Amami, Christian

di LadyDelish
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Sei mesi senza Christian ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15 ***
Capitolo 16: *** Capitolo 16 ***
Capitolo 17: *** Capitolo 17 ***
Capitolo 18: *** Capitolo 18 ***
Capitolo 19: *** Capitolo 19 ***
Capitolo 20: *** Capitolo 20 ***
Capitolo 21: *** Capitolo 21 ***
Capitolo 22: *** Capitolo 22 ***
Capitolo 23: *** Capitolo 23 ***
Capitolo 24: *** Capitolo 24 ***
Capitolo 25: *** Capitolo 25 ***
Capitolo 26: *** Capitolo 26 ***
Capitolo 27: *** Capitolo 27 ***
Capitolo 28: *** Capitolo 28 ***
Capitolo 29: *** Capitolo 29 ***
Capitolo 30: *** Buon Compleanno Mr Grey ***
Capitolo 31: *** Capitolo 31 ***
Capitolo 32: *** Capitolo 32 ***
Capitolo 33: *** Capitolo 33 ***
Capitolo 34: *** Capitolo 34 ***
Capitolo 35: *** Capitolo 35 ***
Capitolo 36: *** Capitolo 36 ***
Capitolo 37: *** Capitolo 37 ***
Capitolo 38: *** Capitolo 38 ***
Capitolo 39: *** Capitolo 39 ***
Capitolo 40: *** Capitolo 40 ***
Capitolo 41: *** Capitolo 41 ***
Capitolo 42: *** Capitolo 42 ***
Capitolo 43: *** Domanda ***
Capitolo 44: *** Capitolo 43 ***
Capitolo 45: *** Capitolo 44 ***
Capitolo 46: *** Capitolo 45 ***



Capitolo 1
*** Sei mesi senza Christian ***


POV ANA « Anastasia » « Christian » Sono passati sei mesi, quando decisi di andare via da quella casa. Da cinque mesi lavoro alla SIP. Mentre ero impegnata a leggere un manoscritto che il mio capo Elizabeth mi aveva dato, con la mente, tornai indietro a quel giorno, quando ritornai a casa mia e di Kate, andai direttamente in camera mia in lacrime, mi chiusi dentro. Non volevo che la mia migliore amica mi vedesse ridotta cosi.. Flashback: Il giorno dopo Kate, riusci in qualche modo ad entrare in camera, vi dico solo che la vidi per la prima volta spaventata non sapeva cosa fare. « Ana basta piangere, devi reagire. » disse autoritaria « Kate, non c'è la faccio, ho bisogno di lui » mormorai con le lacrime agli occhi. Ovviamente Kate non sapeva il vero motivo del perché lasciai Christian. Le dissi soltanto che eravamo troppo diversi e lei mi credette. Mi aiutò ad alzarmi dal letto, mi fece da mangiare e poi mi accompagnò in bagno. Una volta pronta si prese cura di me. Dopo aver passato un'ora a farci belle, mi trascinò al nostro solito locale. Indossavo un abito con scollatura che mette in evidenza la schiena, di color argento lungo fino al ginocchio, con un tacco esageratamente alto per i miei poveri piedi, mentre Kate sempre bellissima, indossava un abito corto grigio monospalla con tacco alto quanto il mio. Quando arrivammo, al nostro solito tavolo trovai il mio migliore amico Josè, che ci stava aspettando. « Ciao Ana sei uno schianto vestita cosi » mi fissò con sguardo malizioso. « Grazie Josè » risposi diventando rossa come un peperone. Mentre stavo andando a prendere da bere, senti un brivido lungo la spina dorsale, mi voltai e lo vidi bello da togliere il respiro, vestito con i jeans e polo grigia aderente che mette in risalto quei muscoli possenti. Senza rendermene conto, mi morsi il labbro inferiore, per soffocare un gemito. Mi ricomposi prima che lui si accorgesse di essere osservato, girai sui tacchi e tornai al nostro tavolo con le ordinazioni. Quando si fece tardi, tornammo nel nostro appartamento, ci demmo la buonanotte, entrai in camera e mi misi il pigiama. Quella notte non riusci a dormire, perché i miei sogni furono tormentati da occhi grigi e penetrabili. Fine Flashback. Senti Elizabeth che mi stava richiamando alla realtà. « Tutto bene Ana? » mi disse in modo divertito « Si, Elizabeth » risposi con un sorriso Continuai a lavorare, fino a quando non vidi che erano le 17:30. Salutai Elizabeth e andai a prendere l'autobus, ebbene si ero ancora senza macchina, no..non devo pensare a lui. Tornai nel mio appartamento, Kate non era ancora rientrata. Dopo aver mangiato, mi feci un bagno caldo e me ne andai a letto. Come tutte le notti i miei sogni furono tormentati da occhi grigi.

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Eccomi qui, vi avevo detto che avrei pubblicato martedì, ma volevo farvi una sorpresa. Molte di voi, mi hanno chiesto quando pubblicherò la mia storia. Posterò ogni 1-2 giorni. POV CHRISTIAN Sono passati sei mesi da quando Ana se n'è andata. Come ho fatto a nasconderle la verità. La mia relazione con Elena, dura da troppo tempo, pensavo che con Ana le cose sarebbero andate bene, invece Mrs Lincoln ha deciso di farla scappare. Sono nel mio ufficio, sono talmente immerso nei miei pensieri che non sento Andrea entrare. << Mr Grey >> << Dimmi Andrea >> << Volevo avvisarla che sta per iniziare la riunione con i Taiwanesi >> Cazzo, me ne sono dimenticato. << Arrivo >> Mentre sto per entrare in riunione, il mio BlackBerry vibra. Da: Elena Lincoln A: Christian Grey Oggetto: Stasera Ciao Christian, volevo chiederti se ti andava di cenare a casa da me. Chiamami. Ex Elena Lincoln Esclava Non rispondo nemmeno, rimetto il BlackBerry in tasca, e mi avvio alla riunione. E' andata per le lunghe, ma so che faremo un buon risultato. Ritorno nel mio ufficio, e guardo l'aliante, non faccio altro che pensare a lei, al suo profumo e alla sua risata. La rivoglio con me, ma prima di riconquistarla, devo chiudere definitivamente con Elena. Conoscendola me la farà pagare. “Merda” Mezz'ora dopo continuo a fissare il piccolo schermo del BlackBerry, cosa posso dirle di tornare e di perdonarmi? “ Grey lo sai benissimo che non tornerà e non ti perdonerà mai, dovevi mettere in chiaro le cose con lei” Sta zitta vocina del cazzo. E' inutile rimanere qui in ufficio, non concluderò niente. Prendo le mie cose, scendo nel garage e trovo Taylor ad aspettarmi. << Taylor portami da Flynn >> << Si, signore >> Quando arrivo nell'ufficio di Flynn, lo trovo seduto nella sua poltrona con un blocchetto in mano. << Christian, sono felice di vederti. Ma qual'è il motivo per cui sei qui? >> Mi avvicino verso il divano. << Ho conosciuto una ragazza e per colpa mia se n'è andata >> << Come mai? >> << E' stata Elena, ha rivelarle che stavamo insieme, e lei non ha accettato >> In questi mesi ho pensato di chiudere la mia relazione con Elena, ma ogni volta che provavo ad accennare qualcosa, Elena come al suo solito, liquidava tutto. << E come ti sei sentito, quando questa ragazza l'hai vista andare via? >> << Impotente. >> << Christian tu sei un uomo molto arrabbiato, anche per come si è comportata Mrs Lincoln verso questa ragazza. >> << Anastasia >> mormoro, petulante. << Anastasia. Ha avuto un effetto molto profondo su di te. Andandosene ha scatenato la tua sindrome dell'abbandono. E' ovvio che per te significa molto più di quello che sei disposto ad ammettere. >> Sospiro. << Devi concentrarti su quello che vuoi fare. >> continua Flynn. << E la mia impressione è che tu voglia stare con questa ragazza. Senti la sua mancanza. Vuoi stare con lei? >> “Stare con Ana?” Sono da sei mesi che continuo a pensare a questa domanda. Da quando è andata via, la mia vita è diventata monotona, sto allontanando anche Elena. Forse è un bene non vederla e ne sentirla. Ho bisogno della mia Ana. << Si >> mormoro. << E allora devi concentrarti su questo obiettivo. Se lei ti ama, come dice, è probabile che stia soffrendo anche lei. Non hai mai valutato l'ipotesi di chiudere definitivamente la tua storia con Mrs Lincoln? >> Eccome se ci ho pensato. Ho pensato tante volte di chiudere questa storia malata. Per lei è sempre stato un gioco. Mi ricordo le parole che mi diceva, quando ha visto Ana per la prima volta. << Christian, lei non va bene per te. Tu hai dei bisogni che solo io posso soddisfare. >> Quando riemergo dai miei pensieri, vedo Flynn alzarsi, e capisco che è ora di andare. << Chiederò a Cynthia di chiamare Andrea per prendere un appartamento. >> << Mi hai dato molte cose su cui riflettere. >> << Se cosi non fosse, non avrei fatto il mio lavoro. >> Mi stringe la mano e mi rivolge un sorriso rassicurante, e io me ne vado con un minuscolo barlume di speranza. POV ELENA Sento che il mio Christian si sta allontanando da me. Non risponde neanche alle mie mail e alle mie chiamate. Pensavo di aver eliminato il problema mandando via la ragazzina. Nessuno mi porterà via Christian.

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


POV ANA Mi sveglio di buonumore. Guardo la sveglia e sono già le sette e mezza. Oggi sarà la prima giornata della mia nuova rinascita. Mi alzo e mi faccio una doccia ristoratrice, e poi vado a fare colazione. Mentre sto finendo di lavare la tazza, fa la sua entrata la mia migliore amica Kate. <> La presi in giro << Come siamo allegre Steele >> rispose ancora assonnata << Ho un nuovo lavoro che adoro >> dissi con sincerità Mentre Ana stava andando a finire di prepararsi, qualcuno suonò alla loro porta. Kate andò a vedere chi potesse essere alle otto del mattino. Quando aprì la porta si trovò davanti un ragazzo delle consegne, con dozzine di rose bianche a gambo lungo. << Consegna per Miss Steele >> disse annoiato il ragazzo << E' la mia coinquilina >> rispose con un sorriso << Metta una firma qui >> masticando una cingomma. Kate firmò e prese le bellissime rose. Nel frattempo Ana era uscita dalla sua stanza per sapere chi fosse. Quando vide Kate con i fiori, pensò che Elliot avesse deciso di fare sul serio con lei. Mentre stava per dire qualcosa, Kate stava finendo di leggere il biglietto e le disse solo due parole: << Occhi grigi >> Gli occhi di Ana iniziarono a brillare come lapislazzuli. Lo sapeva che lui provava qualcosa per lei. Sperava soltanto che avesse lasciato Mrs Pedofilia. Kate la guardava con ammirazione. Di solito si sarebbe messa a piangere, ma stavolta dopo mesi la vedeva sorridere di gioia. << Ana è meglio cercare un vaso per questi fiori. >> disse cercando intorno di un bel vaso << Hai ragione Kate. I fiori sono bellissimi. >> dissi annusandoli Lasciai Kate alla ricerca del vaso e io andai verso la mia nuova macchina. Ebbene si mi sono comprata la macchina due mesi fa, quando scopri di aver ricevuto una cospicua somma di denaro. Sarà stata la vendita del mio maggiolino. Cosi per non continuare a prendere i mezzi, decisi che era arrivata l'ora di avere un mezzo mio. Decisi di comprare un Audi RS7 argentata. Arrivai a lavoro in orario, Elizabeth mi diede cinque manoscritti, in cui dovevo scrivere schede esaurienti e che si fidava del mio istinto. Mentre sono assorta nella lettura, non mi accorgo dell'arrivo di una nuova mail. Appoggio il manoscritto sulla scrivania. Nella mia casella di posta, leggo la riga magica: “Da: Christian Grey Da: Christian Grey A: Anastasia Steele Oggetto: Domani Cara Anastasia, perdona questa mia intrusione al tuo lavoro. Ti sono piaciuti i miei fiori? Volevo dirti che domani ci sarà l'inaugurazione della mostra del tuo amico Josè. Non so se hai avuto tempo di comprare una macchina, ma nel caso che non fosse cosi, sarei più felice di potertici accompagnare io. Portland è piuttosto lontana. Fammi sapere. Christian Grey Amministratore delegato Grey Enterprises Holding Inc. “Merda” mi sono dimenticata della mostra di Josè. Chiamo Josè per sapere l'ora esatta. << Ciao, Josè, sono Ana. >> << Ciao Ana, come stai? >> Il suo tono è cosi amichevole. << Sto bene, volevo chiederti a che ora è l'inaugurazione della mostra >> << Ci sarai? >> Sembra felice. << Certo che ci sarò >>Sorrido. Mi immagino quello ampio di Josè << Sette e mezzo. >> << Ci vediamo domani. Ciao, Josè. >> << Ciao, Ana. >> Da: Anastasia Steele A: Christian Grey Oggetto: Domani Ciao, Christian, grazie per i fiori. Sono bellissimi. Possiedo già una macchina, ma rischierei di perdermi. Quindi si, grazie gradirei un passaggio. Riprendo a lavorare, fino a quando non guardo l'orologio che segna le 17 e 30. Saluto Elizabeth e mi avvio verso la mia macchina. Quando mi accorgo che qualcuno ha messo una busta tra i tergicristalli della macchina. Mi avvicino e fisso la busta. Da chi arriva? La apro e leggo il biglietto velocemente. Accidenti, lo manda lei! Perché non mi lascia in pace? Posso averti mal giudicata. E tu hai senz'altro mal giudicato me. Sarei più felice se lasciassi definitivamente la città. Per non causare altri traumi a Christian. Ha già sofferto abbastanza. Se vuoi ti do qualche consiglio su dove andare. Chiamami: (206) 279-6261 Mrs Robinson “Non ci credo, la pedofila si è firmata Mrs Robinson. Deve averglielo detto. Il bastardo.” Non so come abbia fatto a capire qual'era la mia macchina. Ma di sicuro, la città non la lascio, e non intendo chiamarla. Semmai potrei chiamare la polizia per denunciarla. Però potrebbe finire in mezzo anche Christian e non voglio. Cosi decido di ignorare la questione, e infilo il biglietto nella borsa. Salgo in macchina e mi dirigo verso casa. Quando arrivo, trovo la luce spenta, significa che Kate non è a casa. Parcheggio e appena entro in casa, mi preparo qualcosa da mangiare e poi mi metto sotto le coperte. Rimango sveglia fino alle prime ore del mattino, pensando a come reagirà Christian quando mi vedrà, quando finalmente cado in un sonno frammentato ed esausto.

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


POV CHRISTIAN Dopo averle inviato la mail, mi sorprende la sua risposta. Ha già comprato una macchina. Chissà se è diventata ancora più bella. Sono inondato da un senso di sollievo. Chiudo gli occhi, assaporando questa sensazione. Leggo attentamente la mail alla ricerca di indizi, ma come al solito non ho idea di quali siano i suoi pensieri dietro le sue parole. Il suo tono è soltanto amichevole. “Carpe diem, Grey” Da: Christian Grey A: Anastasia Steele Oggetto: Domani Cara Anastasia, a che ora passo a prenderti? Christian Grey Amminstratore delegato Grey Enterprises Holdings Inc. Guardo la mia casella di posta. E guardo. E guardo...La mia ansia cresce mentre i secondi trascorrono, lentissimi. Mi alzo e mi metto a camminare su e giù per l'ufficio, ma non riesco a stare lontano dal computer. Torno alla scrivania e controllo ancora una volta le mail. Niente. Per distrarmi, sfioro con un dito il contorno delle ali del mio aliante. “E che cazzo, Grey, datti una calmata!” Su , Anastasia, rispondimi. E' sempre stata veloce nel rispondere alle mie mail. Ancora niente. Mi rimetto a camminare avanti e indietro per l'ufficio, scrutando il pavimento che con mio grande sollievo non ho ancora fatto nessun solco. Dopo quattro minuti sono in preda alla disperazione. Lei non ha intenzione di rispondere. Mi odia davvero...e come darle torto? Mi sono comportato come un uomo senza palle, ho lasciato che si occupasse Elena di tutto, ma non credevo che fosse capace di allontanare Ana dalla mia vita. Spero solo che non sia troppo tardi, per tornare insieme ad Ana. Vengo riportato al presente dal segnale sonoro di una mail. Il cuore mi batte in gola. “Maledizione!” E' di Ros, che mi informa di essere tornata nel suo ufficio. E poi è li, nella mia casella di posta. Da: Anastasia Steele A: Christian Grey Oggetto: Domani L'inaugurazione è alle 19.30. A che ora suggerisci? Possiamo prendere Charlie Tango. Da: Christian Grey A: Anastasia Steele Oggetto: Domani Cara Anastasia, Portland è piuttosto lontana. Posso venire a prenderti alle 17,45. Non vedo l'ora di incontrarti. Christian Grey Amministratore delegato Grey Enterprises Holdings Inc. La mia campagna per riconquistarla è in corso. Mi sento euforico; il piccolo bocciolo di speranza ora è un ciliegio giapponese in fiore. Chiamo Andrea. << Si, Mr Grey? >> << Chiama Stephan. Domani sera volo a Portland con Charlie Tango, e ho bisogno che lui lo riporti a Boeing Field. >> le dico. << Si, Mr Grey. >> << Bene. C'è Taylor? >> << Si, signore. >> << Annulla tutti i miei appuntamenti per il resto della giornata. Sto uscendo. >> << Va fuori? >> squittisce sorpresa. << Si. >> Sorrido. << Fuori. >> Mentre esco dall'ufficio, mi dirigo verso il garage sotterraneo dove mi sta aspettando Taylor. << Dove, signore? >> chiede Taylor, mentre mi sistemo sul sedile posteriore del SUV. << Al Mac Store. >> << Subito signore. >> Vado a comprare un iPad per Ana. Appoggiandomi allo schienale del sedile, chiudo gli occhi e penso alle applicazioni e alle canzoni che ho intenzione di scaricare e installare per lei. Quando sono ancora assorto nei miei pensieri, vengo distratto dalla vibrazione del BlackBerry. “E' troppo sperare che....?” Da: Elena Lincoln A: Christian Grey Oggetto: Stasera Christian tesoro, stasera perché non vieni a cena a casa mia? Ti aspetto. Elena Lincoln Esclava E' arrivato il momento di chiudere questa relazione. Da: Christian Grey A: Elena Lincoln Oggetto: Stasera Ci sarò. Christian Grey Amministratore delegato Grey Enterprises Holdings Inc. Premo INVIA, domandandomi di nuovo come la prenderà quando stasera la lascerò per stare insieme alla mia Ana. Mia piccola guerriera, domani ti riconquisterò. POV ELENA Non vedo l'ora di rivedere il mio Christian. Mi manca stare in sua compagnia.Da quando sono riuscita a mandare via quella arrampicatrice sociale, posso godermi in pace Christian. Mentre sistemo tutto per la cena, mi vado a preparare. Metto il vestito nero che mostra le forme del mio corpo che piace tanto al mio uomo. Spero di riuscire a fargli dimenticare quella insulsa ragazzina. Sento il suono dell'ascensore. Mi metto davanti e vedo uscire Christian bello come il sole, con il suo completo blu che io adoro. Appena mi vede, cambia subito espressione. Ho come la sensazione che mi debba dire qualcosa. << Christian tesoro, che succede? >> dico perplessa. << Elena, sono venuto per dirti che tra noi è finita. >> mi dice serio. Non so cosa dire, un schiaffo in pieno volto avrebbe fatto meno male. Sicuramente c'è di mezzo quella ragazza. << Christian, perché vuoi lasciarmi? >> dico con voce gentile. << Elena sono innamorato di Ana, e voglio stare con lei. >> << L'amore è per gli sciocchi. Tu hai dei bisogni che quella ragazza non sa come soddisfare. >> << Non voglio continuare a sentirti, è finita. Fatene una ragione. Chiamerò domani stesso il mio avvocato, ti cederò le mie azioni del tuo salone. >> << Non puoi averlo fatto, io e te siamo uguali, Christian. >> << Una volta eravamo uguali, ma Ana mi ha cambiato in meglio. Adesso ho solo bisogno di lei e non di te. >> Dopo avermi detto queste cose orribili, si volta senza dire nient'altro ed esce da casa mia. Me la pagherai cara Anastasia. Fosse l'ultima cosa che faccio.

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


POV ANA Stamattina per andare a lavoro, ho preso in prestito l'abito color prugna e degli stivali con il tacco alto dall'armadio di Kate. Finalmente arrivano le cinque e mezza. Vado in bagno per darmi una sistemata, devo dire che l'abito mi calza a pennello. Prendo la giacca e la borsa, cercando di tenere a freno il nervosismo. “ Dopo mesi...sto per vederlo!” Saluto Elizabeth, e mi dirigo fuori l'edificio. Vedo Taylor che mi sta aspettando sul marciapiede. Mi apre la portiera e salgo sul sedile posteriore. Lui è li. Indossa il completo blu, senza cravatta, la camicia bianca aperta sul collo. I suoi occhi grigi brillano. Ha un aspetto magnifico, a parte lo sguardo malizioso. << Hai un aspetto magnifico e questo vestito ti sta d'incanto. >> mi dice mangiandomi con gli occhi << Ciao, Christian. Anche per me è bello vederti. >> << Come stai? >> mi chiede, in modo dolce. << Sto bene. >> Poi allunga un braccio e mi prende la mano. << Mi manchi >> aggiunge. << Christian, io.... >> << Ana, dobbiamo parlare. >> Emetto un gemito di frustrazione, alzando gli occhi al cielo. Christian stringe i suoi occhi a fessura. Sta per ribattere, quando Taylor accosta. << Vieni siamo arrivati. >> “Lo guardo perplessa.” << L'elisuperficie...sul tetto di questo palazzo. >> guarda l'edificio come se fosse ovvio. Certo, Charlie Tango, Taylor mi apre la portiera, mentre Christian fa il giro della macchina e mi prende per mano. Raggiungiamo l'ascensore e preme il pulsante per la chiamata. Mentre le porte della cabina si aprono, mi lascia la mano e mi fa entrare. Quando le porte si chiudono, sento di nuovo quella attrazione chimica che ci spinge l'uno verso l'altra. << Oddio. >> mormoro mentre mi abbandono al desiderio. << La sento anche io. >> mi dice, con sguardo penetrante. Mentre trattengo un gemito, mi si avvicina cosi tanto quasi da sentirne il suo profumo. Vorrei potermi allontanare, ma ho le gambe bloccate. Non deve succedere, ancora non so se sta ancora con lei. Faccio un respiro profondo, e mi allontano. All'improvviso, le porte dell'ascensore si aprono, spezzando l'incantesimo, siamo sul tetto. Mentre Christian parla con un uomo alto, biondo, mi volto verso di lui, quel ciuffo che ricade sulla fronte è cosi sexy, il naso perfetto, quella bocca cesellata che mi ha fatto perdere completamente la ragione. “No, Ana non andare in quella direzione.” Una volta dentro l'elicottero, mi lega saldamente al sedile, stringendo forte le cinghie della cintura di sicurezza. Mi lancia uno sguardo malizioso. << Queste ti terranno al tuo posto. >> mormora. << Ti piace ancora vedermi legata. >> << Non immagini quanto. Non toccare niente. >> mi ordina. Una volta dentro, mi passa le cuffie e mi accarezza la guancia con l'indice. La mia pelle inizia colorarsi di rosa. Dopo aver fatto i controlli di rito, stiamo volando. Dall'alto vediamo tutti i palazzi, anche l'Escala e in lontananza si vede anche lo Space Needle. Da questa prospettiva, le macchine e le persone sembrano dei puntini. Quando l'elicottero si ferma, mi aiuta a scendere. Mentre ci sediamo in macchina, tra di noi cala il silenzio, e l'autista ci porta alla galleria. Ci sono tante cose che vorrei dire, ma questo viaggio è troppo breve. La macchina si ferma davanti alla galleria. Christian scende e fa il giro per aprirmi la portiera, per farmi scendere. Mi prende per mano e mi guida dentro l'edificio. << Buonasera e benvenuti alla mostra di Josè Rodriguez. >> una giovane donna vestita di nero, ci da il benvenuto. Quando Christian va a prendere da bere, mi sento chiamare. << Ana! >> Ecco che arriva il mio migliore amico, quello che mi è stato accanto insieme a Kate, in questi mesi. Gli occhi iniziano a riempirsi di lacrime, quanto sono fortunata ad averlo come amico. << Ana, sono cosi felice che tu ce l'abbia fatta. >> mi sussurra nell'orecchio. << Anche io Joseè. >> mormoro. << Sei diventata ancora più bella, e sono felice che ti sei ripresa. >> mi dice serio. Mentre continuo a parlare con lui, mi sento addosso uno sguardo infuocato. Mi volto e vedo Christian con i lineamenti induriti. Si fa largo tra la folla, mi allunga il bicchiere di vino bianco, e mi attira al suo fianco. << Il tuo amico sembra più un fotografo di paesaggi che di ritratti. Facciamo un giro. >> Mi prende per mano. Ci soffermiamo davanti ai quadri, quando una coppia continua a fissarmi e ad annuire. Giriamo l'angolo, e capisco perché sto ricevendo tante occhiate strane. Appesi sulla parte, ci sono sette miei ritratti, e tutti sono in bianco e nero. Guardo Christian, che sta fissando, ammaliato, ognuno dei ritratti. << A quanto pare non sono l'unico. >> mormora serio, con la bocca serrata in una linea severa. Credo che si sia arrabbiato. << Scusami. >> mi dice inchiodandomi con lo sguardo. Si avvicina alla reception, parla con la ragazza che ci aveva dato il benvenuto, e tira fuori dalla tasca, la carta di credito. Deve aver comprato un quadro. Quando ritorna, continuando a fissare i quadri. << Hai comprato un ritratto? >> << Uno? >> sbuffa << Li ho comprati tutti, Anastasia. Non voglio che qualcun altro sbavi sulle tue foto. >> << Meglio che sia tu a farlo? >> rispondo maliziosa. << Francamente si. >> Lo fisso sbalordita. Non credevo che arrivasse a tanto. E soprattutto, li porterà a casa di quella pedofila, per poi giocarci a freccette? Faccio respiri profondi per calmarmi. Infondo non mi ha ancora detto se ci sta ancora insieme. Christian sembra accorgersi della mia espressione, mi guarda perplesso, poi capisce da che parte stanno andando i miei pensieri e abbassa lo sguardo. Prima di parlare, vado alla ricerca di Josè e lo saluto, promettendogli che ci saremo sentiti presto. Una volta fuori dall'edificio, vado dritta in macchina. Lui mi ferma e senza proferire parola, mi bacia. Ma non riesco a sopportare le sue labbra sulle mie, cosi mi allontano dal suo viso e dal suo profumo. << Ana, perché mi hai allontanato? >> mi chiede serio. << Lo sai benissimo perché >> mormoro esausta. All'inizio non capisce a cosa mi riferisco, ma poi capisce e si tira indietro. Si passa le mani nei capelli ed emetto un lamento. << Anastasia, se io sono qui con te, e perché io voglio te. >> << Christian, io vorrei crederti ma tu stai ancora insieme a lei. Io voglio stare con te, ma devi prendere una decisione. Se stai con me, lei deve sparire dalla nostra vita, se invece sceglierai lei, sparirò io dalla vostra. >> Mi sento all'improvviso, stanca ed emotivamente provata. Spero che possa prendere la decisione giusta. << Riportami a casa. >> gli chiedo con sguardo assente. Saliamo in macchina, e facciamo ritorno a Seattle. Quando arriviamo davanti a casa mia, vediamo Elena che ci aspetta. << Elena, che cazzo ci fai qua. >> mormora con lo sguardo pieno d'odio. << Sono venuta a farvi una visita. Spero di non aver interrotto niente. >> chiede con finto interesse. Mi allontano perché non ne voglio più sapere di loro, quando all'improvviso Elena tenta di tirarmi uno schiaffo, ma le blocco il polso. Continuo a stringerglielo forte, sono sorpresa quanto lei, della mia forza. Vedo il suo sguardo, che fa smorfie di dolore. Mentre sto stringendo ancora di più, le tiro uno schiaffo ben assestato, che fa eco nella notte. Lo schiaffo era talmente forte, che è caduta all'indietro. Christian, si mette in mezzo. Continua a parlare con Elena, ma non ci faccio caso. Giro sui tacchi ed entro in casa. Mi chiudo dentro, cosi da non farlo entrare. Per vedere se sono ancora li, mi avvicino alla finestra e vedo Elena che va via, sgommando. Invece Christian mi cerca ovunque. Non vedendomi, si risiede in macchina con Taylor e va via. Chiudo la finestra, mi butto sul letto vestita. Cado in un sonno senza sogni.

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


POV CHRISTIAN Dopo che Elena, se ne andata, mi sono girato nel cercare Ana. Deve essere tornata a casa. Salgo in macchina e Taylor si allontana da lei. Quando arrivo all'Escala, mi rifugio nel mio studio. Questa volta Elena, ha davvero superato il limite. Prendo il BlackBerry e la chiamo. << Christian, tesoro. >> << Elena, che cazzo credevi di fare, facendo un imboscata ad Ana. >> le rispondo incazzato come una iena. << Ma Christian, te l'ho detto tante volte in questi mesi: lei non va bene per te, tu hai dei bisogni che solo io posso soddisfare. >> mormora con voce suadente. Molto tempo fa, questa voce mi avrebbe eccitato, adesso provo solo disgusto. << Stai lontano da lei, Elena. Te lo dico per l'ultima volta. Buonanotte. >> Lancio il telefono sulla scrivania, e mi passo le mani nei capelli. Come ho potuto deludere di nuovo Ana, stasera volevo riconquistarla, falle sapere che la amo tantissimo. Passo la notte in bianco, pensando ad un modo come poter riprovare a parlare con lei. Poi mi viene in mente, che questo sabato, ci sarà il ballo in maschera a casa dei miei. Prendo il BlackBerry e apro il programma delle mail. Da: Christian Grey A: Anastasia Steele Oggetto: Mi dispiace Cara Anastasia, mi dispiace tanto per quello che è successo ieri sera. Non sapevo che Elena, potesse arrivare a tanto. Ti prego di perdonarmi, e se vuoi possiamo rivederci stasera. Fammi sapere. Christian Grey Amministratore delegato Enterprises Holdings Inc. Spero davvero che possa perdonarmi. Vado in camera mia, e mi faccio una bella doccia calda. Quando esco, mi sento meno stressato. Scendo in cucina, e trovo Gail che prepara la colazione. Mi da il buongiorno, e mi prepara le omelette e mi porge il caffè. Ho lo stomaco chiuso, ma mangio lo stesso. Mentre mi dirigo con Taylor in ufficio, sento il BlackBerry vibrare. Controllo e trovo un suo messaggio. Da: Anastasia Steele A: Christian Grey Oggetto: Ci riproviamo. Va bene ci possiamo vedere stasera, ma se dovesse riprovarci, non voglio più vederti. Ana Continuo a rileggere la sua mail. Ha ragione, se dovesse tornare alla carica, la perderei per sempre e non voglio. Da: Christian Grey A: Anastasia Steele Oggetto: Ballo in maschera Cara Anastasia, volevo invitarti questo sabato al ballo in maschera, che si terrà a casa dei miei genitori. Ti spiegherò tutto stasera. Christian Grey Amministratore delegato Enterprises Holdings Inc. Aspetto per un eternità. Per evitare di continuare a impazzire, vengo risucchiato dal lavoro e dalle riunioni. Quando sto per incontrare Bastille, nella palestra sotterranea della GEH, il mio BlackBerry inizia a suonare. << Grey >> rispondo senza nemmeno guardare da chi arriva la chiamata. << Sono Ana >> Sono spiazzato, non mi chiama mai...dalla sua voce sento che è nervosa. << Ana, ma che piacevole sorpresa. >> mormoro realmente sorpreso. << Volevo chiederti, se stasera ti andava di venire a cena a casa mia. >> mi chiede con voce calma “Magari vuole parlati, Grey. Smettila di farti le seghe mentali. “ Forse la mia vocina, ha ragione. << Va bene, sarò li da te alle venti. >> rispondo con un sorriso. << Ti aspetto. >> E chiude la chiamata senza aspettare un mio saluto. E' cambiata tanto in questi mesi, ha carattere, cosa che prima bastava un semplice complimento e diventava rossa come un pomodoro. Invece adesso, scherza, e soprattutto sa menare. Mentre sto per uscire da casa, per andare dalla mia Ana, mi arriva un sms di Elena. Christian, ti va di andare a cena insieme? Ho prenotato un tavolo nel nostro ristorante preferito. Sarà per un altra volta. Metto il telefono in tasca, scendo nel garage sotterraneo, e mi metto al volante della mia fiammante R8. Arrivo a casa di Ana, alle venti spaccate. Suono il campanello, la porta si apre è appare lei, con un tubino grigio chiaro e ai piedi delle Louboutin grigie. Ha contornato gli occhi con il nero, che fa risaltare ancora di più i suoi bellissimi occhi, e i capelli raccolti in uno chignon spettinato. E' bella da mozzare il fiato, quanto vorrei averla come mia moglie. “ Aspetta un attimo Grey. Hai davvero pensato di poter passare tutta la tua vita con lei? “ Certo che ci ho pensato. In questi mesi non ho fatto altro che pensare a un modo per legarla a me, per tutta la vita. Voglio svegliarmi accanto a lei ogni mattina, e andare a dormire con lei accanto a me. << Sei bellissima Anastasia. >> rispondo con sincerità. << Ti ringrazio Christian, anche tu non sei niente male. >> Mi fa accomodare, mentre lei sparisce in cucina. Guardo la casa, sembra rispecchiare tanto Ana. In tutta la casa, ci sono foto ovunque. Con i genitori, con Kate, con Josè. E' spensierata come i ritratti che ho comprato. Voglio di nuovo vederla felice...con me. La cena va avanti, parliamo di tutto, anche di che cosa abbiamo fatto in questi mesi. Poi però mi accorgo di doverle almeno dire del comportamento di Elena. Prendo un profondo respiro e comincio a parlare. << Io non so perché ieri era ferma davanti a casa tua. >> chiedo perplesso. << Credo di saperlo. >> mormora con voce flebile. La guardo come a capire di che cosa sta dicendo. << Da quando mi hai cercato, stanno accadendo cose strane. >> << Spiegati meglio. >> chiedo con curiosità << L'altro giorno, quando stavo uscendo da lavoro, ho visto una busta ferma dai tergicristalli della macchina. Lo aperta con cautela è ho trovato un biglietto di Mrs Robinson. >> La guardo scioccato, come può una donna come Elena, arrivare a tanto. Mi mostra il biglietto, lo leggo velocemente. << Non capisco perché voglia che tu lasci la città. >> mormoro incazzato. << Credo che mi abbia fatto pedinare, ha scoperto dove abito, che macchina uso....sapeva benissimo che ieri sera ci saresti stato tu. >> Il suo discorso non fa una piega. Ma chi può essere che sta facendo pedinare Ana? Devo chiedere a Taylor di farle mettere delle guardie del corpo. Voglio stare tranquillo. Mentre finiamo di cenare, mi chiede se voglio il dessert. << Si, avevo intenzione di prendere te come dessert. >> mormoro malizioso. Senza rendersene conto, si morde il labbro. << Non morderti il labbro, sai che effetto mi fa. >>le dico con voce roca. Lei continua a fissarmi, e smette di torturarselo con i denti. Ci avviamo verso camera sua, e dopo un lungo amplesso, dormiamo finalmente l'una tra le braccia dell'altro.

