Unplanned

di heykurt
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15 ***
Capitolo 16: *** Capitolo 16 ***
Capitolo 17: *** Capitolo 17 ***
Capitolo 18: *** Capitolo 18 ***
Capitolo 19: *** Capitolo 19 ***
Capitolo 20: *** Capitolo 20 ***
Capitolo 21: *** Capitolo 21 ***
Capitolo 22: *** Capitolo 22 ***
Capitolo 23: *** Capitolo 23 ***
Capitolo 24: *** Capitolo 24 ***
Capitolo 25: *** Capitolo 25 ***
Capitolo 26: *** Capitolo 26 ***
Capitolo 27: *** Capitolo 27 ***
Capitolo 28: *** Capitolo 28 ***
Capitolo 29: *** Capitolo 29 ***
Capitolo 30: *** Capitolo 30 ***
Capitolo 31: *** Capitolo 31 ***
Capitolo 32: *** Capitolo 32 ***
Capitolo 33: *** Capitolo 33 ***
Capitolo 34: *** Capitolo 34 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


 


 

CAPITOLO 1

 

 


 

 

Kurt è spaventato quando il suo taxi si ferma vicino a casa Anderson. E' una fredda serata di Marzo e gli alberi inclinati per il forte vento fanno presagire una tempesta. Tuttavia casa Anderson sembra emanare calore, probabilmente dovuto alle numerose luci colorate che si riflettono sulle finestre, o per la musica movimentata che sembra far tremare il terreno, tanto è alta.

Kurt paga il tassista che gli rivolge un'occhiata infastidita quando capisce che quella casa appartiene a dei suoi amici. Kurt sorride forzatamente, abbassando lo sguardo imbarazzato. In effetti bisogna ammettere che sono udibili in tutto il vicinato e senz'ombra di dubbio stanno disturbando la quiete pubblica.

Scende dal taxi, stringendo tra le mani una scatolina avvolta da una carta color blu cobalto, e si avvia verso la casa, il cuore che gli batte all'impazzata per il nervosismo. Ci ha pensato a lungo prima di prendere quella decisione, ma sa che può risolvere le cose, sa che può chiarirsi una volta per tutte con Blaine.

E' passato un mese da quando lui e Blaine si sono lasciati e ancora non riesce a darsi pace. Quando Blaine gli aveva confessato di averlo tradito il suo cuore si era spezzato. Aveva sempre pensato che l'espressione “cuore sprezzato” fosse un po' ridicola ed esagerata, eppure, ora che aveva sperimentato sulla sua stessa pelle cosa volesse dire essere innamorati davvero, sentiva che il suo cuore si era letteralmente frantumato in tanti piccoli pezzi. Aveva solo bisogno di ricomporli a poco a poco e quella gli era parsa l'occasione migliore. Vedersi tutti i giorni a scuola e fingere indifferenza si stava rivelando più difficile del previsto e Kurt voleva solo che le cose tornassero come un tempo, quando erano ancora innamorati e felici.


 

I suoi passi sui ciottoli che conducono alla villa degli Anderson sono pesanti ed insicuri, ma non può tornare indietro. Non vuole tornare indietro. Sente le grida e i festeggiamenti all'interno della casa e quel clima di gioia e divertimento sembra alleggerire un poco la tensione, anche se non prende parte ad una festa da molto tempo.

Arrivato alla soglia guarda il suo riflesso sulla porta d'ingresso, illuminato dalle luci del porticato. I suoi capelli sono accuratamente sistemati con una quantità spropositata di gel, ma Kurt pensa che siano carini ed è certo di fare un'ottima figura (d'altronde ha passato le ultime quattro ore a prepararsi per l'occasione). Indossa un paio di jeans neri attillati, scarpe in vinile, un maglione color porpora, coperto da un cappotto lungo e nero, coi risvolti grigio scuro. Sta facendo molto affidamento sul suo aspetto e si sente patetico nello sperare che quello possa indurre Blaine a trovarlo di nuovo attraente.

Fa dei respiri profondi, chiudendo gli occhi per un istante mentre si ripete a mente il discorso da fare non appena vedrà Blaine. Sa già che non riuscirà a ricordare le parole precise, ma spera di avere abbastanza controllo da non uscirsene con qualche frase sconveniente.

Le mani gli stanno tremando quando finalmente si decide a suonare alla porta.

“Vado io!” urla un ragazzo all'interno e Kurt riconosce fin troppo bene la sua voce “Guarda guarda chi abbiamo qui!” ghigna Sebastian Smythe squadrandolo da capo a piedi, appoggiandosi allo stipite della porta.

Sebastian, per Kurt, è forse la persona più odiosa sulla faccia della terra. Non erano mai andati d'accordo e si punzecchiavano da ormai quattro anni (quando Sebastian si era trasferito nella loro scuola). Sin dal primo giorno lo aveva preso inspiegabilmente di mira e aveva dovuto sopportarlo in molte occasioni visto che era il migliore amico di Blaine. A volte, quando sperava di rimanere solo con il suo ragazzo, si ritrovava Sebastian tra capo e collo e doveva fare di tutto per mantenere i nervi saldi e non saltargli alla gola.

“Posso passare?” gli chiede brusco incrociando le braccia al petto.

“Mh, sei stato invitato?” controbatte lui alzando un sopracciglio. Sa della sua rottura con Blaine, ovviamente, e questo è solo uno dei mille motivi per cui mostra riluttanza nel farlo entrare. Anche se il fatto che lo odia rimane comunque al primo posto nella lista delle motivazioni.

“Secondo te perché sono qui?! E' ovvio che sono stato invitato!” mente Kurt, sperando di non lasciar trasparire nulla col suo sguardo “Ti spiace toglierti di mezzo?”

Sebastian incrocia a sua volta le braccia, con un'espressione strafottente impressa sul volto e Kurt deve serrare i pugni contro le gambe per evitare di sferrargli un gancio destro su quel sorrisetto insolente “Non hai visto il cartello che dice che è vietato l'ingresso alle ragazze?”

Kurt non ha tempo e voglia di discutere, perché Sebastian è l'ultimo dei suoi problemi in quel momento. Vuole solo vedere Blaine e parlargli a cuore aperto, non gli interessano i giochetti di un cafone, presuntuoso, arrogante figlio di papà. Sa che, se continuerà a replicare, la questione potrebbe prolungarsi per diverse ore e non è il caso di farsi venire un'altra emicrania visto che ne ha già una in atto, tenendo conto che il suo confronto con Blaine si fa sempre più imminente.

“Spostati.” risponde con tono calmo ma deciso, guardandolo dritto negli occhi.

“Dai dolcezza, questo non è un posto per-”

Ma Kurt non lo lascia finire. Con sicurezza lo colpisce con la spalla su un braccio, riuscendo a superarlo oltre l'uscio “Dov'è Blaine?” gli chiede poi con un sorriso compiaciuto.

Sebastian si richiude la porta alle spalle facendogli un'altra radiografia e Kurt si stringe istintivamente nelle spalle, sentendosi vulnerabile. “Sai, sono quasi certo che sia in questa casa.” risponde dunque Sebastian con una punta di sarcasmo.

“Divertente.” commenta Kurt rivolgendogli un'occhiataccia che avrebbe potuto benissimo incenerirlo “Dopo questa tua brillante battuta ti dispiacerebbe dirmi dov'è?” tenta di nuovo, ma sa che non otterrà alcuna risposta.

Attorno a lui ci sono decine e decine di ragazzi, molti dei quali ubriachi fradici che cantano a squarciagola sui tavoli, ballando a tempo di musica. Riconosce alcuni compagni di scuola ed è sorpreso nel vedere che molti di loro, in genere tranquilli e composti, sembrano aver perso ogni inibizione. La casa, invece, è completamente a soqquadro. Le credenze nel corridoio d'ingresso sono tutte aperte e mancano diversi calici del servizio della signora Anderson. Kurt sa quanto lei ci tenga e non osa immaginare quale sarà la sua reazione il giorno seguente quando scoprirà che alcuni sono stati rotti da qualche ragazzo distratto. A terra ci sono un sacco di bottiglie vuote, alcune addirittura ridotte a cocci, e vari indumenti sparsi alla rinfusa sui mobili e Kurt non vuole sapere che fine abbiano fatto quei ragazzi a cui mancano i pantaloni.

“Scusa hai visto Blaine?” chiede dunque ad un tipo mingherlino che gli passa accanto con una bottiglia di birra incollata alle labbra. Il ragazzo non gli risponde ma gli indica il piano di sopra raggiungendo gli altri in soggiorno.

“Gli hai comprato un regalino?” lo prende in giro Sebastian, ancora fermo all'ingresso intento a fissarlo. Kurt si chiede se sta cercando un'altra battuta offensiva sul suo aspetto e si prepara psicologicamente all'evenienza. D'istinto nasconde la scatola tra i jeans e la biancheria, coprendosi col maglione, perché sa che se continua a tenerla in bella vista Sebastian lo tormenterà per tutta la serata.

“Non sono affari che ti riguardano.” risponde secco “Questo dove posso metterlo?” chiede poi togliendosi il cappotto.

Sebastian si lascia sfuggire una risata, alzando gli occhi al cielo “Ti stai seriamente ponendo il problema di dove mettere quel coso? Buttalo dove ti capita, che te ne frega? Ti sembra che gli altri si stiano facendo problemi?” gli domanda indicando un paio di jeans abbandonati su una sedia lungo il corridoio.

“Si dà il caso che sia di cashmere!” esclama indignato Kurt portandosi una mano al petto come se Sebastian avesse appena detto la cosa più blasfema del mondo “Dov'è l'attaccapanni? Sono certo che era qui.” aggiunge guardando un punto accanto alla porta, ora vuoto.

“L'abbiamo spostato. Ci eravamo andati a sbattere più di una volta. Sta di sopra, da qualche parte.”

“Okay, grazie.” risponde con un sospiro. Sta per incamminarsi quando nota che Sebastian non si è ancora mosso dalla sua postazione e continua a guardarlo come se stesse aspettando qualcosa. “Che hai?! Ho qualcosa fuori posto per caso?”

“Oh no, è tutto al posto giusto.” sogghigna leccandosi le labbra e Kurt sa, nel profondo, che lo fa solo per provocarlo e non perché provi una reale attrazione per lui “Trovo solo divertente che tu ti sia preparato di tutto punto e ti sia presentato qui.”

“Non posso venire a trovare il mio-” non sa come definirlo. Non è più il suo ragazzo e non sa nemmeno se si possono più considerare amici. Ormai sono diventati semplici conoscenti e non si rivolgono la parola da settimane, ma non vuole dare ulteriori motivi a Sebastian per farlo star male ed opta per l'opzione più semplice “amico? È il suo compleanno ed è questo che fanno gli amici.”

Sebastian fa spallucce, arricciando le labbra “Non dopo che ti ha scaricato per un altro.” osserva, con l'intento di farlo reagire. Ma Kurt lo conosce fin troppo bene per riuscire a dargli soddisfazione e decide di nuovo di non replicare. Alza il dito medio facendogli un sorriso ironico e Sebastian pare divertito e capisce che è il momento di gettare l'ascia di guerra.

“Ci si vede Hummel. Non voglio rovinarmi la serata vedendo la tua orribile faccia.” dice con il suo immancabile ghigno soddisfatto prima di allontanarsi verso il soggiorno ed unirsi alle danze.

Kurt scuote la testa lasciandosi sfuggire un “idiota”, prima di tornare a fissare le scale che danno al piano di sopra. Raccoglie tutto il coraggio che possiede e si ripete di stare calmo ed essere il più diretto possibile; infondo non ha nulla da perdere. Afferra con decisione il corrimano ed inizia a salire piano piano i gradini, facendosi strada tra varie coppiette intente a strusciarsi contro il muro. Raggiunto il pianerottolo, supera il bagno con la jacuzzi (dove alcuni ragazzi stanno brindando in costume da bagno, mentre un loro amico sta vomitando rumorosamente nel gabinetto) e la camera degli Anderson (anche quella occupata da un gruppo di ragazzi intenti a giocare a carte, mentre altri due si risucchiano la faccia a pochi centimetri da loro sul materasso, chiaramente ubriachi viste le risate che fanno quando si scollano per riprendere fiato). Arriva alla fine del corridoio con un nodo stretto alla gola e teme che, quando aprirà la porta, troverà Blaine in compagnia di un'altra persona. Quella stessa persona con cui lo aveva tradito.

Afferra con mani tremanti la maniglia della porta e, senza indugiare oltre, la apre. Blaine, contrariamente a quello che si aspettava, è da solo, seduto sul suo letto con il volto immerso tra le mani. Non appena sente Kurt entrare si volta di scatto, sbiancando alla vista del suo ex fidanzato. Kurt sa che quella è l'unica occasione per chiarire e che sarà difficile trovare un altro momento per stare completamente da solo con lui, ed automaticamente senza pensarci richiude la porta a chiave per non permettere a nessuno di disturbarli.

“Ciao.” sussurra, abbassando gli occhi a terra.

“Kurt... che ci fai qui?” gli chiede Blaine ancora confuso. Sembra quasi si stia chiedendo se si trova davvero lì o se sia solo frutto della sua immaginazione; eppure non sembra neanche lontanamente ubriaco pensa Kurt.

“Buon compleanno.” mormora appoggiando il cappotto sulla sedia della scrivania, accanto al letto “Ho pensato di farti una sorpresa. E' solo un pensierino ma spero ti piaccia.” aggiunge estraendo la scatolina da sotto il maglione, porgendogliela.

Gli occhi di Blaine sono puntati su quelli dell'altro e le sue sopracciglia sono appena incurvate in un'espressione dispiaciuta, e Kurt capisce che si sta sentendo a disagio. Conosce troppo bene ogni sua emozione, ogni suo piccolo gesto: Blaine per lui è un libro aperto. Non sa che altro aggiungere e il discorso che si era tanto ripetuto sembra essersi cancellato dalla sua mente. Ora ha solo una serie indecifrabile di pensieri che gli vorticano all'impazzata nella testa, rimbombando assordanti; le sue mani stanno sudando e la sua gola è diventata secca.

Blaine, dopo un'iniziale esitazione, prende la scatolina dalle mani di Kurt e nel momento in cui si sfiorano entrambi si guardano spaventati, ormai disabituatisi a quel contatto. Blaine sospira, senza dire nulla, e scarta l'involucro del regalo, sotto lo sguardo attento dell'altro. Kurt si accomoda accanto a lui e quando il materasso si incurva appena sotto il suo peso sente che gli manca anche quella sensazione, quando lui e Blaine tornavano a casa da una giornata particolarmente stressante di scuola e si sdraiavano assieme sul suo letto, coccolandosi.

“E' bellissimo.”

Kurt viene riportato alla realtà dalla calda voce del suo ex ragazzo e sembra che il suo corpo abbia sentito la mancanza di quel suono, perché è come se si stesse sciogliendo lentamente, beandosi di quelle due semplici parole.

“Ti piace davvero?” domanda titubante Kurt mentre Blaine si rigira tra le mani il papillon a righe che gli ha regalato “Ricordo che qualche tempo fa mi avevi detto che ti piaceva. Sai, quando siamo andati al negozio di Isabelle in centro. Ho pensato che potesse farti piacere.” dice con un filo di voce appoggiando il mento sulla spalla con un'aria innocente “Comunque che ci fai qui da solo? Perché non sei a goderti la tua festa?”

Blaine posa il papillon sul comodino assieme alla scatola, mordendosi il labbro inferiore. “Non mi sento molto bene. Sai, non sono abituato a tutto quel chiasso.” E' pensieroso e, a giudicare dal suo sguardo, non sembra affatto felice che sia lì vicino a lui in quel momento. Kurt sta ancora cercando di formulare una frase di senso compiuto quando Blaine lo precede “Perché sei venuto qui?” gli chiede cupo girandosi verso di lui.

Kurt nota che i suoi occhi sono appena velati di lacrime e non sa come affrontare la situazione senza rovinare tutto più di quanto non abbia già fatto. Blaine gli appare turbato e distante e Kurt comincia a mettere in discussione tutto quello che aveva deciso di dirgli prima di arrivare lì. Ha paura che, così facendo, possa farlo sentire in imbarazzo e a disagio; infondo non sono più fidanzati e il fatto di trovarsi ad appena una spanna di distanza sul letto del suo ex dopo una rottura difficile, gli sembra già sufficiente. Ma una parte di lui sente che deve liberarsi di tutto ciò che ha dentro, o potrebbe scoppiare da un momento all'altro. All'improvviso non gli importa più di come reagirà Blaine e di quello che potrebbe causare quella rivelazione, perché sente di aver raggiunto il limite e non poter più far finta di niente.

“Ti devo parlare. Non volevo farlo per messaggio o chiamarti. Volevo guardarti negli occhi perché è una cosa che mi sto tenendo dentro da troppo tempo e non credo di riuscire a reggere oltre.” dice con voce mozzata, il cuore che ormai scalpita nel suo petto.

“Kurt, non penso sia il caso.” replica Blaine “Se sei qui per-”

“Puoi lasciarmi parlare?” lo interrompe in malo modo Kurt e la sua voce si fa appena più acuta, chiaro segno che si sta innervosendo e in quel momento si rende conto che probabilmente non riuscirà a mantenere il controllo e gli dirà tutto quello che pensa, senza alcun filtro. “Fammi dire solo una cosa, senza intervenire. Quando avrò finito potrai dirmi tutto quello che vuoi ma adesso, ti prego, ascoltami.” lo supplica e Blaine acconsente con un breve cenno del capo, anche se è evidente che non è pronto a sentire quello che gli sta per dire “Ci siamo lasciati più di un mese fa e tu non mi hai neanche dato il tempo di dire la mia sulla questione perché mi hai vomitato addosso tutti i tuoi problemi facendomi passare come lo stronzo della situazione, quando invece sei stato tu a tradirmi!”

Blaine tenta di controbattere ma Kurt lo ferma, alzandosi in piedi e piazzandosi di fronte a lui “Hai detto che mi sentivi distante, quando non ho semplicemente risposto ad una tua telefonata perché ero sul posto di lavoro. Una telefonata Blaine! Hai iniziato ad accusarmi di essere menefreghista ed egocentrico quando tu sei il primo che mi dava buca per vedersi con quel cretino di Sebastian o per spassartela con qualche altro tuo amico. E ora comincio a dubitare che fossero solo amici. Hai cercato soltanto un pretesto per lasciarmi e dirmi che ti eri innamorato di un altro ed hai scaricato ogni colpa su di me. Sono stato malissimo e per giorni non ho mangiato. Ho continuato a piangere in camera mia chiedendomi dove avessi sbagliato. Non potevo credere che fosse tutto finito da un giorno all'altro perché tu eri... e sei...” si corregge “la persona più importante della mia vita. Non sto cercando di fare la vittima, voglio solo capire perché è successo. Non accetterò 'chiamate mancate' o 'disinteresse' come motivazioni. Voglio che tu sia sincero con me Blaine, perché io non ho smesso di pensare a te. Non so come sia possibile, ma credo di amarti ancora più di prima e questa lontananza mi ha fatto capire che tengo davvero a te e non posso rinunciare a noi.”

Blaine ora ha decisamente gli occhi carichi di lacrime e sta deglutendo ripetutamente per non lasciarsene sfuggire nessuna (lo ha sempre fatto per non farsi vedere debole di fronte agli altri). Si passa rapidamente l'indice accanto all'occhio per asciugare una lacrima che sta per scorrergli lungo la guancia e prende una boccata d'aria per contenere il pianto.

“So che possiamo ricominciare daccapo, so che assieme possiamo farcela. Ne abbiamo passate così tante, tutti i miei ricordi più preziosi riguardano a te e non voglio che anche i più dolorosi siano legati a te. La verità è che non ho mai smesso di amarti e non credo che lo farò mai... Ora sei spaventato e lo capisco, lo sono anche io. Non ero nemmeno sicuro di riuscire a dirti tutto questo senza scoppiare a piangere! Blaine...” dice con un sussurro avvolgendo il suo volto tra le mani.

La sua pelle è calda e appena ruvida sulle guance ma è così dannatamente piacevole sotto le sue dita. Kurt allunga appena il pollice contro il labbro inferiore di Blaine e ne traccia il contorno sentendo un brivido percorrerlo lungo la schiena.

Blaine ha chiuso gli occhi e si sta finalmente lasciando andare ad un pianto liberatorio, e lascia che Kurt accarezzi anche il labbro superiore, ritrovandosi a spingere le labbra in avanti per baciargli la punta del dito. Quel contatto basta a far perdere il controllo a Kurt che si protende in avanti poggiando con decisione le labbra contro quelle carnose del suo ex ragazzo.

Dio! Quando gli è mancato tutto quello. La bocca di Blaine è soffice ed umida e le loro labbra sembrano incastrarsi perfettamente tra loro. Anche Kurt abbandona ogni difesa e lascia che il pianto abbia il sopravvento. Ben presto il loro bacio si insaporisce del gusto salato delle loro lacrime oltre che di frustrazione e desiderio. Kurt si accovaccia sul suo grembo e percepisce le nodose mani di Blaine sui suoi fianchi stringere appena la presa quando lui approfondisce il bacio, intrufolando le mani tra i suoi capelli per tenerlo vicino a sé.

“Kur-uh. Aspetta..” ansima riuscendo a staccare le labbra dalle sue “Non possiamo.”

“Perché no? Noi ci amiamo ancora... vero?”

Ha paura della sua risposta e prima che lui possa dire o fare qualcosa afferra i lembi del suo maglione e se lo sfila, scompigliandosi i capelli, chiudendo poi gli occhi. Lo fa ricadere a terra e rimane fermo immobile sulle gambe di Blaine, il respiro che si è fatto improvvisamente irregolare ed affannoso. Sa che Blaine lo sta fissando e dopo svariati secondi si decide a riaprire gli occhi per incrociare quelli del ragazzo sotto di lui.

Blaine ha le labbra appena dischiuse e sembra totalmente impreparato a tutto quello che sta succedendo. Hanno condiviso situazioni molto più intime di quella e non è di certo la prima volta che vede il suo corpo, ma nonostante ciò sembra in preda al panico, come se quella fosse un'esperienza nuova per lui.

Kurt tenta di protendersi di nuovo verso la sua bocca quando Blaine si scosta, appoggiando la fronte al suo petto, percependo il suo battito accelerato “No, non posso.” ripete con più decisione, passando la punta delle dita lungo la sua schiena “Kurt, non voglio farti star male, te lo giuro. Ti voglio ancora molto bene e mi dispiace che le cose siano finite così tra noi, ma non possiamo tornare assieme. Non ora. Non credo di essere pronto a rimettermi con te. Però te lo giuro, ti voglio davvero bene. Pensavo che restando distanti fosse più semplice per te superare la rottura.”

“P-per me?” balbetta Kurt “Vorrai dire più semplice per te!” sbotta aggrappandosi alle sue spalle per rimettersi in piedi “Dio! Sono così... così patetico e ridicolo!”

“Non sei patetico.” sospira Blaine premendo l'indice e il pollice nel punto d'incontro delle sopracciglia.

Kurt tira su col naso, asciugandosi le lacrime che ormai scorrono imperterrite lungo le sue guance arrossate “Cosa c'è che non va in me?”

Blaine è intenerito e si sente in colpa di essere la causa di quel suo stato d'animo. Si alza a sua volta e stringe le mani di Kurt tra le sue “Non sei tu. Siamo noi.” dice con un filo di voce “Non me la sento di ricominciare tutto daccapo adesso. Tu credi che sarà di nuovo come prima ma non è così, e anche tu nel profondo lo sai.”

“No, non lo so. E non puoi saperlo neanche tu Blaine.” risponde scuotendo la testa.

“Si invece. Se tornassimo assieme ora sarebbe tutto diverso e troppo strano. Non dureremmo una settimana. Io non voglio farti stare male ancora, Kurt. Per quanto assurdo ti possa sembrare visto come mi sono comportato, io tengo ancora a te, tantissimo. Non possiamo rovinare tutto ancora una volta. È meglio se stiamo distanti per un po'. Se siamo destinati a stare assieme, staremo assieme.”

Kurt ride. È una risata fredda, pungente, carica di odio. Non riesce a credere a quello che gli sta dicendo e si sente così stupido per starsene lì impalato senza maglietta sotto lo sguardo compassionevole di Blaine “Per un po'? È da più di un mese che non mi rivolgi la parola, non pensi che sia abbastanza? Io sono pronto a ricominciare e so che insieme ce la faremo. Lasciamoci alle spalle tutto quello che è successo. Non dovrei essere nemmeno io a supplicarti visto che sei tu che mi hai tradito! Non riesco a capire cosa ti spaventa tanto da non volere tentare di nuovo!”

“Perché non voglio tornare con te!” sbraita Blaine, col respiro ora pesante. Sta tremando da capo a piedi e sembra lui stesso sorpreso da quella sua reazione “Quello che volevo dire e che forse ho espresso male, è che non posso tornare con te adesso. Non so cosa provo, sono confuso... Mi hai colto alla sprovvista. Sei stato importantissimo per me, ti amavo davvero da impazzire-”

“Mi amavi? Non mi ami più?”

“Una parte di me ti amerà sempre, Kurt. Ma al momento sono troppo confuso per darti una risposta concreta. Ho mille pensieri per la testa e tu non mi stai semplificando le cose.” risponde chinandosi a recuperare il maglione di Kurt “Rivestiti.”

Kurt gli strappa il maglione dalle mani, rimettendoselo, gli occhi ormai gonfi e arrossati “Non credo di essermi mai sentito così umiliato in vita mia.”

“Dai Kurt, non fare così... Io ti voglio ancora bene.” prova a rimediare Blaine tentando di afferrargli di nuovo la mano.

“Non toccarmi!” sbotta Kurt, respingendolo. Dopo aver recuperato il cappotto, fa girare la chiave nella toppa ed esce chiudendo con violenza la porta alle sue spalle. Se Kurt sperava di rimettere assieme i pezzi ora invece sente che si stanno consumando a loro volta fino a diventare polvere. È come se d'un tratto non sentisse più nulla.


 

*


 

Sebastian sta ballando sul tavolino del soggiorno quando Blaine lo afferra con forza per il polso, facendolo barcollare. Senza curarsi del fatto che il suo migliore amico stia imprecando per il modo brusco con cui lo ha strattonato, continua a trascinarlo fino fuori casa, facendolo sedere non proprio delicatamente sulla panchina sotto il porticato.

“Anderson! Ma che cazzo?!” sbotta lui corrugando la fronte.

“Devo parlarti.”

Sebastian fa ruotare gli occhi “Hai parlato con Hummel, non è così? Non ho intenzione di intromettermi in questa faccenda, lo sai.” borbotta estraendo un pacchetto di sigarette dalla tasca dei jeans “Vuoi?” chiede porgendogliene una.

Blaine rifiuta con un cenno della testa, accomodandosi accanto a lui “E' successo un casino Bas.”

“Lo avevo capito quando mi hai trascinato come un sacco di patate.” ribatte lui massaggiandosi il punto in cui l'amico lo aveva stretto “Che ti ha detto?” chiede poi vedendo Blaine affranto, anche se parlare di Kurt per lui è sempre stata una sofferenza.

“Che mi ama.” risponde Blaine guardandolo sconfortato.

Sebastian, per quanto ci provi a trattenersi, scoppia a ridere “Ancora? Dio! Pensavo gli fosse passata! Ma che gli fai ai ragazzi, bello? Ricordo quando l'avevo io la cotta per te, ah! E tu che gli hai detto?”

“Che non so cosa provo. Non voglio tornare con lui, o almeno non adesso. Ci siamo lasciati da poco e io nel frattempo ho conosciuto altre persone. Non farebbe bene a nessuno dei due tornare assieme in questo momento.”

“In questo momento? Quindi pensi che sia possibile in futuro? Che voi torniate assieme intendo. Uhm, sai bene cosa penso dell'intera faccenda quindi non credo di essere la persona più adatta a cui chiedere consigli. Non ho mai avuto una storia seria con qualcuno e nemmeno ci tengo ad averla. Sto bene così come sto. Non ho nessuna palla al piede e posso stare con chi mi va, quando mi va. Perché impegnarsi?”

Blaine abbozza un sorriso, anche se i suoi occhi sono spenti e tristi “Quando ti innamorerai non la penserai così.”

“Disse quello che, innamorato com'era, è andato a letto con un altro. Non fa una piega!”

“Non ti ho trascinato qui per sentirmi attaccare! Tu poi non dovresti proprio parlare visto che te ne fai uno nuovo ogni sera!” replica acido.

Sebastian alza un sopracciglio, arricciando le labbra “Però io non sono fidanzato, posso farlo.”

“Il punto è che io non l'ho tradito!” grida Blaine fuori di sé.

“Cosa?!” esclama Sebastian ora più confuso di prima.

“L'ho detto solo perché non sapevo più come gestire la situazione. Mi ero reso conto che la nostra storia stava diventando qualcosa di più e mi sono spaventato... Ho inventato la prima cosa che mi è passata per la mente. E' stupido, lo so, ma dopo che ci siamo lasciati sono stato con un ragazzo e mi ha fatto provare le stesse cose che sentivo per Kurt all'inizio, ma non ha funzionato. La verità è che non l'ho dimenticato e forse non lo farò mai, ma non credo sia giusto stare assieme adesso. Non quando sono ancora così insicuro... Ora possiamo tornare al succo del discorso?” gli domanda e Sebastian fa spallucce, evidentemente disinteressato “Lui era lì davanti a me, bello come il sole e per un attimo quando mi ha baciato ho ceduto. Capisci? Ho ricambiato e la cosa si stava facendo un po' intima...”

“Hai capito Hummel!” ridacchia Sebastian ma subito torna serio quando l'amico lo fulmina con lo sguardo “Scusa.”

“Stavamo per andare oltre quando.. l'ho fermato. Ho realizzato che quello era semplice e puro desiderio, e che probabilmente me ne sarei pentito il giorno dopo. Lo avrei solo fatto star male ancora una volta. So che ti sembrerà strano ma stare di nuovo da solo con lui mi ha fatto ripensare per la prima volta a tutto quello che abbiamo passato assieme e... il mio cuore e il mio cervello dicevano due cose opposte.”

“Immagino.” commenta con una punta di sarcasmo Sebastian “Dov'è ora?”

Blaine scrolla le spalle, corrucciando le labbra “Non lo so. Penso sia tornato a casa. Quando l'ho rifiutato è scappato da camera mia. Avresti dovuto vederlo Bas, era così sconvolto e io mi sono sentito un verme nel vederlo piangere. Io ti giuro che non volevo farlo soffrire ancora ma che altro potevo fare? Se solo potessi... aiutarlo.”

Sebastian si rabbuia all'improvviso, e nei suoi occhi si legge puro terrore “Aspetta, che hai in mente? Non vorrai mica che..?”

“Ti prego Sebastian! Era davvero scosso... Ha bisogno di qualcuno più che mai in questo momento e io non sono la persona adatta.”

“E non ha qualche amico che può stargli vicino scusa?” protesta lui che ha ormai capito le intenzioni di Blaine anche se non glielo ha chiesto proprio direttamente.

“Sono o non sono il tuo migliore amico? Fallo per me, ti scongiuro! Puoi stargli vicino nei prossimi giorni? Non ti sto mica chiedendo di diventare culo e camicia” Sebastian a quell'affermazione fa svettare le sopracciglia nel punto più alto della fronte, sgranando gli occhi e Blaine capisce che come al solito ha intenso la sua frase come un doppio senso “devi solo cercare di stargli accanto il più possibile. È molto fragile adesso e-”

“E non vorrà sicuramente farsi consolare da me! Che diavolo ti passa per il cervello Anderson? Tutto quel gel comincia a darti alla testa! Ascolta, ti voglio bene e siamo amici, ma non puoi chiedermi una cosa del genere. Non sta né in cielo né in terra visto che la cazzata l'hai fatta tu. Se non ti sei preoccupato del suo struggersi la prima volta non vedo perché dovresti porti il problema ora!” farnetica fuori di sé.

Blaine sbuffa, oscillando le gambe avanti e indietro nervoso “La prima volta era diverso. Dì pure che sono stato uno stronzo insensibile... Senti, ho bisogno di sapere che sta bene. Te lo chiedo da fratello a fratello.”

“Aspetta, dovrei andare a parlargli adesso?”

“Ti prego.” lo supplica Blaine mettendosi in ginocchio con le mani giunte “Giuro che farò tutto quello che vorrai. Qualsiasi cosa. Infondo devi solo vedere come sta non mi sembra di chiederti la luna!” tenta ancora di convincerlo.

Sebastian si morde il labbro, chiudendo forte gli occhi, ed emettendo quello che sembra un grugnito di disappunto “Dio! Perché riesci sempre a fregarmi? Okay, lo faccio. Però sappi che ogni cosa che ti chiederò dovrai farla senza protestare. Non faccio mai qualcosa senza un secondo fine, quindi non aspettarti che io stia vicino a... Hummel” dice il suo nome quasi trattenendo a stento un conato di vomito “gratuitamente. Sarà già abbastanza difficile riuscirlo a guardare in faccia per più di cinque secondi.”

“Grazie, grazie, grazie! Ti devo un favore! Anzi, mille favori!” esclama Blaine sorridente dandogli un bacio sulla guancia, prima di tornare dentro (in realtà scappa per evitare che l'altro si rimangi la parola).

Sebastian prende una bottiglia di birra già aperta lasciata da qualcuno a terra e ne beve un sorso, troppo traumatizzato dall'idea di dover consolare Kurt per potersi curare a chi appartenga.


 

*


 

Kurt non riesce a smettere di piangere. Se ne sta seduto su un muretto di fronte a casa sua, col volto immerso tra le mani, singhiozzando. L'incontro avuto con Blaine lo ha destabilizzato e per quanto ci provi non riesce a calmarsi. Sa che non avrebbe dovuto mettergli una tale pressione, ma nel contempo sente che doveva provarci e non poteva lasciar correre le cose come se nulla fosse.

“Hey.”

Kurt alza lo sguardo in direzione della voce, rimanendo alquanto deluso quando constata di trovarsi di fronte Sebastian.

“Ci mancavi solo tu. Che diavolo ci fai qui Sebastian?” sbotta asciugandosi le lacrime.

Sebastian cerca di mantenere la calma e di non rispondergli come suo solito in malo modo. Gli si avvicina lentamente, calciando man mano un sassolino sulla strada, tenendo lo sguardo fisso verso terra “E' un piacere anche per me rivederti Kurt. Mi trovavo nei paraggi e sai, ti ho visto piangere e-”

“Beh se ti avvicini un altro poco ti ammazzo Smythe.” lo interrompe acido Kurt voltandosi dalla parte opposta per nascondere gli occhi arrossati.

“Ne dubito Hummel. Qualsiasi lotta con me finisce sempre con la mia vittoria, è risaputo ormai.” ridacchia sedendosi accanto a lui sul muretto.

La tensione fra loro è fendibile con un coltello e Kurt si rende presto conto che c'è qualcosa che non quadra. Sebastian non si sarebbe mai presentato lì per interesse personale. Non abita dalle sue parti ed è alquanto improbabile che sia capitato lì per caso. Ma ancora più sconcertante è il fatto che si sia avvicinato a lui per assicurarsi che stia bene e quella non è una cosa che Sebastian Smythe è solito fare. E' menefreghista, egocentrico, supponente e maleducato e Kurt vuole solo essere lasciato in pace in una situazione delicata come quella.

Non gli ci vuole molto, infatti, a capire il motivo di quella insolita visita. “Ti ha mandato Blaine vero?” gli chiede tirando su col naso, sperando che i suoi occhi non siano diventati particolarmente gonfi da essere oggetto di battutine sconvenienti da parte dell'altro ragazzo.

Sebastian si stiracchia, sospirando “Tu che pensi?”

Kurt odia quel suo modo di fare, lo odia con tutto sé stesso. Il tono fastidiosamente calmo di Sebastian gli sta facendo ribollire il sangue nelle vene “Io so solo che in questo momento vi detesto entrambi, tu forse sei giusto su uno scalino sopra a Blaine perché ho una naturale avversione per la tua persona.”

Sebastian sghignazza lanciandogli occhiate sfuggevoli “Wow, allora penso che tu mi detesterai ancora di più quando sentirai quello che sto per dirti.” dice prendendo un respiro profondo, mentre Kurt lo fissa irritato “Penso che Blaine abbia fatto la cosa giusta.”

Kurt strabuzza gli occhi, rimanendo a guardarlo a bocca semi-aperta per dieci secondi “Come prego? Si vede che vi siete proprio trovati. Siete entrambi due grandissimi stronzi. Sei venuto qui per sfottermi? Perché se è questo il tuo intento ti consiglio di sparire entro tre secondi perché potrei non rispondere delle mie azioni. Mi conosci, sai che sono piuttosto calmo solitamente, ma in questo momento non avrei alcun problema a spaccarti la faccia, credimi.”

Sebastian ride per il -tentato- fare minaccioso di Kurt, ma si ricompone pochi istanti dopo cercando di non scordare il vero motivo per cui si trova lì “E' giusto che stiate separati per un po' Hummel. È per il bene di entrambi.”

Kurt si lascia sfuggire un verso gutturale, un misto tra un colpo di tosse ed una risata nervosa “Che cavolo ne sai tu di quello che è giusto o no?”

“Io credo che tu e Blaine siate fatti per stare assieme.” mente, vedendolo così provato “Però, adesso è un bene che stiate un po' distanti per riflettere. Per quanto folle ti possa sembrare anche io ho perso qualcuno a cui tenevo moltissimo, quindi penso di sapere almeno in parte quello che è giusto o no, Kurt. Ma, hey! Io sono Sebastian Smythe! Che ne posso sapere che a volte vorresti solo gridare quanto schifosa ed ingiusta sia la vita, che ne posso sapere che avresti solo voglia di prendere a pugni qualcuno e stare seduto sul muretto di casa tua a piangere! Sono una persona priva di emozioni!” esclama ironico.

“La voglia di prendere a pugni qualcuno ce l'ho io in questo momento.” borbotta Kurt.

“Credimi Kurt, anche io.” ghigna l'altro scivolando appena più vicino a lui.

Kurt si asciuga ancora una volta gli occhi col lembo della manica, deglutendo rumorosamente “Ah, tra tutte le persone che potevano vedermi in questo stato, sei capitato proprio tu. Almeno in questo momento vorrei evitare battutine sarcastiche per piacere, non sono dell'umore adatto.”

Sebastian scrolla le spalle, dandogli una piccola gomitata sul braccio “E' l'anno del diploma e mancano pochi mesi alla fine di tutto questo prima che le nostre strade si dividano. Le cose possono sempre cambiare, sai? Invece che starcene qui seduti a deprimerci fino all'ultimo giorno di scuola potremmo, che ne so, provare ad essere buoni amici, no?”

Kurt ruota il capo verso di lui ad una tale velocità da far quasi indietreggiare l'altro col busto “Sebastian.” risponde secco “Sono già abbastanza sconvolto.”

Sebastian scoppia a ridere, facendo scorrere la lingua tra i denti “Già, lo dubito anche io, ma chi può dirlo? Forse non siamo poi così diversi infondo.”

“Che cosa orribile da dire. Noi siamo completamente diversi Smythe. Non abbiamo nulla in comune, grazie a Dio, e non credo che la tua presenza potrebbe essermi di molto conforto in questo momento quindi... grazie, ma declino gentilmente l'offerta.”

“Forse dovresti smetterla di pensare, Kurt e dovresti provare a lasciarti andare un poco. I tuoi occhi parlano da sé, quindi è inutile che cerchi di trattenere il pianto solo perché ci sono io qui. A volte si ha solo bisogno di una spalla su cui piangere e di qualcuno con cui sfogarsi. Okay, lo riconosco: io non sono esattamente il tipo di persona da cui qualcuno andrebbe per essere confortato, ma... sono qui adesso, e non mi sembra ci sia nessun altro a consolarti. Dai, vieni.” dice mettendogli un braccio attorno al collo e facendolo appoggiare al suo petto.

Che cosa cavolo pensi di fare Smythe?!” squittisce Kurt dandogli un pugno sulla coscia “Non ho bisogno del tuo conforto! Voglio solo essere lasciato in pace, perché ti è così difficile capirlo?! Hai forse problemi di udito!?”

“Kurt, calmati...” tenta di nuovo Sebastian cercando di appoggiare la mano alla sua spalla.

“Non ne hai il diritto Sebastian! Lasciami stare!” urla Kurt, scoppiando in lacrime “Lasciami stare.” continua a ripetere mentre l'altro riposiziona il braccio attorno al suo collo “Ti odio...”

Sebastian lo stringe più forte a sé, sospirando, un po' scocciato “Okay, okay, lo accetto. Ora sfogati, ne hai decisamente bisogno.” dice alzando gli occhi al cielo e maledicendo Blaine nella sua mente. Non sa nemmeno perché lo stia facendo, ma per quanto gli secchi ammetterlo prova un briciolo di compassione. Non l'ha mai visto così e l'aumentare dei suoi singhiozzi non fa altro che renderlo vulnerabile ed impotente. Tutto quello che è in grado di fare è restare lì accanto a lui, stringendolo tra le sue braccia.





N/A 

In questi giorni sto facendo il rewatch di vari Telefilm ed ogni coppia mi porta automaticamente a pensare a loro. Quindi mi sono detta: perché non unire le varie storie e crearne una unica su Kurt e Sebastian?! Questa è la prima FF Kurbastian che scrivo e a dire la verità sono un po' agitata, anche perché non scrivo una ff da più di due anni lol
Spero solo che come primo capitolo vi sia piaciuto e che continuerete a seguire la storia! Mi farebbe davvero piacere :) 

 

SOUNDTRACK

"Speechless" - Lady Gaga : https://www.youtube.com/watch?v=J3YMaIGJrkU

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


CAPITOLO 2


 




 


SOUNDTRACK
"So What?" - P!nk ( 
https://www.youtube.com/watch?v=FJfFZqTlWrQ )
 

 




 

Quel lunedì Kurt si sveglia con dei forti cerchi alla testa. Ha fatto un sogno decisamente strano su Sebastian in cui stavano più o meno assieme e dovevano presentarsi alle rispettive famiglie. Okay, forse era più classificabile come incubo, tenendo conto che non erano mancati baci e carezze che gli facevano venire il voltastomaco solo a ripensarci. Kurt inizia seriamente a preoccuparsi che Sebastian popoli anche i suoi sogni, soprattutto se sono quel tipo di sogni e si chiede se la conversazione avuta la sera precedente lo abbia potuto influenzare.

Quando scende dal letto e si guarda allo specchio può definire il suo aspetto con un solo aggettivo: orribile. È più pallido del solito e i suoi occhi sono ancora arrossati e circondati da profonde occhiaie violacee; i suoi capelli sono arruffati e gli ricadono scomposti sulla fronte come se avesse combattuto una battaglia col cuscino e per la prima volta in vita sua si rende conto di quanto quel pigiama di flanella gli sia decisamente enorme. D'altronde è dimagrito di parecchi chili da quando Blaine lo ha lasciato.

Sono le sette e trenta quando finisce di prepararsi (indossa un paio di jeans scuri e un maglioncino a righe che gli ha regalato suo padre qualche mese prima) e scende al primo piano per fare colazione. Burt Hummel ha già sistemato i piatti a tavola e quello al posto di Kurt è colmo di pancake con lo sciroppo al cioccolato e accanto una tazza di latte fumante.

Kurt si siede a tavola facendogli un sorriso, ma il suo stomaco si rifiuta di collaborare. No, decisamente non ha appetito. La sola vista del cibo gli dà alla nausea e non appena rompe un piccolo pezzo di pancake con la forchetta suo padre capisce che quella sarà l'unica cosa che mangerà.

“Cattivo umore?” gli chiede apprensivo “Ieri sera non ti ho sentito rientrare. E' andato tutto bene alla festa? Ti sei chiarito con Blaine?”

“Possiamo non parlarne per favore?” scatta sull'attenti Kurt, brandendo la forchetta dinnanzi a sé.

“Okay, stai calmo. Volevo solo sapere perché hai quella faccia da funerale.” mugugna consumando lentamente la sua colazione “Hai dormito almeno?”

Kurt sospira, scocciato “No papà, non ho dormito. Recupererò il prossimo week-end. Va tutto bene, sul serio, non preoccuparti per me.” lo tranquillizza, ma sa che suo padre ha capito che sta mentendo.

“Mh, okay. Stavo solo cercando di fare conversazione. Non hai nulla da raccontarmi?”

Kurt alza le spalle “A dire il vero no. La mia vita è piatta, noiosa e fa dannatamente schifo.”

A Burt va di traverso un pezzettino di pancake e deve colpirsi più volte sul petto per tornare a respirare “Però! Sei davvero di buon umore!” esclama ironico “Perché non vuoi parlarne con me? Sono pur sempre il tuo vecchio o no?”

“Papà, non voglio essere scortese. So che posso dirti qualsiasi cosa e che tu ci sei sempre per me, ma al momento non saprei neanche cosa dirti. È stata una giornata infernale ieri e prima la dimentico meglio è. Non voglio riversare su di te il mio malumore, quindi evitiamo e basta, okay?”

Burt lo guarda dispiaciuto, allungando la mano per poggiarla su quella del figlio “Okay. Sappi comunque che se per caso avessi bisogno di sfogarti, o mandare al diavolo quel palle mosce” Kurt si fa sfuggire una risata “io sono qui. Non mi piace vederti così, ci sto male.”

“Mi dispiace papà, non voglio farti stare in ansia. È solo che non è andata come volevo con Blaine. Credo che sia arrivato il momento di mettermi l'anima in pace. Non mi sento ancora pronto a parlarne con te, ma so che posso contare sul tuo aiuto quando ne avrò bisogno. Ora mi fa troppo male, scusami.” gli spiega trattenendo a stento le lacrime.

“Ho capito Kurt, quando te la senti. Non voglio metterti pressione.”

Kurt gli sorride sincero “Senti... non ho fame. E' meglio se me ne vado a scuola. Così non finisco per deprimere anche te.” dice addentando solo un'altra fetta di pancake giusto per dargli soddisfazione e si alza da tavola dirigendosi verso il soggiorno per recuperare la sua borsa a tracolla “Ci vediamo stasera!” urla prima di chiudere la porta dietro di sé.


 

È una giornata soleggiata, anche se durante la notte deve aver piovuto parecchio visto che l'erba luccica di gocce di rugiada, sotto i raggi del sole. I suoi occhi però si posano quasi automaticamente sul muretto dove aveva passato la serata a piangere il giorno precedente e si chiede se Sebastian abbia già riferito a Blaine del loro incontro. Il solo pensare a Blaine lo fa star male; non può credere di essersi umiliato tanto di fronte a lui e non può neanche accettare che Sebastian lo abbia visto così vulnerabile, privo di qualsiasi difesa. Non vuole che lo reputi una persona fragile perché sa benissimo che lui userebbe qualsiasi mezzo per ricattarlo o colpirlo nel profondo. Conosce bene il suo punto debole ora e Kurt è già pronto a dover subire qualche frase sconveniente quel giorno a scuola. Solo perché è stato (quasi) carino con lui non vuol dire che le cose non torneranno esattamente come prima.

L'idea di provare ad essere amici è la più assurda che abbia mai sentito e nella sua mente risuona così strana e sbagliata. Non hanno nulla in comune e anche se tentassero di andare d'accordo finirebbero inevitabilmente per mettersi le mani addosso. Soprattutto ora che non combattono più ad armi pari.

Non c'è mai stato un solo giorno (certo, eccetto il precedente) in cui Sebastian si sia mostrato gentile con lui o che non lo abbia fatto impazzire. Sembrava mettersi d'impegno per rendergli la vita un inferno ed ora che faceva il gioco di Blaine lo odiava forse ancora più di quanto credesse possibile.

Kurt controlla l'ora sul cellulare e si rende conto di essere largamente in anticipo. Non avendo la macchina (o meglio, non essendo in grado di guidare la macchina) è costretto a farsi tre chilometri a piedi per arrivare al liceo Parrish ogni mattina. Ha sempre trovato piacevole passeggiare per le strade di Wilmington a quell'ora: c'è pace e tranquillità, soprattutto lungo il molo che deve superare per raggiungere il centro città e la gente è sempre solare e calorosa. È un piccolo paesino e tutti si conoscono con tutti.

Sta camminando lungo il suo viale quando quell'atmosfera pacifica e rilassante viene spazzata via dal rombare di un'auto che rallenta fino quasi a fermarsi accanto a lui.

“Buongiorno.” lo saluta Sebastian abbassando il finestrino. E' alla guida di un vecchio pick-up grigio, scrostato, e a giudicare dal rumore che produce deve avere anche il motore arrugginito. Sebastian sfoggia un sorriso ammiccante e Kurt conosce quella faccia da 'sto per chiederti qualcosa e non ti piacerà'.

“Buongiorno un corno! Che vuoi? Adesso mi segui pure?” risponde Kurt inacidito. È già di cattivo umore, non ha bisogno della sua presenza per peggiorarlo. È una di quelle giornate in cui non vuole essere avvicinato da nessuno, non vuole parlare, non vuole essere toccato, né tantomeno trovarsi a meno di dieci metri di distanza da Sebastian. Ignorandolo, continua a camminare accelerando il passo.

Il ragazzo però non sembra turbato da quella risposta, anzi, sembra divertito. “Ti sei svegliato col piede sbagliato Hummel?” chiede Sebastian seguendolo. A quella velocità minima il pick-up produce un rumore ancora più snervante “Volevo solo sapere come stavi!”

Kurt alza un sopracciglio, avanzando ancora più rapidamente “Di merda, ecco come sto. Ora che hai soddisfatto la tua grandissima curiosità mi lasci in pace? O te lo devo scrivere in braille?”

Sebastian ora sembra offeso ed inchioda bruscamente la macchina, costringendo Kurt a fermarsi a sua volta, quasi spaventato dalla sua reazione “Hey Hummel! Stavo solo cercan-”

“Ascolta Sebastian!” lo blocca Kurt prima che possa uscirsene con qualche discorso su quanto sia dispiaciuto per il suo approccio rifiutato o boiate simili, visto che sa benissimo che non è sincero “Tu non mi piaci ed io non piaccio a te, allora perché sei qui?! Devo ancora capire cosa ti sia balenato in quel cervello mono-neurone che ti ritrovi per voler stare all'interno del mio perimetro.” dice tracciando un cerchio immaginario attorno a lui “Non sapevo fossi masochista a tal punto Smythe! Guarda, ho trovato davvero carino quello che tu hai fatto per me ieri, ma la cosa si è conclusa lì. Sono di cattivo umore, sì, e non penso che mi passerà facilmente, quindi vedi di non farmi innervosire con quel sorrisetto compiaciuto sulla faccia, perché lo so che il tuo scopo è quello di farmi uscire di testa! Beh, ci stai riuscendo alla grande Sebastian! Sto per avere una crisi di nervi e non sono ancora le otto del mattino quindi sgombra per piacere e... DIO! Perché sto ancora parlando con te?!”

Sebastian inarca le sopracciglia, arricciando le labbra per trattenere una risata “Bastava che mi dicessi che sei in quel periodo del mese, signorina.”

“Vai a farti fottere.” scandisce ogni parola Kurt sfoggiando un sorriso forzato, che Sebastian senz'altro coglie.

Sebastian trova esilarante che la sua presenza lo urti a tal punto e, ignorando totalmente il discorso che gli ha appena fatto, rimette in moto la macchina continuando a stargli appresso senza smettere di fissarlo per un secondo.

Kurt riprende a camminare ed ogni tanto gli lancia degli sguardi di sottecchi, continuando imperterrito per la sua strada, con fare altezzoso. Non ha tempo da perdere con lui o rischia di arrivare tardi a lezione e non può di certo permetterselo visto che alla prima ora ha storia e la sua professoressa inspiegabilmente lo odia. Non vuole darle ulteriori motivi per mettere in dubbio la sua promozione.

“Vuoi un passaggio?”

Sebastian è più sconvolto di Kurt quando quelle parole lasciano la sua bocca. Se ne pente esattamente un millesimo di secondo dopo averlo chiesto e prega con tutto sé stesso che Kurt declini l'invito.

“Perché dovrei accettare un passaggio da te?” replica infatti con sdegno.

“Perché si fa prima in macchina?” gli risponde con ovvietà e l'espressione pensierosa di Kurt non gli fa presagire nulla di buono. Sta per congedarlo e ripartire, quando l'altro parla di nuovo.

“E va bene. Ma non rivolgermi la parola per tutto il viaggio. La tua voce, soprattutto di mattina, è peggio di un gesso sulla lavagna.” brontola Kurt aprendo lo sportello passeggeri, arrampicandosi un po' a fatica sul pick-up che cigola non appena si siede.

Sebastian sospira sconsolato, prendendo una sigaretta dal pacchetto che ha sistemato sul cruscotto. Fa giusto in tempo ad accenderla quando Kurt stira le labbra disgustato “Fuma almeno fuori dal finestrino! Detesto sentirne l'odore... E lo sai che il fumo passivo uccide?! Quindi...” schiocca le dita facendogli segno di voltarsi dalla parte opposta alla sua.

Sebastian serra forte i denti per cercare di mantenere la calma e butta la sigaretta dal finestrino, lasciandosi sfuggire un'imprecazione “Così va meglio, vostra altezza?”

“Non ti avevo detto di buttarla, solo di non fumarmi addosso. Basti tu ad infettare l'aria attorno a me di mediocrità.” sentenzia, rendendosi conto di aver esagerato.

Sebastian tuttavia non pare minimamente toccato dalla cosa, tanto che, quando Kurt si gira verso di lui, sta sorridendo. “Non pensavo che non riuscissi ad essere un minimo riconoscente, Kurt..” scandisce il suo nome nello stesso modo in cui aveva fatto lui poco prima “Visto che ieri ti ho fatto, se così vogliamo chiamarlo, un favore mi aspettavo come minimo un 'grazie'.”

“Non lo farò. Sicuro avrai ottenuto in cambio qualcosa per avermi 'consolato'. Quanto ti ha pagato Blaine?”

Sebastian ride sprezzante “Ancora nulla, ma ha promesso che ricambierà il favore. Quindi me lo conservo per qualcosa di importante.”

Kurt alza gli occhi al cielo, appoggiandosi con la spalla alla sportello “Perché sei passato a prendermi Sebastian? Non hai qualche buona azione da compiere o un altro amico da importunare?”

“Siamo amici quindi?” ridacchia soddisfatto l'altro ragazzo, tra sé e sé.

“No, cos-? Mi sono espresso male. Volevo dire: visto che tu ed io non siamo neanche lontanamente amici, perché diavolo ti sei fatto trovare davanti a casa mia? Per andare a scuola tu non fai mai questa strada, stai dall'altra parte della città. So dove abiti quindi non venirmi a dire che ti trovavi nei paraggi come ieri sera perché non risulteresti credibile.”

“Te l'ho detto Hummel. Volevo accertarmi che tu stessi bene.” Suona stranamente sincero e ancora una volta è proprio Sebastian a sembrare stupito dalle sue stesse parole “Ti ci sono volute due ore ieri prima di smettere di piangere e scusa se te lo dico ma hai ancora degli occhi orribili. Non che di solito siano belli” aggiunge guadagnandosi un'occhiataccia da parte di Kurt “ma almeno non sembri uscito da un episodio di American Horror Story.”

“Grazie, sono commosso per tutti questi complimenti.” ribatte.

Sebastian lo ignora ancora ed inchioda un'altra volta la macchina. Kurt non si stupisce che proceda a quella velocità e produca quei rumori, considerando come la tratta. “Ho un'idea. Perché non mariniamo la scuola oggi? Tanto non avevo intenzione di andarci comunque! Volevo accompagnarti e poi andarmela a spassare con qualcuno, ma i ragazzi non scappano posso sempre rifarmi stasera. Allora, che ne dici?”

Kurt lo sta guardando dal basso verso l'alto, perplesso. Innanzitutto non può saltare la scuola, non ora che mancano pochi mesi alla fine; secondo, perché dovrebbe anche solo pensare di trascorrere un'intera giornata in compagnia di Sebastian? E terzo, perché cavolo glielo sta chiedendo?

“Dammi un motivo valido.” gli dice dunque e nella sua testa si insulta per non avergli subito risposto con un chiaro e conciso 'no'.

Sebastian scrolla le spalle, apparentemente confuso sul da farsi. La verità è che non si tratta di una cosa programmata e non sa nemmeno lui cosa gli sia saltato in mente. “Sei depresso?” tenta quindi, ma non pare una motivazione sufficiente visto che Kurt lo guarda contrariato “No, non scherzo. Tu sei depresso, io non ho voglia di sorbirmi una lezione di scienze, è perfetto.”

“Passare del tempo con te mi renderebbe ancora più depresso a dire il vero. Non vedo come la cosa possa funzionare. Portami a scuola, dai.”

Ma Sebastian non si schioda “Kurt, seriamente. Ti farebbe bene distrarti un po' e mi è appena venuta in mente un'idea grandiosa! Scommettiamo che a fine giornata mi ringrazierai? Si tratta solo di un giorno! Puoi sempre inventarti che non ti sei sentito bene, io la uso sempre come scusa! Non faranno di certo storie per un'assenza!”

“La mia professoressa di storia si.”

“Oh, quanto sei palloso! Anche se le farà? Cambierebbe qualcosa? Non ti giochi l'anno per un giorno, idiota. Ultima offerta Hummel: puoi decidere di svoltare a destra e passare la giornata a deprimerti e a piangere da solo, oppure puoi scegliere di svoltare a sinistra e venire con me, a fare qualcosa. Allora? Piangere o fare qualcosa... assieme?” gli propone un'ultima volta con aspettativa.

Kurt è combattuto. Se una parte di lui non vuole rischiare di beccarsi un richiamo dalla Richards, l'altra più irrazionale vuole andare via con Sebastian e svagarsi. Ne ha estremamente bisogno e forse potrebbe aiutarlo a smettere di pensare a Blaine per tutto il giorno e alla magra figura che aveva fatto meno di ventiquattro ore prima. Sa benissimo che se ne pentirà e che probabilmente la giornata sarà ugualmente noiosa e deprimente, ma in quel momento scegliere la seconda opzione gli sembra la cosa più facile (ed è anche quella che desidera di più, il che è bizzarro di per sé perché non aveva mai aspirato a passare un giorno assieme al suo più acerrimo nemico).

“Fare qualcosa.” sospira infine ed ha quasi paura di guardarlo perché sa che troverebbe il solito sorriso strafottente impresso sul volto e la voglia di prenderlo a schiaffi prenderebbe il sopravvento.

“Finalmente ti sei deciso Hummel! Ottima scelta, non che temessi un tuo rifiuto... Nessuno mi dice mai di no.” si pavoneggia gonfiando il petto e Kurt può giurare di vedere il suo ego aumentare esponenzialmente.

“Posso sempre ritrattare.” lo ammonisce puntandogli contro l'indice.

Sebastian sghignazza, ma pare addolcito “Ormai hai scelto, non ci si può tirare indietro.”

“Okay, okay, hai vinto. Però potrei di grazia sapere dove mi stai portando? Sappi che si ti vuoi appartare con me ho lo spray al peperoncino.” scherza Kurt, anche se teme in qualche battuta sconveniente a riguardo.

Sebastian però decide di rinunciare al sarcasmo (d'altronde li aspetta un'intera giornata assieme, avrà tempo più avanti per sfogarsi) e si gira appena verso di lui facendogli un sorriso “Andiamo al West Side.”

Kurt corruga la fronte, esitante “C'è ancora il 'West Side'?”

Il 'West Side' era il locale in riva alla baia di Wilmington che gli zii di Sebastian avevano inaugurato sei anni prima. Kurt era solito passarci le estati lì, assicurandosi sempre di evitare Sebastian ovviamente, ma era da ormai due anni che non passava per quella zona, visto che trascorreva tutto il tempo che aveva a disposizione con Blaine (il cui locale preferito si trovava in centro città, un piccolo bar con tavolini da tè).

“E' andato in rovina, purtroppo. Ora è più simile ad un vecchio capannone, lo uso come rimessa.” gli spiega sbrigativamente.

“Oh, mi dispiace..”

“Che te ne importa infondo? Non ci vieni da anni.” ribatte aspramente Sebastian “Comunque prima o poi ho intenzione di rimetterlo in piedi. L'estate si avvicina e non mi dispiacerebbe farlo tornare alla sua vecchia grandezza. Sono certo che mia sorella mi aiuterebbe più che volentieri visto che si lamenta di continuo di non riuscire a trovare lavoro.” Sua sorella aveva già lavorato lì e Kurt la ricordava bene: non aveva nulla a che vedere con suo fratello.

“Si, dovresti. Era un bel posto.” ammette Kurt e le labbra di Sebastian si incurvano ancora; deve smetterla di fare complimenti o il suo ego potrebbe soffocarli entrambi dentro la macchina.

Gli ci vogliono quasi dieci minuti per arrivare e per il resto del tragitto non conversano più di tanto se non per fare qualche commento sul paesaggio che li circonda, segno che non hanno argomenti in comune di cui parlare.

Il West Side ha proprio l'aspetto di un capannone malandato con assi di legno cigolanti che paiono sul punto di crollare da un momento all'altro. Sorge sulla riva della baia accanto ad una delle numerose aree portuali di Wilmington. L'insegna a caratteri cubitali pende da un lato ed è arrugginita, così come la porta d'ingresso. Kurt prova uno strano senso di malinconia nel vedere quel posto ridotto così.

Sebastian accosta la macchina accanto all'ex locale, ed entrambi scendono avvolgendosi nei cappotti. L'aria si è alzata appena e Kurt si maledice per non aver messo una quantità più abbondante di gel che gli facesse stare composti i capelli. Spera che Sebastian non lo stia guardando mentre tenta di tenerli fermi con patetici tentativi, ma ad un certo punto lo sente ridacchiare tra sé e sé e capisce di non essere passato inosservato.

“Dai, muoviti.” gli dice sempre con prepotenza, invitandolo a seguirlo “E' da questa parte la sorpresa.”

Ma quando Kurt svolta l'angolo e segue Sebastian fino all'estremità del porto (dove finisce anche il West Side), rimane deluso e un po' disorientato quando il ragazzo si china su una delle bitte per slegare un'imbarcazione anche quella malmessa.

“Salga a bordo marinaio!” esclama raggiante tendendogli il braccio per aiutarlo a salire sulla barca.

Kurt resiste esattamente sei secondi prima di scoppiare a ridere “Stai scherzando?! Non mi fido di te, mi faresti sicuramente cadere in acqua! E poi hai visto in che condizioni è ridotta questa carcassa? Non ci reggerà mai entrambi e voglio evitare di morire congelato. Aspiro a fare una fine più dignitosa.”

“Cristo, Hummel! Stai tranquillo è solida, ci tiene. Senti, la uso di continuo e sto facendo tutto questo per te quindi mostrami un minimo di gratitudine! Non ti farò cadere e se lo farò ti autorizzo a tirarmi un pugno sul naso. Tu non aspiri a fare una fine del genere così come io non aspiro a passare tutto il pomeriggio con te che ti lamenti perché ti ho fatto cadere in acqua. Allora, ti decidi?” gli chiede ancora porgendogli di nuovo la mano.

Kurt indugia per un po' prima di stringergliela. Le mani di Sebastian, al contrario di quelle di Blaine, sono affusolate e fredde, ma la sua presa è solida e sicura e Kurt non è più preoccupato dal fatto che possa farlo finire in acqua. Reggendosi con una mano all'estremità del molo, allunga una gamba fino a toccare il legno crocchiante della barca. Sebastian, quando si è assicurato che Kurt ha stabilito l'equilibrio, molla la sua mano scendendo a sua volta, facendo oscillare un poco l'imbarcazione. Kurt si regge ai bordi, terrorizzato e Sebastian ride della sua inesperienza.

“E' la prima volta vero? Spero solo che tu non soffra il mal di mare.”

“No, no. Mi piace stare qui. Papà mi faceva fare dei giri con la barca a vela quando ero più piccolo, quindi sono abituato. È la prima volta su un catorcio però, quindi non ti assicuro nulla.” mugugna guardandosi attorno spaventato.

Sebastian fa roteare gli occhi, innervosito, ma non fa commenti a riguardo “Bene, ora rema in quella direzione.” gli ordina indicandogli i remi, ma capisce dallo sguardo contrariato dell'altro che toccherà fare a lui “Okay, ma dopo mi dai il cambio.”

“Non dovevi farmi divertire? Beh, voglio godermi questo splendido viaggio nella baia che ho visto centinaia e centinaia di volte!” esclama ironico, con finto entusiasmo.

“Spiritoso. Vedrai che ti stupirò, perché sono certo che il posto dove voglio portarti io non lo hai mai visto. Non dovremo remare tanto... è da quella parte.” dice indicando un punto indeterminato dietro di sé “Pronto?” sogghigna staccandosi dalla riva.

“Vedi di non ribaltare tutto Noah Calhoun.” lo apostrofa ancora aggrappato fermamente ai margini della barca.

Sebastian inarca un sopracciglio, arricciando il naso nauseato “No Hummel. Non dirmi che ti piace Nicholas Sparks perché in tal caso ti faccio scendere subito.”

“Che c'è che non va con Nicholas Sparks? Lo conosci anche tu visto che hai colto il mio riferimento a 'The Notebook'.” lo provoca con soddisfazione.

“Touché.” mormora irritato “Sta di fatto che non mi piacciono quelle cose da ragazzine. Sono patetiche storie romantiche in cui si lasciano in modo struggente e poi si riprendono e stronzate varie. E mentre centinaia di bambinette illuse... e te, ovviamente... vengono abbindolate da queste cazzate megagalattiche io sono in camera mia che mi guardo un sano porno. Ah, quelli sì che sono entusiasmanti.”

“Sei un porco.” sentenzia Kurt e Sebastian pare felice ed appagato dall'essere definito così.

“Vuoi farmi credere che non ne hai mai visto uno? Oddio, avrei dovuto immaginarmelo. Sto parlando col verginello.”

Kurt allunga la gamba per dargli un calcio ma la barca traballa ed è costretto a tornare nel suo piccolo spazio “Innanzitutto non sono vergine e secondo... certo che ho visto un porno ma li trovo noiosi e scadenti.”

“In che siti sei andato? Te ne posso consigliare un paio se vuoi.” risponde prendendo seriamente quella conversazione. Sta remando con più foga ora e sono già ben distanti dal molo del West Side.

“Sei molto gentile, ma non mi interessano.” dice con finto garbo.

Attorno a loro l'acqua è calma e dipinta di mille colori, dall'azzurro al viola, dal verde al blu scuro e Kurt per la prima volta in vita sua si rende conto di quanto meraviglioso e speciale sia quel posto. Quel posto che conosce così bene ma che non è mai riuscito ad apprezzare appieno. Sebastian rema per altri dieci minuti, imboccando un piccolo passaggio tra degli alti canneti (ed effettivamente Kurt non si era mai spinto fino a lì e si stupisce di quanto sia bella -ma soprattutto intima- quella zona e si chiede perché Sebastian abbia voluto portarlo proprio lì).

Sebastian ferma la barca in un punto dove i canneti si allargano formando quasi un ovale e Kurt per un attimo teme che voglia davvero buttarlo in acqua, visto che lontani come sono non potrebbe sentirli nessuno. Si sente in colpa quando, invece, capisce di essere sempre e solo lui in malafede.

Sebastian ha incrociato le mani poggiandole sotto al mento. Sta seduto a gambe conserte e lo sta semplicemente fissando come se cercasse di leggergli nella mente “A cosa stai pensando?” gli chiede infatti qualche secondo dopo.

Kurt sussulta, colto alla sprovvista e fa spallucce “A niente.”

“Ti piace il posto? Io lo trovo molto rilassante, è per questo che ti ho portato qui. Non ho cercato un luogo appartato per mettere in atto il mio malvagio piano di buttarti in acqua se è di questo che hai paura. Se avessi voluto farlo non avrei avuto problemi a farti cadere al molo.”

Come cavolo fa?! pensa Kurt ed ora si sente realmente vulnerabile. Sembra che Sebastian sia in grado di cogliere ogni suo minimo sguardo e cerca di essere più discreto, evitando il contatto visivo. “Non stavo pensando questo.” mente a testa bassa “Mi chiedevo solo... perché proprio qui? Insomma, ci sono mille posti rilassanti a Wilmington a mio parere. Cos'ha di speciale questo qui? Certo, è bellissimo, non fraintendermi, solo... non capisco.”

“E' il mio posto preferito, è il primo che mi è venuto in mente a dire il vero. Vengo sempre qui per riflettere, pensare alla mia vita, a tutto quello che combino e tutte le cose che vorrei cambiare. Sei la prima persona che porto, sentiti onorato Hummel.”

“Si, molto onorato.” ridacchia Kurt. C'è un attimo di silenzio (e non sarà il primo momento morto durante la giornata) e poi Kurt parla ancora “Cosa vorresti cambiare?”

“Come?”

“Lo hai detto tu. Vieni qui per pensare alla tua vita e alle cose che vorresti cambiare. Quali sono queste cose che vorresti cambiare? A me pare che tu abbia la vita perfetta. Fai quello che vuoi, quando vuoi, hai una bella casa, una famiglia che stravede per te a quanto ho sentito dire... cosa c'è da cambiare?”

Sebastian si lecca le labbra sottili e Kurt sente di aver toccato un tasto dolente perché non sta più sorridendo. Sfiora l'acqua con la punta delle dita, oscillando la mano avanti e indietro. “La vita degli altri ci appare sempre migliore della nostra, non è così? Beh, sappi che non tutto è rose e fiori solo perché non mi hai mai visto frignare come una ragazzina o perché non faccio la vittima in continuazione piangendomi addosso. La verità è che tu non sai niente di me, così come io non so niente di te. Mi basta sapere che sei un idiota, il resto è superfluo.”

“Da che pulpito!” sbotta Kurt.

“Si, sei un idiota. Hai ancora gli occhi rossi da ieri sera, Hummel. Quanto cavolo hai pianto!? E per cosa? Per un ragazzo. Sei un idiota.”

“Tu non sei mai stato male per qualcuno?”

“Perché stiamo parlando di questo? Non ti ho portato qui per far deprimere anche me. Ti ho portato qui per mandare a fanculo tutto per un giorno. Un giorno solo. Devo, cioè, voglio assicurarmi che tu stia bene.” si corregge discostando lo sguardo “Quindi... dimmi Kurt. Parlami di qualsiasi cosa- tranne Blaine ovviamente.”

“Non so. La verità è che questa è la situazione più strana in cui mi sia mai trovato. Sono sperduto in mezzo ad un canneto con te. Sembra il preludio di un film porno molto scadente.” ride Kurt ed è una risata sincera, spontanea che fa sorridere inevitabilmente anche Sebastian.

“Sapevo che ne avevi visti molti!” esclama più ammirato che stupito “Se a te sembra strano comunque a me come dovrebbe sembrare? Voglio dire, sei... Hummel. E sappi che, anche se ti ho permesso di vedere il mondo segreto di Sebastian non rientri comunque nelle mie grazie.”

“La cosa è reciproca, voglio che tu ne sia consapevole...” gli sorride arricciando il naso “Pensavo.. visto che non sappiamo nulla dell'altro... Perché non mi racconti qualcosa di te? Parlami della tua famiglia.”

“Perché ti interessa la mia famiglia? Vuoi che ti presenti ai miei genitori?” lo prende in giro.

“No.” replica serio “Sto solo cercando di fare conversazione o passeremo tutto il giorno qui in silenzio a rigirarci i pollici e francamente non è il modo migliore di farmi passare la depressione.” Sul volto di Sebastian si dipinge un sorriso sghembo “Okay Hummel.” acconsente infine distendendosi sulla barca per iniziare a conoscersi veramente.


 

Passano tutta la mattina fermi con la barca tra la vegetazione e Kurt scopre un sacco di cose sulla sua famiglia e ne rimane affascinato. Robert Smythe è sempre stato un padre presente, anche se il suo lavoro lo tiene molto impegnato. Fa lo psicologo e Kurt finalmente collega il suo nome a quello dello studio in centro accanto alla loro scuola. A giudicare da come ne parla, Robert è una persona solare e positiva, con una grinta invidiabile (e che Sebastian si lamenta di non aver ereditato). Catherine Smythe invece è una persona affabile, dolce ed amorevole e Kurt pensa che sia dannatamente incantevole anche solo per come gliel'ha descritta. E' una persona estremamente curiosa, desiderosa di scoprire qualcosa di nuovo ogni giorno e che sa apprezzare la bellezza delle piccole cose.

Sebastian ha tre fratelli: Thomas, di ventisette anni, che non vive più con loro da qualche anno (da quando si è sposato con la sua compagna di lunga data, Elise), e Sebastian gli confessa che gli mancano un po' le litigate notturne con lui quando non lo copriva se usciva di nascosto di casa (sai, per andare a scopare gli dice, facendogli ruotare gli occhi). E' diventato uno stimato avvocato e Kurt percepisce un briciolo di gelosia quando Sebastian gli parla di quanto i suoi genitori siano orgogliosi di lui. Evidentemente Sebastian non ha mai dato loro motivi per esserlo e sente di vivere ancora all'ombra di suo fratello.

La seconda sorella è Jenah, di cinque anni più grande. Con lei ha sempre avuto un bellissimo rapporto anche se si punzecchiano di continuo (Kurt sospetta che tutta quell'antipatia che ha nei suoi confronti sia in realtà una simpatia che è troppo orgoglioso per definire tale). Kurt si ricorda bene di Jenah; è una ragazza alta e slanciata con capelli biondi ondulati e occhi verdi (dello stesso verde intenso di Sebastian). È sempre stata una persona disponibile e socievole, dolce e grintosa come il padre.

Infine c'è Ethan, di dieci anni, un' “autentica piaga per l'umanità”, che stando alle parole di Sebastian, ha la brutta abitudine di curiosare tra le sue cose e fare troppe domande.


 

Sono le due quando decidono di tornare. Il tempo è volato più velocemente di quanto pensassero entrambi e Kurt realizza di non aver pensato a Blaine. Non sa come prendere la cosa e una parte di lui ha davvero paura di dimenticarlo, mentre un'altra desidera farlo.

Al ritorno tocca a Kurt remare verso il molo e deve ammettere che è più difficile del previsto. L'imbarcazione è pesante e il fatto che Sebastian se ne stia bellamente a gambe spalancate coi piedi poggiati alle estremità del mezzo non lo aiuta a concentrarsi e ad andare dritto.

“Ti metti composto, per favore?” gli chiede dopo un po', sentendo le guance accaldarsi.

“Non è un peccato guardare Kurt. Mi sarei offeso se non lo avessi fatto a dire il vero.” ribatte lui sfrontato, portando la mano . Fa un gesto sconcio muovendo il polso rapidamente su e giù e Kurt gli tira un calcio sullo stinco non troppo forte da fargli male -ma neanche delicatamente- e Sebastian abbassa il piede sinistro di scatto colpendo con forza il fondo della barca con il tallone. Si spinge con l'altra gamba e si sporge in avanti verso l'altro in cerca di vendetta, ma non si rende conto di essersi spinto troppo in là.

L'imbarcazione oscilla pericolosamente e il cuore di Kurt si gela.

“Merda!” squittisce isterico. E' la sola cosa che riesce a dire prima di finire in acqua con Sebastian aggrappato a lui. L'acqua è freddissima e i vestiti che si incollano ai loro corpi gli rendono più difficile rimanere in superficie.

“Guarda cos'hai combinato!” esclama Sebastian afferrando il bordo del mezzo “Pezzo di cretino!” urla sputacchiando acqua da tutte le parti.

“Ah sarebbe colpa mia?!” protesta Kurt sconcertato, riemergendo dalla baia “Chi è che mi è saltato addosso?! Ora sono autorizzato a tirarti un pugno!”

“Hey! Chi è che mi ha calciato?!”

“Chi è che faceva il maiale?!”

Se uno sguardo potesse incenerire qualcuno in quel momento Sebastian sarebbe solo cenere. Kurt fa presa con le braccia per cercare di risalire e Sebastian gli mette le mani sul sedere per dargli una spinta.

“Togli subito le mani dal mio sedere!” grida fuori di sé.

“Sto solo cercando di aiutarti, Sandra Bullock!”

“Tu prova a toccarmi di nuovo e ti taglio le mani, te lo giuro Sebastian.” sbraita riuscendo finalmente a risalire “Sappi che ti ammazzerò.” aggiunge battendo i denti mentre sale anche lui e ricade completamente fradicio accanto a Kurt.

“Calmati, Dexter.” lo apostrofa stringendosi nelle spalle per il freddo. Kurt lo sta guardando in cagnesco e Sebastian per la prima volta in vita sua si sente intimidito da lui “Um... hai fame?”


 


 


 


 

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


CAPITOLO 3


 


 

 

SOUNDTRACK

“With a Little Help of my Friends” - Joe Cocker ( https://www.youtube.com/watch?v=POaaw_x7gvQ)

 

 


 

Attraccata la barca alla bitta i due risalgono a fatica sul molo, entrambi infreddoliti e doloranti. Kurt, in particolare, è in preda al convulso e sta borbottando una serie di insulti contro Sebastian, che lui ignora, troppo impegnato a strofinare le mani tra loro per riscaldarsi.

“Tranquillo Elsa, ho delle coperte sul pick-up.” dice avvicinandosi alla sua macchina “Prendi questa.” aggiunge poi porgendogliene una in pile grande quanto un letto ad una piazza.

Kurt la prende, fissandolo accigliato “Che cosa ci fai con delle coperte in macchina? Avevi previsto questo tragico finale?”

“No a dire il vero mi servono quando faccio sesso con qualche ragazzo.” gli spiega, e quando Kurt se la toglie subito di torno si lascia sfuggire una risata “Sto scherzando scemo. O meglio, non scherzo ma quella non l'ho ancora usata, sei fortunato.”

“Oh, si. Sono fortunatissimo a starmene qui al freddo, completamente bagnato e soprattutto assieme a te. Già, chiunque mi invidierebbe in questo momento.” controbatte sarcastico.

Sebastian lo squadra da capo a piedi, alzando un sopracciglio interrogativo “Ti prenderai un raffreddore con quei cosi addosso. Spogliati e poi avvolgiti nella coperta.”

“Non mi spoglio davanti a te, depravato.”

Sebastian si morde il labbro inferiore per non ridergli in faccia “Ah, Hummel. Non sei il mio tipo. Non lo faccio per soddisfare un mio interesse personale, lo faccio per la tua salute.”

“Ma che buon samaritano.” cantilena Kurt imbronciato.

“Vai dietro il pick-up, non ti guardo.” lo rassicura togliendosi la maglietta davanti a lui. La sua pelle è candida, ma appena arrossata sugli addominali (probabilmente per l'acqua gelata), e le goccioline gli scorrono lungo il torace tracciando perfettamente i suoi muscoli. Le sue spalle sono larghe e massicce e Kurt non aveva mai fatto caso a quanto fosse bello il suo fisico. Sebastian, lusingato di avere tutte le attenzioni su di sé, si toglie anche i jeans, scoprendo le sue cosce toniche e Kurt non può fare a meno di guardarle. Solo quando si accorge del sorriso soddisfatto di Sebastian scosta lo sguardo, spostandosi dall'altro lato del pick-up.

“Tu prova a fare un passo verso di me mentre mi sto spogliando e ti giuro su ciò che ho di più caro al mondo che ti faccio rientrare nelle gengive quei denti da cavallo che ti ritrovi!”

Sebastian alza le braccia in segno di sconfitta, prima di avvolgersi nella coperta e salire al posto di guida. “Vedi di sbrigarti però. Vorrei andarmi a mettere qualcosa di caldo.”

Kurt si sta togliendo il maglione quando riemerge dal buco per la testa guardando Sebastian già seduto nell'abitacolo, dandogli la schiena “Cazzo.”

“Che hai ora Hummel?” sbuffa Sebastian guardandolo dallo specchietto retrovisore senza farsi notare.

“Non ho preso le chiavi di casa.” realizza “Come ho fatto a non prendere le chiavi di casa?! Mio padre non tornerà prima delle sei!” piagnucola, decidendosi infine a levarsi il maglione e i jeans ormai incollati alla sua pelle.

“Che problema c'è? Vieni da me. A casa ci sono solo mamma e Jenah, non faranno caso a noi. Io porto sempre un ragazzo nuovo quindi tu non farai la differenza. E fidati, quando vengono gli altri sono bagnati per altri motivi.” lo mette in imbarazzo di proposito, mentre sta continuando a sbirciarlo dallo specchietto.

Kurt alza gli occhi al cielo avvolgendosi a sua volta nella coperta di pile. Lascia i vestiti bagnati vicino a quelli di Sebastian sul retro del pick-up e sale, ancora infuriato. “Certo, penso che non faranno una piega nel vedere un estraneo entrare zuppo da testa a piedi, coperto da... questa roba. Come fare bella impressione, un manuale di Kurt Hummel.”

“Ci tenevi a fare buona impressione uhm?” lo provoca ancora.

“Beh, io ci tengo a fare buona impressione in generale. Non è perché si tratta dei tuoi genitori. Smettila di essere così egocentrico perché, informazione di servizio, non ruota tutto intorno a te. Ora puoi pure gridare per questa scioccante rivelazione, ti autorizzo.” farnetica, ancora in preda al convulso “Si può sapere che cavolo hai da guardare ora?”

Sebastian si lecca il labbro superiore, ammiccando “Pensavo che non sei niente male senza quella roba addosso.”

Kurt strabuzza gli occhi e sa di essere arrossito ancora e si odia per questo “Tu- io- Avevi promesso di non guardare!” lo rimprovera furioso “Cos'hai visto?!” gli chiede come se il suo fisico avesse qualcosa di diverso rispetto a quello di un qualsiasi ragazzo.

“Un bel paio di pettorali in effetti. Uh, e anche le tue gambe non sono male. Forse un po' femminili, ma sono comunque discrete. Penso di poterti dare un dignitoso sette.” risponde serioso anche se in realtà è chiaro che si stia divertendo da morire nel vederlo dare di matto.

“Crepa.” inveisce Kurt accoccolandosi sul lato del sedile, appoggiando poi la fronte al finestrino in segno di protesta. Quella è l'ultima parola che gli rivolge fino a che non arrivano a casa di Sebastian. Durante tutto il tragitto deve sorbirsi le scuse, palesemente finte, dell'altro e commenti del tipo 'non ho poi visto così tanto come credi, rilassati'. La parola 'rilassati' è l'unica da evitare quando una persona è nervosa, specialmente se si tratta di Kurt. E' irascibile di natura e quando viene provocato in quel modo (senza contare che si tratta di Sebastian Smythe) arriva al suo limite di sopportazione.

Tuttavia riesce a non rispondergli con qualche altro insulto o con una frase ad effetto. Forse le lezioni di yoga con la signorina Yvette sono servite a qualcosa. Inspira ed espira ripetutamente fino a che non riesce a riacquistare un briciolo di controllo che lo fermi dallo strozzare il suo compagno di viaggio.


 

Alla vista della casa degli Smythe sente un brivido scorrergli lungo la schiena ed è sicuro che questa volta non si tratti del freddo. Era passato diverse volte davanti a casa loro, ma non si era mai fermato ad ammirarla veramente in tutta la sua maestosità. È più una magione che una casa, una villa in mattoni a vista che si articola su tre piani (i due superiori in blocchi appena più piccoli del sottostante, in quanto il secondo lascia spazio ad un ampio terrazzo piastrellato e circondato da una ringhiera in ferro battuto con ornamenti floreali). Al piano inferiore un modesto porticato si sviluppa lungo la facciata principale che dà sulla strada, e lascia spazio ad un dondolo e diversi tavolini e sedie composti da un intreccio di vimini. Sulla sinistra, davanti a quello che Kurt deduce essere il garage, sono parcheggiate tre macchine decisamente in uno stato migliore di quella di Sebastian e Kurt si chiede quanto siano costate all'una, visto che sono modelli recenti e sembrano non essere mai state usate (i suoi occhi si soffermano in particolar modo su una Chevrolet Camaro gialla). Sulla destra invece si apre una gigantesca piscina con tanto di trampolino, scalette e vasca più piccola per l'idromassaggio.

Sebastian parcheggia il pick-up accanto alla Chevrolet Camaro, col suo solito rimbombo assordante “Dai sbrighiamoci, magari mamma non ci vede.”

“Già, la tua macchina è stata molto discreta.” commenta Kurt guardandolo dal basso verso l'alto “Di chi è quella gialla? È stupenda!”

“Di mia sorella. Guai a chi gliela tocca. Me l'ha prestata solo una volta per portare fuori un ragazzo, ma non credo me la darà un'altra volta visto che avevo dimenticato di buttare via i preservativi.” ricorda rallegrato, chiudendo a chiave il suo rottame -come aveva deciso di definirlo Kurt-.

Sebastian apre la porta sul retro accanto a quella del garage ed entra di soppiatto facendo cenno all'altro di seguirlo e di non fare rumore.

Ah, allora si preoccupa di fare brutta figura conciato così! Pensa Kurt.

Sentono la televisione e le voci di due donne che discutono sugli addominali di Matt Bomer e Channing Tatum, paragonandoli ed argomentando su quali siano i migliori. Sembra una conversazione abbastanza accesa.

“Dai vieni.” lo incita Sebastian e Kurt nota che è a disagio, anche se lui trova divertente che sua madre e la sorella stiano seriamente discutendo sul fisico degli attori.

Sorpassano una piccola stanza che funge da punto d'incontro tra le varie sale e salgono silenziosamente le scale (in legno massiccio, che non scricchiolano nemmeno al loro passaggio), fino a raggiungere l'ultimo piano. Kurt si guarda attorno incuriosito e sta quasi sperando che Sebastian gli faccia fare un giro turistico, ma il ragazzo lo strattona -letteralmente- afferrandolo per il polso, così forte da lasciargli il segno. Senza troppi convenevoli lo spinge dentro la sua stanza, richiudendo piano la porta alle sue spalle.

Kurt vorrebbe solo urlare ma si trattiene quando ricorda che al primo piano ci sono la madre e Jenah. “Cazzo Sebastian! Abbi un minimo di tatto.” protesta massaggiandosi “Cosa dovrei mettermi adesso?” chiede con la coperta alzata fin sotto agli occhi.

“Mi raccomando, tiratela un poco più su. Non vorrei vedere una narice e scandalizzarmi, lady Hummel.” lo prende in giro aprendo l'armadio a parete per cercare qualcosa da mettere.

La camera di Sebastian non è proprio come se l'aspettava. È grande più o meno il doppio della sua, con un letto a due piazze sistemato di fronte alla porta. Sulla destra c'è l'armadio a muro nel quale il ragazzo è immerso alla ricerca di vestiti caldi e asciutti, ed una libreria in ferro non particolarmente grande dove sono allineati una serie di libri (la maggior parte fumetti e Kurt riconosce qualche yaoi e non rimane affatto stupito dal fatto che Sebastian li abbia tutti in prima fila). Sulla sinistra invece, accanto ad una grande finestra, c'è la scrivania e questa, rispetto al resto della stanza, è totalmente incasinata: di fianco al computer ancora acceso ci sono sparse varie carte di caramelle e un cartone di pizza con una fetta avanzata. Kurt non vuole nemmeno sapere da quanto sia lì.

“Allora, che mi metto?” gli chiede di nuovo spazientito.

Sebastian tira fuori due paia di jeans e due maglie, gettandole sul letto. Si tampona di nuovo con la coperta per assicurarsi di essere asciutto del tutto (capelli esclusi), per poi farla ricadere lungo i fianchi. Kurt ancora una volta pensa a quanto sia esibizionista e per non dargli soddisfazione si volta da un'altra parte, ed è certo che Sebastian lo stia fissando con disappunto.

“Guarda che sono vestito, puoi girarti e non rischiare di svenire adesso.” lo informa un minuto dopo.

Kurt si gira di nuovo. Ora Sebastian indossa un paio di jeans attillati e una maglietta nera a maniche lunghe con lo scollo a V che delinea perfettamente la sua struttura ossea. Sebastian si passa una mano tra i capelli ancora bagnati, buttandoseli all'indietro e quell'immagine agli occhi di Kurt appare quasi sexy. Scuote la testa cercando di scacciare quei pensieri senza senso e si avvicina al letto per recuperare gli altri vestiti.

“Non hai niente di meglio?” protesta guardando il paio di jeans sborsati e la maglia che sembra più grande di almeno due taglie “Questa roba non è... alla moda.” osserva.

Sebastian lo guarda torvo “Sono sempre meglio delle cose che ti metti tu. Almeno i miei sono vestiti da uomo.” lo fredda facendogli una smorfia “Se hai bisogno di asciugarti o sistemarti il bagno è la porta qui accanto, sulla sinistra. Io avviso mamma che siamo qui e, mi raccomando, non farmi fare figuracce.” lo avvisa prima di uscire dalla camera.


 

*


 

Kurt impiega altri dieci minuti per prepararsi. Si sente ridicolo coi vestiti di Sebastian visto che ha dovuto arrotolare l'orlo dei jeans e la maglia gli arriva fino a metà coscia e gli ricade un poco sulle spalle. Sta scendendo le scale quando sente la voce delle due donne mischiate a quella di Sebastian. Non sono più in soggiorno e non sa se deve raggiungerlo o aspettarlo dov'è. Con lui non sa mai come deve comportarsi e cosa non deve fare per non provocare l'ennesima discussione.

Non fa in tempo a decidere quale opzione scegliere che Sebastian esce da quella che sembra essere la cucina. “Mettici un altro po', mi raccomando.” lo sgrida afferrandolo di nuovo per il polso.

Non appena entra in cucina i suoi occhi ricadono sulla madre di Sebastian e Jenah che stanno ancora discutendo su 'Magic Mike'. Catherine è splendida, con dei meravigliosi capelli castani che le ricadono morbidi sulle spalle. Ha gli occhi azzurri circondati da ciglia lunghissime, e labbra sottili come quelle del figlio. Jenah invece è proprio come la ricordava, affascinante e magnetica con un sorriso caldo e dolce.

“Kurt!” esclama la sorella alzandosi per corrergli incontro ad abbracciarlo come se fossero amici di vecchia data “Non ti vedo da secoli! Cavoli ti sei fatto proprio grande.” dice rivolgendo a suo fratello un'occhiata complice che lui ricambia con una smorfia disgustata, andandosi a sedere a tavola.

“Piacere, io sono Catherine, la mamma di Sebastian.” si avvicina l'altra donna porgendogli la mano.

“E' un piacere conoscerla signora Smythe.” la stringe lui, sorridendole cordiale.

“Perché non ti siedi caro?” chiede lei facendogli cenno di accomodarsi.

“Mamma noi non abbiamo ancora mangiato. Non è che c'è qualcosa di già pronto per caso?” li interrompe Sebastian.

“Posso farvi qualcosa! Kurt, ti va bene una pasta?”

Kurt si sistema di fianco a Sebastian e inizia a dargli dei colpetti sulla schiena per fargli intendere di voler andare via “No signora, non voglio disturbare. Sebastian mi stava giusto riaccompagnando a casa.” mente per cercare di togliersi dall'impiccio.

“Figurati! Nessun disturbo caro. Dai, siediti vicino a Seb.” dice prendendolo per le spalle, costringendolo a sistemarsi su una delle sedie sul lato più lungo del tavolo, in modo da aver Sebastian sulla sinistra a capotavola. Catherine si mette ai fornelli, mentre Jenah si siede di fronte a Kurt passando lo sguardo da lui al fratello con uno sguardo che Kurt coglie fin troppo bene.

“Sai” continua sua madre buttando il sale nella pentola “Sebastian non ha mai portato nessuno qui prima d'ora.”

“Mamma.” la richiama Sebastian irrigidendosi sul posto.

“Che ho detto? Non mi presenti mai i tuoi ragazzi.”

Ad entrambi va di traverso e Sebastian in particolare diventa color porpora. “Mamma! Non è il mio ragazzo. Siamo solo compagni di scuola, puoi smetterla di mettermi sempre in imbarazzo?” la rimprovera.

“Il fatto che ora siate amici è già un passo in avanti.” continua Jenah con un sorriso sornione “Ricordo quando venivi al West Side anni fa. Mamma, sai che ti avevo detto che Sebastian importunava sempre un ragazzo? Ti ricordi l'episodio della granita? Beh, era lui.” racconta e Kurt capisce dove vuole andare a parare.

“A dire il vero lo fa ancora.” la informa lui, lanciando un'occhiata torva a Sebastian “Se ti dicessi il vero motivo per cui sono qui non mi crederesti.”

“Okay, non interessano a nessuno queste storielle. Voglio solo mangiare. Il mio stomaco sta chiedendo pietà e un'intera mattinata costretto a sopportare la tua faccia è già stato abbastanza nauseante.” borbotta Sebastian che cerca di cambiare il fulcro del discorso.

“Seb!” lo rimprovera la madre “Non essere sgarbato. Ah, Kurt non ascoltarlo. Fa così con tutte le persone che infondo gli piacciono, non lo pensa davvero. Non è così Seb?”

Kurt sfoggia un sorriso da un orecchio all'altro perché Sebastian non replica e si fa piccolo piccolo sulla sedia, con un broncio che trova stranamente adorabile. È chiaro che si sente impotente e che vorrebbe essere in qualsiasi altro posto tranne lì. Sembra quasi che di fronte ai membri della sua famiglia si senta fragile e che abbia abbandonato ogni tipo di difesa.

Qualche minuto dopo Catherine sta servendo loro due piatti colmi di pasta dall'aspetto invitante. Lei si accomoda accanto alla figlia e li guarda forse in maniera un po' morbosa e Kurt non può far altro che rivolgerle dei timidi sorrisi di tanto in tanto. Jenah invece sembra alquanto divertita nel vedere Sebastian così a disagio e fa di tutto per provocarlo e Kurt, a pranzo concluso, crede ormai di amarla. Se c'è una persona che è in grado di reggere il confronto con Sebastian è proprio lei e vederlo sventolare bandiera bianca davanti ai suoi occhi è una sensazione più che gratificante.

Catherine invece sembra alquanto interessata a Kurt e ben presto quell'incontro improvvisato si trasforma in una sorta di interrogatorio; Kurt, però, non è dispiaciuto dalle continue domande della madre di Sebastian perché ad ogni sua risposta lei sembra pendere dalle sue labbra e si mostra interessata ed attenta ad ogni suo discorso (il che è una novità tenendo conto che di solito le persone di sua conoscenza, e in particolare Sebastian, non prestano attenzione a quello che dice).

Ci sono alcuni aspetti del suo carattere che gli ricordano quello di sua madre e prova una certa malinconia quando lei si alza per toglierli il piatto vuoto e gli fa una carezza sulla testa. È molto materna e così gentile e spontanea che Kurt si chiede come abbia fatto Sebastian a diventare un tale cafone presuntuoso.

Se Kurt voleva andare via non appena era arrivato, ora vorrebbe passare l'intera giornata con loro. Catherine e Jenah sono di compagnia e i racconti sull'infanzia di Sebastian si rivelano estremamente divertenti (non per Sebastian però, che se ne sta in silenzio nel suo angolino facendo roteare gli occhi ad ogni storia).

Gli raccontano di quando Sebastian aveva tanto insistito per vestirsi da Peter Pan quando aveva sette anni e Catherine si affretta a recuperare il vecchio album di fotografie, ottimo materiale con cui ricattarlo in futuro. Kurt non può fare a meno di scoppiare a ridere quando gli mostrano le foto di Sebastian in calzamaglia e quando alza gli occhi per incrociarli con quelli dell'altro ragazzo, questi lo sta fissando in cagnesco, sul punto di ucciderlo.

“Mamma, a Kurt non interessano queste cose.” cerca di sfuggire a quella tortura.

“Oh mi interessano invece!” controbatte Kurt con un sorriso malizioso “Queste foto sono così carine.” sghignazza dando il cinque a Jenah.

“Mi vendicherò. Di tutti e tre.” brontola e Kurt sa che non sta scherzando, quindi dovrà tenersi pronto ad un tiro mancino che potrebbe arrivare quello stesso giorno, o dopo una settimana o ancora, dopo mesi. Purtroppo è così con Sebastian; non sa mai quando aspettarsi che accada qualcosa... e soprattutto cosa.

“Oh guarda questa.” interviene di nuovo sua madre indicando una foto con due bambini con dei buffi cappelli invernali, seduti su una panchina “Sebastian, è da un po' in effetti che non vedo Blaine. Che fine ha fat-”

Non fa in tempo a finire la frase che Sebastian si schiarisce rumorosamente la voce, battendo tra loro le mani, così forte da assordarli “Chi vuole caffè?” chiede ignorando la madre. Tutti e tre alzano la mano, anche se Catherine e Jenah lo stanno guardando confuse. Kurt lo fissa stupito, cogliendo il suo tentativo di allontanarsi il più possibile dall'argomento 'Blaine' e pensa che la sua reazione sia buffa ma adorabile allo stesso tempo (ed adorabile non è il termine che assocerebbe generalmente a Sebastian).


 

Sono le quattro quando Catherine è costretta a salutarli per andare a prendere Ethan a scuola. Saluta calorosamente Kurt, abbracciandolo in una maniera fin troppo confidenziale, come se ormai fosse di casa dopo solo due ore in loro compagnia, e lo invita a venirle a trovare più spesso (richiesta che viene accompagnata da un grugnito di disappunto da parte di Sebastian). Kurt acconsente anche se non sta pensando realmente di tornare lì e ricambia l'abbraccio prima di congedarsi.

Jenah prende Kurt per mano e lo trascina in soggiorno -in maniera decisamente più delicata del fratello- e lo invita a sedersi sul divano. Si accomoda dunque accanto a lui non lasciando spazio tra loro, costringendo quindi Sebastian a scegliere la poltrona.

La sala è enorme ed arredata con fantastici mobili d'epoca, tra cui una credenza a vetri e cassettoni in legno intagliato, un vecchio pianoforte e un tavolo addirittura più grande di quello della cucina con sedie foderate da cuscini color rosa antico. Kurt però rimane impressionato dai lampadari con gemme pendenti che riflettono la luce del sole creando fantastici giochi di luce sul pavimento di marmo.

Jenah appoggia la testa sulla spalla di Kurt sfoggiando un sorriso a trentadue denti quando lui la guarda interrogativo. È divertita dal fatto che Kurt sembri trovarsi in un castello reale e non creda a quello che vede. D'altronde sia lei che Sebastian sono abituati a reazioni di questo tipo quando ricevono visite. A tal proposito Kurt ripensa ancora a ciò che ha detto Catherine qualche ora prima quando ha rivelato che Sebastian non ha mai portato nessuno in casa loro, il che cozza con la versione fornitagli dal ragazzo.

“Gli piace il cazzo.” dice inaspettatamente Sebastian quando vede che Jenah è fin troppo vicina all'altro.

“Sebastian!” strilla Kurt indignato “Perché sei sempre così volgare? Come fai a non renderti conto di essere inappropriato?!”

“Ah ma smettila! Non fare il santarellino! Ti ho visto oggi sulla barca. I tuoi occhi non si scollavano da me ed eri sul punto di saltarmi addosso!”

“HA! Io ti sarei saltato addosso?! Guarda che sei tu che sei balzato su di me e ci hai fatti cappottare in acqua!”

La risata di Jenah li riporta alla realtà ed è come se si fossero dimenticati della sua presenza “Tutto ciò è esilarante. Io l'ho sempre saputo che c'era del tenero tra di voi. Ah, il preludio ad una grande storia d'amore.” canticchia.

“Storia d'amore?” ripete Sebastian con un sopracciglio alzato e uno sguardo inquisitore “Hai davvero questa bassa opinione di tuo fratello? Credi seriamente che potrei anche solo prendermi una cotta per questo qui? Andiamo Jen, io come minimo mi merito qualcuno che assomigli quantomeno ad un ragazzo.”

“Questo qui” interviene Kurt offeso “è migliore di quanto tu potrai mai essere. E smettila di fare commenti sul mio aspetto, sei snervante.”

“Chi ha detto che ho i denti da cavallo appena poche ore fa?!” ribatte Sebastian con aria di sfida.

“Oddio, te la sei legata al dito uh? Come sei suscettibile.”

“Da che pulpito.” mormora l'altro poggiando i piedi sul tavolino.

Jenah sta ancora ridendo “Sembrate una vecchia coppia sposata. Non credo di volere sapere la storia della barca e del tentanto approccio di Seb perché non oso nemmeno pensare di che si tratti.”

“Non gli sono saltato addosso perché ci stavo provando! La vuoi smettere!? L'idea di portarti qui è stata la peggiore che abbia mai avuto nelle ultime settimane. Anzi, facciamo negli ultimi mesi. E io che pensavo di defilarmela dopo mangiato.”

“Se volevate stare da soli guarda che bastava chiedere.” dice Jenah alzandosi dal divano, facendo l'occhiolino ad entrambi.

Sebastian non spreca nemmeno fiato per replicare perché desidera davvero che se ne vada. È già stato tutto sufficientemente imbarazzante così senza che la cosa degeneri in altre conversazioni scomode. Kurt ha le braccia incrociate al petto, ma non è realmente arrabbiato con lui. È piuttosto infastidito dal suo fare da sbruffone e con un briciolo di arroganza, ma non può avercela sul serio con lui visto che nel bene e nel male stava solo cercando di aiutarlo e farlo sentire meglio. Se non fosse stato per Sebastian avrebbe sicuramente passato l'intero pomeriggio chiuso in camera a piangere e tra le due opzioni preferisce comunque scannarsi con lui che singhiozzare ininterrottamente. Almeno è stato divertente vederlo umiliato dalla sua stessa famiglia con quelle foto d'infanzia.

Quando riemerge dai suoi pensieri nota che Sebastian lo sta guardando, ma non è lo sguardo che gli aveva rivolto in cucina (un misto tra il volerlo fulminare e il volerlo insultare), e non è nemmeno uno sguardo che ci si aspetta da una persona che vuole confortare. È semplicemente fisso su di lui ed è indecifrabile. Kurt è frustrato perché non riesce neanche ad immaginare quello che sta pensando, mentre Sebastian sicuramente percepisce il suo nervosismo.

Non sarà la prima volta che lo farà sentire così.


 

*


 

Quando Sebastian accosta l'auto davanti a casa di Kurt sono ormai le sei e mezza di sera. Hanno passato le due ore successive alla litigata a guardare un film d'azione di cui Kurt non ricorda nemmeno il titolo (a dire il vero non ha nemmeno capito di cosa parlava) e si sono scambiati opinioni sui vari generi musicali. Kurt ha scoperto che Sebastian è un fan degli Smiths e dei Linkin Park e che odia profondamente Lady Gaga e Madonna (ragione per cui non gli ha rivolto la parola per dieci minuti dopo quella confessione).

“Grazie del passaggio.” farfuglia Kurt, infastidito solo dal dover dire 'grazie' proprio a Sebastian, ma lo pensa davvero. Gli è molto grato anche se è difficile ammetterlo.

“Non c'è di che.” mugugna spegnendo il motore, guardando fuori dal finestrino “Beh?” aggiunge poi voltandosi verso di lui “Sei ancora qui? Ho un appuntamento con un ragazzo quindi smamma. È già tanto che mi sia offerto di passare la giornata con te.”

Kurt finalmente lo riconosce ed incrocia le braccia al petto, offeso “Nessuno te lo ha chiesto. Se non fosse stato per te io sarei andato a scuola. Domani non so che scusa inventerò con la professoressa di storia. Non lascerà correre la cosa, sono sicuro.”

“Però ti sei divertito oggi.” ghigna Sebastian, e risulta più come un'affermazione che una domanda.

“Togliti quel sorriso dalla faccia Smythe, non lo stai facendo perché te ne frega qualcosa di me. Onestamente non capisco neanche perché io ti stia assecondando così tanto.” confessa slacciandosi la cintura di sicurezza “E per la cronaca: non è stato divertente finire nell'acqua ghiacciata! Per poco non sono andato in ipotermia!”

“Ah, smettila. Non era poi così fredda! Siamo sopravvissuti!”

Kurt lo ignora aprendo lo sportello del pick-up “Le foto in calzamaglia però sono state interessanti.”

“Ah ah! Tu prova a dirlo a qualcuno ed io ti ammazzo.”

Kurt ride ma torna subito serio quando gli torna in mente il motivo per cui aveva passato la giornata con lui “Non avrei dovuto accettare il tuo aiuto. Infondo passare del tempo con te non può comunque aiutarmi a superare quello che è successo. Credevo che fosse vero amore e invece mi sono solo illuso. So che avevamo deciso di non parlarne ma... dice che non è il nostro momento e che forse potremmo di nuovo averlo in futuro.” Sebastian annuisce ripetutamente, avendo già ascoltato il medesimo discorso da Blaine “Ma come faccio a credergli e ad aspettare? La verità è che in questo momento vorrei prenderlo a pugni e vorrei che- vorrei fargli del male. Vorrei farlo soffrire come lui ha fatto soffrire me.” continua con un filo di voce e sente che è sul punto di scoppiare di nuovo a piangere.

Sebastian corruga le sopracciglia ed è stupito lui stesso di essere realmente turbato nel vederlo così “Dai su, non fare- non piangere. Ascoltami... Noi parliamo come se sapessimo di che si tratta, ma non ne abbiamo alcuna idea. Siamo troppo giovani e tu in questo momento sei decisamente troppo arrabbiato. Sai, col tempo sicuramente continueremo a cambiare le nostre idee e anche i nostri sentimenti, ma alla fine l'unica cosa che possiamo offrire ad un'altra persona è il nostro perdono. Non essere così incazzato fino al punto di smettere di amarlo, perché un giorno tutta questa rabbia che hai dentro ti passerà e Blaine potrebbe non esserci più. Non ci sarà davvero più. Adesso si sta solo prendendo del tempo e io so che prima o poi le cose torneranno come prima.”

“Non lo pensi davvero. Dici tutto questo solo perché è il tuo migliore amico.”

“Oh smettila, solo perché ti detesto non vuol dire che non possa essere gentile anche io a volte.” controbatte con risentimento, come se fosse ferito dalla mancanza di fiducia di Kurt.

“Scusa. È solo che non ho pensato a Blaine per tutto il giorno e ora ci sto ricadendo di nuovo e sto farneticando come mio solito. Non voglio parlare con te della mia relazione con Blaine, sarebbe troppo strano e non credo che potrei sopportare le tue battutine sulle mia vita sessuale, quindi passo... Ma è come se allo stesso tempo, non appena lo faccio, mi sentissi libero perché so che tu non mi parleresti da amico, quindi in maniera poco obiettiva. Tu sei diretto, senza peli sulla lingua e per quanto mi secchi ammetterlo e, credimi, mi secca moltissimo, ho bisogno di qualcuno così.”

“Dio Hummel. Se volevi una scopata bastava chiederlo.”

“Vai a farti fottere.” risponde Kurt, ma questa volta sta sorridendo e nota con piacere che anche Sebastian lo sta facendo.

“Sai Hummel era proprio nei miei piani. Quindi se ti sbrighi a scendere mi fai un favore.” ammicca e Kurt capisce che è proprio arrivato il momento di levare le tende. Scende dalla macchina richiudendo lo sportello cigolante e fa segno a Sebastian di abbassare il finestrino.

“Buonanotte.”

“Ci vediamo domani?” gli chiede invece Sebastian serioso.

Kurt è colto alla sprovvista “D-domani?” balbetta, credendo che lo stesse invitando ad uscire di nuovo assieme.

“A scuola?” gli ricorda Sebastian confuso dalla reazione del ragazzo.

“Oh si, a scuola. Certo. A domani allora, buonanotte.” ripete sorridendogli.

Sebastian ricambia anche se è parecchio spazientito e vuole raggiungere il ragazzo che lo sta aspettando, ma non è arrabbiato o scontento di aver passato la giornata con Kurt e la cosa lo destabilizza. Era certo che si sarebbe strappato il capelli o si sarebbe suicidato dopo aver sentito la sua voce stridula per più di un'ora e invece si era rivelato addirittura piacevole.

Aspetta che Kurt entri e sente suo padre chiedergli dove sia stato tutto quel tempo, prima di rivolgere un'occhiata al suo pick-up. Sebastian alza una mano per salutarlo ma Kurt lo spinge dentro casa sgarbatamente, facendolo ridere.

Forse potevano davvero provare ad essere amici.


 


 

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


CAPITOLO 4


 


 

 

SOUNDTRACK
"Don't be so hard on yourself" - 
Jess Glynne ( 
https://www.youtube.com/watch?v=THeLVhU53ow )

 




 

Kurt il martedì mattina si sveglia con il cuore a mille. Sa che la professoressa di storia avrà da ridire sulla sua assenza e non ha bisogno di ulteriori preoccupazioni visto che la testa gli scoppia ancora per la ramanzina di suo padre la sera precedente. Non aveva potuto mentirgli e gli aveva confessato quello che aveva fatto e soprattutto con chi lo aveva fatto. Al nome di Sebastian Smythe i suoi nervi erano saltati ed aveva passato la mezz'ora successiva a chiedergli perché avesse deciso di marinare la scuola con lui. Kurt, un po' a malincuore, gli mente su quel particolare perché non può dirgli di Blaine, non si sente ancora pronto.

A colazione non parlano molto e Kurt percepisce che ce l'ha ancora con lui. Mangia il più in fretta possibile ed esce di casa -ricordando le chiavi per evitare di dover passare un'altra giornata in compagnia di Sebastian. Fuori è più freddo del giorno precedente e Kurt è felice di non vedere il pick-up di Sebastian appostato di fronte a casa sua, vista la brutta esperienza al West Side. Con quel clima morirebbe sicuramente assiderato se dovesse capitare un'altra cosa simile (è un po' catastrofista, se ne rende conto da solo). Ha uno strano mal di testa e il naso gli prude appena e prega di non essersi preso un raffreddore a causa della caduta nella baia.

Arriva a scuola largamente in anticipo ed è preparato psicologicamente a vedere Blaine. Si chiede se ha pensato a lui e al loro incontro dell'altra sera; si chiede se si sia pentito, se si sia reso conto che possono farcela assieme e non c'è alcun motivo per aver paura. È fermo al suo armadietto e lancia occhiate sfuggevoli lungo il corridoio, il cuore che gli batte all'impazzata per il nervosismo. Si ripromette di stare calmo e di non mostrare alcun segno di cedimento alla sua vista; non vuole farsi vedere debole. Gli è già bastato scoppiare in lacrime tra le braccia di Sebastian e non vuole toccare il fondo più di così.

Sta riponendo i libri nella cartella quando qualcuno posa una mano sulla sua spalla facendolo sussultare e chiudere di scatto l'armadietto.

“Cristo Smythe! Potevo fare un infarto!” urla attirando l'attenzione di diverse persone.

“Buongiorno anche a te.” lo saluta Sebastian sorridente e Kurt sa che quello è solo l'inizio della sua personale vendetta per averlo preso in giro per le sue foto da piccolo. Doveva aspettarselo. “Come stai?”

“Seriamente Sebastian? È diventata una cosa ufficiale adesso?” gli chiede con aspettativa, confuso ma interessato allo stesso tempo.

“Una cosa ufficiale?” ripete a pappagallo con un'espressione confusa.

“Questa. Di parlare e passare il tempo assieme. Perché se è così voglio una conferma per metabolizzare la faccenda.” scherza, ricevendo un'occhiataccia “No, seriamente. Hai bisogno di qualcosa? Perché se ben ricordo fino a pochi giorni fa facevamo di tutto per evitarci come la peste ed ora è già il terzo giorno di fila che ci parliamo. Comincio a credere che tu ti sia preso qualche strana malattia cadendo in acqua ieri.”

Sebastian sospira, e Kurt vede che sta tentando disperatamente di mantenere la calma e non mandarlo a quel paese “Hai finito? Stavo camminando per il corridoio e ti ho visto in lontananza ed ho pensato 'Wow, oggi Kurt è proprio un gran fico!' Hai fatto qualcosa ai capelli per caso? È una pettinatura nuova, ti sta benissimo.”

“Che vuoi?” gli chiede secco Kurt capendo che sta solo fingendo.

“Perché la gente pensa che mi comporto bene e faccio il carino con qualcuno solo perché voglio ottenere qualcosa in cambio?!”

“Vuoi qualcosa in cambio?”

“A dire il vero si.” ammette Sebastian e Kurt si lascia sfuggire una risata amara “No, aspetta. Ti voglio chiedere un favore ma non è perché ti ho aiutato ieri e quindi tu mi devi qualcosa. Ho solo pensato che tu sei il più bravo nel corso di matematica e potevi... ecco, visto che sei così intelligente, sofisticato--”

“Sai almeno quello che stai dicendo?” lo interrompe Kurt corrugando la fronte “Arriva dritto al sodo dai, non potrei sopportare altri falsi complimenti.”

“Okay, okay. Il punto è che sono una frana in matematica e se non prendo sufficiente nei prossimi tre compiti mi bocciano di sicuro e vedrò il diploma passarmi davanti agli occhi senza che possa prenderlo. Quindi... Ho bisogno di te visto che hai il massimo dei voti. Non vorrai mica dirmi di no dopo che sono stato così gentile con te ieri?!”

“E tu saresti quello che non fa il carino per ottenere qualcosa?” lo prende in giro Kurt incamminandosi lungo il corridoio “A cosa pensavi?”

Sebastian lo segue, mettendogli un braccio attorno al collo e Kurt, così come il resto degli studenti fermi ai loro armadietti, lo guarda come se avesse appena fatto una cosa sconvolgente. Sebastian però non sembra preoccuparsi delle occhiate (cosa c'è di meglio di tutta quell'attenzione su di lui?) e continua a camminare “Ripetizioni pomeridiane. Quando vuoi e dove vuoi. Ti prego tesoro, farò tutto ciò che vorrai.”

“Primo” inizia Kurt prendendogli la mano con l'indice e il pollice per levarsela di torno “devi promettermi che se accetterò, perché non ho ancora deciso, la smetterai di darmi soprannomi. Non posso concentrarmi se un cretino mi dà nomignoli assurdi ogni due secondi. Punto due: casa mia è off limits, non ho intenzione di farti entrare, voglio che sia chiaro. Quindi o stiamo da te, visto che devi ancora farmi fare il giro turistico, o andiamo in biblioteca. E terzo, ma non meno importante: durante le ripetizioni si studia matematica e non ci si perde via con cavolate. Oh, e i cellulari sono banditi a meno che tu non aspetti una chiamata d'urgenza e in quel caso ci si può accordare prima di iniziare la lezione.” stabilisce le regole gonfiando il petto.

Sa di avere una posizione di controllo su Sebastian per una volta, ed è soddisfatto nel vederlo accettare senza tante proteste (Kurt deduce che sia davvero disperato per lasciare che lui eserciti un tale potere su di lui).

“Non ti ho mica detto di si. Ora arriva la seconda parte delle regole. Io lo farò solo se tu farai qualcosa in cambio per me.” continua Kurt.

“Chi è il meschino ora?”

“Ho imparato dal migliore.” lo stuzzica “Tornando a noi... Hai detto che avresti fatto qualsiasi cosa. Con qualsiasi cosa intendi realmente qualsiasi cosa o era tanto per dire? Perché ci sarebbe una cosuccia che potresti fare per me. In quel caso, se tu accettassi, potrei seriamente decidermi a darti ripetizioni.”

Sebastian riflette qualche secondo, intimorito, anche se non lo dà molto a vedere “Sputa il rospo, Tiana.”

“Ti ho detto basta soprannomi.” lo ammonisce puntandogli contro l'indice e Sebastian alza le mani in segno di resa “Avrei bisogno di alcune... ecco, lezioni.”

“Di..?” lo sprona Sebastian ma prima che possa rispondere interviene di nuovo “Aspetta. Se vuoi una lezione per imparare a fare pompini possiamo andare ora nello sgabuzzino dei bidelli. Mi basta guardare in alto e non vedere che me lo fai tu.”

“Lo fai il porco o lo sei di natura?” gli chiede Kurt con una faccia schifata “Non è nulla di neanche relativamente sessuale, non sono masochista fino a questo punto. In realtà è una cosa ben diversa e folle. Non so perché te lo sto chiedendo ma visto che mi secca aiutarti senza ottenere qualcosa in cambio...”

“Quanto sei prolifico Hummel!”

“Prolisso.” lo corregge ridendo “Dovresti partecipare anche ad un corso avanzato di lettere, sai? Comunque, avrei bisogno di lezioni di guida.” confessa infine sentendo quel macigno lasciare il suo petto.

“Hai fatto tante storie per chiedermi questo? Te le do volentieri, basta che mi aiuti con questa cazzo di matematica. Non ho intenzione di sorbirmi i miei genitori per tutta l'estate. Se vengo bocciato non mi faranno andare da nessuna parte e io non aspetto altro. Ci sono dei party fantastici in piscina non molto lontano da Wilmington. Una combinazione di alcol ed orge da far invidia al Moulin Rouge.”

“Affascinante.” commenta disgustato Kurt “Allora, quando potresti farmele?”

“Dio Hummel, queste richieste oscene.” scherza ancora Sebastian ma capisce di aver superato il limite quando Kurt lo incenerisce con gli occhi “Venerdì pomeriggio? E per quanto riguarda le mie di ripetizioni?”

“Le tue possiamo farle anche domani pomeriggio se non hai impegni.”

“A dire il vero devo vedermi con un tipo per- okay, domani va bene. Facciamo alle quattro.” acconsente quando capisce che Kurt non avrebbe accettato quello come 'impegno'. Si schiarisce la gola, mettendogli una mano sulla spalla in maniera fin troppo amichevole “Fingi che ti abbia detto grazie.”

“Dovresti dirmi grazie visto che ti salvo il culo.”

Sebastian scrolla le spalle “Quando prenderò la sufficienza ti ringrazierò. Se mi farai fallire anche il prossimo test però sappi che le lezioni di guida te le scordi. Non te le offro gratis.” mette in chiaro le cose e Kurt annuisce tendendogli la mano.

“Affare fatto. Ora sparisci dalla mia vista. Alla prima ora ho di nuovo storia e Dio solo sa quanto mi romperà le scatole la professoressa. Per colpa tua, sottolineiamo.” lo rimprovera sbuffando.

Non ha voglia di andare a lezione, non solo per via della professoressa di storia, ma anche perché vedrà Blaine e non crede di essere ancora pronto ad affrontarlo. Deve salutarlo normalmente? O deve ignorarlo? Se gli mostra che sta bene forse la situazione non sarà troppo strana ed imbarazzante.

“Kurt?”

Kurt torna in sé e capisce dallo sguardo di Sebastian che ancora una volta sta decifrando quello che pensa e subito cerca di ricomporsi, per non dare a vedere quanto in realtà sia in ansia.

“Stai pensando a Blaine?” gli chiede e Kurt sbuffa, infastidito dal fatto che sappia capirlo così bene “Fai finta di nulla, salutalo come se niente fosse. Okay? Io è meglio che vada, non voglio dare al professore di matematica un altro motivo per bocciarmi. Ci becchiamo più tardi Hummel.” lo saluta e Kurt nota che gli altri ragazzi in corridoio li stanno ancora fissando sconcertati. E' una cosa più unica che rara anche solo vederli assieme ed ora che sembrano quasi intimi, impegnati in una conversazione senza saltarsi al collo, è ancora più sconvolgente.


 

Contrariamente a quanto si aspettava, la professoressa di storia non lo interroga sulla sua assenza del giorno precedente, ma lo chiama più di una volta per fargli domande su tutti gli argomenti fatti fino ad allora come 'ripasso' di aiuto per tutta la classe. Kurt è preparato, ma turbato dal fatto che lei si concentri solo su di lui quando ha ben altre cose per la testa.

Blaine, seduto due banchi davanti a lui, sulla destra, si gira più di una volta, per nulla concentrato sulla lezione, ma Kurt finge di non notarlo e non mostra alcun segno di cedimento anche se vorrebbe solo trovarsi da un'altra parte e sente il bisogno di gridare e tirare pugni a qualcosa per sfogarsi. Vorrebbe quasi tornare alla giornata precedente assieme a Sebastian e se arriva a desiderare quello, vuol dire che la cosa è grave. Questo desiderio però, sfuma quando il suo naso inizia a pizzicare ancora più fastidiosamente di quella mattina e la sua compagna di banco gli fa notare che è diventato rosso come un pomodoro. A quella constatazione seguono almeno una decina di insulti (ovviamente tra sé e sé) rivolti a Sebastian. Sapeva che si sarebbe preso un raffreddore e stava solo ringraziando di non avere la febbre alta. O almeno, non ce l'aveva ancora.

Il primo starnuto arriva all'ora di trigonometria, a cui ne seguono altri durante tutta la lezione, contornati da commenti del tipo 'Sei diventato allergico alla mia materia Hummel?' o cose simili che lo fanno solo innervosire ancora di più. Sa solo che la farà pagare a Sebastian, costi quel che costi.

A tutti i corsi a cui partecipa assieme Blaine, quest'ultimo è sempre il primo ad uscire dall'aula, quasi temesse un confronto diretto con il suo ex. Kurt non ha intenzione di affrontarlo e adotta la tecnica consigliatagli da Sebastian, ossia ignorarlo e non mostrarsi ferito o turbato dalla loro -seconda- rottura. Eppure si vede che Blaine, invece, è agitato per qualcosa e non sa se si tratti di sensi di colpa o semplicemente paura di un'altra scenata da parte di Kurt.


 

Per la fine delle lezioni l'unica cosa di cui è sicuro è di aver starnutito più di cinquanta volte e la prima cosa che intende fare uscito dalla classe è rintracciare Sebastian per poter dirgliene quattro. La cosa si rivela sorprendentemente facile visto che, non appena suona la campanella e tutti gli alunni si riversano nel corridoio pronti a fuggire a quella tortura che è sembrata loro eterna, Sebastian è fermo davanti alla sua aula dall'altra parte del corridoio, impegnato a parlare animatamente con Blaine. Sicuro stanno parlando di me pensa Kurt. Non gli importa che Blaine sia lì, deve assolutamente sfogarsi e rimproverare Sebastian di averlo ridotto in quello stato.

Si issa la tracolla sulla spalla e, alzando le spalle e il mento, si avvicina ai due altezzoso, piazzandosi di fronte a Sebastian con fare minaccioso (per quanto minaccioso possa essere considerato Kurt) “Smythe!” esclama attirando ancora l'attenzione di alcuni ragazzi in corridoio, che prontamente li fissano perplessi “Guarda!” strilla indicandosi il naso.

“Che dovrei vedere?” gli chiede e gli lancia sguardi interrogativi che Kurt non riesce come suo solito a decifrare. Vede che gli sta indicando Blaine con la coda dell'occhio e non ha di certo bisogno di lui che glielo dica per accorgersi che è a meno di un metro di distanza.

“Mh non lo so! Forse il mio naso che è diventato peggio di un peperoncino?! Come fai a non avere niente? Perché il karma non fa la sua opera pia ed agisce? Sto starnutendo da ore e non mi sento più le vie respiratorie e... ciao Blaine” lo saluta rapidamente quando vede che sta per intervenire “...e sappi che mi vendicherò prima o poi!”

“Stai calmo! Stavi bene stamattina! Adesso non fare il melodrammatico. Prenditi qualcosa appena vai a casa. Guarda che domani mi servi, te l'ho detto. Vedi di non darmi già buca.”

“Perché? Che dovete fare domani?” domanda infine Blaine riuscendo ad inserirsi nella conversazione.

“Mi deve dare ripetizioni di matematica.” spiega sconsolato appoggiandosi al muro “Non guardarmi così Blaine, è molto più traumatico per me che per te, fidati. Hummel va a casa, non voglio che mi contagi. Mettiti sotto le coperte ed imbottisciti di farmaci.”

“Qualcos'altro?! Se tu non avessi fatto il porco probabilmente ora non starei così male!” esclama e stavolta capisce che Sebastian lo sta maledicendo con lo sguardo, perché è chiaro che non voglia che parli di quello che è successo alla baia davanti a Blaine, visto che lui gli è stato accanto proprio per volere del suo migliore amico. Soprattutto non vuole nemmeno che Blaine pensi che ci abbia provato con lui.

“Di che state parlando?” chiede Blaine confuso.

“Niente.” si affretta a rispondere Kurt lanciando un'occhiata complice a Sebastian “Come al solito sono io che esagero, no?” aggiunge con una punta di sarcasmo e si sta chiaramente riferendo ad entrambi.

“Ce la fai a venire in biblioteca?” gli chiede dunque Sebastian sperando con tutto sé stesso che Blaine non abbia colto quella frecciatina “Non è meglio se vengo io?” gli propone.

“Ah, fa come vuoi ma non presentarti con bottiglioni di vodka, o whiskey, o birra, o qualsiasi cosa tu voglia bere per sballarti. Ci vediamo per studiare.” gli ricorda e Sebastian annuisce, stirando le labbra, con atteggiamento svogliato. Kurt tira su col naso e sente un fastidioso prurito che è irritante quasi quanto la presenza stessa di Sebastian e il suo ex.

“Me la pagherai.” si congeda bruscamente girando i tacchi e dirigendosi verso l'uscita della scuola, starnutendo di nuovo.

Sebastian sogghigna, ma il suo sorriso compiaciuto si spegne all'istante quando vede che Blaine lo sta fissando tutt'altro che divertito. “Che cosa hai in mente Seb? Ti avevo chiesto di vedere come stava, non di farlo infuriare a tua volta. Era già abbastanza sconvolto senza che tu lo facessi incazzare.”

“Non posso crederci. Di cosa mi staresti incolpando? Guarda che mi hai detto tu di andare da lui e così ho fatto ed ho pure rinunciato ad una scopata con Jesse l'altra sera a casa tua per andarlo a confortare. Credimi, avrei preferito farmi quel bocconcino che passare due ore con Kurt che singhiozzava tra le mie braccia.”

“Ha pianto?” chiede sconvolto Blaine, come se non fosse stato abbastanza evidente che era distrutto quando aveva lasciato casa sua.

“Si. Scusa se ieri non ti ho risposto ai messaggi ma, sai, ero con lui. Mi hai detto di stargli vicino e ho fatto di tutto per cercare di tirarlo su di morale, ma lui sembra avere da ridire su ogni cosa! Per esempio, per quanto riguarda la questione raffreddore... L'ho portato a fare un giro in barca e-”

“Ti ho chiesto di consolarlo, non di provarci con lui.” lo interrompe Blaine e Sebastian è stupito di cogliere un briciolo di gelosia nel suo tono di voce.

“Mi lasci finire? Non ci stavo provando con lui, stavo scherzando. Ho fatto un gesto sconcio e mi ha dato un calcio. Capisci? Un calcio! Ed io ho fatto un movimento brusco e siamo finiti in acqua. Non c'è nulla più di questo, tranquillo. Non ho intenzione di rubarti il ragazzo, non è il mio tipo.”

Blaine ride nervoso “Cretino, non ho paura che mi rubi il ragazzo. Anche perché non è il mio ragazzo e non voglio tornare con lui adesso. Ho bisogno di un po' di tempo per pensare, per quello ti ho chiesto aiuto. È molto fragile ed ha bisogno di una persona come te al suo fianco. So che prima stava fingendo. Giustamente non voleva darmi soddisfazione, ma glielo si leggeva negli occhi. Lui è un libro aperto per me.”

“Anche per me fidati. Non sa fingere e riesco sempre a capire quello che pensa. Giuro che è, oserei dire, frustrante la cosa. A volte sarebbe meglio non sapere.” borbotta Sebastian “Che palle, basta parlare di Hummel. Vieni fuori a fumarti una sigaretta? O torni già a casa?”

“Nah, ti faccio compagnia.” dice incamminandosi con l'amico “Senti Sebastian...”

Sebastian si volta verso di lui e capisce che c'è qualcosa che lo turba ma che, nel contempo, ha paura di esternare. Tiene la testa bassa ed è cupo in volto. “Cosa c'è?” gli chiede titubante.

“Se ci fosse qualcosa che non va me lo diresti? Intendo qualcosa che riguarda Kurt. Se si sfoga con te poi me lo riferisci vero?”

“Mh. Non ti fidi?” gli domanda inquieto.

“Certo che mi fido. È solo che mi sembra quasi che tu stia cercando di evitare l'argomento. Lo so che è difficile per te e che ti costa molto, ma non lasciarlo solo.”

“Non ho intenzione di farlo. Guarda, domani pomeriggio siamo assieme. Il venerdì pure perché gli do lezioni di guida quindi... ne avremo parecchio di tempo da passare insieme. Purtroppo.”

Blaine muta subito espressione e gli sorride dandogli un buffetto sulla spalla “Pure lezioni di guida? Lo sapevo che infondo infondo ti stava simpatico.”

“Pff. Lo faccio solo ed esclusivamente per te Anderson.” bofonchia Sebastian mentre stanno uscendo dalla scuola. È strano, ma per un momento pensa che non sia solo per quello.


 

*


 

Dopo aver passato l'intero pomeriggio e la mattina seguente sdraiato sotto le coperte (saltando un altro giorno di scuola) Kurt ormai crede di detestare la camomilla e qualsiasi altro infuso che suo padre gli ha preparato quei giorni. Ha ancora un po' di raffreddore ma le sue vie respiratorie almeno non sono più completamente ostruite. Non ha voglia di schiodarsi dal letto, ma deve prepararsi perché Sebastian sarà lì a momenti e non può presentarsi con il pigiama e i capelli conciati in quel modo, quasi completamente appiattiti sulla fronte (gli ricorda il pessimo taglio che portava al secondo anno di liceo).

Di malavoglia si dirige in bagno e si fa una rapida doccia -non può di certo perdere tempo come suo solito perché manca solo un'ora all'arrivo di Sebastian-, indossa un paio di jeans chiari, una camicia bianca e un maglione nero in cotone che ha sempre riservato alle occasioni speciali. Non che reputi quella un'occasione speciale, visto che si tratta di semplici ripetizioni per giunta in compagnia di Smythe, ma ci tiene a presentarsi bene perché vuole evitare che l'altro faccia commenti sul suo aspetto.

Dopo aver sistemato i capelli col gel, scende al piano di sotto con i quaderni e i libri di matematica, preparandoli già sul tavolo della cucina. Si è già pentito di aver acconsentito a far venire Sebastian a casa sua ma non può più tirarsi indietro. Si rende conto in quel momento che non ha nemmeno il suo numero di telefono e quindi, anche se volesse, non potrebbe chiamarlo per disdire.


 

Contrariamente alle sue previsioni Sebastian arriva puntuale e quando sente il rombare del suo pick-up il suo cuore fa una capriola. Non è pronto ad accoglierlo in casa sua; è una cosa troppo confidenziale ed intima e non vuole che il suo rapporto, se così lo si può definire, si trasformi in tutto ciò. Si dà un'ultima sistemata davanti allo specchio d'ingresso e non sa nemmeno perché si stia preoccupando fino a tal punto di essere perfetto in ogni minimo particolare.

Osserva Sebastian dallo spioncino mentre avanza lungo il suo vialetto e, prima che possa suonargli, apre la porta, appoggiandosi allo stipite a braccia conserte “Quel rottame continua a tenere duro, noto.” commenta guardando la vettura di Sebastian parcheggiata di fronte al suo garage.

“Non è l'unica cosa a tenere duro.” risponde facendogli l'occhiolino e Kurt lo fulmina, piazzandosi con sicurezza davanti alla porta.

“Se hai intenzione di fare battute a sfondo sessuale per tutto il pomeriggio non ti faccio nemmeno entrare.” lo minaccia Kurt guardandolo male “Mi metti a disagio.”

Sebastian ghigna con soddisfazione “Sei davvero noioso.” dice prima di entrare, quasi spingendo Kurt di lato.

“Ti stai vendicando per l'altra sera?” chiede l'altro massaggiandosi il braccio.

“Già. Non lascio mai le cose a metà!” esclama Sebastian sorridente, ammirando il soggiorno degli Hummel con uno sguardo incuriosito ed interessato “E' carina. Mi sono sempre immaginato una casa ispirata a Marlene Dietrich e Gary Cooper in 'Morocco'. Invece sono piacevolmente sorpreso. È davvero accogliente e... normale.”

“Ah ah, molto divertente. Se proprio vuoi saperlo io credevo che tu vivessi in un bordello quindi possiamo dire di essere rimasti sorpresi entrambi.” replica con strafottenza Kurt.

“Touché. Beh, dove ci mettiamo Hummel? Andiamo di sopra?” ammicca ma capisce che non è il momento di scherzare quando l'altro lo fissa imperturbabile e freddo “O possiamo restare qui?” si corregge.

Kurt gli fa cenno col capo di seguirlo “In effetti avevo già sistemato ogni cosa di qua.” dice indicandogli il tavolo della cucina “Mettiti pure a capotavola. Non potrei mai rubare il trono a vostra signoria.” lo apostrofa con scherno.

Sebastian gli fa il dito medio sedendosi dove gli ha detto e tira fuori i libri dalla sua borsa a tracolla. Li lascia cadere sul tavolo con un forte botto ed è chiaro a Kurt che non ha la benché minima voglia di ripassare.

“Hai spento il cellulare?”

“Si signore. Sono pronto alla tortura e l'unico tipo di tortura che desidero io è quella di Christian Grey, quindi apprezza il mio sforzo.” borbotta aprendo il libro.

“Mi aspetterà un pomeriggio interessante.” mormora sarcastico Kurt “Allora, dimmi. Su cos'è che hai più difficoltà? C'è un argomento in particolare che vorresti fare oggi? Che riguardi la matematica.” lo precede prima che possa fare qualsiasi tipo di commento.

Sebastian sbuffa e Kurt può leggere lo sconforto e la rassegnazione nei suoi occhi “Non lo so, da dove preferisci tu. Vado da schifo in tutto, non ci capisco niente, è troppo complicato per me. Credo solo di essere stupido, non ci arrivo.” si lamenta; è la prima volta che Kurt lo sente fare un'osservazione negativa sul proprio conto e la cosa lo sorprende non poco.

“Ci sarà qualcosa in cui hai più bisogno. I numeri immaginari?” tenta.

“Aspetta, ci sono anche dei numeri immaginari? Mi dici a cosa mi serviranno nella vita? Già faccio fatica a fare dei conti con i numeri veri e propri, come dovrei fare con quelli immaginari?!”

Kurt ride, aprendo il libro alla pagina corrispettiva “Credo che potremmo iniziare da questi allora. Pensi che siano inutili? Bene, una volta fatto il compito te li puoi dimenticare. Ma fino ad allora...” preme il palmo sul libro e lo ruota verso l'altro ragazzo “Basta studiare ed imparare a memoria i meccanismi. Non c'è nulla da capire.”

“Parli come se fosse la cosa più semplice di questo mondo. Non tutti sono stati dotati di un cervello sviluppato come il tuo.” protesta accasciandosi sul tavolo.


 

Dopo più di un'ora di numeri complessi, unità immaginarie, equazioni a coefficienti reali con soluzioni non reali Kurt è certo che Sebastian lo odi ancora più di prima. Nonostante stia cercando disperatamente di aiutarlo (perché è effettivamente un caso disperato), lui non gli sembra riconoscente. Continua a ripetere che sono tutte cavolate inutili ed impossibili e Kurt ha perso un poco le speranze. Prepara un caffé per entrambi quando alle cinque inoltrate, gli occhi di Sebastian sembrano cedere di fronte alle numerose 'i' e costanti, e lo bacchetta con la penna per cercare di fargli mantenere la concentrazione.

“Aspetta, aspetta Hummel.” lo zittisce all'ennesimo ripasso senza successo, mettendogli un dito sulle labbra (gesto che avrebbe portato Kurt a tirargli un pugno in una qualsiasi altra occasione) “Allora. La parte immaginaria di un numero complesso 'z' è il secondo elemento della coppia ordinata di numeri reali che rappresentano z secondo le notazioni per i numeri complessi. Ossia, se z è uguale a x, y o, equivalentemente, z è uguale ad x più iy allora la parte immaginaria di z è... y?” dice tutto d'un fiato con una vena pulsante sulla fronte.

Kurt fa svettare le sopracciglia nel punto più alto della fronte, sgranando gli occhi incredulo “Ce l'hai fatta! Non posso credere che dopo un'ora e cinquanta..” guarda l'orologio alla parete “...quattro minuti esatti tu abbia capito questo banale concetto! Visto? Basta ascoltare e rimanere attenti. Non oso neanche immaginare come studi a casa per conto tuo. Sicuro lo fai in compagnia di qualche ragazzo che ti delizia con le sue doti più nascoste mentre tu cerchi di leggere.”

“Dannazione. Mi conosci troppo bene ormai.” risponde ridendo “Dio, tutto questo parlare di numeri immaginari mi ha fatto eccitare.”

Kurt corruga le sopracciglia, più schifato che perplesso “C'è qualcosa che non ti eccita infondo?”

“Tu.” replica secco Sebastian senza togliersi quel ghigno insopportabile dalla faccia “Ma diciamo che se fossi davvero disperato e dovessi sfogare la mia frustrazione, un pensierino ce lo farei.”

“Sono commosso, davvero.” ironizza Kurt chiudendo il libro “Siccome non mi interessa sapere quanto ti attraggo sessualmente decidiamo piuttosto quando rivederci per le ripetizioni. Il venerdì abbiamo guida, vedi di non darmi buca” Sebastian fa una smorfia “e non fare quelle facce! Possiamo rimanere d'accordo per il mercoledì e anche il giovedì se per te sta bene.”

“Se hai solo voglia di stare più tempo con me guarda che basta chiedere.” lo provoca Sebastian.

“Oh certo, è il mio primo pensiero al mattino. Ah, almeno ieri sono riuscito a mantenere il controllo davanti a Blaine. Credevo che vederlo sarebbe stato traumatizzante e invece è stato meno difficile del previsto. Sarà che ero incazzato con te per avermi fatto prendere il raffreddore e quindi la mia mente era altrove ma...”

“A proposito, ti senti meglio?” chiede Sebastian come se si fosse ricordato solo in quel momento che era stato male.

“Grazie mille per l'interessamento.” controbatte Kurt infastidito “Come sto... Sopravvivo. Ma ora ho un forte mal di testa, probabilmente perché mi ci sono volute ere geologiche per farti capire due concetti in croce. E non provare a dire che non sono in grado di spiegare.”

Sebastian fa spallucce “No, sei stato bravo. Un po' pedante ma d'altronde lo sei sempre, non c'era da rimanere stupiti. Però sei stato capace di farmi entrare in testa cose che non avrei mai pensato di capire, quindi reputati soddisfatto.”

Kurt lo fissa per qualche secondo, sovrappensiero. Sebastian si è un poco sporto in avanti verso di lui, gli occhi di un verde scuro impenetrabili come sempre; si lecca le labbra sottili non in un gesto volgare, ma piuttosto nervoso e Kurt vorrebbe disperatamente sapere che gli sta passando per la testa.

Prova una stanza sensazione, perché non sa mai come sentirsi in sua presenza. Se da un lato avrebbe ancora voglia di strangolarlo per la storia della barca, dall'altro pensa a quei tre giorni e si rende conto che il suo stargli vicino non è più così scomodo, come pensava. Certo, non smettono di battibeccare e dio solo sa quanto vorrebbero vendicarsi di tutti i torti subiti in passato, ma la sua compagnia lo rende felice. Non felice come poteva renderlo Blaine o la sua migliore amica Santana, ma è pur sempre classificabile come felicità.

“Grazie.” se ne esce all'improvviso senza neanche rendersene conto.

Sebastian è colto alla sprovvista e contrae le labbra in un'espressione interrogativa “Come?”

“Grazie per quello che stai facendo.”

Sebastian è ancora più confuso “Non dovrei essere io a ringraziarti per avermi dato ripetizioni?”

“Si, sto ancora aspettando i ringraziamenti a dire il vero. Ma non mi riferivo a questo... Dicevo grazie per starmi vicino. So che te l'ha chiesto Blaine e che tu avresti preferito suicidarti ma... sei qui ora. E nonostante i tuoi tentativi di risollevarmi il morale si siano rivelati fallimentari, sappi che apprezzo comunque lo sforzo. Sì, mi riferisco alla faccenda della baia, me la sono legata al dito.”

Sebastian sorride “So che non me la perdonerai mai.”

“No infatti. Però... grazie. Solo questo.” sussurra abbassando lo sguardo “E sai quanto mi costa dirtelo.” aggiunge puntandogli contro un indice inquisitore prima che possa mal interpretare le sue parole e le rigiri a modo suo “Non rientri ancora nelle mie grazie, ma sei sulla buona strada.”

“Tu invece non sei nemmeno sulla buona strada, ma apprezzo lo sforzo.” gli fa il verso ed entrambi si ritrovano a ridere “Direi che per oggi può bastare.” aggiunge poi alzandosi da tavola “La cosa sta diventando fin troppo intima e sta stuzzicando il mio riflesso del vomito.”

“Idem.” commenta Kurt, anche se non lo pensa davvero “Prima però mi lasceresti il tuo numero? Sai, in caso ci fossero problemi e non riuscissimo a beccarci a scuola potremmo disdire ed accordarci per un altro giorno. Conoscendo i tuoi importantissimi impegni non si sa mai.” lo provoca, alzandosi da tavola a sua volta per recuperare una penna e un block notes accanto alla televisione sul bancone.

“Mh, okay.” risponde non molto sicuro Sebastian prendendogli gli oggetti dalle mani per scrivergli il suo numero “Non devo aspettarmi chiamate ogni tre secondi vero? Perché potrei non sopportarlo.”

“Figurati! Non spreco soldi per scrivere a te a meno che non sia davvero urgente.” ribatte Kurt scherzosamente.

Sebastian stira le labbra in un sorriso sghembo avvicinandosi a lui lentamente “Tieni.” dice con voce bassa riporgendogli il block notes col suo numero “Ci vediamo.” aggiunge. Ed è pericolosamente vicino. Troppo vicino. Decisamente troppo vicino!

Sono a meno di una spanna di distanza e Kurt si ritrova a fissarlo dal basso verso l'alto deglutendo rumorosamente. Il suo respiro si è fatto appena più pesante e il suo cervello non è più in grado di connettere. Non ha idea di cosa stia facendo Sebastian ma di qualsiasi cosa si tratti è troppo vicino.

Kurt tossisce nervoso, grattandosi la testa e distogliendo finalmente lo sguardo da lui “Civediamodomaniallora.” dice tutto d'un fiato risultando parecchio ridicolo.

Sebastian si morde il labbro inferiore in modo provocatorio e Kurt capisce che ci sta provando gusto nel metterlo in soggezione e cerca di mantenere i nervi saldi per non dargli soddisfazione “Domani a dire il vero non verrò a scuola e neanche dopodomani.”

Kurt sembra ritornare in sé ed aggrotta la fronte perplesso “Perché? Se faccio uno sforzo pure io nonostante il raffreddore che tu mi hai fatto prendere, ci vieni?”

“Da quando dovrei venire perché ci sei tu?”

In effetti quella sua frase risulta proprio come una richiesta per vedersi e passare del tempo assieme e Kurt si odia per essersela lasciata sfuggire e non aver pensato prima di parlare “Mi sono espresso male.” si corregge, ma ormai il danno è fatto.

“Tra esattamente un'ora devo essere dall'altra parte del paese perché un mio amico dà una festa e sicuro durerà fino a domani mattina, per cui non riuscirò a venire. E il giorno dopo dovrò recuperare la sbornia ed avrò bisogno di molto riposo visto che poi dovrò darti lezioni di guida.”

“Salti la scuola per andare a farti un paio di ragazzi? Seriamente?”

Sebastian fa spallucce non riuscendo a comprendere la sua indignazione “Perché no? Un giorno in più di assenza non farà la differenza. Non ne ho fatti molti contrariamente a quello che pensi tu. Ma perché sto qui a dare spiegazioni a te?” si chiede, ancora a meno di una spanna da lui, i loro corpi quasi incollati. Nessuno dei due ha fatto un solo passo, ma quando Sebastian allunga un po' il collo verso il basso per avvicinarsi al viso di Kurt, questi si sporge all'indietro per evitarlo.

Sebastian ride, alzando gli occhi al cielo “A venerdì signorina.” mormora passandogli accanto strizzando di nuovo l'occhio.

Ha quasi raggiunto la porta d'ingresso quando Kurt riemerge dalla cucina, urlando “Hey! Che ti avevo detto riguardo ai soprannomi?!” lo sgrida puntando le mani sui fianchi.

“Come sei permaloso.” sghignazza Sebastian richiudendosi la porta alle spalle.

Kurt torna in cucina e, preso il numero del ragazzo, digita sul cellulare il contatto premendo poi il tasto 'chiama'. Il rombo del pick-up di Sebastian si spegne e Kurt rimane in attesa. Sta per riattaccare, convinto che gli abbia dato il numero sbagliato, quando qualcuno risponde dall'altro capo.

“Pronto?”

“Ah, credevo che-”

“Hummel? Che c'è? Pensavi te ne avessi scritto uno inventato?” ride sprezzante.

“Scusami, sono un po' diffidente di natura. Beh, almeno ora puoi salvarti il mio e non ignorarmi in caso ti chiamassi.” risponde altezzoso.

“Posso andare Hummel o hai ancora qualche cosa interessante da raccontarmi? Numeri cosmici?”

Kurt fa roteare gli occhi, scuotendo la testa “Sei senza speranza Smythe. Và e divertiti stasera e cerca di non prenderti qualche strana malattia. Ti manca solo quello.”

“Non sei spiritoso. Ce li ho i preservativi, eh.”

“Oookay non voglio parlare di questo con te. Ora che ho verificato che il numero è esatto posso lasciarti andare. Ci vediamo venerdì, vedi di essere puntuale e di non essere ancora ubriaco. Ci manca solo che il mio istruttore mi faccia andare fuori strada alla prima lezione.”

Sebastian ridacchia divertito “Tranquillo Hummel, il giorno di pausa a letto non me lo sono preso così per il puro gusto di saltare scuola. Voglio assicurarmi di essere lucido prima di mettermi alla guida del mio preziosissimo pick-up.”

“Fingo di credere alle tue buone intenzioni.” risponde Kurt sorridendo “Ci vediamo allora.”

“Si, si. Ci vediamo versione irritante di Marcia Gay Harden.” replica un po' bruscamente Sebastian riattaccando il telefono.

Kurt fissa il cellulare imbronciato, più infastidito dall'ennesimo soprannome che dal modo in cui gli ha messo giù. Se qualche giorno prima gli avessero detto che quel venerdì avrebbe atteso con ansia una chiamata da Sebastian per confermare le sue lezioni di guida non ci avrebbe mai creduto.

 

 


 

N/A


 

Sono riuscita ad aggiornare prima del previsto! Volevo soltanto ringraziare le persone che hanno recensito e tutti coloro che hanno messo la storia tra le seguite/preferite. Mi fa molto piacere!

Spero di riuscire ad aggiornare tra una settimana, ma forse potrei riuscirci per il week-end!

Grazie ancora a tutti :*

P.S

L'argomento di matematica è stato spudoratamente copiato e incollato da Wikipedia <3 HAHA

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


CAPITOLO 5




 

 

 

SOUNDTRACK

“When We Were Young” - Adele ( https://www.youtube.com/watch?v=DDWKuo3gXMQ )

“Overdrive” - Katy Rose ( https://www.youtube.com/watch?v=v4Yp4ay4slg )



 

 


 

Il venerdì Kurt è distratto. Continua a fissare la lavagna mentre il suo professore di filosofia scrive schematicamente l'argomento, ma la sua mente è altrove. Sta ripensando alla serata a casa di Blaine e all'imminente incontro con Sebastian. Non ha idea di cosa lo aspetti e deve ammettere di essere un po' in ansia all'idea che sia proprio lui ad aiutarlo a guidare.

Ripensa anche alla giornata trascorsa con Sebastian il mercoledì e al modo in cui lo aveva fatto sentire quando si era avvicinato così pericolosamente a lui. Poi i suoi pensieri tornano ancora a Blaine e alle parole che gli aveva detto con gli occhi colmi di lacrime. Ripensa a quell'ultimo intenso bacio e alla scarica di adrenalina che lo aveva scosso lungo la spina dorsale. Gli manca, è innegabile, ma è arrabbiato con lui e ancora di più con sé stesso perché non riesce davvero ad odiarlo, ed ancora fatica a riprendersi dallo shock. Dallo shock per averlo baciato ed essersi fatto avanti per primo, e dal fatto che poco dopo lui fosse corso da Sebastian per dirgli ogni cosa (e Blaine sa quanto il loro rapporto sia sempre stato complicato). Il problema è che questi pensieri sono alternati a quelli dei giorni seguenti alla loro definitiva rottura quando aveva trascorso ogni suo momento libero in compagnia di quella stessa persona che aveva detestato per così tanto tempo e che ora gli sembra totalmente diversa e lo fa, a modo suo, star bene. In questo flusso di coscienza è proprio Sebastian la parte più confusa del tutto.

Kurt vuole sapere se anche per Sebastian è così strano (e forse anche sbagliato?) quello che sta succedendo tra loro. Certo, è stata una richiesta di Blaine e Sebastian farebbe di tutto per il suo migliore amico, ma se si stesse trasformando in qualcosa di diverso? Quando Sebastian la sera del compleanno di Blaine gli aveva detto che potevano provare ad essere amici lo pensava sul serio?

Come se non bastasse è preoccupato dal fatto che non gli abbia ancora scritto e che non abbia avuto alcun tipo di notizia da parte sua. Sa che non gli deve niente e che probabilmente sarà ancora a letto coi vestiti di due giorni prima addosso, ma è comunque in ansia. Non sa se sta bene, non sa se è rimasto bloccato da qualche parte ed ha bisogno di aiuto... La cosa che più lo turba è che è effettivamente preoccupato per lui ed è tentato di scrivergli qualcosa durante la pausa tra una lezione e l'altra. Odia essere arrivato al punto in cui gli manca sentirlo e di non avere sue notizie.


 

Alla fine delle lezioni non ha ancora trovato il coraggio di scrivergli, ma per tutto il tragitto fino a casa non fa altro che tenere gli occhi puntati sul cellulare, senza nemmeno guardare dove cammina. Digita più di una volta un sms per chiedergli conferma per quel pomeriggio ma non ha mai la forza per inviarlo. Ha ancora la testa china quando raggiunge il suo vialetto e non si accorge nemmeno della presenza di un ragazzo sul muretto dove Sebastian lo aveva consolato qualche sera prima.

“Ciao.”

Kurt sussulta e per poco non fa cadere il telefono a terra per lo spavento. Blaine se ne sta seduto a gambe incrociate avvolto in una sciarpa rossa che Kurt riconosce come il regalo che gli aveva fatto a Natale l'anno prima. È come sempre stupendo: i suoi grandi occhi caramello ora più chiari ed intensi alla luce del sole, circondati da ciglia nere chilometriche che Kurt aveva sempre amato; le sue labbra carnose e appena arrossate e gonfie per il freddo; la sua invidiabile carnagione olivastra.

“Ciao.” sussurra lui avvicinandosi, riponendo il cellulare nella tasca del giaccone “Che ci fai qui?” gli domanda dubbioso, decidendosi infine a sedersi di fianco a lui.

Blaine scuote la testa, abbassando gli occhi a terra “Non lo so. Per qualche strano caso mi sono ritrovato qui, sulla soglia di casa tua... Ci ho passato anni sulla soglia di casa tua.” mormora azzardando ad incrociare il suo sguardo “Come stai?”

Kurt non sa rispondere. Prova una serie di emozioni contrastanti che sarebbero difficili da spiegare a parole. Non è né triste, né felice; è come se si trovasse in un limbo di indifferenza “Così.” risponde infine alzando le spalle.

Seguono svariati secondi di silenzio, in cui semplicemente si guardano, un po' spaventati, un po' insicuri e soprattutto estremamente dispiaciuti. “E' strano.” comincia Blaine con una punta di amarezza nella voce “Ami ancora una persona ma non hai più bisogno di lei come prima e desideri voler andare avanti ma nel contempo non riesci a smettere di pensare a lei.”

“Si è strano.” concorda Kurt e sente di nuovo che le lacrime stanno prendendo il sopravvento, ma le ricaccia dentro per non farsi vedere vulnerabile “Ed è pure deprimente.” aggiunge. È una situazione addirittura più strana di quella vissuta a casa degli Smythe quel lunedì; non sa perché Blaine sia lì ed ha paura di stare da solo con lui perché è la prima volta dopo l'accaduto. “Senti, scusami ma io devo andare a prepararmi. Sebastian in teoria sarà qui tra qualche ora ed io ho assolutamente bisogno di una doccia per rilassarmi. Sai, Sebastian mi dà lezioni di guida.”

Blaine annuisce “Si, me lo ha detto.”

Kurt si lascia sfuggire una risata nervosa “Mh. Parlate tanto di me? Perché non credo che la cosa mi stia bene.”

Anche Blaine sorride a sua volta “No tranquillo.” lo rassicura “Volevo solo sapere se era tutto okay tra noi. Non mi piace quest'indifferenza. Va avanti ormai da troppo tempo e non credo di essere più in grado di sostenerla.” gli confessa infine, facendosi un poco più vicino.

Detesta il fatto che sente ancora le farfalle allo stomaco quando lo vede. Non sta più male come prima ma vorrebbe tanto poterlo baciare in quell'istante e sa che è sbagliato persino desiderarlo. Le sue mani sono ad un centimetro da quelle di Blaine sul muretto e quella vicinanza gli fa ripensare di nuovo a quando, il giorno prima, Sebastian si era avvicinato a lui imperturbabile, ed è sorpreso lui stesso di trovarsi più a disagio in quella situazione che quando era con Sebastian. Infondo con Blaine ha vissuto un sacco di momenti intensi ed intimi e non dovrebbe sentirsi così.

