Assoluto di Mitsuki91 (/viewuser.php?uid=158486)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Il quadro ***
Capitolo 3: *** Missione ***
Capitolo 4: *** Conquista ***
Capitolo 5: *** Amanti ***
Capitolo 6: *** Allo scoperto ***
Capitolo 7: *** Pretendere ***
Capitolo 8: *** Isteria ***
Capitolo 9: *** Tirare la corda ***
Capitolo 10: *** Spezzarsi ***
Capitolo 11: *** Epilogo ***
Capitolo 1 *** Prologo ***
Nome sul forum/efp:
Mitsuki91
Titolo: Assoluto
Cosegna: Coppia Lily/Scorpius.
Personaggi
extra (+ 1 punto): Albus Severus Potter – James Sirius Potter –
Severus Piton* (quadro) – Harry Potter – Draco Malfoy.
L’amore
non è bello se non è litigarello. Si vogliono bene, ma come
reagiranno le famiglie? E ai loro litigi? Chi impazzirà e chi
rimarrà normale? Non voglio il triangolo Lily/Scorpius/Rose
Rating:
arancione
Genere: dark, drammatico,
introspettivo
Avvertimenti/note:
tematiche delicate
Riassunto: "L'ha
cercato nel volto di mille studenti.
Giorno per giorno, così
calma e attenta che i suoi compagni credono che la preside l'abbia
torturata per farla scendere a più miti consigli.
Lei non ascolta nessuno.
(Cerco un volto da
corrompere, la stessa espressione...)
L'ha trovato, alla fine
dell'anno.
Scorpius Malfoy, due anni
più grande di lei, sorprendentemente Corvonero e ancor più
sorprendentemente amico di quell'ameba di Albus, osserva il mondo a
testa alta, distribuendo superiorità e disprezzo verso chi non
considera alla sua altezza.
Anche a lei.
E' biondo e ha gli occhi
azzurri.
(E'
luce, la luce da incrinare; non so ancora come ma so che lo farò
mio.)"
Note d'autore: ehm *fugge
via inseguita da una giudiciA inferocita*
E' che non ho resistito.
Cercavo da tempo un pretesto per poter scrivere della mia coppia
preferita u.u e sì, non è la Lily/Scorpius... XD Perdono! Spero
solo di non essere uscita troppo dalla traccia. Dopotutto ci sono i
litigi, ci sono le reazioni della famiglia, c'è gente che impazzisce
e, ehm, quanto al volersi bene direi che... C'è una consapevolezza
tardiva? E sicuramente non c'è il traingolo Lily/Scorpius/Rose
*soprassede su altri tipi di triangolo*
Duuuunque.
Da un punto di vista
formale e stilistico, questa storia è un esperimento. A parte il
fatto che anche qui ho deciso di cambiare i tempi verbali dopo che un
bel pezzo era già scritto, e quindi sono tornata indietro con
pazienza a modificare tutto (perdonami se è scappato qualche errore
>___<), la storia si struttura in questo modo: è una mini-long
caratterizzata capitoli cortissimi e spezzati a metà. Generalmente
seguono uno schema 'episodio' – 'conclusione di poche righe' (ma
non tutti sono così). Il punto di vista principale è di Lily,
tranne nel prologo dove all'inizio viene introdotta in maniera neutra
e generica, e in un capitolo più avanti dove si trova uno scorcio di
Scorpius. La narrazione alterna una terza persona a dei pensieri
propri di Lily in prima, inseriti fra parentesi. Anche questo è un
esperimento stilistico (spero che non sia uscita una schifezza :v).
Non so poi che altro
dire, perché non voglio spoilerare troppo. Mmmmh diciamo solo che
molte cose sono non dette o che ci si arriva per vie traverse; non mi
piace redere le mie storie troppo palesi e devo dire che, almeno di
solito, in questo modo riesco a produrre qualcosa di decente. Inoltre
gioco molto sulle ripetizioni. La storia è piena di temi ricorrenti
che si inseguono fino alla fine.
Beh, direi che c'è
tutto, al massimo chiedi tu qualche chiarimento XD Buona lettura e
buona valutazione!
(Spero di non
sconvolgerti troppo. Sul serio).
(Ps: il rating arancione
mi ha limitato un sacco, ma ha anche reso la sfida più divertente.
Chissà, prima o poi potrei inserire in una storia a parte due o tre
approfondimenti dal punto di vista sessuale... u.u)
(Pps: per i personaggi
bonus... Spero di aver dato a ciascuno il giusto spessore, o meglio,
la giusta rilevanza nella trama anche se qualcuno compare solo in una
scena, per dire. In caso non mi lamenterò dei punti persi. Mi
lamenterò molto, però, se non riceverò il bonus per il personaggio
che vale doppio, ahahah XD)
(Ppps: spero si sia
capito che Lily ha tendenze un po' psicopatiche. Lei pretende, come
le ho anche fatto dire esplicitamente; ciò che non si vede fino alla
fine, però, è che non ottenere ciò che vuole la distrugge. In ogni
modo in cui una persona può essere distrutta)
Assoluto
Prologo
Si può dire che fosse
cresciuta imbottita di storie.
I suoi genitori erano
eroi. I suoi zii, la sua madrina, le persone che abitualmente
frequentavano casa sua avevano combattuto una guerra e vissuto una
vita piena di rischi, emozioni, tragedie.
Anche chi non c'era più
veniva ricordato con ardore, per questo o quel gesto.
Lily Luna Potter ne era
affascinata.
Intendiamoci, non che
passasse tutto il suo tempo china sui tomi di storia, anzi. Lei
beveva dalle bocche dei parenti e degli amici; lei ascoltava,
incantata, e si beava delle emozioni forti che non avrebbe mai
vissuto sulla propria pelle. Ne era ingorda, non ne aveva mai
abbastanza e questo si rifletteva sul suo carattere irruento e pronto
agli scoppi d'ira.
Era come se vivesse
sempre al limite, sempre alla ricerca del brivido.
Fra tutti i racconti di
guerra, crescendo, si era fissata in particolare su uno: quello di
Severus Piton. Suo padre continuava a dire a gran voce che era l'uomo
più coraggioso del mondo; lei, da bambina in fase di crescita,
vedeva in lui solo il grande amore mai ricambiato e per il quale era
morto.
Assoluto.
Aveva supplicato,
implorato suo padre di farle vedere i ricordi, ma lui continuava ad
insistere che non erano adatti per lei, per una bambina.
Lily si era arrabbiata,
aveva pestato i piedi ed era esplosa, come accadeva sempre quando
voleva qualcosa e qualcun altro gliela negava. Aveva avuto uno scatto
d'ira e i suoi genitori, consci del suo carattere, l'avevano lasciata
urlare senza darle alcune soddisfazione.