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


POV ANASTASIA Mi sveglio ancora piacevolmente indolenzita, da tutta quella....ehm ginnastica. Mi è mancato fare l'amore con lui. Guardo verso il comodino, e la sveglia segna le sette e mezza. Volto lo sguardo, e lo trovo accanto a me, ancora nudo. Per evitare di saltargli addosso, mi dirigo in bagno. Quando sono tornata in camera, lo trovo ancora nella stessa posizione di prima. Dorme ancora...non è da lui. Apro le ante dell'armadio, e scelgo un tubino color panna con il cinturino nero e le scarpe abbinate al vestito. Mentre ero intenta a vestirmi, sento due mani stringermi forte...urlo per lo spavento. << Scusa piccola, ma con questo vestito sei irresistibile. >> mormora con voce piena di lussuria. << Christian, mi hai fatto spaventare. E' tardi dobbiamo andare entrambi a lavoro. >> Christian guarda la sveglia che segna le otto. Impreca correndo verso il bagno. Quando sono pronta, preparo la colazione ad entrambi. Per tutta la settimana, Kate dorme a casa di Elliot. Quei due fanno maledettamente sul serio. Mentre sto per mettere la tazza di caffè, Christian fa la sua comparsa con un completo grigio, e la camicia bianca perfettamente abbottonata, e al collo porta la mia cravatta preferita...quella di seta grigia. Dovrebbe essere illegale da quanto è sexy, lui si accorge che gli sto sbavando addosso, abbozza un sorriso che coinvolgono quegli occhi. Dopo colazione, ci salutiamo e ognuno sale nelle proprie auto. Arrivo a lavoro puntuale, saluto Elizabeth e mi siedo nella mia scrivania e inizio a lavorare. Non mi accorgo che è l'una passata, quando sento vibrare il telefono. E' una mail di Christian. Da: Christian Grey A: Anastasia Steele Oggetto: Stasera Cara Anastasia, volevo chiederti se ti andava di venire a cena da me. Christian Grey Amministratore delegato Enterprises Holdings Inc. Voglio tornare a casa sua? Certo che voglio. Da: Anastasia Steele A: Christian Grey Oggetto: Stasera Caro Mr Grey, sarò lieta di cenare con te. Ana Sono felice, sta andando tutto per il verso giusto. Ho un lavoro che amo, un fidanzato che amo, ma non gli dico niente, deve essere lui a dirmi se mi ama ancora o no. Continuo a lavorare e mi immergo nell'ultimo manoscritto, fino a quando una voce mi riporta alla realtà. Elizabeth. << Ana, è da mezz'ora che ti sto chiamando. >> mormora divertita << Scusa, ma ero immersa in questo manoscritto. >> << Lo vedo, ma ti volevo dire che sono quasi le sei, e il tuo orario di lavoro è finito. >> La ringrazio, prendo le mie cose e mi avvio alla macchina. Quando arrivo a casa, mi faccio una bella doccia e decido cosa indossare per la mia cena con Christian. Ho optato per l'abito color prugna, che piace tanto a Christian e scarpe nere Louboutin. Prendo il soprabito e mi dirigo verso la macchina. Mi sento osservata. Mi guardo intorno, ma non vedo nessuno. Salgo in macchina e vado da Christian. Appena arrivo, parcheggio vicino alla sua R8. Chiamo l'ascensore e una volta dentro, digito il codice che mi porterà nella sua torre d'avorio. Mentre le porte dell'ascensore si aprono, mi trovo davanti un Christian vestito con maglietta nera aderente e un paio di jeans, davvero arrapante. Quando Christian si accorge della mia espressione, sorride dall'effetto voluto e si avvicina dandomi un bacio casto. Poi mi prende per mano e mi conduce in cucina, dove saluto Mrs Jones. Nel frattempo che aspettiamo che la cena sia pronta, Christian mi porta nel suo studio. Sembra che voglia dirmi qualcosa di importante. << Ana, c'è una cosa che ti devo dire. >> << Di che cosa si tratta. >> chiedo incuriosita. << Quando ieri mi hai detto della lettera, ho chiesto a Welch di indagare sul mittente della busta. >> Dalla faccia, ha scoperto chi è, ma è indeciso se dirmelo oppure no. << Per evitare che ti succeda qualcosa, ti ho messo accanto delle guardie del corpo. >> dice con preoccupazione. << Da quando sono in servizio? >> chiedo per sapere se erano loro a fissarmi. << Da stasera. >> mi dice confuso << Ana che succede? >> mi chiede spaventato. << Quando sono uscita dal lavoro, ho avuto la sensazione di essere osservata. Erano le guardie del corpo che mi tenevano d'occhio. >> chiesi sollevata. Christian mi diede conferma con un accenno della testa, e li capii che per evitare che le cose sfuggissero al suo controllo, avrei accettato anche le guardie del corpo. Dopo cena era indeciso su cosa fare adesso. Era la prima volta, che lo vedevo indeciso su qualsiasi cosa che riguardasse me. Mi avvicinai a lui, molto lentamente, senza toccarlo, solo a fargli sentire il calore del mio corpo. << So cosa stai facendo. >> mi disse in modo malizioso. << Lo so che lo sai cosa sto facendo. >> risposi con tanta sfrontatezza. Le sue pupille si dilatarono, e il grigio dei suoi occhi, divennero metallo fuso. Mi prese in braccio e mi portò in camera sua. Mi rimise in piedi e si mise dietro di me, mi spostò i capelli e iniziò a lasciarmi una scia di baci umidi, sulla mia pelle rovente. Gli offri volontariamente il collo, e lui con un sorriso trionfante, lo morse piano. Poi si mise davanti a me e con lentezza straziante mi tolse i vestiti, e io feci lo stesso con i suoi. Quando fummo entrambi nudi, mi fece sdraiare al centro del letto e si mise sopra di me schiacciandomi con il suo corpo, che adoravo contemplare. La mattina dopo mi ricordai che la sera ci sarebbe stato il ballo in maschera, a casa dei suoi. Lo svegliai riempiendolo con tanti baci, lui sorrise e mi strinse a se. Dopo aver fatto l'amore sia nel letto che nella doccia, ci stiamo cambiando guardandoci e mangiandoci con gli occhi. Stamattina sarei andata dal mio parrucchiere di fiducia. << Christian, mi accompagni dal mio parrucchiere? Voglio dare una spuntatina ai capelli. >> << Va bene, ti accompagno. >> Credo che non voglia che mi tagli i capelli, a lui piacciono lunghi, ma sono io che li devo portare non lui. Abbiamo deciso di prendere la mia macchina e quando siamo arrivati al salone di Luke, parcheggio davanti al salone. Il salone è stile italo-americano. Conosco Luke da anni. << Ciao, Ana! >> mi saluta con un abbraccio. << Luke da quanto tempo. >> Poi si volta e squadra per bene, Christian che è rimasto in disparte. << Cosa posso fare per te, mia dolce Ana? >> Christian non smette di fissarmi, i lineamenti del volto si sono induriti e gli occhi sono ridotti a fessura. << Stasera ho una serata di beneficenza e vorrei che mi dessi una spuntatina. >> Luke si mise a lavoro, e dopo qualche minuto, mi ha reso ancora più bella, almeno a giudicare lo sguardo di Christian. Lo saluto e ci avviamo a casa sua per il pranzo. << Luke ha fatto un buon lavoro. >> mi chiede serio << E' il migliore in circolazione. >> mormoro con orgoglio. Dopo pranzo, ci saltiamo addosso e ci perdiamo l'uno dentro l'altra. Quando Christian rientra dal suo studio, io mi sono fatta la doccia, ovviamente stando attenta a non rovinare il lavoro di Luke. Poi vado nella cabina armadio, e decido di indossare un bustino nero con perizoma coordinato, da femme fatale, calze di pura seta bianca. Mentre sto per prendere l'abito bicolore, che segna la mia silhouette. E' monospalla nero e bianco, con i bordi pieni di brillanti. Ovviamente ai piedi un paio di Louboutin nere. Appare sulla soglia il mago del sesso, vestito con lo smoking....è davvero illegale. << Posso fare qualcosa per te Mr Grey? >> dico infilandomi il vestito << No, volevo vedere se eri pronta. >> << Me la puoi tirare su la cerniera, per favore? >> << Vorrei tirarla giù, lentamente. >> Mi bacia la spalla e se ne va, lasciandomi sola. Una volta pronta, scendo di sotto. Christian, si avvicina mi prende per mano e mi aiuta a scendere gli ultimi due scalini. Mentre arriviamo in cucina, mi passa un sacchetto: dentro c'è una maschera dello stesso colore del mio abito. Si avvicina e mi bacia. Poi ci avviamo verso il garage sotterraneo. Quando arriviamo a casa Grey, la casa è addobbata a festa. C'è un lungo tappetto rosso, che attraversa tutto il giardino. Nel frattempo, Taylor ferma la macchina, e Christian scende e fa il giro e mi apre la portiera, e mi aiuta scendere. Mentre stiamo arrivando alla casa, sentiamo una voce che ci chiama all'ordine. << Christian, tesoro. >> << Mamma, come stai? >> La madre di Christian. << Ana, tesoro quanto tempo. Come stai? >> mi chiede felice. << Ciao Grace, sto bene e tu come stai? >> << Oh bambina mia, sto benissimo adesso che sei di nuovo con il mio Christian. >> Grace ci saluta, io e Christian ci guardiamo negli occhi e ci sorridiamo. Entriamo dentro nella grande villa, salutiamo tutti i parenti di Christian, saluto anche Kate, che è stata invitata da Elliot. Prendiamo posto nel tavolo assegnato, e mi chiedono come ho passato questi mesi, senza Christian. Mia, la sorella di Christian, continua dirgli che è stato un vero “ sciocco “ a lasciarmi andare. Se non fosse stata per lei, non sarebbe mai tornato. Mentre tutti parlano, leggo il menù e gli oggetti messi all'asta. Due cose, attirano la mia attenzione: Voucher per una giornata, per due persone al Bravern Center dell'Esclava – Elena Lincoln Una settimana (sei notti) ad Aspen, Colorado Mr C. Grey Sbatto le palpebre verso Christian. << Hai una proprietà ad Aspen? >> sibilo a voce bassa. Lui annuisce, sorpreso e irritato. Si porta l'indice alle labbra per zittirmi. << Hai altre proprietà in giro? >> sussurro. Lui annuisce. << Te lo dico dopo. >> mi risponde Christian, pacato. L'asta prosegue e la settimana ad Aspen di Christian arriva a ventimila dollari. Non so cosa mi prenda, ma offro ventiquattro mila dollari e mi aggiudico la settimana ad Aspen. Da quando siamo arrivati, mi sento osservata ma non vedo nessuno. Si avvicina Mia, e mi convince di andare con lei, per l'asta del primo ballo. Vengo vinta da Christian per cento mila dollari. Un ballo davvero costoso. Gli ospiti si stanno radunando sulla pista da ballo. Christian mi sorride, mi prende tra le braccia e inizia a muoversi. Balla cosi bene. Quando ci fermiamo, dico a Christian che ho bisogno di andare a bagno. << Non ci metterò molto. >> Mentre mi dirigo alle toilette, ricordo di aver lasciato la pochette sul tavolo. Torno indietro nel tendone illuminato. Recupero la borsa e mi sento chiamare. << Anastasia? >> Una voce familiare mi fa trasalire. Mi giro e vedo una donna vestita con un lungo abito di velluto nero. La maschera le copre non solo il volto verso il naso ma anche i capelli. Accorgendosi che non ho capito di chi si tratti, inizia a parlare. << Sono cosi felice di trovarti da sola. >> mi dice piano. << Aspettavo di poter parlare con te, tutta la sera. >> << Mi dispiace,ma non so chi sia lei. >> Si toglie la maschera e libera i capelli. “ Merda! “ E' Mrs Robinson. << Mi dispiace ti ho spaventata. >> dice con finto rammarico. << Che cosa vuole da me? >> << Sarò breve, Anastasia. So che quello che è successo l'altra sera, non doveva accadere, come non doveva succedere che tu mi dessi uno schiaffo. >> << Lei non si doveva nemmeno avvicinare a me e ne a Christian. >> sibilo incazzata. Mi guarda con sfida, come se avessi coraggio di prenderla a schiaffi davanti a tutti. << Esattamente da me cosa vuole. >> chiedo disinteressata. << Volevo dirti è che se lo farai soffrire, ti troverò e non sarà per niente piacevole. >> Mi viene da ridere. << Lo trovi divertente, Anastasia? >> farfuglia, sgomenta. << Rido per la sua audacia, Mrs Lincoln. Christian e io non abbiamo nulla a che fare con lei. E se io dovessi lasciarlo e lei mi venisse di nuovo a cercare, stia certa che l'aspetterò. Non ne dubiti. Magari le farò assaggiare la sua stessa medicina, per conto di un ragazzino, che lei ha molestato, facendogli terra bruciata intorno, come se lui dovesse dipendere da lei. >> Lei rimane a bocca aperta. << Ora, se vuole scusarmi, ho di meglio da fare che perdere il mio tempo con lei. >> Le do le spalle e mi dirigo verso l'uscita del tendone, dove Taylor aspetta. Christian ci raggiunge visibilmente preoccupato. << Eccoti >> mormora, poi aggrotta la fronte quando vede Elena. Gli passo accanto, senza dire niente, dandogli la possibilità di scegliere. O lei o me.

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


Salve a tutte. Vi volevo chiedere scusa per questo mio ritardo, ma ho avuto problemi con il pc. Vi chiedo ancora scusa e buona lettura. POV CHRISTIAN << Ana >> la chiamo. La raggiungo. << Cos'è successo? >> la guardo preoccupato. << Perché non lo chiedi alla tua ex? >> sibila acida. La guardo in modo gelido. << Lo sto chiedendo a te. >> le dico con una sfumatura di minaccia. Elena mi aveva detto che ci avrebbe lasciato in pace, invece continua imperterrita a farci lasciare. Questa volta, mi sentirà e chiuderò questa faccenda una volta per tutte. Mentre accompagno Ana in bagno, la chiamo e risponde al primo squillo. << Christian >> risponde, in tono preoccupato. << Cosa cazzo fai, Elena? Quale parola della frase '' non impicciarti nei miei affari e lascia stare Ana '' tu non hai afferrato? >> le chiedo bruscamente. Rimane per un attimo interdetta. Poi la sento inspirare forte. << Lo sai che ero preoccupata per te, Christian. L'ho solo avvertita di lasciare la città. >> << Tu che cosa le hai detto? Eravamo d'accordo che ci avresti lasciato in pace. >> le dico esasperato. Come cazzo si è permessa di dire ad Ana, di lasciare la città. << Ho cambiato idea. >> mi dice altezzosa. << Pensavo che fossimo d'accordo. >> le dico scontroso. << Christian dovevo parlarle. Non meriti una come lei. >> Sospiro mentre si comporta come se fosse la mia fidanzata. << Lasciala in pace. Questa è la prima relazione vera che ho e non voglio che tu comprometta tutto. >> le dico con fermezza. << Christian, lo sai benissimo che non lascerò perdere. La voglio fuori dalla nostra vita. >> mi dice lamentosa. Scorgo Ana in piedi, a pochi passi da me. Sospiro. << Devo andare. Buonanotte. >> tronco la conversazione, senza aspettare risposta. Mi avvicino ad Ana. << Come sta la storia vecchia? >> chiede sarcastica. << Scontrosa. >> le rispondo con un ghigno. << Vuoi ballare oppure vuoi andare a casa? >> le chiedo, cambiando argomento. << Andiamo a casa. >> mi dice in modo maliziosa. Prima di andar via, salutiamo tutta la mia famiglia. Quando arriviamo a casa, la faccio entrare nella mia camera. La spoglio e la metto a letto. Mi rintano nel mio studio. Mi lascio cadere sulla mia poltrona in pelle, mi passo le mani nei capelli. Anastasia è diventata il centro del mio mondo, e non posso pensare di lasciarla in mano a una psicopatica che tenta di spodestarla dal suo posto. Cioè, accanto a me. Mentre sto per alzarmi e andare in cucina, a bere qualcosa di forte, appare sulla soglia la mia bellissima Ana. Si avvicina con cautela e mi accarezza il viso e i capelli. << Mi sei mancato. Vieni a letto. >> mormora piano. << Sai che significhi per me? >> sussurro con un filo di voce. << Se Elena ti facesse del male... >> mi mancano le parole e anche la voce si affievolisce ancora di più. Per lei affronterei tutto. Sono pronto a lanciarmi in pasto ai leoni per farla felice e proteggerla. Mi accarezza molto lentamente, facendo risvegliare in me tutti gli appetiti insaziabili che tenevo a bada dal ricevimento. La prendo in braccio e la conduco in camera nostra. La faccio distendere, e mi metto sopra di lei, in modo che stia ferma. Iniziamo ad amarci per tutta la notte. La mattina dopo, mi sveglio e mi accorgo che Ana non è con me. Mi rivesto e scendo in cucina, dove la trovo con solo la mia camicia. Mi avvicino senza fare rumore, e le bacio il collo. Lei sussulta per lo spavento. << Christian, mi hai fatto prendere uno spavento. >> mi dice calmandosi. << Scusa piccola. Mi sono svegliato e tu non c'eri. >> le dico affondando il naso nei suoi capelli. << Volevo portarti la colazione a letto. >> mi dice facendo il broncio. La bacio e lascio che mi vizi un pochino. Quando abbiamo finito di fare colazione, chiedo scusa ad Ana e mi rintano nel mio ufficio. Dopo un paio d'ore ne esco distrutto, e vado alla ricerca della mia fidanzata. La trovo nella cabina armadio, che parla al telefono. << Forse non ci siamo capite, non lo lascio. Se ti crea problemi vederci insieme, non sono affari miei. >> risponde vittoriosa e chiude la chiamata. << Se posso saperlo con chi eri al telefono? >> chiedo curioso. << Con la tua ex. Non so come abbia fatto ad avere il mio numero. >> risponde seccata. << Non lo so. >> le dico con sincerità. Lei deglutisce a fatica, come se dovesse confessarmi chissà quale peccato. << Ana devi dirmi qualcosa? >> le chiedo << Alcuni giorni fa, ho trovato un biglietto attaccato al tergicristalli della macchina. >> mi dice con voce flebile. Chi può averle mandato un biglietto, e soprattutto perché me ne parla adesso? << Posso vedere questo biglietto? >> le chiedo con finta calma. Lei trafuga dentro la borsa e me lo passa. Lo afferro, scorrendolo velocemente. “ A che cazzo di gioco stai giocando, Elena? “ Stringo forte la mascella per la rabbia. Posso averti mal giudicata. E tu hai senz'altro mal giudicato me. Sarei più felice se lasciassi definitivamente la città. Per non causare altri traumi a Christian. Ha già sofferto abbastanza. Se vuoi ti do qualche consiglio su dove andare. Chiamami: (206) 279-6261 Mrs Robinson Mi passo la mano sui capelli. Metto da parte questo biglietto e passo la giornata con Ana. Tento di distrarla e di distrarmi anche io. Il lunedì mattina, appena arrivo nel mio ufficio, squilla con insistenza il mio BlackBerry. E' Elena. << Che cosa vuoi? >> rispondo in malo modo. << Christian...io...volevo parlare di alcune cose. >> sembra sorpresa. << Non so perché mi chiami adesso. >> le dico furioso. << Riguarda Anastasia. Ho cercato di farle capire che non è quella giusta per te. Tu meriti di meglio e soprattutto hai dei bisogni che lei non saprà soddisfare. Non voglio perderti Christian, sei troppo importante per me. Ti prego, cerca di mettere fine a questa storia. Lo dico per il tuo bene. >> mi dice speranzosa. La rabbia mi attraversa il corpo come una scarica elettrica a quelle parole. <> sbraito contro il telefono. << Christian, non volevo farti arrabbiare. Lo sai che mi preoccupo per te. Voglio solo il meglio, ma non con lei. >> mi risponde come se avesse mangiato qualcosa andato a male. << Buona giornata. >> le dico, riattaccando. Mi butto a capofitto nel lavoro, fino a quando non mi accorgo che sono le 14 passate. Chiamo Andrea e mi faccio portare il pranzo. Dopo pranzo, riprendo a lavorare. Ora che ci penso non ho ricevuto nessuna mail da parte di Ana. Cosi decido di mandargliela io. Da: Christian Grey A: Anastasia Steele Oggetto: Weekend Buongiorno Anastasia, volevo solo dirti grazie per il meraviglioso fine settimana nonostante la sua presenza. Spero che non te ne andrai mai. Tuo Christian Grey Amministratore delegato, Grey Enterprises Holdings Inc. Sento il cuore che fino a sei mesi fa non sapevo neppure di avere che palpita all'idea di stare con lei per tutta la vita. Cosa stavo facendo esattamente sei mesi fa a quest'ora? Cercavo in tutti i modi di riaverla nella mia vita. E mi ripromisi che se lei fosse tornata con me, l'avrei resa felice. Da: Anastasia Steele A: Christian Grey Oggetto: Prepotente Caro Mr Grey, mi stai chiedendo di venire a vivere da te? Tua A X Sono nel bel mezzo della riunione quando il BlackBerry vibra. Non perdo tempo e le mando una mail di risposta, sorridendo come un coglione. Da: Christian Grey A: Anastasia Steele Oggetto: Prepotente? Io? Si. Per favore. Christian Grey Amministratore delegato, Grey Enterprises Holdings Inc. Ci mette un po' troppo a rispondere, e inizio a non riuscire a stare fermo sulla mia poltrona. Faccio un profondo respiro, tornando, per quel che posso, a concentrarmi sulla riunione. Dopo la riunione sento la vibrazione del BlackBerry. Lo estraggo dalla tasca dei pantaloni e trovo la mail di Ana. Da: Anastasia Steele A: Christian Grey Oggetto: FW appuntamento a pranzo o peso irritante Christian, ho ricevuto il seguente messaggio da Mrs Lincoln. Davvero, io non ho voglia di incontrarla. Come abbia ottenuto anche il mio indirizzo di posta elettronica, non lo so. Che cosa mi suggerisci di fare? Ecco qui sotto il suo messaggio: Cara Anastasia, mi piacerebbe davvero molto pranzare con te. Credo che siamo partite con il piede sbagliato, e vorrei raddrizzare le cose. Sei libera qualche volta in settimana? Elena Lincoln. “ Cristo Elena! “. Il pensiero della discussione che abbiamo avuto e la rabbia che prova Ana nei confronti di Elena, mi fa addolcire nei suoi confronti. Ma Elena? Sospiro. Non so più che fare. Da: Christian Grey A: Anastasia Steele Oggetto: Peso irritante Penso io a Mrs Lincoln. Christian Grey Amministratore delegato, Grey Enterprises Holdings Inc. La giornata scorre piatta, sono di malumore. Alle sette la chiamo. Risponde subito. << Ciao >> mormora esausta << Ciao, quando finisci? >> le chiedo, esausto. << Tra mezz'ora, credo. >> << Ci vediamo fuori. >> le annuncio, per farle sapere che sono già qui. << Okay. >> sussurra. Mi appoggio allo schienale della mia Audi. Il mio piede inizia a tamburellare freneticamente. Sono spossato da questa giornata. Con una leggera corsa attraversa il marciapiede e si infila sul sedile accanto a me, mentre Taylor chiude la portiera dietro di lei. << Ciao >> mormora. << Ciao >> replico. Prima che possa dire qualcosa sento il bisogno di placare la mia astinenza di lei. Allungo il braccio e le afferro la mano stringendo forte. Restiamo in silenzio durante il tragitto verso casa. Nessuno dei due parla. Io sono dilaniato dalla paura di perderla. Arrivati all' Escala, entriamo dentro l'ascensore e ci perdiamo l'una dentro l'altra. Quando ci siamo ripresi, entriamo in casa e la vedo correre di filato nella nostra camera. Ne approfitto di chiamare Elena. Risponde al primo squillo. << Christian, tesoro! >> << A che cazzo di gioco stai giocando, Elena? >> ringhio infuriato. Resta per qualche secondo in silenzio. Sa benissimo a cosa mi riferisco. << Christian....volevo solo essere d'aiuto. Anastasia ha il diritto di sapere tutto. Non ti lascerà per questo. >> cerca di essere comprensiva, ma ha una voce strana. << Elena, non vuole vederti, non vuole parlarti e non vuole avere niente a che fare con te. >> sbraito. << Ne riparliamo a cena, magari? Ora devo andare. >> Chiude la conversazione lasciandomi solo ed esasperato. Dopo aver cenato con Ana, le dico che ho un po' di cose da fare. Mentre che Ana, sale in camera ricevo una telefonata da un numero sconosciuto. << Grey >> rispondo in modo sgarbato. << Mr Grey da quanto tempo. >> sbianco all'improvviso << Pensavo che avessimo chiuso tanto tempo fa. >> << No, non abbiamo chiuso, perché io non riesco a smettere di pensare a te. Ma stai ancora quella sottomessa? >> chiede in modo sensuale. << Lei non è una sottomessa, è la mia fidanzata. >> << Il potente Mr Grey, si è fidanzato con una ragazza normale. >> ride in modo teatrale << Che cosa vuoi da me? >> chiedo abbastanza irritato. << Voglio essere posseduta ancora una volta da te. >> << Pensavo che avessi trovato un nuovo dominatore. >> chiedo esasperato. Non risponde, e io non ne posso più. Finalmente ho una relazione seria, con la donna che amo follemente. Ma a quanto pare, il mio passato non riesce a stare lontano dal mio futuro. Trattengo il respiro, la voglio fuori dalla mia vita. << Non è alla tua altezza. >> Non posso continuare a stare a sentire una povera pazza. Chiudo la chiamata e butto il telefono sulla scrivania. Mi passo le mani nei capelli, e trattengo un urlo.