“Uh...” sospira scostando la mano dal muretto freddo, per infilarsela nella tasca dei jeans “Prima eravamo buoni amici, poi siamo stati assieme e ci siamo innamorati e poi siamo diventati estranei.” constata con rimpianto “Adesso che cosa siamo?”

Blaine nota quel suo gesto ed allontana la mano a sua volta, mordendosi il labbro inferiore “Possiamo provare a ricominciare daccapo, da buoni amici.” gli propone, anche se le sue parole risultano incerte.

“Quindi siamo amici?” gli chiede Kurt e si rende conto in quel momento quanto gli faccia male associare i loro nomi alla parola 'amici'.

“No, siamo solo Kurt e Blaine.”

“Già...” ride tra sé e sé Kurt, inumidendosi le labbra “Credo di aver capito, sai. Penso proprio che questo distacco sia giusto e me ne sto rendendo conto a poco a poco. Stare con Sebastian mi ha fatto mettere in discussione ogni cosa ed ho ripensato tanto a quello che mi hai detto a casa tua l'altra sera. Non che ora lui sia la migliore compagnia possibile o che mi vada a genio, ma è stato comunque d'aiuto. Forse è proprio il momento che è sbagliato. Il momento per noi intendo. Io proverò sempre qualcosa per te e tu lo sai.”

“Anche io proverò sempre qualcosa per te. Però ora--”

“Si lo so.” lo interrompe Kurt “Non serve che tu dica nient'altro. Ora non possiamo stare insieme ma forse in futuro le cose potrebbero tornare come un tempo. Faremo esperienze, conosceremo altre persone e magari ce ne innamoreremo pure, ma io so per certo che una parte del mio cuore ti apparterrà sempre.”

“Vale anche per me, lo sai vero?” gli domanda e nei suoi occhi c'è puro terrore. Teme che Kurt non gli creda e la cosa non lo sorprende nemmeno visto che non ha fatto altro che dirgli bugie negli ultimi tempi “Mi dispiace per il modo in cui ti ho trattato. Non te lo meriti.”

Kurt però sembra distante, con la mente altrove “Blaine...”

“Mh?”

“Credi che per ogni Kurt esista un Blaine a questo mondo?” chiede ingenuamente volgendo lo sguardo verso di lui, sentendo ancora quella strana sensazione alla bocca dello stomaco.

Blaine arriccia le labbra, abbozzando un sorriso “Anime gemelle? Lo spero per loro.”

“Già, chiunque vorrebbe essere tradito, cosa si può desiderare di meglio?” farfuglia senza pensarci. Gli ci vogliono un paio di secondi prima di rendersi conto di aver fatto un'uscita inappropriata visto che, per la prima volta, sono di nuovo in grado di comunicare senza dover litigare “Scusa, non dovevo dirlo, mi dispiace.”

“Kurt... c'è una cosa che non ti ho detto.” interviene Blaine, per nulla turbato da quell'osservazione “Probabilmente mi odierai per questo, per averti mentito, ma... io non ti ho tradito.” confessa infine.

Kurt inarca le sopracciglia, disorientato “Cosa..?” dice con un filo di voce, sentendo la gola seccarsi.

“Non so nemmeno perché te l'ho detto. Sentivo che stavamo correndo troppo e mi sono spaventato e quella è stata l'unica scusa che ho trovato. Lo so, sono una persona orribile perché ti ho fatto credere un'altra cosa per tutto questo tempo e hai pienamente il diritto di avercela con me. Ma ti chiedo di perdonarmi.”

Kurt è confuso e non sa cosa pensare. Se da una parte è felice che Blaine non sia stato assieme ad un altro mentre erano fidanzati, dall'altro è ancora più arrabbiato di prima perché gli ha mentito. Improvvisamente gli torna in mente il discorso di Sebastian il lunedì precedente “Continueremo a cambiare le nostre idee e anche i nostri sentimenti, ma alla fine l'unica cosa che possiamo offrire ad un'altra persona è il nostro perdono. Non essere così incazzato fino al punto di smettere di amarlo, perché un giorno tutta questa rabbia che hai dentro ti passerà e Blaine potrebbe non esserci più.” ed è buffo che sia stato proprio Sebastian ad offrirgli il consiglio migliore. Al novantanove virgola nove per cento lo ha fatto solo per aiutare il suo migliore amico, ma gli è comunque grato.

“Sai, credo di averti già perdonato dieci secondi dopo esserci lasciati.” sussurra infine, decidendosi a posare la mano su quella del suo ex ragazzo.

Blaine guarda le loro mani, accennando un sorriso “Sicuro che vada tutto bene..?”

“Tranquillo, sto bene. Solo... non credevo che volessi troncare con me perché avevi paura di quello che c'era tra noi. Credevo solo che non mi amassi più e che avessi preferito un altro a me. E sì, sono stato malissimo, ma sono anche pronto ad andare avanti ora che abbiamo messo assieme i tasselli. Mi ero reso conto anche io che le cose non andavano come un tempo e che spesso eravamo freddi l'uno con l'altro. Forse non avevamo più cose in comune e nonostante tutto abbiamo provato ad andare avanti senza sapere a cosa andavamo incontro. Beh, ora siamo più consapevoli e ho finalmente capito anche io che è giusto aspettare. Dobbiamo continuare la nostra vita. Come ho detto, ci saranno nuove amicizie, nuovi amori... ma ci saremo anche tu ed io.”

“Sempre.” risponde Blaine stringendogli con più forza la mano tra le sue, portandosela al cuore.

Kurt si rende conto che, anche se si tratta di un semplice contatto, stanno andando un po' oltre ed è bene che ricomincino a piccoli passi “Senti” inizia riuscendo a sfuggire dalla sua presa “ora devo proprio andare. Mi ha fatto piacere parlare con te. Credo ne avessi davvero bisogno.”

“Sono felice che possiamo ricominciare ogni cosa e lasciarci il passato alle spalle.” commenta Blaine, ed è sincero quando lo dice.

“Anche io.” risponde Kurt alzandosi dal muretto “Ah, la doccia mi sta chiamando. Vado a rendermi più presentabile o dovrò sorbire qualche commento snervante da parte di quell'altro.”

Blaine ridacchia divertito, perché sa che Sebastian fa effettivamente commenti su ogni minima cosa, e soprattutto che quelli rivolti a Kurt non sono dei più carini “Ci vediamo allora...”

“Si, ci vediamo.” lo saluta Kurt rientrando in casa, lanciandogli un ultimo sguardo prima di chiudersi la porta alle spalle.


 

*


 

Per le ore successive Kurt non fa altro che ripensare al suo incontro con Blaine. Per un momento si scorda persino che Sebastian sta per arrivare; sa che è stato un bene chiarire e forse le cose d'ora in poi non saranno più così strane ed imbarazzanti e potranno ancora guardarsi negli occhi senza sentirsi a disagio, ma si sente comunque inerme e, per quanti sforzi lui faccia, non riesce a mettere un punto definitivo alla loro storia.

Una parte di lui non si vuole rassegnare e si pente di non aver assecondato quel gesto di Blaine ed essersi sporto per baciarlo. D'altra parte sa di aver preso la decisione giusta e che, se si fosse lasciato andare, avrebbe rovinato ulteriormente le cose.


 

Il suono inconfondibile della macchina di Sebastian lo riporta alla realtà. Sta ancora finendo di sistemarsi quando il ragazzo suona al campanello con una certa insistenza. Kurt chiude gli occhi, prendendo un respiro profondo per cercare di controllarsi. In meno di trenta secondi ha suonato almeno una ventina di volte e per Kurt è già partito col piede sbagliato. Scende le scale coi nervi a fior di pelle, dandosi giusto un'altra piccola sistemata davanti allo specchio di ingresso, seguendo il suo solito rituale. Prende il giaccone dall'attaccapanni e le chiavi di casa, aprendo poi la porta.

Sebastian sta fumando una sigaretta e Kurt tossisce quando inspira del fumo, facendogli poi cenno di buttarla a terra “Non mi hai più chiamato.” lo rimprovera incrociando le braccia.

Sebastian alza un sopracciglio “Eravamo rimasti d'accordo che ti chiamavo? Credo di essermi perso questo piccolo passaggio.”

“No, ma mi sarei aspettato un'ulteriore conferma visto che avevi l'orgia party in programma.” replica Kurt chiudendo a chiave la porta di casa “A proposito, sei abbastanza sobrio per insegnarmi qualcosa o devo preoccuparmi? Hai un aspetto orribile.”

“Non che il tuo sia migliore, e non sei neanche reduce da una sbronza. Comunque è stato divertente. Fosse stato per me sarei rimasto lì altri tre giorni, ma avevo questo impegno con te quindi ho dovuto levare le tende prima del previsto. E non credere che lo abbia fatto solo ed esclusivamente per te Hummel, perché non è così. Lo faccio perché sono un uomo di parola e visto che tu mi stai aiutando con matematica non posso far altro che ricambiare. Di orge ne posso fare quante voglio una volta finita la scuola.”

Kurt lo guarda con sufficienza “Affascinante. Cosa ci troverai di bello poi...”

“Vuoi scherzare?! È un'esperienza mistica, devi provare per credere.” ribatte contrariato “Posso portarti ad uno di quei party un giorno.”

“No grazie. Non ci tengo a prendere l'herpes.” risponde con un sorriso ironico unendo le mani a coppa e soffiando tra loro per riscaldarle.

Sebastian fa spallucce “Come ti pare. Sei tu che ci perdi. Sappi solo che se cambierai idea potrai farmi un fischio. Ti divertiresti un sacco! Fin che la cosa tra te e Blaine non si risolve non ti dovresti sentire in colpa a divertirti un poco. Forse non è giusto che io ti dica questo visto che dovrei volere solo la felicità del mio migliore amico -e io infondo so che non gli è passata la cotta per te... però è anche vero che non è tradire.”

“Nemmeno lui mi ha tradito.”

Sebastian abbassa la guardia e sembra turbato dal fatto che Kurt sappia la verità “Cosa..?” finge indifferenza.

“Oh smettila di fare la commedia, so che lo sai. Figuriamoci se non lo ha detto a te!” esclama e Sebastian arriccia le labbra, annuendo appena “Prima, dopo la scuola, è venuto da me e abbiamo parlato. Ora ci siamo chiariti.”

“Cosa?! Ma non dovevate stare distanti?!” sbotta come se la cosa lo infastidisse “Blaine mi ha detto di starti vicino perché eri fragile ed avevi bisogno di supporto e poi viene da te come se niente fosse dopo il modo in cui ti ha mandato via?”

“Perché ti scaldi tanto?” alza a sua volta la voce Kurt “Guarda che mi ha chiesto scusa per tutto e abbiamo deciso che quest'indifferenza stava diventando troppo da sostenere perciò proveremo a comportarci normalmente l'uno con l'altro.”

Sebastian sorride, mordendosi il labbro inferiore. Non è un sorriso dolce, quanto più amaro e ferito e Kurt non sa davvero perché stia reagendo in quel modo “Quindi non hai più bisogno di me?”

“Non ho detto questo.” risponde di getto Kurt “La cosa potrebbe turbarti?”

“Pff, certo che no.” sbuffa impacciato “Anzi, sarebbe una cosa grandiosa! Ti sei ripreso più in fretta del previsto, avete fatto pace, siamo tutti felici yay!”

“Non c'è bisogno di essere sarcastici Sebastian.” replica freddo Kurt, disorientato dal suo atteggiamento “Uno. Non mi sono ancora ripreso e credimi è stato più che difficile per me sostenere il suo sguardo per più di cinque secondi senza mettermi a piangere. Due. Ti ripeto: non ho detto che non ho più bisogno di te. E poi non mi vorrai mica mollare no?! Le lezioni di guida me le devi così come io finirò di darti ripetizioni fino a che non passerai i test. Tre. Mi sono abituato, più o meno, alla tua compagnia e sei leggermente meno irritante di quello che pensavo. Quattro. Non serve che tu faccia il fidanzatino geloso, perché la cosa è parecchio inquietante a dirla tutta.”

Sebastian strabuzza gli occhi “Fidanzatino geloso, io?! Sei fuori strada Hummel. Me la sono presa per il fatto che, visto che vi ci è voluta meno di una settimana per chiarire, potevo risparmiarmi tutta questa storia ed ora non sarei nemmeno bloccato qui con te, ma sarei a divertirmi assieme ai miei amici in un intreccio di alcol e sesso.” farnetica incontrollabilmente facendo ruotare le chiavi del pick-up attorno all'indice.

Kurt lo fissa per un paio di secondi prima di stirare le labbra in un sorriso compiaciuto. Gli sfila le chiavi dal dito e si avvicina alla vettura aprendo lo sportello di guida “Dai, andiamo. Non voglio perdere tempo prezioso ad ascoltare i tuoi patetici tentativi di mascherare il fatto che, infondo infondo, ti sarebbe dispiaciuto non passare più del tempo in mia compagnia.”

Sebastian sale sul sedile passeggeri facendo un grugnito di disappunto “Credi pure a quello che vuoi, non ho intenzione di giustificarmi.”

Kurt si gira verso di lui, ancora sorridente (la cosa che lo diverte tanto è vedere Sebastian vulnerabile ed esitante) “Seb.”

“Siamo passati ai diminutivi ora? Troppo confidenziale Hummel, troppo.”

Kurt lo ignora “Non è che ti piaccio?”

Sebastian stavolta ricambia il sorriso, più rilassato, e Kurt capisce che l'ordine tra loro è stato ristabilito “No, strano a dirsi ma no. Ed ora piantiamola con queste stronzate, abbiamo parecchio lavoro da fare. Conosci almeno i comandi base o non hai nemmeno idea di quale sia la frizione?”

Kurt scuota la testa con fare colpevole “Posso spiegare. Mi sono concentrato molto sulla scuola e non ho avuto tempo di studiare anche questa roba qui.” si giustifica “Facciamo solo giri qui intorno però, non portarmi sulla strada alta, ci tengo al mio collo.”

“Pensi che sia cretino? È ovvio che ti faccio guidare solo qui davanti! Non voglio che mi sfasci la macchina, genio. Allora, innanzitutto sistemati il sedile, hai le gambe tozze... non lunghe e slanciate come le mie.” lo prende in giro ricevendo un'occhiataccia infuriata “C'è una leva sulla destra, sotto il sedile... si, è quella. Tirala verso l'alto e spostati un poco in avanti in modo da arrivare bene ai pedali.”

“Okay che non ho mai guidato in vita mia ma non sono stupido fino a questo punto.” protesta Kurt.

“Senti, io sono qui per insegnarti quindi lasciami fare a modo mio e non discutere. Bene, ora allacciati la cintura e sistema gli specchietti. Tu sei più basso di me quindi metti a posto quello retrovisore.” Kurt ubbidisce anche se tutti quei commenti sul suo aspetto lo stanno irritando “Gli altri li regoli con la levetta che c'è sulla sinistra dello sportello. Sì, quella lì.”

“Fin qui tutto semplice. Ora arriva la parte che temo di più.”

Sebastian gli dà una pacca amichevole sulla spalla “Prima di partire forse sarebbe bene spiegarti a cosa servono i vari pedali e come si usano le marce no? Allora quello alla tua sinistra è la frizione e ti serve per cambiare marcia. Ogni volta che la vuoi cambiare devi prima premerlo e poi spostare questa leva, vedi? A seconda della velocità puoi mettere in prima, seconda, terza, quarta eccetera, ma credo che per oggi basti fino alla terza. Quello al centro è il freno e ti consiglio di tenerti sempre pronto a premerlo. E terzo ma non meno importante è l'acceleratore. Queste sono le nozioni di base per riuscire almeno a fare un tratto di strada senza ucciderci entrambi.”

Kurt aggrotta la fronte “E cos'è allora quella leva lunga?” chiede guardando verso il basso alla sua destra.

“Oh, Hummel. Lo sapevo che ne eri rimasto affascinato l'altro giorno in barca.”

Kurt ci mette qualche secondo per elaborare il doppio senso di Sebastian e quando finalmente lo coglie lo trucida con gli occhi “Sei un maiale. Parlavo di questa!”

“Quello è il freno a mano, devi solo abbassarlo prima di partire. O e devi ricordarti di mettere in folle prima di spegnere la macchina. Tutto chiaro?”

“Più o meno. Posso provare? Prometto di stare attento e di seguire ogni tuo ordine.” borbotta con non molto entusiasmo e decisamente preoccupato. Sebastian acconsente e Kurt finalmente gira del tutto la chiave per mettere in moto. Dal posto di guida il rombare del pick-up è, se possibile, ancora più assordante, ma non è il momento di tornare a discutere su quanto sia fastidioso quel suono o la lezione sarebbe durata secoli.

Quando prova a partire la macchina fa uno scossone e Sebastian gli fa cenno di mettere la mano sulla leva della marcia per mettere in prima. Kurt fa come gli è stato detto mentre l'altro gli sta dicendo di staccare piano da un pedale all'altro per evitare che il veicolo muoia.

“Premi un poco di più l'acceleratore o da qui non ci schiodiamo.” commenta quando si accorge che si sono spostati di appena un metro. Kurt schiaccia il piede appena un po' per evitare di perdere subito il controllo (e perché è spaventato a morte) “Attenzione...” interviene ancora Sebastian quando lo vede irrigidirsi sul volante, i tendini del collo tesissimi “Adesso prova a mettere la seconda.”

Kurt non sa nemmeno quale sia la seconda e non vuole abbassare gli occhi per vedere dove sta scritto il numero due e soprattutto perché non vuole staccare le mani dal volante per paura di finire fuori strada anche se attorno a loro non c'è anima viva ed ha tutta la carreggiata a disposizione.

Sebastian, vedendolo in difficoltà gli prende la mano, posandogliela sul cambio marcia e tenendo la sua sopra quella del ragazzo per aiutarlo a spostarla verso il basso. Kurt istintivamente abbassa gli occhi sulle loro mani praticamente intrecciate e si dimentica all'istante di controllare la strada.

“ATTENTO!” urla Sebastian quando vede che stanno andando a sbattere contro ad un cassonetto della spazzatura. Kurt preme di scatto il freno, così forte da farli sbattere forte contro lo schienale “Regola numero uno!” strilla paonazzo “Tenere-sempre-gli-occhi-sulla-strada! Visto che non sei così stupido” gli fa il verso “dovrebbe venire automatico!”

Kurt abbassa gli occhi, sentendosi in colpa. Infondo Sebastian non lo ha preso per mano per provocarlo o metterlo a disagio come è solito fare, ma lo ha fatto per aiutarlo. Eppure quando aveva sentito la mano sulla sua era scattato qualcosa dentro di lui che lo aveva fatto deconcentrare. Tiene ancora gli occhi puntati sul volante ed è evidente che sia dispiaciuto. Sebastian è ancora scosso, ma non ce l'ha realmente con lui “Dai, può capitare. Non volevo alzare la voce, ma mi hai fatto venire un colpo!” esclama ancora esagitato “Tienila a mente come regola per il futuro. Distrarsi è pericoloso.”

Kurt annuisce ma non si decide a guardarlo. Per un attimo pensa che quella stretta di mano gli abbia riportato alla mente l'incontro avvenuto qualche ora prima con Blaine, ma nel profondo sa che c'è qualcosa di più. Lui e Sebastian non hanno mai avuto niente in comune e non hanno mai condiviso nulla di importante assieme, ed ora si comportano come se fossero amici di vecchia data. Kurt realizza che quelle lezioni di guida non sono altro che una stupida scusa per passare del tempo con lui e gli costa tantissimo ammetterlo a sé stesso (e non ha intenzione di farlo anche con Sebastian, perché il suo ego è già abbastanza grande così com'è). Quando glielo ha chiesto non lo ha fatto per pareggiare il favore che gli doveva lui, ma semplicemente perché voleva stare assieme a Sebastian e anche se tutti questi non solo altro che una serie di pensieri sconclusionati, nella sua mente sono già abbastanza terrificanti senza il bisogno di doverli esprimere ad alta voce. Non che voglia stare con lui per qualche tipo di attrazione fisica o cose simili, ma perché è la prima persona che ha cercato di fare qualcosa per lui nonostante il loro passato burrascoso. Ormai vede a malapena la sua migliore amica perché non studia più alla loro scuola e si incontrano si e no una volta ogni due mesi. Non le ha nemmeno raccontato che ora lui e Sebastian sono diventati qualcosa di più che 'conoscenti' e non sa quando lo farà. Per ora vuole lasciare le cose così come stanno, anche se vorrebbe liberarsi di tutto quello che lo tormenta e vorrebbe farlo proprio con Sebastian.

“Va tutto bene, Vin Diesel?”

Kurt riemerge dai suoi pensieri, con una piccola risata “Anche se il soprannome che mi hai dato è molto carino ho deciso che è meglio lasciar perdere. Non voglio più imparare a guidare, è troppo difficile.” dice infine “E dovresti essere più paziente, tienilo a mente se darai lezioni a qualcun altro.”

“Più paziente di così!” esclama indignato “Allora tu dovresti ascoltare il tuo istruttore.”

“Si lo so. È che ho avuto uno dei miei innumerevoli momenti di 'pausa di riflessione' e mi sono deconcentrato. Scusami ancora.”

“Pausa di riflessione? Vuoi parlarne?” gli chiede Sebastian che ha intuito che c'è qualcosa che non va dal suo tono di voce.

Kurt si gira verso di lui ed immediatamente si sente inerme davanti al suo sguardo impenetrabile “E' una cosa stupida in effetti e sicuro tu contorneresti il tutto con battutine che mi farebbero solo sentire più idiota di quanto non mi senta già di mio.” mormora con dispiacere “C'è una cosa a cui sto pensando da giorni ma allo stesso tempo non riesco a dirla.”

“Prometto che non farò commenti.” dice Sebastian mettendosi la mano sul cuore, visibilmente incuriosito.

Kurt si schiarisce la gola, mollando finalmente la presa dal volante e nota che ha lasciato le impronte di sudore su di esso “Forse è la cosa più stupida che uscirà mai dalla mia bocca ma...”

“Hummel, non sono ancora pronto ad avere figli da te, è troppo presto.” scherza Sebastian.

“Avevi detto che non avresti fatto commenti!” lo bacchetta Kurt e l'altro mima un 'scusa' con le labbra “Quello che sto cercando di dirti, in modo confuso, è che... per me sei la cosa che somiglia di più a un amico.” sussurra.

Sebastian corruga le sopracciglia, impensierito “Perché dovrei prenderti in giro per questo?” gli chiede inaspettatamente ruotando il busto in modo da rimanere appoggiato su un fianco contro il sedile “Cosa pensavi ti rispondessi?”

“Che sono un cretino per pensare che tra noi possa esserci davvero un'amicizia? Ho ripensato a quello che mi hai detto quando mi hai consolato quella sera dopo il compleanno di Blaine, e poi a quello di cui abbiamo parlato io e lui oggi. Sai, del conoscere nuove persone, fare nuove amicizie... La verità è che tu potresti essere- o meglio, sei una di queste nuove persone di cui parlavo. Lo so che non ha senso e che tu mi odi, ma sentivo il bisogno di dirtelo.”

Sebastian ghigna, ma non è un ghigno di scherno, quanto più di compiacimento “Non ti odio. Odio davvero poche persone al mondo e tu sei piuttosto nel cerchio delle persone che sono appena sopportabili. È un gradino più in alto, non è male.”

“Grazie, la cosa mi fa sentire davvero meglio.” sbuffa Kurt togliendo le chiavi della macchina per ridargliele “Per oggi basta così, ho già combinato abbastanza danni.”

“Ma ci stai per altre lezioni vero? È normale fare un disastro la prima volta. Pensa che io per poco non tirai sotto la fruttivendola.” ride ed è stupito dal fatto che sta confortando Kurt e non lo sta facendo per il volere di qualcun altro.

“Non lo so. Se mi dici che ho qualche speranza allora posso fare un ultimo tentativo, ma non sono molto convinto. Non credevo fosse così terrificante.” ammette.

Sebastian posa una mano sulla sua coscia, facendogli una specie di carezza e gli occhi di entrambi si posano subito su quel contatto prima di incrociarsi tra loro e fissarsi sbigottiti. Sebastian leva subito la mano, facendo un colpo di tosse nervoso, ed entrambi si rendono conto di quanto sia imbarazzante quella situazione.

“Certo che hai speranze. Non hai ucciso nessuno, vedi il lato positivo.” continua Sebastian sperando che possano evitare di parlare di quello che è appena successo. E' stata soltanto una carezza ma fatta da lui è paragonabile ad un bacio appassionato.

“Si, la cosa è molto incoraggiante.” conferma Kurt con una punta di sarcasmo “Forse è meglio che me ne torni in casa, dove non sono un pericolo per nessuno. Mi dispiace solo averti fatto fare la strada per venire qui.”

Sebastian appare contrariato e lo afferra per il polso per impedirgli di scendere e anche quello risulta strano perché non lo fa con la stessa violenza dei giorni precedenti, ma è un tocco leggero “No aspetta.” dice ritraendo di nuovo la mano “Dopo la tua lezione dovevo andare a trovare un amico che non vedo da molto tempo e pensavo che, magari, potresti accompagnarmi. So che ti potrà sembrare allucinante ma sono un po' in ansia perché sono passati mesi dal nostro ultimo incontro e non voglio andare da solo.”

“Sebastian Smythe è agitato o sbaglio?” sghignazza Kurt “E perché dovrei venire con te? Puoi chiederlo a Blaine no?”

“Potrai pure aver chiarito con Anderson ma la mia missione di risollevarti il morale non è ancora stata completata quindi un'uscita insieme non potrebbe farti male. Ti aiuterebbe a distrarti.”

“Sto bene Sebastian, te l'ho detto. Non ho bisogno di abbracci, o coccole, o carezze...” dice quell'ultima parola sentendo le guance accaldarsi ma spera con tutto sé stesso che l'altro non lo noti “Dove starebbe questo tuo amico? Non voglio dirti di si e poi ritrovarmi in Nevada in compagnia di un gruppo di ninfomani ubriachi.”

Sebastian ride sprezzante, coprendosi gli occhi col palmo della mano “Sei impossibile Hummel. Sta a poco più di mezz'ora da qui, non è lontano. Non ti voglio portare in un bordello se è questo quello di cui ti preoccupi.”

“A no?” chiede Kurt malfidente.

“No.” risponde secco “Potremmo stare lì un po' e poi uscire a bere qualcosa, sai, visto che sei la cosa che somiglia di più ad un amico.” gli fa il verso.

“Divertente.”

Sebastian ghigna ancora e fa presa sul sedile per alzarsi fino a quanto glielo permette l'altezza del suo pick-up e si sporge verso Kurt che subito si ritrae contro il suo sedile, mentre l'altro infila un piede nello spazio adibito ai pedali.

“Che cosa stai facendo?!” squittisce Kurt colto alla sprovvista.

“Passami sotto e facciamo cambio di posto no?” gli risponde con ovvietà ancora sospeso sopra di lui “Non sto tentando un approccio, ho ancora un briciolo di dignità e non sono così masochista. Te l'ho già detto: tu saresti comunque la mia ultima scelta.”

“Lo spero.” brontola Kurt, scivolando un poco più in basso fino a poggiare la testa a metà schienale guardando Sebastian che lo sovrasta “Uscire dagli sportelli è diventato troppo mainstream?” protesta cercando di passare sotto il braccio teso dell'altro ragazzo per sistemarsi sul sedile passeggeri. Sebastian però si sta sporgendo troppo col bacino e non vuole stargli così vicino.

“No, vederti sclerare è più divertente.” sogghigna Sebastian vedendolo esitare “Kurt, ho un pene come tutti gli altri, se mi passi accanto non succede niente, non rimani incinta.”

Kurt si sposta in tutta fretta sul sedile opposto, ed è ormai certo di essere diventato completamente rosso in viso “Io non stavo- Tu non- Dio! Odio quando fai così! Stavo solo cercando un modo per non rischiare di calciarti di nuovo. Le tue lamentele sarebbero state insopportabili.”

“Si, come no.” ride, ma non continua la discussione perché nota le guance arrossate di Kurt e si sentirebbe in colpa a metterlo ulteriormente in imbarazzo “Allora, mi accompagni?” cambia argomento rimettendo in moto.

Kurt annuisce, anche se è ancora rivolto col capo verso il finestrino per non permettergli di vedere il suo colorito. È complicato da spiegare ma, nonostante avesse voluto prenderlo a schiaffi per averlo messo a disagio come suo solito, è felice di essere lì con lui.

Più tardi, quando ormai sono in viaggio da diversi minuti, realizza che potrebbe persino diventare geloso se da un giorno all'altro decidesse di non vederlo più perché, per quanto sbagliato, strano e incasinato possa essere il loro rapporto (se così lo si può definire) è qualcosa di cui non vorrebbe più fare a meno.


 

 


 

N/A

Come promesso, ecco l'aggiornamento! Spero come sempre che vi sia piaciuto e che continuerete a seguire la storia! :)


 

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


CAPITOLO 6


 




 

SOUNDTRACK
"The Wind" - Cat Stevens ( https://www.youtube.com/watch?v=cd2jXsmSaKc )





 


 

Per il resto del viaggio Kurt e Sebastian non fanno altro che battibeccare per scegliere la stazione radio o per il fatto che Sebastian fumi mentre guidi. Kurt ha sperimentato quanto possa essere pericoloso distrarsi un attimo e il fatto che l'altro manovri il volante con una mano sola è per lui motivo di angoscia.

Quando Sebastian accosta davanti ad una modesta casa a schiera Kurt sente che il panico ha preso il sopravvento; non gli va di imbucarsi a casa di una persona che non ha mai visto e di cui ignora anche il nome. La zona è tranquilla e piacevole, ed è certo di non essere mai passato di lì o se ne sarebbe ricordato: le case infatti hanno tutte colori sgargianti, circondate da alberi fioriti e si respira l'aria tipica della primavera.

Batte agitato il piede a terra appoggiando la fronte al finestrino del pick-up e rimpiangendo di non aver insistito per tornare a casa. Non solo la sua prima guida è stata un disastro ma ora si ritrova lì davanti alla casa di un amico di Sebastian, in attesa che gli dica cosa fare. Quando si gira verso l'altro ragazzo per cercare di capire le sue intenzioni, rimane perplesso nel vederlo altrettanto nervoso. Sta tamburellando le dita sul volante e lancia delle occhiate di tanto in tanto alla porta d'ingresso.

“Che stiamo aspettando?” prova a chiedere Kurt.

Sebastian alza le spalle e pur di non rispondergli si decide ad aprire lo sportello, scendendo dalla vettura. Kurt lo imita ed assieme percorrono il vialetto spalla contro spalla, la tensione che è fendibile con un coltello. Kurt non sa nemmeno perché si stupisce di trovarsi in una situazione strana in compagnia di Sebastian, infondo è come se fosse diventata una routine e si è abituato alle stranezze del loro rapporto.

“Ed ora?” chiede di nuovo Kurt, che si è stancato di quel silenzio.

Sebastian si gira verso di lui squadrandolo da capo a piedi con un'espressione disgustata. Gli alza il colletto del giaccone e gli scompiglia un poco i capelli; Kurt è stupito dal fatto che non si sia mosso a quel gesto visto che per lui i capelli sono sacri e non si toccano. È solo quando Sebastian infila le mani sotto il suo maglione che Kurt indietreggia, schiaffeggiandolo.

“Che fai!?” sbotta sconcertato.

Sebastian lo ignora e allunga di nuovo le mani sotto il suo maglione così rapidamente da non lasciare del tempo all'altro per reagire “Sembri un cazzo di rappresentante di Bibbie.” commenta estraendogli la camicia dai jeans, fino a farla uscire dal maglione “Così va meglio.” aggiunge radiografandolo ancora una volta “Sembri abbastanza-”

“Rappresentante di Bibbie?!” lo interrompe offeso, guardandosi da capo a piedi ora non più tanto sicuro del suo aspetto. Era convinto di essersi vestito elegantemente come il solito ed ora si sentiva tremendamente insicuro.

“Ti mancava solo la camicia abbottonata fino all'ultimo sul collo e potevi benissimo essere scambiato per uno di loro. Fidati di me almeno in questo, ho decisamente più buon gusto di te.”

Kurt sgrana gli occhi profondamente turbato da quell'affermazione “Ritira subito quello che hai detto!” commenta scombussolato “Ci sono un sacco di cose che non vanno nei tuoi outfits. Per esempio, non sai abbinare i colori e devi sapere che i pantaloni col risvolto che hai addosso fanno schifo.”

“Ma li porta sempre anche Blaine così!” esclama Sebastian come se il modo di indossare le cose di Blaine sia per forza alla moda “Su di me stanno anche meglio perché io sono slanciato.” si pavoneggia ammirando le sue gambe.

“Quanto sei narcisista. E sappi che, anche se li porta Blaine, fanno comunque schifo. Sono passati di moda e ti accorciano le gambe, anche se sono slanciate.” gli fa il verso scuotendo la testa con rassegnazione “Avrei voglia di rinnovarti completamente il guardaroba. Un giorno dovresti venire a fare shopping con me.”

Sebastian stira a poco a poco le labbra fino ad aprirsi in un sorriso da un orecchio all'altro “Se vuoi chiedermi un appuntamento portami in qualche locale, non mi piace fare le cose da ragazzine.” lo informa ammiccando.

“Non ti stavo chiedendo un appuntamento.” precisa Kurt accigliato “Cercavo solo un modo per aiutarti a ritrovare la strada del buon gusto. L'altro giorno per esempio avevi un maglione righe e sotto una camicia a quadri. Come fai a non renderti conto che sono due fantasie che non stanno bene assieme?!”

Sebastian fa roteare gli occhi “Non voglio che arrivi a scegliermi i vestiti come facevi con Anderson perché la cosa è agghiacciante solo ad immaginarla.”

“Non lo farei mai. Ti stavo solo dando dei consigli che poi avresti dovuto applicare da solo. Farti da stylist non è nei miei progetti futuri. Ma perché stiamo parlando di questo poi? Ti decidi a suonare o dobbiamo aspettare qui davanti per tutto il pomeriggio? Devi seriamente rivalutare il tuo concetto di 'farmi divertire' perché non ci stai riuscendo.”

“Io avrei la soluzione più vecchia del mondo ma dovrei essere molto ubriaco e-”

“Ed io consenziente!” completa la frase Kurt che ha capito benissimo dove vuole andare a parare “Dai, suona.” lo incita ancora passandosi una mano tra i capelli per risistemarli un poco.

Sebastian però si limita a bussare. E' tornato serio e sembra ancora distaccato e con la testa fra le nuvole come quando erano arrivati. C'è decisamente qualcosa che non va ma Kurt non gli fa domande ed aspetta paziente che qualcuno venga ad aprire alla porta. Dopo qualche secondo sentono dei passi al di là della porta e poco dopo la maniglia abbassarsi.

Una signora mingherlina e non particolarmente alta li sta guardando dal basso verso l'alto. Indossa un abito che le arriva fino alle ginocchia e sopra ha un grembiule che sta evidentemente usando per cucinare, visto che la parte superiore è quasi tutta macchiata. Sorride ad entrambi e li guarda dolcemente da sopra degli occhiali a mezzaluna.

La signora Martin (stando al nome scritto sul campanello) gli ispira fiducia e serenità e sente subito che tutta la tensione si è dissipata. Ha un sorriso affabile e dolce e Kurt non può fare altro che ringraziare il cielo di non essere finito in qualche locale a luci rosse o un postribolo.

“Sebastian! Da quanto tempo!” lo saluta lei slacciando la parte superiore del grembiule per potergli dare un abbraccio senza sporcarlo “Come stai?”

“Ciao Katie, è bello rivederti.” ricambia lui stringendola forte tra le sue braccia. Kurt pensa che devono essere parecchio intimi a giudicare dalla naturalezza con cui si abbracciano, nonostante siano passati mesi dal loro ultimo incontro. Si chiede inoltre se quell'amico sia stato qualcosa di più in passato visto che, all'apparenza, sembra come uno di famiglia “Io tutto bene, te? E Seamus come sta?”

“Oh, io tutto bene caro a parte i dolori dell'età.” ridacchia massaggiandosi la schiena “Seamus ora sta meglio. Sai, sono stati dei mesi molto difficili per lui ma ora si sta riprendendo. Sarà così felice di rivederti! È di sopra con un suo amico, vai a fargli una sorpresa.” gli sorride prima di rivolgersi a Kurt “Tu invece chi sei?” gli domanda cordialmente.

“Mi scusi signora. Sono Kurt, signora. Kurt Hummel. Un amico di Sebastian.” si presenta.

La madre di Seamus si sporge verso di lui e lo abbraccia in modo quasi materno e, anche se Kurt lo trova un po' bizzarro, risponde all'abbraccio facendo un sorriso a Sebastian.

“Gli amici di Sebastian sono sempre benvenuti.” gli sorride invitando entrambi ad entrare.

Kurt a quell'affermazione immagina Sebastian, Seamus e i loro amici preparati in modo da apparire i classici bravi ragazzi, che si mostrano cordiali e composti per fare buona impressione e poi, una volta usciti di casa, si danno alla pazza gioia e ne combinano di tutti i colori. Quell'immagine nella sua testa appare inspiegabilmente divertente.

“Ricordi dov'è la camera?” gli chiede Katie indicandogli il piano di sopra.

“Oh, si.” risponde Sebastian con un ghigno e Kurt lo guarda male per la disinvoltura e la malizia con cui ha detto quelle due semplici parole di fronte alla madre del suo amico.

Katie gli fa una carezza sulla schiena (e sembra non aver colto l'allusione al sesso di Sebastian) e gli fa cenno di salire le scale. Sebastian afferra Kurt per l'orlo del giaccone trascinandolo con sé verso il piano superiore. Percorrono il corridoio fino a quando non arrivano davanti ad una porta socchiusa e Sebastian, senza nemmeno bussare, la apre.

Kurt vorrebbe tanto essere inghiottito dal pavimento della stanza o vorrebbe smaterializzarsi in un altro posto pur di non trovarsi lì. Non sa se a metterlo più in imbarazzo siano i due ragazzi aggrovigliati sul letto -per fortuna ancora vestiti- che si stanno letteralmente mangiando la faccia, o l'espressione di puro stupore e disagio di Sebastian (perché sa che Sebastian non si scandalizzerebbe mai per così poco).

Kurt si appoggia per sbaglio alla porta e questa cigola rumorosamente attirando l'attenzione degli altri due che immediatamente si scollano quasi cadendo dal letto per il brusco movimento.

“Sebastian! Oh mio Dio! Che diavolo ci fai qui?!” domanda quello che Kurt deduce essere Seamus, alzandosi dal letto un po' impacciato. Essere colti in flagrante non era di certo il miglior modo per salutarsi.

E' alto più o meno quanto Sebastian, con capelli castano chiaro tendente al biondo e grandi occhi azzurri; le sue labbra sono carnose e arrossate per la foga del bacio e Kurt pensa che siano dannatamente invitanti. Seamus è affascinante e ha qualcosa nello sguardo che lo cattura e lo scombussola, ma cerca di non darlo a vedere visto che la situazione è già abbastanza imbarazzante senza che si accorgano del fatto che sia arrossito più per i pensieri che sta facendo sul ragazzo che per la scena che gli si è presentata davanti.

Sebastian gli sorride ma Kurt nota che c'è qualcosa che non va, ed è la prima volta che è in grado di capire quello che sta provando: è evidentemente infastidito dalla presenza dell'altro ragazzo sul letto al quale continua a lanciare occhiate sfuggevoli e confuse “Volevo farti una sorpresa.” dice infine con tono spento.

Seamus lo abbraccia ma Sebastian non ricambia e si lascia solo stringere senza fare niente “Si... certo... wow.” farfuglia il suo amico, anche lui a disagio “Ehm, Matt... lui è Sebastian. Sebastian, lui è Matt.” presenta poi i due ragazzi, mentre l'altro scende a sua volta dal letto tirandosi su la zip dei jeans.

“Piacere.” lo saluta tendendogli la mano con un'aria di superiorità che Kurt aveva sempre visto in Sebastian e che ora sembrava averlo abbandonato.

“Bas, perché non mi hai chiamato?” continua Seamus guardando i due che si stringono la mano, freddi “Ci saremo potuti organizzare per un'uscita o qualcosa di speciale e...”

“Scusami Seamus” lo interrompe Matt posandogli una mano sulla spalla “io devo proprio andare. Sai, c'è quell'incontro di cui ti ho parlato.”

“Oh, okay certo.” risponde nervoso l'altro dandogli un bacio sulla guancia, apparentemente felice che se ne vada. La situazione stava diventato troppo scomoda da sostenere.

“A presto, spero...” sussurra con voce roca al suo orecchio “Ciao.” saluta poi Sebastian e Kurt passando accanto a loro altezzoso.

“Ciao?” risponde Kurt che fino ad allora se ne era stato in silenzio appoggiato allo stipite della porta, intimorito e disorientato. Anche Matt è ammaliante e i suoi occhi neri sono come pozzi di petrolio nei quali rimane inevitabilmente bloccato e potrebbe definire solo come illegali.

Sebastian finalmente sembra ricordarsi della sua presenza e lo trascina del tutto dentro la stanza col suo solito modo brusco e sbrigativo “Lui è Kurt.”

“Piacere.” gli sorride Seamus “Sei il suo..?”

Non fa in tempo a completare la frase che Sebastian interviene di nuovo, agitato ed innervosito “Chi è Matt? Mi sembra un tipo molto... simpatico. Strano, sembravate molto intimi eppure non me ne hai parlato quando ti ho chiamato.” dice tutto d'un fiato col respiro che gli si mozza in gola.

“E' un amico che ho conosciuto-” tenta di replicare Seamus ma Sebastian non sembra intenzionato a fargli finire una sola frase.

“Si, ho capito che è un amico.” risponde con tono lapidario “Solo mi chiedevo perché non me ne avessi mai parlato.”

Kurt inarca le sopracciglia nel punto più alto della fronte fissandolo a bocca aperta “Sebastian.” lo richiama notando che Seamus è alquanto in difficoltà “Piantala con questa gelosia.” si permette di commentare, ma capisce di essersi intromesso in una situazione che non lo riguarda quando Sebastian si volta verso di lui furibondo.

“Vuoi tornare a casa a piedi Hummel?” lo minaccia.

“Sei geloso?” gli chiede quindi Seamus “Guarda che stavamo solo parlando.”

Si, con le facce incollate e tre metri di lingua uno nella gola dell'altro e con le zip abbassate. Se volete fare le cose almeno fatele bene e inventati una scusa migliore Seamus pensa Kurt.

“Non sono geloso!” sbotta Sebastian “Non si può fare neanche una domanda adesso?” aggiunge accigliato, ma è chiaro che c'è qualcos'altro sotto.

“Guarda che a me fa piacere se sei geloso.” risponde l'altro cingendogli i fianchi e posando la fronte contro la sua “E' sexy.”

“Ti ho detto che non lo so-” stavolta è Seamus che non gli lascia finire la frase e poggia le labbra sulla sua guancia, sull'angolo della bocca di Sebastian, ma non si stacca subito. Rimane fermo così, tenendo i loro bacini praticamente incollati.

“Ed ecco il bacio del ricongiungimento che aspettavo con ansia!” esclama Kurt, incapace di trattenersi.

“Non stavo scherzando. Se fai altri commenti ti faccio tornare a casa da solo.”

“E' il tuo ragazzo?” chiede Seamus divertito, decidendosi finalmente a staccarsi da lui.

Kurt e Sebastian lo guardando all'unisono sconcertati, ma le reazioni che seguono sono opposte. Kurt urla un 'no' che risulta piuttosto come uno strillo acuto e terrorizzato, mentre Sebastian si avvicina a lui e gli mette un braccio attorno al collo e Kurt riconosce un ghigno familiare sul suo volto, che non gli fa presagire nulla di buono.

“No, non è il mio ragazzo. Abbiamo deciso di non impegnarci.”

“Di non impegnarci?!” domanda sempre più perplesso Kurt, passando lo sguardo dall'uno all'altro.

“Si, dolcezza. Sai che abbiamo parlato molto del nostro rapporto...” ammicca e gli lancia un'occhiata complice sperando che regga la sua versione “e abbiamo deciso di non ufficializzare la cosa ma di scopare e basta? Per me quello significa non impegnarsi.”

Kurt non sa come rispondere o reagire; non vuole confermare quello che ha appena detto, ma non ha neanche il coraggio di smentire perché sa che lo metterebbe nelle condizioni di dover dare ulteriori spiegazioni.

“E' una bomba a letto, vero?” gli chiede Seamus con un sorrisetto malizioso e Kurt capisce finalmente cosa li ha fatti diventare 'amici'.

La cosa che non gli è chiara è perché Sebastian abbia deciso di inventarsi quella ridicola storia. Non vuole che Seamus pensi che vada a letto con lui ma non può far altro che annuire alla sua domanda, lanciando a Sebastian degli sguardi che vogliono solo chiedere aiuto.

“E' timido.” risponde Sebastian ma quando Kurt tenta di protestare gli mette una mano sulla bocca, facendo ridere Seamus “Ma è tanto polemico.” sghignazza dandogli poi una pacca sul sedere.

“Fallo di nuovo e ti stacco le dita a morsi.” sibila Kurt a denti stretti, ma l'altro lo ignora come al solito.

“Comunque ero passato per sapere se ti andava di farti un giro con noi. So che sei uscito da poco da... tu sai dove, quindi pensavo che potesse farti piacere uscire un po', in ricordo dei vecchi tempi.” gli propone e a Kurt non dispiace l'idea di uscire da lì ed andare a bere qualcosa in un luogo pubblico, in modo da non dar loro motivi per parlare della questione 'amici di letto'.

La cosa che lo turba di più però, è che c'è una sorta di malinconia nel suo tono di voce e Kurt è come se si trovasse accanto ad una persona completamente diversa da Sebastian. Certo, è il solito porco che non perde occasione per allungare le mani e fare commenti inappropriati, ma è anche vulnerabile e intimidito di fronte a Seamus e lui non abbassa mai le difese.

“Forte. Si, mi farebbe bene uscire un poco. Devo riabituarmi.” sghignazza e Kurt è disorientato e non capisce di cosa stiano parlando, ma preferisce non impicciarsi “Hai ancora quel catorcio assordante?” ride poi riferendosi al suo pick-up.

Kurt lo asseconda anche se sa che Sebastian probabilmente lo sta odiando per quello “Diglielo che è fastidioso! Io sono giorni che provo a fargli capire quanto sia irritante quel rombare ma non mi ascolta. Poi dice che sono io che mi lamento di ogni cosa!”

“Ti lamenti di ogni cosa.” ribadisce Sebastian.

“Beh, se tu non mi dessi continui motivi per lamentarmi ovviamente non lo farei! Ma siccome quasi il cento per cento delle volte sei in grado di urtami i nervi, reagisco di conseguenza.” replica imbronciato.

La risata di Seamus li distoglie dalla loro ennesima discussione “Uh, ci credo che avete deciso di non impegnarvi. Il sesso dev'essere grandioso quando c'è così tanta tensione sessuale!” esclama passandosi la lingua tra i denti in modo provocatorio.

Kurt vorrebbe strangolare Sebastian 1) per aver inventato quella storia, 2) per averlo portato a casa di un altro ninfomane come lui che, a giudicare dal modo in cui lo guarda, non disdegnerebbe una cosa a tre in quel momento (o addirittura a quattro se richiamasse Matt). Se Sebastian voleva farlo divertire passando la giornata assieme a loro due che, evidentemente, avevano condiviso molto più che una semplice amicizia, si sbagliava di grosso. Non che Kurt dubiti ancora delle sue buone intenzioni, ma deve ammettere che è una frana in quel genere di cose.

“Si, in effetti è terapeutico scopare dopo che abbiamo litigato e la cosa succede spesso visto che il signorino ha sempre qualcosa da ridire.” commenta Sebastian con soddisfazione, più compiaciuto dal fatto che Seamus sembri credere alla storia piuttosto che per aver umiliato ancora Kurt.

Kurt abbozza un sorriso dando a Sebastian una finta pacca amichevole sulla spalla, che arriva con la forza di un pugno. Il ragazzo serra forte i denti emettendo un grugnito dolorante ma cerca di mascherarlo con un colpo di tosse e sorride a sua volta per non far sospettare nulla a Seamus.


 

*


 

Quando escono di casa, dopo aver congedato la signora Martin (congedo che è durato più di venti minuti visto che voleva sapere ogni loro spostamento), Sebastian fa accomodare Seamus al posto di Kurt e costringe quest'ultimo a sedersi sul retro, all'aperto.

Per tutto il viaggio non fa altro che sorbirsi i racconti delle loro esperienze passate e la maggior parte dei discorsi includono orgie a cui hanno partecipato o party in cui si sono sballati. Gli bastano quelle storie per giurare a sé stesso di non metterci mai piede e di non accettare nessun invito da parte di Sebastian. Già il fatto di essere incastrato lì con loro per altre due ore non lo entusiasma neanche un po', ma deve fare buon viso a cattivo gioco perché non vuole sopportare un'altra ramanzina da parte di Sebastian una volta accompagnato Seamus a casa.

Con suo grande piacere, però, non si fermano davanti a qualche strano locale come si aspettava. Sebastian accosta di fronte ad un bar lungo la strada e all'apparenza sembra un posto tranquillo e non particolarmente affollato. Sebastian e Seamus quando scendono dal pick-up stanno ancora parlando tra loro e Kurt deve ammettere di essere un po' geloso di non avere più tutte le attenzioni di Sebastian su di sé e non credeva che l'avrebbe mai pensato.

Si schiarisce la voce per ricordare loro della sua presenza, mentre tenta di scendere dalla vettura senza ammazzarsi (non è mai stato particolarmente agile e già per salire ha dovuto chiedere aiuto a Seamus). “Mi daresti una mano?” gli chiede un po' seccato e Sebastian sbuffa avvicinandosi alla macchina.

“Ragazzi io vado a prendere un tavolo.” li informa Seamus ridendo della goffaggine di Kurt, scomparendo poi dietro la porta del bar.

“Dai Hummel, spicciati.” borbotta Sebastian alzando un braccio verso di lui e porgendogli la mano “Anche se cadi non ti fai niente, non sei sulla Torre Eiffel.”

“Dammi un momento.” protesta Kurt accovacciandosi un poco, tenendo una mano sul bordo del pick-up e stringendo con l'altra quella di Sebastian “Non mollarmi.” squittisce sentendo la macchina oscillare un poco.

“Non ti mollo no, guarda che basta che scavalchi con le gambe e poi salti.” dice sconfortato “Altrimenti mettiti in piedi e sporgiti in avanti.”

“Sebastian, soffro di vertigini. Lo so che per te potrà sembrare ridicolo visto che non sono molto in alto ma credimi... la cosa mi mette ansia comunque.” balbetta provando a fare quello che gli ha suggerito lui. Si mette in piedi e si sporge un poco in avanti provando un forte senso di nausea nel guardare verso il basso “Ed ora?” chiede nel panico.

Sebastian sospira e lo afferra per i fianchi facendo presa con le braccia per sollevarlo. Kurt lancia un urletto quando si sente sospendere in aria. Poggia istintivamente le mani sulle spalle di Sebastian e nell'arco di due secondi si ritrova a terra, col corpo incollato a quello dell'altro ragazzo e le braccia ora attorno al suo collo. Assicuratosi di essere sull'asfalto si decide a riaprire gli occhi e il suo cuore si ferma.

Il suo viso è a poco meno di dieci centimetri da quello di Sebastian che lo sta tenendo ancora stretto sui fianchi con una presa decisa. Si guardano per diversi secondi, o forse minuti, e gli occhi di Sebastian si fanno intensi e scuri e lo stanno fissando come mai prima di allora. Nella mente di Kurt in quel frangente di tempo si susseguono una serie di domande alle quali non sa dare alcuna risposta. Prova la stessa strana sensazione di quando si era avvicinato a lui nella sua cucina, solo che stavolta non sta ghignando divertito con il puro e semplice scopo di provocarlo, ma se ne sta immobile, e la sua presa comincia ad essere morbosa e possessiva.

Kurt abbassa un poco gli occhi tossicchiando impacciato, ma qualche forza a lui superiore gli impedisce di staccare le braccia dal collo di Sebastian. È come se una parte del suo cervello lo stesse costringendo a non mollare la presa se prima Sebastian non fa lo stesso. Ed è proprio Sebastian qualche secondo dopo a lasciarlo andare e così Kurt si decide ad imitarlo anche se non si allontanano l'uno dall'altro; anzi, Sebastian alza una mano e gli scosta un ciuffo ribelle dalla fronte sfiorando poi col dorso delle dita la sua guancia.

“Fifone.” lo apostrofa “E io che volevo portarti a fare bungee jumping la prossima settimana, peccato.” scherza tornando al suo solito ghigno di scherno.

“Io sarò pure un fifone, ma tu ci stai provando con me e la cosa mi inquieta.” controbatte Kurt.

In realtà quella frase non la dice perché trova inquietante un possibile interesse da parte di Sebastian (anzi sarebbe comunque lusinghiero, pure se si tratta di lui), ma piuttosto per sapere come riuscirà a dare una spiegazione sensata a quello che è appena successo.

“Io ci sto provando con te? Fidati tesoro, te ne accorgeresti se lo facessi davvero. Ti stavo solo aiutando a scendere perché a quanto pare non sei in grado di fare nemmeno quello. Invece che continuare a litigare possiamo andare dentro a fare compagnia a Seamus o..?”

“Beh visto che sembra che tu e Seamus abbiate così tante cose da raccontarvi forse sarebbe meglio che vi lasciassi da soli no? Non capisco nemmeno perché tu mi abbia chiesto di venire se non mi hai degnato di uno sguardo da quando siamo usciti di casa e mi hai scaricato nel bagagliaio mentre chiacchieravi allegramente con Seamus sui bei vecchi tempi.” biascica Kurt rendendosi conto che, detta così, sembra una scenata di gelosia.

Sebastian inarca un sopracciglio evidentemente perplesso “E poi sono io quello che ci prova con te.” commenta ironico “Non volevo vederlo da solo e non ti voglio nemmeno spiegare i motivi, così ti ho chiesto di farmi compagnia visto che un'uscita non ti può fare male. Cercherò di coinvolgerti di più se la cosa può farti stare meglio.” aggiunge annoiato, come se fosse un obbligo.

“No, non disturbarti. Mi sorbirò i vostri racconti di orgie per tutto il pomeriggio. Quale modo migliore per passare il tempo?”


 

Tuttavia, quando entrano nel bar per unirsi a Seamus, Sebastian fa di tutto per inserirlo nella conversazione e Kurt non capisce se lo stia facendo solo per evitare un'altra discussione inconcludente, o perché si è reso effettivamente conto che lo stava escludendo ed ha deciso di cambiare atteggiamento. Kurt alla fine opta per la prima opzione, perché per quanti sforzi faccia non riesce a fidarsi del tutto di Sebastian.

Seamus si rivela decisamente meglio di come gli era apparso. Se per tutta la durata del viaggio non aveva fatto altro che descrivere le loro serate intime mettendolo estremamente a disagio, ora gli sta raccontando qualcosa su di sé e Kurt lo ascolta con attenzione, incuriosito -e un briciolo invaghito-. È nato in Michigan ed è il più piccolo di ben sette fratelli, ma ha tre anni in più di lui. Si è diplomato col massimo dei voti ed ha studiato per un anno ad una scuola d'arte prima di rinunciare agli studi. Suona tutti gli strumenti anche se il pianoforte e il violoncello sono la sua specialità, ed ha la passione per la fotografia. Conosce a memoria gli stessi musical preferiti di Kurt e ha un amore viscerale per Shakespeare. Gli confessa che ha una collezione di francobolli (interi album sparsi per casa), e degli oggetti portafortuna che si sono sempre dimostrati efficaci in tutte le situazioni più difficili. Ha praticato anche diversi sport ed era diventato una promessa del basket prima di rompersi il ginocchio ed essere costretto al ritiro.

Parla con una tale passione di ogni cosa che Kurt non può che entusiasmarsi a sua volta. Scopre che lui e Sebastian si sono conosciuti ad una gara di nuoto, quando Sebastian aveva accompagnato suo fratello Ethan ad una gara e Seamus era sugli spalti per tifare il suo cuginetto. Era scattato un colpo di fulmine tra loro ed avevano avuto un'avventura che si era poi trasformata in amicizia (Kurt non capisce come possano definire amicizia l'andare a letto assieme quando si ha voglia e nel contempo uscire con altre persone).

Ciò che colpisce davvero Kurt, però, è il motivo che l'ha costretto a dover abbandonare la scuola; Seamus aveva sofferto per un lungo periodo di depressione ed era stato costretto ad andare in un centro recupero per farsi aiutare. Lì aveva conosciuto Matt ed era nato un splendido rapporto. Seamus confessa infine, dopo varie pressioni da parte di entrambi, di essersene un po' innamorato e Kurt è certo che Sebastian sia infastidito dalla cosa visto che da quel momento in poi non dice più una sola parola.

Alla fine i ruoli si invertono ed è Kurt che cerca di inserirlo di nuovo nella conversazione, ma Sebastian risponde a monosillabi in maniera distaccata e fredda. Li lascia addirittura soli al tavolo per un po', il tempo di pagare e fumarsi una sigaretta fuori e Kurt lo vede passeggiare avanti e indietro di fronte al suo pick-up con un'aria desolata.


 

Le ore con Seamus passano più velocemente del previsto e Kurt è stupito dal fatto che si sia effettivamente divertito e che gli abbia fatto bene uscire di casa un po' e passare del tempo con qualcuno. L'unica cosa che continua a turbarlo è il fatto che Sebastian, pure durante il viaggio di ritorno, non dica una parola. Seamus si è gentilmente offerto di far sedere Kurt sul sedile passeggeri e dalla finestrella comunicante col retro si sporge all'interno per chiacchierare con lui, ormai rassegnatosi al silenzio dell'altro ragazzo.

Quando Sebastian accosta nel vialetto dell'amico sta fissando ancora di fronte a sé, con aria cupa. Kurt e Seamus si guardano preoccupati, ma non gli fanno domande, perché sanno che otterrebbero solo una risposta sarcastica e maleducata.

“Vi ringrazio per la giornata.” dice Seamus abbracciando Kurt “Mi ha fatto tanto piacere conoscerti. Se passate di nuovo di qui fatemi sapere, così possiamo organizzarci meglio, okay?”

Kurt annuisce entusiasta ma Sebastian non risponde. Seamus, un po' a disagio lo abbraccia dandogli un bacio sulla guancia “Grazie per la sorpresa. È sempre bello rivederti.” sussurra poggiando la testa sulla sua spalla.

Sebastian, per la prima volta dopo un'ora, si decide a parlare “Anche per me.”

“Allora ci sentiamo? Non voglio che passino altri mesi prima di vederci di nuovo.” risponde Seamus “E spero di vedere anche te!” aggiunge poi rivolgendosi a Kurt “Visto che passi così tanto tempo con Sebastian mi offenderei se non venissi anche tu.”

“Ci verrò.” gli sorride Kurt dandogli un altro abbraccio. In quel momento realizza di aver abbracciato più volte Seamus che conosce da appena poche ore, che Sebastian. Anzi, escluso l'abbraccio la sera del compleanno di Blaine non hanno più mostrato alcun segno reale di affetto e non sa spiegare il perché ma la cosa lo turba e gli dà dispiacere. Vederlo così serio e sulle sue sta diventando frustrante e per quanto gli secchi ammetterlo lo preferisce di gran lunga quando scherza e fa commenti fastidiosi.

“Siete sicuri di non voler restare a cena da noi?” chiede inaspettatamente Seamus “Mi farebbe davvero piacere. Allora, che ne dite?”

Sebastian tentenna e rivolge a Kurt un'occhiata disperata. È chiaro che non voglia restare e stia cercando una scusa per declinare gentilmente l'invito, ma per la prima volta non sa cosa dire e inventare. Kurt si ripete di non farlo e di attendere una sua risposta, ma quando quella non arriva raccoglie tutto il coraggio che ha in corpo e si avvicina a Sebastian, mettendogli un braccio attorno al collo e passando l'altra mano appena dentro il suo giaccone.

Sebastian è colto alla sprovvista e lo fissa interrogativo, un po' spaventato dalle sue intenzioni e Kurt, col palmo premuto sul petto del ragazzo, sente il suo battito accelerare appena.

“Ci piacerebbe molto Seamus ma mio padre sarà a casa tra due ore e sai, volevamo del tempo per noi.” farnetica non risultando credibile nemmeno a sé stesso “Sebastian è un po' giù e io... ecco, è meglio se torniamo a casa.”

“Puoi sempre chiamare tuo padre e dirgli che vi fermate qui.” insiste Seamus “Avrete tempo per stare da soli.” sghignazza.

Sebastian gli dà una pacca sulla schiena come a spronarlo di inventarsi qualcosa di più credibile e Kurt, a fatica, si decide a dire quello che più di tutto avrebbe voluto evitare “Il fatto è che io non abito da queste parti e domani mattina parto di nuovo e non so quando ci rivedremo... ed ero venuto da lui per... farmi scopare.” dice infine sentendo le guance andargli a fuoco.

Sebastian sgrana gli occhi ancora più sconvolto di Kurt per averglielo sentito dire, ma torna subito composto per non far cadere la copertura e avvolge con più sicurezza l'altro e si sporge verso il basso per dargli un bacio sul collo. Kurt sente un brivido percorrerlo lungo la spina dorsale e si irrigidisce sul posto. Non che quel bacio gli abbia dato fastidio ma... è Sebastian! Non vuole provare piacere per qualcosa fatto da lui.

Seamus sta ridendo e alza gli occhi al cielo divertito “Okay, okay.... posso accettarlo. Però non volatilizzatevi nel nulla adesso.” gli raccomanda.

“Contaci.” sorride forzatamente Kurt con la mano ancora premuta contro il petto di Sebastian “Ci vediamo allora.” taglia corto facendogli un cenno e staccandosi finalmente dall'altro per poter salire sul pick-up.

Sebastian sale poco dopo salutando Seamus un'ultima volta e quando vede il ragazzo chiudere la porta di casa si gira verso Kurt con uno sguardo che è un misto tra lo sconvolto e l'ammirato.

“Non dire niente.” lo avverte Kurt allacciandosi la cintura e coprendosi il volto con una mano mentre Sebastian mette in moto “Continua pure con il tuo mutismo per tutto il ritorno, te ne sarei davvero grato. È già stato abbastanza imbarazzante senza che tu faccia ulteriori commenti.”

“Volevo solo dirti che sei stato bravo.” sorride Sebastian, partendo “Anche se alla parola 'scopare' hai tentennato un po'. Ogni volta che dici una parola che non ti mette a tuo agio sbatti sempre le palpebre ripetutamente e arrossisci, ma penso che si possa lavorare.”

“Non è vero che lo faccio.” brontola Kurt, ma sa che ha ragione “Piuttosto... ora che siamo soli...”

“Non vorrai scopare davvero?!” chiede Sebastian guardandolo dal basso all'alto con sufficienza.

“NO!” strilla Kurt con sdegno “Neanche se fossi l'ultimo uomo sulla faccia della Terra. Se il tuo era un patetico tentativo di chiedermelo sappi che la risposta è no. Assolutamente, inequivocabilmente no! Non vorrei mai sco- venire a letto con te!”

Sebastian ghigna e Kurt è felice di non vederlo più abbattuto anche se eviterebbe volentieri l'argomento sesso con lui “Wow, sei arrossito e hai sbattuto le ciglia per una sola sillaba.” lo prende in giro.

“Ridi pure, ma lasciami almeno finire quello che stavo dicendo.” protesta “Quello che stavo cercando di chiederti è perché ti sei comportato così prima. Ad un certo punto ti sei rabbuiato e non ci hai più rivolto la parola. Che hai?”

Il sorriso di Sebastian si spegne di nuovo e si gratta la testa nervoso “Non sono affari che ti riguardano, Dan Humphrey.”

Kurt fa un respiro profondo aggrappandosi con forza alla maniglia dello sportello. Si assicura che non ci sia nessuno sulla strada e, serrando forte gli occhi, tira bruscamente il freno a mano facendoli sobbalzare sul posto e facendo morire il pick-up di Sebastian con un forte rombo.

“Sei cretino?!” sbraita Sebastian spaventato “Che cazzo pensavi di fare? Qual è il tuo problema?!”

Kurt si allunga a tutta velocità verso il cruscotto e toglie le chiavi della macchina infilandosele sotto il cappotto “Che hai?” ripete con più sicurezza fronteggiandolo con convinzione “Non ci muoviamo da qui fino a che non ti decidi a parlami e dirmi quello che ti passa per la testa.”

Sebastian lo fissa sbigottito -e forse anche un po' arrabbiato, ma a Kurt non importa-. “Si può sapere che cosa vuoi da me? Ti ho detto che non ho niente. Perché sei così stressante? Mi sembri un disco rotto.”

“Scusa se mi sto preoccupando per te e voglio solo sapere come posso aiutarti.” sbotta lanciandogli addosso le chiavi e girandosi dalla parte opposta a braccia conserte “Dai, parti. A me infondo non dovrebbe fregarne niente di te.”

Ma Sebastian non rimette in moto. Se ne sta fermo immobile a fissarlo confuso ed è chiaro che non si aspettasse un tale interessamento da parte sua “Uh, se ti dico che in passato c'è stato qualcosa di speciale tra me e Seamus che diresti?”

Kurt si gira di scatto “Lo sapevo che era quello il problema!” esclama “Eri innamorato di lui?”

“Alt, alt! Non esageriamo con le parole. Non ho mai avuto una storia seria, perché sono io che non mi sono mai voluto impegnare e non ho intenzione di farlo adesso. Però all'epoca per me era iniziato tutto come qualcosa di più e un giorno l'ho beccato assieme ad un ragazzo più grande e-”

“Scusa se ti interrompo ma come fai ad essere geloso-” Sebastian prova a replicare ma Kurt lo zittisce “dicevo, come fai ad essere geloso se poi anche tu stai assieme ad altri e avete questa, se così vogliamo chiamarla, relazione aperta?”

“Punto primo: non sono geloso. Secondo, io ho iniziato solo dopo averli scoperti assieme.”

“Quindi per ripicca. Così come hai inventato quella storia quando eravamo a casa sua.”

Sebastian alza le spalle “Vuoi sapere se mi ha dato fastidio vederlo con Matt? Sì, mi ha dato fastidio. E mi ha dato ancora più fastidio quando ha detto di essere innamorato di lui. Non che io lo sia però... mi ha fatto male. Ed ora puoi pure fare un commento sarcastico sul fatto che abbia anche io dei sentimenti, sono psicologicamente pronto.”

“Non volevo farne. Anzi, mi dispiace che non sia andata bene.”

“Ti sembrerà assurdo Hummel, ma nonostante io abbia un ragazzo nuovo ogni sera e credimi, ne ho davvero uno nuovo ogni sera... a volte mi sento solo. Lui è stato forse la persona più speciale per me.”

Kurt sospira e gli rivolge un sorriso comprensivo “Ti capisco. Da quando Blaine mi ha lasciato anche se ho comunque compagnia, mi sento tremendamente solo. Continuo a ripetermi che non ho bisogno di un ragazzo per essere felice. Eppure sembra proprio che sia così... E' così bello essere innamorati ed avere una persona che ti apprezza per quello che sei.” dice sentendo le lacrime velargli appena gli occhi.

“Spero tu non voglia chiedermi di mettermi con te per non sentirci più soli, perché francamente preferirei suicidarmi.” risponde Sebastian.

Kurt si asciuga gli occhi col bordo del cappotto, lasciandosi sfuggire una risata “Sei un idiota.”

“E' che mi disegnano così, Jessica Rabbit.” risponde sorridendo “Dai, torniamo a casa.”


 


 

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***




CAPITOLO 7


 




 

 

SOUNDTRACK
"Leon On Me" - Bill Withers ( https://www.youtube.com/watch?v=KEXQkrllGbA )






 

E' un mercoledì soleggiato e non particolarmente freddo quando Kurt e Sebastian decidono di andare a studiare al West Side. Sebastian ha recuperato alcuni vecchi tavoli del locale e ne ha sistemato uno sul molo in un punto in cui non vi sono correnti d'aria.

E' la prima volta che si rivedono (o che si sentono in generale) dopo quel pomeriggio passato a casa di Seamus e Kurt deve ammettere che ha sentito la sua mancanza anche se si è trattato solo di quattro giorni. Il punto è che Sebastian è diventato parte della sua quotidianità e comincia davvero a considerarlo come un amico. Sa che Sebastian non ricambia, ma lo conforta sapere che è ancora lì e non lo ha abbandonato anche se è riuscito a superare -più o meno- la “questione Blaine”. Certo, gli serve ancora per le ripetizioni, ma nota che è più a suo agio in sua presenza e non sembra che ogni sua azione sia forzata come i primi giorni. È più naturale e spontaneo e Kurt apprezza questo aspetto del suo carattere anche se a volte non si rende conto di essere tremendamente inopportuno.

Adesso sembra anche ascoltarlo con più attenzione quando gli spiega le cose e non lo interrompe, cosa che rincuora Kurt perché non ha voglia di passare ore extra a parlare di funzioni, limiti, calcolo differenziale o elementi di teoria dell'integrazione secondo Riemann (che Sebastian continua a chiamare Rihanna, non ricordando il nome).


 

Passano un bel pomeriggio, concedendosi una pausa di tanto in tanto e chiacchierando del più e del meno come due buoni amici ed è tutto così normale che Kurt ne è inspiegabilmente spaventato. Quando Sebastian torna a ripetere gli argomenti che gli creano più problemi, Kurt si ferma a contemplarlo, passando lo sguardo dalle sue labbra, alla sua mascella, al suo naso, ai suoi occhi concentrati e vivi. Il problema è che, col passare delle ore, si rende conto che non lo sta più ascoltando e il suo cervello non è connesso. Lo sta guardando ed annuisce quando Sebastian gli chiede conferma, ma è assente e il fatto che sia distratto dall'aspetto fisico del ragazzo lo intimorisce. Si rende conto che la cosa sta iniziando ad essere davvero strana quando si sofferma per più di un minuto sulla sua bocca e ne conseguono pensieri che credeva non avrebbe mai fatto.

Sebastian capisce che ha la mente altrove, ma è lusingato dal fatto che lo stia fissando quasi morbosamente, attratto da quello che vede. Non che gli servissero anche le attenzioni di Kurt per ingigantire il suo ego, ma le trova stranamente piacevoli. Sa che non ammetterebbe mai che lo sta osservando in quel modo, quindi non si scomoda nemmeno a fare qualche battuta per imbarazzarlo. Gli sorride, ammiccando e si sente quasi in colpa per sentirsi bene nel farlo perché non vuole di certo provarci con il ragazzo del suo migliore amico. Non è interessato realmente a Kurt, ma qualsiasi tipo di attenzione per lui è gratificante. Ed ora persino Kurt non lo infastidisce più come vuole far credere. Per quanto irritante possa essere a volte, è felice di averlo potuto conoscere un po' meglio anche se ci sono delle cose che vorrebbe sapere su di lui ma che non ha il coraggio di chiedere. Non vuole che Kurt pensi che gli interessi, per questo si limita ad uno scambio di opinioni generali che non riguardino né lui né se stesso per evitare che la cosa diventi troppo intima.

Sebastian realizza che non si è mai confidato davvero con nessuno. Con Blaine ha sempre avuto un bel rapporto ma di solito ha sempre lasciato che l'altro si confidasse con lui. Non ha mai amato rivelare cose su di sé forse per paura di un giudizio. Sa bene che Kurt non ha un'alta opinione di lui, ma non vuole che tutte quelle cose che vorrebbe dire influenzino il rapporto che hanno instaurato. Non vuole rovinare il loro legame anche se non è nulla di profondo.

Mentre Sebastian pensa a tutte queste cose Kurt lo sta ancora fissando, combattuto allo stesso modo. Vorrebbe che si aprissero entrambi e si conoscessero per davvero, ma una parte di lui ha paura di farlo. Non sa esattamente se il motivo è perché si tratta di Sebastian o se ha semplicemente paura di affezionarsi troppo ad una persona che potrebbe presto abbandonarlo come ha fatto Blaine.

“A che pensi?” gli chiede Sebastian all'improvviso.

Kurt boccheggia qualcosa di incomprensibile, perché sa di essere stato colto sul fatto “Nulla, ti ascoltavo.” mente infine.

Sebastian ghigna, visto che è chiaro che sta mentendo e non ha sentito una sola parola negli ultimi dieci minuti “Vorrei che mi correggessi, se dico stronzate. Questa è la sola occasione in cui puoi farlo e non lo fai, mi deludi.”

“Non hai commesso errori.” continua Kurt anche se potrebbe aver parlato del surriscaldamento Globale senza che se ne accorgesse “Ti stavo ascoltando, giuro.”

“No, non è vero.” sentenzia Sebastian, ma non è infastidito o arrabbiato “Però ora puoi ascoltarmi? Ho il test sui limiti tra due settimane quindi per piacere sii più presente.”

“Sono presente.” ripete con decisione “A me sembra che tu sia molto preparato rispetto alla scorsa settimana. Secondo me con altre due o tre lezioni ce la puoi fare. Deduco che hai passato questi ultimi giorni a studiare...”

Sebastian scuote la testa “Avrò letto gli argomenti una volta la sera e fatto due esercizi di numero.”

“Mh, e allora che hai fatto in questi giorni? Sai, non ci siamo sentiti e pensavo fossi impegnato...”

“Ero impegnato infatti, ma non con i libri.” dice facendogli l'occhiolino e Kurt capisce che aveva trascorso il suo tempo con dei ragazzi “Hai sentito la mia mancanza in questi giorni per caso?”

Kurt alza il mento altezzoso “Certo che no. Però conoscendo le tue strane abitudini e i vari intrecci di sesso sfrenato, mi ero preoccupato. Sai, si sentono molto casi di crimini sessuali.”

Sebastian sghignazza “Sentiamo un po', Annalise Keating, pensi che io potrei essere la vittima o il carnefice?”

“Carnefice, senz'ombra di dubbio. Infatti mi ero preoccupato per gli altri, non per te.”

“Noto con piacere che stai imparando a sviare bene l'argomento quando la situazione si fa scomoda. Mi fai sentire come un padre orgoglioso.” lo prende in giro mettendosi la mano sul petto in maniera teatrale “Guarda che non c'è niente di male se ammetti che apprezzi la mia compagnia, a me fa piacere.”

“Proprio perché ti fa piacere non voglio ammetterlo. Il tuo ego non ha bisogno di essere ingigantito ancora.” dice chiudendo il suo libro di matematica “Per oggi credo possa bastare. Abbiamo studiato molto...”

“Lo stai facendo di nuovo!” esclama Sebastian con un sorriso ambiguo “Hai visto? Lo hai indirettamente ammesso e subito hai cambiato discorso. Ti intimorisco a tal punto?” continua a stuzzicarlo col fine di farlo parlare.

“Non mi intimorisci!” replica Kurt, ma è palese dal suo tono tentennate che è agitato e non sta dicendo la verità di nuovo “Solo perché tu sembri esercitare qualche strano potere sulle persone non vuol dire che siamo tutti così scemi da rimanere impigliati nella tua ragnatela.”

“Questa metafora ha qualcosa di erotico.” osserva Sebastian arricciando il naso.

“Tu trovi erotica qualsiasi cosa.” farfuglia Kurt “Tranne me, lo so... prima che tu faccia commenti a riguardo.”

Sebastian si lecca le labbra guardandolo dall'alto verso il basso, sporgendosi appena verso di lui, posando poi il gomito sul bordo del tavolo e fermandosi a poco meno di una spanna dal ragazzo per osservarlo “Beh, in effetti...” sussurra mordendosi il labbro inferiore ed avvicinandosi un altro poco. Kurt può sentire il suo respiro sulle labbra e il suo cervello non è più in grado di connettere quando gli occhi di Sebastian si incatenano con i suoi. Non sa esattamente quello che sta succedendo e se una parte di lui vorrebbe tirargli un ceffone e allontanarlo, l'altra desidera di essere baciata. Sa che non ha nulla a che vedere con Sebastian in sé perché non prova quel tipo di sentimenti per lui e non è nemmeno certo di trovarlo davvero attraente, ma ha qualcosa di magnetico che gli rende impossibile schiodarsi dalla sua postazione. Ha ancora le mani strette all'estremità del tavolo, leggermente incurvato in avanti e il suo sguardo si sposta dal verde intenso di quelli di Sebastian alle sue labbra, che in quel momento gli appaiono così invitanti e pericolose.

“In effetti..” continua di nuovo Sebastian “sei eccitante quanto un cucciolo di pinguino.” completa la frase ghignando divertito.

L'espressione seria di Kurt si muta a poco a poco in un sorriso, fino a che non si lascia sfuggire una risata “Disse Sebastian Smythe ad un centimetro dalla mia faccia.”

Anche Sebastian si lascia andare ad una risata ed è felice nel constatare che Kurt non se la sia presa ma che ormai la butti sullo scherzo senza essere troppo rigido su ogni cosa. Rimangono così vicini per un po' forse non rendendosi nemmeno conto di quanto sia bizzarra quella situazione e si lanciano continue occhiate sfuggevoli, prima di tornare a fissare il suolo.

“Finse Kurt Hummel di non aver desiderato che io lo baciassi.”

Kurt corruccia le labbra “Sei troppo sicuro di-- BLAINE!” squittisce staccandosi immediatamente da Sebastian, rischiando per poco di cadere dalla sedia per il movimento brusco.

Blaine è in piedi non molto distante da loro e li sta fissando un misto tra lo sconvolto e il disorientato. Fa qualche passo verso il loro tavolo mentre Kurt si alza per andargli incontro, terrorizzato da ciò che può aver pensato dopo aver visto quella scena.

“Cosa ci fai qui?” gli chiede con voce tremante.

“Cosa stavate facendo voi piuttosto.” controbatte acido fulminando entrambi con lo sguardo.

Kurt lancia a Sebastian una rapida occhiata cercando aiuto, ma l'altro non sembra intenzionato a rispondere visto che, noncurante della domanda appena fatta da Blaine, estrae il suo pacchetto di sigarette e si mette a fumarne una come se nulla fosse. Kurt vorrebbe seriamente prenderlo a sberle in quel momento perché ha un disperato bisogno di supporto e alla fine decide di optare per la scusa più banale che gli passa per la mente “Stavamo ripassando matematica e mi è entrato qualcosa nell'occhio. Seb stava so-- Ehm, Sebastian stava solo vedendo cos'avevo.”

“Lo stai rifacendo.” cantilena Sebastian dal suo posto.

“Cosa?” chiede Blaine passando lo sguardo dall'uno all'altro ripetutamente.

“Ignoralo.” risponde sbrigativamente Kurt, incenerendo Sebastian “Comunque ora è tutto apposto. Sarà stato un moscerino.”

Blaine inarca un sopracciglio perplesso, ma sembra rilassarsi “Ookay. Passate tutti i pomeriggi a studiare? Me lo stai trasformando in un secchione Kurt?” chiede avvicinandosi a Sebastian, mettendogli una mano sulla spalla.

“Nah, venerdì dopo le lezioni di guida siamo andati a trovare un suo amico per esempio.”

Sebastian si irrigidisce sul posto, sbiancando. Kurt non riesce a capire che cosa gli stia dicendo con gli occhi ma gli sta senza dubbio lanciando dei segnali. Il suo sguardo si è fatto più intenso e Kurt continua a fissarlo disperato come a chiedergli in cosa avesse sbagliato.

“Ah si?” domanda Blaine incuriosito “Qualcuno che conosco?”

“Si chiama Seamus.” risponde di getto Kurt ma deduce di aver parlato troppo di nuovo perché Sebastian lo sta ancora guardando un misto tra furia omicida ed esasperazione “Ma non penso che tu lo conosca.” prova a rimediare ma sa che ormai il danno è fatto.

“Seamus? Quel Seamus? Pensavo fosse ancora dallo strizzacervelli!” esclama Blaine e Sebastian butta a terra la sigaretta calpestandola con forza col tallone, chiaramente turbato. Kurt non può fare a meno che sentirsi in colpa, anche se non sa esattamente quello che sta succedendo.

“No, è uscito da poco dal centro recupero. Ora sta meglio.”

“E perché hai portato Kurt lì? Quello è pazzo, non mi stupisce che anche il resto della famiglia sia un branco di squinternati.” commenta Blaine.

Sebastian a quelle parole si alza in piedi, fronteggiando il suo migliore amico, chiaramente irritato “Non è pazzo.” sentenzia, freddo.

“Um, già. Quella volta al party di Fred si è comportato davvero come una persona sana di mente, certo.” replica ironico Blaine.

“Possiamo non parlarne?” continua rigido Sebastian.

“Perché no? Non ti ricordi forse l'attacco isterico che ha avuto? Per poco non rischiavi di lasciarci le penne e ancora ti ostini a stare con lui?!”

“Smettila.” tenta di nuovo di fermarlo l'altro, ora visibilmente alterato.

Blaine scrolla le spalle, anche lui adirato “Bas, ha tentato di uccidersi e per poco non rischiava di fare del male anche a te! Non ho intenzione di smetterla se prima non mi dici perché hai portato Kurt da lui. Ti rendi conto che poteva succedere di nuovo? Sarà pure uscito da quella specie di manicomio ma non mi fido e non mi fiderò mai di lui. Se fosse successo qualcosa a Kurt io-”

“Tu cosa?! Non gli è successo niente Blaine! Perché ti scaldi tanto? Seamus sta bene ora, non c'è motivo di preoccuparsi. Quella volta aveva assunto stupefacenti, non era in sé. Non parlare se non sai bene come sono andate le cose! Sai quanto è importante per me, quindi non ti permetto di dire nulla su di lui!”

Blaine guarda Kurt apprensivo, seriamente turbato per l'accaduto e Kurt non sa che cosa dire e si limita a rimanere immobile a braccia conserte vicino al tavolino.

“Mi permetto di dirlo perché, anche se non è successo niente, hai messo Kurt in pericolo. Te l'ho detto, quello ha problemi e non voglio che Kurt rischi di farsi male perché volevi farti l'ennesima scopata con lui!”

“Sei uscito di testa Anderson?! È stato solo un episodio non puoi giudicare una persona per-”

“E' pazzo!”

“O forse il pazzo sei tu visto che ti sei lasciato sfuggire un ragazzo come lui” sbraita dunque Sebastian puntando il dito contro Kurt “per cosa poi? Perché non sei sicuro dei tuoi sentimenti? Hai bisogno di metterlo nel culo a tutta la scuola per capire che sei ancora innamorato di lui?” continua fuori di sé e Kurt lo fissa a bocca aperta, ad occhi sgranati.

Succede tutto così in fretta che Kurt non ha neanche il tempo di intervenire. Blaine colpisce forte Sebastian sulla guancia e questi replica tirandogli un pugno nello stomaco, che viene presto ricambiato da un altro da parte di Blaine sui denti di Sebastian, facendolo cadere a terra.

“Dio mio Sebastian!” squittisce Kurt chinandosi su di lui “Blaine, che cavolo ti prende?! Sei impazzito?!” farnetica sollevando il viso del ragazzo a terra, notando poi che butta sangue dalla bocca “Guarda che hai combinato! Si può sapere che ti passa per la testa?! Non credevo potessi arrivare a tanto!” continua guardandolo scioccato.

Blaine non dice nulla e li sorpassa scavalcando Sebastian che se ne sta ancora disteso sulle assi del molo. Non si guarda indietro e raggiunge la sua macchina parcheggiata non molto lontano da lì, partendo pochi istanti dopo.

“Dio mio...” geme ancora terrorizzato Kurt.

“E' stata solo una piccola rissa, calmati.” mugugna Sebastian.

“Piccola rissa? Sei ricoperto di sangue! Oddio!” esclama isterico Kurt, che è sempre stato facilmente impressionabile “Dai, entriamo, reggiti a me.” continua poi mettendo il braccio del ragazzo attorno al suo collo “Perdona la domanda stupida ma... ce l'hai del ghiaccio qui?!” chiede guardandosi attorno completamente nel panico.

Sebastian con sua sorpresa annuisce indicandogli un punto impreciso dentro la stanza “E' nel congelatore, lì nell'angolo.” farfuglia Sebastian massaggiandosi la spalla indolenzita per la caduta “Ho acceso la corrente appena siamo arrivati perché volevo mettere delle bottiglie d'acqua nel frigo.”

“Si, si, siediti qui.” dice sbrigativamente Kurt facendolo accomodare su una sedia ad uno dei vecchi tavolini impolverati, andando poi a prendere un impacco di ghiaccio “Tieni, questo dovrebbe alleviare un pochino il dolore al labbro.” aggiunge porgendoglielo.

“Grazie Hummel, a volte risulti utile anche tu, non l'avrei mai detto.”

“Risparmia il sarcasmo Smythe. Piuttosto, perché hai detto quelle cose? Potevi ignorarlo e basta, non c'era motivo di fare a pugni.” lo rimprovera.

“Guarda che è stato lui a cominciare!” si lamenta Sebastian tamponandosi il ghiaccio sulla bocca.

“E' vero, non doveva dirti quella frase e non voglio nemmeno intromettermi in quella faccenda di Seamus, perché non sono affari che mi riguardano, ma tu hai sbagliato a provocarlo così. Forse sai meglio di me come si sente in questa situazione, quindi dovevi avere un po' più tatto.” dice prendendo un fazzoletto per passarglielo sullo zigomo e asciugargli il sangue “Stai fermo, non voglio farti male.”

“Perché lo stai facendo Kurt? Perché ti sei schierato dalla mia parte e non sei corso da lui? Ce l'hai ancora a tal punto da preferire addirittura me?” lo provoca, serrando forte l'occhio per il dolore “Non sono in punto di morte.”

Kurt sembra offendersi per quella risposta e molla il fazzoletto sul tavolo dove sta seduto Sebastian “Per la cronaca, non mi sono schierato dalla parte di nessuno. Siete entrambi due idioti per me, esattamente sullo stesso piano.” sbotta “Oh... E arrangiati visto che non ti fa così male!”

“Okay, scusa.” sospira Sebastian porgendogli di nuovo il fazzoletto.

Kurt scuote la testa, alzando gli occhi al cielo. Se non provasse un briciolo di compassione per lui in quel momento gli tirerebbe due schiaffi a sua volta “Allora, perché lo hai fatto?” gli chiede insistentemente Kurt tornando a tamponargli lo zigomo.

“A che ti riferisci?”

“Dirgli quelle cose. Sono sicuro che tu sappia tutto quello che ci siamo detti io e lui l'altro giorno, quindi perché istigarlo ulteriormente?”

Sebastian inspira ed espira lentamente cercando di mantenere la calma “E' stato lui a cominciare. Si è comportato come uno stronzo.” ripete con un sospiro.

“Però tu non dovevi reagire così.” commenta Kurt.

“Dovevo starmene lì a farmi prendere a pugni? Guarda che ci ho rimesso il labbro e il mio splendido zigomo.” piagnucola massaggiandosi dolorante. “L'unica cosa che mi fa star davvero male ora è che pure Blaine mi considera un perdente e uno sfigato, visto che le ho prese come una femminuccia! E se è così che la pensa quello che dovrebbe essere il mio migliore amico allora...”

“Allora cosa? Vuol dire che lo sei?” lo interrompe con indignazione “Per piacere... Io per esempio ti ho sempre detto che sei un perdente e un completo idiota senza cervello ma non mi hai mai dato retta!” scherza Kurt, sorridendogli.

Sebastian non riesce a contenere a sua volta un sorriso. “Perché la tua opinione è irrilevante.” lo stuzzica “Ma... sai quando una persona ad un certo punto della sua vita inizia a desiderare un consenso generale su sé stesso? Hanno tutti un parere generale su di me e, diciamocelo, non è dei migliori, ma nessuno mi conosce a fondo in realtà.”

“Forse perché tu non glielo permetti.” risponde con calma Kurt.

Sebastian corruga le sopracciglia, dubbioso “Beh, a volte ci provo sai? Eppure quello che ottengo è qualche frase del tipo 'infetti l'aria attorno a me di mediocrità'.” replica pungente, citando esattamente quello che gli aveva detto la settimana prima.

“Mi- mi dispiace per quello.” balbetta Kurt “Non intendevo davvero dirlo. O forse si, la scorsa settimana. Però adesso le cose sono cambiate... A volte tendo a non pensare minimamente prima di parlare e le parole mi escono come un fiume in piena e non sono in grado di controllarle. Mi rendo conto di aver detto una cavolata quando ormai è sempre troppo tardi.”

“Non preoccuparti, nemmeno io sono stato tanto carino con te in tutti questi anni. Solo che al contrario di te i miei insulti erano più che leciti perché tu sei effettivamente insopportabile.” afferma con tono di superiorità.

“Molto spiritoso. Potrei farti anche l'altro occhio nero, quindi vedi di tenere a freno la lingua. Perché non gettiamo l'ascia di guerra almeno per oggi? Non combatteremo ad armi pari.” dice facendogli la linguaccia.

Sebastian ride, guardando Kurt divertito “Sei minaccioso quando un gattino appena nato Hummel; non riesco a prenderti sul serio, scusa.” continua a ridere, mettendo a disagio l'altro ragazzo “Questi tuoi patetici tentativi di minacciarmi sono un buco nell'acqua, fidati. Oserei dire che mi fai quasi tenerezza.”

“Vedremo quanta tenerezza ti farò quando ti ritroverai quel tuo occhietto destro viola come una melanzana.” risponde ombroso Kurt, sperando di risultare più credibile agli occhi di Sebastian.

“Se non fosse che ti detesto, in questo momento ti abbraccerei.” ghigna l'altro premendosi con forza l'impacco di ghiaccio anche sullo zigomo “Dimmi la verità Hummel. Ho un aspetto così orrendo?”

“Diciamo che non è peggiore del solito, anche se tutto quel sangue sul labbro mette in risalto i tuoi enormi denti da cavallo e l'ematoma che hai sullo zigomo te lo fa sporgere ancora di più, tanto che sembra che tu abbia avuto un intervento di chirurgia plastica mal riuscito.” risponde cercando di rimanere serio ed impassibile.

Sebastian corruccia la fronte contrariato “Bastava un si, Hummel. Almeno io non mi ritrovo una faccia da checca e non indosso vestiti di discutibile gusto che ti fanno sembrare un carro del gay pride.”

Bastano pochi secondi prima che scoppino entrambi a ridere.

“Sei odioso.” ridacchia Kurt alzandosi dal tavolo “Vedi di non farti pestare a sangue ancora, non voglio farti da infermiere di nuovo.” aggiunge dandogli un buffetto sulla spalla.

“Era nei miei piani per questo venerdì a dire il vero. Averti tutto per me come infermierino sexy, il sogno di una vita.” commenta ironico.

Kurt lo fulmina con lo sguardo “Non avrai mica intenzione di provarci con me o coinvolgermi in uno di quei tuoi malati e promiscui giochetti sessuali, Smythe!”

Sebastian fa un sorriso sghembo, radiografando da capo a piedi Kurt “Credimi signorina, preferirei di gran lunga fare sesso con una ragazza piuttosto che avere quel genere di contatto con te, mi dispiace deluderti.”

“Guarda, mi sto davvero logorando per il dolore.” ribatte sarcastico.

“Visto che sei tu quello che insiste sempre, ora sono io a pretendere una risposta. Perché sei rimasto con me?”

Kurt alza gli occhi al cielo “Perché tu stavi sanguinando e Blaine no.”

Sebastian si lecca il labbro divertito “Lo hai fatto perché non riesci più a stare un minuto senza di me e non riesci a contenere la tua folle attrazione!” canticchia.

“Spero tu stia scherzando!” brontola l'altro, puntando le mani sui fianchi, imbronciato.

“Ovvio che sto scherzando! Sarebbe un incubo se dovessi avere una palla al piede come te come pretendente! Comunque, sciocchezze a parte, non ce l'hai con me per quello che ho detto prima, vero? Sai che l'ho fatto solo per vendicarmi e non perché lo penso davvero. Mi dispiacerebbe... un po'... sapere che ti ho fatto stare male.”

“Grazie mille per quel 'un po'', davvero, sono commosso.” controbatte Kurt infastidito “Comunque è tutto okay, non ce l'ho con te. E nemmeno con lui a dire il vero. Non che la cosa mi passerà da un giorno all'altro e non ho idea di cosa il futuro abbia in serbo per noi, ma spero solo che quel briciolo di sanità mentale che mi è rimasta mi faccia fare la scelta giusta.”

“E quale sarebbe la scelta giusta?”

“Avere un po' di rispetto per me stesso.” risponde deciso Kurt sedendosi di nuovo.

Sebastian sbatte ripetutamente le palpebre confuso “Quindi..?”

“Quindi non umiliarmi di nuovo di fronte a lui. Non voglio corrergli dietro come un cagnolino, sarebbe davvero mortificante.” sussurra abbassando la testa.

Sebastian appoggia l'impacco di ghiaccio anche se sente ancora molto male e si sposta un poco in modo da appoggiare la spalla contro la sua “Kurt...” inizia e quando questi si volta verso di lui, i loro sguardi si incatenano per qualche secondo prima che Sebastian parli ancora “Giuro che non lo dico perché ci ho appena fatto a pugni, non c'è nulla di personale, ma... hai seriamente intenzione di tornare con Blaine?”

Kurt è colto alla sprovvista e una serie di domande si susseguono nella sua mente. Perché è di nuovo così vicino a lui? Perché non cerca piuttosto di convincerlo a tornare con Blaine visto che è il suo migliore amico? Perché lo fissa in quel modo? E soprattutto perché il suo cuore ora sta battendo all'impazzata?

“Ehm, non lo so...” dice a bassa voce.

“Ipotesi: domani lui si presenta a casa tua e ti dice che vuole tornare con te perché sente che è il momento giusto. Tu che rispondi?” insiste serio.

“Ma non è il momento gius-”

“Fingi che lo sia!” lo interrompe brusco Sebastian “Che risponderesti?”

Kurt non vuole dargli una risposta, forse perché in realtà non sa più nemmeno lui quello che vuole o non vuole. L'unica cosa di cui si rende conto è che Sebastian non gli è più tanto indifferente, ma non sa esattamente di cosa si tratti. Non ne è di certo innamorato, però ne è indubbiamente attratto. È quel tipo di attrazione che sarebbe definibile solo come pericolosa e che bisognerebbe evitare in qualunque modo, ma al contempo non si riesce a farne a meno.

“Gli risponderei che è stato un pazzo a farsi sfuggire un ragazzo come me.” lo provoca cercando di spostare l'argomento su ciò che aveva detto Sebastian prima di beccarsi un gancio destro in faccia.

L'altro si irrigidisce all'istante e quando sul volto di Kurt si fa strada un sorriso compiaciuto, ricambia con un'occhiataccia “L'ho detto solo per farlo sentire come aveva fatto sentire me, non perché lo penso davvero. Non voglio che tu ti faccia strane idee, chiaro? Solo perché adesso riesco a stare a meno di un metro da te non significa che tu mi piaccia. ” balbetta evidentemente nervoso.

Kurt arriccia il naso, divertito dal suo essere impacciato e, senza nemmeno pensare alle conseguenze o alle sicure battute sconvenienti di Sebastian, si sporge verso di lui, inclinando la testa per baciarlo sulla guancia.

Nel momento in cui le sue labbra si posano vicino a dove Blaine lo aveva colpito, Sebastian chiude lentamente gli occhi, lasciandosi sfuggire un sospiro. Kurt sa che non avrebbe dovuto farlo perché il loro rapporto è già abbastanza strano così com'è senza bisogno di aggiungere ulteriori situazioni imbarazzanti... tipo quella! Solo dopo qualche secondo si rende conto di avere la mano posata su quella dell'altro ragazzo, mentre le sue labbra sono ancora premute contro la sua guancia. Decide che, anche se ha paura di guardare Sebastian in faccia, è meglio staccarsi da lui prima che le cose si facciano più scomode di quanto non siano già.

Col cuore che gli scalpita letteralmente in gola azzarda ad alzare gli occhi verso l'altro ragazzo, che lo sta fissando interrogativo e apparentemente spaventato “Che cos'era?” chiede confuso.

“Um, cosa?” risponde ingenuamente Kurt facendo spallucce.

“Quello.” risponde secco Sebastian, ora apparentemente infastidito “Seriamente Hummel? Un bacio sulla guancia? Siamo ancora all'asilo?”

Kurt inarca un sopracciglio disorientato “Volevi forse che ti baciassi in bocca?!”

“No, grazie. Saresti capace di farmi risalire il cenone di Natale di tre anni fa.” risponde con disgusto “Era meglio se non lo facevi e basta, ora faccio fatica a guardarti in faccia. È stato troppo intimo, non farlo mai più.”

“E' stato solo un bacio sulla guancia, rilassati. Non mi sono di certo messo in ginocchio per-” Sebastian non riesce a contenere un'espressione maliziosa “per chiederti di sposarmi.” si affretta dunque a completare la frase Kurt prima che l'altro faccia battute inappropriate.

“E' stato comunque troppo! Almeno per la prossima volta sai che, quando ti balenano nella testa questi strani impulsi, devi contenerti e che io non sono alla mercé di tutti.”

“Quanto sei esagerato. Comunque ho colto il messaggio, non lo faccio più.” borbotta con un pizzico di dispiacere, ed appoggia la testa alla spalla di Sebastian (gesto che comporta un grugnito di disappunto da parte dell'altro ragazzo, anche se non lo respinge) “Gli direi di no.” aggiunge poi ad un tratto senza nemmeno rendersene conto.

Sebastian abbassa la testa verso di lui “Come?”

“Direi a Blaine di no. Preferirei piuttosto che si prendesse davvero del tempo e non cercasse di velocizzare le cose. Non dopo che mi ha respinto così alla sua festa... Sarebbe come dire 'Okay, questa settimana non ho trovato nulla di meglio, mi accontento di te'. Non sono un oggetto che puoi decidere di usare a tuo piacimento quando il mercato non offre opzioni migliori. È avvilente.”

“E' quello che faccio solitamente io.” constata Sebastian.

“Ed è per questo che un bacio sulla guancia non significa nulla. Non potrei mai stare con una persona superficiale e menefreghista come te. Giusto per farti capire quanto io abbia dato importanza al bacio.” specifica Kurt.

Sebastian appoggia a sua volta la testa di lato sul capo dell'altro ragazzo ed afferra la sua mano destra tenendo il suo palmo aperto di fronte a sé. Kurt alza appena gli occhi, confuso, ma non ritrae la mano “Che stai facendo?”

“Guardo le tue linee. Non prendermi in giro, mia madre mi ha insegnato a leggerle.”

Kurt alza un sopracciglio, stranamente divertito “E tu ci credi a queste cose?”

“Non è che ci credo ma...”

“Ci credi.” completa la frase Kurt ridendo “Dai, dimmi. Ora mi hai incuriosito anche se continuo a pensare che sia una grandissima cavolata.”

Sebastian alza la testa e si gira verso di lui offeso, ma torna poi a fissare la sua mano passando l'indice lungo le linee che la marcano “Questa più in alto è la linea del cuore. Riflette lo stato del tuo cuore a livello fisico ed emotivo. Mh... la tua, che inizia sotto il medio, indica una persona egoista nelle questioni d'amore. E' anche lunga e sinuosa e ciò indica qualcuno che esprime liberamente le proprie emozioni.”

“Vere entrambe.” ammette stupito Kurt “Purtroppo sono parecchio egoista e tendo ad esprimermi anche troppo. Vedi esempio della settimana scorsa.”

Sebastian ride “Ecco, non sono stupidaggini! Ci ho azzeccato! La mia invece è una linea non troppo pronunciata ed appena ondulata” dice mettendo la sua mano accanto a quella di Kurt “Indica che la persona è distaccata e dà poca importanza alle emozioni ed ha molti amanti, con un'assenza di rapporti seri.”

“Stai scherzando?” sghignazza Kurt “Perché se sei serio tutto ciò è esilarante.”

“Sono serissimo.” sorride Sebastian “Ma ora stiamo analizzando la tua! La seconda è la linea della testa e riflette lo stato della mente e del cervello. Una linea profonda come la tua denota una buona memoria e concentrazione, nonché una natura sensibile. E su questo avrei da ridire perché non mi sembri né sensibile né molto concentrato.. almeno in mia presenza.” specifica facendogli l'occhiolino e Kurt immediatamente sente le guance surriscaldarsi “Mh, è breve e curva... indica una persona pratica e con la testa sulle spalle, ed altamente creativa.”

“Vero anche questo.” commenta Kurt gonfiando il petto.

Sebastian fa roteare gli occhi “Questa linea curva intorno alla base del pollice, è la linea della vita e contrariamente alla credenza popolare, questa linea non indica in realtà quanto tempo vivrai ma, piuttosto, degli aspetti quali forza, vitalità e prosperità. Una linea debole indica un individuo che ha una vita senza avventura... Ci sta anche questo direi, no?”

“Ah, ah, ah. Molto divertente. E quest'ultima? Vuol dire qualcosa?” chiede Kurt indicando la linea che corre verticalmente dalla base fino al centro del suo palmo.

“Questa è la più interessante a mio parere. E' quella del destino; indica aspetti quali il successo, il percorso di carriera e la vocazione. Una linea profonda come la tua significa che la tua vita sarà fortemente controllata dal fato. E queste piccole interruzioni indicano molti cambiamenti causati da forze esterne.”

“Mh, forze esterne?”

“Che ne so, una persona speciale o qualcosa del genere.” brontola Sebastian lasciandogli andare la mano “Ora non so tutto nello specifico, non farmi mille domande.” aggiunge brusco.

Kurt sbuffa, guardando il suo orologio da polso e rendendosi conto che si è fatto parecchio tardi. Facendo presa con le braccia scende dal tavolo posando le mani sulle ginocchia di Sebastian che se ne sta ancora con la schiena appoggiata alla parete.

“E' meglio che vada.”

“Di già? Hai forse paura che faccia qualche rito vodoo ora?” ride.

Kurt abbozza un sorriso “No, è solo che avevo promesso a mio padre di essere a casa per una certa ora. Devo aiutarlo a fare una cosa. Ci vediamo domani a scuola però, d'accordo?”

Sebastian sembra un po' contrariato ma alla fine annuisce, passandosi ancora una volta la mano sullo zigomo “Prega per Anderson che non mi capiti sotto tiro o potrei non rispondere delle mie azioni.”

“Non ne vale la pena Seb. E poi te l'ho già detto, non ho intenzione di farti ancora da infermiere.” scherza facendogli la linguaccia prima di uscire dal capannone. A quella frase può giurare di aver visto Sebastian sorridere dolcemente per la prima volta in vita sua.





N/A

Prima di tutto volevo ringraziare tutte le persone che hanno recensito e inserito la storia tra le seguite/preferite. Sapere che vi stia piacendo mi riempie il cuore di gioia (perché questa è forse la prima volta che mi affeziono io stessa ai personaggi di una storia che scrivo lol) 
Spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto e abbia soddisfatto le vostre aspettative ;-;

Posso anticiparvi che dal prossimo potrebbe esserci un avvicinamento... :P -se riesco aggiornerò nel week-end!-

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


CAPITOLO 8





 


 

SOUNDTRACK
"Get It On" - T. Rex ( https://www.youtube.com/watch?v=TVEhDrJzM8E )

 








 

Il giorno dopo, però, Sebastian non gli rivolge la parola e si limita ad un semplice cenno quando passa davanti alla sua classe di algebra, e così fa anche il giorno successivo. Il venerdì pomeriggio gli scrive addirittura un messaggio dicendogli che avrebbero dovuto rimandare le lezioni di guida a causa di un imprevisto e Kurt pensa che di sicuro si tratta di qualche scappatella a cui non ha saputo rinunciare.

E' alquanto sorpreso di sentirsi dispiaciuto di non poter passare del tempo con lui anche quel giorno. Quasi non ricorda neanche più come hanno iniziato a parlarsi e come sono arrivati addirittura a sentire la mancanza l'uno dell'altro (o almeno, così vale per Kurt). La sera del venerdì infatti, Kurt sente che la depressione ha preso di nuovo il sopravvento e quando suo padre cerca di conversare con lui a cena risponde a monosillabi, con la testa altrove. Ha paura di ammettere a sé stesso che il motivo di quel suo stato d'animo è Sebastian.

Annoiato e sconsolato decide di non rimanere in soggiorno con suo padre a guardare un film assieme, perché teme di far cadere anche lui in depressione e soprattutto non vuole confessargli che ha una simpatia per quello stesso ragazzo che lo aveva così tanto tormentato. Sale le scale e si chiude in camera sua, sdraiandosi sul letto. Accende il cellulare e rilegge l'ultima conversazione avuta con Sebastian quel pomeriggio e spera di trovare un messaggio che può essergli sfuggito.


 

A: Kurt (15.58)

C'è un problema.

A: Sebastian (15.58)

Che succede? Dove sei?

A: Kurt (16.03)

Non posso venire oggi, ho molto da fare. Ti richiamo io.

A: Sebastian (16.04)

Nulla di grave spero!


 

Niente. Nessuna risposta. Sa che non deve preoccuparsi e sicuramente è in compagnia di qualche ragazzo, ma la cosa lo fa restare in ansia comunque. Più che ansia forse quello che prova è gelosia. Non quella gelosia che si può provare per il proprio fidanzato, ma piuttosto un disperato bisogno di attenzioni che, quando vengono meno, fanno scattare qualcosa che è quasi classificabile come... gelosia.

Sta ancora fissando sconfortato lo schermo del cellulare quando le sue palpebre cedono, abbandonandosi al sonno. È sicuro di essersi appena addormentato quando il cellulare, ancora saldo tra le sue mani, vibra rumorosamente, svegliandolo. Dalla finestra penetra una luce soffusa e Kurt deduce che si è già fatto giorno. Sforzando un po' gli occhi, prova a mettere a fuoco i piccoli numeri in alto all'estrema destra segnati sul suo schermo e constata che sono le sei del mattino. Un orario curioso per un messaggio. Ancora più curioso è il fatto che sia un messaggio da parte di Sebastian. Cosa può volere da lui alle sei di un sabato mattina, soprattutto dopo averlo ignorato per due giorni?

Per un momento Kurt pensa che, non appena aprirà il messaggio, si ritroverà qualche frase sconclusionata tipica di un ragazzo ubriaco ed ha un po' paura a leggere, conoscendo le imbarazzanti ed esplicite uscite di Sebastian. Contrariato per essere stato destato così bruscamente da un sogno anche particolarmente piacevole, si decide a leggere il messaggio.


 

A: Kurt (6.03)

Ci vediamo al West Side tra venti minuti.

A: Sebastian (6.04)

Fammi capire: mi svegli alle sei di mattina e pretendi che io venga fino a lì a piedi?! E poi perché dovrei venire a quest'ora?!

A: Kurt (6.08)

Puoi venire o no?

A: Sebastian (6.10)

Se aspetti fino alle 7 forse posso venire. Mi faccio accompagnare da mio padre che deve andare via.

A: Kurt (6.10)

Che siano le 7 precise però! A dopo.

A: Sebastian (6.11)

Perché dovrei venire al West Side comunque?


 

Come aveva supposto non ottiene alcuna risposta. Non ha molta voglia di scomodare suo padre per un passaggio fin lì tenendo conto che lui deve andare dalla parte opposta, ma non ha nemmeno intenzione di farsela a piedi a quell'ora, ancora troppo stanco anche solo per uscire di casa. Di malavoglia si alza dal letto per andarsi a preparare e, dopo essersi rinfrescato e buttato dell'acqua ghiacciata sul viso per svegliarsi, indossa un paio di jeans e un maglioncino in cotone, sistemandosi poi i capelli con la solita dose spropositata di gel.

E' sollevato quando scende al piano inferiore e trova suo padre già pronto, intento a fare colazione (gli seccava l'idea di doverlo svegliare per poterlo accompagnare da Sebastian). Fingendo indifferenza si siede a tavola con lui con aria innocente, sperando di convincerlo a dargli un passaggio.

“Come mai già in piedi?” chiede Burt servendogli la colazione.

“Ho promesso ad un amico che ci saremmo visti. C'è solo un problema: avrei bisogno che tu mi accompagnassi in macchina. Non è distante, è al West Side.”

Burt corruga la fronte perplesso “E che devi andare a farci a quest'ora? Comunque non c'è nessun problema, ti ci porto volentieri.”

“Grazie.” sussurra senza rispondere alla domanda. Non sa nemmeno lui perché Sebastian lo abbia chiamato a quell'ora e teme che, una volta arrivati sul posto, si ritroveranno davanti un gruppo di ragazzi ubriachi. La sola idea che suo padre veda che compagnie frequenti Sebastian lo terrorizza e prega che lo lasci a qualche metro di distanza e non si avvicini troppo da vederli.

Con suo grande piacere non gli fa ulteriori domande e pure quando salgono in macchina sembra distaccato e non particolarmente interessato ai suoi piani per la giornata. Kurt scende in tutta fretta quando raggiungono il West Side ed è felice di non dover arrivare all'ingresso facendosi strada tra corpi di ragazzi sfiniti a terra per il troppo bere.

Sebastian se ne sta seduto a gambe incrociate in fondo al molo dove qualche giorno prima avevano preso la barca; sta ascoltando della musica con un grosso paio di cuffie che gli ricoprono completamente le orecchie ed oscilla col corpo in maniera imbarazzante seguendo il ritmo della canzone. Per un istante è tentato di coglierlo di sorpresa e fargli prendere uno spavento come aveva fatto lui a scuola la settimana prima, ma poi decide di avvicinarsi pian piano per dargli il tempo di accorgersi della sua presenza.

Quando finalmente si decide a voltarsi verso di lui, si abbassa le cuffie sulle spalle e sul suo volto si dipinge un sorriso da un orecchio all'altro “Sei puntuale! Credevo che mi dessi buca.” commenta sorpreso rimettendosi in piedi.

Kurt non è tanto stupito dal tono gentile con cui glielo ha detto, ma dal modo dimesso in cui è vestito: indossa dei jeans strappati e scoloriti, una t-shirt bianca macchiata di pittura e una felpa anch'essa malconcia, rattoppata sulle maniche.

“Ringrazia Dio che sia venuto. Non mi hai nemmeno detto perché dovevo venire! Potevo ritrovarmi in mezzo ad un'orgia o qualcosa di simile. Non si può mai sapere con te...” borbotta incrociando le braccia al petto “Dal tuo aspetto deduco che tu non sia reduce da una festa. Nemmeno tu avresti il coraggio di andare in giro conciato così.”

Sebastian lo guarda di sottecchi, offeso “No, non sono reduce da una festa, ma ne ho una in programma per questa sera quindi è meglio se ci sbrighiamo. Potrebbe volerci tutto il giorno... per fare una facciata.”

A quelle parole Kurt fa svettare le sopracciglia nel punto più alto della fronte, sgranando gli occhi “Come scusa? Facciata?”

Sebastian, con i suoi soliti modi gentili e delicati, lo strattona fino dentro il capannone e, quando accende la luce, Kurt capisce per cosa lo aveva fatto andare lì. A terra ci sono almeno una decina di secchi ricolmi di pittura azzurra e una serie di pennelli di varie dimensioni sistemati in ordine crescente sui tavoli dell'ex locale.

“Stai scherzando.” sentenzia Kurt passando lo sguardo da lui ai secchi, terrorizzato “Non ho intenzione di dipingere un bel niente se è questo il tuo scopo. E perché svegliarmi alle sei di mattina?!” protesta.

Sebastian gli mette un braccio attorno al collo, ghignando “Te l'ho detto dolcezza, voglio rimettere in piedi questo gioiellino e prima lo facciamo meglio è, no?”

“Non mi piace questo plurale maiestatis.” piagnucola Kurt.

“Siamo una squadra, vero? Ringrazia che non ti ho chiesto aiuto in questi giorni. Mi sono impegnato a trovare tutto il materiale e un mio amico mi ha procurato persino un'insegna!” esclama euforico “Mio padre è al settimo cielo per questo progetto e mi appoggia in pieno. Jenah ha detto che si renderà disponibile per aiutarmi, ma se iniziamo da adesso è ancora meglio non credi?”

“No, non credo.” farfuglia Kurt stropicciandosi gli occhi ancora assonnati “Perché dovrei aiutarti proprio io?”

“Distrazioni..” gli ricorda Sebastian “E non provare a dire che non ne hai più bisogno perché, detta onestamente, non me ne può più fregare di meno della questione Blaine. Ho bisogno di un amico che mi aiuti e tu sei perfetto per questo. Sicuro avrai fatto dei corsi di pittura o bricolage o... stronzate simili a scuola. Figuriamoci se non ti sei iscritto a tutti i club!”

Kurt si sistema il colletto, gonfiando il petto orgoglioso “Certo che mi sono iscritto e se ti interessa saperlo sono anche il primo in ogni corso. Questo però, mio caro, non vuol dire che ti aiuterò. Una tela è leggermente più piccola di un intero locale. Per non parlare del fatto che io non ho mai neanche provato a ridipingere le pareti di camera mia. Mi dispiace Seb, ma per questa volta passo.”

Sebastian fa scorrere la mano lungo il suo braccio, fino a stringerlo in vita “Dai Kurt, per piacere. Quando mai ti ho chiesto un favore?!”

Kurt inarca un sopracciglio “Ehm, non stai facendo altro che chiedermene in questi giorni. Ti ho assecondato fin troppo. Se vuoi posso starmene seduto qui a guardarti mentre dipingi e nel frattempo posso incitarti come le ragazze pon pon!” lo prende in giro, ma a quella frase sente la presa dell'altro farsi più stretta.

“Dobbiamo andare avanti a ricatti? Farò quello che vorrai ti scongiuro! E poi ci divertiremo, vuoi scommettere?”

Kurt arriccia le labbra, pensieroso “Beh, in effetti... ci sarebbe una cosa che potresti fare. Io e mio padre stiamo cercando una terza persona che venga con noi ad una cena il prossimo week-end e-”

Sebastian sbuffa interrompendolo “Una cena? Tu e tuo padre?!”

“No okay, io vorrei che venisse qualcuno a farmi compagnia. Sono mesi che mi tormenta per questa cosa ed ora che Blaine non verrà più per ovvie ragioni, avevo pensato che sarebbe carino se venissi tu visto che si è liberato un posto al nostro tavolo e non voglio passare un'intera serata in compagnia dei suoi colleghi di lavoro e-”

“Ci vengo, smettila di farneticare.” taglia corto Sebastian ancora avvinghiato a lui “Ora però prendi un pennello e datti da fare.”

“Non so nemmeno da dove cominciare. E non dipingo con questi vestiti addosso. Questo maglione mi è costato una fortuna e se lo sporco dovrò buttarlo nella spazzatura. E' un Alexander McQueen!” gli fa notare Kurt sfuggendo alla sua presa.

Sebastian però non sembra particolarmente preoccupato e si limita a sorridere “Ho pensato a tutto. Ero certo che ti saresti presentato qui conciato come se stessi andando sul carpet dei Tony Awards, quindi...” raggiunge il lato opposto della stanza e si china su un borsone che aveva portato con sé, estraendo una paio di jeans e una maglietta a maniche corte “Poi ti scaldi.” aggiunge quando nota lo sguardo contrariato di Kurt.

“Oh certo al massimo mi prendo solo un altro raffreddore, che vuoi che sia!”

“Dopo dieci minuti di spennellate ti ricrederai, è stancante. O posso fare uno sforzo e scaldarti io...” aggiunge ammiccando.

Kurt forza un sorriso, arricciando il naso “Preferirei sorbirmi una maratona di Alien per cento ore di fila.”

“Lo prendo come un no.” sghignazza Sebastian di rimando “Oggi sono così di buon umore e sessualmente frustrato che potrei davvero farci un pensierino comunque. In fondo hai un bel culo, questo devo ammetterlo. Se non ti guardo in faccia è fattibile.”

Kurt sente le guance surriscaldarsi “Come siamo arrivati a questo?” chiede un po' impacciato “Non voglio che tu faccia commenti sul mio aspetto, belli o brutti che siano. Mi sento a disagio.”

“E' stato molto più imbarazzante il tuo bacio sulla guancia dell'altro giorno, credimi.”

“Anche prenderle da Blaine.” lo provoca Kurt.

“Beh, con Anderson mi sono già chiarito se ti interessa. Lui si è scusato, io mi sono scusato ed ora siamo amici come prima; ma ti confesso che avrei una voglia matta di ripagarlo con la stessa moneta. Lo zigomo mi si sgonfierà tra cent'anni.”

Kurt alza gli occhi al cielo ridendo “E poi sono io quello che esagera. Sta già andando via, si vede appena l'ematoma. Se fossi in te mi preoccuperei dell'insieme.” dice squadrandolo da capo a piedi, con l'intento di istigarlo.

“Siamo in vena di giochetti a quanto vedo! Allora direi che è arrivato il momento di darci da fare con i pennelli... ed intendo questi pennelli.” specifica indicandogli gli strumenti sul tavolo.

“Avevo capito.” lo fredda Kurt prendendo i vestiti che gli ha portato l'amico “Dove posso cambiarmi?”

“Anche qui. Non mi scandalizzo se ti vedo un ginocchio. Quando siamo caduti in acqua e ti sei spogliato ho già visto come sei fatto, non mi si blocca la crescita.”

“Ti piacerebbe vedere questo ben di Dio, ma puoi scordartelo.” ridacchia Kurt, anche se quella risata è più per mascherare il fatto che si senta tremendamente vulnerabile.

“Vatti a cambiare nell'altra stanza visto quanto ti imbarazza farlo davanti a me, piccolo, dolce, innocente Kurt.” lo canzona Sebastian, anche se sta cominciando a spazientirsi.

“Vai a farti fottere.” risponde Kurt a denti stretti, così a bassa voce da non farsi sentire. Si reca nella stanza accanto assicurandosi che non ci siano specchi, telecamere o qualsiasi cosa che possa renderlo visibile a Sebastian e si cambia in tutta fretta constatando che la maglia dell'amico gli arriva anche quella a metà coscia.

Quando rientra nella sala principale con le braccia penzoloni, scoraggiato, Sebastian non può fare a meno di ridere divertito “Ti sta meglio di quel maglione che avevi prima se è per questo.” cerca di consolarlo a modo suo “Tieni uno di questi.” aggiunge poi porgendogli un pennello “Tu inizia da quella parete, io da questa. Sai almeno tenerlo in mano?”

“Sebastian!” lo rimprovera Kurt che ha colto l'allusione sessuale “Te l'ho già detto, non l'ho mai fatto quindi non mettermi pressione. Infondo basta stendere il colore no?”

“No. Non puoi dare pennellate a caso, devono essere uniformi!”

“In verticale così?” chiede mimando sul muro dei movimenti perpendicolari al pavimento.

Sebastian fa roteare gli occhi, scocciato “No genio, così poi si vedrà lo stacco tra una pennellata e l'altra. Devi dare delle campate ampie e in direzioni differenti in modo da renderlo tutto omogeneo, così!” gli spiega mostrandogli come fare “Ti è chiaro?”

“Beh, quelle sono pennellate a caso per me.” brontola “Posso prendere questa pittura?” chiede poi indicando il secchio più vicino a lui.

“Puoi intingere il pennello qui.” dice con voce bassa Sebastian indicandogli un altro secchio, ammiccando.

Kurt lo guarda interdetto, imbronciato e per nulla divertito dalle continue allusioni dell'altro ragazzo “Fammi un'altra metafora erotica e giuro che il pugno questa volta te lo tiro.” lo minaccia.

Sebastian non risponde, ma si limita a sorridere soddisfatto, iniziando a ridipingere la parete nord. Kurt lo imita e si sistema di fronte alla parete opposta, sbirciando di tanto in tanto quello che fa per assicurarsi di non sbagliare. Sta pitturando una piccola porzione vicino allo stipite della porta sul retro quando sente un rumore alle sue spalle: quando si gira nota che Sebastian ha fatto cadere a terra il pennello e si sta togliendo la maglia, un gesto così semplice e al contempo così dannatamente sexy che gli fa perdere la testa. I jeans sono tenuti così bassi da far vedere la biancheria, e i muscoli della sua schiena e delle braccia sono tesi e ben definiti. Se non fosse per il suo tremendo carattere non si sentirebbe in colpa ad ammettere che è incredibilmente perfetto.

“Sei silenzioso.” commenta dal nulla Sebastian qualche istante dopo costringendo Kurt a voltarsi di scatto verso la parete per non farsi beccare mentre lo guarda “Pensi di farcela o sei già stanco?”

“E' passato appena un minuto Seb, ce la posso fare. Spero solo tu abbia una scorta di bottigliette d'acqua nel freezer o potrei morire disidratato nel giro di un'ora. Qui dentro in effetti fa più caldo del previsto.” conferma sventolandosi il colletto della maglia. In realtà non è aumentata la temperatura fuori, ma solo quella del suo corpo a causa di Sebastian.

“Finché stai vestito di tutto punto! Comunque ho tutto il necessario, non preoccuparti.” lo rassicura “Stai andando bene!” esclama poi quando nota la porzione di muro che ha dipinto.

“Sei ironico o..?”

“No, sono serio. Ora ti manca solo tutta la parete, ma se continui così vai alla grande!” ride, tornando poi a dipingere.

“Perché proprio azzurro?” chiede Kurt all'improvviso.

“Bianco era troppo anonimo, il verdino che c'era prima idem. Avevo bisogno di qualcosa di più vivace e d'impatto.” spiega sorridente continuando a stemperare il colore “Ho ancora dubbi su come chiamarlo però. 'West Side' non mi convince più, voglio qualcosa di creativo.”

“Non sapevo volessi cambiare nome! È un peccato, West Side mi piaceva! A meno che non troviamo qualcosa di innovativo... tipo 'Seaside'?” propone Kurt raggiante.

“West Side, Seaside... molto innovativo!” esclama ironico “Un po' di inventiva Hummel!” borbotta poi insoddisfatto.

“Allora pensaci tu signor so tutto io!” replica infastidito Kurt continuando a dargli le spalle. E' in quel momento, fissando intensamente il colore della parete, che ha un'illuminazione “Forget Me Not!!” urla quasi sporcandosi la maglia.

“Cosa?”

“Perché non chiami il ristorante 'Forget Me Not'?” gli chiede con occhi colmi di aspettativa.

Sebastian non sembra né entusiasta né contrariato “Nontiscordardime? E perché? Mi sembra tanto melenso...”

“Perché il colore delle pareti è lo stesso dei nontiscordardime! Oh e lo sai cosa significa il nome del fiore?!”

Sebastian si massaggia la fronte, per nulla interessato a quella conversazione “Sai pure i significati dei fiori? Che cosa utile.” commenta sarcastico.

“Significa 'Amore vero'!” continua eccitato Kurt, orgoglioso della sua idea “E' originale e... carino, non trovi?”

“Non è un po' patetico? Amore vero? Chi ci crede più! Però mi secca ammettere che è un nome molto più azzeccato di quelli che avevo in mente io. Se alla fine riuscirai a convincermi al cento per cento non pensare che ti spetti qualcosa, eh.”

“Non avevo intenzione di chiederti nulla in cambio Smythe, stavo solo cercando di darti una mano. Ma visto che a quanto pare trovi qualcosa da ridire pure su questo vedrò di continuare il mio lavoro che, ribadisco, sto facendo per te, e non ti rivolgerò più la parola fino alla fine della giornata.” conclude offeso, tornando a pitturare.

“Hey, non ti ho mica detto che mi fa schifo! Solo che lo trovo un nome un po' sdolcinato ed io non sono il tipo. E poi i nontiscordardime sono dei fiori così banali ed anonimi!”

Kurt sembra interdetto e interrompe ancora una volta il suo lavoro “Non sono anonimi! Certo, rispetto ad altri sono meno appariscenti, ma sono meravigliosi nella loro semplicità. A volte le cose più semplici sono anche le più belle.” dice gonfiando il petto.

“Come te..?” gli chiede Sebastian interrompendosi a sua volta, voltandosi verso di lui.

Kurt si irrigidisce, sbattendo le palpebre confuso, convinto di aver sentito male “Come me?”

“Non-non intendevo dire che tu sei- ovviamente. Stavo solo- io- Ehm, quello che volevo sapere era se tu ti stavi paragonando indirettamente a quel fiore, non era una cosa che pensavo, mi sono espresso male. Tu sei tutto tranne che semplice; i tuoi vestiti sono visibili dallo spazio.” cerca di rimediare inutilmente.

“Sentiamo, dimmi un fiore che per te non è anonimo!” cerca di cambiare discorso Kurt per non peggiorare ulteriormente una situazione già scomoda di per sé.

Sebastian si siede su uno dei tavoli polverosi, riflettendo “Direi il papavero. Quelli rossi però, gli altri colori non mi attirano più di tanto.”

“Um, non dovrei essere stupito che tu abbia scelto il fiore che simboleggia la passione, visto che tu vivi di quella.”

“Vero... Lo dici soltanto perché tu non l'hai mai provata in nessuno rapporto.”

Kurt ridacchia nervoso “Perché ne dovrei parlare con te? Non ti racconterò delle mie esperienze sessuali, sono troppo private. Sarebbe... imbarazzante.”

“Perché? Che c'è di male? È bello sentirsi desiderati, non solo perché fa crescere all'inverosimile la propria autostima, ma anche perché è bello poter condividere determinate sensazioni con una persona. Io ogni tanto penso che se dovessi naufragare su un'isola deserta con una sola persona, anche quella che odio di più al mondo, ad un certo punto scoccherebbe la scintilla. Sono cose inevitabili, la passione nasce prima o poi. Abbiamo sempre un costante bisogno di avere qualcuno accanto.”

“Se fossimo tutti dei ninfomani come te allora potrei darti ragione, ma visto che -per fortuna- non sono neanche lontanamente simile a te...”

Sebastian ghigna, avvicinandosi lentamente, fino a che non si ritrova a pochi centimetri da lui, guardandolo negli occhi “Cederesti anche tu.”

Kurt non sa cosa rispondere: stare a quella distanza ravvicinata con Sebastian lo fa sentire tremendamente a disagio e più l'altro gli sorride provocatoriamente, più lui vorrebbe tirargli un cazzotto (o saltargli addosso, ma quell'opzione è già abbastanza inquietante nella sua testa).

“E' quello che credi tu...” balbetta infine con un filo di voce.

Sebastian alza di scatto il pennello e gli fa un piccolo segno sulla punta del naso scoppiando a ridere, perché sa quanto la cosa possa farlo infuriare.

Kurt, infatti, sgrana gli occhi, corrugando le sopracciglia. Sa che non vale la pena fargli l'ennesima sfuriata perché si concluderebbe con qualche battuta sconveniente o commenti poco carini nei suoi confronti, ed opta per l'approccio più brutale. Impugna con forza il suo pennello e traccia una striscia su tutto il torace di Sebastian per vendicarsi, segnandolo dalla spalla fino al basso ventre in diagonale.

“Hey io te l'ho fatto molto più piccolo!” protesta sghignazzando l'altro, pitturandogli la guancia “Così va meglio!”

Kurt però non sembra arrendersi e risponde con una pennellata sul collo, ridendo. Non gliel'avrebbe data vinta anche quella volta ed improvvisamente non gli importa più di quanto si sarebbe spinto oltre perché ha intenzione di vincere la guerra.

“Ah, non ti arrendi! Desideravo farlo da una vita!” esclama passandogli l'intero pennello sul viso.

Kurt chiude di scatto gli occhi ritrovandosi naso, palpebre, fronte e ciuffo completamente azzurri “E adesso come torno a casa!” ride ancora cercando di togliersi un po' di colore “Mio padre mi ammazzerà se mi vedrà preso così.”

“Vieni a farti una doccia a casa mia.” dice Sebastian -per una volta senza alcuna malizia-.

“No, preferisco sorbirmi una ramanzina onestamente. Comunque non credere che sia finita qui. Ti conviene correre, ti do cinque secondi di vantaggio.” lo avverte e Sebastian, stando al gioco, inzuppa rapidamente il pennello nel secchio e corre nella stanza accanto.

Kurt inzuppa anche il suo e lo insegue, continuando a ridere “Sembriamo due bambini dell'asilo. Sebastian? Sebastian..?” lo chiama quando non lo vede nell'altra stanza. La porta che dà sul molo è aperta così come quella che dà a quelle che un tempo erano le cucine. Non sa da quale parte andare ed ha il terrore di girare l'angolo e ritrovarselo davanti pronto a sporcarlo di pittura “Okay, non è più divertente. Dove sei?”

Avanza un altro poco tenendo il pennello dritto di fronte a sé, sentendo le assi sotto i suoi piedi cigolare appena “Sebastian? Ti giuro che se mi spunti davanti all'improvviso io-”

Non fa in tempo a finire la frase che qualcuno lo afferra da dietro, tracciandogli una linea di pittura sul collo. Kurt, ancora tra le braccia di Sebastian, si gira di scatto fino quasi ad abbracciarlo e fa scorrere il pennello lungo la sua schiena.

“Maledetto!” esclama spingendosi in avanti per riuscire a sfuggire alla sua presa, ma nel fare quel movimento finisce per cadere a terra, trascinandolo con sé “Cazzo!” sbotta quando ricadono entrambi sul fianco “Ti sei fatto male?”

Sebastian ruota il busto mettendosi a pancia in su, scoppiando a ridere, il suo petto che si gonfia rapidamente come se avesse appena fatto una maratona “Dovremmo farlo più spesso, è divertente.” commenta voltandosi verso di lui. Alza il braccio e gli passa di nuovo il pennello sulla punta del naso, stirando le labbra in un sorriso.

“Così non finiremo mai.” ridacchia Kurt passandogli il suo lungo il fianco.

“Nemmeno nelle lotte nel fango mi sono ridotto così.” osserva Sebastian stemperandosi la pittura ancora fresca sullo stomaco. Con un rapido movimento si solleva con le braccia fino a mettersi cavalcioni su di lui e gli solleva un poco la maglietta per pitturarlo sulla pancia “Ora siamo pari.” conclude prima che Kurt possa dire o fare qualcosa per opporsi.

Kurt tenta di alzare il pennello per replicare, ma Sebastian prontamente gli blocca entrambi i polsi abbassandosi col torace per ridurre il più possibile lo spazio tra loro “Cosa pensavi di fare? Te l'ho già detto Hummel: ogni lotta con me finisce sempre con la mia vittoria. Quindi è ora di arrendersi, anche perché non sei nella posizione migliore per poter reagire.”

Ed ha ragione. Kurt ha gambe e braccia bloccate e il petto di Sebastian è così vicino al suo da fargli mancare il respiro. Se qualche settimana prima si fosse trovato in una situazione simile probabilmente avrebbe incominciato a dimenarsi e ad urlare per riuscire a liberarsi, ma in quel momento non sente neanche il bisogno di divincolarsi sotto di lui perché non vuole farlo. C'è qualcosa in quel semplice contatto che gli fa perdere la testa e gli occhi intesi di Sebastian incatenati con i suoi gli sembrano ancora più misteriosi ed intriganti del solito. Vorrebbe poter leggere nella sua mente e capire se anche lui si sente strano e prova le sue stesse cose.

Kurt sa che non si tratta di veri e propri sentimenti, non è nemmeno affetto, ma è qualcosa di diverso e forse addirittura più profondo che non sa definire, o che forse ha solo paura di definire.

Quando Sebastian si rende conto che non si sarebbe opposto, allenta la presa e dopo poco lo lascia andare, appoggiando i gomiti accanto alla sua testa e posando le mani sulla sua fronte.

“Ti ho conciato proprio male.” commenta togliendogli un ciuffo azzurro appiccicato sulla fronte “Ti ci vorranno tutti i disgustosi prodotti per capelli che hai per ripulirti.”

“Si...” sussurra sentendo il cuore martellargli in gola “Sai, penso che dovremmo-”

Ancora una volta Sebastian non gli lascia il tempo per finire la frase e si sporge verso di lui, dandogli un bacio sulla guancia nell'unico punto in cui non è stato ricoperto di pittura. È bizzarro visto che proprio lui gli aveva fatto la predica qualche giorno addietro ed aveva ribadito un paio di minuti prima quanto fosse stato imbarazzante e sconveniente quel gesto.

“Hai mai provato questa posizione con Anderson? Tu sotto?”

“COSA?!” sembra tornare in sé Kurt arrossendo prepotentemente “Non sono affari tuoi!”

Sebastian ride sprezzante “Sembravi in catalessi, ho solo cercato il modo più semplici di farti tornare in te. E non fare commenti riguardo quello che è appena successo, mi sento già una merda di mio senza che tu contorni il tutto con qualche commento del tipo 'provi qualcosa per me ma hai paura di ammetterlo' perché, voglio ricordarti, mi piacciono i ragazzi.”

Kurt abbozza un sorriso appoggiando poi le mani alle sue spalle per riuscire ad alzarsi col busto; aveva deciso che quella battaglia non poteva essere persa così e doveva reagire e colpirlo nel suo punto debole: fargli perdere il controllo della situazione. Sebastian si irrigidisce sul posto e quando Kurt alza una gamba per far scontrare i loro bacini si lascia cadere su di lui, fissandolo più confuso che mai. Il fatto di trovarsi praticamente avvinghiati con le facce ad una spanna di distanza non era di certo una delle situazioni più consuete che Kurt aveva vissuto quella settimana.

“Infatti, noto che ti piacciono i ragazzi.” commenta sentendo qualcosa premere contro la sua gamba. Si porta d'istinto le mani alle labbra per trattenere una risata, che non riesce comunque a contenere “Oh mio Dio! E io che speravo di farti scollare da me e invece hai avuto-- hai-- non ce la faccio!” esclama sentendo le lacrime velargli gli occhi.

Sebastian abbassa lo sguardo al cavallo dei suoi jeans e nota un imbarazzante rigonfiamento che lo fa alzare di scatto da Kurt, portandosi le mani lì per coprirsi “Smettila!” lo rimprovera quando vede l'amico letteralmente rotolarsi dalle risate.

“Non mi interessi gne gne.” lo prende in giro Kurt non riuscendo più a contenersi. Non sa perché trovi così esilarante il fatto che Sebastian abbia avuto un'erezione contro di lui ma gli occhi impanicati e turbati dell'altro ragazzo sono impagabili.

“Piantala!” sbotta di nuovo colpendolo piano col piede sulla coscia “Dimmi cosa c'è di così divertente in un'erezione! È normale, cazzo!”

“Si, ma non se ti viene a causa mia! È qualcosa che farebbe senz'altro notizia. A scuola se ne parlerebbe per i secoli a venire.” dice asciugandosi gli occhi e rimettendosi finalmente in piedi di fronte a Sebastian.

“Tu dillo a qualcuno e ti ammazzo.”

“Secondo te mi faccio le magliette con scritto che hai avuto un'erezione contro di me? Per piacere.”

Sebastian alza le spalle “A dire il vero ti ammazzerei per la storia del bacio sulla guancia. Sono mezzo ubriaco non so che mi è preso.”

Kurt corruga la fronte “No, non sei ubriaco non inventare scuse, fai più bella figura. Hai avuto un momento di debolezza, capita a tutti. Certo che averne due di fila mi farebbe fare due domande.”

“Fottiti.” dice Sebastian facendogli il dito medio prima di tornare nella stanza principale.


 

Non si parlano per la mezz'ora successiva e si limitano a dipingere, lanciandosi occhiate sfuggevoli di tanto in tanto. È Sebastian il primo a rompere il silenzio offrendogli una bottiglietta d'acqua, riportando la pace tra loro. Fingere indifferenza è la cosa che riesce meglio ad entrambi quando si trovano in una situazione scomoda e Kurt non sa se esserne felice o meno.

Passare l'intera mattinata con Sebastian però, come al solito, si rivela piacevole e non così stressante come aveva immaginato. Dipingere è divertente e dopo qualche ora c'ha preso la mano ed è diventato addirittura più veloce di Sebastian.

Pranzano assieme con qualcosa che Catherine aveva preparato per loro, ancora ricoperti di pittura da testa a piedi e si rimettono subito a lavorare, intenzionati a finire almeno due pareti. Per le parti superiori si rivela estremamente difficile pitturare rimanendo in bilico sulle scale arrugginite procurate da Sebastian, ma Kurt non vuole lasciare le cose a metà e si sforza di fare del suo meglio per rendere il colore il più uniforme possibile. Scrive più volte dei messaggi a suo padre per avvertirlo di non aspettarlo alzato e che potrebbe tardare e spera con tutto sé stesso che non gli venga in mente di andarlo a prendere.

Sono le sette di sera quando finalmente finiscono di fare ciò che si erano ripromessi di portare a termine e sono così stanchi da non avere nemmeno la forza di cenare o alzarsi dal divano sul quale si sono sdraiati. Kurt appoggia la testa sulla spalla di Sebastian, sospirando e non si rende nemmeno conto che le sue palpebre si sono fatte tremendamente pesanti.






N/A

Eccomi qui come promesso col nuovo capitolo! Spero che abbia soddisfatto le vostre aspettative! Inizialmente era un unico lungo capitolo (assieme al 9), ma ho preferito dividerli in due per raccontare cosa succede dopo :P 

Ringrazio ancora tutti per le recensioni e aver inserito la storia tra le preferite :) 

 

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


CAPITOLO 9


 


 


 

SOUNDTRACK
"Sleep" -
Azure Ray ( https://www.youtube.com/watch?v=1qrK6IxWu2Q )


 



 


 

Quando Kurt si sveglia si ritrova in una stanza inondata dalla luce e, rispetto ai giorni precedenti, sente di essere rilassato e di aver dormito più serenamente. E' così intontito da non rendersi nemmeno conto dove si trovi; ricorda solo di aver passato la giornata a pitturare con Sebastian e di essersi sdraiato distrutto sul divano e... Merda.

Ruota appena il capo e si ritrova il viso di Sebastian a pochi centimetri dal suo, realizzando finalmente di essersi addormentato lì e di aver passato la notte con lui. Sono entrambi coricati sul vecchio divano del West Side, stretti l'uno contro l'altro e Kurt lo sta avvolgendo con un braccio, stringendolo sulla vita. Sebastian ha il viso premuto contro la sua spalla con la bocca semi aperta e i capelli scompigliati. Kurt non vuole nemmeno sapere come siano finiti in quella posizione, coi corpi incollati tra loro e le gambe aggrovigliate. Il suo braccio destro schiacciato contro la maglietta di Sebastian incomincia a perdere sensibilità e il battito regolare dell'altro contro la sua pelle rende il tutto molto intimo.

L'ultima volta che si era svegliato con accanto qualcuno era stato con Blaine mesi prima e non si era mai reso conto fino a quel momento di quanto gli fosse mancata quella sensazione. Il respiro di Sebastian è caldo sul suo collo e il suo braccio è letteralmente arpionato al suo fianco, come se stesse stringendo un cuscino. Si sente in colpa a pensarlo e, anche se sa che non vuol dire tradire Blaine visto che non stanno più assieme, realizza che gli piace davvero quello che sta provando e non è poi così turbato che sia proprio Sebastian a stringerlo a sé. A dire il vero non è turbato per nulla, ma è troppo da ammettere anche a sé stesso.

Con un movimento cauto afferra il palmo della mano di Sebastian per riuscire a sgattaiolare giù dal divano senza svegliarlo, ma la presa del ragazzo è troppo stretta ed è certo che lo sveglierebbe con il minimo spostamento.

Anche se Sebastian ha acceso il riscaldamento la sera precedente, incomincia a sentire freddo e nemmeno il caldo corpo dell'amico riesce a riscaldarlo. Si gira ancora verso di lui, assicurandosi di non muovere la spalla e rimane per qualche secondo a fissare il volto del ragazzo assopito e si sofferma ad ammirarne ogni piccolo tratto. Ha un viso particolare, ma ora ai suoi occhi gli appare bellissimo, che rasenta quasi la perfezione e l'unica volta che aveva pensato una cosa simile era stato con Blaine, il che rende il tutto spaventoso. Quella semplice attrazione infatti si era trasformata in qualcosa di più e non vuole che succeda anche con Sebastian. Una parte di lui spera che si svegli e gli dica una delle sue solite odiose frasi per scacciare via quei pensieri, mentre l'altra spera che continui a dormire così può restare lì immobile contro il suo corpo a contemplarlo.

Kurt sposta appena la gamba e sfiora col piede quello di Sebastian, che subito emette un grugnito, chiaro segno che si sta per svegliare. Con l'unica mano libera, Kurt si sistema rapidamente i capelli dandosi dei buffetti sulle guance per prendere un po' di colore ed incrocia le dita per non avere profonde occhiaie come quasi ogni mattina.

Sebastian si lecca le labbra, strofinando la guancia contro la sua spalla, alzando poi la gamba destra fino a scavalcarlo. Kurt sente il bacino dell'altro premere contro il suo fianco e, contrariamente al giorno precedente, si sente avvampare quando nota che è eccitato. Sebastian tira su col naso, emettendo un suono gutturale, prima di aprire piano gli occhi e mettere a fuoco un Kurt spaventato ed imbarazzato.

“Buongiorno.” mugugna dandogli un bacio sulla spalla, richiudendo subito gli occhi ed avvolgendolo meglio sia con il braccio che con la gamba.

“Sebastian? Sono le sette di mattina.” constata guardando il suo vecchio orologio da polso “Devo tornare a casa, non voglio che mio padre si preoccupi.”

“Altri cinque minuti.” si lamenta sbadigliando.

“Tu puoi stare qui tutta la giornata per quanto mi riguarda, ma io devo tornare a casa quindi potresti-” cerca di togliersi il suo braccio di torno ma Sebastian non sembra intenzionato a staccarsi da lui “Per piacere Seb, ho assolutamente bisogno di una doccia e penso tu possa constatare lo stato in cui siamo ridotti.”

“Hummel sta zitto altri due secondi dannazione. La tua voce a quest'ora di mattina è peggio di un gesso sulla lavagna. Potresti essere persino vagamente sexy così, tutto sporco e trasandato, se non fosse per questa tua stridula vocina.”

Kurt fa un movimento brusco con la spalla per costringerlo ad aprire di nuovo gli occhi “Hai uno strano concetto di sexy.”

Sebastian ghigna togliendo il braccio dalla vita di Kurt e spostando la mano sul suo petto, posandosi poi sopra col mento per guardarlo negli occhi “Per una volta che ti faccio un semi-complimento hai pure da ridire? Non dirmi che ti metto ancora in imbarazzo, Hummel.”

“Beh, la tua erezione contro la mia gamba si.”

“Stai qui un altro po'.” gli ripete lui ignorando quello che gli ha detto “Cinque minuti e te ne vai.”

“E dovremmo restare così cinque minuti? Posso rimanere anche stando seduto e lontano da te.” ribatte freddo per fargli credere che non gli piaccia quel tipo di contatto anche se è sicuro che le sue guance lo stiano tradendo in quel momento.

Sebastian fa roteare gli occhi ed appoggia la guancia sui suoi pettorali, ignorandolo di nuovo “Sono come una lucertola; ho bisogno di un corpo caldo sotto di me ogni mattina altrimenti non digerisco.”

“Non abbiamo ancora fatto colazione.” gli fa notare Kurt.

“Io si, un'ora fa più o meno. Tu dormivi pesantemente e sono riuscito a fare tutto e a sgattaiolare di nuovo accanto a te senza che te ne accorgessi.” risponde passando la punta delle dita lungo il suo braccio.

Kurt inarca le sopracciglia ora decisamente a disagio “Che stai facendo? Sei ubriaco?” gli chiede preoccupato “Non posso credere che tu mi abbia fatto una ramanzina per un bacio sulla guancia ed ora ti stai-- ti stai-- ah!”

“Non lo sto mica facendo perché ti amo e voglio dei figli da te.” sbotta dandogli un buffetto sul fianco “So solo che sto bene come sto e non capisco perché tu debba rovinare tutto con i tuoi soliti commentini acidi da pre-ciclo.” continua alzandosi un poco col busto in modo da guardarlo ancora negli occhi “Sei tu che fai sembrare tutto strano, non io.”

“Io?! Beh, saremo anche amici ma... due amici non si avvinghiano così, né tantomeno hanno un'erezione contro la gamba dell'altro. E non si danno baci e carezze.”

“Non ti ho baciato. E non ti ho nemmeno accarezzato!” replica turbato.

“Già il bacio sulla spalla e le carezze di... mh, tre secondi fa me le sono sognate. E si può sapere perché non mi hai svegliato prima?! Potevamo fare colazione assieme e poi mi riaccompagnavi a casa.”

Sebastian sbuffa “Non lo so, credo di aver provato un briciolo di compassione. Hai lavorato tanto ieri ed eri davvero distrutto. Mi sentivo in colpa a svegliarti. Quando dormi e non rompi le palle sei anche una bella visione, quindi perché distruggerla facendoti alzare?”

“Mi stai dicendo che ti piaccio solo quando me ne sto zitto?!” ribatte ferito Kurt.

“Mh più o meno si.” risponde schiettamente Sebastian tornando a stringerlo come se fosse il cuscino “Tu piuttosto smettila di negare che ti dà fastidio perché non credo di essere l'unico eccitato al momento.” constata poi facendo scontrare appena i loro bacini.

Kurt sente le guance surriscaldarsi ed è felice nel vedere Sebastian ancora con gli occhi chiusi. Se avesse notato il suo colorito avrebbe sicuramente fatto commenti a riguardo ed è già abbastanza infastidito senza che si aggiungano ulteriori motivi per farlo uscire di testa. Quando realizza che Sebastian non si staccherà tanto presto da lui, decide di giocare la sua ultima carta a disposizione; alza un braccio e lo avvolge a sua volta, facendolo aderire al suo petto, ed appoggia le labbra sulla sua testa, accarezzandolo lungo il fianco con l'altra mano.

Sa per certo che Sebastian è restio a quel tipo di contatti a meno che non vengano da lui, perché sa di non avere il controllo della situazione ed è una cosa che non può permettergli. Però in quel momento non si muove e Kurt è stupito dal fatto che non gli faccia domande e non lo respinga. Non sa se quel suo comportamento sia dovuto a pura e semplice stanchezza e bisogno di un po' di calore umano, oppure se ci sia dell'altro, ma la risposta -come tutte d'altronde- lo spaventa.

Sebastian schiaccia ancora di più la guancia contro il suo petto emettendo un altro verso gutturale e lascia che Kurt lo stringa a sé. Per la prima volta da quando si conoscono sembra aver abbandonato ogni difesa e Kurt non avrebbe mai pensato che si sarebbe lasciato andare così.

“Ti senti solo?” ridacchia Kurt passando il dorso delle dita lungo la sua schiena, quasi istintivamente.

“No..?” risponde con non troppa convinzione Sebastian “Sto solo bene qui.” aggiunge beandosi del suo tocco. Quando si gira ancora, gli sorride sincero e Kurt sente che si sta sciogliendo; se si fosse trovato in piedi probabilmente le sue gambe sarebbero collassate, come se fossero fatte di gelatina. Il suo cuore batte all'impazzata e la sua gola è secca, così come le sue labbra. Le umidifica nervoso e, troppo confuso dalla situazione per pensare che si tratti di Sebastian, sente il desiderio di baciarlo. Le sue labbra sono a pochi centimetri dalle sue, gli basterebbe sporgersi un poco per poterle assaggiare, e non gli importa più di quello che può succedere o meno perché sente crescere dentro di lui un vero e proprio bisogno.

Si guardano per diversi secondi senza dire nulla, le loro mani posate le une sul corpo dell'altro ed è tutto così naturale e spontaneo che si sta trasformando in qualcosa di reale e pauroso allo stesso tempo.

Sebastian si muove un po' in avanti, fino ad appoggiare la fronte a quella di Kurt e a sfiorare i loro nasi, i respiri che improvvisamente si fondono assieme. Kurt non ha idea di come riesca a non fiondarsi sulle sue labbra, ma si preme comunque ancora di più contro il divano.

“Dovrei andare.” boccheggia di nuovo, la gola ormai completamente secca.

Sebastian abbozza un sorriso e senza insistere oltre, si alza da lui. Kurt viene subito investito dal freddo della stanza, non più protetto dal calore del corpo dell'amico. È tentato di afferrarlo per i fianchi e farlo ridistendere sopra sé, ma la sua parte razionale lo porta ad alzarsi a sua volta, fino a sedersi nell'angolino all'estremità del divano.

Sebastian lo sta fissando pensieroso, mordicchiandosi un'unghia “Possiamo fingere che non sia mai successo..?” chiede infine un po' preoccupato “Sono un po' ubriaco e-”

“Alle sette di mattina?” lo interrompe Kurt alzando un sopracciglio.

“Si ho bevuto quando dormivi.” inventa Sebastian facendosi piccolo piccolo sul suo posto “Te lo ripeto: possiamo fingere che non sia successo ed evitiamo l'argomento da qui fino all'eternità? Ti ringrazio.”

Kurt fa spallucce “Okay, ma sta di fatto che non sei ubriaco. E' la stessa scusa che hai usato ieri e non funziona, per la cronaca. Mi fa piacere avere le attenzioni di una ragazzo di tanto in tanto.” lo prende in giro, ma capisce di aver superato il limite quando Sebastian lo guarda in cagnesco.

“Hummel, il fatto che tu mi abbia fatto alzare così bruscamente ha inciso di molto sul mio umore, quindi vedi di non farmi irritare ancora di più.” commenta stropicciandosi gli occhi “Hai bisogno di un passaggio a casa comunque? Intanto scrivi a tuo padre e digli che ti ho rapito io per un giorno, vedrai che sarà comprensivo. Senza contare il fatto che mi sacrificherò per quella cena.”

“Allora ci vieni davvero? Pensavo scherzassi e lo dicessi solo per farmi lavorare!” esclama incredulo Kurt.

“Certo che ci vengo. Non perdo un'occasione per mangiare a sbafo e magari fare colpo su qualche cameriere carino. I camerini alle reception sono sempre ottimi per una sveltina.”

“Sei disgustoso.” commenta Kurt alzando gli occhi al cielo “Non posso credere di averti trovato attraente per un millesimo di secondo, prima.” aggiunge senza quasi rendersene conto.

Sebastian sembra di nuovo interessato alla conversazione e si sistema a gambe conserte, mettendosi in ascolto “Attraente?” gli chiede con un sorriso sghembo.

Kurt inspira ed espira lentamente cercando di mantenere il controllo “Sapevo che non avrei dovuto dirlo. Sento il tuo ego schiacciarci entrambi alle pareti da quanto si sta ingigantendo. Anche se l'ho pensato non significa niente.” cerca di rimediare.

Sebastian si alza e si avvicina a lui a passi decisi “Niente?”

“Devi ripetere a pappagallo tutto quello che dico? Non ti conviene provarci con me. Sono l'ex del tuo migliore amico.” gli fa presente indietreggiando un poco.

“Provarci?” ripete ancora ridendo “Non sono io che ti ho definito attraente.”

“Hai detto che sono sexy appena dieci minuti fa!”

“Ti ho detto di dimenticare quello che è successo prima. Non ero in me.” dice sbrigativamente “Non mi piaci Kurt, dico davvero. La tua compagnia non è poi così male infondo, ma non è niente di più di un'amicizia.” specifica continuando ad avanzare “Sei spigliato, intelligente, a modo tuo anche divertente e... si, sono stato bene ieri. E anche questa mattina.” sussurra quasi temendo che Kurt lo senta.

“Wow, hai dei sentimenti anche tu.” scherza Kurt e senza pensarci allunga il braccio ed afferra la sua mano, tenendo la testa bassa. Anche Sebastian volge gli occhi alle loro mani intrecciate e Kurt percepisce un certo nervosismo da parte sua perché si irrigidisce e il suo respiro si fa più pesante.

“Ecco, in questi casi non sei spiritoso.” commenta sfuggendo alla sua presa “Dai, andiamo. Ti porto a casa.” dice poi un po' distante, chiaro segno che non vuole continuare la conversazione.

Pochi minuti più tardi, quando Sebastian ferma il suo pick-up di fronte a casa sua, si salutano in modo freddo, senza nemmeno guardarsi negli occhi. Kurt non sa se quello che è successo al West Side possa aver influito nel creare quell'imbarazzo tra loro ma è sicuro che Sebastian non gli darà modo di discutere dell'accaduto.


 

*


 

Come aveva previsto, nei giorni successivi Sebastian si comporta come se nulla fosse successo e sembra più allegro del solito. A scuola lo saluta sempre, durante le ripetizioni del mercoledì è attento e partecipe -forse la sua maggiore concentrazione è dovuta al fatto che è l'ultimo mercoledì prima del tanto temuto test- e durante le sue lezioni di guida è paziente e ben disposto e Kurt riesce a fare tutta la via di casa sua senza che la macchina muoia (e per lui è un gran traguardo considerata la prima lezione fallimentare).

Il vero problema arriva la sera della cena. Kurt per tutto il giorno non ha fatto altro che pensare a cosa fare e cosa dire in presenza di suo padre. È pentito di aver chiesto a Sebastian di venire con loro perché non aveva ancora programmato nella sua testa una possibile conversazione tra loro tre senza che vi fossero imbarazzi.

Quando mancano pochi minuti all'arrivo di Sebastian, Kurt si sta ancora preparando, o meglio, sta ritoccando ogni dieci secondi il suo look, non soddisfatto del risultato. Indossa uno smoking molto elegante e un papillon nero (che gli aveva regalato Blaine); i capelli per la prima volta sono pettinati all'indietro senza una quantità eccessiva di gel ed ha passato del fondotinta per darsi un po' di colorito. Ha avvisato Sebastian di vestirsi elegante ma ha paura di vederlo arrivare in jeans e t-shirt giusto per rovinargli la serata.

