Pictures of you

di alaskha
(/viewuser.php?uid=213278)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** astro nascente ***
Capitolo 2: *** stranieri ***
Capitolo 3: *** fiorellino ***
Capitolo 4: *** live it up ***
Capitolo 5: *** dreamers ***
Capitolo 6: *** aeroporto ***
Capitolo 7: *** fantasy island ***
Capitolo 8: *** favorite girl ***



Capitolo 1
*** astro nascente ***





Okay, in realtà non è troppo okay, perchè non so cosa io stia facendo.
sto continuando a pubblicare storie su storie senza un reale motivo, ma giuro e lo giuro, che pictures of you mi ha preso anima e corpo e Giulia ve lo può confermare. stiamo impazzendo, su questa storia, ci stiamo piangendo, ridendo sclerando e beh sì, ci stiamo fottendo il cervello.
mi sto legando tanto a questi personaggi e questa trama, quindi spero piacerà anche a voi.
non dico molto per il primo capitolo, diciamo che preferisco lasciare le parole a voi, solo se ne avete voglia però.
un bacio grande, sempre Alaskha


 




Image and video hosting by TinyPic


 
A Giulia
non smettere di sognare insieme a me



 
Pictures of you
capitolo uno – astro nascente

 



 
“Malia, cazzo! Dove hai messo quel foglio che era sul tavolo?”
Malia si sta ancora lavando i denti, quando la voce potente del suo fratello maggiore arriva alle sue orecchie.
“E io che ne so?” urla di rimando, sputando il dentifricio nel lavandino del suo bagno.
Si sta asciugando la bocca con un asciugamano, quando sente i passi pesanti di Yago sulle scale. Sbuffa, preparandosi alla solita menata di due ore che, è sicura, sta per ricevere da quello che potrebbe tranquillamente chiamare “padre in incognito”.
“Erano proprio lì, fino a ieri sera, quando tu sei tornata con Bethany!” marca la parola tu e, ovviamente, Bethany.
“Stai per caso cercando di darmi la colpa, Yago?” gli chiede, con un sopracciglio inarcato.
“È possibile, sì”
Yago e Malia hanno un solo anno di differenza, lei è all’ultimo anno di liceo e lui frequenta il college. Fanno finta di odiarsi 24 ore su 24, ma in realtà sono molto uniti e venderebbero l’anima, l’uno per l’altro ma, ovviamente, non lo ammetteranno mai.
“Che avete da urlare?”
Bethany Hines fa così il suo ingresso nell’ampio corridoio del piano superiore di casa Fitzgerald. Indossa una maglietta extra large di Yago, il tatuaggio sulla coscia destra è scoperto ed ha i capelli ancora scompigliati dalla notte. Malia glielo dice sempre: “Com’è che sei figa anche appena sveglia? Bastarda!”.
“Beth? – fa Yago, deglutendo rumorosamente, davanti al mezzo sorriso della ragazza – ciao” dice poi, flebilmente.
Yago Fitzgerald non sopporta fare quelle tipiche figure da coglione per colpa dell’amica di sua sorella minore.
“Ho preso una delle tue magliette, spero non ti dispiaccia..” continua lasciva Bethany, spostandosi verso il bagno.
“No, figurati, mi armadio es tu armadio”
Beth ride, sussurrando un “Grazie” a mezza bocca, quasi sensualmente, per poi sparire nella doccia dei Fitzgerald, chiudendo a chiave la porta del bagno.
Malia, che ha osservato tutta la scena con un sopracciglio inarcato e con fare scettico, rotea gli occhi al cielo e: “Patetico”, dice in direzione di suo fratello, già sulle scale.
“Ehi! – urla Yago seguendola, finalmente tornato in sé – dove credi di andare?”
“Lontano da te e dal tuo essere così irrimediabilmente ridicolo – lo informa Malia, entrando in cucina – e a fare colazione”
Apre l’anta del frigorifero, estraendone il cartone del latte, ma quando si muove verso il terzo scaffale per raggiungere i cereali, va a sbattere contro il corpo di suo fratello.
“Yago, non sei bello e nemmeno trasparente, ti sposti?”
Il maggiore sbuffa, indossando lo snapback abbandonato sul piano della cucina, per quale motivo non si sa.
“Mi serve quel foglio”
“E da me che vuoi? – chiede Malia, mettendosi in punta di piedi per raggiungere i suoi corn-flakes al miele – di certo non ho come hobby rubare i tuoi fogli dell’università, Yago” lo mette al corrente.
Il ragazzo, afferrando i cereali al posto della sorella, si appoggia al frigorifero, in una posa da fotomodello. Perché Yago Fitzgerald sarà pure sensibile al fascino di Bethany Hines ed estremamente dedito allo studio, ma di certo non gli si può togliere il titolo di “più figo del secondo anno della Florida State University”.
“Allora considerami pure morto – fa, infilandosi la giacca di pelle e mettendosi lo zaino nero sulle spalle – avrei dovuto consegnarlo oggi, per quel progetto del documentario”
Malia sgrana gli occhi, girando il cucchiaio nei suoi cereali.
“Dici davvero?”
“Già”
“E non potrai partecipare?”
“A quanto pare no – Yago sorride, arreso – avevo anche un’ottima idea”
“Ehi ragazzi!”
Bethany sembra tornata nuova, quando entra in cucina raggiante, con i capelli biondi e mossi legati in una coda alta ed i jeans stretti a vita alta a risaltarle le belle gambe lunghe.
“Beth, abbiamo appena perso una potenziale futura stella del cinema” dice Malia, ad una delle sue migliori amiche.
“Regista Malia, regista” la corregge Yago.
“Ed io che ho detto?” si lamenta sua sorella.
Il ragazzo rotea gli occhi al cielo, mentre Bethany aggrotta le sopracciglia, confusa.
“Regista? – chiede, estraendo un foglio dalla tasca posteriore dei suoi jeans – hai per caso bisogno di questo, forse?”
A Yago gli si illuminano gli occhi, quando afferra quel pezzo di carta ormai tutto stropicciato e: “Ma che diavolo ci hai scritto, sopra”?, chiede, quasi scandalizzato.
“Non pensavo fosse importante, l’ho trovato qui sul tavolo e allora l’ho usato per appuntare i rossetti della Mac che voglio comprare” fa Beth, stringendosi nelle spalle, mentre Malia sta cercando di trattenere le risate.
Quest’ultima è quasi certamente sicura di vedere del fumo, provenire dalle orecchie di suo fratello, allora cerca di distrarlo.
“E quale sarebbe quest’ottima idea per il documentario?”
“Come si costruisce una stella del basket, sorellina”.
 
 
 
 
“È l’ultimo anno, piccola!”
“Niall!”
Malia non ci mette troppo a riconoscere il suono di quella voce candida e cristallina, e gli salta in braccio, noncurante assolutamente di nulla. Come al solito, quando si parla di Niall.
“Sì, l’ultimo anno del cazzo”
“Bethany Hines, il tuo entusiasmo nei confronti della vita mi stupisce ogni giorno di più, sai?”
Malia ride, dei suoi due amici, mentre Beth mostra un sorriso falso allo straniero del gruppo. Perché sì, Niall Horan, con i capelli biondi, gli occhi azzurri e la risata da folletto, è nato a Dublino e cresciuto rigorosamente a Tallahassee, insieme a tutti loro. La sua Irlanda a cui è comunque molto legato, la vede nelle vacanze di Natale e qualche volta in agosto. Malia ha sempre desiderato visitarla, ma il suo carattere indeciso l’ha sempre portata a rimandare all’anno prossimo.
“Niall, tu hai così tanto entusiasmo da permettere a tutti noi altri abitanti della Florida di farne volentieri a meno”
L’irlandese rotea gli occhi al cielo, prendendo sotto braccio la sua ragazza preferita, come è solito chiamarla lui.
“Allora Mali, com’è andata l’estate?”
“Un vero schifo – comincia la mora –la Florida State University ha una squadra maschile di basket, ma se non li convincerò a farmi entrare, pare che dovrò accontentarmi di quella femminile”
“Malia Fitz in una squadra femminile di basket? Ma per favore, quale altra peggiore stronzata potranno sentire le mie orecchie nel resto della giornata?”
“Probabilmente nessuna, Liam”
I due si abbracciano stretti, ‘che Liam Payne e Malia Fitzgerald sono i due migliori attaccanti degli Sharks, la squadra di calcio maschile della Tallahassee High School. La scuola ci ha messo un po’ ad accettare la presenza di una ragazza all’interno di una squadra composta da venti maschi adolescenti con gli ormoni in subbuglio più riserve, ma il coach Anderson una volta visto il suo talento non aveva nessuna intenzione di lasciarsi scappare una giocatrice come lei, e quindi era andata più o meno così: “Amalia Fitzgerald, considerati pure la regina degli Sharks, sei dentro!”. Malia aveva inarcato un sopracciglio e, con una mano sul fianco, aveva ribattuto: “Le sono davvero molto grata coach ma, la prego, non mi chiami mai più Amalia Fitzgerald o giuro, e giuro davvero, che alla prima partita di campionato farò punto nel nostro canestro contro quelli di Gainesville”. E non c’era rivale peggiore di Gainesville, per Tallahassee.
Malia odia il suo nome, l’ha sempre fatto e per essere più precisi odia quella “A” iniziale, la “A” di Amalia, il suo vero nome di battesimo. E sì per non farsi mancare nulla odia anche il suo cognome, quindi lei non è Amalia Fitzgerald, lei è molto più semplicemente: Malia Fitz, la regina degli Sharks.
“E quanti goal pensa di segnare la queen, quest’anno?”
“Più del numero di ragazze che riuscirai a portarti a letto entro la fine del semestre, questo è poco ma sicuro, Payne!”
Harry Styles cambia ogni anno, c’è sempre qualcosa di diverso in lui. La prima volta in vita loro che i ragazzi videro Harry Styles, aveva un casco di ricci così fitto e disordinato che fu lo zimbello di tutto il liceo. Fino al secondo anno, quando il suo fisico prese forma e le magliette bianche con scollo a V le portava decisamente con più disinvoltura. Per il terzo anno arrivarono i tatuaggi sul petto e sulle braccia, e fu lì che Bethany Hines s’innamorò perdutamente di lui. Come quando al quarto anno i suoi capelli erano decisamente troppo lunghi e l’unica che non gli ripeteva otto volte al giorno di tagliarli, era proprio la sua fidanzata, che fece diventare cheerleader degli Sharks, in quanto capitano della squadra. Ed eccoci arrivati all’ultimo anno: i suoi capelli sono ancora troppo lunghi, Bethany è ancora sua, i suoi amici sono ancora svitati e di nuovo c’è il suo gilè di pelliccia bianco, che comunque porta con una tale naturalezza da farselo invidiare addirittura dal quarterback della squadra di football.
“Styles, inopportuno come tuo solito, eh?”
“Credevi che potessi cambiare nel giro di tre mesi, Liam? – chiede, prendendo sotto braccio la sua bella fidanzata bionda – non l’ho fatto in quattro anni, di certo non mi deciderò ora”
“Questo è lo spirito giusto, Harry!”
Malia scambia un cinque con quello che è irrimediabilmente il suo migliore amico storico dall’inizio del liceo. Lei era stata la prima, ad avvicinarsi a lui nonostante il casco che tutt’oggi continua a spacciare come capelli.
“Io non voglio che cambi, capitano, per me sei perfetto così”
Le labbra di Harry si curvano in un sorriso che se a Tallahassee non facesse già così dannatamente caldo, avrebbe potuto illuminare l’intera città.
“Lo so, Beth”
Malia ha sempre pensato che il rapporto tra Harry Styles e Bethany Hines fosse esattamente quel tipo di rapporto che tutti sognano, a cui tutti anelano nella propria vita. Loro hanno quel tipo di armonia che potrebbe succedere qualsiasi cosa, ma comunque non si volterebbero mai le spalle. È per questo che rimane incantata a guardarli, prima che qualcuno di inaspettato se la carichi sulle spalle.
“Ma che diavolo..” farfuglia Malia, prima di riconoscerlo.
Adesso sì che sono davvero al completo, con Louis Tomlinson la squadra è riunita.
“Forza raggio di sole, che quest’anno la scuola è nostra!”.
 
 
 
 
“La scuola sarà pure nostra – comincia Malia, sedendosi al secondo banco della fila centrale, affianco ad Harry – ma miss Martinez mi odia ancora, ultimo anno oppure no”
“Tomlinson parla tanto per parlare, e tu lo sai meglio di tutti noi, giusto?”
Malia vorrebbe quasi prendere a schiaffi il bel viso di Harry, che forse a volte neanche si rende conto di quello che lo dice, lo fa e basta. Può essere tanto gratificante quanto irritante, alle volte.
“Già, ti ringrazio Styles, menomale che ci sei tu a ricordarmi che la mia relazione è finita”
Harry ride, spostando gli occhi alla porta dell’aula di spagnolo, che miss Martinez ha appena chiuso.
“Finita? – domanda aggrottando le sopracciglia, sottovoce, tornando al contatto visivo con la sua migliore amica – Malia, lo sappiamo tutti come funziona tra te e Louis, tra meno di una settimana sarete già tornati insieme”
“Non credo” si affretta lei a contraddirlo.
Miss Martinez sta facendo una parentesi introduttiva su quanto sia importane l’ultimo anno, quando Harry si toglie il suo pellicciotto bianco, appoggiandolo allo schienale della sedia, facendo morire qualche ragazza dietro di lui.
“E cosa sarebbe cambiato? Tu e Tomlinson siete un po’ come la panna e le fragole, puoi immaginare l’uno senza l’altro?”
“I ciccioni come te di certo non possono farlo” scherza Malia, provocando le risate false di Harry.
“Prendimi pure in giro quanto ti pare, ma quando tu e Lou sarete a farvi gli occhi dolci in campo, non venire a piangere da me se ti arriverà di nuovo una pallonata in faccia”
“Sei uno stronzo – sentenzia la Fitz – è successo solo una volta e per lo più l’hai fatto apposta, capitano”
“Biasimami se vuoi, ma resto convinto di quello che ti ho detto – ripete – tu e Louis tornerete insieme, è questione di tempo, probabilmente t’inviterà al ballo d’inizio semestre”
“Che gioia! – ironizza Malia, che quegli eventi mondani proprio li odia – e tu inviterai Beth? Hai già affittato quartetto di violini e cavallo per la proposta?”
Harry ride, il più sottovoce possibile.
“Sei solo invidiosa, e comunque ci sono cose più importanti di cui preoccuparsi, al momento”
“Tipo? I tuoi capelli?”
Il ragazzo la guarda male, ‘che guai a toccargli i suoi preziosi boccoli.
“I miei capelli sono perfetti e no, non si tratta di questo – si affretta a contrariarla – dobbiamo trovare una ragazza ad Horan, o finirà per presentarsi ancora con sua cugina, c’è qualcosa di più imbarazzante?”
“Sì, il tuo completo Gucci dell’ultimo ballo – lo prende in giro Malia – ti prego, noleggia uno smoking normale, questa volta”
Harry rotea gli occhi al cielo, prendendo poi a mordicchiare il tappo della sua penna.
“E tu cerca d’indossare un vestito, questa volta” la canzona.
Malia sembra colpita nel profondo, perché tutti, soprattutto il suo migliore amico, sanno che la regina degli Sharks odia i vestiti lunghi e con lo strascico, lei è più da shorts e canottiera, perfino ai balli scolastici.
“Ho una specie di avversione, lo sai, non posso farne a meno”
“D’accordo, tanto sei splendida comunque”
Harry le scocca un occhiolino, a cui Malia risponde con un mezzo sorriso: non è abituata nemmeno ai complimenti.
“Qualche idea per Niall?” gli chiede poi lei.
Styles si stringe nelle spalle, dissimulando attenzione verso la lezione di spagnolo, la prima dell’anno.
“Per ora solo una – la mette al corrente – ci sarebbe il capitano delle cheerleaders, ha una cotta per lui dai tempi del secondo anno”
“Beh è perfetto, no? Bethany è nella squadra”
“Già, ma conosci Beth – fa Harry, con un mezzo sorriso sulle labbra – non c’è donna che sopporti, all’infuori di te, odia persino sua madre!”
“La migliore amica più inutile del pianeta – ragiona Malia – e comunque, siamo al punto di partenza”
“Potresti farci amicizia tu” butta lì, Harry.
“Sei impazzito, per caso?”
Malia sbotta, urlando un po’ troppo forse, ed attirando di conseguenza l’attenzione di Miss Martinez su di sé.
“Signorina Fitzgerald – tuona la professoressa – la vedo particolarmente su di giri per la lezione, la prego, venga a condividere il suo entusiasmo alla lavagna con i suoi compagni”
Malia si alza, sbuffando, ma prima di allontanarsi verso la cattedra si volta verso Harry per l’ultima volta.
“Piuttosto che fare amicizia con il capitano delle cheerleaders mi faccio tatuare il mio nome completo sulla fronte”.
 
 
 
“Non lo so Liam, credo che il 4-4-2 sia perfetto per la prima partita – dice Malia, mentre Liam accosta affianco alla Floria State University – dobbiamo dirlo ad Harry ed al coach Anderson”
“La vittoria è nostra Mali, me lo sento”
Malia ride, slacciandosi la cintura, ancora sul sedile del passeggero dell’audi argentata del suo inseparabile amico Liam Payne.
“Sicura di non voler venire a mangiare qualcosa con me, Niall e Louis al Casablanca?” le chiede.
“Gli hamburger di Diego sono i miei preferiti ma, passo, grazie – declina lei l’offerta, con un sorriso – pranzo con mio fratello, lo prendo un po’ in giro e gli faccio fare qualche brutta figura con le senior”
Liam ride della sua amica un po’ strana e, aggrottando le sopracciglia, assume un’espressione curiosa che si trasforma subito in una domanda.
“Va tutto bene tra te e Louis, vero?”
“Certo che sì! – Malia ha risposto troppo velocemente e con decisamente troppo entusiasmo perché Liam non possa accorgersi di niente, così si affretta a scendere dalla macchina – grazie per il passaggio, ci vediamo più tardi, eh? Ciao Liam!”
Si precipita fuori dall’Audi e raggiunge in fretta il campus della Florida State University quella che spera un giorno di frequentare anche lei. E mentre manda un sms a Yago, si ritrova a pensare a quanto siano appiccicosi ed invadenti i suoi amici, con quella storia di Louis. Il fatto è che si erano messi insieme dopo le vacanze di primavera dell’anno scorso e la loro era stata davvero una bella storia, Malia credeva addirittura di essersi finalmente innamorata, fino all’arrivo dell’estate. Louis sarebbe partito per Barcellona, e le aveva chiesto di andare con lui, di passare le vacanze insieme, sul Mediterraneo, solo loro due, ma Malia non se l’era sentita e aveva mandato tutto al diavolo, come sempre.
“Mali?”
La voce di Yago la fa tornare al presente, così si obbliga a sorridere e raggiungerlo al tavolo al quale è seduto.
“Stavi pensando ad una nuova legge della fisica quantistica? – le chiede lui, porgendole un sacchetto misterioso – magari per merito tuo riusciranno ad andare oltre la teoria delle stringhe”
“Piantala di fare lo stronzo – lo ammonisce subito lei – che c’è nel sacchetto?” chiede curiosa, sbirciando all’interno.
“Sushi” risponde Yago sbrigativo, addentando il suo trancio di pizza.
“E sei andato a comprarlo apposta per me?” domanda Malia, estraendo felice il suo cibo preferito dal sacchetto, per poi posizionarlo sul tavolo davanti a lei.
“Layla stava uscendo, così le ho chiesto di farmi questo favore – minimizza lui – nulla di che”
Malia annuisce, chi meglio di lei sa come funzionano le cose tra di loro?
“E come va con Layla?” chiede con fare malizioso.
“Mangia i tuoi nighiri, ragazzina”
“Ah già, dimenticavo, tu preferisci le liceali” lo provoca lei, afferrando con le bacchette un pezzo di salmone, decisamente il suo preferito.
Yago la guarda con un sopracciglio inarcato, sorseggiando la sua Coca Cola direttamente dalla lattina.
“E come stanno i tuoi amici?”
“Tutti bene, soprattutto Harry, lui e Bethany stanno ancora insieme, sai?”
Yago rotea gli occhi al cielo, sotto le risate di sua sorella.
“Hai finito? – le chiede lui, esasperato – piuttosto, hai chiesto al coach Anderson se posso fare quel documentario?”
Malia è grata di passare del tempo con Yago, l’unico che non le chiederà mai di Louis: primo, perché suo fratello è tremendamente geloso di lei, anche se non lo ammetterà mai e secondo, perché l’ha vista stare troppo male, a causa sua.
“No, Yago, e sai perché? – comincia, sotto lo sguardo curioso di suo fratello – perché non ho intenzione di prestarmi ad una cosa così ridicola”
“Ridicola? – domanda lui, indignato – hai appena definito l’ascesa alla mia carriera una cosa ridicola? Credevo fossi mia sorella Malia ed in quanto tale, dovresti appoggiarmi, sempre”
“I parenti non si scelgono” gli fa presente lei, addentando un altro pezzo di pesce.
“Come ti pare, grazie tante” bercia lui.
Yago torna a mangiare la sua pizza, in silenzio e a Malia il silenzio irrita, lei ha bisogno di parole e rumore, per coprire le circostanze di ogni situazione. Così sbuffa e si appoggia allo schienale della sua sedia, incrociando le braccia sotto il seno.
“D’accordo – fa poi, arresa – facciamo questa stronzata del documentario, cazzi tuoi se poi sono una vera frana, nelle riprese”
Il viso di Yago rischia di deformarsi, per quanto sta sorridendo.
“Non preoccuparti principessa, anzi, regina degli Sharks, sarai perfetta”
La mora si sforza di sorridergli, ‘che almeno finalmente è felice e può smetterla di tenere il broncio. Malia Fitz deve avere sempre avere tutto sotto controllo, odia che qualcuno sia triste o anche solo insoddisfatto, lei vuole che sia tutto al suo posto, tutto tranquillo, che tutti quelli che la circondando siano felici e contenti.
Ma forse allora ha sbagliato pianeta in cui abitare.
C’è sempre quella voce che la perseguita, nella sua testa, quindi Malia scuote la testa per far sì che esca dai suoi pensieri e mentre si volta, il suo sguardo viene catturata da un ragazzo, appena entrato nella mensa dell’università. Per attirare l’attenzione di Malia Fitz ce ne vuole, non è facilmente accontentabile, anzi, nemmeno lei sa ancora cosa vuole. Ma lui ci riesce, con quei suoi capelli disordinati, la canottiera nera a maniche larghe ed i tatuaggi sulle braccia. Malia non gli toglie gli occhi di dosso, non ne ha voglia e non ci riesce, fino a quando anche lui non guarda lei, così lei distoglie subito lo sguardo.
“Che hai visto? Satana che ti faceva l’occhiolino?” le chiede Yago, notando sua sorella particolarmente sconvolta.
Ma lei non gli risponde, si volta lentamente, ancora verso di lui. Ma quel ragazzo non la sta guardando più e proprio quando Malia si sta rilassando un po’ sulla sedia, sente una presenza dietro di lei e quei tatuaggi, sono gli stessi che stava fissando qualche istante prima sulle braccia dello sconosciuto misterioso.
“Ehi Yago, come va?”
La sua voce sembra accarezzare l’anima di Malia, perché lei la sente dentro, non solo attraverso le orecchie, ma attraverso tutta se stessa, le sembra quasi che in tutto quel tempo passato senza ascoltare il suono della sua voce, non stesse aspettando altro.
“Ciao Zayn – lo saluta di rimando suo fratello, quasi sorpreso – non c’è male, tu? Come vanno le cose?”
“Non potrebbero andare meglio – risponde, con un sorriso – ti sei iscritto a quel progetto per il documentario?” s’informa poi.
Malia non riesce a togliergli gli occhi di dosso, ancora, mentre lui sembra quasi ignorarla, quasi come se non esistesse, come se al tavolo con Yago non ci sia seduto nessuno.
“Sì, e hai l’onore di conoscere in anteprima la mia superstar – fa, indicando la mora di fronte a lui – lei è Malia, mia sorella, Malia, lui è Zayn” ultima le presentazioni.
Malia vorrebbe sotterrarsi, quando gli occhi liquidi di “Zayn” si spostano su di lei. La guarda così intensamente che si sente quasi violata, come messa a nudo e la cosa non le piace, affatto.
“Superstar?” fa, stupito.
“Malia gioca a calcio – continua Yago, mentre i due continuano a guardarsi – la seguirò durante il campionato degli Sharks, la squadra del liceo, spero verrà una cosa figa”
Malia vorrebbe dirgli che “una cosa figa” non si addice al linguaggio che dovrebbe utilizzare uno studente del college, ma Zayn la precede.
“Beh, buona fortuna allora, Yago – fa per andarsene, ma poi torna indietro – e buona fortuna anche a te, astro nascente”
Zayn se ne va, con il suo zaino in spalla ed i jeans calati sui fianchi. Malia lo segue con lo sguardo, mentre lui si ferma a parlare con quello che deve essere un suo amico o un semplice compagno di corso.
“Strano” dice poi Yago.
“Cosa è strano?”
“Che mi abbia rivolto parola così, totalmente a caso – la informa lui – di solito non lo fa mai”.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** stranieri ***





ssssssssswash
ah no, non sono greta menchi.
okay, ciao donne e bentornate sulla mia pagina di efp! 
una settimana dopo aver pubblicato il primo capitolo di 'pictures of you', arrivo con il secondo. volevo dirvi che era davvero da tanto tempo, forse dai tempi di skinny love addirittura, che una storia non mi prendeva così tanto.
la trama esiste, non è una cosa così a caso se ve lo state chiedendo, tipo che lei incontra lui s'innamorano e bla bla bla, ma non posso anticiparvi nulla. e non voglio anticiparvi nulla ihihihihi okay no. però davvero, scoprirete le cose con l'andare dei capitoli e spero davvero davvero tanto che vi piacerà.
e nulla, cos'altro potrei dirvi? vi ringrazio per aver letto il primo capitolo e siete bellissime.
tutto qua, sempre Alaskha.

p.s: vi lascio i miei amati personaggi di Yago, Malia e Bethany (ispirato alla mia balena preferita Giulia niente di meno che ilpiercingdiluke)
hippie love xxx





Image and video hosting by TinyPic

 




"everyone pretend to be interesting
well, now i’m asking myself 
“are you gonna be like everyone else”?"
 

