Poison

di Booksavemylife
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 0.5 Prologo ***
Capitolo 2: *** 1.0 Trappola ***
Capitolo 3: *** 2.0 Mai ***
Capitolo 4: *** 3.0 Tensioni ***



Capitolo 1
*** 0.5 Prologo ***


PROLOGO


Era una normalissima giornata per Savannah, o almeno così credeva. I giocatori di football se la prendevano con i nerd, le cheerleader insultavano le ragazze grasse e quelle più belle di loro, insomma era tutto dannatamente normale finché non tornò a casa dove suo padre l'aspettava con ansia. 

La madre di Savannah era morta più di 10 anni prima, quando sua figlia aveva circa 9 anni. Il padre non sembrava accettare che sua moglie fosse morta ma comunque prese la coraggiosa decisione di non sposarsi e crescere la figlia da solo. 

Quando Savannah raggiunse casa sua dopo la stressante giornata scolastica si preoccupò un po' nel vedere il padre seduto sulla poltrona nel salone. 

"Savannah vieni qui che dobbiamo parlare." La ragazza gli si avvicinò lentamente e ancor più lentamente si sedette sul divano davanti al padre. 

"So che non è un bel periodo per te... E so che non te ne frega un cazzo di tutto questo, ma..." Fece per continuare lui ma un rumore dal piano di sopra lo fece fermare. La ragazza si alzò di scatto e dopo aver preso di corsa la mazza da baseball che era vicino alla porta d'ingresso si avviò verso le scale. 

"Savannah torna qui." Le ordinò l'uomo ormai più vicino alla cinquantina che alla quarantina. La ragazza castana continuò a salire cercando di far il minor rumore possibile e raggiunto il corridoio si fermò per ascoltare da dove veniva il suono di prima. 

Quando ormai si stava arrendendo sentì qualcosa provenire dalla camera da letto del padre e pian piano si diresse verso la stanza. Posò la mano sulla maniglia, prese un profondo respiro, strinse la mazza da baseball tra le mani fino a far diventare le nocche bianche e aprì la porta di scatto pronta a colpire il ladro che si era intrufolato in casa sua. 

La donna che aveva davanti urlava per lo spavento e dietro a Savannah, come se si fosse materializzato sul momento, c'era suo padre che le aveva preso la mazza dalle mani. 

Savannah si sentiva confusa. 

Chi era quella donna? Perché c'erano delle valige in tutta la stanza? 

Si domandava spostando lo sguardo dalle valige, alla donna e infine al padre. 

"Sav... Sto per sposarmi." Disse l'uomo forzando un sorriso prima di avvicinarsi alla donna e posare un braccio sulle sue spalle.

"COSA?!" Urlò la giovane ragazza portandosi le mani tra i capelli. Guardò suo padre e quella che sarebbe diventata sua madre, non poteva crederci. 

Senza neanche ascoltare le spiegazioni del padre corse giù per le scale e aprì la porta proprio mentre qualcuno suonò al campanello. Si ritrovò davanti un ragazzo che aveva più o meno la sua età. Era alto e con i capelli scuri, si studiarono a vicenda. Lui sapeva già che la giovane ragazza era Savannah e sapeva che stava per diventare suo fratello ma lei no, lei non sapeva che quello che aveva davanti si chiamava Zayn Malik e che presto sarebbe diventata sua sorella.



My space
Ciao a tutte le ragazze che hanno deciso di leggere questo piccolo pezzo. 
Spero di avervi incuriosite abbastanza da aspettare il primo capitolo, se no spero di avervi innoridite abbastanza da decidere di darmi qualche consiglio hahaha
In ogni caso grazie in anticipo :)
La protagonista sarà interpletata da una versione più dark di Troian Bellisario.

Con questo vi lascio, a presto!
Un bacio Xx

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Capitolo 2
*** 1.0 Trappola ***


TRAPPOLA


Savannah sedeva sul divano e batteva il piede destro sul pavimento, come se tenesse il tempo di una canzone che solo lei poteva sentire. 

Sulla poltrona c'era seduto il ragazzo moro che aveva incontrato alla porta pochi minuti fa e davanti a lei, in piedi, c'era il padre e la futura madre. 

"Non mi sembrava il caso di dirtelo prima." Concluse l'uomo dopo aver dato tutte le spiegazioni possibili a Savannah, ma a lei non importavano. Non le importava nulla di nulla, però non sopportava che suo padre avesse deciso di sostituire la madre o almeno non in quel momento. 

