Not alone.

di livinglifenow
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Incontro. ***
Capitolo 2: *** 2. VOLONTARIATO. ***
Capitolo 3: *** 3. STRANI SENTIMENTI E MESSAGGI. ***
Capitolo 4: *** 4. FINALE. ***
Capitolo 5: *** 5. CONFESSIONI. ***
Capitolo 6: *** 6. CONVIVENZA. ***
Capitolo 7: *** 7. TELEFONATE. ***
Capitolo 8: *** 8. FRATELLI. ***
Capitolo 9: *** 9. GENITORI. ***
Capitolo 10: *** 10. GELOSIA. ***



Capitolo 1
*** Incontro. ***


  1. INCONTRO
Zane odiava gli ospedali, di solito ospedale significava brutte notizie e quel giorno non faceva di certo eccezione.

Da quando il suo cuore aveva iniziato a causargli problemi aveva già passato più tempo di quanto gli piacesse ammettere tra quei corridoi tristi e bianchi. Il ragazzo si avvicinò ad una macchinetta, un caffè lo avrebbe sicuramente aiutato più delle parole inutili dei dottori; smettere di duellare? Non era neanche pensabile.

Cosa sarebbe rimasto di lui se non avesse più duellato? Per i duelli aveva rinunciato ai suoi amici, a suo fratello e anche a sé stesso, non poteva smettere di duellare. Di lui non sarebbe rimasto niente.

Si sedette su una di quelle sedie scomodissime sorseggiando un pessimo caffè mentre aspettava che il suo autista lo venisse a prendere. Non sapendo come ingannare il tempo tirò fuori il cellulare e controllò una mail che gli aveva appena inviato il suo agente, ma non riuscì a terminare la lettura perché la sua attenzione venne catturata da una voce infantile.

“Nikki, Nikki… guarda! E’ Zane Truesdale? Pensi che mi firmerà un autografo se glielo chiedo?”

La bambina si stava sempre più avvicinando seguita da una ragazza più grande.

“Tesoro, lascialo stare” Adesso le due erano talmente vicine che Zane riusciva a sentire le parole quasi sussurrate della più grande delle due. “Anche se è famoso ha diritto ad un po’ di privacy”

Il ragazzo si stupì di quelle parole, di solito nessuno considerava quanto potesse essere fastidioso essere fermato ovunque e in qualunque momento da fan urlanti. Quel gesto di gentilezza inaspettato gli migliorò l’umore, quindi decise di ricambiare il favore.

“Non è un problema” disse alzando gli occhi da suo telefono e catturando l’attenzione della ragazza e della bambina che si stavano già allontanando.

La ragazza lo guardò negli occhi e a lui venne spontaneo sorridere vedendo in quei profondi occhi neri una gratitudine troppo grande per un gesto così semplice.

“Sicuro? Renderesti la mia sorellina molto felice” Avrebbe dovuto capire che le due erano sorelle, la stessa tonalità castana dei capelli, lo stesso viso a cuore, l’unica differenza era che gli occhi della più piccola erano di un brillante azzurro, mentre la maggiore aveva degli occhi talmente scuri da non distinguere iride e pupilla e talmente profondi da stupire perfino il gelido “dark Zane”.

“Certo, cosa ti devo firmare piccola?”

“Mi chiamo Sarah” rispose sorridendo a trentadue denti “puoi fare un autografo sul mio diario di scuola?” Zane annuì scrivendo con un pennarello sulla pagina indicatogli da Sarah.

“Un personaggio famoso come te non dovrebbe, non so, andare in giro circondato da guardie del corpo?” Chiese la più grande con un tono di cui il ragazzo colse l’ironia.

“Non ho bisogno di accompagnatori per venire in ospedale.”

Lei lo guardò un secondo prima di rispondere. “Bè, è uno dei posti dove si ha più bisogno di qualcuno, Zane.”

“Io non ho bisogno di nessuno.” Eccolo quel tono freddo e distaccato, questo era lui. Non doveva farsi ingannare da un paio di occhi gentili, lui non era fatto per le persone, era fatto solo per i duelli.

“Continua a ripetertelo se ti fa dormire la notte.” Gli rispose lei senza mai perdere il sorriso nonostante le sue parole fredde. “Ti ringrazio comunque, sei stato molto gentile.”

Zane non rispose e la guardò allontanarsi. L’aveva proprio colpito quella ragazzina.

 


Angolo autrice:
Non scrivo da secoli, ma oggi in una sera pre-esame mi è venuta questa illuminazione. Mi sono creata un nuovo account e ECCOMI QUA,

E' un po' un esperimento quindi mi piacerebbe sapere cosa ne pensate. Era da un po' che volevo scrivere qualcosa su Zane, ma non l'ho mai fatto. 
Potrebbe essere un po' OOC quindi vi prego di dirmi se esagero. Qualunque critica è ben accetta. 
Spera che questa introduzione vi abbia incuriosito.
Un bacione,
C.

 

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Capitolo 2
*** 2. VOLONTARIATO. ***


2. VOLONTARIATO. 

Zane aveva deciso di lasciare i duelli clandestini, lo stancavano troppo e ogni volta che finiva uno di quei duelli percepiva delle fitte al petto che non promettevano bene.

I duelli ufficiali, però, non li avrebbe mai lasciati. Non importa quanti dottori glielo suggerissero. Su quello non voleva sentire storie.

Una settimana dopo l’ultimo controllo aveva ricevuto una chiamata dall’ospedale, che gli aveva fissato un altro appuntamento per quel giorno.

Aveva dovuto rimandare un paio di interviste, non che gli fosse dispiaciuto, ma il suo agente iniziava a fare troppe domande per i suoi gusti.

In quel momento si trovava ancora a percorrere i corridoi infiniti per arrivare al reparto dove la dottoressa Forbes l’avrebbe visitato.

Arrivando davanti allo studio con 10 minuti di anticipo si sedette per aspettare l’orario prefissato.

“Dev’essere qualcosa di serio se sei ancora qui.”

Zane alzò la testa incontrando gli stessi occhi neri di una settimana prima.

“Potrei dirti la stessa cosa.” Affermò lui.

“Bè, siccome io vengo a fare volontariato e tu aspetti nel reparto di cardiologia direi che la più qualificata sono io.” Ma non smetteva mai di sorridere?

“Non sono affari tuoi, non so neanche come ti chiami perché dovrei raccontarti le mie vicende personali?”

“Non devi, comunque mi chiamo Nikki.”

Una donna alta e bionda aprì la porta dello studio in quel momento.

“Zane Truesdale?”
 
 
A parte le solite storie sullo smettere di duellare e cercare di ridurre lo stress questa volta la dottoressa gli aveva dato dei farmaci, ma quello che preoccupava Zane era che avesse accennato ad un’operazione se le cose non fossero migliorate.

Decise di prendere il solito caffè pessimo prima di chiamare l’autista per venirlo a prendere, si stava per avvicinare alla macchinetta quando la vide di nuovo. Stava parlando con un’infermiera, quindi rinunciando al caffè sarebbe riuscito ad uscire senza doverle rivolgere la parola. Quella ragazza lo metteva in soggezione, cosa molto insolita per lui.

I suoi piani fallirono miseramente perché ancora prima di riuscire a fare un passo Nikki salutò l’infermiera e si girò verso di lui.

“Ei” Lo chiamò. “Com’è andata la visita?”

“Bene.”

“Bugiardo.” Nikki era in grado di leggerlo come un libro aperto e questo lo spaventava, quindi decise di spostare il discorso su un altro argomento.

“Tu vieni davvero a fare volontariato o soltanto a parlare con tutti quelli che incroci per i corridoi?”

“Sono una persona socievole.” Rispose lei sulla difensiva. “Comincio tra 10 minuti coi bambini. Vuoi venire?”

Perché gli faceva una domanda simile? Cosa poteva fare LUI per far divertire dei bambini malati?

“Mi confondi con un altro duellante.”

“Andiamo” Insistette lei. “Lo so che sei una persona gentile dietro quella maschera da dark Zane.”

“Io sono tutto tranne che gentile.”

“Quello che hai fatto per mia sorella era poco, ma era gentilezza. Non dovevi farlo, ma l’hai fatto. Perché sei buono, o almeno non sei cattivo. In più pensa a come sarebbero contenti quei bambini, potrebbero vedere il loro idolo.” Lo sguardo di lei si fece triste per un momento. “Non hanno niente di buono nella loro vita, e tu li potresti rendere felici come non sono mai stati solo sedendoti lì con loro. Puoi andartene anche dopo 10 minuti sarebbero comunque i bambini più contenti del mondo.”

Zane ci pensò un momento e la osservò mentre aveva ancora lo sguardo basso e triste. Quella ragazza aveva un passato, non era lì per semplice bontà di cuore. E lo incuriosiva sempre di più.

“Sei una manipolatrice.” Il viso di lei tornò allegro in meno di mezzo secondo.

“E’ un sì. Non sai come saranno estasiati di vederti!” Esclamò contenta. “ Seguimi, non dovrai fare niente di particolare, tranquillo.”


 
Qualche giorno dopo all’accademia del duellante…

Syrus stava camminando tranquillamente per i corridoi, aveva ancora 15 minuti prima della lezione del dottor Crowler e non aveva nessuna voglia di arrivare in anticipo; vide due ragazze camminare nella direzione opposta alla sua discutere animatamente e non poté fare a meno di sentire di cosa stessero parlando, dato il volume per niente basso della conversazione.

“Zane? Una cosa del genere? Ma sei sicura?”

“Si!” Rispose l’altra convinta. “Non pensi che lo renda ancora più affascinante?” Aggiunse con aria sognante.

Cosa aveva combinato questa volta? Aveva mandato qualcun altro all’ospedale? Decise di non pensare alle parole delle due, non gli importava più di quello che faceva suo fratello. Non da quando era diventato quella persona.

Vide Alexis in lontananza e appena anche la ragazza si accorse della sua presenza gli corse subito incontro.

“Syrus, hai sentito quello che ha fatto tuo fratello?” Anche lei con questa storia.

“Ho sentito due ragazze che ne parlavano poco fa, ma non ho capito a cosa si riferissero. Comunque non sono interessato a scoprire quale cattiveria abbia compiuto in questi giorni.” Rispose lui freddo.

“Sy, è una cosa buona.” Il ragazzino sgranò gli occhi. Lo stava prendendo in giro? Zane una cosa buona? “E’ su tutti i telegiornali e su tutte le riviste, sono sicura che se andiamo nella hall staranno trasmettendo la notizia.”

