Worth a thousand words

di dr3amerthings
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Worth a thousand words ***
Capitolo 2: *** To the beats of our hearts at the same time ***
Capitolo 3: *** I feel guilty, I don't wanna lie anymore... ***
Capitolo 4: *** Josh will be always and however beside you ***
Capitolo 5: *** A family dinner ***
Capitolo 6: *** Castle of glass ***
Capitolo 7: *** Anything could happen ***
Capitolo 8: *** Say something ***
Capitolo 9: *** Little surprise ***
Capitolo 10: *** New York City ***
Capitolo 11: *** Stay with me ***
Capitolo 12: *** Photograph ***
Capitolo 13: *** Lost ***
Capitolo 14: *** Who the hell are you ***
Capitolo 15: *** Memories ***
Capitolo 16: *** Just give me a reason ***
Capitolo 17: *** Run ***
Capitolo 18: *** Stay away ***
Capitolo 19: *** Marry you ***



Capitolo 1
*** Worth a thousand words ***


Worth a thousand words
 

 
È mattina presto e sia Jennifer che Josh sono ancora accoccolati sotto le coperte nella loro camera da letto.
Mancano pochi minuti alle 8 in punto e prima che la sveglia inizi a suonare, Jen cerca di sfuggire dalle ‘grinfie’ del suo fidanzato spostando dolcemente il braccio di lui verso il basso, fino a riuscire
a mettersi seduta sul bordo del letto.
Posa i piedi scalzi per terra e sgattaiola in bagno senza fare alcun rumore. Dopo aver tastato per un po’ la parete, finalmente riesce a trovare l’interruttore della luce.
Chiude dietro di se la porta, apre il rubinetto e, utilizzando le mani come contenitore, si getta sul volto un po’ d’acqua fresca per togliersi dalla faccia quel’espressione insonnolita. Ancora con le mani bagnate prende l’asciugamano celeste posto sopra il mobiletto affianco a se e si tampona lentamente il viso per poi rimetterlo a suo posto. Improvvisamente eccolo che si fa sentire, ecco il solito capogiro che ogni tanto fa provare a Jennifer una sensazione di vuoto sotto ai piedi, tanto da dover appoggiarsi a qualcosa per non cadere. Con entrambe le mani si appoggia al bordo del lavabo e chiude gli occhi. Chiude gli occhi sperando che quel momento finisca il più velocemente possibile. Quando finalmente questo accade, passa una mano sugli occhi cercando di scostare i capelli biondi che le erano finiti davanti per riportarli dietro all’orecchio.
Molto delicatamente arrotola il bordo della maglia del pigiama e incastra il tutto sotto il ferretto del reggiseno, scoprendo il ventre.
Sono giorni ormai che Jennifer non fa altro che controllarsi allo specchio, controllare se quel piccolo - ma allo stesso tempo grande - segreto stia crescendo sempre di più.
“Hey piccoletto, la mamma sta bene … deve solo parlare con papà.” sussurra dolcemente, accarezzandosi la pancia con far protettivo.
“Jen? Jen, sei qui dentro?” Josh bussa alla porta facendo sobbalzare Jennifer, che in un batter d’occhio abbassa la maglia ed apre la porta, ritrovandosi il viso di lui a pochi centimetri dal suo naso e le sue mani sul suo petto nudo, coprendone il tatuaggio quasi del tutto.
“Sei già sveglio? Non ho sentito la sveglia suonare …” dice mettendo le braccia al collo del suo Josh. “Ho aperto gli occhi e mi sono accorto che non c’eri più così sono venuto a vedere di te.”  risponde lui, appoggiando le mani sui fianchi di lei. I due si baciano appassionatamente fino a quando la sveglia inizia a suonare ininterrottamente “Avrei. Dovuto. Spegnerla. Appena. Ne. Avevo. L’occasione.” ammette Josh tra un bacio e l’altro, ma entrambi continuano a baciarsi, ignorando quell’assillante allarme. Quando il ragazzo fa per stringere a se l’amata sempre di più, Jen si libera “Dai amore, “ gli sussurra “se non la spegneremo finiremo per svegliare l’intero vicinato.” fa notare mentre si libera da quelle braccia possenti, che l’hanno tenuta al sicuro durante la notte, e si avvicina al comodino spegnendo finalmente quel fastidioso ‘bip’.
Jennifer ha interrotto quel momento così romantico non perché non volesse restare a baciare Josh per tutta la mattinata – cosa che succede abbastanza spesso – ma l’ha fatto perché aveva paura che lui scoprisse tutto sentendo quella pancina appena appena cresciuta.
“Vado giù in cucina a preparare la colazione, “ le fa sapere mentre si accinge ad indossare un paio di calzini bianchi “vuoi qualcosa in particolare?” continua, avvicinandosi alla porta “Per me basta del the e un paio di fette biscottate con la marmellata.” gli risponde facendo gli occhi dolci “Grazie.” aggiunge in fine, stampandogli un bacio sulle labbra “Se vuoi passo in pasticceria e prendo qualche brioches” chiede lui, ricambiando il bacio “Non fa niente, oggi non ne ho voglia. Datti una mossa, o credo che per pranzo mangerò quelle fette biscottate” risponde, spingendolo scherzosamente verso il corridoio che dà sulle scale. Jennifer lo segue con passo lento, facendo uno scalino per volta, tentando di non inciampare.
Ormai Josh ha quasi finito di preparare sia il the che le fette biscottate quando Jen entra in cucina e si siede comodamente su una sedia davanti a lui, guardandolo attentamente in ogni sua mossa, quasi ne fosse ipnotizzata, persa nei suoi occhi color nocciola.
“Che hai cucciola?” le sue parole la fanno tornare alla realtà “Ultimamente sei strana, non che solitamente tu sia normale eh” butta lì, dedicandole un sorriso appena accennato e sfiorandole il naso con l’indice della mano libera “È che …” prende un respiro “… che?” continua lui, curioso di sapere cosa stia tormentando la ragazza “… che sono stanca. Molto stanca.” conclude, prendendo dalle mani di Josh la fetta biscottata appena preparata e addentandone un piccolo morso.
Dopo aver versato del the per entrambi, il ragazzo si siede sulla sedia accanto a quella di Jen e consumano silenziosamente quella che è la loro colazione. “Uhm, poi raggiungo Liam e gli altri per una partita di basket qui al campetto. Non è un problema vero?” domanda Josh ancora con la bocca piena “Vero?” insiste, subito dopo aver mandato giù l’ultimo pezzetto “Ma figurati, ricordati solo di salutare Liam da parte mia.” replica la ragazza “Lascia fare, faccio io. Tu hai preparato la colazione e io sparecchio. Mi sembra giusto no? Tu vai a preparati che poi arrivi tardi alla partita.” dice, prendendo dalle mani di lui le tazze e avvicinandosi al lavello. Josh non fa obbiezioni, si alza dalla sedia e sale in camera a vestirsi. Maglia grigia strappata ai lati – che mostra la sua ancora sul fianco sinistro – , pantaloncini azzurri e scarpe da ginnastica ed è pronto per andare. Prima di uscire torna in cucina, abbraccia da dietro Jen, ancora intenta a lavare le tazze, e le stampa un bacio sulla guancia “Allora a dopo, credo che mangerò fuori e dunque arriverò per le 14:00 circa. Buona giornata amore.” le dice prima di lasciare la stanza “Buona giornata anche a te.” ricambia la ragazza tenendo tra le mani la tazza insaponata.
Ecco, un altro capogiro. Non fa in tempo a posarla che questa si frantuma in mille pezzi sul pavimento della cucina. Istintivamente porta una mano sul grembo stringendo leggermente, stropicciando così la maglia, e con l’altra tenta di sorreggersi al bordo del piano cottura, tenendo sempre gli occhi chiusi. Resta in quella posizione finché non passa tutto. Finché non passa quell’orribile sensazione di impotenza di fronte al vuoto che si fa strada sotto ai suoi piedi.
“Devo trovare il coraggio di parlare con Josh al più presto.” pensa tra se e se mentre con cura raccoglie tutti  i cocci di ceramica dal pavimento e li depone nel secchio della spazzatura.
Dopo aver finito di pulire il disastro che aveva combinato, Jen decise che era giunto il momento di cambiarsi, di certo non poteva rimanere tutta la mattinata in pigiama anche se non le sarebbe affatto dispiaciuto. Scalino dopo scalino, arriva davanti alla porta e, a passo di bradipo, entra in camera gettandosi poi sul letto ancora disfatto. Rimane a pancia in su, con le mani intrecciate tra di loro appoggiate sul ventre, a fissare il soffitto. “Okay, appena torna dalla partita gli racconto tutto.” pensa a voce alta, torturandosi le dita “Ho solo paura di come potrà reagire a questa cosa inaspettata.” conclude, alzandosi dal materasso ed avvicinandosi all’armadio. Si leva la maglia e i pantaloni del pigiama, appoggiandoli con attenzione sulla sedia, per indossare una canotta a righe bianche e blu - sufficientemente larga da non far notare la sporgenza - e un paio di pantaloncini neri. Giusto per non far sembrare la camera un vero e proprio casino, Jen decide di rifare il letto cercando di essere il più precisa possibile. Ripiegando il lenzuolo per l’ultima volta, prima di rimettere i cuscini al loro posto, da un’occhiata alla sveglia e nota che sono solo le 9:53.
Solitamente Jennifer passa ore ed ore sui vari set in cui recita ma, dopo la fine delle riprese dell’ultimo capitolo di “Hunger Games: Mockingjay” in cui recitava con il suo Josh, ha preso una pausa dagli schermi di circa un anno per poter rilassarsi un po’. Ultimamente si dedica alla lettura e in questo momento è alle prese con “Anna Karenina” di Lev Tolstoj, un libro che ha già letto ai tempi di “Silver Linings Playbook” ma che le fa sempre piacere rileggere.
Subito dopo aver aperto le finestre della camera per far arieggiare la stanza, prese il libro ed andò a prendersi un bicchiere d’acqua fresca prima di incamminarsi verso la terrazza per dedicarsi alla lettura. Con una mano tiene il libro mentre con l’altra tenta di spostare lo sdraio blu verso il centro, trascinandone i piedi per terra. Finalmente sdraiata sotto il sole, Jen continua da dove era rimasta il giorno precedente, continua dalla pagina 143. Dopo nemmeno 7 facciate, la ragazza si appisola sullo sdraio, con il libro appoggiato sul petto e le mani a penzoloni che sfiorano le piastrelle color crema.
A svegliarla ci pensa lo squillo del suo telefono. Rendendosi conto di essersi addormentata, si guarda intorno per qualche secondo per poi andare a rispondere al cellulare. Sulla schermata vede la chiamata in arrivo di mamma Karen e un messaggio del suo Josh. “Pronto?” si sente dall’altro capo della cornetta “Ciao mamma! Tutto bene?” risponde, curiosa di sapere il motivo di quella telefonata “Sì, sì … tutto a posto. Tu? Come stai?” le chiede con voce squillante “Bene … Come mai questa telefonata?” continua, sempre più incuriosita “Volevo solamente telefonare alla mia bimba, tutto qui.” spiega la donna. Le due continuarono a parlare fino a quando gli argomenti non si esaurirono.
Chiusa la chiamata, Jen apre il messaggio di Josh: “Abbiamo finito adesso. Andiamo a mangiare qualcosa e poi torno.”
“C’è qualcosa che non va, il messaggio è stato mandato circa un’ora e mezza fa … questo vuol dire che sono già le 13:00!” pensa la ragazza, controllando l’ora. Realizza che il ragazzo sarebbe tornato tra circa un’ora e non ha ancora né mangiato né pensato a come dirgli del bambino.
Subito si precipita giù per le scale ed arriva in cucina. Ancora con il fiatone, mette sul fuoco una pentola piena d’acqua per cuocere la pasta e prende una ciotola per l’insalata. Appena l’acqua bolle, butta le mezze penne cercando di non schizzarsi e richiude la pentola.
Mangiando, Jen pensa attentamente alle parole giuste da dire a Josh. Pensa a come poter annunciare la notizia di un bimbo in arrivo senza fare tanti giri di parole. Pensa a come il ragazzo potrebbe reagire.
Non fa in tempo di finire gli ultimi bocconi che sente girare le chiavi  nella serratura. Ecco Josh che torna a casa, visibilmente stanco e sudato. Appoggia il mazzo di chiavi sul mobiletto vicino all’entrata, si leva scarpe e calzini rimanendo a piedi scalzi e si dirige in cucina. “Hey amore, tutto bene? Com’è andata la partita?” chiede la ragazza, posando il piatto nel lavandino “Tutto apposto, abbiamo vinto per poco.” risponde, avvicinandosi all’amata per darle un bacio prima di prendere dell’acqua “Vado a farmi una doccia veloce.” la informa, togliendosi la maglia di dosso ed indirizzandosi verso le scale “Ti sei ricordato di salutarmi Liam?!” domanda Jen “Certo e ha detto di ricambiare!” dice ad alta voce, mentre sale due scalini alla volta per poi sparire dietro una porta. Nemmeno 5 minuti dopo, Josh era vestito, con ancora i capelli che gocciolavano qua e là.
“Jen? Amore, dove sei?” dice parlando a voce alta, prima di trovarla seduta sul bordo del letto che gli dava le spalle. Josh continua a chiamarla per farla voltare ma niente, resta immobile. Si avvicina alla ragazza fino ad averla di fronte a se, con lo sguardo perso nel vuoto. “Hey, che hai?” sussurra, sedendosi accanto a lei e prendendole il viso tra le mani. Jennifer lo guarda fisso negli occhi mordendosi il labbro inferiore, prende poi un respiro profondo.
La sua mente viene invasa da numerosi flash in rapida sequenza di tutto quello che aveva condiviso con il suo Josh prima di riuscire a parlare “Sono incinta.” rivela, abbassando lo sguardo e portandosi istintivamente la mano sul grembo.
Alla notizia, Josh spalancò gli occhi che ricaddero sul ventre, si alzò lentamente e si allontanò da Jen. Le lacrime iniziano a rigarle il viso quando intravede lui che se ne va, senza dire nessuna parola, seguito dal rumore secco della porta che si chiude.
Ecco, senza tanti giri di parole è riuscita a dire la verità, anche se la realtà l’ha fatto allontanare da lei. Ora non riesce più a trattenere le lacrime che scendono tra un singhiozzo e l’altro mentre cerca di soffocare il rumore nascondendo il viso sul cuscino.
Rimane sdraiata sul letto a piangere e a ripensare alla scena, a quella scena che non scorderà mai. È incredibile quanto un essere umano possa piangere senza sosta, ininterrottamente.  Jennifer passa tutto il pomeriggio rinchiusa in quella stanza. Solo verso le 17:38 trova la forza di alzarsi e di scendere in cucina per prendere dell’acqua. Con il bicchiere in mano, trascina i piedi fino al divano dove si siede appoggiando la schiena e tenendo le gambe premute contro il petto. Beve piccoli sorsi alla volta, cercando di pensare ad altro.
Suona il campanello e Jen va ad aprire subito dopo aversi asciugato le lacrime e aver posato il bicchiere sul tavolino del soggiorno. Apre la porta e si guarda intorno. Niente, non c’è anima viva. Chiudendo l’uscio però, nota qualcosa sullo zerbino, nota una scatolina gialla. Ricontrolla se c’è qualcuno ancora una volta prima di prenderla tra le mani. Il fiocco è difficile da slegare ma quando finalmente ci riesce toglie il coperchio e lo incastra sotto il recipiente.
Due scarpine bianche. In quella scatola ci trova delle piccole scarpette bianche.
Con gli occhi ancora un po’ gonfi per il pianto, le tira fuori, rigirandosele tra le mani. Sono semplici, non presentano disegni elaborati o dettagli particolari.
Jennifer è abbastanza confusa, sul suo viso compare un’espressione di felicità ma allo stesso tempo un’espressione di incredulità. Mentre cerca di riporle nella scatola, prima di ritornare in casa, da dietro una siepe spunta Josh.
La ragazza lo guarda arrivare, restando immobile e con la bocca socchiusa. Arrivato finalmente a pochi passi dall’amata, Josh le dedica un sorriso aprendo la braccia per abbracciarla. La ragazza non si oppone, ricambiando l’abbraccio. Ancora stretto a se dall’amata Josh inizia a parlare “Scusami, scusami per la mia reazione iniziale. Sentivo come se il mondo stesse per crollarmi addosso. Trovavo la casa inadatta, l’auto troppo piccola. Così mi sono allontanato. Mi sono allontanato vagando per la città, cercando di riordinare i miei pensieri, fino a quando sono arrivato davanti ad un negozio per neonati. Sono rimasto fermo davanti alla vetrina come un ebete, finché non ho notato queste bellissime scarpette poste proprio sotto il mio naso. Entrando nel negozio ho capito che non c’è cosa più bella al mondo che avere un bambino, ed è quello che sta succedendo a noi due. Presto saremo genitori e non vedo l’ora. Non vedo l’ora di vedere quegli occhietti curiosi fissarmi mentre lo cullo o la cullo, non vedo l’ora di conoscerlo o di conoscerla, non vedo l’ora di iniziare questo viaggio con te.” conclude, con gli occhi lucidi e il sorriso sulle labbra “E io non vedo l’ora di vederti alle prese con pappe e pannolini, papà Josh.” aggiunge lei, prima di baciarlo.
 
 
 
Hola people,
l’altro giorno mi era venuta voglia di scrivere qualcosa, e cosa c’è di meglio di una Fanfiction Joshifer? Premetto che è la prima volta che scrivo e spero di essere riuscita a scrivere e descrivere gli avvenimenti il più chiaro possibile.
Devo ringraziare Sabrina per avermi sopportata durante la stesura della storia e per avermi aiutato a scegliere il titolo. Al prossimo capitolo, I hope you enjoy it! :)
 

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Capitolo 2
*** To the beats of our hearts at the same time ***


To the beats of our hearts at the same time
 
“Dai amore, muoviti o faremo tardi all’appuntamento.” fa notare Josh, mentre prende le chiavi dell’auto e si avvicina alla porta d’ingresso per uscire “Sì eccomi, sto arrivando!” replica Jennifer, scendendo di corsa dalle scale, indossando i RayBan scuri e prendendo la borsa quasi al volo.
Josh è già in macchina quando la ragazza chiude la porta di casa e si indirizza verso il garage.
Quando finalmente entrambi si sono allacciati le cinture di sicurezza, il ragazzo mette in moto e percorre il vialetto per poi immettersi verso lo studio ginecologico privato.
Non percorrono la strada principale, ma bensì una secondaria per non andare nell’occhio dato che i paparazzi sono praticamente ovunque.
“Sono nervosa, emozionata e felice allo stesso tempo.” afferma Jen, con un sorriso capace di illuminare il mondo intero guardando davanti a se “Vedrai che andrà tutto bene.” conclude Josh, rivolgendole un piccolo sguardo attraverso gli occhiali da sole prima di ritornare a guardare la strada.
Dopo aver parcheggiato vicino all’entrata secondaria dello studio, entrambi, prima di scendere dall’auto, controllano se ci sono fotografi nelle vicinanze e fortunatamente di loro non c’è traccia.
L’ultima cosa che Jen e Josh vorrebbero è far diventare la gravidanza argomento di gossip ancora prima di averlo annunciato alle loro rispettive famiglie.
“Via libera!” avvisa il ragazzo, chiudendo la portiera e andando verso lei. La prende per mano e, entrambi con lo sguardo basso, si avvicinano velocemente all’entrata.
Ancora con la mano stretta a quella di Josh, Jen si reca alla reception “Buongiorno, sono Jennifer Lawrence,” si presenta (come se nessuno la conoscesse), togliendosi gli occhiali da sole “qualche giorno fa avevo chiamato per prenotare una visita con il dottor Webber.” continua, tenendo sempre la mano ben salda a quella del ragazzo “Ah, eccolo qui …” farfuglia la segretaria mentre controlla l’agenda degli appuntamenti “Il dottore la sta aspettando nella sala 2.” fa sapere, indicando il corridoio da percorrere “Può entrare anche lui?” domanda Jen, guardando Josh negli occhi “Certo, nessun problema, ci mancherebbe che il padre non possa assistere alla visita.” informa la donna, concludendo con un sorriso “Grazie mille.” dice Josh prima di seguire Jen lungo il corridoio.
“Sei agitata?” chiede con un filo di voce il ragazzo, camminandole a fianco “Più o meno …” risponde lei, dopo averci pensato su.
Arrivati davanti alla porta spalancata della sala 2 entrambi prendono un respiro profondo prima di varcare la soglia. “Buongiorno dottor Webber” salutano i due stringendogli la mano “Buongiorno anche a voi” ricambia il ginecologo “Lei dovrebbe essere la signorina Lawrence se non sbaglio …” intuisce l’uomo “… è qui per la sua prima ecografia, non è così?” continua, controllando tra le scartoffie poste sopra la scrivania “Esattamente.” conferma Jen, “Okay, allora si sdrai qui e tiri su la maglia fino a scoprirne il ventre.” spiega il dottore, indicando il lettino.
Jennifer lascia la mano di Josh e va a sedersi, arrotola la maglia e si distende, cerca poi con lo sguardo il ragazzo che subito le va accanto e le riprende la mano.
Il dottore posiziona della carta sul bordo dei jeans per non sporcarli e prende una bottiglietta azzurra dallo scaffale sulla sua sinistra “Il gel sarà un po’ freddo.” avvisa l’uomo prima di premere il contenitore.
Quando la gelatina le finisce sull’addome, Jen stringe involontariamente la mano di Josh e non riesce a trattenere un gridolino, facendo così sorridere sia il ragazzo che il dottor Webber “L’avevo avvisata!” dice quest’ultimo. Il medico inizia a passare la sonda sul ventre con molta delicatezza, premendo leggermente per migliorarne l’immagine che compare sul monitor.
“Questo qui è il sacco amniotico,” l’individua con l’indice della mano sinistra e ne contorna la forma due volte “e questo qui è il cuore del vostro bambino.” indica, facendo sentire il battito cardiaco e guardando l’espressione felice dei due futuri genitori.
Nella stanza echeggia ritmicamente il suono di una vita che sta crescendo, facendo commuovere entrambi: Jennifer si porta la mano libera alla bocca, incredula di ciò che sta succedendo mentre Josh stringe l’altra mano tra la sua, incrociando le dita e portandosela alle labbra per posarne un leggero bacio sul dorso. “È di circa 10 settimane, il bambino è grande come una prugna” fa sapere, prendendone le misure per controllarne la crescita “per l’esattezza 3 cm.” specifica, annotandolo sulla cartella clinica “Volete sapere il sesso del bambino?” domanda il dottor Webber.
Jennifer e Josh, tutti e due ancora in balia delle loro emozioni, si guardano negli occhi per qualche istante prima di scuotere la testa “No, vogliamo che sia una sorpresa.” dice il ragazzo, precedendo la ragazza.
 
