I am beautiful with you

di FunnyYoungMe
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Forze misteriose ***
Capitolo 2: *** Incomprensioni ***
Capitolo 3: *** Infanzia e gelosie ***
Capitolo 4: *** Mormora il suo nome ***
Capitolo 5: *** Ristorante cinese ***
Capitolo 6: *** Giocare con il fuoco ***
Capitolo 7: *** Supera le tue incertezze ***
Capitolo 8: *** Sentimenti dirompenti ***
Capitolo 9: *** Il mercoledì è perfetto ***



Capitolo 1
*** Forze misteriose ***


Quella mattina Jongwoon si era svegliato di buon umore. Era mercoledì, il suo giorno preferito della settimana perché aveva poche ore di lezione in università, e una di queste era musica; lui amava la musica. Faceva parte anche del coro dell'Università, che ogni tanto andava in giro per il paese per partecipare a dei concorsi, ed era anche il cantante di una band che, guarda caso, si esibiva il mercoledì sera in un locale di fianco all'Università.
Jongwoon raggiunse il suo coinquilino in cucina, dove sapeva l'avrebbe trovato intento a preparare una colazione, se non appetibile, almeno decente - visto che il mercoledì toccava a lui preparare la colazione -.
- Mer…- cominciò a dire Heechul prima di rendersi conto che il suo coinquilino era entrato in cucina -... coledì!-
Jongwoon odiava le parolacce o qualunque espressione scurrile e, nonostante Heechul sembrasse uno scaricatore di porto, Jongwoon era riuscito ad arrivare ad un patto con lui: quando si trovavano insieme nei luoghi privati, qualunque parola considerata inopportuna sarebbe stata punita con un calcio negli stinchi. Heechul, sapendo che, anche se era piccolo, Jongwoon era molto forte, preferiva evitare quella tortura ai suoi poveri stinchi.
- Buongiorno Heechullie.- disse Jongwoon sfoderando un sorriso raggiante.
- Oh, buongiorno Yesung. A cosa dobbiamo quel sorrisone?- domandò l'altro, inarcando un sopracciglio e sorridendo maliziosamente.
- Non lo so. Forse perché oggi è mercoledì?- ribatté il moro, sedendosi al tavolo e sostenendosi la testa con le mani.
- Tu e il tuo mercoledì. Non so cosa abbia di speciale; per me, è un giorno qualsiasi.-
- Eddai, lo dici solo perché per te è una giornata di sole lezioni senza pause. Per me è l'opposto.- replicò Jongwoon mettendo il broncio.
- Eh no, il broncio proprio no. Toglitelo dal viso, altrimenti… non ti do la colazione.-
Jongwoon sorrise. Il suo coinquilino diceva così ma in realtà era una pasta d’uomo. E infatti dopo qualche istante, gli mise un piatto sotto al naso e, stranamente, il profumo era invitante. Accertatosi che Heechul non avesse avvelenato le uova o la marmellata, Jongwoon si mangiò la sua colazione contentissimo. Eh sì, per lui quello era un giorno fortunato.


- Allora ragazzi, la prossima settimana dovete consegnare il vostro progetto. Vi ricordo che la tela deve rappresentare qualcosa che vi piaccia e come vi sentite al suo riguardo. Inoltre, non dimentico di sottolineare che questo progetto varrà il 50% del punteggio finale del corso quindi… in bocca al lupo!- annunciò il professore Park dal palchetto posizionato al centro dell'aula prima di uscire.
Gli studenti, sentite le sue parole, cominciarono a borbottare perché non si credevano capaci di fare un disegno spettacolare in una settimana. L'unico che non disse niente era un ragazzo castano, seduto nell'angolo della stanza, che guardava fisso davanti a sé senza particolare motivo.
Il mercoledì per Kyuhyun era il giorno più estenuante della settimana. Non solo gli toccava pulire di prima mattina le scale del palazzo dove abitava, ma doveva anche andare in università tutto il giorno. Abitare da solo per molti è brutto e triste ma per Kyuhyun non era così; era contento che i suoi genitori lo avessero lasciato andare a vivere da solo e che non gli rompessero le scatole.
A queste cose si aggiungeva ora il compito che il loro insegnante aveva dato per la prossima settimana. Non che Kyuhyun avesse paura o non si sentisse in grado di disegnare qualcosa in una settimana - insomma, lui sapeva di essere il più bravo nell'intero corso di arte -. No, lui semplicemente non sapeva cosa ritrarre. Non era a conoscenza di qualcosa che gli piacesse. E sapeva che se anche avesse disegnato qualsiasi cosa, non avrebbe espresso gli stessi sentimenti e suscitato le stesse emozioni di un quadro che rappresentava qualcosa che lui voleva disegnare.
- Terra chiama Marte.- disse un ragazzo biondo a Kyuhyun mentre gli muoveva una mano davanti agli occhi.
Kyuhyun non rispose. Non sapeva perché dovesse rispondere. Quel ragazzo lì, un tale Eunhyuk, non lo conosceva e se anche l'avesse fatto, non gli avrebbe parlato.
- Sai già cosa dipingere? Io pensavo ad un pesce.- continuò imperterrito il biondo. Voleva che il castano gli dicesse anche solo “ah”.
Kyuhyun stava per rispondere di lasciarlo stare quando li raggiunse un ragazzo moro coi capelli corti e uno sguardo innocente. - Hyukk~ie.-
- Dimmi Hae.-
- Andiamo a mangiare qualcosa?? Ho tanta fame.- rispose il moro, assumendo un’espressione dolcissima.
- Aigoo, devo smetterla di guardarti quando fai così, Fishy. Va bene, andiamo. Ciao Kyuhyun.- e lasciarono il ragazzo castano solo nell'aula.
Kyuhyun stava sistemando i suoi strumenti nel suo armadietto mentre pensava a cosa disegnare. Aveva riposto l'ultimo pennello dentro l’armadietto quando la porta dell'aula venne aperta. Kyuhyun guardò verso la porta per vedere chi stava entrando nell'aula vuota di arte. Vide entrare un ragazzo moro, di una decina di centimetri più basso di lui, che si guardava ai lati in cerca di qualcosa.
- Oh scusa se ti disturbo.- disse sorridendo il moro dopo essersi accorto della presenza di qualcun'altro nell'aula.
Vedendo che il castano non rispondeva e se ne stava immobile a fissarlo da davanti ad un armadietto, Jongwoon riprese a parlare. - Il professore di arte è già andato?-
Dopo qualche attimo di silenzio, Jongwoon, vedendo che non avrebbe ricevuto nessuna reazione da parte dell'altro ragazzo, si girò e ritornò sui suoi passi. Non prima di sentire alcune parole.
- Non ha lezione fino all’una. Lo trovi nel suo ufficio.-
Jongwoon si girò per ringraziare il ragazzo ma di questo non c'era neanche l'ombra; probabilmente era uscito dalla porta sul fondo dell'aula. Scrollò le spalle, anche se avrebbe voluto tanto sapere chi fosse quel ragazzo. Non si spiegava come mai avesse sentito una forza che lo spingeva ad avvicinarsi al ragazzo castano nel momento in cui i loro sguardi si erano incrociati.


- Non è un po’ strano che un professore mangi con gli studenti?- domandò Eunhyuk rivolto all’insegnante di arte, il professore Park.
- Vi ho già detto che quando siamo fuori da quell’aula, io sono Leeteuk sunbae per voi… e Leeteuk hyung per il mio fratellino.- rispose l'altro, pizzicando una guancia a Donghae, seduto di fronte a lui.
- Yah, Leeteuk hyung, giù le mani dal minorenne!- strillò Heechul avvicinandosi al loro tavolo e posando il vassoio col suo pranzo su di esso. Si mise le mani sui fianchi e guardò male Leeteuk.
- Ehi calmati Cindy. Stavo soltanto mostrando il mio affetto verso il mio fratellino.- si difese il professore.
- E io non sono minorenne.- si lamentò Donghae.
I ragazzi al tavolo lo guardarono: in quel momento aveva il broncio e lo sguardo triste. No, non era un minorenne ma, insomma, chiunque l'avesse visto in quel momento l'avrebbe scambiato per un ragazzino. I suoi amici e suo fratello scoppiarono a ridere, attirando l'attenzione di quelli seduti nelle vicinanze.
Per Kyuhyun, seduto nel tavolo di fianco, quello scoppio di risa era solo un fastidio. Ma almeno nell'ora di pranzo potevano stare zitti e mangiare in santa pace?!?
- Hyunn~ie.- squittì la ragazza bionda seduta di fianco a lui. Sì, se per seduta si intende una persona che ti sta in braccio.
- Mm?- rispose lui, distogliendo la sua attenzione dal gruppo di cretini che rideva davanti a lui e guardare la sua ragazza. 
Facendo così, non vide il ragazzo moro che aveva visto nell'aula di arte sedersi di fianco a Heechul, accompagnato da un ragazzo che sembrava una bambolina.
- Ti va di stare insieme dopo pranzo? Anche solo per una mezz’oretta… il tempo necessario per “stare insieme”.- sussurrò la bionda all’orecchio di Kyuhyun.
Lui non le rispose e lei interpretò il suo silenzio come un assenso, cominciando poi a parlare con le sue amiche.

- Allora Leeteuk hyung, come va con la signorina Jung?- domandò Heechul maliziosamente.
L'argomento “signorina Jung-professor Park” era particolarmente scottante in università. A quanto si diceva in giro, i due provavano un interesse reciproco ma, mentre lei era una ragazza particolarmente apatica e altezzosa, lui non riusciva a smetterla di tremare ogni volta che la vedeva. Tutto ciò conduceva ad un continuo rincorrersi tra i due e un continuo chiacchiericcio attorno alla loro relazione inesistente.
- Cindy, ti ho già detto che sono sunbae, per te.. E comunque, non sono affari che ti riguardino.- rispose Jungsoo arrossendo.
A quella vista l'intera tavolata scoppiò a ridere, più forte di prima. Il professor Park si lasciava imbarazzare solo da Heechul e ogni volta che questo accadeva, diventava rosso come un pomodoro, innestando le risate del loro gruppo di amici.
Kyuhyun, stanco di sentirli ridere come dei pazzi, si alzò e andò da loro. Si appoggiò con le mani al tavolo e scrutò il viso di ognuno di loro con sguardo truce.
Nel tavolo calò il silenzio e nessuno osava fiatare. Jongwoon, che fino a quel momento era rimasto concentrato nel suo discorso con l'amico Ryeowook, si domandò cosa avesse fatto sì che i suoi amici rumorosi si zittissero. Girata la testa verso la fonte del silenzio del gruppo, Jongwoon incrociò lo sguardo con quello del ragazzo castano che aveva visto nell'aula di arte. Come prima, sentì qualcosa che lo spingeva ad avvicinarsi al ragazzo e pur di placare qualunque cosa fosse quella “forza” tornò a fissare Ryeowook, che però stava guardando Kyuhyun. Jongwoon si arrese e tornò a guardare il ragazzo misterioso.
- Gradirei che abbassaste il volume; mi state facendo venire l’emicrania.- commentò secco Kyuhyun senza smettere di fissare Jongwoon.
L'atmosfera si era fatta tetra in pochi istanti e nessuno, neanche Heechul che aveva sempre la battuta pronta, parlava. Stavano tutti guardando quel ragazzo misterioso che incuteva timore con la sola presenza. E il fatto che avesse l’eyeliner non faceva altro che aumentare la trucidità del suo sguardo.
- Ehi, cos'è questo mortorio?- domandò un ragazzo alto, dal corpo muscoloso e coi capelli neri, mentre si sedeva davanti a Jongwoon. - Ehi Woonie, che c'è?- chiese rivolto a quest'ultimo.
Kyuhyun, senza aspettare che qualcuno gli dicesse qualcosa, si allontanò dal tavolo, non senza prima guardare per un'ultima volta il ragazzo moro dell'aula di arte.
Solo quando si fu allontanato, tutti quelli del tavolo tirarono un sospirone e si guardarono negli occhi. Jongwoon, resosi conto che suo fratello lo aveva finalmente raggiunto, si girò verso di lui e sorrise.
- Hai detto qualcosa, hyung?-
- Perché c'era così tanto silenzio al tavolo? E chi era quel ragazzo?- chiese suo fratello.
- “Quel ragazzo” è… strano, misterioso e inquietante.- rispose Eunhyuk mentre posava una mano sulla gamba di Donghae per calmarlo. Il ragazzo continuava a tremare.
- Si chiama Cho Kyuhyun, è molto taciturno ed è bravissimo a disegnare. È il migliore nel mio corso d’arte. Purtroppo non so altro su di lui.- aggiunse Jungsoo stringendosi nelle spalle.
- Ve lo dico: fa parte di qualche setta, non c'è dubbio. È troppo… inquietante.- commentò Heechul.
- Oh ma, Heechul, anche tu sei strano e inquietante. Fissi la gente mentre dorme.- replicò il fratello di Jongwoon.
- Yah Siwon, bada a come parli. Si sa mai che mi vendichi di te.- ribatté la Diva del gruppo con un tono malizioso nella voce.
- No grazie, lo sai che sono etero.-
Jongwoon sorrise. Suo fratello Siwon e Heechul erano strani; ogni volta che si vedevano, erano sempre dietro a battibeccare. Però ciò non aveva impedito a Siwon di lasciare Heechul come suo coinquilino, anche se una volta gli aveva proposto di mettersi in appartamento Ryeowook al posto della Diva.
Mentre il gruppo del tavolo riprendeva a parlare, Jongwoon sentiva su di sé lo sguardo di qualcuno ma, ogni volta che si voltava, non c'era nessuno che lo fissasse. “Probabilmente”, pensò lui, “sarà solo la mia immaginazione.”


Jongwoon stava per aprire il suo armadietto quando vide un foglietto incastrato nella fessura dello sportello. Lo prese e lo aprì, rivelando un messaggio dalla scrittura ordinata ed elegante.
“Devo dipingere qualcuno. Posa per me. Ti aspetto nell’aula di arte alle 15.”
Il mittente aveva lasciato solo le iniziali: “C.K.H”. Ci doveva essere un motivo per cui qualcuno chiedeva a lui di posare. Ma soprattutto, Jongwoon si sentì mancare quando si ricordò che quelle iniziali le aveva viste su alcuni dipinti sparsi per l'Università; le iniziali erano del suo artista preferito, che però non aveva mai visto in faccia. Sarebbe stato un onore posare per lui, vista la maestria delle opere dell’artista. Felice come una pasqua, sfoderando il suo miglior sorriso, si allontanò dell'armadietto, inconscio della presenza di qualcuno che lo stava fissando.
Kyuhyun non riusciva a spiegarselo. Quel ragazzo moro, dal momento che l'aveva visto, era stato… un'opera. Era un'opera vivente, era perfetto da usare come progetto. Ecco perché aveva deciso di ritrarre quel ragazzo. Era sicuro che, nonostante fosse lui l'artista, il moro non gli avrebbe mai negato la soddisfazione di dipingerlo. E comunque, nessuno osava andare contro il suo volere.
Il ragazzo castano stava fissando Jongwoon dalle scale del corridoio mentre questi tirava fuori il suo biglietto. Vide lo sguardo confuso prima, e poi il suo sorriso smagliante. Qualcosa dentro Kyuhyun si mosse, ma lui non sapeva cosa fosse e prima che potesse dargli una spiegazione, delle labbra si erano posate sulle sue.
- Ora possiamo andare. L'aula di scienze è libera.- mormorò la ragazza di Kyuhyun.


- Yesung, stasera suonate al solito orario?- domandò Ryeowook voltandosi verso il ragazzo moro seduto alla sua sinistra.
- Certo. Perché?- rispose l'altro.
- Uhm.. Ecco.. Ti va di trovarci qualche ora prima?- domandò il ragazzo più basso mentre le guance si tingevano di rosa.
- Kim Ryeowook, mi stai invitando ad uscire?- ribatté l'altro sorridendo sornione.
Ryeowook non rispose; si limitò ad assentire con la testa. Jongwoon, al quale piacevano tantissimo le cose tenere e coccolose, dovette fare uno sforzo immenso per non stringere in un abbraccio stritola-ossa al suo amico.


- Hyunn~ie, dove vai?- si lamentò la bionda vedendo Kyuhyun sistemarsi i vestiti e pronto ad uscire dall'aula di scienze.
- Ci vediamo.- disse lui senza voltarsi a guardarla un'ultima volta mentre apriva la porta ed usciva.
Mancavano dieci minuti alle tre e Kyuhyun, prima che arrivasse il ragazzo moro nell'aula di arte, voleva sistemare i suoi strumenti e posizionare la sedia nel miglior punto della stanza, di modo che qualunque angolazione del ragazzo sarebbe stata messa in risalto da un gioco di luce e ombra. Luce e ombra perché, secondo Kyuhyun, erano ciò che rappresentava bene lui e il moro. Erano due opposti, e Kyuhyun l'aveva capito dal primo momento in cui l'aveva visto. Il ragazzo castano, però, attribuiva il gioco di luci, che aveva visto dietro l'altro ragazzo quando era entrato nell'aula per la prima volta, ad un'allucinazione causata dal dormire poco.


“Bene, siamo qui. Vedrò per la prima volta il mio artista preferito!”, pensò Jongwoon fermandosi davanti alla porta dell'aula. Quando aveva detto ai suoi amici che avrebbe voluto posare per l'artista, i suoi amici, non fidandosi del biglietto e temendo che fosse tutto uno scherzo, lo avevano pregato di farsi accompagnare da uno di loro. Ryeowook era quello che aveva insistito maggiormente, perché aveva il terrore che quell’appuntamento fosse per altri scopi.
Era già successo in passato che qualcuno invitasse Jongwoon da qualche parte, lui da solo. Che fosse uomo e donna, finiva sempre per far piangere e tremare Jongwoon. Per cui la sua paura era più che giustificata. Per questo aveva tirato un sospiro di sollievo quando uno dei loro amici - un ragazzo grosso che faceva paura anche se in realtà era tenerissimo - si era offerto per accompagnare Jongwoon.
- Apro la porta?- domandò l'amico a Jongwoon, guardandolo di sottecchi.
- Eh? Ah, certo. Fai pure Kangin.-
Kangin non se lo fece ripetere due volte; prese la maniglia e la girò, pronto a studiare la stanza e la persona che aveva dato appuntamento a Jongwoon lì. L'ultima persona che Jongwoon e Kangin si aspettavano di vedere, era quella che li stava fissando da davanti alla finestra.
I raggi del sole che entravano dalla finestra alle spalle di Kyuhyun giocavano con i capelli del ragazzo, rendendoli quasi biondi. La sua espressione era impassibile e fissa su Jongwoon e a Kangin passò per la testa l'idea che lì era di troppo e che era meglio se li lasciava soli. Inoltre, Kangin non sapeva come mai ma si sentiva in soggezione di fronte a quel ragazzo, in quel momento. A Kangin, Kyuhyun non aveva mai fatto né caldo né freddo; l'importante era che stesse lontano dalla sua piccola cerchia di amici. In quella stanza, però, con Kyuhyun distaccato e le braccia conserte, non se la sentiva di contraddirlo né di andare contro di lui.
Jongwoon, dal canto suo, era rimasto paralizzato di fronte a quella visione. Nonostante Kyuhyun lo inquietasse, in quel momento Jongwoon lo vedeva pacifico, simpatico… un angelo. E ciò che lo sorprese di più, fu il fatto che era sicuro di aver visto l'angolo destro della sua bocca sollevarsi, quasi impercettibilmente, come a voler trattenersi dal sorridere. Jongwoon era rimasto a bocca aperta e non pensò subito che quel ragazzo, che Kyuhyun, fosse l'artista che disegnava quadri che gli suscitavano emozioni profonde con solo uno sguardo superficiale.

Kyuhyun, quando la porta era stata aperta, non si aspettava di certo di vedere il ragazzo moro accompagnato da qualcuno. Perché mai avrebbero dovuto accompagnare il ragazzo? Poi gli venne in mente che, probabilmente, o lui o i suoi amici avevano paura di lui, dell'artista, e di quello che avrebbe potuto fare al loro amico. L'angolo della sua bocca si sollevò e non seppe spiegarsi l'emozione che provò quando vide che il ragazzo moro lo stava fissando a bocca aperta, come in trance.
Quando il silenzio e lo scambio di sguardi si protraevano da qualche minuto, Kyuhyun si schiarì la voce e, senza fissare nessuno dei due ragazzi in particolare, aprì la bocca per parlare.
- Sono Kyuhyun.-
Il ragazzo moro spalancò gli occhi ancor di più se possibile. - Io.. Io s-ss-sono Jongwoon.-

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Capitolo 2
*** Incomprensioni ***


~~N.d.A: Ciao a tutte le lettrici! Auguri di San Valentino! So che non leggerete questa nota (TT.TT) però tentar non nuoce (vero Kyu?? Parla un po’!). Che dire? Forse che adoro questo fanfic ma che, tra tutti quelli scritti, non so quale mi piaccia di più. Comunque… ragazze, non mordo; se volete commentare, dirmi se vi piace, se avete qualche idea o se volete dirmi che vi fa schifo – oh, ognuno ha i suoi gusti, no?- non abbiate timore di scrivermelo, sia come recensione, sia come messaggio privato. Ogni critica, ogni appunto è ben accetto!