La seguì incuriosito, questa storia gli sembrava sempre più strana.

“Ecco avevo ragione, guarda.” Esclamò lei.

Syrus spostò l’attenzione sul monitor e si concentrò sulle parole della giornalista.

Sembra che Zane Truesdale, considerato da tutti uno dei duellanti più crudeli del duel monsters odierno, sia molto di più dietro la maschera da cattivo ragazzo. Il duellante è stato visto da diverse persone insieme ad una volontaria dell’ospedale di Domino cantare e giocare con i bambini ricoverati. Un’infermiera che era presente è riuscita a filmare alcune scene con il cellulare, possiamo notare il cosiddetto cattivo ragazzo sorridere con in braccio una bambina a cui abbiamo oscurato il viso nel video che ora vi proponiamo.

Syrus guardò Alexis sconcertato, non sapeva cosa pensare. Non poteva essere Zane. Eppure quando riportò la sua attenzione sullo schermo, quello che vide era proprio suo fratello, che stava sorridendo con in braccio una bambina mentre in sottofondo delle voci infantili cantavano “Let it shine” guidate da una stupenda voce femminile adulta. Zane batteva le mani a tempo insieme alla bimba che teneva sulle ginocchia sempre col sorriso sulle labbra.

“Non mi sembra vero.” Disse all’amica ancora sconcertato per le immagini appena viste.

“Mi piace pensare che lo sia.” Concluse lei sorridendogli.

“Già” Rispose lui. Quella notizia gli aveva decisamente migliorato l’umore, forse avrebbero riavuto il vecchio Zane con un po’ di pazienza.
Adesso perfino l’idea di andare a lezione da Crowler non gli sembrava così cattiva.
 

Quando arrivò in classe trovò Jaden stranamente già seduto al suo posto. L’amico lo guardò e gli sorrise.

“In fondo, c’è ancora speranza.”

Aveva ragione, dopo quello che aveva visto la speranza era tornata nel suo cuore.

Forse, un giorno, avrebbe riavuto il suo fratellone.





Spazio autrice: Non ho resistito, dovevo pubblicare il secondo, anche perchè ho il terzo già pronto (fase revisione) e se stasera mi sentissi ispirata potrei mettere giù la scaletta del quarto ;)
So che è un po' un suicidio scrivere in questa sezione, dato che è davvero poco popolata, ma mi piacerebbe sapere cosa pensate di questa fic (a cui veramente tengo molto).
Spero di avervi intrattenuto per un altro po'.
Un bacio, 
C.

 

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Capitolo 3
*** 3. STRANI SENTIMENTI E MESSAGGI. ***


3.    STRANI SENTIMENTI E MESSAGGI

Il momento della giornata che Zane preferiva era la notte, quando tornava a casa dopo una giornata circondato da fan urlanti e fotografi; faceva una doccia e poi finalmente aveva del tempo per sé stesso: a volte leggeva, a volte sistemava il suo deck e a volte semplicemente si sdraiava a pensare. E ultimamente aveva molto da pensare.

Per prima cosa pensò al duello di quel giorno, aveva vinto, e fin lì nessuna novità; di lì a poco avrebbe duellato in finale e, ne era sicuro, avrebbe vinto anche quel duello.

Poi pensò a Nikki, cosa che gli capitava più spesso di quanto gli piacesse ammettere; ormai erano passate parecchie settimane da quando l’aveva conosciuta, la vedeva ogni volta che si trovava in ospedale di martedì e di venerdì (anche questo capitava troppo spesso per i suoi gusti). Lei era molto aperta, praticamente al contrario di lui, parlava molto e a Zane non dispiaceva ascoltarla; lo abbracciava spesso e anche se avrebbe dovuto dargli fastidio in realtà trovava quella sensazione piacevole.

Gli piaceva passare del tempo con lei, perché lo faceva sentire un po’ come il vecchio Zane; quello che con le altre persone non poteva più essere.
Il telefono vibrò sul comodino, parli del diavolo…

Hai l’appuntamento domani?

-si- digitò lui, e poi guardando l’ora decise di andare a dormire.

Allora ci vediamo. A quanto pareva Nikki, però, non ne era intenzionata.

-si- Rispose anche se non era sicuro che quella di lei fosse una domanda, a volte quella ragazza tendeva ad essere un po’ autoritaria.

Vuoi venire ancora dai bambini?

-No- era più facile dirle di no senza doverla guardare negli occhi.

Un giorno mi racconterai perché tutte queste visite.

-prima tu.-

Prima io cosaaa??

-mi dirai perché ci tieni tanto a quei bambini.-

OH MIO DIO. LUI SA PARLARE!! A domani mr. Sproloqui ;)

Zane notò il cambio di argomento, ma non rispose e finalmente riuscì a chiudere occhio.


Il giorno dopo Zane si recò in ospedale per il suo appuntamento, sapeva già di trovare Nikki nel reparto di cardiologia ad aspettarlo.

Arrivò al reparto e, come previsto, la ragazza era lì seduta e appena lo vide sorrise.

“Ho portato dei caffè decenti.” Gli disse offrendogli una delle due tazze che teneva in mano e dandogli un lievissimo bacio sulla guancia.

All’inizio quegli atteggiamenti affettuosi gli erano sembrati un po’ strani, ma adesso li trovava perfettamente normali; anche se lui non ricambiava quasi mai i gesti di lei.

“Grazie.”

“Big match questo weekend?”

Lui annuì. “Non che sia più difficile degli altri.”

“So che non ne hai bisogno ma dal divano di casa mia tiferò per te in TV.” 

“Puoi venire se vuoi, ti faccio riservare un posto.” E questa da dove gli era uscita? Ovviamente poteva riservarle un posto, ma non aveva bisogno del sostegno di nessuno; sapeva di vincere. Allora perché diavolo la voleva lì?

“Volentieri!” Esclamò lei contenta.

Intanto la dottoressa Forbes uscì dallo studio. “Zane?” Lo chiamò. “Vieni pure.”

Annuì alla dottoressa e poi voltandosi indietro incontro lo sguardo nero di Nikki e senza salutarla entrò nell’ufficio.


Come al solito niente buone notizie, la dottoressa aveva provato a iniettargli un nuovo farmaco e aveva fissato un nuovo appuntamento dopo due giorni per avere un riscontro su effetti positivi e negativi.

Avviandosi verso l’uscita vide ancora Nikki, la cosa era inusuale: di solito quando lui usciva dagli appuntamenti lei aveva già finito.

“Zane.” Lo salutò lei, e lui rispose con un cenno del capo. Si sentiva un po’ strano.

La ragazza si avvicinò. “Ascolta avrei un favore da chiederti.” Si fermò un attimo e lo guardò in un modo che Zane non riuscì a decifrare. “Stai bene? Sembri un po’ strano.”

Il ragazzo faceva fatica a concentrarsi sulle parole di lei a causa di un forte senso di nausea. “Si.. solo… devo andare un attimo in bagno.” E dicendo questo affrettò il passo per raggiungere i servizi, che fortunatamente per lui non erano lontani. Appena entrato si inginocchiò per vomitare nella tazza.

Pochi secondi dopo senti una mano gentile togliergli i capelli dal viso e sussurrargli all’orecchio. “Va tutto bene, adesso passa.”

Appena finito di svuotare il contenuto del suo stomaco Nikki gli porse un fazzoletto.

“Grazie.” 

Lei gli sorrise rassicurante. “Mi hai fatto preoccupare quando sei scappato via. Ma, niente di grave, vero?”

Zane prese un respirò prima di alzarsi e risponderle. “Si, tranquilla. E’ solo un nuovo farmaco che la Forbes mi ha fatto provare oggi; mi ha avvisato che ci sarebbero stati degli effetti collaterali, dovevamo aspettare un paio di giorni prima di decidere se andasse bene.”

“Bocciato quindi.” Constatò lei.

I due uscirono dal bagno e una signora anziana che stava percorrendo il corridoio in quel momento gli lanciò un brutto sguardo mormorando qualcosa come “I giovani d’oggi, senza ritegno.” Tra sé e sé.

Appena la signora fu abbastanza lontana Nikki scoppiò a ridere e anche Zane, di solito più freddo di un ghiacciaio, non riuscì a contenere un sorrisino.

“Comunque prima volevi chiedermi qualcosa.” Si ricordò lui.

“Ah già, scusami ma il tuo vomito mi ha distratto.” Rispose lei con tono divertito. “sai, di solito vengo a piedi e quando sono uscita di casa c’era un bel sole luminoso; mentre adesso..”

“C’è il temporale.” Concluse il ragazzo lanciando un’occhiata fuori dalla finestra. “Non è un problema, chiederò a James di fare una fermata in più.”

“Grazie, grazie, grazie.” Urlò lei per poi abbracciarlo. “Io e ogni singolo capello sulla mia testa ti adoriamo.”


“WOW!” Esclamò Nikki alla vista della lussuosa macchina ferma ad aspettarli nel parcheggio. “Tu viaggi tutti i giorni su quella?”

Zane la fulminò con lo sguardo. “Sali.”

“James, accompagniamo lei a casa.” Ordinò appena prese posto sul sedile della macchina e l’autista annuì subito.

“Certo, Mr. Truesdale.”

“Potresti chiedere più gentilmente.” Gli sussurrò lei all’orecchio per poi alzare il tono di voce e rivolgersi all’autista. “Per favore, voleva dire per favore.”

James scoppiò a ridere, ma si trattenne appena intravide l’occhiata gelida del suo capo dallo specchietto.

“Lo pago, dovrei chiedergli di lavorare per favore?” Rispose Zane a voce bassa.

“Sei un caso disperato.” Concluse lei per poi beccarsi uno sguardo fulminante dal duellante. “E antipatico.”

“Fino a 10 minuti fa mi adoravi.” Constatò lui.

“E pignolo.” Aggiunse lei.

Zane trovò il tragitto in compagnia di Nikki inspiegabilmente breve, e appena la ragazza si congedò dovette sopportare per la restante parte del viaggio le occhiate incuriosite che James gli lanciava pensando di non essere notato. Doveva trovare un autista che si sapesse fare i fatti suoi.


Appena aprì la porta del suo appartamento sentì il suo telefono vibrare.

Sappi che anche se ti insulto lo voglio lo stesso il posto riservato per venire a vederti questo weekend. E sappi anche che prima o poi ti farò parlare: dovessi sfoderare tutte le mie doti di torturatrice.