 
 
Hola, sono tornata!
Pensavate di esservi liberati di me eh? Eh?
In questo capitolo troviamo dei Joshifer un po’ impazienti alle prese con la prima ecografia del bambino, ormai grande quanto una prugna :’)
Ammetto che sono annegata nei miei stessi feels.
Ringrazio sempre Sabrina per l’aiuto e anche Francesca per avermi consigliato (le sto facendo diventare matte).
Thank you girls ♥
Grazie anche a coloro che recensiscono/mettono tra le preferite/seguono la storia.
I hope you enjoy it :)
dr3amerthings

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Capitolo 3
*** I feel guilty, I don't wanna lie anymore... ***


I feel guilty, I don’t wanna lie anymore…
 
Jennifer è seduta al centro del letto, con la schiena appoggiata alla testiera. Una mano è posata sul ventre e l’altra tiene davanti a sé l’ecografia del bambino: sono passate quasi due settimane da quel giorno pieno di emozioni. Ormai conosce ogni singolo particolare di quella foto, non fa che guardarla e riguardarla tutto il giorno, senza mai stancarsi.
“Sei ancora lì?” chiede Josh, entrando in camera e interrompendo il silenzio che regnava incontrastato nella stanza “Vedo che non ti sei ancora decisa a cambiarti” osserva, avvicinandosi al letto per poi sedersi accanto a lei circondandole le spalle con il braccio. Jennifer si limita a sorridere e a appoggiare la testa nell’incavo del suo collo, stringendosi a lui “Non credi sia ora di dirlo alle nostre famiglie? Voglio dire, qui il piccoletto cresce sempre più e sta diventando difficile nascondere la pancia! L’altro giorno, quando mamma è venuta a trovarci senza avvisare, sono riuscita per un pelo a indossare una delle tue maglie bianche prima che se ne accorgesse. Mi sento in colpa …” confessa Jen, abbassando sempre più il tono della voce “Non ricordi che ha detto il Dottor Webber? ‘Finché  il primo trimestre non passa nulla è certo” inizia il ragazzo, imitando la voce del ginecologo e recitando le parole esatte “c’è sempre la possibilità di un aborto spontaneo. Solitamente non consigliamo di divulgare la notizia, per non dare false speranze’”. La ragazza sorride per la buffa imitazione ma subito dopo affonda il viso contro il petto del suo amato, ricordando quell’orribile possibilità. Il ragazzo le posa un bacio tra i capelli prima di alzarle il viso, guardandola negli occhi “Hey, tranquilla … le dodici settimane sono quasi passate, mancano solo due giorni. Stai seguendo tutti i consigli che il dottore ti ha dato come non fare sforzi, mangiare sano e assumere le vitamine prenatali ogni giorno. Sta andando tutto bene. Vero o falso?” chiede Josh, citando una delle sue ultime battute nei panni di Peeta, facendole così tornare il sorriso “Vero” risponde lei, mentre nella sua mente i ricordi di quella magnifica avventura riaffiorano uno ad uno. “Senti, facciamo così: aspettiamo che il trimestre finisca, andiamo a fare il controllo e appena il dottore ci dice che è tutto a posto e che possiamo dirlo in giro, invitiamo le nostre famiglie a cena per annunciare loro la notizia.” propone il ragazzo, togliendo il braccio dalle spalle di lei per spostarsi verso il basso, appoggiando la testa sul ventre “Così non c’è bisogno di nascondere più nulla ” continua, facendo con il dito dei segni circolari sulla pancia di Jennifer “Che ne dici?” chiede, alzando la testa e guardando la sua espressione “Dico che sarebbe perfetto!” dice la ragazza con gli occhi pieni di felicità, prima di avvicinarsi per baciarlo.
Se Jennifer ha preso il tanto aspettato anno di pausa, Josh non l’ha fatto, o meglio dire, il suo manager era in fase di contrattazione per il ruolo in un film ma c’erano ancora dei dettagli da chiarire. Quindi, momentaneamente, il futuro papà non era impegnato in nessun set, riuscendo così a ricavare del tempo libero.
Rimasero perciò tutta la mattinata accoccolati a letto: Jen si appisolava ogni tre per due e Josh rimaneva con la testa appoggiata alla pancia appena evidente, fantasticando sul loro futuro come famiglia.
                                                                    
I due giorni sono passati velocemente: ormai le nausee mattutine e i giramenti di testa stanno sparendo poco a poco e Jennifer si sente bene come non mai.
La visita dal dottor Webber ha rassicurato i due sulla salute del bambino, escludendo così il ‘pericolo aborto’.
Non rimane altro da fare che dirlo ai familiari.
 
Dopo essere tornati a casa dallo studio ginecologico privato, sia Jen che Josh si sono messi all’opera per organizzare la cena. Hanno pensato di fare tutto a casa, niente catering o camerieri: avrebbero cucinato loro. Jennifer ha subito optato per una mega pizza, semplice e veloce “Allora, pizza margherita per tutti? Sai quanto io l’adori” chiede la ragazza, facendo gli occhi dolci “Sì, lo so benissimo quanto ti piaccia, ma non credo sia la scelta migliore.” fa notare Josh, smontando quasi del tutto l’entusiasmo di lei “Che ne dici invece di un antipasto con le verdure, un risotto allo zafferano e un dolce al cioccolato?” la proposta del dolce le ha fatto tornare il sorriso “Okay, ci sto. Io mi occupo del dolce.” dice, alzandosi dal divano dove erano praticamente sdraiati e abbracciati l’uno all’altra “Ma dove stai andando?” chiede lui, appoggiandosi sui gomiti e allungando il collo per seguirla con lo sguardo “Controllo se ci sono gli ingredienti per la torta!!” urla dalla cucina “Non manca nulla.” riferisce, tornando a sedersi vicino a Josh “Che facciamo? Li chiamiamo e li invitiamo per questa sera? Riusciremo a fare tutto?” la ragazza è ansiosa e non vede l’ora di levarsi quel senso di colpa, tant’è che non smette di gesticolare “Sì amore, con calma facciamo tutto, stai tranquilla.” la rassicura il ragazzo prendendo le mani tra le sue “Ora li chiamiamo e vediamo se hanno già degli impegni o se sono liberi.”
In meno di 5 minuti, hanno chiamato entrambe le famiglie: gli unici che non sarebbero potuti venire sono Ben e Blaine, i fratelli maggiori di Jennifer.
“Mi dispiace che non possano venire …” ammette la ragazza, abbassando lo sguardo sul ventre “Vuoi che facciamo un altro giorno? Tanto prima di sei mesi il piccoletto non va da nessuna parte, no?” suggerisce Josh, accarezzandole la pancia “Sì, lo so, ma non riesco più a mentire a mia madre … Quando mi chiede se ho qualcosa che non va le rispondo che non ho nulla, mentre vorrei solo dirle che sta per diventare nonna, tutto qui.”
I due si abbracciarono teneramente fino a quando il ragazzo non propose di iniziare a preparare la cena: di sicuro i piatti non si sarebbero cucinati da soli.
Entrambi andarono in cucina e si misero all’opera nella loro parte di penisola.
Quando si tratta di stare ai fornelli Josh è velocissimo, non perde tempo. In circa 10 minuti ha preparato gli involtini di pasta sfoglia che infornerà prima di cena.
Al contrario, Jennifer, si prende tutta la calma del mondo.
“A che punto sei con il dolce? Ti mancano ancora molti ingredienti da aggiungere?” chiede il ragazzo, prendendo da un armadietto la pentola per il risotto “A dire il vero no, devo solo aggiungere la cioccolata, amalgamare bene l’impasto e infornare” informa Jen, continuando a mescolare il tutto.
Josh  si avvicina alla ragazza per abbracciarla da dietro e con il dito ruba dalla ciotola un po’ di crema al cioccolato, portandoselo in bocca “Sì dai, non è male … “ commenta ironicamente, prendendone dell’altra. Jen volta leggermente la testa, fino a che i suoi occhi non rimangono a pochi centimetri dai suoi “Se la smetti di mangiare forse rimarrà qualcosa da versare nella teglia” afferma la ragazza, fissando lo sguardo da bambino di lui “Ma assaggia anche tu, non credi sia la miglior cosa del mondo?” dice il ragazzo, portando il dito ricoperto di crema sulle labbra di lei e spalmando il tutto a mo’ di rossetto. La ragazza accenna ad un sorriso, gira il corpo completamente verso di lui e ricambia il favore, cospargendogli della cioccolata dalla guancia fino alla bocca.
“Ti sei cacciata proprio in un bel guaio!” dice Josh tra una risata e l’altra, mentre le si avvicina facendola così indietreggiare fino al bordo della penisola. La stringe a sé allacciando le mani dietro la sua schiena “Tanto non mi scappi …” le bisbigliò prima di baciarla. Jen porta le mani dietro il collo del ragazzo, fregandosene della cioccolata che avrebbe sicuramente sporcato il colletto della maglia "Ti amo" le sussurra il ragazzo "Ti amo anche io" risponde lei, lasciandosi trasportare da quella meravigliosa sensazione di felicità e passione al tempo stesso.
Fu il telefono ad interromperli. Jen molla la presa e allunga la mano prendendo il canovaccio appoggiato sul piano per pulirsi le dita. Prendere poi l’iPhone dalla tasca dei jeans “Pronto papà?” chiede la ragazza, accarezzando i capelli di Josh, sempre stretto davanti a lei “Ciao tesoro” risponde l’uomo dall’altra parte del telefono “C’è qualcosa che non va?” domanda Jennifer, pensando ad un possibile imprevisto che avrebbe fatto saltare la cena “Questo dovrei chiedertelo io …” ammette Gary e Jen, impietrita, ripensa subito a quel giorno.
 
*   *   *
Qualche giorno dopo la prima ecografia, a casa Lawrence c’era stata una grigliata: erano presenti tutti, dalla famiglia di Jennifer a quella di Josh. Non c’era un vero e proprio motivo, era una cosa carina per passare insieme quella domenica di fine Agosto.
I due erano tentati di annunciare l’arrivo del piccoletto/a, rendendo così quel giorno indimenticabile, ma sono riusciti a trattenersi.
La carne era quasi pronta e tutti stavano prendendo posto a tavola eccetto Jennifer, Josh e il padre di lei, che erano vicino al barbecue. Gary, mentre cucinava le ultime braciole, sorseggiava una birra e raccontava ai due della settimana trascorsa al Camp Hi-Ho.
Josh era appoggiato al muro adiacente alla griglia e vicino al lui c’era Jen che teneva le braccia conserte davanti al petto per non attirare l’attenzione sul ventre: entrambi ascoltavano di come i bambini si erano affezionati a quel magnifico posto.
Ad un tratto, la ragazza spalancò gli occhi e portò le mani alla bocca. Era la nausea dovuta alla carne insanguinata che cuoceva sulla griglia, la quale costrinse Jennifer a correre velocemente in bagno per liberarsi di quello che aveva nello stomaco. Josh la seguì a ruota e così anche Gary. L’uomo era preoccupatissimo e restò davanti la porta finché, dopo 3 minuti, non uscì la ragazza.
Il barbecue era dal lato opposto della casa rispetto alla tavolata dove tutti erano seduti, perciò nessuno notò quel che era successo. Jen disse al padre di non essersi sentita tanto bene perché non ha mai sopportato la vista del sangue ma questo non lo convinse del tutto.
Da quel giorno nessuno dei tre ha più parlato dell’accaduto.
*   *   *
 
Avrà capito tutto? Ha capito che la sua bambina sta per diventare mamma?
 
 
Hola people, I’m finally backkk.
Sì, lo so, sono secoli che non aggiorno la storia ma tra la mancanza di buone idee, problemi familiari e l’inizio della scuola non avevo la voglia giusta(?) per scrivere.
Bando alle ciance, torniamo a noi: finalmente è passata la dodicesima settimana e così Jennifer e Josh organizzano una cena per annunciare ai familiari la buona notizia.
Nel scrivere la scena del “Sporchiamoci a vicenda” mi sono maledetta pure io per aver fatto squillare il telefono. E papà Gary? Avrà capito tutto?
Certi pezzi sono stati un vero e proprio parto nel doverli scrivere: verbi al tempo sbagliato, cose che non si riuscivano a capire e via dicendo…
As usual ringrazio Sabrina e Elisabeth per avermi aiutato a correggere eventuali errori e per avermi sopportata (cosa non facile, dovrebbero farle Sante ).
Grazie anche a coloro che recensiscono/mettono tra le preferite/seguono la storia, le recensioni sono sempre le benvenute, positive o negative che siano :)
Spero che l’attesa ne sia VERAMENTE valsa la pena.
Al prossimo capitolo,
dr3amerthings.

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Capitolo 4
*** Josh will be always and however beside you ***


Josh will be always and however beside you
 

“C’è qualcosa che non va?” domanda Jennifer, pensando ad un possibile imprevisto che avrebbe fatto saltare la cena “Questo dovrei chiedertelo io …” ammette Gary.
Jennifer rimane impietrita.
Avrà capito tutto? Ha capito che la sua bambina sta per diventare mamma?
“Hey amore, che hai?” chiede Josh, vedendo la ragazza immobile, con gli occhi pieni di preoccupazione e la bocca socchiusa "Pronto Jennifer?" dice Gary, attendendo una risposta dalla figlia.
La ragazza prende un respiro profondo per poi iniziare a parlare "C-Che… che cos'è che dovresti chiedermi?" chiede, cercando di mantenere la voce più calma possibile "La mamma si sta preoccupando, dice di aver sentito un qualcosa di strano nella tua voce quando prima l'avete chiamata per invitarci alla cena di questa sera." confida l'uomo, cercando di saperne di più "Cosa? Ma no papà, non è successo niente! Io gliel'ho già detto a mamma, ma lei non ci crede …" rassicura Jen, mentendo a riguardo "Allora le dico che non si deve preoccupare?" domanda l'uomo "Certo papà, ci vediamo a cena" conferma la ragazza prima di terminare la chiamata.
Josh, durante tutta la telefonata, è rimasto ad ascoltare la conversazione: anche lui aveva pensato che Gary avesse intuito qualcosa.
I due si guardano negli occhi per qualche secondo, rimanendo stretti l’uno all’altra.
“Tutto bene amore?” chiede il ragazzo, spostandole una ciocca di capelli dietro l’orecchio, facendo attenzione a non sporcarla con la cioccolata ancora sulle dita. Jennifer si limita ad annuire, mentre in lei i sensi di colpa aumentano sempre più. Josh le posa un bacio sulle labbra prima di lasciarla andare. "Sono già le 16:56, dobbiamo finire di cucinare tutto o per questa sera mangeremo solo gli antipasti se ci ricorderemo di infornarli ..." esorta Jen, riprendendo in mano la frusta e mescolando l’impasto. Il ragazzo riprende da dove si era fermato: stava per iniziare a cucinare il risotto.
Quando Jennifer infornò la teglia, a Josh non mancava molto da fare.
“È meglio se prima di cena andiamo a farci una doccia, guarda come ci siamo conciati!” fa notare lei, ridacchiando “Chissà di chi è la colpa …” domanda il ragazzo “Oh certo, ora è colpa mia” ammette ironicamente Jen, finendo di pulire le ultime cose che aveva utilizzato, Josh le rivolge un sorriso, uno di quelli da bambino innocente.
“Bene, allora io vado a lavarmi” avvisa la ragazza, uscendo dalla cucina per avviarsi alle scale “Non così in fretta!!” dice lui, rincorrendola per poi abbracciarla e baciarla. Jennifer gli mette le braccia intorno al collo per non sbilanciarsi troppo e cadere “Dai che poi non riusciremo a fare tutto … scommetto che arriveranno con ancora la tavola da apparecchiare e gli antipasti crudi se rimaniamo qui a baciarci!” fa notare la ragazza, cercando di liberarsi dalla presa dell’amato “Un ultimo bacio e ti lascio andare, GIURO” supplica Josh, protendendosi verso le labbra di lei per posare quell’ultimo bacio, come promesso. Josh mantenne la parola e lasciò andare Jen, che subito si precipitò verso le scale per paura che la riprendesse, infrangendo così la promessa appena fatta.
In meno di venti minuti, Josh ha finito di fare tutto: ha pulito gli utensili che ha usato, riordinato la cucina e ora è in salotto che si sta guardando beatamente una partita di basket sorseggiando una birra. Appena sente Jennifer scendere le scale, si volta e l’ammira in tutto il suo splendore.
La ragazza indossa un abito a stile impero, bianco, con un nastro nero legato appena sotto il seno che la copre fino alle ginocchia.
Indossando un vestito così, la rotondità appena accennata del ventre non si nota nemmeno.
Ha un filo di trucco (non le è mai piaciuto esagerare) e i capelli biondi sono sciolti, le ciocche le ricadono sulle spalle scoperte: sembra un angelo caduto dal cielo.
“Wow … “ commenta il ragazzo, incantato da quella visione quasi angelica “ … sei bellissima” continua, alzandosi dal divano, spegnendo la tv e posando la bottiglia di birra sul tavolino di fronte. Si avvicina alla ragazza e la prende per le mani, facendole scendere gli ultimi gradini della scale “Grazie” sussurra Jennifer, prima di suggellare quel momento in un bacio.
“Finito di fare tutto?” chiede la ragazza, sedendosi sul divano insieme a Josh e appoggiando le gambe sopra le sue “Sì sì, ho controllato anche il dolce e sta venendo una bontà” fa sapere il ragazzo, passandosi una mano fra i capelli per poi appoggiare quella stessa mano sul ventre di Jennifer  “Nervosa?” chiede guardandola negli occhi “Un pochino … “ ammette lei, sovrapponendo le sue dita a quelle di Josh “Vedrai che ne saranno felici” mormora il ragazzo, baciandola pochi secondi dopo. Jen appoggiò la testa sulla spalla di lui e non ci è voluto molto prima che crollasse per la stanchezza. Josh spostò le gambe della ragazza per potersi alzare cercando di non svegliarla, la coprì con una coperta e, prima di salire per farsi la doccia, posò un leggero bacio sulla sua fronte.
È lo squillo del cellulare ad interrompere quel pisolino. Jennifer apre un occhio per volta e si stiracchia prima di levarsi la coperta ed andare a rispondere. Arrivata al mobile dove è appoggiato l’iPhone, con un semplice gesto del dito fa iniziare la chiamata “Hey Jen! Tutto bene lì?” è Laura Simpson, la sua migliore amica.
 
Laura sa tutto a proposito del bambino, è stata proprio lei a comprare il test di gravidanza per l’amica. Jennifer le aveva confidato del suo ritardo e la ragazza subito la tranquillizzò dicendole che sarebbe andato tutto bene. Da quando poi il bastoncino ha dato esito positivo le è sempre stata accanto, o quasi: Laura era dovuta andare all’estero per lavoro e non ha più potuto supportare l’attrice nei giorni in cui non si sentiva bene o nel giorno in cui Jennifer ha rivelato la notizia a Josh. Laura non sarà stata presente “fisicamente” ma ogni giorno la chiamava.
 
“Ciao Laura …” risponde la ragazza con la voce ancora un po’ roca “Per caso stavi dormendo?” chiede l’amica, sapendo già la risposta “Mi hai beccata, mi sono addormentata sul divano tra le braccia del mio Josh. Probabilmente ora si starà facendo la doccia …” ammette Jen, ipotizzando a dove possa essere sparito l’amato “L’avevo immaginato. Allora? Con oggi il primo trimestre è finito eh?” “Già, oggi siamo andati alla visita e il medico ha detto che va tutto a meraviglia!” conferma la futura mamma “Te l’avevo detto io che sarebbe andata bene, sono così felice!” il tono di voce di Laura faceva capire quanto fosse felice “Vorrei essere lì ed abbracciarti! Ehm, volevo dire … abbracciarVI forte forte” continua la ragazza, correggendosi subito. “Mi manchi tanto Lau, vorrei che questa sera alla cena ci fossi anche tu” confessa Jennifer, appoggiandosi con la schiena al muro “Anche a me piacerebbe, ma è una cosa di famiglia, e poi io so già del piccoletto o piccoletta, ricordi?”.
L’attrice resta in silenzio per qualche secondo prima di risponderle “Certo che me lo ricordo, sei stata tu ad aiutarmi ad affrontare la preoccupazione iniziale e non potrei mai dimenticarmi di come mi sei stata accanto …” le lacrime cominciano a scendere piano e la voce si fa sempre più tremolante “Jennifer, non piangere okay? Questa sera andrà benissimo, io non ci sarò ma con te ci sarà Josh, il tuo Josh, il padre di tuo figlio che ti terrà la mano …” dall’altra parte della cornetta, Jennifer si stava tranquillizzando poco a poco, rendendosi conto che quello che l’amica le stava dicendo era vero perché non era sola, al suo fianco c’è e ci sarà sempre il suo Josh.
 
 
Hola people, here I am with an another chapter :D
Sono riuscita ad aggiornare abbastanza presto rispetto all’ultima volta (mi sento ancora in colpa)
Questo capitolo diciamo che è un “capitolo di passaggio”: papà Gary si è scoperto ignaro della gravidanza, i Joshifer si baciano ogni 3x2 (*w*) e Laura chiama l’amica per sapere come sta andando la situzione.
Devo ammettere che fino a che non ho iniziato a scrivere non sapevo se far sapere a Gary tutto oppure no, praticamente ho deciso all’ultimo :’)
Grazie sempre a Sabrina, Elisabeth e a tutti coloro che recensiscono o semplicemente restano nell’ombra ♥ (?)
Presto avremo finalmente delle nuove foto dei Joshifer ASDFGHJKL *w* (Tiziana, andiamo … resta calma e riprenditi!)
Cooomunque, al prossimo capitolo :D
dr3amerthings 

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Capitolo 5
*** A family dinner ***


A family dinner
 
Terminata la chiamata con Laura, Jennifer inizia subito a preparare la tavola per la cena, ormai non manca molto all’arrivo degli invitati.
Josh esce dal bagno coperto solo da un asciugamano e i capelli ancora gocciolanti per recarsi in camera a vestirsi: pantaloni scuri, camicia bianca e cravatta nera, semplice ed elegante.
Il ragazzo scende le scale, intento ad annodarsi la cravatta - come al solito senza avere successo -, e cammina verso la sala da pranzo. “Già fatto?” domanda la ragazza, sentendo il rumore dei suoi passi farsi sempre più forti “Sì, ora sono bello e profumato” dice, ancora concentrato a fare il nodo a quella specie di ‘collare’ senza distogliere lo sguardo dalle sue dita impacciate. Jennifer si volta e lo guarda, incrocia poi le braccia al petto e sorride “Vuoi che ti dia una mano?” chiede, avvicinandosi al suo Josh. Il ragazzo non risponde e prova un ultima volta prima di lasciar ricadere le braccia ai suoi fianchi, sbuffando. Jen ride, prendendo tra le mani i due lembi di stoffa per annodarli e per poi sistemare bene il colletto “Ora sei perfetto …” sussurra, tenendo entrambi i palmi delle mani appoggiati al petto scolpito del ragazzo che le sfiora il naso con l’indice prima di baciarla.
“Sono anni ormai che mi vesto elegante per feste, première o eventi importanti e ancora non riesco ad annodarmi la cravatta decentemente, cosa farei se non ci fossi tu?” chiede Josh, guardando quei bellissimi occhioni azzurri “Non lo so, ma fortunatamente io sono qui e quindi non c’è bisogno di saperlo: tu sei la mia roccia e io sono la tua” risponde lei, facendogli capire che ci sarà sempre proprio come lui lo sarà per lei “Allora su questo siamo d’accordo” afferma il ragazzo, posando un altro bacio sulle sue labbra morbide e delicate “Vedo che ti sei messa a preparare la tavola” nota Josh, distogliendo lo sguardo dall’amata per osservare la tavolata. “Mentre mi stavo facendo la doccia ho sentito suonare il cellulare … chi era?” chiede, cambiando argomento “Era Lau, voleva sapere come stanno andando le cose e mi ha detto di salutarti” “Ah, e per caso ti ha detto quando torna?” “Ancora non lo sa, può essere che torni tra cinque giorni come tra venti …” informa Jen, con un tono di voce che fa trasparire la sua tristezza a riguardo.
Dopo aver abbracciato forte la ragazza per consolarla, Josh prende in mano la situazione “Allora, che cosa manca da fare?” chiede, avvicinandosi di più alla tavola “Bisogna finire di apparecchiare, infornare gli antipasti e ultimare il risotto” avvisa Jen, riprendendo a posizionare con cura i tovaglioli. Il ragazzo glieli prende dalle mani “Facciamo così: tu ti vai a sedere in salotto e qui finisco tutto io, non ti devi stancare, ricordi?” Jennifer sbuffa amareggiata “Devo? Insomma, non è che stia sollevando sacchi di cemento, riesco a piegare qualche tovagliolo …” nota la ragazza, guardandolo con uno sguardo da ‘non sono malata, sono solo incinta’, ma Josh non vuole sentire storie “Dai su, lascia fare a me.” conclude, dandole un veloce bacio sulle labbra.
Jennifer controlla l’ora “Sono le 19:21, non dovrebbe mancare molto all’arrivo di tutti” dice fra se e se, recandosi in salotto per stendersi un momento sul divano.
 