"Credo che sarà
un'ottima Grifona." commentò Ginny, sospirando sconsolata,
mentre era in cucina con Harry e intravedeva dalla porta Lily mettere
a soqquadro il salotto.
"Non mi pare che i
capricci siano un'indole Grifondoro." replicò il marito,
anch'esso sconfortato e ormai abituato agli scatti d'ira della
figlia.
"Lo è sicuramente
avanzare a testa alta verso i propri desideri, senza farsi fermare da
nessuno."
Non del tutto convinto,
Harry scosse la testa.
A Lily non importava
nulla delle ipotesi dei genitori. Quella stessa notte, passato lo
sfogo isterico, si era preparata con tutta calma per alzarsi mentre
tutti dormivano, sgattaiolare nello studio di suo padre e armeggiare
fra provette e pensatoio fino a che non aveva trovato l'oggetto dei
suoi desideri. Si era tuffata nel bacile di pietra e aveva bevuto,
avida, ogni singola goccia di ricordo.
Severus Piton si era
presentato a lei come un ragazzino impacciato, buffo, passando da un
adolescente codardo fino a diventare l'adulto terribile e sprezzate
che i suoi studenti ricordavano ancora con terrore.
Era rimasta incantata.
In particolare da due
cose: il dolore spezzato sul suo volto, quando Silente gli aveva
comunicato che Lily era morta – assoluto, come il suo amore
– e l'espressione fredda e austera del dopo – quell'eleganza
sciatta che lo nascondeva al mondo.
Era uscita dal pensatoio
e aveva messo i ricordi via, utilizzando la bacchetta di Harry che
aveva sgraffignato prima che tutti andassero a letto. Si era
assicurata che fosse tutto a posto, prima di tornare a dormire come
se niente fosse.
In quel momento, anche
se non era ancora del tutto consapevole, aveva appena deciso
cos'avrebbe voluto dalla vita, più di ogni altra cosa.
***
La sua famiglia era
rimasta parecchio stupita dallo smistamento.
Lei, fracamanete, se lo
sentiva già da un bel po' e, anche se avesse voluto, non avrebbe
comunque cambiato quella scelta. Non era certo quel fifone di Albus.
Non appena il Cappello
Parlante era calato sulla sua testa aveva pronunciato il suo
verdetto. Non c'era stato neppure un tentativo di dialogo: era
naturale, era l'Ordine delle Cose, nessuna possibilità di errore.
"Serpeverde!"
aveva gridato.
E Lily, all'apparenza
calma e tranquilla, era esplosa dentro di sé e aveva sorriso.
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Capitolo 2 *** Il quadro ***
Il quadro
Non ricorda esattamente
quale sia stata la causa scatenate. Probabilmente uno dei suoi soliti
scatti d'ira, che le mandano in tilt il cervello e la fanno uscire di
senno.
Quando è in quello stato
i suoi compagni di Casa hanno imparato ad ignorarla e evitarla; non
va altrettanto bene con gli altri ragazzi. C'è chi si diverte
appositamente a prenderla in giro, forse per la rivalità fra Case, e
ridacchia di fronte alle sue guance arrossate e ai suoi pugni
stretti, mentre dalle sue labbra escono le peggio contumelie.
E, se c'è una cosa che
la manda in bestia più di ogni altra, è quella di sentirsi derisa
mentre si crogiola nel giusto orgoglio ferito.
Quindi, in qualche modo,
è finita dalla preside, poiché aveva già ottenuto troppi richiami.
Ed è solo il suo primo
anno scolastico.
Un arrabbiatissimo
professor Vitious la sta scortando davati ai gargoyle di pietra,
mentre lei, ancora piccata, ha incrociato le braccia al petto e si è
fatta letteralmente trascinare a peso morto (mi lascerà un
livido, posso denunciarlo, posso distruggerlo...).
"La parola d'ordine
è Felix. Sali e aspetta, io ho lezione ma farò in modo di avvertire
la preside se non è già nel suo ufficio." ha sputacchiato il
professore (fottuto nano da giardino mascherato da insegnante,
emerita cacca di troll che ha una patata al posto del naso, forse per
non sentire la puzza che emana, lurido vecchio bavoso che se non la
smette di sputarmi addosso sbriciolerò fra le mie mani...).
Lei, contraritata, ha
strattonato il braccio per liberarsi dalla sua presa ed è salita.
Il suo malumore si è
spento solo quando ha visto il quadro.
Severus Piton è proprio
dietro la scrivania della preside, fortunatamente vuota, accanto al
ritratto di Albus Silente. Ha osservato il suo ingresso con sguardo
annoiato – come se lei fosse niente, solo uno spostamento d'aria
mentre la porta si apre – e ora la sta ignorando platealmente.
Lily ha avvertito un
brivido.
Si è avvicinata,
meravigliata e stregata da quel viso, da quegli occhi impassibili, e
si è seduta sulla sedia posta davanti al suo ritratto, dall'altro
lato della scrivania.
L'ha guardato per bene,
bevendosi il suo viso, ogni minima imperfezione. E lui,
sentendosi osservato, dopo i primi istanti di indifferenza, ha
ricambiato con uno sguardo sprezzante e un ghigno che promette
guerra.
Brividi, brividi lungo
la schiena, in una lunga onda colma d'eccitazione.
"Severus." ha
iniziato lei, sussurrando, senza quasi rendersi conto di aver
pronunciato davvero il suo nome.
"No." l'ha
stroncata subito lui "Sono il professor Piton per te, bambina."
La sua voce è annoiata,
quasi strascicata. Il ghigno si è spento e lui si limita a fissarla
come se si sentisse superiore.
Lily ha avuto un
rigurgito d'odio.
(E' mio, lui è mio,
come si permette? E' mio, è assoluto nel suo amore e quindi è ciò
che voglio).
"Professor Piton."
ha risposto freddamente lei, sibilando fra i denti "Forse non sa
chi sono io."
"Capelli arancioni e
lentiggini, direi che non serve altro per identificarti come Weasley.
Non che mi interessi."
Questo distaccamento,
questa... Derisione... La stanno mandando su tutte le furie.
(Sono io, nipote di
mia nonna, oggetto della tua ossessione; sono io e mi devi rispetto).
"No." continua
lei "Sono una Potter."
Mai, come in quel
momento, avrebbe voluto strappare a quell'indegno di Al le sue iridi
verdi.
Severus alza un
sopracciglio.
"E quindi?"
chiede, tranquillo, leggero, come se davvero non importasse.
(E quindi devi essere
mio, mio mio mio...)
La preside spalanca la
porta in quel momento, interrompendo la sua replica piccata.