 
 

 
 
Pictures of you
capitolo due – stranieri
 
 


“Assurdo, no?”
Malia non alza neanche gli occhi dal suo iPhone, mentre Bethany parla, parla, parla e non si ferma più.
“Mh-mh..” mugugna la mora, con lo sguardo fisso sul suo twitter.
“Malia! – sbotta così Beth, battendo una mano sulla superficie del tavolo del Casablanca – ma mi stai ascoltando?”
“Certo che sì!” ribatte lei, guardando finalmente la sua migliore amica.
“E allora che ho detto? – comincia indagatoria Bethany, incrociando le braccia sotto il seno – sentiamo, perché sto blaterando da mezz’ora?”
“Ecco, appunto, perché stai blaterando da mezz’ora? – ripete Malia, esasperata – vorrei tanto saperlo anche io!”
La Fitz torna con lo sguardo sullo schermo del suo telefono, così Beth quasi ci rinuncia e sorseggia il suo the freddo al limone, guardando da un’altra parte.
“Tanto Lucky Blue Smith non ti seguirà mai, neanche se ti chiami “MaliaBFitz”, anzi, penserà solo che tu sia una maniaca senza fantasia” bercia Beth, acida.
Al che Malia capisce che c’è davvero qualcosa che non va, e allora si decide a riporre il suo iPhone nella tasca degli shorts di jeans che porta. Accavalla le gambe ed allarga le braccia sul tavolo bianco, mettendosi a completa disposizione della sua migliore amica petulante.
“Okay, Beth, cosa ti rende particolarmente stronza, oggi? – comincia – Harry non ti ha scopata, per caso? Sei così acida per questo?”
Bethany la fulmina con lo sguardo, sporgendosi un po’ di più verso di lei e: “Per tua informazione, io ed Harry non abbiamo alcun problema di questo tipo”.
“Davvero, non m’interessa saperlo – fa Malia, alzando le mani in segno di resa – dicevo solo per dire”
Beth sorride leggermente, assumendo un’espressione furba.
“Allora?” la esorta la mora a continuare.
“Mia madre mi stressa, Mali, davvero – dice poi Bethany, perdendo ogni forma di furbizia, acidità e malizia, cosa che succede solo con la sua migliore amica – non la sopporto più, preferirei vivere sotto Natural Bridge e non scherzo!”
A Malia viene quasi da ridere per il tono melodrammatico che la sua amica ha utilizzato, ma Beth sembra davvero preoccupata.
“Vieni a vivere con me, no?” butta lì Malia, ovvia.
Bethany aggrotta le sopracciglia e sbatte le palpebre un paio di volte.
“Davvero?” domanda poi, stupita.
“Perché ti stupisci così tanto? – fa Malia, finendo il suo caffè in tazza grande – era davvero questo il problema, Beth?”
La bionda potrebbe anche ucciderla con lo sguardo, e Malia ha quasi paura di lei.
“Perché mi guardi così? Fai paura”
“Se tu mi avessi ascoltato dall’inizio, magari..”
“Buongiorno angeli!”
Bethany e la sua invettiva contro Malia vengono stroncate sul nascere, e la mora perde qualche battito, quando sente quella voce. Pensa che forse avrebbe quasi preferito sentire Beth insultarla per un’altra ora di fila, piuttosto che passare del tempo seduta ad un tavolo con Louis Tomlinson.
“Okay, io vi lascio, mi sono ricordata che devo.. ecco, beh.. io devo.. fare quella cosa!”
Malia afferra velocemente la borsa e lanciando un bacio volante alla sua migliore amica si precipita fuori dal Casablanca, senza nemmeno salutare Diego.
“Dici che mi sta evitando?” chiede Louis a Bethany, sedendosi di fronte a lei.
Beth sta smanettando con il suo blackberry e non degna il suo amico neanche di uno sguardo, si limita ad inarcare un sopracciglio.
“Mi sembra ovvio, Tomlinson”
Louis allora aggrotta le sopracciglia, confuso e sorpreso.
“E perché? – chiede, ingenuo – è lei che ha mollato me, prima di partire per Barcellona”
Bethany allora sbuffa, alzando gli occhi in quelli azzurri di Lou.
“E tu perché lo stai chiedendo a me?” chiede lei di rimando.
“Sei la sua migliore amica – conviene, ovvio – saprai sicuramente qualcosa”
“Certo – conferma Beth, con un sorriso furbo – ma mi sembra quasi scontato che non ti dirò nulla, Louis”
Il ragazzo rotea gli occhi al cielo, rubando il the freddo di Bethany che è troppo occupata a controllare i suoi social, per insultarlo a dovere per quella sua azione.
“E quindi mi stai dicendo che dovrei parlare con Malia?”  le domanda poi, completamente stravaccato sulla sua sedia.
Bethany non ha mai saputo cosa pensare, in merito alla relazione della sua migliore amica con lui. Insomma, vuole bene a Louis e sono amici, ma non ha mai capito nemmeno lei se siano “adatti” per stare insieme. In realtà Malia non le era mai sembrata adatta per nessuno, le era sempre sembrata troppo, per un ragazzo qualunque.
Ma comunque quelli non sono affari suoi, quindi si stringe nelle spalle ed annuisce, accavallando le gambe coperte dal suo vestito lungo e verde, sotto il tavolo.
“Credo sia arrivato il momento di chiarirvi, l’estate è finita per tutti, anche per voi”.
 
 
 
Malia Fitz sta cercando di capire perché diavolo sia così agitata: lei e Louis sono amici da una vita, sono compagni di squadra e okay, sono stati insieme per qualche mese, ma la loro storia è morta e sepolta e non c’è bisogno di scappare via ogni volta che lui è nei paraggi.
La mora è così totalmente assorta nei suoi pensieri che non guarda nemmeno dove va, scontrandosi inevitabilmente con la ragazza che ora sta cercando di raccogliere i suoi libri da terra.
“Mi dispiace tanto” si affretta a scusarsi Malia, aiutandola.
“Non ti preoccupare! – fa la ragazza, con un tono di voce che Malia reputa davvero molto gioioso – sono cose che capitano, non guardavo dove andavo..”
“Già, nemmeno io” conviene lei, sorridendole appena.
“Qualcosa non va? - le chiede allora l’altra – ti vedo parecchio sconvolta, non è che ti ho procurato qualche commozione cerebrale o qualcosa del genere?” scherza.
Malia ride insieme a lei, e solo in quel momento si rende conto che la faccia di quella ragazza le è completamente sconosciuta.
“Sei nuova, per caso?” s’informa allora.
“Sì – risponde, sorridendo genuinamente e porgendole la mano – sono Angelique Smith, piacere”
Gli occhi di Malia s’illuminano, al sentire il cognome della nuova arrivata.
“Che c’è? Sicura di sentirti bene?” e lei si accorge della sua espressione allucinata.
“Sì, scusa – fa poi, scuotendo la testa e ridendo di se stessa – ti chiami come un modello per cui ho una strana ossessione”
“Ma certo, Lucky Blue!”
Malia sorride, felice che finalmente qualcuno la capisca e: “Sì, dannazione, sì! – esclama – la mia migliore amica Bethany dice che io la sfinisco quando parlo di lui ma dai, è Lucky Blue Smith! Come non parlarne 24 ore su 24!”
Angelique ride in un modo curioso, pensa subito Malia, ma decisamente divertente, tanto da coinvolgerla.
“Comunque sono Malia – si presenta – Malia Fitz”
“Beh, sono contenta di conoscere finalmente qualcuno – confessa Angelique – mi sembra di non riuscire proprio ad ambientarmi, qui”
“Di dove sei?”
“Di Los Angeles”
“Oh, wow..” considera Malia.
La mora sta per aggiungere qualcos’altro, ma sente che qualcuno, quel qualcuno, la sta chiamando a gran voce. 
“Louis..” fa, una volta essere stata raggiunta da lui.
Non sa cosa dire e, per evitare di guardarlo, si concentra sulla ragazza di fronte a lei.
 “Lei è la mia nuova amica Angelique – perde tempo con le presentazioni – Angelique, lui è il mio.. beh, il mio.. lui è Louis, ecco..” balbetta.
Louis la guarda un po’ scettico, ma poi si decide a stringere la mano della nuova ragazza.
“Tanto piacere” gli dice, lei.
“Sì, anche per me – la liquida velocemente, voltandosi poi verso Malia – possiamo parlare?”
“Certo”
“In privato” aggiunge.
Malia annuisce, forse un po’ troppo lentamente e poi rivolge un sorriso ad Angelique, che sta capendo davvero molto poco di quello che sta succedendo tra i due. E non è di certo l’unica.
“Ci vediamo, d’accordo?” le dice.
“Okay, è stato un piacere conoscervi”
Malia è quasi sicura che Angelique stia mentendo perché dai, lei e Louis hanno fatto ancora una volta la figura degli psicopatici. Ma poco importa, dal momento che il suo ex ragazzo (ex? Davvero?) la sta trascinando in cortile.
“Cosa ci fai qui?” gli chiede Malia.
Louis si guarda intorno, stranito.
“Siamo a scuola, no?”
Malia rotea gli occhi al cielo, portandosi una mano al fianco.
“Che c’è, Louis?”
Il ragazzo che lei aveva sempre chiamato occhi – cielo, prende un lungo sospiro, come se dovesse confessarle che è stato lui ad uccidere il suo pesciolino rosso, Bart, quando aveva otto anni.
“Perché mi stai evitando?”
Va dritto al punto e Malia si sente quasi in imbarazzo nonostante Malia Fitz sia famosa per non sentirsi mai, in imbarazzo.
“Io non ti sto evitando” fa, mascherando il tutto con una risata.
“Sì invece – sostiene Louis, sicuro – te ne vai quando arrivo io, parli con tutti tranne che con me e davvero, non capisco perché tu mi stia trattando così, non credo di meritarlo”
Malia sbuffa.
“Senti, Louis..”
“No, senti tu, Malia – la interrompe – non sono un coglione, al contrario di quello che tu evidentemente pensi di me”
“Non penso che tu sia un coglione – dice lei, sinceramente dispiaciuta – ma per me è complicato starti vicino”
“Cazzo, Mali, mi hai mollato tu! – sbotta lui – sei stata tu a lasciarmi come un cretino il giorno prima di partire per Barcellona, e adesso mi dici che per te è complicato?”
Malia lo guarda, lì di fronte a lei, con una fascia nera tra i capelli ed una delle sue tante canottiere a maniche larghe che ama portare e non resiste, gli si fionda tra le braccia.
“Hai ragione tu – sussurra poi, con la bocca premuta sul suo collo – sono una stronza e sarei dovuta venire con te a Barcellona, ma davvero non so cosa io abbia in questa mia testa di cazzo e no, Louis, nella maniera più assoluta non ti meriti di essere trattato così da me, ma il fatto è che..”
Malia non fa in tempo a continuare quel fiume in piena, che le labbra di Louis sono subito sulle sue. La Fitz non ci mette molto ad intensificare il bacio, permettendo alla lingua del ragazzo d’incontrare la sua. Le mani di Malia corrono al collo di Louis, mollando così la presa sul libro di letteratura che reggeva fino ad un secondo prima, lasciando che cada per terra. Mentre le dita lunghe di Louis accarezzano la pelle abbronzata di Malia, lasciata scoperta dal top.
“Affittatevi una stanza, ninfomani!”
Malia manda affanculo Niall, passato di lì per caso, con il terzo dito. Dopodichè si stacca da Louis e gli sorride, guardandolo negli occhi.
“Vuol dire che sono perdonata?”
“No, vuol dire che in questi tre mesi non sei cambiata affatto ed entrambi sapevamo che era l’unico modo per fermarti”
Malia ride, seguita a ruota da Louis.
“Sei un bastardo, Louis Tomlinson!”
“E tu non sei da meno, Amalia Fitzgerald”
“Chiamami ancora così e ricorrerò alla violenza”
Louis le fa un occhiolino, sfoderando poi il suo miglior sorriso malizioso e Malia capisce che tutto quello le era mancato, davvero molto.
“Sei autorizzata ad essere violenta con me ogni volta che vuoi”.
 
 
 
 
 
I Fitzgerald non sono eccessivamente ricchi, ma nemmeno poveri in canna, s’intende. La casa di Ally e Damian Fitzgerald è andata via via svuotandosi: prima con il divorzio dei due, facendo sì che Damian traslocasse dalla sua nuova compagna, e poi con il trasferimento di Ally a Parigi. La madre di Yago e Malia è una scrittrice e si sa, gli artisti hanno bisogno d’ispirazione. E che tipo d’ispirazione può offrire Tallahassee?
“Sono a casa!”  
Malia chiude la porta d’ingresso, lanciando la sua borsa nera con le frange da qualche parte nel loro poderoso atrio. Raggiunge la cucina ed apre il frigo, alla ricerca di qualcosa da mangiare: sta letteralmente morendo di fame.
“Malia! – urla poi suo fratello, scendendo pesantemente le scale – dobbiamo parlare! Subito!”
La ragazza beve un sorso di succo di frutta alla pesca direttamente dalla bottiglia in plastica, mentre Yago entra in cucina.
“Hai gli occhi da pazzo – fa Malia, afferrando una confezione di mirtilli – non voglio parlare con te per nessuna ragione al mondo”
Ma Yago non sembra voler cedere, così si massaggia un paio di volte le tempie, evidentemente disperato e sconvolto, prima d’indicare il soggiorno di casa loro.
“E hai voglia di spiegarmi perché Bethany è in mutande sul nostro divano?”
Malia si butta in bocca un mirtillo, accomodandosi su uno degli sgabelli del tavolo che alberga in mezzo alla cucina, stringendosi poi nelle spalle.
“Perché è Bethany?” tenta, calma e rilassata.
Yago invece rischia un esaurimento nervoso, e sua sorella ha paura che gli scoppi una vena del collo, per quanto è teso.
“E perché non se ne sta sul suo di divano in mutande? Ha il mio portatile da due ore! Mi serve quel cazzo di portatile!”
“Ma quello è il suo divano..” lo informa Malia, alzandosi dallo sgabello.
“Cosa?” chiede Yago stranito, seguendola fin sopra le scale.
“Hai capito”
“Malia!” sbotta allora il maggiore.
Al che lei si ferma sulle scale, voltandosi verso di lui, esasperata.
“Ma che vuoi? – sbotta a sua volta – Beth non va d’accordo con sua madre e allora le ho offerto di venire a vivere da noi, qual è il problema?”
“Ma certo, qual è il problema? – la canzona suo fratello – di questo passo questa casa si trasformerà in un rifugio di liceali”
Malia sbuffa, e crede che a furia di stare con suo fratello i suoi polmoni ne risentiranno. Sta per replicare qualcosa, ma la voce di Bethany arriva dalla sala alle loro orecchie.
“Ehi, ragazzi? Cosa ne pensate di organizzare una festa proprio qui, a casa vostra?”
Yago fa saettare il suo sguardo negli occhi di sua sorella e: “Non pensarci neanche, Mali, non darò una festa per dei ragazzini liceali”.
“Ottima idea, Beth!” urla invece, di rimando.
I fratelli Fitz restano a guardarsi per qualche secondo, fino a che Yago punta minaccioso un dito sul petto di Malia.
“Io e te abbiamo chiuso – sibila – scordati i regali di Natale e compleanno”
“Come sei melodrammatico, fratellino” lo prende in giro, mentre lo guarda allontanarsi verso la sua camera.
Malia scuote la testa, ridendo di Yago. Scende velocemente le scale per dirigersi in sala e sdraiarsi sul divano affianco alla sua migliore amica, ma qualcosa la blocca e le fa sgranare gli occhi.
“Bethany! Cazzo! – esclama – almeno il reggiseno te lo potevi tenere! Dov’è Harry?”
Beth sbuffa, coprendosi il seno con l’orlo della maglietta forse un po’ troppo trasparente che indossa e: “Da sua madre”.
“E perché lo dici con quel tono?”
“Perché lui è sempre, da sua madre!”
“Che palle Beth, smettila di fare la moglie frustrata..” l’ammonisce Malia.
“Okay, okay.. – fa allora la bionda – come l’ha presa Yago, la notizia?”
“Che notizia?”
“Che vivo qui, no?” domanda Beth, ovvia.
“Ah, sì – Malia fa una piccola pausa, valutando bene cosa rispondere – beh, benissimo, non avrebbe potuto reagire meglio, in realtà..” mente.
Bethany la guarda indagatoria, riducendo gli occhi a due fessure.
“Stai mentendo”
Malia sbuffa, ancora, dopodiché si alza dal divano e: “Sì, okay, d’accordo – ammette – mio fratello è uno psicopatico, e con questo? Nulla di nuovo, no?”.
“No – conferma Bethany – ma mi farò perdonare”
Per Malia la malizia nello sguardo della sua migliore amica mentre elabora pensieri rivolti a suo fratello è davvero troppo, allora afferra la sua borsa e punta un dito verso Beth.
“Non tradire Harry – l’avvisa – e se devi farlo, ti prego Beth, ti sto davvero pregando, non con Yago”
“Ma cosa ti salta in mente? Non tradirò mai Harry, men che meno con tuo fratello! – sbotta – e dove stai andando?”
“Fuori di qui”.
 
 
 
 
 
“Liam!”
“Malia? Che hai?”
La voce del suo amico dall’altro capo del telefono è decisamente divertita, data la reazione quasi liberatoria avuta dalla ragazza.
“Bethany si è trasferita da noi”
“E..?”
“E Yago ha dato di matto”
“Ovviamente”
“Ti va un caffè da Diego? Ho bisogno di parlare con qualcuno sano di mente”
Liam ride, per poi pronunciare un: “Okay, dammi dieci minuti e sono lì”.
Malia sorride e ripone l’iPhone nella tasca dei suoi shorts di jeans, continuando a camminare verso il Casablanca. Tallahassee in settembre mantiene ancora i toni estivi, e questa forse è l’unica cosa che Malia ama della Florida.
“Ehi, straniera..”
La ragazza si volta in direzione di quella voce, credendo che fosse rivolta proprio a lei. E infatti, è così.
“Straniera a me? – chiede – sei sicuro di esserti mai guardato allo specchio?” scherza, facendo ridere il suo interlocutore.
“Touchè – fa, porgendole la mano – sono Zayn”
Malia guarda scettica la sua mano, per poi spostare lo sguardo sui suoi pantaloncini bianchi sportivi. Fa un mezzo sorriso e torna agli occhi, decisamente il suo pezzo forte.
“Ci hanno già presentati, mi pare” gli fa presente.
“E cosa ti fa pensare che io mi ricordi il tuo nome?” le domanda lui, arrogante.
C’è un tono di gioco nel loro scambio di parole, cosa che diverte molto Malia. Pensa subito che vorrebbe passare almeno altre due ore a parlare con lui, in mezzo alla sesta strada.
“Io lo ricordavo il tuo”
Zayn fa finta di pensarci su, avvicinandosi di qualche passo alla ragazza.
“Forse ti chiami Maria.. o forse Maribel..?”
Malia inscena un sorriso, che ha perso ogni forma di malizia o furbizia.
“Ci hai provato – fa, per poi mostrare un saluto al generale – ci vediamo in giro, straniero”
La ragazza si volta, facendo per andarsene, ma qualcosa la blocca prima che possa muovere anche il secondo passo lontano da lui.
“Ehi, Malia Fitzgerald, aspetta..” dice, nel tentativo di fermarla.
E infatti ci riesce, Malia sorride, ancora, non se la ricorda neanche l’ultima volta che ha sorriso tanto in così poco tempo.
“Allora te lo ricordi”
“Certo - fa Zayn, sfoderano un sorriso sghembo – beh, in realtà non è molto difficile: dovevo solo ricordarmi il cognome di uno dei miei milioni di compagni di college, per il resto Malia è un nome molto comune, no?” scherza, improvvisando una risata.
Risata a cui Malia non resta indifferente, si sente subito coinvolta e non può fare a meno di seguirlo a ruota. Zayn ha qualcosa che la incuriosisce, pare così tranquillo e rilassato e in pace con la vita, ma le sembra quasi che nasconda qualcosa, come se quella fosse soltanto una maschera.
“In realtà sarebbe Amalia”
Non sa nemmeno lei perché l’ha fatto: ci ha messo due anni per dire a Bethany che in realtà Malia non è il suo vero nome, poi arriva questo sconosciuto e gli rivela quello che lei stessa riconosce come “il suo segreto più grande”.
“Bello – commenta Zayn – allora avevo ragione, non sei americana”
“Americana fino al midollo, mio caro” replica Malia.
“E da dove arrivano Amalia e Yago?”
Malia nel corso dei suoi diciotto anni aveva risposto tante volte a quella domanda, ma nessuno le era mai sembrato sinceramente interessato tanto quanto Zayn.
“Mia madre si chiama Allison, e tutti la chiamano Ally, non le è mai piaciuto e non voleva che i suoi figli dovessero convivere con, cito testualmente, la piaga di un nome comune ed anonimo – spiega lei – così ecco da dove arrivano Amalia e Yago”
“E perché Malia?” chiede, ancora.
“Smetterai mai di farmi domande?”
“Dipende”
“Da che cosa?”
“Da quanto saranno interessanti le risposte”
Malia crede che Zayn nonsaancorailcognome sia stato l’unico, almeno negli ultimi cinque anni, ad averla lasciata senza parole, con quella disarmante risposta.
“Non mi piace quella “A” – dice – credo che Malia mi si addica molto di più”
“Capito”
Zayn resta a guardarla per un po’, e Malia darebbe perfino l’anima per leggere i suoi pensieri. Dopodichè il ragazzo si lecca il labbro inferiore ed inclina un angolo di esso, in quello che sembra essere un mezzo sorriso.
“Ti va di venire in un posto con me?” le chiede.
“Non conosco nemmeno il tuo cognome”
“Malik – si affretta a rispondere – Zayn Malik”
“Malik? Tu sì che non sei americano, dico bene?”
Zayn ride, e Malia sente ancora quella sensazione alla bocca dello stomaco che è sicura di non aver mai provato.
“Dici bene, Malia Fitzgerald”
“Solo Fitz”
“Hai problemi anche con il tuo cognome?”
Malia apre la bocca per rispondere, ma la sua gamba prende a vibrare, segno che il suo telefono risposto nella tasca degli shorts sta squillando.
“Scusami, devo andare..” dice infine.
Zayn scosta lo sguardo dal display del telefono di Malia.
“Il tuo ragazzo?” domanda, notando la foto di Liam salvata per le chiamate.
“No – Malia scuote energicamente la testa, improvvisando una risata – Liam è un mio amico”
“Okay, vorrà dire che ti racconterò la storia del mio nome un’altra volta”
“Ci conto?”
Zayn le scocca un occhiolino, prima di superarla.
“Contaci”.
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 



 

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** fiorellino ***







  
salut mademoiselles 
oggi me la sento molto francese, non so come e perchè
allora, ci sono ancora dei momenti zayn-malia (zalia?) ma, soprattutto, momenti della compagnia di amici della nostra malia
a questo proposito volevo farvi due domande: come vi sembra lei? e la compagnia in generale? cioè, vi stanno simpatici i ragazzi? è una cosa che mi ossessiona, giuro, non so se scrivo bene dei loro momenti tutti insieme o meno. quindi se avete voglia di rassicurarmi, mi fate un graaandissssimo favore.
e nulla, che dire ancora? a breve ci sarà la festa di bethany che, ovviamente, sarà portatrice di drammi. ma non anticipo nulla.
fatemi sapere se la storia vi entusiasma e, ripeto, non sarà sempre così piatta e banale. abbiate pazienza ed il colpo di scena arriverà.
bene, ho annoiato abbastanza.. ma prima di andarmene, vi lascio i miei contatti che credo di non averlo ancora fatto.

twitter: @GH4DID
facebook: Alaskha efp

se mi seguite su twitter ricambio tutti :)
vi amo, sempre Alaskha.




Image and video hosting by TinyPic


 

She got that smile
and that body is to die for 
one of a kind
and that’s why it makes me cry


 
 
 
Pictures of you
capitolo tre – fiorellino


 
 “Passa! Horan, passa qui! Sono libero!”
Malia si sta dirigendo verso la panchina, esausta, mentre sente Harry urlare quelle parole. Spera davvero che la voglia di segnare punti di Niall senza l’aiuto di nessun altro se non di se stesso, non porti per l’ennesima volta ad una loro litigata brutale. Niall, dal canto suo, deve capire che il suo essere “membro di una squadra”, fa sì che debba collaborare con i suoi compagni e che non c’è spazio, per l’egocentrismo. Harry, invece, dovrebbe seguire un corso per gestire la rabbia.
“Fitzgerald..”
Malia lo ignora e continua a bere il Gatorade che crede sia di Liam, o forse di Louis, che importanza ha? Di sicuro non è suo.  
“Fitzgerald, ma mi senti?”
Al che la mora si sente obbligata quanto meno a voltarsi, verso l’insistente coach Anderson dietro di lei.
“Coach, non ho intenzione di ascoltarla, e lei sa perché” conclude, con uno sbuffo.
Il coach la imita e si massaggia lentamente la fronte, probabilmente sta pensando al momento in cui decise di allenare una squadra di basket del liceo.
“D’accordo, Malia – si corregge – possiamo parlare un momento?”
“Ovvio, coach, sempre a sua disposizione!” replica allegra, imitando un saluto al generale.
L’allenatore si siede affianco a lei, scuotendo leggermente la testa: al coach Anderson, Malia Fitz piace. L’ha sempre trovata una ragazza piena di vita, spumeggiante al punto giusto e con una punta d’ironia che sappia tenere a bada il testosterone presente nella squadra.
“Allora – comincia – hai pensato al college?”
Malia aggrotta le sopracciglia, puntando i suoi occhi in quelli del suo allenatore.
“Mister, è appena iniziato l’anno scolastico – dice, ridendo – perché dovrei già pensare al college?”
Il coach si stringe nelle spalle, sospirando.
“Non lo so, Malia, non c’è mai troppo tempo per prendere la scelta più importante della propria vita”
“Senta coach, lo sa che io l’adoro e che noi abbiamo un ottimo rapporto – inizia Malia – ma ho avuto una settimana pesante e non sono proprio nella condizione per psicanalizzarla”
Il signor Anderson ride, sotto lo sguardo stranito di Malia.
“Malia, non si tratta di me, anche se, lo ammetto – fa – sembrava che stessi per iniziare un monologo lungo due ore sul mio passato”
“Già..”
“Ecco, non è così – mette in chiaro – è della tua vita che m’importa adesso, non della mia”
Allora Malia sospira, si mette a gambe incrociate e porge il Gatorade nelle mani di Liam.
“Credo che seguirò i corsi della Florida State University – inizia – hanno un’ottima squadra maschile di basket, convincerò anche loro a farmi entrare”
Il coach ride.
“Non ho dubbi a riguardo – dice, con le mani alzate – ma non sono più sicuro che gli Sharks ti stiano a cuore come una volta”
“È perché nessuno di noi sopporta più Niall – dice Malia – che ne dice di farlo fuori?”
“Ti sento, stronza!” urla l’irlandese, dal campo, facendo ridere entrambi.
Malia gli lancia un bacio volante, e poi torna attenta alle parole del coach Anderson.
“Il problema non è Niall..”
“La ringrazio molto!”
“Certo, d’accordo.. – fa, ridendo insieme a Malia – il problema è – riprende poi però il filo del discorso – che con il passare degli anni, e soprattutto nell’ultimo periodo dell’anno scorso, mi sembra che la tua voglia di giocare a basket sia via via scemata”
“Perché pensa questo?”
Malia è attenta a quello che le dice, perché il coach Anderson è una persona che lei stima molto e se le sta dicendo quello che le sta effettivamente dicendo, un motivo ci dev’essere.
“Perché in questo momento non saresti in panchina, Malia”
“Ma coach – ribatte, confusa – sono uscita perché lei mi ha detto di uscire”
“Prima avresti protestato e mi avresti addirittura minacciato, per restare in campo fino alla fine degli allenamenti – le fa presente – ti ricordi quando hai perfino costretto Tomlinson ad uscire al posto tuo? E che poi lui l’abbia fatto perché non c’è niente che Tomlinson non farebbe per te, è una storia a parte”
“Coach non la facevo un appassionato del gossip degli Sharks”
Brad Anderson la guarda con fare ammonitorio, quasi da genitore, allora Malia alza le mani in segno di resa e: “D’accordo, d’accordo.. ho capito cosa intende, ma le assicuro che io, Harry, Lou e Bethany ci scanniamo ancora durante le partite dei Lakers contro i Celtics”.
Il coach ride, richiamando poi tutti ad un giro di corsa lenta per il defaticamento dagli allenamenti.
“Questo lo so, Malia, e non sto mettendo in dubbio la tua passione nei confronti del basket – chiarisce – magari però non è quello a cui vuoi dedicarti nella vita, prometti di pensarci?”
Malia sospira, ancora, che le costa pensarci, d’altronde? Così annuisce.
“Ma certo, ci penserò”
“Brava ragazza – fa, sorridendole – adesso vai a correre con gli altri, forza, non ho intenzione di favorirti solo perché sei il fiorellino della squadra”
“Fiorellino? – chiede scettica, mentre si alza dalla panchina – è sicuro di conoscermi sul serio, coach?”
“Sei un fiorellino Fitzgerald, che tu lo ammetta o meno”.
 
