Avengers Assembleh!

di Unicorn_Lifexoxo
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Avengers Assembleh ***
Capitolo 2: *** Things I Never Say ***
Capitolo 3: *** My Only Sunshine ***
Capitolo 4: *** Love is for souls, not for bodies ***
Capitolo 5: *** Little Superhero ***
Capitolo 6: *** First Day ***



Capitolo 1
*** Avengers Assembleh ***


I personaggi non mi appartengono (fortunatamente, lol), la Marvel e chi di dovere ha tutti i diritti.

Avengers assembleh

Avevo passato le precedenti tre ore in palestra, un po’ di relax dopo una giornata passata

ad allenare quei caproni che dovrebbero formare la nuova squadra degli Avengers.

Maledico il momento in cui ho accettato questo ingrato compito e la mia propensione ad aiutare gli altri, forse il siero oltre ai muscoli mi ha regalato un complesso dell’eroe …

ho forse sono solo stupido, questo spiegherebbe molte cose.

Comunque quei dementi sono riusciti a far perdere la pazienza anche a me, il sempre gentile Captain America.

 

Ogni giorno sempre la stessa storia: appena arrivo mi trovo davanti Natasha incazzata nera come se fosse in perenne fase premestruale.

Mi guarda con aria assassina appena le dico ‘buongiorno’, è arrabbiata con me solo perché la rivista “People of Asgard” mi ha nominato Avengers più sexy dell’anno, ma cosa ci posso fare io se la mia tutina aderente a stelle e strisce fa impazzire tutti?

 

Quando poi entro nella sala dove si riunisce la nuova squadra rimango basito dallo spettacolo che mi si presenta davanti.

Da una parte vedo Rhodey che si guarda allo specchio mentre si allena a recitare l’ennesima storiella squallida, ancora non ha capito che a tutti fanno schifo al cazzo.

In un angolo c’è Wanda che come al solito si è sniffata la colla per il decoupage e predice catastrofi cosmiche di vario genere.

Guardo fuori e vedo Sam sull’orlo di una crisi epilettica mentre Pietro gli passa accanto correndo gridandoli “A sinistra”.

Sam mi piace, ma ancora mi chiedo perché continui a sfidare Pietro in gare di corsa quando anche mia nonna potrebbe riuscire a batterlo, che riposi in pace santa donna.

Me ne mancano ancora due all’appello “Romanoff, dov’è Barton? È caduto di nuovo ed è andato in infermeria?” chiedo a Natasha che intanto mi si è avvicinata.

“No” risponde la rossa “per il momento è ancora intero, ma la giornata è lunga”.

Poi  i indica il soffitto, ed eccolo lì: il falco nel suo nido, letteralmente un nido, con paglia, bastoncini e tutto il resto.

Barton se ne sta lì sopra tutto il giorno a fissare come un maniaco Pietro.

Sarà l’influenza di Stark, ma non riesco a trattenermi dall’urlargli da sotto “Hey Legolas, cosa vedono i tuoi occhi da elfo?”

Grande errore, questa mia geniale idea mi procura una freccia di Barton pericolosamente vicina al mio deretano centenario.

Mi allontano e mi guardo intorno alla ricerca dell’ultimo membro d3lla squadra e lo trovo in un angolo buio della stanza che si dondola con ginocchia strette al petto e lo sguardo sconvolto. Mi dirigo verso Visione, il bambino di Tony, Banner e Thor, non è un tipo di molte parole, di solito passa il tempo a guardare Wanda con la bava alla bocca o a fissare tutto con aria persa. Probabilmente quando Thor ha lanciato il fulmine sulla culla per farlo ‘nascere’ ci è andato troppo forte, perché è un po’ rincoglionito.

Arrivo vicino a lui e gli dico severamente “Visione, sei andato di nuovo su Internet?”

L’androide mi guarda colpevole confessando il suo reato. “Cosa ti dico sempre? Sta lontano da quel posto, non è sicuro! Ricordati che Ultron è entrato per pochi minuti sul Web e ha deciso di sterminare l’intera umanità”.

Non mi risponde e inizia di nuovo a fissare Wanda.

Ed ecco qui la nuova squadra dei potentissimi e invincibili Avengers

Poi mi chiedono perché ho iniziato la Civil War come una quarantenne in menopausa, provate voi a passare due settimane con questi soggetti.

