Noi... Combatteremo per la Dea Athena

di Lightning Plasma
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Giuramento solenne ***
Capitolo 2: *** Invidia ***
Capitolo 3: *** Inquietudine del cuore ***
Capitolo 4: *** La fascia rossa ***
Capitolo 5: *** Sogno e realtà ***
Capitolo 6: *** Scelte ***
Capitolo 7: *** Krystallos ***
Capitolo 8: *** Animo oscuro ***
Capitolo 9: *** Shura ***
Capitolo 10: *** Maestro e allievo ***
Capitolo 11: *** Prima vittima ***
Capitolo 12: *** Il mio cosmo ***
Capitolo 13: *** Fermaglio ***
Capitolo 14: *** Sagitter ***
Capitolo 15: *** kunhira ***
Capitolo 16: *** Aiolia ***
Capitolo 17: *** Campana di vetro ***
Capitolo 18: *** Il pianto di un neonato ***
Capitolo 19: *** Mu ***
Capitolo 20: *** Esplode nell'anima ***
Capitolo 21: *** Fascio di luce ***
Capitolo 22: *** Esplosione aerea ***
Capitolo 23: *** Salva una vita ***
Capitolo 24: *** L’Isola di Milo ***
Capitolo 25: *** Cavaliere di Scorpio ***
Capitolo 26: *** Aphrodite ***
Capitolo 27: *** Lacerazione ***
Capitolo 28: *** La storia dei Gemini ***
Capitolo 29: *** Oscurità nel cuore ***
Capitolo 30: *** Demetra ***
Capitolo 31: *** Manigoldo ***
Capitolo 32: *** Fine e inizio ***
Capitolo 33: *** Missione in Egitto ***
Capitolo 34: *** Entrata sotterranea ***
Capitolo 35: *** Calcare il mondo ***
Capitolo 36: *** Paure ***
Capitolo 37: *** Tristezza ***
Capitolo 38: *** Scelta ***
Capitolo 39: *** Cambiare destino ***
Capitolo 40: *** Leone ***
Capitolo 41: *** Deathmask ***



Capitolo 1
*** Giuramento solenne ***


“Noi… combatteremo per la Dea Athena!”


Un giuramento solenne…
la nostra vita non appartiene più a noi stessi, ma unicamente a lei…
Quel giorno… ci scambiammo quella promessa!


Manca poco al tramonto e la luce del sole filtra dalle grandi finestre del Grande Tempio creando un gioco di ombre e luci surreali. 
Gran parte degli ateniesi sono venuti ad assistere all’investitura del nuovo cavaliere, dopo secoli, e rimangono ai bordi della navata che porta al trono del mano verso il giovane;
“Sei consapevole che da oggi la tua vita non ti appartiene più?”

Senza nessuna esitazione il ragazzo, con sguardo deciso verso il Grande Sacerdote, pronuncia il “Si”: 
Al suo ‘si’ la cloth s’illumina e risuonando si apre. 

La luce è intensa come quella del sole alto nel cielo, gli ateniesi non riescono a tenere in aperti gli 
occhi.
Gli unici a vedere cosa sta succedendo, a parte il Grande Sacerdote, è Aiolos, prossimo candidato a divenire  Cavaliere.
A fine del bagliore l’armature mostra il suo vero aspetto davanti al legittimo proprietaro. 

L’armatura si smonta andando a posarsi perfettamente sul corpo di Saga ;

Saga, cavaliere dei Gemelli.

Il suo cosmo risuona insieme alla armatura appena indossata, rendendolo invincibile.

Aiolos e Kanon percepiscono un immenso cosmo provenire da Saga. 

Gli ateniesi riescono a vedere cosa è appena successo, ritrovandosi il ragazzo con indosso l’armatura.

Gemini si inginocchia davanti a Shion in veste di cavaliere.

Shion: “Non è a me che devi inginocchiarti… ma ben presto ad Athena, che sarà finalmente di nuovo in mezzo a noi!”

Il cavaliere si alza portando lo sguardo verso Shion. 

Shion: “I Saint hanno sempre protetto la loro Dea Athena fin dai tempi antichi… l’armatura che stai indossando deve essere usate solo e unicamente per la giustizia e mai per uso personale!”

Questo discorso di Shion rimane impresso nella mente di Saga e da un'occhiata di sfuggita all’amico Aiolos, ai bordi della navata, che lo guarda con uno sguardo fiero che l’amico è divenuto un Saint. 
Aiolos si accorge che Saga lo sta guardando e gli ricambia un sorriso ancora più illuminante.
Saga sembra rasserenarsi in cuor suo nel vederlo così felice per lui.  

A fine cerimonia Saga depone l’armatura dentro il proprio cloth portandolo in spalla. 
Aiolos si avvicina a Saga con occhi lucidi granulandosi nuovamente con lui. 

Saga: “Aiolos… Non mancherà molto… e presto lo sarai anche tu!”
Mette una mano sulla spalla di Aiolos.

Aiolos sorride abbassando lo sguardo;
“Ora presiederai alla terza casa…”

Saga: “Presto anche tu sarai un Gold Saint… e proteggeremo insieme Athena!”

Aiolos guarda l’amico con ancora più ammirazione;
“Si… noi combatteremo per la Dea Athena!”

Il tramonto che si è fatto ancora più intenso con i suoi colori sull’arancio, illumina i due volti dei ragazzi nel mentre si stringono la mano sorridenti. 

Shion, appena fuori dal Grande Tempio, vede i due ragazzi scambiarsi quella promessa solenne e nello stesso momento sente un peso nel cuore. 
Non capendone il significato. 




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Capitolo 2
*** Invidia ***






I giorni sembrano passare sereni, ma Shion non riesce a dimenticare quella strana sensazione provata il giorno dell’investitura di Saga nel suo cuore. 
Guarda fuori dalla finestra del Grande Tempio gli allenamenti del piccolo Aiolos, che ogni giorno cresce notevolmente in forza fisica e mostra di avere gia un notevole senso di giustizia.  

Una ragazzina entra nella stanza del Grande Sacerdote, interrompendo i suoi pensieri, porgendo degli abiti puliti a Shion, come è sua consuetudine fare si riserva ogni quattro giorni un bagno sotto ad una cascata vicina al Grande Tempio. 
Ma oggi decide di andare a trovare un vecchio amico a Goro Ho in Cina, il vecchio Dohko.

Shion si avvicina alla bambina;
“Grazie, piccola Alexiel!”

Le prende i vestiti che tiene in mano posandoli su un ripiano li vicino e si riavvicina nuovamente a lei accarezzandole i capelli.

Alexiel sorride;
“Sono felice di esserle utile, Grande Sacerdote!”

Shion: “Non chiamarmi in maniera così formale… te l’ho detto tante volte! Chiamami Shion!”

La ragazzina arrossisce timidamente;
“Non mi è facile… Anche se mi avete adottata e per me siete come un padre!”

Rimangono un attimo in silenzio guardandosi  ripensando a quando si sono conosciuti.

Quella notte di 4 anni fa un villaggio nella zona di Feres, Grecia, fu distrutto da un forte terremoto. 
Shion era andato a controllare la situazione insieme a delle guardie e ai due gemelli Saga e Kanon. 
Purtroppo intere case erano rase al suolo e la disperazione si dilagava fra i pochi superstiti. 

Alcune persone si avvicinavano a Shion cercando aiuto in lui aggrappandosi al suo mantello, piangendo e urlando. Usa il suo cosmo insieme ad una preghiera ad Athena per riuscire a tranquillizzare le povere persone. 

Saga sente un piccolo pianto e si dirige verso esso, ma viene fermato da Kanon; 
“Dove vai, fratello?” 

Saga: “Ho sentito un pianto…”

Shion rimane stupito, perché nemmeno lui è riuscito a percepirlo e si lascia guidare da Saga fino a che non arrivano davanti a delle macerie di una abitazione e cominciando a scavare cominciano a sentire il pianto. 
Vedono il corpo di una donna ormai privo di vita e, spostandola, sotto di lei, vedono una bambina, probabilmente sua figlia.
La bambina piange e Shion la prende in braccio cercandola di calmarla e in cuor suo ha deciso di prendersi cura di lei. 

Shion: “Avrà la stessa età di Aiolos…”

La bambina singhiozza un po e abbracciando Shion si addormenta fra le sue braccia sentendosi serena nell’avvertire lievemente il cosmo di quest’ultimo.

Il ricordo del passato fa sussultare il cuore di Shion di tante emozioni contrastanti, ma la più forte di tutte l’amore verso la piccola Alexiel. 
 
Senza nessun preavviso entra Aiolos, affannato dalla corsa, interrompendo i pensieri di Shion.

Shion si mette davanti alla piccola Alexiel avvicinandosi ad Aiolos;
“Cosa è successo, Aiolos?”

Aiolos si china leggermente tenendosi sulle ginocchia prendendo fiato e alza il suo sguardo verso Shion;
“Saga…. Saga e Kanon stanno litigando!”

Shion si precipita immediatamente fuori nel cortile e vede Saga e Kanon prendersi a pugni.

Interviene separandoli;
“Ragazzi! Ma cosa state facendo?”

Saga e Kanon hanno varie ferite, ma per fortuna, non sono gravi. 

Saga: “Scusaci, Grande Sacerdote!”
Kanon: “Sempre la solita femminuccia… Pronto a chiedere scusa per ogni cosa!”
Shion: “Kanon! Voglio sapere il motivo del vostro litigio!”
Kanon: “Solo io sono degno delle vestigia di Gemini!Sono il più forte fra i due! Perché è stato scelto lui?”

A Shion sussulta il cuore a una simile affermazione di Kanon, quella stessa sensazione del giorno dell’investitura di Saga a Saint. 

Shion: “Kanon… dovresti invece essere felice per tuo fratello! Sta attento, ragazzo mio, perché il peccato è dietro l’angolo!”

Kanon non ci sta più a sentire la ramanzina del Grande Sacerdote e se ne va, ma prima di farlo del tutto da un’occhiata gelida ad Aiolos, spaventando anche Alexiel vicino a lui. 

Alexiel è l’unica a seguire con lo sguardo Kanon fino a che non riesce più a vederlo. 

Shion accompagna Saga nelle Sue stanze interne, insieme ad Aiolos e Alexiel.

Saga: “Perdonate mio fratello, Grande Sacerdote… ma purtroppo con la mia investitura ho acceso ancora di più la fiamma dell’invidia nei miei confronti…”

Shion si siede accanto a lui e Alexiel gli cura le ferite sul viso;
“Saga… anche tuo fratello ha dimostrato di essere un valido guerriero! Ricordati che anche lui è degno di indossare le vestigia di Gemini! Se in futuro la tua armatura lo riterrà necessario… lui potrà indossarla!”

Saga rimane meravigliato da una simile spiegazione, visto che l’armatura di Gemini è una sola, ma ha compreso che se è il volere dell’armatura Kanon potrà divenire cavaliere di Gemini quanto lui. 



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Capitolo 3
*** Inquietudine del cuore ***


Shion esce dalla stanza lasciando i tre ragazzi da soli e si dirige verso la scalinata notando poco più avanti sugli scogli Kanon. 

Sta pensando a quanto dovranno soffrire questi ragazzi… e ben presto se ne aggiungeranno altri al loro destino. 

Le cloth d’oro che si trovano al Grande Tempio stanno cominciando a risuonare ogni qualvolta che un bambino è scelto dalla costellazione.

Le prime armature sono: Sagittario, Cancro, Capricorno e Pesci.  

Ben presto si uniranno anche tutte le altre armature e il numero dei Gold Saint sarà al più presto al completo. 



Se i valorosi guerrieri chiamati Saint stanno rinascendo a nuova vita, vuol dire solo una cosa: il male sta scendendo nuovamente sulla terra e presto Athena sarà fra noi. 



Alexiel esce dal palazzo dopo aver terminato di curare le ferite a Saga e raggiunge Shion vedendolo vicino alla scalinata con sguardo preoccupato. 

Shion non percepisce subito la presenza di Alexiel essendo soprappensiero.



Alexiel: “Sommo Shion…? State bene?”



Shion torna alla realtà deliziandosi del viso grazioso di Alexiel;

“Piccola mia… mi sa tanto che a te spetterà il difficile compito di stare accanto a questi giovani guerrieri!”



Alexiel non comprende le parole di Shion, ma non ne chiede il significato e preferisce ricambiarlo con uno dei suoi sorrisi dolci. 

Nota Kanon sugli scogli.



Shion: “Vuoi andare da lui?

Alexiel: “Vorrei provare a medicare anche le sue ferite…”



Alexiel non intende le ferite fisiche ma quelle del cuore di Kanon. 



Lascia Shion dirigendosi verso Kanon e quest'ultimo la segue con lo sguardo. 



Kanon si accorge di Alexiel;

“Che cosa vuoi?”



Alexiel si mette a sedere accanto a lui prendendogli il braccio e inizia a disinfettargli le ferite. 



Shion si sente tranquillo a una simile vista e decide di lasciare i due ragazzi soli dirigendosi verso Ghoro Ho, da Dohko. 



Alexiel: “Spero di non farti troppo male…”

  

Kanon guarda Alexiel;

“Non ti sei stufata di questa vita?”



Alexiel si ferma guardando sbigottita Kanon;

“Io… Io devo moltissimo al Sommo Shion…”



Kanon si mette a ridere;

“Shion ti ha presa con se solo perché gli facevi pena e saresti stata perfetta come balia di tutti noi!”



Alexiel cambia espressione nel suo viso e Kanon attende che si metta a piangere, ma non lo fa.



Alexiel non piange e Kanon smette di ridere alzandosi in piedi;

“Cosa ne può sapere una come te essere un guerriero… per giunta un guerriero d’Athena? Non saprai mai cosa significa combattere e mettersi in gioco! Sei solo una donna…”



Alexiel lo guarda, mostrando pietà nel suo sguardo verso Kanon;

“Trova pace, Kanon… trova pace!”



Kanon non riesce a trattenere la sua rabbia, non sopportando il suo sguardo pieno di compassione nei suoi confronti, e alza il braccio contro di lei pronto a colpirla con un pugno. 



Anche nel vederlo arrabbiato Alexiel non cambia la sua espressione nei confronti di Kanon, attendendo il suo colpo. 

Kanon non riesce più a controllare la sua rabbia, avendo la sensazione che Alexiel gli abbia letto dentro al cuore il suo stato d’animo. 



Sta per colpire Alexiel, ma il suo pugno viene avvolto da una luce d’orata bloccandolo a mezz’aria. 

La luce svanisce e Kanon si sente il braccio informicolito. 



Alexiel si volta verso la scalinata e vede sia Saga che Aiolos avvicinarsi a loro. 



Aiolos afferra Kanon per il collo della maglietta;

“Che intenzioni avevi?”



Alexiel si alza cercando di calmare Aiolos aggrappandosi alla sua schiena;

“No, Aiolos! Lascialo andare!”



Saga si avvicina al fratello ancora con il braccio indolenzito;

“Ti definisci un cavaliere…? Tu che alzi le mani contro una ragazza indifesa?” 



Aiolos lascia la presa  e Kanon si rivolge a Saga;

“Tanto ci sarete voi a proteggere le persone indifese, caro fratello!” 



Kanon fa per andarsene lasciando Saga e Aiolos sbigottiti da una simile frase. 



 Aiolos si volta verso Alexiel;

“Ti sei fatta male?”



Alexiel: “No… non mi ha fatto niente!”



Saga accarezza i capelli di Alexiel,

“Mi dispiace che in una disputa fra me e mio fratello tu ci sia andata quasi in mezzo…”



Alexiel guarda negli occhi Saga;

“Sta attento al tuo cuore e a quello di Kanon…”



Saga sente un sussulto nel suo cuore all’improvviso, una sensazione inspiegabile.  



Aiolos: “Al momento non ci pensare a Kanon… Torniamo ai nostri allenamenti! Vedrai che ci raggiungerà!” 



I tre ragazzi si avviano verso la rena lasciando gli scogli e il mare dietro di loro. 





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Capitolo 4
*** La fascia rossa ***


Shion arriva a Ghoro Ho e alla cascata trova a sedere Dohko in silenzio.

Shion si leva la tunica rimanendo a petto nudo e si siede sulla roccia nella stessa posizione di Dohko; 
“E’ da molto che non ci vediamo…”

Dohko rivolge lo sguardo verso Shion;
“Avverto in te preoccupazione, caro Shion…”

Anche Shion rivolge lo sguardo verso Dohko;
“Dici bene… Sono preoccupato per i nuovi Gold Saint! Il giorno dell’investitura di Saga, il cavaliere di Gemini, ho avvertito una strana sensazione provenire da lui stesso… Presto dovranno affrontare la battaglia con Hades, ma saranno abbastanza pronti a proteggere Athena?”

Dohko non risponde subito alla domanda di Shion e il silenzio fra i due sembra interminabile. 
A spezzare il suono del silenzio è solo il rumore della cascata. 

Dohko solleva lo sguardo al cielo; 
“Solo il tempo saprà rispondere alla tua inquietudine… Non ci è dato di conoscere il futuro!”

Shion abbassa lo sguardo;
“Il futuro no… Ma dal passato può arrivare qualcosa! Ti ricordi della piccola che ho adottato?”

Dohko: “La piccola Alexiel… si! Chissà ora come è cresciuta, sarà una splendida Lady!”
Shion: “E’ davvero molto adorabile… Quando la trovai in quelle macerie aveva con se una fascia rossa… una fascia intrisa di un cosmo!”

Dohko rimane sorpreso, l’amico non gli aveva mai fatto riferimento a una simile cosa;
“Cosmo…?”

Shion: “Quella bambina mi sorprende ogni giorno di più… nonostante la sua giovane età riesce a vedere gli equilibri e le inquietudini dei giovani Saint… Credo che abbia percepito anche la mia! Quel cosmo di cui è intriso il nastro che porta al polso la protegge e la fa agire ogni qualvolta succede qualcosa…”

Dohko ripensa al ‘fascia rossa’;
“Che sia ancora in mezzo a noi tramite quella fascia…?”

Shion: “No… avverto solo il suo cosmo, non la sua presenza! Ma credo che fra Sisifo e Alexiel ci sia un qualche legame!”

Dohko porta la mente al pensiero di Sisifo, morto in battaglia. Guerriero forte e valoroso, dedito completamente alla Dea Athena;
“Oh, Sisifo… Però che legame ci può essere fra una persona morta più di 200 anni fa e una bambina di quest’epoca?”

Shion si alza in piedi; 
“Non saprei… però ogni notte la controllo se si è addormentata e il cosmo di Sisifo l’avvolge ogni qualvolta!” 

Si avvia verso la fine della cascata lasciando Dohko ai suoi pensieri. 
Si mette sotto la cascata e medita su ciò che è avvenuto sia nella vita passata che in quella odierna. 

Dohko non riesce a comprendere il legame di un uomo di più di 200 anni e una bambina di appena sei anni. 


In Grecia, al Grande Tempio, i ragazzi fanno i vari allenamenti di routine. 
Saga e Aiolos si stanno allenando insieme. 

Alexiel si avvicina alla fontana vicino al l’Arena togliendosi la fascia rossa che porta al polso per potersi un attimo sciacquare le mani ma una folata di vento fa volare la fascia che va a incagliarsi su di un ramo sporgendo sotto un piccolo precipizio.
Decide di arrampicarsi sull’albero.
Con le schegge si ferisce mani e gambe ma per qualche strano motivo che non comprende sente che deve recuperare quella fascia rossa. 
Riesce ad arrivare sul ramo e con cautela cerca di allungarsi con la mano toccando leggermente la fascia. 
Evita di guardare il vuoto sotto di lei, ma questo la distrae e perde l’equilibrio riuscendo però ad afferrare la fascia.
Afferra il ramo con la mano libera ma non resiste a tenersi molto allungo. 
Precipita e sotto di lei si trovano delle piccole imbarcazioni usate dai pescatori del posto. 

L’unico ad accorgersene, avendo finito di allenarsi e sentendo il grido di Alexiel stessa, è Galan, candidato all’armatura del leone, che si stava avvicinando alla fontana per rinfrescarsi. 
Getta a terra l’asciugamano e corre immediatamente giù per la scalinata.

Vista la notevole altezza il corpo di Alexiel viene avvolto da una luce dorata diminuendo la caduta ma non evitando l’impatto brusco con l’imbarcazione e l’oscillare violentemente, sul fiume gia agitato, fa sciogliere la corda a cui era legata al piccolo molo. 

La barca comincia a muoversi e la corrente l’allontana dalla riva. 

Saga nota Galan correre di fretta giù per la scalinata e ferma anche gli allenamenti di Aiolos;
“Deve essere successo qualcosa…”

Anche Aiolos vede Galan correre;
“Andiamo a vedere!”

Saga e Aiolos corrono in direzione di Galan.

La piccola imbarcazione prende velocità per via della corrente, in riva al fiume c’è Kanon che nota la barca arrivare a una velocità non poco sostenuta e vede fuoriuscire Alexiel dolorante. 

Alexiel nota Kanon e i due, solo in pochi attimi, si guardano, ma Alexiel per via del forte impatto perde conoscenza. 
Kanon si morte il labbro inferiore, ricordando la rabbia del sguardo di Alexiel nei suoi confronti, decide di non intervenire ad aiutarla, pur sapendo che a tre km circa si trova una cascata. 

Si volta dando le spalle al fiume stringendo entrambi i pugni e comincia a correre in direzione della piccola imbarcazione entrando nel fiume. 

Arriva ad afferrare il bordo della barca;
“Alexiel! Mi senti? Ehi! Rispondimi?”

Cerca di salire a bordo ma con la troppa pressione e il legno bagnato non ci riesce.

Galan è nella loro direzione;
“Cerca di resistere, Kanon!”

Kanon: “Sbrigati! O finisce male!”

Si tuffa in acqua.

Saga e Aiolos vedono la scena, ma sono ancora troppo lontani per poter intervenire e continuano a correre. 

Galan riesce a raggiungere  Kanon e si aggrappa anche lui al bordo della barca;
“Ti faccio salire dentro e accertati di Alexiel!”

Kanon: “Ok!”

Galan, con la mano sinistra, alza di peso Kanon spingendolo dentro l’imbarcazione;
“Come sta?”

Kanon si avvicina ad Alexiel girandola verso di se; 
“E’ solo svenuta! Ma sta bene…”

Nota che nonostante non abbia coscienza tiene salda la presa della sua fascia rossa. 

Galan non riesce a salire sull’imbarcazione per lo stesso problema di Kanon;
“Kanon! Prendi il remo e cerchiamo di direzionare la barca verso la riva! Io non riesco a salire mi limiterò ad aiutarti da qui!”

Kanon: “OK!”

Prende il remo e Galan fa uso del suo cosmo cominciando a far cambiare direzione alla barca. 

Saga e Aiolos riescono finalmente a raggiungerli e si tuffano in fiume aiutando Galan e Kanon ad arrivare fino alla riva. 

Galan: “Almeno è salva…”
Aiolos: “Salva?”

Sia Saga che Aiolos non hanno visto chi ce dentro la piccola imbarcazione, solo Kanon, e quest'ultimo prende in braccio Alexiel ancora svenuta adagiandola sul prato. 
I quattro ragazzi si mettono in torno a lei.

Galan: “Ha delle ferite sia sui bracci che sulle gambe… va medicata!”
Aiolos: “Come è finita in questa situazione?”
Galan: “L’ho vista precipitare da un albero in cima al precipizio, dove si trova la fontana…”
Kanon: “Conoscendola voleva recuperare il nastro che tiene ancora in mano… Nonostante sia svenuta a continuato a stringerlo!” 

Aiolos sfila il nastro rosso dalla mano di Alexiel. 

Saga mette una mano sulla spalla del fratello Kanon;
“Grazie al tuo aiuto… l’abbiamo salvata!”

Kanon guarda Saga con sguardo gelido;
“Non saresti te, il guerriero a difesa del genere umano?”

Fa un ghigno alzandosi;
“Non farmi ridere, fratello…”

Saga comincia ad avvertire una certa avversione nelle parole di Kanon.
Ha improvvisamente un fischio nella testa e sente una voce dire: ‘Un guerriero a difesa dell'umanità? Tu puoi aspirare di più!”

Si volta sbigottito verso Aiolos e Galan che ha in braccio Alexiel.

Aiolos: “Che succede, Saga? Sei impallidito?”

Dalla domanda di Aiolos Saga comprende che solo lui ha sentito quella stana voce, una voce provenire dal suo cuore. 

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Capitolo 5
*** Sogno e realtà ***



Shion fa ritorno al Grande Tempio e nota sulle scalinate Aiolos raggiungendolo;
“Cosa stai facendo, Aiolos?”

Aiolos, in soprappensiero, non si accorge che si è avvicinato a lui Shion finché non l’ha chiamato; 
Oh, Sommo Shion…”

Shion nota che ha in mano la fascia rossa di Alexiel;
“Perché hai tu quella fascia?”

Aiolos: “Bhè… oggi Alexiel ha avuto un incidente al fiume e…”

Non finisce la fresa che Shion se ne va entrando in maniera agitata nel Tempio lasciando nuovamente solo Aiolos.

Aiolos: “…comunque c’è mio padre a visitarla…”

Shion arriva nelle stanze interne dove si trova la camera di Alexiel. 
Nota delle ancelle entrare con delle fasce in mano e una piccola tinozza di acqua calda.

Si avvicina alla porta della camera notando al capezzale del letto dove è sdraiata Alexiel il padre di Aiolos, in piedi. 

Il dottore vede il Grande Sacerdote alla porta;
“Entrate pure… Ho appena finito di medicarla! La piccola sta riposando…”

Shion si avvicina al dottore guardando le fasce sui bracci della piccola Alexiel;
“Com’è successo?”

“Ha detto mio figlio che è salita su di un albero in cima all’arena e avendo perso l’equilibrio è finita a cadere di una delle imbarcazioni sottostanti!”

Shion sospira sollevato;
“Da un’altezza simile è un miracolo che si sia fatta male solo così lievemente… Grazie per averla medicata, Hermas!”

Hermas: “Dovere, Gran Sacerdote…”

Hermas si sciacqua le mani nella bacinella e prende un piccolo asciugamano da una delle ancelle asciugandosi le mani;
“Adesso lasciamola riposare in pace… domani mattina starà molto meglio!”

Shion: “Voi ancelle rimarrete al capezzale della piccola Alexiel! Se dovesse succedere qualcosa chiamatemi!”
Ancella: “Come desiderate, Sommo Shion!”

Le due ancelle rimangono al servizio di Alexiel.

Shion e Hermas raggiungono Aiolos fuori dal tempio.

Aiolos, vedendo che si avvicinano sia suo padre che Shion, si alza dagli scalini mettendosi in tasca la fascia rossa. 

Hermas: “Aiolos… andiamo a casa!”

Aiolos raggiunge il padre.

Hermas: “Se ci fossero problemi non esitate a chiamarmi!”
Shion: “Grazie… e anche a te, futuro Saint!”

Aiolos e Hermas salutano Shion. 


Saga si trova alla terza casa a contemplare il tramonto che si sta trasformano in tenebre. 
Il vento comincia a essere più fresco e il Cavaliere dei Gemelli, pur avendo la sua giovane età, è assorto nei suoi pensieri.  

Delle ancelle si avvicinano a Saga richiamandolo;
“Venga dentro, Sommo Saga… o prenderà freddo!”

Saga le guarda entrambe con uno sguardo freddo;
“Non preoccupatevi per me… andate pure dentro!”

Le ancelle ubbidiscono senza controbattere il volere di Saga. 

Una volta solo ripensa alle parole di Alexiel: ’Stà attento al tuo cuore e a quello di Kanon’. 

Saga: “…ma che significa?”

La voce di oggi si fa nuovamente sentire nella sua testa;
“Il tuo vero essere… è quello di mettere da parte il prossimo e di farti strada portando avanti i tuoi scopi più egoistici sacrificando anche le persone a cui tieni!” 

Saga si volta si scatto guardandosi intorno agitato e il suo cuore comincia a battere forte nel petto. 

Saga: “Ma… non c’è… nessuno…?”

Si butta in ginocchio con le mani a terra, non capendo di chi sia quella voce. 

La notte cala su Saga e sdraiandosi a terra guarda le costellazioni del firmamento, cercando di trovare la pace. 


Durante la notte le ancelle rimaste a cura di Alexiel sono in agitazione. 
La bambina ha cominciato ad avere la febbre molto alta.

Alexiel si agita nel sonno per ciò che sta sognando;

Intorno a lei c’è il buio più totale e il silenzio sta diventando insopportabile, quasi assordante.
A un certo punto la sua attenzione viene rivolta verso una luce dorata che viene verso di lei. 

Una freccia d’oro sorvola sopra la sua testa seguendola con lo sguardo, dietro di lei sente il cambiamento del vento avvertendone una presenza. 

Appena si volta vede un uomo in penombra, con una luce dietro alle sue spalle, e la sua prima attenzione va alle ali dorate. 

L’uomo si china davanti a lei, così che anche Alexiel possa vederlo in volto, e cerca di conversare al suo pari;
“Piccola Alexiel…”

Alexiel rimane stupita nel sentirlo chiamare il suo nome;
“…chi sei tu?”

Il Cavaliere d’Oro con le ali prende una mano ad Alexiel;
“Io sono Sisifo di Sagitter, Cavaliere d’Oro che combatte in nome d’Athena!”

Alexiel: “Un Cavaliere d’Oro…?”

Sisifo: “Non ti spaventare se qualche volta sentirai dell’energia dentro di te… poiché io sono con te!”

Sisifo si alza in piedi facendo spostare Alexiel davanti a se.
Davanti a loro vedono in ginocchio ben dodici Cavalieri d’Oro.

Alexiel ne rimane stupita, non conoscendo chi sono, andando di qualche passo indietro sbatte contro il petto di Sisifo. 

Voltandosi nota una prospettiva diversa a quella di prima , il suo corpo è cresciuto separandosi solo pochi centimetri dal volto del Cavaliere.

Alexiel si guarda incredula; 
“Sono cresciuta…?” 

Sisifo sfiora con una mano il volto di Alexiel; 
“Sta tranquilla… Quelli che vedi sono i futuri Gold Saint!”

Fa voltare nuovamente Alexiel verso i Gold Saint.

Sisifo: “Riconosci qualcuno di loro?” 

Alexiel guarda i volti dei Saint riconoscendo solo Aiolos e Saga, anche loro cresciuti, che le fanno un cenno di sorriso;
“Saga…. Aiolos?”

Sisifo: “Tu sarai speciale per tutti loro…perché dovrai guidarli… essergli amica… Presto scoprirai che i Saint sanno essere molto competitivi tra di loro… ma con la tua dolcezza e mitezza dovrai farli diventare ad essere uomini valorosi, degni di essere chiamati Cavalieri d’Athena! Questo è il compito che ti ha affidato la precedente Athena…L’Athena di questo tempo non è ancora venuta a nuova vita…fino ad allora spetta a te prenderti cura di loro…”

Alexiel: “La precedente Athena…”

Voltandosi verso Sisifo nota la fascia rossa sulla sua fronte e avvicinando la sua mano la sfiora insieme a della ciocche di capelli. 

Sisifo: “Questa mia fascia appartiene a te… ne sei la degna erede, sangue del mio sangue…”

Dietro Sisifo appare la precedente Athena, emanando un forte cosmo, caldo e avvolgente, percorrere tutto il corpo di Alexiel. 


Alexiel si sveglia di scatto spaventando le ancelle.
Si ritrova completamente sudata, con il fiato corto, e vede che è ritornata alle sue fattezze normali.

Avendo percepito un cosmo provenire dalla camera di Alexiel, Shion si leva dal letto accorrendo nella camera  della bambina. 
Aprendo la porta vede Alexiel avvolta da un cosmo dorato.

Alexiel: “Sommo Shion…? Cos’è, questa luce…?”

Le ancelle si mettono in posizione di rispetto, vedendo Shion.

Shion: “Quel cosmo… Non è esterno come le altre volte! E’ il cosmo di un Cavaliere d’Oro su una bambina…?” 


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Capitolo 6
*** Scelte ***


Shion non riesce più a prendere sonno e s’incammina verso l’altura delle stelle.
Arrivato in cima contempla il firmamento, in silenzio, pensando che il cosmo avvertito in Alexiel non è solo quello di Sisifo. 

Shion: “Qualcosa si sta risvegliando… ma cosa? Sisifo… cosa stai cercando di comunicarci tramite Alexiel?”

Sente una presenza avvicinarsi a lui, voltandosi di scatto.

I loro sguardi s’incontrano rimanendo per un momento in silenzio.

Shion: “Saga… non riesci a dormire?”

Saga s’inginocchia davanti a Shion;
“Non pensavo di trovarvi, Sommo Shion… E sono anche sprovvisto di armatura dinanzi a voi!”

Shion si avvicina a Saga mettendogli una mano sulla spalla;
“Non farti di questi problemi… Cosa ti ha portato a venire qui?”

Saga si alza in piedi;
“Vorrei capire il mio ruolo…”

Shion alza nuovamente lo sguardo al cielo;
“Tu sei il Saint della speranza… Facendo esplodere il cosmo che è dentro di te, generando una forza immensa… proteggerai la Dea Athena e la giustizia! Ti basta di sapere questo…”

Il cuore di Saga si fa più leggero;
“Grazie, Sommo Shion…”

Shion abbraccia Saga; 
“Senti questo tepore, Saga?”

Saga: “S-si…”
Shion: “Non dimenticarlo mai, nella tua vita… perché questo è il tepore dell’essere umano, che tu dovrai difendere! Gli essere umani non possono vivere senza questo tepore e nemmeno tu!”

Saga si lascia andare addormentandosi fra le braccia di Shion. 


L’indomani Alexiel si addentra nella stanza dove sono custodite le dodici cloth, manca soltanto quella di Gemini essendo stata gia assegnata. 

Esse risuonano in presenza della bambina. 

Shion avverte la risonanza della cloth dell’Ariete e accorre immediatamente a vedere.

Arriva anche lui nella stanza dove sono custodite le cloth e vede Alexiel in ginocchio;
“Che stai facendo?”

Si avvicina ad Alexiel mettendosi in ginocchio davanti a lei.

Alexiel: “Chi è Sisifo?”

Shion rimane sorpreso  da una simile domanda;
“Da chi hai sentito questo nome?” 

Alexiel si alza e si dirige verso la cloth di Sagitter sfiorandola;
“Ho sognato un uomo… un Saint… dalle ali d’orate!”

Alexiel si volta verso Shion;
“Mi ha mostrato tutti e dodici i Saint e… una ragazza!”

Shion: “Tutti e dodici i Saint? Che siano i Saint del passato…? Hai visto anche me, in sogno?”
Alexiel: “No! Fra loro c’erano Saga e Aiolos… anche se il loro aspetto era più adulto… li ho riconosciuti!”

Shion non riesce a comprendere, se non che ciò che ha visto riguarda i futuri Gold Saint; 
“Hai detto che nel sogno c’era una ragazza… che ti ricordi di lei?”

Alexiel: “Mi ha detto il cavaliere alato che era la precedente Athena…”

Shion si alza in piedi di scatto, quasi spaventando Alexiel. 

Alexiel non sa se continuare, vedendo l’agitazione nel volto di Shion. 

Shion nota che ha intimorito Alexiel;
“Scusami, piccola…”

Fa un sorriso per tranquillizzarla. 

Una guardia entra nella stanza inginocchiandosi davanti a Shion;
“Grande Sacerdote! Perdonate la mia intrusione, ma fuori dal tempio si sta verificando un fatto increscioso!”

Shion accorre immediatamente e vede un incendio nei pressi del tempio;
“Che sta succedendo?” 

Una figura umana si fa strada fra le fiamme tenendo sollevato con una mano un giovane Saint afferratolo al collo e lo scaraventa a terra vicino ai piedi del Sommo Shion. 

Le guardie si mettono difronte a Shion a difesa. 

Shion: “Ma tu sei… Rei, cavaliere di Bronzo della Lince!” 
Rei: “Sommo Shion… E’un piacere rivederla… Anche se per colpa degli incarichi ricevuti da voi, non ho potuto salvare la cosa più importante della mia vita…”
Shion: “Un Saint ha il compito di proteggere la Dea Athena… ma la tua anima è stata soggiogata dall’oscurità! E’ stata deformata dall’oscurità trasformandosi in avidità e ambizione!” 

Rei arde il suo cosmo ed è pronto a lanciare il suo colpo contro Shion. 

Guardia: “Scappate, Sommo Shion!”

Rei: “E’ora che io ricorra a ogni mia energia vitale per farvi a pezzi… con il mio cosmo ardente!”

Sferra l’attacco contro le guardie e il Sommo Shion, ma viene parato con una mano da un altro cavaliere. 

Rei: “Non intrometterti, Saga di Gemini!”

Saga si avvicina a Rei;
“Se minacci il tempio… sei mio nemico!” 

Rei: “Gia… essendo un nemico, devo essere sterminato!”
Saga: “Questa è la legge del Grande Tempio!”
Rei: “Ma io voglio solo reclamare un mio diritto!” 
Saga: “Come puoi reclamare un diritto personale?” 

Rei concentra il suo cosmo nel pugno;
“Il compito dei Saint di Athena è quella di proteggere le persone… ma io chiedevo solo di proteggerne una!” 

Sferra il suo colpo circondando dalle fiamme Saga.

Saga: “Chi ti ha insegnato una simile tecnica?”
Rei: “Che t’importa… dopo tutto stai per morire, Gemini!” 

Le fiamme si fanno sempre più calde e Saga si prepara a uno dei suoi colpi più forti. 

Rei: “Cavaliere d’Oro… preparati a morire per mano di Rei, Cavaliere della Lince!”

Shion si accorge che Alexiel si sta avvicinando a Rei;
“Ferma, Alexiel!”

Kanon: “E’ impazzita? Così ne rimarrà ferita!”

Aiolos accorre in direzionee di Alexiel afferrandola ad un braccio;
“Ma che vuoi fare?”

Alexiel fa resistenza ad Aiolos;
“Cavaliere della Lince!”

Rei e Saga si fermano vedendo Alexiel sul luogo del combattimento.

Alexiel: “Mi dispiace che non sei riuscito a proteggere quella persona… ma è altrettanto naturale per un Saint proteggere la Dea Athena!”