Mandò tutti a fanculo con un gesto della mano e uscì lasciandoli stupiti. Sbatté forte la porta, abbastanza da far tremolare il servizio da tè nella mensola della cucina. 

Camminò per un po' senza nessuna direzione e poi estrasse un pacchetto bianco dalla tasca della felpa. Era un pacchetto di sigarette, si era promessa di fumarle solo in momenti di stress e quello sfortunatamente lo era. Aspirò il fumo lentamente e quando tolse la sigaretta dalla bocca notò la macchia rossa causata dal suo rossetto. 

Savannah non era una ragazza comune, assolutamente no. Lei amava andare fuori dagli schemi ed essere imprevedibile. Per questo a scuola tutti la temevano, non si sapeva mai quando avrebbe rovinato la vita a qualcuno, o quando avrebbe litigato per l'ennesima volta con il capo delle cheerleaders, una certa Darcey-sono-la-più-bella-del-mondo, o quando avrebbe difeso un povero sfigato. 

Le piaceva definirsi il giustiziere della scuola anche se non era proprio così giusta dato che se la prendeva principalmente con Darcey e a volte si comportava da bulletta. 

Addosso aveva ancora l'uniforme scolastica, costituita da una gonna nera e una camicetta bordeaux. Doveva sempre vestirsi in quel modo e quando arrivava l'inverno la gonna veniva sostituita da pantaloni neri di un materiale fin troppo pesante e fastidioso, mentre la camicetta da un maglione dello stesso colore. Da non dimenticare il logo della scuola su ogni singolo vestito, ovvero un leone d'orato. 

Savannah era arrivata al parco vicino casa sua e si tolse la felpa e sbottonò i prime tre bottoni della sua camicetta, lasciando leggermente intravedere il seno. Posò la felpa sulla prima panchina, si sedette elegantemente e accavallò le gambe continuando a fumare.

Con la coda dell’occhio notò un ragazzo avvicinarsi a lei, non le ci volle molto per riconoscerlo e prima che la raggiungesse si alzò continuando a camminare, ma lui era più veloce e in pochi passi la raggiunse.

Zayn prese il polso della ragazza costringendola a girarsi e rimase a fissarla leggermente incantato dalla sua bellezza. La guardò e dentro di sé pensava a quanto fosse bella, con i capelli castani sciolti che le ricadevano sulle spalle, il trucco nero che le dava un’aria più dura, il rossetto rosso che rendeva le sue labbra più irresistibili e affascinanti. Mentre la guardava notò la scollatura che mostrava leggermente il seno e poi guardò la sua gonna e le sue gambe magre e perfette. 

Ci avrebbe provato tranquillamente se non sarebbero diventati fratelli, ma di sicuro non si rabbie lasciato sfuggire l’opportunità di fare qualche battuta su di lei e il suo fisico. 

"Se devi fissarmi non sbavare." Disse la ragazza con voce maligna mentre buttava la cicca a terra e la schiacciava con la suola delle sue Converse consumate. Il ragazzo moro scosse leggermente la testa per tornare alla realtà e subito gli tornò in mente cosa doveva fare.

"Vorrei parlarti del matrimonio dei nostri genitori." Rispose ignorando ciò che aveva detto Savannah. Lei roteò gli occhi e dopo essersi divincolata dalla presa del fratello si sedette sulla panchina come prima. 

"So che è difficile per te, lo è stato anche per me, ma non pensi che i nostri genitori si meritino un po' di felicità? Sono adulti e soli perché ormai noi non abbiamo più bisogno di loro, non puoi essere felice per tuo padre?" Aggiunse il ragazzo. Ci fu qualche minuti di silenzio e poi Savannah si mise ad applaudire in modo teatrale, come i cattivi nei film quando mettevano in trappola gli eroi. 

"Dopo questo pezzo, che hai chiaramente studiato a memoria, voglio la verità." Commentò lei smettendo di applaudire e guardando con i suoi occhi nocciola il ragazzo dalla pelle ambrata. Zayn rimase leggermente confuso, aveva studiato così bene la parte e pensava che bastasse a farla tornare a casa. Ripensandoci neanche lui si sarebbe dato ascolto, si capiva da un miglio che non credeva a neanche una parola e quindi cosa credeva? Cosa pensava sull’imminente matrimonio della madre? Ci pensò sul serio perché non lo sapeva, si era messo in testa fin da subito che sua madre era felice con quell’uomo, ma in realtà cosa pensava?