 

- Kyuhyun-ssi, che ci fai qui?- domandò Kangin, riuscendo ad aprire bocca dopo quella che gli sembrava un'eternità.
- Lavoro.- rispose semplicemente il castano, rimboccandosi le maniche della maglia da lavoro.
Jongwoon deglutì guardando gli avambracci del castano. Nonostante fosse perso nei suoi pensieri, si ricordò perché era lì e la parola che aveva pronunciato Kyuhyun: “lavoro”. “ Kyuhyun è il mio artista preferito?? Oh, questa sì che è una sorpresa”, pensò Jongwoon mentre guardava il pittore.
- Beh Yesung, io vado. Ehm, buon lavoro.- disse Kangin uscendo dall'aula. Pregava perché non succedesse niente al suo amico, altrimenti Ryeowook e gli altri lo avrebbero ucciso.
Dopo che Kangin lo ebbe lasciato sulla soglia da solo, Jongwoon entrò nella stanza, chiudendo la porta. Mentre aspettava che Kyuhyun gli dicesse qualcosa, giocherellava con l'orlo della sua maglia tenendo gli occhi piantati a terra.
Più ci pensava, e più Kyuhyun si rendeva conto che Jongwoon sarebbe stato perfetto per quel progetto. Avrebbe reso giustizia ad ogni tratto del ragazzo moro, senza tralasciare neanche il più piccolo dei dettagli.
Kyuhyun si schiarì la voce per attirare l'attenzione di Jongwoon e, quando ci riuscì, gli indicò con un movimento della testa la sedia posizionata al centro della stanza. Vide il moro avvicinarsi titubante alla sedia e guardarsi intorno interrogativo.
- Spogliati.- l'ordine arrivò all'improvviso, cogliendo Jongwoon di sorpresa.
Jongwoon sussultò, terrorizzato alzò gli occhi al ragazzo castano e, arrossendo, cominciò ad aprire e chiudere la bocca.
- Co.. Sei se.. Uhm, perché?- riuscì a dire infine riabbassando gli occhi.
- Puoi tenere addosso questo.- rispose Kyuhyun mentre gli lanciava un panno bianco.
Jongwoon, non volendo innervosire il ragazzo - anche se non sapeva perché aveva il desiderio di piacergli -, cominciò a spogliarsi, squadrando le due porte dell'aula.
Kyuhyun, resosi conto del disagio del ragazzo, andò a chiudere le porte a chiave, tappando anche le finestrelle. Infine, aspettando che il ragazzo si sedesse, andò al suo sgabello posizionato davanti al cavalletto e rimase ad osservare il ragazzo.
Jongwoon sentiva su di sé lo sguardo di Kyuhyun ed era veramente imbarazzato, peggio di quando capitava che si docciasse insieme a qualcuno dei suoi amici. Levato l'ultimo strato di vestiti, tenendo davanti a lui il panno bianco che l'altro gli aveva dato, si sedette.
Kyuhyun cominciò a studiare ogni angolazione e si immaginò gli effetti che voleva ricreare sulla tela. Inquadrato il disegno finale, si diresse verso il ragazzo moro e cominciò il suo lavoro.
Il cuore di Jongwoon batteva all'impazzata. Kyuhyun era troppo vicino a lui; sentiva il suo respiro sfiorargli la pelle. Non lo aiutava neanche il fatto che Kyuhyun gli stesse toccando braccia e gambe per trovare la posizione giusta da ritrarre.
Quel lavoro che aveva accettato di fare lo imbarazzava tantissimo ma non avrebbe mai lasciato perdere. Conosceva la bravura di Kyuhyun, sapeva che era ammirato da molti critici e tutto ciò lusingava Jongwoon; lui sarebbe diventato uno dei suoi lavori perfetti e meravigliosi e… la cosa gli piaceva tantissimo.
Sentire, però, su di sé le mani di Kyuhyun era strano, intrigante… ed eccitante. Jongwoon sentiva la pelle bollente e gli era difficile respirare normalmente. Fece del suo meglio per non far vedere a Kyuhyun quanto il suo contatto lo avesse colpito.
Kyuhyun infine cominciò a studiare la posizione della testa per trovare la migliore angolazione. Si rese conto che Jongwoon aveva un bellissimo viso, allungato e magro, e la pelle era perfettamente curata. Si ritrovò a fissare le labbra del ragazzo, che erano sottili e rosse e… ed invitanti. In quel momento Jongwoon inumettò le labbra, cogliendo di sorpresa Kyuhyun che sollevò un sopracciglio.
Jongwoon notò che Kyuhyun gli stava fissando il viso. Quello era il punto forte del moro e se ne vantava anche, almeno quando si sentiva bello - il che accadeva poche volte -. Lo vide guardargli le labbra e, senza capirne il motivo, sentì il bisogno di inumidirsi le labbra. Certo non si aspettava che Kyuhyun sollevasse un sopracciglio, ma la cosa durò così poco tempo, che Jongwoon non era neanche certo di quello che aveva visto.
Appena Kyuhyun ebbe sistemato tutto, tornò al suo posto, senza mai togliere gli occhi di dosso dal ragazzo che aveva di fronte a sé. Senza dire niente, cominciò il suo lavoro. Sapeva che ne sarebbe uscito un capolavoro.
Jongwoon, quando Kyuhyun si allontanò da lui, tirò un sospiro di sollievo prima di rendersi conto che Kyuhyun aveva cominciato a dipingere. Notò che teneva la lingua nell'angolo, tra le labbra, concentrato com’era nel suo lavoro e ogni volta che tirava su lo sguardo per guardare in fronte a sé, la sua espressione era rilassata, come se stesse facendo una cosa totalmente normale e semplicissima.
Jongwoon, senza sapere il perché, cominciò a rilassarsi e a canticchiare tra sé e sé per tenersi occupato e anche per provare le canzoni che avrebbe cantato quella sera al locale.


Kyuhyun non si era reso conto che Jongwoon stesse cantando fino a quando questi non aveva alzato un po’ di più la voce. A Kyuhyun la voce ricordava quella di qualcuno, ma non riusciva ad identificarla. L'unica cosa di cui era certo era che la voce del moro gli procurava emozioni che raramente lasciava trapelare in pubblico. Un sorriso cominciò a farsi strada sulle sue labbra e Kyuhyun dovette solo arrendersi al fatto che adorava la voce dell'altro. Non solo, quindi, era perfetto fisicamente ma lo era anche nella voce.
Jongwoon aveva alzato la voce; senza capire il perché, voleva che Kyuhyun lo sentisse cantare. Molto spesso la gente si complimentava con lui perché riusciva a far piangere persone apatiche, a far sciogliere il cuore a persone distaccate. Il suo intento, in quel momento, era destare una qualunque emozione a Kyuhyun. Per questo quando lo vide sorridere, il tempo per lui si fermò. Non solo Kyuhyun era bravissimo a disegnare e perfetto in ogni aspetto, ma aveva anche un sorriso che era dolce e accattivante al tempo stesso. Jongwoon boccheggiò in cerca d'aria. Quella visione l'aveva proprio colto alla sprovvista. E non riusciva neanche a spiegarsi come mai, appena visto, Jongwoon avesse smesso di respirare, come se non si ricordasse più come si faceva.
In quel momento, in cui Jongwoon ammirava il sorriso di Kyuhyun e questi era perso in un mondo dove continuava a ripetersi la voce di Jongwoon mentre cantava, lo stesso pensiero attraversò fulmineo la mente di entrambi: avevano trovato la perfezione nell'altro. E pensarono anche a qualcos'altro, ma la loro mente non aveva voluto dargli importanza: “è bellissimo”.

- Uhm… grazie per avermi fatto posare.- mormorò Jongwoon a capo chino mentre stava in piedi davanti a Kyuhyun. Si era appena rivestito sotto lo sguardo attento del castano.
- Gr-grazie a te per a-aver accettato.- rispose Kyuhyun, balbettando come gli capitava quando era più piccolo.
Non è che era timido o si sentiva in soggezione, solo che era da tanto tempo che Kyuhyun non parlava spontaneamente con qualcuno.
- Ecco, volevo sapere… posso vedere il ritratto fatto fino ad ora?- domandò timidamente Jongwoon giocando con l'orlo della maglia.
- No!- rispose Kyuhyun in malo modo. Vedendo però che l'altro ragazzo aveva sussultato  e si era allontanato da lui di qualche passo, aggiunse:- Non mi piace che i miei disegni vengano visti prima di essere completati.-
- Oh, capito. Beh allora quando ci rivediamo?-
Kyuhyun parve pensarci su prima di rispondere. Voleva avere più ore a disposizione. - Sabato alle undici?-
- Però alle due sono impegnato. Va bene comunque?-
- Va bene. A sabato.- e con quelle parole Kyuhyun uscì dall'aula.
Kyuhyun aveva sentito il bisogno di allontanarsi, come se stare vicino al moro lo mettesse in soggezione. Probabilmente non si era ancora reso conto che non era soggezione, bensì un sentimento più profondo.
Jongwoon, quando Kyuhyun l'aveva lasciato nella stanza, aveva ripreso a respirare normalmente e si augurava che il suo tumulto interiore non lo notasse nessuno, soprattutto Ryeowook.
Jongwoon aprì la porta e si trovò davanti Ryeowook in procinto di bussare alla porta.
- Yesung!- esclamò Ryeowook abbracciando l'amico.
- Ehi piano, così mi uccidi.- scherzò il moro arruffando i capelli al più piccolo.
- Stai bene? Non ti è successo niente, vero?- domandò l'altro allontanandosi di qualche passo per controllare il corpo di Jongwoon.
- No tranquillo, sto bene. Non indovinerai mai chi è C.K.H!- rispose l'altro impaziente.
- In realtà credo di saperlo.. Insomma, ho appena visto Kyuhyun uscire da qui.-
- Ah. Quindi Kangin non ha detto niente?-
- Ma Kangin è andato a lezione e sai che odia usare il cellulare durante le lezioni.-
- Hai ragione.-
- Yesung, andiamo?-
Quella domanda colse alla sprovvista Jongwoon. Gli era passato per la mente che aveva un appuntamento con Ryeowook.
Vedendo la confusione negli occhi dell'altro, Ryeowook fece per dirgli di non preoccuparsi e che potevano uscire un'altra volta, ma Jongwoon riuscì a ricomporsi.
- Certo! Dove vuoi andare?- disse Jongwoon prendendo Ryeowook per mano senza accorgersi che l'amico stava arrossendo.
- Uh, ehm.. Avevo pensato al cinema, visto che ti piacciono i film.- balbettò il più piccolo guardando le loro mani che si tenevano. Un sorriso gli increspò le labbra.
- Fantastico Wookie!- esclamò il moro dando un bacio sulla guancia a Ryeowook.
Mentre i due si allontanavano dall'aula non fecero caso al paio di occhi che li stava seguendo.


Dire che Jongwoon e Ryeowook fossero imbarazzati era riduttivo; non riuscivano a guardarsi negli occhi.
I due amici erano andati al cinema e, sapendo che a Ryeowook i film di paura non piacevano, avevano optato per un film comico, ignorando il film romantico anche esso in programmazione. Mentre guardavano il film, entrambi avevano appoggiato il braccio sul bracciolo tra le due poltrone, finendo per sfiorarsi. La cosa aveva imbarazzato tutti e due, che finirono per guardarsi in faccia. Nessuno dei due sapeva quello che stava capitando attorno a loro; l'unica cosa di cui erano certi è che si stavano baciando. Nonostante Jongwoon avesse visto il viso di Kyuhyun scorrergli davanti agli occhi all'inizio del bacio, quello che si era allontanato spezzando il bacio era stato Ryeowook.
I due amici ora si trovavano nel locale dove Jongwoon avrebbe cantato più tardi ed erano seduti al bancone. Ryeowook non riusciva a guardare l'amico negli occhi, neanche a parlare. E Jongwoon non era da meno.
- Ehi, cosa sono quei musi?- domandò il barista, loro coetaneo e frequentante la stessa università.
- Eh? Cosa?- balbettò Ryeowook alzando di scatto la testa.
- Minseok-ssi va tutto bene. Siamo solo… un po’ stanchi, tutto qui.- rispose tranquillamente Jongwoon stringendo la mano a Ryeowook.
- Sarà, ma da qualche passo di distanza sembrava ci fosse stata una lite tra fidanzati.- buttò lì Minseok tornando a pulire i bicchieri.
Nessuno dei due amici rispose. Il più piccolo era arrossito e l'altro era rimasto fermo.
Nel momento in cui quelle parole erano state pronunciate, Jongwoon aveva di nuovo visto la faccia di Kyuhyun scorrergli davanti agli occhi, questa volta però tra il pubblico e non nella sua mente. “È impossibile che si trovi qui”, pensò Jongwoon prima di voltarsi verso il suo amico, che in quel momento giocava col bicchiere che aveva tra le mani.
- Wookie, non ti preoccupare.- disse semplicemente il moro prima di dargli una stretta sulla spalla.
- Davvero?? Io… io non volevo, veramente. Cioè, so che ti piaccio ma non in quel senso, o almeno nello stesso mio senso, però..- Ryeowook si morse il labbro prima di proseguire -... però tu mi piaci e… e in quel momento ero troppo confuso, e non sapevo cosa fare, e quindi io..- ma non riuscì a terminare la frase perché Jongwoon gli posò sorridendo una mano sulla bocca.
- Lo sai che quando sei nervoso parli come se non ci fosse un domani?- domandò il moro all'altro. - Non ti dico che non mi piaci perché starei mentendo, però non so quello che provo, ok? Appena lo capirò, ti risponderò, d'accordo?-
Ryeowook, timoroso di come sarebbe suonata la sua voce se avesse aperto bocca, annuì soltanto, ricambiando il sorriso dell'amico.
Jongwoon, assicuratosi che l'amico non sarebbe scoppiato a piangere una volta se ne fosse allontanato, si alzò diretto al palco, dove i suoi compagni Donghae, Eunhyuk e Heechul lo stavano aspettando ai loro posti.

- Kyuhyun, perché continui a venire qui?- domandò una ragazza castana rivolta al ragazzo. Si trovavano seduti ad un tavolo nascosto nel buio del locale.
- Distrarmi.-
- D'accordo ma di solito stavi nascosto in cucina, non venivi qui.-
- Voglio sapere chi è il ragazzo che canta.- rispose Kyuhyun mettendosi comodo sulla sedia e tenendo lo sguardo sul palco.
Quando Kyuhyun e Taerin erano entrati nel locale, gli occhi del ragazzo si erano subito posati su Jongwoon e il ragazzo seduto di fianco a lui. Aveva visto i loro visi mogi colorirsi di rosso e poi il più piccolo che sorrideva al moro. Kyuhyun aveva sentito una stretta al cuore che non sapeva spiegarsi e stava anche per andare dai due ma la sua amica l'aveva fermato e portato ad un tavolo.
- RinRin, dov'eri oggi pomeriggio, quando stavo dipingendo?-
- Oh, ero impegnata col tuo fanclub. Sai, è difficile essere la presidentessa oltre che tua amica. Perché?- rispose lei voltandosi a guardare l'amico in viso.
- Volevo farti vedere chi sto dipingendo. Ma, visto che è qui, te lo mostro.- ribatté Kyuhyun facendole cenno di girarsi verso il palco, dove Jongwoon chiacchierava coi suoi amici.
- Ah sì! L'ho visto uscire dall'aula accompagnato dall’altro ragazzo, quello piccolino che sembra una bambolina.-
- Che ne pensi?-
- Che hai scelto bene. Ha un non so che di artistico e, con la tua bravura, riuscirai a fare un capolavoro.- rispose sinceramente Taerin. - Ma il suo ragazzo non dice niente?- aggiunse tornando a guardare verso Jongwoon e poi a Ryeowook.
- Ragazzo?- chiese Kyuhyun girando la testa di scatto verso l'amica.
- Sì. Quando ero fuori dall'aula, ho visto loro prendersi per mano per andare ad un appuntamento.-
Kyuhyun non rispose. Non aveva immaginato che Jongwoon avrebbe potuto avere un ragazzo. Però non c'era neanche da stupirsi, visto che Kyuhyun l'aveva subito capito che il ragazzo moro era… diverso dai ragazzi che lui aveva visto. Era… bello, un'opera d'arte.
Kyuhyun stava per dire qualcosa ma vide lo sguardo triste dell’amica. Seguì lo sguardo di Taerin per vedere come mai fosse triste. Stava guardando Ryeowook, l'amico di Jongwoon.
- Per caso… ti piace l'amico di Jongwoon?- domandò serio Kyuhyun.
Taerin arrossì. - L'hai notato?- disse sistemandosi i capelli.
Kyuhyun le sorrise e le posò una mano sulla sua. - Fatti forza. Puoi sempre dichiararti, così metti il cuore in pace.-

 

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Capitolo 3
*** Infanzia e gelosie ***


“Chi diamine è quella ragazza? Perché Kyuhyun le sorride così? Le ha perfino stretto la mano!”, pensò Jongwoon guardando Kyuhyun e la ragazza seduti ad un tavolo nell'angolo del locale. Era sicuro di averla già vista da qualche parte, ma non si ricordava dove. Avrebbe chiesto a Ryeowook una volta finito di cantare.
- Allora, siamo pronti?- domandò Heechul guardando i suoi tre amici.
- Sì!- strillarono tutti all’unisono, imbracciando i propri strumenti.
Mentre Heechul si sedeva alla batteria, Donghae e Jongwoon avevano preso le chitarre e le stavano accordando, mentre di sottofondo si sentivano le note del basso che Eunhyuk stava suonando.
A Ryeowook piaceva tantissimo vedere e ascoltare i suoi amici suonare, soprattutto perché cantava Jongwoon. La sua voce gli era sempre piaciuta ed era grazie a quella se si erano conosciuti.
Quando ancora andavano alle medie, Ryeowook era passato davanti all'aula di musica e aveva sentito qualcuno cantare. Incuriosito, aveva aperto la porta e aveva visto Jongwoon intento a cantare. Era rimasto dieci minuti fermo sulla soglia, fino a quando Jongwoon non si era reso conto che ci fosse qualcuno nella stanza. Ryeowook l'aveva convinto ad entrare a far parte del coro, dove c'era anche lui, diventando amici.
Ryeowook stava per voltarsi ad ordinare qualcosa da bere ma lo sguardo confuso che Jongwoon stava dirigendo da qualche parte nel locale lo bloccò. Il piccolo seguì lo sguardo dell'amico e notò che in quella direzione c'erano solo Kyuhyun e… No, quella non era la sua ragazza.

Taerin stava parlando a Kyuhyun di come si era accorta di Ryeowook e come mai le piaceva. Era immersa nel suo discorso fino a quando non notò due paia di occhi fermarsi su di loro. Il primo paio era quello di Jongwoon, che li fissava stranito; il secondo paio era quello di Ryeowook, che aveva uno sguardo inquisitore.
Taerin arrossì e si voltò a sussurrare a Kyuhyun. - Credo che Jongwoon e Ryeowook ti stiano guardando.-
Kyuhyun girò la testa di scatto verso la sua amica. - Cosa?-
- Il tuo modello e il suo ragazzo ti stanno fissando.- disse di nuovo lei, fingendo di stiracchiarsi e posando una mano sulla spalla dell'amico.
Kyuhyun tornò a guardare verso il palco da dove il ragazzo moro lo stava fissando. Si girò quindi verso il ragazzo di Jongwoon e vide che anche lui lo fissava. Scrollò le spalle e rivolse l'attenzione a Taerin.
La ragazza stava per aprire bocca per parlargli ma spalancò gli occhi guardando oltre le spalle di Kyuhyun. Questi, volendo vedere la causa del comportamento dell'amica, fece per voltarsi ma una voce lo precedette.
- Posso sedermi?- domandò Ryeowook indicando la sedia tra Taerin e Kyuhyun.
- Oh.- rispose Taerin guardandolo. - Se proprio vuoi..- aggiunse, tornando allo sguardo distaccato che assumeva nei corridoi dell'Università.
Kyuhyun sorrise leggermente senza farsi notare da Ryeowook che si sedeva. Rivolse quindi un'occhiata interrogativa prima all'amica e poi al ragazzo, che cercò subito di farsi piccolo.
- Sono Ryeowook.- disse il ragazzo piccolo guardando Kyuhyun.
- Mmm.- mormorò questi allungando le gambe sotto al tavolo e mettendo le mani dietro la testa.
- Perché sei venuto qui?- domandò tagliente Taerin guadagnandosi un sospiro da Kyuhyun e uno sguardo di spavento da Ryeowook.
- Uhm, ecco.. Mi sembra un buon punto dal quale guardare l'intera sala.-
Kyuhyun non ce la faceva. Doveva saperlo subito. - L'intera sala… o il tuo ragazzo?- domandò con la testa leggermente inclinata verso il palco, dal quale Jongwoon si era avvicinato al microfono.
- Ra-ra-ragazzo??- ma prima che potesse continuare a parlare, partì la musica e la voce di Jongwoon si riverberò nel locale.
Kyuhyun strabuzzò gli occhi. Aveva trovato il cantante che gli suscitava immagini di dipinti da fare. Tutti i suoi disegni Kyuhyun li aveva fatti ricordando la voce di questo cantante, che ora si trovava in piedi davanti ai suoi occhi e che lui aveva reso modello del suo progetto migliore. Un sorriso dolce gli increspò le labbra, facendo sì che Taerin lo guardasse felice come una pasqua, mentre Ryeowook voleva invece solamente togliergli quel sorrisetto ma si fermò quando vide la ragazza sorridere.
Jongwoon aveva visto da lontano Ryeowook che si sedeva al tavolo con Kyuhyun e quella ragazza. Aveva notato l'atteggiamento scostante di entrambi ma non gli era sfuggito lo sguardo perplesso di Ryeowook rivolto a Kyuhyun poco prima che cominciassero a suonare. Quando invece aveva cominciato a cantare, aveva visto che Kyuhyun aveva strabuzzato gli occhi e che un sorriso gli era comparso sulle labbra. Jongwoon si augurava di piacere al pubblico, di piacere a Kyuhyun.


