Quando ci si mette il destino

di Iaia89
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Cap.1 ***
Capitolo 2: *** Cap.2 ***
Capitolo 3: *** Cap.3 ***
Capitolo 4: *** Cap.4 ***
Capitolo 5: *** Cap.5 ***
Capitolo 6: *** Cap.6 ***
Capitolo 7: *** Cap.7 ***
Capitolo 8: *** Cap.8 ***



Capitolo 1
*** Cap.1 ***


Piccola premessa: se le conversazioni sono in corsivo è perché i personaggi stanno parlando in inglese, altrimenti stanno parlando ognuno nella sua lingua d’origine. Ho messo alcune note per fare chiarezza su alcuni termini o punti oscuri, anche se penso che chi arriva a questa storia è perché sa già di cosa stiamo parlando. In ogni caso buona lettura!
 
 
Miriam era davvero felice. Era un sogno che coltivava da anni ed ora era lì, a Seoul. C’era voluto del tempo per mettere via i soldi, ma all’alba dei suoi 27 anni suonati era riuscita a partire. Aveva approfittato del fatto che la rivista per la quale lavorava aveva dovuto chiudere i battenti. Adesso la aspettava un mese nella metropoli e non vedeva l’ora di visitarne ogni angolo ed assaggiare ogni tipo di cibo.
La sua passione per la Corea del Sud era nata un po’ per caso, quando un’amica le aveva consigliato di guardare un drama[1]. Prima non aveva mai neanche sentito parlare di questo Paese; quindi per curiosità aveva cercato delle informazioni ed aveva finito con l’innamorarsi di quella cultura così lontana dalla sua. Aveva anche iniziato ad ascoltare musica pop coreana, il K-pop, perché quando ci si interessa alla Corea è impossibile rimanerne immuni. Non conosceva molti gruppi, anzi per la verità ne seguiva veramente solo uno: i Super Junior. Considerava i membri del gruppo completamente pazzi, ma forse era proprio per questo che le piacevano così tanto. Soprattutto Choi Siwon - il più pazzo di tutti secondo il suo parere - la affascinava.
Per anni la Corea era rimasta solo un sogno, niente da voler veramente concretizzare. Poi un giorno era andata con i suoi genitori a visitare il Festival dell’Oriente ed aveva assistito ad un’esibizione di Sippalki[2]; da quel momento aveva deciso che prima di morire doveva mettere piede in Corea, costi quel che costi.
Su Facebook aveva conosciuto altre persone con la sua stessa passione e adesso stava proprio aspettando una di queste. Una ragazza che viveva a Seoul già da anni le aveva proposto di aiutarla ad ambientarsi una volta arrivata e quella sera doveva portarla ad assaggiare il tipico barbecue coreano. Miriam la stava giusto aspettando davanti ad un ristorantino anonimo in una vietta di Cheongdam[3] quando ricevette una telefonata.
«Pronto?»
«Ciao Miriam, sono Valeria. Mi dispiace tantissimo ma non riesco a venire stasera. C’è stato un problema in ufficio e mi hanno chiesto di rimanere anche la sera. Sai come sono fissati con il lavoro i coreani, non posso proprio dire di no… Se vuoi puoi cominciare a provarlo da sola, anche se ordini qualcosa a caso ti assicuro che è tutto buono. Se invece non te la senti ci organizziamo di nuovo per un’altra sera.»
«Ho capito… Dai non ti preoccupare, non fa niente. Penso che per stasera prenderò qualcosa di pronto al minimarket sotto casa. Dopotutto sono qui solo da due giorni e non vorrei fare figuracce a tavola.» Disse ridendo.
«Mi dispiace veramente. Prometto che mi farò perdonare.»
«Ma figurati, il lavoro viene prima di tutto. Ci risentiamo allora, ciao!»
«Ciao!»
Però Miriam era esitante. Voleva davvero tornare subito a casa o voleva raccogliere un po’ di coraggio ed entrare in quel ristorante?
 
[1] Serie televisiva sudcoreana.
[2] Lo Sippalki è una forma di arte marziale tradizionale coreana.
[3] Cheongdam è un’area del quartiere di Gangnam, famosa per i negozi di alta moda. Qui si trovano anche le sedi di SM, JYP, Cube e FNC Entertainment.