Suo padre non ha una particolare simpatia per Sebastian visto come gliene aveva parlato Kurt in passato, ma gli ha promesso di fare buon viso a cattivo gioco. Kurt però è sicuro che, se gli darà una possibilità, si ricrederà presto su Sebastian (lui d'altronde lo ha fatto).


 

Sono le otto di sera quando Sebastian suona finalmente alla porta. Kurt prende un respiro profondo, dandosi prima un'altra rapida sistemata chiedendo un parere a suo padre, ed apre la porta. Il ragazzo di fronte a sé indossa uno smoking simile al suo, solo con un taglio appena differente sulla giacca, camicia bianca, cravatta nera e un cappotto lungo scuro che gli conferiscono un'aria decisamente elegante ed attraente. È così diverso dal solito stile di Sebastian che quasi non lo riconosce, ma ne rimane indubbiamente colpito.

“Ciao Hummel.” lo saluta, apparentemente entusiasta “Stai bene.” commenta squadrandolo da capo a piedi. Allunga una mano per raddrizzargli il papillon, leccandosi le labbra mentre gli lancia languidi sguardi “Sei sexy.” aggiunge poi facendogli l'occhiolino.

Kurt arrossisce appena, ma sa che tutti quei complimenti glieli sta facendo solo perché sa che c'è anche suo padre lì, altrimenti avrebbe senz'altro avuto qualcosa da ridire. “Anche tu stai bene.” dice infine abbozzando un sorriso e facendogli cenno di entrare.

Sebastian si schiarisce la voce, avanzando un po' insicuro verso l'ingresso del soggiorno. Alla sua vista Burt si alza dal divano, andandogli incontro con un sorriso che Kurt interpreta come 'lo faccio solo per te, figliolo'.

“Salve! Tu devi essere Sebastian Smythe, giusto?” lo saluta tendendogli la mano cordialmente.

Sebastian gliela stringe sfoggiando il suo solito sorriso accattivante e magnetico “Si, signore. E' un piacere conoscerla. Kurt mi ha parlato moltissimo di lei! Volevo solo ringraziarla per avermi invitato; è stato molto gentile.”

Burt sembra stupito dai modi garbati del ragazzo e corruga le sopracciglia, con un sorriso stranito impresso sul volto “Oh, non serve ringraziarmi. Per me e Kurt è un vero piacere. Sono felice che mio figlio passi così tanto tempo in tua compagnia.” cerca di mostrarsi gentile anche se non ha mai avuto una grande opinione di lui “Non fa altro che parlarmi di te.”

Kurt lo fulmina con gli occhi 1) perché non ne aveva mai davvero parlato con lui e 2) perché l'ego di Sebastian non ha di certo bisogno di essere nutrito ulteriormente “Papà.” lo richiama a disagio “Andiamo?”

Burt ride sotto i baffi indossando il cappotto “Vado a mettere in moto la macchina, chiudi tu.”

Kurt aspetta che suo padre sia uscito per prendere il cappotto a sua volta “E' inutile che mi guardi così. L'ha detto solo per essere gentile con te; non gliene ho mai parlato se è questo che credi.” mette subito in chiaro le cose cercando di infilare la seconda manica dell'indumento.

Sebastian interviene in suo aiuto e gli dà una mano a mettersi il cappotto e Kurt lo vede sporgersi verso il suo collo, mentre lo tiene stretto sulle spalle. Ruota un poco il viso per vedere cosa stia facendo, e lo fissa a bocca semi-aperta ritrovandoselo a pochi centimetri dalla sua faccia.

“Che fai?”

“E' nuovo questo profumo.” constata annusandogli il collo “Come si chiama?”

“Si chiama 'Avvicinati un altro poco e commetterò un omicidio'.” risponde acido Kurt, staccandosi da lui.

Sebastian fa un sorriso sghembo, divertito “Immagino tu arrossisca perché ti infastidisco.” commenta ironico aprendo la porta di casa “Dopo di lei, signore.” dice facendogli cenno col braccio di superarlo.

Kurt esce di casa, ignorando l'osservazione sul suo colorito rosso, seguito da Sebastian che si richiude la porta alle sue spalle. Kurt fa girare la chiave nella toppa e lo incenerisce con gli occhi quando nota che sta ancora sogghignando compiaciuto.

“Come sei arrivato qui?” gli chiede per cambiare argomento, visto che non vede nessun pick-up parcheggiato nella via “Ti ci hanno portato i tuoi?”

“No, mi ha accompagnato Travis, sai il capitano della squadra di football? Stavamo scopando a casa sua e quando mi sono reso conto che ero tremendamente in ritardo l'ho supplicato di portarmi qui. Ovviamente non gli ho detto che tu abiti qui perché sarebbe stato troppo imbarazzante dover interrompere la nostra sessione di sesso per uscire con te. Gli ho detto solo che avevo una cena importante.”

“Travis è gay?!” esclama Kurt che è l'unica parte del discorso che ha colto.

“Beh, quando era inginocchiato davanti a me o quando urlava il mio nome mentre lo facevamo mi sembrava piuttosto gay.” ride Sebastian.

“Ecco, puoi evitare di parlarne in macchina con mio padre? Te lo chiedo per piacere.” lo scongiura Kurt avvicinandosi alla vecchia Chevrolet. Entrambi entrano nei posti retrostanti e Burt li guarda dallo specchietto retrovisore facendogli un sorriso.

C'è un momento di silenzio scomodo prima che Burt parli e rompa il ghiaccio “Allora Sebastian. Da quanto esci con Kurt?”

A quella domanda a Kurt va di traverso e Sebastian deve dargli dei colpetti sulla schiena per non farlo soffocare. Sebastian invece sembra divertito e decide di stare al gioco di Burt “Qualche settimana.”

“Lo sapevo!” esclama l'uomo “Mio figlio non mi dice mai niente, ma io le capisco certe cose.”

“Non capisci un bel niente!” replica acido Kurt “Non lo ascoltare, gli piace scherzare. Non stiamo assieme, siamo solo compagni di scuola. E tu!” si volta verso Sebastian furioso “Vedi di non farmi imbarazzare ulteriormente!”

Sebastian non riesce a contenere una risata alla quale si aggiunge Burt “Si vergogna.” continua a scherzare, ma il padre di Kurt sembra prenderlo sul serio.

Kurt non vuole che pensi che siano una coppia anche perché l'idea di doversi comportare come fidanzati di fronte a suo padre lo mette estremamente a disagio. Vorrebbe tirare un pugno a Sebastian e togliergli quel sorriso strafottente dalla faccia, ma il ragazzo -noncurante del fatto che sia visibilmente irritato- intreccia la mano con la sua e la allunga fino alle sue labbra per dargli un bacio sulle nocche.

“Che diavolo stai facendo.” dice a denti stretti “Smettila.”

Sebastian appoggia la fronte al finestrino per non doverlo guardare negli occhi e lo ignora come suo solito, continuando a tenerlo per mano anche dopo i vari tentativi di Kurt di liberarsi. Alla fine, troppo stanco per continuare, Kurt si lascia andare e si accascia con la schiena sul sedile ed accarezza col pollice l'indice di Sebastian. Il ragazzo non si scompone come aveva pensato e si lascia accarezzare, sempre con lo sguardo fisso sulla strada.

Quando arrivano al ristorante Sebastian scende in tutta fretta dalla macchina per poter andare ad aprire lo sportello a Kurt e Burt rivolge ad entrambi uno sguardo stupito ed ammirato allo stesso tempo. Kurt sa bene che Sebastian sta facendo tutto solo per dare una buona impressione a suo padre, ma il fatto che sia servizievole gli dà una posizione di potere ed è una sensazione più unica che rara.

“Hummel..” dice porgendogli il suo braccio con aspettativa.

Kurt un po' titubante appoggia la mano nell'incavo tra il braccio e l'avambraccio dell'amico ed entrambi seguono suo padre fin dentro il ristorante. La sala è mille volte più grande di come l'aveva immaginata. Le pareti sono color crema e il soffitto è formato da diverse cupole dalle quali pendono lampadari a gocce che rendono la stanza luminosa ed accogliente. I tavoli sono circolari e ciascuno ospita dieci posti; sono coperti da tovaglie anch'esse color crema e apparecchiate con servizi di porcellana che avrebbero senz'ombra di dubbio fatto innamorare la signora Anderson.

“Merda.” commenta Sebastian fissando sbalordito la sala.

“Ma se vivi in una casa che farebbe invidia a Buckingham Palace!?” risponde interdetto Kurt “Non dirmi che rimani stupito per un ristorante!”

“Beh, non era il genere di posto che mi sarei aspettato da te. Credevo di ritrovarmi in qualche locale da quattro soldi onestamente.” ammette.

“Non è una cosa carina da dire.” borbotta Kurt offeso, mentre guarda suo padre raggiungere i suoi amici “Dai, seguimi. Andiamo a portare i cappotti nei guardaroba.” aggiunge poi afferrandolo per il lembo della manica.

Depositati i cappotti ritornano alla sala dove la gente è impegnata in concitate conversazioni. Alcuni sono già accomodati a tavola, mentre altri sono in piedi accanto al buffet e si stanno servendo del ponce. Suo padre è seduto al tavolo 10 e i posti sono già tutti occupati (tranne il suo e quello di Sebastian). Kurt riconosce alcuni colleghi di lavoro di suo padre e le loro compagne, ed è un po' agitato all'idea di presentare loro Sebastian.

“Vieni e non farmi fare figuracce. Te lo giuro su Dio Smythe, se provi a dire qualcosa di sconveniente te la farò pagare.”

“Mh, eccitante.” lo prende in giro Sebastian avvicinandosi per primo al tavolo dov'è seduto Burt, seguito subito da Kurt.

Quando i due si fermano di fronte al tavolo, gli sguardi degli altri presenti si alzano all'unisono verso di loro e Kurt d'istinto afferra la giacca di Sebastian, come a cercare un sostegno. Non sa esattamente cosa lo spaventi tanto ma l'idea di dovergli far conoscere una persona che fino a qualche settimana prima credeva di voler evitare come la peste, fa sembrare il tutto surreale.

“Salve..!” li saluta con tono timido forzandosi di sorridere.

“Kurt!” esclama la signora più vicino a lui alzandosi per dargli dei baci sulle guance “Quanto sei cresciuto! Non ci vediamo da circa due anni e sei diventato un uomo. Un bellissimo uomo, aggiungerei!”

Kurt abbassa gli occhi un po' in imbarazzo ma le sorride cercando di non perdere il controllo della situazione “E' un piacere rivederla.”

“Oh dammi del tu, tesoro.” dice dandogli un buffetto sulla spalla “E tu sei? Il famoso Blaine immagino.”

Kurt si irrigidisce, impallidendo, e Sebastian avvolge un braccio attorno alla sua vita per stargli vicino “No signora. Sebastian, Sebastian Smyhe.” si presenta tendendole la mano.

“Che fine ha fatto Blaine?” chiede un altro collega di suo padre che era solito passare per casa loro ed aveva più volte interrotto un momento intimo tra lui e Blaine sul divano.

Kurt scuote la testa, sospirando “Ci siamo lasciati settimane fa.”spiega sbrigativamente.

“Mi dispiace caro.” risponde sincero il collega di Burt, arricciando le labbra colpevole.

“E' tutto okay, sto bene.” finge un sorriso per non dover continuare a parlare del suo ex, senza che gli venga da piangere di fronte ad una decina di persone.

Sebastian lo stringe con più sicurezza e gli fa cenno di sedersi, lanciando un'occhiataccia al signore che aveva appena parlato anche se non poteva essere a conoscenza dei fatti. L'uomo però interpreta quello sguardo in una maniera diversa e tenta di rimediare “Ho fatto una figuraccia, mi dispiace.” inizia e Kurt alza un sopracciglio confuso “Non sapevo che lui fosse il tuo nuovo ragazzo.” aggiunge indicando Sebastian.

“NO!” grida quasi Kurt attirando l'attenzione di più persone vicino a loro “Ehm, quello che volevo dire è... che siamo solo amici. È stato così gentile da venire con me stasera visto che si era liberato il posto di Blaine. Non c'è nulla più di questo.” afferma con decisione versandosi del vino ancora prima di ricevere le prime portate “Ne avrò molto bisogno.” dice sottovoce all'amico.

“Se vuoi fingere, basta che me lo dici e pomiciamo.” ghigna Sebastian “Forse la smetteranno di nominare Anderson.”

“Non voglio pomiciare con te Seb. Non mi serve la nausea ancora prima di toccare cibo.”

Sebastian ride posando la mano sulla sua coscia, facendolo avvampare “Per una volta hai ragione.” sghignazza iniziando a massaggiargliela.

“Togli la mano o ti spezzo le dita.”

“Stai calmo Morgan Freeman, smettila di collezionare ossa.” replica Sebastian scherzosamente.


 

Per fortuna durante le prime due portate i colleghi di Burt non fanno ulteriori domande a Kurt su Blaine, ma sembrano tutti particolarmente interessati a Sebastian. Gli chiedono della sua famiglia, della scuola e soprattutto del suo rapporto con Kurt, come si sono conosciuti e come sono diventati così amici. Ovviamente Sebastian mette su un teatrino impeccabile, passando per il bravo ragazzo educato e gentile che non è. Esercita su tutti i presenti il proprio fascino e Kurt è sicuro che nel giro di due ore ne siano tutti innamorati.

Una parte di lui spera che le cose dette da Sebastian sul suo conto le pensi davvero e non siano soltanto parte della sceneggiata, perché è sicuro che quello che prova per lui non è realmente ricambiato. Non sono emozioni che potrebbe sentire ancora per Blaine, ma è comunque qualcosa di forte che gli fa provare palpitazioni e non sa (o meglio, non vuole) definire.

Quando vengono serviti i dessert la tensione che provava all'inizio si è allentata ed è riuscito ad inserirsi nei discorsi senza sentirsi fuori luogo o impacciato. Sia lui che Sebastian partecipano attivamente alle conversazioni di suo padre e i colleghi e Kurt è felice che Sebastian stia condividendo tutto quello assieme a lui; è come se avesse sempre fatto parte della sua vita e non vorrebbe più che si allontanasse. Anzi, ha addirittura paura che lo faccia, perché non è pronto a perdere un'altra persona importante.

“Grazie.” gli sussurra sporgendosi verso il suo orecchio mentre gli altri sono impegnati ad assaporare i favolosi dolci che gli hanno servito.

“Per che cosa?”

“Per essere qui con me. Forse pensi che sia stupido, ma significa molto. Non hai neanche la benché minima idea di quanto questo sia importante per me... Che tu mi stia vicino, intendo.” gli confessa infine stringendogli la mano sotto il tavolo.

Sebastian corruga la fronte, perplesso “Non devi ringraziarmi. Te l'ho detto, non può che essere un piacere per me mangiare a scrocco!” ridacchia “E credo che il cameriere biondino mi abbia lanciato qualche segnale prima, quando ci ha portato i dessert.”

“Cretino.” ride Kurt sciogliendo la presa “Lo conosco ed è felicemente fidanzato con una ragazza, spiacente deluderti. A proposito di dessert comunque... sentiamo com'è.” dice affondando il cucchiaino nella sua panna cotta. Sebastian ha ordinato una creme brulèe ed imita subito Kurt per assaggiarla ed entrambi si scambiando uno sguardo d'estasi, assaporando quelle delizie.

“Vuoi assaggiare?” gli chiede Sebastian allungando il cucchiaino verso la sua bocca.

“Posso?” replica stupito Kurt con un certo languorino.

“I mille ragazzi con cui sono stato non mi hanno passato malattie fin'ora, non sarà un po' di tua saliva a trasmettermi l'herpes.” dice serioso sporgendo un altro poco il cucchiaino.

Kurt lo guarda dal basso verso l'alto, lasciandosi poi imboccare. Anche il dolce di Sebastian è delizioso ed è tentato di ordinare una creme brulèe, finita la sua panna cotta. “Mh, buonissima.” commenta “Tu vuoi assaggiare il mio?”

“Suvvia Hummel, c'è troppa gente.” lo istiga ma, ricevendo un'occhiataccia, alza le mani in segno di resa “Pardonne moi, mon cheriè.”

Kurt sta per replicare quando la moglie di uno dei colleghi di suo padre lo interrompe “Siete davvero carini.” dice passando lo sguardo dall'uno all'altro, sognante “Burt, qui qualcuno nasconde qualcosa.”

“Non nascondiamo niente.” risponde di getto Kurt “C'è solo una bella amicizia, ve lo abbiamo detto.” cerca di mantenere il controllo ed essere educato.

“Kurt, caro,” continua un'altra signora che vedeva spesso all'officina di suo padre “perché è finita con Blaine? Sembravate molto affiatati.”

Kurt non vuole parlarne, ma non vuole nemmeno essere sgarbato “La nostra relazione si stava facendo davvero seria e si è spaventato. Punto.”

“Spaventato?” interviene un altro uomo “Da cosa?”

“Non lo so, lo chieda a lui.” sorride forzatamente Kurt cercando di stemperare la tensione “Non mi va di parlarne, scusate.”

“Si ma-”

“Ha detto che non gli va di parlarne.” lo interrompe brusco Sebastian incenerendolo con gli occhi.

L'uomo non sembra turbato dal suo tono e si apre in un sorriso a trentadue denti “E' la gelosia che parla. Eloise, tu sei più brava di me a capire questo genere di cose.”

“Gelosia? Signore, siamo amici.” ribadisce con sicurezza.

“Ma dimmi Kurt,” continua l'uomo ignorando Sebastian “non è che ti ha lasciato per le scarse prestazioni?” ride.

Burt si volta sconcertato verso il collega, che sembra ormai decisamente ubriaco e non del tutto cosciente di quello che sta dicendo “Roger! Come diavolo ti permetti di parlare così a mio figlio!?” lo rimprovera alterato.

“Che ho detto? Tanto qui mi pare si sia già consolato!”

“Siamo solo amici!” ripete Kurt, ignorando la battuta infelice sulle sue scarse prestazioni sessuali.

“Credo che il ragazzo sia sincero.” li interrompe il marito della prima donna che aveva parlato “Voglio dire, dopo Blaine non credo che potrebbe funzionare con una persona del suo rango. Non dimentichiamo che il suo amico qui è figlio di Robert Smythe.”

“Cosa vuole dire?” interviene ancora Sebastian stizzito.

“Non può funzionare tra due persone che provengono da due mondi così diversi, come appunto quello del signor Anderson. E' risaputo che la cosa non è destinata ad andare in porto. L'ho sempre pensato, Blaine non era altro che un figlio di papà che-”

“O forse” lo interrompe bruscamente Sebastian “non ha pensato che Blaine lo ha lasciato perché è un cretino che non si è reso conto della persona fantastica che aveva al suo fianco? Ed ora mi può dire che diamine c'entra il 'ceto sociale'!? Solo perché la mia famiglia è benestante non vuol dire che sono un figlio di papà con la puzza sotto il naso come lei, signore. Quello che Kurt ed io abbiamo non è comunque affar vostro e se mi deve giudicare solo per il nome della mia famiglia allora le suggerisco di chiudere la bocca prima di darle aria per sparare sentenze. Oh, gradirei inoltre che nessuno di voi nominasse più Anderson perché se non vi è stato abbastanza chiaro lui e Kurt si sono lasciati da poco ed è ancora un tasto dolente.” li zittisce prendendo la mano di Kurt sopra il tavolo e fissando il signore che lo aveva offeso con uno sguardo di sfida “Uh, e Roger? Non stiamo assieme, ma le posso assicurare che Kurt a letto è una bomba.”

Kurt si gira di scatto verso di lui, fissandolo a bocca aperta e il silenzio che è calato al loro tavolo rende il tutto più imbarazzante. Okay, forse il parere degli altri commensali è leggermente cambiato dopo questa sua uscita, ma Kurt è felice e sorpreso che lo abbia difeso con tanta sicurezza (anche se la battuta sui loro -immaginari- incontri di sesso se la sarebbe potuta risparmiare).

“Se volete scusarci.” sorride a tutti Sebastian tenendo ancora Kurt per mano “Ce ne andiamo. I sedili della macchina ci aspettano.”

Kurt sgrana gli occhi arrossendo e quando incrocia lo sguardo di suo padre è terrorizzato dal fatto che possa essere furioso con lui per aver portato con sé Sebastian, e invece constata che sta sorridendo ammirato. Pochi istanti dopo, infatti, si alza da tavola poggiando su di essa il tovagliolo che aveva sulle ginocchia.

“Buona serata.” si congeda seguendo il figlio con l'amico fuori dal ristorante.


 

“Deficiente del cazzo.” sbotta Sebastian estraendo una sigaretta dal pacchetto nel suo cappotto “Non sapevo che avere una famiglia benestante facesse di me una persona orrenda. Su tutto si può dire qualcosa, ma non su questo. Avrò anche mille difetti ma la mia famiglia non si deve permettere di toccarla.”

“Calmati, è un idiota. Era pure ubriaco, non era in sé.” cerca di tranquillizzarlo senza successo.

Burt si avvicina a loro e dà un colpo sulla spalla a Sebastian “Hai le palle, ragazzo. Mi dispiace che si siano comportati così. Li conosco, vedrò di risolvere la questione civilmente. Sono mortificato... Doveva essere una serata piacevole, l'aspettavo da così tanto tempo e hanno mandato tutto a- a--”

“Puttane.” completa la frase Sebastian.

“A puttane.” ripete Burt sghignazzando “Senti Sebastian, vuoi rimanere a dormire da noi stasera?”

A quella richiesta Kurt strabuzza gli occhi, andando nel panico. Può solo immaginare i commenti dell'amico sulla sua camera da letto e prega con tutto sé stesso che rifiuti l'offerta.

Sebastian osserva attentamente Kurt cercando di capire quello che sta pensando; infondo gli riesce facilmente. Quando è quasi sicuro al cento per cento che Kurt lo stia indirettamente supplicando di declinare l'invito, sorride insolentemente “Con molto piacere signor Hummel.”


 


 


 

N/A


 

Non ci crederete mai ma è successa una cosa simile ad una cena a cui ho partecipato. Purtroppo alcuni colleghi di mio zio si erano ubriacati ed avevano fatto delle uscite poco carine nei confronti di due ragazzi (che tra l'altro non stavano davvero assieme, anche se io li shippavo in segreto lol). Uno di loro era stato mollato da poco e questo signore fece quella battuta squallida che ho inserito nel capitolo e l'altro lo difese (non nel modo in cui lo ha fatto Seb ovviamente xD)

Visto che ormai sono a buon punto con la storia posso aggiornare tranquillamente due volte a settimana quindi ci vediamo sabato col prossimo capitolo!

Ringrazio ancora tutti per le recensioni :*

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Capitolo 10
*** Capitolo 10 ***


CAPITOLO 10


 



 


 

SOUNDTRACK

“I don't want to know” - Fleetwood Mac ( https://www.youtube.com/watch?v=P-NB7HHRpVo )

“Torn” - Natalie Imbruglia ( https://www.youtube.com/watch?v=VV1XWJN3nJo )


 






 

Quando arrivano a casa, Burt si congeda, ritirandosi in camera sua per poter lasciar loro tutto lo spazio necessario senza che si creino imbarazzi. Kurt è nervoso, mentre Sebastian sembra totalmente a suo agio, soprattutto quando il ragazzo lo conduce alla sua camera da letto.

“Fiùù!” fischia guardandosi attorno incuriosito “Bella stanza Hummel. Mi aspettavo di trovare boa di piume, collezioni di bambole ed un angolo che fungesse da centro benessere.”

“Si chiama bagno in casa mia.” risponde serioso prendendo il suo pigiama di flanella “A proposito, vado a cambiarmi. Tu tieni le mani a posto fino a che non finisco. Siediti sul letto e non muoverti da lì. Intanto se vuoi puoi metterti questo.” dice lasciandogli un suo vecchio pigiama.

Sebastian si siede sul materasso senza replicare e lo guarda scomparire dietro la porta del bagno. Kurt ora è decisamente agitato e l'idea di dormire con lui lo terrorizza. Sa benissimo che lo ha già fatto qualche giorno prima, ma è successo tutto senza che se ne rendesse conto, ed ora -dopo quello che è accaduto quella mattina al West Side- non riesce più a guardarlo allo stesso modo.

Dopo essersi risciacquato, indossa il pigiama e si dedica ai suoi vari trattamenti di bellezza serali (un po' anche perché non vuole presentarsi malconcio, soprattutto se Sebastian ha intenzione di dormire rivolto verso di lui). Per un momento aveva pure pensato di costringerlo a stare sul divano del salotto ma suo padre aveva bocciato l'idea e lo aveva costretto a farlo salire da lui - cosa che gli fa pensare che sia già entrato nelle sue grazie.

Non fare il codardo si ripete davanti allo specchio, pizzicandosi le guance per prendere colore E' solo Sebastian, hai già dormito con lui, non essere paranoico. Non c'è niente di male... Siete solo buoni amici e la situazione non è strana come credi. Fai un respiro profondo, raccogli tutto il coraggio che hai in corpo e torna di là. Kurt, non puoi rinchiuderti qui dentro per tutta la notte! lo rimprovera la vocina nella sua testa.

Un poco intimorito abbassa la maniglia della porta del bagno che comunica con la sua camera da letto, e si decide a tornare dall'amico. Non fa in tempo a fare un passo dentro la stanza che rimane paralizzato di fronte a quello che gli si presenta davanti: Sebastian è sdraiato a pancia in su sul suo letto, con solo la biancheria intima addosso. Si sta accarezzando lo stomaco, lungo quella scia di peluria che va da sotto l'ombelico fino al bordo degli slip ed ha abbandonato il suo completo elegante per terra.

Kurt si schiarisce la gola, agitato, ma finge di non essere scandalizzato dal fatto che un ragazzo quasi nudo si ritrovi sul suo letto (non vuol dargli soddisfazione, anche se sa che prima o poi, come suo solito, cederà).

“Mi dispiace non potermi permettere una camera singola. La stanza per gli ospiti è un disastro.” gli dice con un leggero tremolio nella voce, cercando con tutte le sue forze di non guardarlo “Non viene mai nessuno qui ed è diventato più una sorta di ripostiglio, e non era il caso di farti dormire tra gli scatoloni.”

Sebastian arriccia le labbra, serio “Non c'è problema.” risponde gentilmente “Il letto è comodo.” aggiunge con voce roca passando la mano sulle lenzuola.

Kurt fa un altro colpetto di tosse, non riuscendo più ad evitare il contatto visivo “Non ti metti il pigiama che ti ho portato?” gli chiede arrossendo appena. Il suo corpo è eccezionale e i suoi muscoli sono ben definiti e Kurt realizza che si era sentito attratto solo da Blaine in quel modo e la cosa sta diventando evidentemente un problema.

“No, mi è piccolo ed è orrendo.” replica dopo qualche secondo Sebastian (anche se Kurt è certo che non se lo sia nemmeno provato visto che è ancora ripiegato accuratamente sul bordo del letto).

“Okay... Ti serve il bagno?”

“No.” sussurra.

Kurt incrocia le braccia, spazientito “Hai intenzione di continuare a rispondermi a monosillabi e con quel tono o posso sperare in qualcos'altro?”

Sebastian si mette a sedere di scatto, dandosi una spinta con gli avambracci per riuscire a sistemarsi in ginocchio e fare sfoggio del suo fisico invidiabile “Fare qualcos'altro?” ammicca.

“Non intendevo quello, ninfomane. Piantala con i giochetti e fila sotto le coperte prima che cambi idea e ti spedisca a dormire di sotto sul pavimento.” lo ammonisce facendo il giro del letto per sistemarsi sul posto di sinistra “Io dormo vicino alla finestra altrimenti non riesco ad addormentarmi, questione di abitudine. Spero tu non faccia storie anche per la posizione.”

“In generale mi vanno bene tutte le posizioni.” risponde malizioso scendendo dal letto per potersi sistemare sotto le lenzuola “Ma con te non ne proverei neanche mezza.”

Kurt scuote la testa con rassegnazione intrufolandosi nel suo caldo e soffice letto che in quel momento però gli appare dannatamente stretto. Sebastian è almeno a due spanne di distanza da lui eppure si sente soffocare, non solo perché ha addosso solo la biancheria intima, ma anche perché non gli stacca per un secondo gli occhi di torno.

“Okay, devi fare un commento sul mio pigiama di flanella? Sul fatto che la mia pelle ora sembra snaturatamente luminosa e il fatto che abbia appena finito un trattamento di bellezza sia una cosa da ragazze? Devi criticare i miei capelli o qualsiasi altra parte del mio corpo per poterti addormentare con più serenità?” dice tutto d'un fiato, paonazzo.

Sebastian corruga la fronte, stirando le labbra in un sorriso da un orecchio all'altro “A dire il vero stavo per dirti che hai un aspetto fantastico, ma probabilmente è il vino a farmi parlare.”

“Ovviamente.” borbotta imbronciato Kurt “In quale universo parallelo potresti mai trovare qualcosa di carino da dirmi. O almeno, che lo pensi davvero.”

“Credi seriamente che tutto ciò che ti ho detto sia per continuare la mia commedia?” controbatte offeso girandosi su un fianco per guardarlo “Forse poteva valere per i primi giorni ma adesso non ho più bisogno di fingere con te. Se non mi andassi del tutto a genio ti avrei già scaricato una settimana fa. Quando ti ho detto che la tua compagnia non è poi così spiacevole lo pensavo davvero.”

“Perché dire 'non è poi così spiacevole' quando potresti semplicemente ammettere che ti trovi bene con me? E non venirmi a dire che è la stessa cosa perché non è così.” risponde freddo, con un tono che lo preoccupa. Sembra che sia geloso e dispiaciuto che Sebastian non ricambi quel tipo di affetto che comincia a provare per lui.

L'amico si avvicina un poco concentrando tutte le sue energie sulla spalla destra per potersi sistemare nello spazio tra i due materassi del matrimoniale “Hai vinto. Mi trovo bene con te, sei felice ora?”

“Non devi dirlo per farmi un piacere, ma perché lo pensi davvero.”

“Sei forse la persona più irritante che io conosca Hummel e Dio solo sa quante volte vorrei infilarti un calzino in bocca per farti tacere, ma queste settimane mi sono divertito e suppongo di doverti ringraziare.”

Kurt si sistema a sua volta su un fianco, rilassandosi un poco “Sei sempre così dolce, mi commuovo.” replica ironico, ritrovandosi però a sorridere.

“Non posso farne a meno, raggio di sole.” risponde arricciando adorabilmente il naso.

“Prima o poi la finirai con tutti questi soprannomi. Anche perché questo, considerato che probabilmente ho gli occhi gonfi e sono più pallido del solito, potrei intenderlo come uno dei tanti nomignoli sarcastici che mi attribuisci, e non come un complimento.” controbatte con disappunto.

Sebastian allunga una mano scostandogli un ciuffo dagli occhi “Era un complimento, Lentiggini.”

“Oddio si vedono?!” squittisce Kurt all'improvviso coprendosi il viso in modo da lasciare scoperti solo gli occhi “Sapevo che non dovevo togliermi il fondotinta!”

“Che c'è che non va con le lentiggini? Le avevo già notate se la cosa ti può consolare. Non sono brutte...”

Kurt immerge il volto nel cuscino, emettendo una specie di grugnito “Io le odio! Secondo te perché mi metto sempre quintali di fondotinta? Per nasconderle!” piagnucola “Anche Blaine mi diceva che gli piacevano.” aggiunge poi, senza rendersene conto. Sa che Sebastian non ha voglia di parlare di lui e che ne ha abbastanza di sentirlo lamentarsi, ma è l'unico con cui riesce a sfogarsi.

“Io e Blaine abbiamo sempre avuto gusti simili d'altronde.” lo stuzzica mordendosi il labbro inferiore “Ricordo quando c'era questo tipo strafico allo Scandals, qualche anno fa prima che vi metteste assieme, ed io e lui stavamo al bancone, squadrandolo da capo a piedi..” inizia a raccontare sghignazzando “Per poco non abbiamo finito per prenderci a pugni per poterci fare notare da lui. Ovviamente il tizio scelse me perché era chiaro che volesse una cosa sola e Blaine era per il 'conosciamoci meglio', 'usciamo assieme', mentre io ero più per 'andiamo in bagno a darci dentro'.”

Kurt sospira, riemergendo finalmente dal cuscino per mettersi più comodo “Non ti stanchi mai?” gli domanda di getto.

“Di fare cosa? Di andare a letto con i ragazzi? Perché la cosa dovrebbe stancarmi?!”

“Non giudico tanto il fare sesso, solo... andare con persone che nemmeno conosci da dieci minuti!? È deprimente. Non hai mai desiderato trovare una persona con cui condividere ogni cosa, ogni sensazione, ogni bacio, carezza.. qualsiasi cosa insomma.”

Sebastian corruga la fronte pensieroso “A dire il vero non ci ho mai pensato. Cioè non credo di essere fatto per una storia seria per come sono caratterialmente.”

“Non credi o lo sai? Come puoi esserne certo se non ci hai neanche provato?”

“No, non lo so. Forse l'idea mi spaventa un po' onestamente anche se, come ti ho detto, provavo qualcosa per Seamus. Credo di essere come Blaine in questo, comunque. Il solo pensiero di impegnarmi mi fa uscire di testa... Ho paura di legarmi troppo ad una persona e farla soffrire perché, diciamocelo, sono uno stronzo.”

Kurt fa un sorriso sghembo spostando il busto in avanti fino a rimanere ad una spanna di distanza dall'altro “Questo è vero.” ridacchia facendo sorridere inevitabilmente anche Sebastian.

“Il fatto che io sia stronzo però non implica che sia senza cuore. Per le persone a cui tengo farei qualsiasi cosa.” dice tornando a giocare col ciuffo ribelle di Kurt che continua a ricadergli sulla fronte.

Kurt lo lascia fare senza distogliere gli occhi dal suo sguardo attento e, se non avessero già messo in chiaro più volte che il loro è solo un rapporto di amicizia, in quell'istante sarebbero quasi sembrati una coppia.

“Mi dispiace per i colleghi di lavoro di mio padre. Doveva essere una bella serata...” interrompe il silenzio posando il dorso della mano sotto la guancia.

“Lo è.” risponde Sebastian serio, stupito lui stesso dalla naturalezza di ogni sua azione. In quel momento però gli sembra più semplice incolpare gli svariati bicchieri di vino che ha bevuto, piuttosto che ammettere che siano gesti sentiti.

Kurt, dopo quella che sembra un'eternità, si scosta e si rimette a pancia in su, prendendo la mascherina per dormire dal comodino, troppo spaventato per continuare a mantenere il contatto visivo “Buonanotte.” dice sorridendo, abbassandosela subito sugli occhi “Spegni tu la luce.”

“E quella che roba è? Nemmeno mia nonna la usa!” esclama ricevendo un dito medio come risposta.

Sebastian ghigna, premendo poi l'interruttore sopra la testiera del letto e sistemandosi nella sua metà del matrimoniale dando un ultimo sguardo a Kurt nella penombra.


 

*


 

Kurt si sveglia di soprassalto, scattando a sedere sul materasso. Si alza la mascherina scompigliandosi i capelli e realizza che è già giorno. La sveglia sul comodino segna le 9.34 ed è stupito di essere riuscito a dormire tanto e soprattutto così tranquillamente anche in compagnia di Sebastian.

Il ragazzo sta ancora dormendo ed è quasi completamente scoperto. E' aggrappato al cuscino con entrambe le braccia e se ne sta stravaccato a pancia in giù in modo da occupare l'intero materasso. Il lenzuolo gli copre a malapena le cosce e Kurt, cercando di non svegliarlo, sposta un poco la coperta per riscaldarlo. Nel fare quel movimento, però, perde l'equilibrio e per non cadergli addosso appoggia con forza il braccio sul materasso, incurvandolo.

Sebastian emette un grugnito, seguito da un sonoro sbadiglio e Kurt pensa che non invidia affatto il suo sonno leggero. Si sistema rapidamente i capelli, stirandosi con le mani la maglia del pigiama. Vorrebbe alzarsi dal letto per andare a lavarsi i denti, ma l'idea di dover fare un'altra sfilata di fronte a Sebastian non lo alletta per niente.

L'amico si stiracchia, ruotando il busto ed esponendo alla luce i suoi muscoli. Kurt deglutisce rumorosamente, leccandosi le labbra nervoso e gli dà una pacca amichevole sulla spalla per salutarlo “'Giorno.” biascica ancora assonnato.

“Buongiorno folletto.” lo apostrofa l'altro stropicciandosi gli occhi “Che ore sono?”

“E' tardi. Ci siamo addormentati...” gli dice mostrandogli la sveglia “Se hai bisogno del bagno vai prima tu e poi puoi metterti i tuoi vestiti. Non te li ho più riportati dopo quel giorno alla baia.” aggiunge con fare colpevole.

“Tranquillo, tanto non li metto mai. Potevi anche tenerteli, almeno avresti avuto qualcosa da maschio.” borbotta mettendosi a sedere, abbassando gli occhi sul suo petto “Avrei bisogno di abbronzarmi un po'. Tu che dici?” gli chiede passandosi la mano dal collo fino allo stomaco.

“Dico che devi piantarla di fare così. Primo perché sono vulnerabile, secondo perché Blaine non intendeva di starmi vicino in questo senso.”

“Vulnerabile?” sorride malizioso liberandosi definitivamente di lenzuola e coperta per mettersi più comodo e riuscire a muoversi verso di lui.

Kurt sposta lo sguardo su tutto il suo corpo e sente le guance andargli a fuoco “Beh, sono un ragazzo anche io e tu non sei così male, contento?” cerca di dargli soddisfazione pur di finire quella conversazione.

“Quindi...” inizia a bassa voce spostandosi verso la metà di Kurt “mi trovi davvero attraente...” continua gattonando fino quasi a ritrovarsi sopra di lui.

Kurt ride e di scatto si butta all'indietro sul materasso protendendo le braccia verso l'alto per tenerlo distante da lui “Non ci provare! Sebastian, se vuoi fare quello che penso ti consiglio di non iniziare nemmeno perché potrei non rispondere delle mie azioni e scalciare così forte da castrarti.”

Sebastian finge di non sentire e si fionda su di lui facendogli il solletico sui fianchi e portando le labbra al suo collo per fargli venire i brividi.

“Smythe! Smettila!” urla Kurt afferrandolo in vita per riuscire a liberarsi “Questa me la paghi!” ridacchia poi costretto ad alzare la gamba sinistra ed avvolgerla attorno a quelle di Sebastian per non venire schiacciato.

Sono avvinghiati in una posizione decisamente equivoca quando la porta della sua stanza si spalanca e i due si voltano all'unisono, i loro sorrisi che si spengono pian piano.

Burt se ne sta aggrappato alla maniglia della porta a bocca aperta ed occhi sgranati. È diventato rosso in viso ed è chiaro che preferirebbe sprofondare piuttosto che trovarsi lì in quel momento. Vedere suo figlio appiccicato ad un altro ragazzo praticamente nudo sul suo letto non era di certo nei suoi piani.

“Ehm, scusate... colpa mia.” farfuglia impacciato mentre Sebastian si ricompone, rimettendosi in piedi “Ho sentito urlare e... ehm, si ecco vi vado a preparare la colazione.” sospira richiudendosi la porta alle spalle.

Quando sente i passi di suo padre sulle scale Kurt afferra uno dei cuscini e lo scaglia con violenza contro Sebastian “Sei un coglione! Ora pensa senz'altro che scopiamo!” sbotta alzandosi a sua volta dal letto. Sta per superarlo quando il ragazzo lo blocca per il polso, ghignando.

“Wow, sei riuscito a dire 'scopiamo' senza abbassare gli occhi come fai di solito, lo considero un progresso.”

“Vado a prepararmi, tu prendi i tuoi vestiti, sono piegati sulla sedia della scrivania. E non toccare niente.” gli intima di nuovo per paura che gli venga la strana idea di frugare nel suo armadio o nei cassetti.

“Nascondi qualche giocattolo sessuale da qualche parte?” gli chiede divertito Sebastian, ma tutto ciò che ottiene come risposta è un'occhiataccia prima che si richiuda la porta del bagno alle spalle.


 

Finiscono entrambi di prepararsi senza rivolgersi ancora la parola e scendono al piano di sotto, passando per il soggiorno dove Burt è impegnato ad ascoltare un telegiornale. Kurt è felice che non rimanga in cucina con loro perché non saprebbe come comportarsi e non ha bisogno di silenzi scomodi ancora prima che la giornata abbia inizio.

Sebastian si accomoda a tavola ed addenta senza troppi complimenti un pancake, bevendo poi un sorso della sua tazza di caffè fumante.

“Serviti pure.” commenta con una punta di sarcasmo Kurt, sedendosi di fronte a lui “Rimani con noi anche per pranzo o-”

“Appena finisco qui me ne vado, stai tranquillo.”

“Non ti stavo mandando via, volevo solo sapere. Per me potresti rimanere qui anche stanotte.” dice senza pensare, sorseggiando il suo latte e caffè.

“L'ho capito già settimane fa che ti eccito, non è una sorpresa.” lo stuzzica, ma prima che Kurt possa replicare interviene di nuovo “Comunque, mercoledì facciamo ripetizioni al West Side? Anche se ho il test è un bene che io continui con le ripetizioni per prepararmi in anticipo per i prossimi due. Così poi possiamo anche continuare a pitturare.”

“E' ammirevole come tu stia organizzando la mia vita.” replica scontroso Kurt.

“Hey, non ti sto obbligando...” cambia subito tono Sebastian, quasi preoccupato per la sua reazione “Si può sapere che hai? Ti è venuto il ciclo? Non dirmi che è per la storia di tuo padre! Cerca di rilassarti e non essere sempre così rigido su ogni cosa. Te lo concederei solo a letto.”

Kurt lo guarda di sottecchi, imbronciato “Non sei spiritoso.”

“Senti, io vado. Ringrazia tanto Burt per la cena e per avermi ospitato. Noi ci becchiamo a scuola, o al massimo mercoledì per le ripetizioni.” dice alzandosi da tavola.

“Aspetta, te ne vai così? Finisci almeno di mangiare! Pensavo mi facessi compagnia e-”

“Devo andare, tesoro.” insiste lui dandogli un rapido bacio vicino alle labbra, come se nulla fosse, raggiungendo poi l'ingresso.

Kurt boccheggia qualcosa di incomprensibile, toccando il punto in cui lo ha baciato e, confuso e disorientato si alza a sua volta, rincorrendolo fino alla porta d'entrata. “Mi hai quasi baciato in bocca!” esclama sdegnato mentre lo vede allontanarsi sui ciottoli.

“Te l'ho detto Hummel. Di mattina il mio cervello non funziona! Tra qualche ora tornerò ad odiarti e l'ordine delle cose verrà ristabilito!” urla in risposta sfoggiando un sorriso da un orecchio all'altro, tanto bello e luminoso quanto irritante.

Kurt rientra in casa, appoggiandosi alla porta e lasciandosi cadere fino a terra. Stringe le ginocchia al suo petto e rimane fermo a fissare le scale che danno al piano di sopra per diversi minuti. La sua mente è annebbiata ed ora la serie di pensieri che gli vorticano in testa è tutta legata a Sebastian.

“E' andato via?”

La voce di suo padre lo riporta alla realtà. Si rimette in piedi a tutta velocità evitando il suo sguardo, ed è chiaro che la tensione tra loro è fendibile con un coltello “Um, si. Aveva un impegno.”

“Figliolo, credimi, è difficile per me chiedertelo ma... usate le precauzioni vero?”

“PAPA'! Non ci vado a letto assieme!” sbotta sconvolto “Sapevo che me lo avresti chiesto! DIO! Sebastian è un cretino! Stava solo scherzando e ovviamente come suo solito ha voluto spingersi oltre e mi è saltato addosso-- n-non per quello che pensi tu e... tu sei entrato proprio in quel momento! È stato un puro e semplice caso.”

“Guarda che non c'è nulla di male, solo... state attenti. Sebastian è diverso da Blaine e visti i vostri precedenti non vorrei che ti facesse soffrire ancora.”

“Papà. Te lo ripeterò per l'ultima volta. Non c'è niente tra me e Sebastian. Perché nessuno sembra capirlo? Siamo amici! Lui ci prova con tutti non devi stupirti se mi fa gli occhi dolci o altro... E poi, se ti interessa saperlo, lo faceva solo per darti una buona impressione. In realtà è sempre come lo hai visto al locale, ma è okay. Suppongo... Però non abbiamo quel tipo di rapporto e mai lo avremo perché siamo completamente diversi e io non lo sopporto per la maggior parte del tempo e anche lui mi detesta, in fondo. Gli servo solo per le ripetizioni e per pitturare quello stupido locale, così come a me serve per le lezioni di guida. Quando sarà finito l'anno probabilmente non ci rivolgeremo più la parola e lui sicuramente farà finta di non conoscermi in compagnia dei suoi amici perché sarebbe troppo imbarazzante dir loro che è anche mio amico.” dice tutto d'un fiato.

Burt sorride dolcemente, poggiando una mano sulla sua spalla “Mi sembra di rivedere me e tua madre.”

“Che cosa vuoi dire?”

“Non ci sopportavamo. Quando giocavo a football e poi festeggiavo con la mia squadra, ricordo che mi passava accanto snobbandomi.” ridacchia ricordando i vecchi tempi “Diceva che ero un cafone presuntuoso ed esattamente due mesi dopo stavamo in camera da letto dei suoi. Se capisci cosa intendo...”

“Si, non mi interessano i dettagli.” ride Kurt nervoso “Con questo cosa vuoi dire comunque?”

“Che secondo me in realtà tu tieni a lui e, credimi, ieri sera quando eri distratto e ti perdevi come tuo solito nei tuoi pensieri, ti guardava nello stesso modo in cui io guardavo tua madre. Non starete assieme per davvero come mi ha voluto far credere lui, ma ti assicuro che non gli sei indifferente.”

Kurt scuote la testa “Cavolate. Papà ne sono sicuro, non gli piaccio in quel senso.”

“E a te piace..?”

Kurt sta per rispondere quando le parole gli si bloccano in gola. Perché fa così fatica a dire di no? C'è veramente una parte del suo inconscio che prova qualcosa per lui? Si morde le labbra agitato, cercando di mettere assieme i pezzi, ma continua a mancare un tassello che gli permetterebbe di avere la risposta a tutte le sue domande incessanti.

“Non lo so più.” ammette infine “Credo di amare ancora Blaine nel profondo, ma forse Sebastian non mi è più così indifferente. Oh, cazzo... Ehm, cavolo.” si lascia sfuggire quando si rende conto di averlo detto finalmente ad alta voce (il che rende il tutto più reale e spaventoso).

“Quando e se vorrai parlarne ci sono, lo sai? Non sarò un ottimo consigliere perché non me ne intendo molto di queste cose ma... ci sono anche per darti supporto.”

“Lo so papà, lo so...” sorride forzatamente, perdendosi ancora a fissare il vuoto.


 

*


 

I giorni successivi Sebastian lo evita e non risponde nemmeno ai suoi messaggi. Kurt sa che la cosa ha a che vedere con il bacio (o meglio, quasi bacio) che gli ha dato la domenica precedente, ma non vuole che smettano di parlarsi per quello. Sebastian ci prova sempre con tutti, finisce assieme ad un ragazzo nuovo ogni sera e deve preoccuparsi di un 'bacio non bacio' con quello che dovrebbe essere solo un amico?

Il mercoledì pomeriggio, quando è diretto a casa, però, riceve un messaggio da parte del ragazzo nel quale gli intima di raggiungerlo al West Side. Non gli ha nemmeno fatto sapere come è andato il suo test e Kurt è furioso che dopo tutto il loro duro lavoro non lo abbia informato. Interdetto, non sa se mandarlo al diavolo via messaggio per averlo ignorato tutto quel tempo ed essersi ricordato di lui solo nel momento del bisogno -è certo che voglia un aiuto per ridipingere il locale-, o se andare al molo e dirgliene quattro di persona. Alla fine l'idea di affrontarlo faccia a faccia gli sembra la più sensata e, anche se è arrabbiato con lui, cambia direzione e si incammina verso il vecchio capannone.

Sta scrivendo un papiro al cellulare in cui elenca a Sebastian almeno una decina di comportamenti scorretti che ha tenuto nei suoi confronti in quei giorni, quando qualcuno gli si avvicina posandogli una mano sulla schiena. Kurt sussulta e il cellulare per poco non gli scivola di mano.

“Blaine!” squittisce sorpreso “Mi stai seguendo?” scherza sorridendogli.

“Dove stai andando? Se non sono indiscreto...” gli chiede notando la sua deviazione.

Kurt alza le spalle, sconfortato “Devo andare al West Side da Sebastian. Gli serviranno già ripetizioni per il prossimo test... È una specie di ricatto, non posso sottrarmi.” si lamenta.

“Passi molto tempo con lui ora, vero?” gli domanda con aspettativa.

“Così pare.” sospira “La sua compagnia non è poi così male però. Credo di averlo sempre giudicato senza provare nemmeno a conoscerlo. Rimane un presuntuoso, cafone ed egocentrico ma sa essere anche simpatico... a volte.”

“Sebastian è una forza.” risponde raggiante Blaine “E' geniale.”

“Vi siete presi a pugni appena due settimane fa!” esclama ridendo Kurt.

“Beh, si era intromesso in cose che non lo riguardavano.”

Kurt alza gli occhi al cielo, sbuffando “Lo hai provocato prima tu però. Non mi sto schierando con lui, dico solo che avresti potuto evitare. A lui ho già fatto la ramanzina, ora è il tuo turno.” continua scherzosamente “Sono solo contento che vi siate chiariti. Non avrei mai voluto che la vostra amicizia si rovinasse per causa mia. In fondo penso che voi due vi conosciate meglio di come io credevo di conoscere te.”

Blaine abbassa lo sguardo, dispiaciuto, calciando un sassolino sulla strada “Mi manchi.” dice infine con un sospiro.

Kurt si irrigidisce, ma non si ferma. Continua a camminare senza dire o fare nulla, cercando di metabolizzare quelle due semplici parole. “Anche tu.” risponde infine, dopo svariati secondi. Nel momento stesso in cui lo dice realizza che forse gli manca più di quanto voglia ammettere.

“Ti spiace se ti accompagno?” gli chiede poi Blaine non essendo sicuro che Kurt gradisca la sua compagnia.

“No, certo che no. Temevo di non riuscire più a rivolgerti la parola e sono felice che non ci siano risentimenti o disagi tra noi.” risponde non molto sicuro.

“Non ce ne sono. Sai che possiamo dirci ancora tutto.” gli sorride stringendogli la mano.

Kurt abbassa gli occhi sulle loro mani intrecciate, deglutendo rumorosamente “Sono stato a letto con lui.” dice all'improvviso, fermandosi. Okay, forse non dovevano dirsi proprio tutto.

“Cosa?” domanda Blaine fissandolo sconcertato.

“La scorsa domenica è venuto a casa mia e mio padre gli ha chiesto di fermarsi per la notte e sai che Sebastian farebbe di tutto pur di mettermi a disagio e... ha accettato. Non avevamo la stanza degli ospiti disponibile e quindi l'ho fatto venire in camera mia. Abbiamo solo dormito nello stesso letto, nient'altro... Non so perché te lo sto dicendo, non stiamo più assieme e non dovrebbe importi di cosa faccio e con chi.” farnetica puntandogli contro un indice “E' solo che mi sentivo in colpa e volevo che tu lo sapessi.”

A Blaine gli ci vogliono appena tre secondi prima di scoppiare a ridere “Sei andato a letto con lui... Sai, dovresti usare meglio le parole. Avevo pensato che-”

“Oh, no no no no!” balbetta Kurt, arrossendo “Però sai, ho pensato che fosse corretto farti sapere esattamente come sono andate le cose prima che Sebastian te lo dica rigirando la frittata a suo piacimento.”

“Lo fa sempre, vero?” sghignazza lui riprendendo a camminare.

“Si.. ma è okay. Cioè, lui è okay, tutto sommato.” ammette Kurt “E' stato carino a starmi... si, a stare con me quando-”

“Va bene Kurt, ho capito. Non serve che parliamo di questo.” lo rasserena dandogli un colpo amichevole con la spalla “Piuttosto dimmi, hai più sentito Santana?”

“No purtroppo, cioè ci chiamiamo ogni tanto ma non la vedo da molto e mi manca. Era il mio unico punto di riferimento, oltre a te certo. Ma poi le cose sono andate come sono andate, ed ora c'è Sebastian, ma...”

Blaine gli fa una carezza dolce sul braccio “Sai che puoi ancora contare su di me? Per qualsiasi cosa, anche la più stupida e banale puoi venire da me e dirmi tutto, te l'ho detto. In fondo sono piuttosto bravo a leggere quello che ti passa per le mente.”

Kurt si lascia sfuggire una lieve risata “Già, non ho proprio idea di come tu faccia. Ma sono felice di poter contare su di te Blaine. L'idea di perderti per sempre mi uccideva.”

“Te l'ho promesso; per quanto difficili possano essere le cose e per quante incomprensioni possano esserci in futuro, io ci sarò sempre.”


 

Quando arrivano al West Side, Kurt è più rilassato e il fatto che possa parlare così liberamente con Blaine senza sentirsi in imbarazzo lo fa sentire meglio. Sebastian non lo sta aspettando fuori come il suo solito così, facendo cenno a Blaine di seguirlo, entra dalla porta sul retro (avendo trovato la principale bloccata).

Non fa in tempo a fare due passi che si ferma all'ingresso, rimanendo paralizzato.

Sebastian sta a cavalcioni su un ragazzo e si stanno baciando appassionatamente (per fortuna ancora vestiti). Le loro mani si muovono sui rispettivi corpi, infilandosi sotto i maglioni e i due stanno sospirando sommessamente l'uno nella bocca dell'altro.

“Che significa?!” sbotta Kurt senza riuscire a controllarsi.

Sebastian si scolla immediatamente dal ragazzo, barcollando per rimettersi in piedi, e nel momento esatto in cui si sposta dalla persona che è seduta a terra, Kurt rimane a bocca aperta quando vede che si tratta di Seamus. I due si ricompongono, alzandosi la zip dei jeans e sistemandosi i capelli, Sebastian evidentemente scosso.

“Non significa niente.” sussurra abbassandosi la maglia, senza riuscire a guardare Kurt e Blaine negli occhi.

“Che c'è, non avete mai visto due ragazzi baciarsi?” sghignazza Seamus, divertito dalle loro espressioni disorientate “Io e Seb siamo solo amici.” specifica poi notando quanto turbati siano gli altri due.

Kurt ride sprezzante “Ah, è questo il concetto di amicizia per voi?!” esclama infuriato “Vi farete del male e basta.” aggiunge incrociando le braccia al petto, in attesa di una risposta che renda quel patetico spettacolino sensato.

Sebastian scuote la testa, palesemente distaccato ed agitato “Nessuno si farà male Hummel, non essere ridicolo.”

“Si, non c'è l'aspetto emotivo. Non corriamo rischi.” ride ancora Seamus, avvolgendo il suo braccio attorno alla vita dell'altro “Poi lo sai che c'è Matt e-”

“HA! Appunto, c'è Matt!” ribadisce Kurt “Mi state dicendo che siete fieri di quello che state facendo? Potrà esserci anche Matt ma tu hai mai chiesto a lui come si sente a riguardo?!” insiste indicando Sebastian. Sa benissimo quello che il suo amico ha provato in passato e l'idea che possa ricaderci e stare male per lui lo ferisce profondamente. Senza contare il fatto che, vederlo con i suoi occhi era stato quasi doloroso.

“Kurt, per piacere...” cerca di calmarlo Sebastian senza successo.

“Hey Kurt, ci siamo semplicemente baciati.” aggiunge Seamus che tra tutti è il più confuso dalla situazione “Guarda che me l'ha detto che non state assieme, quindi perché reagisci così?”

“Credeva che steste assieme!?” interviene Blaine infastidito.

“E' una lunga storia...” risponde sbrigativamente Kurt “Blaine?!” lo richiama poi, cercando appoggio nel suo ex, ma il ragazzo alza le mani come a voler correre in ritirata.

“Io non mi metto in mezzo.” dice perplesso a sua volta (in realtà è turbato dal fatto che il suo migliore amico si stia di nuovo frequentando con Seamus e soprattutto che quest'ultimo pensasse che ci fosse qualcosa di più tra il suo ex e Sebastian).

Kurt si avvicina ai due ragazzi ancora stretti tra loro e posa una mano sulla spalla del suo amico “Sebastian questo non sei tu. Mentre Seamus forse ha bisogno di usarti finché non ottiene quello che vuole-”

“Vacci piano.” lo interrompe interponendosi tra lui e l'altro ragazzo “La cosa sta bene ad entrambi, non vedo perché dovrebbe-”

“E' per questo che continuavi a darmi buca gli altri giorni?” lo zittisce a sua volta Kurt “O ignoravi i miei messaggi? O non mi aspettavi nemmeno fuori da scuola quando ti chiamavo? Dovevi venire qui per- Ah, non voglio nemmeno pensare dove sareste arrivati se non fossi entrato! Cavolo, dopo tutto quello che ho fatto per te... Sono così stupido.”

“Ah, io non ho fatto niente per te?” replica offeso Sebastian fissandolo così intensamente da renderlo vulnerabile.

“Non è questo il punto. State continuando ad usarvi a vicenda giusto per... scopare quando vi fa comodo, ma nessuno dei due si è preoccupato di chiarire quello che sentite davvero. Perché non gli dici quello che hai detto a me giorni fa Sebastian?” lo provoca per costringerlo a rivelare a Seamus quello che prova realmente.

Sa che non avrebbe dovuto comportarsi così e quella agli occhi di tutti può sembrare una scenata di gelosia, ma c'è qualcosa in più di questo.

“Smettila.” sentenzia Sebastian portandosi l'indice e il pollice nel punto in cui si incrociano le sopracciglia. E' visibilmente turbato e sembra non essere più in grado di gestire la cosa “Sapevo che tu non avresti mai potuto capire.”

Kurt alza gli occhi al cielo, facendo un sorriso amaro e deluso “Ti sbagli...” sussurra, sentendo un nodo stringerglisi alla gola “Ho capito fin troppo bene.” sospira girando i tacchi ed abbandonando il capannone sotto lo sguardo sconcertato degli altri.


 


 


 

 

N/A

Eccomi qui come promesso col nuovo capitolo!

Nel prossimo spiegherò meglio le ragioni di questa scenata di Kurt... Ho preferito dividere i capitoli per affrontare meglio la questione nell'11 :P

Spero che vi sia piaciuto e vi ringrazio come sempre per le recensioni. Mi fanno molto piacere :)

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Capitolo 11
*** Capitolo 11 ***


CAPITOLO 11


 





 

 

SOUNDTRACK

“Basket Case” - Green Day ( https://www.youtube.com/watch?v=NUTGr5t3MoY )









 

Quando Blaine lo raggiunge fuori qualche minuto dopo, Kurt se ne sta seduto sul molo con le gambe penzoloni, ripensando a quello che ha appena visto. Si sente in colpa per averli attaccati in quel modo, ma è stato così inaspettato da non aver avuto la possibilità di elaborare la cosa e pensare lucidamente.

Blaine si accomoda accanto a lui mettendogli un braccio attorno al collo, per capire cosa lo ha portato ad avere una reazione così esagerata “Tutto bene? Si può sapere che ti è preso? Non dirmi che sei geloso!” esclama con un pizzico di preoccupazione nel tono della voce. È chiaro che senta ancora qualcosa per lui e, anche se non è pronto a tornaci assieme, l'idea che il suo ex e il suo migliore amico possano condividere qualcosa di più di un'amicizia lo manda fuori di testa “Se Sebastian e Seamus vogliono andare a letto assieme sono affari loro. Non dico che Seamus mi faccia impazzire come persona, ma non voglio intromettermi nelle decisioni di Sebastian.”

Kurt scuota la testa, sbuffando spazientito “Non è così, tu non sai come stanno le cose... Non puoi capire. Io non voglio che si faccia del male.”

“Guarda che so benissimo cosa c'era tra lui e Seamus.” lo smentisce Blaine “So quanto teneva a lui e so quanto male è stato per lui. Quindi non venirmi a dire che non posso capire. L'unica cosa che mi lascia perplesso è la tua reazione. Perché ti sei scaldato tanto?”

“Perché non voglio che Seamus lo usi.” risponde di getto Kurt evitando il contatto visivo. Ha paura che i suoi occhi possano tradire le sue emozioni contrastanti in quel momento e, visto che è sempre stato un libro aperto per Blaine, non vuole che pensi che in fondo sente qualcosa anche per Sebastian.

“Lo sta usando anche Seb, come fa con tutti. Credi che abbia più risentito i ragazzi con cui è stato? Si fa una sveltina e poi tanti cari saluti. Lui è così, e se la cosa non ti sta bene forse non dovresti nemmeno frequentarlo più. Non cambierebbe per nessuno e, mi dispiace dirlo, ma non cambierebbe di certo per te.”

Kurt annuisce “Non voglio che cambi per me, vorrei solo che avesse un po' di rispetto per sé stesso perché così finirà per soffrire e so benissimo come ci si sente.” dice infine, riferendosi chiaramente alla loro rottura.

“Si sentivano soli, hanno trovato conforto l'uno nell'altro. Un po' come abbiamo fatto noi...” risponde stringendolo più forte a sé, poggiando la testa sulla sua spalla.

Kurt ruota appena il capo verso il basso. Blaine gli sta accarezzando la gamba col pollice e quel semplice contatto gli annebbia la mente “Con noi è stato diverso.” sussurra spostando un poco la coscia per fargli capire che non vuole quel tipo di attenzioni in quel momento “Insomma, tu andresti a letto con una persona che non ami?”

“No, e nemmeno tu lo so.” dice Blaine togliendo anche il braccio dal suo collo “Ma non capisco perché ti stupisci tanto. E' di Sebastian che stiamo parlando e sinceramente posso anche capire questo suo impulso.”

“Impulso?”

Blaine sorride, prendendo la mano di Kurt tra le sue “Di stringere un'altra persona, accarezzarla, baciarla... Sono cose che non si riescono sempre a controllare. Ci provi, ti ripeti che non è giusto e che avrà conseguenze, ma tu lo fai lo stesso perché quel desiderio è così forte da superare tutto il resto. Le paure, i ripensamenti, le debolezze...”

Kurt non riesce a staccare gli occhi dalle sue labbra carnose, e quelle parole lo colpiscono in pieno petto come dei dardi infuocati. Non vuole cedere anche lui e ancora una volta sfugge alla sua presa, abbozzando un sorriso “Si okay, ma senza nessuna emozione è disgustoso.”

“Non puoi sempre controllare queste pulsioni.” ripete con più decisione “E chi lo dice che è sbagliato? Non è una scelta che spetta a te. Io andrei a parlargli e mi scuserei. Hai avuto una reazione eccessiva senza neanche lasciargli il tempo di spiegare... Pensaci.” gli sussurra all'orecchio dandogli poi un rapido bacio sulla guancia “Ci vediamo domani a scuola.”

Kurt sa di essere arrossito e si stringe nelle spalle, annuendo “A domani Blaine.” lo saluta, guardandolo allontanarsi.


 

Gli ci vogliono altri dieci minuti prima di decidere ad alzarsi dal molo e raggiungere l'ingresso del capannone. Quando entra Sebastian è solo, ma Kurt nota una luce nella stanza accanto e capisce che Seamus è ancora lì. Si avvicina a lui lentamente, accomodandosi ad uno dei tavolini, mentre l'altro lo guarda dal basso verso l'alto con aria afflitta.

“Ciao. Avevo dimenticato di mandarti a quel paese quindi...” sorride, cercando di stemperare la tensione fra loro.

“Beh, te ne sei andato via parecchio in fretta.” commenta acido Sebastian, rivolgendogli un'occhiataccia.

Kurt arriccia le labbra, dispiaciuto. Vorrebbe chiedergli scusa per tutto, ma sa che facendolo potrebbe travisare le sue parole e non vuole peggiorare le cose. Non sa cosa dirgli e qualsiasi cosa che gli passa per la testa sembra più stupida e patetica della precedente. A dire il vero, non sarebbe nemmeno in grado di trovare quelle giuste per potersi scusare.

“Se la cosa ti può consolare non abbiamo fatto sesso.” interviene di nuovo Sebastian.

Kurt fa svettare le sopracciglia, riportato all'improvviso alla realtà “Non sono affari miei di quello che avete o non avete fatto. Mi dispiace solo per quella ridicola sceneggiata.” si scusa infine sperando che quello basti per ottenere il suo perdono.

Sebastian ghigna, stravaccandosi sulla sedia ed alzando le gambe fin sopra il tavolo “Si Hummel, hai esagerato come tuo solito.”

Kurt è lieto di vederlo sorridere perché ora sa che non ce l'ha veramente con lui “Non fare lo spiritoso. So bene quello che provi per lui e non voglio che tu ti faccia del male.” dice a bassa voce per non rischiare che Seamus li senta “Oh, e non sto dicendo che approvo quello che avete fatto, solo non è giusto che io mi intrometta. Non sono nessuno per dirti cosa fare.”

Sebastian fa spallucce, disinteressato “Non lo facciamo più tanto.”

“Che cosa?”

“Abbiamo deciso di smettere. Ci siamo resi conto che non avevi poi tutti i torti e mi secca da morire ammetterlo. Al momento non ci sembrava di fare nulla di sbagliato, in fondo io lo faccio sempre,” Kurt rotea gli occhi a quell'affermazione “ma... dopo che ci hai detto quelle cose ci hai fatto riflettere. Rovineremo un rapporto che stiamo ancora cercando di ricreare.”

Vi è un momento di silenzio durante il quale entrambi si lanciano occhiate sfuggevoli, un po' dispiaciuti e imbarazzati.

“Perché sei tornato qui?” continua ancora Sebastian.

Kurt ride sotto i baffi, leccandosi le labbra “Perché Blaine mi ha convinto ad avere pietà di due ragazzini arrapati e viziosi.” risponde scherzosamente.

Sebastian si nasconde le labbra con una mano per non lasciargli vedere che sta sorridendo anche lui “Uh, quindi te l'ha detto Blaine...”

“Già.”

Sebastian si alza da tavola portando le mani ai fianchi per stiracchiarsi “Cazzo, ora gli devo un altro favore.”

“Cretino.” mugugna Kurt alzandosi a sua volta per mettersi davanti a lui “Scusami ancora per poco fa. Possiamo dimenticare tutto?”

“Certo...”

“Bas, perché mi hai detto di venire qui? Era per le ripetizioni o per continuare a pitturare? Oppure volevi semplicemente farmi assistere a quello spettacolo? Insomma, mi hai ignorato per giorni e poi all'improvviso ti sei rifatto vivo e la prima cosa che vedo siete tu e quell'altro avvinghiati a terra.”

Sebastian scrolla le spalle “Era per le ripetizioni. Seamus stava per andare via quando ti ho scritto, non era nei miei piani che tu ci vedessi. Anzi, non avrei voluto assolutamente che tu assistessi a... quello.”

“Uh, sei ancora qui.” interviene Seamus rientrando nella stanza, interrompendo la loro conversazione “Che diavolo ti è preso prima? Guarda che si è trattato solo di un bacio.” lo rassicura a sua volta.

“Gliel'ho già detto Seamus. Dimentichiamo tutto.” ripete Sebastian, guardando Kurt dritto negli occhi.

L'amico alza un sopracciglio, un po' dispiaciuto nel non poter indagare ulteriormente sulla questione “Okay, solo sii meno palese la prossima volta.” ridacchia.

“Meno palese?” chiede Kurt confuso.

“Che sei geloso di lui. È okay, posso capirlo.” continua a ridere ricevendo un'occhiataccia da Sebastian che chiaramente non vuole più parlare della faccenda.

“Non sono geloso!” sbotta Kurt “E' un discorso troppo complicato e non capiresti.” risponde con supponenza. Aveva trovato Seamus molto simpatico la prima volta che si erano visti, ma in quel momento avrebbe voluto solo prenderlo a schiaffi.

“Come ti pare. Prima che io vada... Questo week end Jackson dà una festa e mi ha chiesto di domandarti di venire.” propone all'amico, avvicinandosi a lui.

“Considerami dei tuoi.” sorride Sebastian.

“Kurt? Vieni anche tu?” gli chiede dunque Seamus con tono di sfida.

Kurt scuote la testa, ancora imbronciato “No, non sono nemmeno stato invitato.”

“Beh? E' una festa aperta a tutti, più siamo meglio è. Poi immagino che a Sebastian farebbe tanto piacere se venissi anche tu.” continua provocatoriamente lanciando uno sguardo complice ad entrambi.

Sia Kurt che Sebastian sbuffano, rassegnati al fatto che ormai la gente pensi che tra loro ci sia qualcosa di più di un'amicizia. Kurt riflette qualche secondo, pensando a quanto lo spaventi l'idea di presentarsi a casa di uno sconosciuto, ma nel contempo non vuole che Sebastian vada con Seamus.

“Va bene, ci vengo.” conferma infine, sfidandolo a sua volta.

“Ne ero certo.” sorride compiaciuto Seamus facendogli l'occhiolino “Allora ci vediamo sabato. Alle otto, mi raccomando, siate puntuali.”

“Hey, io non so nemmeno dove stia!” esclama Kurt.

Seamus alza un sopracciglio confuso “Che problema c'è? Ti accompagna Seb, no?”

Sebastian lo fulmina con lo sguardo ma non si oppone ed anzi, annuisce forzando un sorriso a Kurt “Si, non c'è problema Hummel, ti passo a prendere io. Basta che per una volta non ti vesti come un carro di Rio”

“Fottiti.” dice a denti stretti Kurt.

“Vi lasci soli.” sogghigna Seamus e prima che i due possano replicare, abbandona il capannone in tutta fretta.

Quando Sebastian sente l'amico mettere in moto la macchina e si assicura che sia partito, dà una spinta a Kurt sulla spalla, facendolo barcollare (non ha mai avuto prontezza dei riflessi e soprattutto non ha la forza necessaria per mantenersi ritto) “Hummel! Non hai colto i miei segnali!? Ti stavo chiaramente dicendo di dire di no! Non hai idea a cosa hai accettato di partecipare! Non è il genere di posto che frequenteresti tu.”

“Prima di tutto: mi hai sorriso. Come dovevo interpretarlo?! Secondo: non è il mio genere? Chi è che voleva invitarmi agli 'orgia party' almeno qualche settimana fa? Non dirmi che è uno di quelli!” squittisce impaurito.

“No, ma non rimanere stupito se vedi almeno una decina di persone rinchiudersi in camera. Solo, conosco Jackson e i suoi amici e non sono proprio il genere di persona che tu apprezzi. Mi supplicheresti di riportarti a casa dopo dieci minuti e non voglio che mi rovini la serata.” protesta.

“OKAY!” sbotta Kurt fuori di sé “Se non mi vuoi tra i piedi basta che lo dici chiaro e tondo. Non sono io il problema, sei tu che non vuoi che-”

“No aspetta, non ho detto che non voglio. Ho solo paura che tu possa sentirti a disagio...”

“Oh, tu non mi fai mai sentire a disagio vero? Credo di poter sopravvivere ad una schifosissima festa Sebastian. Prometto che non ti stresserò e in caso non mi trovassi bene me ne tornerò a casa a piedi.” lo rassicura Kurt che continua ad essere inspiegabilmente preoccupato per quello che potrebbe esserci tra lui e Seamus.

“Sta a chilometri da casa tua, non ti farei mai tornare a piedi, lo sai. Vedi solo di non prendertela con me se la gente si metterà a risucchiarsi la faccia a due centimetri dalla tua. È normale amministrazione alle feste a cui vado io.” gli spiega per cercare di fargli cambiare idea “Il punto è che tu sei così... innocente e di sicuro avrai da ridire su ogni cosa.”

“Innocente?” ripete offeso “Non sono un innocentino come credi tu. Solo perché non lo do a mezza città e non inserisco una battuta sconcia in ogni mio discorso non vuol dire che io lo sia.”

“Hai mai fatto sessantanove con Blaine?” gli chiede allora Sebastian per metterlo alla prova.

Kurt diventa completamente rosso nel giro di due secondi dandogli una pacca sul petto “E questo che cosa c'entra?! Sono cose private! Il fatto che io non voglia parlare di questo non mi rende 'innocente'. Solo non voglio condividere cose intime con te!”

“Sei diventato viola Kurt, questo ti rende-”

Non fa in tempo a completare la frase che Kurt lo afferra per il colletto a poco meno di una spanna dal sul viso “Abbiamo fatto ben peggio e il non parlarne con te mi rende semplicemente una persona riservata. Non vedo perché devo venire a raccontarti di tutte le mie esperienze di sesso orale o cose simili altrimenti mi consideri un ragazzino ingenuo! Non hai nemmeno idea di cosa sono capace di fare Sebastian, quindi non giudicarmi con tanta leggerezza.”

Sebastian strabuzza gli occhi, non riuscendo a contenere un ghigno “Oddio hai davvero fatto sessantanove con Blaine?!” gli chiede stupito, ma nel contempo ammirato “Wow, non ti facevo il tipo.”

“Appunto, non sai come sono nel... privato e con le persone a cui tengo. A me non piace vantarmi delle mie prestazioni sessuali e non sento il bisogno di fare sfoggio delle dimensioni del mio pene come fai tu” dice tutto d'un fiato cercando di non distogliere lo sguardo da quello di Sebastian “perché io, a differenza tua, ho classe e non sono un sessuomane presuntuoso. C'è una differenza tra l'essere riservati e l'essere innocenti e timidi.”

Sebastian si apre a poco a poco in un sorriso avvolgendo la guancia di Kurt con la mano “Mi fai venire voglia di provarmi che mi sbaglio davvero. Mostrami questo tuo lato selvaggio ogni tanto, è eccitante.”

“Non sei spiritoso Smythe, sto parlando seriamente.” lo ammonisce Kurt lasciando finalmente la presa “Forse non ti conosco ancora così bene da sentirmi libero di parlare di certe cose con te. Credimi, quando mi sentirò pronto lo farò e potresti addirittura scandalizzarti.”

Sebastian scoppia a ridere e gli cinge le spalle, appoggiando la testa alla sua “Tu provamelo e poi mi rimangerò tutto, promesso.” lo stuzzica divertito.

“Te l'ho detto... Prima permettimi di fidarmi di te, poi si vedrà. La festa potrebbe essere un punto di partenza no?”

“Sei proprio intenzionato a venire, uh?”

Kurt annuisce con convinzione “Non aspetto altro.”


 

*


 

Il venerdì trascorre più veloce dei precedenti e le lezioni di guida si rivelano rilassanti e piacevoli. Sebastian è di buon umore ed hanno avuto modo di parlare del suo test di matematica che al ragazzo sembra essere andato particolarmente bene; anche Kurt è in ottima forma ed incomincia a muoversi più liberamente senza aver bisogno dell'aiuto di Sebastian sul cambio marcia. Se pensava che quella lezione potesse essere motivo d'ansia, però non aveva ancora fatto i conti con quella della pre-festa di quel sabato.

Non indossa i suoi soliti maglioni a collo alto o camice abbottonate fino all'ultimo bottone. Indossa un paio di jeans attillatissimi che gli rendono faticosi anche i minimi movimenti e una camicia nera aperta in modo da lasciare il petto appena scoperto. I capelli sono ancora immancabilmente sistemati con quintali di gel per far sì che possano durare per l'intera serata. È soddisfatto del suo aspetto, ma quando Sebastian suona alla porta cominciano ad insinuarsi in lui dei dubbi, ed ha paura che il suo look risulti troppo provocante.

Scende le scale, passando per il soggiorno per salutare suo padre e per recuperare il cappotto e i suoi effetti personali e, col cuore che gli pulsa violentemente in gola, si decide ad aprire la porta.

Sebastian è girato di spalle e apparentemente sta scrivendo un sms a qualcuno. Quando sente il cigolio del portone di casa Hummel si gira di scatto sorridente, ma alla vista di Kurt il suo sorriso si spegne lentamente. È come se il respiro gli si fosse mozzato e il fatto che lo stia guardando da capo a piedi a bocca aperta gli fa mettere in discussione ogni cosa.

“Ti sei-- Ehm, stai bene.” è tutto quello che riesce a dire, leccandosi le labbra nervoso.

“Grazie? Anche tu.” sussurra indossando il cappotto per non essere più oggetto di occhiate anche fin troppo inequivocabili (cosa che gli fa, comunque, stranamente piacere).

“Voglio dire. Almeno non sembri un rappresentante di Bibbie come quella volta che siamo andati a trovare Seamus. Sei più accettabile. Cioè, non c'è male... La camicia è carina... rispetto alle altre cose che indossi di solito.”

“Se mi fai un complimento una volta tanto non mi offendo, ci tengo che tu lo sappia. E pensare che stavo per dirti che sei davvero- No, non te lo dirò. Non voglio far ingigantire il tuo ego immeritatamente.” risponde altezzoso.

Sebastian fa qualche passo verso di lui “Sono davvero..?”

“Un cretino.” conclude Kurt sorpassandolo “Dai, andiamo. Ci ha pregato di essere puntuali e non voglio arrivare per ultimo e fare un ingresso trionfale davanti a tutti; sarebbe umiliante. Quindi evitiamo l'argomento di pochi istanti fa per il resto della serata ed andiamoci a divertire. Sono particolarmente depresso stasera ed ho bisogno di alcol.”

“Non avrai mica intenzione di ubriacarti?!” chiede apprensivo Sebastian.

“Non è nei miei programmi ma potrebbe succedere, perché no? Non farò scenate e non ti vomiterò in macchina se è questo che ti preoccupa. Oh e non mi ridurrò così male da costringerti a riportarmi a casa. Non reggo molto gli alcolici ma un bicchierino che potrà mai fare? Su, muoviti.” lo incita ancora salendo sul pick-up, schioccando poi le dita dal finestrino per intimarlo a seguirlo.


 

Arrivano a casa di Jackson alle otto precise e Kurt è subito intimidito dalle decine e decine di macchine parcheggiate di fronte alla villa. Non appena scende dal pick-up, la musica a tutto volume e le risate dei ragazzi lo intimoriscono più di quanto avrebbe pensato, ma non ha intenzione di darlo a vedere a Sebastian e soprattutto non vuole rovinargli la serata con le sue stupide paranoie.

Nonostante voglia mostrarsi disinvolto, però, appena Sebastian lo raggiunge alla porta d'ingresso, si aggrappa al suo braccio come per chiedergli indirettamente di stargli vicino e di non lasciarlo andare. Sebastian chiude gli occhi, inspirando con calma per non dargli una rispostaccia. Il fatto è che non gli dà fastidio che Kurt sia lì con lui e gli stia così vicino (anzi, lo rende inspiegabilmente felice), ma ha paura dei commenti degli altri quando lo vedranno in sua compagnia. Non è solito dare importanza a quello che dicono di lui ma non vuole che rendano il tutto ancora più strano tra lui e Kurt.

Sebastian suona il campanello attendendo che qualcuno venga ad aprirgli, ancora più ansioso dell'amico. Quando Jackson apre la porta, sul suo volto si apre un enorme sorriso a trentadue denti e si butta tra le braccia di Sebastian, costringendo Kurt a staccarsi da lui. E' un ragazzo alto, con spalle larghe e un fisico massiccio, con folti capelli castano scuro sistemati all'indietro e grandi occhi verde chiaro.

“Bas! Che piacere vederti!” esclama euforico cingendogli la vita fino quasi a far scontrare i loro bacini “E' da parecchio che non ti vedo online.”

“Sono stato un po' impegnato.” risponde Sebastian e Kurt fa roteare gli occhi; quella è la scusa che usa per ogni minima cosa.

“Beh, sono contento che tu sia qui. L'ultima volta che ci siamo visti è stato... interessante.” ammicca e Kurt capisce che hanno avuto un incontro sessuale e la cosa non lo sorprende affatto “E lui chi è? Non me lo presenti?” chiede poi indicandogli Kurt.

“Oh lui è un mio amico.” risponde sbrigativamente “Kurt, Jackson. Jackson, lui è Kurt.”

“Mh, piacere di conoscerti. Non credo di averti mai visto ad una delle nostre feste o forse la sorte non è stata molto gentile con me.” dice con tono interessato, chiaro segno che ci sta provando.

Sebastian si sposta appena per mettersi quasi di fronte a Kurt “Già, non è mai venuto a nessuna delle nostre feste, ci conosciamo da poco.” mente.

“Aspetta... Kurt..?”

“Hummel.” risponde di getto lui.

“Oh mio dio. Sei l'ex di Anderson? C'è anche lui qui!” esclama sorridendo.

Sebastian e Kurt si scambiano una rapida occhiata senza commentare, prima che Jackson parli di nuovo “Che maleducato, entrate pure! Spero vi divertiate! L'unica stanza che vi sconsiglio è quella del terzo piano... Ci sono già Michael ed Henry che ci stanno dando dentro.” li avvisa.

Kurt abbozza un sorriso anche se è chiaramente a disagio e si regge di nuovo al braccio di Sebastian sperando di trovare in lui un briciolo di conforto “Non lasciarmi da solo.” gli sussurra.

“Vieni con me, fifone. Lasciamo i cappotti lì.” dice indicando l'attaccapanni all'ingresso “Non spaventarti quando entreremo nella fossa dei leoni. Credo di aver appena visto uno correre nudo in piscina.” ride Sebastian guardando in cortile attraverso la grande porta a vetri sul retro.

“Non mi sono spaventato ad entrare in macchina con te, non penso possa esserci cosa peggiore.” lo prende in giro lasciando il cappotto sull'attaccapanni sopra quello di Sebastian “Però tu non lasciarmi andare comunque.”

Sebastian gli sorride, cingendogli le spalle “Andiamo fuori?”

“Dove vuoi tu.” risponde Kurt disorientato “Basta che evitiamo il terzo piano.”

L'amico ride pensando all'imbarazzo dell'altro se si fossero anche solo avvicinati alla stanza dove quei due stavano facendo sesso “Ai suoi ordini, Gazza.”

Stanno camminando ancora abbracciati, Kurt col braccio attorno alla vita di Sebastian, quando un ragazzo coi capelli lunghi si avvicina a loro, sorridendo smagliante “Seb, alla fine sei venuto! È da parecchio che non ci vediamo tu ed io!” esclama dandogli una pacca amichevole sulla spalla, prima di volgere il suo sguardo verso Kurt “È la tua nuova preda?”

Kurt lo guarda con sufficienza, infastidito dal solito commento inopportuno “Sono solo un suo amico. Non sono un cretino che si lascia abbindolare non appena sbatte gli occhi.” replica acido dando a Sebastian un piccolo colpo sulla schiena per intimarlo ad andare via.

“Woah, sei un bel tipetto.” sghignazza il ragazzo “Io me lo terrei stretto Smythe.” aggiunge poi facendogli l'occhiolino ed imboccando la rampa di scale che dà ai piani superiori.

Kurt richiama ancora l'attenzione dell'amico stringendolo più forte in vita “Lo hai sentito? Rimani stretto a me e non lasciarmi solo.” gli ripete evidentemente spaventato.

“Guarda che con 'tienitelo stretto' intendeva scopare Kurt.” gli spiega Sebastian, non riuscendo a trattenere una risata.

Kurt abbassa lo sguardo un po' impacciato “Oh. Beh io intendevo nell'altro senso. Mi sento come un pinguino all'Equatore. Non so cosa fare o dire se qualcuno mi rivolge la parola. Tutti pensano che me la faccia con te e non voglio che si creda questo.”

“Ti urta che associno il mio nome al tuo?” chiede Sebastian togliendo il braccio dal suo collo, apparentemente dispiaciuto.

“Non ho detto questo.” lo smentisce Kurt “Mi irrita solo che credano che io sia uno dei tuoi tanti accessori che usi a tuo piacimento tutte le volte che ti va.”

“Wow, hai ancora una pessima opinione di me.”

Kurt lo prende per mano guardandolo dal basso verso l'alto “Per quanto riguarda la tua promiscuità sessuale sai come la penso a riguardo, ma per il resto credo che tu sia okay. Che cosa devo fare per dimostrartelo? Non starei sempre con te se non mi andassi a genio, lo sai.”

Sebastian lo ignora e gli afferra l'altra mano per poterlo fissare negli occhi “Perché sei voluto venire qui oggi? Era solo per svagarti come volevi e vuoi farmi credere o c'è un altro motivo?”

Kurt sbatte le palpebre nervoso “Solo per divertirmi.”

“Dai Hummel, non fare questi giochetti con me, sai che non funzionano quindi vedi di essere onesto per una buona volt-”

“Non volevo lasciarti da solo con Seamus!” sbotta infine senza quasi rendersene conto “Sei contento adesso? E no! Non lo dico perché sono geloso, ma perché sono tuo amico e non voglio che tu ti faccia del male. Ora non parliamone più per favore e godiamoci la festa.” cerca di tagliare corto, troppo a disagio per poter continuare quella conversazione “A proposito dove sono gli alcolici? Ne ho assolutamente bisogno.”

“Hai intenzione di ubriacarti Kurt?”

Una voce alle loro spalle li fa voltare di scatto e staccare.

“Blaine!” squittisce Kurt pregando che non abbia notato le loro mani intrecciate, facendosi strane idee.

“Ho saputo che eri qui, Jackson mi ha informato!” lo saluta dandogli un rapido abbraccio e facendo un cenno a Sebastian “Non avrei mai pensato di vederti ad una festa del genere.” commenta e Sebastian guarda Kurt con strafottenza, visto che lo aveva giudicato qualche giorno prima di non essere il 'tipo'.

“Le persone cambiano.” risponde freddo “Allora dove sono i drink?” insiste sentendo l'impellente necessità di bere alcolici.

Blaine posa la mano sulla sua schiena per condurlo fino al cortile quadrato sul retro, seguiti da Sebastian che non ha intenzione di perdere Kurt per un solo istante. Non che voglia passare la serata con lui, ma ha paura che faccia stupidaggini e sa che Blaine non gliela perdonerebbe e, a dire il vero, non se lo perdonerebbe lui stesso.

Quando raggiungono il bar allestito nel giardino di Jackson si avvicinano al barman che sta shakerando un paio di cocktail per alcuni ragazzi “Cosa posso offrirvi?” chiede sorridendo a tutti loro.

Sebastian si fa avanti decidendo per Kurt (e per Blaine, ma ormai conosce i suoi gusti e sa che apprezzerà la sua scelta) “Due Shirley Temple. Uno con le ciliegine per il signor Hummel.”

“E per te?”

“Fammi un bicchiere di vodka.”

Kurt lo colpisce questa volta con più violenza “Devi riportarmi a casa dopo!” gli ricorda angosciato.

Sebastian ghigna divertito “Reggo bene l'alcol, Lindsay Lohan, non preoccuparti.” lo apostrofa strizzandogli l'occhio, mentre prende i drink e li passa agli amici.

Blaine e Sebastian bevono il loro tutto d'un fiato, evidentemente molto più abituati di Kurt agli alcolici, e poi Blaine gli indica una finestra al piano superiore, da dove proviene una luce colorata “Ragazzi perché non andiamo di sopra? Lo squilibra- ehm, Seamus” si corregge subito “e gli altri stanno facendo dei giochi di gruppo.”

“Iniziano già con le orge?” chiede ironico Kurt.

Blaine lo guarda un po' sorpreso “No? Stanno facendo dei giochi di società.”

“Monopoli?” tenta di nuovo.

Sebastian si lascia sfuggire un sospiro sconfortato “Il gioco della bottiglia, idiota.”

“Siamo alle elementari?”

L'amico ancora una volta sbuffa, perché ha capito che Kurt al novantanove per cento eviterà di fare qualsiasi cosa “E' divertente! Non ti fanno dare solo baci. Ti dicono un obbligo e se non lo fai finisci in piscina.”

“Divertentissimo.” ribatte sarcastico bevendo un sorso del suo Shirley Temple.

Blaine passa lo sguardo dall'uno all'altro arricciando le labbra, sentendosi di troppo in quella discussione “Beh, io vado ragazzi. Vi aspetto di sopra finché decidete.” si congeda entrando di nuovo in casa.

“E' già ubriaco, vero?” ride Kurt che non aveva mai visto Blaine così intraprendente e disposto a fare quel genere di giochi.

“Solo un pochino. L'ho visto ridotto molto peggio di così. Nella scala dell'ubriachezza che va da sobrio a rincoglionito totale lui si trova appena più sotto della metà, ossia a 'brillo ma lucido'.” gli spiega facendolo ridere.

Ci sono ragazzi che stanno facendo il bagno nella piscina riscaldata, alcuni che bevono alcolici sul bordo schizzando i compagni con le gambe, altri ancora che giocano su un tavolino da ping pong e tentano di fare centro con una pallina in alcuni bicchieri contenenti quello che all'apparenza sembra whiskey. Poco più avanti, sotto il porticato, diverse coppiette si stanno baciano appassionatamente, mentre alcuni loro amici li filmano ridendo. Altri ancora corrono praticamente nudi attorno alla casa, chiaramente ubriachi fradici o, come li aveva definiti Sebastian, 'rincoglioniti totali'.

Kurt sta osservando quella scena un po' a disagio quando un ragazzo biondo con gli occhi azzurri si avvicina a lui, sorridendogli compiacente “Hey bello! Come ti chiami?” gli domanda con un'innaturale gentilezza.

“Kurt.”

“Piacere di conoscerti.” dice stringendogli la mano “Io sono Mitchell, ma puoi chiamarmi Mitch.”

Kurt sta per rispondergli quando Sebastian si piazza tra loro due con fare minaccioso, costringendolo quasi ad indietreggiare per non rovesciare il suo Shirley Temple “Cosa stai facendo?!” sbraita contro Mitchell.

Il ragazzo lo guarda in cagnesco, sul punto di dare inizio ad una rissa “Tu che vuoi Smythe?”

“Che tu ti tolga dalle palle.” risponde di scatto Sebastian, fissandolo ad una tale intensità che avrebbe potuto incenerirlo.

“HA! Scusa! Dimenticavo che appena vedi un bel culo nuovo marchi il territorio. Scommetto che il suo ora ti piace molto di più di quanto ti piaceva il mio.” lo liquida in malo modo dandogli una spallata per superarlo e dirigersi al bar.

“Allora? Che voleva?” insiste Sebastian rivolgendosi a Kurt, senza commentare la frase di Mitch.

Sebastian sembra turbato e quasi infastidito dal fatto che qualcuno ci abbia provato con lui e decide di cambiare le carte in tavola, non mostrando alcun accenno di debolezza “Sedurmi naturalmente!” esclama sicuro, con quel briciolo di strafottenza necessaria per far innervosire ancora di più l'amico. Prende tra i denti una delle ciliegine del suo drink ed inizia a giocherellarci con la lingua con il chiaro intento di provocarlo “Per quanto allucinante ti possa sembrare Smythe, c'è qualcuno che mi considera attraente. Tu piuttosto perché lo hai mandato via così? Era gentile...”

Sebastian lo afferra per le spalle, palesemente scosso “Ti avrebbe portato di sopra nell'arco di cinque secondi ed una volta sentita la sua erezione avresti capito le sue reali intenzioni.”

“Non è l'unica erezione che ho visto e sentito recentemente.” aggiunge Kurt, rendendosi conto che anche quel semplice bicchierino sta cominciando ad avere degli effetti.

“Touche. Solo che io, al contrario di lui, non ci ho mai realmente provato con te, le mie erano solo provocazioni.” si affretta a chiarire Sebastian.

“Anche quel giorno al West Side?” domanda con aspettativa Kurt. Il fatto che si stia più interessando ad avere una risposta affermativa a quella domanda che a dover raggiungere Blaine sta rendendo la questione ancora più complicata del previsto. Non è innamorato di Sebastian, è certo di questo, e non ha nemmeno una cotta, ma... desidera che provi qualcosa per lui. Più si ripete quelle cose nella sua testa più si rende conto di quanto tutto quello non abbia senso. I suoi sentimenti sono confusi a tal punto da non poter essere definibili.

“Soprattutto quel giorno.” risponde infine Sebastian, serioso.

“Okay, come ti pare.” replica Kurt con una punta di amarezza nel tono della voce “Perché non andiamo di sopra con Blaine e gli altri invece che stare qui a litigare come il nostro solito?”

“Non stiamo litigando! E poi vuoi andare di sopra solo perché speri che qualcuno ti obblighi a cavalcarlo, vero?”

“No, spero che qualcuno ti faccia fare qualcosa di così umiliante da fartelo ricordare a vita. Qualcosa più umiliante delle tue foto in calzamaglia da piccolo.” gli fa la linguaccia incamminandosi verso il salone d'ingresso.

“Hey!” lo richiama Sebastian seguendolo “Avevi detto che non ne avresti più parlato!!”


 



 


 


 

N/A

Ormai è diventata un'abitudine quella di interrompere i capitoli a metà, ma volevo lasciare lo spazio necessario al resto della festa! Il prossimo è forse uno di quelli che mi sono divertita di più a scrivere :P


 

A sabato con l'aggiornamento!

Grazie ancora per le recensioni, mi fanno sempre piacere! :')


 


 

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Capitolo 12
*** Capitolo 12 ***


CAPITOLO 12







 


 

SOUNDTRACK


 

“I follow rivers” - Lykke Li ( https://www.youtube.com/watch?v=vZYbEL06lEU )

“Shake it out” - Florence + The Machine ( https://www.youtube.com/watch?v=WbN0nX61rIs )

 


 







 

Quando raggiungono il secondo piano trovano almeno una ventina di ragazzi disposti a cerchio, attorniati da altri che non stanno partecipando al gioco ma si limitano ad osservarli divertiti. Stanno girando una bottiglia di birra vuota, e ogni qualvolta si ferma su qualcuno iniziano a fischiare e a ridere senza alcun motivo apparente.

Kurt si regge al braccio di Sebastian e lo segue fino al cerchio che hanno formato i ragazzi, un po' intimorito ma nel contempo interessato a partecipare. Tra i vari giocatori c'è anche Blaine che gli sorride raggiante non appena lo vede.

“Uh, guarda chi abbiamo qui!” esclama uno con i capelli castani a spazzola “Il grande Smythe! Ti unisci a noi bello? E magari anche il tuo amichetto?”

“Oh si, io partecipo ma non credo che Kur-”

“Certo che partecipo.” lo interrompe bruscamente accomodandosi accanto ad uno che non conosce “L'amichetto ha voglia di giocare.” gli fa il verso con tono di sfida.

Sebastian alza un sopracciglio, ammirato e si siede a gambe conserte accanto a lui “Si chiama Kurt comunque, Felix. E 'amichetto' chiama uno di quei quattro cretini che ti scopi, non lui.” lo difende sotto lo sguardo perplesso di Blaine e Kurt.

“Okay, non siamo qui per litigare!” interviene Seamus facendo un sorriso complice a Sebastian per poi rivolgere un occhiolino a Kurt “Jackson, tocca a te!” invita l'amico a girare la bottiglia.

Quando questa si ferma su Sebastian tutti scoppiano a ridere e Kurt continua a non capire che ci trovino di tanto divertente. Non sa esattamente in che tipo di cosa si sia cacciato, ma l'idea che Sebastian e Blaine siano lì lo rassicura.

“Sebastian...” inizia Jackson con un ghigno che non lascia presagire nulla di buono “Mh, fammi pensare... Dai, come primo giro voglio essere buono; ti obbligo a baciare Seamus e Jordan contemporaneamente.” dice infine, seguito da un fragoroso applauso da parte degli altri ragazzi.

Sebastian emette un suono gutturale simile a un colpo di tosse, ed è chiaro che come obbligo per lui non sia un problema “Un giochetto da ragazzi.” afferma ridacchiando, sporgendosi assieme agli altri due interpellati al centro del cerchio. Le loro bocche si scontrano quasi con violenza, muovendosi sin da subito freneticamente tra loro, risucchiandosi il labbro inferiore e tirandoselo a turno tra i denti. Ogni tanto in quel groviglio, Kurt nota Sebastian protendere la lingua dentro la bocca di Seamus e questi aprirla ancora di più per permetterglielo e lasciare che anche Jordan partecipi alla cosa. Sebastian sta sorridendo mentre morde, lecca, e scontra le sue labbra su quelle degli altri e Kurt in quel preciso istante realizza che quella che sta provando è, a malincuore, vera e propria gelosia.

Mentre cerca di metabolizzare tutto quello a cui sta assistendo, qualcuno picchietta la mano sulla sua schiena, costringendolo a voltarsi.

“Ti diverti?” gli chiede Blaine sporgendosi un poco dalla sua postazione.

Kurt forza un sorriso “Da morire.” commenta cercando di contenere il suo sarcasmo e facendo buon viso a cattivo gioco.

“Bas, è il tuo turno.”

Quella frase lo porta a girarsi di nuovo verso il cerchio ed è lieto di vedere Sebastian di nuovo seduto di fianco a lui e non più incollato a Seamus. Jordan non gli aveva dato poi così fastidio ma Seamus... Seamus era il ragazzo apparentemente perfetto, l'unico che era riuscito a scalfire il cuore di Sebastian Smythe, l'unico per il quale aveva provato qualcosa di realmente profondo e per il quale aveva sofferto e vorrebbe disperatamente che riuscisse a provare almeno un decimo di quello che sente per lui. Non vuole una storia con Sebastian e non desidera quel tipo di amore, ma vorrebbe solo che provasse del vero e proprio affetto.

Sebastian nel frattempo fa girare la bottiglia fino a che questa non si ferma su un ragazzo dai capelli rossi “Oh, bene, bene, bene! Liam. Ti obbligo... a scolarti sei birre di fila.”

“Che stronzo, sai quanto detesto l'alcol.” borbotta il malcapitato iniziando a bere.

“Si sentirà male!” sussurra Kurt preoccupato.

“E' il gioco nonnina, io l'ho fatto un sacco di volte.” lo zittisce Sebastian e Kurt ancora una volta ci rimane seriamente male per il modo in cui gli risponde.

“Hey, prima di continuare a bere devi girare la bottiglia.” gli ricorda Jackson.


 

Vanno avanti così per circa venti minuti, continuando ad obbligarsi a fare cose ridicole ed alcune un po' troppo esagerate secondo il parere di Kurt che, per sua grande fortuna, non ha mai dovuto subire alcun obbligo visto che la bottiglia lo ha sempre evitato. Alcuni sono costretti a spogliarsi e Kurt abbassa gli occhi per non dover assistere a quello spettacolo umiliante, altri invece vengono obbligati a fare delle telefonate volgari alla preside o a qualche insegnante. Quando è di nuovo il turno di Seamus (che ha già dovuto subire quattro obblighi, tra cui tuffarsi in piscina completamente vestito e indossare una decina di reggiseni su tutto il corpo -cosa che trovava assolutamente insensata) la bottiglia si ferma ancora una volta su Sebastian, con disappunto di Kurt. Non ha intenzione di sorbirsi un'altra scena come quella di mezz'ora prima.

“Sembra che ci tenga uniti una calamita.” lo stuzzica Seamus mordendosi il labbro “Ti obbligo a baciare il ragazzo più carino della stanza per trenta secondi.”

“Nessun problema, Ezra Miller, vieni qui.” ride Sebastian mettendosi in ginocchio ed allungando il braccio verso il colletto della maglietta ancora fradicia del ragazzo.

“Alt!” li ferma Jackson prima che le loro labbra si sfiorino di nuovo e Kurt vorrebbe tremendamente correre verso di lui e abbracciarlo per aver fermato uno spettacolo da incubo “È troppo semplice! A lui continuate a dire di baciare ragazzi e a noi fate fare le cose più assurde! Andava bene al primo giro ma adesso bisogna spingerci oltre. Io ho dovuto leccare il pavimento della cucina cosparso di vodka!” protesta.

“Ha ragione. Chiederti di baciare il più carino è troppo facile.” si pavoneggia Seamus facendo ridere Sebastian.

“Facciamogli fare qualcosa di estremo.” propone Jackson.

Sebastian corruga la fronte con aria di sufficienza “Pensate che qualcosa possa spaventarmi? Sono pronto a tutto.” afferma con sicurezza.

“Io una cosa in mente ce l'avrei...” sogghigna trionfante Seamus. C'è un momento di silenzio, per creare aspettativa e curiosità, ma invece non fa altro che generare ansia in tutti i presenti che temono di essere parte dell'obbligo “Devi baciare Kurt per trenta secondi.” dice infine convinto di aver fatto scacco matto.

“COSA?!” urla Kurt con la voce più acuta del solito “No, io non lo faccio.” dice sgranando gli occhi e lasciandosi sfuggire una risatina nervosa.

Sebastian fulmina Seamus ma non controbatte. Si massaggia la fronte un po' contrariato ma non intenzionato a tirarsi indietro. Non lo ha mai fatto e non gliel'avrebbe mai data vinta a nessuno, visto che c'era in gioco la sua reputazione “E' la regola Hummel.”

“Ci finisci tu in piscina, mica io.” risponde prontamente Kurt, decidendosi a guardarlo.

“Vi buttiamo entrambi se non lo fate.” specifica Jackson ridendo “E poi non mi sembra una cosa estrema! È un bacio, di nuovo.” aggiunge un po' stizzito.

“Fidati, per loro è estremo.” commenta Blaine, infastidito.

Sebastian si gira completamente verso di lui mettendosi in una posizione comoda per poterlo baciare “Dai Hummel, facciamolo. Sono solo pochi secondi...”

Ha appena fatto in tempo a finire la frase quando Kurt alla velocità della luce contrae le labbra all'interno della bocca e si protende verso l'amico per toccargli le sue in un nanosecondo “Okay, a chi tocca?” squittisce agitato.

“Hai contratto le labbra, non vale!” lo rimprovera Seamus “Bocca contro bocca Kurt, o non viene contato come tale.”

“E va bene.” sospira sconsolato rilassando le labbra. Prende un respiro profondo e si sporge ancora una volta verso Sebastian che lo sta fissando in una maniera così intensa che gli sembra di essere appena stato spogliato di fronte a tutti. Posa con delicatezza le sue labbra contro quelle del ragazzo per esattamente un secondo e poi si stacca di nuovo tornando alla sua postazione “Soddisfatto?!”

“Cos'era quello?” si lamenta ancora Seamus “E non mi sembravano trenta secondi! Guarda che non continuiamo se non vi decidete a farlo come si deve.”

Sebastian, spazientito, posa una mano sulla coscia di Kurt, facendolo arrossire “Andiamo Hummel, è solo un bacio, non significa nulla. Così mi costringi a baciarti mille volte e la cosa non mi alletta per niente, quindi chiudi gli occhi e facciamolo. È un gioco, ci stiamo divertendo e come ho detto non ha alcuna importanza per me. Sei tu che continui a ripetermi che siamo amici, quindi un bacio non potrebbe di certo cambiare le cose tra noi, o sbaglio?” tenta di convincerlo a bassa voce per non rendere partecipi anche gli altri della loro conversazione “Ma se non te la senti possiamo...”

Kurt si sente vulnerabile e il fatto che un centinaio di occhi lo stiano fissando in trepidante attesa non lo aiuta a rilassarsi. In una situazione diversa e soprattutto più intima forse non avrebbe avuto così tanti problemi a lasciarsi andare, ma in quel momento gli sembra la cosa più difficile del mondo.

“Okay...” acconsente infine con rassegnazione, interrompendolo.

Si volta anche lui completamente, poggiando i palmi delle mani sul pavimento e stendendo la schiena per potersi allungare meglio verso di lui. Sebastian lo imita e si avvicina a Kurt in modo da lasciare appena due centimetri di spazio tra i loro volti. Non vuole baciarlo per primo perché -anche se si tratta di un obbligo- non vuole essere lui a forzarlo. Inizia a pensare che dovrebbero fermarsi e sopportare una caduta in piscina piuttosto che fare una cosa che sembra mettere così a disagio Kurt.

Kurt nel contempo pensa che, nonostante non abbia mai amato dare spettacolo, le labbra di Sebastian siano fastidiosamente invitanti. In quel rapido scontro, qualche minuto prima, non aveva nemmeno avuto il tempo di rendersi conto di cosa avesse provato nel baciarlo ed ora una parte di sé desidera ardentemente saperlo. Col cuore che è sul punto di scoppiargli si sporge un altro poco fino a sfiorare il naso diritto di Sebastian. Inclina leggermente la testa, chiude gli occhi e dopo quelli che sembrano interminabili secondi, posa le sue labbra su quelle dell'amico.

Sin da quel contatto si rende subito conto di quanto sia diverso rispetto al baciare Blaine. Le labbra del suo ex ragazzo erano carnose e calde, mentre quelle di Sebastian sono sottili e secche. Quando ormai si rende conto che non può più tirarsi indietro, inclina un altro po' la testa ed apre la bocca premendo la lingua contro quella di Sebastian per inumidire le sue labbra.

A quel gesto i ragazzi che li stanno ammirando applaudono fragorosamente e Kurt è certo di sentire qualcuno gridare “Vai così Hummel!”, ma è troppo preso da quella nuova sensazione dal non volersi concentrare su tutto quello che lo circonda. Si dimentica persino che Blaine li sta fissando e che la cosa potrebbe infastidirlo. Anche Sebastian sembra colpito e colto alla sprovvista da quel gesto impulsivo perché le sue sopracciglia svettano nella parte più alta della fronte, soprattutto quando Kurt porta la mano alla sua guancia per poterlo baciare con più sicurezza. Le loro labbra scivolano l'una contro l'altra e Kurt lascia che ci lavorino qualche istante prima di approfondirlo ulteriormente, succhiando quello inferiore. La bocca di Sebastian si apre a sua volta un po' shockato dall'intraprendenza inaspettata di Kurt. Aspetta un paio di secondi e, quando è sicuro che si sia lasciato andare, ricambia, lasciando che anche la sua lingua incontri le labbra di Kurt. Quest'ultimo apre di nuovo la bocca per permettergli di assaporare il suo labbro superiore, scivolando poi al suo interno per scontrarsi con la sua. Si lascia poi sfuggire un lamento ovattato nella bocca dell'altro che porta Sebastian ad afferrarlo prima sulla vita, poi sul braccio, per poi salire fino alle spalle ed infine al viso, che avvolge con entrambe le mani.

Kurt pensa che sia un ottimo baciatore e che, se si fossero trovati da soli in una stanza, probabilmente lo avrebbe spinto contro il pavimento per poter continuare ad approfondire il bacio con più passione. Anche lui si reputa un bravo baciatore e il fatto che Sebastian stia emettendo una serie di suoni strozzati simili a gemiti gli fa pensare che lo reputi tale. Le loro bocche ormai sono completamente spalancate, le loro lingue sono diventate un tutt'uno e le loro labbra continuano a scontrarsi, staccarsi per riprendere fiato e poi rincontrarsi umide e gonfie e così bisognose di altro calore. Kurt intrufola una mano nei suoi capelli per premere con più forza i loro volti uno contro l'altro, mentre tiene l'altra fissa sulla sua mandibola e sente qualcuno urlare “Non si staccano più!” e poi Seamus “Ragazzi?! Sono passati da un bel po' trenta secondi!”

Solo in quell'istante realizza che si stanno baciando appassionatamente da più di un minuto e che hanno ancora gli occhi puntati su di loro. Con uno schiocco che si sarebbe potuto definire eccitante, si staccano col respiro affannoso, Sebastian spostando le mani sul petto di Kurt che si gonfia a ritmo irregolare, il cuore che sta letteralmente galoppando all'impazzata. Il suo sguardo è intenso ed interrogativo e Kurt si rende conto di essersi lasciato andare un po' troppo.

“Credo di essere appena venuto.” commenta Jackson ridendo “Quello sì che era un fottuto bacio Hummel! Ci voleva tanto?”

I due ragazzi si guardano per un paio secondi, confusi e Kurt non riesce a decifrare come suo solito lo sguardo di Sebastian. Troppo terrorizzato per continuare a rimanere lì impalato di fronte a lui, si volta verso Jackson, ancora col respiro mozzato “Dov'è il bagno?”

“Seconda porta a destra.” lo informa lui sghignazzando “Ti sei eccitato per caso?”

Kurt ignora quella seconda domanda e si limita a ringraziarlo, alzandosi in tutta fretta per evitare di dover sopportare ulteriori occhiate e non gli importa nemmeno più di sapere che cosa stia pensando Sebastian o se Blaine sia infastidito da ciò che ha visto.

Quando raggiunge il bagno si chiude la porta alle sue spalle, aprendo poi il rubinetto per potersi rinfrescare. È pallido e si rende conto che sta tremando da capo a piedi, senza riuscire a tranquillizzarsi. Non sa perché si sente così, ma è certo che le cose da quel momento cambieranno tra loro.

All'improvviso qualcuno bussa ripetutamente alla porta e Kurt si affretta ad asciugarsi le mani e a sistemarsi un poco i capelli. Quando si decide ad aprire Sebastian irrompe all'interno del bagno, afferrandolo per il colletto della camicia, visibilmente scosso “Si può sapere che cazzo pensavi di fare?!”

“Non so di cosa tu stia parlando.” farfuglia Kurt fingendo indifferenza.

Sebastian inarca le sopracciglia, fissandolo sbigottito “Ti ho detto di darmi un bacio non di accoppiarti con la mia bocca!” sbraita fuori di sé e la sua reazione è a dir poco innaturale.

“Ah, sono stato io?!” replica irritato togliendogli le mani dalla sua camicia “Guarda che la lingua ce l'hai messa pure tu! Non venire a dare la colpa a me! Sei stato tu ad insistere!” gli ricorda, non riuscendo a capire perché si stia scaldando a tal punto.

Sebastian scuote la testa, leccandosi nervosamente le labbra “Ma non pensavo che volessi divorarmi la faccia!” esclama turbato “Il cannibalismo non è legale.”

“Va al diavolo Sebastian!” si infuria Kurt spingendolo per poter uscire dalla stanza. Fa qualche passo lungo il corridoio prima di fermarsi e voltarsi di scatto, sul punto di scoppiare per la rabbia “Si può sapere allora perché le tue mani vagavano ovunque sul mio corpo? Ti avevano chiesto di baciarmi, non di palpeggiarmi!”

“Tu mi hai addirittura tirato i capelli e la lingua ce l'hai messa prima tu! Io che potevo fare?! Riuscivo a malapena a respirare!”

“Stiamo davvero discutendo su chi ha messo o non ha messo la lingua per primo?!” strilla Kurt sconcertato “La verità è che ti secca ammettere che ti sia piaciuto, è questo il problema Sebastian! Non accetti il fatto che proprio io sia riuscito a farti provare determinate cose e adesso te la prendi con me perché ti spaventa il fatto di esserti lasciato andare e di non esserti riuscito a fermare! Beh Sebastian, io non accetto che tu mi parli ancora così, facendomi sentire in colpa per una cosa che entrambi non siamo stati in grado di controllare.” dice tutto d'un fiato.

L'altro lo guarda basito e completamente disarmato “Guarda che non significava nulla. Non cercare di-- Blaine...” sussurra quando vede il suo migliore amico avvicinarsi a loro.

“Che succede?!” gli chiede disorientato.

“Nulla.” risponde secco Kurt “Me ne stavo andando...” aggiunge abbandonandoli entrambi in mezzo al corridoio.


 

“Cos'era quello Seb?” continua Blaine quando si accerta di non vedere più Kurt.

Sebastian ride alzando agli occhi al cielo “Oh Cristo, non anche tu! Era un gioco Blaine!”

“Il gioco non prevedeva che te lo limonassi davanti a me.” gli fa presente “Vi avevano chiesto un bacio non di mangiarvi a vicenda.”

“Ma che vi prende a tutti?! Se sei tanto geloso digli che lo ami ancora e non rompere le palle a me! Non sto cercando di portartelo via o qualsiasi altra cazzata tu creda, quindi vedi di lasciarmi in pace. Mi dispiace se quel bacio ti ha fatto star male, ma invece che venire a rimproverarmi e a piagnucolare, forse dovresti dirgli chiaro e tondo quello che senti per lui. Io non ho intenzione di intromettermi nella vostra storia e non voglio neanche essere usato come tramite per ogni vostro capriccio.”

“Scusami, la gelosia ha parlato per me.” sussurra con dispiacere “L'ho mollato e lo amo ancora da impazzire... E' solo colpa mia, ho rovinato tutto. Sono un idiota.”

“Si lo sei. Perché se lo amassi davvero quanto dici non staresti qui a discutere con me e correresti da lui! Credo che tu non ti sia realmente reso conto della persona straordinaria che hai lasciato andare, ma forse non è tutto perduto. Penso che anche Kurt ti ami ancora molto e voglio solo che voi siate felici.” risponde titubante, abbassando lo sguardo a terra.

“Quindi tu non provi nulla per lui?” gli chiede conferma, ancora scosso per quello a cui ha assistito.

“No, perché dici questo? Cosa te lo fa pensare?”

“Il modo in cui lo guardi. Non hai mai guardato nessuno allo stesso modo se non Seamus quando avevi perso la testa per lui. È naturale che mi venga da pensarlo. E quel bacio di prima era piuttosto... intenso.” replica con un sospiro.

“Ti sbagli, vi sbagliate tutti. È solo che tengo a lui e mi sento stranamente protettivo nei suoi confronti, forse perché tu mi hai chiesto di stargli accanto e sto cercando di fare di tutto per riuscire a renderlo felice e non farlo pensare a quella maledetta sera che è venuto a casa tua. Io lo so che in fondo anche se mi dice che è tutto okay, in realtà ci sta ancora male. Forse non sono un asso nel mostrargli che tengo a lui ma standogli così vicino...”

“Ti sei affezionato per davvero.” completa la frase Blaine.

“Si, ma non provo quel tipo di sentimenti, tranquillo. Provo affetto per lui, questo si, e Dio solo sa chi mi ha dato un colpo in testa per dire questo, ma non sono innamorato. Oh e se provi a dirlo a qualcuno ti ammazzo Anderson, soprattutto a Kurt. Non lo dovrà mai sapere. Mi hai capito?”

Blaine posa una mano sulla sua spalla, costringendolo a guardarlo negli occhi “Non dovrà mai conoscere la parte migliore di te?”

Sebastian fa ruotare gli occhi, sconfortato “Non c'è una 'parte migliore' in me.”

“Invece si. Hai solo paura di sentirti vulnerabile mostrandola. Ma anche Kurt tiene a te, basta che pensi alla sua reazione quando ti ha visto con Seamus. Sapeva quanto era stato importante per te e voleva solo proteggerti. Perché non ti lasci andare anche tu? Non essere sempre freddo ed aggressivo solo perché è questa l'immagine che hai sempre mostrato di te. Sono sicuro che Kurt sarebbe felicissimo di sapere che tieni realmente a lui, ed anche io lo sono. Mi dispiace di aver fatto una scenata ed averti accusato di provarci con lui.”

“E' tutto okay amico. L'importante è che abbiamo chiarito e che non ci siano problemi tra noi. Non voglio rovinare tutto quello che abbiamo per Kurt. Non che io voglia incolparlo, ma non capisco perché continuiamo ad attaccarci a vicenda per lui. È mio amico ed è l'amore della tua vita, queste sono due cose insindacabili e che non potranno mai cambiare.”

Blaine lo abbraccia immergendo il collo nell'incavo tra collo e spalla di Sebastian sussurrandogli un 'grazie'. Quando si allontana e scende al piano di sotto non si accorge che, dietro la parete che dà alle camere, Kurt era rimasto fermo tutto il tempo ad ascoltare la loro conversazione.


 

*


 

E' quasi l'una quando Sebastian si decide ad abbandonare la festa. La situazione sta degenerando e gli dispiace vedere Kurt così a disagio quando due ragazzi decidono di farlo tranquillamente in mezzo al giardino sotto gli sguardi compiaciuti dei loro amici.

Salutano Blaine, Seamus e Jackson ringraziandolo per averli invitati e si allontanano verso il cortile che fronteggia la casa (Kurt è costretto a stringere la mano ad un paio di ragazzi che avevano assistito alla sua performance durante il gioco della bottiglia, e a ricevere congratulazioni per i 'fantastici movimenti con la lingua' e non lo aiutano di certo ad attenuare la tensione che è ancora palpabile tra lui e Sebastian).

Quando entrano nel pick-up, infatti, tra loro c'è un silenzio agghiacciante e Kurt preferirebbe farsela a piedi piuttosto che dover rimanere così per quasi un'ora di strada. Con suo grande piacere però, dopo appena cinque minuti di viaggio, Sebastian si decide a rivolgergli la parola.

“Allora, festa troppo estrema per te o ti sei divertito?”

Kurt fa spallucce giocherellando con dei dadi che Sebastian aveva appeso allo specchietto retrovisore “Noiosetta a dire il vero. Forse avrei preferito non vedere quello che quei due tizi stavano facendo in giardino quando stavamo per andare via, ma per il resto pensavo peggio. Solo, lasciami dire che alcuni amici di Jackson sono dei veri coglioni. Quel gioco con la bottiglia è stato umiliante per alcuni e loro non se ne sono nemmeno resi conto.”

“Umiliante per te?”

Kurt si volta verso di lui, corrugando le sopracciglia “No. Dicevo per quelli che si sono dovuti spogliare, o quel tizio di cui non ricordo il nome che è stato costretto a strusciare il suo bacino contro il sedere di un altro. Sono perversioni e francamente le trovo disgustose.”

“E per te è stato umiliante?” insiste Sebastian, non accontentandosi di un semplice no come risposta.

“Te l'ho detto, non lo è stato per me. Come abbiamo già chiarito si è trattato solo di un bacio, non è una cosa chissà quanto strana. E poi tu baci chiunque! Chissà chi ti sei limonato questa mattina, o ieri sera, o il giorno prima ancora! Spero solo che tu non mi abbia attaccato qualche strana malattia.” risponde con la puzza sotto il naso, snobbandolo.

Sebastian ride aspramente “Non me ne faccio così tanti quanti credi, Kurt. Ultimamente solo un paio a settimana, ma in questo periodo di crisi ci si accontenta.”

“Ma non riesci a stare senza sesso per qualche giorno? Sei davvero così instancabile?”

“Che c'è Hummel? Vuoi forse verificare?” lo stuzzica scherzosamente.

Kurt emette un suono simile ad un grugnito di disappunto “Neanche dopo morto. Mi è bastato il bacio di prima per farmi vomitare, non mi spingerei oltre. E, per l'appunto, baci malissimo.”

Sebastian rallenta un poco per poterlo guardare un istante “Malissimo?!” sbotta, ferito nell'orgoglio.

“Già, ti do appena un sei.”

“Un sei!? Vuoi scherzare? Tutti mi hanno sempre detto che bacio benissimo, quindi credo che continuerò a fidarmi del loro parere invece che del tuo. Non ci capisci niente in fatto di ragazzi! E pensare che ti volevo dare un otto e mezzo.”

Kurt sorride soddisfatto “Otto e mezzo? Mmh, mi può andare bene dai. Se non fossi tu ti farei fare un po' di pratica perché tu non baci, sbavi che è diverso. La tua saliva mi colava dovunque... Sembrava di baciare Thor di Harry Potter.” *

“Chi è Thor?”

“Il cane che aveva sempre la bava alla bocca. Hai delle belle labbra, ma non le sai usare.” lo provoca ormai convinto di averlo in pugno.

Sebastian però non sembra voler cedere e dargliela vinta “I tuoi gemiti nella mia bocca però sembravano suggerire qualcos'altro, tesoro.” lo contraddice.

“Sai, forse il mio sei è dovuto più che altro al disgustoso gusto di vodka che avevi in bocca.”

“E il mio otto e mezzo al fantastico sapore di Shirley Temple nella tua.”

Entrambi si mettono a ridere e sono lieti nel vedere che la tensione tra loro si è un po' allentata “Seb, ma ti rendi conto di quello che è successo? Ci siamo... baciati. Capisci?! Tu ed io! Se qualcuno me lo avesse detto qualche tempo fa probabilmente avrei riso per una settimana di fila.”

“Beh, io che dovrei dire? Cioè, sei Hummel, l'ex ragazzo del mio migliore amico, nonché mio acerrimo nemico da anni. È come se io fossi Clark Kent e tu la mia kryptonite.”

“Sei debole vicino a me?” sghignazza Kurt.

“No, intendevo dire che faccio fatica a starti vicino e non per il motivo che pensi tu. O meglio, facevo fatica, adesso non è più un problema, lo sai. Dannazione, hai guadagnato mille punti solo grazie al delizioso sapore delle tue labbra.” commenta con fare sognante, rendendosi conto che il solo pensiero lo fa eccitare.

Kurt arrossisce prepotentemente ed è felice che i fari della macchina di Sebastian non siano luminosi fino al punto da riuscire a vedere bene all'interno dell'abitacolo. Vorrebbe approfondire la questione del bacio e chiedergli di lasciare da parte giochetti vari ed essere onesto con lui; vuole sapere cos'ha provato esattamente quando le loro bocche si sono incontrate e se avrebbe voluto continuare se gli altri non li avessero interrotti, ma alla fine decide di affrontare piuttosto la conversazione che avevano avuto lui e Blaine nel corridoio al piano superiore.

“Spero solo che tu e Blaine non abbiate litigato a causa mia prima, quando me ne sono andato.” inizia con indifferenza.

“Mh? No, non preoccuparti è tutto apposto.”

Kurt sa che sta mentendo -in parte-. È vero che si sono riconciliati, ma vorrebbe che Sebastian gli confidasse quello che prova per lui realmente e che gli raccontasse di Blaine. “Quindi lui non ti ha detto niente di me?” insiste ancora “Voglio dire, sai per caso se quel bacio che ci siamo dati gli ha dato fastidio e se prova ancora qualcosa per me? Non mi nomina più quando state soli? Non ti ha più detto se è ancora innamorato?”

“E' un cazzo di interrogatorio Hummel?” chiede ridendo Sebastian, anche se in realtà la sua risata è per mascherare un certo nervosismo.

“No, è solo che continuo a chiedermi se mi ama e-”

“Scusami Kurt, non per essere maleducato ma non ho voglia di sorbirmi uno smielato discorso su quanto tu lo ami ancora... all'una di notte! Anche perché non voglio essere brutale con te, ma mi costringi e poi mi fai addirittura sentire in colpa.” sbotta spazientito.

“Brutale?”

Sebastian rallenta ancora una volta per guardarlo “Ti giuro che non vorrei dirlo ma.. non credo che Blaine provi ancora quel tipo di sentimento per te. Se poi mi sbaglio te lo verrà a dire lui, io non ne so niente. Continuo a rimanere della mia opinione: cerca qualcuno che sappia amarti davvero coi tuoi pregi e i tuoi difetti. I tuoi numerosi difetti.” specifica e Kurt lo guarda di sottecchi “Qualcuno che ti ama a tal punto da non avere paura di affrontare le cose assieme e di compiere dei passi importanti. Quella è la persona con cui vale la pena stare e per la quale lottare. Non uno che scappa davanti alla prima difficoltà, te l'ho già detto. È il mio migliore amico e non dovrei dire questo, ma ora sei mio amico anche tu e non voglio che continui a stare male per una persona che forse in fondo non ti ha mai meritato. Non abbiamo parlato di te ultimamente, ma non credo che sia ancora innamorato... Ho solo paura che ti usi a suo piacimento come ultima risorsa e credimi, l'ho fatto anche io in passato con qualcuno e se potessi tornare indietro non lo rifarei. Ho fatto star male tanti ragazzi. Forse non sono la persona migliore per dare consigli e probabilmente le mie parole ti entreranno da un orecchio e ti usciranno subito dall'altro, come effettivamente succede quando mi parli tu..” Kurt lo guarda ancora imbronciato “ma rifletti su quello che ti ho detto.”

Kurt non sa cosa rispondere. Ci sono così tante cose in quel discorso che non tornano, che non sa se credere alle poche di cui non conosce la risposta. Sa che sta mentendo sulla faccenda di Blaine e non vuole che menta anche sul fatto che tiene a lui. Vorrebbe chiedergli perché gli sta dicendo quello, visto che Blaine appena un'ora prima aveva ammesso di amarlo ancora e di essersi sentito uno stupido per averlo lasciato. Sembra quasi che Sebastian non voglia che tornino assieme e non è di certo quello che ha fatto credere a Blaine. Ha mentito al suo migliore amico così come sta mentendo a lui e Kurt non sa più se fidarsi. Forse tutto quello che gli ha detto da quando si sono conosciuti è una grandissima bugia e in realtà ha uno scopo in mente sin dall'inizio.

Non parlano per il resto del tragitto e Kurt non fa altro che ripensare alla frase 'non credo che sia ancora innamorato'. Perché gli sta mentendo? E soprattutto perché sembra che stia inventando qualsiasi scusa possibile per non farli tornare assieme? Se tiene davvero ad entrambi perché non è sincero con loro?

Quando Sebastian ferma il pick-up nel vialetto di casa Hummel, la strada è deserta e completamente avvolta dal silenzio. Sono quasi le due di notte e Kurt spera che il rumore della vettura dell'amico non abbia svegliato suo padre. Non che avesse il coprifuoco, ma non vuole comunque fargli sapere che è tornato a quell'ora.

“Dunque...” inizia Kurt girandosi verso Sebastian.

“Dunque...” ripete lui, serioso “Non hai parlato per tutto il viaggio. Ha a che vedere con quella cosa che ti ho detto su Blaine? Ti avevo avvertito che sarebbe stata brutale e non voglio che adesso ci resti male o mi tormenti affinché io gli vada a parlare perché non succederà Kurt. Sono questioni che dovete sbrigare voi due e ti ho già detto che se fossi in te lascerei perdere.”

“Non ti ho chiesto nulla.” gli fa notare Kurt “Mi è chiaro ormai che tu non voglia parlarmi di quello ma, mi chiedevo, perché continui ad inventare balle?” dice infine, un po' timoroso per la sua risposta. Voleva evitare di fargli capire che sa quello che si sono detti, ma la curiosità di avere una risposta concreta a tutte quelle domande che lo stanno tormentando è più forte.

“Di cosa stai parlando? Non capisco.” finge indifferenza Sebastian ma Kurt nota un mutamento nel tono della sua voce.

“Lo sai benissimo Sebastian. Smettila di fare il finto tonto e dimmi perché stai continuando a raccontarmi cazzate.” risponde stizzito “Ci tieni almeno a me?!” chiede ancora con una punta di amarezza.

Sebastian toglie le chiavi dal pick-up e si gira completamente verso di lui poggiandosi al sedile con la spalla destra “Seriamente Hummel, non so di cosa stai parlando. Perché pensi questo? Che non tengo a te intendo.”

“Vi ho sentiti Bas.” ammette infine Kurt “Tu e Blaine, nel corridoio. Ero nella stanza accanto, non sono sceso al piano di sotto ed ho sentito tutto.”

A quelle parole Sebastian diventa paonazzo ed è chiaro che, essendo stato colto alla sprovvista, non sappia cosa fare o dire. Si limita a fissarlo a bocca semi aperta, guardandolo sinceramente dispiaciuto.

“'Ora sei mio amico anche tu'... Comincio a dubitare della veridicità di queste parole visto che mi hai mentito su Blaine.”

“L'ho fatto solo perché voglio che risolviate la questione da soli senza il mio intervento.” inventa come scusa l'altro, sperando sia sufficiente come motivazione.

“Ma non ha senso Bas! Potevi benissimo dirmi che Blaine è ancora innamorato di me e si è pentito di avermi scaricato, invece che fingere che non gli importi più niente. Poi me la sarei sbrigata da solo. Dovevi solo essere sincero con me per una volta.”

“Ah! Perché tu sei sempre stato sincero con me, vero?” lo provoca Sebastian cercando di rigirare la frittata e tirarsi fuori da quell'impiccio “Io l'ho fatto solo per il tuo bene. È vero, ti ho mentito su Blaine perché non credo di volere che voi torniate assieme.”

Kurt lo fissa sbigottito, corrucciando le sopracciglia “E perché!?”

“Perché sei mio amico ed è questo che fanno gli amici, si aiutano e si danno dei consigli a vicenda. E questo è il mio. Non capisco perché tu te la stia prendendo tanto! Non ho fatto nulla di male, ti ho solo aiutato a capire che Blaine non è una scelta possibile.”

“Ah quindi stai facendo il doppio gioco? E poi che ne vuoi sapere tu di quale sia la scelta migliore? Puoi lasciarmi prendere le decisioni da solo o ho bisogno della tua approvazione adesso?! Non credevo che la nostra relazione si fosse evoluta a tal punto!” esclama sarcastico Kurt, slacciandosi la cintura con l'intento di uscire dal pick-up “La cosa che mi infastidisce è che tu mi abbia mentito! E chissà quante volte lo hai fatto! Ammettilo: avresti preferito suicidarti piuttosto che baciarmi stasera, perché la verità è che ancora non mi sopporti e quella che hai messo in atto è tutta una gigantesca farsa.”

“Cosa c'entra il bacio ora? Mi stai forse dicendo che sei arrabbiato con me per non averti giurato amore eterno dopo averti messo la lingua in bocca per gioco?!”

“Non ho detto questo! Smettila di travisare tutto quello che dico!”

“E poi si può sapere di che diavolo stai parlando?! Una farsa? E cosa ci guadagnerei a passare tutto il tempo con te? Lo sai che è iniziato come un favore per Blaine, ma la verità è che non pensavo di-”

“Di cosa?!” lo incita Kurt.

Sebastian abbassa la testa, mordendosi il labbro inferiore “Di... ecco, io non-”

“Uh, non riesci nemmeno a dirlo. Forse ti risulta così difficile perché non lo pensi veramente. Mi dispiace Sebastian ma non voglio stare con una persona che continua a mentirmi e che, a quanto pare, non gradisce nemmeno la mia compagnia se non quando gli fa comodo.”

“Ma sei uscito di testa Hummel? Solo perché non ti ho detto di Blaine ora metti in discussione tutto il resto?! Non volevo farti star male, te lo giuro. E poi smettila di fare la fidanzatina gelosa! Qui non sono l'unico che deve far pace con il cervello! Volevi sentirti dire che Blaine ti ama ancora e ti comporti come se io e te stessimo assieme! Okay, ti accontenterò: Blaine ti ama, ti ama da morire e non ho mai conosciuto una persona che amasse così tanto un'altra. Ma sei stato tu stesso a dirmi che se si fosse presentato da te dicendoti tutto questo gli avresti detto di no. E adesso che cerco di proteggervi entrambi te la prendi pure? Poi ti comporti come se tu non avessi fatto la stessa identica cosa con Seamus l'altro giorno. Era per proteggermi? Questo è quello che mi hai detto. O c'era dell'altro Kurt? Perché non inizi tu ad essere sincero con me? La verità è che sei soltanto uno sfigato che ha il costante bisogno di attenzioni e che non è capace di fidarsi delle persone che tengono a lui perché è sovrastato dalle sue insicurezze e scarica tutte le sue preoccupazioni sugli altri. Non mi sorprende che Blaine ti abbia lasciato! Devi avergli fatto vivere un periodo infernale se per ogni minima cazzata reagisci così!” sbotta fuori di sé Sebastian.

Kurt sente che le lacrime hanno invaso completamente i suoi occhi, rendendogli difficoltosa la vista “Wow. Finalmente ci sei riuscito. Hai detto esattamente quello che pensi di me.” singhiozza uscendo dalla vettura, sbattendo con forza lo sportello. Corre dunque il più velocemente possibile lungo il ciottolato sentendo l'aria sferzargli il viso come se fosse fatta di tante scaglie ghiacciate.


 


 


 



 

N/A

Eccomi qui come promesso! Dovevo farli baciare, non ce la facevo più haha Però adesso le cose non saranno così semplici... e dal prossimo inizierà il vero e proprio angst vom vom vom vooom (no scherzo lol)

Tutto ciò che posso anticipare è che ci sarà qualche scenata di gelosia, e con questo non aggiungo altro x)

*Tempo fa feci questo gifset perché avevo già la scena in mente. So che nella ff poi sono in macchina ma... ci tenevo a condividerlo con voi http://churroscolfer.tumblr.com/post/133853903237 :P

Grazie ancora per le recensioni!!

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Capitolo 13
*** Capitolo 13 ***


Prima di lasciarvi al capitolo voglio fare una piccolissima premessa: confesso che questo è uno di quelli che mi preoccupava di più pubblicare perché -come ho detto ad alcune ragazze nelle recensioni- avevo paura di aver reso Sebastian OOC.

In quasi tutte le Kurtbastian che ho letto di solito Sebastian è un bastardo dall'inizio alla fine ed è sempre sgarbato con tutti, ma io non lo vedo solo così. Basti pensare alla 3x14, a quanto era dispiaciuto per quello che era successo a Dave, o quando ha sorriso a Rachel e Santana durante le loro esibizioni. Oppure anche durante la 5x01 quando abbraccia Blaine e si propone di aiutarlo per fare la proposta a Kurt.

Tutto questo per dire che, in questo capitolo, c'è una parte in cui Sebastian si mostra un po' più dolce (ed ho cercato di non renderlo troppo smielato inserendo le sue solite battute e frecciatine), ma spero comunque di non averlo snaturato troppo ;-;

Ecco, dopo questo monologo senza senso... spero che il capitolo vi piaccia! :*





 



 

CAPITOLO 13



 

 

 

 

SOUNDTRACK

 

“Simple as this” - Jake Bugg ( https://www.youtube.com/watch?v=xXnIMKceHkk )


 






 

Quando Kurt si sveglia ha ancora gli occhi rossi. Ha pianto diverse ore quella notte ed era dal compleanno di Blaine che non si sentiva così. Non è altro che l'ennesima prova che quello che sente per Sebastian è diventato, purtroppo, qualcosa di più profondo di un'amicizia. Già doverlo ammettere a sé stesso è destabilizzante perché è l'ultima persona per cui avrebbe immaginato di prendersi una cotta. Non sa se sia dovuto anche al bacio, al fatto che fosse così intimo e passionale, ma è certo che qualcosa è cambiato tra di loro, soprattutto dopo la litigata.

A dire il vero non sa nemmeno se definirla cotta perché, anche se lo trova attraente e si trova bene in sua compagnia, non è lo stesso tipo di emozione che provava quando stava con Blaine e il non saperla definire rende il tutto più complicato e frustrante. Non ha coraggio di scrivergli dopo la sfuriata della sera prima ed evita in ogni modo di parlare con suo padre della festa. Sa che, se intavoleranno l'argomento, non vi porrà mai fine e non ha intenzione di sorbirsi un interrogatorio.

Fa come al solito colazione, in silenzio, rispondendo a monosillabi alle chiacchiere di Burt e passa quasi tre ore incollato alla televisione ancora in pigiama e coi capelli arruffati, chiaro segno che c'è qualcosa che non va.

Anche se lo nota, suo padre non gli fa domande perché crede che abbia a che fare con Blaine e non vuole tornare sulla questione se non per iniziativa del figlio. Kurt è felice di aver scampato l'argomento ma non riesce a dimenticare le ultime parole che gli ha detto Sebastian. Continuano a fargli male e anche se sa benissimo che è sempre stato così e non poteva aspettarsi nulla di diverso, si rende conto di essersi illuso che fosse cambiato.

E' immerso a guardare un episodio di Law and Order (serie che ha sempre detestato e che riesce a fatica a seguire) quando qualcuno suona alla porta, iniziando poi a sbattere ripetutamente col pugno. Burt lo chiama dal piano di sopra, un po' spaventato da una tale insistenza “Aspetti qualcuno?” gli chiede.

Kurt si alza dal divano, raggiungendo la tromba delle scale “No, ma ci penso io, tranquillo.” gli dice svogliatamente. Burt annuisce anche se non sembra molto rassicurato, visto che la persona continua a bussare incessantemente e con una certa violenza.

Kurt si sistema rapidamente i capelli all'indietro ed apre la porta, senza nemmeno guardare dallo spioncino o chiedere 'chi è', troppo immerso nei suoi pensieri per poter dare importanza alla cosa. Nel momento in cui la spalanca sente lo stomaco restringersi e il cuore fare una capriola. Sebastian se ne sta in piedi davanti a lui, reggendo un mazzo di nontiscordardime e guardandolo con aria dispiaciuta. Di getto Kurt tenta di chiudergli la porta in faccia, ma Sebastian con prontezza allunga la gamba, interponendo il piede tra lo stipite e la porta.

“No, aspetta ti prego.” dice con tono quasi supplichevole “Puoi ascoltarmi solo per due secondi? Poi, dopo che avrai sentito quello che ho da dire, potrai pure sbattermi la porta in faccia, ma prima lasciami parlare, per piacere.”

Kurt lascia andare lentamente la maniglia, aprendo di nuovo la porta, serrando forte le labbra per non scoppiare a piangere di nuovo. Incrocia le braccia al petto, distaccato e visibilmente turbato, cercando di evitare il contatto visivo “Che diavolo vuoi?” domanda secco “E si può sapere quelli che cavolo sono?”

“I tuoi fiori preferiti.” sorride lui porgendoglieli.

Kurt li prende, stringendoli a sé “E cosa ti fa pensare che questi possano cambiare qualcosa?”

“Non lo penso infatti, voglio solo che tu mi ascolti. Innanzitutto mi dispiace per come ti ho risposto ieri sera. Non che tu sia stato propriamente carino con me...” inizia ricevendo un'occhiataccia da parte di Kurt “però io ho esagerato. Non dovevo dire quelle cose, sono stato un insensibile del cazzo.”

“E' vero.” risponde gelido, decidendosi ad incrociare il suo sguardo. Sembra davvero provato e dispiaciuto per quello che è successo, ma non è mai stato un libro aperto per lui e non sa se stia fingendo anche in quel momento “Però almeno alla fine sei stato onesto.”

“No, non lo sono stato. Ho detto quelle cose solo perché ero arrabbiato, non perché le pensavo veramente. Senti, lo so che è assurdo che uno come me possa anche solo pensare di poter stringere un legame con uno così diverso come te. Ma la verità è che, come ti ho detto, le passate settimane sono magicamente volate e suppongo di dover ringraziare anche te. Soprattuto te, a dire il vero. Ci sono mille cose che non mi vanno a genio Hummel; sei irritante per il novantanove per cento delle volte e questo, quando te lo dico di solito, lo penso davvero.” Kurt fa di tutto per non sorridere perché non vuole fargli vedere di aver abbandonato ogni difesa “Hai il brutto vizio di squadrare tutti dall'alto in basso come se chiunque fosse inferiore a te e forse non te ne accorgi nemmeno quando lo fai ma... è fastidioso, ci tengo che tu lo sappia. La tua voce è estremamente acuta quando urli e ti giuro che preferirei di gran lunga sopportare quella specie di suono metallico che i tizi di Lost sentivano quando c'erano quegli strani salti temporali che non ho mai capito. Se perdi il controllo di qualcosa vai nel panico e diventi ancora più squinternato del solito e penso che sei la persona più lamentosa e lagnosa che io abbia mai conosciuto.”

“Credevo che fossi qui per scusarti.” protesta Kurt, tornando serio.

“Lasciami finire Hummel. Ecco vedi? Hai pure la brutta abitudine di interrompere sempre quando qualcuno sta parlando. Volevi che fossi onesto con te ed ora voglio esserlo completamente. Hai un milione di difetti, Lentiggini, e non ho ancora fatto accenno al peggiore di tutti ossia quando schiocchi la lingua in quel modo fastidioso quando ti irrita quello che dice un'altra persona e, considerando che io ti irrito parecchio, lo fai davvero spesso ed è snervante. Il punto è che, nonostante tu sia forse la persona più esasperante del mondo, io--” Sebastian si ferma, inspirando profondamente, come se per dire quella frase gli servisse tutta la forza di volontà accumulata dentro di lui “Io... mi sono affezionato a te.” dice con un'espressione contrita “E ti giuro che se lo dici a qualcuno lo negherò fino alla morte e sono disposto a subire le torture più atroci piuttosto che ammettere di-- di sentirmi legato a te. Quando ieri l'ho detto a Blaine lo pensavo davvero. Non c'era nulla di finto o costruito come pensi tu. Forse non mi crederai e potrei capire se mi tirassi un pugno in faccia adesso -basta che eviti gli zigomi” specifica indietreggiando un po' col busto “ma voglio solo cercare di farti capire che sono realmente dispiaciuto. E devi credermi quando dico che sei la parte migliore della mia giornata.”

Kurt alza un sopracciglio a mo di sfida “Anche più del sesso?”

Sebastian boccheggia qualcosa di incomprensibile, riflettendoci per qualche secondo “Okay, forse dopo il sesso ma-”

Non riesce a completare la frase perché Kurt scoppia a ridergli in faccia, costretto a coprirsi le labbra per contenersi “Sei un coglione.”

“Devo prenderlo come un 'ti ho perdonato'?”

“No, devi prenderlo come un 'sei un coglione'.” ridacchia ancora Kurt “Sappi solo che se proverai di nuovo a dire una cosa del genere e a farmi sentire come se valessi meno di zero il pugno te lo tirerò veramente. Mi hai fatto star male Sebastian.”

L'altro annuisce, posandogli una mano sulla spalla “Lo so, ti chiedo scusa. Dai Hummel, sai quanto mi costi scusarmi con le persone! Non credo di essermi mai sprecato tanto per rimediare a qualcosa! Insomma, ti ho portato dei fiori... che ho rubato da un giardino a qualche isolato da qui, ma non importa... e mi sono venuto a scusare! Non dirmi che non mi hai ancora perdonato!”

Kurt posa i fiori a terra e senza nemmeno pensare alle conseguenze butta le braccia attorno al suo collo, appoggiando il mento alla sua spalla, lasciando di nuovo che le lacrime prendano il sopravvento.

“Hummel, bastava un si.” farfuglia Sebastian dandogli dei colpetti sulla schiena, con un'espressione disgustata “Ma stai piangendo?” chiede poi quando lo sente tirare su col naso.

Kurt si stacca, asciugandosi gli occhi con la manica del pigiama “Scusami...” sussurra.

“Ecco, un'altra cosa da aggiungere alla lista: piangi decisamente troppo.” sogghigna abbracciandolo lui questa volta “Guarda come mi hai fatto diventare Hummel! Ho un disperato bisogno di un'orgia e dell'alcol per tornare sui miei passi.”

Kurt ride contro il suo collo “Non ti ho 'fatto diventare'. Ricordi quello che mi hai detto al locale qualche settimana fa? Che tutti conoscono solo una parte di te e tendono a giudicarti a priori, senza conoscerti realmente? Ricordi che ti ho risposto io?”

“Perché io non glielo permetto.” risponde Sebastian con voce spenta.

“Visto che dici di tenere a me dovresti sentirti libero di lasciarti andare, di mostrarti per quello che sei e io sono certo che tu sei molto più di quello che dai a vedere. Me lo hai già dimostrato più volte ed ora incomincio a crederci davvero.” dice indietreggiando un po' col corpo per poterlo guardare negli occhi, ma senza staccare le braccia dal suo collo “Sarai pure un cafone, presuntuoso, egocentrico, megalomane, narcisista, ninfomane...”

“Ti stai vendicando?” fa un sorriso sghembo Sebastian.

Kurt lo ignora limitandosi a ricambiare il sorriso “...ma io ho conosciuto anche un'altra parte di te. A volte quando ero in tua compagnia mi facevi stare bene e sembrava che il tempo volasse quando eravamo assieme.”

“A volte?!”

Kurt chiude gli occhi, rendendosi conto della gaffe, ma decide di replicare scherzosamente “Beh, non sei sempre trattabile Bas. Però hai anche tu i tuoi momenti di dolcezza e devo ammettere che non mi dispiacciono affatto. Anzi, se lasci da parte il Sebastian stronzo non mi lamento e sai, io mi lamento per qualsiasi cosa...” gli fa il verso, facendogli la linguaccia.

Si guardano per quella che sembra un'eternità, senza aggiungere altro, ancora stretti in quell'abbraccio così caldo e sentito, passando i loro sguardi l'uno sul volto dell'altro, Sebastian soffermandosi soprattuto sulle labbra appena dischiuse di Kurt.

“Ehm... forse dovrei tornare dentro ora.” rompe il ghiaccio Kurt, lasciando la presa e facendo un colpo di tosse nervoso.

“Già, devi andarti a cambiare e venire con me!” esclama Sebastian.

“Dove?”

“Al West Side. Ora che abbiamo chiarito, puoi veni-”

Kurt spalanca la bocca, corrugando la fronte “Maledetto! Mi hai lavorato per bene per potermi sfruttare al locale!” esclama ridacchiando.

“Ah, mi conosci troppo bene.” ghigna Sebastian “Però, stavo pensando, potresti guidare tu fino a lì così prendiamo due piccioni con una fava.”

“Cerchi di addolcirmi offrendomi lezioni di guida extra?”

“Una specie, si.” ride ancora Sebastian “Dai, vatti a cambiare che hai un aspetto orribile.”

“Penso di aver ricevuto più insulti in questi dieci minuti che negli ultimi tre anni.” lo rimprovera Kurt, fingendo di essersela presa “Ci metto poco, tu intanto se vuoi accomodati sul divano. Cerco di essere il più veloce possibile.” lo invita ad entrare, correndo poi al piano di sopra.


 

Sceglie un vecchio paio di jeans e una felpa che usa soltanto per stare a casa perché se gli toccherà dipingere non vuole rischiare di sporcare qualche costoso capo vintage. Quando torna al piano di sotto Sebastian se ne sta stravaccato sul divano a gambe aperte e braccia poggiate all'indietro sullo schienale.

“Andiamo?” gli chiede Kurt raggiante “Se riusciremo ad arrivare integri fino a lì merito un premio!”

Sebastian sorride, alzandosi dal divano per raggiungerlo “Che tipo di premio?”

“Non lo so, quello che vuoi.”

Sebastian lo fissa in maniera inequivocabile “Abbiamo già superato l'imbarazzo da pomiciata quindi...”

“La smetterai mai di fare proposte oscene?”

“Mai.” ghigna l'altro “Non riesco ad affrontare una giornata di lavoro intenso senza fare sesso! Non puoi capire.”

“Si posso benissimo capire che ti comporti da porco schifoso.” sghignazza Kurt alzando gli occhi al cielo “Cioè tu stai dicendo che per lavorare al massimo delle tue potenzialità hai bisogno di sapere che verrai adeguatamente ricompensato con del sesso?”

“Esattamente!” esclama Sebastian.

Kurt lo guarda si sottecchi “E' la scusa per fare l'amore più banale che io abbia mai sentito. Tanto stasera chissà in quale bordello sarai! Ci penserà qualcuno lì a ricompensarti. Io invece che ottengo aiutandoti con la ristrutturazione del locale? Mh, niente.”

“Okay, sai che ti dico allora? Lasciamo perdere, tanto per la prossima settimana Jenah ha chiamato dei suoi amici per ristrutturarlo e tu non dovrai più sgobbare.” risponde con una certa punta di sarcasmo.

“E' un brutto vizio di famiglia quello di ricattare le persone?”

“Non li sta ricattando, è il loro lavoro!” spiega “E poi non dovrai più lamentarti per quello no? Piuttosto perché non mi porti in qualche bar in centro? Fino a lì ci sai arrivare?”

“Penso di si. Ma non credo di riuscire a più di sessanta all'ora, ho troppa paura di sbandare.” confessa preoccupato “Tentare non costa niente comunque.”

“Se non la mia preziosissima vita.” osserva Sebastian ridendo “Però mi fido di te, quindi...” gli passa le chiavi del pick-up sfoggiando un sorriso da un orecchio all'altro “...le affido il completo controllo. So che la cosa non può che farle piacere, signore.”

Kurt prende le chiavi lanciandogli un'occhiataccia e lo intima a seguirlo.


 

La guida va meglio del previsto e anche se si becca qualche clacson per la lentezza, è felice quando raggiungono uno dei bar in centro senza aver avuto incidenti. Quando Kurt parcheggia e si volta verso Sebastian nota che il ragazzo si tiene stretto alla maniglia dello sportello, con la schiena incollata al sedile e il collo teso, evidentemente terrorizzato.

“Ho guidato così male?!” si lamenta Kurt porgendogli di nuovo le chiavi e Sebastian scuote la testa, ma si asciuga la fronte imperlata di sudore, chiaro segno che sta mentendo ancora “Puoi dirmelo eh! Dopo avermi insultato per mezz'ora prima, non sarà un commento sulla mia guida a turbarmi.”

“Non hai guidato male, ma la prossima volta fai più attenzione alle precedenze da rispettare.” osserva scendendo dal pick-up ancora col respiro mozzato “Al ritorno penso che guiderò io.” aggiunge facendo il giro della vettura per raggiungerlo. Gli mette un braccio attorno al collo dandogli un colpetto amichevole sulla spalla “Sarai la causa della mia morte.”

“Siamo sopravvissuti a una caduta in acqua ghiacciata, possiamo superare tutto.”

“Oh, te la sei veramente legata al dito allora.” borbotta Sebastian entrando nel locale.

E' un bar accogliente con lampadari retro e quadri futuristici appesi su ogni parete, pitturate come i quadri di Mondrian. Si accomodano ad un tavolino vicino alla finestra guardando i listini, affamati “Tu che prendi?” chiede Kurt indeciso, facendo scorrere l'indice sulla pagina dedicata ai cibi salati.

“Qualcosa di dolce e un cappuccino.” dice l'altro e Kurt gira subito pagina per guardare i dolci a sua volta “Guarda che tu puoi prendere quello che vuoi eh. Offro io, non farti problemi.”

Kurt vuole replicare ma alla fine decide che non vale la pena iniziare un'ulteriore discussione anche per un favore offertogli così spontaneamente “Beh, grazie. Io credo che prenderò questi pancake con lo sciroppo al caramello allora e un cappuccino.”

“Mh, si facciamo due” mormora Sebastian leccandosi le labbra, con l'acquolina in bocca “Mi scusi?” chiede poi facendo cenno ad un cameriere di avvicinarsi “Vorremmo ordinare.”

Il cameriere raggiunge il loro tavolo facendosi strada tra i numerosi clienti che aspettano in fila per pagare. È un ragazzo alto coi capelli neri e un filo di barba, con grandi occhi cerulei e un sorriso mozzafiato. Kurt è stupito dal fatto che anche Sebastian non lo stia guardando ammirato quanto lui. Il cameriere ha più o meno venticinque anni a giudicare dal suo aspetto ed è forse uno dei ragazzi più belli che Kurt abbia mai visto.

“Cosa posso servirvi?” chiede gentilmente rivolgendo un ampio sorriso a Kurt che lo sta fissando in maniera a dire poco inequivocabile, come se fosse in catalessi.

“Un cappuccino e questi pancake con lo sciroppo al caramello.” risponde Sebastian visto che l'amico non sembra reagire.

Il cameriere segna l'ordine su un block notes e poi si rivolge a Kurt “Per te invece?” chiede ancora sorridente, senza ottenere alcuna risposta. Kurt emette una serie di suoni incomprensibili ed è come se il cervello gli fosse andato in pappa.

“Cosa posso darti?”

Tutto quello che vuoi pensa inappropriatamente sorridendo inebetito.

“Il mio amico prende le stesse cose che prendo io, Rick.” dice Sebastian leggendo il nome cucito sulla sua divisa.

Il ragazzo recupera i menù dal tavolino e si allontana per prendere le loro ordinazioni, mentre Kurt lo sta ancora guardando sognante.

“Pianeta Terra chiama Hummel! Che ti succede?” gli domanda confuso “Lo conosci per caso?”

“No, mai visto in vita mia. Ma sappi che mercoledì per le ripetizioni voglio venire qui.” lo informa decidendosi finalmente a scollare gli occhi dal cameriere “Ma dico... lo hai visto? Non posso credere che proprio tu, che appena vedi un ragazzo ragioni solo con quello che hai tra le gambe, non lo abbia degnato nemmeno di uno sguardo!” esclama sconvolto.

Sebastian gli dà un'altra occhiata da dietro il bancone e alza le spalle “Ne ho visti di più belli. Non è male e per quello che ho visto quando è andato via ha un bel culo, ma non capisco cosa ci trovi di così eccezionale. Voglio dire, è normalissimo... E asciugati la bava, cominci a spaventarmi.”

“Che c'è, ora mi fai la predica? Da quando è un peccato guardare? E poi se voglio cercare di superare Blaine devo darmi da fare no? Non posso aspettarlo in eterno... Può dire di amarmi quanto gli pare ma se continua a scappare e a non prendere una decisione io non so cosa farci; non sono di certo io dalla parte del torto. E come ben saprai non sono ancora certo di voler tornare con lui adesso, è troppo confuso e spaventato e non voglio rischiare di cascarci di nuovo. Sono single e decisamente interessato.” mormora squadrando ancora Rick.

“Si, va bene... va bene... come ti pare.” risponde lui un po' seccato. Non avere più tutte le attenzioni lo turba ma cerca di non darlo a vedere, anche se Kurt sembra avere occhi solo per l'altro ragazzo “Hai intenzione di consumarlo a forza di guardarlo o..?”

“Sei forse geloso?” scherza Kurt, ma Sebastian non lo trova divertente e si rabbuia, guardando fuori dalla vetrata del locale.

Rick torna dopo pochi minuti al loro tavolo servendogli le ordinazioni “Due cappuccini e due pancake.” ripete facendo un sorriso ad entrambi.

“Si, grazie.” risponde freddo Sebastian, mentre Kurt torna a fissarlo morbosamente.

“Ci conosciamo?” gli chiede dunque il cameriere, sentendosi osservato. Non sembra infastidito dalla cosa, anzi, pare trovare divertente il fatto che Kurt lo stia guardando come se non avesse mai visto niente di più bello al mondo.

“No...” sussurra, deglutendo rumorosamente.

“Già, me lo ricorderei in tal caso.” ammicca prima di tornare a servire altri clienti.

“Ci stava provando o sbaglio?” domanda Sebastian irritato “E' il modo più patetico che abbia mai visto, a dire il vero. Perché fate tutti cinquemila giri di parole quando non volete altro che sbattervi in un bagno? Insomma, che ci vuole ad andare dritti al sodo?”