Rei sente pervadere il suo corpo da una rabbia furiosa;
“Cosa vuoi saperne tu?”

Alexiel: “Riesco a vedere nel profondo del tuo cosmo… E so che il tuo cuore sta piangendo!”

Shion rimane sbalordito da una simile affermazione. 

Alexiel: “Ma hai ragione… Ci sono diverse ragioni per cui un Saint deve essere pronto a sacrificarsi… Per il male che pervade il mondo del potere e dell’avidità, per un familiare che soffre, per le persone a noi care, per un bambino che si affaccia alla vita o per un popolo! E per altre ragioni ancora… Per tutte queste persone vale la pena sacrificarsi!”  

Rei rimane immobile e le fiamme vanno a sparire. 
Alexiel si libera dalla presa di Aiolos avvicinandosi al Cavaliere della Lince.

Il Cavaliere della Lince guarda Alexiel con uno sguardo spento.

Shion: “Presto! Arrestatelo!”

Le guardie si apprestano a catturarlo, ormai in erme, lo portano alle prigioni. 

Shion si appresta a raggiungere Alexiel;
“Hai fatto una cosa avventata…!”

Aiolos accorre immediatamente;
“Mi dispiace, Sommo Shion! Avrei dovuto allontanarla senza indulgenza!”

Alexiel: “Non è colpa di Aiolos… ma io ho visto veramente il suo cuore piangere…”

Alexiel ricorda il cosmo del Cavaliere della Lince e i suoi occhi cedono alle lacrime.

Scio mette ad entrambi le sue mani sui capelli accarezzandoli;
“L’importante è che non sia successo niente d’irreparabile!”

Shion si appresta a tornare dentro al Tempio. 
Saga si avvicina ad Aiolos e Alexiel;
“Tutto bene, Alexiel?”

Alexiel annuisce asciugandosi gli occhi. 

Aiolos si mette davanti a lei tirando fuori dalla tasca la fascia rossa.

Alexiel: “La mia fascia!”
Aiolos: “Questa è quella che tieni sempre legata al polso… visto che è successo l’incidente quando te la sei tolta vorrei potertela legare ai capelli! Posso?”

Alexiel guarda per un istante Aiolos in silenzio per poi rispondergli un ‘si’.
Aiolos si mette stavolta dietro di lei cominciando a farle una coda di cavallo fermandogliela con la fascia. 

Saga: “Ti sta molto bene…”

Alexiel si tocca la coda facendo un dolce sorriso.

Aiolos: “Sono contento che la mia idea ti piaccia!”

Alexiel guarda entrambi i ragazzi;
“Grazie”
 

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Capitolo 7
*** Krystallos ***


Shion chiede di essere lasciato solo dalle guardie e prima di mettersi seduto sul trono del sacerdote si toglie l’elmo.
Chiudendo gli occhi si concentra solo sui rumori del vento e degli allenamenti provenire dell’arena. 

Ma all’improvviso si sente soffiare del vento sul viso avvertendo insieme ad esso un cosmo immenso, un cosmo da un passato remoto, molto più superiore anche di un Cavaliere d’Oro.

Aprendo gli occhi vede la figura di una donna che avvicinandosi a lui si fa sempre più chiara, portando con se lo scettro di Nike. 

Shion si alza di scatto, trovandosi davanti a se Sasha, la precedente Dea Athena. 

Sasha: “Caro Shion…”

Shion si appresta immediatamente ad inginocchiarsi davanti a lei, nonostante lo stupore che porta nel cuore;
“Athena…”

Sasha adagia a terra il suo scettro di Nike inginocchiandosi anche lei difronte a Shion;
“Ho avvertito il tuo animo pieno di dubbi e incertezze…”

Shion alza il volto verso Sasha;
“Oh, Athena…” 

Fa per sfiorarla ad un braccio, ma la sua mano passa a traverso il corpo di lei. 

Sasha: “Presto mi reincarnerò… ancora non faccio parte di questo mondo…” 
Shion: “Ma allora…?”

Sasha si alza in piedi continuando a sorridere a Shion;
“Ti ricordi di Agasha?”

Shion: “Si… mi ricordo di lei!”

Sasha raccoglie il suo bastone di Nike;
“Bene… E anche la leggenda che ruota intorno alle dodici armature d’oro, fin dai tempi del mito?”

Shion: “La leggenda delle dodici armature…?”

Shion ci pensa per qualche istante;
“Non dirai mica… l’armatura che direttamente le dodici armature d’oro avevano forgiato a protezione delle stesse costellazioni ai tempi del mito?” 

Sasha: “Esattamente…”

Sasha si avvicina al trono per poi voltarsi verso Shion, ricambiando lo stupore di quest’ultimo con un sorriso;
“Le Sacre vesti di Cristallo… scelgono una ragazza ogni qualvolta che i Gold Saint appaiono, essa vive in funzione dei Gold tramite quella Cloth!”

Shion: “Che c’entra Agasha…? Lei era una semplice civile…”
Sasha: “Albafica aveva avvertito in lei un cosmo… e venne da me a chiedermi di non farlo risvegliare, per poterle permettere una vita normale!”

Shion ripensa al compagno che pur di proteggere lei e il villaggio di Rodorio ha sacrificato la sua stessa vita. 

Sasha: “Ha dovuto sacrificarsi… Se lei fosse morta, voi che eravate rimasti non avreste potuto usare a piano il vostro cosmo! Per spiegarti meglio… I Gold Saint insieme a Krystallos Saint entrano in una risonanza tale da creare armonia avendo riversato in quest’ultimo la fonte dei vostri cosmi! Ma… Albafica sapeva anche che se foste tutti morti alla precedente guerra sacra, anche la ragazza designata a diventare Saint, avrebbe perso la vita nello stesso preciso momento!”
Shion: “Ma perché mi stai dicendo tutto questo…?”

Shion ci pensa per un attimo rimanendo sorpreso di ciò che ha pensato.

Sasha: “Alla morte di Sisifo… portai la sua fascia alla famiglia della madre di Regulus! Mi dissero che l’avrebbero conservata di generazione in generazione…”
Shion: “Sisifo era il fratello minore di Ilias… che era il padre di Regulus, il Gold Saint d’Oro del Leone! …la fascia…”

Sasha si avvicina a Shion;
“La bambina che hai preso con te, essa discende da quella famiglia… l’ultima erede! In lei è racchiusa la forza dei dodici Gold Saint! Non vorrei darle un simile destino… Ma se la Guerra Sacra dovesse ripetersi sanguinosa come quella precedente… allora lei potrà essere d’aiuto alle generazioni future!”

Shion: “Ma una bambina così piccola… iniziarla alla guerra…” 

Sasha, anche se non ha un corpo fisico, fa ugualmente il gesto di sfiorare la guancia destra di Shion;
“Le sue Vesti Sacre sono custodite sotto la statua di Athena… sarai tu a decidere il suo destino, Shion…”

Shion e Sasha si guardano finché lei non scompare del tutto lasciando nella stanza tante luci dorate che si vanno a spegnere piano piano. 

Afferra il suo elmo e uscendo dal Grande Tempio si appresta ad arrivare alla statua della Dea Athena. 
Dietro la statua trova una botola abbastanza grande riuscendola ad aprirla con il suo cosmo.
Al suo interno trova trova delle scale di cristallo.

Tentenna ma decide di scendere a vedere. 

Dopo due metri vede entrambe alle pareti dei cristalli e più scende e più la luce dei cristalli si fa simile al sole. 
Appena gli occhi di Shion si abituano a una tale intensità vede davanti a se la Veste Sacra del mito. 

Shion: “Io… io devo scegliere per Alexiel…?”

Dal volto di Shion cominciano a scendere delle lacrime.





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Capitolo 8
*** Animo oscuro ***


Saga, di buon ora, scende nelle prigioni del Grande Tempio alludendo alle guardie arrivando davanti alla prigione di Rei, Cavaliere di bronzo della Lince. 

Rei alza leggermente lo sguardo sentendo dei passi avvicinarsi a lui;
“Che cosa sei venuto a fare qui?”

Saga rimane in silenzio a guardarlo.

Rei comincia ad alzare la voce; “Ti faccio cosi pena?”

Nel volto di Saga comincia a vedere un cenno di un sorriso, irritando ancora di più Rei.

Saga: “Sei finito qui dentro proprio perché vivi come una formica, fra gli stupidi uomini che servono il Grande Tempio!”

Rei: “Vattene immediatamente, Gemini…” 

Stringe i pugni e dal labbro comincia a scendere un filo di sangue.

Saga: “Se quello che hai raccontato è la verità, hai ragione ad odiare il Grande Tempio! Tuttavia non commettiamo gli errori coscientemente!”
Rei: “Che vuoi dire?”
Saga: “In qualsiasi epoca gli uomini più valorosi che hanno combattuto in nome della Dea Athena hanno creduto che sarebbe stato un mondo migliore… ma sono arrivati fin qui senza sapere che in realtà non è cambiato niente! Non pensavano a nient’altro che a combattere… perché erano davvero deboli! Guarda come ci siamo ridotti… Veniamo classificati in categorie in base alle nostre Cloth da delle regole dettate dagli adulti… non ti sembra che le ali di ognuno di noi siano state strappate?”

Rei si alza in piedi;
“Tu sei pazzo… che diavolo stai dicendo?”

Saga: “Non tutti hanno uno scopo nella vita e… anche se lo hanno, non sempre possono realizzarlo! Anzi, nella maggior parte dei casi non ci riescono! Non ti rivedi anche tu in questo? Esattamente le stesse parole che ti ha rivolto Alexiel… tutti soffrono, sono tormentati e impauriti! Ci sono quelli che si suicidano perché non possono più resistere…”

Rei si aggrappa con tutte le sue forze alle grate della prigione sputando addosso a Saga;
“Non nominare Alexiel… Le sue parole sono ben diverse da quelle che hai pronunciato adesso tu!”

Saga non si toglie dal suo volto il sorriso freddo e distaccato; 
“Ricorda che nessun adulto ci aiuta… perché non farsi coinvolgere da noi Saint è il modo più semplice per vivere! Però dobbiamo vivere in ogni caso… per questo cerchiamo di dimenticare le nostre paure, ignorando la realtà… Sappiamo benissimo io e te quanto sappia essere crudele e freddo il vero mondo…”

Rei: “Ma chi diavolo sei tu…?” 
 
Saga si volta dando le spalle a Rei cominciando a incamminarsi verso le scale;
“Forse sono colui che porterà il cambiamento, no…?”

Rei lo guarda di spalle, in silenzio, finché non scompare dalla sua vista;
“Saga di Gemini… che essere oscuro si cela dietro la tua anima?”


Saga riesce ad arrivare al salone principale. 
Improvvisamente comincia ad avvertire un forte mal di testa appoggiandosi ad una colonna.
Persino la luce del sole gli da noia alla vista. 
Si inginocchia sul pavimento, tormentato dal dolore alla testa. 

In quello stesso preciso momento due ancelle insieme ad Alexiel vedono di fronte a loro Saga accasciato a terra accorrendolo.

Alexiel si inginocchia per vederne le condizioni;
“Andate a chiamare il Sommo Shion!”

Ancella: “Subito!”

Le due ancelle si allontanano velocemente e Alexiel fa per accertarsi delle sue condizioni avvicinando una mano verso di lui.
Saga respinge in malo modo la mano che si sta avvicinando verso di lui, non riuscendo a capire di chi si tratta essendo stordito dal dolore e la vista accecata.

Alexiel, titubante, tocca i capelli di Saga ed emette il suo cosmo.

Saga comincia ad avvertire un cosmo benevolo e tranquillo, ma all’improvviso sente un fischio nella sua testa facendogli perdere completamente i sensi.
Cade a terra vicino ad Alexiel. 
Shion accorre immediatamente con le due ancelle avvicinandosi a Saga, prendendolo in braccio. 

Alexiel non sa se dire a Shion che ha usato su di lui il cosmo. 

Shion: “Sembra che stia riposando…”
Ancella: “Lo abbiamo visto dolorante e ci siamo messe subito in allarme…”

Shion e Alexiel si guardano rimanendo in silenzio.

L’altra ancella accorre verso Alexiel che è ancora in ginocchio a terra;
“Tutto bene, Lady Alexiel?”

Alexiel si rialza con l’aiuto dell’ancella;
“Tutto bene…”

La tranquillizza con un sorriso. 

Shion: “Proprio oggi che il Dott. Hermes non è in città…”
Alexiel: “Per questo oggi manca anche Aiolos agli allenamenti?”
Shion: “Si… è dovuto scendere fino ad Atene per andare in ospedale a portare a fare delle visite la moglie!”

Alexiel comincia a preoccuparsi;
“Sta male la Signora?”

Shion: “Ma no… è incinta! Presto Aiolos avrà un fratello o una sorella…”
Alexiel: “Siamo in autunno… quindi nascerà la prossima estate…” 

Shion decide di portare Saga fino alla terza casa, in modo tale che si possano prendere cura di lui le ancelle che presiedono alla casa, in attesa dell’arrivo del dottore. 



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Capitolo 9
*** Shura ***


Shion si appresta ad arrivare nelle stanze interne di Alexiel facendola richiamare dalle ancelle di servizio.

Alexiel: “E’ successo forse qualcosa?”
Shion: “Preparati… oggi verrai con me in Spagna!”
Alexiel: “In Spagna?” 
Shion: “Visto che non sta bene Saga… porterò te e… ho richiamato Aiolos! Fra un’ora partiamo!”

Alexiel rimane sorpresa da una simile decisione;
“Ma io non sono mai venuta con voi… Perché?”

Shion la guarda per un qualche istante senza risponderle;
“Credo… che ti dovrai abituare…”

Alexiel lo segue senza dire nulla. 
Arrivano alla sala del trono e vedono Aiolos in piedi difronte ad esso, voltandosi verso di loro.

Shion mette una mano sulla spalla di Aiolos; 
“Scusami se ti ho richiamato indietro, visto che tua madre sta facendo i vari controlli…”

Aiolos: “Nessun problema, Sommo Shion!” 

Shion si dirige in un angolo in penombra togliendosi la tunica mettendosi dei vestiti più comodi;
“Partiremo solo noi tre!”

Aiolos rimane per un momento stupito;
“Cioè… viene anche lei?”

Shion: “Si…”
Aiolos: “Se succede qualcosa, Sommo Shion….?”
Shion: “La mia decisione non si discute!”

Aiolos non ribatte.

Alexiel: “Cercherò di non esservi un peso…”


I tre partono alla volta della Spagna, destinazione Barcellona. 


Appena arrivati Shion lascia per qualche ora i due ragazzi in una strada piena di negozi.

Alexiel e Aiolos si siedono ad un tavolino di una gelateria.

Alexiel: “Aiolos, dovresti mangiare qualcosa… è da quando siamo partiti che non mangi!”
Aiolos: “Ma fra tutto proprio una gelateria? Io avrei preferito qualcosa di salato…”
Alexiel si sente un attimo in imbarazzo;
“Potevi dimmelo, prima di entrare…”

Aiolos: “Ma tu avevi gli occhi l’inguini di fronte al gelato…”

Prima che Alexiel possa ribattere si avvicina una cameriera;
“Scusate se vi interrompo… voi non siete spagnoli! Da dove venite?”

Alexiel: “Siamo greci….”

La cameriera emette un gridolino di stupore;
“Oh! Non stupitevi… E’ che mi avete colpito… siete così diversi dagli altri ragazzi…”

Aiolos avverte una stano cosmo e si alza;
“Esco un attimo fuori… scusate!”

Alexiel: “Aiolos!”

Alexiel paga e si appresta ad uscire, ma non vede più Aiolos;
“Dov’è andato?”

Comincia a cercarlo e s’immette in un vicolo stretto sentendo delle strane vibrazioni.
Essendo in penombra non si accorge di una sbarra di ferro urtandoci il braccio ferendosi. 

Alexiel si tiene il braccio e nota che non riesce a guarirselo;
“Ahi… Che male!”

All’improvviso dall’alto sente un fruscio e appena alza lo sguardo si vede attaccata da un tizio con addosso una tunica nera.

Prima che possa colpirla sente una voce dietro di lei;
“Stai ferma, Alexiel!”

Da dietro la sfiora, senza ferirla, un bastone che colpisce il tizio atterrandolo. 

Alexiel trema e indietreggiando di poco si appoggia al petto di Aiolos;
“Aiolos! Sei tu!”

Aiolos: “Se ti spaventi per così poco… Mi domando il perché Shion ti abbia fatta venire!”

Sentono il fruscio della tunica nera e ne vedono uscire un bambino.

Aiolos si para davanti ad Alexiel;
“Ho avvertito un cosmo… proprio da lui!”

Il bambino comincia a guardarli con occhi pieni d’odio e disprezzo. 

Aiolos: "Chi sei?”

Il bambino si alza in piedi e si tocca la ferita provocatagli da Aiolos sul fianco sinistro e incomincia a grattarsi con le unghie facendosi uscire ancora più sangue.

Alexiel guarda la sua ferita aprirsi ancora dio più e si avvicina al bambino di scatto fermandolo;
“Fermati!”

Aiolos: “Non ti avvicinare cosi!”

Alexiel guarda negli occhi il bambino;
“Va tutto bene… Adesso va tutto bene!”

Alexiel emette il cosmo e riesce a guarire la ferita del bambino.

Aiolos rimane stupito da una simile cosa;
“Ma… cosa…?”

Alexiel guarda con occhi impauriti Aiolos;
“Non dirlo a nessuno… Ma sembra che io sia in grado di guarire le ferite degli altri, ma non le mie…”

Si tocca il braccio ferito.

Il bambino si strappa un pazzo dalla sua maglia e fascia il braccio di Alexiel, i suoi occhi non esprimono più odio e disprezzo. 

Aiolos: “Chi sei? Come ti chiami?”

Il bambino si volta verso Aiolos;
“Mi chiamo Shura…!”


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Capitolo 10
*** Maestro e allievo ***


I due ragazzi insieme a Shura ritornano sulla via principale e vedono Shion venire incontro a loro.

Shion: “Ragazzi! Ma dove siete stati?”

Shura si nasconde dietro Alexiel.

Scio lo nota;
“Chi è?”

Aiolos: “Un bambino particolare…”

Shion nota anche la ferita al braccio di Alexiel avvicinandosi immediatamente a lei.
Appena Shura vede la mano di Shion sfiorare il braccio di Alexiel si fionda su di lui mordendogli la mano. 

Shion emette un grido di dolore;
“Maledetta peste!”  

Alexiel prende Shura facendogli smettere di mordere Shion. 

Shion guarda Aiolos arrabbiato;
“Veramente! Da dove salta fuori questo essere?”

Aiolos si avvicina a Shion parlandogli sottovoce;
“Ho sentito un cosmo… provenire da lui!”

Shion guarda il bambino per alcuni secondi che nel frattempo viene calmato da Alexiel.
Shura si sente un po in imbarazzo, nessuno prima d’ora gli aveva accarezzato i capelli e rivolto dei sorrisi.

Shion parla ad Aiolos tramite la mente;
*Come lo avete trovato, questo?*

Aiolos: *Avevo percepito un cosmo andando a vedere la situazione… voleva attaccare dall’alto Alexiel ma l’ho fermato prima!*

Shion si avvicina ad Alexiel e nell’inginocchiarsi cura la sua ferita al braccio.

Shura rimane perplesso;
“Ma cosa siete…?”

Shion si alza in piedi prendendo Shura per la maglietta dietro la schiena sollevandolo.

Shura: “Lasciami andare!”

Comincia a dimenarsi cercando di liberarsi invano.

Shion: “Zitto, moccioso!”

Anche Aiolos e Alexiel seguono Shion. 

Dopo un’ora di cammino arrivano in un giardino immenso dove vedono avvicinarsi a loro un uomo dall’aria distinta.

Shion lascia andare Shura;
“E’ un piacere rivederti, Pablo!”

Pablo si china di fronte a Shion;
“E’ mio il piacere di rivedervi, Sommo Shion!”

Pablo si alza in piedi notando Alexiel;
“E’ lei la bambina che hai preso con te?”

Shion: “Si, è lei!”

Pablo si avvicina  a lei prendendole la mano inchinandosi;
“E’ un piacere incontrare una fanciulla di simile bellezza… Non oso immaginare quando sarete un’adulta!”

Pablo le fa il bacia mano lasciando interdetta Alexiel.

Shion gli fa smettere di toccare la mano di Alexiel facendolo alzare;
 Ma ti ho chiamato per questo moccioso!”

Shion riprende Shura per la maglia mettendoglielo faccia a faccia.

Shura continua a dimenarsi;
“Mi vuoi mettere giù, vecchiaccio?”

Shion lo fa cedere a terra. 
Alexiel vuole andare ad aiutarlo, ma Aiolos la ferma. 

Pablo: “Mai che mi portiate una bella donna, Sommo Shion…”
Shion: “Voglio che tu mi metta alla prova questo moccioso!”

Pablo fissa Shura.

Shura: “Ma cosa volete, da me? Chi siete?”

Pablo fa un leggero sorriso;
“Sei il ladruncolo di alcuni quartieri della città! Ecco perché non mi eri una faccia nuova!”

Shura rimane un attimo paralizzato al fatto che l’uomo lo conosca.

Shion: “Allora lo conosci…”
Pablo: “E’ abbastanza famoso per i suoi furti… ma ancor più sul fatto che sua madre morì alla sua nascita e il padre lo considerò come il demonio per avergli sottratto la moglie, così da abbandonarlo al suo destino… Per qualche miracolo, se così si può dire, è sopravvissuto… La sua pellaccia è davvero resistente tanto che ha imparato l’arte del borseggiatore e non solo…”

Shura urla e cerca di scappare.
Pablo, con uno scatto, si para davanti al ragazzino impaurito fermandolo.

Dalla sua mano emette una luce;
“Tanto se ti uccidessi adesso… nessuno rimpiangerebbe la tua morte!”

Shura è bloccato, tanto da non riuscire più a muoversi. 
L’aria si sta facendo pesante tanto da fargli aumentare i battiti del cuore. 

Pablo si mette in posizione d’attacco e lancia il colpo in direzione di Shura, negli occhi di quest’ultimo ne legge il terrore. 

Un’ombra si para davanti a Shura ed è Alexiel con le braccia tese.

Shion: “Quando è andata la?”
Aiolos: “Blocca il colpo!”

Ormai è troppo tardi per fermarlo. 

Shura si getta addosso ad Alexiel e tutto ciò che provoca è lo sciogliersi del nastro rosso dai capelli di Alexiel. 

Shion, Pablo e Aiolos rimangono sconvolti per ciò che è appena successo.

Shura si alza in piedi emanando il cosmo;
“Che tu sia maledetto!”

Shura esercita tutto il suo cosmo in un unico colpo direzionandolo verso Pablo. 

Il fascio di luce colpisce la spalla destra di Pablo andandosi a concludere addosso ad un albero disintegrandolo. 

Shura comincia ad avere il fiato corto e gli vengono a mancare le forze svenendo.
Alexiel lo afferra prima che cada del tutto a terra.

Aiolos accorre verso Alexiel mentre Shion verso Pablo.

Aiolos: “Poteva finire molto male! Sei impazzita?”

Alexiel legge la preoccupazione nel volto di Aiolos;
“Mi dispiace…”

Alexiel stringe a se Shura ancora svenuto.

Shion si avvicina ai ragazzi insieme a Pablo che ha curato la ferita di quest’ultimo alla spalla. 

Pablo guarda il ragazzino svenuto;
“Credo che lo prenderò volentieri come allievo…”

Pablo solleva Shura portandoselo sulla spalla.

Shion: “Mi aspetto un buon lavoro…”
Pablo: “Sarà un ottimo cavaliere!”

Pablo si allontana con Shura.


Shion si abbassa mettendo una mano fra i capelli di Alexiel;
“Tu sei la chiave dei cavalieri…”

Aiolos prende il nastro rosso porgendolo a lei;
“Tieni… ma non fare mai più cose così avventate!”

Alexiel prende in mano il suo nastro;
“Grazie…”

Nel mentre Alexiel fa per rifarei la coda, Shion prende in disparte Aiolos;
“Aiolos… Ti chiedo di proteggerla sempre! Quando sarai cavaliere capirei il suo valore!”

Aiolos non comprende a pieno le parole di Shion;
“Certo… La proteggerò!”


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Capitolo 11
*** Prima vittima ***


Al Grande Tempio si stanno verificando dei disordini e il suono dell’allarme risuona mettendo in allerta le guardie che accorrono alle prigioni. 
Appena giungono sul posto vedono alcuni dei loro compagni a terra sconfitti.

Guardia: “Chi è stato?”

Vedono avvicinarsi un uomo, una furia assestata di vendetta, il Cavaliere della Lince è riuscito a liberarsi dalla sua prigionia.

Guardia: “Come ci è riuscito? La prigione è impregnata del cosmo del Sommo Shion!”

Lo sguardo del Cavaliere della Lince si dimostra freddo;
“Se non volete fare anche voi la stessa fine, levatevi di mezzo!”

Le guardie si mettono in posizione di difesa, ma tutto è inutile.
Basta che il Cavaliere della Lince alzi un braccio che anche le restanti guardie finiscono a terra.

Guardie: “Quest’uomo… non  è un comune cavaliere di bronzo…”

Il Cavaliere della Lince sferra un calcio al volto della guardia che ha appena parlato facendogli perdere i sensi;
“Voi non siete il mio obbiettivo!”


Alla terza casa Saga avverte il cosmo del Cavaliere della Lince alzandosi di scatto dal letto.

L’ancella interviene cercando di fermarlo;
“Sommo Saga! Voi siete ancora troppo debole per potervi alzare!”

Saga sposta l’ancella in malo modo;
“Devo andare al tempio…”

Saga si alza vestendosi della sua armatura di Gemini e si dirige in tredicesima.

Nel frattempo il Cavaliere della Lince arriva al Grande Tempio e si trova faccia a faccia con Arlen, il consigliere del Grande Sacerdote Shion.

Arlen: “Placa la tua ira, Cavaliere della Lince!”

Rei: “Non sei tu il mio obbiettivo… ma ti consiglio di non far in modo di diventarlo!”
Arlen: “Se cerchi il Sommo Shion non è qui… ma non comprendo chi ti abbia aiutato ad uscire dalla prigione, visto che esse sono impregnate del cosmo del Grande Sacerdote!”
Rei: “Si… me lo ha gia detto anche la guardia che ho appena eliminato!”

Arlen rimane immobile e in silenzio per qualche secondo;
“La tua anima è corrotta… pentiti, finché sei in tempo!”

Al Cavaliere della Lince sale una grande rabbia e alzando il suo cosmo si lancia in un attacco contro Arlen.


Arlen riesce a difendersi dai suoi attacchi, ma un ultimo colpo lo ferisce in viso, facendogli cadere incrinandola la maschera che porta in viso.
Il sangue gli riga il viso e lunghi capelli biondi scendono lungo la sua schiena.
Apre i suoi occhi che sono di un azzurro intenso togliendosi la tunica mostrando un’armatura d’argento, Le Sacre Vestigia dell’ Altare. 

Il Cavaliere della Lince rimane stupito nel vederlo;
“Ma voi siete…?”

Arlen: “Il tuo cosmo è di gran lunga superiore della media… i tuoi colpi si avvicinano alla velocità della luce! Ma ciò non ti basterà a profanare il tempio…” 

Il Cavaliere della Lince arretra di qualche passo per poi lanciarsi in un attacco contro Arlen, venendo investito da un fascio di luce dorato.

Il Cavaliere della Lince viene sbalzato qualche metro più in dietro, spuntando sangue. 
Il colpo lo ha preso in pieno petto.

Arlen si volta vedendo avvicinarsi a loro Saga dei Gemelli. 

Sentono entrambi ridere il Cavaliere della Lince che si rialza in piedi. 

Arlen: “Il colpo ti ha dato alla testa?”

Rei: “Ora che sei arrivato, Gemini, posso eliminare prima te…”

Arlen avanza di qualche passo verso il Cavaliere della Lince;
“Te lo chiedo un’ultima volta… pentiti o mi vedrò costretto a farti scendere in Ade!”

Rei: “E’ me che volete madre in Ade? Quando vicino al Grande Sacerdote si aggira un demone… Se lui si risveglierà non avrete nessuna speranza…”

Arlen sente un’energia potentissima crescere dietro di lui.

Saga: “Galaxian Explosion”

Arlen: “No, Saga!”

Non riesce a fermarlo e senza che il Cavaliere della Lince abbia il tempo di reagire il colpo lo raggiunge frantumandogli le vestigia della Cloth. 

Arlen si avvicina a Rei cercandogli il battito cardiaco senza trovarlo, il Cavaliere della Lince è deceduto.

Dal volto di Saga, nonostante la sua giovane età, Arlen non vede nessuna reazione all’accaduto.
Come se la cosa non gli importasse. 

Fa richiamare le guardie per portare via il corpo e Saga, senza dire una parola, se ne va lasciando Arlen senza parole. 


Shion fa ritorno al Grande Tempio e il primo a presentarsi davanti a lui è Arlen facendogli immediatamente rapporto di quello che è successo.

Shion: “Saga eh…”
Arlen: “Mi ha lasciato stupito… La sua espressione era impercettibile, come se non gli interessasse dell’accaduto!” 

Shion si avvicina verso la finestra guardando fuori; 
“Saga non è abituato a esprimere le proprie emozioni… Vediamo come si comporterà in futuro!”

Arlen: “Si, Grande Sacerdote!”

Arlen si congeda lasciando solo Shion con i suoi pensieri, pensando alla leggenda legata ai gemelli maledetti di Gemini, ai precedenti Aspros e Deuteros. 

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Capitolo 12
*** Il mio cosmo ***


‘Il rumore della estensione dell’arco, il rumore della pausa che si avverte prima dello scoccare della freccia e il rumore della freccia che centra il bersaglio mi danno un senso di nostalgia…’


Il ragazzo abbassa l’arco voltandosi verso di me, accorgendosi della mia presenza;
“Il tuo cosmo… controlla il tuo cosmo! Non è ancora il tempo…”

Sulla fronte ha una fascia rossa simile alla mia.

Il ragazzo si avvicina verso di me e io rimango immobile, non riuscendo a muovere le gambe. 

Il vento scompiglia i nostri capelli  e porta con se una voce richiamando il ragazzo;
“Sisifo!”

Sisifo si volta nella direzione della voce, la voce di un uomo, distogliendo lo sguardo da me e il vento si fa sempre più forte.

Alexiel apre gli occhi  e alzando una mano vede che emana del cosmo lieve;
“Quindi… anch’io ho un cosmo…”

Ricorda le parole pronunciate da Sisifo in sogno: ‘controlla il tuo cosmo’.
Alexiel si alza dal letto e va in terrazza, è quasi l’alba.

Alzando gli occhi verso il firmamento intona una canzone.

Dietro di lei avverte una presenza e voltandosi di scatto vede Saga senza armatura. 

Saga: “Non volevo spaventarti… ma avevo avvertito un cosmo che non avevo mai percepito e poi ti ho sentito cantare!”

Alexiel si sente in imbarazzo;
“Ah…”

Saga: “Comunque non averto più quel cosmo… strano!”

Alexiel lo fissa in silenzio.

Saga: “Hai una bella voce… dovresti cantare più spesso, mi hai rasserenato!”

Saga fa per andarsene e Alexiel lo raggiunge;
“…grazie!”

Saga le fa un sorriso e se ne va. 


Durante la mattinata Alexiel va in biblioteca cercando qualche informazione riguardante un certo Sisifo.

Il bibliotecario si avvicina;
“Lady Alexiel… le interessano i Gold Saint del passato?”

Alexiel: “Gold Saint…?”
Bibliotecario: “Si… Sisifo era il precedente Gold Saint del Sagittario!”

Alexiel prende in mano il libro e fa un sorriso al bibliotecario per poi andare a sedere nel posto più isolato.
Inizia a sfogliarlo leggendone alcune delle sue imprese e qualche pagina più avanti vi è un disegno di lui;
“E’ proprio lui…”

Sfogliando ancora nota che viene descritto un altro Saint e ne rimane attratta nello scoprire di più a riguardo.

In quel momento entra in biblioteca Shion e avvicinandosi alla bambina la sente parlare a voce non troppo alta.

Alexiel: “Krystallos…”

Alla parola ‘Krystallos’ Shion richiude il libro che Alexiel sta leggendo spaventandola.

Alexiel: “Sommo Shion!”

La faccia di Shion sembra essere turbata ma nel guardare Alexiel si addolcisce sorridendole;
“Perchè stai leggendo sui Gold Saint del passato…?”

Alexiel esita un attimo a parlare; 
“Bhe… volevo… conoscere la storia passata…”

Non vuole dirgli che anche la notte precedenza ha sognato Sisifo. 

Shion si mette seduto accanto a lei e prendendola la mette seduta sulle sue gambe;
“La storia dei Saint non è ancora possibile che tu la legga… quando sarai più grande, riuscirai a comprenderla!”

Alexiel: “Mi dispiace… ero curiosa… visto che stanno per ricomparire… e il primo è Saga!”

Shion accarezza i capelli di Alexiel;
“Come ti ho detto, quando sarai più grande…”

Alexiel sorride a Shion e si appoggia al suo petto permettendo a lui di abbracciarla. 



Camminando nei pressi dell’arena Alexiel nota Aiolos con la testa sotto la piccola fontana a rinfrescarsi e lo raggiunge;
“Come sta, tua madre?”

Aiolos si scuote un po la testa alzando lo sguardo verso Alexiel; 
“Purtroppo non sta bene, in questo periodo…”

Alexiel: “Mi dispiace…”

Aiolos fa un sorriso;
“Stanotte hai cantato… vero?”

Alexiel rimane stupita da ciò che ha detto;
“Impossibile che tu… mi abbia sentita…”

Aiolos: “Quando hai cantato è come se tu avessi portato fino a Rodorio il tuo cosmo fievole finché non è scomparso…”
Alexiel: “Il mio cosmo… allora lo posseggo veramente…”

Alexiel si tocca la fascia rossa sciogliendosi i capelli.

Aiolos: “Che fai?” 

 Alexiel si avvicina ad Aiolos;
“Fra due giorni ci sarà l’investitura del Cavaliere del Sagittario…”

Alexiel si alza leggermente in punta di piedi mettendogli sulla fronte la fascia;
“Ti sta bene!”

Alexiel viene chiamata da Shion che prima di raggiungerlo rivolge un sorriso ad Aiolos salutandolo. 

Aiolos si tocca la fascia che gli ha messo Alexiel sulla fronte;
“…diventerò il Saint del Sagittario…”  

Tramite la fascia lasciatogli ne percepisce i sentimenti di Alexiel con il suo cosmo. 


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Capitolo 13
*** Fermaglio ***


Aiolos torna a Rodorio e passando per il mercato nota una bancarella con dei fermagli per capelli per donna. 

Rimane catturato da un fermaglio a forma di farfalla;
“Starebbe bene, a lei…”

Una ragazza si avvicina ad Aiolos avendo in mano il fermaglio;
“Hai occhio! E’ stato fatto con una lavorazione particolare! Te lo lascio a 68150,06 Drachma ( 2,00 Euro )!”

Aiolos guarda la ragazza e poi nuovamente il fermaglio e decide di comprarlo.

Nel camminare per le vie del paese sente dei rumori in una vecchia trattoria vedendo degli uomini sbattuti fuori in malo modo da un uomo.

L’uomo si avvicina a uno dei tre scaraventati a terra dandogli un ulteriore calcio allo stomaco;
“Siete soltanto feccia…”

Aiolos riconosce l’uomo;
“Nestor..?”

Nestor si volta verso Aiolos;
“Aiolos… Hai visto troppo!”

Aiolos fa un passo indietro;
“Un Saint dovrebbe portare l’ordine e non mettersi a fare delle risse!”

Nestor si avvicina ad Aiolos;
“Dopo domani anche tu sarai un Saint… designato al Sagittario!”

Stringe i pugni dalla rabbia;
“Mi fa salire una rabbia che un bamboccio come te avrà un’armatura d’oro…”

Nestor lancia un colpo verso Aiolos ma nello schivarlo va a colpire una casa facendo cadere dei calcinacci sulla strada colpendo dei passanti. 

Aiolos: “Basta! Coinvolgeremo degli innocenti!”
Nestor: “Cosa me ne importa!”

Aiolos continua a schivare i colpi e cerca di allontanarsi il più possibile dal paese.

Nestor: “Il combattimento è appena cominciato, perché non attacchi?”
Aiolos: “Perché questa lotta è inutile!”
Nestor: “Ah si? ma sappi che io non userò riguardi!”

Nestor richiama a se la sua armatura di bronzo della Lepre indossandola.

Aiolos sospira; 
“Se non ho scelta che combattere…Ti sconfiggerò anche senza l’aiuto di un’armatura!” 

Nestor: “Pensi di sconfiggermi? Ragazzino presuntuoso!”

Si lancia in un attacco contro Aiolos e quest’ultimo para i colpi a mani nude resistendo. 

Nestor: “Se non riesco a battere uno designato a una Gold Cloth non riuscirei a raggiungere la perfezione!”

Aiolos blocca le braccia di Nestor;
“Non riusciresti a raggiungere la perfezione? Il cosmo di un cavaliere non è determinato in base all’armatura che porta!”

I due si si staccano dalla presa di entrambi. 

Nestor: “Adesso ti farò assaggiare la mia vera forza!”

Aiolos abbandona la posa di combattimento rilassandosi. 

Nestor: “Cosa fai? Non vuoi più combattere?”
Aiolos: “Fin dall’inizio non volevo combattere!”
Nestor: “Cosa stai dicendo? Io ti ho provocato!”

Aiolos guarda dritto negli occhi Nestor;
“Ti sei solo buttato nell’alcol perché in realtà… ti senti solo, non è vero?”

Nestor rimane stupito dalla frase di Aiolos.

Aiolos: “Ho sempre avuto l’impressione che desideri semplicemente un po’ di calore umano! A volte parli degli uomini come se fossero delle pedine, ma a me non sei mai sembrato la persona che ti descritti di essere!”

Aiolos fa per andarsene per la sua strada.

Nestor sospira;
“Fermati!”

Aiolos si volta verso di lui.

