercando di muovermi, mi accorgo che Sasuke
è ancora lì,
con le mani, che prima erano sulle mie, poggiate sui miei fianchi e che
mi
tengono attaccato a lui. Prendo un profondo respiro, prima di voltarmi
verso di
lui e perdermi di nuovo nell’oscurità penetrante
dei suoi occhi. Per tanti, troppi motivi,
non posso fare a meno di
arrossire.
-
Dobe… pensavo di dover chiamare
un’ambulanza… o peggio un’esorcista,
sai?- mi
dice mostrandomi il suo solito ghigno divertito che a me dà
tanto fastidio.
-
Tsk, Teme! – rispondo, mettendo su il solito broncio e
incrociando le braccia
al petto. – Non ti ho chiesto di rimanere, sai? –
-
Ma se non fossi rimasto, tu non avresti mai superato il tuo piccolo problema, no? Consideralo un
punto a mio favore, Dobe. –
-
Io non ne sapevo niente di questa storia dei punteggi… e
comunque non è una
gara, Teme! – lo informo, guardandolo di sottecchi.
-
Ah no? E io che invece pensavo il contrario. –
-
Aaah! Tu un giorno di questi mi farai impazzire! Ti ho già
accennato al fatto
che sei un Teme e che non ti sopporto più? –
-
Mmmh… si, una cosa del genere, mi pare... –
Dopo
quel piccolo scambio di battute non posso fare a meno di scoppiare in
una
leggera risata. Ok, il Teme avrà tutti i difetti del mondo
–che a quanto pare
vedo solo io-, ma devo ammettere che è divertente
battibeccare con lui!
Lo
vedo osservarmi un attimo, stupito probabilmente dalla mia reazione
insolita,
per poi fare una piccola smorfia e lanciarmi un debole: - Dobe -.
-
Né Teme, certo che qualche volta potresti anche ridere un
po’, sai? – dico,
ricevendo in risposta un’altra smorfia e ricominciando a
ridere. Effettivamente
devo ammettere che non ho mai visto il Teme ridere…
Curioso,
porto le mani ai lati del suo volto. Lo sento sobbalzare e legare per
l’ennesima volta in quella giornata i nostri sguardi
… Buffo, sembra quasi che
i nostri occhi stiano giocando a rincorrersi. Piano poggio i pollici
agli
angoli delle sue labbra, sentendone la consistenza morbida, e comincio
a
tirarli su, fino a formare quella che dovrebbe essere la brutta
riproduzione di
un sorriso.
-
Sai Teme, saresti molto più bello se sorridessi ogni
tanto… raddoppieresti la
tua strage di cuori giornaliera! - dico, regalandogli uno dei miei
migliori
sorrisi, per poi cominciare a ridere subito dopo. –
Ahaha… con… con questa
faccia sembri… ahahah… sembri una mummia,
Teme!... ahahah –
Lui
non risponde alla mia piccola provocazione ed io, sperando di non
averlo
offeso, riapro gli occhi che avevo chiuso per il troppo ridere e alzo
lo
sguardo su Sasuke; smetto di ridere e ricambio il suo sguardo intenso
non
appena mi rendo conto che mi sta osservando…
chissà perché, ma questa
situazione comincia a non piacermi per niente…
Lo
sento spostare le mani dalla mia vita e cominciare a salire,
percorrendo i
fianchi, il petto, gli avambracci, i gomiti, i polsi… poggia
le sue mani calde
sulle mie, facendo sobbalzare entrambi; i nostri sguardi ancora
incatenati.
Scende lentamente, come a rallentatore, su di me, facendo sfiorare le
mie mani con
i suoi capelli corvini; sento le gambe diventare gelatina e il cuore
saltare un
battito, per poi cominciare a battere talmente forte da entrarmi nelle
orecchie.
Un
brivido mi percorre la colonna vertebrale facendomi rabbrividire,
mentre le sue
labbra, sottili e perfette, sfiorano leggermente le mie.
Ma
quello che non avevo previsto in quella situazione fu la mia reazione.
Dopo
un primo momento di sorpresa, sento il mio intero corpo fremere
d’eccitazione e
il sangue ribollire nelle vene. Intreccio le dita nei suoi morbidi
capelli
color petrolio,stringendolo a me; le mie labbra bruciano al contatto
con le sue
e io, senza pensarci su, le dischiudo per assaporare meglio il sapore e
la
consistenza.
A
quel mio gesto, Immediatamente lo sento rabbrividire per poi
irrigidirsi. Mi
allontana da se con uno spintone abbastanza violento mandandomi a
sbattere
contro il banco dove è poggiata la chitarra, la quale cade
rumorosamente a
terra.
Senza
darmi il tempo di dire nulla, lo vedo girarsi e andare a raccogliere le
sue
cose e rimetterle velocemente nella sua borsa; poi, senza salutarmi o
dirmi
altro, se ne va in silenzio, sotto il mio sguardo confuso e scioccato.
-
Ma cosa… - sussurro, fissandomi i palmi delle mie mani che,
fino a pochi minuti
prima, stringevano ciuffi corvini.
Resto
in piedi immobile, stentando a credere a quello che è
successo e continuando a
fissare in modo assente i palmi delle mani.
Non
può essere… tutto questo non è reale,
continuo a ripetermi.
-
Io non… io non posso averlo… - biascico con voce
tremante, portando le dita delicatamente sulle labbra ancora calde e
gonfie per
il bacio di prima, mentre la consapevolezza della mia azione si fa
chiara nella mia mente.
- L’ho baciato… io ho baciato Sasuke.
–
Continua….
°°°°
Angolino della pazza schizofrenica °°°°
Salve a tutti,
gente!
Eh sì, non avete visto male… sono
tornataaaa!!! *risata malefica e lampi di sottofondo, con tanto di
effetti
grafici* ( evviva… non vedevamo l’ora,
guarda… -.- ndTUTTI )
Innanzi tutto chiedo nuovamente venia per lo
sbaglio fatto nel capitolo scorso per quanto riguarda le Anticipazioni
ç_ç, ma
mi sono accorta solo verso la fine di Luglio, mentre ricontrollavo
varie cose,
dell’errore… SCUSATEEE!! >o<
Spero che il nuovo capitolo vi sia piaciuto e
che non sia venuta fuori una schifezza, però, visto che le
cose procedono
abbastanza a rilento, volevo velocizzare i tempi per arrivare a questa
beneamata competizione e andare avanti (cosa che verrà tra
due chappy… spero).
Lo so, nell’ultima parte
(che io giudico
tremendamente ridicola… e che, in un certo senso, sembra
presa dal film “Ghost ”)
Sasuke può sembrare TREMENDAMENTE OOC,
però, in quel momento, il mio
piccolo e malato cervellino aveva in mente il fatto che
“Sasuke lo fa solo per conseguire
il suo piccolo scopo”... (cercate di capirla, ha un
po’ di problemi e… ndSasu )(cosa?!
<.< *me con in mano il contratto in cui si attesta che ci
sarà più di una
lemon sasunaru* ndA) (O.O … ehm… nulla, nulla
^^” ndSasu) (-.- …. Bene ^^ ndA)
Poi devo dire tre cose:
1. ho notato che molti hanno
pensato che nel
chappy “Confessioni
- La scoperta del terribile segreto” si
svelerà il passato
di Naru…. Ehm… beh, ecco… *me si
ripara dietro a un muro di cemento armato
costruito apposta per l’occasione* non è
esattamente così ^^”
2. Non so se si è
notato ma, piano piano, sto
cercando di aumentare la lunghezza dei capitoli (in questo sono 12 con
Arial a
11 *-* )
3. Spero non sia un problema
già a storia
inoltrata ma, già dallo scorso chappy, stò
cominciando a mettere dei POV per
cercare di spiegare, e in un certo senso allenarmi, gli stati
d’animo e i
pensieri dei personaggi ^^”
Bene, e detto questo,
vi lascio alle risposte
alle recensioni!! ^^
-Risposte
alle recensioni-
ryanforever: Ciao tesò! Hai ragione
Shikamaru è un mito *-* io AMO quel ragazzo (Kiba, Shika,
Naru… lo so ne amo un
po’ troppi XD) . Mi dispiace che ti ho fatto aspettare per un
intero mese un
capitolo che in realtà non ci doveva ancora
essere… me chiede scusaaaa!!! Ma si
sa, il caldo non fa bene alla salute ù_ù. Mi
dispiace che tu sei bloccata per
gli esami di università
ç_ç… forza e coraggio!!! Un kissone!
Yaoi4ever:
Ciao!
Sono contenta che la storia ti piaccia! Un bacione e… W il
grande Shika!!!
karolalpha:
Davvero
si è diffusa questa malattia O_ò???... ma allora
ne sono super-affetta anche
io XDD !!!come ho già detto, oltre al mio
sbaglio, deve esserci stato anche un piccolo malinteso… Un
bacione e alla
prossima!!
Ninja767:
Ciao
tesò!!! Sono contenta che lo scorso chappy ti sia piaciuto e
mi dispiace molto
averti lasciata senza ficcy per un mese ç_ç
Inoltre… è quasi il momento in cui
farò spuntare i portachiavi *-* buahahahah!!! Spero che
anche questo chappy ti
sia piaciuto!!! Un bacione!!
P.s. davvero il tuo compleanno è ad agosto O.ò??
Ma anche il mio!!! XDDD che bello!!! Chissà se anche lo
stesso giorno…??
Nalhia: ciao tesò!! Me molto
contenta che lo scorso chappy ti sia piaciuto e ti do pienamente
ragione:
Shikamaru è un genio e Sasuke è un vero e
autentico idiota con la “I”
maiuscola! Me
dispiaciuta che questo non
è il chappy di cui avevo scritto nelle anticipazioni, ma si
sa: il caldo è
micidiale, soprattutto per chi ha un solo neurone funzionante
ù_ù Un bacione e
alla prossima!!!
Capitatapercaso: Fiiiu… *me tira un
lungo sospiro di sollievo* sono contenta che Shika ti sia piaciuto,
perché non
sono ancora molto brava nel caratterizzare i personaggi come vorrei
veramente e
quindi temevo fosse OOC. Molte volte (cioè quasi
sempre… -.-) leggendo i vari
lavori su efp, e confrontandoli con i miei, mi viene da
deprimermi… Ma come
cavolo fanno? mi chiedo sempre, ma poi mi rendo conto che sotto
quell’aspetto
sono ancora piccola e inesperta, e quindi mi impongo di continuare e
provare a
migliorarmi ^^”. Comunque, ti ringrazio per il commento e
spero che anche
questo chappy ti sia piaciuto ^^ Un bacione!!!
miiky: Ciao! Come al solito
sono contenta che il chappy ti sia piaciuto e spero altrettanto
questo!! Kiss
ch_cullen: Ciao! Sono contenta
che la storia ti piaccia e spero che anche questo capitolo ti sia
piaciuto. Nonostante
i momenti alti e bassi, ho tutta l’intenzione di completarla
quindi…
tranquilla!!! XD Un bacione
viic: sono contenta che la
storia ti piaccia e che la trovi originale ^^ Lo so, anche io non vedo
l’ora di
arrivare a scrivere quel punto +__+… anche perché
ho in mente una certa cosetta…
bwahahahah!!! Un kissone!!!
letizia1002: Ciao! ^//^ sono
contenta che la storia ti piaccia così tanto e spero che
anche questo capitolo
ti sia piaciuto (nonostante non fosse quello che voi tutte aspettavate
^^” eh eh).
In ogni caso, non preoccuparti… quando scoprirà
di Naru la bocca di Sasuke sarà
talmente a terra che comincerà a gareggiare con quella dei
rotoloni Regina (non
finiscono maiiiii!!! XDD)!!! Un bacione e alla prossima.
act: ciao! Spero che
anche questo chappy ti sia piaciuto!!! Un bacione
Naturalmente
grazie mille anche ha chi ha messo nei preferiti (108 O.O),
nelle seguite ( 47 ) e chi ha solo letto ^^
|
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Capitolo 15 *** Pedinamenti ***
A Song 4
you
CAPITOLO 15: PEDINAMENTI
Ovvero: La scoperta
del
“terribile segreto”
Erano
passati più di dieci minuti da quando, con atteggiamento
furtivo e al dir poco
sospetto, era uscito velocemente dall’edificio scolastico che
frequentava e si
era nascosto dietro quell’albero, ma delle sue prede
non vi era ancora traccia.
“Dannazione!”
Il
forte senso di nervosismo che da giorni gli scorreva addosso
aumentò ancora,
portandolo a stringere spasmodicamente i pugni e a conficcare le unghie
nei
palmi delle mani; la sua mente continuò a replicare una
lunga serie
d’imprecazioni, che si ripetevano e ripetevano da molto prima
del suo
appostamento.
Quanto
era passato? Giorni? Settimane? Anni?
Ebbene,
da quando Neji aveva litigato con Kiba, la situazione non aveva avuto
nessun
tipo di sviluppo. Nessuna nuova discussione, nessun tipo di dispetto,
nessun
tipo di scenata.
Niente.
Inoltre,
il fatto che l’Inuzuka continuasse, imperterrito, a
incontrare, parlare e
uscire con Shikamaru Nara come se niente fosse successo, diminuiva in
modo
spropositato la sanità mentale dello Hyuga, che tentava in
tutti i modi di
convincersi che la cosa non doveva
interessargli minimamente e che lui non era affatto geloso.
E
Neji non ce la faceva davvero più. Era sempre nervoso, la
notte non dormiva per
pensare a cose –o meglio, a persone- di cui non avrebbe
dovuto importargliene
niente e, come se non bastasse, non riusciva a tenere lo sguardo posato
su Kiba
per più di cinque secondi, che subito migliaia di emozioni
contrastanti tra
loro si facevano sentire… insomma, era decisamente stanco di
quello schifo di
situazione!
“Ah,
ma lo fa apposta, ne sono sicuro. La sua è solo una stupida
e subdola tattica
per farmi ingelosire e costringermi a capitolare… Tsk,
Ingelosire! Io, Neji
Hyuga, ragazzo desiderato da quasi un quarto della popolazione
femminile e,
addirittura, maschile, geloso di
uno
stupido ragazzino incontrato meno di due mesi fa e che, oltretutto, non
è
neanche un gran che? Ma per favore!” o almeno erano stati
questi i pensieri del
castano prima di venire a sapere dell’uscita imminente tra il
suo ex(?) ragazzo
e Shikamaru, e ritrovarsi, così, appostato dietro ad un
albero come un perfetto
pedinatore, in attesa dei due per seguirli.
E
sia chiaro, lui non era assolutamente
geloso.
Tutto
quello lo stava facendo solo per semplice e insana
curiosità. Curiosità,
chiaro?
E poi,
appostarsi dietro un albero per pedinare il suo ex, non doveva per
forza
significare che era geloso… no?
Bloccò
i suoi pensieri non appena la sua attenzione venne attirata
dall’ennesima
coppietta che usciva dallo stesso cancello da dove era uscito alcuni
minuti
prima. Si soffermò per qualche secondo sui due,
osservandoli: entrambi nella
norma per quanto riguardava l’aspetto fisico, si sorridevano
teneramente a
vicenda mentre si tenevano tranquillamente per mano e si dirigevano
verso la
fermata dell’autobus.
Sospirò.
Ma a
chi voleva darla a bere? Anche se non voleva ammetterlo, anche se non
lo dava a
vedere, a lui mancava terribilmente Kiba, quello stupido e rumoroso
ragazzino
che, in meno di due mesi, era riuscito ad entrare come se niente fosse
nella sua
vita e a rivoltarla come uno spiedino.
Ma
come aveva fatto a ridursi in quello stato? Come aveva potuto farsi
soggiogare
da un ragazzino qualunque? Eppure era ben consapevole del fatto che
“il mare è pieno di pesci”
e che, alla
fine, non avrebbe faticato per niente a trovare un qualsiasi ragazzo o
una
qualsiasi ragazza con cui spassarsela… uno schiocco di dita
e puff!, il gioco era fatto.
Malgrado
ciò, ogni volta che prendeva seriamente
in considerazione quest’ipotesi
o che cercava di andare un po’ più in
là con un qualunque individuo,
puntualmente il volto di Kiba –ogni volta con
un’espressione diversa in volto-
gli si parava davanti agli occhi e un grosso peso all’altezza
del cuore si
faceva sentire.
Ansia?
Senso di colpa? Un principio d’infarto? Neji non ne aveva la
più pallida idea
e, dopo essere andato per precauzione da un cardiologo, ricevendo da
quest’ultimo solo l’indirizzo di un bravo
psicologo, aveva ormai lasciato
perdere, cercando di non dargli troppa importanza.
Ed
eccola la fine che aveva fatto…
-
Ahaha! Baka! -
Assottigliò
pericolosamente lo sguardo non appena vide le sue tanto attese prede
uscire
tranquillamente dal cancello e dirigersi nella direzione opposta a
quella in
cui si trovava lui; le dita graffiarono con le unghie la corteccia
dell’albero
su cui erano artigliate, quando notò Kiba, il suo
Kiba, ridere e scherzare con quello sfigato di Shikamaru Nara.
Sperava vivamente per quest’ultimo che avesse una buona
assicurazione sanitaria
e che i suoi genitori conoscessero dei buoni medici, perché
quando avrebbe
finito con lui ne sarebbero serviti di soldi, medici e chirurghi
plastici.
