Dawn e la Fiamma del Drago

di Gloria Lovely
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 - Po e Dawn vs. Demon Flame ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 - La battaglia finale ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***



Ultima revisione e riscrittura: 12 maggio 2021













DISCLAIMER: i personaggi di Kung Fu Panda non appartengono a me. Tutti i diritti sono riservati alla Dreamworks LLC.
Dawn e La Fiamma del Drago
by Gloria Lovely is licensed under CC BY-NC-SA 4.0







- Capitolo 1 -





Maestro Croc mi disse di andare al Palazzo di Giada a consegnare un messaggio. La pergamena era bella grande, ma le mie zampe pelose bianche sarebbero state capaci di trasportarla fin laggiù. “Non fare tardi, piccola Jia Li”, concluse lui, per poi ritirarsi nella pagoda. Il mio vero nome è Jia Li, ma il paesotto dove abitavo mi chiamava Dawn. Ero nata all'alba, motivo per cui mi avevano dato quel soprannome ed ero mattiniera come tanti altri abitanti. Distava molto dalla Valle della Pace, il cammino sarebbe stato lungo e tortuoso, ma se c'era una cosa che il Maestro Croc mi aveva insegnato era stato quello di continuare fin quando le mie zampe mi avrebbero sostenuta. Ero molto giovane, per cui avrei potuto anche raggiungere Goldmin con le stesse energie di tutti i giorni.
Gli abitanti della Valle mi guardavano male, come se fossi una minaccia o uno scagnozzo di Lord Shen, ma io ero l'allieva di un maestro di kung fu molto conosciuto laggiù. Che fosse per via del colore dei miei occhi era scontato da dire, ricordavamo molto quelli del pavone, ma io ero una pacifista. Non amavo sfruttare il kung fu per ferire qualcuno, piuttosto li proteggevo.
Vidi un ristorante, mi fermai e chiesi un piatto di ravioli. La camminata mi aveva prosciugato le energie. A servirmi era stata un'oca dall'aspetto anziano, le piume grigiastre e un camice sporco.
“Lei deve essere il signor Ping, vero?”
Lui mosse un sopracciglio. “S-sì. Come fa a saperlo, ehm...”
“Dawn.”
Prima di rispondere, mi squadrò da capo a piedi girandomi intorno. Le oche erano tutte così sospettose? “Ehm... certo. Dawn. Sei buona o cattiva?”
“Sono buona. Perché questa domanda?”
“Hai gli stessi occhi di qualcuno, ma non ricordo chi. Quella specie di deparavato scappato di prigione.”
“Tai Lung? No, non sono una sua parente.”

Perché stavamo parlando di lui? Dopotutto era esiliato nel regno degli spiriti. Non era più una minaccia. Lui preparava e intanto che passava il tempo, finii di pranzare e lascia una lauta mancia. I ravioli erano deliziosi. Avevo sentito parlare del suo ristorante e di suo figlio, chiesi di lui e il signor Ping mi disse che non viveva più con lui. “Dove vive ora?” gli chiesi con una certa curiosità.
“Al Palazzo di Giada, con i suoi... ehm... amici.”
Ecco, me ne stavo quasi dimenticando! 
“Sa dirmi come posso raggiungere il Palazzo, devo consegnare un messaggio.”
“Vai dritto e sali le scale. Ah, e se vedi mio figlio, portagli i miei saluti.”

Lasciando il piatto vuoto e qualche moneta, seguii le sue indicazioni e mi trovai davanti dieci chilometri di scale. Mi salì il pranzo in gola. Come diavolo faceva la gente a fare tutte quelle scalinate?

Non ci pensai e le salii una per una, con il ritmo giusto e senza preoccuparmi troppo dell'altezza. Cominciai ad avere il fiatone appena arrivata davanti la porta, incredibile che quelle scalinate non mi avevo stancata, giusto un pochino. Arrivai dopo qualche minuto buono, ripresi un po' di fiato e bussai la porta educatamente. Neanche avessero previsto il mio arrivo, si aprì all'improvviso e vidi un panda, quel panda che ha sconfitto Tai Lung e Lord Shen.

“Salve, tu sei..?” chiese, guardandomi senza farsi troppe domande.

“Mi chiamo Dawn e ho un messaggio da parte del Maestro Croc.”

I suoi occhi diventarono diamanti e mi venne incontro. “Non ci credo, sei l'ultima allieva del Maestro Croc? Ommioddio, sei proprio tu? In carne ed ossa?” esclamò abbracciandomi in una maniera troppo affettuosa.
Quasi non respiravo, per non parlare della sua pancia grassa che mi impediva di riprendere fiato dopo scale su scale. “S-sì, sono io.”
“Che onore. Mi vergogno addirittura a stringerti la mano.”
“Non fare il codardo, stringimela e basta.”
Dopo averlo fatto, mi guardò meglio. “Sei per caso anche la sorella di Maestra Tigre?”

In effetti, io e lei avevamo lo stesso carattere: musone, coraggiose e abili nelle mosse di kung fu, ma cresciute ed addestrate da maestri diversi.
“Io sono una tigre bianca e non conosco nessuna Maestra Tigre” precisai, stringendo la pergamena fra le zampe. Pesava come un macigno, mi auguravo solamente che Shifu fosse a Palazzo.
"Lasciamo perdere. Accomodati, avverto Shifu che sei qui.”

Quando il panda aprì del tutto la porta, lasciandomi entrare, puntai il naso all'insù. Il Palazzo di giada era davvero immenso, rifiniture dorate e reliquie esposte all'ingresso. Me lo immaginavo diverso, più piccolo con una fontana a drago. Invece era molto più grande, tante colonne e beni preziosi, una piccola vasca e tante candele dietro. La pagoda dove abitavo io non aveva nulla a che vedere con tutto quel lusso.
“Jia Li.” Sobbalzai nel sentire il mio nome di battesimo con una voce profonda, riconducibile proprio al Maestro Shifu. “Da quanto tempo non ci vediamo. Come mai da queste parti?” mi chiese, accogliendomi davanti la vasca del dragone.
“Mi manda Maestro Croc, ho un messaggio da parte sua.”
Gli consegnai la pergamena e lui la prese, senza mostrare un minimo di sforzo. Mi massaggiai i polsi, contenta di avergliela data.
“Se vuoi, puoi restare.”
Il Maestro Croc mi aveva raccomandato di non tardare. “Mi piacerebbe, ma...”
“Ti prego, Dawn, resta qui. Voglio un tuo autografo!” Il panda tornò ad abbracciarmi, ancora più affettuosamente di prima.

