Amor et Amicitia

di Signorina Granger
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Qui amant ipsi sibi somnia fingunt ***
Capitolo 2: *** Frangar, non flectar ***
Capitolo 3: *** Amor tossisque non celatur ***
Capitolo 4: *** Medice, cura te ipsum ***
Capitolo 5: *** Nec sine te nec tecum vivere possum ***
Capitolo 6: *** Cantilenam eandem canis ***
Capitolo 7: *** Verae amicitiae sempiternae sunt ***



Capitolo 1
*** Qui amant ipsi sibi somnia fingunt ***



Qui amant ipsi siti somnia fingunt                                          
         
                                                                                                           
                                                                                            Gli innamorati si creano da se i sogni
                                                                                                                                                                                                                                                                Virgilio 



"Ti serve aiuto?"               Si volta, guardando sua moglie che è ferma sulla soglia della camera, già perfettamente pronta per uscire a differenza sua.

Quando mai si è sentito del marito più lento a prepararsi della moglie? Probabilmente mai. 

"Forse è meglio."         Charles guarda Irina che gli si avvicina, fermandosi di fronte a lui per fargli un nodo decente alla cravatta... Cosa che lui ha sempre faticato a fare.

Benché lei sia seria e ancora arrabbiata con lui, non può fare a meno di sorridere: gli sembra di aver già vissuto una scena simile... Anni e anni prima, quando da ragazzi dovevano andare ad una festa e lui non riusciva a farsi quel maledetto nodo. 


E pensare che prendeva in giro Declan che invece lo faceva anche troppo perfetto... Avrebbe dovuto imitarlo, invece. 


"A posto."            Charles si ridesta dai suoi pensieri sento la voce di Irina, che gli sistema la cravatta e poi fa per allontanarsi dal marito, che però le prende il
braccio e la ferma: 


"Irina... Mi dispiace. Mi conosci meglio di chiunque altro, lo sai quanto sono cazzone a volte." 


"Si, è appunto per questo so anche che sei idiota, stupido, menefreghista e..." 


Ma non fa in tempo ad elencare tutti i suoi mille difetti, perché lui si avvicina e la zittisce baciandola come fa sempre:   alla domanda del perché lo fa, lui
risponde ogni volta che ha passato già troppi anni a sentirla parlare.

"Lascia perdere tesoro, ci metteresti troppo ad elencare i miei difetti." 


"Già, arriveremmo tardissimo al pranzo di Natale dai tuoi genitori." 


Charles sorride a quelle parole, guardando quella che è stata la sua migliore amica per vent'anni mentre ora è sua moglie da quattro mesi. 

"Ok, allora sarà meglio andare... Mi perdoni?" 


"Credo di sì per questa volta, anche perché ormai sono fregata." 

"Se per fregata intendi legata a me per tutta la vita puoi scommetterci cara." 


"Non parlo tanto del matrimonio Malfoy. Quanto più del fatto che tra poco avrò un altro rompipalle dai capelli platinati a tenermi occupata." 






Quasi prova divertimento Irina, mentre vede gli occhi vitrei si suo marito dilatarsi, mentre impallidisce appena: 



"S...sei incinta?" 

"Ma certo che no amore... Sto pensando di prendere un Levriero Afgano." 


Charles Malfoy ride, abbracciando su moglie che sorride appena: adora prenderlo in giro, ma in quel momento è davvero molto felice e se ne preoccupa troppo.

"Ma è fantastico! Mi hai fatto un bellissimo regalo di Natale amore." 

"Parla per te! Io spero solo che il gene maschile dei Malfoy ceda... Non voglio fare la stessa fine di tua madre, tua nonna e la tua bisnonna! E chissà quante altre prima di loro..." 

"Vuoi dire che vuoi una femmina?" 

"Certo che voglio una femmina Charles. Cosa credi, che avere due Malfoy insieme sia facile?" 
 

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Capitolo 2
*** Frangar, non flectar ***


~~2: Frangar, non flectar


                                                                                                                     Mi spezzerò, ma non mi piegherò

 

Cedere? Non esiste
Ritirarsi? Peggio ancora
Sopportare? La soluzione


Sopportare, stringere i denti e tenere duro, ecco che cosa sta facendo Adelaide MacMillan, mentre vede appena l'espressione sgomenta dei suoi compagni, che la stanno guardando mentre viene torturata dal loro stesso insegnante.

La Maledizione Cruciatus non sarebbe illegale?       Non ha nemmeno la forza di pensare in quelle condizioni, ma quella domanda le sorge spontanea mentre cerca qualcosa a cui aggrapparsi, stesa sul pavimento freddo e di legno della sala.