Aspettando
di essere distante dai due quanto bastava per non essere scoperto, lo
Hyuga si
caricò meglio lo zaino in spalla e cominciò a
seguire, incurante degli sguardi
sospettosi che attirava su di se, i due per le stradine affollate e
movimentate
di Konoha, fino ad arrivare nel quartiere dove erano situate le
abitazioni
delle famiglie più importanti e ricche della
città.
Sbuffò
irritato non appena li vide entrare nel portone di una delle grandi
ville,
scomparendo dalla sua visuale.
-
Maledetto Nara! Scommetto che te lo sei portato nella tua casa super
sorvegliata per spassartela con comodo e senza essere disturbato, vero?
Bastardo! – disse ad alta voce, attirando su di se
l’attenzione di due
vecchiette che, ricevuto uno dei suoi soliti sguardi intimidatori e
penetranti,
si allontanarono velocemente, impaurite da quello che sembrava in tutto
e per
tutto un tipo decisamente sospetto.
“Tsk!
Ficcanaso.”pensò il castano, ignorandole e
ritornando a pensare al miglior modo
in cui avrebbe potuto agire.
Di
entrare in territorio nemico non se ne parlava, visto che di certo non
voleva
essere arrestato per violazione di proprietà privata! Cosa
avrebbero pensato i
suoi fan e i suoi colleghi di lavoro, poi? Per non parlare
dell’enorme
soddisfazione che avrebbe dato a quell’idiota di Nara!
Tuttavia,
era anche vero che non poteva assolutamente permettere a quei due di
restare da
soli e di permettere, così, all’infido essere di
approfittarne.
Frustrato,
diede un potente pugno al muro alla sua sinistra, facendo arrossare le
nocche
della mano sinistra. Non c’erano altre soluzioni, doveva
rimanere appostato lì
fuori e vedere come si mettevano le cose.
Sbuffò,
per lasciarsi andare all’indietro e appoggiarsi pesantemente
sul muro alle sue
spalle, imprecando non appena poggiò la testa su
quest’ultimo, sbattendola su
qualcosa di appuntito.
- Ma
che cazzo… - con uno scatto fulmineo, si girò
fulminando il colpevole, che
altro non era che una vecchia lastra di metallo dorata, sulla quale era
scritto
qualcosa di ormai praticamente illeggibile a causa della
ruggine… probabilmente
il cognome della famiglia proprietaria dell’enorme villa
circondata dalle mura
su cui si era poggiato.
“Maledetti…
potrebbero anche toglierla.”si disse il castano,
massaggiandosi la parte lesa e
spostandosi in un punto più sicuro.
Quella
era decisamente una delle peggiori giornate della sua vita.
XXX
-
Basta! Al diavolo i colleghi, i fan e i soldi che i miei dovranno
sborsare per
pagarmi la cauzione! Volevamo andare a
prendere dei biglietti per un concerto, si come no! Ma cosa
pensano che sia
io, stupido? – borbottò tra se e se lo Hyuga
mentre si staccava dalle mura a
cui era addossato e si avviava a grandi passi verso il punto in cui
erano
scomparse le sue prede più di mezz’ora prima.
Esatto,
dopo tutti i vari pensieri e tentennamenti, a Neji era bastata solo una
misera
mezz’ora per mandare al diavolo tutti i suoi propositi e
lanciarsi in
un’impresa che, quasi sicuramente, si sarebbe conclusa con il
suo arresto.
Ma
dopotutto cosa non si faceva per “curiosità”,
no?
Arrivato,
cominciò a cercare il modo più conveniente con
cui entrare.
Di
scavalcare le alte e spesse mura bianche che circondavano la villa, non
se ne
parlava. D'accordo che voleva entrare senza attirare
l’attenzione, ma passando
da lì si sarebbe sicuramente rotto qualcosa, finendo in
ospedale e lasciando
dietro di se uno sghignazzante e vittorioso Nara… no,
quell’opzione era
assolutamente da eliminare.
Sbuffando,
spostò lo sguardo sul cancelletto alla sua destra e poi sul
piccolo citofono
che lo affiancava, pensando se suonare o meno, quando la sua attenzione
fu
attirata da un piccolo quanto fondamentale particolare: quella non era
la casa
di Shikamaru Nara.
Stupito,
rimase immobile ad analizzare quella lastra dorata e luccicante,
decorata con
una piccola famiglia di Dalmata nella parte in basso a destra, sulla
quale era
senza dubbio scritto a caratteri cubitali:
“Villa
Inuzuka”
-
Non ci credo… - disse, sbattendo violentemente le palpebre
per essere sicuro
che i suoi occhi funzionassero a dovere. Non sospettava minimamente che
il
ragazzo possedesse una casa del genere e che, per giunta, abitasse a
pochi isolati
da lui.
Insomma,
era… era… strano?
Ancora
leggermente intontito dalla recente e incredibile scoperta, Neji
spostò la sua
attenzione sull’enorme cancello in ferro battuto posto
davanti a lui; l’ultima,
e forse la sola accettabile, opzione. Era alto, certo, ma di sicuro non
avrebbe
rischiato di vincere un biglietto di sola andata per
l’ospedale più vicino…
Dopo
aver controllato più e più volte la via, per
assicurarsi che non ci fosse
nessuno nelle vicinanze, senza troppi complimenti il castano
scavalcò con
agilità la cancellata, sorprendendosi nuovamente per quanto
si trovava davanti
ai suoi occhi.
“Forse ora capisco perché le poche volte che
abbiamo fatto la strada insieme dal ritorno da scuola, o che siamo
usciti
insieme, Kiba mi diceva sempre che non mi conveniva
accompagnarlo…” pensò
mentre osservava l’ambiente circostante, convincendosi del
fatto che l’Inuzuka
non avesse voluto confessargli di essere ricco sfondato… non
quanto lui, sia
chiaro: casa sua era nettamente più grande della villa che
aveva davanti agli
occhi.
Peccato,
però, che non fosse effettivamente quello il motivo per cui
lo Hyuga non era
mai stato in quel posto, bensì un altro che, bene o male,
avrebbe scoperto
molto, molto, ma molto presto…
Ma
torniamo a noi.
La
casa, per quanto grande, altro non era che una normalissima costruzione
moderna
giapponese, con le pareti esterne completamente pitturate di bianco e
con le
finestre sottoforma di grandi vetrate; il muro destro era ricoperto per
metà da
delle piante rampicanti, molto ben curate e dalle quali si potevano
tranquillamente
scorgere dei fiorellini bianchi e fucsia sparsi qua e là.
Il
giardino poi, doveva ammetterlo, era un vero e proprio spettacolo:
dalla sua
postazione Neji poteva perfettamente intravedere un piccolo laghetto
nella
parte nord-est e una piscina nella parte opposta mentre, per il resto,
per
tutto il giardino si estendeva un semplice e soffice manto erboso
ricoperto, in
alcuni punti, da margherite e svariati fiori di campo di ogni genere;
ai lati,
perfettamente accostati alle mura di cinta, cespugli, siepi e piante
facevano
bella mostra di loro, circondando la casa. Era talmente ben curato che,
anche
nella sua semplicità, avrebbe incantato chiunque.
Venne
riscosso dalla sua contemplazione quando sentì un qualcosa
alla gamba destra
toccargli, tirargli ripetutamente l’orlo dei pantaloni della
divisa e,
infastidito, scosse violentemente l’arto, liberandosi di
quella seccatura.
“Dannata
erbaccia.” pensò il castano, per poi assumere
un’espressione accigliata quando,
tornando ad osservare il tutto, lo sguardo gli cadde su una specie di
casetta
secondaria posta ad un paio di metri dal laghetto. Era di legno e,
dalle
dimensioni e dalle reti di ferro poste in vari punti, sembrava essere
una
stalla o qualcosa del genere.
Senza
perdere altro tempo, lo Hyuga cominciò a percorrere con
passo veloce e sicuro
il lungo vialetto di pietra fino a giungere dinnanzi alla porta
dell’abitazione.
-
Ok, Neji. Ora suona, irrompi dentro casa, becca Kiba nel mentre ti
tradisce,
mandali al diavolo e poi ritornatene tranquillamente alla tua vita con
un peso
in meno… semplice, no? Due minuti e potrai tornare a dormire
la notte. – si
disse, osservando il suo indice posto a pochi millimetri dal pulsante
del
campanello.
Naturalmente,
come solito essere, a parole –in questo caso, a pensieri- era
tutto semplice,
ma poi a fatti… era un vero e proprio dilemma. Era vero che
dietro quella porta
si trovava la risposta a tutte le domande e i dubbi che lo avevano tormentato in quella settimana, ma se
quella risposta non gli fosse piaciuta? Era davvero sicuro di voler
sapere la
verità?
Senza
perdere altro tempo in quelli che lui ormai catalogava come inutili
pensieri,
Neji prese un profondo respiro e stava per suonare quando
sentì, di nuovo, quel
movimento fastidioso alla
caviglia destra. Irritato da quell’insistenza, e vedendo che
quella cosa non
aveva la benché minima intenzione di lasciarlo in pace,
abbassò lo sguardo
verso il suo piede destro, rimanendo poi un attimo perplesso quando la
sua
mente elaborò chi fosse
in realtà lo scocciatore,
che altro non era che un piccolo cagnolino intento ad attaccare,
inutilmente,
la sua scarpa.
Con
un movimento fluido, Neji si piegò sulle ginocchia e lo
prese per la
collottola, sollevando da terra la piccola palla di pelo, la quale
cominciò a
dimenarsi e a ringhiargli contro; era un cucciolo, doveva avere non
più di tre
o quattro mesi, ed era bianco con le orecchie marroni.
-
Senti coso… -
cominciò il castano,
guardando dritto negli occhi il cagnolino e intimandogli con lo sguardo
di
stare ben attento a quello che stava per dire. – Primo, non
azzardarti mai più
a mordere le mie scarpe e i miei pantaloni, se non vuoi fare una brutta
fine e
finire in un negozio di pellicce. Secondo, devi decisamente crescere e
allenarti se vuoi cercare d’incutere paura a chiunque non sia
un in setto o una
formica. Terzo, e indiscutibilmente il punto più importante,
ora non ho tempo
da perdere con te, quindi vedi di non rompere e di tornartene da dove
sei
venuto, chiaro? –
Naturalmente,
come era prevedibile, nonostante il tono di voce e lo sguardo dello
Hyuga non
ammettessero repliche, il cane non diede il minimo segno di aver
recepito il
messaggio, continuando imperterrito ad agitarsi, cercando anche di
mordere la
mano che lo teneva prigioniero.
-
…Ok, l’hai voluto tu. –
Sebbene
il tono di voce fosse calmo e tranquillo, sul volto di Neji le labbra
si
tirarono in un ampio quanto terrificante ghigno, il quale si
accentuò ancora di
più quando, dopo essersi alzato, si posizionò
davanti a uno dei due grandi vasi
posti ai lati del portico sotto cui si trovava, utilizzati
probabilmente come
portaombrelli.
- Bye bye. – disse, per
poi buttare la
petulante bestiola all’interno del vaso e osservarla
compiaciuto nel mentre
cercava il modo di evadere dalla sua “gabbia”.
Soddisfatto
del suo operato, dopo aver rivolto un’ultima occhiata al suo
prigioniero, lo
Hyuga tornò dinanzi alla porta della casa ma, proprio nel
momento in cui fece
per suonare il campanello, quest’ultima si aprì di
colpo, rivelando una ragazza
di circa vent’anni, dai lunghi capelli castani raccolti in
una coda alta, gli
occhi color nocciola e il fisico slanciato.
-
Mamma, io vado! Ci vediamo stase… - non appena il suo
sguardo incontrò quello
dello Hyuga, la giovane si bloccò. Cominciò ad
osservarlo bene, dalla testa ai
piedi, per poi, con espressione apparentemente neutra, rientrare
velocemente in
casa e chiudergli con un sonoro “Sbam!”
la porta in faccia.
Neji
rimase fermo e con il dito ancora a mezz’aria mentre fissava
la porta in legno
davanti a se.
Ma
chi era quella pazza? E soprattutto, come si era permessa di squadrarlo
come se
fosse un cartellone pubblicitario e poi chiudergli la porta in faccia?
Indignato
più che mai per quel trattamento, fece per suonare di nuovo
ma, come prima, la
porta si riaprì mostrando, questa volta, ben due figure
femminili: la ragazza
di prima e quella che, se non fosse stato per i capelli corti e
scalati, sembrava
essere la sua gemella.
Le
due, come successo in precedenza, lo squadrarono da capo a piedi, per
poi
chiudere nuovamente la porta prima che potesse dire qualcosa o anche
solo
aprire bocca.
“Questo
è troppo!” pensò il castano dopo un
nuovo attimo di smarrimento, per poi,
irritato più che mai, tentare di portare il suo dito su quel
maledetto pulsante
e suonare il campanello… peccato, però, che, come
le volte precedenti, la porta
si riaprì, mostrando le due ragazze di prima e una bambina
di circa dodici anni.
La
stessa scena si ripeté per un paio di volte, portando Neji
all’esasperazione… e
di sicuro quell’insistente tic all’occhi sinistro
non era un buon segno.
Insomma, non poteva mandare al diavolo tutte quelle maledette donne e
intrufolarsi in casa come se niente fosse, era pur sempre uno Hyuga!
Dopo
essersi passato stancamente una mano sul volto, e dopo essersi imposto
di
rimanere calmo qualunque cosa dovesse accadere, il castano
cercò nuovamente di
suonare il campanello e puntualmente, come le volte prima, la porta si
spalancò
nuovamente rivelando, questa volta, ben sei figure femminili. Alle
prime tre si
erano aggiunte una ragazza di circa vent’anni, una bambina di
dieci e una donna
che, su per giù, avrà avuto circa
quarant’anni.
Mentre
veniva esposto all’ennesima scansione, cercò di
prepararsi all’ennesima porta
sbattuta che, però, con sua enorme sorpresa, non avvenne.
Le
donne si guardarono attentamente tra loro, dicendosi forse un qualcosa
con lo
sguardo che Neji non voleva né capire, né tanto
meno sapere, per poi annuire e
spostare nuovamente lo sguardo sul povero ragazzo che, a quel
cambiamento e a
quelle iridi divertite, s’irrigidì.
-
Ciao. – a parlare fu la donna sorridente che gli si trovava
di fronte.
- Ah…
s-salve. – nonostante doveva ormai essere abituato ad essere
al centro
dell’attenzione, mai come in quel momento si era sentito
così agitato e sotto
pressione.
-
Posso aiutarti? –
-
B-beh, ecco… io cercavo Kiba Inuzuka. – rispose
balbettando leggermente mentre
la donna continuava a guardarlo con quel dolce sorriso disegnato sul
volto; le
altre, a quelle parole, invece, scoppiarono in risolini e sussurri.
La
cosa cominciava decisamente a inquietarlo…
-
Oh, certo. È in casa con un suo amico.
–
Il
tono divertito con cui l’amabile
signora aveva pronunciato quella parola fece risvegliare lo Hyuga dal
suo stato
leggermente traumatizzato, portandolo a stringere saldamente i pugni e
facendo
aumentare le risatine delle altre donne presenti.
-
Posso sapere chi è che lo sta cercando? –
-
Neji Hyuga, un suo compagno di classe. – rispose,
indietreggiando leggermente
di un passo non appena notò lo scintillio appena apparso nei
loro occhi.
-
Hyuga? Quel bel ragazzo che fa parte di quella famosa band? –
-
Precisamente. –
-
Oh, davvero? Non è una cosa stupenda che il nostro Kicchan
abbia così tanti
amici, ragazze? – chiese battendo le mani e ricevendo un
cenno della testa
affermativo da parte delle altre come risposta. – Ma prego,
entra pure e non
fare complimenti. Fa come se fossi a casa tua. – gli disse
poi, invitandolo ad
entrare.
-
Ehm… g-grazie. –
-
Appoggia pure lì il cappotto mentre le scarpe puoi
tranquillamente lasciarle in
quell’angolino. – gli disse indicandogli un
appoggia abiti e un angolo
dell’ingresso vicino alla porta.
“Kami,
ma dove cavolo sono capitato? In una casa degli orrori?”
pesnò il castano
mentre si toglieva le scarpe e le appoggiava a terra, dove
notò vi erano anche
quelle di Kiba e Shikamaru.
-
Prego, da questa parte. – enunciò la donna, per
poi cominciare a fargli strada
insieme alle altre.
“Non
è che ora mi portano in uno sgabuzzino, mi legano e poi
cominciano a
violentarmi a turno… vero?” pensò il
povero ragazzo, osservando timoroso le sei
donne mentre camminavano perfettamente all’indietro, senza
distogliere nemmeno
un secondo lo sguardo da lui.
-
Eccoci qua. Kiba è in quella stanza laggiù.
– gli disse indicandogli la seconda
porta a sinistra, per poi osservare, insieme alle altre, il ragazzo
camminare
verso di essa.
Oramai
a due passi dal suo agognato obbiettivo, Neji tirò
un’impercettibile sospiro di
sollievo; fece per ringraziare le sue accompagnatrici, ma, una volta
giratosi,
subito si bloccò non appena si accorse che le donne erano
completamente
sparite.