Sogghignai, la sua allegria era contagiosa. “Va bene, solo per cinque minuti.”

Il panda, ovvero Po, era davvero amichevole. Si era presentato subito dopo avermi fatta riprendere ossigeo dopo quell'abbraccio. Nel mentre mi riaccompagnava fuori dal Palazzo di Giada, quei cinque minuti promessi passarono come nulla. Chiacchierammo a lungo e lui mi raccontò della sua battaglia con Tai Lung, ne andava orgoglioso. Certo, la prima battaglia non si scordava mai.
“Tu hai mai sconfitto qualcuno?” mi domando curioso, gli occhi luminosi come due cristalli di ambra.
“Ho sconfitto il Demone di Fuoco insieme a Maestro Croc e mio fratello. Era in grado di controllare la mente dei suoi avversari e controllandoli, diventava sempre più forte. Il Demone voleva controllare me, perché ero l'allieva più forte e avevo una mente e un Chi davvero impressionanti”  – Il racconto non fu un granché, anche perché non mi andava di raccontarlo. Era stata la mia ultima battaglia e avevo rischiato molto quel giorno, più di quanto Po non avesse fatto con Lord Shen.
Lui ascoltava interessato. “E sei riuscito a sconfiggerlo?”
“L'ho rispedito negli inferi, ma tornerà di sicuro.”

Mi propose di passare la notte al Palazzo, ma io non potevo. Dovevo mantenere fede alla parola del mio Maestro. Po ci rimase male, per tirarlo su gli lasciai l'ultimo dei miei biscotti e glielo regalai come simbolo della nostra nuova amicizia. Lui, invece, aveva ricambiato con un fiore di loto. Piccolo, ma dai petali candidi e profumati. Rimesso lo zaino in spalla, lasciai il Palazzo di Giada, lo sguardo del panda malinconico. “A presto, Dawn!” mi salutò, agitando la zampa.















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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***







- Capitolo 2 -





A volte mi chiedevo se una tigre bianca fosse nata per combattere, esattamente come tanti altri allievi in giro per la Cina Maestro Croc mi diceva sempre di sì, che avevo tante qualità e la capacità di studiare ogni mossa dell'avversario con solo uno sguardo. La memorizzavo, la analizzavo e ne trovavo il punto debole.

“Maestro, lei crede che una semplice tigre bianca come me possa diventare una vera e propria guerriera del kung fu?”
“Certamente, avrai anche la possibilità di diventare la mia erede, di essere la nuova custode di questa pagoda.”

Diventare maestra di Kung Fu era il mio più grande sogno, ma non mi sentivo in grado di gestire la pagoda di Maestro Croc. Non solo ero troppo giovane, ma ero inesperta. In diciannove anni non avevo imparato granché, avevo solo le basi e nessuna guida spirituale su cui contare. Maestro Croc lo era, ma sentivo che non fosse abbastanza. Dovevo consultarmi con il Guerriero Dragone – era strano anche a me che fosse proprio un panda – e il giorno dopo, ritornai alla Valle della Pace. Consigli, mi servivano solo consigli. Oltre a sapere cosa ci fosse scritto nella pergamena di Maestro Croc. Lui non aveva voluto dirmi nulla.

Durante il cammino, vidi alcuni degli abitanti spaventati e una casa completamente distrutta, davanti la porta c'era uno strano simbolo a forma di triangolo rovesciato e un cerchio disegnato sopra.
“Cosa è successo?” domandai ad uno di loro, accucciato spaventato.
“Era... era un mostro con due grandi corna, portava un mantello nero e una palla di vetro” rispose il papà coniglio.
“Ha distrutto la nostra casa, e si è portato via la nostra biglia di vetro” proseguì la madre coniglio, tenendo stretto suo figlio fra le zampette. “Non c'è traccia de Guerriero Dragone! Come faremo?”
Po non era intervenuto? Dovevo fare qualcosa, non potevo di certo lasciarli soffrire. “Andate dal Maestro Croc nella Pagoda di Krocàn, lì sarete al sicuro. Riferite tutto al Maestro, saprà come aiutarvi a scacciare la maledizione” e detto ciò, la famiglia Coniglio obbedì.

“Maestra Dawn, finalmente vi ho trovata.” Mi voltai e vidi Maestro Scimmia venirmi incontro, con lui c'erano anche i maestri Gru e Mantide. Fui sorpresa, visto che non avevo ancora incontrato i Cinque Cicloni durante il primo viaggio verso la Valle.

“Come fai a sapere il mio nome?”
“Non c'è tempo per spiegare, seguici al Palazzo di Giada. Il Maestro Shifu vi deve parlare urgentemente.”
“Eravamo giusto diretti verso la Valle di Krocàn” continuò Maestro Gru. “Abbiamo saputo del messaggio di Maestro Croc.”

Tutto... cosa? 

Scossi la testa e senza replicare, seguii gli altri verso il Palazzo. Correndo verso l'entrata, notai la statua di Oogway completamente rovinata e quello strano simbolo che avevo visto prima, ma con qualche frase nella lingua demoniaca. Aveva decisamente qualcosa di familiare... Mi fermai. Non era possibile che il demone di fuoco fosse tornato dagli Inferi, lo avevo spedito laggiù più di dieci anni fa. Non sarebbe potuto scappare per via del Sigillo della Pace.

“Perché ti sei fermata?” domandò Gru.
“Questo simbolo lo riconosco, ne ho visto uno anche sulla porta di una casa andata a pezzi.”
“Che cosa potrebbe significare, Maestra Dawn?”
“Non ne ho idea. Piuttosto, accompagnatemi da Po e il Maestro Shifu.

Arrivammo davanti le porte del Palazzo. Scimmia aprì la porta e mi accompagnò da Po, il maestro non era lì con lui. Tutti sembravano preoccupati, ed io sempre più confusa. Sorressi il mio zaino sulla spalla, la coda fra le gambe e un senso di terrore e ansia che fino a quel momento non avevo provato.
“Maestra Dawn, è successa una cosa davvero terribile. Alcuni Maestri hanno perso completamente la testa e tutte le biglie di vetro sono scomparse” esordì il panda, le zampe impegnate a giocherellare fra loro con fare ansioso. Non era stato l'unico, a quanto pareva.
Improvvisamente, Maestra Tigre apparve dietro le sue spalle con un disegno. “Non è tutto, da ogni parte si trova questo simbolo e chiunque lo tocca perde una parte di energia vitale.”