- KyuKyu?- domandò piano Taerin, distogliendo l'amico dai suoi pensieri.
- Dimmi.-
- Stai bene?-
Il gruppo aveva smesso di suonare da qualche minuto e Kyuhyun non si era mosso dalla sua posizione iniziale. Ryeowook era ancora al tavolo con loro perché Jongwoon era andato un attimo in bagno con quelli della band.
- Ah? Certo. Scusa Rin.- rispose lui tornando a fissarla.
Ryeowook era sorpreso. Sia dal comportamento dolce e gentile della ragazza verso Kyuhyun, sia dal tono di voce e dal vezzeggiativo che Kyuhyun aveva usato per risponderle.
Taerin, che per la durata della musica aveva cercato di non guardare Ryeowook, lo vide ora osservare lei e Kyuhyun. Siccome sapeva che Ryeowook stava insieme a Jongwoon e che a Kyuhyun piaceva quest'ultimo, a Taerin venne in mente una idea da mettere in gioco subito. Lei stese una mano sul tavolo per prendere quella di Kyuhyun e, dandogli una stretta, lo guardò negli occhi.
- KyuKyu, ho fame. Puoi prendere qualcosa?- domandò sbattendo le ciglia.
Kyuhyun la guardò stranito e, prima di alzarsi per andare al bancone, le diede un buffetto sulla guancia. - Certo Rin.-
Una volta che Kyuhyun si fu allontanato, Ryeowook si voltò verso la ragazza. Non gli piaceva che facesse così con Kyuhyun. Era troppo bella e le sembrava molto intelligente per essere una che stava insieme a Kyuhyun solo per gioco.
- Ti piace Kyuhyun?- domandò Ryeowook senza pensarci.
- Scusa ma, siamo per caso amici, per risponderti?- rispose la ragazza freddamente.
- Tecnicamente siamo solo conoscenti, visto che ti ho detto come mi chiamo. Solo che tu non hai fatto altrettanto.-
- Uh, ti stai difendendo?- replicò la ragazza sorridendo, mozzando il fiato a Ryeowook. - Sono Taerin.-
- Piacere.-
- Visto che tu mi hai fatto quella domanda, io te ne faccio un'altra.- disse Taerin. - Da quanto stai insieme a Jongwoon?-
In quel momento una mano si posò sulla spalla di Ryeowook, destando l'attenzione dei due seduti al tavolo che non si erano accorti che qualcuno li avesse raggiunti.
Ryeowook si voltò e vide Jongwoon che li fissava sorridente. Il più piccolo si alzò dalla sedia e lo abbracciò, avendo paura che avesse sentito la domanda di Taerin.
Kyuhyun stava tornando dal bancone, dove aveva preso dei nachos per Taerin, e quando vide Ryeowook che si alzava dalla sedia per abbracciare Jongwoon, strinse più forte il vassoio. I suoi occhi si ridussero a due fessure mentre fissava i due ragazzi. Non sapeva perché, ma ogni volta che vedeva quei due interagire così… intimamente, una stretta al cuore si faceva strada e si immaginava scene tristi da mettere su tela.
Kyuhyun tornò al tavolo e si sedette di fianco a Taerin, lasciando la altre due sedie vicine libere per i due ragazzi se volevano sedersi. Poggiato il vassoio sul tavolo, strinse la mano di Taerin, lanciando uno sguardo alle due figure in piedi che lo stavano fissando.
Jongwoon stava per aprire bocca ma i suoi compagni di band lo raggiunsero, accomodandosi al tavolo dove c'erano la ragazza e Kyuhyun, rubando le sedie da altri tavoli nelle vicinanze.
- Questa è stata una bellissima serata!- esclamò Eunhyuk, sfregando le mani.
Donghae, tutto sorridente, si sedette sulle gambe di Eunhyuk, lasciando il suo posto a Siwon che era arrivato in quel momento. Il fratello di Jongwoon, vedendo suo fratello e Ryeowook ancora in piedi, gli fece gesto di sedersi.
Ryeowook, notato che Jongwoon era un po’... fuori di sé, si sedette di fianco a Kyuhyun, lasciando che Jongwoon si sedesse di fianco a Siwon, che subito gli arruffò i capelli.
- Quindi siete stati bravi?- domandò Siwon rivolto a tutti i presenti. Solo allora si accorse della presenza di Kyuhyun e una ragazza.
- Tsk, noi siamo sempre bravi. In tutto quello che facciamo.- rispose Heechul guardandosi le unghie.
- Oh, non ho alcun dubbio su Donghae, Eunhyuk e Jongwoon… ma su di te ne ho tanti.-
- Yah, Siwon! Sai cosa posso farti, vero? Quindi smettila.- ribatté la Diva sbattendo le mani sul tavolo e guardando truce Siwon.
- Dai ragazzi, calma. Sono stati tutti bravi.- disse Ryeowook cercando di calmare i due ragazzi.
- Soprattutto Jongwoon.- si sentì da qualche parte nel tavolo.
Taerin fissava Kyuhyun inorridita. Aveva appena detto quello che aveva sentito?? Non solo aveva parlato davanti a persone con cui non aveva nulla a che fare, ma aveva anche detto che il più bravo era stato Jongwoon davanti a quest'ultimo e i suoi amici! La ragazza gli diede un pizzicotto sul braccio, richiamando la sua attenzione. Ma Kyuhyun non poteva sottrarsi agli sguardi che gli venivano lanciati dal resto dei commensali.
Kyuhyun non sapeva perché l'avesse fatto. L'unica cosa di cui era certo era che aveva detto quelle parole e tutti si erano girati a fissarlo. Sentiva su di sé lo sguardo assassino del ragazzo che aveva arruffato i capelli a Jongwoon, quello geloso di Ryeowook e quello curioso del resto.
- Kyuhyun?- azzardò Eunhyuk mentre prendeva la mano di Donghae tra le sue.
- Sì?- domandò Kyuhyun guardandolo negli occhi.
- Tu.. Ecco, hai appena parlato?-
- Non sono muto.-
- Evvai, finalmente sento la voce non irritata di Kyuhyun.- strillò Donghae abbracciando Eunhyuk.
- E così ogni tanto parli anche tu.- continuò dicendo Heechul, alzando un sopracciglio.
- Ma quanto la fate lunga!- sbuffò Taerin alzandosi. - Non è scemo né muto. Sa parlare, così come sa anche riconoscere quando qualcuno è bravo.- continuò mentre guardava Jongwoon.
Vedendo che Taerin si era alzata e che aveva tutta l'intenzione di andarsene, Kyuhyun si alzò anche lui, si scusò per il suo comportamento ed uscì dal locale tenendo per mano Taerin.
I ragazzi al tavolo rimasero silenziosi un attimo, poi Heechul scoppiò a ridere, seguito da Eunhyuk e Siwon. Gli altri tre li guardavano confusi, non capendo cosa ci fosse da ridere.
- Quella ragazza ha le palle. Mi piace.- affermò Heechul guardandoli tutti.
Ryeowook sentì una stretta al cuore a quelle parole. - Di certo il coraggio non le manca.- disse.
- E quel ragazzo, quel Kyuhyun lì, è strano. Avevi ragione Eunhyuk.- disse Siwon guardando la porta dalla quale i due erano appena usciti.
- Uhm.. Però disegna molto bene. Ed è anche molto… delicato.- mormorò Jongwoon, abbassando la testa.
Jongwoon non si accorse dello sguardo inquisitore che gli rivolsero i suoi amici. Era troppo intento a pensare a come scusarsi con Kyuhyun per il comportamento rude dei suoi amici.


- Serata interessante quella di ieri, non è vero KyuKyu?-
- Rin, perché te ne sei andata così?- domandò Kyuhyun passandosi una mano tra i capelli.
Dopo la serata al locale, Kyuhyun aveva accompagnato Taerin in camera sua e poi era andato a casa sua. Si era sdraiato sul letto, ripensando alla serata e a quello che aveva provato quando aveva visto Jongwoon prima con Ryeowook e poi con il ragazzo più grande. Si era sentito così… così inutile e triste.
- Non mi piaceva come ti stavano parlando.- mormorò Taerin mettendo il broncio.
- Rin, sai che sono abbastanza grande da difendermi. Non è più come quando eravamo più piccoli.- ribatté lui circondandole le spalle con un braccio.
Kyuhyun e Taerin si conoscevano da sempre, da quando avevano due anni. Kyuhyun poteva sembrare un ragazzo freddo ma da piccolo era diverso, era vivace, giocava e parlava con tutti. Poi avevano cominciato a prenderlo in giro perché disegnava anziché giocare e uscire con gli amici. Ma aveva sempre avuto Taerin di fianco, che prendeva le sue parti e minacciava quelli che lo prendevano in giro.
- Hai ragione. Scusa.- disse Taerin a Kyuhyun.
- Tranquilla.-


Jongwoon stava preparando la colazione per sé e per Heechul ma aveva la testa altrove. Continuava a pensare al giorno prima, a Kyuhyun. Aveva un sorriso che gli andava da orecchio e orecchio e non passò inosservato allo sguardo attento del suo amico.
- Ehi Yesung, cos'è quel sorrisone? L'ultima volta che lo avevi, eri appena stato a let..-
- Ho capito, Heenim. Sono solo… felice.- rispose Jongwoon piazzando il piatto sotto al naso dell’altro.
- Per l'appuntamento con Wookie?- domandò l'amico, addentando il pancake.
- Eh? Ahm.. Sì.- mentì Jongwoon. Non sapeva perché, ma non voleva parlare di Kyuhyun con Heechul.
- Fatti avanti, ciccio. Si sa mai che qualcuno te lo porti via.-
Jongwoon pensava che a quelle parole si sarebbe sentito male ma non era così. Aveva pensato che sarebbe stato felice per il suo amico Ryeowook, se avesse trovato qualcuno con cui stare insieme. Pensare invece che Kyuhyun avesse la ragazza ma che comunque stava insieme anche ad un'altra… lo faceva sentire male. “Mi sento male per la ragazza, probabilmente”, pensò Jongwoon vestendosi per andare a lezione.

Era da mercoledì che Jongwoon e Kyuhyun non parlavano. Si vedevano in caffetteria o anche in giro per i corridoi, ma non si erano mai parlati. Jongwoon aveva passato due giorni a domandarsi chi era la ragazza con Kyuhyun al locale, che relazione avevano. Kyuhyun, invece, aveva continuato a riflettere su Ryeowook e Jongwoon e sulla relazione che avevano.
Ma ora dovevano per forza parlare. Entrambi si trovavano nell'aula di arte e Jongwoon si stava spogliando per posare. Kyuhyun, come mercoledì, gli passò il panno bianco per coprirsi.
- Allora Kyu, come si chiama la ragazza del locale?- domandò Jongwoon posizionandosi sulla sedia.
Kyuhyun gli si avvicinò per sistemarlo nella posa in cui l'avevo messo la sessione prima. Questa volta, però, Kyuhyun fu più lento e più delicato con le sue manovre.
Jongwoon se ne rese conto e quello non fece altro che fargli venire i brividi e la pelle d'oca. Kyuhyun lo notò e sorrise dolcemente.
- È Taerin.- rispose Kyuhyun quando Jongwoon non si aspettava più una risposta.
- Ma la tua ragazza… non è più magra e bionda?-
- A quanto pare sei curioso e osservante.- replicò Kyuhyun, facendosi beccare da Jongwoon mentre sorrideva. - Rin è la mia migliore amica.-
Jongwoon rimase incantato da quel sorriso. E quando Kyuhyun aveva parlato di Taerin, dicendo che era sua amica, si era sentito felicissimo.
- E ora… vado a dipingerti.- mormorò Kyuhyun a un centimetro dall'orecchio del moro.
Jongwoon cercò di non fargli notare come la sua vicinanza lo aveva fatto reagire. Ma a Kyuhyun nessuna delle sue reazioni passò inosservata e la cosa gli fece tanto piacere, anche se non voleva ammetterlo a se stesso.
Kyuhyun tornò al suo cavalletto e prese a dipingere Jongwoon, rossore alle guance compreso.
Anche quel giorno la figura di Jongwoon lo stava rapendo e portando in una dimensione di colori e pennellate, dove c'erano solo Kyuhyun e Jongwoon. In più, il moro stava anche cantando per cui Kyuhyun non riusciva proprio a tenersi ancorato alla realtà. Per questo, quando Jongwoon parlò, fece quasi una pennellata di troppo.
- Kyuhyun, perché sei sempre così taciturno?-
- Non ho molto da dire.- rispose il castano, facendo strabuzzare gli occhi a Jongwoon.
- Ma con Taerin sei così… spontaneo.- rivelò Jongwoon.
- Taerin è speciale.-
Quelle parole fecero male a Jongwoon, che sentì come delle stilettate al cuore. Non voleva che solo Taerin fosse speciale per Kyuhyun; voleva parlasse tranquillamente anche con lui. Forse era per questo che Jongwoon fece qualcosa che non pensava avrebbe mai fatto di sua spontanea volontà: si levò il panno bianco che gli copriva il grembo.
Kyuhyun non stava prestando molta attenzione a quanto Jongwoon stesse dicendo e quello che lo sconvolse fu che Jongwoon si era appena tolto il panno bianco. Kyuhyun non riusciva a fare altro che guardare Jongwoon per intero, sentendo le budella che si attorcigliavano e una voglia pazzesca di… “Baciarlo??”, pensò Kyuhyun quasi iperventilando. Cercò di mantenersi freddo come al solito ma non era cosa da poco, per cui aspettò che Jongwoon ricominciasse a parlare.
- Sai, anche a Ryeowook piacciono i tuoi quadri. Non tanto quanto me, però gli piacciono.-
- Si vede che gli stessi gusti sono una prerogativa per le coppie.- constatò Kyuhyun, improvvisamente freddo.
- Coppie? Ma io e Wookie non stiamo insieme.- disse semplicemente Jongwoon. - Siamo amici come te e Taerin.- aggiunse quando Kyuhyun non parlò.
A quell'ultima frase Kyuhyun avrebbe voluto esultare. Ma perché poi, non lo sapeva proprio.

 

 

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Capitolo 4
*** Mormora il suo nome ***


- Per oggi finiamo qui.- annunciò Kyuhyun sistemando i suoi pennelli.
Jongwoon sospirò. Avrebbe voluto che la sessione durasse di più, anche se stare seduto per due ore era una tortura. Gli sarebbe piaciuto parlare di più con Kyuhyun ma, più di quello che si erano detti all'inizio delle due ore, non era riuscito a farsi dire più cose.
Jongwoon aveva cominciato a vestirsi quando la porta dell'aula venne aperta ed entrò la ragazza di Kyuhyun.
- Hyunn~ie.- cinguettò la ragazza correndo ad abbracciarlo.
“Ma la porta non era chiusa a chiave?”, pensò Jongwoon mentre indossava rapidamente i pantaloni. Al moro non sfuggì lo sguardo stanco di Kyuhyun in quel momento né il sospiro che aveva liberato quando la bionda gli era corsa in contro.
Non ce la faceva più. Quella ragazza era sempre tra le scatole, anche quando non doveva neanche essere in università. “Insomma, è sabato! Chi va in università il sabato?!”, pensò Kyuhyun frustrato mentre si lasciava abbracciare. Non voleva trovarsi lì con lei mentre dietro di loro c'era Jongwoon che si vestiva. “Spero sia già vestito altrimenti…”, commentò mentalmente il castano senza però terminare il pensiero. Perché avrebbe dovuto preoccuparsi? E poi, per chi si preoccupava? Per lei che avrebbe visto Jongwoon nudo, o per lui che veniva visto da lei senza neanche conoscerla? Kyuhyun scosse la testa. Doveva smetterla di pensare a queste cose.
- Hyunn~ie, stasera c'è una festa a casa mia. Vieni?- domandò la ragazza arricciandosi una ciocca di capelli con un dito.
- No.- rispose secco lui.
- Perché?-
- Farei anche altro.- ribatté Kyuhyun mentre guardava il moro da sopra la sua spalla.
Jongwoon arrossì. Non sapeva perché l'altro ragazzo avesse risposto così alla sua ragazza mentre lo guardava negli occhi. Se non fosse che lei era la sua ragazza, avrebbe pensato che Kyuhyun voleva passare la serata con lui. “Impossibile”, fu il suo unico pensiero mentre finiva di vestirsi.
La ragazza, dopo il rifiuto di Kyuhyun, parve rendersi conto solo in quel momento che c'era qualcuno che li stava guardando. Si avvicinò con passi leggeri verso il ragazzo moro e rimase a fissarlo per qualche istante prima di porgergli la mano.
- Sono Haejun.- biascicò lei.
- Eh?- fu l'unica cosa che uscì dalla bocca di Jongwoon, che era andato nel pallone quando lei gli si era avvicinato.
- Sono Haejun, la ragazza di Kyuhyun.- ripeté la ragazza come se stesse parlando con un bambino.
Il ragazzo moro arrossì e le strinse la mano. - Uhm, piacere. Io sono Jongwoon.-
- Cosa stavate facendo?- domandò diretta incrociando le braccia al petto.
- Ehm, noi.. Cioè lui..-
- È il mio modello per il mio progetto. Lascialo stare.- rispose Kyuhyun al posto suo mentre la prendeva per una mano. - Andiamo.-
Haejun si lasciò portare fuori da Kyuhyun, non senza prima lanciare uno sguardo omicida che gridava “stagli alla larga!” a Jongwoon.
Jongwoon aveva sentito una stretta al cuore nel momento in cui Kyuhyun aveva risposto al posto suo. È vero che non erano amici però… non gli piaceva che Kyuhyun lo ritenesse soltanto il suo modello. Non che fosse negativa la cosa perché, andiamo, se c'era qualcuno che poteva appellarsi il nome di “fanboy accanito di Kyuhyun” quello era Jongwoon. Però gli sarebbe piaciuto che avesse detto “è un mio conoscente”. Ecco un'altra cosa che li distingueva: Jongwoon avrebbe urlato al mondo intero che era un conoscente di Kyuhyun; quest'ultimo, invece, sembrava volesse mantenere vita privata e vita studentesca separate.
Con il morale a terra, Jongwoon uscì dall'aula diretto al locale dove si era dato appuntamento con i suoi amici e suo fratello.


- Staccati da me.- mormorò Kyuhyun tra i denti mentre la sua ragazza lo baciava sul collo.
- Perché dovrei mai? Ti ricordo che ne hai bisogno anche tu, di questa “sessione”.- replicò Haejun proseguendo con la sua attività mentre sottolineava le sue parole spostando una mano al basso ventre di Kyuhyun e facendogli presente che era tutto vero.
- Non mi importa. Ci penso io.- commentò lui mentre la allontanava da sé.
- Come osi, brutto str…-
- Brutto stronzo? Sì, lo sono. Quindi a meno che tu non voglia tacere e vedere quanto posso essere stronzo, sparisci dalla mia vista.- disse lui fissandola serio.
- Stai rompendo con me, Cho?- domandò incredula lei, portandosi una mano al petto.
- Sì. Sono stufo.- rispose lui allontanandosi.
- Se è per quella… baldracca, sappi che non avrai mai una possibilità con lui!- strillò infuriata Haejun mentre lo guardava andare via.
Non gliela avrebbe fatta passare liscia. Nessuno rompeva con lei; era lei che lasciava. Una idea le passò per la mente e, tutta gongolante, si allontanò dall'aula di scienze dove lei aveva trascinato Kyuhyun. Si sarebbe pentito della sua scelta e sarebbe tornato a chiederle perdono in ginocchio con le lacrime agli occhi.
Kyuhyun si era veramente stancato di Haejun. Non era a causa di altri interessi nel suo mirino. O almeno, quello era ciò che lui si ripeteva in mente per dare un senso alla sua decisione. Di certo non aveva lasciato la sua ragazza per Jongwoon. Ora però il suo problema al basso ventre persisteva e lui in qualche modo doveva allentare la tensione. Ecco perché andò nel bagno più vicino, senza curarsi se qualcuno l'avesse visto o meno.

