Stressed out

di Vanex23
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Stressed out 1 ***
Capitolo 2: *** Stressed out 2 ***
Capitolo 3: *** Stressed out 3 ***



Capitolo 1
*** Stressed out 1 ***


                                                    "STRESSED OUT"




"Sei sicuro che basteranno solamente questi due scatoloni?" Domandò una ragazza alta, snella e un po' biondina, mentre si apprestava a sistemare l'ultimo scatolo, abbastanza enorme, su una sedia aspettando un ragazzo alto fare capolino in cucina dall'altro lato della stanza, con in braccio l'altro scatolone a cui si riferiva lei.
"Quanto vuoi stare fuori? Partiremo solo per due mesi, credo che sia pure troppo!" Esclamò il ragazzo, alto, moro, muscoloso ma non troppo, che asciugava la fronte un po' sudata e poggiava le braccia tutte tatuate fino alle mani sulle ginocchia per riprendere fiato.
"Non dirmi che ti sei già stancato?" Chiese la biondina stuzzicando un po' il moro, che non apprezzava particolarmente questi scherzi quando si metteva di impegno nelle cose.
"Mia mamma può testimoniare, credo per la prima volta, quanto impegno ho messo nel sistemare tutta la mia roba, o quasi, qui dentro." Rispose subito il ragazzo bevendo un po' d'acqua.
"Vuoi tirarti indietro?" Chiese lei.
"No, perché?" Domandò lui stranito.
"Non lo so, se per te stiamo correndo troppo dimmelo." Comunicò lei spaventata.
"Scusa? E' solo una vacanza estiva lontano da tutti e tutto, solo noi, i nostri amici e niente di più, saranno due mesi stupendi e sinceramente parlando neanche voglio pensare al fatto che appena torneremo dovrò cercarmi un lavoro per mantenermi con l'università. Voglio staccare la spina." Rispose deciso il ragazzo. 
La biondina in quel momento si sentì molto più contenta e rassicurata, anche perché condivideva lo stesso destino del ragazzo e ciò ogni tanto le metteva un po' di ansia.
"Non ci voglio pensare." Sussurrò lei sedendosi su una sedia accanto al moro.
"E tu non pensarci." Rispose subito il ragazzo accarezzandole il braccio.
Le loro braccia vicine creavano un certo contrasto che era davvero difficile non notarlo: lui pelle olivastra, piena di tatuaggi e renderla ancora più scura, lei bianca, quasi come il latte, se non fosse stata per la lieve abbronzatura che era riuscita a prendere in quella prima settimana di riposo dopo gli esami.
"Noi ci odiavamo prima." Disse la ragazza guardando il ragazzo con un mezzo sorriso sul volto.
"Lo sapevo che lo avresti detto. Ma io non ti ho mai odiata, semplicemente mi stavi forse un po' sul cazzo." Commentò ironico lui.
"Sì, sempre in modo elegante." Continuò lei ridendo.
"Anche io ti stavo sul cazzo suvvia." Riprese lui ridendo.
"No, semplicemente ti odiavo davvero. Eri una persona x per me ed io odio quando non riesco a capire qualcuno." Rispose la biondina imbronciata.
"Quindi automaticamente mi odiavi perché non mi capivi? Bel ragionamento." Disse il moro facendo una faccia un po' sconcertata.
"Dobbiamo litigare già prima della partenza?" Chiese la ragazza.
"No." Rispose lui in segno di resa.
"Ti odio." Disse la ragazza dandogli un leggero bacio sulla guancia prima di prendere l'altro scatolone e spostarlo.
"Anch'io." Rispose il ragazzo seguendola.
Alla fine ognuno dimostrava come meglio credeva il proprio amore.





___________________











Un anno e mezzo prima.