"Signorina Potter!"
esclama, distogliendo la sua attenzione dal quadro "Le sembra
questo un comportamento adeguato alla scuola? Il professor Vitious mi
ha detto che si è messa a lanciare incantesimi per il corridoio
inseguedo un'altra studentessa."
Lily chiude gli occhi.
Minerva McGranitt non è
solo la preside di Hogwarts, ma un'amica di famiglia. In passato
aveva assistito anche lei ai suoi scatti d'ira e sicuramete sapeva di
che pasta era fatta, ma era pur sempre un'autorità e aveva il potere
di espellerla da Hogwarts.
Con uno sforzo titanico
rinchiude ogni emozione negativa (orgoglio ferito, ingiustizia)
nei profondi recessi di sé e inizia a blaterare scuse, incolpando
quell'idiota di averla insultata.
La preside sospira e si
chiude la porta alle spalle; aggira la scrivania e si siede,
osservandola con fermezza.
"Lily, io ti
conosco." (un guizzo verso di lui, che ha mantenuto un
cipiglio indifferente nel sentire il mio nome. Rabbia. Rabbia a fiumi
e voglia di spezzare quel volto, di renderlo burro sotto le mie dita
ferme) "So bene che hai un carattere... Difficile. Ma questa
è una scuola e non posso tollerare questi scatti d'ira. Siamo
intese? Se capiterà ancora, sarò costretta ad avvertire Harry e
Ginny." (Quell'immagine fissa sulla retina, quei capelli neri
e quegli occhi neri, il buio delle ombre e della perdizione. Come
poterlo distorcere? Come farsi amare?)
Dopo un tempo fin troppo
lungo, Lily riporta la propria attenzione sulla preside.
"Va bene. Mi scusi
se le ho dato delle preoccupazioni."
Contrita al punto giusto
ma non preda di rimorsi. Non sta dicendo una bugia, quindi va davvero
bene.
Ha una missione, ora,
che la terrà impegnata per il resto dell'anno scolastico e forse
anche durante i prossimi.
(Come prendere ciò
che è mio di diritto?)
***
L'ha cercato nel volto di
mille studenti.
Giorno per giorno, così
calma e attenta che i suoi compagni credono che la preside l'abbia
torturata per farla scendere a più miti consigli.
Lei non ascolta nessuno.
(Cerco un volto da
corrompere, la stessa espressione...)
L'ha trovato, alla fine
dell'anno.
Scorpius Malfoy, due anni
più grande di lei, sorprendentemente Corvonero e ancor più
sorprendentemente amico di quell'ameba di Albus, osserva il mondo a
testa alta, distribuendo superiorità e disprezzo verso chi non
considera alla sua altezza.
Anche a lei.
E' biondo e ha gli occhi
azzurri.
(E' luce, la luce da
incrinare; non so ancora come ma so che lo farò mio.) |
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Capitolo 3 *** Missione ***
Scusate il ritardo nella pubblicazione; per farmi perdonare
pubblicherò un capitolo anche sabato :*
Missione
Alice Paciock è la sua
migliore amica.
E' una grifona fatta e
finita, ma ha capito come prenderla. Si conoscono praticamente da
sempre, perché il professor Paciock passava quasi sempre da casa sua
e lei aveva avuto modo di familiarizzare con Alice sin dalla più
tenera infanzia.
Lily ha deciso, quindi,
di confidarsi con lei.
"Mi piace Scorpius
Malfoy."
L'ha detto così, senza
troppi giri di parole. Non sono poi le parole esatte, ma una
Grifondoro come Ali non bada a certe sottigliezze.
Alice, che è stata
invitata a casa sua per quella settimana (durante le vacanze estive
avevano deciso di passare almeno una settimana l'una a casa
dell'altra), lascia perdere il gelato che sta mangiando e la fissa
con gli occhi sbarrati.
"Ma... Ma... Hai
solo dodici anni!"
Lily sorride.
"Quanto sei ingenua,
Ali. Che c'entra l'età, adesso? Io lo voglio e lui sarà mio."
Alice sospira.
Lily sa che l'amica fa
così quando lei si mette in testa qualcosa di impossibile.
"E come hai
intenzione di fare per conquistarlo?"
"Non lo so."
risponde lei, scrollando le spalle e allungandosi per leccare un po'
di gelato che è colato sulle mani di Ali "Per questo te lo sto
dicendo. Sentirò i tuoi consigli e poi deciderò."
Alice scuote la testa,
riprendendo a mangiare il proprio gelato per evitare che lei glielo
finisca.
"Non lo so. Io sono
una Grifondoro, lo sai. Ti direi di andare da lui e dirglielo e
vedere che succede."
Lily sbuffa, contrariata.
"Un po' debole come
tattica, non trovi? Io pensavo di sfruttare quell'ameba di Al."
"Non dovresti
insultare tuo fratello, Lily!"
Lily scrolla le spalle.
"Perché, non è
forse un'ameba? E' molle, da piccolo non faceva che frignare."
"Anche tu hai sempre
frignato."
Lily gonfia il petto
(come si permette di paragonarmi a quello?!).
"Io non frigno! Io
pretendo, è un po' diverso. Lui appena lo sfiori va a farsela sotto
e a dormire con la mamma."
Ali continua a scuotere
la testa, le guace arrossate. Lily decide che ne ha abbastanza e si
alza, lasciandola lì.
Alice è sì una buona
amica, ma è molto ingenua. E' anche l'unica su cui è possibile
contare (palle Grifondoro di lealtà), ed è anche il motivo
per il quale non ha stretto nessuna amicizia particolare con le sue
compagne di casa (luride approfittatrici voltagabbana, se avessi
confidato loro questa cosa Scorpius l'avrebbe saputa in mezzo secondo
e avrebbe riso di me... Rabbia. Rabbia al solo pensiero. Lui di me
non dovrà mai ridere).
Come al solito, quindi,
dovrò arrangiarsi. Dovrà pensare da sola ad una buona strategia.
***
"Al, mi aiuti con i
compiti?"
Piccoli passi.
E' questo il segreto di
una grande vittoria, e il suo animo Serpeverde le dà la pazienza di
aspettare.
Albus all'inizio
sobbalza: non l'ha vista arrivare.
(Pavido. Pavido e
idiota.)
"Ah, ehm, certo.
Qual è il problema?"
"Nulla di
particolare, ma ho pensato che studiare con un Corvonero forse
avrebbe aumentato la mia intelligenza."
L'arte del lusigare
qualcuno funziona sempre. Puoi essere dominante anche se dai
l'impressione di sottometterti.
Albus sorride, contento.
Prima che lei possa dire qualcosa è già partito in quarta,
iniziando a spiegare Trasfigurazione.
Lily sorride di rimando.