-Lo so.- Fu la risposta di Zane. Quella ragazza era impossibile.




Spazio autrice: here we are con un altro capitolo. Sapevo che scrivere in questa sezione era un suicidio, ma non pensavo fosse così drammatico. Ragazzi io lo so che leggete *fa una faccia minacciosa* potreste lasciarmi almeno un commentino? *fa una faccina dolce*
Spero che appreziate questa storia a cui tengo molto, e spero che in ogni caso abbia iniziato ad incuriosirvi.
Un bacio, C.


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Capitolo 4
*** 4. FINALE. ***


 4. FINALE.

Zane diede un’ultima occhiata al suo deck, l’avversario non era un granché, ma si trattava pur sempre di una finale e voleva giocare al meglio tutte le sue carte. Aveva deciso di utilizzare il suo vecchio deck per questa sfida, si sentiva particolarmente nostalgico; inoltre l’altro duellante non se lo sarebbe aspettato e questa situazione gli avrebbe creato un ulteriore vantaggio.

Riservò uno sguardo anche al cellulare in cui trovò un messaggio di Nikki.

Non ne hai bisogno, ma comunque BUONA FORTUNA. Sono pronta per festeggiare quando vincerai.

E un altro messaggio… di Atticus?

Spero che quello che si dice su di te sia vero, rivorrei il mio migliore amico. Comunque qui all’accademia facciamo tutti il tifo per Zane; per caso lo conosci?

Decise che avrebbe pensato più tardi alle parole del suo ex migliore amico, adesso doveva incanalare tutte le sue energie nella sfida che stava per affrontare.
 

Non ci mise molto a vincere il duello, ebbe comunque il tempo di stupire il pubblico con il suo adorato Cyber Drago Finale. Appena i life points dello sfidante si azzerarono gli spettatori scoppiarono in un enorme applauso e Zane cercò, senza rendersene conto, la chioma castana di Nikki tra i volti sconosciuti che lo acclamavano. Appena il presentatore annunciò la sua vittoria lasciò subito il terreno di gioco e andò nello spogliatoio.

15 minuti dopo, dopo essersi fatto una doccia e aver sostituito il consueto abito nero che usava per i duelli con un jeans e una camicia scura, uscì dall’edificio e trovò Nikki ad aspettarlo davanti all’entrata principale.

La ragazza lo accolse con un bacio sulla guancia e uno “Sei spettacolare” sussurrato all’orecchio. “Non sembrava neanche che ti stessi impegnando.”

“Non c’era molto da impegnarsi.” Controbatté lui. “Ho avuto sfidanti molto più validi in Accademia.”

“Non ci sarà stato da impegnarsi, ma adesso c’è da festeggiare. Non so quanti soldi tu abbia guadagnato stasera, ma almeno un hamburger me lo devi offrire.” Gli propose sorridente.

“Conosco un posto vicino a casa mia, ci accompagnerà James.” Acconsentì il ragazzo.

Appena i due si avvicinarono alla macchina, l’autista riconobbe Nikki e guardò il suo capo confuso.

“Permetta una domanda, Mr. Truesdale. E’ la sua ragazza?”

Zane non mutò la sua faccia glaciale. “Penso di aver capito male. Mi hai chiesto dove ci devi portare, vero?”

“Dove vi accompagno, Mr. Truesdale?” Chiese allora l’uomo.

“Al pub nella via parallela al mio appartamento. Non mi ricordo il nome.”

L’autista annuì. “Prego.” Esclamò aprendo la portiera per farli salire sulla macchina.

 
Arrivarono al pub; non era un posto elegante, ma Zane era sicuro che Nikki avrebbe apprezzato l’atmosfera, ma soprattutto il cibo. A lui capitava spesso di fermarsi qui a mangiare quando, tornando tardi da lavoro, non aveva tempo (o voglia) di cucinarsi qualcosa.

Aprì la porta alla ragazza per farla entrare e i due furono accolti da una cameriera sorridente. “Ciao ragazzi!” Esclamò in tono informale. “Accomodatevi dove preferite. Complimenti per la vittoria.”

Zane ringraziò e poi si diresse verso un tavolino in un angolo del locale.

Nikki guardò la lista dei cibi con aria sognante. “Sto morendo ti fame, spero che non ti impressionerai per la quantità impressionante di cibo che il mio metro e sessanta può contenere.”

Il ragazzo le sorrise. “Non sono un tipo impressionabile.”

Il cellulare iniziò a suonare nella tasca e, vedendo il nome del suo agente sullo schermo, decretò di non poter rifiutare la chiamata. Il lavoro è lavoro.

“Ordina quello che preferisci, se vengono a prendere l’ordinazione per me una birra. Scusami, devo rispondere.”

Nikki gli sorrise e annuì mentre Zane si dirigeva fuori dal locale per parlare con tranquillità.


“Si, dimmi.”

“Ciao Zane.” Cominciò il suo agente. “Prima di tutto complimenti. Ti ho mandato un email con le foto che mi hanno proposto per la copertina del quotidiano di domani, scegli quella che preferisci appena arrivi a casa.”

“Non importa.” Gli rispose il ragazzo. “Fai tu, non mi interessa.”

“Ok.” L’uomo prese una pausa prima di continuare. “Mi hanno già chiamato sei giornalisti per fissare un’intervista, almeno a due dobbiamo dare conferma; ti ho mandato i nomi via mail.”

“Due.” Decretò il duellante. “Non di più. E non mi importa chi, pensa tu a quello. Basta che escludi la Ryder, è troppo invadente.”

“Perfetto.” Fu la risposta del suo agente. “Ti vogliono per una pubblicità di un profumo, soltanto un paio di scatti e un sacco di soldi, ottimo spot per te e non ti ruberebbe troppo tempo.”

“Non lo so. Sai che odio fare queste cose.”

“Ti occuperà un pomeriggio al massimo, prometto. Dirò al gruppo di fare il più veloce possibile. E’ un’ottima pubblicità Zane, è meglio non rifiutare.”

Il ragazzo sbuffò. “Ok, ma per un po’ non voglio sentire parlare di queste cose. Faccio il duellante, non il modello.”

“Chiaro. Ti lascio andare a festeggiare, ti aggiorno il prima possibile.”

“Si si.” Rispose Zane accondiscendente. “Fai pure con calma.”
 

Rientrando nel pub si fermò al bancone a pagare ciò che Nikki aveva ordinato e poi si diresse verso la ragazza che stava già addentando un panino con l’hamburger.

“Scusa, tu ci mettevi una vita ed era troppo invitante.”

“Fa niente, scusa tu il ritardo.”

“Figurati.” Rispose lei con la bocca piena. “Novità?”

Zane fece una faccia scocciata. “Devo fare qualche intervista e una pubblicità. Odio queste cose. Vorrei soltanto duellare.”

“Hai scelto tu questa vita, ognuno ha i suoi pesi da portare.” Concluse lei.

Zane bevve un sorso della sua birra e quando appoggiò il bicchiere sul tavolo avvertì una strana sensazione nel petto. No, non in quel momento.

 Nikki stava gustando il suo panino, quando alzò lo sguardo da quella meraviglia notò che Zane era incredibilmente pallido e respirava ad un ritmo irregolare.

“Zane?” Lo chiamò senza ricevere risposta. Appoggiò una mano su quella del ragazzo che era posta sul suo petto, quasi a voler placare il dolore. “Zane!” Riprovò con più forza.

Il ragazzo concentrò l’attenzione su di lei, e Nikki cercò di fare del suo meglio per aiutarlo. “Ok, cerca di respirare come me.” Gli disse e iniziò ad inspirare ed espirare lentamente. Quando vide che Zane riusciva a seguire il ritmo del suo respiro gli passò una mano tra i capelli e gli sussurrò “Bravissimo” all’orecchio con un il tono più dolce che riuscì ad ottenere considerato il panico che aveva provato in quel momento.

“Scusami.” Parlò lui ancora con voce tremante. “E’ solo…” Si interruppe alla ricerca delle parole giuste e lei decise di intervenire.

“Il tuo cuore, ho capito. Non sono un mostro di intelligenza, ma so fare 2+2.” Lo guardò per qualche secondo, nonostante stesse palesemente meglio di qualche minuto prima non aveva ancora un bell’aspetto. “Se andassimo a casa tua, abiti qui dietro giusto?” Propose incerta, effettivamente così non suonava molto bene. “Così ti puoi sdraiare qualche minuto.”

Zane sembrò voler rifiutare, ma poi annuì. Evidentemente il dolore era davvero insopportabile. Nikki si alzò dal tavolo e sostenne il ragazzo che appena alzatosi in piedi aveva l’aria di poter svenire in qualunque momento.
 

I due camminarono lentamente fino a casa di Zane; Nikki si era un po’ tranquillizzata vedendo che il ragazzo aveva riacquistato un po’ di colore e che le sue gambe lo reggevano senza bisogno del sostegno di lei.

Entrarono nell’appartamento e Zane si sedette subito sul divano prendendo un respiro profondo.

“Dopo oggi sai che mi devi decisamente delle spiegazioni.” Gli comunicò.

“Prima o poi.” Acconsentì lui. “Sul tavolino dovrebbe esserci una confezione di pillole, potresti passarmene una?” Le chiese.

Lei annuì e gli portò una pillola insieme ad un bicchiere d’acqua; si sedette accanto a lui sul divano.

Lo osservò mentre deglutiva e non riuscì a non pensare a quanto fosse bello anche in quei momenti, come faceva a pensare queste cose in quella situazione? Doveva darsi un contegno.

“Meglio?” Gli chiese.

“Si, ti ringrazio. Scusami ancora.” Perché diavolo doveva continuare a scusarsi?

“Zane, non so cosa tu abbia perché non me ne parli.” Rispose mettendo un po’ di acidità nella sua voce sulla parte finale della frase. “Ma se stai male non hai bisogno di scusarti, hai bisogno di qualcuno vicino.”

Il ragazzo chiuse gli occhi per qualche secondo e prese un respiro profondo. Nikki trovò la sua espressione in quel momento particolarmente triste.

“Non ti preoccupare.” Aggiunse lei con un sorriso. “Hai avuto la sfortuna di incontrarmi, adesso dovrai sopportarmi per un bel po’; quindi anche se ti dispiace non sarai da solo.”

