The only love of Tom Riddle

di ValeriaCasciato
(/viewuser.php?uid=922912)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 - Orfanotrofio- ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 - Un bambino difficile ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 - Orfanotrofio- ***


Vivevo da quando sono nato in uno squallido orfanotrofio di Londra. Esso era un luogo davvero monotono e triste ma fortunatamente pulito. Stare lì per me era terribile ... Odiavo i gli altri bambini, ero incompreso e sentivo che quello non era il posto giusto per me ... Mi sentivo diverso dagli altri bambini... Percepivo che avevo qualcosa in più che gli altri non avevano. Spesso accadevano cose inspiegabili all'interno dell'orfanotrofio e più volte avevo l'impressione che ero io a causarle... Come già detto odiavo i miei compagni e con essi non avevo buoni rapporti... Loro erano cattivi con me ed io lo ero con loro. Quel giorno ci sarebbe stata una piccola gita e la signorina Martha venne a chiamarmi nella mia stanza : "Tom dai vieni , andiamo a fare una bella gita con tutti quanti!" - esclamò allegra "Io non vengo" - dissi con freddezza "Come sarebbe a dire che non vieni?" - chiese stupita ma mantenendo la sua solita dolcezza "Non voglio venirci" "Tommy caro su non fare così , vedrai che ti divertirai" "No signorina Martha , non mi va di vedere gli altri bambini e non sopporto quando mi chiama Tommy... Io sono Tom!"- esclamai mantenendo la tranquillità ma leggermente infastidito "Hai ragione Tom scusami , dai vieni con me che sarà un pomeriggio molto divertente"- disse infine porgendomi la mano "E va bene signorina Martha..." - mormorai infine alzandomi dalla sedia , senza però darle la mano. Arrivati nel bosco tutti i bambini cominciarono a giocare tra di loro , a me non andava e mi sedetti su una grossa pietra "Ehi Riddle! Che ci fai lì tutto solo?! Per caso ti manca la mammina ?! Hahaha"- gridó Eric Whalley facendo ridere tutto il suo gruppetto "Bada a come ti rivolgi a me Whalley" - esclamai io minacciosamente "E che cosa mi fai ?! Hahahaha". In quel momento provai una forte rabbia e non so come ma riuscii anche quella volta a provocare qualcosa : egli si buttò a terra come se lo avesse spinto una forza invisibile e cominciò a contorcersi da dolore. Era una spettacolo magnifico per me . Tutti gli altri mi guardarono spaventati ed essere temuto era la cosa che desideravo di più al mondo. Poco dopo comparii uno splendido serpente , non era la prima volta che uno di loro mi trovasse e cominciò a sussurrami alcune cose , egli sentiva me ed io riuscivo a capirlo. Gli altri bambini mi guardarono sempre più terrorizzati e questa cosa mi allettava da morire. "...Mordilo..." - gli sussurrai in "serpentese" "...Mordi quel ragazzo..." Il serpente a quel punto morse Eric e tutti quanti fuggirono spaventati mentre egli si dimenava dal dolore. Poco dopo Arrivò la signorina Martha che spaventatissima cominciò a soccorrerlo. Tornammo così tutti in orfanotrofio e per lui chiamarono un dottore... Purtroppo riuscì a salvarsi... "Signora Cole! Signorina Martha! È stato Tom Riddle a far questo a Eric!"- esclamò quel bimbetto di Dennis Bishop "Si è vero!" - gridarono altri insulsi bambinetti "Suvvia bambini! Come avrebbe potuto Tom far mordere Eric da un serpente! È stato solamente uno spiacevole caso... Mi chiedo però come mai in un boschetto tanto sicuro ci fosse un serpente del genere..." - disse la signora Cole fingendo di essere tranquilla, ma si vedeva che era preoccupata. "È stato Tom a chiamarlo signora Cole!" - continuó Bishop "Non sono stato io!"- gridai "Tom tranquillo sappiamo che non sei stato tu! Come avresti potuto? "- intervenne la signorina Martha "Ma lui ha parlato con il serpente!"