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Capitolo 2
*** Cap.2 ***


Siwon era contento di avere finalmente un paio di giorni liberi in cui potersi dimenticare dei suoi doveri da poliziotto. Non che facesse cose troppo impegnative o pericolose, ma alla lunga stavano diventando noiose. La giornata l’aveva passata in famiglia. Avevano fatto una passeggiata in un bel parco e aveva potuto spupazzarsi il suo amato cane Bugsy. Ma la sera l’aveva tenuta libera per gli amici. Non vedeva l’ora di rivedere gli altri membri dei Super Junior e mangiare assieme come ai vecchi tempi. Purtroppo gli unici che non avevano impegni lavorativi al momento erano Heechul e Leeteuk, e Siwon stava iniziando a pentirsi di essere uscito proprio con loro.
«Ma insomma Ma-Si, cosa ti costa? Sei proprio uno sfigato.»
«Hyung[1], sul serio, sto bene così…»
«Guarda che Heechul ha ragione. Ormai non sai neanche più come si parla ad una ragazza. Non sei il primo e non sarai neanche l’ultimo che viene tradito; ma devi reagire! Sono passati praticamente due anni, per l’amor del cielo! Non devi fare niente di strano, solo trovare una ragazza e parlarle. Almeno ti sciogli un po’ e poi sarà tutto più facile. Non ci sono neanche fan in questa stradina, quindi nessuno si lamenterà.»
«Ascolta il tuo leader, Ma-Si. Che ne dici di quella ragazza davanti a quel ristorante? Sembra sola. Non ti stiamo dicendo di sposarla o andarci a letto, basta che le parli e torni quello di un tempo. Lo facciamo per te.»
«Quella, Heechul-hyung? Ma è straniera… E poi è troppo bassa, lo sai che non è il mio tipo.»
«Tu chiedi troppo dalla vita. Come ha detto Heechul: non devi mica sposarla. Devi solo riacquistare un po’ della tua sicurezza di un tempo. Rilassarti quando parli con il gentil sesso. E in questo caso una straniera è perfetta, non trovi? Di solito è più facile parlare con loro che con le coreane. Tu sai pure bene l’inglese. Insomma: vai!»
Così dicendo, il leader diede una spinta a Siwon in direzione di quella straniera. Era stufo di vederlo da solo e depresso. Certo, il loro Ma-Si non era proprio il tipo da abbordare una ragazza per strada e magari portarsela a letto (anche se gli avrebbe fatto bene), ma parlarle era già un inizio. Se erano fortunati l’avrebbe aiutato a dimenticarsi di quella vacca che l’aveva usato solo per i suoi soldi. E pensare che lui le aveva pure dedicato una canzone[2]… Era diventato proprio uno zerbino e questa storia doveva finire!
«Io comunque me la porterei a letto. Non sai come ti rilassa una bella sc…»
«Heechul… ti prego non ricominciare. Lo sai che sono d’accordo con te, ma stiamo parlando di Ma-Si. Per lui rilassarsi significa leggere la Bibbia prima di dormire.»
 
[1] Lo usano i maschi per rivolgersi ad altri maschi più grandi di loro.
[2] Nella mia mente ho deciso che Siwon ha scritto “Don’t Leave Me” per questa fantomatica ragazza che purtroppo stava con lui solo perché era famoso e alla fine l’ha pure tradito. Povero Wonnino…