Il campanello suona e la ragazza si precipita ad aprire la porta subito dopo essersi sistemata il vestito: è la famiglia Hutcherson al completo.
“Hey Jennifer, ma sei un incanto!” esorta Michelle, la mamma di Josh “Grazie mille Michelle! Ciao Chris, ciao Connor … venite, entrate pure” li invita Jen, apprestandosi a chiudere la porta ma una mano da fuori la blocca: sono arrivati anche Gary e Karen “Giusto in tempo! Volevi schiacciarmi la mano tesoro?” ironizza il padre, ridacchiando “Oddio papà! Non vi avevo nemmeno visto arrivare” ammette la ragazza, prima di abbracciare entrambi i genitori - avvicinando il suo corpo tanto quanto basta da non far sentire la pancia -.
“Ma Josh dove si è cacciato?” domanda Connor, il fratello del ragazzo “Sono qui, sono qui!” risponde il diretto interessato, sbucando dalla sala da pranzo per andare a salutare e abbracciare tutti “Stavi ancora cucinando figliolo?” chiede il padre, notando che il ragazzo indossava ancora il grembiule “Veramente no, mi ero dimenticato di toglierlo … perché non andiamo a sederci a tavola?” propone Josh “Io ho una fame da lupi!” aggiunge Jennifer, aspettando la risposta della famiglia Hutcherson - Lawrence. “Certo, perché no?” dice Karen, curiosa di sapere che cosa i due ragazzi hanno cucinato per la cena.
Piano a piano tutti prendono posto e i due futuri genitori si recano in cucina per preparare i piatti con gli antipasti “Hey amore, sei nervosa?” bisbiglia Josh, vedendo la mano di Jen tremare nel prendere il piatto pronto “Un po’ … Ho realizzato solo ora che non ho mai pensato alle parole giuste per annunciare loro la notizia” risponde lei, bisbigliando a sua volta “Vedrai che le parole ti verranno in mente e poi ci sono anche io che ti terrò la mano … Sai cosa? Potremo mostrare loro l’ecografia, a quel punto non serviranno parole” propone il ragazzo, rassicurando l’amata “Credo sia la cosa migliore” afferma Jennifer prima di avviarsi in sala per portare i primi piatti.
Durante tutta la serata la ragazza non ha fatto altro che controllare se il vestito fosse a posto e dunque che non facesse notare quella pancia appena cresciuta.
Non bevendo spesso vino rosso, nessuno si è insospettito vedendo Jennifer sorseggiare dell’acqua naturale.
“Oddio, questo risotto è la fine del mondo!” esorta mamma Michelle, mangiandone un altro cucchiaio “Già, la mamma ha ragione” concorda Connor, sorseggiando dal suo bicchiere “Lui è un mago dei fornelli” conferma Jennifer, rivolgendogli uno sguardo e posando la sua mano su quella del ragazzo “Non esageriamo, ho solo seguito la ricetta, nulla di più …” “Ma questo non toglie il fatto che sia una delizia” insiste Gary, pulendosi la bocca con l’angolo del tovagliolo.
È l’ora del dolce e Jennifer si alza dalla tavola “Vado a prendere la torta, l’ho fatta con le mie mani” informa la ragazza, tutta fiera del suo lavoro “Aspetta, vengo a darti una mano con i piatti” propone mamma Karen, precedendo Josh che stava già indietreggiando con la sedia per andare con la ragazza “Uh, okay” dice Jennifer sparendo in cucina.
“Vi siete davvero impegnati tutti e due per questa cena” ammette Karen, prendendo i piatti dalla credenza “Già, vogliamo che tutto sia perfetto …” si lascia sfuggire Jen, accorgendosi poco dopo di quel che aveva appena detto “Perfetto per cosa?” chiede la madre, guardandola negli occhi “Beh ecco, perc-” “Amore a che punto siete con il dolce? Di là non aspettano altro!” interviene Josh, avendo sentito parte del discorso, cambiando così argomento “Con questa ho finito” informa Jen, posizionando l’ultima fetta sul piatto.
“Stiamo arrivando!” comunica il ragazzo entrando nella sala da pranzo “Pensavamo di avervi persi, non arrivavate più!” si lamenta Chris, ridacchiando con Connor.
 
“Bravissima bambina mia, era davvero squisita” si complimenta Gary, posando la forchetta sul piatto vuoto “Tuo padre ha ragione, in verità quasi tutti i dolci ti riescono bene” continua Michelle, sorridendo alla diretta interessata.
Jennifer sta diventando sempre più nervosa: la serata stava per concludersi e il momento di ‘rivelare’ la verità era ormai arrivato. Josh, seduto accanto a lei, le prende la mano sotto il tavolo e la guarda negli occhi, capendo che la ragazza è, in un certo senso, pronta ad annunciare la notizia.
Jennifer, senza dire una parola, si alza da tavola ed esce dalla sala.
I familiari rimangono interdetti tant’è che la madre la chiama, provando a seguirla ma viene fermata “Karen, non farlo …” le dice Josh, alzandosi dalla sedia.
La ragazza era andata in camera a prendere l’ecografia, risalente a quel pomeriggio, nascosta in un cassetto del comodino. Arrivata vicino all’entrata della sala, nasconde l’immagine del bambino dietro la schiena: il cuore le batte a mille. Entra con passo lento a si avvicina al suo Josh, ancora in piedi, vicino al posto in cui erano seduti pochi minuti fa.
Tutti i presenti sono preoccupati, nella stanza c’è un silenzio di tomba.
Il ragazzo le prende la mano e la stringe forte.
“Ragazzi che succede? Perché quelle facce? Che è successo?” domanda Michelle, rompendo il silenzio e spaventandosi della possibile risposta. Jennifer prende un respiro profondo e lentamente porta l’immagine davanti a se, mostrando la foto del bambino “Sono incinta” aggiunge con un filo di voce, quasi impercettibile, dopo aver trovato il coraggio per parlare.
Sul volto di tutti i familiari appare un’espressione di incredulità misto felicità: si sarebbero aspettati tutto fuorché una gravidanza da come i due si erano fatti seri e misteriosi.
“Ommioddio Jen, ma è una notizia meravigliosa!!” esclamano quasi all’unisono Karen e Michelle, alzandosi entrambe per andare ad abbracciarla “Ragazzo mio hai centrato il bersaglio!” scherza Chris, rivolgendo la parola al figlio. “Non posso credere che la mia bambina stia per diventare mamma” ammette Gary, con le lacrime agli occhi “Sì, la tua bambina che ha ormai 26 anni” nota Jennifer, andando a ‘consolarlo’. Il futuro papà rimane ad osservare Connor mentre guarda attentamente quella che è la foto del bambino “Josh, sono felicissimo per te!” esclama il ragazzo, guardando negli occhi il fratello maggiore per poi dargli una pacca sulla spalla.
“Vedi? Tutto è andato bene, per non dire benissimo” dice Josh, avvicinandosi all’amata e posando una mano sul ventre, facendone così notare la rotondità “Già, ora non c’è più niente da nascondere” afferma Jennifer, guardando di come la famiglia Hutcherson - Lawrence fosse intenta ad osservare l’ecografia, trovando somiglianze inesistenti con i vari componenti della famiglia e scommettendo sul sesso del bambino.
 
Hey there, sono tornata :)
Finalmente il ‘segreto’ è stato svelato! Jennifer si è fatta coraggio e con Josh che le teneva la mano (aww cuccioli *w*) ha annunciato di essere in dolce attesa.
Inutile dire che erano tutti contenti … insomma, chi non lo sarebbe? :D
Come avete potuto notare non sono un granché nel descrivere/scrivere situazioni con più personaggi, tant’è che le parti della cena non mi sono piaciute molto, non mi convincono …
Ringrazio sempre Sabrina e voi lettori

Glappy Mockingjay month to everyone!
We officially can say that Mockingjay comes out this month ASDFGHJKL
*ritorna in se*

Al prossimo capitolo (al quale sto già lavorando u.u ),
dr3amerthings

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Capitolo 6
*** Castle of glass ***


Castle of glass
 
È passata una settimana dalla cena con la famiglia Hutcherson - Lawrence e ora Jennifer non deve nascondere più nulla. Dato che i fratelli maggiori della ragazza non avevano potuto essere presenti, la stessa sera li avevano chiamati dando loro la notizia. Anche i giornali di gossip ne sono venuti a conoscenza e ogni paparazzo non aspetta altro che immortalare i futuri genitori a spasso per la città, magari intenti a fare compere per il bambino oppure mentre si recano in clinica per un controllo.
Josh, ora che la sua Jen è in dolce attesa, vorrebbe che i fotografi la smettessero o che almeno diminuissero la loro presenza ma sa che questo non succederà, dopotutto sono la coppia del momento e i giornali non fanno altro che parlare di loro.
Jennifer, come al solito, è abbastanza scocciata di essere inseguita dovunque vada, si limita ad ignorarli e a volte rivolge loro dei piccoli sorrisi, mostrando che nulla le impedirà di uscire di casa e di vivere la sua vita.
 
È mattina presto e Josh ha appena finito di vestirsi: insieme al suo manager deve infatti sbrigare alcune faccende e sarebbe stato fuori fino a tardo pomeriggio.
Prima di uscire dalla camera, il ragazzo si avvicina al letto dalla parte di Jennifer che sta ancora dormendo, si china verso di lei e le posa un bacio fra i capelli “Buona giornata amore mio” le sussurra all’orecchio con il sorriso sulle labbra, prima di lasciare la stanza.
Josh indossa il giubbotto e dal mobiletto vicino alla porta d’ingresso prende le chiavi di casa, quelle della sua moto, gli occhiali da sole e l’iPhone per poi uscire.
 
Jennifer viene svegliata dal raggio di sole che entra nella stanza: Josh deve aver alzato le tapparelle appena alzato.
Sbadigliando, la ragazza si siede sul bordo del letto e si stiracchia prima di andare in bagno per levarsi quell’espressione da bella addormentata.
Dopo essersi asciugata il volto, molto delicatamente alza la maglia del pigiama scoprendo il ventre.
Ormai è sua abitudine guardare quella creaturina allo specchio crescere giorno per giorno.
 “Hey piccoletto, tutto bene lì?” sussurra dolcemente, accarezzandosi la pancia con far protettivo e con un sorrisone capace di illuminare il mondo intero.
A passo da bradipo Jennifer scende le scale e si reca in cucina per fare colazione: succo d’arancia, fette biscottate e marmellata. Appoggiando il bicchiere pieno sulla penisola nota un biglietto “Buongiorno amore, tornerò verso l’ora di cena. Per qualsiasi cosa chiamami. Ti amo. Il tuo Josh” dice il foglietto di carta. Nel leggere la firma, Jennifer sorride: Josh non era solito definirsi ‘suo’ ma quando lo faceva, sapeva di rendere felice la ragazza.
Finito di mangiare, Jennifer sparecchia tutto e va a stendersi sul divano dove si mette a controllare le e-mail dal suo telefono. Tra le tante spunta quella di Sam Claflin, il Finnick Odair di Hunger Games, che insieme alla moglie Laura si congratula della splendida notizia, proprio come Liam Hemsworth, Willow Shields, Natalie Dormer, Jena Malone e altri attori che hanno lavorato al fianco dei due futuri genitori. Tutti, dal primo momento che li avevano visti insieme, sapevano che i due si sarebbero fidanzati e avrebbero messo su famiglia.
Jennifer, quei messaggi un po’ se li aspettava, ma leggerli le fa un certo effetto che nemmeno lei riesce a spiegarsi.
 
Il cellulare suona: è arrivato un messaggio.
“Hey Jen, che ne dici di andare a fare un giro?” è Laura, che era tornata due giorni prima dal viaggio di lavoro. “Uscire un po’ non farebbe male …” pensa Jen tra se e se, accettano la proposta della migliore amica.
La ragazza si alza dal divano e sale in camera per vestirsi: maglietta bianca, felpa rosso scuro, jeans neri, scarpe basse e il suo inseparabile cappellino grigio. Al collo porta una delle collane di Josh, una di quelle abbastanza lunghe da arrivare quasi a metà busto: ha scelto quella con il ciondolo a forma di piuma. In un certo senso la fa sentire vicino a lui.
Suonano alla porta e Jennifer va ad aprire: è Laura. “Hey Lau, prendo la borsa e arrivo” avvisa la ragazza, sparendo in camera da letto per poi scendere indossando gli occhiali da sole e la sua solita tracolla in spalla “Andiamo?” chiede poi, prendendo le chiavi di casa.
Tempo di mettere piede fuori casa che le due amiche vengono abbagliate da una marea di flash.
“Oh ma andiamo, SERIAMENTE?!?” sbotta Laura, cingendo l’attrice con un braccio per aiutarla a nascondersi contro di lei “Lascia stare Lau” le chiede Jennifer con un filo di voce.
Velocemente salgono in macchina e partono, seminando così i paparazzi.
“Se non fosse un reato penale, li prenderei sotto uno ad uno!” confessa Laura, tenendo lo sguardo fisso sulla strada “Ci ho pensato anche io parecchie volte, ma sfortunatamente questo non si può fare” ammette Jennifer, ridendo insieme all’amica “Ormai ci sono abituata e che io lo voglia o meno, non scompariranno magicamente dalla mia vita” aggiunge poi, guardando fuori dal finestrino rassegnata dall’idea.
 
“Che ne dici di fermarci qui per pranzo?” propone Laura, indicando il ristorante sulla destra “Buona idea!” accetta Jennifer, preparandosi a indossare di nuovo gli occhiali prima di scendere dall’automobile.
Chiudendo lo sportello Jennifer deve appoggiarsi alla vettura per non cadere: la vista le si è annebbiata e la testa inizia a girare. Laura, vedendo l’amica in difficoltà nel restare in piedi, va verso di lei e le mette un braccio intorno alla vita per sorreggerla “Hey Jen, che succede?” le chiede, tutta preoccupata “ Sei … sei bianca come un lenzuolo!”.
La ragazza non risponde, si toglie i RayBan e si limita a tenere il viso basso e gli occhi chiusi, aspettando che il malessere passi in fretta, ma questo non accade.
“Jen! Oddio che hai?! Jen per favore rispondi” chiede nuovamente Laura, prima di riaprire lo sportello per farla sedere “Ho … la vista, gira tutto …” informa Jennifer con un filo di voce, passandosi una mano sulla fronte per spostare la ciocca di capelli sfuggita dal cappello. Laura prende la bottiglietta d’acqua che tiene sempre nella sua borsa “Tieni, bevi un po’ d’acqua” dice l’amica, togliendo il tappo e lasciandole la bottiglia. Dopo qualche sorso, la ragazza sembra stare meglio e la preoccupazione di Laura diminuisce piano piano. “Qual è il numero del tuo medico?” chiede la ragazza, prendendo il cellulare in mano per chiamare il ginecologo “Lau tranquilla, non serve” dice Jennifer “Non è la prima volta che mi capita una cosa del genere …” ammette, prendendole il telefono dalle mani “Ho solo bisogno di sdraiarmi e di riposare per un momento … “ aggiunge poi, portandosi la mano sinistra davanti agli occhi “Va bene, allora ti riporto a casa? Sei ancora un pochino pallida” le chiede Laura e Jen si limita ad annuire con il capo.
Dopo un viaggio piuttosto silenzioso durato dieci minuti, finalmente arrivano davanti casa Hutcherson – Lawrence. Stranamente, dei paparazzi non c’è traccia e Laura aiuta la ragazza a scendere dall’auto e la accompagna in casa sorreggendola ad ogni passo.
 
Prima di portarla in camera da letto, l’amica aveva fatto magiare un po’ di pasta alla ragazza, in modo da non farle saltare del tutto il pranzo.
“Grazie mille Lau” dice Jen, sistemandosi sotto le coperte “E di che? Ora te ne stai qui buona buona e riposi un po’ … chissà che il mal di testa ti passi” risponde Laura “Hey, ora devo andare … mi dispiace molto ma ho degli affari di lavoro da sbrigare” fa sapere la ragazza, avvicinandosi al letto per salutare l’amica con un bacio sulla guancia “Ci sentiamo più tardi?” chiede poi “Certo, tu va dietro alle tue cose che io starò bene” “Per qualsiasi cosa chiamami, okay?” rassicura Laura prima di uscire dalla camera da letto. Non passano molti minuti prima che Jen si addormenti.
Saranno passate alcune ore quando Jennifer si risveglia da quel pisolino durato forse un po’ troppo. Lentamente si mette seduta a gambe incrociate sul letto e con le mani si stropiccia gli occhi prima di alzarsi in piedi. Decide di scendere in cucina per bere un bicchiere d’acqua per togliersi la sensazione di bocca impastata dal sonno.
La ragazza esce dalla camera da letto a piccoli passi, appoggiandosi ai mobili o ai muri e arriva vicino alle scale. Le gira ancora la testa così scende i gradini uno alla volta, reggendosi sempre al corrimano in legno. A metà scalinata, le si annebbia  la vista ed è a quel punto che perde l’equilibrio e cade, rotolando giù per gli ultimi scalini.
 
 
Hola people, eccomi qui con un nuovo capitolo :)
Lunedì mi sono guardata la première di Londra in livestream e niente, sono rimasta davanti al computer a sclerare come un ebete per qualche ora :’D
Anyway, non solo nella vita reale ma anche nelle ff i paparazzi rompono le scatole!
Josh è fuori per lavoro e Jennifer aveva in mente di passare la giornata insieme a Laura ma come al solito c’è qualcosa che non va … Maledetta me!!
“Povera ragazza che cade #asusual … Jen cade everywhere” ahahah ma questa volta non è per colpa dei tacchi o del vestito :’)
Grazie sempre a Sabrina e a voi che seguite la storia
*sclero time*
-3 giorni PORCA COIN ASDFGHJKL
Giovedì vado al cinema con delle mie amiche e se non mi sentirete più è perché sarò morta…
A presto (si spera),
dr3amerthings

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Capitolo 7
*** Anything could happen ***


Anything could happen
 
Durante la caduta, Jennifer ha cercato di proteggere in qualche modo il bambino, tenendo le braccia strette a se. La ragazza, rannicchiata a terra, apre lentamente gli occhi. Tenta di rialzarsi piano piano ma il dolore che ha al basso ventre è talmente forte da non potersi muovere più di tanto. Solo portandosi una mano vicino al volto, per spostare una ciocca di capelli, la ragazza nota le dita sporche di sangue. Rimane qualche secondo a fissarle, con lo sguardo terrorizzato e la bocca semiaperta, prima che una delle tante lacrime le righi il viso.
“O … Ommioddio …” riesce a dire con un filo di voce rotto dal singhiozzo.
Jennifer, ancora con le lacrime agli occhi, si guarda attorno, cercando il cellulare per chiamare qualcuno. L’iPhone è sul mobile dove lo aveva lasciato quando era rientrata a casa, a pochi metri da lei. Facendo il meno sforzo possibile, striscia lentamente fino ai piedi del mobile prima di voltarsi e vedere la scia di sangue che ha appena creato. Appoggiando tutto il suo peso sull’avambraccio destro, porta la mano libera verso l’alto e tasta la superficie del mobile in cerca del cellulare che trova quasi subito. Ancora a terra, apre la rubrica e prova a chiamare Laura “Siamo spiacenti, l’utente da lei chiamato al momento non è raggiungibile la preghiam- …” “D … Dannazione Lau!” sbotta la ragazza, premendo il tasto rosso. “Dovrò disturbare Josh” pensa, cercando il numero tra i contatti.
 
