Fiamme di vita di narden91 (/viewuser.php?uid=904134)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'alba della battaglia ***
Capitolo 2: *** Il sigillo ***
Capitolo 3: *** Leggi di tempo e spazio ***
Capitolo 4: *** La mia scelta ***
Capitolo 5: *** We Believe in you ***
Capitolo 6: *** Oltre ogni legame ***
Capitolo 7: *** L’ultima battaglia ***
Capitolo 8: *** Destino ***
Capitolo 9: *** EXTRA-Il sentiero delle fate ***
Capitolo 1 *** L'alba della battaglia ***
Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di Hiro Mashima; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro
L’alba della battaglia
Questa Fanfic è dedicata a Beatrice Dragneel Cannata, con la quale ho perso una scommessa
Magnolia, anno X792, erano ormai passate alcune ore da quando master Makarov aveva rivelato all’intera gilda di Fairy Tail quanto aveva scoperto nell’anno ad Alvarez, Zeref, il male assoluto era il sovrano, i 12 Spriggan, maghi potentissimi al suo servizio, un esercito sconfinato ai suoi ordini e il motivo per cui Zeref bramasse disperatamente Lumen Histoire, il corpo del primo Master Mavis. Nessuno sapeva quando avrebbero attaccato, ma sapevano che la battaglia per proteggere la gilda, Magnolia e l’intera regione di Fiore sarebbe stata imminente e non priva di perdite.
Il tramonto era ormai prossimo, gli ultimi rossi raggi di sole splendevano dalla grande finestra circolare della gilda, creando all’interno un suggestivo gioco di sfumature, era quasi del tutto vuota, tutti si erano recati nelle proprie case per prepararsi al meglio all’ormai incombente battaglia; ad un tavolo della gilda, tuttavia, era ancora seduto un ragazzo alto, con i capelli rosa e spettinati, era Natsu e insieme a lui c’era il suo inseparabile amico Happy.
Happy sedeva sul tavolo e consumava allegramente la sua quotidiana dose di pesce crudo, Natsu invece, scrutava pensieroso il soffitto della gilda, appoggiato comodamente sullo schienale della panchina e con le mani raccolte dietro la nuca.
Happy raramente lo aveva visto pensare, non era nella sua indole, quindi consumò velocemente il pesce che stava mangiando ed esordì:
-“Cosa c’è che non va Natsu?”
-“mmh…?” il ragazzo sembrava così assorto nei suoi pensieri da non prestare attenzione alla domanda che gli era stata rivolta, destando la preoccupazione di Happy.
-“Oi Natsu mi senti? Non è da te rimuginare in questo modo” esclamò deciso.
Natsu chiuse gli occhi, scostò lo sguardo dal soffitto e disse, con fare rassicurante e sul volto un palese sorriso forzato:
-“Niente di che Happy, sono solo concentrato sulla battaglia”.
Happy si accorse immediatamente che quella non era la verità, erano ormai tanti anni che lo conosceva, sapeva che qualcosa lo turbava, ma assecondò la sua bugia con un sorriso , si alzò in piedi prese il piatto ormai pieno delle sole lische e si incamminò verso la cucina.
Appena Happy era lontano, il sorriso sul volto di Natsu si spense e divenne nuovamente cupo, pensieroso come se di li a poco qualcosa di irreparabile potesse accadere. Una infinità di cattivi pensieri roteavano insistentemente nella sua mente e in men che non si dica quei pensieri iniziarono a trasparire anche all’esterno, i muscoli tesi, i pugni serrati la tipica espressione sulla bocca di chi prova una rabbia incommensurabile… All’improvviso sulla sua spalla destra sentì posarsi una mano, di colpo i suoi pensieri si bloccarono, si voltò con fare curioso e la vide, una ragazza alta, con lunghi capelli argentati, resi splendenti dagli ultimi sprazzi di sole della giornata, raccolti per metà in una semplice coda e per metà sciolti fino ad arrivare a metà della schiena, con il suo tipico sorriso e il lungo vestito rosso; era Mirajane, la più bella della gilda, Natsu la considerava come una vera e propria sorella maggiore, recava nella mano destra un piatto pieno di fiamme , il cibo preferito di Natsu, glielo porse davanti e con la sua tipica eleganza raccolse il lungo vestito e si sedette di fronte. Natsu si era un po’ disteso ma il suo sguardo rimbalzava freneticamente tra il piatto, nel quale le fiamme continuavano a bruciare, e un punto immaginario sul tavolo, non sapeva che dire; d’un tratto Mirajane esordì:
-“ Di un po’ Natsu.. “
Prima che potesse finire la frase alzò lo sguardo verso di lei, era proprio dinanzi a lui, con la testa leggermente flessa verso sinistra e l’immancabile sorriso.
-“cosa c’è che non va ?” finì la maga.
Natsu , come colto alla sprovvista, esclamò celermente:
-“ Ehm niente” distogliendo lo sguardo dal viso di Mirajane che incalzò, sapendo che la sua risposta non era sincera:
-“ Sei preoccupato per la battaglia?”
Natsu era pronto a rispondere con l’ennesima frase fatta, ma qualcosa lo bloccò, sapeva che Mirajane non l’avrebbe bevuta e che in un modo o nell’altro lo avrebbe incalzato di domande e alla fine avrebbe ottenuto ciò che voleva, quindi espulse l’aria che aveva accumulato fino ad allora, con fare liberatorio, e guardando negli occhi Mirajane disse:
-“ Si, questa non è una battaglia come le altre, è in ballo il nostro futuro, il futuro del nostro mondo, della nostra gilda, della nostra famiglia di…” si bloccò all’improvviso.
Mentre parlava gli passò nella mente tutto ciò che gli era caro, Fairy Tail, i suoi amici, Igneel…. Lucy.
Stranamente tra tutte le cose care, la sua mente si fermò al pensiero di Lucy, ma prima che potesse continuare il discorso, omettendo il nome di Lucy, Mirajane continuò la sua frase ed esclamò:
-“ di Lucy” con un sorriso malizioso di chi sa di cosa sta parlando.
Natsu si bloccò, distolse velocemente lo sguardo dal volto di Mirajane e visibilmente arrossito disse a mezza bocca:
-“ oh si di Lucy”
Mirajane scoppiò in una dolce risata , lei sapeva ciò che Natsu inconsciamente aveva cercato di sopprimere fino ad allora, aveva notato come la guardava , come aveva cercato di proteggerla in ogni situazione e in ogni battaglia che avevano combattuto fino ad allora, per lei era palese.
La risata di Mirajane andò via via scemando finché non torno al suo classico sorriso e portandosi le mani al volto in modo da sorreggerlo disse:
-“ Sei in ansia per ciò che potrebbe accaderle?”
Natsu riprese il controllo e cercando di guardarla negli occhi disse con fare sincero:
-“Si, onestamente non so cosa potrà accadere domani, non so cosa succederà in futuro, il mio obiettivo è quello di proteggere tutti, ma loro sono numericamente superiori a noi, inoltre non avremo una seconda possibilità”
Mirajane raccolse le mani e si adagiò sullo schienale della panchina, comprendeva le preoccupazioni di Natsu, erano anche le sue, ma si fece forza e tornando a fissarlo negli occhi, dissipando ogni sorta di dubbio che sarebbe potuto trasparire dal suo volto, disse:
-“ È normale avere paura Natsu, tuttavia in una battaglia più che la numerosità di un esercito a fare la differenza sono gli ideali per i quali si combatte, le persone diventano più forti se hanno qualcuno da proteggere, non è per questo che ci siamo allenati durante questo anno?”