Nestor: “Ok… Ti riconosco come Gold Saint! Ma se perderai l’armatura ti sfiderò nuovamente!”
Aiolos: “Perché una richiesta del genere?”
Nestor: “Non sopporterei un Sagittario diverso da te!”

Aiolos gli sorride;
“Ci sto! Ma tu non dovrai più provocare risse se sarò il Saint del Sagittario!”

Nestor: “Ok…”


Nel tornare verso casa, Aiolos vede su di un’albero Kanon.

Kanon: “Io avrei combattuto, se fossi stato in te!”
Aiolos: “Per alimentare ancora di più la sua rabbia?”

Kanon e Aiolos non si dicono altro e Aiolos va a casa.


L’indomani Aiolos vede Nestor allenarsi come ogni giorno e nota passare due ancelle insieme ad Alexiel. 

Aiolos: “Ehm… Alexiel!”

Alexiel si ferma come così le due ancelle;
“Si?”

Alexiel nota sulla fronte di Aiolos la fascia sorridendogli e Aiolos tira fuori dalla tasca dei pantaloni il fermaglio.

Si avvicina a lei arrossendo leggermente;
“Questo… è per te! L’ho comprato ieri!”

Le due ancelle sono sorprese e Alexiel rimane senza parole. 

Aiolos è sempre più imbarazzato;
“Se non ti piace… lo puoi anche buttare!”

Alexiel lo guarda per un po e si avvicina a lui chinando leggermente la testa; 
Aiolos… Me lo metti, tra i capelli?”

Aiolos lo posiziona tra i capelli di Alexiel e lei si volta verso di lui;
“Come mi sta?”

Aiolos le sorride;
“Stai bene!”


Alla terza casa Saga si agita nel sonno e appena sente una mano asciugargli una lacrima si sveglia di soprassalto colpendo la persona .

Davanti a lui vede una giovanissima ancella.

Saga: “Chi sei tu?”

La giovane gli sorride e all’improvviso sentono degli schiamazzi.

Ancella: “Miyabi! Come ti sei permessa di entrare senza permesso nella camere del Sommo Saga?” 

Miyabi fa per andarsene ma inciampa cadendo a terra e l’ancella la raggiunge; 
“Perdonateci, Sommo Saga! Questa ragazza è arrivata solo ieri al tempio…”

Miyabi fa per alzarsi tutta composta e si presenta; 
“Piacere di conoscervi, Somma Saga! Mi chiamo Miyabi e da oggi sono la vostra ancella!”

Saga: “Ancella?”
Miyabi: “Avevo sentito che vi eravate sentito male in questi giorni e notando che stavate facendo un incubo, mi sono preoccupa…”

Saga si alza dal letto;
“Non c’è bisogno che ti preoccupi!”

L’ancella porta via Miyabi, ma prima di uscire quest’ultima rivolge a Saga un’ultima frase;
“La prossima volta… ditemi anche cosa vi piace!”

Miyabi esce spinta dall’ancella senza ricevere una risposta da Saga.

Saga: “Che tipa strana… Ciò che mi piace?”

Saga si avvicina alla finestra guardando fuori;
“Il mio unico desiderio… è Athena!”

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Capitolo 14
*** Sagitter ***


A fine allenamento Aiolos nota Alexiel seduta a terra con lo sguardo rivolto verso il mare. 

Si avvicina a lei; 
“A cosa stai pensando?”

Alexiel si volta verso Aiolos;
“A nulla… Stavo ammirando questa farfalla che sta volando qui intorno!”

Anche Aiolos posa lo sguardo sulla farfalla.

Alexiel: “Ma quella che mi hai regalato tu… è ancora più bella!”

Alexiel gli mostra il fermaglio fra i capelli e Aiolos le sorride mettendosi seduto accanto a lei.

Alexiel: “Aiolos… che significa essere un Saint?”

Aiolos rimane sorpreso da una simile domanda.

Alexiel: “Io sento un piccolo universo dentro di me… Hai visto che sono in grado di curare piccole ferite!”
Aiolos: “Ma… se decidi di diventare Saint dovrai rinunciare al tuo essere donna… portando sempre una maschera in volto!”

Alexiel lo fissa in silenzio con uno sguardo serio.

Aiolos distoglie lo sguardo da lei;
“Non hai bisogno di diventarlo, anche se hai il cosmo… Ci saremo sempre noi a proteggerti!”

Alexiel si alza in piedi sorridendogli;
“Vado a raccogliere un po di frutti di bosco!”

Aiolos segue con lo sguardo Alexiel che è poco distante da lui che comincia a raccogliere i frutti di dosso da un albero.

Alexiel dopo un po si volta verso verso Aiolos, che si sta riposando sdraiato, e prende in mano il fermaglio a forma di farfalla in mano;

“Perché mi sento attratta dalle Gold Cloth…?” 

Con una folata di vento forte perde il fermaglio.
Vedendolo cadere lo afferra e non si è accorge che sotto di lei c’è un piccolo dirupo cadendoci.

Aiolos, sentendo l’urlo, si tira su di scatto sentendo anche il rumore dell’acqua. 
Accorre immediatamente in suo soccorso.
Appena giunge vede Alexiel avvolta da una sfera creata con l’acqua. 

Aiolos: “Alexiel!”

Alexiel svanisce nel nulla. 

Saga e Galan accorrono sentendolo gridare.

Galan: “ Aiolos! Che succede?”
Aiolos: “Alexiel è caduta in acqua!”
Saga: “Eh?”
Aiolos: “E improvvisamente una sfera d’acqua l’ha avvolta ed è sparita!”

Galan pensa un attimo;
“Una sfera d’acqua? Non vorrei che si trattasse di Kunhira! Il suo potere consiste di controllare l’acqua ed ha un conto in sospeso con il Grande Sacerdote!”

Saga: “Torniamo al tempio!”

Galan ferma Aiolos ad un braccio.

Aiolos: “Che c’è, Galan?”
Galan: “Mi hanno chiesto di dirti che tua madre è entrata in travaglio e… sta avendo delle complicazioni!”

Aiolos rimane per qualche istante immobile a fissare Galan.

Saga: “Va da tua madre! Ci penseremo noi al resto1”

Aiolos: “Con lei… c’è mio padre! Vengo con voi!”

Galan lo guarda preoccupato;
“Sei sicuro?”

Aiolos risponde senza esitare;
“Si!”
 
I tre ragazzi arrivano immediatamente al tempio e  vedono Alexiel sospesa in aria legata a due funi dentro a un cerchio, completamente bagnata.

Notano Shion che si è tolto la tunica per poter affrontare il nemico Kunhira, trovandosi l’uno di fronte all’altro.

Saga indossa la sua armatura. 

Kunhira: “Shion… quanto tempo!”
Shion: “Per arrivare a me sei arrivato a tanto? Sei veramente un meschino!”
Kunhira: “Ti dovevi aspettare che prima o poi ti avrei colpito… e quale occasione se non colpire il tuo punto debole!”

Shion stringe i pugni dalla rabbia.

Saga: “Sommo Shion!”

Si avvicina a Shion tenendosi pronto. 

Kunhira: “Oh… è già fra noi il nuovo cavaliere dei Gemelli! Vediamo cosa sai fare, pivellino!”

Shion mette una mano sulla spalla di Saga;
“Sta fermo… sta solo cercando di provocarti! E’ me che vuole!”

Aiolos scatta e si mette i  mezzo fra Kunhira e Shion;
“Libera immediatamente la ragazza!”

Kunhira si mette a ridere;
“Spiacente, ragazzino! Se non vuoi che affoghi, dovrai sconfiggermi!”

Tutti, comprese le guardie, si voltano verso Alexiel e notano che non è un semplice cerchio, ma si sta riempiendo d’acqua.

Kunhira: “Non riuscirai mai a romperla senza una potente armatura…”
Aiolos: “Armatura? Che stai dicendo…? La forza di un cavaliere non si basa per la sua armatura!”

Shion cerca di fermare Aiolos, ma Kunhira prepara il suo attacco proprio contro Aiolos.
Dal pavimento comincia a scorrere l’acqua che questa ben presto non da il tempo di reagire che si trasformano in due mani giganti. 

Saga: “Aiolos!”

Kunhira: “E’giunta la tua fine, marmocchio!”
Shion: “Aiolos!”

Aiolos viene colpito in pieno dal suo attacco soffocandolo con l’acqua ricreando una sfera. 
Anche Alexiel viene sommersa completamente dall’acqua non riuscendo più a respirare. 

Shion: “Alexiellllll!!!”

Lo urla talmente a gran voce che nonostante l’acqua viene udito anche da Aiolos, ma non riesce ad agire e si adagia. 

Saga: “Aiolos, Cos’hai?”
Shion: “No… sta usando la tecnica dell’inversione temporale!”
Saga: “La tecnica dell’inversione temporale?”

Kunhira si avvicina alla sfera contenente Aiolos;
“Nessuno al mondo… può opporsi a questa tecnica!moccioso, scomparirai diventando un feto…”


Aiolos si sente avvolto da un tepore a lui familiare e comincia ad avere ricordi, ricordando sua madre che lo attende a casa sempre sorridente;

Anastasia: “Ben tornato, Aiolos…”

Aiolos fissa sua madre con aria stupita;
“Mamma…” 

Anastasia: “Hai fatto tardi oggi, mi stavo preoccupando! Cosa hai fatto, oggi?”

Aiolos cerca di ricordare, ma invano; 
“Uhmm…”

Anastasia: “Ma come? Non ricordi?”

Nel frattempo gli serve una zuppa ad Aiolos;
“Tieni! Questo ti metterà di buon umore!”

Aiolos si mette al tavolo e inizia a mangiarlo con gusto; 
“Che buono!”
 
Anastasia gli sorride;
“Sono contenta! Senti… c’è una cosa che volevo chiederti!”

Aiolos: “Dimmi!”

Anastasia: “Perché vuoi diventare un Saint?”

Aiolos si blocca guardando sua madre stupito;
“Saint…?”

Aiolos si alza dal tavolo;
“E’ una cosa che sento dentro di me… devo esserlo per il bene dell’umanità e per la Dea Athena!”


Saga: Sommo Shion! Sta per diventare un neonato… prima o poi scomparirà!”

Shion guarda Alexiel;
“Anche Alexiel è al limite!”

Alexiel guarda in direzione di Aiolos e in cuor suo comincia a pronunciare il suo nome.


Nel sogno di Aiolos, che è in braccio alla sua mamma, alza gli occhio in alto sentendosi chiamare e vede Alexiel.

Aiolos: “Chi sei?” 
Alexiel: “Non arrenderti… “
Anastasia: “Che succede?”
Aiolos: “Questa voce io la conosco…”

Con la mano cerca di toccare Alexiel.

Alexiel: “So che ce la farai… io veglierò sempre su tutti voi Gold! Aiolos!”

Nel sogno, all’improvviso, Aiolos torna alla sua statura normale. 

Anastasia: “Aiolos!”

Aiolos guarda la madre; 
“Mamma… scusami per tutte le volte che ti ho fatto preoccupare! Ma ormai… non devi più stare in pensiero per me! E poi… credo di voler bene… a una ragazza!”

Anastasia abbassa per un momento lo sguardo da Aiolos e appena lo rialza guardandolo negli occhi, gli sorride;
“Allora… sarai un ottimo Saint!”


Una luce accecante avvolge la sfera d’acqua creata da Kunhira.

Kunhira: “Come è possibile?” 
Saga: “Aiolos!”

Improvvisamente vengono accecati da una luce dorata potentissima riuscendo a rompere anche la sfera che tiene imprigionata Alexiel facendo fuoriuscire l’acqua.

Kunhira: “Ma perché? Come è riuscito ad annullare la mia tecnica?” 

Appena riescono a vedere cosa sta succedendo davanti a loro si ritrovano Aiolos con l’armatura del Sagittario e tiene Alexiel svenuta. 

Aiolos: “E’ inutile che tu tenti di farmi cedere mostrandomi un’illusione di mia madre!”

Kunhira tenta di lanciare un’altro attacco, ma viene respinto con estrema facilità da Aiolos ormai Cavaliere del Sagittario 

Saga: “Aiolos… ha risvegliato completamente il potere di Sagitter!”
Shion: “Ci sei riuscito, Aiolos…” 

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Capitolo 15
*** kunhira ***


Kunhira tenta un altro tentativo di attacco verso Aiolos e Alexiel ma viene fermato da un muro di cristallo, il Crystal Wall. 

Kunhira: “Ma che diavolo…?”

Si volta alla sua destra e vede Shion in posizione di attacco;
“Vorresti metterti contro di me, Shion dell’Ariete?”

Saga rimane stupito da una simile rivelazione;
“Sa che voi siete…?”

Shion: “Ovvio che lo sappia… Visto che entrambi eravamo addestrati per divenire cavaliere d’Ariete!”
Saga: “E conosce le tecniche dell’acqua?”
Shion: “Usa la telecinesi!”

Saga non risponde, ma non gli torna ugualmente. 

Kunhira si avvicina a Shion che rimane immobile, guardandolo dritto negli occhi.


Kunhira: “Come allora… ti hanno dato la tunica da Gran Sacerdote solo perché discendi dal quel continente perduto e il precedente Gran Sacerdote era il fratello gemello del tuo maestro Hakurei!”
Shion: “Che poi sarebbe stato anche il tuo, di maestro… ma visto che ti sei fatto espellere dall’addestramento… Non avresti nessun motivo di lamentela!”

Kunhira risponde con un attacco ricordando quell’evento ormai passato, ma pieno di rancore ancora oggi, costringendo Shion ad indietreggiare ancora ulteriormente. 

Finendo per trovarsi sulla terrazza sospesa sopra Cape Suinion. 

Shion si rende conto che a separare lui dal salto nel vuoto c’è solo un piccolo parapetto.

Una sua caduta mortale, senza ancora altri Gold al servizio di Athene con Aiolos e Saga ancora infanti, seppur già Gold Saint, avrebbe scatenato una situazione di irreparabile crisi per tutto il tempio e l’umanità intera. 

Shion: “Devo fare immediatamente qualcosa… o per me è la fine!”

Aiolos fa appoggiare a terra Alexiel con il viso visibilmente spaventato , all’interno di quella bolla d’acqua le mancava l’aria, emettendo due colpi di tosse.

Aiolos: “Stai bene?” 

Dal viso di Alexiel vengono versate delle lacrime senza emettere nessun suono.  

Aiolos si avvicina ancora di più a lei;
“Scusami se sono arrivato troppo tardi… Però sappi che, se piangessi… dovunque tu fossi… volerei da te!”

Alexiel lo fissa;
“Anche in questo momento…? Siamo appena 30 cm di distanza…”

Aiolos fa un leggero sorriso;
“Ovunque tu sia…”

Alexiel si asciuga le lacrime e ricambia il sorriso di Aiolos.


Aiolos e Saga si danno un’occhiata facendosi a vicenda un segno d’intesa.

A un certo punto Kunhira, elevando il suo cosmo ai massimi livelli, fa emergere dietro il Sommo Shion un muro d’acqua scagliandosi addosso a quest’ultimo.  


Galan si avvicina ad Alexiel e Aiolos.

Aiolos: “Portala via!”
Galan: “Ok!”

Galan prende per un braccio Alexiel e la porta al sicuro. 

Aiolos si lancia verso Shion frenando la sua caduta.

Shion: “Grazie… ragazzo…”

Aiolos sorride.

Saga vede che l’uomo tenta di scappare ma con un balzoo si para davanti a lui;
“Cerchi di scappare? Ma la tua fuga è vana… Another Dimension!”

Kunhira sbatte violentemente per terra non riuscendo ad alzarsi. 

“Koliso!”

Non conoscendo l’evocazione del colpo vedono che Kunhira è avvolto da degli anelli di ghiaccio. 

Sentono una voce di giovane donna provenire da dietro una delle colonne; 
“Per un pò non vi darà più fastidio!”

Shion rimane stupito nel vederla uscire fuori dalla colonna;
“Nathalie… tu qui?”

Nathalie si avvicina a Shion;
“Oui… mon amie! Sono giunta dinanzi a voi per importanti comunicazioni… e a quanto ho potuto vedere non potevo scegliere momento migliore!”

Shion fa arrestare Kunhira e fa entrare Nathalie nella stanza del trono.

Shion si siede; 
“Ti ascolto…”

Nathalie rimane in piedi davanti a Shion; 
“Vedete… a Febbraio ho avuto un figlio e il suo cosmo si è già manifestato! Ho intenzione di addestrarlo come futuro Gold Saint dell’acquario!”

Shion: “E sia… se sarà ritenuto idoneo portrà essere il prossimo cavaliere di Acquarius!”

Nathalie fa un leggero inchino; 
“Grazie!”

La giovane donna esce e Shion si alza guardando fuori da una grande finestra pensando che lo Jamir lo sta chiamando ormai da qualche tempo. 

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Capitolo 16
*** Aiolia ***


Galan si avvicina ad Aiolos, stupito di vederlo con indosso la cloth del Sagittario; 

“Per te questa è stata una prova, a quanto pare… sei diventato degno di indossare una simile armatura!”

 

Aiolos è un po affaticato; 

“Ma non è stato affatto semplice…” 

 

Aiolos guarda Alexiel che piano piano si sta avvicinando a loro.

 

Galan porta alla realtà Aiolos; 

“Ora devi andare da tua madre! Presto!”

 

Aiolos: “Hai ragione!”

 

Aiolos emana il suo cosmo innalzando un vortice di notevole forza svanendo in un fascio di luce. 

 

Galan: “Che forza straordinaria… sarà un cavaliere eccezionale!”

 

Alexiel si avvicina a Galan, compreso Saga. 

 

Galan: “Milady… Saga…”

 

Alexiel: “Hai nominato sua madre… che sta succedendo?”

Galan: “La madre di Aiolos è entrata in travaglio e… non sembra essere tranquilla, la situazione!”

Saga: “Dove è stata portata?”

Galan: “Non hanno avuto il tempo di portarla ad Atene e hanno allestito una stanza apposta qui a Rodorio!”

 

Alexiel si avvia verso la scalinata delle dodici case scendendo. 

 

Saga: “Andiamo anche noi!”

Galan: “Si!”

 

I due ragazzi raggiungono Alexiel e tempo mezz’ora si trovano nella casa dove è stato allestito il parto della mamma di Aiolos.

 

Appena sulla porta d’ingresso sentono delle urla allucinanti. 

 

Saga: “In questo caso ringrazio di non essere nato donna…”

 

Avvertono tutti e tre un cosmo molto potente cresce pian piano e Alexiel si avvicina aprendo un po la porta. 

Vede l’ostetrica molto agitata insieme ad altre due donne e Hermas che tiene la mano della moglie Anastasia, molto sofferente in viso. 

 

Dietro Alexiel si avvicina una donna toccandole la spalla;

“Che cosa ci fa qui una bambina? Sei amica di Aiolos?”

 

Alexiel si volta di scatto al tocco della spalla e guarda la donna rimanendo in silenzio. 

 

donna: “Non aver paura, piccola… Sono la nonna di Aiolos!”

 

Sentono nuovamente urlare e la nonna di Aiolos lascia da sola Alexiel entrando nella stanza chiudendo la porta. 

 

A un certo punto ci sono varie voci invocare il nome di Anastasia, ma sembra essere invano. 

Due donne escono con un neonato in braccio portandolo in un altra stanza e seguendo le due donne vede Aiolos in piedi, fissando la porta chiusa. 

 

Aiolos si volta verso Alexiel;

“Quello è mio fratello… ma sembra che non riesca a respirare!”

 

Alexiel entra dentro.

 

Infermiera: “Una bambina non può stare qui!”

 

Si avvicina a lei, ma Alexiel non si fa prendere avvicinandosi al piccolo neonato che non accenna a dare segni di vita. 

 

L’altra infermiera ferma la collega che vuole cacciare Alexiel. 

 

Infermiera: “Non può stare qui!”

 

La collega le dice di stare a guardare e vedere cosa succede. 

Le due donne guardano che Alexiel prende in braccio il piccolo neonato e guarda le due donne rivolgendo loro una domanda;

 

“Come si chiama?”

 

Infermiera: “A-Aiolia!”

 

Alexiel si mette in ginocchio con il piccolo Aiolia in braccio  ed emana un lieve cosmo.

Aiolos vede tutta la scena rimanendo in silenzio, sentendo dentro il suo cuore il calore di quel lieve cosmo.

 

Saga e Galan raggiungono Aiolos che è rimasto quest’ultimo immobile davanti alla porta aperta.  

 

Il piccolo Aiolia comincia a muovere le manine verso il viso di Alexiel sorridendo emanando il cosmo.

 

Le due infermiere sono meravigliate da un simile miracolo. 

 

Saga: “Di chi è, questo cosmo?”

 

Saga guarda Galan stupito non ricevendo risposta. 

 

Aiolos: “E’ di mio fratello!”

 

 Entra nella stanza avvicinandosi ad Alexiel con in braccio Aiolia e quest’ultima si alza in piedi dando il piccolo in braccio ad Aiolos. 

 

Appena Aiolos lo prende in braccio ecco che Aiolia comincia a piangere aprendo a pieno i suoi piccoli polmoni. 

 

Infermiera: “Questo è un vero miracolo…”

 

Galan guarda Saga;

“Ha già manifestato il cosmo… sicuramente sarà un futuro Saint…”

 

Saga: “A quanto pare…” 

 

La nonna di Aiolos si avvicina a lui;

“Tesoro… lascia tuo fratello a loro! Noi dobbiamo uscire!”

 

Aiolos nota il volto triste della nonna; 

“Che cosa è successo?” 

 

La nonna non risponde e porta Aiolos, accompagnato anche da Alexiel, Galan e Saga, fuori dall’edificio. 

 

Galan: “E’ successo qualcosa?”

 

La nonna si china abbracciando Aiolos in lacrime e i ragazzi non riesco a dire altro avendo una brutta sensazione. 

 

Alexiel guarda l’edificio immobile e in silenzio, comprendendo che una vita si è appena spezzata. 

Dal suo volto scende una lacrima rigandole il viso.

 

Saga rimane in silenzio guardandola e in quel momento di tristezza che pervade il volto della fanciulla ne rimane incantato e affascinato. 

 

Aiolos ricambia l’abbraccio della nonna avvertendo in lei molta sofferenza. 

 

 

 

La mamma di Aiolos e Aiolia, Anastasia, è appena deceduta. 

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Capitolo 17
*** Campana di vetro ***


E’ una mattina come molte, ma al Grande Tempio c’è grande fermento. 

Un uomo dalla stazza grande si avvicina a Shion;
“Mai visto il tempio cosi animato…”

Shion si gira vedendo Teneo, il Gold Saint del Toro, e Teneo rimane nel sorpreso nel vedere Shion in lacrime.

Teneo: “Perchè, quella faccia?”

Shion si butta fra le braccia di Teneo;
“Non voglio che la mia bambina vada a scuola!!!”

Teneo: “Perchè no?”
Shion: “Perchè lei è solo il mio angelo e stop!”

Teneo sospira;
“Sarai il Grande Sacerdote… ma con quella bambina ti sei proprio rammollito!”

Shion si stacca da Teneo guardandolo male; 
“E’ la mia unica bambina!”

Teneo: “Scusa, ma… vedo che è circondata dai Saint… e sono per lo più maschi! Che farai se lei…?” 

Da dietro una colonna sentono una voce di donna;
“Aspettati che la rinchiuderà in una campana di vetro, quando sarà adolescente!”

Shion e Teneo vedono Nathalie.

Teneo: “Che non manca molto… alla sua adolescenza!”

Shion comincia ad urlare;
“Fatela finita, tutti e due!”

Esce dalla stanza del trono e va nelle stanze interne di Alexiel e la vede preparata per la scuola.

Shion trasforma i suoi occhi in cuore;
“Sei una meraviglia!”


Alexiel stringe la cartella arrossendo;
“Grazie…”

Viene chiamata dalle ancelle per uscire e Shion cambia repentinamente espressione cominciando a piangere e afferra Alexiel ad una gamba facendosi trascinare per tutto il corridoio.

Ancella: “Grande Sacerdote…”
Alexiel: “Lasciamiiiiii!!!”
Shion: “No, mai!!!! Io vengo con te a scuola!”

Nathalie e Teneo guardano la scena imbarazzati per Shion. 

Nathalie: “Proprio lui doveva essere Grande Sacerdote?”
Teneo: “E’ un Grande Sacerdote!”

Nathalie guarda Teneo e lui se ne accorge;
“Che ce?”

Nathalie: “ Come mai, qui al tempio?” 
Teneo: “Volevo comunicare che ho trovato il mio successore!”
Nathalie: “Anche io… e ogni mese comunico i progressi del mio bambino!”

Teneo rimane un attimo sorpreso;
“Mio bambino?”

Nathalie: “Si… è mio figlio e ha manifestato il cosmo!”
Teneo: “Ah… hai un figlio! Io ho trovato un trovatello niente male… e l’ho chiamato Aldebaran!” 
Nathalie: “In onore al tuo maestro…”
Teneo: “Infatti…”

Shion torna da loro triste;
“Se n’è andata…”

Nathalie: “Fra 5 ore ritorna al Tempio…”

Shion: “Che giorno triste…!”
Teneo: “Non è la fine del mondo…” 

Shion fissa i due per un po;
“Di Nathalie sò il motivo per cui è qui… ma tu, Teneo?”

Tener: “Sono venuto per comunicare che ho trovato un orfanello con un bel cosmo… e gli ho dato il nome di Aldebaran!”

Shion: “Quindi il prossimo Gold Saint del Toro… in onore di Rasgado…”
Teneo: “Sarà un grande guerriero!”

Shion guarda verso l’orizzonte;
“Presto si riunirà la nuova generazione dei Gold Saint… Credo di aver trovato anche il futuro Gold Saint dell’Ariete nel Jamir!”

Sia Nathalie che Teneo sono meravigliati e contenti allo stesso tempo. 

Shion: “Fra tre giorni partirò per il Jamir!”

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Capitolo 18
*** Il pianto di un neonato ***


Al ritorno da scuola dei ragazzi, Shion abbraccia Alexiel piangendo dalla felicità prendendola in braccio. 
Alexiel si sente in imbarazzo, ma gli vuole molto bene e, rassegnata, lo lascia fare.

Galan guarda stupito la scena;
“Ma se era veramente sua figlia… che cosa le faceva?”

Aiolos: : “Non credo che sarebbe cambiato qualcosa…” 

Galan guarda Aiolos; 
“Oggi come sei messo, per gli allenamenti?” 

Aiolos: “Oggi ci posso stare poco… quindi dopo continuerai da te!”
Galan: “Va bene!”

Sentendo le parole di Aiolos, Shion, si avvicina ad Aiolos mettendo giù Alexiel; 
“Ragazzo…”

Aiolos guarda Shion.

Shion: “Pur essendo così giovane saprai essere in futuro un grande cavaliere… Anche se la vita avvolte ci presenta degli ostacoli, non ti arrendere mai!”

Aiolos sorride a Shion; “Certamente!”

Alexiel si accorge di Teneo;
“Sommo Teneo!”

Gli va incontro e Teneo la prende in braccio;
“Ciao, piccolo angelo!”

Alexiel: “Come mai qui?” 
Teneo: “Sono in visita per vedere il Gran Sacerdote!”

Shion si avvicina a Galan; 
“Fra tre giorni partirai con me in missione per il Jamir insieme alla mia piccola Alexiel, ok?”

Galan: “Va bene!” 
Shion: “E ne approfitto per dire che Teneo prenderà momentaneamente il mio posto qui al Tempio… Se succede qualcosa, rivolgiti a lui, Aiolos!”
Aiolos: “Ok…”
Galan: “Adesso possiamo andare un po ad allenarci insieme, Aiolos!”
Aiolos: “Si, andiamo!”

I due ragazzi salutano ed escono dalla tredicesima casa andando in arena. 


Nel pomeriggio tardi Aiolos fa ritorno verso casa. 

Alexiel si avvicina a Galan;
“Ciao!”

Galan smette immediatamente di allenarsi; 
“Milady…” 

Si guarda intorno e oltre a lei non vede nessuna ancella.

Alexiel: “Mi accompagneresti a Rodorio?”
Galan: “A fare che?” 
Alexiel: “Sono preoccupata per Aiolos…” 

Galan ci pensa; 
“Ma Shion… lo sa? Con voi non ci sono le due ancelle designate alla vostra compagnia!” 

Alexiel: “ Non ti preoccupare… In verità sanno che sono nelle mie stanze, ma sono riuscita ad arrivare fin qui senza essere vista!”

Di scatto Galan copre Alexiel con il suo mantello;
“Cosi non verrete vista… e io non rischio!”

Alexiel mostra un faccino adorabile  a Galan;
“Allora mi accompagni?” 

Galan sospira e non riesce a resistere all’espressione dolce di Alexiel;
“Va bene, venite con me…”

Alexiel, tutta contenta, prende sotto braccio Galan e lui arrossisce. 


Dopo una mezz’oretta arrivano a Rodorio, dove poco prima di arrivare all’abitazione di Aiolos avvertono il suono di un pianto di un neonato. 

Galan: “Si… direi che ci siamo!”

Alexiel va più avanti di gala ed entra vedendo Aiolos che cerca di far calmare il pianto di Aiolia cullandolo senza successo.
Si avvicina pian piano a loro prendendo in braccio Aiolia che magicamente si calma. 

Sotto il cappuccio, Aiolos, vede Alexiel;
“Alexiel?”

Aiolos vede anche Galan.

Galan: “Ciao!”
Aiolos: “Cosa ci fate qui? E lei non può uscire dal tempio… Shion sa?” 

Galan non vorrebbe rispondere a questa domanda. 

Aiolos lo guarda fisso e alla fine Galan cede facendo cenno di no. 

Aiolos: “Se lo viene a sapere Shion… che facciamo?” 
Galan: “Eh… ma non ho saputo dirle di no!”

Sia che Aiolos che Galan guardano Alexiel con in braccio il piccolo Aiolia non curante che se lo venisse a sapere il Grande Sacerdote sarebbero in grossi guai. 

Alexiel li guarda tutti e due sorridendo. 

Galan: “*Lei è così tranquilla…*”
Aiolos: “*E anche Aiolia si è tranquillizzato con lei…*”

I due ragazzi parlano tramite il cosmo.

Galan: “*Certo… che è molto carina!*” 

Aiolos lo guarda stupito senza dire nulla. 

Alexiel posa Aiolia in una piccola culla fatta di paglia addormentato.

Aiolos: “Si è calmato…” 
Alexiel: “Si… è un bambino dolcissimo!”

Galan si avvicina ai due ragazzi; 
“Sarà meglio rientrare, prima che si rendano conto della vostra mancanza!”

Alexiel: “Si… a domani, Aiolos!”

Aiolos nota fra i capelli di lei il fermaglio che le ha regalato e sorride;
“Si, a domani!”

Galan e Alexiel fanno ritorno al Grande Tempio senza che per fortuna nessuno si sia accorto dell’assenza della ragazza. 

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Capitolo 19
*** Mu ***


Jamir, ore 09.30 am 

Shion: “E’ sempre bello, poter tornare qui…” 

 Alexiel si avvicina a lui toccandogli la tunica; 
“E’ qui… dove sei cresciuto?”

Shion la guarda sorridendo; 
“Si… è il mio paese natale! Qui ho molti ricordi del mio passato!”

La prende in braccio incamminandosi verso la pagoda con Saga e Galan che lo seguono guardandosi intorno il paesaggio surreale, quasi surreale dalla pace che lo avvolge.
Vicino all’entrata fa scendere Alexiel ed entra nella pagoda provando un senso di nostalgia e al col tempo tristezza nel suo cuore. 

Shion: “Questo posto ormai è completamente vuoto…” 

Pensa a quando il suo maestro lo addestrava nel mentre riparava le varie armature affidategli. 

I tre ragazzini entrano senza dire nulla e osservano le mura dell’edificio usurate dal tempo. 

Shion: “Yuzuriha… Quante volte abbiamo discusso in queste mura… eri così testarda, proprio come me!”
Galan: “Chi è, Yuzuriha?” 

Shion gli sorride nel rispondergli; 
“Una grande combattente!”

Alexiel: “Tieni molto a questa persona…?”
Shion: “Scusatemi… mi sono lasciato andare a vecchi ricordi che non torneranno più!”

Saga osserva senza dire nulla e indica a Galan un mucchio di armature nascoste sotto ad un telo, armature ormai morte. 

Shion se ne accorge;
“Ragazzi! Non toccate nulla!”

Alexiel rimane incuriosita invece da dei rumori, in un’altra stanza, andando a vedere, e girando un angolo va a sbattere contro un uomo. Prima che cada a terra, l’afferra ad un braccio. 

Uomo: “Una bambina? Che diavolo ci fai qui?” 

Alexiel è terrorizzata dalla vista di quell’uomo e non riesce a muoversi. L’uomo vede avvicinarsi degli strani oggetti verso di loro e avvicinandosi ad Alexiel l’abbraccia, spingendola a terra insieme a lui. 

Delle lance d’oro si conficcano sul muro. 

Uomo: “Lance dorate?” 

Sia l’uomo che Alexiel vedono un uomo sbiancato che si è abbassato senza farsi colpire dalle due lance.

Alexiel: “Chi siete?” 

L’uomo si alza;
“Questo dovrei dirlo io… che ci fa qui una bambina?” 

Le due lance si estraggono dal muro ritornando all’armatura d’oro della bilancia, che fa la sua apparizione in quella stessa stanza poggiandosi a terra. 

Arrivano anche Shion con i due ragazzi.

Shion: “Che cosa ci fa qui, l’armatura di Dohko?” 

Un altro uomo prende in ostaggio la piccola Alexiel e quest’ultima urla.

L’uomo che ha protetto Alexiel si è distratto;
“Maledetto figlio di puttana!”

Shion guarda l’uomo stupito anche della sua presenza; 
“Micene?”

Micene: “ A dopo il motivo della mia presenza qui!” 

L’uomo che ha preso in ostaggio Alexiel tirando fuori una pistola puntandola alla tempia della piccola. 

Micene e Shion rimangono allibiti dalla scena;
“No, fermo!” - Ribadiscono entrambi 

Uomo: “Se non volete che succeda niente a questa mocciosa, datemi tutto l’oro che questa catapecchia contiene!”
Galan: “Oro?”

Saga cerca di trovare qualcosa per distrarre l’uomo, senza risultato. 

Tutti non sanno cosa fare, basta un minimo cenno di movimento per far andare l’uomo in agitazione e far del male alla piccola Alexiel. 

L’armatura di Dohko rimane immobile Shion sta pensando di richiamare la sua, di armatura, ma a pericolo e rischio di sbagliare i tempi che l’uomo possa uccidere la piccola. 

Altri oggetti volano verso l’uomo, stavolta sorprendendolo, colpendolo in pieno. 
Gli oggetti che lo hanno colpito sono i pezzi d’armatura che prima, sia Galan che Saga, hanno visto coperti dal telo. 
I due si guardano stupiti e lo sono anche Shion e Micene. 

Alexiel si libera dalla presa dell’uomo correndo verso Shion. 

Shion si china allungando le braccia verso di lei;
“Vieni qui, piccola!”

Anche se tramortito dalla botta ricevuta, l’uomo cerca di puntare l’arma verso Alexiel sparando un colpo. 

Tutti rimangono immobili al suono dello sparo.  
Alexiel si volta e vede cadere addosso a se Saga, non reggendone i peso cadono entrambi a terra. 

Vedono del sangue scendere dalla sua tempia, vicino all’orecchio sinistro. 
Alexiel riesce a tirarsi su pian piano e grida che Saga non da cenni di ripresa. 
L’uomo si alza uscendo dalla pagoda.

Micene guarda Shion;
“Guarda il ragazzo!”
 
Micene rincorre l’uomo uscendo anche lui dall’edificio. 

Shion sposta Alexiel dal corpo di Saga e Galan va ad accertarsi dalle condizioni vitali del compagno;
“Respira ancora!” 

Un altro uomo entra nell’edificio;
“Non dovete spostarlo! Se lo muovete rischiate di peggiorare la situazione!”

Galan: “Dobbiamo far venire qui un medico.. uno che sia molto bravo!”
Shion: “ma prima che sia qui un dottore dal villaggio più vicino… ci vorrà circa un’ora e poco più!” 

Il sangue scivola sulla guancia di Saga, indebolendosi ogni minuto che passa. 

L’armatura della bilancia si mette davanti all’uomo, non facendolo avvicinare di un passo.
Esso indietreggia. 

Shion: “Dohko…?” 

Il colore degli occhi di Alexiel cominciano a cambiare colore, dal verde cristallino all’essere dorati. 

Galan non crede ai suoi occhi di ciò che sta appena vedendo, per la prima volta avverte il cosmo in Alexiel. 

Shion lascia che Alexiel si avvicini a Saga.

Una luce dorata e confortevole fuoriesce dal piccolo corpo di Alexiel. 
Essa prende Saga sollevandolo leggermente con il viso toccandogli la ferita.

Galan è davanti ad entrambi, fissando Alexiel senza dire nulla, lasciandosi cullare da quell’energia benevola che sta curando Saga. 

La ferita alla testa di Saga si sta pian piano rimarginando, rimanendo ugualmente svenuto. 

il Cosmo di Alexiel si attenua e perde i sensi.
Galan l’afferra prima che possa cadere addosso a Saga e guarda Shion sbigottito da tutto ciò.

Shion sospira;
“La Krystallos si sta rivelando ai Gold Saint… non posso evitare il corso degli eventi!” 


Galan tenendo stretto a se Alexiel;
“Krystallos…? La leggenda di Krystallos, che si narra che sia nata dalla luce emanata dalle dodici costellazioni dello zodiaco?” 

Shion guarda seriamente Galan;
“Te ne parlerò al Tempio…” 

Shion si dirige verso l’uomo passando accanto all’armatura di Dohko;
“Voi siete dei Servizi Segreti? Un collega di Micene Mystikos?” 

L’uomo, vestito completamente di nero, si avvicina a Shion;
“Si, sono anch’io dei Servizi Segreti di Grecia! Voi siete il Grande Sacerdote di Atene, da ciò che ho potuto constatare dal mio collega!”

Shion: “Chi era, l’uomo che ha cercato di rubare in questo stabile? Non deve essere un ladro qualunque, se gli state addosso!” 