Kurt sbuffa rassegnato “Perché c'è ancora qualcuno che sa cosa vuol dire avere classe Bas. Non tutti sono dei ragazzini arrapati che salterebbero addosso a chiunque senza neanche conoscersi.”

“Disse quello che lo stava spogliando con gli occhi.” controbatte Sebastian ancora imbronciato.

“Ah ah ah. Dici che è davvero gay? Non voglio fare altre figuracce. Il fissarlo come una maniaco penso basti per i prossimi cent'anni.”

“Almeno lo riconosci.” commenta disinteressato giocherellando con le chiavi della macchina sopra il tavolo “Sei proprio sicuro di volere ricominciare tutto daccapo? Insomma, credevo amassi ancora Blaine e anche se mi hai detto che ora come ora non-”

“Alt, ti fermo subito. Io sono ancora innamorato di Blaine e sì, lo so che ti ho detto che gli avrei detto di no se si fosse presentato a casa mia chiedendomi di tornare assieme, ma non è questo il punto. Il fatto è che lui non si sta sforzando nemmeno per far tornare le cose come prima. Se mi ama tanto come ti ha detto perché non me lo dimostra? Io non posso fare il primo passo di nuovo Bas, quindi... non vedo perché dovrei sentirmi in colpa a volere provare a conoscere gente nuova. Non sono dei sorrisini e qualche carezza a dimostrarmi che vuole davvero riprovarci. Visto che il mio ex per cui provo ancora un forte sentimento non si fa avanti e visto che un'altra persona che mi interessa mi ignora completamente allora...”

“Aspetta, mi stai dicendo che Rick sarebbe solo una ruota di scorta quindi?”

“Senti, non so nemmeno se è gay. È carino e non mi dispiacerebbe conoscerlo, questo non vuol dire che voglio mettere su casa con lui e presentarlo subito a mio padre! Non è una ruota di scorta! Chi lo sa, magari potrei innamorarmi...” fantastica Kurt.

Sebastian scuote la testa con rassegnazione “Vivi ancora nel mondo delle favole Hummel. Fingiamo per un attimo che sia davvero gay: cosa pensi di poter fare? Sicuramente vuole solo una cosa da te e non è di certo il tuo numero di telefono. E poi si può sapere chi è questa persona che ti interessa? Qualcuno che conosco?”

Kurt è colto alla sprovvista ed alza un sopracciglio, interrogativo “Una persona che mi interessa?”

“Si, lo hai detto tu poco fa. Hai detto che credi di amare ancora Blaine anche se c'è un'altra persona che ti interessa ma ti 'ignora'. Non me lo sto inventando eh, sono parole tue.”

“L'ho detto?” chiede, non essendosene reso conto.

“Si, lo hai detto. Chi è? Non mi avevi mai accennato a questa persona. Non dirmi che è Seamus!” gli domanda cambiando tono di voce, preoccupato.

Kurt corruga la fronte, ormai infastidito solo dal sentirlo pronunciare quel nome “No, non si tratta del tuo carissimo ed adorabile compagno sessuale, Seb.”

“Ti ho già ripetuto che non c'è più quel tipo di relazione tra noi. Abbiamo deciso che rimanere buoni amici fosse la soluzione migliore. Quindi se non è lui chi è? Perché non me lo vuoi dire? Credevo che anche noi fossimo amici.”

Kurt inspira ed espira lentamente, sentendo l'agitazione prendere il sopravvento “Non lo conosci, si chiama... Elijah.”

“Hai esitato.” nota Sebastian “Okay, è decisamente qualcuno che conosco.”

“Mangia o diventano gommosi se li lasci lì per troppo.” dice indicandogli i pancake col capo.

Sebastian non gli fa altre domande riguardo la persona, anche se Kurt teme abbia intuito che si tratti di lui. Kurt sa che non potrebbe (e forse nemmeno vorrebbe?) stare assieme a Sebastian perché sono troppo diversi e finirebbero per odiarsi -di nuovo-, però non può negare quello che sente per lui e si rende conto che le cose, dopo il bacio, sono cambiate.

Non parlano molto nell'ora successiva ed è evidente che Sebastian si stia ancora arrovellando per la questione 'interessi amorosi di Kurt' anche se non vi fa mai accenno. Quando raggiungono il bancone per pagare (Sebastian aveva insistito per andarsene visto che Kurt continuava a venire distratto dall'altro ragazzo) Rick fa cenno alla sua collega di andare a servire gli altri tavoli e che se ne occupa lui; sa già quello che hanno preso e digita il tutto sulla cassa. Sebastian tira fuori i soldi facendo cenno a Kurt di rimettere il portafogli in tasca e fissa Rick con sguardo di sfida.

“Conto unico?” chiede il cameriere sforzandosi di sorridere anche a Sebastian.

“Si, siamo assieme.” sottolinea Sebastian e Kurt può giurare di vederlo incenerire il ragazzo con gli occhi. Non capisce perché si stia comportando in quel modo ma sta di fatto che risulta in qualche modo geloso.

“Spero che sia stato tutto di vostro gradimento.” risponde cordiale Rick.

“Oh si.” interviene Kurt sorridendogli imbambolato “Era tutto buonissimo.”

Sebastian prende il resto mentre lancia un'occhiataccia ad entrambi ed afferra Kurt per la vita “A-non-rrivederci.” dice con un'espressione strafottente impressa sul viso.

Kurt non fa in tempo a rimproverarlo che Rick li richiama, facendoli voltare all'unisono “Avete dimenticato lo scontrino.” aggiunge facendo cenno a Kurt di avvicinarsi di nuovo al bancone “Tieni.” continua guardandolo dritto negli occhi sfoggiando il suo sorriso accattivante.

Nel momento esatto in cui gli passa lo scontrino Kurt sente che vi è un secondo foglietto spiegazzato nella sua mano e quando Rick gli rivolge uno sguardo complice capisce che deve essere discreto e metterlo in tasca senza farsi vedere dall'amico “Grazie.”

“Spero di rivederti.” lo saluta Rick.

Kurt annuisce ancora con aria sognante, prima di essere afferrato di nuovo bruscamente da Sebastian che, spazientito, lo trascina con forza fuori dal locale “E' ufficiale: è gay e ci stava provando con te. Non mi ha nemmeno degnato di uno sguardo, dev'essere cieco o semplicemente coglione.”

“Ecco qual è il vero problema! Non ti va a genio che qualcuno mi preferisca a te, non è così?”

Sebastian scrolla le spalle “Non è questo, American Beauty, che vuoi che mi freghi delle attenzioni di quello lì?! Posso avere tutti quelli che voglio, se uno non è interessato a me posso tranquillamente vivere in pace con me stesso. È lui che ci perde.”

“E allora qual è il problema?” insiste Kurt.

“Chi ha mai detto che c'era un qualche problema? Hai fatto tutto da solo Kurt, io ho solo constatato che è un pazzo a non avermi preso in considerazione, tutto qui.”

“E' un pazzo per avere preso me in considerazione.” lo corregge Kurt offeso.

“Nah, per quello lo posso capire.” dice senza nemmeno pensare, pentendosene un istante dopo averlo detto “Nel senso che tu sai come farti notare, perché sei... appariscente? Cioè, quello che voglio dire è che quando entri in una stanza viene naturale guardarti perché sei- eccentrico? Si e... e... okay, non sei male.”

Kurt arriccia le labbra per non scoppiare a ridere “Appariscente ed eccentrico? Seriamente? È così che si dice ora per ammettere che mi trovi carino?” lo provoca divertito.

“Hey vacci piano Taylor Swift, non voglio che mi consideri parte della tua collezione di ragazzi.”

“Divertente come tu mi definisca un collezionista quando in realtà sei tu che te ne fai uno nuovo ogni giorno. Rick è il secondo ragazzo che si mostra interessato a me e non ho intenzione di lasciarmelo sfuggire.” dice estraendo dalla tasca il foglietto che gli aveva passato. Nel momento esatto in cui lo dispiega sgrana gli occhi, stupito. Sulla carta stropicciata sono impressi una serie di numeri seguiti da un 'Chiamami xoxo'.

“Oh mio Dio.” boccheggia incredulo.

“Che hai adesso?”

“Mi ha lasciato il suo numero.” dice con un filo di voce.

“Chi?!” sbotta Sebastian.

“Rick, genio! Prima quando mi ha dato lo scontrino mi ha lasciato questo.” gli spiega mostrandogli il biglietto “Che faccio, lo chiamo così si salva il mio numero?”

“Xoxo?” legge Sebastian “Patetico e coglione, ecco cos'è. Come può pensare di fare colpo scrivendo xoxo? Chi lo fa più?”

“Sai Sebastian, non vorrei rendere le cose ancora più scomode e strane di quanto non lo siano già, ma mi è parso di cogliere un pizzico di gelosia. Non ho ancora capito se sei geloso del fatto che abbia preferito me a te o del fatto che qualcuno ci provi con me. Ti sentirai pure protettivo nei miei confronti ma non credi di esagerare un poco ora?”

“Hai origliato tutta la conversazione per davvero!” esclama indignato Sebastian “Non ti hanno mai detto che non è buona educazione? E comunque non ci hai preso con nessuna delle due cose. Punto primo: non sono assolutamente infastidito dal fatto che abbia 'scelto' te invece che me. Punto secondo: sono il primo a ribadire che quello che c'è stato tra noi non ha avuto importanza e pensi che io sia geloso? Per piacere Hummel, non essere ridicolo. E punto terzo: è vero, ho detto di sentirmi protettivo nei tuoi confronti e lo penso davvero, ma non arriverei mai ad intralciare un tuo eventuale interesse amoroso. Quello lì non sembra una cattiva persona, non mi ha ancora dato motivi per fargli il culo a strisce quindi spiacente dolcezza, ma sei fuori strada completamente.”

“Non ti ha dato motivi per fargli il culo a strisce? Per esempio?” ride Kurt.

“Che ne so... Se dovesse trattarti di merda come ha fatto Blaine lo appenderei per le palle alla bandiera di questo suo stupido locale.” commenta.

“Quindi non ti spiace aspettarmi dieci minuti in macchina finché vado dentro a dargli anche il mio numero, vero? Non mi va di chiamarlo, mi vergogno. Ti sembrerà assurdo ma preferisco parlargli faccia a faccia e ho deciso che da questo momento in poi devo lasciarmi andare completamente, niente più paranoie.”

Sebastian abbassa lo sguardo verso il marciapiede, pensieroso “Fa come ti pare... Se vuoi andare da lui adesso ti aspetto in macchina. E comunque, per inciso, a me sembra che tu ti sia già lasciato andare alla festa e non mi è dispiaciuto. Neanche un po'...” confessa all'improvviso e Kurt rimane di sasso quando nota che si sta mordicchiando un'unghia estremamente agitato, tenendo lo sguardo fisso a terra.

“Ti è piaciuto..?” domanda a sua volta incredulo.

Sebastian tira su col naso, facendo un colpo di tosse nervoso “Dai, vai da lui. Più aspetti, più clienti arrivano e più mi tocca attendere il tuo trionfale ritorno. Quindi vedi di fare presto...” farfuglia aprendo lo sportello del pick-up “Io intanto salgo, ma non metterci ere geologiche. Dagli il tuo numero ed esci.”

Kurt annuisce non più convinto al cento per cento di volerlo fare, troppo preso a pensare a quelle ultime parole di Sebastian per poterci far caso. Senza ulteriori indugi però, rientra nel locale, lasciando l'amico ad attenderlo in macchina.

Sebastian è confuso e il fatto che il suo cuore stia battendo ad un ritmo troppo irregolare non lo aiuta a schiarirsi le idee. Continua a ripetere a Blaine, ai suoi amici, alla sua famiglia e a sé stesso che non gli importa niente di Kurt (in quel senso) e che per lui non c'è nulla di più di un'amicizia, eppure in quel momento vorrebbe solo entrare nel locale ed impedirgli di lasciare il suo numero a quello sconosciuto.

Ha sempre amato avere il controllo della situazione e tutte le attenzioni puntate su di sé, ma in quel momento le uniche attenzioni che gli interessano davvero sono quelle di Kurt che, a quanto pare, non vede l'ora di uscire con un altro. Sta ancora ripensando a quello che gli ha detto quando erano seduti a quel tavolino che ora fissa con rammarico dalla sua macchina.

Cerca dunque Kurt con lo sguardo, ma la gente è ammassata davanti al bancone e non gli permette di vedere bene. Chi è l'altra persona per cui prova interesse? C'è una piccola parte che spera di essere quella persona, ma un'altra che prega con tutto sé stesso di non essere lui perché non saprebbe come gestire la cosa. Avrebbe paura di cosa potrebbe comportare nella sua amicizia con Blaine e con Kurt stesso.

La gelosia però lo sta letteralmente logorando dentro e ormai non sa più distinguere se si tratti davvero del suo solito bisogno di attenzioni o se ci sia dell'altro sotto, qualcosa di più profondo che non sentiva da tempo e che ha paura di provare a vivere appieno.

Sta cercando di fare chiarezza nella sua testa quando Kurt esce di nuovo dal locale, con un sorriso da un orecchio all'altro, raggiungendo la vettura quasi saltellando. Sebastian pensa che sia uno dei sorrisi più belli e luminosi che abbia mai visto, se non il più bello e luminoso e quella constatazione rende i suoi pensieri ancora più incasinati e confusi.

“Andiamo?” chiede Kurt raggiante, sistemandosi sul sedile ed allacciando la cintura.

“Deduco che sia andata bene.” commenta non troppo entusiasta Sebastian, anche se cerca di forzare un sorriso per non rovinargli il suo apparente buon umore.

“Più che bene oserei dire! Gli ho dato il mio numero e... indovina? Ci esco assieme il prossimo week-end! Devo assolutamente andare a comprare qualcosa di nuovo da mettermi perché devo essere impeccabile!” esclama senza riuscire a smettere di sorridere.

“Gli piacerai in ogni caso.” risponde Sebastian con un sospiro.

Kurt si volta di scatto verso di lui, perplesso “Era una sorta di complimento?”

“Certo che no.” si affretta a correggersi Sebastian “Voglio dire, gli sei piaciuto oggi che sembri appena uscito da un ricovero per senzatetto, figuriamoci se ti prepari decentemente.”

“Ti è così difficile farmi un complimento sincero una volta tanto?” protesta Kurt, ferito.

“Te ne ho fatti, ma o non mi hai creduto o non li hai apprezzati, quindi che vuoi che ti dica Kurt? Ricordi che mi hai detto al West Side? Non fare commenti sul tuo aspetto, belli o brutti che siano. Se ora ti dicessi che mi ci sono voluti secoli per rendermi conto che hai un sorriso mozzafiato non mi crederesti comunque, quindi tanto vale che continui con i miei commenti sarcastici. Mi vengono così bene!”

Kurt sente le guance surriscaldarsi “Aspetta, lo pensi davvero? Nessuno mi aveva mai fatto commenti sul mio sorriso. Tranne Blaine, ovviamente. Io a dire la verità l'ho sempre detestato e-”

“Lo penso davvero.” lo interrompe l'amico, leccandosi le labbra agitato “Ma non ti farò altri complimenti, mi sentirei in colpa visto che ora hai un appuntamento con Mr. Bicipiti lì dentro. E poi basta il mio ego, se ci aggiungiamo anche il tuo il mio pick-up non riesce a portarci fino a casa.” cerca di cambiare discorso.

Kurt abbozza un sorriso, dandogli una pacca amichevole sulla spalla “Hai ragione, portami a casa Mr. Stecchino.” lo apostrofa facendogli la linguaccia.


 


 


 




 

N/A

Ora capite il perché di quella mia premessa iniziale... lol

Spero comunque che il capitolo vi sia piaciuto! A sabato! :*  

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Capitolo 14
*** Capitolo 14 ***


CAPITOLO 14

 








 


SOUNDTRACK

“Don't talk to strangers” - Rick Springfield ( https://www.youtube.com/watch?v=cp42V938eBA )


 









 

Non parlano di Rick nei giorni successivi, né alle ripetizioni di matematica, né durante le lezioni di guida. Sebastian sembra addirittura essersene scordato, e non fa altro che vantarsi della sua B in matematica -senza ringraziare Kurt per averlo aiutato tanto-.

Kurt però è felice quando viene a sapere che quel sabato Sebastian sarebbe uscito con Jackson e altri ragazzi che aveva conosciuto alla festa, perché si sentiva quasi in colpa ad avere un appuntamento con Rick. Non sa esattamente il motivo di tale preoccupazione, ma l'idea che Sebastian possa rimanerci male continua a tormentarlo. Non che pensi di essere nei suoi interessi, ma aveva notato la sua reazione quando gli aveva detto che sarebbero usciti assieme.

Kurt indossa il completo nuovo che ha comprato qualche giorno prima e, anche se teme di risultare troppo formale, è soddisfatto di come gli calza. Non è particolarmente nervoso anche se non ha un appuntamento da molto tempo, ma Rick in quei giorni ha saputo metterlo a suo agio quando si sono scritti e chiamati per confermare l'uscita.

Quando alle sette di sera sente il campanello suonare, però, percepisce un brivido percorrerlo lungo la schiena. Sa che, se le cose andranno per il verso giusto, quello potrebbe essere solo il primo di una serie di appuntamenti e che potrebbero presto sfociare in qualcos'altro. Credeva di non essere pronto a ricominciare dopo la storia con Blaine -in fondo è passato solo un mese dalla loro rottura definitiva- e il fatto che sappia benissimo che prova ancora qualcosa per lui (che ricambia) non rende la situazione semplice.

Gli piace Rick ed è felice di uscire con lui, eppure nel contempo si sente in colpa per non averlo detto a Blaine, anche se non gli deve nulla visto che ormai sono solo amici.

Col cuore che gli martella in gola, scende le scale in tutta fretta, indossando subito il cappotto per non rischiare che suo padre li trattenga lì per conoscersi, e va ad aprire la porta. Rick è stupendo e non ricordava di essere rimasto così colpito da un ragazzo da quando aveva visto Blaine per la prima volta (e Sebastian quel giorno al West Side, a dire il vero). Lo squadra rapidamente da capo a piedi rendendosi conto di essersi vestito troppo elegantemente; Rick infatti indossa un paio di jeans scuri, delle scarpe da ginnastica, una maglietta con lo scollo a V nera ed una giacca di jeans chiaro. I suoi capelli sono appena scompigliati ma gli conferiscono un'aria dannatamente sexy. Tiene in mano un mazzo di rose rosse e Kurt è certo di arrossire quando gli sorride per porgergliele.

“Sei bellissimo.” gli dice sporgendosi appena per dargli due baci sulle guance “Questi sono per te.”

“Sono stupendi, ti ringrazio.” sussurra. Guarda il vaso di fiori all'ingresso, ancora con i nontiscordardime che gli aveva portato Sebastian e prova una strana sensazione quando mette le rose nello stesso vaso, coprendo quasi quelli dell'amico.

“Tu devi essere Rick, giusto?” chiede Burt entrando nella stanza e Kurt prega con tutto sé stesso che non incomincino a fare conversazione. Vuole uscire al più presto di casa e non rischiare di fare figuracce al suo primo appuntamento.

“Si, signore. Rick Collins. E' un piacere conoscerla.” si presenta stringendogli la mano, cordiale.

“Il piacere è mio figliolo.” risponde calorosamente portando poi un braccio attorno al collo di Kurt in maniera fin troppo protettiva “Se non sono indiscreto... quanti anni hai?”

“Papà!” lo rimprovera Kurt lanciandogli un'occhiataccia.

Rick ride sotto i baffi, sorridendo adorabilmente ad entrambi “Ne faccio ventotto quest'anno, signore.”

“Lo sai che mio figlio ha diciannove anni?”

“Papà.” lo richiama un'altra volta Kurt imbarazzato “Smettila.” aggiunge sottovoce ma non troppo piano da non farsi sentire da Rick.

“Si signore. Lo riporterò a casa per le undici.” risponde sempre gentilmente Rick.

Kurt si sente come un ragazzino di dodici anni che deve rincasare entro una certa ora e non vuole che Rick pensi che sia ancora un bambino, è troppo umiliante. È vero che hanno quasi dieci anni di differenza ma non vuole che la cosa sia considerata come un problema. “Papà, noi andiamo. Non aspettarmi alzato.” dice a denti stretti liberandosi dalla sua presa, avvicinandosi a Rick e prendendo le chiavi di casa “Ciao.”

“Arrivederci signor Hummel.”

“Guida piano.” lo ammonisce Burt prima di ricevere un'altra occhiata infuriata da suo figlio nel richiudersi la porta alle spalle.

“Devi scusarlo.” si affretta subito a dire Kurt “E' un po' apprensivo.”

Rick sorride “E' simpatico invece. Ed essere apprensivi non è una brutta cosa, in fondo non mi aveva mai visto prima e posso capire che qualcuno più grande lo possa far preoccupare. Ma già il fatto che io non sia un serial killer è un punto a mio favore no?”

Kurt ride arricciando le labbra in una smorfia “Credimi, lui ti considererà tale fino a che non riuscirà a prendere confidenza. Lo ha già fatto in passato e non penso che perderà tanto facilmente questa sua brutta abitudine di fare il terzo grado a tutti.”

“Hai avuto parecchi ragazzi?” gli chiede di getto, mentre gli apre galantemente lo sportello della sua macchina (una Viper che non ha nulla a che vedere con il pick-up malandato di Sebastian).

Kurt sale ed aspetta che anche Rick si sia accomodato al posto di guida prima di rispondere “Solo uno. Non è finita molto bene tra noi quindi suppongo che mio padre ora si senta ancora più iperprotettivo di prima. Non vuole vedermi soffrire di nuovo... E' solo che mi dispiace, non voglio che si accanisca su di te per gli errori commessi da un'altra persona.”

“Tranquillo, non l'ho preso come un attacco personale prima. Ho capito che era solo preoccupato per te. Anche mia madre, sai, è molto apprensiva. Da quando mi sono trasferito qui mi chiama incessantemente per sapere come sto, se il lavoro va bene, se ho conosciuto qualcuno. Ha sempre paura di scoprire che sono finito in qualche giro sbagliato o che mi abbiano licenziato lasciandomi al verde. Più che apprensiva direi che è catastrofista.” ridacchia, mettendo poi in moto.

“Wow, allora penso che io e lei andremo d'accordo!” esclama Kurt senza pensare “Ehm, nel senso... non che voglia conoscerla adesso. Non ti stavo chiedendo di presentarmela e- è il nostro primo appuntamento in fondo, non stavo cercando di- ehm, di velocizzare le cose.”

Rick ride di nuovo, divertito dalla sua goffaggine “Sei adorabile.” commenta girandosi velocemente verso di lui, prima di tornare a fissare la strada “L'ho capito dal primo momento che ti ho visto che sei un po' timido. Basti pensare al fatto che, quando ho chiesto a te e al tuo amico di ordinare, sei rimasto in silenzio.”

“Non sono timido, sono solo un po' impacciato. Mi capita spesso quando sono nervoso.”

“Sei nervoso? Ti prego, non esserlo con me. Non ce n'è motivo.”

Kurt sente le guance riscaldarsi appena, ed increspa le labbra abbassando lo sguardo “Ci proverò.”

“E quel tuo amico?” gli chiede improvvisamente Rick “Come l'ha presa questa nostra uscita?”

Kurt è confuso da quella domanda e non capisce il motivo per cui gliel'abbia fatta “Come avrebbe dovuto prenderla? Gli ho solo detto che oggi saremo usciti assieme, non ne abbiamo più parlato. Anzi, non so nemmeno se si ricorda che stasera ceno con te.”

“Beh, l'altro giorno al bar mi è sembrato un tantino fuori di sé. Era sul punto di incenerirmi con gli occhi, il che mi fa pensare che non gli vada molto a genio questo nostro appuntamento.” osserva Rick.

“Perché non dovrebbe andargli a genio?” chiede Kurt anche se sa benissimo dove vuole andare a parare. La verità è che sento il bisogno di sentirselo dire anche da qualcun altro per avere la conferma che quello che pensa non sia tutto frutto della sua fervida immaginazione.

“Sai, quel giorno ti ho guardato un sacco. Ho pensato che fossi uno dei ragazzi più belli e carismatici che avessi mai visto.” a quelle parole Kurt arrossisce ancora più prepotentemente “E poi ho guardato lui e, non so se lo hai notato, ma non ti ha tolto gli occhi di dosso per un solo secondo. Ecco perché credo che la cosa non gli vada a genio.” gli spiega.

“Scusami, non ho afferrato. Che cosa stai cercando di dire?”

“Penso proprio che il tuo amico abbia una cottarella per te Kurt. Forse tu non lo hai notato perché passandoci il tempo assieme è venuto naturale avvicinarsi, anche io per esempio sono molto legato ai miei amici... Però una cosa è certa: non li guardo nel modo in cui lui guardava te. C'è stato per caso qualcosa tra voi? Scusa se ti sembro invadente, ma voglio mettere subito in chiaro le cose ed essere sincero con te su tutto.”

“Io-” Kurt non sa cosa rispondere. Quelle parole sono sfrecciate dritte in mezzo al suo cuore e forse incomincia a credere che quelle non siano solo sue stupide fantasie. Lo ha notato suo padre, lo hanno notato Seamus e i suoi amici ed ora lo ha notato anche Rick. “Non c'è nulla tra noi, te lo posso assicurare. Siamo solo molto uniti... E pensare che fino ad un mese fa se mi fosse passato accanto lo avrei preso a ceffoni.”

“Non andavate d'accordo?”

“Per niente. Non andiamo ancora d'accordo a dire il vero, ma ci siamo affezionati molto passando il tempo assieme e provando a conoscerci senza giudicarci a priori. Comunque te lo ribadisco: non c'è nulla di sentimentale tra noi. Cioè, ci siamo dati un bacio ma è stato solo per uno stupido gioco, non era sentito.” dice anche se, in effetti, il bacio lo ha scombussolato.

“Io credo che per lui sia stato qualcosa di più, ma non voglio insistere.”

“Tu hai avuto una storia importante?” chiede dunque Kurt sperando di distogliere l'attenzione da Sebastian. Anche quando non è presente riesce comunque ad essere il protagonista di ogni discussione.

“Ho avuto un paio di ragazzi in verità, ma solo una storia importante. Si chiamava Tyler. Ci siamo lasciati un paio di mesi fa, ma siamo ancora molto amici. La fine della nostra storia per fortuna non ha rovinato la nostra bella amicizia. Ed ora che abbiamo chiarito la faccenda ex” cantilena facendo ridere Kurt “possiamo passare a noi.” conclude girandosi un'altra volta verso di lui per sorridergli dolcemente.

“Che cosa vuoi sapere?”

“Tutto. I tuoi interessi, cosa vuoi fare una volta finito il liceo e cose così. Se vuoi posso rompere io il ghiaccio.” sghignazza “Tanto abbiamo un'intera serata per imparare a conoscerci.”

“Si, inizia tu.” risponde in un sussurro Kurt “Interessi?”

“Amo la pittura” dice e Kurt abbozza un sorriso ripensando alla giornata trascorsa con Sebastian a ridipingere l'ex locale “e, non per vantarmi, ma faccio anche dei quadri piuttosto belli.” continua gonfiando il petto non con la stessa aria di superiorità di Sebastian, ma piuttosto in tono scherzoso “Suono il pianoforte da più di dieci anni e ho praticato qualsiasi tipo di sport, nuoto, football, pallacanestro, ma quando ho trovato lavoro non ho più avuto tempo per me stesso ed ho dovuto abbandonarli.”

“Forte... Io sono una frana in qualsiasi cosa riguardi gli sport. A ginnastica faccio fatica a correre un giro di palestra. Non sono un tipo molto sportivo, e penso che si noti.” commenta abbassando di nuovo gli occhi imbarazzato.

“Non direi, hai un bel fisico. Per quello che ho visto...”

C'è un momento di silenzio nel quale si girano l'uno verso l'altro, fissandosi a bocca aperta, un po' a disagio “Quello che volevo dire...” ricomincia Rick “E' che sei davvero bellissimo e-”

“Non preoccuparti, ho capito. Sono un maestro delle uscite fuori luogo.” ridacchia per cercare di stemperare la tensione che si è venuta a creare tra loro “Mi fa piacere ricevere dei complimenti una volta tanto.”

“Non dirmi che non te l'ha mai detto nessuno! Voglio dire, hai degli occhi meravigliosi ed un sorriso dolcissimo... Hai dei bei lineamenti e sei particolare, in un bel senso. Se non te l'ha mai detto nessuno sono tutti ciechi. Vuoi farmi credere che il tuo ex o quel tuo amico non te l'hanno mai fatto notare?”

“Il mio ex si, il mio amico no. Cioè ogni tanto mi fa dei semi-complimenti ma alla fine riesce a rigirarli in modo che non sembrino tali e se ne esce con qualche frase sconveniente ed offensiva. Non è capace di dire qualcosa di carino.”

Rick sospira “Altra cosa che mi fa pensare che ci sia dell'altro.”

“Sei geloso?” scherza Kurt.

“No, ma potrei diventarlo.” dice facendogli l'occhiolino “Siamo quasi arrivati comunque, massimo cinque minuti. È un posticino tranquillo, lontano dalle vie principali; ti piacerà. Lo gestisce una mia amica ed ormai sono di casa. Ci ha riservato la sala più piccola solo per noi.”

Kurt è stupito che Rick si sia impegnato tanto per rendere il tutto perfetto e pensa che Blaine non aveva mai fatto una cosa del genere per lui anche se sapeva comunque essere romantico. “Non so cosa dire... grazie.” boccheggia incredulo.

“E di che?! Pensavo fosse una cosa carina avere un minimo di privacy e poter parlare di qualsiasi cosa senza che nessuno ci disturbi.”

“Mi fa piacere.” risponde sincero Kurt “Ti chiedo solo scusa se ti sembrerò un totale sfigato, taciturno ed impacciato, è solo che non ho un appuntamento da molto tempo e-”

“Stai tranquillo Kurt, rilassati. Te l'ho detto, non devi farti problemi con me. Pure io non ho un appuntamento da molto quindi penso che dobbiamo solo lasciarci andare e vedere cosa succede, no? Onestamente non mi aspettavo nemmeno che mi chiamassi. E invece sei tornato subito indietro... Quando hai accettato di uscire con me ero al settimo cielo, credimi.”

Kurt è lusingato dall'interesse che Rick mostra nei suoi confronti ma soprattutto sorpreso “Dovrei essere io quello al settimo cielo. Insomma, non tutti i giorni mi capita che un ragazzo carino mi lasci il suo numero di telefono. Credevo che queste cose succedessero solo nei film d'amore.”

“A volte bisogna prendere la palla al balzo. È forse la prima volta che mi faccio avanti con qualcuno. So che posso sembrarti tranquillo e sicuro di me, ma a dire il vero sono sempre stato una frana con i ragazzi. Diciamo che corteggiare non è il mio forte.” ride tra sé e sé rallentando un poco “E' quel locale in fondo alla via.” aggiunge indicandogli un'insegna luminosa.

“Sappi che non mi corteggiavano così da una vita, stai andando bene.” gli sorride ancora rosso in viso “Sebastian non sa nemmeno che vuol dire corteggiare qualcuno.”

“Sebastian è il tuo ex ragazzo?”

Kurt scuote la testa, sospirando “No, il mio ex ragazzo si chiama Blaine. Sebastian è l'amico con cui mi hai visto al tuo locale l'altro giorno. Non che io abbia mai desiderato quel tipo di interesse da parte sua... Era un discorso in generale. Lui non sa approcciarsi con le persone e ci prova con tutti in maniera spudorata pensando di risultare sexy quando in realtà è solo ridicolo.” dice con un certo risentimento “Ti chiedo scusa, non dovrei parlarti di lui. Sto rovinando tutto, mi dispiace.”

“Non preoccuparti. Sono già diventato geloso nell'arco di dieci minuti ma credo di poter reggere la cosa.” scherza.

“Non devi esserlo, è solo un amico e niente di più. Possiamo cancellare quest'ultima parte della nostra conversazione e far finta che io non abbia detto nulla su Sebastian?”

Rick annuisce, più divertito che turbato “Guarda che se vuoi parlarmi di lui puoi farlo. Non ti stavo dando delle restrizioni.”

“No, sono qui con te e non voglio parlare di lui, non sarebbe giusto nei tuoi confronti. È come se mi perseguitasse anche quando non è fisicamente presente; è snervante. Quindi ti chiedo di nuovo scusa Rick. Voglio passare una bella serata con te e direi che abbiamo già nominato abbastanza i nostri ex e tresche varie e possiamo concentrarci su di noi.” prende l'iniziativa per paura che quel discorso su Sebastian possa avergli fatto cambiare idea. Non vuole mandare a monte l'appuntamento ancora prima che inizi.

Rick parcheggia la Viper nel posto più vicino all'ingresso e si volta verso di lui con un'espressione addolcita “Lo vorrei tanto. Hai qualcosa di misterioso Kurt Hummel e non vedo l'ora di poterti conoscere meglio.” risponde gentilmente facendogli cenno di rimanere seduto al suo posto. Scende in tutta fretta dalla sua auto, raggiungendo lo sportello di Kurt “Mr. Hummel.” lo apostrofa tendendogli il braccio.

Kurt lo afferra, smontando a sua volta, per nulla abituato a quel genere di galanterie “Guarda che la cosa potrebbe iniziare a piacermi.” lo avvisa lasciandosi sfuggire una risata.

Rick gli sorride, aprendo la porta del locale “Da questa parte...”

“E' bellissimo!” commenta Kurt guardandosi attorno ed individuando la piccola sala separata dalle altre da una vetrata colorata “E' forse il posto più-”

Le parole gli si smorzano in gola quando il suo sguardo cade su un tavolo non molto distante dalla sala a loro riservata. Impallidisce e le mani iniziano a sudargli, sentendo scorrere un brivido lungo la colonna vertebrale. Tra tutte le persone che avrebbe potuto incontrare in un locale così tranquillo ed isolato rispetto al centro città, doveva proprio trovare Sebastian. L'amico è seduto assieme ad altri quattro ragazzi e Jackson e stanno bevendo birra, ridendo tra loro.

“Kurt? Tutto bene?” gli chiede preoccupato Rick posandogli una mano sulla schiena.

“Io- si. E' solo che...” inizia tentennando e Rick segue la traiettoria del suo sguardo fino a che non si posa a sua volta su Sebastian “Mi dispiace.” dice in un sussurro “Non avevo idea che sarebbe venuto qui, io non gli ho detto niente. Non voglio che ci rovini la serata però, possiamo semplicemente ignorarlo?”

“Non sono arrabbiato Kurt.” lo rasserena Rick “Andiamo ad accomodarci nella sala e se ti vede lo saluti e basta. È tutto okay.”

Kurt annuisce anche se l'idea che Sebastian sia nello stesso posto durante il suo primo appuntamento lo fa stare particolarmente in ansia. Cercando di fingere indifferenza, ancora aggrappato al braccio di Rick, si incammina verso la saletta, pregando che non lo noti. Ha appena raggiunto la porta scorrevole che la separa dalla principale quando Sebastian, ancora impegnato a ridere con gli altri, si gira verso di lui e il suo sorriso si affievolisce a poco a poco. Kurt gli lancia un'occhiataccia sperando che colga la sua disperata richiesta di ignorarlo e Sebastian, contrariamente alle sue aspettative, non dice nulla ma continua a seguirlo con gli occhi fino a che non si accomoda con Rick al tavolo. Attraverso le vetrate riescono a vedersi e Kurt è tentato di chiedere a Rick di scambiarsi di posto per non sentirsi vulnerabile sotto il suo sguardo attento, ma alla fine decide di ignorarlo, anche se la sua forza di volontà vacilla più di una volta.

Poco dopo essersi sistemati, una cameriera carina si avvicina al loro tavolo portandogli i menù.

“Kurt, lei è Allison. Allison, lui è Kurt.” li presenta Rick.

“Oh, il famoso Kurt! E' da giorni che mi stressa per questo appuntamento. Devi essere speciale.” scherza lei stringendogli la mano.

“A dire il vero ci conosciamo da pochissimo e-”

“Beh, avrete modo di farlo. E' una persona fantastica...” lo interrompe avvolgendo con un braccio il suo amico “Considerati molto fortunato; io e le mie amiche ci siamo passate tutte con la cotta per Rick Collins. Nella nostra cerchia di amici è soprannominato George Clooney, perché è irraggiungibile.” ridacchia divertita “Non me lo lascerei scappare.”

Kurt forza un sorriso un po' in imbarazzo ed è certo di essere arrossito ancora, solo che in quel momento, in quella stanza così illuminata, si sente molto più a disagio perché è sicuro che Rick e Allison hanno notato il mutamento del suo colorito.

“E' molto diretta.” commenta Rick dandole un buffetto sulla spalla.

Allison aspetta che entrambi decidano le portate prima di segnarsele sul block notes ed allontanarsi. Kurt è certo di vederla fare l'occhiolino prima di abbandonare la sala. Sebastian invece è ancora fermo immobile e li sta fissando in cagnesco, scolando una bottiglia di birra. Kurt non riesce a capire perché sembri così infastidito dal vederlo con Rick; anche lui in fondo è uscito per divertirsi con i suoi amici e Kurt non era rimasto turbato dalla cosa (forse perché Seamus non c'era).

“A che pensi?” gli chiede improvvisamente Rick versandogli un sorso di vino rosso.

“Penso che sono felice di essere qui.” risponde prontamente Kurt, anche se la sua mente si sta ancora ponendo mille domande sul comportamento di Sebastian.

Rick arriccia le labbra, abbassando gli occhi e Kurt si sente subito più tranquillo quando nota che anche lui è arrossito appena “Te l'ho già detto che sei meraviglioso stasera? Mi togli letteralmente il fiato.”

Kurt si morde il labbro inferiore, sentendo il cuore battergli all'impazzata “Sei molto gentile...” sussurra “Anche tu sei stupendo, ed Allison ha ragione: sono molto fortunato ad essere qui con te. Non potrei richiedere compagnia migliore.” aggiunge, volgendo involontariamente lo sguardo dietro Rick, fino al tavolo di Sebastian.

“E il tuo amico?” chiede di scatto Rick, con un po' di delusione.

“Cosa il mio amico?”

“E' davvero solo un amico?”

Kurt trattiene il fiato per qualche secondo, sentendo un nodo stringerglisi in gola “Sai, questa è la domanda che continuano a farmi tutti da quasi un mese e la mia risposta è sempre la stessa: non c'è niente tra noi. A parte il bacio che ti ho detto, non c'è stato altro. Tu non lo conosci, è troppo diverso da me e credimi, anche se decidessimo di provare a vedere se può funzionare finiremmo per odiarci come facevamo un tempo. Siamo due opposti, non dureremmo cinque minuti.”

“Gli opposti si attraggono.” commenta Rick, giocherellando con la forchetta, visibilmente geloso.

“C'è un limite a tutto.” ride Kurt, facendo sorridere l'altro a sua volta “Io gli voglio molto bene ma nulla più di questo... Ma perché stiamo parlando di lui? È già abbastanza snervante che sia nel nostro stesso locale, non voglio rovinarti la serata. Quindi possiamo parlare di altro per piacere?” domanda buttando giù l'intero bicchiere di vino.

“Hey, vacci piano.” sghignazza Rick “Scusami se te l'ho chiesto ancora è solo che tu mi piaci davvero Kurt. So che non ci conosciamo realmente... questa è solo la seconda volta che ci vediamo, e ci siamo limitati solo a qualche chiamata o messaggio, ma la verità è che era da molto tempo che il cuore non mi batteva così forte. C'è qualcosa in te che mi fa impazzire.”

“Il fatto che io mi sia vestito come se stessi andando alla notte degli Oscar quando invece doveva essere una cena informale?” ride coprendosi il viso con le mani “Mi sento ridicolo.”

“Non parlavo di quello!” esclama Rick sorridente “Ti sta davvero molto bene ed è bello sapere che ci tenevi a tal punto da considerarla una cena formale. Pensa che mi sono sentito in imbarazzo io per essermi messo addosso queste cose.” dice guardando il suo look casual “Penso che ci stiamo facendo troppi problemi entrambi, quindi io propongo di essere noi stessi e dirci ogni cosa senza temere il giudizio dell'altro. Voglio che tu ti senta a tuo agio ed io cercherò di essere meno composto. Non sono sempre così come mi vedi adesso, io sono più... espansivo.”

“Oh, quindi stai facendo tutto ciò solo per farmi buona impressione, uh?” lo prende in giro Kurt.

“No, io-”

“Rick, stavo scherzando.” lo tranquillizza “E sappi che, comunque, ci stai riuscendo benissimo.”

“Woah, allora non sono un totale disastro come pensavo. Fare conversazione non è mai stato il mio forte e spesso me ne esco con frasi sconvenienti.”

Kurt si indica “Stessa cosa vale per me, siamo a cavallo!” esclama ridendo assieme a lui.


 

La serata procede nel migliore dei modi: Rick si rivela essere molto dolce e premuroso, e decisamente più rilassato e meno controllato di com'era appena arrivato e Kurt apprezza quel suo lato estroverso. Rick ha anche una vena comica e Kurt è certo di non aver riso così tanto da anni.

L'unico problema è lo sguardo fisso di Sebastian su di loro. Più di una volta Kurt pensa di alzarsi per dirgli di lasciarli in pace, ma alla fine si trattiene per non rovinare una serata così piacevole. Rick è straordinario: è bellissimo, simpatico, coinvolgente, gentile e carismatico. Non c'è nulla che non vada in lui e si chiede se possa essere realmente la persona adatta. Ricordava di essere stato così bene solo all'inizio della sua storia con Blaine e, anche se ha paura che le cose possano rovinarsi dopo la brutta rottura col suo ex, l'età e l'esperienza di Rick gli danno sicurezza e si sente più incline a fidarsi completamente di lui, pur conoscendolo appena.

Hanno appena finito di degustare due deliziose panne cotte ai fiori di malva, quando Kurt nota che Sebastian è l'unico rimasto a tavola e che i suoi amici se ne sono andati.

“Kurt, mi scusi solo un momento?” gli chiede Rick alzandosi da tavola “Vado al bagno. Se hai bisogno è quella porta lì in fondo sulla destra.”

“Ci sono posti migliori dove possiamo appartarci.” ride Kurt, ma si rende conto qualche secondo dopo di quanto suoni sbagliata quella cosa e a giudicare dall'espressione stupita di Rick, deve aver esagerato “Oddio, scusami. Voleva essere una battuta ma è uscita tremendamente male.” balbetta coprendosi il viso con una mano.

Rick gli si avvicina chinandosi verso di lui “Preferisco la macchina anche io.” gli sussurra all'orecchio prima di incamminarsi verso il bagno. Kurt si lascia sfuggire una risata e Rick, prima di lasciare la sala, gli fa l'occhiolino, ridendo a sua volta.

Nel momento esatto in cui Rick scompare dietro la porta della toilette, Sebastian si alza dal suo tavolo, entrando nella sala. Kurt alza gli occhi al cielo, sbuffando e inizia ad agitarsi quando l'amico si siede di fronte a lui, guardandolo furibondo, come se gli avesse fatto qualche torto.

“Che vuoi Smythe? Vedi di sparire entro tre minuti, non voglio che ti veda qui, rovineresti tutto.”

“Volevo solo chiederti se ti stai divertendo!” sbotta offeso “Mr. Bicipiti ti ha offerto una buona cena?”

“Era tutto delizioso, ma smettila di chiamarlo così. Per piacere, possiamo parlarne un altro giorno? Se ti vede qui si farà strane idee e non voglio mandare tutto a monte. Ogni cosa è perfetta e lui mi piace davvero molto Bas. È forse la persona più cordiale e dolce che io abbia mai conosciuto.”

Sebastian ghigna, leccandosi le labbra compiaciuto “Sei così ingenuo Hummel. Si farebbe di tutto pur di farsi un gran bel culo come il tuo.”

“Come ti permetti?!” strilla Kurt inarcando le sopracciglia “Lui non è così, questa è una cosa che ci si aspetta da te, perché sei un maiale che vive di sesso e non sa nemmeno cosa vuol dire provare dei reali sentimenti per una persona. Quindi...” Kurt schiocca le dita indicandogli l'altra sala “...smamma.”

“Ah, già. Dimenticavo che sei in compagnia di uno che potrebbe essere tuo padre, perché mi preoccupo tanto?” risponde sarcastico.

“Mio padre? Vuoi scherzare?!”

Sebastian fa spallucce, imbronciato “E' vecchio per te...”

“Vecchio? È questo che pensi? Non puoi parlare seriamente! Se uno è vecchio a ventisette anni...”

“Ne ha ventisette?! Più di quanti pensassi, wow. Divertiti tra qualche anno a fargli da badante, Sarah Paulson.” inveisce alzandosi da tavola.

Kurt si alza a sua volta, fronteggiandolo “Si può sapere qual è il tuo problema?! Magari la prossima volta pensaci prima e chiedimi di uscire invece che continuare con i tuoi soliti stupidi siparietti!”

“C-cosa?” balbetta Sebastian ridendo nervoso “Non hai capito niente. Sono solo preoccupato per te. È un ragazzo più grande e al primo appuntamento ti porta in un locale come questo riservando una sala tutta per voi e fa il carino con quel finto sorriso alla Liberace e quei capelli alla Matthew Daddario che, permettimi di dire, può portare solo lui in quel modo.”

“No aspetta, sei davvero geloso?”

“Non sono geloso dannazione! Sto solo dicendo che sta recitando una commedia per portarti a letto, credimi me ne intendo di queste cose, le facevo io stesso.”

“Le facevi?” ripete Kurt posando le mani sui fianchi “Vuoi farmi credere che sei diventato un santarellino che non si fa uno nuovo ogni sera? Ovviamente.” replica sarcastico.

“Perché stiamo discutendo di questo? Ero venuto qui con le migliori intenzioni e sei riuscito come al solito a rovinare tutto! Dio, non ti sopporto.”

“Nessuno ti ha chiesto di venire qui, hai fatto tutto da solo Sebastian. Ti ho detto di lasciarmi in pace e di farmi godere la serata. Non sono io che ho rovinato tutto.”

Sebastian lo fissa imperturbabilmente ed è chiaro che sia spiazzato dalla sicurezza di Kurt, visto che la sua sta vacillando “Già, immagino vuoi continuare a godertela nel retro della sua macchina.”

“Magari è quello che voglio, si.” risponde secco.

“Va tutto bene qui?”

Rick rientra nella sala, fissandoli interrogativo e posa la mano sulla spalla di Kurt, preoccupato “C'è qualche problema?” chiede passando lo sguardo dall'uno all'altro.

“No, è tutto okay.” rompe il ghiaccio Kurt.

Sebastian sghignazza, scuotendo la testa “Va tutto benissimo. Non potrebbe andare meglio, vero Hummel? Non vi voglio disturbare ulteriormente. Goditi la serata in compagnia di Holland Taylor.” sbotta dirigendosi all'ingresso per pagare.

“Che voleva?” chiede di nuovo Rick.

“Niente, era solo un po' ubriaco.” mente Kurt “Andiamo anche noi?” chiede poi sperando di cambiare argomento.

“Si certo...” risponde in un sussurro l'altro prendendogli il cappotto e aiutandolo a metterselo.


 

Non parlano molto durante il viaggio di ritorno e Kurt si sente estremamente a disagio per quello che è accaduto al ristorante con Sebastian. Sa che quel silenzio è dovuto a quel motivo ed ha paura che Rick decida di non vederlo più perché crede ci sia qualcosa tra di loro.

Quando accosta l'auto nel vialetto degli Hummel, però, Rick è tornato sorridente, e sta guardando Kurt con occhi sognanti “Allora...”

“Allora...” ripete Kurt, slacciandosi la cintura di sicurezza.

“E' stata una bella serata. Sono stato molto bene in tua compagnia Kurt.” inizia Rick posando una mano sulla sua coscia. A quel gesto Kurt si irrigidisce, non perché lo terrorizzi quel tipo di contatto, semplicemente perché non sa se stringergli la mano o se lasciare che quel gesto sia fine a sé stesso. “Uscire con te mi ha solo confermato che sei una persona eccezionale e... credo di essermi preso una bella cotta. Motivo per cui, senza troppi giri di parole, volevo chiederti se possiamo rivederci uno di questi giorni. Magari andiamo al cinema o dove preferisci.”

Kurt sente le guance surriscaldarsi un'altra volta; è un riflesso incondizionato, non riesce a farne a meno. “Il cinema sarebbe perfetto.” mormora infine tenendo gli occhi bassi “Sono stato molto bene anche io comunque e ti chiedo ancora scusa per quello che è successo con Sebastian... Ci tengo però a ribadirti un'ultima volta che io questa sera non avrei voluto essere assieme a nessun altro. E credo di essermi preso una cotta per te dal primo momento che ti ho visto al bar. Ancora prima che aprissi bocca, intendo.” dice serioso, facendo però ridere Rick “Ed ora sto facendo l'ennesima figuraccia...”

Rick si sporge verso di lui e posa le sue labbra sulla guancia rossa di Kurt, indietreggiando poi lentamente “La tua goffaggine è sexy.” commenta arricciando adorabilmente il naso “Senti, so che è il nostro primo appuntamento e non voglio metterti pressioni o-”

Non fa in tempo a completare la frase che Kurt si sporge a sua volta verso di lui e preme con sicurezza le labbra su quelle carnose di Rick. Il ragazzo istintivamente afferra il viso di Kurt tra le mani e dischiude appena le labbra per approfondire il bacio. Dopo un paio di secondi, però, si staccano rimanendo a meno di un centimetro di distanza, sentendo l'uno il respiro dell'altro sulla propria bocca.

“Scusami.” sussurra Kurt col respiro affannoso “Io pensavo che-”

“Lo voglio da morire Kurt ma... andiamoci piano. Mi piaci sul serio ed ho paura di rovinare tutto se mi spingo troppo oltre, ma non pensare neanche per un secondo che io non voglia tutto questo. Le tue labbra hanno davvero un ottimo sapore.” dice con un filo di voce sorridendo contro la bocca di Kurt, sfiorandola appena. “Buonanotte.” aggiunge dandogli un altro bacio sulla guancia.

“Notte.” lo saluta Kurt col cuore che è letteralmente sul punto di scoppiargli dalla gioia “Mi chiami uno di questi giorni?” gli chiede poi scendendo dalla Viper.

“Ci puoi scommettere. Non ti lascio scappare così Kurt.”

Kurt si apre in un ampio sorriso e, dopo avergli augurato di nuovo la buona notte, si dirige verso l'ingresso, sperando di non trovare ancora suo padre sveglio. Sente di nuovo le farfalle nello stomaco ed è al settimo cielo. Non ricordava un così bell'appuntamento dal picnic che fece con Blaine un anno prima. Vorrebbe gridare e saltare per sprigionare tutte le emozioni che prova, ma in quel momento la sua euforia viene subito smorzata dal vibrare del suo cellulare.


 

Da: Sebastian Smythe

Non mi interessa se avevi intenzione di chiedere al ragazzo immagine del dentifricio Splendini di uscire, domani sei mio. Nessuna obiezione. Buonanotte.


 








 

N/A

Non ho molto da aggiungere se non che mi sono divertita un sacco a scrivere di Sebastian geloso haha Spero che vi sia piaciuto e vi ringrazio come sempre per le recensioni :)

P.s

Per chi non lo sapesse, Sarah Paulson a quanto pare ora sta assieme ad Holland Taylor ( http://cos.h-cdn.co/assets/15/49/1280x1920/gallery-1448996880-sarah-paulson-holland-taylor.jpg ) ed è per questo che Sebastian li chiama così, per la differenza d'età lol  

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Capitolo 15
*** Capitolo 15 ***


 

 

CAPITOLO 15


 


 






 

SOUNDTRACK

“Under Pressure” - Queen ( https://www.youtube.com/watch?v=a01QQZyl-_I )








 


 


 

Se Kurt credeva che passare un'intera giornata in compagnia di Sebastian fosse la cosa peggiore che potesse capitargli (almeno in quel momento), non aveva pensato a come sarebbe stato passarla assieme a Sebastian e Blaine.

Quella domenica, aprendo la porta di casa -ancora in pigiama-, si era ritrovato davanti i due ragazzi con dei sorrisi inequivocabili impressi sui volti: avevano decisamente qualcosa in programma che non gli avrebbe fatto piacere. Gli avevano detto di sbrigarsi a vestirsi e di essere in macchina entro dieci minuti. Kurt, di malavoglia ma incuriosito allo stesso tempo, si era preparato velocemente mettendo le prime cose che gli erano capitate sotto mano e li aveva raggiunti nel pick-up di Sebastian.


 

“Spiegatemi, cosa avete in mente?” chiede preoccupato accomodandosi accanto all'amico, mentre Blaine si sporge verso l'interno passando lo sguardo dall'uno all'altro dalla finestrella del veicolo.

“Vogliamo fare campeggio!” esclama esaltato Sebastian.

Kurt sbatte ripetutamente le palpebre, alquanto perplesso “E perché?”

“Ci divertiamo! È una bella giornata di aprile, il sole splende alto nel cielo e gli uccellini cinguettano.”

“Ah ah, molto divertente. Mi spiegate perché vi è venuta questa stramba idea?! Sapete entrambi benissimo quanto io detesti gli insetti e stare all'aria aperta. Andare in un bar fa brutto?!” domanda disorientato, rendendosi conto poco dopo che Sebastian avrebbe potuto fare battute su Rick di fronte a Blaine. Non vuole che venga a sapere da lui che ha iniziato, se così la si può definire, una storia.

Con suo grande piacere, però, Sebastian non accenna minimamente a Rick, ma Kurt riesce comunque a cogliere la frecciatina “I camerieri carini possiamo andarli ad ammirare un altro giorno, che ne dici?” ghigna con strafottenza “Cosa c'è che non va col campeggio?! Sarà eccitante!”

“A chi piace più dormire in una tenda?”

“A quelli di Brokeback Mountain non era poi tanto dispiaciuto.” ammicca Sebastian.

“Non avete proprio nulla di meglio da fare? E poi non mi sono nemmeno attrezzato!”

“Sei una palla Hummel! Abbiamo tutto noi: i sacchi a pelo, la tenda e provviste a sufficienza per non morire durante la notte.”

Kurt lo guarda di sottecchi ancora incerto sul da farsi “Ti voglio ricordare che domani c'è scuola.”

“Partiamo all'alba, professor X, e mentre ti scarichiamo a scuola io e Blaine ci andiamo a fare un giro.” risponde con naturalezza, come se continuare a saltare le lezioni non fosse così grave “Ti prego Hummel! È da molto che non facciamo qualcosa tutti e tre assieme e-”

Kurt lo interrompe bruscamente facendogli 'alt' con la mano “Non abbiamo mai fatto qualcosa tutti e tre assieme, e le volte che tu ci interrompevi a casa di Blaine non sono considerabili come momenti passati in compagnia.” gli fa notare.

Blaine si mette a ridere, annuendo “Ha ragione Seb, ricordo ancora quando entrasti in camera mia perché volevi che andassimo al campo da golf e anche se io ero praticamente mezzo nudo e stavo aspettando che Kurt uscisse dal bagno, ti sei seduto sul letto dicendo che avresti aspettato la fine del coito.”

“Oh si, lo ricordo anche io.” commenta Kurt con un'espressione disgustata “Non sei mai stato un asso nel rispettare la privacy. Ti intrometti sempre in questioni che non ti riguardano.” lo stuzzica a sua volta, per nulla intenzionato a dargliela vinta.

“Stiamo ancora parlando di quello?” interviene Blaine confuso.

“Certo.” si affretta a rispondere Sebastian, tenendo gli occhi fissi su Kurt “Allora Hummel, prendere o lasciare. C'è bisogno di un po' di adrenalina nella tua vita.”

“Non basti tu?” risponde ridendo “Sei irrecuperabile Smythe. Stai avendo una pessima influenza su di me.”

Blaine si sporge un poco verso l'interno dell'abitacolo, posando una mano sulla spalla di Kurt “Allora, ci stai?”

Kurt ci pensa qualche secondo, rimuginando su i pro e i contro. Ha voglia di passar una giornata fuori casa ma quel tipo di divertimento che hanno in mente non è la migliore delle opzioni. Poi c'è il problema di Sebastian e Blaine in sé. Non ha mai avuto una vera e propria occasione di passare così tanto tempo in compagnia di entrambi e teme che la situazione possa diventare imbarazzante. Blaine gli ha detto che vuole che le cose tornino come prima e che non ci siano problemi tra loro, ma Kurt sa che sente ancora qualcosa per lui ed ora che è uscito con Rick nella sua testa c'è solo confusione.

E poi c'è Sebastian, che è il problema maggiore. I sentimenti nei suoi confronti forse sono i più complessi e difficili da esprimere, anche perché non conosce con certezza ciò che prova Sebastian. Non riesce a smettere di pensare alla scenata della sera precedente che, ai suoi occhi, era sembrata decisamente dettata dalla gelosia. Forse non è geloso perché si è reso conto di provare qualcosa di profondo per lui, ma è geloso di non avere più tutte le attenzioni su di sé e non può permettere che qualcuno spodesti il suo posto.

“Okay, vengo. Ma voglio mettere subito in chiaro una cosa: sappiamo benissimo tutti e tre come stanno le cose tra noi quindi cerchiamo di non renderle ancora più complicate.”

“Come al solito, fai tutto da solo Hummel.” borbotta Sebastian “Io sono con la coscienza a posto. Comportiamoci come tre buoni amici, che è quello che siamo, e non rendiamo questa conversazione ulteriormente imbarazzante.”

Blaine ridacchia tra sé e sé e Kurt sbuffa, annuendo “Spero solo abbiate portato il repellente per gli insetti.”

“Te l'ho detto, Sprite, abbiamo tutto.”


 

Il viaggio in fin dei conti si rivela piacevole e Kurt è felice nel constatare che Blaine si comporti come se andasse tutto bene e fossero tornati davvero grandi amici come un tempo. La cosa lo rincuora perché lo fa sentire meno in colpa per la questione di Rick (anche se, quando questi gli scrive dei messaggi, fa di tutto per non farli leggere ad entrambi).

Arrivati a destinazione, Sebastian e Blaine sistemano la tenda vicino ad un laghetto che Kurt era solito visitare assieme a Santana prima che si trasferisse, e prendono tutto l'occorrente per accendere il fuoco la sera – per non rischiare di ritrovarsi all'ultimo minuto a preparare ogni cosa -.

“Bene, ora ci giriamo i pollici per tutto il giorno?” chiede Kurt con amarezza.

“Come sei impaziente Hummel. Anche con te gli piaceva andare dritto al sodo?” ghigna Sebastian, rivolgendosi a Blaine.

“Non dovevamo cercare di non rendere il tutto imbarazzante?” protesta Kurt a disagio.

“Già, eventuali imbarazzi lasciamoli a questa sera con l'orgia che ho in programma.”

Kurt strabuzza gli occhi “Sei un porco!”

“Stavo scherzando! Rilassati Hummel!” sbotta infastidito Sebastian “Perché prendi tutto così seriamente? Se vi ho fatto venire qui, signori, era per farvi rilassare, per parlare tra di noi e svagarci un po'. Ho portato anche l'alcol per stasera... Due bicchierini non potranno mai fare male a nessuno. Quindi, tesoro, se hai ancora qualcosa da ridire puoi anche tornare indietro, a piedi ovviamente. Perché la gente non apprezza neanche quando qualcuno cerca di essere carino e gentile?”

“Perché tu non sei carino e gentile, nemmeno se ti sforzi e fingi di esserlo.” brontola Kurt sedendosi su una delle sedie pieghevoli portate da Blaine “Cavolo, perché acconsento sempre? Non sono abituato a fare le cose in maniera così disorganizzata e mi sento perso.”

“Tutto perché sei rigido e prevenuto, quindi ti chiudi a riccio e ti rifiuti di fare qualsiasi cosa non sia stata decisa da te.” controbatte Sebastian.

“Come se non ti avessi assecondato in ogni cosa quest'ultimo mese!”

“HEY! La piantate voi due?! Ed io che pensavo che potessimo passare una giornata in tutta tranquillità tra ragazzi! Si può sapere perché siete sempre così aggressivi l'uno con l'altro? Sappiamo tutti e tre che in fondo vi volete bene e quindi perché continuare a tormentarvi?”

Sebastian alza gli occhi al cielo, sospirando pesantemente “Il fatto che io gli voglia bene non esclude che sia un gran rompi palle. Dico le cose come stanno.”

Kurt lo ignora, ma non può fare a meno di sorridere quando sente che gli vuole bene. Superati i disaccordi, finiscono di sistemare la loro postazione, disponendo i sacchi a pelo all'interno della tenda (Kurt si assicura di mettere il suo dalla parte opposta rispetto a quello degli altri).

Blaine propone di rilassarsi lungo la riva del lago e Kurt, per quanto si mostri inizialmente riluttante a sdraiarsi per terra, alla fine si decide ad imitare gli altri ragazzi e si rende ben presto conto di quanto sia piacevole.

Parlando del più e del meno Kurt e Blaine finiscono col ricordare l'estate che passarono lì con Santana e altri loro amici e Sebastian si estranea dalla conversazione, rimanendo immobile a fissare il cielo visibile tra le fronde degli alberi che creano una sorta di tetto di foglie sopra di loro. Kurt non trova più strano stare vicino a Blaine ed è certo, col passare del tempo, che la sua presenza è diventata così normale che sembrano vecchi amici incontratisi dopo tanti anni di lontananza.

Sebastian più di una volta si assenta, decidendo di fare una camminata lungo la riva del laghetto, immergendo i piedi nell'acqua. Anche Blaine ha notato che è strano e che quel suo apparente malumore non è di certo dovuto alla discussione avuta qualche ora prima con Kurt. Più volte sussurra al suo ex qualche domanda del tipo 'Sai che cos'ha?' ma Kurt risponde a tutte con un no, seguito da un'espressione sconsolata. Vorrebbe tanto che si sentisse parte della conversazione e che non si estraniasse, perché dopotutto è stata sua l'idea di trascorrere del tempo assieme, ed è inevitabile che Kurt si senta dispiaciuto per non riuscire renderlo partecipe.

Tutta la situazione gli ricorda quella avvenuta qualche settimana prima nel bar in cui erano andati in compagnia di Seamus, solo che in quel caso il cattivo umore di Sebastian era dovuto alla 'relazione' tra il ragazzo per cui un tempo provava sentimenti e Matt. Ma ora le cose sono completamente diverse e sembra quasi che quegli stessi sentimenti siano stati proiettati su di lui.

Kurt si rende conto che quella cosa è già ridicola anche solo nella sua testa, ma ripensando a tutte le parole di suo padre e Rick, incomincia ad avere la certezza che quello che Sebastian sente per lui sia qualcosa di complicato da spiegare.

“Sai che gli piaci, vero?”

La voce di Blaine lo porta alla realtà e si chiede se anche lui, come Sebastian, gli legga nella mente. Non ha mai amato essere una persona trasparente, ma in quella situazione più che mai vorrebbe solo essere risucchiato dalla terra e sparire nell'oblio “Chi?” chiede con disinvoltura anche se ha capito perfettamente a chi si riferisce il suo ex ragazzo.

“A Bas. Tiene a te più di quanto voglia ammettere. Sai, forse non dovrei dirlo e facendolo rischio di rovinare tutto e tornare a quegli imbarazzi che abbiamo cercato di evitare per tutta la mattina ma... noi parliamo spesso di te.”

“Uh, immagino che ogni frase sia contornata da qualche insulto.” farfuglia Kurt con disappunto.

“Al contrario. Ha una bellissima opinione di te e si vede che ci tiene molto. Lo conosco molto bene da anni, Kurt, e credimi quando ti dico che non parla così delle persone che, a sua detta, non sopporta. Se ogni tanto ti risponde in quel modo è solo perché è troppo orgoglioso per ammettere che in fondo in fondo gli stai simpatico.” sorride dandogli un piccolo colpo sulla spalla.

“Guarda che me l'ha detto. A modo suo, ma me lo ha detto.” si lascia sfuggire una lieve risata “E' solo che non appena credo di essere riuscito a conoscerlo veramente e ad instaurare un bel rapporto con lui, ecco che se ne esce con qualche frase sconveniente o mi aggredisce. Capiscimi se ogni tanto dubito della veridicità delle sue parole.”

“Dagli un'altra possibilità.” cerca di convincerlo Blaine e Kurt sa che al novantanove virgola nove per cento lo sta facendo soltanto per avere un contatto più diretto con lui. Sebastian gli fa comodo e non vorrebbe di certo che si allontanasse da lui in un momento come quello.

“Gliene ho già date parecchie... Ora dipende tutto da lui.”


 

*


 

“Che giornata di merda!” esclama quella sera Sebastian passando accanto a Kurt con della legna tra le braccia, facendola ricadere rumorosamente per terra.

Kurt sospira sconfortato, avvicinandoglisi “Si può sapere che hai? Ci hai rivolto la parola per dieci minuti in tutto il pomeriggio!” dice a denti stretti per non farsi sentire da Blaine che è impegnato in una chiamata urgente con sua madre “Ho fatto qualcosa che ti ha offeso per caso? È da ieri che mi tratti di merda!”

“Non ce l'ho con te Hummel. Non ce l'ho con Blaine e non ce l'ho nemmeno con quell'altro di cui non ricordo il nome. Ora puoi pure tornare a fare comunella con Blaine. I sacchi a pelo sono già belli caldi pronti per essere usati.” sbotta.

Kurt ride sprezzante, puntando le mani sui fianchi “Oh certo, non ce l'hai con me e Blaine! Non dirmi che ti sei sentito escluso perché abbiamo fatto di tutto per inserirti nei nostri discorsi ma tu ci ignoravi completamente, quindi ora non venire ad incolpare noi! Ascoltami, io sto cercando di sforzarmi per capirti ma ogni volta che credo di conoscerti ti riveli un'altra persona e non so più cosa devo fare per farti capire che io credo nella nostra amicizia. A te sembra che non importi nulla e che ti freghi qualcosa di me solo quando sei al centro delle mie attenzioni. Se c'è qualcun altro ti senti surclassato e te la prendi con me. Adesso dimmi, perché mi stai trattando così da quando mi hai visto assieme a Rick? Non venirmi a dire che era per proteggermi perché è una scusa stupida.”

“Perché stai blaterando Hummel? Hai già fatto scorta di alcolici mentre io non guardavo?”

Kurt inizia a perdere la pazienza e vuole chiarirsi con lui prima che Blaine finisca la telefonata, perché non vuole che assista alla loro discussione “Vieni nella tenda.”

Sebastian fa svettare le sopracciglia, corrugando la fronte, decisamente perplesso “Se volevi sfogarti in quel modo guarda che bastava-”

“Chiudi-la-bocca!” esclama furioso afferrandolo in maniera non troppo delicata sul colletto, fino a trascinarlo dentro. La tenda è piccola e sono costretti ad abbassarsi e a mettersi in ginocchio per non rischiare di farla cadere “Abbracciami.” gli dice con tono sicuro, fissandolo dritto negli occhi.

“Cosa?” domanda confuso Sebastian alzando un sopracciglio “Tu sei più squinternato di me lady Hummel.”

“Abbracciami.” gli ripete deciso “Per una buona volta ti vuoi lasciare andare? E poi sono io quello rigido. Credevo che fossimo amici eppure mi sembra che tu ti stia allontanando di nuovo. Perché ti è così difficile esprimere quello che provi?”

“Pensi che io provi qualcosa per te?!”

“Non ho mica detto che sei innamorato di me! Dio! Non capisco perché continui ad essere uno stronzo totale; ogni volta che apro bocca mi zittisci in malo modo e quando sono assieme a qualcun altro sembra che io ti abbia fatto un torto enorme. Mi hai chiesto di uscire per passare una giornata con te e Blaine per svagarci e appena hai visto che tutte le mie attenzioni non erano rivolte a te, ti sei incazzato senza motivo. Te l'ho detto Bas, io tengo tantissimo a te e non so neanche spiegarmi come questo sia possibile visto come hai reagito ieri con Rick e poco fa... Se tieni a me come mi hai detto l'altro giorno, se davvero sono quella che consideri la parte migliore della giornata – parole tue – allora dimostramelo una volta tanto. Non basta che tu dica 'hey oggi usciamo, ci divertiamo tutti assieme, cacciamo la depressione' o stronzate simili. Prova semplicemente a non-”

Kurt non riesce a finire la frase. Sebastian butta le braccia attorno al suo collo, immergendo il viso nel suo incavo tra spalla e collo. Kurt di riflesso lo avvolge a sua volta, stringendolo sulla schiena; è un abbraccio molto più intimo rispetto a quello che si sono dati davanti alla porta di casa sua e non ha nulla a che vedere con le provocazioni di Sebastian quel giorno al West Side. È come se quel contatto avesse generato una scarica elettrica.

“Raccontalo a qualcuno e ti pentirai di essere nato, Hummel.” mugugna contro la stoffa del suo maglione “L'ho fatto solo per zittirti. La tua voce in momenti come questi è difficile da reggere.”

“Credo che accumulerò altro materiale con cui ricattarti in futuro e poi all'occasione deciderò qual è il più compromettente.” scherza Kurt posando le labbra sulla sua testa “Mi farai diventare pazzo Sebastian. Ti chiedo solo una cosa: tengo alla nostra amicizia, quindi qualsiasi volta tu senta il bisogno di lasciarti andare, fallo. Non tenerti tutto dentro o finirai per esplodere prima o poi. Quella che usi è solo una maschera per nascondere come sei veramente.”

“Sei diventato un cazzo di psicologo, Jamie Lee Curtis? Mi basta mio padre per questo.” brontola sciogliendo l'abbraccio “La verità è che io sono esattamente come mi vedi e non c'è nessuna maschera o un qualche muro da abbattere come credi tu. Ho solo uno strano modo di dimostrare il mio affetto alle persone.”

“Certo.” ride Kurt passandogli il dorso della mano sulla guancia, senza pensarci. Capisce di aver fatto una stupidaggine quando lo sguardo di Sebastian si incupisce e sembra chiedergli che diavolo stia facendo.

Per sua grande fortuna non servono spiegazioni perché Blaine spalanca la tenda, interrompendoli “Che fate qua dentro voi due? Ho acceso il fuoco e preso gli alcolici.”

“Sebastian si stava scusando per essere stato un totale bastardo con noi oggi.” risponde Kurt con un sorrisetto compiaciuto.

Sebastian digrigna i denti, fulminandolo “Fottiti.”

“Che è un altro modo per dire che ci siamo chiariti.” sghignazza ancora Kurt uscendo dalla tenda, seguito dall'amico.

Stare attorno al fuoco, vicino al lago, gli mancava e anche se ora la compagnia è difficile da gestire, Kurt è felice di aver accettato di andare con loro (e l'abbraccio di Sebastian ha significato moltissimo per lui). Blaine ha preparato tre bottiglie di vodka, una per ciascuno e Sebastian sembra essere di nuovo di buon umore – Kurt si chiede se sia per l'alcol o per il loro chiarimento, e nel dubbio finge di credere che sia per il secondo motivo.

“Giochiamo a 'Non ho mai'!” esclama Blaine brandendo la sua bottiglia di vodka.

“Cos'è?” chiede preoccupato Kurt “Non un altro di quei giochetti perversi che avete fatto alla festa di Jackson, voglio sperare!”

“Non lo hai mai fatto?” interviene Sebastian sconcertato “Ma dove hai vissuto fino ad ora Hummel?”

“Beh, mi spiegate in cosa consiste? Non mi obbligherete a fare cose che non ho mai fatto, vero?”

“Sarebbe divertente ed esilarante ma non consiste in questo. Ti faccio un esempio... Io dico 'Non ho mai avuto una storia con Blaine'. Tu invece, che l'hai avuta, devi bere capito? Se non l'avessi avuta nemmeno tu avresti bevuto. È un meccanismo semplicissimo.”

“Non c'erano altri esempi?” lo rimprovera e nota che anche Blaine lo sta guardando in malo modo “Comunque ho capito. Tanto so già che per fine serata sarò l'unico sobrio.”

“Oh, non credere Hummel. Posso dire cose come 'Non ho mai avuto un parente di nome... Burt' e tu saresti costretto a bere. Te lo farò fare prima o poi, nessuno rimarrà completamente sobrio.” ride sentendo di avere il controllo della situazione “Allora, chi inizia?”

“Io!” si fa avanti Blaine, entusiasta “Non ho mai preso l'aereo.”

“Cazzo.” impreca a denti stretti Kurt buttando giù un sorso.

Sebastian beve a sua volta “Te l'ho detto Hummel, non rimarrai mai sobrio.”

Kurt si pente subito di aver accettato di partecipare a quel gioco perché sa perfettamente quanto poco regge l'alcol e non vuole rendersi ridicolo ubriacandosi di fronte a loro (anche perché ha paura che possa fare qualche stupidaggine di cui si pentirebbe sicuramente). Decide così di buttare giù poche gocce ad ogni giro per non rischiare di finire brillo dopo appena una manche “Tocca a me... Non ho mai indossato il rosa.”

“MAI!?” domanda incredulo Sebastian “Con tutta la roba stramba che metti non hai nemmeno una camicia rosa? Niente?”

Kurt scuote la testa “Mai portato. Non mi dona.” dice con tono altezzoso mentre Sebastian, facendo una smorfia di disappunto, beve un sorso di vodka “Lo sapevo!” esclama Kurt ridendo “Si adatta alla tua carnagione in effetti.” aggiunge e Sebastian non riesce a contenere un sorriso, seguito da una rapida occhiata sfuggevole.

Blaine fa qualche colpo di tosse ed è chiaro che quell'affermazione lo abbia infastidito “Dai Seb, è il tuo turno.”

“Non ho mai baciato una ragazza.” dice con sicurezza e Kurt e Blaine si guardano disgustati, ricordando alcuni episodi, e bevono un sorso “Oddio, chi?” domanda Sebastian alquanto sorpreso.

“Brittany Pierce e Rachel Berry. E' una lunga storia e non ho voglia di raccontartela. Io e Blaine stiamo ancora cercando di superare il trauma. Dai B, è il tuo turno.” dice Kurt e si stupisce del fatto che lo stia incoraggiando a continuare e che il gioco lo abbia preso. Non che aspiri ad ubriacarsi, ma lo trova di certo più piacevole rispetto al gioco della bottiglia a casa di Jackson.

“Non ho mai avuto un'avventura di una notte.” dice Blaine rivolgendo a Sebastian un sorriso a trentadue denti.

“Bastardo.” sghignazza il ragazzo buttando giù un bel po' d'alcol.

“Alla salute!” esclama ridendo Kurt “Se vogliamo metterla così... Non ho mai marinato la scuola per avere incontri sessuali.”

“Vi siete alleati contro di me?” protesta Sebastian, stranamente divertito “E' il momento di vendicarsi! Non ho mai avuto una storia importante.” sogghigna guardando gli altri due trionfante. Blaine e Kurt bevono, anche se Kurt ne manda giù appena un sorsetto sentendo già la testa girargli.

“Non ho mai avuto interesse per qualcuno più grande di me.” continua Blaine, guardando Sebastian bere due volte di fila, mentre Kurt tiene la bottiglia appoggiata sulle ginocchia, fingendo indifferenza.

“Kurt, sei sicuro?” lo richiama Sebastian con un sorriso malizioso.

Dopo qualche secondo, si decide a bere a sua volta anche se vorrebbe strozzare Sebastian per averlo costretto ad ammetterlo. Vuole evitare di parlare a Blaine di Rick perché conoscendo i suoi sentimenti per lui non sa come potrebbe prendere la cosa.

“Chi?!” chiede inevitabilmente il suo ex.

“Il professor Thompson, vecchia storia.” si affretta a rispondere Kurt, mentre Sebastian continua a fissarlo con ammirazione per la prontezza della sua risposta e nel contempo divertito per il modo scaltro in cui ha mentito “Non ho mai visitato Disneyland.” continua Kurt, convinto di farli bere entrambi.

“Che tristezza Hummel! Ti ci devo portare prima o poi.” afferma Sebastian “Non ho mai fatto l'amore, nel vero senso della parola. Solo tanto eccitante e bollente sesso.”

“M-mai?” farfuglia Kurt “Non hai mai avuto un momento romantico?”

“Strano a dirsi ma no. Non voglio rischiare complicazioni e poi dimentichi che io non ho un cuore.” scherza Sebastian arricciando il naso.

Blaine, ormai già brillo, ride tra sé e sé e chiude gli occhi cercando di pensare a qualcosa che non ha mai fatto ma che può costringere i due amici a bere un altro sorso di vodka “Non ho mai visto un film di Spielberg.”

“Sei ancora più vergognoso di Hummel che non ha visto Disneyland.” commenta Sebastian finendo la sua bottiglia “Ne hai un'altra per il secondo giro?”


 

Passano così l'ora successiva e Kurt è costretto più volte a fingere di bere perché ha seriamente paura che il suo cervello smetta di funzionare e quando non ha il completo controllo della situazione risulta sempre inevitabilmente imbarazzante.

Blaine è crollato in un sonno profondo e Sebastian lo ha portato dentro la tenda e lo ha aiutato a sistemarsi nel sacco a pelo e fa tutto con una tale naturalezza che Kurt pensa sia una cosa che è abituato a fare e, viste tutte le feste a cui partecipa, la cosa non lo sorprende.

“Continuiamo?” chiede Sebastian una volta aiutato Blaine “Ho ancora una bottiglia che mi aspetta e tu non hai nemmeno finito la tua. Questo giro pretendo che butti giù un bel sorso ad ogni turno, non vale bere una goccia alla volta, troppo facile così.”

Kurt fa roteare gli occhi ma alla fine annuisce “Non ho mai fatto sesso per rabbia.” inizia lui con tono di sfida, guardandolo bere, compiaciuto.

Sebastian si lecca le labbra provocatoriamente, e risulta così dannatamente sexy che Kurt lo odia per fargli provare tutte quelle cose, soprattutto in quel momento in cui dovrebbe desiderare solo le attenzioni di Rick. “Non ho mai pensato di avere bisogno di un ragazzo per sentirmi speciale.” controbatte Sebastian e Kurt questa volta, dopo una piccola esitazione, manda giù per la prima volta un vero e proprio sorso che sarebbe quantificabile come mezzo bicchiere. Sente il liquido bruciargli le pareti della gola e la testa che comincia a girargli seriamente.

“Non ho mai finto di farmi piacere qualcuno solo per ottenere qualcosa in cambio.” si vendica di nuovo.

“Non sono mai stato realmente innamorato.”

“E Seamus allora?” replica prima di bere.

“Mi piaceva, ma non credo fosse vero amore. Quello che c'era e c'è tra te e Blaine lo è.” dice con una punta di amarezza.

“Esco con un altro Bas.” gli fa presente Kurt.

Sebastian alza le spalle “Che vuol dire? I sentimenti per Blaine non li puoi negare.”

“Una parte di me lo amerà sempre, ma ora è giusto che io vada avanti per la mia strada e lui per la sua.” taglia corto Kurt, scocciato di parlare ancora una volta della storia col suo ex “Tocca a me... Mai negato che mi piacesse una persona solo per paura di mostrare i miei sentimenti.”

Sebastian ancora una volta beve e gli ci vuole qualche secondo prima che si stacchi dalla bottiglia “Perché non bevi anche tu?”

“Perché io non li ho negati per quel motivo.” risponde a bassa voce Kurt.

“E per cosa allora?”

Lui non risponde, troppo succube dello sguardo impenetrabile di Sebastian che, alla luce del fuoco che li divide, è ancora più intenso e misterioso “Tocca a te...”

“Non sono mai stato interessato a più persone contemporaneamente. E con interessato intendo provare dei sentimenti.” specifica Sebastian.

“Disse quello che non ne prova in generale...” borbotta acido Kurt, bevendo di nuovo “Mmh non ho mai baciato qualcuno contro la mia volontà.” dice convinto di vederlo bere ancora vodka, ma Sebastian non si muove e continua a fissarlo impassibile “Perché non bevi? Conta anche il bacio che ci siamo dati alla festa.”

“Come hai detto, non ho mai baciato nessuno contro la mia volontà. Non bevo per lo stesso motivo per cui non bevi tu...” sussurra, lasciando Kurt a bocca aperta “Non ho mai creduto alle anime gemelle.” si affretta subito a continuare prima che possano discutere della questione bacio. Erano entrambi convinti che l'altro avesse trovato il bacio disgustosamente sbagliato e forzato, ma in realtà era stato importante per tutti e due.

“Non ho mai finto di non provare nulla per una persona per paura di ripercussioni.” continua Kurt e sia lui che Sebastian bevono in contemporanea.

“Se lo hai fatto perché lo hai detto?” gli chiede perplesso Sebastian.

“Volevo solo vedere se lo avevi fatto anche tu.” ammette Kurt ed è stupito quando nota che l'altro sta sorridendo, soddisfatto.

“Non ho mai avuto un appuntamento con un cameriere carino.”

“Ah, allora pensi che sia carino!” esclama ridendo Kurt. Non sa perché trovi quell'affermazione così divertente e teme che l'alcol stia cominciando a fare effetto “Non ho mai fatto una scenata durante l'appuntamento di qualcuno.”

“E con Seamus?” gli fa mente locale Sebastian.

“Hai detto che quello non era un appuntamento.” replica altezzoso Kurt scoppiando letteralmente a ridere seguito da Sebastian, chiaro segno che stanno entrambi perdendo le redini della situazione.


 

Qualche minuto più tardi, infatti, Sebastian sta ridendo a crepapelle per ogni stupidaggine e Kurt è contento di essere ancora in grado di connettere e, come aveva fatto all'inizio, finge di bere ad ogni turno dell'amico.

“Non ho mai fatto sesso in una tenda.” dice Sebastian e questa volta nemmeno Kurt tocca la bottiglia “Ti va, Ennis?” aggiunge poi mordendosi il labbro inferiore.

“Cosa? Sei pazzo?!” ridacchia Kurt “Primo, sei ubriaco. Secondo, Blaine?!”

“Ah, il problema è Blaine? Non il venire a letto con me in sé?”

“Non è solo Blaine. Sai com'è, da ieri ho un ragazzo.” gli ricorda spostandosi vicino a lui.

Sebastian posa la mano sulla sua coscia, accarezzandolo dal ginocchio fino quasi all'inguine “Ma se non ci fossero loro?”

“E' l'alcol che ti fa parlare così.” sorride Kurt prendendogli la mano tra le sue.

Sebastian poggia la testa sulla spalla dell'amico “Forse si, forse no. So solo che mi manca il sesso e che non sto più capendo un cazzo.”

“Da quanto non lo fai?” gli domanda Kurt abbassando lo sguardo su di lui, cingendogli le spalle con un braccio.

“Non lo so. Da tanto. Forse tre giorni... Sono troppi, sono in astinenza.” mugugna abbassandosi la zip dei jeans.

Kurt arriccia le labbra per contenere una risata “E continuerai per un altro giorno.” gli dice tirandogliela su di nuovo (gesto che non avrebbe mai fatto se fosse stato completamente sobrio) “Vieni, ti porto dentro. Reggiti a me.”

“Posso dormire vicino a te?” gli domanda Sebastian tenendosi a stento in piedi anche se aggrappato al braccio di Kurt.

“Basta che tieni le mani a posto.” sussurra Kurt per non svegliare Blaine che sta russando in un angolino della tenda con la bocca spalancata.

“Al mio posto.” ripete Sebastian ad occhi chiusi puntando l'indice verso l'alto.

“Si bravo.” sghignazza Kurt aiutandolo a mettersi nel sacco a pelo, sistemandosi poi nel suo qualche istante dopo. Tra i loro sacchi c'è solo una spanna di distanza, ma nell'arco di qualche secondo Sebastian si trascina accanto a lui facendo le fusa.

“Sono meglio di quello lì.” borbotta strofinando la sua fronte sudata sulla spalla di Kurt.

“Quello chi?”

“Il palestrato con cui esci.” risponde con un velo di tristezza.

“Si okay, sei meglio.” lo asseconda Kurt per non dare inizio all'ennesima discussione che, da ubriachi, non sarebbe di certo finita nel migliore dei modi.

“Ti piaccio Kurt?” chiede all'improvviso Sebastian avvolgendolo con un braccio in un modo così dolce che Kurt non si scompone nemmeno e non lo respinge.

“Certo che mi piaci.” sussurra accarezzandogli il dorso della mano “Ora dormi però, domani mi devi riaccompagnare a casa presto. Abbiamo scuola, ricordi? Ho messo la sveglia alle 5.30 così ho tutto il tempo per cambiarmi.”

“Eri bellissimo ieri sera.” sospira Sebastian ignorando ciò che gli ha detto.

“Adesso faccio schifo?” ride Kurt ruotando il capo verso di lui.

Sebastian scuote un poco la testa sempre tenendo gli occhi chiusi “No sei sempre bellissimo. Il più bello del mondo.”

“Sei strafatto.” mormora Kurt dandogli un bacio sulla testa “Notte Seb.” aggiunge sistemandosi su un fianco in modo da essere faccia a faccia con lui “Sebastian?” lo richiama ancora, ma quando apre gli occhi si accorge che l'amico si è già addormentato e sta sorridendo.












N/A

Lo so, Kurt e Sebastian sono due stupidi perché non si decidono a rivelare veramente cosa provano, ma ora c'è Rick e avviso già che le cose non saranno così semplici... 

In ogni caso s
pero che il capitolo vi sia piaciuto e che abbia soddisfatto le aspettative! (forse non pensavate che ci fosse anche Blaine ma lui -per ora lol- non è un problema :P ) 
 

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Capitolo 16
*** Capitolo 16 ***


 

 

CAPITOLO 16










 


SOUNDTRACK

“Jealous Guy” - John Lennon ( https://www.youtube.com/watch?v=DzhyKn1ThpU )


 










 

Kurt si sveglia di soprassalto a causa di un terribile incubo. Sebastian è già sveglio e lo sta guardando sorridente, il suo volto a pochi centimetri di distanza “Buongiorno.” bisbiglia “Mi sono preso la briga di togliere la sveglia dal tuo telefono. Non volevo svegliare Blaine così presto, ieri sera era distrutto. Non ci vuole più di mezz'ora per tornare a casa e conosco una scorciatoia. Possiamo fare le cose con calma.”

“Buongiorno anche a te.” borbotta Kurt stropicciandosi gli occhi “Non ho capito nulla di quello che hai detto, ho ancora la testa che mi scoppia e non ero neanche totalmente ubriaco.”

“Io si e dopo il secondo giro di vodka non ricordo più nulla, quindi non so nemmeno se voglio sapere cosa ho fatto e cosa ho detto. Spero solo nulla di troppo compromettente. Hai già molto materiale con cui ricattarmi.”

Kurt si accoccola accanto a lui, ancora assonnato “Nulla di che. Mi hai chiesto di farlo con te qui nella tenda ma è una cosa che avresti potuto chiedermi anche da sobrio, quindi non era una novità.” ride.

“Ero decisamente ubriaco allora e il fatto che mi sia risvegliato abbracciato a te ne è la conferma.” dice con un'espressione disgustata “Però devo ammettere che la tua spalla è piuttosto comoda. Oh, comunque guarda che quel tuo amico ti ha scritto una decina di messaggi ieri sera, giusto perché tu lo sappia.”

“Hai letto i miei messaggi?!” sbotta, guardando poi oltre Sebastian per assicurarsi di non aver svegliato Blaine “E' violazione della privacy.”

“Non li ho letti, ho solo visto che ti ha scritto. Hai seriamente messo un cuoricino accanto al suo nome? È patetico.” commenta, stiracchiandosi.

“Ti odio.” borbotta Kurt giocherellando coi lacci della felpa di Sebastian “Cosa c'è?” gli chiede poi quando nota che lo sta guardando con il suo solito sguardo indecifrabile.

“Pensavo che devi avere qualche strano potere magico. Alla mattina sembri esercitare una specie di sortilegio su di me. O forse è ancora l'alcol che mi fa parlare così...” sussurra togliendogli dei ciuffi scompigliati sulla fronte “C'è una cosa che ricordo a dire il vero e sai cosa ti dico? Lo penso anche adesso.”

“Cosa ricordi?” boccheggia Kurt passando gli occhi da quelli dell'amico alle sue labbra sottili.

“Quando dicevo che non sei male.”

“Adoro come riesci sempre a rigirare le parole per dire la stessa cosa solo senza farla sembrare un vero complimento.” sorride Kurt arrossendo appena “Preferirei comunque che non mi facessi complimenti; mi fai sentire in colpa.”

Sebastian corruga la fronte, incerto “In colpa!?”

“Si, con Rick. Non dovrebbero farmi arrossire i complimenti di un altro ragazzo. Quindi smettila. Io eserciterò pure uno strano potere su di te, ma tu mi rendi vulnerabile e credimi, non ho idea di come questo sia possibile.” balbetta notando che anche Sebastian sembra improvvisamente nervoso.

“Se non fosse per il tuo stupido ragazzo non mi sentirei minimamente in colpa a baciarti ora. Ho pur sempre delle pulsioni e anche la tua faccia da Gremlin in questo istante mi sembra attraente. Ed hai delle belle labbra, questo devo riconoscerlo.”

“Sta diventando strano di nuovo Bas.” gli fa notare Kurt mettendosi a sedere a fatica, prendendo il cellulare. Ci sono davvero alcuni messaggi di Rick e gli viene spontaneo sorridere appena legge il suo nome.


 

Da: Rick 21.03

Non ci vediamo da poche ore e già mi manchi.

Da: Rick 21.45

Sono stato bene ieri sera, spero di rivederti presto.

Da: Rick 22.39

Non voglio risultare stressante, ma ti andrebbe di venire al cinema con me martedì sera? Finisco prima il turno di lavoro e potrei passare a prenderti verso le sei così poi, dopo il film, andiamo a mangiare qualcosa. Fammi sapere tesoro :*


 

Kurt sta sorridendo inebetito e si affretta a rispondere per scusarsi del ritardo e per acconsentire ad uscire con lui. Improvvisamente quei messaggi lo fanno sentire ancora più colpevole per aver passato la notte tra le braccia di Sebastian, per di più nella stessa tenda con il suo ex ragazzo. Rivedendo tutta la situazione nella sua interezza si rende conto di aver fatto una cavolata. Ma se sono solo buoni amici entrambi perché si sta preoccupando a tal punto? In fondo si è trattato solo di un abbraccio...

“Che palle.” borbotta Sebastian mettendosi a sedere a sua volta, guardando infastidito Kurt “Ti ha chiesto di vedervi?”

Kurt annuisce, sorridendo “Si, andiamo al cinema! No, non ti dirò in quale cinema andremo... voglio evitare di vederti spuntare dal sedile retrostante lanciandoci pop-corn.”

“Non sarei venuto comunque. Chissà che cazzata romantica andrete a vedere.”

“Sei solo geloso che io ho un appuntamento e tu no.” lo zittisce offeso “Visto che sembri essere così interessato alla mia vita sentimentale perché non inviti anche tu qualcuno ad uscire e-”

“A casa mia c'è la serata DiCaprio domani, potresti venire.”

Kurt alza un sopracciglio non riuscendo a contenere una risatina “La serata DiCaprio?”

“Ogni martedì io e la mia famiglia ci guardiamo un suo film, strana abitudine. E quando li finiamo? Ti chiederai. Beh, a quel punto inizieranno le serate Mark Ruffalo.”

“Sembra forte, solo che domani non posso. Esco con Rick. E quando ti ho detto di invitare qualcuno non intendevo di chiederlo a me... Sono lusingato di essere la prima scelta ma stavo parlando di un ragazzo con cui uscire per un appuntamento romantico. So che non sei il tipo ma fare un tentativo non costa niente, no? Sei un bellissimo ragazzo e quando eviti di fare battute a sfondo sessuale sei simpatico.”

Sebastian ghigna, divertito “Sono sempre simpatico! Quindi è un no per domani?” chiede conferma di nuovo.

“Mi dispiace. Verrò un giorno, comunque. Te lo prometto... Tu intanto pensa ad invitare qualcuno. Sono certo che ci siano una miriade di ragazzi che si scontrerebbero per te. Quando avrai un vero e proprio appuntamento mi ringrazierai per aver insistito tanto e capirai finalmente quanto sia bello avere qualcuno che ti ama per quello che sei e che si prende cura di te.”

“Questo discorso mi ha fatto venire il latte alle ginocchia Hummel. Che me ne frega se esci con quello? Tanto se tutto va bene durerete al massimo tre settimane... E forse mi sono allargato un po' troppo, anche se, ribadisco, non me ne fotte niente di quello che fate tu e lui. Ha una faccia strana, non mi convince. Probabilmente ha anche una serie di amichetti con cui se la spassa o è una specie di mormone. Bah, visto che mi hai dato buca penso che domani me ne andrò in qualche discoteca a rimorchiare... Non me ne faccio uno lì dentro da parecchio. Le pareti dei bagni sentono la mia mancanza.”

“Affascinante. Sveglia Blaine così mi riporti a casa.” mormora Kurt, uscendo dalla tenda.

Sebastian però, come suo solito, non lo ascolta, ed esce dalla tenda con lui “No, okay. Non è vero che non me ne frega niente.” dice tutto d'un fiato stupendosi lui stesso di averlo detto “Quello che volevo dire è che... ti chiedo scusa per quello che ho detto ieri sera. Ero ubriaco ma non è una giustificazione. Mi dispiace ti averti fatto sentire a disagio e di averlo fatto di nuovo poco fa nella tenda.”

“E' tutto okay Seb, non me la sono presa. Non è la prima volta che ti comporti così e sono arrivato alla conclusione che lo fai perché sei insicuro di te stesso. Ed io alla fine, che tu ci creda o no, mi preoccupo sempre per te.”

“Eri preoccupato per me?” chiede addolcendosi.

“La verità è che io, Blaine, Seamus... abbiamo sempre avuto qualcuno pronto a sostenerci e credo che tu invece non abbia mai avuto nessuno con cui confidarti. Sento che c'è qualcosa che ti tieni dentro, tante frasi non dette. E sono certo che anche con Blaine non ti sei mai aperto del tutto. Di conseguenza tutti danno per scontato che tu stia bene e che non ci sia nulla che ti tormenti e mi sento un pessimo amico per non insistere più spesso a dirmi quello che ti passa per la mente. Certo, non voglio forzarti perché so quanto psicologicamente stressante possa essere, ma vorrei poterti essere di conforto anche io.”

“Questo è un modo contorto per esprimere un tuo interesse per me?” gli domanda con aspettativa.

Kurt arriccia le labbra, abbassando lo sguardo un po' imbarazzato “Devi imparare a leggere tra le righe, Bas.” ridacchia “Quindi... è tutto okay tra noi?”

“No.” risponde di getto Sebastian.

“Come?”

“No, dicevo-- in effetti devo dirti una cosa.” continua l'altro, col respiro mozzato e gli occhi fissi su di lui ma visibilmente spaventati.

Kurt rimane immobile nel punto dove la sera prima avevano acceso il fuoco “Cosa vuoi dirmi? Mi fa piacere che tu abbia preso alla lettera ciò che ti ho detto.” sorride compiaciuto.

“E' una cosa che volevo dirti da un po', a dire il vero... Forse non è il momento migliore per farlo e sicuramente mi odierai per averlo detto ma...” mormora facendo un passo verso di lui e Kurt nota che la sua voce trema appena “Io... vedi io- credo che tu-”

“Si?” lo incita Kurt guardandolo confuso.

Sebastian sembra aver perso ogni difesa e sicurezza ed è come se il suo cervello avesse avuto un blackout improvviso. Il fatto che lo stia fissando imbambolato a bocca aperta senza riuscire ad emettere una parola, rende Kurt nervoso a sua volta. Vorrebbe provare ad intervenire di nuovo ma non saprebbe come gestire la situazione quindi si limita ad alzare un sopracciglio, interrogativo.

Sebastian prende un respiro profondo e chiude gli occhi, per poi lasciarsi sfuggire un sospiro “Credo che tu debba fare un po' di pratica con la macchina.” dice infine mutando del tutto espressione e tornando al suo solito ghigno “Quindi pensavo che potresti guidare tu fino a casa. Sei diventato abbastanza bravo ora, almeno sei in grado di rimanere sulla carreggiata e se vai a cinquanta all'ora forse possiamo essere a casa tua per le sei e quarantacinque senza ammazzarci.”

Kurt si apre a poco a poco in un sorriso, riducendo quasi gli occhi a fessure “Ci sto... Sveglia Blaine.” gli dice un'ultima volta dandogli un buffetto sul braccio.


 

*


 

Kurt non sa nemmeno come sia finito cavalcioni su Rick al posto di guida della sua Viper. Hanno passato una piacevole serata al cinema guardando, come aveva previsto Sebastian, un film romantico. Erano a metà del secondo tempo quando Rick aveva posato il suo braccio attorno al collo di Kurt e questi aveva ricambiato adagiandosi sulla sua spalla, ruotando un poco il viso in modo che potesse baciarlo (approfittandone della sala praticamente vuota).

Era stato un susseguirsi di eventi che lo avevano portato a finire sopra di lui con le bocche incollate, desiderose di assaporarsi a vicenda.

“Non avevi detto di voler andarci piano?” ansima Kurt tra le sue labbra, intrecciando le dita nei suoi folti capelli neri.

“Ah al diavolo quello che ho detto. Non posso farne a meno.” mugugna afferrando Kurt per i fianchi, prima di spostare le labbra sul suo collo “Sei sicuro che tuo padre non ci stia spiando dalla finestra? Forse non è stata la scelta migliore piazzarci qui.”

“Starà già dormendo, tranquillo. Non uscirà di casa brandendo un fucile se è questo che ti preoccupa.” sghignazza inclinando la testa in modo da permettere a Rick di baciare una porzione tra collo e clavicola.

“Ha, sei bellissimo.” sussurra Rick infilando appena le mani sotto la sua camicia, facendo inarcare un poco la schiena a Kurt “Sei così bello.” dice tra un bacio e l'altro.

“Smettila, non è vero.” lo interrompe Kurt premendo con forza la sua bocca su quella umida e gonfia di Rick, abbassandosi col bacino fino a quello del ragazzo sotto di lui, facendolo schiacciare con forza contro il sedile.

Rick gli morde appena il labbro inferiore, tirandolo un poco verso di lui e Kurt sente una sensazionale scarica di adrenalina percorrergli le vene. A quel gesto si lascia sfuggire un lamento soffocato e ricattura la bocca di Rick, facendo scontrare non molto finemente le loro lingue. Quella di Rick è calda e morbida contro il suo palato ed è decisamente una delle migliori sensazioni che abbia mai provato. Gli piace baciarlo e trova appaganti i gemiti di piacere dell'altro nella sua bocca.

Qualcosa però continua a tormentarlo e quando realizza che si tratta del bacio dato a Sebastian giorni prima, vorrebbe staccarsi da Rick per poter pensare. La verità è che non è confuso di quello che prova per Rick (o per Blaine), ma di quello che sente per Sebastian. Per lui è inevitabile pensare a cosa ha provato quando lo ha baciato alla festa e paragonare tutto ciò che ha sentito in quell'occasione con quello che sta sentendo in quel preciso momento.

Ha la certezza solo di tre cose: Rick gli piace e vuole continuare a vederlo; Blaine è ancora -e sarà sempre- importante per lui ma non c'è nulla più di un'amicizia; Sebastian è l'unica cosa che gli impedisce di lasciarsi andare del tutto con Rick.

“Aspetta...” ansima con un filo di voce, interrompendo il bacio “Non credo di volerlo fare.”

“Fare cosa?” domanda Rick con disappunto per aver interrotto quel bacio mozzafiato.

“Sesso con te.” risponde Kurt “Cioè, non che non ho voglia di farlo. Solo, non adesso...” si corregge posando le mani sul petto ansante dell'altro.

Il ragazzo gli scosta i capelli dalla fronte (nello stesso modo in cui lo aveva fatto Sebastian il giorno prima e Kurt odia che ogni cosa lo porti a pensare a lui) e gli sorride dolcemente “Non era nelle mie aspettative.”

“Ah si?” lo provoca Kurt morendosi il labbro inferiore.

“Speranze forse si, ma non aspettative.” ammette “Però a dire il vero non vorrei mai che la nostra prima volta fosse in una macchina e soprattutto in una posizione così scomoda.” ride.

“E quale posto sceglieresti?” lo stuzzica ancora Kurt respirando sulle sue labbra, passando le dita sul suo collo fin dietro la nuca.

“Una bella camera di un hotel in riva al mare, dopo aver bevuto dello spumante e aver fatto un bagno di notte.”

“Uh, romantico...” dice con un filo di voce prima di tornare a baciarlo “Tu si che sai come conquistarmi.”

Rick lo avvolge tra le sue braccia alzando involontariamente il bacino, urtando Kurt con la sua ormai evidente erezione. E' tutto così perfetto ed eccitante che Kurt si altera quando il suo cellulare vibra nella sua tasca.

“Non rispondi?” chiede Rick tra le sue labbra.

“No, è già tardi e voglio godermi questi ultimi momenti con te.” sorride ignorando il telefono.

“Che ore sono?” chiede l'altro staccandosi da Kurt per poter guardare l'orario sul cruscotto “Cazzo, è mezzanotte. Domani non hai scuola?”

Kurt fa ruotare gli occhi perché non vuole che lo consideri ancora un poppante che deve essere a letto per un certo orario per non rischiare di fare tardi a lezione “Si, ma non farmi andare già via..” mormora donandogli una serie di baci sulla mandibola.

“Che materie hai?” ansima lui chiudendo gli occhi.

“Filosofia...” inizia Kurt tornando nuovamente alla sua bocca “Matematica...” continua sorreggendosi forte sulle sue spalle “Anatomia...” aggiunge con tono malizioso.

“Uh, la mia preferita.” sorride adorabilmente lui con la lingua tra i denti “Dovrai... insegnarmela... O posso darti ripetizioni io...”

Kurt sta per rispondere quando il telefono vibra di nuovo insistentemente, ed è costretto ad estrarlo dalla tasca dei jeans. Non appena legge il nome di Sebastian sullo schermo, lo abbassa di scatto per non rischiare di farlo vedere a Rick.

“Non rispondi?” gli chiede ancora “Fallo pure... Magari è qualcosa di urgente.”

“No guarda è solo...”

“Sebastian?” lo precede Rick con un sorriso spento “Va tutto bene, rispondi pure.”

Kurt distende le sopracciglia in un'espressione dispiaciuta, annuendo “Mi dispiace. Cerco di fare il più presto possibile.” dice risistemandosi sul sedile accanto “Pronto?”

“HA! Finalmente Hummel! Perché mi ignori da circa un'ora?!”

“Perché forse sono al mio appuntamento?” controbatte stizzito.

“Sei ancora con lui? Non stavate mica...”

“Sebastian! Non sono affari tuoi! Si può sapere che vuoi? È una cosa di vitale importanza o avevi solo voglia di importunarmi?”

Sebastian non risponde subito e Kurt teme di essere stato troppo brusco e scontroso “Volevo sapere se ti eri divertito. Non pensavo che fossi ancora con lui, impegnato in un amplesso.”

“Tutto qui? Si, mi sono divertito ed ora che hai nutrito la tua enorme curiosità posso lasciarti o c'è qualcos'altro che devi dirmi?”

“Sono felice che tu sia stato bene...” sussurra distaccato dall'altro capo, facendo sentire Kurt tremendamente in colpa per averlo trattato così “Non ti disturbo oltre allora...”

Kurt non risponde, ma Sebastian non riattacca e si limita a rimanere in silenzio. L'unica cosa che riesce a percepire è il suo respiro irregolare. Rick nel frattempo si sta sistemando i capelli e sta riallacciando i bottoni della camicia che Kurt aveva aperto appena per poterlo baciare sul collo.

“Seb, cosa c'è?” gli chiede di nuovo Kurt abbassando la voce.

“Ho una giornata no e vorrei... vorrei che tu fossi... non dovevo chiamarti, mi dispiace.” mormora riattaccandogli il telefono in faccia.

Kurt vorrebbe richiamarlo e chiedergli cosa c'è che non va ma non si sente a suo agio a parlare con Sebastian in compagnia di Rick. Non sa esattamente perché la cosa gli crei così tanti problemi, ma non se la sente e basta, forse per paura che possa fraintendere ancora una volta quello che c'è tra loro.

“Va tutto bene? Non è successo nulla di grave spero.” gli chiede Rick accendendo la lucetta sopra le loro teste “Sembri un po' scosso.”

“Gli ho risposto male, sono uno stronzo. È solo che sapeva benissimo che ero fuori con te oggi eppure non ha smesso un attimo di chiamarmi, rovinando tutto come sempre. Io volevo trascorrere una serata piacevole con te e lui in qualche modo riesce sempre ad inserirsi nella mia vita e il punto è che la fa sembrare come un punizione.”

“Che intendi dire?”

Kurt preme l'indice e il pollice nel punto d'incontro delle sopracciglia, sospirando “Lo fa di proposito perché sa che mi dà fastidio. Prova uno strano piacere nel rendermi la vita un inferno. È così da anni ormai; solo che adesso, che in teoria siamo amici, non dovrebbe continuare a farlo. È come se non potesse essere felice per me. Quello che ci lega è importante Rick e anche se ti conosco da poco posso affermare con certezza che sei una delle persone migliori che io abbia mai conosciuto.”

Rick si sporge verso di lui donandogli un dolce bacio sulle labbra “La cosa è reciproca.” sussurra accarezzandogli il viso “Sai quale credo che sia il vostro problema? La mancanza di comunicazione. Non dico che voi non parliate o vi confrontiate, ma date spesso molte cose per scontate e non vi sforzate di capire perché fate o dite certe cose. Ora, io non so quale tipo di rapporto abbiate e non ho la benché minima idea di cosa parliate quando siete assieme, ma questo tuo odio-amore me lo spiego solo così. Non avete mai provato a conoscervi per davvero e chiedervi come vi sentite. Un semplice 'come va' non è sufficiente quando il rapporto si fa più serio.”

“Guarda che io ho provato a chiederglielo. Gli ho detto che può confidarsi con me quando vuole e gli ho fatto notare che è spesso rigido e non sembra in grado di esprimere emozioni per paura... L'ho incitato più di una volta a lasciarsi andare, l'ultima ieri e quando ci siamo abbracciati dopo esserci chiariti ha addirittura detto che mi avrebbe ammazzato se avessi detto a qualcuno di quel suo momento di debolezza. La verità è che ha paura di risultare fragile agli occhi degli altri e un po' lo capisco perché anche io odio che le persone pensino che io sia fatto di cristallo e che possa ridurmi in mille pezzi non appena qualcuno mi sfiora, ma lui... è ancora più controllato di me ed ha paura che l'immagine di ragazzo pieno di sé, fiero e sicuro venga scalfita.” dice tutto d'un fiato.

“Mi sembra che tu sia riuscito a cogliere questo suo lato fragile però. Invece che spronarlo a lasciarsi andare forse dovresti provare a capire perché fa così e cosa lo spaventa tanto. Sei suo amico, con te parlerà.”

Kurt si lascia sfuggire una risata, seguita da uno sbuffo “Non credere che sia così semplice. Tu non lo conosci. È forse la persona più ingestibile sulla faccia della terra e non sei mai in grado di capire quello che sta pensando. Ti giuro che a lungo andare diventa snervante, soprattutto se lui nel contempo è capace di cogliere ogni minima sfumatura. Io vorrei stargli vicino ma ogni volta che tento di farlo lui fa di tutto per farmi cambiare idea e di conseguenza risulto freddo ed acido a mia volta. Ormai è come un riflesso incondizionato: lui mi dice qualcosa nel momento meno opportuno? Io reagisco comportandomi come hai visto poco fa.”

“Io invece credo che tu sia davvero un buon amico e che ti preoccupi sul serio delle persone. Tu non ti limiti a giudicarle all'apparenza, anzi. Fai di tutto per conoscerle e se ci sei riuscito con una persona che, a quanto ho capito, non sopportavi, allora penso che tu possa riuscirci con chiunque. Ora Sebastian è qualcosa di più per te quindi dovrebbe risultare più semplice confrontarvi. Per esempio: invece che attaccarlo prova a chiederglielo gentilmente. Io penso di sapere perché non ha fatto altro che chiamarti questa sera, così come penso di sapere perché mi guardava in cagnesco al nostro primo appuntamento.”

“So cosa pensi Rick.” lo interrompe Kurt esausto “Ma non è così.”

“Okay, mettiamo che io mi sbagli... In ogni caso tu devi provare a parlargli con calma, senza essere così sgarbato.”

Kurt alza le spalle, con rassegnazione “Guarda che anche se lo chiamo e faccio il carino con lui mi risponde male. È sempre lui che comincia e... okay, forse prima sono stato io quello maleducato tra i due, ma con lui tutto risulta difficile. È strano, lo so, è un mio amico -forse il più grande che io abbia al momento- eppure c'è qualcosa che mi frena dall'essere naturale con lui. Metto sempre le mani avanti e cerco di attaccarlo con del sarcasmo o qualche battutina acida per paura che possa farlo per primo e di conseguenza farmi star male. Ti giuro che tutto questo ha molto più senso nella mia testa.”

“Ho capito, tranquillo. Continuo ad essere del parere che voi abbiate davvero bisogno di un confronto a cuore aperto.”

Kurt abbassa gli occhi, sentendo una strana sensazione in mezzo al petto “Non credo ne avrei la forza ora come ora. La cosa che mi stupisce è che ieri ci siamo congedati davanti a casa mia e lui era di buon umore ed ora mi sembrava distante...”

“Lo hai aggredito tu però.” gli fa notare Rick “Spero tu non l'abbia fatto solo perché c'ero qui io. Sai che sono un po' geloso di lui ma non per questo devi essere frenato in mia presenza quando si tratta di Sebastian. Non voglio certo interferire nella vostra amicizia, sia chiaro.”

“Lo so, sono stato uno stupido. Non devi essere geloso comunque, te l'ho detto. Ora vorrei solo chiarirmi però, e l'idea di un confronto diretto mi spaventata.” ammette tenendo lo sguardo fisso verso il basso, temendo qualche occhiata inquisitoria da parte del ragazzo.

“Chiamalo allora, e scusati per il modo in cui lo hai trattato. Vedrai che se lo prendi per il verso giusto saprà ascoltarti e non ti riattaccherà il telefono in faccia.” sorride dandogli un bacio sulla guancia “Scommetto quello che vuoi che una tua telefonata lo renderebbe felice ora.”

“Grazie Rick.” bisbiglia Kurt baciandolo un'ultima volta sulla bocca. È un bacio meno intenso dei precedenti, ma nel contempo per entrambi risulta stranamente più intimo e naturale “Ci vediamo in settimana? Magari passo a fare un salto al tuo bar. Ho imparato a guidare più o meno... Non sarò ancora alla pari di Fast and Furious ma almeno non sono ai livelli di Sheldon Cooper.”

Rick ride, facendo roteare gli occhi “Vedi solo di arrivare tutto intero, voglio ogni tua parte.”

“Suona alquanto inquietante detta così, Hannibal Lecter.” sghignazza Kurt a sua volta.

“Dove hai preso questa fissa per i soprannomi?”

Kurt balbetta qualche parola sconclusionata, impacciato, per poi stirare le labbra in un'espressione colpevole “Sebastian. Credimi, quelli che do io almeno sono carini e divertenti. I suoi molto spesso sono detti con cattiveria. Il novantanove per cento delle volte sono offensivi.”

“Già, come ho fatto a non arrivarci? Mi ha chiamato Holland Taylor l'altro giorno.” dice abbozzando un sorriso, facendo inevitabilmente ridere anche Kurt “Sono così vecchio?”

“Ma no stupido, è solo che ci prova gusto nel far sentire a disagio gli altri. È un brutto vizio che gli farò perdere prima o poi... cercando di farglielo capire con gentilezza.” aggiunge quando Rick gli rivolge un'occhiataccia. “Va bene, è giunto il momento che io vada a casa. Grazie ancora per la serata e per i consigli che mi hai dato. Credo che avessi bisogno di parlarne con qualcuno.”

“Grazie a te per questa serata interessante.” ammicca posando delicatamente le labbra sulla sua mandibola “Ti chiamo.”

“Okay, amore.” lo apostrofa Kurt rendendosi conto soltanto dopo che quella era la prima volta che lo chiamava così ed era risultato fin troppo spontaneo.

“Buonanotte, amore.” lo prende in giro Rick facendogli la linguaccia.

Kurt scende dall'auto mandandogli un bacio con la mano “Ci sentiamo.” lo saluta incamminandosi lungo il vialetto. Suo padre ha lasciato le luci del portico accese, ma non è alzato quando Kurt entra in soggiorno. La casa è avvolta nel buio e quando sale le scale l'unico rumore che sente è il russare di suo padre, segno che aveva ceduto al sonno invece che rimanere piazzato davanti alla porta di casa, apprensivo, in attesa del suo ritorno.

Kurt è troppo stanco per preoccuparsi di fare uno dei suoi soliti rituali di idratazione e decide di infilarsi il pigiama e buttarsi a letto, senza nemmeno preoccuparsi di togliere il fondotinta che aveva usato per nascondere le lentiggini.

Prima che possa avere ripensamenti, prende il cellulare e digita il numero di Sebastian che ormai conosce a memoria e rimane sotto le coperte in attesa di una risposta. È convinto che l'amico non risponderà, ancora arrabbiato per il modo in cui lo ha trattato o peggio, teme che possa rispondergli e mandarlo al diavolo senza permettergli di scusarsi.

Ha mille pensieri che gli ronzano per la testa e il fatto che più della metà riguardino Sebastian non rende la situazione più semplice. Vorrebbe tanto che le cose tra loro non fossero così complicate da gestire; vorrebbe che Sebastian fosse più chiaro ed esprimesse i suoi sentimenti; vorrebbe addirittura tornare ad odiarlo pur di non dover affrontare un chiarimento con lui. È sul punto di riattaccare il telefono quando, al quindicesimo squillo, Sebastian risponde.

“Che vuoi?” domanda secco, come aveva previsto Kurt.

“Prima che tu dica qualsiasi cosa lasciami spiegare. Non sto tentando di giustificare il modo pessimo in cui ti ho risposto prima, ma voglio chiederti scusa. Ero assieme a Rick, era lì vicino a me ed ho reagito in modo stupido ed impulsivo. Credevo che se avessi tagliato corto e non mi fossi mostrato interessato a quello che avevi da dirmi allora forse lui non si sarebbe fatto strane idee. Lo so, non ha senso e sono stato un totale idiota, ma ti chiedo di perdonarmi. Non avrei dovuto reagire così.”

“Già, non avresti dovuto.” risponde freddo, non aggiungendo altro.

“Ascolta, è geloso di te e non volevo dargli ulteriori motivi per esserlo. Okay, questo non giustifica il modo in cui ti ho risposto, ma cerca di metterti nei miei panni per un secondo. Un ragazzo straordinario finalmente si mostra interessato per davvero a me, e mi fa sentire come se valessi più di ogni altra cosa. Non volevo rovinare tutto... Dì qualcosa ti prego.”

“Però non hai esitato a rovinare tutto tra noi.” osserva. In realtà non vi è rabbia nel suo tono di voce quanto più dispiacere. È chiaro ormai che le parole di Kurt lo abbiano ferito nel profondo e Kurt si odia per averlo fatto sentire nello stesso modo in cui lo aveva fatto sentire lui giorni prima.

“Sono un amico tremendo, è ufficiale. Hai tutto il diritto di avercela con me però ti prego, dammi un'altra possibilità. Non ne meritiamo tutti una, in fondo?”

Sebastian non risponde e Kurt è sconfortato ed estremamente dispiaciuto. Si sistema su un fianco premendosi il cellulare contro la guancia. Sente il respiro dell'amico farsi appena più pesante e vorrebbe solo fargli capire che si sente in colpa e vorrebbe sistemare le cose al più presto, ma nel contempo non riesce a capire come si sente e vuole dargli i suoi tempi.

“Sei ancora lì?” azzarda a bassa voce, anche se sa che è ancora in linea.

“Si... Sai, stavo pensando che, anche se ci sono già gli amici di Jenah a lavoro, potresti venire a darci una mano questo week-end così posso mettere in atto la mia vendetta.” dice mutando completamente tono.

Kurt si ritrova a sorridere contro le lenzuola, e preme la fronte sul cuscino lasciandosi sfuggire una risata “Ci sto. Almeno questa volta sarò preparato e saprò cosa mettermi. Inoltre conosco bene il locale e so quali sono i posti strategici dove poter tenderti un agguato.”

“Ti piacerebbe Hummel!” esclama Sebastian ridendo a sua volta “Senti... è andata bene la serata allora?” gli chiede poi, tornando serio.

“Molto bene. Anzi, benissimo. Rick è un tesoro ed ho passato una serata fantastica con lui. Il film era commovente e divertente allo stesso tempo...”

“Di che parlava?” si mostra interessato Sebastian anche se Kurt sa che lo sta facendo solo per cercare di non dare a vedere che la cosa lo infastidisce.

“Ehm, una storia d'amore ma non saprei dire che è successo a metà film, a dire il vero.”

Sebastian emette una specie di grugnito “Ti ha baciato non è così?”

“Può essere...”

“Ho interrotto qualcosa anche prima?”

Kurt arrossisce ed è felice di essere da solo, avvolto nel buio della sua camera da letto “Più o meno... Ma non parliamo di questo. Se ti ho chiamato non è solo per scusarmi, ma anche per dirti un'altra cosa; una cosa molto importante a dire il vero.”

“Si?”

“Ti voglio bene, Bas. Te ne voglio davvero moltissimo e mi dispiace che continuino ad esserci incomprensioni e momenti di tensione tra noi. Vorrei che le cose fossero più semplici, perché io non voglio perderti. Prima ho parlato con Rick e grazie a lui ho capito quanto io tenga realmente a te. Non che dubitassi di ciò che sentivo prima, ma credo che le sue parole mi siano servite per rendermene conto appieno. So che l'abbiamo detto un milione di volte ma possiamo ricominciare tutto? Questa volta per davvero?”

“Sei innamorato di lui?” gli chiede all'improvviso.

Kurt esita qualche secondo, colto alla sprovvista “Io- non lo so. Ma hai sentito quello che ti ho detto? Non pensare a Rick almeno per cinque secondi e parliamo di noi.”

“Ora c'è un 'noi'?”

“Potrebbe esserci, si. Come amici, intendo.” si affretta a specificare per paura che le sue parole vengano travisate “Tengo a te più di quanto avrei mai creduto. Ricordi quando mi hai detto che sono la parte migliore della tua giornata? Beh, lo sei anche tu.”

Sebastian sospira, ma sembra rilassarsi “Il tuo 'amico speciale' potrebbe offendersi se ti sentisse.” gli fa notare anche se c'è una sorta di compiacimento nel suo tono.

“Ti voglio bene.” gli ripete con più sicurezza Kurt (a dire il vero lo fa perché spera ancora di sentire Sebastian dire lo stesso).

“Non te lo dirò se è questo che stai aspettando.” sghignazza dall'altro capo, come se fosse riuscito a leggergli nella mente pur essendo così distanti.

Kurt trova tutto ciò frustrante, ma si ritrova inevitabilmente a sorridere, accoccolandosi contro il cuscino “Farò finta che tu me l'abbia detto allora.” risponde divertito “Buonanotte Sebastian.”

“Notte Hummel. Fai sogni d'oro e con sogni d'oro intendo sconci.”

“Lo avevo intuito dal tuo tono, scemo.” ridacchia premendosi una mano sulle labbra.

“Hummel..?” lo richiama per assicurarsi che sia ancora in linea, e quando percepisce il suo respiro, deglutisce rumorosamente “Ti voglio bene anche io.” sussurra riattaccando poco dopo.


 


 



 


 

N/A

Prima di tutto vi ringrazio per le recensioni e per aver aggiunto la storia alle seguite!

L'unica cosa che mi sento di aggiungere è che dal prossimo ci sarà un piccolissimo salto temporale (un paio di settimane) ed inizierà il vero e proprio avvicinamento tra Kurt e Sebastian... Ops, spoiler. haha


 

A martedì con l'aggiornamento! :*  

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Capitolo 17
*** Capitolo 17 ***



 

CAPITOLO 17










 


 

SOUNDTRACK

“Strange Things Will Happen” - The Radio Dept. ( https://www.youtube.com/watch?v=I3OT_BZpnno )

 

 






 


 

Maggio arriva più in fretta del previsto e con esso l'ansia per l'imminente diploma. Kurt e Sebastian hanno continuato con le ripetizioni di matematica e Kurt è felice di sapere che l'amico ha passato i test con un ottimo punteggio (anche se gli manca ancora l'ultimo, nonché il più temibile); anche le sue lezioni di guida sono diventate più piacevoli e tranquille e Kurt è fiero di poter affermare di essere un discreto guidatore. Certo, non è ancora pronto a sfrecciare a tutta birra in autostrada, ma almeno le macchine hanno smesso di suonargli perché troppo lento. La ristrutturazione del West Side è quasi del tutto ultimata e il capannone incomincia a ricordare di nuovo il vecchio locale che tanto amava.

La sua relazione con Rick va a gonfie vele e l'astio di Sebastian per la loro storia sembra essersi attenuato – senza contare il fatto che Kurt è diventato molto più discreto a riguardo e non lo informa più sulle varie uscite per evitare di farlo star male. La scusa di aiutare suo padre all'officina sembra reggere ogni volta.

Rick è un ragazzo d'oro, premuroso, gentile e di compagnia, e col tempo Kurt scopre di avere davvero molte cose in comune. Anche Burt si è affezionato a lui, tanto che lo ha invitato spesso a guardare le partite di football e baseball, organizzando una vera e propria postazione davanti alla tv, con guantoni giganti, cappellini e sacchetti di pop-corn, come se si trovassero davvero ad una partita.

Anche il suo rapporto con Blaine non sembra essere stato scalfito, ma non si sente ancora pronto a dirgli di Rick per paura della sua reazione. Sa che non frequenta nessuno e Sebastian, durante una delle serate 'DiCaprio', si è lasciato sfuggire che è tornato ad essere il centro di ogni loro conversazione. Kurt spera che, mostrandosi solo amichevole, senza dargli alcun motivo di pensare che ci sia altro, Blaine possa comprendere che rimanere amici sia la cosa migliore per entrambi. Se tentassero di instaurare di nuovo quel tipo di rapporto si rovinerebbe ogni cosa e Kurt non vuole che si distruggano quegli equilibri perfetti che hanno creato in quell'ultimo mese.

Sebastian, invece, non è più così rigido in sua presenza ed è diventato più parsimonioso con i soprannomi, il che è un sollievo, visto che alcuni si erano rivelati particolarmente offensivi per Kurt. Sono entrambi molto più rilassati quando sono assieme e non trovano più così strano rimanere appoggiati spalla contro spalla sul divano a guardare qualche vecchio film o uno stupido reality da poter criticare (la tv spazzatura si rivela essere un piacevole passatempo).


 

“Indovina domani che giorno è!” esclama Sebastian la mattina del 4 Maggio, raggiungendo Kurt al suo armadietto.

“Avete spostato la serata 'Mark Ruffalo' al sabato?” tenta Kurt “Sappi che sto cominciando a prenderci gusto, spero solo di non essere un peso per i tuoi genitori.”

“Un peso? Averti in casa per loro è una gioia. Parlano di te costantemente e credo che mia madre sia innamorata... e mio padre ti venera. Per lui sei perfetto in tutto; sei come una specie di Gandhi!” dichiara facendo ridere Kurt per quel paragone “Ma non parlavo di quello. E' il 5 Maggio.”

“E quindi..?”

Sebastian scuote la testa coprendosi il volto con le mani “E' il tuo compleanno, testina.”

“Oh. Si, lo avevo dimenticato. Gli ultimi 3 compleanni sono stati una merda totale: ad uno mi sono rotto il piede, ad un altro ho spaccato lo schermo del mio iPhone nuovo di zecca e durante quello dello scorso anno ho litigato con Blaine. Certo, poi ci siamo riappacificati ma ricordo di aver pianto per almeno sei ore di fila. Quindi scusami se non mi mostro entusiasta. E si può sapere come sai che è il mio compleanno? Te l'ha detto Blaine?”

“C'è una cosa chiamata Facebook, genio. Potrei averti stalkerato un poco per cercare qualche tua foto compromettente con cui ricattarti.”

“Nulla batterà le tue in calzamaglia Bas.” lo provoca Kurt facendogli l'occhiolino “Chiederò a tua madre di farmi qualche copia, giusto per averle sempre a portata di mano. Ogni volta che mi farai incazzare potrebbero scivolarmi di tasca e finire casualmente di fronte alla macchina di qualche nostro compagno di scuola.”

Sebastian punta le mani sui fianchi, facendo ruotare gli occhi “In cosa ti ho trasformato. Sei quasi più inquietante del pinguino di Wallace e Gromit. Comunque non è di questo che volevo parlarti. I tuoi compleanni passati potranno essere stati uno schifo totale, ma non quello di quest'anno! Per cui domani sei invitato a casa mia! Avevo optato per la festa a sorpresa ma purtroppo non riesco a tenere la bocca chiusa quindi piuttosto che fare una figuraccia e lasciarmelo sfuggire ho preferito dirti chiaro e tondo che ho preparato ogni cosa per renderlo il migliore compleanno di sempre!”

Kurt sorride addolcito, facendogli una carezza lungo il braccio “E' molto carino da parte tua ma... domani non posso proprio. Ho già preso un impegno con Rick. Mi porta fuori a cena e poi penso che noleggeremo un film. Hai già visto 'The Imitation Game'? Dicono che sia bello.”

“No, non l'ho visto.” risponde serio Sebastian “E la festa che ho organizzato?”

“Mi dispiace, sono mortificato ma non posso annullare tutto. Rick ha prenotato due settimane fa e sarebbe scortese dargli buca. Noi potremmo festeggiare assieme il giorno dopo...”

Sebastian alza le spalle, fingendo che non gli importi, ma gli si legge in faccia che è deluso “Okay, il 6 sei tutto mio però. Anche i miei e Jenah ci tenevano a farti gli auguri. Peccato, ero convinto di aver organizzato una cosa carina per una volta tanto.”

“Grazie, mi stai facendo sentire ancora più in colpa così. Dai, in fondo non cambia nulla se vengo in 5 o il 6 no? Sono pur sempre festeggiamenti Bas e non credere che non apprezzi tutto questo, anzi mi fa molto piacere e lo trovo adorabile, ma--”

“Mr. Bicipiti viene prima.” conclude rammaricato “Spero solo tu non voglia darmi buca anche il 6 però.”

Kurt afferra la sua mano, facendogli una carezza col pollice sul dorso “Prometto che ci sarò e passerò tutta la giornata con voi. Non vedo l'ora di sentire altri esilaranti racconti sulla tua infanzia!”

“No, quelli saranno banditi. Sarà una giornata dedicata solo ed esclusivamente a te e sai che non è da me offrire così spontaneamente tutte le attenzioni a qualcun altro, quindi apprezza lo sforzo immane che sto facendo.”

Kurt si alza in punta dei piedi e gli dà un rapido bacio sulla guancia, arricciando le labbra intenerito “Credimi, questa frase detta da te suona come 'Mi sono impegnato così tanto per organizzare ogni cosa al meglio che mi si spezzerebbe il cuore se tu non vedessi tutto il lavoro che ho fatto per rendere questa festa speciale per te'. Sono meglio di Google traduttore o sbaglio?” ghigna sorpassandolo.

“No, sei piuttosto pessimo come Google traduttore.” lo corregge Sebastian, seguendolo lungo il corridoio fino all'uscita della scuola “Posso darti un passaggio o il tuo principe azzurro passerà a prenderti a bordo di un destriero fatato che vomita arcobaleni?”

“Credo che per oggi sceglierò il tuo pick-up. Rick lavora, quindi mi dovrò accontentare.” scherza prendendolo sottobraccio.

“Sai, questo tuo attaccamento morboso potrebbe essere frainteso.” gli fa notare, vedendo che alcuni ragazzi li fissano perplessi ma incuriositi allo stesso tempo “E poi ti immagini le voci che girerebbero se sapessero che te la fai con uno più grande che potrebbe essere come Michael Douglass per Catherine Zeta-Jones, e nel contempo te ne vai in giro con me tenendomi a braccetto? Non è un po' inappropriato?”

“E da quando tu dai importanza a queste cose e soprattutto ti interessa del parere della gente? Stai cercando di fare il bravo ragazzo?”

Sebastian lo fulmina con lo sguardo scappando alla sua presa “Fare il bravo fa schifo e mi ha reso fottutamente noioso. Ti rendi conto che non faccio sesso da più di due settimane e non trovo più appagante masturbarmi pensando ad una threesome con Jack Falahee e Josh Holloway? Devi avermi fatto una specie di sortilegio come quell'elfo gay del film di Natale.”

“Non sapevo di queste tue strane fantasie e francamente preferivo continuare a rimanere all'oscuro.”


 

*


 

Il giorno del suo compleanno Kurt riceve un messaggio chilometrico dalla sua migliore amica Santana che non sente ormai da troppo tempo, con la promessa di andarlo a trovare una volta finita la scuola; in questa promessa è compresa una richiesta di un viaggio per festeggiare il diploma e la fine di un capitolo importante della loro vita. Anche Blaine e alcuni suoi compagni di scuola gli lasciano dei messaggi e Kurt si ritrova a sorridere quando, alla fine del messaggio del suo ex, nota con piacere che Blaine lo definisce 'amico mio'.

Suo padre gli ha comprato una torta gigantesca al cioccolato che hanno condiviso assieme a Rick nel pomeriggio. Anche la cena con Rick è andata alla grande e per la prima volta dopo tanto tempo Kurt pensa che quello sia uno dei giorni più belli della sua vita; venire coccolato e sentirsi importante per qualcuno è tutto ciò che aveva sempre desiderato. Temeva che dopo la storia con Blaine non potesse riprovare le stesse sensazioni e invece ora si sente di nuovo desiderato e capito, ed è tutto grazie a Rick.

L'unica cosa a lasciarlo un po' deluso è il messaggio che riceve da Sebastian. Visto tutto l'entusiasmo mostrato il giorno precedente, si aspettava qualcosa come una dedica speciale, ed invece si era limitato ad un banale 'tanti auguri'. Non sa se quel messaggio freddo abbia a che vedere col fatto che gli abbia dato buca, ma la cosa lo fa star male comunque.


 

A: Sebastian Smythe

Grazie. E' ancora valido l'invito per domani o ce l'hai con me?

A: Kurt Hummel

Non sono arrabbiato con te. Sei ancora con quello? Salutamelo.

A: Sebastian Smythe

No, 'quello' è andato via poco fa. Sei sicuro che sia tutto okay?

A: Kurt Hummel

Certo. Comunque per domani è tutto confermato. Io e Jenah abbiamo organizzato un party in piscina quindi portati il costume da bagno! E non dire che la tua pelle è troppo delicata per essere esposta al sole perché non varrà come scusa e in acqua ti ci butto che tu lo voglia o no.

A: Sebastian Smythe

Non volevo oppormi :) Allora ci vediamo domani, grazie ancora per il tuo entusiasmante messaggio di auguri.

A: Kurt Hummel

Colgo del sarcasmo o sbaglio? Passo a prenderti alle due, dopo pranzo. Ricorda il costume!

A: Sebastian Smythe

Si, signore! Comunque non serve che passi a prendermi, posso venire da solo. Chiedo a papà di prestarmi la macchina, se si fida.

A: Kurt Hummel

Nah, non rischiare di ridurla a brandelli. Vengo io, passo e chiudo ;)


 

Quella notte Kurt non riesce a chiudere occhio. Non fa altro che ripensare alla fantastica giornata trascorsa in compagnia di Rick, al modo in cui lo stringeva a sé sul divano e lo baciava come se fosse l'ultima cosa che gli restasse da fare nella vita. Il vero motivo della sua insonnia però è che nel contempo non riesce a smettere di pensare a Sebastian, al modo secco e distaccato con cui gli aveva augurato buon compleanno e al fatto che sembri avercela ancora con Rick.

Non ha intenzione di abbandonarlo ora che ha il ragazzo, ma vuole solo che comprenda che nella sua vita è entrata un'altra persona e che non può essere il centro del suo universo. Gli vuole molto bene, ma è palese che non provi simpatia per Rick e Kurt non vuole che ci sia astio tra loro. Vorrebbe addirittura organizzare una cena con entrambi per poterli far conoscere meglio; Sebastian è il suo migliore amico e gli piacerebbe poter condividere ogni cosa con lui senza dover temere un commento acido sul fatto che nel giro di pochi anni gli toccherà fargli da badante o cattiverie simili.

Non sa cosa aspettarsi dalla festa organizzatagli dagli Smythe, ma dopo quei messaggi non è più così entusiasta di parteciparvi. Non che non voglia trascorrere del tempo con loro (i genitori di Sebastian lo adorano, Jenah è ormai diventata la sua 'partner in crime' ed Ethan, il fratellino più piccolo, lo cerca in continuazione per giocare e gli mostra costantemente i suoi disegni, chiedendogli pareri), ma l'idea che Sebastian possa risultare distante lo mette in agitazione.

Quando si sveglia nota con dispiacere che l'agitazione non è passata minimamente, anzi si è addirittura moltiplicata. Durante tutta la mattina suo padre è costretto a sopportare i suoi continui sbalzi d'umore e il fatto che specifichi che non lo aveva visto così in ansia nemmeno per l'appuntamento con Rick, non lo aiuta a rendere le cose più facili. Si rende conto da solo che quell'ansia è ingiustificata, ma non riesce a controllarla.

Quando mancano pochi minuti all'arrivo di Sebastian (è quasi sempre puntuale e non vuole farsi trovare impreparato proprio il giorno della sua festa dopo che, a sua detta, si è impegnato tanto per organizzarla), butta tutti i suoi effetti personali -costume e un cambio, inclusi- nella sua borsa a tracolla che utilizza solitamente per la scuola e si dà un'ultima sistemata. Ha optato per uno dei suoi innumerevoli jeans neri attillati e per una camicia viola scuro, lasciata fuori dai pantaloni e appena sbottonata sul petto. Uscire con Rick gli ha dato più sicurezza e non si sente più così imbarazzato per il suo corpo (il semplice fatto che abbia accettato un party in piscina ne è la riprova).

Alle due spaccate Sebastian suona alla porta e Kurt, prima di aprire, lo osserva per qualche secondo dallo spioncino: si sta specchiando sullo schermo del suo cellulare, passandosi la mano tra i capelli per buttarli all'indietro e Kurt nota un sorriso di approvazione quando questi rimangono quasi in piedi dandogli un'aria sexy. Scuote la testa, divertito, e spalanca la porta di scatto costringendo l'altro ad abbassare rapidamente il cellulare.

Sebastian si appoggia con disinvoltura allo stipite della porta col gomito e lo squadra da capo a piedi, leccandosi le labbra “Guarda che è una cosa informale.” osserva non riuscendo però a staccargli gli occhi di dosso.

“Infatti? Non sono vestito elegante! Più casual di così! Sapevo che avresti avuto da ridire pure su questo.” controbatte chiudendosi la porta alle spalle “Tanto nel giro di un'ora sarò mezzo nudo.” aggiunge aprendo lo sportello del pick-up dell'amico.

A Sebastian va di traverso e lo guarda come se avesse appena detto la cosa più sconcertante del mondo “Come scusa?”

“La piscina!?” gli ricorda Kurt con ovvietà “Spero solo che questa non sia una trappola e che tu e Jenah non abbiate costruito una specie di catapulta per farmi finire in acqua nel modo meno delicato possibile.”

“Grazie per l'idea, ci penserò per la prossima volta.” scherza l'altro mettendosi al posto di guida “Comunque ho reagito così perché credevo che in un momento di debolezza mi stessi proponendo qualcosa di strano.” specifica poi accendendo il motore.

Kurt gli rivolge uno sguardo complice, non riuscendo a contenere una risata “Credevi o speravi?” lo stuzzica.

“Credevo. Continui ad essere la mia ultima scelta Hummel... Penso che cederei se improvvisamente tutti i ragazzi sulla faccia della Terra mi rifiutassero, ma sappiamo entrambi -tu meglio di me- che non sono un tipo a cui si dice no tanto facilmente.”

“Io ti ho detto no più di una volta se ben ricordo e non mi sembra di aver mai riscontrato alcuna difficoltà nel respingerti.” ride, vedendolo in serie difficoltà.

“Ma tu hai qualche problema Hummel. Voglio dire, hai a disposizione questo ragazzo affascinante ed innegabilmente mozzafiato e mi dici no? Sei tu quello che ha bisogno di un bravo oculista.” si pavoneggia gonfiando il petto.

Kurt alza un sopracciglio interdetto “Ti voglio far notare che ti sei contraddetto nell'arco di dieci secondi. Prima mi dici che io sarei comunque la tua ultima scelta e che non sei interessato a me, e poi che potrei averti a disposizione ma non ne approfitto. Dovresti usare meglio le parole la prossima volta o ogni cosa che ti uscirà dalla bocca non sarà credibile.”

“Invecchiare ti ha reso più irritante, lo sai? E comunque non crederai di arrivare a casa mia così! Prendi questa...” dice porgendogli una benda nera.

“Che dovrei farci con questa?”

“Mettitela sugli occhi, voglio che sia una cosa d'impatto, quindi indossala e non fare storie.”

Kurt è un po' titubante, ma alla fine acconsente timoroso “Non è che quando me la tolgo mi ritrovo in qualche bordello, vero?”

“No, ci stanno tutti aspettando a casa mia, ma siccome ho speso ben due giorni per fare tutto, voglio godermi per bene la tua reazione perché sono certo che, dopo aver visto cosa ho fatto per te, mi perdonerai per tutto quello che ti ho fatto passare.”

“Ah quindi la festa è solo un modo per espiare le tue colpe? Speri che, così facendo, io chiuda un occhio per tutte le volte che ne hai combinata una? Beh, non credere che funzioni Sebastian.” sogghigna posizionando la benda sugli occhi “D'altronde ieri non ti sei sprecato per farmi gli auguri, quindi penso che in fondo non ti importasse così tanto del mio compleanno. Non che la cosa mi abbia fatto star male, insomma, non ho quattro anni, però mi sarei aspettato qualcos'altro...”

“Uh adesso ho capito perché sembri in piena fase mestruale! Sei incavolato per quel messaggio, lo sapevo! Sei tu che mi hai dato buca per uscire con uno che puoi scoparti quando ti pare...” a quelle parole Kurt sbuffa contrariato “Quindi non prendertela se dopo tutto quello che avevo preparato mi sono stizzito un po'.”

“Quindi ammetti di essertela presa.” risponde Kurt facendola passare più come un'affermazione che una domanda.

“Non me la sono presa perché tu hai preferito uscire con quel belloccio del bar, me la sono presa perché ho speso un sacco del mio prezioso tempo ad allestire una cosa per una persona a cui forse non frega niente.” ribatte tenendo gli occhi fissi sulla strada come se avesse paura di vedere la reazione di Kurt, anche se con la benda non dovrebbe intimorirlo.

“Hey quando ho mai detto che non mi importava? Avevo un impegno e non potevo disdire, sarebbe stato maleducato. Ti giuro che mi dispiace non essere venuto ieri ma adesso sono qui, quindi non vedo perché dobbiamo discutere Bas. Abbiamo passato questo ultimo mese in completa tranquillità, vediamo di non ritornare ai nostri soliti battibecchi quotidiani da vecchia coppia sposata, perché sono dannatamente frustranti.”

Sebastian abbozza un sorriso “Vecchia coppia sposata, eh? Sai, non sono ancora pronto ad impegnarmi.”

“Cretino, hai capito che intendevo. Non mi è molto chiaro questo meccanismo della benda ma visto che sembri tenere tanto a questa festa vedrò di non scombinarti i piani.” borbotta appoggiandosi al finestrino, certo che Sebastian stia ghignando per avere quella posizione di controllo.

Quando Kurt sente il pick- up rallentare è ormai certo di aver perso la cognizione del tempo ed ha seriamente paura di non trovarsi a casa Smythe ma in qualche luogo di perdizione scelto accuratamente da Sebastian. Ma non appena il ragazzo gli apre lo sportello sente quattro mani afferrarlo per entrambi i bracci e riconosce subito la voce di Jenah, che lo tranquillizza immediatamente.

“Alla fine ti ha costretto a mettere la benda.” commenta dandogli un rapido abbraccio, lasciandolo poi nelle mani di Sebastian.

“Ottengo sempre quello che voglio.” replica il fratello con una certa arroganza e presunzione, premendo una mano sulla schiena di Kurt per condurlo fino al punto desiderato.

“Se mi butti in piscina vestito giuro che te la faccio pagare.” lo ammonisce intrecciando la mano con la sua (in tal caso, avrebbe fatto finire in acqua pure lui).

Sebastian fa cenno a Jenah di avvicinarsi ai loro genitori e ad Ethan e si porta l'indice alle labbra per intimare loro di fare silenzio “Sei pronto? Tieniti forte, non preoccuparti di piangere.”

Kurt si fa sfuggire una risata “Vedrò di trattenere la commozione.”

“Ora ti tolgo la benda ma tu non aprire gli occhi fino al mio tre, d'accordo?” gli chiede e Kurt si limita ad annuire, sentendo poi Sebastian sfilargli quel pezzo di stoffa dalla faccia “Bene, uno... due... tre. Puoi aprili!” esclama euforico.

Kurt istintivamente si porta una mano sulla bocca, ritrovandosi a sorridere ampiamente contro di essa. Gli Smythe sorreggono un enorme cartellone con scritto “Al migliore dei compleanni” con una miriade di loro foto assieme che Ethan era solito scattargli quando andava a trovarli. Sia Catherine che Robert indossano una canottiera e dei pantaloncini corti, mentre Jenah ed Ethan sono già pronti con i loro costumi da bagno. Sull'intera facciata che fronteggia la piscina hanno appeso una serie di lettere per formare le parole 'Happy Birthday Kurt' e improvvisamente gli torna in mente il compleanno passato con entrambi i suoi genitori quando era più piccolo. Vi sono palloncini e festoni sparsi ovunque e un grande buffet allestito a bordo piscina con pasticcini e cibi salati.

“Buon compleanno!!” urlano tutti all'unisono e Sebastian mette un braccio attorno al collo di Kurt, sorridendogli “Allora? Che ne pensi? Non sapevo se addobbare le finestre con dei boa di piume fucsia ma poi ho pensato che non li avrei più rivisti e che sarebbero diventati parte del tuo abbigliamento quotidiano quindi-”

Kurt non gli lascia finire la frase e si getta tra le sue braccia immergendo il viso nell'incavo tra collo e spalla, stringendolo così forte a sé da fargli mancare il respiro.

“Ah, ti senti in colpa ora?” scherza dandogli una pacca amichevole sulla schiena, un po' impacciato per quell'improvviso slancio di affetto “Forse ti aspettavi qualcosa di diverso visto come te l'avevo venduta bene, ma spero che tu apprezzi comunque lo sforzo.”

“E' ovvio che apprezzo! È anche meglio di quello che mi aspettavo a dire il vero! Grazie mille...” sussurra dandogli un bacio sulla guancia, prima di raggiungere gli Smythe per ringraziare anche loro “Oddio, non ricordavo nemmeno questa cosa...” osserva guardando una sua foto con Sebastian sul dondolo sotto il portico.

“L'ho scattata due settimane fa. Me lo ricordo perché mi avete completamente ignorato per tutto il giorno.” protesta Ethan “Spero che le foto ti piacciano. Ho scelto quelle che secondo me erano le più belle e che mi ricordavano l'album di nozze dei miei genitori.”

Sebastian tossisce nervoso dando una piccola spinta al fratello con la gamba “Certo che gli piacciono. Guarda che bene che sono venuto in tutte.” commenta.

“Sempre modesto.” osserva Catherine “Non so da chi abbia preso, giuro.”

“Sono decisamente meglio delle foto in veste di Peter Pan, però, lo devo riconoscere.” lo prende in giro Kurt.

“Ah ah, molto spiritoso. Invece che parlare delle mie umilianti foto perché non ci facciamo un tuffo?” propone sfilandosi in tutta fretta la maglia, scoprendo il suo fisico invidiabile “Avrei voluto invitare qualche mio amico per rendere il party più coinvolgente ma poi ho pensato che era meglio fare una cosa in famiglia e--”

“In famiglia eh? Sono parte della famiglia adesso?” ridacchia Kurt mentre il padre di Sebastian gli dà una pacca sulla spalla in maniera confidenziale.

“Una specie, si.” farfuglia Sebastian abbassandosi anche i jeans, rimanendo in costume da bagno. Il costume è blu elettrico e risalta perfettamente sulla sua carnagione abbronzata “Vuoi avere l'onore di buttarmi in piscina e vendicarti di quel giorno alla baia? È la tua occasione Lentiggini.”

Kurt lo squadra da capo a piedi con una certa malizia e Sebastian, spaventato, si lancia in tutta fretta in acqua per non rischiare di beccarsi uno spintone che sarebbe stato tutt'altro che delicato, considerando lo sguardo vendicativo dell'amico.

“Sei un codardo.” ride Kurt mentre i genitori di Sebastian si sistemano sugli sdrai a bordo piscina e Jenah si butta in acqua a sua volta. Ethan nel contempo prende la sua polaroid e si mette a scattare delle foto per aggiungerle al suo personale album di ricordi.

“Kurt?” lo richiama la signora Smythe indossando degli occhiali da sole all'ultima moda “Dopo cena non credere di sfuggire ai regali e alla fantastica torta di compleanno che Sebastian ha fatto per te. Ha passato un'intera giornata in cucina. Non dirgli che te l'ho detto ma ha sempre avuto un talento per i dolci; gli vengono davvero bene.”

“Non era necessario.” risponde imbarazzato Kurt, però felice allo stesso tempo che si sia preoccupato tanto per rendere il tutto speciale. Robert non fa altro che lanciare sguardi a lui e poi a suo figlio, facendogli dei sorrisi equivochi che Kurt non sa bene come interpretare, ma è ormai evidente che abbia una certa simpatia per lui e che approvi appieno il suo rapporto con Sebastian. Sempre che rapporto si possa definire.

“Hai intenzione di rimanere tutto il giorno con quel muso da sfigato a bordo piscina?” lo sprona Sebastian facendogli cenno di raggiungerlo.

“Sebastian Xavier Smythe!” lo bacchetta sua madre abbassandosi gli occhiali sulla punta del naso e lanciandogli un'occhiataccia “Scusati!”

“Non si preoccupi.” la rasserena Kurt (fatica ancora a darle del tu nonostante siano diventati piuttosto intimi) “Lo fa solo perché spera di attirare la mia attenzione.” lo provoca arricciando il naso. Cercando di essere il più disinvolto possibile inizia a sbottonarsi lentamente la camicia; gli Smythe sono tornati a prendere il sole, Ethan si è fiondato sul buffet e Jenah sta nuotando senza prestare attenzione. L'unica persona che non gli toglie gli occhi di dosso è Sebastian; Kurt li percepisce su di sé anche se cerca di fingersi indifferente, ma man mano che la sbottona, tutte le sue sicurezze vacillano.

“Hai bisogno di una mano Hummel?”

“No, ce la faccio da solo, ti ringrazio.” risponde con un sorriso forzato sfilandosela e appoggiandola su uno dei lettini “Non fare commenti.” aggiunge a denti stretti sperando di non attirare l'attenzione degli altri, armeggiando con la zip dei jeans.

Sebastian si è aggrappato al bordo della piscina, col mento appoggiato alle mani giunte e sembra impaziente di godersi lo spettacolo, il che non lo aiuta di certo a sentirsi a suo agio. Senza indugiare oltre Kurt abbassa i jeans sistemandoli sopra la camicia, sentendo le guance accaldarsi appena.

Sebastian osserva ogni centimetro della sua pelle, ogni minimo dettaglio, ogni sua curva e rimane imbambolato a fissarlo, come se non avesse mai visto nulla di più bello. Kurt avanza lentamente verso la scaletta della piscina coprendosi il petto con le mani e tenendo la testa bassa, mentre l'amico continua a guardarlo.

Sebastian si sente strano e la cosa che lo turba realmente è il fatto che stia pensando davvero che Kurt sia attraente. Non c'è una sola cosa che non gli piaccia del suo corpo e realizzare che il cuore in quel momento sta battendo forte per lui è destabilizzante.

Non fa in tempo a spostarsi verso Kurt che si ritrova con la testa premuta sott'acqua e nel momento in cui riemerge in superficie, Jenah sta ridendo “Dovresti vedere la tua faccia! Sembra che stai in astinenza da una vita.” lo prende in giro “Ed asciugati la bava alla bocca, non vorrai mica che si faccia strane idee.”

“Stavo solo controllando che non cadesse per le scale visto che ha l'agilità di una foca monaca.” controbatte Sebastian cercando di spostare il fulcro del discorso “Hummel ti sei incollato alla scaletta per caso? Vieni qui.”

“Non sono molto bravo a nuotare, dammi tempo. Secondo te perché ero terrorizzato all'idea che volessi buttarmi giù dalla barca? Non è che non sono capace, ma non sono nemmeno Phelps.”

Sebastian schizza dell'acqua addosso a Jenah fulminandola, e raggiunge Kurt velocemente buttando la testa sott'acqua per sistemarsi meglio i capelli all'indietro “Dai, ti tengo io se hai paura. Pensavo che fosse una cosa carina passare il pomeriggio in piscina e poi cenare tutti assieme davanti alla televisione raccontandoci vecchie storie. Ma se sapevo di questa tua fobia dell'acqua potevo inventarmi qualcos'altro. Mi pareva che fossi in grado di nuotare quel giorno...”

“Non ho la fobia dell'acqua, ho solo bisogno dei miei tempi. E quel giorno ero talmente nel panico che mi sono aggrappato in tutta fretta al tuo rottame, se ben ricordi. È tanto profonda qui?” chiede arrivando all'ultimo scalino.

“Non si tocca, ma non rischi di morire annegato fifone. Dammi la mano e reggiti a me.” gli suggerisce Sebastian tendendogli il braccio.

Kurt scuote la testa “Mi aggrappo qui, tranquillo.” dice lasciando finalmente la scaletta, aggrappandosi a bordo piscina “Ora mi stacco, ho solo avuto una brutta esperienza da piccolo.” ridacchia anche se è per mascherare il suo nervosismo.

“Tranquillo dolcezza, ti sorreggo io...” gli sussurra gentilmente Sebastian posando una mano sul suo fianco per attirarlo a sé.

Quel semplice contatto basta per far impazzire Kurt che con un movimento brusco si volta verso di lui più per respingerlo che per avvicinarsi, ma ottiene l'effetto contrario; per non rischiare di andare giù a picco attorciglia un braccio attorno al collo di Sebastian, posando una mano sul suo petto, ritrovandosi ad un centimetro dalla sua faccia, tanto da far sfiorare i loro nasi.

“Tutto okay?” gli chiede Sebastian stringendolo con una presa più sicura sulla vita “Ti tengo io. Vedrai che è più semplice del previsto.”

“Guarda che so nuotare.” protesta Kurt indietreggiando un poco col viso.

“Okay.” mormora l'amico lasciandolo andare.

Kurt di scatto porta anche l'altro braccio attorno al suo collo, facendo aderire i loro petti ed intrecciare le loro gambe “No okay non lasciarmi.” dice tutto d'un fiato, come se si trovasse sul bordo di un precipizio. La pelle di Sebastian è liscia e calda e Kurt non si rende nemmeno conto di aver fatto scorrere la mano lungo la sua schiena, facendo scivolare i loro colpi l'uno contro l'altro “Dammi solo un momento.”

“Tutto il tempo che vuoi tesoro. Se non penso che sei tu, è anche piacevole avere un corpo bagnato contro di me.” sghignazza facendo inevitabilmente arrossire Kurt.

“Sei un maiale.”

“Beh? Insomma, tu sei...” non vuole dirgli che lo trova seriamente attraente perché non ci tiene a dargli altri motivi per ricattarlo, le foto bastano e avanzano “...sei un po' troppo mingherlino e devi assolutamente prendere il sole perché sembri appena uscito da un film di Tim Burton. Immagino quanto sia frustrante per te essere praticamente trasparente, quasi quanto dev'essere stato traumatizzante per Edward Mani di Forbice non potersi masturbare per tutta la vita.”

Kurt per quanto ci provi non riesce a contenere una risata “Sei un coglione.” commenta appoggiando la fronte contro quella dell'altro “E comunque, per la cronaca, non sei male nemmeno tu.” aggiunge facendogli l'occhiolino “I tuoi tentativi di mostrare disinteresse per me si rivelano sempre più fallimentari.”

“Dovrò lavorarci allora.” risponde con un filo di voce passandogli la mano bagnata tra i capelli “Dovresti smetterla di conciarteli come se stessi andando a conoscere i futuri suoceri, ti stanno meglio quando sono scompigliati.” afferma “Perché sorridi?”

“Perché quando ero piccolo mia mamma me li metteva in disordine di proposito. Ricordo che io mi arrabbiavo da morire e le dicevo che quelli di James Dean erano sempre perfetti e i miei dovevano essere come i suoi.” sorride ricordando quei momenti felici “Era bello passare il tempo con lei. I compleanni trascorsi in sua compagnia sono stati i più importanti e fantastici della mia vita ed è forse quello il vero motivo per cui odio così tanto questo giorno. Perché non c'è più lei... Quelle che ti ho detto l'altro giorno erano solo delle motivazioni stupide e superficiali.”