 
 
 
 
La mensa della Tallahassee High School non ha nulla da invidiare alle mense degli altri licei sparsi per la Florida: mura chiare, qualche tavolo circolare e qualcuno rettangolare, tante sedie riposte ai bordi di essi e ragazzi ammassati all’interno dei pochi metri quadri.
Louis Tomlinson avrebbe voglia di ristrutturare tutta la scuola, seduto al solito tavolo che di lì a pochi istanti sarà occupato anche dagli altri. In realtà Louis vorrebbe un po’ di rivoluzione non solo all’interno della scuola, lui la vorrebbe intorno a sé e forse anche dentro di sé, ma il più delle volte interrompe questi pensieri, perché ha paura di dove potrebbero condurlo e non ha voglia di pensarci, non adesso, comunque.
“Louis, eccoti qui”
Tanto a lui basta Malia, per recuperare il suo sorriso.
“Ehi, Mali – la guarda sedersi affianco a lui, senza smettere di sorridere – dov’eri?”
“Ho parlato con il coach”
“Sì, vi ho visti – Louis la scruta dall’alto, e scorge una nota preoccupata nell’espressione del suo volto – qualcosa non va? Sembrava una conversazione abbastanza seria”
Malia si sforza di sorridergli, ma Louis ormai sa distinguere alla perfezione i sorrisi autentici e quelli falsi della ragazza che gli siede accanto.
“Nulla di che” minimizza.
“Stronzate”
Malia alza lo sguardo nei suoi occhi azzurri, boccheggiando per qualche istante.
“Okay, stronzate, hai ragione tu”
Louis sorride vittorioso, rubandole una patatina al formaggio da sotto gli occhi.
“Ho sempre ragione, raggio di sole”
La mora apre la bocca per dire qualcosa, ma delle urla la sovrastano in principio.
“Horan, sinceramente parlando, hai rotto il cazzo”
Harry arriva come una furia al solito tavolo già occupato da Malia e Louis, sbattendo il suo vassoio del cibo sulla superficie di esso.
“Io avrei rotto il cazzo? – domanda, quasi indignato – oh, d’accordo Styles, come ti pare, chiedo perdono o mio grande capitano!” lo canzona l’irlandese.
Malia inarca le sopracciglia, sorpresa.
“Scusate ragazzi – interviene Liam – sono sicuro che questi due stronzi non avrebbero mai voluto interrompere la vostra armonia”
“Però l’hanno fatto - bercia Louis, acido – le signorine hanno litigato ancora?”
Malia ride sotto i baffi, ‘che Louis è sempre stato capace di divertirla, solo con il semplice suono della sua voce: le cose risultano più divertenti, dette da lui.
“E continuano dalla fine degli allenamenti..” fa Liam.
“Se Horan non fosse così fottutamente idiota, magari, eviteremmo di litigare ogni cazzo di volta che ci alleniamo!” sbotta ancora, Harry.
Niall rotea gli occhi al cielo.
“Amico, davvero, dacci un taglio – fa, apparentemente tranquillo – dopo quel canestro che ho fatto sarebbe strano se tu non fossi invidioso, ma io non me la prendo, siamo amici da tanto tempo”
“Già, abbastanza da permettermi di prenderti a pugni in faccia senza rancore, giusto?” ribatte Harry.
“Ehi, calmiamo gli spiriti! – interviene Bethany, che arriva in quel momento e prende posto a fianco a Harry – chi è riuscito a far incazzare il mio fidanzato così tanto? Credevo di detenere il primato”
“Horan è sempre un passo avanti a tutti, Beth” commenta Malia, lanciandogli una patatina.
“Già, Niall è troppo forte” le dà man forte Liam.
“Ben detto, Payne”
Harry sbuffa, e Niall rilancia la patatina di Malia addosso a lei, intercettata però da Louis.
“Horan – fa, puntandogli contro un dito, minaccioso – provaci un’altra volta, e le minacce di Styles saranno niente in confronto a quello che ti farò io”
Bethany guarda subito Malia, captando la protezione nelle parole di Louis, appuntandosi mentalmente di parlarle, una volta rimaste sole.
“Pace?” fa poi la mora, guardando tutti.
“Per me pace fatta!” urla Niall, sorseggiando la sua coca cola.
Harry lo guarda con un sopracciglio inarcato, per poi intercettare lo sguardo della sua migliore amica, che lo sta guardando con gli occhi dolci a cui, ovviamente, non sa dire di no.
“D’accordo, ma resti un coglione”
“Stringetevi il mignolino” continua Malia, sotto le risate di Liam e Louis.
“Stai scherzando vero?” protesta Harry.
“Per me è okay!” fa poi Niall.
Harry allora rotea gli occhi al cielo e porge il mignolo a Niall, che con un sorriso liquida la faccenda. Bethany invece rotea gli occhi al cielo.
“Avete finito? – esordisce, buttandosi addosso al suo fidanzato – siete più noiosi di quella vecchia della prof di storia”
“Qualcuno ha bisogno di attenzioni? - commenta malignamente Niall – difficile non essere sempre sotto le luci della ribalta?”
Beth fa per aprire bocca, ‘che tanto lei e Niall sono veterani nel battibeccarsi. Malia, Louis e Liam dovrebbero avere sempre dei pop-corn a portata di mano, in caso di scenate divertenti come quella.
“Horan – fa Harry, più veloce della sua ragazza – se stamattina ti sei svegliato con la voglia irrefrenabile di essere preso a calci da me, sappi che sei sulla buona strada”
Prima che Niall possa ribattere in qualsiasi modo, ci pensa Malia, a cambiare argomento. Si sporge un po’ su Louis, per salutare quella che è Angelique Smith, dall’altro lato della mensa.
“Ehi! Angelique!” sventola una mano in aria, sotto lo sguardo stranito di tutti quanti.
“Malia, ti prego, ricomponiti – fa Beth – sembri una pazza squilibrata”
“Leva pure quel “sembri”, Hines” conviene Liam.
“Fanculo Bethany e fanculo pure tu, Liam – liquida la mora, facendo cenno ad Angelique di raggiungerli e chinandosi sul tavolo – Horan, ti ho trovato la ragazza perfetta”
Niall aggrotta le sopracciglia, confuso, ma poi si volta subito verso Harry.
“So che c’entri tu, Styles”
“Certo, amico – fa il capitano degli Sharks – scusa se mi sono stancato di vederti sempre e solo con tua cugina Alexia”
Niall gli mostra il terzo dito, sotto le risate di Liam e Bethany.
“Beh, Alexia è figa” fa poi Louis.
“Sì, come il folletto con la pentola d’oro alla fine dell’arcobaleno..” commenta Malia.
“Gelosa?” chiede Louis, sottovoce.
“Ti piacerebbe”
“Ehi Malia!”
Ad interrompere quello scambio tra la Fitz e Louis, è proprio Angelique Smith, sulla quale gli occhi dei ragazzi sono puntati.
“Ciao, Angelique, siediti pure – la invita lei – non ti consiglio di sederti di fianco a nessuno che non sia biondo, occhi azzurri, abbia un intenso e fastidioso accento che proviene da oltreoceano e si chiami Niall Horan” conclude, con un occhiolino.
La Smith sembra parecchio spaesata, mentre Louis e Liam non riescono a trattenersi dallo scoppiare a ridere, notando l’espressione del loro amico irlandese. Così Harry rotea gli occhi al cielo, andandole in aiuto.
“Ciao – fa, con un sorriso degno di Harry Edward Styles – sono Harry, tu sei Angelique? Tanto piacere”
“Piacere mio” dice, con un sorriso timido.
Bethany segue la scena con grande attenzione e scatta in piedi, mettendosi subito tra la nuova arrivata ed il suo ragazzo.
“Io sono Bethany Hines, ma scommetto che lo sai già e scommetto anche che sei una ragazza particolarmente intelligente – inizia – quindi suppongo che tu abbia capito che lui non è Niall, ma quello, è Niall” conclude, indicando poi il biondo dall’altra parte del tavolo, che la sta salutando con la mano.
Harry si volta stranito verso Beth, mentre Angelique non sa né che dire e né che fare.
“Sì, carina come sempre Bethany, grazie – interviene Malia – scusala, lei è fatta così, ma imparerai ad apprezzarla”
“Come no” fa Niall, coprendo il tutto con della falsa tosse.
Beth lo fulmina con lo sguardo, ma decide di passarci sopra, perché Harry le ha appena afferrato la mano e adesso le sta sorridendo in quel modo che lei ama da morire e che riesce a calmarla, come nient’altro al mondo.
“Dai topina, ti porto a prendere un frullato, ti va?”
“Sì – annuisce, Bethany – ma chiamami ancora topina e ti stacco le palle”
“Ti amo da morire” fa Harry, baciandola davanti a tutti.
“A dopo sfigati!” saluta la Hines.
Malia imita un saluto al generale, nei confronti dei suoi due migliori amici.
“Le ho fatto qualcosa?” chiede poi Angelique, indicando il punto in cui sono appena spariti Beth e Harry.
“No – si affretta a dire Liam, con una risatina – Bethany è davvero fatta così, lei sopporta solo una donna al mondo ed è seduta ora a questo tavolo – spiega, rubandole un sorriso – comunque, sono Liam”
Angelique sorride e mentre lei, Liam e Niall si lanciano in una conversazione, Louis sfiora il braccio di Malia con le dita.
“Prima che questi stronzi ci interrompessero – inizia, sottovoce – mi stavi raccontando una cosa che sembrava importante per te, ti va di continuare a parlarne a cena?”
Malia sgrana gli occhi, ‘che lei e Louis a cena non ci sono mai andati.
“A cena? Solo io e te? In un ristorante?”
“No Mali, pensavo di portarti a cenare in uno zoo – scherza Louis – che ne pensi?”
La mora allora scoppia a ridere, per poi annuire energicamente.
“Credo che sia un’ottima idea”
“Lo zoo?”
“No, coglione”.
 
 
 
 
 
 
Malia rientra a casa da sola, scalciando subito gli anfibi che le danno fastidio dalla penultima ora d’inglese. Ruba una sigaretta dal pacchetto di Marlboro di Yago e raggiunge il salotto.
“Betty – fa, buttandosi sul divano a fianco a lei – dov’eri? Io e Louis ti abbiamo cercata a scuola”
Beth inarca un sopracciglio, curiosa ed anche lievemente amareggiata.
“Lo sai che ti permetto di chiamarmi Betty solo perché sei tu – comincia, sistemandosi con la schiena sul divano – ma sei una stronza, Malia Fitz!”
“Finchè non mi chiami Amalia Fitzgerald non rischio la morte e non mi preoccupo”
La mora stende le gambe su quelle della sua migliore amica, che però scaccia via subito.
“Ma che fai?” si ribella Malia.
“Che faccio? – le chiede Bethany retorica, rubandole la sigaretta dalle dita – sono la tua fottuta migliore amica Malia, ti sembra normale che io debba sapere da Niall che tu e Louis vi siete baciati?”
Al che Malia scatta con la schiena su, riprendendole la sigaretta che ormai era stata finita da Beth stessa.
“E chi lo sa ancora?” chiede allarmata.
“Tutta la scuola, tesoro – fa Bethany, ancora arrabbiata – tutta la scuola meno me, ti rendi conto?”
Malia sbuffa, accendendosi un’altra sigaretta che, però, viene rubata dalle dita di Yago, appena entrato in casa.
“Ciao bimbe – le saluta – perché hai l’aria di una che è incazzata col mondo, sorellina?”
“Non..”
“Perché lei e Louis si sono baciati e adesso lo sanno tutti, ma non so perché Malia stia così, forse volevano tenerlo nascosto – suppone Bethany – d’altronde il segreto è eccitante”
“Bethany!”
La mora le lancia un cuscino addosso, che lei schiva, ridendo.
“Che c’è?” chiede, poi.
“Wo, frena un secondo Beth – interviene Yago, alzandosi dalla poltrona bianca su cui era stravaccato – cosa significa che Malia e Louis si sono baciati?”
“Yago frequenti il college, devo davvero spiegarti il significato di questa frase?”
Malia scuote la testa, alzandosi a sua volta dal divano.
“Non è niente, okay?” fa, per tranquillizzarlo.
“Beh, spera che sia così – ribatte – perché non voglio vederti stare male ancora per quel coglione di Tomlinson”
Malia vorrebbe urlargli addosso che Louis non è un coglione, ma sa che suo fratello si sta solo preoccupando troppo per lei, ancora. Così si volta verso Bethany e: “Hai visto che hai fatto?”.
“Scusami – dice, leggendo distrattamente una rivista di moda – ma è la mia vendetta per avermelo tenuto nascosto e, soprattutto, per aver fatto sì che lo scoprissi da Niall”
La mora sbuffa, tirandole poi una ciocca di capelli biondi.
“Per evitare altre scene di questo tipo – dice poi – voglio informare tutti e due che Louis mi ha invitata a cena”
Beth non sa se esserne felice o meno, diversamente da Yago, che per evitare di urlare come un matto contro sua sorella s’incastra un’altra Marlboro in bocca.
“Passa qua, condividi, Yago - dice la bionda – almeno scopate un po’, oltre che uscire a cena come due sfigati di venticinque anni?”
“Beth, ti prego!” sbotta il maggiore dei Fitz.
“Okay, prima che diciate qualsiasi altra cosa- interviene Malia – noi tre abbiamo un disperato bisogno di erba”.
 
 
 
 
 
Diego Perez, oltre ad essere il proprietario del Casablanca e grande amico dei ragazzi, riveste un altro ruolo molto importante nella loro vita. Malia si sta dirigendo proprio da lui, quando s’imbatte in un negozio che non aveva mai visto prima di all’ora. Si guarda un po’ intorno e nota la grande affluenza che quel posto ha, forse non possiederà un nome, ma alla gente sembra piacere. Ne è talmente attratta ed incuriosita che ci entra subito e sì, rimane colpita dal tipo di merce che vende.
Le scappa una risata, mentre afferra un pacco di biscotti alla marijuana.
“Mai provati?”
Malia conosce quella voce, ed è quasi grata di sentirla ancora.
“In realtà è proprio quello di cui avevo bisogno” fa, voltandosi verso di lui.
“Pessima scelta – dice Zayn – il ripieno sa di dentifricio”
A Malia viene ancora da ridere, e Zayn abbozza un sorriso, divertito dalla risata leggera e candida della ragazza.
“D’accordo – fa, posandoli – andrò sul classico – afferra un lecca – lecca e lo guarda – grazie del consiglio straniero, ci si vede”
Zayn imita un saluto al generale ed afferra il pacco di biscotti appena posato da Malia, così lei lo guarda, sconcertata.
“Che c’è?” fa lui, allargando le braccia, fingendo innocenza.
“Mi hai imbrogliata!”
“Sono solo più furbo”
Malia sta per perdere le staffe, davanti al sorriso rilassato di Zayn Malik. Così sbuffa indispettita, lascia un dollaro sul bancone ed esce da quel negozio, spalancando la porta in vetro. Sta cercando di accendersi una sigaretta con l’accendino di Yago che, ovviamente, non va.
“Problemi?”
Ma trova una sorpresa dietro l’angolo.
“Imbroglione ed anche molestatore”
“Non sono un molestatore – nega Zayn, in sua difesa – vuoi provarne uno?”
Il ragazzo indica il pacco di biscotti, mentre Malia, davanti a lui, con ancora la sigaretta stretta tra le labbra, lo guarda scettica.
“Per quanto valga ancora la mia parola – fa ancora, lui – giuro che non sanno di dentifricio”
Malia allora sorride e si lascia convincere, addentando il biscotto che Zayn le sta porgendo.
“È buono” concede.
Zayn assume un’espressione compiaciuta, mentre ne mangia uno a sua volta.
“Senti.. – inizia Malia, insicura – ti va di venire a fumare a casa mia? Passiamo da un mio amico e finiamo i biscotti” conclude, stringendosi nelle spalle.
“Casa tua?” chiede Zayn, con un sorriso furbo.
Malia sa che Zayn Malik sta cercando di metterla in imbarazzo o quanto meno a disagio, ma lei non è una ragazzina qualunque, non si lascia intimidire.
“Ci sono solo mio fratello e la mia migliore amica, una cosa tranquilla”
Lui sorride, accendendole la sigaretta con il suo accendino, funzionante.
“Okay, si può fare”.
 
 
Quando Malia apre la porta di casa Fitz e sente risate, e voci su voci, si chiede chi diavolo abbia dato un festino nei quarantacinque minuti scarsi durante i quali si è assentata.
“Però, rumorosi tuo fratello e la tua migliore amica..” commenta Zayn, divertito.
Malia serra la mascella e parte a passo di carica verso il salotto, mentre Zayn, dietro di lei, con le mani nelle tasche dei jeans ed un sorriso rilassato sul volto, la segue.
“Piccola! – esordisce Niall, non appena la vede – sei arrivata anche tu! Finalmente!”
“Si da il caso che questa sia casa mia – comincia, con la voce ridotta ad un sibilo irritato – e che l’abusivo irlandese sia tu”
Harry scoppia a ridere, con Bethany sulle ginocchia, che rolla una sigaretta per lui.
“Buona questa, Fitz”
Malia scuote la testa, cercando Yago con lo sguardo, ma la lingua pungente di Beth si è frenata anche fin troppo a lungo.
“Però, Fitzgerald – ‘che Bethany è l’unica che può chiamarla così, dal momento che lei la chiama Betty – esci a prendere l’erba e torni con un figo atomico al seguito, ti mando più spesso a fare commissioni”
“Davvero, Beth? – fa Harry – lo stai davvero dicendo mentre sei seduta su di me?”
“Lo sai che sei l’unico coglione disturbato che amo – dice, baciandolo – non che io ti stia dando del coglione disturbato, sconosciuto”
Zayn ride, mentre Malia sta letteralmente morendo dalla voglia di sotterrarsi.
“Ragazzi, lui è Zayn – inizia con le presentazioni – Zayn, loro sono i ragazzi, ovvero le persone più squilibrate che incontrerai mai: il biondo lì in fondo che pare essere un dodicenne ma, giuro solennemente!, non comprerei mai erba per un minorenne, è Niall, il riccio spilungone è Harry e la stronza seduta su di lui, Bethany”
“Tanto piacere, Zayn” fa Niall, per primo.
“Piacere mio” dice il nuovo arrivato, ridendo per le presentazioni di Malia.
“Dov’è Yago?” chiede proprio lei.
“Da qualche parte con Liam” risponde Harry, distratto.
“E quindi Payne, ti dicevo che..”
E proprio in quel momento, nel salotto entrano Yago Fitz e Liam Payne, in tutto il loro splendore. Yago però si blocca, sorpreso, confuso e molto sconcertato.
“Zayn?”
“Yago, ehi – dice Zayn, andandogli incontro – spero non ti dispiaccia, mi ha invitato tua sorella”
Yago sbatte le palpebre un paio di volte, per poi spostare lo sguardo su Malia e tornare ancora a Zayn.
“No, okay.. – fa, incerto – nessun problema, certo..”
“Sai Yago, dovevamo essere solo io, te e Beth, ma questi qui devono fare gli apolidi invadenti” commenta acida Malia.
“Non preoccuparti Zayn, più siamo meglio è” fa poi Niall, non capendo nulla come al solito.
“Di sicuro non è lui, quello di troppo” ribatte Malia, con un sorriso falso.
“Fitz sei stronza – interviene Harry – te l’ha mai detto nessuno?”
“Tipo tutto il mondo” risponde Bethany per lei.
Malia sta per esplodere, a Zayn invece sembra divertire, tutta quella situazione.
“Malia, posso parlarti?” fa poi Yago, prendendola per la canottiera che indossa e conducendola in cucina.
“Sei stato un attaccapanni nella tua vita precedente, Yago?”
Il maggiore la guarda male, mentre Malia incrocia le braccia sotto il seno e batte insistentemente una converse sul pavimento.
“Mi vuoi spiegare perché Zayn Malik è nel salotto di casa nostra?”
“Perché l’ho invitato io” fa ovvia, stringendosi nelle spalle.
“E perché tu e Zayn Malik siete così intimi da invitarvi l’uno a casa dell’altro?” continua Yago, con il suo interrogatorio.
“Punto numero uno: piantala di chiamarlo Zayn Malik – comincia Malia – punto numero due: noi non siamo intimi, l’ho incontrato mentre andavo da Diego e gli ho chiesto se avesse voglia di fumare con noi, punto numero tre: non esiste un punto numero tre, ma il discorso senza un altro punto sarebbe risultato incompleto”
“Sei psicopatica, Malia, credo tu abbia preso da mamma – riflette Yago – comunque, okay d’accordo, quindi la tua tattica sarebbe baciare Louis e poi portare a casa miei compagni di università? Non l’ho capita, sinceramente”
“Nessuna tattica – lo tranquillizza lei – a proposito, Louis non si smaterializzerà come avete fatto tu e Liam, vero?” chiede poi, allarmata.
“Tranquilla, sorellina – fa Yago, pizzicandole la guancia – in casa mia quello non ci entra, se prima non si fa tirare un pugno da me, così, come tassa di soggiorno”
“Abbiamo preso entrambi da mamma” considera Malia, mentre tornano insieme in salotto.
Zayn sta parlando con Liam e Niall, che ha accettato con somma gioia quel pacco di biscotti mentre, ovviamente, Harry e Bethany fanno i ninfomani.
“Yago! Mali! – ma Beth si rianima, alzandosi da sotto Harry, quando vede i fratelli Fitz tornare abbracciati – adesso che ci siamo tutti, devo dirvi una cosa”
“Sei incinta?” chiede Niall.
“Horan, sei sempre fuori luogo – lo blocca, con una mano in aria – sai che non voglio bambini”
Harry scuote la testa, ridendo della sua ragazza.
“E allora cosa?” la esorta Liam.
Il sorriso di Bethany fa rabbrividire Yago.
“Beth, no – dice – vivi con me da soli tre giorni ma giuro che sono pronto a cacciarti di casa subito se dirai quello che penso tu stia per dire”
“Yago purtroppo per non c’è nessun premio ma sì, è esattamente di quello che si tratta!”
“Cosa? Non ti rifiuti di mollare Harry per lui?” scherza Malia.
“Sta’ zitta, ragazzina” l’ammonisce suo fratello.
Harry fa finta di nulla, ‘che in casa sua con Yago Fitzgerald non ci può davvero litigare: ha troppo rispetto per Malia.
“Fratellini Fitz, silenzio prego – li riprende Beth – domani sera mega festa proprio qui, per inaugurare il nuovo meraviglioso acquisto, ovvero me, della dimora Fitzgerald!”
“Figo” fa Liam.
“Solo figo, Payne? – protesta la bionda del gruppo – sarà molto più che “figo”, te lo assicuro – promette Beth – e Niall, sentiti libero di non portare quella Angelique, alla festa”
“Lui la porterà eccome – interviene Malia – e sappi che è un’idea del tuo fidanzato”
Bethany rotea gli occhi al cielo, biascicando un: “Come vi pare”, per poi avvicinarsi a Zayn ed alla sua migliore amica.
“Ovviamente l’invito è anche per te, Zayn”
Dice, scomparendo nuovamente sulle gambe di Harry. Malia invece si volta verso Zayn: vorrebbe chiedergli scusa non sa neanche lei per cosa, ma quando gli occhi di lui sono nei suoi, le viene in mente solo una cosa da domandargli.
“Verrai?”
“Certo”.
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** live it up ***




buenos dias!
l'altra volta vi ho salutato in francese e oggi in spagnolo perchè mi è tornata la fissa dello spagnolo
anyway, scusate il ritardo, avrei dovuto aggiornare giovedì scorso, ma sono stata davvero pochissimo a casa. praticamente ho vissuto da un mio amico e vedevo più lui ma mia madre, ma dettagli, l'importante è che io sia qui e che non vi abbia abbandonate.
allora, il quarto capitolo parla di una festa, ma non vi dico altro, leggete voi e fatemi sapere cosa ne pensate.
sappiate che anche se non ho 23423 recensioni non m'importa, mi basta sapere che vi piaccia questa storia e stop, vi lascio al capitolo.
besitos





Image and video hosting by TinyPic

 
 
"you look like the kind of girl who’s tired of speaking
Standing with somebody but he doesn’t know what you like
You caught my attention, you were looking at me first".