Natsu nel sentire quelle parole, pensò al duro anno di allenamento al quale si era sottoposto, a tutti gli sforzi fatti per diventare più forte e pian piano sul suo volto la preoccupazione lasciò spazio al suo tipico sorriso, prese una delle fiamme del piatto ed esclamò:
“Assolutamente”
Mirajane aveva capito che era riuscita nel suo intento, si alzò e prima di andarsene in cucina con il piatto di Natsu ormai vuoto, gli porse di nuovo la mano sulla spalla e disse:
-“Vinceremo anche questa battaglia insieme”
Natsu rispose:
-“Certamente” con un determinazione ritrovata.
-“ Bè credo che dovresti fare visita a Lucy non trovi?” come se più che un suggerimento fosse un vero e proprio appello accorato, Natsu visibilmente colto di nuovo alla sprovvista esclamò timidamente:
-“Ehm si forse lo farò” cercando un improbabile punto nella gilda che non gli facesse guardare negli occhi Mirajane che elegantemente si incamminava verso la cucina.
Attese che Happy tornasse e uscirono dalla gilda, si incamminarono verso casa, quando Happy, incuriosito dal sorriso stampato sul volto di Natsu esclamò:
-“ Ehi Natsu cosa ti ha detto Mira?” esordì con fare curioso.
-“ Ah nulla di che, mi ha solo ricordato i motivi che mi spingono ad andare avanti e a proteggere tutti” sogghignando
-“Inclusa Lucy? ” esclamò il gatto blu cercando di soffocare una risata fragorosa.
-“ Tch , certo anche lei fa parte della gilda” disse con voce sorpresa.
-“ Si certo, ma sappiamo entrambi cosa provi per lei no?!” disse con tono soddisfatto.
-“aaaa dannato Happy” era ormai rassegnato, sapeva che era come un libro aperto per Happy
-“ Be è anche per lei che mi sono allenato quest’anno, per proteggerla e tenerla al sicuro, in modo che non debba più vivere esperienze traumatiche”
-“ Aye, che ne dici di andare da lei questa sera? Dopotutto potremmo dormire a casa sua, la nostra è tutta in disordine” esclamò Happy.
-“Concordo Happy , ma prima passiamo a casa devo fare una cosa” concluse .
Così i due corsero con una fretta mai vista a casa, mentre percorrevano una città calma e allegra, del tutto ignara del pericolo che incombeva.
Era ormai sera quando i due arrivarono dinanzi all’appartamento di Lucy, aprirono così delicatamente la porta che Lucy, seduta alla scrivania non se era minimamente accorta di nulla, quindi con passo felpato si avvicinarono a lei e cominciarono a leggere ciò che stava scrivendo, e lo ripeterono a gran voce , Lucy balzò sulla sedia, visibilmente rossa in volto urlò talmente forte che la sua voce riecheggiò per tutta la città ormai deserta, prese tutto ciò che le capitava per le mani e iniziò a lanciarlo verso i due, con fare violento, ma Natsu e Happy evitarono tutti gli oggetti, l’allenamento era servito anche a questo, finché Lucy, visibilmente affannata e insoddisfatta per non averli colpiti con nemmeno un oggetto, placò la sua rabbia e ansimante disse:
-“Di nuovo in casa mia senza permesso? Dannati”
-“E dai Lucy non fare così , il Master ha detto di riunirci in piccoli gruppi in modo da non stare soli ricordi?” esordì soddisfatto Natsu
-“ Si ha ragione , e poi questa è come la nostra seconda casa, aye” disse Happy
Lucy prese fiato e si calmò, il fatto che i due fossero li non poteva che farle piacere, non le piaceva stare da sola, soprattutto dopo esserlo stata per così tanto tempo, quell’anno di solitudine l’aveva distrutta.
-“ D’accordo potete rimanere” cercando di mascherare la sua felicità.
-“Ma dormirete sul divano e guai a te se mi rovini il muro con le tue dannate zampe Happy”
-“ Aye, Lucy” esclamò diabolicamente il gatto.
Passarono la sera raccontandosi tutto ciò che non si erano detti fino ad allora, ridendo e scherzando, Natsu e Happy fecero un bagno ristoratore, invitarono anche Lucy ma rifiutò categoricamente, mangiarono alcuni dolci avanzati alla gilda che Mirajane aveva dato a Lucy e poi andarono a dormire.
Quella notte Natsu, come temeva, non riusciva a prender sonno, l’adrenalina per la battaglia dell’indomani l’aveva pervaso, il recondito pensiero della perdita di qualcuno di caro lo faceva impazzire; decise di alzarsi dal divano e fare due passi per la stanza, badando di non svegliare Happy che dormiva beatamente abbracciato ad una lisca di pesce; all’improvviso, sentì l’urgenza di andare in bagno, il che rendeva il passaggio davanti la camera di Lucy obbligatorio, così con passo felpato badò bene di non svegliare Lucy. Di ritorno dal bagno notò che la porta della camera di Lucy era socchiusa, non l’aveva notata prima, forse per la troppa concentrazione nel non fare rumore, decise che se l’avesse aperta delicatamente probabilmente Lucy non avrebbe sentito nulla e avrebbe potuto mettere in atto uno dei suoi soliti scherzi; così senza fare alcun rumore, aprì così delicatamente la porta che non si udì nemmeno il minimo cigolio, così sul suo volto si stampò un ghigno malefico di chi sta per commettere uno scherzo perfetto… Quando la porta fu completamente aperta , quel ghigno all’improvviso sparì e sul volto prese posto un’espressione di stupore. Lucy era li, seduta sul letto, le gambe raccolte al petto, la testa chinata, i lunghi capelli sciolti dalla tipica coda che era abituato a vedere, la veste rosa trasparente e il volto, solcato da due fiumi di lacrime resi scintillanti dai raggi della luna che incidevano dalla finestra.
Natsu rimase immobile, sulla soglia della porta, combattuto tra il proferire parola o rimanere in silenzio, non ebbe bisogno di scegliere, Lucy si girò verso di lui e sibilò con voce tremante:
-“Na.. tsu” riusciva a malapena a parlare.
-“Cosa c’è che non va Lucy?” disse Natsu mentre una espressione seria prendeva posto sul suo volto.
-“Ho… paura sigh” singhiozzò la ragazza.
Natsu non sapeva che dire, era rimasto attonito alla vista di Lucy in lacrime, così prese coraggio e si avvicinò al suo letto, si sedette, le prese la mano, quella dove aveva impresso il marchio della gilda e guardandola dritta negli occhi disse:
-“Non devi averne” con un sorriso che Lucy aveva visto moltissime volte, “ Questo marchio non è il simbolo di una gilda, ma il simbolo di una famiglia, vinceremo anche questa guerra, per poter proteggere chiunque ci è caro”
Il pianto di Lucy si placò, non sapeva come, ma Natsu era in grado di dissipare tutte le sue paure, era già accaduto in passato molte volte, a Tenroujima, durante i giochi Magici e durante l’invasione dei draghi, lui era sempre li, per lei, pronto a sostenerla e ad aiutarla, non importava quanto disperata fosse la situazione, lui riusciva a vedere un barlume di speranza anche nella situazione più disperata.