 

Angolini Autrice:

Salve e benvenuti in questo primo capitolo del tutto nonsense.

Se siate arrivati fin qui, vi avverto che questa lettura potrebbe portarvi gravi effetti collaterali quali: cecità, crisi epilettiche, e conati di vomito.

Se questo primo capitolo non vi ha fatto tanto schifo allora lasciate un commento, se invece volete insultarmi lasciate comunque un commento.

Alla prossima!

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Capitolo 2
*** Things I Never Say ***


I personaggi non mi appartengono (fortunatamente, lol), la Marvel e chi di dovere ha tutti i diritti.

 

Things I never say

Un’altra festa, la terza nel giro di due mesi, ma ormai tutti abbiamo capito che quando Tony Stark si mette in testa di fare qualcosa nessuno è capace di fargli cambiare idea, tranne forse Steve.

E così dopo varie suppliche, insulti e minacce, tutta la squadra è stata costretta ad indossare i vestiti eleganti per partecipare all’ennesimo party del genio con manie di grandezza.

 

Come ad ogni festa la sala della Stark Tower adibita a ricevere gli ospiti splendeva, era lo specchio dell’ambiente in cui Tony era abituato a vivere, del tutto diverso dal mio.

Vedo i miei compagni di squadra, sembrano tutti felici stasera, e lo sono per davvero.

 

Nat e Bruce sono seduti sui divani, parlottano tra di loro escludendo tutti gli altri: Nat come al solito cerca di flirtare con un povero Professor Banner evidentemente a disagio.

Mi chiedo quanto tempo ci vorrà prima che si saltino addosso.

Tony e Steve stanno discutendo, ovviamente, o almeno lo stavano facendo finché Tony stampa un bacio sulla bocca di Steve.

Il gesto probabilmente serviva a farlo tacere, più che altro, infatti l’operazione sembra aver dato un buon esito, il Capitano si è ammutolito, oltre ad aver assunto un colorito tendente al bordeaux.

Il mio sguardo si sposta dall’espressione soddisfatta di Tony per essere catturato dai due nuovi arrivati.

 

Pietro e Wanda entrano insieme nella sala, hanno sempre quell’aria stupita e un po’ diffidente quando qualcosa riguarda Tony, nonostante ha dimostrato in più occasioni di essere cambiato.

Anche se appena arrivato, Pietro non perde tempo e porta la sorella a ballare con se in mezzo alla pista. La fa volteggiare nel suo vestito scarlatto, penso che per lui non esista visione migliore al mondo che vedere la sorella felice.

 

Mi allontano dalla sala diventata troppo calda all’improvviso.

Continuo a guardarli entrando nel grande terrazzo, Pietro si è sporto verso la sorella per sussurrarle qualcosa, qualcosa di divertente visto che entrambi si mettono a ridere.

Ad un tratto vedo il posto al fianco a Wanda vuoto, ci sono solo piccole scintille argentate.

 

“Che c’è vecchietto, non ti piace la festa?”

Mi volto di scatto e mi trovo a pochi centimetri dalla faccia di Pietro.

Vedo la sua testa e avvicinarsi ancora di più fino ad arrivare al mio orecchio, sento il calore del suo corpo mentre mi sussurra qualcosa in russo.

 

Rimango per un attimo a fissarlo stupito, poi prendo coraggio e poggio le mie labbra sulle sue in un bacio subito ricambiato.

 

“Ti amo anche io”. Gli dico guardandolo negli occhi e riprendendolo a baciare subito dopo.

 

Fortunatamente sono stato attento alle lezioni di Nat.

 

Angolini Autrice:

Salve e benvenuti in questo nuovo capitolo del tutto sdolcinato.

Se siate arrivati fin qui, vi avverto che questa lettura potrebbe portarvi gravi effetti collaterali quali: cecità, crisi epilettiche, e conati di vomito.

Se questo primo capitolo non vi ha fatto tanto schifo allora lasciate un commento, se invece volete insultarmi lasciate comunque un commento.

Alla prossima!

 

 

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Capitolo 3
*** My Only Sunshine ***


I personaggi non mi appartengono (fortunatamente, lol), la Marvel e chi di dovere ha tutti i diritti.