- intervenne un altro bambino "Bambini è impossibile parlare con gli animali! Non date la colpa a Tom su una cosa che non c'entra niente!" - li rimproverò la signora Cole. Io invece avevo la sensazione che il serpente mi avesse sentito e che fosse venuto lì solo per me... Come se lo avessi chiamato. Quella sera dopo cena , quando la signora Cole e la signorina Martha non erano nei passaggi mi infuriai con tutti quei bambini mocciosi per aver spifferato quelle cose. Riuscii in qualche modo a far soffrire anche loro... Avevo imparato come si faceva, ma non riuscivo a capire come mai riuscissi a procurare loro tanto dolore solamente con lo sguardo. Così loro scapparono nelle loro stanze molto impauriti. Un'altra cosa inspiegabile era anche quella che riuscivo a spostare gli oggetti senza toccarli... Davvero non capivo come riuscissi a fare determinate cose... Probabilmente ero più intelligente degli altri bambini... Me lo sentivo dentro di essere migliore di loro. #Spazioautrice Salve a tutti :) questa è la mia seconda fanfiction sul mio cattivo preferito ovvero Tom Riddle alias Lord Voldemort. Spero vi piaccia :)

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Capitolo 2 - Un bambino difficile ***


Settimane dopo la signorina Martha portó noi a giocare in un altro bosco... Lì, nelle vicinanze vi era una buia caverna... Ed ebbi subito voglia di "vendicarmi" di quei bimbi mocciosi di Amy Benson e Dennis Bishop. Non era però una vera e propria "vendetta" più che altro io volevo impressionarli per il solo gusto che c'era di farlo. Volevo traumatizzarli. Avevo intenzione di adescarli con una scusa , sapete... Sono a sempre stato bravo a persuadere la gente, e lusingare due bambinetti più piccoli di me sarebbe stato un gioco da ragazzi . Così mi avvicinai a loro , cauto ,mentre giocavano. "Ciao , dovete assolutamente venire a vedere una cosa bellissima!" "Una cosa bellissima?" - chiese Amy curioso "Si seguitemi" Arrivati di fronte alla caverna io entrai ma quei due fifoni rimasero all'entrata "Forza entrate!" "È tutto buio lì dentro Tom... Io voglio tornare dalla signorina Marta e la signora Cole!" - farfugliò Dennis "Anche io" - affermò Amy "Su non fate i fifoni! E comunque ora voi vedete tutto buio ma se continuiamo a camminare arriveremo in un posto bellissimo" "Un posto bellissimo?!" chiesero stupiti in coro "Si , lì non è nuvoloso come Londra. Li c'è il sole!" "Che bello! E ci sono i personaggi delle favole?"- chiese Dennis curioso "Oh sì , tanti! Ci sono le fate , i cavalieri e tanti cavalli bianchi!" "Gli animali che parlano?" " Si sì anche quelli ! Vi è anche un limpido mare ove ci sono le sirene e tanti simpatici pesciolini parlanti" "Ci sono anche i supereroi Tom?" - chiese Amy sempre più affascinato "Si! Eccome se ci sono! Ma ora basta fare domande venite con me e vi porterò in questo splendido villaggio" I due ingenui bambini cominciarono a seguirmi . Erano entrambi molto curiosi e attirati e mai avrebbero immaginato a cosa sarebbero andati in contro. Quello che feci vedere loro in quella caverna lo ricordo bene... Cose talmente tremende che li spaventai terribilmente. Fu troppo bello terrorizzarli! Mi divertii moltissimo. In parole povere : li tormentai e infine li costrinsi al silenzio. Giorni dopo da quest'avvenimento mi accorsi che i due bambini erano ancora terrorizzati da me e mi evitavano a tal punto da destare sospetti alla signorina Martha e la signora Cole che cominciarono a tenermi d'occhio. Poco tempo dopo ebbi una discussione con Billy Stubbs , un ragazzino della mia stessa età lui era spesso cattivo con me ed io non riuscendolo a sopportare ero con lui ancora più crudele... "Tom devi finirla di rubarci i giocattoli!" - gridó Billy "Io non vi ho rubato nessun giocattolo, se voi non state attenti alle vostre cose non è colpa mia" - mentii , poiché rubavo spesso i loro "tesori" . Lo trovavo divertente... "Non dire le bugie Tom e ridacci subito i nostri giocattoli oppure ti farò mettere in un terribile castigo" "Vieni a riprenderteli se ne hai il coraggio" - dissi con tono minaccioso. Subito dopo lo fulminai con