Lucy era conscia dei suoi sentimenti per lui, dalla prima volta che si incontrarono, anche Mira glielo disse, quell’incantesimo d’amore non si dissolse per puro caso, solo se avesse incontrato l’anima gemella sarebbe potuto sparire, ma non era sicura che Natsu la contraccambiasse, temeva di perdere un amico, il primo da quando era fuggita di casa per unirsi a Fairy Tail; tuttavia , il fatto che quella poteva essere una delle ultime volte in cui sarebbero stati insieme la corrodeva, doveva dirgli ciò che provava e a quel punto tutte le problematiche legate ad un probabile rifiuto si dissiparono, prese coraggio, ma prima che potesse proferir parola, vide Natsu scrutare fuori dalla finestra della sua camera, si girò anche lei e vide che stava nevicando, come a voler diradare quell’alone di disperazione che aleggiava nella città e nelle loro menti.
Prima che potesse girare nuovamente lo sguardo si senti afferrare le spalle, Natsu la strinse a se, lei assecondò quell’abbraccio improvviso, non le erano chiare le sue intenzioni; decise allora che quello era il suo momento, si distaccò dolcemente dal suo abbraccio e mise amorevolmente le sue mani al volto di Natsu, i due erano li ormai uno vicino all’altra , quando improvvisamente Natsu la bloccò, Lucy aprì gli occhi, e vide comparire una espressione di serietà sul suo viso, quindi disse:
-“Cosa c’è Natsu?”
-“Sono qui..” disse con tono serio il ragazzo.
Natsu balzo dal letto, strinse il pugno e urlò:
-“Happy svegliati” mentre si recava nel soggiorno
Lucy era impaurita, il momento tanto atteso era giunto, le prime navi dell’impero di Alvarez stavano invadendo Fiore, aveva inoltre percepito alcune grosse fonti di magia, alcuni degli Spriggan erano sulle navi, la battaglia stava per iniziare.
Natsu si vestì di fretta, lui faceva parte dell’avanguardia doveva intercettare le prime navi, non aveva tempo da perdere, Happy era già fuori dalla finestra che lo aspettava, Natsu stava per balzare fuori quando Lucy lo bloccò.
-“Ti prego Natsu sta attento, torna sano e salvo” disse mentre si asciugava le ultime lacrime dal viso.
Natsu si bloccò, sul suo viso comparì un sorriso di rassicurazione e mostrando il braccio bendato esclamò:
-“Non ti preoccupare Lucy, ho la mia arma segreta ricordi? Ucciderò Zeref e tornerò vivo e vegeto, proteggerò tutti”
Lucy non disse nulla, fissò il pavimento per alcuni secondi e prima che potesse fare qualunque cosa, Natsu l’avvolse in un caldo e dolce abbraccio, quindi le sussurrò:
-“Tornerò da te a tutti i costi” con un sorriso tale da farle tornare nuovamente il sorriso.
Lucy si fece forza, mostrò il suo sorriso più bello e rispose:
-“ Ok Natsu, va ora , stendili tutti”
Natsu sciolse l’abbraccio e volò fuori dalla finestra, come era solito fare tutte le volte che fuggiva da casa di Lucy, lei si affacciò alla finestra, mentre lentamente vedeva i due allontanarsi all’orizzonte, il sole ormai stava sorgendo come una debole fiamma che attende di divampare, si rassicurò e corse in camera per prepararsi anche lei alla battaglia.
Prima che arrivasse in camera sua, il suo sguardo andò a finire per puro caso sulla scrivania, affianco a ciò che rimaneva della chiave di Acquarius c’era una lettera, era certa che fosse di Natsu, aveva riconosciuto l’illeggibile calligrafia, la prese e sul retro c’era una scritta che recitava:
“ Nel caso non tornassi”
Continua….
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Capitolo 2 *** Il sigillo ***
Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di Hiro Mashima; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro
Il sigillo
Il sole era ormai quasi del tutto sorto, i suoi raggi facevano delicatamente capolino tra le ormai sparse nubi, le stesse che la sera prima sembravano presagire una di quelle nevicate che Magnolia ben poche volte aveva visto e che in altri tempi sarebbe stata accolta in modo lieto da tutti i cittadini. In quel cielo, Natsu e Happy sfrecciavano a tutta velocità verso un non precisato punto verso ovest della città, come gli era stato ordinato telepaticamente dallo spirito del primo Master Mavis, avrebbero dovuto intercettare le prime navi dell’Impero di Alvarez, e impedirne l’avanzata nella città.
Quel tragitto da casa di Lucy sembrava infinito, l’espressione di Natsu era vuota, impassibile, mentre osservava la città sotto di lui passargli davanti come un treno in corsa, Happy, nonostante non potesse vedere la sua espressione, percepì che qualcosa non andava, solitamente prima di una battaglia era lui a dirgli che avrebbero vinto senza problemi, ma questa volta Natsu era muto, da quando avevano lasciato la casa di Lucy non aveva proferito alcuna parola, si era rinchiuso in un silenzio che non gli era mai appartenuto e lui lo conosceva troppo bene per lasciar correre la cosa, senza provare a chiedergli spiegazioni o quantomeno a tirarlo su di morale, dopotutto una durissima battaglia incombeva e partire con uno spirito già rassegnato non avrebbe per nulla giovato.
Happy rallentò così bruscamente che Natsu sobbalzò così violentemente da rischiare di sfuggirgli dalle mani, quindi procedette lentamente , così lentamente da costringere Natsu a parlare:
-“Oi Happy perché hai rallentato così di colpo? Sbrighiamoci ad arrivare sul campo di battaglia” disse con tono poco convinto.
Il gatto fece finta di non sentire.
-“Oi Happy mi hai sentito?” disse con tono più deciso Natsu.
A quel punto Happy rispose:
-“Andrò più veloce solo quando saprò che a parlarmi è il Natsu che conosco” tuonò Happy
Natsu era scosso, Happy aveva ragione , non era in lui, il pensiero che qualcosa potesse andare storto lo tormentava, dopotutto non erano semplici nemici, erano maghi potentissimi, Zeref era al loro comando, anche se avesse sconfitto Zeref con la sua arma segreta sarebbe rimasto Acnologia, lo sconforto lo avvolse…
All’improvviso sentì la presa di Happy farsi sempre più debole e in men che non si dica si ritrovò a fluttuare in caduta libera nel cielo, d’un tratto tutto ciò sul quale stava rimuginando sparì, strinse i pugni e gridò:
-“Happy prendimi! Che diavolo fai….” la sua voce riecheggiò per tutta la città.
Happy scese di quota e lo afferrò saldamente, dopo un istante di silenzio Natsu disse, con tono pacato:
-“Perché mi hai lasciato andare?” cercando un punto all’orizzonte.
Happy fece un sorriso così grande che era possibile vedergli ogni singolo dente e allegramente rispose:
-“Stavi rimuginando troppo e volevo dimostrarti che per quanto la situazione possa sembrarti buia e senza via di scampo, se credi veramente nelle persone che fino ad ora ti hanno sostenuto, loro verranno in tuo soccorso, non importa come o quando… questo significa essere amici!”.
Per un istante Natsu l’aveva dimenticato, eppure l’aveva ripetuto migliaia di volte ai suoi amici in passato, sarebbero stati per sempre li, pronti a sostenersi l’un l’altro; quelle parole sortirono l’effetto che Happy sperava, Natsu si riprese, il suo volto si adornò del suo tipico sorriso, quello che precedeva ogni battaglia e disse:
-“Grazie Happy, l’avevo dimenticato, in fin dei conti è per momenti come questo che ci siamo allenati così duramente quest’anno no?!”