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


POV ANA Mi sveglio di scatto e mi accorgo che Christian non ha dormito insieme a me. Guardo la sveglia sul suo comodino, e segna le sette e quarantacinque. Mi alzo, entro in bagno e lo trovo mentre si sta sistemando l'asciugamano sui fianchi. E' tutto fresco di doccia, praticamente me lo sto mangiando con gli occhi. Si accorge di come me lo sto guardando, mi si avvicina con sguardo famelico. << Ti piace quello che vedi >> mi dice con voce maliziosa. << Sempre >> gli dico mentre mi mordo il labbro. Dopo aver avuto un amplesso devastante e liberatorio, siamo in cucina a consumare la nostra colazione. Nel frattempo ci dirigiamo nel garage sotterraneo, dove si trova anche la mia macchina...ebbene si, il mio sensuale fidanzato, ha deciso di aggiungere uno spazio nel garage, accanto alla sua fiammante R8. Lui sale sul SUV guidato Taylor, mentre io mi metto alla guida della mia bellissima auto. Quando arrivo a lavoro, Elizabeth mi saluta con meno entusiasmo delle altre volte. Faccio finta di niente e mi metto a lavorare. A metà mattina mi arriva un sms di Kate, dove mi chiede di vederci domani sera al nostro locale preferito. Le rispondo che andava bene. Ho saputo da Mia, che tra qualche giorno è il compleanno di Christian. Ovviamente non mi ha detto nulla, e per fargli una sorpresa, sto pensando a cosa regalargli e mentre sto pensando a qualcosa che possa renderlo felice, mi arriva una mail di Christian. Da: Christian Grey A: Anastasia Steele Oggetto: Superfici Ho calcolato che ci sono almeno trenta superfici da provare. Non vedo l’ora di sperimentarle tutte, una per una. Poi ci sono i pavimenti, le pareti. E non dimentichiamo il terrazzo. Dopodiché c’è il mio ufficio… Mi manchi. X Christian Grey Amministratore delegato priapeo, Grey Enterprises Holdings Inc. La sua mail mi fa sorridere, e il ricordo della nostra maratona di sesso di ieri notte mi scorre nella mente...L'ascensore, l'atrio, il letto. Da: Anastasia Steele A: Christian Grey Oggetto: Romantica? Mr Grey, hai una sola cosa in testa. A X Da: Christian Grey A: Anastasia Steele Oggetto: Intrigato Quando sei nei miei pensieri sempre, ma questo tu lo sai... Che cosa stai combinando? Christian Grey Amministratore delegato, Grey Enterprises Holdings Inc. Ha un sesto senso per queste cose. Da: Anastasia Steele A: Christian Grey Oggetto: E' un segreto.... Aspetta e vedrai. Ti amo. A X Da: Christian Grey A: Anastasia Steele Oggetto: Frustrato Detesto quando mi nascondi le cose. Christian Grey Amministratore delegato, Grey Enterprises Holdings Inc. Fisso il display del telefono. Scopro che sono le quattro del pomeriggio, e per mia sfortuna ho dimenticato di mangiare, se lo venisse a sapere Christian non mi farebbe sedere per almeno una settimana. Mentre sto andando nella sala ristoro, vengo fermata da una donna che mi chiede come sta Christian. La guardo in modo curioso. << Scusi lei come conosce Christian? >> << Come lei anche io faccio parte del club delle sottomesse. >> mi dice come se fosse una cosa normale. << Ma io non sono una sua sottomessa, sono la sua fidanzata. >> La sua espressione cambia notevolmente, sembra che abbia ingoiato un rospo. Come diavolo si è permessa di etichettarmi come la sottomessa di Christian. << Sta bene, mi sembra che abbia appena visto un fantasma. >> le chiedo preoccupata. Non appena sta per aprire bocca, sentiamo una voce che conosco bene. << Come si permette di importunare la mia fidanzata? >> tuona con voce arrabbiata. << Mi dispiace Mr Grey, non volevo. Avevo saputo che stava con una donna normale e volevo sapere se era adatta a lei. >> risponde un filo imbarazzata. Lo sguardo di Christian diventa da glaciale. La prende per un braccio e la sbatte fuori dall'edificio. Quando rientra, mi sembra ancora un po' arrabbiato, invece che inveire contro di me, si avvicina e mi abbraccia talmente forte che devo dirgli che non respiro. << Christian perché hai reagito cosi. >> Si passa entrambe le mani nei capelli,segno che è molto frustrato. Fa un profondo respiro e inizia a parlare. << Ana, quella donna era una mia sottomessa, ma quando mi ha detto che voleva “di più “, l'ho lasciata. Prima di incontrare te, la mia vita era un tale casino, che non davo quel “ di più “ a nessuno. Io non voglio perderti. Ti amo e ho il terrore che qualcuno del mio passato possa portarti via da me. >> mormora con gli occhi lucidi. Sono talmente scioccata, che ho perso anche l'uso della parola. Ha appena detto che mi ama... Mi fiondo su di lui, e inizio a baciarlo con tutta la passione e l'amore che ho in corpo. Quando ci stacchiamo per riprendere fiato, mi da un altro bacio e se ne va. Poi si gira e mi dice: << A che ora passo a prenderti? >> << Sarai il primo a saperlo. >> Dopo l'incursione di Christian, riprendo il mio posto dietro la scrivania. Mentre sono immersa nel manoscritto, vengo riportata alla realtà dallo squillo del mio telefono. Guardo il nome sul display ed è Christian. << Ciao. >> sussurro << Ciao >> << Tra quanto finisci? >> << Sto per uscire. >> gli dico felice. << Sono qui fuori. >> mormora con voce dolce. << Arrivo. >> Chiudo la chimata e poi saluto Elizabeth. Però dalla sua faccia mi sembra che ci sia qualcosa che la disturba. Ma appena mi vede, la sua espressione cambia di nuovo e mi saluta come sempre. Prendo le mie cose, e finalmente mi fiondo tra le braccia del mio Christian. Ci sediamo in macchina e continuando ad abbracciarci. Evito di chiedergli di quella donna, tanto eviterebbe il discorso. Appena arrivati a casa, vado in cucina prendo il vino e me ne verso un bicchiere. << Ne vuoi un po'? >> gli chiedo con voce suadente << Si, grazie. >> Verso un altro bicchiere e glielo porgo. Mentre continuiamo a bere, non smettiamo di mangiarci con gli occhi. Ci avviciniamo con molta lentezza straziante, appoggiamo i bicchieri sul tavolo, ci stringiamo e ci baciamo con tutta la dolcezza del mondo. Mi prende per le natiche e automaticamente allaccio le gambe attorno alla sua vita. Mi porta verso camera nostra, ci spogliamo entrambi senza mai smettere di baciarci, mi fa stendere nel letto con lui sopra di me, facciamo l'amore e continuando ad amarci per tutta la notte.

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Capitolo 10
*** Capitolo 10 ***


POV CHRISTIAN La mattina dopo, mi sveglio sorridendo perché so che accanto me, dorme la donna della mia vita. Mi giro è la trovo li, che dorme tranquillamente. E' cosi bella. In questi mesi, sono stato un derelitto umano. Quando penso a lei, il mio cuore si gonfia d'amore verso questa meravigliosa donna. Decido di svegliarla con il mio solito metodo: una scia di baci che partono dal viso fino alle spalle. Piano piano, inizia a sorridere, senza aprire gli occhi. << Buongiorno Miss Steele >> mormoro mentre continuo il mio assalto. << Buongiorno Mr Grey >> mi dice continuando a dormire. Ci baciamo in modo dolcissimo, e facciamo l'amore, fino a quando non ci rendiamo conto che si è fatto tardi e per evitare di perderci di nuovo, abbiamo fatto la doccia separata. Dopo aver fatto colazione, ci siamo diretti a lavoro ognuno nelle proprie auto. Anche se l'idea di farla andare da sola non mi piace, ma non voglio allontanarla di nuovo da me. Quando arrivo in azienda, Andrea mi segue con l'Ipad per aggiornarmi sugli impegni della giornata. << Mr Grey, alle undici ha un appuntamento con Miss M. >> << Scusa Andrea ma chi è questa Miss M. ? >> chiedo aggrottando la fronte. << Non lo so, Mr Grey. Quando ha chiamato ieri per prendere un appuntamento, mi ha solo detto di dirle cosi e che lei avrebbe capito. >> Sono ancora più perplesso. Chi è questa Miss M. di che cosa vuole parlarmi. Mi sta venendo un dubbio che sia la stessa persona che mi ha chiamato l'altra sera. Cosa vuole da me? Prima di arrovellarmi il cervello, il suono che avvisa dell'arrivo di una mail mi riporta alla realtà. Da: Anastasia Steele A: Christian Grey Oggetto: ti amo! Volevo solo dirtelo. A X Sorrisi. Era la mia ancora di salvezza. Da: Christian Grey A: Anastasia Steele Oggetto: Idem Tuo. Christian Grey Amministratore delegato, Grey Enterprises Holdings Inc. C'erano giorni in cui non c'era bisogno di parole. Quelle due parole, mi hanno rimesso al mondo. Io che avevo paura di amare, perché non ero degno, adesso invece il mio cuore si gonfia d'amore solo per lei. Mentre un idea si forma nella mia mente, sento un lieve bussare. << Avanti. >> << Mr Grey l'appuntamento delle undici. >> mi disse Andrea. << Grazie Andrea, falla entrare. >> Nel momento esatto, in cui alzo lo sguardo dal pc, vedo l'ultima persona che pensavo di aver cancellato per sempre dalla mia vita. POV ANA Da questa mattina non faccio altro che pensare a quello che è successo stanotte. E' stato cosi dolce e romantico, che avrei voluto stringerlo più forte, ma non voglio superare quel confine. Mentre sono intenta a scrivere delle schede esaurienti per dei manoscritti che secondo me dovrebbero essere presi in considerazione, ricevo una mail da parte di Christian. Da: Christian Grey A: Anastasia Steele Oggetto: Idem Tuo. Christian Grey Amministratore delegato, Grey Enterprises Holdings Inc. Sorrisi come una scema davanti allo schermo del mio telefono. Erano passati mesi quando è ritornato con me. Mentre terminai le schede dei manoscritti, noto che sono le 13 passate. Mi reco al mio solito negozio, quando notai la macchina di Christian. Pensai che fosse venuto per farmi una sorpresa, invece lo vidi uscire con un altra donna. Chi era quella donna attaccata al mio Christian? Mentre ricacciavo indietro le lacrime, aspettai che andassero via. Come aveva potuto tradirmi con un altra. Questa volta non me ne sarei stata zitta. Ritornai al lavoro, e ripresi da dove avevo interrotto. Mi chiamò non so più quante volte, e mi mandò diverse mail chiedendomi che fine avessi fatto e del perché non gli rispondevo. Non avevo voglia di sentire le sue bugie. Lasciai squillare il telefono, quando vidi che si erano fatte le sei. Per mia fortuna ero venuta al lavoro con la mia macchina. Quando usci, presi la macchina e decisi di dirigermi verso casa mia e di Kate. Non sarei riuscita a guardarlo negli occhi. Mi feci una doccia e non riusci a dormire. Quelle immagini mi stavano tormentando. L'indomani mattina, mi accorsi che ad aspettarmi c'era Christian. Non lo guardai in faccia e andai dritta verso la mia auto, ma me lo impedì. Era sconvolto. Ma mai quanto me. << Ana, perché non hai risposto alle mie telefonate e mail? E soprattutto perché sei tornata qui? >> mi chiese preoccupato. << Perché ieri mattina ti ho visto mentre uscivi dalla macchina con un altra donna. >> sibilai acida. Si vedeva che era spaventato. Provò ad avvicinarsi ma lo scansai. << Per un po' rimango qui, ho bisogno di stare da sola. >> << Ana, piccola per favore, non farlo ho bisogno di te. >> mormorò spaventato. << A me sembrava che avessi bisogno di quella. >> dissi arrabbiata. Non mi rispose, si voltò per salire in auto, mise in moto e se ne andò. Avevo bisogno di stare sola, cosi chiamai in ufficio per avvisare che sarei tornata l'indomani. Perché mi ha tradito? Piansi tutto il giorno e caddi in un sonno senza sogni.

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Capitolo 11
*** Capitolo 11 ***


POV ANA Mi sveglio ancora prima della sveglia. Ho ancora le immagini di Christian con quella donna. Forse dovrei parlare con lui, lasciargli spiegare, ma la paura che possa lasciarmi di nuovo, mi uccide. Se dovesse farlo non credo che riuscirò a riprendermi. Lo chiamo e risponde al primo squillo. << Grey >> << Christian sono io. >> << Ana, piccola. Stai bene? Non mi chiami cosi presto. >> mormora preoccupato. << Volevo chiederti se potevamo pranzare insieme. >> << Certo. >> Chiudo la chiamata senza salutarlo, spero che mi dica la verità. Quando arrivo al lavoro, trovo Elizabeth che sta strappando tutti i documenti. Che cosa le prende a questa donna? Mi avvicino con cautela. << Elizabeth, tutto bene? >> chiedo con aria preoccupata. << Benissimo. Cosa ti fa credere che io non stia bene? Ora prendi questi manoscritti e leggili. >> Mi dice questo mentre lei sparisce dietro le porte dell'ufficio. Certo che è proprio strana, sembra quasi che le dia fastidio qualsiasi cosa. Spero che non se la sia presa perché ieri non mi sono presentata al lavoro. Mi immergo nell'ultimo manoscritto e non mi accorgo che mi è arrivata una mail, è di Christian. Da: Christian Grey A: Anastasia Steele Oggetto: Pranzo Cara Anastasia, sto passando a prenderti adesso, cosi possiamo parlare. Christian Grey Amministratore delegato, Grey Enterprises Holdings Inc. Prendo un profondo respiro, e rispondo. Da: Anastasia Steele A: Christian Grey Oggetto: Pranzo. Caro Christian, ti aspetto all'ingresso. Non mi firmo come al solito, non riesco ad abbracciarlo quando l'ha abbracciato un altra. Quando invio la mail, prendo la borsa e mi avvio all'uscita. Lo vedo li, con il viso stanco, sembra che non abbia dormito, come la sottoscritta. Mi avvicino e lo saluto. Lui mi apre lo sportello per farmi accomodare, mentre lui fa il giro della macchina e si mette al posto di guida. Rimaniamo in silenzio per tutto il tragitto. Ognuno persi nel proprio mondo. Non mi accorgo subito che siamo diretti al Heathman Hotel. Ricordo bene questo posto. Questo hotel ha visto nascere il nostro amore. Perché è voluto tornare qua? << Christian perché siamo qui? >> chiedo confusa. << Perché questo posto ha visto nascere la nostra storia, e voglio ripartire da qui. >> Rimango in silenzio, aspettando che mi dia delle spiegazioni. Lui deglutisce a vuoto e poi inizia a parlare. << Ana, quella donna che hai visto, era una mia ex sottomessa. E' venuta a cercarmi perché vorrebbe essere di nuovo posseduta da me nella mia stanza dei giochi. >> mi dice con il terrore che potessi lasciarlo. Io continuo a rimanere in silenzio e lui riprende. << Io le ho detto di no, perché amo te, voglio stare con te tutta la vita, e questa è venuta a rovinarcela. >> Devo sapere chi è. << Chi è questa donna? >> mormoro arrabbiata. Christian è diventato pallido, e non sa come dirmelo. << E' Elena vero? >> chiedo con disprezzo. Lui nega con il capo. Sembra in contrasto con dirmi la verità oppure no. << La conosci abbastanza bene. >> Mentre continuo a pensare chi possa essere questa sgualdrina che sta tentando in tutti i modi di portarmelo via. Poi all'improvviso capisco chi è. Chiedo a Christian se sto pensando alla stessa persona, che mi ha fatto sentire importante. Lui annuisce. << Mi dispiace, non sapevo che fosse tornata in città. Mi aveva detto che avrebbe cambiato vita, ma.. >> << Ma vuole essere ancora una volta tua. Come può essere cosi crudele, e pretendere di riavere indietro il suo ex dominatore? >> chiedo mentre mi sta montando dentro una tale rabbia che potrei ucciderla. Come può una donna come lei, volere il mio uomo? All'improvviso sento le mani di Christian, stringermi forte a se. << Ti prego piccola, non fare niente di pericoloso. Ne morirei. >> mi dice in modo affranto. << Christian, non posso continuare a stare nella stessa stanza con lei. Mi viene solo il nervoso a pensarci. >> mormoro mentre trattengo le lacrime. Ho bisogno di lui, mi è mancato cosi tanto ieri. << Dobbiamo affrontare questa cosa insieme. Basta altri segreti. Dobbiamo dirci tutto. >> gli dico come per fargli capire che non mi perderà più. Dopo esserci chiariti, pranziamo raccontandoci la giornata. << Vorrei che questa giornata non finisse mai. >> << Anche io piccola lo vorrei. Ma devo rientrare. Non fare nessuna sciocchezza. >> mi dice prima di baciarmi con passione. Una volta ritornata in ufficio, mi chiama Elizabeth. << Si può sapere dove diavolo eri? >> sibila acida. << Ero a pranzo fuori. >> le rispondo tenendole testa. Sbuffa dal naso, mi passa le schede dei manoscritti che ho letto. << Questi non vanno bene. Rifai tutto da capo. >> Mi dice tutto questo senza degnarmi di uno sguardo. Che faccia tosta, trattarmi cosi. Dopo che ha tentato di portarsi a letto il mio Christian. Ma con me, questa non ha vita facile. Le farò rimpiangere di aver messo le sue luride unghie, addosso al mio amore. Per evitare di farle sapere che so tutto, prendo le schede e ritorno al mio posto. Devo trovare un modo di fargliela pagare. Deve capire che gli uomini delle altre non si toccano. Quando ho finito, prendo le mie cose, è vado via senza degnarla di un saluto. Da me non merita niente. Ad aspettarmi trovo la macchina di Christian. Taylor mi apre lo sportello, e lo trovo ancora più bello di come lo lasciato a pranzo. << Ciao piccola. >> mi dice con tanta dolcezza. << Ciao amore. >> gli sorrido << Com'è andata con Elizabeth? >> mi chiede preoccupato. << Bene. Non le ho detto niente del fatto che sapevo tutto. >> Christian si rilassa visibilmente, mi prende per mano e rientriamo a casa, più sereni. Finalmente abbiamo parlato, e ci siamo chiariti prima di fare una cazzata più grande di noi. Dopo cena, ci siamo abbracciati forte. Quella sera, abbiamo continuato ad amarci, forse più di prima. Lasciando fuori dalla nostra bolla, il resto del mondo.

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Capitolo 12
*** Capitolo 12 ***


POV CHRISTIAN Quando sono ancora nel mondo dei sogni, sento in lontananza un ronzio. All'improvviso questo ronzio cessa. Torno di nuovo a dormire, ma sento di nuovo questo ronzio, però mi accorgo che è il mio telefono che sta vibrando. Lo prendo e rispondo in automatico, senza sapere chi fosse. << Grey. >> rispondo con ancora la voce impasta dal sonno. << Buongiorno signore. >> risponde dall'altro capo del telefono, una donna che conosco bene. << Che cosa vuoi, Elizabeth? >> riprendo il mio solito autocontrollo. All'inizio pensavo che fosse miracolosamente caduta la chiamata, invece riprende a parlare. << Come siamo maleducati, Mr Grey. Ti ho chiamato solo per farti capire, che se tu non esaudisci questo mio desiderio di essere di nuovo posseduta da te, nella tua stanza dei giochi, la tua cara fidanzatina potrebbe farsi davvero male. >> ride di gusto e chiude la chiamata. Non posso di nuovo tradire la sua fiducia. Se lo venisse a sapere mi lascerebbe definitivamente, e io non posso permetterlo che accada. Escogito alla svelta un piano. Chiamo Taylor e lo faccio venire nel mio studio. << Mr Grey che succede? >> entrando già in modalità 007. << Questa mattina ho ricevuto una chiamata da Elizabeth, in cui mi avvertiva che se non esaudivo il suo desiderio di essere scopata da me nella stanza dei giochi, avrebbe fatto male ad Ana. >> mormoro tenendomi la testa tra le mani. Sento Taylor imprecare a fior di labbra. Sembro fargli pena. << Lei continui a fare le solite cose. Non le faccia capire che è terrorizzato. >> << Cosa devo dire ad Ana? >> chiedo passandomi entrambe le mani nei capelli. << La verità. Ho notato quanto le dia fastidio, non essere al corrente di tutta questa storia. >> mi dice serio. Annuisco e mi dirigo in camera verso la mia ancora di salvezza. Quando entro la trovo ancora avvolta nelle lenzuola. Mi avvicino piano, e sorrido quando si accorgerà di essere in ritardo. << Piccola svegliati. >> mormoro con voce allegra << Mmmh >> mormora. Sorrido. E' bellissima ed è mia. << Ana, alzati è tardi. >> mi mordo l'interno della guancia, per non ridere. Si alza di colpo, imprecando, ed io non la smetto di ridere come un matto. Per evitare di continuare a riderle in faccia, mi dirigo in cucina dove trovo Gail che prepara la colazione. << Buongiorno Mr Grey. >> mi saluta con un sorriso. << Buongiorno Gail. >> Mentre aspetto Ana, mi dirigo nel mio studio. Mentre sto controllando gli ultimi dettagli per la riunione che si terrà questa mattina, mi squilla il telefono. << Grey >> rispondo come un automa. << Ciao piccolo. >> Questa voce. Pensavo di non doverla sentire mai più. Invece continua a tormentarmi. Perché il mio passato continua a tormentarmi? << Elena che cosa vuoi? Pensavo che non ci saremo più sentiti. >> sibilo acido. << Bada a come parli. Un amica non può chiamarti per sapere come stai. >> mi dice con falso interesse. << No, se ti ho detto di starmi alla larga. Finalmente ho trovato una persona che mi sta rendendo migliore e soprattutto rende la mia vita piena e non vuota come la tua e come te. >> le rispondo a tono. Presa in contropiede, non mi risponde. E io da figlio di puttana quale sono, rincaro la dose. << Potresti evitare di essere cosi interessata a me. Sappiamo entrambi che non ti si addice. Quindi smettila perché cosi sembri un po' patetica. >> Senza darle tempo di replicare, chiudo la chiamata. Quando esco dallo studio trovo la mia Ana che sta iniziando a fare colazione. Mi siedo accanto a lei e comincio a bere il mio caffè. Dopo aver fatto colazione, scendiamo in garage dove ci aspetta Taylor. << Christian, vorrei andare a lavoro con la mia macchina. >> mi dice. Mentre mi dice questa cosa, si sta dirigendo verso la sua auto, ma io non riesco stare lontano da lei. << Ana, per oggi non andare con la tua auto, sali in macchina con me. Ho bisogno di averti al mio fianco anche in auto. >> le dico mettendo il broncio. Lei mi sorride ed è indecisa cosa fare, poi la vedo incamminarsi verso Taylor e io ringrazio qualsiasi santo in paradiso che abbia messo di nuovo sulla mia strada questa meravigliosa donna. Salgo anche io e mi siedo accanto a lei e le prendo la mano, le accarezzo le nocche. Mi fissa e si morde il labbro, io sussulto. << Smettila di morderti il labbro, sai che effetto mi fa. >> mormoro con voce roca. Mi sorride e si avvicina e mi bacia. Quando cerco di ricambiare, lei si allontana lasciandomi insoddisfatto. Prima di farla scendere dall'auto. << Ana, continua a comportati come sempre. Fai in modo che lei non sappia niente. >> le parlo in modo sincero. << Non ti preoccupare Christian, continuerò come tutti i giorni. >> Dopo averla lasciata a lavoro, Taylor mi accompagna alla GEH. Appena arrivo, Andrea mi aggiorna sugli impegni della giornata. << Mr Grey, vorrei avvisarla che la riunione delle 10 è stata posticipata alle 15. >> << Va bene Andrea. C'è altro? >> chiedo.. << Si. Miss Morgan vorrebbe parlargli adesso. >> << Miss Morgan? Che diavolo vuole adesso. >> sbotto . Andrea si strinse nelle spalle. << Va bene falla passare. >> dico esasperato. Mentre sto pensando a come convincerla nel lasciarmi stare, fa il suo ingresso quella stronza. << Mr Grey, quanto tempo? Come sta la tua puttanella? >> mi chiede con voce maliziosa. Mi è venuto un brivido ma no di piacere, ma di disprezzo. << Lascia stare la mia Ana. Che cosa vuoi da me? >> sbotto << Calmati prima che le succeda qualcosa di brutto. >> Non voglio che succeda niente ad Ana. << Esattamente da me cosa vuoi? >> chiedo esasperato << Essere scopata di nuovo da te. >> << Te lo scordi. Una volta che è stato concluso il contratto, non dovrai mai più cercarmi. Adesso per favore vattene dal mio ufficio e dalla mia vita. >> Lei stizzita prende le sue cose e se ne va, sperando che sparisca per sempre dalla mia vita. Mentre sto cercando un modo per fare la proposta per Ana, mi arriva una sua mail. Da: Anastasia Steele A: Christian Grey Oggetto: Mi manchi Caro Mr Grey, Volevo solo dirti che mi manchi e ti amo. Tua per sempre A X Sorrido come un idiota. Oh Ana sei il mio talismano. Da: Christian Grey A: Anastasia Steele Oggetto: Mi manchi Cara Miss Steele, anche tu mi manchi e ti amo. Tuo C X Christian Grey, amministratore delegato, Grey Enterprises Holdings Inc. Riprendo a lavorare, e non mi accorgo che ora di pranzo, quando vedo la mia bellissima Ana, con il vassoio del pranzo. Le sorrido. Sono proprio un pervertito figlio di puttana fortunato.

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Capitolo 13
*** Capitolo 13 ***


POV ANA Mi sono resa conto che Christian in questi giorni è molto teso. Cosi decido di andare alla GEH, per fargli una sorpresa. Quando apro la porta lo vedo li, bello come lo lasciato stamattina. Indossa un completo blu scuro, con camicia bianca e cravatta dello stesso colore del completo. Ha il volto verso lo schermo del computer, non si è ancora accorto di me. Mentre faccio un passo avanti, sente un rumore ma non alza ancora il volto. Mi avvicino ancora, e si accorge del mio profumo, alza lo sguardo e mi sorride in un modo che mi fa sciogliere il cuore. Appoggio il vassoio sulla sua scrivania e lui mi fa segno di avvicinarmi. Quando mi siedo sulle sue ginocchia, mi stringe talmente forte che mi fa sentire senza fiato. << Amore che ci fai tu qui? >> mi chiede felice di vedermi. << Avevo il pomeriggio libero, Elizabeth l'ha dato a tutti. >> gli dico accarezzando il suo bellissimo viso. Chiude gli occhi assaporando il nostro contatto. Poi all'improvviso mi bacia con infinita dolcezza. Ma lo blocco, voglio prima mangiare. Da qualche giorno, ho sempre voglia di cibo. << Christian, amore che dici se prima pranziamo e poi facciamo l'amore? >> gli chiedo in tono dolce. << Mmmh, io vorrei mangiare te, ma se insisti di pranzare va bene. >> mi sorride e mi fa l'occhiolino. Consumiamo il nostro pranzo, e poi facciamo l'amore in modo dolce. Mentre ci stiamo riprendendo, squilla il telefono di Christian. Mi avvicino e leggo sul display il nome di Elizabeth. So che non si dovrebbe fare, ma sono curiosa di sapere cosa vuole questa stronza dal mio uomo. Lui se ne accorge, e mi dice di rispondere. << Christian, rispondi poi passami il telefono. >> gli chiedo con troppa calma e lui annuisce. << Grey >> E' in quel momento prendo il telefono dalla mano di Christian. << Signore, vorrei solo avvisarla che la sto aspettando. >> mormora tutta eccitata e con voce suadente. << Ciao Elizabeth >> la saluto con troppa calma << Ana...pensavo di aver sentito la voce di Christian. >> Si sente che non sa dove arrampicarsi. << Ma ti ha risposto Christian, solo che adesso tu parli con me. Mi dici perché cerchi ancora il mio uomo? Ti ha già detto che di te non ne vuole sapere. >> mormoro tranquilla. << Ana, io amo Christian, e voglio stare con lui. Tu non vai bene per lui, ha dei bisogni che non sai soddisfare. Smettiamola di prenderci in giro, non ti ama, Christian è un figlio di puttana depravato, proprio come me e come Elena.Tu sei solo una bella scopata. Lascialo in pace. >> mi dice come se avesse la vittoria in pugno. << Tu non sai un cazzo di quello che succede tra me e Christian. Pensi di sapere tutto come quella puttana della tua amica, che suppongo sia insieme a te, aspettando che arrivi il vostro Mr Grey. Ma non avete ancora capito che lui è mio, e se volete evitare di passare un brutto quarto d'ora, non provocatemi. >> sibilo con disprezzo. Lei ci rimane secca, ma non molla ancora la presa e rincara la dose. << Veramente ho le foto in cui io e lui scopavamo nella sua stanza dei giochi. Non so se te ne ha mai parlato o se magari ti ci ha portato. Non sei l'unica che ha sofferto per amore verso di lui. Se vuoi posso aggiungere il tuo nome alla liste delle sue sottomesse. >> ride. << Parli delle stesse foto che ho in mio possesso? A te e a quella pedofila, vi denuncio anche a costo di mettere in mezzo Christian. Siete solo delle pazze. >> chiudo la chiamata e lo tiro sulla scrivania. Christian, che è rimasto in disparte, senza dire una parola. Poi prendo le mie cose e vado via. Vedo Christian che mi viene dietro ma sono talmente arrabbiata che so benissimo dove poter sfogare questa mia rabbia. Scendo nel garage sotterraneo, mi siedo in macchina e vado via sgommando. Mi allontano da lui. Arrivo alla villa Lincoln, convinta che ci sia anche Elizabeth. Entro senza bussare, e le trovo li entrambe sedute sul divano mentre ridono come pazze. Appena si accorgono della mia presenza, sbiancano di colpo. Mi avvicino a loro e le prendo a pugni. Sono sempre stata una pacifista, ma quando si tratta del mio uomo non ragiono più. Le prendo entrambe per i capelli e le trascino al piano superiore, facendole sbattere la faccia ai gradini. << Ti prego fermati, ci stai facendo male. >> mi dice Elena. << Vi sto facendo male? Questo è solo l'antipasto. E parli proprio tu, pedofila del cazzo, che hai abusato di un ragazzino di quindici anni incasinandolo ancora di più, e tu >> mi giro verso Elizabeth << Ti ho già detto che non è interessato a te. >> Loro tentano in tutti i modi di farmi mollare la presa, io la rafforzo. Mentre sto per dare il colpo di grazia, entra Christian e mi ferma. Ma non voglio che mi fermi, le voglio morte ed è quello che voglio fare. Lascio perdere le urla di Christian, e mi fiondo su entrambe. Però qualcuno mi blocca e vedo quelle due ancora vive. << Christian, lasciami! >> urlo << Ana, vuoi finire in galera? >> mi dice rabbioso << Non mi importa, queste due devono pagarla. >> dico con rabbia << Ana, l'hai già fatto. Torniamo a casa. >> Mentre sta per portarmi via, mi volto verso a quelle due: << Vi consiglio di lasciare la città, se non volete che concluda quello che ho iniziato. >> le avviso facendomi portando via da Christian. Quando siamo in macchina, entrambi siamo immersi nei nostri pensieri. << Ana, perché l'hai fatto? >> << Mi chiedi anche perché? Accidenti Christian, se non fossi intervenuta io quelle avrebbero continuato a tormentarti e a minacciarti. Volevi questo? >> gli dico tutto quello che penso. Lui mi fissa senza dire niente. << Ecco appunto. >> dico convinta. Appena arriviamo all'Escala, non aspetto nemmeno che lui scenda ad aprirmi lo sportello. Ho bisogno di stare da sola, e salgo nella stanza addetta alle sottomesse. Lo vedo con la coda degli occhi che mi sta seguendo. << Ana, perché stai andando in quella stanza? >> mi chiede esasperato. << Non voglio stare nemmeno nella stessa stanza insieme a te. Ti prego ora lasciami in pace. >> mormoro con voce bassa. Appena va via, inizio a piangere. Ma perché non lo capisce che l'ho fatto per lui e per noi. Perché deve difendere le altre persone e non me. Continuo a piangere fino a quando non mi addormento esausta.

