Un Anno Con La NaLu

di EllyBeth
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Mai dire Mai ***
Capitolo 2: *** Autobus ***
Capitolo 3: *** Amici ***
Capitolo 4: *** Solo mia ***
Capitolo 5: *** Fatti? ***
Capitolo 6: *** Biblioteca ***
Capitolo 7: *** Graffiti ***
Capitolo 8: *** Bambola ***
Capitolo 9: *** Battiti ***
Capitolo 10: *** Vischio ***
Capitolo 11: *** Child ***
Capitolo 12: *** Happy ***



Capitolo 1
*** Mai dire Mai ***


Mai dire Mai


Il forte ma rilassante rumore di una cascata andava a coprire i cinguettii degli uccellini che volavano intorno agli alberi di ciliegio imponenti e rigogliosi intorno a me. Il vento mi scompigliava i capelli biondo grano portandomeli davanti al viso, ma ciò non mi impediva di vedere quel così bel cielo azzurro senza alcuna nuvola a coprire lo stesso o il sole, che con i suoi caldi raggi mi scaldava la pelle. Il dolce profumo dei fiori arrivava al mio nasino all’insù, ed io mi inebriavo di esso.
 Mi alzai a sedere, passandomi una mano tra i capelli per togliere eventuali petali dei fiori di ciliegio. Ce n’era solo uno, e me lo portai davanti al viso. Il suo colore rosa acceso somigliava al colore dei capelli di Natsu, mentre il verde smeraldo del prato rispecchiava alla perfezione i suoi occhi. La cascata sembrava rappresentare il suo carattere, forte e testardo, mentre il cinguettio degli uccellini e i fiori intorno a me erano quel suo lato dolce e tenero che mostrava solo ai suoi amici più legati.
 E il vento… Il vento ero io, che testardo andava ad accarezzare ogni lato di questo spiazzo di Paradiso, per sentirselo vicino e potergli stare accanto.

***
 
 
-Lucyyyyyyy!!!!! Svegliati, è tardi! E in caso non ti ricordassi, oggi hai le audizioni per fare la cheerleader! Lucy!!!- la ragazza strizzò gli occhi infastidita dal continuo chiamarla di sua madre, ma sentendo la parola cheerleader, e collegandola alla squadra di calcio, questi si spalancarono, rivelando due grandi e dolci occhi da cerbiatta del color del cioccolato.
 La bionda si alzò in fretta e furia, improvvisamente ansiosa di andare a scuola. Passò in bagno, indossò la divisa scolastica e scese in cucina, dove sua madre Layla la guardava storto, con le braccia incrociate sotto il seno in una posa che a Lucy sembrò scocciata. La sua tesi fu confermata, oltre che dal viso corrucciato della madre, da ciò che le disse poco dopo.
 -Accidenti Lucy! Sei in ritardo! E non di pochi minuti! No! Di un quarto d’ora! Quindi prenditi il tuo cornetto alla marmellata ed esci di qui!- lei e Layla erano due gocce d’acqua, lo dicevano tutti. E aggiungevano sempre che non trovavano mai niente che le potesse distinguere. Ma Lucy sapeva che c’era qualcosa, e cioè il loro carattere. Se l’una era sempre nervosa, con i nervi a fior di pelle e la predica sempre pronta, l’altra era dolce, si preoccupava per gli altri in ogni momento della giornata, era altruista ma soprattutto molto timida. Persino parlare con sua madre le riusciva difficile. Figurarsi con il capitano della squadra di calcio poi! Le era difficile il solo guardarlo, ed essendone innamorata non poteva proprio farne a meno.
 Dove aveva trovato il coraggio di fare la cheerleader, allora, non lo sapeva neanche lei. Voleva provare, avere una qualche possibilità di riuscire a farsi notare da un ragazzo che aveva un anno in più di lei, sembrava alquanto interessato ad un’altra, e nemmeno la conosceva. Fare la cheerleader forse l’avrebbe aiutata a farlo interessare a lei, anche se non lo riteneva molto probabile. Ma in fondo la speranza è l’ultima a morire. Mai dire mai.
 -C…ciao mamma, a dopo.- sussurrò lasciandole un bacio veloce sulla guancia e prendendo il suo adorato cornetto alla marmellata. Se lo infilò in bocca e poi si mise la divisa scolastica, composta da una gonnellina rossa e una camicetta bianca per le ragazze e in pantaloni bianchi, camicia bianca e gilet rosso per i maschi. Così ragazzi e ragazze di completavano, diceva la preside Vermilion. Mise un cappotto pesante, e uscì di casa.
 -E vedi di fare presto, altrimenti non riuscirai a vedere Natsu!- l’ultimo commento urlato dalla madre la fece arrossire, ma se l’era cercata. Si sa che a dire un segreto alle mamme poi queste lo usano contro di te! E lei, per sua sfortuna, aveva detto alla madre della sua leggera, ironicamente parlando, cotta verso il bel capitano della squadra di calcio. Era stata la madre a invogliarla a far parte del gruppo delle cheerleader, così da avvicinarsi al rosato.
 Iniziò a correre a perdifiato sapendo di aver già perso l’autobus, mentre il gelido vento di dicembre le sferzava il viso. Almeno lei, a differenza di sua madre, aveva molte abilità in campo fisico, e anche molte doti, sempre che un seno prosperoso si possa chiamare dote.
 Passando davanti al campanile della chiesa, chiamata Fairy Tail dal proprietario di questa, vide che erano già le otto meno cinque. Non perse tempo e accelerò, senza neanche notare il vecchio don Makarov salutarla cordiale.
 Arrivò giusto in tempo alla sua scuola, la Magnolia High School, per sentire il suono della campanella che annunciava l’inizio delle lezioni. Ma lei era troppo stanca per correre ancora fino alla sua classe, al terzo piano dell’edificio. Così, mentre il cortile interno si svuotava dei numerosi studenti della scuola, lei si fermò davanti al cancello di questa, appoggiando le mani sulle ginocchia e prendendo pian piano fiato.
 Non ebbe neanche il tempo di far calmare il battito del suo cuore accelerato che qualcuno l’afferrò per il braccio, correndo verso l’ingresso.
 -Dai che siamo in ritardo, corri!- il fiato le tornò improvvisamente nei polmoni sentendo quella voce roca e per lei meravigliosa, capace di provocarle dei brividi lungo la schiena. Iniziò a correre con il ragazzo dal bizzarro colore dei capelli davanti a lei, e rimpianse di averlo fatto quando si dovettero separare. Lui le urlò un “ci si vede in giro” frettoloso, per poi tornare a correre, diretto nientemeno che nella sua classe. Lucy, indecisa se rispondere o meno, sussurrò un flebile ciao, per poi riprendere a correre per non arrivare in ritardo in aula.
 E lei che pensava che quella giornata fosse iniziata con il piede sbagliato!

***

-Io vado agli allenamenti Happy, dillo al ghiacciolo quando si stacca da Juvia. Ciao Elfman.- Natsu salutò i suoi amici, anche se l’unico ad averlo sentito veramente era solamente l’ultimo nominato, dato che Happy vedendo Charle era partito all’attacco, per andare come sempre a regalarle del pesce. E come sempre il rosato pensava che non avrebbe imparato mai.
 Arrivato al campo da calcio si diresse agli spogliatoi per mettersi la divisa>, che consisteva in un paio di pantaloncini azzurri corti fino al ginocchio e una maglietta rossa con il proprio numero in verde. E, neanche a dirlo, tutte le ragazze della squadra delle cheerleader diceva loro di cambiarsela perché faceva davvero schifo, in quanto abbigliamento dei colori. Ma chi era da rimproverare non erano certo i giocatori, quanto invece Mirajane, colei che, nonostante fosse già il capo delle cheerleader, si era improvvisata stilista della squadra di calcio, di cui Natsu era il capitano. Però lui non poteva di certo lamentarsi con lei, per la paura di una sua qualsiasi reazione. O piangeva, e quando una ragazza piangeva Natsu si agitava come non mai, o si arrabbiava. Nel secondo caso era meglio sparire dal continente per un po’, invece che restare accanto a Mira per farti ammazzare. E quando succedeva, Natsu rabbrividì, poteva benissimo competere con Erza. Il che era… Terrorizzante.
 Natsu scese in campo, correndo dai suoi compagni che se le stavano dando di santa ragione. –Arrivo anch’io!- urlò il rosato preparandosi a tirare pugni e calci. Più pugni che calci, quelli li riservava per giocare.
 -Natsuuuu!!!!- il ragazzo in questione alzò gli occhi al cielo sentendo quella voce purtroppo ben conosciuta.
 -Ciao Lisanna…- sospirò, capendo fin dal principio che non avrebbe potuto unirsi ai suoi amici.
 -Non vieni a vedere le prove di noi cheerleader?- gli disse civettuola, sbattendo le ciglia.
 -Sì…- non poteva fare altrimenti. Se avesse detto di no l’albina avrebbe di certo continuato a insistere fino a farlo cedere. Meglio prima che dopo.
 -Andiamo allora!- disse allegra Lisanna, tirando Natsu per un braccio verso le ragazze che in quel momento stavano facendo le prove di quello che sarebbe dovuto essere un incoraggiamento per giocare meglio. Ma non erano tutta questa bravura, a parte ovviamente chi come Levy faceva la cheerleader già dalla prima superiore. –Ehi Ragazze, vi presento il mio futuro marito!- fece quella, facendogli sgranare gli occhi incredulo.
 -Lisanna ma che dici?!- quasi urlò il ragazzo alzando finalmente gli occhi da terra.
 -Ma Natsuuuu!!!! Ce lo eravamo promessi da piccoli!!!- si lamentò ella, scuotendolo forte per il braccio, facendolo sbuffare. Non la sopportava più, sempre intorno a lui, come una cozza con il suo scoglio. Fosse stata almeno una sirena, come la ragazza di quella mattina… Non che quella ragazza fosse davvero una sirena, ma era la più bella che avesse mai visto, a suo parere. Poi però era sparita dalla circolazione e non l’aveva più vista. Gli dispiaceva, perché lui si sarebbe accontentato anche solo di guardarle i suoi grandi occhi da cerbiatta e i suoi capelli biondo grano. Ora che ci faceva caso erano gialli come il grano che matura in estate*, il che voleva dire che loro due erano compatibili!
 -Lisanna! Smettila di stressare il povero Natsu e vieni a provare! Stiamo aspettando solo te!- Mira riportò non solo il rosato, ma anche Lisanna e un’altra ragazza sul mondo terreno. E chi sarà mai questa ragazza, se non la dolce e timida Lucy Heartfilia?
 Ciò che aveva detto Lisanna a proposito di un certo futuro matrimonio tra quella e il rosato l’aveva sconvolta, al punto che si era chiusa in sé stessa pensando a come le era sembrato bello avere la sua piccola mano in quella grande e forte del ragazzo quella mattina. Eppure quella bellezza l’aveva portata ad illudersi, dato che lui era già... Promesso…
 -Su su ragazze! Postazione iniziale, attacco la musica!- Lucy ringraziò mentalmente Mirajane per averla distratta da quei pensieri per lei così deprimenti e dolorosi.
 Si mise nella posizione che le aveva assegnato il giorno stesso la bella albina, subito dopo alle prove per le ammissioni a far parte delle cheerleader. Una cosa inutile, adesso che ci pensava. L’aveva fatto per stare più vicina a Natsu, ma a quanto pare lui era già impegnato. La speranza, quella che dovrebbe sempre essere l’ultima a morire, non c’è l’aveva più. Eppure lo amava ancora. Perciò l’ultimo a morire era l’amore, e non la speranza. Lei l’aveva persa quella.

***

-Che pioggia…- Layla osservava dalla finestra del soggiorno in camera sua l’acqua che scorreva sul vetro, bagnando il giardino pieno di tulipani.
 -Devi proprio uscire ma’? Con questo brutto tempo…- Layla sorrise sentendo la figlia rivolgersi a lei in quel modo così tranquillo e diretto, inusuale per la giovane.
 -Sì cara, ma stai tranquilla. Vai a dormire e non pensarci, tanto domani sarò ancora qui per darti il buongiorno, ok?- le disse dolce la madre, lasciandole una morbida carezza sul viso.
 -Ok… Ma fa’ attenzione!-
 -Certo che sì. Buonanotte tesoro.- le depositò un leggero bacio sulla fronte.
 -Buonanotte mamma.- ricambiò la figlia, osservandola uscire di casa. Sospirando si abbracciò da sola, circondandosi il corpo infreddolito con le braccia. Non aveva voglia di dormire, perciò decise di guardare un film. Quale? Uno romantico, ovviamente. Prese dai cd il film “Il mio grosso grasso matrimonio greco” e lo inserì nel lettore dvd. Si sedette sul divano e si coprì con una coperta che stava sempre lì in caso di emergenza. Capitava praticamente tutti i giorni che Lucy si mettesse a guardare un film alla sera, e sua madre aveva imparato a lasciare lì quella coperta rosa e gialla. Non erano colori a caso, quelli, ed era per questo che la ragazza l’aveva comprata. I due colori si univano in quella che a Lucy sembrava una danza magica, invisibile al di fuori di lei stessa. Una danza che avrebbe voluto fare con il proprietario dei capelli dello stesso colore di una parte delle decorazioni.
 Si coprì il corpo fino a sotto gli occhi, arrossendo, al pensiero di Natsu. Sarebbe stato bello se in quel momento lui fosse andato da lei, come accadeva sempre nei film e nei libri che leggeva. Ma non poteva accadere, ovviamente. A meno che…
 Interruppe il film spegnendo poi la tv e si diresse in camera sua. Prese il telefono in caso di emergenza e tornò di nuovo in salotto. Si mise il suo amato paio di stivali marroni e un k-way, in modo da ripararsi dalla pioggia. Prese il suo paio di chiavi, il quale era adornato da una stella rosa, e uscì di casa.
 Non aveva dubbi, né sulla sua destinazione né su ciò che stava facendo.
 La attanagliava un solo dubbio.
 Da quando si era fatta così intraprendente?

***

Natsu sbuffò maledicendo la pioggia. Per colpa sua non poteva andare ad allenarsi con i suoi amici a calcio, quella sera! Ma per loro non era un problema, di sicuro. Gajeel con Levy, Sting con Yukino, Gray con Juvia, Leon con Cana, Loki con Aries, Cobra, o meglio, Erik con Kinana, Luxus con Mirajane… Tutti sistemati tranne lui, insomma. Non aveva nessuno con cui stare. Certo, c’era sempre Lisanna, ma quella lì proprio non la sopportava. E poi prendeva aveva iniziato a prendere in giro quella biondina, e questo non poteva accettarlo.
 Non sapeva Natsu cosa gli era preso da quando quel giorno aveva preso il polso di Lucy per non farla arrivare in ritardo, o quello strano istinto di baciarla quando l’aveva vista con indosso la divisa delle cheerleader. E non si spiegava il motivo per cui in quel momento desiderava tanto ardentemente averla accanto a lui. Lui che si era sempre paragonato al fuoco con le ragazze come falene, si ritrovava ad essere lui stesso quella stupida farfalla notturna attirata dalla luce. Lucy. Entrava anche in tema. Meglio di così, proprio no.
 Nell’appartamento risuonò un forte scampanellio, che Natsu subito riconobbe come il campanello. Si alzò dal divano su cui fino a pochi istanti prima riposava tranquillo e andò ad aprire la porta. Il campanello suonò di nuovo, e lui fu costretto ad accelerare il passo. –Arrivo!- urlò. –Chi può essere a quest’ora?- borbottò tra sé e sé notando che erano le dieci e mezza di sera. Guardò dallo spioncino della porta per evitare di trovarsi un serial killer in casa, ma vide che era solo una ragazza fradicia dalla testa ai piedi. Aprì la porta sollevato, trovandosi davanti un viso famigliare. –Lucy?- chiese incredulo alla giovane che stava davanti a lei.
 -Lucy?- chiese quella che, notava solo ora, era leggermente più grande e formosa della ragazza che pensava che fosse. E anche la voce era diversa! Ma ci assomigliava davvero tanto. –Come conosci mia figlia?- la donna sorrise di sbieco guardandolo, mentre Natsu spalancava la bocca incredulo. Quella era la madre di Lucy!?
 -Me l’hanno presentata oggi prima degli allenamenti di calcio…- in effetti le assomigliava davvero tanto, se non fosse stato per gli occhi. Quelli della femmina davanti a lui erano verde smeraldo come i suoi, e lo scrutavano curiosi, mentre quelli di Lucy erano marrone cioccolato. Almeno una cosa l’aveva ereditata dal padre, notò Natsu. –Posso entrare?- la donna lo riscosse dai suoi pensieri e il rosato la fece accomodare.
 -Prego, si sieda pure sul divano signora, io intanto le prendo un asciugamano.- le disse, per poi attuare ciò che aveva detto.
 -Sei un bravo ragazzo… Mia figlia in fondo ha scelto bene.- gli sorrise lei asciugandosi i capelli.
 -Non capisco.- disse Natsu sinceramente confuso, e vedendola ridacchiare entrò ancora più in confusione di prima. Decise di lasciar perdere e di chiederle invece una cosa che lo attanagliava fin dal primo momento in cui l’aveva vista. –Comunque… Lei che ci fa in giro a quest’ora di notte? È pericolo sa?- le disse serio.
 -Oh ma sei così dolce! No vedi io devo lavorare, sono un medico e ho il turno di notte. Solo che pioveva troppo e la macchina è andata a sbattere contro un lampione. Io non mi sono fatta niente per fortuna, ma la macchina ha subito gravi danni. Ho dapprima avvertito l’ospedale che non potevo esserci a causa dell’incidente, poi volevo chiamare un carro attrezzi ma avevo finito la ricarica. Allora mi sono guardata intorno e ho visto il tuo cognome su un campanello. E dato che mia figlia parla sempre così bene di me ho penato di suonarti, sperando in un aiuto da parte tua.-
 -Lucy… Parla a lei… Di me?- chiese scettico Natsu, mentre un leggere colorito rossastro gli colorava le guance, cosa che non sfuggì a Layla. Ridacchiò vedendo che, a quanto pareva, Lucy era anche ricambiata. Ah, i giovani!
 -Di tutto il mio discorso hai capito solo questo?!- chiese divertita.
 -Io sì… cioè no… cioè… Non doveva chiamare un carroattrezzi?- la donna sorrise all’evidente tentativo del bel Natsu Dragneel di cambiare il discorso, come faceva sempre la sua piccolina. Oh quanto amava i giovani!
 -Beata gioventù.- sospirò ella, per poi dare a Natsu il permesso di chiamare il carroattrezzi. Sarebbe stato un bravo genero.

***

Lucy sbuffò infastidita non appena entrò in casa, fradicia dalla testa ai piedi. Dopo aver percorso almeno due chilometri si era improvvisamente ricordata di non sapere dove abitasse Natsu.
 Ma di tornare a casa proprio non le andava. E quando aveva visto che la chiesetta era ancora aperta non aveva resistito. Era entrata in quel posto così caldo e accogliente, famigliare, una seconda casa per lei e per molti altri giovani.
 Don Makarov l’aveva accolta ben volentieri, sorridendole gentile. Avevano iniziato a parlare e Lucy era scoppiata, rivelando al vecchio parroco ciò che si teneva nel cuore da ormai troppo tempo. Ne aveva parlato alla madre, certo, ma non aveva detto tutto. Solo che lei amava lui. La base di quello che sarebbe dovuto essere un complicato prisma.
 Aveva ringraziato con tutto il cuore il buon vecchio Makarov, che le aveva regalato un ciondolo. Era un cuore rosso, ma ora che lo guardava meglio notava leggere sfumature gialle e rosa. Arrossì pensando a come la gente intorno a lei la volesse aiutare, accorgendosi di quanto le persone le volessero bene. Sorrise commossa chiudendo gli occhi e portandosi una mano sul cuore, cercando di trattenere le lacrime.
 Ad aiutarla fu il suonare del campanello, e un’improvvisa paura l’attanagliò. Chi poteva essere alle ventitré e zero-quattro? Incoscientemente strinse più forte il bel ciondolo, e cauta si diresse alla porta.
 -Chi è?- chiese, a voce talmente bassa che chi suonava non la sentì. E il campanello risuonò di nuovo nella casa. –Chi è?- chiese ancora, con tono più alto.
 -Lucy! Sei ancora sveglia!?-
 -Mamma?!- chiese incredula. Non doveva essere al lavoro?
 -E chi sennò? Dai apri che ho una sorpresa per te!- sospirò di sollievo costatando che era davvero sua madre Layla Heartfilia, e si chiese quale potesse essere la sorpresa.
 -Sì!- disse allegra, forse per il sollievo di sapere che la persona che aveva suonato non era un serial killer che voleva ucciderla ricattandola dicendole che avrebbe ucciso Natsu. Aprì la porta, trovandosi davanti il viso sorridente e malizioso della madre. Malizioso?
 -Ciao Lucy…- sbiancò al suono di quella voce. Che ci faceva lui lì?
 -Natsu!?- disse con voce più stridula di quanto volesse.
 -Oh Lucy, è stato un così caro ragazzo!- disse sua madre entrando insieme al rosato, togliendosi al contempo scarpe e giubbino. –Dopo che la macchina si è scontrata contro un lampione, non mi sono fatta niente tranquilla, non sapevo che fare. Poi ho visto il cognome “Dragneel” su un campanello e mi sono ricordata di questo ragazzo di cui tu parli tanto appassionatamente e mi sono detta “se per Lucy è così carino gentile e tutto il resto allora deve essere una brava persona” e mi sono fatta aiutare da lui. Ha chiamato il carroattrezzi, ho finito la ricarica a proposito, e mi ha accompagnata qui con la sua macchina perché io con la mia non potevo venirci. Sai, si è staccato il volante. Ma non so come abbia fatto davvero! Insomma, prima era lì e un minuto dopo non c’era più! E poi…-
 -Mamma, calmati, stai dando di matto. Che ne dici di andare a dormire adesso? Uhm?- chiese Lucy gentile, cercando di mettere davanti il suo istinto, il quale le diceva di seppellirsi.
 -Forse hai ragione tu cara…- ribadì la madre ridacchiando tra sé e sé.
 -Allora andiamo, hai avvertito l’ospedale che non saresti andata oggi?-
 -Sì.- Lucy accompagnò la madre in camera sua, facendo segno a Natsu di aspettare. Rimboccò le coperte alla bella Layla, la quale da quarant’anni ben portati aveva raggiunto i cinque o i sei. Le diede un bacio in fronte augurandole la buonanotte, senza accorgersi del sorriso sadico che si era nel frattempo dipinto sulle labbra della donna.
 La giovane tornò dal suo amato, mentre un leggero rossore le colorava il viso dolce e fine.
 -Dorme?- chiese lui, nascondendo l’imbarazzo.
 -Sì e grazie. Senza di te sarebbe stata persa.- disse Lucy sorridendogli dolce, non sapendo dei battiti che stava provocando a Natsu. “O me ne vado da qui o le salto addosso”, concluse il rosato alla fine, sorridendole a trentadue denti.
 -Non c’è di che, Lucy. Dovrei andare a casa ora, sai, sono molto stanco. Gli allenamenti oggi erano piuttosto pesanti. In fondo domani abbiamo la partita…- disse lui, per nulla intenzionato a violentarla seduta stante.
 -Oh, sì, certo, ti accompagno alla porta. Vuoi un ombrello?- gli chiese Lucy, troppo imbarazzata per chiedergli, magari, di restare lì per la notte, dato che pioveva troppo per uscire. Era pericoloso e sì, inutile negarlo, era preoccupata per Natsu.
 -No no, tranquilla! >Vedi, ha smesso di piovere.- disse lui, indicandole con la testa la finestra, le mani in tasca. Uscì di casa, restando però sulla soglia della porta.
 -Ciao Lucy.-
 -Allora ciao Natsu, grazie ancora.- la ragazza si sporse verso il rosato, dandogli un leggero bacio sulla guancia. Poi chiuse la porta.
 Il ragazzo, incredulo, si portò una mano sulla guancia. Improvvisamente si ritrovava una risposta a tutte le domande che lo assillavano quando vedeva, o anche solo pensava a Lucy. O almeno così credeva, non ne era certo. Lui… La amava?