Gli era capitato di passare proprio nel momento in cui la ragazza aveva chiesto a Kyuhyun se per caso lui stava rompendo con lei. Non aveva voluto restare nelle loro vicinanze per più tempo per cui si era diretto al bagno. Mai si sarebbe aspettato che Kyuhyun ci entrasse per alleviare la tensione.
Rimase chiuso nel cubicolo fino a quando Kyuhyun non uscì dal bagno. Poi anche lui uscì e si trovò faccia a faccia con Kangin.
- Wookie, perché hai il viso rosso?- domandò preoccupato il maggiore posizionandogli una mano sulla fronte.
- Niente.. niente!- ripeté Ryeowook scansando la mano.
Di certo non poteva raccontare all'altro che aveva appena sentito Kyuhyun mormorare il nome di Jongwoon rinchiuso nel bagno! Per cui Ryeowook rassicurò più volte l'amico prima di ricordargli che dovevano incontrarsi con gli altri al locale.

“Eccolo!”, pensò Taerin mentre si avvicinava all'oggetto della sua ricerca. Quando giunse a pochi passi dal ragazzo, cominciò a giocare con le proprie mani tenendo lo sguardo fisso a terra. Prima di poter anche solo pensare di scappare a gambe levate, si schiarì la voce.
- Ciao Ryeowook. Ciao, uhm, Youngwoon-ssi.-
- Ehi, come mai mi conosci?- domandò Kangin fissandola sorpreso.
- Frequentiamo un corso insieme. Ad ogni modo…- rispose Taerin alzando lo sguardo su Ryeowook. -.. Volevo chiederti scusa per come mi sono comportata mercoledì.-
- Tranquilla. Hai fatto ciò che avrei fatto anche io per Jongwoon, quindi ti capisco.-
- Ah, d'accordo. Beh, allora io… uhm, io vado.- commentò Taerin girando i tacchi.
“No, non andare!”, pensò Ryeowook mentre le posava una mano sulla spalla.
Kangin, che aveva assistito all'intero scambio di battute, si sentiva di troppo. Non sapeva interpretare lo sguardo intenso che aveva l'amico e neanche lo sguardo spaventato della ragazza, ma di una cosa era certo: quei due sembravano essere fatti l'uno per l'altra. Ryeowook era pacato, controllato e pignolo, lei gli sembrava tutto l'opposto e Kangin credeva a ciò che si diceva: gli opposti si attraggono.
- Senti Taerin, ti va di mangiare insieme a me e ai miei amici?- domandò Ryeowook tutto d'un fiato, diventando rosso come un pomodoro.
- Mi sentirei un po’ a disagio.. Cioè, non vi conosco così, uhm, bene.-
- Puoi dire a Kyuhyun di venire. Più siamo, meglio è.-
- Davvero?-
- Sì.-
- D’accordo.- e detto ciò, Taerin si fece dire il nome del locale mentre telefonava Kyuhyun e lo avvisava dell'invito a pranzo.

Kyuhyun era appena arrivato a casa quando il suo cellulare aveva cominciato a squillare e aveva visto il nome di Taerin sullo schermo.
- Pronto Rin?-
- Kyu, ti va di mangiare in un locale con degli, ehm, amici?-
- Che tipo di “amici”?- definitivamente c'era qualcosa che non quadrava. Taerin non l'aveva mai invitato a mangiare con altra gente.
- Ecco… Ryeowook e i suoi amici.-
Adesso si spiegava tutto. Probabilmente non voleva andare da sola e aveva convinto il ragazzo ad invitare anche lui.
Kyuhyun sospirò. - Dove?-
- Al ristorante cinese all'angolo dell'Università.-
- Dammi venti-trenta minuti e sono lì.-
Ryeowook e amici significava una cosa sola: Jongwoon. “E allora? Ricorda che è il tuo modello. E poi, non ti piace.”, pensò Kyuhyun mentre si dirigeva all'armadio e apriva le ante, in cerca di vestiti da indossare. Non voleva tenere i vestiti che aveva usato la mattina, si sentiva sporco. E di sicuro non voleva passare per un poveraccio che va in giro vestito tutto il giorno con gli stessi abiti.
Dopo una cernita attenta dentro l'armadio, optò per dei pantaloni in pelle neri, una maglia nera con lo scollo a v profondo e delle semplici converse nere. Il tocco finale fu l’eyeliner che era un must, nelle sue mise.
Uscendo di casa e raggiungendo il locale, Kyuhyun continuò a pensare che si era cambiato per se stesso e per rispetto agli altri, e non di sicuro per un certo ragazzo moro che aveva catturato la sua attenzione.

Ryeowook, arrivato in compagnia di Kangin e Taerin, si sedette al tavolo alla sinistra di Jongwoon mentre il resto dei ragazzi prendeva posto. L'unica sedia rimasta vuota era quella davanti a Jongwoon, alla sinistra di Heechul, vicino al posto a capotavola dove c'era Jungsoo.
Stavano per ordinare quando Taerin si alzò dalla sedia e corse in contro a Kyuhyun, che in quel momento stava entrando nel locale come se fosse stata una qualche star del cinema. Anche se, da com'era vestito, poteva passare per una persona famosa.
Jongwoon posò lo sguardo su Kyuhyun e dovette deglutire molto sonoramente perché Jungsoo si era girato a guardarlo e a chiedergli se stava bene.
Ma come poteva stare bene se in quel momento, davanti a lui, si stava per sedere un ragazzo figo? “Cazzo! È un dio del sesso. È così… perfetto!”, pensò Jongwoon cercando di restare calmo. Cosa fra l'altro difficile, perché Kyuhyun in quel momento era troppo bello ai suoi occhi.

La prima persona che Kyuhyun aveva visto entrando nel locale era stata Jongwoon. L'aveva visto deglutire e perdersi nei suoi pensieri. Eh sì, sapeva quando si perdeva nei suoi pensieri grazie alle due sessioni che avevano avuto. Non sapeva come mai, ma in quel momento Kyuhyun si sentiva un figo pazzesco, e questo lo portava a camminare come una stella del cinema. Quando raggiunse la sedia vuota, ci si sedette, senza fare caso a chi sedeva da parte a lui; i suoi occhi erano fissi su quella perfezione vivente che aveva la fortuna di poter ritrarre e che ora sedeva di fronte a lui, con un solo tavolo che fungeva da ostacolo.

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Capitolo 5
*** Ristorante cinese ***


~~Jongwoon non riusciva a togliere lo sguardo da quello di Kyuhyun. Continuavano a fissarsi e nessuno dei due sembrava intenzionato a interrompere il contatto.
Jongwoon incuriosiva Kyuhyun. Voleva vederlo nel suo ambiente quotidiano, e soprattutto, voleva conoscerlo meglio, conoscere i segreti che si celavano dietro quell’apparenza perfetta. Ma magari continuare a guardarsi negli occhi non serviva a quello scopo.
Jongwoon, invece, era stato ipnotizzato: il castano aveva uno sguardo magnetico e lo faceva sentire speciale. Sapeva di essere rosso in viso e sperava che gli altri pensassero che era dovuto al caldo del ristorante.
- Siete pronti per ordinare?- domandò il cameriere a Jungsoo.
- Certo Zhoumi.- rispose il professore con un sorriso affabile sulle labbra.
I ragazzi al tavolo cominciarono ad ordinare mentre Heechul parlava col proprietario del locale, un suo amico. I due mantenevano lo sguardo fisso su Jongwoon e Kyuhyun e mentre Heechul guardava male il castano, l'altro gli sorrideva gentilmente.
Kyuhyun non si rese conto di quegli sguardi: era troppo intento a guardare il rossore sulle guance di Jongwoon.
Taerin, vedendo il suo amico comportarsi così, temendo che potesse spaventare il ragazzo moro, gli tirò un calcio agli stinchi.
- Porca..!- esclamò Kyuhyun prima di mordersi la lingua. Si girò a guardare Taerin. - Devi dirmi qualcosa, Rin?-
- No.- rispose lei, senza dimenticarsi di mimare con le labbra “smettila di fissarlo; inquieti”.
Kyuhyun non le rispose. Era troppo occupato a massaggiarsi il punto colpito. Il tutto senza perdere d'occhio Jongwoon, che spostava lo sguardo da lui a Taerin sorridendo. Lo sguardo di Kyuhyun si incupì quando uno degli amici di Jongwoon, un adone palestrato, si era avvicinato a Jongwoon e lo aveva abbracciato da dietro.
- Woon~ie.- disse il ragazzo all'orecchio di Jongwoon.
- Dimmi Siwon.-
- Mi è mancato tanto romperti le scatole in questi giorni.-
- Sfigato.- commentò Heechul facendo la linguaccia a Siwon.
- Diva, sei solo geloso che io ho un fratello da spupazzarmi.-
- Oh caro Siwon, ho altri da spupazzare.- ribatté Heechul girando la testa verso il proprietario del ristorante. - Vero, Hannie?-
Lo sguardo di Kyuhyun si era alleggerito a quelle ultime frasi. “È suo fratello?! Evvai!”, pensò Kyuhyun tornando a guardare Jongwoon, che in quel momento aveva preso a parlare con Ryeowook e Taerin.
- Taerin, come fai ad essere amica di Kyuhyun?- domandò Jongwoon, veramente curioso di sapere la risposta.
- Oh. Ci siamo conosciuti quando eravamo più piccoli, quando lui era ancora un botolo di cucciolosità. Da lì in poi, non ci siamo più separati.-
- Ma le sue ragazze non sono gelose di te?- domandò Donghae, attaccandosi al braccio di Eunhyuk in modo possessivo.
- Ecco…- cominciò a dire lei, senza guardare Kyuhyun.-... La maggior parte di loro non erano storie serie e poi… non volevano andare contro Kyu.-
All'argomento “ragazze di Kyuhyun”, Ryeowook era arrossito, non tanto perché aveva assistito alla scena di Kyuhyun che lasciava la sua ragazza, quanto per quello che aveva sentito dopo, in bagno.
- Wookie, stai bene?- domandò Eunhyuk, cercando di bere senza staccarsi di dosso Donghae.
- Eh? Oh sì, sono solo un po’... Uhm… accaldato.- mentì il ragazzo senza guardare Kyuhyun.
Ryeowook non sapeva se informare Jongwoon o meno di quello che aveva sentito in bagno. La riteneva una cosa troppo intima. Però riguardava anche il suo migliore amico. Il ragazzo non si era reso conto di aver cominciato a battere le dita di una mano sul tavolo, e a mangiucchiarsi le unghie dell'altra mano fino a quando Taerin non gli posò una mano sulla sua e con l'altra tolse la mano del ragazzo dalla bocca.
- Non fare così.- sussurrò Taerin prima di sorridergli caldamente.
- D'accordo.- disse il ragazzo sentendosi in imbarazzo.
- Wookie, hai fatto amicizia con una vera ragazza.- commentò Jungsoo sorridendo ai due. - È raro di questi tempi trovarne una come Taerin.-
- Hyunn~ie.- si sentì provenire dall'entrata.
Kyuhyun, sentita quella voce, si tese e cercò di non prestare attenzione alla ragazza. Ma Haejun fu più furba di lui e gli si fiondò addosso, posando la testa sulla spalla del ragazzo.
Jongwoon sentì lo strano desiderio di picchiarla ma, siccome era una ragazza, si trattenne. Ciò non significava, però, che non potesse guardarla male.
- Haejun?- disse soltanto Kyuhyun, senza voltare lo sguardo verso di lei.
- Sai, dovremmo parlare. Insomma, quella di oggi non era una discussione. Era più una…- Haejun alzò lo sguardo e lo fissò su Jongwoon. -... Una gara di urla.-
“Devo andarmene da qui. Devo… picchiare qualcosa. Ora!”, pensò Jongwoon prima di alzarsi dalla sedia e andare in bagno, seguito da un Ryeowook piuttosto preoccupato. L'amico, infatti, aveva visto il moro adombrarsi e che la rabbia aveva sostituito la tristezza nei suoi occhi.
Heechul, con una sola occhiata, aveva capito la situazione tra i due ragazzi, anche se non sapeva che Kyuhyun e Haejun non stavano più insieme. Ma non voleva che qualcuno giocasse con Jongwoon o che qualcuno, come quella ragazza lì, se la prendesse con lui. Per cui si girò a guardare la bionda, che contraccambiò lo sguardo.
- Sei una troia.- commentò Heechul con un sorriso sulle labbra.
Il suo commento lasciò tutti i presenti basiti, soprattutto Kyuhyun che finalmente si era riscosso dall'ira che aveva provato verso Haejun quando aveva visto Jongwoon alzarsi rapidamente dalla sedia.
- Tu.. Come..- cercò di dire la ragazza.
- Oh no, non sprecare il tuo fiato con me. Ma soprattutto, non inquinare la mia aria; voglio respirare aria pulita.- ribatté Heechul.
- Staccati da me e seguimi.- mormorò Kyuhyun a Haejun tetramente dopo essersi tolto di dosso le braccia della ragazza.
Haejun rimase un attimo attonita da quella reazione ma, dopo essersi ricordata di come la stava trattando il ragazzo biondo, si riscosse dai suoi pensieri e si allontanò dalla sedia di Kyuhyun, consentendogli di dirigersi verso l'esterno del locale.
Ryeowook, dopo aver seguito Jongwoon ed averlo visto rinchiudersi in bagno, era tornato nella sala e aveva assistito alla scena tra Heechul e la ragazza e poi le parole di Kyuhyun. Aveva tantissima voglia di seguirli fuori ma doveva far uscire Jongwoon dal bagno.
- Yesung, stai bene?- domandò Ryeowook davanti al cubicolo dove si era rintanato l'amico.
- Certo Wookie, adesso esco.- rispose il ragazzo aprendo la porta ed uscendo.
- Senti Yesung, devo dirti qualcosa. Non so perché te lo dico però… penso tu debba saperlo.-
- Cos'è Wookie?-
- Prima stavo passando vicino all'aula di scienze perché avevo dimenticato qualcosa nell'armadietto e ho visto Kyuhyun e la ragazza.-
- Ehm, e allora?- domandò Jongwoon, inarcando il sopracciglio e sperando che la storia non prendesse la piega che pensava.
- Ecco.. Lui le stava dicendo che la lasciava ma lei si rifiutava e, quando Kyuhyun le ha voltato le spalle, lei ha urlato “Se è per quella… baldracca, sappi che non avrai mai una possibilità con lui!”.- mimò Ryeowook lanciando all'amico uno sguardo significativo.
- Wookie, non capisco cosa tu voglia dirmi.- disse Jongwoon, arrabbiato per quella frase che la ragazza aveva urlato a Kyuhyun.
- Poi sono andato in bagno e… non mi aspettavo ci sarebbe entrato anche Kyuhyun, quindi non era mia intenzione spiarlo.- cominciò a dire rapidamente il più piccolo.
Vedendo lo sguardo interrogativo dell'amico, Ryeowook decise di chiarirgli le cose e gli raccontò quello che aveva sentito.
Jongwoon spalancò la bocca. Non riusciva a credere a quello che aveva sentito. Cioè, stavano parlando di Mr. Apatia in persona, Cho Kyuhyun l’artista indifferente a qualunque cosa non fosse arte. “È impossibile abbia fatto quello pensando a me”, pensò Jongwoon guardando l'amico. Ryeowook però rimase serio, come se quello che avesse detto fosse la pura verità.
- Sei serio?-
- Yesung, non sono mai stato così serio in vita mia.- rispose il piccolo mantenendo lo sguardo su Jongwoon.
- Porca… paletta.- fu l'unica cosa che disse l'altro prima di uscire dal bagno e tornare al loro tavolo.


Jongwoon si sedette, notando l'assenza di Kyuhyun e lo sguardo nervoso di Taerin. Si sporse verso la ragazza dal suo posto e le sorrise.
- C'è qualcosa che non va?-
- Odio Haejun. Deve lasciarlo stare.- rispose lei tra i denti.
- Non vorrei intromettermi ma… Kyuhyun ha venti anni e penso sappia cosa fare con lei.- replicò Jongwoon.
Lei lo guardò incuriosita. - Come fai a sapere che ha venti anni?-
- È l'unica cosa che hai sentito?- domandò il ragazzo sentendo le guance colorarsi leggermente. Vedendo che Taerin non rispondeva e che, anzi, sorrideva, aggiunse: - Ho sparato una cifra. Insomma, non penso sia né più giovane né più vecchio di me.- mentì.
In realtà Jongwoon era andato nell'ufficio della segreteria, in un momento in cui le impiegate erano in pausa, e aveva sfogliato “accidentalmente” il file di Kyuhyun. Ma non l'aveva detto a nessuno e mai l'avrebbe fatto. Si vergognava di dirlo a qualcuno e non capiva ancora perché l'avesse fatto, quindi era meglio mantenere il segreto.
Comunque Taerin fece finta di credere alle sue parole ma aveva capito che c'era qualcosa sotto. Anzi, lei aveva capito che tra Kyuhyun e Jongwoon c'era qualcosa ma non pensava ci avrebbero messo tanto tempo per rendersene conto. “Saranno stati corteggiati almeno una volta nella loro vita!”, pensò lei guardando il leggero rossore che colorava le guance del moro. Fu in quel momento che decise che li avrebbe aiutati, magari chiedendo anche aiuto a Ryeowook.

- Ma che cazzo di problema hai?!?-  strillò Kyuhyun appena usciti dal locale.
- Non urlarmi contro! Ti avevo detto che me l'avresti pagata; questo è solo l'inizio.- replicò Haejun continuando a puntargli un dito contro. - Quel ragazzo lì, quel Jongwoon, non ti darà mai quello che ti davo io. Ti userà, si farà passare per il ragazzo che ha fatto diventare l’etero Cho Kyuhyun bisex e poi ti lascerà, dopo aver raggiunto la gloria.-
- Chiariamo una cosa: non sono stato solo con delle ragazze, chiaro?!? E secondo, chi ha mai detto che ti lascio per lui? Ti sei chiesta se a me interessa effettivamente lui? No. E sai perché? Perché tu sei egocentrica, e quello che hai appena detto che lui “mi farà”, è la stessa cosa che tu hai fatto a me. Andiamo, lo sai anche tu che stavamo insieme per un unico motivo.- disse lui allontanandosi da lei di qualche passo. - Se ti fa sentire meglio, dirò che sei tu che hai lasciato me. Ma non mettere Jongwoon di mezzo; lui non c'entra niente né con me né con te.- aggiunse infine, tornando dentro al locale e lasciandola da sola.
Haejun lo vide allontanarsi e sentì un peso sullo stomaco. Lei aveva cominciato la loro storia così, come un gioco dal quale entrambi avrebbero ottenuto piacere, ma alla fine si era affezionata a lui. Non aveva mai sopportato chi parlava male di lui per la sua apparente indifferenza perché lei sapeva che c'erano delle volte in cui Kyuhyun si apriva. Inoltre,  conosceva il Kyuhyun che era amico di Taerin e ogni volta che li aveva visti insieme si era sentita gelosa della loro complicità, della loro amicizia. Questo però non significava che si sarebbe fatta da parte tranquillamente. A lei Jongwoon non piaceva e non voleva che si avvicinasse a Kyuhyun. Se Kyuhyun doveva avere qualcuno al suo posto, lei non voleva fosse Jongwoon. “Ti farò vedere io, Jongwoon”, pensò Haejun mentre si allontanava dal locale e da Kyuhyun.

