L'amore è per i gay

di MissSweetHoney95
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Uno ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Prologo

Sono seduta sul divano che guardo Gavriel con occhi dritti verso i suoi. Oggi se avrò un po' di fortuna, riuscirò a liberarmi di questo stronzo che da un po' di tempo, mi prende in giro. Prende in giro me. Prende in giro i miei sentimenti per lui. Lui non mi ha mai amata. Io è da tempo che ho scoperto questa verità. Due settimane fa, ho visto Gavriel con una ragazza molto probabilmente di origine africana. Mi è capitato di vederlo mentre bacia questa misteriosa ragazza quando sono andata da Ikea con mia madre e mio fratello.

Insomma, oggi la nostra storia d'amore giunge al capolinea. Come persona posso perdonare tutto, ma non il tredimento. Non sono una di quelle che accetta che il proprio uomo se la fa con altre tipe, pur di non perdere il compagno. L'idea che Gavriel possa aver fatto l'amore con me e nel frattempo, possa aver fatto sesso con un'altra mi fa solamente vomitare. Al mio fianco, voglio uomini che guardano me e basta. Uomini che non cercano sesso con delle altre donne, quando hanno una relazione con me. Capisco che lui è di origine turca e di religione ebraica ma per me la religione non è una giustificazione. Per me puoi essere ebreo, buddista, musulmano quello che vuoi ma se ami una persona la ami e basta! Non la tradisci solo perchè la tua religione ha stabilito così.

« Vattene via. Mi fai solamente schifo » dico, sul punto di cominciare a piangere.

« Io non ho fatto niente. Toufa è solo un'amica! » dice, cercando di convincermi che lui non ha fatto niente.

« Certo! Le amiche si baciano sulla bocca adesso. Gavriel mi prendi per una stupida? Quelli erano baci passionali tra voi due, non baci tra amici. Sei un illuso se pensi che io non conosca la differenza tra bacio d'amore e bacio in amicizia. Sparisci dalla mia vita. Non voglio più vederti! » rispondo io frustata.

« Me ne vado. Voi donne siete così stupide che credete solo quello che volete voi! Sono sicuro che Toufa a differenza tua, non ha paura di farsi fare uno stupido analisi del sangue. Me ne vado veramente, io non sto con una bambina! » dice dirigendosi verso l'uscita.

« NON TI PERMETTERE BRUTTO STRONZO, HAI CAPITO? L'ANALISI DEL SANGUE NON CENTRA NIENTE. TUTTO QUESTO È COLPA TUA. SE TI LASCIO CHIEDITI SE NON SONO LE TUE AZIONI, IL MOTIVO. CREDO DI SI, VISTO CHE SEI TU QUELLO CHE SI È SCOPATO UNA ZOCCOLA MENTRE IO ILLUSA, HO PENSATO CHE MI AMASSI » mi metto a gridare forte che tra poco, i vicini mi vengono a bussare al portone.

Gavriel sbatte la porta. Finalmente! Niente più rotture di scatole e soprattutto, niente più preoccupazioni. Da oggi torno a fare quella che è la mia vera vita. Solo la mia vera vita. Con l'amore ho chiuso. Per un po' di tempo, penserò solo a me stessa.

Dovrei essere triste di essermi appena lasciata con una persona che mi ha dedicato momenti belli ma la verità è che sono felicissima! Da troppo tempo, vivevo immersa dalle regole che mi aveva imposto Gavriel. Regole che ero solo io a rispettate perchè il signorino si faceva i cavoli suoi. Mi aveva anche proibito di vedermi con amici e lui invece, se ne andava tranquillo e beato con quella sgualdrina. Mi sembrava strano che fosse talmente soddisfatto quando facevamo l'amore visto che non diceva niente e non si lamentava. Questo perché c'era un'altra a soddisfarlo. Guardate... non sono contenta di averlo mandato a stendere, ma sono contentissima! Grazie Dio per avermi fatto fare questa bella cosa.

Adesso vado a fare un giro in centro. Non sia mai che faccio amicizia con qualcuno di nuovo. Ho voglia di gente nuova. Presto sentirò anche il mio amico Babs, un mio amico di origine senegalese. Adesso però mi preparo e vado in centro di Torino.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 2
*** Uno ***


Uno

 

Sono sul pullman con il numero 52. Ho le cuffie al massimo volume e sto ascoltando Crocodile Rock di Elton John. Voi non sapete, ma io amo troppo questo grande cantante. Mi sono scoperta sua fan quando avevo appena cominciato il liceo artistico. Ovviamente, i miei compagni lo hanno scoperto e purtroppo, mi sono beccata tante prese in giro. In ogni modo, me ne sono sbattuta alla grande delle loro opinioni. Adesso che ho vent'anni continuo ad ammirare Elton proprio come ai tempi del liceo. Non ci posso fare niente! Quasi quasi vado a fargli visita a casa sua.

Io non ho nulla contro gli omosessuali. Secondo me sono persone tali e quali alle altre. Fosse per me, dovrebbero avere anche loro tutti i diritti che possono avere le coppie etero. In primis, dovrebbero avere la permissione di sposarsi e quella di poter adottare un bambino. Non lo dico solo per attirare l'attenzione del mio idolo (credo che sia impossibile che possa leggere questo libro), ma perché sono convinzioni che mi sono fatta da sola. I diritti che ha un cittadino, li devono avere anche altri seicentomila. Non mi sono mai piaciute le distinzioni per via di razze, sessualità o religione. Queste cose non dovrebbero proprio esistere.