Quelli che per lui sembravano anni di silenzio in realtà erano pochi secondi in cui Savannah aspettava la risposta che neanche il ragazzo riusciva a trovare. Roteò gli occhi e si alzò lanciando la felpa al ragazzo facendogliela finire in faccia. Zayn prese subito l’indumento della ragazza, impregnato del suo dolce e sensuale profumo, per poi seguirla.

"Farò finta di esser stata convinta a tornare dalle tue parole." Borbottò lei riabbottonandosi la camicetta e tirando indietro i capelli, tutti gesti che agli occhi del ragazzo la facevano sembrare una dea. Non era abituato a quel genere di ragazze, lei era sicura di sé, decisa, intraprendente e di sicuro non si sarebbe fatta usare da un ragazzo come lui. 

"In cambio cosa vuoi?" Domandò a quel punto, con un tono di voce stranamente deciso. La castana lo squadrò dalla testa ai piedi e poi si mise a ridere divertita, guadagnandosi lo sguardo stranito di Zayn.

"Cosa ti fa pensare che io voglia qualcosa in cambio?" Rispose lei con un sorriso stampato in faccia. Il moro la guardò intensamente e non servirono parole, lei capì al volo cosa voleva dirle con quello sguardo serio e intenso.

"Bravo ragazzo, hai già capito come gira il mondo." Sussurrò continuando a camminare verso casa.

"Ma vedi, tu non puoi darmi più niente perché sei già finito nella mia trappola." Aggiunse girandosi verso di lui e facendogli l’occhiolino, dopo di che, prima che Zayn potesse replicare, Savannah aprì la porta di casa e corse tra le braccia del padre. L’uomo accarezzò la testa dalla ragazza sussurrandole qualcosa mentre il ragazzo moro andò a sedersi sulla vecchia poltrona blu con qualche toppa qua e là. Da quella posizione riusciva a vedere bene il viso della ragazza leggermente nascosto dalle sue braccia che si stringevano sul collo del suo futuro padre. Savannah spostò lo sguardo sul fratellastro e posò un dito sulle sue labbra per dirgli di stare zitto.



My space
Ho l'onore di presentarvi il primo capitolo della storia (yeeee) 
Con questo capitolo però non si entra ancora nel "vivo" della storia, infatti devono ancora essere presentati dei personaggi (tra cui Liam). Spero però di avervi incuriosite abbastanza da attendere il prossimo capitolo!
Ma secondo voi perché Savannah ha detto che Zayn è finito nella sua trappola? E come pensate che continuerà la storia? (sono curiosa di sapere cosa pensate e/o cosa vi immaginate)
Spero anche di non avervi deluso con queste 1114 parole :)

Con questo vi lascio, a presto!
Un bacio Xx

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Capitolo 3
*** 2.0 Mai ***


MAI

Il buio regnava incontrastato e non si vedeva nulla oltre al cono di luce prodotto dai fari del vecchio Range Rover degli anni ’80 appartenente al padre di Savannah. L'acqua del laghetto era nera come il cielo e nell'orizzonte diventavano una cosa sola rendendo impossibile a chiunque distinguere chiaramente la fine di uno e l'inizio dell'altro. 

Savannah aveva appena lanciato con forza un ciottolo sulla superficie dell’acqua, lo guardò allontanarsi finché non sparì nel buio e poté solo sentire il rumore che produceva saltando sull’acqua.

"5." Borbottò facendo qualche passo indietro raggiungendo la sua bionda amica. Gwendoline sorrise tenendo lo sguardo basso e si avvicinò alla riva dove si inchino per raccogliere un sassolino e lanciarlo a sua volta. Avrebbe fatto saltare il suo piccolo sasso più lontano di quello di Savannah senza troppe difficoltà. Sav, come la chiamava l'amica, era troppo nervosa per concentrasi sul gioco, era accecata dalla rabbia che provava nei confronti del padre. 

"Te l'ho già detto, lascia perdere tanto si sposerà comunque." Rispose Gwen che subito dopo si concentrò per fare il suo lancio. "13." Aggiunse qualche minuto dopo soddisfatta. 

"Posso sempre andarmene di casa." Rifletté ad alta voce la castana e pensò come sarebbe stata la sua vita, magari avrebbe viaggiato su dei treni illegalmente e si sarebbe procurata da vivere facendo il mimo per strada oppure si sarebbe fatta ospitare da qualche amico fino a quando non avrebbe trovato un lavoro e una casa. In ogni caso tutto sembrava meglio che restare con suo padre e la sua nuova mogliettina, le veniva il voltastomaco al solo pensiero di loro due insieme. 

