Sono il bene o il male?

di Melaa
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La mia vita senza te. E ora che faccio? ***
Capitolo 2: *** Una novità in famiglia e ritorni ***
Capitolo 3: *** La trasformazione ***
Capitolo 4: *** Nuova vita ***



Capitolo 1
*** La mia vita senza te. E ora che faccio? ***


Non ci posso credere. Ho ucciso Bella. Ho sempre cercato- anzi, mi sono imposto- di proteggerla dal mostro quale mi sono dimostrato di essere;  ma non ci sono riuscito. Questa frase mi rimbomba nella testa da quel giorno. Sono passati 4 mesi ma sembra solo ieri. 4 mesi che sono morto dentro. Lei si fidava di me, mi diceva: “Tu hai un’anima, Edward!” E si arrabbiava quando io cercavo di contraddirla. Sì, ho l’anima. Un’anima dannata.

Ho lasciato la mia famiglia. La mia prima idea era quella di andare in Italia a cercare la morte per mano dei Volturi, ma poi mi sono detto che avrei dovuto soffrire la vita intera per ciò che avevo fatto. Per un po’ sono stato un nomade. Sono stato nella foresta dell’Amazzonia, ho incontrato Zafrina, Senna e Kachiri; mi hanno chiesto di unirsi a loro, ma ho rifiutato. Voglio stare solo con me stesso, soffrire e soffrire. Ora sono ritornato nei pressi di Forks e controllo la mia famiglia da lontano:  hanno detto che sono partito per ritrovare me stesso dopo la morte di Bella. La cosa più difficile è stata vedere lei lì stesa, diventare sempre più bianca e fredda, sembrava la Bella addormentata nel bosco; ma anche dirlo a Charlie non è stato uno scherzo. Abbiamo detto che è caduta dalle scale e ha sbattuto violentemente la testa. Vedere il dolore che provava è stato come morire per la terza volta.

La mia famiglia è distrutta, lo sento dai loro pensieri. Distrutta per quello che ho fatto a Bella, ma allo stesso tempo per me e per la mia mancanza. Mia madre Esme piange lacrime che non usciranno mai dai suoi occhi, mio padre cerca di distrarsi con il lavoro, ma ha costantemente il pensiero di me e Bella in mente. Jasper non riesce più a controllare bene come una volta l’umore di chi gli sta intorno ed è preoccupato per Alice e la nostra famiglia; Alice ha “false” visioni, Emmett passa molto tempo a correre e spaccare roccie. Perfino la “fredda” Rosalie è dispiaciuta. Infondo non ce l’aveva con Bella, lei è fatta così.

Sto correndo verso l’argine del bosco, quando vengo ridestato dai miei pensieri perchè sento provenire da un sentiero vicino alla strada dei pensieri maligni di un gruppetto di ragazzi  e supplichevoli  di una povera ragazza. Mi viene in mente quando è successa la stessa cosa a Bella.. Bella..

Mi alzo e corro subito verso quella direzione, in pochi secondi sono lì. La scena che mi si para davanti è terrificante: una ragazza coricata per terra sanguinante, e dei ragazzi che la stanno picchiando selvaggiamente. Sto a pensare pochi secondi, in un batter d’occhio corro verso di loro e gli intimo non molto gentilmente di andarsene, se non vogliono fare una brutta fine. La ragazza è quasi morente ma mi sussurra: “A..iutami..”

Cosa posso fare?



Spazio mio
Ques'idea mi è venuta di getto. Potrei pentirmi di ciò che ho scritto perchè non mi convince molto.. ma fatemi sapere i vostri pareri! 

LINK ONE SHOT "IL MIO COMPLEANNO": http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3403582&i=1

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Capitolo 2
*** Una novità in famiglia e ritorni ***


Non so che fare, allora prendo la ragazza tra le braccia e sfreccio tra gli alberi verso casa mia. O meglio, verso la mia ex casa. Arrivo in pochissimo tempo. Spalanco la porta e subito viene Esme in mio aiuto.

“Edward.. ma.. che succede?”