Deglutì
rumorosamente, chiedendosi anche come fosse possibile una cosa del
genere,
quando la sua attenzione fu attirata da due voci provenienti dal
salotto…
-
Oh, insomma Shika! Io sto parlando di cose serie e tu fai…
fai questo! –
-
Uffa… Kiba, ti ho già detto che non
c’è nulla di cui preoccuparsi per il
momento... piuttosto lasciami fare-
-
Lasciami fare un corno! E poi perché tu stai lì
sopra e io qui sotto? –
-
Perché qui sopra
è il mio posto e lì
sotto è il tuo. Semplice no? –
-
Ma non se ne parla proprio! Quindi ora togliti da lì e
riprendiamo la nostra
discussione! –
-
No. –
-
Sì. –
-
Ti ho detto di NO. E ora lasciami fare una sana– a quel punto
Neji, che per
tutta la durata della conversazione aveva cercato di tenere a bada il
proprio
istinto omicida e aveva stretto energicamente i pugni per
l’ennesima volta in
quella giornata, non ce la fece più ed entrò
senza troppi complimenti nella
stanza. Dopotutto era stata quella strana donna a dirgli che poteva
fare come
se fosse a casa sua, no?
-
Adesso è troppo! –
POV
KIBA
Scocciato
dal suo comportamento, continuo ad osservare trucemente Shikamaru, il
quale è
tranquillamente steso sul mio comodissimo e costosissimo divano bianco.
Sbuffando, incrocio meglio le gambe e prendo a stringere gli
sfilacciamenti del
tappeto persiano sotto di me, irritato.
-
Oh, insomma Shika! Io sto parlando di cose serie e tu fai…
fai questo! –
-
Che seccatura… Kiba, ti ho già detto che non
c’è nulla di cui preoccuparsi per
il momento... - dice, affondando maggiormente la testa nel cuscino
posto sotto
la sua nuca - piuttosto lasciami fare-
-
Lasciami fare un corno! E poi perché tu stai lì
sopra e io qui sotto? – lo
interrompo, indicando prima il divano su cui lui
è steso e poi il pavimento su cui io
sono seduto.
-
Perché qui sopra
è il mio posto e lì
sotto è il tuo. Semplice no? –
-
Ma non se ne parla proprio! Quindi ora togliti da lì e
riprendiamo la nostra
discussione! –
-
No. –
-
Sì. –
- Ti
ho detto di NO. E ora lasciami fare una sana–
-
Adesso è troppo! –
La
frase di Shikamaru viene smorzata da una voce che conosco fin troppo
bene e che
mai mi sarei immaginato di riuscire a sentire in questa casa. Sorpreso,
caccio
un grido per lo spavento, sobbalzando e avvinghiandomi alla poltrona
dietro di
me, per evitare di cadere rovinosamente all’indietro e
sbattere la testa sul
pavimento. Distintamente, sento Shikamaru mormorare un: -Che seccatura.
-, per
poi alzarsi lentamente a sedere e rivolgere uno sguardo seccato a Neji
che,
sulla soglia della porta, ci osserva con uno sguardo tra
l’irato e
l’imbarazzato.
-
N-neji? – mormoro, incredulo. – M-ma
cosa… c-cosa ci fai a casa mia? – gli
chiedo, sbattendo più e più volte le palpebre,
per capire se quella che sto
vivendo è la realtà o solo una stupida illusione.
- Io
credevo… insomma… - dice qualche secondo dopo,
continuando ad osservarci
incredulo, come se si fosse aspettato di vedere me e Shikamaru che ce
la…
-
Credeva che ce la stessimo spassando.
– interviene Shikamaru, dando voce ai miei pensieri e
ricevendo in pieno
un’occhiataccia assassina da Neji. – Non
è forse così, Hyuga? -
Aspettate
un attimo, quindi lui veramente credeva che io e Shika…
arrossisco, anche se
non so bene se a causa dell’imbarazzo o se a causa di quella
rabbia che,
all’improvviso, sento scoppiarmi dentro.
- A
quanto ho visto, e sto vedendo, tu hai un serio problema: sei
tremendamente
geloso. – riprende il discorso Shikamaru, visto che Neji non
accenna a
rispondere, per poi infilarsi le mani in tasca.
- E
il fatto che io lo sia ti crea forse dei problemi? –
- A
me nessuno… ma alla vostra relazione si, a quanto pare.
– Neji incassa il colpo
consapevole che, effettivamente, quella è la pura
realtà dei fatti, ma come al
solito il suo orgoglio non si dà per vinto, facendo
aumentare la mia
irritazione.
- È
a causa tua se sono arrivato a questo punto. –
-
Non puoi incolpare gli altri per il fatto che sei geloso di tutto
quello che
solo si avvicina a Kiba. Io ho semplicemente passato più
tempo del normale con
lui. Inoltre, se non te ne fossi accorto, sono felicemente etero e
fidanzato da
più di tre anni con una tale scocciatura di nome Ino
Yamanaka.–
- e allora
perché vi vedevate sempre di
nascosto? -
-
Per parlare. –
- Di
cosa? –
-
Non penso che siano cose che ti possano int-
-
BASTA! – alzando la voce, interrompo il loro botta e risposta
e mi alzo dal
pavimento, mettendomi tra i due e puntando il mio sguardo in quello di
Neji. –
Insomma, ma possibile che tu proprio non voglia proprio fidarti? Eppure
non mi
sembra di essere una persona inaffidabile o, peggio ancora, un
traditore. –
-
Non è questo il pu-
-
Non dirlo. Non provare a dire una simile cazzata o giuro che ti faccio
uscire
da casa mia a calci, perché è proprio questo
il punto. Io non vado a regalare il mio culo al primo che passa e,
tanto per la
cronaca, non sono mai andato in giro a scoparmi la prima puttanella di
turno,
cosa che di certo non posso dire di te! – a queste mie ultime
parole, vedo i
suoi occhi allargarsi e la bocca socchiudersi per lo stupore. Tsk, se
lo
merita! Se pensava che fossi una “donnetta” fragile
e insicura, che scoppia
sempre a piangere per qualsiasi cosa, si sbaglia di grosso! Anche io ho
le mie
carte da scoprire, e la storia delle sue “frequenti avventure
da una sera” è
una di queste.
Solo
i Kami sanno quante volte ho rischiato di strappare le pagine delle
riviste o
dei giornali mentre leggevo di lui che, ogni sera, cambiava
accompagnatrice.
- E
allora? – mi risponde lui, dopo aver riacquistato la sua
solita calma. – Sono
giovane e amo divertirmi. –
-
Oh, certo… ma anche io sono giovane, e allora
perché non posso divertirmi come
fai tu? - assottiglio pericolosamente lo sguardo mentre lo vedo
stringere i
pugni.
- È
diverso! –
- No
che non lo è! Shikamaru ha ragione, tu sei fottutamente
geloso e non vuoi
ammetterlo! Cazzo, ma cosa diamine ti costa mettere per una volta da
parte il
tuo fottuto orgoglio e amm-
- IO
NON SONO GELOSO! –
Sobbalzo
nel sentirlo urlare, cosa che, da quanto ne so, non è mai
avvenuta. Con la
sorpresa dipinta in volto, osservo la sua espressione seria mista ad
imbarazzo,
e allora capisco tutto. Non so come, non so perché, ma
è come se guardandolo,
in questo momento, riuscissi a capire tutte quelle cose che, in
realtà,
vorrebbe dirmi, ma che per orgoglio non pronuncia. Ed è
geloso. Oh, eccome se
lo è. Ora mi sembra quasi di vederglielo scritto sulla
fronte…
- Lo
sei. – dico, ghignando divertito.
-
Non è vero! –
-
Sì, invece! –
-
No, invece! –
- Ce
l’hai scritto in faccia, dannazione! –
- Va
al diavolo, Inuzuka! – e detto questo si volta e si avvia a
grandi falcate,
quasi correndo, verso la porta. Dopo un attimo di smarrimento, la mia
mente
elabora quello che sta succedendo e, senza pensarci sopra
più di tanto, anche
io comincio a percorrere velocemente il lungo corridoio, rincorrendolo.
-
Hey, dove pensi di andare? Torna subito indietro Hyuga, o giuro che la
prima
cosa che faccio quando ti raggiungo è quella di ammazzarti
con le mie stessa
mani! –
- Al
diavolo! – mi risponde aprendo con forza la porta e uscendo
fuori, cosa in cui
non riesce visto che, per un pelo, riesco ad afferrarlo per la manica e
a
fermarlo giusto sulla soglia della porta. Con uno strattone lo giro
verso di me
e, senza dargli il tempo di dire nulla, lo bacio. Sorrido quando, dopo
un
attimo forse d’incredulità, lo sento rispondere al
mio bacio con vigore, quasi come
se quel contatto gli fosse mancato come ad un eroinomane è
mancata la sua dose
preferita di eroina.
Quando
la sua lingua comincia a leccare il mio labbro inferiore, chiedendo
tacitamente
il permesso d’entrare, socchiudo le mie labbra, cominciando,
così, un lungo
bacio che ci lascia senza fiato.
- Lo
sei… - soffio sulle sue labbra, sorridendo; il fiato corto.
- Al
diavolo, Inuzuka. – mi risponde, prendendo nuovamente
possesso delle mie labbra
e cominciando così un altro bacio. Che baka, penso mentre
porto una mano ad
afferrare i suoi capelli, avvicinandolo maggiormente a me.
Continuiamo
a baciarci per quello che a me pare un tempo infinito, quando ad
interromperci
interviene uno strano rumore che mi porta a staccarmi, anche se
malvolentieri,
da Neji.
-
Cos’è stato? –
-
Mh? –
- Ho
sentito uno strano rumore. – dico mentre mi volto e controllo
il corridoio, il
quale, però, è completamente deserto.
- Io
non ho sentito nulla. Forse te lo sarai imm-
-
AKAMARU! – urlo quando, tornando a girarmi verso di Neji, lo
sguardo mi cade su
uno dei grandi vasi che usiamo come porta ombrelli,
all’interno del quale vedo
il mio cane saltare per tentare di uscire. – Ma che
diavolo… ma come ci sei
finito lì dentro? –
Peccato
che, proprio in quel momento, grazie ad un movimento più
forte da parte del
cane, il vaso comincia ad oscillare pericolosamente, facendomi bloccare
il
respiro in gola. Come a rallentatore, vedo il contenitore cadere a
terra e
cominciare a rotolare pericolosamente verso il vialetto, ed
è allora che mi riscuoto
dal mio stato di trance. Spintonando di lato Neji, mi precipito
all’inseguimento del vaso rotolante, riuscendo
miracolosamente a bloccarlo
prima che cominciasse a prendere velocità.
-
Cazzo… ci è mancato poco… - dico col
fiatone, estraendo Akamaru dal vaso prima
che possa combinare altri guai. – Baka, mi hai fatto prendere
un colpo! – dico,
osservando il cane scodinzolante che sto tenendo sospeso per la
collottola.
Dopo
aver messo a terra Akamaru, recupero il vaso e mi dirigo verso il
portico, dove
Neji mi aspetta tranquillamente a braccia incrociate.
-
Quel cane è un idiota. –
A
quest’affermazione, lancio un’occhiataccia al mio
ragazzo, per poi posare il
vaso al suo posto.
- E
ce l’ha a morte con i miei pantaloni. – dice poi,
scrollando la gamba dov’è attaccato
Akamaru.
Sorpreso,
osservo prima la lotta senza speranza del mio cane e poi
l’espressione
scocciata di Neji, il quale continua a muovere ininterrottamente la
gamba nel
tentativo di staccare da se il suo aggressore.
-
Non dirmi… non dirmi che sei stato TU a infilarlo
lì dentro. – dico scioccato,
indicando il vaso di ceramica. Neji posa il suo sguardo su di me, per
poi fare
spallucce e tornare ad osservare Akamaru.
Non
ci posso credere… ha infilato il mio cane in un vaso? Ma
siamo impazziti?!
- Ma
sei impazzito? Poteva farsi male! –
- E
se ne farà veramente se non l’allontani
immediatamente da me. –
Prendendo
in considerazione il fatto che il tono con cui ha detto quelle parole
non è per
niente rassicurante, anche se contrariato, prendo in braccio Akamaru e
mi avvio
verso il giardino, cominciando ad aggirare la casa, fino ad arrivare ad
una
casa recintata in legno. Sicuro del fatto che Neji mi stia seguendo,
procedo
con passo sicuro verso la costruzione, per poi aprire la porta in rete
d’acciaio
ed entrarci dentro.
- Rimani
qui, baka, e cerca di non combinare altri guai. – dico ad
Akamaru, poggiandolo
all’interno della casetta e osservandolo mentre raggiunge il
resto della sua
famiglia.
-
Non pensavo allevassi cani. – mi dice Neji, osservando da una
delle tante
finestrelle gli abitanti di quell’inusuale gabbia.
- È
un vizio di famiglia… - rispondo mentre richiudo la porta
con il lucchetto. –
Sono nati tre mesi fa. Quattro femmine e un maschio. Ho adottato io
Akamaru
per… diciamo, solidarietà. – dico,
prendendolo per mano e ritornando sui miei
passi. In meno di pochi minuti ci ritroviamo di nuovo in salotto,
sorprendendoci nel ritrovarlo vuoto.
-
Ma… dov’è andato Shikamaru? –
dico, osservandomi interrogativamente in torno,
aspettandomi di ritrovarlo su qualche punto del pavimento a
sonnecchiare
tranquillamente. Nonostante i sommessi borbottii di Neji, continuo a
cercare
con lo sguardo il mio amico, finché una voce da me temuta
non mi fa sobbalzare
e stringere maggiormente la mano di Neji.
- È
andato via poco fa. –
POV
NEJI
Nel
sentire quella voce, un brivido mi percorre la schiena, portandomi a
ricambiare
la presa ferrea di Kiba. Con un movimento calcolato, lentamente
entrambi ci
giriamo, ritrovandoci ad un palmo dal naso i volti ghignanti di sei
donne.
M’irrigidisco.
- M-mamma?
-
-
Oh… caro, vedo che poi
alla fine ti
sei riappacificato con mio figlio. – mi dice la donna, per
poi rivolgersi di
nuovo verso il figlio. - Ma Kicchan,
certo che sei proprio maleducato… non ci hai ancora
presentato il tuo nuovo amico.
– dice, lanciandomi uno sguardo
indecifrabile.
Al
mio fianco vedo Kiba alzare un sopracciglio, per poi assumere
un’espressione
accigliata. - Mamma, non chiamarmi in quel modo e, soprattutto,
finiscila con
questa farsa. Ogni volta la solita storia… –
-
Non capisco di cosa tu stia parlando, Kicchan.
– lo interrompe, sorridendogli. – Piuttosto,
avevamo portato il thè. Nami,
perché non poggi sul tavolo il vassoio? –
Dalla
massa, vedo uscire quella che dovrebbe essere la componente
più piccola della
famiglia con un grande vassoio tra le mani, sul quale è
posata una ciotola con
dei biscotti e una teiera.
Nami
annuisce e comincia ad avviarsi verso il basso tavolino posto al centro
della
stanza, ma all’improvviso, inciampando in qualcosa
d’invisibile, cade a terra
con tutto il vassoio, facendo finire il thè tiepido addosso
a Kiba, il quale
indietreggia immediatamente, sporcandosi però i pantaloni.
- Oh
Kami! Kicchan, Nami tutto a posto? – vedo la signora Inuzuka
raggiungere
velocemente i figli e controllare che nessuno dei due si sia fatto
male. Dopo
aver aiutato la figlia ad alzarsi e dopo averla rassicurata sul fatto
che non
era successo nulla di grave, la vedo girarsi verso Kiba e, con
espressione
addolorata, suggerirgli di andarsi a cambiare e di mettere subito i
pantaloni a
lavare, per evitare di far rimanere la macchia.
-
Sì, hai ragione… Neji, torno subito, non muoverti
da qui! –
Ed è
in quel momento che inizia l’inferno.
Rimango
con lo sguardo fisso sulla soglia della porta da cui è
scomparso il mio
ragazzo, ascoltando i suoi passi affrettati salire le scale, per poi
scomparire.
Nella
sala regna il più assoluto dei silenzi.
Anche
se con esitazione, mi azzardo a posare lo sguardo sul gruppo di arpie
che, in
silenzio, continuano a darmi le spalle, mantenendo lo sguardo fisso sul
corridoio.
Po,
all’improvviso, tutte insieme si voltano verso di me,
fissandomi serie; l’aria
amichevole di poco prima scomparsa come polvere al vento.
Nonostante
sia intimorito da quelle che sembrano in tutto e per tutto delle pazze,
mantengo lo sguardo fisso in quello della signora Inuzuka, la quale
ricambia
con sicurezza e superiorità malcelata.
-
Neji Hyuga… - il tono con cui pronuncia il mio nome non ha
niente a che fare
con quello che ha usato fino a pochi minuti fa. Con passo sicuro e
sguardo
affilato, la vedo avvicinarsi a me, fino a quando non me la ritrovo ad
un palmo
dal naso; le altre, da lontano, ci osservano in silenzio. - Spero tu ti
renda
conto del rischio che corri se una cosa del genere dovesse accadere di
nuovo,
vero? –
-
Non capisco di cosa sta parlando. –
-
Senti, noi non siamo tipe di molte parole… in sintesi, fa
piangere di nuovo il
nostro Kicchan e ti giuro che ti renderemo la vita da perfetta a
impossibile,
chiaro? –
-
Non c’era bisogno me lo dicesse. -
-
Bene. - mi risponde tornando alla sua solita espressione sorridente,
per poi
voltarsi e, insieme alle altre, cominciare a dirigersi fuori dalla
sala. - Oh,
un’ultima cosa. Terza porta a destra.- dice, per poi
scomparire.