L’uomo tentenna a rispondere;
“E’ solo uno scagnozzo di un’organizzazione internazionale… crediamo che dai pesci più piccoli potremmo ottenere più informazioni a riguardo dei loro nascondigli! Ma non sappiamo ancora cosa cercassero quei di preciso!” 

All’improvviso sentono piangere un bambino nella stanza accanto. 

Shion: “Un bambino?” 

Shion è l’unico che va a controllare e in mezzo a degli indumenti trova un neonato che emana un piccolo cosmo, quello stesso cosmo che ha avvertito quando quei pezzi di armatura ormai morti hanno colpito il rapinatore

Lo prende in braccio portandolo al suo petto; 
“Sai usare la telecinesi…”

Sente la voce di Galan; 
“Sommo Shion, tutto bene?” 

Shion senza rispondere torna dagli altri con il neonato in braccio.

Uomo: “Che ci faceva li un neonato?” 

Shion guarda il piccolo che si è calmato una volta in braccio a lui;
“Non lo so… ma credo che mi stava cercando, perché il suo piccolo cosmo risuona con il mio!” 

Pian piano comincia a riprendersi Alexiel dalla fatica di aver emanato tutto quel cosmo.

Galan la guarda sorridendo; 
“Milady, come state?” 

Alexiel sorride a Galan e nota il bambino in braccio a Shion;
“E’ un piccolo Ariete!”

Shion: “Esatto, l’ho avvertito anch’io… Lo porterò al tempio con me e diventerà il prossimo Gold Saint dell’Ariete!”

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Capitolo 20
*** Esplode nell'anima ***


Il giorno seguente Alexiel, senza dire niente a nessuno, scende fino alla terza casa ed, evitando anche le ancelle, entra nella stanza di Saga. 

 

Cerca di fare molto piano a chiudere la porta dietro di lei, visto che sta ancora dormendo. 

 

Si avvicina al capezzale del letto, sedendosi su di una sedia e con la mano destra gli sposta i capelli per vedere ciò che era rimasto della ferita facendo un leggero sorriso, felice che non gli sia rimasto nessun segno.

 

Passa del tempo ad osservarlo in silenzio, dalla finestra passa un lieve vento, pian piano si addormenta appoggiando la sua mano a quella di Saga. 

 

Poco più tardi entra nella stanza Kanon e vede la scena dei due addormentati rimanendone stupito, sentendo crescere dentro di lui una rabbia nei confronti del gemello. 

 

 

Nella tredicesima casa Shion convoca la persona incontrate nel Jamir, Micene Mystikos, oltre a Galan. 

 

Micene guarda Galan dall’alto in basso e Galan fa un’aria superiore non interessandosene. 

 

Shion nota il comportamento di Micene;

“Che succede, Micene?” 

 

Micene guarda Shion con uno sguardo rimproveratore;

 “Non puoi usare dei bambini per simili cose! Hanno rischiato molto!” 

 

Shion: “Guarda che Saga sarebbe un Saint… e Galan è l’aspirante Saint del Leone!”

Micene: “Ma la bambina? Lei ha rischiato più di tutti!” 

 

Galan lancia uno sguardo senza muovere un muscolo facciale a Micene;

“Quanto siete rumoroso…” 

 

Micene lo guarda; 

“Sei sicuro di essere un ragazzino di undici anni , tu?”

 

Galan: “Cos’altro, sennò?” 

 

Micene si rivolge nuovamente a Shion;

“Poi quell’armatura dorata a forma di bilancia… a chi apparteneva?”

 

Galan: “Questa informazione non deve interessare a un civile!” 

 

Micene comincia a perdere la pazienza e stringe il pugno, voglioso di tirarglielo in testa. 

Galan sta sulla difensiva, pronto a parare qualsiasi colpo. 

 

Shion scoppia a ridere davanti ai due. 

 

Micene: “Che hai da ridere?” 

Shion: “Ho deciso che manderò voi due in missione!”

 

Micene/Galan: “Missione insieme?” - rimangono di stucco 

 

Shion si alza in piedi;

“Più precisamente in Sicilia, Agrigento! Non ti preoccupare, Micene… Ho già avvertito i tuoi superiori e mi hanno riferito che posso usarti come voglio!”

 

Micene rassegnato; 

“Tsè…” 

 

Galan: “Come mai in Sicilia?” 

Shion: “Avverto che li possa esserci un nuovo Gold Saint… Ha un cosmo molto elevato!” 

 

Micene guarda la piccola culla;

“Non ne hai trovato già uno?” 

 

Shion si avvicina al piccolo che gli sorride elevando le braccine verso di lui; 

“Si… Ma i Gold Saint sono in tutto dodici!” 

 

Lo prende in braccio. 

 

Galan: “Quando volete che partiamo?”

Shion: “Anche oggi stesso!”

 

Galan fa un leggero inchino difronte a Shion e fa per uscire dalla sala del trono. 

 

Micene gli va dietro;

“Ehi, aspettami!” 

 

 

Nello stesso momento…

 

Italia, Agrigento:

 

Un uomo entra in casa propria, ormai pomeriggio tardi, con una bottiglia di Vodka quasi finita in mano. 

Si appoggia allo stipite della porta dopo essersela chiusa dietro di lui, guardando la moglie che le va incontro con uno sguardo assente.

 

Moglie: “Hai ancora bevuto?” 

 

L’uomo non risponde e, appena riprende un attimo di lucidità, le tira un colpo alla testa con la mano con cui teneva la bottiglia. 

La donna non fa in tempo a far resistenza e cade a terra stordita per qualche secondo sentendosi scendere dalla nuca il sangue. 

La bottiglia che l’uomo tiene in mano si è rotta in due parti, i vetri restanti sono sparpagliati a terra. 

 

I rumori molesti svegliano il bambino che riposa nella propria stanza, uscendo di camera si avvicina verso l’ingresso dove i rumori si fanno sempre più forti notando per terra dei frammenti di vetro. 

 

Alza il viso verso l’altro e vede la madre con varie ferite di taglio in tutto il corpo. 

 

La madre grida al figlio di scappare  ma lui rimane immobile, non capendo ciò che sta succedendo, quasi terrorizzato per ciò che sta vedendo. 

 

L’uomo afferra la donna tirandole i capelli e nel prendere un vaso con l’altra mano glielo tira in testa a quest’ultima, davanti al figlio.

 

La donna cade definitivamente a terra ormai priva di vita.  

 

Uomo: “Stupida donna… Sempre a criticare ciò che faccio! Questa è la fine che meritavi!” 

 

Il bambino rimane in silenzio, impaurito, e il padre si gira verso di lui;

“Tu… mi ricordi troppo questa donna! Maledetto il giorno in cui sei nato!”

 

Comincia a tirargli calci a ripetizione facendolo sdraiare a terra rannicchiato vicina al muro a ricevere ogni singolo colpo. 

 

Avendo lo sguardo rivolto verso la madre morta sente qualcosa ribollire dentro di lui, qualcosa che cresce…. Si alimenta in rabbia… fino ad esplode. 

 

 

Al Grande Tempio Alexiel si sveglia di soprassalto avvertendo un cosmo pieno di tristezza, di rabbia e sconforto al contempo e senza rendersene quasi conto una lacrima riga il suo viso. 

 

Si alza dalla sedia lasciando la mano di Saga asciugandosi la lacrima, non comprendendo cosa stia succedendo e a chi, ma in lei, nel suo cuore, avverte solo molta tristezza. 

 

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Capitolo 21
*** Fascio di luce ***


Dopo un giorno di viaggio Micene e Galan arrivano al porto di Porto Empedocle, in Sicilia. 

Micene appoggia a terra la sua valigia esausto del viaggio in nave;
“Come ha potuto farci fare il viaggio in nave, Shion? E’ stato interminabile!” 

Galan: “Interminabile è stato sentirti lamentare per il mal di mare per tutto il viaggio!” 

Si mette in spalla l’unico bagaglio che ha, rispetto a Micene che si è portato una valigia enorme.

Micene lo guarda male; 
“Pensi di essere figo?”

Galan non lo degna neanche di uno sguardo;
“Mai ridicolo quanto te! Pensavi di andare in viaggio di piacere?” 

Micene vorrebbe tanto tirargli addosso qualcosa e non gli degna risposta. 
Galan fa per andarsene avendo scritto su di un foglio il nome dell’hotel dove alloggeranno. 

Micene non fa in tempo a sedersi un attimo che si accorge che sta andando via senza di lui;
“Ehi, dannato ragazzino! Aspettami!” 


Dopo venti minuti di corriera arrivano nella città di Agrigento. 

Iniziano ad avviarsi nelle vie principali e Galan trova finalmente l’Hotel a tre stelle scelto da Shion. 

Micene lo guarda con disgusto;
“Certo che il vostro Gran Sacerdote non ha buon gusto nella scelta… del viaggio non ne parliamo!”

Galan entra e aspetta Micene per i documenti che sta trafugando fra i bagagli non riuscendo a trovarli. 

Galan alla portinaia: “Scusi il mio conoscente…”
Portinaia: “Oh… non preoccuparti! Succede spesso!” 

Dopo dieci minuti abbondanti riesce a trovarli così che possono avere la loro stanza e andare a deporre i bagagli. 

Micene ne approfitta per andare a farsi una doccia e Galan guarda la cartina della città studiandone le varie vie di percorso. 

Decide, senza aspettare che finisca Micene, di scendere ad un bar li vicino prendendosi un succo di frutta, anche se non ne è molto ghiotto, ma non sapeva cosa chiedere. 
Si siede ad tavolo e legge il giornale locale. 

Un uomo si avvicina a lui;
“Oh… un ragazzino che legge il giornale!” 

Galan lo fissa e lo sguardo dell’uomo si sofferma sull’articolo riportato;
“Anche stanotte si è verificata la stessa cosa…”

Galan abbassa lo sguardo leggendo solo il titolo dell’articolo;
“Mi può dire di cosa si tratta?”

Uomo: “Non sei di queste parti… i tuoi lineamenti sono stranieri… Beh, è già il secondo giorno, o meglio, notte, che si verificano fenomeni strani al cimitero della città!”

Un altro uomo si avvicina a loro;
“Questo fatto comunque è successo dopo la tragedia che ha colpito la famiglia Bonaccorso…” 

Uomo: “Oh, Corrado… già… ha sconvolto l’itera comunità!”
Corrado: “Una vera tragedia….”
Galan: “Potete spiegarmi?”

L’uomo guarda il ragazzo;
“Tre giorni fa in questa città c’è stato un evento veramente terribile… hanno trovato marito e moglie morti in casa in condizioni veramente terribili! Una violenza allucinante…” 

Rosario: “Del figlio poi non si hanno tracce… chissà che fine ha fatto!” 
Uomo: “Già… pero da quella sera sono comparsi quegli strani fenomeni al cimitero…” 

Il barista fa cenno di smetterla di parlare di simili cose davanti a un ragazzino, rimproverando i due uomini. 

I due uomini si guardano e Galan esce dal bar ringraziandoli delle informazioni. 

Ritorna in Hotel dove trova Micene finalmente uscito dal bagno. 

Micene: “Dove sei stato?” 
Galan: “A trovare delle informazioni!” 

Micene lo guarda; 
“Io te lo ripeto… sei sicuro di avere undici anni?” 

Galan non gli risponde neanche. 


Verso sera Galan decide di avviarsi verso il cimitero e Micene si guarda intorno non convinto della location un po particolare.

Galan si ferma e Micene non se ne accorge finché non se lo trova davanti urlando;
“Mi hai spaventato! Ma ti pare di fermarti così?”

Galan sospira;
“Ma tu… appartieni veramente alla forze armate in difesa dei cittadini?”

Micene fa un espressione seccata;
“Guarda che neanche tu sei tanto normale, sai? Lavoro per i servizi segreti, ti basti sapere questo!”

A un certo punto vedono fluttuare delle luci azzurre e voltandosi entrambi vedono che il cimitero ne è pieno. 

Micene: “Da dove sono sbucate tutte queste luci?” 
Galan: “Sono fuochi fatui, ovvero anime di defunti!”

Micene lo guarda spiazzato; �“Anime di defunti?” 

Galan: “Esatto… Sono coloro che non riescono a trovare pace nel sonno eterno della morte… oppure, persone appena morte e devono andare nel nirvana!” 

Micene indietreggia, non avendo mai visto niente di tutto ciò;
“Ma… perché si trovano cosi tante anime in questo posto? Possibile che non riescano a trovare pace?” 

Galan si avvicina quasi al centro del cimitero; 
“Oppure… qualcuno le ha tutte richiamate in questo posto! Qualcuno che riesce a controllare i fuochi fatui!” 

Si alza uno strano vento ed è come se il tempo si fermasse in quello stesso istante, compresa l’aria. 

Dalla terra cominciano ad uscire scheletri dove ogni fuoco fatuo sembra far ritorno al proprio ‘corpo’ ormai andato in decomposizione. 
Alcuni di essi sono proprio dei veri scheletri, altri hanno ancora parti di corpo e membra attaccate.

Si dirigono tutti verso Galan e Micene.

Micene: “Dobbiamo andarcene da qui!” 
Galan: “No! Dobbiamo trovare chi sta facendo tutto ciò!” 

Micene non riesce a capirlo e in men che non si dica i morti che sembrano essere tornati a  nuova vita afferrano entrambi e uno di essi morde Galan al braccio sinistro. 
Micene cerca di stenderli a pugni. 

Galan esita ancora ad intervenire finché non avverte un cosmo, anche se lieve;
“Mi dispiace… ma dopo tutto i morti non posso tornare in vita!”

Alza il cosmo e alcuni dei morti esitano ad avvicinarsi nuovamente a lui, finché non sferra il suo attacco; 
“LIGHTNING PLASMA!” 

In meno di un secondo i morti sono a terra, alcuni frantumati, e i fuochi fatui si staccano da essi innalzandosi in volo. 

Micene rimane sbalordito da una simile forza; 
“Maledetto, moccioso! Ma non potevi farlo prima?” 

Nota la ferita al braccio sinistro di Galan. 

Galan: “Se lo avessi fatto prima, non avrei potuto percepire questo lieve cosmo…” 

Micene non comprende le parole di Galan. 

Galan vede in cielo un fascio di luce provenire dal mare e, illuminando il cielo, va a posarsi in un punto nascosto del cimitero.
 Va immediatamente a vedere e trova un bambino di circa tre anni, circondato da alcuni fuochi fatui, che sembrano essere a protezione di quest’ultimo. 

Il fascio di luce scompare e Galan avverte il lieve cosmo nel bambino che pian piano si sveglia spaventandosi alla sua vista. 

Galan: “Calmati… non ho intenzione di farti del male…” 

Il bambino lo guarda con occhi spenti, come privi di ogni vitalità;
“Allora… non mi uccidi come ha cercato di fare mio padre?”

A queste parole gli vengono in mente i discorsi dei due uomini al bar, dopo il massacro avvenuto tre giorni fa non avevano più notizie del figlio della coppia. 

Galan lo prende in braccio;
“Non ti faremo del male… puoi stare tranquillo!”

Micene riesce ad arrivare da Galan; 
“Qui è meglio andarcene! Chi lo spiega alle autorità competente sta roba?” 

Lo vede con in braccio il bambino;
“E’ questo?” 

Galan: “Credo che sia il bambino che sta cercando il Grande Sacerdote e lo porteremo con noi in Grecia!

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Capitolo 22
*** Esplosione aerea ***


Micene e Galan si trovano di fronte al Grande Sacerdote in Grecia, con il bambino che hanno trovato in Italia. 

 

Shion guarda il bambino in braccio a Galan, alzandosi dal trono si avvina a lui con sguardo serio e senza pronunciare una parola. 

 

Micene mostra i certificati del bambino;

“E’ appena sopravvissuto a un massacro familiare! Ci sono testimonianze che abbiano sentito i genitori litigare e le urla strazianti della donna…”

 

Galan: “Non è da escludere che a uccidere la donna sia stato il padre e quest’ultimo… ucciso dal cosmo di questo bambino!” 

 

Micene lo guarda spiazzato;

“Come puoi dire questo?" 

 

Shion: “E’ difficile che le intuizioni di Galan sbagliano…”

Galan: “E’ in grado di controllare i fuochi fatui… e nel momento che l’ho rinvenuto si è verificata una cosa molto anomala!” 

Micene: “Gia… un fascio di luce si è diretto verso questo moccioso!” 

Galan: “Come se ci stesse guidando…” 

 

Shion prende i fogli in mano e guarda il bambino addormentato in braccio a Galan;

“In effetti ho avvertito un cosmo… un cosmo qui vicino e dirigersi in un luogo lontano!” 

Micene: “Quindi c’è un connesso?” 

 

Shion non risponde dirigendosi verso il trono sedendosi, guardando la spalla di Galan;

“Metti giù quel bambino e fatti curare la ferita!” 

 

Galan rimane stupito che si è accorto della ferita al braccio, avendola fasciata e nascosta da una maglia a manica lunga;

“Lo farò…” 

 

Entra Aiolos inginocchiandosi difronte a Shion;

“Mi avete convocato?” 

 

Shion: “Prenditi un attimo cura del bambino in braccio a Galan… Tienilo con te, finché non troverò qualcuno a cui affidarlo!” 

 

Aiolos si alza in piedi prendendo il bambino in braccio;

“Come si chiama?” 

 

Shion: “Leggendo qui si chiama Salvatore Bonaccorso!”

Galan: “Ha avuto un esperienza non  molto piacevole… stasera ti dirò i particolari!”

 

Aiolos annuisce ed esce con il bambino che ancora sta dormendo. 

 

Shion: “Ha un cosmo lieve… ma se già riesce a controllare i fuochi fatui, il suo potere sarà indispensabile!”

 

 

Aiolos si dirige verso un area verde, non molto distante dalla tredicesima casa, e vede in lontananza Alexiel che sta giocando con i due piccoli del tempio, Mu e Aiolia, in compagnia di Kanon, appoggiato ad un albero guardando i tre con un filo d’erba in bocca. 

 

Kanon si accorge di Aiolos; 

“Ehi! Da dove salta fuori quel moccioso?” 

 

Anche Alexiel si volta e vede Aiolos che li saluta con il bambino; 

“Si chiama Salvatore… ma sembra essere molto stremato! Non si è ancora svegliato…”

 

Alexiel gli fa cenno di poterlo prendere lei, essendo seduta a terra con i piccoli, e Aiolos s’inginocchia. 

 

Lo prende in braccio e poco dopo il bimbo apre gli occhi. 

 

Kanon: “Oh… allora è vivo!”

 

Mu si alza in piedi facendo pochi passi e si butta addosso ad Alexiel,  Aiolia lo segue a gattoni. 

 

Aiolos sorride; 

“Sembrano essere gelosi!” 

 

Alexiel: “Che dici? Sono piccoli!” 

 

All’improvviso soffia il vento e vedono materializzarsi un uomo che si avvicina al bambino che lo guarda fisso negli occhi. 

 

Kanon e Aiolos rimangono sbigottiti, perché non si tratta di un essere umano in vita ma di uno spirito con indosso un armatura d’oro. 

 

Inginocchiandosi difronte ad Alexiel, l’uomo accarezza il viso del bambino che gli sorride e svanisce nel nulla. 

 

Kanon: “Quell’armatura… “

Aiolos: “Apparteneva al segno del cancro…”

 

Alexiel guarda il bambino ormai sereno alla vista dell’uomo appena apparso. 

 

In lontananza sentono uno strano suono sordo, e i bambini incominciano a piangere. 

 

Aiolos: “Che succede?” 

 

Voltandosi vede in lontananza un veicolo con del fumo dietro di esso. 

Il rumore comincia a farsi assordante e il veicolo è un aereo di linea che sta precipitando.

 

Alexiel abbraccia i tre bambini, il vento si fa molto forte e l’aereo sorvola le loro teste andando a schiantarsi con un forte boato non molto lontano da loro. 

 

L’onda d’urto risulta essere molto forte, Aiolos e Kanon abbracciano Alexiel e i bambini proteggendoli con il loro corpi che vengono sbalzati a 5 metri di distanza. 

 

Alcune fiamme li hanno raggiunti ma per fortuna non colpiti. 

I detriti volano in aria a una velocità pari ai 700 km orari. 

 

Aiolos guarda Kanon;

“Portali via di qui! Io vado a vedere!” 

 

Alexiel lo afferra alla maglia; 

“Che intenzioni hai?”

 

Lo guarda con occhi impauriti e lui, sorridendole, si sgancia dalla sua presa andando in direzione dell’incidente. 

 

Alexiel non ha parole e Kanon la prende in braccio con i bambini portandoli via da li. 

 

Aiolos indossa la Cloth e lo scenario che gli si mostra davanti è a dir poco apocalittico. 

Si guarda intorno, le temperature, per via delle fiamme, sono altissime, il fumo acceca la vista e comincia a sentire urla strazianti. 

L’aereo è caduto in una cittadina non poco distante dal tempio e Aiolos comincia ad aiutare alcuni superstiti rimasti bloccati dai detriti di mura e aereo volati fin li. 

 

Una donna si afferra a lui dicendo che il marito è rimasto intrappolato dalle macerie, decidendo di aiutarla ciò che vede è a dir poco raccapricciante: Sollevando un pezzo di muro vede la testa dell’uomo staccata di netto da un pezzo dell’aereo. 

 

Sta quasi per sentirsi male, ciìome per perdere conoscenza o vomitare, ma sa che non può permetterselo… 

 

Le sirene cominciano ad avvicinarsi e i soccorritori accorrono immediatamente. 

 

I pompieri si mettono in posizione di domare l’enorme incendio, ma improvvisamente una seconda esplosione dall’aereo. 

 

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Capitolo 23
*** Salva una vita ***


Le ali dorate sono dispiegate proteggendo solo le tre persone accanto al Gold Saint del Sagittario, non ha potuto far di più in un simile frangente. 
Troppo veloce l’esplosione e intorno a loro sentono solo odore di bruciato e morte.

Aiolos si alza in piedi lasciando le persone andare verso un luogo sicuro e lui stesso non sa se voltarsi per poter guardare dietro di lui. 

Il calore si fa sempre più intenso, le scintille toccano la sua pelle scoperta dall’armatura…  e la rabbia di non aver potuto salvare delle vite umane è molta. 
Alza un pugno e con tutta la sua forza e lo scaglia a terra rompendo il cemento, creando un cratere. 

Ad un certo punto avverte un cosmo, e particelle di esso dorate sopraggiungerlo, anche se lieve, provenire dall’aereo in fiamme.

Aiolos: “Un cosmo?” 

Trova il coraggio di voltarsi con un viso molto spaesato. 

L’armatura sembra fare un richiamo verso quel piccolo cosmo avvertito, non capendone l’entità. 

Inizia a camminare in direzione dell’aereo e l’odore del fumo intorno a lui si fa sempre più soffocante. 
Cerca di non farsi sopraffare e va avanti, coprendosi il viso cin il braccio e respirare sempre meno fumo. 


Nel frattempo Kanon riesce a portare in un luogo sicuro i piccoli Aiolia e Mu, insieme al bambino ritrovato in Sicilia. 
Alexiel sembra essere attirata dal posto dell’incidente e si volta guardando in direzione di esso.

Kanon la vede strana;
“Alexiel… che hai?” 

Alexiel non gli risponde e si dirige verso la collinetta da dove sono scappati, ma Kanon, lasciando un attimo i bambini, la raggiunge prendendole un braccio, bloccandola. 

Lo sguardo di Alexiel è fisso nel vuoto.

Kanon: “Alexiel… ma cosa?” 
Alexiel: “Ragazzo… ciò che vedrai dovrà rimanere sepolto nel tuo cuore!” 

Comprende che non è Alexiel a parlare e avverte in lei un enorme cosmo, mai avvertito da nessun altro prima d’ora. Cosa le stava succedendo?  

Lascia la presa, non comprendendo ma sentiva di doverla lasciare fare, e lei arriva fino alla cima della collinetta guardando verso il fumo che si sta innalzando sempre più al cielo. 
Kanon la segue rimanendo dietro di lei a debita distanza. 

Il cosmo di Alexiel è caldo e intenso, trasmette serenità, e il cosmo si tramuta nella figura di donna dai capelli lunghi corvini con indosso un’armatura di cristallo con sfumature d’oro.

Kanon non può far a meno di rimanere stupito di ciò che sta vedendo e gli viene in mente la storia del Mito, la leggendaria Saint Krystallos…con quell’armatura così particolare, diversa dalle altre, essendo stata forgiata con l’energia del sole e delle dodici costellazioni dello zodiaco! 
Che sia veramente lei? 
La sua mente comincia a farsi qualsiasi domanda per darsi una qualsiasi spiegazione, ma al momento invano. 

La figura della donna che si trova sopra Alexiel innalza un braccio aprendo il palmo della mano dove fuoriesce un piccolo bagliore dai colori argentei e dorati. Il cosmo affluisce completamente verso il piccolo bagliore crescendo di circonferenza ed emanando sempre più luce. 

Dalla troppa energia emanata, Kanon, si copre entrambi gli occhi con il braccio e la sfera viene lanciata verso il luogo dell’incidente con la stessa intensità di una cometa facendo risplendere ogni cosa intorno. 


Aiolos avverte una fortissima energia dirigersi verso di lui voltandosi di scatto e vedendo il cielo diventare dorato. Il fascio di luce colpisce in pieno l’aereo. 

Tutto in pochissimi secondi. 

L’armatura di Aiolos risuona nuovamente e le fiamme tutte intorno svaniscono, rimanendo solo fumo da ogni parte tranne in un punto. 
Il ragazzo si avvicina nel punto dove il fascio di luce è caduto rilasciando una lieve luce, calda e benevola. 
Comincia a togliere i detriti e ne avverte un leggero cosmo, diverso da quella potentissima luce che è riuscita a domane quell’enorme incendio. 
Togliendo l’ultimo pezzo di lamiera trova un bambino piccolissimo, di appena due/tre anni che dorme tranquillo. 
Nel vederlo così tranquillo, Aiolos si stupisce di come faccia dopo tutto ciò che è successo. 
Lo prende in braccio e nel prenderlo cade una rosa rossa senza spine dal corpo del piccolo, ma il cavaliere non se ne accorge. 

Nel portarlo via da quel luogo, Aiolos vede davanti a se Saga in armatura. 

Saga: “Davvero un bel disastro!” 

Aiolos si guarda intorno sospirando;
“Già… e questo bambino è l’unico superstite!” 

Saga guarda il bambino in braccio ad Aiolos addormentato;
“Ha cosmo…”

Aiolos: “Esatto… e lo ha salvato da morte certa!” 
Saga: “Portiamolo da Shion… è la cosa migliore!” 

Aiolos annuisce e nel frattempo altre squadre di unità di soccorsi sono accorse sul luogo dell’incidente, mentre i due Saint scompaiono. 


Sulla collinetta Alexiel perde i sensi e viene afferrata da Kanon prendendola in braccio.
La guarda fissandola in volto con ancora mille interrogativi che vuole chiarire chiedendo in seguito al Grande Sacerdote. 

Si avvicina verso i piccoli con la ragazza in braccio e prende anche loro facendo ritorno al Tempio. 

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Capitolo 24
*** L’Isola di Milo ***


Sull’Isola di Milo si stanno verificando da diversi giorni scosse di terremoto e dei materiali gassosi provenienti dal mantello del vulcano che s’innalzano verso il cielo creando una scia di fumo. 

L’aria è molto pesante e irrespirabile. 

Il magma sotto la terra ribolle ad altissima temperatura, gli esperti temono ad una prossima eruzione ma non possono prevedere quando ciò avverrà. 

Sono stati richiamati da tutta la Grecia soccorritori e vari medici di cui fra questi anche Hermas, il padre di Aiolos e Aiolia. 

 

Dopo ore di viaggio in aereo giunge ad un villaggio di pescatori, proprio vicino al vulcano che dopo tantissimi anni si sta risvegliando. 

 

Hermas è in compagnia di altri due colleghi e non perdendo tempo e cominciano a interessarsi degli abitanti del villaggio, specialmente dei bambini e degli anziani per l’evacuazione di tutta la zona. 

 

Thomas: “Certo che fa veramente caldo…”

 

Uno dei colleghi di Hermas comincia a dare segnali di stanchezza per il caldo anomalo. 

 

Hermas tira fuori dalla borsa una bottiglietta di acqua, porgendogliela;

“Già… e’ veramente anomala una simile temperatura in questa stagione… ma tutto è dipeso da quel vulcano!” 

 

Thomas beve un sorso dalla bottiglietta;

“Speriamo solo di riuscire a far evacuare tutti prima dell’imminente disastro…” 

 

Thomas e Hermas guardano le persone aiutate anche dai soccorritori, i loro visi appaiono spenti, privi ormai di ogni speranza per le loro case e i loro posti di lavoro…. Tutto il loro mondo stava per essere distrutto. 

 

Thomas non può far a meno di sospirare;

“Siamo veramente impotenti, difronte alla forza della natura…” 

 

Hermas: “…Io ho perso mia moglie ed è solo grazie ai miei figli che riesco a vivere con un simile dolore addosso… ma questa gente sembra andare al patibolo!” 

 

Thomas guarda Hermas senza dire nessuna parola, non avrebbe saputo scegliere le parole in quel momento. 

 

Avvertono improvvisamente delle vibrazioni sotto i loro piedi, qualcosa stava per succedere. 

Nel voltarsi entrambi vedono il vulcano che comincia a eruttare magma, diventando lava. 

 

Il panico è totale. 

In tutta l’isola si avverte la forte scossa di terremoto e le persone non ascoltano più gli avvertimenti dei soccorritori. 

 

La lava arriva alle abitazioni in pochissimo tempo e alcune incendiano immediatamente, essendo costruite di legno. 

Anche Hermas e Thomas cercano protezione nascondendosi fra le rocce, ma il terremoto causato dall’eruzione non li aiuta molto, ma riescono ugualmente a salvarsi la vita. 

 

I minuti più lunghi della loro vita, devono sbrigarsi ad andarsene prima che la lava li raggiungesse. 

L ‘orecchio di Hermas è rapito dal pianto di un neonato in una casetta di legno appena andata a fuoco, non molto distante da dove si trova lui. 

 

Thomas vede scattare il collega in direzione della casa andata a fuoco ma a nulla servono le sue urla nel farlo tornare indietro e lo vede svanire tra le fiamme. 

 

Hermas entra nonostante l’aria sia ancora meno respirabile che all’esterno. 

La scena è davvero raccapricciante, vede due uomini uccisi da una trave crollata addosso bruciando insieme ad essa e una donna con ancora in braccio il bambino che piange, morta dal dolore, sicuramente alla vista dei due uomini morti davanti a lei. 

 

Hermas si fa coraggio e prende in braccio il bambino portandolo fuori. 

Dà le spalle all’abitazione e le fiamme raggiungono la caldaia facendola esplodere. 

 

L'uomo non è ancora distante e per il forte urto lo prende in pieno, bruciandogli la schiena. 

Nel suo ultimo barlume di coscienza spinge il bambino facendolo cadere più distante di lui mentre le fiamme gli divoravano la schiena e le gambe. 

 

Il piccolo cade poco più avanti e nonostante tutto non riporta nemmeno un graffio, intorno al suo piccolo corpicino si sprigiona una luce dorata come se lo stesse proteggendo da ciò che gli accade intorno, iniziando nuovamente a piangere. 

 

 

Nel frattempo al Grande Tempio i piccoli bambini, Mur e Aiolia, cominciano a piangere improvvisamente e la Cloth dello scorpione che si trova custodita all’ottava casa risuona. Shion si alza dal trono dove era seduto è un flebile cosmo viene percepito in comunicazione con lui stesso.

 

  • ‘I Gold Saint sono quasi giunti al completo, Shion....’

Shion: ‘Presto Athena giungerà di nuovo su questo mondo, Dohko....’ 

 

Improvvisamente sente bussare e la comunicazione e con Dohko viene interrotta. 

 

Entra una guardia che immediatamente s’inginocchia davanti alla figura in piedi di Shion prendendo la parola;

 ‘Purtroppo ci sono comunicazioni spiacevoli dall’isola di Milo..... il Dottor Hermes....’ 

 

La guardia non riesce ad andare avanti. 

 

Shion si avvicina a lui con sguardo preoccupato; 

‘Che cosa è successo?’ 

 

La guardia alza lo sguardo verso Shion;

‘Pervengono notizie della sua morte...’

 

Shion rimane ghiacciato da una simile notizia, il silenzio scese sulla sala del trono per qualche secondo. 

 

Decide di interrompere quel silenzio;

‘Dove si trova adesso, suo figlio Aiolos?’ 

 

Guardia: ‘In nona casa, insieme a suo fratello Aiolia!’ 

 

La guardia si congeda e Shion decide di scendere in nona, ma prima che possa uscire dalla tredicesima casa vede Kanon dietro una colonna richiamandolo. 

Kanon non si aspettava di sentirsi chiamato, spaventandosi si volta verso Shion.

 

Shion: ‘Cosa fai qui?’

 

Kanon non sa cosa rispondere a Shion e non dice nulla, tutto ciò che ha visto di Alexiel fare rimarrà in cuor suo. 

 

Shion lo fissa per qualche secondo e decide di affidargli una missione;

‘Che ne pensi di andare sull’Isola di Milo?’ 

 

Kanon: ‘Sull’Isola di Milo?’

Shion: ‘A te affido il compito di trovare un neonato a cui appartiene il cosmo dello Scorpione!’

Kanon: ‘Io?’ 

 

Rimane stupito da una simile missione. 

 

Shion: ‘Vedi altri, altre a te, qui? Certo che dico a te! Vai sull’Isola di Milo e trova un bambino protetto dalla costellazione dello Scorpione!’ 

 

Ribadìsce il suo ordine e Kanon china leggermente il capo rispondendo quest’ultimo; 

‘Andrò a verificare e a portare ciò che chiedete!’ 

 

Shion gli sorride e si appresta ad uscire dalla tredicesima casa avviandosi alla nona. 

 

 

Aiolos viene a conoscenza dei fatti di suo padre. 

 

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Capitolo 25
*** Cavaliere di Scorpio ***


p>Al suo arrivo all’Isola di Milo, Kanon ha davanti a se uno scenario a dir poco apocalittico. Il fumo s’innalza verso il cielo e l’aria è ancora irrespirabile. Il paesaggio è completamente distrutto dalle ceneri, che cosa e chi avrebbe mai potuto trovare in un luogo simile?

Kanon è riuscito ad evadere alla sicurezza grazie alla sua Another Dimension e adesso comprendeva il motivo del perché aveva affidato proprio a lui una simile missione Shion.

Ma adesso non sa proprio cosa fare in quel luogo e non sente nessuna vibrazione, tanto meno un cosmo che possa guidarlo da qualche parte.

Inizia a fare i primi passi e la cenere in alcuni punti è ancora calda, cerca di far attenzione dove mette i piedi, finché non incappa in un cadavere di uomo bruciato vivo.

Kanon rimane per qualche secondo pietrificato e deglutisce.

Non si lascia però paralizzare da una simile visione, anche se non ha ereditato la Cloth di Gemini è pur sempre un guerriero e di morti ne vedrà ancora nel l’arco della sua vita.

Alza lo sguardo davanti a se lasciando indietro quel cadavere, senza più voltarsi.

Passano due ore e ancora nulla di concreto per il giovane guerriero, se non aver visto altri cadaveri lungo il suo cammino.

Ormai stanco di quell’inutile ricerca che stava facendo, si siede su di una roccia e guarda verso il cielo, vorrebbe scrutare le stelle ma essendo ancora pieno giorno non gli è possibile.

La sua attenzione viene catturata dalla punta del suo occhio sinistro, vedendo una mela alzarsi in cielo per poi sparire dietro la roccia.

Nel vedere la mela altre due volte alzarsi e ricadere, Kanon, si stupisce non poco cadendo da dove è seduto.

 

Sente ridere e la voce di un uomo parlargli;

  • ‘Sei strano forte, ragazzino! Non ti scomponi a vedere dei cadaveri e ti spaventi nel vedere una Mela?’

 

Kanon si rialza immediatamente in piedi e si avvicina alla roccia vedendo un ragazzo con il sorriso sulle labbra e la mela in mano.

E’ seduto con la schiena appoggiata alla roccia e comincia a scrutare Kanon guardandolo dritto negli occhi.

Kanon si sente un po’ a disagio difronte a un tipo simile, gli pare molto strano che non sia riuscito a percepire la sua presenza.

 

Il ragazzo si alza in piedi superandolo nettamente in altezza;

  • ‘Provieni dal grande tempio!’

 

Kanon rimane stupito, perché non gli ha domandato chi fosse e che facesse li ma gli ha fatto un’ affermazione, come se sapesse già chi è;

  • ‘Tu chi sei?’

 

Il ragazzo gli lancia la mela che quest’ultimo afferra e gli risponde sempre sorridente;

  • ‘Si, sono stato scortese.... ma sai, le maniere non sono proprio il mio forte! Me lo ripeteva sempre anche Degel! Il mio nome è Kardia...’

 

Kanon prova a sentire o percepire qualcosa nei confronti di Kardia, ma niente. E’ come se davanti a lui ci fosse solo un immagine inesistente, ma Kardia c’è è proprio davanti a lui e gli sta parlando.

 

Kanon: ‘Il mio nome è Kanon.... ‘

 

Kardia gli fa cenno di seguirlo;

  • ‘Ti porto da chi stai cercando!’

 

Kanon non può far altro che seguirlo, in quella distesa desolata e piena di morte.

 

Arrivano vicino ad una grotta molto calda, essendo vulcanica, ma prima di entrare Kardia guarda Kanon che ha ancora in mano la mela.

 

Kardia: ‘Quella la puoi mangiare!’

 

Gli indica la mela e continua a parlare:

‘Io non posso più ormai da molto tempo!’

 

Kanon: ‘Sei diventato intollerante alle mele?’

 

Kardia lo guarda con due occhi sgranati per poi mettersi a ridere a crepapelle. Kanon ha la sensazione che lo stia prendendo in giro e comincia a perdere un po’ la pazienza.

 

Kardia cerca di ricomporsi;

‘Scusa, scusa.... E’ che pensavo che ti fossi già reso conto che sono morto!’

 

Alle sue parole Kanon fa cadere a terra la mela che teneva in mano, spiegandosi adesso il motivo del perché non percepiva niente di lui. Neanche il suo alito di vita.