"Non dire stronzate, non sopravviveresti un giorno senza di me." Commentò Gwendoline facendo ridere l’amica. Si sedette sul cofano dell’auto e mentre Savannah lanciava il suo ciottolo lei si guardava intorno. Detestava quel posto soprattutto in notti come quella, qualcuno si sarebbe potuto avvicinare a loro e nessuna delle due l’avrebbe visto in tempo, detestava anche andare nei bagni pubblici da sola perché aveva paura di venir aggredita e detestava tanti altri posti sempre per gli stessi motivi. 

Gwen era una ragazza molto paranoica e paurosa e di sicuro i film e le serie tv horror che le piacevano tanto non aiutavano la sua situazione, rendendola una fifona con i fiocchi. Savannah era perfettamente a conoscenza della sua situazione e la costringeva ad andare nei posti che detestava, un po' perché voleva aiutarla a superare le sue paure ma anche perché la divertiva vedere l’amica in ansia, si era abbastanza cattiva. 

Savannah ogni tanto si domandava come fossero diventate amiche, non era proprio il genere di ragazza che faceva amicizia con una cheerleader però c’era da dire che Gwen era stata cacciata dalla squadra quando arrivò Darcey. 

Ecco cosa le univa, il loro odio per Darcey! 

"Dovremmo tornare a casa, domani c’è scuola." Borbottò la biondina fingendosi triste anche se in realtà era contenta di tornare nel suo morbido letto.

Entrambe entrarono nell’auto e dopo circa mezzora ognuna era a casa sua, nel proprio letto cercando di addormentarsi. 



Quando Savannah arrivò davanti a scuola notò subito che c’era qualcosa che non andava e solo quando entrò ne ebbe la certezza. I nerd si muovevano in gruppo e sembravano scappare dai corridoi principali cercando di rifugiarsi in qualche classe vuota, alcune ragazze avevano gli occhi leggermente rossi come se avessero pianto, i ragazzi più gracili si nascondevano dietro quelli più grossi e forti. Tutti segnali che fecero allarmare Savannah. 

Camminò svelta verso lo spogliatoio dei giocatori di football, qualcuno vedendola sospirò sollevato e altri la ringraziarono per esser arrivata ma lei procedeva senza girarsi. Si fermò solo davanti alla porta dello spogliatoio e pensò di bussare ma non era nel suo stile così entrò senza farsi troppi problemi. Cercò subito il ragazzo dell’armadietto numero 13 ovvero Cedric Gray e nel frattempo alcuni ragazzi si coprirono il petto nudo, altri si lamentarono delle ragazze che entravano quando volevano, gli amici di Cedric lo chiamarono prendendolo in giro e così via. 

Quando Savannah lo trovò lui era senza maglia ed era rosso fino alle orecchie a causa di ciò che dicevano i suoi amici su di loro. La ragazza prese la sua maglia e gliela lanciò addosso per poi portarlo fuori fino a uno sgabuzzino.

"Cosa sta succedendo?" Domandò sprezzante al ragazzo riccio. Incrociò le braccia sotto al seno e aspettò una risposta.

"Buongiorno anche a te." Disse Cedric alzando gli occhi al cielo. "Le terribili cheerleaders sono state sguinzagliate, si salvi chi può!" Aggiunse ridacchiando e guadagnandosi un pugno sulla spalla da parte della castana che alzò gli occhi al cielo per poi tornare a guardarlo seria.

"Darcey non c’è e le altre si danno alla pazza gioia prendendo di mira tutti." Si affrettò a spiegare per evitare un altro pugno. Savannah annuiva mentre lui parlava però non sapeva ancora cosa fare, non poteva di certo rinchiuderle nel laboratorio di fisica per tutto il giorno, o forse si? 

Con mille problemi in testa posò la mano sulla maniglia della porta ma Cedric la fermò all’istante guardandola dolcemente con i suoi occhi azzurri. 

"È da un po' che non ci vediamo." Disse timidamente lasciando il polso della ragazza ed infilandosi le mani in tasca. Lei roteò gli occhi e aspettò che il ragazzo continuasse a parlare ma non lo fece.

"Ho avuto un po' di problemi ultimamente." Borbottò incrociando di nuovo le braccia. Cedric annuì, le accarezzò la guancia e portò una ciocca di capelli dietro al suo orecchio.