- Tutto a posto?- domandò Jungsoo a Kyuhyun non appena il ragazzo si sedette.
- Per cosa?-
- La tua ragazza. Spero non se la sia presa per quello che Heechul le ha detto.- spiegò il ragazzo preoccupato.
- Non è più la mia ragazza. E comunque no, non se l'è presa. Anche perché Heechul-ssi ha ragione.-
- Vedi? Io ho sempre ragione, Leeteuk hyung.- esclamò soddisfatto Heechul alzando le braccia in aria.
- Tu avresti sempre ragione?? Sarà vero quando gli asini voleranno.- commentò Siwon tra una forchettata di spaghetti e l'altra.
- Oh, ma tu non fai già il pilota?- domandò innocentemente Heechul prima di tirare fuori la lingua.
- Quella…- ribatté Siwon indicando la lingua dell'altro -... te la taglio.-
Durante quello scambio di battute, dopo aver risposto a Jungsoo, Kyuhyun aveva cercato lo sguardo di Jongwoon, che però guardava il piatto davanti a sé.
Jongwoon sapeva che Kyuhyun lo stava guardando. Lo sentiva. Ma non voleva alzare lo sguardo. Era troppo imbarazzato. Insomma, come si fa a guardare negli occhi la persona che si è fatta una sega pensando a te?? Di certo lui non ce la faceva. Sapeva che se avesse alzato lo sguardo o non si sarebbe più mosso o sarebbe diventato color pomodoro e avrebbe soltanto balbettato.
Dall'altra parte del tavolo, Kyuhyun non sopportava che il moro non lo guardasse. Gli mancavano quegli occhi scuri su di sé. Gli mancava vedere ogni tratto di quel ragazzo perché tutto ciò che lo caratterizzava lo rendeva perfetto ai suoi occhi. Solo quando vide Jongwoon alzare di scatto gli occhi spalancati su di lui, si concesse un piccolo sorrisino.
“Mi sta facendo… il piedino????”, pensò Jongwoon quando sentì un piede carezzargli le gambe. Aveva fatto l'errore di alzare la testa e guardare Kyuhyun e aveva visto che stava sorridendo. E non era un sorriso semplice. No, era un sorriso che diceva “voglio scoparti”. O almeno, così lo recepiva Jongwoon. Si sentiva battere il cuore a mille e sapeva che le guance stavano arrossendo. Sperava con tutto se stesso che nessuno, specialmente suo fratello, lo notasse. Purtroppo per lui, Jongwoon vide Heechul cominciare a sorridere mentre lo guardava per cui il batticuore prese a rallentare. “Magari è Heechul. Ma se anche fosse.. Che cazzo sta facendo?!?”, pensò tornando a guardare il suo piatto.
- Direi che è ora di presentarci, no? Insomma, è la seconda volta che ci troviamo a tavola insieme.- disse Kangin guardando i commensali.
Donghae alzò rapidamente la mano. - Io! Io! Voglio cominciare io.- esclamò il ragazzo tutto eccitato.
- Hae stai calmo. Non c'è nessun altro che stia reclamando il suo turno.- commentò Eunhyuk circondandogli la vita con un braccio.
- D'accordo. Allora…- cominciò a dire il ragazzo. -... Io sono Donghae e ho venti anni. Sto insieme all’acciuga seduta di fianco a me. E no, non intendo Kangin; lui è un orso.- riferì Donghae guardando il suo ragazzo dolcemente.
- Babo, non sono un’acciuga!- commentò Eunhyuk mettendo il broncio, guadagnandosi un bacio da Donghae. - Io sono Hyukjae, Eunhyuk per tutti, e ho ventun anni.-
- L'orso qui..- disse Kangin indicandosi e guardando Taerin -.. si chiama Youngwoon, Kangin per gli amici e ho ventun anni.-
Siwon, seduto alla sinistra di Taerin, guardò male Kyuhyun che, non appena sentì su di sé lo sguardo di qualcuno, rabbrividì e distolse lo sguardo da Jongwoon.
- Sono Siwon, fratello di Jongwoon e ho ventidue anni.- si presentò il ragazzo continuando a guardare male Kyuhyun.
- Io sono Taerin, sono amica di Kyuhyun e ho vent'anni.- disse la ragazza semplicemente.
- Ryeowook, amico di Jongwoon e anche io ho vent'anni.-
- Io sono Jongwoon e ho vent'anni.-
- Io sono Jungsoo…- cominciò a dire l'insegnante.
- Lo sappiamo chi sei, quindi non presentarti.- commentò Heechul sogghignando.
- Ma volevo dire che sono il fratello di Donghae!- sbuffò il maggiore facendo ridere tutti.
- Lo sappiamo che lo sei. Insomma, si nota che coccoli più lui di noi.- ribatté Kangin, guadagnandosi una gomitata da Donghae che era diventato rosso come un pomodoro.
- Continuiamo, sarà meglio.- constatò Siwon guardando Kyuhyun.
- Kyuhyun. Vent'anni.- disse Kyuhyun mantenendo uno sguardo di sfida su Siwon.
- Sai, potresti anche essere meno conciso.- fece notare Heechul. - Io, come voi tutti ben sapete, sono il magnifico e perfetto Heechul “e voi femminucce non potete farci niente” (cit. Yao di Mulan).- strillò Heechul alzandosi dalla sedia e girando su se stesso.
Tutti i ragazzi del tavolo - e non solo loro, ma anche lo staff del ristorante e i clienti - scoppiarono a ridere. Hangeng si avvicinò a Heechul, lo fece sedere e guardò prima Taerin poi Kyuhyun.
- Io sono Hangeng, proprietario del ristorante e ho ventiquattro anni come questo pazzo di Heechul.- si presentò il ragazzo cinese sorridendo ai due.
- Io sono Zhoumi, cameriere qui, cugino di Hangeng e ho ventidue anni.- esclamò il cameriere avvicinandosi correndo al tavolo.
Dopo le presentazioni, i ragazzi presero a mangiare di nuovo mentre chiacchieravano.
Taerin riusciva a parlare con tutti i ragazzi, ma una particolare attenzione la aveva per Ryeowook. Il ragazzo le pareva parecchio interessante e ogni volta che sorrideva, o addirittura rideva, anche lei sorrideva perché perdeva la testa in quei momenti. Lo riteneva troppo bello, gentile e premuroso per il suo bene.
Ryeowook, dal canto suo, non si rendeva conto delle attenzioni di Taerin. Era troppo concentrato a guardarla sorridere e arrossire alle battute che gli altri facevano. Gli passò inosservato, però, che lei continuava a cambiare atteggiamento con lui: mentre con gli altri era più diretta, sincera e aperta, con lui diventava timida e gentile.
I due ragazzi erano talmente immersi nei loro pensieri e interazioni, da non rendersi conto che Kyuhyun parlava con Jungsoo e Heechul mentre Jongwoon interagiva con Ryeowook e gli altri. Il tutto senza che Kyuhyun e Jongwoon non si scambiassero degli sguardi ogni tanto.
Jongwoon non ce la faceva più con quel continuo scambio di sguardi ma non riusciva neanche a non guardare Kyuhyun. Ogni volta che si girava, sentiva su di sé lo sguardo penetrante dell'altro, ma non sapeva a cosa attribuire quell'attenzione. Sapeva che Kyuhyun doveva avere un motivo per il continuo fissarlo - forse per il disegno che stava facendo - ma una parte di lui sperava che non lo facesse solo per quello e che ci fosse dietro un motivo più nascosto. Inoltre, ogni volta che si guardavano, Jongwoon sentiva un nodo allo stomaco, oltre a difficoltà a respirare normalmente, e c'era un unico pensiero fisso nella sua testa: “mi piace Kyuhyun”.
Kyuhyun, invece, era ammaliato da Jongwoon. Sentiva che non riusciva a fare a meno di guardarlo. Un pensiero si era fatto strada nella sua mente e lui continuava a scacciarlo: “è bellissimo”. Cercava di distrarsi parlando con Jungsoo e Heechul ma sentiva comunque qualcosa che lo spingeva a guardare il moro.

Erano arrivati al dolce tra risa – generati dai battibecchi tra Heechul e Siwon - e discorsi seri - Kyuhyun e Jungsoo -, mentre gli altri continuavano a parlare di tutto e di più.
Kyuhyun, nonostante il discorso con Jungsoo, aveva mantenuto lo sguardo fisso su Jongwoon e ogni tanto, “accidentalmente”, sfiorava le gambe del moro col piede.
Quelle azioni non passarono inosservate a Jongwoon, che continuava a sentire su di sé lo sguardo attento di Kyuhyun, come se fosse pronto a disegnarlo. Ma non passarono inosservate neanche a Siwon, che era sempre intento a fissare Kyuhyun conscio del fatto che quest'ultimo sapeva che lo guardava.
- Ragazzi, io purtroppo devo andare.- annunciò Taerin cominciando ad alzarsi.
- Oh. Uhm, vengo anche io. Cioè, devo andare anche io.- mentì Ryeowook senza guardare la ragazza.
Jongwoon era pronto a dirgli che non era vero che doveva andare, visto che dovevano uscire insieme, ma quando notò il rossore sulle guance dell’amico, decise di tacere.
- D'accordo.- rispose Taerin sorridendo. - È stato un piacere conoscervi.- aggiunse rivolta a tutti.
Taerin e Ryeowook uscirono tra gli sguardi non affatto sorpresi dei loro amici. Era ormai pensiero comune che tra quei due ci fosse qualcosa, anche se loro sembravano non rendersene conto.
Kangin sperava che Taerin non si rivelasse una persona come Kyuhyun, cioè asociale e taciturna con un'aura inquietante attorno. Jongwoon era solo contento per Ryeowook; sapeva che il sentimento che l'amico provava per lui era solo di amicizia, al massimo di fratellanza, quindi il fatto che si trovasse così bene con Taerin lo rassicurava. Donghae ed Eunhyuk.. Beh, erano troppo intenti a cercare di non saltarsi addosso per accorgersi delle possibili relazioni che si stavano instaurando. Siwon non vedeva altro che Kyuhyun, e non in senso positivo. Heechul sapeva e capiva tutto di tutti, per cui le sue azioni erano tutte mirate ad aiutare i suoi amici con i loro interessi. Kyuhyun, invece, non aveva occhi che per Jongwoon, quindi non aveva visto il rossore di Ryeowook; e poi, sapeva che a Taerin piaceva il ragazzo, quindi che uscissero dal locale non lo colpiva più di tanto.

- Ah Kyuhyun, prima che me ne dimentichi.- esclamò Jungsoo dandosi un colpetto sulla fronte. - La data di consegna del progetto l'ho spostata al prossimo mercoledì perché questa settimana non ci sono.-
- Devo dirlo agli altri?- domandò cauto Kyuhyun, spaventato che il professore gli dicesse di sì. A Kyuhyun non piaceva parlare coi compagni.
- Oh no, a quello ci pensano Donghae ed Eunhyuk.-
- Parlando di arte.- intervenne Kangin dirigendo lo sguardo su Jongwoon. - Cosa dovevi fare nell'aula di arte mercoledì?-
Jongwoon si immobilizzò. Non aveva detto a nessuno che Kyuhyun gli aveva chiesto di dipingerlo; cioè, nessuno oltre a Ryeowook. E non sapeva neanche come l'avrebbero presa. Pensava fosse abbastanza strano che un ragazzo che non ti conosce nemmeno ti chieda di posare per lui. Per non parlare del fatto che lo dipingeva nudo. A questo pensiero Jongwoon arrossì e Kyuhyun non poté fare a meno di sorridere.
Kyuhyun si girò verso Kangin, evitando di guardare Siwon, che pareva parecchio sorpreso. - Oh, ho chiesto a Jongwoon di venire perché gli ho chiesto di posare per me.-
A quelle parole Jungsoo alzò la testa di scatto. Aveva gli occhi e la bocca spalancati. Guardò prima Kyuhyun, poi Jongwoon. Infine diresse il suo sguardo su Siwon.
Siwon, che aveva bevuto un sorso d'acqua mentre Kyuhyun parlava a Kangin, rischiò di strozzarsi. Non poteva credere che suo fratello dovesse posare per quel… quel… “quel pervertito!”, pensò Siwon squadrando Kyuhyun prima di girare lo sguardo su suo fratello.
Jongwoon era arrossito ancor di più, se possibile. Ecco, Kyuhyun l'aveva detto e ora chi li avrebbe fermati i suoi amici. Un conto erano la EunHae e Kangin, un altro conto erano suo fratello, Heechul e Jungsoo. Stava morendo d'imbarazzo, anche se era grato a Kyuhyun per aver omesso le parole “posare nudo”.
- Tu.. Tu hai scelto Jongwoon?- domandarono sorpresi Jungsoo, Donghae ed Eunhyuk all'unisono.
- Sì.- rispose semplicemente Kyuhyun mentre tornava a guardare Jongwoon.
Lo sguardo “voglio scoparti” era tornato. Ma non era quello che preoccupava Jongwoon. Cioè, oltre a quello c'era il fatto che i suoi tre amici gli sembravano parecchio sorpresi, ma troppo. Come se ci fosse una motivazione particolare per la sua scelta.
Siwon non ce la faceva più. Guardava Kyuhyun come a volerlo ammazzare e sperava anche che non avesse toccato suo fratello. Quando decisero che era ora di pagare il conto, aspettato che Jongwoon se ne fosse andato con Donghae ed Eunhyuk, Siwon si avvicinò a Kyuhyun.
- Tu. Vieni con me.- gli ordinò all'orecchio prima di dirigersi verso la stradina laterale al ristorante.
Kyuhyun lo seguì in silenzio, anche se sapeva che la conversazione non gli avrebbe portato nulla se non qualche ingiuria.
Siwon si appoggiò alla parete del locale e aspettò che Kyuhyun lo raggiungesse. Quel ragazzino, dalla prima volta, non gli era piaciuto. Era troppo silenzioso, misterioso. Quando il ragazzo gli si parò di fronte, Siwon lo studiò.
- Cos'è ‘sta storia del ritratto?- domandò schietto.
- Il professore Park ci ha dato come progetto di ritrarre qualcosa.- rispose Kyuhyun calmo.
- D'accordo ma, perché mio fratello?-
- Oh, perché stavo pensando a cosa dipingere e tuo fratello è entrato in aula cercando il professore.-
- Non mi piaci, Kyuhyun.- ammise il maggiore incrociando le braccia.
- Non ti ho mai chiesto di piacerti.-
- E spero a te non piaccia Jongwoon.-
Kyuhyun rimase un attimo in silenzio. Gli piaceva Jongwoon? Certo, il lavoro era ritrarre qualcosa o qualcuno che ci piacesse, ma ciò non significava che il moro gli piacesse in senso romantico. Ma era anche vero che a pranzo aveva passato tutto il tempo a fissarlo, gli aveva fatto il piedino - e di sicuro Kyuhyun non l'aveva mai fatto ad altri - e aveva anche voluto baciarlo.
Mentre Kyuhyun sembrava perso nei suoi pensieri, Siwon ribolliva di rabbia. Da una parte sperava gli dicesse di sì, perché almeno poteva essere certo che non stava giocando con suo fratello; dall'altra parte, voleva dicesse di no, anche se avrebbe significato che stava solamente prendendo in giro Jongwoon.
Kyuhyun si riscosse dai suoi pensieri. - No.-. Aveva optato per mentire, o per quella che sembrava una mezza bugia. Non era ancora certo dei suoi sentimenti, e sicuramente il primo a saperlo non sarebbe stato il fratello del suo interesse.
- Brutto stronzo.- ribatté Siwon prima di tirargli un pugno in faccia.
Kyuhyun cadde a terra e posò la mano sulla guancia. D'accordo, aveva detto che non gli piaceva suo fratello ma… doveva per forza picchiarlo?!? Di solito i fratelli “chioccia” sarebbero stati contenti appreso che il tipo pazzo e strano non va dietro al fratellino.
- Non provare a giocare con mio fratello. Posso essere anche più violento di così.- annunciò Siwon prima di allontanarsi di fretta dal ragazzo.
C'era un'unica parola che girava nella mente di Kyuhyun al momento: “Giocare?!?!?”.

Jongwoon avrebbe voluto parlare con Kyuhyun dopo pranzo. Insomma, voleva sapere perché aveva passato tutto il tempo a fissarlo. Non gli dispiaceva, perché avere degli sguardi come i suoi che ti mangiano con gli occhi è un gran complimento al suo fisico. Però voleva capire se la sua era solo attrazione fisica o c'era qualcosa dietro. Quest'ultima opzione gli piaceva tantissimo.
Quel giorno, però, era lunedì e significava un'ora di posa prima di pranzo. Jongwoon era intenzionato a parlare con Kyuhyun. Doveva parlarci. Di certo non si aspettava di vedere Kyuhyun con, chiaramente, i segni di un colpo sul viso.

- Oh mio.. Kyuhyun-ah!- esclamò Jongwoon non appena l'altro gli fu abbastanza vicino.
- Dimmi Jongwoon-ssi.- rispose il castano posando la sua tracolla a terra di fianco al cavalletto.
- Che cosa ti sei fatto in faccia?- domandò il più grande. Voleva toccargli il viso per sentire se era gonfio.
Kyuhyun sembrò pensarci su prima di rispondere. - Mi credi se ti dico che ho colpito il viso contro la mensola sopra il mio letto?- fece un sorrisetto sghembo, quasi canzonatorio.
- Yah! Non fare il cretino. Quella non è una botta accidentale. Quello è il ricordo di un pugno.- ribatté il moro incrociando le braccia al petto.
- Senti, Jongwoon-ssi, è il mio viso e chi mi picchia e perché non devi saperlo, ok?- commentò freddamente Kyuhyun. L'ultima cosa che voleva fare era dirgli che suo fratello l'aveva picchiato.
- Non fare lo stronzo. Si chiama preoccuparsi per gli altri.- replicò Jongwoon sedendosi sulla sedia. - E puoi anche usare un linguaggio meno formale, con me; abbiamo la stessa età.-
Jongwoon era arrabbiato. Sapeva che Kyuhyun era un tipo freddo, indifferente e quant'altro ma negli ultimi giorni gli era sembrato un ragazzo normale. Cioè, un po’ chiuso e inquietante ma normale. Sospirò e si passò una mano tra i capelli, incurante dello sguardo incantato posato su di lui.
“Smettila di guardarlo!”, si ordinava Kyuhyun nella mente. Aveva passato un weekend da schifo, con tutto il viso che gli doleva e l'unico motivo per cui era andato a lezione quel giorno era stato perché doveva dipingere Jongwoon. Non sapeva perché, ma aveva pensato che il ragazzo ci avrebbe messo più tempo a sciogliersi e svestirsi completamente da solo, senza il suo aiuto. Per questo l'aveva sorpreso entrare nell'aula e trovare il moro già pronto. E ora non riusciva a fare altro che osservarlo.

Era passata mezz'ora da quando Kyuhyun aveva cominciato a dipingerlo e Jongwoon aveva voglia di parlare.
- Allora Kyuhyun…- si aspettò che il castano gli dicesse di tacere ma quello alzò solo il sopracciglio.
- Quando hai capito che volevi fare l'artista?- riprese sperando che gli rispondesse.
- E tu? Quando hai capito che volevi cantare?-
“Okay, non ci siamo! Perché mi rispondi con un'altra domanda?!?”, pensò Jongwoon scocciato. Non si rese conto che aveva sbuffato e aveva messo il broncio.
Vedendolo in quello stato, Kyuhyun si trattenne dal saltargli addosso. Come poteva un ragazzo essere tenero e sexy allo stesso tempo??
- A dieci anni sono andato al museo con la mia classe. Dopo aver visto i quadri e capito che dietro ognuno di essi c'era una storia e un sentimento… ho cominciato a disegnare.- disse osservando il viso di Jongwoon. Questi sorrise e lo guardò per un attimo.
- Io canto… da sempre. Sono cresciuto in casa da solo perché i miei erano spesso via. Passavo le mie giornate a canticchiare. Crescendo, ho cominciato a frequentare i cori più disparati.- confessò Jongwoon prima di arrossire. - Una volta, con un coro, siamo andati in uno strip club e solo dopo aver cantato… ci dissero che avevamo sbagliato posto. Il nostro era un coro gospel!- disse scoppiando a ridere.
“Come si fa a scambiare uno strip club per un posto dove vanno i cori?!”, pensò Kyuhyun mentre sorrideva. Non voleva ridere perché gli piaceva ascoltare la risata di Jongwoon.
- Che figura!- commentò Kyuhyun.
- Beh, almeno ci offrirono da bere e…- arrossì. - Comunque ci siamo divertiti tantissimo.-
D'accordo che avevano sbagliato locale, ma avevano fatto anche uno striptease per i ragazzi del coro? Al solo pensiero di ciò che aveva visto  Jongwoon, Kyuhyun si sentì male. Sapeva che il moro non era un ragazzino e che magari aveva avuto tante esperienze ma… Kyuhyun rabbrividiva pensando a quello perché per lui Jongwoon era innocente.
- Ehi Kyuhyun! Ti ho fatto una domanda.- strillò Jongwoon richiamando l'attenzione dell'artista.
Da quando aveva cominciato la sessione, Jongwoon aveva visto che Kyuhyun era un po’ tra le nuvole. Era per questo che aveva cercato di intavolare un discorso ma se l'altro ragazzo si perdeva nei suoi pensieri non era colpa sua. Certo, si aspettava un po’ più di attenzione.
- Scusami Jongwoon-ah. Stavo… meditando.- mentì Kyuhyun.
- Su cosa?- domandò Jongwoon sporgendosi sulla sedia e inclinando il capo.
Kyuhyun deglutì. - Oh, su alcune questioni.-
- Del tipo?- attaccò di nuovo Jongwoon, stavolta passandosi la lingua sul labbro.
Jongwoon non sapeva perché, ma voleva flirtare con Kyuhyun. Forse voleva vendicarsi per sabato a pranzo? Di certo non si aspettava che Kyuhyun si alzasse dal suo posto e si avvicinasse a lui. Si chinò fino a trovarsi allo stesso livello di occhi. Kyuhyun avvicinò il viso a quello di Jongwoon e a dividerli c'erano solo cinque centimetri di aria.
- Personali. E sul fatto che se non la smetti di fare così…- rispose Kyuhyun poggiandogli una mano sul ginocchio e passandogli una mano tra i capelli -... posso fare molto di più che un semplice “piedino”.- terminò la frase prima di alzarsi e tornare al suo posto.
“Che cavolo è stato quello?!?!”, strillò mentalmente tutto emozionato Jongwoon mentre cercava di calmarsi. Impresa impossibile, visto che era nudo e aveva su di sé lo sguardo penetrante del castano.
“Merda! Che cavolo ho appena fatto?!?!”, si questionò Kyuhyun mentre si sedeva e tornava al suo lavoro. Doveva raffreddare i suoi bollori ma non poteva. Doveva dipingere quel fantastico ragazzo davanti a lui.