Se avvicinarsi al suo
fratello-ameba le garantirà l'amore di Scorpius, allora farà questo
sacrificio con piacere.
|
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Capitolo 4 *** Conquista ***
Conquista
Due anni.
Due anni le sono serviti.
Due anni a correre dietro
come un cagnolino (bleah) a fringa-Al, pretendendo di studiare
sempre con il suo "caro fratellone".
Perché lo sapeva. Sapeva
che quei due erano culo e camicia e dove stava uno stava anche
l'altro.
Ha potuto osservare
Scorpius da vicino. Non poteva entrare nella Torre di Corvonero; ci
ha provato e ci è pure riuscita, una volta, ma un Prefetto idiota ha
minacciato di denunciarla alla preside e lei non aveva alcuna
intenzione di tornare in quell'ufficio.
Non fino a che non
avrebbe potuto guardare quel volto, colori e tela che si sono
permessi di deriderla, e affermare con orgoglio che non gli serve ciò
che lui ha già dato, perché lei ha un amore assoluto tutto per sé.
Avrebbe vinto lei.
Così si sono risolti
tutti ad utilizzare un'aula vuota a metà strada fra Corvonero e
Serpeverde.
La prima volta che
Scorpius era venuto con Al, portandosi dietro i suoi libri, l'aveva
guardata con disprezzo. Lei aveva ghignato di rimando.
(Mi odi perché per
ameba-Al devi stare con me. Mi piace. Mi piace sapere che ti
sconvolgerò tanto da portarti ad amarmi).
E così è cominciata.
Due anni dopo, in una
delle rare assenze di Albus, mentre lei studia in quell'aula che
crede rimarrà vuota per il resto del giorno, Scorpius è entrato con
i suoi libri.
Ha sempre sul volto
quell'espressione distaccata e superiore. Lei non l'ha mai vista
cambiare, nemmeno quando era con Al. Ancora una volta si chiede
perché quei due siano amici, ma soprattutto si chiede che ci faccia
lui lì. Prima d'ora, se Al non c'era, lui se ne stava comodamente
spaparanzato nella Torre, non veniva certo per lei.
(Le esplosioni di
rabbia che ho dovuto trattenere. Non ho sfondato la porta di
Corvonero solo perché sono una Serpeverde, e sono paziente).
"Beh?" chiede
quindi, genuinamente stupita, alzando lo sguardo dai libri per
osservarlo.
"Al mi ha detto che
domani hai un compito di pozioni. Mi ha chiesto di aiutarti."
La voce è annoiata; non
la sta neppure guardando. Lily sorride, certa della propria vittoria.
"Ti ringrazio."
risponde quindi, e lui le lancia un'occhiata un po' scettica.
Quando mai lei è una
che dice grazie?
Studia con impegno per
tutto il pomeriggio; poi, al momento del congedo, fa la propria
mossa.
Sta per uscire dalla
stanza, è già in piedi con la borsa a tracolla mentre Scorpius è
ancora perso dietro ai propri compiti, quando si gira, si china e, in
meno di un battito di ciglia, le sue labbra sono sulle sue.
Non gli dà neppure il
tempo di rendersi conto di cosa sia successo.
Un largo sorriso le si
affaccia sulla bocca quando si rialza; i suoi occhi sono luminosi e
la sua recita è perfetta.
"Grazie." dice
ancora, mentre Scorpius la guarda stupefatto (una vittoria per me,
un modo grazie al quale ho sconfitto la tua luce di pietra. Sei
burro, burro sotto le mie dita. Sei l'assoluto nato per me).
Si gira e se ne va,
lasciandolo lì, solo.
***
Capisce che lui vorrebbe
dimenticare ma non ci riesce. Fanno ancora i compiti insieme,
rigorosamente con frigna-Al in mezzo a loro, ma lei insiste e
continua a guardarlo.
Ogni volta.
Che sia in Sala Grande o
in mezzo ad un corridoio, è così spudorata che alcune delle sue
compagne di Casa iniziano a fare battute e a prenderla in giro.
(Potrei distruggerle,
ma non ne vale la pena).
Non lo guarda con
ammirazione, amore o altro. Lo guarda con freddezza,
calcolatrice; aspetta le sue mosse e vuole fargli sapere che lo
controlla.
Ed è così che anche lei
sa.
Scorge Scorpius
guardarla, accorgersi dei suoi occhi piantati fissi su di lui e
distogliere lo sguardo. Imbarazzato, forse. Il bello della sua pelle
pallida è che lascia emergere il rossore.
(Lui non si nasconde
dietro ombre e toni scuri. Lui è la luce che irradia dall'alto e si
abbasserà per me).
Aspetta.
Fino a che anche lui
non cede.
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Capitolo 5 *** Amanti ***
Amanti
Sono amanti fin
dall'inizio del suo quarto anno scolastico.
Lily l'ha lasciato
cuocere nel suo brodo, quell'estate, e si è anche allontanata
impercettibilmente da Al. Non sa se lui le serva ancora, sa però che
è un bene continuare la recita, lasciare in piedi la facciata.
Se il suo piano ha
fallito...
Non fallirà. Lei lo
vuole con tutta se stessa e quindi non può fallire. Non se lo può
permettere e non ha un volto di colori e tela da deturpare nei suoi
sogni, non questa volta.
Se il suo piano ha
fallito, deve aver modo di avere ancora accesso a lui.
Non ce n'è bisogno. Sin
dall'inizio, sin dal primo passo sulla carrozza del treno, lui la
cerca.
La spinge in un bagno
mentre nessuno guarda, si chiude la porta alle spalle e la osserva.
La guarda con quello sguardo superiore che lei non vede l'ora di
spezzare.
"Perché?"
chiede, sputa quasi con rabbia.
"Perché no?"
risponde lei, sorridendo (ghignando). Sa a cosa si riferisce.
Ed è come pensava;
lui ha passato tutta l'estate a pensare a lei, a quel misero
sfioramento che l'ha tormentato come un tarlo.
"Sei la sorella del
mio migliore amico."
Lily scrolla le spalle.
"E quindi?"
"Al mi
scorticherebbe vivo."
Lei non lo lascia
rimuginare in pensieri che potrebbero farlo desistere. Gli afferra il
colletto della camicia e lo trascina addosso a sé, in un bacio che
stavolta non nega nulla.
Pelle contro pelle,
labbra schiuse a forza. E' lei che domina, è sempre lei. E lui, dopo
un primo momento di sconcerto, si abbandona.
Lily apre gli occhi. Non
vuole perdersi il momento (la maschera è spezzata, niente
superiorità e disprezzo, solo passione. Le ciglia tremano,
frenetiche; sento le sue mani attorno alla mia vita. Deve stringermi.
Deve volermi.
E' mio. E' il mio
amore assoluto).
