Are you my remedy

di potterheadxxslytherin
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Goodbye John ***
Capitolo 2: *** He cried. ***



Capitolo 1
*** Goodbye John ***


"Tieni gli occhi fissi su di me. Fallo, te lo chiedo per favore."

"Fare cosa?"

"Questa chiamata è... È il mio biglietto. 
È così che le persone fanno, no? Lasciano un biglietto."

"Lasciano un biglietto quando?"

"Addio John."

"No. Non.."
 
"SHERLOCK!"



Accadde tutto così dannatamente in fretta.
Un attimo prima John stava guardando Sherlock buttarsi, un attimo dopo il parcheggio si era riempito di persone. 
E lui era lì, a terra. Non si muoveva. 
Il panico si impadronì di John.
Gli infermieri non tardarono ad arrivare, grazie al cielo.
Perché? Perché fare una cosa del genre? Sherlock non era il tipo di persona che butterebbe via la sua vita così. Non solo perché la sua immagine era stata diffamata da uno psicopatico.
Sherlock semplicemente se ne fregava delle persone e di quello che pensavano. 
Allora perché? Non pensava a lui? Non pensava a quanto dolore gli avrebbe causato lasciandolo così? 
John prese la mano di Sherlock fra le sue. 
Una lacrima gli rigò il volto. 

"Non azzardarti a morire, stupido idiota." Sussurrò leggermente. 


***

Una volta dentro l'ospedale John dovette aspettare in sala d'attesa.
Le ore scorrevano così lentamente che parvero non passare mai. 
John iniziò a camminare avanti e indietro ripetutamente, in preda all'ansia.
Era convinto di aver fatto venir il mar di mare a tutti in quella stanza. Ma poco importava.
Andò verso la macchinetta e si prese un thè, rimase seduto ad aspettare.
Un'ora,
Poi due,
Poi te,
Poi quattro.
Quando finalmente arrivò un medico.

"Signor Watson?" Chiese. 

"S-sì, sono io."

"Ho una buona e una cattiva notizia per lei, quale vuole per prima?"

Ci pensò su qualche secondo. 

"La buona." Disse poi. 

"La buona notizia è che il signor Holmes ce l'ha fatta."

John sorrise sollevato. 
Ma il suo sollievo non durò molto, poiché John si accorse della faccia preoccupata del dottore.

"Qual è la cattiva notizia dottore?" 

Il dottore esitò per qualche istante. 

"È entrato in coma, non sapremo quando si sveglierà."

Il mondo gli cadde addosso in un secondo. 
Sherlock, in coma.
La persona più brillante e intelligente che abbia mai conosciuto in coma. 
Il suo migliore amico. In. Coma. 
John poteva sentire lo sguardo dispiaciuto del dottore su di sè, ma non gli importava. 
Voleva piangere, urlare, scappare. 
Ma non poteva, lui doveva essere forte. 
Per Sherlock. 

"Posso vederlo?" Chiese con un filo di voce. 

"Certo, mi segua."

Seguì il dottore per i corridoi dell'ospedale fino ad arrivare alla stanza di Sherlock. 

"Vi lascio soli." Disse, ed uscì. 

Lui era lì. Addormentato, immobile. 
I ricci scompigliati sulla fronte, pallido, delle ferite in faccia, ma pur sempre bello.
John prese la sedia che c'era nella stanza e la avvicinò al letto del suo conquilino.
Gli passò una mano fra i capelli, così morbidi. 
Poi prese a sfiorargli delicatamente il volto, gli diede un piccolo bacio sulla fronte.
Le lacrime tornarono a rigargli il volto. 

"Perché Sherlock?" 

Gli prese la mano e la strinse forte fra le sue.

"Non farlo mai più, idiota."

***

"John?"
...
"John svegliati."
...
"JOHN!"
"Eh? SHERKOCK!"
"No, John. Sono solo io, Greg."
John si guardò in torno, era ancora in ospedale.
Il suo busto poggiato sul letto di Sherlock, le loro mani intrecciate.
I raggi del sole illuminavano la stanza.
I suoi occhi si posarono su Sherlock. Lo scrutò per alcuni istanti. 
I capelli arruffati sul viso, le labbra socchiuse, sul viso un'espressione rilassata.
Erano poche le volte in cui John aveva visto Sherlock senza in dosso la sua solita maschera, e questa era una di quelle. 
Sembrava così fragile, così umano. Avrebbe tanto voluto stringerlo.
Ma sapeva benissimo che quando si sarebbe svegliato, Sherlock sarebbe tornato ad essere il solito sociopatico iperattivo. 
"John?" La voce di Lestrade lo riportò in sè.
Si voltò a guardare l'amico. I suoi occhi trasparivano preoccupazione. 
La stanchezza gli si leggeva in volto. I capelli spettinati, i pantaloni stropicciati, l'accenno di barba non fatta sul viso. 
"Ciao Greg."
"Come sta?" Persino il suo tono di voce suonava stanco. 
John tornò a guardare Sherlock. 
Un lieve sorriso si fece spazio sul suo viso.
"Se la caverà, lui è Sherlock Holmes." 