 

Kardia la raccoglie;

‘Vero che non posso mangiarla, ma gettarla a terra è un vero peccato... deve essere molto deliziosa!’

 

Kanon: ‘Quando sei morto?’

 

Kardia lo guarda per poi sorridergli nuovamente;

‘Non in questa eruzione vulcanica! Sono passati molti anni da allora, giovane guerriero..... appartieni alla costellazione dei Gemelli, giusto? Eh, triste destino il vostro....’

 

Kanon lo afferra per il colletto della maglia sbattendolo contro la roccia;

‘Non m’interessa sapere il mio destino con mio fratello! Se sei morto, chi sei per essere tornato qui? Un emissario del Dio della Morte Hades?’

 

Kardia continua con il suo sorrisetto a rispondergli;

‘Mi dispiace deluderti, ma non ho nulla a che fare con lui! Io.... sono il precedente Gold Saint di Scorpio!’

 

Kanon lascia la presa rimanendo in silenzio.

 

Kardia si tocca il collo massaggiandolo;

‘Sei un ragazzino ancora con la puzza di latte addosso.... ma hai già una forza notevole! Fortuna che non posso più morire!’

 

Kardia scosta la situa schiena dalla roccia e si avvia dentro la roccia, sempre in silenzio Kanon giuarda la schiena di Kardia decidendo di continuare a seguirlo.

L’aria diventa sempre più calda, non ci mette molto Kanon per comprendere che la grotta è di origine vulcanica.

Arrivano ad una spazio più aperto e Kanon vede sia un neonato che un uomo addormentati.

 

Kardia: ‘Sicuramente sei qui per il neonato.... in lui ho avvertito il mio stesso cosmo! In quanto all’uomo, già che sicuramente te lo starai chiedendo, è l’unico sopravvissuto di quest’isola!’

Kanon: ‘Ma anche in lui...’

Kardia: ‘Esatto! Si è salvato perché ha un cosmo molto latente, manifestatosi solo in questa circostanza!’

 

L’uomo, in quel preciso momento, comincia a riprendere conoscenza e vede accanto a se il neonato che il suo collega Hermes aveva salvato da quel rogo. Avvicina la mano per prendere quella del piccolo e quest’ultimo gli afferra l’indice con entrambe le manine sorridendogli.

 

Thomas: ‘Sei vivo.... almeno tu....’

 

Si accorge della presenza di Kardia e Kanon alzandosi in piedi quasi di scatto, non aspettandosi di vedere altre persone.

 

Kardia: ‘Sicuro, di farcela? Sei molto debole!’

Thomas: ‘Chi siete? Siete del posto?’

Kanon: ‘Non proprio…’

 

Thomas porta in avanti la mano, quasi per istinto, e dal suo indice cresce un unghia rossa lasciando tutti e tre a bocca aperta.

 

Thomas: ‘Cos…. Cosa mi succede?’

 

Si spaventa a una simile vista e fa per indietreggiare.

 

Kardia: ‘Sta tranquillo…. Tu potresti essere il mio successore!’

 

Thomas guarda Kardia come se avesse detto qualcosa di strano nei suoi confronti;

  • ‘Successore di cosa?’

 

Kardia avverte delle vibrazioni provenire dalla profondità del terreno e con voce decisa ordina ad entrambi di uscire immediatamente dalla grotta.

 

Purtroppo non è riuscito ad avvertire in tempo che la scossa si fa violenta. Kanon corre subito verso l’uscita  e Thomas, vedendo le rocce cadere dal soffitto, si butta sopra il corpo del piccolo proteggendolo. Kardia scompare nel nulla.

Pochi secondi e il corpo di Thomas viene colpito dai massi uccidendolo.

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Capitolo 26
*** Aphrodite ***


Sono ormai le 15:00 del pomeriggio e al Grande Tempio regna un pò di tranquillità così che Alexiel si trova nelle stanze interne della tredicesima casa insieme al bimbo recuperato da Aiolos, dopo l’esplosione aerea avvenuta 3 giorni prima, e con il bimbo proveniente dalla Sicilia, soccorso da Galan.
Il bimbo di origini siciliane di nome Salvatore si mette a frugare per la stanza in cerca di qualcosa. 

Alexiel lo guarda nel mentre tiene in braccio l’altro piccolino addormentato;
“Cosa stai facendo?”

Salvatore si volta verso di lei, arrossisce essendo attratto dalla sua voce, e si avvicina mettendosi seduto sul tappeto. 

Salvatore: “Tu…. Sei bella!” 

Alexiel lo ringrazia sorridendo e nota che ha un libro fra le mani;
“Cosa hai preso?” 

Salvatore abbassa lo sguardo e guarda il libro, attirato dalla bellissima donna raffigurata;
“Tu bella… Anche questo bambino lo è!” 

Alexiel guarda il bimbo che tiene fra le braccia;
“Hai ragione… è un bimbo molto bello! Solo che non ha un nome…” 

Guarda il libro che ha in mano il piccolo Salvatore e pensa al titolo del libro che parla della storia della Dea Aphrodite;
“E’ un maschietto, ma è veramente carino…. E purtroppo è rimasto solo al mondo! ….se lo chiamassimo Aphrodite?” 

Salvatore ha notato che Alexiel guarda il libro così indica il nome riportato e quest’ultima annuisce. 

Sorride al nome Aphrodite;
“Si, mi piace!” 

Alexiel guarda il piccolo dormiente e gli accarezza i capelli senza svegliarlo;
- “Spero piacerà anche a te…” 

Il piccolo di nome Aphrodite si mette involontariamente il pollice in bocca succhiandoselo e fa un cenno di sorriso, il tutto senza svegliarsi. 

Salvatore: “ Forse questa è la sua risposta… gli piace!” 
Alexiel: “Si!” 

Vengono disturbati dal bussare alla porta ed entra un ancella facendo un leggero inchino con il capo;
“Lady Alexiel, il Sommo Shion Vuole vederVi con i bambini!” 

Alexiel si alza in piedi tenendo in braccio il piccolo Aphrodite e prende con la mano libera quella di Salvatore. 
Escono dalle stanze interne e vedono Saga ad attenderli. 
Salvatore vede Saga e in maniera naturale prende la mano anche a lui. 
Saga rimane stupito da un simile gesto. 

Alexiel: “Lascialo fare!” 

Saga non ribatte e i quattro si dirigono alla Stanza del Trono. 
Appena arrivati vedono anche Aiolos con il piccolo Aiolia ai piedi di lui e poco dopo arriva anche Galan. 

Nel frattempo Aiolia nota che in braccio ad Alexiel c’è Aphrodite mettendo il broncio. Fra il gattonare e lo store in piedi in maniera approssimativa arriva da Alexiel aggrappandosi alla gonna di lei. 

Alexiel: “Aiolia!” 

E’ stupita nel vederlo con il visino imbronciato. 

Nel frattempo Aiolos non si è accorto che non ha più ai piedi il piccolo fratellino, i suoi pensieri sono per la notizia ricevuta verso il padre. Non sapendo più come potrà crescere un bambino piccolo e badare a se stesso da oggi in poi. 

Aiolia intanto fà cenno ad Alexiel di mettere giù Aphrodite e di prendere in braccio lui. 
Saga si avvicina all’orecchio di Alexiel per non parlare a voce alta;
“Non credo ti convenga viziarlo!” 

Alexiel rivolge lo sguardo verso Aiolia, che le dispiace vederlo così imbronciato, e decide di passare Aphrodite in braccio a Saga facendo attenzione di non svegliarlo, così che lei possa prendere Aiolia che le fa un gran bel sorriso da quanto è soddisfatto. 

Shion guarda tutta la scena in silenzio sospirando. 

Galan decide di avvicinarsi verso l’amico Aiolos mettendogli una mano sulla spalla, così che possa tornare con la mente al presente;
“Non ti sei accorto che Aiolia ha preferito una fanciulla a te? Cosa ti turba?” 

Aiolos guarda verso il basso non trovando il fratellino, alzando lo sguardo lo vede in braccio ad Alexiel tutto felice e sorridente;
“Almeno lui… è felice!” 

Alle parole pronunciate dall’amico, Galan, non comprende lo stato d’animo di Aiolos, ma sa anche che se non è lui a parlarne di sua iniziativa non può chiedergli nulla. 

Shion si schiarisce la voce e tutti si voltano verso di lui.
Si mettono tutti in posizione più rispettosa e i tre ragazzi: Saga, Galan e Aiolos s’inginocchiano.
Saga tiene ugualmente in braccio il piccolo Aphrodite. 

Shion si alza in piedi; 
“I dodici Gold Saint sono quasi riuniti a protezione del santuario... e della Dea Athena! Quei due bambini hanno manifestato un cosmo notevole e... anche un altro sta per giungere in questi luoghi!” 

Shion ferma il suo sguardo su Aiolos per qualche secondo e socchiude gli occhi. 

Galan: “Quindi... presto giungerà a noi la Dea...” 
Aiolos: “La battaglia è ormai prossima!” 

Saga non dice nulla e tiene entrambi gli occhi chiusi con il volto rivolto verso il basso. 

Shion: “Presto si unirà a voi il Gold Saint del Capricorno e... attendiamo anche te, Galan, come Gold Saint del Leone!” 
Galan: “Si, Sommo Shion!” 
Shion: “Questi due bambini, Salvatore e il bimbo senza nome, dovrò decidere a chi affidarli...”
Alexiel: “Non è più un bimbo senza nome!”

Tutti guardano Alexiel. 

Salvatore: “Vero!” 
Alexiel: “Io e Salvatore abbiamo deciso il suo nome!” 

Salvatore annuisce. 

Shion: “Quale sarebbe?” 
Alexiel/Salvatore: “Aphrodite!” 

Tutti i presenti li guardano stupiti. 

Saga: “Ma è un maschio...” 
Shion: “Un simile nome non è molto adeguato, tesoro!” 

Alexiel fa il muso lungo e stringe un po’ di più a se Aiolia e il bimbo, vedendola con quel l’espressione imbronciata, le mette una manina sulla guancia richiamando la sua attenzione e si avvicina alle labbra di lei dandole un piccolo bacino. 
La reazione di tutti è shockante. 
Alexiel ricambia il suo gesto con un bacino sul nasino del piccolo Aiolia che sorride felice. 

Galan parla a bassa voce ad Aiolos;
“Se lo avessimo fatto noi...” 

Aiolos: “Ora saremo morti per mano del Grande Sacerdote!” 

Shion si avvicina ad Alexiel;
“Questo bambino... è troppo intraprendente!” 

Fa per prenderlo ad un braccino ma Aiolia gli scarica addosso la scossa. 

Aiolos: “Aiolia, no!” 

Aiolia guarda il fratello e continua ad abbracciare Alexiel. 

Shion agita la mano e se la massaggia; 
“Aiolos, tu sarai il maestro anche di tuo fratello, oltre che quello di Galan!” 

Aiolos non obbietta;
“Come desiderate, Sommo Shion!” 

Shion: “Ora bisogna cercare un nome a questo bambino... Non può essere Aphrodite!” 

Il piccolo Aphrodite apre gli occhi iniziando a strillare e piangere a pieno dei suoi piccoli polmoni, assordando l’orecchio di Saga. 

Shion: “Ma che gli prende?” 
Salvatore: “Gli piace il nome!” 
Alexiel: “Quando abbiamo deciso di chiamalo così ha sorrido tutto contento...” 

Shion non ha parole e fa un grande sospiro;
“Se vuole essere chiamato Aphrodite... Sarà Aphrodite!” 

Aphrodite smette di piangere e comincia a ridere tutto felice. 

Shion si rassegna all’evidenza. 

Sentono aprire il portone e vedono arrivare Kanon con in braccio il piccolo sopravvissuto dell’Isola di Milo. 
I tre ragazzi che erano in ginocchio si alzano in piedi. 

Shion: ‘Sei arrivato…’

Kanon mette per terra il bambino;
‘Lui è l’unico ad aver manifestato cosmo… in quell’inferno!’

Shion si avvicina al bimbo sorridendo;
‘Sei stato in gamba nonostante tu fossi da solo…’

Sentono una voce provenire dal trono;
‘Solo non direi proprio, caro Shion!’

Shion riconosce quella voce e quando lo vede seduto sul suo trono non crede ai suoi occhi;
‘Kardia…?’

Kardia sorride nel sentir pronunciare il suo nome e si alza dal trono dando un morso alla mela che tiene in mano. 

Saga: ‘Kardia…? Porta il nome del cavaliere precedente di Scorpio!’
Shion: ‘Ed è ciò che era!’ 

Alla risposta di Shion i ragazzi più grandi rimangono sorpresi. 

Kardia si avvicina a Shion e s’inginocchia davanti al bambino;
‘il bambino e il marmocchio te li ho portati sani e salvi!’ 

Kanon si altera azzardando la voce;
‘Marmocchio a chi?’ 

Kardia non da minimamente ascolto a ciò che dice Kanon e continua a parlare Shion;
‘Mi prenderò io cura di questo bambino a tempo opportuno… diventerà un ottimo cavaliere della ottava casa!’ 

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Capitolo 27
*** Lacerazione ***


Il vento si fa più intenso ogni minuto che passa e i tuoni si fanno sentire con l’avanzamento delle nubi nere, ma Aiolos non sembra curarsene. 

Stringe più forte che può il pugno della sua mano destra per lanciare colpi alla velocità della luce contro chi ha davanti, il suo allievo Galan.  

Di per se Galan cerca di parare tutti i colpi ma la superiorità di Aiolos, il suo maestro, è molto evidente fra i due arrivando a colpirlo all’addome e in viso, scagliandolo addosso ad una roccia violentemente. 

Appena alza lo sguardo vede un altro colpo arrivargli addosso e riesce a malapena a scansarlo.

 

La roccia dietro di lui va letteralmente in frantumi. 

 

Galan non ha mai visto Aiolos così, sembra che il suo combattere sia più uno sfogo, un modo per allentare la tensione;

‘Aiolos! Fermati un attimo!’ 

 

Aiolos si avvicina verso di lui di qualche passo rimanendo in piedi;

‘Sei già a terra dopo pochi colpi? Sei abile, ma non ancora abbastanza di essere in grado di portare una Gold Cloth!” 

 

Galan lo guarda e gli fa notare che inavvertitamente lo ha ferito alla spalla con il suo ultimo colpo.

 

Aiolos fa un sospiro;

‘Mi dispiace… da un semplice allenamento ci sono andato pesante…’

 

Galan si rialza;

‘Non è un problema, prima o poi toccherà anche a me affrontare un vero avversario e non sarà un allenamento!’ 

 

Aiolos guarda Galan in silenzio per un po finché non gli fa un sorriso di circostanza;

‘Smettiamola qui, tanto fra poco verrà a piovere!’ 

 

Galan annuisce con la testa;

‘Come vuoi!’ 

 

I due si lasciano e Aiolos non s’incammina verso Rodorio, ne tanto meno alle dodici case, Galan vede la sua figura scomparire fra le rocce. 

 

I tuoni sembrano accompagnare i passi del Sagittario, non curante di dove stia andando ma appena sente cadere su di lui le prime gocce si desta dai suoi pensieri e alzando lo sguardo vede che si trova sotto la terrazza dove è situata la stanza interna di Alexiel. 

 

Aiolos sorride;

‘Ma guarda te dove sono finito…’ 

 

Si mette seduto guardando la terrazza vuota mente una copiosa pioggia comincia a scendere bagnandolo completamente. 

 

Non sa quanto tempo sia già passato da quando è sotto la pioggia ma quest’ultima comincia a smettere e le nubi cominciano a far filtrare i raggi solari facendo brillare la vegetazione e tutto ciò che è intorno. 

Aiolos si smuove i capelli bagnati alzandosi, guardando per un ultima volta la terrazza, e una volta voltatosi s’incammina nuovamente verso lo spiraglio di luce che tinge il cielo di rosso, essendo quasi il tramonto. 

 

Alexiel decide di uscire in terrazza vedendo il magnifico colore del cielo e la brillantezza della pioggia rimanendone affascinata. 

Portandosi una mano sulla fronte, per coprire le sue iridi verdi dai raggi solari, in direzione verso il sole, intravede una figura allontanandosi, ma non comprende chi possa essere. 

 

Aiolos arriva verso gli scogli, dove le onde si frantumano su di esse violentemente. Il vento che scompiglia i capelli ancora bagnati di Aiolos è fresco e pungente allo stesso tempo. Verso la sua sinistra sente dei rumori  e voltando lo sguardo vede Kanon allenarsi sulla spiaggia bagnata. 

Ad un certo punto lo vede che alza il braccio destro verso l’alto e il sinistro lo piega portandolo al suo fianco. 

Una concentrazione del cosmo molto notevole, che pian piano cresce, scaglia il pugno verso l’onda di grandi dimensioni dividendola in due parti e il fascio di luce si dirige verso l’orizzonte andando a scemare poco a poco. 

 

Anche Kanon è bagnato essendo rimasto ad allenarsi sotto la pioggia. 

Fa per portare una mano passandosela sulla fronte per potersi togliere sia il sudore che l’acqua scuotendosi i capelli. 

La sua attenzione si rivolge verso Aiolos che lo sta raggiungendo con il sorriso sulle labbra, quel sorriso che riesce ad irritare Kanon.        

La schiuma bianca lasciata dalle onde arriva a bagnare i piedi di Kanon non curante e Aiolos distoglie per un attimo lo sguardo da lui, attirato dal rumore e dalla vista delle onde.  

 

Il sole sfiorava il pelo dell’acqua donando una colorazione arancio all’insenatura rocciosa.   

 

Aiolos rivolse nuovamente lo sguardo verso Kanon e quest’ultimo attende le sue parole, perché sa che Aiolos ha sempre qualcosa da dire. 

Parole sempre favorevoli verso tutti, come se ne vedesse sempre del potenziale e belle qualità. 

 

 Aiolos: ‘E’ bello vedere che ti alleni con costanza e dedizione!’ 

 

Kanon fa un ghigno, la sua supposizione su Aiolos era corretta, nonché scontata;

  • ‘Non pensi che forse ero più degno di mio fratello, per l’armatura di Gemini?’ 

 

Aiolos lo guarda seriamente;

  • ‘Hai desiderio di proteggere Athena a tal punto da invidiare Saga? Ma non è di vitale importanza dimostrare chi è il migliore fra voi due, quando il vostro cosmo risuona insieme non esistono più Saga e Kanon ma solo una persona della stessa costellazione!’ 

 

Kanon: ‘Voglio essere io il padrone di me stesso!’ 

 

Aiolos non comprende le parole di Kanon;

  • ‘Cosa stai dicendo? Noi tutti siamo devoti ad Athen…’

 

Kanon non fa finire la frase ad Aiolos alzando il tono di voce;

  • ‘Come potrei avere ancora fede in Athena, o in Odino, o in qualsiasi altra divinità esistente che gioca con le vite di noi umani? L’armatura di Gemini, essa ci ha portato solo dolore, e tu, Aiolos del Sagittario, lo sai molto bene!’ 

 

Aiolos lo guarda in silenzio, con lo sguardo ben rivolto verso di lui, senza nessuna esitazione, cosa poteva mai ottenere da quest’ultimo? 

Lui, Aiolos, così devoto alla dea Athena e servizievole al Grande Sacerdote. 

 

Kanon vorrebbe scagliargli addosso tutti i suoi colpi, da quanto gli faceva rabbia la sua totale devozione verso una Dea che ha rovinato la sua stessa esistenza.

Aiolos ha ben compreso lo stato d’animo di Kanon e se lo avesse attaccato, avrebbe reagito all’istante, senza alcuna esitazione. 

 

Kanon afferra per la maglia Aiolos, di cui quest’ultimo non reagisce ma continua a guardarlo dritto negli occhi;

  • ‘…mai dimenticherò quel giorno! Quel giorno che tu sai bene, Aiolos!’

 

Aiolos sospira;

  • ‘Comprendo… comprendo molto bene la tua sofferenza…’

 

Kanon inveisce su di lui,

  • ‘Comprendi? Comprendi cosa? Tu, devoto a una Dea che calpesta gli uomini, che li fa soffrire fino a renderli pazzi, che ha scelto la mia famiglia per portare un pesante fardello sulle spalle e vuole ancora  morti e inutili sofferenze! Io ricordo molto bene chi giaceva ai miei piedi, quel giorno, perché agognava l’armatura di Gemini per poter compiere il più terribile dei delitti!’ 

 

Aiolos: ‘Ricordo molto bene cosa accadde quel giorno…’ 

 

Kanon lascia la presa, liberando Aiolos;

  • ‘La mia famiglia… distrutta… tutto ciò che avevo di più caro a questo mondo! Mia madre., agonizzante sul pavimento mentre esalava il suo ultimo respiro per mano di mio fratello maggiore Zenas, di cui a sua volta ucciso da Saga! Per cosa? Un’armatura?’ 

 

Aiolos sopirò nuovamente;

‘Io… ho appena perso anche mio padre per salvare il bambino che tu hai portato al tempio!’ 

 

Kanon non sa più cosa dire e stringe entrambi i pugni delle mani, abbassando lo sguardo, trovando tutto questo assurdo. Se ne va lasciando Aiolos da solo e quest’ultimo lo guarda allontanarsi da lui

 

La notte è giunta e solo il bagliore di una pallida luna illuminava il mare e le lacrime che rigano il volto di Aiolos. 

 

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Capitolo 28
*** La storia dei Gemini ***


“Esiste un luogo dove regni effettivamente la pace e la giustizia divina? 

Quella notte di tre anni fa segnò definitivamente le nostre vite, le lancette dell’orologio cominciano ad andare indietro nel tempo…”

 

Dal sacchetto della spesa che tiene in mano cade una pagnotta di pane fino ad arrivare vicino alle zampe di un cane di strada. Il cane fa per agguantare il pane con i denti quando si distrae da una risata di donna che si accuccia davanti a lui.

 

Il cane la fissa impaurito, mentre lei non cerca di recuperare ciò che le è caduto e continua a sorridergli. 

 

La voce di un uomo interrompe quel momento;

“Laila, non ti avvicinare ai cani randagi! Se ti si affeziona, non te lo staccherai più di dosso!”  

 

Laila: “Arrivo!” 

 

La donna si alza ma da un’ultima occhiata al cane rivolgendogli parola;

“Quello è tuo e scusami! A casa nostra non possiamo tenere animali per via dell’allergia di mio marito! Ci vediamo!” 

 

Lo saluta come se il cane comprendesse ogni sua parola e mangia il pane lasciatogli scodinzolando. 

 

La donna sale in macchina con suo marito e nei sedili posteriori ha i suoi tre figli maschi. 

Il più grande si chiama Zenas, di 9 anni, mentre i due gemelli sono Saga e Kanon, di 7 anni. 

 

La famiglia arriva a casa, e l’uomo, di nome Nesios, alza il suo sguardo verso il tempio con uno sguardo malinconico.

La moglie Laila si avvicina a lui, mentre i tre bambini sono andati a giocare con il pallone. 

 

Nesios sfiora la mano alla moglie stringendola;

“Come cavaliere di Athena sono un fallimento…”

 

Leila lo guarda preoccupata;

“Perchè dici questo di te? Hai sempre servito al meglio, il tempio…” 

 

Nesios: “Ma non potrò indossare l’armatura di Gemini… Mio fratello gemello non ce più!” 

 

Leila non sa cosa dire per rassicurare il marito;

“Non devi addossarti colpe che non hai…”

 

 

“Quella notte che tanto aspettavamo…Camminiamo con il cuore colmo di tristezza… 

Come se avessimo perso qualcosa di molto importante! 

Perché la voce di Athena, che dovrebbe essere con noi… 

…sembra così lontana?

Perché l’oscurità è tanto fitta?” 

 

 

Vetri frantumati sparsi per tutta la casa, Zenas tiene stretto fra le sue mani un coltello dove scorre sangue e le sue iridi sono nere come la pece. 

I due piccoli gemelli, Kanon e Saga, sono sulla soglia della porta e vedono ai piedi del fratello maggiore la madre riversa a terra priva di vita. 

 

Saga rimane fisso con lo sguardo sulla lama del coltello vedendone scendere il sangue e gocce a terra. 

Fa per avvicinarsi alla madre con lo sguardo nel vuoto e Zenas lo ferma mettendogli la lama sporca di sangue alla sua gola. 

 

Kanon: “Saga!” 

Zenas: “Nonostante io sia nato in Gemini, essa non mi ha scelto… Io odio il vostro legame nell’essere gemelli e questa donna, che mi ha dato alla luce senza un gemello! Si… questa è la fine che si meritava!” 

 

Saga guarda il fratello con uno sguardo gelido e quest’ultimo reagisce ferendolo a una guancia.

 

Zenas: “Anche voi due farete la stessa fine, nessuno erediterà l’armatura di Gemini! Poi troverò nostro padre… e ucciderò anche lui! Colpevole quanto questa donna!” 

 

 

“Un’oscurità… in cui nemmeno la luce della luna piena riusciva a penetrare…”

 

 

Zenas si accanisce contro Saga, ferendolo in più punti con lo stesso coltello con cui ha ucciso la madre, mentre Kanon guarda la scena immobile, incredulo che sta succedendo tutto questo propio alla sua famiglia. 

 

Saga: “Ho compassione per il destino che ti è stato riservato, fratello…” 

 

Zenas si blocca nel sentirlo parlare;

“Dopo tutte le ferite che ti ho imposto… ancora parli?” 

 

Il corpo di Saga viene avvolto da una luce dorata e lo sguardo che rivolge verso il fratello maggiore è freddo come il ghiaccio, tanto da lasciare Zenas quasi paralizzato. 

Dietro le spalle del fratellino vede comparire una figura, un uomo con indosso l’armatura di Gemini. 

 

Zenas: “Che tu sia… il precedente cavaliere… Aspros di Gemini?” 

Kanon: “Aspros di Gemini…?

 

Il cavaliere di Gemini arca le braccia sorridendo verso Zenas. 

Saga comincia ad emanare il suo cosmo crescendo a dismisura. 

 

 

Al Grande Tempio Shion accorre dove sono custodite tutte e Dodici le Sacre Armature e solo l’Armatura  di Gemini risuona con il cosmo che Shion riconosce prontamente;

“Aspros…? Che il cavaliere di Gemini sia giunto?” 

 

 

Sia Zenas che Kanon rimangono accecati dalla luce che sta emanando il cosmo di Saga, ormai risvegliatosi completamente, e appena riescono a riavere visibilità davanti a loro ce l’armatura di Gemini. 

 

Zenas: “Gemini…”

 

Fa per avvicinarsi ad essa ma viene scagliato con potenza addosso al muro dietro di lui. 

 

Kanon: “Gemini non ha riconosciuto te… ma Saga!” 

 

Zenas Guarda l’armatura scomporsi e posarsi sul corpo proprio di Saga e l’uomo dietro le sue spalle scompare.

 

Kanon: “Gemini… sei venuta a protezione di Saga!” 

Zenas: “No! Quell’armatura deve essere mia!” 

 

Si scaglia contro Saga, pronto a togliergliela di dosso con qualsiasi mezzo. 

 

Saga: “Verrai divorato dalle fiamme incandescenti dell’altra dimensione! “

 

L’energia che emana l’armatura di Gemini lo sa avvolgendo, un cosmo immenso. 

 

Saga: “Tu, che hai ucciso nostra madre per un armatura, che hai voluto solo brama per te stesso, meriti solo la morte!” 

 

Alza le braccia al cielo incrociandole e un enorme energia si sprigiona su di esse, una sfera di luce;

“Galaxian Explosion!” 

 

Kanon: “Aspetta, fratello!” 

 

L’esplosione avvolge oggi cosa, andando in frantumi. 

Di quel luogo ormai non ne rimane più niente a parte lacrime calde che solcano i volti sia di Saga che di Kanon. 

 

 

Qualche tempo dopo Nesios torna a quella che una volta era la sua casa, trovando solo le tombe del figlio maggiore e della moglie. Tombe vuote, essendo i corpi andati distrutti per il colpo di Saga. 

L’uomo non può far altro che inginocchiarsi a terra e piangere la sua famiglia ormai distrutta. 

Decide di non rivedere i gemelli e di chiedere a Shion una missione perenne come soldato semplice, a servizio della Dea Atena. 

 

Nesios sarà il protettore di Dohko e tutta la sua documentazione sarà costruita da quest’ultimo, cosi da perdere le sue tracce dal Grande Tempio.  

 

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Capitolo 29
*** Oscurità nel cuore ***


I raggi del sole cominciarono a penetrare l’oscurità della notte schierando il cielo e Kanon, appoggiato ad una roccia, ne può ammirare lo scintillio che il sole dona al mare.

Il fruscio del vento gli sposta la frangia e con la mano sinistra prende un mucchietto di sassi per lanciarli davanti a se, come se volesse oscurare quei raggi solari che violentemente si fanno strada. 

Kanon si sentiva ancora umido addosso, non essendosi mai asciugato dalla pioggia della sera precedente e avendo dormito in spiaggia. 

Dormito è un parolone, visto che ha sognato il suo passato dopo la conversazione avuta con Aiolos ed ha un gran mal di testa da chinarsi leggermente in avanti e appoggiandosi una mano sulla fronte. 

Chiude gli occhi e ciò che avverte è il suono delle onde con il leggero venticello. 

Non sa quanto tempo dia trascorso, ma avverte molto più chiaramente i raggi solari su di lui, così caldi da fargli quasi perdere i sensi. 

 

All’improvviso sente una mano toccargli la spalla destra afferrando il polso con la sinistra. 

Alzando lo sguardo vede Alexiel intimorita dal suo gesto improvviso. 

 

Alexiel: “Kanon...” 

Kanon: “Che ci fai qui...?” 

 

Kanon non lascia la presa del polso di Alexiel, tenendolo ben saldo. 

 

I due si fissano negli occhi per un breve tempo e Alexiel prende parola dischiudendo le labbra rosee Pian piano, scandendo bene ogni singola parola; 

“Il tuo cosmo ha vibrato... come se chiedesse aiuto! Il tuo cuore piange, Kanon...” 

 

A queste parole Kanon non sa cosa rispondere e si sente quasi indifeso per la prima volta in vita sua; 

“Tu... perché sei così...?” 

 

Alexiel lo guarda preoccupata, non comprendendo a pieno cosa sta succedendo dentro al cuore di Kanon.

 

Kanon la strattona alzandosi in piedi e fa alzare anche lei facendola ferire ad una gamba tagliandosi contro una roccia tagliente. 

Alexiel si morde il labbro inferiore per il dolore. 

 

Kanon le alza il viso con la mano destra e Alexiel lo guarda senza dire una parola; 

“La bellezza non ti manca... Sarei curioso di sapere cosa farebbe lui, mio fratello, sapendo che ho fatto un gesto vile come questo! Proprio a te...” 

 

Kanon abbassa la mano che le stava tenendo il viso e le afferra la gamba appena ferita con forza di cui Alexiel non può fare a meno di genere dal dolore. 

 

Kanon: “E dire che tu potresti usare quel potere...” 

 

Le porta il braccio ancora bloccato dietro la schiena e accosta il suo corpo a quello di lei, sogghigna nel vederla sofferente. 

Kanon si sta pregustando il momento in cui lo verrà a sapere suo fratello gemello, poterlo vedere come in quel giorno lontano, quando gli portò via la sua cara madre e il fratello maggiore, e ora è lui a portare via ciò chi per Saga è importante. 

Alexiel fu trovata proprio da Saga sotto le macerie, in quella cittadina distrutta da un grande terremoto qui in Grecia, fu attirato da lei e da quel giorno il suo affetto verso la fanciulla cresceva fino a che non si è trasformato in qualcosa che nemmeno Saga si è reso conto del suo significato. 

 

 

Intanto Aiolos si sta preparando per uscire dal nono tempio per andare ad allenarsi quando davanti a lui, all’entrata, vede una luce quasi da eguagliare il sole da quanto è forte la sua intensità. 

Ci mette un po’ prima di riuscire a vedere e si è parato gli occhi portandosi in avanti il braccio destro. 

 

All’improvviso vede la figura di un uomo, con indosso l’armatura del Sagittario. 

 

L’uomo porta davanti a se una mano parlando ad Aiolos; 

“Giovane cavaliere, salvala... salva la fanciulla!”

 

Oltre all’armatura, tutto ciò che Aiolos riesce a vedere con nitidezza e’ la fascia che costui porta sulla fronte, proprio come la sua. 

All’improvviso avverte un cosmo verso gli scogli riconoscendo Kanon. 

 

Lo stesso avviene in terza casa, Saga riconosce il cosmo del fratello e si dirige verso gli scogli, non comprendendo cosa stia succedendo. 

 

L’uomo davanti ad Aiolos scompare così che lui possa uscire dalla nona casa e corre a vedere cosa sta succedendo. 

 

 

Alexiel, nonostante il dolore, rivolge lo sguardo verso Kanon; 

“Non farti sopraffare dall’oscurità... il tuo cuore chiede aiuto, Kanon...” 

 

A quelle parole così dirette, Kanon lascia cadere la fanciulla spingendola a terra, vicino al burrone, essendo ora sopraffatto da una rabbia incontenibile; 

“Finiscila di leggermi dentro!” 

 

Saga e Aiolos riescono a sopraggiungere e vedono sia Kanon che Alexiel in alto sul burrone. 

 

Kanon stringe il pugno sinistro e lo scaglia con tutta la sua potenza sulla roccia distruggendola. 

Alexiel si sente cadere nel vuoto, accompagnata dalla rocce appena distrutte. 

 

Saga e Aiolos sbiancano a vedere una simile scena, Alexiel cade in mare. 

Il bruciore della ferita alla gamba a contatto con l’acqua salata non le permette di muoversi in acqua ingerendola. 

 

Aiolos si tuffa immediatamente in acqua e Saga raggiunge Kanon. 

 

La prima cosa che fa Saga appena giunto da Kanon è dargli un pugno in faccia facendolo sbattere la schiena contro la roccia. 

Kanon lo osserva, portandosi una mano sulla guancia appena arrossita e dolorante, non è facile vederlo perdere le staffe e il volto del suo gemello è visibilmente sconvolto. 

 

Saga: “Perché hai fatto una simile cosa? Perché?” 

 

Inveisce contro Kanon prendendolo per il colletto della maglia e lo alza facendogli sbattere ancora la schiena contro la roccia. Quest’ultimo lo guarda sorridendo, entusiasta di ciò che è riuscito ad ottenere da Saga. 

 

Saga: “Che cosa ti ha fatto?” 

Kanon: “A me niente... e te che ha cambiato!” 

 

Saga non comprende le parole del fratello ma sa solo che vorrebbe poterlo picchiare a sangue dalla rabbia che ha in corpo, la mano che lo tiene fermo al colletto della maglia frema. 

 

Kanon lo guarda dritto negli occhi;

“Che aspetti, fratello... fammi ciò che hai fatto a nostra madre e a Zenas! Oppure non puoi per via del l’armatura che indossi...? Triste destino quello dei Gemelli!” 

 

Saga non crede alle parole appena pronunciate da Kanon e lascia la presa dando le spalle a quest’ultimo;

“Sparisci! Non voglio più vederti... vattene via!” 

 

Le ultime due parole le pronuncia urlandole. 

 

 

Saga guarda verso il basso e vede che Aiolos è riuscito a far riemergere Alexiel tenendola in braccio. 

 

Aiolos arriva alla spiaggia adagiandola su di essa delicatamente e nota che non riesce a  respirare. 

Non può perdere tempo e decide di farle l’ispirazione bocca a bocca. 

Saga decide di scendere a vedere la situazione e Kanon rimane a vedere dall’alto. 

 

 Dopo qualche secondo Alexiel tossisce sputando l’acqua, Aiolos tira un sospiro di sollievo e l’abbraccia tremando. 

Alexiel nota lo stato d’animo del ragazzo e gli sussurra all’orecchio con voce virgole un ‘grazie’. 

 

Saga arriva dai due e vede che anche lei sta bene, potendo tirare un sospiro di sollievo. 

 

Kanon decide di ascoltare le parole del fratello, decidendo di andarsene dal tempio e far perdere le sue tracce per alcuni anni.  

 

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Capitolo 30
*** Demetra ***


‘Allungare un braccio nel tentativo di raggiungere le superficie dell’acqua che pian piano vede allontanarsi sempre di più. Il respiro viene bloccato in gola e non sa quanta acqua ha ingerito. 

Un bagliore si fa strada davanti ai suoi occhi, ormai quasi offuscati, non comprendendo se si tratta dei raggi solari che si fanno strada penetrando dentro l’acqua o altro. Riconosce solo di sentirsi soffocare.’ 

 

 

Alexiel apre gli occhi avendo il respiro affannato, il cuore le batte forte in petto. 

Fa scivolare una mano lungo il letto per sentire la consistenza del lenzuolo e guardandosi intorno, in un primo momento, non riconosce il luogo dove si trova per poi rendersi conto che è sdraiata nel letto di Saga. 

Alzandosi vede i suoi capelli puliti e asciutti e ha in dosso una tunica lunga e bianca. 

A un certo punto sente delle voci fuori dalla porta non comprendendone le parole ma le riconosce, alzandosi dal letto va alla porta aprendone solo uno spiraglio cercando di non far nessun rumore. 

Vede sia Saga che Aiolos che stanno parlando, quest’ultimo è appoggiato al muro e cerca di tenere gli ovvio chiusi per calmarsi. È visibilmente irritato. 

 

Saga: “Gli ho intimato di andarsene! Non si farà più vedere al tempio.... e se tornasse, sa che non esiterei!”

Aiolos: “Quello che ha fatto non lo giustifica...”

 

Alexiel si sta domandando di chi stanno parlando e le viene in mente ciò che Kanon ha fatto, possibile che lo abbiano cacciato solo per ciò che ha fatto a lei? 

 

I due ragazzi non si accorgono che una presenza si sta avvicinando a loro e sentono parlare una voce maschile;

“La fanciulla si è destata!” 

 

Saga e Aiolos sobbalzano dallo stupore. 

 

Saga: “Entenor…”

Entenor: “Sono desolato, non era mia intenzione spaventarvi!”

 

L’uomo ha una mantella marrone che ricopre tutto il suo corpo, lasciando libera solo la testa. 