***

Le cheerleader finirono il loro ballo di incoraggiamento, per poi uscire dal campo da calcio su cui tra poco si sarebbe tenuta la partita. Si diressero agli spogliatoi incrociando nei corridoi i giocatori della loro scuola, i quali avevano preso il nome dalla chiesetta a cui tenevano più al mondo: Fairy Tail.
 -Bellissimo balletto ragazze, ci si vede a fine partita, quando celebreremo la nostra vittoria con un bel brindisi!- disse un ragazzo dai capelli neri e lunghi, Gajeel.
 -Certo che sì!- rispose Levy, per poi augurare insieme alle altre buona fortuna ai giovani e soprattutto promettenti calciatori.
 Li sguardi di Natsu e Lucy si incontrarono, e se la prima lo voltò da un’altra parte, il secondo continuò a fissarla con sguardo serio, sicuro nel suo intento.
 Le ragazze poco dopo scomparirono nello spogliatoio femminile, mentre i ragazzi entrarono in campo per giocare contro la BluePegasus High School.
 La partita finì con un due a uno per la squadra che giocava in casa, con grande gioia di tutta la Magnolia High School. Ma Natsu non esultava, dato che non aveva ancora attuato il suo piano. Sarebbe stato imbarazzante, ma era il modo più efficace per farsi notare dalla giovane Heartfilia. Si mise al centro del campo e iniziò ad urlare agli spettatori ciò che Lucy non avrebbe mai dimenticato.
 -Datemi una L!- iniziò, mentre il pubblico ripeteva.
 -Datemi una U!- li spettatori ripeterono, alzando le braccia al cielo.
 -Datemi una C!- e gli studenti ripetevano di nuovo.
 -Datemi una Y!- e una certa bionda venne colpita dallo stupore.
 -Cosa viene fuori?- chiese Natsu rivolto al pubblico.
 -Lucy!!!**- urlò questo, mentre il rosato correva dalla sua amata biondina. La abbracciò, mentre tutti li guardavano emozionati.
 -Esatto, Lucy.- sussurrò. –Ti amo.- un urlo si levò nel campo da calcio quando la piccola, timida ed ingenua Lucy Heartfilia si fece audace baciando Natsu Dragneel.
 -Ti amo.- da lì ad un altro bacio, ci volle un respiro.
 
*Natsu in giapponese vuol dire estate
 **Questa idea è stata presa dal film “Maleficent”,
 il quale non mi piace come storia ma mi piaceva quest’idea
 
ANGOLO DI UNA NALU-LOVER CHE CERCA IN TUTTI I MODI DI TRATTENERSI DAL SALTARE SODDISFATTA DEL SUO LAVORO:
 A parte che sono incazzata nera perché mio padre era incazzato nero e se uno di noi in famiglia è incazzato nero allora sono tutti incazzati neri, finalmente ho finito questa shot con poco più di undici pagine di word e con oltre 4000 parole. Sono soddisfatta di me stessa, grazie. Spero che vi sia piaciuta anche se l’idea non è proprio delle migliori. La mia intenzione era, diciamo, quella di fare una raccolta NaLu, anche se in questo periodo dovrei pubblicare “Dal Diario della NaLu”, ma ho deciso di aspettare un po’ per questo, almeno dopo la fine degli esami di terza media (HELP!!!). Mi dispiace per chi seguiva “Dal Diario di Levy” (pubblicità gratuita) ma dovrete aspettare un po’. In cambio pubblicherò tipo ogni giorno, credo. Comunque, tornando alla storia. Alcune cose (come il cuore) non vengono sviluppate, ma servono a far capire qualcosa ai nostri due amati protagonisti. Non pretendo niente, anche perché rispetto a certe storie che ho letto questa non è niente. Ma ne sono comunque soddisfatta e spero davvero tanto che piaccia anche a voi. Almeno il primo capitolo spero. E adesso mia sorella e mio fratello mi hanno fatta incazzare più di prima, non credo che oggi parlerò più. Mi chiuderò nel mio mutismo, tanto domani passa tutto. Eh che cazzo, io il mixer nel minestrone non lo so passare, che mi rompete a fare?! No vabbè i miei problemi personali non vi interessano, ci vediamo il mese prossimo con il prossimo capitolo. Infatti sarà un capitolo al mese per un anno. Vabbè, vi lascio o sclero.
Un bacione, un povera Kiry-chan che NON SA CUCINARE IL MINESTRONE!!!

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Capitolo 2
*** Autobus ***


2. Autobus


Il paesaggio mi scorreva davanti agli occhi in un confuso mischiarsi di colori, mentre il pulmino accelerava lentamente. Gli oggetti perdevano la loro naturale forma, creando un mondo simile a quello dei sogni. Qualcosa di indefinito e innaturale, qualcosa che non aveva un vero significato fino a meno che non glielo davi tu stesso, intervenendo. Come potevano i sogni diventare realtà se tu non li aiutavi a prendere forma?
 Proprio quello che vorrei fare io, se solo avessi il coraggio di farmi avanti e credere un po’ di più in me stessa.
 E così sono qui, senza fare nient’altro che fissare il paesaggio fuori dal finestrino dell’autobus, pensando al ragazzo che mi piace ma che, essendo già impegnato, non mi ricambierà mai. Sting Eucliffe in fondo è famoso per questo: essersi abbassato al livello di Yukino Auguria così da fidanzarsi con lei. Come posso credere di più in me stessa se il ragazzo che amo si è fidanzato con la mia migliore amica?
 L’autobus si fermò con uno scatto, facendomi barcollare in avanti avendomi colta di sorpresa. Sospirai di sollievo costatando di non essere caduta con la faccia a terra davanti a tutti. Almeno avevo evitato una figuraccia. Mi era già bastata quella fatta su questo stesso pulmino il giorno in cui avevo incontrato Sting. Capelli biondo cenere che con i suoi occhi azzurri sembravano rispecchiare in tutto e per tutto il sole, sopra all’occhio destro una cicatrice, provocatagli (come scoprii più tardi stalkerandolo grazie anche e soprattutto a Juvia, esperta in queste cose grazie al suo amato “Gray-sama!!!” Non credo esista persona più insistente di Ju-chan) in seguito ad una rissa con alcuni suoi amici. Vedendolo il mio cuore aveva avuto uno sbalzo tale da far probabilmente sobbalzare tutto il mio corpo, così che mi ritrovai con la faccia sul pavimento ai piedi del bel biondino Eucliffe. Da quel giorno avevo sempre fatto attenzione a trovare un posto a sedere. L’unico problema era trovarlo di sabato dopo alla scuola. Infatti, oltre a tutti gli studenti della mia scuola, si ammassavano qui anche le persone che lavoravano cinque giorni a settimana, più il sabato mattina, occupando tutti i sedili, e a meno che tu non fossi molto più veloce di loro non c’era molto da fare. E io non ero poi così veloce… Anzi.
 Mi alzai in piedi e uscii dall’autobus, facendo attenzione a non cadere su quel gradino maledetto. Le porte si richiusero dietro di me e una folata di vento mi fece oscillare i capelli, portandomeli davanti al viso. Tossii sentendo l’odore del gas di scarico e cercai con lo sguardo una figura dai capelli bianchi e una dai capelli azzurri a me famigliari. Nonostante avessi gli occhi lucidi per la tosse vidi le ragazze, la prima Lisanna la seconda Levy, sotto il ciliegio dove di solito si trovavano sempre Sting, Yukino e i suoi due migliori amici. Mi diressi verso loro due asciugandomi gli occhi e sistemandomi i capelli, ma ad aspettarmi ci furono otto paia di otto curiosi e stupiti che mi fissavano. Arrossì fino alla punta dei capelli trovandomi davanti le ultime persone che avrei mai voluto trovarmi davanti, e cioè Sting con la sua combriccola. Con lui c’erano Yukino, un tipo con i capelli neri che sembrava un emo e uno dai capelli rosa che sembrava un pazzo. E cavolo, non è stato il biondo Eucliffe a farmi arrossire, ma il tipo rosato che mi scruta con una scintilla di divertimento nei suoi occhi neri. Ora che li osservavo meglio però avevano delle pagliuzze verdi e… Oddio ma lo sto fissando da cinque minuti buoni!
 Abbassai lo sguardo imbarazzata, mormorando un flebile “ho sbagliato persone, scusate” e me ne andai. Te ne saresti dovuta accorgere, stupida Lucy! Non erano due, ma quattro persone, anche con gli occhi lucidi avrei dovuto capirlo! Le mie due migliori amiche sono al nostro solito posto, al tavolino sotto alla quercia! Oh accidenti, che figuraccia! Se un giorno non ne faccio almeno una allora no, non va bene. Ieri per esempio stavo seduta al mio posto pensando ad un certo biondino di mia conoscenza senza prestare attenzione alla spiegazione dell’insegnante. Stavo guardando fisso fuori dalla finestra quando sento qualcuno chiamarmi. Nella mia testa devo essermi immaginata che a farlo era Sting, perché quando mi sono girata ho detto un forte e chiaro “sì Sting?”. Adesso tutta la classe sa della mia leggera cotta per Sting Eucliffe. Ops.
 L’altro ieri invece ero sull’autobus e stavo come sempre pensando a quello stupido ragazzo ascoltando la musica. Stavo ovviamente ascoltando una di quelle canzoni deprimenti e sdolcinate che ti fanno venire il diabete, quando vicino a me si sedette un ragazzo biondo. Non vedevo il suo viso dato che era girato di lato, ma a me sembrò Sting. A prima vista almeno. Perché se fossi stata un po’ più attenta avrei certo notato che non era colui che pensavo, e avrei evitato di lanciare un urletto stridulo facendo girare, non solo lui, ma tutti i passeggeri verso di me. Mi chiedo dove trovi il coraggio di salire ogni giorno su quel maledetto pulmino.
 -Lu-chan, perché stavi andando da quei quattro? Sai che non hai più chance con Sting, vero?- la dolce ma schietta Levy mi riscosse dai miei pensieri che si erano stranamente andati a parare su un certo ragazzo rosato con il fisico scolpito e… -Lu-chan?-
 -Sì Levy-chan?- dissi con aria sognante, non riuscendo a fare a meno di pensare a quanto fossi stata cieca per non vedere quel ragazzo rosato che stava sempre vicino al ragazzo che mi piace, o meglio che mi piaceva. Credo di aver cambiato improvvisamente gusti in fatto di uomini.
 -Lu-chan, sai vero che noi non vogliamo che tu ti illuda? Potresti farti del male Lu-chan…- Lisa-chan è così carina a preoccuparsi per me, e anche Levy-chan, ma oramai non ce n’è più bisogno. Ho appena scoperto che quella che Sting era solo una semplice… Infatuazione, sì. Un’infatuazione che è stata davvero davvero lunga.
 -Tranquille ragazze, non preoccupatevi per me! Mi piace un altro!- dico entusiasta. Mi guardano incredule. Hanno ragione, in fondo. Loro credevano che io lo amassi, e dire che mi piace un altro così all’improvviso non è certo uno scherzo. Ma in fondo che male c’è? È meglio, anzi. Così la smetterò di piangere sul latte versato. A meno che non mi ammazzino andrà tutto alla grande. Eh, un po’ in colpa mi sento. In fondo dopo che i due si sono messi insieme non ho fatto altro che stressarle, piangendo disperata per giorni e giorni. Non ho smesso da molto tempo, da circa un mese. E Sting e Yukino stanno insieme da un anno. Ohi ohi, prevedo taaaanto dolore…
 -Davvero?! E chi è?- mi chiedono curiose, mostrandomi la loro faccia maliziosa. Accidenti alla mia boccaccia! Ma, aspetta un attimo… Non mi hanno ammazzata! Un bel traguardo, non c’è che dire. Magari il fatto che io mi sia innamorata di un altro le rende felici perché la smetterò di stressarle. Non credo siano del tutto convinte che io abbia smesso di soffrire per Sting. E anch’io lo pensavo, fino a qualche minuto fa. Ma poi un angelo dagli occhi verdi e i capelli rosa mi ha stregata, facendomi credere che forse una speranza che il mio sogno, prima così indefinito, ora trovi un contorno, una linea che lo delimiti così da non illudermi, senza mischiare finzione e realtà.
 -Io non so come si chiama.- rifletto ad alta voce, facendo cadere le mie amiche a terra in un perfetto stile manga. Uh, se solo ci fossi, in un manga! Laddove tutto e tutti sono contenti e alla fine la protagonista, o il protagonista, corona il proprio sogno d’amore. Aaaaaah…
 -Ma chi è?- mi chiede ancora Levy urlando, cominciando a tempestarmi di pugnetti la spalla. Sospiro, pensando che se almeno riuscisse a farmi male con quei suoi pugnetti forse, ma dico forse, sarebbe più temibile. Anche se quando una persona le tocca un suo libro, rovinandolo (nessun riferimento puramente casuale al suo ragazzo Gajeel, prego), allora… Brrr!!!
 -Lu-chan, è forse quel ragazzo dai capelli rosa sotto il ciliegio?- mi chiede Lisanna, con un tono stranamente preoccupato. Non appena Levy-chan vede chi è spalanca gli occhi anche lei, assumendo la stessa espressione di Lisa-chan. Uh, ci manca che si portino le mani al viso e potranno essere una perfetta imitazione dell’ “Urlo”.
 -Sì sì! È lui!- dico notando che colui che ha notato è proprio lo stesso rosato di cui mi sono appena invaghita. Invaghita… Che bella parola. L’ideale se non sei innamorata ma ti piace molto. Molto molto ma non a livello di amore, ecco. Così, per intenderci. Magari avrei dovuto usarla per quel sentimento che mi legava a Sting, invece di definirla “infatuazione”. Con “invaghita” è tutto un altro paio di maniche.
 -Lucy…- il fatto è grave se Levy mi chiama addirittura con il mio nome. Non lo fa quasi mai, tranne che in situazioni gravi, davvero gravi. Per me, naturalmente. Se mi chiama Lucy, o sto per morire per mano sua, o è qualcosa di talmente grave che non posso neanche immaginarlo. Aspetta aspetta aspetta… Non è che magari è uno stalker, uno di quelli veri, o magari un assassino, o forse uno spacciatore, o peggio ancora… Un insegnante!!! Lì non credo che potrei reggere il colpo.
 -Levy-chan, Lisa-chan, che succede? Non capisco…- dico sincera, mentre anche il mio viso assume una piega confusa. Non credo che una qualunque delle mie ipotesi sia plausibile. Quindi… Oh. E se piacesse anche a Lisanna? A Levy non può, credo, lei sta con Gajeel… Non vorrei che Lisa-chan rimanesse delusa come me. –Oh Lisa-chan, ma se piace a te stai tranquilla, non è un problema! È tutto tuo!-
 -No Lu-chan, non è questo… Mi piaceva, sì, e prima di conoscervi sono stata con lui. Ti ricordi quando ci siamo conosciute e stavo piangendo perché il mio ragazzo mi aveva lasciata? Ecco, era lui. Si chiama Natsu Dragneel ed è un tipo da una notte e via, e se le ragazze non gliela danno subito allora le corteggia fino a farle andare a letto con lui. Poi le lascia da sole a piangere, sapendo che lo amano. Io non lo sapevo, ma l’ho scoperto a mie spese. Per questo non voglio che… Che… Oh Lu-chan ti prego stacci attenta!- mi dice alla fine gettandomi le braccia al collo, iniziando a singhiozzare.
 -Lisa-chan…- sussurro, non sapendo bene cosa fare. Non capita mica tutti i giorni che la tua migliore amica pianga perché non vuole che tu stia con quello che ti piace, anche se in questo caso ha ragione. Come può una persona fare questo? È davvero un così brutto ragazzo, dentro? Se è così, non voglio averne a che fare.

 

***


 
L’autobus ripartì, e mi preparai al peggio. Oggi era sabato, e ciò voleva dire autobus affollato. E ciò voleva dire posti occupati. E ciò voleva dire ennesima figuraccia davanti a tantissime persone. Come sono felice. Per lo meno se cado nessuno dovrebbe guardarmi. Dovrebbe, in teoria. In pratica poi la questione è un po’ più complessa. La gente, si sa, è impicciona. E poi si dice che la curiosità è donna. Beh, non hanno visto le persone che vanno in autobus a Magnolia. Più impiccione, curiose e con sete di gossip di così no. Avete presente i giornalisti? Ecco, ancora peggio.
 Odio stare in piedi davanti a tante persone, e oggi è anche peggio degli altri sabati, quando cioè non posso mai sedermi. Il motivo per cui oggi è peggio, è che seduto nel sedile alla mia destra c’è un figo di cui proprio oggi mi sono… Invaghita. E allora dove sta il problema? Il problema è che questo figo dai capelli rosa è uno stronzo che sfrutta e ragazze per i propri interessi personali. Quando si dice doppi fini… Come dire, ti regalo una cosa così potrò usarla io. Un regalo antipatico. Che poi da quando ‘sto qua prende la filo? No ma seriamente, prendo l’autobus dall’inizio delle superiori e io questo tizio qui sopra non ce l’ho mai visto. A meno che fossi troppo cieca per accorgermene, certo. Cieca per colpa del sole dei capelli di Sting.
 Lancio un piccolo sguardo a Natsu, ora che ci penso lui non sa il mio nome, e lo vedo guardare il finestrino. Lo osservo curiosa ascoltare la musica mentre osserva il paesaggio proprio come facevo io stamattina. Il suo sguardo sembra malinconico, e mi chiedo da quando salga su questo autobus. Io qui non l’ho mai visto. Sembra che proprio oggi che l’ho notato lui abbia iniziato a salire su questa linea, perché in realtà non lo sappiamo ma le nostre menti sono collegate tramite un microchip che in futuro ci costringerà a stare insieme per sempre, a sposarci e ad avere figli per portare avanti la specie di Natsu che in realtà è un alieno la cui razza si sta per estinguere e l’unica persona con cui poteva rigenerarsi era un’umana che avesse nel cervello un microchip magico per il quale lui sa quello che penso io e io so quello che pensa lui e con il quale possiamo sapere le mosse che faremo come le persone legate dal filo rosso del destino le quali sono legate ad un altro fin dalla nascita grazie a questo stupido filo con cui potresti cucirti i vestiti tanto è sottile e il destino di questi due tizi legati da questo filo da bucato è con lui o con lei dipende se tu sei un maschio o una femmina e nel mio caso io sono una femmina naturalmente e Natsu un maschio o almeno spero altrimenti mi preoccuperei perché se lui fosse una ragazza allora sì la faccenda sarebbe preoccupante e anche un po’ ambigua e inquietante tipo le case dei fantasmi che ci sono nei film piene di ragnatele e sempre sporche ma poi io dico che senso ha mettere lo sporco magari gli spettri sono allergici alla polvere chi lo sa e quindi mettere sempre le case impolverate non ha senso sarebbe meglio metterle pulite così uno pensa anche che sarà di sicuro un bel posto perché è pulito e quindi si fiderà e gli spettri che ci abitano potranno cibarsi dell’anima di quel povero ingenuo che è entrato nella casa spettrale e pulita e così di sicuro i film farebbe un certo successo ma non di certo grazie a me che sono goffa e paurosa figurarsi che mi fa paura anche il mio pensiero a volte e mi agito e quando mi agito i miei pensieri sono peggio di un mare in piena e non ci capisco più niente neanch’io e la colpa ovviamente è del ragazzo accanto a me che ormai non sto guardando da un po’ perché altrimenti sarei morta cercando di non saltargli addosso ma non che io sia una persona manesca anzi morte alla violenza ma uno così è difficile da non… Beh, ecco sì, avete capito, spero. Non voglio dire certe parole. Com’è che ora faccio fatica a respirare? Non pensavo che pensare in quel modo fosse così stancante. Ehi, i miei pensieri stanno trascorrendo normalmente! Meno male, non ci speravo più.
 Mi sento tirare per il braccio destro, e con uno scatto l’idiota che me lo ha preso mi fa cadere. Non lancio urletti per non attirare gli sguardi di tutti, e ho fatto bene dato che alla fine sono in braccio a qualcuno. Aspetta che?!
 Alzo lo sguardo incontrando due pagliuzze verdi divertite che mi fissano maliziose. Natsu? Ma che sta facendo? Arrossisco mentre lui mi tiene fermo il polso con la mano.
 -Ehi.-
 



 
2. Autobus (Extra)
 
-Ancora non capisco come tu mi abbia convinta a farti venire a casa mia.- brontolò Lucy facendo ben attenzione a non inciampare in quello scalino che, maledetto, ogni mattina la faceva cadere con la faccia a terra. Almeno davanti a lui la figuraccia poteva risparmiarsela!
 -Semplice, il mio enorme carisma ha colpito anche te.- Natsu ammiccò in sua direzione, mentre la ragazza alzò gli occhi al cielo scocciata, scimmiottando la voce del rosato a pochi passi da lei. Ancora non ci credeva! Lui, Natsu Dragneel, era a casa sua!
 -Lucy, tesoro, non dirmi che sei riuscita finalmente a portare a casa quel gran pezzo di manzo di Sting!- Natsu, nonostante la leggera risata iniziale, indurì lo sguardo sentendo quel nome. Sting? Che c’entrava ora Sting?
 -Mamma!!!- urlò Lucy completamente rossa in volto, facendo ben attenzione a non guardare il rosato in volto. Oh capperi, iniziavano bene.
 -Che cosa c’è tesoro? Non era mica quel ragazzo che ti piace e che si è messo con quella brutta pu… Cioè volevo dire brutta stron… Cioè volevo dire, con la cara Yukino?- fece innocente la donna entrando nell’ingresso per salutare la figlia e il così detto Sting. –Oh per l’amor di Dio Lucy, chi sarebbe questo manzo? Alla facciaccia del pezzo di manzo di Sting, qui c’hai un manzo intero! E dimmi cara, chi è?- non poteva dire che sua madre Layla la imbarazzasse a volte, lei la imbarazzava sempre.
 -Mamma, lui è Natsu.- sussurrò la biondina nascondendo il volto dietro alla frangetta. –Natsu, lei è… mia madre.- concluse Lucy mentre Layla afferrava la mano del rosato in una presa salda.
 -Ah bè, per quanto mi riguarda Sting è già dimenticato! Se a sposare mia figlia sarai tu allora puoi anche contare su di me per nascondere a suo padre le vostre fughe d’amore notturne. E naturalmente anche quelle diurne. Si sa che i giovani al giorno d’oggi hanno sempre gli ormoni in…-
 -Mamma!!!- la interruppe, scandalizzata, la figlia.
 -Oh, scusami cara.- ridacchiò la donna lasciando finalmente andare la mano di Natsu, il quale se la massaggiò dolorante. Altro che Elfman, quella sì che faceva male! –Dimmi caro, cosa ti porta qui, con Lucy?- insinuò maliziosa Layla, scoccando uno sguardo complice ad una Lucy ormai rassegnata a quella figuraccia.
 -Deve solo aiutarmi a studiare, sa, in questo periodo ho avuto poco tempo, problemi con il letto…- spiegò tranquillo lui, sogghignando notando la bocca spalancata di Lucy all’udire quella frase. –E ora, se non le dispiace, Lucy dovrebbe aiutarmi a tradurre una… versione di latino.- così dicendo il ragazzo prese per mano Lucy, e con un cenno in direzione della donna condusse la biondina verso le scale. Sentendola ridacchiare però si fermò, e girandosi verso di lei, con un semplice movimento del sopracciglio, le chiese cosa succedesse.
 -Sai, camera mia è nel seminterrato.- gli sorrise, con le gote leggermente arrossate, in un’espressione adorabile. Espressione che fece mancare un battito al cuore di Natsu. Senza lasciare la presa sulla mano di lui lo portò in camera sua, chiudendo la porta alle sue spalle. Quando però cercò di sciogliere l’intreccio Natsu la tirò verso di sé, in un gesto simile a quello compiuto sull’autobus, e poi la sospinse delicatamente verso la porta. Natsu fece aderire il suo corpo a quello di Lucy, facendola arrossire.
 -C…Che stai…- ogni buona intenzione della ragazza di respingere il rosato fu spazzata via dallo stesso, che vorace la baciò. Lucy emise un mugolio sorpreso, prima di lasciarsi andare a quel bacio che tanto agognava, anche se solo nelle ultime ore. Natsu iniziò ad accarezzarle i capelli dolcemente, al contrario della sua lingua che instancabile continuava a seguire quella di Lucy, in un continuo rincorrersi e mischiarsi di salive (N.d.A. Detto così fa davvero schifo).
 -T…ti voglio…Lu…- sussurrò un’ansimante Natsu, impegnato a baciarle il collo. E fu lì che la bionda spense completamente il cervello, e quello che successe dopo, è un’altra storia.
 