Josh e il suo manager sono impegnati in una specie di riunione per definire gli ultimi dettagli per un ruolo quando al ragazzo squilla il telefono “Oh, scusatemi …” interrompe l’attore, prendendo dalla tasca il cellulare e uscendo dalla stanza per rispondere “ … ci vorrà solo un momento.” informa prima di chiudersi la porta alle spalle. Vedendo il nome di Jennifer sul display, Josh si preoccupa un po’ dato che la ragazza non l’avrebbe mai disturbato durante una riunione se la cosa non fosse davvero importante. “Hey amore tutt-” al sentire l’amata piangere, il ragazzo si ferma di colpo “Josh … so che non … dovrei disturbare … s-sono a casa … Josh aiutami … t-ti prego …” supplica Jennifer piangendo, tra una fitta di dolore e l’altra “OKAY, RESTA FERMA, ARRIVO SUBITO” rassicura il ragazzo, correndo il più velocemente possibile verso l’uscita dell’edificio non curandosi della riunione ancora in corso. Sale in moto ed indossa il casco prima di partire spedito come un razzo verso casa. Percorre la strada più corta e in meno di 20 minuti si ritrova davanti alla porta d’ingresso. Cerca di entrare in casa sbagliando la chiave per due volte prima di riuscirci.
Jennifer non si è mossa, proprio come le aveva detto Josh: è ancora rannicchiata a terra vicino al mobile. “Oddio amore, che è successo?!” chiede turbato il ragazzo, avvicinandosi all’amata e chinandosi per starle vicino, guardando la pozza di sangue con gli occhi spalancati e cercando di asciugarle qualche lacrima con il dorso della mano “Sono caduta e … h-ho paura Josh … tutto questo sangue … io …” “Riesci a muoverti?” chiede il ragazzo ma la ragazza nega scuotendo leggermente la testa.
Josh la aiuta ad alzarsi e delicatamente la solleva, prendendola in braccio. Jennifer si aggrappa alla camicia bianca del ragazzo sporcandola di sangue e appoggia la testa al petto, nascondendo così il viso bagnato dalle lacrime. “Non ti preoccupare, ora andiamo in clinica …” le dice Josh, cercando di non far trasparire la sua ovvia preoccupazione.
Il ragazzo varca la porta di casa con l’amata in braccio e i paparazzi, che prima non c’erano, iniziano a travolgerli con migliaia di flash. Josh non fa niente: è troppo occupato a prendersi cura della sua famiglia per badare ai fotografi. Apre a stento lo sportello dell’auto e delicatamente fa sedere Jen, allacciandole la cintura in modo che non le prema contro il ventre. Sale poi a bordo e parte, non curandosi di schivare i paparazzi, che nel frattempo si erano avvicinati alla macchina per ottenere foto migliori.
Josh non molla mai la mano di Jennifer e durante il viaggio la rassicura come meglio può “Hey sshhh, Jen … Jen, siamo quasi arrivati, okay? Vedrai che passerà tutto …” tranquillizza il ragazzo mentre una lacrima gli riga il viso, preoccupato per quello che potrà succedere da lì a poco.
Arrivati in clinica parcheggiano l’auto vicino all’entrata. Josh scende e corre dall’altra parte del veicolo per aiutare Jennifer e con la ragazza in braccio si reca verso l’ingresso della struttura cercando di fare il più velocemente e delicatamente possibile.
“Mi scusi, stiamo cercando il dottor Webber! È … è caduta e … t-tutto questo sangue …” balbetta Josh alla signora del bancone che subito richiede una barella per Jennifer che non ha mai smesso di piangere e sta perdendo i sensi “Portiamola in sala 2, non c’è più tempo da perdere!” ordina la donna “Scusi ma lei, per il momento, non può entrare” informa, iniziando a spingere la lettiga verso la sala, lasciando così Josh nell’atrio, in piedi, con la maglietta sporca di sangue e lo sguardo assente.
 
Jennifer si risveglia in una stanza della clinica, le pareti e i mobili sono di un bianco freddo. Josh è seduto su una sedia scomoda accanto a lei, le tiene la mano e ha la testa appoggiata al bordo del letto. Appena la ragazza si porta la mano libera verso il volto, per riportare una ciocca di capelli dietro l’orecchio, si accorge della flebo attaccata al braccio, ormai pieno di lividi a causa della caduta.
Josh sente Jen muoversi e alza il volto, posando il suo sguardo assente su di lei prima di avvisare il personale medico del suo risveglio premendo l’apposito pulsante. “J-Josh, che è successo?” chiede Jennifer, notando l’espressione del suo Josh che prima di iniziare a parlare prende un respiro profondo “Jen, non ricordi?” domanda il ragazzo con tono sorpreso “Jennifer, sei caduta dalle scale e-“ non fa in tempo a concludere la frase che il dottor Webber entra nella stanza e si avvicina alla paziente per controllare il riflesso pupillare puntandole contro gli occhi una luce.
Josh non molla nemmeno per un secondo la mano della ragazza tenendo però lo sguardo basso.
Jennifer si ricorda della caduta di quel pomeriggio e della corsa in clinica. Sul suo volto appare quell’espressione di terrore e i suoi occhi si riempiono di lacrime. “Il … il bambino” farfuglia con la mano libera davanti alla bocca. Il dottore annota i risultati sulla cartella clinica prima di togliersi gli occhiali e metterli nella tasca del camice bianco "Appena arrivata in clinica le abbiamo fatto tutti gli esami possibili.” mette al corrente l’uomo “Mi rincresce dirlo ma, a causa della caduta, ha perso molto sangue e c’è stato un distacco placentare tale da non poter far nulla per salvare il bambino. Abbiamo dovuto procedere subito con il raschiamento del feto... Mi dispiace molto signorina Lawrence." informa il dottor Webber con un tono di voce freddo e deciso, prima di lasciare la stanza.
Jennifer scoppia in lacrime e porta entrambe le mani sul ventre, dove fino a qualche ora fa c’era il suo piccolo.
 
Finally I’m back!
Questo capitolo mi ha fatto sudare, Dio solo sa quante volte l’ho scritto prima che mi convincesse!
C’è stato anche un punto in cui mi ero bloccata e non riuscivo ad andare avanti, ecco spiegato il perché avete dovuto aspettare un secolo (anche perché a causa di Mockingjay part 1, i miei feels sono stati distrutti, uno ad uno! Date un oscar a Josh, vi prego!!)
*si prepara psicologicamente agli “insulti” che riceverà*
Non vi chiedo nemmeno scusa per quello che ho fatto succedere nel capitolo perché se fossi in voi non mi perdonerei manco fra un trilione di anni … (ora mi odiate, lo so, ma aspettate, non abbandonatemi vi prego!)
Ringrazio as usual Sabrina :3
Al prossimo capitolo,
dr3amerthings

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Capitolo 8
*** Say something ***


Say something
 
Jennifer ha passato la notte lì, in quella stanza fredda e buia, a piangere per quello che era successo. Josh aveva avvisato le famiglie che subito avrebbero desiderato precipitarsi in clinica, ma solo mamma Karen e mamma Michelle se l’erano sentita di affrontare quell’enorme tristezza che aveva colmato la stanza. Michelle era passata per consolare i due ma non poté rimanere molto come aveva fatto Karen, rimasta lì quasi fino a tarda sera.
Josh era tornato a casa per ripulire la pozza di sangue da terra, togliersi quella camicia sporca dello stesso sangue di suo figlio, farsi una doccia e portare una borsa con delle cose per la ragazza mentre Karen le teneva compagnia in clinica.
Riuscire a far mangiare qualcosa a Jennifer era stata una cosa quasi impossibile tanto che avrà mangiato sì e no due cucchiai di minestra.
Notte in bianco per tutti, o quasi: Josh si appisolava sulla sedia scomoda di fianco al letto ogni volta che le palpebre si facevano pesanti ma veniva svegliato dal pianto ininterrotto di Jen che, al contrario, non riusciva a chiudere occhio.
Deciso a far smettere l’amata, Josh si era sdraiato sul letto insieme a lei e l’abbracciava forte, riuscendo così a calmarla un po’.
Quella sola e unica notte passata in clinica sembrava eterna.
 
È mattina e il cielo è grigio: sembra proprio che il sole non voglia farsi vedere.
Josh sta preparando la borsa mettendoci le ultime cose prima di lasciare quella stanza della clinica per sempre. Jennifer si toglie la vestaglia con le poche forze che ha per indossare felpa e jeans e tornare a casa.
Jen non parla, si limita a piangere e a singhiozzare. È come se il suo intero mondo le fosse crollato addosso, distruggendo così la felicità che quel bambino aveva portato nella sua vita.
Anche Josh è a pezzi, e come biasimarlo: insieme alla sua anima gemella stava mettendo su famiglia e diventare padre, per lui, era la cosa più bella in assoluto.
Dopo aver firmato le ultime carte per la dimissione, i due possono avviarsi verso l’uscita della struttura dove, armati di macchine fotografiche, decine di paparazzi sono pronti ad immortalare la coppia anche in questo momento così delicato.
Fortunatamente ci sono delle guardie del corpo che aiutano Josh e Jennifer a farsi strada tra i fotografi, nascondendoli dietro i loro corpi forti e muscolosi fino al parcheggio. Josh appoggia il borsone nel sedile posteriore e aiuta la ragazza ad entrare nell’auto prima di salire anche lui e sfrecciare verso casa. Il viaggio è stato silenzioso e malinconico.
Nessuno dei due ha aperto bocca.
Parcheggiata l’auto nel vialetto, la coppia viene di nuovo assalita dai paparazzi e Josh, a passo veloce, mette un braccio attorno alla vita di Jennifer per sorreggerla e si avvia verso la porta d’entrata.
Posate le chiavi di casa sul mobiletto, il ragazzo sorregge l’amata e salgono le scale, arrivando così in camera da letto.
“Amore, vuoi che ti prepari qualcosa?” chiede lui, appoggiando il borsone vicino all’armadio mentre Jen si siede sul bordo del letto “Jen?” la chiama, per avere la sua attenzione, ma la ragazza continua a guardare in basso. Josh si avvicina e le prende il viso tra le mani “Jennifer ascoltami … vuoi qualcosa da mangiare? Sei debole Jennifer, non hai nemmeno le forze di reggerti in piedi …” nota Josh, preoccupato per quello che le sta succedendo.
Una lacrima le riga il volto, la prima delle tante.
“Va bene, ho capito …” dice il ragazzo con tono freddo e distaccato “… vado di sotto” conclude, lasciando la stanza e socchiudendo la porta.
Jennifer si rannicchia sotto le coperte e guarda le nuvole grigie fuori dalla finestra, con gli occhi gonfi e lo sguardo assente, come se fosse morta dentro.
 
Josh è seduto in sala da pranzo, ha la testa fra le mani e ripensa al giorno prima. Ripensa alla chiamata di Jennifer, all’immagine di lei a terra, ai suoi occhi pieni di terrore, alle lacrime e al sangue che la circondava, alla corsa in ospedale e alla notizia che il medico gli aveva dato quando ancora Jen era incosciente: “Non c’è più niente da fare” aveva detto l’uomo “Non c’è più battito cardiaco fetale”. Josh si alza in piedi e dalla rabbia colpisce il muro davanti a lui con il pugno chiuso per due, tre, quattro volte prima di sentire le nocche, ormai lesionate, chiedere pietà.
Suonano al campanello e il ragazzo va ad aprire subito dopo essersi fasciato la mano come meglio poteva. Apre la porta e trova Connor, suo fratello, che immediatamente lo abbraccia forte.
“Hey Josh, fratellone … non sai quanto mi dispiace. Ma che hai fatto alla mano?” chiede il ragazzo, notando la fasciatura “Ah, niente …” “Come stai?” chiede Connor, sedendosi sul divano assieme a Josh “Come vuoi che stia? Incazzato, distrutto, vuoto …” ammette guardandolo negli occhi “Stavo per diventare padre! Padre cazzo, capisci? E ora tutto quello che è rimasto è il vuoto che quel bambino colmava …” il ragazzo non riesce a piangere, ma dal volto e dal tono di voce fragile e spezzato si capisce che sta soffrendo “Calma fratellone …” sussurra Connor, passandogli la mano sulla schiena per tranquillizzarlo “… e Jennifer? Lei come sta?” “Jennifer è in camera, starà piangendo come al suo solito … e non parla … non parla con nessuno, nemmeno con me …” confessa il ragazzo.
C’è un momento di silenzio prima che Connor inizi a parlare di nuovo “Non voglio disturbarla ma puoi dirle che sono passato? Vedrai che si sistemerà tutto Josh … io ora devo scappare ma se hai bisogno di qualcosa non esitare a chiamare perché io ci sarò sempre” conclude, abbracciando forte il fratello prima di uscire di casa.
 
I giorni passano e Jennifer continua a non parlare: piange tenendo tra le mani o l’ecografia ormai stropicciata o le scarpine bianche che Josh aveva comprato appena venuto a conoscenza della gravidanza.
È uno straccio, non riesce a tenersi in piedi e quelle poche volte che si presenta in sala da pranzo per mangiare non tocca cibo, rimane a fissare il piatto pieno.
Josh cerca di essere forte per tutti e due ma non è per niente facile.
A casa c’è sempre un via vai di gente che cerca di consolare i due: in particolare modo mamma Karen e Laura sperano sempre di riuscire a far parlare Jennifer, ma è come se avesse perso la sua splendida voce.
Josh è freddo e distaccato ma cerca sempre di riportare indietro quella ragazza solare, che ora sembra non avere più voglia di vivere.
 
“Jennifer?” chiama il ragazzo, entrando in camera da letto.
È lì, sotto le coperte.
Josh si avvicina e le prende la mano “Jennifer andiamo, vieni” dice, facendola alzare e sorreggendola con il braccio intorno alla vita. Le sue gambe tremano, senza l’aiuto di lui non riuscirebbero e reggere il peso.
Scendono le scale scalino per volta prima di arrivare in sala da pranzo.
Sul tavolo c’è un piatto di pasta e delle verdure.
Josh la fa sedere su una sedia, intenzionato a farle mangiare qualcosa.
Jennifer lo guarda con occhi spenti prima di capire le finalità del ragazzo.
“Jen, avanti … mangia un po’ …” invita con tono deciso, portando la forchetta alla bocca di lei.
La ragazza distoglie lo sguardo e fissa la sedia del lato opposto del tavolo.
“Jennifer guardami” chiede, ma è come se non lo sentisse.
“Cazzo guardami!” dice, quasi urlando.
Gli occhi di lei si posano su di lui.
“Jennifer devi mangiare qualcosa. Per scendere le scale ho praticamente dovuto tenerti su io! Ma non vedi? Cazzo, sei come uno straccio ...”
La ragazza continua a guardare quegl’occhi color nocciola pieni di rabbia e rancore.
“Sono passate quasi due settimane, due settimane e non hai fatto altro che piangere e pensare a te stessa, come se quello che è successo fosse successo solo a te … ANCHE IO STO MALE JEN, STAVO PER DIVENTARE PADRE!! QUELLA PICCOLA CREATURINA STAVA PER RIEMPIRE LE NOSTRE VITE CON ANCORA PIÙ AMORE!!” esplode, alzandosi bruscamente dalla sedia e mettendosi la mani tra i capelli, camminando avanti e indietro per la stanza.
Dal volto di Jennifer iniziano a scendere lacrime silenziose.
“Io non ce la faccio Jennifer, proprio no … mi sono innamorato della ragazza che con il suo sorriso riusciva ad illuminare il mondo intero mentre ora quella stessa ragazza sembra un morto che cammina …” confessa il ragazzo tutto d’un fiato “Sì okay, abbiamo perso il bambino ma questo non vuol dire che non dobbiamo più vivere ed essere felici! La vita va avanti Jen … Non posso sempre prendermi cura di te e vederti spegnere giorno dopo giorno” e le lacrime si rifanno vive anche sul suo volto.
“Non … non ci riesco Jen … vivere in questa casa è diventato un peso! Credevo di essermi innamorato di una persona forte, capace di badare a se stessa, ma vedo che mi sono sbagliato di grosso … Non avrei mai dovuto innamorarmi di te! Sai solo rovinarmi la vita!”.
Il ragazzo lascia la stanza e prende il giubbotto, andando verso l’ingresso.
 “ADDIO JENNIFER!” urla incazzato prima di sbattere violentemente la porta.
 
“JOOOSH!” grida Jennifer, dimenandosi nel letto.
Il ragazzo si sveglia all’istante. “Hey Jen … sono qui” dice, cercando di tranquillizzarla.
Subito Jennifer si porta le mani al ventre.
“Oddio amore, ho sognato di cadere e … il bambino, tu ne n’eri andato e … e” spiega la ragazza con il fiatone “E niente amore, era solo un brutto sogno perché il bambino sta bene …” dice Josh, mettendo una mano sul ventre “… e io non me ne andrei mai e poi mai.” continua, portando il braccio intorno al suo corpo per abbracciarla “Era solo un incubo”  le sussurra all’orecchio, dedicandole un sorriso prima di assaporare le sue morbide labbra.
 
 
Hey there, “Have a Holly Jolly Christmas!!” cit.
Finalmente ho chiarito la faccenda :D
Ora potete ritirare tuuuuuutte le vostre minacce di morte ahahahahah
Vi chiedo scusa per i feels precedentemente(?) distrutti.
Quando ho letto le recensioni del settimo capitolo devo ammettere che me la stavo ridendo perché fin dall'inizio avevo in mente di far sì che fosse un incubo :')
Sì lo so, faccio schifo...
Ringrazio sempre Sabrina e voi
Questo è il mio regalo di Natale
Perdonata? :3
I hope you enjoyed e ancora Buon Natale :*

dr3amerthings

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Capitolo 9
*** Little surprise ***


Little surprise
 
“Andiamo Jen, te l’ho già detto: è stato solo un incubooo” ribadisce Josh, posando sul tavolo le due tazze di tè fumanti  “Sì lo so, solo che era tutto così terribilmente reale …” ammette la ragazza svitando il coperchio dell’enorme barattolo di vetro che contiene i biscotti “Ricorda che io non me ne andrei per nulla al mondo, non ti lascerei mai beh, non vi lascerei mai …” dice Josh prima di appoggiare una mano sul ventre “Siete la mia famiglia” conclude, protendendosi verso le sue labbra per rubarle un dolce e tenero bacio.
Josh sorseggia il suo tè mentre guarda Jennifer mangiare goffamente un biscotto al cioccolato, perdendosi così nei suoi occhi azzurro cielo.
“Hey amore” chiama la ragazza facendo tornare Josh alla realtà “Che stai facendo?” “Ehm niente … sto solo guardando la mia bellissima ragazza intenta a fare colazione” confessa, dedicandole un sorriso “Perché, non posso?” chiede ingenuamente “Non fare lo sciocco” dice Jennifer alzandosi dalla sedia con la tazza vuota in mano e avvicinandosi per dargli un bacio “certo che puoi …” conclude sussurrando. Josh chiude gli occhi e avvicina il volto per ricevere quel bacio ma Jennifer si incammina verso la cucina sorridendo compiaciuta e guardando l’espressione del ragazzo “Ma? … Hey!” protesta Josh ancora con il corpo sbilanciato dalla sedia “Ora però vengo a prendere il mio bacio!” annuncia a Jennifer che intanto era sparita dietro l’angolo.
Josh arriva correndo e la abbraccia fortissimo sollevandola da terra e facendole fare due piroette prima di rimetterla coi piedi a terra e baciarla. “Allora oggi vai al controllo con Karen?” chiede conferma Josh “Sì, mamma ci tiene così tanto … puoi venire anche tu eh! Mica ti mangia” rassicura Jennifer ancora tra le braccia di lui “Questo credo sia uno di quei momenti tra madre e figlia e voglio che sia perfetto, tutto qui” le loro labbra si incontrano in un altro dolce bacio “e poi ho una cosa da fare … ” sussurra successivamente con far misterioso. Jennifer assume un’espressione pensierosa prima di chiedere di che cosa si tratti ma Josh la interrompe subito “Inutile amore,” dice posandole un bacio sul naso “non ti dirò niente e credo sia ora che tu inizi a prepararti o arriverete in ritardo all’appuntamento” avvisa guardando le lancette dell’orologio appeso alla parete.
Jennifer fa in tempo a salire in camera che suonano al campanello e Josh, ancora in pigiama, va ad aprire “Buongiorno Karen, vieni, Jen è appena salita a cambiarsi” dice passandosi una mano fra i capelli “Grazie Josh e buongiorno anche a te” saluta la donna entrando in casa “Amore sbrigati che tua madre è già arrivata!” annuncia il ragazzo rivolto verso le scale “Sì arrivo subito!” urla di risposta lei.
Josh e Karen chiacchierano per qualche minuto fino a quando non arriva Jennifer con i capelli un po’ scompigliati “Eccomi qui, ciao mamma” la saluta abbracciandola “Pronta per andare?” chiede la madre e la ragazza annuisce “Non dimentichi niente amore?” domanda Josh sventolando davanti a sé la cartellina con tutti i documenti della gravidanza “Ehm … sì” confessa lei prendendola dalle sue mani “Grazie amore ci vediamo dopo” dice seguendo la madre diretta verso l’uscita.
 
Josh dopo aver finito di mettere a posto la cucina, riponendo le tazze pulite sulla mensola, sale in camera a vestirsi.
Nel momento in cui si sta allacciando le scarpe gli suona il telefono e risponde goffamente, tenendo il cellulare vicino all’orecchio aiutandosi con la spalla mentre finisce di fare l’ultimo nodo “Mh … sì Connor, saranno partite 5 minuti fa … ora arrivo” dice prendendo l’iPhone tra le mani e alzandosi in piedi. In un batter d’occhio scende le scale, prende il giubbotto e le chiavi della sua auto.
Esce dalla porta d’ingresso ‘salutando’ i paparazzi alzando leggermente il pollice destro e con il suo sorriso smagliante sale in macchina alla volta della casa dei suoi genitori.
 
“Hey fratellone!” saluta Connor sorreggendo uno dei tanti scatoloni presenti in garage “Ciao Connor … vedo che hai già iniziato” nota il ragazzo togliendosi gli occhiali da sole “Ma non ti avevo detto di aspettarmi?” lo rimprovera scherzosamente “Sì lo so …” ammette il fratello posando la scatola a terra “ma non avevo nulla da fare così ho iniziato” conclude alzando il volto sorridendo. “Va bene dai” dice Josh togliendosi la giacca “allora: vogliamo o no trovare la nostra vecchia culla?” incoraggia aprendo le braccia.
 