-“Aye” disse il gatto con allegria ritrovata.
-“Bene allora… Andiamo!” urlò Natsu a squarciagola.
Happy usò la Max Speed e in men che non si dica raggiunsero il punto di ritrovo stabilito il giorno prima da Mavis per la Squadra Drago Alato; Wendy e Gajeel erano già li, sospesi in aria grazie a Charle e Lily, quando gli videro arrivare Gajeel, con un tono di scherno e sfida esordì:
-“ In ritardo come sempre eh Salamander?!”
-“ Non sono in ritardo bastardo, ho solo avuto un contrattempo” disse Natsu prontamente.
-“Piantatela voi due e concentratevi, dobbiamo abbattere quelle navi, sono tantissime” disse Charle con tono severo
-“Suvvia ragazzi l’importante è che siamo qui ehh” disse Wendy cercando di fare da paciere.
Non era tempo di convenevoli, una delle navi era pronta a far fuoco sulla città, prima che il trio potesse entrare in azione il colpo di cannone fu sparato, ma la città rimase in piedi grazie alla barriera allestita da Freed; quello era il momento propizio, nell’attimo di esitazione del nemico che seguì la mancata distruzione della città, i tre colpirono le navi più avanzate e le abbatterono, dando cosi tempo a Bisca di caricare il cannone Jupiter, che sembrò andare a segno; era una illusione, il colpo era stato deviato, su una delle navi infatti c’era uno dei 12 Spriggan, Ajeel, che Natsu e gli altri avevano incontrato ad Alvarez; seguirono la strategia del Primo e atterrarono sulla nave dove c’era Ajeel, ma in men che non si dica la Cinetosi prese il sopravvento sui tre dragon slayer, fu un errore di Mavis, aveva dimenticato i problemi dei dragon slayer legati ai mezzi di trasporto, un errore imperdonabile che aveva messo i tre in completa balia dello Spriggan.
Prima che Ajeel potesse anche solo alzare un dito sui tre, un rumore si udì in lontananza, come un sibilo, d’un tratto la nave fu tagliata in due, Ajeel fu sorpreso, non pensava esistesse qualcuno in grado di distruggere una nave con un solo fendente di spada, eppure lei poteva, Erza, apparve davanti agli occhi strabuzzanti di Ajeel come un cavaliere dall’armatura splendente, resa scintillante dai caldi raggi del sole; Erza ordinò ai tre Exceed di portare via i tre dragon slayer, se ne sarebbe occupata lei.
Charle, Happy e Lily portarono via i tre dalla nave e atteso che si riprendessero, scesero sulla terraferma , davanti all’ orda di soldati che stava per invadere la città da ovest, quello sarebbe stato il loro nuovo campo di battaglia, mentre Grey, Juvia, Elfman e Mirajane avrebbero tenuto a bada l’altra orda che stava marciando da est.
Lucy era ancora li, impietrita davanti alla lettera lasciata da Natsu, quella frase all’esterno l’aveva scossa, esigeva delle risposte, si fece coraggio e accostatasi al muro di fronte la scrivania cominciò a leggerla; mentre scorreva freneticamente le righe di quella lettera e decifrava l’ormai nota ma incomprensibile scrittura di Natsu, scese pian piano fino al pavimento e sul finire della lettera si ritrovò distesa sul pavimento, con il suo bellissimo sorriso, bagnato da fiumi di lacrime, non erano lacrime amare di disperazione, di paura o di rassegnazione, erano lacrime dolci, di una dolcezza indescrivibile, avrebbe voluto che non finissero mai, stringeva ancora nella mano destra la lettera di Natsu, le era tutto chiaro, quel salotto non le era mai sembrato così piccolo. Doveva andare, si alzò di scatto, andò di corsa in camera da letto, si cambiò così velocemente che gli abiti parvero volteggiare nella stanza, era pronta a tutto, quella lettera le aveva dato una carica che non aveva mai provato prima, era felicissima; prese la collana con la chiave di acquarius ed era li lì per lasciare la stanza quando si bloccò di colpo e si fece seria, avvertì un’imponente fonte di potere magico, le era familiare, aveva già sperimentato quella pressione magica, sembrava provenire dal bagno, cautamente si avvicinò alla porta, sentì l’acqua del suo bagno scorrere come quando era solita rilassarsi nell’acqua calda; aprì violentemente la porta, sperando di cogliere alla sprovvista chiunque fosse li dentro, ma così non fu, entrando vide realizzarsi il suo timore più grande, Brandish era li, nuda nella sua vasca e con lei, ridotto in miniatura c’era anche Marin il suo tirapiedi.
Rimase di sasso, non riusciva a capire perché una dei 12 Spriggan fosse li e per giunta nuda nella sua vasca, in una frazione di secondo le più disparate ipotesi le passarono nella mente, ma non era il momento di pensare, avrebbe potuto attaccarla in qualunque momento, doveva stare attenta; le due si scrutarono per alcuni secondi, che a Lucy parvero interminabili, finché Brandish si alzò dalla vasca, chiuse il miniaturizzato Marin in un cofanetto in modo che non sbirciasse, prese lo sgabello che Lucy aveva nel bagno, si sedette sopra e indicando la sua schiena disse:
-“Potresti lavarmi la schiena?” con un tono che sembrava tutt’altro che una richiesta, ma una vera e propria imposizione.
Lucy era incredula, per alcuni istanti rimase muta, ma Brandish incalzò con tono minaccioso:
-“Sai benissimo quali sono i miei poteri e di cosa sono capace, quindi ti consiglio di fare ciò che dico”
Sapeva benissimo di cosa era capace, aveva visto l’intera isola di Caracole ridursi ad uno scoglio davanti i suoi occhi, non poteva rischiare che facesse una cosa del genere anche a Magnolia, quindi si spogliò e iniziò a lavarle la schiena.
Sperava che in qualche modo abbassasse la guardia, d’altronde doveva avere anche lei un punto debole, mentre rimuginava sul da farsi, Brandish la sorprese di nuovo:
-“Sei la figlia di Layla, vero?” bisbigliò.
Era raggelata, come poteva saperlo, come aveva capito chi fosse, l’aveva incontrata solo una volta e non si erano scambiate molti convenevoli… Non ebbe nemmeno il tempo di replicare, quel lungo silenzio nel quale si era immersa fu solo una conferma per Brandish che si voltò e le rivolse uno sguardo intriso di rabbia e collera; Lucy rimase immobile senza proferir parola, fu solo grazie a quel silenzio e per puro caso vide che le pareti del suo bagno stavano lentamente rimpicciolendo, Brandish stava usando la sua magia, afferrò il cofanetto in cui era stato rinchiuso Marin, fuggì di corsa nel salotto, poi nelle scale fino a fuori, il suo appartamento era ormai ridotto ad una casetta per bambole.
Di fuori si ritrovò Brandish nuovamente di fronte, non capiva il motivo di tale astio nei confronti della madre:
-“Cosa è successo tra te e mia madre?” chiese con tono incalzante.
-“Nulla che ti riguardi” risposte lo Spriggan freddamente.