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Capitolo 3
*** Cap.3 ***


Miriam era ancora ferma nella stessa posizione, indecisa se entrare nel ristorante o tornare all’appartamento che aveva preso in affitto per quel mese. Sapeva giusto dire “buongiorno” e “grazie” in coreano e aveva paura di non riuscire a cavarsela da sola in un posto frequentato solo da autoctoni dove il menù non aveva un carattere latino neanche a pagarlo e soprattutto nessuna foto[1]. D’altro canto, se era riuscita ad arrivare fino a Seoul da sola poteva anche provare ad entrare. Voleva un’avventura, sì o no?
All’improvviso notò che un ragazzo alto le si era parato davanti e le aveva rivolto la parola. Stava cercando di capire se ce l’avesse effettivamente con lei quando si accorse che non era un ragazzo, no… lui era IL ragazzo.
“Ma è così facile incontrare le celebrità a Seoul? Ma non stava facendo il servizio militare? Ma ce l’ha con me?”. Queste domande vorticavano nella mente di Miriam; ma doveva decidersi a rispondere o avrebbe fatto la figura della stupida.
«Ciao.»
«Ciao, scusami se ti disturbo… sei qui da sola? Perché… cioè… i miei amici non riescono a venire al nostro appuntamento e per i coreani non è bello mangiare da soli… quindi mi chiedevo se volessi unirti a me per cena… ok?»
«Io? Davvero? Ehm… Sì, certo, la mia amica non può venire quindi anch’io sono da sola… Ma devo avvertirti che è la prima volta che vengo in Corea quindi non sono molto pratica.»
«Ah allora devi assolutamente provare il barbecue! È famoso in tutto il mondo! Dai, entriamo.»
Siwon non voleva che i suoi amici lo prendessero ancora in giro e Miriam di sicuro non voleva perdere quest’occasione più unica che rara. Per cui entrarono nel ristorante e andarono subito a sedersi in un posticino un po’ in disparte. Siwon era teso, aveva paura che qualche fan o qualche paparazzo lo notasse. Non aveva certo bisogno di uno scandalo in quel momento; e poi cosa avrebbe detto? “Ma no, è solo una che ho incontrato per strada?” I netizens[2] prendono molto sul serio queste cose.
Miriam dal canto suo era tesa per altri motivi. Aveva incontrato l’unica celebrità che le interessasse e per giunta era stata invitata a cenare con lui. Oltretutto non sapeva ancora bene come comportarsi a tavola con dei coreani e non voleva fare brutta figura.
«Allora… dimmi qualcosa di te. Come ti chiami? Da dove vieni?»
«Ah sì, scusami. Che stupida che sono, non mi sono neanche presentata. Mi chiamo Miriam e sono italiana. Sono qui in vacanza e ci starò per tutto il mese.»
«Wow, Italia. Ci sono stato per lavoro[3] ma non sono riuscito a vedere quasi niente. Io comunque sono Siwon.»
«A dire la verità lo so… sai, sono una tua fan.»
«Davvero?? Che coincidenza…»
Adesso Siwon era VERAMENTE teso. Era a cena con una fan, straniera per giunta. La sua carriera poteva dirsi rovinata.
 
[1] Sì, in moltissimi ristoranti coreani il menù è accompagnato dalle foto dei piatti così è più facile sapere cosa aspettarsi, ma ci sono anche posticini non molto frequentati da turisti in cui il menù è solo in coreano e non ci sono foto.
[2] Sono tutte quelle persone che esprimono le proprie opinioni tramite internet.
[3] Ricordate quando stava girando “To The Fore”? Ecco, quello.             

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Capitolo 4
*** Cap.4 ***


Siwon voleva trovare qualcosa da dire per sciogliere la tensione. Ma soprattutto volevo conoscere meglio la ragazza. Non perché la trovasse interessante o altro, ma perché voleva essere sicuro di non trovarsi davanti una pazza maniaca che l’avrebbe rovinato su qualunque social network. Per lui la cosa più importante era sempre stato il suo lavoro; di certo non voleva rischiare di perderlo per colpa di una sasaeng[1].
«E quanti anni hai?»
«27 appena compiuti.»
«Perfetto! Allora puoi chiamarmi oppa[2]! Ai coreani piace molto quando le ragazze li chiamano oppa.»
«Ok… Oppa allora…»
Miriam aveva la mente completamente vuota. Sapeva di non essere di molta compagnia ma non riusciva a trovare niente di interessante o brillante da dire. Nel profondo voleva che Siwon la considerasse esattamente come lei considerava lui: una persona fantastica.
«Da quanto tempo sei mia fan?»
«Qualche anno. Ho visto per caso un drama dove eri protagonista. Poi guardando qualche tua intervista ho capito che sei un bravo ragazzo. Sei sempre molto gentile con tutti i tuoi fan, lavori duramente ma non ti lamenti mai. Oltretutto hai deciso di seguire i tuoi sogni anche se i tuoi genitori non erano d’accordo. Ti stimo molto, anzi: ti considero proprio un modello da seguire. Mi piacerebbe essere come te.»
Questo Siwon non se l’aspettava. Era una frase che voleva sentirsi dire da tanto tempo e l’aveva preso alla sprovvista. Aveva sempre cercato di dare il meglio e porsi come modello per le nuove generazioni. Adesso questa ragazza gli stava dicendo che aveva raggiunto il suo scopo; come doveva reagire? Involontariamente sorrise. Forse non doveva preoccuparsi che fosse una sasaeng.
«Sono contento che la tua amica non si sia fatta viva stasera.»
Miriam arrossì violentemente e pregò che Siwon pensasse si trattasse di una reazione al calore della griglia per il barbecue.
«Anche a me fa piacere parlare con te. Era da tanto che volevo conoscerti. Ma adesso non so bene cosa dire…»
«Non sentirti a disagio, ti prego. Alla fine sono un ragazzo come un altro. Sono anche simpatico, sai.»
Per farla ridere Siwon cominciò a muovere le sopracciglia su e giù. Era famoso per quelle mosse, tanto che le fan avevano soprannominato le sue sopracciglia Si-brows, dall’unione di Siwon ed eyebrows. Difatti Miriam rise e cominciò a rilassarsi. Adorava quel lato di Siwon. Certo, le piacevano anche i suoi famosi addominali, ma non era di certo per quelli che era diventata sua fan. Le facce strane che faceva Siwon la mettevano sempre di buonumore, addirittura le trovava adorabili. Il resto del mondo si permetteva di dissentire.
Ormai il ghiaccio era stato rotto. Durante la cena Miriam e Siwon continuarono a parlare e scherzare, sembravano quasi vecchi amici. Miriam non si ricordava di poter essere così simpatica e a suo agio con qualcuno che aveva appena conosciuto. Siwon, invece, si ritrovò a pensare che la risata di Miriam fosse tremendamente carina. In effetti cominciava a pensare che Miriam stessa fosse tremendamente carina. Cosa strana visto che aveva sempre preferito il “sexy” rispetto al “carino”.
 