Quando lui si stacca da
lei, sembra sconvolto. La bocca rimane semi-aperta, lo sguardo perso
nel vuoto.
(Spezzato).
Lily sorride ancora. Si
alza sulle punte dei piedi per stringerlo ancora e baciargli il
collo. Morde la pelle fra i denti, lo sente gemere (dolore?
Piacere?) ma non le importa, insiste nel suo intento. Quando lui
l'allontana, il livido si sta già formando.
E' un marchio di
possessione.
"Non pensarci
troppo." sussurra Lily "Non pensare troppo. Puoi
abbandonarti, con me."
Lo supera ed esce dal
bagno, certa di avere il suo sguardo sulla schiena.
***
La loro è una relazione
segreta.
Scorpius sembra avere
paura di Al. Le poche volte in cui ne hanno parlato, lui ha insistito
nel dire che non vuole tradire la sua fiducia come migliore amico.
(Palle da Grifondoro.
Come può un Corvonero con ascendenze Serpeverde avere palle da
Grifondoro?)
Lei si è adattata. Alla
fine non le costa niente. E in questo modo può prendere le misure,
sperimentare.
Dopo un primo momento in
cui ha dovuto fare la carina per conquistarsi in toto il suo cuore e
i suoi favori, inizia a pretendere.
Pretende la sua
presenza in orari assurdi.
Pretende che lui
l'ascolti, che la capisca, che partecipi ad ogni sua piccola gioia e
dolore.
Pretende da un punto
di vista fisico. Scorpius non avrebbe voluto neanche sfiorarla e
invece hanno perso la verginità insieme – è sempre lei a guidare,
è sempre lei a tirare i fili della loro storia e ad imporre ogni sua
voglia.
(Vincerò io. Taglierò
la tua tela e mi prenderò la tua espressione spezzata). |
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Capitolo 6 *** Allo scoperto ***
Allo scoperto
All'inizio, solo Ali sa
della loro storia.
E' allo stesso tempo
scettica e incredula, poiché non si capacita di come lei sia
riuscita a conquistarsi i favori di Scorpius. Ormai Lily sa ogni sua
opinione in merito a memoria, dato che lei si ostina sempre a
ripetergliela.
Ed è quando le fa
l'ultima confidenza che lei insiste ancora.
"Voglio che la
nostra storia diventi di pubblico dominio."
Ali la guarda e sospira.
"Una volta o
l'altra, la corda che tiri ti si spezzerà fra le mani."
"Beh?" insisite
Lily, sistemandosi meglio sul prato. Hanno appena iniziato il loro
quinto anno; Scorpius è al settimo "Stavolta non vedo proprio
cosa ci sia di male. Ogni ragazza vorrebbe che il proprio ragazzo la
innalzasse come un trofeo, no?"
"Sì, questo è
vero." ancora un sospiro "Ma Scorpius non vuole ferire Al.
Non finché dormono insieme e lui potrebbe ucciderlo nel sonno,
perlomeno."
"E' una mammoletta."
"E perché ci stai
insieme, quindi?"
Lily sorride.
"Lui è mio."
risponde semplicemente, come se fosse la cosa più naturale del
mondo.
(E' mio. E' il mio
assoluto e nessuno me lo toglierà).
Alice scuote piano la
testa.
"Lily..."
inizia "Non è un problema il fatto che tu voglia vivere la tua
storia alla luce del sole. Quello che mi preoccupa davvero... Tu lo
consideri tuo. Ma non consideri te stessa sua."
Lily guarda l'amica,
infastidita (come si permette di giudicarmi? Ovvio che io non sono
di nessuno. Io ho –
lui è mio perché
così dev'essere. L'ho voluto e quidi me lo sono preso – ma perché
dovrei essere sua?)
"Questo non è vero.
Io lo amo."
(Si può mentire a un
Grifondoro. Lui non smetterà comunque di crederti).
Alice sorride,
rassegnata. Sa anche lei che non le conviene insistere, che Lily è
prossima all'esplosione.
In questi anni, almeno a
scuola, i suoi scatti d'ira si sono contenuti... Ma solo perché lei
era concentrata su Scorpius. E perché ha imparato a non fare scenate
ma, come una vera Serpe, a farla pagare il doppio dietro le spalle,
quando uno meno se l'aspetta.
"Va bene."
risponde quindi "Parlane con lui."
Lily si volta e guarda
verso la foresta proibita, con il mento poggiato su una mano.
Ne ha già parlato con
lui, e lui non vuole. E' per questo che avrebbe voluto un consiglio.
Sospira.
Dovrebbe aver imparato da
tempo che Ali non vale niente per queste cose.
***
Alla fine ha trovato il
modo.
Suo fratello James è
sempre stato un impulsivo, un Grifondoro nato, con un forte senso
dell'onore. Le è bastato aspettare la prima uscita ad Hogsmeade,
dopo aver ottenuto da lui la conferma che sarebbe passato al
villaggio a salutare lei a Al, per farsi beccare con le mani di
Scorpius sotto la sua gonna e le sue labbra incollate sulla sua
faccia.
Mentre James imbastisce
la sua scena e Scorpius è terrorizzato (solo), dopo essere
stato trascinato sulla pubblica piazza, lei rimane ai margini e
nasconde il volto dietro le mani (dovrebbe essere per la vergogna,
in realtà è per mascherare l'esultanza).
Albus le si avvicina
piano piano e, una volta capito ciò che è successo, stringe i
pugni. Lei lo osserva da uno spiraglio fra le dita e lo vede guardare
Scorpius con un'espressione così dura che non avrebbe mai pensato
potesse nascere su quel volto da ameba.
"Spero che almeno
adesso si prenda le sue responsabilità." sussurra infine, senza
guardarla.
Lily sospira (è
un'attrice nata e non prova nessun rimorso).
"Lo spero anch'io."
risponde, benedicendo le mani che le nascondono il sorriso
trionfante.
|
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Capitolo 7 *** Pretendere ***
Pretendere
Ora che tutti sanno che
lei e Scorpius sono una coppia, Lily può innalzare la posta in
gioco.
Può pretendere cose
che non spetterebbero a nessuno.
La mattina di Natale, ad
esempio, tutti i sotterranei vengono svegliati dalle sue urla. Una
sua compagna di stanza prova timidamente a chiederle cosa c'è che
non vada e per tutta risposta viene quasi colpita da un libro
scagliato con tutta forza.
"LO AMMAZZO! COME HA
SOLO ANCHE POTUTO IMMAGINARE CHE AVREI APPREZZATO UN LIBRO DI POZIONI
PER NATALE?"
Lily è una furia. Ha le
guance arrossate e gli occhi sembrano quasi esploderle dalle
orbite.
E' preda di uno dei suoi
peggiori attacchi d'isteria.