Aveva appena smesso di piovere quando una ragazza alta, snella, un po' biondina, se ne stava tranquilla in camera sua a guardarsi sul pc una delle sue tante serie tv. Avere 17 anni e non sentirsi praticamente ancora alcuna responsabilità addosso ancora per poco, quella era una bella sensazione. I 18 anni stavano piano piano iniziando a bussare alla porta e per quanto ancora mancassero diversi mesi, al solo pensiero, tutto ciò che vi era stato prima e che poteva ancora esserci, spariva.
Era una sensazione di vuoto e questo lo sapeva molto bene Sem, che se ne stava lì davanti al pc in tranquillità quando ogni tanto poteva e quando soprattutto non voleva pensarci. Perché si trattava di volontà.
Era sola in casa quel pomeriggio e si aspettava di passarlo in tranquillità, cosa che però non accadde o almeno non subito.
Le prime due ore le aveva davvero trascorse in tranquillità, amava molto il fatto che quel giorno avesse piovuto, anche se era quasi maggio e lei avrebbe preferito le giornate quasi estive, ma doveva studiare per la scuola e le aveva fatto molto comodo la pioggia in quel pomeriggio. Si era anche preparata una cioccolata calda, nonostante quello non fosse il periodo granché adatto per potersene mangiare una.
Mentre stava in cucina a sistemare la tazza e nascondere ogni traccia di cibo residua, non era ancora molto brava nel cucinare, ma avrebbe imparato e se l'era ripromesso, qualcuno suonò alla porta. Come sempre i suoi genitori, quando si assentavano per lavoro e rimaneva sola a casa con suo fratello più grande, che però come sempre, da un periodo a questa parte si chiudeva in camera per studiare, visti gli esami che incombevano su di lui, era come se fosse realmente sola a casa, quindi le raccomandazioni di non aprire a nessuno ricadevano tutte su di lei. Ma quel giorno, era stata davvero un'emergenza e non poteva dire di no a chi suonava.
Il primo campanello attirò la sua attenzione tanto che la ragazza in un primo momento neanche voleva aprire, stava ancora lavando la tazza e la pentolina con cui si era preparata la merenda e proprio in quel momento era arrivato in cucina suo fratello a prendere un bicchiera d'acqua.
"Dylan, vedi chi è?" Chiese gentilmente la ragazza che era ancora alle prese col lavandino.
"Non se ne parla proprio, ciao." Rispose il fratello, correndo subito per le scale e chiudendo nuovamente la porta della sua camera per studiare. La ragazza sbuffò sonoramente e al secondo suono decise che era meglio aprire per capire come mai così tanta insistenza.
Controllò come le dicevano sempre anche dalla finestra fin quando non scorse una figura che conosceva fin troppo bene. Aprì subito di scatto il portone e quando vide il suo migliore amico davanti a lei col collo tutto graffiato e il braccio pieno di sangue si coprì per un po' la bocca rimanendo completamente esterrefatta davanti tale visione.
"Scusami... Io non sapevo fossi venuto, altrimenti ti avrei aperto subito." Si giustificò subito Sem, vedendo la sofferenza del ragazzo davanti ai suoi occhi.
"Non preoccuparti, non sapevo dove andare altrimenti, sei stata la prima che mi è venuta in mente e della quale ricordo un kit di pronto intervento, no?" Chiese sorridendo, entrando definitivamente in casa.
"Andiamo in bagno, ti medico subito." Disse la ragazza correndo su per le scale, seguito dall'amico.
"Grazie mille." Sussurrò lui, seguendola.
"Jackson, mi spieghi cosa è successo?" Chiese la ragazza preoccupata mentre medicava i graffi sul collo del ragazzo intento nel frattempo a controllare il dolore che gli recavano le parti medicate.
"Le solite cose." Rispose vago lui.
"Cosa intendi per 'le solite cose'? No perché io so che le solite cose per te sono stare con Lydia, uscire con Lydia, dormire con Lydia, fare tutto con Lydia.. Lydia sta bene, vero?" Chiese Sem allarmata.
Al ragazzo scappò una risata divertita e poi rispose. -"Lydia sta più che bene e non deve sapere di questa cosa, mi inventerò qualcosa io quando ce ne sarà bisogno, non ero con lei oggi." Spiegò Jackson. Lydia era la migliore amica di Sem, nonché fidanzata di Jackson da quasi un anno e non riusciva proprio a capire perché tenere questa cosa nascosta se nemmeno lei sapeva il reale motivo del perché fosse conciato in quella maniera.
"Se tu mi dirai tutto quello che è successo non dirò niente a Lydia. Ma se scoprirà la verità te la dovrai vedere da solo." Disse chiara Sem. Odiava mentire ai suoi amici e non voleva essere coinvolta in cose poco piacevoli.
"Lo sai che sono in conflitto con quel gruppo di rincoglioniti di Zayn e i suoi amici, no? Non dirmi che non li conosci." Spiegò Jackson.
"Sincera? No." Disse la biondina posando un cerotto su un graffio sulla mano di Jackson.
"Vengono nella maggior parte dei nostri corsi, sono 'in' nella nostra scuola, ti sarai imbattuta almeno mille volte a giornata con uno di loro se non con tutti e 10." Continuò Jackson.
"A me il nome Zayn non dice niente." Rispose la bionda pensierosa.
"Comunque sia, sono in conflitto con loro da un paio di tempo. Non so esattamente come, prima sono uscito fuori e me li sono ritrovati davanti. Non li ho visti bene in viso perché erano solamente quattro ed avevano il cappuccio in testa, causa pioggia e l'ho messo anche io. Neanche il tempo di realizzare la cosa che mi hanno subito aggredito. Io ho ovviamente reagito ma cosa potevo fare? Loro erano quattro ed io uno solo. Abbiamo avuto qualche diverbio nei giorni precedenti ma niente di che, quindi o hanno sbagliato persona o sono estremamente permalosi." Spiegò tutto Jackson, appena finito di essere medicato.
"Sono solamente delle brutte merde se fanno queste cose." Disse lei posando tutto il kit.
"E comunque ti ringrazio ancora per avermi aiutato così tanto." Disse il ragazzo arrivando davanti la porta d'ingresso.
"Ho avuto semplicemente molta paura perché non me lo aspettavo, tutto qui." Rispose la bionda sorridendo al ragazzo.
Entrambi si abbracciarono e dopodiché il ragazzo uscì dalla casa.


***

Il giorno dopo a scuola tutti dormivano o comunque quasi tutti, sui banchi, non seguendo nessuno la lezione. Erano le ultime tre settimane di scuola e di certo nessuno aveva voglia di venire più a frequentare i corsi o di stare così attento, soprattutto chi, come Sem e i suoi amici, potevano permettersi di avere una media alta e stare tranquilli per i fatti propri.
Ma Lydia, la sua migliore amica, nonché ragazza che ama particolarmente disturbare le persone tranquille, non aveva mica intenzione di lasciarla stare. Tutti, tutti i maschi di quell'istituto le sbavavano dietro. Non tanto alta, ma magra, capelli rossi e finta stupida, ma molto più intelligente di tante altre, sapeva colpire ben affondo quando voleva. Ai ragazzi rodeva il fegato che una ragazza come lei avesse scelto tra tutti Jackson, ragazzo particolarmente bello, occhi azzurri color ghiaccio, muscoloso, che andava bene sia a scuola e che andava bene anche nel campionato di nuoto maschile e che sapesse giocare anche a basket e a tennis, insomma il ragazzo perfetto che stava con la ragazza perfetta.
Comunque Lydia non aveva intenzione di lasciar perdere Sem mentre se ne stava bella beata con la faccia buttata sul banco a dormire, tanto avevano l'ultimo banco e nessuno l'avrebbe vista, pensava tra sé e sé.
Così Lydia decise di attuare il suo piano: versare dell'acqua fredda sotto la canotta bianca di Sem per svegliarla all'improvviso e farla impazzire.
Prese la bottiglia, svitò il tappo, ne versò giusto un po' all'interno e piano piano sollevò la canotta della povera mal capitata facendone scendere per la schiena piano piano una goccina. 
La bionda di scattò si mosse prima a destra e poi a sinistra, lamentandosi ulteriormente, mentre la rossa cercava in tutti i modi di trattenere le rida, cosa che fu impossibile quando, con la testa, Sem si girò verso di lei e bisbigliò un - "Smettila." - quasi ringhiando.
"Buongiorno." Rispose la rossa ridendo.
"Buongiorno niente." Continuò seccata Sem.
"Dai, ti voglio bene, lo sai." Rispose Lydia abbracciandola.
"Io no." Disse seccata la bionda.
"Uffa." Sbuffò la rossa.
"Adesso sono tutta appiccicosa, non potevi stare ferma?" Chiese Sem mentre cercava di sistemarsi la canotta.
"Ho paura a chiedertelo ma..?" Chiese in modo indagatore la ragazza rossa.
"No, tranquilla, però mi stavo rilassando e poi stavo sognando una cosa bella." Disse Sem ridendo.
"Chi?" Chiese Lydia capendo a cosa si riferisse la ragazza.
"Eh ora non te lo dico più." Rispose Sem facendole la linguaccia.
"Vabè le scelte sono solamente due: o stavi sognando Cody o Brad Pitt!" Disse Lydia ovvia.
"Vuoi mettere Cody con Brad scusa?" Chiese retorica Sem ridendo.
"Martin, Wilson, cosa devo fare per farvi stare attente alle mie lezioni? Capisco che la matematica non sarà mai il vostro forte, ma almeno l'attenzione." Le richiamò entrambe all'attenzione la professoressa Parker, odiatissima da tutti.
"Lei conosce Brad Pitt?" Chiese Sem seria.
"Sì, ma cosa c'entra?" Domandò la professoressa non capendo il suo discorso.
"Bene, avrà la mia attenzione solamente quando riuscirà a farmi avere il numero di telefono di Brad Pitt."