“Guarda qui Josh! Questa è della tua prima partita di basket … eri così piccolo … fra un po’ non riuscivi nemmeno a tenere il pallone tra le mani” commenta Connor guardando una delle tante fotografie trovate in un scatolone “Già, mi ricordo bene quel giorno” aggiunge Josh con gli occhi che brillano, prendendo in mano la foto “Questa la porto a Jen, voglio proprio vedere la sua espressione” afferma sorridendo.
“Ma sei sicuro che mamma e papà non l’abbiano buttata via? Perché Josh qui non vedo nessuna culla!” domanda Connor “E questa allora cos’è? Dai, dammi una mano a tirarla fuori” domanda il ragazzo iniziando a sollevare l’enorme scatolone in cui le varie parti della culla erano state riposte.
Tempo di portare la scatola al centro del garage che arriva mamma Michelle “Ciao ragazzi miei” saluta entrando “Mamma guarda, l’abbiamo appena trovata” informa Connor aprendo lo scatolone “Ah, quanti ricordi …” commenta Michelle appoggiandosi alla spalla di Josh “Jen è andata alla visita ginecologica?” chiede voltandosi verso di lui “Sì è andata con Karen” le risponde il figlio “Bene … ma la rivernicerai vero?” domanda indicando la culla “Vai tranquilla mamma, ora la porto a casa e faccio tutto” rassicura Josh “Connor mi puoi dar una mano? Puoi aprire il baule dell’auto così carico questa e vado a preparare la cameretta?” chiede prendendo tra le braccia la scatola come meglio può e avvicinandosi alla macchina.
Josh dopo aver salutato i due, parte intenzionato a tornare a casa il più presto possibile.
Arrivato, parcheggia l’auto in garage e tira fuori lo scatolone appoggiandolo delicatamente a terra.
Si avvicina poi agli scaffali dove solitamente ripone attrezzi vari, in cerca della carta vetrata e del barattolo di vernice che sono posti nel ripiano più alto. Prende così la scala e la posiziona ai piedi dello scaffale. Salito all’altezza del barattolo, si sporge e allunga la mano per afferrare il barattolo ma il piede destro che sorreggeva tutto il peso del suo corpo scivola e Josh cade a terra, rovesciandosi addosso uno dei tanti vasi di pittura.
“AAAAA ci mancava solo questa!” impreca alzandosi in piedi e guardandosi le mani e la maglia sporche di azzurro “Grazie al cielo il barattolo era quasi vuoto …” sbuffa ripulendo il disastro.
Dopo aver strofinato con la carta vetrata tutte le varie parti della culla per togliere la vecchia vernice ormai rovinata, Josh, seduto a terra a gambe incrociate, inizia a spennellare con delicatezza il colore, stando attento a coprire tutta la superficie in legno.
“Pronto amore?” risponde una volta preso in mano il cellulare “Tutto bene?” chiede “Sì sì, stai tranquillo … ho chiamato per avvisarti che prima di tornare a casa vado a fare delle compere con mamma” informa Jennifer “Ma tu che stai facendo?” domanda, sperando di riuscire a farlo parlare della ‘cosa da fare’ che aveva rivelato quella stessa mattina “Allora ci vediamo dopo amore, un bacio” chiude Josh avendo capito l’intenzione della ragazza.
Terminato di riverniciare l’intera culla, prima di montarla deve aspettare che la pittura color crema si asciughi, sale così deciso a riordinare la stanza nella quale lui e Jennifer passeranno notti insonni a cercare di far addormentare loro figlio.
Josh inizia dalle cose più grandi e piano piano sposta tutti gli scatoloni e le cianfrusaglie o in garage o in soffitta, a seconda della possibile utilità dell’oggetto. Rimangono poi gli album fotografici degli anni passati insieme e vari documenti che con cura porta nello studio.
La camera è finalmente vuota: ora senza tutte quelle scatole la stanza è abbastanza grande e soleggiata. Dalla finestra si può vedere il giardino sul retro, immerso nel verde.
Josh ritorna in garage a prendere gli attrezzi e le parti della culla con la vernice asciutta per portare tutto nella stanza del bimbo e assemblarne i pezzi.
Dopo una ventina di minuti si alza da terra e si passa una mano sulla fronte per levarsi il sudore e togliendosi successivamente la maglia un po’ sudata e sporca di pittura, rimanendo così a petto nudo.
Con un sorriso stampato in faccia e le braccia incrociate al petto, guarda la culla ultimata posta momentaneamente al centro della cameretta.
 
Jennifer torna a casa con qualche borsa in più che appoggia ai piedi del mobiletto vicino all’entrata e si toglie la felpa prima di salire le scale in cerca di Josh. Arrivata in cima sente “Angel with a shotgun” in sottofondo. Va verso la camera da letto credendo di trovare lì Josh ma niente, la stanza è vuota. Sente la musica farsi sempre più forte percorrendo il corridoio fino ad arrivare alla camera dove solitamente erano riposti vari scatoloni.
La porta è aperta e Jennifer si ritrova il suo Josh a petto nudo di spalle, con la maglia sporca di azzurro tenuta a penzoloni dalla tasca sinistra dei jeans scuri.
Per un momento resta ferma appoggiata allo stipite della porta e con le braccia conserte. Sorride mentre guarda Josh intento a dipingere la stanza di un giallo tenue a ritmo della canzone.
Jennifer osserva attentamente come quelle braccia forti e muscolose, sporche di pittura sembrino così leggiadre e delicate nel passare il pennello su e giù.
Josh non si è accorto dell’arrivo di Jen perciò la ragazza si avvicina alla sua schiena e appoggia la mano sul fianco sinistro, proprio sopra l’ancora, prima di posare un leggero bacio sul collo.
Sentendo le dita fredde, il ragazzo si gira di scatto, sfiorando involontariamente il naso di Jen con la punta del pennello e sporcandolo di giallo “HEY!” sbotta lei portandosi la mano per pulirsi “Amore ma che ci fai già qui?” chiede Josh subito dopo aver spento la musica “Non ti aspettavo così presto …” ammette “Più che altro cosa stai facendo tu qui così, a petto nudo” domanda passando una mano sui pettorali “Ti stavo facendo una sorpresa … beh, veramente speravo mi aiutassi nel dipingere la cameretta … ma non hai ancora visto il pezzo forte!” ammette togliendo il vecchio telo che copriva la culla per non sporcarla di colore “Oh Josh …” sospira Jen “È la culla di quando Connor e io eravamo piccoli … l’ho portata qui e l’ho riverniciata, pensavo potesse andare bene no?” racconta guardando la ragazza girarci attorno per ammirarla “Amore mio è … è perfetta!” commenta buttandogli le braccia al collo “Grazie mille Josh, sapevo saresti stato un buon papà e … ti amo” sussurra ancora stretta a lui “Ti amo anche io risponde dolcemente “Com’è andata la visita?” “Alla grande, il nostro piccolo sta crescendo benissimo e guarda … si sta succhiando il pollice!” afferma reggendo l’ecografia e indicando la manina “No ma che carino!” commenta Josh sorridendo “Allora cha fai? Vieni qui a darmi una mano?” chiede porgendole il pennello “Vado a mettermi qualcosa di più comodo e arrivo!” esclama Jennifer lasciando la stanza.
 
 
Guys I’m back!
Innanzitutto Buon 2015 e spero che sia (e che diventi) un anno fantastico per tutti voi
L’ispirazione per questo capitolo non arrivava e le idee non erano buone finché questa idea della culla e della cameretta non mi è venuta in mente :) Spero piaccia a voi quanto è piaciuta a me :3 (ho iniziato a fangirlare da sola per quello che stavo scrivendo e giuro, mi stavo preoccupando!)
Ammettetelo che anche voi vorreste trovarvi davanti un sexy Josh a petto nudo che dipinge, magari con le dita e le braccia un po’ sporche di colore I mean … porn arms, porn back, pORN JOSH  *torna in sè* (ultimamente in questo piccolo spazio fangirlo sempre di più, bah!)
Inizialmente per il titolo della canzone che Josh stava ballando/ascoltando mentre dipingeva avevo pensato a “A sky full of stars” dei Coldplay perché ultimamente la sto ascoltando molto ma poi ho collegato Coldplay - Chris Martin - Jen a una storia Joshifer e così ci ho ripensato :’)
Per il titolo ci stava benissimo “A sexy painter” ma poi ho detto ‘meglio di no, restiamo sul semplice’ ahahaah
Grazie as usual a quella patata di Sabrina e a voi che nonostante io “abbia giocato con i vostri sentimenti” (come dice Vick) siete rimasti al mio fianco
Al prossimo capitolo,
dr3amerthings

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Capitolo 10
*** New York City ***


New York City
 
Jennifer e Josh stanno finendo di preparare le loro valigie per volare a New York, alla première mondiale di “X-men: Apocalypse”.
 
Il film sarebbe dovuto uscire già il 27 maggio ma durante le riprese Michael Fassbender, l’aitante attore che interpreta Magneto, si fratturò una gamba. Le ultime scene sono state girate a giugno, quando Michael ha ricevuto l’ok del medico.
L’uscita della pellicola cinematografica è stata così posticipata al 18 novembre.
 
“Allora, pronta per domani?” chiede Josh raggiungendo Jennifer sotto le coperte “Sì, ma come al solito ho un po’ d’ansia” ammette avvicinandosi al volto del ragazzo, fino ad avere il naso a pochi centimetri dal suo “Non pensarci e ora dormiamo che domani dobbiamo svegliarci presto” ricorda lui scostandole una ciocca di capelli e posandole un bacio sulle labbra “Ti amo” sussurra Jennifer “Ti amo anche io” risponde il ragazzo ed entrambi, dopo essersi accoccolati attorcigliando tra loro le gambe, si addormentano dolcemente.
 
È mattina presto e fuori è ancora buio. La sveglia inizia a suonare, costringendo i due ad aprire gli occhi. “Nooo Josh ti prego, ancora un po’!” supplica Jen aggrappandosi ancor di più alle coperte che il ragazzo sta cercando di levarle di dosso per farla alzare “Avanti Jen, lo sai anche tu che abbiamo un aereo da prendere” ricorda per la milionesima volta Josh “… va bene, d’accordo …” conclude lei alzandosi malvolentieri “Tornerò presto, mi mancherai” ammette ironicamente Jennifer rivolgendosi al letto.
In meno di un’ora i due sono pronti. “Abbiamo preso tutto?” chiede un’ultima volta Josh “Ora sì!” afferma la ragazza mettendo in valigia le vitamine per la gravidanza subito dopo averle prese.
Escono di casa e fuori ad aspettarli c’è un’auto dalla quale scendono Gary e Michelle. “Pronti all’avventura?” esorta il padre di lei abbracciandola “Andiamo papà, non è poi chissà che” commenta Jennifer appoggiando la borsa nel baule del taxi che era appena arrivato e anche Josh carica le altre valigie “Ma comunque New York non è dietro l’angolo tesoro” nota Michelle “E questa volta c’è pure il nostro nipotino qui dentro!” esclama Gary accarezzando delicatamente il ventre della figlia “Non vi preoccupate, mi prenderò cura io di loro” rassicura Josh circondando con il braccio Jen e portandola a sé baciandole la tempia.
Dopo gli ultimi saluti entrambi gli attori salgono sul taxi “All’aeroporto per favore” dice Josh al conducente “Certo” risponde l’uomo, e la macchina parte.
Arrivati a destinazione Jen e Josh si apprestano ad entrare nell’edificio tenendosi per mano. Si fanno strada fra la gente guardando in basso per non essere notati ed raggiungono il gate dove prima di immettersi per salire sull’aereo effettuano il check-in.
“Comoda amore?” chiede Josh vedendo Jennifer praticamente sdraiata sul sedile tra mille cuscini “Mh, sì dai” risponde sorridendo “che pensi di fare?” aggiunge poi “Mi ascolterò un po’ di musica e poi vedrò … E tu?” chiede di rimando “Conto di riuscire a finire il libro” afferma Jennifer riferendosi ad ‘Anna Karenina’ di Lev Tolstoy iniziato ancora ad agosto “Ho qualche dubbio a riguardo …” ammette il ragazzo accennando ad un sorrisetto “Che intendi dire?” domanda lei “Credi che mi addormenterò?” continua “Non sono stato io a dirlo!” controbatte Josh alzando le mani in segno di resa e ridacchiando mettendo successivamente le cuffie e premendo il tasto ‘play’.
Jennifer lo guarda un’ultima volta prima di spostare l’attenzione sulle pagine del libro.
 
“Amore …” chiama Josh quasi sussurrando “Amore svegliati, siamo atterrati” conclude prendendole tra le mani il libro per riporlo e posandole un bacio sulla fronte. Jennifer si stiracchia aprendo lentamente gli occhi “Per fortuna dovevi finire il libro eh?” le chiede sorridendo “Non ci ho fatto nemmeno caso … le palpebre si sono chiuse da sole” si giustifica lei “Forza, usciamo da questo aereo che sto morendo di fame!” incita Jennifer.
Come al solito l’aeroporto di New York pullula di paparazzi pronti ad immortalare le star in partenza o/e in arrivo: sembra quasi vivano lì.
Alla vista dei due innamorati, i fotografi si precipitano verso di loro e li investono con migliaia di flash chiedendo ripetutamente informazioni sulla gravidanza come “È un maschio o una femminuccia?” “Amico, sarà una sorpresa!” risponde Josh mettendo un braccio attorno alla vita di Jennifer e continuando a camminare con passo spedito verso l’uscita dell’edificio dove ad aspettarli c’è un’auto nera con i vetri oscurati.
Arrivati in hotel Jennifer e Josh prendono l’ascensore e salgono in camera.
“Sono stanchissima!” esclama Jen posando a terra la borsa e buttandosi a capofitto a pancia in giù sul letto con ancora indosso le scarpe “Amore ma hai dormito durante tutto il viaggio” ride Josh sistemando le valigie vicino all’armadio e sedendosi accanto a lei per toglierle le scarpe, che appoggia delicatamente ai piedi del letto “Lo so ma …” borbotta Jennifer “… ma?” ripete lui sdraiandosi di lato e circondandola in un abbraccio “Mi sento come se avessi corso una maratona …” “Facciamo così, adesso sono quasi le 10:00” nota Josh dando un’occhiata all’orologio “Tu te ne stai qui e schiacci un altro pisolino mentre io vado a farmi una doccia … Poi se te la senti pranziamo fuori oppure ordiniamo il servizio in camera eh? Che ne dici?” chiede attorcigliando tra le dita una ciocca di capelli della ragazza “Affare fatto” accetta Jennifer stringendosi nella felpa di lui che aveva indossato subito prima di scendere dall’aereo. Josh la copre con una coperta che era appoggiata su una sedia e le posa un bacio fra i capelli prima di andare a farsi la doccia.
 
Jennifer e Josh hanno pranzato in un ristorante italiano di periferia, piccolo e accogliente.
Accanto al loro tavolo sedeva una giovane coppia con un bambino di 2 anni circa che pranzavano. Nel vedere quella scenetta, i due attori non hanno potuto non immedesimarsi.
 
Sono circa le 18:30 e sta per iniziare l’intervista di Josh e Jennifer al noto show americano ‘Live with Kelly and Michael’ per la promozione del film.
Jennifer indossa un semplice vestito bianco con dei motivi azzurri nella parte inferiore della gonna mentre Josh veste una semplice camicia bianca con un paio di jeans.
 “Pronta?” chiede il ragazzo prendendole la mano “Sì” risponde Jen sorridendo di rimando.
“… diamo il benvenuto a Jennifer Lawrence e Josh Hutcherson!” annuncia la conduttrice e i due, sempre mano nella mano, percorrono quei pochi metri che li dividono dalle telecamere, sorridendo e salutando la gente presente in studio.
“Bentornati!” esclama Michael sistemandosi meglio sulla sedia “E benvenuto o benvenuta” aggiunge Kelly riferendosi al bambino “Ahaha grazie mille” “È bello essere di nuovo qui” rispondono i due.
Per tutta l’intervista, durata più o meno 10 minuti, si è parlato del tempo passato sul set di X Men, degli effetti speciali, degli scherzi fatti e subiti.
“E così non ci sono stati momenti imbarazzanti eh?” chiede la donna “Che intendi dire Kelly?” domanda Josh “Credo che Kelly si stia riferendo a Nicholas Hoult, che per chi non lo sapesse interpreta Beast” specifica Michael “Oh no …” inizia Jennifer guardando negli occhi prima Josh per poi sposare lo sguardo sul conduttore “Nicholas ed io siamo stati insieme per qualche anno, sì è vero, ma siamo rimasti amici” continua la ragazza “Non ci sono stati drammi sul set ecco” prende la parola Josh, rispondendo alla domanda che molto probabilmente Kelly stava per formulare.
 
All’uscita dell’edificio le transenne tenevano a bada i fans che aspettavano l’arrivo dei due attori. Varcata la porta iniziano le urla e subito Jen e Josh si avvicinano per firmare più autografi possibili.
 
“Sei stanca amore?” chiede il ragazzo chiudendo dietro di sé la porta della loro camera d’albergo “Un pochino, neanche tanto …” risponde lei sciogliendo l’acconciatura che teneva raccolti i capelli “Non te l’ho nemmeno detto …” ammette lui “Detto cosa?” domanda Jennifer “Che sei stupenda” continua Josh, accorciando la distanza che lo separa dalla ragazza fino a stringerla a sé, baciandola appassionatamente. Tra un bacio e l’altro la ragazza sbottona la camicia del ragazzo, e uno alla volta gli indumenti di entrambi finiscono sul pavimento.
 
Ancora accoccolati a letto dopo una nottata d’amore Josh e Jen vengono svegliati da una chiamata “Pronto?” risponde il ragazzo stropicciandosi un occhio “Sì, okay … arrivo subito” dice prima di terminare la conversazione “Josh, ma chi era?” “Il regista … dice che ha bisogno di parlarmi un momento” spiega lui alzandosi dal letto e raccogliendo da terra i boxer e i pantaloni che indossa velocemente avviandosi verso la porta “Ma una maglietta no? Ho capito che sei bello anche a petto nudo ma non credi faccia un po’ freddino? Siamo a novembre” nota Jennifer ridacchiando e Josh fa mezza piroetta, torna indietro e prende una maglia pulita dall’armadio, facendo un occhiolino alla ragazza “Non credo di metterci molto” aggiunge, dandole un leggero bacio sulle labbra prima di uscire dalla stanza.
Anche Jennifer si alza e si veste, indossando la camicia bianca di Josh e rimanendo in mutande.
Dopo aver guardato fuori dalla finestra per qualche minuto, osservando il cielo di New York coperto da qualche nuvola, decide di rifare il letto disfatto la notte precedente e mentre lo fa inizia a canticchiare.
La porta della camera si apre. “Sei già tornato amore?” chiede la ragazza di spalle senza nemmeno distogliere l’attenzione dal sistemare il lembo delle lenzuola sotto l’angolo del materasso. Il ragazzo si avvicina e posa le mani sui suoi  fianchi “Sto mettendo in ordine il casino che abbiamo fatto ieri notte …” nota Jennifer. La mano di lui sposta i capelli biondi tutti da un lato, così da poter baciare il suo collo.
“Non ne hai avuto abbastan-” dice la ragazza girandosi verso Josh che le sta posando dolci e teneri baci nella parte sottostante l’orecchio.
Ma non è il suo Josh.
 
È Nicholas.
 
 
Sono di nuovo qui :D
Sì lo so, lo so, sono secoli che non aggiorno ma tra il rientro dalle vacanze di Natale e l'inizio del periodo "mettiamo una verifica/interrogazione ogni giorno tanto che vuoi che sia" non ho avuto molto tempo per scrivere. Scusatemi, scusatemi scusatemi!
Quando era uscito lo spoiler del possibile ruolo del nostro Josh come Cyclops avevo già iniziato a fangirlare come del resto l'intero fandom (alla fine sarà Tye Sheridan ad interpretarlo).
Grazie a Sabrina (@sabrinastronaut) e a voi :*
Oggi è il compleanno di quella patata di Vick so... HAPPY BDAY  
Al prossimo capitolo,
dr3amerthings

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Capitolo 11
*** Stay with me ***


Stay with me
 
“Non ne hai avuto abbastan-” dice la ragazza girandosi verso Josh che le sta posando dolci e teneri baci nella parte sottostante l’orecchio.
Ma non è il suo Josh.
È Nicholas.
 
“Nicholas che c-” Jennifer non riesce a finire la frase, le sue labbra sono premute contro quelle del suo ex. La ragazza spinge i palmi delle mani contro il suo petto, allontanando Nicholas di qualche centimetro, che si scusa subito “Perdonami Jennifer, i-io non volevo …” balbetta il ragazzo guardandola dritta negli occhi.
“Che ci fai qui?” chiede Jen.
Non avrebbe mai pensato che fosse stato lui, pensava fosse il suo Josh.
“Jennifer …” inizia Nicholas riavvicinandosi a lei, afferrandola per le spalle “Io ti amo … non ho mai smesso di amarti” ammette.
C’è un lungo momento di silenzio.
Jennifer fa un respiro profondo prima di parlare “Nick è finita … ora sto con Josh e aspetto un bambino” chiarisce, fissando quegl’occhi azzurro cielo.
“Possiamo sempre tornare insieme, crescerò questo bambino come se fosse mio … non ti ho mai dimenticata e maledico il giorno in cui ci siamo lasciati perché non ci vedevamo quasi mai, avrei dovuto combattere per noi, per il nostro futuro insieme” “Ma non l’hai fatto e sono andata avanti, accorgendomi di amare Josh” rinfaccia la ragazza cercando di liberarsi dalla stretta “Nicholas mi stai facendo male” aggiunge, senza però ottenere nessun risultato.
“Ti ricordi le passeggiate nel bosco, le partite a basket, le serate passate sul divano a guardare serie tv …” inizia ad elencare il ragazzo, facendo scivolare le sue mani ai polsi di lei.
La mente della ragazza è invasa da numerosi flash in rapida sequenza di tutto quello che aveva condiviso con Nicholas.
“… i pic-nic e tutti gli altri bei momenti passati insieme? Quello passato con te è stato il periodo più bello della mia vita” conclude stringendole di più i polsi e tirandola a sé fino a sentire il suo cuore. “Nick ti prego lasciami andare, mi stai facendo male …” supplica Jennifer, indietreggiando con lui piano piano, fino ad avere le spalle al muro. I suoi occhi si riempiono di paura e una lacrima le riga il viso.
Non curandosi della forza usata, Nicholas tiene ferma Jennifer stringendola contro la parete e inizia a baciarla con troppa energia.
La ragazza tenta di fermarlo, dimenando le gambe e cercando di liberarsi dalla presa dei polsi.
Cerca di gridare aiuto ma le riesce quasi impossibile e le lacrime iniziano a rigarle il volto.
 
“Amore son-” inizia Josh entrando in camera ma vedendo la scena, senza nemmeno esitare si precipita su di lui “BRUTTO FIGLIO DI PUTTANA!!” gli urla contro.
Nicholas non fa in tempo ad accorgersi dell’arrivo del ragazzo che si ritrova steso a terra mentre il sangue gli esce dal naso e dal labbro. Jennifer è rannicchiata a terra, tiene strette a sé le gambe nude e inginocchiato davanti a lei c’è Josh che la stringe tra le sue braccia “Tranquilla amore … sono qui” la rassicura accarezzandole con una mano i capelli e posandole un bacio.
Il ragazzo si alza lentamente tenendo una mano sul volto per fermare il sangue e si avvicina ai due “Lui non ti amerà mai quanto ti amo io, si stuferà di te e ti lascerà molto presto. Io ti aspetterò” promette Nicholas guardando Jen dritta negli occhi, ancora gonfi e pieni di lacrime.
Josh si alza in piedi e si trattiene nel tirargli un secondo cazzotto stringendo i pugni “Vattene” gli ordina a denti stretti e questo lo ascolta, uscendo dalla stanza sbattendo la porta.
“Hey Jen … Jen, amore shh” le dice l’amato tornando accanto a lei, prendendole il viso tra le mani e asciugandole una lacrima “Tranquilla, amore … è tutto passato” ripete avvicinandole il volto al suo petto. Jennifer lascia la presa alle gambe e si stringe forte alle braccia di Josh tanto da potergli sentire il battito del cuore.
 
Restarono abbracciati a terra per qualche minuto, fino a che la ragazza si calmò.
Josh la prese in braccio e si sedette al centro del letto con Jen ancora stretta a lui, con il viso premuto contro il suo cuore.
Piano piano la ragazza raccontò tutto tra un silenzio e l’altro. Raccontò del confronto, delle parole. Raccontò della forza subita e di quanto fosse spaventata all’idea di cosa sarebbe potuto succedere se non fosse arrivato lui a difenderla, il suo principe azzurro.
 