Era ormai rassegnata alla battaglia con la Spriggan, prese il cofanetto, lo sbattè per terra , Brandish era sorpresa, nella confusione non aveva notato che avesse preso il cofanetto, cercò di fermarla ma un turbinio di carte magiche glielo impedirono, Cana era li, Lucy ebbe il tempo di schiacciare Marin e annullare quindi il blocco sullo spazio magico, ciò le permise di evocare lo stardress di Aries
-“Oh vedo che nemmeno a te ti piace combattere nuda eh Lucy” disse Cana.
-“Non è questo il momento Cana” rispose Lucy visibilmente arrossita.
La battaglia tra le tre stava per cominciare, quando all’improvviso un cumulo di sabbia invase la città, Brandish iniziò a starnutire, era il momento perfetto, Cana la colse alla sprovvista e la tramortì facendole perdere i sensi; si trattava di un nemico potentissimo, che magari poteva avere informazioni importanti su Zeref o gli altri Spriggan, decisero così di imprigionarla con delle manette antimagia e portarla alla gilda.
Lucy era sollevata, era sopravvissuta ad un incontro faccia a faccia con uno Spriggan, ma soprattutto era felice di andare alla gilda, avevano respinto il primo assalto di Alvarez , non c’erano state vittime, Erza e Bisca avevano sconfitto Ajeel e Brandish era sotto la loro custodia.
Più di ogni altra cosa, il pensiero che veramente la rendeva felice era che avrebbe rivisto Natsu, nonostante fossero passate poche ore le erano sembrate un’eternità, aveva tanto da dirgli dopo aver letto quella lettera e a quel pensiero il suo volto, dapprima teso e preoccupato si distese, mentre guardava felice il sole alto nel cielo.
Lucy e Cana giunsero alla gilda, andarono di corsa nelle segrete per rinchiudere Brandish, dopodiché tornarono nella sala principale dove c’era anche il resto della gilda, riuniti li su richiesta di Mavis per pianificare il prossimo piano d’azione.
Erano tutti presenti, il cuore di Lucy cominciò a battere all’impazzata, doveva trovare Natsu, chiese in giro ma nessuno sapeva dove fosse, d’un tratto Wendy dal fondo della grande sala la fermò:
-“Lucy-san stai cercando Natsu-san?” disse con il tono pacato e gentile che la contraddistingueva.
-“Si Wendy, sai dov’ è?” chiese timorosamente.
-“È con Erza-san, è rimasta ferita durante lo scontro e la sta accompagnando qui alla gilda” rispose la giovane dragon slayer.
Lucy fu sollevata, il solo fatto che stesse bene le aveva spento quella flebile fiamma di preoccupazione, le bastava attendere ancora poco e lo avrebbe rivisto nuovamente.
Natsu era sulla via della gilda, portava con se Erza sulle spalle, lo scontro con Ajeel l’aveva mal ridotta, era priva di sensi ma fuori pericolo di vita.
Quando erano lontani ormai pochi isolati dalla gilda, Erza rinvenne, sussultò sulle spalle di Natsu così violentemente da farlo barcollare rischiando di cadere.
-“Oh ti sei ripresa Erza” disse felice Natsu.
Erza non rispose, una espressione di paura si dipinse sul volto deturpato dalla feroce battaglia, gli occhi sgranati e la bocca aperta.
-“Ei Erza mi senti?” disse Natsu con un tono leggermente preoccupato mentre riprese lentamente la via per la gilda.
Erza lo fermò e con le poche forze che le rimanevano si divincolò dalla presa di Natsu, cadde per terra.
Aveva dei ricordi confusi della battaglia, cercò in tutti i modi di ricordare cosa era successo prima che Ajeel svenisse, era una cosa troppo importante, si portò le mani alla testa e d’un tratto le tornò in mente, prima che cadesse sotto i colpi di Jupiter Ajeel bisbigliò:
-“Questo è solo l’inizio del divertimento Fairy Tail, quando la vostra amichetta biondina sarà nostra conoscerete il significato di disperazione ahahaha”.
La voce di Ajeel andò via via scomparendo, il ricordo era sparito, il timore prese il posto sul volto di Erza e prima che Natsu incalzasse con qualunque domanda Erza prese tutto il fiato che aveva in corpo e urlò:
-“Avverti la gilda Natsu, Lucy è in pericolo”
Il volto di Natsu si fece serio:
-“Cosa vuoi dire?”
-“È lei il vero obiettivo di questo primo attacco, vogliono rapirla”
-“Sono tutti alla gilda come è possibile? È al sicuro” domandò preoccupato.
-“Non lo so, ma usa una lacrima e contatta gli altri”.
-“Non ho una lacrima, è andata distrutta nella battaglia”.
-“Allora va corri e tenete Lucy al sicuro”
Natsu era furioso, si premurò di lasciare Erza in buone mani e corse alla gilda con tutte le forze che aveva.
Quei pochi istanti che impiegò per arrivare alla gilda gli sembrarono un’eternità, appena vide le porte della gilda vi si fiondò così violentemente che sbatterono ai muri laterali, l’intera gilda tutti lo guardò impietrita come se fosse successo qualcosa di grave.
Natsu era ansimante, non riusciva a parlare, si guardò intorno freneticamente , i suoi occhi andavano a destra e a sinistra come le palline di un flipper, cercò di prender fiato, ma prima che potesse parlare Mavis lo anticipò con tono sorpreso:
-“Cosa c’è Natsu?”
-“Do..do.. dov’è…” rispose ancora ansimante.
-“Chi?” domandò di nuovo Mavis
-“Dov’è Lu…Lucy?”
Si guardarono tutti intorno, l’avevano vista pochi istanti fa, era stata li in mezzo a loro per tutto quel tempo; d’un tratto Mirajane disse:
-“Credo che fosse insieme a Cana nelle segrete per fare delle domande alla prigioniera”
Il viso di Natsu per una frazione di secondo sbiancò, il cuore rallentò a tal punto che sembrava quasi fermo, strinse così forte i pugni che tutte le vene del braccio erano visibili, gli occhi si serrarono come quelli di un serpente che sta per attaccare la sua preda, prese lo slancio e si fiondò nelle segrete.
Corse così velocemente che inconsciamente iniziò a rilasciare fiamme ardenti in tutti i sotterranei, il suo unico obiettivo era proteggerla; giunse ai piedi delle scale, davanti le celle, nell’angolo a destra c’era Cana stramazzata al suolo , con una profonda ferita sul braccio, visibilmente provata, in fondo Brandish, sulle spalle il corpo immobile di Lucy, sul volto un ghigno tetro e inquietante di chi sa di aver raggiunto il suo obiettivo, e alla sua destra Marin, a grandezza naturale, anch’egli sogghignava maleficamente.
Natsu era furioso, il suo corpo, già coperto di fiamme, cominciò ad aumentare di temperatura, era così caldo che era impossibile stargli vicino, sembrava lava, cominciò lentamente ad avanzare sopravanzando Cana in modo tale da non coinvolgerla nel suo prossimo attacco, quindi colmo di rabbia esclamò, scandendo :
-“La..scia….te…la”
Il suo sguardo minaccioso era rivolto verso Brandish, la quale non fece altro che scoppiare in una risata tipica di un pazzo.
-“Lasciatela ho detto” questa volta Natsu urlò così forte che tutta la gilda lo sentì e fu come un richiamo per gli altri membri che cercarono di raggiungerlo più velocemente che potessero.
Brandish placò la sua risata e sibilò:
-“fufufufu, la tua amichetta viene con noi “
Non ci vide più, quelle parole non fecero altro che farlo infervorare, aveva solo quell’occasione
-“Non devo sprecarla” pensò tra se e se.