 

My only sunshine

Era rimasto solo, lo era anche prima, è vero, ma nel buio della sua solitudine entrava sempre qualche raggio di luce, sua madre Frigga o a volte quello più luminoso tra tutti: suo fratello Thor.

Non poteva più sperare di riavere l’amore di Thor, non dopo tutto quello che aveva fatto, e in verità credeva proprio di meritarsi tutto quell’odio.

E adesso che anche sua madre lo aveva abbandonato, era rimasto completamente al buio.

 

Non importava cosa Odino gli avesse detto, Frigga sarebbe sempre stata sua madre e la sua morte era stata un colpo durissimo da accettare, ma nessuno avrebbe visto la sua sofferenza, non sarebbe mai apparso debole agli altri.

Tuttavia Lui non era gli altri, e non lo sarebbe mai stato.

 

“Ora puoi vedermi, fratello” disse annullando la sua magia e facendo cadere le sue ultime difese.

Al quel punto Thor fece qualcosa che non si sarebbe mai aspettato: entrò nella sua cella e si sedette acanto a lui.

“Manca anche a me” ammise senza vergogna il dio dei fulmini, proprio come quando erano bambini e Thor gli confessava qualche malefatta che aveva combinato.

 “Non voglio credere che se ne sia andata per sempre” disse sussurrando Loki, poi incominciò a sentire la rabbia che per mesi l’aveva accompagnato montargli dentro, stava per esplodere e avrebbe distrutto tutto quello che ancora era rimasto del suo rapporto con Thor, ma al momento non gli interessava.   

“È stata colpa tua, se tu non fossi stato tanto impegnato con la stupida mortale adesso Lei sarebbe ancora qui” iniziò ad urlare contro il fratello sentendosi bruciare gli occhi per le lacrime trattenute.

“Sei stato talmente egoista da avermi portato via l’unica persona che ancora mi amava, non ti perdonerò mai per questo”.

 

Thor non sapeva cosa fare, non sapeva come gestire la rabbia del fratello, in realtà era solo troppo stanco per farlo, ma questo non gli impedì di vedere le lacrime argentate scendere lungo il viso di Loki.

“Ti odio” gli sentì sussurrare, o forse lo stava urlando, non importava.

Fin da quando era bambino aveva sempre cercato di proteggere il fratello, come se la sua felicità fosse l’unica cosa che contasse, e lo era davvero.

E lo era anche adesso, non ostante tutto. Fece l’unica cosa che in quel momento gli sembrava sensata.

Si avvicinò al corpo tremante del fratello e lo strinse a se.

“Frigga non era l’unica che ancora ti amava” dopo aver detto quelle parole i singhiozzi del fratello si fecero sempre meno frequenti.

 

Dopo tanto tempo si era aperta una finestra e il raggio di luce più luminoso risplendeva nel buio.

 

Angolini Autrice:

Salve e benvenuti in questo nuovo capitolo del tutto sdolcinato, ormai il fluff è diventato il mio mondo.

Io vorrei provare a scrivere qualcosa ricco di angst, ma non ci riesco, sono almeno nelle fic rendiamoli felici.

Piccola One Shot scritta per l’event indetto nel gruppo We are out for ptompt.

Se questo primo capitolo non vi ha fatto tanto schifo allora lasciate un commento, se invece volete insultarmi lasciate comunque un commento!

               Alla prossima,

Unicorn_Life xoxo

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Capitolo 4
*** Love is for souls, not for bodies ***


I personaggi non mi appartengono (fortunatamente, lol), la Marvel e chi di dovere ha tutti i diritti.

Love is for souls, not for bodies

 

Pietro entrò nella grande stanza da letto stracolma di veli, scarpe e altre cose che lui non sarebbe mai riuscito a capire, immersa tra tutto quel rosa e bianco, vide la sorella.

 

Wanda era bellissima, come sempre del resto, l’abito che era andata a provare la settimana prima le stava d’incanto e lei risplendeva di una luce propria.

Hey sorellina, sei splendida” le disse Pietro avvicinandosi “ma ricordati che se vuoi farlo, posso portarti in macchina e scappare senza che nessuno se ne accorga. Sei ancora in tempo”.

La risata di Wanda riempì l’aria “Si nota davvero così tanto che sono nervosa?”

“Si, ma questo non ti rende meno bella” disse il gemello accarezzandole il volto. “Quindi sicura di non aver nessun ripensamento sull’androide?”  