“Non ho tempo. Carlisle!”
Me lo ritrovai subito davanti. “Edward.. cos’è successo a questa povera ragazza?”

“L’ho trovata agli argini del bosco accerchiata da dei ragazzi e la stavano picchiando.”
La ragazza stà per perdere i sensi.

“Ok.. portiamola nel mio studio.”
Alla velocità della luce, con Carlisle dietro di me, mi precipito nel suo studio e adagiai la ragazza sul lettino.

Carlisle le da una rapida occhiata.“La situazione è molto grave. Ho paura che non ci sia più niente da fare, dobbiamo trasformarla.”

“Co..sa?”

“Cosa? Carlisle, non ti è bastata l’esperienza di Rosalie? E se lei non volesse?”
Sento che la ragazza sta pensando: “Di cosa stanno parlando?”

“Lo so, ma mi sembra così giovane e non voglio lasciarla morire così. La trasformerò io stesso.”
Lo vedo chinarsi sulla ragazza,  lei spalanca gli occhi e inizia a contorcersi per poi cercar di urlare, ma quello che esce è solo un flebile lamento.
Sento dai suoi pensieri che per Carlisle è stata dura. Ma ora che cosa succederà? Sarà una nuova “sorella”? E se avesse una famiglia a casa che l’aspetta?
Per un po’ stiamo li di fianco a lei, per vedere se avesse una qualche reazione.
Andiamo in salotto, nel quale c’è tutta la mia famiglia riunita e dato che tutti stanno pensando a cosa sia successo, incomincio a raccontare la storia.

“Stavo correndo verso la strada e a un tratto ho sentito i pensieri di un gruppo di ragazzi che stavano pensando cose orribili; sono corso subito in quella direzione e ho trovato la ragazza a terra, accerchiata da quelle fecce che la stavano picchiando.. non potevo lasciarla lì, mi ha chiesto di aiutarla e il resto lo sapete.”

Subito Rosalie interviene. “Carlisle perchè hai deciso di trasformarla? Se lei non volesse una vita così?! Mi sembra di rivivere la mia stessa situazione di qualche decennio fa.”

“Non potevo lasciarla morire. Volevo che avesse ancora una possibilità di vivere, infondo ce lo meritiamo tutti.” Risponde lanciando una piccola occhiata verso di me.

“Sì ma ora che farà? Rimarrà a vivere con noi?”

“Ovviamente” questa volta intervenne la mia dolce mamma Esme “la aiuteremo in tutto ciò che riguarda la sua nuova natura e per tutto il resto. Sarà parte della nostra famiglia. L’ameremo e la proteggeremo come una di noi. Ma ora.. tu Edward cosa farai?”

“Io non so.. Carlisle, posso ritornare qui?”

“Figlio mio, sei sempre il benvenuto qui. Noi e i tuoi fratelli saremo contenti di riaverti qui con noi.”

“Grazie.”

“Mi sei mancato, fratello” il primo è Emmett a abbracciarmi, seguito da Alice, che sta avendo una visione di me con.. una donna al mio fianco (?) Decido di non preoccuparmene, sciolgo l’abbraccio e stringo la mano a Jasper, per poi andare a abbracciare Esme e Carlisle.
Mi congedo e torno nello studio di Carlisle, dove c’è la ragazza. Sarà difficile per me stare qui, ma mi manca la mia famiglia. Nei loro pensieri non ho sentito alcuna rabbia o delusione verso di me. Prima quando ci siamo riuniti in quella stanza, mi sono sentito male. Mi sembrava di rivivere quei momenti..
Ho ucciso molte persone ma erano dei criminali, non avevo mai ucciso degli innocenti. Invece ora ho ucciso la mia ragazza. La mia Bella.. Non me lo perdonerò mai.
Arrivo davanti  alla porta e sento i fievoli battiti del cuore della ragazza. Mi rendo conto di nemmeno sapere il suo nome.. Apro la porta e la vedo lì, sembra che stia solo dormendo.
Ho già provato il dolore che sta provando lei e mi chiedo se abbiamo fatto la cosa giusta. Se avesse ragione Rosalie? Se rinnegasse la sua nuova natura? Il suo nuovo stile di vita? Da neonata potrebbe diventare una sanguinaria..
Rimango ancora un po’ lì a vegliare su di lei, poi decido di andare in camera mia. Non vi ero più entrato da.. dalla sera del compleanno di Bella..
E’ tutto esattamente come l’avevo lasciato, ovviamente. Mi fa strano però entrarci dopo tanto tempo.
Cerco il cd di Debussy che io e Bella avevamo ascoltato insieme la prima volta che l’ho portata qui per presentarla ai miei, lo inserisco nel lettore e mi corico sul lettino.
E mi perdo nei ricordi felici di un tempo.