Guardai quel simbolo, identico a quelli che avvo già visto. Era tutto chiaro; c'entrava davvero il Demone di Fuoco. Sapevo che sarebbe tornato per vendicarsi ma... inizialmente non avevo pensato fosse arrivato a devastare metà Valle. Le maledizioni intorno erano state solo il preludio della catastrofe che sarebbe giunta di lì a poco, e il Guerriero Dragone non sarebbe stato pronto. Neanch'io, a dire il vero. E anche se lo avevo già affrontato una volta, non avevo alcuna intenzione di rispedirlo negli Inferi.
“C'entri tu in tutto questo?” domandò Tigre.
“Non farei mai una cosa del genere, e poi ci vorrebbe una forza incredibile per distruggere una casa” risposi a braccia conserte, conservando l'orgoglio.
“Tutte fandonie! Tu lo sapevi e non ci hai avvertiti, ecco perché il Maestro ti ha consegnato quella pergamena!” gridò ed io mi feci piccola piccola dall'imbarazzo.

“Tigre, un po' di contegno, non accusarla senza una ragione. E' un'allieva del Maestro Croc e la conosco molto bene.” Shifu interruppe la conversazione, il bastone in mano e battendo la punta sul pavimento per mantenere il clima più civile.
Maestra Tigre sbuffò e si ritirò nell'ombra, non prima di avermi lanciato una seconda occhiataccia. Certo che eravamo simili in tutto e per tutto.

Shifu si schiarì la gola, andando avanti con il discorso. “Ho ricevuto alcuni messaggi dove scrivono che alcuni Maestri sono completamente impazziti. Sembra siano controllati da qualcosa o da qualcuno. La pergamenta del Maestro Croc mi ha avvertito della probabile minaccia di un nemico dai poteri demoniaci, un ex allievo che aveva già avuto il privilegio di entrare qui quando Oogway era ancora a capo del Palazzo di Giada. Jia Li, sai chi è il colpevole?”
Po mi guardò e il lo sguardo m'incoraggiava, ma io non parlai. Tutti mi guardarono impazienti di sapere chi fosse il vandalo che ha causato il panico nella Valle. Alla fine, sputai il rospo. Raccontati di quella battaglia, Krocàn distrutta e maledetta dal suo Attacco della Fiamma Nera, mio fratello scomparso dopo che il demone del fuoco aveva abbassato la sua falce... ricordi dolorosi che mi fecero cadere in ginocchio e in lacrime.
“Lo hai fermato in passato, non puoi farlo ancora?” domandò Po, poggiandomi la zampa sulla spalla per consolarmi.
“Il fatto è che... sono passati dieci anni e non ricordo più niente della battaglia, né di come l'ho esiliato.”
“Ci dovrà essere una mossa speciale che possa fermarlo una volta per tutte.”
“Io... non lo so.”

“Allora lo sconfiggeremo alla vecchia maniera!” Il Guerriero Dragone si alzò e iniziò a correre verso l'uscita, con lui anche i Cinque Cicloni. Shifu non li aveva fermati, aveva solo riaperto la pergamena del Maestro Croc. Tentai di fermarli, ma non ci riuscii. Il potere del Demone di Fuoco era troppo forte e delle semplici mosse di kung fu non gli avrebbero fatto alcun danno, poiché la sua arma segreta era la falce.

E se non fossero tornati? Non mi rimaneva altro che sperare.


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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***







- Capitolo 3 -





Tesa e battendo una zampa sull'ultimo gradino del Palazzo di Giada, guardai il cielo attendendo il ritorno dei Cinque Cicloni e il Guerriero Dragone. Lo zaino era fra le mie zampe e presa dal panico, lo aprii in cerca della mia biglia di vetro. La presi e la guardai, notando che il suo bagliore era rimasto, così come la limpidezza di quel vetro trasparente. Quella biglia particolare serviva a scacciare le maledizioni, quel bagliore conteneva una forza angelica protettiva e seppur non avesse nulla di speciale – una misera biglia trasparente come ce n'erano tante – il cordino che la teneva appesa le rendeva giustizia. Quel talismano era diffuso solo nella zona sud della Cina, con essa anche tanti altri talismani che scacciavano le superstizioni.
La biglia era di mio fratello, io non ne avevo mai avuta una. Seppur il Maestro Croc mi avesse proibito di tenere quei talismani nella mia stanza – non credeva nel paranormale – io la conservavo nel mio cassetto.
Era stata quella ad avermi aiutata in quella battaglia, ma quel gioiello aveva comportato un sacrificio enorme. Rialzando lo sguardo, vidi un airone in volo. Finalmente i Cinque e Po erano tornati, ma con ferite e il respiro spezzato.
Mi alzai e feci un passo indietro, nascondendo la biglia nelle tasche della mia tuta. Shifu era dietro di me, anch'egli preoccupato. “Non sareste dovuti andare ad affrontarlo!”
“Il kung fu alla vecchia maniera non ha funzionato, e Tigre è allergica alla polvere" rispose Po col fiatone. "M-ma, Dawn, deve esserci un modo... per sconfiggerlo.”
Neanche a farlo apposta, qualcosa di sinistro fece sobbalzare tutti. Un volto nascosto da una maschera bianca e nera, due grandi corna e un corpo gigantesco. Riconobbi la falce magica e la collana a teschio infuocata, le biglie di vetro appese che avevano perso il proprio bagliore e cordino colorato. Una sensazione di freddo pervase il mio corpo...
“Guerriero Dragone, tutti t'ammirano e t'acclamano. Guardati ora: ti sei indebolito. Le tue stupide mosse di kung fu antiquate non funzionano con me.”
Non sfuggii allo sguardo del Demone, che voltò lo sguardo verso di me e riconobbe i miei occhi color fuoco. “Jia Li, ci rincontriamo dopo dieci anni. Come sei cresciuta.”
“Non eri esiliato negli Inferi?”
“Dopo che ho preso il controllo della mente di Maestro Oogway, sono riuscito a rompere il Sigillo. Il mio obiettivo è vendicarmi di te e dell'Aurora Boreale che mi ha spedito in quel postaccio! Oh-oh, prima che mi dimentichi...” mi mostrò con la sua sfera l'immagine di Maestro Croc imprigionato nel Regno Infernale.
I miei occhi s'infuocarono di rabbia e tentai di sferrargli un colpo, ma lui scomparì e riapparì dietro le mie spalle ridendo maliziosamente. “Dieci anni non ti hanno insegnato abbastanza?” la punta della sua Falce mi colpì sulla schiena e stramazzai a terra priva di forze. “Ti facevo più caparbia, invece sei rimasta la ragazzina imbranata che ho affrontato tempo fa. Sei stata solo baciata dalla fortuna.”
Non trovai le parole per rispondergli. Aveva rubato l'anima di mio fratello, succhiato ogni possibilità di rinascere... “Ora perdonatemi, ho altri villaggi da conquistare.”
Picchiò il bastone della sua Falce e balzò in cielo, scomparendo in un'aura oscura e maligna.
Maestro Croc era stato rapito e solo io potevo salvarlo. Non potevo di certo farcela da sola; lui era enorme ed immortale, l'Aurora Boreale che lo aveva spedito negli Inferi dieci anni prima non sarebbe stato più sufficiente. Il suo potere era diventato ancora più forte, le sue mosse più invincibili.
“Ti aiuterò io a fermarlo, Dawn. Il suo kung fu è troppo forte, non basteranno le mosse di tutti per annientarlo.”
“No, panda. Bisogna perfezionare il suo kung fu – disse Shifu – prima dovrai mostrarmi il tuo livello.”
“Sono al livello zero, maestro” replicai, nella speranza di evitare qualche umiliazione. Si fidava davvero così tanto?
“Penso che il Maestro Croc ti abbia insegnato molto in diciannove anni. Seguimi, io e i Cinque possiamo mostrarti quel che sappiamo.”
Raggiunto l'altro lato del Palazzo, aprì una grande porta e numerosi marchingegni si palesarono davanti ai miei occhi: colonne di legno e ferro, il percorso degli anelli di fuoco, fantocci di paglia, cerchi incatenati... La Sala Allenamenti del Palazzo di Giada era più grande di quella della Pagoda Rubino dove viveva.
“Sa una cosa, Maestro? Credo che andrò a dormir...”
Lui la fermò, puntando il bastone di legno sulla sua zampa. “Prima l'addestramento, poi il riposino. Si dia inizio!”
Po mi diede una gomitata sul fianco. “M'insegni quella Bora-bora?”
“Si chiama Aurora Boreale, panda” lo corressi, sospirando. “Non mi ricordo come l'avevo evocata.”
“Memoria corta, eh?” mi pizzicò la guancia ed io gli schiaffeggiai la mano. “Ow...” gemette, massaggiandosi il dorso della zampa.
“Prima regola: non toccarmi mai e poi mai. Seconda regola: distanza di un metro. E terza regola: devi solo addestrarmi, niente affetto o abbracci da orsacchiotto paffutello. Chiaro?”
Lui annuì, eseguendo ogni mia regola. Distanza, contatto fisico e affetto. “Chiarissimo.”
“Va bene, sono pronta.”
Scesi le scale e cominciai dal primo livello, fra una mossa e l'altra, e con l'aiuto dei Cinque.