Caricò senza alcun preavviso verso i due con tutta la ferocia che aveva in corpo, era li, a pochi centimetri dai suoi avversari, se gli avesse presi, pensò, gli avrebbe fermati e avrebbe salvato Lucy…..Non ebbe nemmeno il tempo di pensare ad altro e i due si dileguarono in un sordo *puff*,Marin aveva usato la sua magia per sparire.
Natsu si guardò intorno, invano, disperatamente , sperando che fosse solo un diversivo, per poterlo attaccare alla sprovvista, lo avrebbe preferito, avrebbe preferito subire tutti i peggiori attacchi, piuttosto che vedersi portar via Lucy… ma così non fu… erano spariti del tutto, avevano portato via Lucy con loro, non poteva crederci, crollò sulle ginocchia, sul suo volto, solcato da due fiumi di lacrime comparve un espressione vuota, come ciò che era rimasto del suo cuore, ormai in mille pezzi; Cana era li aveva assistito alla scena impotente, si alzo barcollando, camminò claudicante verso Natsu, si inginocchiò, lo strinse a se e gli bisbigliò:
-“La ritroveremo e la porteremo indietro Natsu”
Quelle furono come le parole di rassicurazione di una madre per Natsu, che strinse forte Cana e si lasciò andare in un pianto liberatorio, mentre il resto della gilda era appena arrivata nei sotterranei e osservava attonita la scena in lontananza.
Lucy si svegliò frastornata, era legata mani e piedi, quasi del tutto svestita, cercò di orientarsi non sapeva cosa fosse successo, ricordava solo di trovarsi nei sotterranei della gilda, era imprigionata con delle catene antimagia, cercò in tutti i modi di divincolarsi ma ogni sforzo era inutile, non riusciva a fare alcuna manovra che le permettesse di agire sulle manette,
La porta della cella si aprì in un tetro cigolio tipico delle porte di ferro mal oleate, un’onda di terrore la pervase, non era per colpa di Brandish, ma della losca figura che le era accanto… Zeref era li sorridente, la osservò dalla testa ai piedi e disse:
-“ Sei tu quindi Lucy Heartphilia?! La figlia di Layla”
Lucy pensò di non rispondere, ma capì che non avrebbe accettato il suo silenzio, così rispose a mezza bocca:
-“Si”
Zeref scoppio in una risata tetra, si mise la mano sull’occhio destro ed esclamò:
-“Finalmente abbiamo il secondo sigillo…”
Si girò, riaprì la porta della cella e scoppiò di nuovo a ridere, poi bisbigliò tra se e se:
-“ Così stai per sorgere eh, END”.
Continua….
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Capitolo 3 *** Leggi di tempo e spazio ***
Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di Hiro Mashima; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro
LEGGI DI SPAZIO E TEMPO
Era ormai mezzodì, il sole inebriava di un lieve torpore l’intera Magnolia, un leggero vento muoveva delicatamente le fronde degli alberi producendo soavi sibili che echeggiavano solitari nella città. La gilda di Fairy Tail, solitamente caotica era silenziosa, colma di un alone di rabbia e preoccupazione che nemmeno una bellissima giornata come quella sarebbe riuscita a far dissipare; nella sala grande i maghi erano divisi in piccoli gruppi silenziosi, nessuno sembrava proferir parola, come assorti in un sofferto silenzio forzato, Mavis era al centro della stanza, davanti ad una lacrima enorme, vigile nel monitorare le mosse del nemico, che di li a poco avrebbe effettuato la sua inevitabile rappresaglia.
In un lato della sala principale, la vecchia Porlyusica e Wendy stavano a medicando le ferite di Erza, duramente provata dallo scontro vittorioso con Ajeel, il corpo completamente pervaso da graffi più o meno grandi, il volto segnato da una espressione mista tra sofferenza e fatica, e lo sguardo vuoto rivolto verso il soffitto della gilda.
Nell’angolo opposto Natsu era seduto sul pavimento, con le gambe incrociate, le spalle rimesse e le mani sul volto così da non poter far notare a chi gli era intorno, quella piccola lacrima che di tanto in tanto delicatamente usciva dai suoi occhi e celermente asciugava, Happy era a pochi metri di distanza, immobile con lo sguardo perso sul pavimento e rifletteva sulla frase giusta da dire al suo amico, ma mai come quella volta non gli venne in mente niente di adatto che potesse tirarlo su di morale e dunque preferì un rumoroso silenzio.
D’un tratto sulla lacrima cominciarono a comparire dei puntini rossi, il nemico stava avanzando e anche in gran numero, ciò nonostante Mavis rimase impassibile, non sapeva come comunicare una notizia del genere in quel clima di rassegnazione e silenzio, tuttavia cercò di farsi coraggio, prese un profondo respiro e cercò di parlare, ma fu interrotta sul nascere, Makarov si era alzato, procedeva con passo deciso verso Natsu, quando fu ad una distanza tale da attirare la sua attenzione disse:
-“Natsu, è ora di reagire, rimanere qui a disperarsi non servirà a nulla” con tono serio e impassibile.
Natsu inizialmente alzò lo sguardo per guardarlo negli occhi, poi lo distolse velocemente verso un angolino della gilda, come in un gesto totale di rassegnazione.
Makarov sapeva che Natsu era testardo, lo aveva visto crescere, quindi strinse il pugno e questa volta urlò così forte che la sua voce fece scattare tutti i maghi nella sala:
-“Naaatssuuuu!!!”
Natsu non voleva voltarsi, non voleva sentirsi dire nulla, avrebbe voluto solo che tutto ciò finisse, avrebbe voluto solo rivedere Lucy, ancora una volta; Happy si avvicinò, gli mise una mano sulla gamba e a quel punto si voltò, quella piccola figura , con due grandi baffi era ancora davanti a lui, che gli tendeva la mano, nello stesso momento in cui si voltò Makarov disse nuovamente:
-“Natsu, posso capire cosa stai provando, ma devi reagire, tutti noi dobbiamo farlo, Alvarez non aspetterà i nostri comodi, ricorda per quale motivo è iniziata questa guerra”
-“Nessuno può capirmi, nessuno..” disse con tono disperato
-“Certo che posso capirti, ti è stato portato via un’amica, un pezzo della tua vita, ma ricorda che tutti voi siete anche miei figli, quindi come creda che dovrei sentirmi dopo che una delle mie figlie mi è stata portata via sotto il naso?”
Natsu tornò in se, quella frase lo aveva fatto rinsavire, d’altronde era per quello che avevano sempre combattuto, per difendere la gilda, la loro casa, la loro famiglia; si asciugò gli occhi lucidi, prese la mano che Makarov ancora gli tendeva dinanzi, con un balzo felino scattò in piedi e disse con sorriso ritrovato:
-“Hai ragione nonnino, l’avevo dimenticato, faremo di tutto per trovare Lucy e portarla indietro”
Makarov aveva finalmente dinanzi il vero Natsu, così con tutto il fiato che aveva urlò in modo che tutti nella gilda lo potessero sentire:
-“Ascoltate mocciosi, una delle miei figlie è stata rapita, non permetteremo che questo rimanga impunito, combatteremo Alvarez e nel frattempo cercheremo Lucy per toglierla dalle grinfie del nemico, capito?!”