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Capitolo 3
*** La trasformazione ***


Sono passati tre giorni da quando Carlisle ha morso la ragazza che ho trovato nel bosco. Stiamo ancora aspettando che la trasformazione sia ultimata, il che dovrebbe essere oggi. Sono tre giorni che mi crogiolo nella mia sofferenza. Come al dolito, dopotutto. Stare qui mi fa troppo male. Ci sono i miei fratelli che tentano di distrarmi; Emmett, Jasper e Alice mi hanno portato a caccia la scorsa notte, e siamo tornati solo all’alba. Un po’ sono stato meglio, mi mancavano questi momenti con loro.. però allo stesso tempo ho pensato alla prima volta che sono venuto a caccia con Jasper e Emmett e ho raccontato loro di Bella, quando ero tornato dalla “vacanza” che mi ero preso a Denali in cui sono stato con il nostro clan amico, in seguito al primo incontro che ho avuto con Bella a scuola e ho avuto paura di ucciderla. Beh, le cose alla fine non sono andate per il verso giusto comunque.
Forse non avrei mai dovuto rischiare. Ero convinto di farcela, mi ero convinto che l’amore avrebbe vinto su tutto. Ma la mia anima dannata non era della stessa idea. Bella.. Bella..
Se ripenso al giorno del tuo funerale mi viene una morsa al cuore. Mi sono sentito un verme a guardare i tuoi genitori e tutti i tuoi parenti lì, distrutti per te. Come ho potuto fare una cosa simile?
Non sono nemmeno riuscito a stare lì per tutta la durata del funerale. Sentire cosa dicevano tuo padre, tua madre, ma anche i miei famigliari di te mi ha distrutto ulteriormente. Eri una ragazza d’oro, meravigliosa, non ti meritavi una fine così. Tu credevi in me, io credevo in te e nel nostro amore. Un amore che alla fine ti ha distrutto. Annientato, come se fossi un pezzo di carta.

“Edward!” Sento mia madre che mi chiama dalla cucina. In un attimo sono subito da lei.

“Dimmi Esme. Cosa c’è?”

“Edward, noi siamo stufi di vederti così. I tuoi fratelli soffrono.. così come io e Carlisle. Per la morte di Bella ma anche per te. Purtroppo è successo ma noi siamo vampiri, non possiamo reprimere sempre i nostri istinti animaleschi. Non sto cercando di metterla sul leggero, credimi, anche noi amavamo Bella, la consideravamo come una di famiglia. Per me era come una figlia. Sono passati 4 mesi.. so che per noi sono briciole, ma dovresti cercare di andare avanti. Non dico che devi dimenticare.. ma dovresti uscire, passare più tempo con i tuoi fratelli. Che ne pensi?”

“Sì.. lo farò.” Le dico e mi incammino per uscire fuori, ma ho il tempo di vedere sul suo viso un ombra di un sorriso incerto.

‘Povero figliolo’ pensa.
Esco fuori e incomincio a correre nella foresta. So che lo fanno per me, perchè sono dispiaciuti, ma come possono pensare che io riesca a passare sopra così facilmente a una cosa tanto grave? Certo, anche loro hanno ucciso, ma non hanno mai ucciso una persona per quale provavano affetto. Io ho ucciso la mia ragazza. La ragazza con cui pensavo avrei passato l’eternità, fianco a fianco. Ora sono solo. E’ forse questo il mio destino? Stare solo, senza qualcuno con cui riuscire a essere felice? No, non riuscirò mai a essere felice, non dopo ciò che ho fatto. Sono destinato a stare solo per sempre. A condividere la mia eternità solo con me stesso. Il dolore, solo con me stesso. Mi rimane solo l’affetto dei miei cari.

