Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.
I
personaggi non mi appartengono (fortunatamente, lol),
la Marvel e chi di dovere ha tutti i diritti.
Avengersassembleh
Avevo
passato le precedenti tre ore in palestra, un po’ di relax dopo una giornata
passata
ad
allenare quei caproni che dovrebbero formare la nuova squadra degli Avengers.
Maledico
il momento in cui ho accettato questo ingrato compito e la mia propensione ad aiutare
gli altri, forse il siero oltre ai muscoli mi ha regalato un complesso
dell’eroe …
ho
forse sono solo stupido, questo spiegherebbe molte cose.
Comunque
quei dementi sono riusciti a far perdere la pazienza anche a me, il sempre
gentile Captain America.
Ogni
giorno sempre la stessa storia: appena arrivo mi trovo davanti Natasha incazzata nera come se fosse in perenne fase
premestruale.
Mi
guarda con aria assassina appena le dico ‘buongiorno’, è arrabbiata con me solo
perché la rivista “People ofAsgard”
mi ha nominato Avengers più sexy dell’anno, ma cosa
ci posso fare io se la mia tutina aderente a stelle e strisce fa impazzire
tutti?
Quando
poi entro nella sala dove si riunisce la nuova squadra rimango basito dallo
spettacolo che mi si presenta davanti.
Da una
parte vedo Rhodey che si guarda allo specchio mentre
si allena a recitare l’ennesima storiella squallida, ancora non ha capito che a
tutti fanno schifo al cazzo.
In un
angolo c’è Wanda che come al solito si è sniffata la colla per il decoupage e
predice catastrofi cosmiche di vario genere.
Guardo
fuori e vedo Sam sull’orlo di una crisi epilettica mentre Pietro gli passa
accanto correndo gridandoli “A sinistra”.
Sam mi
piace, ma ancora mi chiedo perché continui a sfidare Pietro in gare di corsa quando
anche mia nonna potrebbe riuscire a batterlo, che riposi in pace santa donna.
Me ne
mancano ancora due all’appello “Romanoff, dov’è Barton? È caduto di nuovo ed è andato in infermeria?”
chiedo a Natasha che intanto mi si è avvicinata.
“No”
risponde la rossa “per il momento è ancora intero, ma la giornata è lunga”.
Poii indica il soffitto, ed eccolo lì: il falco
nel suo nido, letteralmente un nido, con paglia, bastoncini e tutto il resto.
Barton se ne
sta lì sopra tutto il giorno a fissare come un maniaco Pietro.
Sarà
l’influenza di Stark, ma non riesco a trattenermi dall’urlargli da sotto “Hey Legolas, cosa vedono i tuoi occhi da elfo?”
Grande
errore, questa mia geniale idea mi procura una freccia di Barton
pericolosamente vicina al mio deretano centenario.
Mi
allontano e mi guardo intorno alla ricerca dell’ultimo membro d3lla squadra e
lo trovo in un angolo buio della stanza che si dondola con ginocchia strette al
petto e lo sguardo sconvolto. Mi dirigo verso Visione, il bambino di Tony,
Banner e Thor, non è un tipo di molte parole, di solito passa il tempo a
guardare Wanda con la bava alla bocca o a fissare tutto con aria persa.
Probabilmente quando Thor ha lanciato il fulmine sulla culla per farlo
‘nascere’ ci è andato troppo forte, perché è un po’ rincoglionito.
Arrivo
vicino a lui e gli dico severamente “Visione, sei andato di nuovo su Internet?”
L’androide
mi guarda colpevole confessando il suo reato. “Cosa ti dico sempre? Sta lontano
da quel posto, non è sicuro! Ricordati che Ultron è
entrato per pochi minuti sul Web e ha deciso di sterminare l’intera umanità”.
Non mi
risponde e inizia di nuovo a fissare Wanda.
Ed ecco
qui la nuova squadra dei potentissimi e invincibili Avengers
…
Poi mi
chiedono perché ho iniziato la Civil War come una
quarantenne in menopausa, provate voi a passare due settimane con questi
soggetti.
Angolini Autrice:
Salve e benvenuti in questo primo capitolo
del tutto nonsense.