Scettico,
rimango immobile a fissare la soglia della porta, finché
nella mia mente non si
accende una lampadina e una vocina m’informa che mi
è appena stato dato il “via
libero”.
Hai
capito la signora, penso mentre mi dirigo velocemente verso la rampa di
scale e
comincio a salire al piano di sopra.
Seguendo
le indicazioni datemi dalla madre di Kiba, individuo con lo sguardo il
mio
obbiettivo e mi dirigo a grandi passi verso la porta socchiusa alla mia
destra., per poi aprirla e rimanere letteralmente a bocca aperta.
Incredulo,
non posso fare a meno di entrare nella stanza e guardarmi intorno. Le
pareti,
la scrivania, il pavimento e… addirittura il soffitto! Ogni
superficie di
questa stanza è completamente occupata da poster che mi
ritraggono o da riviste
che parlano, o anche solo accennano, di me.
Non
posso crederci, penso mentre mi osservo incessantemente intorno,
impressionato
da quanto ho appena scoperto.
Cioè…
Kiba è un mio… fan? No, assolutamente. Questa
parola riduce, e di molto, la
cosa, in questo caso. Forse “ossessionato
da me” è l’espressione giusta.
- Cosa
diamine ci fai tu qui! –
Non
do il tempo a Kiba di dire altro che, in un impeto di non so cosa, lo
afferro
per il gomito e lo lancio sul letto. Prima che possa alzarsi o anche
solo
replicare, mi siedo a cavalcioni su di lui, per poi baciarlo con
passione,
voglia di sentire quelle dannate labbra che non ho potuto assaporare
per una
settimana intera.
- Inuzuka,
ammettilo: tu sei ossessionato dal sottoscritto. – gli
sussurro sulle labbra,
ghignando divertito quando vedo le sue guancie andare letteralmente a
fuoco.
-
Non… NON E’ VERO! –
- Oh…
si che è vero Inuzuka. –
POV
SASUKE
Con
un gesto secco, chiudo la manopola dell’acqua e subito sento
il getto caldo che
prima m’investiva, svanire. Con lo sguardo fisso sui miei
piedi, osservo
l’acqua gocciolare dal mio corpo e raggiungere il resto del
liquido trasparente
sul pavimento, dove forma un piccolo mulinello e svanisce nel piccolo
tombino
bucherellato. Sento le ferite provocate dalle corde della chitarra che
ho
suonato per tutto il pomeriggio, bruciare, ma non me ne curo
più di tanto.
Sospiro,
per poi uscire dalla cabina della doccia e infilarmi
l’accappatoio. Con calma,
mi dirigo in camera, dove mi infilo i boxer e i pantaloni della tuta
del
pigiama, per poi andarmi a sedere alla scrivania.
Osservo
per qualche secondo i vari spartiti musicali sparpagliati sul tavolo,
per poi
ignorarli e puntare lo sguardo sul portachiavi del Dobe.
Sei un’idiota, mi dico mentre prendo tra le mani il piccolo
oggetto e lo
esamino per la millesima volta. Non va bene, ormai sto perdendo il
controllo…
più tempo passo con Uzumaki e più fatico a tenere
a bada quest’insistenti
sentimenti che continuano a tormentarmi. E non va bene. Non va
assolutamente
bene.
Sbuffo,
alzandomi e lasciando cadere il portachiavi sulla superficie lignea del
tavolo,
per poi dirigermi verso la finestra ed osservare la città
addormentata. Ed è
proprio in questo momento che lo vedo. Con in spalla quella che sembra
essere
la mia chitarra –quella che ho dimenticato a scuola. -, lo
vedo attraversare
velocemente il viale, per poi ritornare indietro e, senza
più lo strumento in
spalla, scomparire nel nulla, così
com’è arrivato.
Con
un entusiasmo mai provato, quasi correndo mi fiondo al piano terra,
spalancando
con forza la porta e prendendo tra le mani lo strumento prima che possa
cadere
a terra.
Lo
osservo per molto tempo, fino a quando non arrivo a una sola
conclusione.
Naruto
Uzumaki è un Dobe di prima
categoria.
°°°
Angolino
della pazza
°°°
Non
mi sembra vero… ho aggiornato! *______*
*una
montagna di oggetti di ogni genere viene scagliato
sull’autrice*
Ok,
lo so, lo so… sono due mesi che non aggiorno la fic, ma non
l’ho abbandonata,
assolutamente. Chiedo perdono a voi tutte, ma ho avuto solo un paio di problemi, tra cui
l’inizio di
una cosa inutile e dolorosa di nome scuola… in
più sono stata bloccata dai miei
tremila contest a cui sono segnata e con uno che ho aperto, il che
è tutto
dire. U________U
Ad
ogni modo, come avete visto, questo chappy è concentrato su
Neji e Kiba. Lo
ammetto, mi sono divertita un sacco a scrivere delle
“disavventure” di Neji
durante il suo pedinamento, come anche scrivere della famiglia Inuzuka,
formata
solo da donne – lo so, ne ho aggiunte un paio, ma questi sono
solo dettagli.
A
proposito… oltre ad andare avanti nella stesura dei
capitoli, stò riscrivendo e
sistemando quelli vecchi (naturalmente senza cambiare la storia in se),
dove ho
già ripubblicato il primo.
Il
prossimo capitolo (devo finirlo di scrivere, quindi non vi garantisco
nulla su
quando lo pubblicherò… naturalmente non tra mesi,
ovvio. -___-) s’intitolerà
“Partenza”,
il che dice già tutto U_____U
RISPOSTE
ALLE RECENSIONI:
miiky:
ovviamente
si U____U. Un’Uchiha è pur sempre un Uchiha, e si
sa che quando ci sono di
mezzo i sentimenti sono proprio degli sciocchi. Ma non preoccuparti,
dal
prossimo capitolo ne vedremo delle belle! XD
june107:
dai
tempo al tempo mia cara U___U. in ogni caso, dal prossimo capitolo se
ne
vedranno delle belle visto che arriva Gaara *___*. Un bacio e alla
prossima
STACY:
Che
dire… sono contenta che la storia ti piaccia, e spero
continuerai a seguirmi
nonostante i miei mostrosi ritardi ^_____^” Non preoccuparti,
dal prossimo capitolo
arriverà finalmente il bel rossino che tanto amiamo *___* e
fra non molto farò
cantare finalmente Naruto \^o^/. Per gli aggiornamenti…
>___>… me
purtroppo non può garantire nulla, ma di sicuro non vi
farò aspettare altri due
mesi U_____U. Un bacio.
P.s. grazie per la pubblicità xD
ryanforever:
Ciao
stellì! Me si stà ancora maledicendo per il
mostruoso ritardo, ma purtroppo si
sa: le disgrazie non vengono mai da sole U___U. Sono contenta che lo
scorso
chappy ti sia piaciuto, e concordo con te sul fatto che Sasuke Uchiha
è un
teme. Sono contenta che secondo te Sasuke non è venuto
troppo OOC… era la mia
unica paura, a dire il vero. E poi…
beh,
dal prossimo capitolo arriva Gaara *me ghigna malefica*.
Un bacione e alla prossima xD.
Ninja767:
Ciao
tescoro! Me un sacco dispiaciuta per il mostruoso ritardo, ma purtroppo
per
cause di forza maggiore (leggasi: rottura del computer, con tanto di
tre
capitoli scritti buttati al vento) non ho potuto mantenere la mia
promessa di
aggiornare settimanalmente ç_____ç. Sono contenta
che lo scorso chappy ti sia
piaciuto e non preoccuparti, perché i portachiavi hanno un
ruolo fondamentale
nella storia, quindi salteranno fuori quando meno te lo aspetti *me
ghigna*… e
fra un po’ arriva Gaara *il ghigno si allarga
mostruosamente*. Visto come hanno
fatto pace quei due? xD Un bacione e alla prossima!
fullmetal:
tu
parle française? Moi aussi! xD A parte gli scherzi, sono
molto contenta che la
fic ti piaccia e mi dispiace moltissimo per il ritardo con cui ho
aggiornato
.______. In questo chappy il rapporto di Kiba e Neji si è
riappacificato e…
beh, dal prossimo capitolo arriva un certo rossino di nostra conoscenza
*me
ghigna malefica* E se ne vedranno delle belle xD
Un bacio e alla prossima!
L_Yasha Shaman Slayer: Ciao! Wow,
te la sei mangiata in una sera?
O____O Me felicissima! >___< Sono contenta che la storia
ti piaccia e per
la caratterizzazione dei personaggi… bhe, ho sempre pensato
di avere delle doti
ESP, effettivamente. U____U A parte gli scherzi, sono contenta che ti
piace
come ho caratterizzato sasuke, perché io personalmente lo
reputo un personaggio
abbastanza complesso da descrivere, e molte volte non sono sicura di
come lo
caratterizzo all’interno della fic. Per Kiba… bhe,
spero che in questo capitolo
te l’abbia fatto piacere un po’ di più.
Diciamo che gli ho fatto prendere in
mano la situazione ù____ù. Per il terzo punto a
favore (xD)… ti ringrazio, perché
mi serviva proprio qualcuno che, oltre a giudicare gli avvenimenti, mi
desse un
parere anche su come è cambiato il mio modo di scrivere da
sei mesi a questa
parte. Quindi grazie, sia per i punti a favore, sia per aver messo la
mia
storia nei preferiti. Anche con te mi scuso per l’enorme
ritardo, ma in questo
periodo la fortuna proprio non ne vuole sapere di passare dalle mie
parti
-___-. Me aspetta un altro tuo super commentone (che non disturbano mai
ù___ù)
e ti saluto, sperando che anche questo chappy ti sia piaciuto xD
Nalhia:
*Me
si
inginocchia umilmente ai tuoi piedi.* perdono, me chiede umilmente
perdono per
lo spaventoso ritardo, ma proprio non sono riuscita a fare di meglio.
Non ho
dubbi sul fatto che Itachi, al posto di mini-uchiha, sarebbe saltato
subito a
dosso al biondo, ma si sa: Sasuke Uchiha è un teme, e
ciò non cambierà mai
U____U. E preparati perché… dalla prossima volta
uscirà fuori Gaaruccio*__*
Sarhita:
Sono
contenta che la storia ti piaccia e spero che, nonostante i mostruosi
ritardi
(che spero non accadono più), continuerai a seguirmi. Come
reagirà sasuke
quando scoprirà che naruto è Kyubi? *me sorride
malefica… * Sapessi…
LaGrenouille:
Ciao!
Sono
contenta che la fic ti piaccia e spero che continuerà a
piacerti anche nei
prossimi capitoli^^. Beh… diciamo che io non odio Sakura, o
almeno non quella
dello Shippuden U____U dove finalmente è trattata da DONNA e
non da
ragazzina-isterica-con-i-complessi-d’inferiorità.
Per lo sbaglio… si, me ne
sono accorta anche io, ma non è che non sappia come si
scriva, è solo che mi è
venuto di scriverlo così ^______^”. Lo
correggerò non appena ne avrò il tempo,
parola di scout ù____ù.
P.s. No, non abbandonerò questa fic per
dedicarmi all’altra, non preoccuparti. Sono un tipo che
preferisce finire le
cose che fa e non gli piace lasciarle a metà U____U. Per
quanto riguarda la fic
che ho cancellato… beh, l’ho fatto
perché non mi piaceva come era scritta, era
troppo affrettata invero; inoltre non mi piaceva come avevo
caratterizzato i
personaggi (stile ficcina, insomma, e penso che il sito ne sia
già abbastanza
pieno, senza che aggiunga anche la mia U_______U).
Un bacio e alla prossima ^____^
NaruYondaime:
Ciao!
Lo so, non ho messa le anticipazioni perché mi sono
dimenticata, e penso che
non le metterò più in futuro (a parte il nome del
titolo), visto che potrebbero
esserci dei disguidi come è successo l’altra
volta. Sono contenta che la storia
ti piaccia sempre di più, e spero che, nonostante il mio
ritardo, continuerai a
seguirmi^__^. Un bacio e alla prossima.
ch_cullen:
Sono
contenta che la storia ti piaccia e spero che, nonostante il mio
dannatissimo
ritardo, continuerai a seguirmi, anche perché…
dal prossimo chappy arriva
Gaara*w*
act:
Ciao!
Spero che anche questo chappy ti sia piaciuto^^. Un bacione
Any
Ikisy:
Me
chiede perdono ç______ç. Spero che
questo chappy ti sia piaciuto e … bhe, dal prossimo chappy
arriva Gaara**. Un
bacione e alla prossima.
Lily
Evans 93:
Wow
l’hai letta tutta d’un fiato?
O_____O Me felicissima >____<. Perché Sasuke
ha reagito così, dici? Beh,
ovvio… perché è un teme U_____U. Un
bacione e alla prossima xD
E
NATURALMENTE ANCHE TUTTE LE PERSONE
CHE HANNO MESSO NEI PREFERITI, NELLE SEGUITE O CHE HANNO SOLO LETTO. U____U
ME
LO LASCIATE UN COMMENTINO PICCOLO PICCOLO? *ME FA OCCHI DOLCI*
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Capitolo 16 *** Partenza ***
Scusate
i possibili errori, ma non ho avuto il tempo materiale per
ricontrollare il
capitolo ^^”
A Song
4 you
CAPITOLO 16: PARTENZA
Con
l’umore ben al di sotto della suola delle scarpe, Naruto
sollevò la sua gonfia
e pesante valigia arancione e la lanciò nell’ampio
portabagagli del pullman,
aggiungendola alle altre.
Ignorando
gli sguardi intimoriti di tutti quei ragazzi che, nell’udire
il forte tonfo
prodotto dal bagaglio, si erano voltati verso di lui, squadrandolo, il
biondo
alzò lo sguardo tagliente e irato verso il cielo.
Quel
giorno soffiava un vento terribilmente freddo e, come se ciò
non bastasse, quei
nuvoloni neri che svolazzavano minacciosamente sopra la sua testa
promettevano
di far scoppiare un temporale con i fiocchi da un momento
all’altro.
Quando
una goccia s’infranse sul suo naso, mormorando insulti di
ogni genere, immerse
maggiormente la testa nella sciarpa di lana che gli avvolgeva il collo
e
affondò le mani nelle tasche del cappotto, per poi voltarsi
e marciare verso il
punto dove si trovava il resto della sua classe, i quali, a un paio di
metri da
lui, discutevano vivacemente tra loro. Tsk, cosa avevano da essere
così
entusiasti, poi…
Cercando
di non essere colpito in pieno dagli ampi gesti di Sakura e Ino, le
quali
avevano incominciato un’animata discussione riguardante le
loro valigie e tutto
ciò che queste contenevano, il biondo si lasciò
sedé a peso morto su una delle
tante panchine presenti nel cortile scolastico.
Sbuffando
sonoramente, si addossò meglio allo schienale di legno, per
poi lanciare una
breve e fugace occhiata prima a Shikamaru, il quale stava beatamente
sonnecchiando alla sua destra, e poi a Shino, che osservava,
completamente
rapito, un’enorme farfalla colorata che gli si era posata
sulla manica del
lungo cappotto nero che portava.
-
Smettila. Con il tuo continuo sbuffare stai disturbando il mio
sonnellino. – si
lamentò il Nara socchiudendo stancamente gli occhi e
puntandoli in quelli
azzurri e adirati dell’altro, che, in risposta,
sbuffò nuovamente.
- Me
la pagherete. Me la pagherete tutti
quanti, nessuno escluso. –
-
Mmh… è una frase presa da qualche film mafioso?
–
-
No, quella che inciderò sulle vostre lapidi una volta che vi
avrò ucciso. –
-
Si, certo… -, sbuffò, - fidati, ci ringrazierai.
Chissà, magari questo viaggio
potrebbe rivelarti delle sorprese, no? – affermò
poi Shikamaru mentre infilava
una mano nella tasca dei pantaloni e ne estraeva il solito pacchetto di
sigarette; un piccolo sorriso divertito dipinto sulle labbra. Non
avrebbe mai
dimenticato l’espressione sconvolta e sbigottita del biondo
quando, all’alba di
quella stessa mattina, se li era ritrovati tutti e quattro –lui, Kiba, Ino e Tsunade- davanti
all’uscio di casa ed era stato costretto, soprattutto grazie
alle minacce di
morte più che convincenti della vecchia, a preparare i
bagagli e a seguirli
fino a scuola.
-
Tsk! Non dire stronzate! – grugnì il biondo,
immergendo completamente il naso
nella sciarpa e osservando il fumo prodotto dal suo fiato caldo
dissolversi
dinnanzi ai suoi occhi.
Ormai
il giorno che tanto aveva temuto era arrivato e, come aveva immaginato,
non era
riuscito ad evitare di rimanerne coinvolto, pensò osservando
imbronciato i
ragazzi delle varie classi chiacchierare tra di loro, elettrizzato da
quell’imminente partenza.