 

Aiolos si volta verso la porta e la trova socchiusa, avvicinandosi ad essa, ma all’improvviso viene colpito una bacinella in testa. Voltandosi vede che è Miyabi, l’ancella al servizio di Saga.

 

Miyabi: “Non si entra nella camera di una fanciulla!”

Saga: “…che poi sarebbe la mia!” 

 

Aiolos si porta una mano sulla testa grattandola, sperando di portar via il dolore appena ricevuto, senza dire nulla. Miyabi entra nella camera e vede Alexiel accucciata con la schiena appoggiata al muro. 

 

Si avvina a lei sorridendole;

“Alzatevi, Milady! Dovete ancora riposare, ma non qui!” 

 

Le porge la mano e senza dire niente, Alexiel, asseconda il suo gesto, prendendole la mano e alzandosi. 

Ritorna cosi a letto, sedendosi, ed entra Entenor avvicinandosi al capezzale dove è la ragazza inginocchiandosi. 

 

Alexiel lo guarda in volto ricambiata;

“Sei tornato al tempio…” 

 

Enternor: “Sono stato richiamato dal Sommo Shion, ma non credevo che i due Gold Saint avessero bisogno di me!” 

 

Saga e Aiolos sono in silenzio alla porta, senza entrare. 

 

Alexiel: “Cosa è successo, da dover richiamarti a me?” 

Entenor: “Il Sommo Aiolos mi ha comunicato che avevate perso i sensi dopo una brutta caduta da un dirupo! Avete ingerito molta acqua e Il Sommo Saga, occupando la terza casa e più vicino al luogo dove si è tenuto il fatto, ha ritenuto di portarvi qui, sotto le cure della sua ancella che ha provveduto ad asciugarvi e cambiarvi! Io vi ho solo fatto bere la mia acqua curativa e cosi, dopo il riposo necessario vi siete destata!” 

 

Il giovane uomo sposta il suo mantello avendo indosso l’armatura della coppa. Una luce avvolge il suo corpo e l’armatura si stacca da lui tornando alla sua forma originaria, quello della coppa. 

 

Miyabi porta un bicchiere a Entenor, prendendolo in mano la ringrazia sorridendole. 

 

Entenor: “Per una sicurezza, vi do dono nuovamente questa acqua…. Così che possiate riprendervi senza problemi!” 

 

Immerge il bicchiere riempiendolo e lo porge ad Alexiel, quest’ultima ne beve il suo contenuto. 

 

Miyabi: “Adesso Lady Alexiel deve riposare!” 

 

Fa uscire tutti dalla camera, ma prima di uscire anche lei rivolge un’ultima frase ad Alexiel;

“Se avete bisogno di me, chiamatemi!” 

 

Alexiel le sorride;

“Grazie!” 

 

Escono tutti dalla camera e Alexiel guarda fuori dalla finestra, non sapendo se chiedere di Kanon e cosa significa il fatto che avesse lasciato il tempio. 

 

 

In terza casa arriva anche Galan in cerca di Aiolos. 

 

Aiolos: “Che succede?”

Galan: “Il Grande Sacerdote chiede di te, deve comunicati delle cose urgenti!” 

 

Aiolos fa cenno di si con la testa e ringrazia Galan per la comunicazione. Saluta anche Saga e che sarebbe tornato più tardi a vedere come stava Alexiel. Entenor lo accompagna fino in tredicesima e prima di essere ricevuto da Shion indossa la sua armatura del Sagittario. 

 

Aiolos entra nella stanza del trono, mentre Entenor prosegue verso le stanze interne accompagnato da un soldato. 

 

Va dritto davanti a se senza distogliere il suo sguardo dal Grande Sacerdote e arrivato a pochi passi s’inginocchia diffonde a lui;

“Mi avete fatto chiamare?”

 

Shion sorride nel vederlo e ha uno sguardo sereno;

“Si, ho bisogno di te per una missione!” 

 

Aiolos: “Di cosa si tratta?” 

Shion: “andrai in Sicilia e porterei Salvatore con te! Proprio nella sua città natale, ad Agrigento, li troverai un uomo che conosco disposto ad allenarlo per farlo diventare un Saint!”

Aiolos: “Scusate se intervengo, ma… quel bambino è scappato da quella città dopo ciò che gli è successo! Non credo che sarà contento di tornare… se è rimasto traumatizzato!” 

Shion: “Ho riflettuto su questo, ma io e il mio conoscente abbiamo ritenuto che sia il posto più adatto per addestrarlo!” 

 

Aiolos abbassa lo sguardo;

“Sono sicuro che la vostra decisone sarà giusta… il mio era solo un pensiero!” 

 

Shion continua a sorridergli.

 

Ad Aiolos perviene un pensiero;

“Ma non sarà una cosa veloce…. Mio fratello Aiolia non so a chi lasciarlo! Non posso ancora fare affidamento su vostra figlia, per così molto tempo…”

 

Si sente un po a disagio.

 

Shion si alza dal trono avvicinandosi a lui;

“Non sarete più soli… Vostra nonna Demetra è già con tuo fratello!” 

 

Aiolos non crede a ciò che ha appena sentito e non gli escano parole dalla bocca dallo stupore. 

 

Shion: “Si trova fuori da qui con mia figlia e il piccolo Aiolia… vicino la terrazza!” 

 

Aiolos ringrazia il Grande Sacerdote e corre immediatamente e vede appena fuori dalla tredicesima casa sua nonna Demetra con in braccio Aiolia e Alexiel.

 

Corre fra le braccia di sua nonna e Shion li osserva in silenzio con accanto Alexiel. 

 

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Capitolo 31
*** Manigoldo ***


Salvatore guarda in lontananza la terra greca con le lacrime agli occhi è appena sente avvicinarsi a lui il ragazzo che lo ha fatto imbarcare di forza di cose, si scaglia contro di lui dandogli calci e pugni. 

Aiolos lo blocca dopo un paio di calci ricevuti e un pugno.

Salvatore cerca di svincolarsi dalla sua presa inutilmente è questo lo fa piangere ancora di più. 

 

Aiolos si abbassa guardando Salvatore in viso;

“Ti è così dispiaciuto lasciare la Grecia? Eppure non erano molti giorni che eri lì...”

 

Salvatore lo guarda singhiozzando; 

“Aphrodite e... Alexiel...” 

 

Aiolos: “Ah! Ti sei affezionato!”

 

Aiolos gli lascia la presa e gli accarezza i capelli sorridendogli. Salvatore cerca di calmarsi dalle sue enormi lacrimone che gli scendono e pian piano ci riesce. 

 

Aiolos: “Il viaggio è ancora lungo, andiamo a riposarci un po’!” 

Salvatore: “Dove andiamo...?”

Aiolos: “Lo vedrai appena arrivati!”

 

Aiolos non si sente di dire la destinazione sapendo ciò che ha dovuto subire e sospira, tenendolo per mano lo porta nella loro cuccetta della nave. 

 

Prima di farlo addormentare vuole dirgli una cosa;

“Appena finirai il tuo addestramento... potrai tornare in Grecia  e stare con le persone a cui vuoi bene!” 

 

Salvatore sorride alle parole di Aiolos e poco dopo si addormenta con il volto sereno. 

 

 

Dopo un giorno di viaggio sbarcano ad Agrigento e Salvatore rimane sbalordito nel vedere il porto. 

Comincia a stringere la mano di Aiolos con tutte le sue forze e a tremare. 

Aiolos non sa cosa dire per calmarlo e l’unica cosa che gli viene d’istinto è quella di avvicinarlo a se abbracciandolo, come per comunicargli che non è solo, che c’è lui. 

 

Un uomo si avvicina ai due ragazzini, ha una coppola in testa e un paio di occhiali da sole, uno spolverino fino si piedi e tiene le mani in tasca cominciando a sorridere. 

 

L’uomo si ferma e Salvatore alza la testa da quanto è alto e smette di tremare. 

 

  • “Siete voi i ragazzini mandati dal tempio di Atene, giusto?” 

Aiolos: “Si!”

 

Salvatore guarda Aiolos e vedendo il suo sguardo si fida e si fa trascinare da lui. 

 

Nelle vie del paese molti cominciano a mormorare alla vista di Salvatore e quest’ultimo abbassa lo sguardo vedendo solo il terreno di dove sta camminando. Aiolos guarda quelle persone e vorrebbe tanto poter intervenire ma preferisce reprimere la sua rabbia. L’uomo sorride e inizia a fischiare portandosi alla bocca un filo di erba accentuando. Salvatore comincia a concentrarsi sul fischio e alza lo sguardo verso di lui, non facendo più caso alle persone del luogo. Il suo sguardo è più sereno. 

Arrivano a un cimitero e Salvatore lo riconosce subito. 

 

  • “Qui è dove riposa tua madre!” 

 

Salvatore annuisce e appena cerca di varcare l’entrata del cimitero avverte una forte energia e vede fuochi fatui che avvolgono il suo corpo cominciando ad urlare. 

Aiolos vorrebbe immediatamente intervenire ma l’uomo lo blocca parandosi davanti a lui. 

 

Aiolos: “Che stai facendo?”

  • “Ho bisogno di vedere come se la cava, tu stai buono qui senza intervenire!”

 

Salvatore vede le anime dei defunti di quei luoghi, uno ad uno ne fede i volti, disperati, spenti, e vorrebbe quasi scappare da quel luogo. 

Chiude gli occhi lasciandosi avvolgere da quei fuochi fatui che sembrano lacerare la sua stessa anima cercando di portarla fuori dal corpo, quando improvvisamente scorge fra quelle persone defunte il viso di sua madre e le lacrime cominciano a scendere rigandogli il viso. 

Ricorda il perché ha dovuto subire una simile perdita e arrivare a togliere la vita a suo padre. 

 

Aiolos e l’uomo guardano la reazione del bambino e Aiolos si sente impotente non potendo far nulla a riguardo. Pur conoscendo il dolore che si ha perdendo il proprio genitore. 

 

All’improvviso un energia scaturisce dal piccolo corpicino di Salvatore e i fuochi fatui cominciano a lasciarlo arrivando a gestirli lui stesso. Cominciano a fluttuargli intorno, come a protezione, e sente che non vogliono più impadronirsi della sua anima. 

 

  • “Ottimo, riesce a dominarli!”

 

Aiolos guarda in silenzio e sente cresce in salvatore un cosmo nuovo, come se fosse tornato a nuova vita. 

 

Salvatore guarda dritto davanti a se e i volti dei morti scompaiano, compreso quello di sua madre, è una lacrima gli riga il viso, la sua ultima lacrima, che si posa sulla pavimentazione scomparendo per sempre. 

 

I fuochi fatui fanno ritorno al regno dei morti per sua volontà e comincia ad avanzare camminando fra le varie tombe e si sofferma proprio su quella di sua madre. 

Aiolos e l’uomo lo seguono. 

 

L’uomo si mette dietro di lui;

“Ascoltami bene, se è lei l’unica cosa buona che ti è capitata nella vita custodiscila nel profondo del tuo cuore! Ma ricorda...non devi mai farne una tua debolezza o un giorno... ti schiaccerà!” 

 

Salvatore si volta a guardarlo senza dire nulla, senza abbassare per un attimo il suo sguardo da lui, poco prima quell’uomo gli incuteva terrore ma adesso le sue parole lo toccarono nel profondo. 

 

L’uomo sorride; 

“Lasciati modellare da me, Manigoldo di Cancer, e ti insegnerò a non tenere nemmeno la morte!” 

 

Si toglie sia gli occhiali che la coppola mostrando il suo volto. 

 

Aiolos: “Voi dovreste essere...” 

Manigoldo: “Morto? Esattamente ma negli inferi non sono molto gradito!” 

 

Salvatore rimane stupito e nel toccarlo la sua mano passa attraverso il corpo di Manigoldo. 

 

Manigoldo: “Il corpo può morire ma non il nostro cosmo e il mio, mi ha richiamato a questo luogo attendendo lui, il mio successore!”

Aiolos: “Sarete voi a occuparvi di lui...”

 

Manigoldo annuisce;

“Dì a Shion che può star tranquillo, la sua prova l’ha superata egregiamente!” 

 

Salvatore si volta verso Aiolos;

“Farò tutto... e tornerò!” 

 

Aiolos si sente più tranquillo e l’indomani si dirige verso Catania per prendere il primo volo e tornare ad Atene. 

 

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Capitolo 32
*** Fine e inizio ***


Passano i mesi e l’inverno si fa abbastanza rigido, Atene si illumina di decorazioni natalizie alienando il freddo inverno con il calore dei camini e le varie luci. 

 

Entenor osserva le piccole luci di Rodorio dal punto più alto fra la dodicesima casa e la tredicesima del Grande Sacerdote. Le persone si apprestano a festeggiare alla mezzanotte e riesce a percepire la frenesia di tale evento, sempre molto sentito, ma qualcosa incute il suo cuore decidendo di fare ciò che di solito non ritiene opportuno. 

Guarda dentro la coppa, il totem della sua armatura, e vede risplendere nuova vita la propria costellazione e ciò che ne conseguirà a lui a breve. 

Avverte dei passi avvicinarsi a lui e ne riconosce il mediatamente il flebile cosmo che gli appartiene e immediatamente si volta e s’inginocchia dinanzi alla persona. 

 

- “Avevo celato il cosmo ma tu lo hai avvertito ugualmente… cosa ti preoccupa?”

 

Entenor alza il volto verso il Grande Sacerdote con sguardo tranquillo; 

“Sono desolato di avervi fatto preoccupare, non era mia intenzione!”

 

Shion comprende che ce qualcosa che non va ma decide di non dire niente e cambiare completamente discorso;

“Vieni dentro, dicono che presto nevicherà e alla tua malattia potrebbe far male il troppo freddo!” 

 

Entenor asseconda il volere di Shion e si appresta ad andare con lui in tredicesima. 

 

 

Ore 01:36 am il cerca persone di Shion squilla improvvisamente e vede che il mittente è Micene, l’agente segreto della polizia greca. 

Si chiede cosa può essere successo a quest’ora della notte cosi decide di mandare immediatamente dei soldati semplici a Corinto e vedendo Shion agitato, non conoscendo i fatti, Entenor, essendo ancora con lui, chiede di poter andare insieme ai soldati.

Shion tentenna in un primo momento, sapendo della sua malattia, ma acconsente chiedendo di fare attenzione. 

 

Grazie ad Entenor i soldati semplici arrivano in meno che non si dica e si trovano in un parco all’apparenza silenzioso.

I soldati si guardano intorno e non notano niente di strano a divergenza di Entenor, che percepisce molto chiaramente i cosmi di chi li sta circondando e nel frangente che si volta trova un cavaliere identico a lui nell’armatura, ma questa è nera come la pece e la luce della luna le conferiscono riflessi di colore grigio scuro. 

I soldati indietreggiano dalla paura, non si aspettavano di vedere dei cavalieri.

 

Entenor guarda dritto negli occhi chi porta la sua stessa armatura;

“Che cosa siete venuti a fare, in un luogo simile?” 

 

La Coppa nera sorride;

“Non credevo d’incontrare te, mi fa molto piacere… così potrò constatare chi è il più forte fra noi due!” 

 

Entenor: “Non ho alcun motivo di entrare in una lotta personale con te! Voglio solo comprendere il motivo della vostra presenza!” 

 

Coppa nera: “Non hai motivo eh..” 

 

Improvvisamente sentono delle urla, di una donna, e appena si voltano in direzione di dove sentono arrivare le urla, il cavaliere della Coppa nera sferra un colpo a tradimento colpendo Entenor al polmone sinistro, altezza cuore. 

Non vuole cedere nonostante il colpo subito, non cadendo a terra, e urla ai soldati di andare controllare. 

Il Cavaliere nero rimane stupito della sua residenza dopo un colpo simile che gli ha persino fatto sputare sangue dalla bocca, comprendendo che era più la sua determinazione e orgoglio di Saint a farlo rimanere in piedi. 

Entenor fa esplodere dentro di se il suo cosmo, cosi come la Coppa nera, creando una onda d’urto notevole con entrambi il loro colpo più potente. 

Facendo appello a tutte le sue energie Entenor riesce ad abbattere il suo nemico a fatica. 

Vorrebbe cedere a terra ma ancora non può e pian piano si avvia a vedere come stanno i soldati e cosa potessero significare quelle urla. 

Vede una donna a terra che tiene fra le braccia una bambina, in lacrime. 

Si avvicina a loro per assicurarsi che stiano bene ma la donna gli dice che hanno appena rapito suo figlio e suo marito è lanciato all’inseguimento, nel tentativo di raggiungerlo. 

Entenor, prima di andarsene chiede a una guardia di rimanere accanto a loro e toccando una spalla sia alla donna che alla bambina emana del cosmo per tranquillizzarle. 

 

Grazie al cosmo riesce ad arrivare, anche se molto provato, al porto, dove vede un cavaliere nero che tiene in braccio un bambino, svenuto, e Micene. 

Entenor non può resistere ancora per molto tempo e vede che anche Micene è rimasto ferito ad una gamba. 

Non ha molto tempo per agire e vede dietro il cavaliere nero una imbarcazione avvicinarsi. 

Si domanda cosa vogliono da quel ragazzino e improvvisamente vede la sua costellazione brillare in cielo, un varco fra le nuvole scure si è aperto e percepisce ciò che la Coppa voleva comunicargli, la prossima generazione è davanti a lui. 

 

Entenor: “Così sei tu…” 

 

L’uomo lo guarda non comprendendo ciò che sta dicendo e Micene cerca di strusciare per raggiungere quel cavaliere che ha in braccio suo figlio. 

 

Il cosmo si fa sempre più intenso in Entenor, crescendo a dismisura e la ferita riportata si apre di più e pian piano sente la sua vita abbandonargli il corpo. Anche la sua malattia sta più avanzando. 

 

Il cavaliere si rende conto dell’enorme energia e indietreggia guardando indietro a che punto sta l’imbarcazione. 

 

Entenor fa esplodere il suo cosmo accecando in una luce abbagliante tutto ciò che ha intorno e nella sua mano si forma un ciondolo di pentagono regolare con una stella al suo interno di color celeste grigio. 

Approfitta del momento in cui non possono vedere essendo stati momentaneamente abbagliati da tale luce. 

 

Prima che essa possa svanire manda il ciondolo al collo del ragazzo;

“In esso è racchiuso il mio cosmo e ti proteggerà… mio successore!” 

 

Improvvisamente, come era avvenuto, la luce scompare e vedono Entenor in piedi, in erme, e il sangue fuoriuscire dalla bocca.

 

Entenor: “Tutto ciò che potevo fare… l’ho fatto…” 

 

Cade a terra, ormai privo di vita. Micene fa per dirigersi verso di lui, strisciando, e anche la sua schiena è ricoperta di sangue.

 

Il cavaliere nero corre verso la banchina essendo arrivato il suo compare salendo. 

 

Micene non può far altro che vedere inerme il tutto e grida il nome del figlio con tutto il fiato in gola;

“Emanuel!!!” 

 

 

Shion si trova sulla Star Hill e avverte la morte di Entenor, inginocchiandosi e tenendo il cado verso terra chiudendo gli occhi, togliendosi l’elmo. 

 

 

L’indomani viene chiesto ai soldati di portare al tempio la famiglia di Micene. 

 

Micene si presenta con una gamba ingessata, molto provato dalla notte appena passata, come lo sono del resto la moglie e la piccola che tiene per mano. 

 

Shion si alza dal trono avvicinandosi a loro, mostrando il suo volto amichevole e dispiaciuto allo stesso tempo;

“Mi rincresce ciò che vi è successo…”

 

Micene prende immediatamente la parola interrompendolo;

“Non è colpa tua! Tu hai agito immediatamente mandando un Saint… ma è decaduto!” 

 

Shion guarda Micene, lo sguardo di quest’ultimo è sereno nei suoi con fronti, mettendogli una mano sulla palla dice; 

“Non vi lacerò come famiglia! Il tempio fa la promessa di non abbandoni mai, qualsiasi cosa succeda!” 

 

Micene fa un sorriso a Shion, fiducioso delle sue parole, essendo un uomo che ha sempre mantenuto la parola data.

 

Escono dalla tredicesima scortati e la figlia di Micene vede appena fuori dal tempio una bambina bionda più o meno della sua età che prende in braccio un bimbo più piccolo, sul biondo anche lui. La bambina bionda, che non è altro che Alexiel, la guarda e le sorride. 

Il sorriso di lei rende in qualche modo il cuore della bambina più sereno, nonostante la brutta esperienza appena passata e ricambia quel sorriso. 

 

Il bimbo biondo in braccio a lei è Aiolia e guarda quella famiglia andare via stringendosi ad Alexiel. 

 

Poco dopo arriva Aiolos avendo Milo e Aphrodite con se e richiama Alexiel e Aiolia ad entrare dentro il tempio prima che si metta a nevicare nuovamente. 

 

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Capitolo 33
*** Missione in Egitto ***


Tre anni dopo, Grande Tempio

 

E’ una mattina d’inverno come le altre e Shion si appresta a sorseggiare la sua tazza di thea al limone. Verso la vetrata, sopra un tappeto, ce Mu che gioca con Aphrodite alle costruzioni e pensa che il piccolo Mu potrebbe già iniziarlo per la riparazione insieme a lui delle armature. 

Il momento di relax finì non appena le urla della figlia adottiva gli entrano nelle orecchie. 

Alexiel corre per i corridoi della tredicesima casa con due asciugamani in mano rincorrendo sia Aiolia che Milo completamenti nudi. 

Arrivano verso il corridoio dove si trova la stanza del trono e delle ancelle stanno lavando il pavimento, appena mette per primo piede, Milo scivola cadendo a terra sbattendo le chiappe nude.

Improvvisamente si sente sollevare da terra nel mentre si massaggia ed è Aiolos ad averlo preso in braccio. 

 

Aiolos: “Che succede?” 

 

Saga li raggiunge con Alexiel tutta affannata dalla corsa e Aiolia guarda il fratello con uno sguardo imbronciato, geloso che tiene in braccio Milo. 

 

Milo: “Non voglio asciugarmi!” 

Aiolos: “Non vuoi? Ma poi prendi freddo!” 

 

Intanto Alexiel copre con l’asciugamano Aiolia e nell’essersi chinata Aiolos nota che anche lei è bagnata. 

Dopo aver coperto e strofinato Aiolia, lo fa con Milo in braccio ad Aiolos.

 

Aiolos: “Anche tu, ti devi asciugare!” 

Alexiel: “Si, sono stati dei veri monelli stavolta...” 

Saga: “Io vado da Shion, intanto…” 

 

Aiolos mette giù Milo;

“Vengo anche io!” 

 

Saga si avvia e prima di farlo anche Aiolos, di seguirlo, sfiora con la mano la guancia di Alexiel emanando il cosmo per darle calore. 

 

Alexiel: “Grazie…” 

 

Aiolos la sorride lasciando i due bimbi con lei. 

 

 

Shion si appresta a vedere i due ragazzi per sapere il rapporto della missione e dopo aver congedato Saga fa rimanere solo Aiolos.

 

Si alza dal trono avvicinandosi a lui;

“Ho bisogno che tu vada in Egitto nella città di Assuan e accompagnare una ricercatrice archeologica giapponese di nome Miko Hasegawa. Dovrai accertarti del Dio Amon-Ra… si pensa che il suo esercito sia andato sommerso dopo la costruzione della diga per fermare il continuo straripamento del Nilo in Egitto, come sono andate perse importanti rovine antiche!” 

 

Aiolos: “E cosa ha a che fare con quella ragazza?” 

Shion: “Ha scoperto le rovine di quel Dio e Amon-Ra si sente come profanato emanando un forte cosmo oscuro!” 

Aiolos: “Quindi io devo scortarla…” 

Shion: “Non sarai solo… Con te ci sarà Galan! Partirete domani!” 

 

Aiolos rimane un attimo in silenzio; 

“Dove lascio Aiolia? Non posso sempre chiedere a vostra figlia di tenermelo… Nostra nonna in questo momento è assente dal tempio…” 

 

Shion pensa; 

“Portati anche lui, ormai ti segue negli allenamenti e può già comprendere molte cose… Però quando tu e Galan svolgerete la missione, il piccolo sarà solo… Va bene! Per via del tutto eccezionale verrà con voi anche mia figlia, ma… non dovrà succederle niente, sennò sarete morti entrambi!” 

 

Aiolos ingoia la saliva titubante; 

“O… ok…” 

 

Shion: “Le restanti informazioni te le darò insieme a Galan!”

 

 

Aiolos fa un inchino ed esce dalla Sala del Trono un pò pensieroso e comunica la missione a Galan in Arena.

 

Galan: “Aiolia e... anche Milady?” 

Aiolos: “Credo che hai fatto la mia stessa faccia di stupore davanti a Shion!”

Galan: “Non sarà pericoloso…?” 

Aiolos: “Lei starà con Aiolia… noi agiremo senza problemi!” 

 

Galan annuisce e si fida delle parole dell’amico. 

 

 

L’indomani tutti e 4, Aiolos, Alexiel, Aiolia e Galan, sono pronti per partire verso l’Egitto imbarcandosi sull’aereo che li porterà ad Assuan. 

 

 

In 5 ore e dieci, con volo diretto, sbarcano in Aswan International Airport e i ragazzi cercano immediatamente l’Hotel facendosi accompagnare da un taxi. 

 

Al loro arrivo Aiolos e Galan rimangono a bocca aperta nel vedere l’Hotel in cui alloggeranno e si guardano intorno di quanto lusso ce. All’interno vedono una vasca enorme con al centro una statua femminile avendo un ancora sulla spalla e dietro essa una grande scalinata e si avvicinano alla reception dicendo i loro nomi e subito arriva un facchino nel prendere le valigie e chiedono il nome con cui hanno prenotato. 

Alexiel lo dice senza mostrare alcun stupore mentre Aiolos e Galan si guardano, parlandosi sottovoce.

 

Aiolos: “Chi ha prenotato, un simile Hotel?” 

Galan: “Ha fatto tutto il Grande Sacerdote!” 

 

I due si comprendono senza parlarsi. 

 

Aiolos: “Quando siamo solo noi ci da solo catapecchie in cui dormire…” 

Galan: “…con Milady non bada a spese!” 

 

Per Aiolia e Alexiel non c’è stupore essendo la prima volta e non hanno ascoltato la conversazione dei due giovani cavalieri. 

 

Arrivano in una suite di due camere matrimoniali con ognuna un bagno, divise solo da una stanza relax enorme. Aiolia corre subito a vedere la grande vetrata che affaccia sulle piramidi estasiato. 

 

Il facchino, prima di andarsene ricorda che se i ragazzi vogliono possono usufruire gratuitamente della piscina dell’hotel e che anche essa ha una grande vetrata con panorama sulle piramidi. Questa vetrata di protrae anche sotto il livello dell’acqua. Detto ciò saluta e se ne va. 

 

Aiolia: “Deve essere bellissimo! Andiamo, fratello!”

 

Aiolos sospira;

“No, Aiolia... domani io ho un incontro ed è meglio che io riposi e anche tu, dopo questo viaggio! Domani verrete tutti con me!” 

 

Alle parole parole ‘verrete tutti con me’, compreso lui, gli brillano gli occhi e si butta subito nel lettone. 

È felice che può andare insieme a suo fratello. 

 

Alexiel si sistema insieme ad Aiolia e Aiolos e Galan discuto sul da farsi. 

 

Domani sarà una giornata molto impegnativa. 

 

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Capitolo 34
*** Entrata sotterranea ***


Nota: Questo racconto viene ripreso da I Cavalieri dello Zodiaco Episode G volume 0. Alcuni dialoghi sono stati ripresi dall’originale per spiegare la dinamica della storia. 

 

 

Il mattino seguente sono pronti a partire, Aiolia è molto euforico per la sua prima missione con suo fratello, e Galan consiglia ad Alexiel di mettere il velo islamico come protezione essendo una fanciulla bionda e facile attrattiva per gli sciacalli. 

Aiolos propone a tutti di vestirsi adeguatamente come è consono al luogo, ma anche per non far sentire  Alexiel a disagio essendo l’unica. 

Solo Alexiel tiene scoperti gli occhi, a differenza dei due ragazzi e il bambino che hanno scoperto l’intero volto, che risaltano completamente essendo di un verde smeraldo. 

Aiolos e Galan la guardano incantanti e si dicono di stare attenti che nessuno di strano si avvicini a lei. 

 

Galan guarda Aiolos che fissa Alexiel nell’aiutare Aiolia con i nuovi indumenti che non gli diano fastidio; 

“Ne sei... innamorato? La guardi molto intensamente....”

 

Aiolos si volta verso Galan con la faccia sorpresa e due occhi spalancati, non aspettandosi una simile domanda;

“...no... no! Dobbiamo riportarla a Shion!”

 

Galan non comprende la risposta di Aiolos ma lascia stare visto che si è subito scostato e ha preso a prendere comando per la partenza. 

Aiolos, dal canto suo, non voleva far vedere la sua espressione ed è andato avanti a tuti. 

 

S’incamminano verso la meta da raggiungere, in mattinata si devono incontrare con la giovane archeologa Mika Hasegawa, ma Aiolos, dalle ricerche svolte insieme a Galan, lascia Alexiel e Aiolia a quest’ultimo per incamminarsi verso alcune rovine che contengono dell’Ichor, il sangue degli Dei. 

 

 

Essendosi allontanato abbastanza dal gruppo, Aiolos richiama la sua armatura indossandola e si addentra nel luogo designato dove trova più di 800 soldati pronti a difendere la dimora di Amon-Ra . 

Aiolos avanza senza fermare la sua corsa sbaragliando i primi soldati .

 

Chi spezzerà questo sigillo

osserverà l’inizio

della battaglia 

tra gli dei e gli uomini

 

 

Avanza e altri soldati si apprestano a fermarlo invano, investendoli con il suo colpo, l’ Infinity Break, portando quei soldati di pietra a sbriciolarsi con l’energia del suo cosmo, richiamando anche l’energia del sole. 

 

Aiolos: “Sebbene non sia la stessa in cui voi riponete fede, anch’io veglio con tutto il mio cuore su di una divinità! Athena è il nome di Colei che difendo, e io sono Aiolos, Cavaliere d’Oro del Sagittario! Come voi, consacro il mio animo alla battaglia… affinché la pace perduri su questo pianeta! E quand’anche la mia vita venisse spezzata, il cosmo che in me dimora resterà sulla terra! Io credo che il cosmo, il più grande potere dell’uomo, sia votato alla realizzazione della pace!” 

 

 

Città di Assuan, centro, dopo tre ore Aiolos raggiunge Galan con Alexiel e Aiolia. 

La fanciulla e il bambino sono seduti sopra un cammello che è seduto a sua volta sotto di una palma al fresco, mentre Galan finisce di abbeverare l’animale. Aiolia festeggia il ritorno del fratello andandogli incontro e abbracciandolo. Alexiel gli sorride, anche se lui non può vederlo, ma lo intuisce con lo sguardo di lei ricambiando. 

 

Galan si avvicina ad Aiolos; 

“Come è andata?”

 

Aiolos: “Ho solo affrontato dei soldati ed è andato tutto a buon fine! Adesso dobbiamo occuparci delle rovine del luogo ma prima dobbiamo chiedere il permesso di poter accedere alle autorità Egizie!”

Galan: “A quello penserò io… ma ho la sensazione che ti sei dimenticato dell’archeologa!” 

 

Aiolos lo guarda stupito;

“Giusto! Mika Hasegawa!” 

 

Galan: “L’hai dimenticata!” 

Aiolos: “Bhe… potevi andar tu!” 

Galan: “E lasciare sola Milady?” 

 

Galan fa cenno ad Aiolos di guardare dietro di lui e vede tanti uomini che stanno guardando in direzione di Alexiel.

 

Aiolos: “Ufficiale… non deve stare mai sola!” 

Galan: “Ovvio! Ma adesso io devo presentarmi alle autorità, quindi dovrò lasciarla a te!” 

Aiolos: “Prima fammi incontrare la ragazza, cosi tu dopo ti puoi muovere tranquillamente!” 

Galan: “Va bene!” 

 

 

Aiolos incontra Mika Hasegawa nel luogo stabilito dopo 4 ore offrendole acqua fresca come gratitudine per averlo aspettato tutto quel tempo con il caldo e parlando tranquillamente la sua lingua di origine e metterla a suo agio il più possibile. 

Parlano della diga di Assuan, la stessa che gli ha riferito Shion, costruita al fine di fermare il flusso continuo straordinario del Nilo, portando non solo aspetti positivi ma anche quelli negativi. Vennero sommersi molte antiche rovine di grande importanza.

 

Aiolos: “Ehm… però adesso io devo andare in un determinato posto e quindi ti lascio mio fratello Leo e… e… mia sorella Sophia…” 

 

Alla parola ‘sorella’ non è molto convinto, ma deve far cosi.  Saluta e lascia le due ragazze e Aiolia soli. 

Mika fissa gli occhi di Alexiel da quanto siano magnifici e magnetici allo stesso tempo. 

Avendo anche Aiolia cerca di comunicare con loro e non sapendo come parlare stenta un inglese un po arrangiato e Aiolia non si lascia sfuggire l’occasione di prendere in giro la ragazza straniera.

 

Aiolia: “Il tuo inglese è incomprensibile! Col giapponese me la cavo un po! Parlami pure in giapponese!” 

 

Mika rimane sbalordita dall’ottima pronuncia di giapponese del piccolo Aiolia. 

 

Alexiel: “Ciò che desideri trovare è qui, Miko? 

 

Si guardano intorno e non ce nulla.

 

Miko: “Devono esserci dei resti antichi sommersi! E in questo caso credo che il loro ingresso si trovi in superficie… vicino al fiume e che conduca sottoterra! Guardate la crepatura di quella roccia che ho trovato per caso l’altro giorno! Io credo sia un ingresso!” 

Aiolia: “Perché non scavi?”

Miko: “Le rovine antiche sono sotto la giurisdizione del ministero dell’archeologia d’Egitto! Nessuno può mettersi a scavare senza permesso! Mi ero fatta presentare Los perché cercavo un coordinatore… che avesse forti appoggi nel governo Egiziano! Mi ha detto che avrebbe pensato lui… ma ormai è notte!” 

 

Mentre Miko continuava a lamentarsi dell’operato di Los e Alexiel guarda la crepatura della roccia, sentendo un forte flusso di energia fuoriuscire da esso, e anche Aiolia se ne rende conto. 

 

Miko si accorge del nervosismo dei due e cerca di rassicurarli;

“Non abbiate paura, perché ci sono io a proteggervi! State tranquilli! Sono cintura nera di Karate! Ho studiato per corrispondenza!” 

 

Aiolia: “Miko… Qualcuno ha percepito il mio cosmo! Sta arrivando da li!”

Miko: “Cos’è che sta arrivando?” 

 

Miko per un attimo vede le iridi di Alexiel cambiare colore, da verde smeraldo ad oro per un attimo. Voltandosi verso la fessura esce una creatura con sembianze egizie, con corpo umano e testa di animale con due corna enormi, gigantesco, di almeno 4 metri, con armatura imponente. 

 

Miko non può far altro che urlare alla vista di una simile creatura. 

 

 

Nello stesso tempo Aiolos e Galan s’incontrano per parlare dei fatti accaduti in quel posto e su come possono muoversi. 

 

Galan: “Ho l’autorizzazione del governo Egiziano! Solo per questa notte posiamo entrare in quelle rovine! Emanano un cosmo oscuro! Non vorrai mica portarti con noi anche quella ragazza?” 

Aiolos: “E perché no? Le ha trovate Miko!” 

 

Galan si altera e non di poco, urlando Aiolos; 

“Perché è pericoloso! Comprendo che sarebbe un grosso dispiacere per chi le ha scoperte, ma in questa faccenda non c’è niente di ordinario! Il cosmo che invade quel posto è solo di nostra esclusiva competenza!”

 

Aiolos: “Hai ragione, ma voglio comunque renderle omaggio per il suo ritrovamento! Ti prometto che la difenderò a ogni costo! Ti prego, accetta! Sei il mio migliore amico! Voglio che ti fidi di me!”

 

Galan sbuffa sospirando;

“Piantala! Anche se non sono un tuo servitore… data la mia posizione di apprendista cavaliere, non posso certo oppormi a un cavaliere d’oro!” 

 

Aiolos: “Che dici? Diventerai subito anche tu un cavaliere d’oro! Sono sicuro che il Leone, la tua costellazione protettrice, sceglierà te! “ 

 

Galan supera Aiolos di qualche passo guardando verso il cielo;

“Chissa? La scelta dei cavalieri d’oro non spetta agli uomini, ma alla volontà delle stelle, degli dei e di tutto ciò che tutela la pace! Anche se non dovessi essere eletto, sono certo che sarà la decisione giusta! Comunque… Bada bene di proteggere quella ragazza, d’accordo? Dov’è ora?” 

 

Aiolos ride;

“Bhe… Miko… Attualmente è sul luogo, ma non ti preoccupare! E’con Alexiel e Aiolia!”

 

Galan perde la pazienza a una simile notizia;

“Ma è assurdo! Mi hai appena detto che l’avresti protetta e l’affidi a un bambino? Compresa Alexiel?” 

 

Aiolos lo guarda seriamente;

“L’hai chiamata per nome senza titolo onorifico… te l’ho detto! Devi fidarti di me! Sono io il maestro di Aiolia! Anche un bambino, se aspira a diventare un cavaliere, deve saper proteggere le persone! Se ti fidi di me, dovresti fidarti anche di Aiolia, non credi?” 

 

 

Miko cerca di avvicinarsi sia ad Aiolia che ad Alexiel e nell’aria sente elettricità statica, ma al contempo è qualcosa di diverso! Il mostro si avvicina e Aiolia comincia ad emanare energia dalla sua mano formando un pugno.

 

Aiolia: “Stai dietro a me!” 

 

Guarda Alexiel che si mette dietro di lui e lancia il suo colpo alla massima potenza, carbonizzando il mostro che ha difronte sparendo. 

 

Miko non comprende cosa sia appena accaduto, visto che pochi attimi prima un entità malvagia volesse attaccarli e adesso è sparita in un istante, tramite una luce d’oro. Anzi, per lei era più come un fulmine che fende il buio della notte. 

 

Miko guarda perplessa sia Alexiel che Aiolia;

“Ma voi… chi siete?” 

