La storia continua

di Ankhesepaaton10
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Dopo il matrimonio ***
Capitolo 2: *** La partenza di Misaki ***
Capitolo 3: *** Misaki e Takumi sempre più lontani ***



Capitolo 1
*** Dopo il matrimonio ***


La luce che entrava dalla finestra quella mattina svegliò Misaki che richiuse varie volte gli occhi prima di abituarsi alla calda luce solare, ricordò che in quel momento si trovava alla vecchia casa di Takumi in Giappone, dove grazie all’aiuto di Tora Igarashi (ex presidente del consiglio studentesco della Miyabigaoka) erano scappati dai mille impegni in Inghilterra per una piccola fuga d’amore. Misaki guardò la sveglia appoggiata sul comodino affianco a lei “le 11.30!!!” vedendo l’ora si chiese come mai avesse dormito tanto, si vestì, poi pensò a Takumi e al fatto che non la aveva fatta dormire molto quella notte essendo che era la prima dopo il loro matrimonio e dopo tanto tempo, in quegli ultimo dieci anni loro due non avevano avuto l’opportunità di vedersi molto figuriamoci per i loro attimi di intimità! Avevano entrambi troppi impegni e sapeva benissimo che quella notte il suo Usui non la avrebbe fatta dormire per passare una lunga notte di passione con lei. Pensando al suo amato Misaki si accorse che non c’era nel letto, perciò si alzò e uscì dalla camera da letto. Guardandosi intorno, vagando per quella casa lei ricordò tutti i momenti che avevano passato insieme ai tempi del liceo, quanti ricordi! Misaki chiamò Takumi, ma lui non rispose. Quando lei entrò nel soggiorno notò che sul tavolino c’era qualche cosa, si avvicinò e vide una torta meravigliosa con le candeline accese, decorata con cura e precisione, era meravigliosa, su un piccolo pezzo di cioccolato bianco Misaki lesse la scritta “Buon compleanno Misaki”. In quel momento sentì un rumore provenire dalla cucina e vide il suo amato Takumi con un grandissimo sorriso: “Buon compleanno Misa-chan”, lei fu molto sorpresa di tutto questo e Usui sapeva il perché: si era dimenticata che era il suo compleanno, lui le lo diceva sempre, era troppo impegnata. Lui le si avvicino sorridendole dolcemente e lei con la faccia rossa per l’imbarazzo abbassò lo sguardo, Takumi le sollevò il mento: “Eddai Misaki, ti imbarazzi per così poco?”, lei gli sorrise, riusciva sempre a farla imbarazzare doveva ancora abituarsi, per ringraziamento Misaki eliminò la breve distanza che si frapponeva tra loro e lo baciò, era davvero felice, e con una nota di sarcasmo: “Grazie stupido alieno pervertito”, Takumi le sorrise e cominciò a baciarla appassionatamente e Misaki ricambiò, Usui cominciò a spogliarla e lei non si oppose, continuando a baciarla Usui la portò in camera da letto ancora mezza vestita, ma appena la fece sdraiare il telefono di Misaki squillò interrompendo la loro intimità, lei si girò per prenderlo ma lui fu più veloce di lei e le lo afferrò, Misaki cercò di rubarglielo dalle mani, ma lui era troppo veloce nei movimenti e non lo cedette, lei esclamò: “Usui ridammelo”, ma lui non cedette, così Misaki lo baciò facendolo distrarre e riuscì a prenderglielo, Takumi si lamentò: “Quando mai potrò averti tutta per me Ayuzawa?” “Non adesso” rispose con un sorriso Misaki per poi rispondere alla chiamata. Lui la osservò, era cambiata davvero tanto da quando avevano iniziato a frequentarsi, la trovava ogni giorno più bella oltre che occupata e il suo amore per lei cresceva ad ogni istante. Appena ebbe finito di rispondere alla chiamata lui da dietro la abbraccio e lei rimanendo ferma per qualche istante alla fine si girò mettendo le braccia al collo di Takumi accarezzandogli i capelli biondi e morbidi per poi cominciare a spogliarlo, lui continuò con lei e le sue mani cominciarono a toccarla sempre più in basso. Entrambi goderono di questa loro passione, che avrebbero voluto non finisse mai, ma Misaki ad un certo punto si fermò guardandolo nei sui bellissimi occhi verdi: “Devo partire questo pomeriggio alle quattro per l’Africa”