Sopportare, sopportare e sopportare.
Ancora, ancora e ancora.

Gli Auror non hanno paura, gli Auror sono pronti al sacrificio, gli Auror sopportano il dolore.
L'ha sentito dire quante? Mille, un milione di volte... Eppure provarlo sulla sua stessa pelle è diverso.

Ma lei è sempre stata così: coraggiosa, testarda e non ha la minima intenzione di cedere, non vuole arrendersi nemmeno questa volta.

Manca poco al diploma e poi tutto questo finalmente finirà... Poi inizierà la vita vera, il lavoro e il pericolo veri.
Ma non possono certo essere peggio di quello che sta provando ora, mentre sente tutto il corpo tremare e dolore ovunque.

Tutto intorno svanisce, c'è solo lei con il dolore.
Il dolore che presto finirà, o almeno lo spera...

Secondo la filosofia Epicurei sta, il dolore è sopportabile se di lunga durata... A questo punto non ne è molto sicura, ma chi è lei per contraddire Epicuro?

Nessuno, solo una ragazza che sogna di diventare Auror.


"BASTA."    

Poi tutto svanisce velocemente come è iniziato. Apre appena gli occhi, vedendo una figura che le si avvicina e si siede sul pavimento accanto a lei.

Haidi sorride appena vedendo un volto familiare e un paio di occhi scuri che la guardano con apprensione: 

"Ti porto in infermeria, guerriera."

"Grazie Hydra... Ho imparata dalla migliore."










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Angolo Autrice:

Buongiorno e buon venerdì santo, eccomi con la seconda One Shot dedicata ad Haidi... Hydra fa un'apparizione breve, ma arriverà anche il capitolo dedicato a lei.    Spero che vi sia piaciuta, a presto con la prossima!

Signorina Granger

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Capitolo 3
*** Amor tossisque non celatur ***


~~3: Amor tossisque non celatur


                                                                                                                
   L'amore e la tosse non si nascondono
 

 

Non ha dormito per niente la notte prima, svegliandosi in ripetizione e continuando a fare sempre lo stesso sogno mentre tremava dal freddo.

Probabilmente non è del tutto normale, ma gli fa comunque sempre piacere vedere come lei si preoccupa quando sta male... Se non altro viene coccolato come non mai quando ha la febbre alta.
 

Anche adesso, mentre tiene il capo appoggiato sul cuscino e gli occhi chiusi, steso su un fianco nel grande letto matrimoniale e coperto dal piumone bianco a fiori grigi, non vede l'ora di sentirla accanto a se.
Ha ormai abbandonato l'idea di dormire, anche se si addormenta si sveglia ogni 10 minuti sudando freddo e con un mal di testa atroce...  La febbre, che gran rottura.
 

Quando sente però dei passi sulle scale, improvvisamente il suo corpo si rilassa, sorridendo appena mentre se la immagina salire le scale con passo felpato per paura di svegliarlo, i tacchi in mano e la borsa e il cappotto abbandonati sul divano nel salotto.

Quando sente la porta aprirsi non si muove e rimane immobile anche mentre sente una leggera pressione alla sua sinistra, segno che sua moglie è salita sul letto e si sta stendendo accanto a lui.

"Come stai?"      Declan sorride sentendo la mano di Scarlett sulla sua spalla, mentre l'altra gli accarezza i capelli che entrambi (anche se lei non lo ammetterebbe mai) adorano.
 

"Ora benissimo."           Declan apre gli occhi e si gira, stendendosi a pancia in su e guardando Scarlett, che è mezza stesa accanto a lui mentre si tiene su con un braccio.
Lui si solleva leggermente per baciarla, ma lei si ritrae:

"Eh no amore... Scusa ma non voglio prendermi 39 di febbre anche io."

"Perché no, cosi stiamo a casa malati insieme."  Sospira lui mentre si lascia cadere sul cuscino, guardandola con aria affranta.
Lei ride prima di annuire, chinandosi per dargli un bacio su una guancia:
 

"Sei incandescente tesoro... Vuoi che ti preparo qualcosa?"

Lei fa per alzarsi, ma lui la afferra prontamente grazie ai riflessi che non l'hanno lasciato con la febbre, rimettendola stesa accanto a lui e tenendola abbracciata:
 

"No, tu non vai da nessuna parte... Me lo prometti?"

"E dove vuoi che vada... Glielo prometto, Signor Shafiq. Non me ne andrò mai."