“Non mi dispiace.” Concluse lui, e lei sorrise ancora di più. Sapeva che era il massimo che si sarebbe potuta sentir dire da Zane Truesdale e non poté fare a meno di sentirsi fortunata.



Sapzio autrice: ECCOCI, altro capitoletto spero che vi piaccia e di ricever qualche commentino. Un bacio, C.

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Capitolo 5
*** 5. CONFESSIONI. ***


5. CONFESSIONI.


I due erano sul divano di lui, la gambe di Zane appoggiate sul grembo di lei. Il ragazzo trovò affascinante come il contatto con Nikki, contrariamente a come avveniva per tutte le altre persone, gli facesse provare delle sensazioni piacevoli.

“Sembri piuttosto stanco.” Constatò lei. “Quindi direi che io posso anche andare a casa e lasciarti riposare.”

Zane controllò l’orologio. “James ha già finito il suo turno, non posso chiedergli di accompagnarti. E io non sono nelle perfette condizioni di guidare.”

“Allora prenderò un taxi.” Decretò la ragazza.

Non gli piaceva l’idea di saperla da sola, in giro per una grande città, di notte. “Non ti lascio uscire da sola con questo buio, non mi fido. Resta qua a dormire, siamo due adulti possiamo dormire nello stesso appartamento senza che succeda qualcosa.” Propose lui.

Nikki sembrò pensarci su prima di prendere parola. “Ok, perché no.”

“Puoi metterti una mia maglietta per dormire, vai pure nella mia stanza. Io dormirò sul divano.”

“Neanche per sogno.” Esclamò lei. “Non ti lascio dormire sul divano dopo quello che hai passato prima. L’hai detto tu, siamo due adulti. Possiamo condividere il tuo bellissimo letto matrimoniale senza che succeda qualcosa.”

Zane rimase dubbioso ma annuì. Guidò la ragazza verso la sua camera e poi prese dall’armadio due magliette e un pantalone della tuta, lanciò una delle maglie a Nikki e se ne andò in bagno. “Io mi cambio qui, tu usa pure la mia camera. Avvisami quando sei pronta.”

 
Zane era sdraiato su un fianco, dando la schiena a Nikki che occupava l’altro lato del letto. Questa situazione lo metteva in imbarazzo. Le relazioni interpersonali non erano decisamente il suo forte. Iniziava a sentirsi davvero stanco, le fitte di poco prima l’avevano colpito più di quanto si aspettasse e in quel momento voleva soltanto dormire.

“Zane” Lo chiamò Nikki a bassa voce. Quella ragazza aveva un tempismo straordinario.

“Dimmi.” Rispose lui senza girarsi e con la voce impastata dal sonno.

Lei aspettò qualche secondo prima di prendere parola. “Penso che tu mi piaccia.” Sussurrò poi.

“Anche tu.” Mormorò lui poi e quando Nikki si girò stupita a guardarlo il ragazzo stava già dormendo.

 
9.00 a.m. accademia del duellante…

Atticus stava camminando per i corridoi quando incrociò Jaden e Syrus che stavano discutendo animatamente.

“Ti ho detto di no.” Urlò Syrus al suo migliore amico.

Sentendo i due decise di intervenire.

“Ei ragazzi.” Li chiamò. “Che succede?”

“Ciao Atticus.” Lo saluto Jaden. “Dì anche tu a Syrus che dovrebbe chiamare suo fratello.”

“Perché dovrebbe chiamare Zane?” Chiese allora l’obelisk.

“Perché sta tornando. Non ditemi che non ci avete fatto caso? In finale ha usato il suo vecchio deck, non può essere una casualità.”

“Non voglio chiamarlo per ricevere un’altra delusione.” Spiegò Syrus. “Se è davvero cambiato mi cercherà lui.” Concluse.

“Andiamo Sy, conosci tuo fratello: anche prima di diventare cattivo non è che fosse un gran simpaticone.” Gli rispose Jaden.

“Ha ragione Jaden. Non penso che Zane si farà vivo presto.”

“Bè, non lo farò nemmeno io.” Disse Syrus chiudendo ogni discorso.

 
9.00 a.m. appartamento di Zane…
 
Zane si svegliò, come tutti i giorni in quel periodo, con qualche dolore al petto; si guardò intorno e notò che il suo letto era sfatto. Ci pensò qualche secondo prima di ricordarsi che Nikki era rimasta a dormire, per quale motivo non si trovava a letto? Non era da lei andarsene senza salutare.

Si stava dirigendo in cucina quando la vide: era impegnata ai fornelli e lui si fermò un momento ad osservarla. Aveva i capelli mossi raccolti in uno chignon disordinato e qualche ciuffo ribelle le incorniciava il viso, indossava ancora la maglia che le aveva prestato la sera prima e che le arrivava poco sopra il ginocchio.

“Buongiorno.” Disse catturando l’attenzione di lei.

“Buongiorno.” Rispose Nikki sorridendogli. “Stai meglio? Ho fatto i pan cake, ne vuoi?”

“Sto bene.” Le disse lui sedendosi al tavolo dove la ragazza aveva già posizionato due piatti con dei pan cake. I due fecero colazione in silenzio.

“Ok, adesso è il momento delle spiegazioni. Dopo ieri sera voglio assolutamente sapere.” Era insistente la ragazza.

“Comincia tu allora.” La provocò lui.

La faccia di Nikki perse l’espressione allegra che la caratterizzava e la ragazza iniziò a parlare. “Oltre a Sarah io avevo un fratello, un gemello in realtà, Christian. Eravamo molto uniti, ma quando avevamo 7 anni si è ammalato di cancro. Era forte, ma era solo un bambino. Ha resistito più che poteva, ma non c’è stato niente da fare. E’ morto a 8 anni e mezzo.” Aveva il viso bagnato di lacrime, non aveva mai parlato con nessuno di Christian. Zane le si avvicinò e le strinse la mano che tremava leggermente.

“Mi dispiace.” Le disse, non sapendo cosa aggiungere per consolarla.

Sul volto di lei tornò l’accenno di un sorriso. “Mi ricordo che tutte le volte che andavo a trovarlo mi raccontava di quanto fossero bravi e divertenti i volontari che venivano a farli giocare; era anche grazie a loro che ha continuato a sorridere fino alla fine. E’ per questo che vado in ospedale, perché so quanto un piccolo gesto possa essere importante per quei bambini.”

I due, che nel frattempo si erano spostati sul divano, erano abbracciati. Zane si sentiva un po’ a disagio in quella posizione, ma sapeva che era l’unico modo che aveva per farle capire che lui le era vicino. Per quanto gli costasse ammetterlo, ormai teneva molto a Nikki e non voleva che la ragazza soffrisse ulteriormente.

Rimasero in quella posizione per qualche minuto, poi lei prese parola. “Bene.” Esclamò. “Adesso è il tuo turno.”

“Immagino di dovertelo dopo quello che mi hai appena raccontato.” Fece una pausa prima di iniziare il suo discorso. “Quando ho perso contro Aster non sono solo stato sconfitto, sono stato umiliato pubblicamente. Per me il periodo dopo quel combattimento fu piuttosto difficile. Ero depresso, i miei amici erano tutti lontani, così come mio fratello. Ero l’ombra di me stesso. Poi un giorno ho incontrato un uomo, mi disse che poteva aiutarmi, che mi avrebbe fatto rinascere; dovevo solo seguirlo. Tornando indietro non rifarei le stesse scelte di allora, ma ai tempi non avevo niente da perdere e andai con lui. Mi portò in uno scantinato dove si svolgevano dei duelli clandestini, erano diversi dai duelli ordinari, ad ogni diminuzione di life points conseguiva una scossa elettrica. Non si duellava per onore o rispetto, ma per ferire l’avversario. Ho iniziato a partecipare a questi duelli e sono cambiato. Ho fatto delle cose orribili sia ai miei amici che a mio fratello.”

“Zane?” Lo chiamò lei, in viso un’espressione preoccupata. “Non partecipi più a quei duelli, vero?”

“No. Ho smesso, ma il danno ormai è fatto. E’ a causa di quelle scosse che il mio cuore non funziona più bene; ho dei forti dolori e spesso mi manca il respiro, coi farmaci non migliora. Sono una persona pessima, merito di morire e tu non dovresti starmi vicino.”

“Non sei una cattiva persona, hai solo fatto delle cattive scelte. Tutti hanno dei momenti difficili, sono sicura che i tuoi amici capirebbero se chiedessi loro perdono.”

Zane scosse la testa. “Ho fatto cose orribili, non mi perdonerebbero mai.”

 “Non puoi affrontare tutto questo da solo, hai bisogno di qualcuno. Perché non chiami tuo fratello? Sono sicura che ti starebbe vicino.”

Zane si alzò e le diede la schiena. “Non sono pronto.” Sussurrò. “Mi guarderebbero come un mostro. Non sono pronto a rivedere quegli sguardi.” Le confessò.

“Sono sicura che capirebbero.” Gli disse lei avvicinandosi e abbracciandolo da dietro. “Ma finché non sarai pronto sappi che non sei solo. Io sono qua, Zane.”

Lui si girò per guardarla in volta e le sorrise. Per la prima volta dopo tanto tempo si sentiva meno solo.

Nikki lo abbracciò, gli diede un bacio sulla guancia, uno sul collo e poi uno sul petto, proprio dove stava il suo cuore.

Zane allora le prese il viso con le mani e la baciò.

Lei si sdraiò sul divano mentre continuavano a baciarsi.

“Sei sicura?” Le chiese lui e lei annuì.

I vestiti finirono sul pavimento e i due si amarono per la prima volta.




Spazio autrice: a questo capitolo tengo moltissimo, ci ho lavorato un bel po' eppure c'è ancora qualcosa che non è come dovrebbe essere. spero comunque che appreziate lo sforzo, e spero vi facciate sentire.
Bacioni, C.

 

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Capitolo 6
*** 6. CONVIVENZA. ***


6. CONVIVENZA.


Erano passati un paio di mesi da quella notte e Nikki non era mai stata così felice. La sua vita finalmente aveva preso la piega giusta. Continuava i suoi studi di medicina all’università, riusciva a vedere i suoi genitori e sua sorella nei weekend e andava a fare volontariato in ospedale due volte alla settimana; poi c’era la novità: Zane. I due erano ormai ufficialmente insieme e anche se Zane era un po’ freddo in pubblico, la rendeva felice. Con lui si sentiva completa.