***


Sicuramente aver risposto alla professoressa non era stata l'idea migliore ma almeno adesso poteva godersi mezz'ora fuori senza più avere scocciature e in giro per la scuola. Passava da quasi tutte le aule, guardando chi ci fosse dentro, fin quando arrivando davanti la classe di suo fratello Dylan non si fermò davanti la porta a vetri scorgendo tutti i suoi amici. C'erano Allison, Tyler, Britt, la fidanzata di Dylan ma non c'era Dylan.
Loro tre l'avevano vista che stava osservando dentro la classe e con una mossa rapida, senza farsi vedere del professore che avevano in classe per quell'ora la salutarono molto calorosamente. Praticamente si conoscevano da sempre.
Sbuffò e ritornò su i suoi passi guardando le mattonelle del pavimento che per un attimo erano diventati interessanti.
"Bu!" Urlò una voce alle sue spalle e la ragazza urlò più forte di chi l'aveva fatta spaventare.
"Coglione." Disse girandosi verso chi l'aveva fatta spaventare.
"Che ci fai qui fuori senza una meta ben precisa?" Chiese suo fratello curioso.
"Mi hanno sbattuta fuori e mi annoio, tu?" Chiese Sem.
"Torno dal bagno." Disse indicando i bagni.
"Ma tu puzzi di fumo." Constatò Sem annusando il fratello.
"Hei stai calma, sembri un cane da caccia." Rispose Dylan allontanandosi dalla sorella.
"Tu hai fumato!" Esclamò Sem appiccicandosi al fratello.
"Sem lasciami stare, devo tornare in classe." Disse Dylan cercando di allontanarsi dalla sorella ma fu tutto inutile.
"Da quanto tempo va avanti? Quando hai provato la prima volta? Con chi? Perché? Non devi vergognarti a parlarne con me." Disse Sem rimanendo abbracciata al fratello.
"Smettila, sei imbarazzante e inquietante, poi cosa ti frega quello che faccio." Rispose Dylan.
"Mamma e papà lo sanno?" Chiese sempre appiccicata al fratello.
"Non lo so ma spero con tutto il cuore di no. Cosa vuoi?" Chiese scocciato Dylan.
"Niente, volevo solo dirti finalmente benvenuto nel club! Mi sembravi troppo un santo per essere mio fratello e sapere che fumi mi ha riempito il cuore di gioia. Non che io voglia il tuo male, attenzione, solo che almeno non sono sola finalmente. Divertiti mi raccomando, soprattutto non sentirai mai da parte mia discorsi sullo smettere perché la vita è tua." Disse tutto così velocemente Sem, che Dylan rimase senza parole.
"Va bene.. Aspetta, tu fumi?" Chiese suo fratello un po' sospetto.
"Ciao Dylan, ci vediamo a casa, è stato bello fare una discussione da fratello a sorella senza problemi." Rispose velocemente Sem, salutandolo con un bacio e scappando letteralmente dal fratello. Pericolo scampato, per il momento.
Passeggiava ancora sola per i corridoi ed erano passati solamente 15 minuti, si annoiava troppo, decisamente.
D'un tratto fu attirata da delle voci che venivano da dietro il cortile di ed fisica. C'erano cinque ragazzi riuniti a cerchio che fumavano ma per lei non era una novità. Mise ben a fuoco la vista prima di notare che uno di questi era il suo migliore amico Jackson che stava lì con loro tranquillo e che copriva attentamente i graffi del giorno precedente. Sem era rimasta lì serena ad osservare la scena senza preoccuparsi, quando d'un tratto un del gruppo con cui stava Jackson non pronunciò quel nome.
"Zayn la prossima volta te ne devo io una sigaretta." Disse un ragazzo bruno girato di spalle.
"Non preoccuparti, ho preso il pacchetto da 20 per fortuna." Rispose il famigerato Zayn che se ne stava tranquillo accanto a Jackson.
Lì Sem scattò come una molla, anche preoccupata per il suo migliore amico.
Andò da loro e senza farsi dire nulla da Jackson picchiettò prepotentemente sulla sua spalla.
"Bellezza, qual è il tuo problema?" Chiese Zayn girandosi lentamente per osservare la bella ragazza davanti a lui. Non era abituato ad ammirare così tanto qualcuna, soprattutto se avevano una fisico come quella ragazza.
"Tu sei il mio problema." Rispose subito Sem.
"Perché mai?" Domandò il moro accigliato.
"Ieri tu e i tuoi amici avete picchiato il mio migliore amico, ma dico, non ti vergogni neanche un po'?" Chiese disgustata Sem, senza però indicare Jackson, non voleva fargli capire che era lui il ragazzo al quale si riferiva, ma Jackson sembrava starle comunicando qualcosa che non riusciva proprio a decifrare.
"Ragazzina, prima di smuovere accuse contro di me senza nemmeno conoscermi, ti conviene informarti. Secondo te ieri, col diluvio universale, uscivo fuori di casa, correndo anche il rischio non solo di ammalarmi ma anche di rovinarmi i capelli? Stai fuori." Commentò Zayn.
Dopo capì il messaggio in "codice" di Jackson che col labiale diceva: "Non sono stati loro."
Sem si era sentita piccola piccola in quel momento, mentre mentalmente si ripeteva - "Che figura di merda."

Quella era stata la prima volta che aveva parlato con Zayn Malik.












Angolo Autrice:
Eccomi anche qui per scrivere una storia sul nostro tanto amato Zayn Malik uheueheuh. In realtà questa ff nasce perché volevo scriverla per una mia amiche, alla quale piace particolarmente il nostro carissimo cantante, quindi ho deciso di dedicargliela, sperando che le piacerà! Comunque sia, rispetto alle ff sui 5sos a cui tengo di più, questa è un po' più easy diciamo e come sempre cercherò di aggiornare appena potrò, come anche tutte le altre ff che ho in corso.
Aspettatevi di tutto, se mi conoscete bene lo sapete, spero che questo primo capitolo vi sia piaciuto, xoxo Vanex23.


 

SPOILER:


[...] 
"Non sarò di certo Brad Pitt ma posso andare bene comunque." Le disse in tono molto convincente il ragazzo.
"Tu, come fai a saperlo?" Chiese Sem tremendamente agitata.
"Sai sei la prima che riesce a rispondere a mia zia in questo modo e giuro che quando me lo ha raccontato e ho fatto mente locale ho pensato subito a te." Rispose Zayn ridendo.
[...]