Finii col trascorrere la notte al Palazzo di Giada. Il Maestro Shifu mi affidò una stanza vuota, le pareti di carta erano leggermente strappate, ma non abbastanza da permettere a qualche vicino di stanza di poter sbirciare. Preso un piumino, lo stesi sul pavimento e cercai di prendere sonno. la biglia di vetro era fra le mie zampe, la custodii con fare protettivo, nella speranza che nessuna maledizione mi prendesse durante il mio riposo. Non dovevo permetterlo.
Sentii all'improvviso bussare alla porta della mia stanza e mi alzai di scatto, la coda dritta e lo sguardo vigile. L'ombra era familiare, ma io comunque tenni la guardia alta. “Chi è?”
“S-scusa, Jia Li... Maestra Dawn... ho trovato un messaggio per la guerriera bianca. Così c'è scritto, ehm... posso...?”
Accidenti quanto era balbuziente! Mi avvicinai la porta e feci scorrere il pannello di carta e legno, facendola entrare. Il panda non perse tempo a srotolare quella piccola pergamena e leggerne il contenuto. “Credo che sia una specie di poesia... dunque, 'se le forze'... non si legge bene.”
“Passamela, panda.” Tesi la zampa e lui non ci pensò sue volte a porgermela. La srotolai per bene, fino a leggere un messaggio in rima.
 
‹‹ Se le forze del male sconfigger vorrai,
una mossa speciale imparare dovrai.
La ferocia del grande Drago subito non apparirà.
Il coraggio e la pace servirà.››
 
 
Chiunque fosse stato il mittente, sapeva della minaccia. Lessi quelle frasi più e più volte, il panda che attendeva una risposta seduto a zampe incrociate sul pavimento.
“La ferocia del grande Drago suppongo sia riferito al Guerriero Dragone.”
“Sì...”
“Le forze del male riferite al nemico.”
Gli occhi del panda luccicarono. “Sììì...”
“Non ho capito.”
Un forte tonfo mi fece sobbalzare. Po era crollato sul pavimento, la pancia grassa che ballonzolava dopo la caduta. Accidenti, l'enigma non era così tanto complicato!
“Fra tutti i nemici che ho affrontato, questo è senza dubbio il più noioso! Chi manderebbe enigmi per imparare le mosse del kung fu? Insomma!” sbuffò lui, restando supino sul pavimento e guardando il soffitto.
Ciò che era difficile era chi poteva mostrare il coraggio e trovare quella pace che serviva per evocare la mossa speciale. “Possiamo sconfiggerlo insieme!” Il panda mi fece spaventare una seconda volta. “Io evocherò il Drago e tu il coraggio e la pace. Incredibile, sarò la spalla di Maestra Dawn!”
“Frena! Sei tu che devi avere coraggio e pace. Anzi, no, non c'è nessun pronome. Immagino valga per entrambi.”
“Coraggio e pace...” si rialzò dal pavimento e saltellò sulle sue zampe anteriori. “Coraggio e pace! Ci sono!”
“Non è così semplice, Guerriero Dragone.”
“Be', tentar non nuoce.”
Avevo bisogno di più informazioni e sapevo che nel Palazzo di Giada c'era ua biblioteca. “Senti, puoi accompagnarmi nella Sala delle Pergamene? Devo consultarne qualcuna.”
“Shifu non ci ha autorizzati a...”
“Vuoi risolvere questo enigma? Bene! Ci serve un aiuto in più, perciò portami lì.”
Lui non batté ciglio. “E va bene. Auguriamoci che Shifu non sia sveglio a quest'ora.”