"Voglio rompere con Darcey." Sussurrò pochi secondi dopo, lasciando Savannah completamente scioccata e senza parole. Iniziò a balbettare cose senza senso e a preoccuparsi perché Cedric era il suo informatore, chi l’avrebbe informato su tutto quello che faceva o succedeva a Darcey? Non che le importasse di lei, era solo per sapere sempre come comportarsi e per sapere cosa dire in modo da farla sentire una merda. 

"Ho un amico che vuole raccogliere il suo cuore spezzato dopo la nostra rottura, quindi ti potrà informare lui." Aggiunse passandosi una mano tra i capelli e aspettando una risposta da Savannah. Nel frattempo la guardava e pensava a tutto quello che le avrebbe voluto dire e che pensava, ma sapeva che avrebbe dovuto tenersi tutto dentro ancora per un po', un bel po'.

Loro due si conoscevano da anni ed erano amici fin da piccoli, giocavano insieme, scherzavano, parlavano e poi arrivò il liceo che li divise. Lui era destinato ad entrare nella squadra di football circondato da idioti senza cervello e puttanne cheerleaders mentre lei era diventata quella che era. Restarono amici ma non si facevano più vedere in giro insieme e non si parlavano in pubblico, o almeno non prima che Cedric divenne ufficialmente il suo informatore e allora si incontravano nello spogliatoio della squadra. Era un posto sicuro e agli altri ragazzi non importava se loro due parlavano o scopavano o altro ancora. 

"Non puoi lasciarla, io non mi fido di questo tuo amico." Borbottò la ragazza abbassando lo sguardo. Lui le posò una mano sotto il mento e le alzò delicatamente il viso per guardarla negli occhi. Cedric posò le sue mani sulle guance di Savannah e l’avvicinò leggermente per poi unire le loro labbra e lei posò le mani sulle braccia di lui. Quando il bacio finì il ragazzo unì la sua fronte a quella di lei e la guardava negli occhi mentre lei teneva lo sguardo basso.

Con Cedric Savannah perdeva molta della sua aggressività e diventava quasi una ragazza dolce e gentile, ma solo quand’erano soli. Era una cosa inspiegabile per lei mentre il ragazzo era convinto di aver fatto breccia nel suo cuore, ma non era proprio così. Savannah si era fatta un’idea generale di tutti i ragazzi della scuola e li aveva divisi per categorie, c’erano quelli a cui piaceva e li ignorava, c’erano quelli che le piacevano e li ignorava più degli altri e c’erano 'gli indifferenti' che erano gli unici non ignorati e con cui scambiava due chiacchiere una volta ogni tanto. L’unico problema era che non era riuscita a mettere Cedric in nessuna delle sue categorie, si rifiutava di metterlo tra quelli a cui piaceva o che le piacevano perché non sarebbe riuscita ad ignorarlo e non poteva stare con gli indifferenti perché beh.. non era proprio indifferente. 

"Sai che non funzionerà mai tra di noi." Sussurrò lei scuotendo leggermente la testa. Tolse le mani del ragazzo dal suo viso e velocemente uscì dallo sgabuzzino per correre in bagno. 

Doveva ficcarsi in testa che lui non le piaceva e quello che provava era solo il frutto del sesso che occasionalmente facevano insieme, quindi se non ci fosse mai andata a letto non avrebbe provato nulla per lui o almeno era quello che credeva.

Si asciugò le due lacrime che le uscirono dagli occhi e dopo essersi ricomposta uscì dal bagno per sistemare quelle fastidiose cheerleaders.




My space
Ehilà :)
Ho finito di scrivere il capitolo circa dieci minuti fa e non vedevo l'ora di pubblicarlo haha
In questo capitolo ci sono due nuovi personaggi ovvero Gwendoline [Josephine Nicole] e Cedric Gray [Daniel Sharman], due amici della nostra cara Savannah (appena tutti i personaggi saranno entrati in scena vi farò una lista con nomi e cognomi e soprattutto da chi sono interpretati).
Spero che questo capitolo vi faccia sciogliere un pochino!
Vi ringrazio per le visualizzazioni e per i commenti :')
Fatemi sapere cosa pensate del capitolo e ditemi cosa vi aspettate nel prossimo.

Con questo vi lascio, a presto!
Un bacio Xx

Cedric Gray / Daniel Sharman

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Capitolo 4
*** 3.0 Tensioni ***


TENSIONI

Erano ormai passate due settimane da quando Savannah ricevette la notizia dell’imminente matrimonio del padre e ancora non si era messa l’anima in pace. Ci pensava ogni volta che aveva un secondo libero, magari mentre apriva un libro prima di iniziare a studiare oppure prima di entrare in classe per un’altra lezione pallosa, insomma… ci pensava ogni istante, anche quel normalissimo sabato con le gocce di pioggia che battevano sulla vetrina del negozio in cui si trovava insieme a Gwendoline. 