 
ANGOLO DI UNA PAZZA CHE CHIEDE UMILMENTE SCUSA PER LA SCHIFOSA CORTEZZA DEL CAPITOLO:
 Sì, lo so, quello dell’altra volta era molto più lungo, ma in questo non riuscivo a fare di meglio!!! Mi dispiace, sono un’autrice degenere! Sono appena al mio secondo capitolo di questa raccolta e già faccio solo poco più di nove pagine (ehi, ho migliorato da cinque a nove!!!). Me misera me tapina! Chiedo perdono! Ma di più non riuscivo! Scusatemiiiiii!!!!!! >///< Spero che almeno il capitolo sia di vostro gradimento (anche perché ho aggiornato quattro giorni in anticipo) e non un relitto marittimo che fa schifooooooo (come il marrone). Vabbè dai, la speranza è l’ultima a morire. Almeno però ho pubblicato v.v Non sono una brava ragazza in fondo che scrivo per voi nonostante abbia una verifica domani? Ma sì che frega a me. Allora il capitolo. Uhm… Ovviamente ci voleva l’introduzione e la StingYu la dovevo mettere come “regalo”, diciamo, ad una persona (parlo di te Memy-chan ^.^), dato che nella scorsa storia non c’era. Ecco, insomma, una specie di regalo di scuse. Naturalmente se avete richieste sarei ben felice di accontentarvi. Sì insomma… Fatevi pure avanti! Datemi idee, spunti, qualunque cosa! Chissà che l’Anno con la NaLu non diventi qualcosa di più… O be’, dipende tutto da voi!!! Poi… Ah be, avrei preferito fare il loro primo incontro proprio sul bus, ma poi veniva troppo corto. E la parte dei pensieri incoerenti di Lucy… Oddio quella dovevo metterla! No scusate, una cosa così come si fa a non inserirla da qualche parte? E poi se notate è tutto collegato, quindi sono perdonata v.v E il “ehi” alla fine… Be, non è proprio un’idea mia ma (ma lo vorrei) l’ho presa da un video di cui vi manderò il link alla fine, e in più è il video da cui ho preso ispirazione. Forse fa un po’ schifo come fine, ma chissà, sempre se lo volete potrei fare una shot a parte (o raccolta di shot, dipende da quante shot (mi sto ripetendo) lascio con la fine in sospeso, come questa) dove racconto il finale che avrei in mente. Non mi sembra ci sia altro da dire, anche perché il mio angolo autrice sta diventando man mano più lungo di tutto il resto -.-” E non credo vi farebbe felici, nevvero? Ma chissene! Allora, volevo dire, grazie a tutte le persone che hanno recensito lo scorso capitolo!!! Quattro recensioni addirittura? E per di più tutte positive? ç.ç. Sono commossa *si asciuga la lacrimuccia*. Eizarg!!! Bacini baciò! XOX!!! E tutto il resto… Mi date la forza di andare avanti, thank’s. Sentite raga’, il fatto che non scrivo per le recensioni non vuol dire che non le accetti ben volentieri v.v Ho messo il rating giallo per sicurezza, giusto. Siamo solo al secondo capitolo, andando avanti così io mi sparo. Vediamo se riuscirò ad aggiornare correttamente anche per le vacanze estive, perché non ne sono sicura. Spero di esserci alla NaLu Week e di riuscire a parteciparci, perché ci terrei davvero tanto (a proposito, qualcuno sa dirmi come si fa a partecipare?). Ovviamente anche per voi, miei adorati lettori (si sa mai che ci sia qualche maschio romanticone… *faccina maliziosa*). Mi si sta scaricando il computer, sarà meglio chiudere, no? Al prossimo capitolo (con eventuali cose che ho dimenticato di dire), Kiry-chan °3
Cancellate completamente la parte dove vi dico che il capitolo alla fine fa schifo!!! Allora, hce ne dite di questo piccolo extra? Non mi andava giù lasciare un finale del genere, così ho pensato: “andiamo avanti”. Della serie, cose impossibili da capire. Certo, come no. E poi, no davvero, Natsu doveva continuare ad avere quel suo lato perverso etc etc… Magari nel prossimo capitolo dopo il prossimo capitolo dopo il prossimo capitolo potrei mettere un Natsu “vedo-doppi-sensi-ovunque-ma-vedo-anche-doppi-sensi-cucciolosi”. Detto questo vi saluto, ci vediamo a giugno!!! Altro abbraccio che vi do anche se non lo volete, Kiry-chan °3
P.s. Non riesco più a trovare il video, non appena ci riuscirò farò in modo di darvi il link. Scusatemiii!!! >///<

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Capitolo 3
*** Amici ***


3. Amici




Gajeel: Qualcuno può passarmi i compiti per domani?

Levy: Ma anche no!
 Te li facevi da solo i compiti razza di buzzurro!


Lisanna: Su Levy-chan, non essere così cattiva…

Levy: Cattiva… Pfff

Lisanna: Dopotutto Gajeel è il tuo ragazzo, no?

Levy: Ma… Ma Lisanna, che dici?

Gajeel: Ghihihi!

Lisanna: Ma Levy è la verità!
 E lo sai che io ci tengo ad essere sincera
 Poi lo sanno tutti, quindi non vedo il problema v.v


Levy: Lisa-chaaaan….

Lisanna: Ahahahaha!!!!

Levy: E tu invece con Bixlow?

Lisanna: B…Bixlow?
 Ma no Levy che dici?!


Levy: La verità.
 Credi non vi abbia visto darvi da fare nello sgabuzzino?


Lisanna: Levyyyyy!!!!! >///<

Levy: Su Lisa-chan, è solo la verità
 Tutta la verità, nient’altro che la verità, solo la verità
 In pratica, la verità


Lisanna: Io ti ammazzo Levyyyyy!!!!

Gray: Mi sono perso qualcosa?
 Sapete, ritrovarsi sul gruppo di classe con più di venti messaggi non è proprio il massimo


Juvia: Gray-sama!!!

Gray: Ciao Juvia…

Levy: No niente di che
 Né Lisanna, dici che Gray e Juvia ci stanno nascondendo qualcosa?


Juvia: Gray-sama ha salutato Juvia!!!

Lisanna: Non credo che Juvia nasconda niente in realtà… -.-”

Gajeel: Juvia no.

Juvia: Ma Gajeel-kun, Gray-sama ha salutato Juvia!

Mirajane: Lisanna, come sarebbe a dire che ti sei chiusa in uno sgabuzzino con Bixlow?!

Lisanna: Mira-nee…

Gajeel: Juvia. Smettila.

Gray: Mi sono perso qualcosa?

Mirajane: Tu ti fidanzi e non mi dici niente?!

Juvia: Scusa Gajeel-kun…

Lisanna: Scusamiiii!!!!!

Juvia: Ma Juvia è tanto felice!!!

Gajeel: Lasciamo perdere va’
 Ma se siete sorelle perché vi parlate sul gruppo? -.-”


Mirajane: Problemi Gajeel?

Gajeel: N…No…

Luxus: Non mi dire che hai paura di Mira ferro vecchio?

Gajeel: Cosa hai detto?
 Prova a ripeterlo se ne hai il coraggio lampadina!


Luxus: Hai. Paura. Di. Mira.

Gajeel: IO TI AMMAZZO!!!!

Luxus: Sì sì certo

Erza: Problemi ragazzi?

Gajeel: No certo che no!

Erza: Mh…

Luxus: Erza*

Gajeel: Erza cosa?

Erza: Che c’entro io?

Luxus: Tu. Hai. Paura. Di. Erza*

Gajeel: LUXUUUUUS!!!!!!

Bixlow: Hihihihi….

Luxus: Ciao Bixlow

Bixlow: Tutto alla grande Luxus! Hihihihihi….

Lisanna: Tutto alla grande cosa?

Bixlow: Tu vai alla grande…
 Specie a letto, hihihihi


Lisanna: BIXLOW!!! >///<
 
Elfman: Cosa hai fatto alla mia sorellina?!?!

Mirajane: Elfman calmati
 Bixlow, stai forse insinuando che mia sorella è brava ad accontentare i tuoi bisogni?


Bixlow: Tranquilla Mira, neanche tu sei niente male, hihihihi…

Luxus: Bixlow, se non la smetti immediatamente sei morto.

Bixlow: Hihihihi….

Mirajane: Di che parlavate quando Bixlow ha detto “tutto alla grande”?

Luxus: Ehm…
 Ecco noi…


Bixlow: Te lo spiega la biondina!

Mirajane: Lucy?

Gray: Non ditemi che avete fatto uno dei vostri scherzi idioti come levarle il costume in piscina…

Juvia: Gray-sama si preoccupa per Lucy?

Bixlow: No, hihihihi…

Juvia: Gray-sama ama Lucy?

Luxus: Oh bè, più che altro lo abbiamo fatto per Natsu
 Eheheh, non vediamo l’ora di vedere le loro reazioni… Ehehehe…


Juvia: Lucy è una rivale in amore!!!

Gray: Juvia…

Juvia: Gray-sama è mioooooo!!!!!!

Gray: Juvia, vieni in chat

Juvia: Gray-sama ha chiesto a Juvia di andare in chat!!!
 Kyaaaaa!!!


Gray: Sì sì va bene, ora vieni

Lucy: Potevate anche evitare sapete?
 Brutti scemi!!!


Levy: Lu-chaaaaan!!!!!
 Mi sei mancataaaaaa!!!!
 ‘Sti stupidi non la smettevano di rompere!!!
 Lu-chaaaaan!!!!!


Lucy: Sì sì, ciao Levy-chan
 Ora voi due mi dovete spiegare due cosette.


Bixlow: Hihihihih, beccati…

Luxus: A quanto pare…

Freed: Non sono stati solo loro due, ma tutti i Raijinshuu
 Ma lo ammetto, l’idea è stata di Luxus e Bixlow


Lucy: Evergreen, maledettissima donna, perché non li hai fermati?!

Evergreen: Lucy, tesoro, avevate bisogno di una spinta
 Vi mangiate con gli occhi da anni ormai


Levy: Chi? Cosa? Dove? Quando? Come? Perché? Ci spiegateeeeeee?!?!?!

Mirajane: Potete renderci partecipi della conversazione?

Elfman: Sì, come farebbe un vero uomo!!!

Gajeel: Ciao Elfman

Elfman: UOMO!!!

Levy: Gajeel, ci sei anche tu!
 E Juvia e Gray?


Gray: Eccomi

Juvia: Gray-sama ha parlato con Juvia in chat privata…
 Ahhhhh…


Mirajane: E Natsu?

Luxus: Ehehehe…

Bixlow: Hihihihi….

Levy: Vai Gajeel, manca solo il tuo “ghihihi” e siamo al completo!
 Su su


Lucy: Oggi alle sei viene a suonare a casa mia Bixlow. A parte che deve avermi stalkerata perché non gli ho mai detto dove abito, arriva lì e mi fa: “ormai è tempo che tu diventi donna”, poi mi dà in mano una busta e scappa via. Io rimango lì basita e quando la apro che ci trovo?

Mirajane: Cosacosacosacosacosacosacosacosacosacosacosacosacosacosacosacosa?!?!?!

Levy: Cosa Lucy cosa?!?!
 Dai diccelo!!!


Bixlow: Hihihihihi…

Luxus: Ehehehe…

Gajeel: Ghihihihi….
 (No seriamente Bunny Girl, che c’era dentro?)


Elfman: Qualcosa per diventare un vero UOMO!!!

Lisanna: Una donna al massimo Elf-nii-chan…
 Dai Lucy siamo curiosi, che c’era lì dentro?


Gerard: Su Lucy, ci hai incuriositi tutti!

Erza: G…Gerard ha ragione Lucy…

Gajeel: Dai Bunny Girl, perché sei uscita?

Mirajane: È uscita?
 Lucy vieni subito su WhatsApp!!!

Gray: Dai Lucy… Ehi!

Juvia: Che succede Gray-sama?

Gray: Lucy e Natsu sono entrati!

Lucy: Eccomi eccomi!

Juvia: Rivale in amore…

Natsu: Hanno fatto la stessa cosa con me

Lisanna: Ciao Natsu, ci spiegate cosa cavolo è successo!?!?!?!

Natsu: Ci hanno dato dei preservativi!!!

Lucy: A tutti e due!!!

Bixlow: Mi raccomando non sciupateli tutti subito!

Lucy: Bixlow!!! >///<

Natsu: …

Lucy: Natsu dì qualcosa!!!

Natsu: Ehm…

Lucy: Natsu!!!

Natsu: Sarebbe un peccato non usarli, no Lucy?

Lucy: …

Gray: …

Levy: …

Juvia: …

Lisanna: …

Luxus: …

Kiry-chan: …

Gajeel: …

Gerard: …

Erza: …

Mirajane: …

Freed: …

Elfman: …

Evergreen: …

(N.d.A. Se li avete letti tutti vi stimo v.v)

Bixlow: AHAHAHAHAHAH!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
 Così si fa, grande Natsu!!!!!!


Kiry-chan: SIIIIIIIIIIIIII!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! VOGLIO DEI NIPOTINI!!!! VENTORDICIIIIIIIIIIII!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
 PER SETTEEEEEEEEEH!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!


Gajeel: Esaltata…

Luxus: Kiry, non possono figliare. Altrimenti a che servirebbero i preservativi?

Kiry-chan: Giusssssto!!!
 Roger!!!
 Allora vado con quel figo di Link!!!


Link: Kiry amore!!!

Kiry-chan: Liiiiink!!!!!!

Gajeel: Esaltati

Levy: Link?!
 No Kiry, Link è miooooo!!!!!


Gajeel: Kiry-chan mi raccomando datevi da fare!!!

Kiry-chan: Sissignore!!!
 Sei geloso…


Gajeel: Kiry, evita.

Lisanna: Ehi, né Natsu né Lucy sono più on-line

Evergreen: Se è per questo neanche Kiry e Link

Gray: Ma poi quelli da dove saltano fuori?

Elfman: UOMO!!!

Luxus: Ah boh

Juvia: Gray-sama, scompariamo anche noi!!!

Mirajane: Mi immagino che cosa stanno facendo

Luxus: Non partecipiamo anche noi Mira?

Mirajane: Con piacere Luxus

Bixlow: Lisanna non vorrai essere l’unica a lasciarmi in bianco stanotte vero?

Lisanna: No no arrivo!

Gerard: Ehm… Bè ecco Erza ti… Ti piacerebbe… Uscire anche te?

Erza: S…Sì

Gajeel: Gamberetto?

Levy: Ma che me lo chiedi a fare buzzurro?

 

 
Un’ora dopo…
 




Lucy: Non c’è più nessuno on?

Natsu: A quanto pare no

Lucy: E quindi perché ci siamo noi?

Natsu: Aspetta…

Lucy: Cosa?

Natsu: Tra poco non ci saremo più neanche noi

Lucy: Ehi Natsu ma prima eri serio?

Natsu: Prima quando?

Lucy: Quando mi hai detto che non usare quei preservativi sarebbe stato un peccato…

Natsu: Credo che li userebbero tutti i nostri compagni, dico bene?

Lucy: Ahahahah, hai proprio ragione!!!

Natsu: Però non mi dispiacerebbe contribuire

Lucy: Ho casa libera

Natsu: Sì?

Lucy: Sì

Natsu: Quanto tempo hai?

Lucy: Due ore prima che tornino i miei

Natsu: Saranno più che sufficienti per consumare il loro regalo…
 
Extra
-Alfine sei arrivato, mio nobile principe.-
 -Il qui presente lo è solo per lei, mia dolce principessa.-
 -E il qui presente principe intende forse restare qui per la notte?-
 -Ne sarebbe onorato, luce del mattino.-
 -Or dunque lascia qui i tuoi avere e seguimi nelle mie stanze.-
 -Se questo potrà renderla felice, mia signora, sarò più che… deliziato a venire con lei.-
 -Se non oso troppo, azzarderei che il fatto non farà felice solo la sottoscritta, ma anche lei, mio amato cavaliere.-
 -Non osa affatto, e anzi direi che ha colpito il bersaglio: la gioia che proverei nel seguirla è ben più immensa di quella che proverei possedendo anche tutti i beni del mondo.-
 -Oserei dire che la sua frase, mi ha colpita nel profondo, e ora sono più che propensa ad ospitarla nel mio letto.-
 -Aggiungerei il fatto che né io né lei abbiamo impegni per le prossime due ore, e che la vostra dimora è piena di persona alcuna.-
 -Non sono sicura di aver colto nel pieno il significato del periodo da lei pronunziato maestà, ma posso affermare con certezza che la sua poca intelligenza non abbia affatto fermato il battito impazzito del mio cuore.- dallo scherzare a fare sul serio fu un attimo.
 Natsu afferrò Lucy per la vita, portandosela addosso e iniziando fin da subito a baciarla con passione. La ragazza legò le gambe intorno alla vita di lui, che di riflesso la sollevò, portandola poi in camera di Lucy. La fece sdraiare sul letto, senza mai smettere di baciarla. I loro vestiti scivolarono a terra insieme ai cellulari dei due, i quali imperturbati continuavano a ricevere i messaggi dal gruppo di classe.
 Ma per le successive due ore, nessuno avrebbe mai visto quei messaggi.
 
 
***
 
DIETRO LE QUINTE CON LA KIRY-CHAN ESAUSTA PER AVER AIUTATO NATSU E LUCY A CONSUMARE IL LORO REGALO CON LINK:
Salve!!! Capitolo strano vero? Basato su una conversazione del gruppo di classe su WhatsApp, in caso non si fosse capito. E bè… Mi è stato ispirato da una cosa successa veramente. In pratica i miei compagni hanno regalato ad altri due un pacco di preservativi ciascuno, e poi questi ce lo hanno detto sul gruppo di classe. No vi giuro, una roba assurda!!! Non sapete quanto ho riso!!! E bè, ho pensato che con persone come quelle di Fairy Tail potrebbe effettivamente succedere per davvero. Quindi ho deciso di metterla. E l’idea di farla come chat… Non sapevo come fare altrimenti, ma vi prometto che nel prossimo capitolo metterò tanti tanti bacetti!!! O forse uno/due, vediamo. Ma vi prometto che nel prossimo il rating giallo avrà un suo perché ;) Forse lo ha avuto anche in questo, non so, ditemi voi se devo farlo un po’ più…spinto. Detto questo, come vedete facevo parte anch’io della classe insieme a Link di The Legend of Zelda (nonostante il protagonista sia quel figo di Link il titolo del videogioco ha il nome della principessa che ogni volta si caccia nei guai. Yeah!) e bè, farei davvero così, probabilemente. TUTTI: Lo sappiamo. Io: Lo so, che lo sapete, lo so. cit. Ade. Vi lascio immaginare cos’hanno fatto dopo ;) Sì, nel caso me lo chiedeste sì, si sono dati mooooolto da fare. Vabbò oh, nell’extra si vede, più o meno, COSA di preciso abbiano fatto. Specie Lucy e Natsu, ghihihi!!! Hanno già finito il pacchetto, sì, in un paio d’ore, sì, ghihihi!!! In caso non si fosse capito, quando Lucy usciva da WhatsApp era perché… Perché bo. Aveva chiamato Natsu dicendogli di andare on-line e basta, infatti poi ci andavano entrambi. E se prima lui non era on era perché era impegnato a fare pensieri sconci su una persona di nostra conoscenza. Sì insomma, dopo che un pazzo di dà un pacco di preservativi dicendoti di farti la tua migliore amica (ormai ex-migliore amica, ghihihi) di cui sei innamorato da anni non faresti anche tu pensieri poco casti. E bè, il discorso alla fine mi sembrava d’obbligo, giusto per far capire meglio il finale. Ma nel prossimo come ho già promesso metteremo più bacetti. Tanti tanti tanti tanti tanti tanti tanti (scommetto che non li avete letti tutti) (sono SETTEH) bacetti!!! *sorride maliziosa* Esatto, credo si sia già capito, saranno fidanzati. Oh bè insomma, siamo agli sgoccioli ormai! Non della storia ovviamente, ma della squola!!! Sì con la q problemi? E quindi vi auguro buone vacanze (mentre io patirò per un mese sotto gli esami, maledetti!!! Sigh…) e vi do un abbraccio grande grande. Vi stimo moltissimo e senza il vostro supporto non riuscirei ad andare avanti. Ringrazio quindi con tutto il cuore Dark_Angel_love, esme_chan, Giulia_Cullen, krystal86, M m m Madness, Mary_ice, Staz e tanomax che pazientemente seguono la mia storia attendendo ogni mese un nuovo capitolo; Dangerously Sweet, EMI_MOLLI, Ilovefennekin, millinamilletta, RoSa9100, tanomax e _YukiOO_ che l’hanno messa tra le preferite nonostante nello scorso capitolo le aspettative di molti non sono state soddisfatte; e infine ringrazio anche tutte le persone che mi hanno recensito, facendomi provare un’emozione enorme di felicità, con tanto di tremarella alle gambe, e a quelle che oltre a questa hanno letto, messo nelle preferite e recensito anche le mie altre storie. E scusate il ritardo ma non mi andava più il computer *faccia depressa/disperata* Vi voglio bene ragazzi!!! Un abbraccio, Kiry-chan <3

P.s. Anche nel capitolo precedente ho messo un extra, se volete leggerlo siete ben accolti!!!

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Capitolo 4
*** Solo mia ***


1o avviso importante!!!
 Aggiorno oggi perché io vorrei partecipare alla NaLu week, ma non so come si faccia o se debba essere io a fare qualcosa. Quindi chi lo sapesse e magari me lo dicesse mi farebbe un enorme favore.
 Quindi grazie a lui/lei e ne approfitto per ringraziare anche tutti gli altri.
 E basta.
 Buona lettura!!!

 


4. Solo mia

 
 
Lucy lanciò la penna sulla scrivania, frustata. Non riusciva più ad andare avanti, nonostante l’idea che le era venuta in mente quella mattina durante la doccia pomeridiana le fosse sembrata geniale.
 Certo, l’idea era carina, ma lo sviluppo… Più difficile di quanto non pensasse.
 -Aaaaaaah!!!!!- urlò frustata portandosi le mani tra i capelli. Si alzò in piedi iniziando a girare in tondo per la stanza, così da schiarirsi le idee. –Calma Lucy calma… Ora ti bevi un bel bicchiere d’acqua fresca, ti rilassi cinque minuti e poi ti siedi di nuovo e riprovi a scrivere, va bene? Va bene…- e ora si metteva pure a parlare da sola! Quello era proprio il colmo. Doveva essere impazzita, non c’era altra spiegazione.
 -Perché parli da sola Lu?- no, no, il colmo era che Natsu l’avesse letteralmente letta nel pensiero. Aspetta, Natsu? Da dove era sbucato fuori? Ah, già, aveva lasciato la finestra aperta, come sempre, per puro sbaglio. Sì, come no.
 -Aaaaaaah!!!!! Natsu! Stupido, mi hai spaventata! Razza di cretino!!!- gli inveì contro, guardandolo malamente. Quello alzò gli occhi al cielo, sospirando.
 -Uff… Sei noiosaaaa…- Lucy sbuffò. -Cosa fai di bello Lu?- chiese curioso, avvicinandosi a lei e poggiandole le mani sulle spalle, destabilizzandola.
 -Parlo da sola?- Lucy si trattenne dal ridergli in faccia, cercando di assumere una piega del viso abbastanza seria.
 -Posso giocare con te?- Natsu le fece gli occhi da cucciolo, ma con lei non attaccava.
 -Ma anche no.- ribatté Lucy accigliata, distogliendo lo sguardo dal suo. Non era la prima volta che i suoi occhi la incantavano, e la questione non le piaceva per niente. Oh no, proprio per niente. –Anzi, vatti a fare una doccia che sei lurido.-
 -Ah già! Io ed Happy siamo andati a pesca! Abbiamo preso un sacco di pesci, anche se mi sono dovuto buttare in acqua un sacco di volte.- le spiegò sorridente lui facendola arrossire non poco. Il pensiero che fossero andati a pescare le fece fare una smorfia disgustata: lei odiava il pesce.
 -Questo lo vedo da me.- borbottò poi mettendo su un broncio adorabile, rendendola simile ad una tenera bambina agli occhi del rosato. –Ed Happy ora dov’è?-
 -A casa a cucinare, era stanco... Io volevo passare a trovarti!- disse lui, fissandola serio negli occhi, e la ragazza ringraziò il cielo di essere seduta, dato quanto erano diventate molli le sue gambe.
 -Oh ehm ok. Ma ora via a lavarti.- disse perentoria Lucy, spingendolo in bagno.
 -Uffa Lu sei noooioooooosaaaaa…- non disse altro perché Lucy gli chiuse la porta in faccia, tornando a sedersi alla scrivania.
 Accidenti a te, dovevo calmarmi e invece no, mi hai agitata ancora di più. Ma poi perché? Dico io, perché cavolo il pensiero di te sotto la doccia mi provoca piacere nel basso ventre, e perché caspita mi viene voglia di venire lì sotto con te e toccarti il petto e scendere giù fino a… No Lucy no!!! Ma che mi viene in mente! Maledettissimo Natsu!!!
 