 
Pictures of you
capitolo quattro – live it up


“Mister, un po’ più a destra per favore, così non entra nella ripresa..”
Yago Fitz se ne va in giro per il campo della palestra della Tallahassee High School, dove gli Sharks si stanno allenando, con una videocamera in mano.
“Yago – dice l’allenatore – so che sono stato io a darti il permesso di girare questo documentario, ma ti prego, non farmi pentire di averlo fatto, okay?”
Lui alza le mani, come a chiedere scusa, ‘che tanto lui e Brad Anderson si conoscono bene, fin dai tempi del liceo di Yago.
“Forza ragazzi – riprende poi il coach – un altro giro intorno al campo e Malia, se sputassi la cicca te ne sarei grato, non vorrei che ti strozzassi, fiorellino”
Malia gli sorride ironicamente, mentre Yago volta la videocamera verso di sé e: “A quanto pare la Fitzgerald non ha la classe che tutti si aspettano dalla regina degli Sharks”.
“Ehi, Woody Allen? – lo richiama sua sorella, correndo all’indietro per poterlo guardare in faccia – chiamami Fitzgerald un’altra volta e la regina degli Sharks avrà meno classe di quanto tu possa arrivare a pensare”
“Propongo cinque minuti di pausa!” fa Yago, chiudendo la videocamera.
I ragazzi smettono di correre e si dirigono verso la panchina, sotto le lamentele del coach Anderson.
“Ragazzi! Chi ha detto di fermarvi?”
“Se la prenda con il regista, coach” fa Niall.
Il mister sospira, puntando un dito verso Yago.
“Dobbiamo parlare”
Così i due si allontanano verso le grate della palestra.
“Qualcuno si è montato la testa” dice Louis.
“Yago può farcela – lo difende sua sorella – ci tiene molto a questa stronzata del documentario”
Così Louis annuisce, mentre Harry saluta con la mano Bethany, impegnata negli allenamenti delle cheerleaders.
“Ragazzi spero che stasera ci siate tutti, alla festa – dice poi – Beth sta andando fuori di testa per organizzarla, dio solo sa perché la stia prendendo così seriamente”
“È una festa, Harry – fa Malia – Betty prende tutte le feste che organizza seriamente come se fosse il giorno del suo matrimonio”
“Non voglio immaginare quando vi sposerete davvero, amico” si aggiunge Liam.
“Non ti sembra di correre un po’?” chiede allora Malia, bevendo da una bottiglia d’acqua.
Liam si stringe nelle spalle, leggermente disinteressato.
“Ho sempre pensato che Harry e Bethany si sarebbero sposati”
Malia crede che il matrimonio sia una cosa così seria da riguardare solo gli adulti, insomma, perché tutta questa fretta? Anche solo parlarne le mette un’ansia inimmaginabile. Ad un tratto è come se tutti abbiano una voglia irrefrenabile di pensare al “dopo”.
“Qualcuno ha paura di pensare al futuro?” conviene Niall, inopportuno come sempre.
Così tanto inopportuno da meritarsi dell’acqua addosso, da parte di Malia.
“Zitto, Horan”
Harry ride, che un dispetto nei confronti dell’irlandese lo fa sempre ridere.
“Hai più invitato Angelique alla festa?” gli domanda poi.
“Dite che dovrei farlo?” chiede Niall, insicuro.
“Angelique è carina – fa Louis, stringendosi nelle spalle – perché no?”
“Oh Louis non c’è bisogno che tu lo convinca – s’intromette Malia – l’ho già fatto io per te, Niall, ti aspetta stasera a casa sua alle otto. Ti invio l’indirizzo poi per messaggio”
Niall sgrana gli occhi, e se Malia non fosse una ragazza e così tanto sua amica, è sicuro che le avrebbe messo le mani addosso.
“Cos’hai fatto?” chiede poi, incredulo.
“Okay, io me ne vado – fa Liam – prevedo una tragedia, e sinceramente non ho nessuna voglia di sentire le urla da ragazzina di Horan”
“Ben detto, Payne” fa Harry, raggiungendolo.
“Ti ringrazio, oh mio migliore amico” dice poi Malia, ironicamente.
Harry le lancia un bacio volante, lasciandola con Louis, impegnato ad allacciarsi le scarpe e Niall, che se solo ne avesse avuto le capacità l’avrebbe già uccisa minimo tre volte con lo sguardo.
“E dai, Irlanda – fa lei, per prima – ti ho fatto un favore, tu non le inviti mai le ragazze alle feste, così ci ho pensato io per te”
“Permettimi di ricambiarti il favore, allora – comincia – credo che inviterò Zayn alla festa, per te”
Malia scatta con lo sguardo verso Louis, che ha magicamente perso attenzione nei confronti dei lacci delle sue scarpe nuove.
“E chi sarebbe questo Zayn?”
“Nessuno” si affretta a rispondere Malia.
“E tu inviti tutti i “nessuno” che incontri a casa tua, Fitz? – Niall ride, divertito della sua vendetta – ci vediamo in campo!” fa poi, raggiungendo gli altri.
Una volta rimasti soli, Louis si avvicina di qualche passo alla ragazza in piedi di fronte a lui, portando entrambe le mani sui fianchi.
“Allora?” la esorta a parlare.
“Allora cosa? – sbotta Malia – Zayn è un compagno di college di Yago, siamo amici, credo”
“Cosa vuol dire “credo”? Quanto ci vuole a capire se siete amici o no?” chiede Louis, spazientito.
“Lou – fa ancora Malia, prendendogli il viso tra le mani – perché mi stai facendo questa scenata di gelosia? Io e te non stiamo insieme” replica, tranquilla.
“Lo so – dice Louis, tranquillizzandosi, sottovoce – ma forse non mi va che tu veda altre persone”
“Io e Zayn non ci vediamo in quel senso – spiega – l’ho incontrato per caso l’altro giorno mentre andavo da Diego e gli ho chiesto di fumare insieme, tutto qua”
Louis si lascia convincere, e alla fine tra i due è lui quello più sicuro che Malia stia dicendo la verità.
 
 
 
 
 
Malia Fitzgerald sta camminando fianco a fianco al suo migliore amico Harry Styles, che in un comune pomeriggio di settembre, ha deciso di somigliare ad un fotomodello degno di Los Angeles. Come se stessero camminando sulla Rodeo Drive, e non sulla solita sesta strada di Tallahassee.
“Indosserai questo, stasera?”
“Perché no – fa, guardandosi la sua camicia a tre quarti gialla – Bethany potrebbe anche lasciarmi, se mi azzardassi ad andare ad una delle sue feste senza indossare una camicia”
Malia ride, ‘che Beth si comporta più come se fosse la sua personal shopper, al posto della sua fidanzata.
“La tua ragazza è pazza”
“Puoi dirlo forte – conferma Harry, ridendo – ma almeno le sue scenate di gelosia sono comprensibili, noi stiamo insieme”
Malia si ferma davanti al Casablanca, prendendo posto ad un tavolino all’esterno. Aggrotta le sopracciglia confusa, mentre guarda il suo amico sedersi di fronte a lei.
“Cosa c’entra?”
“C’entra con la discussione tra te e Louis all’ultimo allenamento – le spiega – quando imparerai, Mali? Nulla di quello che succede alla Tallahassee High School, rimane alla Tallahassee High School”
“Sì, me ne sono accorta – conviene lei – a quanto pare io e Tomlinson siamo l’argomento più interessante del mese”
Harry ride, giocando con gli anelli che porta alle dita. Ma poi si accorge dell’espressione quasi preoccupata della sua migliore amica, e torna subito serio.
“Malia? – la riscuote dai suoi pensieri – che c’è che non va? È da quando è iniziato l’ultimo anno che sei strana”
“Strana come?” chiede la mora, improvvisando una risata, a cui Harry però non crede neanche per un secondo.
“E devo anche spiegartelo? Sai cosa intendo, non sei la Malia Fitz che eri l’anno scorso e gli anni prima – fa, accendendosi una sigaretta – è per quello che è successo con Louis?”
Malia scuote la testa, imitando il suo migliore amico, nonostante sappia che ad Harry dia un fastidio assurdo vederla fumare.
“Tra me e Louis va tutto bene – dice – lui è l’ultimo dei miei problemi, il fatto è che da quando è iniziato l’ultimo anno tutti pensano al futuro, al college e oggi abbiamo addirittura parlato di matrimonio, io non so neanche cosa farò questo sabato sera!”
Malia sbotta incontrollata, ‘che anche lei lo sapeva che ci sarebbe riuscita solo guardando gli occhi verdi di Harry.
“Mali – comincia lui, chinandosi un po’ sul tavolo – nessuno vuole metterti pressione, hai tutto il tempo per pensare al futuro e al college, per quanto riguarda il matrimonio, giuro su dio che se ti sposi con Tomlinson non farò nessun discorso del testimone” scherza.
Nonostante tutto Malia scoppia a ridere e lei non ci giura, ma dio lo ringrazia per averle dato Harry Styles, nella vita.
“Okay, ho capito – fa allora, decisamente più tranquilla – credo che per quanto mi riguarda il futuro possa aspettare”
“Sai cosa non può aspettare invece? – chiede Harry retorico, alzandosi dalla sua sedia – una birra con la mia migliore amica! Vado dentro da Diego, torno subito”
Malia annuisce, accendendosi un’altra sigaretta e guardandosi un po’ intorno. Si ritrova a pensare che le piacerebbe molto, vedere Zayn materializzarsi lì, davanti al Casablanca, magari con un pacco di biscotti alla marijuana in mano.
Ma quella che svolta l’angolo non è certo lui, a meno che Zayn Malik nel giro di pochi giorni non si sia fatto crescere i capelli fino all’ombelico, indossi un vestitino nero con dei fiori gialli e mostri un tatuaggio a forma di cuore dietro il collo.
“Angelique!”
Malia la guarda voltarsi a destra e a sinistra, prima di notarla seduta al tavolino. Sfodera un ampio sorriso allegro e la raggiunge, facendo oscillare la sua borsa lucida che porta al polso.
“Malia! – la saluta di rimando – che bello vederti, sei da sola?”
“No, in realtà sono..”
“Guinness per me e Desperados per la mia bimba – fa Harry, posando la bottiglia di birra davanti a Malia e notando solo dopo Angelique in piedi di fronte a loro – ciao! – la saluta poi, sorpreso – credo di dover tornare dentro a prendere una terza birra” conclude, ridendo.
“No, tranquillo – fa Angelique, con un sorriso – mi fermo solo per un saluto veloce, devo correre a casa”
“A farti bella per Niall, eh?” chiede Malia, maliziosa.
Le guance di Angelique vanno a fuoco, mentre guarda di sottecchi Harry, con le labbra appoggiate al vetro della sa Guinness.
 “Allora vieni con lui?” s’informa il capitano degli Sharks.
“Già.. – fa, incerta – Malia è stata carina a trovarmi anche un accompagnatore”
La mora spegne la sigaretta nel posacenere e liquida il tutto con un gesto vago della mano, prendendo un lungo sorso della sua Desperados.
“L’ho fatto con piacere”
“Non che tu ne abbia bisogno – aggiunge Harry – s’intende, sei molto bella”
Malia sgrana gli occhi, facendo oscillare lo sguardo dal suo migliore amico ad Angelique, per più o meno un milione di volte.
“D’accordo – fa poi Angelique, sorridendo forse un po’ troppo – ci vediamo stasera?”
“Ma certo..” dice poi Malia, confusa.
“Ciao, Harry”
Lo saluta per l’ultima volta, per poi sparire nelle vie di Tallahassee. Harry sta bevendo tranquillo la sua birra, quando Malia gli lancia una delle patatine che Diego aveva portato loro per un piccolo aperitivo, addosso.
“Ma che diavolo fai, Mali?”
“Sul serio, Styles? – domanda Malia, retorica – me lo stai davvero chiedendo?”
“Yago ha ragione, tu sei psicopatica” fa,
“E tu un idiota – aggiunge – capisco che tu sia gentile d’animo e tremendamente dolce, ma cazzo Harry, anche un coglione l’avrebbe capito che Angelique pende completamente dalle tue labbra!”
“Non dire stronzate, Fitz..”
“È così – conferma Malia – e tu di sicuro non hai migliorato le cose, con quel “Sei molto bella” – aggiunge, imitando la sua voce – spera solo che non ti venga a cercare, stasera”
“Non lo farà – ribatte Harry, tranquillo – sarà con Niall”
“Sarà meglio così per tutti, o assisteremo alla furia di BethZilla”. 
 
 
 
 
 
“Io non so nulla di algebra, Liam, e non riuscirai di certo ad insegnarmela tu in un’ora e quarantacinque minuti mentre Niall fa.. – Malia si blocca, voltandosi a guardare l’irlandese – che diavolo stai facendo?” chiede poi, sconcertata.
“Cerco di attaccare questi festoni – spiega, affaticato – se Bethany non mi usasse come suo schiavo personale, a quest’ora, saremmo tutti più felici”
“Meno chiacchiere, più lavoro, Horan!”
Beth dà quell’ordine a Niall, mentre con il suo vestito lungo ed un paio di occhiali da sole enormi sul viso, entra nella sala della dimora Fitzgerald.
“Ragazzi – dice poi Liam – io qui starei cercando di preparare una sega atomica in algebra per il suo compito di dopodomani, sareste così gentili da litigare altrove?”
“Nessuno litigherà con nessuno – fa Beth, sedendosi stremata a fianco a Malia, per terra di fronte al tavolino – non ne ho le forze”
“Certo, tu non hai le forze, vero Hines? – domanda Niall ironico, marcando sulla parola “tu” – perché quei cazzoni di Louis ed Harry non possono darmi una mano?”
Bethany sbuffa, portandosi gli occhiali sulla testa.
“Louis non risponde al telefono ed Harry sta lavando il Range Rover” spiega.
“Avrei preferito lavargliela io la macchina piuttosto che sgobbare per te”
Quello è il suo ultimo commento, prima di tornare ad appendere festoni per tutta la casa. Niall Horan di Bethany Hines si lamenta tanto, ma una volta, al secondo anno, ha addirittura minacciato un senior che ci stava provando con lei, prendendosi un pugno in faccia.
“Liam? – fa poi Malia, speranzosa – facciamo una pausa?”
“Tanto a che serve? – domanda retoricamente, chiudendo con uno scatto il libro di algebra – Niall fa i capricci e tu sei più assente della voglia di vivere di Beth, in questo momento”
“Io ho un sacco di voglia di vivere – lo corregge Bethany, alzando gli occhi nei suoi – ma ho anche voglia di una vodka doppia”
“Sono con te, Betty – si aggiunge Malia – e sono sicura che anche il mio professore per un giorno ne ha voglia, dite che se chiediamo a Niall di portarcene tre rischiamo la morte?”
Liam ridacchia, alzandosi poi da terra.
“Ci penso io” fa, pulendosi i pantaloni beige con le mani.
Si allontana in cucina e Malia chiude la penna nera con il suo tappo, guardando poi la sua migliore amica con un sopracciglio inarcato, stranita.
“Bethany – la richiama – sembri una tossicodipendente in riabilitazione”
“Voglio che sia tutto perfetto per stasera – inizia, con la sua voce migliore da isterica – ma invece no! Tu e Liam avete deciso di diventare due studenti modelli proprio oggi, Harry lava la sua cazzo di macchina, Louis è scomparso e l’unico che mi aiuta e l’irlandese nano!”
“Ti ho sentita, stronza, ma continuerò ad aiutarti solo perché ho riconosciuto la tua voce da psicopatica e non ho voglia di finire sulla tua lista nera, non oggi” fa Niall.
“Sono d’accordo con l’irlandese nano – si aggiunse Malia – Liam! – urla poi – puoi farmela tripla, la vodka?”
“Quanto siete melodrammatici” commenta Beth, guardandosi le unghie.
“Melodrammatici un cazzo, Hines – insiste la mora – l’ultima volta che avevi questa voce stavamo per farci arrestare tutti a Disneyland ad Orlando” le ricorda.
Bethany sbuffa, liquidando il tutto con un gesto della mano.
“Adesso non c’entra – minimizza – quello che so è che niente e nessuno riuscirà a rovinare la mia festa” conclude, con un sorriso mozzafiato.
“I drink per le signore – fa Liam, arrivando con i due bicchieri delle ragazze – ed anche per l’irlandese nano”
“Finalmente qualcuno ha pensato a me..”
Niall scende dalla scala su cui era piantato da più di un’ora, vuotando il suo bicchiere in un solo colpo.
“Ora torna lì sopra – ordina Beth – anche tu, professore”
I ragazzi sbuffano contrari ma, la voce da isterica non se n’è ancora andata, e allora non hanno altra scelta.
“Sai Betty – comincia Malia, accendendosi una sigaretta – spero davvero tanto che sia così, che niente e nessuno rovinerà questa festa, Niall potrebbe anche dare di matto dopo tutto quello che ha fatto” ridacchia, infine.
Beth aggrotta le sopracciglia, confusa, sorseggiando il suo drink.
“Che c’entra Niall?”
“Beh sai, se dopo tutto quello che ha fatto per questa festa la sua ragazza dovesse mostrare più interesse per uno dei suoi migliori amici che per lui, sarebbe davvero uno schifo”
La bionda raddrizza le spalle, immediatamente curiosa.
“Malia – inizia, indagatoria – ma di che stai parlando? Per chi dovrebbe mostrare interesse Angelique, se non per Horan?”
Malia si morde la lingua non appena vede lo sguardo da pazza negli occhi della sua migliore amica. Alza le mani in segno di resa e spegne la sigaretta nel posacenere sul tavolino.
“Dimentica quello che ho detto Beth, okay?”
Bethany si alza in piedi, incrociando le braccia sotto il seno.
“Parla, Malia”
Ma come volevasi dimostrare, la bionda si dimostra irremovibile.
“Prima ero al Casablanca con Harry ed è arrivata Angelique, faceva tutta la carina e..”
“E la troia”
“Non la troia”
“Allora cosa?” sbotta.
Malia cerca un altro aggettivo da poterle affibbiare, ma Bethany gelosa e pure arrabbiata, sarebbe ingestibile persino per un capitano della marina militare.
“Gliela faccio vedere io, a quella puttanela di Angel o come si chiama! Vedrete!”
E con quelle parole, sparisce sulle scale, in camera sua, sbattendo la porta.
“Perché Beth si è chiusa in camera, di nuovo?” domanda Liam.
Malia sbuffa e si butta sul divano, sconsolata, premendosi un cuscino contro il petto.
“BethZilla è tornata”.
 
 
 
Bethany Hines non è una che fa le cose tanto per fare, Bethany Hines si considera una professionista e vuole che tutto quello in cui si cimenta, riesca al meglio. Soprattutto se si tratta di feste, e la fidanzata del capitano degli Sharks, è totalmente innamorata della location che sta per ospitare il suo party, che poi sarebbe la sua nuova casa.
“Se non fosse contro natura, bacerei Niall”
Beth sta ammirando il lavoro che l’irlandese ha fatto per lei e la sua festa, durante tutto il pomeriggio, con un sorriso soddisfatto in volto.
“Non è contro natura, Bethany” la corregge Yago, prendendo un flûte contente dello champagne. 
“Certo che lo è – sostiene la bionda – e molla il mio Moët et Chandon – fa, rubandoglielo dalla mano – nessuno toccherà nulla prima dell’inizio ufficiale della festa”
Yago sbuffa, buttandosi sul divano, facendo attenzione a non bruciare la sua camicia blu a mezze maniche abbottonata fin sopra al collo, con le candele che Bethany e Niall hanno utilizzato per adornare perfino quello.
“Tu e Horan siete pazzi – fa, prendendone una e guardandola scettico – a che diavolo servono delle candele su un divano?”
Beth rotea gli occhi al cielo, sistemandosi la gonna del vestito grigio scuro che porta.
“Dov’è tua sorella? – gli chiede poi – ho bisogno della mia Malia”
Proprio in quel momento, Malia Fitz fa il suo ingresso in sala, con un piccolo salto dall’ultimo gradino delle sale.
“Grande! – esordisce -  adoro il guacamole!”
La mora fa per addentare uno dei nachos riposti su un piatto blu, con del guacamole al centro di esso. Ma lo sguardo quasi assassino della sua migliore amica, la ferma da qualsiasi azione stesse per compiere.
“Amalia Fitzgerald – comincia Bethany, in un sussurro spaventoso – come cazzo ti sei conciata?”
Malia aggrotta le sopracciglia, guardando i suoi shorts di jeans a vita alta ed il suo top bianco ricamato.
“Come sempre?” domanda retorica, a sua volta.
“Appunto – commenta Beth, piccata – questo tuo stile hippie anticonformista da surfista di Los Angeles può anche funzionare per il liceo, ma tesoro, non pensare di presenziare ad una mia festa vestita in questo modo”
Malia è incredula, mentre guarda Yago che, arreso esattamente come la sorella, alza le mani in segno di resa. Così, la Fitz è costretta a sbuffare e tornare sulle scale, sbattendo i piedi.
“Harry Styles sarà santificato prima o poi!” urla, dalla sua camera.
“Perché dovrebbero santificarmi?”
Harry arriva proprio in quel momento, con una faccia confusa, indicando il piano di sopra con il pollice.
“Non farci caso – fa Bethany, liquidando il tutto con un gesto della mano e baciando sulle labbra il suo ragazzo – sei radioso, capitano! Il giallo ti dona!”
Yago soffoca una risata, mentre si alza dal divano per raggiungere le sue Marlboro.
“Il giallo ti dona proprio tanto, Styles – lo canzona, riprendendosi il suo bicchiere di champagne dalle mani di Beth – vado a farmi una sigaretta, hasta la vista”
“Fitzgerald – bercia Harry, quasi come se fosse un insulto, nella sua direzione – perché c’è anche lui? Chi l’ha invitato?”
Beth rotea gli occhi al cielo, sistemandosi il cappello sulla testa ed allontanandosi un po’ dall’espressione contrariata di Harry.
“Vive qui, Haz” gli ricorda.
“Sfortunatamente per tutti noi – commenta ancora, quasi sottovoce – dove sono gli altri?”
“Non lo so dove sono quegli stronzi dei tuoi amici!” sbotta.
“Sono anche tuoi amici, topina”
“Harry – lo ammonisce Beth, andandogli sotto il mento – chiamami topina ancora una volta nel corso della serata, e giuro che finisco con il primo compagno di college di Yago”
Harry scoppia a ridere, cingendole la vita con le sue grandi mani.
“Non lo faresti mai – sussurra sicuro sulle sue labbra – sei cotta di me, topina”
Bethany Hines si mostra fragile, dolce e docile solo con una persona al mondo, e questa persona si chiama Harry Styles, a differenza di tutti loro è nato ad Orlando, indossa una camicia gialla solo per farla contenta ed è follemente innamorato di lei, e ne è sicuro, lo sarà anche tra vent’anni.
“Vi disturbo? – entrambi riconoscono quella come la voce di Louis Tomlinson – questi ragazzi volevano iniziare a festeggiare!” fa, con un sorriso furbo ed una coltre di gente dietro di lui.
Bethany imita il suo sorriso e con il braccio di Harry sulle sue spalle, invita tutti quanti ad entrare nella sua nuova dimora agghindata a dovere.
“Prego, entrate pure e preparatevi alla più bella serata di tutta la vostra vita!”.
 
 
La festa sta procedendo a gonfie vele, sono le 11:35 PM e sono arrivati tutti. O meglio, quasi tutti. Dei ragazzi con delle ragazze sulle spalle lottano in piscina, scorrono fiumi di alcool e Bethany si sta finalmente rilassando, ridendo di qualcosa con Liam Payne.
“Betty!”
Malia chiama la sua migliore amica a gran voce, che si volta verso di lei allargando le braccia e lanciando un piccolo urlo.
“Malia! – le cinge le spalle con un braccio e le porge un bicchiere rosso colmo di chissà cosa – hai visto quanto sei figa, così?” fa, alludendo alla sua gonna nera a vita alta ed al top dello stesso colore.
“Già..” la asseconda lei.
“Non è fighissima, Liam?”
“Sì, Malia è sempre bellissima – dice, lasciandole un bacio sulla fronte – vado a stracciare Harry a beer pong, ci vediamo dopo, ragazze”
Beth lo saluta con la mano, mentre Malia la guarda con un sorriso divertito ed un sopracciglio inarcato.
“Sei già ubriaca, Betty?” le chiede, sorseggiando quella che riconosce come vodka alla pesca.
“Io? Mi auguro che tu stia scherzano! – fa, su di giri – la serata è appena cominciata e la notte è giovane, ora scusami tesoro ma vado a cacciare quella ragazza che si è permessa di entrare al mio party con una minigonna di pelle!”
Malia ride tra sé e sé, appoggiandosi al bancone dell’open bar che Bethany ha tassativamente voluto nel loro giardino, dandosi un po’ di tregua dal camminare su quei trampoli che la sua migliore amica l’ha obbligata ad indossare.
“Ehi, Fitz, quasi non ti riconoscevo messa così a nuovo”
La mora ride, alle parole di Louis, che arriva facendo tintinnare il suo bicchiere con quello della ragazza, sfoderando un sorriso tutt’altro che innocente.
“Era un tentativo di complimento, Tomlinson?”
“Una cosa del genere – fa, ridendo ed affiancandola – intendevo dire che sei decisamente più sexy così, che con la divisa degli Sharks”
“Ah, lo terrò presente allora – commenta Malia, lasciva e divertita – magari la prossima volta potrei allenarmi con minigonna e reggiseno, che ne pensi?”
“Penso che non sarebbe affatto una cattiva idea, raggio di sole”
Gli sguardi tra lei e Louis si stanno trasformando in qualcosa da cui Malia è sempre stata attratta con ogni fibra del suo corpo, ed al contempo, in qualcosa di cui è spaventata dal momento in cui l’anno scorso per quel ragazzo ha iniziato a provare qualcosa di più, che semplice attrazione fisica quando si toglieva la maglietta durante gli allenamenti di basket.
“Ommioddio, avrei dovuto ingaggiare anche un buttafuori..”
Ma ci pensa Bethany, ad interrompere qualunque cosa stesse succedendo tra quei due.
“Betty – le dice Malia – perché non lasci perdere e ti godi la tua festa? Qui è tutto perfetto!”
“Già – le dà man forte Louis – si stanno divertendo tutti, perfino Niall! Guardatelo – fa, indicando un punto dietro di lui, facendo sì che le ragazze si voltassero – lui e quella Angelique vanno proprio d’accordo, non l’avreste mai detto eh?”
“No, infatti, e non lo dico tutt’ora – dice Malia – Niall è sparito”
“Ma che cazzo..?” fa Louis, confuso, voltandosi di scatto.
“Sì, ed io so anche dov’è andato”
Alle parole di Bethany, entrambi si voltano, trovando il loro amico irlandese a fianco a qualcuno che è appena arrivato.
“Ehi ragazzi! – inizia proprio il biondo – ero fuori a parlare con un amico e guardate chi ho incontrato!”
“Zayn! Ciao! – lo saluta Beth, per prima – stai benissimo! Mi piace questo ragazzo, tesoro – fa, voltandosi verso Malia – finalmente qualcuno che si è messo la camicia, oltre il mio capitano, tienitelo stretto” conclude.
Malia vorrebbe sotterrarsi e si appunta di picchiare Bethany, una volta finita la festa e mandato tutti a casa. Ma Zayn non sembra affatto a disagio o in qualche modo imbarazzato, mentre sorride divertito.
“Non credo che ci conosciamo – dice proprio lui, porgendo la mano a Louis – sono Zayn Malik”
“Il compagno di college di Yago, giusto? – fa l’altro, stringendogli la mano – io sono Louis, ti ha invitato Bethany?”
“In realtà Niall” lo corregge, ridacchiando.
“Ah – commenta Lou – questo è strano”
“L’ho fatto per Malia – interviene l’irlandese – ho pensato di farle un favore ed invitarlo per lei, tutti quanti sappiamo quanto riesca a diventare timida”
Louis sta fulminando il suo amico con lo sguardo, per aver invitato il ragazzo che a Malia sembra piacere.
“A proposito – dice lei – dov’è Angelique?”
Niall si stringe nelle spalle, finendo in un sorso qualsiasi cosa avesse nel bicchiere.
“L’ho lasciata che chiacchierava con Harry”
Malia volta immediatamente lo sguardo verso la sua migliore amica che, appunto, sta guardando Niall con gli occhi spalancati.
“Cos’hai fatto?” chiede, sull’orlo di una crisi di nervi.
Niall cerca di spiegare, gesticolando, ‘che lo sguardo di Beth sta spaventando anche lui ma prima che possa aprire bocca, la bionda si fa largo tra tutti quanti.
“Oddio – fa subito Malia – scusami Zayn, vado a fermare BethZilla” dice rivolta al nuovo arrivato.
Louis la guarda allontanarsi, domandandosi perché si sia scusata della sua assenza solo con Zayn. Ma poi si stringe nelle spalle ed amareggiato finisce d’un sorso la sua vodka, allontanandosi.
“Beth! – la chiama Malia – Bethany! Ferma!” tenta, correndole dietro.
Ma Bethany non è assolutamente intenzionata a fermarsi, come le sta chiedendo la sua migliore amica.
“Lasciami stare Malia, ci penso io”
“Ma a fare cosa?” sbotta la mora, esasperata.
“A sistemare la stronza!”
Le ragazze arrivano a bordo piscina, dove Angelique ed Harry stanno chiacchierando con un flûte di champagne in mano ed un sorriso a testa sul volto. Beth non perde tempo, tira una ciocca dei capelli corti di Angelique, facendola sussultare.
“Ehi! – si lamenta, voltandosi verso di loro – ma che fai?”
“Che faccio? – riprende le sue parole, Bethany – vuoi davvero sapere che faccio? Beh, cara la mia Angelique, ti faccio capire chi comanda qui”
Angelique sorride, sorniona, come se volesse ridere di Beth. Malia si copre il viso con una mano, ormai arresa al destino di quella ragazza.
“Ti faccio ridere?”
“Un tantino, sì”
Bethany Hines non permette a nessuno, di ridere di lei, né tanto meno alla nuova ragazza appena arrivata dalla California.
“D’accordo – inizia Beth, fingendo calma – non volevo essere troppo dura con te, sai, sei nuova, ancora non sai come funzionano le cose ma lascia che ti dia una mano io – continua, con un sorriso quasi inquietante – Harry è mio, chiaro? Sta’ lontana da lui e giuro che non ti succederà nulla”
“Se no?” la sfida.
“Se no? – chiede l’altra, retorica – beh, lascia che ti dia una dimostrazione di quello che succede alle ragazzine che si mettono tra me ed il mio ragazzo”
“Oh no..” fa Malia, capendo le intenzioni di Bethany.
La bionda si sposta proprio di fronte ad Angelique, ignara di tutto.
“Da quando vivo qui, non ho ancora provato la piscina – dice poi – che dici, ti va di dirmi se l’acqua è calda, oppure fredda?”
Angelique non fa in tempo a chiederle di che diavolo stia parlando, che le mani di Beth l’hanno già spinta nella piscina dei Fitzgerald. Tutti accorrono a guardare, mentre la bionda guarda soddisfatta la Smith, che si dimena in acqua.
“Sei una stronza!” le urla.
“Sì, me l’hanno già detto” fa Beth, guardandosi le unghie, fingendo disinteresse, fino a che la mano di Harry non la trascina via di lì.
“Si può sapere che diavolo ti è saltato in testa?” le domanda, fuori di sé.
“Quella ha una mega cotta per te, se non te fossi accorto – gli risponde lei, con le mani sui fianchi – dovevo intervenire io, dato che tu non facevi altro che assecondarla e farle gli occhi dolci”
Harry rotea gli occhi al cielo, sospirando.
“Bethany Hines – inizia – sei la ragazza più stronza, egocentrica, vanitosa e viziata che io abbia mai conosciuto, ma come puoi anche solo pensare che riuscirei a guardare un’altra come guardo te?”
Beth è sorpresa da quelle parole e non riesce più a trattenere un sorriso.
“Io.. beh, io..”
E lui rimane l’unica persona capace di far boccheggiare Bethany Hines.
“Fidati di me, la prossima volta, okay?”
“Okay”
I due si stringono, scambiandosi poi un bacio dolce sulle labbra.
“Scusate, sareste così gentili da darmi una mano?” fa Angelique, ancora in piscina.
“Per me ci puoi affogare” bercia Beth.
Allora Malia sbuffa e si avvicina alla vasca, porgendole la mano.
“Ti aiuto io”
“Traditrice” sibila Beth.
“Tu sta’ zitta – l’ammonisce la sua amica – avanti Angelique, prendi la mia mano e..”
Malia non fa in tempo a dire altro che, sbilanciandosi un po’ troppo con il tacco sul bordo della piscina, finisce a sua volta in acqua, sotto le risate prorompenti di tutti gli invitati.
“Malia!” urla Beth, cercando di soffocare una risata, mentre si copre la bocca con le mani.
“Bethany, davvero, sta’ zitta!”.
 