La ragazza bionda era in un camerino a provare innumerevoli vestiti, dei quali solo uno sarebbe stato scelto per la festa di quella sera, mentre Savannah era appoggiata a un muro e guardava dalla vetrina le persone che passavano con gli ombrelli in mano intente a farsi gli affari propri.

"Sav ma ci sei?!" Borbottò Gwen guardando la sua amica abbastanza spazientita. Posò le piccole e gracile mani sui suoi fianchi e aspettò un segno di vita da parte della castana che finalmente si girò a guardarla. "Che ne pensi?" Aggiunse dopo un attimo facendo una piroetta su sé stessa per mostrarle il vestito.

"Non mi piace." Rispose alzando le spalle Savannah, dopo aver guardato a lungo il leggero vestito a quadri blu e bianchi che stava indossando l’amica. "Sembra una tovaglia." Aggiunse poco prima che la biondina entrò di nuovo nel camerino.

Dovette restare lì ad aspettare ancora per un paio di minuti prima che Gwen uscisse dal camerino e la costringesse ad andare in un altro negozio. Questa volta la castana decise di accomodarsi su delle morbide poltroncine vicino ai camerini, mentre la sua amica cercava qualcosa da provare. 

La biondina tornò abbastanza in fretta da lei, più o meno in cinque minuti, chiamandola a bassa voce e con solo un qualche vestito tra le braccia."Non andare nel panico ma c’è un ragazzo che ti fissa, è nel reparto t-shirt." Aggiunse sempre a bassa voce e col fiato corto per la corsetta appena fatta.

Savannah alzò lo sguardo e quasi subito trovò due occhi azzurri fissarla. Si alzò dalla poltrona e decise di farsi un giro per aiutare l’amica a trovare un vestito decente da provare, finché per caso non andò contro il proprietario dei due occhi azzurri come il cielo.

"Oh scusa, sono così sbadata." Si scusò prontamente Savannah dopo aver fatto cadere dalle mani del ragazzo e dalle sue degli appendiabiti. Entrambi si abbassarono per raccogliere i rispettivi vestiti quando tra le mani del ragazzo finì un completino intimo rosso scarlatto. 

"Questo dev’es-essere tu-tuo." Biascicò il ragazzo biondo con le guance tinte di rosso per l'imbarazzo. La situazione stava divertendo Savannah che non esitò un secondo nel decidere di divertirsi di più. 

"Uhm no, non ce l'avevo in mano io… e poi il reggiseno è troppo piccolo per me." Disse guardando il ragazzo ingenuamente mentre il rossore sulle guance di lui raggiunse le sue orecchie. Il biondo ragazzo sembrò quasi pietrificarsi al suono di quelle parole ed iniziò a farfugliare parole senza senso. Cercava di tirarsi fuori dall'imbarazzante situazione ma sembrava impossible senza dare della bugiarda alla ragazza. 

Qualche minuto dopo la castana tornò alla sua poltroncina con un sorriso di soddisfazione stampato sul volto e Gwendoline la guardava con le braccia conserte. "Perché te ne sei andata?" Sbottò infine quando Savannah si sedette comodamente. "Beh… stavo cercando dei vestiti per te quando ho incontrato il ragazzo di cui mi hai parlato." Rispose in modo molto calmo e alla fine alzò le spalle indifferente lasciando l'amica sbigottita. 

"Tu cosa?!" Esclamò la bionda restando a bocca aperta. "E che gli hai detto?" Aggiunse dopo qualche secondo euforica e con gli occhi che brillavano. 

"Nulla di che, sembra abbastanza impacciato con le ragazze però l'ho invitato alla festa." Rispose Sav senza batter ciglio e con la solita calma indifferente mentre Gwen sgranò gli occhi per lo stupore. "Mi è sembrato il tuo tipo." Si giustificò mentre la sua amica stava per riprendersi dalla stupore ma a quanto pareva le sorprese non erano finite. 