Quell’urlo fu un toccasana, via via che la voce di Makarov si propagava nella stanza i maghi si alzavano in piedi, eliminando dai propri volti qualsiasi espressione crucciata o preoccupata; quando tutti furono in piedi Makarov prese di nuovo la parola e alzando l’indice e il pollice al cielo urlò:
-“Per Fairy Tail, per la nostra famiglia!”
-“Siiiiiiiii” quell’urlo si levò così forte da far vibrare i vetri della gilda.
Quando tutti ebbero ripreso finalmente la classica euforia, Mavis illustrò meticolosamente la strategia che avrebbero seguito da li in poi; tutta la gilda si sarebbe divisa in piccoli gruppi nei vari punti della città per impedire l’avanzata del nemico e degli Spriggan che avrebbero imperversato, mentre un secondo team si sarebbe dedicato alla ricerca e al salvataggio di Lucy.
Mavis rifletté a Lungo e poi decise che Natsu, Happy e Mest avrebbero fatto parte del team per salvare Lucy, tuttavia prima che potesse iniziare a spiegare ai tre una valida strategia, fu interrotta, su tutte le lacrima della gilda scomparvero i radar per localizzare il nemico e una figura nera apparve, era Zeref.
Un caotico brusio si levò tra i maghi di Fairy Tail, erano sopresi, ma prima che potessero avanzare una qualsiasi ipotesi su ciò che volesse o sul come avesse fatto ad interferire con i loro sistemi, Zeref parlò:
-“Gilda di Fairy Tail, come ben sapete tra poco tempo la vostra città, il vostro continente verranno spazzati via dal mio esercito, ma forse vi piacerebbe sapere che uno dei vostri membri è nelle mie mani”
Natsu divenne rabbioso, si incamminò verso la lacrima più grande accanto a Mavis e sbottò:
-“Se solo le hai torto un capello, me la pagherai bastardo” le vene sul collo pulsavano come un cuore in fibrillazione.
Zeref sogghignò, aveva ottenuto il suo scopo, far innervosire Natsu, quindi tranquillamente replicò:
-“Be perché non vieni qui nel mio castello e lo vedi con i tuoi occhi?!”
-“Lo farò!”
La trasmissione si chiuse all’improvviso, la rabbia di Natsu non fece che aumentare negli istanti successivi a quello scambio di battute e in men che non si dica, come era solito fare, iniziò a correre verso l’ingresso della gilda senza aver riflettuto abbastanza, ma prima che potesse varcare la soglia Grey lo fermò di forza:
-“Dove credi di andare idiota?”
-“Tu dove credi? A salvare Lucy”
-“E come pensi di raggiungere il castello di Zeref? Hai dimenticato tutto ciò che abbiamo dovuto fare per giungere nel regno di Alvarez?! Solo un’idiota come te potrebbe agire così di impulso”
-“Troverò un modo” sbottò Natsu mentre si divincolò violentemente dalla presa di Grey
-“Hai il cervello vuoto per caso? Non puoi partire per un Continente nemico senza una strategia sensata”
Prima che i due passassero alle mani Cana si interpose tra i due picchiandoli violentemente sulla testa con la mano destra mentre con la sinistra reggeva una bottiglia ormai finita di vino:
-“Piantatela voi due, mancate solo voi tra i nostri problemi”
Natsu e Grey si calmarono, rimasero immobili per alcuni secondi, quando all’improvviso Mavis disse sorridente:
-“Ho un’idea ragazzi, badate, non sarà senza rischi, ma dovrebbe funzionare, ma ci servirà un piccolo aiuto esterno quindi ascoltate”.
Mavis spiegò dettagliatamente ogni punto della sua strategia e tutti i maghi ne erano estasiati, così , quando ognuno ebbe perfettamente capito il proprio ruolo, Mavis ordinò l’inizio del suo piano.
-“Andate, attenetevi al piano”
-“Siiiii” gridarono tutti mentre uscivano dalla gilda.
-“Spero che la strategia funzioni” disse Mavis rivolta a Makarov
-“Lo spero anche io, ma d’altronde è una sua strategia quindi si rivelerà sicuramente vincente” replicò Makarov.
-“Si, oltretutto era la meno pericolosa e con la maggiore percentuale di successo”
-“Non si preoccupi Primo, tutto quello che ora dobbiamo fare è avere fede nella nuova generazione di Fairy Tail”
-“Si “ Mavis sorrise, ripensando al periodo in cui fondò la gilda.
Lucy si destò, non riusciva a rendersi conto di quanto tempo fosse passato, le sembrarono giorni che era legata in quella maniera così infida, inerme, come un condannato che attende inesorabile la fine, era sfinita, avrebbe voluto che tutto ciò finisse , in un modo o nell’altro; la porta della cella si aprì con un tetro cigolio, Zeref entrò con passo deciso e silenzioso, con il suo solito sguardo innocente ma allo stesso tempo intimidatorio, al suo seguito c’era Brandish, vestita con un elegante mantello piumato e una catena dorata che le cingeva il collo.
I due si fermarono davanti a Lucy, la scrutarono minacciosi, poi Zeref sospirò e con un tono di voce dall’aria estremamente tranquilla e rilassata disse:
-“Lucy Heartphilia, tu sei l’ultimo ostacolo che impedisce la resurrezione di END, sai il perché?”
-“Non ho nulla a che fare con te e con END, non ne so niente” esclamò Lucy con le poche energie che le rimasero
-“Oh ti sbagli, e non sai nemmeno quanto ahaahahah” rispose Zeref scoppiando in una risata da brividi
-“Vedi tua madre Layla è la responsabile dell’ultimo sigillo apposto sul corpo di END per impedire che si risvegliasse”
-“Non è vero stai mentendo!” Lucy era sgomenta, non immaginava che la madre potesse essere coinvolta con Zeref o uno dei suoi demoni più forti
-“Tua madre ha creato un sigillo potentissimo, e lo ha impresso sul libro di END in modo da impedirne la resurrezione e ha poi nascosto la chiave di questo sigillo in modo che nessuno potesse mai più trovarla”
-“Se pensi che possa sapere dove si trovi questa chiave ti sbagli di grosso!”
-“Ahahahah, non voglio sapere dove si trova, anche perché ce l’ho davanti i miei occhi, sei tu, Lucy”
La faccia di Lucy si fece bianca dalla paura, non riusciva a crederci, in quel momento tutto ciò che uscì dalla sua bocca fu:
-“Non può essere…”
-“Tua madre nascose la chiave per il sigillo nel tuo corpo… Adesso prenderò questa chiave per poter far sorgere nuovamente END e dare distruzione e disperazione a questo mondo….” Replicò Zeref.
D’un tratto Zeref aprì la mano verso l’alto e il libro di END apparve, lanciò un incantesimo su Lucy che la bloccò totalmente, come un blocco di cristallo, Zeref avvicinò la mano allo stomaco di Lucy, una luce fortissima si sprigionò nel punto in cui Zeref l’aveva toccata, la estrasse e aperto il libro di END pose la luce su una pagina, il libro si chiuse e scomparve di nuovo, lasciando Lucy svuotata di tutto il potere magico che le era rimasto, quindi Zeref si voltò, sempre con quel ghigno malefico stampato sul volto e rivolgendosi a Brandish disse:
-“La chiave è stata estratta, fa di lei ciò che vuoi”
-“Certamente” rispose lo Spriggan obbedientemente.