 
“Ti odio con ogni cellula del mio corpo”
Malia sta stringendo un asciugamani azzurro intorno al suo corpo, mentre sibila quelle parole alla sua migliore amica.
“Bel tuffo, Fitz!”
La prende in giro un ragazzo qualsiasi invitato alla festa, mentre Bethany tenta un sorriso.
“Mi dispiace Malia, okay? – fa, poi – lo sai come divento quando si tratta di Harry”
“Già, BethZilla”
“Non sei ridotta poi così male – dice la bionda, toccandole una ciocca di capelli neri – il trucco è posto, menomale che uso cosmetici waterproof”
Lo sguardo di Malia le basta, per tacere.
“Sembro un cane bagnato – si lamenta poi – non voglio neanche immaginare cosa pensi Zayn, probabilmente se n’è anche andato”
“Mh, io non credo” dice Bethany, con un sorriso.
“E come fai a dirlo?”
La sua amica tossicchia, attaccandosi poi alla cannuccia del suo drink, per avvisarla dell’imminente arrivo del ragazzo.
“Ti sei bagnata, eh?”
“Domanda tendenziosa” dice Malia, facendo ridere Zayn.
“Già, colpa mia”
“Okay – s’intromette Bethany – io vado dal mio ragazzo, divertitevi!”
“Bethany..” la richiama Malia.
“Tranquilla, prometto di non buttare nessuna ragazza in piscina – fa, con la mano sinistra sul cuore – parola di migliore amica un po’ psicopatica”
Malia ridacchia, mentre Zayn la guarda in un modo che a lei un po’ piace e un po’ invade, ma non in senso negativo, le sembra come se gli occhi di quel ragazzo potessero in qualche modo scavarle dentro fino ad arrivare ai suoi pensieri, alla sua anima, a quello che lei ha dentro. 
“Mi ero dimenticato dei drammi alle feste dei liceali” le dice poi.
“Già – concede Malia – Betty è la regina dei drammi”
“Me ne sono accorto”
Ma la risata muore sulle labbra di Malia, quando con gli occhi incontra la figura di Louis Tomlinson che balla con una ragazza bionda, poco lontano da loro. Zayn intercetta la traiettoria del suo sguardo e le poggia una mano sulla schiena, avvicinando poi le sue labbra all’orecchio della ragazza.
“Vuoi che ce ne andiamo?”
La mora sussulta, al sentire il respiro di Zayn così vicino alla sua pelle, ma si obbliga a trattenere le sensazioni, annuendo e fingendo tranquillità. Muove qualche passo verso l’interno di casa sua, assicurandosi che lui la stia seguendo.
“Sono qui” le dice allora.
Malia cammina fino ad una porta, che dà sul retro di casa sua. La spalanca e fa uscire Zayn per primo, per poi richiuderla.
“Questo è quello che io chiamo rifugio – fa, indicando un dondolo – prego, sei il benvenuto”
Zayn sorride, sedendosi sul cuscino bianco della grande altalena. Malia prende posto accanto a lui, piegando le gambe.
“È bello qui”
“Sì, piace tanto anche a me”
Malia sente ancora i suoi occhi addosso, così alza lo sguardo e nota una sfumatura color miele all’interno di essi.
“Cosa c’è tra te e Louis?”
Avrebbe voluto che le chiedesse qualsiasi cosa, ma non quello.
“Niente” risponde, sbrigativa, scostando lo sguardo.
“Non è vero – sostiene sicuro – se no non saremmo qui”
“Credi di sapere tutto, Zayn Malik? – gli chiede, con una punta di arroganza – beh, ti ricordo che io e te non ci conosciamo neanche da un mese e che di me sai a malapena il nome”
“Ed anche quello vero”
“Questo cosa c’entra?”
“Non ne sono sicuro ma credo che non siano in tanti quelli a conoscenza del tuo vero nome che non sopporti – spiega – se escludiamo parenti e amici, ovviamente”
“E professori, loro devono saperlo per forza” aggiunge Malia.
Zayn inarca un sopracciglio, increspando le labbra in quello che a Malia sembra un sorriso divertito.
“Beh? Adesso mi rispondi? – la esorta poi – che c’è tra te e Louis?”
“Non lo so – fa, con un sospiro – forse niente o forse tutto, dopo non essere partita con lui a Barcellona mi sembra tutto così strano”
Zayn aggrotta le sopracciglia, confuso.
“Barcellona?”
Malia ride, leggermente.
“Scusami, che ne sai tu? – domanda, più a se stessa – sono proprio un disastro”
Zayn scuote la testa, guardandola negli occhi scuri, con un sorriso per la prima volta dolce, nei suoi confronti.
“No, non lo sei” risponde, sicuro.
Zayn Malik è sempre sicuro: sicuro di quello che fa, di quello che dice, di quello che indossa, di come muove le mani e del suo modo di parlare. È sicuro e basta, ed è sicuro anche che Malia è diversa, non sa ancora da cosa, ma sa di certo che è diversa.
“Sono finita in piscina ad una festa a cui ti ha invitato il mio amico irlandese” gli fa notare lei.
Zayn non può fare a meno di scoppiare a ridere, e Malia lo segue a ruota, lasciandosi andare ad una risata liberatorio, nemmeno lei sa fino in fondo perché.
“Pensa che noia se fosse stato tutto perfetto”
“Forse hai ragione” ragiona, la ragazza.
“Quando ti senti pronta e hai voglia di tornare di là, dimmelo”
“Sono pronta”
“Andiamo?”
“Ma non ne ho voglia”.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** dreamers ***


 


ciao bambole!
è da più di un mese che non posto nulla e sono scomparsa di nuovo, ma ormai è prassi, quindi scusate ancora.
mi ero un pò persa con questa storia, ma grazie ad un uomo molto speciale, ovvero zayn malik, mi sono ritrovata e quindi torno a postare proprio di Malia, Zayn, Beth, Harry e tutti gli altri personaggi psicopatici che ho creato.
Giulia sarà molto felice di questo, e io sono una stronza perchè con tutti gli impegni che ho con l'università e i vari casini e le sfighe nella mia vita, la sto trascurando ma spero che quella troia londinese legga al più presto. Spero che legga che la amo da impazzire e che le voglio un bene così grande che tra poco esplode.
e nulla, che dire? mi piace particolarmente questo capitolo, dove tra l'altro è contenuto il pezzo scelto per la trama.
se ve lo state chiedendo sì, stasera sono una sfigata del venerdì. era partito tutto con: "IT'S FRIDAY BITCHES!!" e poi è arrivato il sonno, la stanchezza e gli istinti omicidi. 
io la chiudo qui e vi lascio a loro, buona lettura.
Alaska




Image and video hosting by TinyPic


 
 
"dicono di noi che siam satelliti impazziti alla ricerca di un pianeta nuovo, 
per ricominciare e coltivare i sogni che sono svaniti e son rimasti intrappolati
in mille pagine, pronti per rinascere".



 
 
Pictures of you
capitolo cinque – dreamers

 
È uno di quei rari momenti in cui Malia Fitz e Bethany Hines, sedute vicine ad un tavolo della biblioteca della Tallahassee High School, sono in silenzio. Malia sta riassumendo una pagina del libro di chimica, sorseggiando di tanto in tanto il suo caffelatte. Mentre Beth si sta limando le unghie, con gli occhiali da sole Fendi calati sugli occhi.
Niall Horan le nota subito, quando entra nella biblioteca. Biblioteca poi, tutti gli studenti del liceo la chiamano così, ma non rispecchia di certo il significato puro del concetto di biblioteca: lì tutti fanno quello che gli pare, non rispettano il divieto di parola e quel luogo viene usato più come spazio d’incontro, che come rifugio dove poter studiare tranquillamente.
“Ragazze – fa, raggiungendole – ma siete davvero voi?”
Si stringe lo zaino in spalla, mentre le guarda un po’ sconcertato.
“Siediti, Horan – gli suggerisce Beth, sospirando – io e te dobbiamo parlare”
“Senti, non voglio prendermi nessuna colpa per quello che è successo alla festa e non ho intenzione di..” comincia.
“Niall – lo interrompe subito la bionda, portandosi gli occhiali sulla testa e smettendo di limarsi le unghie – volevo parlarti proprio di questo, ma non ho intenzione di incolparti di nulla”
L’irlandese aggrotta le sopracciglia, ancora confuso dal suo comportamento, prendendo posto a fianco a lei.
“Sicura di sentirti bene, Beth?”
“Mai sentita meglio”
“E come mai sei così serena?” chiede, passandosi una mano tra i capelli.
“È un periodo – fa, stringendosi nelle spalle – volevo ringraziarti per tutto quello che hai fatto per me e per la festa, e dirti che non è colpa tua se quella che hai invitato è una stronza sfascia famiglie”
Niall non può fare a meno di sfoggiare ancora una volta un’espressione confusa e sconcertata, ma poi lascia perdere, ‘che Bethany così di buon umore capita una volta l’anno, e non è il caso di farle perdere le staffe.
“In realtà l’ha invitata Malia – la corregge – a proposito, è viva?” chiede, indicandola con il pollice, seduta di fronte a loro.
Beth si stringe nelle spalle, riprendendo a limarsi le unghie, accavallando le gambe. La mora, di tutta risposta, alza la testa dal suo quaderno e fa oscillare la sua coda alta a destra e a sinistra.
“Oh, ciao Niall – lo saluta, afferrando il suo caffellatte – quando sei arrivato?”
“Scherzi, vero?” le domanda, il biondo.
“No, perché?” chiede di rimando, ingenuamente.
Allora Niall si volta verso Bethany, chiedendole una spiegazione.
“Domani ha un’interrogazione di chimica – risponde, senza alzare lo sguardo dalle sue unghie – ed un compito in classe di algebra”
“Oh – commenta Niall – beh, sei noiosa comunque”
“Ti ringrazio” fa Malia, continuando a scrivere, mostrandogli un sorriso falso.
“Non c’è di che – risponde a tono l’irlandese – allora, com’è andata con Zayn?”
“Andata cosa?” finge.
“Non ci sperare, Horan – lo avvisa, Beth – non ti dirà nulla, non ha aperto bocca neanche con me, lo sai quanto la Fitz possa essere riservata e rompi coglioni, quando le piacciono davvero”
“Ecco perché tutta la scuola sa di lei e Louis” commenta Niall, malignamente.
Il fatto è che Niall Horan spesso e volentieri non pensa, prima di parlare. Malia lo sa, ma ciò non toglie il fatto che l’irlandese, si meriti uno schiaffo sul braccio.
“Sta’ zitto, folletto” lo canzona, la mora.
Bethany ride, estraendo una boccetta di smalto rosa antico dalla borsa.
“Scusami piccola, dicevo per dire” le risponde Niall, alzando le mani come a chiedere scusa.
“Certo, come no..”
I ragazzi restano in silenzio per qualche istante: Malia continua con il suo studio, Bethany si concentra sull’anulare, che lo dice sempre, è il dito che la manda più in confusione, e Niall si appoggia tranquillo allo schienale della sua sedia, guardandosi intorno.
“Parli del diavolo” dice poi Niall.
Bethany si limita a chiedergli di che stia parlando, distratta, mentre Malia alza ancora una volta la testa, di scatto, trovandosi davanti Louis Tomlinson in canottiera e jeans scuri.
“Ciao ragazzi – li saluta – Niall, Beth.. – il biondo gli risponde con un cenno del capo e Bethany alza la mano che non sta pitturando con lo smalto – e Malia” fa, puntandole poi gli occhi addosso.
La mora resta a boccheggiare, con la penna in mano e qualche capello che le è sfuggito dalla coda, quella mattina, mentre era di fretta. Louis scosta lo sguardo, stringendo al petto i libri che tiene in mano.
“Vado in classe – dice poi – ci vediamo dopo”
I ragazzi lo guardano allontanarsi verso l’uscita della biblioteca e Malia non sa che fare, tentenna un po’, non sa se seguirlo o starsene lì, mandando tutto al diavolo. Ma pensandoci si rende conto che si è stancata di mandare tutto al diavolo, di essere lei la causa della fine di ogni suo rapporto personale, chi se ne importa se non durerà per sempre e se Louis non è l’uomo della sua vita.
Così chiude il libro di chimica ed il quaderno, afferra la sua borsa frangiata nera e senza degnare né di un saluto né di una spiegazione i due biondi, corre dietro Louis.
“Ehi, Lou, aspetta!” urla.
Il ragazzo si ferma qualche passo dopo aver sorpassato la soglia della biblioteca, voltandosi verso di lei.
“Che c’è?”
Malia non sa che dire, non aveva un piano in mente quando ha iniziato a seguirlo. Anzi, non sa neanche perché debba essere lei a seguirlo, quando è stato lui a comportarsi in quel modo alla festa.
“Chi era quella?”
E nonostante fosse l’ultima cosa che avrebbe voluto chiedergli, la curiosità è talmente forte che il suo inconscio ha la meglio su di lei.
“Quella chi?” chiede allora Louis, spaesato.
“Quella della festa”
Il ragazzo occhi – cielo la guarda senza nascondere un sorriso compiaciuto, che si era tanto chiesto se la Fitz se ne fosse accorta, oppure no.
“E tu che ne sai? Sei sparita con quel Malik tutta la sera”
Ma continua a recitare la parte di quello sostenuto, ‘che Louis Tomlinson sa bene che è l’unica cosa capace di far crollare Malia.
“Hai dimenticato la parte in cui finisco in piscina”
“E credi davvero che mi sarei mai perso una scenata di BethZilla? – chiede retorico ed anche un po’ divertito, lasciando trapelare qualche emozione dalla sua maschera di cera – sai che è una delle cinque cose che amo di più”
Malia ride, trascinando Louis con sé, nonostante tutto.
“Ed in queste cinque cose compare anche studiare storia con me?”
Louis la guarda, cercando di non perdersi nell’innocenza che trabocca da quei grandi occhi scuri. Non è capace di nascondere un sorriso, mentre annuisce piano.
“Ovviamente, fiorellino”. 
 
 
 
C’è qualcosa nell’arte, che ha sempre attratto Malia da morire. Non sa neanche lei cosa sia, non sa nemmeno quale tipo di arte preferisca: se la poesia, la letteratura, la pittura, il teatro, la fotografia.. non lo sa, sa solo che l’arte l’affascina.
“Fitz – inizia Harry, sedendole a fianco – buongiorno a te”
Malia si volta verso il suo migliore amico, mentre insieme occupano l’ultimo banco della fila di destra, quello vicino alla finestra.
“Buongiorno riccioli d’oro – lo saluta a sua volta – hai visto Liam? Di solito non è mai in ritardo”
“Ma come non lo sai? – le chiede Harry, stranito – Liam è partito ieri sera, è andato a Miami da Leila”
“Oh, la principessa Leila!”
“Sì, e Luke Skywalker” la prende in giro lui, ridendo sotto i baffi.
“Cretino – bercia Malia – mi manca Leila, dovremmo andare a trovarla anche noi”
“Sì ma, credo non sia l’unico motivo per cui Liam sia andato a Miami” ragiona Harry, con lo sguardo fisso alla lavagna, dove Miss Beckwith sta scrivendo il numero della pagina a cui aprire il libro di storia dell’arte.
Leila Donovan è la fidanzata storica di Liam Payne, vive a Miami ed i due si erano conosciuti durante una vacanza dei ragazzi nella soleggiata e calda cittadina della Florida. Da lì, non si erano più mollati.
“E perché?”
Harry si stringe nelle spalle, appoggiando entrambe le braccia al banco.
“Non lo so – dice infine – ho avuto questa sensazione”
“Fai il mago adesso?” lo prende in giro Malia, mentre rosicchia il tappo della sua penna nera.
Harry la guarda male, mantenendo però un sorriso divertito sulle labbra.
“E tu, fiorellino? – la canzona – hai più parlato con il coach?”
Malia scuote la testa, tornando immediatamente seria.
“No – lo informa – ammetto di averci pensato davvero poco, con la storia di Bethany che decide di fare la pazza isterica alla festa ed il documentario di Yago, non ho avuto tempo di pensare anche al mio futuro”
Malia lo dice come se fosse una cosa da nulla: “pensare al mio futuro”. Ma lei ne è cosciente, è cosciente del fatto che ci stia dando davvero poco peso. Il fatto è che ha paura, una paura fottuta di prendere la scelta sbagliata che la condizionerà per tutta la vita.
“Non hai avuto tempo – ripete Harry – sicura che sia così?”
Malia non osa guardarlo negli occhi, tiene lo sguardo puntato sulle parole scritte fittamente sul suo libro, ‘che Chagall sembra essere diventato improvvisamente interessante per lei. Sa che Harry Styles la conosce a fondo e non può davvero mentirgli.
“No ma non mi va di parlarne” fa, sbrigativa.
“Come vuoi – l’asseconda – e quel Malik? Che mi dici di lui?”
Malia inarca entrambe le sopracciglia, sorpresa che gliene stia parlando anche lui.
“Tu e Louis vi siete alleati con Beth per sapere qualcosa?”
“No – Harry scuote la testa, sorridendo vagamente – se posso immaginare la tortura che ti abbia inflitto la mia ragazza, non sapevo che anche Tomlinson ti avesse chiesto di Zayn”
“Già.. - conferma Malia – ma non parliamo sempre di me, dimmi di te, Styles, ancora convinto d’iscriverti alla Florida State University?”
I ragazzi: Liam, Niall, Louis, Harry, Malia ed alla fine si era convinta anche Bethany, erano tutti sicuri di andare insieme alla Florida State University. Ma il sorriso sornione sulle labbra del capitano degli Sharks, fa inarcare scetticamente il sopracciglio di Malia.
“Che significa quel sorrisino?”
Harry ride, attento a non farsi beccare dalla professoressa Beckwith.
“Questo sabato per la partita ci saranno degli osservatori”
“Ah, davvero?” chiede Malia, sorpresa.
“Mali, ma dov’eri all’ultimo allenamento mentre il mister parlava per mezz’ora degli osservatori dei Lakers?” domanda lui.
“I Lakers? – chiede la Fitz, sorpresa – ma Harry, è il tuo sogno!”
“Lo so – annuisce il ragazzo, sorridendo come un bambino – quindi no, Malia, non sono più sicuro di iscrivermi alla Florida State University”
Malia è felice per il suo migliore amico, davvero molto, ma questa storia dei Lakers le fa pensare ancora di più a come tutti i suoi amici abbiano un progetto, mentre lei non è più sicura di nulla. La campanella suona e la Beckwith apre la porta dell’aula, salutando i ragazzi, mentre Harry infila sotto il braccio il suo libro. Malia sta per fare lo stesso ed uscire tranquillamente insieme a lui, ma vede di sfuggita un paio di occhi azzurri che sa perfettamente a chi appartengono, e lei deve assolutamente parlare con quella ragazza.
“Harry – fa Malia, posandogli una mano sul braccio e tenendo lo sguardo fisso su di lei – vai tu in mensa dagli altri, io ti raggiungo subito”
“Okay”
La mora si allontana velocemente verso gli armadietti.
“Ciao!” saluta, arrivando trafelata di fronte ad Angelique.
“Malia – fa, sconcertata davanti alla coda alta ormai disfatta della ragazza – tutto bene?” chiede, divertita, mentre sbatte l’anta dell’armadietto.
“Sì, benissimo – risponde, con un sorriso – volevo parlarti”
“Dimmi pure”
Angelique ha sempre quell’aria calma e pacata, come se niente possa mai scalfirla.
“Si tratta di quello che è successo alla festa..” comincia, mentre prendono a camminare fianco a fianco verso la mensa.
“Oh, mi dispiace di averla rovinata”
“No, non scusarti, non è colpa tua – si affretta a dire Malia – in realtà credo che la colpa sia stata prima di tutto mia”
“Tua? E come? Sei finita in piscina!” le ricorda.
“Già – fa Malia, ridendo vagamente – ma il punto è che non avrei mai dovuto forzarti a venire accompagnata da Niall”
Angelique sorride, fermandosi davanti all’entrata della mensa.
“Malia, tranquilla, stavi pensando al tuo amico – inizia, comprensiva – e volevi che io partecipassi ad una festa, visto che sono arrivata da poco e ancora non ho amici”
“Hai me, però” le fa notare la mora, con un sorriso incoraggiante sulle labbra.
Angelique guarda dietro le spalle di Malia, aggrottando le sopracciglia.
“Non credo che lei sia d’accordo”
La Fitz si volta nella direzione dello sguardo di Angelique, notando a sua volta la sua migliore amica che, seduta a fianco a Louis, la sta decisamente fulminando con lo sguardo.
“Bethany ti chiederà scusa” liquida il tutto, tornando a guardare la ragazza di fronte a lei.
“Io non credo” ribatte.
“Lo farà – replica Malia, decisa – volente o nolente, fidati di me”
Allora Angelique si convince e sorride, sollevata.
“Grazie, Malia, davvero”
“Figurati – minimizza lei – amiche?”
“Amiche”.
 