NOTA DELL'AUTRICE
Spero che questo breve capitolo vi sia piaciuta, è la prima fanfiction che scrivo quindi vi prego commentate tanto soprattutto se avete critiche così cercherò di migliorarmi in seguito. Se piacerà a qualcuno andrò sicuramente avanti :)

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Capitolo 2
*** La partenza di Misaki ***


Usui guardò Misaki negli occhi e un velo di tristezza gli coprì i suoi bellissimi occhi verdi: 《non dovevi partire solo tra un paio di giorni?》 《No, hanno anticipato la partenza perché c'è stato un problema. Usui mi dispiace, avevo promesso di passare un paio di giorni con te》. Usui le accarezzó la guancia:《Non fa niente Misaki, tornerò in Inghilterra, ho del lavoro che mi aspetta》. Stettero ancora un po' nel letto l'una tra le braccia dell'altro, senza dire o fare niente, ma solo per godersi quel momento in cui potevano stare insieme, non sapendo quanto tempo sarebbe passato prima che si sarebbero potuti rivedere un'altra volta. Poi entrambi si alzarono dal letto, Misaki cominciò a preparare la sua valigia, mentre Takumi andò in cucina per preparare il pranzo: l'ultimo pasto che avrebbero mangiato insieme prima di separarsi. Le ore passarono e dopo aver passato quel poco tempo che rimaneva loro insieme, Usui accompagnò Misaki all'aeroporto con la sua macchina, lui le portò la sua valigia tenendola al contempo per mano per godersi gli ultimi momenti insieme. L'aereo era in ritardo di mezz'ora, e molta gente doveva prenderlo: durante tutto il tempo di attesa lui le mise un braccio attorno alle spalle e lei uno intorno al busto di lui come se fossero in un mezzo abbraccio per sentirsi ancora più vicini, ma nessuno dei due disse una sola parola, come se quello potesse distruggere il legame che avevano in quel momento, e rimasero così, entrambi con la tristezza sul volto. Quando infine arrivò il momento dell'imbarco Takumi la guardò: 《Chiamami quando arrivi》e lei con un mezzo sorriso gli rispose:《Certo lo farò》. Poi dopo un bacio durato troppo poco si separano. Takumi la guardò fino a quando lei non sparì dalla sua vista. Poi tirò fuori il suo cellulare e scrisse un messaggio. Misaki fu una delle ultime persone ad imbarcarsi, ma né lei né il suo amato alieno si accorsero di una persona che li aveva osservati tutto il tempo e stava dietro di loro vestita con un cappotto lungo fino alle ginocchi un paio di occhiali da sole e un cappello che rendevano il soggetto irriconoscibile. Misaki una volta seduta al suo posto sull'aereo stava per spegnere il cellulare quando vide che le era arrivato un messaggio, sorrise nel leggerlo e le lacrime le salirono agli occhi 'di che colore è la tua biancheria intima oggi?' Dopo aver risposto spense il telefono, quello era l'arrivederci del suo amato alieno pervertito. Misaki guardò l'aereoporto mentre l'aereo partiva e le sembrò di vedere attraverso le vetrate dell'edificio una massa bionda ferma in mezzo alla gente e la guardò fino a che non fu indistinguibile. E lì che stava guardando il suo aereo partire c'era proprio Takumi con i suoi capelli color del sole che guardò l'oggetto volare via con la sua Misa-chan sopra, quando infine scomparve alla sua vista lesse il messaggio appena arrivato con il sorriso sulle labbra e la tristezza nel cuore 'è nera lo sai benissimo alieno pervertito' NOTA DELL'AUTRICE: Scusate se non ho pubblicato prima ma sono stata un po' impegnata, spero che il nuovo capitolo vi sia piaciuto. Cercherò di pubblicare il prossimo abbastanza presto, ma vi prego di scrivere qualche recensione altrimenti non capisco se devo migliorare qualche cosa o se non piace a nessuno, se commenterete pubblicherò sicuramente prima perché avrò avuto un riscontro e qualche critica. Alla prossima :)