-Ehi Lucy, vuoi venire anche tu?- da quando Natsu si era fatto così malizioso e… dannatamente sexy? E perché diamine le veniva da dire di sì? Ok, era definitivo: era impazzita.
 Oh sacrosantissimo cazzo maldisposto Lucy, no…
 
-Bakaaaaaa!!!!!- Natsu rise chiudendosi di nuovo dentro.
 Però ammetto che non mi sarebbe dispiaciuto… Ma che? Oh no Lucy, no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no!!!!! No!
 -Lu io ho finito. Ora giochiamo?- aveva già finito? Lei ci metteva un’ora, un’ora e mezza e lui… Controllò l’ora, dieci minuti? No, non era normale.
 Troppi no Lucy…
Si voltò verso il ragazzo, ma di fronte ai suoi capelli rimase senza fiato.
 -Natsu!!! I tuoi capelli! Come hai fatto a ridurli così?! Sono… sono orribili, un obbrobrio!!!- Lucy balzò in piedi vedendo i capelli rosa che tanto le piacevano pieni di sporcizia, miscele varie e… Colori?
 -Eh eh eh… Erano tanto sporchi e non riuscivo a pulirli e per sbaglio ci ho messo il dentifricio…- abbassò il tono di voce alla fine della frase. –E non riuscivo più a toglierlo. Ho provato con tutto: deodorante, borotalco, acqua, bagnoschiuma, gel… Perfino i trucchi che c’erano nell’armadietti. Ma niente… Eh eh eh… Ops. Eh eh eh...-
 -E non fare “eh eh eh”!!!- lo scimmiottò Lucy isterica. -Ora ci penso io, idiota.- prendendolo per un braccio Lucy, ancora scandalizzata, lo condusse di nuovo in bagno.
 -Allora la vuoi fare la doccia con me!- la biondina finse di non sentire quel commentino poco voluto, eppure così invitante, e lo fece sedere sullo sgabello nella doccia.
 -Ora stai fermo, altrimenti vedrò di farti una doccia completa. Da vestito, si intende.- non osava neanche immaginare di fargli la doccia mentre era… nudo. Arrossì a pensiero, tirandosi indietro le maniche così da non bagnarle. Iniziò a sciacquargli i capelli, giusto per togliere la maggior parte della sporcizia. Con l’acqua iniziò a scendere un liquido marroncino, e la ragazza lo guardò disgustata. –Ma quando te li sei lavati l’ultima volta?-
 -Poco fa?- Lucy si innervosì al tono sarcastico e quasi comico che aveva assunto il rosato, cominciando a battere il piede a terra. Si sentiva tanto Bug’s Bunny, con la differenza che lei non era un coniglio vero, e che piuttosto, come diceva Gajeel, lei era Bunny Girl, e non altro. Che poi, seguendo la sua stessa logica, lei come doveva chiamarlo, Gigi d’Alessio?
 -Intendevo l’ultima volta che te li sei lavati bene baka.- bastava così poco a farle perdere la pazienza quando si trattava di Natsu, e dire che si era da sempre ritenuta una persona rilassata e tranquilla. Cioè, quasi sempre. Ma non era colpa sua se il rosato tirava fuori la sua parte peggiore!
 Però, a ripensarci bene, se non avesse incontrato Natsu, chissà dove sarebbe ora… Con suo padre? Di sicuro non sarebbe mai entrata a Fairy Tail senza di lui. Forse sarebbe già morta, contando le milioni di volte in cui l’aveva salvata… E di questo poteva solo essergli grata, dato che se anche lei lo avesse protetto o avesse fatto qualcosa di buono per lui avrebbe combinato solo tanti ma tanti casini.
 Come potrebbe ringraziarlo quindi, se solo lavargli i capelli le provocava dei piacevoli brividi su per la schiena, se solo toccarglieli la rilassava? Come potrebbe restituirgli tutte quelle sensazioni, quelle emozioni?
 Natsu borbottò qualcosa che non capì bene, impegnata com’era a cercare un asciugamano per i suoi capelli rosati, che erano così stranamente e sorprendentemente morbidi. Lo trovò in fretta e con due falcate tornò da lui, ancora seduto sullo sgabello.
 -Ho ancora dell’acqua nell’orecchio.- il ragazzo non fece in tempo a finire l’ultima parola che Lucy gli lancio in faccia l’asciugamano, zittendolo all’istante. Natsu rimase imbambolato, fino a che la biondina non glielo tolse dal viso.
 -Sono riuscita a farti zittire, dovrei entrare nel Guinness dei primati per questo!- fece allegra lei, cominciando a passare la salvietta sui suoi capelli.
 Natsu la osservò, a pochi centimetri dal suo volto, prendersi cura di lui. Perché alla fine era questo che stava facendo, prendersi cura di lui. E questo pensiero gli fece pensare che la sua Lu ci tenesse a lui, che potesse avere una possibilità.
 La sua Lu...
 Sarebbe stata per davvero la sua Lu, un giorno. E allora niente più ragazzacci a girarle intorno, facendogli ribollire il fuoco nelle vene.
 Perché, inutile negarlo, Lucy era una bella ragazza, e lui, inutile negarlo, era geloso.
 Geloso marcio.
 Fu quel pensiero a spingerlo a prenderle il braccio, facendole cadere l’asciugamano e portandola vicina al suo corpo più di quanto già non fosse.
 -Natsu ma che…- il ragazzo si avvicinò al suo viso, senza mai perdere il contatto con gli occhi di Lucy. Così diversi dai suoi… Quelli di lei così sorpresi, e i suoi così determinati.
 E poi, dolcemente, la baciò.
 Chiuse gli occhi sentendo il corpo della sua compagna di team rilassarsi contro il suo, mentre una sensazione di benessere, felicità, di completezza lo pervadeva. Si perse in quel casto bacio in cui però aveva messo tutto il suo amore, nella speranza di farlo arrivare anche a lei.
 Decise di lasciarla libera di staccarsi, non voleva imporle di baciarlo. Anche se era così bello, e così estremamente piacevole, non poteva costringerla a fare qualcosa che non voleva.
 E se ne pentì quando velocemente Lucy si staccò da lui e da quel bacio così bello e denso di emozioni, guardandolo con occhi increduli.. Il rosato la fissò, osservando le sue guance rosse, gli occhi brillanti e le labbra rosse.
 Sono in Paradiso, mio piccolo raggio di sole…
 -Natsu, perché…-
 -Perché ti ho baciata?- interruppe lui la frase di una confusa Lucy, che si teneva le dita sulle labbra. –Perché ti stavi prendendo cura di me, e se tu te ne andrai con un altro non lo farai più. Ti voglio per me Lu, non voglio che qualcun altro passi e ti porti via da me. Ti voglio mia, perché… Bè, sì, perché ti amo. E non sopporterei che qualcuno ti portasse via da Fairy Tail, via… da me.- si alzò in piedi, avanzando verso di lei che di riflesso indietreggiò, fino a toccare la porta con la schiena. Natsu poggiò le mani ai lati della sua testa, mentre il suo viso assumeva una piega più sicura, ma al tempo stesso più dolce. -Esatto, io ti amo Lucy, e tu?- concluse, senza il minimo accenno di rosso in volto. Non si sentiva imbarazzato, per niente, perché non aveva mai avuto problemi a dire quello che sentiva. E i draghi sentono sempre giusto.
 All’inizio aveva paura di quei sentimenti, così forti e potenti, tanto da fargli girare la testa. Ma poi aveva capito che non poteva scapparci, perché dall’amore non si scappa.
 E un drago, nella vita, si innamora un volta sola. Per questo non poteva accettare che Lucy non lo amasse. Sarebbe morto, altrimenti. Prima dentro, e poi fuori.
 Avrebbe smesso qualsiasi attività. Magiare, dormire, bere, lottare, giocare…
 Ma lui voleva vivere.
 E se voleva farlo, non poteva permettere a Lucy di scappare da lui.
 -Io… io…- vedendola così imbarazzata, insicura, Natsu decise di darle del tempo per pensare. La lasciò in bagno, con la promessa che il giorno dopo lei gli avrebbe dato una risposta.
 Ma non uscì dalla stanza.
 Prima che potesse farlo Lucy lo prese per la maglietta, girandolo verso di sé.
 -Idiota.- disse prima di tuffarsi sulle labbra del ragazzo, in un altro casto e dolcissimo bacio. –Ti amo anch’io…- gli disse staccandosi, guardandolo con gli occhi che le brillavano. –E poi… Mi hai dato una nuova idea per il mio romanzo.- ridacchiò lei.
 Natsu spalancò gli occhi nell’assimilare quanto detto.
 Ma solo la prima parte, la seconda non l’aveva proprio sentita.
 Poi il putiferio.
 -SIIIII!!!!!! LUCY SEI SOLO MIA!!!!! MUAHAHAHAHAHAHA!!!!!!! ALLA FACCIACCIA TUA GRAY!!!!!- Natsu le afferrò la vita iniziando a ridere come un pazzo, mentre piccole lingue di fuoco gli uscivano dalla bocca.
 Lui e Lucy caddero a terra, facendo emettere alla ragazza un piccolo “kya!”, che non fece altro che eccitare ancora di più Natsu. I vestiti volarono in aria negli intervalli tra un bacio e un altro, e poi i due ragazzi si unirono in quella danza speciale chiamata amore, nascosti dagli occhi di tutti, ma non da quelli di Happy, che furbetto si diresse alla gilda.
 -Mira mi darà tanti pesci per questo. Ghihihihihi!-
 
 
 
 
 
 
 
 
ANGOLO DELL’ORMAI SFRENATA FANGIRL DEI THIS CENTURY:
Buoooooooooooooongiorgiooooooooooooooooooooo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Come butta la vita? TUTTI: “E che te frega?” Uh, lo fate anche voi, che cattivi. E poi che siete, di Roma? Vai con l’Inno d’Italia!!!! *inizia a cantare TUTTO l’inno italiano* Badate che l’è bello che lungo eh! FRATELLIIIIII!!!!!!! … Mettetemi in manicomio, ho pensato a qualcos’altro che potrebbe essere bello lungo. ALLORA!!! Che mi dite di bello? Bello il capitolo? (l’avete capita? Che mi dite di bello, bello il capitolo… eh? Eh eh eh eh eh??? Ok basta) Ho una bella notizia!!! La mia coscienza buona non mi rompe più, sono posseduta da quella cattiva. SEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
 No seriamente piaciuto il capitolo? Spero di sì, anche perché se non vi piace questo non vi piacerà neanche il link del video che metterò dopo il mio angolino autrice. Eh certo, mica vi piacerà il video eh, ma il link deve piacervi. Dovete guardare come il blu si fonde con le lettere, le quali si uniscono armoniosamente tra di loro a creare una danza armoniosa che porterà la pace nel mondo!!! SEEEEEEEEEEEEEEEE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Non guardatemi male, grazie. Allora, ascoltate i This Century e poi vedremo se pubblicherò il Diario della NaLu. Non che sia pronto, sia chiaro, ma ci sto lavorando. (sono ancora al prologo, HELP MEEEEEE!!!!!!!)
 A proposito!!! (non è un a proposito ma ci sta sempre) Ho fatto gli esami e sono felice di dirvi che è andato tutto ok, anche se non ve ne frega niente. Vado a vedere il Perlintuito (o Perlistinto, non mi ricordo), al prossimo capitolo!!! Che angolo autrice breve…. Ok basta, ventordici per SETTEH baci e abbracci, Kiry-chan!!!
 
 
 
2o avviso importante!!!
 Ad agosto non potrò aggiornare i primi del mese, quindi penso che il prossimo capitolo lo leggerete solamente tra due mese o più.
 Le mie più sentite scuse (non mi piace essere formale, uffa) e arrivederci!
 

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Capitolo 5
*** Fatti? ***


5.Fatti?



 

Aprii gli occhi infastidito dall’improvvisa luce che era andata a parare proprio sul mio viso, con tutti i punti della stanza in cui poteva cadere. Brontolai notando che era mattina, e guardando l’orologio vidi che erano le undici e mezza. Ah bè, ho ancora mezz’ora per dormire prima di pranzo.
 Chiusi gli occhi portandovi sopra la mano sinistra, così da coprirli dal sole, anche perché mi stava venendo mal di testa.
 Certo che ieri sera avevo preso una bella sbronza!
 Ora che ci pensavo, com’era andata ieri sera? Cercai di riportare alla mente i ricordi del giorno prima, mettendomi a sedere; tanto ormai ero sveglio, inutile cercare di dormire ancora. Vediamo… ero arrivato in discoteca con Gray e gli altri e poi avevo iniziato a bere, spinto da Gajeel. Improvvisamente mi ero trovato davanti una ragazza bella che formosa e, inutile negarlo, il mio amichetto laggiù aveva fatto i balzi di gioia. E alla fine ci eravamo trovati a letto a godere.
 Il problema era che non mi ricordavo niente di questa ragazza. Né il viso, né il nome, né la voce. Solo che era bellissima e che a letto ci sapeva fare niente male.
 In pochi secondi connessi il tutto.
 Se io avevo portato a letto questa ragazza, lei ora dov’era?
 Nel mio letto non c’era, quindi dove? Non è che mi ero sognato tutto vero?
 Mi tolsi la coperta e constatai di essere nudo: ok, non era stato un sogno. Ma ora lei dove si trovava?
 Mi alzai dal letto in tutta fretta ignorando l’improvviso brivido di freddo e raccolsi da terra i miei vestiti, dove notai un reggiseno, per poi dirigermi in bagno. A giudicare dall’intimo della ragazza doveva essere sì bella formosa.
 Scelgo meglio da ubriaco che non da sobrio, e la cosa mi da’ parecchio fastidio, dato che quando sono brillo non ricordo mai esattamente cosa faccio con le donne.
 E a me non piace non sapere le cose, per niente.
 Il fatto che la tipa non fosse nel mio letto mi aveva infastidito, perché non sapevo niente di lei. Per quanto mi riguardava poteva essersene andata via, anche se i suoi vestiti sul mio pavimento dimostravano il contrario. Ma se non ci fossero stati allora poteva voler dire che non l’avrei più ritrovata. E perché? Perché ero ubriaco, e da ubriaco non so mai quello che faccio, più o meno.
 E, come ho già detto, non sapere le cose mi dava sui nervi.
 Stavo giusto per aprire la porta del bagno quando sentii uno sciabordio.
 Sbiancai.
 Era in bagno. E si stava lavando. E dato che i suoi vestiti erano ancora sul pavimento in camera sua lei non aveva che mettersi…
 Sghignazzai malefico e spalancai la porta trovandomi davanti due occhi color nocciola fissarmi sorpresi. Ispezionai il corpo della ragazza, trovandole indosso la mia maglietta polo rossa. Feci una smorfia infastidita, non tanto perché avesse una mia maglia, ma perché era vestita. Almeno le lasciava scoperte le gambe.
 Gliele fissai per parecchi minuti, credo, e poi portai il mio sguardo sul suo viso.
 Sacrosantissimo cazzo in disfunzione prematura!!!
 -Che vuoi?- mi chiese dura, in viso un’espressione impassibile. Mi riscossi cercando di non dare a vedere il mio stupore: certo che le ragazze me le sceglievo davvero bene. Da ubriaco, si intende.
 -Non voglio niente.- le risposi sottintendendo quello che realmente volevo dirle. Ma lei sembrò non capire, perché alzò scettica un sopracciglio.
 -E dato che non vuoi niente vieni qui mentre mi lavo la faccia e mi squadri le gambe neanche volessi prendermi su questo lavandino?- chiese ancora, annoiata, asciugandosi come se niente fosse le mani sulla mia maglietta. No, non aveva capito.
 -Passi che hai indossato la mia maglia preferita.- iniziai chiudendo gli occhi e massaggiandomi le tempie. –Passi anche solo che l’hai indossata, quando potresti benissimo girare nuda per casa.- sta per ribattere, ma la blocco. –Ma non che ti pulisci le mani sulla MIA maglietta.- ringhio alla fine avvicinandomi a lei.
 Si appoggia al lavandino incrociando le braccia al petto, risaltando così il seno. Uh cazzo, i Paesi Bassi protestano.
 -Non hai risposto.- mi dice impassibile, ma io mi sto solo incazzando. Sbatto le mani sul lavandino, avvicinando i nostri visi fino ad un palmo dal naso.
 -Questo non vuol dire che io non abbia sentito. E tu, lo senti questo?- mi premetti su di lei e, contando il fatto che io ero completamente nudo e lei non indossava niente se non la mia maglietta, le nostre intimità furono a stretto contatto. Eppure lei non reagì come avevo immaginato, sorrise.
 -Lo sapevo, sei solo un bamboccio che crede che le donne gli si prestino ai piedi solo con un Junior più grande della norma. Chi vi credete di essere, Dei del sesso?- mi chiese per nulla intimorita dalle mie avance poco caste. Ma in fondo ci avrei dovuto pensare. Certo, mi aveva appena fatto un complimento, ma non aveva reagito al soggetto di quel complimento.
 -Però, se non sbaglio, sei tu che hai cercato me, e non il contrario.- risposi staccandomi leggermente, dato che non avevo ottenuto l’effetto desiderato.
 -Infatti ero ubriaca.- fece lei sistemandosi maglia e capelli e uscendo dal bagno. La seguii fino in camera mia, dove si mise a raccattare i suoi vestiti piegandosi a novanta.
 Ghignai tra me e me notando che messa così avevo una perfetta visuale del suo fondoschiena.
 -E poi non sono io a fissarti il sedere, o sbaglio?- si tolse la mia polo e iniziò a vestirsi. Contemplai il suo corpo nudo davanti ai miei occhi, osservando i suoi movimenti, quando non mi venne in mente un minuscolo particolare.
 -Come ti chiami?- le chiesi raccattando la mia maglietta da terra e piegandola per metterla nell’armadio.
 -Lucy.- vidi spuntare un sorriso sul suo volto mentre, ormai vestita, si faceva un codino laterale con i suoi capelli biondo grano.
 Certo che era proprio bella, quando sorrideva. Probabilmente la più bella di quelle con cui ero stato.
 Ed erano tante.
 -E tu?- mi chiese torturandosi le mani. Non poteva essere agitata, perché non era il tipo. Più probabilmente non sapeva cosa fare, dato che fino a quel momento aveva sempre avuto le mani impegnate. E Dio, era meravigliosa.
 -Natsu.-

 