Velocemente,
estrasse il cellulare dalla tasca dei jeans ed osservò
fugacemente i numeri
lampeggianti scritti sul display. Le otto e venti. Mancavano solo dieci
minuti…
chissà, forse era ancora in tempo per scappare,
meditò guardandosi attorno e
cercando si calcolare il tempo che avrebbe impiegato a raggiungere,
correndo,
il cancello in ferro battuto del parcheggio.
Shikamaru
era troppo pigro per corrergli appresso e Shino troppo preso dalla sua
nuova
amica. Per non parlare di Kiba che, da quando la settimana prima si era
riappacificato con lo Hyuga, era decisamente entrato nella
modalità “love-love,
amore pucci pucci” e quindi
era troppo occupato a chiacchierare
–se così si poteva chiamare quello sbaciucchiarsi
ogni dieci minuti- con il suo
ragazzo piuttosto che preoccuparsi di lui. Ino, poi, era troppo presa
dall’interessantissima conversazione intrapresa con Sakura e
altre quattro
ochette per poter prestare attenzione ad una sua possibile e futile
fuga.
Nonostante
tutto, pensò, le possibilità di riuscire
nell’impresa erano abbastanza alte…
-
Non so se ti conviene tentare la fuga… La preside sa dove
abiti e ti ricordo
che ha un certo intuito nello scovare le persone… soprattutto te. –
… se
poi non interveniva un certo genio e abbatteva i tuoi sogni di gloria.
Naruto
serrò violentemente le dita attorno al cellulare e
fulminò con lo sguardo
Shikamaru, il quale, però, lo ignorò bellamente,
continuando ad osservare come
se niente fosse gli spessi nuvoloni grigi e carichi di pioggia che
fluttuavano
sopra le loro teste.
Già,
Tsunade… si era dimenticato di quel segugio del demonio
travestito da donna…
-
Non stavo tentando la fuga! – mentì, nonostante
sapesse che l’amico non ci
avrebbe mai creduto.
-
Bugiardo… - ribatté Shikamaru, per poi
sbadigliare e, dopo essersi alzato dalla
panchina, stiracchiarsi. – Andiamo, il prof sta raggruppando
le classi. – e
detto ciò, tra uno sbadiglio e l’altro,
cominciò ad allontanarsi con passo
strascicato.
Che
palle,
pensò il biondo mentre osservava la schiena del Nara
allontanarsi, per poi
sbuffare sonoramente e alzare lo sguardo. Proprio in quel momento,
alcune gocce
cominciarono a scendere dal cielo plumbeo e s’infransero
irrimediabilmente sul
suo viso, accecandolo ad un occhio.
-
Cazzo! – imprecò, indirizzando subito il volto
verso l’asfalto sotto i suoi
piedi e massaggiandosi l’occhio colpito.
Bene…
quella sì che si preannunciava come una perfetta giornata da
dimenticare!
-
Naruto, da questa parte! –
Il
biondo si voltò non appena ebbe sentito urlare il suo nome,
arrestando la
propria camminata ed evitando per un pelo di essere travolto da un Lee
abbastanza esagitato. Sbigottito, osservò quel ragazzo
interamente vestito di
verde continuare a correre da una parte all’altra del
parcheggio, inseguito da
una Ten Ten abbastanza furibonda, che lo rincorreva intimandogli di
fermarti.
Francamente,
Naruto non aveva ancora capito come quei due potessero stare
insieme… o meglio,
forse la frase esatta era: non riusciva ancora a capire come una
ragazza carina
ed educata come Ten Ten potesse essere la ragazza di un tipo con due
enormi e
folte sopracciglia, fissato con la “forza della
giovinezza”, e via dicendo,
come Rock Lee.
Bah,
i misteri della vita…
-
NARUTOOO! –
Sbuffò.
Scocciato
ed ancora abbastanza irritato da tutti gli avvenimenti negativi che gli
erano
capitati fino a quel momento, si voltò nuovamente verso un
punto poco lontano
da lui, dove una capigliatura bionda si distingueva dal resto della
folla
grazie agli ampi segnali che faceva sventolando le mani per aria.
Cavolo,
sembra essere ad una di quelle
svendite in cui le donne si massacrano tra loro per una maglietta,
pensò il biondo che, anche se con un po’ di
fatica, riuscì a raggiungere il
resto della propria classe facendosi largo tra la folla.
-
Era ora! Ma dov’eri finito, baka! – lo riprese Ino
mollandogli uno
scappellotto, per poi arpionarlo per un braccio e, senza neanche dargli
il
tempo di lamentarsi per il colpo appena ricevuto, trascinarlo verso il
pullman.
-
Ragazze, l’ho trovato! – annunciò la
bionda non appena furono arrivati davanti
al mezzo, dove Sakura e altre tre ragazze aspettavano impazienti e
alquanto
irritate. A quanto pare non sono
l’unico,
questa mattina, a non essere calmo, in questo parcheggio…
-
Seccatura non c’è bisogno che urli… ci
sentiamo ancora, sai? – si lamentò
Shikamaru mentre sollevava faticosamente un’enorme valigia
viola, evidentemente
più alta di lui, e la gettava nel portabagagli. A questa
scena, Naruto non poté
fare a meno di ridacchiare, guadagnandosi un’occhiataccia
scocciata dal suo
migliore amico. – Ridi, ridi pure. Tanto toccherà
anche a te. – gli disse, per
poi afferrare un’altra valigia e cercare di caricarla nel bus.
- Taci,
scansafatiche, e vedi di darti una mossa prima che il pullman parta. E
stai
attento ai fiocchi, idiota! – lo rimproverò la
Yamanaka quando vide uno dei
grandi fiocchi rosa appesi ai suoi bagagli –a
dir poco orrendi, secondo il biondino- urtare contro il petto
del suo
ragazzo e stropicciarsi. – E tu, muoviti e aiuta Hinata a
caricare le valigie,
invece di star senza far nulla. Uomini… se non sono le donne
a costringerli,
aspetta e spera che facciano qualcosa! – disse poi a Naruto,
cominciandolo a
spingere nella direzione di Shikamaru.
-
No, aspetta! Ma perché io, scusa? –
domandò in panico, puntando i piedi per
terra per cercare di fare resistenza. Chiunque, dopo aver visto la
montagna di
valigie viola della Yamanaka e quella rosa confetto
dell’Haruno, sarebbe stato
terrorizzato all’idea di dover caricare altrettanti bagagli e
a ritrovarsi,
quella stessa sera, con un mal di schiena degno di un vecchio di
novant’anni.
- N…
Naruto-kun… - nell’udire la timida voce di Hinata,
Naruto si voltò lentamente
verso di lei, legando il proprio sguardo al suo. Non
riesco ancora a concepire come possano esistere persone con occhi
tanto chiari, pensò mentre osservava le iridi
quasi biancastre della Hyuga.
– S-se non vuoi a-aiutarmi… n-non fa
n-nulla… - balbettò la ragazza mentre un
intenso rossore gli si estendeva sulle guancie e gli occhi prendevano a
fissare
l’asfalto sotto i suoi piedi.
-
Ehm… no, ecco… io, in
realtà… - proprio nel momento in cui cercava
gentilmente
di negargli il proprio aiuto, lo sguardo di Naruto cadde casualmente
alle sue
spalle, dove sostavano due valigie di media grandezza. Solo
quelle?, si chiese il biondo, per poi porre la stessa domanda
anche alla Hyuga, la quale gli rispose con un piccolo movimento
affermativo
della testa.
-
Oh, be’… allora va bene! – gli sorrise,
per poi afferrare le due valigie, che
scoprì essere veramente leggerissime, e dirigersi verso il
pullman.
-
Ecco fatto! –
-
G-grazie mille N-naruto-kun e… s-scusa per il
d-disturbo… -
-
Disturbo? Ma no, cosa dici… - la tranquillizzò
per poi, dopo essersi assicurato
che nei paraggi non fossero nei paraggi, sporgersi verso di lei e
sussurrargli:
- E’ solo che temevo ti fossi portata, anche tu, tutto il
guardaroba a presso
come quelle due. Lo ammetto, ho temuto il peggio. Non vorrei essere nei
panni
di Shika quando stasera si ritroverà con un super mal di
schiena. – sogghignò
portandosi contemporaneamente una mano a scompigliarsi i capelli.
Hinata,
invece, emise una risata leggera e delicata, anche se il colorito che
aveva
acquisito preoccupò non poco il biondo.
-
Hinata-chan sei tutta rossa… - dichiarò,
osservando l’insistente rosso peperone
che continuava a tingere le guancie della ragazza.
-
C-come? –
-
Sei sicura di stare bene? Non sarà che hai un po’
d’influenza? –
-
N-no… s-sto benissimo… è s-solo
che… io …-
POV
NARUTO
-
Ecco fatto! –
-
G-grazie mille N-naruto-kun e… s-scusa per il
d-disturbo… -
-
Disturbo? Ma no, cosa dici… - la tranquillizzo, per poi
guardarmi
sospettosamente intorno; non penso che Sakura ed Ino, quelle due
streghe
travestite da liceali, sarebbero molto felici di ascoltare la mia
piccola confessione. - …
è solo che temevo che
anche tu ti fossi portata a presso tutto il guardaroba come quelle due.
Lo
ammetto, ho temuto il peggio! Non vorrei essere nei panni di Shika
quando
stasera si ritroverà con un super mal di schiena.
– le confesso avvicinandomi,
per poi ritornare in posizione eretta e portarmi una mano a
scompigliarmi i
capelli. Quando, questa sera, le lamentele e le imprecazioni di
Shikamaru
contro una certa “Seccatura” riecheggeranno per
l’Hotel, ci sarà da ridere!
-
Hinata-chan sei tutta rossa in volto… – dico poi,
osservando preoccupato il
forte rossore che si è impossessato delle sue guancie.
Insomma, quel color
pomodoro… anzi, peperone… no, ora è
decisamente un color rosso semaforo…
insomma, quel colore non
è affatto
rassicurante o normale.
-
C-come? – mi risponde lei, ed ecco quel rossore
aumentare… non starà avendo un
collasso, spero!
-
Sei sicura di stare bene? – le chiedo, portandole una mano
alla fronte e
sentendole la temperatura. – mmh… non mi pare tu
abbia la febbre… -
-
N-no… s-sto benissimo… è s-solo che-
-
EHI, VOI DUE! SMETTETELA DI FARE I PICCIONCINI E SALITE SUL PULLMAN, SE
NON
VOLETE PERDERLO! – le urla fastidiose di Kiba le impediscono
di terminare la
frase, ma ci fanno sobbalzare entrambi. Rosso in volto e terribilmente
imbarazzato, alzo lo sguardo e lo punto sul mio migliore amico, il
quale se la
ride sguaiatamente insieme agli altri che hanno assistito alla scena,
tranquillamente affacciato al finestrino del pullman.
- Kiba, non sei
affatto divertente! –
- Tu
dici? Eppure mi pare che stiano ridendo tutti quassù.
–
-
BAKA! –
-
Anche io ti voglio bene, Nacchan!
–
Questo.
E’. davvero. Troppo. posso accettare che il mio migliore
amico sia un emerito
cretino, come posso anche accettare di essere preso in giro, ma essere
chiamato
Nacchan… non sono un cane, cazzo! Dopo essermi
frettolosamente scusato con la
Hyuga per il comportamento di Kiba, raggiungo velocemente il posto in
cui si
trova quest’ultimo per mollargli un pugno abbastanza potente
da fargli rimanere
un bernoccolo sulla fronte a ricordargli di non chiamarmi mai più in quel modo a dir
poco osceno.
-
Ahahah… Naruto, prenderti in giro è la cosa
più appagante del modo! Sai,
eravate proprio carini insieme, tu e la Hyuga…
perché non ci fai un pensierino,
eh? -
-
Smettila idiota! –
-
Pff… guarda che faccia! Ahaha, sembri proprio un pomodoro
maturo, Uzumaki! –
-
Pensa alla tua di faccia, deficiente! –
-
Guarda Shika, il nostro Nacchan
è
imbarazzato! –
-
Vedo… anche se più che imbarazzato a me sembra
inca-
-
AHI! –
-
Ecco, appunto… - conclude Shikamaru sbadigliando, per poi
tornare ad osservare
dal suo comodo sedile, posto due file dopo quella di Kiba e Neji, un
certo
cagnaccio che si massaggia una spalla dolorante.
-
Cazzo… Naruto, mi hai fatto un male cane! –
- Te
lo meriti, baka! Ti avverto, prova a chiamarmi ancora una volta in quel
modo
osceno e giuro che dovranno ingessartelo, il tuo adorato braccio.
– lo minaccio
per chiarire bene il concetto, per poi girarmi e dirigermi con passo
pesante
verso l’ultima fila di sedili, al mio posto.
Non
appena mi sono seduto, non posso fare a meno di sbuffare rumorosamente
e
appoggiare con poca delicatezza la fronte al finestrino, da dove ho una
perfetta visuale del desolato parcheggio scolastico.
Cominciamo
proprio bene, penso mentre lancio una fugace occhiata al sedile vuoto
accanto
al mio… al suo sedile,
mi correggo
mentalmente, per poi riportare lo sguardo a vagare alla ricerca di un
qualcosa
che mi possa distrarre da questi stupidi pensieri.
Perché
sì, oltre al fatto che sono stato obbligato, e sottolineo, obbligato
a partecipare
a questa insulsa gita scolastica, indovinate un po’?
Chissà come mai, i posti
sono in ordine alfabetico. E provate un po’ ad indovinare chi
mi si dovrebbe
sedere accanto proprio perché, nella lista, ha il cognome
prima del mio?
Irritato,
stringo violentemente i poggia gomiti del sedile, mentre lo strano
stridio che
producono i miei denti sfregandosi tra loro attira
l’attenzione dei due che mi
si trovano davanti, i quali mi guardano come si guarda uno psicopatico.
Sasuke
Uchiha.
Un
solo
nome, infinite disgrazie.
Ma
perché i Kami hanno dato proprio a lui un cognome che inizia
con la “U”?
Perché? Cosa ho fatto di male nella mia povera vita? Cosa?
Eppure non ho mai
rubato o ucciso nessuno, di questo ne sono più che certo, e
non mi sembra
neanche di comportarmi da bullo o cose simili.
Sbuffo,
rallentando la presa sui braccioli e cercando di distendere i
nervi… cosa non
facile, vista l’enorme rabbia che mi bolle dentro.
Sì,
sono arrabbiato… arrabbiato con me stesso. Da quando quel
pomeriggio è successo
quello che è successo, se
vogliamo
essere precisi su tutti i fronti.
Tre
giorni, diamine… da quello
mi sono
rinchiuso in casa e, con la scusa che avevo la febbre, non mi sono
presentato a
scuola per ben tre giorni di fila, scappando come un codardo. Lo
ammetto, ero
spaventato da tutto quello che era
accaduto e che mi stava ancora accadendo in quel momento.
Steso
sul letto e con lo sguardo fisso sul bianco soffitto della mia stanza,
ogni
qualvolta che con la mente tornavo a quel bacio, i battiti del mio
cuore
aumentavano a dismisura, mentre uno strano calore mi attraversava tutto
il
corpo, fino a stabilirsi sulle mie guancie… e questo non
andava bene, non
andava assolutamente bene.
Insomma,
l’avevo baciato! Io,
Naruto Uzumaki,
avevo baciato lui, Sasuke Uchiha,
la
persona più odiosa ed spocchiosa che avessi mai incontrato
in tutta la mia
vita. E la cosa che mi scandalizzava era che mi era anche piaciuto. Molto piaciuto.
“Naruto,
sei giovane e nel pieno periodo
della pubertà, quindi è normale che il proprio corpo si senta attratto da qualcuno, non è
una
tragedia”, mi sono ripetuto queste parole, come un
mantra, per ore ed ore,
ma a quanto sembrava i miei ormoni impazziti non ne volevano proprio
sapere.
Sarò
ripetitivo ma… non andava bene. Sentirmi attratto da
quell’Uchiha del cavolo,
non andava assolutamente bene.
Passati
i tre giorni di riflessione, la mattina del quarto giorno, un Kiba
furente e
uno Shikamaru annoiato si erano presentati davanti l’uscio di
casa mia e mi
avevano minacciato di una morte lenta e dolorosa se non li avessi
seguiti fino
a scuola e non gli avessi raccontato, per filo e per segno, cosa mi
aveva
ridotto in quello stato disastroso. Già, sembra proprio che
essere sballottolato
da una parte all’altra, contro la mia volontà,
vada di moda quest’anno…
Ad
ogni modo, quando arrivammo a scuola –naturalmente a Kiba e
Shika avevo
raccontato una delle mie solite scuse- tutta la preoccupazione e
l’ansia che mi
avevano attanagliato da quando avevo oltrepassato i cancelli del
parcheggio, si
trasformarono in un’enorme delusione quando mi accorsi che
Sasuke Uchiha era
assente.
Da
tre giorni.
Da quel giorno, insomma.
Da
quanto ero riuscito a sapere da Kiba, lui e gli altri membri del suo
gruppo
erano stati costretti a passare i giorni che precedevano la gita
scolastica a
registrare negli studi discografici a causa della loro manager
psicopatica –testuali parole di Neji Hyuga.
Ed
io, che mi ero preparato psicologicamente ad un eventuale
tệte-à-tệte con lui,
ero rimasto particolarmente deluso dalla sua assenza.