“E tu sei pronta amore?” domanda Josh davanti allo specchio, sistemandosi la cravatta appena annodata dalla ragazza e abbottonando il polsino della camicia  “L’autista ha detto di essere arrivato …” aggiunge controllando il cellulare “Ora sì” risponde Jennifer indossando un copri spalle  per coprirsi dal freddo e per nascondere i lividi che stanno comparendo dove Nicholas la teneva stretta. Josh veste un semplice completo blu scuro, cravatta di seta raffinata e mocassini in pelle nera. I capelli sono pettinati perfettamente e sul viso ha un po’ di barbetta.
Sotto al copri spalle, la ragazza indossa un abito blu elettrico, per richiamare le sembianze del suo personaggio, Mystique. Le spalline sono trasparenti e sul corpetto ha dei ricami con delle perline. Un nastrino cinge la vita sopra la pancia appena visibile e il vestito termina in strascichi di tulle da cui si intravedono le gambe. I capelli sono raccolti in una treccia a spina di pesce laterale e delle ciocche le contornano il viso.
“Sei bellissima” commenta Josh osservando ogni singolo particolare “Grazie, anche tu … e non poco” sussurra la ragazza appoggiando una mano sul petto del ragazzo e posandogli un bacio leggero sulle labbra “Non ti lascerò nemmeno per un secondo durante la première, sarò sempre accanto a te” le promette l’amato e mano nella mano escono dalla camera d’albergo per raggiungere il posto in cui si terrà l’anteprima del film.
Dopo un breve viaggio in auto i due arrivano a destinazione e appena scendono dalla macchina le urla dei fans si fanno più forti. Percorrono tutto il red carpet, si mettono in posa per i fotografi e firmano più autografi possibili: l’affetto di tutte quelle persone li rendono molto felici.
Mentre Josh scambia quattro chiacchiere con Michael Fassbender e James McAvoy, Jennifer finisce di fare il giro delle transenne firmando foto, magliette e quant’altro. Arrivata quasi alla fine, l’attrice nota un peluche a terra e subito lo raccoglie. È un orsacchiotto vestito in giacca e cravatta, molto buffo e tenero. Jennifer fa per porgerlo alla persona alla quale era caduto “Oh mio Dio!” esclama in un primo momento la ragazza dai capelli scuri, decisamente molto felice di avere una delle persone più importanti per lei a pochi centimetri di distanza “No no, tienilo … è un pensiero per il bambino, sono così felice!” spiega con le lacrime agli occhi “Grazie mille, è molto carino da parte tua” ringrazia Jen abbracciandola “e non piangere okay?” aggiunge accarezzandole un braccio e dedicandole un sorriso per tutta quella tenerezza.
Abbracciando il peluche, Jennifer raggiunge Josh “E questo?” chiede il ragazzo toccando un orecchio dell’orsetto “È un regalo per il bambino” risponde sorridendo.
 
Durante una delle tante interviste prima della proiezione del film, Jen assume un’espressione preoccupata quando intravede da lontano Nicholas scendere dalla sua auto abbottonandosi il bottone della giacca del completo “Tutto bene Jennifer?” chiede l’intervistatrice ”Jennifer?” domanda una seconda volta. Josh, notando cosa sta succedendo, va dall’amata per sistemare la situazione e per nascondere il fatto ai giornali. “Oh, ecco che arriva il futuro papà!” esclama la donna dimenticandosi di Jennifer. Il ragazzo mette un braccio intorno alla vita della ragazza e la avvicina a sé, posandole un bacio sulla tempia “Mi mancavate” ammette sorridendo, e la giornalista conclude l’intervista con altre due domande prima di lasciarli andare.
 
“… comunque è stato fantastico girare questo film, ormai è come una famiglia” conclude Nicholas “Se posso chiedere, che ti è successo al labbro?” domanda il giornalista notando il taglio sul volto dell’attore “Niente di che, non è importante” risponde in fretta il ragazzo, passandosi un dito sulla piccola ferita e cercando Jennifer con lo sguardo, senza farsi notare.
 
Sono (finalmente) tornata :)
Scrivere questo capitolo mi è stato un pochino difficile, non riesco ad immaginare un Nicholas così aggressivo che fa del male alla mia povera Jen *si sente in colpa* ma il nostro Josh è il suo principe azzurro perciò la proteggerà.
Ho cercato di descrivere i vestiti il meglio possibile e spero di esserci riuscita :’)
Grazie a @sabrinastronaut.
Al prossimo capitolo,
dr3amerthings

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Capitolo 12
*** Photograph ***


Photograph
 
“Attento al mobiletto... un po’ più a destra, okay ci sei” commenta Jennifer, in piedi, con una tazza di the in una mano e l’altra appoggiata sul pancione.
 
È il 24 dicembre. Josh e Jennifer hanno appena comprato un albero di Natale che ora si trova vicino al caminetto.
 
“Mamma mia che fatica!” ammette il ragazzo alzandosi in piedi e passandosi una mano sulla fronte “Non credevo fosse così pesante...” “Lo sai che ti avrei aiutato se non fosse per il bambino, vero?” specifica la futura mamma sorseggiando la sua bevanda ancora calda “Anche se guardarti faticare non è affatto male ahahah” ride andando verso di lui e guardando il bellissimo pino, ancora spoglio dalle decorazioni, che avevano scelto insieme. Josh si inginocchia e avvicina le labbra al pancione “E tu piccoletto? Che ne dici?” sussurra, subito prima di accostare l’orecchio sulla rotondità “Credo piaccia anche a lui” fa sapere Jen “Senti qui come si sta muovendo!” aggiunge prendendo la mano del ragazzo e appoggiandola sulla pancia. “Oh piccolino mio” bisbiglia Josh con gli occhi lucidi posando un bacio sul ventre “Abbiamo già fatto la foto questa settimana?”
 
Ogni settimana, da quando  è venuto  a conoscenza che sta per diventare papà, Josh scatta una fotografia a Jennifer di profilo con la maglietta alzata, mostrando in questo modo la pancia, e le mani appoggiate sul ventre. Tutte le foto, insieme alle ecografie, vengono poi raccolte in un piccolo album. Ad ogni scatto si vede il piccolino crescere sempre di più.
 
“No, non mi pare” risponde titubante la ragazza. Josh scatta in piedi e correndo nello studio va a prendere il raccoglitore e la macchina fotografica istantanea “Rimediamo subito!” esclama tornando dall’amata che ride per i suoi capelli scompigliati. “Ma... qui manca l’ultima ecografia” nota Jennifer aprendo l’album “L’avrai data a tua madre o sarà ancora nella cartellina... avanti, mettiti lì e facciamo questa foto!” incoraggia il ragazzo impugnando la macchina fotografica.
“Eccola qua” dice Josh sventolando un’ultima volta la carta fotografica per far apparire l’immagine. Jen gli si avvicina e lo abbraccia da dietro, appoggiando il mento sulla sua spalla e ammira la foto per un momento “Ti amo” sussurra “Ti amo anche io” le risponde voltando il viso tanto quanto basta per intravedere i suoi occhi furbi. “Iniziamo ad addobbare l’albero?” chiede la ragazza subito dopo avergli posato un dolce e tenero bacio sul collo “Okay” le risponde Josh mettendo la polaroid nell’apposita pagina dell’album.
Dopo aver aperto con cura lo scatolone, Jennifer e Josh iniziano a decorare il pino con palline, bastoncini di zucchero, fiocchi e quant’altro.
Decorazione dopo decorazione, l’albero comincia finalmente a prendere vita: mancano soltanto le luci e la stella. Jen prende una sedia e la posiziona il più  vicino possibile all’albero “Che stai facendo?” chiede il ragazzo che, vedendo l’amata in procinto di salire sulla seggiola, posa immediatamente a terra il filo ancora aggrovigliato di lucine colorate per avvicinarsi a lei “Niente, voglio mettere la stella” risponde Jennifer, ormai in piedi sulla sedia “Va bene ma stai attenta a non cadere” raccomanda Josh tenendola con entrambe le mani per i fianchi.
 
Finalmente l’albero di Natale è finito e Jennifer spegne la luce del soggiorno per ammirare il tutto. “Niente male Hutcherson” commenta sedendosi sul divano accanto a lui che la circonda con un abbraccio “abbiamo fatto proprio un bel lavoro” continua la ragazza, posando la testa sul suo petto e alzando da terra i piedi, distendendosi appoggiata a lui “Già, insieme siamo una bella squadra!” conferma Josh sorridendo.
Tempo 5 minuti e Jennifer si addormenta senza accorgersene.
Il ragazzo, ancora ‘intrappolato’, sente vibrare il cellulare nella tasca dei jeans “Pronto?” risponde una volta preso il telefono in modo impacciato e il più velocemente possibile “Ehi Josh, tanti auguri di buon Natale!” augura Liam “Ciao Liam... Buon Natale? Ah già, in Australia è già Natale ahahah allora auguri anche a te! Tutto bene?” chiede sussurrando “Sì grazie e voi?” “Benone, non vediamo l’ora di diventare genitori” risponde alzandosi dal divano cercando di non svegliare la ragazza e avvicinandosi alla finestra “E Jen? È lì con te?” “Sì è qui, ma sta dormendo beatamente” “Ah okay, allora salutamela e falle le auguri. Ci sentiamo presto” conclude il ragazzo prima di riattaccare.
 
Anche se è ormai buio, guardando fuori dalla finestra del soggiorno, Josh riesce a intravedere dei fiocchi di neve cadere piano piano.
Manca qualche ora a Natale e Josh non ha ancora ritirato il regalo per Jennifer: la mattina aveva ricevuto un messaggio dal negoziante che lo metteva al corrente che era pronto.
Decide così di approfittare dell’inaspettato sonnellino della ragazza.
Josh si dirige verso la porta e prende il giubbotto, lo indossa e, prima di uscire, torna indietro, copre Jennifer con una coperta e le posa un bacio sulla fronte e uno sul pancione sussurrando “Tornerò prima che ve ne accorgiate” uscendo poi di casa.
Indossa il casco, sale in sella alla sua adorata moto e, tra un fiocco di neve e l’altro, si avvia verso la gioielleria. Arrivato, parcheggia ed entra nel negozio togliendosi il casco e sistemandosi i capelli.
“Buongiorno, sono il signor Hutcherson” si presenta al bancone dopo aver aspettato il suo turno guardando le vetrine luccicanti “Buongiorno” risponde la donna “Sono venuto a ritirare il regalo, questa mattina mi è arrivato il messaggio” spiega Josh “Ecco a lei” dice la commessa porgendogli una scatolina blu “Se per caso non andasse bene può sempre venire a cambiarlo presentando lo scontrino” aggiunge dandogli il pezzetto di carta “Okay, grazie mille e buone feste!” “Buone feste anche a lei” sente Josh uscendo dalle porte automatiche.
Dopo aver nascosto il regalo nella tasca interna della giacca, il ragazzo indossa il casco e parte dirigendosi verso casa.
Si sta facendo sempre più buio e ormai la neve ricopre le strade.
Basta un secondo. Una mossa sbagliata.
Josh perde il controllo della sua moto, finendo fuori strada.
Il casco rotola per qualche metro sull’asfalto.
 
 
Hola :)
Sono finalmente di nuovo qui con questo dodicesimo capitolo.
È stato strano scrivere questa parte natalizia quando siamo quasi in estate ahahah
Finita la scuola spero di avere più tempo per scrivere anche se si prospetta un’estate abbastanza impegnativa.
Come al solito un enorme grazie a @sabrinastronaut
Al prossimo capitolo,
dr3amerthings

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Capitolo 13
*** Lost ***


Lost
 
Jennifer viene svegliata dallo squillo del suo cellulare. Dopo essersi guardata intorno per qualche secondo, in cerca del suo Josh, si toglie la coperta di dosso e, a passo di bradipo, va a prendere il telefono lasciato in cucina. È una chiamata di Josh. “Pronto amore?” inizia la ragazza, un po’ perplessa “Salve signora”.
Quello dall’altra parte non è il suo amore, non è Josh.
In sottofondo si possono sentire suoni che risultano essere le sirene di un’ambulanza.
“Il ragazzo ha avuto un incidente in moto, lo stiamo portando all’ospedale” continua l’uomo prima di riattaccare.
Jennifer, paralizzata, cerca di capire che fare. Non deve andare in panico, deve mantenere la calma. Indossa la prima maglia che trova: è una felpa di Josh, appoggiata sulla sedia accanto a lei. Così facendo esce di casa per raggiungere l’ospedale il prima possibile.
Salita in macchina, con le mani tremolanti, mette in moto e parte.
Fuori è buio e il viso di Jennifer viene illuminato ritmicamente dai lampioni che illuminano entrambi i lati della strada e i suoi occhi si fanno sempre più lucidi.
Durante il tragitto la ragazza, con voce quasi strozzata dal pianto, ha chiamato la famiglia di Josh.
Michelle e Chris, che erano partiti per passare le feste di Natale lontani da casa, dopo aver ricevuto la chiamata di Jennifer, si sono subito messi in viaggio per tornare. Sarebbero arrivati tra qualche ora.
Connor, invece, è rimasto in città ma non risponde così la ragazza gli lascia qualche messaggio in segreteria.
 
Arrivata in ospedale, Jennifer si fionda al bancone del pronto soccorso e chiede del suo Josh “È incosciente e gli stanno facendo tutti gli esami necessari. È meglio se si sieda, ci sarà da aspettare un bel po’” le consiglia l’uomo, non aggiungendo altro. La ragazza cerca di saperne di più senza riuscirci. Almeno sa che il suo cuore batte ancora, sa che è vivo.
Jennifer cammina avanti e indietro per la sala d’attesa prima di sedersi su una delle tante sedie di plastica rosso scuro.
“Non può essere vero, Dio fa che non sia nulla di grave ti prego non potrei perdere l’amore della mia vita” pensa con la testa fra le mani.
 
Sono le 23:43 quando arriva Connor. Sono passate più di due ore dalla telefonata.
Appena lo vede, Jennifer gli va incontro. “Non si sa ancora niente?” chiede il ragazzo stringendo la ragazza a sé “No... non ancora” risponde lei con il viso premuto contro la giacca di Connor.
“Hai mangiato?” domanda il fratello di Josh dopo che entrambi si erano seduti “No, pensavo che se fossi andata a prendere qualcosa al bar il medico sarebbe venuto a parlare con qualcuno e non avrebbe trovato nessuno.” ammette stringendosi nella felpa di Josh, troppo grande per lei “Allora vado a prenderti qualcosa da mettere sotto i denti, ricordati che siete sempre in due” ribadisce Connor accennando con la testa al pancione.
 
Al suo ritorno, Jennifer era sdraiata su due sedie che dormiva. Connor appoggia il panino e la bottiglietta d’acqua che aveva preso al bar su una seggiola vicino e si siede anche lui, in modo che la testa di Jen sia appoggiata sulla sua coscia.
“Buon Natale” sussurra il ragazzo passata la mezzanotte.
 
Chris e Michelle hanno viaggiato tutta la notte e arrivano in ospedale per le 4 del mattino. Visibilmente stanchi e preoccupati chiedono informazioni ad una donna del personale che gli indica la sala d’attesa, dove Jennifer e Connor aspettano dalla sera prima.
“Hanno detto che è ancora incosciente. Dobbiamo aspettare che si svegli per poterlo vedere, non so perché...” spiega il ragazzo ai suoi genitori, parlando a voce bassa per non svegliare Jen che ancora dorme.
“Voi siete qui da ieri notte? Se volete potete passare a casa a farvi una doccia e cambiarvi, restiamo qui io e tuo padre” chiede Michelle sistemando la felpa a Jen e sfiorando delicatamente il pancione con il palmo della mano.
 
È la mattina del 25 dicembre e fuori è ancora buio.
Josh apre gli occhi, si porta una mano alla testa fasciata e farfuglia qualcosa di incomprensibile per il dolore. Il dottore finisce di sistemare la flebo prima controllare il riflesso pupillare del ragazzo. “Buongiorno” dice l’uomo rimettendo la lucina nella tasca del camice “Che... che è successo?” chiede Josh “Hai avuto un incidente in moto. Hai un braccio rotto e un trauma cranico e per questo ti abbiamo tenuto in osservazione tutta la notte. Ora se non ti dispiace ti farò qualche domanda. Come ti chiami?” inizia il dottore “Josh Hutcherson” “Mi puoi dire il nome completo?” “Joshua Ryan Hutcherson” “Ottimo... Sai che giorno è oggi?” “Dovrebbe essere il 25 dicembre” “Esatto, e a proposito Buon Natale” augura l’uomo sorridendo “Okay, sembra tutto apposto” conclude.
L’infermiera, rimasta in silenzio, esce dalla camera d’ospedale. “Per il momento possono entrare solo i parenti” informa la donna dopo aver accennato alle condizioni del ragazzo.
Chris, Michelle e Connor seguono l’infermiera lungo il corridoio mentre Jennifer rimane in sala d’attesa dove ormai ha aspettato molte ore tanto da conoscerne ogni singolo dettaglio.
Non essendo sposata con Josh non ha nessun diritto legale di vederlo, non fa parte dei parenti anche se è la sua fidanzata da qualche anno e sta portando in grembo suo figlio.
Rimane seduta ad accarezzare il pancione e a fissare il grande orologio fissato alla parete davanti a sé fino a quando non sente in lontananza dei passi farsi sempre più vicini. Immediatamente si alza dalla sedia diventata ormai scomoda e va incontro a Michelle Chris e Connor.
“Allora come sta?” chiede la ragazza torturandosi le dita “Vai a vedere tu stessa” le risponde Michelle sorridendo.
Jennifer, accompagnata dall’infermiera, entra nella stanza e subito si precipita su quello che è il letto di Josh. “Josh! Dio mio che ti è successo? Mi hai fatto prendere un colpo!” ammette la ragazza avvicinandosi a lui per abbracciarlo.
Il ragazzo, perplesso, si scosta.
“Come fai a sapere il mio nome?” chiede titubante “Josh, ma che stai dicend-” “Chi sei?” la interrompe osservandola dritta negli occhi.
 
 
 
Hola :)
Sono di nuovo qui!
Prima di iniziare a scrivere il capitolo avevo in mente di far succedere completamente un’altra cosa ma poi ripensandoci e consultandomi con le altre è saltato fuori questo ahahah
Non so voi ma a me la parte in cui Jennifer e Connor si abbracciano e quella in cui lei dorme appoggiata a lui piacciono molto.
Oggi sono usciti i nuovi poster di Mockingjay e mamma mia *w* questa settimana c’è anche il panel al Comic Con e asdfgh
Anyway grazie a Elisabeth e a @sabrinastronaut
Al prossimo capitolo,
dr3amerthings

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Capitolo 14
*** Who the hell are you ***


Who the hell are you
 
“Josh! Dio mio che ti è successo? Mi hai fatto prendere un colpo!” ammette la ragazza avvicinandosi a lui per abbracciarlo.
Il ragazzo, perplesso, si scosta.
“Come fai a sapere il mio nome?” chiede titubante “Josh, ma che stai dicend-” “Chi sei?” la interrompe osservandola dritta negli occhi.
Il sorriso sul volto di Jen scompare poco a poco e i suoi occhi sembrano spegnersi.
“Chi sei?” chiede ancora Josh.
“Signorina forse è meglio che esca” invita il dottore trascinandola dolcemente fuori dalla stanza.
Le lacrime iniziano a bagnarle il viso e, con la schiena appoggiata al muro, si siede a terra.
Chris Michelle e Connor, non molto lontani da lei, vedendola piangere, subito le vanno incontro.
“Jennifer, tesoro che succede?” domanda la donna “N-Non mi riconosce più...” sussurra Jennifer con la voce rotta dal pianto “Per lui non sono nessuno...”
 
Josh viene fatto sedere su una sedia a rotelle.
“Non è necessario” aveva detto all’infermiere ma quest’ultimo aveva risposto che il posto dove dovevano andare era abbastanza lontano dalla sua camera e sarebbe stato più comodo e più sicuro usare la carrozzina.
Usciti dalla stanza i due prendono l’ascensore e salgono al quinto piano. Percorrono poi un lungo corridoio alla fine del quale c’è una sola porta. ‘Dottor D. Smith’ legge mentalmente Josh dalla targhetta in metallo affissata sulla superficie in legno.
L’infermiere bussa prima di aprire la porta e accompagnare dentro Josh per poi andarsene.
La stanza è illuminata e piena di libri riposti su enormi scaffali.
L’uomo seduto alla scrivania chiude la sua agenda e si alza “Buongiorno, si accomodi” invita il medico accennando alla poltroncina in pelle scura.
 
Josh e il dottor Smith hanno parlato per un’ora o due prima che il medico fosse sicuro della diagnosi. Josh ha un’amnesia post-traumatica, si ricorda tutto perfettamente: dalla sua prima partita di basket alla recita scolastica in cui interpretava un marinaio sventurato, dal primo giorno sul set del suo primo film al suo ultimo viaggio in giro per il mondo.
Ricorda tutto, sì, ma non la sua Jennifer. Lei non compare mai, è come se non esistesse.
 
Il ragazzo viene dimesso lo stesso giorno.
Dato che è come se non conoscesse Jennifer non può tornare a casa da lei - almeno non per il momento - e non può nemmeno andare nella casa sulla spiaggia perché è meglio che non resti solo.
Josh torna a stare dai suoi, nella sua vecchia camera.
 
Jennifer torna a casa da sola.
Non vuole l’aiuto o il supporto della sua famiglia o degli amici.
Non risponde al telefono e non apre a nessuno. Si limita a piangere e a sfogliare l’album dei ricordi.
Ben, suo fratello maggiore, è sempre stato testardo, proprio come lei. Le vuole molto bene tanto da non poter sopportare l’idea di lasciarla da sola in questo momento.
Dopo aver suonato alla porta senza ottenere risposta, Ben decide di fare il giro della casa. Fortunatamente la finestra dello studio al piano terra è socchiusa, solo un piccolo gancio la tiene bloccata. Le dita del ragazzo non saranno molto snelle ma con un po’ di impegno e un po’ di dolore è riuscito a liberarla e ad entrare. Ben esce dalla stanza sistemandosi la camicia e si dirige in camera da letto, da dove provengono i singhiozzi. “Jen?” chiama il fratello aprendo la porta che fino a poco tempo fa era socchiusa. “Che ci fai qui Ben? Non voglio vedere nessuno...” risponde la ragazza senza nemmeno guardarlo. “Lo sai quanto io ti voglia bene” dice Ben avvicinandosi a lei “Non posso non consolarti...”.
I loro occhi si incontrano e il ragazzo la avvolge tra le sue braccia.
“Jennifer, si sistemerà tutto. Questo è solo uno dei tanti ostacoli che il destino ha in serbo per te, forse uno dei più grandi. Josh non si ricorderà nulla di quello che avete costruito insieme ma è vivo, è ancora qui. Se fosse morto nell’incidente non ci sarebbe stato nulla da fare se non piangere la sua scomparsa... grazie a Dio il suo cuore batte ancora”.
Le parole di Ben sembrano tranquillizzare in qualche modo Jen.
 