“Grazie”rispose arrossendo Wanda “Sono sicurissima Pietro. Lo amo”.

“Allora andiamo, il tuo sposo ti attende”.

 

La cerimonia era stata perfetta fino a quel momento, tutti gli Avengers erano presenti e tutti erano felici per i neo sposi. Quando poi venne il momento delle promesse di matrimonio, la sala scoppiò in lacrime.

“Amore mio” iniziò Wanda “la prima volta che ti ho visto eri una macchina dentro una culla pronta a distruggere il mondo. Poi ho combattuto al tuo fianco e ho imparato a conoscerti, e ho imparato ad amarti. Tu mi rendi umana, molto di più di quanto sono in realtà, e mi hai insegnato che l’amore non nasce tra due corpi, ma tra due anime. Tu non sei solo il mio grande amore, sei la mia anima gemella. Prometto di amarti per sempre”.

 

“Tony, ma stai piangendo?” disse stupito Steve.

“No, io sono un genio, miliardario, playboy, filantropo, io non piango” disse Tony tra un singhiozzo e l’altro. “Va bene, forse sto piangendo. Il mio primo figlio si sta sposando! Peter, quando ti sposerai tu organizzerò la festa più bella che si sia mai vista, durerà giorni!”

Bleh, papà” fece il bambino “io non mi sposerò mai, le ragazze sono stupide”.

Steve non poté fare a meno di ride e abbracciò la sua famiglia anche lui con gli occhi lucidi.

 

“La mia sorellina si è sposata, non poso crederci!” disse Pietro emozionato ad un Clint ancora più felice.

“Dovremmo farlo anche noi” disse Clint tutto ad un tratto.

Mmh certo, chiederò a Wanda di prestarmi l’abito” rispose Pietro pensando che l’arciere scherzasse.

“Sono serio” rispose Clint inginocchiandosi “Pietro Maximoff, sposami e rendimi l’uomo più felice di questo mondo”.

Non ci fu nemmeno bisogno di parole, Pietro si gettò tra le braccia di Clint baciandolo. Quello era sicuramente un sì.

Hey” disse Clint asciugando una lacrima solitaria sul viso del suo fidanzato “Questa ti era sfuggita?”.

 

Angolino Autrice:

Salve a tutti e benvenuti nella mia cucina nel nuovo capitolo!

Già amavo gli ScarletVision di loro, ma dopo aver visto ‘Civil War’ i miei feels da shipper sono esplosi!

E niente, vi confesso che una lacrimuccia mi è scappata mentre scrivevo la promessa di Wanda.

Spero che questo nuovo capitolo, scritto per l’event del gruppo We are out for prompt, vi sia piaciuto e magari ditemi cosa ne pensate con una piccolissima recezione.

Alla prossima,

Unicorn_Life xoxo

 

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Capitolo 5
*** Little Superhero ***


I personaggi non mi appartengono (fortunatamente, lol), la Marvel e chi di dovere ha tutti i diritti.

Little superhero   

La porta venne aperta con così tanta forza da far accorrere Tony all’ingresso preoccupato, fortunatamente non era nessun terrorista, o almeno non uno di quelli pericolosi.

Vide Peter entrare in casa seguito da uno Steve molto arrabbiato.

 “Che cosa è successo questa volta?” chiese Tony al figlio.

“Niente” rispose il ragazzo imbronciato.

“Te lo dico io cosa è successo: il signorino qui presente è stato messo in punizione per aver picchiato un suo compagno” s'intromise subito Steve.

“Gli hai dato una bella lezione?” disse Tony al figlio, ma si corresse immediatamente dopo lo sguardo furioso di Steve. “Voglio dire: non si fa in questo modo Peter. Cosa ti diciamo sempre Papà ed io? Se qualcuno ti fa arrabbiare chiama il tuo verde zio Bruce”.

“Ma papà, quell’idiota ha preso in giro Wade, dovevo difendere il mio amico” disse Peter che in quel momento sembrava più un bambino che un teenager con super poteri. 

“Ok, basta così. Vai in camera tua” disse Steve con il suo tono autoritario da soldato.

 

“Tony,” continuò il biondo dopo che il figlio fu salito in camera sua “non mi va che incoraggi nostro figlio alla violenza, non voglio che finisca in altri guai”.