E
prima che vi creiate strane idee in testa, vorrei precisare che non
è che
Uchiha mi piaccia, sia chiaro, è solo che il mio corpo si
sente attratto da
lui, tutto qui. Sono cose che capitano, no?
…
Lasciamo
perdere, va… tanto lo capisco benissimo da me che questa
è una scusa bella e
buona.
-
Ragazzi, un momento di silenzio, per favore! – al richiamo
del professore tutti
i ragazzi presenti sul pullman, tranne qualcuno che continua a
ridacchiare per
una qualche battutina fatta alcuni secondi prima, si ammutoliscono
immediatamente.
-
Allora, ora faremo l’appello, quindi quando sentirete
chiamare il vostro nome
alzate una mano e dite “Presente”, chiaro?
– disse e, dopo il “sì”
strascicato
di tutti gli studenti per quella pratica alquanto inutile,
cominciò a chiamare
i nomi scritti sul foglio che teneva in mano.
-
Ohaara. –
-
Presente. -
-
Nara. –
-
Dorme, professore. -
-
Già, immaginavo… Samui. –
-
Presente! –
-
Takahashi. –
-
Eccolo, prof! -
-
Uchiha. –
A
questo nome mi tendo come una corda di violino, mentre quasi tutte le
ragazze
presenti sul mezzo si voltano a guardare il posto vuoto del Teme, per
poi
spostare i loro sguardi affilati su di me e cominciare ad analizzarmi,
come se
aspettassero di vedermi tirar fuori il cadavere senza vita del teme da
sotto il
sedile, da un momento all’altro. Va bene che il 90% del tempo
che abbiamo
passato assieme l’abbiamo trascorso a litigare, ma non sono
così disperato da
volerlo uccidere, per diamine!
-
Qualcuno mi sa dire che fine ha fatto Uchiha? –
-
Lui e Hozuki ci raggiungeranno con un mezzo privato, professore.
– lo informa
Neji, per poi ritornare a chiacchierare con Kiba, nonché suo
vicino di posto.
-
Con un mezzo privato, dici? Mmmh… bene, considerando di chi
stiamo parlando, non
credo ci siano problemi. Allora, dove ero… Uzumaki.
–
-
P-presente. –
Oh,
Kami… se in appena due ore mi è successo tutto
questo, non posso e non voglio
immaginare cosa potrà succedermi in due settimane! Che
qualcuno mi aiuti!
Tra
urli e pisolini vari, in circa tre ore di viaggio, siamo arrivati a
destinazione. Ah, finalmente! Non ne potevo davvero più!
Com’era
prevedibile, dopo appena dieci minuti che siamo partiti, ha cominciato
a
piovere, e poi a grandinare. Per non parlare dei fulmini, talmente
grandi che
temevo veramente si abbattessero da un momento all’altro sul
nostro pullman, e
dei tuoni, forti a tal punto da far vibrare i vetri. A quanto ho
sentito da un
mio compagno a metà settimana ci sarà anche una
probabile nevicata. Perfetto!
Io amo la neve. Quella cosa bianca
ed
umida che non ti permette di camminare decentemente e ti bagna tutti i
vestiti.
Davvero, la amo da morire.
Inoltre,
in queste ore ho cercato di non pensare a nulla. Sasuke, la
competizione, lui… ho
confinato tutti i miei problemi
in un angolo della mia mente e mi sono concentrato, solo ed
esclusivamente, sul
panorama. Sugli alberi… sul cielo… sui suoi occhi
scuri… sull’asfalto… sulle
sue labbra morbide… sulle piante… va bene, lo
ammetto, la storia del guardare la
natura non mi è stata per nulla utile, ma almeno mi ha
impedito di buttarmi dal
finestrino del pullman e di avere uno scontro diretto con uno dei tanti
tir di
passaggio.
-
Naruto, hai visto che roba! A quanto pare, questa volta la vecchia non
ha
badato a spese. –
-
Già… - rispondo, osservando lievemente sorpreso
l’enorme struttura che mi è di
fronte. Situato sulla cima della collina
e immerso nel verde, vi è il nostro Hotel.
Anche se il nome reggia
sarebbe molto più appropriato, secondo me. Grande non so
quanto, e contenente
non voglio nemmeno immaginare quante stanze, è un edificio
moderno alto dodici
piani e con una struttura assomigliante molto alla lettera H.
-
Dai, Naru, su con la vita! Ormai sei in ballo, quindi…
balla! –
-
Non sono capace a ballare, Kiba. – borbotto, continuando ad
osservare la fitta
boscaglia che circonda l’enorme spiazzo al centro del quale
è collocato quello
che, per la prossima settimana, sarà il posto dove
sarò costretto a stare.
-
Impara. – mi risponde, facendo spallucce e dandomi una pacca
sulla schiena, in
segno di conforto. – Dai, baka, questa è
un’ottima occasione per ricominciare
da capo. Non sprecarla in questo modo. E
chissà, magari questo viaggio potrebbe rivelarti delle
sorprese, no? –
- E’
la stessa cosa che mi ha detto Shika stamattina. – gli dico,
guardandolo tra il
confuso e il sorpreso. Lui ridacchia, togliendo la mano dalla mia
spalla e
scuotendo leggermente la testa. Qui qualcosa non quadra…
-
Davvero? Sarà un caso. –
Sì,
qui qualcosa non quadra. Di sicuro, quei due, mi stanno nascondendo
qualcosa. Qualcosa
di grosso. Qualcosa che, forse, è meglio che non sappia, se
non voglio davvero
rischiare di finire in un istituto psichiatrico.
-
Certo, certo… - borbotto, sospirando. – E
sentiamo… quali dovrebbero essere
queste “sorprese”? – No, no, no, no.
Cavolo, perché gliel’ho domandato? E
perché
mi guarda in quel modo… sadico? No, no… anzi,
sì. Dannazione a me, alla mia
boccaccia e ai miei neuroni impazziti.
-
Mmmh… - Mentre continuo ad insultarmi con il pensiero,
osservo Kiba scrutare
prima il cielo, analizzandolo in ogni sua piccola sfumatura, e poi
portare la
sua attenzione sul display del suo cellulare. –
Mmh… se non mi sbaglio,
dovresti scoprirne una fra appena… mmh… cinque
min-
Non
riesco a sentire la fine della sua frase che un potente rumore, sempre
più
forte mano a mano che passano i secondi, come se si avvicinasse, mi
assorda.
Velocemente porto le mani alle orecchie doloranti, riuscendo ad
attutire di
poco il suono, mentre un leggero venticello comincia a soffiare su
tutti noi.
- Ma
che diavolo sta succedendo? – urlo a Kiba, sperando che
riesca a sentirmi. Intanto,
con la coda dell’occhio, osservo tutte le ragazze impegnate a
reggere le
proprie gonne che, a causa del vento notevolmente aumentato, continuano
a
svolazzare da una parte all’altra, per la felicità
dei ragazzi.
-
COSA??? –
-Ho
detto: COSA DIAVOLO STA SUCCEDENDO??? – ripeto, e questa
volta capisco che mi
ha sentito grazie all’enorme sorrisone che fa mentre mi
indica, con un
movimento della testa, un punto dietro alle mie spalle.
Senza
pensarci su due volte, con mi volto velocemente e, prima che
altri sentimenti possano manifestarsi in me, un’espressione di
potente sorpresa mi
si dipinge in viso non appena poso il mio sguardo su quello che
è, senza alcun
dubbio… un elicottero?!
Continua…
°°° Angolino
della pazza °°°
Scusate,
scusate, scusate, scusate! ** me si prostra davanti ai vostri piedi*
Mi
dispiace molto per questo nuovo ritardo, ma non sono riuscita davvero a
fare di
meglio.
Come
avete visto, questo purtroppo è stato un altro capitolo di
transizione, dove
finalmente i nostri eroi partono per questo famoso concorso (Era ora,
eh? xD).
Lo ammetto,
doveva essere decisamente più lungo e doveva apparire
(finalmente!) Gaara, ma
visto che ero già in ritardo e che non volevo farvi
aspettare ulteriormente, ho
optato per pubblicare questa prima parte. Nel prossimo capitolo,
cominceranno i
primi diabolici sviluppi *_____* e
cercherò di analizzare meglio i pensieri
dell’Uchiha.
Il
prossimo capitolo (devo finirlo di scrivere, quindi non vi
garantisco nulla su quando lo pubblicherò… -___-)
s’intitolerà “Sorprese”,
il che dice già tutto
U_____U
Ringrazio
enormemente ci ha commentato lo scorso capitolo: ryanforever,
Capitatapercaso,
emy1993
(cara,
per la casa, a dire il
vero, ci sto ancora pensando, ma di una cosa sono certa e, in uno dei
capitoli
precedenti, ho dato anche un piccolo indizio xD ), Any
Ikisy, Ninja767,
Lucylu,
Nalhia,
LaGrenouille
(grazie
mille per le tue preghiere, perché un po’ di
fortuna, in questo periodo, mi ci
vuole proprio xD), act
(cara, non so’ davvero se passerò al
Raiting Rosso, anche se in molte
aspettano proprio quello xD Ad ogni modo stai tranquilla che, per il
momento,
le cose resteranno “arancioni”
ù____ù), Ocatarinetabelasciscix,
Shimi,
STACY.
Ragazze,
vi adoro! I vostri commenti sono sempre stupendi e, ogni volta che li
vedo,
gongolo come una psicopatica XD
E
NATURALMENTE ANCHE TUTTE LE PERSONE CHE HANNO MESSO NEI PREFERITI (),
NELLE SEGUITE () O CHE HANNO SOLO LETTO.
U____U
ME
LO LASCIATE UN
COMMENTINO PICCOLO PICCOLO? *ME FA OCCHI DOLCI*
|
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Capitolo 17 *** Una ‘sorpresa’ dai capelli rossi ***
°°°
A Song 4 You °°°
-17. Una
‘sorpresa’
dai capelli rossi-
- Io davvero non
riesco a capire, - borbottò Suigetsu, inclinando la testa
all’indietro e
appoggiandola al poggiatesta del sedile. – Davvero, non
riesco proprio a
capire… -
Sasuke, completamente
addossato al sedile posteriore di pelle dell’auto su cui
stavano viaggiando,
osservava senza particolare interesse il panorama che
s’intravedeva attraverso
il finestrino.
- Insomma, - sbuffò
poi l’albino, tirando su la testa con uno scatto e
cominciando, come suo
solito, a gesticolare con le braccia. -
alberi qui, alberi lì, alberi
laggiù… ma cosa diamine ci siamo venuti a
fare su questa collina sperduta nel nulla? Ci sono solo alberi! Ah, ma
mi
sentirà quel vecchiaccio quando torniamo… chiusi
in casa discografica a
lavorare per più di una settimana per cosa, poi? Per questa
schif-
- Suigetsu… -
- Sì, lo so che ho
ragione, ma quest-
- Sta zitto. –
L’Hozuki, scettico,
si voltò lentamente verso la figura signorile del moro, il
quale non gli stava
più prestando la benché minima attenzione
–o almeno questo era quello che
pensava, visto che indossava sempre quella maschera di indifferenza
che,
oramai, lo caratterizzava. Dopo un po’ sbuffò,
alzando gli occhi al cielo e
tornando a fissare dritto davanti a se, esaminando l’asfalto
attraverso il
parabrezza.
Era sempre la stessa,
identica storia: qualunque discussione cercasse di iniziare con lui,
quel
bastardo dell’Uchiha finiva sempre per zittirlo, scocciato
dalla sua sola
presenza e dalla sua vocina petulante –così
lo definiva lui.
“Signorino dei miei
stivali!”, pensò Suigetsu incrociando le braccia
al petto, scocciato.
Certo, era anche
vero, però, che da quando lo aveva conosciuto (circa quattro
anni fa) la
situazione era un po’ migliorata, visto che nei primi mesi il
povero Hozuki non
aveva ricevuto il permesso o l’onore di
poter anche solo chiamare
l’Uchiha per nome – figuriamoci iniziare un
discorso, tsk!
E distrarlo dai suoi
principali obbiettivi, naturalmente, tra cui quello di essere il
migliore in
tutto, di essere meglio di tutti e bla, bla, bla…
…
Sì, forse dire che
non lo sopportava era alquanto riduttivo.
Nel frattempo, come
se fosse dotato di vita propria, l’indice della mano destra
dell’Uchiha si posò
su uno dei pulsanti dell’mp3 che teneva poggiato sulle gambe,
alzando il volume
al massimo prima che la bocca dell’altro si aprisse di nuovo
e ricominciasse a
disturbare la sua mente, già abbastanza compromessa dai fastidiosi
problemi
che gli erano sorti in quegli ultimi giorni.
Nonostante le
stradine insipide e tortuose che li avevano accompagnati per tutto il
viaggio,
la loro auto arrivò a destinazione appena venti minuti dopo
la scenetta –se
così si poteva chiamare- che si era svolta tra i due
compagni di band.
- Siamo arrivati a destinazione,
signore. –
Lo avvertì l’autista,
aprendogli la portiera con un debole inchino. Sasuke scese
immediatamente dalla
Mercedes metallizzata , osservandosi noiosamente attorno e notando
subito come
il grande parcheggio che lo circondava fosse quasi completamente
occupato dai
pullman delle varie scuole.
“A quanto pare, sono
in molti a partecipare a questa insulsa gara.”
- Ehi, i nostri sono
quelli laggù, vero? - sghignazzò Suigetsu,
scendendo dal lato del passeggero ed
indicando, con un movimento appena accennato della testa, la massa
febbricitante di ragazzi che era a distanza di diversi metri da loro.
Sasuke non gli
rispose, mettendosi gli occhiali da sole che fino a quel momento aveva
tenuto
in testa e incominciando a dirigersi a grandi passi verso quella che,
senza
alcun dubbio, erano i suoi compagni di scuola.
Chi altro avrebbe
potuto emettere tutti quei versi, se non quegli idioti?
- Uchiha, potresti
anche aspettarmi, cavolo! – sbuffò
l’albino affiancandolo e tentando di tenere
la sua stessa andatura veloce, quasi frenetica. Cosa decisamente
strana, per
uno come lui.
Suigetsu ghignò.
Quella situazione era davvero… divertente.
E pensare che, quando
il loro produttore discografico gli aveva comunicato che avrebbe dovuto
trasferirsi a Konoha, lui aveva cercato di opporsi con tutte le sue
forze.
Decisamente, aveva dovuto ricredersi, perché da quando aveva
traslocato la sua
vita aveva appunto preso una piega alquanto piacevole.
- Allora, - cominciò
l’Hozuki, cercando di nascondere quel ghigno che, prepotente,
cercava di
modellare nuovamente le sue labbra. - come va con il tuo ‘allievo’?
–
Come negli ultimi
giorni, la reazione di Sasuke non tardò ad arrivare.
- Smettila di dire
stronzate! – gli urlò contro il moro, fermandosi
di botto e indirizzandogli
un’occhiataccia, la quale, però, a causa degli
occhiali, non fu affatto notato
dall’albino, il quale continuò, rincarando la dose
e continuando a prenderlo in
giro, divertito dalle insolite reazioni del suo amico.
- Eh? Non capisco a
cosa ti stai riferendo. Io ho solo chiesto come andava con il bel
biondino,
tutto qui. – gli rispose con un sorriso derisorio. Oh, come
amava vedere il grande
Sasuke Uchiha in difficoltà!
- Ti avverto, oggi
non sono in vena. –
- Quindi? Uh, toh…
guarda guarda chi sta venendo verso di noi. A quanto pare Uzumaki ti ha
letto
nel pensiero e ti sta raggiungendo. – gli disse poi, fissando
un punto preciso
e ricominciando a camminare, velocizzando il passo.
Sasuke sobbalzò,
guardandosi attorno, per poi emettere una specie di ringhio cupo e
stringere i
pugni quando si rese conto che del biondino, in realtà, non
vi era la benché
minima traccia.
“Quel bastardo mi ha
fregato!”, pensò quando la risata sguaiata di
Suigetsu, che nel frattempo aveva
quasi raggiunto il gruppo, gli giunse alle orecchie, irritandolo.
- Giuro che
l’ammazzo. Entro oggi, io, lo ammazzo. –
borbottò.
E dopo questa solenne
promessa di vendetta fatta a se stesso, il moro raggiunse
l’amico, il quale era
stato già catturato dal gruppo di ragazze che formavano il
suo Fan club
ufficiale.
- Ehi, ehi. Calma
ragazze, calma. Non vorrete stritolarmi, vero? – la frase
dell’Hozuki,
accompagnata dal suo solito sorrisino, riscosse molto entusiasmo nelle
ragazze,
viste le urla che esse lanciarono e che andarono a colpire, senza
alcuna pietà,
i timpani dell’Uchiha.
“Idiota.”, pensò
quest’ultimo, stizzito, per poi allontanarsi non appena i
suoi occhi ebbero
avvistato, a vari metri da dove si trovava, un’arruffata
capigliatura bionda di
sua conoscenza.
- Certo, certo…
- anche se circondato dalle urla delle varie piattole che continuavano
a
stargli a dosso nonostante gli avesse ripetuto più e
più volte di lasciarlo in
pace, il moro sentì distintamente il borbottare tipico
dell’Uzumaki, seguito da
uno sbuffo. – E sentiamo… quali
dovrebbero essere queste ‘sorprese’?