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Capitolo 6
*** Giocare con il fuoco ***


Dopo neanche venti minuti, Kyuhyun era corso fuori dall'aula, lasciando sorpreso Jongwoon che si stava rivestendo. Il ragazzo non sapeva cosa gli era preso al castano però gli fece male vederlo scappare dall'aula, lontano da lui.
Kyuhyun, dal canto suo, era dovuto correre fuori perché se non l'avesse fatto, sarebbe saltato addosso a Jongwoon. Lo ammetteva, gli piaceva Jongwoon, o almeno, lo attraeva, ma di certo non poteva prenderlo con la forza in un’aula!
Stava camminando talmente tanto in fretta, che non si rese conto della persona che gli correva dietro fino a quando questa non gli posò una mano sulla spalla.
-Rin!- esclamò Kyuhyun sussultando.
-No bello mio, sono io quella che deve essere sorpresa.- ribatté lei. Vedendo che Kyuhyun non rispondeva ma la guardava anche stranito, aggiunse: - È da quando sei corso fuori dall'aula di arte che ti seguo chiamandoti, ma tu non rispondi neanche.-
-Oh. Scusa Rin. Magari eri anche impegnata con Ryeowook.- disse l'amico abbassando lo sguardo, arrossendo lievemente.
“È arrossito! Kyaaaaa che tenero!!”, esclamò mentalmente Taerin mentre lo fissava con un sorrisetto malizioso. Alzò il mento di Kyuhyun e lo guardò fisso negli occhi.
-Perché correvi? È successo qualcosa là dentro?- domandò, evitando di chiedergli se era successo qualcosa con Jongwoon. Ma soprattutto evitando di dire che effettivamente era con Ryeowook.
-Ecco.. Io.. È difficile dirtelo. Insomma, me ne sono appena reso conto.- confessò il ragazzo, arrossendo ancora di più.
-Che ti piace Jongwoon?- domandò a bruciapelo Taerin. Le piaceva vederlo imbarazzato.
-Come..?- la guardò con gli occhi spalancati. - L'hai notato?-
-Se l'ho notato?! Kyu, l'avevamo capito tutti tranne te e il diretto interessato.-
-Ah.- fu l'unico commento dell'amico.
Taerin gli prese la mano, si guardò ai lati e accompagnò Kyuhyun nello sgabuzzino di quell'ala dell'edificio. Dovevano parlare in privato, senza che nessuno li interrompesse. E le aule erano fuori discussione, visto che tutti ci entravano per i più disparati motivi.
Kyuhyun, che non voleva obbligare Taerin a chiedergli l'intero resoconto dei suoi incontri con Jongwoon, spiattellò tutto, mantenendo lo sguardo a terra, sapendo che se avesse guardato Taerin sarebbe diventato rosso come un pomodoro.
A fine racconto, Taerin cominciò a saltellare nell'angusto spazio dello sgabuzzino, andando a sbattere contro Kyuhyun, che colpì la porta, aprendola e facendoli cadere a terra.
Di certo Ryeowook non si aspettava di vederli uno sopra l'altro, sul pavimento, dopo essere usciti dallo sgabuzzino. Appena vide Kyuhyun rosso in faccia e Taerin che continuava a sghignazzare, non poté fare altro che schiarirsi la gola e incrociare le braccia al petto. Questo, almeno, lo aiutò a capire che gli piaceva Taerin e che vederla così con Kyuhyun gli faceva male.
Taerin e Kyuhyun, sentito qualcuno di fianco a loro che faceva notare la sua presenza, alzarono lo sguardo. Mentre Kyuhyun riacquistava la compostezza, Taerin sbiancò in viso e si tirò subito su dall’amico, cominciando a giocherellare con le mani.
-Vi.. Vi siete fatti male?- domandò Ryeowook, assumendo uno sguardo scocciato.
-Ehm.. No.- rispose Taerin guardandosi i piedi.
-Bene. Vi conviene sistemare gli attrezzi del custode perché se torna e vede ‘sto casino.. Beh, di sicuro si arrabbia.- commentò freddamente il ragazzo, girandosi per andare a cercare Jongwoon.
-Ryeowook-ah, aspetta. Io…- cominciò a dire Taerin alzando lo sguardo da terra, spaventata di incrociare il suo sguardo ma vogliosa di vederlo.
-Ci vediamo.- disse Ryeowook prima di allontanarsi dai due, sentendosi peggio ad ogni passo che faceva.
Gli era sembrato che fra lui e Taerin c'era qualcosa. Insomma, sabato Ryeowook aveva accompagnato Taerin a casa sua e durante il tragitto avevano parlato. Si era reso conto che quella ragazza lo attraeva, aveva un carattere che gli piaceva e… che gli piaceva. Vederla così, con Kyuhyun… l'aveva rattristato tantissimo. E l'unica cosa che voleva fare era allontanarsi da loro. Doveva pensare e… confidarsi con Jongwoon, che sicuramente l'avrebbe aiutato.
 
-Woonie!- strillò Ryeowook correndo in contro al ragazzo moro che stava uscendo in quel momento dall’aula di arte.
-Wookie?- domandò sorpreso Jongwoon accogliendo il ragazzo tra le sue braccia.
-Devo.. Uhm.. Devo parlarti.- confessò Ryeowook col capo appoggiato sul petto dell'altro.
I due amici decisero di andare ai dormitori, nella stanza che Ryeowook condivideva con Kangin. Prima di cominciare a parlare, Ryeowook controllò l'appartamento per assicurarsi che l'amico non fosse lì.
-Wookie, stai bene?- chiese Jongwoon stranito dal comportamento di Ryeowook.
-Ecco.. Uhm.. MipiaceTaerinl’amicadiKyuhyun!- disse il più piccolo rapidamente, senza rendersi conto che l'amico non aveva capito niente.
-Caro Wookie, io non ho un udito abituato alle frasi enunciate alla velocità che hai appena utilizzato. Quindi, ti suggerisco di parlare piano.- consigliò il moro, incrociando le braccia al petto, in attesa che l'amico si decidesse a dire cose sensate lentamente.
-Ok. Capito.- ribatté Ryeowook. Prese un respiro. - Mi piace Taerin, l'amica di Kyuhyun.- aggiunse guardando di sottecchi l'amico.
Jongwoon rimase un attimo impassibile. Poi, quando vide che Ryeowook stava per scoppiare a piangere perché non gli rispondeva, scoppiò a ridere. Il più piccolo, sentito lo scoppio di risa, lo guardò interrogativo.
-Meglio capirlo ora che quando lei starà insieme ad un altro.- si spiegò Jongwoon, posandogli una mano sulla spalla.
-Ma penso ce l'abbia già, un ragazzo.- aggiunse Ryeowook spaventato dalla possibile reazione dell'amico a quello che stava per dirgli.
Jongwoon sperava che non stesse per dire quel nome. Kyuhyun gli aveva detto che erano amici, migliori amici, quindi non poteva essere lui.
-Penso che sia Kyuhyun. Prima li ho visti a terra, uno sopra l’altro, appena fuori dallo sgabuzzino del custode, lui era rosso come un pomodoro mentre invece lei ridacchiava.- mormorò Ryeowook, sentendo gli occhi pizzicargli.
Ryeowook non era a conoscenza dei sentimenti dell'amico. Sapeva che c'era dell'interesse, ma non sapeva che a Jongwoon effettivamente piaceva Kyuhyun. Per questo si stupì quando lo vide boccheggiare in cerca di aria, incapace di produrre qualsiasi suono.
Non era pronto per quello. Jongwoon sapeva che c'era la possibilità che a Kyuhyun piacesse qualcuno, sperava anche che potesse essere lui. Certo, la prima volta che aveva visto Kyuhyun e Taerin interagire aveva capito che tra loro ci fosse qualcosa di speciale; non si aspettava che quel qualcosa fosse amore.
 
-Kyuhyun! Che facciamo?! Ci ha visti!- strillò Taerin mettendosi le mani tra i capelli.
Non avrebbe mai voluto che Ryeowook la vedesse così con l'amico; sapeva avrebbe potuto pensare male. E infatti era quello che aveva fatto il ragazzo.
Kyuhyun, invece, era calmo. Ovvio, sapeva che Ryeowook sarebbe andato a dire tutto a Jongwoon; ma era sicuro che tutto ciò non avrebbe intaccato la risolutezza del moro, che avrebbe continuato a posare per lui. Kyuhyun non poteva perdere la sua migliore opera ma non poteva neanche perdere Jongwoon. Per questo, alla prossima sessione, avrebbe fatto di tutto per far sì che il moro si rendesse conto che lui gli piaceva.
 
-Hai visto, Haejun? È il tuo momento.- disse una ragazza a Haejun.
Le due ragazze erano riparate dietro l'angolo del corridoio dello sgabuzzino dal quale Kyuhyun era caduto fuori insieme a Taerin. Avevano assistito allo scambio di battute con Ryeowook, che sapevano essere amico di Jongwoon, e anche a quello tra i due amici.
Haejun aveva deciso: ora o mai più. Sarebbe andata da Jongwoon e avrebbe posto fine alla cosa. Sapeva che non sarebbe stato difficile convincere Jongwoon a lasciare stare Kyuhyun; d'altronde, ora di sicuro avrebbe pensato che tra Kyuhyun e Taerin c'era qualcosa. Lei, ovviamente, sapeva che non c'era niente tra i due. Ma di certo non l'avrebbe mai detto al ragazzo moro.
 
Jongwoon aveva deciso di non fare o dire niente a Kyuhyun. D'altronde, il castano non era né il suo ragazzo né niente di che perciò poteva fare quello che voleva. O almeno era quello che si diceva per giustificare il fatto che non si erano sentiti per mettersi d'accordo sulla seguente sessione.
Ryeowook, invece, per due giorni aveva cercato di evitare Taerin, anche se ciò non significava che non la guardasse da lontano. Voleva parlare con la ragazza, era convinto di volersi dichiarare. Magari aveva visto male o magari lei stava insieme a Kyuhyun solo perché lui glielo aveva chiesto, non perché le piacesse il ragazzo.
A pranzo Taerin cercava di sedersi vicino al tavolo di Ryeowook e dei suoi amici, anche solo per vederlo, nonostante ciò significasse doversi sorbire le lamentele di Kyuhyun che odiava i luoghi particolarmente affollati - era abbastanza sicura che, invece, avesse paura di affrontare Jongwoon o di vedere dell'odio negli occhi del moro -. Ovviamente, giunti davanti al tavolo dei ragazzi, entrambi gli amici facevano dietrofront.
Kyuhyun si era semplicemente stancato. Non sopportava quel silenzio, come se loro quattro fossero in attesa di qualcosa che non arrivava. Era deciso a prendere in mano la situazione e comportarsi da uomo! Tirò fuori il cellulare dalla tasca e compose un messaggio prima di mandarlo a Jongwoon. Ecco, il primo passo era fatto; ora toccava al moro fare il secondo.
 
Jongwoon sentì il cellulare vibrare nella tasca dei jeans, lo tirò fuori e vide la notifica dell'arrivo di un messaggio. Si apprestò subito a leggerlo.
“Oggi alle 15 a casa mia perché l'aula di arte è occupata. Ti mando dopo il mio indirizzo.” lesse a Ryeowook.
-Ci vai?- domandò l'amico, a metà tra l’estasiato e lo spaventato. Non sapeva cosa aveva in mente Kyuhyun!
-Uhm.. Credo di sì. Non ho niente da fare e lui deve terminare il progetto. Non voglio non prenda un bel punteggio.- rispose il moro mentre mandava un messaggio in risposta a Kyuhyun.
-Se… se ti nomina Taerin, carpisci qualsiasi informazione, va bene?- balbettò il piccolo arrossendo.
-Certo. Ma sai che faresti prima a parlare con lei.- rintuzzò Jongwoon sogghignando.
-Lo so ma…-
Ryeowook non terminò quello che stava per dire. Haejun l'aveva interrotto posando una mano sulla spalla di Jongwoon e sorridendogli in modo finto.
-Jongwoon-ssi, mi piacerebbe parlare con te su una canzone che vorrei portare al Final Show dell'Università.- mentì la ragazza guardandolo fisso negli occhi.
-Dimmi pure.-
-Oh, non qui. Devi ascoltarla, e non voglio cantare ora che gli altri mangiano.- ribatté innocentemente.
-D'accordo. Andiamo fuori in giardino.- disse Jongwoon alzandosi dalla sedia e allontanandosi dal tavolo con lei alle calcagna.
Jongwoon si aspettava di tutto tranne lei che lo spingeva contro il muro e ordinava a due ragazze di tenerlo fermo. Due ragazze del club di lotta libera. Il ragazzo spalancò gli occhi e poi la fulminò con lo sguardo, intimandole di lasciarlo libero. Lei, per tutta risposta, rise.
-Mi spiace, ma non ti lascerò andare via senza prima essermi vendicata.-
-Se Kyuhyun-ssi ti piace così tanto, diglielo. Non potrà fare molto, visto che sta insieme a Taerin, però almeno ti metterai il cuore in pace.- consigliò Jongwoon, ignaro del fatto che quelle parole avrebbero solo fatto arrabbiare di più la ragazza.
Haejun, sentite le sue parole, gli diede uno schiaffo forte, tanto da lasciare l'impronta della mano sulla guancia del ragazzo. Gli lanciò uno sguardo d'odio prima di graffiarlo sull'altra guancia, lasciando dei taglietti.
Quando ebbe terminato con la sua vendetta, ordinò di lasciarlo libero. Jongwoon cadde a terra, sapeva che non poteva fare niente perché non poteva picchiare delle ragazze.
-Spero tu abbia imparato la tua lezione. Stronzo.- disse Haejun prima di allontanarsi e lasciarlo da solo.
Era arrabbiato con se stesso perché aveva lasciato che quella ragazza lo graffiasse. Si sentiva imperfetto e non voleva presentarsi a Kyuhyun così. Ma il desiderio di vederlo era maggiore perciò, anziché andare alla lezione di Storia della Musica, decise di andare in camera sua per non farsi vedere da nessuno.
 
Kyuhyun non la smetteva di camminare avanti e indietro nella sua stanza. Ancora qualche minuto e Jongwoon sarebbe arrivato. Aveva già pensato a cosa dirgli e come dirglielo, senza volerlo spaventare o chissà cosa.
Quando il campanello suonò, Kyuhyun aprì in un nanosecondo la porta con un sorriso appena accennato sul volto. Sorriso che prontamente sparì non appena vide i graffi sul volto di Jongwoon e il segno di una mano su una guancia. Senza pensarci un attimo, Kyuhyun lo abbracciò e gli accarezzò i capelli, sciogliendo il groppo in gola che Jongwoon aveva e lasciandolo piangere sulla sua spalla.
 
 
-Ryeowook-ssi!- esclamò Taerin appena vide il ragazzo uscire dall'aula di musica.
Gli corse in contro, sperando che il ragazzo si fermasse non appena si sentiva chiamare ma non fu così. Taerin lo seguì, aspettando fino a quando non fossero stati fuori dall'edificio.
Quando si trovarono nel giardino dell’università, Taerin obbligò il ragazzo a fermarsi parandosi di fronte a lui e mettendogli una mano sul braccio.
-Non puoi evitarmi.- affermò lei sorridendo debolmente.
-Hai vinto. Dimmi cosa vuoi.- ribatté lui stancamente, cercando di non far trasparire quanto fosse felice che lei lo avesse fermato.
-Quello che hai visto l'altro giorno.. Insomma, io e Kyuhyun…- disse Taerin continuando a interrompersi perché non riusciva a trovare le giuste parole.
-Tranquilla, ho capito.- disse Ryeowook, senza lasciarle il tempo di terminare la frase. - Ora però devo andare. Kangin mi aspetta.-
-No!- urlò lei, impedendogli di andarsene. - Non hai capito. Io e Kyuhyun non stiamo insieme né ci frequentiamo. Quella volta stavo… ero in modalità fangirl perché stava arrossendo e senza volerlo ho perso l'equilibrio, cadendo addosso a Kyuhyun.- spiegò Taerin tutto d'un fiato.
Ryeowook sgranò gli occhi. “Quindi ho mal interpretato tutto?”, pensò mentre guardava Taerin. Se era così, avrebbe avuto qualche possibilità con Taerin. Anche se comunque avrebbe dovuto capirlo che a lui piaceva lei. Insomma, un ragazzo non si arrabbia così a quella vista se non fosse interessato ad uno dei due. E Taerin sapeva che lui non avrebbe mai provato qualcosa per Kyuhyun, visto che piaceva al suo migliore amico.
Taerin, invece, sperava di essersi spiegata bene. Non voleva che Ryeowook la odiasse, altrimenti si sarebbe sotterrata, visto che era tutta colpa sua e della sua voglia matta di parlare con l'amico in un posto sicuro.
-Ok.- disse infine il ragazzo, senza guardarla e arrossendo.
-Oh. Uhm, va bene. Io vado.- commentò Taerin sull'orlo delle lacrime mentre si girava per andare via.
Non fece neanche un passo che Ryeowook la fermò, facendola girare verso di lui. - Dove vai?-
-A casa. Cioè, sei ancora arrabbiato.-
-Non sono arrabbiato. Stavo pensando a cosa fare.- ammise lui, guardandosi un attimo i piedi.
-Cosa fare in che senso?-
-Se.. Se chiederti di uscire con me o no. Non vorrei correre troppo.- confessò Ryeowook arrossendo mentre diceva quelle parole.
Ora fu il turno di Taerin a sgranare gli occhi. - Sei serio???- domandò lei, cercando di trattenere la sua eccitazione.
-Sì, sono serio.-
-Beh, se mai dovessi decidere di chiedermelo, non esiterei a risponderti di sì.- disse lei sorridendo come un’idiota.
Ryeowook aprì la bocca per dire qualcosa, ma la richiuse subito, decidendo invece di prendere la mano di Taerin. Entrambi arrossirono ed evitarono di guardarsi negli occhi, decidendo di guardare le loro mani intrecciate.
 