 
 
 
Bethany Hines sta facendo zapping alla tv con il telecomando, annoiata e con una sigaretta tra le dita. A fianco a lei, Yago Fitzgerald monta le riprese con il suo MacBook.
“Ciao stronzi!” li saluta allegra Malia.
Beth scosta subito lo sguardo dalla televisione, puntandole gli occhi addosso.
“Ciao Fitz – fa, passandosi una mano tra i lunghi capelli biondi – che facevi con Angelique all’ora di pranzo?”
Malia rotea gli occhi al cielo, rubando una sigaretta dal pacchetto di Marlboro. Lei, suo fratello e Bethany da quando vivono insieme hanno deciso di fare una specie di società per azioni di sigarette, comprando venti pacchetti a settimana per usarli tutti insieme.
“Chiarivo – fa sbrigativa, accendendo la sigaretta e correndo sulle scale – ah, le ho detto che ti scuserai con lei”
Beth sgrana gli occhi, alzandosi un po’ con la schiena.
“Cos’hai fatto?!” domanda, sconcertata.
“Tra poco arriva Louis – ma Malia cambia argomento, ignorandola – ditegli che lo aspetto nella mia camera”
Yago, che fino ad all’ora non aveva prestato la minima attenzione alle due troppo occupato nel suo lavoro, alza la testa di scatto dal suo portatile.
“Amalia Fitzgerald” tuona.
“Non avrei saputo dirlo meglio – lo interrompe Beth – falle il culo, Fitz senior!”
Yago si alza dal divano, sistemandosi lo snapback ed avvicinandosi alla sorella.
“Louis Tomlinson non entrerà in casa mia”
“Troppo tardi” fa proprio Louis, appena entrato.
Yago lo guarda, serrando la mascella.
“Qualcuno mi spiega perché non chiudiamo mai la porta d’ingresso?” chiede poi, alle sue coinquiline.
Beth alza le mani, spegnendo la tele e prendendo la scorta di erba dal tavolo, decisa a rollarsi uno spinello.
“Io me ne lavo le mani – dice – e dovresti farlo anche tu, avanti Yago smezziamoci questa canna”
“Già – interviene Louis, muovendosi verso le scale per raggiungere Malia – e comunque, Fitzgerald, non riusciresti a tenermi lontano da tua sorella neanche se la blindassi, quella porta”
Yago stringe i pugni, sedendosi arreso sul divano con Bethany.
“Attento a quello che fai – lo mette in guardia, poi – i muri non sono così spessi come sembra”
“Sta’ tranquillo, genio del cinema – lo canzona – sono qui per studiare storia”
Il ghigno sulle labbra di Louis non convince affatto Yago, ma non può farci nulla: conosce sua sorella e sa bene che non smetterà mai, prima di sbattere ancora il naso contro la realtà. 
 
Infatti, a meno che “studiare storia” non equivalga a Malia stesa sul corpo di Louis coperta solo dal flebile lenzuolo bianco del suo letto, le supposizioni di Yago erano più che giuste.
“Tuo fratello mi odia” sentenzia Louis, accarezzandole piano la schiena nuda.
“Mio fratello non ti odia – lo corregge Malia – lui si preoccupa”
“E per cosa?”
“Per me, no?” risponde ovvia.
Louis allora sospira, alzandosi per recuperare la busta del tabacco dalla tasca posteriore dei suoi jeans.
“Non mi piace essere dipinto come Satana” le fa presente, tornando a letto.
Malia si accoccola a lui, facendo sì che Louis la stringa al suo petto.
“Infatti non ti dipinge così”
“Sei stata tu a non partire con me per Barcellona”
“Lo so e non mi piace parlarne” liquida il tutto Malia, con voce potente.
Louis si volta a guardarla, porgendole una sigaretta appena fatta da lui, per poi abbozzare un sorriso divertito.
“Come vuoi, raggio di sole – fa poi – l’importante è che tu adesso sia qui con me”
Malia annuisce, prendendo la prima boccata di fumo.
“Già”
“Mi piace il rapporto che abbiamo adesso – le dice – dovremmo studiare storia insieme molto più spesso, sai?”
Louis gioca, pizzicandole una guancia.
“Sei un cretino, Tomlinson, ricordati che io sono la regina degli Sharks”
“Oh, ma certo, chiedo scusa – finge, alzando le mani – e la regina degli Sharks pensa di farci vincere contro Gainesville, questo sabato?”
Malia torna subito seria, mentre gioca con le dita lunghe di Louis.
“Mali? Che c’è?”
Ma lui se ne accorge subito, ‘che i cambiamenti repentini d’umore di Malia Fitz sono così talmente notevoli che anche un cieco ci farebbe caso.
“Niente – minimizza, sorridendogli e lasciandogli un bacio sulle labbra –certo che vinceremo contro Gainesville, quegli stronzi non ne hanno mai abbastanza”
Non ha più voglia di parlarne o anche solo pensarci, si risolverà i complessi interiori relativi al suo futuro quando sarà pronta. E lì, nuda nel suo letto al fianco di Louis Tomlinson, non si sente affatto pronta.
“Così ti voglio”
Il bacio che si scambiano ha tutta l’aria di tramutarsi in qualcosa di più, fino a che il campanello dei Fitzgerald non prende a trillare incessantemente. Al che Malia è costretta ad allontanarsi scocciata da Louis.
“Ma dove sono quei due coglioni di Beth e Yago..?” brontola, facendo per alzarsi.
Ma Louis la blocca, infilandosi velocemente i boxer.
“Ci penso io – dice, muovendosi verso la porta – tu aspettami qui” conclude, con un occhiolino.
Malia allora aspetta, ma le viene sete, quindi infila la canottiera dei Boston Celtics di Louis e scende per raggiungere la cucina. Ma quando vede quel viso dietro le spalle del suo amico, sulla porta, li raggiunge.
“Zayn..” fa, sorpresa.
Lui la guarda, o meglio, la squadra da capo a piedi: si sofferma sulla coda scompigliata, sul rossetto sbavato, la canottiera extra large che di certo non può essere sua e poi sui piedi scalzi.
“Torna dentro, Lou, ci penso io”
Malia chiude la porta, incrociando le braccia sotto il seno e cercando di sostenere lo sguardo di Zayn, quasi divertito, ma non del tutto: c’è una seconda emozione che la ragazza non riesce ad identificare.
“Cosa ci fai qui?”
“Non lo so - risponde di getto – volevo solo salutarti, ma è un brutto momento, mi pare”
Malia boccheggia, senza sapere cosa dire.
“Tolgo il disturbo” così lui la precede.
Zayn fa per andarsene, ma poi ci pensa un attimo e torna indietro.
“Comunque fai i complimenti al tuo ragazzo, anche io tifo Celtics”
“Louis non è il mio ragazzo” ribatte Malia.
“Lo so – fa Zayn – ma evidentemente avete risolto quella questione di Barcellona”
Malia lo guarda stupita.
“Te lo ricordi?”
“Ma cosa credi, Malia? – domanda, quasi offeso – che fossi lì con te ad una cazzo di festa di liceali solo per portarti a letto?”
La mora non sa cosa dire, è senza parole.
“Non lo so”
E avrebbe voluto dirgli tantissime cose diverse, fargli un discorso di due ore, forse chiedergli anche scusa ma le esce solo quello.
“Non ho bisogno di rimorchiare ragazzine, per scopare” la mette al corrente.
“E allora perché eri lì con me?” gli domanda, curiosa.
Zayn la guarda, adesso sembra lui quello senza parole, finalmente Malia lo vede senza risposta pronta.
“Senti, non lo so neanche io – sbotta, infine – facciamo come se non ci fossimo mai incontrati, tu alla tua vita ed io alla mia, d’accordo?”
Malia non lo sa se è d’accordo, Zayn è l’unica cosa del suo presente che non le mette paura riguardo al suo futuro. È così ignoto, così da scoprire, così misterioso, ma comunque solo la sua presenza le infonde una calma quasi sorprendente.
Però annuisce, e lo lascia andare.
“D’accordo”.

 



Image and video hosting by TinyPic





Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** aeroporto ***




hola bonitas!
lo spagnolo è sempre stato una costante della mia vita e credo che sempre lo sarà.
la storia mi sta riprendendo davvero molto, quindi continuo a pubblicare e scrivere regolarmente.
non ho molto da dire, in realtà. questo capitolo è un pò il vero inizio di tutto, ci sono alcuni riferimenti che capirete solo più tardi, andando avanti con la lettura della storia. ma se avete dei sospetti su qualcosa, ditemelo pure.
e nulla, che dire ancora? sono molto legata a questi personaggi, soprattutto a Bethany e Malia. adoro la loro amicizia.
non so se l'ho già detto, ma se trovate qualche somiglianza con la serie tv 90210 sì, mi sono ispirata anche a quella.
okay, vado, buona lettura chicas.
besitos, alaskha. 



Image and video hosting by TinyPic


 
"the story strats laying in the dark with someone new". 

 
Pictures of you
capitolo sei – aeroporto 


In biblioteca ci sono già tutti: Niall sta sfogliando distrattamente il libro di geografia, Liam è appena tornato da Miami ed a suggerirlo è la sua abbronzatura, Harry e Bethany stanno parlando animatamente di chissà cosa e Louis smanetta con il suo iPhone. Malia Fitzgerald ha appena sorpassato la soglia della biblioteca, con il suo skateboard. 
“Fitz, lo skate!” la riprende bonariamente il coach Anderson.
Malia gli sorride, sistemandosi la tavola dello skateboard sotto braccio ed imitando un saluto al generale.
“Scusi, mister”
L’allenatore alza una mano stretta a pugno, e Malia fa lo stesso, facendole scontrare. Dopodiché raggiunge i suoi amici, prendendo posto tra Harry e Louis.
“Ciao fiorellino” la saluta Niall, per primo.
“Ciao Horan – ricambia lei, rubando lo snapback dalla testa di Louis – ti prepari per un test?” chiede, indicando il testo di geografia davanti a lui.
Niall si stringe nelle spalle, chiudendo il libro.
“Ci provavo – risponde – e il tuo compito di algebra?”
“Una C”
“Meglio di nulla” aggiunge Liam.
“Certo – commenta Malia – disse quello che se ne va una settimana a Miami a prendere il sole abbandonando tutti noi alla noiosissima monotonia della capitale”
Liam inarca un sopracciglio, stupito dal suo tono.
“Wow – interviene Beth – non posso ignorare l’acidità della mia migliore amica ancora per molto”
Malia sorride falsamente, in direzione della bionda.
“È per quello che è successo con Zayn?” domanda Harry, senza ragionare.
“Cos’è successo con Zayn?” chiede ancora Liam.
Malia aggrotta le sopracciglia, confusa, ma poi fa due più due e non ci mette molto a tirare uno schiaffo sul braccio di Louis, coperto dalla manica della sua giacca di jeans.
“Cosa fai, fiorellino?” le chiede, stranito.
“Hai detto a tutti di quello che è successo con Zayn l’altro giorno?”
Louis guarda Malia, confuso.
“E allora? – fa, anche vagamente irritato – che t’importa di lui?”
La mora sbuffa, cercando di contenere la rabbia.
“Dovevi per forza renderlo pubblico?”
“Calma, Mali – interviene allora Harry – fa niente, lo sappiamo solo noi”
“Già troppo” commenta, quasi sottovoce.
Al tavolo cala il silenzio, ‘che Malia raramente si comporta così con i suoi amici. Avrebbe quasi voglia di alzarsi, recuperare il suo skateboard ed andarsene sulle sue converse nere, ma Aria Stanford, il capitano delle cheerleaders, è più veloce di lei.
“Per voi, Sharks – fa, sbattendo dei volantini sul loro tavolo – spero di vedervi tutti al ballo d’inizio semestre”
L’ultima frase la dice guardando Niall, per poi sparire nella sua gonnellina a balze blu, gialla e bianca, i colori dei Florida Sharks.
“Qualcuno ha fatto colpo!” esclama poi Louis, riferendosi a Niall.
L’irlandese sorride sotto i baffi, facendo finta di leggere uno dei volantini lasciati da Aria.
“Mi fa venire il voltastomaco – sentenzia Bethany, passandosi una mano tra i capelli – quella sorride più spesso del joker”
“Dovresti vestirti così anche tu – le dice Harry, lasciandole un bacio all’angolo della bocca – saresti sexy, sai?”
“Non indosserei quei colori neanche sotto minaccia internazionale” lo mette al corrente.
“E allora perché sei nelle cheerleaders?” le chiede Niall, confuso.
“Per i crediti extra, mi sembra ovvio”
Niall annuisce, ancora pensieroso, comunque.
“Liam, credi che Leila verrà qui a Tallahassee per il ballo?” chiede poi Malia.
“Wow, Fitz, allora non esce solo veleno dalla tua bocca, oggi..” fa Bethany.
Malia la fulmina con lo sguardo, mentre Harry soffoca una risatina.
“Potrebbe provarci - le risponde poi Liam, stringendosi nelle spalle – le mancate molto tutti quanti”
“E lei manca a noi – dice Louis, prima di tirare una pacca sulla spalla di Niall – e tu inviterai il capitano delle cheerleaders Aria Stanford, Horan?”
Niall sta per rispondere, togliendo la mano di Louis dalla sua spalla, ma Bethany è più veloce dell’irlandese.
“Ah, di sicuro c’è che non inviterà Angelique – afferma – nossignore, non ce la voglio con uno che a mensa si siede al mio stesso tavolo”
“Ti ringrazio per minimizzare così il mio ruolo nella tua vita, Hines” fa Niall.
“Non c’è di che, tesoro” risponde lei ironica, lanciandogli un bacio.
“Parli del diavolo” dice poi Harry.
Nessuno fa in tempo a chiedergli a cosa si riferisca, che una voce candida s’insinua tra loro.
“Ehi, ciao a tutti ragazzi!”
“Ciao Angel – fa Louis, per primo – qualche problema se ti chiamo Angel?”
La Smith sorride timidamente, arrossendo un po’, sotto lo sguardo degli occhi – cielo di Louis Tomlinson.
“No, nessuno – dice poi – non mi avevano mai dato un soprannome”
Bethany sbuffa, voltando il viso, così da nascondersi tra i capelli di Harry.
“Fraternizza con il nemico” sussurra, al suo ragazzo.
“Smettila di fare la stronza - gli risponde lui, baciandole la guancia – che hai lì?” chiede poi ad Angelique, indicando il sacchetto che tiene tra le mani.
“Oh, sono per voi!” dice, come se se ne fosse magicamente ricordata.
Angelique sistema il sacchetto sul tavolo, mostrando dei cupcakes all’interno di esso.
“Smith, sei la migliore” sentenzia Niall, afferrandone uno con glassa al cioccolato.
Ma Malia glielo ruba dalle mani, rimettendolo al suo posto.
“Ma che cazzo fai, Fitz? Capisco che tu sia un po’ scossa, ma che c’entriamo il mio stomaco ed io?” replica Niall.
“Prima Bethany chiederà scusa, non è vero Bethany?” chiede Malia, guardando la sua migliore amica con un sorriso che dovrebbe essere angelico.
Beth sgrana gli occhi, stupita, non ci crede che sia stata proprio la sua partner in crime di una vita a tenderle quel tranello.
“Tu..” comincia, puntandole un dito contro.
Malia sa perfettamente quanto Bethany odi chiedere scusa anche quando è dalla parte del torto, ma vuole che in qualche modo le due vadano d’accordo.
“Io cosa? – la interrompe, la mora – forza Betty, so che puoi farlo”
Niall la sta guardando con occhi imploranti e mentre Liam e Louis si stanno trattenendo dallo scoppiare a ridere, Harry le sussurra all’orecchio: “Avanti topina, fallo per me”.
Allora Beth sbuffa e: “Sia chiaro che lo faccio solo per il mio fidanzato e perché mi sono stancata di essere fissata in questo modo da Horan – dice – scusami, Angelique, d’accordo? Mi dispiace che tu ci abbia provato con l’uomo sbagliato, ovvero il mio”
“Ma..? - la Smith fa per ribellarsi, ma lo sguardo supplicante di Malia sembra convincerla – d’accordo, come ti pare, scuse accettate” fa, contro voglia, mentre la mora la ringrazia con un sorriso riconoscente.
 “Adesso possiamo mangiare?” chiede Niall, impaziente.
“Ingozzati pure, Irlanda” dice Liam.
Louis invita Angelique a sedersi con loro, mentre Malia pensa che è davvero sorprendente quanto dei dolci possano riportare armonia tra due o più persone.
 
 
 
 
Malia Fitzgerald è sotto la doccia da almeno quaranta minuti, ed è sicura che Yago non sia corso di sopra a batterle forte sopra la porta con la mano solo perché lui e Bethany stanno giocando a carte. Quando gli Oreo sono stati sostituiti dai soldi veri, sono cominciati i guai.  Lei aveva tentato più volte di dir loro che il gioco d’azzardo era un problema serio, ma nessuno dei due aveva voluto darle ascolto.
Chiude l’acqua e mette un piede fuori dal box della doccia, avvolgendosi un asciugamano fresco e morbido attorno al corpo. Passa una mano sullo specchio, così da far in modo che il vapore attaccatosi alla superficie di vetro di esso non le dia fastidio. Si studia attentamente, fissandosi negli occhi scuri, a tratti di qualche sfumatura più chiara, dipende dal sole. Alza un angolo della bocca, come ad imitare un sorriso per se stessa, ‘che forse ha trovato la soluzione ad uno dei suoi problemi del momento.
Chiude la porta del bagno alle sue spalle e scende le scale passandosi una mano tra i capelli bagnati. Sorpassa con i piedi scalzi anche l'ultimo gradino e si dirige verso il divano per farsi una sigaretta. Yago e Beth hanno cessato la loro bisca clandestina, probabilmente lui è andato a seguire qualche corso in università.
Malia ha voglia di leggerezza, ha voglia di starsene con Bethany e fumare e prendere in giro le cheerleaders, facendo finta che lei non sia una di loro. Ha voglia di prendere in giro Yago per qualsiasi cosa, concludendo il tutto con una canna rollata da lui stesso, per le sue "bimbe petulanti". Ha voglia di tutto questo, ma sicuramente non ha voglia di Niall Horan stravaccato sulla poltrona del suo salotto, con il MacBook di suo fratello sulle ginocchia, 'che se Yago lo vedesse in quel momento sarebbero solo cazzi per l'irlandese.
"Niall - inizia Malia, stranita - che diavolo ci fai qui? Non ti ho sentito entrare"
"Per forza! - fa lui, senza neanche guardarla - sei stata sotto la doccia per quanto? Un'ora? Dovremo parlarne dei tuoi tempi lunghi, fiorellino"
Malia aggrotta le sopracciglia, spostando le gambe di Bethany dal divano, per farsi spazio.
"Hines, perchè l'irlandese vuole dettare legge in casa nostra?"
Beth si stringe nelle spalle, mentre appoggia i piedi sulle gambe nude della sua migliore amica, messaggiando probabilmente con Harry.
"Dice che verrà a vivere qui" spiega, distratta.
Malia improvvisa una risata, ma quando vede che i suoi amici non le danno corda e nota delle valigie all'ingresso, balza in piedi.
"Cosa? - sbotta - fate sul serio? - chiede, per poi chiudere il portatile sulle gambe di Niall, stanca di essere ignorata - e piantala di smanettare con il MacBook di mio fratello, potrebbe anche ucciderti con un coltello da cucina!"
"Io ho provato ad avvisarlo.." dice Bethany, senza prestare comunque la minima attenzione ai due.
"Sì, immagino quanto tu sia stata convincente, Beth" fa, ironica.
La bionda rotea gli occhi al cielo, mentre Niall cerca di riappropriarsi del portatile, senza successo. Così si alza, arreso a fornire delle spiegazioni a Malia, che se ne sta in piedi davanti a lui, con lo sguardo allucinato.
"Che ti devo dire, Mali? - sbotta poi, allargando le braccia - i miei vendono la casa, tornano in Irlanda"
"Beh? Tornaci anche tu, no?"
Niall la guarda, sconcertato.
"Non fai sul serio, vero?" le chiede poi.
Al che Malia sbuffa, sistemandosi l'asciugamano.
"E la tua soluzione sarebbe trasferirti da noi?" domanda, cercando di capirne di più.
Niall annuisce, grattandosi la guancia.
"Ho pensato - inizia - chi meglio della mia dolce, bellissima e comprensiva amica Malia potrebbe darmi una mano?"
"Piantala di leccare il culo, Horan" lo blocca subito la Fitz, con una mano davanti al suo viso.
"E sei anche sexy, non l'avevo mai notato, sai?"
Niall la squadra da capo a piedi, vestita solo di un asciugamani fin troppo corto e con i capelli lunghi umidi lungo la schiena.
"Ho detto piantala" rimbecca, Malia.
"Dove dovrei andare? - così Niall ricomincia con le sue suppliche - da Harry? Con il suo rapporto quasi maniacale con sua madre? O da Louis? Ha più sorelle che speranze di entrare al college!"
"Dimentichi Liam"
"Liam fa il pendolare da Miami a Tallahassee, non mi va di convivere con i suoi genitori"
Allora Malia sbuffa, stremata.
"D'accordo! - concede poi, arresa - ma non saró io a dirlo a Yago"
"Abbiamo pensato anche a questo - la rassicura Niall - glielo dirà Bethany, sappiamo tutti che a lei non potrà dire di no"
Beth alza il pollice, d'accordo.
"Tu sei sua complice?" chiede la mora, stupita, voltandosi verso di lei.
"E dai Fitz, non ti fa pena? Guardalo, è un clandestino senza dimora!" dice la bionda.
"Fottiti, Hines - bercia Niall, per poi rivolgersi a Malia - ammettilo, fiorellino, sono stati i miei complimenti a farti cedere"
Malia inarca un sopracciglio, spingendo Niall sulla poltrona.
"Horan, quando la mia migliore amica cederà alle lusinghe di uno come te, faró le valigie per andarmene da casa sua in tempo record"
L'irlandese rotea gli occhi al cielo, mentre Malia si muove nuovamente verso le scale.
"Ancora sicuro di voler convivere con lei?" gli chiede, poi.
"Più che sicuro!".
 
 
 
Malia si era messa qualcosa addosso: una maglietta dei Green Day di suo fratello Yago, e Bethany aveva insistito per farle le trecce. Adesso la Fitz sta infornando la seconda teglia di biscotti, mentre la sua migliore amica e l’ultimo acquisto della dimora Fitzgerald, niente di meno che Niall Horan, sono seduti al tavolo della cucina, fumando sigarette e ovviamente giocando a carte.
“Cos’è questo buon profumo? – dice la voce di Yago Fitz, appena tornato dalle lezioni – stiamo ospitando i concorrenti di Masterchef USA?” scherza.
“No – lo informa Beth, scegliendo quale carta buttare – tua sorella ha deciso d’improvvisarsi Joe Bastianich senza neanche spiegarci il perché”
“Joe Bastianich non è uno chef – la coregge Niall, concentrato a sua volta sul gioco – avresti dovuto dire Gordon Ramsay, per esempio”
“Che rompi coglioni – bercia Beth, sorridendo poi a più non posso – beccati questa, signor perfettino! Malia sarà pure la regina degli Sharks, ma io resto la regina indiscussa del poker”
L’irlandese scuote la testa, guardando male la sua avversaria.
“Ciao Horan – fa poi Yago – come mai qui? Ti hanno sfrattato da casa tua?” chiede, ridendo, ignaro di tutto.
Malia si lecca un dito sporco dell’impasto dei suoi biscotti, mentre Niall guarda di sottecchi Bethany, che si accende un’altra sigaretta, tranquilla.
“Ragazzi, perché non ridete? – domanda Yago, stranito – era solo una battuta”
Le sue risate diminuiscono, quando percepisce tutta la serietà regnante nella cucina.
“Beth deve dirti una cosa” si limita a dire Niall, avvicinandosi a Malia, quasi a cercare protezione.
Yago allora la guarda, togliendosi finalmente lo zaino dalle spalle.
“Io ti consiglio di sederti, fratello” fa Malia, controllando i suoi biscotti.
“Mi state spaventando – dice, seguendo il consiglio di sua sorella – cos’è successo?”
Bethany sbuffa, schiacciando la cicca della sigaretta nel posacenere.
“Okay, senza troppi giri di parole – comincia, accavallando le gambe nella direzione di Yago – non so se ti sia reso conto delle valigie all’ingresso”
“Te ne vai?”
“No, tesoro, non disperare – lo rassicura – nessuno se ne andrà”
“E allora?”
“Niall viene a vivere qui”
Bethany sgancia quella bomba come se avesse detto: “Domani mi faccio rossa”, o ancora: “Ho preso una B al test di biologia”. Yago infatti aggrotta le sopracciglia, voltandosi verso sua sorella.
“È vero?” chiede soltanto, indicando Beth con il pollice.
Malia annuisce.
“I genitori di Niall tornano in Irlanda” spiega.
Yago allora sposta lo sguardo proprio su di lui, che sta aspettando una qualsiasi reazione.
“Beh okay – dice poi – ormai mi sono rassegnato all’idea che mia sorella stia riempiendo casa nostra di ragazzini, benvenuto a bordo Horan”
Yago si alza per scambiare un cinque con Niall, che sta guardando Malia e Bethany con gli occhi sgranati, ‘che nessuno di loro tre si aspettava una reazione così tranquilla e pacifica.
“Yago? – lo richiama allora Malia – ma hai sentito quello che ti ha detto Betty? Niall vivrà qui, con noi, io, te Beth e Niall, ti sta bene?”
Il maggiore dei Fitzgerald si stringe nelle spalle.
“Credevate che avrei dato di matto? – chiede, quasi divertito – in realtà sono quasi sollevato, ci voleva un po’ di cromosoma Y”
Niall sorride contento, mentre Malia si accende una sigaretta.
“Ah, Horan – fa poi Bethany, come a ricordarsi di qualcosa – adesso che sei uno dei nostri, dovrai contribuire alla nostra società di sigarette”
“Di che si tratta?” s’informa.
“Ogni settimana compriamo venti pacchetti di sigarette e li usiamo insieme”
“Adesso che ci sei anche tu la quota sale a 25” dice Malia.
“A proposito – interviene Yago, tirando fuori una banconota da dieci dalla tasca dei jeans – il resto della mia parte”
“Ti ringrazio” fa Beth, appuntando qualcosa su un foglio.
“D’accordo” dice allora Niall.
“Ma adesso la domanda più importante è – inizia Yago – perché nel tuo impasto per i biscotti c’è dell’erba, Malia?”
La Fitz si sposta una ciocca di capelli dal viso, mentre toglie dal forno anche la seconda teglia. L’afferra con delle presine e l’appoggia sul tavolo, con la sigaretta quasi del tutto consumata ancora stretta tra le labbra.
“Oggi Angelique ci ha portato dei cupcakes – lo informa – e tutto sembrava come dimenticato, tutta la faccenda della festa, intendo”
“Parla per te” ribatte Bethany.
“Posso assaggiarne uno?” chiede poi Niall, avvicinando la mano ad uno dei biscotti.
“Giù le mani! - esclama Malia, allontanandolo con uno schiaffo sul braccio – questi non sono per voi”
“E per chi?” chiede curioso Yago.
“Sono per Zayn – lo informa – voglio chiedergli scusa”.
 