 

Aiolia la invita a guardare avanti a se, dopo la scomparsa di quel mostro davanti a loro si sono materializzate delle scale che portano al sotto suolo. 

 

Aiolia: “Miko… avevi ragione! Laggiù.. vi è il tartaro!”

 

Alexiel si avvicina ad Aiolia mettendogli le mani sulle spalle, chinandosi e abbracciandolo da dietro, e lui con la mano destra le le appoggia la mano sopra su braccio come per confortarla che tutto andrà bene.. 

 

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Capitolo 35
*** Calcare il mondo ***


Chi è? 

 

Chi si avvicina al sigillo

posto sotto la nostra tutela?

 

Una divinità sta mettendo piede in questi luoghi…

 

 

Dobbiamo proteggerlo… per il giorno in cui potremmo di nuovo alzarci…

 

…camminando verso la luce!

 

 

Difenderemo le nostre azzurre acque! 

Morte a chi violerà questo sacro luogo… anche se è una divinità!

 

 

Avanzano in quei corridoi lunghi e stretti, con i muri pieni di geroglifici e Alexiel ne accarezza la consistenza ad ogni passo che fa, ogni incisione fu fatta a mano. Miko invece ne è entusiasta e si rammarica di non avere con se la macchina fotografica. Aiolia, invece, cammina davanti alle due ragazze. 

A un certo punto vedono davanti a loro una luce intensa, di colore azzurro, infondo alla scalinata che stavano percorrendo. 

Miko corre avanti ad Aiolia mettendo i piedi a ciò che a lei pare essere acqua ma che in effetti non è. Per essere acqua non bagna i piedi e la sua luce azzurra permette di vedere ogni cosa ad occhio nudo senza l’aiuto della torcia, ciò che hanno usato per scendere. 

Aiolia accorre verso Miko preoccupato, ma per fortuna non è successo nulla e anche lui ha messo i piedi in ciò che sembra lo scorrere dell’acqua. 

Alexiel invece sembra titubare e appena appoggia il piede su quella sorgente una forte energia sente scorrere dentro il suo corpo, portando nuovamente, e solo per qualche secondo, a cambiare colore dei suoi occhi. 

Sente una pressione che la spinge verso il basso, cadendo a terra, sciogliendosi il velo mostrando per la prima volta il viso a Miko che rimane affascinata da tale bellezza. 

I suoi capelli biondi sembrano brillare d’argento con quell’acqua azzurra.

 

Alexiel sussurra delle parole che solo Aiolia comprende;

“Questo è… Ichor!” 

 

Improvvisamente 4 giganti s’innalzano dietro Alexiel, della stessa altezza e corporatura che aveva appena sconfitto Aiolia fuori all’ingresso.

Prima che si potessero scagliare contro la fanciulla Aiolia usa il colpo insegnategli dal fratello maggiore: Lightning Plasma. 

Essi diventano polvere e Alexiel ha raggiunto una roccia per non essere più bagnata dall’Ichor e Aiolia sta con lei vicino, anche lui sopra la roccia, mentre quei mostri svaniscono diventando polvere. 

Miko non si spiega cosa sia nuovamente successo, se non il fatto che quegli esseri sono reali e che in quel posto esistono cose archeologicamente inspiegabili. Inoltre che Aiolia possiede una forza in grado di sconfiggere degli esseri sovrumani. 

 

Miko: “Ma voi… cosa siete?” 

 

Aiolia la guarda un pò perplesso e Alexiel non sa cosa dire a riguardo. 

 

Miko: “Capisco… deve essere un segreto importante per entrambi, vero?” 

 

Aiolia guarda Alexiel per poi rivolgersi a Miko;

“Non saprei spiegartelo, in giapponese… potrei dirtelo in greco o in inglese, ma tanto tu non capiresti!” 

 

Fa spalline e Alexiel gli tira un piccolo pugno sulla testolina senza fargli male, ma per fargli intendere che è stato scortese. 

Miko è rimasta traumatizzata nel sapere che Aiolia, di soli 4 anni, è trilingue. 

 

Alexiel cerca di prendere parola;

“Tutto ciò che possiamo dirti è che questi mostri sono causati da questo liquido! Questa sostanza si chiama Ichor… ed è il sangue degli Dei! Quegli esseri sono a protezione di questi luoghi sacri… noi siamo intrusi!” 

 

Si volta verso la sua destra e alzando il braccio indica a Miko una grandissima bara nera faraonica, davvero imponente per il posto in cui si trova. 

 

Miko ammira un simile sarcofago che non aveva mai visto in vita sua; 

“Per quanto ne sappia, non è mai stato rinvenuto niente di simile nella storia dell’archeologia egiziana! 

 

Alexiel lo guarda dall’alto; 

“Questo sangue ha un potere immortale… perché contiene la forza di un Dio Greco!” 

 

Miko lo fissa estasiata;

“Perché il potere di un Dio Greco…trabocca da una bara dell’Antico Egitto?” 

 

Aiolia: “Forse vi fu imprigionato un Dio antico…Forse un Dio molto cattivo!” 

 

Miko non riesce a comprendere una simile spiegazione ma Alexiel lo avvertiva molto bene che non si trattava di un Dio Egizio e improvvisamente dal sottosuolo fuoriuscirono dei cobra, anche egli giganteschi e pronti ad affilare i loro denti appuntiti sulla carne dei visitatori. 

Tutti gli esseri che furono li seppelliti sono tornati a nuova vita grazie al potere dell’Ichor assorbito. 

Adesso cercano di proteggerlo a tutti i costi per non dover tornare mai più nel mondo dei morti, impauriti dall’esperienza della loro stessa morte. 

Aiolia si lancia ad ognuno di loro usando il suo colpo disintegrandoli nuovamente e tornando accanto ad Alexiel. 

 

Aiolia: “Nonostante lo abbia respinto… questo cosmo potente e oscuro… non sparisce!” 

Alexiel: “Fai attenzione…” 

 

Alexiel cerca di trattenere la paura e sembra che quel Ichor possa assorbire la sua anima non spiegandosi perché i suoi capelli abbiano riflessi argentei. 

Miko era sempre più stupita da ciò che vedeva, perché nulla aveva di scientifico e non si poteva spiegare in alcun modo quegli avvenimenti che stavano succedendo. 

Un altro attacco e stavolta erano come soldati egiziani, con sembianze umane, e occhi neri, arti almeno tre metri. 

Nonostante sia piccolo e continui a distruggerli uno dopo l’altro, comprende dagli insegnamenti che gli ha imposto in precedenza il fratello maggiore, che essendo essi a contatto diretto con l’Ichor, non è in grado di danneggiarli, ne tanto meno sconfiggerli. 

Aiolia comincia ad essere stanco ma non può arrendersi avvertendo la paura di Alexiel e il dovere di proteggere Miko. 

 

Ad un certo punto Alexiel si vede avvolgere da una presa forte e sicura e con entrambe le mani afferra quel braccio riconoscendone l’armatura, sorridendo. Esso prende anche Aiolia avvicinandolo a se. 

 

Con un gesto deciso scaglia delle frecce dal suo pugno dissolvendo interamente i nemici; 

“Hai fatto un ottimo lavoro, Aiolia! Al resto… ci penso io!” 

 

Aiolia e Alexiel riconoscono la voce e vedono Aiolos.

Aiolos lascia abbracciati Aiolia e Alexiel avvicinandosi ai nemici che stanno risorgendo davanti lui inarcando le sue ali dorate che risplendono in quello azzurro che invade la grotta.

 

Aiolos avanza deciso; 

“Illuminerò questo cosmo oscuro con la mia luce aurea! Mi chiamo Aiolos, e sono il Cavaliere d’Oro del Sagittario! Fatevi sotto!” 

 

Prima che i suoi nemici si possono ricomporre, Aiolos concentra il suo potere, il suo cosmo, in un unico punto. Miko non può far altro che ammirare le sue ali che brillano all’inverosimile e che il suo aspetto splendente d’oro ha un che di soprannaturale. Avendo sconfitto con un solo colpo antichi esseri dovrebbe suscitare terrore, ma la sua impressionante bellezza sovrasta ogni sentimento. 

Dal braccio destro di Aiolos scaturisce una gran quantità di cosmo e lo scaglia contro il suo nemico: Infinity Break. 

Stavolta vengono completamente annientati.

 

Miko: “Incredibile… Con un sol colpo li ha battuti!”

Aiolia: “Mio fratello è bravissimo! Ne esistono solo dodici come lui in tutto il mondo!”

Miko: “Dodici cavalieri d’oro…” 

 

Aiolos si volta verso Alexiel, che ha ripreso il naturale colore dei suoi capelli, e i due si scambiano un dolce sorriso. 

 

Poi va verso Aiolia e gli spettina i capelli orgoglioso di lui; 

“Sei stato bravissimo, Aiolia! Sei riuscito a proteggere sia Alexiel che Miko! Come sempre sono fiero di te, piccolo mio!” 

 

Aiolia si fa spettinare dal fartelo un po seccato;

“Ma… non dovevamo usare degli pseudonimi?” 

 

Miko non sa cosa fare se non pensare che Aiolos l’ha totalmente ignorata. 

 

Aiolos: “Bhe… Ormai non importa! Miko! In realtà io mi chiamo Aiolos e lui è Aiolia!” 

Miko: “P…piacere!” 

 

Aiolos si volta verso Alexiel che si è avvicinata al cavaliere e al piccolo fratellino; 

“Lei è… è Alexiel!” 

 

Miko fa un leggero inchino di saluto e si avvicina alla tomba del faraone senza toccarlo. 

 

Aiolos: “Non posso spiegarti nei dettagli, ma questi antichi resti che hai trovato sono un pò speciali! Non puoi far sapere al mondo che esistono! Le profondità della terra sono quiete! Alcune antiche rovine ospitano spiriti… che spinti dalla vendetta cercano di nuocere agli uomini! La nostra missione segreta è anche quella di imprigionare… o in caso di necessità distruggere… tutto ciò che potrebbe minacciare la pace sulla terra! Probabilmente non riuscirai a crederci subito, ma quando hai trovato questi resti e mi hai chiesto il permesso di effettuare degli scavi… eravamo già stati informati dal governo Egizio! Volevo fare prima delle indagini, ma sono stato attaccato qui fuori… e per ciò sono arrivato in ritardo! Perdonami! Ma grazie a ciò ho compreso … che questo posto va distrutto!” 

 

Una creatura risorge dalle ceneri, pronto a colpire Alexiel per prima. Alexiel non si muove dalla paura. 

 

Aiolos si rende conto che i numerosi morti seppelliti nell’antichità e ormai divenuti sabbia risorgono all’infinito grazie alla forza dell’Ichor racchiuso in quel posto. 

 

I lavori della diga di Assuan hanno forse spezzato l’equilibrio della tomba che quei luoghi ospitano? 

 

Si avvicina alla fanciulla mostrando tutto il suo essere mostruoso, la testa di un serpente con corpo di sembianze umane e una coda. Alexiel non riesce a distogliere lo sguardo da una simile creatura senza emettere nessun suono e i suoi muscoli appaiono rigidi come roccia. 

 

Miko urla; 

“Ma quello è… Apopi il Nero! Il tenebroso Dio del Caos!” 

 

Il Dio sembra riconosce il potere che si cela nella fanciulla che ha davanti, osservandola. 

Aiolos nota lo strano comportamento di quell’essere. 

 

Miko: “Apopi è un antica divinità della mitologia Egizia! Si dice che fu il conquistatore del buio e del caos!Nato dalle acque primordiali, fu il Dio del Sole Amon-Ra, ma privato di quell’incarico, diventò il nemico più terribile del nuovo Dio del Sole, Apollo!” 

Aiolos: “Una divintà del buio e del caos… Probabilmente è stato richiamato dall’Ichor, ovvero dalle acque primordiali! Non ho idea di chi sia questo Ichor… ma suppongo che sia di una persona molto vicina al tartaro!” 

 

Aiolos lo tiene sotto tiro non essendosi ancora avvicinato del tutto ad Alexiel e pensa che sapendo usare la forza del sole, perché un tempo ne era il dio, non potendo eliminare l’Ichor, non può farlo uscire da quel luogo. 

 

Aiolos: “Dimmi, Miko… Apopi non ha punti deboli? “ 

 

Miko rimane stupita da una simile domanda quando invece dovrebbe agire nel salvare la ‘sorella’; 

“Non saprei… Ma il rivale di Apopi è Apollo, l’attuale Dio del sole! Quindi è probabile che il sole, fonte della forza di Apollo, riesca a respingerlo! Ma… i raggi solari non arriveranno mai in questo sotterraneo!” 

 

Aiolos sfodera il suo arco con la mano sinistra inarcando una freccia. La sacra armatura d’oro del Sagittario appartiene a una costellazione sita sullo zodiaco. Essendo poste sul cammino del sole, le dodici sacre armature d’oro ne contemplano la forza. 

 

Punta il nemico tendendo l’arco al massimo. 

 

Miko rimane sorpresa da un simile attacco e pensa che non potrà mai andare a segno. 

 

Aiolia: “Miko, non temere e resta a guardare! Mio fratello non sarà mai sconfitto! …quando vuole proteggere qualcuno, diventa invincibile! In lui ripongo la massima fiducia! “ 

 

La punta della freccia di Aiolos comincia a brillare di luce propria e lui stesso ne conferisce il suo Cosmo.

Apopi si decide a scagliarsi contro Alexiel ammaliato da tale bellezza e dal sapore che emana il suo Cosmo, così che Aiolos scocca definitivamente la sua freccia che ne diventa infuocata e la luce sprigionata è come quella del sole. 

Apopi svanisce definitivamente e Aiolos si avvicina ad Alexiel abbracciandola. Lei si sente riscaldare il cuore, che un attimo prima pareva fermo, da quel confortevole abbraccio del giovane cavaliere. 

 

I ragazzi escono dalla grotta e ad attenderli fuori c’è Galan che immediatamente si preoccupa per Alexiel vedendola senza il velo. 

La fanciulla lo rassicura immediatamente. 

 

Ecco che sorge il sole ed è un nuovo giorno. 

 

Miko sospira nel vedere l’entrata di quella grotta antica venir distrutta da Galan; 

“Ancora non riesco a crederci ma non posso far altro che arrendermi all’evidenza! Peccato non poterne parlare…”

 

Aiolos: “Ti garantisco che è tutto reale! La cosa che mi rammarica di più è che la tua scoperta non verrà mai ufficializzata! Sono davvero spiacente!” 

 

Miko si volta verso di lui sorridendogli;

“Non importa! Anzi, ho visto cose grandiose! E poi… io… ne troverò altri di siti! E se troverò delle rovine che dovranno rimanere segrete… significa che ti rivedrò!” 

 

Aiolos: “E’ vero! Ci rivedremo senz’altro!”

 

Aiolos guarda cadere in rovina nell’entrata di quel sotterraneo e non può far altro che domandarsi a chi apparteneva quell’Ichor. 

 

Si mettono in cammino con il proprio cammello, facendo salire sopra Alexiel con Aiolia che si è addormentato fra le braccia di lei e salutano definitivamente Miko. 

 

Non possono immaginare cosa stia succedendo in quel momento dentro a quel sotterranei, ma l’Ichor comincia a muoversi e inondando il sarcofago lo rompe facendone uscire chi vi era rinchiuso da secoli. 

 

“Le acque nere primordiali,

l’oscurità del mare, il buio e il caos sono miei amici! 

Mi chiamo Ponto! Sono tornato a calcare il mondo!”

 

 

Appena arrivati in Hotel Galan si prende cura di una lieve ferita al braccio di Alexiel che si è scorticata salendo sulla roccia del sotterraneo. 

Aiolos prende in braccio Aiolia addormentato adagiandolo sul letto senza svegliarlo accarezzandogli i capelli.  

 

Galan guarda Alexiel sospirando; 

“Milady… ce qualcosa che vi turba?” 

 

Alexiel lo guarda per alcuni secondi;

“Sono solo un po stanca… grazie, per la tua preoccupazione!”

 

Si alza dalla sedia e si chiude in bagno e Galan non riesce a smettere di essere preoccupato per lei. 

Anche i due ragazzi sono stanchi per la nottata passata buttandosi entrambi sul letto che condividono. 

 

Dopo un oretta Aiolos si sveglia per colpa di un raggio di sole che filtra dalla finestra e voltandosi sulla sua destra vede che Galan sta ancora dormendo e decide di alzarsi dal letto, controllando anche la camera dove riposano Aiolia e Alexiel. Aprendo la porta vede i vestiti della ragazza adagiati sul letto, ma lei no, e il piccolo Aiolia che ancora sta dormendo serenamente.. 

 

Aiolos si domanda dove può essere andata, non pensando che sia uscita dalla struttura dell’Hotel ,cosi decide di mettersi un paio di pantaloni fino al ginocchio e una maglietta uscendo dalla camera senza far rumore. 

 

Dopo una mezz’ora abbondante riesce a trovarla grazie ai dipendenti dell’Hotel che l’hanno vista. 

La trova in piscina accovacciata sul bordo con addosso solo una giacchetta estiva con sotto il costume. 

A ripensarci lui, come gli altri, non l’hanno più vista in costume da bagno da quando erano più piccoli, e forse è un bene, e non si avvicinava più all’acqua da quel giorno che kaone tentò di farle del male. 

 

In piscina non cera nessuno, se non lei, che prova ad immergere un piede ritraendolo subito, con un espressione quasi impaurita dall’acqua. Alza lo sguardo vedendo le grandi vetrate che danno sulle piramidi e ripensa a ciò che è appena successo alla notte scorsa. 

 

Aiolos si avvicina mettendosi seduto accanto a lei a bordo piscina e volta il suo sguardo verso Alexiel;

“Hai intenzione di farti un bagno?” 

 

Alexiel lo guarda;

“No… “ 

 

Aiolos: “Credevo… visto che hai il costume e i capelli raccolti… e hai usato il fermaglio che ti regalai io!” 

 

Ad Aiolos fa piacere vedere che tiene il suo regalo. 

 

Alexiel arrossisce e distoglie lo sguardo da lui;

“S…si…” 

 

I due ragazzi stanno in silenzio e ad Aiolos cade l’occhio sulla scollatura della fanciulla, avendo la zip abbassata, intravedendone delle dolci curve, e avverte per la prima volta degli impulsi che non aveva mai sentito prima. 

Sente il cuore battere talmente forte da temere che lei lo percepisce. E’ un vortice improvviso di emozioni. Nessuna ragazza sa dargli quelle sensazioni volendo stringerla a se e per lei lui ce sempre, essendo una persona unica e speciale. 

Sente la sua pelle quasi bruciare da un calore improvviso alzandosi in piedi e si leva la maglietta buttandola a terra. 

 

Alexiel guarda ogni suo movimento non capendo cosa stia facendo e si riaccuccia a bordo piscina buttandosi dentro l’acqua;

“Cosa fai?” 

 

Aiolos si volta dandole le spalle;

“Fa caldo oggi, non è vero?” 

 

Alexiel fissa per qualche istante il suo modo di nuotare e lo invidia che riesce a stare a galla senza alcun problema;

“Non ti piace il caldo?”

 

Aiolos: “Più che il caldo… l’umidità! Tu… Hai paura dell’acqua, vero?”

 

Alexiel rimane stupita dalla domanda;

“Io… non l’ho detto a nessuno! Come lo sai?” 

 

Aiolos si volta verso di lei avvicinandosi nuovamente al bordo piscina e Alexiel avverte un leggero calore sulle guance.

 

Aiolos: “Hai avuto paura stanotte eh…” 

 

La fanciulla non sa come rispondere e all’improvviso le escono senza controllarle delle lacrime, portandosi una mano vicino agli occhi e senza rispondergli, fa per alzarsi in maniera brusca perdendo l’equilibrio cade in acqua. 

Aiolos l’afferra immediatamente ad un braccio riemergendola e lei si tiene stretta a lui, abbracciandolo.

Alexiel nota di essere abbracciata a lui e si scosta immediatamente imbarazzata.  

 

Aiolos la blocca con la schiena  appoggiata al bordo piscina prendendole una mano portandosela vicino alla guancia;

“Non muoverti! Ti ho presa!” 

 

L’abbraccia prendendola alla schiena e la sposta insieme a lui fino ad arrivare al centro della piscina.

 

Alexiel: “E’ la prima volta che arrivo al centro di una piscina…” 

Aiolos: “Le tue gambe… sono paralizzate veramente! Se ti lasciassi andare ora…” 

 

Alexiel lo abbraccia impaurita;

“No… Non mi lasciare!” 

 

Aiolos arrossire nel sentire il suo profumo così vicino a lui e la morbidezza del suo corpo;

“Se lo facessi… ti aggrapperesti a me… ora come ora… Non puoi vivere senza di me!” 

 

Aiolos scosta Alexiel per vederla negli occhi e Alexiel rimane folgorata dallo sguardo di lui sfiorandogli il viso con la mano sinistra.

 

Lui appoggia la fronte a quella di lei;

“Se hai paura… Vuoi uscire dall’acqua?”

 

Alexirl arrossisce e sente il suo cuore accelerare; 

“Con te io… non ho paura…” 

 

Sentono l’acqua che li culla, insieme alla sua freschezza, e le piramidi sono le uniche a essere testimoni di ciò che stanno facendo. 

 

Lui la spinge nuovamente verso di lui avvertendo pienamente i respiri l’uno dell’altro e immergendosi i due si scambiano un bacio dolcissimo e riaffiorando in superficie hanno entrambi il viso arrossato. 

 

Aiolos le accarezza le labbra con il pollice, dolcemente, scambiandosi altri baci. 

 

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Capitolo 36
*** Paure ***


Saga fa irruzione alla nona casa ed è visibilmente molto arrabbiato, gridando a gran voce il nome di Aiolos. 

Aiolos si sveglia di soprassalto, essendosi fatto una doccia dopo aver allenato Galan e riposando tranquillamente sul proprio letto. 

Non fa in tempo ad uscire dalla camera che se lo trova davanti non comprendendo cosa lo renda così furioso e sopratutto avercela con lui. 

 

Aiolos: “Saga... non è da te essere così rumoroso! Cosa succede?” 

 

Saga stringe i pugni osservandolo dritto negli occhi, quasi ringhiando dalla rabbia;

“Cosa succede? Sono io che dovrei chiederlo a te e ringrazia che questa cosa non è rifinita agli orecchi di Shion, sennò non so cosa ti avrebbe fatto! Ma so io cosa farò a te!” 

 

Aiolos non comprende le parole che gli sta urlando contro Saga e all’improvviso si sente arrivare in pieno volto un pugno che lo scaraventa a ridosso del letto facendolo cadere a terra. Si accorge toccandosi di perdere sangue dal labbro. 

 

Si asciuga il sangue con il dorso della mano e Demetra accorre a vedere cosa sta succedendo sentendo degli strani rumori. 

Vede Saga e Aiolos che si fissano in silenzio non capendo il motivo di tanto rancore, visto che sono sempre andati abbastanza d’accordo. 

 

 

Due ore prima.

 

L’ancella di Saga, Miyabi, passeggia nervosamente avanti e indietro e Saga la osserva stranito, non capendo il comportamento della ragazza. 

I due, senza parlarsi, si fissano e Miyabi non riesce a nascondere il suo disappunto e corre ad abbracciare Saga. 

 

Saga riamane rigido da una simile cosa;

“Si può sapere, che ti succede?” 

 

Miyabi alza lo sguardo verso quello di lui;

“Sommo Saga…. Io credo di aver visto una cosa che non dovevo assolutamente vedere!” 

 

Saga la guarda stranito, pensando che la fanciulla ha qualcosa che non va;

“E cosa, se posso esserne al corrente?” 

 

 

Dopo le parole di Miyabi, Saga si dirige verso il campo di addestramento femminile e non vuole credere ai suoi occhi. Non si spiegava un simile comportamento in alcun modo, se non che fosse cambiata dopo la missione in Egitto assegnata al Sagittario. Si ripete che deve essere successo qualcosa, perché lei, Alexiel, è sempre stata diversa dalle altre che vogliono diventare Saint, rinnegando la propria femminilità. Per lui è come un giglio bianco in mezzo a delle margherite e sente scorrere rabbia dentro di se. 

Cosa era successo con Aiolos? Perché indossa una calzamaglia con un foulard attaccato in vita? 

Oltretutto ne risaltava troppo le sue giovani curve, quell’abbigliamento. 

I capelli raccolti con una coda di cavallo che le lasciavano scoperti i suoi lineamenti dolci del viso.

Adesso è li, con una maschera in mano che la sta osservando, chissà quante domande percorrono la sua mente in quel momento, come sta avvenendo nella sua, e dentro di lui sente il bisogno di far qualcosa non sapendo cosa. 

 

Le ragazze notano il Saint dei Gemelli e cominciano a risentirsi, un uomo non poteva avvicinarsi in alcun modo al campo di addestramento femminile, ne tanto meno vedere i loro volti, e non sanno chi lui sia.  

Saga sa molto bene che lui non può stare in quel luogo e così si avvicina ad Alexiel.

 

Alexiel si accorge della sua presenza facendo cadere a terra la maschera che teneva in mano e Saga l’afferra al braccio sinistro, portandoglielo dietro la schiena e spingendola contro di lui, la mano destra l’appoggia sul petto avvertendone i battiti del cuore accelerato del ragazzo.

Saga la guarda dritto negli occhi non permettendo a lei di distogliere lo sguardo da lui. 

 

Le ragazze si avvicinano a lui, pronte ad attaccarlo. 

 

Saga distoglie per un attimo lo sguardo da Alexiel sentendole arrivare da dietro e quest’ultima sente l’energia scorrergli in tutto il suo corpo essendo pronto ad attaccarle. 

 

Alexiel: “No, Saga!” 

 

Dalla mano di Alexiel che lo sta toccando sul petto Saga avverte scariche elettriche e voltandosi nuovamente verso di lei nota le iridi cambiare colore, allentando la presa cade a terra. 

 

Le ragazze fanno per scaraventarsi addosso a lui ma una voce ferma e decisa le blocca.

 

Guardano tutte verso l’orizzonte e vedono una donna in sedie a rotelle, anch’essa con una maschera sul volto e delle bende che le coprano il corpo. Accanto a lei una bambina molto piccola. 

 

La donna avanza insieme alla bambina;

“Non attaccatelo! Lui è solo venuto a riprendersi ciò che gli è prezioso!” 

 

Saga si sente ancora paralizzato dalla scossa e senza dire nulla guarda il volto di Alexiel, sembra che i suoi occhi siano tornati come prima non trovando risposte a ciò che ha appena visto. 

 

Le ragazze si sono messe in disparte non capendo il comportamento della Silver e mormorano su chi possano essere quei due ragazzi che sta proteggendo. 

 

La donna ordina alla bambina di avvicinarsi a Saga e lei fa ciò che le ha ordinato. 

La piccola si avvicina a lui toccandolo semplicemente su di una spalla sentendosi molto meglio improvvisamente. La sensazione di stordimento è svanita.

 

Saga si rialza in piedi;

“Chi sei?” 

 

La donna, se pur nessuno possa vedere la sua espressione, sorride;

“Il mio nome è Mayura del Pavone e lei è la mia piccola allieva, Shaina!” 

 

Shaina ritorna vicino a Mayura. 

 

Mayura: “Se cerchi risposte… solo il Grande Sacerdote può dartele!” 

 

Saga non comprende cosa la donna sta cercando di dirgli, sa solo che vuole portare via di li Alexiel e chiedere spiegazioni ad Aiolos di questo suo strano comportamento. 

E poi quell’energia mai sentita prima d’ora, si domandava se ciò che aveva sentito e visto era tutto reale. 

 

 

Aiolos si rialza e afferra Saga per il colletto della maglia guardandolo dritto negli occhi;

“Si può sapere che ti prende? Spiegati prima di alzare le mani!” 

 

Demetra non sa come comportarsi per poter riportare gli animi dei due ragazzi pacifici;

“Ragazzi… calmatevi! …non è da voi comportarvi in questo modo…” 

 

Aiolos le risponde senza distogliere lo sguardo da Saga;

“Non preoccuparti! Qualsiasi cosa sia la risolveremo fra di noi! Va pure!” 

 

Demetra guarda entrambi un pò incerta e decide infine di fidarsi del nipote uscendo dalla stanza. 

 

Aiolos: “Parla, prima che stringa di più la mano sul tuo collo!” 

 

Saga lo fissa per un breve istante e lo strattona spingendolo via;

“Vuoi fare il vago… Ok! Ti chiarirò io le idee! Alexiel…”

 

Aiolos rimane stupito nel sentire pronunciare il nome di lei. 

 

Saga: “…come hai potuto permetterle di addestrarsi per diventare una sacerdotessa guerriera? Tu dovevi impedirglielo!”

 

L’ultima frase l’ha urlata da quanta rabbia ha dentro di se e in quel momento sente la lieve scossa che Alexiel stessa gli ha emanato, un cosmo che non aveva mai percepito prima. 

 

Aiolos stette in silenzio un momento, non comprendendo le parole che gli stava rivolgendo Saga. Gli sembra tutto assurdo che proprio lei, così dolce e femminile volesse diventare una Saint;

“Perchè…?” 

 

Saga: “E lo chiedi a me? Quella non è una vita adatta a lei! Ti rendi conto che cosi sacrifica la sua giovinezza… la sua vita per un destino di battaglie e solitudine?”

 

Aiolos non sa che cosa rispondere esattamente a Saga in quel momento;

“…non sta a me imporle ciò che non vuole…”

 

Saga comincia a perdere la pazienza; 

“Sei uno sciocco, Aiolos! Quando lo verrà a sapere Shion andrà su tutte le furie! E tu ne pagherai solo le conseguenze!” 

 

Si avvicina a lui prendendolo per le spalle. 

 

Aiolos: “Toglimi immediatamente le mani di dosso, Saga, o non sarò più così accomodante nemmeno con te! Ma dopo tutto… mi sono preso un pugno del tutto gratuito!” 

 

Stringe il pugno destro e lo sferra alla macella di Saga scaraventandolo sullo stipite della porta. 

 

Entrambi tengono molto alla giovane fanciulla anche se i loro sentimenti si esprimono in modi diversi. La possessività di Saga e quel desiderio di preservare Alexiel come una cosa tanto rara e preziosa, scontrandosi con i sentimenti di Aiolos che mai vorrebbe condizionarla con i suoi timori e paure seppur tangibili. 

 

Saga si rialza massaggiandosi la mandibola e guardando Aiolos dritto negli occhi;

“Non credere che io lasci correre questa cosa, farò tutto ciò che posso per impedirlo!” 

 

Aiolos: “Allora non hai capito niente… io non so nulla di questa cosa!” 

 

Saga lo spinge nuovamente per poter uscire dalla stanza e Aiolos lo blocca ad un braccio;

“Dov’è, lei?” 

 

La tensione fra i due ormai si può percepire più affilata di una lama stessa. Saga si libera della ripresa e senza dar risposta andandosene. 

Aiolos scaraventa una sua scarpa addosso alla porta dalla rabbia. 

 

Demetra vede Saga andarsene ancor più arrabbiato di quando era arrivato e non osa intromettersi, rimanendo in silenzio. 

 

 

Intanto Alexiel si trova alla terza casa, dove Saga l’ha trascinata e rinchiusa in una stanza, può vedere solo da una piccola finestra il cielo azzurro e sentire l’ebbrezza del vento sul suo viso. 

All’improvviso sente aprire la porta che era stata chiusa dall’esterno a chiave e vede Saga con la guancia sinistra arrossata e gonfia.

 

Si avvicina a lui sfiorandogli la guancia, preoccupata di ciò che ha fatto con Aiolos, e Saga si lascia toccare da lei osservando in silenzio le sue movenze. 

 

Alexiel: “Quella di… allenarmi non ne era a conoscenza Aiolos… lui non sapeva nulla…" 

 

Saga continua a stare in silenzio e Alexiel incrocia lo sguardo di lui. Ad un certo punto Saga percepisce calore sulla sua guancia e le iridi di lei cambiano colore, divenendo dorate, e il dolore svanisce insieme al gonfiore. 

 

Saga le afferra il braccio mentre lei abbassa lo sguardo e afferrandole il mento per alzarle il volto con l’atra mano le sue iridi sono tornate normali, verdi smeraldo come sempre;

“Possiedi… il cosmo…” 

 

Alexiel gli sorride senza dire nulla ma il suo sguardo è triste. 

 

Saga non se ne capacita di come non si è mai accorto di una simile cosa, non ha mai avvertito niente in lei, e sente una rabbia percorrergli dentro. 

 

L’atmosfera intorno a loro comincia a cambiare, delle guardie fanno irruzione alla terza casa. 

L’ancella di Saga, Miyabi, lo avverte immediatamente e quest’ultimo va a controllare lasciando le due ragazze. 

 

Guardia: “Sommo Saga, siamo qui per ordine del Grande Sacerdote!”

Saga: “Parlate!” 

Guardia: “Abbiamo ordine che ci consegnate Lady Alexiel! Sappiamo che è qui e dobbiamo portarla immediatamente in tredicesima!” 

 

Saga rimane spiazzato, non si spiegava chi avesse detto che era da lui. Che fosse stato Aiolos? No, non crede che possa essere stato lui. Allora chi? 

 

Le guardie entrarono senza attendere risposta dal Saint dei Gemelli, non potendo ribattere in alcun modo un ordine di Shion, prendendo Alexiel e trascinandola fuori, con le dovute maniere. 

Alexiel e Saga si guardano per un attimo senza dirsi nulla e l’ancella raggiunge Saga, preoccupata per ciò che è appena avvenuto. 

 

Quasi alla nona casa vedono Aiolos in piedi, sopra alla scalinata, con il piccolo Aiolia. 

 

Il bambino rimane stupito nel vederla vestita in modo completamente diverso dal solito trovandola molto bella; 

“Una sacerdotessa guerriera.... bella...” 

 

Aiolos non risponde ma mette una mano in testa ad Aiolia strofinandogli i capelli, non comprendendo il motivo di tale azione da parte della ragazza. 

Arrivati all’ingresso Aiolos si sposta facendoli passare. 

 

Alexiel nota la guancia gonfia di Aiolos rivolgendogli due sole parole;

“Mi dispiace....”

 

Arrivano in tredicesima e le guardie fanno entrare la fanciulla alla sala del trono. 

Alexiel avanza avendo di fronte Shion, seduto, guardandola fissa negli occhi.

 

Il Grande Sacerdote si alza andandole incontro, con aria seria;

“Mi è stato riferito che sei andata al campo di addestramento femminile, vero?”

 

Alexiel si sente agitata ma non può sfuggire alle domande;

“Si...”

 

Shion cerca di mantenere la sua collera;

“Motivo?”

 

A lei trema la voce nel rispondere;

“N...non voglio pesare su nessuno.... v-voglio essere in.... in grado di... difendermi da sola...”

 

Non riesce più a guardare suo padre in faccia e trema, non pensava di aver fatto una cosa tanto grave da mettere tutti in agitazione. 

 

Shion si allontana, sospirando, visibilmente arrabbiato;

“Non ti è più permesso di andare in nessuna missione, sarai perennemente esiliata qui al tempio e per un po’ non uscirai dalle tue stanze!”

 

Alexiel rimane sconvolta dalle parole di Shion cercando di replicare e vedendo dietro il tendaggio Mayura del Pavone, essendo stata lei a riferire l’accaduto al Grande Sacerdote. 

 

Shion si volta verso Alexiel, stavolta urlando, cosa che non aveva mai fatto verso di lei;

“Signorina, non ti permetto di giocare alla guerra e non uscirai mai più dal Grande Tempio! Non è un gioco e si può perdere la vita! Tu non sai cosa significa perdere i propri compagni e non sapere se tu tornerai vivo a casa! Sei solo una bambina che si è avvicinata ad un mondo che non le appartiene e non ti permetto di istaurare rapporti ancora più stretti con i Saint, di qualsiasi rango! Verrai sempre accompagnata dalle ancelle, in qualunque cosa tu farai da oggi in poi! Sono stato chiaro?”

 

Gli occhi di Alexiel si riempiono di lacrime, scoppiando a piangere, ed esce dalla stanza del trono andando nelle sue stanze chiudendosi. 

Si butta sul letto, stringendo le lenzuola, e nella sua mente riecheggiano le parole appena pronunciate da suo padre. 

 

Shion si siede sul trono, chiudendo gli occhi, non capendo più se sta facendo la cosa giusta. Sa benissimo che non può tenerla lontana dai Saint, tanto meno dai Gold. 

 

 

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Capitolo 37
*** Tristezza ***


Sono passati cinque giorni da quando Alexiel non è più potuta uscire dalle sue stanze private e Shion si trova spesso rinchiuso nella biblioteca della tredicesima casa a leggere dei grossi volumi, o meglio sfogliandoli distrattamente visto che conosce molto bene il loro contenuto. Purtroppo non riusciva a trovare nessuna risposta per poter tenere la ragazza lontana dalla guerra sacra. 

 

Albafica, venuto in spirito per allenare il piccolo Aphrodite come successore del Saint dei Pesci, guarda fuori dalla finestra ricordando il tempio degli anni passati;

“Se ci fosse stato il Sommo Sage... non avrebbe esitato a impiegare la fanciulla nel suo ruolo!”

 

Kardia guarda i vari libri trovandoli uno più noioso dell’altro; 

“Infatti non ha esitato un attimo a mettere la Dea Athena al suo posto, nonostante la giovane età che aveva!”

 

Shion sospira chiudendo gli occhi per un secondo e chiude il libro; 

“Voi due... non avete niente da fare che stare a dare noia a me? Non avete due bambini da far diventare i prossimi Gold Saint?” 

 

Kardia: “Shion... ti conosciamo bene! Sei sempre stato un sentimentale e hai sempre preso a cuore tutto e tutti! Hai tenuto con te la bambina e adesso la consideri talmente tanto come tua figlia, anche se non lo è, che non vuoi che tracci il suo vero destino!”

Albafica: “In questo tempo si è manifestata Krystallos e non puoi farci nulla, Shion! La sua anima è legata ai Gold Saint di questa epoca!”

Shion: “Basta, tutti e due! Vi ricordò che noi non abbiamo lottato al fianco di Krystallos!” 