Sebastian lo sta ascoltando in silenzio, tenendolo ancora stretto sulla vita e istintivamente lo abbraccia forte, accarezzandogli la nuca “Mi dispiace. Posso solo immaginare come può essere stato per te in tutti questi anni e ti giuro che sto provando a renderla una giornata speciale ma a quanto pare ho già fallito con la storia della piscina.”

“Scusami...”

“Perché ti scusi?” gli domanda Sebastian corrugando la fronte, interrompendo l'abbraccio.

Kurt si rende conto di aver sfruttato quella storia solo per ottenere le attenzioni di Sebastian e viene immediatamente sommerso dai sensi di colpa “Sono una persona orribile.” commenta abbassando lo sguardo con vergogna “Sono la persona più ripugnante sulla faccia della Terra.”

“Perché..?” insiste Sebastian sempre più perplesso dalla sua reazione.

Kurt, sempre tenendo un braccio attorno al suo collo, allunga l'altro dietro di sé facendogli capire di voler raggiungere il bordo piscina per risalire “Devo andare al bagno.” si inventa, facendo presa sulle braccia per poter uscire dalla vasca.

“Hummel? Tutto bene?” insiste l'altro ragazzo. Salendo a sua volta, prende un asciugamano per asciugarsi, passandone uno a Kurt “Vieni, andiamo in quello di camera mia.” aggiunge convinto che si stia sentendo male.

“Vi andate già ad appartare?” li stuzzica Jenah ricevendo uno sguardo di rimprovero da parte dei suoi genitori “Chiedevo! Vedete di non dare troppo spettacolo, ci sono bambini qui.” continua indicando il fratellino impegnato a fotografare gli Smythe che prendono il sole.

Sebastian le fa il dito medio, facendola ridere, e spinge Kurt sin dentro casa facendogli cenno di seguirlo “Sei sicuro che sia tutto okay?” gli chiede una volta arrivati al piano di sopra “Perché hai detto quelle cose prima?”

“Sono una persona orribile e basta, Seb. Io ho- dio, sono un insensibile approfittatore.”

Sebastian ghigna “Strano, quello credevo di essere io.” cerca di sdrammatizzare la situazione “Vuoi dirmi il perché? Guarda che non ti faccio uscire da questa stanza fino a che non me lo hai spiegato. E' per la cosa di tua madre..?” tenta sperando di riuscire ad ottenere una risposta soddisfacente.

Kurt si copre il viso con entrambe le mani, sospirando “Non so neanche come mi sia passato per la testa di dirtelo. Tu che mi compatisci e...”

“Hey, frena un attimo! Non ti sentirai mica in colpa per avermi raccontato quella cosa personale? Insomma, sai che puoi sfogarti quando vuoi con me e anche se riconosco che è un argomento piuttosto delicato non ti devi sentire in colpa per aver esternato quello che provavi.”

“Il problema è il motivo per cui l'ho fatto. Sono senza cuore, una persona veramente disgustosa.” continua a ripetere scuotendo la testa “Vedi Bas, io l'ho detto perché volevo che tu mi compatissi. Volevo che mi abbracciassi e che mi stessi vicino e sapevo che l'unico modo per farlo era raccontarti la solita storiella deprimente. Lo so, non ha senso e sono una persona ripugnante. Ho usato una cosa così personale e delicata per avere delle attenzioni diverse da parte tua e... Dio! Non avrei neanche dovuto desiderarle. E' solo che con Rick è diverso ed essere qui oggi è davvero speciale per me. Stare con la tua famiglia mi fa ricordare quello che ho passato con la mia ed è bellissimo. Ed ora sto rovinando tutto come mio solito.” sussurra cercando di trattenere le lacrime “Hai ragione quando dici che sono una drama queen e ho qualche problema.”

Sebastian abbozza un sorriso e lo avvicina a sé afferrandolo per il bordo dell'asciugamano, stringendolo poi tra le sue braccia “Smettila di incolparti per ogni cosa. Non c'è niente di male nel desiderare delle dimostrazioni di affetto e queste dovrebbero venire spontanee quindi forse il vero problema sono io che non ti ho mai dimostrato quanto conti per me. Se sono trattenuto non è perché sono senza cuore come credi” Kurt sorride contro la sua spalla e Sebastian percepisce che non è più rigido come in piscina, ma si sta lasciando andare “è solo che fa parte del mio carattere.”

“Ma non dovevo usare quella storia per farti compassione. Mia madre mi odierebbe per questo.”

“Io non credo sai? Anzi penso direbbe 'L'avrei fatto anche io al tuo posto! Insomma come si fa a resistere ad un ragazzo così straordinariamente perfetto? Finalmente mio figlio si dà da fare!'”

Kurt indietreggia un po' col busto, sollevando lo sguardo verso di lui, increspando le labbra “In effetti sei tu che hai seri problemi Sebastian. Dovrebbero creare dei centri per disintossicarsi dall'egocentrismo.”

“In ogni caso sappi che questi abbracci erano sentiti.” ci tiene a precisare “Però ti ripeto che-”

“Se lo dico a qualcuno me la farai pagare, lo so.” completa la frase Kurt, asciugandosi gli occhi lucidi.

“Dai, torniamo di sotto piagnone.” lo apostrofa mettendogli un braccio attorno alla vita “E giusto perché tu lo sappia...” continua radiografandolo da capo a piedi “Sei una favola senza questo coso addosso.”

“Ah si?” sorride Kurt ammiccando “Credevo di essere troppo pallido e mingherlino per essere considerato carino.”

“Touché.”








 


 

N/A

Questo è uno dei capitoli che ho deciso di interrompere a metà per approfondire meglio nel prossimo il resto della festa :P Confesso che il prossimo è anche uno di quelli che ho preferito scrivere perché c'è un'intera scena dal punto di vista di Sebastian...... e con questo non aggiungo altro lol


 

A sabato con l'aggiornamento! :*


 

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Capitolo 18
*** Capitolo 18 ***


CAPITOLO 18


 









 

SOUNDTRACK

 

“Oblivion” - Indians ( https://www.youtube.com/watch?v=Kl3wbELi840&list=PLFwnfesfYZuwj4ZtVminpSDYSBvGCCtZo&index=9 )


 












 

Kurt e Sebastian passano il pomeriggio in piscina a giocare a pallavolo con l'intera famiglia Smythe (ovviamente in un punto in cui Ethan, e soprattutto Kurt, riescono a toccare). Kurt è in squadra con Jenah e Catherine e stracciano letteralmente l'altro trio, con un punteggio schiacciante di cinque set a zero.

I genitori di Sebastian sono i primi ad uscire dalla piscina, pronti per sistemare ogni cosa in soggiorno per poter cenare tutti assieme guardando un film – Kurt è riuscito a convincerli a vedere 'Chicago', e Jenah si è offerta di tenere compagnia ad Ethan in un'altra stanza almeno per i primi cinque minuti di film, per non fargli vedere l'unica scena di sesso (Kurt usava la stessa tattica quando era piccolo e doveva vederlo con suo padre, perché lo imbarazzava troppo e non voleva che Ethan provasse lo stesso disagio).

Kurt e Sebastian nel frattempo, mentre Jenah accompagna Ethan a prepararsi – in realtà per farli restare da soli-, si siedono a bordo piscina consumando qualche drink preparato da Sebastian stesso “So che lo Shirley Temple con le ciliege è il tuo preferito, non potevo farlo mancare.” gli dice soddisfatto.

Passare del tempo con lui e la sua famiglia gli fa mettere in discussione ogni cosa. Certo, il giorno precedente passato con Rick era stato fantastico e si era sentito amato, ma in quel momento sente di essere nel posto giusto, con le persone giuste. Se ne rende conto ancora di più quando, durante la cena, commentano assieme il film ridendo e scherzando tra loro come se fosse la cosa più comune e naturale del mondo, come se Kurt fosse davvero parte della loro famiglia. L'atmosfera che respira gli ricorda casa ed è totalmente a suo agio e sente di essere importante per tutti loro. Ethan ad un certo punto, durante il film, si siede sulle sue gambe buttandogli le braccia attorno al collo e Kurt si stupisce di quanto sia affettuoso visto e considerato quanto non lo sia Sebastian.

A film concluso Kurt è ormai certo di voler passare altre mille serate così in loro compagnia, con l'umorismo di Robert, la dolcezza di Catherine, il sarcasmo arguto di Jenah, la tenerezza e curiosità di Ethan e soprattutto i numerosi sguardi che Sebastian gli ha inspiegabilmente rivolto durante tutto il musical.

Kurt si sistema sul divano accanto a Sebastian, accoccolandosi sul posto con le gambe premute contro lo sterno; Jenah ed Ethan sono seduti sul pavimento e stanno sistemando le foto scattate dal più piccolo; Catherine e Robert si tengono per mano seduti sulle poltrone che hanno posizionato di fronte al divano in modo da essere disposti a cerchio e poter conversare guardandosi negli occhi.

Robert racconta loro del suo primo incontro con Catherine e i figli, in particolare Ethan, lo ascoltano con ammirazione. “E pensare che all'inizio io e sua madre non ci sopportavamo.” ricorda ridendo e Kurt e Sebastian involontariamente si girano l'uno verso l'altro spostando poi rapidamente lo sguardo verso Catherine, incapaci di sostenerlo ulteriormente “Lei mi detestava.”

“Anche i miei genitori non si sopportavano.” interviene Kurt “Mio padre mi ha detto che mamma pensava che fosse uno sbruffone e lo evitava la maggior parte delle volte. Poi un giorno lui le chiese di uscire e lei, fingendo quasi che non le importasse, acconsentì non mostrando neanche il benché minimo entusiasmo, quando invece il suo cuore stava scoppiando di gioia.” dice prendendo la mano di Sebastian ed appoggiando la testa alla sua spalla.

Sebastian abbassa lo sguardo sulle loro mani intrecciate, sorpreso, ma non dice nulla e non si scosta nemmeno, anche se sente gli occhi di tutti i presenti puntati su di loro. Kurt lo fa così istintivamente che non si rende nemmeno conto di quanto la situazione appaia equivoca agli occhi degli altri.

“Siete così carini.” li ammira Catherine portandosi le mani al cuore.

“Mamma, Kurt vede una persona.” le fa presente Sebastian, serioso.

Catherine sembra essere colta alla sprovvista e passa lo sguardo dall'uno all'altro cercando una spiegazione “Oh, davvero?”

“Si, si chiama Rick.” risponde Kurt con un sorriso.

“Ora potete piantarla di far insinuazioni?” continua Sebastian.

Robert batte le mani tra di loro per richiamare l'attenzione su di sé vedendo il figlio in difficoltà “Come stavo dicendo, a scuola battibeccavamo di continuo, ma un giorno non so come, trovai il coraggio di invitarla al ballo di fine anno e lei, sorprendentemente, accettò. Non credo di essere mai stato agitato come in quell'occasione. Chiesi a mia madre di farmi un bel completo...”

“Un tuxedo nero coi risvolti blu scuro.” ricorda Catherine guardandolo sognante “E stava proprio bene.”

“Tu invece avevi un abito color pervinca e quando ti ho vista ho pensato che fossi la donna più bella su cui avessi mai posato gli occhi. Mi sentivo, e mi sento tutt'ora, l'uomo più fortunato del mondo ad averti conosciuta. Ah, sarò sempre un inguaribile romantico.”

Kurt si apre in un sorriso da un orecchio all'altro, commosso dai loro sguardi colmi d'amore e ripensa subito alle sensazioni che aveva provato quando Blaine lo aveva invitato ad andare con lui al ballo e sente che tutto quello che gli faceva battere il cuore è passato.

“Il nonno di Sebastian” torna a raccontare Robert “quando Seb e Jenah erano piccoli ed Ethan non era ancora nato, si sedeva sempre su questa poltrona dove sono io e ci narrava una delle sue innumerevoli storie. E poi, sempre sul punto di raccontare il finale si addormentava col mento sul petto e gli occhiali a mezzaluna che gli ricadevano sulla punta del naso. La loro nonna mi teneva la mano e lo guardava con gli stessi occhi innamorati di quand'era giovane e mi diceva sempre 'Capisci di essere innamorato di qualcuno quando decidi di passare tutta la notte a guardarlo mentre dorme'. Ed è la stessa cosa che è successa a me e a Catherine...” dice prendendole la mano e portandosela alle labbra.

“Dovete amarvi veramente molto.” osserva Kurt, accoccolandosi contro il braccio di Sebastian, che immediatamente si irrigidisce sentendo il cuore martellargli in gola.

“Ah, l'amore. Ci vuole molto tempo per farlo scoppiare, basti pensare a noi. Ma prima o poi scoppia, molto spesso è inevitabile e spaventa da morire.” aggiunge Catherine “Non scorderò mai quello che ho provato quando ho realizzato che Robert era la persona giusta per me. C'erano molte cose su cui eravamo in disaccordo, ma nel contempo ci completavamo e c'eravamo sempre l'una per l'altro. I momenti più belli che ricordo della mia giovinezza sono quelli passati con lui.”

“Quindi questo vuol dire che anche voi due vi sposerete?” chiede improvvisamente Ethan fissando Kurt e Sebastian.

Entrambi sgranano gli occhi, avvampando “No!” squittisce Kurt “Noi siamo amici, è diverso. E anche se molto spesso non lo si direbbe andiamo anche abbastanza d'accordo. Insomma, se non ci sopportassimo Sebastian non avrebbe organizzato questo party fantastico.” aggiunge rivolgendo un sorriso sia al fratello più piccolo che a Sebastian.

“Pensavo che, visto che mio fratello parla sempre di te tutto il giorno-”

“Non devi andare a letto signorino?” lo interrompe bruscamente Sebastian irrigidendosi ancora di più “Se vuoi stare qui con noi non impicciarti in cose che non ti riguardano, ficcanaso.” lo rimprovera facendo ridere Jenah.

“Che buono questo profumo signora Smythe.” interviene Kurt per non rendere la situazione più scomoda di quello che è.

“Chiamami Catherine.” insiste ancora una volta “E' lavanda. Ormai questo odore lo associo a casa. Per molti è una cosa stupida, ma ho sempre associato i profumi a qualcosa di speciale per me. E questo mi ricorda la prima volta che io e Robert ci siamo baciati. Il mio soggiorno era invaso da questo profumo...”

“Oh si, me lo ricordo bene.” sospira nostalgico suo marito.

“Io impazzisco per l'odore dei libri!” esclama Jenah col suo solito brio “Credo che mi mandi fuori di testa perché la mia prima volta è stata in una biblioteca.” aggiunge mordicchiandosi le unghie, noncurante dei suoi genitori che subito le lanciano un'occhiataccia.

“La prima volta di cosa?” chiede Ethan fissandola a bocca aperta.

“Te lo spiegherò quando crescerai.” ride dandogli una pacchetta sulla spalla “Tu Seb?”

“Io invece adoro il profumo delle ciliege. Mi fa impazzire...”

Suo padre inarca le sopracciglia, incuriosito “Lo associ a qualcosa di particolare?”

Sebastian balbetta qualcosa di incomprensibile passando lo sguardo dai suoi genitori, ai fratelli, a Kurt che lo sta fissando interrogativo “Ah, ehm... no, mi piace e basta.” farfuglia infine, anche se è certo che Kurt stia pensando al bacio che si sono scambiati e al profumo di ciliege del suo drink “Direi che è il momento dei regali!” si affretta subito a cambiare argomento, lasciando la presa di Kurt ed alzandosi dal divano per recuperare una serie di pacchetti sopra la credenza all'ingresso.

“Non dovevate, dico davvero.” ribadisce Kurt mettendosi a sedere composto.

“Ha! Chiudi il becco Hummel a me ci sono volute settimane per trovare il mio, quindi resta seduto e non fare commenti.” lo zittisce Sebastian in malo modo ricevendo un altro sguardo di rimprovero dai suoi “Questo è da parte della mia famiglia.” dice dandogli un pacco quadrato.

Kurt lo scarta lentamente un po' in soggezione e quando rimuove completamente l'involucro rimane letteralmente senza parole “Oh mio Dio. Grazie mille! Voi siete pazzi...” ridacchia spiegando un completo in cachemire “Io non... non so cosa dire. È meraviglioso. Non posso accettare.”

“Gliel'ho consigliato io, modestamente.” interviene Sebastian “Ho detto loro che ti vestivi come un predicatore e avevi bisogno di un rinnovo del look.” lo informa con un sorriso beffardo “Questo è il mio invece... Spero ti piaccia.” aggiunge sedendosi vicino a lui in modo da non lasciare spazio tra loro.

Kurt prende una scatola rettangolare che gli sta sul palmo della mano e senza esitazioni la apre. Se per il regalo degli Smythe era rimasto a bocca aperta, incredulo, per il regalo di Sebastian sente il respiro mozzarsi.

“Tu sei fuori di testa.” boccheggia facendo ridere i genitori dell'amico “No, sul serio non posso accettarlo.”

“Si, questo lo hai già detto.” sorride Sebastian.

“No Seb, non sto scherzando. Sei partito con il cervello? Voglio dire, questo orologio ti sarà costato una fortuna, è-- è troppo, non posso...” farnetica Kurt guardando l'oggetto praticamente con gli occhi fuori dalle orbite. Ha sempre avuto una passione smisurata per quel tipo di orologi, ma a causa del prezzo eccessivo non se l'era mai potuto permettere e si sente sommerso ancora una volta dai sensi di colpa per essersi lasciato sfuggire quella cosa con Sebastian quasi un mese prima.

“Mi offendo se non lo accetti.” controbatte il ragazzo posando una mano sulla sua coscia “Il tuo si è rotto un paio di settimane fa e avevi detto che questo ti piaceva.” gli ricorda “Stai tranquillo, è un regalo. Che ti importa di quanto è costato? Sono i miei soldi ed ho deciso di spenderli per farti un pensierino, fine della storia.”

“Un pensierino? Questo è- è-”

“La cosa importante è che ti piaccia.” lo interrompe Sebastian abbassando lo sguardo a terra come se potesse temere il contrario.

“E' ovvio che mi piace, anzi mi fa impazzire. Sono davvero senza parole ti giuro io non so cosa-” le parole gli si smorzano in gola e prima che l'amico possa aggiungere altro lo stringe forte in un abbraccio, fino quasi a soffocarlo.

“Mh, okay deduco che ti piace.” sogghigna compiaciuto posando le mani sulla sua schiena, facendogli delle carezze lente lungo la spina dorsale.

Kurt si sente strano tra le sue braccia ed è come se non ci fosse un posto più sicuro di quello. “Grazie Bas.” sussurra al suo orecchio, dandogli un bacio sulla guancia.

“Non devi ringraziarmi, è un regalo.”

“Non è solo per questo. Intendevo, grazie per tutto e per essere qui con me.” dice con un filo di voce per non farsi sentire dagli altri.

Ethan si schiarisce la gola e quando Kurt e Sebastian si girano verso di lui, rimanendo però abbracciati, sono sorpresi nel vederlo in piedi vicino a loro con le braccia incrociate sul petto “Anche se esci con qualcuno dovreste proprio stare assieme, voi due.” afferma con sicurezza, facendoli arrossire entrambi, anche se Sebastian riesce comunque a mantenere il controllo della situazione.

“Fatti gli affari tuoi, Ellen*.” brontola facendo un cenno a Jenah di portarlo di sopra.

“Ah, si è fatto tardi Ethan. Andiamo, vieni. Buonanotte a tutti!” li saluta trascinando il fratello per mano contro la sua volontà.

Kurt ha ancora le braccia attorno al collo di Sebastian e quando si rende conto che i signori Smythe li stanno guardando con un'espressione inequivocabile, si stacca, distogliendo lo sguardo da entrambi.

“Penso che sia ora anche per noi di levare le tende, così vi lasciamo un po' soli.” dice Catherine alzandosi dalla poltrona.

Kurt prova a replicare, ma Sebastian gli dà un colpetto sul fianco per zittirlo “Okay, notte.” li saluta con un sorriso forzato, felice che possano avere del tempo solo per loro “A domani.”

Kurt lo asseconda anche se l'idea di stare da solo con Sebastian improvvisamente lo spaventa “Buonanotte. Grazie ancora per tutto quello che avete fatto.”

“Di nulla caro, è un piacere per noi.” risponde Catherine “Sei importante per Seb e lo sei anche per noi, Jenah ed Ethan.” lo raggiunge chinandosi per dargli un rapido abbraccio e una carezza sulla nuca.

Kurt le sorride ricambiando l'abbraccio, facendo un cenno a Robert con il capo “Buonanotte.” ripete “A domani.”

“Vi posso preparare un tè allo zenzero prima di andare a letto se volete.” propone il signor Smythe cordialmente.

“Glielo faccio io il tè, notte!” insiste Sebastian, lanciando loro dei segnali con lo sguardo, cercando di fargli capire di voler rimanere con Kurt “Ci vediamo domani mattina a colazione.”

“Okay, okay abbiamo capito Seb.” ridacchia suo padre alzandosi a sua volta “Ci sta chiaramente facendo capire che vuole stare da solo con te.” aggiunge ridendo, rivolgendosi a Kurt.

Kurt arriccia le labbra un po' imbarazzato, ma non è comunque a disagio quanto Sebastian che, a quell'affermazione, sembra pronto ad esplodere da un momento all'altro “Si, certo papà. A domani!” ripete un'ultima volta guardandoli salire le scale diretti alla loro camera “A volte sanno essere davvero pesanti ed invadenti. Ed ora... alcolici.”

“E tanti cari saluti al tè allo zenzero.” ride Kurt rimettendosi a gambe incrociate sul divano “Che hai di buono per me? Non voglio ubriacarmi ma un bicchierino non lo rifiuto.”

“Niente sbronza, sicuro?” ghigna Sebastian “Ho parecchie cose a dire il vero, vodka, whiskey, gin, rum, tequila...”

“Hai svaligiato un negozio di liquori?”

Sebastian fa spallucce, con indifferenza “Che ne dici se preparo un paio di Long Island?”

“Un paio? Sai che a me basta poco per andare su di giri e mi sembra che anche tu non lo regga poi così bene viste le cose che hai detto quella volta al campeggio.” gli ricorda Kurt, guardandolo sparire in cucina.

Nel momento esatto in cui Sebastian lascia la stanza il cellulare di Kurt vibra ed è come se venisse riportato immediatamente alla realtà. Quando lo estrae dalla tasca e legge il nome di Rick sullo schermo si apre in un ampio sorriso.


 

A: Kurt Hummel

Hai passato una bella giornata? Ogni minuto che non passiamo assieme mi manchi da morire. Non vedo l'ora di vederti domani! Avrò bisogno di tutto il supporto possibile e se non ci sarai tu mi sentirò perso. Fai sogni d'oro amore mio :*


 

Il suo sorriso si spegne a poco a poco quando ripensa a quanto è accaduto in quel giorno: all'incontro ravvicinato in piscina con Sebastian, al clima che si era creato con gli Smythe e alle illazioni dei suoi genitori, per non parlare di quell'abbraccio fin troppo intimo che si erano scambiati.

Sente di aver sbagliato tutto, di essersi lasciato andare quando non avrebbe dovuto e di aver fatto un torto a Rick. Non ha fatto nulla di effettivo, ma forse a preoccuparlo sono le sensazioni provate in quegli istanti. Sensazioni così forti da confonderlo e fargli battere il cuore nello stesso modo in cui avrebbe dovuto farglielo battere il suo ragazzo. C'è una parte del cervello di Kurt che si rifiuta categoricamente di accettare dei possibili sentimenti nei confronti di Sebastian perché 1) sono grandi amici ora e si rovinerebbe tutto se dovesse esserci dell'altro, 2) è Sebastian Smythe e questa è sufficiente come motivazione.

Inoltre non è ancora certo che quello che prova per Rick sia vero e proprio amore, ma non vuole rischiare di mandare all'aria un rapporto così solido come il loro solo per un momento di debolezza ed insicurezza. Rick tiene a lui e lo fa star bene e sarebbe un idiota a lasciarselo sfuggire, questo lo sa, ma nel contempo Sebastian è molto più di un amico e nonostante l'astio, che spesso hanno provato l'uno nei confronti dell'altro, c'è qualcosa di profondo ed inspiegabile che li lega.

Gli ci vogliono minimo dieci minuti per decidersi a rispondere e ad ogni parola sente crescere in lui la confusione e i sensi di colpa per non sentire veramente quello che sta scrivendo.


 

A: Rick❤

Mi manchi anche tu amore. Non potrei mai mancare domani, lo sai. Sogni d'oro anche a te.


 

“A chi scrivi?” domanda Sebastian irrompendo nella stanza con un vassoio con due Long Island e una bottiglia con un tappo largo dove ha versato il resto del distillato “Stai supplicando paparino di venirti a prendere pur di non passare la notte con me?” lo provoca accomodandosi accanto a lui sul divano, posando il vassoio sul tavolino di fronte a loro.

“No, scrivevo ad un amico, ma non sono cose che ti riguardano Bas. Fammelo assaggiare.” cambia rapidamente discorso prendendo il drink preparato dall'amico “Non ci avrai buttato dentro qualche droga, voglio sperare.”

“Certo che no!” esclama offeso Sebastian “Mi ferisce sapere che hai così poca fiducia in me. E poi perché diavolo avrei dovuto metterti qualcosa?”

Kurt alza le spalle, posando il labbro inferiore sul bordo del bicchiere “Forse per approfittarti di me?” scherza alzando un sopracciglio e rivolgendogli uno sguardo complice prima di buttare giù un sorso.

Sebastian dischiude appena le labbra, che si incurvano subito in un sorriso più imbarazzato che divertito ed emette una risata nervosa “C-cosa?” balbetta prendendo il suo drink.

“Era una battuta Seb.” continua Kurt con ovvietà.

“Ah, si... certo.” farfuglia l'altro buttando giù il suo Long Island tutto di un colpo, facendo una smorfia quando si rende conto di aver esagerato.

“Sei arrossito..?” chiede Kurt all'improvviso corrugando appena la sopracciglia, notando le guance dell'altro.

Sebastian a quell'affermazione sgrana gli occhi, farfugliando di nuovo qualcosa di sconclusionato e il suo colorito si accentua ancora di più “NO! Probabilmente è solo colpa dell'alcol.” si giustifica non risultando credibile nemmeno a sé stesso “Senti Hummel, okay che ti voglio bene ed oggi ho deciso di sacrificare il mio preziosissimo tempo per dedicarmi a te, ma... c'è un limite a tutto lo sai.”

Kurt gli lancia uno sguardo di sfida, e gli urta ammettere che ci sia rimasto male per quella risposta. Prende un respiro profondo e beve tutto d'un sorso il suo drink, facendo la stessa smorfia che aveva fatto l'amico poco prima “Un altro.” dice con fermezza tendendo il bicchiere verso di lui.

“Sei sicuro Hummel? Non avevi detto che-”

“Non importa cosa ho detto prima.” lo zittisce bruscamente “Un altro.” ripete con più sicurezza costringendolo a versargliene un altro po' nel bicchiere.

“Cosa ti ha fatto cambiare idea?” domanda sorpreso Sebastian riempiendo un poco di alcol anche il suo “Insomma, mi sembravi piuttosto convinto sul fatto di non volerti ubriacare.”

“Posso farcela.” risponde con non troppa sicurezza Kurt.

Le ultime parole famose.

In meno di mezz'ora Kurt è ormai sicuro di non ricordarsi nemmeno dove si trova; la testa gli gira tremendamente e prova un forte senso di nausea ma nel contempo non riesce a smettere di ridere per ogni minima cosa, chiaro segno che l'alcol ha fatto il suo effetto.

“Sebastian, bere.” mugugna accasciandosi contro la sua spalla.

“No, hai bevuto abbastanza Elizabeth Taylor.” dice Sebastian mettendo un braccio di Kurt attorno al suo collo “Dai reggiti a me, ti faccio sdraiare per bene sul divano. Non penso di riuscire a portarti di sopra in queste condizioni. Cerca solo di collaborare però.”

“Sei così morbido.” farnetica Kurt strofinando la guancia contro quella di Sebastian “Voglio baciarti.” sospira poi premendo una mano sul suo petto.

“Lo so, lo so, lo vogliono tutti.” ridacchia Sebastian sistemandolo di nuovo di fronte al divano “Mettiti qui e stenditi.”

“Stenditi su di me.” continua Kurt sedendosi senza staccare il braccio dal collo di Sebastian “Ti voglio così tanto.” aggiunge afferrandolo per il colletto e sporgendosi in avanti per baciarlo.

“Woah, woah, vacci piano!” ghigna Sebastian scostandosi un poco “Cazzo, sai di vodka. Domani mattina credo che ti servirà tutto il collutorio possibile per rinfrescarti l'alito.”

Kurt emette una specie di grugnito di disappunto lasciandosi cadere con la schiena sul divano “Vieni sopra di me.” gli chiede ancora in quella che sembra essere una vera e propria supplica “Non vuoi baciarmi?”

“Credimi dolcezza, sono abbastanza ubriaco da non essere del tutto ripugnato all'idea, ma per fortuna sono sobrio a sufficienza per rendermi conto che sarebbe un enorme sbaglio. Non perché ti vedi con qualcuno, sai a me cosa me ne frega, ma perché domani mattina mi odieresti se mi lasciassi andare e non ho intenzione di sorbirmi una delle tue solite lamentele inesauribili.”

Kurt lo afferra di nuovo per il colletto e lo tira con forza su di sé, facendolo ricadere sopra di lui e porta le mani sui suoi fianchi per impedirgli di alzarsi. “Ma tu mi vuoi vero? Vuoi fare l'amore con me?”

Sebastian fa svettare le sopracciglia nel punto più alto della fronte sorreggendosi sulle spalle del ragazzo sotto di lui “Te l'ho detto Hummel, in una qualsiasi altra occasione potrebbe-” Kurt si protende di nuovo per baciarlo ma Sebastian si scansa ancora facendo così scontrare le labbra di Kurt vicino alla sua bocca “-potrebbe andarmi a genio, ma ora porta il tuo bel culetto sotto la coperta.” risponde riuscendo a sfuggire alla sua presa, prendendo poi una delle coperte di pile che aveva recuperato dal suo pick-up “Sei fortunato che non ho avuto ancora incontri ravvicinati sopra questa.” aggiunge ridendo, posandogliela delicatamente sopra.

Kurt si appallottola sul posto, avvolgendosi meglio nella coperta, continuando ad emettere dei lamenti sordi, la testa che gli gira annebbiandogli la vista “Bacio.” è l'unica parola che riesce a dire aprendo lentamente gli occhi.

“Okay, il bacio della buonanotte posso anche dartelo.” sorride Sebastian chinandosi su di lui posando le labbra vicino alle sue dolcemente.

Kurt ruota un poco la testa posando una mano sulla sua guancia, facendogli una carezza “Non so cosa provo... io non so...”

“Cosa non sai? Hummel?”

Ma Kurt lascia cadere il braccio pesantemente sul suo stomaco, addormentandosi all'improvviso e Sebastian gli sistema di nuovo la coperta, assicurandosi che lo copra bene fin sotto il mento, scostandogli poi alcuni ciuffi dalla fronte “Buonanotte Kurt.” sussurra sedendosi poi sulla poltrona di fronte a lui per guardarlo.


 

Non sa quante ore passa fermo così, guardando la coperta alzarsi e abbassarsi seguendo il ritmo del suo respiro, le sue labbra carnose appena dischiuse e le sue ciglia quasi dorate al chiarore della luna. Il suo cuore non batte regolarmente e sente un nodo stringerglisi in gola; è come se fosse stato improvvisamente investito da un'ondata di acqua ghiacciata e anche se nel profondo sa di esserne a conoscenza da tempo, in quell'istante non riesce più a negarlo, il suo cuore parla da sé. Ha paura di quello che sente perché è una cosa completamente diversa da quella che provava per Seamus. Aveva creduto di essersi innamorato di lui e forse aveva davvero provato qualcosa che poteva essere quantomeno paragonabile, ma quello che sente in quel momento per Kurt va al di sopra di qualsiasi sensazione che abbia mai provato. Non sa come definire ciò che sente, è un mix di emozioni contrastanti che, accumulandosi, non riesce più a tenere dentro.

Pensa a Rick e a quello che potrebbe esserci davvero con Kurt. Non ha idea a che livello sia giunto il loro rapporto e forse non ci tiene nemmeno a saperlo, ma vorrebbe solo capire se Kurt prova qualcosa nei suoi confronti. Il fatto che si sia lasciato andare da ubriaco non significa nulla e decide di non parlargliene il giorno successivo; se dovrà esserci qualcosa vuole che Kurt sia presente e cosciente di quello che fa e dice. Non vuole vivere di un'illusione.


 

“Sei ancora qui?”

La voce di sua sorella lo fa girare di scatto, spaventandolo “Jenah! Cristo, mi hai fatto prendere un colpo! Non riesci a dormire?”

Jenah scuote la testa “Ero venuta a prendermi un bicchier d'acqua. Voi avete bevuto piuttosto? Cos'è questo odore di vodka?” gli domanda con sguardo di rimprovero.

“Io ne ho bevuti un paio ma sto bene. Kurt era un po' su di giri ma una dormita lo farà tornare in sé. Vedrai che domani mattina starà meglio, non preoccuparti troppo.” dice a bassa voce per non rischiare di svegliarlo “Vedi di fare piano.”

“E tu hai intenzione di stare qui tutta la notte per caso?” gli domanda lei perplessa “Devo dire che vederti seduto sulla poltrona mentre lo fissi in maniera inquietante, in questa penombra, è parecchio angosciante Seb.”

“Non lo sto fissando, rimango qui in caso si svegliasse e si sentisse male... Anche se credo abbia bevuto abbastanza da non alzarsi minimo fino alle nove.” constata sentendo il respiro pesante dell'amico.

Jenah alza gli occhi al cielo recandosi in cucina. Quando esce qualche minuto dopo col bicchiere e la bottiglia d'acqua in mano gli fa un cenno per poterlo salutare “Provo a dormire, vai a letto anche tu Seb. Notte.”

“Notte...” risponde lui tornando a guardare Kurt.

Capisci di essere innamorato di qualcuno quando decidi di passare tutta la notte a guardarlo mentre dorme.

Si, c'era decisamente un problema.


 

*


 

“Ripetizioni?” chiede Kurt la mattina seguente, dopo colazione, guardando i libri sotto il braccio di Sebastian “Seb, è domenica mattina. Oggi non mi va, dai, sto ancora cercando di superare la sbronza...” si lamenta sistemandosi meglio l'orologio da polso regalatogli il giorno precedente, stropicciandosi poi gli occhi ancora incredulo “E poi tra poco devo andare via. Lo sai, mi vedo con Rick. Ha uno spettacolo questa sera e non posso mancare alla prima. Tu sei già preparato, hai passato gli ultimi due test con successo e vedrai che te la caverai anche con questo.”

Sebastian lo guarda sconcertato, sbattendo i libri sul tavolo della cucina “Okay, ma ti verranno i sensi di colpa se prenderò una F.” cerca di raggirarlo puntando sulla compassione.

Kurt stira le labbra in un sorriso “Non prenderai una F.”

“Si certo, l'unico modo che ho di prendere la sufficienza è andare a letto col professore. Anche se è gay ha il triplo dei miei anni e non a tutti piacciono quelli più vecchi.” controbatte sarcastico, facendo un chiaro riferimento a Rick.

“Stiamo ancora parlando di lui?” domanda dubbioso Kurt alzando un sopracciglio interrogativo.

“Ti prego Kurt.” lo ignora Sebastian afferrandolo per le spalle “Se non mi aiuterai sarò davvero costretto a svendermi ad un sessantenne che potrebbe trasmettermi qualche strana malattia.” lo scongiura facendo una delle sue solite sceneggiate.

“Sarebbe più probabile che gliela trasmettessi tu.” risponde Kurt con un sorriso strafottente.

“Non puoi uscire un altro giorno con Rick?” sbotta dunque infastidito “Vi siete visti l'altro ieri per il tuo compleanno e ti ha sottratto alla mia fantastica festa a sorpresa, facendomela posticipare di un giorno. Hai tutto il tempo del mondo per andare a letto con lui, io invece ho bisogno di te oggi per le ripetizioni. Domani ho un compito importante, il più importante di tutti e mi gioco l'anno scolastico se non lo passo. Sei il mio portafortuna Hummel, ho bisogno di te!” esclama tutto d'un fiato.

“Tu credi che voglia uscire con Rick solo per andarci a letto assieme?!” gli chiede sconvolto come se fosse riuscito a comprendere solo quella frase.

“Lo avete già fatto?” domanda senza nemmeno pensarci Sebastian.

Kurt arrossisce, ed alza il mento con fare altezzoso “Che ti interessa? Non sono cose che ti riguardano...” risponde con indignazione sorpassandolo per uscire dalla cucina “Comunque no, non ancora.” aggiunge voltandosi rapidamente verso di lui “Stiamo aspettando il momento giusto e non ho intenzione di informarti quando succederà. Oggi devo solo andare a vedere il suo spettacolo e poi andiamo ad una festa con i suoi colleghi ed amici.”

Sebastian gli fa il verso facendo delle smorfie schifate “Si è messo a recitare ora?”

“E' una sua passione, ed è anche piuttosto bravo.” sentenzia con orgoglio Kurt (ha provato con lui alcune parti ed è rimasto impressionato dalla sua dedizione e determinazione, nonché dalla sua impeccabile recitazione) “Potresti venire anche tu e smetterla di preoccuparti tanto per questo test no?” gli propone poi come se fosse la soluzione più facile per tutti.

“Non ho intenzione di sorbirmi uno spettacolo a teatro di un attore da quattro soldi, ti ringrazio.” ribadisce acido “Probabilmente ha iniziato a recitare da qualche settimana e ti ha detto di far parte di una 'grande compagnia' soltanto per fare colpo. Io mi invento sempre stronzate del genere per farmi qualcuno. Bisogna fare scena, sai.”

“Non sono tutti dei ninfomani come te Bas. Se avesse voluto avrebbe potuto approfittarne molte altre volte e non lo ha fatto, quindi smettila di dire cazzate perché non sai come stanno le cose tra noi.”

Sebastian accelera il passo fino a piazzarsi di fronte a lui per fermarlo “Già, non lo so e a quanto pare nemmeno tu sai cosa c'è realmente tra voi visto che ieri mi hai provocato volontariamente almeno una decina di volte. Per essere precisi ne ho contate dodici in tutto e sono certo che Rick non sarebbe al settimo cielo di sapere che mentre lui ti pensa e ti scrive continuamente come se fosse una di quelle tizie di Pretty Little Liars con un criceto che gira su una ruota al posto del cervello, tu mi stuzzichi di continuo sperando che io ceda perché, diciamocelo, non sono proprio il tipo che fa tanto lo schizzinoso quando si tratta di farsi un giretto, se capisci che intendo. Quindi non venirmi a dire che sono io quello che non ha capito la situazione tesoro, perché tu ne sai quanto me, se non meno.”

“Innanzitutto non chiamarmi tesoro.” lo riprende Kurt alterato “Secondo, tengo da morire a Rick ed è vero, non so se ne sono realmente innamorato, ma penso che per quello ci penserà il tempo a dirlo. La verità è che ho avuto solo una storia importante e chiunque reggerà sempre il confronto con Blaine, è inevitabile. Rick sa della mia storia, così come io so delle sue precedenti.”

Sebastian ride, puntando le mani sui fianchi “Credi davvero che ti abbia detto tutto? Vi conoscete appena Hummel.”

“So che ha avuto un ragazzo di nome Tyler e per quello che mi ha raccontato era un rapporto molto simile a quello che legava me e Blaine. E poi io penso che il passato è passato, e voglio vivermi il presente. Con lui. Quindi, se non ti dispiace, io andrei a recuperare il regalo dei tuoi e poi suppongo che chiamerò mio padre per venire a prendermi. Se dio vuole per fine anno mi comprerò una macchina anche io.”

Sebastian, ormai rassegnato e sconfortato, annuisce abbassando lo sguardo “Fa come ti pare. Ma se domani non passo il test ritieniti responsabile.”

“Mi stai seriamente incolpando perché non ti faccio ripetizioni per un giorno? Non puoi dire sul serio Sebastian! Vogliamo parlare di tutte le volte che mi hai dato buca tu?”

“Dai corri, il tuo zuccherino ti aspetta.” sbotta Sebastian incamminandosi verso i piani superiori “Raccontagli pure del nostro incontro in piscina e della serata che abbiamo passato ieri. Non venire a cercarmi quando ti mollerà per tornare con il suo ex.”


 







 

N/A

Ebbene si, Sebastian ha realizzato di essere innamorato di lui *grida di stupore * haha

A parte gli scherzi, spero davvero che il capitolo vi sia piaciuto perché sono affezionata alla scena (si può essere affezionati ad una scena? Lol) in cui Sebastian arrossisce davvero per la prima volta quando sono seduti vicini sul divano – quando Kurt glielo chiede direttamente, per intenderci - .


 

Comunque come al solito vi ringrazio tantissimo per le recensioni! Mi fanno sempre molto piacere :') A martedì con l'aggiornamento!

 

* Seb chiama Ethan “Ellen” per via di questa frase:

http://media.tumblr.com/396c50e7a1630054c70e02ee28162d75/tumblr_inline_mpq5ezQhDp1qz4rgp.gif haah


 


 

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Capitolo 19
*** Capitolo 19 ***


CAPITOLO 19


 




 

 

SOUNDTRACK 

“Secrets” - One Republic ( https://www.youtube.com/watch?v=qHm9MG9xw1o )

 

 







 

Kurt passa l'intero pomeriggio in agitazione. Rick gli ha scritto un messaggio quella mattina dicendogli di aver avuto un contrattempo e che sarebbe passato a prenderlo verso le sei di sera per portarlo a teatro e Kurt, non essendo impegnato e distratto, non fa altro che ripensare a quell'ultima litigata con Sebastian. Teme il confronto con Rick perché sa benissimo che non troverà il coraggio di dirgli quello che è successo con l'amico. In particolar modo non vuole affrontare l'argomento 'sentimenti' con lui perché potrebbe creargli solo ulteriore confusione e non vuole che vengano incrinati gli equilibri creatisi. Se dovesse confessare il suo profondo affetto per Sebastian, Rick lo lascerebbe di sicuro e Blaine avrebbe di certo una reazione esagerata e si sentirebbe tradito dal suo migliore amico.

Ci sono mille cose che gli frullano per la testa e non riesce a ristabilire un ordine. Come se non bastasse ha addosso il completo regalatogli dagli Smythe e non fa altro che rigirarsi l'orologio di Sebastian al polso -il che non lo aiuta a concentrarsi su altro-.

Quando scoccano le 17:45 qualcuno suona alla porta e Kurt inizia a passeggiare avanti e indietro per il soggiorno, in maniera quasi maniacale “È già qui?” chiede a suo padre, agitato. Ha paura di vedere Rick perché sa che non riuscirà a guardarlo negli occhi senza lasciar trasparire i suoi sensi di colpa e le sue insicurezze.

Burt, sbuffando, si alza dal divano per raggiungere la porta, guardando poi dallo spioncino “Beh, non sono il massimo nel valutare questo genere di cose ma c'è effettivamente un bel ragazzo alla porta... Solo che non è chi stavi aspettando.” lo informa.

Kurt corruga la fronte, confuso “E chi è?!” chiede a denti stretti per non far sentire alla persona alla porta che è lì presente.

“Sebastian...” mima con le labbra suo padre.

Kurt si copre il volto con le mani emettendo un lamento soffocato “Argh, digli di lasciarmi in pace.” lo supplica salendo di corsa le scale per darsi un'altra sistemata pur di perdere tempo e non dover affrontare Sebastian. Non si sono lasciati bene e non vuole dare inizio ad un altro litigio. Per di più gli sembra di essere stato sufficientemente chiaro quella mattina e non cambierà idea da un momento all'altro pur di accontentarlo.

È stanco di assecondare ogni sua richiesta e non ha intenzione di rinunciare alla prima di Rick, è troppo importante per lui e spera che la sua presenza possa essergli di conforto. Sa benissimo quanto sia agitato all'idea di esibirsi per la prima volta davanti ad un vero e proprio pubblico che non sia composto esclusivamente dai suoi amici più cari, e vuole esserci per sostenerlo.

Sebastian sa benissimo cavarsela da solo e il suo è solo l'ennesimo capriccio per rovinargli la serata. Kurt ha ormai intuito che Rick non gli va a genio, ma non riesce a capire perché cerchi di fare di tutto per non farlo uscire con lui quella sera. Gli è molto grato per la giornata che ha organizzato per lui, ma non vuole che utilizzi la questione a suo vantaggio come se gli dovesse qualcosa.


 

Sente suo padre parlottare con Sebastian al piano di sotto e spera con tutto sé stesso che se ne vada al più presto, così da non rischiare di incrociarsi con Rick. Se prima avrebbe voluto tanto farli conoscere meglio, dopo la sfuriata dell'amico non pensa sia il caso di creare ulteriori tensioni. Quando sente dei passi pesanti sulle scale, il suo cuore si ferma per un istante e prega che sia suo padre venuto a dirgli che Sebastian è andato via, ma quando la porta si apre constata con disappunto che si tratta di una figura filiforme e slanciata.

“Dio!” sbraita innervosito alzandosi dal letto “Avevo detto a mio padre di non farti entrare. Che vuoi?” gli domanda in malo modo sperando che quel suo atteggiamento lo porti ad abbandonare la stanza il prima possibile.

“Sono spacciato. Fottuto completamente!” esclama Sebastian con un'aria stranita in volto. È pallido e sta strofinando nevroticamente le mani tra loro e Kurt è sicuro di non averlo mai visto così agitato prima di allora.

“Stai calmo Seb, stai andando nel panico per niente.” sbuffa sconfortato, sistemandosi i capelli davanti allo specchio a parete.

Sebastian cammina per la stanza marciando agitato, e Kurt nota che è addirittura più in ansia di lui “Sai tutto quello che abbiamo ripetuto la scorsa settimana? Bene, non mi ricordo niente. Niente di niente, ti giuro! Ho un vuoto totale, sono disperato.”

“Stai esagerando.” lo interrompe Kurt annoiato dalle sue paranoie “Tu le cose le sai, ora ti sei solo fatto prendere dall'ansia. Va a casa, riposati e vedrai che domani mattina ricorderai ogni cosa e farai il miglior test di sempre e prenderai il voto più alto della classe. Poi andrai a casa, mi chiamerai e mi dirai 'Kurt, avevi ragione, mi sono preoccupato per nulla, mi dispiace di averti stressato così tanto'.” sghignazza “E poi quegli argomenti li abbiamo ripetuti così tante volte che mi sono usciti dalle orbite! Potrei ripeterti tutto il libro a memoria in questo momento.”

Sebastian si decide a fermarsi e lo guarda realmente terrorizzato mettendosi le mani nei capelli con disperazione “Io le cose le so solo quando ci sei tu, perché mi trasmetti sicurezza e-”

“Non potrei comunque entrare in aula per tenerti la mano mentre lo fai.” gli fa notare Kurt “Il professore non mi permetterebbe di stare al tuo capezzale. E poi si può sapere qual è il problema? Le altre due volte ce l'hai fatta senza di me!” osserva spazientito.

No, l'ultima volta abbiamo ripetuto l'argomento fino a mezzanotte al telefono. Ricordi?” gli fa mente locale iniziando a gesticolare freneticamente “Quando mi hai mandato al diavolo perché non ti facevo dormire? Difatti il ripasso all'ultimo minuto mi è servito e l'ho passato alla grande. Se questa volta mi lascerai in balia di me stesso sicuramente avrò un blackout totale e lascerò il compito in bianco. Hummel, non scherzo quando ti dico che non mi ricordo niente!”

“Okaaay avrei dovuto aiutarti, mi dispiace, ma tra poco devo andare.” taglia corto lui chiudendosi il bottone centrale della giacca per lasciare appena intravedere la camicia.

“Oh ti stanno venendo i sensi di colpa allora!” esclama Sebastian puntandogli contro un indice inquisitore “Ti voglio dare la possibilità di redimerti, quindi vai a quello stupido spettacolo di Dick-”

“E' Rick.” lo corregge lanciandogli un'occhiataccia.

“E' lo stesso, ha comunque un nome orribile.” commenta con superiorità Sebastian, guardandolo dall'alto verso il basso “Dicevo, vai allo spettacolo del tuo amico o qualsiasi cosa sia...” a quelle parole tentenna per qualche istante e Kurt trova il tutto ancora più bizzarro “...e poi non vai alla festa e ti fai accompagnare a casa mia per studiare.”

“Sei incorreggibile.” dice Kurt facendo roteare gli occhi, ma non può fare a meno che sorridere “Okay, cercherò di venire, ma non contarci troppo. Non mi salterò il party se è questo che credi, ma se riesco a filarmela via un po' prima allora può essere che passi da te per un recupero dell'ultimo momento, anche se trovo la cosa insensata. Più ripeti più dimentichi, è scientificamente provato. E comunque, non ho idea di quanto duri questo party quindi al massimo ti invio un messaggio se non riesco a venire.”

“Immagino che sarà divertente ascoltare i discorsi pallosi di quattro vecchi su uno spettacolo mediocre di un tizio a cui tutti faranno i complimenti con sorrisi falsi pensando che avrebbero preferito essere costretti a lavori forzati in compagnia di Paris Hilton.” farnetica col respiro quasi mozzato.

Kurt inspira profondamente cercando di mantenere il controllo e non mandarlo al diavolo “Almeno loro sono persone colte e non dei superficiali come te. Rick per esempio parla ben cinque lingue, quindi non giudicarlo solo per il lavoro che fa. È difficile di questi tempi trovarne uno anche se si è laureati con il massimo dei voti.”

“Okay, come ti pare Hummel. Goditi una rottura di palle in tutte le lingue.” sbotta imbronciato, incrociando le braccia al petto.

“Sebastian.” lo richiama Kurt serioso “E' solo questo il problema?”

“Il problema è che mi hai dato il benservito per fare da badante a Dick Van Dyke. Sono tuo amico Kurt, pensavo che ci sostenessimo a vicenda. E questo è decisamente il momento giusto per starmi vicino visto che se non passo questo test sicuramente sarò l'unico della famiglia Smythe a finire in un supermercato a sistemare scatoloni nel retro bottega.”

“Bas, sto cercando di farti capire che non sarà un semplice ripasso questa sera ad aiutarti domani. Quindi perché per una buona volta non lasci da parte la tua gelosia e ti fai da parte?”

Sebastian fa roteare gli occhi, irritato “Non provo dei sentimenti per te Hummel, in quale delle cinque lingue di Dick te lo devo dire? Ti giuro che tutto questo non ha nulla a che vedere con noi e a possibili... ah, se pensi di essere la persona dei miei sogni che mi fa battere il cuore all'impazzata e con la quale vorrei passare il resto della mia vita ti sbagli di grosso! Ho bisogno di te per il mio futuro, non ha nulla a che vedere con quello che pensi tu! Te lo ribadisco Kurt, non provo sentimenti per te.” scandisce ogni parola guardandolo dritto negli occhi.

“Chi è che ha parlato di sentimenti?” gli fa notare Kurt “Intendevo dire che sei geloso come al solito di non avere tutte le attenzioni su di te.”

“Kurt! E' arrivato!” urla all'improvviso suo padre dal piano di sotto, facendoli sussultare entrambi.

“Cazzo!” esclama Kurt andando nel panico, dandosi un'ultima rapida occhiata davanti allo specchio per assicurarsi di essere presentabile.

Cerca quindi di raggiungere la porta, ma Sebastian poggia il palmo su di essa, richiudendola alle sue spalle per impedirgli di uscire “Non è troppo tardi per farlo andare via. Digli che è una questione di vita o di morte e che c'è di mezzo la mia carriera futura. Insomma, inventati qualcosa!” lo implora con sguardo supplichevole.

Kurt si stropiccia gli occhi, ormai al limite della sopportazione “Dammi un buon motivo per dare buca al mio ragazzo all'ultimo minuto e forse posso ripensarci.”

“Ah, è ufficialmente il tuo ragazzo quindi?” gli domanda Sebastian, colto alla sprovvista. La sua voce trema appena e il suo sguardo è impassibile, come se fosse perso nel vuoto e avesse sgombrato la mente “Pensavo che lo dicessi così per dire, sai, nulla di serio... Non credevo che aveste 'ufficializzato' la cosa, anche perché non me lo hai mai detto. Non dovremmo dirci tutto?”

“Si, è il mio ragazzo.” risponde con ovvietà Kurt “Ero convinto che ormai fosse abbastanza chiaro senza il bisogno di etichettarlo come tale. E fidati Bas, a volte alcune cose è meglio non dirle anche se si tratta di noi. Sono certo che pure tu non mi hai detto un sacco di cose, quindi smettila di fare l'ipocrita.”

“Ma non è pensabile uscire con uno così!” arriva ad urlare stringendolo sulle spalle nel suo solito modo possessivo “Voglio dire, è un bel ragazzo, indubbiamente, ma ha quel sorriso fasullo che sembra essere stato laccato da Tyra Banks e quei capelli che sono perfetti anche quando sono incasinati e non dimentichiamo che è più grande di te e ha molta esperienza in... quello.” dice a denti stretti e Kurt è sorpreso che per la prima volta non usi la parola 'sesso' e sembri addirittura a disagio a parlargliene “E sicuro appena ti vedrà stasera l'unica cosa che gli passerà per il suo cervello perverso sarà un complimento e... dirà... io-” Sebastian lo squadra da capo a piedi con occhi sognanti e non si sforza nemmeno di nascondere una certa attrazione per lui “Ah, sei uno schianto Kurt, ecco cosa sei.” ammette infine, leccandosi le labbra nervosamente, il cuore che è ormai sul punto di scoppiargli.

Kurt corruga appena le sopracciglia, guardandolo disorientato “Bas, sei ridicolo.” dice con una lieve risata cercando di sorpassarlo.

“No, sono serio!” lo blocca di nuovo Sebastian ormai incontrollabile “Farà di tutto per portarti a letto! Questi vestiti gridano 'fammi tuo' e credimi io ho visto il modo inquietante ed affamato con cui ti guardava quella volta al locale, quando avete avuto il vostro primo appuntamento. Ti stava spogliando con gli occhi.”

Kurt lo colpisce sulla spalla per poter aprire la porta e raggiungere il pianerottolo “Guarda che so badare a me stesso e nemmeno io sono così innocente come credi. Non sarò ancora andato a letto con lui ma non ci siamo limitati a qualche bacio a stampo, quindi piantala.”

Sebastian lo segue giù per le scale tenendolo sempre stretto per le spalle per paura che possa accelerare il passo da un momento all'altro “Adesso scommetto che ti metterà il cappotto, ti prenderà sottobraccio e ti aprirà lo sportello della sua macchina sfavillante e ti sorriderà cordialmente e-”

“Si, lo fa perché al contrario di te è un gentiluomo.” lo zittisce Kurt.

Sebastian ghigna, alzando gli occhi al cielo “Questo è quello che vuole farti credere. Probabilmente non c'è nessuno spettacolo e vuole solo portarti in un posto appartato per darci dentro. E se non era nei suoi piani lo sarà dopo averti visto in tutto... in tutto il tuo splendore.” sospira ormai con rassegnazione “Voglio dire, quale ragazzo non approfitterebbe di una situazione un po' intima? Proprio perché non siete ancora stati assieme di sicuro le sta provando tutte per farti cedere e stavolta anche se non vorrai tenterà in ogni modo di convincerti.”

“Sta pur certo che se mai mi dovesse forzare gli tirerei un calcio nelle palle. Sono perfettamente in grado di difendermi da solo Bas. E poi questo è il genere di cose che ci si aspetta da te, quindi facendo una statistica dovrei essere all'erta ogni volta che sono in tua compagnia.”

Sebastian lo afferra per il polso “HA! Non mi interessi.”

“Già, quindi tutta questa scenata è solo perché non ti do ripetizioni per una sera? Ti senti almeno quando parli? Stai dicendo una marea di boiate solo per impedirmi di uscire col mio ragazzo. Te l'ha per caso detto Blaine? Sappi che se sei ancora in combutta con lui e stai controllando ogni mio movimento e fai di tutto pur di non farmi restare assieme a Rick giuro che ve la faccio pagare ad entrambi. È una serata importantissima per lui e io non manderò tutto a puttane perché improvvisamente hai deciso che non fosse giusto nei confronti di Blaine decidere di andare avanti per la mia strada!”

“Cristo Hummel, non c'entra niente Anderson!” sbotta furioso “Perché ti è così difficile capire?”

“Guarda che io ho capito benissimo invece. Sei soltanto geloso perché io ho un appuntamento e tu no.” risponde con strafottenza.

“E questo si può sapere che cavolo c'entra ora? Non mi interessa del tuo stupido appuntamento con le Calendar girls*, stavo solo cercando di metterti in guardia perché voglio proteggerti e-”

“Seb, mi stai dando sui nervi.” lo interrompe brusco Kurt, fronteggiandolo “Quindi ammetti che non è solo per quel cavolo di ripetizioni, uh? Beh, piantala di fare il fidanzato geloso e il fratello maggiore allo stesso tempo, sei più protettivo di mio padre e la cosa comincia ad inquietarmi. E chi te lo dice che a me la cosa non starebbe bene?! Magari non hai pensato che anche io voglio qualcosa di più? Abbiamo imparato a conoscerci e credo di essere pronto a lasciarmi andare. Quindi adesso la pianti di comportarti come uno psicopatico e fai come ti ho detto: vai a casa, ti riposi e domani fai il test come tutte le altre volte. Io credo in te e so che sarai grandioso. Ma adesso la mia pazienza ha raggiunto un limite perché potrai insistere quanto vuoi, ma non rinuncerò ad una cosa così importante per il mio ragazzo solo perché tu hai un'improvvisa sete di conoscenza. Se il party finisce ad un orario decente verrò, te l'ho già detto, ma ora smettila di stressarmi e torna a casa, per piacere!” sbotta infine scendendo più rapidamente le scale per raggiungere l'ingresso, senza badare al fatto che Sebastian e Rick si sarebbero visti di lì a qualche secondo.

“Hummel, aspetta dannazione!” cerca di richiamarlo Sebastian, ma è troppo tardi.

“Rick!” lo saluta Kurt, cercando di mostrarsi impassibile a quello che è appena successo “Che bello vederti.”

“Woah, sei incantevole. Come sempre impeccabile.” lo guarda ammirato Rick avvolgendolo con un braccio attorno alla vita, dandogli un bacio sulle labbra “Sebastian.” saluta poi l'altro con un cenno del capo, avvicinando Kurt ancora di più al suo petto.

Sebastian li sta fissando in cagnesco e sembra sul punto di saltare alla giugulare di Rick, tanto è incavolato. Kurt è certo che se non ci fosse stato suo padre lo avrebbe già preso a pugni “Dick.” risponde dunque al saluto con tono distaccato.

“E' Rick.” lo corregge offeso “Burt, è sempre un piacere.” aggiunge poi tendendo la mano al padre di Kurt, dando quasi le spalle a Sebastian per non farlo sentire più parte della conversazione.

“In bocca al lupo per lo spettacolo figliolo. Kurt mi ha parlato un sacco di questo show e mi dispiace da morire non poter venire, ma il raffreddore ha deciso di farmi un regalino.” risponde con immenso dispiacere.

Rick gli sorride, posandogli amichevolmente la mano sulla spalla “Non si preoccupi, spero ci siano altre occasioni. Devo solo incrociare le dita che la commedia abbia successo, significherebbe moltissimo. Ma intanto sapere che c'è Kurt è tutto per me.” sussurra dandogli un altro bacio, facendo voltare Burt, imbarazzato.

“Si, speriamo vada tutto bene e non vada storto qualcosa.” interviene Sebastian con tono sarcastico, e quando tutti si girano verso di lui, li sta fissando con un sorriso strafottente che avrebbe solo fatto venire voglia di prenderlo a sberle.

“Noi andiamo.” sentenzia Kurt, guardandolo torvo “Ti scrivo dopo.” mormora poi lasciandolo imbambolato al centro dell'ingresso con aria affranta.


 

*


 

Kurt si sente più tranquillo una volta arrivato a teatro. Ha già fatto conoscenza con alcuni amici di Rick e si sono dimostrati tutti molto affabili e gentili (anche se la differenza di età è evidente e molto spesso le loro conversazioni, come aveva predetto Sebastian, si rivelano noiose e cantilenanti, ma cerca di fare buon viso a cattivo gioco per non rovinare la serata al suo ragazzo).

Rick è molto teso per lo spettacolo, ma una volta salito sul palco ed aver guardato verso Kurt in prima fila, sente i nervi sciogliersi e recita ogni singola battuta magistralmente. Kurt ride, si commuove ed applaude fragorosamente alla fine di ogni atto, riuscendo a scacciare completamente tutte le preoccupazioni di quella giornata. Stare lì con lui e vedere i sorrisi che gli rivolge ad ogni cambio scena, è una sensazione unica e gli scalda il cuore.

A fine spettacolo, quando tutti si alzano in piedi per acclamare gli attori (Kurt li ha trovati tutti eccezionali, ma Rick è stato davvero superbo e non lo pensa solo perché è il suo ragazzo), Rick gli manda un bacio e un suo amico lo picchietta col gomito, facendolo arrossire.

Sa che tutti i suoi amici hanno parlato molto di lui e gli hanno rivolto parecchie occhiate durante tutta la serata, un po' incuriositi e un po' sorpresi per la sua giovane età, ma nonostante questo si mostrano molto disponibili e gentili con lui e lo aiutano a raggiungere il backstage facendosi largo tra la folla.

“Noi andiamo a congratularci con un nostro amico, Rick sta in quel camerino lì.” gli dice una ragazza di nome Tess, indicandogli una porta gialla alla loro sinistra “Si starà togliendo i costumi di scena, quindi credo che per ora voglia vedere solo te.” aggiunge con una certa malizia allontanandosi col resto del gruppo.

Kurt si sistema rapidamente il completo, un po' nervoso ma entusiasta allo stesso tempo e, senza bussare, abbassa la maniglia. Rick se ne sta seduto davanti allo specchio del suo camerino, intento a ridere con un ragazzo, all'apparenza di qualche anno più grande di lui. Sono piuttosto vicini l'uno all'altro e lo sconosciuto ha una mano posata sulla sua spalla e gli sta sorridendo dolcemente.

“Amore!” esclama Rick quando si volta verso di lui, andandogli incontro e prendendo il suo viso tra le mani per dargli un bacio a stampo “Tyler, lui è Kurt, il mio ragazzo. Kurt, lui è.. Tyler, un mio vecchio amico.” li presenta raggiante.

Kurt capisce all'istante che quel Tyler è lo stesso con cui era stato assieme, ma la cosa non lo tange minimamente visto che il loro atteggiamento non sembra per nulla equivoco e ai suoi occhi paiono davvero come due semplici amici. In fondo non si sono comportati in modo strano quando hanno notato la sua presenza, il che avrebbe reso il tutto decisamente sospettabile. Tyler è alto, con barba e capelli castano scuro e due occhi verdi che gli ricordano quelli di Sebastian e Kurt pensa che sia molto affascinante ed elegante. Il suo completo in raso blu è all'ultimo grido e grazie alla sua altezza e prestanza fisica lo porta con una certa classe, che fa sentire Kurt un po' insicuro.

“E' un piacere conoscerti!” esclama sorridendo smagliante “Rick mi ha parlato un sacco di te. In ogni sua chiamata ti nominava almeno per tre quarti dei discorsi. Penso di conoscere già ogni cosa di te Kurt Hummel. Da come me ne parla devi essere la persona più straordinaria sulla faccia della Terra.”

“Tende sempre ad esagerare.” ride Kurt, non nascondendo un certo compiacimento nel ricevere quei complimenti “Ma sono felice di sapere che ti ha parlato di me.” lo stuzzica mettendosi in punta dei piedi per dargli un altro bacio.

Tyler si lascia sfuggire una specie di 'aww' guardandoli sorridente “Siete così dolci. Devo ammettere che formate proprio una bellissima coppia.” commenta sincero “Vi lascio soli, non vorrei essere di troppo.”

“Oh non sei di troppo.” si affretta a rispondere Rick.

“No tranquillo, ci becchiamo dopo alla festa.” si congeda dandogli un rapido bacio sulla guancia e un abbraccio amichevole “Abbiamo tutta una serata per festeggiare questo fantastico attore.” lo apostrofa strofinandogli la mano lungo il braccio “E' stato un piacere Kurt.”

Kurt gli stringe di nuovo la mano cordialmente “Anche per me.” risponde, guardandolo poi uscire dal camerino “Era il tuo ex vero?” chiede involontariamente, pentendosene un istante dopo. “Scusa, mi è sfuggito. Non voglio essere quel tipo di fidanzato geloso e paranoico, soprattutto perché Tyler mi sembra una bella persona. Non lo conosco, è vero, ma la prima impressione è quella che conta e- okay, sto parlando troppo come mio solito e non mi sono ancora congratulato con te. Sono il peggior ragazzo del mondo!”

Rick posa di nuovo le labbra su quelle di Kurt, facendo scorrere le mani lungo i suoi fianchi, aprendo poi un poco la bocca per approfondire il bacio. Kurt lo imita e lascia che Rick morda il suo labbro inferiore attirandolo verso sé, ed emette un gemito strozzato quando le mani nodose del ragazzo si posano sul suo fondoschiena per far scontrare i loro bacini, rendendo la situazione decisamente intima.

“Sei il migliore del mondo invece. E smettila di scusarti per ogni cosa, te l'ho già detto. Poi trovo adorabile questo tuo essere impacciato, lo sai vero?” mormora contro le sue labbra, strofinando poi delicatamente il naso sulla sua guancia “E' solo un amico adesso. È un po' come Sebastian per te.”

Allora non è poi così amico pensa Kurt sentendo le mani sudargli al solo sentir nominare Sebastian “Si, non sono geloso te lo giuro. Non so nemmeno perché ho sentito il bisogno di chiedertelo.”

“Lo hai fatto per lo stesso motivo incondizionato per cui l'ho fatto io. Tengo a te Kurt, da impazzire, e il fatto che tu sia qui con me adesso significa tutto. E non negherò di esser stato un po' geloso quando ti ho visto con Sebastian prima, ma non voglio intromettermi nella vostra amicizia, perché nemmeno io sono quel tipo di fidanzato che tende a controllare ogni minima cosa o che addirittura si appropria del cellulare dell'altro per controllare i messaggi.”

“No, non arriverei mai a tanto.” ride Kurt intrecciando le braccia dietro la sua schiena, appoggiando il mento al suo petto per guardare poi verso l'alto.

Rick si sporge in avanti un'altra volta per baciarlo ancora e Kurt chiude gli occhi, lasciandosi andare definitivamente, cercando di scacciare ogni pensiero e bearsi di quella piacevole sensazione. Ogni cosa però gli ricorda Sebastian, a partire dal bacio in sé. Per qualche strana ragione il suo cervello lo paragona automaticamente a quello che si sono scambiati alla festa un mese prima e realizza che in quel momento non sta provando lo stesso batticuore che aveva sentito al party a casa di Jackson, e la cosa è snervante.

Il suo cervello gli dice che è Rick la persona giusta e sarebbe uno stupido a lasciarselo sfuggire a causa di un momento di debolezza, ma d'altra parte il suo cuore sembra suggerirgli tutt'altro. È come se tutti i suoi sentimenti per Sebastian si fossero accumulati a poco a poco nel tempo e fossero stati chiusi in una sfera accanto al suo cuore, in attesa di essere liberati. Nel contempo però il suo cervello è in grado di controllare questa sfera ed impedirle di aprirsi e Kurt non sa più a chi dare ascolto, se alla sua parte razionale o a quella istintiva.

“Va tutto bene?” gli domanda Rick vedendolo assorto nei suoi pensieri.

“Si, sono solo felice di essere qui con te.” risponde. E' sincero quando glielo dice, perché è realmente contento di poter essergli di supporto ad un evento importante come quello, ma nel contempo è dispiaciuto per aver abbandonato un amico che chiedeva il suo aiuto.

Sa perfettamente che Sebastian non ha ancora bisogno di ripetizioni e che ormai conosce gli argomenti anche meglio di lui, ma si sente comunque in colpa per essersi rifiutato così categoricamente di aiutarlo quando avrebbe potuto piuttosto insistere affinché partecipasse anche lui allo spettacolo.

“Ti amo Kurt.” dice inaspettatamente Rick facendogli una carezza col dorso della mano sulla guancia.

Kurt lo fissa a bocca aperta, colto alla sprovvista “Ridillo..?”

“Ti amo Kurt.”

Sul suo volto si apre a poco a poco un sorriso da un orecchio all'altro e tutto quello che riesce a fare è guardarlo nei suoi grandi occhi azzurri, incredulo e felice allo stesso tempo “Io-”

“Non serve che lo dica anche tu.” si affretta a rispondere Rick “Quando te la sentirai. Lo si dice con troppa leggerezza di questi tempi ma io sono sicuro. Sicuro di noi, sicuro di quello che ci lega...” continua senza smettere di sorridere “Posso farti una domanda?”

“Certo.” dice Kurt con un pizzico di esitazione.

“Cosa ne pensa Sebastian della nostra relazione? Te l'ho detto, non voglio intromettermi, voglio solo sapere se ne avete parlato. L'ha presa bene?”

Kurt corruga la fronte, lasciando la presa sulla sua schiena “Come avrebbe dovuto prenderla?”

“Senti Kurt, so che per te non è nulla più di un amico, ma lui... è chiaro che prova qualcosa per te, e non dire che non è così. L'ho capito anche prima quando sono venuto a prenderti. Non serve che me lo dica a parole, i suoi occhi parlano da soli. Volevo sapere se sta bene... So cosa vuol dire provare sentimenti per qualcuno e non essere ricambiati. So cosa vuol dire guardare la persona che ti piace stare tra le braccia di un altro ragazzo e non dev'essere facile per lui.”

“Non prova qualcosa per me... Se prima lo hai visto strano è perché abbiamo litigato, ma non c'entri tu.” mente per non rendere le cose più scomode.

“Ho capito, non vuoi parlarmene. Non insisto oltre, scusami.”

“Ti amo anche io.” dice di scatto Kurt, sentendo una scarica di adrenalina scorrergli lungo la schiena.

“Kurt. Non devi dirlo se-”

“No.” lo interrompe di scatto “Se non te l'ho detto subito è per paura. La sola volta che l'ho detto a qualcuno credevo che fosse vero amore e poi è svanito da un giorno all'altro. Ed ora che sono riuscito a superare la nostra rottura è come se fosse solo un ricordo lontano. E' come se tutto quello che ci siamo detti non avesse mai avuto importanza. Erano solo parole al vento... E' per questo che voglio andarci piano, Rick. Non voglio rovinare tutto un'altra volta.”

“Per te posso aspettare tutto il tempo che vuoi. Non ti forzerei mai a fare nulla contro la tua volontà e voglio che le cose tra noi vengano spontanee. Quindi...” sorride passandogli una mano tra i capelli “Penso che per ora possiamo andare a goderci il party a casa della mia amica Lauren.”

“Okay...” sussurra Kurt, arricciando le labbra, poggiando la fronte al petto del suo ragazzo.


 

Per tutta la durata del party Kurt cerca di non pensare alla conversazione avuta su Sebastian assieme a Rick nel suo camerino, mentre non riesce a togliersi dalla testa quelle due semplici quanto spaventose parole. Ha paura che non le senta veramente e non vuole che vada tutto a rotoli come con Blaine, perché lui tiene realmente a Rick anche se non è certo al cento per cento di quello che prova. È senz'ombra di dubbio un sentimento fortissimo, ma non sa se è classificabile come amore.

E' impegnato in un'intensa (quanto noiosa) conversazione con Rick, Tyler e i suoi amici – la maggior parte dei quali trentenni -, quando il cellulare vibra nella sua tasca dei pantaloni, riportandolo alla realtà.


 

A: Kurt Hummel

Quanto dura ancora la festa? Sono le 23.00


 

Kurt controlla l'orologio da polso, sconcertato per la rapidità con cui è passato il tempo, e nessuno dei presenti sembra intenzionato ad andare via. Non vuole essere lui a chiedere a Rick di riaccompagnarlo a casa, perché non ha intenzione di rovinargli la serata e fargli vedere che non si sta divertendo. I suoi amici sono persone squisite e davvero cordiali, ma Kurt si sente un pesce fuor d'acqua e non riesce a stare al passo coi loro discorsi.


 

A: Sebastian Smythe

Non credo di farcela Seb. So che ti ho detto che ti avrei chiamato, ma il party non è ancora decollato e non posso filarmela adesso.

A: Kurt Hummel

Si, immaginavo. Scommetto che ti stai divertendo un sacco a raccogliere le dentiere agli amici di Dick. Goditi la serata.

A: Sebastian Smythe

Dai, non prenderla così.


 

Kurt aspetta quasi dieci minuti, ma non riceve più nessun messaggio. Si avvicina di nuovo a Rick e ai suoi amici per cercare di essere più partecipe alle loro conversazioni, ma la sua mente è di nuovo altrove e i suoi pensieri ancora rivolti immancabilmente a Sebastian. Vorrebbe chiamarlo per dirgli che andrà tutto bene e che non deve essere così agitato, ma sa già che gli attaccherebbe ancora prima di rispondere.

“E' tutto okay?” gli chiede Rick, portandolo in disparte “Che hai?”

Kurt alza le spalle, con indifferenza “Nulla. Mi sento un po'... disorientato. Ho la testa fra le nuvole, mi dispiace. È solo che avevo promesso ad una persona che ci saremmo visti questa sera. Ma non c'è alcun problema, dico sul serio. Ho già informato questa persona, quindi è tutto risolto. Solo che non posso fare a meno di sentirmi in colpa e mi sento un totale cretino quando sono in compagnia dei tuoi amici perché hanno un'opinione su ogni cosa e parlano degli argomenti più disparati e io non ho idea di cosa dire. Non voglio che pensino che non mi stiano simpatici e che sono uno sbruffone che se ne sta per i fatti suoi col muso lungo.”

“Kurt, rilassati. Se è una cosa urgente posso tranquillamente accompagnarti da... questa persona. Non mi arrabbio. Ci sei stato durante lo spettacolo e il tuo supporto ha significato tutto per me. Non potrei chiedere altro. Quindi se devi andare-”

“Non è una cosa urgente.” si affretta a rispondere Kurt non rendendosi nemmeno conto di aver alzato la voce “Non voglio andarmene, dico davvero. Mi scuserò domani con questa persona.”

“E' per questo che avete litigato tu e Sebastian prima? Perché gli hai dato buca per venire qui?”

Kurt si copre il viso con le mani “Dio! Perché finiamo sempre per parlare di lui? Sembra che sia il centro di ogni nostro discorso e ti giuro che sto male perché non voglio che pensi che preferirei essere con lui invece che qui. Io voglio stare con te, voglio rimanere qui per festeggiare e mostrarti quanto tengo a noi e quanto io sia orgoglioso di essere il tuo ragazzo. Sì, ho dato buca a Sebastian, ma non è una cosa urgente. La verità è che avevi ragione: gli seccava sapere che ero con te. Non perché provi dei sentimenti” si sente in dovere di specificare di nuovo “ma perché non accetta il fatto che ci sia qualcun altro oltre a lui. Vuole tutte le attenzioni su di sé e appena non gliene do ha sempre reazioni esagerate.”

“Se la cosa ti fa stare così male forse non è poi così stupida.” osserva Rick, accarezzandogli la guancia.

“Ci sto male perché sembra che qualsiasi scelta io faccia finisca per ferire qualcuno e non voglio far star male né te, né lui. Domani lo chiamo e sono certo che, anche se ce l'avrà con me, gli passerà prima o poi. Questo invece è un evento importante per te e non ho intenzione di lasciarti da solo per soddisfare un suo capriccio.”

Rick lo bacia, ma Kurt percepisce che è teso “Torniamo di là con gli altri? Oppure possiamo farci una passeggiata qua fuori. Possiamo tornare più tardi a sorbirci le pallose conversazioni sull'elettromagnetismo.” sghignazza facendo ridere inevitabilmente anche Kurt “Conosco un localino lungo il molo che fa dei tacos deliziosi.”

“A quest'ora?” ridacchia Kurt, stringendogli i lembi della giacca.

“Andiamo..?” lo incita Rick tendendogli il braccio.

Kurt abbozza un sorriso, divertito, ed intreccia il braccio col suo, appoggiando la testa alla sua spalla.


 





 

N/A

Lo so, molti di voi mi odieranno perché Rick è ancora immancabilmente presente ma... non lo sarà ancora per molto lol Dal prossimo poi -come mi aveva chiesto qualcuno- tornerà Blaine e la storia inizierà a ruotare di più attorno al loro 'triangolo' che a Kurt, Seb e Rick.

Spero comunque che il capitolo vi sia piaciuto!


 

Grazie per le recensioni :*


 


 

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Capitolo 20
*** Capitolo 20 ***


CAPITOLO 20


 







 


 

SOUNDTRACK

“Boulevard of broken dreams” - Green Day ( https://www.youtube.com/watch?v=Soa3gO7tL-c )


 










 

Alla seconda ora, il giorno successivo, Kurt si precipita al corridoio del secondo piano, piazzandosi di fronte all'aula dove Sebastian sta tenendo il suo ultimo test di matematica. Si sente ancora dispiaciuto per avergli dato buca, ma è certo delle sue capacità ed è fiducioso nella sua riuscita.

Quando la campanella suona e vede l'amico uscire dall'aula con aria abbattuta, però, viene sommerso da mille dubbi, ed ha paura di affrontarlo. Fa qualche passo verso di lui, abbozzando un sorriso, sperando che non sia ancora infuriato “Ciao...” lo saluta timidamente “Come è andato il compito?”

“Bene.” risponde secco Sebastian “Non certo grazie a te però.”

“Ah no? Le mie ripetizioni infatti sono state inutili!” commenta sarcastico “Non dirmi che ce l'hai ancora con me per ieri! Insomma, se è andato tutto bene e ce l'hai fatta senza il ripasso dell'ultimo minuto, dove sta il problema?”

“Ti sei divertito?” gli domanda inaspettatamente Sebastian, ignorandolo.

Kurt si lecca le labbra nervoso, incerto su cosa rispondere “Io-- ecco, si. I suoi amici sono- ehm..”

“Ti sei annoiato a morte.” arriva alla conclusione Sebastian, non riuscendo a contenere un sorriso compiaciuto. Il fatto che avesse ragione riguardo ai discorsi noiosi e pesanti degli amici di Rick lo fa sentire meglio, anche se Kurt è dispiaciuto che la cosa gli faccia piacere.

“Beh, quando sono stato da solo con Rick è stato interessante.” si affretta quindi a rispondere pur di non dargli soddisfazione.

Sebastian finge indifferenza, cercando di fargli credere che la cosa non lo tange minimamente “Ah, ti sei deciso ad andarci a letto? Buon per te, Jane the virgin.”

“No, abbiamo fatto solo una passeggiata e abbiamo parlato.”

“Wow, emozionante.” risponde ironico Sebastian “E' strano, non sei del suo solito umore, per quello ti ho chiesto se ti eri divertito. Sai che sei un libro aperto per me, vedo che c'è qualcosa che non va... Che è successo?”

Kurt, a malincuore, sospira annuendo “Mi ha detto che mi ama.”

Sebastian muta espressione, aspettandosi tutt'altra cosa “Fantastico, l'aggiungo alla lista delle cose di cui non me ne frega niente.” ribatte acido.

“Me l'hai chiesto tu!” protesta dunque Kurt a braccia conserte.

“Non pensavo che si trattasse di una cosa del genere. Vedi Hummel, di queste cazzate non mi interessa, né tantomeno di quando metterete su casa assieme o adotterete tanti bambini e barboncini gay.” farnetica chiaramente infastidito dalla questione.

“Non eri tu che dicevi di raccontarci tutto?”

“Non queste cose. Della tua vita sentimentale non mi può importare di meno.” lo informa Sebastian, mentendo ancora una volta. Non ha intenzione di dirgli quanto lo faccia star male, perché l'unica cosa che vuole evitare è mostrarsi debole e vulnerabile di fronte agli altri, specialmente a lui. È certo che, se gli rivelasse i suoi sentimenti, Kurt gli riderebbe in faccia e lo sfotterebbe sino alla fine dei tempi e l'idea di venire umiliato è sufficiente a non fargli aprir bocca.

“Scusa...” sussurra all'improvviso Kurt “Volevo solo condividere con te la mia gioia.”

“Se la cosa ti rende felice non capisco perché tu abbia quella faccia da funerale. Sei strano Hummel, si vede lontano un miglio che c'è qualcosa che ti tormenta.” gli fa notare posando una mano sulla sua spalla “Lo ami?” gli chiede infine, anche se teme la risposta.

“Non lo so, ma sto bene con lui e mi fa sentire speciale, come se valessi più di ogni altra cosa al mondo.” sospira “Nutro certamente dei forti sentimenti per lui e penso che mi ci vorrà del tempo per capire se è vero amore o no. Ieri gli ho detto che lo amo anche io e forse una parte di me lo ama per davvero, ma ho ancora tante domande a cui non so dare una risposta.”

“L'importante è che tu sia felice.” dice Sebastian con un filo di voce, abbassando lo sguardo.

Kurt fa svettare le sopracciglia, sorpreso da quell'affermazione “Giurerei di aver visto un briciolo di umanità.” commenta con stupore.

“La verità Hummel è che non riesco ad avercela con te. Se ti perdo a chi altro potrò rovinare la vita? Sei la mia preda preferita.” risponde lui alzando di nuovo gli occhi fino ad incrociare quelli di Kurt. Con piacere, nota che sta sorridendo a sua volta.

“Solo perché ho un ragazzo non vuol dire che non riuscirò più a trovare del tempo per te, te l'ho già detto.” ripete stringendogli la mano, facendogli una carezza col pollice sul dorso “Ma dimmi, per caso lo hai detto a Blaine? Di me e Rick intendo.”

Sebastian scuote la testa, arricciando le labbra “No, ho pensato che dovessi farlo tu e, a tal proposito, sei invitato questa sera ad un party a casa di Richard. Ci sarà anche Blaine e potrebbe essere l'occasione perfetta per parlargliene. Poi spetta a te.”

“Chi diavolo è Richard?” domanda Kurt “Sicuro che gradisca la mia presenza?”

“Tesoro, sei l'unico che fa ancora party con gente selezionata. Le festicciole con i compagni di classe, i cappellini, le pastine e il giro dell'oca si facevano alle elementari. Mi fai quasi tenerezza.” lo prende in giro afferrandogli il mento tra l'indice e il pollice “Ti passo a prendere alle otto. Rick stasera dovrà fare a meno di te, spiacente.”

“Non può venire anche lui?” gli chiede con aspettativa “Così lo presento a Blaine.” la usa come scusa pur di poterlo invitare.

Sebastian sogghigna con malizia “No, non sono ammessi adulti.” scherza facendogli l'occhiolino.

Kurt lo guarda torvo, ma non può fare a meno di lasciarsi sfuggire un sorriso quando lo lascia andare “Bastava che dicessi di no.”


 

*


 

Come suo solito Sebastian è puntuale, e il fatto che sia peggio di un orologio svizzero tal volta risulta un problema visto che Kurt ultimamente tende a ritrovarsi sempre all'ultimo minuto a perfezionare i dettagli del suo outfit. Quella sera ha optato per l'immancabile paio di jeans attillati e una t-shirt nera aderente, con lo scollo a V.

Sebastian bussa alla porta tre volte e Kurt si affretta ad aprire dandosi come sempre un'ultima controllata allo specchio di ingresso. Sebastian è impeccabile e a Kurt secca ammettere che è dannatamente sexy ed affascinante.

“Pronto?” gli chiede facendo roteare le chiavi del pick-up attorno all'indice, con uno sguardo misterioso e provocante allo stesso tempo “Stai benissimo. Dovresti metterti più spesso t-shirt del genere, delineano meglio il tuo corpo.” commenta facendolo arrossire prepotentemente.

“Anche tu stai bene.” dice con un filo di voce, cercando di non incrociare il suo sguardo, chiudendosi poi la porta alle spalle.

“Immagino che Rick abbia dimenticato tutte le battute ieri, mentre ti guardava.” continua Sebastian con nonchalance sedendosi al posto di guida.

Kurt lo guarda di sottecchi, un po' stupito “Non avevi detto che non volevi sentirmi parlare di lui? La cosa credevo valesse pure per te.”

“Voglio solo sapere se ce l'ha fatta.” insiste con sicurezza Sebastian “Io avrei scordato tutto alla prima battuta... Se è riuscito a dire tutto il copione senza alcuna incertezza ha tutta la mia stima.”

“Era un complimento?” gli domanda Kurt, non riuscendo a capire dove voglia arrivare.

“Una specie.” mugugna con indifferenza “Col completo che avevi ieri ti sarei saltato addosso persino io. Ma forse dico così solo perché indossavi qualcosa scelto personalmente da me ed io mi amo troppo.”

“Sapevo che non dovevo prenderla come una cosa carina nei miei confronti.” si lamenta Kurt.

“Beh, anche tu in sé eri molto... si, eri okay. Blaine si sarebbe mangiato le mani per essersi lasciato sfuggire un ragazzo del genere. Quando ho detto che eri uno schianto lo pensavo veramente. Sei stato capace di sorprendermi Hummel, consideralo un grande passo avanti. Sono riuscito a farmi piacere una ragazza.”

Kurt finge di non aver sentito quell'ultimo commento “Hai in mente qualcosa Sebastian?”

“No, perché?”

“Sei troppo gentile, paragone a parte... Devi per forza tramare qualcosa. Tutti questi complimenti non sono da te.”

“Ho deciso di smetterla di controllarmi e di dire tutto quello che penso.” sentenzia con convinzione.

Kurt ride, mordicchiandosi nervosamente un'unghia “Credevo lo facessi già. Tu sei tutto tranne che una persona controllata. Penso di non aver mai conosciuto nessuno con una schiettezza simile alla tua e... no, non è una cosa da invidiare.”

“Fidati, su molte cose sono davvero controllato ed è snervante tenersi tutto dentro, a lungo andare. A volte vorrei solo non farmi così tanti problemi per certe cose ed essere me stesso.” gli confessa, anche se ha paura della risposta dell'altro.

“Mi stai preoccupando. Non sembri più tu.” osserva realmente confuso Kurt.

“Sono sempre io dolcezza, solo mi sono reso conto di aver mandato all'aria alcune cose e di non essermi lasciato andare quando ne avevo l'occasione e quello è il mio rimpianto più grande. Ebbene si Hummel, pure io provo rimpianto per qualcosa e provo emozioni.”

“Ha a che vedere con me?” gli domanda senza pensare Kurt.

“Ovviamente no.” mente Sebastian, accelerando un po'. Non vede l'ora di arrivare al party ed evitare di parlare ulteriormente di quell'argomento.

Kurt per fortuna non gli pone altre domande a riguardo, ma per tutto il tragitto si sente costantemente osservato e la cosa gli manda il cervello in pappa. Non ha ancora capito che genere di potere eserciti su di lui, ma sta di fatto che è capace di fargli scordare addirittura i semplici meccanismi della sua vettura, tanto che più volte preme per sbaglio il freno invece che la frizione, facendoli sobbalzare sul posto.

Quando arrivano alla festa Kurt si stringe al suo braccio, un po' intimorito, ed insieme avanzano lungo il vialetto. La musica è alta e si sentono alcuni ragazzi urlare e altri cantare a squarciagola. “Sappi che non farò il gioco della bottiglia questa volta.” lo avvisa Kurt.

“Non che ci sperassi.” commenta freddo Sebastian, suonando il campanello.

Qualche secondo dopo un ragazzo alto quasi un metro e novanta, con dei folti capelli castani, giunge alla porta aprendosi in un sorriso da un orecchio all'altro “Ciao Bas!” esclama raggiante “Lui è?”

“L'ex di Anderson.” risponde sempre con tono sgarbato.

Kurt lascia la presa, offeso, e stringe la mano a quello che deduce essere Richard “Preferisco essere chiamato Kurt. Non sono il pupazzo di Blaine.” si presenta lanciando un'occhiataccia all'amico.

“Te la fai con l'ex del tuo migliore amico?” ride il ragazzo passando lo sguardo dall'uno all'altro.

“No Richard.” sbotta alterato “Sai dov'è Blaine comunque? Voleva parlargli.” aggiunge indicandogli Kurt col pollice.

Richard scuote la testa “L'ho visto poco fa in giardino, ma non so se sia ancora lì. Stava bevendo assieme ad alcuni miei amici... E' la prima sera che viene così tanta gente! La voce dev'essersi sparsa. Non che la cosa mi dispiaccia, ma avrò il doppio del lavoro domani mattina prima che tornino i miei.”

Sebastian non presta molta attenzione a quello che gli dice e lo supera, trascinando Kurt per un braccio “Okay, grazie. Vieni Hummel...” lo sprona serioso fermandosi al centro del soggiorno “È la tua occasione per dirglielo.”

“E se si arrabbia?” domanda ingenuamente Kurt.

“Perché dovrebbe? Ti ha lasciato lui! Siete entrambi miei amici ed è forse il momento che lui si metta l'anima in pace e che tu non continui a sentirti in colpa per una cosa del genere che non puoi controllare. Sono strani i sentimenti... Magari la prende meglio di quello che credi.”

“Ne dubito. In fondo Rick è il primo ragazzo per cui provo qualcosa dopo che io e Blaine ci siamo lasciati.” sussurra e Sebastian abbassa lo sguardo, ferito “Potrebbe essere un duro colpo per lui realizzare che ho voltato pagina.”

“Sono del parere che tenergli nascosto tutto rovinerebbe ogni cosa. È meglio che tu lo faccia subito.” insiste.

Kurt scuote la testa, mordendosi compulsivamente il labbro inferiore “Il punto è che non si tratta di una semplice avventura, è qualcosa di serio.”

“Proprio per questo prima lo fai meglio è.” tenta di nuovo di convincerlo. Nel profondo Sebastian non lo fa per aiutarli entrambi come vuol far credergli, ma solo per testare come potrebbe prendere una notizia simile Blaine. Non che voglia dichiararsi, ma vuole avere la certezza che non avrà una reazione esagerata.

“No, senti non posso dirgli “Hey Blaine, sai la novità? Mi sono messo assieme ad un ragazzo e credo di amarlo”. Dai, per piacere Bas!” esclama reputando la cosa troppo rischiosa “Che hai?” gli chiede poi corrucciando la fronte, visto che Sebastian lo sta fissando spaventato e all'improvviso molto pallido.

“Da quanto?”

Una voce alle sue spalle lo fa sussultare e girare di scatto.

“Blaine...” mormora, sentendo il cuore accelerare “Io-”

“Da quanto.” ripete con fermezza Blaine, apparentemente scosso.

“Quasi due mesi.”

“Perché non me l'hai detto?” risponde cupo, come se quella gli fosse una cosa dovuta.

“Non sapevo come avresti reagito.” si giustifica Kurt, provando una fastidiosa fitta al petto.

Sebastian deglutisce rumorosamente, strofinando le mani tra di loro “Beh, io vi lascio soli.” cerca di fuggire a quella situazione scomoda, ma Blaine lo blocca per il polso.

“No, rimani.”

Kurt non può accettare che la prenda in quel modo ed interviene ancora “Andiamo Blaine non dirmi che ce l'hai con me! Non ne hai il diritto!”

“Non sono arrabbiato!” lo interrompe alzando la voce “Avrei solo voluto che me lo dicessi.”

“Lo sto facendo ora..” dice con un filo di voce.

“Si, perché vi ho sentito o chissà quando ti saresti degnato a dirmelo...” aggiunge con dispiacere “Tu lo sapevi Bas? Non avevi detto che mi avresti riferito ogni cosa?”

A quelle parole Kurt si volta verso Sebastian, aggrottando le sopracciglia “Come? Pensate che io sia parte del vostro piccolo e stupido esperimento o qualsiasi altra cosa stiate cercando di fare? Non sono un oggetto che potete condividere e controllare a vostro piacimento!” sbotta sconcertato “Quindi tu non hai fatto altro che riferirgli ogni cosa sin dal primo giorno? Ogni nostra minima conversazione? Ogni mio segreto? Ogni cosa personale che avevo voluto confidare solo a te?”

“Non è così Hummel.” sbuffa Sebastian coprendosi gli occhi.

“Ah e allora com'è? Mi vuoi dire che ho frainteso tutto?!” urla fuori di sé “E io che pensavo che...”

Sebastian abbassa le mani e il suo sguardo si fa più intenso, indecifrabile come al solito. I suoi tratti però si addolciscono e Kurt può giurare di vedere gli angoli della sua bocca incurvasi quasi impercettibilmente in un sorriso “Cosa pensavi?”

“Una cosa sbagliata.” sospira con disappunto “Vi lascio soli, immagino vogliate parlare ancora di me.” li fredda allontanandosi dalla stanza.

“Kurt...” cerca di richiamarlo Sebastian, ma il ragazzo ha ormai raggiunto il giardino, lasciandoli da soli “Perché glielo hai detto?” si rivolge poi in malo modo a Blaine “Che cavolo ti è preso?!”

“Almeno ora ognuno di noi sa come stanno le cose per davvero e forse è meglio così.” afferma Blaine accasciandosi sul divano, perdendosi poi a fissare attraverso le porte a vetri i ragazzi divertirsi in giardino.

“Cosa intendi dire?” gli domanda Sebastian accomodandosi accanto a lui.

Blaine alza le spalle, avvilito “Me ne farò una ragione. Provo ancora qualcosa per lui, ma non posso impedirgli di vedere altre persone.” ammette più che altro a sé stesso.

Sebastian tira un sospiro di sollievo per essersi scampato l'ennesima sfuriata “Quindi non te la prenderesti se dovesse mettersi assieme a qualcuno ed ufficializzasse la cosa? Nemmeno se fosse un tuo amico?” gli domanda senza pensare.

Blaine corruga la fronte “Di chi parli?”

“Era così per dire...” balbetta l'altro grattandosi nervosamente la testa “Tanto questo tipo non lo conosci. Vedi, io penso che sia insopportabilmente perfetto, non che ci sia qualcosa di irritante nella sua perfezione. E' così compiacente e dolce... Ed è proprio questo che mi fa incazzare.”

“Perché dovrebbe farti incazzare?” domanda perplesso Blaine.

“Perché... io-- vorrei che voi tornaste assieme.” si affretta a trovare una scusa plausibile “Ma questo Rick è troppo perfetto e Kurt sembra stravedere per lui... Se non dovessi odiarlo, p-perché vi impedisce di stare assieme” si corregge “credo lo adorerei. Non lo conosco bene, ma per quello che ho visto sembra tenere realmente a lui.”

“Credi che posso fare qualcosa per riconquistarlo? O devo lasciar correre?” gli chiede un consiglio Blaine “Se è così perfetto allora non ho speranze.”

“Anche tu eri perfetto ai suoi occhi e sotto sotto credo che ti reputi ancora tale. Però domandati questo: lo ami veramente o semplicemente non accetti che abbia trovato un rimpiazzo, preferendolo a te? Devi esserne davvero sicuro o finirà per odiarti.”

Blaine trattiene a stento le lacrime, e le ritrae stringendo forte gli occhi “Per un momento ho pensato di voler tornare subito con lui solo perché temevo che potesse innamorarsi di qualcun altro, ma ora, quando lo vedo, il cuore mi batte all'impazzata ed è come se tutto il mondo attorno a me sparisse. Mi sento uno stupido Bas. Perché non mi sono reso conto di quanto fosse perfetto quando potevo averlo? Perché ho lasciato che le mie paure avessero il sopravvento? La verità è che lui è la cosa migliore che mi sia mai capitata ed ora l'ho perso, forse per sempre.”

“Allora digli che lo ami da sempre, ma avevi solo paura di appartenere a qualcuno. È una paura che abbiamo in tanti...” risponde distaccato Sebastian. In cuor suo, per ragioni puramente egoistiche, non vuole che tornino assieme, ma sta male nel vedere il suo migliore amico così.

“E se dovessi tornare con lui e mi facessi prendere di nuovo dal panico? Forse non sono fatto per una storia seria. Forse tu ed io non siamo poi così diversi. Kurt vuole un amore vero, che gli sconvolga la vita e si merita qualcuno che desideri la stessa cosa. Voglio stare con lui, ma non sono pronto ad impegnarmi e non sarebbe giusto nei suoi confronti insinuargli qualche dubbio ora che sembra felice con qualcun altro. So che pensi che io sia pazzo e che tutto questo non abbia il benché minimo senso... Forse ti sembrerò egoista ma non voglio che stia assieme a nessun altro e mi odio per questo.”

“Non puoi controllarlo fino a questo punto. Ha dei sentimenti ed ha il diritto di vivere la sua vita come meglio crede. La scelta spetta a lui, non di certo a te o a me.” commenta con dispiacere risultando fin troppo sospetto. Blaine infatti lo guarda interrogativo, non riuscendo a decifrare il suo stato d'animo. “Vedila così amico.” aggiunge Sebastian, cercando di forzare un sorriso “Il mare è pieno di pesci.”

Blaine ride tra sé e sé, con una punta di amarezza “Lo so, ma io voglio solo lui.”

“E' quello che pensi in questo momento perché sei scosso, ma... guarda quel ragazzo per esempio. Quello appoggiato alla parete che ti sta fissando da quando ci siamo seduti qui. Io se fossi in te non mi lascerei abbattere ed andrei a parlarci. Perché rimanere depressi per tutta la sera quando puoi divertirti e goderti la festa?” cerca di risollevargli il morale dandogli un buffetto sulla schiena.

Blaine annuisce, appoggiando poi la testa alla sua spalla “Hai ragione. Credo che andrò a parlarci. Non vedo come la cosa possa farmi stare meglio ma-”

“E' ovvio che non ti scoderai di Kurt da un momento all'altro e capisco se ci vorrà del tempo per superare la batosta, ma non negarti i piaceri della vita e del sano divertimento a causa di un ragazzo. Okay?”

“Okay.” ripete Blaine, inspirando profondamente “Ci vado.”

“Bravo. Io credo che andrò a cercare Hummel.” dice alzandosi dal divano “Probabilmente si sarà rintanato in qualche angolo della casa.”


 

Come aveva previsto, dopo averlo cercato per più di dieci minuti, Sebastian trova Kurt appoggiato ad una parete esterna della casa, con le braccia incrociate ed un bicchiere di acqua frizzante in mano. Tiene la testa bassa e si appiattisce contro il muro ogni volta che qualcuno passa accanto a lui correndo.

Sebastian si avvicina con fare colpevole, sentendo il cuore iniziare a palpitare più forte del solito “Ciao...” lo saluta “Ce l'hai con me?”

“Si.” risponde secco appoggiando il bicchiere su un vassoio sorretto da uno dei ragazzi offertosi di fare da cameriere a bordo piscina “Se sei qui per propormi qualche gioco di 'gruppo' come l'ultima volta te lo puoi scordare. Goditi la festa, io me ne starò qui nel mio angolino e aspetterò che il tempo passi.”

“Dai Kurt, non farla più grande di quello che è.” cerca di addolcirlo, senza successo.

“Sono sempre stato questo per te?” chiede dunque Kurt decidendosi ad incrociare i suoi occhi.

“Cosa?”

Kurt lo guarda ferito e rassegnato “Lasciamo perdere... Ogni cosa che facevo la riferivi a Blaine? Ogni nostro discorso, ogni mia confidenza?”

“Non è così. Blaine mi aveva chiesto di starti accanto, e questo già lo sai, e poi mi ha chiesto di informarlo su quello che succedeva tra noi e come ti sentivi...” cerca di spiegargli, rendendosi conto solo in quel momento di quanto la cosa suoni assurda “Cose così.”

“Non poteva chiedermele lui?” osserva giustamente Kurt turbato “E la festa? È stata un'idea sua anche quella? Mi stupirei del contrario a questo punto.”

“No! Non c'entra nulla con quello.” risponde sincero “Non c'era nulla di falso Kurt, devi credermi. Ogni cosa che ho fatto è perché sentivo di doverla fare. O meglio, sentivo di volerla fare.”

“Non so più di chi fidarmi.” confessa Kurt incrociando di nuovo le braccia al petto.

“Di me. Io ti-” tenta di dirgli quanto sia importante per lui, ma le parole gli si smorzano in gola “Ti voglio veramente bene. Non era mia intenzione farti stare così.”

“Okay.” risponde semplicemente Kurt, facendo un breve cenno col capo.

“Okay? È un modo per dirmi che mi hai perdonato?” spera con tutto sé stesso Sebastian.

“Certo che no.” si affretta a replicare “Ma credo alle tue parole.”

Sebastian sorride, ma è un sorriso amaro e dispiaciuto più che un sorriso compiaciuto “E' sufficiente per me.”

“Blaine è furioso, vero?” gli domanda quindi non riuscendo a dimenticare lo sguardo ferito del suo ex.

“No, tutt'altro. Penso gli serva del tempo per metabolizzare la cosa, tutto qui. E mi sembra che stia già cercando di andare avanti...” aggiunge ghignando quando vede Blaine in lontananza col braccio intorno alla vita del ragazzo con cui lo aveva spinto a parlare.

“Chi è quello?” chiede Kurt inarcando le sopracciglia “Ha, vedo che si è ripreso piuttosto in fretta.”

“Lasciamolo fare Hummel, andiamo a divertirci. Gli ho solo fatto fare qualche conoscenza.” lo incita Sebastian spingendolo sulla schiena per farlo rientrare in casa, stupito che la cosa possa turbarlo visto che credeva che lui volesse proprio quello, ossia che Blaine andasse avanti con la sua vita e reagisse bene alla sua relazione con Rick.

“Che cosa stai facendo?” protesta Kurt voltandosi verso di lui incupito “Scommetto che sei fiero di aver spinto Blaine tra le braccia di quel ragazzo!”

“Ti dà fastidio?” domanda perplesso Sebastian.

“No, mi preoccupo. Insomma, non capisco perché tu abbia insistito tanto.”

“Forse perché cercare di voltare pagina è il miglior modo per non farsi venire la depressione? Sto solo cercando di aiutarlo, rilassati. Non volevo che passasse la serata a piangersi addosso, così gli ho suggerito di lasciarsi andare, non ci vedo nulla di male. E poi perché diavolo ti preoccupi? Non ha tre anni!”

“Mi preoccupo perché è confuso e così facendo-”

“Appunto, è confuso.” non lo lascia finire la frase Sebastian “È convinto di non essere più in grado di amare nessuno e invece dovrebbe fare esperienze e non essere così rigido e negarsi i piaceri della vita perché la storia con un ragazzo non è andata come aveva previsto.”

“E con esperienze perché pensi solo a farlo scopare o pomiciare col primo che capita?” lo rimprovera Kurt come se Blaine non fosse in grado di badare a sé stesso.

“Che altro dovrebbe fare? Mettersi ad imparare cinque lingue?” replica con sarcasmo “Smettila di preoccuparti tanto Hummel, e lascialo divertire un po'. Lo tieni ancora per le palle come facevi quando stavate assieme?”

Kurt lo fulmina con lo sguardo, spostando poi gli occhi oltre l'amico per guardare Blaine col braccio ora attorno al collo dello sconosciuto “Voglio solo che non faccia qualche cavolata di cui potrebbe pentirsene. Tengo a lui da morire Bas, non voglio che vada con uno solo perché crede che la cosa lo farà sentire meglio. Non è così.”

“E tu che ne sai? A quanto mi risulta non sei mai stato assieme a qualcuno per vendicarti di Blaine.”

“Non ho mai fatto nulla di concreto, è vero, ma ci ho pensato. Ed è bastato questo per farmi sentire come se valessi meno di zero. Lo avrei fatto per fare un torto a lui ma alla fine sono sicuro che l'unica persona che avrei ferito davvero sarei stato io stesso.” confessa Kurt abbassando lo sguardo “Non mi infastidisce il fatto che stia con qualcun altro, mi infastidisce il fatto che ci provi non appena dieci minuti dopo avergli detto di Rick.”

“Senti Hummel se la cosa ti crea confusione fai pace con il cervello e prendi una decisione una volta tanto nella vita. Se ti infastidisce anche solo un pochino io due domande me le farei.”

“Se la metti così non sono l'unico che dovrebbe farsi due domande.” dice con aria di sfida.

Sebastian si irrigidisce sul posto “Sai cosa credo? Che tu non abbia capito niente. Pensavo mi conoscessi ma la verità è che non sai nulla di me. Ascoltami Kurt, non voglio litigare... Volevo passare una bella serata con te per chiederti- ah, lasciamo stare.” si interrompe, agitato “E comunque me la devi visto il tiro mancino di ieri.”

“Il compito è andato bene, smettila di incolparmi per quello. Quando avrai un ragazzo anche tu capirai cosa significa.” brontola.

“Non avrò mai un ragazzo.” farfuglia Sebastian scostando lo sguardo da lui “Di certo non fino a quando quello che mi interessa non mi degnerà di uno sguardo.”

“Ti interessa qualcuno?!” domanda stupito Kurt “Perché non me lo hai detto! Vedi?! Pure tu non mi dici mai niente!” esclama alleggerendo la tensione tra loro “Lo sapevo che in fondo non avevi un cuore di pietra.”

“Non sei divertente tesoro. Non mi va di parlarne con te, è una questione troppo delicata.”

“E' Seamus?” prova a chiedere incuriosito. C'è una parte di Kurt che spera sia davvero Seamus; renderebbe le cose più semplici.

“Non è Seamus, e comunque non iniziamo con questi giochetti da prima elementare! Sono questioni personali e anche se siamo amici ci sono cose di cui non me la sento di parlare e questa è una di quelle. Quindi lasciami in pace.” sbuffa sentendo le guance accaldarsi “Penso che andrò a scolarmi qualche drink.”


 

Il 'qualche drink' si trasforma presto in una decina di bicchieri di vari alcolici e Kurt, per quanto cerchi di fermarlo, viene respinto ad ogni suo tentativo. Anche il nuovo amico di Blaine è ubriaco e quando gli passa accanto, aggrappato alla spalla del suo ex, lo sente fare discorsi sulla meccanica quantistica e sui cuccioli di foca, ed ovviamente i collegamenti tra i due argomenti sono tutt'altro che sensati.

“Bas, smettila di bere, ti sentirai male.” lo ammonisce Kurt riuscendo finalmente a strappargli un bicchierino di whiskey dalle mani, portando il braccio dell'amico attorno alle sue spalle “Perché ti sei ridotto così?” gli domanda aiutandolo a raggiungere l'ingresso senza farlo inciampare.

“La mia vita non ha senso.” mugugna lui con gli occhi che a tratti si chiudono “Fa tutto schifo ed io sono un idiota.”

“Su quest'ultima cosa concordo pienamente. Guarda come ti sei conciato. Riesci almeno a ricordare come ti chiami?” prova a valutare il suo grado di ubriachezza.

“Certo che me lo ricordo Hummel. Mi gira solo la testa ma non sono ancora completamente ciucco. Mi ricordo che ti ho portato qui e ti ho chiesto di parlare con Blaine ma poi lui ci ha sentiti ed io l'ho convinto a provarci con un altro tizio per non pensare a te. Parlo, parlo... ma alla fine nemmeno io riesco ad andare avanti.”

Kurt inarca un sopracciglio, fissandolo confuso “Di che parli?”

“Faccio tanto la predica a Blaine dicendo di dimenticarti e non lasciarsi abbattere da un rifiuto, perché ormai il tuo cuore appartiene ad un altro ed è giusto lasciarti andare... e poi io invece continuo a starci male quando dovrei provare a fare lo stesso.”

“Stai male per quella persona che ti piace di cui mi parlavi prima?” gli domanda Kurt non cogliendo che si sta riferendo palesemente a lui.

Sebastian annuisce trattenendo a stento un conato di vomito “Ti dispiace guidare tu e portarmi a casa? Se mi metto alla guida rischiamo di finire fuori strada.”

“Si, ti porto a casa mia così dormi da me stanotte okay? Ti preparo qualcosa di caldo e ti faccio stare in camera mia. I tuoi ti ammazzano se ti presenti con questa brutta cera e per di più puzzi come un posacenere e sembra che tu sia stato imbevuto completamente nell'alcol.”

“Portami dove ti pare basta che usciamo da qui, la testa mi sta scoppiando.” si lamenta portandosi una mano alla tempia “Non so se reggo fino a casa senza vomitare.”

“Cerca di trattenerti.” lo supplica Kurt facendo una smorfia disgustata “Almeno fino a che non arriviamo in bagno. È il minimo che posso fare dopo che tu hai sorbito la mia sbronza l'altro giorno a casa tua.” ridacchia tra sé e sé ricordando con quanta facilità si fosse ubriacato.

Sebastian ghigna, ma i suoi occhi sono spenti e assenti “Quando ti sei ubriacato anche tu hai chiesto di fare l'amore con me. Ed hai tentato di baciarmi.” biascica facendosi più pesante sulla spalla dell'amico.

Kurt corruga la fronte, non ricordando assolutamente nulla dell'accaduto “Te lo stai inventando.”

“A quale pro?” replica Sebastian deglutendo rumorosamente, il suo colorito che è diventato ormai verdastro “Mi hai detto che volevi fare l'amore con me e ti sei sporto per baciarmi. Io ho rifiutato solo perché eri completamente fatto. Se non te l'ho detto prima era per non farti venire altri sensi di colpa col tuo ragazzo. Ma ora, ripensandoci, non me ne frega niente.”

“Si okay, come ti pare.” mormora Kurt non dando troppa importanza alle sue parole, riuscendo a farsi strada tra i vari ragazzi ubriachi fino ad uscire di casa. “Dammi le chiavi del pick-up.”

“Perché non le prendi tu? Sono nella tasca dei pantaloni.” ammicca guardandolo dall'alto verso il basso con un sorriso sornione impresso sul volto.

Kurt, tenendolo su a fatica, infila la mano nella tasca posteriore dei jeans di Sebastian, prendendo le chiavi, anche se nel fare quel gesto prova un certo imbarazzo “Sali dai, ti porto a casa.” dice aiutandolo ad aprire lo sportello passeggeri.

“Hey!”

Kurt si gira e vede Blaine assieme al ragazzo avvicinarsi alla vettura, lo sconosciuto decisamente incapace di stare in piedi. “Anche lui ha bevuto un po' troppo, noto.”

“Non è che ci daresti un passaggio? È venuto qui con degli amici ma anche loro non sono nelle condizioni di guidare. Non sta molto lontano da qui, sono riuscito a chiederglielo quando aveva ancora un briciolo di lucidità. Sempre che non sia un problema.”

“Non penso che a Sebastian cambi qualcosa, tanto è nelle sue stesse condizioni. Spero solo che regga se faccio qualche deviazione. Ha una cera orribile.” constata guardando l'amico accasciato sul sedile passeggeri. “Salite, vi do uno strappo. Non ho mai fatto da taxi a così tante persone, cerca solo di assicurarti che non mi vomiti sul collo. Devo già preoccuparmi di quello lì.” dice indicando Sebastian.

Blaine aiuta il ragazzo a salire sul retro del pick-up, raggiungendolo qualche istante dopo e spiegando sbrigativamente a Kurt in che zona abiti. Kurt ringrazia il cielo che sia in un quartiere di sua conoscenza dove lui e Sebastian avevano fatto qualche lezione di guida, il che lo rende più sicuro. Dover scarrozzare due ragazzi ubriachi nel bel mezzo della notte non era di certo nella sua lista di cose da fare prima di morire.

Sebastian fa un piccolo cenno a Blaine, ruotando il capo, tornando poi con la fronte contro il finestrino. Kurt mette in moto, maledicendosi per aver acconsentito per l'ennesima volta a partecipare ad una festa del genere piuttosto che uscire col suo fidanzato.

“Blaineeey.” biascica il ragazzo sconosciuto “Mi è piaciuto il bacio di prima.” ride strofinando la fronte contro il suo petto, non rendendosi nemmeno conto di dove si trova.

Kurt sgrana gli occhi e gli lancia un'occhiataccia dallo specchietto retrovisore “Lo hai baciato?!”

“E palpeggiato, aggiungerei.” sghignazza ancora l'altro.

“Che diavolo ti è saltato in mente?!” sbotta Kurt sconcertato, come se la questione lo riguardasse personalmente. Sebastian, infatti, a quelle parole si gira verso di lui, guardandolo in cagnesco.

“Non lo so, mi sono lasciato andare.” si giustifica Blaine cercando di far rimettere seduto il suo accompagnatore.

“Ti sei approfittato di lui! Guardarlo, è ubriaco e vulnerabile!” esclama indignato “Come ti sentiresti se lo facessero a te? Come ti sentiresti se qualcuno approfittasse della situazione per metterti le mani addosso?! Lo hai fatto per vendicarti perché sei venuto a sapere di Rick?” gli domanda con amarezza.

“Non c'entra niente!” si affretta a rispondere Blaine anche se c'è del vero nelle parole del suo ex, ma non lo ammetterebbe mai “Tu sei liberissimo di fare come ti pare, non è affar mio con chi esci, chiaro? Smettila di impormi ogni cosa come facevi quando stavamo assieme.”

Kurt lo guarda di nuovo dallo specchietto, rimanendo a bocca aperta, non credendo alle sue orecchie “Quando mai ti ho imposto qualcosa? Blaine, stai scherzando spero! Non mi sembra di essere mai stato un fidanzato possessivo e che ti diceva cosa fare o non fare. E se anche fosse vero tu non me lo hai mai fatto notare, motivo per cui credo fermamente che tu lo dica solo per risentimento. Voglio ricordarti che sei stato tu a lasciarmi, ben due volte, e credevo che ora le cose tra noi fossero tornate come prima!”

“Anche io lo credevo, ma a quanto pare non posso nemmeno fidarmi di te. Pensavo che fossimo liberi di dirci tutto e tu hai tralasciato questo piccolo particolare che ti sei messo con un altro. E il giorno del campeggio stavate già assieme e mi hai fatto gli occhi dolci per tutto il giorno, illudendomi e basta!” ribatte ferito Blaine.

“Guarda che io non ho fatto proprio niente! Sei tu che hai travisato ogni cosa! Non prendertela con me adesso se, dopo avermi rifiutato, ti sei improvvisamente reso conto che vuoi stare con me. Beh mio caro, potevi pensarci prima di frantumarmi il cuore in mille pezzi! E poi non era di questo che stavamo parlando! Ciò non cambia che hai baciato questo qui, quando non è in grado di capire nemmeno con chi si trova!”

“Si, ho commesso uno sbaglio ma devi lasciarmi fare le mie esperienze senza giudicarmi Kurt! Così come io non ho intenzione di intromettermi tra te e questo tuo nuovo amichetto!”

“Bla... bla... bla...” scandisce ogni sillaba Sebastian, voltandosi di nuovo verso di loro “Ecco a voi un altro episodio dell'infinita storia tormentata di Kurt e Blaine. Ancora innamorati l'uno dell'altro ma troppo spaventati per dirsi quello che provano. Si metteranno di nuovo assieme? Chi farà il primo passo dichiarando amore eterno all'altro? Come la prenderà Rick quando verrà scaricato dal qui presente signor Hummel? Chi farà per primo la proposta di matrimonio invitandomi per fare da sfondo al loro giorno perfetto? Lo scoprirete nella prossima puntata! Tifiamo tutti per voi! Sono sempre stato Team Blaine, yay.”

“Seb, smettila. Fatti gli affari tuoi una buona volta.” interviene Kurt, innervosito.

“Certo, come posso permettermi di commentare l'epico amore senza fine di Kurt e Blaine. O preferite essere chiamati Klaine? Sei nel torto Hummel, lo tratti come se fosse un ragazzino di dodici anni che deve avere il permesso dal genitore per fare qualcosa. Informazione di servizio, professorino, ha la nostra stessa età ed ha il diritto di fare quello che gli pare della sua vita. Non eri tu a dire che ognuno doveva prendere la sua strada? Beh, tu hai già imboccato da un bel pezzo la tua, e Blaine l'ha fatto stasera e se vuole portarselo a letto non dev'essere affar tuo.” borbotta disorientato Sebastian, massaggiandosi gli occhi con una mano. È diventato ancora più verdognolo di quando era salito in macchina e il suo alito di vodka ha ormai invaso l'intero abitacolo.

“Qual è il tuo problema?” si intromette Blaine, guardando torvo il suo migliore amico.

Sebastian fa spallucce, inspirando profondamente per trattenere i conati “Non ho nessun problema. Sono solo la vostra stupida pedina da mesi.” cantilena gesticolando.

“Da quand'è che ti consideri una pedina? Non mi sembra di averti mai imposto nulla.” controbatte offeso Kurt.

“Andiamo Lentiggini, ci stuzzichiamo da una vita, non dirmi che te la sei presa per questo.”

“Si, ma non ho mai visto così tanto astio.” gli fa osservare.

Sebastian fa roteare l'indice in aria, come se le sue parole lo stessero annoiando “Sei suscettibile Hummel. Hai preso la cosa troppo seriamente.”

“Come faccio a non prenderla seriamente? Non hai fatto altro che aggredirmi per tutta la sera. Ed è da quando sono uscito con Rick che ti comporti in modo strano. Sei ancora arrabbiato perché non sono venuto con te il giorno dello spettacolo del mio ragazzo? E cosa c'entra Blaine allora? Che ti ho fatto per meritarmi questo?”

“Non hai fatto nulla.” sospira Sebastian chiudendo gli occhi “Lo stronzo megalomane ha solo mostrato ancora una volta com'è veramente no? Ho fatto sfogo delle mie frustrazioni e finalmente mi sento libero di dire tutto quello che penso, ma avete mai provato a mettermi nei miei panni? Forse non vi siete ancora resi conto di quanto sia snervante tutto questo per me. Mettiamo da parte quel coglione del tuo ragazzo che, onestamente, mi sta parecchio sul cazzo...” ammette infine, noncurante delle occhiatacce da parte di Kurt “Concentriamoci su voi due. Prima quello che dovrebbe essere il mio migliore amico mi implora in ginocchio di starti accanto dopo che tu ti sei umiliato di fronte a lui. Io lo faccio e, conoscendo il nostro passato burrascoso, non è stato semplice, ma Blaine è mio amico e avrei fatto qualsiasi cosa per lui. Poi improvvisamente, dopo che ho cercato di aiutarvi entrambi e starvi vicino, Kurt mi viene a dire che non vorrebbe tornare con te Blaine, ma nel contempo ti ama ancora ed io francamente non capisco nemmeno più dove voglia arrivare. Blaine, tu dici che lo ami allo stesso modo ed hai paura di una storia seria... quindi deduco che non lo ami poi così tanto. Un giorno penso che siate sul punto di mettervi assieme come quella volta al campeggio, e poi vi ritrovo a litigare e a dividervi di nuovo e Kurt per colmare il vuoto si mette con un altro pretendendo di provare qualcosa di serio per lui perché piuttosto che rimanere solo decide di accontentarsi. Ed ora Blaine mi asseconda non appena gli dico di lasciarsi andare col primo tizio che capita. Tutti e tre sappiamo che c'è ancora qualcosa tra voi quindi è chiedere troppo che prendiate una decisione? Mi sono stancato dei vostri teatrini da quattro soldi e non ho più intenzione di sopportare un'altra discussione su chi sia il colpevole della vostra rottura. Vi amate ancora? Bene, siamo tutti felici, tornate assieme e non rompetemi più le palle. Kurt, sei innamorato di Rick? Hip hip hurrà per te, Blaine se ne farà una ragione e io smetterò di fare da tramite per la vostra smielata e patetica storia. Grazie per l'attenzione.” farnetica aprendo poi di fretta il finestrino per vomitare.


 


 


 


 


 

N/A

Sebastian sarà stato un po' brutale ma... ha ragione haha


 

Piccola anticipazione del prossimo: ci sarà una parte del capitolo interamente dedicata ai sentimenti di Sebastian e avrà una conversazione con Jenah a riguardo :)


 

Spero che vi sia piaciuto! A martedì con l'aggiornamento :*

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Capitolo 21
*** Capitolo 21 ***




CAPITOLO 21


 

 



 

 

 

SOUNDTRACK

“Secretly” - Skunk Anansie ( https://www.youtube.com/watch?v=7M8UxZDk56o )


 






 

Sebastian apre lentamente gli occhi, sentendo dei forti cerchi alla testa e un disgustoso gusto di alcol in bocca. Strofina la fronte contro il cuscino e si rotola tra le lenzuola emettendo una serie di grugniti, ancora troppo stanco per alzarsi dal letto. Sta per rimettersi a dormire quando, mettendosi su un lato, nota di non essere solo nella stanza.

Kurt se ne sta seduto su una sedia di fianco al letto, a braccia conserte e lo fissa con rimprovero. È già vestito e a giudicare dal suo aspetto deve essere sveglio da parecchio, visto che sembra aver trovato il tempo di acconciarsi i capelli, farsi una maschera di bellezza e nascondersi le lentiggini con il fondotinta.

“Mh, da quanto sei lì?” gli domanda stranito, stropicciandosi gli occhi “Hai passato la notte a fissarmi? È un po' inquietante Hummel.” borbotta come se lui non avesse fatto la stessa cosa qualche giorno prima.

“Sappi che non ti risparmierai la ramanzina.” lo avverte alzandosi per togliergli le coperte di dosso “Sù, in piedi!” esclama battendo le mani ripetutamente “Non costringermi a tirarti giù per le caviglie.”

“Okay, ho capito. Mi alzo.” farfuglia, facendo uno sbadiglio “Mi aspettavo un discorsetto in effetti. Sono pronto, sfogati pure. Hai tutto il diritto di avercela con me. Ho detto cose che non pensavo ieri sera.” si scusa sapendo che non basteranno delle banali giustificazioni per farsi perdonare.

“Oh, io credo che le pensassi invece.” lo contraddice Kurt “Ti è solo servito un bel po' d'alcol per esternarle. Mi fa piacere sapere che io e Blaine non siamo altro che un peso per te. Invece che continuare a fingerti amico di tutti potevi semplicemente farci capire che non riuscivi a reggere la situazione. Perdonami se non ho la capacità di leggerti nella mente come fai tu!” esclama sarcastico “Come se quel patetico monologo non fosse bastato, mi hai risposto in malo modo per tutta la serata, il che mi mi porta a pensare che provavi un rancore pregresso per un motivo che non conosco.”

“Ti ho detto che mi dispiace...” si scusa di nuovo “Non ero nel pieno delle mie facoltà mentali. È vero, non ero nemmeno così ubriaco da non ricordarmi niente e sono stato deplorevole, ma spero tu possa perdonarmi.”

“Il punto è, Sebastian, che ogni volta sembra che ci siamo chiariti e poi tu prontamente rovini tutto. Incomincio a pensare che tu ed io siamo totalmente incompatibili e non può funzionare nemmeno un'amicizia tra noi. Ti rendi conto di quanto siamo diversi e di quante volte ci scontriamo per ogni cosa?”

Sebastian posa una mano sulla sua spalla, guardandolo seriamente dispiaciuto “Mi sono lasciato andare ieri, lo riconosco, e non so in che altro modo farti capire che sono mortificato per quello che ti ho detto. E soprattutto il modo in cui l'ho fatto. Ma a dire il vero non ti avevo invitato per sballarci e costringerti a dire a Blaine di Rick... Lo avevo fatto perché pensavo fosse un'ottima occasione per chiederti una cosa e forse con l'alcol mi sarebbe risultato più facile domandartelo.”

Kurt lo fissa interrogativo, con aspettativa “Credevo che lo scopo fosse farmi chiarire con Blaine... Cosa volevi chiedermi?”

Sebastian si schiarisce la voce, passandosi una mano tra i capelli per scostarseli dalla fronte. Ha ancora i vestiti della sera prima addosso ed un aspetto orribile, per non parlare del suo alito di vodka misto a whiskey. “Diciamo che chiedertelo ora potrebbe essere un ottimo modo per farmi perdonare.”

Kurt incurva appena gli angoli della bocca, ma fa di tutto per trattenere il sorriso (odia non riuscire ad avercela seriamente con lui) “Sentiamo.”

“Beh, tra una settimana c'è il ballo di fine anno prima della cerimonia dei diplomi, sempre se ho passato l'ultimo test...” inizia Sebastian con un briciolo di sconforto.

“Lo hai passato tranquillo.” lo rasserena Kurt un po' spazientito dalle sue paranoie “Che dicevi del ballo? Non pensavo ci venissi.”

“Lo evito ogni anno infatti e passo il tempo a farmi qualcuno in macchina piuttosto, ma quest'anno ho deciso di dargli un'opportunità.” risponde con noncuranza “Mi stavo chiedendo se... magari... sai, se magari volevi venire con me.” dice in un sussurro tirando il labbro superiore tra i denti, vergognandosi a morte per averglielo domandato veramente.

Kurt è colto alla sprovvista da quella richiesta e lo fissa sorpreso “Mi stai invitando..?”

“Beh, si. Una specie.” arranca strofinando le mani tra loro, imbarazzato “Il ballo è una stronzata e ci voglio andare solo per ubriacarmi e correggere il ponce, ma i miei amici mi hanno dato buca quindi sarebbe deprimente andarci da solo. Così mi sei venuto in mente tu.”

“Ah, quindi io sarei la tua ultima spiaggia?” controbatte offeso.

Sebastian si pente subito di essersi lasciato sfuggire quella frase, perché si rende conto di quanto possa suonare ambigua e si affretta a chiarire “No, non l'ho fatto perché ti considero la mia ultima spiaggia. Te l'ho chiesto perché ci voglio andare con te. Volevo chiederlo a te fin dall'inizio, ma i miei amici avevano tanto insistito per andarci e fare qualche bravata. Peccato che, all'ultimo, hanno deciso di rinunciare a tutto e non mi sentivo più in dovere di stare con loro. Quindi mi sono deciso a chiederlo a te, perché mi farebbe, ecco- piacere. Da buoni amici... sai. Come ho detto, andarci da solo sarebbe estremamente deprimente, soprattutto quando la gente si aspetta di vedermi entrare a braccetto di una decina di bei ragazzi.”

Kurt ignora quell'ultima frase, facendo roteare gli occhi come suo solito “Quindi vuoi solo che ti accompagni, non è un invito ufficiale?”

“No, non lo è.” risponde con una certa freddezza Sebastian, mentendo “Perché?”

“Perché vedi... Rick me lo ha già chiesto ed ho detto che vado con lui.” balbetta Kurt sentendosi improvvisamente come Cho Chang ne 'Il Calice di Fuoco'.

“Ma se non viene nemmeno nella nostra scuola?!” sbotta Sebastian improvvisamente alterato.

“Cosa centra? Io gli ho parlato per settimane del ballo di fine anno e lui mi ha invitato, stop. Non vedo cosa ci sia di male. Il ballo è aperto a tutti.” gli fa notare Kurt.

“Si, sicuramente lui spera che anche qualcos'altro sia aperto oltre il ballo.”

“Sebastian!” lo rimprovera Kurt diventando color porpora “Perché devi essere sempre così volgare?”

L'amico ignora quel suo commento, rabbuiandosi “Quindi è un no?”

“Non era un no. E' un 'potresti venire con noi'.” cerca di salvare la situazione Kurt per non rischiare di dare inizio ad un'altra sfuriata.

“Per fare da terzo incomodo?” protesta Sebastian “No grazie. Non ho intenzione di sorbirmi voi due che vi sbaciucchiate per tutta la sera. Solo l'idea è rivoltante. Sarebbe come guardare Hayden Byerly farsela con Ian McKellen. O quel tizio che invece di invecchiare ringiovanisce, come si chiama?”

“Benjamin Button?”

“No, Thomas Sangster.” lo corregge Sebastian facendolo ridere “Il punto è che non voglio essere un peso per voi piccioncini, quindi mi dispiace Hummel ma me ne taglio fuori. Voi divertitevi pure a quella festa con addobbi in cartapesta e scenari da film Disney, dove tutti si vestiranno eleganti sentendosi speciali per una sera per poi realizzare che è il party più palloso dell'anno, dove in realtà nessuno fa caso a quello che si sono messi addosso. Le uniche che faranno i salti di gioia saranno quelle quattro oche che concorreranno per aggiudicarsi il titolo di Reginetta per vedere la loro foto appesa addirittura per una settimana nei corridoi della scuola per poi essere tolta ad anno finito e gettata in uno scatolone assieme agli avanzi della mensa.”

Kurt sgrana gli occhi, increspando le labbra “Wow, dal momento che hai una cosa alta opinione del ballo scolastico perché mi hai invitato? Sembra che tu preferisca essere colpito da un treno ad alta velocità piuttosto che mettere piede in palestra per lasciarti andare alle danze.”

“Te l'ho chiesto solo per fare un favore a te ed accontentarti.” si inventa su due piedi.

“Nessuno ti ha chiesto niente Seb e poi avresti dovuto immaginare che ci sarei andato con Rick. La mia offerta di venire con noi è sempre valida ma se sei convinto al cento per cento di non venire al ballo almeno cerca di non smorzarmi l'entusiasmo. Io aspetto questo giorno con trepidazione e l'idea di vestirmi elegante e ballare un lento tra le braccia del mio ragazzo” a quelle parole Sebastian distoglie lo sguardo da lui, turbato “mi fa esplodere il cuore di gioia, quindi non permetterò che qualche tua critica mi rovini l'umore. Parli così solo perché sei geloso e so che nel profondo muori dalla voglia di venire anche tu quindi ti lascio del tempo per pensare. La scelta spetta a te.”

Sebastian scrolla le spalle, indeciso sul da farsi “Spiacente John Travolta, credo che dovrai goderti il ballo col tuo principe azzurro senza di me. L'opzione di venire con voi due è l'unica che escludo a priori, ma potrei cambiare idea e venire lo stesso. Magari riesco a rimorchiare qualcuno in discoteca e costringerlo a venire con me, offrendogli prestazioni sessuali in cambio.”

“Come sei altruista.” ribatte ironico Kurt, dandogli un'altra occhiata da capo a piedi “Mi dispiace essere così brutale, ma hai un aspetto tremendo. Ieri sera ti sei rifiutato categoricamente di rinfrescarti e cambiarti i vestiti, quindi le mie lenzuola avranno senz'ombra di dubbio bisogno di un doppio lavaggio. Tu invece dovresti farti seriamente una doccia... se vuoi puoi fartela nel mio bagno prima di tornare a casa. Hai bisogno di un passaggio?”

“No, posso farcela da solo. Ma una doccia in questo momento la gradirei volentieri. Spero solo tu abbia qualcosa di maschile e della mia misura da farmi indossare e che non ci siano lustrini o piume di struzzo; non ci tengo ad essere scambiato per un Circo ambulante.” sbuffa premendosi forte le mani sugli occhi, che ancora gli bruciano a causa delle poche ore di sonno.

“Ho afferrato.” risponde con sdegno per aver insultato il suo abbigliamento “Ho qualcosa che non metto più e che, secondo i tuoi standard, è classificabile come 'sobrio'.” dice tirando fuori da un cassetto un vecchio paio di jeans che gli erano sempre stati troppo lunghi, ed una t-shirt larga che un tempo usava come pigiama “Gli asciugamani puliti sono sulla sedia di fronte alla finestra. Se ti serve qualsiasi cosa basta che me lo chiedi.”

Sebastian ghigna malizioso, avvicinandosi a lui “Mi dai una mano ad insaponarmi?”

“Crepa.” sorride forzatamente Kurt scostandosi per andargli ad aprire la porta del bagno “Hai un alito spaventoso, non riuscirei a starti ad un centimetro di distanza. Fatti anche qualche lavaggio col collutorio. E poi sei lucido abbastanza per riuscire a farlo da solo. Non hai bisogno della badante.”

“Già, quella è una cosa che fai già con Rick, non sarebbe giusto darti del lavoro extra.”

Kurt finge di non aver sentito quella battuta squallida sul suo ragazzo e schiocca le dita per incitarlo a sbrigarsi. Sebastian però prende quell'invito un po' troppo alla lettera e si sfila maglia a pantaloni di fronte a lui, lasciandoli ricadere sulla moquette. È ancora molto pallido ma il suo fisico è mozzafiato e Kurt si perde a fissare ogni suo particolare, come se lo vedesse per la prima volta.

Sa che non dovrebbe provare tutte quelle cose guardandolo, ma è come se l'amico fosse in grado di controllare tutti i suoi sentimenti. Sebastian gli passa accanto, ghignando, e Kurt non può fare a meno che seguirlo con lo sguardo fino a che non si richiude la porta del bagno alle sue spalle.

Dopo un paio di minuti Kurt sente le porte scorrevoli della doccia aprirsi, seguite dal getto d'acqua. Cerca con tutte le sue forze di scacciare l'immagine di Sebastian completamente nudo a pochi metri di distanza da lui, ma per quanti sforzi faccia i suoi pensieri continuano a concentrarsi su quello. Si siede dunque sul letto, chiudendo gli occhi, ascoltando lo scrosciare dell'acqua e desiderando essere altrove. Si sono trovati in diverse situazioni scomode e in un qualche modo intime, ma quella gli crea inspiegabilmente più ansia delle altre.

Si sente profondamente avvilito per averlo rifiutato, ma nel contempo è arrabbiato per la sfuriata del giorno precedente. Sa nel profondo che ha ragione e che lui e Blaine dovrebbero chiarirsi una volta per tutte, ma è comunque turbato per il modo in cui lo ha attaccato. C'è oggettivamente dell'astio tra loro e, esclusa la 'faccenda Blaine', non riesce a capire perché debba sempre avere qualcosa da ridire su Rick. In fondo non ha nemmeno provato a conoscerlo e questo odio ingiustificato è inaccettabile per lui.


 

“Hummel?”

La voce di Sebastian lo riporta alla realtà, facendolo sussultare “Si? Che c'è?” domanda alzandosi di nuovo ed appoggiandosi alla porta per poterlo sentire meglio.

“Vieni un attimo.” risponde risultando più come un ordine che una richiesta.

“Sei... sei presentabile?” balbetta titubante posando la mano sulla maniglia.

Sebastian spegne l'acqua e Kurt lo sente sbuffare “Senti Lentiggini, vieni e basta. Non incominciare come tuo solito.” sbotta spazientito “Anche se vedi un pene la Terra non smetterà di girare.”

“Aspetta, ma sei vestito o no? Non ci entro se sei nudo.” controbatte farfugliando impacciato.

“Senti o entri subito o vengo di là e faccio una pozza a terra. La scelta spetta a te.” lo istiga Sebastian “Conto fino a tre. Uno... due...”

Prima che l'amico possa finire il conto alla rovescia Kurt si decide ad abbassare la maniglia, e nel momento in cui spalanca la porta intravede la sagoma di Sebastian attraverso il vetro della doccia appena appannata.

“Che c'è?” gli richiede abbassando lo sguardo.

“Passami l'asciugamano.” gli dice facendo scorrere le porte della doccia.

Kurt si irrigidisce sul posto, arrossendo “Lo hai dimenticato di proposito? Non muoverti da dove sei, ora te lo passo.” risponde avvicinandosi alla finestra per recuperare l'asciugamano dalla sedia “Non ti muovere.” ripete poi indietreggiando tenendo il braccio teso dietro di sé per passarglielo.

Sebastian glielo sfila di mano, tamponandolo sui capelli ed iniziando ad asciugarsi lentamente il corpo “Puoi anche girarti eh.” gli dice impassibile.

Kurt deglutisce rumorosamente, decidendosi a girarsi verso di lui. Succede tutto in pochi istanti: sgrana gli occhi, squadrandolo da capo a piedi a bocca aperta, sentendo la sua temperatura aumentare in maniera esponenziale e desidera improvvisamente essere inghiottito dal pavimento. Sebastian ha l'asciugamano appoggiato sulle spalle ed è completamente nudo davanti a lui, per nulla turbato dal fatto che Kurt lo stia fissando in maniera quasi morbosa.

Kurt si volta di scatto diventando ancora più rosso in viso, sentendo il cuore battergli all'impazzata e provando uno strano e fastidioso formicolio al cavallo dei pantaloni “Oddio mi dispiace. Non ho visto niente comunque! Cioè ho visto ma... non poi così tanto. Solo di sfuggita. Io-- Pensavo che tu- scusami.” farnetica andando nel panico “E poi perché cavolo mi hai detto di girarmi, esibizionista?! Credevo ti fossi già coperto!”

“Stai calmo zuccherino. Ti ho detto che potevi girarti perché a me non fa né caldo né freddo se mi vedi. Non sono pudico come te. Um, hai persino paura di guardarmi negli occhi.”

“Beh, sai com'è. Se mi giro non sono gli occhi la prima cosa su cui punto i miei.” replica con voce stridula “Non si tratta di essere pudici. Il punto è che sono fidanzato ed ora sono in una stanza con un mio amico senza alcun vestito addosso! Non credo che gli andrebbe a genio... e francamente non andrebbe a genio nemmeno a me se lo facesse lui con qualcun altro.”

Sebastian avvolge l'asciugamano attorno alla vita, facendo un nodo ben saldo, e fa qualche passo verso di lui fino a fargli sentire il respiro sul collo “Già, non gli andrebbe a genio.” ripete “Ora puoi girarti senza rischiare di svenire.” aggiunge sghignazzando.

Kurt si volta piano, leccandosi istintivamente le labbra quando i suoi occhi si fermano sugli addominali appena accennati di Sebastian “Ti serve altro?” boccheggia col respiro mozzato.

L'altro scuote la testa, mordendosi il labbro per trattenersi dal dire o fare qualcosa di stupido di cui si pentirebbe. Kurt è così vicino a lui e il suo cuore e il suo cervello non sono più in grado di connettere, e quella altro non è che l'ulteriore conferma dei suoi forti sentimenti per lui.

“Sei molto bello.” si lascia sfuggire infine, il petto che si gonfia rapidamente in maniera quasi innaturale.

Kurt corruga le sopracciglia, riducendo gli occhi a fessure “Non farlo.” risponde secco “Se pensi che qualche complimento possa farmi cambiare idea riguardo al ballo ti sbagli.”

“Fino a qualche tempo fa credevo di essere io quello stronzo che trova qualsiasi scusa per fare polemica, ma ora a quanto pare i ruoli si sono invertiti o sbaglio? Stavo solo cercando di essere gentile una volta tanto, ma tu non sai mai apprezzare nemmeno un complimento. Solo se te lo faccio io, specifichiamo.” si altera scostandosi “E poi si può sapere perché ce l'hai con me adesso? È ancora per la discussione di ieri? Credevo ci fossimo chiariti cinque minuti fa...”

“E tu perché ce l'hai con Rick?”

“La domanda te l'ho fatta prima io.”

Kurt chiude gli occhi, sbuffando “Si, sono ancora turbato per quello che mi hai detto ieri. Per il modo in cui lo hai fatto, soprattutto. E comunque che tu ci creda o no mi dispiace di aver rifiutato di venire con te al ballo.”

“Oh Cristo Hummel! Pensi che abbia tre anni? Non sono arrabbiato per questo, però almeno smettiamola di fingere di avere ancora qualcosa in comune.” si innervosisce “Ogni volta che ci vediamo finiamo per litigare ed ormai sembro un disco rotto e tu non fai niente per risolvere la cosa.”

“Dovrei risolverla io? Ti faccio presente che il novanta per cento delle volte abbiamo litigato per colpa tua. Sei tu che mi attacchi sempre, non io.”

Sebastian si copre il visto con le mani, sentendo i nervi cedergli “Perché mi hai detto di non farlo? Sai che non te lo dicevo per il ballo, allora perché mi hai detto di non farlo...” ripete insistentemente a denti stretti e per la prima volta sente la lacrime prendere il sopravvento “Vado a vestirmi, tanto non otterrò risposte.”

“Non è giusto nei confronti del mio ragazzo! Come puoi non rendertene conto?”

“E come puoi tu non renderti conto che non sai più nemmeno quello che vuoi? Un giorno penso che tornerai con Blaine, quello dopo ti sento parlare con occhi sognanti di quel cazzone con trent'anni più di te e a volte... penso che tu- ah, tanto a che serve chiarire? È come parlare con un muro con te.” lo fronteggia di nuovo con sicurezza.

Kurt abbassa gli occhi e il suo respiro si fa subito più pesante “Perché ce l'hai tanto con Rick?”

“Vuoi sentirmelo dire davvero?! Okay, come vuoi Hummel, ti servo subito. Ce l'ho con lui perché ti ha allontanato da me! E non iniziare con i discorsi sul fatto che sono geloso e sento qualcosa per te perché sai che prenderesti un granchio. È solo che mi manca la nostra amicizia, quel rapporto che avevamo prima che arrivasse lui.”

“A me sembrava che ci fossimo uniti molto di più ultimamente e credevo che quello che c'era tra noi fosse qualcosa di speciale ma apparentemente mi sbagliavo. Come sempre d'altronde. La verità è che tu ti sei rivelato proprio come Blaine... Tante belle parole per poi finire per pugnalarmi alla schiena alla prima occasione.”

Sebastian lo guarda indignato, incredulo per quello che ha detto “Pugnalarti alla schiena? Se ti riferisci al fatto che ho riportato quello che ci siamo detti a Blaine stai esagerando, visto che stavo solo cercando di aiutarvi entrambi.”

“Facendo il doppio gioco e mentendo.” lo corregge Kurt freddamente “E poi non è vero che Rick mi ha allontanato da te!”

“Si invece! Da quando è entrato nella tua vita è come se tu non avessi più tempo per me e per la prima volta in vita mia credevo che qualcuno ci tenesse realmente e non mi giudicasse soltanto il passatempo di turno. Ti ho fatto comodo solo quando avevi il cuore spezzato perché necessitavi di un conforto e anche se non volevi ammetterlo la mia compagnia ti faceva stare bene. Pure quel giorno alla baia eri felice di stare con me! Potrai negarlo fino alla morte ma non riuscirai ad incantarmi un'altra volta.”

“Io ti avrei... usato come passatempo di turno?! Da che pulpito! Tu usi chiunque! E per la cronaca sei stato tu a fare tutto! Io non ti avevo chiesto niente di niente! Stavo bene con te e per quanto avrei voluto darti un pugno sulle gengive almeno un milione di volte non riuscivo a fare a meno della tua compagnia. Ed anche adesso è così. Il fatto che il cento per cento del mio tempo non sia tutto riservato a te non significa che per me sei meno importante.”

Sebastian ride aspramente “Già, ora faccio sempre parte della tua vita ma ho assunto la funzione di terzo incomodo, o... ruota di scorta se preferisci.” sospira ferito.

Kurt non fa in tempo a replicare che Sebastian esce dalla stanza senza aggiungere altro, visibilmente turbato. È consapevole di essere stato un po' duro con lui ma è stanco di tutte quelle frasi non dette e comportamenti ambigui che non fanno altro che rendere la situazione ancora più confusa. Vorrebbe solo un chiarimento a cuore aperto ma sa perfettamente che non potrà avvenire quel giorno.


 

*


 

Sebastian dopo essersi vestito in tutta fretta, lascia la casa degli Hummel, senza nemmeno salutare -ancora troppo giù di morale per poter anche solo rivolgere a Kurt un ulteriore sguardo-. Arriva a casa verso le sei di sera dopo aver passato un'intera giornata nel posto dove aveva portato Kurt per la prima volta in mezzo alla baia. Ha ripensato a tutto quello che si sono detti e ha ripercorso ogni singolo momento trascorso assieme, realizzando sempre di più quanto quello che provi per lui sia reale. Vorrebbe smettere di provare tutti quei sentimenti e rendere le cose più facili a tutti. Innanzitutto non vuole che Blaine sappia che probabilmente quello che sente per il suo ex è un sentimento che va ben oltre l'amicizia; si rovinerebbe sicuramente il loro rapporto. Poi c'è Rick, che Kurt sembra venerare e paragonare sempre a lui facendolo sentire una nullità. Ed infine c'è Kurt stesso, che lo odierebbe se gli rivelasse i suoi sentimenti in quel momento. In una qualsiasi altra situazione – se fosse stato single e non avesse avuto una relazione con il suo migliore amico – forse avrebbe potuto prendere la cosa in maniera diversa, ma Sebastian è convinto che se lo venisse a sapere troverebbe di nuovo il modo per farlo sentire in colpa.


 

“Qual è il problema Seb? Te ne stai zitto zitto.” constata sua sorella quando passa accanto a lei sul divano, dopo cena “Prima a tavola ci hai ignorati completamente. Quindi dimmi, cosa succede?”

“Va tutto bene Jenah.” risponde in un sussurro Sebastian.

“No dai, siediti.” lo costringe prendendolo per il bordo della maglietta, facendogli cenno di sedersi di fianco a lei “Cosa c'è che non va?”

Sebastian fa spallucce, fissando con sguardo perso il pavimento “Niente... Sono solo di cattivo umore.”

Jenah si morde il labbro, per la prima volta un po' a disagio in sua presenza “Ehm, problemi con un ragazzo? Conosco quella faccia... Non mi puoi nascondere queste cose.”

Sebastian si volta verso di lei immusonito. Non vuole parlarne con lei perché non ha mai affrontato l'argomento con nessuno seriamente e non sa se è pronto a farlo nemmeno con Jenah. Tutto ciò che prova lo spaventa a morte e non si è mai sentito così vulnerabile per qualcosa.

“Okay, c'entra un ragazzo.” deduce lei “Chi è? A me puoi dirlo, sono tua sorella.” prova a convincerlo, ma Sebastian continua a guardarla come se fosse sul punto di fulminarla.

“Non mi va di parlarne...” risponde di nuovo con tono arrogante e Jenah capisce che è arrivato il momento di rinunciare e lasciarlo sbollire, ma nel momento esatto in cui si alza dal divano -un po' scocciata per l'atteggiamento aggressivo del fratello- Sebastian parla di nuovo, alzandosi in piedi a sua volta “Il punto è che mi critica! Mi critica sempre. Giuro che non fa altro! È una persona straordinaria anche se ha un'opinione su ogni dannatissima cosa e non è contento se non dice la sua, se tutti non sono del suo stesso parere e non lo venerano usando palme come ventagli!”

Jenah si gira verso di lui, a braccia conserte, incuriosita “Mh, dev'essere una persona davvero insopportabile allora.” commenta con una smorfia.

“Esatto!” esclama Sebastian alzando la voce, ricomponendosi due secondi dopo “No, anzi... cioè, no.” si corregge dunque balbettando “È difficile da spiegare, quasi impossibile. È una faccenda complicata ed estremamente contorta. Lui è molto in gamba, è intelligente, spigliato, brillante, spiritoso, con un senso dell'umorismo molto simile al mio in effetti, ed è forse l'unico in grado di mettermi in soggezione anche se spesso cerco di non darlo a vedere. Non mi sono mai sentito così in presenza di nessuno ed è come se tutto sparisse intorno a me quando sono con lui. È la prima persona che ci riesce davvero... Nemmeno con Seamus ho provato tutto questo e per quanto la cosa mi faccia sentire un emerito idiota, devo confessarti che mi terrorizza. Che devo fare?”

Jenah alza un sopracciglio, dandogli una pacca amichevole sulla spalla “Beh fratellino, è la prima volta che mi chiedi aiuto per una cosa del genere e mi cogli senza dubbio impreparata. Credevo che questo giorno non sarebbe mai arrivato.”

“Ed è già abbastanza umiliante senza che tu rigiri il coltello nella piaga, Alison DiLaurentis.”

Jenah fa roteare gli occhi per l'ennesimo soprannome, ma si addolcisce quando vede che Sebastian è seriamente turbato e scosso. È strano per lei vederlo così privo di difese ed intimorito dal suo giudizio. “E dimmi un po'... è carino?” gli chiede facendogli un sorriso.

Sebastian inspira ed espira rumorosamente, deglutendo “Oh si... decisamente carino.” mormora imbarazzato di dover confessare tutte le sue emozioni a Jenah “Sai, è quel tipo di persona che è capace di farti battere il cuore all'impazzata e di farti venire le farfalle allo stomaco. Quel tipo di persona che non ti stancheresti mai di guardare per quanto è straordinaria ed è così frustrante dover ammettere tutto questo. Più a me stesso che a te. Per un momento ho pensato si trattasse di una delle mie solite sbandate. Sono stato assieme a molte persone perché ero convinto che fosse quella la vita che volevo vivere, senza alcun impegno, senza emozioni reali. Era solo puro divertimento per me, ma poi è arrivato lui ed ho cominciato a rendermi conto di desiderare anche qualcos'altro, qualcosa di più importante. Come ben sai non ho mai avuto una storia seria e non nego che l'idea mi spaventa tantissimo, ma quando sono con lui penso che potrebbe essere possibile. Certo, non smettiamo di litigare per un solo istante ma credo che lo facciamo solo perché entrambi non siamo mai stati completamente sinceri l'uno con l'altro. Il problema è che mi sono... penso di essermi... si, quella cosa lì. E non poteva esserci momento peggiore di questo, anche se credo di saperlo già da un bel po'. Quanto tempo ci vuole per innamor- quella cosa lì, in fondo? Forse con lui mi è bastato solo uno sguardo... Sin dalla prima volta che l'ho visto è scattato qualcosa in me, che mi ha messo all'erta. Probabilmente è per questo che non ho fatto altro che trattarlo da schifo per anni. Non ha senso, lo so, ma credo di essere stato così arrogante e presuntuoso solo perché in realtà mi piaceva. Mi ci sono voluti secoli per capirlo, ma passare questi mesi con lui mi ha aperto gli occhi ed ora mi sento sul bordo di un precipizio.”

Jenah lo accarezza lungo il braccio, dispiaciuta nel vederlo così “Cosa hai intenzione di fare?”

Sebastian corruga la fronte, timoroso “Che intendi?”

“Beh, non vorrai mica startene qui con le mani in mano!” esclama dandogli un pugnetto amichevole sulla spalla “Non lasciare che questo momento ti sfugga perché poi il tempo passerà e perderai l'occasione e ti pentirai di non averlo fatto quando ne avevi l'opportunità. Fidati, parlo per esperienza personale. C'era questo ragazzo che mi faceva impazzire e non mi sono fatta avanti quando ne avevo l'occasione perché temevo un rifiuto e alla fine ho scoperto che provava lo stesso per me all'epoca, ma era troppo timido per dichiararsi. Così, quando mi sono decisa ad andare da lui e dirgli tutto quello che sentivo ho scoperto che si era già fidanzato con una stangona. Mi ci sono voluti quasi due anni per riprendermi da quella batosta e da quel giorno ho deciso di smetterla di farmi tanti problemi e dire tutto quello che penso. A volte farei bene a tenere a bada la mia maledetta linguaccia, ma penso che tenersi tutto dentro non porti a niente.”

“Ehm, la persona che interessa a me è già fidanzata.” la informa con rassegnazione.

Jenah non sembra preoccupata per quella confessione e lo guarda come se avesse appena detto una cosa di poca importanza “E allora? Dove sta il problema? Non deve decidere lui? Quando ho scoperto che il tizio che mi piaceva era fidanzato con quella ragazza io gli ho detto lo stesso tutto quello che provavo. Certo, mi ha rifiutato, ma almeno mi sono giocata la mia ultima carta. Cosa potrebbe mai succedere di grave?”

“So già che mi odierebbe se gli dicessi tutto.” dice abbattuto, sentendosi schiacciato da una forza più grande di lui.

“Devi provarci, non lo puoi sapere.” ripete la sorella con insistenza “Come puoi essere sicuro che reagirebbe male? Pensa se in realtà non aspetta altro che questo! Magari prova qualcosa per te ma ha paura di rivelare i suoi sentimenti proprio perché ha già un ragazzo e non lo fa per evitare di venire sommerso dai sensi di colpa. Volevi un mio parere? Beh, io sono dell'idea che prima ti decidi a dirglielo meglio è.”

Sebastian la afferra per le spalle, fissandola intensamente e Jenah nota che sta tremando “Forse tu non hai capito la gravità della situazione Jen. Se gli dicessi che provo qualcosa per lui probabilmente la terra comincerebbe a tremare e tutto diventerebbe buio e spaventoso e le uniche cose che si vedrebbero nel cielo sarebbero due grossi fanali gialli e delle fauci spalancate pronte a divorarmi e farmi a pezzettini nel modo più lento e doloroso possibile. Una cosa in stile The Walking Dead, per intenderci. E tutte le altre persone chiederebbero di essere risparmiate e implorerebbero la gigantesca e mostruosa bestia di tornare indietro nel tempo a prima che io mi dichiarassi. Ecco perché è meglio che io non glielo dica.”

Jenah ridacchia, impressionata dalla sua fervida immaginazione “Uh dev'essere una cosa veramente grave!” esclama ironica “Chi sarebbe questa mostruosa bestia? Il suo fidanzato?”

“No, è questa la parte ancora più divertente del tutto. Più che del suo ragazzo ho paura di un mio caro amico che è innamorato di lui da una vita e sono anche stati assieme.”

“Non gliene hai mai parlato a questo tuo amico? Non si è mai accorto di niente?”

Sebastian abbassa lo sguardo, leccandosi le labbra nervosamente “Lo ha sospettato ma ho sempre negato tutto. Jenah non puoi capire, mi ammazzerebbe. Soprattutto perché questo mio amico mi ha chiesto di... stargli vicino per un periodo per una questione che non sto nemmeno a spiegarti perché mi ci vorrebbero secoli. Il punto è che stare con questa persona fino a qualche tempo fa era l'ultimo dei miei desideri, ma poi quando ho imparato a conoscerlo mi sono reso conto che è stupendo ed ora sono incastrato in questa cosa. Non era di certo nei piani del mio amico farmi avvicinare a lui così tanto.”