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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***







- Capitolo 4 -






Passarono tre lunghe settimane e nessuna delle nostre mosse combinate corrispondeva alla soluzione dell'enigma. Po cadde a terra come un sacco di patate col fiatone e lo sguardo del tipico pazzo, mentre io restavi in piedi davanti il pupazzo di legno ormai ridotto ad un braccio e una gamba. “Io mi arrendo.”
Se il panda si era arreso, io avrei continuato fino allo sfinimento. Doveva esserci un modo, eppure nella Sala delle Pergamene qualcosa era venuto fuori. Combinare diversi aspetti del kung fu non erano la soluzione giusta per trovare uno e l'altro, né tantomeno perfezionare le mosse.
“Ehm, panda” lo chiamai, lui si rialzò da terra stropicciandosi un occhio e inumidendosi il muso. “Dove hai trovato l'enigma?”
“All'ingresso come tutti gli altri messaggi, arrivano sempre tramite una freccia.”
Quando notai Po grattarsi sciattamente il didietro, mi accorsi che dietro c'era un altro rotolo – più grande degli altri che avevamo consultato in quei giorni, alternando la Sala Allenamenti e la Sala delle Pergamene di Oogway. “Da dove sbuca quella?”
“Nella stanza dove tengono le altre pergamene...uhm, come si chiamava...?”
“Dovunque l'hai presa, rimettila a posto.”
“Perché? He... hei, aspetta!” Mi fermò di colpo, mentre mi avviavo verso la porta.“Questa è la nostra ultima speranza, non puoi mollare.”
“Invece sì! Quell'enigma puzza d'imbroglio, me lo sento. Non è possibile che nulla di quello che abbiamo fatto in tre settimane non sia servito a nulla.”
“Jia Li, ricorda che un vero guerriero non molla mai.”
Po aveva ragione. Non potevo arrendermi, quell'ultima pergamena era la nostra ultima speranza per sconfiggere il Demone di Fuoco. Con aria fiduciosa tornai dentro e presi in mano l'ultima pergamena.
“Ok, riproviamoci.”
Mi riguadagnai il sorriso del Guerriero Dragone e dopo aver letto le ultime memorie di Oogway sul mistero dietro quell'enigma in rima, passammo le ultime sette ore ad allenarci con calci, pugni, bastoni, anelli di fuoco, fantocci di legno e paglia... Fallimo lo stesso, ma avevamo fatto qualche progresso. Eravamo vicini nel trovare quella mossa che avrebbe potuto distruggere il Demone una volta per tutte.
Dove avremmo potuto trovare il coraggio e la rabbia che ci servivano per attivare la mossa? Il Drago c'era, ma non c'erano le emozioni.
Strinsi la biglia di vetro fra le zampe, cominciando a pregare. Fa che trovi il coraggio e la pace... fa che trovi il coraggio e la pace...
Maestra Daaaawnnnnn...” un lamento proveniva dal retro della stanza. Mi affrettai a raggiungerlo e quello che vidi mi fece sfuggire un verso a metà fra una risata e un sussulto.
Po era a pancia in giù con una freccia conficcata nel didietro, nell'esatto punto dove c'era la toppa del suo pantaloncino. Era buffo, ma quella punta di legno duro doveva fare parecchio male.
“Un aiutino?” pigolò con una lacrima all'occhio destro. Mi avvicinai, e all'improvviso si rialzò. “No, no! Non così. Fammi preparare psicologicamente.”
“Panda, se non la togli peggiori la situazione. Ora stai fermo e vieni qui” allungai una zampa, ma lui retrocedette.
“Ferma, è una zona delicata...”
“Stai fermo!”
“No, no, non ti avvicinare con quegli artigli...”
“Non muoverti!”
“Ehm... pausa, pausa!” Con le zampe mimò il gesto, puntando gli artiglietti della mano destra contro il dorso della mano sinistra. “Facciamo con calma, va bene?”
“Da dove viene quella freccia?”
“Per farla breve: ero alla ricerca di qualche bastoncino di bambù, volevo riprendermi dagli allenamenti con quella specie di pupazzo legnoso. Poi... non so, ad un certo punto ho sentito un rumore di carta che veniva arrotolata e un forte dolorino sul mio sederino. Non riuscivo ad alzarmi e ho dovut... oooow!” Inarcai le labbra, mostrandogli la freccia impugnata sulla mia zampa. “G-grazie... ow, che male.
La guardai meglio. “C'è un messaggio attaccato alla pergamena.”
“Chi lo manda?”
“Non lo so, non ci resta che leggerla.”
La estrassi dalla freccia, dalla forma e dall'odore di quella pergamena, capii che era una minaccia. Non poteva essere dei loro precedenti nemici, sono stati catapultati nel Regno degli Spiriti. Sapevo captarlo attraverso l'olfatto, avendolo sviluppato durante gli allenamenti del Maestro Croc. Il contenuto mi fece raggelare. Po mi chiese il perché di quell'espressione così... terrorizzata. Era questa l'espressione che più mi descriveva in quel momento: terrorizzata. Cominciai a leggerla, la voce tremante e le zampe sul punto di cedere.

  
‹‹Alla maestra Jia Li, detta Dawn.
Ti aspetto vicino al campanile della Saggezza allo scoccare della mezzanotte di domani.
Ricorda che c'è in gioco il futuro della Valle della Pace e di Krocàn.
Dì al tuo amichetto panda ciccione che i suoi giorni sono contati.

Esattamente come quelli del tuo maestro e tutti coloro che ti amano.

Affrontami, se hai coraggio, vigliacca.
Maestro Flame ››
 
 
 
Lui si alzò di scatto e cominciò a correre come un pazzo per tutto il corridoio del Palazzo di Giada.
“Oddio no... non devo avere paura, è solo uno stupido mucchio di ossa... no, ho paura. Dawn, aiutami, ti prego!”
“Come posso aiutarti, Po? Non possiamo fermarlo senza una mossa speciale, ci abbiamo provato e riprovato ma abbiamo fallito.”
Mi afferrò per le braccia, scuotendomi con gli occhi pieni di panico. “Deve esserci una soluzione! Le abbiamo provate, Dawn! L'Aurora Boreale!”
Con le lacrime agli occhi, abbassai lo sguardo. “Non so evocarla, Po, e di sicuro non basterà a fermarlo.”
Guardandomi abbattuta, mi lasciò andare e cercò di alzarmi la testa, ma io mi ritrassi più e più volte. “Ci riusciremo, fidati.”
“No, non ci riusciremo” ripetei, arresa. “Sei tu che devi sconfiggere il Demone. In fondo, sei il Guerriero Dragone. Io sono solo un'allieva, non la prescelta di Oogway.”
“Aspetta, cosa...?” 
Lentamente, aprii il portone del Palazzo di Giada. “Mi arrendo, Po.”
Percorsi la strada di ritorno e lasciai la Valle della Pace al suo tragico destino, mentre una raffica di vento stava per colpire l'intero villaggio. Fu la scelta più stupida della mia esistenza; avevo abbandonato Po, i Cinque e tutta la Valle. Ho lasciato che il Demone di Fuoco avesse la meglio. Fui un'idiota a lasciare Po da solo a combattere contro un nemico fuori dalla sua portata.
Mi ero arresa, e i veri guerrieri non mollavano mai.
Maestro Croc non me lo avrebbe perdonato.