“Oh, andiamo Stevie, è stato solo un litigio tra ragazzi, non essere troppo severo con lui, ricordati che oltre ad essere il ragazzo che ha salvato innumerevoli vite e di cui siamo incredibilmente fieri, è anche un adolescente con i suoi problemi”.

“Adesso so da chi tuo figlio ha preso il brutto carattere” disse Steve esasperato.

“Perché deve essere mio figlio quando fa qualcosa di stupido e tuo figlio quando salva il mondo?”

disse Tony di rimando.

“Allora ammetti che ha fatto qualcosa di stupido!” esclamò Steve.

“Va bene, è stato stupido da parte sua, ma l’ha fatto solo per proteggere il suo amico. Non ti ricorda qualcuno?” iniziò a parlare Tony con un tono più dolce. “Ascoltami, non preoccuparti, nostro figlio è speciale, e noi ne siamo orgogliosi, sta solo facendo le sue esperienze, proprio come abbiamo fatto noi. Crescendo sarà ancora più fantastico di quanto già è. E, se diventerà fantastico almeno la metà di quanto lo sei tu, sarò eternamente grato al cielo”.

 

A quel punto Steve attirò a se Tony e lo baciò dolcemente.

Mentre lo teneva stretto a se pensò che sarebbe stato lui eternamente grato se Peter crescendo fosse diventato come Tony. 

 

Angolino Autrice:

Altro  capitolo da far cariare i denti, ma la Super-Family mi fa questo effetto.

E poi avete visto il piccolo Peter che protegge il suo “amico” Wade?  *ammicca*

Altro capitolo scritto per l’event del gruppo We are out for prompt”.

Spero che vi sia piaciuta!

Alla prossima,

Unicorn_Life xoxo

 

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Capitolo 6
*** First Day ***


I personaggi non mi appartengono (fortunatamente, lol), la Marvel e chi di dovere ha tutti i diritti.

First day

“Forse dovremmo farlo iniziare la prossima settimana, sai bene quanto i primi giorni di scuola possano essere traumatici” disse Tony a Steve.

“Potrebbe trovare delle maestre cattive o mettersi contro un bullo per salvare un povero nerd sfigato, sai bene quanto piace a nostro figlio fare l’eroe”.

Visto che Tony stava per avere una crisi epilettica, Steve si alzò dal tavolo posando la tazza di caffè per andare verso il marito.

“Tony, non gli succederà niente” disse portando le mani sul viso preoccupato di Tony “È un bravo bambino se la caverà, vedrai”.

 

“Allora tesoro, se non te la senti non devi farlo per forza” iniziò a dire Tony al figlio nel cortile della scuola. “Possiamo chiamare i migliori insegnanti privati così potrai studiare a casa”.

“No papà, mi piace la scuola! Voglio andarci” disse il piccolo Peter ostentando un’aria coraggiosa.

“Vedi Tony, il nostro ometto se la caverà alla grande!” disse Steve mentre scompigliava i capelli al figlio.

“Però …” continuò a dire Peter un po’ imbarazzato “c’è qualcosa che potete fare per me!”

“Tutto quello che vuoi tesoro” dissero in coro i due super-papà.

 

Così dieci minuti più tardi, Steve e Tony si ritrovarono di nuovo nel cortile della scuola con le loro uniformi da Avengers, per accontentare il figlio.

“Grazie, oh grande Peter, per il tuo aiuto. Gli Avengers ti sono grati” disse Ironman in tono solenne.

“Ti chiameremo per la prossima missione, giovane soldato” gli resse il gioco Captain America.

“Signor sì, Signore” disse Peter mimando un saluto militare mentre tutti i suoi compagni lo guardavano con stupore, poi prima di scappare via sussurrò ai due eroi “Grazie papà, ci vediamo dopo”.

 

“Siamo proprio dei genitori fantastici, Stebe!” disse Tony con la sua solita modestia.

“Si, sì lo siamo!” Steve non poté che essere d’accordo con quella affermazione.

 

Angolino Autrice:

Si, un’altra SuperFamily, sono innamorata di loro, e poi il piccolo Peter è di una dolcezza unica!

Sempre scritta per l’event del gruppo “We are out for prompt”.

Spero che vi siamo piaciuta (e che non vi siano caduti i denti!)

Alla prossima,

Unicorn_Life xoxo

 

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