“Voglio solo dirti una cosa Seb.” interviene di nuovo Jenah “Non troverai molte persone che siano capaci di farti battere il cuore fino a scoppiare. Quindi se non gli dici quello che senti passerai il resto della tua vita col rimpianto, chiedendoti come sarebbe potuta andare. Se andrà male potrete sempre provare a rimanere amici e se non volesse continuare ad esserti amico forse non ne valeva la pena. Se invece andrà bene, beh- credo tu sappia quale sarà il finale. Non darti già per vinto senza nemmeno lottare. Se tieni davvero a lui corri a dirglielo e lasciati andare. Digli quello che hai detto a me e vedrai che tutto andrà per il meglio. Fammi sapere comunque.” lo incoraggia dandogli un bacio sulla guancia, iniziando a salire le scale. Ha fatto un paio di scalini quando si gira di nuovo verso suo fratello, sorridendogli dolcemente “E per la cronaca... Non credo che Kurt si arrabbierà comunque, se vuoi ancora il mio parere.”

Sebastian apre la bocca per replicare ma le parole gli si smorzano in gola. Balbetta qualcosa di incomprensibile emettendo più che altro una serie di suoni confusi, convinto di essere diventato color bordeaux e spera con tutto sé stesso che la sorella non faccia commenti a riguardo per non metterlo ulteriormente in imbarazzo “Chi ha parlato di Kurt?” chiede infine agitato.

Jenah fa svettare le sopracciglia nel punto più alto della fronte guardandolo con sufficienza “Per favore, non sono nata ieri.” commenta facendogli l'occhiolino “Ancora prima di farti recitare il tuo monologo senza senso ho capito che si trattava di lui. Ho capito che provavi qualcosa per Kurt dal primo giorno che è venuto qui con te.”

“Allora non mi piaceva ancora... credo.”

“Il giorno della sua festa di compleanno però chiunque si sarebbe accorto di quello che provi per lui. Per non parlare di quando ti ho beccato mentre lo guardavi dormire. Ormai è evidente, se ne stanno accorgendo tutti.” dice “Parlagli.” aggiunge dirigendosi al piano superiore.

Forse sua sorella aveva ragione: era arrivato il momento di farsi avanti.


 


 


 



 

N/A

Jenah è l'unica che ha capito la situazione lol Posso solo anticiparvi che nel prossimo succederà qualcosa che porterà ad una svolta nel 23 :P


 

Spero vi sia piaciuto! A sabato con l'aggiornamento :*  

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Capitolo 22
*** Capitolo 22 ***


CAPITOLO 22


 

 



 


 

SOUNDTRACK

“Out of reach” - Gabrielle ( https://www.youtube.com/watch?v=uxfAIVfmRa8&index=9&list=PLP7SEbW55pszOrN6rxTSoCgoWjjJg-UVo )


 


 






 

Per tutta la settimana successiva Sebastian però ignora Kurt, perché ancora fatica a superare la loro litigata. Non gli ha nemmeno riferito di aver passato il suo ultimo test col massimo dei voti, ma non riesce ad essere entusiasta nemmeno per quello.

Il giorno del ballo la sua depressione non fa altro che aumentare. È tentato di rimanere a casa e non presentarsi nemmeno, ma l'idea di Kurt assieme a Rick gli fa ribollire il sangue nel cervello.

Cammina avanti e indietro davanti allo specchio di camera sua ripetendo lo stesso discorso che si sta preparando da una settimana. Si sente un totale idiota a parlare a sé stesso facendo una patetica dichiarazione d'amore e si chiede chi sia quella persona che sta fissando. Non si riconosce più.

Una vocina nella sua testa continua a dirgli di lasciar perdere, che forse in fondo si tratta di una pura e semplice cotta e che non vale la pena rischiare di rovinare tutto per una cosa di cui non è sicuro al cento per cento, non avendola mai provata. D'altro canto però ogni volta che si ripete che non gli importa, ripensa ad ogni momento passato assieme a lui ed è come se sentisse veri e propri fuochi d'artificio dentro di sé. Non riuscire a controllare quello che sente lo fa impazzire.


 

Sono le cinque del pomeriggio quando decide di presentarsi a casa di Kurt. Jenah gli ha lasciato diversi messaggi dicendogli di farsi forza e non pensare troppo alle conseguenze, però, quando bussa ripetutamente alla porta e Burt lo fa entrare, sente che il cuore è sul punto di scoppiargli; ormai è lì, non può più tirarsi indietro.

Non credeva che fosse così complesso trattare con i sentimenti e soprattutto non aveva idea che potesse addirittura mancargli il respiro per l'agitazione. Ha avuto molti ragazzi ma non sono mai stati più di un'avventura ed ora che si confronta con qualcosa di reale si sente piccolo piccolo, schiacciato da una forza più grande di lui.

Ancora tremando da capo a piedi, sale le scale, terrorizzato, ma deciso a farsi avanti. Non può aspettare oltre e sente che impazzirebbe se lo facesse. È certo che Kurt smetterà di parlargli per sempre nell'arco di dieci minuti ma, come ha detto sua sorella, vale la pena tentare. Quando abbassa la maniglia della stanza di Kurt, questi è seduto davanti allo specchio alla sua scrivania. Gli basta vederlo per rendersi conto di non avere più alcuna alternativa; non può lasciare che l'ansia prenda il sopravvento e spera con tutto sé stesso che riescano a parlare senza aggredirsi, ancora scossi dalla loro lite.

Alla sua vista Kurt inarca le sopracciglia, sorpreso e turbato allo stesso tempo, senza però voltarsi. Non si sono lasciati bene e sul viso di entrambi si legge dispiacere. Kurt però cerca di ricomporsi, perché non vuole dargli a vedere che è nervoso quanto lui “Sto finendo di prepararmi.” rompe il ghiaccio con tono distaccato “Cosa c'è? Non sarai venuto qui per farmi un'altra scenata come quel giorno del compito.” aggiunge mettendosi del fondotinta sul naso per coprire un altro poco le lentiggini “Non ci saranno test di matematica come scusa questa volta.” mette quindi le mani avanti.

Sebastian si chiude la porta alle spalle, avanzando lentamente fino a piazzarsi vicino al letto per essere nella traiettoria visibile dallo specchio “Devo parlarti.” sentenzia raccogliendo tutto il coraggio che ha in corpo.

Kurt si decide a girarsi, e lo guarda dall'alto al basso con superiorità “Beh, mi stavo per cambiare a dire il vero, non posso perdere tempo ora.”

“Cambiati lo stesso, sono io che non posso più aspettare.” replica freddo Sebastian.

Kurt inspira sommessamente, con rassegnazione “Okay, ma girati dall'altra parte.” lo obbliga puntandogli contro un indice inquisitore.

“Andiamo Hummel ti ho già visto senza maglia, non è niente di che.” commenta Sebastian.

Kurt corruga la fronte, offeso “Ah, grazie.”

“No, non intendevo che tu non sei niente di che.” si corregge immediatamente “Dicevo che la cose in sé non è niente di che, non tu. Cioè... il vederti senza maglia. Capito?”

“Ho capito, Sparrow.” ridacchia Kurt, scuotendo la testa, alleggerendo un poco la tensione. Forse comportarsi facendo finta che la discussione di qualche giorno prima non sia mai avvenuta potrebbe rendere le cose meno scomode. Scostando lo sguardo da Sebastian, si inizia dunque a sbottonare lentamente la camicia, ancora in attesa di una reazione da parte dell'altro “Non eri venuto qui per parlarmi?” gli ricorda quando l'amico rimane imbambolato ad osservare ogni suo minimo movimento, soffermandosi in particolar modo sulle mani che armeggiano sui bottoni.

“Ehm.. si, ecco...” farfuglia guardandolo farsi scivolare la camicia lungo le braccia “Devo parlarti.”

“Lo hai già detto.” replica annoiato Kurt.

“Si te lo dico ma... Potresti sbrigarti a metterti qualcosa addosso? Non mi concentro se stai conciato così.” ammette impacciatamente fissandolo in maniera morbosa, attratto dalla sua pelle diafana e i muscoli delle sue braccia.

Kurt prende un'altra camicia stirata che era pronta assieme all'intero completo sopra il letto, arricciando il naso con disappunto “Perché ti faccio venire la nausea? Lo so già, non serve che tu lo ribadisca.” lo anticipa, indossandola “Anche se non ti guardo ti ascolto. Se non mi sistemo entro venti minuti rischio di far aspettare troppo il mio accompagnatore.”

A quelle parole Sebastian sbuffa, stufo di sentirgli sempre nominare Rick in ogni discorso “Va bene, okay. È una cosa un po' strana a dire il vero. Anzi, è completamente folle ed assurda. È una cosa che non avrei mai immaginato nella vita... Si, okay.”

“Bas c'è qualcosa che non va?” gli chiede preoccupato Kurt iniziando ad abbottonarsi la camicia pulita, togliendosi poi i jeans per indossare i pantaloni in tela nera del suo completo per il ballo.

“No.” sussurra Sebastian incantato dal suo corpo “Comunque ti stavo dicendo... si, ora ricordo. È una cosa che mi tengo dentro da molto tempo ormai e credo di aver trovare la forza solo ora di dirtelo perché sento di avere abbastanza coraggio per non farmi schiacciare dalla paura.” continua a incespicare agitato.

Kurt indossa infine la giacca, chiudendo solo un bottone al centro, sistemando poi un fiore all'occhiello “Che hai combinato?” gli domanda alzando un sopracciglio.

“Niente. Non ancora almeno.” lo fronteggia di nuovo, facendo un altro passo verso di lui “Vedi Kurt... se sono qui oggi è per- oddio, è più difficile del previsto.” ripete un'altra volta sempre più nervoso, avvicinandosi ancora “Io... Ah, Kurt io-”

Sono davvero vicini e Kurt lo sta fissando con aspettativa, sbattendo ripetutamente le palpebre confuso, quasi sgranando gli occhi.

“Voglio chiedere a Seamus di venire al ballo con me.” dice infine, sentendo la gola seccarsi e la delusione farsi strada dentro di lui per non essere stato capace di dirgli tutto ancora una volta.

“Ah, era lui quindi!” esclama Kurt aprendosi in un sorriso. Il fatto che Sebastian provi ancora qualcosa per Seamus non lo rende realmente felice, e deve ammettere di essere un po' geloso, ma da un lato sente che è giusto così. E' un bene per entrambi accantonare i suoi sentimenti e riuscire di nuovo a vederlo solo come un amico. “Lo sapevo che non ti era passata! Perché ci hai messo tanto a dirmelo? Siamo o non siamo amici?” continua dandogli una pacca sul braccio “Non capisco dove stia il problema sinceramente perché è palese che anche lui straveda per te, quindi vai da lui, guardalo negli occhi” aggiunge afferrandolo per le spalle “e digli 'Mi piaci. Provo dei sentimenti per te. Verresti al ballo?' E' semplice, sii diretto e conciso.” gli suggerisce incatenando il suo sguardo con quello dell'altro.

Sebastian si morde il labbro, a disagio “Quindi dovrei tipo-”

“Aspetta, non vorrai mica fare una prova con me!” ride Kurt quando Sebastian lo afferra per le spalle.

“Si... Non sono bravo con queste cose, per piacere.” prova ad insistere “È la prima volta che sento tutte queste cose e non so come gestirle. Non voglio che ora pensi che io sia un pappamolle che ha paura di chiedere ad un ragazzo di uscire. Voglio dire, ho un ragazzo nuovo ogni sera e non ho mai avuto problemi a chiedere a qualcuno di approfondire il nostro rapporto... quindi non capisco perché mi stia facendo tanti problemi.”

“Perché è una cosa seria questa volta. Posso capire come ti senti.” lo rasserena “E' successo anche a me con Blaine, ed ora con Rick. Avevo paura all'inizio perché pensavo che sarei passato per un ragazzino inesperto che non sa come comportarsi in determinate situazioni e invece alla fine è venuto tutto naturale. Ci sono stati dei momenti di imbarazzo, ma sono normali. Poi si superano col tempo e credo che tu e Seamus abbiate passato da un bel pezzo la fase impacciata, sempre se ci sia mai stata. Dai, fai una prova. Che gli diresti?”

Sebastian sente il battito del suo cuore accelerare non appena i suoi occhi si perdono nell'azzurro di quelli di Kurt “Mi piaci.” inizia con decisione, sperando che capisca che si riferisce a lui “Non riesco a smettere di pensare a te e mi dispiace averci messo così tanto tempo a capirlo. Forse lo so da sempre, ma ero solo troppo orgoglioso per ammetterlo a me stesso e anche se ti sembrerà stupido avevo paura di distruggere l'immagine che mi ero creato, mostrandomi anche io con le mie vulnerabilità ed insicurezze. Ora però sono stanco di avere paura e vorrei solo che tu capissi che non ho intenzione di rovinare tutto di nuovo e sono serio questa volta. Sono sicuro di quello che sento e non voglio più lasciarmi intimorire da tutto quello che provo per te. Probabilmente non è il momento migliore per dirtelo e non mi stupirei se mi odiassi, ma... non posso negare i miei sentimenti.”

“Wow.” dice con un filo di voce Kurt, sentendo la presa di Sebastian farsi più forte sulle sue spalle “Non penso che se la prenderà con te. Anzi, io mi scioglierei come un ghiacciolo se qualcuno mi dicesse così. Riuscire a mostrare a qualcuno la nostra parte più vulnerabile è una grande prova d'amore.”

Sebastian abbozza un sorriso, e le sue pupille si allargano, così come il suo cuore accelera di nuovo “Ehm.” tossicchia nervoso “Comunque...Vorresti venire al ballo con me? So che devi andarci col tuo ragazzo ma spero che-”

“Seamus ha un ragazzo?” lo interrompe di scatto Kurt.

“No. Cioè, si. Ehm lui ha- si ecco... Matt?” cerca di togliersi dall'impiccio, sentendosi arrossire.

“Oh già, Matt. Ma non deve decidere lui?” risponde Kurt ripetendo le stesse parole di sua sorella “Non stai facendo nulla di male. I sentimenti non dovrebbero essere vissuti in questo modo. In fondo non si può programmare di chi ci si innamora, succede e basta.”

“Già e a volte si rivela dannatamente inaspettato e terrificante, Rupert Everett. E poi vacci piano non ho mica detto che sono innamorato. Cioè è un sentimento che non ho mai provato e sento...” sposta lo sguardo dai suoi occhi alle sue labbra, sentendo un nodo stringerglisi alla gola “tutte queste cose quando ti- quando lo guardo.” si corregge prontamente.

“Allora sei innamorato.” ridacchia Kurt annuendo “Benvenuto nel club, ora sai come ci si sente. Se Seamus accetterà però vedi di non iniziare a darmi buca.” gli fa il verso.

“Spiritoso.” borbotta offeso Sebastian fermandosi finalmente a guardarlo da capo a piedi col suo completo “Wow, sei un incanto dolcezza.” si lascia sfuggire contraendo poi le labbra all'interno della bocca per trattenersi dal fiondarsi su di lui e baciarlo.

“Grazie!” esclama Kurt compiaciuto, dandosi una rapida occhiata a sua volta “Se Seamus accetta, e credo che lo farà, ci becchiamo tutti al ballo, che ne dici? Una specie di appuntamento a quattro, senza fare le cose a cui siete abituati di solito.” scherza.

“Smettila di fantasticare Hummel, prima devo convincerlo ed ho giusto due ore di tempo per farlo. Quindi credo sia meglio che me ne vada.”

“Okay... In caso non dovessimo vederci a causa di un Apocalisse allora... ti auguro una bella serata.”

“Anche a te, Sheldon Cooper.” lo apostrofa con scherno.

“Spero che vada tutto bene, incrocio le dita per te.” dice Kurt posando di nuovo le mani sulle sue spalle “Stai tranquillo e non farti prendere dal panico. Sarebbe la cosa peggiore guardarlo negli occhi e non avere la forza di dirgli niente.”

Sebastian vorrebbe solo urlare, ma cerca di non scomporsi “La cosa peggiore?” ripete quindi.

“Beh, sarebbe un'occasione sprecata. Io non me lo lascerei sfuggire così. Fare un tentativo non costa niente; non credo che questo comprometterà la vostra amicizia.” lo rassicura ancora una volta.

“Oh... okay, se la vedi così allora io-” tenta di nuovo di dirglielo ma le parole gli si smorzano in gola ancora una volta.

“Tu?” lo incita Kurt, incuriosito.

“Nulla, ti lascio finire di sistemarti. Ci vediamo al ballo...” sussurra dirigendosi verso la porta prima di voltarsi di nuovo verso di lui “Rick rimarrà a bocca aperta non appena ti vedrà e quando arriverete alla festa si sentirà il ragazzo più fortunato del mondo.”

“Ti sei fatto di qualcosa?” gli domanda scherzosamente Kurt “Sembri diverso.”

“Perché ti ho provato che ho dei sentimenti anche io?”

Kurt scuote la testa “Non è quello. Mi sembri diverso e basta. Comunque se fossi in te porterei Seamus a quel motel vicino al molo. È quasi d'obbligo dopo il ballo di fine anno.”

“Kurt Hummel che dà consigli a me su come spassarmela?” ride Sebastian puntando le mani sui fianchi “E sentiamo signorino, quale sarebbe questo obbligo dopo il ballo?”

“Hai capito benissimo. Ci vanno tutte le coppie per fare sesso e divertirsi. Ci sono andato anche io con Blaine l'anno scorso ed è stato decisamente più entusiasmante del ballo in sé. Forse non è stato così eccitante per le altre coppie che alloggiavano accanto a noi, ma è stata un'esperienza indimenticabile. Se sei titubante perché hai finito i preservativi guarda che puoi anche chiedermeli.”

Sebastian strabuzza gli occhi, confuso “Da quando ti va di parlare di queste cose con me? Credevo ti mettessero a disagio.”

“Ti ho detto che se entro in confidenza con una persona non sono così pudico come pensi.”

“Beh, non mi servono preservativi. Te li chiederei solo per, sai, vedere le dimensioni e sfotterti per il resto della mia vita ma... credo che ti risparmierò quest'umiliazione.” lo provoca con il suo solito ghigno.

“Ora si che ti riconosco.” ride Kurt “Sai, oserei dire che ti preferisco così rispetto a quando sei melenso e tutto zuccheroso come dieci minuti fa. Non ti si addice.”

“Non sono melenso.” borbotta Sebastian infastidito “E se vuoi proprio saperlo io ti preferisco quando stai zitto e ti limiti ad ondeggiare il tuo culo fantastico.”

“Okay, ora mi stai mettendo a disagio.” si rimangia la parola Kurt arricciando le labbra “E se vuoi proprio saperlo” gli fa il verso “forse qualcuno stasera godrà di tutto questo.” dice scorrendo le mani lungo il suo corpo.

Sebastian si irrigidisce, tornando serio “Vuoi andare a letto con lui?”

“Sai Smythe, non è una cosa che voglio programmare. Se succederà, succederà e basta. Non voglio negarmi nulla, quindi se le cose si faranno più intense può essere che decida di lasciarmi andare. Spero solo di non ritrovarmi in una stanza vicino alla tua, sarebbe troppo imbarazzante.”

“Tranquillo, non ci tengo a fare a gara a chi urla di più come in Six Feet Under.” lo interrompe guardandolo con sufficienza “Devo proprio andare adesso. Incrocia le dita per me.” dice anche se non ha la benché minima intenzione di andare da Seamus.

Kurt corre verso di lui, abbracciandolo forte, e Sebastian si ritrova a passargli una mano tra i capelli e a strofinare il naso sulla sua nuca, beandosi del suo profumo. Le braccia di Kurt sono salde dietro al suo collo, mentre quelle di Sebastian lo accarezzano lungo la schiena e il suo respiro sfiora la sua pelle.

“Andrà bene.” ripete Kurt, sincero, indietreggiando col busto per guardarlo negli occhi “Scrivimi appena arrivi.”

“Lo farò.”


 

*


 

Kurt è seduto ad un tavolino circolare all'estremità della palestra, aspettando che Rick ritorni con il ponce, sorvegliato da almeno cinque insegnati per evitare che qualche scapestrato lo corregga con degli alcolici. Sebastian non gli ha ancora scritto ed è già passata un'ora dall'inizio del ballo.

Kurt è felice di essere lì con Rick e, anche se sente di avere molti occhi puntati contro, non gli importa di quello che pensa la gente. Anzi, alcune ragazze più che turbate dalla loro presenza sembrano guardarlo con ammirazione per essersi riuscito ad accaparrare uno come Rick ed è certo di averle sentite fare qualche commento inappropriato sul suo aspetto fisico.


 

A: Sebastian Smythe

Dove sei?!


 

Sebastian, come aveva previsto, non risponde al messaggio e Kurt comincia a pensare che non sia andata nel migliore dei modi con Seamus ed è tentato di chiamarlo, ma non vuole dare al suo ragazzo motivi per essere geloso.

“Ti annoi?” gli chiede Rick tornando al tavolo con il ponce.

“Onestamente? Un po'. Quest'anno il ballo non è coinvolgente come quelli passati. Non c'è quasi nessuno e la musica è scadente. Per non parlare del fatto che nessuno sembri divertirsi. Prima abbiamo ballato da soli per venti minuti.” gli fa notare “Volevo che fosse una serata speciale e invece si sta rivelando un totale fallimento. Non per colpa tua, ovviamente.”

Rick si accomoda accanto a lui, intrecciando la sua mano con quella di Kurt “Ce ne andiamo? Non dobbiamo rimanere qui per forza. Un mio amico dà una festa ad appena mezz'ora da qui. Se partiamo adesso abbiamo ancora un paio di ore per divertirci. E poi conosco un posticino nella zona dove abita questo mio amico dove potremmo fermarci per la notte.” gli sussurra all'orecchio facendolo arrossire “Che ne pensi?”

“Penso che sia un'idea magnifica.” sorride alzandosi per primo “Non mi interessa sapere chi verrà eletta reginetta, sicuro sarà Amy Bennett, e l'ultima cosa che desidero è sentirla gracchiare per tutto il resto della serata facendo ammirare a tutti la corona.”

Rick lo segue ridendo “E' quella ragazza che prima mi ha chiesto il numero di telefono con nonchalance? Sai, quella che senza tanti giri di parole ci ha provato con me?”

“Quella.” ride Kurt alzando gli occhi al cielo “Allora signore, andiamo?” gli chiede mettendo il braccio ad angolo retto per intrecciarlo con quello del suo ragazzo.

Rick lo prende a braccetto ed insieme escono dalla palestra, salendo nella Viper che spicca su tutte le altre macchine parcheggiate di fronte alla scuola. Kurt è contento di andare via, ma continua ad essere preoccupato per Sebastian. Ha paura che sia solo in ritardo – un esagerato ritardo – e al suo arrivo non lo trovi come si erano ripromessi, o che gli sia successo qualcosa e sia impossibilitato a rispondere.


 

Quando arrivano alla festa dell'amico di Rick, ha ancora la testa da un'altra parte, ma non vuole rovinare la serata al suo ragazzo e cerca di mascherare la sua preoccupazione per Sebastian con un sorriso forzato. Kurt riconosce Tyler ed alcuni amici conosciuti alla prima dello spettacolo di Rick e, anche se è un po' a disagio per essere di nuovo il più piccolo, è contento di essersene andato dal ballo ed essere lì con loro. Sono tutti molto cordiali e lo coinvolgono nelle loro conversazioni, tanto che il tempo all'inizio sembra volare.

Sta bevendo un drink non particolarmente forte (e di certo non buono quanto quelli preparati da Sebastian), quando Tyler si avvicina a lui, posandogli una mano sulla spalla “Rick mi aveva detto che eravate al tuo ultimo ballo scolastico. Qualcosa è andato storto?”

“Ci stavamo annoiando. Ti giuro che c'è più confusione qui che a scuola mia. Quest'anno era davvero deserto e nessuno sembrava volesse trovarsi lì. Credo che l'Universo stia cercando di dirmi qualcosa: questo non è proprio il mio anno.”

Tyler corruga la fronte, incuriosito “Perché dici così? Hai trovato Rick, io direi che non ti è andata poi così male.” commenta con un sorriso malizioso.

“Sono fortunato ad averlo conosciuto ed è una persona meravigliosa anche se non so ancora molto di lui. Non ci conosciamo da tanto tempo e due mesi non bastano per dire di saper tutto di una persona. Questo non toglie che lui è forse l'unica cosa bella che mi sia successa quest'anno. Per il resto è tutto da dimenticare.”

“Però sono certo che tu abbia già scoperto che sa essere dannatamente romantico. Ti ha portato al Maison al vostro primo appuntamento?”

Kurt inarca le sopracciglia “Te l'ha detto lui?”

“Lo sapevo!” esclama raggiante “E' un posto magnifico vero? Credo che sia uno dei migliori in cui abbia mai mangiato. Ricordo che ci siamo stati un anno fa assieme e abbiamo mangiato fino a scoppiare!”

“Di cosa parlate?” domanda Rick avvicinandosi a loro, mettendo un braccio attorno al collo di Kurt, dandogli poi un rapido bacio sulla tempia “Non lo starai annoiando con uno dei tuoi soliti monologhi sulla filmografia degli anni '60, vero?” ridacchia “Devi sapere” si rivolge poi a Kurt “che è fissato coi film di parecchi anni fa e credo che li conosca tutti a memoria.”

“Ricordi quando te li recitavo tutti dall'inizio alla fine e tu ti indisponevi da morire?” lo prende in giro Tyler.

“Oh si, me lo ricordo fin troppo bene. Eri esasperante!” scherza a sua volta Rick “Per non parlare di quella volta che mi hai costretto a vestirci come Jack Lemmon e Tony Curtis in 'A qualcuno piace caldo'. Non te la perdonerò mai.”

“Anche io adoro quel film!” si intromette Kurt, sentendosi escluso.

“Fidati, quella volta lo avresti detestato.” commenta Rick ridendo tra sé e sé “Sa essere piuttosto eccentrico a volte ed è una vera testa calda, se si mette in testa una cosa non c'è verso di fargli cambiare idea. Quella volta mi ha letteralmente supplicato per due ore di fila.” dice dando un buffetto sulla spalla a Tyler.

“Essere insistenti non è sempre una brutta cosa. Dipende dai punti di vista. Riuscire ad ottenere quello che si vuole è da apprezzare, non credi anche tu Kurt?”

“Suppongo di si.” risponde distaccato, un po' infastidito da quella loro confidenza improvvisa.

“Mi secca darti ragione” interviene di nuovo Rick “ma a volte essere un po' insistenti può effettivamente dare i suoi frutti.” dice lanciando a Tyler uno sguardo complice che Kurt non riesce a decifrare “Magari si è innamorati di una persona e questa non ricambia, ma si fa di tutto per riuscire a conquistarla. Se uno ci riesce è da apprezzare la costanza. Un po' come Noah ed Allie di 'The Notebook'...”

Kurt annuisce, facendo un sorriso, ma in realtà gli sguardi che i due si stanno scambiando lo turbano, ed è certo che si celino molte risposte in essi. Se il giorno della prima credeva che quelli fossero solo atteggiamenti amichevoli ed affettuosi, ora il modo in cui si guardano risulta ambiguo e lo fa riflettere. Gli occhi di Rick sono puntati su Tyler e il suo sorriso è così caldo e rilassato nel ricordare le loro esperienze passate che Kurt non può far altro che pensare che ci sia ancora del tenero tra di loro. Una parte del suo cervello si sta rifiutando di farsi venire ulteriori paranoie, visto che è già agitato per Sebastian, ma l'altra sta realizzando a poco a poco di non aver mai visto Rick guardarlo in quel modo.

“Già, proprio come loro.” sussurra Tyler “Anche tu sei sempre stato un po' insistente comunque...” aggiunge alludendo chiaramente alla loro storia passata “Lo è stato anche con te?”

Kurt viene riportato alla realtà, e sbatte ripetutamente gli occhi, assente “Insistente? No, mi ha solo dato il suo numero, io gli ho dato il mio e abbiamo deciso di uscire assieme. Tutto qui.” risponde freddo.

Rick lo stringe più forte a sé, visibilmente scosso dal suo atteggiamento geloso e cerca di riportare all'ordine le cose “Ci beviamo un altro drink, che ne dite?”

“Io il mio l'ho già.” risponde ancora secco Kurt “Tu cosa vuoi? Quale preferisci?” domanda poi al suo ragazzo.

“Kurt! Non dirmi che non conosci la sua passione per il Cosmopolitan! È come una droga per lui, deve berlo in ogni occasione.” commenta Tyler porgendogliene uno.

Rick ne beve un sorso, chiudendo gli occhi per assaporarne il gusto “Ah, il migliore che io abbia mai assaggiato! Tyler ha ragione, non ne posso fare proprio a meno. Non dico che sono a livello di dipendenza, ma ci vado molto vicino.” ridacchia tra sé e sé.

Forse per molti sarebbe stato stupido prendersela per una cosa banale come quella, ma Kurt non può fare a meno che rimanerne ferito. Tyler sembra conoscere ogni cosa di Rick, anche la più superficiale. Durante il resto della serata infatti viene a scoprire un sacco di cose che Rick non gli aveva mai rivelato e si rende conto solo allora di non conoscerlo affatto. O almeno, non lo conosce bene quanto Tyler. Sa che loro ormai si conoscono da anni, ma non può fare a meno che essere invidioso del legame solido che sembrano avere.

Quando si radunano tutti in soggiorno, raccontandosi vecchie storie del liceo, Kurt si sente di nuovo a disagio, come se quel mondo non gli appartenesse. La cosa che lo turba ancora di più è il fatto che Rick e Tyler continuino a stuzzicarsi e scherzare tra loro, e il suo ragazzo non si renda nemmeno conto di quanto lo stia escludendo. Sa perfettamente che non lo sta facendo di proposito e che in fondo voleva solo farlo divertire, ma Sebastian non lo avrebbe mai abbandonato così.

È proprio questa riflessione che gli fa tornare in mente le parole dell'amico su un altro possibile interesse amoroso di Rick. Non vuole credere che avesse ragione su tutto e che Rick aspettasse solo quel momento per approfittare della situazione per poi scaricarlo come se nulla fosse, perché è sempre stato gentile ed amorevole con lui. Soprattutto non vuole credere che ci sia stato qualcosa tra lui e Tyler recentemente, magari quando avevano già iniziato a frequentarsi.

Arrivato il turno di Tyler però, tutto ciò che ricorda degli anni passati sono cose legate a Rick, loro esperienze imbarazzanti, viaggi, cene in famiglia e quant'altro. Mentre racconta, Rick si avvicina a Kurt mettendogli come sempre un braccio attorno al collo per tenerlo stretto a lui, ma i suoi occhi sono incatenati a Tyler. Non c'è un solo momento in cui smetta di fissarlo o in cui non gli sorrida in modo dolce e nostalgico allo stesso tempo.

È come se una calamita li legasse, ma nessuno dei due si sia reso conto di desiderare ancora l'altro. Persino quando si salutano prima di andare via, Tyler rimane abbracciato al suo ex per qualche minuto, dicendo che gli era mancato. Si guardano intensamente un paio di secondi, aprendosi in un sorriso sincero e Kurt è certo di leggere del dispiacere sul volto di Rick quando si allontanano per raggiungere il motel dove passare la notte.

In quel momento un'altra serie di dubbi comincia a fargli mettere in discussione tutto quello che aveva programmato. Non vuole più andare lì, né tantomeno passare la notte con lui. Ci tiene molto, questo è innegabile, ma sente che stanno entrambi facendo la cosa sbagliata e finirebbero per ferirsi a vicenda se si lasciassero andare.

Rick tuttavia non sembra dello stesso avviso, visto che durante il tragitto per il motel non fa altro che chiedergli se si sia divertito e ripetergli di non vedere l'ora di stare un po' da solo con lui. Il suo entusiasmo però svanisce non appena parcheggia la Viper accanto allo stabile, ed assieme scendono per poter prenotare una stanza.

“È da inizio serata che sei strano. Al ballo eri distante e prima, quando eravamo coi miei amici, hai parlato appena. Cosa c'è che non va?” gli chiede Rick avvicinandosi al motel.

“Dimmelo tu...” sussurra Kurt a testa bassa “Ti dispiace essertene andato?” chiede all'improvviso cercando di spostare il fulcro della conversazione sul suo rapporto con Tyler.

“No, è solo che prima quando eri in sala con gli altri mi ha chiesto un passaggio e gli ho detto di no, perché ero con te e dovevamo venire qui. Mi sento un po' in colpa.” cerca di giustificarsi Rick, titubante.

Kurt può leggere nei suoi occhi puro dispiacere e paura, e si sente in dovere di tranquillizzarlo posandogli una mano sulla spalla “Raggiungilo allora.” lo incita infine abbozzando un sorriso dolce amaro.

“Cosa?” domanda perplesso.

“Dai, è chiaro da come vi guardavate che non è finita tra voi.” confessa il suo timore con un filo di voce.

Rick sbuffa spazientito “E' solo un amico Kurt, quante volte te lo devo ripetere?”

“Si, è quello che dicevo anche io un tempo con quello che poi è diventato il mio ragazzo.” risponde Kurt ricordando l'inizio della sua storia con Blaine “Stravede per te e tu stravedi per lui... lo si capisce dal modo in cui parlate l'uno dell'altro e i sorrisi che ti ha rivolto per tutta la sera sono stati piuttosto ovvi. Non buttare via quest'occasione, Rick. È giusto che le cose vadano così.” aggiunge sentendo le lacrime velargli gli occhi.

“E' un altro modo per dirmi che non vuoi più stare con me?” gli domanda quindi il suo ragazzo, alquanto scosso.

“No, non è questo. Tu mi piaci davvero, e non metto in dubbio che io ti piaccia a mia volta, me lo hai sempre dimostrato, ma non credo sia mai stato amore. Non mi hai mai guardato nel modo in cui guardavi lui prima. Non sono arrabbiato o dispiaciuto, voglio solo che non commetti l'errore di lasciare andare una persona a cui indubbiamente tieni molto. Non voglio che tu ti trattenga solo per causa mia. Per un momento ho addirittura pensato che foste stati assieme recentemente, ma ora sono convinto del fatto che siate entrambi confusi e non vi rendiate conto di essere ancora innamorati.”

“Non sono stato assieme a lui. Non ti avrei mai tradito, lo sai. Tu mi piaci Kurt...” ripete Rick con voce strozzata.

“Lo so. Ma quello che lega te e Tyler non lo puoi negare. Non rinunciare a lui per paura di ferirmi, io sto bene, te lo giuro. Se rinuncerai alla tua felicità finirai per ferire molte più persone, credimi. Il tuo sguardo diceva più di mille parole prima e sono certo che in questo momento vorresti essere da lui invece che qui.” dice prendendogli la mano “Coraggio, vai.”

“Non so cosa dire...” balbetta confuso.

“Non devi dire niente. È tutto okay, il mio cuore è a posto. Credevo che tu fossi la persona giusta per me? Si, l'ho pensato, soprattutto quando hai detto di amarmi. Credevo che questa serata, il mio ultimo ballo, potesse essere la più speciale di questo anno schifoso? Credevo anche questo. Ma, sai, quando vi ho visti assieme è stato come se venissi travolto dalla realtà e ho rimesso in discussione ogni cosa. Ho aperto gli occhi e mi sono chiesto se ero davvero innamorato o se era solo una cotta passeggera.”

“E qual è il responso?” domanda Rick, lasciando che le lacrime abbiano il sopravvento.

“Che probabilmente sono molto più confuso di te. Tu sei sicuro, sai nel profondo che è Tyler quello giusto, hai solo paura di ammetterlo. Io invece non so più chi sia la persona giusta per me. Forse non esiste nemmeno... Credevo fosse Blaine ma col passare del tempo sono riuscito ad andare avanti e in qualche modo a dimenticarlo. Non nego che proverò per sempre un forte sentimento per lui perché è stato il mio primo vero amore, ma se mi chiedi se ora sono ancora innamorato di lui... questo no. Poi ho creduto di provarlo per te ma la verità è che forse avevo solo paura di restare solo ed ho confuso i miei sentimenti, ed ora-”

“Sebastian?” lo interrompe Rick.

“Cosa?”

“E' Sebastian, vero?” gli ripete con un sorriso forzato “L'unica persona in grado di farti dubitare dei tuoi sentimenti per me. È lui. Non è così?”

“No... no, non è lui. Sono io che credo di non aver superato la rottura con Blaine ed ora ho confuso tutto quello che provo per te. E ti giuro che ogni volta che ci pensavo mi sentivo da schifo, perché volevo soltanto renderti felice ed ogni volta che eri carino con me pensavo di non meritarti. Sebastian non c'entra niente.” ripete non risultando credibile nemmeno a sé stesso.

“Beh, sappi che se è lui...” inizia posando una mano sulla sua guancia per asciugargli una lacrima “sei di sicuro ricambiato. Credo mi abbia fulminato almeno una cinquantina di volte da quando ci siamo visti la prima volta.” ride facendo sorridere anche Kurt “Quando sono venuto a prenderti, quella sera della prima, ho capito che sente qualcosa per te e anche se tu me lo hai negato quando ne abbiamo discusso in macchina, continuo ad essere della mia idea.”

“Credo che tu e gli altri abbiate una fervida immaginazione.” risponde secco, tirando su col naso “È solo che si atteggia a fratello maggiore, e non vuole che io soffra di nuovo come ho sofferto per Blaine. Lo faceva per assicurarsi che stessi bene.”

“E tu stai bene?”

Kurt si sforza di sorridere ancora, ma ormai le lacrime gli stanno bruciando gli occhi “Ora si. Credo di essermi fatto un bell'esame di coscienza ed aver realizzato di aver sbagliato tutto con te... e mi dispiace, te lo giuro. Mi sento così in colpa per essermi lasciato andare in questo modo, credendo che fosse l'unico per non sentirmi più solo. E credo che anche tu ti sentissi come in un limbo, senza una persona da tenere stretta tra le tue braccia, qualcuno che ti potesse confortare nei tuoi momenti peggiori. Avevamo entrambi bisogno di qualcuno che ci capisse e che riuscisse a riparare i nostri cuori spezzati.” aggiunge asciugandosi gli occhi “Ma alla fine ci feriremo e basta. Dai corri da lui, tigre. Non buttate via una cosa così speciale come l'amore. Vi appartenete e sono sicuro al cento per cento che lui è ancora lì che ti aspetta o spera in una tua chiamata.”

Rick deglutisce rumorosamente, mordendosi il labbro così forte da gonfiarlo “Posso darti un bacio d'addio almeno?” gli chiede a fatica, riuscendo finalmente ad ammettere a sé stesso di voler stare con Tyler.

“Certo...” sussurra Kurt appoggiando la fronte contro quella del ragazzo, lasciando che le loro labbra si scontrino un'ultima volta in un bacio salato per il gusto delle loro lacrime “Buona fortuna Rick.” mormora contro la sua bocca, chiudendo gli occhi.

Quando li riapre qualche secondo dopo, Rick si è già allontanato e sta correndo verso la persona che aveva sempre desiderato. Kurt si asciuga le guance un'altra volta col bordo della manica e, senza nemmeno pensare, prende il cellulare lasciandosi cadere lungo la parete del motel.

Dopo un paio di secondi qualcuno risponde dall'altro capo “Hummel!” esclama Sebastian sorpreso “Lo so, lo so... sto per sorbirmi una ramanzina per non averti scritto e non essermi presentato. Io e Seamus abbiamo parlato a casa sua ed abbiamo deciso di rimanere amici, ma non sono depresso o quant'altro come credi, quindi possiamo proprio evitare domande a riguardo? Te l'ho detto per evitare ulteriori conversazioni nei prossimi giorni. È una faccenda archiviata, mi riprenderò.” mente, in realtà ancora sdraiato sul letto di camera sua, aggrappato al suo cuscino “Tu invece ti sei divertito? Avete ballato un paio di lenti ascoltando musica noiosa ed avete assistito all'incoronazione della più oca della scuola? Qualcuno è riuscito a correggere il ponce? Hummel? Sei ancora in linea?”

Kurt ora sta singhiozzando, il respiro mozzato e una fitta in mezzo al petto “Puoi venire a prendermi per favore?”

“Che succede? Dove sei?” domanda preoccupato Sebastian scattando a sedere sul materasso.

“A Townsend. Sono al Cades Code Inn. Vieni subito, ti prego.”


 


 


 


 

N/A

L'uscita di scena di Rick doveva avvenire prima o poi, dai, non siate troppo dispiaciuti.......... haha E lo so che probabilmente mi avete odiato per non averglielo fatto dire a Sebastian ma.... tenete duro ancora un altro paio di giorni :P Mi farò perdonare uwu

Il prossimo è uno di quelli che mi è piaciuto di più scrivere! Spero che piaccia anche a voi :*


 

A martedì!! :*

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Capitolo 23
*** Capitolo 23 ***


 

CAPITOLO 23









 

 

SOUNDTRACK

“Carry Me Home” - James Blunt ( https://www.youtube.com/watch?v=2IFF9yu5i3k )


 









 


 

Sebastian arriva quasi mezz'ora dopo la chiamata, quando ormai è notte fonda, e la strada silenziosa viene scossa dal rombare del suo pick-up. A tutta velocità scende dalla sua vettura sbattendo lo sportello con violenza, visibilmente preoccupato.

“Kurt! Hey, stai bene?” gli domanda correndogli incontro “Che ci fai lì a terra?” chiede dunque tendendogli una mano per aiutarlo ad alzarsi.

“Portami via per piacere.” risponde secco lui, asciugandosi di nuovo gli occhi, senza riuscire a smettere di piangere.

Sebastian corruga le sopracciglia, fissandolo dispiaciuto “Che cosa ti ha fatto? Lo devo pestare? Non avrei problemi a farlo, lo sai. Ti ha messo le mani addosso? Ti ha costretto a fare qualcosa contro la tua volontà?” lo tartassa di domande, apprensivo, aprendogli la portiera per farlo salire.

“Non mi va di parlarne. Sono troppo depresso per sostenere una conversazione, soprattutto con te.” risponde acido mentre Sebastian si accomoda al posto di guida “Sicuramente saresti capace di contornare ogni cosa con battute sconvenienti che non farebbero altro che peggiorare il mio umore. Portami a casa.”

“Oh, perdonami se, dopo avermi chiamato a quest'ora e avermi fatto fare diversi chilometri in tutta fretta, ti chiedo cos'è successo.” sbotta ferito, mettendo in moto.

Kurt se ne sta schiacciato contro il sedile a braccia conserte, con la fronte aggrottata e gli occhi gonfi, senza degnarlo di uno sguardo, troppo scosso e sovrappensiero per potergli prestare attenzione.

“Okay, hai intenzione di non parlarmi più fino a che non ti porto a casa?” interviene di nuovo l'amico, alterandosi “Cazzo, Hummel! Ti degni a darmi una risposta?!”

“Cosa vuoi che ti dica eh?!” strilla Kurt fuori di sé “Che avevi ragione su tutto? Che avevi capito sin dal primo momento che tra me e lui non poteva funzionare? Beh, congratulazioni Sebastian! Non solo sai fare quella cosa assurda del leggere le mani ma sai anche fare delle premonizioni azzeccate. Avevi ragione su tutto, ora il tuo ego è stato appagato? Immagino che sentirti dire che hai ragione sia gratificante per te.” continua scontroso, odiandosi per quella reazione esagerata, visto che Sebastian sta solo cercando di aiutarlo.

“Ma si può sapere che è successo?” gli domanda con tono pacato “Su cosa avevo ragione?”

“C'era un altro ragazzo.” sospira Kurt appoggiando la fronte al finestrino “Lo avevo già visto alla prima del suo spettacolo e poi di nuovo oggi dopo il ballo. Sai quel Tyler di cui ti parlavo? Beh, era lui. Per un momento ho pensato davvero fosse solo suo amico, ma dopo averli visti stasera, così vicini ed innamorati ho realizzato che non ero io la persona con cui voleva stare.”

“Mi dispiace...”

“Si, certo.” risponde distaccato, non molto convinto delle sue parole “Per tutto il tempo che ho passato con loro continuavo a pensarti e a ripetermi 'E' proprio come ha detto Sebastian'. E ti giuro che è la cosa che mi dà più fastidio, perché tu continuavi a dirmi di non uscire con lui e cercavi di proteggermi da quello che poi è successo. Mi sento in colpa per averti trattato così male ogni volta che provavi ad avvertirmi. Evidentemente non è nel mio destino essere felice...”

“C-cosa? Vuoi scherzare?!” balbetta sconcertato da quell'improvviso pessimismo.

“Sono serissimo invece. A quanto pare non c'è una persona giusta per me che sia in grado di amarmi per come sono, pregi e difetti compresi. Incomincio a pensare che, forse, alcune persone siano destinate a rimanere da sole per tutta la vita. Ed ora credo di essere uno di loro. Anzi, ne sono certo.” si lamenta passandosi il bordo della manica sulle guance per tamponare le lacrime.

“Perché? Perché a vent'anni hai avuto due storie andate male? Andiamo Kurt! Stai davvero piangendo perché pensi che non troverai mai qualcuno in grado di amarti? È stupido!”

“Non spetta a te dire se è stupido o meno. Comunque penso di essere io il problema. Ho un carattere orribile, con continui sbalzi di umore, e forse non sono nemmeno così attraente da-”

“Alt, alt!” interviene Sebastian, lanciandogli un'occhiata di rimprovero “Qui ti fermo subito: tu sei molto attraente, e sai quanto mi costi ammetterlo. Sei quasi alla pari di Denzel Washington. Non avrai il suo fisico possente ma il tuo non è male.”

“Farò finta che sia un complimento.” borbotta, troppo depresso per prendersela “Ma non è questo... sembra sempre che ci sia qualcun altro migliore di me ed è come se non fossi mai all'altezza di nessuno.”

Sebastian scuote la testa, sconvolto dalla sua mancanza di autostima “O forse sono gli altri a non essere alla tua altezza. Non ti meritavano. Blaine ti ha lasciato perché aveva paura di vivere appieno quello che vi legava, e questo Dick ti ha usato giusto per divertirsi quanto bastava per fargli capire di volere ancora il suo ex.”

“L'ho fatto anche io se è per questo.” cerca involontariamente di giustificarlo, incolpandosi a sua volta “Il punto è che nella mia vita ci sono state solo due persone che mi hanno capito davvero e mi sono state vicine... Blaine e-”

“E questo cretino che ti ha piantato nel bel mezzo della notte in un posto così lontano da casa.” completa la frase Sebastian “Una persona davvero meravigliosa. E poi lo conoscevi da pochissimo e non sono di certo un paio di pomiciate e qualche frase smielata e vomitevole a renderlo la persona giusta per te.”

Kurt, per la prima volta da quando è salito in macchina, si decide a voltarsi verso l'amico. Corruga la fronte e lo fissa come se avesse detto la più grande cavolata immaginabile. “Veramente stavo per dire Blaine e te, Sebastian.” lo corregge dunque con ovvietà.

Sebastian si gira velocemente a sua volta, addolcendosi e sentendo il cuore accelerare di un battito “Che cosa vuoi dire..?” domanda con aspettativa “Mi sarei offeso se ti fossi riferito veramente a Rick, comunque, visto che non si è fatto molti problemi ad abbandonarti al motel come se nulla fosse.”

“Senti, gli ho detto io di lasciarmi lì ed andare da lui.” lo difende di nuovo Kurt. Non è realmente arrabbiato con Rick, quanto più amareggiato e depresso per aver mandato all'aria quella che sembrava essere una storia perfetta “Ho solo voluto evitare un'ulteriore umiliazione prima di andarci a letto assieme.”

“N-non lo avete fatto?” farfuglia Sebastian incuriosito.

“No Bas, non mi ha neanche sfiorato.” lo informa Kurt, sospirando pesantemente “Sono felice di aver chiarito subito con lui, prima di fare qualcosa di cui poi mi sarei pentito.” ammette, riuscendo finalmente a smettere di piangere.


 

Durante il resto del viaggio non si parlano. Kurt sta ripensando alla rapidità con cui è successo tutto e non riesce ancora a metabolizzare appieno la cosa, troppo sconvolto e rattristato per poter trovare un senso a quello che è successo. Sebastian invece è dispiaciuto per lui, ma non sa come approcciarsi senza ricevere una rispostaccia. È realmente afflitto nel vederlo così, con gli occhi rossi e gonfi, forse ancora più di quella sera al party di Blaine. Si sente inerme e non sa cosa consigliargli per riuscire a superare la cosa. Sa benissimo che ha sofferto molto in quei mesi e vorrebbe solo che capisse quanto per lui invece è importante. Potrà averlo trattato male innumerevoli volte, potrà non essere stato il migliore amico del mondo, potrà aver detto cose di cui si è pentito, ma è sicuro che lui non lo avrebbe mai fatto stare così. Non avrebbe mai potuto illuderlo per spezzargli poi il cuore se avesse scoperto un reale interesse da parte sua. Il loro rapporto è sempre stato ambiguo e Sebastian non è nemmeno sicuro che Kurt lo trovi quantomeno attraente. Vorrebbe fargli sapere che tiene a lui e che non c'è posto per nessun altro nel suo cuore; vorrebbe dirgli che farebbe qualsiasi cosa per renderlo felice e che quel suo comportamento freddo e distaccato a volte non è altro che una maschera per celare i suoi veri sentimenti per lui. Ci sono così tante cose che gli frullano per la testa e che vorrebbe esternare, ma quella solita forza più grande di lui gli impedisce di lasciarsi andare, temendo di mettere Kurt ancora più in crisi.

“Ah, siamo arrivati.” sospira Kurt, facendo riemergere Sebastian dai suoi pensieri “Penso che andrò a farmi una doccia e poi mi butterò a letto a piangere finché non mi passerà. Grazie mille per il passaggio e scusami se ti ho disturbato e mi sono comportato da stronzo.” gli chiede perdono, facendogli una rapida carezza sulla mano “Sei un buon amico...”

“Puoi chiamarmi quando vuoi, lo sai che ci sono per te.” risponde dolcemente Sebastian, ancora cupo in volto – travolto dai suoi timori.

“Si, lo so. Voglio che tu sappia che anche io ci sono per te. Non ti ho chiesto di Seamus perché mi hai detto di non volerne parlare, ma se ne sentissi il bisogno basta che tu me lo dica e sarò pronto ad ascoltarti.” lo informa abbozzando un sorriso “Grazie ancora per essermi venuto a prendere. Ci vediamo a scuola...” lo saluta a testa bassa, scendendo dal pick-up, raggiungendo infine il vialetto di casa.

Fa appena in tempo a fermarsi davanti al portone e ad estrarre le chiavi quando Sebastian sbatte violentemente lo sportello (probabilmente svegliando l'intero vicinato) e corre verso di lui, sotto la luce che illumina l'ingresso della casa degli Hummel.

“No aspetta Kurt!” lo blocca, per impedirgli di aprire la porta “Che cosa intendevi prima?”

“Prima quando?” domanda confuso Kurt, sentendo la testa scoppiargli per il troppo pianto.

“Quando hai detto che oltre a Blaine sono l'unico che ti ha capito.” gli ripete Sebastian, sentendo il cuore scoppiargli.

Kurt corruga la fronte, disorientato “Quello che ho detto. Tu mi capisci, mi stai accanto e... si, anche se non sei sempre stato carino con me, sei quello che mi ha sempre capito meglio di chiunque altro. In tutti i miei momenti no c'eri sempre tu a sostenermi e nel bene e nel male hai sempre cercato di aiutarmi, anche se ti costava molto. Persino quando riuscivi a malapena a vedermi hai fatto di tutto per farmi star meglio. Come ho detto, nessuno è riuscito a capirmi come hai fatto tu. Sei riuscito a comprendermi anche più di Blaine.”

Al nome del suo migliore amico Sebastian serra forte gli occhi, cercando di mantenere il controllo della situazione e non dare in escandescenza, anche se la sua voce risulta comunque alterata e severa “Non stiamo parlando di Blaine adesso! Perché continui ad inserire lui e Rick in ogni nostro discorso?! Devi smetterla di fare così!” esclama guardandolo impaurito “Stiamo parlando di me adesso. Perché mi fai questo?”

“Cos'ho fatto?!” domanda perplesso Kurt portandosi una mano al petto “Ti dico ogni cosa, sei il mio più grande confidente e mi fido ciecamente di te adesso. Credevo che fosse chiaro. Sei la prima persona con cui mi sento libero di parlare dei miei sentimenti e, anche se non mi sono sempre lasciato andare, tu sei il primo a cui ho confidato determinate cose. Si può sapere quindi perché alzi tanto la voce?”

“Proprio perché non mi dici tutto. Lasci sempre i discorsi a metà, svii le nostre conversazioni e fai di tutto pur di non definire questo rapporto che ci lega e credimi, a lungo andare la cosa sta diventando snervante ed insostenibile. Ora mi hai chiamato nel cuore della notte implorandomi di venirti a prendere perché il tuo ragazzo ti ha lasciato e-”

“Scusami se ti ho chiamato, non volevo disturbarti!” lo interrompe Kurt alzando a sua volta la voce.

“No, non hai capito, lasciami finire.” dice a denti stretti Sebastian ormai convinto di essere sul punto di scoppiare “Non sono arrabbiato con te Kurt.” aggiunge con tono calmo “Voglio solo sapere perché hai chiamato me. Potevi chiamare chiunque, tuo padre per esempio, ed invece hai preso il telefono ed hai digitato il mio numero.”

A quella constatazione Kurt rimane immobile a fissarlo per qualche secondo, con la bocca semi-dischiusa e gli occhi puntati su quelli dell'altro, quasi persi nel vuoto e assenti “Io...” mormora sentendo le parole smorzarglisi in gola “Sei la prima persona a cui ho pensato.”

Sebastian cerca di contenere un sorriso e i suoi occhi si riempiono di speranza e desiderio “E questo cosa significa?” domanda ancora insistentemente.

Kurt scuote la testa, sempre più confuso “Non lo so. Avevo bisogno di un aiuto e tu ci sei sempre per me, per ascoltarmi, parlare e sostenermi, ed ho pensato che avresti potuto farmi questo favore...” farnetica non rendendosi più conto di quello che sta dicendo “Perché diavolo devo giustificarmi? Si può sapere che c'è? Perché mi stai facendo tutte queste domande?” continua, scaldandosi.

“Perché finiamo sempre per discutere?!” brontola Sebastian portandosi le mani alle tempie.

“Stiamo discutendo perché tu ne stai facendo una questione di stato come al solito!” protesta Kurt che in realtà sta andando nel panico perché si rende conto di non aver fatto altro che pensare a Sebastian per tutta la sera e che forse quel suo cattivo umore non sia dovuto solo alla rottura con Rick, ma anche alla realizzazione di provare qualcosa per il suo amico.

“Smettila Kurt, perché tu piuttosto non mi dici che significa? Non ti stanchi di litigare in continuazione e parlare, parlare, parlare tornando sempre al punto di partenza?”

“No! Non mi stanco!” sbotta Kurt fronteggiandolo con sicurezza “Voglio solo chiarire!”

“Beh, io sono stanco invece!” inveisce Sebastian, facendo un passo verso di lui fino quasi a sovrastarlo “Sono stufo ed arcistufo di cercare di fartelo capire!”

A quella frase i muscoli di Kurt si rilassano e la durezza sul suo volto scompare. Rimane semplicemente fermo immobile, a fissarlo esitante “Farmi capire cosa?” prova a domandargli con un certo tremolio nella voce.

“Lasciami finire-” cerca di intervenire Sebastian ma Kurt lo interrompe ancora.

“Non capisco di cosa tu stia parlando!”

“Perché continui a-”

“Sebastian che cerchi di dir-”

Kurt non fa in tempo a completare la frase che Sebastian afferra il suo viso con entrambe le mani, premendo le sue labbra con decisione su quelle dell'amico. E' diverso rispetto a quello che si sono scambiati alla festa e Sebastian non si mostra titubante come la prima volta, anzi, dopo qualche secondo muove appena le labbra lasciandole scivolare sulla bocca di Kurt, umide e calde.

Kurt non è in grado di connettere e porta istintivamente le mani agli avambracci di Sebastian, ma non per allontanarlo. Per un po' il bacio è solo labbra contro labbra e non ha nulla a che vedere con quello passionale del party di Jackson, ma quando Sebastian capisce che Kurt non si sarebbe tirato indietro decide di spingersi oltre ed approfondirlo. Lentamente schiude un poco le labbra, lasciando che la sua lingua si scontri su quelle di Kurt. A quel contatto quest'ultimo apre la bocca, per permettergli di invadere la sua cavità orale, sentendo il cuore fare una capovolta. Senza rendersene conto, inclina appena la testa di lato per lasciarlo muoversi con più facilità ed asseconda ogni suo movimento, lasciando che anche la sua lingua si intrecci con quella di Sebastian. Il ragazzo si lascia sfuggire un gemito nella bocca di Kurt e tira il suo labbro inferiore tra i denti, giusto per fargli riprendere aria, prima di tornare a succhiarlo con più decisione fino a fargli emettere dei lamenti a sua volta, che gli fanno perdere completamente il controllo.

Col fiato mozzato e le mani tremanti, Sebastian interrompe il bacio, rimanendo con la fronte premuta contro quella di Kurt, i loro nasi che si strofinano appena e i loro respiri l'uno sulla bocca dell'altro. Sebastian è scosso da una scarica di adrenalina e non riesce a credere di essere riuscito a farlo dopo aver accumulato tutte quelle emozioni.

Cercando di raccogliere quel briciolo di coraggio che gli è rimasto, indietreggia appena col busto, in modo da guardare Kurt dritto negli occhi, tenendo ancora le mani premute sulle sue guance. Per la prima volta non ha idea di cosa stia pensando Kurt. I suoi occhi sono indecifrabili e gli appaiono quasi vacui ed assenti, probabilmente sotto shock per quel bacio inaspettato. Sebastian invece lo sta fissando sognante, sentendo il cuore andargli a mille, come mai prima di allora e si apre a poco a poco in un sorriso, accarezzandolo lievemente col pollice vicino alle labbra.

Kurt lascia andare la presa, cercando di ricostruire tutto quello che è successo in quegli ultimi cinque minuti e quando rielabora ogni cosa, mettendo assieme tutti i tasselli, reagisce.

“SEI FUORI DI TESTA?!” squittisce dandogli una pacca sul petto in un modo così violento da far fare alcuni passi indietro a Sebastian “Che ti è passato per la mente?! Io ti ho chiamato perché avevo bisogno del sostegno del mio migliore amico dopo la rottura col mio ragazzo, ma a quanto pare questo amico ha travisato ogni cosa!” sbotta portandosi una mano alle labbra, ancora sconvolto per il bacio “Non dici nulla eh?! Rispondimi! Come ti è venuto in mente?! Hai perso il lume della ragione?” continua a strillare senza preoccuparsi di svegliare suo padre o l'intero quartiere.

Sebastian, nel panico, balbetta una serie di parole senza senso tenendo le mani in avanti per evitare che Kurt lo colpisca ancora “Non lo so! È stato un impulso!” tenta di giustificarsi “Stavi avendo uno dei tuoi innumerevoli attacchi isterici ed ho solo cercato di calmarti!”

“Ah, un impulso?!”

“Si, non è stato nulla più di quello!” cerca di rassicurarlo anche se le sue parole non risultano credibili “Ti giuro mi dispiace! È stata una cosa momentanea.”

“Ti rendi conto di cosa comporterà questo tuo passeggero impulso?!” lo rimprovera severamente Kurt gesticolando in maniera nevrotica “Potresti distruggere per sempre tutti gli equilibri che siamo riusciti così a fatica a creare in questo periodo e- DIO! Sei uscito di testa Sebastian!?”

“Calmati! È stato solo un bacio!” tenta di nuovo di tranquillizzarlo “Le cose non cambieranno tra noi... Ho fatto una cazzata, contento? Ma è un bacio Kurt. Uno stupido e semplice bacio.”

“Sarebbe uno stupido bacio se fosse stato tra te e Seamus, ma non tra te e me! Come fai a non capire qual è il problema!?” gli domanda facendo un passo verso di lui, ricevendo un'occhiata confusa da parte di Sebastian “Blaine?! Ti dice niente questo nome? Sai, il tuo migliore amico? Lo conosci?” commenta ironico “Secondo te come la prenderebbe se venisse a saperlo?”

“Punto primo: perché dovremmo dirglielo? Punto secondo: ti ho detto che non significa niente!”

“Rispondi alla domanda Smythe! Come pensi la prenderebbe se sapesse che la persona di cui si fida di più ha lasciato che i suoi maledetti e momentanei impulsi vincessero sulla ragione?! Se lo venisse a sapere tu saresti già con un piede nella fossa. Gli ex sono off-limits per gli amici!” sbraita fuori di sé.

“Chi l'ha detta questa stronzata?!” interviene brusco, cercando di assumere un atteggiamento più sicuro “Non capisco perché te la stai prendendo così tanto! Ti ho detto che mi dispiace, quante altre volte te lo devo ripetere? Vuoi che faccia dei segnali di fumo? Che paghi un aereo per fartelo scrivere in cielo?! Che te lo dica in una delle cinque lingue di quell'altro idiota? E tutto per cosa? Per un bacio!”

“Il fatto che tu abbia ragionato con quello che hai nei pantaloni non cambia le cose.” sospira Kurt, scuotendo la testa “E' tutto così sbagliato ed incasinato! Non dovevi farlo e basta, non importa quanto fossero buone le tue intenzioni! E francamente non penso che tu lo abbia fatto solo per farmi calmare quindi non venire a raccontarmi queste storielle solo per uscire da questo casino! Questa è la più grande catastrofe mai accaduta.”

“Ha! La chiami catastrofe, addirittura?” domanda sconcertato l'altro, addolorato “Andiamo Lentiggini! Sebastian Smythe in un momento di debolezza ha baciato Kurt Hummel, e quindi? Non è il primo bacio che ci diamo, dove sta il problema?! Si, non ho saputo controllarmi, ma non dimentichiamo il fatto che tu me l'hai lasciato fare ed hai risposto con molta passione, mi pare! Potevi respingermi subito e invece hai aspettato che ti lasciassi andare e non sembravi affatto scontento a giudicare dai lamenti nella mia bocca!” esclama acido “Ammettilo Hummel, la cosa che ti fa incazzare non è il fatto che io ti abbia baciato, ma che tu abbia ricambiato. Ce l'hai con me perché ti ho solo aperto gli occhi e hai realizzato che per te è stato qualcosa di più di un bacio! Prima quando eravamo in macchina mi hai detto che non hai fatto altro che pensare a me per tutta la sera, quindi ciò mi porta a pensare che non te ne freghi poi tanto della tua rottura con Rick.”

“Come ti permetti? Tu non sai che cosa provo! Non hai idea di come mi sia sentito quando ho realizzato che ero stato solo la seconda scelta! Pensi che sia facile per me dover superare un'altra rottura in così poco tempo?!”

“Okay, mi dispiace, non dovevo dirlo.” si scusa dunque, abbassando lo sguardo “Però ciò non toglie che il bacio lo hai ricambiato e non mi hai respinto! Quindi smettila di guardarmi come un finto tonto, sai benissimo di cosa sto parlando.”

Kurt diventa paonazzo, sul punto di scoppiare di nuovo a piangere per la rabbia “Forse non hai capito il problema Bas. Blaine è il tuo migliore amico dannazione! Sai che è ancora innamorato di me e sai che è complicata la nostra situazione! Perché hai voluto rovinare tutto e rendere ogni cosa ancora più difficile?”

Sebastian sbuffa spazientito, alzando gli occhi al cielo “Continuiamo a fare così da mesi ed è come se ogni nostra azione fosse legata a Blaine! Sono stufo di trattenermi solo perché lui potrebbe arrabbiarsi! Sei terrorizzato perché ti è piaciuto ed hai paura che Blaine si allontani definitivamente da te? Bene, se credi di amarlo ancora allora vai da lui e dimentichiamoci di questa cosa! Non ha avuto importanza, come tutto quello che è successo tra noi!”

“Non ti ho detto che sono arrabbiato perché io sono ancora innamorato di lui! Sono incazzato perché non gliene hai parlato a Blaine e-”

“Fermati! Da quando devo avere il permesso di Blaine per fare qualcosa?!” replica offeso “Non è il padre eterno, posso prendere le mie decisioni da solo senza avere la sua approvazione! Okay, il mio è stato un gesto stupido dettato da un momento di debolezza, e forse non è molto giusto nei suoi confronti-”

“Non è per niente giusto nei suoi confronti!” lo corregge in malo modo Kurt.

“Il succo del discorso è che tu sei arrabbiato perché non ho fatto altro che far crescere in te ulteriori sensi di colpa. Non sono l'unico che non è stato corretto nei suoi confronti e lo sai perfettamente! Pure tu mi hai baciato poco fa, è inutile che continui a negarlo quindi perché non possiamo semplicemente metterci una pietra sopra e far finta che non sia mai successo? Se non ha davvero avuto importanza come dici allora non vedo perché attaccarmi in questo modo. Che c'è, ora non mi parli più?! Hai intenzione di dire qualcosa o startene lì impalato facendomi il muso? Ti ho chiesto scusa, possiamo chiudere qui la faccenda?”

“Si.” risponde a denti stretti guardandolo in cagnesco.

“Bene!” sbotta Sebastian, lasciandosi andare ad un respiro pesante “Ci si vede.” lo saluta poi sbrigativamente senza guardarlo negli occhi, lasciandolo solo sotto il portico di casa sua.

Kurt lo guarda allontanarsi lungo il vialetto, con la testa bassa e l'aria bastonata, come se gli avesse appena spezzato il cuore. Sa perfettamente che non si è trattato solo di un impulso anche se sarebbe più facile credere che sia così, ed odia il fatto di aver sentito le farfalle allo stomaco durante quel bacio. È certo di non aver mai provato quel tipo di sentimenti quando era assieme a Rick e quella realizzazione lo spaventa. Non può fare a meno di pensare a Blaine e tutto quello che potrebbe succedere se lo venisse a sapere. Non vuole essere la causa della fine della loro amicizia; i primi ed unici screzi tra loro sono iniziati quando Sebastian si è avvicinato a lui. Blaine non gli rivolgerebbe più la parola e al cento per cento eviterebbe anche lui per il resto della vita se scoprisse che prova a sua volta qualcosa per Sebastian. Nemmeno Kurt vuole che la sua amicizia con Blaine finisca perché, nonostante gli alti e bassi, tiene a lui da morire e non può accettare di perderlo.

Guardando l'amico allontanarsi, però, sente che il cuore sta battendo in un modo completamente diverso dal solito, con vere e proprie palpitazioni. C'era qualcosa in quel bacio che gli aveva fatto perdere le facoltà mentali; era stato così dolce e sentito che avrebbe voluto non finisse mai.

Ancora scosso apre la porta di casa, avanzando lentamente per paura di svegliare suo padre quando, raggiunta la tromba delle scale, la luce del soggiorno si accende, facendolo sussultare.

Burt se ne sta appoggiato allo stipite della porta, guardandolo a braccia conserte, visibilmente preoccupato “Che è successo?” gli domanda con tono calmo ma deciso.

Kurt si avvicina a lui, facendogli cenno di andarsi ad accomodare sul divano “Mi hai sentito urlare, vero? Mi dispiace di averti disturbato.” inizia con un filo di voce, sedendosi.

Burt si sistema accanto a lui, mettendogli una mano sulla spalla “Ho sentito che eri con Sebastian e a giudicare dal vostro tono concitato deduco che steste litigando.” commenta “Quindi se vuoi parlarmene... sono qui. Cos'ha fatto di così grave per farti arrabbiare in quel modo?”

Kurt inspira ed espira lentamente, cercando di riprendere il controllo “Prima di tutto, io e Rick ci siamo lasciati.” Burt prova ad intervenire ma Kurt lo anticipa “Tranquillo, mi riprenderò. Non era la persona adatta a me; gli auguro tutto il bene del mondo. Non ci siamo lasciati in malo modo quindi non preoccuparti per questo; dopo aver superato la ferita iniziale penso di riuscire ad andare avanti senza passare interi pomeriggi a piangere. Ma non è questo il punto. Il problema vero e proprio è Sebastian, ha rovinato ogni cosa! Vuoi sapere cosa mi ha fatto uscire di senno? Beh, in quello che lui ha definito 'impulso momentaneo' mi... mi ha baciato.” ammette infine, arrossendo appena.

Burt sgrana gli occhi, contraendo le labbra, evidentemente a disagio “Che cosa orribile e deplorevole, come si è permesso!” esclama ironico ridendo tra sé e sé.

“Papà non è divertente.” lo riprende Kurt “ Forse tu non hai idea di quanto la situazione sia delicata adesso. Sebastian è il migliore amico di Blaine. Blaine Anderson, ricordi? Come si sentirebbe se scoprisse che il suo migliore amico e il suo ex ragazzo di cui è ancora innamorato se la spassano alle sue spalle? È un doppio tradimento! E Sebastian è in una posizione ancora più scomoda della mia visto che loro sono come fratelli!”

“Scusa se te lo dico figliolo, io non so come funzionino le cose al giorno d'oggi, ma credo che tu stia esagerando ed ingigantendo la cosa. Ti stai ponendo troppi problemi! Okay, forse Sebastian avrebbe dovuto prima parlarne con il suo amico, ma è stato Blaine a lasciarti. Scusa se rigiro il coltello nella piaga, però le cose stanno così e non è di certo nella posizione per poter parlare. Poteva pensarci prima di rovinare ogni cosa e farti star male. Ora tu e Sebastian avete tutto il diritto di fare come vi pare.”

“Non posso crederci!” sbotta Kurt, sconvolto “Stai dalla parte di Bas?! Il punto è che effettivamente io non devo niente a Blaine, ma un conto è provare qualcosa per un ragazzo che non conosce, un conto è provarle per il suo migliore amico!”

Burt abbozza un sorriso, facendogli una carezza sulla spalla “Ti rendi conto di quello che hai appena ammesso? È questo secondo me che ti fa arrabbiare così tanto. Il fatto che non ti sia così indifferente come vuoi far credere a chiunque. Ricordi quando te lo dissi qualche tempo fa? Forse non ha più senso negare i tuoi sentimenti per lui, non credi?” dice dolcemente “Sicuramente Blaine ci rimarrà male all'inizio, ma se ne farà una ragione prima o poi. Non può smettere di parlarvi solo perché volete vivere i vostri sentimenti. Se fossi in te rifletterei bene su quello che è successo questa sera e cosa ti ha fatto provare stare con Sebastian. Se anche una piccola parte di te sente qualcosa per lui, diglielo. Avrete tutto il tempo del mondo per poterne parlare con Blaine e se è una persona matura saprà prendere la cosa per il verso giusto.”

“Oh io credo che non la prenderà per niente per il verso giusto. Il punto è che Sebastian non doveva farlo e basta. Con te non mi vergogno ad ammetterlo ma prima di conoscere Rick avevo seriamente pensato che potesse nascere qualcosa con Bas, ma quando sono uscito con Rick mi sono detto che era la cosa migliore ed accantonare i miei sentimenti avrebbe reso le cose più semplici per tutti. E poi lui, come se niente fosse, approfitta della mia rottura per baciarmi e rimette in discussione tutto. Non sono mai stato più confuso in vita mia. Perché quando si è single sembra che nessuno sia interessato a te, e quando hai un ragazzo improvvisamente cadono tutti ai tuoi piedi? Sembra che l'universo si metta d'impegno per rendermi le cose difficili.” borbotta Kurt.

“Invece è semplicissimo figliolo. Sei incavolato con lui perché ti ha fatto capire che quello che senti per lui è reale? È questo?”

Kurt immerge il volto tra le mani, riflettendo attentamente su quello che sente in quel momento e, per quanti sforzi faccia, l'unica cosa a cui riesce a pensare sono le labbra di Sebastian sulle sue, così proibite e allo stesso tempo così invitanti e desiderabili.

“Io so solo che questa settimana non voglio altre distrazioni. C'è già la cerimonia del diploma pa', non voglio che nulla distolga la mia attenzione da quello. Poi quando avrò metabolizzato la cosa e l'avrò perdonato, può essere che io mi decida a chiarire con lui. Per adesso ho intenzione di lasciare le cose come stanno.” mormora con non molta convinzione “Sono stato così preso da me che non so nemmeno se ha passato l'ultimo test e se si diplomerà con noi. Sono l'amico peggiore del mondo. Non ho fatto altro che parlare di me, della mia storia con Rick, e del mio passato con Blaine quando lui in realtà stava cercando così disperatamente di dirmi che- ah, non so nemmeno cos'abbia significato per lui quel bacio.”

“E per te?” gli chiede dunque Burt, comprendendo quel suo momento di confusione.

Kurt scuote la testa “Non lo so, non so più niente. So solo che Sebastian ha avuto ragione quando ha detto che io ho ricambiato. Mi sono reso conto che mi stavo lasciando andare solo quando abbiamo interrotto il bacio, ed era ormai troppo tardi. Volevi sapere se ce l'avevo con lui per questo? Per avermi dato solo l'ulteriore conferma che per me lui significa molto? Si. Credo proprio di si. Non avrei dovuto reagire in quel modo e sarebbe stato meglio chiarire e decidere che cosa fare con Blaine.”

“Blaine interferisce davvero fino a questo punto? Temete così tanto il suo giudizio? Andiamo Kurt non avete fatto nulla di male, perché vi spaventa tanto? Si incavolerà, e quindi? Più di quello non può fare niente. Vedrai che non sarà una tragedia come credi. Secondo me sarà molto comprensivo, visto che lui stesso ha sperimentato quanto siano contorti e non programmabili i sentimenti. Tu riflettici a fondo e chiediti chi è la persona che è capace di farti scordare il tuo nome, la persona che sa farti battere il cuore fino a scoppiare e che ti rende felice. Se questa persona è Sebastian non lasciarlo andare, te ne pentiresti.”

“Io mi pento già di averlo baciato a mia volta a dire il vero. Scusa se ti sto stressando con questa storia papà, ma non so cosa fare.” dice con voce strozzata sentendo le lacrime farsi di nuovo strada.

Burt lo stringe in un forte abbraccio, dandogli un bacio sulla testa “Perché stai piangendo ora?”

“Non lo so. Non vedo l'ora che finisca questo anno schifoso. Tra qualche mese me ne andrò a New York e non ci saranno Blaine, Sebastian e tutto questo. Ci tengo che almeno la loro amicizia non venga rovinata per causa mia. Penserai che sia stupido rinunciare ad una persona a cui tengo da impazzire solo per paura della reazione di Blaine, ma evidentemente non ho abbastanza coraggio per vivere appieno le mie emozioni. E se Sebastian non fosse la scelta giusta? Credevo lo fossero sia Blaine che Rick, e guarda come sono andate a finire. Due storie concluse all'improvviso, da un giorno all'altro come se niente fosse, come se tutto quello che ho condiviso con loro non fosse mai stato importante. Non voglio sbagliare anche con lui, non potrei sopportarlo.”

“Kurt, penso di non essere mai stato bravo a darti consigli sui ragazzi. Per una questione così delicata ci sarebbe voluta tua madre; ti avrebbe dato sicuramente il consiglio più giusto. Però una cosa io la so con certezza, e l'ho capita proprio innamorandomi di lei: un bacio non accade mai per caso, e non è solo un bacio se lo ricambi e ti scombussola da capo a piedi.” dice ricordando con nostalgia il suo primo con la moglie.

Kurt annuisce, guardandolo pensieroso “Ci penserò papà. Forse ho solo bisogno di dormire e metabolizzare quello che è successo questa sera. Sai, ho appena rotto con Rick e questo bacio è stato così inaspettato che non mi ha dato nemmeno il tempo di chiedermi quello che voglio veramente. L'unica cosa che so, come ti ho detto, è che ho lasciato che mi baciasse e stavo bene quando lo faceva.” Burt corruccia le labbra, abbassando gli occhi un po' imbarazzato “Vedrò come andranno le cose i prossimi giorni. Mi scuserò con lui per la mia reazione eccessiva e cercherò di capire esattamente che cosa significava per lui.”

“Okay Kurt, ma ripensa a quello che ti ho detto. Blaine non è nella posizione per poter giudicare nessuno, quindi non farti intimorire da lui a tal punto da negare i tuoi sentimenti. Io voglio solo che tu sia felice, sto male nel vederti così.”

Kurt abbraccia suo padre con dolcezza, dandogli un bacio sulla guancia “Lo farò papà. Tu però non preoccuparti per me. Sto bene, starò bene.” si congeda dirigendosi in camera sua.

Quando finisce di prepararsi e si mette sotto le coperte, prende d'istinto il cellulare dal comodino, tentato di scrivere un messaggio a Sebastian. Vuole scusarsi per come lo ha trattato e dirgli che le cose possono tornare come prima, senza che ci siano imbarazzi tra loro. Una parte di lui vorrebbe provare a far funzionare la cosa, ma quella più razionale gli dice di lasciar perdere e di dimenticare ciò che è accaduto.

Il suo cuore, però, detesta questa parte razionale, e quando Kurt si addormenta, i suoi unici pensieri sono tutti legati a Sebastian.


 


 


 


 

N/A

Lo so, alcuni si aspettavano una vera e propria dichiarazione d'amore ma ho pensato che era troppo presto visto che Kurt si è appena lasciato con Rick v.v Ma arriverà, don't worry lol

Spero comunque che il capitolo vi sia piaciuto! :* Era dal loro primo bacio che aspettavo di scrivere sta scena ed è stata una sofferenza dover aspettare tanto haha

Grazie mille per le recensioni comunque!!

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Capitolo 24
*** Capitolo 24 ***


CAPITOLO 24


 





 


 

SOUNDTRACK

“Just give me a reason” - P!nk ( https://www.youtube.com/watch?v=OpQFFLBMEPI )

“Changes” - David Bowie ( https://www.youtube.com/watch?v=pl3vxEudif8 )

 






 


 

Nei giorni successivi Kurt e Sebastian non si rivolgono la parola. Kurt lo vede appena a scuola, giusto il tempo tra un cambio di lezione e l'altro nei corridoi, e nota con dispiacere che l'amico tiene la testa bassa proprio per evitare di incrociare il suo sguardo. Il giorno prima della cerimonia dei diplomi tutta la scuola è addobbata con stendardi rossi e blu e si respira un clima di festa. Kurt però non riesce a godersi appieno quel momento, perché non fa altro che pensare e ripensare a quel bacio.

Se credeva che quello alla festa lo avesse lasciato scombussolato, in quel momento gli sembra niente in confronto a quell'ultimo. Non era stato più intenso, ma senza dubbio più vero e sentito. Ed è proprio quello a farlo riflettere, e a rendere i suoi sentimenti ancora più confusi.

“Sei sovrappensiero.” constata Blaine quella mattina, raggiungendolo nel cortile del liceo “Agitato per domani?”

“Un po'.”borbotta Kurt, sentendosi uno schifo mentre lo guarda negli occhi, mentendogli.

“Su con la vita! Questa è la fine di una cosa e l'inizio di una nuova! Dovresti essere esaltato all'idea! Io non vedo l'ora... Ci saranno tutti i nostri amici e parenti, e potremmo dire addio a questa pallosa scuola per fare finalmente qualcosa che amiamo davvero. Come fai a non esserne felice?”

Kurt fa spallucce, distaccato “Io non voglio che finisca invece. Mi spaventa il futuro.”

“Spaventa tutti.” risponde lui mettendogli un braccio attorno al collo in modo amichevole, poggiando la testa sulla sua spalla “Avrai comunque me...” gli promette “E poi c'è Sebastian.”

A quel nome Kurt si irrigidisce, impallidendo visibilmente, sentendo un nodo stringerglisi alla bocca dello stomaco “Certo, lo so.”

“Hey, ti senti bene? Sei diventato verde.” nota Blaine preoccupato “C'è qualcosa che non- Oh, Seb!” si interrompe vedendo l'amico passargli vicino.

Kurt lo fulmina con lo sguardo, desiderando scomparire dalla faccia della Terra. Anche Sebastian sembra infastidito dal fatto che Blaine lo abbia richiamato, perché è palese che non voglia trovarsi a meno di dieci metri da Kurt.

“Cosa c'è?” chiede secco tenendo gli occhi puntati sul suo migliore amico.

“Ci vediamo domani alla cerimonia dei diplomi! Kurt è agitatissimo, sto cercando di tranquillizzarlo un po'.” dice dandogli un buffetto sulla spalla “Diglielo anche tu che deve smetterla di essere sempre così in ansia per ogni cosa.”

Prima che Sebastian possa dire qualsiasi cosa che possa anche solo richiamare indirettamente il bacio che si sono dati, Kurt interviene, fingendo indifferenza “E' andato bene il test quindi.”

“Già.” risponde acido “Ho preso una A.”

Kurt si apre in un ampio sorriso, guardandolo ammirato “Wow, b-bravissimo.” balbetta “Te l'avevo detto che ce l'avresti fatta alla grande. Ho sempre avuto fiducia in te. Io dovrò smetterla di essere sempre agitato, ma tu devi credere di più in te stesso.”

“Certo, come no.” controbatte freddo “Senti Blaine, io devo proprio andare. Ci sarà il party a casa di Donovan stasera, puoi dirgli che io non vengo? Sempre che tu ci vada ancora...”

Blaine corruga la fronte, sorpreso “Perché no? Non stai bene?”

“Già. Forse sono solo stanco, quindi passo per questa volta. Tu e gli altri divertitevi anche per me.” risponde con tono spento, tenendo gli occhi puntati a terra “A domani Blaine. Ciao Kurt.” lo saluta poi con un filo di voce, dandogli una rapida occhiata.

Kurt è dispiaciuto e vorrebbe poterlo seguire per chiarire, ma non vuole dare a Blaine dei motivi per essere sospettoso. È già abbastanza scomodo dover fingere indifferenza sviando l'argomento Sebastian, senza lasciarsi sfuggire qualcosa.

E' chiaro che anche Sebastian desideri un chiarimento, perché si volta a più riprese verso di lui, mentre si dirige verso i cancelli della scuola. Non è del suo solito umore ed è come se tutta la sua energia e il suo entusiasmo contagioso fossero stati risucchiati e sostituiti con depressione e sofferenza. Glielo si può leggere negli occhi.

“Okay Kurt. Cosa è successo?” gli chiede inaspettatamente Blaine, facendolo sussultare.

Merda. “Niente... Io- nulla di che.” farfuglia premendo l'indice e il pollice nel punto d'incontro delle sopracciglia “Ah, abbiamo litigato. Ma è una stupidaggine davvero, non darci peso. Vedrai che domani durante la cerimonia dei diplomi saremo entrambi sovrappensiero e non ripenseremo più alla nostra discussione.”

“Spero nulla di grave.” continua come suo solito insistentemente Blaine.

“Te l'ho detto, è tutto okay. Litighiamo un giorno si e l'altro pure, non dovresti rimanere turbato quando ti dico che abbiamo discusso. Ti dovresti stupire del contrario.” cerca di alleggerire la situazione con una battuta, sperando di spostare l'argomento su qualcos'altro “Ma non parliamo di lui, tu piuttosto dimmi: hai fatto qualche nuova conoscenza?”

“Mi stai chiedendo se esco con qualcuno?” domanda ridendo, mentre Kurt annuisce “No. Ho provato a vedere se funzionava con quel tipo della festa.... quello per cui tu mi hai sgridato.” gli ricorda facendo fare una smorfia a Kurt “Però non ha funzionato. Non era proprio il mio tipo ad essere sincero, ed inoltre era un gran cretino. Pensa che mi ha proposto strani giochetti per scambisti. Tipici amici di Sebastian.”

“Sei suo amico anche tu.” sghignazza Kurt.

Blaine stira le labbra in un sorriso divertito “Io sono l'unica eccezione!” esclama gonfiando il petto “Tu invece? Rick? Va tutto bene tra voi?”

A quella domanda Kurt rimane stupito di non provare alcun tipo di dolore. È come se la cosa gli fosse diventata improvvisamente indifferente, forse perché troppo preoccupato a confrontarsi con la storia del bacio con Sebastian “Ci siamo lasciati una settimana fa.” gli confida infine “Abbiamo deciso che era meglio rimanere amici e lui era ancora innamorato del suo ex, quindi è stato un bene così. Se mi innamoravo veramente di lui e poi venivo a scoprire che non aveva dimenticato il suo precedente fidanzato sarebbe stato di gran lunga peggiore.”

Blaine sembra colto alla sprovvista e Kurt deduce che Sebastian non gli abbia raccontato nulla dell'accaduto -non che la cosa lo infastidisca, anzi, ma si sorprende che non lo abbia informato su una questione così delicata visto che gli ha sempre detto tutto-.

“Mi dispiace Kurt, non ne avevo idea. Tu stai bene?” domanda con finto dispiacere, riuscendo a fatica a contenere un sorriso. È ovvio che sia felice della loro rottura, avendo ora campo libero.

“Certo. È stato un po' duro i primi giorni, ma adesso è tutto okay. Credo di essermi ripreso più in fretta del previsto. Sai, col tempo penso di aver costruito una specie di corazza e mi sento meno fragile rispetto a com'ero ad inizio anno. Posso superare una rottura, non è la fine del mondo.” risponde facendo un palese riferimento anche alla loro storia.

“Sono felice che tu stia bene.”

Kurt forza un sorriso, strofinando la mano sul suo braccio “Forse è meglio che vada. Devo preparare ogni cosa per domani e munire la macchina fotografica di mio padre di un rullino nuovo, visto che mi supplica da giorni e non l'ho ancora fatto. Ha detto che non scapperò al servizio fotografico, costi quel che costi.”

Blaine ride, annuendo comprensivo “E' quello che ha detto anche mia madre. Ha tre macchine fotografiche e il suo cellulare a disposizione. Sarà imbarazzante come a qualsiasi altro evento importante... Sa come attirare l'attenzione su di sé.”

“Come quella volta che arrivasti primo nella maratona? Era accanto a me sugli spalti ed urlava come una forsennata sventolando uno striscione. È stato epico, ma anche dannatamente imbarazzante.” ride ricordando la gara scolastica di Blaine dell'anno prima.

L'altro ragazzo si copre gli occhi con la mano, scuotendo la testa “Domani farà la stessa cosa, stanne sicuro. Tuo padre sarà senz'ombra di dubbio più discreto.”

“Lo spero.” ridacchia Kurt, alzandosi dal tavolo “Ci vediamo domani allora. Il nostro ultimo giorno...” dice con un briciolo di malinconia.

“Il nostro ultimo giorno.” ripete Blaine facendogli un rapido cenno col capo.


 

*


 

Quel senso di malinconia non fa altro che aumentare non appena il preside gli consegna il diploma il giorno successivo e Kurt guarda verso la platea, posando gli occhi su ciascun presente, dai suoi compagni di classe, a suo padre, alle famiglie di Blaine e Sebastian (gli Smythe in particolare urlano non appena sale sul palco ed applaudono in modo fragoroso), ai suoi insegnati, a tutte le persone che nel bene e nel male hanno fatto parte della sua vita in quegli anni. È come se stesse dicendo addio ad una grande famiglia, anche se non ha mai avuto molti amici e non conosce la metà degli studenti che lo sta fissando. Nonostante questo, però, sono diventati tutti parte della sua quotidianità e non è facile dire addio ad un ambiente che gli era ormai così familiare.

Consegnati tutti i diplomi nota di non essere il solo depresso per la fine di quella grande avventura: diverse ragazze si stanno abbracciando tra loro in lacrime, ed altri ragazzi si stanno salutando tendendosi la mano seriosi, per nascondere il fatto che anche loro siano sul punto di scoppiare a piangere.

Sta osservando gli studenti salutarsi quando nota che, in un angolino del cortile, appoggiato ad un albero, Sebastian si sta rigirando il diploma tra le mani con aria afflitta. Kurt prende un respiro profondo e, prima di raggiungere suo padre, decide di avvicinarsi a lui ed affrontarlo “Congratulazioni!” esclama allungando un braccio per sistemargli meglio il cappello sulla testa “A quanto pare non finirai a sistemare scatoloni in un retrobottega.” scherza facendolo sorridere “Mi sei mancato in questi giorni.” ammette poi in un sussurro, abbassando gli occhi a terra.

“Anche tu.” gli confessa Sebastian rimanendo impassibile “Quindi è tutto okay tra noi? Non ci sono risentimenti vero? Sai riguardo a- quello.”

“E' tutto okay. Anzi, non ho ancora avuto modo di scusarmi per il modo in cui ti ho trattato. Ero ancora sconvolto per la rottura con Rick e sono uscito di testa, mi dispiace. Ho fatto tante storie per uno stupido bacio senza importanza” Sebastian corruga le sopracciglia, ferito, ma si ricompone immediatamente per non darglielo a vedere “e ti ho respinto in malo modo. Avevi fatto così tanto per me e non ti sono neanche stato riconoscente. Sono una persona orribile, ti chiedo scusa. La verità è che mi sono fatto prendere dal panico perché avevo paura che Blaine potesse scoprirlo e sappiamo entrambi che non reagirebbe bene.”

“Si, lo so. Mi sento in colpa anche io se vuoi saperlo. Guardarlo negli occhi mentendogli è frustrante. Forse a questo punto sarebbe meglio dirgli che ti ho baciato e-”

“NO! Sei impazzito?” squittisce impaurito “Non farlo Bas, ti prego. Facciamo solo finta che non sia mai successo e torniamo tutti amici come prima.” lo prega con sguardo di supplica.

“Come vuoi, okay.” borbotta contrariato Sebastian, che riesce a malapena a reggere quel peso sullo stomaco “E' stato un anno difficile e strano, però è stato anche speciale. Sono successe così tante cose ed abbiamo conosciuto altrettante persone, quindi non si può certo dire che sia stato monotono. Abbiamo dovuto affrontare parecchi ostacoli ma alla fine siamo qui ora, no? Tu sei diventato Fast and Furious ed io ora sono alla pari di Einstein!” scherza accennando un sorriso “Li reputo due grandi traguardi. Cerchiamo di trovare il lato positivo a questi ultimi mesi, anche se sono stati duri... Adesso inizia la vita vera.”

Kurt annuisce, arricciando le labbra “Immagino ti aspettino i tuoi tanto attesi party, come li avevi definiti, alla pari del Moulin Rouge.”

Sebastian si gratta nervosamente la fronte nel punto in cui la cucitura del cappello gli prude sulla pelle “Credo di essermi un po' stancato, sai? Comincio a pensare che tutte quelle feste a lungo andare non siano poi così divertenti.” gli confida, ricevendo un'occhiata perplessa “Mi sono goduto abbastanza la vita, forse è arrivato il momento di crescere davvero e smetterla con tutti quegli svaghi. No, ho intenzione di aiutare Jenah al 'Forget Me Not' per tutta l'estate e poi voglio andare al college.”

Kurt, ancora scosso da quelle dichiarazioni sul voler rinunciare ai party e di conseguenza a degli incontri con alcuni ragazzi, rimane ancora più colpito per il fatto che Sebastian abbia effettivamente ascoltato la sua proposta di molte settimane prima, quando avevano dipinto per la prima volta le pareti del West Side “Hai chiamato il locale come ti avevo detto..?” gli domanda con un filo di voce, non potendo fare a meno che sorridere.

“Si, in fondo è carino.” ammette con fare disinteressato per non dargli troppa soddisfazione “Alcuni amici di Jenah hanno dipinto i fiori sulle pareti ed è venuto fuori proprio un bel lavoro. Di conseguenza il nome era quasi d'obbligo. L'insegna non è niente male, e per lo meno è abbastanza visibile e riconoscibile rispetto a quella malconcia che avevamo prima.”

“Non vedo l'ora di vedere il risultato allora!” esclama entusiasta prendendogli la mano “Sono contento che tu abbia deciso di andare al college comunque. Sono molto fiero di te.”

Sebastian guarda le loro mani intrecciate e sente di nuovo che il cuore è sul punto di scoppiargli, tanto sta battendo forte, e lo sguardo dolce e rilassato di Kurt, accompagnato dal suo tenero sorriso, non fanno altro che renderlo ancora più vulnerabile “Mi fa piacere che tu sia fiero di me. Non ci crederai Hummel, ma io tengo molto alla tua opinione. Cioè l'opinione che hai di me.”

“Avevi detto che era irrilevante.” lo stuzzica Kurt facendo oscillare le loro braccia.

“Perché essere buoni fa schifo, è noioso.” risponde altezzoso, sperando che la sua maschera di sicurezza sia ancora credibile “Ma la verità è che il tuo parere per me è fondamentale, per questo mi faceva male l'idea che mi considerassi uno sbandato, senza alcuna aspirazione se non quella di venir eletto Mr. Confraternita.”

Kurt ride, alzando gli occhi al cielo “Non penso questo di te, lo sai.” lo rasserena, accarezzandogli il dorso della mano col pollice, non rendendosi nemmeno conto di rendere la situazione troppo intima e scomoda -dopo quello che è successo all'ingresso di casa sua “Credo che tu sia migliore di quanto credi.”

Sebastian senza pensarci si sporge in avanti per dargli un rapidissimo abbraccio e Kurt sa bene che non si spingerà oltre a quella dimostrazione d'affetto “Non sei arrabbiato per quello che è successo la scorsa settimana, vero? Non ho fatto altro che pensarci per giorni e più passava il tempo più mi rendevo conto di aver commesso un errore. Non c'ero con la testa ed ho agito d'istinto, senza riflettere sulle conseguenze. Avrai esagerato coi toni ma posso capire perché tu ti sia alterato tanto. Spero davvero che tu non ce l'abbia con me a causa di quello stupido e momentaneo impulso.”

Kurt contrae le labbra, scuotendo la testa “No, va tutto bene. Dimentichiamo l'accaduto e basta.”

“Dimenticare cosa?”

Quando sentono la voce di Blaine entrambi indietreggiano, sciogliendo la presa delle loro mani, spaventati che possa fraintendere. Blaine sembra avere un tempismo perfetto quando si tratta di situazioni scomode in cui stanno parlando di cose private.

“Niente.” si affretta a rispondere Kurt sentendo le guance accaldarsi “Sebastian come suo solito ha fatto un'uscita inappropriata e gli stavo giusto dicendo che non me la sono presa.” si inventa su due piedi, sentendo Sebastian dargli un colpetto sulla schiena come a complimentarsi della prontezza con cui ha inventato una scusa “Congratulazioni comunque!” esclama poi dandogli un abbraccio amichevole.

“Anche a voi ragazzi.” risponde con entusiasmo Blaine stringendo forte Kurt a sé, dando poi un cinque al suo migliore amico “Ti dona proprio il rosso.” aggiunge poi sempre rivolto a Kurt, facendo un sorriso da un orecchio all'altro, squadrando il suo ex da capo a piedi incantato.

Kurt si sente a disagio, soprattutto perché sa che Sebastian non gradisce tutte quelle attenzioni di Blaine su di lui, ma cerca di fare buon viso a cattivo gioco, sforzandosi di mostrarsi il più naturale possibile.

“Allora ragazzi, ce lo meritiamo un po' di sano divertimento, non credete?” continua Blaine esaltato.

Kurt e Sebastian stanno per rispondere all'unisono quando un'altra voce richiama la loro attenzione “Decisamente Anderson!” esclama una ragazza ispanica vestita con un tubino rosso fiammante e i capelli raccolti in una coda di cavallo, che tiene poggiata su una spalla.

“Santana!” strilla Kurt buttandole le braccia al collo “Oddio che bello vederti! Perché non mi hai avvisato che saresti venuta?” la rimprovera dandole un buffetto sulla spalla, prima di stringerla di nuovo al suo petto in modo fraterno.

“Volevo farti una sorpresa puffetto!” lo apostrofa mettendogli un braccio attorno alla vita “Congratulazioni, sono così orgogliosa di te! Mi sei mancato molto.”

“Anche tu mi sei mancata, tantissimo.” dice dandole un bacio sulla guancia.

“Congratulazioni anche a te Anderson.” si rivolge a Blaine con tono di superiorità “Oh Smythe, che sorpresa vederti con quel cappello in testa! A chi lo hai dato per farti promuovere?” aggiunge in direzione di Sebastian con un sorriso strafottente impresso sul viso.

“Santana!” la rimprovera Kurt, fulminandola con lo sguardo “Lascialo in pace.”

“Tranquillo Kurt, Mrs. Canotti Gonfiabili, stava solo cercando di farmi le congratulazioni a modo suo, dico bene Lopez?” non si scompone Sebastian, ricambiando con un sorriso forzato.

Santana corruga la fronte, passando lo sguardo dall'uno all'altro parecchio confusa “Da quando lo chiami Kurt? E soprattutto... da quando tu lo difendi? Deve essermi sfuggito un passaggio.”

“Ti sei persa un po' di cose da quando sei andata via, ma avremo tutto il tempo per recuperare. Forse questa non è la migliore delle occasioni per i pettegolezzi e le mie intrepide ed eccitanti avventure.” scherza Kurt che in realtà si sente un po' in colpa per non averle detto niente di Sebastian “Siamo amici adesso.”

Santana mette una mano di fronte a sé come per fermarlo, ed alza un sopracciglio disorientata “Ti sta ricattando? Hai sbattuto la testa da qualche parte?”

Kurt ride, divertito dallo sguardo sconvolto dell'amica “No, abbiamo voluto darci un'opportunità e... credo che ne sia valsa la pena.”

“Per me di sicuro.” mormora Sebastian, non così piano perché gli altri non riescano a sentirlo.

“Ookay, tornando a quello che stavo cercando di dirvi prima che la signorina” interviene Blaine un pizzico turbato da quella frase “facesse una delle sue entrate trionfali, vi stavo formalmente invitando alla tenuta estiva dei miei. Anche tu sei invitata Santana, se non hai già programmi per l'estate.”

“Quando esattamente?” chiede lei interessata.

“Tra una settimana per sette giorni. Ho invitato anche un paio di amici, ma se mancherete voi queste vacanze non avranno senso.” dice facendo loro gli occhioni per convincerli ad accettare.

“Considerami già dei tuoi Anderson! Non perdo occasione per farmi un bagno in una di quelle lussuosissime vasche idromassaggio che sicuramente avrai.” risponde con prontezza Santana.

“Quelle, la piscina, il campo da tennis, da golf e il lago!” aggiunge con vanto, mentre le pupille di Santana si allargano a dismisura ad ogni cosa elencata “Kurt, tu vieni vero? Ti prego!”

“Andiamo K! Sai che ti avevo chiesto di passare le vacanze assieme e questa potrebbe essere l'occasione perfetta! Non vorrai lasciare una povera e dolce donzella da sola tra le grinfie di questi elfi gay!” esclama indignata, strattonandolo per la toga.

“E lui cos'è?” interviene Sebastian che fino a quel momento era stato zitto.

Kurt lo fulmina con gli occhi, ma decide di lasciar perdere “Io non lo so... L'idea non è male ma-”

“Ti prego Hummel!” insiste ancora Santana “Sono qui solo di passaggio e passare una settimana insieme sarebbe grandioso visto che non ci vediamo da secoli. Non farti pregare! È da tanto che non stiamo più tutti assieme. Una rimpatriata sarebbe il massimo!”

Kurt riflette per qualche secondo, dubbioso. Desidera tanto passare le vacanze con tutti loro e la residenza estiva di Blaine è effettivamente allettante (ricorda quando l'avevano avuta completamente a disposizione per due settimane l'anno prima), però d'altro canto non si sentirebbe a suo agio a passare sette lunghissimi giorni in compagnia del suo ex e del suo migliore amico con un'apparente cotta per lui. Sarebbe troppo strano e dover fingere costantemente senza lasciargli intendere nulla con qualche sguardo o frase indiretta, potrebbe rivelarsi dannatamente frustante.

“Io non posso Blaine.” rompe il silenzio Sebastian, rabbuiandosi “Ho un impegno.”

“Oh, mi dispiace. Si sentirà la tua mancanza.” risponde sincero Blaine.

“Va bene, ci vengo.” si decide immediatamente Kurt alla notizia che Sebastian non ci sarebbe stato. Si sente uno schifo per essere felice della cosa, e nota l'espressione dispiaciuta dell'amico che di certo non lo aiuta ad alleggerire i suoi senti di colpa.

Sul viso di Blaine si dipinge un sorriso da un orecchio all'altro “Grandioso! Ci contavo sulla tua presenza.” gli dice con tono equivoco, facendo sbuffare Sebastian “Conterò i giorni che mancano.”

“Okay Anderson, stai a cuccia.” interviene Santana mettendo il braccio attorno al collo di Kurt “Ora se non vi dispiace ve lo rubo per qualche minuto. Ci vediamo la settimana prossima Hairspray e quanto a te...” guarda Sebastian con sufficienza “Ci vediamo quando capita.”

“Credo che non mi dispererò se non dovessimo più vederci, ma non ci conto troppo.” replica Sebastian facendo roteare gli occhi “Raggiungo la mia famiglia che mi starà di sicuro cercando. Prima o poi devo affrontare questa tortura.” aggiunge prendendo Blaine sotto braccio “Vieni anche tu Anderson, così mi becco pure le congratulazioni da tua madre e poi me ne vado a casa.”

Kurt ride per la svogliatezza dell'amico e gli fa un rapido cenno con la testa per salutarlo, mimando un 'ci vediamo dopo' a Blaine.

“Allora gnomo salterino, ci sono parecchie cose che mi devi spiegare. Non ti farò andare da tuo padre fino a che non avrai chiarito un paio di questioni.” lo ammonisce Santana guardandolo di sottecchi “Primo: non sapevo che tu e Blaine foste ancora così amici... Mi fa piacere, certo, però è strano vedervi conversare come se nulla fosse.”

“Abbiamo deciso di affrontare la questione in modo maturo.” risponde altezzoso Kurt “Abbiamo avuto i nostri alti e bassi, ma adesso credo che possiamo farcela. A mantenere un'amicizia intendo.”

“Forte.” commenta ironica Santana “Ora arriviamo al secondo punto però, nonché quello che mi turba maggiormente. Da quando tu e Smythe siete amici?! Voglio dire, vi siete sempre detestati e se non ricordo male un anno fa mi dicesti che avresti preferito venire investito da un carro armato piuttosto che parlare con lui. Inoltre, quando disturbava te e Blaine, hai detto che avresti voluto strozzarlo o torturalo come in quel film disgustoso di 'Saw' che abbiamo visto assieme in cui la tizia doveva sbudellare uno per recuperare una chiave.”

“Okay, riconosco di essere stato un pelino esagerato. Sebastian non è male in fondo...” sussurra sentendo le guance accaldarsi appena

Santana lo fissa assente per qualche secondo, prima di sgranare gli occhi e portarsi una mano alla bocca “Oh mio Dio.”

“Che hai?” domanda con voce tremolante Kurt.

L'amica fa scivolare la mano dalle labbra al petto, senza smettere di guardarlo sconvolta “Non dirmi che ci hai fatto sesso!” esclama ad alta voce costringendo Kurt a tapparle la bocca.

“No!” strilla isterico “Non ci sono andato a letto assieme! Come ti salta in mente?! Abbiamo semplicemente iniziato a parlare e abbiamo imparato a conoscerci ed apprezzarci. Lui in fondo è forte. È un po' stressante a volte, terribilmente logorroico -forse più di me-, volgare, presuntuoso ed arrogante, ma sa anche essere molto dolce e sensibile. Lo so che non si direbbe, ma mi è stato davvero molto vicino in questo periodo. Sentivo tanto la tua mancanza e lui è riuscito a sostenermi nei miei momenti difficili, come la rottura con Blaine e quel Rick di cui ti ho parlato per messaggio.”

Santana però continua ad osservarlo come se una strana creatura avesse divorato il suo migliore amico “Kurt, sai di essere bordeaux, vero?” gli fa notare, turbata.

A quella constatazione le guance di Kurt diventano ancora più calde ed arrossate e sente che non può più tenersi tutto dentro e nasconderle la cosa “Se ti dico un segreto mi giuri che rimarrà tra noi? Mi fido di te, ma ho bisogno di sentirtelo dire perché è una cosa estremamente delicata.”

“Te lo giuro.” dice Santana baciandosi l'indice e il medio da entrambe le parti “Lasciami dire però che mi stai parecchio inquietando. Se questo segreto riguarda Sebastian avrei bisogno di prepararmi psicologicamente almeno un mese prima... Ah, okay Hummel. Dimmi tutto.” acconsente infine mettendosi in ascolto incuriosita.

Kurt prende un respiro profondo, sentendo il cuore accelerare di un battito “Vedi San, passare così tanto tempo con lui ci ha resi molto... intimi. Io frequentavo Rick e lui chissà quante storie ha avuto in questi mesi, ma lo scorso week end, quando mi sono lasciato col mio ragazzo, ho chiamato Sebastian nel bel mezzo della notte supplicandolo di venirmi a prendere.”

“Perché hai chiamato lui?” chiede titubante Santana.

“E' questo il punto: non lo so. Me l'ha fatta anche lui questa domanda; non perché fosse arrabbiato per averlo fatto venire fino a lì, ma solo perché voleva sapere il motivo per cui avessi chiamato proprio lui... perché è sempre lui il mio primo pensiero...” continua con voce flebile sotto lo sguardo attento e allo stesso tempo giudicante di Santana “E poi abbiamo discusso. Io ho iniziato ad alzare la voce senza motivo, ero ancora sconvolto per la rottura con Rick e lui stava complicando le cose e poi all'improvviso-”

“Non ci sto capendo niente.” lo interrompe l'amica “All'improvviso cosa? Vi siete presi a pugni?”

“Mi ha baciato.” confessa infine abbassando lo sguardo.

“TI HA BACIATO?!” urla Santana costringendo ancora una volta Kurt a tapparle la bocca.

“Abbassa la voce porca miseria!”

Santana si libera dalla sua presa guardandolo come se le avesse fatto un torto personale “Tu mi stai dicendo che quel Sebastian Smythe ti ha baciato?!” domanda di nuovo incredula mentre Kurt annuisce ripetutamente con convinzione “Cazzo. Porca troia.”

“Questa è la reazione che mi aspettavo.” commenta Kurt imbarazzato “Per piacere non dirlo a nessuno o mi ammazza. Già ci sentiamo da schifo entrambi perché non lo abbiamo detto a Blaine e stiamo facendo di tutto per evitare di trovarci nello stesso posto contemporaneamente, ma a quanto pare delle forze avverse complottano contro di noi.” farnetica “Sebastian lo ha definito un 'impulso momentaneo', ma è stato qualcosa di più. Sta di fatto che gliel'ho lasciato effettivamente fare ed ho pure ricambiato.”

Santana fa un'espressione disgustata, ancora sconvolta dal fatto che il suo migliore amico parli di Sebastian come se ne fosse attratto “T-ti è piaciuto?” balbetta quasi temesse la risposta.

Kurt stira le labbra in una smorfia “Non lo so. Suppongo di si? Voglio dire, in un primo momento credevo che fosse solo un modo per farmi stare zitto o mettermi a disagio, ma quando il bacio si è fatto più intenso ed ho capito che non lo stava facendo per quello, mi sono lasciato andare anche io ed ero piuttosto coinvolto a dirla tutta.”

“Kurt, non pensare ad un mio possibile giudizio, sai che non posso farne a meno... Provi qualcosa per lui? Pensi di essertene innamorato?”

Kurt scrolla le spalle, arricciando le labbra pensieroso “Non lo so. Ormai è la mia risposta ad ogni cosa. È come se avessi un gigantesco punto di domanda sopra la testa. Credo che sono solo spaventato all'idea che possa esserci qualcosa di più. Anzi, forse sono già consapevole da un bel pezzo che per me non è semplicemente un amico, ma c'è questa parte di me che mi frena. Dopo quel bacio avrei potuto dirgli che provo anche io qualcosa per lui ma ho solo paura di viverlo, ed invece l'ho respinto in malo modo. Ecco perché prima era un po' freddo con me.”

“Allora va da lui, sedetevi davanti ad un caffè e parlatene. È inutile che continuiate a fare finta che non sia mai accaduto. Ci rimetterete entrambi così! E non dirmi che non lo fai solo perché hai paura di Anderson! Quel codardo ti ha mollato e ti ha fatto soffrire come un cane ed ora vuoi negarti una possibile storia d'amore per paura di una sua reazione?! Scusami se te lo dico Kurt, ma è stupido. Dio, non posso crederci che proprio io ti stia invitando a dare una possibilità a quel coglione di Smythe!” sbotta stupita dalle sue stesse parole “E' solo che non ti vedevo parlare in questo modo di qualcuno da tanto tempo. I tuoi occhi poi valgono più di mille parole. La cosa potrebbe scioccarti Hummel, ma credo proprio che questa sia più di una semplice cotta passeggera.”

“Già, lo credo anche io e ti giuro che ce l'ho a morte con lui! Se non mi avesse baciato, a me non sarebbe passato nemmeno per l'anticamera del cervello di dirgli che vorrei che la nostra amicizia diventasse qualcosa di più. Non solo per Blaine, lui c'entra in parte... Se ci mettessimo assieme vivrei nella costante paura di una rottura e non voglio rovinare la nostra amicizia.”

Santana lo fulmina con lo sguardo, scuotendo la testa “Vuoi negarti una storia da qui all'eternità solo per paura di venire lasciato? Allora non dovresti più avere nessuno stando a questo tuo patetico ragionamento. Ascoltami Kurt, so che hai già dovuto affrontare due rotture nell'arco di poco tempo ma credimi quando ti dico che l'amore vale sempre la pena di essere vissuto appieno. Sebastian è la persona più menefreghista che io abbia mai conosciuto quindi penso che se ti è stato realmente così vicino per tutto questo tempo, arrivando addirittura a provare dei sentimenti per te, allora ci tiene davvero. Quando mai Sebastian ha mostrato un briciolo di umanità? Quando ha mai provato dei sentimenti per qualcuno? Quando ha confortato una persona? Se è riuscito a mostrarti la sua parte più fragile io gli darei un'opportunità.”

Kurt sospira, lo sguardo perso nel vuoto “E Blaine?”

“Smettila con Blaine! Che te ne frega? Potrà incazzarsi, okay, ma poi gli passerà. E se non gli passerà gli farò io un bel discorsetto a 'Mr. Il gel mi ha dato alla testa'. Non ha alcun diritto di prendersela con voi. Solo, non fate le cose di nascosto. Diteglielo il prima possibile e siate completamente sinceri.”

“Non so nemmeno cosa provo per Sebastian. Fino a che non mi schiarisco le idee non ho intenzione di fare proprio un bel niente. Non sarò di certo io ad andare da lui e dirgli che ho questa snervante confusione in testa... Voglio che sia lui a venire a parlarmi per primo.” risponde con sicurezza Kurt.

Santana sbuffa, rassegnata “Ti ha già baciato, che altro deve fare per fartelo capire? Non posso credere che per la prima volta in vita mia io stia prendendo le sue parti! La prossima volta che sarete soli prova a nominargli il bacio e da lì potrete discuterne civilmente senza l'isteria della scorsa settimana. Parlarne con più calma vi farebbe bene ad entrambi.”

“Certo, hai ragione ma-”

“Silenzio, tuo padre, Sebastian e la sua famiglia ad ore dodici.” lo zittisce Santana.

Quando Kurt si volta, suo padre lo stringe così forte a sé da farlo soffocare “Congratulazioni figliolo! Sono così fiero di te!” esclama, gli occhi appena velati di lacrime “Eri il più bello di tutti là sopra!”

“Non penso lei sia l'unico a pensarlo...” ammicca Santana sorridendo maliziosamente a Sebastian che subito ricambia con un'occhiataccia a Kurt, che prontamente fulmina a sua volta l'amica perché decisamente non è quello il modo di 'tenersi la cosa per sé'.

“Santana!” la saluta Burt dandole un rapido abbraccio “Da quanto tempo! Si sentiva la tua mancanza! Va tutto bene? La scuola?”

“Tutto alla grande signore! E poi sono così fiera di Kurt! Prima, quando era sul palco, ho avuto un momentaneo impulso di corrergli incontro e coccolarlo come una mamma orgogliosa.” continua col suo solito sorrisino strafottente, rivolgendo a Sebastian delle occhiate complici.

“Santana.” la richiama Kurt a denti stretti dandole una pacca su un fianco senza farsi notare dagli altri.

“Oh si, siamo tutti fieri di lui.” interviene Catherine “Quando ti ho visto lì sopra assieme a mio figlio mi è esploso il cuore di gioia. Ve lo meritate entrambi ragazzi, ci avete resi orgogliosi.”

“Così orgogliosi che avrei avuto addirittura voglia di darti un bel bacio!” continua Santana intenzionata a provocare Sebastian.

“Si si...” borbotta lui acido, trucidandola con gli occhi “Kurt, posso parlarti un secondo? Voi potete aspettarci all'ingresso, torniamo subito. Dobbiamo andare a salutare alcuni compagni e poi vi raggiungiamo.” si inventa una scusa su due piedi per allontanarsi.

Burt e gli altri annuiscono all'unisono un po' perplessi, mentre Santana aggiunge “Certo, vi aspettiamo lì. Metteteci tutto il tempo che volete.”

Quando Sebastian lo afferra per la manica e lo trascina bruscamente fin dietro la scuola, Kurt sa che deve prepararsi psicologicamente ad una ramanzina.

“Glielo hai detto.” dice con tono lapidario, risultando più un'affermazione che una domanda.

“Mi è scappato.” si giustifica Kurt “Ti stava solo provocando, non lo dirà a nessuno stai tranquillo. Le ho detto che non è stato niente di che... Cioè, il bacio è stato una bomba” si lascia sfuggire pentendosene un istante dopo “ma non ha avuto importanza. Non so nemmeno perché gliel'ho raccontato a dire il vero. Ti chiedo scusa.”

Sebastian lo sta fissando con gli occhi ridotti a fessure e le labbra contratte, come se stesse cercando di leggergli nella mente “Sai cosa ti dico Hummel? Chi se ne frega. Avremo modo di chiarirci meglio la prossima settimana alla tenuta degli Anderson.”

Kurt sgrana gli occhi, rimanendo a bocca aperta “Avevi detto che non saresti venuto!”

“Beh ho cambiato idea.” ghigna Sebastian con soddisfazione.

Merda. C'era un problema.


 


 


 


 

N/A

Ora inizia la penultima parte della ff, ossia quella alla tenuta degli Anderson che occuperà un paio di capitoli :) L'unica cosa che posso anticiparvi è che ci saranno diversi momenti Sebtana... oltre a quelli Kurtbastian ovviamente xD

Spero che il capitolo vi sia piaciuto!

A martedì :*

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Capitolo 25
*** Capitolo 25 ***


CAPITOLO 25


 



 


 

 

 

SOUNDTRACK

“Everybody's Changing” - Keane ( https://www.youtube.com/watch?v=Zx4Hjq6KwO0 )


 






 


 

La settimana trascorre tranquillamente e per la prima volta da inizio anno Kurt decide di rilassarsi senza fare nulla per tutto il giorno. È stato un anno stancante, più duro di quanto pensasse, ed ora sente di meritarsi del sano riposo. Non ha sentito Sebastian o Blaine in quei giorni, fatta eccezione per un messaggio a quest'ultimo per confermare la sua presenza alla tenuta estiva.

L'unica persona con cui è rimasto in contatto è Santana, che ha rimproverato almeno per tre giorni di fila dopo quelle velate uscite sul bacio con Sebastian. Avrebbe voluto strangolarla se non fosse stato che aveva bisogno di tutto il suo sostegno per quei sette giorni che lo aspettavano in compagnia di due possibili contendenti.

La mattina della partenza, infatti, nota di essere più pallido del solito, con profonde occhiaie violacee che lo fanno sembrare realmente uno dei personaggi dei film di Tim Burton come lo aveva definito Sebastian settimane prima. Ha passato una notte insonne, rigirandosi nel letto e pensando a tutti i modi possibili per non rendere la situazione imbarazzante ed invivibile.

Quando Santana bussa alla sua porta è ormai certo di essere sul punto di vomitare ed è tentato di inventarsi una scusa pur di rimanere a casa, ma sa che la sua migliore amica non glielo permetterebbe.

“Uuuh, come siamo belli!” esclama la ragazza non appena va ad aprirle, seduta su due enormi valigie come se stesse partendo per un viaggio di qualche mese.

“Hai intenzione di portarti tutta quella roba?” le domanda perplesso.

“Non cercare di cambiare discorso come tuo solito. Jeans strappati, maglietta nera aderente... Ti manca solo un'insegna luminosa sopra la testa che dica 'Sebastian saltami addosso'.” lo prende in giro afferrandogli il mento tra pollice ed indice.

“Non sei spiritosa San.” risponde imbronciato “Tanto non penso che mi reputi poi così interessante...”

“Vuoi scherzare?! Ti ha messo la lingua in gola appena due settimane fa!” esclama come sempre in maniera teatrale “Posso scommettere cinquanta dollari che, non appena saliremo in macchina con loro, lui non farà altro che guardarti. Non sto scherzando, poi li voglio veramente i soldi se ho ragione.”

Kurt però non sembra prestare attenzione a quella proposta ed inarca un sopracciglio, esitante “Aspetta, in macchina con loro? Credevo che Blaine fosse da solo!”

“Oh no. Ci sono Blaine, Sebastian ed un amico di Anderson di cui non ricordo il nome e credo di non aver mai visto. Mi ha avvisato un'ora fa al telefono. Lo sfido a far stare tutte le valigie nel bagagliaio. Spero solo che Smythe e il tizio misterioso siano stati parsimoniosi.”

“Per lasciare tutto lo spazio a te?” sghignazza tornando però subito serio “Non sapevo ci fosse anche Seb. Pensavo ci avrebbe raggiunto direttamente lì come gli altri tizi che Blaine ha invitato. Te l'ho detto, qualche forza avversa sta complottando contro di noi.” brontola affranto issandosi il suo borsone in spalla “Aspettiamoli fuori, così forse posso risparmiarmi eventuali conversazioni con mio padre. Prima sono andato a svegliarlo per salutarlo e mi ha detto di richiamarlo quando arrivavano, ma voglio evitare momenti imbarazzanti.” conclude facendole cenno di indietreggiare per poter chiudere la porta “San, sono terrorizzato. Non so come comportarmi quando c'è lui e penso sia già abbastanza incazzato per averti raccontato del bacio, quindi probabilmente mi risponderà in modo acido per i prossimi sette giorni.”

“O forse nel bel mezzo di una furiosa lite potrebbe scapparci qualche altro bacio...” ammicca lei con un sorriso malizioso “Guarda che vale ancora la scommessa dei cinquanta dollari. Tanto so che vincerò. Potrei comprarmi il profumo che mi piaceva tanto con quei soldi.”

Kurt sta per replicare quando sente il rumore di una macchina che gli fa gelare il sangue nelle vene “Okay, sono qui.” biascica spaventato “Evita questi discorsi da qui all'eternità.” le dice giusto in tempo prima che la macchina di Blaine accosti di fronte a loro.

Dall'auto scendono Sebastian, Blaine e l'amico di quest'ultimo che Kurt ricorda di aver visto a qualche party. Blaine sorride ad entrambi andandogli incontro per dare loro un abbraccio, mentre l'amico si avvicina per presentarsi.

“Piacere, Colin.” sorride cordiale tendendo loro la mano.

Santana e Kurt si presentano a loro volta anche se, a giudicare dalle espressioni di Colin, sapeva già benissimo chi fossero. Sebastian invece se ne sta ancora in piedi davanti alla macchina, con le braccia incrociate sul petto. È serio e non riesce a togliere gli occhi di dosso da Kurt, radiografandolo da capo a piedi.

Santana gli dà un colpetto sul fianco bisbigliando un 'sgancia i soldi', ricevendo un'occhiataccia dall'amico. Kurt sa di essere arrossito prepotentemente e non può far a meno di sentirsi lusingato nel ricevere così tante attenzioni. L'unica cosa che continua a sperare è che Blaine non noti nessuno di quei segnali o potranno dire addio ad una vacanza serena e pacifica.

“Colin, Bas salite pure. Io do una mano a caricare i bagagli.” dice Blaine prendendo quelli di Santana, emettendo un lamento sordo quando li solleva da terra, estremamente pesanti “Ora prendo anche i tuoi.” aggiunge sorridendo dolcemente a Kurt.

“Tranquillo, faccio da solo.” risponde lui sollevando il suo borsone, ma prima che faccia un solo passo Sebastian si fionda su di lui, togliendoglielo di mano.

“Faccio io.” si offre incrociando il suo sguardo in un modo così intenso da farlo sciogliere, tanto che le gambe per un istante sembrano cedere “Ti sei portato tutto il beauty case Hummel?” gli domanda poi con il suo solito modo da sbruffone, facendogli l'occhiolino.

Kurt alza il mento altezzoso, guardandolo con disappunto “No Sebastian. E non mi sono portato nemmeno tutta la mia collezione estiva, quindi evita di fare commenti a riguardo, ti ringrazio.” lo fredda, in realtà per rendere le cose più normali e meno difficili da gestire. Non vuole dare a Blaine motivi per pensare che, in fondo in fondo, gli piace.

Una volta sistemati a fatica i bagagli (quelli di Santana occupano la maggior parte dello spazio), Colin si posiziona nel sedile davanti accanto a Blaine e Kurt nota con dispiacere che Santana si è sistemata ad uno degli estremi dei sedili retrostanti in modo da farlo sedere vicino a Sebastian -e sa benissimo che lo ha fatto di proposito.

Quando si accomoda, seguito dall'amico, Santana lo afferra per il polso sporgendosi verso di lui “Non scherzavo sui cinquanta dollari.” gli ricorda ridendo.

“Io non avevo accettato però!” le fa notare Kurt, alzando la voce.

“Accettato cosa?” chiede Blaine, mettendo in moto.

“Nulla.” si affretta a rispondere Kurt “Quanta gente ci sarà alla villa?” chiede quindi sperando di spostare l'attenzione su altro.

Blaine si apre in un sorriso da un orecchio all'altro mostrando un grande entusiasmo “Saremo in otto. Noi cinque, Jessica, Tim e Nick. Tim è quel tipo che ti ho presentato l'anno scorso Kurt, quello fissato con Star Wars.” gli fa mente locale “Loro dovrebbero arrivare più o meno quando noi, stando a quanto mi ha scritto Jessica... In ogni caso appena arriviamo sistemiamo i bagagli nelle varie stanze e poi io proporrei un po' di divertimento sul campo da tennis.”

“Io non so giocare a tennis Anderson. Penso che mi accaparrerò la vasca idromassaggio e da lì non mi schioderò per tutta la settimana... Se non per mangiare su uno dei tuoi costosi servizi di porcellana da trecento dollari.” afferma Santana ammirandosi le unghie con indifferenza.

“Io parteciperò volentieri!” esclama Kurt entusiasta.

“Tu sei una frana Kurt!” ride Blaine “Ti ricordi l'anno scorso quando abbiamo giocato assieme? Riuscivi a malapena a tenere la racchetta in mano!”

“Molto divertente.” replica offeso Kurt, imbronciato.

Blaine sghignazza tra sé e sé “Beh, era stato comunque divertente, no? Giocare a tennis, fare un picnic in riva al lago, rimanere sdraiati sul parco a guardare le stelle... Decisamente un'esperienza da ripetere.”

A quelle parole Kurt si irrigidisce sul posto, deglutendo rumorosamente. È strano, ma ricordare quegli episodi lo rende triste e lo fa sentire nostalgico. Vuole intervenire di nuovo per cambiare come suo solito argomento, ma quando sta per farlo sente la mano di Sebastian sfiorare la sua nel piccolissimo spazio tra loro (visto che Kurt si è praticamente schiacciato contro Santana per non stargli troppo vicino).

Sebastian si è accorto della reazione dell'amico a quelle parole e vuole solo cercare di tranquillizzarlo, ma non si rende conto di esercitare l'effetto contrario. Kurt però, nonostante senta il cuore martellargli in gola, avvicina a sua volta la sua e lentamente solleva il mignolo fino ad appoggiarlo sopra a quello di Sebastian, finendo per intrecciarli. Continuano entrambi a tenere lo sguardo fisso di fronte a loro, i loro respiri che si fanno appena più pesanti. Passano un paio di secondi prima che Sebastian muova appena il suo per fargli una piccola carezza e Kurt d'istinto fa lo stesso, spostando poi la mano completamente sopra quella dell'altro per far intrecciare tutte le dita, lasciando che Sebastian continui ad accarezzarlo questa volta col pollice. Non sa esattamente se Sebastian l'ha fatto solo per calmarlo o perché cerca un reale contatto con lui, ma in quel momento non vuole porsi troppe domande.

Santana si sporge un poco in avanti, allungando il collo per vedere oltre la coscia di Kurt, ghignando compiaciuta quando vede le loro mani unite e dà un colpetto all'amico per richiamare la sua attenzione. Kurt si gira verso di lei e nota un sorriso beffardo che probabilmente vuole solo ribadire la scommessa fatta – esclusivamente – da lei.

“Smettila.” bisbiglia.

“Come mai siete diventati tutti silenziosi?” domanda improvvisamente Blaine facendo staccare rapidamente le mani di Kurt e Sebastian “Voglio sperare che sia perché avete fatto le ore piccole e siate sfiniti, ma non accetterò questo mortorio una volta arrivati alla tenuta. Ho in programma un sacco di passatempi divertenti e sono certo che non rimarrete delusi!”

“Se hai in mente uno dei giochi che è solito fare Smythe allora consideratemi senza dubbio dei vostri!” esclama scherzosamente Colin che fino ad allora non aveva detto una parola.

“Non vorrei sfinirvi tutti ancora prima che inizi la vera vacanza.” commenta ironico Sebastian incenerendolo con lo sguardo “E poi nessuno di voi è il mio tipo e alla Lopez manca qualcosa per eccitarmi, quindi a meno che non abbiate bidonate di alcol non ho intenzione di fare proprio nulla.”

Santana a quell'affermazione ruota il busto completamente verso di lui facendo quasi cedere la cintura di sicurezza “Ah, nessuno di loro è il tuo tipo? Proprio nessuno nessuno?” lo provoca con sfacciataggine.

Sebastian diventa paonazzo e sgrana gli occhi infuriato “Nessuno.” ripete con sicurezza “Blaine è come un fratello, sarebbe come girare un episodio di Game of Thrones. Colin è anonimo, non mi attizza... nulla di personale.” dice poi dandogli una pacca sulla spalla “E Hummel... Beh, l'ho già detto: non mi piacciono le ragazze.” finge di non essere attratto da lui.

Kurt però, anche se sa che sta recitando una commedia, si sente offeso e lo fulmina con lo sguardo, stanco di essere definito femminile “Sei sempre così carino Bas.” risponde acido, spostandosi ancora di più verso la sua migliore amica per fargli capire di essersela presa sul serio.

A quel punto Sebastian posa di nuovo la mano sulla sua solo con la punta delle dita e, tornando a fissare Blaine e Colin (più per assicurarsi che non buttino gli occhi sugli specchietti o si girino), inizia a passarle lievemente sul dorso della mano di Kurt, come per chiedergli scusa.

Kurt sente un brivido percorrerlo lungo la colonna vertebrale ed è come se il cuore avesse smesso di battere e il suo cervello di funzionare. È un contatto così semplice, dolce e sensuale allo stesso tempo e solo dopo qualche istante si rende conto di respirare a fatica, in modo sommesso e pesante. Anche Sebastian si sente in quel modo e non ha idea di quello che gli passi per la testa; è solo in quel momento, quando sente Kurt rilassarsi, che si rende conto di non riuscire a pensare agli altri presenti, noncurante del fatto che possano accorgersi di loro. Infatti, raccogliendo un briciolo di coraggio, si decide a voltarsi verso di lui.

Kurt fa lo stesso, perdendosi nel verde intenso dei suoi occhi, in quell'istante ancora più imperscrutabili del solito ed odia ammettere a sé stesso che vorrebbe così disperatamente perdersi in essi. Sa perfettamente di non aver bisogno di ulteriori conferme per rendersi conto che prova dei reali sentimenti per lui, ma c'è ancora quella piccola parte colma di paura che gli impedisce di confessargli che ricambia quello che prova.

Se non ci fossero stati gli altri non avrebbe avuto ripensamenti ed avrebbe solo voluto baciarlo per poter rivivere anche solo per un secondo le stesse sensazioni che aveva provato quando Sebastian aveva afferrato il suo volto tra le mani e lo aveva fatto sentire così vicino a sé da fargli esplodere il cuore.

Sarebbe stata davvero dura fingere indifferenza tutti quei giorni...


 

Durante il resto del viaggio l'unico che sembra tenere viva la conversazione è Blaine. Santana non fa altro che stuzzicare Kurt e Sebastian con sguardi e gesti equivoci, e loro si sforzano per non reagire. Sebastian continua però ad accarezzare la mano di Kurt ogni tanto come se fosse una cosa a cui è abituato, e Kurt a poco a poco si sposta verso di lui.

“Ti devo parlare.” gli sussurra poi quando nota che Blaine e Colin sono impegnati in un'intensa conversazione e stanno parlando così ad alta voce da riuscire a passare inosservato.

A quelle parole Sebastian si decide a scostare la mano, arrossendo violentemente “Di cosa?” domanda con indifferenza sperando non voglia spiegazioni per quel gesto, visto che non saprebbe nemmeno lui da cosa è stato dettato quell'impulso.

“E' tutto okay tra noi?” continua con un filo di voce Kurt. Il giorno del diploma erano stati un po' freddi l'uno con l'altro e, anche se avevano finto di aver risolto tutto, Kurt sa che c'è ancora qualcosa che non hanno chiarito.

“Credo di si...” farfuglia non molto convinto “Lo spero almeno. Se quello che è successo avesse rovinato la nostra amicizia non me lo perdonerei mai.” ammette in un sussurro.

“Non credere di liberarti così facilmente di me. Sto bene con te Seb, non potrei mai rinunciare alla nostra amicizia per un mo- un paio di momenti di debolezza. Può capitare a tutti no?” continua lanciando continue occhiate a Blaine per assicurarsi che non li stia ascoltando.

Santana però, al contrario del suo ex, sta origliando ogni cosa e si sporge di nuovo in avanti per poter confabulare con loro “Siate più discreti.” bisbiglia facendo ad entrambi l'occhiolino “Sarà uno spasso questi giorni vedere i vostri patetici tentativi di far finta che non ci sia nulla.”

“San, ho fatto qualcosa che ti ha offeso? Smettila di rendere ogni cosa più complicata di quanto non lo sia già. Fatti gli affari tuoi.”

Santana alza le mani in segno di resa, ghignando soddisfatta nel vedere Sebastian in seria difficoltà e sa che dovrà prepararsi ad una vera e propria battaglia in quella settimana.

“Ignorala.” dice Sebastian a Kurt posandogli la mano sulla coscia “Ne parliamo con calma arrivati alla villa. Lontano da orecchie indiscrete.” aggiunge fulminando Santana.

Kurt è rasserenato dal fatto che né Sebastian né la sua migliore amica tocchino ancora l'argomento, stuzzicandosi, perché non potrebbe sopportare di dover fare da pacere alle loro litigate. Il viaggio però risulta comunque eterno e ben presto gli argomenti di conversazione si riducono sempre di più fino a che Blaine non torna a parlare di esperienze che lui e Kurt hanno condiviso. Sebastian si volta verso il finestrino, imbronciato, e in quel momento Kurt capisce che non gli rivolgerà più la parola fino al loro arrivo.


 

*


 

La residenza estiva degli Anderson è esattamente come la ricordava. E' una vera e propria magione con mattoni a vista, con un ampio porticato ad archi e finestre con vetri colorati e un tetto rosso spiovente. Quando passava le estati lì con il suo ex e la sua famiglia era solito paragonarla al villaggio turistico di Dirty Dancing, tanto era grande e fornita di ogni tipo di comfort e svago.

Non appena scendono dalla macchina gli amici di Blaine li stanno già aspettando e Kurt si avvicina d'istinto a loro per potersi presentare. Riesce appena a fare qualche passo nella loro direzione quando si ritrova trascinato via da un Sebastian piuttosto scosso ed agitato. Senza curarsi del fatto che Santana e Blaine li stiano seguendo con lo sguardo, perplessi, continua a condurre Kurt verso il centro dell'immenso giardino che circonda la casa, fino a che non sono abbastanza distanti da non poter essere sentiti dagli altri.

“Ora possiamo parlare.” sentenzia deciso, apparentemente incapace di aspettare oltre.

Kurt sbuffa, un po' preoccupato per lo sguardo di Blaine fisso su di loro “Cosa stavi cercando di fare prima?” gli domanda dunque con aspettativa, incrociando le braccia al petto con sicurezza.

“Quando?” balbetta impacciato Sebastian che evidentemente si aspettava qualsiasi conversazione tranne riguardante quell'argomento specifico.

“Prima in macchina.”

Sebastian si morde il labbro, cercando di non lasciar trasparire le sue insicurezze “Me lo hai lasciato fare però.” constata di nuovo sperando di mettere Kurt in difficoltà a sua volta per sentirsi meno vulnerabile “Così come quel bacio.”

Kurt corruga le sopracciglia, abbassando lo sguardo al suolo con dispiacere “Sei arrabbiato con me Bas?” gli chiede dunque con un filo di voce.

Sebastian è improvvisamente addolcito dal tono spento e desolato dell'amico e si avvicina un poco col capo per costringerlo a guardarlo negli occhi “No Kurt, ti ho messo a disagio e-”

“Non lo hai fatto.” lo interrompe “Solo- non rendiamo le cose complicate o strane almeno in questi giorni. Non voglio essere costretto ad allontanarmi da tutti per poterti rivolgere la parola ogni volta che ne sento il bisogno; non voglio dovermi preoccupare di ogni minimo gesto, sguardo, sorriso senza sentire una costante pressione. Voglio semplicemente godermi le vacanze assieme agli altri da buoni amici.” propone quindi, anche se le sue parole non risultano molto convincenti.

“Amici..?” ripete con disappunto l'altro.

“Si, amici.” ribadisce Kurt, sentendo una forte fitta in mezzo al petto “Sono felice che tu sia qui. Confesso che quando mi hai detto che saresti venuto in vacanza con noi per un momento ho pensato di rinunciare perché avevo paura che uscisse fuori quella storia con Blaine, ma ora... sono sicuro che mi saresti mancato tanto. Anzi, tantissimo. Sto bene quando ci sei tu.”

“Perché sono il tuo migliore amico?” abbozza un sorriso Sebastian, che in realtà tutto vuole essere tranne un gesto che esprima gioia o qualsiasi altra cosa positiva.

“Esatto.”

C'è un attimo di silenzio, durante il quale si guardano intensamente, probabilmente come non avevano mai fatto e c'è così tanto che vorrebbero dirsi ma che nel contempo non riescono ad esternare, nonostante si fidino l'uno dell'altro.

“Mi dispiace di averti baciato.” rompe il silenzio Sebastian, sperando di poter finalmente mettere un punto a quella questione e ricominciare tutto d'accapo e non rinunciare almeno alla loro amicizia.

Kurt si apre a poco a poco in un sorriso “A me no.” confessa, incrociando di nuovo il suo sguardo “Stai affinando la tua tecnica Smythe, devo riconoscerlo. E quel giorno non avevi l'alito che puzzava di alcol, è un progresso.” aggiunge arricciando le labbra divertito.

Sebastian questa volta ghigna, stando alla sua provocazione “Ah, sentiamo. Il sei sarebbe diventato un..?”

“Direi un bel sette e mezzo, o un otto meno. Facciamo un dal sette all'otto.” scherza Kurt, felice di aver allentato la tensione tra loro.

“Se vuoi posso fare qualche altra prova fino a che non sarai soddisfatto.” risponde Sebastian con una smorfia equivoca.

“Sebastian, no.” si rabbuia all'improvviso Kurt “Te l'ho detto, non rendiamo il tutto ingestibile visto che non siamo soli. Cioè... non che se fossimo soli potremmo- si, ecco. Evitiamo e basta.”

“Stavo solo scherzando. Ero serio quando dicevo che si è trattato solo di un impulso momentaneo e che sono mortificato.” ribadisce Sebastian con una certa esitazione. Sa che mentire a Kurt non porterà a nulla e non lo aiuterà a reprimere i suoi sentimenti per lui, ma in quel momento sente che non può fare nient'altro.

“Hey! Che fate voi due lì? Andiamo a sistemare i bagagli!” urla Blaine facendogli un fischio per richiamarli “Su, muovetevi!”

Kurt fa cenno a Sebastian di incamminarsi, anche se in cuor suo vorrebbe rimanere con lui e parlare ancora, non soddisfatto di quel chiarimento “Giuro che se sono in camera con lui mi sparo.” brontola a denti stretti, preoccupato.

Sebastian si lascia sfuggire una lieve risata “Hai paura che ci provi con te?”

“Esattamente. Non voglio doverlo respingere e creare l'ennesima situazione imbarazzante.” risponde Kurt con supponenza.

Sebastian ignora quell'ultima chiara frecciatina, e lo avvicina un po' a sé afferrandolo per il lembo della t-shirt “Mh... Carino quel Nick.” commenta guardando l'amico di Blaine.

“Provaci.” replica Kurt un po' infastidito “Mi stupirei se non lo facessi. Appena vedi un bel ragazzo non capisci più niente e nel giro di dieci minuti riesci a farlo cadere ai tuoi piedi.” aggiunge acido, provando un briciolo di gelosia.

“Lo farei se il mio cuore non appartenesse a qualcun altro...” si lascia sfuggire Sebastian.

“Cosa?”

“Cosa?!”

“Ragazzi, muovetevi!” sbotta ancora Blaine e Kurt questa volta è lieto di dover interrompere la sua scomoda conversazione con Sebastian, raggiungendo gli altri “Jessica, Tim, Nick. Loro sono Kurt, Sebastian e Santana. Alcuni di voi si conoscono già.” li presenta rapidamente.

“Oh certo, Kurt ti ricordi di me?” lo saluta Tim tendendogli la mano.

Kurt gliela stringe forzando un sorriso, ancora con la mente altrove “Si. È bello rivederti.”

“Bene ragazzi.” continua Blaine aiutando Colin con il suo bagaglio “Seguitemi.” li incita aprendo il portone d'ingresso.

Anche l'interno è come Kurt lo ricordava. Davanti a loro si apre una grande scalinata coi gradini ricoperti di moquette rossa che le conferisce un aspetto quasi regale; il salone è ampio e luminoso con fantastici lampadari floreali con pendenti; la sala da pranzo e il soggiorno sono un'unica vasta stanza con mobili d'epoca molto simili a quelli di casa Smythe.

“Ci sono due camere al secondo piano e due al primo.” li informa facendo loro cenno di seguirlo sino alla scalinata “Tim, Nick voi potete prendere quella al primo. Santana, Jessica voi ne avete una al piano di sopra... con la jacuzzi.” aggiunge facendo l'occhiolino a Santana, che subito ricambia con un sorriso soddisfatto.

“E io con chi sto?” domanda Colin riappropiandosi della sua valigia.

“Tu stai con me. Siamo in quella accanto a Tim e Nick.” dice Blaine “Seb, Kurt voi siete di sopra in quella in fondo al corridoio. Finché io faccio vedere le stanze agli altri tu puoi mostrare a loro le camere. Ti ricordi dove sono vero?” chiede al suo ex.

Kurt però sembra ignorare il resto del discorso, fermatosi alla frase 'Seb, Kurt voi siete di sopra'. Si avvicina a Blaine mettendogli una mano sulla spalla, guardandolo come per accertarsi di aver sentito bene “Aspetta, aspetta, aspetta. Sto in camera con lui?” chiede puntando l'indice contro Sebastian.

“Ha! Non protestare come all'asilo.” lo zittisce l'amico lanciando a Blaine un'occhiata complice “Cosa c'è che non va Katy Bates? La camera di sopra è perfetta! Sta benissimo ad entrambi.” rassicura poi l'altro per evitare di fare scenate di fronte a tutti.

“Non mi sta bene per niente! Io credevo di essere con Santana!” piagnucola Kurt cercando appoggio nell'amica, che non sembra invece intenzionata a rinunciare alla sua stanza con la jacuzzi.

“Ah, chiudi il becco Hummel e non fare storie.” sbotta bruscamente Sebastian prendendo sia la sua valigia che quella di Kurt per dirigersi ai piani superiori “Ci becchiamo dopo!” esclama agli altri facendo poi cenno a Kurt e alle due ragazze di seguirlo “Dai Hummel, dicci dove sono le stanze così sistemiamo i bagagli.”

Kurt sospira sconfortato e, raggiunto il secondo piano, conduce Santana e Jessica nella loro camera da letto, facendo poi cenno a Sebastian di muoversi e di seguirlo, con uno schiocco di dita.

Quando arrivano alla fine del corridoio Kurt sente che sta per svenire, tanto è in ansia. Non vuole dormire con Sebastian perché le cose tra loro sono diventate troppo intime ed imbarazzanti da gestire e di certo stare assieme sotto le coperte non è il miglior modo per cercare di allontanarsi e mantenere una semplice amicizia.

“Wow, è bella.” commenta Sebastian guardandosi attorno ammirato.

La stanza è una delle più grandi per quello che ricorda Kurt ed è anch'essa ricoperta di moquette rossa. Il soffitto è formato da travi a vista, mentre le pareti sono bianche con fiori rossi stilizzati che ricordano un po' la pittura giapponese. Il letto è a baldacchino, con numerosi cuscini e delle tende rosse ed oro legate agli angoli, e fronteggia un caminetto in mattoni.

“Cazzo, potrei sentirmi come Luigi XVI!” esclama tuffandosi letteralmente sul materasso.

“Vedi di non provocarmi o potresti pure fare la stessa fine.” lo minaccia Kurt.

Sebastian lo ignora ed inizia quasi a saltare sul posto “Sembra comodo. È molto morbido per fortuna e con tutti questi cuscini potrei addormentarmi solo chiudendo gli occhi.”

“Oh ma tu non ci dormirai.” sorride con strafottenza Kurt “Guarda, lì nell'angolino c'è una poltrona che dev'essere comodiss-”

“Senti Kurt.” lo interrompe incavolato Sebastian, alzandosi dal letto ed afferrandolo per il polso con una tale forza da fargli quasi male “Se tutto è a posto come dici che problema c'è? Abbiamo già dormito assieme nello stesso letto, quindi non iniziare ad inventarti delle scuse da bambinetto capriccioso. Ethan fa meno storie di te ed è un ragazzino. Perché per una volta non ti comporti da persona matura e la smetti di fare la solita sceneggiata?!”

“Si ma le cose sono leggermente cambiate da allora.” gli fa notare Kurt, riuscendo a liberarsi dalla sua presa “Non ci sono problemi, ma-”

“Non dovrebbero esserci 'ma'.” lo fredda ancora, prendendo il suo bagaglio per iniziare a predisporre i suoi effetti personali “Dai, sistema le tue cose. Prima facciamo, prima raggiungiamo gli altri, prima evitiamo di passare del tempo da soli turbando il tuo fragile animo.” lo canzona serioso.

Kurt però, dopo aver aperto il suo trolley, lo fa cadere a terra con forza, probabilmente facendosi sentire dai ragazzi al piano di sotto “Glielo hai chiesto tu di metterci in camera assieme?” gli domanda, non riuscendo ad accettare la cosa.

“Cristo Kurt! Mi ha costretto lui a stare con te se vuoi saperlo! Contento ora?” urla fuori di sé “Voleva addirittura che ti chiedessi se provi qualcosa per lui, se lo ami, ed insistere con stronzate simili. Sembra che la sua ossessione per te sia pari a quella di Rossella O'Hara per Ashley Wilkes! Tu hai la benché minima idea di quanto sia difficile per me?!”

“Per te?! Credi che per me sia tutto facile invece?! E allora dimmi: perché hai accettato? Non stai facendo altro che spiarmi come hai fatto nei mesi passati?!”

Sebastian si copre il viso con le mani, quasi ringhiando per la rabbia “Non avevo intenzione di riferirgli niente Kurt. Sono stufo di fare i suoi giochetti. Se vuole sapere qualcosa può anche venire a chiedertelo... Come ti ho detto mi sento già abbastanza da schifo così senza dovermi sentire attaccato da te per ogni minima boiata! Continuava a parlarmi di te gli altri giorni e non faceva altro che dirmi quanto ti ama... Ed io- io lo guardavo negli occhi mentendogli, ancora. Ma non gli dirò nulla Kurt. Non ho di certo intenzione di spingerti tra le sue braccia e viceversa! ”

“Sei geloso?”

Sebastian ride nervoso “Non sono geloso, sono solo stanco di sopportare i vostri tira e molla e le vostre innumerevoli indecisioni. Voglio solo essere lasciato in pace perché che tu ci creda o no io ce la sto mettendo tutta per non pensarci e far finta che non sia accaduto niente tra noi e se potessi tornare indietro nel tempo non credo che verrei a consolarti sul muretto di casa tua.”

“Ti sei pentito di tutto quindi?” continua ferito Kurt.

Sebastian si morde il labbro, sentendo un nodo stringerglisi in gola “Non sono pentito, ma sarebbe stato meglio per tutti. Ed ora cambiati. Qualcosa mi dice che non hai ancora il costume addosso... Che c'è?” gli chiede quindi ricevendo un'occhiataccia.

“Qualcosa ti dice..?”

“Beh, s-sono piuttosto stretti, si vedrebbe.” farfuglia, girandosi da un'altra parte per poter tornare a svuotare il suo bagaglio “Perché mi fissi così?!” gli domanda dunque quando si rende conto che Kurt è ancora fermo immobile alla sua postazione “Non dirmi che te la sei presa per poco fa? Non posso neanche guardarti ora?”

“Non in quel modo.” finge di essersi offeso Kurt, ma a quanto pare Sebastian non coglie la sua ironia.

“Ah smettila Hummel. Solo perché ti ho baciato non vuol dire che ora sei al centro dei miei pensieri. Stavo solo... okay, vuoi sentirtelo dire? Sei sexy e non te lo dico per provocarti o per fare buona impressione a tuo padre come quella volta, ma perché lo penso davvero. Devo sentirmi in colpa anche per questo adesso? Devo andare in giro con un paraocchi per non cadere in tentazione e guardarti? Da quando è considerato un peccato? Ah, già. Solo se lo faccio io non va bene, come sempre d'altronde. Beh, scusami se non sono in grado di controllare quello che sento per te!”

Kurt sta per replicare quando Santana irrompe nella stanza, richiudendosi la porta alle spalle “Avete finito?! Vi si sente fino dalla nostra stanza! Volete fare le cose di nascosto? E allora smettetela di urlare!” li rimprovera “Sbrigatevi a venire giù o penseranno che queste urla siano dovute ad altro.”

“Arriviamo San, scusaci.” sospira Kurt passandosi una mano nervoso tra i capelli.

“Non ti devi scusare con me. Piuttosto pensate entrambi a discuterne con Anderson. Non mi può importare di meno se Kurt ha perso il senno a tal punto da preferire uno come te, ma almeno se avete deciso di stare assieme smettetela con questi teatrini e pensate piuttosto a parlarne con quello che in teoria dovrebbe essere il tuo migliore amico, Smythe.” gli ricorda aprendo di nuovo la porta “Io vi aspetto di sotto. Voi vedete di piantarla!”

Quando la sbatte di nuovo alle sue spalle, Kurt abbassa gli occhi, tornando calmo “Quello che senti?”

“Non so nemmeno perché te l'ho detto.” risponde con indifferenza, scuotendo la testa “E per la cronaca-” continua spostandosi di nuovo di fronte a lui “penso di essere stato abbastanza chiaro, sei tu che devi smetterla di essere vago in ogni situazione.”

“Io vago? Non capisco cosa ti aspetti che dica o faccia.”

“Se vuoi essere solo mio amico allora comportati come tale e piantala di farmi gli occhioni dolci e ricambiare le mie attenzioni, perché quello non è di certo il modo migliore per farmela passare, grazie.” protesta esasperato “Dio! Odio tutto questo.”

Kurt punta le mani sui fianchi, fissandolo perplesso “Io ti farei gli occhi dolci? E dimmi Sebastian, perché alla fine hai deciso di venire? Era per passare del tempo con Blaine, con il tuo caro migliore amico? O era solo per vendicarti di Santana? O meglio, per fare un torto a me visto che le ho detto di quel tuo momentaneo impulso?” lo tartassa di domande alzando di nuovo la voce.

“Sono venuto per stare con te, dannazione! Ti è così difficile capire?!” urla a sua volta “Sai, quando una persona è importante per te hai voglia di starle accanto. Passeresti ogni minuto di ogni giorno vicino a lei e non ti stancheresti mai della sua presenza, non importa quanto possa farti arrabbiare o star male. C'è qualcosa che ti spinge involontariamente verso di lei e penso che tu lo sappia meglio di me come ci si sente. Credevo che fosse chiaro ormai che tu sei questo per me, ma a quanto pare non è la stessa cosa che senti tu.” dice tutto d'un fiato.

“Io... non so...”

“Certo, tu non sai mai niente vero? E non credi che io mi meriti almeno una risposta dopo tutto quello che abbiamo passato?”

“Beh Sebastian, credimi, io ci sto provando a non pensare a te.” confessa infine “Puoi dirmi che sono un codardo e un cretino per aver così paura di Blaine ma la verità è che non voglio perderlo Bas, e sicuro non mi parlerebbe più se sapesse che-”

“Che ti ho baciato?”

Kurt scuote la testa “Quella sarebbe la parte minore.”

“E allora cosa c'è che non va Kurt? Non eri tu che dicevi che potevamo parlare di qualsiasi cosa?”

“Io... non lo so.” ripete di nuovo, troppo spaventato per dirgli che effettivamente ricambia quello che sente.

“Non è possibile che tu non sappia quello che provi. Tu nel profondo lo sai meglio di me... Continui a dire di non avere le risposte ma la realtà è che non ti poni le domande giuste.” continua facendo un passo verso di lui. Con un movimento rapido afferra il suo mento tra l'indice e il pollice in un modo così delicato e dolce che paralizza Kurt da capo a piedi.

Gli ci vogliono dieci secondi per riuscire a trovare un briciolo di lucidità e quando recupera la forza necessaria per replicare, si scosta brusco “Posso essere confuso? Me lo concedi?!” gli risponde ancora in malo modo aggrottando la fronte, iniziando a gesticolare nevroticamente “Io non lo so, okay? Non so quello che sento per te, non so che tipo di sentimento provo per Blaine e non so come cavolo gestire la situazione! Non sono innamorato di lui Seb, ma qualcosa la provo e come sai la proverò sempre e l'idea che possa smettere anche solo di guardarmi mi uccide. Lui ha significato tanto per me, è stato la mia àncora nei momenti difficili, mi ha fatto sentire speciale e nonostante le cose siano andate per il verso sbagliato una parte di me gli sarà sempre grata per avermi aiutato ad uscire da uno dei periodi più bui della mia vita. Subivo atti di bullismo a scuola e Blaine è stato l'unico ad interessarsi alla cosa e a prendere provvedimenti. Nessuno mi aveva mai difeso a spada tratta come ha fatto lui, nessuno. Forse per te potrà essere un controsenso visto che mi ha fatto soffrire a sua volta, ma io non voglio che si allontani da me per questo.” dice con voce strozzata non riuscendo più a contenere i singhiozzi “E poi ci sei tu... Mi sento così al sicuro quando sono con te, non so spiegarlo, è difficile. La verità è che ogni volta che mi ripeto che è sbagliato, tu continui a tornarmi in mente e io- non riesco a... non ce la faccio.” ansima in preda ad un attacco di panico “Sono stanco di soffrire e a nessuno a quanto pare frega di quello che provo io, come mi hanno fatto sentire. Io so che se ti dicessi tutto quello che mi passa per la testa non farei altro che spaventarti, come è successo con Blaine e tu mi lasceresti e-”

Sebastian corruga le sopracciglia, distrutto nel vederlo così, e senza rifletterci oltre, afferra il suo volto tra le mani premendo dolcemente le labbra contro le sue.

Il respiro affannoso di Kurt si calma a poco a poco, scosso da un brivido per tutto il corpo e porta d'istinto le mani al petto di Sebastian, chiudendo gli occhi e beandosi di quella sensazione. Le labbra dell'amico sono calde ed umide e Kurt vorrebbe che quella sensazione di completo abbandono non sparisse mai. Stare stretto a lui non lo aveva mai fatto sentire così sicuro.

Sebastian però, dopo un paio di secondi si stacca, facendogli una piccola carezza sulle guance “Calmati adesso.” gli sussurra sperando di tranquillizzarlo “Voglio solo che tu sappia che a me importa invece.” conclude superandolo ed abbandonando la stanza.


 


 



 

N/A

Avevo promesso che le cose si sarebbero smosse un po' arrivati alla tenuta! A breve potrebbe pure accadere la cosa che state aspettando tutti...... (lo so v.v haha)

Spero che il capitolo vi sia piaciuto! Un bacio :*


 


 

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Capitolo 26
*** Capitolo 26 ***


 

 

CAPITOLO 26


 

 





 

SOUNDTRACK

“Dream a little dream of me” - Ella Fitzgerald & Louis Armstrong ( https://www.youtube.com/watch?v=j6TmogXhOZ8 )


 







 

Kurt e Sebastian non si rivolgono più la parola per tutto il pomeriggio. Blaine ha accantonato l'idea della partita a tennis (visto che nessuno sembrava realmente interessato a partecipare) ed ha organizzato un party in piscina durante il quale hanno bevuto, giocato a pallavolo e degustato un eccezionale buffet. Kurt però si è estraniato da ogni attività pur di non dover stare vicino a Sebastian che, dal canto suo, sembra invece aver addirittura dimenticato la sua presenza.

Solo quando Blaine invita il suo ex a fare un giro con lui sul quod regalatogli qualche anno prima dai suoi genitori, Kurt nota che Sebastian li guarda con disappunto, seduto ancora sul bordo in mattoni della piscina, con accanto Santana. Non vuole lasciare che quell'ennesima discussione con lui gli rovini le vacanze -alle quali tiene molto-, ed accetta l'invito di Blaine, aggrappandosi dietro di lui sul mezzo. Sa che non dovrebbe dare al suo ex alcun motivo di fargli credere che ci sia ancora qualcosa di quel tipo tra loro, ma farebbe di tutto pur di non rischiare di incrociare lo sguardo con Sebastian.