Comunque, mi trovo sul pulman con il numero 52 e sono diretta in via Garibaldi. Ho intenzione di andare da Amsterdam Chips e mangiare le patatine fritte con la salsa cocktails, la mia salsa preferita dopo la maionese. Scendo alla fermata San Domenico e mi faccio un pezzetto di strada molto breve a piedi fino a quando non girò a sinistra ad un incrocio e finalmente, entro in Via Garibaldi. Ho spento gli auricolari perché era appena partita Your Song e non mi sembra logico ascoltarla dopo che mi sono lasciata. Se mai dovrei ascoltare Candle In The Wind. Penso che non esista una canzone più adatta per la situazione in cui mi ritrovo. Siccome non me ne frega niente di essermi lasciata con il mio ragazzo, riaccendo le cuffie e mi sparo Happy di Pharell Williams.

Ho sete! Decido di entrare in un bar per sedermi qualche minuto e per rinfrescarmi con una Coca Cola visto che ho la gola secca. Il bar prescelto si chiama "Da Giovanni". Entro. Il barista è un uomo alto, testa pelata, occhi marroni, naso piccolo e dritto, baffetti marroni e labbra spesse. Carnagione abbronzata, fisico robusto e indossa una camicia bianca con la cravatta.

« Buongiorno. Vorrei una Coca Cola in lattina. Posso sedermi ad un tavolo? » domando, dopo aver ordinato la mia bibita.

« Siediti pure » mi dice il barista con un'aria poco amichevole.

Dopo essermi accomodata mi giro a guardare la porta d'entrata. Dopo di me, entra un giovane dai capelli biondo platino tinti che formano un piccolo crestino sulla sua testa. Ha i lineamenti del viso molto stretti, carnagione abbronzata. Indossa una magliatte rosa e... oh santo cielo! Porta dei jeans da donna. Si avvicina al barista.

« Amore, potresti portarmi un succo di frutta alla banana? » ordina al barista che sembra essere terrorizato.

« O...ok...okay. Accomodati pure » risponde il barista preoccupato e tremolante.

« Grazie amore! Occuperò un posto fino a quando non avro finito di bere. Va bene tesoro? » continua il giovane sedendosi al tavolo vicino al mio.

Comincio ad osservare quel giovane un po' intimorita. Ho paura che si offenda se continuo a guardarlo. Il fatto è che sono affascinata da questo giovane. Devo provare ad interagire con lui o almeno, provare a dirgli qualcosa.

« Ehm... scusa? » dico, attirando la sua attenzione.

« Cerchi me tesoro? » mi domanda lui.

« Ehm... si. Volevo dirti che ti trovo un tipo molto interessante » commento, non sapendo cosa dire.

« Davvero? A me piace molto la tua maglia leopardata tesoro. La metterei anche io » commenta lui.

« Grazie. Mi sembri molto simpatico » dico io.

« Come ti chiami? » mi domanda lui.

« Piacere mio, mi chiamo Lorena Buccini tu? » domando io.

« Sono Ettore Valara. Possiamo vederci altre volte se ti va. Un giorno magari, ti presento anche il mio fidanzato » mi dice lui.

« Va bene Ettore. Ti lascio il mio numero di cellulare, se vuoi aggiungimi a Whatsapp » rispondo, con un'aria rilassata.

Mi alzo dalla sedia insieme a Ettore ci diamo una stretta per mano e ci salutiamo. Sono uscita dal bar e adesso, devo correre da Amsterdam Chips e prendere finalmente le famose patate fritte. Evvai!! Solo a pensare di prendere le patatine fritte mi rende la ragazza più felice del mondo altro che l'amore, che ti regala quasi sempre immense delusioni ma poi, le patatine non sono una sorta di amore? Solo che le patatine non deludono, gli uomini invece sì! Quelli causano guai e tanta sofferenza.

Appena entro nel locale davanti a me appare un uomo nero probabilmente africano che indossa il grembiule di Amsterdam Chips arancione e un buffo cappello sempre arancione. Sotto il grembiule vedo uscire delle maniche di una maglia bianca. Lui mi osserva qualche minuto e lentamente si avvicina alla cassa.

« Desidera? » mi domanda.

« Uno small » dico io.

« Sono tre euro ».

Dopo avergli dato i soldi, comincio a pensare a Babs. Quel dannato cammeriere mi aveva fatta pensare a lui. Chissà cosa starà facendo in questo momento. Posso immaginare che sarà insieme alla sua ragazza. Credo che lo chiamerò domani mattina, per dargli le ultime novità. Gli dirò che ho chiuso con Gavriel e che sono felice che ci siamo lasciati.

« Scusi, che salsa desidera? » mi domanda nuovamente il cammeriere.

« Salsa cocktails » rispondo io.

Finalmente esco dal locale. In questo momento, desidero solo gustarmi e godermi le patatine fritte. Non voglio pensare a niente e a nessuno. Mentre mangio, penso che oggi ho avuto due soddisfazioni: la prima è quella di aver concluso una storia che stava cominciando a causare danni. La seconda invece è che ho conosciuto un nuovo amico: Ettore. In questo modo, grazie a lui avrò modo di conoscere le abitudini di un giovane omosessuale. Non vedo l'ora di conoscere anche il suo fidanzato già che ci siamo. Secondo me deve essere simpatico proprio come Ettore.

Domani mattina farò una telefonata a Babs. Dopo tanto tempo, posso finalmente riprendere il rapporto di amicizia che ho anche lui. Sembra tutto così bello adesso che Gavriel è uscito finalmente dalla mia vita. Tanto lui era questo quello che voleva. Si è finto presente per tanto tempo, ma anche se c'era per me era assente quando c'era.

Credo di aver appena scoperto che le patatine fritte sono assolutamente terapeutiche. Questa vita non smetterà mai di sorprendermi.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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