Se siate arrivati fin qui, vi avverto che
questa lettura potrebbe portarvi gravi effetti collaterali quali: cecità, crisi
epilettiche, e conati di vomito.
Se questo primo capitolo non vi ha fatto
tanto schifo allora lasciate un commento, se invece volete insultarmi lasciate
comunque un commento.
I
personaggi non mi appartengono (fortunatamente, lol),
la Marvel e chi di dovere ha tutti i diritti.
Things I neversay
Un’altra festa, la terza nel giro di due
mesi, ma ormai tutti abbiamo capito che quando Tony Stark si mette in testa di
fare qualcosa nessuno è capace di fargli cambiare idea, tranne forse Steve.
E così dopo varie suppliche, insulti e
minacce, tutta la squadra è stata costretta ad indossare i vestiti eleganti per
partecipare all’ennesimo party del genio con manie di grandezza.
Come ad ogni festa la sala della Stark
Tower adibita a ricevere gli ospiti splendeva, era lo specchio dell’ambiente in
cui Tony era abituato a vivere, del tutto diverso dal mio.
Vedo i miei compagni di squadra, sembrano
tutti felici stasera, e lo sono per davvero.
Nat e Bruce sono seduti sui divani,
parlottano tra di loro escludendo tutti gli altri: Nat come al solito cerca di
flirtare con un povero Professor Banner evidentemente a disagio.
Mi chiedo quanto tempo ci vorrà prima che
si saltino addosso.
Tony e Steve stanno discutendo,
ovviamente, o almeno lo stavano facendo finché Tony stampa un bacio sulla bocca
di Steve.
Il gesto probabilmente serviva a farlo
tacere, più che altro, infatti l’operazione sembra aver dato un buon esito, il
Capitano si è ammutolito, oltre ad aver assunto un colorito tendente al bordeaux.
Il mio sguardo si sposta dall’espressione
soddisfatta di Tony per essere catturato dai due nuovi arrivati.
Pietro e Wanda entrano insieme nella
sala, hanno sempre quell’aria stupita e un po’ diffidente quando qualcosa
riguarda Tony, nonostante ha dimostrato in più occasioni di essere cambiato.
Anche se appena arrivato, Pietro non
perde tempo e porta la sorella a ballare con se in mezzo alla pista. La fa
volteggiare nel suo vestito scarlatto, penso che per lui non esista visione
migliore al mondo che vedere la sorella felice.
Mi allontano dalla sala diventata troppo
calda all’improvviso.
Continuo a guardarli entrando nel grande
terrazzo, Pietro si è sporto verso la sorella per sussurrarle qualcosa,
qualcosa di divertente visto che entrambi si mettono a ridere.
Ad un tratto vedo il posto al fianco a
Wanda vuoto, ci sono solo piccole scintille argentate.
“Che c’è vecchietto, non ti piace la
festa?”
Mi volto di scatto e mi trovo a pochi
centimetri dalla faccia di Pietro.
Vedo la sua testa e avvicinarsi ancora di
più fino ad arrivare al mio orecchio, sento il calore del suo corpo mentre mi
sussurra qualcosa in russo.
Rimango per un attimo a fissarlo stupito,
poi prendo coraggio e poggio le mie labbra sulle sue in un bacio subito
ricambiato.
“Ti amo anche io”. Gli dico guardandolo
negli occhi e riprendendolo a baciare subito dopo.
Fortunatamente sono stato attento alle
lezioni di Nat.
Angolini Autrice:
Salve e benvenuti in questo nuovo capitolo
del tutto sdolcinato.
Se siate arrivati fin qui, vi avverto che
questa lettura potrebbe portarvi gravi effetti collaterali quali: cecità, crisi
epilettiche, e conati di vomito.
Se questo primo capitolo non vi ha fatto
tanto schifo allora lasciate un commento, se invece volete insultarmi lasciate
comunque un commento.
I
personaggi non mi appartengono (fortunatamente, lol),
la Marvel e chi di dovere ha tutti i diritti.
Myonlysunshine
Era
rimasto solo, lo era anche prima, è vero, ma nel buio della sua solitudine
entrava sempre qualche raggio di luce, sua madre Frigga o a volte quello più
luminoso tra tutti: suo fratello Thor.