Sto tornando verso casa quando sento Carlisle pensare: “E’ l’ora.”
Corro e in un batter d’occhio sto entrando in casa, per poi raggiungere lo studio a passo d’uomo.
Sono già tutti lì, arrivo appena in tempo per sentire l’ultimo battito del cuore della ragazza.
L’ultimo “momento umano” della ragazza.
Proprio in quel momento, la ragazza apre gli occhi.
Si alza in un millesimo di secondo dal lettino e guarda attorno a se stranita, non riesce a capacitarsi di come abbia fatto.

‘Ma che mi è successo?’ pensa.
Il primo a avvicinarsi è Carlisle, che le parla mentre lei si guarda attorno, e scruta ognuno di noi.

“Ciao.. ti chiederai cosa ti è successo. Ti andrebbe di dirci il tuo nome?”

“Mi.. mi chiamo Roxenne. Roxenne Mary Bradshow, per intero. Sareste così gentili da dirmi cosa mi è successo? Ricordo solo che.. che.. che dei ragazzi mi hanno violentato e.. e mi stavano picchiando. Poi quel ragazzo” e fa un cenno verso di me “che mi prende in braccio, poi che ero qui e anche di lei. Ero messa malissimo.. quanto tempo è passato?”

“Tre giorni” le risponde Carlisle. Vedo Alice fare una faccia strana, tipica di quando sta avendo una visione, ma subito mi caccia dai suoi pensieri.

“Che mi è successo?”

‘Qui viene la parte bella’ pensa sorridendo Emmett, che subito si becca un occhiataccia da me e mi guarda come dire: “che ho fatto?”

“Non avevamo tempo per portarti in ospedale. Io sono un medico, ma nella condizione in cui eri quando Edward ti ha portato qui mi era impossibile fare qualcosa per te. Allora ti ho trasformato.”
La ragazza.. Roxenne, con un sopracciglio alzato chiese: “come trasformato? Sono una specie di Frankestein?”

“No. Sei un vampiro.”

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Capitolo 4
*** Nuova vita ***


“Ehm, no aspetta.. stai scherzando vero? E’ impossibile che sia un vampiro. Mi state prendendo in giro, tra poco mi dite che sono su Scherzi a parte, giusto?”

“No. Tu sei un vampiro.” La ragazza, che sulla faccia ha un sorriso divertito, sta prendendo pian piano coscienza di ciò che Carlisle gli ha appena detto.

“Non senti la tua gola ardere?” intervengo io.
La vedo che si mette una mano alla gola e attraverso i suoi pensieri riesco quasi a sentire la sua fame.
Inizia a correre e in un lampo è fuori dalla casa. Ci guardiamo tutti poi Carlisle dice: “Dovresti andarle dietro tu, Edward. Sei il più veloce.”
Annuisco e corro fuori, in un secondo le sono dietro. “Fermati!” Lo fa subito, ma quando si gira e vedo  la sua espressione facciale mi fa quasi paura.

“Noi non uccidiamo esseri umani. Ci cibiamo degli animali.”
Riprende a correre e io la seguo, finchè si ferma di scatto, ha trovato un puma. Lo morde, poi ricomincia a correre per la foresta.
 
Ora siamo tutti riuniti in salotto, per decidere cosa fare con la ragazza.
“Allora.. questo è quanto.”

“Ma non ci bruciamo al sole?”

“No, cara. Però non possiamo farci vedere dagli umani, perchè la nostra pelle al contatto con il sole fa un effetto diamante” le risponde Esme, che seduta accanto a lei le mette una
mano sulla spalla.

“Il fatto è..” prende la parola Carlisle. “Ora dovrai fare attenzione, stare in mezzo agli umani nel tuo stato è difficile. Come farai con i tuoi genitori?”