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Capitolo 14
*** Capitolo 14 ***


POV CHRISTIAN Non posso crederci di quello che ha fatto la mia Ana. Le ha massacrate di botte, e io ho sempre più paura che possa lasciarmi. Quando l'ho vista dirigersi verso la stanza delle sottomesse, mi è venuto un colpo. Non riesce a stare nella stessa stanza con me, è questo che mi fa più male. Per evitare di starle troppo addosso, mi rintano nel mio studio, cercando un modo per impedire a quelle due stronze di avere qualsiasi contatto con noi. Chiamo Taylor. << Taylor nel mio studio >> dico al telefono << Si, signore. >> Qualche secondo dopo, arriva il mio fidato braccio destro. << Dobbiamo cacciar via da Seattle, quelle due. Le voglio entrambe lontane da me e soprattutto da Ana. >> gli dico senza tanti preamboli. << Procedo subito. >> Detto questo, Taylor va via. Vorrei tanto andare da Ana, ma non voglio soffocarla. Mi passo entrambe le mani nei capelli, perché si ostina a cacciarsi nei guai? Passo davanti al piano. Non lo suono da mesi, ma stasera ho bisogno di sfogare tutta la rabbia. Mi siedo e alzo il coperchio, e sfioro i tasti con le punta delle dita. Poi inizio a suonare una melodia che rispecchia esattamente quello che sento dentro. Mentre sto suonando, sento la sua presenza, non alzo lo sguardo perché vorrei solo avvicinarmi a lei e baciarla. Continuo a suonare fino alla fine per poi ricominciare daccapo. << Christian possiamo parlare. >> mi dice con voce calma e dolce. << Di che cosa dobbiamo parlare? >> mormoro con finta calma. Lo so mi sto comportando come un bambino, ma non potevo lasciarla finire in prigione, per aver menato quelle. << Christian, lo sai che dovevi farlo tu tanto tempo fa. Forse ho reagito di impulso, ma non potevo che continuassero a tormentarti come se niente fosse. Volevo solo dirti che non mi pento di niente, e se si potesse tornare indietro lo rifarei. Ma se vuoi una che ti obbedisca per tutto, allora io non ci sto a fare niente qui. >> mi dice esausta. La vedo allontanarsi da me. Vorrei raggiungerla ma non ci riesco, sembra che le mie gambe si siano ancorate a terra. Cosa farò se decidesse di andarsene un altra volta? L'indomani mattina cercherò di parlarci. Vado in camera nostra e la trovo abbracciata al mio cuscino, sembra che abbia pianto. Mi si spezza il cuore vederla cosi, ma so che ha reagito per me. Mentre sto per mettermi a letto, mi arriva un sms. La tua ragazza ha avuto fegato a ridurci cosi. Ma sappi che la pagherà con la vita. Un brivido mi corre dalla schiena fino alle ossa. Hanno avuto una faccia di culo, per minacciarmi di portarmi via la mia vita. Impreco a fior di labbra. Ci penseremo insieme domani. La mattina dopo prima che Ana si svegli, parlo con Taylor, e sa benissimo che quelle due sono capaci di tutto. << Mr Grey, deve parlare con Ana. Deve sapere cosa sta succedendo. >> mi dice come amico. << Lo so Taylor, ma ho paura che possa tornare la e terminare il lavoro. E non posso permetterlo. Devo trovare una soluzione. >> mormoro frustrato. Taylor annuisce e va via. Prendo un profondo respiro e cerco in tutti i modi di trovare le parole adatte per dire ad Ana, quello che sta succedendo. << Ana, devo dirti una cosa e spero davvero che non ti arrabbierai e soprattutto che non darai di matto. >> dico trattenendo il respiro. Ana mi guarda e poi inizia a parlare e li capisco che sono nei casini. << Ti hanno cercato per avvisarti che me la faranno pagare. >> mi dice continuando a fare colazione. La guardo sbigottito. Come accidenti ha fatto a capire quello che volevo dirle. << Tu ti starai chiedendo come l'ho capito? >> dice con noncuranza. Io annuisco. Incapace di proferir parola. << Ieri mentre le stavo massacrando di botte, Elena e Elizabeth mi stavano urlando che l'avrei pagata con la vita. >> mi dice con tutta tranquillità. Rimango basito. Si sono permesse di minacciarla. << Ana, ieri dovevi lasciarle stare e far risolvere le cose a me. >> le dico con convinzione. << Se avessi aspettato te, mi avrebbero già massacrata loro. Christian, io non voglio che quelle due si intromettano tra di noi. >> mormora con preoccupazione. Anche io non voglio che quelle si intromettano tra di noi, ma non posso perderla. Mentre arrivo in ufficio, Andrea mi aggiorna sugli impegni della giornata. << Mr Grey, ha un appuntamento con Mrs Lincoln. >> mi dice guardando il suo ipad. Che cosa vuole adesso? Devo farla picchiare ancora da Ana? Annuisco e mi avvio nel mio studio. Suona l'interfono. << Mr Grey, Mrs Lincoln è arrivata. >> mi comunica Andrea. << Falla entrare. >> le rispondo Quando si apre la porta, la vedo ancora gonfia. Mi trattengo di non riderle in faccia, è proprio buffa. Si accorge del mio sorriso represso. << Christian come stai? >> mi dice facendo una smorfia. << Io sto benissimo, certo non posso dire la stessa cosa di te. >> dico in modo schietto. Lei mi fulmina con lo sguardo, credendo di farmi paura. << E' colpa della tua fidanzatina se sono ridotta cosi. >> sibila acida. << Elizabeth come sta? >> dico in tono scherzoso. << Non me ne frega niente di quella stupida, se fosse stato per me, la tua Ana doveva ucciderla. Non capisco perché si sia accanita cosi anche contro di me. >> mi dice seria. Strabuzzo gli occhi. Ma è pazza? Si chiede anche il motivo. << Elena, Ana ti ha picchiato per fartela pagare di avermi abusato quando avevo quindici anni. >> dico difendendo la mia Ana. << Christian, deve capirlo che è grazie a me se tu sei diventato cosi. Se sei il signore dell'universo. >> sorride pensando di avermi in pugno. In quel momento sento la porta aprirsi credendo che fosse Andrea, invece la voce mi conferma la mia sensazione. << Elena che cosa ci fai qua? Stavi aspettando che ti picchiassi un altra volta? >> sorride mentre mi fissa. Elena si fa piccola piccola. Ana si avvicina e mi bacia davanti a quella megera. Quando Ana, sta per riprendere a parlare, Elena decide di andarsene senza nemmeno salutare. Sono cosi fortunato ad avere la mia piccola guerriera accanto a me. Ci dirigiamo verso l'auto e andiamo nel nostro nido. La prendo in braccio e la conduco nella nostra camera, la faccio distendere e ci amiamo con passione, amore e devozione per tutta la notte.

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Capitolo 15
*** Capitolo 15 ***


POV ANA Mi sveglio trattenendo un urlo. Guardo la sveglia e mi dice che sono appena le 3 del mattino. Christian non è accanto a me, non sento nemmeno la musica del pianoforte. Mi alzo dal letto, indosso la vestaglia sopra il pigiama, e vado in cerca del mio fidanzato. Christian non è a casa. Non so dove sia. Sono in preda al terrore che possa essergli capitato qualcosa di brutto. Prendo il BlackBerry e provo a chiamarlo, ma il telefono risulta spento. “Oh amore mio dove sei?” Non mi ha lasciato nemmeno un biglietto dove mi avvertiva. Magari è andato a correre. Almeno credo. Mentre sono intenta a farmi una tazza di tè, per calmare la paura, sento il trillo dell'ascensore. Mi volto e lo vedo li, mentre mi fissa. Mi avvicino e gli tiro uno schiaffo. << Ana, ma che ti è preso? >> mi dice massaggiandosi la guancia, dove gli ho tatuato le mie dita. << Che mi è preso? Mi sveglio alle tre del mattino, e tu non sei accanto a me. Non mi hai lasciato nemmeno un biglietto per avvertirmi che stavi andando a correre. >> gli dico tirando un sospiro di sollievo. << Scusa, ma dopo gli avvenimenti che sono successi, avevo bisogno di andare a correre. Mi dispiace di averti fatta preoccupare. >> mi dice con gli occhi lucidi. Mi avvicino a lui, e gli accarezzo i capelli. Lui mi stringe per i fianchi, e mi stringe a se. << Christian, mi sono spaventata a morte, quando non ti ho trovato nel letto accanto a me. >> gli dico continuando ad accarezzarlo. La mattina successiva, andiamo a lavoro insieme. Arrivo a lavoro in perfetto orario. Nella mia scrivania, trovo un biglietto: “ Ana, ho deciso che il mio posto di direttore ad interim, è tuo. Spero che farai un buon lavoro. Mi dispiace per tutto quello che è successo. Buona Fortuna.” Elizabeth Morgan. Continuo a fissare il biglietto. Chiamo Roach per capire se davvero Elizabeth, ha lasciato il suo posto a me. << Dimmi Ana? >> mi risponde gentilmente << Roach, posso venire nel tuo ufficio? >> chiedo << Certo ti aspetto. >> Chiudo la chiamata, e mi avvio verso il suo ufficio. << Roach, stamattina ho trovato questo biglietto sulla mia scrivania. E' di Elizabeth. >> gli dico mentre gli faccio vedere il biglietto. Roach, lo legge e mi dice che è davvero cosi. Lo saluto e vado nel mio ufficio. Chiamo Christian. << Ciao Christian. >> mormoro felice di sentirlo. << Ciao piccola. Ti sento felice è successo qualcosa? >> mi chiede già in allerta. << Si, ma è una cosa bella. Elizabeth si è dimessa e il suo posto l'ho preso io. >> gli dico felice. << Davvero? Sono felice per te. Adesso devo andare ad una riunione. Ci sentiamo dopo piccola? >> mi dice con voce dolce. << Certo. A dopo. Christian? >> << Si? >> mi dice. << Ti amo. >> Lo sento sorridere. << Anche io tanto. >> mi dice con trasporto. Ci salutiamo e trasferisco le mie cose nel mio nuovo ufficio. Sono cosi felice di aver recuperato il mio rapporto con Christian, quelle due sono fuori dalla nostra vita. Sta andando tutto bene, per la prima volta dopo mesi. Mi arriva una mail dal mio dio del sesso. Da: Christian Grey A: Anastasia Steele Oggetto: Mi manchi Cara Miss Steele, mi stavo annoiando e volevo sapere come procede la tua giornata. Ti amo Tuo C X Christian Grey Amministratore delegato, Grey Enterprises Holdings Inc. Sorrido come un ebete. Da: Anastasia Steele A: Christian Grey Oggetto: Mi manchi anche tu Caro Mr Grey, è praticamente volata. Adesso sto per entrare in riunione. A dopo. Ti amo anche io. Tua A X Raccolgo tutte le mie cose e mi dirigo verso la GEH. Dopo che abbiamo parlato, avevo voglia di stare tra le sue braccia. Appena arrivo, Andrea mi accoglie sempre in modo gentile. << Buongiorno Andrea. Christian è in ufficio? >> chiedo << Si, Miss Steele. >> Ringrazio Andrea, mi dirigo verso il suo studio. Apro la porta e lo vedo immerso nel computer. Chiudo la porta in modo che faccia rumore. Alza la testa e rimane scioccato. << Piccola che cosa ci fai qua? >> mi chiede sorpreso. << Avevo voglia di stare tra le tue braccia, e mi mancavi. >> gli sorrido. Fa il giro della scrivania, e mi stringe a se. Mi è mancato tutto il giorno. Rimaniamo abbracciati e ci baciamo con passione. << Ho fatto male a venire? >> gli chiedo facendo il broncio. << Assolutamente no. Hai fatto benissimo. Mi sei mancata anche tu. >> mi dice baciandomi dietro l'orecchio. Sorrido come una scema. << Ti amo cosi tanto Mr Grey. >> mi mordo il labbro. << Ti amo anche io Miss Steele. >> Lo bacio con passione. << Ana, sposami >> me lo chiede cosi. Mi allontano da lui, ha davvero detto quello che penso? Forse ho sentito male. << Christian, hai detto quello che penso? >> gli dico guardandolo negli occhi. << Si, voglio sposarti e voglio stare con te tutta la vita. >> mi dice con gli occhi lucidi. << Mi aspettavo che me lo avresti chiesto in un altro modo. >> << Te l'aspettavi più romantica? >> mi dice divertito. << Si, ma ci posso pensare? >> gli chiedo. Sono totalmente spiazzata dalla sua proposta, che ho bisogno di pensarci per bene. E' il grande passo, quello che ci legherà per sempre.

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Capitolo 16
*** Capitolo 16 ***


POV CHRISTIAN Mentre mi sto dirigendo verso la nostra camera, il mio BlackBerry inizia a vibrare. Chi può essere a quest'ora? << Pronto? >> rispondo preoccupato. << Salve, Mr Grey. >> risponde una donna che conosco. << Che cosa vuoi? >> Tuono a voce bassa. << Fatti trovare al Seattle Park, alle tre in punto. >> cade la chiamata. Come faccio dire ad Ana, che sto per incontrare un altra donna? Mi sento una merda se penso che sto mentendo alla persona che amo di più al mondo. Entro nella cabina armadio, e prendo una tuta. Mi auguro solo che Ana, non si accorga della mia assenza. Arrivo alle tre spaccate al parco e spengo il telefono, ma non vedo nessuno. Che sia stata una trappola? Poi sento dei passi mi volto e trovo Elizabeth. Ha uno sguardo famelico, ma non mi lascerò toccare da quella puttana. << Sono cosi contenta di vederti. Mi sei mancato in questi anni. Spero che sia mancata anche a te. >> mi chiede con un sorriso malefico. << Invece non lo sono, anzi sono andato avanti con la mia vita e adesso ho una donna bellissima al mio fianco che mi ama, mentre tu eri solo da una botta e via. Mi sembra di avertelo detto quando abbiamo iniziato questa cosa. >> le dico in modo schietto. Ci rimane di merda, non si aspettava una reazione del genere. Ma le ho detto la verità. Io voglio solo Ana. Si avvicina e tenta di accarezzarmi il viso. Mi irrigidisco all'istante. Mi allontano. << Non ti azzardare a toccarmi. Non voglio le tue sudice mani sul mio viso, non sei e non sarai mai Ana. Mettitelo bene in testa. AMO. SOLO. ANA. >> scandisco bene le ultime parole. << Se ami davvero lei, cosa ci fai a quest'ora in un parco con un altra donna? >> mi dice con sguardo vittorioso. Rimango interdetto. Cazzo ha ragione. Mi allontano e mi si para davanti. << Che cosa vuoi Elizabeth? >> le chiedo stanco di questa cosa. << Voglio solo essere scopata da te, adesso. >> mi dice iniziando a spogliarsi. << Non ci penso nemmeno, rivestiti. Non voglio aver a che fare con te e ne con Elena. >> le dico con disprezzo. Prima di andar via, mi viene in mente una cosa. << Elena, invece di nasconderti dietro l'albero, abbi almeno la faccia di culo ad uscire. >> le urlo prima di allontanarmi. Mi allontano e mi dirigo verso la mia macchina. Faccio ritorno a casa, ma quando arrivo, vedo la mia Ana, quasi in lacrime e quando mi avvicino, mi tira uno schiaffo. << Ana, ma che ti è preso? >> mormoro massaggiandomi la guancia. << Che mi è preso? Mi sveglio alle tre del mattino, e tu non sei accanto a me. Non mi hai lasciato nemmeno un biglietto per avvertirmi che stavi andando a correre. >> mi dice con sollievo. Come faccio a dirle che ho incontrato Elizabeth? Mi tirerebbe un pugno se lo venisse a sapere. Meglio mentirle ma fino a che punto? << Scusa, ma dopo gli avvenimenti che sono successi, avevo bisogno di andare a correre. Mi dispiace di averti fatta preoccupare. >> dico in modo convincente. So che prima o poi le devo dire tutto quello che è successo stanotte. Vado nel mio studio, accendo il telefono, trovo un messaggio da parte di Ana, e una mail di Elizabeth. Ma come ha fatto ad avere il mio indirizzo mail? Poi penso a quella stronza di Elena. Da: Elizabeth Morgan A: Christian Grey Oggetto: Lavoro Caro Mr Grey, volevo avvisarla che il mio posto di lavoro è stato preso dalla tua fidanzata. Non ti devi preoccupare, non intralcerò la vostra relazione. Non posso dire le stesse cose per Elena. Elizabeth Morgan Rimango basito da questa mail. Non intralcia la nostra storia. Io lo spero tanto. E' di Elena che sono preoccupato, quella è capace di tutto. Quando andiamo entrambi a lavoro e prima di entrare in un altra riunione della giornata, ricevo una chiamata da Ana. Strano lei non mi chiama mai in ufficio. << Ciao piccola. Ti sento felice è successo qualcosa? >> le chiedo già in allerta. << Si, ma è una cosa bella. Elizabeth si è dimessa e il suo posto l'ho preso io. >> mi dice felice. << Davvero? Sono felice per te. Adesso devo andare ad una riunione. Ci sentiamo dopo piccola? >> le dico con voce dolce. << Certo. A dopo. Christian? >> << Si? >> << Ti amo. >> Sorrido come un bambino. << Anche io tanto. >> Chiudo la chiamata. Ho dovuto far finta di non sapere niente. Come faccio a dirle che sapevo già della decisione di affidarle il suo posto? Perché il mio passato deve sempre rovinarmi il futuro? Mentre sono impegnato a leggere dei documenti che mi hanno dato stamattina, non mi accorgo che qualcuno è entrato nel mio ufficio. All'inizio pensavo che fosse Andrea. Quando sento la porta chiudersi con un tonfo, alzo lo sguardo dai documenti e vedo l'unica persona che mai mi sarei aspettata. << Piccola che cosa ci fai qua? >> le chiedo sorpreso. << Avevo voglia di stare tra le tue braccia, e mi mancavi. >> mi sorride. Fa il giro della scrivania, e la stringo a me. Mi è mancata tutto il giorno. Rimaniamo abbracciati e ci baciamo con passione. << Ho fatto male a venire? >> mi chiede facendo il broncio. << Assolutamente no. Hai fatto benissimo. Mi sei mancata anche tu. >> le dico baciandole dietro l'orecchio. Sorride come una bambina. << Ti amo cosi tanto Mr Grey. >> mi dice con un sorriso enorme. << Ti amo anche io Miss Steele. >> la bacio con passione. Ho un idea che ho in mente da un po' di tempo. Vorrei chiederle di sposarmi, e spero che accetti. Prendo un profondo respiro e glielo chiedo. << Ana, sposami >> le chiedo all'improvviso. La vedo allontanarsi da me. Forse ho sbagliato a dirglielo a bruciapelo. E se lei non volesse sposarmi, perché non sono l'uomo giusto per lei? Mi avvicino a lei, per farle capire che voglio lei tutta la vita. << Ana, ti prego di qualcosa. >> le dico in preda all'ansia. Non risponde. Sento la terra che si sta sgretolando sotto i miei piedi. Se non accetta, tornerò a vagare nel buio. Poi la vedo che sta cercando di capire, se ha sentito male o no. << Christian, hai detto quello che penso? >> mi dice guardandomi negli occhi. << Si, voglio sposarti e voglio stare con te tutta la vita. >> le dico guardandola negli occhi. << Mi aspettavo che me lo avresti chiesto in un altro modo. >> mi dice con voce suadente. << Te l'aspettavi più romantica? >> le dico divertito. << Si, ma ci posso pensare? >> mi chiede sincera. Non mi ha detto no ma nemmeno si. Spero solo che mi dica di si. Finalmente ho trovato la donna della mia vita. Voglio e vorrò sempre lei.

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Capitolo 17
*** Capitolo 17 ***


POV ANA Ancora non ci credo che Christian, mi abbia chiesto di sposarlo. E' troppo presto. Posso accettare il suo passato che non smette di bussare alla nostra porta? Vorrei solo togliermi questa sensazione che ho sullo stomaco. Non credo che sia andato a correre. La maglietta non era per niente sudata. Penso che abbia incontrato un altra, ma non ho prove. Spero di sbagliarmi, perché mi spezzerebbe di nuovo il cuore e questa volta non riuscirei a riprendermi. Dopo aver lasciato l'ufficio di Christian, mi sono diretta verso il mio ufficio. Mentre sto per tornare a lavoro, ricevo una mail da parte di Christian. Da: Christian Grey A: Anastasia Steele Oggetto: Mi manchi Cara Anastasia, da quando sei andata via, mi manchi tantissimo. Ti amo. Christian Grey Amministratore delegato Grey Enterprises Holdings Inc. Sorrido. Da: Anastasia Steele A: Christian Grey Oggetto: Mi manchi ….anche tu A X Spero che non se ne accorga che sono un po' confusa su tutta questa storia. Perché adesso se ne uscito con la storia del matrimonio. Per la paura che ha di perdermi? Mi sta scoppiando la testa. Faccio un profondo respiro e riprendo a leggere il manoscritto che ho in mano. Mentre sono immersa nella lettura, non mi rendo conto che qualcuno sta bussando alla porta del mio ufficio. << Avanti. >> dico urlando mentre sto ancora continuando a leggere. << Salve Miss Steele >> Un brivido mi percuote la spina dorsale. Quella voce nasale. Stringo forte gli occhi come se fosse un sogno ma non lo è. << Che cosa vuoi Elena? >> le dico in modo brusco. << E cosi che rispondi ad una donna incinta? >> mi dice con un sorriso. Rimango interdetta. Chi è stato quel povero cristo che si è scopato questa paleolitica? Anche se credo di sapere chi è stato, ma ho paura di sapere. << Davvero sei incinta? Chi è il padre? >> chiedo col fiato sospeso. << Ovvio. Il nostro adorato Christian. >> mi dice con un sorriso malefico. La terra mi manca dai sotto i piedi. Come può esser andato a letto con questa babbiona. Ecco perché mi ha chiesto di sposarlo, aveva paura che io scoprissi la verità. Incasso il colpo, e metto su la maschera per non far capire che mi ha destabilizzato. << Non sapevo che potessi rimanere incinta anche se sei in menopausa. Se credi di sapere tutto di Christian, dovresti sapere che mi ha chiesto di sposarlo qualche ora fa. >> sibilo acida. Lei rimane di sasso, non si aspettava questo mio comportamento. E come se fosse la cosa più naturale del mondo, le do il colpo di grazia. << Non te l'aspettavi? Dici che lo conosci bene ma non è cosi. Penso anche ad un altra cosa: tu non sei davvero incinta. Tu vuoi solo vederci separati per riprenderti Christian. >> le dico con finta calma. Avrei voglia di prenderla di nuovo per i capelli e strapparglieli. Non sa cosa dire, continua a fissarmi inebetita. Ad un certo punto, senza dire niente prende e se ne va. Sono indecisa se chiamarlo oppure no. Riprendo a leggere fino a quando non sento dei rumori che provengono fuori il mio ufficio. Non faccio in tempo a capire che cosa sta succedendo, e mi trovo davanti un Christian furioso. << Christian che cosa ci fai qui? >> chiedo confusa. << Che cosa ci faccio qui. >> mi dice continuando a ripetere la stessa frase. << Chris... >> mi interrompe. << Per favore stai zitta. Come hai potuto credere che Elena fosse incinta di me. Come fai a pensare che io sia andato a letto con lei, sapendo che ti ho appena chiesto di sposarmi? >> mi dice continuando a fare avanti e indietro nel mio ufficio. << Christian, se invece di interrompermi tu mi ascoltassi, ti direi che si è presentata qui, dicendomi che era incinta di te. Ma non ti devi preoccupare l'ho rimessa al suo posto. Poi senza dirmi niente è andata via. Ho immaginato che fosse andata da te, perché le ho detto che mi avevi chiesto di sposarti. >> gli dico tutto velocemente. Si avvicina e mi abbraccia. << Scusami piccola, non volevo urlarti contro, ma quando si tratta di te perdo ogni ragione. Ho sempre paura che il mio passato si intrometta tra di noi. >> mi dice serio. Però io mi voglio togliere un dubbio su quello che è successo l'altra notte. << Christian, io ti devo chiedere una cosa. Spero che mi dirai la verità >> gli dico guardandolo negli occhi. Lui annuisce, già sapendo su che cosa voglio sapere. << L'altra notte tu mi hai detto che sei andato a correre. >> gli domando. Annuisce. << Però ho notato una cosa che non mi torna. Di solito tu quando vai a correre, rientri a casa con la maglietta tutta sudata e soprattutto con il fiatone. >> gli dico tutto senza distogliere lo sguardo. Non risponde e io continuo. << Invece l'altra notte sei rientrato tranquillo, come se fosse tutto normale, ma sappiamo che non lo è. Chi hai visto quella notte? Ti prego dimmi la verità. Voglio sapere che cosa hai fatto. >> gli dico aspettando la sua risposta. Lo vedo mentre cerca un appiglio per evitare di rispondermi. Ma non risponde. << Visto che non vuoi rispondermi, ti prego di andartene dal mio ufficio. >> prova a ribattere ma lo zittisco. << Sta zitto Christian. Preferisci mentirmi piuttosto che dirmi la verità. Credo di aver fatto bene a non risponderti, perché in questo momento ti direi di no. Mi sono stancata di essere tenuta all'oscuro di tutto. >> sibilo acida. Come è venuto se ne va. Dopo vari respiri, riprendo a lavorare. Quando noto che sono le sei e mezza, spengo il computer e raccolgo le mie cose. Appena arrivo fuori, vedo Taylor che mi tiene lo sportello aperto. Mi avvicino e lo saluto. Quando mi siedo, noto che sono da sola. Aspetto che Taylor si metta al volante. << Taylor? >> << Si, Miss Steele. >> mi risponde tranquillo. << Mr Grey sta bene? >> chiedo preoccupata. << Si, mi ha detto di dirle che le dispiace non essere venuto a prenderla. >> mi dice continuando a guidare. Non rispondo e continuo a guardare fuori dal finestrino. Forse ho esagerato a trattarlo cosi, ma odio quando mi tiene all'oscuro di tutto. Arriviamo all'Escala, e noto che Christian non è a casa. Lo cerco ovunque ma non lo trovo. Cosi provo a chiamarlo. Risponde al primo squillo. << Grey >> risponde in tono da amministratore delegato. << Ciao >> gli dico in tono calmo. << Ciao >> mi risponde anche lui allo stesso modo. << Quando torni a casa? >> gli domando. << Più tardi. >> mi dice << Christian, possiamo parlare? Sto venendo da te cosi parliamo tranquilli. >> gli dico prendendo la borsa. << Va bene. Ti aspetto. >> mi dice chiudendo la comunicazione. Mentre sto scendendo nel garage sotterraneo, vedo Taylor che mi aspetta alla macchina. << Mi accompagni da Christian? >> chiedo. Taylor annuisce. Quando arriviamo all'ingresso della Grey, mi dirigo verso il suo ufficio. << Buonasera Miss Steele. >> mi saluta Andrea. << Christian è in ufficio? >> le chiedo. << Certo. >> mi risponde. Entro nel suo ufficio senza bussare. Alza la testa, mi vede e riprende a fissare lo schermo del computer. Senza aspettare che lui inizi a parlare, parlo io. << Christian, lo so che sei arrabbiato con me. Però devi capire anche me. Lei è entrata dicendo che era incinta di te, mi sono sentita presa in giro. Poi invece ho capito che stava mentendo e cosi le ho detto che non era vero, l'ho insultata e quando le ho detto che mi avevi chiesto di sposarti, è rimasta scioccata. Cosa dovevo fare, farle i complimenti per una cosa che non esiste? >> gli dico ma lui non sembra interessare. << Va bene vuoi continuare a comportarti cosi? E' finita. Cosi puoi tornare dalla tua Mrs Robinson. >> gli urlo tutta la rabbia che avevo in corpo. Mi volto e mi dirigo verso la porta, quando sento due braccia che mi stringono. << Mi dispiace. Non pensavo che si comportasse cosi. Invece di ascoltarti, stavo mandando a puttane tutto. Scusami. >> sento la sua paura di perdermi. << Per favore non tenermi all'oscuro di tutto. Dov'eri l'altra notte? >> gli chiedo esausta. Prende un profondo respiro e comincia a parlare. << Prima di venire a letto da te, ho ricevuto una chiamata da un numero anonimo. Non volevo rispondere, perché volevo stare con te. Cosi rispondo ed era Elizabeth che voleva vedermi alle tre al parco. Cosi per evitare di preoccuparti, ho preso una tuta cosi se fossi rientrato, non avresti fatto domande. >> mi dice tutto in un fiato. << Elizabeth? Pensavo che fosse fuori dalle nostre vite. E cosa voleva da te? >> domando confusa.. << Voleva essere scopata da me un ultima volta. >> dice dispiaciuto. Non sapevo cosa dire. Lo abbraccio e lo lascio sfogare.

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Capitolo 18
*** Capitolo 18 ***


POV CHRISTIAN E' la prima volta in ventiquattro anni, che piango. Non me ne importa niente, se dovessero vedermi. L'unica cosa che mi interessa è evitare di perdere la mia piccola guerriera. In questo momento mi sento amato, è per la prima volta in tutta la mia vita, mi sento al sicuro e protetto. Dovrei essere io a proteggere Ana, non il contrario. Quando mi rialzo, vedo il suo viso, bagnato dalle lacrime. Gliele asciugo con le dita. Mi si spezza il cuore, quando piange per me. << Ana, dovrei essere io a consolare te, non il contrario. >> le dico con un sorriso. << Lo sai che voglio farti capire che sei tutto per me. >> mi dice con un sorriso. Ed è vero. Lo leggo nei suoi occhi che mi ama. Devo chiudere una volta per tutte, con Elena. Come ha potuto dire ad Ana, che lei è incinta di me. Al solo pensiero di andare a letto con quella, il mio amichetto si affloscia ancora di più. La prendo in braccio e la faccio sedere sullo stesso divanetto che ci ha fatto conoscere. << Amore, vuoi che ti faccia portare qualcosa? >> le chiedo con preoccupazione. << No, sono apposto. >> mi dice tranquilla. Continuo a fissarla. E' cosi bella ed è mia. Solo ora noto che si è portata dei manoscritti. Sapeva che sarebbe rimasta ancora qui con me. << Ana, non c'era bisogno di portarti il lavoro. >> mormoro con semplicità. << Lo so, ma sapevo che avresti avuto bisogno di me. E poi non volevo lasciarti solo. Tu continua a lavorare come sempre. >> mi dice tornando a riportare l'attenzione al manoscritto. Sorrido come un bambino felice. Avevo paura di chiederglielo di rimanere con me. Riprendo a lavorare. Ogni tanto la guardo, ed è cosi stupenda. Dopo un ora, ricevo una chiamata. << Grey. >> rispondo senza guardare il nome sul display. << Ciao piccolo, come stai? >> mi irrigidisco all'istante. Ana, si accorge del mio sguardo. Le mimo solo Elena. Il suo sguardo da sbigottito diventa infuocato. << Che cosa vuoi Elena? >> tuono in modo brusco. << E' cosi che parli, alla madre di tuo figlio? >> sibila acida. << A parte il fatto che non sei davvero incinta, anche perché se non ricordo male, tu sei in menopausa da parecchi anni. Quindi smettila con queste stronzate e dimmi che cazzo vuoi da me. >> sibilo ancora più acido di lei. Non risponde, ma tenta di parlare e la blocco. << Lo so che sei andata da Ana, per dirle questa cazzata solo per avermi di nuovo alla tua mercè. Ma ti sbagli, io non ero tuo e non lo sarò mai. >> le dico con disprezzo. << Christian, sono davvero incinta. Tu e quella tua puttanella, la dovete smettere di darmi delle vecchia. Non sono in menopausa, posso ancora avere dei figli tuoi. >> tuona in modo brusco. Non ho voglia di starle a sentire, e chiudo la telefonata. Ana, mi fissa come se finalmente mi fossi svegliato dal un lungo sonno. Guardo l'ora e sono le sette e trenta. Raccogliamo le nostre cose e ci dirigiamo nel nostro nido. Appena arriviamo a casa, nell'aria si diffonde il profumo di maccheroni al formaggio. Il mio piatto preferito. << Buonasera Mr Grey, Miss Steele >> ci saluta Mrs Jones. << Buonasera Mrs Jones. >> diciamo in coro io e Ana. Ci dirigiamo in cucina per la cena. Non parliamo siamo entrambi persi nei nostri pensieri. Dopo aver finito di cenare, ci alziamo dagli sgabelli e andiamo nella stanza della televisione. Abbiamo bisogno entrambi di una serata normale. Anche se non mi piace la tv, la trovo una perdita di tempo. << Christian, che cosa vuoi vedere? >> mi chiede la mia Ana. << Non mi piace la tv, la trovo una perdita di tempo, preferisco guardare te. >> le dico malizioso. Arrossisce fino alla punta dei capelli. Sorrido e mi avvicino a lei, le sposto alcune ciocche e la bacio dietro l'orecchio. Sorride e continua a guardare la tv. Dopo oltre un ora che siamo rimasti a guardare la tv, mi accorgo che Ana si è addormentata tra le mie braccia. Trovo il telecomando e la spengo. Poi faccio piano per non svegliarla, la prendo in braccio e la porto in camera nostra. La spoglio e le metto il pigiama. E' davvero bella la mia piccola. La metto sotto le coperte, poi mi spoglio anche io e mi metto il pigiama. Appena sono sotto le coperte, Ana si avvicina e mi stringe a se. Prima di incontrare lei, non mi facevo toccare da nessuno, tanto meno dai miei genitori. Era un limite assoluto anche quando mi divertivo con qualche sottomessa. Con Ana, è tutto diverso: lei può toccarmi, ogni volta che mi accarezza il petto sento una sensazione di amore e di tenerezza. Adoro guardarla mentre dorme, è cosi bella. Poi quelle labbra che invogliano a baciarla. Ripenso alla telefonata di Elena. Come può essere incinta di me, se sono passati mesi che non la toccavo. E' se fosse davvero mio figlio? Che cosa devo fare? Ana mi lascerebbe per sempre e io non voglio. Mi addormento con il dubbio di questa paternità. La mattina dopo, mi sveglio quando vedo Ana, correre in bagno. Vado subito da lei e le tengo i capelli e le massaggio la schiena. << Ana, stai male? >> le chiedo preoccupato. << Non lo so. >> mi dice mentre va a farsi la doccia. Spero che Ana stia bene. Anche se devo dire la verità, vorrei avere un figlio da lei. Ma ho paura che mi possa dire di no. Chiamo Taylor, e gli chiedo di andare in farmacia e prendere un test di gravidanza. Dopo aver chiuso la chiamata, mi dirigo nel mio studio. Dopo alcuni minuti, Taylor mi fa uno squillo e capisco che ha già preso il test. Esco fuori dallo studio, prendo la busta e salgo in camera. Vedo Ana, intenta a cambiarsi. << Sei bellissima. >> le dico con amore. Le sorride e diventa tutta rossa. Mi avvicino a lei, e le do la busta. << Che cosa è? >> mi chiede curiosa. << Io non so se sei incinta, questo >> indicando il test << può dirci sei incinta oppure no >> Mi guarda scioccata. << Vuoi davvero avere un figlio da me? Dopo che quella pedofila dice di esserlo? >> mi chiede quasi offesa. << Ana, da quando sei tornata con me, ho sempre voluto un figlio tutto nostro. Spero che quel test dia la risposta che vogliamo entrambi. >> le dico con il cuore in mano. Lei annuisce e si dirige verso il bagno. Aspettiamo i tre minuti richiesti. Siamo entrambi ansiosi di sapere il risultato. Passati i tre minuti, controlliamo con mani tremanti il test. Positivo. Ci fissiamo e poi guardiamo di nuovo il test. E' incinta. Siamo incinti. Questa è la più bella sensazione di tutta la mia vita.