Non
poteva più sperare di riavere l’amore di Thor, non dopo tutto quello che aveva
fatto, e in verità credeva proprio di meritarsi tutto quell’odio.
E
adesso che anche sua madre lo aveva abbandonato, era rimasto completamente al
buio.
Non
importava cosa Odino gli avesse detto, Frigga sarebbe sempre stata sua madre e
la sua morte era stata un colpo durissimo da accettare, ma nessuno avrebbe
visto la sua sofferenza, non sarebbe mai apparso debole agli altri.
Tuttavia
Lui non era gli altri, e non lo sarebbe mai stato.
“Ora
puoi vedermi, fratello” disse annullando la sua magia e facendo cadere le sue
ultime difese.
Al quel
punto Thor fece qualcosa che non si sarebbe mai aspettato: entrò nella sua
cella e si sedette acanto a lui.
“Manca
anche a me” ammise senza vergogna il dio dei fulmini, proprio come quando erano
bambini e Thor gli confessava qualche malefatta che aveva combinato.
“Non voglio credere che se ne sia andata per
sempre” disse sussurrando Loki, poi incominciò a
sentire la rabbia che per mesi l’aveva accompagnato montargli dentro, stava per
esplodere e avrebbe distrutto tutto quello che ancora era rimasto del suo
rapporto con Thor, ma al momento non gli interessava.
“È
stata colpa tua, se tu non fossi stato tanto impegnato con la stupida mortale
adesso Lei sarebbe ancora qui” iniziò ad urlare contro il fratello sentendosi
bruciare gli occhi per le lacrime trattenute.
“Sei
stato talmente egoista da avermi portato via l’unica persona che ancora mi
amava, non ti perdonerò mai per questo”.
Thor
non sapeva cosa fare, non sapeva come gestire la rabbia del fratello, in realtà
era solo troppo stanco per farlo, ma questo non gli impedì di vedere le lacrime
argentate scendere lungo il viso di Loki.
“Ti
odio” gli sentì sussurrare, o forse lo stava urlando, non importava.
Fin da
quando era bambino aveva sempre cercato di proteggere il fratello, come se la
sua felicità fosse l’unica cosa che contasse, e lo era davvero.
E lo
era anche adesso, non ostante tutto. Fece l’unica cosa che in quel momento gli
sembrava sensata.
Si
avvicinò al corpo tremante del fratello e lo strinse a se.
“Frigga
non era l’unica che ancora ti amava” dopo aver detto quelle parole i singhiozzi
del fratello si fecero sempre meno frequenti.
Dopo
tanto tempo si era aperta una finestra e il raggio di luce più luminoso risplendeva
nel buio.
Angolini Autrice:
Salve e benvenuti in questo nuovo capitolo
del tutto sdolcinato, ormai il fluff è diventato il mio mondo.
Io vorrei provare a scrivere qualcosa ricco
di angst, ma non ci riesco, sono almeno nelle fic rendiamoli felici.
Piccola OneShot scritta per l’event indetto
nel gruppo We are out forptompt.
Se questo primo capitolo non vi ha fatto
tanto schifo allora lasciate un commento, se invece volete insultarmi lasciate
comunque un commento!
Capitolo 4 *** Love is for souls, not for bodies ***
I
personaggi non mi appartengono (fortunatamente, lol),
la Marvel e chi di dovere ha tutti i diritti.
Love is for souls, not for bodies
Pietro entrò nella grande
stanza da letto stracolma di veli, scarpe e altre cose che lui non sarebbe mai
riuscito a capire, immersa tra tutto quel rosa e bianco, vide la sorella.
Wanda era bellissima, come
sempre del resto, l’abito che era andata a provare la settimana prima le stava
d’incanto e lei risplendeva di una luce propria.
“Hey
sorellina, sei splendida” le disse Pietro avvicinandosi “ma ricordati che se
vuoi farlo, posso portarti in macchina e scappare senza che nessuno se ne
accorga. Sei ancora in tempo”.
La risata di Wanda riempì
l’aria “Si nota davvero così tanto che sono nervosa?”
“Si, ma questo non ti rende
meno bella” disse il gemello accarezzandole il volto. “Quindi sicura di non
aver nessun ripensamento sull’androide?”
“Grazie”rispose arrossendo
Wanda “Sono sicurissima Pietro. Lo amo”.