 
-Stai meglio, ora?- domandò Kyuhyun, ancora abbracciando Jongwoon.
-Uh.. Sì.- mormorò in risposta il moro con la testa ancora nascosta nel petto di Kyuhyun.
-Posso chiederti cosa ti è successo?-
-Puoi chiedere. È una mia decisione se rispondere o meno.- riuscì a dire Jongwoon prima di scoppiare a ridere.
Kyuhyun era contento che Jongwoon fosse tornato a ridere perché quando l'aveva visto fuori dalla sua porta, così distrutto, aveva sentito come una specie di pugno alla bocca dello stomaco. Avrebbe scoperto cosa era successo al moro e poi l'avrebbe fatta pagare a chi aveva ridotto in quello stato a Jongwoon.
Il ragazzo moro si sentiva in imbarazzo. Non era uno di quei ragazzi che piange facilmente e che se ne lamenta con gli altri, ma non aveva potuto evitare di scoppiare in lacrime quando aveva visto la faccia di Kyuhyun appena questi aveva aperto la porta. Si era sentito talmente in imbarazzo perché si era lasciato trattare così da una ragazza stupida. “Ragazza?? Bambina!”, pensò infastidito Jongwoon.
Una cosa positiva c'era: ora i due si stavano abbracciando. Jongwoon non riusciva a pensare a nient’altro che non fosse il calore che emanava il corpo di Kyuhyun o l'aroma di patchouli che aleggiava attorno a loro. Kyuhyun, invece, era contento che Jongwoon, nonostante si fosse calmato, non si fosse allontanato da lui; era contento di averlo tra le sue braccia.
-Direi che stai bene, quindi.- disse Kyuhyun, cercando di camuffare il divertimento nella sua voce.
Jongwoon alzò la testa di scatto e gli schiaffeggiò il braccio. Mise il broncio e lo guardò con gli occhietti da cucciolo che sapeva avrebbero fatto capitolare il ragazzo castano; facevano capitolare anche Kangin!
Il cuore di Kyuhyun fece una capriola a quella vista. “Jongwoon, stai giocando col fuoco”, pensò Kyuhyun prima di posare una mano sul punto picchiato dall’altro.
-Sai che ora me la devi pagare? Nessuno picchia Kyuhyun senza ricevere la giusta punizione.-
-Quindi anche chi ti ha dato un pugno è stato punito da te?- domandò Jongwoon, sfoderando un sorriso innocente. Non sapeva perché, ma non credeva che Kyuhyun fosse uno che faceva a botte.
-Touché.- rispose semplicemente il ragazzo castano.
-Però… mi piacerebbe ricevere una punizione da te.- borbottò Jongwoon, sperando che Kyuhyun non lo sentisse.
Il ragazzo castano, però, aveva sentito eccome e quelle uniche parole stavano mandando all'aria il suo autocontrollo. Kyuhyun si morse il labbro, cercando di pensare a cosa fare o dire per evitare di rilegare Jongwoon nella sua stanza e non farlo uscire.
-La sessione di oggi la rimandiamo, ok?-
-No! Possiamo continuare.- disse il moro, tirandosi su dalle gambe del più giovane e cominciando a svestirsi.
-D'accordo.- ribatté Kyuhyun, incrociando le braccia e aspettando che l'altro si sedesse per sistemargli il corpo.
Jongwoon non sapeva come mai quella volta svestirsi fosse più difficile. Attribuiva il suo imbarazzo al fatto che Kyuhyun lo aveva abbracciato e consolato, mostrandogli un lato tenero che lui avrebbe desiderato sfociasse in un altro sentimento profondo.
Appena terminò e si sedette, vide Kyuhyun avvicinarglisi e cominciare a sistemarlo sulla sedia. Quando Kyuhyun gli accarezzò la guancia graffiata si sciolse e arrossì, sperando che l'altro non lo notasse.
Non sapeva perché gli aveva accarezzato la guancia. Sapeva solo che quando l'aveva vista aveva sentito male al cuore e la sua mano si era mossa in automatico. Ora Kyuhyun doveva riuscire ad arrivare a fine sessione senza saltare addosso a Jongwoon, soprattutto ora che aveva visto com'era arrossito per quel gesto.
 
-Quindi?- domandò il ragazzo guardando la ragazza seduta al tavolo con lui.
Kyuhyun e Taerin si erano messi d'accordo, come al solito, di mangiare insieme anche se lei aveva insistito a mangiare in caffetteria. Il ragazzo sapeva che l'amica doveva dirgli qualcosa, visto che questa era tutta sorrisi e gentilezza.
-Io e Ryeowook… stiamo uscendo insieme.- confessò lei, nascondendo il viso arrossato dietro le mani.
-Sul serio? Quindi ha capito che tra me e te non c'è niente?-
-Sì. E penso lo dirà a Jongwoon, perciò vedi di muoverti e accaparrarti il ragazzo prima che ci pensi qualcun’altro.- disse seriamente Taerin guardando Kyuhyun negli occhi.
-È quello che intendevo fare. Ah, e a proposito di Jongwoon…- cominciò a dire Kyuhyun, raccontando all'amica della scena del giorno prima con Jongwoon - tralasciando i particolari che lui considerava intimi -.
-Sarà stata di sicuro Haejun.- constatò Taerin incrociando le braccia al petto.
-Sicuramente.- disse Kyuhyun. - Ma noi non possiamo farci niente. Mi sento così inutile.- aggiunse stringendo le mani a pugno.
-Voi no. Io sì.- fece notare la ragazza con uno sguardo tenebroso.
-Non vorrai mica…?-
-Tu non preoccuparti e fai finta di non sapere niente.- replicò lei alzandosi dalla sedia e correndo da Ryeowook, abbracciandolo davanti a tutti.
 
 

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Capitolo 7
*** Supera le tue incertezze ***


-Ehi Haejun!- esclamò Taerin mentre si avvicinava alla ragazza.
Taerin aveva aspettato che Haejun si trovasse da sola; per farlo, aveva dovuto seguirla per tutta la giornata, senza poter incontrarsi con Ryeowook. Nonostante fosse triste di non essersi potuta incontrare con il ragazzo, dovette fingere di essere felice con Haejun, per non insospettirla.
-Taerin-ah.- disse l'altra, sorpresa che l'amica di Kyuhyun la stesse cercando. Che volesse aiutarla con Kyuhyun? D'altronde, non le aveva mai fatto niente.
Haejun si girò a guardare Taerin che, senza aspettare, la prese per il polso e la portò in un angolo del giardino dell'Università, lontano da sguardi indiscreti.
Prima che Haejun potesse aprire bocca, Taerin scattò, dandole uno schiaffo sulla guancia sinistra. Il colpo era talmente forte che in pochi attimi la guancia era rossissima e si vedevano le impronte della mano.
Haejun si portò una mano sulla parte colpita e spalancò gli occhi per quello che l'altra le aveva appena fatto.
-Che cazzo fai?!?- strillò la bionda cercando di non far vedere gli occhi lacrimosi.
-Che cazzo faccio?!? Ma dico io, hai visto quello che hai fatto a Jongwoon-ssi?? Sei un essere talmente egoista, egocentrico e narcisista da non renderti conto ed accettare che il tuo ex ragazzo non era né è né sarà mai interessato a te! E tu cosa fai?! Tu te la prendi con qualcuno che non ha mai fatto niente contro la vostra relazione! O mi vuoi dire che Jongwoon-ssi ha sedotto Kyu apposta?- le urlò in faccia Taerin, trattenendosi dal picchiarla ancora. - Siccome Kyu e Jongwoon-ssi sono troppo gentiluomini per picchiarti, lo faccio io. Non puoi restare impunita per la cazzata senza senso che hai fatto a Jongwoon-ssi.-
Taerin stava per darle un altro schiaffo, o semplicemente graffiarla, quando qualcuno fermò il suo braccio a pochi centimetri dal viso della bionda. L'amica di Kyuhyun alzò gli occhi e incontrò quelli impassibili di Jongwoon.
-Lasciala stare.- disse semplicemente lui, rilasciando il braccio alla ragazza.
-Perché? Ha fatto la stronza con te.-
-Esatto Taerin-ssi, con me.- rimarcò il ragazzo prima di voltare le spalle alle due ragazze, sapendo che Taerin l'avrebbe seguito. Infatti, con la coda dell'occhio, Jongwoon vide Taerin seguirlo.
-Non devi fare l'eroe. Resti comunque quello che sei.- mormorò Haejun.
Jongwoon si fermò e si voltò leggermente, di modo che lei potesse vedere che la stava ascoltando. Taerin, invece, era rimasta con le spalle voltate.
-Non era fare l'eroe.-
-Allora va bene.- replicò Haejun incrociando le braccia al petto. - Perché sei solo uno stronzo bastardo che merita di rimanere solo.- aggiunse poi quando vide il ragazzo incamminarsi verso l'Università.
Taerin non fece nessun rumore né disse niente quando diede un pugno alla guancia non colpita a Haejun. Questa spalancò gli occhi e cominciò ad arretrare contro la parete che aveva alle spalle. Taerin la seguiva con lo sguardo, tenendo uno sguardo furibondo.
-Tu brutta stronza, non osare parlare male né di lui né di Kyuhyun, chiaro?? Non mi farò problemi a picchiarti più forte se mi fai innervosire!- disse tetramente Taerin prima di allontanarsi e dirigersi verso Ryeowook che si stava avvicinando a loro.
Jongwoon la seguì, lasciando Haejun da sola. Non era nei suoi interessi aiutarla e di sicuro la ragazza si sarebbe rifiutata di essere aiutata da lui.
 
-Che ci facevi con Jongwoon e… l’ex ragazza di Kyuhyun?- domandò Ryeowook prendendo la mano a Taerin.
-Parlavamo di Kyuhyun.- mentì lei.
-Non mentirmi.- ribatté serio lui.
-Ehm.. Mi sono vendicata al posto di Jongwoon-ssi.- ammise la ragazza guardando a terra.
-Taerin-ah, non si fa così anche se lei ha sbagliato a picchiare Yesung.-
Taerin non rispose. Si vergognava agli occhi di Ryeowook per cui, per evitare lo sguardo di disapprovazione del ragazzo, lo abbracciò.
Ryeowook si soprese dell'abbraccio. Non era la prima volta che Taerin lo abbracciava però era comunque strano che lo facesse. Stava per dirle qualcosa quando sentì che lei gli stava soffiando sul collo, mandandogli brividi lungo la schiena.
-Ragazzi, vi prego: non davanti a tutti!- esclamò Jongwoon, fingendo disgusto. In realtà adorava vedere i due così affettuosi, che si coccolavano dovunque fossero, senza curarsi degli sguardi degli altri.
-Certo Jongwoon-ssi.- ribatté Taerin, sussurrando qualcosa a Ryeowook, facendolo arrossire.
-Comunque chiamami Yesung, Taerin-ah.- disse il moro allontanandosi dai due. Doveva trovare Kyuhyun e parlargli.
-E tu chiamami Taerin.- la ragazza spostò la testa in modo di guardare Jongwoon mentre si allontanava. - Se stai cercando quello che penso tu stia cercando, controlla l'aula di arte.-
Jongwoon ringraziò la ragazza e si diresse verso l'aula di arte. Aveva deciso; quel giorno avrebbe detto tutto, senza preoccuparsi delle conseguenze.
Quando Jongwoon aprì la porta dell'aula, vide subito l'obiettivo della sua ricerca: Kyuhyun intento a disegnare su una tela. Capendo che il castano non si era reso conto della sua presenza, si avvicinò a Kyuhyun da dietro, senza fare rumore.
 
Jongwoon spalancò gli occhi: ciò che il ragazzo stava disegnando era lui. Cioè, Kyuhyun stava sistemando il suo ritratto e Jongwoon non poté fare altro che ammirare il disegno; era perfetto. Il Jongwoon del ritratto aveva uno sguardo gentile rivolto in avanti - il ragazzo si rese conto che guardava verso l'artista -, le mani stringevano i bordi della sedia mentre teneva le spalle tese, mettendo in evidenza il suo collo; le gambe erano incrociate a livello delle caviglie. A Jongwoon non sfuggì la leggera tinta rossa sulle guance e neanche il gioco di luce e ombra. Era come se Kyuhyun avesse capito tutto ciò che aveva provato mentre lo dipingeva.
Il castano non si era reso conto dell'altro e seguiva imperterrito negli ultimi ritocchi prima di cominciare quella che sapeva essere l'ultima sessione. A quel pensiero sentì malinconia e una voglia di vedere Jongwoon che quando vide un'intrusione nell'angolo del suo campo visivo, sussultò sulla sedia.
Quando girò la testa e vide chi era la persona che lo aveva interrotto, sorrise gentilmente. Non poteva fare a meno di comportarsi come un innamorato davanti alla sua cotta perché era effettivamente quello che lui era.
-Scusa! Non volevo vede…- cominciò a dire Jongwoon indietreggiando e mettendo le mani davanti a sé.
-Tranquillo. Sta per finire quindi…- lo interruppe Kyuhyun mentre si alzava dal posto e si avvicinava all'altro.
-È… è veramente bello.- mormorò il moro arrossendo.
-Non per merito mio. Il soggetto è ciò che lo rende bello.- voleva vederlo arrossire di più. E infatti fu quello che successe: Jongwoon diventò rosso come un pomodoro.
-Oh ma… n-n-non è ve-vero.- balbettò cercando di non guardare Kyuhyun mentre gli si avvicinava sempre di più.
Kyuhyun prese le mani a Jongwoon e gli sorrise. - È vero. Sai cos'ho pensato la prima volta che ti ho visto?-
-Che sembro uno con la testa tra le nuvole?- scherzò l'altro, sentendo il cuore battergli in petto all'impazzata.
-Che sei la persona più… affascinante, spettacolare e bella che io abbia mai visto.- riuscì a dire il più giovane, congratulandosi con se stesso per essere riuscito a non balbettare.
Jongwoon spalancò gli occhi. Non riusciva a credere a quello che stava sentendo. “Potrei piacergli?”, pensò vedendo che l'altro voleva continuare a parlare.
-Il prof.. No, Leeteuk sunbae ci ha dato di compito di ritrarre ciò che più ci piace. E tu.. Tu sei stata una folgorazione dal momento in cui sei entrato in quest'aula cercando Leeteuk-ssi. Quindi posso dirti con assoluta certezza che…- Kyuhyun si fermò un attimo per riprendere un attimo il fiato; era la prima volta che si dichiarava. -... che tu mi piaci.-
Jongwoon non riusciva a pensare lucidamente. Insomma, non era da tutti i giorni ricevere una dichiarazione da un figo spaziale come Kyuhyun! E inoltre… si era imbambolato sulle sue parole. Era estremamente contento, e l'unica cosa che gli venne in mente di fare per rispondere al coraggio dell’altro fu abbracciarlo.
-Devo prenderlo come un “mi piaci anche tu”?- domandò Kyuhyun abbracciandogli la vita.
-Vuol dire “ taci e baciami”!-
Appena terminò di dire quelle parole Kyuhyun gli sollevò gentilmente il mento, lo guardò negli occhi e, prima di poter pensare a Siwon che lo picchiava, posò le sue labbra sulle sue.
All'inizio il bacio fu dolce ma poi, a mano a mano che passava il tempo, si fece più intenso, pieno di desiderio. Erano talmente immersi nel loro mondo da non sentire la risatina di qualcuno risuonare nell'aula. I due ragazzi si staccarono e si guardarono intorno, notando con un certo disappunto che Taerin e Ryeowook li stavano fissando. E scoprirono che la risata era di Taerin.

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Capitolo 8
*** Sentimenti dirompenti ***


Ormai sto per finire il fanfiction. Ringrazio ora tutte quelle che lo hanno letto e quelle che lo hanno recensito. Se volete lasciare qualche commento o scrivermi anche un messaggio privato, sarò felicissima di leggerli e rispondervi. Grazie ancora per avermi seguita e rimanete "sintonizzate" se vi piacciono i fanfic KyuSung perché ne ho in serbo altri.

-Rin, lo sai che ti faccio fuori, vero?- disse Kyuhyun serio in volto.
-Anche io ti voglio bene!- replicò la ragazza saltandogli al collo.
Ryeowook spalancò gli occhi e reprimì una specie di ringhio. Jongwoon, invece, sbatté le palpebre un paio di volte prima di risvegliarsi dal sogno ad occhi aperti in cui era caduto quando Kyuhyun l'aveva baciato. Quando vide la ragazza in braccio a Kyuhyun, si avvicinò al suo ragazzo e fece staccare i due.
-Scusa Taerin ma… è off limits.-
La ragazza gonfiò le guance indignata e avrebbe anche risposto a Jongwoon se non fosse stato per Ryeowook che la abbracciava da dietro.
-Dai Taerin, lo sai che Yesung è geloso.- le disse a bassa voce vicino all'orecchio.
A Taerin sfuggì un sospiro frustrato prima di guardare la coppia appena formatasi. Si rese conto che alle loro spalle c'era la tela che Kyuhyun doveva finire. Quando notò che Jongwoon era chiaramente nudo, cominciò a strillare come un’aquila.
-Oh mio.. Awww è fantastico!!!!- arrossì e indicò il ritratto.
Il suo ragazzo guardò nella stessa direzione e arrossì anche lui. - Wow, è.. È veramente bello.-
Jongwoon, capito che stavano guardando il disegno, nascose la testa nel petto di Kyuhyun, cosciente del fatto che i due stavano guardando lui nudo. E inoltre voleva nascondersi dall'imbarazzo.
Il suo ragazzo sghignazzò e gli accarezzò i capelli, cercando di rassicurarlo.
-Guarda che non si vede molto.- commentò tranquillamente Kyuhyun. Il moro staccò un attimo la testa dal suo nascondiglio per guardarlo negli occhi. - E se anche fosse, non vedo il problema. Non dovresti vergognarti di niente.- aggiunse il castano, col risultato che Jongwoon tornò a nascondere la testa.
Taerin e Ryeowook sogghignarono. “Sì, sono una bella coppia”, pensarono i due allo stesso tempo, guardandosi negli occhi.
Ryeowook, deciso che era ora di andare per consentire a Kyuhyun di continuare con il disegno, prese Taerin per mano e, salutati i due amici, uscì dall'aula.
-Bene. Siamo soli di nuovo…- ammiccò Kyuhyun, sorridendo maliziosamente.
-E tu devi finire il ritratto. Guarda che poi non prendi un ottimo punteggio.- gli ricordò Jongwoon, svestendosi e andando a sedersi al suo posto dopo aver chiuso a chiave l'aula.
Kyuhyun si rattristò visibilmente, posizionandosi davanti al cavalletto e trattenendo l'insana voglia di baciare Jongwoon in quel preciso istante.
 
 
-Quindi Wookie.. Hai la ragazza?- domandò Eunhyuk guardando sorridendo i due piccioncini seduti davanti a lui.
Ryeowook e Taerin erano arrivati al tavolo dove mangiava di solito il gruppo di amici del ragazzo e si erano seduti insieme a loro. Ovviamente tenendosi per mano e sorridendo come due innamorati.
Kyuhyun e Jongwoon, invece, li avevano raggiunti, senza tenersi per mano e rimanendo impassibili. Se per impassibile si intende continuare a fissare l'altro con sguardo trasognato. Avevano deciso che dovevano parlarne con Siwon, visto che l'ultima volta Kyuhyun era stato picchiato da lui, ma avrebbero aspettato a dopo che Kyuhyun avesse terminato il ritratto.
-S-sì.- balbettò Ryeowook arrossendo.
-Awww me lo fate arrossire!- strillò Taerin pizzicando le guance al suo ragazzo. - Sei così… tenero? Posso dirlo?-
-Oh. Certo, non mi arrabbio.- rispose lui dandole delle pacche sulla mano. Lei rispose abbracciandolo.
-Giuro, non avevo mai visto RinRin così dolce.- fece notare Kyuhyun portando alla bocca la bottiglia d'acqua.
-Non hai tirato fuori il meglio di me, KyuKyu.- ribatté la ragazza facendogli la linguaccia.
Kyuhyun, intento a bere, quasi sputò fuori quando sentì un piede accarezzargli la gamba. Guardò avanti a sé e incrociò lo sguardo divertito di Jongwoon; di sicuro si stava vendicando per il pranzo al ristorante. Il moro gli fece un sorriso accattivante e si portò un dito alle labbra. Quel ragazzo l'avrebbe fatto impazzire.
Jongwoon vide Kyuhyun guardarlo per quel piccolo scherzetto che gli stava facendo. Per torturarlo ancor di più, si portò l'indice destro alle labbra. Di certo non si aspettava un contrattacco da parte del castano; mentre Jongwoon faceva finta di seguire il discorso degli altri, Kyuhyun ne approfittò per cominciare a stuzzicarlo con il piede, con movimenti più lenti e sensuali. Il tutto era mascherato dal sorrisetto che Kyuhyun aveva ogni volta che si trovava in quel tavolo.
Siwon era seduto all'altro capo del tavolo e studiava l'interazione tra suo fratello e Kyuhyun. Notò che oltre a guardarsi, non si parlavano direttamente, però non poteva decifrare quegli sguardi e la cosa lo frustrava.
-Lasciali stare.- gli sussurrò Heechul.
-Non lo voglio vicino a Jongwoon. Non sembra raccomandabile e lo sai come sono state le storie passate di Jongwoon, oltre che di quel bastardello.- ammise il moro voltandosi a guardare l'amico.
-Beh, neanche io sono raccomandabile per molti, eppure i fratelli non mi fanno niente.-
-Forse perché non sembri un membro di una gang o uno stupratore seriale.-
-Dai Siwon, non puoi tarpiare le ali a tuo fratello. Devi lasciargli fare le sue scelte; da quelle impara.- sentenziò Heechul assumendo un'espressione seria. - E comunque, mi pare che Kyuhyun non stia giocando né che gli voglia fare qualcosa.-
Siwon rimase stupito dalle parole dell'amico. Era vero che non poteva essere così protettivo nei confronti di suo fratello. Ma l'idea che Kyuhyun gli potesse fare qualcosa lo mandava in bestia. Se anche solo avesse saputo che gli aveva fatto qualcosa, Siwon non si sarebbe risparmiato e avrebbe riempito di botte Kyuhyun.
 