In quel momento era nell’appartamento di lui e stava studiando, mentre Zane stava sistemando il suo deck. Il telefono di lui squillò.

“Si?” Rispose il ragazzo per poi uscire dalla stanza. Nikki tornò a concentrarsi sugli studi finchè lui non fece ritorno.

“Chi era?” Gli chiese.

“La Forbes, domani mattina devo andare in ospedale. Vuole fare un controllo.”

“Voglio venire anch’io.” Esclamò, voleva restargli il più vicino possibile.

“Non hai lezione?”

“Fa niente, salto. Tanto sono le ultime prima della pausa, le cose importanti sono già state concluse.”

“Va bene allora.” Acconsentì lui e Nikki si alzò e gli diede un bacio a fior di labbra.

 
Il giorno dopo Zane passò a prendere la ragazza per poi dirigersi in ospedale. Una volta arrivati in ospedale i due percorsero i corridoi, Nikki gli prese la mano per dargli coraggio. Entrambi sapevano che non ci sarebbero state belle notizie; le condizioni di Zane erano peggiorate e, anche se lui cercava di sminuire, lei l’aveva notato.

Quando arrivarono in cardiologia la dottoressa li stava già aspettando.
 

La Forbes sospirò dopo aver finito il controllo. “Mi dispiace Zane. E’ peggiorato ancora.” Nikki, tenendo la mano del suo ragazzo, sentì i suoi muscoli irrigidirsi anche se l’espressione di lui rimase impassibile.

“Però ho una novità.” Continuò la dottoressa. “Ho chiesto pareri ad alcuni importanti dottori e mi hanno suggerito questo farmaco. Va iniettato ogni volta che senti un dolore, anche minimo.” Zane annuì.

“Vivete insieme?” Chiese allora la Forbes diretta a Nikki.

“No.” Rispose il ragazzo.

“Vivi da solo?” Lui annuì.

“Allora potrebbe essere un problema. Non penso potresti essere in grado di iniettarti da solo il farmaco, soprattutto in caso di una fitta forte. Dovremmo organizzare un ricovero.” Gli comunicò con aria dispiaciuta. “So che sei molto impegnato, ma è l’unica soluzione.”

Nikki sentì i muscoli di Zane irrigidirsi ancora di più, ma lui non aprì bocca.

“Vengo a vivere da te. Ci penso io alle iniezioni.” Propose Nikki.

Zane la guardò dubbioso. “Sei sicura?”

Lei gli annuì. “Voglio aiutarti il più possibile, passo già la maggior parte della mia giornata a casa tua. Non cambierà molto.”

“Perfetto.” Intervenne la dottoressa. “Allora ti mostrerò come devi fare. Nel frattempo proveremo quale farmaco somministrare. Ne ho due varianti, una più forte dell’altra; bisogna vedere come il tuo organismo reagisce a ciascuno dei due.” Spiegò per poi guidare Zane fino al lettino a farlo sdraiare.

Mostrò a Nikki come trovare la vena nel modo corretto e iniettò il farmaco nel braccio di Zane.

“Ok, prova ad alzarti. Vediamo come va.”

Appena il ragazzo si alzò lo colse un senso di vertigini e si appoggiò a Nikki per ritrovare l’equilibrio.

“Tutto a posto?” Gli sussurrò lei all’orecchio.

“Si, sta girando un po’ tutto. Ma va già meglio.”

“Questo è normale.” Commentò la dottoressa. “Sdraiati pure e aspettiamo 15 minuti per vedere se ci sono altri effetti collaterali e poi proviamo quello più forte.”
 

Dopo 15 minuti, vedendo che non si era verificato nessun’altra reazione la dottoressa annunciò che la seconda iniezione l’avrebbe fatta Nikki.

“Ti chiedo scusa in anticipo.” Gli disse lei sorridendogli per poi concentrarsi su quello che le aveva spiegato precedentemente la Forbes. Zane fece una smorfia di dolore.

“Sei la persona più delicata che io conosca.” La prese in giro lui.

La dottoressa gli disse ancora di alzarsi e Nikki questa volta non gli mollò il braccio. Appena alzatosi il ragazzo venne colto da un forte senso di nausea e appena raggiunto il bagno vomitò nella tazza. Nikki rimase con lui e poi lo aiutò a tornare nello studio.

“Questo è troppo forte.” Constatò la dottoressa.
 

Appena usciti dal reparto alla fine dell’appuntamento si avviarono verso il parcheggio, dove James li aspettava in macchina.

“Nikki.” La chiamò Zane. “Ti ringrazio per prima, comunque non sei obbligata a venire a stare da me. Posso arrangiarmi da solo.”

La ragazza lo guardò stupita. “Io ti voglio aiutare Zane. E no, non puoi arrangiarti da solo. Quindi verrò da te e cercherò di aiutarti nel migliore dei modi. Perché ti amo e voglio che tu stia bene.”

Zane la guardò per qualche istante e poi le donò un leggero bacio a fior di labbra.

“Grazie per quello che stai facendo. Lo apprezzo, davvero.” Le sussurrò.
 

Durante il viaggio in macchina Nikki tenne la sua mano intrecciata a quella del suo ragazzo e sentì la stretta di Zane farsi sempre meno marcata mentre si addormentava. Doveva essere esausto.

Gli accarezzò il viso e notò che c’era qualche goccia di sudore. Avrebbe voluto lasciarlo riposare, ma erano arrivati all’appartamento e quindi lo svegliò.

“Zane.” Gli sussurrò all’orecchio. “Svegliati, siamo arrivati.” Aggiunse dandogli un bacio sulla guancia.

Zane le sorrise. “Dovremmo passare a prendere le tue cose.”

“Tesoro, sei esausto. Si vede. Vai in casa e riposati. Mi può accompagnare James.”

Lui annuì anche se titubante. “Se le succede qualcosa sei un uomo morto, oltre che disoccupato.” Disse rivolto all’autista.

“Quando sei stanco sei ancora più antipatico.” Esclamò Nikki divertita, infondo le faceva piacere che si preoccupasse per lei. “Vai a dormire che è meglio.”

“Arrivederci Mr. Truesdale.” Salutò James.

Una volta che Nikki fu rimasta in macchina James iniziò a guidare.

“A casa sua signorina?” Le chiese.

“Si.” Rispose lei. “E puoi darmi del tu.”

 
“Posso chiederti una cosa?” Le chiese James mentre le portava in macchina due borse piene di vestiti e altre cose che le potessero servire.

“Dimmi.” Le rispose lei sorridente.

“Cos’ha il signor Truesdale? Lo devo sempre portare in ospedale e non mi ha mai detto il motivo. All’inizio pensavo venisse a visitare qualcuno, ma adesso si vede che non sta bene.”

Nikki ci pensò un attimo prima di rispondergli. “Io non ti ho detto niente però.” Lo avvisò prima di spiegargli le condizioni di Zane.

“Il resto lo portiamo domani, va bene?” Gli chiese dopo aver spostato un altro paio di borse in macchina. L’autista annuì e la portò all’appartamento del suo ragazzo.

 
Zane le aveva lasciato le chiavi, quindi dopo aver aperto la porta, non vedendo nessuno, andò a controllare in camera da letto. Il ragazzo era sdraiato che dormiva profondamente, gli diede un leggero bacio sulla guancia e se ne andò in salotto per lasciarlo riposare.

Il telefono le squillò in quel momento. “Pronto.” Rispose.

Ciao sorellona. La salutò Sarah.

“Ciao tesoro, come stai?”

Bene, ho preso ottimo a scuola oggi.

“Ma che brava.” Si complimentò. Parlando con sua sorella le venne in mente che probabilmente avrebbe dovuto avvisare i suoi del fatto che si stava trasferendo dal suo ragazzo. “Tesoro, non è che mi passeresti la mamma?”

Si, salutami Zane.

“Certo.”

Ciao Amore. Esclamò sua madre al telefono. Hai bisogno di qualcosa? Altri soldi? Certo che con un fidanzato così ricco non dovresti averne necessità. In certi momenti si rendeva conto di assomigliare davvero molto a sua madre.

“Mamma tira il freno. Non ho bisogno di niente. Volevo solo dirti una cosa.”

Dimmi allora.

“Vedi, io e Zane abbiamo pensato che potrei andare a vivere da lui. La sua casa è più vicina all’università e risparmierei i soldi dell’affitto.” Cercò di inventarsi le migliori scuse che poteva.

Così presto? Sei davvero così innamorata?

Per questa domanda non aveva bisogno di inventare niente. “Si, lo amo davvero.”

Almeno io e tuo padre vorremmo conoscerlo.

“Ok, lo dirò a Zane e potremmo organizzare una cena quando ha tempo?”

Si, fantastico.

“Ciao Mamma, mi faccio sentire appena ho notizie.”

Ok, ciao Amore.

Quando tornò in camera Zane era in dormiveglia. Lei gli sorrise e lui le fece cenno di andare sotto le coperte con lui.

Nikki si raggomitolò tra le braccia di Zane, gli prese la mano e la sentì fredda contro il calore emanato da lei.

“Sei un iceberg.” Scherzò lei.

“Certe luci sono in grado di sciogliere anche il più freddo dei ghiacciai.” Le sussurrò lui all’orecchio per poi baciarla.



Spazio autrice: HELLOOO! Altro capitolo che spero vi incuriosisca. Ringrazio TUTTI. Nel prossimo ci sarà anche un bel po' di rapporto fraterno tra i due Truesdale.
Un bacione, C.

 

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Capitolo 7
*** 7. TELEFONATE. ***


7. TELEFONATE.


“Zane ha prenotato da Granny’s per sabato sera.”

Granny’s? Chiese stupita sua madre. Non possiamo permetterci un ristorante del genere.

“Paga lui. Lo sa che non possiamo permettercelo, voleva essere carino.”

E’ già nelle mie grazie. Nikki ridacchiò mentre con un asciugamano si tamponava i capelli bagnati. Dov’è adesso? Le chiese la madre.

“A lavoro, aveva un paio di match stasera. Dovrebbe tornare a momenti.” La ragazza cercò di nascondere la preoccupazione, ogni volta che Zane tornava da dei duelli stava male. Aveva insistito diverse volte per fargli prendere una pausa e, anche se all’inizio il ragazzo non sembrava voler sentire ragioni, lo aveva quasi convinto.

Cosa significa questo tono ansioso? Nikki non cercare di mentire a tua madre.