"Sai che non lo è." Sussurrò abbassando il capo e facendolo oscillare orizzontalmente. "Ah già, il tuo tipo è co-capitano della squadra di football, occhi verdi, capelli castani, poi fammi pensare… uhm… ah deve lasciarti per la nuova cheerleader che è la stessa che ti ha fatta buttare fuori e che dopo lo lascerà per il capitano della squadra di football… ho dimenticato qualcosa?" Disse acidamente la castana sapendo benissimo che quelle parole avrebbero fatto male all'amica, più male di uno schiaffo, di un pugno o di un'accoltellata. 

"Sei proprio una stronza." Sibilò la bionda asciugandosi gli occhi prima di andare al camerino. Savannah si sistemò più comodamente sulla poltrona e aspettò l'amica che dopo aver provato tutti i vestiti uscì per posarli tutti tranne due. Si diressero alla cassa dove Gwen pagò i suoi indumenti ed insieme uscirono per dirigersi alla macchina del padre della castana senza fiatare. 

Sav lasciò Gwendoline davanti casa sua e si salutarono con un cenno del capo, ma poco prima che potesse ripartire la bionda riaprì la portiera. "Lui ci sarà?" Domandò tenendo lo sguardo basso sulle sue mani che cercava di nascondere sotto le maniche della felpa. Era chiaro di chi stesse parlando, ma nessuna delle due lo chiamava per nome perché sentirlo pronunciare ad alta voce o in un sussurro, provocavano a Gwen una crisi ed iniziava a piangere senza neanche rendersene conto. 

"Si, Cedric mi ha detto che l'ha invitato e che lui ha accettato." Rispose stringendo il volante tra le mani fino a far diventare le nocche bianche. La bionda annuì e senza aggiungere altro chiuse la portiera ed entrò dentro casa sua con in mano la busta del negozio. 

Appena tornò a casa Savannah vide il suo fratellastro seduto nel salone con una espressione disgustata stampata in viso e sentì suo padre e la sua futura moglie cantare nella cucina. Lasciò le chiavi dell'auto sul mobiletto nell'ingresso e passando davanti alla cucina confermò i suoi timori, stavano davvero cantando insieme mentre cucinavano. 

Un'espressione di disgusto si materializzò anche sul suo viso, proprio quando il padre la vide e la salutò allegramente. 

"Tra qualche minuto si pranza." La informò l'uomo felicemente mentre lei stava già facendo le scale due gradini alla volta per raggiungere il prima possibile la sua stanza. Si chiuse la porta alle spalle appena entrò e si guardò intorno notando che non c'era nulla di diverso, non ancora per lo meno. Tolse il cellulare dalla tasca dei jeans e lo appoggiò sulla scrivania prima di dirigersi verso il suo vecchio armadio per decidere cosa indossare per la festa. 

A differenza di molte altre ragazze non aveva mille problemi riguardo all'abbigliamento, questo perché non aveva abbastanza vestiti per poter farsi problemi. Prese il suo unico costume da bagno che era molto semplice e nero, degli shorts di jeans con qualche segno di usura e una maglietta a maniche corte bordeaux con un disegno bianco quasi sparito. 

Successivamente prese una borsa e ci mise dentro la maglietta che aveva rubato a Cedric la prima volta che avevano passato la notte insieme, e dopo prese il resto delle cose che le sarebbero servite per andare alla festa. 

Quando suo padre bussò alla sua porta per chiederle di scendere a pranzare lei aveva già preparato tutto. 

Scese nella piccola cucina qualche minuto dopo, tutti erano già pronti ed aspettavano solo lei. Con un sorriso cordiale, chiaramente forzato, ringraziò e prese il piatto dal tavolo per tornare in camera sua. "Tesoro potresti pranzare con noi?" Le chiese suo padre alzandosi e poggiando le mani sul tavolo. I due si guardarono per un paio di minuti finché Savannah non si girò per andare in camera suo il più velocemente possibile. 

L’uomo fece per seguirla ma venne fermato dalla donna che stava per sposare. Lo convinse a lasciar perdere perché forse la figlia non aveva ancora accettato la notizia e quindi che fosse stato meglio lasciarle i suoi spazi. Nel frattempo la ragazza aveva raggiunto la sua camera e si era messa a mangiare sul letto guardando sul vecchio portatile una puntata di una serie tv per la quale aveva sviluppato un’ossessione negli anni. 

Verso le 5 di pomeriggio venne interrotta da suo padre che entrò nella stanza senza bussare e senza dire nulla prese il piatto vuoto dal comodino vicino al letto di lei. Leonard si fermò poco prima della porta e si girò sentendosi in dovere di dire qualcosa alla figlia, però non sapeva cosa. Doveva sgridarla per non aver pranzato con loro? O forse doveva rassicurarla per ciò che riguardava il matrimonio? Proprio non sapeva che dire. La guardò per un attimo e pensò a quanto assomigliasse alla madre, Penny, e che lei di sicuro avrebbe saputo come comportarsi. Savannah alzò lo sguardo dal portatile e vide il padre uscire dalla stanza senza aprire bocca. 