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Capitolo 2
*** Stressed out 2 ***


 Stressed out 2



Sem era tornata a casa dopo quella calda giornata che annunciava proprio l'inizio di giornate ancora più calde di quella vissuta precedentemente e ciò non faceva altro che rallegrarla molto, perché voleva solamente dire che l'estate era ormai vicina. Quel giorno della settimana, che era appunto il mercoledì, la sua classe, essendo del quarto corso usciva sempre più tardi rispetto alle altre classi, compresa quella di suo fratello, quindi molto spesso si ritrovava a dover pranzare da sola, alle tre del pomeriggio.
Era entrata piano in casa per non far rumore, anche perché suo fratello iniziava molto presto a studiare, visto che il resto del pomeriggio amava trascorerlo con la sua amata fidanzata e molto spesso Sem si divertiva a prenderli in giro, affettuosamente. Era anche amica del suo gruppo, la conoscevano ormai tutti, quindi poteva prendersi certe libertà.
Si lasciò sfuggire per poco la maniglia della porta facendo sbattere un po' per via della corrente che passava tra l'apertura del portone principale e le finestre aperte e sua madre che era in cucina lo notò subito.
"Sem, tesoro, tutto bene?" Chiese alla ragazza, avvicinandosi preoccupata per il rumore. 
"Sì mamma tutto bene, scusami ma non so esattamente come mi è scivolata la maniglia." Rispose pensierosa la ragazza. Stava ancora ripensando all'avvenimento accaduto un paio di ore prima. Si era davvero sentita stupida e piccola davanti a Zayn Malik e con quel ragazzo era la prima volta che ci parlava pure, non aveva nemmeno fatto in tempo a vedere com'era in viso che subito le era andata contro, sbagliando anche persona.
"Non preoccuparti tesoro, tuo padre ed io abbiamo deciso di aprire le finestre oggi per far riprendere un po' questa casa, dopo la piovuta di ieri abbiamo constatato insieme che non se ne può più di tutta questa umidità."Spiegò dolcemente sua madre. Il periodo di maggio e giugno era senza dubbio il più caldo e quando c'erano queste giornate, anche se rare, bisogna sempre approfittarne. 
"Penso proprio che sia un'ottima idea." Rispose Sem, posando lo zaino ai piedi della scala e dirigendosi in cucina.
"La pasta è nella pentola, l'ho lasciata lì dentro cosicché non si raffreddasse sino al tuo arrivo. Buon appetito!" Esclamò divertita sua madre, conoscendo quanto realmente Sem amasse il cibo e quanto ormai la ragazza avesse davvero dei gusti ordinari nella sua vita.
Sem ascoltò subito sua madre, almeno per quanto riguardava il cibo la sentiva subito e andò in cucina a passo spedito, mettendosi la pasta nel piatto. Pregustava già quella sensazione di benessere che si ha quando si sta fuori da casa almeno per sette ore e poi arriva uno dei tuoi piatti preferiti a soccorrerti.
"Finalmente sei arrivata!" Esclamò suo fratello Dylan, cogliendola completamente alla sprovvista. Era seduto anche lui al tavolo, braccia conserte e una gamba poggiata sopra un'altra sedia, proprio come se la sua intensione fino a quel momento sia stata quella di aspettare sua sorella per non si sa quale motivo.
"Da quando il pomeriggio mi degni della tua presenza e non sei in camera a studiare?" Domandò Sem sedendosi accanto a lui a leggendo la posta direttamente dal suo telefonino.
"Sem ho gli esami quest'anno, devo studiare, però oggi non studio semplicemente perché non vado a scuola." Rispose ovvio il fratello.
"E mamma e papà lo sanno, Dyl?" Chiese Sem stuzzicandolo.
"No. E' proprio questo il punto, tu devi stare zitta. E poi ho 18 anni, voglio starmene con Britt domani in tutta tranquillità." Spiegò lui sincero.
"E cosa vuoi da me?" Domandò la biondina continuando a mangiare, disinteressata dal discorso del fratello.
"Devi promettermi di stare zitta, altrimenti.." Cominciò Dylan, sorridendo beffardo.
"Altrimenti cosa? Non ho nulla da nascondere a mamma e a papà." Borbottò infastidita quest'ultima. Certe volte pensava davvero che suo fratello si comportasse come un'idiota di 10 anni.
"Sei sicura?" Chiese, estraendo dalla sua tasca un pacco di sigarette e Sem riconobbe subito la marca perché erano le sue.
"Hai frugato in camera mia?" Chiese lei stizzita.
"Non ho frugato, le hai pure messe in bella vista, cosa pretendevi! Dopo la discussione di oggi ne avevo già un sospetto, ma tu e il tuo ordine mi facilitate sempre in tutto." Rispose beffardo lui.
"Sì, certo." Commentò ironica lei.
"E poi dovresti ringraziarmi, sono arrivato anche prima di mamma a casa e se le avesse scoperte, cosa avresti fatto?" Domandò lui a mo' di interrogatorio.
"Assolutamente nulla." Fece spallucce Sem.
"Come?" Chiese lui stranito.
"Ti ho già detto che mamma e papà sanno tutto e non ho segreti con loro. Sanno che fumo ma non ho il vizio, quindi non ci sono problemi. Puoi anche notare con piacere che ci sono solamente due sigarette in questo pacchetto e ce l'ho da due mesi, lo lascio sempre lì." Spiegò ovvia la ragazza, mentre andava a lavare il piatto.
"Io non ci posso credere! Lo sapevano tutti, tranne me." Borbottò infastidito Dylan.
"Ho sempre pensato che tu fossi stupido, ma darmene una conferma così visibile, non ce n'era bisogno, davvero." Lo liquidò Sem, mentre si apprestava a salire le scale.
"Ma ci sarà qualcosa che mamma e papà non sanno di te, non dico cose stupide ovviamente." Disse lui, seguendola.
"Spara!" Esclamò lei, fermandosi davanti la porta di camera sua.
"Cody?" Chiese risolutivo.
"Ritenta. Mamma e papà sanno anche di Cody." Fece nuovamente spallucce lui.
"E' impossibile." Rispose pensieroso lui.
Proprio in quel momento il telefono della biondina, che era nelle sue mani, suonò, segno che le era appena arrivato un messaggio e appena si accorse del destinatario, sorrise a 32 denti.
"Pensaci." Borbottò lei, lasciando il fratello in aria.
"E' Cody, vero?" Chiese lui, indicando il telefono e sorridendo per la reazione della sorella.
"Mmh, come hai fatto a capirlo?" Chiese lei staccando gli occhi dallo schermo per fissare suo fratello, ancora davanti a lei.
"Perché anch'io con Britt facevo così agli inizi." Rispose lui, facendole capire cosa intendeva.
"Ma con lui è diverso, cioè sai, dopo che abbiamo.." Disse Sem, schiarendosi la voce.
".. Ma ti piaciucchia ancora un po', anche se non vuoi ammetterlo." Quasi cantilenò lui, andandosene verso la sua stanza. Aveva ormai perso le speranze per attuare il suo piano.
"Nah. Ehi, ma dove stai andando?" Lo riprese subito.
"In camera mia, dove sennò?" Chiese lui ovvio.
"Tranquillo, non dirò comunque niente a mamma e papà." Rispose lei, prima di chiudersi in camera.