In quel momento sentì la porta di casa aprirsi. “Mamma è arrivato Zane, ne riparliamo.”

Ok, ma sappi che non mi scappi. Salutalo e ringrazialo. Ci vediamo sabato, ti voglio bene tesoro.

“Anche io mamma.” Rispose riattaccando per poi dirigersi in salotto dal suo ragazzo.

“Come stai?” Gli chiese apprensiva. Aveva già notato la stanchezza dal modo in cui si era accasciato sul divano; solitamente i movimenti di Zane erano eleganti e la sua postura sempre perfetta.

“Bene.” Rispose lui rapido.

“Zane…” Lo rimproverò. La ragazza prese posto di fianco a lui e gli tolse la giacca delicatamente per poi iniziare un massaggio delicato sulle spalle di lui.

“Sei pallido come un fantasma. Dobbiamo fare l’iniezione, lo sai.”

“Sono solo stanco, non fa molto male. Non c’è bisogno.”

Lei sbuffò. “Vuoi stare meglio o no? Certe volte mi sembri un suicida. La dottoressa ha detto ad ogni minimo dolore quindi adesso facciamo questa iniezione e poi dobbiamo parlare di questa cosa dei duelli.” Stava iniziando ad arrabbiarsi, non poteva credere che per lui la salute contasse così poco.
Prese il medicinale e una siringa.

“Parliamo prima che tu mi possa pugnalare con quella cosa.” La fermò Zane. “Adesso sei arrabbiata e anche quando vuoi essere dolce non sei proprio la delicatezza personificata.”

Nikki sbuffò. “Allora parlo io. Non puoi mettere sempre queste cose in secondo piano. Stai peggiorando e magari a te non frega niente di morire, ma ci sono persone a cui importa di te, e non sto parlando solo di me. Ogni volta che stai male sto male anche io. Non sopporto di vederti tornare ridotto così da dei duelli, capisco che sono la cosa che ami, ma potresti prenderti semplicemente una pausa. Non ti sto chiedendo di smettere per sempre, ti sto chiedendo di guarire per poi riuscire a fare ciò che ami al 100%”

Sapeva che non sarebbe riuscita a trattenere le lacrime. Zane le prese il viso tra le mani e baciò le sue guance bagnate.

“Io non amo solo i duelli.” Le sussurrò. “E per questo prenderò una pausa, ma non lo farò per me. Lo farò per te.”

Nikki lo abbracciò. “Grazie.” Gli disse con tono dolce. “E ora punturina.” Aggiunse con un sorrisino malefico. Zane le porse il braccio e lei baciò il punto
dove stava per infilare l’ago.

Appena il farmaco entrò in circolo al ragazzo Nikki lo sentì appoggiarsi su di lei per rimanere seduto. Gli tolse i capelli dal viso e lo sostenne finchè i giramenti finirono e lui riuscì a mantenere l’equilibrio.

“Ho sempre sonno dopo le iniezioni.”

“La Forbes ha detto che è normale. Andiamo a letto.” Decretò lei aiutandolo ad alzarsi e a raggiungere la loro camera.
 


I due erano sdraiati abbracciati, godendosi in silenzio quel momento di intimità quando Nikki si mise seduta di scatto.

“Che c’è?” Le chiese Zane.

“Stavo pensando.” Cominciò lei. “Che conoscendoti tuo fratella sarà iper-preoccupato se leggerà la notizia delle tua pausa da qualche parte e, conoscendo i giornalisti, sarà sicuramente in prima pagina. Quindi forse dovresti avvisarlo.” Suggerì.

Zane sospirò. “Lui pensa che io sia un mostro. Non posso telefonargli, fargli credere di avere indietro suo fratello e poi dirgli che sto per morire. Nikki io non ce la faccio.”

Alla ragazza si spezzò il cuore vedendolo così rassegnato. “Primo, non stai per morire; ce la farai soprattutto se avrai delle persone al tuoi fianco e io non
basto. Hai bisogno di tuo fratello. Secondo: non è necessario che lo faccia tu, posso chiamarlo io.” Lui sbarrò gli occhi e poi la baciò inaspettatamente.

“Lo faresti?”

“Non hai capito che farei di tutto per te?”
 

Il giorno dopo all’accademia del duellante..

Syrus e Jaden stavano duellando amichevolmente nella stanza del più piccolo.

“E siamo 2 a 0 per me!” Esultò il moro azzerando i life points dell’amico.

“Non è divertente duellare con te.” Commentò Syrus e fingendosi offeso se ne andò in bagno.

“Syrus?” Lo chiamò Jaden. “Non è che ti sei arrabbiato davvero? Se vuoi ti faccio vincere.”

“Jay, sto andando a fare la pipì.” Rispose ironico l’altro.

Mentre Syrus era in bagno il suo telefonò squillò e Jaden gli urlò di venire a rispondere.

“Pronto?” Rispose lui con il fiatone, senza nemmeno controllare da chi provenisse la chiamata.

Ciao, sei Syrus? Sentì una voce femminile chiedergli.

“Si, tu chi sei?” Jaden intanto lo guardava incuriosito non comprendendo la situazione.

Mi chiamo Nikki. Forse hai letto di me su qualche giornale.

“La ragazza di mio fratello.” Constatò il ragazzo, aveva visto diversi articoli parlare di questa nuova coppia, ma non pensava di essere contattato proprio da lei.

Esatto. Rispose lei con tono allegro. E’ proprio di lui che volevo parlarti.

“La situazione tra me e mio fratello è molto complicata.”

Lo so. Zane mi ha raccontato tutto. Mi ha detto che è stato un pessimo fratello, mi ha detto che si è pentito di tutto ciò che ha fatto a te e ai tuoi amici.

“E’ davvero tornato? Perché non me le sta dicendo lui queste cose?” Le chiese.

Io mi sono innamorata di Zane, non del personaggio che mostra al pubblico. E penso che lo Zane di cui parlo io sia il fratellone che ti manca tanto. La sentì prendere un respiro prima di continuare. Ti ho chiamato io perché Zane è troppo orgoglioso per dirti quello che sto per dirti.

“Cioè?” Iniziava ad avere un brutto presentimento oltre alla gioia di riavere suo fratello.

Tuo fratello ha bisogno di te. Ha passato un brutto periodo, e tu lo sai meglio di me, e adesso deve affrontarne le conseguenze. Ha un problema cardiaco e sta davvero peggiorando, abbiamo provato diversi farmaci, ma nessuno sembra essere davvero efficace. L’ho convinto a lasciare i duelli per un po’ per riposarsi, ma io non sono abbastanza. Syrus, Zane ha bisogno anche di te. Non ti chiedo di perdonarlo, ma ti chiedo di esserci.

Syrus era sconvolto. “Ci sono delle possibilità che…” Non riusciva neanche a pronunciare quella parola. “Che non ce la faccia?”

Non ti dirò una bugia. Ci sono delle possibilità, ma lui è forte e sono certa che vincerà anche questa sfida. Riuscì a sentire come anche la voce di lei fosse spezzata dal pianto. Ci teneva davvero a suo fratello.

“La scuola finisce tra una settimana, non mi perderò molto se non frequento queste lezioni. Vado a parlare col preside e col primo volo sono lì. Fai in modo di venirmi a prendere in aeroporto. E dì pure a Zane che l’ho già perdonato, mi basta riavere il mio fratellone.”

Grazie. Gli disse lei prima di chiudere la chiamata.

Appena riattaccato il telefono Syrus si mise a piangere tra le braccia di Jaden, che pur non comprendendo la situazione sorresse l’amico.

“Zane sta male.” Spiegò allo Slifer tra i singhiozzi.

“Come Zane sta male? Spiegati meglio Syrus.”

Il ragazzo spiegò riassunse velocemente a Jaden quello che gli aveva spiegato Nikki e si precipitò da Sheppard ad avvisarlo della sua partenza imminente.

Jaden avrebbe raccontato agli altri la situazione e, una volta finite le lezioni, anche il resto del gruppo li avrebbe raggiunti a Domino per dare sostegno a
Zane.



Spazio autrice: ECCOCI, altro capitolo e questa volta ho messo anche un po' di sano rapporto fraterno anche se Zane e Syrus non si sono ancora parlati nè visti, questo avverrà nel prossimo capitolo.
RIngrazio TUTTI. Un bacio, C.

 

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Capitolo 8
*** 8. FRATELLI. ***


 
8. FRATELLI.

Accademia del duellante…

Jaden aveva appena finito di spiegare a tutto il gruppo il motivo della partenza di Syrus. Alexis era in lacrime tra le braccia del fratello e sul viso di tutti i ragazzi si leggeva la preoccupazione per il loro amico.

“Dovevamo stargli vicino prima.” Commentò la bionda. “Lui è stato come un fratello per me quando Atticus era scomparso. E io non mi sono accorta di quando aveva bisogno di me.”

“Io cosa dovrei dire?” Le rispose il fratello. “Siamo migliori amici dal primo anno di accademia e lui non ha mai smesso di cercarmi durante la mia assenza; io per lui ho fatto solo un debole tentativo e mi sono dato per vinto.”

“Ragazzi.” Esclamò Jaden catturando l’attenzione di tutti. “Non ha senso pensare al passato. Dobbiamo compensare con il presente. Appena finiscono le lezioni raggiungiamo Syrus.”

Il gruppo annuì e Alexis si asciugò le lacrime. Avrebbero rimediato agli errori passati e avrebbero aiutato il loro amico.
 

Appartamento di Zane…

Syrus era appena arrivato all’appartamento di suo fratello, scortato dal suo autista. Suonò il campanello con il cuore che gli batteva a mille, aveva sperato tantissime volte di poter riabbracciare Zane, ma adesso l’unica cosa che riusciva a provare era preoccupazione.

Quando una bellissima ragazza mora gli aprì la porta ci mise qualche secondo ad identificarla come Nikki. Lei gli riservò un sorriso caldo a cui lui non potè fare a meno di rispondere.

“Io sono Nikki, piacere.” Gli disse tendendogli la mano.

“Syrus.” Rispose lui sorridendo, quella ragazza metteva allegria. Sembrava esattamente l’opposto del suo fratellone.

“E’ arrivato Sy?” Sentì chiedere dall’altra stanza. Non resistette e corse ad abbracciare Zane, che era si trovava in salotto.

“Ciao fratellino.” Gli disse il più grande ricambiando la stretta del fratellino.

Appena Syrus si spostò dalle braccia del fratello riuscì finalmente a guardarlo.