–
- Certo, certo…
- anche se circondato da urla, il moro sentì distintamente
il borbottare tipico
dell’Uzumaki, seguito da uno sbuffo. – E
sentiamo… quali dovrebbero essere
queste ‘sorprese’? –
Alla parola
‘sorprese’, il moro addrizzò
involontariamente le orecchie, per sentire meglio.
- Mmmh… - dopo
aver guardato sadicamente il biondino, Sasuke vide l’Inuzuka
scrutare prima il
cielo, e poi il display del suo –antiquato-
cellulare; molto
probabilmente per controllare che ore fosserol, suppose.
“Bene.
E’ impazzito del tutto, finalmente.”
- Mmmh… se non mi
sbaglio, dovresti scoprirne una fra appena… mmh…
cinque min-
Furono queste le
ultime parole che il moro riuscì ad udire, prima che anche i
suoi timpani
fossero storditi da un potente rumore che, mano a mano che passavano i
secondi,
diventava sempre più forte, assordandolo.
“Ma che diamine…!”,
pensò Sasuke, portandosi subito le mani a tappare le
orecchie, nel vano
tentativo di attutire anche solo di poco il suono, mentre un leggero
venticello
cominciava a soffiare su di lui e il resto dei ragazzi che lo
circondavano.
Confuso, si guardò attorno, vedendo di sfuggita
l’Uzumaki urlare qualcosa al
suo amico, ma senza riuscire a capire cosa stessero dicendo; Kiba, al
secondo
richiamo, fece un’enorme sorrisone mentre, con un gesto del
capo, gli indicò un
punto imprecisato dietro le sue spalle.
Curioso, l’Uchiha
puntò lo sguardo nella stessa direzione del biondo,
stupendosi non appena ebbe
avvistato un elicottero che, velocemente, si avvicinava alla loro
posizione.
“Quello è un
elicottero privato, cosa cavolo ci fa qui?”, si chiese il
ragazzo mentre
osservava il mezzo di trasporto poggiarsi, lentamente, sul grande
spiazzo che
fungeva da aeroscalo; a quanto sembrava, in quel posto non mancava
veramente
nulla.
Mentre i primi
mormorii cominciarono a diffondersi nell’aria,
l’Uchiha continuò ad osservare,
esaminare il grande elicottero nero e rosso ormai fermo, per poi
stringere
spasmodicamente i pugni non appena intravide una sgargiante
capigliatura rossa,
seguita da altre tre di diverso colore, scendere dalla scaletta del
mezzo e
togliersi gli occhiali da sole che portava, mostrando a tutti i
presenti i suoi
insoliti occhi verdi smeraldo.
-
Ehi, guardate
laggiù! -
- Ma… ma quello non
è… -
- Ma perché sono qui?
–
- Ma come, non lo
sapevi? Anche loro frequentavano la nostra scuola, qualche anno fa!-
- Come?! Davvero? –
- G…
Gaara? –
Anche se era stato
uno dei tanti mormorii increduli che in quel momento riempivano
l’aria, ,
Sasuke riuscì ugualmente ad udire la voce di Naruto
pronunciare quel nome.
Il biondo, dal canto
suo, era rimasto veramente molto stupito da quell’improvvisa
apparizione di
quel ragazzo che non vedeva da… Dio, non ricordava neanche
lui quanto tempo,
ormai!
Ancora incredulo, si
voltò verso di Kiba, il quale si esibì in uno dei
suoi soliti sogghigni divertiti,
per poi inclinare leggermente la testa di lato; dietro di lui,
Shikamaru lo
guardava nella stessa, identica maniera.
- Sorpresa. –
affermarono entrambi nel medesimo momento, appena in tempo prima che il
biondo
partisse come un razzo e si lanciasse in una corsa sfrenata, che
terminò quando
balzò, letteralmente, addosso al rosso, facendo cadere
entrambi a terra; la
posizione equivoca in cui si ritrovarono provocò in molti
uno scoppio di
risate, mentre in altri ulteriori borbottii a riguardo.
- Te l’avevo detto
che l’avrebbe travolto in pieno e che lo avrebbe fatto finire
spiaccicato a
terra! Ora sgancia i soldi della scommessa, amico! –
enunciò, vittorioso,
l’Inuzuka al ragazzo ananas, il quale sbuffò,
prendendo dalla tasca dei
pantaloni alcuni spicci e posandoli sul palmo della mano aperta davanti
a lui.
- Ehi, ma non sono
tutti! Cosa sono questi pochi spiccioli?! –
- Arrangiati,
Inuzuka. Sono a corto, in questo periodo. –
- Tsk! Spilorcio. –
- Da che pulpito… -
borbottò tra se e se Nara, posando nuovamente lo sguardo
sulle due figure in
lontananza che ora si stavano rialzando; sorrise, contento della piena
riuscita
di quella piccola sorpresa che, sapeva e sperava, al biondo facesse
solamente
del bene in quelle due settimane.
- Yaah! Gaara, Gaara!
Sei tornato, finalmente! – Naruto continuò a
ripetere quel nome all’infinito,
stringendo sempre di più il collo del ragazzo sotto di se.
- Ehi, moccioso, se
non allenti la presa fra non molto non riuscirà
più a respirare. – ridacchiò
una delle tre persone alle sue spalle, tirandolo leggermente per il
bavero
della maglia.
Naruto arrossì,
rendendosi conto solo in quel momento del piccolo spettacolo che stava
dando.
Ma non lasciò la presa, no. Si limitò solo ad
allentare la sua morsa e a
sollevarsi dal rosso quel tanto che bastava per riuscire a scorgere, in
contemporanea, sia il viso di quest’ultimo sia quello delle
altre tre persone
che li circondavano, divertiti.
- Smettila di
chiamarmi ‘moccioso’, Kankuro!
– sibilò all’armadio a due ante che
aveva
parlato poco prima, per poi tornare a legare i suoi occhi con quelli di
Gaara,
il quale, aveva continuato a rimanere immobile e a non dire una parola.
Era contento, Naruto.
Molto contento. Perché, nonostante fosse passato molto tempo
da quando erano
stati costretti a dirsi arrivederci –
poiché il biondo aveva
categoricamente vietato al rosso di considerare quello che si erano
scambiati
quel giorno, all’aeroporto di Seattle, come un addio
– Gaara non sembrava
affatto cambiato.
Certo, rispetto a
lui, la cui fisionomia arrotondata lo rendeva ancora molto, troppo
simile ad un bambino troppo cresciuto, i suoi tratti si erano fatti
indubbiamente più spigolosi, più adulti; ma
escluso ciò, fondamentalmente,
sembrava essere rimasto il solito ragazzo con cui aveva passato la sua
intera
infanzia.
- Lo sai? Mi sei
mancato un sacco, Gaara. – affermò dopo qualche
minuto di silenzio, esibendosi
in uno dei suoi soliti sorrisi sgargianti.
Il rosso, dal canto
suo, non rispose. Piuttosto, continuò ad osservare il volto
del biondo per
qualche altro minuto, analizzando tutti quei cambiamenti fisici che si
era
perso in quegli anni. Perché i tratti del biondo che lo
sovrastava erano
rimasti leggermente infantili, era vero, ma su di lui continuavano ad
esercitare
quella stessa attrazione che lo aveva perseguitato per tutto il tempo
in cui
erano stati insieme.
- Anche tu. – anche
se il suo fu solo un sussurro, emesso mentre sollevava una mano per
andare ad
accarezzare una delle soffici ciocche dorate che penzolavano dalla
testa
bionda, capì che per l’altro era stato come se lo
avesse urlato ai quattro
venti quando si ritrovò ad osservare un sorriso composto da
ben più di
cinquantadue denti. – Anche se non posso dire la stessa cosa
dei tuoi assalti.
Dovrò rifarci l’abitudine, penso. –
terminò poi, con un piccolo ghigno
divertito.
Naruto, anche se un
po’ stupito dall’umorismo
dell’amico, sbuffò.
- Siamo diventati più
loquaci, eh? Fantastico! – borbottò, alzandosi da
sopra l’amico e porgendogli
poi la mano, per aiutarlo ad alzarsi a sua volta. Non appena furono di
nuovo in
piedi, però, il braccio muscoloso e abbastanza pesante di
Kankuro si posò con
ben poca grazia sulle spalle di Naruto, facendolo sobbalzare.
- Allora, moccioso,
cosa ci racconti? Come te la passi qui in Giappone, eh? Dì
la verità a zio
Kankuro, le ragazze fanno la fila per te, eh?! –
Naruto, irritato, e
anche abbastanza imbarazzato, si liberò dalla presa del
ragazzo e lo osservò
imbronciato. Anche lui, in quegli anni, non era cambiato affatto.
Stessi
capelli castani lunghi fino alle spalle, stesso fisico robusto, stessa
aria
strafottente… le uniche cose che in quegli anni erano
aumentate, forse, erano
la sua massa muscolare e il suo numero di tatuaggi, che ora erano
arrivati a
ricoprirgli completamente le braccia.
E pensare che,
all’inizio, si aveva voluto farsi tatuare solo una piccola
marionetta dietro la
scapola per paura di rovinare il suo bellissimo
corpo…
- Non sono un moccioso!
– borbottò acido e con le guance arrossate.
– E come diamine fai a stare a
maniche corte con questo gelo? – sostenne poi con una
smorfia, rabbrividendo al
solo pensiero di come doveva essere stare al suo posto.
- Non siamo tutti
fragili come te, moccioso. – sogghignò,
sottolineando l’ultima parola. – E poi…
non vorrai girare attorno all’argomento, vero? –
continuò, prendendolo per le
spalle ed esibendosi in un’espressione tra il sadico e il
maniacale. – Allora,
come sono le ragazze qui in Giappone? Belle, brutte, brave a let-
- Ma cosa glielo
chiedi a fare, Kankuro? – lo interruppe il ragazzo moro che
era alle sue
spalle, con voce apparentemente incolore. – Lo sai che il piccolo
Naruto
non è il tipo da certe cose, no? -
- Sai! Non sei
neanche arrivato e già inizi con questi doppi sensi?!
– imbarazzato al massimo,
Naruto si staccò dal più grande dei tre Sabaku,
il quale era scoppiato a ridere
sguaiatamente, e si voltò verso l’alto ragazzo
moro che lo osservava con il suo
solito sorrisetto divertito stampato in volto.
Alto, occhi neri,
capelli del medesimo colore e tremendamente odioso…
chissà perché ma, ora che
lo osservava meglio, trovava un’inquietante somiglianza con
quel teme del suo
compagno di classe. Chissà, forse erano parenti…
- Doppi sensi? Non
capisco a cosa tu ti riferisca, Naru-chan.
–
- Hai detto piccolo!
E smettila con quel nomignolo, lo sai che lo odio! –
- Aah, certo. Piccolo.
Allora è vero che il tuo pen-
- Aaaah!! – urlò il
biondino, tappandogli la bocca con una mano prima che potesse terminare
la
frase.
- Sai, smettila
subito o giuro che Gaara sarà obbligato a trovarsi un altro
bassista! – Naruto
fece appena in tempo a minacciare il sorridente moro, che venne tirato
all’indietro e venne stretto in una morsa quasi letale.
- Nanerottolo, ci sei
mancato, sai? -
- Tem… Temari, non…
non respiro! –
- Oh, scusa. –
Non appena fu
liberato, Naruto tornò a respirare.
“Anche lei, non
è cambiata per niente.”, pensò
il biondo osservandola ragazza bionda che lo aveva travolto. Aveva i
capelli
biondi e stepposi legati in due alti codini, gli occhi azzurri e un
fisico
abbastanza robusto, ma delle curve decisamente femminili. Se non fosse
stato
per il suo caratteraccio che la rendeva molto più simile ad
un incrocio tra
genere maschile e femminile, Temari no Sabaku sarebbe stata una donna
perfetta.
“Già, sono rimasti
tutti uguali. Come ai vecchi tempi...”, si ritrovò
a pesare l’Uzumaki
osservando i quattro componenti dei ‘Last
Minute’, i quali lo
osservavano a sua volta.
Sorrise.
- Ragazzi, voglio
sapere per filo e per segno cosa avete combinato in questi anni! -
- Nanerottolo, non li
leggi i giornali? – gli rispose Temari, sogghignando e
puntando le mani sui
fianchi.
- Certo che sì, ma
quelli non mi bastano mica! –
(°)∞∞∞∞∞(°)
- Ragazzi, fate
silenzio, per favore! –
Shizune sospirò,
lasciando il microfono e portandosi la mano a massaggiarsi una tempia.
Quella
gita scolastica era cominciata da appena due ore e lei non ce la faceva
già
più.
Spossata, osservò
attentamente i volti dei duecento ragazzi che aveva dinnanzi, i quali
non avevano
dato segno di aver minimamente recepito le sue richieste/suppliche.
- Oh, Kami… -
- Dà qua! Ci penso io
a questi marmocchi. – la voce squillante di Tsunade, che si
stava avvicinando a
grandi passi al leggio posto al centro del palco, arrivò
alle orecchie della
povera ragazza appena in tempo prima che le urla di suddetta donna si
espandessero nell’aria, distruggendo i timpani di tutti i
presenti, compresi i
suoi.
- FATE SILENZIO,
STUPIDI MOCCIOSI! –
Nella grande sala per
conferenze dell’Hotel scese un inquietante silenzio tombale.
- Ecco fatto. –
borbottò soddisfatta la donna, per poi voltarsi verso la
mora, ancora stupita e
leggermente assordata. – Se non ti dispiace, ora ci penso io.
–
Shizune annuì,
ringraziando i Kami per aver esaudito la sua piccola supplica, e si
volatilizzò, riparandosi dietro alle quinte.
- Bene, ragazzi, ed
ora ascoltate attentamente quello che ho da dirvi. –
Prima di iniziare il
discorso vero e proprio, Tsunade passò in rassegna i volti
di tutti i ragazzi
che aveva dinnanzi, sorridendo appena quando intravide, nelle ultime
poltrone,
l’espressione allegra di Naruto e la chioma sgargiante di
Gaara, sedutogli a
fianco.
- Come ormai già
sapete, noi tutti passeremo l’intera settimana qui, in questo
splendido albergo
del signor Tashima, il quale si è gentilmente offerto di
tenere l’intera
struttura libera per ospitarci. – disse indicando
l’anziano signore che era
seduto in prima fila, insieme al resto degli insegnanti.
- Come preside della
‘ Scuola di Arti Musicali di Konoha’, e come
rappresentante di tutti gli altri
direttori delle altre scuole qui presenti, spero vivamente che voi
tutte
abbiate preso questa esperienza che vi apprestate ad affrontare
seriamente. E,
soprattutto, mi auguro che in questi giorni darete del vostro meglio
nell’organizzazione
dei pezzi musicali che intenderete portare la prossima settimana.
–
Fece una piccola
pausa, schiarendosi la voce.
- A partire da questo
istante, i professori saranno tutti disponibili, dal primo
all’ultimo. Per
qualunque chiarimento o consiglio, siete liberi di chiedere a loro.
Inoltre,
nell’ala nord dell’albergo, troverete delle aule
insonorizzate che potrete
utilizzare a vostro piacimento. Gli strumenti delle vostre scuole sono
stati
trasferiti tutti lì, quindi, per chi non avesse strumenti
musicali personali
come strumenti a corde o a fiato, potrete liberamente esercitarvi con
quelli.
Le vostre giornate
saranno come normali giornate scolastiche: vi alzerete alle otto e
massimo per
le undici di sera dovrete essere tutti nelle vostre rispettive stanze.
A
proposito di quest’ultime, troverete l’elenco delle
camere nella hall, mentre
le chiavi potete chiederle direttamente alla segreteria. Non si
accettano
lamentele su cambiamenti di camere o di compagni di stanza. Per quanto
riguarda
la competizione che si terrà ad Ishikawa, invece, potrete
trovare l’intero
regolamento e tutte le informazioni necessarie sempre alla segreteria
dell’albergo. –
Si interruppe,
riprendendo un attimo fiato.
- Penso che questo
sia tutto, ragazzi. A me e agli altri insegnanti, a questo punto, non
resta che
augurarvi buona fortuna. Mi raccomando, fatevi valere. –
(°)∞∞∞∞∞(°)
- Insomma, se ci
pensate bene, alla fine non abbiamo fatto un così grande
tour. Abbiamo visitato
solo gli USA e poi ci siamo stabiliti per un po’ di tempo in
Europa, giusto per
farci qualche concerto. – spiegò Temari,
portandosi alla bocca un abbondante
cucchiaio di sorbetto al limone.
Dopo le
raccomandazioni date da Tsunade e gli altri insegnanti poche ore prima,
tutti
gli alunni erano stati invitati a spostarsi nel gigantesco ristorante
dell’albergo, dove era stato servito loro il pranzo. Nel
frattempo, il
personale del posto era occupato a scaricare le loro valigie dai
pullman e,
successivamente, a depositarle negli appositi alloggi.
- Allora siete stati
anche in Europa. – sbuffò l’Inuzuka,
addossandosi maggiormente alla sedia di
legno e mettendo su un’espressione sconsolata. –
Che palle… anche
a me piacerebbe tornarci, laggiù… -
borbottò.
- Già, –
sghignazzò Naruto, ingoiando il grande boccone di
tiramisù che stava
masticando. – A te piacerebbe tornare specialmente a Parigi!
Com’è che si
chiamava quella francesina? Marie? –
- Monique. – lo
affiancò Shikamaru, stando al gioco.