***



Digitai velocemente quel numero che ormai conoscevo a memoria e mi portai il cellulare all’orecchio, aspettando impaziente che lei rispondesse.
 Ora che avevo scoperto quella cosa non vedevo l’ora di dirglielo.
 Non capivo le altre persone che come me si trovavano in questa situazione, sempre insicuri a rivelare il tutto.
 Eppure io non vedevo l’ora di farlo.
 Forse perché faceva parte del mio carattere testardo ed impulsivo, o forse ciò che sentivo dentro era talmente forte e talmente vero e sconvolgente che dicendole tutto non solo mi sarei levato un peso dal cuore, ma avrei anche potuto dire in futuro che il Kairos* io l’avevo colto, avevo avuto l’opportunità e non me l’ero fatta sfuggire.
 Così avrei detto, e così oggi sarà.
 E se lei rifiuterà… No, non ci voglio nemmeno pensare.
 -Scemo?-
 -Ehi piccola!- finalmente aveva risposto, l’attesa mi stava rosicando lo stomaco.
 -Che cosa c’è?- non era normale che mi venisse da dire, cantando, “c’è che mi sono innamorato di te”, vero?
 -C’è che non ho niente.- risposi nascondendo ciò che volevo realmente dire, come quel primo giorno quando iniziò tutto.
 -Scemo, piantala. Credi che non l’abbia capito?-
 -Cosa?- chiedi confuso, grattandomi il capo.
 -Cosa sottintendi in queste tue frasi. Non ho niente, togli “nien-” e viene fuori “non ho te”. Anche l’altra volta. Tu mi hai detto: “non voglio niente”. Stesso ragionamento, solo che devi togliere anche il “non”.- ora però questa mi fa paura.
 -Sì, sì, hai ragione tu. Senti ho bisogno che mi vieni qui ora, è urgente.- dissi velocemente, giusto per non darle la soddisfazione di aver detto giusto. Questo mai. Ma mai mai mai.
Mise giù e poco dopo senti il tipico “tu-tu” che segnava la fine della chiamata. Lanciai il telefono sul cuscino e mi buttai di peso sul letto, fissando il soffitto.
 Sarebbe venuta: quando mette giù così, senza neanche salutare, è perché sa che la questione è urgente, e che ribattere non serve a nulla. In pratica ha risparmiato aria e tempo, non che mi dispiaccia. Mi fa quasi onore questo, considerando il fatto che ci conosciamo sì e no da tre mesi, da quando quella mattina me la sono trovata nel letto. O per meglio dire, nel bagno.
 Si era presentata come una dura, scontrosa, capace, ma in poco tempo ero riuscito a scavare in quella maschera e avevo trovato un aspetto dolce, comprensivo, simpatico e incredibilmente attraente che mi aveva stupito.
 Ma quel suo aspetto non era ciò che rendeva Lucy la mia Lucy.
 -Che vuoi scemo?- balzai in piedi trovandomi davanti il centro dei miei pensieri, altro che centro dell’universo.
 -Piccola, come cavolo sei entrata?-
 -Ho le tue chiavi dalla tua ultima chiamata a scopo… com’è che avevi detto? Ah già, di lussuria.- mi ero dimenticato di quel fatto. Avevo litigato con Gray, come sempre, ma lui si era arrabbiato più del previsto, contagiando anche a me. Avevo bisogno di uno sfogo e ho pensato subito a Lucy. Lei era arrivata sì e no in cinque minuti, ancora mi chiedo come abbia fatto, e le avevo urlato contro perché aveva suonato il campanello invece di bussare. Ero leggermente suscettibile quel giorno. E poi… Oh bè, il letto ha reclamato i suoi padroni.
 -Ok ora però devo parlarti.- mi concentrai e respirai profondamente, pronto a dire quella frase senza però alcuna copertura. –Lucy… io… Ti voglio.-
 -Ma va’.- era scettica, ma dentro io lo sapevo che era in confusione.
 -E tu invece, cosa vuoi?- il mio tono dolce doveva averla destabilizzata, perché si mise a guardare testardamente il pavimento. –Lu…-
 -Voglio gli occhi tetri.- alzò la testa all’improvviso guardandomi con una scintilla nuova e strana negli occhi. Ma che cazzo voleva dire occhi tetri? Alzai un sopracciglio e lei dovette intuire la mia suscettibilità, perché riprese a parlare. –E poi ti odio a morte, quindi…- quello fu un duro colpo. Mi lasciai mollemente andare sul mio morbido letto, sotto lo sguardo indecifrabile di Lucy.
 Mi odiava…
 -Scemo?- già, scemo. Avrei dovuto capirlo anche solo da quel nomignolo dei miei stivali che per lei non ero nessuno.
 -Ehi, scemo?- già, perché non ero scemo solo nel soprannome, ma anche in realtà. Come potevo sperare che Lucy mi ricambiasse. Cazzo.
 -Scemo più scemo, piantala di rosicare e ascoltami!- alzai il mio sguardo ferito su di lei, che mi guardava quasi incazzata. –Madoi quanto siete scemi e sensibili voi maschi! E poi dite di noi, bah. Ah, sentimi bene, perché non lo ripeterò ancora, chiaro?- la guardai con sguardo vacuo, senza risponderle, mentre lei stava per perdere la pazienza di fronte al mio silenzio. Ma tanto, che senso aveva parlare?
 -Ok, non parli tu non parlo io.- si buttò a sedere a terra prendendo il cellulare e iniziando a chattare con non so chi, ferendomi più di quanto non avesse fatto prima.
 Stupido Natsu, se lei ti odia come puoi pensare che le importi il fatto che tu sia ferito!
 E questo che cazzo è?
 Davanti agli occhi mi trovai il telefono di Lucy, che mi guardava a dir poco incazzata. Mi fece segno con la testa di leggere, e io annuii accondiscendente, troppo curioso di sapete cosa aveva scritto.
 VOGLIO gli occhi TEtri. … TI odio A MOrte.
-Ah.-
 -Già, “ah”. Coglione.- si riprese il cellulare e le lasciai il tempo di appoggiarlo da qualche parte per poi afferrarla per le braccia, portandola sopra di me sdraiati sul letto. –Natsu ma che…-
 -Mi ami, giusto?- arrossì, facendomi sorridere intenerito.
 -Bè, tanto lo sai già.- borbottò distogliendo lo sguardo dal mio. Aggrottai la fronte contrariato, ma poco dopo i suoi occhi si rispecchiarono di nuovo nei miei, mentre un sorriso le nasceva in volto. –E poi sono fatta!- ma che cazz…
 -Quindi stai solo scherzando, vero?- la lasciai andare allontanandola da me, ma quella si riavvicinò.
 -No.- mormorò vicino al suo viso, e nel suo sguardo lessi tanta di quella sincerità che decisi di crederle. –Non mi sono fatta niente, ma tu mi fai quest’effetto. Come se fossi fatta, ma fatta di te. Quindi, sono fatta.- il mio sorriso si allargò, diventando simile a quello dello stregatto di Alice nel Paese delle Meraviglie. Altro che Paese delle Meraviglie, io qua ero in Paradiso.
 Iniziai a baciarle il viso: le guance, gli occhi, il naso, la fronte; mi avvicinavo man mano alle sue labbra leggermente socchiuse, senza lucidalabbra o stupidate simili. A me Lucy piaceva così.
 La fissai negli occhi in attesa di un suo consenso, consapevole che dopo quel bacio non mi sarei fermato. Lei sorrise, annullando la distanza che separava da troppo tempo le nostre labbra.
 Inizialmente cercai di contenermi, ma il suo dolce profumo mi diede alla testa e non resistetti. Aprii le labbra e con la lingua mi feci spazio nella sua bocca, dove iniziai a giocare con la sua lingua.
 Ci spogliammo a vicenda, con calma, accarezzandoci a vicenda e guardandoci curiosi, senza imbarazzo. Già una volta ci eravamo visti nudi, ma questa era diversa. La vedevo veramente, felice, sorridermi.
 Mi amava.
 E questo cambiava tutto.
 Ci ritrovammo nudi e con calma entra dentro di lei, non dopo aver preso le precauzioni necessarie.
 Inizia a dare spinte sempre più forti e regolari, finché non venimmo entrambi, io poco dopo di lei.
 Uscii da dentro di lei e mi sdrai al suo fianco, esausto.
 -Quindi ora… Noi… Siamo fidanzati, giusto?-
 -Sì.- risposi stringendola a me e dandole un morsetto sul naso.
 -Ma siamo fidanzati perché stiamo insieme o stiamo insieme perché siamo fatti?- mi chiese, riportandomi alla mente la nostra prima volta. Niente in confronto a questo.
 -Che vuoi dire?-
 -Bè, io sono fatta, anche se per colpa tua, ma per me lo sei anche tu, lo sembri sempre. Quindi siamo fatti o siamo fatti?-
 -Ah sì, io sembrerei sempre fatto?- lei non reagì come speravo, e cioè ribattendo a tono, ma abbassò lo sguardo.
 -Tu mi vuoi veramente, o mi usi e basta?- Dio, ma quanto poteva essere bella la mia Lu. La mia Lu.
 Mia…
 Ah no, non avrei perso quest’occasione.
 -Ah no Lu, io ti amo, ok? Che io sia fatto o meno, noi siamo fatti. In entrambi i casi se vuoi, ma anche se così non fosse io ti amo comunque, e vedo di non scordartelo mai.-
 -Scemo più scemo.- la guardai negli occhi e poi entrambi scoppiammo a ridere.
 Altro che essere fatto, ora sì, che ero felice.


***

 

*Kairos: immaginatevi un tipo con un solo capello in testa che passa sotto la finestra di casa vostra. Il Kairos è strappargli quell’unico capello. In pratica quindi un’occasione che capita una volta nella vita. O almeno, questo è quello che mi ha spiegato my amata sister.

WOW!!! Dopo ben due mesi di mare e un mese di scuola eccomi finalmente pronta a pubblicare 'sto capitolo!!!
 Esultate gente!!!
 No aspe... ricominciamo.





ANGOLO DI ME
Non fate caso al mio correggiuto itagliano.
 Allora, le solite robe. Scusate il ritardo bla bla bla e tante belle cose.
No cazzo scusate davvero il ritardo!!!!!!!! E' colpa del computer che per un qualche misterioso problema non mi apriva più Word e non mi faceva più copiare il testo!!
Ero disperata, seriamente, e mi dispiace un casino. Giuro che è stata la prima cosa che ho provato a fare non appena siamo tornati dalla Sardegna, ma non ce l'ho fatta... SCUSATEEE!!!!
E' la prima volta che ritardo però, condonatemela, anche perché altrimenti i sensi di colpa mi logoreranno per sempre.
E non siate cattivi dicendo "ahahah non ti perdono ahahah" perché non mi va a genio!!
Come poi avete potuto vedere ho cancellato la mia NaLu Week. Semplicemente perché mi faceva schifo dato che non ho nemmeno avuto il tempo di prepararla.
Cooooomunqueeee...
 Volevo solo dirvi che il fatto che le recensioni siano progressivamente calate un po' mi ha fatto dispiacere, ma che in fondo avete ragione.
 La prima os è la più bella storia che abbia scritto, secondo me. Poi però sono andata progressivamente calando. Questo vuol dire che d'ora in poi cercherò in tutti i modi di scrivere meglio.
Però, ehi!, ci sono scrittrici bravissime che magari scrivono "Lucy è bella e gli regalo..." NO CAZZO NO! Scrivetelo giusto per favore! "Lucy è bella è LE regalo". Eh, un minimo.
 Uh ma chi sono io per criticare?
 Scusatemi, ne avevo bisogno.
 Ok, vi lascio che devo andare, bacioni!
 Kiry-chan ^.^

P.s. Tomorrow is my birthday, I will do a special story, maybe.
P.p.s MUORI SQUOLA.

The End.

Byeeeee <3

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Capitolo 6
*** Biblioteca ***


6. Biblioteca


 

Passò il dito sulle rilegature dei libri, leggendone al contempo i titoli.
 Si fermò su un libro dal grosso spessore e dal titolo scritto in bianco, guardandolo con fare annoiato. Lo tirò fuori dalla mensola per osservarne la copertina dove, a caratteri cubitali, c’era scritto “Dieci modi provati, assicurati e certificati per conquistare una ragazza!!!”
 -Tsk.- rimise il libro al suo posto, continuando a cercare il tomo che gli serviva per quel maledetto esame all’Università. “Io ne conosco almeno cento di modi per conquistare le ragazze, e funzionano tutti, nonostante non siano certificati, provati e assicurati.” pensò con un ghigno in volto, adocchiandone una non molto distante da lui.
 Si dondolava sulla gambe, tenendo stretti al petto due libri con il braccio sinistro e cercandone altri con il destro, proprio come stava facendo lui fino a pochi istanti prima. Un piccolo e dolce sorriso le increspava il volto, quasi timoroso di farsi vedere.
 Sembrava incantata, assorta, in un mondo tutto suo e nel quale lui mai sarebbe riuscito ad entrare.
 Scacciò via la fastidiosa sensazione di tristezza che per quell’attimo l’aveva colto quando vide la ragazza allungare il braccio per raggiungere un libro posato sullo scaffale più alto. Si stupì di quanto fosse bassa rispetto a lui anche se in punta di piedi.
 Eppure non era poi così bassa, anzi. Era perfettamente nella media, seno prosperoso a parte. “Avrà almeno una terza e abbondante, se non una quarta.” pensò iniziando a squadrarle il corpo, dalle gambe toniche, su verso il sedere sodo e la pancia piatta, fino al suo volto, piegato in un’espressione sconfitta.
 Fece una smorfia lei, iniziando a saltellare pur di afferrare quel libro, nello scaffale più basso della biblioteca eppure così in alto per lei.
 Sorrise stupito –si era stupito già fin troppe volte con quella biondina con quel corpo da favola- e in parte divertito di fronte alla tenacia e perché no, dalla testardaggine con cui la ragazza cercava di afferrarlo.
 Senza che il suo cervello potesse essere in grado di registrare il battito mancato del suo cuore le sue gambe già si stavano muovendo, portandolo verso colei che negli ultimi cinque minuti aveva catturato la sua più completa attenzione.
 Si posizionò dietro di lei -la quale non sembrava essersi accorta della sua presenza, dati i continui e vani saltelli- e, facendo aderire il suo petto alla schiena di lei, allungò il braccio a prendere l’unico libro che solitario stava appoggiato alla mensola.
 Lo porse alla ragazza che lo guardava stupita –“è il suo turno adesso rimanere stupita”-, con i suoi grandi occhi da cerbiatta che, lo notava solo ora, sembravano due pozzi di caldo cioccolato fuso.
 “Fuso come me” scacciò via il pensiero dalla sua mente che stava iniziando a fare pensieri non proprio casti sulla bionda mentre questa lo afferrò quasi confusa dal suo comportamento. Fece un timido sorriso e le guance le si imporporarono di un tenero rossore, mentre con un flebile sussurro lo ringraziò, prima di dirigersi al bancone a registrare l’uscita di quei libri.
 Il ragazzo ignorò il gonfiore al cavallo dei suoi pantaloni, aspettando che la ragazza uscisse prima di tornare sui suoi passi.
 Non aveva trovato il libro che cercava, ma di certo aveva scoperto qualcosa di meglio.
 Sorrise beffardo in direzione di quel libro rosa, incurante di risultare un deficiente davanti alle altre persone impegnate nella ricerca di tomi o nella lettura degli stessi.
 “Ora ti faccio vedere io, maledettissimo libro, come si conquista una ragazza.”
 E con la certezza che quella ragazza presto o tardi sarebbe caduta ai suoi piedi uscì dalla biblioteca, ignorando quel senso di felicità e benessere che lo avvolgeva.



***

 

Entrò dal grande portone di vetro di quella che ormai considerava la sua seconda casa.
 Decine e decine di scaffali decoravano la grande sala, un numero talmente elevato da dover forzatamente riempire tre piano, senza ovviamente considerare quelli non esposti.
 Quasi toccavano il bellissimo lampadario di cristallo, data la loro enorme mole. Forse troppo alti, considerando che neanche le scale arrivavano all’ultimo ripiano. Ma in fondo era indispensabile per una simile quantità di libri.
 -Ciao Lucy!- la salutò sussurrando una ragazza bassina dai corti capelli azzurri, che altri non era che la proprietaria della biblioteca, nonché migliore amica della giovane.
 Ricambiò il saluto con un cenno della mano, prima di accorgersi che i suoi piedi l’avevano condotta al più basso scaffale della biblioteca.
 Arrossì al ricordo del giorno precedente quando, intenta a cercare di afferrare quel libro sulle stelle, il ragazzo dal particolare colore di capelli l’aveva aiutata.
 Il suo petto sulla schiena, il suo respiro caldo sui capelli, quelle braccia così muscolose che per pochi secondi l’avevano circondata…
 Prese un profondo respiro, inspirando l’inebriante odore di libri fin dentro l’anima. Chiuse gli occhi per un secondo, scacciando via dalla sua mente il pensiero del ragazzo. Quando li riaprì un sorriso determinato le contornava il viso.
 Avrebbe portato quel lavoro a termine ad ogni costo!
 Si incamminò in quel labirinto di scaffali, cercando la sezione storica.
 Con la piantina della biblioteca “Fairy Tail” dipinta a colori indelebili nella sua mente vi arrivò in poco tempo.
 Il nome del luogo era tutt’ora un mistero impossibile da svelare per Lucy, ma ciò non toglieva il fascino che ogni volta influenzava su di lei.
 Quasi come quel ragazzo dai capelli color fiori di ciliegio…
 No, non doveva pensare a quel ragazzo, le avrebbe portato solo rabbia e dolore, come Loki.
 Loki, che per sei mesi era stato fidanzato con lei, e che poi l’aveva tradita con un’altra, una certa Aries.
 Da allora i ragazzi per lei erano diventati un argomento tabù, ma Levy se ne infischiava.
 Lucy e Loki infatti si erano conosciuti al matrimonio di Levy con un loro coetaneo, Gajeel, e la ragazza cercava in tutti i modi di convincere la bionda a trovarsi un fidanzato, consapevole della gioia e della completezza che l’amore portava.
 E quindi lei insisteva, cercando di dissuaderla dallo studiare assiduamente ogni giorno.
 Ma in fondo non poteva farci niente.
 Quando Levy si era sposata loro due erano solo al terzo anno di Università, e l’azzurra, nonostante la sua smisurata intelligenza, aveva preferito mollare gli studi, convinta che Lucy ce l’avrebbe fatta anche senza il suo aiuto. Così, dopo il viaggio di nozze, invece di tornare sui libri, aveva richiesto di essere assunta come bibliotecaria, mentre Gajeel lavorava come meccanico con l’aiuto di altri “baldi giovani”, come li definiva Levy, che alla disperata ricerca di un lavoro venivano assunti a tempo determinato da Gajeel.
 Lucy era felice per Levy, lei aveva trovato l’amore, quello vero.
 Ma Lucy ci aveva rinunciato in seguito a tutte le delusioni ricevute, che l’avevano portata ad odiare tutti gli esseri di sesso maschile, a parte poche eccezioni, quali per esempio il meccanico e suo padre.
 L’altro giorno si era lasciata sopraffare dalla gentilezza e dalla bellezza del rosato, ma non si sarebbe lasciata prendere alla provvista un’altra volta.
 Levy registrò i libri in uscita, mentre Lucy cercava di autoconvincersi che sì, non l’avrebbe più rivisto.
 Dopotutto poteva incontrarlo solo in biblioteca, e un babbuino senza cervello come lui non ci sarebbe di certo tornato. E poi, in ogni caso, quella che provava lei era solo attrazione. Solo pura e semplice attrazione fisica.
 O almeno così credette fino a quando, non appena si fu girata, non incrociò due paia di occhi verdi e un sorriso a trentadue denti mozzafiato.
 Stava seduto appollaiato su una comoda poltrona rossa, il capo sorretto dal braccio destro e la corrispondente mano dispersa nei capelli rosa che, nonostante la loro forma appuntita, a Lucy in quel momento sembrarono estremamente morbidi, tanto da voler desiderare con tutta se stessa di tuffarci dentro una mano e passarcela dentro fino a quando, esausta, non gli sarebbe crollata in braccio, addormentata.
 E improvvisamente la convinzione che la sua fosse solo attrazione fisica scemò, facendo perdere un battito al suo cuore.



***

 

-Nee Luce, sei ancora su quel libro?- chiese l’uomo appoggiandosi con le braccia al capo biondo della moglie che, concentrata, scriveva su un foglio la storia di come l’amore l’avesse presa alla sprovvista in una biblioteca.
 -Mh. Sono bloccata qui, non so come andare avanti.- confessò la giovane donna, puntando i suo occhi marroni in quelli verdi di lui.
 -Vedere.- gli porse il manoscritto, che lui concentrato lesse, lasciandosi sfuggire di tanto in tanto un sorrisetto furbo e felice. –Perché non scrivi semplicemente la verità, e cioè che poi la mano tra i miei meravigliosi capelli ce li hai messi davvero?- mormorò malizioso lui, facendola arrossire fino alla punta dei capelli.
 -Ma… ma… m-m-m-m-ma…- rise intenerito lui vedendo la moglie balbettare a quel modo. -E’ imbarazzante…- mormorò incassando la testa nelle spalle in un gesto involontario e insicuro rendendola, davanti agli occhi di Natsu, la persona più bella del mondo.
 La persona che lui doveva proteggere.
 E soprattutto, era sua.
 Questo gli diede la precedentemente mancata forza di incoraggiarla a scriverlo, perché in una storia vera un finale falso avrebbe stonato, anche se questo fosse stato il più bello di tutti.
 -E poi,- continuò. –quello è stato il secondo, se non il terzo, momento della mia vita.- mormorò felice lui, fissandola.
 -E quali sono i primi due?- chiese una curiosa Lucy, ricambiando lo sguardo.
 -Il secondo è il giorno in cui ci siamo sposati…-
 -E il primo?- domandò impaziente.
 -Il giorno in cui ti ho vista per la prima volta in biblioteca.- e detto questo Natsu si abbassò all’altezza di Lucy appoggiandosi con le mani sulle cosce dell’amata, lasciando un tenero e casto bacio sulle sue labbra.
 Lucy sorrise felice con un tenero rossore sulle gote, gioiosa da ciò che aveva sentito ma con ancora una domanda che da molto tempo ormai la assillava.
 -Ne Natsu, ma quel giorno che ci facevi in biblioteca?- chiese finalmente, liberandosi un peso dal cuore.
 -Secondo te?- chiese invece lui, sarcastico, facendo gonfiare le guance ad una Lucy indispettita, in quel momento simile in tutto e per tutto ad una tenera bambina capricciosa.
 -Intendo dire, che ci facevi lì se tu odiavi leggere? E perché continuavi a venire? Insomma… se era solo per una ricerca all’Università, come mi avevi detto tu, allora avresti potuto usare internet, considerando ciò che dovevi cercare.-
 -Be… Diciamo che avevo finito i giga e nessuno era intenzionato a darmi hot-spot, così sono stato crudelmente costretto da Gajeel ad andare in biblioteca, dicendomi che non ne sarei uscito deluso. E in effetti…- mormorò infine malizioso.
 -Ok ma… perché continuavi a venire? Insomma, se dovevi studiare non potevi perdere tempo tutti i giorni in biblioteca, considerando che non facevi altro che fissarmi.- e questa volta Natsu non poté fare a meno di scoppiare in una grossa risata.
 -Oh Luce, davvero non lo riesci a immaginare? Davvero non riesci a immaginare il motivo per cui io venivo ogni giorno in un posto che odiavo solo per fissarti? Non lo immagini, Luce?-
 -È solo che…- un rumore distolse l’attenzione dei due adulti l’uno dallo sguardo dell’altro, portandosi invece su una tenera bambina dai capelli rosa che, con un pigiama di una taglia più grande della sua, i corti capelli rosa spettinati, una mano stretta a tenere un gatto blu di peluche e l’altra a sfregarsi un occhio color cioccolato fuso li fissava, cercando nei visi rassicuranti dei genitori una conferma.
 Lucy sorrise dolcemente, girando la sedia in direzione della piccola e spalancando le braccia in un invito che la bimba mai avrebbe potuto rifiutare.
 Ci si tuffò dentro, lasciandosi cullare dal caldo tepore materno, chiudendo gli occhi e provando a rilassarsi.
 -Eh piccola, hai fatto un altro brutto sogno?- Nashi aprì un occhio per guardare il suo papà che preoccupato si era abbassato alla sua altezza.
 -Mh!- annuì lei stringendosi forte al petto della mamma, che in risposta iniziò ad accarezzarle i capelli.
 -Vuoi che ti racconti la storia del primo appuntamento di babbo e mamma?- la bambina a quella domanda rispose con un “sì” felice, scendendo dalle gambe della mamma e prendendole la mano per portarla nella sua cameretta.
 E così la piccola famigliola si riunì sul piccola di Nashi, tutti pronti a sentire una storia ripetuta mille e mille volte, eppure non li avrebbe annoiati, perché ogni volta che Lucy raccontava era come entrare in un libro.
 E Natsu era rimasto intrappolato in questo libro, imparando ad amare non solo quello, ma anche tutti gli altri libri.
 Anche perché senza quelli non avrebbe incontrato la sua Lu.
 La sua Lu che stava raccontando alla figlia l’imbarazzante situazione che lo aveva “costretto” ad invitarla ad uscire, gli occhi brillanti e un sorriso sulle labbra che subito contagiò anche lui.
 E prendendo in braccio una delle due donne della sua vita e prendendo per mano l’altra ascoltò ancora quella storia, non potendo far altro che rimanerne affascinato, ancora.
 “Ti amo, Lu.”

 

***

 

Angolo autrice
Ed ecco a voi come rovinare un bel momento romantico!!! (tutto)
 Anzi.
 Ecco a voi cento modi per rovinare momenti romantici!!!
 Tutti offerti da: ME!!!
 Rieccomi con la shot del settembre (credo) !!!
 E tanti auguri a meeeeee!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
 Sono ‘na quattordicenne, cosa credete gnari?
 No ok basta sto morendo!!! (solo per il “gnari” ja)
 Ditemi ditemi ditemi, vi è piaciuta la storia?
 E ancora ditemi ditemi ditemi… La prossima volta che andrete in biblioteca ci penserete, veeeero?
 E magari penserete anche qualcosa, dico bene, gente sporcacciona?
 Ma siii! Come avete fatto a capirlo!
 Oggi sono allegra!!!
 Sembro fatta ma no, tranquilli, non è così.
 Sto benissimo, penso, ma tranquilli che non mi drogo.
 Sempre che il Bitter si possa considerare analcolico.
Uhmmmmmmmm…
Massì tranquilli che lo è!
 Forse…
 Ok la smetto e vi lascio!
 Devo fare mate -.-”
 …
 Quindi ciao…

Ciao…

The new, the best, and the fantastic KIRY-CHAN!!!
(English correggiuto ;) )

Byeeee <3

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Capitolo 7
*** Graffiti ***


7. Graffiti


 

TI AMO LUCY
 

Certo, Lucy era ben consapevole della sua bellezza, dovuta non solo al suo corpo prosperoso ma anche al suo viso, ma trovarsi un ti amo scritto in rosso -ma un rosso bello acceso, di quelli visibili da cento metri di distanza- dipinto sulla parete di casa sua non era proprio il massimo.
 Soprattutto se poi la custode dell'edificio in cui alloggiava momentaneamente per gli studi si metteva ad urlarle contro minacciandola di bandirla dall'appartamento.
 Normalmente non lo avrebbe scoperto, ma questa volta Lucy non aveva potuto farci niente. La pittura infatti non andava via, neanche con la pioggia. E sì che era lì da una settimana, e in quei sette giorni solo in uno il sole era stato alto nel cielo.
 E quel giorno si era anche aggiunta un'altra parola.

TUO,

Ciò che in quel momento la infastidiva maggiormente però non era la scritta in sè, ma quella virgola, quella maledettissima virgola!!
 Se era lì voleva dire che quel "suo" misterioso aveva intenzione di dire qualcos'altro.
 E anche se non lo dava a vedere, Lucy sperava vivamente che fosse il nome dell'autore della scritta che occupava i suoi pensieri da una settimana.
 Ma questo, ovviamente, era negato costantemente anche a se stessa.
 E presto la verità sarebbe saltata fuori.