Qualcuno corre fuori
dalla stanza; un buon quarto d'ora dopo, Alice Paciock viene fatta
entrare in tutta fretta in camera, ancora in pigiama e vestaglia.
(Una Grifona che
profana la mia Casa?! Come si sono permesse?!)
Urla anche a lei; urla a
tutte loro.
La sua rabbia è un fiume
che non può trattenere; esplode fuori e rompe le dighe, sommerge
ogni cosa e distrugge tutto sul suo cammino.
Solo Alice ha la forza di
avvicinarsi a lei. Una volta capita la situazione le posa le mani
sulle spalle e parla piano, come per rassicurarla.
"Lily. Scorpius è
rimasto a scuola perché tu gliel'hai chiesto. Ha già fatto molto
per te e sicuramente se gli dici in cosa sbaglia la prossima volta
migliorerà."
Lei sa che Ali non è mai
stata davvero dalla sua parte.
Sa che lei vede sotto
il mare di bugie che dice, che è la sola in grado di grattare oltre
la sua rabbia e arriva a ciò che le sta a cuore.
(La odio, per questo.
Non si deve permettere di giudicarmi. Non si deve permettere di
conoscermi in questo modo).
Si calma, nonostante
tutto. L'oggetto della sua rabbia si è spostato; ora odia Alice, ma
si limita a farlo in silenzio, mentre dentro di sé qualcosa continua
ad urlare, sperando che lei lo senta.
Lei sorride.
Sa già, ovviamente.
Sa già tutto e resta comunque di fronte a lei.
"Ora fai una bella
doccia, ti vesti e vai da lui. E cerca di non strapazzarlo troppo."
Lily si sforza di
sorridere – è un ghigno che trasuda disprezzo.
Dà le spalle all'amica e
si dirige a passo di marcia in bagno, chiudendo tutto il resto fuori.
***
Le sue grida si odono
fino in Sala Grande.
Scorpius incassa il colpo
con la testa fra le spalle (lo odio, lo odio, dov'è la sua
espressione superiore e distaccata, come posso spezzarla fra le dita
se si mostra così sottomesso, perché mi fa questo, perché si sente
in colpa, perché sta diventando così moscio, possibile che ameba-Al
l'abbia contaminato –
lo distruggerò, strapperò i miei occhi dal suo viso se ha osato
cambiarlo in questo modo per me).
Lily non riesce a
smettere, non trova una fine alla rabbia, questa è sempre più
grande – si nutre dell'espressione desolata di Scorpius e
vorrebbe solo prenderlo a schiaffi.
Alla fine si volta,
sconfitta (brucia e, per la prima volta, gli occhi si bagnano),
ed è quando sta per uscire dall'aula che lui l'afferra e la bacia;
la stringe a sé e placa la sua sete imponendosi sul suo corpo e
arredendosi nel modo giusto.
(E'
così che ti spezzi, è così che diventi mia preda; un assoluto
amore che ho preso in trappola).
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Capitolo 8 *** Isteria ***
Isteria
Se la loro relazione dura
tanto, è perché Lily non può pretendere troppo per i due anni che
ancora le restano ad Hogwarts.
Non che non ci provi.
Una volta maggiorenne e
libera di andare e venire da Hogsmeade nei weekend, senza doversi
attenere alle gite programmate, obbliga Scorpius ad andarla a trovare
sia il sabato che la domenica. Se ha dei compiti da svolgere si porta
i libri da madama Rosmeta e si fa aiutare, mentre Scorpius crolla dal
sonno. Ha iniziato ad affiancare suo padre nella gestione delle
imprese di famiglia e lavora sodo: è sempre il primo ad arrivare in
ufficio e l'ultimo ad andarsene.
Tempo, tempo sprecato
che dovrebbe dedicare a lei.
Lily lo vede con gli
occhi socchiusi al di sopra della burrobirra e si arrabbia. Sempre.
Fa scenate – gli fa promettere che dormirà di più che si curerà
di più (in realtà deve solo essere sveglio, deve prestarmi
attenzione, io devo
essere il centro del suo universo).
Maschera con
preoccupazione per lui la sua isteria crescente; sopporta il resto
dell'anno solo perché Alice è con lei.
Lei la rimprovera con
occhi stanchi, ma non ha capito che ciò che brama non è un
capriccio, ma è essenziale. E' la linfa giusta con cui nutrire la
sua vita.
***
L'estate fra il sesto e
il settimo anno si autoinvita a casa sua.
Rimane, durante le lunghe
giornate estive, a caricarsi di rabbia girando per il Manor e per il
giardino. Ha conosciuto i suoi genitori e i suoi nonni e li ha
liquidati tutti in pochi secondi: il disgusto con cui Lucius la
guarda è pari a quello che lei prova per lui (non era un eroe
nelle storie, ma solo il cattivo); Narcissa e Astoria sono due
bamboline frivole (davvero sono state smistate in Serpeverde?);
Draco è l'unico che la rende nervosa perché non dice mai nulla, si
limita a squadrarla come se la stesse studiando (è lei che studia
gli altri, come si permette lui di giudicarla?).
La sera, quando Scorpius
torna a casa stanco dal lavoro, Lily gli riversa addosso tutto l'odio
accumulato.
E' fortunata che il Manor
è grande e che hanno a disposizione un'ala tutta per loro.
Nondimeno, le sue urla raggiungono comunque gli altri abitanti, che
fanno sempre finta di nulla, forse per non intromettersi nella vita
del figlio/nipote.
(Pavidi. Idiote amebe
come mio fratello Al; buoni a nulla senza spina dorsale. Solo Lucius
mi disprezza ma non ha le palle per dirmelo apertamente. A volte
penso che vorrei deturpare pure il suo viso; toglierli quel
sorrisetto superiore a suon di sberle. Però lui è vecchio. Ed è
stato un Mangiamorte. E per quanto i suoi capelli siano biondi e i
suoi occhi grigi, non è fatto di luce come Scorpius.
Di ombra da corrompere
ne ha già una. Un quadro nero da sfigurare).
I suoi litigi con
Scorpius si risolvono sempre allo stesso modo: a letto.
Lily ama godere del suo
volto sfigurato dal piacere. E' un brivido lungo la schiena, è
l'onda lenta dell'eccitazione che sale quando ha il controllo sulle
sue sensazioni.
Lei beve, beve della
sua espressione estasiata e si esalta quando pensa che è solo per
lei. E' l'assoluto di cui ha bisogno, ciò che è celato agli altri
ma che le è necessario per sopravvivere.
Il giorno in cui se ne
va, vede Scorpius tirare un piccolo sospiro di sollievo, di nascosto
da tutti.
Ed è allora che giura
che gliela farà pagare per sempre. |
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Capitolo 9 *** Tirare la corda ***
Mi scuso infinitamente per il ritardo.