***




Il giorno dopo a scuola era sempre la stessa storia. Le prime due ore noia totale ascoltando le ultime lezioni di storia e filosofia che avrebbero fatto addormentare chiunque e poi ci sarebbero state due ore bellissime di matematica che, per Sem, erano tutto tranne che due ore bellissime, di matematica.
Se proprio c'era una materia che detestava, era matematica. Ma non la detestava perché non aveva bei voti, anzi, riusciva anche a tenere la media alta, con molti sforzi, ma la odiava proprio per l'ansia che le metteva addosso e per le crisi che questa materia comportava in lei. Per non parlare poi dell'aggiunta negativa dell'avere una professoressa come la Parker.
In quel momento la ragazza si ricordò con enorme gioia della discussione avuta precedentemente con la professoressa e quasi non le scappò un sorriso mentre si dirigeva da sola verso l'aula di matematica. Quel giorno anche Lydia l'aveva abbandonata, la sua migliore amica, e sarebbe tornata tra quattro giorni, dopo il viaggio in Francia per andare a trovare suo padre che lavorava all'estero.
Stava mettendo piede in aula, quando fu bloccata subito all'ingresso dalla stessa professoressa.
"No!" Le ordinò subito, facendo atterrire quasi tutti i presenti in sala e non.
"Ma non sono neppure in ritardo." Protestò la biondina, non capendo la reazione improvvisa della professoressa.
"Non è in ritardo infatti signorina, semplicemente lei oggi non farà lezione qui." Disse la professoressa, portandola fuori dalla classe con sé.
"E dove?" Chiese speranzosa Sem.
"In biblioteca, farà matematica con altri ragazzi, non si preoccupi, non è una punizione. Ci sarà un ragazzo di un altro corso, sempre del quarto anno, è davvero bravo in matematica e aiuterà un po' lei e altre persone a fare quello che vi sto facendo fare io per ora." Spiegò la Parker, convincendo la bionda.
"Dubito sia Brad Pitt." Borbottò la ragazza, che fece quasi ridere la professoressa.
"Ammiro comunque la sua immaginazione, almeno quella non la dia per vinta." Le confessò la Parker, prima di tornarsene in classe e chiudere la porta.
Così Sem si ritrovò a dover rigirarsi metà scuola da sola, andandosene in biblioteca e sperando davvero di non dover ritrovarsi davanti qualcuno di odioso già alla terza ora.
Entrò in biblioteca ma ancora non c'era nessuno, nemmeno qualcuno seduto per sbaglio ad uno dei tavoli, era praticamente vuoto e si sentiva quasi presa in giro dalla sua prof. Si stava davvero arrabbiando, ma almeno si era saltata un'ora di matematica, non per volere suo, ma costretta dalla sua stessa insegnante, quindi avrebbe avuto subito la giustificazione pronta. Si sedette annoiata ad uno dei tavoli e cominciò a svogliare i contatti su whatsapp per inviare messaggi a Jackson. Si era preclusa da sola di poter mandare messaggi a Cody, anche perché non le rispondeva più dalla sera prima e in lei vigeva la regola del chi scrive per ultimo dev'essere cercato, anche se molto spesso con lui ciò veniva completamente rivoluzionato e scusato.
D'un tratto la porta della biblioteca si aprì, ma Sem era fin troppo concentrata a pensare cosa inventarsi questa volta per scrivere a Cody, che non si accorse neppure di chi le stava seduto affianco. Poco dopo, abbandonò il telefono sul tavolo e si girò di scatto. Realizzò subito in quel momento che avrebbe preferito rimanere da sola, piuttosto che condividere quel luogo, in quel momento, proprio con lui.
"Tu.." Disse lei socchiudendo gli occhi.
"Io.." Rispose inizialmente Zayn, sistemandosi i capelli, ma fu interrotto all'istante.
"Tu!" Esclamò ancora più convinta la bionda.
"Non sarò di certo Brad Pitt ma posso andare bene comunque." Le disse in tono molto convincente il ragazzo.
"Tu, come fai a saperlo?" Chiese Sem tremendamente agitata.
"Sai sei la prima che riesce a rispondere a mia zia in questo modo e giuro che quando me lo ha raccontato e ho fatto mente locale ho pensato subito a te." Rispose Zayn ridendo.
"Come? Tua zia? La Parker? E tu? Zia? Nipote? Oh cielo!" Esclamò più agitata di prima la ragazza.
"Intanto cerca di respirare o qui mi vai in iperventilazione e non ti voglio avere sulla coscienza. E poi sta tranquilla, non è mia zia di sangue, sta con mio zio da un paio di anni, quindi rilassati." Spiegò Zayn, cercando di far tranquillizzare la ragazza.
"Ma può essere mai che in un modo o nell'altro sei sempre in mezzo. tu?" Chiese scocciata la biondina, tremendamente adirata, capendo cosa in realtà le aveva appena combinato la sua professoressa.
"Guarda che potrei sinceramente aiutarti anche in matematica, ma dopo questa discussione non so quanta voglia mi sia rimasta di farlo sul serio." Fece spallucce il moro.