***


Spalancò gli occhi alzandosi di scatto dal letto, scossa dal terribile sogno.
 Cercò di regolarizzare il respiro, inutilmente.
 Le ci voleva una boccata d'aria.
 Consapevole di poter essere un'ottima preda per i malintenzionati che si aggiravano in quel quartiere decise di indossare un enorme giaccone con il cappuccio, così da poter nascondere sia il volto che il corpo.
 Scese le scale dopo essersi assicurata di aver chiuso a chiave la porta di casa e uscì.
 Di tutto si aspettava, ma non che il misterioso "suo", come aveva ormai iniziato a chiamarlo, fosse lì davanti a lei intento a completare la frase.
 La porta dell'edificio sbattè, facendo voltare il ragazzo.
 Lucy incrociò due occhi verde smeraldo e un volto famigliare, prima che lui iniziasse a correre lasciando lì la bomboletta spray di vernice rossa.
 La bionda restò basita, ma si riprese in fretta.
 Decisa a scoprire il nome andò davanti al muro, e il nome che lesse le fece spalancare la bocca.
 -Natsu?!-

***
 

-Ho fatto una cazzata Gray, ho fatto una cazzata!!!- urlò disperato il ragazzo portandosi le mani a scompigliare i capelli rosati.
 -Massì, vedrai che neanche si ricorda di te.- rispose Gray, troppo impegnato con il suo joystik per prestare attenzione a suo cugino.
 -E giustamente questo dovrebbe consolarmi.- borbottò quello rassegnato all'idea che con Lucy non avrebbe mai avuto nessuna possibilità.
 -Natsu vai tu.- fece Gray sentendo il suono del campanello, ignorando il rosato. Non ricevendo risposta mise in pausa il gioco per potersi voltare in direzione del cugino, trovandolo intento a spalmarsi sul pavimento della camera. -Natsu!- vedendo che quello non lo stava minimamente calcolando si alzò in piedi e camminò fino alla porta, facendo bene attenzione a schiacciare la testa di Natsu con il piede sul pavimento. Ignorando il suo "mi hai fatto male, bastardo!!!", aprì la porta, trovandosi davanti la sua migliore amica.
 -Ehi, Lu...- quella lo interruppe malamente spingendolo da parte ed entrando nell'appartamento. -Prego...- borbottò a bassa voce Gray.
 La ragazza girò per la casa, per arrivare infine alla porta di camera sua dove, con uno scatto felino, Natsu le saltò addosso facendole emettere un piccolo "kyaa!!" dalle labbra.
 -Kya?- si chiese allora il rosato, abbassando finalmente lo sguardo incrociando due occhi marroni.
 Solo in quel momento Natsu si rese conto di non star tenendo i polsi e di non essere a cavalcioni su Gray, ma bensì su Lucy.
 -Ah...- mormorò.
 Lucy, dal canto suo, era completamente rossa in volto con il battito del cuore a mille, schiacciata sotto ai muscoli di Natsu.
 -Bakaaaaaa!!!!!!!!!!!!!- urlò facendo finalmente spostare quel peso dal suo corpo. -Sei un pervertito!!!!!- gridò alzandosi in piedi di scatto insieme al rosato, che la guardava sbigottito. -Ti ricordavo dolce e impacciato, non uno che salta addosso alla gente...- borbottò, facendo sorridere il rosato come un ebete.
 -Ti ricordi di me... Tu ti ricordi di me!!!- urlò a sua volta abbracciando Lucy come un bambino con la sua mamma, con la differenza che Natsu, se avesse voluto, sarebbe stato in grado di sollevarla con una mano semplicemente tenendole la testa.
 -Certo che mi ricordo di te baka.- ridacchiò Lucy, riconoscendo finalmente in quell'abbraccio il ragazzo che aveva conosciuto due anni prima andando al mare con Gray. -Sei il cugino del mio migliore amico dopotutto, no? E poi anche tu ti ricordi di me, o sbaglio?-
 -Sì ma è diverso. Insomma, lo sai, lo hai visto dal graffito...- arrossì. -Io ti amo.-
 -Allora no, non è e diverso.- detto questo Lucy afferrò il gilè che indossava costringendolo ad abbassarsi alla sua altezza, così da portarlo alla sua altezza. -Perché ti amo anch'io, baka.- e finalmente, dopo due anni, le loro labbra si congiunsero in un bacio che sarebbe potuto diventare molto più profondo se non fosse stato per una terza presenza nella stanza.
 -Tra rose e fioor, nasce l'amoor, Natsu e Lucy si vanno a sposaar!!!- cantò ad alta voce Gray facendo staccare i due, entrambi rossi.
 -Grayyyyyy!!!!!!!!!!!- urlò Natsu saltandogli addosso, mentre dietro di loro Lucy rideva.
 Si sarebbe certamente abituata a scene del genere.

E magari con Natsu e Lucy in posizioni molto più compromettenti... *faccia perversa*



 

ECCOMI INFINE!!!!!!!!
 INCHINATEVI DINNANZI A ME CHE HO PUBBLICATO CON CIRCA UN MESE DI RITARDO!!!!!!

 Colpa dello studio.
 Ma a chi voglio darla a bere?
 In realtà non c'era un motivo preciso.
 Solo che ho il telefono nuovo (WATAAAAA!!!!) e mi sono persa a guardare HunterxHunter (che "è meravigliosoooooooo!!!"), foto di Killua, poi mi sono scaricata Wattpad quindi, bé, ecco...
 Sì insomma non ho più minimamente cagato (che finezza gente, che finezza) EFP.
 Non che tutto il male venga per nuocere, naturalmente.
 Mi è venuta in mente adesso una shot GaLe che potrei scrivere.
 Ma non aspettatevi niente, mi! Non prometto nulla. Ma farò del mio meglio per scriverla, aye! ;)
 Ho visto tantissime recensioni (17!!!) e tipo mi veniva da saltare!!!
 Grazie a tutti, davvero, perché è una cosa meravigliosa!!!! (come far parte di un team, neeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee???)
 Eppoi quelle -quante?- 3011 visite totali!!!
 Ma io vi amooo!!! Grazie grazie mille volte grazie!!!
 E dato che non sono brava a ringraziare vi ringrazio con questa storia simile a qualcosa venuto dal cielo.
 Tipo? Mi direte voi.
 'Na cagata d'un piccione.
No davvero è che ci tenevo a non aggiornare troppo in ritardo e mi è venuta fuori così, davvero!
 Mi rifarò con la prossima, promesso!!!
Un'altra cosa ancora, scusatemi se ci sono errori, ci terrei davvero molto se voi me li segnalaste, così provvederei a correggerli il più presto possibile.
 Spero che non ce ne siano ma in ogni caso avvertitemi!
 Detto questo spero che il capitolo vi sia piaciuto, aggiornerò prestissimo, spero!
 Un bacione (grande grande grande grande grande grande grande grande grande grande grande grande grande grande grande grande grande grande grande grande grande grande grande grande grande grande grande grande grande grande grande grande grande grande grande grande grande) (stima a chi li ha letti tutti), la vostra feliccissima, per una volta, Kiry-chan <3


Ora che l'ho riletto mi sento una stronza ad aver lasciato il bacio così.
 Oh vabbè, insomma, non è niente di che.
 Ma ho intenzione di...
 Sssssseeeeeggggggrrrrrreeeeetttttoooooo!!!!!
Bye byeee!!!

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Capitolo 8
*** Bambola ***


8. Bambola


 

-Ehi Mira-chan, per caso hai visto Natsu? E' tutto il giorno che non lo vedo...- disse Lucy preoccupata sedendosi al balcone nel suo bel vestito da gatta nera.
 Era Halloween e la gilda aveva deciso di organizzare una festa, alla quale tutti erano invitati con l'obbligo però di venire travestiti.
 Lucy aveva deciso di indossare degli shorts, un top, una coda, un campanellino al collo e delle orecchie attaccate ad un cerchietto, tutto rigorosamente nero, escluso il campanellino che si intonava al colore dei suoi capelli giallo dorato.
 -No Lucy, non l'ho visto. Però ho trovato un pupazzetto davvero carino che gli assomiglia, se mi aspetti qui te lo vado a prendere!- fece sorridente e, senza aspettare una sua risposta, trottellerò allegra lontano dal bancone.
 Sbuffò Lucy sorridendo divertita.
 In fondo che male c'era?
 Natsu le mancava anche se era passato meno di un giorno, e un pupazzo simile a lui non avrebbe potuto farle che bene.
 -Ehi Lu-chan!- una minuta ragazzina dai capelli azzurri si sedette accanto a lei, sorridendo. -A che pensi?-
 -Ciao Levy-chan... Ero preoccupata per Natsu. E' tutto il giorno che non lo vedo.- sospirò lei appoggiandosi al bancone, guardando i suoi compagni divertirsi.
 Perché lei non ci riusciva? Perché lei non riusciva a divertirsi come loro pensando che Natsu potesse stare male?
 "Be Lucy, è normale. Siete nakama in fondo..." si disse fra se e se, ignorando la leggera fitta che le aveva attorcigliato lo stomaco alla parola "nakama".
 -Lui ti pppiaaaaceeeee!- insinuò maliziosa la turchina, arrotolando la lingua in una perfetta imitazione di Happy.
 -No!!- urlacchiò isterica girandosi a cercare Mira. Tuttavia, nonostante l'imbarazzo iniziale, prese in considerazione l'idea.
 Le piaceva Natsu?
 Scosse la testa scacciando via il pensiero vedendo arrivare la bella barista con in braccio un pupazzo.
 -Eccoti il tuo tanto amato Natsu, Lucy!- fece sorridendo maliziosa e porgendole una bambola di pezza somigliante in tutto e per tutto a Natsu.
 Gli occhi, il naso, la forma del viso, i capelli, perfino la sciarpa e la cicatrice sul suo collo. L'unica differenza era che gli era stato messo addosso una coda e delle orecchie da gatto nere, proprio come quelle che indossava Lucy.
 -Awww, guarda come se lo ammira per bene la nostra Lu-chan!- Lucy la ignorò, concentrata a saggiare la morbidezza del pupazzo con le mani.
 -Ah Levy, se domani vedremo Natsu sarà nata una nuova coppia in gilda!- sospirò Mira, attirando l'attenzione della maga degli Spiriti Stellari.
 -Che intendi?- chiese confusa, mentre Mira lanciava uno sguardo complice a Levy.
 -Niente niente... sarai stanca, perché non torni a casa?-
 -In effetti sì, un po' stanca lo sono... Allora vado.- la assecondò Lucy notando il repertino cambio di discorso dell'amica.
 -Ciao Lu-chan!-
 -Ciao ragazze!- Lucy uscì finalmente dalla gilda, reprimendo un brivido di freddo non appena la sua pelle nuda si scontrò con la gelida aria dell'ormai mese di Novembre.
 -Che io ami davvero Natsu?- mormorò rivolta a nessuno in particolare. -In fondo non me ne stupirei...- sorrise dolcemente guardando il pupazzo da sotto le sue lunghe ciglia. -Ah Natsu, se solo tu non fossi così... Ingenuo.- sospirò reprimendo la sua voglia improvvisa di prendere a pugni l'innocente bambola. -Come si fa a dire ad un bambino che lo ami?- si chiese, senza quella gioia che solitamente coglie le persone quando si accorgono di amare una persona. -Baka Natsu.- sospirò aprendo la porta di casa.
 Buttò la bambola sul letto, buttandovisi sopra poco dopo, il viso sepolto nella pancia del finto Natsu.
 -Ti amo...- si lasciò sfuggire lei tra le labbra. -Ti amo.- ripetè, mentre l'ira iniziava a prendere possesso di lei. -Ti amo ti amo ti amo ti amo!!! E tu non te ne accorgi, baka Natsu baka!!!- urlò per poi scoppiare in un pianto liberatorio e stringendoselo poi forte al petto, consapevole di non poterlo incolpare.
 Nemmeno lei si era mai accorta di amarlo fino a quel giorno, perché incolparlo allora?
 -Ti amo...- sussurrò in un singhiozzo, strofinandosi il viso contro quello del Natsu in miniatura.
 E senza avere la forza di dire altro andò a farsi una doccia, lasciando il pupazzo sul letto.

 

-Mira che cos'è questa roba?- Natsu era a dir poco furioso. Mira che lo chiamava a casa sua, che lo costringeva a mettersi quel costume da gatto e ora gli stava anche spruzzando addosso un profumo.
-Mi dispiace che Lucy non si accorga dei tuoi sentimenti.- sviò il discorso l'albina, continuando a girargli intorno e facendo attenzione a spruzzare ogni angolo del corpo di Natsu con quell'irritante profumo.
 Natsu, del canto suo, se ne stava fermo immobile troppo intimorito da una possibile reazione della compagna, ma a quella frase non potè non lasciarsi sfuggire un sobbalzo.
 Un sorrisetto nacque sulle labbra di Mirajane, mentre finiva di completare la tua opera.
 -Mi hai detto tu di amarla e che vuoi una mano a conquistarla.- sorrise lei.
 -Grave errore il mio...- mormorò non facendosi sentire dalla maga del Satan Soul. -Quindi ora mi cospargi di questa roba puzzolente per far colpo su Luce?- chiese scocciato facendo ridacchiare la donna al suono di quel soprannome.
 -Esatto!-
 -Non credo le piacerà.-
 -Io invece sono convinta del contrario.-
 -Mira questa roba puzza!-
 -Ma Natsu non è l'odore che emana, è il suo effetto!-
 -Il suo effetto?-
 -E adesso Natsu dovrai solo aspettare.-
 -Aspetta quale effetto? E cosa dovrei aspettare?-
 -Un bacio Natsu. Devi aspettarti un bacio da Lucy.-



 

Lucy osservò la bambola stretta nuovamente tra le sue braccia.
 Quando la teneva lì si sentiva bene, anche se voleva che fosse Natsu ad abbracciarla, e non il contrario.
 E non certo una bambola di pezza ma una vera.
 -Dici che posso baciarti?- chiese birichina, mostrandosi senza volerlo simile ad una bambina che chiedeva qualcosa che avrebbe in ogni caso fatto anche senza un consenso.
 Fu così che le labbra di Lucy si andarono leggermente a posare su quelle del pupazzo, mentre un tenero rossore le contornava le guance.
 Aggrottò la fronte sentendo i fianchi del pupazzp, dove stava tenendo le mani, allargarsi, mentre la piccola dimensione della bambola non era più così piccola.
 A farle spalancare definitivamente gli occhi furono due braccia che le circondarono stretta alla vita avvicinandola di più ad un corpo caldo, come ad impedirle in tutti i modi di scappare, e quel bacio che ora era... ricambiato.
 Cacciò un urlo Lucy alzandosi in piedi sul letto e tirando un calcio a Natsu, al vero Natsu, che aveva preso il posto del pupazzo.
 -Che ci fai tu qui!!!- urlò stridula mentre il ragazzo si portava le mani al punto dolorante, dondolandosi sul posto.
 -Sono sempre stato qui!-
 -No con me  c'era solo... la bambola...- Lucy si lasciò cadere seduta sul materasso, guardando sconvolta il vuoto.
 -Mira mi ha trasformato in una bambola con un profumo che si usa per fare scherzi ad Halloween e mi ha detto che solo un bacio poteva farmi tornare normale. Poi mi ha dato a te e be, sai che è successo.- Natsu si sedette a gambe incrociate di fronte a lei, fissandola negli occhi con uno sguardo deciso e serio non ricambiato.
 -Quindi tu hai sentito tutto...- mormorò Lucy disperata.
 -Tutto.-
 -Ah.-
 -Tutto quanto...-
 -B...bene...- Lucy, avendo voltato il capo, non potè vedere la figura di Natsu avvicinarsi a lei come un felino, ma la presa sui suoi polsi e il corpo di Natsu che si scontrava contro al suo costringendola a sdraiarsi supina sul letto li aveva sentiti benissimo.
 -N...Natsu...?- le sue parole di protesta furono bloccate dal dolce scontrarsi delle labbra di Natsu con le sue, in un dolce bacio per la seconda volta in quella giornata. -Ma che...?-
 -Ti amo anch'io, Luce.-
 

-Io te l'avevo detto, Levy, che se Natsu tornava in gilda nasceva una nuova coppia.-
Mira<3

 




ANGOLO ME MISERA E TAPINA PRIMINA SUPERIORE
Hola chigas (non lo so ragazzi, non lo so)!
Sono in orario, OLEEEEEEEE'!!!!
Esultate prego.
Ok basta.
Allora, che ne pensate del capitolo?
 Recensite in tanti, ditemi che ne pensate e ditemi se ci sono errorri!
 Oggi sono di fretta quindi non aspettatevi molto.
 IO AMO QUESTA IMMAGINE (che mi ha dato l'ispirazione) e sono convinta piacerà anche a voi ;)
 Detto questo vi saluto, un bacione,
 Kiry-chan<3

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Capitolo 9
*** Battiti ***


-Battiti

 




-Il signorino Dragneel?-
 -Sì, sono io.-
 -La sua presenza è urgentemente richiesta all'ospedale.-
 -Che è successo?-
 -Una ragazza ha appena subito un incidente e non sapendo chi fosse abbiamo cercato nel suo telefono, dove l'unico numero presente era il suo.-
 -Arrivo subito.-


Aveva deciso di confessare i suoi sentimenti a Lucy, una volta per tutte.
 Non gli importava come, non gli importava dove.
 Voleva solo rivelarle quel sentimento che, fin dal primo momento in cui aveva posato gli occhi su di lei, si era impossessato di lui, crescendo pian piano fino a togliergli il respiro.
 Non gli importava più se lei lo vedeva come un amico e avrebbe quindi potuto rifiutarlo, non gli importava più un suo rifiuto.
 Semplicemente non ce l'avrebbe più fatta a tenersi dentro quel sentimento che solo un'altra volta aveva provato in vita sua.
 Fu quella prima volta a dargli la carica per confessarsi.
 Difatti, colei a cui desiderava confessarsi, Lisanna Strauss, era morta prematuramente per un incidente.
 E lui aveva vissuto nel rimpianto, nel dolore, finché non era arrivata lei.

-Arigatou ne!-

Lei, con il suo sorriso, era riuscita a dissipare tutte le ombre venutesi a creare, in quei due anni, nel suo cuore.
 Lei, con il suo "grazie", era riuscita a farlo sorridere per la prima volta dopo l'incidente.
 Lei, con il suo sguardo, era riuscita a colmare di gioia la sua anima, dilaniata dalla morte della persona che amava.
 Persona che aveva lasciato dentro di lui un segno che non sarebbe mai scomparso ma che stava pian piano venendo sostituita da lei.
 Semplicemente lei.

-Natsu...-

Il modo in cui le sue labbra accarezzavano il suo nome, in cui la sua gola tremava leggermente quando era agitata, in cui il suo naso si arricciava quando qualcosa non le andava a genio, in cui le sue mani gli accarezzavano i capelli quando stava male, erano tutti preziosi tesori che non voleva perdere e che avrebbe custodito gelosamente per sempre.
 Ma che lui non volesse non voleva dire che lui potesse.
 Già con Lisanna avrebbe dovuto capirlo, avrebbe dovuto: le cose che ami non resteranno per sempre al tuo fianco.
 E stava per succedere, di nuovo.
 Stava di nuovo per perdere la persona che amava.

-Sai... Ho una malattia al cuore che mi porterà la vita in breve tempo e non è più possibie un trapianto, per questo ho intenzione di vivere appieno, Natsu!-

Come avrebbe fatto ad andare avanti senza di lei, come avrebbe fatto dopo che la sua anima era stata di nuovo strappata?

-Ed è per questo che non ho amici. Gli amici sono persone che ti vogliono bene e se tu muori loro ci resterebbero male. Eppure...-

Eppure lui sapeva benissimo che sarebbe successo, prima o poi. Ma nonostante questo aveva voluto restare comunque al suo fianco.

-Eppure non riesco ad allontanarmi da te.-

Fu in quel momento che si rese realmente conto di essersi innamorato di lei.
 Perché in fondo, lo era sempre stato.

-E la sai un'altra cosa? Io a vivere appieno non ce la farò mai. Figurati se fossi stata da sola.-

Gli era sembrata così incerta dopo quella frase, come se volesse dire qualcos'altro.
 Ma si era fermata e non aveva più detto niente.
 Solo il rumore di un forte abbraccio ruppe quel silenzio.
 Non un singhiozzo, non un verso straziato. Solo calde lacrime che gli impregnarono la sciarpa.
 E lui avrebbe tanto voluto che si mettesse ad urlare. Perché non sopportava di vedere come lei cercasse in tutti i modi di nascondergli il suo dolore.
 Non erano stati insieme per molto tempo, questo era vero, ma non poteva fare a meno di soffrire per lei.

-Posso farti una domanda, Lu?-
 -Sì.-
 -Perché sei venuta da me?-


Doveva ringraziarla, ancora, per essere andata da lui.
 Perché lui non l'avrebbe mai fatto.
 Dal nulla, un giorno, era andata da lui, ringraziandolo.
 E da lì aveva sempre trovato una scusa per stare con lui che cercava invece di evitarla.
 Perché lui, all'inizio, era disgustato da lei.
 Una ragazza chiusa, piatta, indolente, vuota.
 Ne era disgustato perché gli ricordava tremendamente se stesso.
 Allontanava tutti da lei e, sebbene all'inizio la trovasse una grandissima stronza, capì solo più tardi che il suo era altruismo.
 Però, era andata da lui.
 Aveva iniziato a frequentarlo e lui si era lasciato trasportare da quello che sembrava un treno in corsa ma che ogni giorno gli rivelava un lato di sè che nessun altro conosceva.
 Fino a quando non scoprì quello.
 Ciò che però lo lasciava stupito era il fatto che lei fosse andata da lui sapendo che sarebbe morta di lì a poco.
 E quando aveva tentato di chiederglielo lei aveva sorriso dolcemente, senza guardarlo mai negli occhi, e aveva cambiato discorso.
 Ora però aveva intenzione di riporle la domanda e aveva tutta l'intenzione di ottenere una risposta.

-Arigatou...-

Spalancò la porta e velocemente se la rischiuse alle spalle, come se avesse paura che lei scappasse.
 Si avvicinò al letto dove lei inerme giaceva, sedendosi accanto a lei.
 Puntò i suoi occhi sul suo viso pallido, mentre la macchinetta continuava ad emettere  quel fastidioso ma al contempo rassicurante rumore.

Tic...Tic...Tic...Tic...Tic...

Era rassicurante, perché voleva dire che lei era viva.
 Fastidioso, perché era orribilmente lento.
 Tra un battito e l'altro provava ogni volta la terribile sensazione che non ce ne sarebbe stato un altro dopo.
 -Lucy...- sussurrò piano accarezzandole i capelli, cercando di svegliarla da quel sonno che, a breve, sarebbe diventato eterno. Le afferrò la mano, i battiti rallentarono e la prima lacrima fece capolino sul suo viso. -Ti amo...- tra i denti, bagnati da quelle gocce che impetuose avevano preso a bagnarli il viso il materasso dove lo aveva appoggiato, ringhiò quella frase che si era tenuto dentro fino ad allora. -Ti amo, ti amo, ti amo!!!-
 ...
 -Svegliati, ti prego... Ti prego...-

TicTic...TicTic...TicTic...TicTic...

Il suono era cambiato, si stava velocizzando.
 -Lucy...- la voce rotta, Natsu riportò lo sguardo sull'amata che si stava svegliando.
 -Na...tsu...- mormorò con una voce che non le apparteneva, seguita poi da un colpo di tosse. -Come..stai?- chiese, come se lei non fosse stata su quel letto d'ospedale, come se lei non stesse morendo.

Tic...Tic...Tic...Tic...

 -Come...sto? Come vuoi che stia, Lucy, se la persona che amo sta morendo qui davanti ai miei occhi?!- urlò con poco fiato che aveva in gola. -Come vuoi che stia, Lucy?-
 -Mi dispiace...-
 Incrociò i loro sguardi, disperato nel felice. -Lucy...?-

Tic......Tic......Tic......Tic......

 -Ti amo tanto anche io, Natsu.-

Tic.....................Tic...................

-Lucy?-

Tic............................................

-LUUUUUCYYYYYYYYYYYYY!!!!!!!!!!!!!!!!-

 

 



 


Mio amato Natsu,
 Come stai?

Io ora non mi sento tanto bene, ma tra poco sì, ne sono sicura.
 L'unico problema è che tu non sarai lassù in cielo con me.