Albafica: “Krystallos si manifestò negli anni che molti di noi non erano ancora dei Gold, ma io e Manigoldo l’abbiamo vista, come l’hanno vista Sisyphus, il mio maestro, il Sommo Sage, Ilias del Leone, e anche Aldebaran e Aspros! Donò il suo sangue a tutte le dodici Cloth...”

Shion: “Si... so come è andata... però alla fine non abbiamo avuto lei....”

 

A Shion viene alla mente un ricordo. 

 

Kardia: “Però Tenma disse che era intervenuta nel mondo dei sogni... quando fu imprigionato il cosmo di Sisyphus!”

Shion: “...Ora che ci penso intervenne davanti a me e Dohko, nell’ultima battaglia contro Hades, riunendo tutti i nostri cosmi! Aveva lunghi capelli biondi... proprio come la mia Alexiel!”

 

Albafica si avvicina a lui toccando il tavolo;

“Puoi tenerla lontana quanto vuoi... ma in questo tempo lei è qui, vicino ai Gold, e presto apparirà Athena!”

 

Shion guarda per un attimo Albafica sospirando e distoglie quasi subito lo sguardo da lui, guardando il libro che tiene in mano. 

 

 

Intanto Alexiel è sdraiata sul letto guardando verso il soffitto e contemplando sempre la solita cornice in gesso con lo sguardo spento, chiedendosi quanti giorni ancora doveva stare lì. 

Improvvisamente sente dei rumori sulla terrazza, tanto da catturare la sua attenzione e riportarla alla realtà. 

 

Si alza aprendo la porta finestra con i suoi tendaggi, e un piccolo Aiolia corre ad abbracciarla con tutta la forza che ha, vedendo dietro di lui Mu e Aiolos. 

 

Mu: “Ciao, sorella!” 

Aiolia: “Non sei più venuta a vedere i miei allenamenti!”

 

Fa un visino contrariato e Alexiel lo ricambia con un dolce sorriso, scompigliandogli i capelli. 

 

Alexiel: “Scusami, piccolo...”

 

 

Intanto un’altra persona si è introdotta nella parte del tredicesimo tempio riservata alla fanciulla e osserva in silenzio tutta la scena.

 

 

Alexiel li guarda preoccupati;

“Non dovreste essere qui... se qualcuno vi vede... sarebbero solo guai!”

 

Mu: “Ho usato il teletrasporto, tranquilla!”

Alexiel: “Non è questo, ma...”

Aiolos: “Siamo stati attenti a celare il nostro cosmo!”

 

La fanciulla alza lo sguardo verso di lui, troppi giorni sono passati dall’ultima volta che ha visto le sue iridi verdi, e dalla missione in Egitto non si sono più concessi momenti per loro. 

 

Sembra un eternità per Aiolos e in qualche maniera le sembra cambiata ai suoi occhi, ogni volta che la vede diventa sempre più bella, più femminile, più donna.

 

Mu avverte un mutamento nel giovane Sagittario, nell’animo intimo, e decide di portarsi via Aiolia, non molto collaborativo, lasciandoli soli. 

 

Aiolos: “Piccolo, ma sveglio, l’Ariete!”

 

Alexiel si avvicina ad Aiolos;

“Devi andar via anche tu, prima che si accorgano della tua presenza!”

 

Aiolos le afferra una mano portandola al suo petto, al suo cuore, facendole ascoltare i battiti,  e l’afferra con decisione alla vita, lasciando stupita la ragazza e non solo, anche chi li sta osservando non riesce a comprendere il comportamento del giovane Sagittario. 

 

Aiolos: “Perché andare via? Non senti il canto delle stelle? ...Esse accompagnano ogni nostro passo diventando musica!” 

 

Comincia a muoverla, dondolando insieme a lei, come se sentisse veramente della musica, canticchiando, e la fanciulla trova molto dolce quello che sta facendo nei suoi confronti, acconsentendo di fare ciò che lui desidera in quel momento. 

 

 

Colui che li sta osservando comincia a sentire disagio nel proprio cuore, come un fastidio incontrollato. 

 

 

Aiolos si avvicina all’orecchio di lei parlandole;

“Perché... vuoi diventare una sacerdotessa guerriera?”

 

Alexiel si blocca di colpo guardandolo spaesata;

“I...io...”

 

Aiolos la stringe a se;

“Tu hai detto che insieme a me non hai paura... allora... non averne, perché qualsiasi cosa succederà io ti proteggerò! Non dovrai combattere... piccola mia!”

 

Alexiel si sente accaldata e il cuore lo sente battere dentro di lei a ritmi veloci, è incredibile come davanti a lui, solo a lui, riesce a sentirsi indifesa, senza alcuna protezione, fidandosi veramente di lui in tutto. 

 

Si sentono attratti l’uno dall’altra e pian piano avvicinano le loro labbra scambiandosi un tenero bacio, ma  diverso dal primo. Più dolce, passionale ma anche con una naturalezza che ha ormai preso il posto del precedente imbarazzo. Le loro labbra si cercano sicure e desiderose l'uno dell'altra perché troppo a lungo si erano cercate e adesso avevano bisogno di appagare l'attrazione reciproca che provano.

 

 

L’uomo che li osserva scatta di una rabbia incredibile che gli pulsa ogni nervo del suo corpo, andandosene via. 

 

 

Arrivato alla dodicesima casa fece per scendere, voleva allontanarsi il prima possibile da quel posto, prima che avrebbe fatto a botte con qualsiasi persona gli fosse capitata a tiro, quando una guardia che lo stava cercando lo ferma.

 

Guardia: “Sommo Galan! La stavo cercando, è da stamani che cerco di consegnale una lettera!”

 

Galan si blocca, anche se la rabbia pulsa sempre dentro di lui, volendo tirare un pugno in pieno volto alla guardia innocente, si domanda chi può avergli scritto;

“Una lettera?”

 

La guardia consegna a Galan e quest’ultimo la apre subito leggendone il contenuto, avendo visto che il mittente è sua sorella. 

Appena letta la rabbia sparì e fece posto l’amarezza, il vuoto si impadronì di lui immediatamente. La accartoccia con la mano e scende in silenzio le dodici case, senza ringraziare la guardia, alla nona casa aveva tenuto il capo chino. 

Appena fuori dalla casa dell’Ariete pensa alla maniera su come risolvere la questione contenuta sulla lettera e ciò che balenava la sua mente era impossibile. 

 

 

Durante la notte, circa le 2:45 am, Alexiel si sveglia di soprassalto sentendo rumori venire all’interno della tredicesima casa. Si alza mettendosi una vestaglia ed esce fuori dalla sua camera vedendo una guardia molto allarmata. 

 

Guardia: “Milady, state nelle vostra stanza! Siamo in allerta!”

Alexiel: “Cosa sta succedendo?”

Guardia: “Non posso dirvi la motivazione, mi dispiace!” 

 

La guardia fa entrare Alexiel nuovamente nella sua stanza non comprendendo una simile agitazione. 

Decide di uscire in terrazza e nelle sue iridi compare una luce tramutando il colore dei suoi occhi in oro, alzando gli occhi al cielo vede la costellazione del Leone.

 

Alexiel: ‘Il Leone sta soffrendo...’ 

 

Stringe la sua vestaglia piegando le sue ginocchia, rannicchiandosi su se stessa, tenendo il volto rivolto verso le stelle e le lacrime rigano il suo viso. 

 

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Capitolo 38
*** Scelta ***


NOTA: Questo capitolo è ripreso da ‘I cavalieri dello zodiaco episode g’ vol. 10 

 

 

 

 

 

Il mare si dimostra molto agitato e presto sarebbe stato il tramonto. 

Il vento emana un suono fra le sbarre della prigione di Capo Sunion e degli schizzi d’acqua arrivano alle ginocchia del prigioniero che sta ospitando. 

 

Il profumo del mare è dolce rilasciando il calore del sole e il prigioniero, con le braccia incatenate è seduto a terra con le gambe incrociate, alza lo sguardo che aveva rivolto verso il basso e vede una persona avvicinarsi a lui con una mantella del colore del cielo notturno. Il cappuccio ne copre il volto non riuscendo a comprendere chi sia. 

 

Lo guarda fisso, non comprendendo il perché si trova in quel luogo e cosa voglia da lui. 

Sopratutto non ne percepisce nessun cosmo ed è alquanto strano. 

 

Vede i suoi movimenti un po’ impacciati facendo molto attenzione a dove mette i piedi, decidendo di appoggiarsi con una mano alla parete rocciosa notando che essa era molto sottile ed esile, avendo scoperto anche il braccio. 

Alzando il volto, per vedere dove adagiare la mano, un ciuffo di capello biondo mosso fuoriesce dal cappuccio. 

 

Galan ha un sussulto di stupore; 

‘Milady...?’ 

 

Si volta verso Galan mostrando così il suo volto e si avvicina verso la prigione afferrando con entrambe le mani le sbarre, crucciando il suo sguardo, pieno di sofferenza per Galan. 

 

Galan la fissa per qualche secondo in silenzio, ricambiando il suo sguardo;

‘Voi.... non dovete stare in un simile luogo!’

 

La fanciulla si toglie il cappuccio e si inginocchia rimanendo attaccata alle sbarre, alla stessa altezza di Galan;

‘Come potevo non venire...? Il Leone è sofferente...’

 

A quelle parole Galan abbassa lo sguardo, addolorato e arrabbiato allo stesso tempo, stringendo nel pugno la catena che gli tiene le braccia incrociate dietro la schiena. 

 

Alexiel lo guarda senza saper cosa dire per dargli un po’ di conforto. 

 

Il ragazzo sospira profondamente tenendo sempre lo sguardo basso;

‘...avrei voluto diventare un Saint... avrei voluto proteggervi dal vostro destino... mi siete molto cara al mio cuore...’

 

Alexiel: ‘Quale destino?’ 

 

A queste parole Galan rimane sconcertato alzando il voto verso di lei, mettendosi in ginocchio avvicinando il suo volto verso quello della fanciulla;

‘....voi.... voi non sapete ancora? Il Grande Sacerdote non.... ?’ 

 

Alexiel non comprende le sue parole;

‘Cosa dovrebbe dirmi?’

 

A Galan trema un po’ la voce; 

‘Il vostro... destino... voi siete Krystallos!’ 

 

Alexiel lo guarda senza parole, pensando che in passato aveva letto qualcosa a riguardo, e Shion le aveva impedito di sapere. 

 

Sentono un fruscio e vedono arrivare il piccolo Aiolia che si sorprende di vedere anche Alexiel. 

Corre immediatamente da entrambi. 

 

Galan: ‘Aiolia?’

 

Aiolia abbraccia Alexiel e afferra anche lui le sbarre rivolgendo lo sguardo a Galan;

‘Galan, tu...’

 

Galan lo guarda con severità; 

‘Questa è la prigione in cui viene segregato chi si è macchiato di un crimine! Non è un posto adatto ne per i bambini ne per le donne!’ 

 

Aiolia è visibilmente preoccupato;

‘Tu non sei un criminale! Non ci credo!’

 

Galan si rimette seduto incrociando le gambe e guarda dritto negli occhi Aiolia;

È vero, ti dico! Dinnanzi al santuario siamo tutti uguali! Io ho commesso un crimine, è ciò fa di me un criminale! Ecco perché sono in carcere!’

 

Il volto di Alexiel cambia visibilmente guardando Galan con occhi molto preoccupati.

 

Galan: “Si… sono tuo colui che ha rubato il tesoro segreto del Santuario!” 

 

Alexiel si porta una mano sulla bocca cercando di non emettere nessun suono. 

 

Aiolia: “Il tesoro…?”

 

Galan abbassa lo sguardo da entrambi; 

“Questo luogo è ciò che più si addice a un ladro come me! Avanti… cercate di far ritorno a casa! Milady, voi non potevate nemmeno uscire…. E tu, Aiolia, tuo fratello si starà preoccupando!”

 

Il vento cambia improvvisamente direzione portando con se una voce maschile;

“Sono preoccupato, è vero… ma non soltanto per mio fratello ed Alexiel… anche per te, Galan!”

 

Aiolia si sorprende nel vedere suo fratello esclamando il suo nome. 

 

Aiolos: “Non posso credere che il mio amico, il guerriero che si è addestrato insieme a me per tutti questi anni, commetterebbe mai un crimine senza una ragione valida! Cos’è successo?” 

 

Galan esita a rispondere e un silenzio assordante sembra avvolgerli, finché non comincia a raccontare;

“Ricevetti una lettera da mia sorella! Sapevo che le condizioni di salute di mia madre erano peggiorate, ma non vi erano rimedi! No… un modo c’era, ma non osavo arrivare a tanto!”

 

Aiolos si stupisce delle parole di Galan;

“Galan! Non avrai mica… tentato di rubare l’ICHOR?”

 

 

Il sangue degli Dei greci differisce da quello umano. La sorgente dell’immensa forza di cui gli Dei sono dotati, nonché della loro immortalità, risieda nel sangue blu che scorre nelle loro vene. 

Un sangue miracoloso, in cui si condensa il loro divino cosmo. ESSO PRENDE IL NOME DI ICHOR. 

 

 

Alexiel : “Pare che l’Ichor abbia il potere di curare qualsiasi ferita o malattia umana, in effetti…”

Aiolia: “Sin dall’antichità l’ichor appartenente alla Dea Athena… viene tramanda all’interno del santuario come un tesoro!” 

Aiolos: “Hai rubato l’Ichor per tua madre? …perché non me ne hai fatto parola?” 

 

Galan sospira facendo un sorriso triste; 

“Se l’avessi chiesto a una persona buona come te avresti certamente fatto di tutto per discuterne col Grande Sacerdote! Una simile imprudenza da parte di un cavaliere d’oro sarebbe costata l’ordine del santuario! Inoltre… ormai era troppo tardi! Quando ho rubato l’Ichor, mia madre ci aveva già lasciati!” 

 

Aiolos: “Ma una simile motivazione potrebbe guadagnarti la clemenza del Santuario! Parlerò io stesso con il Grande Sacerdote in persona!” 

 

Galan reagisce in malo modo inveendo su Aiolos; 

“Fatti gli affari tuoi! Io ho commesso il crimine! L’ho fatto con piena cognizione di causa, e non ne sono pentito!”

 

Galan si calma un attimo, mettendosi composto a sedere, guardando dritto negli occhi Aiolos;

“Tuttavia… ho una richiesta! Prometto di combattere contro l’uomo scelto dal Santuario… fino alla morte! La mia sola supplica… è che questi sia tu! Voglio che sia tu a rappresentare il Santuario! Voglio che sia tu a ricevere tutta la mia forza! Questa è l’ultima richiesta… che faccio a un amico!” 

 

Alexiel e Aiolia guardano Galan sorpresi e perplessi, Aiolos sta qualche minuto in silenzio fino a quando si avvicina prendendo in braccio Alexiel e dando la schiena a Galan.

 

Aiolos: “Ci incontreremo nell’arena domani al tramonto! Ne informerò io stesso il Santuario!” 

 

Alexiel vorrebbe dire qualcosa ma nel vedere lo sguardo serio di Aiolos si blocca e Aiolia segue il fratello in silenzio, lasciando solo Galan. 

Aiolia si domandava il motivo del perché doveva combattere. 

 

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Capitolo 39
*** Cambiare destino ***


Tirare con l’arco è esattamente uno specchio dell’anima. Aiolos non fa altro che tendere il suo arco nella speranza di ritrovare la sua pace interiore per ciò che dovrà affrontare l’indomani. Il Grande Sacerdote Shion ha acconsentito alla richiesta di Galan e domani si troveranno faccia a faccia in Arena, per l’ultima volta. 

Ma per quante frecce scoccasse andavano tutte nella direzione sbagliata. 

Alexiel lo guarda di schiena, in silenzio, non avendo il coraggio di dire una sola parola per ciò che lo avrebbe atteso, ma solo osservandolo in quella maniera comprende che il volto di lui è rigato da lacrime amare. 

Il Sagittario sto soffrendo per le sorti del suo amico. 

Prova a scoccare un ultima freccia ma questa va a finire contro una roccia spezzandone la punta che attiva ai piedi della fanciulla dietro di lui. 

Alexiel si china nel prenderla e Aiolos si volta verso di lei, con gli occhi arrossati e lo sguardo spento. 

 

Alla ragazza stringe il cuore nel vederlo cosi. 

 

Aiolos: “Ti riporto in tredicesima.... non dovevi nemmeno uscire da lì!”

Alexiel: “M-mi dispiace... ma non ho potuto far altrimenti... “ 

 

Abbassa lo sguardo da lui stringendo la punta della freccia che detiene in mano mettendola vicina al suo cuore e ricordando le parole di Galan: Krystallos. 

 

Aiolos si avvicina a lei riprendendola in braccio e in men che non si dica, avvolti da una luce dorata, si ritrovano sulla terrazza delle stanze interne di lei facendole appoggiare i piedi a terra. 

Non riuscendo a dire una sola parola, Aiolos era già scomparso, lasciandola sola. 

 

 

Apre la sua mano guardando la punta della freccia e decide di uscire nuovamente dalle sue stanze, facendo attenzione a non essere vista dalle guardie entrando nella biblioteca personale del Grande Sacerdote. 

Il Grande Tempio non è solo il luogo in cui si celebra il culto di Athena, ma al suo interno è racchiudo un’immensa conoscenza e di sapere ricca di ogni genere di libri. 

Tutto ciò che era accaduto nei secoli e nelle guerre precedenti è tutto scritto nei tomi che si trovano di fronte a lei, niente e nessuno le avrebbe impedito di sapere di è realmente. 

Le gesta dei cavalieri, il sacrificio degli eroi, il ricordo dei sopravvissuti e ciò che stava dietro a krystallos, le sue origini. 

Tutto in quel luogo sa di storia e di leggenda.

Al suo interno vige il più assoluto e rigoroso silenzio e i colori all’interno cambiano a seconda della luce che filtra dalle finestre.

 

 Avanzando nota la figura di uomo che si alza in piedi chiudendo il libro che tiene in mano e si toglie gli occhiali posandoli sul tavolo sorridendo alla fanciulla pronunciando parole alquanto strane per lei; 

“Ti stavo aspettando, Krystallos!” 

 

 

L’indomani nel pomeriggio Aiolos è seduto sulle scale della nona casa con indosso l’armatura del Sagittario e la testa china. Tutti i suoi pensieri sono rivolti a Galan, essendo consapevole delle regole del santuario che dovrà arrivare ad ucciderlo con le sue stesse mani. Dopo tutto anche Galan è consapevole di ciò.

 

Dopo poco arriva Aiolia pèreoccupatissimo per il fratello;

“Aiolos… perché devi combattere?” 

 

Aiolos alva leggermente il capo ma senza guardare Aiolia; 

“Perchè questo è ciò che lui desidera, ecco perché devo combattere!”

 

Aioloa rimane perplesso e Aiolos si alza in piedi con lo sguardo rivolto dritto davanti a se; 

“Accettare una sfida e affrontare un avversario con tutte le proprie forze… è il dovere di ogni cavaliere… anzi… di ogni uomo!” 

 

Aiolia: “Però… Lui è tuo amico! Perché vuoi combattere sapendo che dovrai togliergli la vita?” 

 

Aiolos comincia ad incamminarsi scendendo la scalinata e dando la schiena ad Aiolia; 

“Proprio perché è un amico, Aiolia… proprio perché è un amico, lo affronterò!” 

 

Dopo circa dieci minuti Aiolos arriva in arena e gli si presenta davanti la figura di Galan ad accoglierlo con un sorriso;

“Mi batterò con tute le mie forze, Aiolos!” 

 

Aiolos ricambia il suo sorriso; 

“Naturalmente! Anch’io combatterò con tutte le mie forze che ho in corpo!”

 

Gli spalti sono graniti di spettatori e anche il Grande Sacerdote si appresta ad assiste allo scontro dei due. La battaglia si deciderà in un sol colpo e in tale colpo ognuno infonderà tutto se stesso. 

 

L’inizio della lotta, colpo su colpo, combattono senza risparmiarsi.

Il flusso delle stelle scorre come corrente elettrica arrivando ad essere avvertita in tutto l’universo, le costellazioni sono in subbuglio da tale energia. 

 

Galan è appena riuscito a schivare un colpo di Aiolos di estrema potenza pensando che la tecnica di un Gold Saint è superba. Pensando anche che Aiolos è il vanto di tutti i guerrieri ed è spiegato il motivo del perché ha voluto che il suo ultimo avversario fosse proprio lui;

“Tu sei mio amico, Aiolos, e io ti rispetto dal profondo del cuore! Un fiero guerriero… preferisce perire per mano amica!”

 

Sferra uno degli attacchi più forti incrementando il suo pugno di potere, andando a scagliarsi poi sul muro frantumandolo e alzando polvere.  

 

Tutti vedono l’armatura del Sagittario ricomporsi nella sua forma originaria.

Compare Aiolos con indosso solo i pantaloni e le fasciature ai bracci. 

 

Galan rimane stupito, esattamente come gli spettatori del tempio;

“Hai subito il mio attacco dopo esserti levato l’armatura? Perché?” 

 

Aiolos: “In questo modo combatteremo alla pari! Non ti affronto in quanto Saint di Athena, ma in quanto uomo! E per tanto mi batterò ricorrendo a tutte le mie forze!” 

 

Alza entrambe le braccia per poi abbassare solo il sinistro come a disegnare un cerchio incrementando la sua energia derivante dalle sue stelle;

“Ardi, mio Cosmo! Alzati in volo insieme al mio spirito!” 

 

Delle frecce dorate si manifestano pronte ad essere scagliate;

“INFINITY BREAK!” 

 

Fasci di luce vanno in direzione di Galan lasciandolo meravigliato di quanta potenza ancora avesse il Saint del Sagittario, come se fosse infinita. 

 

Una fanciulla si appresta ad arrivare da Shion con uno sguardo molto accigliato, tanto da far rimanere sbalordito quest’ultimo. 

 

Shion: “Alexiel?” 

Alexiel: “Perché esige una simile regola? Galan ha fatto ciò per salvare la vita a sua madre! Tu come avresti agito? Io per te avrei fatto ciò!” 

 

Alexiel si aggrappa alla tunica di Shion cercando di trattenere le lacrime e le ultime parole della ragazza hanno colpito l’uomo. 

 

Un boato, il colpo di Aiolos è andato a segno contro Galan. 

 

Tutto l’universo svanisce in bagliori dorati. 

 

Vedono Galan inginocchiato a terra perdendo sangue e Alexiel si rivolge nuovamente a Shion; 

“Le sue intenzioni erano nobili… Io non sono Athena, quindi non ho diritto di parola ma… è veramente necessario tutto questo?”

 

Aiolos si appresta per il prossimo colpo ma Shion lo blocca. 

 

Shion: “Medicate immediatamente Galarian Steiner e lo scontro finisce qui, con la vittoria di Aiolos del Sagittario!” 

 

Shion si appresta ad andarsene e sia Aiolos che Galan guardano Alexiel, nel mentre quest’ultimo viene medicato. 

 

 

In questa battaglia Galan ha perso sia l’uso del braccio e dell’occhio destro. 

 

 

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Capitolo 40
*** Leone ***


È ormai calata la notte al Grande Tempio e Shion decise di andare in Altura a contemplare le stelle, di cercare di interpretare i segni e comprendere ciò che sarebbe stato della Costellazione del Leone ponendosi domande a riguardo. 

Ormai Galan aveva perso la possibilità di diventarlo con il suo reato e il Leone si avvertiva essere spento. 

Manca solo un cavaliere all’appello, appartenente alla Costellazione della Vergine, e ora è vagante anche il Leone. 

 

 

Nel silenzio che riecheggia alla tredicesima casa si ode solo l’eco dei passi dirigersi verso la biblioteca. Essa è solo illuminata da fiaccole dando una sensazione surreale al luogo e quasi magica. 

 

Le guardie annesse non sentono alcun rumore se non una leggera brezza sfiorarli e quindi non sanno che dentro la biblioteca ci sono due persone che si sono appena incontrate dopo tantissimi secoli. 

 

I due si fissano per qualche secondo dopo aver materializzato le loro essenze e chi porta gli occhiali sorride a chi ha difronte;

“Spero che il mio operato sia stato di tuo gradimento!” 

 

  • “Ti ringrazio, visto che non potevo...” 
  • “La fanciulla ti ha già incontrato nei suoi sogni... cosa sarebbe cambiato?”

 

L’uomo rimane per qualche secondo in silenzio abbassando leggermente lo sguardo e mostrando un lieve sorriso sul suo volto;

“Presto quella fanciulla vedrà il mio stesso io, in carne ed ossa, in questo luogo, ma non in questo tempo! Ma prima volevo che fosse consapevole del suo destino... per prepararla!” 

 

L’altro interlocutore si toglie gli occhiali giocandoci con le mani e guarda avanti a se;

“Sisyphus... quella ragazza è la Krystallos anche dei nostri giorni, giusto?” 

 

Sisyphus lo guarda sospirando;

“Si.... è lei, Degel! Di cui si prese cura mio fratello Ilias...” 

 

Sisyphus si interrompe. 

 

Degel: “Sa Shion che lei era anche la nostra Krystallos?” 

Sisyphus: “No...”

Degel: “Oltre a te... chi altri sa?” 

Sisyphus: “Lo sapevano mio fratello e Regulus... ovviamente anche il Sommo Sage!” 

 

Degel non domanda altro su questo argomento.

 

 

Alla nona casa del Sagittario Aiolia comincia ad agitarsi in sogno, sudando leggermente e tenendo le lenzuola strette nei suoi pugni. 

Sembra trovarsi in una grotta fredda e umida. Al suo orecchio sente solo lo scivolare dell’acqua sulle rocce e non vede nessuna fine ne da una parte ne dall’altra. Solo una pallida luce che gli permette di vedere dove mettere i piedi ma niente di più, non capendo da dove possa arrivare. 

 

Mentre cammina non può far altro che pensare a ciò che ha dovuto affrontare suo fratello. Per volere di un amico, proprio perché amici, si sono dovuti affrontare. Le leggi del tempio sono assai severe e se qualcuno sgarra ne deve pagare le conseguenze, anche se sono a fin di bene. 

Una dura legge, ripensandoci. 

All’improvviso viene colpito da un suono, come se fosse un richiamo, dentro la sua testa dai capelli mossi, portandosi le mani sopra di essa e inginocchiandosi a terra. 

Esso diventa sempre più forte tanto da farsi toccare quasi con la fronte il suolo roccioso su cui si trova. 

Digrigna i denti e tiene gli occhi chiusi strettamente quando di scatto alza la testa verso il soffitto aprendoli. 

Un ruggito di leone, forte e potente, riecheggia in tutta la grotta. 

Aiolia rimane in ginocchio ma con la schiena dritta, abbassando leggermente lo sguardo, il cuore gli sussulta in petto tanto da portare un lieve affanno, e stringe i pugni di entrambe le mani. 

Nelle sue vene il sangue comincia a bruciare da quanto viene pompato velocemente, un aura dorata lo avvolge e una volta aperti gli occhi, a fissare un punto preciso davanti a lui, essi diventano dorati. 

Porta il suo pugno destro all’altezza della sua vita, inclinando il torace, e sferra il suo pugno con tutta la forza che possiede, disintegrando qualsiasi cosa si trovi sul suo cammino. 

Quella grotta che lo circondava svanisce sgretolandosi, nel mentre lo sguardo di Aiolia torna ad essere normale. Lo scenario cambia davanti a lui alzandosi in piedi. 

Era circondato da vasta vegetazione, un luogo quasi surreale, come quello delle favole, ma la sua attenzione si concentro sul soffio del vento essendo carico di elettricità. 

Voltandosi vede davanti a se una figura enorme di fuoco, a forma di leone, con una gemma dorata sulla fronte. 

Il leone mostra la sua dentatura al giovane emanando un ruggito, ma non scompone quest’ultimo che invece lo guarda fisso negli occhi, senza terrore alcuno. 

I due si fissano, in silenzio, non quantificando quanto tempo passasse, ma a un certo punto il leone fa la sua prima mossa avvicinandosi ad Aiolia che rimane ancora a guardarlo, come se stesse studiando le sue mosse. 

La creatura di fuoco china la fronte su quella del giovane illuminando la gemma. 

 

 

In Altura, improvvisamente, Shion vede una scia luminosa dorata scendere verso la casa del Leone. 

Non è un meteorite scontrato con l’atmosfera terrestre ma qualcosa di spirituale. 

E improvvisamente sente una potente energia provenire dalla Costellazione del Leone, tanto da svegliare chi possiede il cosmo. 

 

Aiolos accorre immediatamente nella camera del fratello, trovandolo in piedi con gli occhi chiusi emanare un aura dorata. 

 

A un certo punto Aiolia sembra svegliarsi e l’aura scompare. Guarda suo fratello non comprendendo perché si trovi lì, nella sua stanza, con uno sguardo interrogativo. 

 

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Capitolo 41
*** Deathmask ***


Alexiel immerge i piedi nell’acqua vicino della cascata e nota dei pesci avvicinarsi a lei, guardandoli sorridendo ad essi. Si è seduta su una piccola roccia ai piedi del fiume, così da poter ammirare tutta la vegetazione sottostante. Sopra, poco più di metà della cascata, c’è una roccia sporgente dove siede da molti anni ormai Dohko, il cavaliere d’oro della Bilancia. 

Dohko la guarda sorridente, gli da allegria avere con se la piccola Alexiel. 

 

-“Non prenderci troppo gusto, lei poi viene via con me!”

Dohko: “Non sei per niente te gentile, Shion... però mi piacerebbe avere compagnia, dopo tutti questi anni di solitudine!”

 

Shion si mette seduto davanti a Dohko;

“Una settimana fa la costellazione del Leone sembra aver scelto il fratello di Aiolos del Sagittario, Aiolia, dopo ciò che è successo con Galan!*

 

Dohko: “I Gold Saint si stanno riunendo e presto arriverà la nostra Dea...” 

Shion: “È quando sarà io dovrò scegliere il mio successore!”

 

Volta il suo sguardo verso Alexiel che sembra divertirsi a giocare con i pesci del fiume che le vengano incontro, e non solo...

 

Aiolos le si avvicina porgendole una margherita che la fanciulla prende volentieri regalando a sua volta un sorriso dolce a lui. 

 

Shion non sta ascoltando più le parole di Dohko e decide di zittirlo un attimo per poter scendere. Dohko lo guarda stranito, ma appena abbassa lo sguardo comprende immediatamente del perché si è comportato così ridendo. 

 

Aiolos si sciacqua il viso e nota dal riflesso che ha dietro Shion voltandosi di scatto;

“Desiderate?*

 

Shion incrocia le braccia;

“Parlarti un attimo e prendo anche il tuo compagno, così non lo sto a ripetere! Tu, mia cara, continua pure a rilassarti!” 

 

Sorride alla piccola mentre fulmina con lo sguardo Aiolos e richiama anche Saga a parlare. 

Alexiel li guarda allontanarsi verso una casetta, il rifugio di Dohko, con uno sguardo interrogativo ma che subito si toglie dalla mente pensando ad altro, a ciò che le disse quella sera il precedente cavaliere dell’acquario, Degel. Se ne avesse fatto parola con Dohko, l’avrebbe ascoltata? Con Shion non poteva parlarne anche se voleva, ma conosceva troppo bene come sarebbe stata la sua reazione a un simile argomento come già successe in passato. Sembra quasi che sia un argomento tabù. 

 

Intanto Shion si era posto davanti ai due ragazzi a dando avanti e indietro. Saga ed Aiolos si guardavano non comprendendo il comportamento del Grande Sacerdote. 

 

Shion sospira rumorosamente;

“Io comprendo tutto... Non c’è niente di sbagliato in ciò, premetto... ma siete Saint!” 

 

Saga cerca di prendere parola; 

“Sappiamo di essere Saint... cosa ci vuole dire, Sommo Shion?” 

 

Shion guarda i due ragazzi sospirando ancora;

“Non è un sentimento vietato... ma può portarvi alla rovina! L’amore verso una persona, può rendervi forti e potenti ma anche deboli allo stesso tempo!” 

 

Aiolos si sente preso maggiormente in causa ma preferisce non dire niente e attendere cosa ha da dire Shion. 

 

Shion: “Come Saint siete richiamati al dovere e tale dovete rispettare... come Saint si può morire e lasciare i nostri cari... riflettete molto bene su ciò, prima di innamorarvi sul serio! Non è un gioco, ci sono in palio le vostre vite... potete andare in missione e non tornare più... oppure... la Guerra Santa ormai prossima!” 

 

Aiolos e Saga si guardarono e in effetti le parole di Shion erano giuste, tanto giuste da lasciare il cuore di Aiolos in subbuglio. Saga è inespressivo a riguardo. 

  

 

Dohko raggiunge la giovane fanciulla immersa ancora nei suoi pensieri, guardando l’acqua che scorre davanti a lei in maniera sfuggente;

“Qualcosa turba il tuo cuore, piccola?” 

 

Alexiel si desta dai suoi pensieri guardando Dohko non sapendo proprio cosa rispondergli. 

Appena schiude le labbra nel tentativo di dire qualcosa una potente energia viene percepita da tutti.

Il cielo cominciò ad oscurarsi improvvisamente e Shion esce immediatamente all’aperto accompagnato dai due giovani cavalieri. In un primo momento non compresero cosa stava succedendo e Dohko comincia a ci centrarsi per capirne la fonte. Ecco, delle immagini si stavano materializzando nella sua mente. 

Un nubifragio, fra la Sicilia e la Grecia, un imbarcazione sta affondando trascinando con se le persone che contiene a bordo. 

 

Dohko racconta ciò che sta appena avvenendo ma non riesce a comprendere la natura di quella tempesta, non era casuale. Shion ordina immediatamente ad Aiolos di intervenire. 

Il ragazzo accetta di buon grado richiamando a se la sua armatura indossandola. Una forte volta di energia si espande in tutto il territorio, smuovendo gli alberi, e in una luce accecante Aiolos scompare alla volta della direzione dove stanno avvenendo i fatti. 

 

 

In men che non si dica arriva nel luogo stabilito ma purtroppo per l’imbarcazione non c’è più niente da fare e trova solo un ragazzino riconoscendolo. È svenuto, ma ancora ben saldo a un pezzo di legno che è riuscito a tenerlo a galla nonostante le onde alte. Lo trae in salvo placando quella tempesta con il suo potente cosmo spiegando le ali, comprendendo che aveva ragione Dohko, essa non era di origine naturale altrimenti non sarebbe riuscito a placarla. Di ben più grande si era accanito su questo mare. 

Arrivano sulla riva della Grecia e Aiolos adagia il ragazzino svenuto sulla sabbia, spogliandosi delle sue vestigia che tornano al loro aspetto originario.

 

Dopo un po’ il ragazzino comincia a riprendere i sensi e vede poco più avanti di lui, di spalle, un ragazzo con una fascia rossa in testa e al suo fianco l’armatura del Sagittario. 

 

Aiolos si rende conto che si è destato, voltandosi; 

“Ben ripreso... ci rivediamo!” 

 

Il ragazzino lo riconosce immediatamente e si alza di scatto;

“Dove sono?” 

 

Aiolos: “Al sicuro... su terra Greca!” 

 

A quelle parole scattò qualcosa dentro di lui e fece per entrare nuovamente dentro l’acqua, ma Aiolos lo blocca ad un braccio;

“Dove pensi di andare, dopo ciò che ti è successo....” 

 

Non riusciva a ricordare il suo nome e il ragazzino si voltò verso di lui sorridendogli con un ghigno;

“Il mio nome adesso è Deathmask!” 

 

Aiolos rimase al quanto stupito da un simile soprannome, poi pronunciato da un ragazzino così piccolo, ma si notava che i suoi occhi hanno visto già troppo di ciò che c’è da vedere anche in un adulto. Morte e terrore. 

Deathmask voleva assolutamente raggiungere il luogo del naufragio non comprendendone il motivo finché con insistenza se lo fece dire, una creatura mitologica aveva attaccato l’imbarcazione in cui si trovava con l’intento di ucciderlo. Ciò che voleva era vendetta per se stesso. 

 

Aiolos: “Se si tratta di una creatura mitologica e da come l’hai descritto sicuramente un titano, Iperione, non è affatto uno scherzo per te... anche se sei stato allenato dal tuo predecessore... sei troppo immaturo per combattere!” 

 

Le parole di Aiolos lo fecero infuriare ancora di più, tanto da sprigionare un’energia sul suo corpo crescendo ed espandendosi sempre più. La sabbia cominciò a sollevarsi in senso circolare da avvolgere il corpo di Deathmask. Aiolos non poté far altro che portarsi un braccio sugli occhi per non venir accecato da essa.

Appena tutto sembra essersi calmato Deathmask appare indossando l’armatura del Cancro. 

Non poté far nulla per fermarlo, adesso gli era suo pari, anche se pur inesperto, e così partì immediatamente. 

Aiolos indossa anche lui l’armatura seguendolo immediatamente. 

 

Arrivano sul luogo del fatto e ad un certo punto ecco che compare davanti a loro il titano che aveva visto qualche ora prima Deathmask ed è proprio Iperione, in tutta la sua magnificenza e potenza. 

Il Cancro cominciò a dargli contro con i suoi colpi, ma furono lanciati senza nessun risultato apparente.  

 

Aiolos pensò al motivo del perché non è riuscito ad arrivare in tempo, lo stesso titano con la sua burrasca aveva frenato la sua corsa. 

In quel luogo cominciarono ad innalzarsi delle piccole luci, sono anime, sono le anime di coloro che sono morti a causa del titano. 

 

Aiolos: “Anche dopo che un’anima ha abbandonato il suo corpo, i pensieri che dimorano in lei non vanno perduti! Raccoglierò le forze di tutte queste anime disperse in mare.... e infonderò nel mio colpo l’ardente preghiera di queste anime! Deathmask... infondi il tuo colpo sul mio attacco, affinché divenga uno solo, insieme alle preghiere!” 

 

Aiolos impugna il suo arco tendendolo al massimo;

“Cosmo che hai raccolto in te le volontà degli uomini, trafiggi quel Dio!” 

 

Deathmask prepara il suo cosmo più potente unendolo al colpo di Aiolos scagliandolo. 

 

Esso viene dissolto nel nulla e il cielo ha cominciato a schiarirsi riportando il mare calmo. 

 

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