Per prima cosa cercò gli occhi del maggiore che, al contrario dell’ultima volta che i loro sguardi si erano incrociati, gli trasmettevano amore e gratitudine.

Poi non potè fare a meno di notare quanto il viso di suo fratello fosse scavato rispetto al passato; aveva sempre invidiato il suo fisico, adesso Zane gli sembrava magro, ma non muscoloso come lui se lo ricordava. La preoccupazione aumentò, quello che gli aveva detto Nikki iniziava a sembrargli sempre più reale: Zane era malato, si vedeva.

“Syrus, cos’è quella faccia?” Gli chiese.

“Niente.” Rispose lui. “Mi sei mancato.”

“Per qualche notte se non ti dispiace dovrai dormire sul divano. Stiamo preparando la stanza degli ospiti, ma ci vorrà ancora del tempo.”

Non si era neanche preoccupato di dove dormire. “Non c’è problema.” Gli disse.

Nikki li raggiunse in cucina con un sorrisone. “Bene. Adesso che c’è anche tuo fratello ho due uomini che mi possono accompagnare a fare shopping.”

La faccia di Zane esprimeva tutto il suo terrore e Syrus non potè trattenere una risata “Shopping?”

“Vorrei ricordarti che domani abbiamo una cena coi miei genitori in un ristorante extra-lusso e io non ho niente per l’occasione.” Si avvicinò a Syrus per poi sussurrargli all’orecchio. “E un fidanzato ricco che ogni tanto va sfruttato.”

“Già non mi piace questa complicità tra voi due.” Commentò Zane.
 
 

Al centro commerciale…

Zane e Syrus erano in un negozio di carte di duel monsters, mentre Nikki si stava provando dei vestiti nel negozio accanto.

Syrus aveva trovato piacevole quella giornata ed era quasi riuscito a mettere in disparte la preoccupazione per suo fratello.

“Nikki vuole che mi prenda una pausa.” Gli disse Zane.

“Dai duelli?”

“Si.”

“E cosa le hai risposto?” Chiese allora il minore, Zane che smette di duellare gli sembrava una cosa quasi impossibile.

“Che lo farò per lei.” Spiegò il più grande. Syrus non poteva credere a quello che le sue orecchie avevano appena sentito.

“Sei davvero innamorato, vero fratellone?” Zane gli sorrise e annuì.

“Chi l’avrebbe mai detto.” Commentò poi. “A proposito, vorrei controllare lo stato del mio bancomat; non so se è stato un bene affidarlo a lei.”

I due allora raggiunsero la ragazza nel negozio di abbigliamento.

“Cosa ne dite?” Chiese lei appena li vide avvicinarsi.

“Fantastico.” Decretò Syrus notando come quel semplice vestito nero le fasciava perfettamente il corpo, mettendo in vista le gambe di lei.

“Non è un po’ corto per una cena coi tuoi?” Le chiese Zane.

“Sempre polemico.” Borbottò lei. “Hai detto che è un posto elegante, vero?” Il ragazzo annuì. “Allora aspettate un secondo che ve ne faccio vedere un
altro.”

I fratelli si sedettero fuori dal camerino e aspettarono che la mora fosse pronta a mostrare loro cos’aveva trovato.

Quando la ragazza uscì entrambi i Truesdale rimasero a bocca aperta. Indossava un vestito lungo blu notte con una vistosa scollatura sulla schiena.

“Sei bellissima.” Le disse il suo ragazzo avvicinandosi per baciarla.

“Mi rivesto e poi cerchiamo qualcosa per te.” Zane cercò lo sguardo di suo fratello come sostegno.

“Non guardare me. Non sono io che devo fare buona impressione ai genitori.” Commentò Syrus.
 

Alla fine della giornata anche Zane si era comprato una camicia nera e un paio jeans, più che altro perché (anche se non voleva farlo sapere a Nikki) molti dei suoi vecchi vestiti gli erano larghi; aveva usato diverse volte pantaloni o magliette che non utilizzava dai primi anni di accademia. Sperava che la sua ragazza non notasse anche questo, non voleva che fosse troppo preoccupata per lui.
 

Una volta tornati a casa i tre avevano cenato con una pizza e Syrus iniziò a trovare davvero piacevole la compagnia di Nikki. Finito di mangiare la ragazza lasciò i due fratelli da soli per andare a studiare.

Zane e Syrus fecero un paio di duelli sul tavolino del salotto, alla seconda vittoria Syrus mise il suo deck nella borsa.

“Ok, ci rinuncio.”

“Sei migliorato.” Commentò il maggiore. Syrus non era abituato a ricevere complimenti dal fratello e quindi la sua faccia assunse rapidamente un colorito tendente al rosso per l’imbarazzo.

“Grazie.” Gli rispose. “Mi sono allenato tanto, l’anno prossimo dovrei essere tra gli Obelisk. Non so perché Jaden non voglia lasciare il dormitorio rosso, ormai è rimasto praticamente solo lui.”

Zane annuì cercando di concentrarsi sulle parole del fratello, ma sentiva che il suo cuore iniziava a battere ad un ritmo accelerato e sapeva anche che era questione di attimi e non sarebbe più riuscito a nascondere il dolore.

“Chiama Nikki.” Mormorò mettendosi una mano sul petto per cercare di placare il dolore sempre più forte. Syrus gli fu accanto in meno di un secondo.

“Cos’hai fratellone? Stai male?” Gli chiese guardando l’espressione sempre più sofferente del maggiore. “Nikki!” Esclamò per farsi sentire dalla ragazza.

La mora sentendosi chiamare dal salotto si precipitò a vedere cosa fosse successo e trovò il suo ragazzo che respirava affannosamente con di fianco
Syrus con una faccia terrorizzata.

“Zane.” Lo chiamò avvicinandosi e prendendogli il viso tra le mani. “Tesoro, respira con me. Adesso passa.” Iniziò a inspirare ed espirare lentamente e il ragazzo dopo qualche minuto riuscì prendere quel ritmo. Allora lei si rivolse verso Syrus che era ancora in stato di shock. “Fallo continuare così, vado a prendere il farmaco.” Il ragazzino annuì e iniziò a sostenere il fratello come prima faceva Nikki.

La mora tornò subito dai due e prese il braccio di Zane per poi iniettargli una sostanza con una siringa. Syrus sentì suo fratello accasciarsi quasi subito su di lui.

“Zane?” Lo chiamò.

“E’ normale.” Lo informò Nikki. “Tra qualche minuto gli passa.”

“Scusami.” Mormorò Zane rivolto al fratello.
 

Dopo le iniezioni Zane era sempre stanco, quindi suo fratello e la sua ragazza lo accompagnarono nella sua stanza e il ragazzo si addormentò nel giro di pochi minuti.

Nikki e Syrus erano da soli in salotto.

“Sembrava stesse bene, poi all’improvviso..” Le spiegò lui.

“Lo so. E’ sempre così. Questa volta era piuttosto forte, normalmente sono attacchi più leggeri.” Syrus annuì.

“Quando mi hai detto che stava male non volevo crederci.” Raccontò il ragazzo e Nikki si sedette vicino a lui sul divano per poi stringergli la mano per rassicurarlo. Syrus era preoccupato almeno quanto lei. “Zane è sempre stato così forte, sembrava invincibile. Eppure appena sono arrivato ho dovuto affrontare la realtà, si vedeva subito che era diverso.”

“Cosa intendi?” Gli chiese lei. Quando era arrivato Zane stava bene.

“Il suo viso era pallido e scavato, sono sicuro che adesso porti almeno due taglie più piccole di vestiti. Io non sono abituato a vederlo così.”

Nikki annuì. Zane era anche dimagrito, probabilmente non le aveva detto niente per non farla restare in ansia.

Syrus notò l’espressione triste della ragazza. “E’ difficile voler bene a Zane.” Le disse.

“Lo so.” Rispose lei. “Ma quando ami qualcuno non ti importa di quanto sia difficile, ti importa solo che quella persona sia felice.”





Spazio autrice: ECCOLO. Lo so che sono un po' in ritardo rispetto agli altri ma tra capodanno e una non perfetta sanità mentale dovuta a capodanno i tempi si sono un po' allungati. RIngrazio TUTTI per le visite e le redensioni.
Un bacione, C.

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Capitolo 9
*** 9. GENITORI. ***


 9. GENITORI.


Zane e Nikki stavano aspettando i genitori di lei davanti al ristorante. Un gruppo di ragazzine li continuava a fissare dall’altro lato della strada; una di loro si avvicinò alla coppia.

“Scusa.” Chiese con voce timida. “Possiamo fare una foto con te?”

“Certo che potete fare una foto con lui!” Rispose Nikki al posto del suo ragazzo temendo la risposta di lui.

Zane la fulminò con lo sguardo e poi si mise in mezzo al gruppo di ragazzine mentre Nikki scattava la fotografia con il telefono di una di loro.

“Comunque siete bellissimi insieme.” Esclamò una di loro prima che il gruppo si congedasse.

“Grazie.” Le rispose Zane.


In quel momento una macchina si fermò nel parcheggio e i due riconobbero subito Sarah che correva verso di loro. Nikki salutò la sorella e Zane le sorrise prendendola in braccio. Distogliendo la sua attenzione dalla bambina si concentrò sui genitori di Nikki. La madre sembrava la fotocopia dalla figlia: magra, non molto alta, capelli scuri e un viso dolce; il padre non era molto alto, abbastanza robusto e aveva un’espressione seria in viso.

Appena i due si avvicinarono Nikki abbracciò subito sua madre.

“Mamma, papà. Lui è Zane.”

Zane tese le mano prima al padre e poi alla madre che si presentarono come Miranda e Grayson.

“Se non vi dispiace ho fatto riservare una sala. I fan possono essere abbastanza fastidiosi.”

“Abbiamo una stanza tutta per noi?” Gli chiese Sarah ancora tra le sue braccia. “Che fico!”

 

Poco dopo aver iniziato a cenare Zane aveva capito che i genitori di Nikki, come la figlia, erano molto aperti. Per lui era un bene, poteva limitarsi ad ascoltare senza dover parlare troppo di sé. Per essere più comodo durante il pasto il ragazzo portò le maniche della camicia fino al gomito. Quando alzò lo sguardo notò che Miranda lo stava fissando in un modo che non riusciva a definire.

“Io vado fuori a fumarmi una sigaretta.” Annunciò Grayson. “Vieni anche tu ragazzo?” Gli chiese poi. Zane annuì e Sarah si alzò insieme a lui.