Tirare la corda
E' suo padre a trovarla
in quello stato, mentre distrugge la sua camera e urla.
Non è la prima volta che
succede.
Fra tutti, solo James
l'appoggia, perché sin dall'inizio ha odiato quel 'viscido essere'
che ha osato 'contaminargli' la sorellina.
In genere Lily urla per
un appuntamento mancato, per un minuto di ritardo, per un regalo
sbagliato o un gufo che non arriva. Quando succede provoca un
fuggi-fuggi generale, il pianto di sua madre Ginny che si chiede
cos'abbia sbagliato con lei, uno sguardo d'odio da parte di Al che ha
imparato ad avere pietà del suo amico e un sorrisetto soddisfatto di
James, che non vede l'ora che tutto le scoppi tra le mani.
Harry, questa volta, non
si sottrae.
Sembra peggio del solito.
E lo è.
"COME OSA DIRE CHE
NON MI SPOSERA'?!"
(Pavido, pavido
idiota; ameba di un damerino impagliato che non ha neanche avuto le
palle di farsi schiantare in faccia; viso da deturpare e sfigurare
dopo che si è limitato a mandare un solo, pidocchioso, gufo...)
"Lily." la
richiama lui "Che succede?"
Lily interrompe la
sequela di urla e di insulti per riprendere fiato. Osserva lo
specchio rotto sopra il comò (sette anni di sventura), il
profumo costoso che le ha regalato Scorp (che ho preteso) che
si spande per terra, i mille stick dei trucchi che sono rotolati
dappertutto e persino le piume di un cuscino che non è scampato alla
sua furia e che ora giace, abbandonato e vuoto, in un angolo della
camera.
Inspira. Espira.
Calma.
Sta tremando, anche se i
suoi pugni non sono chiusi.
"Scorpius ha detto
che non mi sposerà." risponde infine, la rabbia che trasuda da
ogni sillaba, l'odio che corrode non solo l'aria ma tutti i suoi
lineamenti.
Harry la supera e si
siede sul suo letto, invitandola a fare altrettanto.
"Dimmi di preciso
cosa ha detto."
Lei afferra una pergamena
da terra e non si sogna minimamente di sedersi. Non vuole un momento
padre-figlia, non ne ha bisogno.
(Lo odio. Lui è un
eroe che ha smesso di essere tale quando si è adagiato in una vita
ordinaria. E' solo la versione adulta di ameba-Albus).
"Gli ho chiesto
quando mi avrebbe comprato un anello per la proposta. Mi ha detto che
gli sembrava squallido decidere queste cose con anticipo. Anzi, mi ha
scritto, non ha neppure avuto il coraggio di dirmelo in
faccia."
"Lily..."
rispose suo padre, esitanto un attimo "A me questo non sembra un
rifiuto. Sembra un compromesso ragionevole. Quando si sentirà
pronto, te lo chiederà."
Lily si gonfia,
s'infiamma di nuovo.
"Cosa ne vuoi
capire, tu?!"
(Lui deve fare quello
che dico io. Lui è mio
– si piega ai miei desideri perché l'amore che sente è assoluto.
Se non lo facesse...
Se non lo facesse significherebbe che non ho ottenuto quello che
bramavo.
E questo è male.
E' MALE ASSOLUTO).
"Lily... Se tiri
troppo la corda, si spezzerà."
"AH! ANCHE QUESTA!
VAI DA ALI E FONDA UN CLUB SE CI TIENI!"
Harry la guarda con
un'espressione così triste che, per un momento, la lascia a corto di
parole.
"Dovresti fidarti di
chi ha più esperienza." conclude "Il tuo non è il modo
giusto di vivere una relazione sana. Ricorda le mie parole."
Esce dalla stanza e la
lascia lì, a sfogare la sua rabbia strappando la carta.
***
Scorpius è più
pallido del solito e osserva le tre buste scarlatte bruciare.
Non sa, non sa che
cosa ha fatto per meritarsi questo. E' davvero tanto grave che, per
una volta, lui voglia farle una sorpresa? In realtà aveva già
l'anello pronto, uno dei gioielli di famiglia, uno smeraldo di grande
valore. E ha dovuto rimandare, dopo che Lily ha iniziato a blaterare
di matrimonio.
Le tre strillettere
appena ricevute lo stanno ponendo davanti al futuro che lo aspetta.
Con lei.
Ce la farà a vivere
la sua vita in questo modo?
Draco entra piano
nella sua stanza, senza bussare. Ha uno sguardo assorto, calcolatore,
e osserva con sufficenza le lettere che si stanno autodistruggendo ai
suoi piedi.
"Scorpius."
dice solo, guardandolo negli occhi.
Lui lo sa. Sa da tempo
cosa suo padre pensi della sua relazione con Lily Potter. E se
all'inizio l'ha combattuto, pensando che le sue remore derivassero
da... Una sorta di antipatia che lo lega a Harry Potter, ora sa che
quello che gli ha sempre detto potrebbe essere vero.
"Dimmi."
sussurra infine, stanco di quel gioco di sguardi "Che dovrei
fare?"
"Tu la ami."
risponde lui, serio come non mai "Ma a volte l'amore non basta,
Scorp."
Scorpius sospira.
Lo sa. Ha ragione lui.
L'amore, stavolta, non
basta più. |
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Capitolo 10 *** Spezzarsi ***
Mi scuso per il ritardo infinito.
Spezzarsi
Lily ha passato alcuni
mesi rinchiusa in camera sua, senza quasi mangiare, senza quasi
lavarsi né vestirsi, con la sola voglia di sparire dal mondo.
Ha perso.
Ha perso non solo
Scorpius. Ricorda che lui è venuto di persona a casa sua per
lasciarla. Ricorda il suo viso in ogni minimo dettaglio – era lo
stesso sguardo superiore e distaccato che aveva sempre a scuola,
quello che lei aveva imparato a spezzare sotto le sue dita ferme.
Non è riuscita a fare
nulla. Si è arrabbiata, ha fatto una scenata delle peggiori, e lui è
rimasto impassibile ad osservarla.
Ha supplicato, allora.
Supllicato!
Neppure quello è
servito. Neppure le lacrime che colavano calde sul suo viso.
Scorpius le ha girato le
spalle e se ne è andato, lasciandola sola.
(Il mio amore
assoluto. Spezzato così tanto da dissolversi).
Lily non trova la forza
di andare avanti.
Soltanto quando riceve un
gufo da Hogwarts sembra riscuotersi; si è alzata, si è fatta una
doccia ed è scesa a fare colazione senza che nessuno gliel'abbia
imposto.
I suoi genitori camminano
sulle uova. Sono contenti ma anche cauti; non capiscono da cosa
derivi quell'improvviso... Non buonumore, quello mai, diciamo sprazzo
di vita.