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Capitolo 3
*** Misaki e Takumi sempre più lontani ***


Usui chiuse il cellulare e si avviò verso casa, appena arrivato si sedette sul divano nel soggiorno a guardare fuori dalle grandi finestre presenti in quell' l'appartamento. Quante volte quando era un ragazzo si era fermato a osservare la città che da lassù si vedeva molto bene! I ricordi cominciarono a riaffiorare dalla sua mente; prima di incontrare Misaki la sua vita era triste e piena di solitudine, poi con l'arrivo di lei la sua vita si era riempita di felicità. Takumi era ancora immerso nei sui pensieri quando il suo cellulare iniziò a squillare, era suo fratello Gerard che lo chiamava. Da quando Takumi e Misaki erano scappati dall'Inghilterra suo fratello lo aveva chiamato almeno dieci volte ma lui non aveva mai risposto, questa volta invece lo fece, ma non ebbe neanche il tempo di aprir bocca che Gerard iniziò: "Dove diamine siete finiti? E perché non hai mai risposto alle mie chiamate?" "Scusa Gerard, ma sai com'è volevamo avere un po' di privacy, comunque non preoccuparti torno subito in Inghilterra se è questo che vuoi" "Certo che è questo che voglio! Però pensavo fosse molto più difficile riuscire a convincerti a tornare al castello" "È solo che non ho più niente da fare qui, quindi domani cercherò un aereo per tornare" "No no non preoccuparti di quello, immagino che al momento ti trovi in Giappone nella tua vecchia casa e si dà il caso che proprio fra due giorni arriverò lì per un viaggio d'affari e tornerò il giorno stesso con un nostro aereo privato, puoi venire con me" "Bene, perfetto allora" "Verrà anche Misaki?" "No lei è partita oggi per lavoro, per questo non ho più niente da fare" "Capisco, allora verrò a prenderti tra due giorni". Usui chiuse la chiamata e si cucinó la cena, per dessert finì la torta che aveva preparato per Misaki e si chiese che cosa stesse facendo lei in questo momento e se anche lei stesse pensando a lui. Takumi decise di fare un giro per la città prima di andare a dormire, e ad un certo punto si accorse di essere arrivato nella via dove si trovava la vecchia casa di Misaki, così decise di passarci. Quando arrivò davanti alla casa vide i genitori di Misaki, anche i sui suoceri che si trovavano in giardino si accorsero di lui e Sakuya il padre di Misaki lo chiamò: "Ciao Takkun, vieni dentro! Ma che ci fai qui senza Misaki?" Usui sorrise a sentirsi chiamare così ed entrò nel giardino: "Misaki è partita per l'Africa questo pomeriggio per lavoro" sua suocera rispose: "Ma come era appena tornata! Pensavo che voi sareste stati insieme per almeno una settimana!" "Lo pensavamo anche noi ma c'è stato un contrattempo ed è dovuta partire prima" "Oh mi dispiace, ma vieni, entriamo in casa". La casa che una volta stava cadendo a pezzi adesso era come nuova, infatti il padre di Misaki era tornato a vivere insieme alla moglie, aveva riaperto il suo ristorante e gli affari andavano a gonfie vele. Sakuya era molto felice: "Sai Takkun, proprio questa sera dovevano venire a farci visita anche Hinta e Sakura, se vuoi puoi restare anche tu, così avremmo la famiglia  quasi al completo!" Il padre di Misaki sembrava davvero molto felice della cosa e così Usui decise di restare, non avrebbe saputo comunque che cosa fare per passare il tempo. Non passò molto che arrivarono anche gli altri due invitati, intanto Usui aveva aiutato a tagliare le mele a forma di coniglio, come era solito fare nella famiglia Aiuzawa. Anche Hinta e Sakura chiesero perché Misaki non c'era, ed