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Angolo Autrice:

naturalmente non poteva mancare una OS dedicata alla coppia più amata della storia... avrei voluto aspettare a pubblicare ma non ce l'ho fatta.
Spero che vi sia piaciuta, a stasera con la prossima!

Signorina Granger

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Capitolo 4
*** Medice, cura te ipsum ***


~~4: Medice, cura te ipsum


                                                                                                                     
                                  Medico, cura te stesso
 

 

Sangue, parecchio sangue.

Lei l'ha sempre odiato a morte, quel colore rosso scuro la fa rabbrividire al solo vederlo.
È vissuta nel terrore del sangue per via della sua malattia, ma ora l'ha superata grazie proprio al suo lavoro.

Vedere sangue non è mai un buon segno... È buffo pensare che infondo noi ci nasciamo, ricoperti di sangue.

Margaret sorride, sollevando il bambino che urla e piange mentre la sua collega taglia il cordone ombelicale.
 

Non piangere tesoro, hai avuto il dono della vita... Non c'è niente di più bello.

 

Margaret Nott sorride, alzando lo sguardo sulla donna stesa e sfinita sul lettino, che la guarda come se fosse la speranza fatta persona:

"Congratulazione signora Jackins... È un maschio."


Il bambino non smette di piangere, anche mentre viene lavato e il sangue scorre, se ne va. Lo lascia e grazie all'acqua scompare dalla pelle arrossata del bimbo, scivolando nel lavandino per poi sparire.

Toccare il sangue non le dà più fastidio ormai...   La battaglia con i globuli rossi è solamente sua, perché mettere in mezzo il prossimo evitando di curarlo solo per un suo problema?
 

"Ecco tesoro, va meglio? Non è bello essere ricoperti di sangue vero? Come ti capisco..."   Mormora mentre avvolge il bambino in un asciugamano azzurro chiaro, consegnandolo poi ad sua collega che lo porterà alla sua mamma, dove è giusto che stia un neonato.

Margaret sorride mentre lo segue con lo sguardo, togliendosi i guanti con tracce di sangue prima di buttarli via, uscendo dalla sala.


L'immagine del sangue l'ha perseguitata per tutta l'adolescenza... Ora, all'età di ormai 23 anni, non la spaventa più da tempo.
Ha imparato a vivere nella sua malattia, curando quelle altrui.

E ora, mentre passa accanto ad un Guaritore che sta imprecando, sorride: si è tagliato con un pezzo di carta e dal suo dito esce una goccia di sangue.
 

"Suvvia, è solo una goccia... I problemi sono ben altri."



 