Più tardi in quella giornata, dopo aver cenato e terminato tutte le puntate disponibili sul web, si alzò dal letto rendendosi conto di esser terribilmente in ritardo. Si preparò per uscire e proprio quando aveva finito Zayn entrò nella stanza di lei guadagnandosi una frecciatina. Lui la guardò confuso mentre lei stava aprendo la finestra della sua stanza. "Che vuoi?" Ringhiò la castana verso il ragazzo che sembrava essersi dimenticato il perché fosse salito. "Dove stai andando?" Domandò a sua volta con un’espressione incuriosita sul volto. 

"Non sono affari tuoi." Borbottò la ragazza incrociando le braccia sotto al seno, mentre Zayn esaminava il corpo di lei con estrema attenzione. "Peccato, non vorrei che tuo padre venisse a sapere per puro caso che stai uscendo di nascosto." Replicò il moro con un sorriso malizioso stampato in faccia, era convinto di aver vinto, di averla messa nel sacco per la prima volta. Passarono dieci intensi secondi in cui i due si guardarono fissi negli occhi finché Sav decise di lasciar perdere ed accontentarlo. 

"Vado a una festa, qualche problema?" Disse lei visibilmente infastidita. "Okay, vengo con te." Rispose lui annuendo col capo e subito dopo uscì dalla stanza. 

Savannah non voleva portarlo con sé, ma non aveva più tempo per mettersi a discutere e tra lui e suo padre beh… Zayn era di sicuro il male minore. 

Uscì dalla finestra come innumerevoli altre volte e facendo il giro della casa trovò il fratellastro ad aspettarla con una giacca di pelle addosso e una sigaretta tra le labbra. Lei si avvicinò e gli prese la sigaretta per portarla alle labbra. 

Per tutto il tragitto camminarono l'uno affianco all'altra e ogni tanto il moro si incantava guardando la ragazza maneggiare la sua sigaretta. Invece, gli occhi di Savannah non indugiarono mai su Zayn, non se ne preoccupò minimamente e quando raggiunsero casa di Cedric si fermò all’improvviso. Per la prima volta da quando aveva iniziato la camminata guardò il ragazzo. "Non fare cazzate o tua madre ti ritroverà in una fossa." Disse semplicemente con un sorriso soddisfatto che fece gelare il sangue del ragazzo. 

Si avvicinarono alla porta e la ragazza dovette suonare un paio di volte prima che il proprietario di casa si facesse vivo. Cedric si guadagnò subito uno sguardo di rimprovero appena aprì la porta e si scusò dolcemente a bassa voce con la ragazza dopo averle lasciato un bacio sulle labbra. A quel punto si accorse del ragazzo affianco a lei e subito divenne palpabile la tensione tra i due ragazzi. Zayn raddrizzò la schiena e si avvicinò di qualche passo alla ragazza mentre Cedric prese la mano di Savannah e guardò il moro come se volesse sfidarlo a fare di meglio.

Sav guardò i due ragazzi prima di roteare gli occhi ed entrare in casa ed andare nella stanza di Cedric per posare le sue cose e poi aiutare a sistemare tutto per la festa.

Zayn fece per seguire la ragazza ma Cedric gli impedì di entrare. "Non so chi tu sia, o cosa voglia da lei, ma ti conviene starle alla larga o te la vedrai con me." Disse con un tono di voce calmo ed estremamente serio mentre Zayn lo guardava in cagnesco. Sembravano due cani randagi che si litigavano un osso e solo uno alla fine sarebbe sopravvissuto, ma quale dei due?




My space
Buon sabato :)
Ho appena ricontrollato il capitolo e l'ho pubblicato subito perché sono terribilmente in ritardo :(
In questo capitolo abbiamo finalmente svelato i nomi dei genitori di Savannah, ovvero Leonard (interpretato da Gary Oldman) e Penny
[riferimenti puramente casuali a The Big Bang Theory]
Vi ringrazio per tutto quello che fate
A chi interessasse ho un'altra fanfiction su Luke Hemmings dei 5sos Love Is Patient

Con questo vi lascio, a presto!
Un bacio Xx

Gwendoline / Katelyn Tarver

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