Salve a voi, miei cari lettori.
Vorrei inanzitutto dire che questa è la mia prima Johnlock e quindi chiedetvi di essere clementi hahaha
Ho qualche dubbio su ciò che ho scrito fino ad ora, quindi vorrei chiderevi di dirmi se questo primo capitolo vi piace oppure no.
Vi ringrazio in anticipo per aver letto fino a qui. :) 

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Capitolo 2
*** He cried. ***


I giorni passavano lenti e noiosi per John Watson. 
La vita senza Sherlock semplicemente non era più vita.
Sherlock si era insinuato nella sua vita per puro caso, ma ora immaginarla senza di lui era dannatamente difficile. Impossibile.
Non riusciva ad immaginarsi in un altro posto se non al 221b di Baker Street, non riusciva ad immaginarsi con nessun altro se non con Sherlock. 
Sherlock Holmes era il suo unico vero amico. Il migliore. 
O forse era di più? Forse John Watson si era perdutamente innamorato del suo conquilino?
John sentì il suo cuore accellerare. 
No, impossibile. 
Lui non era gay. 

"John caro? Sei in casa? Ho preparato del the!"

John sorrise. 
La signora Hudson è sempre stata così amorevole nei suoi confronti. Nei loro confronti.
Non riusciva a spiegarsi come ancora non li avesse cacciati di casa.
A causa loro (più di Sherlock che sua), aveva rischiato di impazzire svariate volte.
Come per esempio quando Sherlock si era messo a sparare alla parete per pura noia.
Oppure tutti gli arti di cadaveri che trovava nel frigo ogni volta che veniva in cucina. 
John sorrise amaramente.
Sherlock sapeva essere peggio di un bambino, insopportabile, viziato, insensibile e tante altre cose. 
Ma gli mancava come l'aria. 
Quella casa non era casa senza di lui. 

"John caro, stai bene? Sembri così pallido" 

John ebbe un sussulto. 
Nemmeno si era accorto che la signora Hudson era proprio davanti a lui. 

"Sì signora Hudson, non si preoccupi" cercò di sorridere, ma era certo di non esserci riuscito poi bene. 
Poiché la signora Hudson lo guardò perplessa. 

"Ho fatto il thé, ne vuoi un po' caro?"

"Certo, la ringrazio. Prego, si sieda"

Fece cenno alla signora Hudson di sedersi davanti a lui sulla sua poltrona, mentre lui si sedette su quella di Sherlock. 
Il suo profumo lo inondò come un fiume in piena. 
Da quando Sherlock era in ospedale John si sedeva sempre lì, gli era persino capitato di addormentarsi lì. 
Aveva bisogno di sentirlo vicino, anche con cose banali come quella. 
A volte si sorprendeva a fissare il suo violino, oppure si metteva la sua sciarpa quando usciva. 
Sembrava un drogato in astinenza e questo lo stava uccidendo. 

"Come sta Sherlock? Ancora non riesco a credere che abbia fatto una cosa del genere" La sua voce suonava addolorata. 
Ma come biasimarla, nessuno riusciva a crederci. 
Tanto meno John. 
Sherlock non avrebbe mai fatto una cosa del genere, c'era qualcosa sotto. 
Doveva esserci qualcosa sotto.

"È in coma, i medici non sanno quando si sveglierá" 

Sentirsi dire quelle parole parole dal medico era stato come ricevere una pugnalata al cuore.
Ripeterle era ancora peggio. 
La signora Hudson non rimase a lungo, giusto il tempo di bere il the e di fare due chiacchere.
Rimase solo. Di nuovo. 
Entrò nella stanza di Sherlock, il suo profumo lì dentro era così forte. Sembrava quasi di averlo vicino. 
Sì buttò sul letto del suo amico. 
E pianse, pianse tutte le lacrime che aveva trattenuto in quei pochi giorni senza Sherlock. 
Pianse sperando di riuscir a tirare fuori il dolore insieme alle lacrime. 
Pianse sperando di essere capitato in un brutto incubo dal quale si sarebbe svegliato presto. 
Pianse sperando di svegliarsi da quell'incubo e di ritrovare Sherlock in sala, seduto sulla sua poltrona.
Pianse fino ad addormentarsi.


Lo so, lo so, è un po' corto come capitolo. Mi dispiace :(
Ma mi piace particolarmente perché mostra tutto il dolore che John sta provando. 
Mi farò perdonare al prossimo capitolo, promesso! 
Ma spero che questo vi piaccia comunque. 
Lasciate qualche recensione per farmi sapere cosa pensate! 
Al prossimo capitolo 

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