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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***







- Capitolo 5 -







Il vento era sempre più forte, così come il mio senso di colpa dopo essermi allontanata dal Palazzo di Giada. Mi sedetti sulla panchina e lo guardai da lontano; era circondato da un cerchio di polvere nera e fulmini, il Demone ormai era lì assetato di vendetta. Anche se lui, in realtà, voleva distruggere me e tutti coloro che lo ostacolavano. Lo zaino in spalla era l'unica cosa che mi rimaneva, con esso la biglia di vetro di mio fratello. Avrei potuto vendicarlo, avrei potuto liberare il Maestro Croc e farmi una reputazione... ma chi volevo prendere in giro?
Ero solo un'allieva insignificante. A differenza di Maestra Tigre, non avevo imparato a gestire le emozioni e la prima cosa che facevo era riversare la mia rabbia su qualcuno. La paura m'indeboliva e più ne avevo, più mi rafggomitolavo su me stessa. Non ero una guerriera, nemmeno la degna erede della Pagoda di Krocàn.

“Shao Li, non mi lasciare!”
“Devi affrontarlo da sola, Jia Li... usa la forza...”
“Allontanati da lì, Jia Li!”
“Esiliato per sempre...”
 
“Maestra Jia Li!” Arrivò Vipera, si avvicinò e mi disse: “Il Guerriero Dragone ha bisogno di te! Ti ho vista l'altro giorno che vi allenavate, eri straordinaria.”
Ci mancava solo questo stupido cliché. Intascai la biglia e mi alzai dala panchina, tanto non avrei cambiato idea. “Vipera, ho gettato la spugna e non tornerò indietro.”
“Preferisci vedere il tuo amico a terra, pieno di ferite che assapora la sconfitta oppure distruggere una volta per tutte quel mucchio di ossa?”

La scelta non era difficile, ma c'era una logica dietro ciò. Se avessi scelto la prima opzione, lui sarebbe morto e il male, per la prima volta, avrebbe trionfato contro il bene.
Se avessi scelto la seconda, invece, mi sarei ritrovata faccia a faccia con il Demone di Fuoco.
Io e Po non eravamo riusciti a risolvere quell'enigma. Qualcosa all'improvviso si accese nella mia testa e mi tornarono in mente le ultime righe della pergamena.

‹‹ La ferocia del grande Drago subito non apparirà.
Il coraggio e la pace servirà. ››


La soluzione era proprio sotto il nostro naso: Po era il drago, io ero la sua pace interiore.
“Vipera, avverti il Guerriero Dragone.”
“Per cosa?” mi chiese lei, inclinando il capo di lato.
“Flame mi ha dato appuntamento sotto al Campanile della Saggezza. Fra qualche ora scatterà la mezzanotte e lo affronterò laggiù. ”
Lei non oppose resistenza e strisciò fino al palazzo di Giada, mentre io corsi fino al campanile. Si trovava esattamente verso il fiume, nello stesso punto dove Tai Lung era stato sconfitto. Gli abitanti erano già scappati, dei Cinque Cicloni non c'era neanche l'ombra. Mancava poco alla mezzanotte e quel vigliacco si sarebbe fatto vivo.
Una folata di vento m'investì in pieno viso, non reagii alla polvere e non mi azzardai a muovere un muscolo. L'ora stava per scoccare.

Il primo rintocco segnò l'inizio della battaglia.
Il secondo rintocco circondò il campanile di nebbia nera.
Il terzo rintocco permise ai Cinque Cicloni di arrivare nel luogo stabilito.
Il quarto rintocco scatenò un terremoto e tutti si agitarono.
Il quinto rintocco mise K.O. due del gruppo. Mi voltai e sussultai, alzai lo sguardo in cerca del demone di Fuoco. Ancora non si era fatto vivo.
Il sesto rintocco aprì una voragine appena sotto il campanile, facendo crollare l'arcata principale.
Il settimo rintocco la fece cadere per terra. “Dove sei, lurido vigliacco?” gridai, ma non sentii nessuna risposta.
L'ottavo rintocco fu più tranquillo.
“Ho un brutto presentimento, Tigre” sussurrò Maestro Gru, abbassando appena il collo.
“Non muoverti e proteggi Mantide” rispose lei, lo sguardo vigile e la coda eretta.  
Il nono e il decimo rintocco prese di sopresa gli altri Cinque e furono imprigionati in una campana di vetro. No!
L'undicesimo rintocco, finalmente, lo fece apparire. “Sei stata sleale, Jia Li. Sei contro uno.”
E l'ultimo rintocco preparò il campo di battaglia, spazzando via ogni altro ostacolo. “Ma sei stata puntuale, te lo concedo” sorrise maliziosamente, impugnando la Falce.