ottennero la stessa risposta che Usui aveva dato prima. Tutti vedevano che Usui era triste senza Misaki e così cercarono di farlo divertire il più possibile quella sera, e infatti Usui quando fu ora di tornare al suo appartamento aveva il sorriso stampato sulle labbra e non dava più tanto peso alla partenza di sua moglie, soltanto quando si mise a dormire nel letto da solo cominciò tornargli un po' di tristezza. Misaki arrivò a Parigi quando in Giappone erano le prime ore del mattino e Takumi stava dormendo, si trovava lì per fare uno scalo e prendere un altro aereo per andare in Africa, stava pensando che sarebbe stato bello venirci con Takumi per visitare questa meravigliosa città, e pensando a questo decise di scrivergli un messaggio per dirgli che stava bene: 'Sono arrivata a Parigi, tutto bene. Ti prometto che torno presto.' Aveva aggiunto anche l'ultima frase perché sapeva che Takumi avrebbe sentito molto la sua mancanza e voleva rassicurarlo. Misaki stava per imbarcarsi quando la stessa persona misteriosa che aveva osservato lei e Takumi in Giappone la fermò e le disse che era richiesta ad un ufficio, e lei credendo che la cosa fosse importante lo seguì.  L'ufficio in questione si trovava in una zona isolata dell'aeroporto vicino alle piste di partenza degli aerei, Misaki fu condotta dentro dalla misteriosa persona, ma appena fu entrata la porta si chiuse violentemente e Misaki si vide comparire davanti un uomo che ordinò alla persona misteriosa presente nella stanza di portarla nell'aereo, lei tentò di ribellarsi ma non ci riuscì, le bloccano la bocca così che non potesse urlare in cerca di aiuto, le diedero anche del sonnifero con una siringa attraverso una puntura sul braccio per farla addormentare, e la fecero cadere a terra mentre lentamente le forze la abbandonavano e lei cadeva in uno stato di incoscenza, Misaki riuscì a dire solo una parola sottovoce "Usui", si ricodo di quella volta che era successa una episodio simile, quando lei si trovava alla Miyabigaoka vestita da maid sola con il presidente Igarashi, anche il quella situazione aveva avuto bisogno di aiuto e aveva pronunciato lo stesso nome, quella volta Takumi era venuto a salvarla, ma in quel momento era impossibile che lui potesse soccorrerla visto che era a chilometri di distanza, e a Misaki cominciarono a scendere calde lacrime dai suoi occhi, mentre continuava a ripetere sempre con meno forza quel nome nell'impossibile speranza che lui arrivasse. Misaki si addormentò, fu nascosta in una scatola e portata su un aereo privato che partì pochi minuti dopo. Takumi si svegliò di soprassalto, tutto sudato e con il fiatone, con la voce di Misaki che gli martellava in testa dicendo "Usui" guardò sul suo cellulare l'ora e vide che erano solo le prime ore del mattino, e lesse con un dolce sorriso il messaggio della sua Misaki, inviato giusto qualche minuto prima, aveva avuto un brutto presentimento verso di lei da come si era svegliato, ma quel messaggio lo tranqullizzó, le rispose e si rimise a dormire. Misaki stava volando quando il messaggio arrivò, ma lei non poté sentirlo visto che stava dormendo, cosa che invece fecero i suoi rapitori che si erano dimenticati di spegnerle il cellulare, così lo fecero immediatamente per non interferire con le comunicazioni della torre di controllo dell'aeroporto. Così il messaggio che Takumi aveva scritto con tanto amore rimase chiuso nel cellulare: 'Quando tornerai non ti lascerò più andare <3. P.S:La prossima volta che andrai a Parigi ci sarò anche io con te e non sarà per lavoro'. Takumi