“Allora andiamo, il tuo sposo
ti attende”.
La cerimonia era stata perfetta
fino a quel momento, tutti gli Avengers erano presenti
e tutti erano felici per i neo sposi. Quando poi venne il momento delle
promesse di matrimonio, la sala scoppiò in lacrime.
“Amore
mio”
iniziò Wanda “la prima volta che ti ho
visto eri una macchina dentro una culla pronta a distruggere il mondo. Poi ho
combattuto al tuo fianco e ho imparato a conoscerti, e ho imparato ad amarti.
Tu mi rendi umana, molto di più di quanto sono in realtà, e mi hai insegnato
che l’amore non nasce tra due corpi, ma tra due anime. Tu non sei solo il mio
grande amore, sei la mia anima gemella. Prometto di amarti per sempre”.
“Tony, ma stai piangendo?”
disse stupito Steve.
“No, io sono un genio,
miliardario, playboy, filantropo, io non piango” disse Tony tra un singhiozzo e
l’altro. “Va bene, forse sto piangendo. Il mio primo figlio si sta sposando!
Peter, quando ti sposerai tu organizzerò la festa più bella che si sia mai
vista, durerà giorni!”
“Bleh,
papà” fece il bambino “io non mi sposerò mai, le ragazze sono stupide”.
Steve non poté fare a meno di
ride e abbracciò la sua famiglia anche lui con gli occhi lucidi.
“La mia sorellina si è sposata,
non poso crederci!” disse Pietro emozionato ad un Clint ancora più felice.
“Dovremmo farlo anche noi” disse
Clint tutto ad un tratto.
“Mmh
certo, chiederò a Wanda di prestarmi l’abito” rispose Pietro pensando che
l’arciere scherzasse.
“Sono serio” rispose Clint
inginocchiandosi “Pietro Maximoff, sposami e rendimi
l’uomo più felice di questo mondo”.
Non ci fu nemmeno bisogno di
parole, Pietro si gettò tra le braccia di Clint baciandolo. Quello era
sicuramente un sì.
“Hey”
disse Clint asciugando una lacrima solitaria sul viso del suo fidanzato “Questa
ti era sfuggita?”.
Angolino
Autrice:
Salve a
tutti
e benvenuti nella mia cucina nel nuovo capitolo!
Già
amavo gli ScarletVision di loro, ma dopo aver visto ‘Civil War’ i miei feels da shipper sono esplosi!
E niente,
vi confesso che una lacrimuccia mi è scappata mentre scrivevo la promessa di
Wanda.
Spero
che questo nuovo capitolo, scritto per l’event del
gruppo We are out forprompt, vi sia piaciuto e magari ditemi cosa ne pensate
con una piccolissima recezione.
I
personaggi non mi appartengono (fortunatamente, lol),
la Marvel e chi di dovere ha tutti i diritti.
Little superhero
La
porta venne aperta con così tanta forza da far accorrere Tony all’ingresso
preoccupato, fortunatamente non era nessun terrorista, o almeno non uno di
quelli pericolosi.
Vide
Peter entrare in casa seguito da uno Steve molto arrabbiato.
“Che cosa è successo questa volta?” chiese
Tony al figlio.
“Niente”
rispose il ragazzo imbronciato.
“Te lo
dico io cosa è successo: il signorino qui presente è stato messo in punizione
per aver picchiato un suo compagno” s'intromise subito Steve.
“Gli
hai dato una bella lezione?” disse Tony al figlio, ma si corresse
immediatamente dopo lo sguardo furioso di Steve. “Voglio dire: non si fa in
questo modo Peter. Cosa ti diciamo sempre Papà ed io? Se qualcuno ti fa
arrabbiare chiama il tuo verde zio Bruce”.
“Ma
papà, quell’idiota ha preso in giro Wade, dovevo difendere il mio amico” disse
Peter che in quel momento sembrava più un bambino che un teenager con super
poteri.
“Ok,
basta così. Vai in camera tua” disse Steve con il suo tono autoritario da
soldato.
“Tony,”
continuò il biondo dopo che il figlio fu salito in camera sua “non mi va che
incoraggi nostro figlio alla violenza, non voglio che finisca in altri guai”.