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Capitolo 19
*** Capitolo 19 ***


POV ANA Sono incinta. Non posso ancora crederci. Pensavo che Christian, reagisse male, invece è al settimo cielo. Adesso sono io che aspetto il vero figlio di Christian. Sono cosi emozionata che ancora non ci credo. Guardo il mio uomo, è solo ora mi rendo conto che sta piangendo di felicità. Mi avvicino e lo bacio, cosa che lui ricambia subito. Appena ci stacchiamo per riprendere fiato, ci fissiamo e appoggia la mano sul mio ventre. << Ana, sono cosi felice che non ho parole per descrivere questa gioia. >> mi dice con voce emozionata. << Nemmeno io riesco ancora a crederci. >> mormoro con voce rotta dal pianto, Continuiamo a fissarci e a sorriderci. Scendiamo in cucina per fare colazione, felici come non lo siamo mai stati. Salutiamo Gail, e iniziamo a consumare la nostra colazione. Dopo aver finito tutto quello che avevamo nel piatto, ci dirigiamo verso il garage. Quando saliamo in macchina, mi accarezzo il ventre ancora piatto. << Christian, credo che dovremmo prendere appuntamento con la dottoressa Greene. >> gli dico mentre mi accoccolo vicino a lui. Annuisce. Appena arriviamo davanti alla SIP, mi da uno dei suoi baci che tolgono il respiro. Esco dalla macchina, e appena varco la soglia, mi trovo davanti la pedofila. << Che cosa ci fai qua? >> sibilo acida. << Volevo vedere dove lavora l'amante del mio Christian. >> mi dice con un tono di superiorità. << L'unica amante qui dentro sei tu, anche se non capisco che cosa vuoi da me. >> mormoro in modo arrogante. Mi fissa senza dire niente, e mi mostra un ecografia. << Questa è la prova che aspetto un figlio da Christian. >> mi dice in tono vittorioso. << Che strano. Eppure se dici che questo è figlio di Christian, dovresti essere alla fine della gravidanza. >> le dico in modo schietto. Lei arretra con gli occhi sbarrati. Non sa che cosa dire, mi fissa con incredulità. << Questo feto è di pochissime settimane, e a Christian, non lo vedi da quando sono tornata io. Invece di continuare a raccontare balle, perché una buona volta non dici che questo figlio è del tuo attuale sottomesso? >> mormoro con la vittoria in pugno. << Tu come fai a sapere che ho un nuovo sottomesso? Non lo sa nessuno, nemmeno Christian. >> mi dice visibilmente scioccata. << Ho i miei informatori. Lo devi dire a Christian che non è figlio suo. Hai capito? Se non lo farai, lo farò io. >> tuono seria. Elena diventa bianca e senza dire una parola se ne va. Non dirà niente a Christian, ha paura di perderlo. Dopo aver affrontato la babbiona, mi dirigo nel mio ufficio. Accendo il computer e trovo una mail da Christian. Da: Christian Grey A: Anastasia Steele Oggetto: Puntino Piccola, volevo avvisarti che la dottoressa ci può ricevere questo pomeriggio alle 16. Mi manchi. Ti amo C X Christian Grey Amministratore delegato, Grey Enterprises Holdings Inc. Sorrido come una bambina. Da: Anastasia Steele A: Christian Grey Oggetto: Puntino Amore, non sai quanto sono felice di tutto. Non vedo l'ora che arrivino le 16. Ho avuto un incontro ravvicinato con Mrs Robinson. Anastasia Steele Direttore editoriale ad interim, SIP Riprendo a lavorare, anche se non riesco a concentrarmi. Continuo ad accarezzarmi la pancia. Quando poi decido di concentrarmi sul manoscritto, sento un trambusto proveniente nella hall. Mentre sto per alzarmi per andare a vedere che cosa sta succedendo, il mio Christian fa il suo ingresso. << Christian, che cosa ci fai qui? >> gli chiedo sinceramente curiosa. << Mi hai detto che Elena è stata qui. Che cosa voleva da te? >> mi dice ansioso. << Mi ha detto che voleva vedere dove lavorava la sua amante. >> gli dico con tono di disprezzo. Christian mi fissa sbigottito. Si passa le mani nei capelli e impreca a fior di labbra. << Ana, non ti preoccupare di lei me ne occupo io. >> mi dice in modo calmo. << Un altra cosa, ho scoperto che il figlio che aspetta, non è il tuo. >> glielo dico in modo gentile. Mi fissa. << Stai scherzando? >> mi chiede confuso. << No, mi ha fatto vedere un ecografia ed è di poche settimane. Impossibile che sia tuo. Ho scoperto anche che ha un nuovo sottomesso da poche settimane. >> gli dico con noncuranza. E' scioccato. Non riesce a capire di come l'abbia potuto mentire. Tutto solo per averlo. << Tu come stai? >> mi chiede sfiorandomi il ventre. << Adesso bene. Dobbiamo andare dalla dottoressa. >> gli dico prendendolo per mano. Annuisce. Spengo il computer e prendo le mie cose. Ci dirigiamo entrambi verso la macchina dove Taylor ci sta aspettando. Quando siamo seduti nel sedile posteriore, mi siedo sulle sue ginocchia e gli bacio le palpebre, la punta del naso e le labbra. Mi stringe a se come se questi momenti dipendessero la sua vita, di sicuro dipende dalla mia. Appena arriviamo dalla Greene, la vediamo uscire. Ci fermiamo entrambi e appena ci vede, si ferma e si avvicina a Christian. << Ciao piccolo come stai? >> gli dice avvicinandosi a lui. Vedo Christian irrigidirsi. << Elena che cosa vuoi? >> tuona in modo arrogante. << Sono venuta a controllare il nostro bambino. E poi voi cosa ci fate? >> dice queste cose, continuando a fissare a lui. << Sono incinta. >> le dico con un sorriso. << Sei incinta? Chi è il padre? >> mi dice stringendo la mano di Christian. << Io. >> risponde Christian per me. Fa una smorfia. Sembra che abbia ingoiato un rospo. Mentre la superiamo, mi avvicino a lei. << Fai un favore a tutti. Sparisci dalla nostra vita. Eh un altra cosa, Christian lo sa già che non è figlio suo. Buona giornata. >> le dico superandola. Non dice niente e se ne va. Noi entriamo nello studio della dottoressa, in attesa di vedere per la prima volta il nostro puntino.

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Capitolo 20
*** Capitolo 20 ***


POV CHRISTIAN Sono cosi emozionato nel vedere per la prima volta il nostro puntino. Anche se vedere Elena uscire dallo studio della stessa dottoressa di Ana, mi ha fatto senso. E' disposta a tutto pur di sapere qualsiasi cosa che riguarda noi. Lei non è veramente incinta, e avrà tentato in tutti i modi, di far parlare la dottoressa affinché le dica se Ana è davvero incinta oppure no. Quando entriamo dalla dottoressa, ci fa accomodare sulle sedie davanti alla sua scrivania. Ana, le porge la busta delle analisi. << Le sue analisi sono perfette. >> ci dice sorridendo. Con Ana, non facciamo altro che stringerci la mano. << Siete pronti per vedere vostro figlio/a? >> ci chiede la dottoressa. << Si >> diciamo in coro io e Ana. La fa stendere sul lettino, e le fa alzare il top e abbassare la gonna. Le spruzza del gel, e Ana rabbrividisce. << Freddo? >> mormoro vicino al suo orecchio. Annuisce, e appena la dottoressa passa l'ecografo sulla pancia, vediamo un piccolo puntino. << Ecco il vostro bambino. Siamo alla sesta settimana e il piccolo è di circa 3 mm. >> ci dice la dottoressa Greene. Ci fissiamo con Ana. Siamo felici che il nostro puntino stia crescendo bene. Prima di lasciare lo studio della dottoressa, le voglio chiedere una cosa. << Dottoressa posso chiederle una cosa? >> chiedo tranquillo. << Certo, mi dica Mr Grey. >> mi dice facendomi sedere davanti alla sua scrivania. << Prima di entrare, abbiamo visto una donna Mrs Elena Lincoln. >> le chiedo. << Si, è una mia paziente. Voleva sapere qualcosa? >> mi dice. << Si. Volevo sapere se è davvero incinta. >> le chiedo sperando che dica di no. Devo togliermi questo dubbio. Lo so che non è mio, ma non posso lasciarle il bambino. << Vede Mr Grey, non dovrei dirle niente per il segreto professionale. Ma posso dirle che la signora non è incinta. Ha avuto un ritardo, ma era un falso allarme. Posso chiederle una cosa? >> mi chiede con tutta tranquillità. Annuisco. << Ma era lei il padre del bambino? >> mi domanda. << No, dottoressa. Io non frequento Mrs Lincoln da molti mesi. >> dico in tutta sincerità. Dopo averla salutata, mi avvicino ad Ana, e la bacio. Andiamo verso la macchina e una volta dentro, Ana, apre e chiude la bocca, sembra che mi vuole chiedere una cosa in particolare. << Christian, ma Elena è davvero incinta? >> mi chiede guardandomi negli occhi. Come faccio a dirglielo che non lo è. Anche se prima di dirle la verità preferisco dire qualche bugia. << Non mi ha detto niente, per segreto professionale. >> le dico guardandola negli occhi. Lei annuisce, e guarda fuori. Mentre stiamo tornando a casa, squilla il telefono. << Grey >> rispondo in modo brusco. << Ciao piccolo, puoi passare a casa? Ti devo parlare. >> mi dice con voce calma. << Va bene arrivo. >> dico chiudendo la telefonata. Mi volto e trovo Ana, che mi fissa per sapere chi fosse poc'anzi. << Problemi a lavoro. >> le dico << Taylor, accompagniamo Ana a casa e poi accompagnami a lavoro. >> dico al mio fidato collaboratore. Taylor annuisce, e portiamo Ana a casa e prima di scendere la bacio. Dopo aver lasciato Ana. << Taylor, da Mrs Lincoln. >> mi fissa con un espressione strana. << Non sto tradendo Ana, devo solo smascherare Elena. >> gli dico con convinzione. Appena arriviamo davanti alla villa dei Lincoln. Penso a quante volte sono venuto qui, con l'intento di guadagnare qualcosa per bere, invece sono cambiato grazie alla mia piccola guerriera. Scendo dalla macchina e busso alla porta. Mi apre Elena, vestita come una spogliarellista. << Elena, non ci provare nemmeno. Non mi interessi più sotto quell'aspetto. >> le dico con voce ferma. << Non ti preoccupare, non mi sono vestita cosi per te. >> mi dice con un sorriso. << Comunque perché mi hai chiamato? >> le chiedo curioso di sapere che cosa vuole. << Credevo di essere incinta di te, ma era un falso allarme. >> mi dice riprendendo a respirare. << Come potevi essere incinta di me? Non facciamo sesso da mesi. >> le dico schietto. << Hai ragione. Credevo di essere incinta dal mio attuale sottomesso. Mi dispiace se ti ho detto una balla, ma non voglio che tu rimanga incastrato con quella sempliciotta. >> mi dice avvicinandosi a me. << Elena, forse non hai capito una cosa: Non lascerò mai Ana per te. Lei è tutto per me. Tu sei solo una povera pazza, che farebbe di tutto pur di avere quello che vuole. >> sibilo acido. La vedo arretrare con gli occhi sgranati, e per evitare di farla ribattere, rincaro la dose. << Tu vuoi sempre avere tutto. Me, un presunto figlio. Elena che cosa vuoi da me? >> chiedo esasperato. << Voglio riavere la vita che avevo con te. Mi facevi sentire unica. Ma da quando è tornata quella, hai cambiato per lei, e hai deciso di chiudere la nostra storia, per lei. >> sibila acida quando parla di Ana. Come può pensare che lei sia stata più importante di Ana. << Elena, io non sono mai stato innamorato di te. Anzi c'erano volte che volevo chiudere questa relazione, ancora prima che tornasse Ana, forse anche prima. Tu non meriti di essere felice con nessuno. Non pensare minimamente che io sia geloso, perché di quello che pensi non me ne frega un cazzo. Hai capito? Io amo solo Ana. >> le dico voltandole le spalle e andando via. Quando mi siedo in macchina, sono un fascio di nervi. Dovevo picchiarla come ha fatto Ana. Però è meglio che non mi veda in questo stato. << Taylor, accompagnami da Flynn >> gli chiedo e lo vedo annuire. Mentre arriviamo da Flynn, noto che Cynthia è andata via. Mi avvicino alla porta del buon dottore e busso. << Avanti >> dice in modo pacato. << Buonasera John. >> lo saluto << Buonasera Christian. A che cosa devo la tua visita? >> mi dice sedendosi nella sua poltrona. Mi siedo sul divano e inizio a raccontargli tutto per filo e per segno, e lo vedo scrivere nel suo taccuino. << Christian, sono felice che Ana, sia incinta e vedo che l'hai presa bene. Invece di Elena, mi sorprende il modo in cui tenta di riprendere il suo posto accanto a te. Almeno ha ammesso che non aspettava nessun figlio da te. Però devi stare attento a come si comporterà nei prossimi mesi, quando vedrà Ana, incinta. Potrebbe uscire pazza. >> mi dice con il suo accento inglese. Dopo aver salutato Flynn, devo dire che mi sento molto meglio. Ha ragione, Elena rivuole il suo posto e non sopporterà Ana, con il pancione. Quando mi siedo in macchina, mi arriva un sms di Ana. Christian, torna a casa, Elena sta tentando di minacciarmi con un coltello. Ti prego corri. Dico a Taylor, di correre e di fregarsene del codice della strada. Appena arrivo all'Escala, sento delle urla e spero che non siano di Ana. Entro in sala, e trovo Elena stesa in terra immobile. Mentre Ana, la vedo barcollare e poi svenire. Corro verso Ana, non ha ferite, mentre non potrei dire la stessa cosa di Elena. Vedo Taylor controllare se Elena è viva oppure no. << Mr Grey, Mrs Lincoln è ancora viva. Chiamo subito l'ambulanza. >> mi dice prendendo il telefono dalla tasca della giacca. Ti prego non portarmi i miei due amori. Sono tutta la mia vita.

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Capitolo 21
*** Capitolo 21 ***


POV ANA Dopo aver visto Christian correre verso di me, svengo. Intorno a me c'è solo il buio. Tento più volte di svegliarmi, ma il buio mi riporta sempre più giù. Credo di impazzire, il mio corpo non reagisce. Spero solo che puntino stia bene. Dopo aver cercato in tutti i modi di prendere il possesso del mio corpo, perché i miei occhi iniziano ad aprirsi. Mi guardo intorno, e sono in una camera d'ospedale. Sento qualcuno che mi sta accarezzando la mano. Mi giro per capire chi è, vedo Christian, che sta piangendo. << Christian >> lo chiamo con voce flebile. Non credo che mi abbia sentito. Alza la testa e i suoi meravigliosi occhi mi fissando. << Ana, piccola sei sveglia. >> si avvicina e mi bacia. << Puntino sta bene? >> chiedo accarezzando il mio ventre. Christian annuisce. Capisco che non solo ho rischiato la vita, per quella pedofila, ma ho rischiato di perdere anche puntino. Inizio a piangere dalla felicità, Christian si avvicina e mi abbraccia. Quando vede che mi sono calmata, mi stringe a se. << Ana, che cosa è successo? >> mi chiede tenendomi le mani. Prendo fiato e inizio a raccontare. Inizio Flashback: << Elena, che cosa ci fai qui? >> le chiedo trattenendo la rabbia. << Volevo vedere che cosa ci veda Christian in te. Sei solo una puttanella, che sta tentando di tutto pur di portarmelo via. >> mi dice con disprezzo. << E' lui che ha deciso di lasciarti, non sono stata io a convincerlo. Mettiti l'anima in pace, io e Christian siamo felici e presto saremo genitori. Tu invece sei incinta o no? >> sibilo acida. Si alza con strafottenza, crede di essere la donna migliore per Christian. << A te cosa importa se lo sono o no. A me importa soltanto che tu ti faccia da parte. Lui non è innamorato di te, ti usa soltanto e per qualche spiacevole inconveniente sei rimasta incinta. >> mi dice con un sorriso malefico. << Come ti permetti di dire che Christian, mi usa. Tu non sai niente del vero Christian. Non è stato un inconveniente rimanere incinta, lo voleva anche lui. Tu sei solo invidiosa del nostro rapporto. Ti dico un altra cosa: da quando sono tornata nella sua vita, posso toccargli sia la schiena che il petto. Se non ricordo male, tu non puoi. E adesso prendi la tua strafottenza, e vattene da questa casa. >> le dico andando verso la cucina. <> mi dice con disprezzo. << Lui non è mai stato come te. Tu sei solo una povera pazza, che per ottenere quello che vuole, calpesta chiunque pur di raggiungere il suo obiettivo. Tu non riuscirai mai a portarmelo via. >> sibilo acida. Mi volto per riprendere a preparare la cena, con i sensi in allerta, quando sento un rumore provenire dietro di me. Mi giro e la trovo con il coltello in mano. Poi si avvicina e comincia a dire cosa senza senso. << E' colpa tua se lui mi ha lasciato. E' colpa tua se in ogni sottomesso cerco sempre qualcosa che mi faccia ricordare Christian. Adesso la pagherai per tutto il male che ci hai fatto. Tu non vai bene per lui, lo capisci che ha dei bisogni che tu non riuscirai mai a soddisfarlo. Ficcatelo in quella testa. Lascia la città per sempre.>> tuona con disprezzo, mentre tenta di pugnalarmi. Ringrazio Ray per tutte le lezioni che mi ha insegnato per l'autodifesa. << Tu sei una povera pazza. Non riuscirai mai a separarmi da Christian. Devi mettertelo in quella testa. >> le urlo. Faccio appena in tempo, a dirle tutto il mio odio, che la sento urlare e cercare in tutti i modi di uccidermi. Dopo essere riuscita a fare in modo, che si pugnalasse da sola, mando un sms a Christian. Christian, torna a casa. Elena sta tentando di minacciarmi con un coltello. Ti prego corri. Dopo averglielo mandato, mi guardo intorno e vedo tutto il casino che ha fatto Elena. Mi auguro di essere riuscita ad ucciderla. Fine Flashback Quando ho finito di raccontare tutto a Christian, lo vedo che impreca a fior di labbra. So quello che sta pensando. << Ana, Elena è qui. Sei stata brava a colpirla. >> mi dice accarezzandomi i capelli. Mentre ci stiamo coccolando, arriva tutta la nostra famiglia. Si avvicina Grace. << Bambina mia come ti senti? >> mi chiede trattenendo le lacrime. << Sto bene, Grace >> le sorrido. << Ho saputo che c'è anche Elena. >> dice guardandoci. Come faccio a dirle che quella che crede la sua migliore amica, è soltanto una pedofila? Non la prenderebbe bene. Come faccio ad indorarle la pillola? << Grace, devo dirti una cosa e mi auguro che la prenderai abbastanza bene. >> le dico con molta calma. Lei annuisce, e io inizio a parlare. << Sono incinta. >> le dico con un sorriso. << Ana, davvero? Non sai che emozione mi dai. >> mi dice felice. << Però Grace, oltre a questa notizia, ti devo dire un altra cosa. Questa sera, ho trovato Elena a casa nostra. >> le dico << Cosa ci faceva a casa vostra? >> ci chiede. Come faccio a dirle che la sua migliore amica, ha tentato di pugnalarmi perché sono ritornata nella vita di Christian? Prendo un profondo respiro e inizio a parlare. << Mi ha accusato di aver rovinato la vita a Christian con il mio ritorno. Per questo ha tentato di pugnalarmi. >> le confesso. Lei non mi risponde, si volta e va via. Con Christian ci fissiamo senza dire niente. Poi mi saluta e va alla ricerca della madre. Mentre rimango sola, mi accarezzo la pancia. Il mio puntino sta bene, ho avuto cosi tanta paura. Poi all'improvviso vedo tutti gli infermieri e i dottori, correre in fondo al corridoio. Anche se credo il motivo tutto questo trambusto. Quando sto pensando come Grace avrà ridotto Elena, vedo Christian arrivare verso di me. << Piccola come stai? >> mi chiede con una tenerezza infinita. << Sto bene adesso che tu sei qui con me. >> gli dico questo prima di baciarlo. Mi sento amata e protetta da questo meraviglioso uomo, che è solo mio. Mentre ci stiamo coccolando, vedo Grace rientrare con una faccia strana. Si siede e inizia a piangere, Christian si avvicina e l'abbraccia per la prima volta. Solo a guardarli, mi viene da piangere, da quanto sono belli. << Grace, stai bene? >> chiedo preoccupata. << Bene, quella donna non vi darà più nessuno problema. >> ci dice continuando a piangere. Il suo passato quando smetterà di bussare alla nostra porta? POV GRACE Sto per diventare nonna. Ma la mia gioia deve essere completa e mi chiedo come si possa lasciare una donna pericolosa come quella la. Dopo che Ana, mi ha raccontato tutto, ho deciso che Elena doveva pagare. Non mi ci è voluto molto trovare la sua stanza. Quando entro, mi vede e sbianca. << Grace, cara come hai saputo che sono qua? >> mi chiede con voce finta. << Ho appena visto Ana. Che cosa le hai fatto? Vedi di dire la verità prima di fartela dire con la forza. >> le dico con voce ferma. Lei mi fissa senza dire niente. << Allora Elena, ti decidi a parlare, o devo farti male? >> sibilo acida << Ho tentanto di ucciderla perché la volevo e la voglio fuori dalla vita di Christian. Lei non va bene per lui. >> mi dice con la sua strafottenza del cazzo. << Quindi andresti bene tu? Sei tu quella giusta per il mio Christian? E' questo che stai tentando di dirmi? >> le urlo con tutta la rabbia che ho in corpo. Non risponde e abbassa la testa. << Grace... >> mi chiama << Per te sono Mrs Grey, brutta puttana da quattro soldi. >> le dico questo mentre la schiaffo. In quel momento arriva Christian. << Mamma, lasciala perdere non devi perdere tempo con quella. Vieni Ana, ha bisogno di te. >> mi dice mio figlio. Mi tiene stretta a lui. Però prima di andare via, mi avvicino a lei e le faccio male, toccandole la ferita tanto da farla urlare. Dopo averle fatto questo, posso anche tornare dai miei amori.

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Capitolo 22
*** Capitolo 22 ***


POV CHRISTIAN Ho quasi rischiato di perdere i miei amori per colpa di quella donnaccia. Come faccio a dire ad Ana, che mia madre ha picchiato Elena? Forse dovevo dare retta ai miei, e tentare di comportarmi in un altro modo. Se io non avessi conosciuto quella babbiona, probabilmente non sarei cosi incasinato come sono. Dovevo crescere come un ragazzo normale, potevo frequentare qualche ragazza della mia età. Invece no. Per una vota avrei dovuto farmi abbracciare dai miei, invece di preferire Elena, ad un gesto affettuoso di mia madre. Spero solo che Ana, possa perdonarmi per aver permesso a lei di venire al primo posto, invece di preoccuparmi della mia unica ragione di vita. Inizio Flashback: Raggiungo mia madre, verso la camera di Elena. Rimango dietro, non voglio farle capire che la seguo. Quando mi metto accanto allo stipite della porta. Mi avvicino piano senza farmi notare da nessuno dei due, vedo Elena che sbianca all'arrivo di mia madre. << Ho appena visto Ana. Che cosa le hai fatto? Vedi di dire la verità prima di fartela dire con la forza. >> le dice mia madre. << Allora Elena, ti decidi a parlare, o devo farti male? >> sibila acida mia madre << Ho tentanto di ucciderla perché la volevo e la voglio fuori dalla vita di Christian. Lei non va bene per lui. >> Certo che Elena ha una strafottenza del cazzo. Cosa sa quello che va bene a me. Crede di essere lei la donna giusta per me? Mi fa solo che ribrezzo. << Quindi andresti bene tu? Sei tu quella giusta per il mio Christian? E' questo che stai tentando di dirmi? >> le urla addosso mia madre. Non l'avevo mai sentita urlare cosi, nemmeno quando rientravo a casa ubriaco. << Grace... >> la chiama Elena. << Per te sono Mrs Grey, brutta puttana da quattro soldi. >> le dice. E' la prima volta che ho sentito uscire dalla bocca di mia madre, chiamare quella che era la sua migliore amica, una puttana da quattro soldi. E' meglio evitare che succeda altro. Mi avvicino a mia madre, mentre sta tirando uno schiaffo ad Elena. << Mamma, lasciala perdere non devi perdere tempo con quella. Vieni Ana, ha bisogno di te. >> le dico con calma. La tengo stretta a me. Ma prima di andare via, la vedo che si avvicina toccandole la ferita tanto da farla urlare. Certo che mia madre, quando vuole sa essere anche crudele. Dopo che le ha fatto male, si stringe a me, e io la porto lontano da quella camera e da quella donna. Fine Flashback. Vengo ridestato dai miei pensieri, da una carezza della mia Ana. << Amore tutto bene? >> mi chiede accarezzandomi il viso. << Si, ero sovrappensiero. Tu come ti senti? >> le chiedo baciandole il palmo. << Stiamo bene, siamo solo un po' affamati. >> mi dice accarezzandosi la pancia. Sorrido come uno scemo. Dopo aver chiesto a Taylor, di portare qualcosa ad Ana, Mi avvicino a lei e la bacio. << Christian, come sta Grace? >> mi chiede la mia bellissima guerriera. << Sta bene, solo un po' delusa da quella che credeva la sua migliore amica, e anche un po' da me. >> le dico sincero. So che le devo molte spiegazioni, e so anche di averla delusa. Era l'unica cosa che non avrei mai voluto causarle. Non pensavo che Elena arrivasse a tanto, che per arrivare a me toccasse la mia Ana. Soprattutto perché non riesce a sopportare il fatto che Ana è davvero incinta di me, e non come ha fatto lei. Dopo che Ana, ha finito di mangiare si è addormentata. La lascio tranquilla e mi avvio verso la camera di Elena. Io e lei dobbiamo parlare. Quando entro, le si illuminano gli occhi. << Christian tesoro. >> mi saluta come se niente fosse. Odio quando si comporta come se fosse mia madre. << Elena che cosa volevi da Ana? Che cosa ti ha fatto? >> le chiedo. << Le ho chiesto di lasciarti, perché lei non va bene per te. Tu hai dei bisogni che lei non potrà mai soddisfare. Devi capire che stavi bene solo con me. >> mi dice in tono falso. << Sei solo ripetitiva. Mi ripeti sempre le solite cose. Ma devi capire che lei è tutto quello che ho sempre voluto. Sei e sarai sempre invidiosa del fatto che Ana, sta per darmi un figlio. Tu non sai nemmeno che cosa significhi avere qualcuno che ti faccia sentire amato. Invece per te non c'era nessuno, e sai cosa ti dico: morirai da sola. >> tuono con disprezzo. Dopo averle detto quello che penso, torno dalla mia Ana. Quando arrivo la trovo mentre sta mangiando. E' cosi bella. << Piccola,come stai? >> mi avvicino mentre le accarezzo il contorno del labbro inferiore. << Meglio. >> mi dice sorridendo. Sono cosi fortunato. Mi fa sentire amato. Arriva il medico che ci avverte che sarà dimessa in giornata. Finalmente l'incubo è finito.

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Capitolo 23
*** Capitolo 23 ***


POV ANA Finalmente lascio l'ospedale. Non vedo l'ora di tornare a casa con il mio Christian. Dopo che siamo usciti dall'ospedale, vedo da lontano la pedofila che viene accompagnata verso un auto che non avevo mai visto. Christian segue il mio sguardo, fino a quando Elena, non si avvicina a lui e lo bacia. Non ci vedo più dalla rabbia. Come si è permessa di baciare ciò che non è suo? Mi avvicino e lo abbraccio. << Elena, che cosa vuoi dal mio Christian? >> le chiedo in tono di disprezzo. << Sono venuta a salutarlo, e per dirgli che voglio stare con lui. E per favore, lasciaci in pace una volta per tutte. >> mi dice baciandolo. La odio con tutta me stessa. Mentre lui non fa niente, sta fermo li, immobile mentre quella si comporta come se fosse lei, la sua fidanzata. Lo lascio insieme a quella, e mi dirigo verso la macchina dove Taylor, mi sta aspettando. << Taylor, mi potresti portare a casa mia? >> gli dico con tranquillità. Taylor annuisce e parte. Appena arrivo a casa, mi rendo conto che Kate, non c'è. Meglio cosi, non riuscirò a sopportare il suo terzo grado alla Kavanagh. Dopo una bella doccia rigenerante, il telefono continua a squillare. So benissimo chi è, ma non voglio sentirlo. Mi preparo la cena,e sento che qualcuno sta bussando alla porta. E' lui. Non vuole mollare. Non gli apro, tanto Kate ha le chiavi. Continuo a cucinare, quando non sento più alcun rumore. Deve essersene andato. Il giorno dopo, arrivo a lavoro puntuale. Quando entro nel mio ufficio, trovo un mazzo di rose, e un biglietto. Ti prego di perdonarmi. Non volevo che tu andassi via. Per favore, parliamone. Chiamami. Ti amo. Christian. Leggo e rileggo il biglietto. Come può chiedermi di perdonarlo, quando non ha fatto niente per difendermi da quella babbiona.? Mi sento tanto presa in giro da lui. Che cosa devo fare con Christian? Lascio perdere tutto e continuo a lavorare. Mentre sono concentrata con un manoscritto, sento bussare. << Avanti! >> urlo. << Ana, è arrivato Christian. Lo faccio entrare? >> mi chiede Hannah. << No. Digli che sono occupata. >> le dico con un sorriso. Lei annuisce e va via. Mi dispiace, ma non riesco ancora a vederlo, mi fa troppo male. Riprendo a leggere, fino a quando non mi accorgo che è da poco passata l'una. Chiamo Hannah, per farmi portare il pranzo. Ma non risponde. Esco dal mio studio, ma sembrano spariti tutti. Ritorno in ufficio per prendere la borsa, quando una mano, mi blocca il polso. Riconoscerei quel tocco tra mille. Mi irrigidisco all'istante, e divento fredda come il ghiaccio. << Che cosa vuoi Christian? >> gli dico in tono distaccato. << Ti prego Ana, parliamone. >> mi dice con voce ferita. << Parlare di cosa? Del fatto che hai preferito stare con lei, invece di venire via con me? E di questo che dobbiamo parlare? >> sibilo acida. Allontana la mano e lo sento indietreggiare verso la porta. Continuo a non girarmi. Non lo voglio vedere. << Christian, per favore va via. >> gli dico con calma. Lo sento sospirare e andare via. Non mi ero resa conto, che stavo trattenendo il respiro. Per un po' ho bisogno di stare da sola. Entra Hannah, e mi chiede se volevo qualcosa da mangiare. << Non ho preferenze. >> le dico sorridendo. Annuisce e va via. Che cosa devo fare con Christian? Sono cosi confusa, su di lui, su di me e su di noi. Quanto vorrei che quella stronza, sparisse definitivamente dalla nostra vita, ma Christian non la manderà mai via. Ho bisogno di pace e tranquillità.