[1] Una “fan” ossessionata dal proprio idolo che fa di tutto per farsi notare e stargli vicina, compreso infrangere la legge.
[2] Lo usano le femmine per rivolgersi ai maschi più grandi di loro.

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Capitolo 5
*** Cap.5 ***


«Allora, ti è piaciuto il nostro famoso barbecue? Vuoi mangiare qualcos’altro?»
«Era buonissimo! Adesso ci starebbe bene una torta.»
«Una torta??»
«Sì, adoro i dolci! Secondo me sono il modo migliore per finire un pasto. E poi qui a Seoul è pieno di bar che fanno un sacco di dolci buonissimi! Ci starebbe proprio bene una cheesecake o magari una…»
«Ciambella al cioccolato!»
«Esatto!! Con una bella tazza di caffè americano.»
«Mi leggi nel pensiero. Io ho qui la macchina, potremmo andare da qualche parte e prendere qualcosa… ti spiace se lo prendiamo da portare via? Sai… se mi vedesse qualcuno…»
«Non preoccuparti, anch’io non ho nessuna intenzione di venire uccisa dalle tue fan.»
I due si misero in macchina e durante il tragitto continuarono a parlare. Il loro passato, i progetti per il futuro, famiglia, amicizia, religione… avevano toccato qualunque argomento. Le loro vite erano così diverse… ma si sentivano comunque vicini. Nonostante fossero cresciuti con due culture diametralmente opposte, avevano dei gusti molto simili.
Arrivati vicino al bar, Caffè Bene[1], Siwon parcheggiò in un posto non troppo in vista e Miriam si offrì di andare a prendere i caffè e i dolci. Voleva sdebitarsi in qualche modo perché Siwon aveva insistito per pagare la cena; diceva che in Corea si usa così. Ma Miriam aveva sempre diviso il conto quindi non si sentiva a posto con la coscienza.
Una volta recuperato il loro dessert, Miriam tornò alla macchina di corsa. Non voleva che qualcuno la vedesse in macchina con lui. Non che le dispiacesse essere vista in sua compagnia, ma non voleva creargli dei problemi. Ed aveva veramente paura di essere uccisa dalle fan.
«Vorrei portarti in un posto. Ci vuole un po’ per arrivare, ma la vista è bellissima. Secondo me è il posto perfetto per goderci questi dolci. Va bene?»
«Sì, non c’è problema. Portami dove vuoi.»
A Miriam sfuggì senza pensarci, solo dopo realizzò il significato di quella frase. Ma ormai non poteva rimangiarsela ed arrossì. Anche Siwon capì cosa intendeva e sorrise. Ormai era chiaro ad entrambi che nessuno dei due voleva far finire quella serata tanto presto.
 
[1] La più grande catena di bar coreana.