Ma prima o poi arriverai e starai con me e Lisanna.
 Sai, secondo me ti sta aspettando anche lei.
 Allora potrai rivelarle tutto ciò che ti tieni dentro, da due anni ormai.

Non sai quanto mi faccia male scrivertelo.
 Perché vorrei tanto essere io la persona che occupa il posto speciale nel tuo cuore.

Ogni volta che mi parlavi di lei, mi mancava un battito.
 Un battito al mio povero cuore.

Il mio cuore, il motivo per cui sono sempre stata sola.

I miei genitori, morti.
 La mia famiglia, morta.
Allontanavo tutti.

 Me lo hai chiesto una volta, vero?
 "Perché sei venuta da me?"

Non ti ho risposto Natsu, perché ero, anzi sono sicura che nel tuo cuore ci fosse ancora Lisanna.
 Non che ora non ci sia.

 Ma ormai non ho niente da perdere, dico bene?

Quando sono arrivata nella vostra scuola, in prima superiore, mi è fin da subito saltato all'occhio un ragazzo bizzarro, dal bizzarro colore di capelli e dal comportamento bizzarro.
 E lo sai perché ti trovavo bizzarro?
 Perché riuscivo a percepire la tua tristezza dietro a tutti quei gesti, a quei sorrisi così falsi.
 Ho iniziato ad osservarti, fino ad innamorarmi di te.
 Non del tuo sorriso falso, non del tuo sguardo falso, ma di te.
 Ho deciso di parlarti perché avevo sentito delle voci per cui tu avevi perso la persona che amavi.

Mi disprezzavi all'inizio, lo vedevo.
 Cercavi di evitarmi, lo sapevo.
 Ma non mi faceva male, potevo capirlo.
 Per questo ho continuato ad assillarti, a venirti dietro.

 Alla fine ho avuto i miei risultati no?
 E anche buoni devo dire.

Ricordi quando ti dissi che non avrei mai potuto vivere appieno?
 Perché non potevo confessarmi a te.
 Non volevo.
 Non a poco tempo dalla mia morte.

 Ma allo stesso tempo ero felice di passare gli ultimi mesi di vita con te, la persona che amo.

Già.

Te l'ho detto e te lo ripeto,
 ti amo Natsu.

Non so se quando arriverà il momento tu sarai lì,
 non so se riuscirò a dirtelo, ed è per questo che te lo scrivo qui.

Ti amo, ti amo e te lo ripeterei all'infinito, se solo non sapessi che non li leggeresti tutti.

Grazie per avermi donato gli ultimi mesi più belli di tutta la mia vita.

Con affetto,
                La tua Lucy

 














 

 

 

 

 

E' la prima storia deprimente che scrivo.
 Ed è stata un parto.
 Stavo per mettermi a piangere pure io mentre la scrivevo.
 Ma non so se sono riuscita a rendere ciò che volevo.
 Era abbastanza complicato.
Bè, l'idea mi è venuta oggi, mentre parlavo con la mia famiglia.
In pratica c'è questa amica di famiglia, che ha una figlia, che ha il cancro e non le resta molto da vivere.
 Ora, dovete sapere che mio papà ha il diabete, e se ne è uscito dicendo "mi fa pensare che non viviamo per sempre".
E mi è venuta in mente questa shot dal sapore amaro.
 Non so, a me lascia qualcosa in bocca, a voi no?
E ho pensato:
"L'anno sta finendo. Lasciamoci dietro tutti i rimpianti e i rimorsi, e nell'anno nuovo rinasciamo, nuovi e pronti ad affrontare la vita. Come Natsu, che è riuscito a confessarsi e che dovrà ricominciare, anche se per la seconda volta. Già una volta ce l'ha fatta."
Niente di che sia mai.
 Ma volevo farvi capire perché una shot così deprimente in periodo natalizio.
A proposito...
C'è qualcuno che "fa" Santa Lucia? Fatemelo sapere, un bacio,
 Kiry-chan<3

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Capitolo 10
*** Vischio ***


10. Vischio





~Invece Lucy trovava che, in fondo, Natsu non fosse poi così ingenuo, e aveva tutta l'intenzione di dimostrarlo.
 Come?
 Quello era un problema secondario, l'importante era convincere i suoi compagni di gilda che dietro a quel sorriso dolce e dietro all'amore per le battaglie anche il Dragon Slayer del fuoco, rinominato Salamander giust'appunto per il suo potere, era un pervertito.
 E qui sorgeva un altro problema: e se avesse avuto torto? E se in seguito alla sua performance, perché lei qualche ideuccia già ce l'aveva in mente, i suoi nakama l'avessero presa in giro?
 Poco importava, abituata com'era a fare figuracce su figuracce e agli scherzi dei membri della gilda di Fairy Tail, almeno da quando ne faceva parte.
 Era passato parecchio tempo da quando Natsu l'aveva salvata da Bora, mago che si spacciava per il famoso Salamander, accogliendola poi nella sua "famiglia", Fairy Tail.
 Da allora avevano passato davvero tanti momenti assieme. Dalla formazione del team alla loro prima missione insieme, da quando l'aveva salvata, per ben due volte, da Phantom Lord, nemica giurata di Fairy Tail, a quando l'aveva presa mentre cadeva dal cielo come una stella cadente, da quando avevano perso sette anni su quell'isola a quando credeva che le stesse dando appuntamento, da quando le aveva palpato i seni a quando, sotto comando di Asuka, aveva cercato di baciarla. Erano stati questi ultimi due momenti a farle effettivamente pensare che no, Natsu non era così ingenuo come tutti pensavano.
 Tutti forse no. Happy sapeva bene di quel suo lato malizioso e perverso e cercava, anche se in modi un po' bizzarri, di farlo capire.
 Per esempio quando diceva "lei ti ppppiaaaaceeee" arrotolando quella sua maledetta lingua, o quando durante lo scontro che vedeva come avversario Kain Hikaru aveva esplicitamente detto che Natsu si stesse strusciando su di lei.
 Ed effettivamente Lucy non poteva dargli torto, visto che sì, sentiva un qualcosa di duro, troppo duro, strofinarsi contro il suo fondoschiena.
 Anche Virgo non aiutava, così come tutti i suoi Spiriti Stellari. I loro "lui ti piace!" o "lei ti piace!" stavano diventando insopportabili per la bionda. E non perché non fossero veri, anzi.
 Semplicemente perché pensava che lei a lui non piacesse, e sentirsi dire ogni volta che invece era così aveva iniziato a farglielo credere per davvero. O quasi.
 Lei sapeva in realtà che non gli piaceva. La vedeva come una compagna di team, come ci teneva sempre a sottolineare, manco a farlo apposta, facendo perdere ogni volta due o tre battiti al suo cuore.
 Lucy gli aveva donato il suo cuore, ma Natsu non lo sapeva.
 Ed ecco qui il suo secondo obbiettivo: rivelare i suoi sentimenti a Natsu.
 Sarebbe stato difficile? Sì. Avrebbe fatto di tutto pur di dichiararsi? Sì.
 E allora tutto il resto era secondario, perché in fondo era solo una copertura per arrivare appunto al suo obbiettivo principale.
 In fondo, lei era una maga di Fairy Tail. Perché avrebbe dovuto essere così difficile?
 -Lucy?- un tocco alla spalla le fece cacciare un urlo che attirò l'attenzione dei suoi nakama, facendola diventare rossa.
 -Natsu, mi hai spaventata!- lo rimprerò posandosi una mano sul cuore che batteva all'impazzata, e non solo per lo spavento.
 -Che fai?- la ignorò lui, facendole capire che si stava annoiando. -Stai fissando il vuoto da quando sono arrivato.-
 -Non è niente, stavo per tornarmene a casa. A domani Natsu.- rispose frettolosa, alzandosi in piedi e camminando spedita verso casa sua. Non poteva certo dirgli che prima che arrivasse tutta la gilda era riunita a parlare a proposito della sua ingenuità e che non appena aveva fatto il suo ingresso in gilda i membri si erano dispersi con nonchalance mentre in lei nasceva l'idea che avrebbe dimostrato a tutti quanto fosse pervertito, giusto?
 -Perché mi stai seguendo?- domandò cercando di trattenere quella vena pulsante che, prima o poi, si sarebbe staccata dalla sua fronte andando a colpire il caro e dolce Natsu.
 -Mmh... Mi stavo annoiando. Allora ho deciso di venire con te perché con te non mi annoio mai!- le sorrise il rosato, ottenendo in risposta le spalle della bionda che si allontanavano da lui.
 -Andiamo allora.- non poteva certo fargli vedere quanto rosse fossero diventate le sue guance, no?
 -Che buio qua fuori...- mormorò Natsu dietro di lei, trotterellando come un docile cagnolino. -Neee Lu, non hai paura?- chiese con la voce più terrificante che potesse fare, facendo salire un brivido lungo la schiena della maga.
 -N..no. P..perché dovrei averne?- ridacchiò isterica iniziando a camminare in equilibrio sul bordo del fiume, notando l'assenza dei due marinai.
 -Sai... Si dice che in queste acque, in notti buie come queste, si aggiri un mostro che divora le barche che navigano tranquille, con tutti i suoi marinai.- cantilenò con una voce che a Lucy parve terrificante. -Ci credi ai mostri, Lu?- le sussurrò all'orecchio mentre gli arti della povera vittima si congelavano dalla paura.
 -Ce...certo che nAAAAAAAAAH!!!!!!!!!- saltò addosso a Natsu quando questo le passò il dito lungo la colonna vertebrale dopo che un rombo la fece urlare.
 Lucy si strinse maggiormente a Natsu, serrando gli occhi terrorizzata. Il petto sulla quale poggiava iniziò a muoversi sempre più velocemente fino a che una risata sguaiata non fuoruscì dalle labbra di Natsu.
 La povera ragazza alzò lo sguardo sconvolta mentre il rosato se la godeva alla grande, spargendo le sue risate per tutto il quartiere.
 Il tutto fino a che una mano lasciò il suo segno sulla sua guancia, producendo un sonoro "smack!".
 Lucy ci aveva già rinunciato.



***

 

"Toc toc toc"
 Non sapeva, Lucy, se a fare quel rumore fosse lei con il suo continuo sbattere la testa sulla scrivania o il continuo bussare provocato da lei sapeva chi.
 Se avesse continuato a battere le nocche sulla finestra non era certa che il vetro avrebbe resistito. E a quel punto per Natsu sarebbero stati guai, guai seri.
 Si arrese quando, abbassando il capo sul manoscritto, vide che tutto ciò che aveva scritto non era altro che l'onomatopea del rumore provocato da Natsu.
 Si alzò con calma, giusto per avere il tempo per cercare una buona tortura da infliggere al malcapitato, e aprì la finestra quel tanto che bastava per farlo entrare.
 Senza rivolgergli il benché minimo sgardo trucidò con lo sguardo il piccolo neko azzurro che accompagnava il suo nakama.
 -Happy perché diamine lo stai aiutando?- sussurrò minacciosa assottigliando gli occhi, come una vipera pronta a mordere.
 -Mi ha promesso che mi avrebbe dato del pesce, aye!- esclamò allegro mentre Natsu annuiva soddisfatto.
 -Hai un pesce Lucy?-
 -No che non ho un pesce!!-
 -Natsu Lucy è cattiva!!!-
 -Sei proprio senza cuore...- mormorò allibito il Dragon Slayer mentre Happy si nascondeva dietro di lui. Il neko, alzando lo sguardo, vide qualcosa che avrebbe aiutat quei due idioti a mettersi insieme. Così, mentre i suoi due amici litigavano sul fatto che Lucy era senza cuore, afferrò quel piccolo ramo stando attento a non farsi vedere, per poi alzarsi in volo e posizionarsi sopra le teste dei due ragazzi.
 Il primo ad accorgersi dei suoi movimenti fu Natsu che alzò la testa curioso.
 -Cos'è quello Happy?-
 -Si chiama vischio Natsu...- a quel punto anche Lucy alzò il capo, spalancando gli occhi.
 -Oh.-
 -E quando due persone sono sotto il vischio devono ba...-
 -Bagnarsi!!!- lo interruppe la bionda urlando. -Devono bagnarsi.- strillò rossa come un peperone tirando la coda al gatto con ambedue le mani. -Ora gattino, io e te ci divertiremo un po' insieme...- fece tentando di tirare giù la causa delle sue disgrazie.
 -Nee Lu...- una mano si posò sulle sue, bloccandole il respiro in gola. Un respiro caldo le accarezzò l'orecchio, lento e regolare. -Io lo so cosa si deve fare sotto il vischio...-
 -Ah... Ah sì?-
 -Mh mh...-
 -Bene, peccato che il vischio non ci sia piumph!- ad interromperla erano state due labbra incredibilmente morbide sulle sue che, da quello che sentiva Lucy, erano piegato in un sorriso. Un sorriso per cui avrebbe dato di tutto, pur di vederlo.
 A metabolizzare il fatto ci volle poco.
 Tre fatti erano certi: Natsu non era così ingenuo, il segno delle due cinquine sul viso di Natsu non sarebbe andato via tanto failmente, l'ingresso nel suo appartamento gli sarebbe stato negato per tanto, tanto tempo.

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Capitolo 11
*** Child ***


~Sbattè velocemente le palpebre quando si accorse di essersi incantata a fissare una coppietta intenta a camminare allegra mano nella mano per le bancarelle.

Si incamminò a capo chino verso la fine del mercato, sospirando.

Guardò con occhi spenti i vari oggetti in esposizione senza essere realmente interessata, certa che la presenza di Natsu avrebbe reso tutto più colorato.

-Perché sospiri, ragazza mia?-

Nonostante ci fossero in giro tantissime persone Lucy capì subito che quella vecchietta stesse parlando con lei.

Sorrise leggermente.

-Non è forse ovvio?-

-Una bella ragazza come te non può essere sola proprio il giorno di San Valentino, la festa degli innamorati! Dov'è il tuo fidanzato? Scommetto che è bellissimo.-

-I... Io non ho un f... Fidanzato!-

-Per chi è in pena il tuo cuore?-

-C... Come scusi?-

-A chi vorresti donarlo, cara?-
Già. A chi voleva donare, lei, il suo cuore? Non era forse ovvio?
-Ah, l'amour!-

-No!-
Si infervorò Lucy sbattendo le mani sul legno della bancarella.
-Non è amore, non è amore! Perché amore è tra due, non uno! Come... Come fa ad essere amore se solo io lo amo?!-

Ringhiò con il tono più basso che riuscì ad usare, attirando comunque l'attenzione di alcune coppie vicine.

-Un amore non corrisposto, quindi...-
Lucy si strofinò gli occhi con un braccio essendosi accorta di aver iniziato a piangere.
-Fa male, eh?-
Mugugnò un leggero sì tra i singhiozzi, proprio come avrebbe fatto una bambina.
-Ho qualcosa per te ragazza mia, sperando che il tuo lui non sia un ignorante.-

Ridacchiò la vecchia incuriosendo Lucy che alzò la testa per chiedere spiegazioni.

Non incontrò però gli occhi azzurri della mercante ma bensì una mela, una piccola mela rossa.

-Fa quello che il tuo cuore ti dice, cara. Conosci la storia, no?-






 

•~•~•~•






 

-Happy, Lucy non torna più.-

Constatò Natsu impegnato a strofinarsi i denti con uno spazzolino rosa acceso che di sicuro non apparteneva a lui.

-Ah, ok.-

Rispose poco interessato un gatto dalla pelliccia di un particolare azzurro, più interessato al pesce tra le sue zampe che non all'amico.

-Magari si è sentita male.-

-Mh mh.-

-O forse si è persa.-

-Può darsi.-

-Anzi, di sicuro si è persa.-

-O magari si è trovata un fidanzato.-

Happy sentì un rumore sordo e voltandosi vide lo spazzolino di Lucy per terra mentre Natsu guardava la sua immagine riflessa nello specchio, pur non vedendola realmente.

-Tsk.-

Uscì dal bagno sbattendo la porta mentre Happy ridacchiava.

-Lei gli piaaacee.-

Natsu si sedette sul bordo del letto portandosi le mani alla testa.

Perché diamine aveva reagito così, perché quella frase gli aveva dato così tanto fastidio?

Si massaggiò il ponte del naso con due dita sentendo dolore alla testa; non era abituato a pensare così tanto.

Sospirando fece girare lo sguardo per la camera.

L'armadio, il letto, la scrivania... Se davvero... Se davvero Lucy si era fidanzata lui avrebbe dovuto dire addio a tutto quello?

Si alzò malinconico rivedendo il momento in cui lui, preda di chissà quali emozioni, le aveva proposto di far parte del suo team.

Percorse con una mano il legno della scrivania ripensando a tutte le volte in cui, dopo essere entrato dalla finestra, aveva osservato la nakama scrivere il suo tanto amato romanzo.

C'era un particolare che però in quel momento non gli tornava.

C'era una dettaglio in più, su quella scrivania.

-Una mela?-

La prese in mano e, non appena chiuse le dita intorno al frutto, sentì una patte mancare.

La girò e notò il segno di un morso.

Aveva sentito da qualche parte la storia di una bella principessa e di una mela avvelenata ma non ci badò.

La sua di principessa era sparita nel nulla, nonostante il suo odore ristagnasse ancora fresco e profumato nella stanza.

Avvicinò quindi la mela al viso e leccò la parte che era stata morsa.

-Ma è la saliva di Lucy!-

Gioì notando che ce n'era ancora qualche traccia.

Ciò voleva dire che era stata morsa da poco e quindi lei doveva per forza essere in casa!

Ora il problema era dove.

Pensò subito al letto, ma era impossibile.

Sotto alle coperte c'era solo un piccolo rigonfiamento, troppo piccolo per le forme di Lucy.

Sicuramente si trattava di un cuscino.

Ma, in fondo, perché no?
Era così piccola, la sua Lu.

Si avvicinò di soppiatto al letto, ghignando.
Ora ne era sicuro, era lei.

Afferrò un lembo della coperta e con uno scatto la strappò dal letto.

-Trovata!-

Urlò, facendo sobbalzare Lucy. Com'era piccina!

-Eh?-

Già, com'era piccola. Forse troppo.

-Luce?!-

Gridò notando, finalmente, che al posto della sua principessa c'era una piccola e tenera bambina, molto simile a Lucy. -Ho capito, Happy aveva ragione. È sua figlia.-

Gli sembrò quasi di vedere la propria anima uscirgli dal corpo.

-Natsu!-

Urlò la piccola, già sveglia, saltando in braccio al ragazzo che, per riflesso istintivo, chiuse le braccia intorno a lei.

-Cosa sta succedendo?-

Mormorò mentre la bambina strofinava le loro guance.

-Natsu, ho finito il pesce! Che succedEH?-

La "mini-Lucy", sentendo urlare, guardò oltre la spalla di Natsu, incrociando due occhi azzurri fissarla sbalorditi.

-Lucy ha una figlia!?!?-

-Gatto!-
Fece contenta scendendo dalle braccia di Natsu e cercando di afferrare la coda di Happy. -Gatto, gatto!-
Gridò continuando a saltellare mentre lui volava sopra la sua testa.

Vedendo che non riusciva ad afferrarlo la bambina si mise a piangere disperata.

-Natsu che è successo?-

-Non lo so!-

-Lei è la figlia di Lucy!-

-Aye!-

-Non copiarmi!!!-

-Non ti sto copiando!-

I due continuarono a litigare mentre lei piangeva, i pugnetti chiusi e bassi.

-Sì ma il grano non è verde!-

-Ti dico di sì!-

-E io ti dico di no!-

-Dimostramelo!-

-Certo!- si voltò verso la bambina che ancora piangeva. -Lucy!-

-Ah?-

Smise di piangere, osservando Natsu con gli occhi ancora lucidi.

-Vero che il grano non è verde?-

Le chiese Natsu, ignorando il fatto di stare parlando con una bambina.

-Il grano?-

-Sì!-

-È biondo!-

Gridò contenta di sapere la risposta.

-Biondo?-

-Sì, come i miei capelli! Io ho i capelli biondi sai? Me lo ha detto la mia mamma! Sai come si chiama la mia mamma? Si chiama Layla! È un nome difficilissimo ma io lo so! Tu Gatto come ti chiami?-

Natsu impallidì: era uguale a Lucy, parlava quanto lei!

Almeno aveva la certezza che lei non fosse la figlia di Lucy, aveva chiaramente detto che il nome della madre era un altro.

Magari era sua sorella!

Scacciò subito quel pensiero: di sicuro gliene avrebbe parlato.

-Happy!-

-E perché sei blu Happy?-

-Perché sono un gatto!-

Lucy batté le mani, sorridendo soddisfatta della risposta.

-Perché hai i capelli rosa Natsu?-

Chiese ancora facendo sbuffare il ragazzo, irritato.

-Perché sono un mago!-

Rispose per prendere in giro Happy mentre Lucy faceva un verso estasiato.

-E sai fare le magie?-

-Sì! Vuoi vedere?-

-Siiiii!!!-

-Anche se siamo in casa?-

Era piuttosto preoccupato, la vera Lucy lo avrebbe ammazzato se solo avesse osato pronunciare la parola "fuoco".

-Sì!-

Natsu allora, leggermente rassicurato, concentrò la sua energia magica nel pugno della mano destra che, in un battito di ciglia, prese fuoco.

Guardò di sottecchi la bambina che osservava meravigliata il suo braccio.

Spense il fuoco e, di conseguenza, la bambina emise un lamento di disapprovazione.

-Ti è piaciuto?-

-Tanto così!-

Rispose allargando le braccia quanto il suo minuscolo corpo le permetteva, sorridendogli.

Gli mancò un battito.

Era lo stesso sorriso che le aveva fatto il giorno in cui si erano incontrati, dopo averle proposto di entrare a far parte di Fairy Tail.

Gli sfuggiva qualcosa.

-Ma certo! La gilda!-

Natsu prese in braccio la bambina che, del canto suo, ci sta capendo poco e niente.

-La gilda?-

Chiese infatti, senza però ottenere risposta da Natsu, troppo impegnato a saltare giù dalla finestra di casa con lei tra le braccia ed Happy al seguito.

-Le gilde, Lucy, sono associazioni di maghi a cui vengono affidate delle missioni e in cambio ricevono soldi o oggetti magici.-

Rispose con fare pratico Happy.

-Ora Lucy noi stiamo andando alla nostra gilda, Fairy Tail!-

Finì Natsu.

-Nostra?-

-Anche tu sei una maga, Lucy!-

-Allora lo ammetti Natsu!-

-Zitto Happy!-

Certo che lo ammetteva, chi oltre a Lucy sarebbe stato capace di farlo sorridere in quel modo?

E poi aveva notato che indossava un vestito del mondo degli Spiriti Stellari, probabilmente glielo aveva messo Virgo mentre dormiva.

A volte non sopportava quegli esseri. Come Loki, ci provava sempre con la sua Lu. O Aquarius, ma lei faceva paura e basta.

Per fortuna vivevano in un altro Universo e solo Lucy, attraverso speciali chiavi, poteva richiamarli.

Loki escluso, ovviamente.





 

•~•~•~•






 

-Sono più alta io!-

-Così però non vale Lucy-nee-san!-

-Invece sì che vale!-

-Uffa!-

-Ecco!-

Natsu si buttò in ginocchio sconvolto, ignorando Lucy e Asuka litigare e tutta la gilda assistere incredula alla scena.

-Come sarebbe a dire che non c'è il Master, Mira?!- urlò disperato attirando l'attenzione delle due bambine.

-Master?-

Chiese Lucy.

-È il capo! E basso basso come te!-

-No tu sei più bassa Asuka-chan!-

-Gnee!-

-È ad una riunione del consilio Natsu.-

Rispose una ragazza dai capelli bianchi che guardava le piccole sorridente.

-Consilio?-

Domandò ancora la biondina, tirando la manica della giacca di Natsu.

-Sono quegli antipatici che ci dicono cosa fare!-

Rispose Asuka incrociando le braccia al petto, proprio come faceva la sua mamma quando era arrabbiata con il suo papà.

-Mira quando torna?-

Natsu si rialzò in piedi cosicché la bimba smise di dargli fastidio.