 
 
 
Ma scusa per cosa?
Malia non lo sa, non dovrebbe neanche sentirsi in colpa perché lei non ha fatto nessun tipo di torto a Zayn. Però chiedere scusa le è sempre sembrato un ottimo modo per seppellire tutte le discordie e ricominciare da capo, ed in quel momento è quello che vuole: ingoiare l’orgoglio e fare il primo passo.
Per questo se ne sta fuori dalla Florida State University con un imbarazzante cestino riesumato dagli oggetti abbandonati di sua madre contenente i suoi biscotti, coperti da un leggero panno bianco. Ha ancora le trecce che le ha fatto Bethany e sta fumando nervosamente una sigaretta, mentre aspetta Zayn.
Uno sciame di studenti si riversa nel cortile del campus del college, e Malia si alza in punta di piedi sulle sue converse per cercare il viso di Zayn. Lo trova con gli occhi socchiusi, a causa del sole accecante di quel giorno, a Tallahassee, ed una sigaretta stretta tra le labbra. La mora butta la sua, andandogli incontro, muovendosi il più velocemente possibile tra tutti quei ragazzi.
“Zayn!” urla poi, per far sì che si volti verso di lei.
Il ragazzo sembra cercarla, tra la folla, come se avesse riconosciuto quella voce e Malia ci spera davvero tanto, che sia proprio così.
“Malia Fitz – fa, una volta averla individuata e raggiunta – che ci fai qui?”
Zayn la squadra, dal suo volto non trapela nessuna emozione: la sta solo guardando.
“Sono per te” dice lei.
“Ti manda la mamma, cappuccetto rosso? – la prende in giro, per il cestino che ha tra le mani – credo tu ti sia persa, per farsi sbranare dal lupo questa non è la strada giusta”
Malia serra la mascella, infastidita dal suo comportamento.
“Senti – comincia – sono qui solo per chiederti scusa e fare una cosa carina per te, non di certo per sentirmi trattare come una bambina”
La ragazza fa per andarsene, amareggiata ed anche triste, ma la mano di Zayn si posa sul suo braccio scoperto dalla t-shirt bianca a mezze maniche che indossa, per trattenerla.
“Aspetta – fa, poi – cos’hai lì?” chiede, curioso, indicando il suo cestino.
“Sono biscotti - risponde Malia – un po’ speciali, in realtà” aggiunge, poi.
Zayn inarca un sopracciglio, alzando il panno ed afferrandone uno.
“Sicura che non mi avvelenerai?”
“Io mi sono fidata di te”
Allora Zayn annuisce e morde il biscotto, masticando lentamente ed assaporando. Dopodiché esala una leggera risata.
“Adesso capisco cosa intendevi con “speciali” – fa, virgolettando il termine – grazie, è un pensiero carino ma – s’interrompe, aggrottando le sopracciglia – posso chiederti perché? E soprattutto, perché sei qui per chiedermi scusa? Mi hai rubato la macchina?” chiede, ironico.
Malia si lecca le labbra, posando il cestino per terra. Scosta per qualche secondo lo sguardo dagli occhi liquidi di Zayn, per poi decidersi a rispondere.
“In realtà sono qui per capire”
“Capire cosa?”
“Il perché della tua reazione, l’altro giorno – spiega – perché te ne sei andato arrabbiato? Che t’importa se Louis è il mio ragazzo oppure no?”
Zayn scuote la testa, sorridendo vagamente. Scosta a sua volta lo sguardo dagli occhi di Malia, ed ancora una volta si stupisce di come quella ragazzina sia riuscita a lasciarlo senza parole.
“Non lo so, Malia – concede poi – non so perché fossi lì, alla tua porta, e non so neanche dirti perché me la sia presa così tanto, quando ho visto quel tipo, Louis, con te”
Malia allora annuisce, vuole evitare di sorridere davanti a lui, per non sentirsi idiota.
“Non stiamo insieme” dice poi, per rassicurarlo.
È Zayn ad annuire, ora, e a lui non importa di sorridere, seppur questo dovesse significare fare la figura dell’idiota.
“Ti va di venire in un posto con me?” le chiede poi.
“Che tipo di posto?” domanda di rimando, curiosa.
“Vieni, ti faccio vedere”.
 
 
 
“Perché siamo all’International Airport?” 
Malia si guarda in giro, mentre cammina su quella che è una piccola collinetta. Zayn le sta davanti, muovendosi esperto in quel luogo, come se fosse una cosa abituale per lui andare lì.
“Vieni – dice, sedendosi sull’erba – siediti qui”
Malia è confusa, ma comunque segue il suo consiglio e lo affianca. Stende le gambe davanti a sé, posando la borsa nera al suo fianco.
“Allora?” domanda, impaziente.
Zayn ridacchia, estraendo una bista di quella che ha tutta l’aria di essere marijuana dalla tasca posteriore dei suoi jeans.
“Sai rollare?” le chiede poi, guardandola, mentre s’infila un filtro dietro l’orecchio.
“Certo che sì! – sbotta Malia, indignata – per chi mi hai preso? Una ragazzina?”
“Non è quello che sei?” domanda Zayn, retorico, con un sorriso furbo sulle labbra.
“Assolutamente no – si ribella, rubandogli le cartine lunghe dalle mani – dammi qua”
Zayn ride vagamente, senza smettere di guardarla.
“Non somigli per niente a tuo fratello” le dice poi, dopo qualche attimo di silenzio.
“Lo prendo come un complimento” fa Malia, concentrata a rollare la canna.
“Siete molto legati?”
“Forse anche troppo – dice, leccando la cartina – Yago si preoccupa molto, per me”
“Allora sarà meglio non dirgli che sei qui, al Tallahassee International Airport, con me – inizia, estraendo un accendino blu dalla tasca – e che ti ho perfino fatto fumare erba”
Malia sorride divertita, mentre brucia l’estremità della canna per poi incastrarsela tra le labbra e prendere un lungo tiro da essa.
“Io e Yago fumiamo regolarmente insieme – lo mette al corrente – non devi conoscerlo bene”
Zayn afferra lo spinello che Malia gli sta porgendo, guardando dritto davanti a sé.
“No, in effetti non conosco granché bene Yago Fitz – fa, fumando – o almeno, quanto basta per sapere che anche lui preferisce solo Fitz, al suo lungo cognome”
Malia ride, appoggiando le mani sull’erba secca.
“E che mi dici di te?” chiede poi, guardandolo.
Zayn si stringe nelle spalle, porgendole nuovamente la canna.
“Studio alla Florida State University”
“E questo lo so – fa, ovvia – ma cosa?”
“Fotografia” risponde, guardando in alto, verso il cielo.
“Oh, figo, no?” domanda Malia, senza sapere realmente cosa dire.
“Certo, è molto figo – risponde lui, divertito – e tu? Ho sentito che alcuni ragazzi presenti alla festa della tua amica Bethany ti chiamavano regina degli Sharks”
Malia abbassa lo sguardo, prendendo un altro lungo tiro dalla canna che stanno condividendo.
“Non so se mi va di parlare della regina degli Sharks” confessa poi.
“Ma non sei tu?” chiede Zayn, leggermente spaesato.
“Sì – ammette poi, annuendo – cioè, non sono mai stata convinta al 100% di meritare esattamente questo titolo, ma a quanto pare sono io” conclude, guardandolo.
Malia trova gli occhi di Zayn quasi ad aspettarla, come se non volessero altro che lei voltasse il viso, per far sì che i loro sguardi s’incontrassero.
“Devi essere davvero molto brava, allora” commenta poi Zayn.
La ragazza si stringe nelle spalle, sentendo ancora su di sé la sensazione della prima volta che gli occhi di Zayn si erano posati su di lei. Sentiva come se quello sguardo potesse in qualche modo violarla, scavare così a fondo dentro di sé da scoprire cose che magari nemmeno lei conosceva ancora.
“Sabato c’è la prima partita di campionato – lo informa – ti andrebbe di venire a giudicare tu stesso?”
“Se davvero sei la stella dei Florida Sharks come dice Yago? – domanda, mentre Malia annuisce – d’accordo, vengo”
“Davvero?”
Malia è un po’ sorpresa, che Zayn Malik abbia accettato la sua proposta. Le sembra sempre così lontano dal suo mondo e da quello dei suoi amici, così su un altro pianeta. Come se non gl’importasse nulla di essere come gli altri o, quantomeno, accettato.
“Perché ti stupisci?”
“Non lo so” fa la ragazza, porgendogli gli ultimi tiri di canna.
Zayn sta per dire qualcosa, quando viene improvvisamente colto da un attacco di tosse.
“Zayn? Ti senti bene?” domanda Malia, un po’ allarmata.
Lui annuisce, smettendo a fatica di tossire.
“Questa roba mi ucciderà prima o poi” dice infine, con voce roca.
Malia scoppia a ridere, stendendosi sull’erba.
“Reggi davvero così poco? – gli chiede, stranita – chi è il ragazzino, adesso?”
“Sempre tu, superstar” fa, imitandola.
Malia ride ancora, inclinando la testa verso destra, per guardarlo.
“E comunque devi essere messo molto peggio di me, per notare qualcosa di straordinario in questo posto” gli fa notare.
“Tu non hai molta pazienza, non è vero straniera? – domanda, per poi controllare l’orario sul suo telefono – beh, sei fortunata, è quasi ora”
“Ma per cosa?” chiede Malia, sempre più confusa.
“Adesso vedrai – le dice, con un mezzo sorriso – resta sdraiata”
Malia non fa in tempo a dire nient’altro, che un aereo appena decollato vola proprio sopra le loro teste. La folata di vento che la travolge la fa sentire così viva e libera capace da farla urlare.
“Wow! – esclama – ancora!”
Zayn scoppia a ridere.
“Hai visto?” chiede.
“È l’esperienza più straordinaria che io abbia mai.. oddio, non riesco neanche a parlare!”
“È proprio questo lo scopo, Malia – le dice Zayn – dimenticarsi anche per un solo istante di tutto il resto”.

 
 
 
 
 
 
 
 

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** fantasy island ***





ciao bamboline!
ecco per voi il settimo capitolo della mia 'pictures of you'. cosa c'è da dire? in realtà non molto, non so mai cosa dire ahah
sono malata, appena rientrata dal parco con i miei amici disagiati ed esclusi dalla società e nulla, ho deciso di postare il capitolo
sono contenta nonostante tutto di questa storia, sto migliorando con la scrittura e anche come persona
non so davvero più cosa dire quindi perdonatemi per questo angolo autrice pietoso.
vi voglio sempre bene, alaskha. 




Image and video hosting by TinyPic



"i don't know if you were looking at me or not,
you probably smile like that all the time."



 
Pictures of you
capitolo sette – fantasy island
 
“Caffè nero senza zucchero in tazza grande per Bethany e latte caldo alla cannella con un pizzico di cacao per Malia – recita a memoria Diego Perez, dietro al bancone del bar – ragazze se non vi conoscessi, direi senz’altro che due persone diverse come voi non potrebbero essere così amiche come lo siete voi”
Beth sorride, sedendosi su uno degli sgabelli alti del Casablanca, ‘che quando le due non sono in ritardo per la scuola passano sempre a fare colazione da Diego.
“Io e la Fitz ci completiamo”
“Ma certo - fa il barista, posando rispettivamente la tazza di fronte a Bethany ed il lungo bicchiere a Malia – credo che la regina degli Sharks sia molto presa, in questo momento”
“Già..”  commenta Beth, guardandola con un sopracciglio inarcato, scettica.
Malia sta digitando messaggini sul suo iPhone sorridendo come un’ebete davanti allo schermo da quando si è svegliata.
“Lei e Louis sono tornati insieme?” le domanda poi Diego, come se Malia non fosse lì, armeggiando con delle tazzine.
“Che io sappia no – risponde Bethany, stringendosi nelle spalle – ma dalla sua espressione direi che mi sono persa qualcosa”
Ma la mora non ne vuole sapere di dare loro ascolto, così Beth ricorre alle maniere pesanti e: “Ommioddio, ma quello è Marcus Smart! Il playmaker dei Boston Celtics!”.
Diego scuote la testa, ridendo delle due ragazze, soprattutto quando Malia quasi lancia il suo telefono sul bancone e si alza di scatto dallo sgabello.
“Ma che cazzo dici, Betty? Oddio! – esclama, eccitata – voglio farmi autografare lo skate e.. – Malia si guarda intorno, accorgendosi che effettivamente Marcus Smart non è nel Casablanca - e lui non è qui, non è vero?”
“Scusami tesoro – fa Beth, sorseggiando il suo caffè, mentre la sua migliore amica riprende posto accanto a lei – era l’unico modo per farti smettere di mandare sms a Tomlinson”
Malia la guarda, confusa.
“Tomlinson? – chiede, afferrando il suo bicchiere di latte alla cannella – e perché mai pensate che io stia messaggiando con lui?”
Diego si appoggia con i gomiti al bancone, avvicinandosi al viso della mora.
“Perché è sempre così, fiorellino?” domanda, retorico.
“Non questa volta” nega Malia.
Beth si fa improvvisamente curiosa: sgrana gli occhi e sorride a trentadue denti, entusiasta che finalmente la sua migliore amica si sia decisa a fare chiarezza.
“Dimmi che quello per cui hai questa faccia da scema da stamattina è un ragazzo alto, dai tratti orientali, con più tatuaggi di Harry ed il suo nome è Zayn Malik – comincia Bethany – ti prego Malia, e la mia vita sarà più completa”
Malia la guarda stranita, senza nascondere un sorriso divertito.
“Che t’importa? Perché la tua vita dovrebbe essere più completa?”
“È così?” chiede ancora, senza la minima intenzione di cedere.
Allora Malia sbuffa, spostandosi una ciocca di capelli dal viso dietro l’orecchio.
“Sì, okay? – sbotta, esasperata – io e Zayn ci stiamo scambiando qualche messaggio..” fa, vaga.
“Qualche messaggio? – fa Beth, ironica – voi vi state scambiando molto più di qualche messaggio! Con tutto quello che vi scrivete qualcuno potrebbe addirittura completare una vostra biografia”
Bethany adora esagerare, in tutto ciò che fa e, ovviamente, in tutto ciò che dice. Così Malia scuote la testa, conoscendo a memoria la sua migliore amica.
“Allora tu e Louis avete rotto?” domanda Diego.
Malia tentenna un po’, ‘che con Louis ancora non ci ha parlato e lui non sa nulla, di quello che sta succedendo con Zayn.
“Beh, in realtà noi..”  inizia, incerta.
Ma viene interrotta dall’aprirsi della porta del Casablanca, mostrando dietro di essa un viso davvero molto conosciuto a tutti loro.
“Buongiorno a tutti – esordisce Harry Styles, bello come il sole – come mai la mia ragazza sorride come una psicopatica? Non le avrai messo lo zucchero nel caffè, Diego”
“Zucchero? – chiede retorica, Malia – Bethany no sa neanche cosa sia, lo zucchero” conclude, ridendo.
Diego sorride, divertito.
“Tranquillo capitano – lo rassicura – caffè nero amaro come al solito”
Harry fa un cenno con la testa, sedendosi poi al fianco proprio della sua fidanzata.
“Malia deve dirti una cosa”
Quest’ultima si volta verso Beth, aggrottando le sopracciglia.
“Stronza” bercia.
“Cosa devi dirmi, fiorellino? – domanda Harry, allegro e tranquillo, come se nulla possa scalfirlo – tu e Louis siete tornati insieme?”
“Ma perché tutti pensavate che io e Louis saremmo tornati insieme?” domanda Malia, senza capire.
“Perché era una delle dieci cose più probabili dell’ultimo anno – dice Beth – un po’ come il fatto che io ed Haz saremo incoronati re e regina del ballo scolastico di fine anno”
“Ovvio, principessa – l’asseconda Harry, baciandole la fronte – allora, Malia? Cos’è che devi dirmi? Abbiamo allenamento stamattina, non vorrei fare tardi e..”
“Io e Zayn usciamo insieme” fa, interrompendolo.
Harry aggrotta le sopracciglia, assimilando la notizia.
“Non è educato da parte tua, interrompermi”
“Scusami, capitano – dice Malia, afferrando un croissant ed alzandosi dallo sgabello, diretta all’uscita – ma stavi blaterando e, come hai detto tu, abbiamo allenamento”.
 
 
 
 
Quando la pausa pranzo finisce, i corridoi della Tallahassee High School diventano sempre ed irrimediabilmente scenario di corse olimpioniche. 
"Odio il liceo - afferma Malia, con i libri stretti al petto, camminando tra Liam e Niall - non lo sanno che in classe ci arrivano lo stesso?"
"Anche tu correvi, fiorellino" le ricorda Liam.
"Non è affatto vero" si ribella lei, imbronciandosi.
"Tutte le matricole corrono" si aggiunge Niall.
"Tu non correvi quando eri una matricola, Horan - lo corregge Malia - eri troppo occupato a portare il caffè a Miss. Bryant" lo prende in giro.
"Quella donna era la mia anima gemella, d'accordo?" si lamenta Niall, sotto le risate di Liam.
"Ed era anche la professoressa di storia" appunta, Malia.
"E ti piaceva solo perchè era irlandese come te - aggiunge Liam - dicevi sempre di sentire "una particolare vibrazione" - virgoletta - non ti conoscevo bene e credevo davvero che le voci su di te fossero vere"
"Cioè? - chiede curioso Niall - non ho mai saputo ci fossero voci su di me"
"Cioè che sei gay, Niall" risponde Malia, brutale.
L'irlandese sgrana gli occhi, davvero sorpreso da quella notizia.
"Io gay? - domanda, quasi indignato - beh sono talmente gay che porterò niente di meno che il capitano delle cheerleaders Aria Stanford, al ballo"
"Wow - commenta Malia - niente male, tesoro" lo canzona lei, scambiandosi un pugno con Liam.
"Avete seriamente detto ad Horan delle voci che giravano su di lui al primo anno? - domanda Harry, appena arrivato - ci eravamo accordati per tenerlo all’oscuro di tutto fino al diploma, per evitare eventuali depressioni da parte sua"
"Nessuna depressione, Styles" fa Niall, schioccando la lingua sul palato.
"Perchè Horan se la sta menando?" domanda Harry, a Malia.
"Aria Stanford ha accettato il suo invito al ballo" spiega, disinteressata.
"Un grande giorno per la Florida" commenta sarcasticamente Liam.
"Scherzate pure - fa Niall, sotto le risate degli altri due - piuttosto, dove sono Bethany e Louis?"
"A ginnastica" risponde Harry.
"Bethany a ginnastica? - chiede Malia, stupita - l'apocalisse è vicina"
"Già - fa Harry, sbrigativo - vieni un attimo fuori con me?" le chiede poi.
Malia aggrotta le sopracciglia, dapprima confusa.
"Okay" ma poi acconsente, stringendosi nelle spalle.
Harry la conduce nel giardino sul retro della scuola, prendendo posto sul muretto che al secondo anno avevano ribattezzato come "muretto del cazzeggio".
"Vuoi fare sega all'ora di matematica, Styles?"
"Ah - ah - afferma Harry - tieni, una per me e una per te" dice, porgendo una Marlboro a Malia e tenendosene una per sé.
"Da quando fumi, capitano?" 
Malia si lascia accendere la sigaretta dal riccio, aspirandone poi il primo tiro, mentre gli fa quella domanda.
"Dillo alla tua migliore amica tossicodipendente. Mi ha attaccato il vizio di saltare matematica per fumare"
"Harry Styles lo studente modello che si fa traviare dalla mia Betty, ma non mi dire - lo prende in giro lei - e siamo qui solo per fumare?" chiede poi, curiosa.
"Mi faccio fare molto di più dalla "tua Betty" - virgoletta lui, scoccandole un occhiolino - e no, non siamo qui solo per fumare. Devi rispondermi seriamente adesso, okay?"
"Risponderò a tutto quello che vuoi, a patto che la smetti una volta per tutte con questi commenti a sfondo sessuale su voi due, okay? Mi sento come violata"
"Come vuoi - scrolla le spalle, ghignando per qualche secondo prima di tornare serio - cosa provi per Louis, Malia?"
"Ti odio - sentenzia, infine - non lo so Harry, per Louis provo tante cose"
"Abbiamo un'ora intera, un pacchetto di sigarette pieno e io sono tutt'orecchi - le dà una leggera spallata - e non è vero, mi adori"
"No Styles, fidati, non ti adoro proprio per un cazzo - bercia quella che dovrebbe essere il fiorellino del gruppo, mentre prende un'altra Marlboro - è indubbiamente cambiato qualcosa da quando non sono partita con lui, e lo sappiamo entrambi, ma ci siamo comunque ostinati a credere che tra noi sia rimasto qualcosa - ragiona Malia, sotto lo sguardo attento degli occhi verdi di Harry - non abbiamo una relazione, comunque, se è questo che vuoi sapere"
"Okay, quindi..? - le chiede lui - non mi hai dato la risposta che cercavo. Sei innamorata di lui o no? Perché non credo che Zayn ne sarebbe così entusiasta"
Malia sgrana gli occhi, 'che non ci può credere che gliel'ha detto davvero.
"Da quando c'è Zayn è tutto diverso - ammette poi - sono stata innamorata di Louis, ma credo di poter affermare con sicurezza di non esserlo più"
"E allora cosa aspetti a chiudere tutta questa "cosa" che c'è tra voi due? Malik mi sembra un bravo ragazzo, è adatto a te e riesce a starti dietro Fitz. Non è da tutti, devi ammetterlo - fa Harry, scompigliandole appena i capelli mori con affetto - per quanto possa volere bene a Tomlinson.. Rimane un cazzone"
"È vero, Louis è un cazzone e Zayn è fantastico - conferma lei - chiuderò con Tomlinson - afferma ancora decisa - e poi? Poi cosa faró, Harry?"
Malia è sempre corsa ai ripari da Harry, ha sempre avuto bisogno di un suo consiglio e del suo appoggio. Harry per Malia è quella che banalmente riconosciamo come "ancora di salvezza".
"Ti sei data la risposta da sola, bimba - le dice il riccio, poggiandole un braccio sulle spalle - Zayn è fantastico, tu digli solo che hai chiuso con Louis e vedrai che ci penserà lui, poi". 
 
 
 
 
 
 
“Mi stai davvero dicendo che vai sullo skate, ma non sei mai stata al Fantasy Island?”
Zayn Malik è incredulo, mentre fa quella domanda a Malia.
“Che ti devo dire? – risponde lei con una domanda retorica, stringendosi nelle spalle – non ho mai pensato di farlo seriamente” spiega.
“E chi ha parlato di farlo seriamente?”
Zayn si ferma davanti ad un parco più o meno grande, con una rampa per lo skateboarding al centro di esso, ragazzi scorrazzanti di qua e di là, tanto verde ed alti alberi che recintano lo spazio. Malia resta a bocca aperta, guardando con stupore i graffiti sulla rampa, mentre Zayn a fianco a lei si accende una sigaretta, compiaciuto della sua reazione.
“È una bomba, Zayn - gli dice, poi – quante altre cose belle mi farai vedere?”
Lui sorride, quasi malinconico.
“Spero tante”
Malia aggrotta le sopracciglia, chiedendosi il perché di quella risposta così emblematica. Dopodiché Zayn afferra il suo skate e le pizzica una guancia, con la sigaretta ancora incastrata tra le labbra.
“Forza, ragazzina – la esorta poi, superandola – fammi vedere cosa sai fare”
Malia recupera subito il sorriso, si toglie la felpa nera troppo ingombrante e, rimasta con la sua canottiera verde ed una fascia tra i lunghi capelli lasciati sciolti, segue Zayn verso la rampa.
“Prima le signore” fa lei, con un piccolo inchino.
Zayn ridacchia, inarcando un sopracciglio.
“Come ti pare”
Malia lo guarda scendere con il suo skate, mentre la canottiera bianca a maniche larghe che porta svolazza un po’, lasciandogli i fianchi magri scoperti. Intravvede qualche tatuaggio e si ritrova ad arrossire, pensando a tutti quelli che probabilmente ha su lembi di pelle che lei non vedrà mai.
“Allora? – Zayn interrompe i suoi pensieri, portandosi lo skateboard sotto braccio – te ne stai qui o scendi con me?”
Malia lo guarda, mordendosi il labbro inferiore.
“Fammi spazio, principiante”
La mora sistema il suo skate sul bordo della rampa, ma quando è pronta per scendere , sente le mani grandi e forti di Zayn avvolgerle i fianchi. Sgrana gli occhi, ed è grata che lui non possa accorgersene dell’effetto che ha su di lei, mentre fa aderire il suo petto contro la sua schiena, poggiando poi delicatamente le labbra al suo orecchio.
“E non avere paura di cadere – sussurra, provocandole tanti piccoli brividi che le fanno socchiudere gli occhi – sono qui”
Malia sorride, felice e libera, lasciandosi andare sulla discesa della rampa del Fantasy Island: il suo nuovo posto preferito.
“Allora, che te ne pare? – gli chiede poi, mentre Zayn sta rollando una canna – abbastanza alla tua altezza?”
Il ragazzo sorride, leccando la cartina lunga, facendole poi cenno di seguirla. Si siedono sul bordo della rampa, con i piedi penzoloni.
“Per essere una ragazzina, devo dirtelo – le concede, bruciando l’estremità dello spinello con l’accendino – non sei niente male”
“Dovrei esserne lusingata?” chiede Malia, con un sopracciglio inarcato, scettica.
Zayn si volta a guardarla, ed il silenzio s’impossessa dei due per qualche interminabile istante. A Malia il silenzio non è mai piaciuto, ma in quel momento, con quegli occhi puntati su di sé e l’intensità dello sguardo di Zayn, si sarebbe sentita addirittura in colpa, interrompendo quel qualsiasi cosa stesse succedendo tra di loro.
“Dovresti, sì” sussurra, infine.
Malia scosta lo sguardo, improvvisamente a disagio. Gli ruba la canna dalle dita e ne aspira un profondo tiro, che l’effetto rilassante le sembra immediato.
“Perché fumi così tanto?” gli domanda, sinceramente interessata.
Zayn guarda dritto davanti a sé, riflettendo sulla risposta: di solito è molto spontaneo, non riflette né ragiona su quello che dice e risponde, non si costruisce un personaggio addosso. Lui è così e fa niente, chi se ne importa se agli altri non va bene. Zayn non si adatta, sono gli altri che se ne hanno voglia sono liberi di adattarsi a lui.
Ma c’è qualcosa di diverso, adesso, in lui, e Malia se ne accorge.
“È una domanda difficile?” rimbecca lei.
“Più di quanto credi” risponde Zayn, finalmente.
“Oh – Malia assimila la risposta – d’accordo allora, scusa”
Zayn non vuole che Malia si senta in colpa, così improvvisa una risata e le sfiora la coscia, scoperta dagli shorts di jeans strappati che porta.
“Tu piuttosto – ribalta la situazione – una stellina come te non dovrebbe fumare così tanta erba”
Malia sorride, divertita.
“Non sono una stellina” ribatte, dondolando un po’ le gambe.
“Come no? – chiede ironico – sono tutti convinti che tu sia una stella del basket, non vorrai deluderli, Malia Fitz”
La mora scuote la testa, ridendo vagamente per poi tirargli un piccolo pugno sulla gamba fasciata dagli skinny jeans neri che porta.
“E dai, Malik! – esclama poi, alzandosi e recuperando il suo skate – non sarai già stanco?”
Zayn prende gli ultimi piccoli tiri di canna, lanciando poi il mozzicone giù dalla rampa. Afferra a sua volta lo skateboard e la segue.
“Prima tu adesso” le dice.
“D’accordo”
Malia non se lo fa ripetere due volte, e non può fare a meno di sentirsi libera da ogni pensiero, mentre scende con il suo skateboard. I suoi capelli si disperdono nel vento e così anche le parole che la tormentano.
Quando torna su, si ferma a pochi centimetri da Zayn.
“Ho deciso che chiuderò con Louis”
Si fa coraggio e glielo dice, mentre lui aggrotta le sopracciglia, confuso.
“Ma voi non state insieme”
“Devo chiudere lo stesso – spiega, mentre Zayn le cinge i fianchi – voglio che le cose siano molto chiare, sia tra me e te che tra me e lui”
Zayn distoglie lo sguardo dagli occhi di Malia, annuendo, guardando un punto a caso per qualche istante.
“D’accordo allora”
Non le lascia il tempo di ribattere, che le sue labbra sono già premute con forza e dolcezza allo stesso tempo su quelle della ragazza. Malia schiude le labbra, trasformando quel contatto in un vero e proprio bacio. Quando Zayn si allontana di poco da lei, non può fare a meno di sorridere, questa volta non le importa se farà la figura dell’idiota.
“Vuol dire che adesso sei mia?”
“Completamente”.