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Capitolo 6
*** Cap.6 ***


La vista era mozzafiato. Siwon aveva guidato fin fuori Seoul, in montagna, arrivando ad un punto panoramico da dove si poteva ammirare dall’alto la distesa di luci della città[1]. Ci avevano messo tanto ad arrivare come aveva previsto Siwon, quindi ormai era notte fonda. Si appoggiarono alla ringhiera godendosi la vista e mangiarono in silenzio per non rovinare quel momento. Volevano dire tutto e niente allo stesso tempo. Entrambi avevano troppe domande in testa per riuscire a fare un discorso di senso compiuto. “Mi sto innamorando? Ti piaccio? Vogliamo provare a stare assieme? Come finirà?”.  Forse se non avessero espresso quei dubbi, quella notte sarebbe durata per sempre e loro non avrebbero dovuto fare i conti con la realtà. Siwon doveva tornare in polizia ed in seguito alla sua vita da idol[2]. Miriam invece dopo quel mese sarebbe tornata in Italia e forse non avrebbe più potuto vedere Siwon, tranne che attraverso lo schermo di un computer.
«Nonostante tutto, sono contento di averti conosciuta.»
Nonostante tutto. Le due parole che segnavano la fine del sogno. Era ora di smettere di giocare ad essere due persone normali e tornare ad essere un idol e una fan.
«Oppa… credi che non riusciremo a vederci mai più?»
«Non lo so. Torneresti in Corea? Sei qui da così poco, non sai neanche se ti piace veramente. Viverci poi è tutta un’altra cosa. Devi trovare lavoro… e adattarti alle nostre usanze. Poi io sono…»
«Un idol. Lo so. Hai perfettamente ragione.»
Tornarono in macchina senza più parlare. Siwon accompagnò Miriam fino al suo appartamento. Prima di scendere dall’auto, Miriam disse solo un’ultima frase poi se ne andò senza voltarsi.
«Ti scriverò…»
 
[1] Ok, ammetto di non avere idea se esista o meno un posto simile. Insomma, la montagna c’è, ci sarà pure un punto panoramico, no?
[2] In Asia si definisce così una persona molto popolare nel mondo dello spettacolo.

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Capitolo 7
*** Cap.7 ***


Il tempo passò velocemente. Miriam incontrò la sua amica Valeria, visitò la città e provò tutti i cibi che voleva. Alla fine del mese, con un po’ di tristezza, tornò a casa e poco dopo incominciò a lavorare come giornalista freelance[1]. Oltretutto aveva iniziato a studiare coreano. Studiava molto ogni giorno e già dopo tre mesi poteva discutere in maniera elementare di vari argomenti. Sapeva che se voleva tornare a Seoul e magari trovare lì un lavoro doveva darsi da fare sul serio e l’inglese da solo non bastava. Spesso e volentieri produceva articoli sulla Corea: la storia, la cucina, i cosmetici… L’argomento le piaceva e sperava che gli articoli la aiutassero a tornarci un giorno.
Mantenne la parola data a Siwon. Gli scriveva una lettera ogni due settimane raccontandogli ogni particolare della sua vita. Non poteva dimenticarlo e non voleva che lui dimenticasse lei. Siwon rispose sempre. Non riusciva a considerarla solo una fan e sperava con tutto sé stesso che riuscisse ad avere successo nel lavoro, ma soprattutto che riuscisse a tornare da lui.
L’occasione si presentò quasi un anno dopo. Un giornalista di Seoul voleva dare il via ad una rivista sul Bel Paese e voleva assumere almeno due italiani con un po’ di esperienza nel settore e che fossero in grado di parlare coreano. Miriam rispose subito all’annuncio e dopo un colloquio telefonico andato a buon fine, fece le valigie e tornò a Seoul, dove aveva lasciato un pezzo di cuore. Prima di partire scrisse a Siwon per dargli la bella notizia, sperava che la lettera arrivasse prima della fine del suo servizio militare, visto che ormai mancavano solo pochi giorni.
Dopo un mese a Seoul, Miriam si era ambientata e si sentiva come a casa. Era nel pieno dei preparativi per il primo numero della rivista, ma nonostante i ritmi serrati del lavoro non si sentiva stanca, anzi, era piena di energia. La felicità di poter essere di nuovo nella stessa città di Siwon la faceva sentire al settimo cielo. Peccato che di lui sapeva solo che si stava preparando per il nuovo cd dei Super Junior che sarebbe uscito a breve. Notizia trovata tramite social network, tra l’altro, perché non aveva più ricevuto lettere da lui. Piuttosto che sentirsi depressa a riguardo, Miriam era irritata. L’aveva sempre considerato un vero gentiluomo e ora si stava comportando solo da vero maleducato. Stava giusto pensando se dovesse tirargli delle uova marce durante la sua prima esibizione quando un fattorino le recapitò un mazzo di rose rosse. Sul bigliettino che lo accompagnava c’era scritto solo: “Barbecue?”. Ecco, questo la fece irritare più di tutto, ciò non di meno dopo cinque minuti si ritrovò a prendere la metropolitana diretta al ristorante dove si erano conosciuti. Era sicura che fosse stato Siwon a mandarle le rose ed era altrettanto sicura che si riferisse a quel posto. Quando arrivò lo vide seduto allo stesso tavolo dove avevano cenato assieme, fece un bel respiro e andò a sedersi con lui.
 
