Anima Terrena

di saphira247
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Fuga ***
Capitolo 2: *** II ***



Capitolo 1
*** Fuga ***


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Le abitazioni diroccate riuscivano a darmi quel riparo che cercavo, essere inseguiti da dei cacciatori di taglie non era il massimo, soprattutto se quei cacciatori erano gli stessi che ti avevano tenuta in ostaggio - se cossi possiamo dire -  per più di 20 anni, in un tempio sconfinato posto al centro di un mondo che tanto veneravano.

Il cuore quasi mi sgorgava dal petto mentre me ne stavo appiattita tra due muri di un abitazione con la schiena quasi fusa alla parete. L'aria da quelle parti era arida, mentre i granelli provenienti dalle duni di sabbia nel quale era stato costruito quel villaggio, riuscivano ad inoltrarsi fra la steppaglia di capelli neri che mi  trovavo.

Al tempio ero continuamente sorvegliata dai divinatori, e le donne che continuamente mi spazzolavano, lavavano e vestivano. Sin da quando ne ho ricordo imparavo scritture, lingue, e schemi di ogni mondo da noi conosciuto.

Ero riuscita  a fuggire e a nascondermi per due giorni, con il fiato di quelle iene alle calcagna. Avevo strappato la mia veste per riparare il mio volto dall'imminente tempesta di sabbia che vi sarebbe stata da li a poco, quella veste che due giorni prima era bianca, mi ricopriva sin sotto i piedi per nascondermi da occhi indiscreti, mentre i capelli erano nascosti sotto un cappuccio collegato ad essa, ma ciò che non avrei potuto nascondere per sempre erano i miei occhi, quasi bianchi come il ghiaccio.

Mentre il mio cuore martellava, davanti ai miei occhi passò una freccia che mi diede l'imput di fuggire ancora uscendo allo scoperto, arrivando così al confine del villaggio, almeno fino a quando non mi trovai col viso sulla sabbia, le mie caviglie erano aggrovigliate con della corda, mentre degli uomini  ( alcuni a cavallo ) correvano verso di me, con un pugnale nascosto sotto la mia veste mi liberai da quell'ingombro pronta a dar battaglia e ad uccidere se avessi dovuto.

Fui accerchiata da una decina di loro mentre sbraitavano e sputavano schifosamente come dei lama - Lurida p****nella, ti abbiamo cercato per due giorni. Sempre con la tua solita smania di fuggire . Fai la bella vita e li ripaghi così, se non fosse per ciò che sei ti avremmo tagliato la gola da un pò - disse infine Grots: si diceva essere un dei cacciatori più abili nel commercio, sapevo benissimo che era una qualità che si era attribuito da solo, neanche il più debole della catena alimentare lo avrebbe ritenuto tale, anche se era riuscito a trovarmi.  

Due uomini si avvicinarono e non ci pensai più volte  a tagliare loro i legamenti, capillari e i tendini che riuscivano a tenerli in piedi, assestando due colpi sul retro delle loro gambe vedendoli così strabuzzare a terra in preda al dolore. Mi alzai lentamente dalla mia posizione attendendone altri, un colpo di frusta mi fece cadere l'arma dalla mano, cercai di fuggire dalla parte opposta ma altrettanto veloce fu la frusta che mi si avvinghiò alle gambe facendomi ancora una volta cadere. - Ti troverai con un po di lividi ritornando. Diremo che ti sei fatta male fuggendo - disse avvicinandosi e scagliandomi un calcio in pieno stomaco, ringraziai me stessa per non aver mangiato nulla di prima mattina. Inginocchiandosi accanto a me - Dovevi startene a casa, vedremo se la prossima volta avrai ancora voglia di fuggire - sferrò un altrò pugno vedendomi ricoperta di sangue " Un momento, ma questo non è mio " vidi Grots con un pugnale conficcatto in gola, rivoli di sangue ovunque, mi scostai appena in tempo quando il suo viso si conficcò nella sabbia. Mi risvegliai solo quando udii le urla dei suoi uomini che accorrevano in soccorso di quel che ne rimaneva ormai del corpo agonizzante, dietro quel corpo vidi un uomo incappucciato.

Uno ad uno gli si scagliarono contro ma altrettanto veloce fu lui che con dei fendenti tagliava, squarciava, e uccideva i malcapitati, era abile lo sconosciuto ma non certo rimasi li a contemplarlo, e mentre erano tutti indaffarati sull'uccidersi a vicenda salii sul primo cavallo che riuscii a prendere e mi diressi al galoppo verso il deserto che mi si parava davanti.



Angolo Autrice:
Spero che la storia vi abbia incuriosito. Accetto qualsiasi critica, e cercherò di rispondere alle vostre domande, se mai ne avrete .

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Capitolo 2
*** II ***


Cercai di fuggire il più lontano possibile da quel posto, da quegli uomini, in fondo era l'unica cosa che forse - a modo mio - riuscivo a fare meglio, fuggire!