È il 26 dicembre sera.
Michelle e Chris sono usciti a prendere la cena e Connor sarebbe arrivato più tardi.
Josh è solo in casa e sta guardando una partita di basket, la partita che solitamente fa ‘litigare’ lui e Jen perché tifano rispettivamente UK e Cardinals. In questo momento i due starebbero mangiando popcorn e discutendo su un canestro di 3 punti se non fosse stato per l’incidente.
Josh non si ricorda di Jennifer ma sente che i Cardinals dovrebbero ricordargli qualcosa o meglio, qualcuno.
Durante una partita Josh ama sorseggiare una birra ma prima che iniziasse l’incontro di oggi Michelle bisticciò con lui sostenendo che bere alcolici mentre si è sottoposti a una cura medica non è proprio indicato. Il tutto si concluse con un Josh che beve del the e una Michelle soddisfatta.
Il ragazzo ha quasi finito la sua bibita quando sente il rumore delle chiavi nella serratura. “Siete già qui?” chiede posando con il braccio sano la bottiglia sul tavolo del salotto, non distogliendo lo sguardo dal televisore “OH MA ANDIAMO! DAI!” urla, come se quelle parole potessero spronare i giocatori a fare di meglio “Josh...” inizia Jennifer.
Il ragazzo si volta e scatta in piedi.
“Come hai fatto ad entrare? Ma soprattutto chi diavolo sei?” domanda avvicinandosi a lei in modo brusco “Davvero non ti ricordi di me?” chiede Jennifer indietreggiando e riportandosi una ciocca di capelli dietro l’orecchio “Dovrei?” risponde in modo quasi ironico.
È in questo momento che la poca sicurezza che rimane di Jen si frantuma in mille pezzi e le lacrime premono nel voler uscire.
“Stiamo insieme da qualche anno ormai...” inizia la ragazza dopo aver preso un respiro profondo “… viviamo insieme” continua, ora con la voce rotta dal pianto “E... e stiamo per avere un bambino” conclude posando le mani sul ventre.
Josh osserva il pancione che spunta dalla giacca aperta. Guarda Jen dritto negli occhi ormai rossi per qualche istante prima di correre veloce fuori casa, scomparendo nell’oscurità.
 
 
 
Hola :)
Josh è vivo ma causa del trauma cranico il poverello non si ricorda praticamente niente di Jennifer.
Ultimamente ho poco da scrivere in questo angolo blu(?).
Grazie a Elisabeth e a @sabrinastronaut
Al prossimo capitolo,
dr3amerthings

 

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Capitolo 15
*** Memories ***


Memories
 
È una serata gelida e ventosa e da qualche ora la pioggia picchia furiosamente sui vetri, sciogliendo la poca neve.
Jennifer sta guardando fuori da una delle due finestre della cucina con una tazza di the fumante in mano che appanna il vetro. Ha i capelli ancora bagnati e una coperta azzurra le copre le spalle.
 
Mentre Josh scappava scomparendo nel buio Jennifer aveva provato a rincorrerlo. Pensava che con un braccio ingessato non sarebbe riuscito a correre così veloce e così lontano a causa del dolore ma si sbagliava. Sotto la pioggia lo avrà cercato per quasi un’ora prima di chiamare la famiglia di lui, spiegando per telefono che cosa era successo in poche parole. Jennifer voleva continuare a cercarlo insieme a Chris e Connor ma Michelle la convinse a tornare a casa con lei facendo leva sulla gravidanza.
 
“Jennifer? Jen, vuoi dello zucchero nel the?” chiede la mamma di Josh avvicinandosi a lei, posando una mano sulla spalla della ragazza “No grazie, va bene così” risponde Jennifer senza nemmeno distogliere lo sguardo dalla sua immagine riflessa sul vetro della finestra.
“Volevo solo parlargli...” ammette quasi sussurrando “Mi ha chiesto chi diavolo ero e non sono riuscita a controllarmi. Sentivo che se non gli avessi detto la verità lo avrei perso in quel preciso momento e così la mia stupida, la mia stupidissima bocca ha iniziato a rivelargli le cose importanti, essenziali, senza partire dalle cose ‘leggere’… Se solo avessi aspettato, se solo me ne fossi stata zitta fors-” “Quel che è fatto è fatto tesoro, ora dobbiamo solo aspettare perché Chris e Connor lo troveranno e tutto si sistemerà. Se rimani positiva vedrai spuntare il sole tra le nuvole” rassicura Michelle cercando di nascondere la sua preoccupazione.
“Forse è meglio che ti tolga quei vestiti bagnati, non vorrai stare male!?” domanda la donna posando le tazze vuote nel lavandino. Jennifer non obbietta e la segue al piano di sopra.
Michelle le porge dei vestiti e la ragazza va in bagno a cambiarsi. Sono di Josh. La felpa bordeaux è quella che il ragazzo indossava la prima volta che i due si sono incontrati su set di Hunger Games, Jen se la ricorda bene. La ragazza esce dalla porta del bagno sistemandosi il cappuccio e insieme a Michelle scende in salotto, dove le due si siedono e aspettano il suo ritorno a casa.
 
Sono passate quasi tre ore dall’accaduto quando finalmente la porta d’ingresso si apre.
“Coraggio, ora entra” incoraggia Chris e Josh mette piede in casa, sporcando e bagnando il pavimento a causa della pioggia, ora divenuta temporale, che lo ha accompagnato durante la ‘fuga’.
Michelle gli va subito incontro mentre anche Connor e Chris entrano.
“Josh tesoro mi hai fatto prendere un colpo!” afferma la donna gettandogli le braccia al collo, fregandosene dei vestiti fradici. Josh rimane quasi impassibile a quell’abbraccio, si limita ad accarezzare leggermente la schiena della madre con il braccio sano. La sua attenzione è catturata dalla ragazza incinta, in piedi non molto lontano da lui, che lo osserva a sua volta con le lacrime agli occhi.
“… Lo abbiamo trovato all’inizio del sentiero che porta alla collina qui vicino, quella nascosta” informa Connor togliendosi la giacca ormai fradicia. Jennifer accenna ad un piccolo sorriso.
 
I due erano soliti andare su quella collina per staccare dalla realtà, in quel posto non c’era mai nessuno (forse per la vicinanza ad un bosco un po’ raccapricciante o per il fatto che il sentiero per arrivarci non è molto visibile). Quando ci andavano non erano due famosi attori di Hollywood. Lì erano solo Josh e Jennifer. Era il loro posto sicuro.
 
Josh continua a camminare verso le scale per andare nella sua vecchia stanza continuando a guardare Jennifer mentre sua madre continua a parlargli e a guidarlo con la mano appoggiata sulla sua schiena.
 
Sono passati un paio di giorni.
Josh estrae la scala a scomparsa dall’alto e la fissa a terra cercando di fare del suo meglio. Sale poi scalino dopo scalino, aiutandosi con il braccio sano.
La luce entra dalla piccola finestra in alto a sinistra e si riescono a vedere particelle di polvere danzare in aria.
Josh si guarda attorno per qualche momento prima di camminare nella valle dei ricordi.
Era da tanto che non saliva in soffitta.
Prende uno scatolone a caso dallo scaffale e sorride. ‘Giocattoli di Josh’ c’è scritto in malo modo su uno dei tanti lati. Tra i tanti balocchi ritrova Bernie, il suo vecchio orsacchiotto senza il quale non riusciva ad addormentarsi, e quei pochi soldatini rimasti intatti che gli furono stati regalati dal padre.
Dopo aver richiuso e rimesso a posto lo scatolone trova una custodia nera tra lo scaffale e il muro. Con delicatezza la prende e si siede al centro della stanza, passa una mano sulla superficie scura per toglierne lo strato di polvere e, aiutandosi con entrambe le mani, apre la cerniera scoprendone l’interno. È la sua vecchia chitarra acustica, quella che usava da ragazzino. Josh la prende e la appoggia sul grembo con cura, osservandone i segni sulle corde all’altezza dei tasti e sfilando il plettro incastrato tra esse. Lo impugna come meglio può con la mano del braccio ingessato mentre posiziona le dita della sinistra sul manico, formando l’accordo di DO maggiore.
Molto probabilmente la chitarra è scordata ma cerca comunque di far risuonare bene tutte e tre le note, legandole così in una sintonia leggermente distorta. I polpastrelli iniziano a fare un po’ male, segno che non sono più abituati a premere le corde in ferro, così Josh ripone la chitarra nella custodia, mettendola vicino alle scale con l’intenzione di portarla giù.
Il ragazzo stava per aprire un altro dei tanti scatoloni quando la sua attenzione viene catturata da un enorme baule. Josh si avvicina e con un solo gesto toglie il telo che lo nascondeva in parte, facendo danzare ancor di più la polvere nell’aria.
È il baule di suo padre, è il baule al quale ripetevano che non si doveva avvicinare quand’era piccolo ma questo non l’aveva mai fermato. È quel baule.
Josh si avvicina alla trave portante dove un mazzetto di chiavi se ne sta appeso a un metro e mezzo da terra e lo prende, passandosi tra le dita una chiave per volta cercando quella giusta.
Quando finalmente riesce a togliere il lucchetto solleva il pesante coperchio con una mano e rimane ad osservarne il contenuto.
Delle tante cose nel baule a Josh importava solo della sacca, per il momento.
“Josh! Josh andiamo o faremo tardi!” gli urla Michelle “Sì okay arrivo subito!” grida il ragazzo di risposta mettendosi la borsa su una spalla e la custodia della chitarra sull’altra.
 
Se il ragazzo non si sbriga farà tardi all’appuntamento con il terapista, l’esperto con cui ogni due giorni parla della sua vita e delle sue emozioni per cercare di rimediare all’incidente in moto, per cercare di ricordare Jennifer.
La sua Jennifer.
 
 
Hola :)
Finalmente sono tornata, scusate per il ritardo (quando mai sono puntuale?)
Questo capitolo è un po’ stazionario, lo so, scusate.
Secondo voi che ci sarà nella sacca?
(Ho in mente una nuova fanfiction, metto le mani avanti avvisandovi che sarà abbastanza triste)
Grazie come sempre a @sabrinastronaut
Al prossimo capitolo,
dr3amerthings

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Capitolo 16
*** Just give me a reason ***


Just give me a reason
 
Sono passate due settimane dall’incidente.
Josh continua ad andare dal terapista regolarmente e piano piano riesce ad ‘inquadrare’ la propria vita con Jennifer anche se fino ad ora non si sono ancora confrontati veramente.
 
È una fredda giornata di gennaio.
La neve ancora fresca imbianca i tetti e le strade.
Josh, tirandosi su la sciarpa fino al naso per proteggersi dall’aria pungente, si pente di non aver indossato un berretto di lana per tenere al caldo le orecchie, ormai diventate due pezzi ghiaccio. Con la testa sprofondata nel caldo tessuto della sciarpa e i passi attutiti dallo strato di neve, il giovane cammina a passo lento verso la casa in cui viveva insieme a Jennifer per un pranzo con la famiglia e con la ragazza.
 
Il ragazzo, arrivato davanti all’entrata, sbatte i piedi per terra per togliere la neve e suona il campanello prima di guardarsi attorno, dando le spalle alla casa. La porta si apre e Josh si volta di scatto ritrovandosi davanti una Jennifer sorridente e con i capelli raccolti in uno chignon provvisorio che slega subito con una mano “Ciao Josh...” lo saluta timidamente prima di invitarlo ad entrare in quella che era la loro casa, in quella che è la loro casa.
Josh mette piede in casa e sente che il silenzio regna sovrano “Non sono ancora arrivati gli altri?” chiede togliendosi la giacca “Tua madre mi ha telefonato 5 minuti fa dicendo che avrebbero tardato di qualche minuto” informa la ragazza “Ah... e pensavo di essere io quello in ritardo” commenta il giovane e un silenzio imbarazzante scende tra i due “E così...” inizia Josh addentrandosi in salotto “questa è la casa in cui abitavamo insieme?” “Sì, l’abbiamo scelta e arredata insieme” “Devo dire che abbiamo fatto un bel lavoro” ammette il giovane sorridendo alla ragazza, che dopo aver visto il suo meraviglioso sorriso si tranquillizza un po’.
Girovagando tra un mobile e l’altro del salotto l’attenzione del ragazzo viene catturata da un raccoglitore blu scuro aperto su una pagina vuota “Mi hanno detto che prima dell’incidente ero solito scattarti una foto di profilo...” racconta “Suppongo che questo sia l’album di cui mi hanno parlato” ipotizza Josh sfogliando lentamente le pagine del libro “Perché non sei più andata avanti?” le chiede spostando lo sguardo e guardandola negli occhi. Jennifer gli si avvicina cautamente e posa entrambe le mani sul pancione “Perché non mi sembrava giusto” dice perdendosi nei suoi occhi color nocciola “Questa magnifica idea è stata tua e lo scatto della foto era una cosa tra noi, un nostro momento ricorrente che condividevamo aspettando questo piccolino” spiega la ragazza cercando di rimanere più calma possibile “Che ne dici di rimediare?” propone Josh con in mano la macchina fotografica e in men che non si dica la foto viene scattata. Entrambi stavano osservando l’immagine quando papà Chris telefona al figlio per avvisare che lui e Michelle non avrebbero più potuto raggiungere i due a causa di un contrattempo; non avendo specificato il perché sembra che l’inconveniente sia stato una scusa per lasciare i due da soli.
“Questo vuol dire che mangeremo solo io e te” esordisce il ragazzo una volta terminata la chiamata e un piccolo sorriso compare sulle sue labbra.
 
Josh ha voluto continuare il ‘tour’ della casa come se quel giro avrebbe potuto in qualche modo fargli ricordare la vita di prima. Passando per la cameretta del bambino, le scarpette bianche che il ragazzo aveva comprato appena venuto a sapere della gravidanza sembra avergli risvegliato il ricordo, a sprazzi, di lui in piedi davanti alla vetrina del negozio per neonati.
“È già qualcosa” si ripeteva mentalmente.
Arrivati alla soglia della loro camera da letto, Josh entra per primo seguito da Jennifer che subito si siede sul letto appoggiando le mani sul pancione e facendo una leggera smorfia “T-tutto bene?” chiede il ragazzo un po’ preoccupato sedendosi accanto a lei “Sì sì tranquillo, senti...” afferma prendendogli la mano – un po’ insicura di come avrebbe potuto reagire Josh a quel primo contatto fisico da molto tempo – e la posa sul pancione premendone leggermente le dita “Lo senti?” domanda guardandolo negli occhi e sorridendo “Non sento niente” risponde lui “Aspetta...” chiede la ragazza spostandogli la mano sulla parte bassa del ventre. Sul viso di Josh compare un sincero sorriso non appena percepisce il piccolo movimento “Sta... sta scalciando”  sussurra il ragazzo, come se il volume della sua voce potesse far smettere il piccoletto di muoversi.
“Era voluto?” chiede il futuro papà tornando serio “Come?” “Il bambino intendo, lo desideravamo entrambi?” ripete Josh formulando la domanda in un modo diverso “Credo che ci avremo pensato di lì a poco, prima o poi ne avremo parlato...” risponde guardandosi il pancione.
“È mio?” la domanda resta sospesa in aria.
Jennifer, incredula di quello che ha appena sentito sgrana gli occhi  “Jennifer rispondimi, sono io il padre?” ripete il giovane “Josh come puoi chiedermi una cosa del genere? Non dovrebbe nemmeno passarti per la testa... Sì, sei tu il padre. Josh, la realtà che vivevamo era una vita serena. Ci amavamo l’un l’altro e con questa gravidanza tutto andava per il meglio e-” inizia la ragazza ma viene interrotta “Tutti mi ripetono che tu sei l’amore della mia vita e che ti amavo alla follia, ma se non ricordo nulla di te e della nostra vita insieme come faccio a credere a loro? Come faccio a credere a te?” sbotta finalmente Josh.
Questa domanda era come un macigno sullo stomaco che da giorni lo tormentava.
Jennifer prende un respiro profondo e chiude gli occhi per qualche secondo, come se stesse riflettendo silenziosamente su cosa dirgli per farlo ragionare. Decide di non parlare e solleva lentamente il bordo della maglia dal lato destro, iniziando a mostrare un lembo di pelle nuda.
“Ma cosa... Jennifer cosa stai facendo? Credo tu stia fraintendendo le mie parole” ammette il ragazzo alzandosi frettolosamente dal letto e mettendo le mani avanti in modo da poter fermare eventuale contatto fisico. La ragazza non lo ascolta e scopre l’anca, abbassando anche l’orlo dei jeans, fino a mostrare un piccolo segno nero che altera la figura della sua pelle apparentemente immacolata.
È  una J.
Una piccola J tatuata per sempre sulla sua pelle.
Josh è confuso e lentamente abbassa le mani che ricadono lungo i fianchi.
Jennifer osserva il tatuaggio per un momento prima di iniziare a parlare “Può sembrare un tatuaggio da egoisti ma non è questo il caso. È una coincidenza che entrambi i nostri nomi inizino con questa lettera, non trovi? Se non te ne fossi accorto questa è la stessa J che hai tatuata anche tu sul fianco sinistro, proprio vicino all’ancora perché, come hai detto tu, io sono la tua ancora di salvezza.” spiega guardandolo negli occhi e posandogli delicatamente una mano in prossimità del tatuaggio dopo essersi alzata in piedi ed essersi messa di fronte a lui.
Ora solo il pancione li divide.
 
Josh sa bene che non si sarebbe mai fatto un tatuaggio tanto per fare perché ogni tatuaggio deve sempre avere un significato importante per il quale valga la pena segnare la propria pelle.
 
Il ragazzo si allontana dalla ragazza, che non prova nemmeno a fermarlo, ed esce di casa senza neanche dire una parola.
Jennifer si risiede sul letto guardando il vuoto e, torturandosi le dita, inizia a pensare se quello che aveva appena fatto fosse stata la cosa giusta o no.
 
Camminare senza una meta precisa è una delle cose che a Josh riesce meglio, lo aiuta a tranquillizzarsi ma soprattutto lo agevola a riordinare i pensieri e a riflettere.
Quando mandò il messaggio a Jennifer il giovane stava girovagando da quasi 2 ore e ormai il sole se n’era andato lasciando spazio all’oscurità. La risposta arrivò quasi subito e così Josh andò a casa dei suoi genitori dove abitava momentaneamente e prese un po’ di cose – tra cui la sua vecchia chitarra e il quadernetto in cui, dal giorno dell’incidente, annota i suoi pensieri e le cose importanti – per tornare a vivere con la madre di suo figlio.
Forse ancora non si ricorderà dei sentimenti che provava per Jennifer o i momenti passati insieme ma il ragazzo non lascerebbe mai che un figlio cresca senza il padre accanto.
 
“Per il momento va bene se dormo nella stanza degli ospiti?” chiede Josh indicando con un gesto del capo in direzione della camera “Certo! Credo che il fatto che tu sia già tornato qui sia un passo avanti...” ammette Jennifer sorridendo felice “Grazie” aggiunge posandogli un leggero ma veloce bacio sulla guancia e il ragazzo sorride perché sa che quello che sta facendo è la cosa giusta.
 
Dopo aver sistemato un po’ di vestiti nell’armadio, una volta rimasto solo, Josh tira vicino a sé l’enorme borsone e prende tra le mani una catenella con una targhetta di metallo che dice:
 
Hutcherson Joshua R.
687-12-0432
12/10/1992
Gruppo 0+
 
È la piastrina militare identificativa che si era fatto fare quando era un ragazzino.
Chi non ha mai voluto essere un eroe come il proprio padre?
 
 
Hola e buon 2016!
Dopo tanto tempo ecco il nuovo capitolo! (avevo messo in ‘pausa’ questa fanfiction per scrivere “Sorry, goodbye” http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3259318)
Nella storia Chris (il papà di Josh) ha fatto il militare per qualche anno, per Josh è come un eroe perché partiva per servire il paese.
Grazie a @sabrinastronaut e a Elisabeth
Al prossimo capitolo,
dr3amerthings

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Capitolo 17
*** Run ***


Run
 
Josh si avvicina lentamente alla porta socchiusa della camera da letto, che non molto tempo fa divideva con Jennifer, e con una leggera spinta della mano la schiude.
 
È mattina presto e il sole invernale tarda a sorgere.
Solo la luce accesa del corridoio illumina, anche se di poco, la stanza buia permettendo così al giovane di osservare la ragazza che sta ancora dormendo: è sdraiata sul fianco, i lunghi capelli biondi sono scompigliati, un’espressione serena le orna il viso, la coperta le arriva alla vita scoprendo il pancione, un braccio è nascosto sotto il cuscino e l’altro è appoggiato sulla parte vuota del letto con le lenzuola ancora intatte. Se il ragazzo avesse dormito con lei molto probabilmente la mano sarebbe stata sul suo petto, proprio vicino al cuore.
Josh, appoggiato allo stipite della porta e con le braccia conserte al petto, rimane a fissarla per qualche minuto contemplandone i lineamenti delicati del volto prima di avvicinarsi silenziosamente al letto per sistemarle la coperta fino al petto e per posarle un bacio fra i capelli.
Dopo aver lasciato la stanza e chiuso silenziosamente la porta, il ragazzo scende in cucina, fa una breve colazione ed esce di casa.
 
Con molta lentezza Jennifer si gira verso il comodino ed apre gli occhi per controllare l’ora.
Sono quasi le 8:30 e grazie alle tende aperte si può vedere il cielo che inizia a schiarirsi, pronto per accogliere il sole.
La ragazza non è la sola ad essersi svegliata, anche il piccolino è sveglio e si muove, premendo i piedini contro la parete che lo divide dal mondo esterno.
“Ehi, buongiorno piccolino” sussurra dolcemente passandosi le mani sul pancione e sentendo i piccoli movimenti farsi sempre più frequenti “Non vedo l’ora di poterti tenere tra le mie braccia” aggiunge prima di togliersi le coperte di dosso e affrontare la giornata.
 
Jennifer, trascinando pigramente i piedi per terra, arriva alla camera di Josh e silenziosamente apre la porta, sbirciando poi all’interno.
Il letto è intatto, la finestra è aperta e l’aria gelida invade la stanza, costringendo la ragazza a chiudere immediatamente la porta per non creare corrente d’aria e prendere freddo.
Credendo di trovare Josh in cucina che prepara la colazione - cucinando i pancakes come ha fatto il giorno prima – la futura mamma scende al piano inferiore ma con sua grande sorpresa non trova nessuno. “Josh?” chiama Jennifer controllando in tutte le stanze della casa “JOOSH?” ripete alzando la voce.
Niente, silenzio di tomba.
 
Jennifer sa di non doversi preoccupare, ma ne è veramente sicura?
L’ultima volta che si era svegliata senza sapere dove fosse il suo Josh, il ragazzo aveva appena avuto un incidente in moto che gli aveva costato la memoria per quanto riguarda una parte molto importante della sua vita, aveva completamente dimenticato la sua fidanzata e l’esistenza di suo figlio non ancora nato.
 