si risveglió alle 9.30 del mattino, controlló il cellulare ma Misaki non aveva risposto, 'eppure sarebbe dovuta essere arrivata' pensò Takumi, ma l'aereo poteva anche aver ritardato, quindi non si preoccupò più di tanto. Così Usui si preparò la colazione e si fece una doccia, poi si mise dei vestiti puliti e il suo cellulare cominciò a squillare, era suo fratello Gerard: "Ciao fratellino, qualche problema per doma..." Usui non riuscì a finire la frase che suo fratello cominciò a urlare e piangere dall'altro capo del telefono: "TAKUMI! MISAKI È MORTA!" "M-ma che cosa stai dicendo non può essere vero! Quando era a Parigi mi ha scritto che andava tutto bene!" "Infatti, la tragedia è avvenuta dopo che ha preso l'aereo diretto in Africa, accendi la televisione, ne stanno parlando proprio in questo momento!" Takumi accese la televisione ed effettivamente vide che stavano parlando di un aereo che era precipitato ed era diretto proprio dove doveva andare Misaki, ma Takumi non riusciva a crederci: "Come fai ad essere così sicuro che sia il suo! L'aereo sul quale stava volando proprio Misaki!" "Ho fatto fare delle ricerche e sono stato informato proprio adesso che era il suo aereo. Mi dispiace Takumi. Comunque io sono già in Giappone, tra poco verremo a prenderti quindi preparati" Usui non riuscì nemmeno a rispondere a suo fratello prima che riattaccasse il telefono, era rimasto inpietrito, il cellulare gli scivolò dalla mano che iniziò a tremare insieme a tutto il corpo, mentre calde lacrime gli scivolavano sulle guance come fiumi di dolore, mentre Takumi si accasciava al suolo e urlava sempre più forte, fino a che rimase a terra senza forze, riuscendo solo a piangere e a pesare alla sua amata Misaki, sapeva che le ricerche di suo fratello non davano mai errori, anche se in fondo al cuore sapeva che lei era ancora viva, ma era una speranza così piccola che non la ascoltò molto. Dopo due ore, Takumi si asciugó le lacrime e si preparò per l'arrivo di suo fratello, il quale infatti non tardò ad arrivare. Gerard entrò nell'appartamento e vide Takumi seduto sul divano, proto a partire, quando vide suo fratello si alzò, lo salutò e uscì dalla porta con la sua valigia in mano, Gerard lo seguì e andarono verso l'aeroporto senza dirsi niente. Takumi stava soffrendo molto interiormente, ma lo si poteva vedere solo dai suoi occhi, che fino a poco prima erano di un bellissimo verde acceso, mentre adesso erano spenti, quasi come se anche lui fosse morto, non voleva esternare le sue emozioni, riusciva a farlo solo con Misaki, ma ormai lei non c'era più e Takumi era tornato come prima di incontrarla: freddo e solitario. Usui non poteva immaginare che Misaki era ancora viva e si stava lentamente svegliando in un luogo a lei sconosciuto, chiusa in una prigione, quando si fu svegliata quasi del tutto iniziò a gridare aiuto, fino a che non sentì un lento rumore di passi in lontananza, la figura in avvicinamento si distingueva sempre meglio ad ogni suo passo fino a che Misaki non riconobbe la persona che era arrivata che sghignazzando le rivolse la parola: "Benvenuta mia cara Misaki". Nota dell'autrice: mi scuso veramente tanto per il ritardo ma erano le ultime settimane di scuola e sono riuscita a scrivere poco-niente per via dello studio, comunque adesso che sono in vacanza cercherò di scrivere di più. Ringrazio moltissimo per le recensioni che ho ricevuto. Spero che il capitolo sia venuto abbastanza lungo questa volta. Grazie per leggere la mia fanfiction :-)

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