“Voglio venire un po’ fuori anche io.” Esclamò la bambina trotterellando mentre usciva dalla sala.
 


“Nikki.” La chiamò la madre appena rimasero sole.

“Si?”

“Zane si droga?” Non poteva credere a quello che sua madre le stava chiedendo.

“E da dove ti è uscita questa?” Le chiese ridendo, ovviamente stava scherzando.

“Rispondi.” La faccia della madre era seria.

“No. Certo che no, mamma.” Le disse rassicurante. “Perché me lo stai chiedendo?”

Il viso di Miranda manteneva l’espressione preoccupata di poco prima. “Quando ha tirato su le maniche della camicia ho visto dei buchi sul braccio. Nikki, non incasinarti in cose più grandi di te.” Adesso capiva tutto. Aveva visto i buchi delle iniezioni.

“Ah ma no. Quelli sono per la medicina.” Rispose senza pensare, pentendosi subito di quello che le era appena uscito dalla bocca.

“Medicina di che?” Le chiese la madre.

“Mamma devi far finta che io non ti abbia detto niente. A Zane darebbe molto fastidio sapere che te ne ho parlato senza avvisarlo.” Miranda annuì. “Io e Zane ci siamo conosciuti in ospedale, io andavo dai bimbi e lui era lì spesso. All’inizio non mi voleva dire il motivo, ma poi ha ceduto. Ha un problema al cuore, ultimamente non è stato molto bene quindi prenderà una pausa dai duelli. Il farmaco che prende va iniettato per questo hai visto dei buchi sul suo braccio.”

Nikki si sentì abbracciare da sua madre. “Potevi dirmelo prima. Se avete bisogno di qualcosa basta che chiediate tesoro, lo sai vero?” Lei annuì e cercò di trattenere la lacrime. Le era mancato poter parlare di ogni cosa con la sua mamma.

“Stanno tornando. Mi raccomando, non ti ho detto niente.”
 


Nell’appartamento di Zane…
 
Syrus era in salotto facendo zapping tra i canali in TV, in diversi notiziari e talk show aveva sentito parlare di suo fratello: ormai la notizia della sua pausa si era diffusa.

Gli squillò il cellulare, allora spense la televisione rispose.

“Pronto?”

Ciao Sy, sono Alexis. Non si aspettava di sentire la ragazza, ma forse doveva considerarlo dato il rapporto che i fratelli Rhodes avevano con Zane prima
del suo cambiamento.

“Ciao.” Le rispose. “Tutto bene in accademia?”

Si, tutto a posto. Volevo sapere come stava andando.

Lui e Alexis erano amici, certo, ma non aveva mai parlato con lei di questioni importanti. Eppure sapeva che la ragazza era la persone più giusta per
parlare di Zane, forse perché conosceva suo fratello quasi meglio di lui.

“La buona notizia è che è tornato, appena arrivato mi sono accorto di riavere il mio fratellone. Penso che vorrebbe sentire anche te e Atti, ma sai com’è orgoglioso.”

Capisco. Fu la risposta di lei. Immagino che la cattiva riguardi la sua salute.

“Si. Mi ero accorto subito che era dimagrito e pallido, ero preoccupato ma sembrava stare bene. Ieri ha avuto un attacco, mi sono spaventato a morte, è stato terribile. Non potevo fare niente per lui.” Aveva le lacrime agli occhi e riusciva a percepire dal telefono anche dei singhiozzi da parte della ragazza.

Ascolta. Io, Atticus e Jaden abbiamo deciso di raggiungervi il prima possibile. Io e Atti vorremmo esserci per Zane, ci manca tantissimo. E Jaden vuole venire soprattutto per starti vicino.

“Vi ringrazio molto.” Rispose lui sorridendo. “Io e Nikki abbiamo tutto sotto controllo, ma sicuramente a Zane farebbe bene avervi vicino, so che mancate anche a lui.”

Ok Sy, ci vediamo tra qualche giorno allora.

“A presto Alexis.”

Riattaccò il telefono. Sperava che con il sostegno dei suoi amici per Zane sarebbe stato più facile. 



Spazio autrice. ECCOMI, Perdonate il ritardo, ma essendo in sessione invernale faccio fatica anche a trovare il tempo per respirare.
Un bacio, C.

 

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Capitolo 10
*** 10. GELOSIA. ***


Nikki continuava a guardare l’ora; ormai erano le nove del mattino, era improbabile che riuscisse ad addormentarsi. Zane aveva avuto problemi con la respirazione tutta la notte, e lei non aveva potuto chiudere occhio.

In quel momento gli stava accarezzando i capelli; il ragazzo respirava ancora un po’ affannosamente, ma la situazione era migliorata e lui si era addormentato esausto.

Poteva sentire la voce di Syrus dalla cucina, probabilmente stava parlando al telefono.

“Si si. Adesso li avviso.”

Dovette aspettare qualche momento prima di udirlo ancora.


“Sono sicuro che sarà contentissimo di vedervi. A dopo Atti.”

Dopo qualche istante potè sentire i passi di Syrus che si avvicinavano alla loro stanza. Il ragazzino bussò alla porta e lei gli andò ad aprire piano, per paura di svegliare Zane.

“Dimmi Syrus.” Gli sussurrò.

“Atticus mi ha avvisato che lui, Alexis e Jaden arriveranno tra poco. Stanno sistemando le cose in hotel e tra pochi minuti ci raggiungeranno.”

“Atticus?” Chiese Zane senza alzarsi dal letto. Ma quando si era svegliato? Sperava potesse riposare ancora un po’, ma sapeva di sperare in vano.

“Si.” Rispose Syrus. “Lui ed Alexis ci tengono ad incontrarti. Verrà anche Jaden.”

Zane annuì e lo vide alzarsi dal letto.

“Non arrivano mica adesso.” Gli disse. “Puoi dormire ancora un po’.”

“Non ce n’è bisogno.” Commentò il ragazzo.

“Almeno facciamo l’iniezione.” Insistette lei.

“Come l’iniezione?” Intervenne Syrus. “Sei stato male?”

“Solo dei problemi a dormire.” Rispose il maggiore.

“Solo dei problemi a respirare.” Lo corresse Nikki.

“Dai Nik.” Le disse Zane mentre le si avvicinava. “Se mi vedono subito dopo l’iniezione saranno sicuramente preoccupati, sto meglio adesso. La possiamo fare più tardi.”

La ragazza alzò gli occhi. “Solo per questa volta.” Gli concesse.

Lui le donò un leggero bacio a fior di labbra. “Grazie capo.”
 
 
All’incirca un quarto d’ora più tardi il campanello suonò e Zane andò ad aprire la porta. Appena fu faccia a faccia coi suoi amici Atticus iniziò a scrutarlo attentamente, Zane rimase in silenzio osservandolo a sua volta. Ad un certo punto il moro lo guardò negli occhi e sul suo volto comparve un sorriso.

“Si, aggiudicato. Sei ancora il nostro Zane.” Il ragazzo non riuscì a trattenere una risatina.

“Si, aggiudicato. Sei ancora un idiota.” Gli rispose ricevendo una pacca sulla spalla dall’amico mentre entrava nel suo appartamento.

Salutò anche Jaden e poi allargò le braccia per accogliere Alexis. Non era da lui comportarsi così, ma conosceva Alexis meglio di sé stesso e sapeva che la ragazza aveva bisogno di questo. Infatti la bionda si rifugiò subito tra le sue braccia.

“Mi sei mancato.”

“Anche tu.” Le rispose donandole un bacio sulla fronte.
 

Nikki guardò Zane salutare i suoi amici e non potè credere ai suoi occhi quando vide Zane abbracciare la ragazza bionda, che era anche fin troppo perfetta per i suoi gusti. Riuscì a vedere lo sguardo di Zane e una strana sensazione le prese lo stomaco; lei non veniva mai guardata in quel modo. Lo sguardo che
Zane riservava alla bionda era diverso, un sentimento che non riusciva a classificare, dal quale si sentì esclusa.

“Tu devi essere la donna del miracolo.” Una voce la distrasse dai suoi pensieri. “Io sono Atticus, il migliore amico del tuo ragazzo.”

“Piacere, Nikki.” Gli rispose rivolgendogli un caldo sorriso.

Poco dopo le si avvicinò Syrus, con l’altro ragazzo.

“Nikki, ti presento Jaden.”

“Piacere.” Le disse il ragazzo tendendole la mano.

“Io sono Nikki, piacere mio.” Gli rispose donando anche a lui un sorriso.

Si mise a chiacchierare coi due, mentre Zane stava ancora parlando coi fratelli Rhodes e dopo qualche minuto la ragazza, Alexis se si ricordava bene, le venne incontro.

“Mi sono dimenticata di presentarmi. Perdonami.” Le disse sorridente. “Io sono Alexis.”

“Nikki.” Le rispose; a lei non riusciva proprio a sorridere. Zane non le aveva detto che questa Alexis era così bella, si era immaginata una ragazzina con i brufoli e invece anche se aveva solo 18 anni Alexis le sembrava fin troppo donna. I capelli formavano una cascata dorata sulla schiena e le gambe chilometriche erano messe in vista da una gonna che chiamare “mini” era riduttivo.
 

Il gruppo rimase da loro per pranzo e Nikki potè notare come il suo ragazzo sembrasse felice, quasi come se si fosse tolto un enorme peso dalla coscienza. Più tardi i ragazzi andarono in salotto e lei rimase da sola con Alexis, che si offrì di aiutarla a sparecchiare.

“Quindi… tu e Zane siete molto legati?” Le chiese.

“Si.” Le rispose la bionda. “E’ stato come un fratellone per me nei momenti più difficili, mi è mancato tanto e sono contenta di poterlo aiutare io per una volta. Come una sorella.”

Come una sorella… certo! Il modo in cui Zane la guardava, era lo stesso con cui guardava Syrus. Amava Alexis, certo, come una sorella.

“Sono molto preoccupata però.” Le confessò la Obelisk mentre sistemava i piatti nel lavabo. “Syrus ci aveva avvisati, ma davvero sembra molto provato.”

“Sta facendo del suo meglio.” Le rispose. “Da quando vi ha visti mi è apparso più sereno. Sono convinta che lo aiuterà avervi vicino.”

“Lo spero.” La bionda le sorrise e improvvisamente non riuscì più a trovarla antipatica.

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