uno sguardo talmente agghiacciante da farlo divincolare dal dolore... Era di nuovo quella strana forza che avevo spesso dentro di me...Quel dono così ambiguo che adoravo, e continuai dunque a ferirlo utilizzandola . Secondo me era una specie di "magia". Quella sera , prima di sedermi in tavola una bambina mi disse che Billy approfittando di un momento di distrazione della signorina Martha e la signora Cole mi aveva sputato nel piatto... Lì non c'ho visto più! Mi sedetti davanti a lui , gli diedi un calcio negli stinchi e durante la cena lo feci soffocare per diversi secondi , avrei voluto farlo morire... Ma non riuscii a controllare bene i miei "poteri". Non avevo però intenzione di finirla lì... Quella notte mi avvicinai di nascosto al suo stupido coniglio e lo impiccai ad una trave. La mattina seguente ,alla vista del consiglio impiccato , tutti i bambini si spaventarono e Billy pianse disperato. Se lo era meritato e vederlo disperarsi era uno spettacolo piacevolissimo per me. Tuttavia la signorina Martha e la signora Cole sospettarono ancora di più su di me dopo questi avvenimenti e mi vtenevano profondamente d'occhio. Un giorno mentre passavo per i corridoi dell'orfanotrofio le sentii parlare di me... Così cominciai ad origliare da fuori la porta. "Dobbiamo fare qualcosa signorina Martha... Hai notato come gli altri bambini evitano Tom Riddle? E tutti questi avvenimenti preoccupanti che stanno accadendo?"- disse a bassa voce la signora Cole "Si... A mio parere il piccolo Tom terrorizza in qualche modo i bambini... È diverso da loro..." "Hai dei comportamenti davvero strani , secondo me la cosa migliore è chiamare un dottore per farlo visitare... " "Uno psichiatra signora Cole?" "Si... Penso che farà bene anche a lui parlare con uno specialista del settore" "Ha ragione signora. La diversità del bambino potrebbe essere un problema" "Esattamente signorina Martha, con il dottore potrà sfogarsi ed egli riuscirà a capire cosa tormenta il piccolo Tom" A quel punto mi allontanai da lì sommerso dai pensieri... Pensavano fossi diverso e volevano farmi visitare da uno psichiatra... Ma io non ero pazzo! Qualche giorno dopo arrivò il mio undicesimo compleanno. La signora Cole e la signorina Martha procederono subito nel farmi passare un bel compleanno preparando una torta e dandomi gli auguri insieme agli altri bambini, anche se personalmente queste cose non m'interessavano. Poco dopo la signora Cole si avvicinò dolcemente a me e mi diede una lettera : "Tieni Tom , è una lettera per te , è arrivata questa mattina" - io non risposi ma cominciai a guardare sentitamente la lettera girandomela e rigirandomela tra le mani. Ero confuso poiché non avevo mai ricevuto una lettera sino a quel momento. "Su Tom aprila" - continuó la signora Cole con gentilezza. In quel momento aprii la lettera e cominciai a leggerla in mente. Caro signor Riddle Siamo lieti di informarla che lei ha diritto a frequentare la scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. Qui accluso troverà l'elenco di tutti i libri di testo e delle attrezzature necessarie. I corsi avranno inizio il 1^ Settembre. Restiamo in attesa della sua risposta via gufo entro e non oltre il 31 Luglio p.v Con ossequi Armando Dippet Preside di Hogwarts" Dopo aver letto la lettera ero ancora più perplesso ma affascinato. La signora Cole invece non sembrava affatto confusa come se sapesse tutto , tuttavia non feci domande e poco dopo mi recai nella mia stanza. Nel pomeriggio quando mi trovavo solo nella mia stanza sentii bussare alla porta: "Tom hai una visita"- esclamò la signora Cole. Accanto a lei vi era un uomo alto e corpulento , dalla lunga barba e dai lunghi capelli grigi. Non lo conoscevo ed era sicuramente il dottore... "Come stai Tom?"- mi chiese l'uomo tranquillamente . "Non tocchi"- esclamai poiché non volevo toccasse le mie cose , e lui in quel momento si avvicinò e si sedette sul mio letto. "Lei è il dottore vero? - gli chiesi "No, sono un professore"- rispose tranquillamente>> "Io non le credo. Vogliono farmi visitare, credono che io sia diverso.