“I miei genitori sono morti. Quando avevo 4 anni. Incidente d’auto..”

“Mi dispiace. Quindi ora dove abiti?”

“Stavo in una casa famiglia, in un paese qui vicino. Beh, ora posso incominciare una nuova vita!”
Carlisle, dopo aver guardato tutti noi, le chiede: “Puoi venire a abitare con noi. Sarai come una figlia per me e Esme, sarai di famiglia. Ti lasciamo il tempo di pensarci, facci sapere con comodo. Intanto rimarrai qui, ovviamente.”

“No, accetto. Se a voi va bene.” Rivolge un’occhiata a me e ai miei fratelli.

“Ma certo, sarai la benvenuta qui. E poi sarebbe bello avere una sorella in più con cui fare shopping!!” La solita Alice.

“Bene, allora accetto” risponde la ragazza sorridendo.

“Siiiiiiiiiii! Devi rassegnarti, ti trascinerò in ogni dove per cercare negozi nuovi” dice Alice abbracciandola.

Poi è il turno di Emmett. “La novità in famiglia!” L’abbraccia e l’alza per farla roteare con sè.

Rosalie si limita a sorridere, mentre Jasper le stringe la mano. “E’ un piacere.”

“Anche per me” gli sorride la ragazza.

Decido di avvicinarmi anch’io. “Finalmente una novità in famiglia. E’ da un po’ che non si aggiungeva qualcuno al nostro clan.”

‘Che capelli ha questo?!’

“Ehm.. cos’hai contro i miei capelli?” Vedendo l’espressione della ragazza aggiungo: “leggo nel pensiero.”

“Oh.. beh mi piacciono. La prossima volta avvisa però. E cerca di stare lontano dalla mia mente!”

“Ok” e ci mettiamo a ridere, guardandoci negli occhi. Però, che sguardo intenso.
Ma che vado a pensare?
Mi ridesto dai miei pensieri perchè sento che Alice sta cercando di chiudermi fuori dai suoi. Sta avendo una visione, lo vedo dalla sua faccia. Ma perchè fa così?
Senza dire nulla se ne va e Jasper incredulo la segue. Faccio per andare in camera mia ma..

“Cos’è successo?” La raga.. Roxenne, mi ferma.

“Vedi.. Alice prevede il futuro. Stava avendo una visione; dovrai farci l’abitudine!”

“Ah.. e perchè è scappata così?”

“Non lo so, sineramente.”

“Quindi.. tutti voi avete un potere?”

“No, solo io, Jasper e Alice. Jasper riesce a controllare le emozioni, mentre io e Alice.. beh, lo sai già.”

“Chissà se io ho qualche potere..”

“Beh, potresti scoprirlo con il tempo!”

“Mi piacerebbe molto. Avete dei poteri davvero belli. Mi sembra assurdo parlare di queste cose, devo abituarmici!”

“Lo so, anche per me è stato difficile. Ma noi ti staremo vicini e ti aiuteremo in tutto, ovviamente. Credo che dovrai anche iscriverti alla nostra scuola. Approposito.. quanti anni hai?”

“19, e non devo andare a scuola. Ah Ah! Mi sono diplomata l’anno scorso. Tu invece quanti anni hai?”

“17, anche se in realtà ne ho 109.”

“Ah, te li porti bene!” Dice dandomi un buffetto sul braccio.

“Grazie.” Le dico sorridendo. “Vieni, ti faccio vedere la tua camera.”
Procediamo a passo umano su per le scale, per poi arrivare davanti a una porta e la apro.

“Ecco.. questa sarà la tua stanza. E’ ancora da arredare, ovviamente. Ti piace?”

“Direi di si.. è davvero stupenda la visione da qui”. Senza che me ne accorgessi si è avvicinata alla portafinestra.

“Sono contento che ti piaccia. La mia stanza è di fronte alla tua, quindi se hai qualcosa da chiedermi sai dove trovarmi. Scusami, ma ora ho delle cose da fare..” le dico andando verso la mia camera.

“Ok.. beh grazie mille. A dopo!”

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