Jennifer non si dà per vinta e ricontrolla in cucina per vedere se il ragazzo ha lasciato un eventuale biglietto sul tavolo per avvisarla e rassicurarla sul dove fosse, ma tutto quello che trova è il barattolo dei biscotti senza coperchio e la tazza di the vuota che aveva dimenticato la sera prima.
Subito prende il telefono e chiama Josh ma sente suonare il cellulare a vuoto al piano di sopra.
‘Magari è dai suoi genitori’ pensa la ragazza digitando il numero di casa Hutcherson ma mamma Michelle le riferisce che non lo vede dal giorno prima.
Jennifer chiama tutte le persone con cui Josh potrebbe essere in compagnia ma nessuno di loro ha sue notizie.
Ora la paura si fa strada dentro di lei, facendola temere il peggio.
 
Josh non sa bene cosa lo abbia spinto a salutare Jennifer in quel modo.
Ha avuto questo impulso irrefrenabile di posarle un delicato bacio fra i capelli e non ci ha pensato due volte prima di farlo. Era come una specie di abitudine prima del vuoto di memoria, chissà se lei se n’era mai accorta.
 
L’acido lattico sta diventando insopportabile e lo costringe a rallentare, se non quasi a fermarsi.
Josh non è mai stato un amante dell’attività fisica ma deve rimettersi in forma o non riuscirà nel suo intento.
Il ragazzo è arrivato ad una collina vicino casa dei suoi genitori, la stessa collina dove lui e Jennifer passavano del tempo lontani dalla realtà e dove durante la sua fuga sotto la pioggia suo fratello e suo padre l’avevano ritrovato.
Il ragazzo si appoggia sulla panchina per fare stretching distendendo i muscoli il più possibile.
Con sé non ha un orologio ma presume di aver corso, senza fermarsi mai ma rallentando l’andatura ogni volta che sentiva le gambe pesanti, per quasi 1 ora e 20 circa.
“Non male Hutcherson” dice a se stesso facendo dei respiri profondi per riprendere la normale respirazione. Josh si alza dalla panchina dove si era seduto per recuperare un po’ le forze e la sua attenzione viene catturata da dei segni scolpiti sull’albero alla sua destra.
Il ragazzo si avvicina a quella pianta e passa le dita sulle lettere incise un paio di anni fa sul tronco, ricordandone l’episodio.
 
***
“Dai Josh, vieni qui!” continuava a chiedere Jennifer cercando di acchiappare il ragazzo che le aveva preso il cappello da sole e che correva facendo slalom  tra gli alberi. Jennifer lo rincorse fino a che non raggiunse una collina e lo vide seduto di spalle su una panchina, con il cappello in testa. “Finalmente ti sei fermato” sbottò la ragazza sedendosi accanto a lui e riprendendosi il copricapo. La giovane, una volta ripreso fiato, osservò il meraviglioso paesaggio che da quel punto si poteva ammirare restandone quasi incantata e posò la mano destra sulla superficie della panchina credendo di appoggiarla su quella di Josh ma notò che il suo ragazzo si era alzato, era di spalle vicino all’enorme albero che con i suoi rami offriva riparo dal sole cocente di quella calda giornata di giugno.
Jennifer gli si avvicinò e gli circondò la vita appoggiando la sua testa sull’incavo della spalla sinistra del ragazzo. “Mi spieghi che stai facendo?” chiese la ragazza non mollando la presa “Sto incidendo le nostre iniziali” rispose Josh armeggiando con il taglierino sulla quercia dell’albero.
***
 
“Sicura di aver telefonato anche al suo manager? Magari aveva un incontro con lui e si è dimenticato di avvisarti” chiede per telefono la madre del ragazzo “Ne sono sicura Michelle” risponde Jennifer continuando ad andare avanti e indietro per il salotto “Ho paura che gli sia successo qualcosa...” aggiunge abbassando il tono della voce e qualcuno suona al campanello.
La ragazza termina la chiamata e va ad aprire.
Subito si getta tra le sue braccia nascondendo il viso nell’incavo del suo collo e il ragazzo appoggia le mani sulla schiena accarezzandola “Dio mio Josh mi hai fatto prendere un colpo, non riuscivo a trovarti e pensavo ti fosse successo qualcosa di brutto” ammette Jennifer quasi piangendo. La gravidanza la rende molto emotiva.
“Tranquilla, non è successo niente, sto bene... Ero solo uscito a correre” spiega Josh continuando a tranquillizzare la ragazza contraccambiando l’abbraccio.
 
Restarono abbracciati fino a quando Jennifer si riprese dallo spavento riuscendo a smettere di piangere. “Scusami tanto Jen, la prossima volta lascerò un biglietto o ti avviserò la sera prima. Ora, se permetti, vado a farmi una doccia, puzzo come una capra!” esclama Josh facendo ridere Jennifer e alzandosi dal divano per sparire al piano superiore.
 
Indossando il maglione Josh osserva per un secondo la J tatuata sul fianco ripensando alle parole esatte della ragazza “perché, come hai detto tu, io sono la tua ancora di salvezza.”
L’aveva sul serio definita la sua ancora?
“Devo averla amata tanto” sussurra guardandosi allo specchio, cercando di riconoscere il ragazzo riflesso davanti a lui.
 
Dopo aver aiutato Jennifer a preparare il pranzo, Josh si siede insieme a lei e mangia tranquillamente il pasto, ‘discutendo’ a volte con la ragazza che vorrebbe mangiare poco dato che ultimamente si sente grassa e, anche se non lo ammette, teme non riuscirà più a tornare in forma dopo la gravidanza.
 
“Jennifer ti prego non metterti in testa certe idee, ora come ora devi mangiare abbastanza per sfamare due persone e stare bene.” ripete ancora una volta il ragazzo e la futura mamma lo rassicura con un ‘sì okay va bene’ detto con un tono di voce risentito “Vado in camera a cambiarmi e poi vado all’appuntamento del terapista” aggiunge Josh prima di sparire dalla cucina e salire al piano superiore.
Il ragazzo entra nella stanza e subito apre l’armadio per indossare una felpa un po’ più pesante e, prima di chiudere l’anta, si mette a cercare il suo giubbotto preferito che però non riesce a trovare. “Sarà nell’altro armadio di là” ipotizza a voce alta percorrendo il corridoio che divide le due camere.
Indossando il giubbotto nero percepisce subito un rigonfiamento nella parte sinistra del petto e, incuriosito, mette la mano nella tasca interna tirandone fuori una scatolina blu.
Josh, sorpreso, si gira tra le mani il piccolo portagioie, pronto per aprirlo e scoprire cosa contiene ma la ragazza irrompe in camera. “Josh? Tutto ok?” chiede Jennifer vedendo il ragazzo di spalle e immobile davanti all’armadio aperto “Ehm sì...” inizia nascondendo la scatola tra i suoi maglioni e chiudendo l’anta per poi girarsi verso di lei “Sono venuto a prendere il giubbotto” spiega sorridendole e avvicinandosi a lei “Io vado, ci vediamo dopo. Fate i bravi” conclude passando una mano sul pancione prima di lasciare la stanza.
 
 
Hola :)
Sono di nuovo qui!
Questo capitolo non mi convince molto ma è “di passaggio” se così vogliamo chiamarlo.
Sembra che piano piano Josh stia ricordando qualcosa ma quale sarà mai il suo intento? E che ci sarà nella famosa scatolina? (è dal capitolo di Natale che vi sto tenendo sulle spine riguardo al regalo scusatemi ahahaha)
Grazie a @sabrinastronaut e a Elisabeth
Al prossimo capitolo,
dr3amerthings

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Capitolo 18
*** Stay away ***


Stay away
 
Questa volta l’appuntamento dal terapista è durato più del solito, Josh ha approfondito ogni singolo dettaglio facendo proseguire l’incontro per un’ora e mezza, quasi due.
Il ragazzo si è soffermato su ogni singolo sentimento e pensiero riguardante la sua vita di adesso. Ha raccontato dell’inaspettato flashback e del leggero bacio dato a Jennifer che gli era sembrato una cosa naturale, qualcosa che il suo corpo era sempre stato abituato a fare. Ma della scatolina non ne ha fatto ancora parola con nessuno.
 
Josh sale in macchina e ingrana la retro per uscire dal parcheggio dello studio e, una volta partito, accende la radio sul suo canale preferito.
È pomeriggio inoltrato e ormai il sole si prepara a tramontare, le automobili iniziano a rallentare gradualmente fino a formare un’infinita colonna.
Il volume della musica si abbassa sempre di più lasciando spazio alla suoneria del cellulare collegato alla macchina e con un semplice gesto il ragazzo avvia la chiamata
“Ciao Josh!” si sente risuonare in tutta l’auto
“Ehi Liam, come te la passi? È da un po’ che non ci sentiamo”
“Bene dai, sì lo so Hutcherson, mi dispiace ma con le riprese del nuovo film sono stato sommerso dal lavoro... Qualche miglioramento?” chiede speranzoso l’amico
“Anche se non mi ricordo perfettamente tutto sto iniziando ad avere dei flashback e credo che per adesso sia già una buona cosa, diciamo che sto imparando a ri-conoscere Jennifer” spiega Josh avanzando di qualche metro con l’auto
“Meno male, sono convinto che riuscirai a ricordare tutto! Mi fido di quella tua testolina!” afferma Liam e il ragazzo scoppia in una rumorosa risata insieme all’amico “Beh, comunque congratulazioni per questa mattina!” continua l’australiano
“Cosa intendi dire?”
“Come cosa intendo dire? Non hai seguito le nomination per gli Oscars?”
“Aspetta un secondo... Mi stai dicendo che sono candidato?” chiede Josh ancora intrappolato nel traffico
“Proprio così, miglior attore protagonista per The Long Home!” quelle parole restano sospese in aria.
 
Josh si era totalmente dimenticato che ci sarebbe stato l’annuncio delle nomination per il premio più ambito anzi, non si sarebbe mai aspettato di ricevere una nomination.
 
“ … nella stessa categoria ci sono anche Leonardo DiCaprio e Benedict Cumberbatch ma ti danno per favorito insieme a Leo. Josh? Josh ci sei?!” domanda Liam non sentendo più la voce del ragazzo che, ancora sorpreso, si chiede se sia veramente tutto reale
“S-sì oddio wow, non... non me lo aspettavo!” confessa sorridendo e, una volta fuori dal traffico, svolta a destra cambiando direzione.
 
Jennifer prende in mano il cellulare, scorrendo la rubrica fino a che non si sofferma sul numero di suo fratello “Ehi Ben” comincia non appena sente rispondere dall’altro capo
“Ciao Jen! Tutto bene te e il piccoletto?” chiede l’uomo
“Sì sì, volevo solo romperti un po’ le scatole” ammette attorcigliandosi una ciocca di capelli sul dito
“Come pensavo ahahah”
“Siete pronti per domani?” domanda Jennifer riferendosi all’escursione in montagna
“Non ci sarà nessuna gita, Theodore ha qualche linea di febbre e non crediamo che stare fuori tutto il pomeriggio sia un’ottima idea” spiega rammaricato il fratello
“Oh il mio piccolo Theo... Se volete possiamo occuparcene Josh ed io così non dovete rinunciare” propone la ragazza
“Davvero? Non è un problema?”
“Il mio nipotino un problema? Voglio bene alla mia peste e passarci del tempo insieme è sempre un piacere!” spiega “Devo solo chiedere a Josh ma credo non ci siano ostacoli”
“Grazie mille Jennifer” ringrazia Ben
Suonano al campanello e Jennifer, chiacchierando ancora con il fratello, si avvicina alla porta per vedere chi è.
“Jen? Jennifer ci sei?” chiede l’uomo non sentendo più la ragazza parlare a raffica.
Jennifer rimane in silenzio ancora per qualche secondo, incredula nel vedere chi aveva suonato “Ben scusami ma ora ti devo lasciare” sussurra, come se la persona fuori casa potesse sentirla, terminando la chiamata.
 
“... però potevi risparmiartela!” commenta Josh trasferendo la chiamata al cellulare e uscendo dall’auto, avviandosi all’entrata dello stabilimento “Senti Liam ora devo andare, ci sentiamo” saluta Josh mettendo il telefono nella tasca dei jeans. “Buongiorno Joshua!” dà il benvenuto una donna una volta che il ragazzo è nelle vicinanze della scrivania
“Ehi Rosalie! È nel suo ufficio?” chiede senza fermarsi.
La segretaria annuisce controllando l’agenda “Però ha soltanto qualche minuto libero prima del suo prossimo appuntamento”
“Ah tranquilla ci vorrà poco... Comunque ti vedo particolarmente bene oggi!” aggiunge alzando il tono di voce e sparendo nel corridoio.
Josh aumenta il passo per non sprecare quei pochi minuti che ha a disposizione, dà un colpo alla porta ed entra in ufficio senza nemmeno aspettare di ricevere il permesso di entrare.
“Oh ma chi si vede!” esclama l’uomo alzandosi dalla sedia per dare una pacca sulla spalla dell’amico
“Ehi Andrew!” ricambia il ragazzo sorridendogli
“La sai già la bella notizia?” chiede lanciandogli uno sguardo fiero, sistemandosi la cravatta e risiedendosi alla scrivania
“Della nomination? L’ho scoperto tipo 20 minuti fa... non me lo aspettavo!” ammette avvicinandosi alla finestra
“Amico mio te la sei meritata! Ti vedo bene, ti stai riprendendo?”
“Sì dai, l’altra settimana ho tolto il gesso e adesso pian pianino sto cominciando a rimettere insieme i pezzi della mia vita con Jennifer” spiega guardando fuori dall’immensa vetrata
“Meno male... Quand’è che si ricomincia a recitare? Oltre al personaggio per il quale abbiamo trattato prima delle vacanze di Natale qua ho anche un paio di potenziali ruoli che potresti prendere in considerazione” lo informa controllando la pila di fogli conservati in una cartellina
“Sono venuto proprio per questo” ammette il giovane ancora rivolto di spalle “Annulla tutto” continua con un tono di voce freddo e deciso
“Come? Ho sentito bene Josh?” chiede l’uomo alzandosi dalla sedia
“Sì Andrew, hai sentito benissimo” afferma il ragazzo incontrando il suo sguardo
“È uno scherzo vero? Dove sono le telecamere?” ride, sperando in una burla
“Andrew sono serio, fare l’attore ora come ora non fa più per me” spiega il ragazzo rimanendo calmo
“Ma che cazzo significa? Hai fatto tanta strada Josh, sei diventato un attore eccezionale... non a caso ti hanno nominato per un Oscar!” controbatte il manager gesticolando e alzando il tono della voce
“Andrew per piacere non voglio litigare. Questa è la mia scelta, accettala.” ribadisce guardandolo fisso negli occhi “Spero che la nostra amicizia non cambi” aggiunge e, senza dare possibilità all’amico di rispondere, lascia l’ufficio.
 
Jennifer prende un respiro profondo prima di aprire la porta.
Senza nemmeno lasciarla parlare, Nicholas  entra in casa. Ha un pacco regalo in mano.
“Nick che ci fai qui?” chiede intimorita  la ragazza mettendo entrambe le mani sul pancione con far protettivo
“Sono venuto a scusarmi” ammette guardandola negli occhi “E ti ho portato questo” aggiunge porgendole il pacco.
Jennifer lo prende tra le mani e lentamente lo apre, scoprendone all’interno un piccolo carillon tutto colorato “È... per il bambino” spiega Nicholas accennando al pancione.
“G-grazie, ma non dovevi” ringrazia abbozzando un leggero sorriso
“Ti prego Jen dimentica quello che è successo” chiede avvicinandosi a lei “Non ero lucido a New York” confessa scandendo ogni parola.
“Ti va una tazza di the?” propone Jennifer dopo essere rimasta in silenzio per alcuni istanti, riflettendo su quelle parole pronunciate sinceramente.
 
Josh sta tornando a casa con la cena. Ha pensato che il miglior modo di farsi perdonare da Jennifer, per non averla avvisata che sarebbe uscito quella mattina, fosse una pizza margherita e un paio di cupcakes al cioccolato e menta.
Una delle prime cose che aveva riscoperto di Jen è che va matta per la pizza.
Fischiettando, scende dall’auto con i cartoni e la borsa contenente i dolci in mano ed entra in casa. “Sono tornato” esclama chiudendo la porta dietro di sé ma resta in mobile sentendo “Nicholas ti prego smettila”.
 
Quello che è il salotto di casa all’improvviso sembra la stanza d’albergo di New York: Jennifer che cerca di sottrarsi alla forza di Nicholas senza riuscirci e prova a chiedere aiuto con la voce tremante.
 
Josh, rivivendo quel momento, si precipita dai due e senza nemmeno riflettere prende Nicholas per il collo e lo sbatte con le spalle al muro.
“STAI LONTANO DA LEI, STAI LONTANO DALLA MIA FUTURA MOGLIE!” gli urla in faccia con gli occhi pieni di rabbia.
 
 
Hola :)
Sono tornata!
Josh sembra deciso a smettere di recitare anche se è stato candidato agli Oscars (prima o poi succederà anche nella vita reale, me lo sento!), Nicholas si è presentato a casa dei due per chiedere scusa per quello che è successo a New York e pare abbia fatto scattare qualcosa nella mente del ragazzo. Josh avrà finalmente recuperato la memoria?
Grazie come al solito a @sabrinastronaut e Elisabeth
Al prossimo capitolo,
dr3amerthings

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Capitolo 19
*** Marry you ***


Marry you
 
Josh si precipita dai due e, senza nemmeno riflettere, prende Nicholas per il collo e lo sbatte con le spalle al muro.
“STAI LONTANO DA LEI, STAI LONTANO DALLA MIA FUTURA MOGLIE!” gli urla in faccia con gli occhi pieni di rabbia.
Jennifer si avvicina subito al ragazzo “Josh! Non è come pensi! JOSH LASCIALO ANDARE!” gli urla cercando di bloccargli le braccia per farlo smettere.
Anche Nicholas tenta di liberarsi ma il ragazzo lo tiene stretto contro il muro “Non stavo facendo nulla” afferma più volte ma Josh sembra non voler ascoltare.
“NON DEVI SFIORARLA, NON DEVI NEMMENO PENSARE DI TOCCARLA! LEI HA SCELTO ME, FATTENE UNA RAGIONE!” continua ad urlargli contro, libera la mano destra e la solleva, preparandosi per colpirlo dritto in un occhio.
Nicholas gli tira una ginocchiata allo stomaco per evitare il pugno, avrebbe voluto non ricorrere alla violenza ma è stato l’unico modo per fermarlo. Josh indietreggia e si piega in due per il dolore ma subito si rialza pronto a colpirlo una volta per tutte.
“Josh ti prego calmati, non è successo nulla” spiega la ragazza dopo essersi messa tra i due per impedire eventuali scontri fisici. Josh decide di ascoltarla ed abbassa la guardia.
“Nicholas è venuto per scusarsi per quello che è accaduto a New York” spiega con un tono di voce tranquillo, lanciandogli uno sguardo per vedere come sta
“Se è venuto solo per chiedere scusa perché ti ha messo le mani addosso?! Perché stavi chiedendo aiuto?” domanda Josh stringendo i pugni per non scagliarsi ancora contro il ragazzo
“Josh guardami...” lo prega prendendo tra le mani il suo viso “Stavamo solamente chiacchierando e bevendo del the, Nicholas stava riportando a galla vecchi ricordi, più che altro mie figuracce e momenti imbarazzanti, e gli ho chiesto di smetterla... non stavo urlando, stavo quasi ridendo di me stessa”
 
Josh ha frainteso tutto ma la situazione gli sembrava così reale, così vera... stava rivivendo il passato.
 
“… Questo comunque non cancella quello che le hai fatto! Sappi che anche se ho perso la memoria quel fatto me lo ricordo come se fosse successo ieri” sbotta il ragazzo inveendo ancora contro Nicholas e allontanando Jennifer per poterlo colpire di nuovo
“Josh, ti prego lascia stare... Ormai è acqua passata...”
“Lasciar stare?! In quel momento ho lasciato perdere ma ora ho l’occasione di rimediare!” grida avvicinandosi furioso al ragazzo
Nicholas punta i piedi per terra, pronto per essere colpito “Non ero lucido in quel periodo, okay? Mi drogavo...” confessa tutto ad un fiato e Josh si ferma immediatamente. “Le voglio ancora bene, non le avrei mai fatto del male, credimi, non ero in me... Sono stato in riabilitazione e ora sono pulito. Ho pensato di passare per spiegare la situazione, chiedere scusa e lasciare un regalo al bimbo” conclude indicando leggermente la scatola sopra il tavolo.
 
Josh si calmò riuscendo finalmente a capire la situazione in cui si trovava e chiese scusa a Nicholas, pentendosi della sfuriata e il ragazzo, dopo una decina di minuti, se ne andò lasciando i due da soli.
 
“Ho sentito che qualcuno qui è stato nominato agli Oscar” sbotta Jennifer alzandosi per sparecchiare la tavola “Sono fiera di te” aggiunge avvicinandosi al ragazzo e chinandosi per posargli un bacio sulla guancia
“Grazie” risponde rimanendo un po’ spaesato da quel piccolo gesto e tenendo nascosto il suo incontro con Andrew intenzionato a raccontare tutto più avanti
“Ma prima cosa intendevi con ‘la mia futura moglie’? Per caso mi sono persa qualcosa?” chiede la ragazza abbozzando ad un piccolo sorriso e ripensando a quella frase che per tutta la cena l’ha tenuta sulle spine.
Josh, prima che Jennifer si volti verso di lui, sparisce in camera senza dire una parola e cerca la scatolina nell’armadio. La ragazza lo raggiunge e rimane appoggiata allo stipite della porta con le braccia conserve al petto a guardarlo mentre si rigira tra le mani il piccolo scrigno blu “L’altro giorno ho trovato questa nella tasca interna del giubbotto nero” spiega Josh rivolgendole lo sguardo.
Jennifer, sorpresa, si addentra nella stanza avvicinandosi a lui fino a ritrovarsi faccia a faccia.
Il ragazzo, pronto a farle una proposta di matrimonio, apre lentamente la scatolina rivelandone il suo contenuto.
 
Il Josh di prima non avrebbe mai comprato un anello senza essere sicuro dei sentimenti che provava. Una parte di sé è sicura di conoscere e di amare quella ragazza anche se fondamentalmente della vita con lei si ricorda poco e niente; se prima dell’incidente ha deciso di prepararsi per farle la proposta vuol dire che Jennifer è davvero quella giusta.
È tutto il pomeriggio che ci pensa.
Josh si fida del ‘vecchio Josh’ e, prima di iniziare a parlare, prende un respiro profondo.
 
 
Hola,
Scusate se ci ho messo secoli per scrivere e pubblicare questo capitolo e se è più breve del solito ma in quest’ultimo periodo non c’ero proprio con la testa, non riuscivo a ritagliarmi uno spazio tutto per me per poter riordinare le idee e scrivere in santa pace; spero comunque che vi piaccia...
Al prossimo capitolo,
dr3amerthings

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