Quel mondo, tutte quelle persone, pretendevano che me ne stessi per il resto della mia vita rinchiusa in un posto dove i rischi di incombere in amicizie non vi fossero. Secondo gli scritti ero nata da una stella, discesa in quel mondo dopo che l'anima dell'universo si era spenta: l'anima dell'universo era un altra donna, colei che vi aveva regnato prima di me, quando il suo ultimo respiro di vita veniva esalato in una parte di quel mondo veniva mandata, da una stella, una neonata che ne prendesse il posto.

A nessuna delle precedenti anime era mai permesso di instaurare un rapporto con un essere umano o extraterrestre che potesse essere, solo all'età di 25 anni avevano la possibilità di incontrare un essere umano puro, senza contaminazione al di fuori del mondo, con il quale non vi poteva essere nessun dialogo ma ne era imposto che esse giacessero per un solo giorno insieme, dopo il quale egli veniva ucciso perchè non recasse danno all'universo.

Una volta che l'anima e l'uomo giacevano insieme, parte di ciò che possedeva l'anima veniva trasmessa all'uomo con cui aveva giaciuto, esso veniva ucciso allo scadere del giorno, e quando questo accadeva in ogni mondo incombeva un eclissi della durata di 7 giorni, mentre l'anima cadeva in un sonno profondo fino al suo risveglio al settimo giorno, se mai vi fossero stati dei figli essi venivano uccisi prima ancor di nascere.

Non avevo mai letto degli scritti, i motivi per il quale avvenissero queste barbarie verso gli uomini che avevano giaciuto con coloro che mia avevano preceduto, ne tanto meno perchè uccidessero i loro figli, ma non avrei di certo atteso che questo capitasse anche a me.

La tempesta si avvicinava molto velocemente mentre correvo al galoppo su quelle duni, mi inoltrai nella prima caverna che riuscii a trovare con l'intenzione di aspettare che fosse passata. Scesi da cavallo, era abbastanza spazziosa da poter ospitare una dozzina di uomini, così mi sedetti su una roccia e bevvi un sorso d'acqua che avevo trovato attaccato alla sella di quel cavallo, versandone un po per lui nelle mie mani. Mi guardai intorno mentre la tempesta ci aveva raggiunto e spazzava tutto fuori da li, mi tolsi quella grande veste rimanendo con una maglia senza maniche e i pantaloni lunghi sin sopra le ginocchia. Una sagoma sbucò dall'ingresso di quella grotta, riuscii a tirar fuori dei Sai*

- Chi sei? -

la figura si avvicinò, incappucciata da capo a piedi, così indietreggiai quel poco che bastava e mi ci avventai contro riuscendo però a schivarmi, spostandosi solo quel poco che bastava lateralmente, mi voltai verso di lui e caricai ancora, si spostò ancora una volta e mi afferrò un polso togliendomi l'arma portandola alla gola

- avanti, che aspetti? Uccidimi -

- Mi dovresti un favore visto che ti ho salvato la vita -

sentivo il suo respiro sul mio orecchio, ne approfittai di quella sua distrazione ricordando della mia altra arma nella mia mano cercando di conficcarla nel suo braccio, venni afferrata e mi fu rivolto indietro cosi che lui mi spingesse contro la parete di quel posto. Gettò la mia arma lontano da me mentre con l'altra la puntò alla mia schiena

- Credi di farmi paura? -

- Era quella l'intenzione -

Salì con la lama sino al mio collo

- Adesso io ti mollo, tu fa la brava bambina -

Lentamente mi lasciò andare, mi girai di scatto per avventarmici contro e fui gettata a terra con la stessa velocità con cui mi ero voltata, lo trovai a cavalcioni su di me

- Smettila di aggredirmi, se avessi voluto ucciderti lo avrei fatto prima. Ti avrei lasciato nelle mani di quei tizi -

- Chi mi dice che non lavori per qualcun altro? -

- Nessuno -

Si alzò porgendomi una mano che non accettai, si allontanò e si tolse quel cappuccio che lo copriva: aveva capelli neri ricoperdi di sabbia, della barba appena accentuata, si voltò appena e aveva due occhi gialli, e la pelle di un colore quasi grigio.

- Sei un Raariano? -

Puntò le sue iridi nei miei

- Esatto, qualche problema? -

- Nessun problema -

dissi sorridendo nella sua lingua, se lui ne era rimasto sorpreso non lo diede a vedere, semplicemente rimase li a fissarmi per qualche secondo prima di coricarsi su una roccia

- Non osare fuggire, attenderemo che la tempesta finisca -

- Dove vuoi andare? Non ti seguirò, chiunque tu sia -

lui annuì annoiato prima di cadere in dormiveglia, così mi sedetti portandomi le ginocchia al petto vicino al cavallo che avevo preso.


Sai*
sai

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