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Capitolo 24
*** Capitolo 24 ***


POV CHRISTIAN Sono stato un coglione. Non dovevo lasciarla andare via da sola. Ho lasciato che Elena, la trattasse come un giocattolo usato, invece di prendere le sue difese. Adesso non mi vuole nemmeno vedere. Per farmi sentire una ancora di più uno stronzo, ha lasciato il mio appartamento per tornare nel suo. Ho provato a parlarci anche nel suo ufficio, ma il suo sguardo era freddo e distaccato. Non sembrava nemmeno più la mia Ana. Era una ragazza che si è sentita ferita e ha messo su una maschera, per non far capire il suo stato d'animo. Adesso mi ritrovo nel mio ufficio, a pensare un modo per riaverla nella mia vita. L'ho persa una volta non la perderò di nuovo. Dopo alcune settimane che non riesco a mettermi in contatto con lei. Sto letteralmente impazzendo nel trovarla. Tre anni dopo. Dopo tre lunghissimi anni, l'ho trovata. Era tornata a Montesano da Ray. Ovviamente aveva avuto anche nostro figlio, ma ho saputo da Welch, che aveva conosciuto un altro uomo e si erano sposati. Me lo merito. L'ho trattata male e lei ha preferito di andarsene. Mi sento perso. Ho bisogno di parlarle anche se ormai è troppo tardi. Faccio preparare il Jet e parto destinazione Montesano. Quando arrivo, vado dritto a casa di Ray. Quando mi vede rimane scioccato. << Christian che cosa ci fai qui? >> mi chiede abbracciandomi. << Cia Ray. Volevo solo chiederti come sta Ana. Sono ormai tre anni che non ho sue notizie. >> gli chiedo molto demoralizzato. Ray mi guarda come se fossi impazzito. << Christian, Ana non è qui. E' andata a lavoro. >> mi dice tranquillo. << Ma ha appena avuto un bambino? >> gli chiedo sperando che mi dica di si. << Si, Christian. E' un maschietto di due anni e mezzo. >> mi dice orgoglioso di suo nipote. << Come si chiama? >> chiedo mordendomi l'interno della guancia. << Theodore. >> mi dice entusiasta. << Ma si è sposata? >> chiedo chiudendo gli occhi per paura di averla persa. << Vedi Christian, aveva conosciuto questo ragazzo, e voleva prendersi cura anche del bambino. Ma Ana, si è sentita in colpa per averti lasciato, senza nemmeno un biglietto. Anche se non so il vero motivo della sua partenza da Seattle. Quindi per rispondere alla tua domanda: Ana non si è sposata, ha fatto in modo di dare queste informazioni al tuo addetto alla sicurezza. Mi dispiace del suo comportamento, ma credo ti ama ancora. >> mi dice bevendo un caffè. Questo è il più lungo dialogo che ho avuto con lui. Adesso spero che si faccia sentire. Nel momento esatto che sto finendo il caffè, arriva Ana, con in braccio un bellissimo bambino. Quando mi vede rimane scioccata. << Christian, che cosa ci fai qui? >> mi chiede sgranando gli occhi. << Sono venuto a prendere la mia fidanzata e mio figlio. >> le dico avvicinandomi a lei. << Stai scherzando? Non esiste più un noi. >> sibila acida. << Papà, potresti portare Teddy, a giocare? >> chiede a Ray. Ray, annuisce prende Teddy e lo porta in camera. Quando siamo soli, si avvicina credendo che voglia darmi un bacio, mi tira uno schiaffo. << Lo so Ana, me lo merito. Ma lasciami spiegare.>> le chiedo pregandola. << Che cosa mi devi dire? Che nel frattempo ti sei scopato Mrs Robinson? >> mi chiede furiosa. << Ma stai scherzando? Dopo che te ne sei andata, l'ho mandata al diavolo. >> le dico furioso. << Va bene spiegati. >> mormora sedendosi sul divano. << Dopo che te ne sei andata, mi sono sentito un coglione. So di aver sbagliato a lasciarti andare via, ma Elena mi aveva in pugno e scusa davvero. Ti prego ho davvero bisogno di te. >> le dico sincero. << Io non so se tornare di nuovo con te. Mi sono sentita ferita, delusa e messa da parte. Credevo che l'amore della mia vita, mi seguisse. Invece seri rimasto fermo come un coglione, mentre lei ti baciava. Sai cosa mi da sui nervi? Che Elena ha vinto. Mi voleva fuori dalla tua vita e c'è riuscita. >> mi dice tutto d'un fiato. Non so che cosa replicare. L'unica cosa che non volevo era ferirla e deluderla. Me lo merito di stare da solo. Voglio sapere solo una cosa da lei, e poi me ne andrò per sempre dalla sua vita. << Ana, voglio solo sapere una cosa: ti sei sposata con un altro uomo? >> le chiedo con timore. << Stavo per farlo, ma poi ho visto che ha deciso di stare con la sua amante, ho lasciato perdere. >> mi dice con sarcasmo. Mi sta prendendo in giro? Che cosa devo fare con lei? << Mi stai prendendo in giro? >> chiedo con un sopracciglio alzato. << Si, comunque dopo averti lasciato, ho conosciuto un altro uomo. Mi ha sempre trattato bene, ma non era te. Cosi ho deciso di lasciarlo. Ma prima di tornare insieme, voglio solo sapere, perché non ti sei allontanato quando quella pedofila ti ha baciato? >> mi chiede senza abbassare lo sguardo. Cosa le posso dire? Forse in quel momento era di quello di cui avevo bisogno. So probabilmente mi sto comportando come uno smidollato, ma dopo averla allontanata mi sono sentito perso senza Ana e senza nostro figlio. Prendo un profondo respiro, e comincio a parlare. << Non so che cosa mi sia preso, forse al momento era quello di cui avevo bisogno. Probabile mi sono comportato come uno smidollato, ma dopo che tu sei andata via con Taylor, l'ho allontanata per sempre dalla mia vita. Ho più bisogno di te e di nostro figlio. Mi dispiace cosi tanto, di essermi perso tutte le visite e la nascita del nostro puntino. Mi auguro che riuscirai a perdonarmi. >> le dico tutto d'un fiato. Continua a guardarmi senza dire niente. Che cosa faccio se non mi vuole più? Sono stato un imbecille, soprattutto accidenti ad Elena. << Christian, ho bisogno di tempo per riflettere, ma al momento non credo di voler tornare con te. Mi dispiace. Ti prego di andar via. >> mormora trattenendo le lacrime. Non voglio lasciarla di nuovo. Mi avvicino a lei e l'abbraccio. E' un buon segno il fatto che non mi ha allontanato. << Piccola, ti prego di perdonarmi, ho bisogno di te. Torna a Seattle con me. >> le dico piangendo. Mi asciuga le lacrime e mi sento di nuovo amato. Spero solo che non sia un'illusione. << Ti amo piccola, e spero che tu possa capirmi. >> mormoro abbassando lo sguardo. Mi prende il viso tra le mani, e mi fissa con quegli occhi che ho sempre amato. << Ti amo anche io, ma ho sempre la paura che tu possa lasciarmi per correre da quella donnaccia. >> mi dice sorridendo. << Ana, te lo giuro, quella donna è un capitolo chiuso, per sempre. Io voglio te e nostro figlio. >> le dico baciandola. Non mi allontana. E ne sono felice. << Christian, ho bisogno di pensare. Per quanto tempo ti fermi? >> mi chiede seria. << Il tempo necessario per rientrare a casa insieme alla mia famiglia. >> mormoro fissandola. Non mi dice niente, si allontana e va a prendere il bambino. Quando rientra, lo guardo meglio. Ha i miei stessi capelli, mentre gli occhi sono azzurri come quelli di Ana. E' un bambino cosi bello, peccato solo avermi perso tutto di lui. Quando entro nel campo visivo di Teddy, mi fissa cercando di capire chi sia. Poi mi viene un dubbio. << Ana, forse è il caso di dire a Teddy, chi è suo padre. >> le dico indicando Teddy. << Lo sa già. Infatti fa Grey di cognome. Tanto lo sapevo che prima o poi saresti venuto a prenderci. Anche se ci hai messo troppo tempo. >> mormora avvicinandosi con il bambino. << Teddy, ti avevo detto che papà era lontano perché stava lavorando. >> dice a Teddy e vedo che annuisce. << Se ti dicessi che è venuto a prenderci? >> vedo lo sguardo del mio bambino, che si illumina e viene ad abbracciarmi, e mi stringe a sé. Sono cosi emozionato nel vedere il mio bambino, che mi fa sentire amato. Guardo Ana, che non ci toglie gli occhi di dosso. Poi alzo lo sguardo verso di lei e le sorrido. << Mamma perché non ci raggiungi al nostro abbraccio? >> le dico allargando il braccio. Ana ci si fionda di corsa. Finalmente la mia famiglia è di nuovo riunita.

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Capitolo 25
*** Capitolo 25 ***


POV ANA Dopo essere andata nel mio vecchio appartamento, ho deciso che non riuscivo più a stare nella stessa città con lui. Cosi, decisi di dare una svolta alla mia vita e tornai nella mia città natia. Montesano da Ray. Lui era l'unico che non mi avrebbe mai tradito. Inizio Flashback: Durante la cena, gli dissi della gravidanza, quando ormai ero arrivata al quarto mese e non potevo continuare a nasconderla,durante la cena, e per poco si stava strozzando con l'acqua, << Papà, devo dirti una cosa. >> gli dissi trattenendo il respiro. << Dimmi Annie. >> mi dice con curiosità. Adoro quando mi chiama Annie. << Papà sono incinta. >> gli dico abbassando lo sguardo. Non parla, però sento due braccia che mi stringono a lui. Li capisco che sono una ragazza fortunata. << Ma Christian lo sa che sei qua? >> mi dice continuando ad abbracciarmi. << No, sono scappata da lui. E ti prego non chiedermi niente. Mi sento già abbastanza uno schifo. >> la mia voce si incrina all'ultima parola. Fine Flashback Mi sento uno schifo ad aver lasciato Christian senza dargli una spiegazione, ma sapevo che non avrebbe capito niente di quello che mi stava succedendo dentro la mia testa. Ho ancora incubi, in cui vedo lui tra le grinfie di quella bagasciona. Mi sento come estraniata dal mio corpo, cerco di chiamarlo ma non mi sente, anzi continua a scoparsi quella pedofila. Ci sono notti che urlo, ormai Ray non sale più a controllarmi, sa che sto avendo incubi. Dopo una settimana che ero tornata a casa, trovai un lavoro in una casa editrice, e li conobbi Andrew, un ragazzo dolcissimo. Avevamo tutto in comune, e quando gli dissi del mio stato interessante, mi aveva detto che voleva prendersi cura di me e di mio figlio. Mi sono sentita travolta dalla felicità, ho trovato qualcuno che ha accettato me e mio figlio. Poi all'improvviso quando sono rientrata a casa, dopo il lavoro trovai una persona che non vedevo e ne sentivo da tre anni. Ebbene si, ho cambiato sia il numero di telefono e ho una nuova mail. Lo vidi seduto sul divano che stava parlando con Ray. << Christian, che cosa ci fai qui? >> gli chiedo sgranando gli occhi. << Sono venuto a prendere la mia fidanzata e mio figlio. >> mi dice avvicinandosi a me. << Stai scherzando? Non esiste più un noi. >> sibilo acida. << Papà, potresti portare Teddy, a giocare? >> chiedo a Ray. Ray, annuisce prende Teddy e lo porta in camera. Quando siamo soli, mi avvicino dandoli l'illusione che voglio dargli un bacio, ma gli tiro uno schiaffo. << Lo so Ana, me lo merito. Ma lasciami spiegare.>> mi chiede pregandomi. << Che cosa mi devi dire? Che nel frattempo ti sei scopato Mrs Robinson? >> gli chiedo furiosa. << Ma stai scherzando? Dopo che te ne sei andata, l'ho mandata al diavolo. >> mi dice furioso. << Va bene spiegati. >> mormoro sedendomi sul divano. << Dopo che te ne sei andata, mi sono sentito un coglione. So di aver sbagliato a lasciarti andare via, ma Elena mi aveva in pugno e scusa davvero. Ti prego ho davvero bisogno di te. >> mi dice sincero. << Io non so se tornare di nuovo con te. Mi sono sentita ferita, delusa e messa da parte. Credevo che l'amore della mia vita, mi seguisse. Invece seri rimasto fermo come un coglione, mentre lei ti baciava. Sai cosa mi da sui nervi? Che Elena ha vinto. Mi voleva fuori dalla tua vita e c'è riuscita. >> gli dico tutto d'un fiato. Mi sento ferita e delusa da lui. Si merita di rimanere da solo. << Ana, voglio solo sapere una cosa: ti sei sposata con un altro uomo? >> mi chiede con timore. Che cosa gli posso dire? Che stavo per sposarmi con un altro, ma l'ho lasciato perché non era lui. Meglio optare qualcosa per mezza verità. << Stavo per farlo, ma poi ho visto che ha deciso di stare con la sua amante, ho lasciato perdere. >> gli dico con sarcasmo. << Mi stai prendendo in giro? >> chiede con un sopracciglio alzato. << Si, comunque ci frequentammo per tre anni. Era accanto a me quando nacque Theodore Grey. Ebbene si, ho deciso che avrebbe portato il tuo cognome. Dopo il primo anno di vita di Teddy, Andrew mi chiese di sposarlo. Avevo già accettato un altra proposta di matrimonio, ma ero andata via. Non sapevo cosa rispondergli, ero completamente sotto shock. Ma prima di tornare insieme, voglio solo sapere, perché non ti sei allontanato quando quella pedofila ti ha baciato? >> gli chiedo senza abbassare lo sguardo. Prende un profondo respiro, e comincia a parlare. << Sono cosi felice che nostro figlio porti il mio cognome. Pensavo che gli avessi messo il tuo. Comunque non so che cosa mi sia preso, forse al momento era quello di cui avevo bisogno. Probabile mi sono comportato come uno smidollato, ma dopo che tu sei andata via con Taylor, l'ho allontanata per sempre dalla mia vita. Ho più bisogno di te e di nostro figlio. Mi dispiace cosi tanto, di essermi perso tutte le visite e la nascita del nostro puntino. Mi auguro che riuscirai a perdonarmi. >> mi dice tutto d'un fiato. Continuo a guardarlo senza dire niente. << Christian, ho bisogno di tempo per riflettere, ma al momento non credo di voler tornare con te. Mi dispiace. Ti prego di andar via. >> mormoro trattenendo le lacrime. Lo sento avvicinarsi e mi abbraccia. Non riesco ad allontanarmi, fa ancora parte della mia vita. << Piccola, ti prego di perdonarmi, ho bisogno di te. Torna a Seattle con me. >> mi dice quasi piangendo. Gli asciugo le lacrime. << Ti amo piccola, e spero che tu possa capirmi. >> mormora abbassando lo sguardo. Gli prendo il viso tra le mani, e lo fisso. << Ti amo anche io, ma ho sempre la paura che tu possa lasciarmi per correre da quella donnaccia. >> gli dico sorridendo. << Ana, te lo giuro, quella donna è un capitolo chiuso, per sempre. Io voglio te e nostro figlio. >> mi dice baciandomi. Non lo allontano. << Christian, ho bisogno di pensare. Per quanto tempo ti fermi? >> gli chiedo seria. << Il tempo necessario per rientrare a casa insieme alla mia famiglia. >> mormora fissandomi. Non gli dico niente, mi allontano a prendere Teddy. Lo trovo addormentato tra le braccia del nonno. E' una scena davvero bellissima. Lo prendo facendo attenzione a non svegliare anche il nonno. Quando rientro, vedo che Christian sta guardando meglio nostro figlio, per capire se è ha preso qualcosa anche da lui. Ha lo stesso colore dei capelli di Christian, mentre gli occhi sono azzurri come i miei. Vedo nei suoi occhi, il rimpianto per non esserci stato per tutti i nove mesi. Noto che il mio bambino lo sta fissando. << Ana, forse è il caso di dire a Teddy, chi è suo padre. >> mi dice indicando Teddy. << Lo sa già. Tanto lo sapevo che prima o poi saresti venuto a prenderci. Anche se ci hai messo troppo tempo. >> mormoro avvicinandomi con Teddy. << Teddy, ti avevo detto che papà era lontano perché stava lavorando. >> dico a Teddy e vedo che il mio bambino annuisce. << Se ti dicessi che è venuto a prenderci? >> vedo lo sguardo del mio bambino, che si illumina e va ad abbracciarsi, e lo stringe a sé. Non riesco a smettere di guardare questa bellissima scena, tra padre e figlio. << Mamma perché non ci raggiungi al nostro abbraccio? >> mi dice allargando il braccio. Continuo a fissarli, immaginandomi come sarà la nostra famiglia se decidessi tornare a Seattle con lui. Non ci posso fare niente, sono ancora innamorata di lui e mi fiondo tra le sue braccia, e accoccolandomi tra lui e nostro figlio.

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Capitolo 26
*** Capitolo 26 ***


POV CHRISTIAN Finalmente sono tornato insieme ai miei amori. Sono stati tre settimane intense. Anche se con Ana, abbiamo ripreso il nostro rapporto da dove l'abbiamo interrotto. Dopo tre anni, finalmente ci siamo immersi nella nostra bolla. Mi è mancata cosi tanto. Stasera abbiamo il volo che ci riporta a Seattle. Anche se Ana, non fa altro che chiedermi che fine ha fatto la babbiona. Come faccio a dirle che la babbiona, non è sparita? << Christian, stai bene? Mi sembri pensieroso. >> mi chiede la mia bellissima fidanzata. << Si, sto bene. >> le dico sorridendole. La vedo che sta prendendo un profondo respiro. Vuole chiedermi qualcosa. << Christian, ti devo chiedere una cosa. >> mi dice martoriandosi le dita. << Dimmi amore. >> le dico coprendo le sue dita con le mie. << In questi tre anni, mi hai mai cercato? >> mi dice arrossendo. Eccome se l'ho cercata. Da quando non ho più avuto sue notizie, ho chiesto a Welch, di trovarla e se non l'avesse trovata, si sarebbe ritenuto licenziato. << Ti ho cercato il giorno dopo che non ti ho trovato. Mi sono sentito morire, ho detto a Welch di trovarti. Non ci riuscivamo, poi dopo tre lunghi anni senza tue notizie, Welch mi ha chiamato avvertendomi che ti ha trovata. Tu non sai come mi sono sentito di nuovo vivo. Tu mi rendi vivo. Quando ho saputo che ti eri trasferita a casa di Ray, ho pensato che mi potesse chiudere la porta in faccia, per aver fatto soffrire la sua bambina. >> le dico continuando a fissarla. La vedo con le lacrime agli occhi. Mi avvicino ancora di più a lei e la bacio. << Ma che cosa volevi dire che ne avevi bisogno? Significa che ti sei annoiato di stare con me? E' questo che stai cercando di dirmi? >> mi dice iniziando ad arrabbiarsi. << Mi dispiace davvero tanto. Ero sotto effetto di qualcosa, che mi ha dato lei il giorno stesso. Non volevo che tu te ne andassi da me, anche se in quel momento hai preso la decisione giusta. Ma credo di essere stato influenzato dalla sua smania di liberarmi di te. Perdonarmi se ti ho fatto soffrire, non era mia intenzione. >> le dico parlandole con il cuore in mano. Devo averla delusa tanto, perché la vedo allontanarsi da me. Provo ad avvicinarmi, ma si gira e vedo nei suoi occhi tutto il disprezzo per me e per aver rovinato la sua vita. << Ana, ne possiamo parlare? >> le chiedo tentando di avvicinarmi ancora di più a lei. << Non ti azzardare ad avvicinarti. Mi fai schifo. Come hai potuto mentirmi su una cosa tanto importante. Te ne rendi conto, che ti ha illuso, dicendoti che io sono sbagliata per te? Invece di venire a parlare con me, hai dato retta a quella puttana. Ti avverto, se quella stronza dovesse di nuovo incrociare la mia strada, l'ammazzo e non sembrerà un incidente. E' un altra cosa: quand'è che una volta nella tua vita tiri fuori le unghie per difendere me e nostro figlio? Cerca di darti una bella svegliata e per una volta sii uomo e difendi le persone che dici di amare. Io mi sono stancata di prendere le tue difese quando ti comporti come un emerito coglione. E quando arriveremo a Seattle, andremo ognuno nelle proprie case. Non riesco nemmeno a guardarti negli occhi. Sei un bastardo. >> mi urla addosso tutto il suo dolore. Sono stato un coglione a farla soffrire cosi. Lei merita di meglio e di certo non sono io quello giusto per lei, anche se ha ragione dovrei darmi una bella svegliata. Ana, mi ha dimostrato più volte di tenere a me a costo di tutto, invece io mi sono sempre comportato come uno smidollato. Che cosa posso fare per farle capire che io lotterò per lei e per nostro figlio? << Ana, è vero mi sto comportando come uno smidollato, e mi dispiace anche il fatto di averti deluso in tutto, ma sappi che ti amo e farò di tutto pur di riavere la tua fiducia in me. >> le dico sincero. << Se davvero vuoi fare cosi, per prima cosa chiama la babbiona e chiudi definitivamente con lei. Non voglio più sentirla nominare, ne tantomeno vederla. >> mi dice con rabbia. Voglio stare tutta la vita con Ana? La risposta è ovvia. Ora devo parlare con Elena e chiudere per sempre con lei. Prendo il BlackBerry e compongo il suo numero. Risponde al primo squillo. << Christian tesoro. >> gracchia << Elena, ti ho chiamato per dirti che la devi smettere di cercarmi. >> le dico con voce calma << Perché dovrei fare una cosa del genere? >> mi chiede con voce fastidiosa. << Perché ho ritrovato Ana e mio figlio. Non voglio perderli di nuovo. Quindi ti chiedo di sparire per sempre dalle nostre vite. E se non credi che io stia dicendo sul serio, domani mattina andrò dal mio avvocato e cederò la mia parte del salone a te o a qualcun' altro. >> tuono brusco. << Non oserai davvero a fare questo per quella puttanella? >> ride dicendomi queste cose. Come osa chiamare la mia Ana una puttanella. Semmai è lei la puttana. << Elena non ti azzardare a chiamare Ana una puttanella. Qui l'unica puttana sei tu. Mi fai schifo.>> urlo con disprezzo. Per non sentire altro, chiudo la comunicazione. Credo di essere stato chiaro. All'improvviso suona l'interfono ed è Andrea. Rispondo subito. << Dimmi Andrea. >> chiedo. << Mr Grey, Mrs Lincoln vuole vederla. Mi sembra abbastanza nervosa. >> mi dice un po' imbarazzata. << Mrs Lincoln? Falla entrare. >> sono incredulo. Dopo qualche secondo la porte si apre, e fa il suo ingresso Mrs Baldracca. << Elena che cosa ci fai qui? Non ti è bastato quello che ti ho detto al telefono? >> le chiedo << No, la devi smettere di eseguire gli ordini di quella la. Io e te siamo uguali e abbiamo dei bisogni. Non devi dimenticare che sei l'uomo più ricco degli Stati Uniti, lo devi solo a me. >> mi dice con voce sensuale. Solo sentire la sua voce mi viene da vomitare. << Se non ricordo male i tuoi soldi te gli ho restituiti con tutti gli interessi. Quindi smettila tu a dare ordini qui dentro. Io amo Ana, e tu sei solo un ricordo. E per cortesia sparisci per sempre dalle nostre vite. >> le dico con tutta la calma che ho in corpo. << Te ne pentirai di avermi scaricato. >> mi dice schifata. << Tu te ne pentirai e se non la smetti. Elena tu sei e sarai sempre il mio passato malato. Mentre Ana è il presente e il futuro.>> le dico alzandomi dalla mia scrivania. La vedo sbiancare, e inizia a indietreggiare fino a quando non si sbatte alla porta. L'ultima volta che l'ho vista cosi, è stata quando il suo ex marito ci aveva scoperto. Apre la porta e si allontana. Tiro un sospiro di sollievo e chiamo Ana per darle la notizia. Avvio la chiamata e risponde dopo due squilli. << Christian è successo qualcosa? >> mi chiede preoccupata. << No, piccola tutto apposto. Ti ho chiamato per dirti che ho chiuso per sempre con Elena. >> le do la notizia, ma da lei non sento niente. << Ana ci sei? >> chiedo andando in crisi. << Si, ci sono. Dici davvero? >> mi chiede e sento che sta trattenendo le lacrime. << Si, ci ho parlato e le ho detto che amo te e lei fa parte del passato, tu sei il mio presente e il mio futuro. >> le dico sorridendo. << Sono contenta che finalmente ci siamo liberati dall'arpia. >> la sento sorridere. << Dove sei adesso? >> chiedo cosi da andare da lei. << Sono da te. Mi mancavi e avevo bisogno di sentire il tuo profumo. >> mi dice felice. << Arrivo. >> le dico chiudendo la chiamata. Mi alzo dalla scrivania e lascio il mio ufficio. Scendo nel garage sotterraneo dove Taylor ad aspettarmi. << Dove la porto signore? >> mi chiede con la solita efficienza. << A casa Taylor. >> gli dico . Annuisce e con poco traffico arrivo a casa in dieci minuti. Quando arrivo a casa, sento un profumo di biscotti. << Sono a casa! >> urlo facendomi sentire da Ana. << Siamo in cucina. >> mi urla. Appena arrivo in cucina, la trovo impegnata a dare da mangiare a nostro figlio. Mi avvicino e do un bacio a d entrambi. Poi il mio piccolino scalpita per essere preso in braccio. << Paaaaa >> urla il mio cucciolo << Dimmi amore >> gli dico baciandoli la testa. << Ti boglio bene. >> mi dice sorridendomi. << Anche io te ne voglio >> gli dico. Sono commosso. Nessuno mi aveva mai fatto sentire amato come Teddy e come sua madre. Non voglio più sbagliare. Voglio stare tutta la vita con i miei amori. Poi si avvicina Ana, mi accarezza il viso, e io mi perdo nei suoi meravigliosi occhi che amo tanto. << Sono contenta che il tuo passato sia ufficialmente sparito dalle nostre vite. E sono ancora più contenta, perché presto saremo in quattro. >> mi dice prendendo la mia mano e la appoggia sul suo ventre. << Amore è una notizia stupenda. Ti amo. >> le dico con le lacrime agli occhi. Questa volta non commetterò lo stesso errore. Lotterò per la mia famiglia.

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Capitolo 27
*** Capitolo 27 ***


POV ANA Dopo essere tornati da Montesano, Christian dice di aver chiuso per sempre con Mrs Pedofilia. Ma il mio sesto senso femminile, mi dice che c'è qualcosa che mi sta nascondendo. Voglio evitare di fare la fidanzata appiccicosa, ma non ci posso fare niente. Deve dirmi la verità. Scendo le scale per andare nel suo studio. Busso però non ricevo risposta. Apro piano la porta e vedo Christian avvolto tra le grinfie di quella pedofila. << Che cazzo sta succedendo qui? >> urlo per farmi sentire da entrambi. Christian sposta Elena da lui e tenta di toccarmi. << Non ti azzardare a toccarmi. Mi avevi detto che con lei era finita, e adesso te la ritrovo praticamente addosso. A che cazzo di gioco stai giocando? Mi sono stancata di essere presa in giro da te e da quella sgualdrina. Devi decidere una buona volta con chi cazzo vuoi stare. E fino a quando non deciderai, andrò via e non ti azzardare a seguirmi. >> urlo tutto il mio odio. Mi allontano di corsa da quella scena, sicuramente mi perseguiterà tutte le notti sotto forma di incubo. Mentre sto prendendo le mie cose e quelle di Teddy, sento le urla di Christian che tentano invano di farmi voltare per vederlo. << Ana, per favore aspetta. >> mi supplica. << Come faccio a rimanere, se poco fa eri avvinghiato a quella pedofila. Come faccio. Ti rendi conto che mi fate schifo tutte due. >> poi mi dirigo verso di lei << Tu, brutta sgualdrina. Come ti sei permessa di mettere le tue sporche mani sul mio Christian? Che cosa vuoi ancora? >> urlo il mio disprezzo ad entrambi. << Sai benissimo che cosa voglio. Voglio la tua vita con lui, voglio essere io la madre dei suoi bambini e non tu, piccola arrampicatrice sociale. Dovevo essere io incinta di lui, non tu. >> mi dice puntandomi il dito. << Tu cosa vuoi essere? Pensi davvero di essere perfetta per lui? Tu che hai abusato di un ragazzino di quindici anni, solo per i tuoi sporchi luridi capricci. E molto probabilmente l'hai incasinato ancora di più. >> le dico nello stesso tono. Christian non si intromette, ha paura di me. << Si è sempre divertito con me, con te non lo so. Oggi ha fatto la sua scelta. E' ha scelto me. >> mi dice trionfando. << Sai che vi dico >> guardando entrambi << la denuncio per abusi su minore. >> dico. Mi allontano da loro, e mi dirigo verso la mia macchina. Vado da Grace. Mi dispiace per loro ma devo raccontarle tutto. Arrivo a villa Grey, e prima di suonare, mi apre la porta Grace. << Ciao tesoro, che cosa ci fai qua. >> mi chiede sorridendomi. << Sono venuta a dirti una cosa. Non so come la prenderai. >> le dico con calma. Grace mi guarda e mi dice continuare. << Quando ho lasciato Teddy nella sua culla, sono andata alla ricerca di Christian. Sono andata nel suo studio, e l'ho trovato avvinghiato. >> le dico bloccando la parola. << Ana, mi stai dicendo che Elena era avvinghiata al nostro Christian? E' questo che mi stai dicendo? >> mi chiede già alterandosi. Annuisco. Vedo Grace passarsi le mani nei capelli in segno di frustrazione, e mi ricorda molto Christian. Dopo che si è sfogata, vedo Carrick avvicinarsi a lei. << Grace che succede. Perché sei cosi nervosa. >> le chiede con dolcezza. << Cary, nostro figlio ha tradito Ana, con Elena. >> risponde Grace arrabbiata. Vedo per la prima volta Carrick arrabbiato, poi lo vedo prendere il telefono è avviare una chiamata. << Christian sono io, dove sei? >> chiede. << Siamo a casa e porta anche Elena. Questo è un ordine. >> tuona Carrick e chiude la chiamata. Dopo dieci minuti, sentiamo una macchina che inchioda. Apriamo la porta e gli vediamo insieme mentre lei lo tiene stretta a se. Mi avvicino a loro e tiro uno schiaffo a Christian, poi prendo Elena per i capelli e la trascino vicino alle scale. << Allora Elena che cosa ti ho detto prima di uscire di casa? Devi togliere le tue zampacce da Christian. >> le dico con rabbia. << Io voglio avere la vita che era destinata a me. Tu sei solo capitata per caso. >> mi dice cercando di liberarsi dalla mia presa. Più lei tenta di liberarsi io stringo ancora di più. Poi vedo avvicinarsi Grace, e inizia a picchiarla mentre io le tengo i capelli. << Lo sapevo che non dovevo fidarmi di te, sei solo una povera puttana che ha bisogno di un uomo per calmare i propri pruriti. Sei una miserabile e meriti di morire, ma non voglio essere io la causa della tua morte, ma dentro il carcere. >> le urla Grace. Poi Grace prende Elena per un braccio, e l'accompagna a piedi fino al commissariato e denunciandola per aver abusato di un ragazzino di quindici anni. E' stata arrestata e portata via lontano da noi. Dopo essere tornati a villa Grey, Carrick e Grace si allontanano con Christian per parlare tranquillamente. Mentre loro sono impegnati a parlare, chiamo Gail per sapere di Teddy. << Gail, sono Ana. Volevo sapere come sta Teddy. >> le chiedo. << Miss Steele, Teddy sta bene, ha mangiato e adesso sta giocando con Taylor. >> mi dice gentile. La saluto e chiudo la chiamata, aspettando che escano tutti e tre più tranquilli. Dopo quasi un'ora che erano chiusi nello studio di Carrick, escono penso più tranquilli di prima. Poi si avvicina Grace. << Cara ti chiedo di perdonarlo, non voleva farti soffrire, però so che lui ti ama follemente e si sente perso senza di te. >> me lo chiede mentre mi abbraccia. << Non lo so Grace, ho paura che possa rifarmelo ancora una volta. So che mi ama come io amo lui, ma ancora non me la sento di tornare a casa con lui. Ho bisogno di tempo per pensare a tutto quanto. Quando mi sentirò pronta per tornare insieme a lui, sarete i primi a saperlo. >> dico a voce alta in modo che lo senta anche lui. << Hai ragione, anche io al posto tuo la penserei cosi. Ma se non stai da lui, dove vai? >> mi chiede preoccupata. << Andrò da Kate o tornerò da Ray. Non lo so. >> le dico triste. Vedo che fa un accenno di intesa con Carrick, e mi dice quello che sembra un sogno. << Ana, perché non vieni a vivere qui con noi? So che non siamo ancora parenti, ma se Christian vuole davvero stare con te, deve reagire una buona volta. Allora cosa ne pensi? >> mi chiede molto emozionata. << Io non so cosa dire. >> dico emozionata. << Ana, devi dire solo di si. >> mi sprona. << Se io dovessi venire a vivere qui, non voglio vedere Christian. >> le dico. Grace guarda Christian e lo vedo annuire. << Allora accetto. >> le dico con un sorriso. Mi abbraccia felice. Finalmente posso dire davvero che Grace per me sarà una seconda mamma.