"Bene, perché io non ne ho per niente voglia." Rispose Sem, mettendosi a braccia conserte.
"Perfetto!" Esclamò lui, girandosi dall'altra parte.
"Benissimo!" Ripetè lei, rigirandosi.
"Andiamo a fare un giro?" Chiese lui dopo un po' prendendosi i libri.
"Che problemi hai?" Chiese la bionda, un po' stupita.
"Ho problemi che se mi annoio finisco di distruggere la biblioteca e non ne ho voglia e poi devo fumare." Comunicò il ragazzo, aprendo la porta.
"Vengo con te, ma aspettami almeno." Borbottò la bionda raggiungendo il ragazzo.
"Vuoi?" Chiese il ragazzo offrendo una sigaretta alla bionda, mentre stavano sul retro della scuola.
"Sì." Accettò Sem senza fare complimenti.
"Ed io che pensavo che fossi una brava ragazza." Disse lui, scompigliandole i capelli.
"Per prima cosa non prenderti confidenze esagerate con me, non ce n'è bisogno, dopodiché sono una bravissima ragazza e terzo non scompigliarmi mai più i capelli." Rispose seccata la ragazza mentre si accendeva la sigaretta.
"Permalosa." Disse solamente lui, mentre buttava via il fumo dalla sua bocca. Ogni tanto addirittura riusciva a fare dei piccoli cerchi e gli riuscivano veramente bene, questo Sem dovette ametterlo subito e ne rimase anche assai colpita, tant'è che rimase pure a fissarlo, quasi incantata per un po'.
"Da quanto fumi?" Chiese a voce alta, ma poi se ne pentì, si era resa conto, che quasi come sempre, dava voce ai suoi pensieri.
"Tre anni e tu?" Domandò anche lui curioso. Riusciva a espirare col naso con una facilità assurda, glielo doveva.
"Un anno." Confessò lei, tirando ancora.
"Accipicchia." Si lasciò sfuggire lui, mentre spegneva la sua sigaretta sotto le suole delle scarpe. Aveva già finito, era stato super veloce e Sem se ne rese conto.
In quel momento da lì passò la squadra di basket del liceo e in quelli della squadra c'era anche Cody, che aveva da subito visto Sem, insieme a Zayn, anche se non aveva dato alcuna importanza a loro due insieme e come ormai non dava più alcuna importanza in generale anche a Sem, ma lei non riusciva più a capirlo.
"Hei ciao!" Salutò lui, avviciandosi alla ragazza, che a sua volta si avvicinò a lui, non badando neanche più a Zayn.
"Ciao Cody." Sorrise la ragazza, buttando la sigaretta per non farsi vedere.
"Scusami se ieri non ho più risposto al messaggio ma tra gli allenamenti e tutto il resto, non avevo più tempo neppure per studiare e mi sono dato da fare." Si scusò Cody, un po' affranto.
"Figurati. Ieri ero particolamente stanca e mi sono addormentata anche prima del previsto." Gli rispose Sem, quasi scusandosi anche lei.
"Oggi allora ti accompagno a casa. Ho di nuovo l'auto finalmente, ce n'è voluto un po' di tempo prima che me la sistemassero ma eccola qui." Disse alla ragazza, indicandola oltre il cancello della scuola.
"Va bene, grazie mille." Rispose Sem quasi arrossendo per la richiesta del ragazzo. Cody la salutò subito dopo il richiamo della squadra, le lasciò un piccolo bacio sulla guancia e dopo scappò ad allenarsi. Quando la ragazza ritornò alla sua postazione iniziale, Zayn era appoggiato al muro, che scuoteva la testa in segno di disapprovazione, ridendo.
"Oh mio dio." Commentò solamente, ridendo.
"Cosa?" Chiese infastidita la ragazza.
"Ma davvero? Sembravate due bambini della prima media, ragazzi mio dio, non andrete da nessuna parte." Continuò ancora ridendo.
"Ti pregherei, sinceramente, e non te lo sto chiedendo gentilmente perché non fa per me chiedere le cose gentilmente, di non intromettersi in questa faccenda." Sputò acida la ragazza, innervosita dai commenti di Zayn, che la scaraventavano con i ricordi a circa due anni prima.
"Ed io te lo dico sinceramente e non te lo sto chiedendo gentilmente perché non ho mai chiesto a nessuno qualcosa in modo gentile, di non rispondermi più così perché come non so io un cazzo delle tue faccende, tu non sai un cazzo delle mie. Era solamente un consiglio da parte di uno che ci sa fare mille volte più di quel bamboccio con le ragazze. Eravate patetici." Puntualizzò lui, bloccando la ragazza tra sé e la porta.
"Cos'è, ti diamo forse fastidio?" Chiese Sem, provocandolo.
"Parecchio." Mormorò lui al suo orecchio, secco, duro e diretto. E in quel momento Sem provò esattamente le stesse emozioni del ragazzo, provava durezza, fastidio, astio quasi.
"Ti ricorda forse qualcosa che non vorresti?" Chiese, ma istintivamente si tappò subito la bocca capendo che aveva dato un'altra volta voce ai suoi pensieri e stavolta aveva sbagliato, lo aveva capito sia da sola che dall'espressione incupita del ragazzo che era ancora davanti a lei.
"Non ti importa." Sussurrò solamente lui, prima di lasciarla là con mille pensieri in testa, senza degnarla di uno sguardo e sbattendo la porta alle sue spalle.