"La preside sta
avviando un progetto." annuncia piatta Lily, servendosi di uova
e bacon "Cerca alcuni neo-diplomati disposti a seguire la
scuola. Ci saranno dei turni per affiancare gli insegnanti, imparando
cosa si cela dietro il mestiere; ci saranno dei turni in biblioteca
dedicati alla catalogazione dei libri; altri turni come guardiacaccia
o addetti allo stadio o così via. Vorrei partecipare."
Ginny si mostra subito
entusiasta e la incoraggia; Al la fissa socchiudendo gli occhi e
James sembra sollevato. Solo Harry sembra più impassibile; la studia
in quel modo che l'ha sempre fatta irritare (come Draco. Chi è
lui per giudicare il mio dolore, ora?).
Lo ignora. Ignora tutti,
non ha voglia di litigare.
E' così strano,
pensato da lei. Lei che vive in un costante accesso d'ira che la fa
sentire completa.
Risponde a Minerva,
accetta passivamente i consigli di Ginny, va a comprare dei vestiti e
del materiale che potrebbe esserle utile prima ancora di ricevere una
risposta.
Quado la preside le fa
sapere che è idonea e che è stata quindi selezionata, sospira di
sollievo.
(Nessuno sa quale sia
il mio vero obiettivo).
***
Non deve neppure passare
troppo tempo prima che riesca ad introdursi nell'ufficio della
preside senza essere notata. Minerva è dall'altra parte del
castello, a coordinarsi con gli insegnanti per quella specie di
tirocinio, e lei sa di avere un po' di tempo per sé prima di
doversene andare.
Lo osserva.
Guarda quegli occhi scuri
che vagano oltre lei, leggermente annoiati. Si concentra sulle pieghe
della tela che emergono oltre i colori.
(Penso a quando volevo
spezzarlo, sciogliere la sua espressione distaccata e conficcare un
coltello nel quadro; dividerlo a metà e poi infierire ancora,
lasciarne solo i brandelli.
Penso a Severus e al
fatto che ho allontanato l'unica persona che mi amava perché non
potevo avere il suo
amore.
Ho distrutto l'unico
che amavo perché non potevo amare lui).
Sospira.
"Severus."
chiede, ignorando lo sguardo colmo d'odio che lui le rivolge per aver
usato quel nome "Come si supera l'aver perso tutto?"
A quella domanda i suoi
occhi si svuotano. Sembra perso in un tempo lontano, ma al contempo
mantiene un'espressione indifferente.
"Avevo una
missione." risponde infine.
Lei gli gira le spalle
per potersi poggiare con la schiena accanto alla sua tela. Si fa
scivolare a terra, crogiolandosi nel proprio dolore.
"E adesso?"
chiede ancora.
Non lo può vedere, ma
sente il breve sospiro uscire dalle sue labbra.
"Non lo so."
risponde "Dopotutto, sono solo un quadro."
Lily ride.
Ride di una risata amara.
E rimane lì seduta
minuti, ore a raccontare a Severus Piton tutta la sua vita, la sua
doppia ossessione, senza che lui l'abbia chiesto, senza guardarlo
in faccia, senza sapere se l'ascolta o se ha deciso di dormire.
Va bene anche così.
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Capitolo 11 *** Epilogo ***
Mi scuso ancora una volta per il ritardo immenso. Ad ogni modo, questa è la fine della storia.
Epilogo
Quella vita vuota non
l'ha mai convinta.
Non è quella che avrebbe
voluto per se stessa. E', però, quella che si è meritata (l'ho
scoperto a mie spese troppo tardi. L'ho ammesso a me stessa con
riluttanza – ma mi sono crogiolata nel mio dolore con più
passione, quando ho capito che non potevo incolpare altri).
Ha finito il periodo di
tirocinio.
Quando si è congedata da
Minerva, il giorno dopo che tutti se n'erano già andati, ha chiesto
di poter rimanere da sola per alcuni istanti nel suo ufficio. La
preside, sorpresa ma decisa ad assecondarla – anche lei, come la
sua famiglia, cammina sulle uova in sua presenza – le ha
lasciato l'uso esclusivo della stanza per un'ora intera.
Severus la osserva.
Ghigna, poiché non gli serve parlare per capire.
(Dopotutto, noi due
siamo anime affini).
Lily sfodera la bacchetta
e incanta gli altri quadri, obbligandoli ad un sonno forzato. Non
vuole testimoni, mentre compie il suo rituale.
Estrae un coltello dalla
borsa.
Se non può avere la
luce, si macchierà dell'ombra.
"Mi dispiace."
dice, mentre fa scorrere la lama a contatto con la tela – non
spinge ancora, non calca la mano. Vuole godersi il momento,
l'espressione spezzata di lui.
"Non si dicono le
bugie, Lily." risponde lui "Non ad un Serpeverde."
Lei sorride – il
primo sorriso vero dopo mesi; forse il primo sorriso vero della sua
vita.
Questa non è una
recita.
(E' la prima volta che
mi chiama per nome. Il mio nome, il nome della nonna. Il nome della
sua amata e il nome che rappresenta l'assoluto. Il suo assoluto per
me).
Con un senso di vittoria
profonda che le percorre l'animo, taglia la tela. Severus non si
sposta nemmeno.
Ghigna e lascia che la
lama deturpi il suo viso.
"Sarà strano"
esclama infine "Morire due volte."
Lily ride.
E' una risata piena,
soddisfatta, vitale.
E' il brivido
dell'eccitazione che cresce in un'onda lenta e le percorre la
schiena.
"Non ti
preoccupare." sussurra, baciando quelle labbra di carta spezzate
"Non sarai da solo, non questa volta."
Ed è così che si
abbadona, con i pezzi di tela in grembo, trascinando la cornice per
terra con sé.
(Non chiedo perdono a
nessuno. Siete marci, tutti marci. Siete corrotti e non mi avete dato
ciò di cui avevo bisogno).
Alza il coltello per la
penultima volta. Si incide prima un polso, poi l'altro.
Osserva il sangue
vermiglio scorrere su ciò che rimane di Severus Piton e sorride.
E' finalmente in pace.
Il brivido della vita
che si estingue è quanto di più intenso abbia mai provato.
E' una luce che arde
con tutta se stessa prima di spegnersi nell'ombra.
(E' quello di cui ho
bisogno. Se non possono vivere circondata da un amore assoluto,
morirò per raggiungerne un altro. Lo strapperò anche se non è
mio).
E' così che finisce la
vita di Lily Luna Potter: su un pavimento di pietra, con addosso
pezzi di tela violata e distrutta e, finalmente, con un sorriso
leggero sulle labbra ormai esangui.
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