“Sai, dopo aver fatto fuori il primate e il gattino, è ora che elimini l'altro.” Dalla sua mano uscì un'immensa fiamma rossa, la stessa che già avevo visto. “Oppure preferisci essere l'ultima?”
“Quanti altri hai imprigionato in quelle biglie di vetro?”
“Dieci... undici, o dodici. Non sono bravo in matematica.” Con la punta della Falce puntata verso di me, la sua maschera s'illuminò. “Che tristezza, confidavo molto in te e tuo fratello. Uno l'ho dovuto sacrificare agli Inferi, pur di ritrovare il mio potere.”
La rabbia montò in me. “Hai rubato l'anima di Shao Li per prendere il controllo della Cina, vero? Sapevi quanto lui fosse forte e volevi impadronirti del suo Chi, sfruttandolo a tuo vantaggio.”
“Ti facevo più cocciuta, Jia Li.”
“Dov'è? Riportalo indietro!” gridai con tutto il fiato che avevo nei polmoni.
“Non ci arrivi ancora, vigliacca? Io sono Shao Li!”
Spalancai gli occhi, non credendo alle sue parole. “Tu non sei mio fratello! Ho visto coi miei occhi quando lo hai smaterializzato con la Falce.”
Flame si levò la maschera, scoprendo un viso felino bianco e nero, gli occhi di fuoco e... la stessa voglia che attraversava l'occhio sinistro. “S-Shao...” sibilai, gli occhi pieni di lacrime.
“Ho riesumato il suo corpo per questa battaglia, tuo fratello è solo imprigionato in me.”
Presa dalla rabbia, ruggii e tentai un Calcio della Morte, ma fallii e caddi sul terreno poveroso. Le lacrime uscirono dagli angoli dei miei occhi, addolorata per quello che avevo appena scoperto. Mio fratello Shao era ancora vivo, la biglia di vetro mi aveva vegliata fino a quel giorno. Non sarei stata capace di liberarlo da quella maledizione che lo teneva incatenato in quel corpo insieme a Flame.
“Be', è stato facile.” Sentii la Falce sulla mia testa. Stavo per fare la sua stessa fine... “Che peccato, mi stavo divertendo.”
Ya-taaaai! Il nemico finì contro la parete del campanile, l'ultima rimasta ancora in piedi dopo il terremoto. Arrivò Po e per la prima volta, lo abbracciai felice. “Finalmente!”
Woah, devo essermi perso il drama.” Sciolse l'abbraccio, mettendosi in posa. “Quante puntate mancano alla fine di questa soap opera?”
Sogghignai, stando al gioco. “Questa è l'ultima, Guerriero Dragone.”
“Affrontatemi, tutti e due. Il panda obeso lo farò fuori con un solo colpo, stanne certa, Maestra Dawn.”
I miei occhi erano rossi di rabbia. Quel mostro aveva portato via l'anima di mio fratello, imprigionato il mio maestro... Non ricordavo come attivare l'Aurora Boreale, ma potevo tentare con una mossa alternativa.
Ma... quale?
“Dawn, il Demone mi sta fissando. Cosa devo fare?” mi sussurrò Po.
“Stai. Immobile.”
Lo sguardo del Demone era indescrivibile. I suoi occhi erano fiamme, nelle sue mani si celava l'inferno. “Ehi, giochiamo alle belle statuine? Perché non facciamo un altro gioco, ad esempio, il panda allo spiedo?”
Strinsi i pugni e cominciai a sentire qualcosa. Qualcosa di davvero mitico! “Po... credo di aver risolto l'enigma.”
“Quale enigma?” domandò il Demone, rialzandosi da terra e con la Falce in mano. “Non esiste nessun enigma, vigliacca!”
“Quelle quattro parole incomprensibili che ti rispediranno negli Inferi, questa volta per sempre!” esclamai con sguardo fiducioso, mentre una fiamma arancione circondava me e Po.






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Capitolo 6
*** Capitolo 6 - Po e Dawn vs. Demon Flame ***







- Capitolo 6 -

La battaglia finale! Po e Dawn vs. Demon Flame






La fiamma arancione ci circonda, Era una sensazione strana che non avevo mai sentita prima. Anche Po era circondato da tante fiammelle arancioni che, lentamente, diventarono rosse. Maestro Croc mi disse che un giorno avrei sentito una sensazione del genere. Era meraviglioso!
Quelle fiammelle non possono fermarmi, arrendetevi. La Valle della Pace è spacciata! ride il Demone, cantando vittoria.
I miei occhi erano infiammati, io e Po eravamo pronti a sferrare la grande mossa: la Fiamma del Drago. Il Demone del Fuoco iniziò ad avere paura guardando le fiamme intorno a noi ingrandirsi, ma non si arrese.
M-maledizione... Attaccate, mie creature!
Il Demone assunse il controllo della mente di Tigre e Scimmia, si prepararono ad attaccare ma Po si rifiutava di controbattere le mosse di Tigre. Le fiammelle erano state capaci di prendere il controllo delle altre anime, potendo sfruttare le loro mosse di kung fu per distrarci e sferrarci il colpo di grazia. Po faceva di tutto pur di non colpirli. Maestra Tigre era la sua migliore amica e non l'avrebbe mai fatto del male, ma lei non era se stessa. Cercai di fargli capire che era sotto il controllo del Demone, ma si rifiutò di collaborare.
“Po, reagisci!
Non ce la faccio, poi Tigre mi punirà!” esclamò, evitando i suoi calci e pugni. Distraendosi per un solo istante, un pugno lo colpì in pancia. Ahia! Questa faceva male, Tigre.”
Non perdere tempo, panda!” ringhiai esasperata.
Dawn, non posso farci nulla. Non voglio fare del male a Tigre, è la mia migliore amica.
Se non lo farai tu, allora lo farò io! conclusi e le sferrai contro una delle fiamme che avevo intorno, mettendola fuori gioco. Rimasi sorpesa della facilità con cui ero riuscita ad usare quel nuovo potere.
Po riuscì a mettere a riposo sia Tigre che Scimmia, la fiamma arancione intorno a loro come fonte di salute, e decise di venirmi accanto per affrontare il Demone del Fuoco. Anche se, ormai, era pronto a lanciare la sua arma segreta. Presi la zampa del Guerriero Dragone e chiusi gli occhi. Le fiamme, poco a poco, cominciarono a fondersi diventando un'unica grande fiamma rosa. Il Demone, ormai, era spacciato.
Non può essere!" Si riparò gli occhi, ormai senza altre mosse di difesa. La fiamma si trasformò in un enorme dragone, il colore della fiamma che sfumava dal rosa al rosso in una maniera maestosa.
Mitico, sembra quella volta nel regno degli spiriti!" commentò Po, nell'esatto momento in cui le nostre vesti cambiarono.La mossa é simile a quella che ho usato contro il Maestro Kai, ma contiene altri due particolari... il vestito d'argento, le fiamme rosa..."
Po, concentrati!”
Lui fece un cenno del capo.
S-scusa.”
Già, quella mossa proveniva da lui.
Fu proprio il Maestro Croc a raccontarmi quello scontro, quand'era stato rinchiuso in una piccola statuina di giada. Quella sensazione di adrenalina e calore fu interrotta di nuovo. “Possiamo anche lanciare le fiamme contro i nemici? Possiamo volare? Possiamo diventare fantasmi?
Non possiamo fare nulla di tutto questo.
E allora che accidenti stiamo facendo.”
I miei occhi diventarono dello stesso colore del drago. “Stiamo salvando mio fratello Shao Li.