Quella era stata la prima volta che Zayn l'aveva confusa.
















Angolo Autrice:
Ecco questo secondo capitolo anche se è corto ma sorry, devo andare piano anche perché è più easy come storia quindi scrivo in modo diverso dalle altre.
Comunque sia, iniziamo già ad affondare le radici, soprattutto per quanto riguarda Zayn e che dire, se ne scopriranno delle belle.
Se ve lo state chiedendo, il fratello di Sem è il fantastico Dylan O'Brien uheueheueh.
Buona lettura, xoxo, Vanex23.





 

SPOILER:


[...]
"Beh, se devo essere onesta, tra Cody e Zayn.." Cominciò Lydia.
"Non dirlo, ti prego." Brontolò Sem, guardando male l'amica.
"Zayn è molto più figo. Cioè guardalo, lineamenti perfetti, labbra carnose e belle, gambe magre e slanciate, per quanto possa essere palestrato il suo fisico non si direbbe per niente pompato e sproporzionato, e il suo fondoschiena è sublime!" Ammiccò Lydia, indicando la figura di Zayn, seduto sulle scale all'esterno della scuola, mentre era intento a fumare.
"Ok, lo hai detto." Rispose esasperata Sem, tappandosi le orecchie.
[...]

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Capitolo 3
*** Stressed out 3 ***


Stressed Out




Si era ormai da poco aperta l'ultima settimana di scuola e ogni studente aveva un piccolo conto in sospeso con qualche materia da poter risanare senza dover preoccuparsi di incombere nella sospensione del giudizione, ma ciò non avrebbe mai preoccupato quelli dell'ultimo anno come invece preoccupava gli studenti degli anni inferiori. Infatti proprio in questa giornata metà scuola era riversata interamente per i corridoi controllando ogni secondo la tabella degli annunci, sperando di trovare il nome del presidente della commissione e ciò causava semplicemente ansia su ansia. Mentre tutte le altri classi facevano lezione e i maturandi rimanevano a fare da sentinelle lungo l'istituto, Sem girovagaa come un'anima in pena in giro per scuola annoiata, angosciata e molto sofferente al caldo, legandosi i capelli biondi quanto più poteva, in una coda scombinata e molto ribelle, ma non le importava perché tanto era a scuola ed avere queste sembianze era sinonimo solo ed esclusivamente di pazzia e basta.
Andò dritta alle macchinette cercando subito un po' d'acqua fredda e quando la trovò lì, che quasi la aspettava, fece uscire dalla sua bocca un piccolo schiamazzo, seguito poi da un lungo sorriso beffardo. Digitò il numero che le interessava, mise i soldi, schiacciò il pulsante e aspettò pazientemente che l'acqua cadesse. La prese piano e la pregustò mentre mandava quei sorsi freddi e dissetanti giù all'interno della sua gola e un sonoro "Ah!" di gusto, echeggio in quella parte della scuola vuota, per poi andare via.
Ripassò da dov'era passata, tornando indietro e attraversando la folla di ragazzi che inghiottivano interamente un pezzo del muro, aspettando che il loro destino si compisse e sbirciò se tra questi ci fosse suo fratello per chiamarlo, ma mentre andava ancora avanti, colpì qualcosa o qualcuno che la tramortì, completamente.
"Stai attento a dove vai!" Ringhiò un po' distratta.
"Tecnicamente mi sei venuta tu addosso e non io, bimba." Commentò un ragazzo riccioluto, che rideva beffardo per l'aspetto della ragazza.
"Tecnicamente avresti potuto anche scanzarmi, razza di idiota." Disse lei, indicandole tutto lo spazio vuoto che aveva a disposizione e non stava sbagliando.
"Come siamo acide." Rispose ridendo il ragazzo.
"Senti, facciamo che non ci siamo mai visti e tutto ok? Ok? Ok." Commentò sbrigativa la ragazza, riprendendo la sua bottiglia d'acqua ancora a terra e sistemandosi la coda prima di andarsene, ma mentre stava per voltarsi, riconobbe una voce alle sue spalle.
"Harry, ma dove diamine sei?" Chiese questa voce.
"Sono qui, arrivo." Rispose il ragazzo riccioluto, avvicinandosi a Sem di poco, che guardava i due ragazzi di cui conosceva solamente l'identità di uno e dell'altro invece aveva appreso da poco solo il nome.
"Certo, adesso capisco perché sei così idiota anche tu, sei suo amico!" Esclamò la ragazza, indicando Zayn avvicinarsi a loro.
"Cosa?" Chiese Harry stranito.
Zayn che non aveva ancora capito nulla, si avvicinò di scatto al ragazzo e scorse solamente dopo la figura della ragazza. - "Muoviti." Intimò solamente al ragazzo, prima di andarsene.
"Dai, vai col tuo amico." Disse Sem, prima di girare l'angolo e tornarsene in classe.
Non era più sicuro camminare nei corridoi come una volta, senza rischiare la vita.