- Ah, giusto. –
Imbarazzato al
massimo, ed anche un po’ infastidito, a dire il vero,
l’Inuzuka sbattè
violentemente i palmi delle mani sul tavolo e si allungò in
avanti, attirando
l’attenzione delle poche persone che erano rimaste nel
ristorante.
- Smettetela con
questa storia! – grugnì tra i denti. –
Sono passati millenni, cavolo. –
- Solo qualche anno,
a dire il vero. – precisò Chouji, per poi
schiaffeggiare la mano di Kankuro
che, furtivamente, cercava di rubare un pezzo della sua crostata di
mirtilli. –
Provaci un’altra volta e giuro che ti taglio la mano.
–
Kiba sospirò,
ritornando nella sua posizione iniziale e sperando, con tutte le sue
forze, che
l’argomento di cui stavano discutendo fosse passato nel
dimenticatoio di tutti.
Ricordava
perfettamente quella ragazzina petulante; quella Monique. Una ragazzina
di
dieci anni dai lunghi boccoli dorati e due grandi occhi nocciola, che,
durante
uno dei pochi tour Europei dei Kitsunetsugi nella
grande capitale
francese, era stata la sua persecuzione.
- E chi sarebbe
costei? – domandò come se niente fosse lo Hyuga,
il quale, insieme al resto del
suo gruppetto e a Sakura ed Ino, era seduto al tavolo posizionato
dietro le
loro spalle.
- Nessuno, nessuno. –
borbottò l’Inuzuka, rabbrividendo nel sentire il
fiato caldo di Neji scontrarsi
con la pelle semiscoperta del suo collo, per poi alzarsi di scatto e
voltarsi
verso il suo ragazzo, prendendolo per un braccio e obbligandolo a
seguirlo. –
Assolutamente nessuno. – ripeté mentre si
allontanavano dagli altri, onde
evitare che quell’idiota di Naruto continuasse con le sue
battutine pericolose.
- Ahahah! Se la sono
data a gambe, eh? –
- No, Ino. Kiba se
l’è data a gambe. –
puntualizzò Naruto, suscitando una risata generale nei due
tavoli.
- Beh, ragazzi, penso
che ormai sia ora di uscire da qui dentro e di andare a vedere come
è fatto
questo posto! Che ne dite? – enunciò Temari,
alzandosi e sgranchendosi le ossa;
gli altri fecero tutti lo stesso, approvando in pieno la sua idea.
O meglio, tutti
tranne Naruto, il quale continuò a mangiucchiare il suo
dolce come se niente
fosse.
- Nanerottolo, tu non
vieni? – domandò la bionda, abbassando il volto in
modo tale da ritrovarsi
davanti, a pochi centimetri di distanza, quello dell’Uzumaki.
Quest’ultimò
scosse la testa, per nulla imbarazzato dall’eccessiva
vicinanza con la ragazza.
- No, finisco il
dolce e vi raggiungo. –
- Mmh… - Temari
l’osservò perplessa per qualche attimo, per poi
tirarsi su e annuire. – Ok.
Gaara, rimani con lui a fargli compagnia. – e detto
ciò la ragazza si congedò,
raggiungendo gli altri.
Naruto sospirò, per
poi portare alla bocca una nuovo pezzo di dolce.
- Non c’è bisogno che
resti a farmi da balia… - borbottò, masticando.
Gaara, seduto accanto
a lui, non smise di fissare dritto davanti a se e diede
l’impressione di non
averlo sentito minimamente.
- Ok, ho capito. –
sbuffò Naruto. Conosceva abbastanza bene il ragazzo da poter
quasi
completamente affermare che quel suo costante silenzio, tradotto nella
lingua
dei comuni mortali, significasse un “non dire idiozie e
finisci quel dolce”.
- Ti sta fissando. –
L’affermazione di
Gaara lo colse abbastanza impreparato da farlo sobbalzare.
- Eh? –
- Quel tizio. –
Seguendo lo sguardo
di Sabaku, Naruto finalmente assimilò: al bancone del bar
del ristorante, giù
in fondo alla sala, Sasuke Uchiha lo stava fissando –o
meglio, li stava
fissando- mentre beveva una tazzina di quello che pensava essere
caffè; accanto
a lui, Suigetsu continuava imperterrito a parlare lanciandogli, ogni
tanto,
occhiatine divertite.
- Ah, lui… - sospirò,
ritornando ad osservare come il cucchiaino che teneva in mano affondava
nel
tiramisù. - Già. A volte lo fa. –
- Non sapevo che
l’Uchiha si fosse iscritto a questa scuola. –
- Li conosci? –
chiese stupito Naruto. Davvero, non sapeva si conoscessero.
- Sfortunatamente,
sì. – dise Gaara, per poi distogliere la sua
attenzione dal moro e riportarla
sul biondo al suo fianco. – Cosa vuole da te? –
domandò poi.
Naruto lasciò che il
cucchiaino ricadesse nell’ammasso ormai informe che vi era
nel piatto e si
addossò completamente alla sedia. Già, cosa
voleva quel teme da lui?
- Tsunade lo ha
incaricato di farmi da baby-sitter -
brontolò, incrociando le braccia al
petto e guardando, corrucciato, l’orlo della tovaglia color
panna che ricopriva
la superficie rotonda del tavolo. – La vecchia vuole che
partecipi per forza a
questa dannata competizione, e io non voglio! Così, per
farmi tornare sulla
retta via, mi ha affidato a quel teme. Senza
chiedermi nulla, per giunta.
– sbuffò infine.
Gaara ascoltò quelle
poche parole con attenzione, per poi, senza rispondere
all’altro, ritornare a
ricambiare lo sguardo di Sasuke, che in quel momento lo stava
osservando con
sguardo di sfida. Affilò lo sguardo, ostile.
Quel tale, quell’Uchiha,
non gli era mai piaciuto.
Da quando tempo
addietro lo aveva incontrato per la prima volta, aveva sempre provato
un forte
senso di ostilità nei suoi confronti. Strano, considerando
che si erano visti
per circa dieci secondi e che nessuno dei due avesse mai sentito la
voce
dell’altro, vero?
- Nh… capisco. – gli
rispose dopo qualche minuto, richiamando alla mente
l’immagine della preside
della sua vecchia scuola. Un familiare senso di rabbia si fece sentire,
portandolo ad affilare maggiormente lo sguardo e ad osservare con
maggiore
ostilità Sasuke.
Lui sapeva.
Lui sapeva
perfettamente cosa aveva passato.
Lui sapeva tutto.
Continua...
Angolino della pazza:
Io…
non so davvero cosa dire. Farvi le mie scuse per questo lungo Ritardo
(con la R
maiuscola, sì.) penso sia d’obbligo, ma in questo
periodo avevo completamente
perso la voglia di scrivere. Un po’ per problemi personali,
un po’ per il fatto
che credo di essere stata vittima anche io del famoso ‘blocco
dello scrittore’,
ogni volta che aprivo una pagina di Word la mia mente si rifiutava di
collaborare.
Eppure
la voglia di scrivere c’è… eccome se
c’è.
Mah,
spero di uscire presto da questo ‘blocco’,
perché è davvero… frustrante,
ecco.
Bene,
parte deprimente a parte, ora passiamo al capitolo :D Per tutte quelle
persone
che credevano fosse l’Uchiha quello
sull’elicottero… beh, pensate che io sia
davvero così prevedibile? *kukukukukuku* Vi sbagliavate!! xD
Inoltre, per la
gioia di alcune di voi, finalmente è apparso Gaaruccio *w*
Aaaah, finalmente!!
Era ora, vero? xD
Coooomunque,
ringrazio, come sempre, tutte le persone che continuano a mettere la
mia storia
nei preferiti (140), nelle seguite (81) e che leggono soltanto.
Inoltre,
l’altro giorno ho scoperto anche che ben 24 persone
O.O mi hanno messo tra gli
autori preferiti! Davvero, vi ringrazio di cuore!!!!
ç___ç *me piange dalla
gioia*
E
poi, vorrei ringraziare anche tutte quelle persone che hanno
commentato/letto/messo nei preferiti o seguite le mie due shot
‘Famiglia’
e ‘Mission
Failed’. Davvero, grazie di cuore!
Ed
ora…
Risposte alle recensioni:
Andromeda
Hanekawa:
Ola! Purtroppo non sono una persona che confida
nel fatto che l’amore sia una cosa che cresca in poco tempo,
al contrario,
invece, penso sia una cosa che due persone debbano maturare
nel tempo.
Ora, so benissimo che tutto questo non centra assolutamente nulla con
la tua
prima domanda ^^”, ma purtroppo ho questa
‘cosa’ in mente, quindi non
aspettarti una dichiarazione d’amore o simile nel prossimo
capitolo. Ad ogni
modo, con questo non sto assolutamente dicendo che
impiegherò altri venti
capitoli per far mettere quei due insieme o far succedere ‘qualcosa’(per
carità! xD), ma penso dovrai aspettare altri 3-4 capitoli
(nel peggiore dei
casi). Per quanto riguarda il segreto di Naruto, per quello ci
vorrà
sicuramente un po’ più di tempo (purtroppo,
perché anche io non vedo l’ora di
scrivere quel capitolo!! xD). Bene, ed ora, dopo essermi fatta odiare
per
queste risposte xD, ti ringrazio moltissimo per i complimenti; sono
contentissima che la storia ti piaccia, e spero che anche questo
capitolo ti
sia piaciuto.
Ninja767: Ciao tessora! Ti sono
mancata? Oh, troppo gentile
cara, ma spero che tu non mi lincerai per questo nuovo e lunghissimo
ritardo
=___=. Hai visto? Quello sull’elicottero era proprio Gaara
(tutti pensavano che
fosse l’Uchiha-teme… mah, chissà
perché… *sadic-mode*xD) ed ora si
comincerà a
ballare, mia cara *_____* perché i giochi iniziano!!!
*bwahahahah*
Any
Ikisy:
Salve cara! Come è andata, poi, a Lucca? Spero bene! Mi
dispiace, ma la sottoscritta, purtroppo, alla fine riesce a concludere
i
capitoli in due soli modi: o vi lascia sulle spine, o dà
tutto per scontato
(xD) –della serie, tanto lo so come va a finire…
*si è capita da sola*… Vabbé!
Meno male che non ci sono stati errori nello scorso capitolo *tira un
sospiro
di sollievo*, e lo so, era molto, molto, molto vago, ma dovevo scrivere
qualcosa di… insignificante, ecco. Ad ogni modo, spero che
anche questo
capitolo –vago anche questo…- ti sia piaciuto.
Alla prossima!!!
P.s.
cara, io amo la carne arrostita *w*
karolalpha: mia cara, sono fiera di annunciarti
che, come hai visto,
non era l’Uchiha quello in elicottero xD bensì il
caro Gaara e tutta la sua
compagnia! Ad ogni modo, ci siamo quasi, perché dal prossimo
capitolo l’Uchiha
comincerà a muoversi e a cercare di vincere questa scommessa
con la cara,
vecchia Tsunade, nonostante i vari pensieri su Naruto.
Insomma, in sintesi, spero continuerai a
seguirmi per sapere come andrà a finire!! xD Baci, alla
prossima!! xD
act: E invece no, non era Sasuke
sull’elicottero!! xD (me
contenta, perché ci siete cadute tutte!!! Ihihihihi *è
impazzita…*) Mia cara spero che anche
questo capitolo sia stato di tuo gradimento, e ti do appuntamento alla
prossima!!! Kisss
ryanforever: Ciao carissima!! No, non era Sasuke
quello
sull’elicotteroooo!!! Ci sei caduta anche tu, a quanto vedo
xD Ehi, ricordati
che non c’è solo l’andata nei
viaggi… ma anche il ritorno!! *w* kukukukuku! Un
bacio e alla prossima!! XD
emy1993: O.O Mia cara lo ammetto: quando ho
visto la lunghezza
della tua recensione mi è quasi venuto un accidente xD
Cooomunque,
a parte ciò, sono molto contenta che lo scorso capitolo,
nonostante fosse di
transizione, ti sia piaciuto. Hai visto? Kiba, alla fin fine, non
nascondeva
questo gran che u.u solo l’arrivo di un certo rossino per via
aerea (non avrai
mica pensato che quello sull’elicottero fosse Sasuke, vero?
xD).
Ed
ora passiamo alle tue domandine u.u:
1)
diciamo che in un certo senso è così…
d’altronde nessun gruppo nasce dal nulla,
no? :P
2)
O.O questa, mia cara, è stata la reazione che ho avuto
quando andando a
ricontrollare, effettivamente, avevo scritto veramente 2C! allora, qui
è stato
un mio errore… cioè, ora ti spiego: quando sono
andata a scegliere la classe,
vedendo che i personaggi avevano 17/18 anni, ho preso in considerazione
i
diciassette anni e ho messo 2C O:O Ok, non so se sono riuscita a
spiegarmi
(sicuramente no =.=) ma questa è la famosa storia del
“perché l’autrice ha
messo 2C invece di 5C” =.=.
3)
Yesss!!
4)
Lo ammetto: a quale punto ti riferisci esattamente? Perché
non sono riuscita a
trovarlo xD
5)
l’età è giusta, ma il perché
lo scoprirai solo più avanti J
Se
comunque qualcosa non ti è chiaro, o se trovi altre
‘strane cose’, sentiti
libera di chiedermele/dirmele pure, per me non è un
problema! Anzi, io mi
diverto a rispondere alle recensioni xD Alla prossima!!
Ocatarinetabelasciscix: già, FINALMENTE si parte!
xD E nell’elicottero non
c’erano Sasuke e Suigetsu, bensì Gaara e il resto
del gruppo! Inoltre, mia
cara, anche io amo gli Uchiha gelosi *__* sono una vera gioia per gli
occhi
*kukukukukuh*
Attendo
altre tue ipotesi (che non guastano mai) con ansia! Alla prossima!! xD
LaGrenouille: *me si prostra davanti ai tuoi
piedi* Oh, divina, sono
fiera di essere riuscita nella mia ‘missione
tenerezza’ \(_ _)/… Ooook!! xD
Mettendo un secondo da parte l’attimo pazzoide,
passiamo ad altro. u.u
Alloooora, per il pezzo di Hinata, è stata una mia scelta.
Cioè, mi andava di
farlo sia in un modo e sia in un altro, tutto qui. Lo so, non era
‘utile’, ma
ho preferito farlo in questo modo per riagganciarmi al pezzo dopo U.U
Ecco
svelato uno dei misteri della vita! xD
Kiss
e alla prossima!!
sherlock
holmes216:
Ciao! Innanzi tutto, grazie
mille per i complimenti che mi hai fatto. Davvero, forse non me ne
merito veramente
così tanti, ma grazie. Per quanto riguarda la pubblicazione
dei capitolo, non
ti preoccupare. A quanto (purtroppo)hai visto, sono abbastanza lenta
con le
pubblicazioni, anche perché a volte mi capita di riscriverli
per quattro,
cinque volte, prima di arrivare alla forma che mi piace di
più :D Alla
prossima!! Bax!!
elisettaxsempre: Oddio, ti ho fatto prendere un
Quattro? O.O Oddiooooo!!!
Lo ammetto, da una parte ne sono rammaricata , ma dall’altra
sono anche
contenta che tu abbia preferito la mia storia allo studio
xD…. Ok, basta dire
stupidaggini u.u’
Sono
contenta che ti piaccia la storia in se e, nonostante sia un
po’ lenta con gli
aggiornamenti, non ho intenzione di lasciarla incompleta,
perché non è da me. E
non preoccuparti, cercherò di svelare tutti gli enigmi nel
minor tempo
possibile, in modo tale da non farti rodere più il cervello
(poverino!!)! xD
Cooomunque, eccoti il nuovo capitolo, che spero ti sia piaciuto. Un
kiss e alla
prossima!! (che spero non sia fra altrettanti mesi =_=)
Agito: Caspita, tutta
d’un fiato? O.O Ne sono onorata! xD Lo so,
mi sono accorta degli errori di distrazione ma, aimè, sono
troppo svogliata per
correggerli e modificare il capitolo… sorry!!!
^__^” (Sono idiota, lo so… =__=)
Cooomunque, spero che questo capitolo ti sia piaciuto e ti ringrazio
per i
complimenti!!! xD Kiss!!! Alla prossima! xD
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Capitolo 18 *** AVVISO!! ***
Salve
a tutti gente! ^____^
Mi
dispiace molto per questo mio lungo periodo d’assenza dal
sito e delle mie
mancate pubblicazioni, ma purtroppo la scuola è diventata
insostenibile e, per
evitare la bocciatura, ho dovuto allontanarmi dal computer e ridurre di
molto,
purtroppo, il tempo
che prima dedicavo
alla scrittura. .______.
Sia
il prossimo capitolo di A Song 4 You
sia quello di I Got You sono
pronti,
ma sto cercando di terminare al più presto i seguenti per
evitarvi altri lunghi
periodi di attesa e per essere, quindi, più costante con gli
aggiornamenti
delle storie.
Scusate
ancora, ed inoltre, ringrazio tutte quelle persone che hanno recensito
lo
scorso capitolo e che continuano a seguirmi nonostante tutto. ^o^
Cercherò di sostituire al più presto (un paio di giorni, spero) questo avviso con il capitolo vero e proprio
Sani
♥
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