 
 
 
 
 



Image and video hosting by TinyPic Image and video hosting by TinyPic Image and video hosting by TinyPic


Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** favorite girl ***





ciao gioie!
dopo esattamente 10 giorni decido di postare l'ottavo capitolo
ho ripreso a scrivere di Malia, Zayn e gli altri scellerati da poco ma devo dire che sto dedicando poco tempo alla scrittura
vorrei dedicargliene molto di più, essendo appunto una mia passione, ma tra situazioni sentimentali tragiche, studio, università, amici scoppiati e chi ne ha più ne metta, risulta un pò un casino, ma prometto di riuscirci.
e nulla, che dire? favorite girl è una canzone di Justin Bieber che amo molto e questo capitolo ne porta il nome.
spero vi piaccia, alla prossima  <3
ps: vi presento Angelique
lov u




Image and video hosting by TinyPic


 
"little lady, the one that makes me crazy
of all the girls i've ever known it's you,
my favorite girl".
 



 
Pictures of you
capitolo otto – favorite girl

 
 “Finalmente un volto nuovo! – esclama Malia – almeno tu non hai la tendenza ad essere una psicopatica fuori di testa, è un sollievo per me poter parlare un po’ con te”
Angelique Smith prende posto a fianco alla mora, seduta in biblioteca.
“Dove sono gli altri?”
“Non lo so e non m’interessa – risponde, piccata – spero siano tutti quanti ad una seduta terapeutica dal miglior neurologo di Tallahassee”
Angelique ride, estraendo dalla borsa il libro di fisica avanzata.
“Com’è vivere con Niall, Yago e Bethany?”
“Bethany, che tu ci creda o no, è il male minore – dice Malia, scatenando una risatina della sua amica, per poi aggrottare le sopracciglia ed indicare il libro che sta sfogliando – fisica avanzata? Quindi sei tipo un mega genio?”
Angelique la guarda, scuotendo la testa.
“No, non sono la versione femminile di Einstein, anche se lo credono tutti – le spiega – le materie scientifiche neanche mi piacciono, semplicemente mi riescono bene”
Malia annuisce, passandosi una mano tra i capelli e giocherellando con i suoi anelli.
“Non sai quanto t’invidio – fa – il coach dice che se non prendo almeno una A al corso di fisica avanzata sono fuori dalla squadra, tanto peggio per loro”
Angelique aggrotta la fronte, stringendosi nelle spalle.
“Ti do una mano io” si offre.
“Lo faresti davvero? – chiede Malia, sorpresa – ti avviso, ci ha provato anche Liam, non è una cosa semplice insegnarmi la fisica quantistica”
Angelique ride, grattandosi una guancia con le sue unghie perfettamente smaltate di rosso.
“Tranquilla, Mali – la rassicura – ho un fratello di tredici anni che aiuto regolarmente con i compiti, come potresti essere peggio di un maschio appena uscito dalla pre adolescenza?”
Malia soppesa le sue parole, per poi annuire d’accordo.
“Hai ragione – le tende una mano – affare fatto allora, professoressa Smith dei casi persi?”
Angelique le stringe la mano, solennemente.
“Affare fatto mio caso perso Fitz!”
Le ragazze ridono insieme, fino a che qualcuno non le interrompe.
“Attenta fiorellino – la mette in guardia Harry, sedendosi di fronte alle ragazze insieme a Liam – Beth potrebbe essere nei paraggi, sicura di voler farti vedere in compagnia di una ragazza che non sia lei?”
Malia sbuffa, mentre Angelique non può fare a meno di ridacchiare.
“Ne ho abbastanza di voi” sentenzia, facendo per andarsene.
“Anche di me?”
Malia deglutisce rumorosamente, riconoscendo quella voce. Si volta lentamente verso Louis Tomlinson, che indossa una felpa nera ed una fascia tra i capelli. Si costringe a sorridere e si porta una mano sul fianco, cercando di assumere una posa naturale.
“Louis!”
“Stai facendo un calendario? – le chiede, guardandosi intorno – Yago ha cambiato idea? Niente più documentario?”
Malia rotea gli occhi al cielo, mentre Louis le si avvicina per posarle le mani sui fianchi.
“Ho storia alla prossima ora – le sussurra nell’orecchio – ti va di aiutarmi a ripassare gli ultimi argomenti? Ho proprio bisogno del tuo aiuto”
La mora lo allontana piano da sé, abbozzando poi un sorriso. Si schiarisce la voce e: “In realtà dovrei parlarti”.
“Okay – fa Louis allontanandosi – abbiamo ancora tempo prima che inizino le prossime lezioni”
Malia annuisce, salutando Harry, Angelique e Liam ed allontanandosi con Louis, mentre sente la sua mano sulla schiena. Raggiungono il giardino della Tallahassee High School, ironia della sorte, proprio il luogo dove si erano scambiati il primo bacio dopo la rottura, qualche settimana prima.
“Allora? – riprende lui – di che devi parlarmi?”
Louis non perde il sorriso, probabilmente non ha la minima idea di quello che Malia gli deve dire. Il fatto è che la ragazza è finalmente convinta di quello che vuole, almeno su quel fronte della sua vita.
“Si tratta di noi due” inizia, prendendo coraggio.
Malia sta litigando con il groviglio che sono le sue mani, mentre Louis aggrotta le sopracciglia, leggermente confuso.
“Noi due?” ripete, sorridendo, colto di sorpresa.
La Fitz allora annuisce piano, prima di iniziare a gesticolare, come per aiutarsi a concludere il discorso che sembra esserle rimasto incastrato in gola.
“Sì, Louis – ricomincia – ne abbiamo passate tante io e te, no? Ci siamo messi insieme nelle vacanze di primavera del penultimo anno e poi io non sono partita con te per Barcellona..” ricorda, un po’ amaramente.
“Già – conferma Louis – ma cosa c’entra adesso? Pensavo avessimo risolto”
“Fammi finire, aspetta – lo blocca, Malia – noi non abbiamo una relazione ed io neanche credevo di volerla, però ci sono finita dentro – fa una piccola pausa, guardandolo profondamente negli occhi – ma non con te, Louis”
Louis abbassa lo sguardo, si allontana di qualche centimetro da lei e scuote la testa, incredulo.
“Stai con qualcuno?” le chiede, stranito.
Malia si limita ad annuire, spostandosi i capelli lunghi e lisci sulla spalla sinistra, per tenersi occupata in qualche modo.
“E posso sapere con chi?” domanda ancora, Louis.
“Con Zayn” confessa Malia, sottovoce.
Louis sorride quasi amaramente, per poi annuire e portandosi una mano sul viso.
“D’accordo – conclude infine – quindi immagino che invitarti al ballo adesso sia inutile, giusto?” domanda, ovvio.
“Mi dispiace, Lou..” fa Malia, sinceramente dispiaciuta.
Lei cerca di avvicinarsi al ragazzo, ma Louis si allontana ancora di più, facendo per andarsene mentre cammina all’indietro.
“Tranquilla, raggio di sole, sono contento per te”.
 
 
 
 
 
Malia Fitzgerald odia i balli scolastici, odia dover accettare o rifiutare inviti ed odia scegliere un abito per l’occasione. Tutto il contrario per Bethany Hines, che lei vivrebbe per questi eventi mondani e con ciò, ha deciso di trascinare la sua migliore amica da Forever 21.
“Odio questo negozio” bercia proprio lei, scorrazzandole accanto col suo skateboard.
“Ma dai? – fa Beth, ironica – mettiti l’anima in pace, Fitz, non lascerò che ti presenti ancora con una maglia di tuo fratello ed una cintura in vita – la mette in guardia, aprendo la porta del negozio – e scordati le Nike, dato che quest’anno organizzo tutto io farò in modo di vietare le scarpe sotto i quindici centimetri di tacco”
Malia aggrotta le sopracciglia confusa, mentre si porta lo skate sotto braccio.
“Cosa significa che quest’anno organizzi tu? – chiede, mentre Beth sta già selezionando dei vestiti – pensavo che l’importante ed entusiasmante compito di organizzare il ballo d’inizio semestre fosse competenza di Aria, in quanto capitano delle cheerladers”
“Cercherò d’ignorare l’ironia nel tuo tono – fa Bethany, senza smettere di setacciare Forever 21 – la Stanford mi ha ceduto gentilmente quest’incarico”
Malia inarca un sopracciglio, scettica, mentre cerca di stare dietro alla bionda che svolazza qua e là per i diversi reparti del negozio.
“Cos’hai fatto per convincerla, Betty?”
“Niente” si stringe nelle spalle.
“Davvero? – domanda ancora, inquisitoria – Aria Stanford non rinuncerebbe mai ad una cosa del genere, e tu lo sai bene”
“D’accordo, d’accordo – ammette Bethany, alzando le mani e guardandola – forse le ho detto che Niall avrebbe trovato qualcuno di più interessante da portare al ballo..”
Malia scuote la testa, arresa alle doti manipolatrici ed arriviste di quella che è la sua migliore amica da anni, ormai.
“Sei una serpe”
“E tu devi smetterla di andare a fare shopping con Liam e Louis” risponde a tono.
Non appena Beth fa quel nome, Malia si rabbuia e lei se ne accorge subito. Ma la bionda non fa in tempo a dire né chiederle nulla.
“Ehi, ciao ragazze! – interviene una voce – scusate il ritardo, mi sono fermata a prendere un frullato per entrambe!”
Bethany passa dall’essere confusa, dopodiché sorpresa, poi ancora allucinata e infine arrabbiata, mentre fulmina con lo sguardo Malia.
“Angelique – sibila, tra i denti – che bello ci sei anche tu – finge felicità, evidentemente forzata – perché?” quella domanda la pone guardando la sua migliore amica.
“Perché – riprende, afferrando il frullato che Angelique le sta porgendo – ho pensato che sarebbe stato carino invitare anche lei, per riconciliarci, no?”
“Ma non ci eravamo già “riconciliate” in mensa? – domanda esasperata, virgolettando il termine usato da Malia – quando mi hai costretto a chiederle scusa?”
La mora rotea gli occhi al cielo, ‘che non ha voglia di stare dietro ai suoi momenti d’isteria. Così Angelique guarda Bethany, imitando un timido sorriso.
“Tieni- dice, porgendo anche a lei il frullato – questo è tuo”
Beth la guarda con un sopracciglio inarcato, ancora poco convinta.
“Dove l’hai preso?”
“Al Casablanca – dice, sicura – frutto della passione, cocco ed un lieve accenno di vodka” recita, con un occhiolino.
Beth è costretta ad alzare le sopracciglia, positivamente sorpresa. Dopodiché afferra con forza il suo frullato e ne prende un grande sorso, soddisfatta.
“Diego è un angelo – sentenzia – d’accordo, puoi restare” le concede.
“Grazie a dio – si lascia scappare Malia – adesso possiamo comprare qualche stupido vestito ed andarcene? Ho voglia di nachos”
Beth scuote la testa, rassegnata.
“Sei un caso disperato, Fitzgerald”
Angelique ride, guardandosi intorno.
“Che ne dite del rosso?”
Bethany storce il naso, con a sua volta una abito tra le mani.
“Non fa troppo ultimo dell’anno?”
“Direi che hai ragione”
Così Angelique ripone quel vestito da dove l’ha preso e Malia dondola sulle sue Nike nere, mentre aspetta che Beth abbia finito la sua spassionata ricerca per entrambe.
“Fatto! – esclama poi, con un sorriso soddisfatto in volto – forza, non vedo l’ora di vederti con questo addosso!”.
 
 
“Sembro una squillo minorenne” si lamenta Malia, da ancora dentro il camerino.
Bethany sta trotterellando sui suoi tacchi da mezz’ora.
“Esci e non fare la rompi palle” la rimprovera.
Malia sbuffa ed apre la tenda del camerino, spostandosi davanti allo specchio e portandosi entrambe le mani sui fianchi.
“Oh porca puttana..” esclama Beth, non troppo finemente.
“Sì, ecco, esatto! – conferma Malia – è quello che sembro conciata così”
“Tesoro, hai una gonna lunga – le fa notare la bionda – come potrebbe una gonna lunga farti sembrare una puttana? E questo top, ti dona da morire!”
Malia sospira, incrociando le braccia sotto il seno.
“Lo spacco della gonna è talmente ampio che se avessi un tatuaggio sull’inguine poi la sera del ballo se ne accorgerebbero tutti” appunta.
La Hines sbuffa.
“Quand’è che sei diventata così puritana?” le chiede, ironica.
Malia sta per sbottare incontrollata contro la sua migliore amica, quando Angelique spunta dal suo camerino, con indosso un delizioso tubino nero scollato e dei tacchi vertiginosi ai piedi.
“Angel, sei divina!” esclama Malia, sorridendole.
“Grazie, anche tu stai da dio – si complimenta a sua volta – adoro quel top di pizzo”
“Finalmente qualcuno che concorda con me! – esulta Bethany – e poi dopo il ballo darò una festa sulla spiaggia, sei perfetta Mali – dopodichè si volta verso Angelique e la squadra – anche tu Smith, stai d’incanto” ammette.
Angelique sorride soddisfatta, ed entrambe le ragazze puntano gli occhi su Beth.
“E tu? – domanda poi Malia – cosa indosserai?”
“Io ho già l’abito perfetto – dice Beth sbrigativa – l’ho comprato un mese fa quando siamo state ad Orlando”
Malia annuisce, lentamente, chiedendosi perché diavolo la sua migliore amica abbia comprato un dannato vestito trenta giorni prima di un avvenimento così inutile come il ballo scolastico d’inizio semestre.
“Ed Harry come si vestirà? Gucci anche stavolta?” le chiede ancora.
“Prego dio di no” fa, portandosi una mano sulla fronte.
“Tu non credi in dio” le ricorda Malia, giocando con la sua gonna, mentre si ammira ancora allo specchio.
“Ma la Florida sì – appunta Beth – ed il tuo amico Harry Styles non si è ancora degnato di invitarmi al ballo, se proprio ne dobbiamo parlare”
Bethany si siede su una poltroncina accanto ai camerini, mentre Angelique e Malia si scambiano un’occhiata confusa.
“Ma non è ovvio che andiate insieme?” domanda la Smith, ingenuamente.
“No – si oppone Beth, con forza – se Harry mi conoscesse davvero saprebbe che sto aspettando la sua proposta”
Angelique la guarda interdetta, così Malia si stacca di malavoglia dallo specchio e liquida la faccenda con un gesto vago della mano.
“Lascia perdere Angel, non cercare di capirli – la rassicura – io li conosco da cinque anni e ci ho rinunciato molto tempo fa”
La Smith annuisce, mentre Bethany si fa curiosa, accavallando le gambe e rivolgendo la sua attenzione proprio ad Angelique.
“E tu con chi andrai al ballo?”
Angel si stringe nelle spalle.
“In realtà ci andrò con Louis”
Malia rischia quasi di strozzarsi con la sua saliva, quando sente la sua risposta. Si volta di scatto verso la sua amica e sgrana gli occhi, mentre aggrotta le sopracciglia, oltre modo confusa.
“Come, scusa? – chiede, sconcertata – Louis ti ha invitata al ballo? E quando? – continua – però, ci ha messo poco a dimenticarmi” valuta, sarcastica.
“Prima, a scuola – la informa, alzandosi a sua volta dalla poltroncina al fianco di Bethany, che assiste alla scena leggermente preoccupata – abbiamo parlato e poi me lo ha chiesto.. Malia, mi ha detto che vi siete lasciati ma se per te è un problema giuro che non ci vado!”
Malia resta a guardarla in silenzio per un po’, lottando con i suoi pensieri. Una parte di lei vorrebbe comportarsi come Bethany, che è sicura, inizierebbe ad urlare che le amiche non devono uscire con gli ex e sarebbe solamente una violazione del codice delle ragazze. Ma l’altra parte di lei, quella ragionevole e che la rispecchia decisamente di più, non crede nell’esistenza di un codice delle ragazze. Non le importa se Angelique e Louis andranno al ballo insieme, perché dovrebbe? E questa volta è sicura: non sta mentendo a se stessa, è proprio così, non le importa realmente.
“No, figurati, nessun problema – concede infine, sorridendo sinceramente – Louis è un ragazzo fantastico, sono sicura che starai benissimo con lui”
Beth guarda entrambe le ragazze, ma non si stupisce della lucidità e della maturità di Malia: conosce la sua migliore amica perfettamente e quella parte del suo carattere è decisamente una delle cose che le invidia.
“Bene – fa, alzandosi e battendo le mani – questo è lo spirito giusto”
Angelique sorride, sfilandosi i tacchi.
“E tu con chi andrai, Malia?” le domanda.
La mora tentenna un po’, ‘che non lo sa nemmeno lei.
“Che domande, Smith! – ma Bethany la precede – la nostra cara Malia Fitzgerald verrà accompagnata da niente di meno che un ragazzo del college”
“Ragazzo del college? – domanda Angelique, stranita – è Zayn? Il ragazzo che c’era alla festa?”
Malia annuisce, sognante, ma poi torna con i piedi per terra e scuote la testa, gesticolando forse un po’ troppo animatamente.
“Ancora non so se verrò con lui – rettifica – non ne abbiamo neanche parlato”
“Beh, non ti biasimo – commenta Beth – nemmeno io perderei tempo a parlare, con uno così!”
“Sei la solita pervertita, Betty!” l’ammonisce, tornando nel suo camerino, per rientrare nei suoi comodi pantaloncini bianchi.
“Pensala come ti pare, piccola”.
 
 
 
Malia dopo un intenso pomeriggio di shopping con Bethany ha solo voglia di starsene a rilassarsi, magari con un po’ d’ erba e tanta musica. Per questo sta trascinando Zayn in casa sua, sperando che all’erba ci abbia pensato lui: è sicura che gli scoppiati abbiano già finito la scorta settimanale.
“Puoi smetterla di tirarmi per la maglia? – si lamenta Zayn – è una delle mie preferite”
“È una semplice t-shirt bianca – gli fa notare, lei – non puoi davvero avere un guardaroba così noioso”
Zayn scuote la testa, lasciando che Malia lo trascini fino alla sala di casa sua. Harry e Bethany sono in piedi davanti al divano e lei stringe nella mano destra le chiavi del Range Rover del suo ragazzo. Niall indossa una canottiera dei Miami Heats e sottobraccio ha un pallone da basket, mentre Yago ha appesa al collo la sua inseparabile videocamera.
"Dove andate?" chiede Malia, vedendoli tutti pronti per uscire.
"A fare due tiri - risponde Niall - venite?"
La mora lo guarda confusa.
"Ma non potete fumare in casa?"
"Due tiri a basket, tossica!" ribatte l'irlandese.
"Stai davvero dando della tossica alla mia ragazza, Horan? - interviene Zayn - alla festa di Bethany ho visto più erba nella tua canna che nei campi da golf"
"Buona questa, amico!" fa Harry, scoppiando a ridere, mentre Niall liquida il tutto con un gesto della mano ed esce di casa.
"Comunque noi non veniamo - taglia corto Malia, trascinando Zayn sulle scale - abbiamo da fare"
 “Ah, allora non sei più così puritana come oggi al negozio – commenta Bethany, sulla soglia di casa – beh, buon per te Zayn! A dopo!”
I ragazzi scompaiono dietro la porta che Yago sbatte, e mentre Malia sente le lamentele di suo fratello nei confronti di Bethany per quello che ha appena detto, Zayn la raggiunge sulle scale.
 "E cos'è che avremmo da fare, stella?" domanda Zayn lascivo, sulla soglia della camera di Malia.
"Piantala di chiamarmi così" bercia lei, ad un passo dalla sua bocca.
"Se non vuoi essere una stella del basket, allora magari preferisci essere la mia, stella"
 Malia sorride, entrando in camera sua insieme a lui.
“Così mi farai arrossire” scherza.
“Dici davvero? – domanda, ironico – Malia Fitz è anche in grado di arrossire?”
“Smettila, scemo!” lo riprende lei, picchiandolo su una spalla.
Zayn scoppia a ridere, sdraiandosi sul suo letto.
“Okay – fa, alzando le mani in segno di resa – come vuoi”
Così Malia lo guarda, con una mano sul fianco ed inclinando leggermente la testa, in piedi davanti al letto.
 “Non vuoi vedere il vestito che ho comprato per il ballo?” chiede Malia, sventolando il sacchetto di Forever 21 davanti a lui.
“No – fa Zayn, scuotendo la testa – voglio vederti senza” conclude, malizioso.
Malia non fa in tempo a dire nulla, che le mani di Zayn si sono già prepotentemente impossessate dei suoi fianchi. Con un’urgenza quasi disperata la solleva, facendo sì che le sue gambe abbraccino il suo bacino. Zayn la bacia e Malia gli si avvinghia completamente, anima e corpo, intensificando quel loro contatto.
“Dovremmo?” sussurra lei flebilmente, con la bocca incollata a quella del ragazzo.
Zayn non parla, si limita a guardarla negli occhi e stenderla sul letto, immettendosi tra le sue gambe. I baci languidi che le lascia sul collo per Malia sono un chiaro segno che la risposta a quella sua domanda forse inopportuna è senza dubbio un “Sì”. Un “Sì” urlato a squarciagola, un “Sì” da incorniciare ed ammirare per tutta la vita con occhi sognanti, un “Sì” per cui lottare con tutte le forze presenti nel proprio corpo.
Il modo in cui Zayn la tocca, la bacia e la fa sua è diverso, diverso da tutto ciò che Malia ha visto, provato e sentito nella sua vita. Nei gesti di Zayn c’è passione, urgenza, quasi come se fosse disperazione. Ma c’è anche determinazione e non c’è spazio per la sicurezza, e a Malia quello piace. Le piace come dopo essersi regalati minuti e minuti di profonde sensazioni paradisiache, sono stesi sul suo letto, abbracciati.
Zayn le cinge le spalle con un braccio, mentre la sua testa è delicatamente appoggiata al petto tatuato del ragazzo.
“Non faccio sempre così” dice poi Malia.
“Peccato, allora”
“Cretino – fa lei, mentre Zayn ride – non intendevo quello”
Lui china un po’ il capo, per guardarla negli occhi, così Malia alza lo sguardo.
“E allora cosa?”
“Non voglio che pensi che sia una che va a letto con tutti” spiega.
“Malia, non sei appena andata a letto con uno a caso - le fa notare – o almeno spero che per te non sia stato così, perché per me non lo è, affatto”
Malia sorride, stringendosi un po’ di più a lui, mentre sul lenzuolo leggero che copre entrambi si formano delle pieghe.
“No, Zayn”
Il ragazzo le bacia la testa e Malia adesso è tranquilla e intorno a loro è calata un'armonia quasi disarmante. Nessuno dei due ha mai provato una sensazione del genere, di pace e tranquillità.
"Malia - Zayn interrompe il loro silenzio - non devi mai aspettare troppo per fare quello che vuoi, non sai mai cosa potrebbe succedere, la vita è breve" le intima, serio.
"Frequentavi filosofia prima di iscriverti a fotografia?" scherza lei.
Ma Zayn non ride, si limita ad un sorriso in cui Malia crede di cogliere una punta di malinconia.
"Me lo prometti?" 
Lei annuisce e sorride.
"Te lo prometto"
Zayn le scocca un bacio dolce sulle labbra e si alza dal letto, indicando il corridoio.
"Posso farmi una doccia?"
"Certo - acconsente, tirandosi il lenzuolo fin sopra il seno - è la seconda porta a destra, dopo la camera di Niall e fa' attenzione ai trucchi di Bethany, sono sparsi un po’ ovunque - Malia crede di aver detto tutto, ma poi ci ripensa - ah e assicurati che non ci siano i boxer di Yago nella doccia, prima di azionare il getto dell'acqua" conclude lei.
Zayn la guarda, confuso e divertito allo stesso tempo.
"Credo di riuscire a cavarmela"
Chiude la porta e sparisce, così Malia si alza dal letto e indossa la maglietta di Zayn. Cammina a piedi scalzi fino ai suoi jeans, per recuperare dell'erba. Ma mentre fruga nelle sue tasche, quello che trova non è affatto erba: Malia estrae curiosa ció che sta tastando, estraendone un flacone di pastiglie.
Aggrotta le sopracciglia, profondamente curiosa, quando Zayn torna in camera con un asciugamani in vita.
"Avevi ragione - fa, divertito - ho trovato un rossetto di Beth di fianco allo shampoo" dice, ridendo.
Ma Malia non lo trova divertente in quel momento.
"Malia, che hai?" 
Malia alza davanti al suo viso le pasticche che ha trovato, desiderosa di una spiegazione. Zayn si avvicina prontamente a lei, rubandogliele dalla mano.
"Dove le hai trovate?" chiede, brusco.
"Nei tuoi pantaloni - risponde - stavo cercando l'erba"
Zayn la guarda, senza dire nulla.
"Allora? - lo esorta lei - mi dici di cosa si tratta entro domani o te lo devo chiedere per favore?"
Lui sembra irritato dal suo atteggiamento, così passa nervosamente una mano tra i capelli ancora leggermente bagnati.
"Soffro d'insonnia, okay? - sbotta, poi - non voglio prendere sonniferi - spiega - il dottore mi ha somministrato degli ansiolitici"
"E perchè non me l'hai detto?" si addolcisce Malia.
"Non pensavo fosse una cosa d'importanza nazionale" continua Zayn, ancora irritato. 
"Riguarda te - gli spiega allora lei - è ovvio che m'importi" conclude, ovvia.
È Zayn ad addolcirsi, questa volta. L'afferra per i fianchi ed appoggia la fronte sulla sua.
"Con chi andrai al ballo?" le chiede, inaspettatamente.
"Con me stessa, credo"
"E se ti chiedessi il permesso di accompagnarti?"
"Ti risponderei che sei cresciuto per i balli del liceo - dice Malia, ridacchiando sulle sue labbra - ma non m'importa, la figura dello sfigato la farai tu e solo tu quindi sì Zayn Malik, permesso accordato"
Zayn ride, prendendola in braccio ed adagiandola sul suo letto.
"Okay - si sdraia su di lei e si bea della sensazione delle sue dita sulla schiena - e puoi tenerti la maglietta, sta decisamente meglio a te che a me" 
"Ma come? - sussurra Malia, sulle sue labbra - non era la tua preferita?"
Zayn annuisce, sorridendo appena.
"La mia maglietta preferita deve senza dubbio appartenere alla mia ragazza preferita".
 
 

 

 


Image and video hosting by TinyPic Image and video hosting by TinyPic


Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3376926