“Oh,
andiamo Stevie, è stato solo un litigio tra ragazzi, non essere troppo severo
con lui, ricordati che oltre ad essere il ragazzo che ha salvato innumerevoli
vite e di cui siamo incredibilmente fieri, è anche un adolescente con i suoi
problemi”.
“Adesso
so da chi tuo figlio ha preso il brutto carattere” disse Steve esasperato.
“Perché
deve essere mio figlio quando fa qualcosa di stupido e tuo figlio quando salva
il mondo?”
disse
Tony di rimando.
“Allora
ammetti che ha fatto qualcosa di stupido!” esclamò Steve.
“Va
bene, è stato stupido da parte sua, ma l’ha fatto solo per proteggere il suo
amico. Non ti ricorda qualcuno?” iniziò a parlare Tony con un tono più dolce. “Ascoltami,
non preoccuparti, nostro figlio è speciale, e noi ne siamo orgogliosi, sta solo
facendo le sue esperienze, proprio come abbiamo fatto noi. Crescendo sarà
ancora più fantastico di quanto già è. E, se diventerà fantastico almeno la
metà di quanto lo sei tu, sarò eternamente grato al cielo”.
A quel
punto Steve attirò a se Tony e lo baciò dolcemente.
Mentre
lo teneva stretto a se pensò che sarebbe stato lui eternamente grato se Peter
crescendo fosse diventato come Tony.
Angolino Autrice:
Altrocapitolo da far cariare i denti, ma la Super-Family mi fa questo
effetto.
E poi avete visto il piccolo Peter che
protegge il suo “amico” Wade? *ammicca*
Altro capitolo scritto per l’event del gruppo We are out forprompt”.
I
personaggi non mi appartengono (fortunatamente, lol),
la Marvel e chi di dovere ha tutti i diritti.
First day
“Forse
dovremmo farlo iniziare la prossima settimana, sai bene quanto i primi giorni
di scuola possano essere traumatici” disse Tony a Steve.
“Potrebbe
trovare delle maestre cattive o mettersi contro un bullo per salvare un povero
nerd sfigato, sai bene quanto piace a nostro figlio fare l’eroe”.
Visto
che Tony stava per avere una crisi epilettica, Steve si alzò dal tavolo posando
la tazza di caffè per andare verso il marito.
“Tony,
non gli succederà niente” disse portando le mani sul viso preoccupato di Tony “È
un bravo bambino se la caverà, vedrai”.
“Allora
tesoro, se non te la senti non devi farlo per forza” iniziò a dire Tony al
figlio nel cortile della scuola. “Possiamo chiamare i migliori insegnanti
privati così potrai studiare a casa”.
“No
papà, mi piace la scuola! Voglio andarci” disse il piccolo Peter ostentando
un’aria coraggiosa.
“Vedi
Tony, il nostro ometto se la caverà alla grande!” disse Steve mentre
scompigliava i capelli al figlio.
“Però …”
continuò a dire Peter un po’ imbarazzato “c’è qualcosa che potete fare per me!”
“Tutto
quello che vuoi tesoro” dissero in coro i due super-papà.
Così dieci
minuti più tardi, Steve e Tony si ritrovarono di nuovo nel cortile della scuola
con le loro uniformi da Avengers, per accontentare il
figlio.
“Grazie,
oh grande Peter, per il tuo aiuto. Gli Avengers ti
sono grati” disse Ironman in tono solenne.
“Ti
chiameremo per la prossima missione, giovane soldato” gli resse il gioco Captain America.
“Signor
sì, Signore” disse Peter mimando un saluto militare mentre tutti i suoi
compagni lo guardavano con stupore, poi prima di scappare via sussurrò ai due
eroi “Grazie papà, ci vediamo dopo”.
“Siamo
proprio dei genitori fantastici, Stebe!” disse Tony
con la sua solita modestia.
“Si, sì
lo siamo!” Steve non poté che essere d’accordo con quella affermazione.
Angolino Autrice:
Si, un’altra SuperFamily,
sono innamorata di loro, e poi il piccolo Peter è di una dolcezza unica!
Sempre scritta per l’event
del gruppo “We are out forprompt”.
Spero che vi siamo piaciuta (e che non vi siano
caduti i denti!)