Zeref uscì dalla cella, Brandish si avvicinò ad un tavolo della stanza, osservò con disprezzo Lucy ormai inerme, prese la chiave rotta che Lucy era solita portare al collo , agitò il braccio facendo sparire le catene che tenevano incatenata Lucy, che cadde rovinosamente sul pavimento come un oggetto inanimato, lanciò il pezzo della chiave di Acquarius dall’altra parte della stanza e furibonda esclamò:
-“Questa chiave è stata una disgrazia per mia madre Grammy, lurida puttana, se non fosse stato per Layla sarebbe ancora viva… Mia madre è stata uccisa da Layla, era una sua serva , ha dovuto subire una umiliazione indescrivibile per colpa sua… Adesso però io la vendicherò… Ti ucciderò Lucy Heartphilia”
Brandish era fuori di se, si accanì contro Lucy , le mise le mani al collo e iniziò a strangolarla; Lucy non poteva far nulla, era completamente in balia della furia omicida di Brandish, tutto era sul punto di sparire, le tenebre stavano ormai per prenderla, quando d’un tratto vide un barlume di luce, Brandish fu sbalzata via, aprì l’occhio destro con le ultime forze che le erano rimaste, vide che era coperta da un manto di acqua e di fianco c’era lei Acquarius.
-“A..cqu..arius” sibilò ormai allo stremo Lucy, mentre una lacrima le rigava il viso
-“Tch, non ce la fai proprio a cavartela senza di me, eh mocciossa” rispose lo spirito stellare
-“Oh così ci sei anche tu Acquarius, bene, così prenderò la mia vendetta anche su di te” esclamò Brandish mentre si rialzava in piedi.
La furia di Brandish raggiunse l’apice e scagliò un’onda d’urto magica contro le due, Acquarius si interpose davanti a Lucy per farle da scudo con l’acqua, tuttavia sapeva che non avrebbe potuto resistere molto, aveva percepito l’immenso potere magico dello Spriggan, così mentre ne teneva a bada gli attacchi, Acquarius si rivolse a Lucy:
-“Lucy non posso resistere molto, è troppo forte e il tuo potere magico praticamente è azzerato, se rimanessi rischieresti solo la vita”
-“Non mi importa Acquarius, ti prego non voglio perderti di nuovo” rispose Lucy in lacrime coperta ancora dallo scudo dello spirito stellare
-“ Tch, non sarà un addio questa volta, se sono riuscita ad intervenire questa volta, potrò farlo di nuovo, tuttavia se adesso non chiudo il mio portale potresti morire, quindi ti darò parte del mio potere per difenderti fino al suo arrivo”
Sogghignò Acquarius
-“Lui chi?” rispose Lucy.
Si bloccò non riusciva a capire cosa volesse dire, ma non ebbe tempo per pensare, Acquarius scomparve, il manto d’acqua che la circondava si espanse di quasi mezzo metro ed entrò in contatto con il potente attacco di Brandish, l’effetto durò una trentina di secondi, poi scomparve, era scoperta e vulnerabile agli attacchi del nemico.
-“È la fine per te Lucy Heartphilia ahahah” ormai Brandish era in preda alla sua sete di vendetta e delirio
-“Questa è la fine” pensò Lucy tra sé e sé.
Un bagliore rosso scarlatto si interpose davanti all’attacco dello Spriggan, Lucy si sentì sollevare e si ritrovò ad alcuni metri di distanza dal pezzo della chiave di Aquarius con gli occhi chiusi, non aveva il coraggio di aprirli; d’incanto udì una voce familiare che le parlò:
-“Lucy stai bene?”
Aprì gli occhi, Brandish era lontana, era tutta intera , alzò adagio lo sguardo e d’un tratto quella voce familiare divenne un volto familiare, Natsu l’aveva salvata, di nuovo, scoppiò in un pianto liberatorio, gli si avvinghiò al petto e disse:
-“Na.. tsu grazie mille”
-“Non c’è bisogno che mi ringrazi, è mio dovere proteggerti ricordi?” rispose il ragazzo con i capelli color ciliegio
-“Ora però devo occuparmi di alcune faccende Lucy, parleremo dopo”
-“Ok…”
Lo sguardo di Natsu si fece serio, posò delicatamente Lucy sul pavimento e urlò:
-“Ora ragazzi!”
Dal nulla Happy, Mest e Minerva apparvero dal nulla, questi ultimi si portarono alle spalle di Brandish e assestatole un colpo deciso dietro la nuca, le fecero perdere i sensi.
-“Tutto secondo i piani” disse Mest
-“Devo dire che non pensavo che avrebbe funzionato, che ne facciamo di lei?” esclamò sorpresa Minerva
-“Lasciamola li ormai è indifesa, non darà fastidio” disse Happy
-“Va bene, ora prendete Lucy e portatela immediatamente alla gilda per curarla “ disse Natsu
-“E tu che farai ?” rispose preoccupato Happy
-“Ho una faccenda da sistemare”
-“Siamo in territorio nemico Natsu non è il momento di fare improvvisazioni” esclamò Mest
Natsu ormai aveva deciso, era impossibile fargli cambiare idea, se ne accorsero tutti, decisero quindi di rispettare la sua scelta , presero Lucy in spalla e stavano per scomparire quando Lucy gli fermò:
-“Non … voglio andarmene… voglio rimanere qui”
-“Sei troppo debole Lucy, gli saresti solo di peso” disse preoccupato Mest
Natsu si girò verso Lucy, le sorrise ed esclamò:
-“ Ci ritroveremo alla gilda molto presto Lucy, ora va e fatti curare le tue ferite”
-“Posso fidarmi vero Natsu?” disse con tono titubante
Natsu le prolungò il sorriso mostrandole il pollice all’insù esclamò:
-“Certo Lucy”
Lucy si rassicurò e prese le chiavi che erano sul tavolo, come in un lampo i quattro sparirono, Natsu abbassò delicatamente il braccio, tornò nuovamente serio e si incamminò verso la sala grande; era una sala enorme, adornata di colonne altissime e arazzi alle pareti, il soffitto era incredibilmente alto e sul fondo della stanza, dopo una piccola rampa di scale di marmo c’era un trono, interamente rivestito di stoffa rossa, in tinta con il lungo tappeto che si estendeva per tutta la sala; sul trono sedeva Zeref, era in attesa di Natsu, lo aveva percepito a miglia di distanza prima che arrivasse al castello:
-“Così alla fine sei davvero venuto nella mia umile dimora eh Natsu?” chiese con tono poco sorpreso Zeref
-“Piantala, sono venuto qui per mettere fine una volta per tutte al male che stai creando, non ti perdonerò mai per quello che hai fatto a Lucy”
-“Oh , be vediamo se sarai in grado di uccidermi”
Zeref si alzò dal trono , scese le scale e giunse a circa 5 metri da Natsu, che nel frattempo aveva inizato a srotolare le bende che aveva sul braccio destro.
-“La farò finita con un unico attacco e farò finire questo clima di terrore che stai cercando di instaurare Zeref!”
Finite di srotolare le bende sul braccio era visibile un marchio nero di un drago, Natsu lo mostrò soddisfatto a Zeref ed esclamò:
-“Mi ci è voluto molto tempo, ma sono riuscito ad accumulare tutto il potere residuo che Igneel ha lasciato in me, e questo potere sarà quello che ti distruggerà Zeref”
Zeref era sorpreso e socchiudendo gli occhi con fare rassegnato sibilò:
-“Forse finalmente sarai in grado di uccidermi, Natsu”.
Continua….
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