-Non saprei... Perché non chiedi a Levy intanto? Dovrebbe essere al dormitorio.-

-Sei bella come la mia mamma!-

Esclamò Lucy ad una divertita Mirajane che, instancabile come sempre, stava strofinando l'interno di un bicchiere.

Non poté dire altro perché Natsu la prese in braccio camminando fuori dalla gilda insieme ad Happy, rimasto in silenzio fino ad allora.

-Nee Luce, ti va di conoscere una persona taaanto speciale?-

Le chiese cercando di limitare i suoi capricci con quella domanda.

-Siiii!- gridò contenta, battendo le manine. -Happy guarda c'è una gattina bianca che vola come te!-

-Aye!-

-Come si chiama?-

-Charle.-

Rispose il micio con gli occhi a cuore facendo ridere Lucy.

-Regalale un fiore!-

-Un fiore? E il pesce?-

Chiese il gatto riferendosi a tutte quelle volte che, per corteggiarla, le aveva regalato un grosso e succulento pesce, venendo costantemente rifiutato.

-Fioreee!- insistette. -Guarda!-

Scese dalle braccia di Natsu notando poco lontano un campo di papaveri.

-Ohi Lu!-

La chiamò il ragazzo non riuscendo a fermarla.

La bambina lo ignorò e colse due fiori, per poi tornare da Natsu.

-È per te!-

Sorrise lei dandogliene uno mentre un leggero porpore colorava le guance del ragazzo.

-Uhm... G.. Grazie...-

Mormorò afferrandone delicatamente il gambo.

Santo Igneel, era una bambina!

Perché diamine aveva reagito in quel modo?!

-Visto? Dalle questo!-

Riprese Lucy guardando Happy fisso negli occhi, per fargli vedere meglio la convinzione delle parole che diceva.

-Aye Sir!!-

Urlò quindi prendendo l'altro fiore e tornando indietro dalla sua amata Charle.

-Mettilo qui!-

Lucy afferrò il fiore di Natsu per metterglielo in una tasca.

 

-Dov'è la persona speciale?-

Chiese per la centesima volta dopo un po' di minuti di cammino.

-Uhm...-

Lucy iniziava a sentirsi stanca e Natsu sembrava non voler rinunciare al cercare la "persona speciale".

-Non la trovo...-

Sussurrò demoralizzato Natsu lasciando stare l'idea di chiedere aiuto a Levy.

Non che non le piacesse Lucy in quella versione, anzi. Era particolarmente divertente.

Ma le mancava quella ragazza logorroica, vanitosa, lunatica ma forte e bellissima che aveva portato alla gilda.

-Andiamo a casa?-

Mormorò la fonte dei suoi pensieri con voce stanca facendolo sorridere intenerito.

-Sì, andiamo.-

Ben presto arrivarono a casa e Lucy corse in bagno, lasciando Natsu da solo in camera.

Si sedette sul letto, sospirando. Che avrebbe potuto fare ora?

-Natsu ho fame.-

Disse la bambina uscendo dal bagno con addosso quel vestito che, una volta tornata normale, si sarebbe di certo rotto.

Era un peccato, visto quanto era bello.

-Mh mh.-

-Non c'è niente in frigo Natsu.-

-Mh mh.-

-Ho fame Natsu.-

-Mh mh.-

-Natsu!-

-Mh?-

-Posso mangiare questa mela?-

Mela? Quale mela?

Lui ed Happy avevano mangiato tutto il giorno prima, com'era possibile che ci fosse una mela?

-Mela?-

-Sì, questa qui già morsa come quella di Biancaneve, anche se la mia principessa preferita è Aurora perché ha i capelli biondi come me e c'è anche un drago! Ma non puoi essere tu il drago, tu sei il mio principe!-

Natsu la ignorò, iniziando a far girare le rotelle del suo cervello.

-Ma certo, la mela!- urlò alzandosi in piedi. -Vieni Luce dobbiamo tornare alla gilda!-

Esclamò esaltato prendendo la bimba con una mano e la mela con l'altra.

-Ma io ho sonno!-

Si mise Lucy sulle spalle ignorandone le lamentele e corse alla gilda uscendo, per la seconda volta in un giorno, dalla finestra.


Spalancò i portoni notando con piacere che l'edificio che ospitava Fairy Tail fosse ancora pieno.

-Mira!-

Urlò quindi attirando l'attenzione di tutti, anche se solo per pochi istanti.

-Natsu! Hai trovato Levy?-

Chiese lei impegnata a servire ad un tavolo.

-Chi è Levy?-

La voce di Lucy era resa impastata dal sonno e Natsu si maledisse per averla trovata estremamente adorabile.

-Una maga molto intelligente, la tua migliore amica. Di sicuro ti avrebbe aiutata, è la persona speciale che stiamo cercando!-

-La mia migliore amica è Asuka-chan. E aiutata a fare cosa?-

-A farti tornare normale piccola Lu. E comunque credevo che la odiassi.-

-Non sono piccola. Odiare chi?-

-Asuka.-

-E perché?-

-Voleva che ci baciassimo ma tu mi hai fatto baciare Happy.-

-...ma io voglio baciarti.-


-Kyaaaa!!!-

Mira spezzò il silenzio venutosi a creare tra i due con quell'urlo eccitato, iniziando a farfugliare frasi sconnesse su un amore proibito.

-Mira!- la interruppe porgendole la mela. -Può darsi che questa c'entri qualcosa?-

L'albina osservò attentamente il frutto per poi annusarne il profumo.

-C'è una leggenda al riguardo... Perché non vai in biblioteca, magari la trovi.- sorrise Mira allontanandosi e sorridendogli gentile. -Credo che in fondo la Lucy grande un po' ti manchi, no?-

Non rispose e ringraziandola Natsu si avviò a passo di marcia verso la biblioteca della gilda dalla quale proveniva, stranamente, l'odore di Gajeel.

Non ci fece caso ed entrò, sbattendo la porta come suo solito.

Fu costretto a coprirsi le orecchie quando un sonore "kya" iniziò a rimbombare tra le pareti dell'enorme stanza.

-Cosa?-

Disse solamente, sconvolto.

-Yo!-

A salutarlo era stato, per l'appunto, Gajeel, a petto nudo e mezzo sdraiato su un tavolo.

Dietro di lui era ben visibile una testolina azzurra.

-Levy!- lo ignorò avendo riconosciuto in quella testolina la sua amica. -Devi aiutarmi!- l'aveva trovata finalmente.

Si diede dello stupido: come aveva fatto a non pensarci prima?

-S... Sì. Dimmi tutto!-

La sentì dire, sempre dietro a Gajeel, il quale cercava di sbrirciare da oltre la sua spalla.

-Lucy! Bambina!-

-Cosa?-

-Guarda!-

Levy spostò leggermente il capo, quel tanto che bastava per vedere una bambina dai capelli color dell'oro dormire sulla schiena di Natsu.

-Lucy ha una figlia!-

Urlò sconvolta facendo annuire Natsu convinto.

-È quello che ho pensato anch'io!-

Confermò di rimando.

-È la Bunnygirl.-

Intervenne tranquillo Gajeel mentre Natsu di nuovo annuiva.

-Come sarebbe a dire che è Lucy?-

Chiese riconoscendo nel soprannome dell'amante l'amica.

-Ecco, per questo sono qui. Lucy ha trovato questa e forse per questo è rimpicciolita. Sai come farla tornare normale?-

Sintetizzò mostrandole la mela incriminata.

-Mh... Avevo letto qualcosa a riguardo... Girati un attimo.- Natsu obbedì. -Gajeel dove hai lasciato le mie mutande?-

-Sono lì gamberetto.-

-Non chiamarmi gamberetto!-

-Ghehe!-

-Ma lì non ci so... Le hai messe in tasca!!! Dammele immediatamente!-

-Ma sono il mio souvenir gamberetto!-

-Non chiamarmi gamberetto e dammele immediatamente! E poi perché mi hai fatta andare fino a lì se ce le avevi tu?-

-Per avere una visione completa del tuo lato B gamberetto, gehe.-

-GAJEEL!!!-

-Natsu?-

Il ragazzo distolse l'attenzione da quel discorso particolarmente divertente per ascoltare Lucy che si era appena svegliata.

-Perché quella ragazza è nuda?-

Quella domanda, fatta dalla più ingenua ed innocente delle creature, ebbe l'immenso potere di zittire chiunque nella biblioteca a parte, ovviamente, Gajeel.

-Vedi Bunnygirl, quando due persone si vogliono tanto bene...-

-Gajeel zitto!-

-Ma perché, tanto prima o poi lo scoprirà! Più prima che poi visto il carattere di Natsu.-

-Che vorresti dire eh ferraglia?!-

-Non girarti Natsu!-

-Natsuuuu!!! Ho fameee!-

-Anch'io...-

-Un minuto!-






 

•~•~•~•





 

-"Nell'antica Grecia si pensa fosse tradizione che le ragazze lanciassero una mela al ragazzo di cui erano innamorate; se il frutto veniva afferrato voleva dire che la dichiarazione era stata accettata.
Nell'antica Grecia magica invece era tradizione che le ragazze donassero una mela ai ragazzi che, mangiandola, sarebbero tornati bambini. Tornando bambini avrebbe avuto quella sincerità tipica che li contraddistingue e avrebbero quindi rivelato i loro sentimenti per le ragazze." Non dice altro.-

-Quindi Lucy è sotto un incantesimo? E perché aveva quella mela? A chi voleva darla? Perché l'ha mangiata? E...-

-Natsu calmati!-

Lo interruppe Levy sfilandosi gli occhiali che aveva appena usato per leggere quella leggenda.

-Il gamberetto ha ragione, trova piuttosto un modo per farla tornare normale.-

Intervenne Gajeel mentre teneva tra i denti un pezzo di ferro preso da chissà dove.

-Non è così facile ferro vecchio.-

Ringhiò stringendo forte la bambina che di nuovo dormiva tranquilla tra le sue braccia.

-Pappamolle.-

-Ok. Facciamo così. La stessa cosa capita anche a Levy. Questo vuol dire che ama un altro. Tu come reagiresti?-

-Facile. Ucciderei quell'altro. Levy è mia e non la si deve toccare.-

Rispose prendendo Levy per la vita e avvicinandola al suo corpo mentre lei arrossiva.

Entrambi fecero finta di non capire il vero senso della domanda di Natsu.

-Ah no Gajeel.- rispose con tono di scherno, facendolo sobbalzare. Non tanto per il tono, ma perché lo aveva chiamato per nome. -Se davvero la ami dovresti lasciarla libera. Ma evidentemente non hai capito proprio nulla.-

Detto questo Natsu si alzò in piedi, dirigendosi a passo svelto fuori dalla biblioteca, Lucy stretta al suo petto.

-È proprio geloso marcio.-

Ghignò Gajeel dopo due minuti dalla sua uscita, ricevendo in risposta un pugnetto sulla spalla.

-Ma da che pulpito!-

-Ghehe.-






 

•~•~•~•





 

-Dammela Lucy, non sono dell'umore giusto per giocare.-

Mormorò Natsu tra i denti, massaggiandosi il ponte del naso con due dita.

-No!-

Rispose testarda la bambina, puntando i piedini per terra e tenendo tra le piccole mani velluttate la mela.

-Si può sapere che ti prende?!-

Urlò esasperato Natsu ricevendo una linguaccia.

-Se ti prendo io...-

Natsu iniziò a rincorrerla per la casa mentre lei urlava qualcosa che gli parve senza senso.

Proprio quando stava per raggiungerla la bambina inciampò sulle piaghe del tappeto.

Venne presa appena in tempo dal ragazzo che, sostenendola con un braccio, con l'altra aveva afferrato la mela, volata via dalle mani di Lucy durante la caduta.

-Presa!-

Esclamò entusiasta, felice di aver evitato alla sua nakama di farsi male.

Ma, prima di potersi accorgere del fatto che Lucy si fosse improvvisamente appesantita, questa emise un urlo che gli perforò i timpani.

-NON GUARDARMI!!!-

Gridò coprendoli gli occhi con le mani. Mani troppo grandi per essere quelle di una bambina.

-LU!-

Urlò ignorando il suo comando e saltandole addosso.

Finirono a terra, Natsu che la stringeva forte a sé e Lucy che cercava invece di allontanarlo.

-Sono così feliceee! Sei tornata normalee!!!-

-Sì ma ora levati!-

-No! Non ti lascio più!!!-

-Natsu, ok che hai bisogno della presenza di un bambino dato che io non lo sono più ma tu mi sembri un po' troppo cresciutello.-

Gli fece notare Lucy rinunciando allo spostare il suo corpo, pensando invece a coprirsi i seni.

-Hai ragione. Possiamo farlo noi!!-

Natsu sorrise: era un'idea geniale!

-Cosa? No!-

-Come no? Sei anche già pronta?-

-Ma te da quando sei così... No aspetta e se io non volessi?-

Si riscosse Lucy cercando di scappare da quella situazione, non notando l'ombra che passò sul viso di Natsu.

-Happy aveva ragione stamattina, tu ami un altro...-

-Come?-

-È per questo che avevi la mela! Ed è per questo che non tornavi!-

-Natsu che stai dicendo!?-

-Tu non mi ami, ami un altro!!!-

Continuò ad urlare alzandosi da lei e lanciandole una coperta per coprirla: non avrebbe resistito altrimenti.

-Natsu io non amo un altro, amo te!!!-

Urlò Lucy interrompendo, facendolo finalmente zittire.

-E non ero fuori con un ragazzo. Ero fuori perché speravo di ritrovare un po' di allegria visto che il ragazzo che amo non sembrava accorgersi dei miei sentimenti.
Quella mela me l'ha data una gentile signora che si è accorta di quanto stessi male, non avevo idea del perché ma l'ho accettata.
Poi, dato che tu ed Happy avevate finito tutto e io di fare la spesa non ne avevo la benché minima voglia ho provato a mangiarla. Mi sono addormentata e poi il resto lo sai. Ma accidenti, perché non provi a pensare ogni tanto?-

Finì singhiozzando mentre si sedeva, coprendo alla bell'e meglio con il lenzuolo.

-Puoi andartene ora?-

Natsu era quasi tentato di andarsene, di fare come aveva sempre fatto: ascoltare Lucy e sparire da casa sua per un po'.

Ma quella volta il tono usato dalla nakama era diverso, quasi rassegnato, più gelido del solito.

Motivo per cui, dalle sue labbra, invece del "sì" che Lucy si aspettava, uscì un secco e sonoro "no".

Lo guardò confusa.

-Non me ne vado. Non ora che sei tornata la mia Lu di sempre. Non ora che so che tu mi ami.-

-E tu?-

-Ti amo anch'io.-

E le sorrise, di quei sorriso che faceva solo a lei, di quei sorrisi che la tiravano in piedi dopo ogni battaglia, di quei sorrisi che, ogni singola volta, la facevano innamorare di lui come se fosse la prima.

-Allora lo facciamo un bambino Lu?-




 

•~•~•~•




 

3628 parole.

 


Non ci credo ce l'ho fatta.

L'HO FINITAAAA😍😍😍

Se non fosse chiaro, comunque, Lucy è tornata normale perché ha afferrato al volo la mela. E nella leggenda c'è scritto che afferrando la mela si accettava la dichiarazione. Ebbene nella Grecia magica antica invece si tornava normali.
Mi sembrava superfluo dirlo, ma se così non fosse avvertitemi😉
E poi stava iniziando a diventare trooooppo lunga😌

Comunque.

MINNAAAA!!!!! GOMEEEEEEEEN!!!!!!
Scusate il ritardo ma tra Wattpad, scuola e famiglia me ne sono completamente dimenticata!!!!!
Spero che vi sia piaciuta questa OS bella lunga che ha partecipato al contest indetto da InLoveWithYato su Efp!
La classifica ancora non si sa ma ok.


E così, miei pargoli, siamo quasi giunti alla fine. Questo infatti è il penultimo capitolo.

MA GLI ADDII LASCIAMOLI AL PROSSIMO CAPITOLO!!!
Un bacio eeeeenooooormeeee!!!!!
Kiry-chan <3

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Capitolo 12
*** Happy ***


12. Happy





~Lucy è strana, aye. In quel periodo però lo era ancora di più.
 Era da un po' di tempo che Lucy evitava Natsu: non lo guardava, non gli parlava, cambiava strada se lo vedeva anche solo di sfuggita e senza preoccuparsi di essere maleducata.
 Natsu era nervoso e cercava costantemente di avvicinarsi a lei ma ogni volta riceveva solo un misero due di picche, cosa che lo irritava ancora di più. Ogni volta che Lucy lo "rifiutava" lui tornava a casa e bruciava qualsiasi cosa gli capitasse sotto tiro, lanciando imprecazioni ma, nonostante tutto, facendo attenzione a non abbrustolire i preziosi ricordi accumulati con lei.
 Non potevamo andare da Lucy perché aveva sbarrato le finestre e cambiato le serrature per cui dovevamo limitarci a guardarla dal vetro della finestra dalla quale entravamo di solito la notte per infilarci nel suo letto. Per un motivo o per l'altro Natsu non la voleva bruciare.
 Lucy, dentro casa da sola, non si comportava come alla gilda: fissava il vuoto con occhi tristi e a volte scoppiava a piangere, mormorando qualcosa tra le lacrime, qualcosa che Natsu non voleva dirmi.
 Vedendola piangere piangevo anch'io e Natsu allora mi abbracciava silenzioso, stringendomi forte.
 Mi sento al sicuro tra le braccia di Natsu, il mio migliore amico, il mio papà. Sono grandi, muscolose, calde e mi proteggono da tutto. Ma io non volevo essere protetto in quel momento, avevo bisogno delle braccia piccole e morbide di Lucy che mi stringono forte al petto, come una mamma, e che mi fanno sentire amato e non solo, come mi sentivo senza di lei.
 Natsu è il mio papà e Lucy la mia mamma. Si vogliono più che bene ma non volevano capirlo, quindi avevano litigato.
 "Io... Non avrò più una mamma? Ha un buon odore... Carta e abiti nuovi... A volte sa anche di fragola ma Natsu dice che non gli piace perché non è il suo vero odore. Se non dovesi più avere una mamma non potrei più sentire il suo profumo?" pensavo sempre.
 Non.. Non veniva neanche più in missione con noi. Tutti in gilda si erano accorti del loro distaccamento ed erano tristi, così Lily e Charle stavano sempre con me. Ma io...
 Scoppiai a piangere buttandomi tra le braccia di Natsu con il moccio che mi colava dal naso. -Mi manca Lucy!- urlai strofindando il mio muso contro il suo petto. Mi strinse forte e io piansi ancora di più. Perché non veniva Lucy a consolarmi? -Sei cattivo Natsu! E' tutta colpa tua!- urlai senza pensare volando via da lui.
 -O...Ohi, Happy!- mi richiamò ma lo ignorai: lui non era Lucy.
 Sentii che mi rincorreva ma aumentai la velocità. Volevo andare da Lucy. Volevo che mi tirasse adosso le cose come quando le faccio battutine maliziose su lei e Natsu, volevo che mi chiamasse "gattaccio" o "baka neko" ma soprattutto volevo che mi abbracciasse come succede ogni volta che sono triste e mi manca. E mi mancava tantissimo.
 Mi scontrai contro qualcuno che cattivo mi insultò e mi spinse via. Rimasi fermo e mi guardai intorno.
 -Natsu...- mormorai. Non mi ero mai allontanato tanto da lui, non senza Lucy, e non sapevo dove fossi.
 -Happy, eccoti!-
 -Natsuuuu!!!- urlai disperato tornando tra le sue braccia. -Scusaaaa!!!-
 -Non importa Happy, non importa. L'importante è che siamo insieme, neh?-
 -E Lucy?- mormorai tirando su col naso. Lui si irrigidì appena e poi sospirò.
 -Andrò a parlarle.- dichiarò facendo nascere sul mio muso un sorriso. -Andiamo a casa.-
 Non lo dicemmo, ma entrambi sapevamo che "casa" era dove c'è Lucy.

Forse era un caso, forse destino, ma la finestra quella notte era aperta. Almeno Natsu non l'avrebbe rotta.
 Lucy era lì, il capo posto sulle braccia incrociate ed appoggiate sul cornicione, i capelli biondi mossi dal vento che le coprivano le lacrime. Guardava le stelle, oggi più luminose del solito. Fu quindi inevitabile che ci vedesse arrivare dal cielo, come un angelo che porta un lieto annuncio.
 Spalancò gli occhi e si raddrizzò per chiudere la finestra ma Natsu fu più veloce. Si appoggiò al cornicione impedendole il gesto con una mano mentre Lucy si appoggiò all'anta con tutto il suo peso, inutilmente. Natsu era molto più forte di lei.
 -Lucy...- mormorò lui, alzando lo sguardo. Mi scostai un attimo prima che il suo corpo prendesse fuoco. Lucy si staccò dalla finestra tremando e con due lacrime a rigarle le guance. Mi preparai a tuffarmi tra le sue braccia ma lei strinse i pugni.
 -Vattene.- disse, cercando di non far tremare la sua voce anche se, in realtà, era rotta. Mi mancava, la sua voce.
 -Lucy...-
 -No.- mormorò Natsu scendendo dal cornicione ed entrando in casa, avvicinandosi ancora coperto dalle fiamme a lei che di rimando fu costretta ad indietreggiare.
 -Vai via.- ripetè Lucy evidentemente spaventata, toccando il muro con le spalle.
 -No.- rispose ancora Natsu facendo sparire le fiamme. Appoggiò il capo nell'incavo del suo collo, inspirandone il profumo e stringendola a sè con fare possessivo. Rilassò le spalle, tese fino ad allora, avvicinando ancora di più i loro corpi.
 -Mi sei mancata.- sussurrò con voce spezzata, prossima al pianto. Al che Lucy si lasciò andare.
 -Non ce la facevo, scusami...- disse ricambiando l'abbraccio a cui volevo unirmi anch'io. -Scusami, scusami, scusami...- ripeteva come un disco rotto, piangendo.
 -Lucy...- stavo per imitarla in quel gesto quando lei mi sorrise da oltre la spalla di Natsu, tendendomi una mano. Non esitai un attimo di più e urlando il suo nome mi fiondai tra le sue braccia.
 -Era per quell'album? Quello con le foto imbarazzanti dei membri della gilda?- le chiese Natsu mentre lei annuiva contro il suo petto e mi stringeva contro il suo. -Perdonami.- sussurrò posandole un bacio tra i capelli.
 -Lucy...-
 -Vorreste... Ecco... Restare qui, stanotte?- chiese incerta e completamente rossa.
Mi addormentai presto ma con la certezza che avremmo dormito abbracciati tutta la notte, io in mezzo alla mia mamma e al mio papà, come una famiglia.



 

Mai, come in questo momento, ho desiderato tanto un abbraccio di Natsu.
 Lucy piange in ginocchio, per terra, chiamandolo, mentre Gray con una mano sul viso continua a chiedersi perché. Perché quel Natsu doveva essere solo un'illusione?
-NATSUUUUUUUUUUUUUUUUU!!!-









 

Angolo autrice che si nasconde per paura dei lettori:
Gomeeeeeen!!!! Sono in ritardo lo so ma avevo paura di finire questa raccolta!!
 Sì perché ormai questo è l'ultimo capitolo, con evidente riferimento al capitolo 538 di Fairy Tail dove Natsu... Ecco, sì, scompare. Una cosa straziante. Povera Lucy, è distrutta.
 ...
 Sono depressaaaaa!!!! Già scrivere questa OS è stato un parto e ora ho pure aggiunto quell'ultima scena.... PIANGOOO!!!!
 Comunque. Se sono depressa è perché ormai è finita e, anche se non vi cito, volevo davvero ringraziarvi per essere stati con me durante questo anno e per il vostro sostegno, probabilmente altrimenti non ce l'avrei fatta. Cambiare lo stato della storia da "in corso" a "completa" sarà difficile ma in fondo penso mi riterrò soddisfatta perché sarà un traguardo che son riuscita a raggiungere nonostante tutto.
 Vi voglio un mondo di bene e spero veramente che questa raccolta, oltre ad avervi fatto passare il tempo, vi abbia lasciato qualcosa dentro.
 Un bacione, vostra, Kiry-chan <3

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