***


"Quindi, tu e Cody vi state rifrequentando?" Chiese Lydia per la milionesima volta all'amica, mentre stavano andando a zonzo per la scuola come ormai facevano tutti da circa una settimana.
"Mmh..." Borbottò Sem, pensierosa.
"Sto provando a capirci qualcosa, ma potresti anche rispondere alle mie domande." Disse Lydia delusa.
"E' che non lo so neppure io." Confidò l'amica un po' tesa.
"Ma lui ti piace ancora?" Chiese curiosa la rossa.
A questa domanda Sem non sapeva cosa rispondere esattamente, non sapeva neppure perché aveva ripreso a parlare con Cody dopo quello che era successo, insomma tutto sommato le mancava davvero tanto quel ragazzo e per due anni non aveva dimenticato quello che era successo con lui, ma nonostante tutto, qualcosa le diceva che anche se avessero riprovato mille volte non sarebbe andata a buon fine e a lei non piaceva sprecare tempo. Stava forse iniziando a capire che ciò che si stava verificando era riprendere semplicemente un'abitudine e niente di più.
"Non lo so." Rispose stanca.
"Oh, insomma, allora perché?" Chiese Lydia mettendosi a braccia conserte.
"Quando l'ho rivisto quella sera e quando mi ha parlato piangendo, il mio cuore si è sciolto e ho deciso di ridargli una seconda possibilità, tutto qui." Disse Sem normale.
"Quindi ti ha fatto pena." Rispose sorridendo beffarda Lydia.
"Insomma.." Commentò piano la bionda.
Le due ragazze continuarono a camminare per buona parte dell'ora, fin quando non arrivarono al giardino della scuola e decisero di sedersi sul prato per un po' di tempo e riposarsi.
"Ma invece, con Zayn?" Chiese di botto Lydia.
Sem si girò di scatto a guardare la sua amica, con un'espressione completamente scioccata. - "Cosa scusami?" -
"Beh sì, l'altro giorno mi avevi detto che alla fine quello in biblioteca che ti aspettava era lui per aiutarti in matematica." Disse Lydia curiosa.
"Ma poi abbiamo anche litigato, ricordo di avertelo detto." Continuò Sem.
"Quindi ci rinunci?" Chiese triste la rossa.
"A cosa dovrei rinunciare? Ad insultarci? Sì." Rispose decisa Sem.
"Beh non puoi negare che sia lui che Cody siano bei ragazzi, però, se devo essere sincera, dopo quello che mi hai detto, non so..." Cominciò Lydia dubbiosa.
"Taci, Lydia." Cominciò Sem, alzandosi e andando a passo spedito verso il retro della scuola, ma proprio in quell'angolo di scuola c'era Zayn che stava scendendo dalle scale e la ragazza si bloccò di botto per non dare nell'occhio e non scontrarsi nuovamente con il ragazzo. Lydia la raggiunse subito dopo e potè finalmente finire il suo discorso, iniziato pochi minuti prima.
"Beh, se devo essere onesta, tra Cody e Zayn.." Cominciò Lydia.
"Non dirlo, ti prego." Brontolò Sem, guardando male l'amica.
"Zayn è molto più figo. Cioè guardalo, lineamenti perfetti, labbra carnose e belle, gambe magre e slanciate, per quanto possa essere palestrato il suo fisico non si direbbe per niente pompato e sproporzionato, e il suo fondoschiena è sublime!" Ammiccò Lydia, indicando la figura di Zayn, seduto sulle scale all'esterno della scuola, mentre era intento a fumare.
"Ok, lo hai detto." Rispose esasperata Sem, tappandosi le orecchie.
"Lo sai che sarei anche capace di dirglielo in faccia, pur essendo fidanzata." Brontolò Lydia, dando gomitate all'amica.
"Lo so." Disse solamente Sem girandosi di spalle per non vedere il ragazzo.
"E lui sta guardando verso la nostra direzione." Annunciò Lydia sorridendo.
"So anche ques... Aspetta, cosa?" Chiese stranita Sem.
"Sì, ora tu vai lì e lo saluti e parlate, dai." Disse Lydia strattonando l'amica.
"Cosa? Io e lui l'ultima volta ci siamo presi a parole, come posso andare a parlargli così dal nulla, te lo scordi." Mormorò Sem.
"Vai lì e gli dici 'ehi ciao, scusami non avrei mai voluto ferire your heart con le mie parole perché sono una very bitch ma perdonami, ogni tanto mi rendo conto delle cazzate che sparo'. Funziona così, sai?" Chiese sarcastica la ragazza rossa.
"No." Disse Sem decisa.
"Sì."
"No."
"Sì."
"No."
"HEY ZAYN!" Urlò la rossa, attirando l'attenzione del ragazzo che se ne stava tutto solo al telefono. 
"Mh?" Disse solamente lui, alzando lo sguardo per vedere chi lo chiamava. Notò due ragazze sotto le scale, una rossa che si sbracciava per salutarlo e l'altra bionda, che era rimasta girata dall'altro lato, dandogli le spalle.
"Io ti uccido." Mormorò Sem.
"Ringraziami." - Mormorò a sua volta, in un primo momento la rossa. - "Zayn, posso dirti una cosa, in tutta onestà?" Chiese sorridendo la rossa, avvicinandosi insieme all'amica, (costretta), al moro.
"Dimmi." Rispose il ragazzo ridendo alla scena comica che gli si era appena presentata davanti.
"Posso assicurarti che sei uno dei ragazzi più fighi e belli della scuola che ho visto in quattro anni di frequentazione di questo istituto e devi andarne davvero fiero." Disse compiaciuta la ragazza.
"Ti ringrazio, sei molto gentile. Ti chiami?" Chiese Zayn gentilmente, sorridendo a 32 denti. In quel momento Sem si incantò per un attimo a fissare il sorriso del ragazzo, era molto bello e curato e nonostante fumasse davvero tantissimo i suoi denti erano bianchissimi e splendenti, doveva per forza avere qualche segreto, pensò la ragazza.
"Lydia, piacere." Rispose la ragazza, contenta.
"Beh, ti ringrazio ancora Lydia." Disse il moro sorridendole.
"Però non lo dico solo a nome mio, ma anche a nome suo, soprattutto a nome suo." Disse la rossa, indicando la sua amica, che a sua volta alzò la testa sconvolta e che si ritrovò lo sguardo sconvolto di Zayn addosso per un secondo.
"Io non ho det..." Stava per dire, ma la mano di Lydia si posizionò instintivamente sulla sua bocca.
"Sì, lo ha detto." Rispose Lydia al suo posto, con tanto di occhiolino.
"Ovviamente ci credo." Rispose ridendo Zayn, per la comicità che sprigionavano in quel momento le due ragazze.
"Bene, io adesso vado, vi lascio soli a parlare di qualcosa di molto interessante, sempre che voi abbiate qualcosa di interessante di cui parlare, ma sicuramente ne troverete una e se non la trovate la inventerete, insomma, buona discussione, ciao Zayn!" Scappò immediatamente la ragazza, buttando Sem praticamente tra le braccia di Zayn, mentre quest'ultimo continuava a ridere.
"Simpatica la ragazza." Commentò Zayn ridendo mentre teneva tra le braccia ancora Sem.
"Sì, di solito non è così però, posso garantire." Rispose Sem, non staccandosi dal ragazzo.
"Beh, suppongo sia il mio effetto bellezza!" Esclamò facendole un occhiolino.
"Ma smettila!" Rispose Sem ridendo. Solo in quel momento entrambi i ragazzi si accorsero che erano ancora abbracciati l'un l'altro e si staccarano subito, imbarazzati per quello che era appena accaduto. Il telefono di Sem iniziò a squillare d'un tratto, interrompendo gli sguardi che i due ragazzi si erano per un attimo lanciati, provocandosi sensazione strane a vicenda.
"Non rispondi?" Chiese Zayn tossendo.
"Sì, un attimo." Rispose Sem, cercando il telefono nelle tasche.
"Ok." Rispose solamente Zayn, riprendendo a schiacciare tasti col suo di telefono.
"Pronto? A ciao Cody, dimmi tutto." - "Sabato sera? Sì certo, a che ora?" - "Bene ok perfetto, grazie mille, a sabato." Disse prima di staccare la chiamata, chiudendo lo schermo, sorridendo, anche se le era difficile contenere un sorriso in questi casi.
"Appuntamenti galanti?" Chiese il ragazzo notando la sua espressione.
"Appuntamenti e basta, comunque sì." Rispose Sem.
"Sempre con quel ragazzo lì, vero?" Chiese ancora Zayn, cercando di essere carino e gentile.
"Esatto.. A proposito di quello che è successo l'altro giorno, beh, ci tenevo a farti le mie scuse, insomma..." Cominciò Sem ma fu subito interrotta.
"Facciamo che quella discussione non è mai avvenuta, va bene? Zero!" Chiese il ragazzo, porgendole la mano in segno di pace.
"Ok, nada!" Esclamò con un sorriso sincero la ragazza.
Dopo quella discussione i due ragazzi si separarono per tornare ognuno all'interno delle proprie classi, prima però Sem avrebbe fatto qualcosa che doveva assolutamente fare: trovare Lydia e ucciderla per la situazione in cui l'aveva messa.





Quella era stata la prima volta che Zayn le aveva proposto di sua iniziativa di far pace.








Angolo Autrice:

Lo so, è da un po' che non aggiorno la ff, però, essendo più easy delle altre che di solito scrivo, me la prendo più comoda e poi ho gli esami che incombono, sempre più vicini e non voglio morire giovane, mi scuso anche se il capitolo è corto, ma ancora non siamo nel vivo della storia.
Vi avverto però, il prossimo capitolo sarà un po' più pesante, quindi forse inizierete a capirci qualcosa di più e soprattutto la ff diventerà un po' più seria, chi lo sa.
Ad ogni modo, spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto, fatemi sapere cosa ne pensate comunque.
Buona lettura, xoxo, Vanex23.








 

SPOILER:


[...]
"Sem?" Chiese il ragazzo quando riuscì a riconoscere la sua figura. La ragazza era rannicchiata a terra, con le ginocchia al petto e le braccia che le circondavano le gambe.
"Non ce la faccio più." Disse la ragazza, continuando a piangere.
[...]

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