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Capitolo 5
*** Nec sine te nec tecum vivere possum ***


~~~~5: Nec sine te nec tecum vivere possum
 


                                                                                                                     Non posso vivere ne con te ne senza te

 

"Si, lo voglio."

Una frase standard ormai, ripetuta ad ogni matrimonio... Ma William la pensa sinceramente mentre guarda Simone. È come dargli torto... Lei lo sta guardando in un modo che non suggerisce alternative.

William sorride, guardando quella che sta per diventare sua moglie.
 Interamente vestita di bianco con il velo che le ricade sulle spalle, i capelli scuri acconciati e i luminosi occhi verdi attenti come sempre, ma sereni.

In mano tiene un bouquet di rose bianche e peonie azzurre, ben diverso da quello di rose rosse e gigli bianchi che ha afferrato al volo quasi due anni prima, al matrimonio di Scarlett e Declan.

Ora finalmente è lei la sposa, è lei a doverlo lanciare e a dover dire le tre parole che sogna di dire da quando le sa sentire uscire dalla bocca della sua amica:


 "Si, lo voglio."


 Si guardano e si sorridono a vicenda prima che lui la baci, prendendola per la vita mentre tutti applaudono.

"Temevi dicessi di no?"

"No, più che altro mi preoccupavo del fatto che eh ti sarei dovuta correre dietro con i tacchi nel caso."
 

William ride appena prima di girarsi, prendendola per mano per scendere i tre gradini dell'altare e percorrere insieme la navata.
 

Simone sorride, cogliendo l'immagine di Irina, Charles, Scarlett, Declan, Haidi e Nessie che hano occupato due panche una dietro all’altra, tutti in piedi che applaudono e sorridono mentre Meg scende i tre gradini dell’altare, sistemandosi l’orlo dell’abito color carta da zucchero e guardando la sua amica che esce dalla chiesa prima di seguirla, da brava Damigella.

 


 Il riso addosso, l'ha sempre reputata una stupidaggine... Eppure in quel momento, mentre sotto la pioggia di riso bianco c'è lei insieme a William, non le pare più tanto stupido o inutile.

No, le pare invece molto bello.
 

"E tu che non volevi il riso, ti stai divertendo più di me!"

"Oh taci Will!"

"Mi zittisce ancora prima della luna di miele... Andiamo bene."

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Capitolo 6
*** Cantilenam eandem canis ***


~~6: Cantilenam eandem canis


                                                                                                                                               
Sempre la stessa cantilena

 

“Ciao Paciock.”

Non alza nemmeno lo sguardo, sa già chi l’ha salutata e non ha intenzione di perdere ancora tempo con quel deficiente.

“Johnson.”                  Si salutano sempre così loro due: chiamandosi per cognome.   Ricorda di averlo chiamato per nome solo un paio di volte, quando l’aveva appena conosciuto e non sapeva ancora quanto irritante fosse il suo nuovo collega.
 

Nessie Paciock ha sempre amato gli animali e le creature magiche… ha sempre amato il suo lavoro, che ormai ha da cinque anni.
Ma da quando, un anno prima, è stato assunto Ryan Johnson il suo lavoro le piace molto meno… e come potrebbe, con quel tipo in circolazione.

Sta dando da mangiare a degli Snasi e dopo dovrà fare altre mille cose, non ha decisamente tempo da perdere.
Eppure il suo collega non sembra pensarla così, perché sta fermo davanti a lei, appoggiato alla staccionata del recinto.
 

“Scusa, posso esserti utile in qualche modo?”      Domanda alla fine, stanca di sentirsi osservata.  Alza gli occhi chiari su di lei, vedendolo sorridere in quel suo modo idiota che non regge proprio.

“Certo che no, come potresti essermi utile?”

Inspira, espira. Non affatturarlo al lavoro Nessie… verresti licenziata. Inspira, espira.
 

“E allora perché, di grazia, te ne stai qui? Non hai altro da fare?”

“No Paciock, a differenza tua io ho già finito tutti i miei compiti.”
 

Sempre la stessa cantilena
.

“Beh, congratulazioni. Ti daranno una medaglia.”    Esce dal recinto, il secchio con il mangime ormai vuoto in mano e i guanti di pelle di drago che le avvolgono le mani.

Nessie è sempre gentile con tutti, è nella sua indole… ma con lui ormai non ci riesce più, benché abbia provato a sforzarsi per qualche tempo.

“In effetti me la daranno a fine mese Nessie, quando sceglieranno il migliore tra noi per promuoverlo.”
 

Si gira, guardandolo in faccia. Ha gli occhi chiari come i suoi, la differenza sta che lui sempre rilassato mentre lei è irritata come non mai:

“Intanto, evita di chiamarmi per nome visto che non siamo amici… e poi non cantare vittoria, è mia quella promozione.”
 

“Sempre la stessa cantilena. La daranno a me.”

Presuntuoso, arrogante e sicuro di se.   Non le ha mai sopportate, le persone così.  

“Ah sì? Vedremo.”
 

Lei si gira e se ne va, non avendo più voglia di continuare sempre lo stesso discorso.

Non lo sopporta e giura a se stessa che non saranno mai amici… non sapendo che un anno dopo si sarebbero sposati, certo.









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Angolo Autrice:

Ecco qui l'OS dedicata a Nessie... che dire, spero che vi sia piaciuta anche questa.
Grazie per le recensioni lasciate allo scorso capitolo! 
La prossima OS arriverà prima di sera e sarà l'ultima, quindi spero che vi piacerà! :)

Signorina Granger