>> "Beh forse hanno ragione." "Non sono pazzo." "Hogwarts non è un posto per gente pazza. Hogwarts è una scuola, una scuola di magia." in quel momento non risposi ma guardai lo strano signore sempre più in maniera perplessa e interrogativa. "Tu puoi fare delle cose vero Tom? Cose che gli altri bambini non possono." "Posso spostare gli oggetti senza toccarli, far fare agli animali quello che voglio senza addestrarli, far capitare brutte cose a quelli cattivi con me, farli soffrire se voglio. Chi è lei? " "Beh, io sono come te Tom. Sono diverso. " "Lo dimostri. " A quel punto il mio armadio prese fuoco e cominciò ad emettere dei strani rumori , come se qualcosa imprigionata all'interno volesse uscire fuori . Io lo guardai sorpreso e accennai un sorriso. "Credo che qualcosa nel tuo armadio cerchi di uscire, Tom." - esclamò lo strano signore. Io mi avvicinai all'armadio e lo aprii facendo attenzione a non bruciarmi e ne entrassi una scatola di latta. In quel momento l'armadio si richiuse e il fuoco si spense senza lasciare tracce di bruciatura sul mobile. Posai poi la scatolina sul letto e l'aprii  facendo così uscire degli oggetti appartenenti agli altri bambini. Quelli che gli avevo rubato. "Il furto non è tollerato ad Hogwarts, Tom. Ad Hogwarts ti verrà insegnato non solo ad usare la magia, ma anche a controllarla. Mi sono spiegato? "- esclamò l'uomo mantenendo la calma ed io feci cenno di sì in maniera impercettibile. Alla fine della discussione, mentre egli stava per uscire dalla mia stanza gli dissi: " Parlo anche con i serpenti." a queste parole lui si voltó verso di me e mi guardò con un'espressione espressione allarmata e stupita. " Loro mi trovano, sussurrano cose, è normale per uno come me? " - continuai. Esso esitò a lungo prima di rispondere e continuò a guardarmi con grande perplessità unità ad un velo di terrore. "Forse..." - mormorò infine come se fosse stupito. Subito dopo egli uscì dalla mia stanza ed io tornai di nuovo ad essere solo. Parecchi giorni dopo la signora Cole si avvicinò a me e mi sussurrò : "Tom oggi verrà a parlare con te una persona" "il dottore vero?"- mormorai "Come fai a saperlo? " "Vi ho sentito parlare" "Oh Tom non fraintendere... Lo facciamo per il tuo bene! Mi raccomando rispondi sinceramente alle domande del dottore." "Non sono pazzo." "Oh non certo che no Tom" - farfugliò la signora cercando di guardarmi con affettuosità e accarezzandomi leggermente il viso. "Ma è per aiutarti, per capire cosa ti tormenta" "A me non mi tormenta niente" "Su Tom stai tranquillo , sarà solo una semplice chiacchierata." "No signora Cole! Io non voglio parlarci con il dottore! Non ho nulla da dirgli!" "Via Tom non fare il capriccioso , lui viene per aiutarti!" "Non ho bisogno di aiuti" "Tom tutti abbiamo bisogno di un aiuto ogni tanto" "Non io" Quando il dottore arrivò , cominciò a farmi domande su di me e sull'orfanotrofio ed io fui costretto a rispondere ma gli risposi in maniera molto superficiale e fredda. "Vai d'accordo con gli altri bambini Tom?" "No dottore, con nessuno>" "E come mai?" "Non lo so dottore ... Probabilmente io sono migliore di loro e m'invidiano" "Sei felice?" "No Dottore" "come mai secondo te?" "Perché non è questo il posto in cui vorrei essere" Alla fine di tante domande sentii il dottore parlare con la signora Cole e la signorina Martha . Egli sosteneva che io fossi un bambino difficile , tormentato , disturbato , triste e depresso... Che schiocchezze! Disse anche che sarebbe tornato per continuare la terapia , ma io non avevo più voglia di rivederlo quel ciarlatano! Passarono parecchi mesi e il mio primo giorno di scuola ad Hogwarts si avvicinava sempre di più. Non aspettavo volevo andarmene dall'orfanotrofio.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3408310