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Capitolo 28
*** Capitolo 28 ***


POV CHRISTIAN Ho rovinato tutto. Se Ana, non mi vuole più ha tutte le ragioni. Sono stato un coglione a farmi manipolare da quella strega, ovviamente ho fatto soffrire Ana e Teddy. Adesso lei sta da i miei genitori, in preda all'ansia che io possa di nuovo farla star male. Come posso fare a farmi perdonare di nuovo da Ana? Sono cosi confuso. Ho bisogno di parlare con Flynn. Arrivo nel suo studio e lui mi accoglie con la solita gentilezza. << Christian a cosa devo la tua visita? >> mi chiede indicandomi il divano. << Ana mi ha lasciato. Mi ha scoperto avvinghiato ad Elena. Mi sento una merda. Ho tradito la sua fiducia e non so cosa fare per rimediare. >> mormoro frustrato. John mi fissa come se la risposta fosse ovvia. << Christian, vedi se la situazione si fosse invertita, come avresti reagito? >> mi chiede scrivendo nel suo taccuino. << Avrei reagito incazzandomi di brutto. >> rispondo con impulsività. << Per riavere Ana nella tua vita, devi riuscire una volta per tutte, liberarti dei tuoi demoni, che in questo caso è Elena. >> mi dice sorridendo. Dopo aver lasciato lo studio di Flynn, congedo Taylor. Ho bisogno di camminare e di liberare la mente. Devo riuscire a trovare un modo per riaverla nella mia vita. Mentre sto camminando per trovare un ispirazione, il mio BlackBerry inizia a squillare. Rispondo senza leggere il nome sul display. << Grey >> tuono in modo brusco. << Ciao piccolo. >> gracchia. Mi si rizzando tutti i peli. Elena? Ma non è in galera? << Elena? Ma non dovresti essere in galera? >> mormoro scioccato. << Mi hanno liberato su cauzione. Non vedo l'ora di riprendere il discorso che avevamo in sospeso. >> mi dice in tono malizioso. << Elena tra noi non ci sarà più niente. Basta. Questo rapporto malato è finito. Non sono il tuo burattino che puoi usarmi a tuo piacimento. Sono una persona che da quando ho incontrato Ana, sono cambiato per lei. Non ho più bisogno di quello stile di vita e soprattutto non ho più bisogno di TE! >> mi libero del mio male. La sento trattenere il respiro e sto per darle il colpo di grazia. << E se continui ad importunarci, smembrerò l'Esclava e lo venderò al miglior offerente, mentre tu marcirai ancora più sola. >> riverso il mio odio verso di lei. << Non oseresti farlo. Sai benissimo che il salone di bellezza è tutta la mia vita. >> mi dice in tono di supplica. << Lo farò eccome. Se come dici il salone è tutta la tua vita, anche per me Ana è la mia. Ma sei talmente concentrata su te stessa, che ti farò restare li, ma al posto mio le mie quote le venderò a Linc. >> mormoro soddisfatto. La sento imprecare a fior di labbra, e so per certo che farà di tutto pur di non rivedere il suo ex. << Linc no. >> supplica. << Elena ho già venduto le mie quote a lui. Mi dispiace ma ti avevo avvertito di lasciarmi perdere. E' vero ho sbagliato anche io, ma non capiterà più. Devi pagare tutto. >> Chiudo la chiamata e finalmente posso tornare a vivere, anche se il tarlo nella mia testa si chiede chi sia stato a liberarla. Dovrò avvisare Grace. La chiamo e risponde al primo squillo. << Christian tesoro. >> mi saluta. Adoro la sua voce, sin da quando l'ho vista per la prima volta in ospedale. E' il mio angelo. << Mamma ti devo dire una cosa, ma assicurati che Ana non lo venga mai a sapere. >> l'avverto. << Non lo farò. >> << Qualcuno ha pagato la cauzione ad Elena. >> Dall'altra parte della cornetta non sento niente. Spero che non abbia lasciato il telefono li e lei sia andata da Elena. << Mamma? >> la chiamo preoccupato. << Come cazzo è possibile? Chi le ha pagato la cauzione? Cristo! >> urla. E' la prima volta che sento mia madre imprecare in quel modo. Sono scioccato dal suo frasario. << Non lo so ancora. Ma lo scoprirò te lo prometto. Ana e Teddy come stanno? >> chiedo. << Stanno bene. E' difficile per loro stare senza di te. >> cuore di mamma. << Anche per me è difficile. Ora devo andare. Ti farò sapere se scopro qualcosa. >> la saluto. Dopo aver chiuso la chiamata con Grace, mi avvio verso il mio ufficio. Ho bisogno di sapere. Senza perdere tempo, chiamo Welch. Mi risponde subito. << Mi dica Mr Grey, >> mi saluta in tono efficiente. << Devi scoprire chi è stato a pagare la cauzione di Mrs Lincoln. >> << Tra un ora le mando tutto per email. >> risponde mettendosi subito a lavoro. Chiudo la chiamata e tento in qualche modo di riprendere a lavorare. Anche se la vedo dura. Dopo un ora, ricevo una mail da Welch. La apro e quello che leggo è davvero impossibile. POV GRACE Come cavolo è possibile una cosa del genere. Chi è stato a pagare la cauzione a quella puttana. Mi auguro che Christian scopra tutto il prima possibile. Mentre sono immersa nelle mie domande, sento una voce famigliare che per il momento mi distrae. << Grace stai bene? Mi sembri strana. >> mi chiede Ana. << Certo. Tu invece come stai? >> le chiedo prima che faccia troppe domande. << Mi manca Christian, manca anche a Teddy. Spero che risolverà al più presto i suoi problemi. >> mi dice andando verso Teddy. Lo farà. Combatterà con tutta l'anima pur di riavervi nella sua vita.

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Capitolo 29
*** Capitolo 29 ***


POV ANA Grace crede che io non abbia sentito niente, invece ho sentito solo lei che urlava contro qualcuno. Credo sia stata la prima volta che la sentivo imprecare. Mi avvicino a Teddy. Non ne vuole sapere di mangiare, gli manca il suo papà. Sto pensando di chiamarlo, ma è meglio di no. Poi mi viene la voglia di andare da lui. Mentre do da mangiare il mio cucciolo, sento Grace che mi chiama. Mi avvicino a lei. << Grace che cosa succede? >> le chiedo preoccupata. << Qualcuno ti ha mandato delle rose in un cesto di vimini. >> mi dice mostrandolo. << Non c'è nemmeno un biglietto. Ma credo di sapere l'autore del gesto. >> dico sorridendo. Mi incammino verso Teddy, quando lo vedo camminare per la prima volta, ma qualcuno gli sta tenendo le manine. Alzo lo sguardo e vedo Christian. << Che cosa ci fai qui? >> chiedo stupita. << Volevo vedere mio figlio e la mia fidanzata. >> mi dice tenendo ancora Teddy. << Grazie per le rose. >> gli dico felice << Non sono stato io. >> mi dice aggrottando la fronte. Se non è stato lui a mandarmele, chi è stato? Non ci penso più di tanto. << Mi mancate tantissimo. Ti prego tornate a casa con me. >> mi implora. << Christian mi dispiace, ma ho ancora bisogno di tempo. Non voglio illuderti. Quando avrò riflettuto sarai il primo a saperlo. >> gli dico. Lo vedo abbassare lo sguardo. E' triste ma non voglio più sbagliare. Dopo dieci minuti se ne va. Si capisce che è distrutto, ma fino a quando non sono sicura che Mrs Baldracca è davvero fuori dalle nostre vite non torno a casa. Vengo richiamata all'ordine da mio figlio. << Maaaaaaaaaaa ove è papà? >> mi chiede. << Amore, papà doveva tornare a lavoro>> gli dico. Mio figlio mi fissa poco convinto e continua a giocare. Guardo Grace, ma la vedo triste. << Grace tutto bene? >> chiedo. << No, vorrei tanto vederti insieme a lui. Mi mette tanta tristezza vederlo andar via sempre solo. Gail mi ha detto che la notte la passa lavorando o al piano, mangia perché non vuole sprecare il cibo. Povero il mio bambino. >> Si vede che anche Gail è preoccupata per lui. << Grace che cosa devo fare? Aiutami. >> dico. << Ana tu lo ami ancora? >> mi chiede. Lo amo ancora nonostante il suo passato, le sue cinquanta sfumature e la sua manie di avere il controllo. Certo che lo amo. << Con tutta me stessa, ma non posso . Non voglio soffrire di nuovo. Mi dispiace. >> le dico. Grace annuisce a malincuore, ma devo proteggermi. In questi giorni, ho ripreso a lavorare mentre Teddy è all'asilo. Adoro il mio lavoro, adoro immergermi nei racconti degli autori. Fino a quando non vengo di nuovo portata alla realtà, da una voce che conosco abbastanza bene. << Anastasia, quanto tempo. >> mi dice con voce nasale. << E tu che cosa ci fai qui? >> POV ELENA Odio Christian. Lo odio. Come si è permesso di vendere le sue quote a quel figlio di puttana del mio ex. Farò di tutto pur di riavere quelle quote. Farò pagare a Christian questo affronto. Lo giuro su quello che ho più caro. << Ti ringrazio per aver pagato la cauzione. >> dico. << Sei la mia padrona. Devo farlo. >> E' più ubbidiente di lui. Sono una donna fortunata.

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Capitolo 30
*** Buon Compleanno Mr Grey ***


POV ANA Da ieri sto organizzando la festa a sorpresa per Christian. Mi stanno aiutando sia Grace che Mia. Sto mettendo un punto in cui, qualcuno dovrà tenerlo lontano dalla villa. Ci siamo divisi i compiti: Mia si occupa della torta al cioccolato come piace a lui, Grace si occupa dei festoni con tanto di palloncini e io mi sto occupando dei regali. Stamattina ho chiamato Andrea, per chiederle di aggiungere altro lavoro per farlo restare in ufficio fino alle otto. So che rischia il posto, ma deve essere tutto al proprio posto. Sto aspettando che arrivi la mia Personal Shopper Caroline Acton. Ho deciso di vestirmi in modo sobrio e di vestire entrambi i miei uomini Grey con lo stesso completo. Non abbiamo fatto nessun invito, abbiamo solamente chiamato le persone che ci interessavano. Sono emozionata per tutto. Quando abbiamo messo tutto, decidiamo che è arrivata l'ora di prendere i regali. Io e Teddy gli abbiamo preso un orologio e la promessa che fino a quando quella megera è fuori dalla nostra vita, ritorneremo a casa. Grace mi avvisa che è arrivata Caroline Acton. La faccio accomodare nella vecchia camera di Christian. Mi mostra alcuni abiti, non me ne piacciono nemmeno uno, però poi ne adocchio uno che è semplice e sobrio. E' lungo bicolore, con una scia di diamanti e uno spacco laterale che non è troppo profondo. Credo che lo farò impazzire cosi. Per Teddy e Christian ho scelto un completo classico ma sobrio, sul tono del grigio. Quello di Christian dovrà essere recapitato direttamente nel suo studio. Gli scrivo anche un biglietto. Voglio che indossi questo abito. A tempo debito capirai tutto. Ci vediamo dai tuoi alle 20. A&T Glielo porterà Sawyer. Spero che vada tutto bene. Una volta preparato tutto, iniziano ad arrivare gli ospiti. Mentre che Grace e Mia li trattengono, io e Teddy iniziamo a prepararci. Quando siamo pronti, Mia ci avverte che Christian sta per arrivare. << Mia puoi mettere Witchcraft di Sinatra? Cosi quando entra sente questa musica. >> le chiedo dandole Teddy. Mia annuisce, e finisco di prepararmi. Appena esco da camera sento la musica e da lontano lo vedo con Teddy in braccio, che cerca di capire dove sono. Scendo le scale con calma, fino a quando non lo vedo che mi sta divorando con gli occhi. Mi avvicino a loro. << Musica azzeccata Miss Steele. Sei bellissima piccola. >> mi dice sorridendo. Si avvicina e mi bacia. Quanto mi è mancato da impazzire. << Anche tu non sei niente male Mr Grey. >> gli dico con occhi dolci. Poi mi avvicino al suo orecchio e gli parlo. << Adesso io e Teddy ti facciamo una promessa. Se quella sparisce dalle nostre vite, noi torniamo a casa come una famiglia. >> dico. Christian si volta come se non ci credesse davvero. << Davvero tornerete a casa? >> mi chiede di aver capito bene. Annuisco. Mi stringe a se e mi bacia con foga, nonostante che nostro figlio sia attaccato a noi due. << Quindi devo ringraziare te, che mi hai riempito di lavoro. >> mi dice. << Si, perché altrimenti avresti rovinato la festa a sorpresa. >> dico. Mi sorride con amore. Dopo aver salutato tutti, tagliato la torta e aver scartato i regali, abbiamo messo a nanna il nostro cucciolo e abbiamo parlato come non facevamo da tempo. << Mi dispiace di averti tenuto nascosto tutto, ma volevo proteggervi. >> << Lo so, mi dispiace essermene andata da casa. Avevo paura che rivolessi la tua vecchia vita. >> dico abbassando lo sguardo. << Ana, la mia vita siete voi tre. Non posso farne a meno. Risolverò questa faccenda e tornerete a casa con me. >> << Si. >> Dopo aver fatto l'amore, mi avvicino ancora di più a lui per sussurrargli alle labbra: << Buon Compleanno Mr Grey. >>

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Capitolo 31
*** Capitolo 31 ***


POV CHRISTIAN Continuo a non capire. Ma questo significa che è ancora qui in città. Ho bisogno di parlare con Welch. Risponde al primo squillo. << Welch. Grey. Ho bisogno che vieni nel mio ufficio. Adesso. >> dico chiudendo la chiamata. Mentre aspetto l'arrivo di Welch, continuo a guardare il fascicolo senza capire il perché del suo gesto. Bussano alla porta e mi ridesto dai pensieri. << Avanti! >> urlo. Fa il suo ingresso Welch. << Mr Grey. >> mi ssaluta. << Spiegami esattamente come hai capito che si trattava di lui. >> chiedo. << Attualmente è il sottomesso di Mrs Lincoln. >> mi dice. << Da quanto tempo? >> gli chiedo frustrato. << Da tre anni. Credo che stesse con Miss Steele a quel tempo. >> risponde efficiente. La mia Ana stava con quel ragazzo. Non credo che lei lo sapesse, che lui nel tempo libero si faceva frustare da Elena. << Hai scoperto altro? >> chiedo. << Si, è stato il ragazzo ha pagare la cauzione, per far uscire dalla prigione di Stato Mrs Lincoln. Ed è stata colpa di Mrs Lincoln se lei ha litigato con Miss Steele. >> risponde con calma. Rimango scioccato per quello che mi sta dicendo. << Come fai ad esserne sicuro? >> chiedo. << Ho i miei informatori. Se si sta domandando come ha fatto Mrs Lincoln ad eludere la sicurezza, ha usato il suo fascino, e ha detto che aveva un appuntamento con lei per discutere delle quote. E gli agenti erano ammaliati da lei, che senza chiedere il nominativo, l'hanno lasciata passare. >> mi dice. << Cazzo! E non potevano prima di scoparsela con gli occhi, chiederle il nominativo? Hanno fatto tutto di testa loro, senza avvisare nessuno del suo arrivo? Voglio i nomi di queste teste di cazzo. Non voglio falle nella mia casa. >> sbraito. Welch annuisce ed esce dal mio ufficio, lasciandomi solo e frustrato. Mi passo le mani nei capelli e li tiro forte. La mia vita si sta pian piano distruggendo: prima Ana che preferisce stare a casa dei miei invece che vivere con me, poi Elena che fa di tutto per farmi sembrare agli occhi di Ana, un mostro. Ho bisogno di sentire la sua voce. Mentre sto per chiamarla, mi arriva una sua mail. Da: Anastasia Steele A: Christian Grey Oggetto: Aspettami …..sto arrivando da te. Dobbiamo parlare. Ana Strano. Di solito si firma in un altro modo, mi sembra che sia leggermente incazzata. Spero che non sia successo niente a Teddy. La porta viene aperta con un calcio, credo di non averla mai vista cosi in tutta la mia vita. E' incazzata come una iena. << Piccola, che cosa ci fai qui? >> le chiedo. << Non ti azzardare a chiamarmi piccola. Come hai potuto tenermi nascosto il fatto che il mio ex sia il sottomesso di quella puttana? E per darmi il colpo di grazia, lo stronzo le ha anche pagato la cauzione. Per quanto tempo volevi tenermelo nascosto? >> mi urla. Come cazzo ha fatto a saperlo? Non le avrei mai detto niente, volevo proteggerla ma a quanto pare il mio passato deve sempre rovinare tutto. << Ana, lasciami spiegare. >> mi interrompe << Spiegare cosa Christian? Conoscendoti non mi avresti detto assolutamente niente. Io mi sono stancata di difenderti sempre, di difendere il nostro amore. Ho anche rischiato la vita per te e tu per una dannatissima volta, potresti difendere me invece che gli altri. >> mi dice con voce stanca. Ha ragione, ho sempre difeso gli altri mettendo lei in cattiva luce. Mi sento un eunuco. La sto perdendo e me lo merito. Non so che cosa devo fare. Voglio lei, ma ho paura che qualcuno possa dividerci e ripiombarmi nell'oscurità. Da quando è tornata con me, sta sempre lottando per il nostro amore e io invece di darle una mano a lottare per lei e per il nostro amore, difendo a spada tratta Elena. Su una cosa ha ragione Elena, io sono come lei. << Christian, devi prendere una decisione. Non posso continuare cosi. Ti amo ma se per te è troppo.... >> dice con dolore. << No, Ana non voglio perderti, ho bisogno di te. Ti giuro che d'ora in poi la mia priorità siete tu e Teddy. Basta difendere gli altri. Mi hai perdonato troppe volte, ma questa volta non manderò tutto a puttane. >> le dico con sincerità. Si avvicina per leggere meglio i miei occhi. Vuole capire se sto dicendo la verità o no. Con il mio comportamento stavo per perdere la mia unica ragione di vita. << Mantieni la promessa che ti ho fatto e torneremo ad essere una famiglia. >> mi dice. Annuisco e mi avvicino di più a lei. Mi da un bacio casto all'angolo della bocca e se ne va. Devo mantenere le promesse fatte a lei. E' arrivato il momento di chiudere definitivamente con il passato. Elena crede che le mie quote non le abbia vendute a Linc. Prendo il BlackBerry e chiamo quella testa di cazzo, che risponde al primo squillo. << Pronto? >> risponde con quella sua voce nasale. << Linc, da quanto tempo che non ci sentivamo. >> dico sornione prendendolo in giro. << Grey. >> dice con disprezzo. << Vedo che ti ricordi di me. Ho una proposta da farti. >> dico. << Che tipo di proposta. >> mormora interessato. << Vuoi ancora rovinare la tua ex? >> chiedo con nonchalance. << A te che te frega. >> mormora in tono burbero. << Peccato. Perché ho le quote del suo salone di bellezza. Pensavo di vendertele, ma se non sei interessato, cercherò altrove. Buona giornata. >> dico chiudendo la chiamata. Dopo due secondi mi richiama. << Grey. >> rispondo in automatico. << Sono abbastanza interessato. Voglio vedere quella baldracca rovinata. Ti bastano cinque milioni di dollari? >> mi dice in modo efficiente. << Mi bastano eccome. Ti manderà tutto la mia segretaria. E' stato un vero piacere fare affari con lei, Mr Lincoln. >> dico sollevato. << Lo è stato anche per me. Arrivederci Grey. >> chiudendo la chiamata. Finalmente il mio fottuto passato è un capitolo chiuso. Voglio andare alla SIP per dirglielo a voce. Esco dal mio ufficio è scendo insieme a Taylor nel garage sotterraneo della GEH. Appena seduto in macchina, chiamo Ana. << Dimmi Christian. >> mi risponde con quella sua voce suadente. << Ciao piccola, volevo avvisarti che sto per arrivare alla SIP. Ti devo parlare. >> dico con voce calma. << Va bene. Ti aspetto. >> mormora curiosa. Quando arriviamo alla SIP, entro con la mia solita classe e mi dirigo verso l'ufficio di Ana. Apro la porta e la vedo intenta a leggere un manoscritto. E' davvero bellissima e spero che mi voglia ancora. Mi avvicino piano e la bacio dietro l'orecchio. Si spaventa. << Piccola sono solo io. >> dico facendola calmare all'istante. << Christian mi sono spaventata. >> dice calmandosi. << Allora di che cosa vuoi parlarmi. Al telefono sei stato vago. >> mormora << Dopo che sei andata via, ho chiamato Linc per vendergli le quote del salone di Elena. >> << Ha accettato? >> chiede con speranza. << Certo. Mi ha chiesto solo cinque milioni di dollari per rovinare per bene Elena. Ti posso garantire che è ufficialmente fuori dalle nostre vite. Adesso se ne occuperà lui. >> mormoro sorridendo. La vedo sorridere. Non se l'aspettava che mantenessi la promessa. << Chissà come reagirà alla sorpresa di vedere Linc al posto tuo. >> dice ridendo. Poi mi stringe a se. Mi bacia con dolcezza. << Finalmente siamo di nuovo noi. Andiamo a casa che c'è una persona che non vede l'ora di vederti. >> dice prendendomi per mano. Quando usciamo dalla SIP, Taylor le apre lo sportello, mentre io faccio il giro e ci dirigiamo verso il nostro futuro. POV LINC Sono ancora scioccato per aver ricevuto la chiamata da Grey. Dopo avere pagato cinque milioni, le sue quote sono in mano mia. Adesso mia cara ex moglie te la farò pagare con gli interessi. POV ELENA Sono appena uscita dal lavoro, quando accanto alla mia auto, c'è un uomo vagamente famigliare. Mi avvicino per vederlo bene. Rimango scioccata di vedere il mio ex marito. << Linc che cosa ci fai qua? >> chiedo tentando di riprendermi dallo shock. << Sono venuto a controllare la mia azienda. >> mormora << Questa azienda è mia e di Christian. >> tuono con rabbia. << Mi dispiace, ma il tuo caro Christian, le sue quote le ha vendute a me proprio oggi. Quindi cerca di portare rispetto, se non vuoi finire in mezzo ad una strada. Adesso fammi vedere i libri contabili. Muoviti o ti devo frustare come piace a te? >> mi dice con disprezzo. Non riesco a muovermi. Sono come paralizzata. Come ha potuto Christian farmi una cosa del genere, dopo quello che ho fatto per lui. Me la pagherai Christian e me la pagherà quella arrampicatrice sociale che hai come fidanzata.

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Capitolo 32
*** Capitolo 32 ***


POV ANA Sono cosi contenta che Elena sia davvero fuori dalle nostre vite. Quando Christian me l'ha detto ancora non ci credevo. Dopo che abbiamo lasciato la SIP, ci siamo diretti verso il nostro futuro: nostro figlio. A Teddy, manca tanto il suo papà, certe volte fa i capricci per mangiare. Ovviamente mangia soltanto, quando chiamo Christian al telefono. Stravede per lui. Una mano mi accarezza le nocche e mi riporta la presente. << Piccola tutto bene? >> mi chiede premuroso. << Si. Tutto bene. Tu? >> chiedo mostrando il miglior sorriso per convincerlo. Annuisce. Poi si avvicina per chiedermi qualcosa, ma scuote la testa e si volta verso il finestrino. So cosa vuole chiedermi, ma la paura rimane. Gli sto dando tanti dispiaceri, ma non voglio soffrire, anche se ha mantenuto la promessa. Adesso tocca a me mantenerla. Che cosa faccio? Sono cosi confusa. POV CHRISTIAN Ho provato più volte a chiederle di ritornare insieme. Ho mantenuto la promessa, Elena è fuori dalla nostra vita. Forse ha paura che possa commettere lo stesso sbaglio, ma si sbaglia. Devo trovare un modo per farle capire che sono davvero cambiato e che non la perderò di nuovo. Mentre sono intento ad inventare un piano per riconquistare la mia Ana, vibra il mio BlackBerry. Rispondo in automatico. << Grey >> tuono. << Christian, tesoro. >> risponde con voce da dominatrice. << Che cosa vuoi ancora? >> mormoro con disprezzo. << Volevo dirti che il tuo è stato un colpo basso. Pensavo che tenessi a me più di quella sciacquetta. Sono molto delusa. >> dice con odio. << Smettila di etichettarla cosi. Tu non sei lei e mai lo sarai. >> mormoro con odio. Vedo Ana che mi sta guardando per sapere con chi stessi litigando. Devo dirle la verità e mimo con le labbra Elena. Dal solito colore pallido, diventa cremisi dalla rabbia. Mi fa segno di darle il telefono. Rimango interdetto, e le passo il BlackBerry. << Christian io sono migliore di lei e lo sai. >> dice. << Credi davvero di essere migliore di me. Io non ho mai abusato di un ragazzino di quindici anni. Dovresti vergognarti. Un altra cosa: non so di come tu sia riuscita ad incastrare anche Andrew. Mi fai schifo e meriti di essere rinchiusa in galera e che buttino via la chiave. Ti attacchi ad un uomo che non ti ha mai amato e pur di liberarsi di te, ha venduto le sue quote del tuo salone, al tuo ex marito. Hai voluto sfidarlo e adesso ne paghi le conseguenze. Un ultima cosa: non chiamare mai più Christian, oppure porto a termine il lavoro che ho lasciato in sospeso, e mi assicuro che nessuno venga ad interferire mentre ti uccido con le mie mani. Addio Elena. >> dice rimettendola al suo posto. Riversa su Elena tutto il suo disprezzo. Una volta chiusa la chiamata mi restituisce il telefono. Appena riprendo possesso del telefono, mi arriva una mail da parte di Elena. Da: Elena Lincoln A: Christian Grey Oggetto: Delusa. Christian, sono delusa dal comportamento della tua stupida fidanzata. Invece di mettere la sottoscritta a posto, dovresti mettere lei. E' un insolente ragazzina viziata. Ti avviso: cerca di stare attento, perché meno te l'ha aspetti e questa ti pugnala alle spalle. E nel caso che con lei vada male, per te ci SARO' SEMPRE. Non dimenticarlo. Sappi che se lei dovesse farti soffrire, sarò io ad ucciderla. Ti amerò sempre. Elena Lincoln Rileggo la mail un paio di volte. Quando arriveremo a casa, dovrò fare una bella chiacchierata con lei. << Ana, stai meglio? >> chiedo preoccupato. << Molto meglio. Avevo bisogno di sfogarmi. >> dice sorridendomi. Sapevo che il suo odio verso Elena, prima o poi sarebbe esploso. POV ANA Dopo tanto tempo, decisi che era arrivata l'ora per farla pagare alla babbiona. Credo che sia rimasta scioccata, perché al posto di Christian ho risposto io. Ancora non riesco a capire come abbia fatto ad incastrare Andrew per diventare il suo sottomesso. Forse perché assomiglia un po' a Christian. Credo di aver capito il suo piano. Lei si sarebbe presa Christian e io mi riprendevo Andrew. Povera illusa. Quando arriviamo a casa, sento la voce di Teddy che reclama le coccole del papà. Lo vedo correre verso Christian che lo prende subito in braccio. Mi si riempie il cuore di gioia. Prendo il telefono e gli faccio delle foto di nascosto. Sono stupendi insieme. POV CHRISTIAN Quanto mi è mancato il mio bellissimo bambino. Sento dei rumori in sottofondo, mi volto e vedo la mia bellissima fidanzata, scattare tante foto con il telefono. Spero davvero che riuscirò a convincerla di tornare insieme. Lascio che Teddy, vada tra le braccia della mamma. << Piccola, vado un attimo nel mio studio. >> le dico << Certo, ma non metterci troppo che Teddy vuole stare con te. >> mi sorride. Annuisco. Entro nel mio studio e inizio a comporre il numero di telefono di Elena. << Christian, tesoro va tutto bene? >> mi dice << Elena, esattamente che cosa vuoi da me? >> le dico scocciato. Sembra che stia pensando come rispondere. << Christian, ho bisogno di farti capire che lei non è quella giusta per te. Io sono la cosa migliore che ti sia capitata. Credimi, lei non sa nemmeno soddisfare i tuoi bisogni. >> dice con quella voce che odio da morire. << Ma tu che cosa ne sai che Ana sia quella giusta per me. Credi davvero di essere tu quella giusta per me? Ma ti senti quanto sei ridicola? Invece di continuare a tormentarmi, per una volta nella tua misera e patetica vita, dovresti cercare di sedurre gli uomini della tua età, invece che dei ragazzini. >> << Tu che cosa ne sai di chi mi porto a letto. Sei geloso? Svegliati Christian, l'amore è solo per gli stupidi e tu al momento sei diventato uno stupido. Non hai bisogno di lei. >> Adesso basta. Devo risolvere questa faccenda. << Dove ti trovi adesso? Voglio stare con te un ultima volta. >> La sento sorridere. << Sono nel mio appartamento. Ti va bene adesso? >> << Perfetto >> Esco dal mio studio. Dico ad Ana che sono successe delle cose al lavoro. Per fortuna mi crede. Prendo le chiavi della R8 e vado a casa di quella puttana. Arrivo a casa di lei, entro la trovo già vestita come una sgualdrina. << Elena non sono venuto per scopare, sono venuto per dirti basta chiamarmi per ogni cosa. Adesso ti devi risolvere le tue cose da sola. Smettila di cercarmi e di tentare qualsiasi cosa, altrimenti te la farò pagare con la vita. >> Giro sui tacchi e torno di nuovo dalla mia famiglia. POV ELENA Quella grandissima stronza, come si è permessa di trattarmi cosi. Ovviamente Christian ha preferito difendere lei che me. Rovinerò entrambi, fosse l'ultima cosa che faccio. Pensavo che Christian fosse venuto a ricordare i bei vecchi tempi, invece niente. Mi sono sentita come una prostituta, cosa che ovviamente non sono. Devo escogitare un piano di vendetta.