[1] Ammetto la mia ignoranza su questo argomento, ma lasciatemelo passare per questa volta e fate finta che possa succedere.

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Capitolo 8
*** Cap.8 ***


«Mi dispiace.»
«Cosa?» Miriam lo guardò sorpresa.
Era contenta di sentirsi porgere delle scuse ma non se le aspettava così improvvisamente.
«Sì, mi dispiace di non averti più scritto. Avrai pensato che sono un verme… Ma dovevo capire cosa volevo veramente e dovevo organizzarmi. Appena finito il servizio militare avevo così tanti impegni. Dovevo incontrare le fan, prepararmi per il nuovo cd, fare le prove delle esibizioni, fare i servizi fotografici… Avevo bisogno che si calmassero un po’ le acque.»
«E hai capito cosa vuoi veramente?»
«Te. Voglio stare con te. Avevo capito che mi piacevi già quella sera di un anno fa. E in questo anno i miei sentimenti per te non hanno fatto altro che crescere. Non mi importa se non sei coreana e non mi importa neanche se sei alta un metro e un tappo.»
«Ah grazie!»
«Beh, è vero… Comunque avevo paura che tu mi potessi vedere solo come un idol, che i miei genitori non ti accettassero, ma soprattutto avevo paura che tu non tornassi più da me. C’è voluto del tempo per farmi coraggio ma ho capito che, vada come vada, dovevo tentare. Lo so che non sarà facile, saremo sempre al centro dell’attenzione. So anche di non essere perfetto, ma ce la metterò tutta per renderti felice. Per questo ora ti chiedo: se provi le stesse cose, vuoi tentare? Vuoi essere la mia ragazza?»
«Come se non lo avessi già capito… Sì. Mille volte sì! Da quando ti ho conosciuto ti ho sempre considerato un semplice ragazzo, non un idol. Qualcuno che è riuscito a farmi provare sensazioni che non ho mai provato in tutta la mia vita. Tutto quello che ho fatto è stato per poter tornare da te. Speravo che anche tu provassi le stesse cose ed ora sono così felice che potrei sposarti in questo momento!»
«Ehm… un passo alla volta per favore.» Entrambi iniziarono a ridere e tornarono a scherzare come quella prima sera in cui si erano incontrati.
«Comunque ho parlato di te ai miei genitori, vogliono conoscerti e hanno organizzato un pranzo per domani, va bene?»
«Come sarebbe, hanno già organizzato? Erano sicuri che ti avrei detto di sì?»
«Beh sono i miei genitori. È normale che pensino che io sia irresistibile, no?»
«Ah ovviamente, scusami!» Miriam rispose ridendo. Era felice e sollevata. Sì, aveva un po’ paura di non piacere ai genitori di Siwon, ma dato che volevano incontrarla pensava che ci fossero buone speranze. Non le importava neanche di quello che avrebbero detto o fatto le fan. Siwon aveva detto che voleva renderla felice e lei si fidava ciecamente di lui.
Miriam si ritrovò a pensare a quando aveva cominciato ad ascoltare i Super Junior. Se a quel tempo le avessero detto che un giorno sarebbe diventata la ragazza del suo idolo, si sarebbe sicuramente messa a ridere pensando ad una battuta.
Anche Siwon pensava a come erano cambiate le cose. Non avrebbe mai pensato di potersi innamorare di una fan straniera ed ora eccola lì davanti a lui.
È proprio vero che quando ci si mette il destino…
 
 
Nota dell’Autore: questa è la prima storia che provo a scrivere quindi se avete delle critiche costruttive da farmi ve ne sarei molto grata. Sono una Siwonest (non si era capito) ed ho deciso di scrivere una fan fiction su Siwon perché ho notato che è mooooolto difficile trovarle su di lui dove viene trattato bene ma soprattutto dove è etero XD A me piace immedesimarmi nel personaggio e trovo più facile farlo quando è una ragazza quindi ecco qua il risultato. Spero di non avervi annoiati. Alla prossima!

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