Non ha fatto altro che ripensare al bacio e al modo in cui si era sentito. Se un minuto prima era in preda all'ansia, nel bel mezzo di un attacco isterico, il momento dopo sentiva che ogni suo muscolo si era rilassato, e il suo cuore aveva ripreso a battere regolarmente, così come il suo respiro si era fatto meno pesante. Era stato tutto così rapido che non aveva neanche avuto il tempo di approfondirlo e fargli capire che lo desiderava anche lui, con tutto sé stesso.

Stare aggrappato al suo ex però, in quel momento, lo riporta alla realtà e si rende conto di quanto sia ingiusto nei suoi confronti continuare a fingere, sorridendogli, guardandolo dritto negli occhi e comportandosi come sempre. Non sa se ad essere sbagliati siano i sentimenti che prova per quello che Blaine considera un fratello, o il desiderio di lasciarsi andare mantenendo però il segreto.

“Tieniti stretto a me.” gli intima il ragazzo mettendo in moto “Non faccio pratica da un po', quindi non si sa mai.”

“Grazie, sei molto rassicurante.” ridacchia Kurt intrecciando le braccia con più sicurezza attorno al suo busto, premendosi con il petto contro la sua schiena “Vai piano però, voglio essere ancora integro quando ti fermerai.” ostenta naturalezza, mentre nella sua mente tutti quei pensieri fanno a pugni tra loro.

Blaine, senza avvisarlo, parte rapidamente facendo urlare divertito Kurt che, dallo spavento, si preme con più forza contro di lui “Rallenta!” esclama ridendo “Blaine Anderson!”

Il ragazzo non lo ascolta ed accelera sul pendio appena scosceso che dà verso il lago, prima di curvare con altrettanta velocità per evitare di finirci dentro. Con un altro brusco movimento frena, voltandosi verso Kurt.

“Non è divertente?”

“Si lo è, ma penso di aver appena perso dieci chili per lo spavento.” dice portandosi una mano al cuore “Dai, riparti.” lo incita quindi quando nota da lontano Sebastian e Santana seduti ancora a bordo piscina, intenti a guardarli.

Blaine gli sorride dolcemente facendogli cenno di stringersi di nuovo a lui, ed è chiaro che stia un pelino esagerando con le 'misure di sicurezza' solo per farlo stare il più vicino possibile, ma Kurt non protesta e fa come gli dice, per non rischiare di finire sbalzato via – e in fondo, in fondo per far ingelosire Sebastian.

Blaine preme di nuovo sull'acceleratore risalendo lungo il pendio un po' più a fatica e Kurt non riesce a smettere di emettere dei gridolini ad ogni sobbalzo del mezzo, per poi scoppiare a ridere per la sua goffaggine.


 

“Patetici.” commenta Sebastian prendendo una sigaretta. Santana allunga la mano, chiedendogliene indirettamente una e lui gliela porge disinteressato, con gli occhi incollati su Kurt e Blaine.

“Sai, se continui a guardarli così finirai per incenerire il motore di quella carretta che guidano, ed immagino che tu lo voglia tutto intero per te questa notte!” scherza, ricevendo un'occhiata fulminante.

Sebastian scrolla le spalle “Può pure tenerselo, che me ne frega in fondo? Possono fare quello che gli pare e divertirsi con quel coso come dei cretini. Al loro matrimonio potrebbero usare quello come mezzo. Ci attaccheranno delle lattine decorate col decoupage, boa di piume di struzzo e andranno in giro a spargere i loro glitter colorati, yay! Kurt non mi deve niente. Ha tutto il diritto di essere infelice con lui per il resto della sua vita. ”

Santana alza un sopracciglio, facendogli cenno di accenderle la sigaretta “E sentiamo un po', wedding planner, potrebbe essere felice con te?” gli domanda sarcastica “Senza offesa Smythe, sai che non mi piaci ma non c'è nulla di personale... Io non penso che sarebbe felice con uno con cui litiga giorno e notte. Non so se lo hai notato ma nelle sole due volte che vi ho visti assieme sembravate sul punto di accoltellarvi.” osserva sentendosi ancora nel mirino di Sebastian “Farò finta di non aver visto quelle tue ridicole e vomitevoli effusioni in macchina -sai, quella sottospecie di grattini che gli hai fatto, ma se ti dà così tanto fastidio vederlo assieme a lui forse sarebbe arrivato il momento di dirgli che lo ami, no? Che lo ami sul serio.”

“Non lo amo.”

“Si certo zuccherino, come no.” risponde lei dandogli una pacca consolatoria sulle spalle “Ascolta zia Snix una volta tanto. È palese che sei innamorato di lui, mi è bastato vedere come lo squadravi appena siete arrivati, quindi non provarci nemmeno a negare con me, versione criminale di Alvin Superstar.” lo apostrofa “Per quanto mi stupisca il fatto che tu abbia realmente un cuore e che possa provare dei veri e propri sentimenti, devo riconoscere che sembra che tu tenga a lui veramente. Quindi questa sera, quando sarete soli, digli che lo ami e basta. Senza aggiungere altro.”

“Guarda che ho provato a dirglielo.” tenta di replicare Sebastian ma Santana gli punta contro un dito, trionfante.

“HA! Lo sapevo!”

“Vuoi un applauso Lopez? Comunque, ti stavo dicendo... quando oggi ci hai interrotto io gliel'ho fatto capire in tutti i modi possibili. Non gli avrò detto che sono- beh, quello, ma sono stato piuttosto ovvio e credo che il bacio che gli ho dato non possa che esserne la riprova.”

Santana fa schioccare le labbra, scuotendo la testa “Lasciamo perdere il bacio di settimane fa-”

“L'ho baciato ancora.” la corregge e lei strabuzza gli occhi “Stavo solo cercando di calmarlo, ma non credo di averlo fatto solo per quel motivo. Probabilmente questa sera quando entrerò in camera si gelerà ogni cosa e riuscirò a stento a guardarlo negli occhi. Hai visto come ci siamo evitati tutta oggi? Ecco, pensi davvero che questa sera si degnerà di rivolgermi la parola? Anzi, non mi stupirei se buttasse fuori tutta la mia roba per farmi dormire in giardino tra gli irrigatori. Forse vorrà la camera tutta per sé e Blaine. Chissà se hanno già battezzato quel letto dove questa notte sarò costretto a stare con lui! Dio, non voglio nemmeno pensarci o rischio di dire delle cattiverie di cui mi pentirei sicuramente.”

Santana ridacchia, divertita e sorpresa allo stesso tempo “Oh mio dio, sei veramente geloso!” lo punzecchia con l'indice su un fianco “E' una cosa così carina!”

“Prova a sfottermi ancora e ti sgonfio quei canotti che ti ritrovi con un punteruolo.” la minaccia lui arricciando le labbra imbronciato “Il punto è che, anche se non tornasse effettivamente con lui, io non potrò mai competere con la loro storia apparentemente perfetta. Sarà inevitabile per lui fare il paragone ed io non sarò mai all'altezza del loro amore epico, o come altro lo definiva Blaine.”

“Già, decisamente una storia perfetta.” ribatte ironica Santana “Si sono lasciati due volte in pratica, e sempre per colpa di Blaine, quindi non venirmi a dire che non puoi competere con quello che hanno avuto. Vuoi sapere una cosa Sebastian?” gli dice quindi posando una mano sulla sua gamba in modo stranamente gentile “Non so di preciso perché io te lo stia dicendo, visto che non ti sopporto e voglio solo il bene di Kurt ma... vedi, in tutti questi mesi non ha fatto altro che parlarmi di una 'persona'. Non mi ha mai detto che si trattava di te perché sa benissimo cosa penso, ma me ne parlava così tanto che ad un certo punto, quando è arrivato Rick e mi ha detto di starci assieme, ho pensato che si trattasse di lui. Insomma, voglio dire, parlava di questa persona come se fosse la più straordinaria del pianeta e ti giuro che non lo avevo mai sentito così felice. È stato inevitabile quindi pensare che si trattasse di Rick.”

“E invece?”

“E invece eri tu, idiota.” risponde dandogli una spallata amichevole “Kurt è pazzo di te.”

“Infatti quando l'ho baciato mi ha respinto e praticamente preso a pugni tanto era arrabbiato e prima, per esempio, non mi ha nemmeno fermato quando me ne sono andato. La verità è che non ha fatto altro che aggredirmi da quando l'ho baciato la prima volta. Forse lo sto facendo diventare pazzo, non che è pazzo di me. C'è una belle differenza Lopez.” borbotta guardando depresso Kurt stretto ancora forte a Blaine.

Santana si alza buttando la sigaretta a terra “Credi quello che ti pare ciccio. Francamente delle vostre questioni sentimentali non mi frega più di tanto, voglio solo che il mio amico sia felice. Perciò vedi di non farlo star male o giuro su dio che ti metto contro tutta Lima Heights. Non sai come funziona dalle nostre parti ma non ti consiglio di metterti contro di noi.”

“Non era mia intenzione farlo star male.” la rassicura, amareggiato.

“Per una volta credo alle tue buone intenzioni.” risponde lei con un sorriso sincero.

Sebastian la guarda allontanarsi e quando si piazza al centro del prato facendo cenno ai due ragazzi di fermarsi, capisce cos'ha intenzione di fare e si copre d'istinto il viso sperando non le passi per la testa di dire qualcosa di quello che si sono appena riferiti.

“Fermate la vostra corsa, my little pony.” li blocca Santana con una mano aperta davanti a sé “Hummel, scendi. Anderson, fammi fare un giro con te.” gli ordina senza troppi giri di parole.

Kurt scende senza protestare, mentre Blaine pare infastidito e di malavoglia le fa cenno di poter salire assieme a lui. La ragazza ghigna soddisfatta, con quello stesso sorrisetto beffardo tipico di Sebastian e, prima di accomodarsi dietro a Blaine, afferra Kurt per il polso sporgendosi verso il suo orecchio.

“Vagli a fare compagnia, è tutto solo.” dice facendogli un piccolo cenno verso Sebastian, ancora seduto a bordo piscina “Non ringraziarmi.” aggiunge montando sul quod.

Kurt però non si muove e si limita a guardarlo da lontano, ancora troppo scosso dal bacio di quella mattina per poterlo affrontare di nuovo. Sa perfettamente che non saprebbe di che parlare senza rendere il tutto imbarazzante e decide di dirigersi dalla parte opposta, verso la tenuta.


 

*


 

Quella sera la cena non va come aveva previsto e si estranea dalle conversazioni insinuando dei dubbi e delle preoccupazioni in Blaine. Sa che la cosa più facile sarebbe fingere indifferenza, ma la cosa risulta quasi impossibile visto che ad ogni occhiata di Sebastian dall'altra parte del tavolo, arrossisce prepotentemente -costretto a mandare giù un bicchiere di vino ogni volta per usarla come scusa per il suo colorito-.

Sono le otto quando decide di rintanarsi nella stanza, troppo depresso per partecipare alle conversazioni degli altri e Santana non si disturba nemmeno a seguirlo perché capisce dalla sua faccia che non vuole parlare con nessuno.

Una volta raggiunta la camera, Kurt si sistema rapidamente in bagno, indossando una canottiera e un paio di pantaloncini di un vecchio pigiama e, assicuratosi di avere ancora abbastanza fondotinta da nascondere le lentiggini per evitare commenti da parte di Sebastian, si sistema sopra le coperte prendendo uno dei tanti cuscini per stringerlo tra le braccia.

Si appoggia con la schiena contro la testiera del letto, con le ginocchia alzate e il cuscino premuto tra le sue cosce e il suo petto. Improvvisamente viene investito in pieno da ciò che era successo quella mattina al loro arrivo e le lacrime prendono il sopravvento. Non sa nemmeno quanto resta lì a piangere, abbandonando ogni tipo di difesa. Essere da solo gli permette di sfogarsi e si rende conto di averne realmente bisogno; ormai era diventato una bomba ad orologeria pronta ad esplodere.

È ancora immerso tra i singhiozzi quando la maniglia della camera si abbassa e Kurt si affretta a ricomporsi asciugandosi rapidamente gli occhi, tirando su col naso. Sebastian fa capolino pochi istanti dopo, richiudendosi la porta alle spalle, accendendo la luce.

“Ah, sei qui.” constata a bassa voce avanzando verso di lui.

Kurt sbatte ripetutamente gli occhi cercando di rimettere a fuoco le immagini “Gli altri sono andati a letto?” domanda in un sussurro.

“Già.” mormora a sua volta Sebastian togliendosi le scarpe ed accomodandosi accanto a lui sul letto, distendendo poi le gambe ed appoggiandosi come Kurt alla testiera “Ma... ma stai piangendo?” nota solo quando si volta verso di lui.

“No.” mente Kurt lanciandogli un'occhiata sfuggevole per non permettergli di vedere i suoi occhi gonfi ed arrossati.

Sebastian si fa appena più vicino, posando una mano sulla sua gamba “Kurt? Che hai?”

Kurt resiste esattamente due secondi prima di lasciarsi andare di nuovo al pianto “Mi dispiace.” piagnucola corrugando le sopracciglia, mordendosi nervoso le labbra.

“Hey, smettila di piangere.” gli sussurra Sebastian mettendogli un braccio attorno al collo, spingendolo ad adagiarsi sul suo petto “Smettila o la mia parte umana sarà costretta ad emergere ed è una sofferenza ogni volta.” cerca dunque di farlo ridere, senza successo.

Kurt si accoccola contro di lui, non riuscendo a smettere di singhiozzare “E' dal giorno del mio ultimo ballo che le cose vanno tutte per il verso sbagliato.”

Sebastian fa svettare le sopracciglia, corrucciando la bocca “Beh, vedila così. Non è neanche dalla rottura con Blaine, è un periodo più limitato.” prova di nuovo a farlo sorridere, facendo un altro buco nell'acqua.

“Okay, mi sono lasciato con Blaine... Ma poi ci sei stato tu.” dice strofinando la guancia sul suo petto.

“La prenderò come una cosa carina.”

“Voleva esserlo.” sussurra “Dio mio ti ho bagnato tutta la maglietta, mi dispiace.” si scusa poi interponendo una mano tra la sua guancia e Sebastian per evitare di bagnarlo ulteriormente “So che ti sembrerà stupido, ma ripenso ininterrottamente a quel giorno. Il mio ballo è stato un disastro, Rick ed io ci siamo lasciati e poi tu-”

“Ti ho baciato.” conclude Sebastian ora un po' a disagio anche lui. Si è aperto molto con Kurt, in un modo che non avrebbe mai creduto possibile, ed ora fatica a parlare di quello che è successo dopo avergli confidato praticamente di provare dei profondi sentimenti per lui. Di conseguenza tenta di alleggerire la tensione, cercando di non prendere la cosa troppo seriamente “Già, ripensandoci me la sarei presa anche io. Stavi già male per quello ed io ti ho quasi fatto svenire grazie alle mie favolose doti di baciatore.”

Kurt alza il viso verso di lui, cupo “Stupido.” commenta poi addolcendosi “E' solo che quello che doveva essere uno dei giorni più fantastici della mia vita, quello che aspettavo più di ogni altro... si è rivelato uno schifo totale.”

“Aspetta, mi stai dicendo che ti è venuta la depressione adesso perché il tuo ballo è stato uno schifo?” ridacchia Sebastian non potendo fare a meno di trovare la cosa ridicola.

Kurt scrolla le spalle, passandosi il palmo della mano sulle guance per asciugare le lacrime “Ce l'ho da quel giorno la depressione Bas. Pensavo che col tempo mi sarebbe passata e invece ogni mattina mi sveglio ripensando a quella maledetta giornata. Hai mai desiderato poter rivivere un giorno d'accapo per poter rimediare ai tuoi errori? Ecco, io vorrei cambiare quel giorno lì, anche se non sono ancora sicuro di sapere dove ho sbagliato.”

Sebastian fa roteare gli occhi, un po' stanco delle sue lamentele e scivola sotto di lui, alzandosi dal letto “Okay, in piedi.”

Kurt si stropiccia un'altra volta gli occhi, che bruciano come non mai, e lo guarda confuso mettendosi a gambe incrociate “Che hai in mente?” chiede con un briciolo di preoccupazione.

Sebastian inspira ed espira con calma provando con tutte le sue forze ad essere paziente e non dare in escandescenza, visto che Kurt è già parecchio fragile senza che gli rovini ulteriormente l'umore “Su, alzati! Non fare storie! Non avrai avuto il tuo ballo, ma si può sempre rimediare no?” gli dice dunque tendendogli il braccio.

Kurt lo guarda con sufficienza, smettendo finalmente di piangere “Dimmi che scherzi.”

“Sono serissimo invece.” ribatte offeso Sebastian prendendolo per mano e costringendolo non molto delicatamente a scendere dal letto “Signore, mi concede questo ballo?”

Kurt non può fare a meno che contenere una risata imbarazzata “Sono in canottiera e pantaloncini.” gli fa notare coprendosi il viso con una mano “Sembrerei un idiota.”

“Non più del solito.” lo provoca Sebastian, ma Kurt non si offende e gli sorride divertito “Okay Hummel, forse così ti sentirai più a tuo agio allora.” aggiunge dunque togliendosi la maglietta ed abbassandosi i jeans fino a rimanere in boxer “Vuoi ballare?” gli propone di nuovo.

Questa volta Kurt si nasconde completamente il volto tra le mani, ridendo nervoso “Oh mio dio... Tu sei fuori di testa, lo sai? Non ballerò in mutande con te. Fidati, non mi sento più a mio agio così, anzi.”

Sebastian lo ignora liberandosi definitivamente dei jeans, calciandoli poi assieme alla maglia in un punto vicino al letto per poter aver campo libero per ballare “Dammi la mano.” dice stringendogliela, tenendole poi quasi alzate all'altezza delle loro spalle “Ecco, ora metti l'altra sulla mia spalla... così.” dice conducendola nel punto esatto “Ed una mano in vita...” dice infine posando la sua sul fianco di Kurt, avvicinandolo così tanto a sé da far quasi aderire i loro toraci.

Kurt alza gli occhi al cielo, ormai convinto di essere completamente rosso in viso per la vergogna “Non c'è nemmeno la musica.” osserva cercando di fare di tutto pur di non dover ballare.

Sebastian prende un respiro profondo e, anche se sa che quello potrebbe essere altro materiale con cui ricattarlo in futuro, si decide a fare quello che avrebbe voluto più di ogni cosa evitare “Stars shining bright above you...” inizia a canticchiare a bassa voce facendo i primi passi, trascinando con sé Kurt.

“Non farlo ti prego, che imbarazzo.” dice con un filo di voce Kurt, cercando di contenere una risata.

Night breezes seem to whisper... I love you.” continua a cantare e a quelle parole Kurt stira le palpebre, arricciando poi adorabilmente le labbra, certo di essere arrossito ancora “Birds singing in the sycamore trees...” continua Sebastian spostando la mano dalla sua vita alla sua fronte per scostargli il solito ciuffo ribelle “Dream a little dream of me..” conclude con un filo di voce, quasi impercettibilmente “Sono un ottimo cantante no?”

Kurt annuisce dandogli una pacca sulla spalla in maniera confidenziale “Decisamente meglio come cantante che come ballerino.” ammette prendendolo in giro.

“Pensi di essere bravo tu?” risponde fingendo di essersi offeso “Spiacente deluderti Hummel, sei tremendo.” si vendica, prendendolo di nuovo in vita per continuare ad ondeggiare sul posto.

“Sono sempre più bravo di te.” lo stuzzica Kurt, guardandolo finalmente dritto negli occhi.

Lo sguardo di Sebastian lo incatena e come il suo solito gli fa scordare ogni cosa. Si dimentica addirittura dove si trovi e perché sia lì tra le sue braccia. Sa solo che si sente bene, come mai prima di allora, e vorrebbe che quel momento durasse in eterno. È immerso nei suoi pensieri, quando Sebastian parla di nuovo.

“Non ti bacerò ancora, Kurt.” dice come per rassicurarlo, senza smettere di danzare.

“Non pensavo che lo facessi.” mente Kurt, che in realtà sperava proprio che Sebastian si lasciasse andare di nuovo. Non aveva intenzione di respingerlo anche se l'idea di baciarlo ancora in una stanza della casa di Blaine faceva sembrare il tutto ancora più sbagliato e disgustoso.

“Il punto è che non posso continuare a farlo io. Ti ho già baciato due volte e, anche se stamattina l'ho fatto per calmarti, quello di qualche settimana fa era sentito ed ho rischiato quasi che mi spaccassi la faccia.”

Kurt abbozza un sorriso, con fare colpevole “Ti ho già chiesto scusa per quello. Lo sai che ho sempre reazioni esagerate, è più forte di me. Non riesco a controllare le mie pulsioni e mi pento sempre quando il danno ormai è già fatto.”

“Beh, non lo farò più, puoi stare tranquillo. Non posso essere sempre io a prendere l'iniziativa! È una vita che lo faccio e, credimi, questa è la situazione più complicata di tutte. Non farò nient'altro che possa metterti a disagio o che possa compromettere la nostra amicizia. Ballare quasi nudo con te è stata l'ultima.” dice facendolo sorridere “Se le cose dovranno andare in... quel modo, voglio che sia tu a fare il primo passo. So che una piccola parte di te sente qualcosa per me o non staremo qui a discuterne.” aggiunge lasciando la presa.

“Non ho mai negato di sentire qualcosa per te. Penso di essermi affezionato davvero quando mi hai portato per la prima volta a casa tua. Conoscere tua madre e passare del tempo con lei e Jenah mi aveva fatto sentire stranamente a casa e non mi sono sentito a disagio come avrei creduto. E penso di essermi reso conto che non mi eri così indifferente quando siamo rimasti abbracciati al West Side quel giorno. Sai, dopo che mi avevi completamente pitturato di azzurro.”

“Certo che mi ricordo.” sorride Sebastian, avvicinandosi al letto “Quando mi hai svegliato in quel modo fastidioso incominciando a lamentarti.” aggiunge sistemandosi sotto le coperte.

Kurt lo raggiunge poco dopo senza aggiungere altro, ma nel momento esatto in cui si posiziona accanto a lui, si volta appena, guardandolo di sottecchi “Tu mi stavi importunando.” controbatte.

“E' nella mia natura.” sogghigna Sebastian, facendogli l'occhiolino “Però te l'ho detto: non farò nulla questa volta. Insomma, non posso fare sempre tutto io!”

“Quindi non devo temere di vedere mani allungarsi stanotte?” scherza Kurt, sapendo di stuzzicarlo.

Sebastian sbuffa, facendo oscillare appena la testa “Mh, penso che mi tratterrò.”

“Possiamo dormire abbracciati almeno?” gli chiede all'improvviso Kurt “Se vuoi...”

Sebastian si posiziona su un lato, guardandolo serioso ma incuriosito “Sei sicuro? Voglio dire, mi sono già umiliato abbastanza dicendoti che ti trovo attraente e che, forse, una piccola parte di me nutre dei sentimenti per te... abbracciarti non sarebbe troppo intimo?”

“Scusa se te lo dico Seb, ma baciarmi è stato molto più intimo.” dice con tono di sfida voltandosi poi per dargli le spalle “Una piccola parte di te, eh?” sussurra poi, premendo forte la guancia contro il cuscino.

Sebastian, che si sente già ridicolizzato a sufficienza per poter continuare a lasciarsi andare, decide di sdrammatizzare come suo solito “Già, le altre sono riservate ad un paio di ragazzi che invece non disdegnano le mie attenzioni.” replica altezzoso “Sono un ragazzo di diciannove anni, è normale desiderare quello. E tu appunto non sei così male. Anzi, sei il tipo di persona che è capace di far girare la testa a chiunque... Se non fosse stato per quella tua maledetta linguaccia tagliente lo avrei pensato sin dal principio.”

Kurt sorride contro il cuscino, lusingato dal fatto che cerchi di sviare l'argomento continuando però a fargli dei complimenti velati “Ti decidi ad abbracciarmi allora o no? Ultima chance Smythe, dopodiché la mia metà di letto sarà off limits per tutta la notte. Bada, ho il sonno leggero, se ne approfitti mi sveglio all'istante.”

Sebastian si sposta in tutta fretta nella sua metà, cingendolo con un braccio, poggiando il mento alla base del suo collo, respirando contro la sua pelle “Va bene così? Troppo appiccicato?” domanda indeciso, con le gambe praticamente intrecciate con quelle dell'amico.

“Così va bene.” mugugna Kurt, lasciandosi andare ad uno sbadiglio “Che ore sono a proposito?”

“Era quasi mezzanotte quando sono salito. Ti avviso che mi ci vorrà un po' ad addormentarmi, spero solo di non tenerti sveglio.” lo informa poi, strofinando appena il mento sulla sua spalla.

“Se vuoi possiamo parlare. Non ho poi così tanto sonno in fondo.” mente Kurt inclinando appena il capo per esporre di più il suo collo. Non lo fa con l'intento di provocare Sebastian, ma si rende conto di averlo involontariamente fatto, quando quest'ultimo deglutisce rumorosamente e il suo cuore accelera di un battito contro la sua schiena. La sua mano infatti si muove impacciata sul suo braccio, non sapendo dove appoggiarla senza che risulti troppo strano.

“Di cosa vorresti parlare?” chiede infine, schiarendosi la voce “Del fantastico ed esilarante giro in quod che hai fatto mezzo nudo appiccicato a Blaine?” domanda ironico, sentendosi un emerito stronzo quando sente Kurt irrigidirsi tra le sue braccia.

“Colgo del sarcasmo o sbaglio?” ribatte scontroso “Se ti interessa saperlo non è stato poi così entusiasmante. Blaine guida addirittura peggio di me, il che è tutto dire. Avrei preferito restare a bordo piscina con te.” gli confessa, ma prima che Sebastian possa chiedergli spiegazioni si affretta a continuare “Sai, prima stavo per dirglielo.”

“Per dirgli cosa?” domanda Sebastian con aspettativa “Non vorrai dirmi del bacio che ti ho dato!” esclama poi quando l'altro non risponde prontamente “Ci ho riflettuto a lungo e sono arrivato alla conclusione che sarebbe una pessima idea. Ci tengo alla mia vita.”

Kurt scuote appena la testa, contento di non doverlo guardare negli occhi “Non quello, penso che non ne avrei avuto la forza. Gli avrei detto che-” si blocca un istante, improvvisamente confuso “A dire il vero, non so che cosa gli volevo dire esattamente. Riguardava te comunque, e il nostro rapporto.”

“Prova a dirlo a me. Fingi che io sia Blaine per un istante. Che cosa avresti voluto dirgli?” insiste.

Kurt si fa piccolo piccolo contro il cuscino e la presa di Sebastian attorno a lui si fa più sicura “Che ho una tremenda confusione in testa e che potrei trovare attraente il suo migliore amico di cui si fida ciecamente.”

“Non vedo cosa ci sia di così strano. Voglio dire, mi trovano tutti attraente, sai che novità!” controbatte pieno di sé.

“Sei la persona più narcisista che io conosca.” sghignazza Kurt prendendo la mano di Sebastian, portandosela sul cuore “Bas?”

“Cosa c'è?”

“Non sei mai andato da Seamus, vero?” gli domanda dal nulla, ripensando alla sera del ballo “Quando hai detto quelle cose, in camera mia, non erano per lui.” aggiunge più come un'affermazione che una domanda “Non ti ha mai respinto perché tu non gli hai mai detto niente. Sono così stupido.”

Sebastian si preme ancora un poco contro di lui “Si, lo sei.” sussurra facendolo ridere “Tanto ora Seamus esce ufficialmente con Matt, quindi buon per loro.”

“Cosa?!” chiede Kurt ruotando il busto di tre quarti per poterlo guardare negli occhi “Da quanto?”

“Un paio di settimane. Si sono resi conto che le scopate non gli bastavano più. Onestamente non so quanto dureranno perché Seamus non è proprio il tipo da storia seria ma-”

“Da che pulpito.” lo interrompe Kurt, ma Sebastian lo ignora.

“Dicevo, non è tipo da storia seria ma sembra davvero innamorato di lui. Quindi se son rose fioriranno. Almeno qualcuno in questo schifo di mondo può essere felice.” dice senza pensarci “Sono contento che sia lui. È una delle persone più fantastiche che abbia mai conosciuto e si merita tutta la felicità del mondo.”

Kurt gli fa una piccola carezza sul dorso della mano col pollice, sospirando “E tu Bas? Sei felice?”

“Ora si...” mormora, e quando Kurt ruota ancora il capo per incrociare il suo sguardo Sebastian si mette sull'attenti, guardandolo con sufficienza “Ma tra dieci secondi probabilmente replicherai con una delle tue solite frasi sconvenienti e tutta la felicità svanirà in un attimo.” si affretta ad aggiungere.

Kurt fa roteare gli occhi, ma non può fare a meno di contenere un sorriso prima di sistemarsi di nuovo su un fianco. La mano di Sebastian scorre appena lungo il suo braccio, fino a raggiungere la sua vita e percorre appena l'incurvatura del bacino, facendo poi un movimento a coppa, sfiorandogli il sedere con la punta delle dita.

“Che ti avevo detto riguardo alle mani?” lo rimprovera scherzosamente Kurt “Levala dal mio sedere.”

“Scusa, è stato un-”

“Momentaneo impulso.” sghignazza Kurt allungando il braccio dietro di sé per condurre la mano di Sebastian di nuovo sul suo stomaco.

L'altro si preme di nuovo contro la sua schiena, strofinando lievemente la guancia sulla sua spalla “Che stronzo guastafeste.” ride a sua volta, chiudendo gli occhi “A domani Hummel.”

“Buonanotte Seb.” risponde con un filo di voce abbandonandosi a sua volta al sonno.


 




 


 

N/A

Lo so, era un capitolo di passaggio ma vi prometto che nel prossimo ci sarà una scena 'importante', forse la più importante della FF -che segna la vera e propria svolta- :P

Grazie mille per le recensioni e per aver aggiunto la storia alle seguite! Mi fa molto piacere :)

A martedì con l'aggiornamento!


 

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Capitolo 27
*** Capitolo 27 ***


CAPITOLO 27









 

 

 

SOUNDTRACK

“I'm the only one” - Melissa Etheridge ( https://www.youtube.com/watch?v=oCphbDRkZSo )

“Daydream Believer” - Glee Cast Version ( https://www.youtube.com/watch?v=lUBve_zzuhk )

“Perfect” - Glee Cast Version ( https://www.youtube.com/watch?v=Th5VrhJffic )


 








 

Sebastian si sveglia presto, ancora abbracciato a Kurt. Muove appena la mano per poterla posare sul suo braccio delicatamente, facendo attenzione a non svegliarlo. La pelle di Kurt, così esposta, ai suoi occhi risulta tremendamente invitante e Sebastian vorrebbe solo poterne baciare ogni centimetro ed accarezzarlo.

Allunga appena il collo in avanti per assicurarsi che dorma veramente e si ritrova col viso ad un centimetro dalla sua mascella. Kurt ha un buonissimo profumo e Sebastian non può fare a meno che sporgersi ancora un poco verso di lui, ma nel fare quel movimento spinge il bacino in avanti, urtando poi col piede la gamba dell'amico. Rimane immobile per qualche secondo, per accertarsi di non averlo svegliato, ma Kurt a poco a poco apre gli occhi e, rendendosi conto di aver il viso di Sebastian così vicino -sentendo il suo respiro sulla pelle- li richiude rapidamente, per fargli credere di essere ancora addormentato.

Sebastian, tranquillizzatosi, indietreggia di nuovo posando dolcemente le labbra sulla spalla di Kurt convinto di non svegliarlo, sfiorandolo appena. A quel contatto Kurt si sente arrossire e il suo cuore accelera di un battito. Sa che probabilmente Sebastian noterà presto il suo colorito e farà commenti a riguardo, per cui decide di approfittare dell'occasione per coglierlo alla sprovvista.

“Buongiorno.” mugugna ruotando appena il capo, fino ad incrociare gli occhi dell'altro.

Sebastian, come aveva previsto, avvampa all'istante, imbarazzato di essere stato colto sul fatto “Oh, sei sveglio.” dice con un filo di voce, schiarendosi poi la gola “Credevo stessi ancora dormendo, mi dispiace di averti svegliato. Stavo solo-”

“Non mi ha dato fastidio.” si affretta a rassicurarlo Kurt, abbozzando un sorriso “Che ore sono Bas?” chiede poi stiracchiandosi, riemergendo dalla pila di cuscini vaporosi.

Sebastian si sorregge con un gomito per potersi voltare verso la sveglia “Cazzo, sono le nove. Gli altri saranno già di sotto a fare colazione.” ipotizza stropicciandosi gli occhi, assonnato “Hai dormito bene Hummel?”

“Si dai, abbastanza. Mi sono svegliato solo un paio di volte perché tu puntavi i tuoi piedi congelati sui miei stinchi, ma per il resto non c'è male. Non so come facessi ad essere un ghiacciolo visto che io non ho fatto altro che sudare! Il materasso comunque è comodissimo e questi cuscini sono decisamente confortevoli. Ogni volta che vado in un hotel l'unica cosa su cui trovo da ridire sono i cuscini. Hai notato che sono sempre o troppo piatti, o troppo duri, o troppo molli?”

Sebastian ridacchia, facendo una smorfia “E sentiamo un po', principessa sul pisello, come andrebbero bene a te?”

“Questi hanno la consistenza perfetta.” dice stirando le braccia ai lati per potersi immergere di nuovo in essi.

Sebastian lo guarda addolcito, mettendosi a pancia in giù, tenendosi sollevato col busto per potergli parlare “Quindi, anche se i miei piedi ghiacciati hanno disturbato le tue stanche membra” inizia ricevendo un'occhiataccia “non è stato poi così difficile dormire con me, no?”

Kurt arriccia le labbra, guardando un punto impreciso verso l'alto “Mh... escludendo quello e il tuo fastidioso russare, direi che non è stato poi così difficile.”

“Io non russo!” protesta Sebastian.

“Oh si che lo fai, e anche parecchio a dirla tutta. Questa notte ti registro se non mi credi.” lo stuzzica “Ma i piedi, ribadisco, sono stati la parte peggiore.” aggiunge facendogli la linguaccia “Tu invece? Dormito bene?”

“Non c'è male. Tu sembravi una specie di thermos o la Torcia Umana da quanto eri caldo ma-”

“Si, infatti ne hai approfittato per scaldarti i piedi!” esclama Kurt passandogli la mano nei capelli in un modo fin troppo confidenziale e naturale.

Sebastian scosta appena il capo, non riuscendo però a contenere un sorriso compiaciuto “Probabilmente eri bollente a causa mia, ti chiedo umilmente scusa. Lo so di essere fottutamente eccitante.”

“Abbassa la cresta Smythe, non ti trovo attraente fino a quel punto.” gioca con lui al fine di istigarlo.

Sebastian ammicca, facendosi forza con le braccia per spingersi verso di lui fino ad appoggiarsi sul suo stomaco, guardandolo dritto negli occhi “Ah no?” gli chiede con voce roca muovendo rapidamente le sopracciglia in alto e in basso.

Kurt si apre a poco a poco in un sorriso, riducendo gli occhi quasi a fessure, alzando di nuovo il braccio per giocare con i suoi capelli non pensando minimamente a quanto risulti intimo quel gesto. Quando i loro sguardi si fanno più intensi e Sebastian coglie dei segnali da parte dell'altro, non può fare a meno di sporgersi ancora un poco, per colmare quello spazio che li separa.

Sta ancora facendo presa con le braccia per avvicinarsi, quando il cellulare di Kurt squilla improvvisamente sul comodino, facendoli sussultare.

Kurt fa una smorfia di disappunto, stiracchiandosi ancora e si affretta a spegnere il telefono “Avevo messo la sveglia.” borbotta, mettendosi a sedere, costringendo anche Sebastian ad alzarsi col busto.

“A quest'ora? Avevi intenzione di farti una bella dormita.”

“Siamo in vacanza, è un mio diritto.” risponde altero, facendosi subito serio “Scusami per il crollo che ho avuto ieri sera. Non so che mi è preso... Credo avessi accumulato molto stress in queste ultime settimane, e non ce l'ho più fatta. Grazie per avermi risollevato il morale.”

“E' stato un piacere Lentiggini. Non tutti hanno il privilegio di godere delle mie fantastiche doti di ballerino e cantante, sentiti lusingato.” lo fa sorridere, gonfiando il petto “Dovremmo andare, gli altri ci staranno aspettando.”

Kurt annuisce, alzandosi per primo dal letto per recuperare dei vestiti e andarsi a preparare in bagno. Si china sulla valigia per prendere un paio di pantaloni leggeri e una Polo verde, sentendo gli occhi di Sebastian puntati su di sé.

“Mi stai guardando il sedere?” gli chiede inarcando le sopracciglia.

“Si, e non mi scuserò per questo.” replica alzandosi per potersi appropriare del bagno prima di lui e per non vedere più che altro la sua reazione.


 

Sono le 9.30 quando si decidono a scendere al piano inferiore per fare colazione. Percorrendo la scalinata, sentono i loro compagni ridere e discutere concitati, e sono un po' imbarazzati per essersela presa così comoda.

Non appena varcano la soglia della cucina tutti gli altri sono già seduti a tavola, intenti a degustare la colazione. Nick, Tim e Colin stanno conversando tra loro mostrandosi delle immagini sui rispettivi cellulari; Santana e Jessica invece stanno commentando il servizio costosissimo degli Anderson, per nulla interessate ai discorsi dei ragazzi.

Blaine sta preparando il caffè e, alla loro vista, si apre in un sorriso da un orecchio all'altro prendendo due piatti dalla credenza “Buongiorno dormiglioni! Ci stavamo chiedendo se foste andati in letargo!”

“Non è suonata la sveglia.” si giustifica Sebastian accomodandosi accanto a Santana, ricevendo un'occhiata complice che non riesce ad interpretare “Che c'è di buono?”

“Le mie favolose cialde al cioccolato!” esclama Blaine raggiante, servendoli “Kurt ha sempre amato come le faccio io, non è così?” gli dice poi dolcemente passandogli una mano sulla schiena per invitarlo a sedersi nel posto accanto a lui, di fronte a Sebastian e alla sua migliore amica.

Kurt forza un sorriso, annuendo “Già.” risponde con un filo di voce mentre Sebastian li fissa impettito.

“Per questa mattina ho in programma una bella partita a golf, possiamo usare i kart per raggiungerlo. E stasera non sfuggirete alla serata karaoke!” continua entusiasta Blaine, mentre tutti gli altri si limitano ad annuire, ancora troppo stanchi per fare un qualsiasi tipo di programma “È una tradizione, vero Kurt? Ti ricordi l'anno scorso?” insiste posando una mano sulla sua “E' stato fantastico, non posso rinunciarci.”

“Si, è stato divertente.” sussurra scivolando via con la mano, sentendosi ancora osservato da Sebastian, che sembra sul punto di commettere un omicidio.

“Che stronzata.” commenta infatti qualche secondo dopo, facendo ricadere rumorosamente la forchetta sul piatto di porcellana “Ci sto solo per la partita di golf, il karaoke te lo puoi scordare.”

“Dai Seb, non essere sempre così rigido per tutto. Lasciati un po' andare. Vedrai che ti piacerà!” prova a convincerlo Blaine, ma Sebastian sembra distante e disinteressato.

“Certo.” brontola infastidito.

“Io ci sto!” interviene Colin per stemperare la tensione, ora fendibile con un coltello “Io e Tim non ci perdiamo mai una serata al 'Shouting out loud'.”

“Oh puoi dirlo forte!” risponde l'amico “Siamo diventati famosi in tutto il quartiere per le nostre performance da ubriachi.”

“Allora è una cosa da ripetere assolutamente!” aggiunge Nick “Andiamo Sebastian, se non partecipiamo tutti che gusto c'è?” gli dice con uno sguardo provocatorio.

Kurt si volta verso di lui fissandolo in cagnesco, turbato dal modo in cui lo sta guardando. Non sa nemmeno se Nick sia gay, ma il fatto che anche Sebastian abbia fatto degli apprezzamenti su di lui appena un giorno prima non lo tranquillizza. Non che Sebastian gli debba niente, visto che è stato lui stesso a respingerlo, ma non può fare a meno che essere geloso.

Sebastian nota lo sguardo di Kurt e poco dopo il braccio di Blaine attorno alla sua sedia, e decide di provocarlo di proposito “Okay, se me lo chiedi tu non posso far altro che accettare.” gli risponde facendogli l'occhiolino, guardando poi Kurt soddisfatto.

“Avete dormito tutti bene comunque?” parla di nuovo Blaine, un poco a disagio, così come tutti gli altri presenti “Non esitate a chiedere se vi serve qualcosa.”

“La jacuzzi è una favola Anderson, penso che mi trasferirò qui.” risponde Santana addentando la sua cialda “Sono certa che anche Kurt e Sebastian si siano trovati benissimo. Il loro letto sembrava così comodo...” aggiunge con un sorriso di scherno al ragazzo accanto a lei.

“Lo era.” risponde lui acido.

“State buoni ragazzi, cercate di non rovinarci l'umore a tutti.” li ammonisce Blaine, spostando la sedia ancora più vicino a Kurt “Tu ci stai per il golf? Possiamo fare squadra assieme.”

“Per me va bene.” continua Kurt avvicinandosi a sua volta. Si sente uno schifo per dare a Blaine false speranze, ma nel contempo sembra non riuscire a fare a meno di stuzzicare Sebastian e ripagarlo con la stessa moneta.


 

Quando raggiungono il campo da golf infatti, non fanno altro che provocarsi a vicenda, Sebastian provandoci spudoratamente con Nick e Kurt lasciandosi aiutare da Blaine per tirare (non che necessiti realmente del suo aiuto, ma sa che in quel modo Sebastian si seccherà di più).

“Blaine, posso farti una domanda?” gli chiede improvvisamente Kurt, prima di lanciare la palla “Nick e Tim stanno assieme per caso?”

Blaine fa svettare le sopracciglia, cercando di trattenere inutilmente una risata “Cosa? Perché lo hai pensato?” continua a ridere “Nick non è gay. È felicemente fidanzato con una ragazza da tre anni. Lo stesso vale per Tim. Sebastian non te l'ha detto? Mi sorprende, ti dice sempre tutto.”

“No, aspetta.” inizia confuso Kurt “Sebastian e Nick si conoscevano già?”

Blaine è perplesso, forse più di lui, e lo guarda disorientato “Ehm... si? E' suo cugino. Di secondo grado, ma pur sempre suo cugino. Perché?”

“No, niente. Ero solo curioso...” sussurra guardando Sebastian da lontano, praticamente col braccio arpionato alla vita di Nick.


 

*


 

“E' tuo cugino!” sbotta quella sera Kurt, afferrando Sebastian per la maglietta e facendogli colpire la parete con la schiena non molto delicatamente.

“Cristo! Anderson non sa chiudersi quella bocca?” replica Sebastian afferrando Kurt per i polsi per togliersi le sue mani di dosso “Senti, devo sorbirmi una delle tue solite ramanzine? Ci aspettano tutti in salotto per la serata karaoke se ben ricordi, quindi...”

Kurt però non è intenzionato a lasciarlo andare e gli blocca la strada allungano un braccio “E' tuo cugino.” ripete ancora sconcertato. Ha aspettato tutto il pomeriggio per chiarire (trascorrendo la maggior parte del tempo in compagnia di Santana, fissando Sebastian provarci in maniera alquanto imbarazzante con Nick) e non vuole lasciare le cose in sospeso.

“Che vuoi che ti dica? È stato divertente finché è durato.”

Kurt corruga la fronte, interdetto “Finché è durato cosa?!”

“Andiamo Hummel, sappiamo entrambi quanto la cosa ti desse fastidio all'inizio. Ho solo scherzato un po'.” cerca di giustificarsi Sebastian, non ottenendo altro che occhiate gelide.

“Perché mi hai visto con Blaine? Beh tesoro, non posso respingerlo ogni volta che fa il carino con me. Hai visto quanto è felice che siamo tutti qui con lui? Non ho intenzione di rovinargli la vacanza dicendo che preferisco le attenzioni di un altro!” dice senza pensare.

Sebastian si addolcisce, e gli angoli della sua bocca si incurvano appena “Le attenzioni di un altro?”

“Non è quello che volevo dire.” tenta di correggersi Kurt, anche se sa che ormai il danno è fatto “Il punto è che tu non hai fatto altro che provocarmi convinto che io fossi geloso di te!”

“Tu sei geloso di me o vuoi dirmi che mi sono immaginato tutto?”

Kurt ride sprezzante puntando le mani sui fianchi “Ah! Perché tu non sei geloso di me invece?” cambia discorso pur di non dovergli dare una risposta “Avrai incenerito Blaine con lo sguardo almeno una trentina di volte solo questa mattina a tavola! E poi la vuoi sapere una cosa? Non sopporto questo tuo impellente bisogno di farmi sentire un perfetto idiota in ogni minima situazione. Credimi, mi sento già un idiota di mio, senza che tu rimarchi la cosa.”

“Lo stiamo facendo di nuovo Kurt, non voglio litigare con te. Okay, non dovevo fingere di non conoscerlo e provarci con lui per darti fastidio, ma se fossi in te più che prendertela con me, mi farei un bell'esame di coscienza e mi chiederei perché la cosa mi ha turbato tanto.” lo liquida, raggiungendo l'altra stanza dove gli altri li stanno aspettando.

Kurt rimane immobile per qualche secondo, odiandosi per aver negato a sé stesso ogni cosa un'altra volta, e nel profondo sa perfettamente che Sebastian ha ragione. Gli ha dato fastidio perché vorrebbe quel tipo di attenzioni solo per lui; vorrebbe che Sebastian lo stringesse a sé come quel giorno sul divano del West Side; vorrebbe che lo guardasse come quel giorno nella tenda; vorrebbe che lo baciasse come quella volta davanti a casa sua.

È quello ciò che desidera più di ogni altra cosa.

Agitato, si decide a raggiungere gli altri che nel frattempo stanno sistemando la televisione e collegando i microfoni per dare inizio alla serata. Santana e Jessica come loro solito si sono estraniate dai discorsi dei ragazzi e stanno decidendo quale canzone cantare assieme (Kurt sente la sua migliore amica insistere per Amy Winehouse e Adele). Tim, Colin e Nick invece sono corsi in soccorso di Blaine per collegare i vari cavi, mentre Sebastian se ne sta da solo, stravaccato a gambe conserte su una poltrona. Alla vista di Kurt si irrigidisce e scosta lo sguardo, anche se gli fa male doverlo ignorare.

“Finalmente!” esclama Colin quando riescono ad attivare i microfoni “Chi vuole iniziare? Diamo inizio alla festa?” si rivolge dunque a Tim mettendogli un braccio attorno al collo.

Kurt nel frattempo si avvicina a loro, accomodandosi sul divano nel punto più vicino alla poltrona di Sebastian. Non è arrabbiato e si sente in colpa per aver trovato l'ennesimo motivo per discutere, ma vuole fargli capire che non c'è motivo che si ignorino per tutta la serata rendendo la situazione insostenibile.

“Che cazzo di canzoni sono queste Anderson?” chiede improvvisamente Nick dalla sua postazione, guardando i brani scorrere sullo schermo della televisione a plasma.

“E' buona musica, non ci capisci niente.” risponde con superiorità, fingendo di essersela presa.

“Tim, cantiamo questa!” esclama Colin facendogli cenno di fermarsi e non scorrere ulteriormente.

“'Ops I did it again'?! Britney Spears? Dimmi che scherzi.” risponde preoccupato Tim coprendosi il viso con le mani.

“Oddio si, fate quella!” strilla Jessica entusiasta “Amo Britney e fatta da voi sarà esilarante!”

“Okay, ma prima devo buttare giù un altro sorso di alcol.” protesta Tim “Britney non si regge da sobri.”

Blaine si accomoda vicino a Kurt prendendo una fetta di pizza (che aveva insistito per preparare poco prima assicurandosi che vi fossero tutti i gusti preferiti di Kurt), porgendogli poi il piatto “Vuoi un pezzo? Ricordi quando la mangiavamo sempre di nascosto in camera mia alle due di notte. Era questa la tua preferita, no?”

Kurt sta per rispondergli affermativamente quando nota che Sebastian li sta di nuovo fissando con un'espressione severa impressa sul volto “Ehm, si... una delle più buone.” risponde dunque “Bas, vuoi un pezzo anche tu?” gli offre poi sperando di inserirlo nella conversazione.

Sebastian fa spallucce e si volta verso Tim e Colin che sono in attesa che parta la base.

“Devo mettermi dei tappi alle orecchie?” chiede Santana preventivamente, non molto convinta della scelta “Vedete di non insultare Britney.” li ammonisce poi scherzosamente mettendo i piedi sul tavolino di fronte a sé.

I think I did it again...” inizia a cantare Colin, facendo ridere tutti per la sua stonatura “I made you believe, we're more than just friends” continua Tim, altrettanto stonato.

Kurt arriccia il naso, divertito, ma nel momento esatto in cui si volta di nuovo verso Sebastian, si accorge che lo sta ancora guardando. Ad ogni strofa il suo sguardo si fa più intenso e Kurt cerca di interpretare quel messaggio, ma non riesce a mantenere il contatto visivo per più di cinque secondi ogni volta, troppo preoccupato ad assicurarsi che Blaine non li stia guardando.

Ops..! I did it again! I played with your heart, got lost in the game. Oh baby, baby. Ops..! You think I'm in love, that I'm sent from above. I'm not that innocent.

“Ora questo si chiama cantare?” li interrompe Santana scuotendo la testa “State ragliando, è diverso.” continua sentendosi personalmente offesa per sentirli cantare in quel modo una canzone di Britney “Lasciate spazio a qualcuno che sa tenere una nota per più di un paio di secondi.” aggiunge alzandosi, prendendo Jessica per mano.

Tim e Colin si danno il cinque andando a sistemarsi nei posti occupati precedentemente dalle due ragazze “Ah è una sfida..?” ammicca Colin.

Santana lo fulmina ed inizia a scorrere le canzoni, insoddisfatta di più della metà “Mh, questa non è male.” si decide infine, fermandosi su 'Gives you hell'.

Vanno avanti così per almeno un'ora, dandosi il cambio, ridendo per le stonature ed applaudendo per le migliori performance. Nick canta “Everytime” di Britney, costretto dai due amici a cimentarsi anche lui in quella che Jessica considera la stella indiscussa del pop. Blaine invece opta per “Hey Soul Sister”, mentre Kurt decide di cantare assieme a Santana “So Emotional”. Durante tutte le canzoni i suoi occhi continuano ad incrociarsi con quelli di Sebastian e, anche se cerca di fingere indifferenza, non può fare a meno che sentirsi nervoso.

“Bas, è il tuo turno!” esclama Nick, prendendo una birra “Questa non me la voglio perdere.”

Santana passa a Sebastian il microfono e quest'ultimo si alza dalla sua poltrona fiacco, con le braccia ciondoloni. È chiaro che preferirebbe ricevere un cazzotto sul naso piuttosto che doversi esibire di fronte a tutti, specialmente davanti a Kurt. Prende il telecomando e fa scorrere le canzoni, facendo commenti su ognuna, fino a quando non si ferma su “I'm the only one” di Melissa Etheridge, premendo il tasto 'play'.

“Finalmente un bel pezzo!” esclama Nick entusiasta “Tra Britney e canzoncine da commedie romantiche stavo cominciando ad annoiarmi!”

Sebastian inspira profondamente, sbuffando “L'ho scelta solo perché è l'unica che conosco.” farfuglia impacciato, abbassando gli occhi a terra “Please baby can't you see, my mind's a burnin' hell.” inizia a cantare svogliatamente alzando di nuovo gli occhi, incrociandoli con quelli di Kurt “I got razors a rippin' and tearin' and strippin' my heart apart as well. Tonight you told me that you ache for something new, and some other man” il suo sguardo si posa sulla mano di Blaine, appoggiata alla coscia di Kurt “is lookin' like something that might be good for you.

Il cuore di Kurt sta scalpitando e pur avendo Blaine così vicino nel contempo gli appare lontano come non mai. Le parole di Sebastian gli arrivano dritte in mezzo al petto, ogni singola sillaba gli rimbomba nella testa e vorrebbe solo potergli fare capire che sente esattamente le stesse cose. Mentre nella sua testa frullano una serie di pensieri sconclusionati, Blaine si fa più vicino, spostando il braccio attorno alle sue spalle, inclinando appena la testa verso di lui. Non è nulla in confronto a momenti di intimità che hanno vissuto assieme, eppure non si è mai sentito così a disagio come in quella situazione.

But I'm the only one who'll walk across the fire for you. I'm the only one who'll drown my desire for you.” continua Sebastian spostandosi davanti a Kurt e Blaine, fissando Kurt in un modo così intenso da farlo sciogliere “It's only fear that make you run, the demons that you're hiding from when all your promises are gone...” canta deciso cercando di rendere ogni parola il più chiara possibile, anche se tutti i presenti si scambiano sguardi interrogativi, perplessi per quello che sta succedendo “I'm the only one.

Santana è l'unica a ridere sotto i baffi, godendosi la scena come se avesse un sacchetto di pop-corn in mano. Era certa che Sebastian si sarebbe lasciato andare, ma non poteva immaginare che lo facesse così platealmente, anche se gli altri amici non sembrano aver davvero colto il messaggio. Pure Blaine continua a guardarlo perplesso, e non sembra turbato o arrabbiato, semplicemente confuso.

Sebastian fa dei passi avanti e indietro, continuando a guardare Kurt per poi spostare lo sguardo per un paio di secondi anche sugli altri per non renderlo ovvio fino a quel punto “Please baby can't you see, I'm trying to explain. I've been here before and I'm locking the door and I'm not going back again. His eyes and arms and skin won't make it go away.” cambia le parole della canzone per rendere il tutto più esplicito “You'll wake up tomorrow and wrestle the sorrow that holds you down today.”

Kurt continua ad abbozzare sorrisi, rivolgendone la maggior parte al suo ex ancora stretto a lui in una specie di abbraccio, e fulmina Sebastian più di una volta, ormai in preda al panico. Se dovevano proprio fargli capire che tra loro c'era qualcosa non poteva esserci modo peggiore di quello. Tira un sospiro di sollievo quando la canzone si interrompe e gli altri si aprono in un fragoroso applauso (che lui si limita moderatamente a fare), ma quando Sebastian si riposiziona in piedi davanti a loro e lo guarda dritto negli occhi con sicurezza, sente di essere sul punto di svenire per l'agitazione.

“Questa canzone era per te...” inizia deciso.

Kurt sgrana gli occhi, corrugando le sopracciglia, supplicandolo indirettamente di non farlo. Il cuore gli martella in gola e le mani gli stanno sudando snaturatamente. Sente un brivido percorrerlo lungo la colonna vertebrale ed ogni fibra del suo corpo congelarsi.

Sebastian ghigna spostando poi lo sguardo sull'altro ragazzo “...Blaine.” completa la frase e Kurt sente tutti i muscoli rilassarsi all'unisono “Per essere il migliore amico del mondo, l'unico per cui farei ogni cosa.”

Blaine inarca le sopracciglia, sorpreso, ma si apre a poco a poco in un sorriso “Grazie!?” risponde stupito dal fatto che Sebastian gli abbia detto una cosa carina “Sei anche più bravo di quanto ricordassi comunque! Hai una bella voce, dovresti farne sfoggio più spesso!” gli consiglia alzandosi dal divano per prendere il microfono “Kurt, ora tocca a noi.”

Ci mancava solo questa pensa Kurt, alzando gli occhi al cielo come a chiedersi che cosa avesse fatto di male per meritare tutto quello “Oh io ho già cantato con Santana, non credo che-”

“Non fare storie, vieni.” lo obbliga prendendolo per mano fino a trascinarlo davanti agli altri “So già quale canzone cantare. Questa è uno dei nostri cavalli di battaglia, penso ci siano diversi video su Youtube di noi che la cantiamo. Mia madre li aveva caricati a mia insaputa.” ridacchia scegliendo la nuova base dalla televisione.

Alle note di “Daydream Believer” Kurt non riesce a contenere un sorriso e una risata nervosa, investito improvvisamente da altri ricordi. Aveva sempre amato quella canzone, e cantarla con Blaine era diventato un vero e proprio rito tanto che, come gli aveva ricordato il suo ex, la signora Anderson era solita riprenderli.

Quando iniziano a cantare, Sebastian è tornato al suo posto sulla poltrona, con occhi spenti e rassegnati. Kurt si sente da schifo perché non vuole far soffrire nessuno, ma così facendo finirà per far star male entrambi. Tiene molto a tutti e due e l'idea di spezzare il cuore a qualcuno lo uccide; ma non può più negare quello che sente, sta letteralmente scoppiando.

“Siete adorabili!” squittisce Jessica portandosi le mani al cuore non appena finiscono la canzone “Non posso credere che non ci sia del tenero tra di voi!”

“Siamo solo amici...” si affretta a rispondere Kurt, mentre Blaine tenta di sfiorargli la mano con la punta delle dita.

“Cantiamone un'altra.” propone dunque il suo ex, aprendosi in un sorriso -più per non far vedere di esserci rimasto male a quell'affermazione di Kurt- “Questa canzone ce la cantavamo sempre in macchina tempo fa... Ricordo che chiudevamo a chiave gli sportelli, spegnevamo la luce ed accendevamo la radio, cantandocela guardandoci negli occhi. E', e sarà sempre, la nostra canzone.” dice decidendosi a fare un passo avanti e ad intrecciare le dita con quelle dell'altro.

Kurt guarda le loro mani unite, rendendosi conto di non provare nulla. Niente. Non sente assolutamente niente. Ricorda quella piacevole sensazione alla bocca dello stomaco, quando sentiva delle vere e proprie farfalle; ricorda il cuore che scalpitava come un pazzo ad ogni suo sorriso; ricorda la gioia che provava nel sentirlo così vicino a lui.

Sparito. È come se non vi fosse più la benché minima traccia di quel sentimento. Sa di volergli ancora molto bene e tenere a lui da morire, ma non è amore. Quella è solo l'ulteriore conferma. Quando iniziano a cantare “Perfect” non sente una sola parola, o meglio, non le sente per Blaine.

I suoi occhi si alzano di nuovo verso Sebastian e nota che quest'ultimo si sta dirigendo verso l'uscita con aria abbattuta e capo chino, come se il suo cuore si fosse ridotto in frantumi.


 

*


 

Kurt aspetta che gli altri siano impegnati in qualche conversazione per alzarsi a sua volta. Dice a Blaine di dover usare il bagno perché non si sente molto bene per colpa dell'alcol (lui non sembra trovare strana quella scusa) e ne approfitta per uscire in giardino a cercare Sebastian.

La cosa si rivela sorprendentemente semplice e Kurt è lieto di trovarlo seduto su un muretto nel retro della villa. Sta fumando una sigaretta e giocherellando col piede con un sasso. Alla sua vista, però, Sebastian impallidisce e si alza in tutta fretta per andare via, evidentemente non dell'umore adatto per poter discutere.

“Bas!” lo richiama Kurt correndogli incontro “Dove vai!? Ti vuoi fermare dannazione!?”

“Mi dispiace, okay?!” sbraita Sebastian voltandosi di scatto “Mi dispiace! Non ce la faccio! Ci ho provato Hummel! Missione fallita! Mi dispiace per averti provocato prima e di averlo fatto anche oggi con Nick. Mi dispiace!” farnetica fuori di sé.

“Seb non-”

“Torna dentro...” lo interrompe bruscamente “Sicuramente Blaine vorrà cantare l'ennesima canzoncina smielata con te. Potevate avvisarmi, almeno così mi portavo i sacchetti per il vomito.” brontola facendo una smorfia disgustata “E' inutile Kurt, inutile! Voi siete perfetti, avete quella chimica che mancherà sempre tra te e me! Lui ti guarda come se fossi la cosa più bella di questo mondo e quando ti sorride i tuoi occhi si illuminano. Forse non te ne rendi nemmeno conto ma le cose stanno così. Non avrei mai dovuto baciarti, non avrei mai dovuto metterti in questa situazione e non avrei mai dovuto guardarlo in faccia e mentirgli. Capisco perché tu ce l'abbia tanto con me!”

“Sebastian io non ce l'ho con-”

“Non potrò mai competere con la vostra storia!” lo zittisce di nuovo alzando la voce “Sono solo uno stronzo che ha sfruttato le persone per tutta la vita ed ho fatto soffrire così tanti ragazzi che ora mi sta tornando tutto indietro. È quello che mi merito per essere stato un cafone con te e non averti trattato come meriti. Sono fatto così Kurt, ho un carattere impossibile e ancora mi stupisco come tu possa preferire Blaine a me!” sbotta tornando a camminare nella direzione opposta alla sua.

“Ti vuoi fermare!?” lo richiama ancora una volta Kurt “Okay, ho cantato con lui e non ti nego che mi sono tornati alla mente un milione di ricordi ma... non ha significato nulla! Devi credermi, non ho provato niente di niente!”

“Ah smettila! Credevo che una piccola parte di te provasse qualcosa per me? Si, l'ho pensato, ma evidentemente mi sbagliavo. Mi è bastato guardavi poco fa! Non sarò mai all'altezza... mai. Mi dispiace! Ho fatto un casino e adesso facciamo addirittura fatica a guardarci negli occhi senza sentirci vulnerabili. Quando siamo arrivati a questo punto? Eh? Me lo dici?!” urla quasi sul punto di scoppiare in lacrime per la rabbia, senza fermarsi.

“Non capisco perché ti scaldi-”

Sebastian si blocca di nuovo, girandosi verso di lui ed avanzando fino a ritrovarsi ad appena una spanna di distanza “Perché non era nei miei piani innamorarmi di te, Kurt!” grida così forte da sentire la voce smorzarglisi in gola.

Kurt trattiene il respiro, aprendosi in un'espressione di stupore, lasciando le braccia inermi lungo i fianchi e gli occhi assenti persi in quelli di Sebastian.

“Ho fatto di tutto per dimenticarti. Mi sono detto che era solo un mio capriccio o una delle mie mille cotte passeggere e invece no! È iniziato come un favore al mio migliore amico e ti giuro che quella sera avrei preferito essere legato ad una sedia ed essere costretto ad ascoltare 'Run Joey Run' per dieci ore di fila piuttosto che venire da te a consolarti, ma poi... è stato tutto un susseguirsi di eventi ed ho imparato a conoscerti. Conoscerti per davvero e- ho finalmente capito perché Blaine mi ha sempre parlato in quel modo di te. Ho capito cosa lo aveva fatto innamorare così tanto.” abbassa la voce, riducendola quasi a un sussurro, sentendo i nervi cedergli e le lacrime prendere il sopravvento “È vero, la maggior parte delle volte preferirei infilarti un calzino in bocca piuttosto che sentirti lamentare per la minima stronzata; in parecchie situazioni mi sono sentito estremamente a disagio in tua presenza perché, diciamocelo, fai delle uscite imbarazzanti. Dici tutto quello che ti passa per la testa senza pensare alle conseguenze... Sei persino peggio di me in questo, il che è tutto dire.” continua e a quelle parole Kurt lo guarda interdetto, incrociando le braccia al petto “Ti metti queste maglie appariscenti che sono visibili da Marte e Dio solo sa che cos'era quella specie di coda di opossum che avevi attaccata ai jeans oggi pomeriggio. Ma il punto è che... nonostante tutto questo tu... tu mi fai impazzire. Io amo qualsiasi cosa di te.” aggiunge con un filo di voce sentendo il cuore liberarsi da quel grosso macigno “Amo il modo in cui arricci il naso quando sorridi e quei segni che si formano accanto ai tuoi occhi quando li riduci quasi a fessure. Amo il colore dei tuoi occhi e il modo attento in cui mi guardi quando ti parlo, così intensamente che mi fai mancare il respiro. Amo quella quella cosa strana che fai quando ti mordi il labbro inferiore. Te lo mordi sempre qui a metà” dice posandosi l'indice nel punto descritto “e lo tiri verso l'interno arrossendo. Come stai facendo adesso.”

“Bas io-”

“Potrei stare qui per l'intera vacanza a dirti tutte le cose che amo di te e anche se ti sembrerà folle ti amo addirittura quando ti arrabbi con me e cerchi di essere minaccioso, puntando le mani sui fianchi in segno di protesta ed aggrotti sempre le sopracciglia” continua sfiorandolo nel loro punto d'incontro “credendo di intimorirmi. La verità è che ai miei occhi risulti sempre e comunque come quella persona che mi ha salvato da un baratro. Credevo che non sarei mai riuscito a provare un'emozione forte come questa, eppure tu mi hai dimostrato il contrario... ed è una sensazione tanto bella quanto dolorosa, sapendo che non è ricambiata.” deglutisce rumorosamente, ricacciando indietro le lacrime “Ed ora penso di essermi umiliato a sufficienza.” continua ridendo nervoso “Senti, non voglio rovinarti ulteriormente la serata. Immagino di aver solo peggiorato la situazione invece di migliorarla come avevo intenzione di fare. Torna da Blaine... è quello che vuoi veramente no? Non devi dirmi che non provi nulla per lui solo per non farmi stare male... io- io voglio solo che tu sia felice, Kurt. E sappiamo entrambi che in questo momento vorresti essere con lui invece che-”

“No, non è vero.” cerca di intervenire Kurt, ma Sebastian lo prende per mano, scuotendo la testa.

“Non farlo Kurt. Sto bene... Ora vai, gli altri si staranno chiedendo che fine hai fatto.” conclude sporgendosi per dargli un rapido quanto impercettibile bacio sulla guancia, prima di allontanarsi nuovamente.

Questa volta Kurt non lo richiama. Rimane immobile in mezzo al prato, la notturna brezza estiva che gli solletica appena la pelle, scuotendolo da capo a piedi. Il cuore non gli batteva così forte da tempo ed è come se fosse una sensazione alla quale non era più abituato.

Sebastian ha detto che lo ama e, in cuor suo, sa finalmente di amarlo anche lui.


 


 


 


 

N/A

Forse vi aspettavate una dichiarazione d'amore dolcissima, ma se Sebastian non se ne esce con frasi sconvenienti non è più lui ahha Tranquilli, Kurt avrà modo di dimostrare quello che prova nel prossimo :P

Grazie mille per le recensioni! :*

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Capitolo 28
*** Capitolo 28 ***


CAPITOLO 28

 

 


 


 

 

 

SOUNDTRACK

“Wonderwall” - Oasis ( https://www.youtube.com/watch?v=bx1Bh8ZvH84 )


 


 


 


 

Quando Kurt rientra in salotto, i ragazzi hanno finito di cantare. Stanno consumando le ultime fette di pizza rimaste e Nick e Tim stanno continuando a bere birra, ballando sul posto un po' ubriachi. Alla sua vista Blaine gli si avvicina, per assicurarsi che stia bene: è effettivamente pallido e a giudicare dal modo in cui lo guarda, deve avere un aspetto piuttosto malandato. Kurt ne è felice perché almeno rende la sua storia più credibile.

È quasi mezzanotte quando decidono di aver bevuto abbastanza per la serata e si recano nelle rispettive stanze. Blaine abbraccia forte Kurt, dandogli un bacio sulla guancia – sfiorandogli appena le labbra nel fare quel movimento – e gli augura una buona notte prima di condurre un Colin abbastanza brillo in camera da letto.

“Ti devo parlare.” sussurra a Santana quando si è assicurato che tutti i ragazzi siano andati a letto.

Santana fa un cenno a Jessica di aspettarla di sopra e prende Kurt sottobraccio tornando nel salone principale “Hai cinque minuti ranocchietto, tutto quello starnazzare di Tim mi ha fatto venire un'emicrania e- ma hai pianto?” constata poi vedendo i suoi occhi lievemente arrossati.

“Mi ama.”

Santana lo guarda di sottecchi, contraendo le labbra “Chi?”

“Secondo te chi?!” esclama spazientito “Sebastian.”

“Ah, si è deciso finalmente! È da ieri che si struggeva per questa cosa, sai, quando gli ho fatto l'immenso favore di farti scollare dai pettorali di Anderson su quel quod.”

“Possibile che non riesci a prendere la cosa seriamente? Ha detto che mi ama San!”

L'amica scrolla le spalle fissandolo con sufficienza “E dove starebbe il problema..? Credevo che fosse quello che sentivi anche tu. Non glielo hai detto?”

“Come potevo? Non mi ha lasciato neanche il tempo di aprire bocca!” si giustifica anche se in realtà non avrebbe saputo cosa dirgli “Che cosa dovrei fare? Hai visto come si è comportato Blaine per tutta la sera? Non ha fatto altro che lanciarmi continui segnali nemmeno così tanto velati e poco dopo mi sento dire dal suo migliore amico che mi ama! Pensi che la situazione sia facile per me?!”

Santana fa roteare gli occhi “E' semplicissima tesoro. Ami Sebastian?”

“Si ma-”

“Alt. Hai detto sì, questo è sufficiente.”

Kurt immerge il volto tra le mani emettendo un suono gutturale simile ad un grugnito “Mi odio! Mi odio da morire San. Non posso farlo, non capisci... Prova a metterti per un secondo nei miei panni. Immagina di avere una sorella... Che cosa faresti se venissi a sapere che se la fa con la tua ragazza? Non ti si spezzerebbe il cuore? Non ti sentiresti profondamente tradita?”

“Ma Blaine non è il tuo ragazzo.” gli fa presente Santana “E' diversa la cosa. Seb e Blaine non sono nemmeno fratelli!”

“E' come se lo fossero e Blaine è stato il mio primo ragazzo, quello che credevo fosse il mio grande ed unico amore. Senza contare che lui è ancora innamorato di me... Dio, vedessi com'era bello prima...”

Santana alza le mani al cielo disorientata “Anderson? Ma se mi hai detto-”

“No, Sebastian.” la corregge serioso “Mi ha guardato in un modo che... ah, non è spiegabile a parole. Mi sono sentito come se fossi sulla vetta più alta del mondo.”

Santana appoggia una mano sulla sua spalla, premendo la fronte contro la sua “Vuoi davvero negare tutto quello che senti per paura? Blaine non ha il diritto di interferire con la tua, o meglio, la vostra felicità. Ora fermati e rifletti: cosa voglio veramente per essere felice? Se la risposta è Sebastian allora smettila di discuterne con me e corri da lui. Adesso. Non ci saranno altre mille occasioni.”

Kurt abbassa gli occhi, cercando di rimettere assieme i tasselli sparsi alla rinfusa nella sua mente, prima di sorridere all'amica dolcemente “Hai ragione. Io- grazie. Ora è meglio che-” balbetta indicando il piano superiore.

“Muoviti Casanova.” sogghigna lei dandogli una pacca amichevole sulla schiena “Buona fortuna!”


 

Kurt sale le scale in tutta fretta, arrivando in cima col fiatone e i nervi a fior di pelle. Sente che è sul punto di avere un infarto o per la fifa o per la corsa forsennata, fino a che non si ferma davanti alla porta della sua stanza, ormai convinto di svenire da un momento all'altro.

Fa per abbassare la maniglia quando si rende conto che la porta è chiusa a chiave dall'interno. Cercando di non fare troppo rumore per non attirare l'attenzione degli altri (la casa è enorme, un vero e proprio susseguirsi di stanze e corridoi e sarebbe difficile comunque farsi sentire da Blaine), inizia a bussare un paio di volte attendendo una risposta. Quando nessuno risponde dall'altra parte però, inizia a martellare con più vigore il proprio pugno contro il legno, fino a farlo diventare un susseguirsi incessante di botti.

Sta iniziano a sbattere la mano particolarmente forte quando finalmente sente la chiave girare all'interno della toppa, e poi la maniglia abbassarsi. Sebastian lo fissa da capo a piedi come se fosse pazzo e rimane incollato alla maniglia senza dire una parola. Doveva essere già sotto le coperte considerando che indossa solo un paio di boxer e, a giudicare dai suoi occhi gonfi, deve aver pianto.

Kurt potrebbe chiedergli perché si sia chiuso a chiave, perché sembri reduce da uno sfogo emotivo, o perché lo stia guardando in quel modo, quasi stupito di vederlo lì. Sa perfettamente che potrebbe dare inizio ad una delle loro innumerevoli discussioni senza capo né coda se gli chiedesse una qualsiasi di queste cose, quindi fa l'unica cosa che gli balena istintivamente per la testa, per una volta sgombrando la mente da qualsiasi cosa.

Con sicurezza afferra il volto di Sebastian tra le mani, premendo con forza le labbra contro le sue, sentendo il cuore fermarsi per un secondo. Nel momento esatto in cui si stacca, i loro sguardi si fondono assieme e capiscono entrambi che non ci sia più bisogno di parole. Sebastian prende Kurt per il colletto per attirarlo dentro la stanza, chiudendo poi rapidamente la porta a chiave e Kurt si fionda di nuovo sulle sue labbra, stavolta aprendo la bocca e lasciando che la sua lingua invada la cavità orale dell'altro, che ricambia con altrettanta foga.

Le loro labbra scivolano l’una contro l’altra, lavorandoci per un istante, fino a quanto Kurt non tira tra i denti il labbro inferiore di Sebastian verso la propria bocca, succhiandolo. Sebastian a quel gesto lo guarda interrogativo, cercando di superare a poco a poco lo shock di quel bacio improvviso.

Nel momento esatto in cui le loro labbra si rincontrano, però, Sebastian ricambia con più passione, lasciando che anche la sua lingua lavori sulla bocca di Kurt, spostandosi umida e calda su di essa.

È quando capisce che quel bacio sta diventando qualcosa di più profondo che Kurt si rende conto che sta commettendo un grandissimo errore. Ci sono mille ragioni per cui non dovrebbe farlo, ma in quel momento baciare Sebastian è l'unica cosa che desidera e, pur sapendo di fare una cosa di cui si sarebbe presto pentito, decide di scacciare qualsiasi dubbio e lasciarsi andare. C'è qualcosa che gli impedisce di fermarsi e finisce per premersi ancora di più contro di lui, con le mani intrufolate nei capelli di Sebastian per paura che si allontani.

Sebastian invece, quasi col respiro mozzato, emette un lamento nella sua bocca avvolgendolo sulla schiena per far aderire il più possibile i loro petti, i cuori che scalpitano all'impazzata l'uno contro l'altro. E’ diverso rispetto agli altri baci che si sono dati; stavolta sentono entrambi un vero e proprio bisogno e sembrano non riuscire a farne a meno. Hanno paura e ci sono momenti di esitazione in cui si chiedono se sia giusto continuare o fermarsi, ma alla fine la loro parte irrazionale vince sulla ragione.

La lingua di Sebastian si insedia nuovamente tra le labbra di Kurt, leccando il suo palato ed è come se esplodessero centinaia di fuochi d'artificio nello stesso momento. Kurt ricambia subito, emettendo una serie di gemiti soffocati, intrecciando poi le braccia dietro il suo collo per fare presa e far sollevare le gambe attorcigliandole intorno alla vita di Sebastian. Quest'ultimo sposta di scatto le mani sul suo sedere per sorreggerlo ed inizia ad indietreggiare lentamente fino a che non incontra il bordo del letto. Con un rapido movimento si gira sul posto e fa cadere Kurt con la schiena sul materasso, gattonando poi sopra di lui per poter incontrare ancora le sue labbra.

In quella posizione Kurt solleva le braccia per togliersi la maglietta e l'altro lo aiuta con un movimento impacciato e frenetico, facendola ricadere a terra. Sebastian si sposta poi verso il basso per aprire la zip dei suoi pantaloni e sfilarglieli lentamente, come per assicurarsi che Kurt non si voglia tirare indietro.

Quando capisce che Kurt non è intenzionato a smettere, torna alla sua bocca, assaporandone il gusto e lasciando che quella sensazione lo investa completamente. Sebastian lo bacia dunque sulla mandibola, e poi lungo il collo, leccando e succhiando ogni centimetro di pelle disponibile. Si sofferma in un punto preciso e Kurt sente che i suoi nervi stanno esplodendo per l’intensità del tutto. Quando fa letteralmente presa con le labbra sul suo collo, come una ventosa, Kurt inclina pericolosamente la testa, per esporlo il più possibile e lasciarlo lavorare, non riuscendo più a trattenere una serie di gemiti gutturali. E’ tutto così piacevole ed eccitante che Kurt sente di potersi finalmente abbandonare al desiderio senza più combatterlo. Stringe quindi di nuovo le mani tra i suoi capelli, tenendolo il più vicino possibile a sé, mentre Sebastian succhia e mordicchia appena quel punto specifico del suo collo ormai visibilmente arrossato, per poi leccarlo lungo la gola sentendo il pomo d'Adamo di Kurt alzarsi ed abbassarsi ripetutamente.

Kurt sa che sta respirando affannosamente e il suo corpo si sta praticamente contorcendo man mano che Sebastian scorre la lingua sul suo petto. Prova un briciolo di vergogna perché era da tempo che non si trovava quasi completamente nudo sotto il corpo di qualcuno, impegnato in un contatto così intimo. Ha paura di non soddisfare le aspettative di Sebastian - che ha palesemente più esperienza e capacità di lui, ma non vuole fermarsi a causa delle sue insicurezze.

Sebastian raggiunge l'elastico degli slip di Kurt e lecca la sua pelle sul basso ventre, costringendo l'altro ad inarcare la schiena, immergendo la testa all'indietro tra i cuscini. Sebastian ha le mani premute sul suo petto e ne accarezza ogni centimetro, sentendo i muscoli addominali di Kurt contrarsi non appena lo sfiora. Sebastian ogni tanto alza lo sguardo, fissandolo con occhi scuri e colmi di desiderio, ormai anche lui col respiro affannoso.

Con un rapido movimento si alza dal letto sfilandosi la biancheria, chinandosi poi di nuovo su di lui -Kurt ancora col capo buttato all'indietro e una mano premuta sul punto dove Sebastian lo aveva appena marchiato. La situazione è decisamente sfuggita al loro controllo, ma non riescono a pensare lucidamente, inebriati come sono dal piacere.

Sebastian afferra il lembo degli slip di Kurt abbassandoli appena per assicurarsi che non voglia tirarsi indietro all'ultimo momento, troppo spaventato per poter continuare. Kurt però, per tutta risposta, alza i fianchi, gesto col quale vuole invitare l'altro a sfilarglieli.

E' la prima volta che Sebastian è terrorizzato da qual semplice, quanto intimo, gesto. Non ha mai avuto problemi a farsi spogliare o a spogliare lui stesso, ma in quel caso sente che il suo cuore pulsa ad una rapidità tale da smorzargli il respiro. Ogni fibra del suo corpo sta fremendo e i sospiri sommessi di Kurt gli stanno facendo perdere la testa. Senza riflettere oltre, senza badare a quella vocina che gli intima di fermarsi, spoglia Kurt dell'ultimo indumento, gettandolo a terra assieme al resto degli abiti.

Kurt si sente improvvisamente vulnerabile ma l'idea che Sebastian stia guardando il suo corpo lo eccita e rende il tutto così proibito e peccaminoso da desiderare ancora di più. “Ti prego.” è tutto quello che riesce a dirgli allungando una mano per invitarlo a ridistendersi sul suo corpo. Non ha il coraggio di guardarlo in faccia e continua a fissare il soffitto, troppo spaventato per poter sostenere il contatto visivo in una situazione come quella.

Sebastian dunque si rimette a gattoni sopra di lui, in modo tale da non sfiorarlo nemmeno se non con l'interno delle ginocchia sui suoi fianchi. Si sporge dunque per ricatturare le sue labbra ma, nel fare questo, Kurt alza una gamba per posarla sulla schiena di Sebastian e costringerlo ad aderirsi al suo corpo. Spinge quasi involontariamente con i fianchi verso l'altro e nel momento in cui le loro erezioni si incontrano, sente il suo corpo venire scosso da capo a piedi da una forte scarica elettrica. Le loro labbra cominciano ad assaggiarsi a vicenda di nuovo, ed entrambi spalancano la bocca per prendere aria. Il labbro inferiore di Sebastian sembra incastrarsi perfettamente tra quelle di Kurt ed è come se fossero fatti per unirsi.

“Sei bellissimo.” mugugna Sebastian, senza smettere di baciarlo.

“Bas, ti prego.” ansima ancora contro la sua bocca Kurt, per fargli capire che vuole di più e che quel continuo sfiorarsi lo sta uccidendo.

Sebastian non se lo fa ripetere due volte e si alza per recuperare un preservativo dalla sua borsa. Non appena torna sul letto e tiene stretto l'involucro tra le mani, guarda intensamente Kurt chiedendogli indirettamente se se la senta davvero.

Kurt si solleva con i gomiti, per mettersi a sedere e gli fa un piccolo cenno con la testa. Sebastian si affretta a metterlo, cingendo poi Kurt per i fianchi per farlo sedere su di lui. Sentire l'erezione di Sebastian contro la sua pelle gli manda in pappa il cervello e si ritrova a stringere le gambe attorno alla sua vita, portando poi le mani sulle sue spalle ed appoggiando la fronte imperlata di sudore contro quella dell'altro.

“S-sei sicuro?” ansima contro il suo orecchio Sebastian. Non vuole forzarlo se non è certo di quello che desidera e soprattutto lui stesso non sa se sia giusto affrettare in quel modo le cose.

“Si.” risponde in un sussurro Kurt, baciandolo sulla mandibola per poi afferrare il lobo del suo orecchio tra i denti e tirarlo appena.

Sebastian fa scorrere le mani lungo la sua schiena facendo poi presa coi palmi per farlo un po' sollevare e poter unirsi a lui nel modo più intimo possibile. Lo prepara dolcemente e con delicatezza, per assicurarsi di rendere il tutto perfetto e, quando Kurt si riabbassa su di lui, emette un grido soffocato, fiondandosi ancora sulle sue labbra per poterlo attenuare.

All'inizio è doloroso e sente gli occhi velarsi appena di lacrime, ma Sebastian cerca di calibrare i movimenti e gli dona una serie di baci sul collo, fino alle clavicole, spingendo lentamente il bacino verso l'alto.

Stanno entrambi ansimando e cercano di controllarsi ricatturando l'uno le labbra dell'altro. Si baciano così intensamente, accarezzandosi, muovendosi in modo sinuoso, da rendere il tutto elettrico. Kurt, per la prima volta dopo tanto tempo, si sente vivo. Sente che ogni parte di lui appartiene nel modo più completo ad un'altra persona. Ancora abbracciato a Sebastian si lascia ricadere con la schiena di nuovo sul materasso, rotolando poi assieme a lui fino a far invertire le posizioni.

Con Sebastian sdraiato sulla schiena, si mette a sedere, premendo i palmi sul suo petto ansante, lasciando che Sebastian gli accarezzi le cosce, per poi arpionarsi a loro e poter alzare il bacino verso l'alto più velocemente. A quelle spinte Kurt si lascia sfuggire un grido e Sebastian è costretto a rialzarsi con la schiena per poter mettere una mano sulla sua bocca, facendo soffocare il lamento. Si guardano intensamente, respirando a fatica, e quando Sebastian sente che le grida di Kurt si sono attenuate, lascia scivolare via la mano per poterlo baciare ancora.

C'è intimità e complicità in ogni loro minimo gesto. C'è un costante bisogno di cercarsi, di sentirsi, catturando l'uno le labbra dell'altro, unendo i loro corpi in un modo così armonioso e perfetto che potrebbero continuare all'infinito senza mai averne abbastanza.


 

“HA!” urla improvvisamente Kurt, arricciando le dita dei piedi e cercando di smorzare il grido contro la spalla di Sebastian, sentendo tutti i muscoli venir percorsi da un tremito, prima di rilassarsi. Arriva quasi a mordere la sua pelle per trattenersi dall'emettere altri gemiti e si fionda di nuovo sulla bocca di Sebastian per un altro bacio appassionato, scontrando non molto finemente le loro lingue.

Ancora col respiro affannoso Kurt si accascia accanto all'altro, a pancia in su e, senza sapere il motivo, scoppia a ridere. Non sa cosa ci trovi di così divertente, ma non sembra riuscire a smettere.

Sebastian si apre in un sorriso a sua volta, fissando le travi del soffitto, cercando di riprendere il respiro “Perché ridi?” domanda, il suo petto che si gonfia e si abbassa ad una rapidità innaturale.

Kurt è costretto a premersi le mani sulla bocca per trattenersi e non rischiare di farsi sentire dagli altri “Il miglior orgasmo di sempre.” ansima asciugandosi la fronte “Nonché unico, aggiungerei.”

Sebastian corruga le sopracciglia, voltandosi di scatto “C-COSA?!” balbetta facendo presa su un braccio per sollevarsi appena col busto e ruotarsi un poco verso di lui “Non ne avevi mai avuto uno?! Stai scherzando spero!”

“No.” sghignazza ancora, stiracchiandosi sulla pila di cuscini.

“Sentiamo, Michaela Pratt, come è stato?” gli chiede passando la punta delle dita sul suo stomaco.

Kurt si lascia sfuggire un'altra risatina “Fottutamente fantastico. È stato fottutamente fantastico!” ripete mettendosi su un fianco, avvolgendolo con un braccio “Credo mi ci vorranno ore per riprendere fiato.” aggiunge posando una guancia sul suo sterno, strofinandovi contro il naso “Lo pensavi davvero? Quello che mi hai detto in giardino prima?” gli domanda dunque, baciandolo sul petto.

Sebastian fa una smorfia, per provocarlo, mostrandosi indifferente e disinteressato “Nah, era solo un modo per portarti a letto.” lo prende in giro e quando nota che Kurt corruga la fronte interdetto, gli fa la linguaccia.

“Che stronzo!” esclama dandogli uno schiaffo sulla spalla “Ah solo per portarmi a letto?! Per tua informazione Smythe non è stato così memorabile.” replica fingendosi offeso.

“Hai detto che è stato l'orgasmo migliore di sempre!” ghigna lui, passando le dita lungo la sua schiena “Ti è piaciuto davvero?” gli chiede con un filo di voce.

“E' stato carino, si.” risponde Kurt sdraiandosi praticamente sopra di lui.

“Carino?!” ripete con tono piatto Sebastian.

“Si, carino.”

Sebastian corruccia le labbra, come se quell'aggettivo non fosse sufficiente alla sua prestazione “Carino è un po' poco... non credi?” continua ferito nell'orgoglio “Sai, quando due persone hanno un rapporto sessuale come minimo ci si aspetta di-”

“Vuoi seriamente che mi congratuli per la tua prestazione?” lo interrompe guardandolo dal basso verso l'alto “Guarda che il mio voleva essere un complimento, non volevo sminuire quello che abbiamo fatto.”

“Mi aspettavo come minimo un 'Sei stato una bomba' o qualcosa del genere.” ammette Sebastian stringendolo più forte a sé “Carino può essere un bacio dato sulla guancia ad un amichetto quando si era all'asilo, non il sesso.”

“Dovevi prendere il mio 'carino' come un 'sei stato una bomba'.” ride Kurt baciandolo sulla punta del naso “Comunque devo confessare che mi mancava da morire il sesso.”

“Ed ecco spiegato perché sei sempre così acido. Non scopi abbastanza.” si prende gioco di lui Sebastian.

Kurt lo fulmina con lo sguardo, ma si addolcisce non appena Sebastian gli sorride teneramente, divertito dalla sua permalosità “E io? Sono stato bravo..?”

Sebastian lo stuzzica di nuovo aggrovigliando una gamba intorno a quelle di Kurt “Mh, non male ma puoi fare di meglio. Ti do un sei, massimo sette...”

“Cosa? Sette!? Sei un bastardo!” ride colpendolo di nuovo prima di tornare nella sua metà di letto, pretendendo di avercela con lui “Lo hai detto solo per vendicarti perché ho definito la tua prestazione 'carina'.”

“Devi fare un po' di pratica, tutto qui. E controllare di più le urla.”

“Se non ti fossi mosso così velocemente magari non avrei urlato!” controbatte scontrosamente.

Sebastian ghigna passandosi le mani tra i capelli sudati per buttarli all'indietro “Ti stai seriamente lamentando per quello?! Sei il primo con cui sono stato che si lamenta! Dovrebbe essere una cosa eccitante, non una cosa su cui discutere.”

“Hey, non parlarmi degli altri ragazzi con cui sei stato. Insomma, ora che stiamo assieme non è piacevole sentirlo.” borbotta Kurt accoccolandosi contro il cuscino.

“Stiamo assieme..?” sorride provocatoriamente l'altro, con voce roca.

“Non volevo dirlo-” cerca di rimediare Kurt ma Sebastian glielo chiede di nuovo.

“Stiamo assieme?” sghignazza poggiando la fronte contro la sua, accarezzando il labbro inferiore di Kurt con il pollice, tenendo stretto il suo mento.

“Vaffanculo.” dice a denti stretti Kurt, non riuscendo comunque a contenere un sorriso.

“Vieni qui, Sette.” lo soprannomina scherzosamente Sebastian attirandolo di nuovo su di sé, fino a stringerlo forte tra le sue braccia. Si guardano intensamente per un paio di secondi prima di baciarsi di nuovo con dolcezza.

“Farò pratica, tutta la pratica che vorrai.” sta al gioco Kurt, prendendogli la mano tra le sue per baciargli la punta delle dita.

“Sai che scherzavo, vero? È stato perfetto. Tu lo sei stato...” dice accarezzandogli lievemente la guancia “E smettila di coprirti così tanto le lentiggini, a me piacciono.” aggiunge improvvisamente.

Kurt arriccia le labbra annuendo, con un'espressione sarcastica impressa sul volto “Ah, già. Dovrei preoccuparmi piuttosto dei miei vestiti indecenti, il mio essere fuori luogo e-”

“Kurt, sta zitto.” lo interrompe ancora l'altro, facendogli un'atra carezza “Tu mi piaci da morire. Così come sei.”

Kurt non può fare a meno che arrossire ed abbassare un po' lo sguardo “Sai, Mark Darcy, credo che questa fosse la battuta di un film, non mi incanti.”

“In effetti, soffri anche tu di diarrea verbale come Bridget. Domani sera tanto cambierai idea... So sempre essere convincente.”

“Non ci sarà nulla domani sera.” si affretta a rispondere Kurt come se avesse realizzato solo in quel momento di cos'era successo realmente tra di loro “Cristo... abbiamo fatto una cazzata e mi sento di merda in questo momento. Cioè il sesso è stato strepitoso, non fraintendermi, ma ti evitavo perché non volevo fare soffrire Blaine e alla fine ho fatto sesso in casa sua, nel suo letto, col suo migliore amico. Sono la persona più disgustosa sulla faccia del pianeta.”

“Siamo disgustosi in due allora.” osserva Sebastian “E la pratica che mi hai promesso cinque minuti fa?”

“Stavo solo scherzando. Ascolta, se fossimo in una qualsiasi altra situazione per me potremmo rifarlo anche adesso, ma la questione è piuttosto delicata. Come faremo domani mattina a guardarlo negli occhi senza sentirci degli emeriti stronzi?”

“Non sapevo che essere innamorati fosse una colpa così grave.” mugugna Sebastian passandogli una mano nei capelli per scostargli i ciuffi sudati dalla fronte “Beh, scusa se mi sono innamorato di te. Se mi scuso la cosa può farti sentire meglio?”

Kurt scuote la testa, sospirando “Bas, non essere ridicolo. Ascoltami, penso che avessi ragione il giorno del diploma. Dovevamo dirglielo sin da subito, probabilmente ci saremmo già tolti un peso da un bel pezzo. Però adesso, dopo che abbiamo fatto sesso sotto il suo tetto... come facciamo? È una cosa riprovevole e ti giuro che mi odio tantissimo. Io però ti amo da morire e-” non riesce a completare la frase perché a quelle parole gli occhi di Sebastian si fanno più intensi ed è come se brillassero; gli angoli della sua bocca si sono incurvati appena e le sue labbra si sono dischiuse in un'espressione di stupore. Kurt realizza in quell'istante che è la prima volta che dice ad alta voce a Sebastian che è innamorato di lui, e di colpo sente la sua temperatura aumentare esponenzialmente.

D'istinto si sposta di lato, facendosi piccolo piccolo contro il suo corpo, lasciandosi avvolgere da Sebastian con un braccio. Appoggia la guancia sulla sua spalla tenendo le mani strette tra i loro petti, lasciando che l'altro lo accarezzi lungo il fianco, troppo imbarazzato per poterlo guardare negli occhi. Non sa perché si senta improvvisamente vulnerabile, ma averglielo detto ha reso il tutto più reale ed è stato come negare definitivamente un interesse di quel tipo per Blaine.

“Anche io.” rompe il silenzio Sebastian baciandolo sulla nuca con un ghigno compiaciuto impresso sul volto.

“Bas, posso farti una domanda?” sussurra Kurt accarezzandogli il petto col pollice.

“Certo.”

“Seamus. Provi ancora qualcosa per lui?”

“Solo un profondo affetto, non è nulla a che vedere rispetto a quello che provo per te.” lo rassicura passando la mano tra i suoi capelli.

“Cosa successe quella volta alla festa..? Ne parlò Blaine quel giorno al molo.” gli chiede di getto, non avendo mai trovato il coraggio di approfondire la questione “Non sei obbligato a parlarmene comunque... scusa, non volevo essere invadente.”

“Anche io lo sono appena stato con te.” replica con malizia.

“Sei un porco.”

Sebastian si lascia sfuggire una risata, senza smettere di accarezzarlo, ma Kurt percepisce che è di nuovo teso “Eravamo andati ad una festa di questo tipo, Fred. Seamus stava passando un periodaccio, continuava ad essere depresso ed andare col primo che capitava. Credimi, io ho fatto il possibile per stargli vicino, ma quel giorno però ho commesso l'errore di portarlo con me. Le mie intenzioni erano delle più nobili, volevo solo che ci divertissimo assieme e non volevo farlo pensare a tutti i problemi nella sua vita.” inizia a raccontare con rammarico “Purtroppo ci perdemmo di vista e qualcuno... gli mise qualcosa nel bicchiere. Lo ritrovai perché tutti accorsero in soggiorno spaventati. Non era in sé, ha incominciato ad urlare e ad essere violento... Si è fatto del male.” dice con un filo di voce “Ho provato a fermarlo e ha cercato di fare del male anche a me. Il fatto è che se non mi fossi allontanato forse non sarebbe successo nulla. Mi sono sempre sentito responsabile.”

“Non è stata colpa tua.” si affretta a rispondere Kurt stringendosi con più forza al suo torace.

“Vorrei che fosse così. Mi sono sentito uno schifo e mi sento uno schifo tutt'ora. Non ho mai combinato niente di buono in vita mia e ho fatto star male tante persone.”

Kurt alza la testa per poterlo guardare negli occhi “Non devi incolparti di questo però. Tu stavi solo cercando di aiutarlo, come hai fatto con me. Secondo me l'unica persona che non crede in te sei proprio tu.” dice protendendosi per dargli un rapido bacio sulle labbra “Sappi che io invece credo molto in te. Te l'ho già detto, sei migliore di quanto pensi. Ora ho imparato a conoscerti e... sei straordinario.”

“Non ho una bassa opinione di me stesso, Kurt. Sono perfetto!” esclama con un sorriso ironico.

“Pensavo fossi solo un cafone, ma credo che tu lo abbia sempre fatto per crearti una maschera. Mostrarti sicuro di te per non far vedere le tue fragilità.” continua Kurt che ha colto il suo sarcasmo.

“Come ti dissi quella volta al campeggio: sei diventato realmente uno psicologo come mio padre.” borbotta Sebastian passando la punta dell'indice sul suo viso.

“Però ci ho preso no?”

“No Hummel, non ci hai preso.”

Kurt arriccia il naso, poggiando la fronte sul suo sterno “Continua a fingere quanto vuoi, tanto con me non attacca.” sghignazza tornando poi a guardarlo “Bas?”

“Si..?”

“Cosa facciamo domani? Fingiamo indifferenza?” domanda preoccupato sentendo crescere in lui altri sensi di colpa.

“Per ora si. Almeno finché non troverò le parole adatte con cui affrontare l'argomento.” risponde altrettanto agitato “Penso di dover essere io a dirglielo. È solo colpa mia, avrei dovuto parlargliene prima e invece sono stato un codardo. Da quando è successo ho avuto modo di farlo così tante volte ed invece ho continuato a guardarlo dandogli false speranze.”

“Voglio essere con te quando lo farai. Non sarebbe giusto lasciarti parlare da solo. La cosa ci riguarda entrambi. Dobbiamo solo trovare il coraggio di farlo e il momento più opportuno soprattutto.”

Sebastian annuisce comprensivo “Già, intanto dobbiamo riuscire a sopravvivere questa settimana. Abbiamo ancora cinque giorni per poter decidere cosa fare...”

“Fingere indifferenza per cinque giorni al momento mi sembra un'impresa difficilissima, se non impossibile.” replica Kurt strofinando la guancia sul petto di Sebastian.

“E perché?”

“Perché per tutto il tempo non farò altro che pensare a quanto vorrei baciarti.” ammette infine scavalcandolo con una gamba per potersi distendere sopra di lui.

“Ah si? Solo baciarmi?” lo stuzzica Sebastian.

“Baciarti...” mormora donandogli un bacio alla base del collo “Accarezzarti...” aggiunge facendo scorrere la mani sulle sue braccia.

“Puoi fare di meglio Hummel.”

“Non mi costringerai a dirti sozzerie per eccitarti, tesoro.”

Sebastian fa un'espressione di disappunto “Oh, andiamo! Sei ancora così pudico? Prima mi sembravi tutt'altro.” replica con sguardo eloquente.

“Ti ho detto che avrei saputo stupirti.” risponde soddisfatto Kurt “Non sono per niente timido quando conosco a fondo una persona. Anzi, come hai potuto notare non riesco a tenere a freno la lingua.”

“La mia bocca pensa lo stesso.” sghignazza ricevendo un'occhiataccia “Dio, non ce la faccio. Non riesco a resisterti ogni volta che mi guardi così.”

“Questo è il mio sguardo di rimprovero!” gli fa presente Kurt, non riuscendo a contenere un sorriso.

“E' eccitante infatti.” ammicca Sebastian “Mi rendi vulnerabile, non posso farci niente. Non riesco a controllare le mie pulsioni... Ho voglia di rifare l'amore con te. Adesso.”

“L'amore eh?”

Sebastian arrossisce appena, abbassando lo sguardo un po' impacciato “Beh, per me è stato qualcosa di più di semplice sesso.” confessa “Forse suonerò patetico e ridicolo, ma ho vissuto per la prima volta un vero e proprio momento d'intimità. È stato tutto così intenso e sentito; non avevo mai provato nulla del genere. È sempre stato solo sesso per me, divertimento, bisogno fisico... Questa volta c'era qualcosa di più del bisogno fisico.” continua abbassando sempre di più la voce, quasi temesse qualche commento a riguardo “Poi è ovvio, hai un corpo fantastico e un bel culo, quindi anche quello aiuta” Kurt abbozza un sorriso, facendo roteare gli occhi divertito “però è stato molto di più per me. Forse non sarò bravo come Blaine a mostrare quello che provo e sicuramente adesso sto facendo la figura del coglione ma... Kurt, io tengo davvero a te.”

“Anche io. Credo di saperlo da un bel po' a dire il vero.”

“Io da quando ci siamo baciati per la prima volta alla festa di Jackson.” ammette Sebastian “Forse non ero davvero innamorato allora, ma di certo non mi eri indifferente. Poi siamo andati in quel bar di dubbio gusto e tu non hai fatto altro che guardare quell'idiota col sorriso fasullo e mi sono ingelosito. Forse è stato quello il momento esatto in cui ho realizzato che quello che sentivo era qualcosa di più.”

“Perché non me lo hai detto allora? Pensa che ero tentato di gettare il suo numero in un cassonetto quando ti eri mostrato un po' restio alla cosa, ma che ne potevo sapere che volevi qualcosa di più? Insomma, non sei mai stato realmente esplicito con me e conoscendo il tuo carattere molte volte pensavo che lo facessi solo per mettermi in imbarazzo o solo per il puro piacere di avere tutte le attenzioni su di te e- Che c'è?” si interrompe quando nota che Sebastian gli sta sorridendo.

“Penso che le tue labbra siano eccezionali, dolcezza. Domani mi servirà tutta la mia forza di volontà per trattenermi dal non saltarti addosso. Sempre che non indossi quella specie di coda che ti dicevo. Con quella sei contro ogni tentazione.”

Kurt gli dà un colpetto sul fianco, offeso “Hey, è alta moda, non criticare. E per la cronaca i tuoi vestiti non sono meglio. Che ti avevo detto delle fantasie che fanno a pugni tra loro? I pantaloncini scozzesi e la maglia a righe non stanno bene assieme. Prima o poi imparerai!”

“Sentiamo Valentino, come sto bene secondo te?”

Kurt alza un sopracciglio, facendo una smorfia “Beh, adesso stai piuttosto bene.”

“Oh mio dio. Ti ho trasformato in me.” scherza Sebastian passandogli la punta delle dita lungo la spina dorsale “Allora, me lo dici? Come farò a resisterti se mi sbatti quegli occhioni in questo modo?”

“Non lo farò.” risponde semplicemente Kurt “E poi quello che abbiamo fatto dovrebbe bastarti per i prossimi cent'anni. In caso contrario, penso che ti convenga approfittarne stanotte.”

“E le prossime quattro notti.” lo corregge Sebastian fingendo indifferenza.

“No, da domani dobbiamo promettere che non lo rifaremo più, almeno non prima di avergli parlato. Sto male Bas, mi sento una persona orribile e il fatto che in questo momento avrei voglia di rifarlo non aiuta a farmi sentire meno responsabile.”

Sebastian sbuffa contrariato “Andiamo Kurt, una scopata più, una scopata in meno cosa cambia?”

“Bas, non sei spiritoso. Ti chiedo di resistere una settimana, di parlarci e poi vedere come vanno le cose. Almeno verrò a letto con te con la coscienza pulita.” sospira, accoccolandosi di nuovo sul suo fianco, lasciandosi abbracciare dall'altro “Abbiamo ancora questa notte per noi. O ce l'hai con me?”

“Non ce l'ho con te, stupido. Solo mi secca dover fingere. Per una volta che sento di voler vivere appieno un sentimento devo anche sentirmi responsabile. La vita a volte fa schifo... Almeno ora ho qui te.”

“Possiamo dormire abbracciati quindi?” gli domanda Kurt, beandosi del suo tocco leggero lungo la schiena.

“Non avevo intenzione di lasciarti andare Hummel.” sorride Sebastian stringendo la presa sulla sua spalla “Ed ora dormiamo. Sono stato fin troppo smielato e sono sul punto di vomitare.” aggiunge arricciando il naso, divertito.

“Per la prossima volta... non è una cosa carina da dire, tienitela per te.” dice con uno sguardo inquisitorio, prima di lasciarsi sfuggire una risata “Buonanotte Seb.”

“Buonanotte Lentiggini.” sussurra contro la sua pelle, prima di chiudere gli occhi.


 


 


 


 

N/A

Sebastian deve imparare a non uscirsene con frasi inappropriate ma in ogni caso... ha avuto anche lui i suoi momenti di dolcezza ;u; Avevo un po' d'ansia a postare questo capitolo per via della scena, ma spero comunque che vi sia piaciuta nonostante sia stata così improvvisa lol

Al prossimo! Un bacio :*


 

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Capitolo 29
*** Capitolo 29 ***



 

CAPITOLO 29


 




 

 

 

SOUNDTRACK

“Hungry Eyes” - Eric Carmen ( https://www.youtube.com/watch?v=2ssCL292DQA )


 


 



 


 

Quando Kurt si sveglia Sebastian lo sta fissando sorridendogli dolcemente e, con gentilezza, fa scorrere la mano lungo il suo fianco, dandogli poi un bacio sulla fronte.

“Buongiorno...” lo saluta con un filo di voce.

“'Giorno.” biascica Kurt ancora in dormiveglia.

“Dormito bene?”

Kurt borbotta qualcosa di incomprensibile, stiracchiandosi e lasciandosi sfuggire un sonoro sbadiglio “Hai russato ancora.” dice accasciandosi di nuovo sul suo petto.

Sa che il suo aspetto in quel momento non è di certo dei migliori e che sicuramente è pallido, con profonde occhiaie e i capelli arruffati, però non gli importa; sta bene tra le braccia di Sebastian e non vorrebbe scollarsi da lui per niente al mondo.

Sebastian sembra leggergli nella mente di nuovo ed abbozza un sorriso “Hai un aspetto orribile.” dice con l'intento di provocarlo e farlo svegliare del tutto.

Kurt non si scompone e lo abbraccia con più sicurezza “Il tuo non è peggiore del solito, posso superare la tua visione di prima mattina.” controbatte sarcastico emettendo una serie di versi gutturali per trattenere altri sbadigli.

“In effetti, sono appena le otto. Possiamo starcene qui un altro po'.” dice Sebastian facendo scorrere la mano sotto le lenzuola fino a posarla sul suo inguine.

A quel tocco Kurt sbarra gli occhi, scattando a sedere sul materasso, puntandogli contro un indice “Cosa avevamo accordato?! Non mi farai cedere di nuovo Bas.” sentenzia, esitando appena. Sebastian se ne sta a braccia spalancate, appoggiato alla pila di cuscini e lo sta guardando in un modo così provocante e sexy da rendergli difficile controllarsi “No.” ribadisce scuotendo la testa “Devo andarmi a fare una doccia. Ho ancora il tuo odore su tutto il corpo.” aggiunge schizzinoso, alzandosi dal letto.

“E io il tuo se è per questo.” dice squadrandolo da capo a piedi.

Kurt non si sente più a disagio ad essere completamente nudo di fronte a lui, ma gli occhi concentrati e quasi affamati di Sebastian lo mettono un poco in soggezione “Che c'è?” gli chiede arricciando le labbra “Non guardarmi in quel modo.”

Sebastian sbuffa, mettendosi a sedere “Ah, sentiamo. Come dovrei guardare il mio ragazzo? Non iniziamo a battibeccare già a quest'ora Kurt. Sei fottutamente sexy ed hai un corpo da sballo, quindi lasciami ammirarti in pace.”

“Hai detto che ho un aspetto orribile.” farfuglia prendendo dei vestiti dalla valigia.

“E da quando mi prendi sul serio? Pensavo che fossi attraente anche la prima volta che ti ho visto se è per questo, solo mi seccava ammetterlo. Senza contare che quando ci siamo conosciuti ho interrotto una pomiciata piuttosto intensa tra te ed Anderson e non sarebbe stato appropriato.”

Kurt sospira, giù di morale “Non lo è nemmeno adesso Bas.” mormora dirigendosi in bagno.


 

Gli ci vuole quasi mezz'ora per finire di lavarsi e Sebastian è dispiaciuto per il fatto che non gli abbia proposto di fare la doccia assieme, condividendo un altro momento di intimità. Intanto recupera della biancheria pulita e i vestiti per quel giorno, aspettando con calma che esca dal bagno. Quando Kurt esce, avvolto da un asciugamano striminzito legato in vita, gli lancia un'occhiata sfuggevole, superandolo (sperando in realtà di provocarlo e costringerlo a seguirlo di nuovo sotto la doccia). Con disappunto, però, Kurt non lo raggiunge e, solo con la biancheria addosso, si sistema davanti allo specchio a parete per asciugarsi i capelli.

Quando anche Sebastian ha finito di lavarsi ed ha indossato a sua volta la biancheria, si danno il cambio di nuovo senza dirsi una parola. C'è un po' di imbarazzo perché si desiderano tantissimo entrambi ma nel contempo sanno che non potrà esserci altro -almeno non in quel momento-.

È passata quasi un'ora da quando si sono rivolti per l'ultima volta la parola e Sebastian sente di aver raggiunto il limite di sopportazione e di non essere più in grado di sostenere quel silenzio “Andiamo Hummel!” esclama dunque facendo girare la chiave nella toppa “Dobbiamo smetterla di colpevolizzarci fino a questo punto. Non abbiamo fatto nulla di così catastrofico!”

“CAZZO!” urla improvvisamente Kurt dal bagno, facendo sussultare Sebastian.

“Che c'è?!” gli chiede preoccupato accorrendo nella stanza.

Kurt si sta guardando allo specchio con gli occhi praticamente fuori dalle orbite. È diventato decisamente pallido e sembra che abbia visto un fantasma. In preda ad un attacco di panico esce di nuovo dal bagno per raggiungere un punto più illuminato nella camera da letto “E' decisamente catastrofico! Cazzo, cazzo, cazzo, cazzo!” impreca camminando avanti e indietro.

“Ecco, questo mi sarebbe piaciuto sentirlo ieri sera mentre lo facevamo..” sghignazza Sebastian che non ha capito la reazione improvvisa di Kurt.

“Non scherzare Bas! Guardami! Cosa vedi?” dice facendo scorrere le mani dalla testa fino ai fianchi.

Sebastian fa svettare le sopracciglia, mordendosi il labbro inferiore “Un gran fico che mi farei.”

Kurt lo fulmina, chiaramente esagitato e gli intima a prestare più attenzione “Sii serio per un secondo! Guardami bene! Non dirmi che non lo vedi!”

Il sorriso strafottente di Sebastian si spegne a poco a poco e al suo posto si fa strada un'espressione puramente terrorizzata “Oh... cazzo...”

“ESATTO!” squittisce Kurt fuori di sé “Siamo spacciati, finiti, fottuti! Dovevi proprio mordermi così forte?! Merda, si vede tantissimo!” urla toccandosi il punto marchiato da Sebastian sul suo collo, prima di tornare in bagno.

“Passaci un po' di fondotinta! Te lo metti sempre comunque!” cerca di risolvere la cosa Sebastian, sdrammatizzando “N-non è poi così grave.” balbetta guardandolo appoggiato allo stipite della porta.

Kurt si volta di scatto, sul punto di commettere un omicidio “Dammi una mano invece che startene lì impalato!” protesta isterico.

Sebastian ha appena fatto un passo verso di lui quando sentono la porta della loro camera aprirsi ed entrambi si rivolgono un'occhiata gelida, visibilmente nel panico.

“Chi è?!?!” chiede Kurt, con voce strozzata.

“Santana!”

Kurt e Sebastian tirano un sospiro di sollievo, uscendo dal bagno col fondotinta in mano. Alla loro vista Santana strabuzza gli occhi, decisamente impreparata; non si aspettava di certo di trovarli in mutande coi capelli completamente scombinati.

“Che ci facevate in bagno assieme?” chiede alquanto perplessa.

Sebastian, anche se aveva cercato fino a quel momento di mostrarsi sicuro di sé, dà un colpetto sul fianco a Kurt col gomito, per spronarlo ad inventarsi qualcosa “Ci stavamo preparando per venire a fare colazione. Ci siamo svegliati prima per farci una doccia.” dice quindi Kurt, deglutendo rumorosamente. Sa perfettamente che il tono della sua voce lo ha tradito, ma spera con tutto sé stesso che la questione si concluda lì.

“Oh mio Dio!” esclama invece Santana, portandosi una mano sulle labbra.

Merda. “C-che c'è?” farfuglia impacciato Kurt.

Santana si avvicina a lui, fissandolo sbigottita “Quello che diavolo è Kurt?” gli domanda indicandogli il collo.

“Quello cosa?”

“E' il più grande succhiotto che io abbia mai visto!” strilla in realtà più ammirata che sconvolta, posandogli una mano sul marchio rosso, beccandosi uno schiaffo da parte di Kurt “Ma chi-?”

Sebastian sbuffa sommessamente, digrignando i denti “Lo Spirito Santo!” sbotta spazientito “Secondo te Lopez? Dio mio! Perché diavolo ho aperto la porta! Non si può più avere un po' di privacy a quanto pare! Non ti hanno insegnato che è buona educazione bussare, Evita Peròn?”

Santana, improvvisamente riportata alla realtà, passa lo sguardo dall'uno all'altro ora decisamente sconcertata “AVETE FATTO SESSO?!”

Kurt si copre il volto con le mani. Vorrebbe piangere, gridare e decisamente prendere a sberle sia Santana che Sebastian (giusto perché lo ha ridotto in quello stato) “Fallo sapere fino ad Amsterdam, mi raccomando! Vuoi abbassare la voce!?”

Santana, ancora shockata, si porta una mano al petto “Lo avete fatto davvero?”

“Secondo te questo succhiotto me lo sono procurato da solo? Non sono Mr. Fantastic, non posso allungare ogni mia parte anatomica!”

“Ieri sera una l'hai allungata.” si lascia sfuggire Sebastian rendendosi subito conto di essere tremendamente inopportuno.

“Sebastian!”

Santana però, a quella battuta, non riesce a contenere una risata, anche se il fatto che il suo migliore amico sia realmente andato a letto con quello che lei aveva sempre reputato il loro più acerrimo nemico la scombussola “Cristo Smythe, devi essere più discreto la prossima volta. È seriamente enorme e il fondotinta lo copre appena.” constata con una smorfia “Vieni con me tesoro, ti faccio vedere come si mette decentemente anche se qui ci vorrebbe un miracolo per nasconderlo.” aggiunge con tono comprensivo, posandogli una mano sulla schiena per condurlo in bagno.

“Complimenti Sebastian.” lo trucida Kurt, inclinando appena il collo per farsi mettere il trucco da Santana.

Sebastian lo fissa a bocca aperta alzando le mani al cielo “Ah adesso è colpa mia?!” esclama non credendo alle sue orecchie “Chi è che mi è saltato addosso?!” gli ricorda poi passando dietro di lui per poter vedere meglio la ragazza sistemargli il fondotinta.

“Quello è un piccolo dettaglio su cui possiamo sorvolare.” brontola Kurt, sconfortato.

“Non riesco più a guardarvi allo stesso modo senza avere conati di vomito, sappiatelo.” dice Santana radiografando schifata Sebastian da capo a piedi “Qui devi inventarti una storia, bello. Non posso fare magie. L'ho nascosto meglio, ma si vede ancora l'alone. Mi ricorda la forma della Groenlandia.”

“Non è il momento migliore per fare battute San. Ho i nervi a fior di pelle e sento che sto per scoppiare. Avrei bisogno di una camomilla per rilassarmi in questo momento.”

“Non hai uno di quei ridicoli foulard che eri solito metterti a scuola?” prova a trovare un'altra soluzione Sebastian “O ti alzi un po' il colletto di una delle Polo. E poi in fondo non c'è da preoccuparsi, potrebbe avertelo fatto chiunque!”

Kurt ride sprezzante “E chi?! Santana?”

“Possiamo dirgli così se te lo chiede.” si sacrifica l'amica, non molto convinta “Gli dico che ero ubriaca e mi sono avvinghiata a te. So fingere bene quando voglio.”

“E' la cosa più patetica che abbia mai sentito. Non se la berrebbe mai!” esclama avvilito Kurt, spalmandosi ancora un po' di fondotinta, senza successo.

“Allora forse dovreste andare di sotto e-”

“E dirgli cosa?” la ferma subito Kurt “Sai Blaine, stanotte ho scopato col tuo migliore amico nel tuo letto! Buongiorno comunque! Vuoi forse che lo ammazzi?!”

“Okay, effettivamente non sembra la soluzione migliore. Dovrete farlo prima o poi comunque. Magari evitate il fatto che avete contaminato il suo letto, ma dovete dirgli che, insomma, state... assieme. Perché state assieme no?” domanda con aspettativa.

Kurt e Sebastian si rivolgono un'occhiata incerta, un po' confusi sul tipo di rapporto che hanno creato. La sera prima non hanno avuto modo di stabilirlo ufficialmente e nessuno dei due sembra intenzionato a parlare per primo.

Kurt ha paura di mettergli pressioni e, considerato che Sebastian non ha mai avuto una storia seria, non vuole che si spaventi ancora prima di poter vivere quel sentimento. Dall'altra parte c'è Sebastian, che invece teme che la frase detta da Kurt il giorno prima sia stata dettata solo dalla foga del momento e che non sia ancora pronto ad impegnarsi in una vera e propria relazione con lui.

Si guardano per quasi un minuto senza aprir bocca, sperando di decifrare i loro sguardi e quando Sebastian capisce che Kurt non è intenzionato a parlare, si azzarda a rispondere.

“Si..?” sussurra, tentennando.

Kurt fa un sorriso sghembo “Già.” concorda poco dopo, allentando la tensione fra loro “Senti San provo a nasconderlo un po' col colletto come ha detto Sebastian. Qualcosa mi inventerò se dovesse chiedermelo... Dio mio, spero non se ne accorga.” dice ammirandosi allo specchio. La macchia rossa ora si vede appena ma il fondotinta -più scuro di alcune tonalità rispetto alla sua pelle- è ben visibile in quel preciso punto ed è chiaro che sia stato messo per coprire un succhiotto.


 

*


 

Sono le 9.40 quando Kurt e Sebastian decidono di affrontare la cosa e scendere al piano inferiore. Mentre percorrono la grande scalinata principale si sfiorano appena le mani, e Kurt sospira quando è costretto ad allontanare la sua per evitare che la sua parte irrazionale afferri quella dell'altro. Hanno quasi raggiunto la soglia della cucina quando Sebastian si lascia sfuggire un'imprecazione, prima di afferrare Kurt per il colletto e farlo sbattere contro la parete della stanza accanto.

Kurt vorrebbe replicare ma non fa in tempo ad aprire bocca che si ritrova quella del ragazzo premuta con decisione sulla sua. Sebastian tira il labbro inferiore di Kurt tra i propri denti, succhiandolo appena, costringendolo a sua volta a spalancare la bocca, più per lo stupore che per approfondirlo.

Sebastian ne approfitta e fa intrufolare la lingua nella sua cavità orale, leccando e mordicchiando la sua pelle, sempre più bisognoso. Kurt sentendolo gemere nella sua bocca si lascia andare per un secondo, aggrappandosi alle sue spalle per poter ricambiare con più passione. Quando realizza che si trovano appena ad una stanza di distanza da Blaine, però, preme le mani sul suo petto per respingerlo.

“Sei impazzito!?” esclama a denti stretti per non farsi sentire “Avevamo detto basta Seb. Ora andiamo di là e ci comportiamo come sempre, fingendo indifferenza e poi lasciamo che le cose vadano come vadano.” continua con un filo di voce “Ma dimmi... si vede tanto?” gli chiede indicandosi il collo.

“Mh, sono stato proprio bravo.” ghigna Sebastian, ricevendo un'occhiataccia “Okay, indifferenza.” acconsente poi contraendo il labbro inferiore all'interno della bocca per trattenersi dal baciarlo di nuovo.

Prendono entrambi un bel respiro, cercando di tranquillizzarsi, e si decidono ad entrare in cucina. Anche quella mattina gli altri sono già tutti a tavola, ed alcuni di loro hanno già finito di mangiare.

“Siete sempre ritardatari voi due!” esclama Colin masticando visibilmente a bocca piena.

Kurt forza un sorriso sedendosi vicino a Santana, mentre Sebastian si accomoda di fronte a lui, ignorando il ragazzo. Blaine sta preparando la colazione anche per loro come al solito, e Kurt non riesce a far altro che lanciare occhiate colpevoli a Sebastian. In quel momento si rende conto che fingere sarà più difficile del previsto e che sicuramente si lascerà sfuggire qualcosa, sovrastato dai sensi di colpa.

“Dormito bene?” gli sorride Blaine porgendo ad entrambi una tazzina di caffè e dei croissant alla crema.

“AH!” si lascia sfuggire Santana ridendo, finendo subito nel mirino di Sebastian. Se avesse potuto l'avrebbe ridotta in cenere.

Blaine alza un sopracciglio confuso, ma la ignora, sedendosi vicino a Kurt e mettendo un braccio attorno al suo collo “Allora? Tutto bene?”

“Si, tutto bene.” balbetta Kurt, sentendo il respiro smorzarglisi in gola “Cioè, ho dormito bene. Molto bene in effetti. Ehm, benissimo.”

“Che hai?” gli domanda un po' preoccupato.

“In realtà” interviene Sebastian che tra i due è quello più calmo “è arrabbiato con me perché mi sono rigirato per tutta la notte. Avevo bevuto un po' troppo ieri sera e non mi sentivo tanto bene. E russo, russo un pochino.” ridacchia, facendo l'occhiolino a Kurt.

“Un pochino? Russi tantissimo.” lo corregge, stando comunque al gioco “Siamo rimasti svegli quasi fino alle tre, ci credo che ci siamo alzati tardi. È sempre colpa sua.”

Blaine ridacchia dando un bacio a Kurt sulla tempia, facendo calare un vero e proprio gelo nella sala. Jessica, Tim, Nick e Colin sono piuttosto disorientati e non capiscono il perché di quelle reazioni: Santana fa svettare le sopracciglia nel punto più alto della fronte, con un'espressione di scherno, Sebastian impugna con forza una forchetta infilzando un pezzo di ananas su uno dei piatti da portata sistemato in centro tavola, e Kurt invece si irrigidisce, estremamente a disagio.

Blaine realizza di essersi spinto un po' oltre, vista la situazione già scomoda, e fa scivolare il braccio dietro di lui, tossendo nervoso “Bas, posso parlarti?” gli chiede all'improvviso.

Sia Kurt che Sebastian si lanciano uno sguardo complice, e Kurt lo supplica indirettamente di non aprir bocca riguardo quello che è successo.

“Certo.” risponde Sebastian alzandosi da tavola, facendo un breve cenno a Kurt per rassicurarlo. Un po' titubante fa dunque segno al suo migliore amico di allontanarsi assieme dalla cucina per poter discutere, ma l'idea di rimanere da solo con lui dopo quello che ha passato con Kurt lo terrorizza “Cosa c'è?”

“Cos'ha Kurt piuttosto. Hai visto come si è pietrificato quando l'ho sfiorato?” gli domanda con un certo tremolio nella voce “Pensi che ho fatto qualcosa che lo ha infastidito?”

“Ehm, no? Però sai, non state assieme e quello che avete vissuto in passato è stato importante per lui ed ora forse non gradisce questo tipo di attenzioni.” dice, sotto lo sguardo perplesso di Blaine “Voglio dire, forse ha bisogno dei suoi spazi e non se la sente di... Ascolta, non so che gli passa per la testa e non ho intenzione di continuare a dirti ogni cosa. Non è giusto nei suoi confronti e lo sai anche tu. Io non lo so se è ancora innamorato di te e non posso certo essere io a chiederglielo.” balbetta agitato.

“Pensi che ci sia un altro?” gli domanda dunque.

Sebastian impallidisce, emettendo una serie di suoni confusi “Non lo so. S-sarebbe così grave se ci fosse?”

“Beh, sai com'è... io sono ancora innamorato di lui e per me significa tutto. Non posso perderlo ancora Seb, l'ho già lasciato andare due volte e adesso sono sicuro di quello che voglio, ed è lui. Non desidero altro al mondo. L'idea di qualcosa di più serio mi spaventa ancora ma so che possiamo farcela assieme, passo dopo passo.”

Sebastian scrolla le spalle, coprendosi il viso con le mani “Non potevate iniziare passo dopo passo quando si è presentato in camera tua quella maledetta sera? Perché te ne vieni fuori adesso con questa storia?! Insomma, è da mesi che mi tormenti con questa faccenda, dicendo che lo ami ma hai paura. Cioè, tu non hai mai fatto niente per dimostrargli di essere pronto ad impegnarti seriamente. Non gli hai mai fatto capire di poter rimediare ai torti commessi in passato. Come escamotage hai mandato me a consolarlo e per tutto questo tempo non hai fatto altro che insistere perché io gli stessi vicino e lo aiutassi a superare un errore che tu avevi commesso.”

“Credevo che ora non fosse più un problema per te stargli accanto.”

“Non lo è infatti, anzi.” aggiunge in un sussurro, sentendo la gola seccarglisi “Quello che voglio dire è che ti stupisci tanto che Kurt reagisca così ai tuoi patetici approcci, Anderson, ma non hai pensato che forse, dopo aver sofferto a tal punto per te, ora si sente disorientato da queste tue improvvise attenzioni? Non lo negherò: io tengo molto a lui e tengo da morire anche te. Sei come un fratello per me, lo sai, ma questa volta non sono dalla tua parte, amico.”

“Ti ricordi alla festa di Jackson? Quando mi arrabbiai con te per averlo baciato?”

Sebastian annuisce, sentendo un peso in mezzo al petto “Certo che me lo ricordo.”

“Ricordi anche cosa mi hai detto? Di correre da lui e dirgli che lo amavo. Non ho neanche mai tentato di farlo da quel giorno e mi sono pentito da morire quando ho saputo che aveva voltato pagina e si era messo assieme a quel ragazzo. Potrò sembrarti un egoista insensibile, ma ero al settimo cielo quando mi ha detto che si erano lasciati. Sapevo di avere un'altra occasione ed ho organizzato questa vacanza per poter stare con lui.” gli dice con un sorriso amaro, facendo crescere per la prima volta in Sebastian dei veri e propri sensi di colpa “Quando ha accettato il mio cuore è letteralmente scoppiato di gioia e sapere che avevo qui anche te mi ha dato sicurezza.”

A quelle parole Sebastian deglutisce rumorosamente, ed è certo di essere impallidito ancora.

“Sapevo di poter contare sul tuo appoggio ed è per questo che ti ho spinto a stare in camera con lui. Ho sperato che potessi parlarci e scoprire se provava ancora qualcosa per me, perché ho troppa paura di affrontarlo in prima persona. Credevo che qualche gesto fosse sufficiente a fargli capire che tengo a lui più di ogni altra cosa al mondo, ma a giudicare da come ha reagito prima, non la pensa allo stesso modo. Forse ha solo paura anche lui di affrontare ogni cosa d'accapo visto che è passato tanto tempo. Per esempio, non mi hai mai detto perché lui e Rick si sono lasciati. C'entravo io per caso?”

Sebastian scuote la testa “Rick aveva un altro.” biascica, riuscendo a fatica a guardarlo negli occhi “Kurt è stato molto male e ti giuro che mi ha ucciso vederlo così sconvolto. Aveva da poco affrontato una rottura con te e quello è stato solo un ulteriore colpo per lui. Non credo c'entrassi tu Blaine...”

“Mi stai dicendo che pensi non sia più innamorato di me?”

“Blaine, ascoltami. Io sono sicuro al cento per cento che proverà per sempre un forte sentimento per te, ma se mi chiedi se questo è amore... allora non lo so. Non penso di essere la persona giusta per dirtelo. F-forse prova dei sentimenti per un'altra persona. Non ne ho idea.” farfuglia, il cuore che è sul punto di scoppiargli.

“Dici che c'è già un altro? Ma lui e Rick si sono lasciati da poco, magari-”

“Non lo so!” urla Sebastian, esasperato, certo che lo abbiano sentito fino in cucina “Non so più niente, okay? Voglio essere escluso da questa storia. Se lo ami così tanto allora tira fuori le palle ed affrontalo. Non sei tu che devi decidere, né tantomeno io! È una scelta che spetta a lui.”

“Una scelta tra cosa?”

Sebastian si rende conto di essersi esposto troppo, e cerca di rimediare “Tra il tornare o il non tornare con te. Non voglio fargli il terzo grado per capire cosa prova per te perché non è giusto che le cose vadano così. Lo ami davvero tanto? Parlagli. E se nonostante questo ti respingerà, potrai essere pronto finalmente ad andare avanti. So che al momento non ti sembra una scelta possibile, ma devi farlo. E poi forse potrò--”

“Ragazzi, cosa fate ancora qui? Ho appena convinto gli altri ad una partitina a tennis, vi aspettiamo al campo o avete intenzione di venire con noi?” li interrompe Colin.

“No, arriviamo.” sussurra Sebastian, tornando in cucina a testa bassa.

E' appena entrato quando Kurt lo afferra per il polso, avvicinandosi al suo orecchio “Che ti ha detto? Bas! Non gli avrai per caso parlato... di quella cosa, voglio sperare! Avevamo accordato che lo avremmo fatto assieme.”

“Non gli ho detto niente.” mormora affranto “Ti ama.” aggiunge seguendo gli altri sconfortato.


 

Al campo da tennis le cose non migliorano. Sebastian ha deciso di rimanere in panchina e segnare il punteggio assieme a Santana, mentre gli altri si sono divisi a squadre e si danno il cambio per scontrarsi.

Kurt è assieme a Blaine, ma non può fare a meno che rivolgere a Sebastian degli sguardi dispiaciuti, perché sa quanto la cosa lo faccia star male. Vorrebbe solo che le cose tornassero semplici come un tempo, quando non doveva preoccuparsi di dire o fare qualsiasi cosa, quando riusciva ancora a guardare entrambi negli occhi senza sentirsi vulnerabile.

Quello che è successo la notte prima con Sebastian è stato un errore, un errore che non avrebbe mai dovuto commettere. Non che si sia realmente pentito di aver fatto l'amore con lui (anzi, non era mai stato tanto bene in vita sua), ma non poteva scegliere momento peggiore per decidere di lasciarsi andare alle sue pulsioni.

Non sa di preciso cosa si siano detti lui e Blaine quella mattina, ma gli sono bastate quelle due semplicissime parole per rendersi conto di non avere più alcuna via di scampo. Sa che Blaine lo ama e continua a pretendere che la cosa non lo tanga minimamente quando in realtà vorrebbe solo fargli , nel modo più delicato possibile, che quello che prova per lui è solo puro e semplice affetto, ma sa che finirà col ferirlo; per questo non si sente ancora pronto a dirgli di Sebastian. Rifiutarlo per lui sarebbe già un duro colpo e non ha di certo bisogno di sconvolgerlo rivelandogli anche di essersi innamorato del suo migliore amico. Aveva sempre pensato che gli ex fossero off-limits per i migliori amici ma, ritrovandosi in quella situazione, si rende conto che si trattava solo di parole al vento, perché non aveva programmato di vivere in prima persona la stessa identica storia.

Guarda Blaine e non sente più le farfalle allo stomaco, il cuore battere all'impazzata come se fosse sul punto di esplodere in una miriade di fuochi di artificio, e soprattutto guarda Sebastian e sente di provare tutto quello.

Sebastian è diverso da tutte le altre persone che ha conosciuto e ci sono almeno un milione di motivi per cui la loro storia potrebbe risultare sbagliata. Hanno passato così tanto tempo ad odiarsi e ferirsi a vicenda che Kurt non avrebbe mai potuto neanche lontanamente immaginare che un giorno il suo cuore sarebbe appartenuto a lui.


 

“Che hai pulcino?” chiede Santana dando un buffetto a Sebastian “Stai almeno tenendo il conto dei punti? Guarda che Blaine ne ha appena segnato uno.”

Sebastian fa girare il cartello dei punteggi, disinteressato “Sono solo un po' stanco.”

“Ci credo, dopo esserti ripassato-”

“Santana.” la interrompe lui brusco “Non è il momento, per piacere. Sto cercando di rendere ogni cosa normale, come se niente fosse successo. Prima Anderson quando mi ha chiamato in disparte mi ha già fatto sentire abbastanza di merda senza che ora ti ci metta anche tu. In ogni caso vince lui.”

“Che vuoi dire?”

“Se non gli dico niente e continuo a vedermi di nascosto con Kurt, vivrò coi sensi di colpa e finiranno per logorarmi dentro. Se non gli dico niente e smetto questa cosa con Kurt allora finirò per soffrire ed avere il cuore spezzato. Se glielo dico invece rischio di perdere lui che fa parte della mia vita da sempre. In ogni caso non sarà una vittoria per me.”

Santana gli fa una carezza sulla gamba e si stupisce lei stessa di provare un briciolo di pietà per lui “Tu cosa vuoi veramente?”

“Vorrei solo che non ci fossero complicazioni e che Blaine non mi odiasse. Non voglio rinunciare a Kurt e alla mia felicità. Ti sembrò egoista, ma voglio stare con lui indipendentemente da quello che prova Blaine. Non voglio farlo soffrire ma non posso neanche negare che lo amo e...”

“Oh mio dio.” sussurra Santana corrugando la fronte “Lo ami davvero davvero? Perdona la franchezza, ma credevo che una volta toltoti lo sfizio non te ne sarebbe importato più nulla.”

“Grazie, sono molto felice di sapere che hai quest'opinione di me. Che poi, in fondo, è quella che hanno un po' tutti no? Beh, per tua informazione Lopez, che tu ci creda o no, ho un cuore anche io e in questo momento è come se venisse calpestato più e più volte da una mandria inferocita. Oh, prova a fare battute a riguardo e alla prima occasione ti striscio la macchina.”

“Ricevuto.” risponde seriosa “Non prenderla così. Kurt ti ama, state assieme.. Dovete solo parlarne con lui. So che sembra più facile a dirsi che a farsi, ma più aspettate più state male entrambi. Al novantanove virgola nove per cento si incazzerà, ma vedrai che nell'arco di una settimana tornerà da voi strisciando, implorandovi di perdonare la sua reazione eccessiva.”

“Sarebbe un sogno se le cose andassero così.”


 

*


 

La sera, dopo cena, Sebastian e Kurt si congedano dagli altri decidendo di salire assieme. Si sono rivolti appena la parola durante il giorno ed è palese che siano entrambi un po' impacciati ed imbarazzati per quello che è successo durante la notte. Sembrano tutti aver notato il loro strano comportamento, tutti eccetto Blaine. Il fatto che sembri non accorgersi di nulla e che continui a sorridere e a guardare Kurt come se fosse l'unica cosa che gli resta da fare nella vita, non li aiuta a sentirsi meglio.

Sebastian si spoglia in tutta fretta, rimanendo in boxer, infilandosi poi sotto le coperte intenzionato a dormire presto per evitare qualsiasi tipo di conversazione. È già stato abbastanza difficile dover affrontare quel discorso con Blaine e vedere il suo migliore amico provare a farsi notare in ogni modo da quello che -teoricamente- dovrebbe essere il suo ragazzo.

Kurt però è ancora ai piedi del letto quando Sebastian si posiziona nella sua metà di materasso e lo sta fissando pensieroso, appoggiato ad uno dei bastoni del letto a baldacchino.

“Sei silenzioso.” constata mordicchiandosi un'unghia nervoso.

“Abbiamo qualcosa da dirci forse?” risponde acido mettendosi a sedere ed appoggiandosi con la schiena alla testiera del letto.

“Perché sei così aggressivo? È per quello che ti ha detto Blaine, non è così? Pensavo che non fosse una novità il fatto che sia innamorato di me.”

“Si, ma tu non hai visto il modo in cui me lo ha detto. Penso di non essermi mai sentito così da schifo come questa mattina. E poi se non ricordo male sei stato tu a fermarmi quando ho provato a baciarti.” gli ricorda imbronciato.

“Mi hai baciato.” lo corregge Kurt indietreggiando un poco per potersi spogliare “Sai Bas, ci ho pensato molto” inizia sollevandosi lentamente la maglietta fino a farla ricadere dietro di lui “e sono arrivato alla conclusione che io non voglio rinunciare a tutto questo.”

“Tutto questo?”

“Noi. Oggi al campo da tennis, quando mi fissavi, sentivo le gambe come gelatina.” continua facendo scivolare i pantaloncini fino a terra, sotto lo sguardo attento di Sebastian “Ed è questo l'effetto che mi fai tu.”

“Ti si vede ancora il succhiotto.” sogghigna Sebastian, leccandosi poi le labbra squadrandolo da capo a piedi “Che stai cercando di dirmi comunque?”

Kurt si avvicina ai piedi del letto, appoggiandosi con le ginocchia “Abbiamo avuto entrambi mille occasioni solo oggi per dirglielo e non abbiamo avuto il coraggio per farlo. Forse dobbiamo davvero aspettare che passi questa vacanza, ed io cercherò di essere il più chiaro possibile per fargli capire che non voglio quel tipo di attenzioni da parte sua. Sarebbe inappropriato. Non solo perché le desidero da qualcun altro, ma anche perché non voglio far star male anche te.”

“Non sto male.” mente Sebastian “Non so nemmeno perché ho detto che ti amo. Davvero, non ho idea di cosa mi sia preso.” incespica ammirando il suo corpo “N-non ti metti qualcosa addosso? O vieni sotto le coperte?”

“No.” risponde secco “Non finché non ritiri quello che hai appena detto. Sai, facendo così non renderai le cose più semplici. E penso che avevi ragione quando dicevi che potevamo avere questi momenti per noi. Quindi perché ora fai un passo indietro?”

“Te l'ho detto, tu non hai visto il modo in cui mi ha parlato oggi. Non era così aperto con me da un po' e ribadirmi i sentimenti che prova per te mi ha fatto riflettere. Ed ora tu sei qui così- così... No, sai cosa? Non mi incanterai un'altra volta e non mi farai cedere mostrandoti in tutto il tuo- ah, in fondo non sei un granché.”

“Ah, grazie.”

“Senti Hummel, sto cercando di auto convincermene, non rendere il tutto più complicato.”

“Io credo che il problema non sia solo Blaine. Sei anche spaventato perché non hai mai provato tutto questo e realizzare che sei innamorato di me ha destabilizzato tutti gli equilibri che pensavi di aver creato. Beh, Sebastian, voglio mettere in chiaro una cosa. Se c'è una piccolissima parte di te che non è sicura di tutto questo, ti conviene dirmelo adesso.” continua gattonando sul letto verso di lui.

“Kurt, non farlo...”

“Se c'è una minuscola, quasi impercettibile parte di te che non mi desidera, allora fermami.” aggiunge in un sussurro ormai praticamente sopra di lui.

“Hummel, smettila. Vuoi chiudere la bocca per almeno un secondo?”

Kurt ormai è a pochi centimetri di distanza dal suo viso, e sente il respiro di Sebastian sulle sue labbra. Lo sta fissando intensamente, per una volta senza alcuna paura o titubanza, deciso a non cedere ancora “Chiudimela tu.” dice non scomponendosi minimamente.

Sebastian sospira, sentendo il cuore scalpitare di nuovo “Da quando sei diventato quello più irrazionale tra i due?” risponde avvolgendo con la mano a coppa la sua guancia “Ah, ce ne pentiremo di nuovo domani.” aggiunge prima di attirarlo a sé baciandolo.

Rotolano sul letto, avvinghiati, le bocche che si scontrano l'una contro l'altra sempre con più vigore e desiderio, intrecciando le loro mani e cercando di smorzare il loro ansimare donandosi altri baci.


 


 


 


 

 

N/A

Um, bene. Non so esattamente cosa dire dopo questo capitolo, se non che spero vi sia piaciuto! Mi diverto troppo a scrivere di Santana e Sebastian -e posso anticiparvi che avranno altri momenti negli ultimi capitoli! :D

Dal prossimo, però, inizieranno i veri problemi, ci tengo ad avvisarvi lol (Blaine doveva scoprirlo prima o poi...)

A sabato! :*


 

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Capitolo 30
*** Capitolo 30 ***


CAPITOLO 30


 





 

 

 

SOUNDTRACK

“You've got to hide your love away” - The Beatles ( https://www.youtube.com/watch?v=iF-jygopSuQ )


 









 

“Abbiamo fatto sesso di nuovo.”

A quelle parole Kurt non può biasimare lo sguardo di rimprovero di Santana e la sua espressione di stupore. Sa perfettamente di aver sbagliato a provocare Sebastian e ad aver ceduto di nuovo senza prima confrontarsi con Blaine, ma è come se non riuscisse più a controllarsi e semplicemente desidera stare con lui. Vuole ogni cosa di Sebastian: vuole baciarlo, accarezzarlo, sentire il suo respiro sul corpo.

Nei giorni successivi a quella sera, infatti, ogni momento della giornata in cui sapevano di non essere osservati, ne approfittavano per sgattaiolare in qualche posto appartato o in camera da letto per lasciarsi andare.

Kurt però aveva trovato solo quel giorno il coraggio di dirlo alla sua migliore amica, perché sapeva che la cosa non le sarebbe andata a genio. A colazione, quella penultima mattina di vacanza nella tenuta degli Anderson, non avevano fatto altro che guardarsi lanciandosi languidi sguardi e Sebastian lo aveva provocato accarezzandolo con il piede lungo la gamba, facendolo letteralmente impazzire.

Kurt aveva sfruttato il fatto che tutti gli altri fossero andati in piscina per poter prendere Santana in disparte e poterle finalmente parlare. Non riusciva più a tenersi tutto dentro e sentiva di voler condividere la sua gioia con qualcuno.

Stare con Sebastian quei giorni gli aveva fatto capire di essere realmente pronto a ricominciare una nuova storia ed impegnarsi nel vero senso della parola. Con lui non ha paura di esporsi, di dire quello che pensa o di fare qualcosa che possa apparire ridicolo. Sono diventati complici a tal punto da comprendersi con un semplice sguardo.

“Sesso sesso o..?” gli domanda stupidamente Santana, ancora incredula. La verità è che non pensava che il suo amico si lasciasse andare in quel modo, e sperava che avesse abbastanza forza di volontà da riuscire a trattenersi fino a che non avessero risolto la questione con Blaine.

“Sesso. Gli sono praticamente saltato addosso di nuovo la terza sera e poi abbiamo continuato un paio di volte... L'ultima questa mattina sotto la doccia, prima di scendere per fare colazione. È solo che mi guardava in quel modo, sai?”

“No, non lo so.”

Kurt la ignora, guardando sognante un punto impreciso nel vuoto “Con quegli occhioni verdi ai quali non so più resistere. Lo so che è sbagliato, ma che posso farci? È sempre più bello ogni volta che lo facciamo. Diventa più intenso, c'è più complicità ed intesa, ed è come se fossi asservito a lui.”

“Non mi interessano i dettagli, Elena Gilbert.”

Kurt finge di non sentire quel soprannome e si lascia andare ad un sospiro, incurvando le sopracciglia verso il basso “Dio, sono pazzo di lui.”

“Di chi?” domanda Sebastian comparendo alle sue spalle mettendogli le braccia attorno al collo per lasciarle penzoloni sul suo petto “E' per caso un tipo alto, con un fisico mozzafiato, molto affascinante?”

Kurt ruota appena il capo e, assicuratosi che non vi sia nessuno in giro, posa dolcemente le labbra sulle sue, arricciando il naso “Sbruffone.”

“Ugh, disgustosi.” commenta Santana guardandoli schifata “Non ce la fate proprio a trattenervi? Se arrivo a prendere le difese di Anderson la cosa è grave, ma più continuate più schifosa diventa tutta la faccenda. Avete deciso quando parlargliene?”

“A vacanze concluse.” si affretta a rispondere Sebastian strofinando la guancia su quella di Kurt “Abbiamo voglia di divertirci un po', tutto qui.”

“Posso dire che vedervi così vicini stuzzica il mio riflesso del vomito? Dovete proprio lasciarvi andare ad effusioni in mia presenza?” domanda irritata scuotendo la testa con rassegnazione.

Sebastian intreccia le braccia sullo sterno di Kurt, baciandolo sul collo nel punto dove qualche giorno prima gli aveva lasciato il marchio rossastro, giusto per provocarla “Scusa se negli unici momenti in cui non dobbiamo preoccuparci di sguardi indiscreti mi lascio un po' andare col mio ragazzo.” gli fa ancora strano chiamare Kurt il suo 'ragazzo' ma nel contempo la cosa lo rende felice.

“Aww.” emette Kurt aggrappandosi alle sue mani.

“Tieni conto che questo signorino qui dura giusto tre minuti e poi mi tocca dormire, quindi uno ne approfitta quando può.” scherza con l'intento di stuzzicarlo.

Kurt, come si aspettava, si gira di scatto praticamente ancora tra le sue braccia e lo colpisce violento sul braccio, fissandolo imbronciato “Io non duro tre minuti! Chi è che ieri sera ansimando come un maiale strozzato mi ha soffocato come un sacco di patate dicendo 'sono stanco tesoro, il mio attrezzo si è già scaricato'?”

Sebastian a quella frase avvampa, guardandolo di sottecchi “Ecco, magari evitiamo le frasi che ci diciamo nel privato, anche perché le tue non sono molto meglio vero 'muoviti più piano, non mi sento più il sedere'?”

Santana schiocca le mani tra loro rumorosamente per richiamare la loro attenzione “Hey! Non mi interessano le frasi imbarazzati che vi dite durante i vostri incontri amorosi.” li interrompe infastidita “Ve lo ripeterò un'ultima volta e poi non farò più la guastafeste: ditelo ad Anderson e poi potrete divertirvi come vi pare e piace senza doverlo fare solo in rare occasioni, per di più di fronte a me.” borbotta a braccia incrociate “Hai seriamente detto il mio attrezzo si è già scaricato?” chiede poi all'improvviso contraendo il viso in un'espressione di puro sdegno.

“Pensi che lui se ne esca con frasi migliori?”

“Vaffanculo.” lo zittisce Kurt afferrandolo per il colletto “Siamo pari, ora basta.”

Sebastian corruga la fronte, fissandolo intensamente pretendendo di essere incavolato “Vaffanculo tu.” dice prima di premere le labbra contro quelle del suo ragazzo “Sei odioso di mattina. Tempo fa pensavo che fossi scontroso solo perché eri insoddisfatto, ma ora che lo fai con me non posso proprio immaginare quale sia il problema.”

“Forse nemmeno tu mi soddisfi più di tanto.” sorride ironico Kurt contro le sue labbra, lasciando poi scivolare fuori la lingua per leccare la sua bocca e costringerlo ad aprirla a sua volta.

“Ehm, ho mangiato dieci minuti fa.” gli fa presente Santana, spazientendosi “Se non potete farne a meno vi consiglio di andare in camera. Se vi fate beccare poi non ditemi che non vi avevo avvisato.” li liquida facendo scorrere la porta a vetri che dà sul giardino per poter raggiungere il resto del gruppo in piscina.

Kurt e Sebastian sono ancora abbracciati e sembrano quasi non essersi accorti del fatto che Santana abbia abbandonato la stanza. Sebastian gioca con il colletto della maglia di Kurt con un ghigno compiaciuto impresso sul volto ogni volta che i suoi occhi si posano sul succhiotto.

“Che faccia da culo.” ride Kurt afferrandogli il viso tra le mani.

“E' sorprendente come queste frasi siano diventate complimenti nel mio vocabolario personale.” commenta con ironia Sebastian.

“Tu una volta hai detto che ho la faccia da Gremlin, nemmeno quello era molto carino visto che quegli esserini ripugnanti oltre ad essere brutti sono pure inquietanti. Piccoli, pelosi e, a giudicare dai loro denti, anche con un alito spaventoso.”

“Ecco, come te quindi?”

Kurt lo fissa a bocca aperta, indignato, staccandosi dall'abbraccio “Che stronzo!”

Sebastian lo riacchiappa tra le sue braccia donandogli una serie di baci sulle labbra, sulla punta del naso e sulla mandibola. Kurt si ritrova a ridere cercando di sfuggire alla sua presa, ma finisce per lasciarsi andare di nuovo ad un bacio, succube del potere che Sebastian sembra esercitare su di lui.

“C'hai proprio una faccia da schiaffi.”

“Continuo a prenderlo come un complimento, Squirt.” sghignazza Sebastian.

“Cosa?! Ma se sei venuto prima di-” non riesce a finire la frase che Sebastian lo zittisce di nuovo stavolta baciandolo con più decisione.

Stanno ancora ridendo per i vari soprannomi, stretti in un abbraccio ed impegnati in un bacio appassionato, che non si rendono nemmeno conto che Jessica li sta osservando dalla porta a vetri, alquanto sorpresa.


 

*


 

E' tardo pomeriggio quando decidono tutti di tornare nelle loro stanze per cambiarsi e prepararsi per la cena. Kurt e Sebastian hanno finto indifferenza tutto il giorno se non per stuzzicarsi di tanto in tanto con qualche frase pungente per non dare a Blaine motivi di sospettare e Santana ha alzato gli occhi più volte, sapendo benissimo che fingevano.

Sono andati tutti nelle loro camere quando Jessica si avvicina a Blaine, aiutandolo a portare in casa i vassoi coi drink consumati a bordo piscina “Domani è l'ultimo giorno.” inizia, rompendo il ghiaccio.

“Già, questa vacanza è volata. L'avrei fatta durare di più se non fosse che tra qualche settimana i miei rinnovano i voti nuziali e quindi devo aiutarli coi preparativi del matrimonio e sarà una cosa in grande stile come piace a loro. Sarà un mese impegnativo. Mi ha fatto piacere avervi tutti qui, comunque. Era da tempo che non passavo del tempo con degli amici... E' stato divertente.” le risponde sorridente “Poi sono felice che Kurt e Sebastian siano venuti entrambi. Non avrei mai pensato che un giorno saremmo diventati tutti e tre amici. Loro due non si sopportavano fino a pochi mesi fa ma, anche se pure adesso hanno le loro incomprensioni, almeno non si saltano addosso.”

“Beh, dipende dai punti di vista in effetti.” sghignazza Jessica e Blaine corruga la fronte perplesso, ma si limita a sorriderle anche se non ha capito di cosa stia parlando “Quindi a te sta bene? Insomma, a quanto mi avevi raccontato vi siete lasciati da poco no?”

Blaine è sempre più confuso e la fissa interrogativo sperando gli dica qualcosa in più “Sta bene cosa?” le domanda con aspettativa “Che c'entra la mia storia con Kurt poi? Io e lui ci siamo lasciati parecchi mesi fa ormai, ma sono pronto a ricominciare ora.”

“Chi è il fortunato?”

“Ehm... Kurt?” le ripete Blaine con ovvietà.

“No aspetta, ora sono io confusa. Ti sta bene che stia assieme a Sebastian ma nel contempo vuoi provare a riconquistarlo?” si lascia sfuggire ignara di tutta la faccenda.

Blaine a quelle parole si blocca, inarcando le sopracciglia, scoppiando poco dopo in una risata “Cosa? Kurt e Sebastian? Questa è buona Jess, davvero buona.” continua a camminare ridendo sotto i baffi “Pensavi seriamente che stessero assieme?”

Jessica si morde il labbro inferiore indecisa se dirgli quello a cui ha assistito o tenerselo per sé, visto che l'amico non sembra esserne a conoscenza. Si sente improvvisamente portatrice di un peso troppo grande da tenersi dentro e si sentirebbe una pessima amica a tenere all'oscuro Blaine “Ehm, Blaine. Pensavo che stessero assieme perché oggi... mi sembravano piuttosto vicini. Credevo che lo sapessi anche tu, visto il modo naturale in cui ti comporti in loro presenza.”

“Come dovrei comportarmi? Intendi oggi in piscina? Ma se non hanno fatto altro che battibeccare come al solito? Hai uno strano concetto di 'stare vicini'.”

Jessica lo afferra per il polso, scuotendo la testa “Non mi riferivo a quello.”

Blaine sembra rabbuiarsi quando nota l'espressione preoccupata della ragazza “Che cosa intendi dire? A cosa ti stavi riferendo?”

“Beh questa mattina, dopo colazione, mi sono accorta di aver lasciato gli occhiali da sole nella mia stanza, così sono tornata indietro dalla piscina per poterli andare a prendere ed ho visto Kurt e Sebastian piuttosto uniti.”

“S-sono amici, è normale che lo siano. Io sono felice di sapere che finalmente vanno d'accordo.” balbetta un po' incerto, sempre più agitato a causa del tono di voce dell'altra.

“Si ma... non sapevo che essere amici volesse dire stringersi forte e- baciarsi.” dice infine in un sussurro, sentendosi tremendamente in colpa per averlo fatto e pentendosi quando gli occhi del suo amico si fanno più scuri ed intensi, come se cercassero di metabolizzare quello che gli è appena stato riferito.

Gli ci vogliono un paio di secondi prima di tornare in sé e scuote la testa, forzando un sorriso impacciato “Nah, avrai visto male. Forse si stavano abbracciando e dal punto dov'eri tu è sembrato che si bacias-”

“No Blaine.” lo interrompe lei di nuovo con fermezza “Non mi sono immaginata proprio niente. Non so se è giusto che io te lo dica visto che a giudicare dalla tua faccia non hai la benché minima idea di cosa io stia parlando, ma mi sentirei una pessima amica se non lo facessi.” continua posandogli una mano sulla spalla “Ti dico che si stavano baciando. Le loro labbra erano incollate e stavano ridendo per qualcosa, stretti l'un l'altro.”

“Magari si sono scontrati per sbaglio e-”

“Blaine.” lo richiama lei cercando di farlo ragionare “Non è stato uno sbaglio. Sono andati avanti per parecchio e non sembravano intenzionati a smettere.”

Blaine rimane pietrificato, sentendo un nodo stringerglisi in gola. È come se tutte le forze lo avessero abbandonato e sente che le gambe sono sul punto di cedergli da un momento all'altro. Sta sudando ed è scosso da un brivido improvviso per tutto il corpo. Non può credere che la persona di cui si fida di più al mondo e la persona che ancora ama da impazzire stiano assieme di nascosto; non può e basta.

“Blaine credevo che tu-”

“No.” la zittisce lui bruscamente “Non voglio sentire altro.” conclude dirigendosi nella sua stanza.


 

*


 

Kurt fa una piroetta su sé stesso sfoggiando un sorriso da un orecchio all'altro “Come sto?” chiede a Sebastian che lo sta fissando seduto sul bordo del letto. Indossa un paio di jeans strappati e una camicia blu scuro, appena aperta sul petto, sfoggiando l'orologio da polso regalatogli per il suo compleanno.

Sebastian si lecca le labbra, massaggiandosi il mento con una mano “Non male.”

“Solo non male?!” protesta offeso Kurt “Come minimo mi aspettavo un 'strepitoso' o un 'sublime'. Sai, dobbiamo stabilire delle regole ora che stiamo assieme, come per esempio tornare a farmi più complimenti. Non me ne fai mai!”

“Disse quello che mi ha chiamato faccia da culo appena due ore fa.”