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Capitolo 7
*** Verae amicitiae sempiternae sunt ***


~~7: Verae amicitiae sempiternae sunt


                                                                                                                                    Le vere amicizie sono eterne
                                                                                                                                                Cicerone


 

Sorride, mentre sfoglia le pagine dell’album.
Le sono sempre piaciute le fotografie… il fatto che riescano ad immortalare un momento per sempre e che ti permettano di riviverlo anche solo guardando un’immagine l’ha sempre affascinata.

I ricordi sono importanti e le foto sono forse il miglior modo per tenerli nella nostra memoria e riviverli, di tanto in tanto.
Sul suo comodino ci sono le sue foto preferite incorniciate, quella del suo matrimonio e quella del giorno del diploma insieme a Scarlett e Arthur.
 

Quella che sta guardando ora risale a qualche anno fa… dieci, per l’esattezza.
Sorride, guardando se stessa a 19 anni. Ora ne ha 29 e quella sera le sembra lontana secoli…
 

Sono tutti insieme, seduti ad un tavolo e sorridono mentre guardano l’obbiettivo.
La foto è stata scattata di certo da Arthur, perché il suo amico non c’è nella foto… la sedia vuota accanto a Scarlett lo dimostra.

Scarlett, la sua migliore amica da quando erano bambine.      La guarda seduta accanto a Declan, a quel tempo si erano appena messi insieme… la foto è stata scattata alla loro prima cena insieme, il giorno dopo rispetto a quando lasciarono Malfoy Manor.
 

Sono passati dieci anni da quella sera, ora quei due giovani ragazzi sono adulti, sposati da sei anni e con due figli di cinque e uno di tre.  Gillian, Gabriel e Rebecca.
 

Sposta lo sguardo su Irina e Charles, seduti vicini. Le fa strano pensare che a quel tempo non erano nemmeno fidanzati… ora sono sposati da poco meno di sei anni, hanno una figlia di cinque anni e un bambino di due.
Non può non sorridere, ricordando gli occhi pieni di soddisfazione di Irina alla nascita di Jane Elizabeth.    “Ho vinto” disse così a suo marito quando seppe che era femmina, rompendo la lunga tradizione di maschi della famiglia Malfoy.  In realtà arrivò un maschio un paio d’anni dopo, che chiamarono ovviamente Scorpius. 

Charlie disse che suo nonno non ne sarebbe comunque stato felice: aveva sempre odiato il suo nome, sostenne il nipote.     Ma non gli importò e lo chiamò comunque in quel modo, per ricordare suo nonno.
 

Nemmeno Will e Simone stavano insieme al momento di quella foto… e ora erano sposati anche loro da quattro anni con un figlio di tre e una bambina di un anno, Walter e Lucille.
 

Margaret ride nella foto, probabilmente a causa di qualcosa detta da uno degli amici… la bionda Nott si è sposata con Andrew cinque anni fa e hanno una bambina di nome Heather da tre anni; presto arriverà anche una seconda bambina.
 

Haidi, la dolce Haidi è seduta come sempre tra Nessie e Meg, e sta sorridendo mentre guarda l’obbiettivo, girata sulle sedia per non dare le spalle alla fotocamera.
Hanno fatto strada insieme, loro due. Si sono aiutate e divertite insieme e ora continuano a farlo, lavorando fianco a fianco nella stessa squadra.
Haidi ha 28 anni e si è sposata per ultima all’interno del gruppo, tre anni prima.  
Ha avuto un bambino l’anno scorso, che ha chiamato Fabian. 
 

Nessie non sta guardando l’obbiettivo, ma è girata di profilo e ride, gli occhi chiari sono luminosi anche nella foto.
Si è sposata quattro anni prima con un suo collega… all’inizio lo detestava, ma come disse Scarlett al tempo       “Chi odia compra… guarda con mi sono sposata io.”
Ha avuto due gemelli due anni fa, Alexander e Aaron.      La sua casa è sempre confusionaria tra animali e bambini, ma Hydra adora lo stesso farle visita.
 

E lei?
Beh…
 

“Mamma! Zia Scarlett e zio Dec sono arrivati… e Isaac ha rotto la mia bambola nuova.”

Alza lo sguardo dalla foto, guardando sua figlia sulla soglia della stanza.   Ha le braccia conserte e l’aria arrabbiata con il fratello maggiore che, come sempre, non la lascia mai stare.
 

Isabelle ha quattro anni, ma ha già perfettamente capito che i maschi sono dei rompipalle, specialmente a cinque anni.

“Arrivo Izzie… La riparo io la tua bambola.”  

Chiude l’album fotografico e lo lascia sul letto, alzandosi e avvicinandosi a sua figlia, prendendola per mano e avviandosi ad accogliere i suoi ospiti.








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Angolo Autrice:

Incredibile, non mi ero quasi nemmeno resa conto di aver iniziato la storia che l'ho già finita.
Ho voluto concludere così, con il numero perfetto (7) e una prospettiva di ciò che accadrà ai nostri, perchè ormai sono in parte anche miei, OC.
Grazie ancora per averli creati, mi sono piaciuti molto e mi mancheranno...

Mi mancherà la simpatia di Scarlett, la dolcezza di Haidi, l'arroganza quasi divertente di Declan, il buon cuore di Nessie, l'ironia di Irina, la gentilezza di Margaret, la perspicacia di Simone e il sarcasmo di William.

Spero che questa raccolta vi sia piaciuta, magari sentirete ancora parlare delle Sacre 28, ma probabilmente non per mano mia.

A presto e grazie ancora, buona Pasqua.

Signorina Granger

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