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Capitolo 7
*** Capitolo 7 - La battaglia finale ***







- Capitolo 7 -

La battaglia finale! Po e Dawn vs. Demon Flame




Con le mani unite, io e Po ci sollevammo da terra circondati dalla fiamma rossa del Drago. La fiamma diventò sempre più grande, eravamo pronti a sferrare i colpo di grazia.
“Tienimi le zampe, adesso tocca a noi.” Faccia a faccia, unimmo entrambe le nostre mani. Si levò in cielo una nube di polvere rossa e bianca che formò intorno a noi il simbolo dello Yin e dello Yang, le fiamme rosse che ci circondavano di colpo si unirono formando un grande dragone. Uniti, tendendo le braccia, sferrammo il colpo, ma il Demone riuscì a schivarlo.
Lui rise. “Tutto qui quello che sapete fare?”
Ci stavamo solo riscaldando.
Ci riprovammo, questa volta senza distrazioni. Zampe unite e il ciclo ricominciò, i vestiti rossi con i bordi dorati che fluttuavano con noi e Po indossava lo stesso cappello dell'ultimo scontro. Il Demone indietreggiò lentamente, il grande Drago lo circondò creando un grande tifone rosso. La maschera gli cadde dal volto e la Falce scomparì dalle sue zampe, gli occhi della tigre diventarono bianchi e privi di anima. Stavano per liberare quel corpo dalla maledizione demoniaca che lo aveva tenuto posseduto. Addio, Demone di Fuoco. Questa volta per sempre.
“Skadooshhhhhh.” Le nostre zampe colpirono il petto del nemico, il contatto lo fece precipitare sul terreno fino a creare un forte cratere e spazzando via ogni cosa intorno. Lanciando un urlo, il vero nemico  ritornò negli Inferi. Il tifone sparì e con esso anche il Drago, l'intero campanile era stato distrutto ma ne fu valsa la pena. Quel che rimase era il corpo dalla pelliccia bianca e nera e la tuta verde.
“Ce... ce l'abbiamo fatta?” domandò Po, guardandosi intorno.
“Sì, Po. Ce l'abbiamo fatta.”
“Che bello, ho sconfitto qualcuno con Maestra Dawn! mi abbracciò di nuovo, stritolandomi come un pupazzetto. Ricordandosi delle regole che gli avevo imposto, si affrettò a staccarsi da me. “Scusa, non lo faccio più.”
“Mi serviva un abbraccio.”
“Anche due.” Tigre e Scimmia avevano ripreso coscienza, così come tutti gli altri che erano sotto il suo controllo.
Con mio grande stupore, notai che ogni maestro e abitante della Valle aveva in mano una di quelle biglie di vetro dal cordino colorato, tutti coloro che erano stati imprigionati nel proprio talismano. Erano sani e salvi. Guardando la mia, però, il mio sorriso scomparì. Avevo bisogno di vedere Shao Li, era ancora a terra svenuto. Corsi verso di lui e gli toccai la spalla, nella speranza di vederlo vivo. Non si mosse di un centimetro e iniziai a piangere... avevo perso davvero mio fratello, questa volta per davvero.
“S-Shao Li... ti prego, non...” Avvicinai la biglia. “Fuggi, maledizione! Libera la sua anima! Libera...” Non funzionò, lui non diede segni di vita.
Po si era tolto il cappello in segno di rispetto, trattenendo una piccola lacrima e di tirare su col naso. Gli altri Cinque guardarono la scena impotenti.
“Jia Li...” una voce roca mi fece alzare la testa, aprire gli occhi e far cadere altre lacrime. “S-sei tu... Jia Li...”
Finalmente ritrovai il sorriso. “Sono io, fratellone.”
Con fatica si rimise seduto e commossa, lo abbracciai forte e con egli anche la biglia di vetro. Avevo sempre saputo fosse ancora al mio fianco, che aveva vegliato su di me per quei dieci anni. La minaccia finalmente era svanita e Shao Li era ancora con me.






Due giorni dopo...




“Xiao alla Guerriera del Fuoco Fiammante!”
Dopo aver ricevuto la Corona dorata della Fiamma Rossa, festeggiammo al ristorante del padre di Po. Cibo, dolci, verdure... c'era di tutto! Il signor Ping aveva pensato a tutto, perfino alle decorazioni. Ogni cosa era circondata dal rosso e l'oro, proprio come la mia nuova tuta. Shao Li era seduto con me e mangiava gli spaghetti con gusto. 
“Mi ero dimenticato quanto fossero buoni questi spaghetti.”
“Quelli del mio papà sono un'eccellenza nazionale” ammiccò Po, guardando l'oca tagliare altre verdure.
“Così mi fai arrossire” replicò lui, continuando a tenere in mano il coltello.
“Un applauso alla Guerriera del Fuoco Fiammante, Maestra Dawn!” Scimmia mi accolse a braccia aperte, buttando a terra petali di ciliegio.
Tigre si avvicinò a me e mi chiese scusa per il suo pessimo comportamento. “Ti avevo sottovalutata, non sei quella che credevo.”
“Non importa” inarcai le labbra, gli occhi pieni di vita.
“Maestra Tigre” esordì Shao Li, guardandola a sua volta. “Siamo sicuri che non siamo parenti?”
Lei nasconse un ghigno divertito e per mascherarsi, richiamò gli altri. “Andiamo davanti la torta, bisogna festeggiare!”
La festa durò per altre ore, tra bambini che correvano e clienti affamati.
“É ora di andare, miei allievi. La nostra Pagoda ci sta aspettando!”
“Ohhh, ma come, Maestro?” sogiunse Po con sguardo da cucciolo di panda. “Vi perdete la sfilata.”
“Il dovere ci chiama, anche per le Guerriere del Fuoco Fiammante.” sogghignò, accarezzando la guancia della sua allieva. “Mia Jia Li, hai mostrato coraggio e fiducia in te stessa. Era questo che cercavo di insegnarti, e finalmente posso darti il titolo di erede della pagoda di Krocàn.”
“M-Maestro, non lo merito.”
“Tu e tuo fratello sarete a capo di tutto.”
“Speriamo di rivedervi presto, Maestro Croc” salutò Shifu con un inchino.
“Senz'altro” annuì l'altro, aiutando il suo allievo a caricarsi i bagagli in spalla.
Ero felice di essere tornata con mio fratello, la fiducia che il Maestro aveva in me era diventato un vero e proprio titolo. Non potevo immaginare gioia più grande, riuscì a realizzare uno dei miei tanti sogni. Avevo dei nuovi amici, un'eredità... non potevo chiedere di meglio. Guardandomi le spalle, i Cinque Cicloni, gli abitanti della Valle della pace, Maestro Shifu e il signor Ping, Io e Po ci saremmo rivisti un giorno per combattere contro nuovi nemici e a difendere insieme la Cina.
In nome della giustizia.
 

 

Fine






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