Kurt assume una finta espressione dispiaciuta avvicinandosi a lui a poco a poco “Tesoro.” sussurra sedendosi sul suo grembo, portandogli le braccia attorno al collo per baciarlo “Amore mio.” aggiunge con un filo di voce strofinando il naso.

“Kurt, ti amo anche io ma se continui con nomignoli tipo amore mio penso che mi verrà un'ulcera e probabilmente dovrò dare di stomaco per espellere tutto questo miele.” mugugna contro le sue labbra sorreggendolo sul sedere “A proposito...” aggiunge poi “Prima ti ho visto zoppicare un po', ti fa ancora male?”

Kurt lo fulmina con lo sguardo, facendolo ridere “Non sei così dotato Bas.”

“Mh, allora dovresti deliziarmi tu ogni tanto...” ammicca tirando appena il lobo del suo orecchio tra i denti, baciandolo poi sul collo.

“Posso pensarci... Saprei comunque soddisfarti di più di come fai tu.” lo provoca a sua volta, alzandosi da lui “Ora però è meglio se raggiungiamo gli altri a cena. Siamo sempre gli ultimi e prima o poi capiranno che non ci mettiamo tanto per via dei miei trattamenti di bellezza, ma perché passiamo più di un'ora ad insaponarci sotto la doccia.”

“Ah, ora si dice così?” sghignazza Sebastian alzandosi a sua volta prendendolo per mano “Ultimo bacio.” dice sporgendosi verso di lui prima di aprire la porta.


 

Scendono tenendosi per mano, certi di non beccare nessuno, ma sono costretti a separasi quando varcano la soglia della cucina, ignari che Blaine sia già al corrente di tutto. Quando entrano però, Blaine gli sorride facendogli cenno di accomodarsi ai soliti posti.

“Sempre i soliti ritardatari.” ride Tim, alzando gli occhi al cielo.

“Sebastian occupa il bagno per mezz'ora, è colpa sua.” finge di essere infastidito Kurt, alzando poi lentamente gli occhi verso il suo ragazzo seduto di fronte a lui, arricciando le labbra divertito.

Blaine passa lo sguardo dall'uno all'altro, cercando di rimanere composto e non far loro capire che è a conoscenza di ogni cosa. Vuole vedere fino a che punto riescono a fingere e soprattutto se lui riesce a cogliere qualche sguardo o sorriso che prima gli era sfuggito.

Durante la prima portata, infatti, sia Kurt che Sebastian -per quanti sforzi facciano- non riescono a staccarsi gli occhi di dosso e le loro labbra si incurvano appena quando i loro sguardi si incrociano. È come se ad ogni contatto visivo venissero percorsi da una scarica elettrica che rende il tutto eccitante e proibito. Sono consapevoli che quella situazione non dovrebbe farli stare bene visto che stanno tradendo da giorni la fiducia di un amico, ma non riescono a reprimere i loro sentimenti.

Quando Sebastian passa a Kurt il vassoio con il secondo (un tris di arrosti di carne preparati da Jessica e Tim) le loro mani si sfiorano ed entrambi esitano prima di ritrarla, desiderando toccarsi ancora.


 

“Bene ragazzi, vorrei proporre un brindisi per questa nostra ultima cena.” interviene Blaine alzandosi in piedi brandendo il suo calice di vino.

“Stasera qualcuno di voi mi tradirà!” fa la voce grossa Colin, facendo ridere gli altri.

“Oh no, non voglio parlare di tradimenti. Se ne sente parlare già abbastanza ultimamente.” scandisce le parole rivolgendo a tutti un sorriso ironico.

Kurt si rabbuia, guardando d'istinto Sebastian, un po' spaventato -temendo che non si tratti di una semplice coincidenza-. Anche Sebastian sembra agitato, tanto che strofina le mani sul bordo della tovaglia, in maniera compulsiva.

“Volevo solo brindare a noi, a questa splendida vacanza in compagnia delle persone che più amo al mondo e delle quali mi fido ciecamente.” prosegue con una punta di sarcasmo mentre Kurt e Sebastian continuano a scambiarsi occhiate sfuggevoli e confuse “Volevo brindare all'amicizia, ai nuovi e ai vecchi amori, alla sincerità nei rapporti e ad un nuovo inizio.”

Tutti lo fissano perplessi, ma Nick e Colin rompono il silenzio facendo un breve applauso, imitato poi da tutti gli altri. Kurt si morde il labbro nervoso, troppo impaurito per guardare Blaine negli occhi. Non sa se sta travisando tutto ed è solo paranoico, ma il tono acido del suo ex ragazzo non sembra lasciare molte alternative.

“Perché a turno non condividiamo un pensiero su questa vacanza? Nick, inizi tu?” continua Blaine riaccomodandosi al suo posto, senza smettere di sorridere con strafottenza.

“Che dovrei dire?” domanda impacciato.

“Beh io voglio solo dire che la tua jacuzzi è fantastica Anderson.” interviene Santana che, come Kurt e Sebastian, ha colto un certo sarcasmo nelle parole di Blaine “Sono sempre più tentata di trasferirmi qui. Mi sono sentita come Kate Middleton.”

“Si, dovremmo ringraziarti tutti, Blaine.” parla di nuovo Nick “Quindi io proporrei un brindisi a te per aver organizzato una vacanza così eccezionale.”

“E con ogni comfort!” aggiunge Tim facendoli ridere.

“No, non brindiamo a me!” risponde con tono calmo Blaine, attirando di nuovo l'attenzione degli altri “Brindiamo piuttosto alle novità e alle belle notizie! Allora Kurt? Bas? C'è qualcosa che volete condividere con noi per caso?” inizia facendoli gelare sul posto “Qualche scopata magari?”

“Cosa?!” esclamano Tim e Colin certi di aver sentito male.

“Blaine ma che-” prova Kurt, ma quando legge nel suo sguardo puro e semplice odio, si volta di scatto verso Santana, guardandola con rimprovero.

La ragazza mette le mani avanti, scuotendo la testa “Io non ho detto niente.” si affretta a rispondere per togliergli ogni dubbio.

“Ah, a quanto pare qui lo sapevano tutti tranne me!” sbotta di nuovo Blaine, ancora con un sorriso forzato, spostando lo sguardo da Kurt a Sebastian.

“Di cosa state parlando?” si azzarda a chiedere Nick “Mi sento un po' disorientato.”

Blaine prende di nuovo il calice alzandolo verso l'alto “Allora Seb, vuoi iniziare tu raccontando di queste favolose serate passate sul mio letto? Non racconti a tuo cugino” rivolge a Kurt un sorriso provocatorio “come ti sei divertito questi giorni?”

Sebastian lo fissa impassibile, ancora aggrappato al bordo del tavolo per cercare di trattenersi dal prenderlo a pugni.

“Blaine, smettila.” sentenzia dunque Kurt “Possiamo parlarne fuo-”

“Fuori?” lo anticipa Blaine ridendo sprezzante “E perché mai? In fondo ero io il vero problema, ero io il motivo per cui facevate tutto di nascosto. Ora che lo so perché non condividere con tutti i presenti questa bella notizia!? Volevate fare le cose alla luce del sole? Beh, vi accontento subito. Allora, perché non condividete con tutti noi i vostri favolosi incontri sessuali che vi siete fatti alle mie spalle?”

“Blaine per piacere...” tenta di nuovo Kurt, inutilmente.

Si sente umiliato e ferito dalla sua reazione sopra le righe. Non sa come sia venuto a saperlo, se li ha visti o se qualcuno glielo ha riferito, ma in quel momento non gli importa più. Vuole solo potersi chiarire provando a parlarsi civilmente senza il bisogno di coinvolgere gli altri ragazzi, mettendolo ulteriormente in imbarazzo.

“Per piacere? Kurt, pensavo che fossimo tra amici e potessimo raccontarci di queste intense ed entusiasmanti esperienze!”

“Risparmia il sarcasmo.”

“Chi è che fa del sarcasmo? Insomma, questa situazione è esilarante! Perché non dovremmo rendere gli altri compartecipi di questa fantastica novità? Alcuni di voi forse non lo sanno ma i miei due carissimi amici qui presenti, fino a qualche mese fa si rivolgevano a stento la parola e io come un coglione ho fatto di tutto per avvicinarli e farli diventare dei buoni amici... Direi che il mio intento è riuscito no? Tanto che adesso siete diventati così intimi da condividere anche la camera da letto! Sentiamo, chi dei due si degna di dirmi da quanto ve lo mettete nel culo?!”

“BLAINE!” urla Kurt fuori di sé, alzandosi in piedi “Q-questo non significa niente!”

“Ah, non neghi quindi?” muta espressione Blaine, corrugando le sopracciglia.

Sebastian riduce gli occhi a fessure, girandosi confuso verso Kurt, alzandosi poi a sua volta “Aspetta Hummel... Non significa niente?!”

Kurt si copre il viso con le mani, sul punto di scoppiare a piangere “N-non intendevo dire che tu non significhi niente Seb.” balbetta con voce tremolante “Dio! Possiamo parlarne da un'altra parte per piacere?”

“Non ti azzardare Kurt!” sbraita Blaine puntandogli poi contro un indice inquisitore “E dimmi Seb” dice imitando il tono di voce di Kurt “ora che hai provato il suo culo potremmo scambiarci opinioni a riguardo, che ne dici? Ora che sei riuscito nel tuo intento di portartelo a letto e ti sei levato lo sfizio sei soddisfatto? Hai collezionato l'ennesimo sedere da poterti sbattere solo quando ti fa comodo?”

A quelle parole Sebastian sbatte i pugni sul tavolo, fuori di sé “Non ti permettere di parlare così di lui!” urla fronteggiandolo “Se c'è una persona con cui devi prendertela sono io, ma lascia in pace Kurt. E' tutta colpa mia, lui non c'entra niente! Aveva tutto il diritto di ricominciare, non gliene puoi fare una colpa! Io ho tradito la tua fiducia e mi dispiace. Mi dispiace!”

Blaine lo fissa a bocca semi-dischiusa, col respiro mozzato, decisamente colto alla sprovvista da quelle parole “Oh mio Dio... Ti stai auto incolpando di questa cosa? Credo che sia la prima volta in vita tua che lo fai.” constata “T-ti sei innamorato di lui?” gli domanda spostando lo sguardo dal ragazzo a Kurt “Andiamo Bas. Un altro po' di divertimento e gli darai il benservito per fartene un altro.” aggiunge a denti stretti, anche lui sul punto di scoppiare in lacrime.

“Sai Blaine, sapevo che ti saresti arrabbiato e ne hai tutto il diritto, ma-”

“Non ci sono ma! Tu l'altro giorno mi hai guardato negli occhi quando io ti dicevo che lo amavo e tu ci andavi già a letto assieme! Sebastian, mi hai guardato negli occhi e mi hai mentito. Chissà da quanto lo fai! Scommetto che il pensierino ce l'hai fatto quella volta che gli hai messo la lingua in bocca ad appena un metro dalla mia faccia!”

“Vuoi lasciarmi finire!?” strilla isterico Sebastian stringendo di nuovo le mani al bordo del tavolo per non rischiare di fare qualcosa di cui potrebbe pentirsi “Te l'ho detto, sapevo che te la saresti presa e ti giuro che posso capire quello che stai provando in questo momento ed hai tutte le ragioni del mondo per avercela con me, ma non credevo che potessi essere meschino a tal punto. La verità è che tu forse sai meno di me che cosa significhi amare davvero una persona. Non lo hai mai amato veramente o non lo avresti fatto soffrire in quel modo. Poi non puoi sapere quello che provo io per Kurt! Sei tu che non ti devi azzardare a parlare!”

“Non hai mai amato nessuno Bas! Sei una persona arida e priva di sentimenti, che ama solo sé stesso!”

Sebastian fa un passo verso di lui e Kurt allunga le braccia verso di loro col timore che da un momento all'altro possano prendersi a pugni “Io ho fatto di tutto per lui! Tu cos'hai fatto!? Ah si, lo hai mollato e poi respinto, spezzandogli il cuore! E poi hai passato mesi a piangerti addosso supplicandomi di stargli accanto e così io ho fatto! Sei stato tu a spingermi verso di lui! Beh Anderson, non era nei miei cazzo di piani innamorarmi di Kurt, ma è successo e tu non puoi fare niente a riguardo, così come io non posso spegnere i miei sentimenti per lui! Ci ho provato, devi credermi, ho fatto di tutto per dimenticarlo perché sapevo che la cosa avrebbe avuto delle ripercussioni sulla nostra amicizia, ma non ce l'ho fatta. Forse sai meglio di me quanto possano essere strani e complicati i sentimenti, quindi prima di accusarmi fatti un esame di coscienza e chiediti come siamo arrivati a questo.”

“Io ti avevo chiesto di stargli vicino come amico perché era fragile allora! Non ti avevo detto di andarci a letto!”

Sebastian digrigna i denti, ormai sul punto di esplodere per la rabbia “Dio! Riesci a pensare solo a quello!? Non pensi che possa esserci qualcosa di più profondo!?”

“NO! Per te è sempre stato solo questo, cosa dovrebbe farmi cambiare idea? Ti avevo chiesto di controllarlo e-”

“Controllarmi?!” sbotta Kurt intromettendosi di nuovo nella loro litigata “Come diavolo ti permetti? Dovete smetterla entrambi! Non sono un trofeo che potete contendervi!”

“Sta zitto Kurt, lascia che risolva prima con questo qui!” sbraita Blaine “Avevo paura di ferirlo ancora e sapevo che aveva bisogno che qualcuno gli stesse accanto e lo aiutasse a superare quel momento difficile, ma la verità è che io lo amo ancora! I-io...” sussurra rivolgendosi di nuovo a Kurt “Io ti amo ancora. Che devo fare per fartelo capire?!”

“Non puoi farmi questo, non ne hai il diritto! Ho passato mesi a piangere e anche se avevo cercato di andare avanti una piccola parte di me nel profondo sapeva di provare ancora qualcosa per te, ma ora... Tu non puoi dirmelo adesso! Non puoi pretendere che dopo tutto questo tempo io torni scodinzolando da te! Odio tutto questo, non avrei mai voluto rovinare ogni cosa! Ed odio il fatto che tu mi abbia indirettamente obbligato a scegliere tra la nostra amicizia e qualsiasi cosa potessi avere con lui!”

“Come è nato tutto eh? Vi annoiavate a avete trovato uno svago? O vi siete innamorati entrambi?” gli domanda con voce rotta, facendo abbassare ad entrambi lo sguardo con dispiacere “Oddio... Vi siete innamorati. Pretendo di sapere da quanto va a avanti questa storia!”

Santana prova ad alzarsi per calmarlo “Andiamo Anderson, cerca di essere comprensivo...”

“Comprensivo?!” sbraita facendola risedere “Quei due mi hanno preso per il culo!”

“A-avremmo dovuto dirtelo subito, è vero, ma tu sbagli a reagire così!” singhiozza Kurt, sentendo il cuore spezzarsi di nuovo.

“Mi fate schifo. Mi fate schifo entrambi. Non avete fatto altro che fare il doppio gioco per mesi, guardandomi in faccia e mentendomi su ogni minima cosa! Quando vi ho beccato al molo, mesi fa, eravate così vicini... stavate già assieme?”

“No Blaine.” si affretta a rispondere Sebastian “La verità è che sono stato io a dare inizio a tutto. L'ho baciato il giorno del ballo, quando si è lasciato con Rick e poi... la seconda sera che eravamo qui vi ho visti cantare assieme così uniti e- e mi sono reso conto di non riuscire più a tenermi tutto dentro e gli ho detto che lo amavo. Poi è successo tutto all'improvviso, non ho avuto nemmeno tempo di realizzare quello che stava succedendo.”

“Ma che storia commovente!” replica ironico “Tu hai buttato all'aria un'amicizia di una vita! Eri il mio migliore amico, un fratello!”

“Lo sono ancora...”

Blaine scuote la testa, increspando le labbra per contenere il pianto “Non più. Mi hai perso nel momento in cui hai tradito la mia fiducia. E tu” si rivolge dunque a Kurt “tu hai rovinato quello che poteva essere un lieto fine.”

Io avrei rovinato?!” domanda sconcertato portandosi una mano al cuore “Stai scherzando spero! Guarda che hai fatto tutto tu Blaine! Io non ti avrei mai lasciato, MAI! Ti amavo da morire, eri tutto per me e non riuscivo ad immaginare la mia vita senza di te.”

Sebastian lo guarda ferito, ma non interviene. È come se sentirglielo dire ad alta voce, per come stanno le cose tra loro in quel momento, renda il tutto più reale e doloroso, ed inevitabilmente sente di dover ancora reggere il confronto con Blaine che ai suoi occhi era sempre stato perfetto.

“Ti amavo da impazzire ed ho passato un periodo di inferno, piangendo notte e giorno sperando che tu mi chiamassi o tornassi da me. Ma non lo hai fatto ed ora non hai il diritto di arrabbiarti con me se ho deciso di andare avanti con la mia vita! Credevo che con Rick ti fossi messo l'anima in pace e-”

“Non sapevo nemmeno chi fosse questo Rick! La cosa è diversa, Kurt. Sebastian era il mio migliore amico e tu sei stato, e sei tutt'ora, l'amore della mia vita! Come pretendi che non reagisca così!?”

“AH! Troppo facile scaricare le colpe sugli altri quando si sa di essere nel torto! L'unico errore che posso aver commesso è non avertelo detto subito! Volevo farlo ma... non volevo perderti come amico. Che tu ci creda o no io ci tengo a mantenere i rapporti con te e l'idea che tu ora non mi voglia più parlare mi uccide.”

“Non mi interessa! Non vi voglio più vedere!” chiarisce Blaine sbattendo il piatto sul tavolo “Domani mattina fate i bagagli e vi fate venire a prendere da qualcuno all'alba, prima che io e gli altri andiamo via. Non un'altra parola, niente di niente. Vi voglio fuori dalla mia vita! In fondo avete un'altra notte per divertirvi come vi pare, vi conviene non sprecare altro tempo!” strilla scalciando il tavolo prima di abbandonare la stanza.

Kurt si preme una mano sulle labbra, scoppiando in lacrime mentre attorno a lui è calato un silenzio glaciale, fatto solo di tante occhiate imbarazzate.

“Ehm...” tossicchia Colin, alzandosi da tavola visibilmente a disagio “Chi vuole caffè?”


 


 






 

N/A

Okay forse la reazione di Blaine può essere stata un pelino esagerata, però confesso che se la cosa fosse successa a me non l'avrei presa meglio xD Forse avrei evitato la sfuriata di fronte a tutti e non me ne sarei uscita con frasi del genere, but still-- lol

Spero comunque che vi sia piaciuto! Ora inizia l'ultimissima parte della storia ;-;

A martedì con l'aggiornamento!  

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Capitolo 31
*** Capitolo 31 ***



 

CAPITOLO 31


 


 





 

SOUNDTRACK

“Hold On” - Wilson Phillips ( https://www.youtube.com/watch?v=uIbXvaE39wM )

“It's all coming back to me now” - Céline Dion ( https://www.youtube.com/watch?v=pDxoj-tDDIU )


 





 


 

Il giorno seguente, quando Kurt si sveglia, sente che la testa è sul punto di scoppiargli per il troppo pianto. Si chiede se quello che è successo la sera precedente sia stato solo un brutto incubo o una triste realtà.

Non avrebbe mai immaginato che Blaine potesse avere una tale reazione. Sapeva che si sarebbe arrabbiato, ma non in quel modo. Aveva letto puro odio nei suoi occhi e sente che il suo cuore si è sgretolato di nuovo, quando credeva che ormai tutti i pezzi si fossero riuniti. Anche dopo avergli detto di amarlo, Kurt è sicuro di non provare più quel tipo di sentimento per lui. Certo, è un profondo affetto, ma non è più quell'amore che era capace di scaldargli il cuore e fargli letteralmente mancare il respiro. Nella sua testa, però, c'è solo ancora tanta confusione e non si sente pronto a prendere una decisione, per paura di rovinare ulteriormente la situazione.

Sebastian se ne sta seduto sulla poltrona ai piedi del letto, con le gambe accavallate e le braccia distese sui poggioli e lo sta fissando serioso. Non si sono parlati dopo la sfuriata di Blaine e Kurt non aveva fatto altro che singhiozzare col volto immerso nei cuscini per tutta la notte. Sebastian si era limitato a posare una mano sulla sua spalla senza dire nulla, per permettergli di sfogarsi, anche se in realtà avrebbe voluto parlargli per cercare di calmarlo. Vederlo in quelle condizioni lo uccide, ma nel contempo sa che qualsiasi cosa lui dica in quel momento gli entrerebbe da un orecchio ed uscirebbe dall'altro, e preferisce che sia Kurt a parlare per primo.

“Ciao.” lo saluta infatti qualche minuto dopo, tirando su col naso. Gli occhi gli bruciano ed è certo che siano rossi e gonfi, nonché contornati da orribili occhiaie. La luce che invade la stanza lo infastidisce ed è come se la sua intensità gli appannasse la vista.

“Ciao...” sussurra Sebastian, sospirando “Ho chiamato Jenah, dovrebbe essere qui tra poco.” lo informa cercando di evitare il contatto visivo “Spero non ti dispiaccia, mi sono preso la briga di sistemare le tue cose in valigia, così appena arriva possiamo andare via.”

Kurt si mette a sedere, stropicciandosi gli occhi “Non hai intenzione di salutare nessuno?” gli chiede con un pizzico di speranza “Magari ci ha ripensato e-”

“Ah, sei così ingenuo Kurt.” mormora Sebastian, guardandolo con dolcezza e dispiacere allo stesso tempo “Lo hai sentito, non vuole vederci. Mi è sembrato piuttosto chiaro ieri, quindi non credo che una dormita gli abbia fatto passare la cosa.” continua alzandosi dalla poltrona “Lo abbiamo ferito, credo gli serva del tempo. Sapevo che non l'avrebbe presa bene, ma forse la sua reazione è dovuta al fatto che lo è venuto a sapere, mentre noi continuavamo a guardarlo negli occhi facendogli finti sorrisi e costruendo un teatrino impeccabile. Gli abbiamo mentito e credo sia questo che l'ha ferito più di ogni altra cosa.”

Kurt corruga la fronte, contraendo le labbra per evitare di scoppiare a piangere di nuovo “L'ho perso per sempre, vero?” gli domanda dal nulla, sentendo un nodo stringerglisi in gola. Sa che quella frase, detta a Sebastian, può risultare come un desiderio di condividere con Blaine qualcosa di più di un'amicizia, ma spera che l'altro capisca quello che sta provando senza il bisogno di dover giustificare ogni cosa.

“Dai, vieni.” risponde Sebastian, distaccato, tendendogli la mano per scendere dal letto. Non vuole rispondere a quella domanda perché gli fa troppo male pensare che Kurt possa aver già cambiato idea e spera che, fingendosi disinvolto, non tocchino più l'argomento “Ti aiuto a prepararti.” aggiunge cordiale.

“Non ho tre anni, posso fare da solo.” replica scontroso Kurt schiaffeggiandogli la mano per allontanarlo. Non sa il vero motivo di quella sua reazione, ma il fatto che Sebastian sia così gentile e premuroso non lo aiuta a fare chiarezza nella sua testa e sente che i sentimenti per lui si fanno più forti ogni volta che lo guarda e con essi si ingigantiscono anche i suoi sensi di colpa “Per il viaggio di ritorno posso mettermi anche quello che avevo ieri sera.”

Sebastian abbassa la testa, turbato da quel suo atteggiamento “Oh, ti ho piegato tutto e l'ho sistemato sopra il cassettone.” dice ancora gentilmente, posandogli una mano sulla schiena.

Si accomoda accanto a lui sul letto, facendo scorrere il palmo della mano lungo la sua spina dorsale per fargli una carezza e, notando i suoi occhi gonfi, d'istinto si sporge per potergli donare un bacio sulla mandibola. Chiude gli occhi assaporando quel semplice ma intenso contatto. È come se non potesse più fare a meno di lui e in ogni istante desidera sentirlo vicino.

“Bas.” lo richiama secco Kurt, facendolo tornare alla dura realtà “Scusa, non voglio essere sgarbato ma puoi smetterla di toccarmi?” lo fredda scontrosamente “Sono in un fragile stato emotivo ed ho bisogno di essere lasciato in pace per due secondi.”

“Ti ho solo dato un bacio.”

“In questo momento non lo gradisco.”

Sebastian si alza in piedi, piazzandosi di fronte a lui “Qual è il tuo problema? Ora sei arrabbiato con me? Si può sapere che ti ho fatto? Fino a ieri mattina non mi sembravi così schifato o infastidito quando ti toccavo. Credevo che stessimo assieme ora ma a quanto pare sono stato uno stupido a pensarlo... D'altronde che mi aspettavo? Quando si tratta di te non ci si può di certo aspettare che tu prenda una posizione per una volta nella vita. Sarebbe richiedere troppo!”

“Non sono in vena di battute!” sbotta acido, alzandosi a sua volta.

“Perché mi respingi così Kurt? Credevo che avremmo affrontato la cosa da persone mature e invece mi ritrovo a discutere con un bambinetto capriccioso che non riesce a prendere una decisione. Beh, non ho intenzione di rimanere qui ad umiliarmi dicendoti che ti amo o altre stronzate varie, perché non è con qualche frase smielata alla Nicholas Sparks che si dimostra a qualcuno di tenerci davvero, è con i fatti. E tu ora non stai facendo altro che confermarmi quello che pensavo: tra i due sei quello più spaventato. Forse sono io che ti metto in soggezione a tal punto, ma credevo che avessimo superato da un bel pezzo certe 'barriere' tra noi.”

“Perché mi stai attaccando? Non capisci che sono ancora turbato per quello che è successo? Scusa se non siamo tutti menefreghisti come te e abbiamo delle reazioni.”

Sebastian lo fissa a bocca semi-dischiusa, corrugando le sopracciglia “Io sarei menefreghista? Non so se lo hai notato ma mentre quell'altro cretino ti attaccava, insultandoti, io ti ho difeso. Che altro devo fare per dimostrarti che non sto fingendo e che tengo realmente a te? E smettila di piangerti addosso dicendo che sei turbato! Sì, sto male a vederti così, ma se ti importa qualcosa, anche io mi sento male per quello che è successo. Se non mi metto a frignare o a cercare compassione non vuol dire che non me ne importi nulla.” replica con fermezza, recuperando la sua valigia prima di raggiungere la porta “Qui tira già una brutta aria senza che io continui a discutere. Ti aspetto di sotto quando avrai deciso di darti una calmata. Jenah arriverà tra dieci minuti, quindi cerca di sbrigarti.” lo liquida uscendo dalla stanza.


 

Kurt, dopo aver salutato rapidamente Santana ed averle promesso di risentirsi nei giorni successivi, lo raggiunge in giardino - solo quando vede arrivare la macchina della sorella, perché vuole evitare di trovarsi di nuovo da solo assieme a lui. Non è arrabbiato con Sebastian (e a dire il vero sa nel profondo che ha ragione), ma ha bisogno di riflettere su quello che è successo e cercare di rimediare a quel casino.

Jenah li guarda perplessa, notando il loro cattivo umore, e li aiuta a sistemare le valigie nel bagagliaio, lanciando sguardi interrogativi al fratello. Sebastian scuote la testa per farle capire che non è il momento migliore per discutere e si accomoda sui sedili retrostanti sperando che Kurt si sieda vicino a lui per potersi in qualche modo chiarire. Il ragazzo invece, apre lo sportello anteriore, sistemandosi nel posto accanto a Jenah. Si fa piccolo piccolo contro il sedile, asciugandosi gli occhi, sentendo ancora le grida di Blaine rimbombare nella sua testa.

“Oookay, cos'è questo silenzio? Qualcuno mi può spiegare? Credevo sareste tornati assieme a Blaine.” inizia, sperando di ottenere una risposta, ma Kurt e Sebastian la ignorano, ancora imbronciati “Oh grazie Jenah per esserti disturbata tanto ed essere passata a prenderci.” aggiunge con una vocina storpiata, sperando di attirare la loro attenzione.

“Non è giornata.” la informa il fratello guardandola nello specchietto retrovisore “Andiamo subito a casa per piacere. Accompagniamo Kurt e basta, non fare domande.”

“Mh, non vi siete divertiti?” chiede invece, incuriosita dai loro bronci.

“Jenah, ti ho detto che non è giornata!” le risponde ancora in malo modo Sebastian sperando che non faccia ulteriori domande, anche se si sente un bastardo per trattarla così.

Kurt deglutisce rumorosamente, asciugandosi le guance col dorso della mano e si decide finalmente a girarsi verso di lei “Blaine ci ha cacciato, e con cacciato intendo dire che ci ha sbraitato contro come un forsennato dopo aver scoperto che avevamo scopato nel suo letto.” dice con nonchalance beccandosi un'occhiataccia da Sebastian.

Jenah strabuzza gli occhi, perplessa “Ehm, chi è andato a letto con chi?”

Kurt ruota appena il capo verso Sebastian, e quest'ultimo ricambia con uno sguardo colpevole, prima che entrambi si girino all'unisono verso di lei, non lasciando spazio ad alcun dubbio.

“OH!” esclama Jenah, rallentando appena per poterli guardare “Voi due avete-? Cioè state-? Oh mio Dio!” squittisce quando comprende appieno quello che è successo. Sul suo viso l'espressione di stupore muta a poco a poco in un sorriso da un orecchio all'altro e sembra felice come se avesse vinto la lotteria “Aspettavo questo giorno da secoli!” strilla poi raggiante, scoppiando a ridere “Io lo sapevo fin dal primo momento, quando sei venuto a casa nostra dopo quel bel giretto in barca. Vi ricordate quando avete negato tutto anche se la vostra tensione sessuale era sul punto di causare un incendio nel nostro salotto? Ah, era solo questione di tempo! Te l'avevo detto Seb che le cose sarebbero andate alla grande! Kurt, devi sapere che Seb aveva una paura allucinante di dirti quello che provava per te. Io alla fine l'ho convinto a dichiararsi e mi pare di capire che la cosa è stata ricambiata e che tu ci sia stato... e anche parecchio!” continua a sghignazzare non rendendosi conto di risultare alquanto inopportuna “Sei di famiglia ormai, quindi ora voglio sapere tutti i dettagli su come è andata! E non preoccupatevi di raccontarmi anche quelli piccanti! Anzi, sono quelli che aspetto con più ansia!”

“Jenah.” la richiama Sebastian “Non voleva essere una bella notizia. Ti sei forse persa il passaggio in cui Blaine ci ha sbattuto fuori di casa?”

La ragazza alza le spalle, non dando molta importanza alla cosa “E allora? Gli passerà! Lo dico onestamente, nemmeno io avrei fatto i salti di gioia se fossi venuta a sapere che il mio ex che amavo da impazzire e la mia migliore amica avessero deciso di giocare a treno e galleria... sotto il mio tetto... nel mio letto...” elenca, rendendosi conto solo dicendolo ad alta voce di quanto la cosa risulti sbagliata “Ma ciò nonostante, non potrà avercela con voi per tutta la vita!”

“Credimi, vista la sua reazione mi stupirei del contrario.” brontola Sebastian appoggiandosi col mento al sedile di Kurt.

“Uh, ci avrà visto in salone probabilmente.” continua Kurt, isterico “O durante uno dei tuoi momentanei impulsi nei posti meno adatti!”

“Aspetta, sbaglio o mi stai incolpando della cosa? Come ti ho fatto notare prima quando eravamo in camera, non mi sembravi così contrariato quando ci scambiavamo effusioni! I tuoi gemiti mi perseguitano giorno e notte.”

“Non ti sto incolpando, solo dovevamo dirglielo noi prima che lo venisse a sapere così! Non abbiamo fatto altro che peggiorare le cose.”

Sebastian colpisce forte col ginocchio il retro del sedile, costringendolo a girarsi verso di lui “Cosa ti avevo detto il giorno del diploma?! Che era meglio parlargli del bacio che ti ho dato ma tu mi hai letteralmente supplicato di non aprire bocca, ed ora è colpa mia?! E poi se non ricordo male signorino sei tu che mi sei saltato addosso quella sera!”

“Tu mi hai detto che mi amavi!” usa come giustificazione Kurt, mentre Jenah passa lo sguardo dall'uno all'altro, rallentando di nuovo “Insomma, avresti potuto anche respingermi se pensavi che fosse una cosa così sbagliata!”

“E ti amo infatti! Ma a questo punto mi viene naturale chiedermi se anche tu provi questo per me.”

Kurt esita, boccheggiando agitato “Io-”

“Sei innamorato di me Kurt o provi qualcosa per lui? Quella sfuriata ti ha aperto gli occhi e ti ha fatto capire che non hai mai smesso di amarlo? Beh Hummel, ti conviene degnarti di darmi una risposta adesso perché non ho intenzione di stare con una persona che non è certa di sapere quello che prova per me!” sbraita fuori di sé.

“Non lo so, okay?!” urla a sua volta girandosi di scatto verso di lui.

A quelle parole Sebastian inarca le sopracciglia verso il basso e per la prima volta in vita sua Kurt lo vede realmente ferito, come se gli avesse spezzato il cuore.

“C-cioè... quello che volevo dire e che forse ho espresso male è che io ti amo ma la reazione di Blaine mi ha scombussolato più di quanto credessi e-”

“Vuoi prenderti del tempo per pensare.” conclude Sebastian, stirando le labbra per trattenersi dal dare in escandescenza “Forse è meglio se non ci vediamo per qualche tempo, è questo che volevi dire?”

“No... io non voglio rinunciare a noi. Io credo di amare te...”

“Credi?”

Jenah fa un colpo di tosse per ricordare loro la sua presenza “Ragazzi, per quanto sia commovente questo teatrino lasciatemi dire che state ingigantendo la cosa.”

“Perché tu non hai compreso le dinamiche della situazione forse. Ho tradito la fiducia del mio migliore amico e sono certo che non mi perdonerà mai. Mi ha rinfacciato ogni cosa, ma forse adesso potrà avere tutto quello che ha sempre desiderato.”

“Bas, smettila.” risponde a denti stretti Kurt, dando un colpo contro lo sportello.

“Hey ragazzi, la macchina mi è costata un occhio della testa, smettetela di prenderla a pugni o poi i miei arriveranno direttamente sui vostri bei musetti.” li ammonisce, guardando entrambi di sottecchi “Bas, io ti voglio bene, un bene immenso, ma non riesco ad essere empatica, mi dispiace. Tutto quello che devi, e dovete fare, è dargli tempo. Vedrai che le cose torneranno a posto da sole prima di quanto tu creda.”

Sebastian si accascia di nuovo sul sedile, coprendosi il volto con le mani “Forse abbiamo tutti bisogno di tempo...” sussurra sbirciando Kurt attraverso le dita, sperando quasi in una sua smentita.

Kurt però non aggiunge nulla e torna a fissare fuori, accoccolandosi sul sedile.


 

*


 

E' un sabato mattina quando Kurt si sistema davanti al calendario appeso in cucina ed inizia a segnare i giorni con un pennarello indelebile. Spunta esattamente ventinove caselle, dal giorno della lite con Blaine, nonché ultimo in cui ha visto lui e Sebastian, fino al giorno corrente.

Santana è l'unica persona che ha rivisto dopo la fallimentare vacanza alla tenuta degli Anderson, ed è stata anche l'unica a spronarlo a parlare con Sebastian. La verità è che aveva preso le parole del suo ragazzo sul “prendersi del tempo per pensare” alla lettera e non aveva avuto coraggio nemmeno di scrivergli un messaggio o chiamarlo.

In quei ventinove giorni, però, non aveva fatto altro che ripensare a lui e al modo freddo in cui si erano salutati e, all'ennesimo incitamento da parte di Santana, aveva deciso di fare il primo passo ed andare a trovarlo.

Stai calmo, andrà tutto bene. Lo saluti e aspetti che sia lui a parlare. si ripete tamburellando il pennarello contro il calendario. Non ha in mente un discorso ben preciso da fargli ed è certo che, anche se lo preparasse, lo scorderebbe senza dubbio una volta arrivato sul posto. L'idea di rivederlo lo spaventa e teme addirittura che non voglia più parlargli. È ormai sicuro di aver perso Blaine, vista la sua apparente reazione irremovibile, e non vuole perdere anche Sebastian.

Ha riflettuto a lungo su quello che desidera davvero, ma la realtà è che forse è ancora più confuso di quell'ultima sera passata con gli altri. Blaine era stato la persona più importante della sua vita per oltre tre anni, però Sebastian lo era stato in quegli ultimi mesi ed era riuscito a riparare il suo cuore spezzato. Allora perché gli risulta così difficile correre da Sebastian e dirgli di voler stare con lui, indipendentemente da quello che pensa Blaine?

Col cuore che gli scalpita in gola, prende in prestito la macchina di suo padre e, senza ripensarci oltre, si dirige verso il 'Forget Me Not' (aperto da circa una settimana, stando alle voci di Paese).

Quando ferma l'auto sulla strada alta, è sorpreso e felice di vedere così tanta gente in coda per poter ordinare. Il locale ha un aspetto migliore di come lo ricordava anni prima: è di un azzurro vivace, con saracinesche blu scuro, così come i tavolini sistemati sul molo. L'insegna al neon ha i bordi dorati ed è anch'essa di un blu intenso, ed è ben visibile anche dalla strada.

Kurt si sistema il colletto della maglia, stirandola poi con cura fin dentro i jeans, pizzicandosi appena le guance per prendere colorito. Quando si avvicina e guarda dietro il bancone dove la gente sta prendendo le ordinazioni, vede Sebastian pigiare sulla cassa freneticamente, cercando di servire tutti il più in fretta possibile. Jenah invece sta passando per i tavoli con enormi vassoi carichi di cibi salati e Kurt si sente proiettato improvvisamente nel passato, quando andava a mangiare con Blaine ed era costretto a subire i continui punzecchiamenti da parte di Sebastian.

È strano tornare lì e sentirsi spaesato. Sono cambiate molte cose da allora ed adesso l'unica cosa che gli interessa è quella stessa persona che non faceva altro che evitare. Sebastian sta sorridendo ai clienti e chiacchiera animatamente con loro, mostrandosi cordiale ed affabile, e Kurt non può fare a meno di sorridere a quella vista. Gli era mancato vedere il suo sorriso, gli era mancato lui. Ventinove giorni erano sembrati un'eternità e in quel momento vorrebbe solo corrergli incontro, buttargli le braccia al collo e baciarlo.

Fa appena in tempo a fare qualche passo verso il bancone, quando Sebastian alza lo sguardo, il sorriso che si spegne a poco a poco fino a mutare in un'espressione di puro stupore. Kurt si mette in fila, aspettando che le cinque persone prima di lui ordino, sentendo comunque gli occhi del ragazzo fissi su di sé.

Quando arriva il suo turno però, invece che salutarlo, lo guarda con indifferenza mostrandosi distaccato “Cosa prende?”

Kurt lo guarda dal basso verso l'alto, scuotendo la testa “Non mi dici nemmeno ciao?”

“Ciao...” risponde dunque con un filo di voce, un po' impacciato.

“Posso parlarti un secondo?” gli chiede quindi, strofinando nevroticamente le mani tra loro “Non ti ruberò molto, solo cinque minuti.”

Sebastian prova a replicare ma quando nota lo sguardo di supplica di Kurt, gli fa un breve cenno con la testa, chiamando poi uno dei camerieri che lo aiutano nel servizio “Mi dai il cambio solo per un paio di minuti? Cerco di fare presto.” lo informa slacciandosi il grembiule.

Sebastian posa una mano sulla schiena di Kurt per farsi strada tra la gente in fila e lo conduce al lato del locale, dove nessuno può disturbarli. Si guardano per qualche secondo, Sebastian in attesa che Kurt rompa il ghiaccio, ma non ottenendo alcuna risposta si decide a parlare per primo “Hai quattro minuti e mezzo Hummel. Che vuoi?”

Kurt arriccia le labbra, abbassando gli occhi a terra “E' venuto proprio bene.” sussurra “E' anche meglio di com'era in passato, dico davvero. Avete fatto un lavoro eccezionale.” si complimenta, senza però ottenere una reazione da parte dell'altro “Beh, come stai?” prova dunque ad avviare la conversazione, sperando di non venir liquidato in un secondo.

“Sto bene. Il lavoro occupa la maggior parte delle mie giornate ed è una buona distrazione.” ammette continuando a guardare dovunque tranne che Kurt “Tu come stai?”

“Non c'è male.” mormora semplicemente, allungando la mano per afferrare quella di Sebastian “Mi manchi.” sussurra accarezzandogli il dorso con il pollice.

Sebastian sente il cuore martellargli all'impazzata, ed è certo di essere appena arrossito, ma non vuole dargli soddisfazione e continua a mostrarsi freddo e sprezzante “Beh, non ti sei fatto vivo una sola volta in queste ultime quattro settimane. Pensavo volessi che stessimo distanti, per quello non ti ho cercato.”

“Avevi detto che avevamo bisogno di tempo ed ho voluto lasciartene.” dice Kurt, anche se in realtà è il primo ad aver avuto bisogno di tempo per sé stesso per riflettere su quello che desidera veramente “Però adesso mi rendo conto che mi manca qualcosa... Mi manchi tu.”

Sebastian si decide ad incrociare il suo sguardo, facendo una risata amara “Ah, certo. Credevo sentissi di più la mancanza di Blaine.”

Kurt fa roteare gli occhi, per nulla intenzionato a dare inizio ad un'altra litigata, per di più in presenza di altre persone a pochi metri di distanza “Andiamo Bas, non comportiamoci come all'asilo. Mi manca anche lui, non posso negartelo, ma sento che ho bisogno di te adesso. Sto per impazzire ed ogni giorno che passa è peggiore del precedente e non riesco a smettere di pensare a quella maledetta serata...”

“Andrai comunque al matrimonio dei suoi domenica prossima?” gli chiede all'improvviso ignorando quel discorso “La mia famiglia è stata invitata ma come posso presentarmi lì? Non voglio che faccia altre scenate di fronte a tutti, sarebbe troppo umiliante.”

“Io ho intenzione di andarci. Se ci andiamo assieme e gli parliamo magari-”

“Kurt, lascia perdere.” lo interrompe brusco “Se tutto va bene ci prenderà entrambi a sberle e al lancio del bouquet si assicurerà di farci cadere nella baia pur di non rischiare che uno di noi lo prenda.”

“Vuoi che non ci andiamo..?”

“Tu va pure, io è meglio se me ne resto a casa. In fondo credo che lui non sia realmente arrabbiato con te. Anzi, sono quasi certo che pensi che io ti abbia circuito in qualche modo e ti abbia spinto ad avere rapporti con me. Qualcosa del tipo 'Gli hai fatto gli occhi dolci per mesi, lo hai stuzzicato e gli hai fatto intendere determinate cose e lui poverino ci è cascato'. Sicuro troverà ogni scusa per incolparmi, quindi presumo che tu non debba preoccuparti del matrimonio. Sarà felicissimo di vederti.” dice tutto d'un fiato squadrandolo da capo a piedi, lasciandosi sfuggire un sospiro.

“Circuito?” domanda perplesso Kurt inarcando le sopracciglia.

“Beh, è quello che ho fatto negli ultimi anni e, siamo onesti, agli occhi di tutti io sono quello che non prova sentimenti e a cui non frega nulla di instaurare un rapporto con una persona.” replica sarcastico “Eppure eccomi qui, in piedi di fronte a te col cuore che mi sta letteralmente scoppiando. Sembra quasi una barzelletta non è vero?” continua con un sorriso addolorato “Chi l'avrebbe mai detto che un giorno sarei stato io quello che ti avrebbe supplicato di non lasciarmi?”

“L-lasciarti?” balbetta Kurt, agitato “Io non ho intenzione di lasciarti!”

“Visto che mi ignori da settimane direi di si...” controbatte Sebastian con voce mozzata “Forse sarebbe la cosa più semplice comunque, tenendo conto che parto.” conclude poi.

Non aveva in programma di farglielo sapere in un modo così brusco e diretto, e a giudicare dall'espressione disorientata e terrorizzata di Kurt, forse avrebbe fatto meglio a non dirglielo. Non era mai stato bravo con gli addii e di sicuro non aveva mai dovuto abbandonare una persona a cui tenesse così tanto.

“Come 'parti'?” chiede Kurt mutando tono di voce.

“Domenica nel tardo pomeriggio ho un aereo di sola andata per Londra.” gli spiega sbrigativamente “Ho prenotato il volo due settimane fa quando ho capito che non ti saresti fatto sentire. Avevo detto che era meglio prenderci del tempo solo per te. Quella mattina mi hai risposto in malo modo almeno una decina di volte ed era chiaro che non fossi dell'umore adatto per conversare e, a dirla tutta, sembrava quasi non volessi più rivolgermi la parola.”

“E quando pensavi di dirmelo?!” sbotta improvvisamente Kurt, non dando importanza al resto del discorso “Volevi filartela senza nemmeno salutarmi?! E' così? Ti sei forse spaventato per quello che è successo? Le cose si sono fatte troppo complicate per te ed hai deciso di scappare?”

“Ho altre alternative se non andarmene? Non ho intenzione di passare l'estate a sentirti piagnucolare per Anderson e a guardarvi mentre tentate di riallacciare un rapporto di questo fantastico ed eterno amore.” controreplica con ironia “Sai Hummel, mi sono immaginato spesso la scena dell'addio ed ogni volta c'ero io che ti parlavo a cuore aperto e tu mi guardavi con quegli occhioni e un'espressione dispiaciuta impressa sul volto, tipo quella che hai adesso.” dice puntandogli contro l'indice “Ma nonostante il dispiacere, cercavi di alleggerire la situazione dicendo che tieni molto a me, che non è tua intenzione farmi soffrire, che per te sarò sempre un amico importante, che questi ultimi mesi li ricorderai per tutta la vita e bla bla bla. Ed io me ne resto in piedi di fronte a te come uno stoccafisso aspettando che tu mi chieda l'unica cosa che voglio sentirmi dire... ma non lo fai. Va sempre così in questa mia fantasia ma comincio a pensare che non sia poi tanto irreale. Sai, credo che domenica passerò a salutare i miei al matrimonio e mi congratulerò con i genitori di Blaine prima di partire, e poi sparirò nello stesso modo in cui sono entrato nella tua vita.”

Kurt deglutisce rumorosamente, sbattendo più volte le palpebre per non lasciarsi andare al pianto “Quale sarebbe questa cosa che dovrei chiederti?”

Sebastian contrae le labbra, fissando il suolo “Non mi chiedi di rimanere?”

“Servirebbe a fermarti?”

Sebastian sbuffa, incrociando le braccia al petto “No, ma servirebbe a mostrare un briciolo di interesse per me.”

“Seb, è ovvio che vorrei che restassi ma-”

“Ma non avermi tra i piedi potrebbe aiutare te e Blaine a riavvicinarvi e ti renderei le cose più facili. Anzi, le renderei semplici ad entrambi.” lo precede.

“Non era quello che volevo dire.”

“Non stare con me solo per compassione, perché non vuoi spezzarmi il cuore o altre stronzate varie che hai intenzione di usare come scusa. Se senti di provare ancora qualcosa per lui vai, io non ti fermerò. D'altronde siete sempre stati voi, non c'è mai stato qualcosa di serio tra me e te. Abbiamo avuto un'avventura estiva, ma è finita lì. Siamo stati bene, questo è innegabile, ma sappiamo entrambi nel profondo che questo non è quello che desideri tu. Eri confuso, Blaine ti aveva lasciato, Rick ha fatto lo stesso qualche tempo dopo e tu avevi bisogno di riporre il tuo amore in qualcuno e che questo venisse ricambiato. Non te ne faccio una colpa, ma almeno ammetti che non hai mai smesso realmente di desiderare di tornare con lui.”

“Perché pensi questo?!”

Sebastian prende un respiro profondo, cercando di trattenersi dall'alzare la voce, senza troppo successo “Perché è da quando ci ha scoperti che tutti i tuoi discorsi si sono incentrati su Blaine! Non una sola parola su come mi sentissi io, non un minimo di interessamento per la nostra storia, se così la possiamo ancora definire. Tutte le tue preoccupazioni erano per Blaine! 'Credi che Blaine ce l'avrà ancora con noi? Secondo te non ci viene a salutare? Forse dovremmo andare noi a parlargli e vedere come sta. Chissà se Blaine ha riflettuto dopo la cena, chissà se mi perdonerà, chissà se vorrà ancora stare al mio fianco! E Sebastian? Oh beh Sebastian sta sicuramente bene, probabilmente è in qualche discoteca ad ubriacarsi e a ballare con qualche sconosciuto! A lui non gliene frega niente del suo migliore amico e di me. È venuto a letto con me solo per divertirsi e di certo non la prenderà male quando correrò tra le braccia di Blaine, tanto troverà di sicuro un rimpiazzo con cui spassarsela nel giro di qualche ora! Tra tutti è l'unico che non ha il cuore spezzato e a cui non frega nulla!' Sbaglio, Kurt? Non hai forse mostrato interesse solo per lui? Ah giusto, Blaine è l'unico di cui ti freghi realmente qualcosa!”

“Questo non è vero!” esclama Kurt, incurvando le sopracciglia verso il basso, corrucciando le labbra ormai sul punto di piangere “Tengo ad entrambi!”

“Ma più a lui.”

Kurt prova ad afferrare di nuovo la sua mano, per cercare di fargli capire quanto sia importante per lui “Q-questo non ha senso. Perché mi stai attaccando in questo modo?! La verità è che temi che io confronti quello che abbiamo con quello che c'è stato tra me e lui ed hai paura di non essere all'altezza!”

“Beh, sai com'è, se non ricordo male tempo fa mi dicesti che chiunque avrebbe retto il paragone con lui ed ora non fai altro che parlare di Blaine e preoccuparti solo dei suoi sentimenti! Quindi perdonami se sono paranoico e voglio avere dei chiarimenti!” sbotta sfuggendo alla sua presa “Mi ami?”

Kurt tentenna, fissandolo a bocca aperta “Io...”

“Guarda, non riesci neanche a dirlo.” dice a denti stretti, ferito “Devo tornare a lavorare, Blaine ti sta aspettando.” lo liquida dirigendosi di nuovo verso il bancone per poter tornare a servire.

“No aspetta!” urla Kurt correndogli incontro “Voglio stare con te!”

Sebastian si volta verso di lui, stirando le labbra in sorriso più deluso ed amareggiato che felice “Wow, quindici secondi. Ci hai riflettuto parecchio.”

“Sebastian! Per piacere... io ti voglio bene e siamo buoni amici e-”

“Uh sono già sceso di un grado? Immagino che tra dieci minuti torneremo ai nostri inizi, quando a malapena riuscivamo a guardarci in faccia e mi dirai 'Ti odio'.” dice a bassa voce sperando che i clienti lì vicino non stiano origliando la loro conversazione.

Kurt si copre il viso con le mani, sbuffando “Che devo fare per fartelo capire? Devo mettermi sopra un tavolo ed urlartelo mettendomi in ridicolo?”

“Non lo faresti mai, non sarebbe da te.” scuote la testa con rassegnazione, ma quando Kurt si guarda attorno cercando un tavolino vuoto, si irrigidisce sul posto, sgranando gli occhi “A-aspetta Hummel cosa stai facendo?” balbetta preoccupato.

Kurt sale sul tavolo, attirando l'attenzione di tutti i presenti e Sebastian si copre gli occhi con una mano, imbarazzato. Ci sono diversi suoi amici seduti su alcuni tavoli in fondo al molo ed è certo che lo sfotteranno a vita dopo quella faccenda. Anche a quell'altezza Kurt prova un forte senso di nausea guardando verso il basso ma non vuole lasciare che le sue vertigini lo frenino.

Si schiarisce dunque la voce, noncurante di tutte le persone che lo stanno fissando “Voglio stare con te.” dice con decisione “Soddisfatto?”

“Hummel...” lo richiama a denti stretti Sebastian, sentendo qualche risatina e vedendo alcune persone parlarsi nell'orecchio “Non devi dirlo per farmi un favore. Puoi scendere per piacere?”

Kurt scuote la testa “No, non scendo fino a che non ti decidi ad ascoltarmi.” ripete con fermezza “Voglio stare con te e ci tengo che tu sappia che tutto quello che c'è stato tra noi è stato importante per me. Non è stato solo puro divertimento come lo hai definito tu poco fa. Era sentito. Il sesso è stato grandioso” a quelle parole alcune signore anziane sedute nel tavolino accanto fanno svettare le sopracciglia, stirando le palpebre in un'espressione imbarazzata e sorpresa allo stesso tempo (Kurt riconosce la signora della fioreria e vorrebbe solo sotterrarsi) e Sebastian si stringe nelle spalle lanciando ai presenti delle occhiate sfuggevoli “ma non è stato solo quello. Tu sei speciale Bas e non voglio perderti. Probabilmente tra un paio di ore sarò in camera mia col volto immerso nel cuscino, troppo imbarazzato per uscire di casa dopo questa figura vergognosa, ma non ho intenzione di scendere e lasciar perdere. Tengo da morire a te e il fatto che io tenga anche a Blaine non implica che-”

“Jenah fallo scendere.” sbotta dirigendosi verso il retrobottega “Non lo voglio vedere.”

“Bas ti prego!” urla di nuovo Kurt da sopra il tavolo, sotto lo sguardo divertito degli amici di Sebastian che, quando passa accanto a loro, lo punzecchiano dicendogli 'Hai fatto colpo Seb!'

Kurt vorrebbe sprofondare e mettersi a gridare e piangere fino a terminare tutte le sue lacrime. Non sa in che altro modo fargli capire che vuole stare realmente con lui e che il suo affetto per Blaine non ha nulla a che vedere con quello che sente nei suoi confronti.

Entro pochi giorni sarebbe partito e non avrebbe più avuto modo di confrontarsi, o anche solo sentirlo e vederlo sorridere. Un biglietto di sola andata per Londra... Forse quello era davvero il loro addio.




 


 


 

N/A

Lo so che probabilmente mi starete odiando ma ormai mancano pochi capitoli, vedrete che si risolverà tutto a breve... forse... *musichetta carica di suspense* haha

A sabato!!! :*  

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Capitolo 32
*** Capitolo 32 ***


 

 


 

CAPITOLO 32







 

 

 

SOUNDTRACK

“Never Can Say Goodbye” - Michael Jackson ( https://www.youtube.com/watch?v=OVBqv23l5lc )

 

 







 


 

Il giorno seguente Kurt è più agitato del solito. Non ha fatto altro che rigirarsi nel letto per tutta la notte ripensando allo sguardo ferito di Sebastian tutte le volte che aveva nominato Blaine. Non ha intenzione di perdere il suo ex come amico, ma non vuole nemmeno rinunciare ad una storia con Sebastian.

Ormai è certo di esserne davvero innamorato, ma in quel momento preferisce lasciargli altro tempo piuttosto che presentarsi di nuovo da lui facendo l'ennesima imbarazzante sceneggiata che porterebbe soltanto ad ulteriori incomprensioni.

È deciso piuttosto a provare a parlare con Blaine. Spera che almeno lui voglia ancora rivolgergli la parola e che non sia arrabbiato a tal punto da non volerlo nemmeno vedere. Non che si aspetti che lo accolga a braccia aperte, ma spera almeno di poter sostenere una conversazione civile con lui senza il bisogno di alzare la voce ed aggredirsi come quel giorno alla villa.


 

Passeggia avanti e indietro sotto il porticato degli Anderson da svariati minuti, ripetendosi il discorso in testa un milione di volte. Vuole essere il più spontaneo possibile, ma avere già in mente qualcosa da dirgli senza rimanere imbambolato a fissarlo colpevole, lo rassicura. Prende un respiro profondo e si decide dunque a suonare il campanello, anche se ha paura che gli sbatta la porta in faccia o che addirittura lo prenda a schiaffi senza neanche lasciargli il tempo di dire una sola parola.

Quando però Blaine apre la porta, rimane fermo immobile, un po' stupito da quella visita improvvisa. Lo fissa a bocca aperta e le sue sopracciglia sono incurvate in un'espressione di dispiacere. L'imbarazzo tra loro è palpabile ed entrambi sembrano aspettare che sia l'altro a fare la prima mossa.

“Ciao.” rompe alla fine il ghiaccio Kurt, facendo un passo verso di lui.

Blaine apre un poco di più la porta, facendogli un breve cenno col capo “Ciao.”

Kurt forza un sorriso, guardandolo con aspettativa “Posso entrare o mi manderai via come ha fatto Sebastian?”

“Certo che puoi entrare.” risponde semplicemente Blaine spostandosi dall'ingresso per permettergli di passare “Accomodati pure.” aggiunge indicandogli il divano. Quando si siedono entrambi, strofinano nervosi le mani tra loro e fissano un punto impreciso nel vuoto, come se fossero diventati improvvisamente due estranei.

“Perché ti ha mandato via?” interviene di nuovo Blaine, anche se non è realmente interessato a quello che è successo tra lui e Sebastian “Credevo che non aspettasse altro... che tu corressi da lui, intendo.”

Kurt fa spallucce, scuotendo la testa “Non credo voglia rivedermi ancora.” mormora con un velo di tristezza e rammarico.

“Perché?”

“Perché non ho fatto altro che parlargli di te e come puoi immaginare non l'ha presa bene.” ammette Kurt, rendendosi conto sempre di più di quanto fosse stato menefreghista nei suoi confronti.

“Parlare di me?” ripete Blaine subito incuriosito.

Kurt si decide a voltarsi verso di lui e stira le labbra annuendo “Si, mi chiedevo come stavi. Mi dispiace che tu sia venuto a saperlo così e credimi, non era nelle nostre intenzioni tenerti all'oscuro della faccenda per sempre.” ci tiene a precisare “Ma non mi scuserò per aver deciso di voltare pagina dopo che tu mi hai lasciato. Se sono qui adesso, è solo per potermi chiarire con te e scusarmi per averti mentito ed averti fatto credere che potesse esserci ancora qualcosa tra noi. Sempre che tu voglia chiarirti...”

Blaine allunga una mano verso la sua, stringendogliela dolcemente “Sai Kurt, ci sono state un sacco di volte in cui ho desiderato venire da te e scusarmi, ma non ho mai avuto le palle per farlo. Tu hai molta più forza e coraggio di quanto io potrò mai averne. Sono felice che tu sia qui e ci tengo che tu sappia che sono mortificato per il modo in cui ti ho trattato. Non te lo meriti. Sono stato solo un egoista insensibile.” si scusa sincero, facendogli una carezza “Ti ho umiliato di fronte a tutti e ti giuro che mi sono sentito uno schifo...”

“E a me dispiace non avertelo detto. Non sono poi così coraggioso come credi visto che per settimane ho fatto finta di niente perché avevo paura di rovinare la nostra amicizia. Così però ho fatto solo peggio.”

“Si, ma io ho sbagliato a reagire in quel modo.” continua affranto, incrociando il suo sguardo “Perdonami se puoi.”

“Certo che ti perdono.” abbozza un sorriso Kurt, stringendogli con più sicurezza la mano “Ora possiamo andare da Seb e-”

Blaine inarca le sopracciglia, rabbuiandosi “No, fermo. Con lui è un'altra storia, non ci voglio parlare.” si affretta a chiarire.

“Andiamo Blaine, non ha più colpe di quante ne abbia io.”

“E' diverso: lui ha tradito un'amicizia e la mia fiducia. Per me è come se fosse morto.” sentenzia acido, sfuggendo alla presa “Se si presenta al matrimonio dei miei lo sbatto fuori a costo di fare una figuraccia davanti a tutti i presenti. Quando dicevo che lo volevo fuori dalla mia vita lo pensavo realmente... Con lui non mi sono pentito per come mi sono comportato.”

“Blaine, dai non fare così. È davvero dispiaciuto.” cerca di fargli cambiare idea anche se sa perfettamente che non ascolterà le sue parole “A quanto so passerà solo per congratularsi con i tuoi e salutare la famiglia prima di partire.”

“Partire?” ripete colto alla sprovvista.

Kurt si rattrista improvvisamente, abbassando gli occhi “Si, va a Londra. Biglietto di sola andata. Non ho idea se andrà a studiare lì o a lavorare o- ah, non so niente.”

Blaine alza il mento, presuntuoso “Meglio così. Prima sparisce dalla mia vita meglio è.”

“Perché ce l'hai ancora con lui? Se hai perdonato me non vedo perché-”

“Tu potevi fare quello che volevi.” lo interrompe brusco “Certo, sapere che ti eri preso una cotta per lui è stato un duro colpo e la cosa mi destabilizza ancora, ma Seb non doveva tradire la mia fiducia così. Non ha fatto altro che mentirmi per settimane e mi spronava addirittura a dichiararmi. Non hai neanche idea di quante volte mi abbia ripetuto che dovevo venire a dirtelo.” blatera iniziando a scaldarsi “Ci teneva a farmi fare la figura dell'idiota?”

“Aveva solo paura. Per piacere Blaine, dagli una seconda possibilità.”

Il ragazzo scuote la testa confuso “Non lo so...”

“Voglio solo che torni tutto come prima.” sospira Kurt, affranto “Non voglio far star male nessuno.”

Blaine abbozza un sorriso dispiaciuto “Io sto bene Kurt, e lui poteva essere felice con te ma a quanto pare ti ha mandato via in malo modo, preferendo scappare. Io non posso farci nulla.”

“Potresti chiarirti come stai facendo con me.” gli suggerisce l'altro, sperando che ragionandoci assieme possano trovare una soluzione a quel casino.

“Se lo vedo lo prendo a pugni.”

Kurt chiude gli occhi, inspirando profondamente per mantenere la calma e non dargli una rispostaccia, anche se sente di aver già raggiunto il suo limite massimo di sopportazione “Blaine, scusa se te lo dico ma a conti fatti sei tu quello nel torto. Noi potremmo pure avertelo detto invece che mentirti e fare le cose di nascosto, ma non dobbiamo comunque rendere conto a te. Confesso che me la sarei presa anche io se il mio migliore amico avesse avuto una storia con un mio ex, ma è pur sempre un ex, una storia conclusa.”

Blaine contrae le labbra all'interno della bocca, pensieroso “Lo ami?”

“Cosa? Io non-” farfuglia Kurt, colto alla sprovvista “Non voglio parlare con te di quello che sento per lui. Voglio solo che tu capisca che ti voglio ancora molto bene, questa è una cosa che non cambierà mai. Non importa come finisce e con chi, saremo sempre tu ed io. Avrai sempre un posto speciale nel mio cuore. Come amico.”

“Questo lo so.”

“Allora, come amico, ti chiedo di dargli un'altra occasione.”

Blaine si gira nuovamente verso di lui, arricciando le labbra “Ci devo pensare.”

“Fallo, riflettici.” risponde con un sorriso Kurt, dandogli un rapido bacio sulla guancia “Ci vediamo al matrimonio Blaine.”


 

*


 

“Non posso farlo.”

Kurt sta camminando da circa dieci minuti avanti e indietro per la sua camera da letto, coi nervi a fior di pelle. Sente che è sul punto di scoppiare e l'ansia lo sta letteralmente logorando dentro. Santana se ne sta a gambe conserte sul letto, fissandolo sconfortata mentre si lima le unghie.

“Perché sei così agitato?” gli domanda con finto interesse, ormai stufa delle sue paranoie.

Kurt si volta bruscamente verso di lei, con gli occhi fuori dalle orbite, paonazzo in volto “San, è la prima volta che li rivedo entrambi da quella cena.” le fa presente, con un leggero tremolio nella voce.

“Hai chiarito con Blaine almeno.” osserva la ragazza, non riuscendo a capire il reale problema “E Sebastian?”

“Non mi vuole vedere.” risponde sconsolato Kurt, guardando il cellulare sperando di trovare un suo messaggio “Mi sono umiliato pubblicamente per lui e mi ha cacciato via perché crede che io sia innamorato di Blaine. Ti giuro è stato mortificante aprirgli il mio cuore in quel modo davanti ad una ventina di persone che mi fissavano divertite.”

Santana sbuffa, alzando gli occhi al cielo “Digli che lo ami allora.”

“Guarda che l'ho fatto, ma non mi crede! È una situazione assurda.”

“Che pensi di fare al matrimonio?”

“Non lo so.” mormora il ragazzo, sedendosi accanto a lei.

“Kurt, è domani.”

“Si, grazie per ricordarmelo.” replica acido, improvvisamente ancora più nervoso “Seb partirà ed io me ne starò qui da solo. Non posso aggrapparmi alla sua gamba e supplicarlo di restare. Anche perché non lo fermerei comunque... Quando si mette in testa una cosa la fa senza ripensamenti ed è difficile fargli cambiare idea la maggior parte delle volte. E poi non voglio essere io a trattenerlo qui; ha fatto la sua scelta.”

“Lo sai vero che se glielo chiedessi lui rimarrebbe?” controbatte alzando un sopracciglio “Se ne va solo perché pensa che le cose si risolveranno solo quando lui si allontanerà, e soprattutto perché crede che non te ne importi più di lui.”

“E tu come lo sai? Vi sentite per caso?!” domanda ironico, ma quando l'amica fa una faccia colpevole, la fissa sconcertato a bocca aperta “Oh mio dio! Da quanto?!”

Santana si mette in ginocchio sul materasso per potersi girare col busto e guardarlo in faccia per raccontargli ogni cosa “Mi ha dato il suo numero l'ultima sera a casa di Blaine, quando tu ti eri rintanato in camera dopo la sua sfuriata.”

“E che ti ha detto?” chiede con aspettativa Kurt, sperando che con lei si sia aperto e le abbia confidato di amarlo ancora.

“Beh Kurt, giuro che la cosa ha sconvolto anche me, soprattutto me, ed ho dovuto farglielo ripetere un paio di volte per metabolizzare la cosa ed essere certa di non trovarmi in una realtà parallela, però... ti ama. I suoi occhi diventano a cuoricino quando parla di te, ed è un'immagine piuttosto patetica a dire il vero perché continuava a guardarmi con quell'espressione da duro quando i suoi occhi al nome 'Kurt' cambiavano forma.”

Kurt abbozza un sorriso, ma torna subito serio ripensando alla loro ultima lite “Mi ha cacciato via l'altro giorno, però. Io me ne sono rimasto in piedi sul tavolo come un imbecille mentre tutti i presenti se la ridevano sotto i baffi e lui se ne andava senza degnarmi di uno sguardo. Jenah è dovuta correre in mio soccorso per aiutarmi a scendere dal tavolo e poi sono scappato via per l'umiliazione. È stato addirittura peggio di quando ho partecipato al gioco della bottiglia con i suoi amici pervertiti.”

“Finché continui a nominargli Anderson!” esclama Santana per fargli capire in cosa avesse sbagliato.

Kurt corruga la fronte, interdetto “Te l'ha raccontato?! Ma è un brutto vizio quello di riferire a tutti ogni cosa? Scommetto che tra qualche settimana ci saranno servizi sulla nostra storia al telegiornale e probabilmente in uno di questi io avrò commesso un omicidio.”

“Veramente me lo ha detto Jenah.” si affretta a chiarire Santana “Sono andata a trovarli due giorni fa. Lo so, lo so ti avevo detto che ero ancora a casa, piccola bugia veniale. Giuro che se glielo dici mi vendicherò Kurt, ma Sebastian non è poi così male.”

Kurt si lascia sfuggire una lieve risata, annuendo “Lo so... Ai miei occhi è eccezionale.” sospira rendendosi conto, ad ogni istante, quanto gli manchi “Che faccio domani?”

“Digli di restare.” ripete Santana che, a giudicare dalla sicurezza con cui glielo dice, deve aver parlato molto con Sebastian, fino al punto di conoscere i suoi punti deboli che lo tratterrebbero lì.

“Non lo farà!”

“Finché non ci provi non lo saprai mai.”

Kurt si lascia cadere all'indietro con la schiena, immergendo la testa nel cuscino “A volte mi chiedo come sarebbero andate le cose se quella sera non fossi andato a casa di Blaine. Ricordo ancora la rabbia che provai quando venne ad aprire Sebastian. Mi guardava in quel modo fastidioso, con quel ghigno impertinente ed irritante. Ti giuro che avrei voluto prenderlo a schiaffi per quanto mi turbava la sua presenza, ed ora...”

“Ne sei innamorato.” conclude la frase l'amica.

“Sai, quando sono andato da Blaine l'altro giorno per un momento ho quasi temuto che, se ci fossimo chiariti, mi sarei reso conto una volta per tutte di non averlo dimenticato, ed avrei fatto pace con il cervello.” le confessa coprendosi il volto con le mani.

“E invece?”

“E invece niente. Quel sentimento che credevo di provare per lui è svanito così come è nato, all'improvviso.” ammette ad alta voce, ormai decisamente consapevole di non voler tornare con lui “In tutto ciò, comunque, non riesco a smettere di pensare a Seb. Mi sono sforzato di concentrarmi su altro, ma puntualmente mi tornava in mente lui.”

“Qual è la vera ragione per cui non gli chiedi di restare allora?” gli domanda ancora Santana, accasciandosi accanto a lui, intrecciando la mano con la sua.

“Non voglio mettergli pressione, suppongo. Dai, non posso singhiozzare per supplicarlo a non lasciarmi. Se ha scelto di partire un motivo ci sarà e tra appena un mese io me ne andrò a New York, quindi non cambierebbe nulla. Saremo separati comunque e forse è meglio velocizzare le cose, piuttosto che soffrire per una separazione più tardi.”

“Io ti voglio bene Kurt, ma a volte sai essere così ottuso.”

“Ah si?”

“Si, perché vi amate entrambi e non vi decidete a dare una svolta alla vostra relazione.” lo rimprovera “Tu hai già chiarito con Blaine, loro invece lo faranno e se questo non succederà vuol dire che non era un'amicizia valida. Bas crede che scappando le cose si risolveranno, ma non faranno altro che peggiorare e voi starete male e basta. Anzi, sai che ti dico? Siete entrambi due cretini codardi. Lui forse anche più di te; preferisce svignarsela piuttosto che vivere questo sentimento. Sarà pure terrorizzato, ma quando si è innamorati qualsiasi sentimento è più forte della paura. O sbaglio forse?”

“Fidati, domani appena li vedrò entrambi scoppierà il putiferio.”

Santana lo guarda con sufficienza “Ti stai facendo troppi film mentali tesoro. Ti starò vicino, ma non ti aiuterò ad uscire dall'impiccio se è quello che pensi. Abbi il coraggio di affrontarli e vedrai che alla fine andrà tutto per il meglio. Prima mettete un punto alla questione, meglio sarà per tutti.”

“Guarda che se non ti è ancora chiaro io ho provato a risolvere!” protesta Kurt, posando la fronte contro quella della ragazza.

“Non con entrambi nello stesso momento.”

“Sebastian ha ragione... non ho fatto altro che preoccuparmi per Blaine quando in realtà anche lui aveva bisogno di me. Blaine dice che ho più coraggio di quanto lui ne avrà mai ma la verità è che mi sono sempre fatto schiacciare da quello che avrebbe potuto pensare lui, invece che prendere una posizione almeno una volta nella vita. O almeno, senza rimangiarmi tutto nel giro di cinque minuti.”

Santana si accoccola contro il suo braccio, poggiando la guancia sulla sua spalla “Non credi che sia arrivato il momento di decidere per te stesso allora?”


 

*


 

La mattina seguente Kurt sente che è sul punto di vomitare. È di un colorito verdognolo e sembra reduce da una sbronza. A colazione non tocca praticamente cibo e il solo biscotto che mangia gli dà alla nausea, così come quell'unico sorso di latte bevuto.

Sia lui che Santana avevano preparato tutto la sera precedente, sistemando i loro completi da cerimonia su delle sedie in camera, per potersi preparare rapidamente e non rischiare di arrivare tardi.

Santana ha i capelli raccolti in uno chignon, tenuto fermo da un elastico con un fiore rosso, ed un abito anch'esso rosso, molto stretto e lungo con uno scollo vertiginoso. Kurt invece ha optato per un classico completo nero e papillon bianco, e si è sistemato i capelli all'indietro con parecchio gel.

Si squadra un paio di volte allo specchio a parete puntando di tanto in tanto gli occhi sull'orologio da polso regalatogli da Sebastian per il suo compleanno. Vorrebbe tornare indietro nel tempo e rivivere ancora quel giorno, quando era così felice tra le sue braccia e si sentiva a casa. Gli manca tutto quello, gli manca condividere ogni cosa con lui e gli mancano persino i suoi nomignoli ai quali si era così tanto abituato.

Sa perfettamente che al matrimonio non deve aspettarsi che corra da lui per dirgli che ha deciso di non partire e che vuole provare a far funzionare la loro storia, ma c'è una piccolissima -quasi impercettibile- parte di lui che spera lo faccia. Non ci penserebbe due volte a dirgli che ricambia il suo amore e che vorrebbe vivere appieno quel sentimento. Non gli importerebbe nemmeno di un'eventuale scenata di Blaine.

Vuole stare con Sebastian e non è ancora pronto a dirgli addio.


 

“Che sintomi ha l'infarto?” chiede marciando come suo solito in maniera nevrotica di fronte all'amica “Ho una fitta al petto che è alquanto preoccupante.”

“Stai calmo, vedrai che andrà tutto bene.” lo rassicura di nuovo Santana anche se in realtà è spazientita e vorrebbe prenderlo a schiaffi con le protesi in silicone che ha messo nel vestito “Sii il più disinvolto possibile. Con Blaine in fondo non hai motivo di essere agitato e Bas forse lo vedrai a malapena. Siamo lì per partecipare ad un matrimonio, non per dare inizio ad uno spettacolo del Jersey Shore.”

“Hai ragione.” concorda cercando di prendere un respiro profondo e tranquillizzarsi “Beh, come sto?” le chiede dunque facendo un giro su sé stesso.

“Impeccabile.” sorride lei alzandosi per drizzargli giusto un poco il papillon “Ed io? Troppo scollata per un matrimonio?” domanda rendendosi conto solo in quel momento di avere il busto piuttosto scoperto.

Kurt svetta le sopracciglia, con uno sguardo eloquente, ma poi le fa fare una piroetta tenendola per la mano “Sei bellissima. Una diavolessa in abito da sera! Farai un figurone e sono certo che le tue due amiche ancora di più.”

“Le mie due amiche?”

“Beh, se volevi una vera e propria risposta alla domanda di prima... si, è un po' scollato il vestito.” sghignazza lui facendola ridere.

“Ragazzi siete pronti?” urla improvvisamente Burt dal piano di sotto “Perché ci state mettendo tanto?”

“Arriviamo pa'!” grida in risposta Kurt, afferrando entrambe le mani di Santana “Uh, ci siamo.”

“Rilassati.” gli ricorda lei inspirando ed espirando lentamente, invitandolo a fare lo stesso “Tra un paio di ore ti renderai conto che tutta questa angoscia era immotivata.”

“Spero che tu abbia ragione.” le dice prendendola poi sotto braccio.


 

Raggiunto il pianerottolo, iniziano a scendere le scale (molto lentamente perché il vestito di Santana non le permette grandi movimenti); Burt li sta aspettando in fondo, con la macchina fotografica già puntata su di loro.

“Oh, siete stupendi.” commenta guardandoli ammirato “Restate fermi dove siete, vi faccio una foto.” gli intima facendogli cenno di bloccarsi sul quartultimo scalino.

“Papà, non di già!” borbotta Kurt che non ha mai amato essere immortalato.

Burt corruga le sopracciglia, offeso “Non lamentarti Kurt. Avrò pure il diritto di apprezzare mio figlio o no? Tua madre era solita fotografare ogni momento importante, e dal tuo diploma ho deciso di prendere anche io l'abitudine per conservare ogni ricordo prezioso.”

“Come se questo lo fosse...” sussurra con sarcasmo ricevendo una gomitata da Santana, che non vuole smorzare il sentimentalismo del padre dell'amico.

“Sei elegantissimo Burt!” esclama facendolo sorridere.

“Un vero Tony Orlando!” gonfia il petto lui, orgoglioso del suo completo “Kurt, tutto okay? Hai una cera..!” commenta poi notando il pallore del figlio.

Kurt annuisce, anche se sente di essere sul punto di dare di stomaco “Si, sono solo un po' agitato.” gli confessa aiutando Santana a scendere gli ultimi gradini un po' a fatica.

“Ha solo paura che scoppi una rissa tra i suoi due pretendenti, Mark Darcy e Daniel Cleaver.” lo informa lei stirandosi i capelli con le mani per assicurarsi di avere ancora lo chignon a posto.

“Chi?” domanda confuso Burt.

“Blaine e Sebastian.”

Kurt la fulmina con lo sguardo, decisamente a disagio. Fa già fatica a non pensare a quello che lo aspetta di lì a venti minuti, e dover sopportare i pettegolezzi dell'amica di fronte a suo padre non è una questione che vuole aggiungere alla sua lista di problemi “Santana, devi assolutamente imparare a tenere quella boccaccia chiusa.”

Burt però sembra interessato alla cosa e guarda Kurt interrogativo “Non avevo idea che si battessero per te!”

“Non lo fanno infatti! Smettetela entrambi.” sbotta lui, furioso “Andiamo o dobbiamo starcene qui a rigirarci i pollici? Non voglio arrivare tardi e magari fare un ingresso trionfale mentre stanno già scambiando i voti. Voglio essere invisibile.”

“E' ansioso di vedere Lancillotto e Artù battersi, in realtà.” scherza Santana, decisa a non demordere.

“Santana!”

“Da che parte stiamo noi?” le chiede Burt in un sussurro, non troppo a bassa voce per non farsi sentire da Kurt.

“Sebastian!” esclama di getto Santana, come se quella fosse una risposta più che ovvia “Sebastian non lo ha mollato due volte spezzandogli il cuore, rinfacciandogli ogni cosa.”

“Giuro che vengo lì e vi schiaffeggio entrambi.” dice a denti stretti Kurt, aprendo la porta di casa.

“Io che c'entro? Cercavo solo di capire da quale parte schierarmi.” si giustifica suo padre.

“E' anche vero che Bas non è sempre stato carino con lui ma... sono decisamente dalla sua parte.” continua la sua migliore amica, noncurante delle occhiatacce che sta ricevendo “Almeno scrivigli un messaggio Kurt, chiedigli se viene così gli mostri un briciolo di interesse. Altrimenti è ovvio che pensa non te ne freghi nulla.”

“Sono un po' confuso.” interviene ancora Burt “Credevo che Sebastian ti piacesse... Perché pensa che non te ne importi più nulla di lui?”

Kurt emette una specie di grugnito, guardandoli entrambi in cagnesco “Non sono cose di cui voglio parlare con te papà, mi sento a disagio.”

Burt chiude la porta a chiave, dirigendosi verso la macchina pensieroso, facendo cenno agli altri due di salire, anche se si sta ancora interrogando sulla questione “Siete strani voi giovani al giorno d'oggi.”

“Pensa che non gli importi più nulla di lui perché da quando Blaine li ha cacciati dalla tenuta estiva Kurt non ha fatto altro che preoccuparsi di lui invece che del loro rapporto.”

“Non mi avevi detto che vi aveva cacciati!” sbotta Burt guardandolo perplesso dallo specchietto retrovisore “Perché lo ha fatto?”

“Non dovevi venirlo a sapere infatti, perché sono cose private.” risponde freddo Kurt trucidando letteralmente l'amica “Santana chiudi la bocca.”

“Stavo solo cercando di rendergli chiara la situazione, quindi lasciami finire! Li ha cacciati perché ha scoperto che hanno giocato a tetris nel suo letto e-”

“Tetris?” la interrompe Burt dubbioso.

“Sa, il gioco ad incastr-”

“Santana! La pianti?” squittisce lui dandole una pacca sul braccio “Papà ignorala, ha solo il costante bisogno di attenzioni.”

A Burt gli ci vogliono un altro paio di secondi per capire finalmente a che si riferiva Santana, e quando realizza che alludeva al sesso, sgrana gli occhi avvampando. Decisamente non ci teneva a sapere quei dettagli della vita privata di suo figlio.

“Ehm...” si schiarisce la voce, cercando di tralasciare quel piccolo dettaglio “Blaine ce l'ha ancora con voi? È per questo che sei in ansia per il matrimonio?”

“Non ce l'ha con me, solo con Sebastian. Non voglio che facciano scenate di fronte a tutti per causa mia e soprattutto non voglio che si ignorino e passino la giornata senza chiarirsi. È per colpa mia se la loro amicizia si è rovinata e, per come me ne ha parlato, Blaine non mi sembra molto intenzionato a perdonarlo. Io ho già provato a risolvere con entrambi ma sembra che ognuno voglia fare di testa sua senza pensare razionalmente. Che senso ha scannarci ancora quando abbiamo già stabilito che io e Blaine non torneremo assieme? E Sebastian cosa si aspetta che io faccia dopo che gli ho detto chiaro e tondo che voglio stare con lui? Tra qualche ora sarà su quel cavolo di aereo e l'ultima cosa che gli ho sentito dire è stata 'Non lo voglio più vedere'. Non penso di poter reggere un altro addio.” dice tutto d'un fiato allentandosi appena il colletto, sul punto di soffocare.

Burt e Santana si scambiano un'occhiata preoccupata, perché si rendono conto che Kurt ha perso le redini della situazione e sta brancolando nel buio.

Santana posa dolcemente una mano sulla sua spalla, guardandolo comprensiva “Scrivigli. Fidati di me.” gli propone di nuovo.

Kurt estrae il cellulare dalla tasca, sentendo le mani tremargli e sudargli per l'agitazione. Non sa nemmeno cosa deve scrivere per fargli capire che vuole parlargli e tornare con lui. Ogni suo discorso nella sua testa gli sembra senza capo né coda e le sue parole risultano patetiche e per nulla convincenti. Sentendo un nodo stringerglisi in gola, si decide ad aprire i messaggi e a digitare il numero di Sebastian.


 

A: Sebastian Smythe

Ciao, spero di vederti al matrimonio. Dimmi che verrai... Mi manchi.


 

Scrive soltanto quella frase, sperando che sia sufficiente e degna di una risposta, seppur minima. Ogni secondo che passa sente che il nodo comincia a stringersi sempre di più, fino quasi a fargli mancargli il respiro, e quando il cellulare vibra tra le sue mani è certo di essere sul punto di svenire. Santana lo incita a leggere picchiettando il dorso della mano sulla sua coscia.


 

A: Kurt Hummel

Hey... Si, ci vengo. Non so quanto mi fermerò ma non me ne sarei mai andato senza nemmeno salutarti, lo sai. Forse il vero motivo è che voglio darti un'ultima occasione per convincermi a restare.

A: Kurt Hummel

P.S Mi manchi anche tu... E in questo momento mi sembra addirittura di sentire la tua irritante vocina quando mi rimproveri.


 

Kurt non può fare a meno che contenere un sorriso, e deglutisce rumorosamente per ricacciare indietro le lacrime. Santana gli dà un'altra pacca facendogli cenno col capo di rispondere, ma Kurt rimette il cellulare in tasca, scuotendo la testa.

“No, voglio parlargli faccia a faccia. Già sapere che vuole vedermi mi rincuora. Credevo seriamente a quelle cose che mi aveva detto al Forget Me Not e l'idea di non dovergli parlare mai più mi uccideva. Questa è la mia ultima chance e non so che fare.”

“La mia opinione la sai già...”

Burt continua a lanciare occhiate ad entrambi dallo specchietto retrovisore ancora disorientato ed imbarazzato allo stesso tempo, ma non fa loro ulteriori domande ed accelera un poco per poter arrivare al più presto a casa degli Anderson prima di dover affrontare altre questioni di cuore.


 


 




 

N/A

Questo era solo un capitolo di passaggio, ma spero vi sia piaciuto comunque! Volevo far risolvere la questione a Kurt e a Blaine, intanto, prima dei due capitoli finali dedicati alla cerimonia :) Burt è leggermente OOC e Santana potrebbe risultare fin troppo confidenziale, ma volevo inserire comunque dei momenti più 'leggeri' in mezzo alla questione del “triangolo Sebklaine” :P

Dei prossimi posso anticiparvi che ci sarà un confronto tra Sebastian e Blaine, alcune scene Sebtana (li adoro, non posso farci nulla lol) e i Kurtbastian-- no, di loro non anticiperò nulla v.v


 

A martedì!! :*


 


 

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Capitolo 33
*** Capitolo 33 ***


CAPITOLO 33


 


 



 



 

SOUNDTRACK

“Goodbye My Lover” - James Blunt ( https://www.youtube.com/watch?v=2ntKgLxgY9s )


 





 


 


 

“Sto per morire.” ansima Kurt, premendosi una mano sul petto.

“Esagerato come sempre.” commenta Santana sul punto di attizzargli contro tutta Lima Heights “Io vado ad accomodarmi, vieni anche tu o devi dare inizio all'ennesimo monologo struggente su quanto tu sia ancora indeciso sul da farsi?” gli chiede ironica.

Kurt fa roteare gli occhi, incrociando le braccia al petto “Devo trovare Blaine prima.”

“Allora non hai così paura di-”

“Ho paura di vederli entrambi assieme!” la interrompe brusco.

La casa degli Anderson è stata ornata da cima a fondo con fiori bianchi e su uno dei lati è stato allestito una specie di palco in legno con un pianoforte, di fronte al quale sono state sistemate un centinaio di sedie anch'esse rivestite con cuscini e fiori bianchi.

Kurt cerca il suo ex con lo sguardo, ma la gente è ammassata all'ingresso, impegnata in concitate conversazioni. Riconosce un paio di persone del vicinato ed alcuni amici dei genitori di Blaine con i rispettivi figli e, se non fosse per la sua maledetta agitazione, sarebbe felicissimo di essere lì ed assistere a quello che sembra essere l'evento più entusiasmante mai avvenuto nel quartiere.

Sta passando in rassegna ogni angolo della villa quando si accorge che Blaine è fermo vicino alle sedie disposte per assistere alla cerimonia “Oh, eccolo lì.” dice all'improvviso dando un colpetto a Santana sul fianco “Tienimi il posto accanto a te.” aggiunge prima di allontanarsi per raggiungerlo.

Il cuore sta scalpitando all'impazzata, ma non prova più quel senso di nausea come quando era partito da casa. I messaggi di Sebastian lo hanno tranquillizzato un poco, anche se non sa ancora come affronteranno la questione una volta che si ritroveranno uno di fronte all'altro “Blaine?” lo richiama forzando un sorriso.

Blaine ricambia, dandogli un rapido abbraccio amichevole “Hey! Sei venuto!” esclama, un po' incredulo, visto che per un momento aveva temuto che non si presentasse per paura di quello che sarebbe potuto succedere se si fossero ritrovati tutti e tre nello stesso perimetro “Stai benissimo! Davvero, sei meraviglioso.”

“Anche tu.” risponde cercando di non leggere malizia nelle sue parole.

“La cerimonia inizierà tra dieci minuti. Stiamo aspettando che le sedie si riempiano.” dice guardandosi attorno per cercare di capire chi manchi all'appello.

“Uhm, ci sono proprio tutti quanti?” domanda con indifferenza Kurt, sperando gli dia notizie di Sebastian. Non l'ha ancora visto in giro, ma ha notato che gli Smythe sono tutti seduti circa in decima fila e si chiede se li abbia accompagnati lui e stia cercando un posto da parcheggiare o se semplicemente abbia cambiato idea all'ultimo minuto.

“Tutti?”

“Ehm... tutti.” ripete Kurt guardando di nuovo gli Smythe.

“Oh si, sono arrivati un paio di minuti fa.”

“Solo loro?” insiste quindi, impaziente.

Blaine annuisce, rabbuiandosi “Si. Bas dovrebbe arrivare a cerimonia conclusa.” lo informa sbrigativamente, continuando a guardarsi attorno.

“Vi siete sentiti quindi?” domanda Kurt aprendosi in un sorriso, gli occhi che gli si illuminano.

“Mi ha scritto un messaggio e mi ha detto che sarebbe passato per congratularsi coi miei prima della sua partenza.” risponde secco Blaine, visibilmente infastidito, spegnendo così l'entusiasmo momentaneo di Kurt.

“Credi che sia davvero intenzionato ad andare via?”

Blaine fa di nuovo cenno di si con la testa, distaccato “Buon per lui. Io non ho intenzione di fermarlo, lo sai.”

“Nemmeno io, non posso imporglielo.” risponde dispiaciuto.

“Senti, ci andiamo a sedere?” taglia corto Blaine “Perché dobbiamo rovinarci la giornata parlando di lui? Io meno lo sento nominare meglio sto. Già dovrò fare uno sforzo immane per non prenderlo a cazzotti davanti a miei. Non voglio rovinare il loro giorno perfetto per un cretino che mi ha voltato le spalle.”

Kurt ignora quei commenti aggressivi nei confronti di Sebastian perché la sua attenzione viene attirata dalla figura di quest'ultimo all'ingresso della casa di Blaine. Sebastian indossa un completo elegante molto simile a quello di Kurt, ed è quasi certo che si tratti dello stesso che aveva messo in occasione della cena coi colleghi di suo padre. È dannatamente bello e Kurt sente le gambe diventargli gelatina non appena i loro sguardi si incrociano. È così innamorato di lui che gli manca il respiro.

“Dopo la cerimonia eh?” si lascia sfuggire non riuscendo però a contenere un sorriso.

Blaine segue la traiettoria del suo sguardo, fino a che i suoi occhi non si posano sull'altro ragazzo “Lo fa apposta allora!” sbotta turbato “Trattienimi o mi fiondo su di lui e lo prendo a pugni come quel giorno al molo.” dice a denti stretti voltandosi di nuovo verso Kurt “Perché mi ha detto che sarebbe venuto dopo per poi presentarsi adesso?! Ci gode a prendermi alla sprovvista e farmi uscire di testa!? Scommetto che il suo cervello diabolico ha in mente qualcosa per mandare a monte questa giornata.”

“Non essere paranoico.” lo calma Kurt, rendendosi conto che quelle parole -dette da lui in quel momento- risultano quasi come una barzelletta “Andiamo a sederci, non ci pensare adesso.” aggiunge prendendolo per mano per raggiungere Santana che si è accaparrata una delle sedie in prima fila.

Kurt si sistema tra lei e Blaine e quando si gira per cercare Sebastian lo vede avvicinarsi a loro e sistemarsi due file più indietro, in diagonale, in modo da essere nella sua traiettoria. Ogni tanto ruota appena il capo fingendo di guardare gli altri invitati, ma nota sempre che Sebastian ha gli occhi puntati su di lui, e lo fissa serioso.


 

Riempitesi tutte le sedie, parte la musica (suonata al pianoforte da un caro amico del padre di Blaine) e i signori Anderson raggiungono sottobraccio il giardino, sorridenti.

La madre di Blaine indossa un raffinato abito bianco di pizzo, con la manica a tre-quarti, che le ricade appena sulle spalle e i capelli sono raccolti con un fermaglio argentato. Il signor Anderson invece porta un elegantissimo smoking blu scuro con papillon abbinato, e i capelli sistemati all'indietro con un'abbondante dose di gel, il che fa sorridere Kurt, certo che sia stato Blaine a prepararglieli in quel modo.

Dopo aver percorso quella navata improvvisata, si stringono per mano guardandosi negli occhi, rivolgendo poi un sorriso a Blaine e a Kurt. Istintivamente Blaine afferra la mano di quest'ultimo, intrecciando le loro dita e Kurt nota i suoi occhi appena velati di lacrime. Senza farsi notare ruota ancora un poco la testa, per guardare di sottecchi Sebastian e si accorge che il suo sguardo è puntato sulle loro mani unite. Sa che la cosa lo fa star male, ma non vuole sottrarsi alla presa di Blaine in quel momento, visto che non è il più adatto per dare spiegazioni.

La cerimonia è piuttosto rapida ma commovente e ad ogni sorriso dei signori Anderson, Blaine deglutisce rumorosamente per ricacciare indietro le lacrime. I suoi genitori avevano avuto degli alti e bassi negli ultimi anni ed erano arrivati addirittura al punto di volersi prendere una pausa e Kurt credeva che di lì a poco avrebbero divorziato. Sapere di questo matrimonio lo aveva reso davvero molto felice perché sapeva quanto Blaine era stato male durante quel periodo, costretto a dover sopportare continue litigate a casa. In più occasioni, anche in presenza di Kurt, avevano fatto delle scenate paragonabili a quella di Blaine alla tenuta estiva e sapere che le cose erano tornate a posto al punto da spingerli a rinnovare i voti nuziali, era la prova che, quando c'è davvero l'amore, si riesce a superare ogni tipo di ostacolo o momento di debolezza.

“Io prometto di amarti, in ricchezza e in povertà. In salute e in malattia.” dice con voce tremante la signora Anderson, visibilmente emozionata “Ti ho amato dal primo momento e ti amerò per tutta l'eternità. Sei l'uomo che amo, nonché il mio migliore amico.” conclude accarezzandogli il dorso della mano.

“Ti ho amata dal primo momento che ti ho vista e ti amerò per tutta l'eternità.” ripete il signor Anderson “Sei la donna che amo, la mia migliore amica e niente ci potrà mai più separare.”

A quelle parole Kurt sente una fitta in mezzo al petto. Vederli così felici ed innamorati lo fa ripensare automaticamente alla situazione con Sebastian. È il suo migliore amico e ne è realmente innamorato. Vorrebbe tanto alzarsi e, noncurante dei presenti, corrergli incontro per poterlo baciare e dirgli di non andarsene. Non riesce ad immaginare di non vederlo più, di non vedere il suo sorriso strafottente, o il suo sguardo intenso quanto imperscrutabile, o di non sentire più uno dei suoi innumerevoli soprannomi. Ma soprattutto, non può sopportare l'idea di non sentire più le sue braccia stringerlo a sé, facendolo sentire nel posto più sicuro del mondo.

“Ed ora, per il potere conferitomi, vi dichiaro marito e moglie.”

Kurt riemerge dai suoi pensieri, sentendo la presa di Blaine farsi più stretta e nota che ora sta davvero piangendo.

“Può baciare la sposa.”

I signori Anderson suggellano quella promessa con un bacio, il padre di Blaine facendole fare il casqué, e tutti i presenti si alzano in piedi aprendosi in un fragoroso applauso. Kurt, quando si avvicinano a loro per dargli un rapido abbraccio, si asciuga l'estremità dell'occhio per cacciare via una lacrima e guarda Blaine allontanarsi con loro.

Sebastian non sta prestando la benché minima attenzione al passaggio degli Anderson e li ignora pure quando loro provano a fargli un cenno per salutarlo. Continua a tenere gli occhi su Kurt, come se si aspettasse una reazione da parte sua. Non sembra intenzionato ad andargli incontro per primo e Kurt è certo che sarebbe capace di partire senza rivolgergli la parola, a meno che non sia lui a farsi avanti.

Quando la folla inizia a disperdersi per poter raggiungere i tavoli allestiti per il banchetto - nel retro di casa Anderson, Kurt si decide ad avvicinarsi a lui. In quel momento gli appare addirittura più bello del solito e il suo cuore sta letteralmente galoppando all'impazzata nel suo petto. È pazzo di lui, ogni fibra del suo corpo lo ama immensamente.

“Ciao.” lo saluta Kurt con un filo di voce, riuscendo a fatica a reggere il contatto visivo “Ce l'hai fatta.”

Sebastian si strofina la punta del naso, guardando a sua volta altrove “Stavo cercando i miei, c'è un casino qui.” borbotta senza nemmeno ricambiare il saluto.

C'è un momento di pausa, durante il quale si decidono finalmente a guardarsi, scambiandosi una serie di occhiate interrogative e colme di aspettativa e Kurt fa un altro passo verso di lui fino quasi a trovarsi ad una spanna di distanza.

“Senti...” inizia titubante “Ci ho pensato a lungo e non posso darti un motivo valido per restare. Tengo da morire a te e tengo a Blaine e non voglio perdere nessuno di voi. Però non ho nemmeno intenzione di mettermi in ginocchio e supplicarti di non andartene, perché francamente sono stanco di essere il tappetino di qualcuno e non mi voglio umiliare ancora mettendomi a piangere o a farti una dichiarazione di amore eterno sperando che tu ti decida a non lasciarmi. Soprattutto perché, visto come è andata l'ultima volta, non risolverei nulla in ogni caso.”

Sebastian ghigna, aprendosi in una risata amara “Tranquillo, hai appena fatto la tua scelta Lentiggini.” dice prendendolo per le spalle, guardandolo intensamente negli occhi “Spero che siate felici assieme.” sussurra sorpassandolo.

“No aspetta!” urla Kurt attirando l'attenzione di alcune persone attorno a loro.

Sebastian si gira, ma nel momento esatto in cui lo fa nota che, dietro a Kurt, Blaine li sta fissando accigliato, ancora chiaramente infuriato con lui.

“Che succede qui?” chiede infatti con tono cupo “Non dovresti essere già all'aeroporto?”

“Non volevo fermarmi ancora per molto, tranquillo.” lo rasserena Sebastian “Volevo solo congratularmi coi tuoi e salutare la mia famiglia... e Kurt.” aggiunge rivolgendo al ragazzo uno sguardo rammaricato.

“Io vado a raggiungere mio padre e Santana allora.” cerca di levarsi dall'impiccio Kurt, improvvisamente di nuovo in ansia. Non riesce a sostenere la conversazione con entrambi, è più forte di lui “Ci vediamo dopo ragazzi.” aggiunge superando a sua volta Sebastian.

Quest'ultimo però lo blocca per il polso, costringendolo a girarsi “Non mi dici nemmeno addio?” gli chiede con un sorriso sghembo che cela in realtà dispiacere.

Kurt passa lo sguardo da lui a Blaine ripetutamente, corrucciando le labbra. Sa bene che quella è la sua ultimissima chance per fermarlo, ma è come se quella richiesta fosse impossibile da pronunciare e che quel peso che sente in mezzo al petto lo costringesse a tenersi tutto dentro “Addio.” mormora infine, decidendo di allontanarsi prima che la situazione peggiori.

Sebastian lo guarda raggiungere Burt e Santana che lo fissano dispiaciuti da lontano, capendo all'istante che si è trattato della loro ultima conversazione assieme. Prendendo un respiro profondo, si volta di nuovo verso Blaine, facendo un passo in avanti per poter parlare a bassa voce senza rendere gli altri ospiti partecipi “Non mi parlerai mai più?” rompe il ghiaccio, forzando un sorriso “Hai vinto tu Anderson. L'amico traditore se ne va e tu ora hai campo libero. Chissà se saprai ancora cavartela da solo.”

“Risparmia il sarcasmo.” lo fredda fronteggiandolo “Non ho intenzione di importunare ancora Kurt, se ti interessa. Non potrà mai più esserci qualcosa che vada oltre l'amicizia.”

“Vuoi farmi credere che non ti importa più nulla di lui?” ride Sebastian non dando alcun peso alle sue parole. Dopo la sua reazione alla tenuta non può pensare che si sia arreso così facilmente.

Blaine lo trucida con lo sguardo, avanzando ancora “Andiamo Bas, per cosa sei qui veramente? Era davvero per fare le congratulazioni ai miei genitori? O speravi che Kurt ti costringesse a restare? Era questa la sua 'prova'? Dimostrarti che ci tiene davvero e non vuole perderti? Eppure sei tu quello che sta scappando.”

Sebastian incrocia le braccia al petto, scuotendo la testa “Sei sempre stato tanto bravo a giudicare gli altri ma non hai mai avuto le palle di fare un'analisi più profonda su te stesso. Quindi non venire a fare la predica a me. Tu sei l'ultima persona che può permettesi di parlare. Ero venuto qui con le migliori intenzioni, sperando di poter far tornare le cose come prima e ricominciare a costruire il nostro rapporto. Ti ho sempre considerato come un fratello e a dirtela tutta ti reputo ancora tale. I litigi capitano nelle famiglie no? Tu però non stai neanche facendo uno sforzo per provarci. Dici che sto scappando e che sono un codardo, ma il primo ad esserlo sei proprio tu.”

“Io non stavo-” tenta di replicare Blaine, ma Sebastian lo interrompe ancora.

“Guardalo.” dice indicandogli Kurt, che nel frattempo sembra stia avendo una conversazione piuttosto accesa con Santana “È meraviglioso. È la persona più fantastica in questo schifo di mondo. Non ho mai conosciuto qualcuno così straordinariamente perfetto; è così puro e semplice... Sei un idiota se te lo fai sfuggire un'altra volta.” continua con voce mozzata, come se il suo cuore venisse schiacciato “Vi auguro il meglio ad entrambi e che tu ci creda o no ti voglio ancora molto bene e voglio che tu sia felice. Mi dispiace di averti fatto soffrire, dico sul serio, ma non rinnegherò i miei sentimenti per lui solo per paura di un'altra tua reazione sopra le righe. Non rovineresti mai la giornata ai tuoi e sono certo che non vuoi che Kurt assista ad un'altra scenata imbarazzante come quel giorno. Sai che non te la perdonerebbe questa volta.”

“No infatti.” replica gelido.

“Non ho mai creduto a stronzate del tipo 'se ami una persona lasciala andare', ma la verità è che né io né te lo meritiamo davvero e in questo momento allontanarmi mi sembra la cosa migliore per lui. Che lo voglia ammettere o no è confuso e non voglio insinuargli ulteriori dubbi. Io lo amo realmente Blaine e lo so che ti sembra una cosa allucinante e persino io non credevo che fosse neanche lontanamente possibile provare tutte queste cose per una persona, ma lui mi ha provato il contrario e gliene sarò per sempre grato. Però ora è giusto che io gli lasci i suoi spazi. Mi ha detto di voler stare con me, eppure non ha fatto altro che preoccuparsi di te Blaine, il che mi porta a pensare di aver sbagliato tutto con lui sin dal principio. Ti ha amato per ben tre anni e io si può dire che lo conosco davvero solo da un paio di mesi. Come possiamo anche solo paragonare le nostre storie? Tu starai sempre su un piedistallo per lui. Non scorderò mai il modo in cui i suoi occhi si illuminavano quando parlava di te i primi giorni che gli sono stato accanto. Era arrabbiato, questo si, ma glielo si leggeva in faccia che l'amore che provava era più forte della rabbia e del risentimento.” serra forte gli occhi per contenere le lacrime e si apre di nuovo in un sorriso forzato “E' per questo che è un bene che me ne vada. Lo amo fino a questo punto. Lasciarlo libero.”

Blaine ha gli occhi lucidi e realizza solo in quel momento che Sebastian è innamorato davvero e che le sue non erano parole al vento “C'è il banchetto.” rompe il silenzio, tirando su col naso “Non ho intenzione di stare qui a perdere altro tempo con te. Devo andare a fare il discorso prima che inizi.”

Sebastian annuisce, sbuffando “Dobbiamo temere qualche teatrino?”

“Dobbiamo?”

“Mi fermo per il banchetto.” risponde lui con strafottenza.

“Non vorrai mica perdere il tuo aereo verso l'ignoto.” replica con ironia Blaine ghignando con altrettanta prepotenza.

“Ti dispiacerebbe Anderson?”


 

*


 

Quando Sebastian e Blaine arrivano al banchetto allestito sul retro, Kurt è già accomodato ad uno dei tavoli assieme a suo padre, Santana e gli Smythe. Sebastian, un po' titubante, si avvicina al loro tavolo, sedendosi tra Ethan e Jenah, praticamente di fronte a Kurt, mentre Blaine si affretta a raggiungere il tavolo dei suoi per poter tenere il discorso che si è preparato.

Kurt e Sebastian si scambiano una rapida occhiata – Kurt lo guarda interrogativo, visto che era convinto che fosse già diretto all'aeroporto – e Santana intreccia istintivamente la mano con la sua sotto il tavolo, per intimargli di stare calmo e dargli un po' di sicurezza. Quando Sebastian aveva discusso con Blaine lei aveva cercato in tutti i modi di fargli cambiare idea e di chiarirsi una volta per tutte con Sebastian, ma Kurt era stato irremovibile.

Il tintinnare del calice di Blaine li spinge a voltarsi tutti verso di lui e Kurt è felice che almeno per un po' Sebastian discosti gli occhi dalla sua postazione. Lo rendono ancora vulnerabile come la prima volta.

“Salve a tutti.” inizia Blaine facendo un sorriso “Ci tenevo a fare un discorso in onore dei miei genitori e ringraziarli per tutto quello che fanno ogni giorno per me e per avermi fatto diventare l'uomo che sono oggi.” dice facendo una carezza sulla spalla di sua madre “I miei genitori erano molto giovani quando si sono sposati la prima volta. Io non ero ancora nato e confesso che, rivedendo i loro vecchi album fotografici, mi è sempre dispiaciuto non aver assistito a quel gran giorno. Quando ero piccolo continuavo a tormentarli dicendo che ero triste di non avervi partecipato perché mi sarebbe piaciuto organizzarlo cucendole io stesso il vestito da sposa.” racconta facendo ridere i presenti, in particolar modo Kurt che sapeva già di quella storia “E' difficile quando ami qualcuno sapere che abbia vissuto o che possa vivere in futuro dei momenti indimenticabili nella sua vita in cui tu non ne fai parte.” continua alzando gli occhi fino al tavolo di Kurt e Sebastian che a loro volta si guardano di sfuggita “Beh, sono contento di farne parte oggi. Io e la mia famiglia abbiamo passato periodi difficili, in cui credevo che non ci saremo mai rialzati. Ho temuto più volte che ci saremo sfaldati e che non saremo più stati considerabili come una famiglia. Mamma, papà, so che ci sono state delle incomprensioni e voglio solo che sappiate che non c'è nulla che mi rende più felice che vedervi qui ora, mano nella mano, innamorati come un tempo.” dice e i signori Anderson si guardano negli occhi, posando la fronte l'uno contro l'altra “C'è un momento in cui tutto viene perdonato.” continua Blaine tornando a guardare Kurt “Credo che amare significhi proprio questo, perdonare ogni cosa. Potranno esserci momenti difficili che sembrano addirittura insuperabili, ma quando c'è l'amore e l'amicizia tutto può tornare come prima. Perciò...” sussurra con voce mozzata, deglutendo rumorosamente “brindo ai miei fantastici genitori. Per avermi dimostrato che anche se l'amore a volte finisce, a volte può anche rinascere. Auguri agli sposi!”

“Auguri!” esclamano tutti all'unisono alzando i calici, prima di applaudire.


 

Durante il pranzo gli Smythe, Burt e Santana cercano di fare il più possibile conversazione, sperando di riuscire a coinvolgere Kurt e Sebastian. Loro due però non sembrano intenzionati a rivolgersi la parola e si limitano ad annuire quando gli viene chiesto qualcosa. Non sono dell'umore adatto per sostenere un dialogo senza finire per litigare di nuovo, così preferiscono fingere indifferenza, come se quello di appena un'ora prima fosse stato davvero il loro effettivo addio.

Hanno appena finito di degustare il dessert quando Blaine si avvicina al loro tavolo, forzando un sorriso “Vi state divertendo? Era tutto buono, spero.”

“Oh, delizioso caro.” risponde Catherine “E' una festa fantastica e volevo dirti che mi ha molto commosso il tuo discorso.”

Blaine arriccia le labbra, arrossendo appena “Grazie?”

“Ci manca la tua presenza in casa sai?” interviene Robert “E' da molto che non passi a trovarci!”

“Sono stato molto impegnato con i preparativi del matrimonio.” inventa su due piedi, non volendo renderli partecipi della sua situazione con Sebastian, anche se Jenah a quell'affermazione scuote la testa “Comunque” riprende impacciato, cercando di cambiare discorso “ero venuto qui per chiederti di ballare Kurt. Ti va?” gli domanda indicandogli il centro del tendone dove diversi invitati si stanno già dando alle danze.

Kurt rimane a bocca aperta, passando lo sguardo dalla famiglia di Sebastian, a quest'ultimo, per poi cercare appoggio in suo padre e Santana. Non vuole rifiutarlo, ma gli risulta difficile accettare e rischiare di far star male Sebastian. Stira le sopracciglia in un'espressione dispiaciuta e, a malincuore, acconsente “Si... certo. Mi farebbe molto piacere.” fa buon viso a cattivo gioco, afferrando la sua mano sotto lo sguardo turbato di Sebastian.

Quando i due si sono allontanati in centro pista, infatti, il ragazzo si alza in piedi a sua volta schioccando le dita verso sua sorella “Jenah, balla con me.” dice facendolo passare più come un ordine che una richiesta. Non ha intenzione di starsene seduto a guardarli ballare stretti l'un l'altro e spera che, partecipando con loro, Kurt gli chieda di ballare con lui.

“Che hai in mente?” bisbiglia Jenah, prendendolo per mano e posando l'altra sulla sua spalla.

“Avevo solo voglia di ballare.” replica freddo il fratello, guardando torvo Kurt con le braccia attorno al collo di Blaine “Sai, godermi un po' questa magnifica festa prima di andarmene.”

“Sebastian... è palese che non ti stai divertendo. Stanno ballando appiccicati?” domanda quindi, visto che dà le spalle agli altri due mentre ondeggiano sul posto.

“Guarda tu stessa.” borbotta Sebastian facendole fare una piroetta. Kurt ha la guancia posata sulla spalla di Blaine e quest'ultimo lo sta accarezzando lungo la schiena con le labbra premute alla base del suo collo.

“Ed hai intenzione davvero di rimanertene qui senza fare nulla? Sai già come la penso sulla tua reazione quel giorno al locale. Ti ha detto che vuole stare con te, di che altra prova hai bisogno? Io giuro che non vi capisco, siete due scemi.”

“La situazione non è così semplice come può apparire dall'esterno. È estremamente delicata e complicata. Blaine ormai l'ho perso per sempre, ma credevo che Kurt volesse realmente provare a vedere se poteva funzionare tra noi e invece guardarlo... Tra le braccia di Blaine. Di nuovo tra le braccia di Blaine.” ripete sconsolato.

Jenah gli pesta il piede di proposito con forza, facendogli emettere un grido soffocato “Perché lo hai fatto?!” protesta dolorante.

“Perché sei un cretino! Non poteva di certo rifiutarlo! È uno stupido ballo Sebastian, non significa nulla. Kurt è innamorato di te da un sacco di tempo ormai, e lo sai anche tu nel profondo. Non me ne starò qui a sentirti lamentare come hai fatto nelle ultime settimane dicendo che 'è complicato'. Beh caro mio, continuerà per forza ad esserlo se entrambi non vi deciderete a fare e dire l'unica cosa logica.”

“Ossia?”

“Ossia dirvi che vi amate e stare assieme, diamine! Blaine ormai lo sa, se ne farà una ragione. Tu invece scappi come un codardo quando potresti viverti questo sentimento. Io non ti avevo mai visto così felice Seb. Quel giorno del suo compleanno, a casa nostra, avevi un sorriso da un orecchio all'altro ogni volta che lo guardavi e i tuoi occhi si trasformavano completamente. È quella l'immagine di mio fratello che voglio sempre vedere. Kurt non ti ha cambiato, ti ha solo fatto scoprire cos'è l'amore e non c'è cosa più bella al mondo. È questo che mi fa davvero arrabbiare Bas. Il fatto che tu rinunci ad una cosa che ti ha fatto stare così bene per la prima volta in vita tua, una cosa che io desidero provare da sempre. Tu non sai che darei per trovare una persona che mi capisca, comprenda e mi ami come fate voi. Sei davvero uno sciocco se lo lasci andare così.”

Sebastian non fa in tempo a replicare che Santana li raggiunge in centro pista, posando una mano sulla spalla di Jenah “Te lo posso rubare un secondo?” le chiede facendo scorrere la mano lungo il suo braccio.

“Ti ringrazio, non mi sento più i piedi con questi tacchi vertiginosi.” risponde lei che non è intenzionata a continuare la discussione con il fratello.

“Sei uno schianto comunque.” ammicca Santana facendole l'occhiolino, mentre Jenah abbozza un sorriso imbarazzato e si allontana per tornare a sedersi coi suoi.

Sebastian alza un sopracciglio, fissandola con scherno “Ci stavi provando con mia sorella?”

“Ovviamente si.” risponde con nonchalance Santana “E' uno splendore, non riesco a capacitarmi che siate imparentati.” aggiunge con una smorfia disgustata.

“Molto spiritosa.”

Santana lo trascina danzando in un punto più lontano da Kurt e Blaine, giusto per essere sicura che non li sentano “Stai facendo una cazzata, lo sai?”

“Ah si?”

“Si.” ripete con sicurezza annuendo “Sei un idiota codardo.”

“Ti ringrazio, me l'ha già fatto presente Jenah.” replica infastidito “Guardalo, è felice tra le sue braccia.” dice poi in un sussurro, abbassando lo sguardo a terra.

Santana ruota di scatto la testa, senza preoccuparsi del fatto che il suo gesto risulti alquanto palese e Kurt, infatti, si accorge che stanno parlando di loro “Ma se sembra pronto ad andare al patibolo?” controbatte lei acida “Andiamo Bas, non puoi davvero pensare che sia felice. Non lo conosci così bene come pensavo allora. Insomma, penso fosse più allegro al funerale del suo criceto quando in prima superiore mi ha costretto addirittura a ridecorare la sua bara.”

“Ugh, inquietante.” commenta Sebastian storcendo il naso.

“Lo so.” ridacchia Santana, portando le braccia attorno al suo collo “Non andartene.” aggiunge a bassa voce, quasi come una supplica.

Sebastian ride a sua volta, alzando gli occhi al cielo “Sentiamo un po', ti mancherei?”

“A dire la verità si.” confessa la ragazza alzando lentamente lo sguardo fino ad incrociare quello di Sebastian “Ma mancheresti di più a lui, e questo lo sai. So che mi ucciderà per avertelo detto ma una volta Kurt mi ha raccontato che gli hai letto la mano e-”

“E poi dice che sono io quello che non tiene la bocca chiusa su cose imbarazzanti come questa!” la interrompe bruscamente, avvampando.

Santana lo ignora ed avvicina il viso al suo per richiamare la sua attenzione “Sai che ti dico? C'è praticamente scritto il tuo nome sulla sua linea del destino, ed andandotene a Londra rovinerai ogni cosa.” lo bacchetta “Sebastian, siamo onesti, se te ne fossi voluto andare veramente non staresti ancora qui a discuterne con me.”

“Ah, ho il volo tra un paio di ore a dire il vero” la corregge immediatamente “quindi tra cinque minuti mi conviene avviarmi se non voglio perderlo, visto che per arrivare all'aeroporto devo sorbirmi quasi un'ora di treno.”

Santana scuote la testa con rassegnazione “Sbagli.” sentenzia con tono di rimprovero.

“Può essere, ma ormai ho deciso.” sussurra lui dando un'altra rapida occhiata a Kurt e Blaine. Ora le mani del suo ex migliore amico sono strette saldamente alla vita di Kurt e quest'ultimo ha immerso il volto nel suo incavo tra spalla e collo “Preferisci addio o arrivederci?”

“Preferisco 'resto qui con voi'.” dice con voce strozzata Santana, non riuscendo a contenere il pianto. Arriccia le labbra e strizza gli occhi per ricacciare indietro le lacrime, ma queste scorrono lungo le sue guance mostrando per la prima volta a Sebastian la sua parte vulnerabile.

Santana deglutisce rumorosamente, lasciandosi sfuggire un sospiro rotto dai singhiozzi e poggia la fronte contro quella del ragazzo, facendo scontrare i loro nasi. Quando capisce che Sebastian non si sarebbe tirato indietro, posa le sue labbra contro quelle dell'altro, quasi impercettibilmente.

Quando si staccano Sebastian le afferra il mento tra l'indice e il pollice, rivolgendole un sorriso sghembo “Sono lusingato Lopez, ma ti manca un attrezzo per eccitarmi.”

“E tu invece ne hai uno in più per eccitare me.” ride lei tra le lacrime “So che sembra assurdo ma mi mancherai davvero.”

“Anche tu.” ammette infine Sebastian abbracciandola forte a sé.

“Ti odio Smythe.” piange lei contro la sua spalla, intrecciando le braccia dietro alla sua schiena.

“Anche io, tantissimo.” sorride lui posando le labbra sulla sua testa “Vado a salutare i miei.” aggiunge facendole una carezza sulla guancia. Si avvicina al tavolo dei suoi genitori e li abbraccia stretti, salutando poi Jenah ed Ethan che non appena butta le braccia al suo collo scoppia in lacrime. Burt gli stringe la mano, facendogli un breve cenno col capo, perché sa che qualsiasi cosa dica non lo potrebbe di certo fermare.

Kurt sta ancora ballando con Blaine e nel momento esatto in cui alza gli occhi verso di loro il suo cuore si ferma. Sta succedendo veramente; Sebastian se ne sta andando. In quel momento realizza che quella è l'ultima volta in cui lo vedrà in chissà quanto tempo. Potrebbero addirittura passare anni, fino quasi a dimenticarsi l'uno dell'altro. Improvvisamente si fa rigido contro Blaine cercando di non piangere a sua volta, ma quando Sebastian si volta verso di lui, incrociando i suoi occhi, non può fare a meno che trattenere il respiro sentendo il cuore sgretolarsi in mille pezzi.

Sebastian gli sorride dolcemente, con rammarico, e si volta dirigendosi verso l'ingresso di casa Anderson. Kurt non riesce a reggere oltre ed inverte le posizioni con Blaine per permettergli di vedere quello che era il suo migliore amico allontanarsi, forse per sempre.

“Stavo pensando...” rompe il silenzio Kurt, quando è ormai certo che Blaine abbia visto Sebastian andarsene “Potremmo fare ancora un sacco di cose prima della mia partenza a New York.” dice con voce rotta, facendo delle smorfie per trattenere in ogni modo le lacrime “Si può dire che abbiamo ancora tutta l'estate a nostra disposizione.”

Blaine corruga la fronte, guardandolo seriamente distrutto. Gli si legge in faccia che sta male per Sebastian e il fatto che finga che vada tutto bene per non farlo star male a sua volta, fa crescere in lui ulteriori sensi di colpa “Cosa ti piacerebbe fare?” gli chiede quindi con un filo di voce.

“Non lo so, magari possiamo riprendere la vecchia barca a vela di mio padre o farci una delle nostre amate gite al lago o... n-non lo so, magari fare una maratona di qualche saga rintanati in camera tua a mangiare pizza fino alle due di notte.” elenca le cose a fatica, ormai sul punto di scoppiare. La sua voce è irregolare e tentenna ad ogni parola e Kurt guarda Blaine dritto negli occhi, forzando sorrisi.

“Si, sarebbe bello...” risponde il suo ex con tono spento, chiaramente turbato nel vederlo così.

Kurt posa di nuovo la guancia alla sua spalla, non riuscendo più a trattenere le lacrime. Continua a ballare stretto a Blaine piangendo così forte da attirare l'attenzione di altri presenti. Blaine però non si scompone ed ondeggia sul posto accarezzandolo lungo la schiena, sentendosi inerme.

Gli Smythe, Burt e Santana li stanno ancora osservando dal tavolo e sono certi che quella reazione sia dovuta all'addio di Sebastian. Vorrebbero solo abbracciarlo a loro volta ma, come Blaine, si sentono impotenti e sanno perfettamente che qualsiasi parola in quel momento non servirebbe a farlo sentire meglio.

Kurt afferra con forza la giacca di Blaine, col respiro mozzato. Non può credere di non essere riuscito ad avere un chiarimento e fargli capire realmente quello che prova. Lo ama, lo ama così tanto che sente il cuore scoppiargli.

Lo aveva davvero perduto per sempre.


 


 


 


 

N/A

Si, sono due cretini codardi, lo so, ma tutto questo è necessario per l'ultimo capitolo v.v

Non posso credere che siamo già alla fine della storia! All'inizio non pensavo nemmeno di postare il secondo capitolo ed ero certa che l'avrei cancellata dopo aver messo il primo.

Quindi volevo solo dirvi grazie per le recensioni! Mi hanno sempre fatto tantissimo piacere ;-;


 

A sabato con l'ultimo... *sigh* <3


 


 

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Capitolo 34
*** Capitolo 34 ***


CAPITOLO 34


 




 


 


 

SOUNDTRACK

“Far Away” - Nickelback ( https://www.youtube.com/watch?v=j4y-RzVGrHg )

“Iris” - Goo Goo Dolls ( https://www.youtube.com/watch?v=B8UeeIAJ0a0 )


 


 





 


 

Sono passati poco più di dieci minuti da quando Sebastian se ne è andato e Kurt e Blaine sono ancora stretti l'un l'altro impegnati in un ballo lento. Solo pochi invitati stanno ballando con loro, mentre la famiglia di Sebastian, Santana e Burt continuano a fissarli, forse per assicurarsi che si sia ripreso.

Kurt ha smesso di piangere, ma i suoi occhi sono inevitabilmente arrossati e gonfi, e sente un vuoto in mezzo al petto. Vorrebbe disperatamente tornare indietro nel tempo, a quella sera in cui si erano scambiati il loro primo vero bacio. Non aveva mai provato tante emozioni contemporaneamente ed era stata la realizzazione che quello che sentiva per lui era qualcosa di profondo che andava addirittura al di là di amicizia e amore. Sente di aver sbagliato tutto con lui sin dal principio e ormai non c'è più modo di tornare indietro e rimediare ai torti commessi.

Blaine nel frattempo lo sta tenendo stretto in vita e lo guarda intensamente negli occhi, come se cercasse di leggergli nella mente.

“Hai fatto un bellissimo discorso.” interrompe il silenzio Kurt, sperando di spostare l'attenzione su altro “Pensavi davvero quello che hai detto?”

“Ogni singola cosa.” mormora Blaine prendendolo per mano, abbassando lo sguardo a terra “Ed è per questo che volevo chiederti una cosa... Ho pensato molto a quello che mi hai detto prima, sul ricominciare daccapo, passo dopo passo. Mi piacevano molto i tuoi propositi per l'estate.” sorride cercando di tirarlo su di morale “Quindi mi chiedevo se ti andava ti fare un giro assieme, sai, per poter parlare in tutta tranquillità.”

Kurt corruga la fronte, guardandosi attorno “Dove vuoi andare? La cerimonia non è ancora finita...”

Blaine sembra strano e continua a mordersi nervosamente il labbro inferiore, come se fosse in attesa di qualcosa “Non staremo lontano molto, giusto per avere del tempo solo per noi.” continua sbrigativamente, intrecciando le dita con quelle di Kurt.

“Okay.” mormora l'altro perplesso, dando un'altra rapida occhiata agli altri presenti. L'idea di rimanere completamente solo con il suo ex lo mette in agitazione, soprattutto perché ha ancora la mente altrove e non riesce a smettere di pensare a Sebastian. Non vuole fargli pesare la cosa e rovinargli ulteriormente la giornata.

Blaine lo trascina lontano dalla pista, sotto lo sguardo attento di Burt e Santana, che li fissano preoccupati ed insospettiti “Vieni, andiamo in macchina.” dice accelerando il passo, come se non vedesse l'ora di allontanarsi da quel posto.

Kurt strattona il braccio all'indietro per intimargli di fermarsi “In macchina? Pensavo volessi solo fare due passi e stare-”

“Voglio portarti in un posto.” lo interrompe brusco, raggiungendo il garage “Non è molto lontano da qui, torneremo in tempo per goderci il resto della cerimonia, non ti preoccupare.”

“Non mi preoccupo ma... è il matrimonio dei tuoi genitori.” gli fa presente un po' alterato “Non sarà maleducato andarcene così? Non ci rimarranno male vedendoci svignarcela senza avvertirli?” gli domanda quindi agitato.

Blaine scuote la testa, aprendogli lo sportello della macchina “Te l'ho detto Kurt, non ci metteremo molto.” lo rassicura di nuovo salendo al posto di guida.

Kurt si accomoda sul sedile passeggeri, guardando in lontananza il resto degli invitati, ancora incerto sul da farsi “Come vuoi, ma non mettiamoci troppo.” ripete con un filo di voce “Posso almeno sapere dove vuoi portarmi o dev'essere una sorpresa?”

“Qui vicino al molo.” gli risponde con aria distaccata il suo ex, mettendo immediatamente in moto, stringendo il volante così forte da lasciare quasi le impronte su di esso. È visibilmente scosso e, non appena si immette sulla strada, accelera noncurante del limite di velocità.

È chiaro che c'è qualcosa che non va e Kurt teme che quella fuga improvvisata abbia a che vedere con la loro storia. Non vuole farlo star male, ma spera di non averlo illuso a tal punto da avergli fatto venire qualche folle idea e che non sia costretto a respingerlo di nuovo.

Stanno percorrendo la strada principale da circa cinque minuti quando Kurt sente crescere in lui quelle preoccupazioni, in quanto si accorge che Blaine ha puntato la freccia a destra, diretto dalla parte opposta rispetto al molo. Il ragazzo non sembra essersi confuso, anzi, appare piuttosto deciso sulla direzione da prendere.

Kurt sposta lo sguardo rapidamente da lui alla strada, disorientato “Blaine, dove stiamo andando esattamente?” gli domanda quindi, ormai certo che non lo voglia portare al molo come gli aveva fatto credere “Blaine Anderson!” lo richiama alzando un poco la voce “Dove mi stai portando?”

Il ragazzo si gira piano verso di lui, arricciando le labbra colpevole, non potendogli più nascondere le sue reali intenzioni “Come ti ho detto prima, pensavo davvero le parole che ho detto al banchetto.” gli ripete cercando di forzare un sorriso “Ed è per questo che è giusto che tu vada da lui. Se accelero ancora un poco dovremo essere alla stazione tra un paio di minuti. Forse facciamo in tempo prima che il treno di Bas parta... credo.” dice guardando l'orario sul cruscotto della vettura “Mi aveva detto che sarebbe partito verso le quattro.”

Kurt lo fissa a bocca aperta, le sopracciglia corrugate in un'espressione confusa “Aspetta, non credo di aver afferrato.” risponde con tono spento “Che stai facendo? Cosa ti aspetti che faccia una volta arrivato in stazione? Credi forse che riesca a fermalo? È troppo tardi, lascia perdere. E perché vuoi che io corra da lui? Credevo che la sua partenza ti rendesse felice. Torna indietro per piacere, tutto questo è completamente folle... N-non ha più importanza.” farnetica mordendosi il labbro inferiore a metà, tirandolo verso l'interno della bocca

Blaine gli rivolge un'altra rapida occhiata prima di tornare a guardare la strada per accertarsi di imboccare quella corretta per la stazione “Andiamo Kurt, te l'ho letto negli occhi prima.” sorride con un velo di dispiacere, mentre Kurt sente di nuovo le mani sudargli “Sono stato soltanto uno stronzo egoista. Avevo rovinato la cosa più preziosa che avevo solo per colpa di stupide paure. Vi ho trattati entrambi malissimo e l'unica cosa di cui posso realmente rimproverarti adesso è che mi stai assecondando... ancora.” dice amareggiato, sentendo gli occhi del suo ex incollati su di lui “Non importa quello che voglio o desidero io. La cosa davvero importante è quello che vuoi tu e io l'ho capito già da un bel pezzo che è Sebastian la persona con cui vuoi stare.”

Kurt è colto alla sprovvista e non sa che rispondere. Era certo che Blaine ce l'avesse ancora a morte con lui e non avesse più intenzione di rivolgergli la parola, ed ora inaspettatamente lo sta portando proprio da Sebastian perché sa che è l'unica cosa che lo renderebbe davvero felice. Una parte di lui però non ha il coraggio di esternare quello che sente, ed è sovrastata dalle sue paure “Non lo so nemmeno io-” tenta di replicare, ma Blaine lo interrompe esasperato.

“Si che lo sai, smettila. Tu lo ami quanto lui ama te. Non posso interferire con la vostra storia, non è giusto.” continua pentito “Ti meriti di essere felice e lui apparentemente ti ha reso molto più felice di quanto abbia mai fatto io. Ti ho lasciato e quella sera ti ho respinto di nuovo... Come potevo pretendere che tornassi da me? Non ho il diritto di ostacolarvi. Gli ho parlato prima, e credo di non averlo mai visto così legato a qualcuno. Lo conosco bene ed è un libro aperto per me, così come lo sei tu. In tutti questi anni non ha mai mostrato un reale interesse per una persona e alla cerimonia ho visto per la prima volta le sue fragilità ed insicurezze. Se ne va perché crede che le cose tra me e te si risolveranno e che torneremmo assieme, ma non è così. In questo modo pensa di aiutarti e di renderti felice ma non si è reso conto di esercitare l'effetto contrario. Ti ama veramente da impazzire Kurt, ha occhi solo per te.”

“Blaine...” sussurra Kurt, incredulo.

“Ascoltami, ora vai da lui e gli dici tutto quello che provi e la pianti di farti mille problemi per tutti. So che ti tieni tutto dentro, lo hai sempre fatto. Non hai mai esternato completamente le tue emozioni, ma è arrivato il momento che tu lo faccia, o finirai per esplodere. Ti sei sempre trattenuto per paura e ti giuro che mi dispiace per averti fatto stare così. Non avrei mai voluto essere la causa di così tante preoccupazioni. Ma devi piantarla di assecondarmi, okay? Io me la caverò, il mio cuore è a posto, devi credermi. Tu lo desideri quanto io desideravo te ed è giusto che le cose vadano così...”

“Desideravo?” ripete Kurt, convinto che senta ancora qualcosa per lui.

Blaine annuisce, voltandosi ancora una volta verso il suo ex, stirando le labbra in un'espressione colpevole “Ehm, sono successe un po' di cose in queste settimane, sai?” inizia mangiucchiandosi un'unghia “Vedi, potrei ecco, ehm, potrei frequentarmi con qualcuno. Non è una cosa ufficiale, ma ci sto lavorando.” sghignazza.

“Cosa?!”

“Mi vedo con Colin.” confessa infine e Kurt si ritrova involontariamente a sorridere a sua volta “Te l'avrei detto prima o poi, ma non abbiamo ancora definito esattamente il nostro rapporto. Credo di provare dei forti sentimenti per lui comunque... Mi è stato molto vicino dopo che ve ne siete andati dalla tenuta e abbiamo trascorso assieme ogni momento che avevamo a disposizione. A quanto pare consolare le persone porta inevitabilmente ad innamorarsi.” commenta scherzosamente.

Kurt ride, asciugandosi una lacrima sul bordo dell'occhio “Così pare.”

“Te lo ripeto, io sto bene. Sono stato imperdonabile e meriterei di essere preso a pugni da entrambi. Non ho nemmeno detto di Colin a Sebastian ed è convinto che andandosene ti lascerà libero, ed io e te potremmo tornare assieme ma, come ti ho detto, sappiamo entrambi che non è questo il nostro destino.” continua con un filo di voce.

Kurt contrae le labbra all'interno della bocca, deglutendo per trattenersi dallo scoppiare a piangere ancora una volta. Ha versato lacrime a sufficienza e non vuole mettere Blaine a disagio di nuovo “Devi promettermi una cosa però.” inizia con fermezza “Continueremo ad essere amici, vero? Non voglio che tu smetta di parlarmi solo per questa storia con Sebastian. Non mi odierai? Devi promettermelo Blaine!”

L'altro lo guarda dolcemente, scuotendo la testa “Non potrei mai farlo, lo sai. Te lo prometto. Io ti vorrò sempre bene Kurt, questa è una cosa che non cambierà né ora, né fra mesi, anni o l'eternità. Sei e sarai per sempre una delle persone più speciali che abbia mai conosciuto e che mi ha cambiato la vita. Una persona che amo con tutto me stesso e per la quale sarò pronto a fare ogni cosa pur di starle vicino. Ma come amico. Non ti voglio perdere nemmeno io e credimi quando ti dico che saperti felice è la cosa che più conta per me. Quindi...” aggiunge abbozzando un altro sorriso “Vorrei tantissimo che rimanessimo amici.”

“Lo vorrei tanto anche io.” sorride a sua volta Kurt posando una mano sulla sua gamba “Colin, um?”

“Lo so, lo so.” ride Blaine arrossendo appena “Non è il tipo di ragazzo che frequento di solito ma è okay, cioè... è una persona fantastica, con uno spiccato senso dell'umorismo, molto dolce e premuroso e-”

“Penso che siate perfetti assieme.” lo interrompe sincero Kurt “Sono felice che vi frequentiate, e spero che le cose vadano bene tra voi. Ve lo meritereste entrambi.”

“Ed io spero che le cose vadano bene tra te e Sebastian.” risponde accarezzandogli rapidamente il dorso della mano “Lo penso davvero. Sai, credo che mi farà un po' strano vedervi assieme all'inizio perché tu sei stato il mio primo amore e lui è come un fratello per me, anche se prima alla cerimonia gli ho fatto credere che non mi importasse più nulla di lui. Non so esattamente se ho metabolizzato del tutto la cosa, ma spero comunque di poter riallacciare un rapporto con lui in futuro. Ho solo bisogno dei miei tempi, di fare le cose un passo alla volta. Forse non sono ancora pronto a frequentarlo come un tempo ma posso provare a sistemare questo casino, abituandomi all'idea di voi due assieme.”

Kurt annuisce comprensivo “E' okay, posso capire.”

“Digli solo che mi dispiace per tutto e che sono felice per voi. Ti prego, assicurati che sappia questo.” gli chiede prima di accostare la macchina all'ingresso della stazione.

Informa poi Kurt sul numero di treno dell'amico, prendendolo di nuovo per mano “Buona fortuna. Ti conviene sbrigarti o rischi di non vederlo nemmeno.” lo incita facendogli un cenno col capo verso i binari.

Kurt butta le braccia attorno al collo del suo ex, dandogli un rapido bacio sulla guancia, sentendo l'adrenalina scorrergli nelle vene “Grazie Blaine, te ne sono davvero grato.” dice uscendo in tutta fretta dalla macchina “Fa ancora tante congratulazioni ai tuoi e avvisa mio padre e Santana!” esclama poi a gran voce dirigendosi verso l'ingresso.


 

Corre così forte da sentire il respiro mozzarsi e il cuore accelerare fino a scoppiargli. Supera le persone sulle scale che danno ai sotterranei della stazione, facendo due scalini alla volta per fare prima, arrivando al piano sottostante col fiatone e la fronte imperlata di sudore. Non sa da che parte andare e la folla praticamente ammassata ad ogni rampa gli rende difficile il passaggio.

Alza lo sguardo verso i vari tabelloni con gli orari dei treni e, quando individua quello di Sebastian, -la cui partenza è segnata al binario otto- sente che il panico ha preso il sopravvento. Quasi a gomitate si fa strada tra la gente per riuscire a raggiungerlo anche se teme di non fare in tempo, ma spera che a causa di un ritardo il treno non sia ancora passato. Non riesce a pensare lucidamente e la sua mente è annebbiata a tal punto che tutti i numeri sui tabelloni gli appaiono come scarabocchi confusi.

Sale con rapidità le scale che danno al binario otto ma, quando arriva in cima, non c'è nessun treno.

“Cazzo!” grida improvvisamente, dando un calcio contro una panca, attirando l'attenzione di un paio di persone in attesa del loro treno al binario adiacente. Non può credere di averlo perso per poco tempo, non può credere che quello al matrimonio dei signori Anderson fosse stato il loro effettivo addio “Cazzo, cazzo, cazzo!” continua ad inveire ad alta voce noncurante delle occhiatacce degli altri presenti.

Si copre il volto con le mani, premendosi poi forte le tempie sentendo la testa sul punto di scoppiargli a causa di quel sovraffollarsi di emozioni. Ancora in preda ad un attacco isterico dà un altro calcio contro la panchina lasciandosi sfuggire altre imprecazioni.

“Hummel?!”

Kurt si irrigidisce sul posto, venendo scosso da un brivido per tutto il corpo e lentamente si gira verso quella voce che conosce ormai fin troppo bene. Sebastian se ne sta seduto per terra contro un pilastro ancora con il completo del matrimonio addosso e un borsone stretto tra le braccia. Ha l'aria turbata ed è pallido in volto, con dei profondi segni violacei sotto gli occhi.

“Voglio stare con te!” grida Kurt facendo un passo verso di lui “Un secondo.” continua tendendo l'indice di fronte a sé.

Sebastian si alza a fatica, lasciando il suo bagaglio a terra “C-cosa?” balbetta alzando un sopracciglio confuso, guardandolo come se fosse impazzito “Di che cavolo parli?”

Kurt si morde il labbro, tremando da capo a piedi e sente che la tutta la tensione accumulata si dipana all'improvviso “Non ho bisogno di ulteriore tempo per pensare. Voglio stare con te, questo lo so e non ho alcun tipo di dubbio sulla nostra storia. Devi credermi Sebastian, io desidero solo te e- Che diavolo ci fai ancora qui?!” cambia improvvisamente discorso squadrandolo da capo a piedi con la fronte corrucciata “Credevo che fossi già sul treno! Scusami, il tuo non è partito un paio di minuti fa?”

“Già. L'ho perso.” risponde con noncuranza Sebastian, apparentemente turbato dalla sua presenza e non dell'umore adatto per dare inizio all'ennesima conversazione senza capo né coda “Perché sei qui comunque? Credevo ti volessi godere quella bellissima festicciola in compagnia dei tuoi futuri suoceri.” continua con sarcasmo “Il prossimo treno non dovrebbe partire tra molto, quindi non posso stare qui a discutere con te. Forse arriverò in tempo all'aeroporto per miracolo quindi, se vuoi scusarmi...”

“Voglio parlarti.” tenta di nuovo Kurt, decisosi finalmente a non lasciare la questione in sospeso.

“Mh, è troppo tardi, non credi?” risponde distaccato Sebastian sforzandosi di non guardarlo negli occhi per non sentirsi vulnerabile “Non mi fermerai adesso, ti ho già dato l'opportunità di farlo e-”

Kurt lo afferra per il polso, scuotendo la testa “No, non è questo. Non voglio essere io a dirti di non partire, come non voglio essere io a dire a te o a Blaine cosa fare. Basta, siete liberissimi di prendere le vostre decisioni da soli senza assecondare sempre gli altri. E pure io non voglio essere più succube dei vostri giudizi; sono benissimo in grado di prendere le mie decisioni da solo.”

“Stai blaterando Hummel.” farfuglia Sebastian decidendosi finalmente ad incrociare il suo sguardo. Nel momento esatto in cui i loro occhi si incontrano, sente il cuore fare una capovolta e tutte le sue difese vacillare. Improvvisamente i sentimenti che prova per lui cominciano a fargli paura; sente di amarlo in un modo che non avrebbe mai creduto possibile, sente una voragine aprirsi in mezzo al petto e la gola seccarsi, e percepisce un brivido percorrerlo dalla punta delle dita sino a disperdersi per tutto il suo corpo.

“Qual è il punto della questione?” cerca di mantenere un tono freddo e duro per non mostrarsi debole di fronte a lui “Tra meno di un minuto devo incamminarmi se non voglio rischiare di perdere anche il prossimo treno, quindi se tutto questo monologo è per arrivare ad un dunque ti conviene darti una mossa.” continua indietreggiando per poter recuperare il suo borsone.

Kurt lo fissa a bocca semi aperta, spaventato da tutti quei sentimenti che sta provando, ma quando Sebastian lo supera per allontanarsi di nuovo, parla ancora.

“Credo di amarti davvero.” dice a gran voce noncurante delle persone che li stanno fissando, ora decisamente incuriosite dalla loro discussione.

Sebastian si blocca sul posto, voltandosi poi lentamente verso di lui “Credi o lo sai?” gli domanda con aspettativa, deglutendo rumorosamente, trattenendo poi il respiro.

Kurt gli sorride dolcemente, avvicinandosi ancora a lui “Lo so. Lo so da quando mi hai baciato, forse anche da prima, quando siamo rimasti abbracciati sul divano del Forget Me Not, o quando mi hai difeso davanti a tutti a quella cena con mio padre, o ancora quando abbiamo dormito assieme e mi hai quasi dato un bacio... O forse lo so da sempre e una parte del mio subconscio ti respingeva per paura. Lo so che pensi che tutto questo non abbia il benché minimo senso ma sono sempre stato convinto che le anime gemelle esistano e che sin dal principio siamo legati ad un'altra persona... E quando alcuni la trovano rifiutano l'idea, perché è qualcosa più grande di loro e il pensiero di non avere le proprie emozioni sotto controllo li terrorizza.”

Sebastian corruga la fronte, continuando a guardarlo quasi con preoccupazione “Kurt, quanto hai bevuto al ricevimento? Si può sapere di che stai-”

“Bas, non voglio che tu ti allontani da me di nuovo.” continua Kurt tutto d'un fiato “La verità è che non posso sopportare l'idea di starti distante perché ho bisogno di te, ogni giorno. Non riesco ad immaginare la mia vita senza di te e lo so che reputi tutto questo melenso e stupido ma per me significhi davvero tutto. Starei qui per l'eternità se fosse necessario per farti capire quanto sei fondamentale per me, ma probabilmente farei solo peggio visto che odi questo genere di sentimentalismi.” a quella frase Sebastian svetta le sopracciglia facendo un rapido cenno con la testa come per acconsentire “Però voglio che tu sappia questo: Blaine è il mio passato, tu il mio presente.” dice continuando ad avanzare fino a trovarsi ad una spanna da lui “E vorrei che fossi anche il mio futuro.” ammette prendendolo per mano “Qui abbiamo tutti bisogno di te: la tua famiglia, io, Blaine...”

“Blaine, certo.” risponde con una risata sprezzante Sebastian.

“Mi ha accompagnato lui qui. Ha detto che gli dispiace, gli dispiace per tutto.” lo informa e, a quella confessione, Sebastian lo guarda incredulo, facendo fatica a credere alle sue parole “E dispiace anche a me per averti fatto star male. Non credere neanche per un secondo che non mi importi di te e non ti azzardare ad andartene via senza prima avermi ascoltato.”

“Trenta secondi Hummel.”

Kurt prende un respiro profondo, chiudendo gli occhi, sentendosi per la prima volta completamente a suo agio e rilassato, ormai certo al cento per cento dei suoi sentimenti “Ti amo, Sebastian. Non voglio obbligarti a rimanere, ma voglio solo che tu capisca che quello che sento per te è reale e non mi sono mai sentito così vivo. Tu sei diverso dagli altri Bas, mi sei stato vicino quando ne avevo più bisogno e come ti dissi quella volta, nessuno mi ha mai capito più di te.” inizia accarezzandogli il dorso delle mani con i pollici “Forse non saremo mai la coppia perfetta, forse ci saranno discussioni e forse non riusciremo mai ad arrivare ad una vera e propria conclusione ai nostri battibecchi e ci limiteremo a tanto sesso riappacificatore,” a quell'affermazione Sebastian non riesce a contenere un'espressione divertita “ma io ti amo e so che assieme possiamo funzionare nella nostra imperfezione. Siamo due opposti e Dio solo sa chi tra noi due è più intrattabile, logorroico, egocentrico, presuntuoso e fastidioso-”

“Tu.” interviene Sebastian, serrando poi forte le labbra per non lasciarsi andare ad una risata.

Kurt corruga le sopracciglia interdetto, ma non replica, tornando al suo discorso come se non fosse mai stato interrotto “-ma il sentimento che ci unisce è più forte e lo so che anche tu la pensi così in fondo. Lo riconosco, non sono un asso con le dichiarazioni d'amore e la cosa mi sorprende visto che conosco a memoria tutte le commedie romantiche del mondo, ma quello che sto cercando così disperatamente di farti capire in modo confuso è che... Ah, io ti amo come non ho mai amato nessuno e non mi importa quante situazioni difficili dovremmo affrontare in futuro, perché so che avrei te al mio fianco. Anche se ci saranno incomprensioni saremo capaci di affrontarle assieme. E se ancora non mi credi sono disposto ad umiliarmi di nuovo pubblicamente e a salire sulla cima più alta del mondo per poter gridare all'Universo quanto ti amo.” dice col respiro mozzato, mutando colorito.

Sebastian rimane in silenzio per diversi secondi, spostando lo sguardo dagli occhi azzurri di Kurt, carichi di speranza, alle sue labbra carnose, arrossate ed appena dischiuse.

“Ora sarebbe carino se dicessi qualcosa.” aggiunge all'improvviso Kurt imbarazzato, leccandosi nervosamente le labbra.

Sebastian lo fissa ancora serioso e apparentemente infastidito, incrociando le braccia al petto “E' la cosa più ridicola, più patetica...” inizia gelido facendo abbassare lo sguardo a Kurt, ferito “E più schifosamente dolce” continua cambiando completamente tono, portando l'altro ad alzare di nuovo gli occhi “che qualcuno mi abbia mai detto.” conclude sorridente.

Kurt si apre a poco a poco in un sorriso, lasciandosi sfuggire un sospiro misto ad una lieve risata e d'istinto abbraccia Sebastian alzandosi in punta dei piedi ed immergendo il volto nel suo incavo tra spalla e collo. Il suo ragazzo lo avvolge tra le braccia, facendolo di nuovo sentire nel posto più sicuro e confortevole del mondo.

Kurt percepisce il suo respiro sul collo e il suo corpo viene scosso nuovamente da un brivido piacevole lungo la colonna vertebrale. Lentamente indietreggia un poco fino ad incrociare lo sguardo con quello di Sebastian, rimanendo comunque stretto a lui. Si guardando intensamente per un paio di secondi prima che Sebastian strofini lievemente il naso contro quello di Kurt, creando aspettativa e facendo crescere in entrambi il desiderio. Kurt sorride di nuovo perdendosi nel verde degli occhi del suo ragazzo e sente di essere realmente felice.

Incapace di sostenere ulteriormente quel contatto visivo, Kurt posa le labbra su quelle di Sebastian, dischiudendole appena per poterlo approfondire. Inizialmente le loro bocche scivolano dolcemente l'una sull'altra in un bacio carico di tenerezza. Kurt si preme con più decisione contro il petto di Sebastian che subito lo stringe con forza sulla schiena, baciandolo con più passione, staccandosi ogni tanto per riprendere fiato e poter così approfittare per guardarlo negli occhi e far strofinare ancora i loro nasi.

Kurt sospira abbassando il viso, sentendo le labbra di Sebastian contro la sua fronte “Sarebbe il massimo se partisse una musica smielata in sottofondo o se i presenti si mettessero ad applaudire.” sghignazza.

Sebastian alza gli occhi al cielo, ridendo “Tu vivi davvero ancora nel mondo delle favole.” lo canzona prendendolo di nuovo per mano fino ad alzarle all'altezza dei loro petti “Oddio...”

Kurt lo guarda interrogativo “Che c'è?”

“Mi sono innamorato.” dice facendogli una lieve carezza sulla guancia col dorso della mano.

“Questo ragazzo dev'essere proprio fortunato.” scherza Kurt, lasciandosi sfuggire una risata prima di tornare serio “Mi dispiace Bas, mi dispiace di averti fatto dubitare per i miei sentimenti per te. Ti prometto che non succederà mai più.”

“Non devi scusarti. Ora sei qui...” continua in un sussurro, intrecciando le braccia dietro la sua schiena “E probabilmente abbiamo già dato spettacolo a sufficienza.” constata poi quando nota che gli occhi degli altri passeggeri sono puntati su di loro. Con strafottenza rivolge a loro un ghigno compiaciuto, prima di dare a Kurt un altro bacio sulla bocca decisamente meno casto del precedente “Andiamo a mangiare?” gli propone quindi con un sorriso complice.

“Una cosa tipo primo appuntamento?” gli domanda speranzoso Kurt prendendolo per mano.

“Una specie, si.” borbotta un po' impacciato Sebastian “Al matrimonio degli Anderson non ho toccato cibo e sto morendo di fame! Ti porterei in un bel localino, magari alla larga da quello dove ti aveva portato Dick, ma credo che dovremmo accontentarci di qualche autogrill qui vicino.” dice facendolo ridere “Non sono forse la persona più romantica sulla faccia della terra?”

“Ovviamente.” ride Kurt asciugandosi gli occhi lucidi.

Hanno appena fatto qualche passo verso l'interno della stazione quando Kurt si blocca, guardandolo intensamente negli occhi “E il tuo aereo?” gli chiede dal nulla come se si fosse ricordato solo in quel momento del motivo per cui erano lì.

Sebastian fa spallucce “Al diavolo l'aereo. Ho intenzione di romperti per un altro po' di tempo Lentiggini. Penso che dovrò avvisare mia cugina e dirle di tenere pure libera la sua stanza per gli ospiti, perché ora che stiamo ufficialmente assieme non ho la benché minima intenzione di lasciarti andare così. Londra potrà pure essere fantastica, ma francamente preferisco il ragazzo.” sghignazza sporgendosi per baciarlo sulla mandibola “Chi lo sa, magari a settembre potrei davvero prenderlo l'aereo.”

Kurt si ferma di nuovo “Per andare..?”

“Beh, a New York c'è questo college fantastico che-”

Kurt sgrana gli occhi, che si colmano di aspettativa e tenerezza “Verresti per me?”

Sebastian scuote la testa con disinteresse “Nah, solo per i fantastici locali e per i bei ragazzi newyorkesi.” lo prende in giro dandogli un buffetto sul fianco.

“Divertente.” commenta Kurt stringendosi più forte al suo braccio, poggiando la testa sulla sua spalla. Nel momento esatto in cui si stringe a lui, però, sente il cellulare vibrargli nella tasca, costringendolo a sciogliere la presa da Sebastian.

“Pronto?”

“Finalmente Hummel!” urla Santana dall'altro capo “Dove diavolo eri? Il telefono mi diceva sempre che eri irraggiungibile! Dimmi che hai visto Sebastian!”

“Si, è qui con me.”

“Come?! Non dovrebbe già essere sul treno?!”

Sebastian, sentendola, si avvicina al cellulare di Kurt, ghignando “Resto qui con voi. È questo quello che volevi sentirti dire, no?”

Santana non risponde, ma Kurt e Sebastian odono Jenah in sottofondo chiederle spiegazioni. Kurt mette in viva voce, in modo da permettere al suo ragazzo di parlare con loro e, quando non ricevono alcuna risposta, Sebastian interviene di nuovo.

“Che c'è Lopez, non vuoi più che rimanga qui?”

“Aspetta, tu- cioè, voi-?” balbetta incredula l'ispanica.

“Hai intenzione di dire qualcosa in più o vuoi andare avanti a monosillabi? Se non ti dispiace ho ufficialmente un appuntamento col mio ragazzo.”

A quella frase Santana e Jenah lanciano un urlo così forte da costringere Kurt ad allontanare il telefono e a coprirlo con la mano per attutire il suono, anche se a quella reazione lui e Sebastian si mettono a ridere.

“Voi siete pazze!” sghignazza Kurt accoccolandosi contro il petto del suo ragazzo “Dobbiamo aspettarci qualche reazione sopra le righe quando torneremo?”

“Ovviamente si!” esclama Jenah.

“Prendiamo già lo spumante e gli stendardi! Vi ci è voluto più tempo di un parto plurigemellare!” aggiunge Santana con tono di rimprovero “Beh, visto che avete un appuntamento in programma non vogliamo disturbarvi oltre, anche perché vi aspettiamo per questa sera! E- oh! Blaine vi saluta!” aggiunge poi all'improvviso.

Kurt alza il viso verso Sebastian e nota con piacere che sul suo volto si è aperto un sorriso da un orecchio all'altro e i suoi occhi si sono velati appena di lacrime.

“Digli che lo salutiamo anche noi.” dice Sebastian facendo scorrere il palmo della mano lungo la schiena di Kurt “A più tardi ragazze.”

“A dopo!” esclamano lanciando un altro urlo convinte di aver già riattaccato il cellulare.

Kurt sorride ampiamente a Sebastian donandogli un ultimo bacio prima di incamminarsi verso l'esterno della stazione nell'area riservata ai taxi.


 

Forse le cose sarebbero davvero potute tornare come una volta. Forse ci sarebbe voluto del tempo, forse Blaine e Sebastian avrebbero dovuto incominciare ad avvicinarsi a piccoli passi, forse non sarebbe stato tutto semplice, ma in quel momento Kurt sente di essere veramente felice. Lo ama così tanto e sente che quel profondo sentimento è ricambiato.

Improvvisamente gli passano per la mente come in un flash tutti i bei momenti trascorsi assieme, da quel giorno in cui Sebastian lo aveva stretto a sé sul muretto di casa sua e lo aveva confortato, a quel giorno del campeggio, o ancora al suo compleanno quando per la prima volta lo aveva visto arrossire e lo aveva fatto sentire importante e amato; e d'ora in avanti avrebbero vissuto tanti altri momenti intensi, consapevoli entrambi di quel fantastico sentimento capace di scaldargli il cuore.

Non avrebbe potuto desiderare di meglio.

 


 


 

-FINE-


 


 


 

N/A

Siamo arrivati alla fine :(

Non so nemmeno da dove cominciare perché, ogni volta che finisco una storia, provo proprio un senso di vuoto. Sono davvero felice che vi sia piaciuta (e spero vi sia piaciuto anche il finale) e volevo ringraziare ciascuno di voi per le bellissime recensioni!

Come dissi alla fine del primo capitolo, questa storia è nata un po' per caso... Guardando tf (quasi tutti i giorni haha) ogni coppia che battibeccava mi ricordava loro e mi sono finalmente decisa a scrivere di nuovo dopo anni.

Continuo ad essere dell'idea che Grant non abbia avuto lo spessore che meritava in Glee, perché il suo personaggio aveva un grande potenziale e potevano approfondirlo di più ;-; Ma le ff esistono anche per questo no? lol

Quindi spero davvero che il finale vi abbia soddisfatto e, chi lo sa, magari a breve tornerò con una nuova storia perché ormai sono entrata nel tunnel e non vedo ancora la via d'uscita :P


 

Grazie ancora a tutti!

Un bacio :*


 

P.S

Qualche tempo fa ho fatto anche un video basato sulla storia e volevo condividerlo con voi!
https://vimeo.com/156710122 <3  

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