-Quindi oggi era l'ultimo giorno di posa?- domandò Jongwoon, mentre si vestiva lentamente. Voleva stuzzicare Kyuhyun come aveva fatto da quando si erano messi insieme.
-Sì. Ma per me puoi sempre posare.- rispose maliziosamente Kyuhyun, facendogli l'occhiolino. Sapeva che l'altro ragazzo avrebbe capito cosa intendeva in realtà.
-Oh, mi piacerebbe.- ribatté il moro con un tono di voce volutamente basso e sensuale prima di mordersi il labbro inferiore.
-Non tentarmi. Ti ricordo che ora nessuno può entrare in quest'aula. O può sentire le tue urla.-
-Perché? Chi ha detto che sarò io a urlare e non tu?- chiese Jongwoon, facendo finta di essere offeso mentre gonfiava le guance e metteva il broncio.
Kyuhyun sollevò un sopracciglio. - Sei serio?-
-Lo scopriremo.- rispose l'altro avvicinandosi piano a Kyuhyun, camminando in modo provocante.
Quando arrivò davanti al suo ragazzo, gli posò le mani sul petto. - Comunque sappi che, se fossi in te, non ne sarei così sicuro.-
Kyuhyun stava per rispondergli, o comunque allontanarlo da lì, perché sennò sarebbe stato costretto a farlo per la prima volta nell'aula di arte, quando qualcuno bussò alla porta. Il castano si diresse verso quest'ultima e la aprì, rivelando Jungsoo che sorrideva da orecchio a orecchio.
-Ragazzi! Cercavo proprio voi.- disse entrando nell'aula. Si guardò un attimo intorno fino a quando gli occhi si posarono sul cavalletto. - Kyuhyun, posso guardare ora la tela? Sono veramente emozionato.-
-Uhm…- Kyuhyun guardò Jongwoon e lo vide annuire. - D'accordo.- concesse infine accompagnando l'insegnante al quadro.
Jungsoo si fermò davanti alla tela e subito spalancò gli occhi. Sapeva che Kyuhyun era bravissimo a disegnare ma il quadro l'aveva lasciato stupefatto. In ogni pennellata vedeva un sentimento diverso dell'artista nei confronti del modello, mentre invece negli occhi di Yesung vedeva emozioni contrastanti. Quel quadro non solo meritava il massimo dei voti ma anche l'ammirazione da parte del professore.
-Kyuhyun è… è…- cominciò a dire Jungsoo. Kyuhyun lo guardava, sperando che andasse bene. -... è fantastico! Perfetto!- esclamò alla fine, sorprendendo entrambi i ragazzi perché si stava trattenendo dal saltare sul posto.
-Ehm, so che era bello ma che fosse addirittura perfetto…-
-Non fare il modesto Kyuhyun; di solito non lo sei.- ribatté Jungsoo allargando il sorriso. - Presumo lo voglia tenere tu il quadro, giusto?- aggiunse, sorridendo maliziosamente guardando Yesung e Kyuhyun.
Kyuhyun annuì. Di certo non avrebbe lasciato il quadro alla vista di tutti, come tutti i suoi lavori precedenti; d’altronde lì era rappresentato il suo ragazzo.
Siccome Kyuhyun non rispondeva e Jongwoon stava guardando il suo cellulare, Jungsoo decise di andarsene perciò salutò i due. Uscito dall'aula vide Siwon passare nel corridoio e dall'espressione del viso gli sembrava parecchio arrabbiato. Fece per salutarlo ma il ragazzo gli passò di fianco senza accennare a fermarsi, continuando a camminare - in realtà quasi correndo - diretto all'aula di arte. Jungsoo sollevò le spalle e tornò nel suo ufficio.
 
Quando Jungsoo era uscito dall'aula, Kyuhyun si era avvicinato a Yesung e gli aveva posato le mani sui fianchi, inclinando la testa per toccare la fronte del moro con la sua. Chiuse gli occhi e inspirò: era contento che Jongwoon fosse il suo ragazzo, nonostante i loro caratteri contrastanti.
Jongwoon, a quel contatto, sorrise dolcemente e carezzò i capelli dell'altro. Sarebbe stato volentieri in eterno tra le sue braccia, senza fare niente.
Persi nel loro mondo, i due non si resero conto di Siwon che entrava nell'aula. Questi, visti i due ragazzi in un momento intimo, rimase fermo, indeciso se avvicinarsi o meno. Stava vagliando cosa fare quando i suoi occhi si posarono sul quadro di Kyuhyun. Quando vide con i propri occhi quello che una decina di minuti prima Kangin si era lasciato sfuggire, rimase attonito. Ok, sapeva che suo fratello stava posando per il più piccolo, ma non immaginava che avesse posato nudo! Spalancò occhi e bocca, cercando di pensare prima di fare o dire qualcosa ma non ci riuscì. Siwon si avvicinò ai due, strattonò Kyuhyun lontano da suo fratello e gli diede un pugno in faccia, mandandolo a gambe all'aria.
Jongwoon rimase pietrificato quando vide suo fratello picchiare il suo ragazzo; non l'aveva mai visto così arrabbiato. Kyuhyun, invece, si aspettava di vedere arrivare Siwon a picchiarlo, ma non pensava così presto o perfino davanti a Jongwoon.
-Cosa ti avevo detto?!?- urlò Siwon, guardando furiosamente il ragazzo a terra.
Kyuhyun posò una mano sulla guancia offesa e fulminò con lo sguardo il ragazzo più grande. - Di certo non che mi avresti picchiato davanti a Jongwoon.-
-Non parlo di ciò!- ribatté l'altro, cercando di calmarsi ma senza esito. - Sapevo che posava per te.. Ma non sapevo che lo avresti fatto posare nudo!!-
Jongwoon si inginocchiò di fianco a Kyuhyun per guardargli meglio la guancia: era già rossa e si stava gonfiando. Non gli piaceva vedere segni sul viso del suo ragazzo. Si alzò, parandosi di fronte a suo fratello con un'aria risoluta.
-Sono maggiorenne e faccio quel cavolo che voglio. So che, se fosse per te, dovrei vivere sotto una campana di vetro. Ma vedi, non sai che io non voglio. Kyuhyun non mi ha fatto mai posare nudo per completo; l'ho deciso io di togliermi il panno che mi copriva.- spiegò Jongwoon, restando il più calmo possibile. - A me piace sinceramente Kyuhyun e tu, se vuoi che io sia felice, non puoi impedirmi di non vederlo altrimenti… mi sentirò perso.- aggiunse, l'ultima parte quasi sussurrandola, ricordandosi dell'ultima storia seria in cui era stato e che lo aveva lasciato distrutto per tanto tempo.
Kyuhyun raggiunse il suo ragazzo, posandogli un braccio sulle spalle mentre teneva lo sguardo su Siwon.
 
 

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Capitolo 9
*** Il mercoledì è perfetto ***


Siamo giunte all'ultimo capitolo. Kyu artista mi mancherà TT.TT Grazie a tutte voi che avete letto ;-)


-Siwon-ssi, nessuno di noi due ha fatto qualcosa di sbagliato. Mi hai detto di non osare avvicinarmi a lui per paura che gli facessi del male, no? Beh, non è nelle mie intenzioni.- disse tutto d'un fiato Kyuhyun guardando Siwon negli occhi. Sentiva sotto le sue dita Jongwoon che si irrigidiva. - Io non so che cosa gli sia successo prima di conoscere me, né voglio saperlo se Jongwoon non desidera dirmelo. L'unica cosa che so e di cui sono sicuro è che mi piace, in un modo in cui nessuno mi era mai piaciuto prima. Se non tenessi veramente a lui, stai sicuro che l'avrei già preso, anche contro la sua volontà, perché era quello che ho fatto fino ad ora e me ne vergogno. Ma con lui sento che tutto è diverso e non voglio che nessuno mi impedisca di provare queste sensazioni nuove.- confessò avvicinandosi ancora di più al suo ragazzo.
Siwon lo fissava attentamente. Era la prima volta che qualcuno gli rispondeva in modo pacato e controllato quando lui era arrabbiato. Niente in Kyuhyun suggeriva che fosse spaventato; sembrava come se fosse sicuro che Siwon non avrebbe più aperto bocca sulla questione. Quel ragazzino impressionava Siwon e cominciava a pensare che lasciargli Jongwoon sarebbe stata una cosa buona e giusta, perché sapeva che l'avrebbe protetto e amato come nessun altro. Siwon ormai aveva preso la sua decisione e l'avrebbe comunicata ai ragazzi.
Siwon stava per aprire bocca quando la porta dell'aula sbatté per la seconda volta - anche se era comunque aperta, visto che lui non l'aveva chiusa dopo essere entrato - perché Heechul voleva soltanto fare scena. Si precipitò correndo in mezzo a Siwon e i due ragazzi con le braccia aperte.
-Ti proibisco di fare qualcosa a loro due. Per farlo, dovrai passare sul mio cadavere!- strillò la Diva.
In realtà Heechul aveva paura. Non era un segreto che lui e Siwon continuassero a litigare ma non era perché si odiavano, quanto perché Heechul aveva, lo ammetteva, un carattere troppo esigente ed esibizionista, l'opposto dell'altro ragazzo.
Quando, però, Leeteuk gli aveva detto del comportamento strano di Siwon mentre si dirigeva all'aula di arte dove sapeva esserci Kyuhyun e Jongwoon, era corso da loro perché voleva che il suo coinquilino mettesse il cuore in pace e tornasse a sorridere come prima che degli stronzi gli rompessero il cuore.
-Heechul hyung, che ci fai qui?- lo stuzzicò il ragazzo alto.
-Sei sordo o fai finta solo per farmi arrabbiare?! Sai che potrei picchiarti!- si difese il biondo, alzando le mani per prepararle a dare dei pugni all'altro.
-Hyung, tranquillo. Non sto per fare quello che pensi che io stia per fare.-
-Ah no?- domandò inarcando un sopracciglio. Quando vide che l'altro annuiva, abbassò i pugni. - Bene, io vado. Sto sudando per la corsa e mi fa schifo.- detto ciò, si allontanò a passi rapidi dal trio.
Jongwoon e Kyuhyun non avevano capito un accidenti dello scambio tra i due ragazzi più grandi. Si erano fermati a Heechul che si parava davanti a loro per difenderli. Jongwoon prese la mano di Kyuhyun e gliela strinse. Gli piacevano tantissimo le sue mani: erano morbide e lo facevano sentire al sicuro, visto che erano più grandi delle sue. Kyuhyun gli rivolse un timido sorriso accompagnato da uno sguardo amorevole. Il tutto sotto gli occhi di Siwon.
Il fratello di Jongwoon si schiarì la voce. - Prima che ci interrompessero stavo per dirvi qualcosa di importante. Ora ascoltatemi attentamente.- disse serio, incrociando le braccia al petto e guardandoli torvo.
I due ragazzi deglutirono contemporaneamente, timorosi per quanto avrebbe detto il maggiore. Qualunque cosa avrebbe detto, non si sarebbero separati.
-Non sono contento che la cosa sia iniziato mentre Woonie posava per te, per di più nudo- cominciò a dire Siwon. - Ma sono felice che ti piaccia sinceramente e che tu non stia giocando con lui. Però sappi che se anche solo lo fai piangere, giuro che ti castro!- aggiunse minacciando Kyuhyun con un sorrisetto.
Jongwoon saltò addosso a suo fratello, abbracciandolo talmente stretto da lasciarlo un attimo senza aria. Kyuhyun tirò un sospiro di sollievo, contento del fatto che non avrebbe dovuto picchiare nessuno ma spaventato dalla minaccia; avrebbe fatto di tutto per non fare piangere Jongwoon.
 
 
 
Erano passate due settimane da quel giorno. Kyuhyun aveva consegnato il quadro a Jungsoo per farsi dare il voto, e aveva preso il massimo del punteggio. Quando si trovava col suo ragazzo, in qualunque luogo, era dolcissimo e lo trattava come se fosse la cosa più preziosa al mondo. Jongwoon cantava nel locale ogni volta che poteva ed era migliorato perché Kyuhyun andava ad ascoltarlo e la cosa gli piaceva tantissimo. Se si trovavano in pubblico, lo stuzzicava spudoratamente, sperando che prima o poi abboccasse. Ryeowook aveva cominciato ad insegnare a Taerin a cucinare e mentre quando erano soli non la lasciava un attimo sola - le stava letteralmente addosso -, quando erano in mezzo ad altri si comportava solo in modo sdolcinato, facendo roteare gli occhi ai loro amici. Taerin, invece, con Ryeowook faceva sempre la timida e la vergognosa, ma quando era con gli altri… diventava l'opposto; colpa del fatto di aver frequentato solo Kyuhyun per tanto tempo.
Erano tutti seduti ad un tavolo nel parco dell'Università e Kyuhyun e Jongwoon erano seduti l'uno di fronte all'altro, come loro solito. Mentre erano tutti impegnati a mangiare - o baciarsi come se non ci fosse un domani, nel caso di Eunhyuk e Donghae -, Jongwoon e Kyuhyun si stuzzicavano sotto al tavolo.
Ai due piaceva giocare tra loro così, con un pubblico; la cosa li eccitava. Quel giorno, però, Jongwoon si fece più audace e cominciò a stuzzicarlo sulle cosce, ricevendo come risposta dei mugugnii soffocati con la mano. Kyuhyun era stato sorpreso dall'attacco ma avrebbe voluto dire a Jongwoon che se non fossero stati in mezzo ad altri, avrebbe attaccato il suo collo senza pietà. Ecco perché, per vendicarsi, copiò la mossa del ragazzo, andando più su, fino al cavallo dei pantaloni; era felice di avere delle gambe lunghe. A Jongwoon scappò un gemito che per fortuna nessuno sentì perché in quel momento tutti stavano parlando. Quello bastò a Kyuhyun per prendere la sua decisione.
 
Kyuhyun e Jongwoon avevano deciso di studiare insieme agli altri per gli esami, altrimenti sapevano avrebbero fatto altro. Kyuhyun, però, aveva chiesto gentilmente ai loro amici - perché lui non minacciava mai nessuno - di inventarsi qualunque scusa quel mercoledì per lasciarli soli. E così fecero tutti, anche se Siwon era riluttante, sapendo cosa il giovane avesse intenzione di fare. Jongwoon si stupì quando tutti i suoi amici gli dissero che erano impegnati quel mercoledì ma non pensava minimamente che Kyuhyun c’entrasse qualcosa con tutto ciò.
Kyuhyun, molto tranquillamente, aveva chiesto a Jongwoon se gli andava di studiare a casa sua, inventandosi la scusa che sua madre aveva intenzione di passare nel pomeriggio e quindi voleva farsi trovare in casa. Jongwoon aveva acconsentito.
Quel mercoledì mattina, una settimana dopo la scena ai tavoli nel parco dell'Università, Jongwoon si era svegliato al profumo di pancake che aleggiava nel suo appartamento. Un sorriso si fece strada sul suo volto mentre andava in cucina dove Heechul lo accolse con un piatto pieno di pancake.
-Buongiorno, raggio di sole!- lo salutò la Diva mentre si girava verso di lui con un sorriso malizioso.
-Ok, per cosa ti stai vendicando?!- domandò preoccupato Jongwoon occhieggiando il piatto che l'altro gli passava insieme ad una boccetta di sciroppo d'acero. - Non ho usato io la tua piastra!- aggiunse assumendo un’espressione da cucciolo.
-Non mi sto vend….- Heechul spalancò gli occhi. - Come fai a sapere che qualcuno ha usato la mia piastra?!?-
Il moro stava per rispondergli ma il maggiore lo precedette. - Ma a chi frega di quello in questo momento! Come ti senti oggi? Pieno di energia?-
L'altro lo guardò stranito prima di aprire bocca. - Mi sento bene, grazie. Sai che i mercoledì sono felicissimo.-
-E dopo oggi, lo amerai ancor di più.- mormorò il biondo.
-Come, scusa?-
-Oh niente.-
Jongwoon non volle approfondire le parole dell'amico. D'accordo svegliarsi positivo e felice, ma se Heechul si comportava così, qualcosa sarebbe accaduto e non voleva saperlo al momento.
La mattinata si fece sempre più strana a mano a mano che gli arrivavano messaggi dai suoi amici dicendogli di stare attento, di non strafare, di imporsi un po’ anche lui. Jongwoon non capiva quei messaggi: a cosa doveva stare attento? Per cosa non doveva strafare? Su cosa doveva imporsi? Ma ovviamente nessuno dei suoi amici gli rispose alle sue domande.
Per questo, quando arrivò a casa del suo ragazzo, gli si buttò tra le braccia, dicendogli che i suoi amici si comportavano in modo strano e non volevano dirgli che problemi avessero.
-Non preoccuparti tanto. Domani, quando ci troveremo a studiare, forse te lo diranno.- lo rassicurò Kyuhyun, stringendolo più forte tra le sue braccia e dandogli un bacio dietro l'orecchio.
A Jongwoon scappò un mugugno e, per distrarsi da quello che l'altro gli stava facendo al collo, cominciò a parlare.
-Tua madre… ahh... a che ora arriva?- domandò il moro, tra un mugugno e l'altro. “Mannaggia Kyu, tu e le tue labbra!”, pensò mentre cercava di allontanare un attimo il suo ragazzo dal suo collo.
-Mia madre non viene oggi.- rispose semplicemente l'altro, fiondandosi di nuovo sul collo di Jongwoon.
-Oh.- fu l'unica cosa che disse Jongwoon prima di mettere il broncio.
Kyuhyun, vedendo ciò, non resistette e gli mordicchiò il labbro inferiore, facendo uscire dalle labbra dell'altro un suono basso e roco.
-Scusa ma.. In realtà, non doveva venire. Volevo che oggi stessimo da soli.- confessò Kyuhyun ancora attaccato al labbro del ragazzo.
-Tu.. Io..- cominciò a lamentarsi Jongwoon ma fermandosi quando Kyuhyun cominciò a lasciargli baci leggeri sul collo.
-Sai.. È dalla settimana scorsa che muoio dalla voglia di stare noi due soli, in una stanza, senza interruzioni..-
-Kyuhyun.-
-Sì, Jongwoon?-
-Smettila.- commentò l'altro soffocando un gemito. - Voglio altro che le tue parole.-
Kyuhyun non se lo fece ripetere due volte e lo zittì baciandolo, prima lentamente e poi con sempre più passione, continuando a soffocare i loro sospiri.
 
 
 
Kyuhyun si stiracchiò, sorridendo mentre guardava alla sua destra dove Jongwoon dormiva. Lanciò un'occhiata all'orologio e vide che erano le sei di sera. Sorrise pensando che erano a letto da quattro ore.
Jongwoon aveva il volto rilassato, le guance rosse  e un leggero sorriso sulle labbra. Così indifeso, aveva risvegliato la vena artistica di Kyuhyun che, presa la matita, fece uno schizzo del suo ragazzo che dormiva. Rimase concentrato sul suo lavoro fino a quando Jongwoon non cominciò a depositargli dei bacini sul collo e poi percorse la linea della mandibola.
-Stai chiedendo per un altro round?- domandò Kyuhyun lasciando matita e foglio sul comodino e sdraiandosi insieme al suo ragazzo.
Jongwoon arrossì. - E-ehi! Di-direi che ba-basta così.- balbettò ricordando le ultime quattro ore.
-Come desideri.- ribatté il più giovane mentre iniziava a giocare con i suoi capelli.
Quando Kyuhyun aveva visto il moro per la prima volta, aveva pensato che i suoi capelli dovevano essere tremendamente soffici; e così era stato. Era per questo che ora aveva una fissa per i suoi capelli e ci giocava ogni volta che poteva. Questo comprendeva quel momento, approfittando che erano soli e che nessuno li avrebbe disturbati.
-Nessuno, prima d’ora, mi aveva coccolato come stai facendo.- mormorò Jongwoon mentre affondava il viso nell'incavo del collo del castano e con le mani tracciava dei cerchi sulla sua schiena.
Le precedenti storie di Jongwoon non erano andate molto oltre ai due mesi e finivano tutte per lo stesso motivo: “sei noioso” erano le parole che gli dicevano tutti. L'unico che non gliele aveva detto era stato l'ultimo ragazzo che aveva avuto. Lui era diverso da tutti in tutto. Era stato insieme a Jongwoon per quasi un anno e non gli aveva mai detto niente di offensivo. Perché lo aveva lasciato? Perché l'aveva trovato a letto con una ragazza che sapeva che stavano insieme. Jongwoon poteva sopportare che dicessero peste e corna di lui, ma non poteva passare sopra un tradimento.
Kyuhyun gli baciò i capelli. - Erano proprio scemi. Sei fantastico così come sei e la cosa più bella che mi potesse capitare. Non vedo perché non ti coccolassero. Ti meriti questo e altro.- gli rispose intrecciando le sue gambe con quelle del moro.
Jongwoon gli si fece ancor più vicino e cominciò a canticchiare “Your eyes”. Kyuhyun rimase ad ascoltarlo mentre continuava a giocare coi suoi capelli e dargli baci dappertutto.
-Jongwoon.- lo chiamò Kyuhyun prima che il moro si assopisse di nuovo.
-Dimmi.-
-Mercoledì è il mio giorno preferito.- sentenziò il più giovane. Jongwoon gli diede un bacio sulle labbra e gli sorrise.
-Anche il mio.-
 

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