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Capitolo 33
*** Capitolo 33 ***


POV CHRISTIAN Dopo aver lasciato la casa di quella puttana, devo dire ad Ana, che sono andato a casa di Elena. So che non la prenderà bene, anzi mi ucciderà per averle mentito. Quando arrivo a casa, devo assolutamente parlarle. << Ana, puoi venire nel mio studio? Ti devo parlare. >> Annuisce e mi segue. << Christian, che succede? >> mi chiede preoccupata Prendo un profondo respiro e inizio a parlare. << Ti ho mentito. Non sono andato a lavoro per un problema. Sono andato da Elena. >> le dico guardandola negli occhi. La vedo arretrare con gli occhi sbarrati. E' furiosa. Apre un paio di volte la bocca ma la richiude subito. Non so se vuole picchiarmi, sbattermi fuori di casa o farmi altro, talmente è incazzata. << Ma come ti sei permesso di andare da quella puttana. Che cosa ti ho fatto per spingerti tra le sue braccia? Dimmelo! >> mi urla addosso. Mi sento una merda per averla presa in giro. << Ana, scusami ma dovevo chiudere per sempre con lei. Da adesso non ci darà più problemi. Ana ti amo e voglio stare solo con te e con nostro figlio. Possiamo tornare insieme? >> le chiedo. Mi guarda e si avvicina. << Christian, non ti picchio perché ti amo ancora, ma se ci provi un altra volta ad andare da lei, tra noi è finita. Chiaro? >> mi dice Non posso perderla un altra volta. Spero davvero che Elena sia davvero fuori da tutto. << Sono fortunato ad avervi nella mia vita. Vi amo cosi tanto. >> mormoro nella sua bocca. POV ANA Sono cosi arrabbiata con lui, ma sono cosi felice del fatto che la babbiona sia finalmente un capitolo chiuso. Pensavo che non sarebbe mai successo di liberarci definitivamente dell'ingombro. Ero cosi tentata di picchiarlo, ma lo amo troppo per fargli del male. Mi avvicino a lui e lo bacio. Mi è mancato cosi tanto. Mentre stiamo riprendendo fiato dopo il bacio passionale e continuiamo a guardarci negli occhi. << Ti amo cosi tanto Christian. Ti chiedo solo di non tenermi all'oscuro di tutto e di dirmi sempre la verità. Me lo prometti? >> gli chiedo. << Te lo prometto. >> mi dice. Lo bacio con passione e ci immergiamo nella nostra bolla. Credo che sia arrivato il momento di farlo tornare a casa con me e Teddy. << Christian credo che sia arrivato il momento di tornare a casa con me. >> gli dico. Mi fa un sorriso enorme. << Davvero? Torniamo ad essere una famiglia? >> << Si, siamo stati separati troppo a lungo. >> dico. Mi stringe a se. Sono fortunata. POV CHRISTIAN Sono cosi felice, finalmente torno di nuovo a casa con i miei amori. Appena Teddy capisce che sto andando via con loro, mi butta le manine intorno al collo e mi stringe a se. Non voglio più stare lontano da loro. POV ANA Il mio cuore si gonfia d'amore per loro. Vedo come Teddy, si aggrappa al collo del suo papà come se avesse paura di perderlo di nuovo. Di nascosto prendo il telefono dalla borsa e inizio a scattare delle foto a tradimento di loro. Christian se ne accorge, mi guarda con un sorriso malizioso. Mi avvicino e gli stringo la mano. << Ti amo Christian e ti amerò per sempre. >> Lascia la mia mano e mi stringe la vita e mi bacia la tempia. Ho tutto quello che ho sempre desiderato. Avere di nuovo la mia famiglia unita, prima che Elena si mettesse in mezzo. POV LINC Dopo aver visto il salone di quella sgualdrina, mi rendo conto che posso rilevarlo e farci un negozio di legname sfuso. Mi divertirò un sacco vederla chiedere aiuto a tutti, tranne Mrs Grace Trevelyan Grey. Avevo sentito delle voci che Elena aveva calpestato i piedi di Grace. Ovviamente tutti non sanno il vero motivo per cui Elena doveva stare lontano da lei e dalla sua famiglia. Elena aveva sbagliato a mettere le sue sudice unghie su Christian. E adesso pretende che lui lasci la sua fidanzata con il quale ha già un bambino per stare con lei? E' diventata ancora più patetica di quanto non sia già stata. Mi squilla il telefono e leggo il nome sul display: parli del diavolo. << Elena che cosa vuoi? >> tuono. << Linc mi è arrivata una lettera in cui c'è scritto che vuoi rilevare il mio salone. Come puoi farmi questo. >> mi dice supplicandomi. << Elena a me non interessa il tuo salone, invece mi interessa la posizione. Quindi puoi decidere se vuoi ti compro il salone e con quei soldi fai il cazzo che ti pare, oppure ti licenzio e vai a mangiare alla mensa dei poveri. Decidi tu. E poi fammi sapere. >> Di sicuro sceglierà di salvarsi il culo rifatto.

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Capitolo 34
*** Capitolo 34 ***


POV LINC Dopo aver chiuso la chiamata con Elena, ho dato disposizioni alla mia segretaria di chiamare i ragazzi per lo smantellamento del salone di bellezza. Elena crede davvero che lascerò tutto in mano a lei. Ovviamente ha scelto di pararsi il suo culo rifatto, ma non è quello che voglio. Voglio vederla andare in rovina, chiedere soldi alle banche, e voglio riprendere anche la mia villa dove lei stupra i ragazzini come quel Grey. Deve pagare per tutto quello che ha fatto. Ho chiesto ai miei ragazzi, di smantellare tutto il negozio e di piazzarci la falegnameria, cosi che l'indomani mattina non trovi più niente. POV ANA Una volta che abbiamo finito di pranzare, Christian porta di sopra il nostro cucciolo, cosi posso mettere apposto tutto. Quando sto mettendo i piatti nella lavastoviglie, sento le sue mani che mi circondano la vita. Lancio un gridolino per la sorpresa. << Christian mi hai fatto spaventare. >> << Scusa piccola, non volevo. >> Adoro sentire il suo respiro sulla mia pelle, mi fa sentire amata. Mi fa voltare verso di lui e mi bacia con amore e venerazione. Dopo aver passato il pomeriggio a baciarci come due ragazzini, siamo andati nel nostro studio e abbiamo cominciato a lavorare, ovviamente portando con noi il babymonitor di Teddy. Mentre sono immersa nella lettura del manoscritto, mi sento osservata, alzo lo sguardo e lo trovo inebetito a fissarmi. << Posso fare qualcosa per te, Mr Grey? >> Annuisce con quello sguardo malizioso. Senza dire una parola, riprendo a leggere il manoscritto da dove l'avevo lasciato. Sono contenta di voler pubblicare questo libro, è davvero interessante. Ogni tanto scrivo qualche nota ai margini, fino a quando non sento un pianto provenire dal baby monitor. Appoggio il libro sul tavolo e vado dal mio ometto. Appena lo prendo in braccio si calma subito, gli do un bacio tra i capelli e respirando il suo profumo di bambino. Per fortuna Christian ha insistito nel far mettere una culla anche nel nostro studio, cosi da non dover far le scale. Entro nello studio con Teddy e appena vede il papà, allunga subito le manine per essere preso in braccio. POV CHRISTIAN Quando vedo Ana entrare nello studio con Teddy, mi viene voglia di prenderlo in braccio e di tenerlo stretto a me. Appena entro nel suo campo visivo, allunga le manine chiaro segno che vuole essere preso in braccio da me. Dopo averlo preso tra le mie braccia, si attacca al mio collo come fa sua madre. Secondo la mia famiglia è uguale a me, tranne per il fatto che i capelli sono uguali a quelli di Ana, mentre gli occhi sono i miei. Vedo Ana che non smette di guardarci con amore. Lei è il fulcro di questa famiglia e deve entrare a far parte anche di questo quadretto. << Piccola perché non ti unisci a noi? >> le dico allargando il braccio in chiaro segno di invito. Lei si fionda tra le mie braccia, mette la sua mano sopra la mia per tenere ben saldo Teddy, ci abbracciamo forte e ogni tanto lasciamo qualche bacio sul viso paffuto del nostro meraviglioso bambino. Qualche ora più tardi squilla il mio BlackBerry. Leggo il nome che lampeggia e rispondo subito. << Pronto, mamma. >> << Ciao Christian, come state? E da un po' che non vi sento.>> << Stiamo bene. Lo so , ma tra gli impegni lavorativi e Teddy ci prosciuga le energie. Tu e papà come state? >> << Abbastanza bene. Volevo invitarvi questa sera al ballo in maschera. Ci sarete vero? >> chiede speranzosa. Guardo un attimo Ana e mimo con le labbra “Ballo in maschera questa sera. Ci vuoi andare?” Lei mi risponde di si con un sorriso a trentadue denti. << Certo mamma ci saremo. >> << Mi raccomando portate anche il mio nipotino >> In sottofondo sento la voce di mio padre che urla << Il nostro nipotino >> io e la mamma ci mettiamo a ridere di gusto. La saluto e mi concentro su quello che stavamo facendo. POV ANA Stasera andremo al ballo in maschera e io devo essere super elegantissima. Cosi mentre Christian tiene d'occhio Teddy, vado a farmi una doccia rilassante. Dopo la doccia, entro nella cabina armadio e sono indecisa su cosa indossare, cosi opto per un abito rosso, lungo con spalline sottili. Mi abbraccia le curve che ho acquistato con la gravidanza, ha uno spacco laterale che lascia intravedere la gamba destra. Sono truccata leggermente, lascio i capelli sciolti. Quando sono pronta avviso Christian cosi mentre che lui si prepara, preparo Teddy. Ieri ho chiesto a Grace, dove potevo trovare un negozio che vendeva maschere. Per evitare di perdermi, si è offerta di accompagnarmi, perché anche lei voleva comprarne una. Ho comprato una maschera veneziana, tutta rossa con decorazioni tutte in oro. Perfetta per il mio vestito. POV CHRISTIAN Quando Ana mi avvisa che posso andare a prepararmi, vedo che si nasconde per non farsi vedere con l'abito. Vuole farmi una sorpresa. Qualsiasi abito abbia scelto, le starà benissimo. Dopo la doccia, vedo sul letto il mio smoking nero con accanto la mia maschera nera. Chissà quale maschera ha scelto stasera. Mi vesto con molta calma, decidendo dove e quando farle la proposta vera e propria. Ovviamente lontano da occhi indiscreti. Magari posso fargliela ad Aspen. Sarebbe romantico.

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Capitolo 35
*** Capitolo 35 ***


POV ELENA

 

 

Mentre sono intenta nel finire di prepararmi, ricevo una chiamata da Franco.

 

<< Pronto. >>

<< Buongiorno Mrs Lincoln, volevo avvisarla che il salone non esiste più. >>

<< Che cosa stai dicendo? Fino a ieri c'era. Avrai sbagliato strada. >>

 

Com'è possibile che il negozio non ci sia più. Riprendo a truccarmi, quando Franco si presenta a casa. Apro.

 

<< Franco si può sapere che sta succedendo? >> chiedo irritata.

<< Mrs Lincoln, al posto del salone, hanno aperto una falegnameria. >>

<< Ti sarai sicuramente sbagliato. Andiamo in negozio. >>

 

Usciamo da casa e ci dirigiamo all' Esclava. Quando arriviamo, do ragione a lui. Il salone non esiste più. Chi è stato a farmi questo?

 

Poi all'improvviso mi rendo conto di capire chi è stato l'autore di questo scherzo.

 

Lo chiamo subito.

 

<< Linc, come ti permesso di smantellare il mio salone per farci una falegnameria. >>

<< Elena cara, ho solo ripreso ciò che è mio. A tal proposito, devi sgomberare da casa mia, entro domani. Oppure saranno quelli del trasloco a buttare tutta la tua merda, compresa la stanza dei giochi. >> mi dice chiudendo prima che possa replicare.

 

Che gran figlio di puttana. Se si riprende la casa, dove vado a dormire? So che Christian ha comprato casa per quella, magari posso chiedere a lui di lasciarmela definitivamente. Si, farò cosi.

 

 

 

 

POV LINC

 

 

Ho fatto bene a cacciarla anche da casa mia. Deve dormire per strada, anzi meglio ancora può andare a dormire in quel suo club.

 

Ma è talmente vecchia che nessuno la vorrà mai. Finalmente la mia vendetta sta procedendo come previsto. Dovevo farlo prima, ma non avevo niente in mano. Devo ringraziare Christian Grey, per avermi dato la possibilità di distruggere quella vecchia megera.

 

Anzi faccio le cose come si deve: stasera mi presenterò al ballo in maschera e lo ringrazierò cosi. Mi devo preparare.

 

 

 

POV ANA

 

 

Dopo aver detto a Christian che poteva andare a prepararsi, mentre io preparavo Teddy. Ho deciso che lo vestirò uguale al padre. Tanto so quale vestito sceglierà quello schianto del mio fidanzato.

 

Lavo Teddy è inizio a vestirlo. Devo dire grazie a Mia e a Kate. Ho comprato tante cose belle compreso il mio vestito. Spero soltanto che piaccia al mio bambino sperduto.

 

Sento un leggero bussare.

 

<< Ana, vi aspetto di sotto. Non fate tardi. >>

<< Va bene, siamo quasi pronti. >>

 

Non risponde, presumo che sia già sceso.

 

Dopo averlo vestito, è averlo riempito di baci il suo viso paffuto, scendiamo con molta calma.

 

Quando arriviamo agli ultimi gradini, lo vedo girarsi verso di noi, con uno sguardo innamorato.

 

Scendiamo gli ultimi gradini e ci avviciniamo a lui. Prende in braccio Teddy, e anche lui gli da tanti bacini. Poi mi squadra, dalla testa ai piedi con fare malizioso.

 

Tenta di parlare, quando vede che quello spacco è troppo provocante.

 

<< Miss Steele, sei uno schianto, però quello spacco è troppo provocante. Non vorrei che qualche uomo facoltoso, voglia portarti via da me. >> mi dice dandomi un vacio all'angolo delle labbra.

<< Anche tu non sei male. Ti piace com'è vestito Teddy? Siete due goccia d'acqua. >>

 

Ci stringe ancora di più a se, ci bacia entrambi.

 

 

POV CHRISTIAN

 

Stasera Ana, è davvero una visione con quel vestito rosso. Abbraccia le sue curve, per mia fortuna i miei beni più preziosi sono al sicuro.

 

Sono talmente nervoso, per la proposta. Voglio farle una sorpresa e domani partiremo alla volta di Aspen. Li ho già fatto organizzare tutto. Spero che dica di si.

Ho una paura fottuta.

 

Ci dirigiamo entrambi nell'ascensore che ci porterà al garage sotterraneo. Taylor è già vicino alla macchina che ci aspetta.

 

Saliamo a bordo, con Teddy al centro tra me e Ana. La vedo che guarda fuori dal finestrino, chissà cosa starà pensando. La vedo preoccupata.

 

<< Ana, amore tutto bene? >> chiedo preoccupato.

 

Si volta mi fa uno dei suoi sorrisi che rivolge solo a me.

 

<< Tutto bene. >>

 

Guardo quegli occhi che mi fanno impazzire, capisco che sta dicendo la verità.

 

Arriviamo a Bellevue, e davanti alla casa dei miei, c'è una fila di macchine. La vedo togliere dalla pochette, una maschera piccola nera. La fa indossare al nostro cucciolo, rimango scioccato da quanto assomigli a me, anche cosi. Poi Ana, mi da il colpo di grazia indossando la sua di maschera. E' il canto di una sirena e io ne sono attratto come lo fu Ulisse nell'Odissea.

 

E' una visione meravigliosa, ed è tutta mia.

 

Scendiamo dalla macchina, percorriamo il tappetto rosso che ci porta direttamente alla villa.

 

Due fotografi, ci riconoscono subito è iniziano a scattare tante foto. In effetti manco da questo ricevimento da un paio d'anni. Dopo che Ana, aveva deciso di andarsene, ho evitato feste come questa.

 

Ma adesso la tua Ana è qui con te. Non andare in quella direzione Grey.

 

Noto tanti uomini che si stanno mangiando con gli occhi Ana, e come dargli torto ma loro possono solo sognare, mentre io posso anche toccare.

 

Arriviamo all'ingresso è trovo la cameriera dei miei che non la smette di fissarmi, vedo con la coda dell'occhio, Ana che inizia a marcare il territorio, che sono io. Ma Gretchen la smette appena vede lo sguardo nero della mia fidanzata ancora per poco.

 

La sorpassiamo, da lontano vedo Mia nel suo abito lungo al ginocchio di chiffon grigio e una maschera veneziana con i toni del grigio. Sembra una bambolina. Ci viene incontro e praticamente io e Ana spariamo dal suo campo visivo e si concentra solo dal suo nipotino. Me lo toglie dalle braccia e si allontana con lui, mentre prendo la mano di Ana, vedo mia madre che sembra ringiovanita, con un abito a sirena color borgogna e con una maschera argentata sempre veneziana.

 

Ci abbraccia e ci chiede di Teddy.

 

<< Ciao Ana, sei un incanto stasera. >>

 

Ana arrossisce come al solito.

 

<< E io invece non lo sono? >> dico facendo il broncio.

<< Oh tesoro anche tu lo sei. >>

 

Scoppiamo entrambi a ridere.

 

<< Non lo avete portato il mio nipotino? >>

<< Si, in questo momento è tra le braccia della sua zia preferita >> risponde Ana.

 

Entriamo in casa, riconosco qualche volto famigliare anche se molti non portano la maschera.

 

Si avvicina un uomo, e mi stringe la mano. Si toglie la maschera ed è Linc.

 

<< Buonasera Christian. Volevo solo ringraziarti per avermi ceduto quelle azioni. Ti informavo che il salone di bellezza Esclava, non esiste più. Al suo posto c'è la mia falegnameria. >>

 

Rimango basito. Non credevo che potesse farle una cosa del genere, ma è quello che si merita.

 

<< Non si deve preoccupare, anzi è stato un piacere cedergliele. Quindi adesso si trova senza lavoro. >> chiedo finto interesse.

<< Veramente è rimasta anche senza casa. Mi sono ripreso la mia villa e ho fatto smantellare anche >> si avvicina ancora di più << la stanza dei giochi.>>

 

Si avvicina Ana, mentre Linc nomina la stanza dei giochi. Mi fissa senza capire. Quando Linc viene richiamato da un altro uomo, mi saluta e se ne va.

<< Mi spieghi che cosa c'entra la tua stanza dei giochi? >> mormora a bassa voce l'ultima frase.

<< Ana, non è la mia ma quella di Elena. Linc si è ripreso la villa e il salone di bellezza. >> dico.

<< Quindi è in mezzo ad una strada? >>

 

Annuisco. Sono ancora scioccato ma prima o poi doveva pagare tutto anche con gli interessi.

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Capitolo 36
*** Capitolo 36 ***


POV CHRISTIAN Mentre sono intento nel ballare con Ana, il mio BlackBerry inizia a vibrare. Lo lascio perdere e continuo a tenerla stretta tra le mie braccia. E' cosi bella in questo abito rosso, e noto che anche gli altri uomini la guardano con desiderio. Quando la canzone termina, il telefono continua a vibrare. Si avvicina mio padre. << Christian, potrei avere l'onore di ballare con questa bellissima ragazza? >> << Certo, papà. >> Mi allontano e rispondo senza guardare il nome. << Grey >> tuono infastidito. << Christian, sono Elena. >> << Che cosa vuoi ancora? >> chiedo con rabbia. << Linc mi ha portato via tutto. Non so dove vivere. Potresti lasciarmi la nuova casa o l'Escala? >> chiede. << Tu sei pazza! Non ti lascerò niente. Ho comprato quella casa per la mia famiglia e tu non ne hai mai fatto parte. Perché non chiedi al tuo attuale sottomesso di ospitarti? >> << Ha rescisso il contratto. Sono in mezzo ad una strada. Ti prego devi aiutarmi. >> mi supplica. << Elena, mi dispiace ma la mia risposta è no. >> rispondo chiudendo la chiamata. Mi dispiace per lei, ma prima o poi i nodi sarebbero venuti al pettine. Lo devo dire ad Ana? Mi ha sempre chiesto di non tenerla all'oscuro di tutto. Rientro in casa,e la cerco con lo sguardo. La trovo intenta a fissare il tramonto. Mi avvicino piano e la stringo a me. << Christian >> urla spaventata << Scusa, ma avevo bisogno di stringerti a me. >> le dico baciandole dietro l'orecchio. Si gira e mi mette le braccia intorno al collo. Nel suo sguardo leggo che vuole sapere chi fosse al telefono. << Ana stai bene? >> le chiedo << Si. Christian chi era al telefono? Ovviamente se vuoi dirmelo. >> mi dice continuando a guardarci come se fossimo dentro la nostra bolla privata. << Se te lo dico una cosa, prometti di non arrabbiarti. >> la guardo con sguardo preoccupato. Annuisce. Io prendo un profondo respiro e inizio a raccontare. << Mi ha chiamato Elena. >> le dico. La vedo che si allontana da me, non sa cosa dire e soprattutto ho paura che possa fare qualche cavolata. Si volta e la vedo con i lineamenti duri. << Che cosa vuole questa pedofila? Non gli è bastato quello che le ho fatto, forse devo ucciderla per liberarci di lei. >> mi urla praticamente addosso. << Vuole l'Escala per viverci. Linc le ha tolto tutto. >> le dico << Ha fatto bene, deve morire. E tu che cosa le hai detto riguardo alla casa? >> Mi fa paura quando fa questo sguardo. << Le ho detto di no, che all'Escala non entrerà mai. >> << Almeno una volta hai agito con le palle. Ma non può farsi ospitare dal suo attuale sottomesso? >> sibila acida. << Non lo so, ha chiamato solo a me. >> dico. Ancora mi domando perché abbia deciso di chiamare me, sapendo che le avrei risposto di no. POV ANA Come si è permessa quella vecchia pedofila, chiedere al mio Christian la nostra casa. Adesso mi sono stancata di questo suo comportamento. Cerco di svignarmela prima che Christian si accorga della mia assenza. Prendo la sua macchina e mi dirigo verso la sua macchina. Scendo dalla mia, e busso sul vetro della sua lercia auto. << Andate via. >> urla da dentro l'auto. << Elena sono Ana. >> dico con voce mielosa. Abbassa il finestrino e mi fissa con sospetto. << Che cosa ci fai qua? Ti ha mandato Christian per lasciarmi l'Escala? >> mi chiede speranzosa. << No, e l'Escala non l'avrai mai. Come ti sei permessa di chiamarlo è chiedergli la nostra casa. Perché non ti fai ospitare dal tuo sottomesso? >> chiedo acida. << Ha rescisso il contratto. Nessuno vuole più aver a che fare con me. Pensavo che Christian fosse un mio amico. >> << Christian non è un tuo amico e non lo sarà mai. Dovevi evitare di stuprare un ragazzino e tutto questo non sarebbe successo. >> le urlo. Dopo averle urlato tutto il mio odio, posso anche tornare alla festa. Quando scendo dall'auto, trovo Christian appoggiato allo stipite della porta d'ingresso. Credo di essere nei guai. << Ciao. >> dico << Dove cazzo sei stata? >> ringhia. << Dovevo risolvere una cosa al posto tuo. Come sempre. >> sibilo. Si avvicina e mi abbraccia. << Sul serio dove sei stata. >> mi chiede << Sono andata da Elena. >> gli dico con determinazione Mi fissa con sguardo divertito. << Christian tutto bene? >> chiedo perplessa. << Tutto bene. Sei stata brava ad affrontarla. Mi meraviglio di te. >> Rido con il cuore. Pensavo di peggio. POV ELENA Come si è permessa quella stronza a minacciarmi. Pensavo che Christian le avesse impartito un po' di buon senso. Devo chiamare di nuovo Christian. << Grey >> << Christian, come si è permessa la tua fidanzata a minacciarmi? >> ulro. << Elena, sarei venuto ma Ana mi ha preceduto. Ha fatto bene. Come puoi chiedermi le mie case. Sei solo una povera pazza. Smettila di chiamarmi. Non ti darò mai una mano. Addio Elena. >> Mi chiude la chiamata senza darmi il tempo di rispondere. Se ne pentirà di avermi risposto cosi. Lo farò soffrire e credo che cosa fare. Rapirò la stronza è chiederò un riscatto sostanzioso. POV ANDREW Devo dirlo dirlo ad Ana. Quella pazza deve essere rinchiusa in una clinica psichiatrica. Risponde al primo squillo. << Pronto Ana, sono Andrew. >> << Ciao Andrew, come stai? >> << Tutto bene. Ti ho chiamato perché devi stare attenta a Mrs Lincoln. Vuole rapirti per ferire Mr Grey. >> << Lei cosa? Grazie per avermi avvisata. >> Chiudo la chiamata e mi sento un po' meglio.

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Capitolo 37
*** Capitolo 37 ***


POV ANASTASIA Dopo aver chiuso la chiamata con Andrew, mi sento ancora più determinata a far fuori quella stronza. Però devo dirlo a Christian e sinceramente non so come potrebbe prenderla. Mi faccio coraggio e glielo dico. Dopo il ballo in maschera, siamo tornati a casa. Ho messo a letto il mio bambino e poi sono scesa nello studio del mio uomo. Busso con delicatezza. << Avanti. >> urla Sono tentata di andar via, ma devo affrontarlo. Entro con troppa calma, che a dirla tutta sorprende anche me. Appena mi vede mi fa un sorriso a trentadue denti. Mi avvicino a lui piano. << Ana, posso fare qualcosa per te? >> mi dice in modo lascivo. << Si, Mr Grey. >> dico con voce flebile. << Che cosa? >> dice avvicinandosi a me. << Devo dirti una cosa e so che non ti piacerà. >> mormoro abbassando lo sguardo. Mi alza il viso e mi guarda come se stessi bene. Gli si è formata una V tra le sopracciglia, i suoi occhi stanno cercando di incitarmi a continuare. << Mi ha chiamato Andrew il mio ex. Mi ha avvertito che Elena vuole rapirmi per farti lasciare la casa. >> dico tutto d'un fiato. I suoi occhi prima da curiosi sono passati a furiosi. Si passa entrambe le mani nei capelli talmente è frustrato. Poi si focalizza su di me per chiedere se sto dicendo balle o no. E per evitare tutto questo, richiamo Andrew per dirgli quello che ha detto a me. Risponde al primo squillo. << Pronto Ana? >> dice con quella voce calda. << Andrew, potresti parlare con Mr Grey, gli riferisci quello che hai detto a me? >> chiedo. << Va bene passamelo. >> Allungo il telefono a Christian e lo prende subito è mette il vivavoce. << Andrew? >> << Salve Mr Grey. Ho sentito Elena che parlava da sola in auto. Ha detto che per arrivare ad avere di nuovo una vita e una casa, vuole rapire Ana, per ottenere tutto quello che vuole. >> << Vuole rapire Ana per avere il mio appartamento? >> chiede. << Esattamente. Anche se vorrebbe entrambe le case. >> Vedo Christian sbiancare di colpo. Qual'è l'altra casa? Glielo devo chiedere. << Lei come fa a sapere dell'altra casa? >> chiede irritato. << Non lo so. Però so per certo che vuole rovinare Ana. >> Questo incubo non finirà mai. Mi sento le gambe molli e ho bisogno di sedermi per non svenire. Quando Christian chiude la chiamata, si avvicina a me e inizia a stringermi forte. << Non permetterò a quella stronza di farti del male. >> dice accarezzandomi i capelli. << Christian è me che vuole. Dice che è colpa mia se hai preferito me a lei. >> dico scoppiando in un pianto a dirotto. Ho paura per me, per Christian e per il mio Teddy. POV CHRISTIAN Questa volta Elena ha superato il limite. Come ha fatto a scoprire che ho comprato una nuova casa per la mia famiglia? Non so come comportarmi. Ma lei deve sparire per sempre. Prendo Ana in braccio e la porto nella nostra camera da letto. Ha bisogno di dormire. Mentre si addormenta, chiedo a Gail di tenerla d'occhio in mia assenza. Scendo in garage, senza Taylor. Questa storia deve finire adesso. POV ELENA Sto già organizzando il mio piano per rapire quella ragazzetta, cosi finalmente potrò trasferirmi in una delle due case, anche se preferisco di gran lunga l'Escala. Adoro la sua stanza dei giochi. Potrei portarci qualche nuovo sottomesso. Sono un genio. Qualcuno bussa il finestrino della macchina. E' Christian. E' venuto per dirmi che posso trasferirmi da lui. Apro lo sportello e lui si siede con la sua solita eleganza. << Christian tesoro che cosa ci fai qua? >> chiedo sorpresa. << Sono venuto a parlare con te. >> Sono cosi felice che si interessasse di me. Ma allora ha lasciato quella la. << Di che cosa vuoi parlare? >> << Mi è arrivata voce che vuoi vivere nella mia casa. >> Annuisco come una bambina a cui hanno dato il regalo che voleva. << Allora prendo le mie cose e andiamo insieme >> dico euforica. << Elena, no. Tu non verrai a casa con me. >> << E allora che cosa ci fai qua? >> sibilo acida << Stai lontano da me e da Ana. >> Dice questo esce dalla mia macchina e si allontana da me. Ti odio Christian. POV LINC Ho la sensazione che la mia ex moglie stia architettando qualcosa. Voi vi starete chiedendo come faccio a sapere queste cose? Andrew è mio nipote. Mi ha detto che distruggere tutta la vita di Christian. Devo fermarla. Non so perché penso questo, forse perché deve pagare per tutto il male che ha fatto. POV ANDREW Quella pazza della sua ex deve essere fermata definitivamente. Devo chiamare lo zio per mettere su un piano per distruggerla. << Ciao Zio Linc, sono Andrew. >> << Ciao Andrew, come stai? >> mi chiede << Bene, volevo chiederti una cosa >> chiedo con calma << Che cosa >> << Dobbiamo trovare un modo per fermare Elena. >> << Si, e so già come potremo fare. Però dobbiamo avvisare anche Christian e la sua guardia del corpo. >> << A questo posso avvertirli io. >> gli dico chiudendo la chiamata e avviandone un altra.

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Capitolo 38
*** Capitolo 38 ***


Salve ragazze, scusate se questo capitolo è corto, ma non volevo lasciarvi a bocca asciutta. Vi volevo avvisare che domani parto per le vacanze. Pubblicherò di nuovo domenica 20.
Buone vacanze a tutti.

LadyDelish

 



 
 

 

 

 

 

POV CHRISTIAN

 

 

Dopo aver ricevuto la chiamata da parte di Linc, che mi avvisava di un possibile rapimento di Ana da parte di quella pazza isterica di Elena.

Quando me l'ha detto non ci credevo. Poi però mi ha spiegato il motivo.

 

<< Linc come fai ad esserne sicuro che Elena voglia rapire Ana? >> chiedo confuso.

<< Mi ha chiamato Andrew, avvisandomi di questa sua idea folle. Elena la vuole rapire, cosi tu per riaverla sei costretto a cederle l'Escala. >>

 

Mi si è fermato il respiro. Non credevo che potesse arrivare a tanto. Adesso il mio obiettivo è nascondere Ana. Credo di sapere dove portarla.

Quando rientro a casa, trovo i miei due amori che giocano sul tappetto nella stanza della tv. Certe volte Ana è più bambina di Teddy. Quando si accorge della mia presenza, mi fa un sorriso che illumina tutta la casa.

 

<< Bentornato amore mio. >> mi saluta con un bacio.

<< Buonasera amori miei. >> dico baciando prima Ana e poi Teddy.

 

Nella mia testa, sto escogitando un modo per partire alla volta di Aspen. Mentre Ana continua a giocare con il nostro ometto, inizio a preparare le valigie. Poi chiamo Taylor, faccio preparare il jet e faccio passare le valigie per l'ascensore di servizio.

Dopo aver fatto tutto, devo trovare una scusa per convincere Ana ad uscire.

 

Mi avvicino con molta calma, la stringo forte a me. La sento ridere come una scolaretta. Mi fa eccitare subito. Poi mi ricordo che dovevamo andare a casa dei miei.

 

<< Ana, ti ricordi che dobbiamo andare a casa dei miei? >>

 

Si gira verso di me e si dirige verso la nostra camera, e sento alcune imprecazioni. Mi scappa una risata. Mentre Ana è di sopra a cambiarsi, chiamo mia madre e preparo la sorpresa per fare la proposta di matrimonio.

 

 

 

POV ANASTASIA

 

 

Adesso Christian si è ricordato che dobbiamo andare a casa dei suoi genitori. Devo ancora prepararmi.

Quando scendo in salone, vedo Christian sorridere da solo. Mi avvicino e lo abbraccio da dietro.

 

<< Christian perché sorridi? >>

<< Perché ti amo. >> mi dice baciandomi.

 

Dopo aver ripreso fiato dopo il fantastico bacio, mi rendo conto che non vedo Teddy.

 

<< Amore dov'è Teddy? >> chiedo sinceramente preoccupata.

<< E' dai miei. Mentre ti cambiavi è venuta mia madre. >>

<< Perché? >> chiedo.

<< Perché ho una sorpresa per te. >>

<< Davvero? >>

 

Annuisce e sono cosi felice di avere accanto a me un uomo cosi stupendo. Ci dirigiamo verso l'ascensore, però mi chiedo dove sono le valigie.

 

<< Christian non posso devo fare ancora le valigie. >>

<< Le ho già fatte. Sono già in macchina. >>

 

Sorrido e gli butto le braccia intorno al collo.

 

<< Ti amo da impazzire Mr Grey. >>

<< Ti amo anche io Miss Steele. >>

 

Quanto vorrei chiamarmi futura Mrs Grey. Ma ancora non vuole farmi la proposta. Dice che mi ama ma ancora niente.

 

Dopo essere saliti in macchina, siamo entrambi persi nei nostri pensieri, fino a quando mi accorgo che siamo diretti sulla pista dei jet privati.

 

<< Stiamo di nuovo abusando del jet dell'azienda? >>

<< Certo. Tutto per te. >>

 

Mi sento avvampare. Certe volte è un romanticone, come adesso.

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Capitolo 39
*** Capitolo 39 ***


Salve ragazze, eccomi di ritorno dalle vacanze. Spero di esservi mancata almeno un pochino. Anche se ero in vacanza, ho pensato anche a voi. Ed eccovi il nuovo capitolo. Buona Lettura.

POV CHRISTIAN

Appena siamo arrivati ad Aspen, vedo Ana che mi guarda estasiata. Credo di essere riuscito a sorprenderla.

<< Christian che cosa ci facciamo qui? >> mi chiede curiosa.

Non le rispondo. Non voglio che mi rovini la sorpresa che ho preparato con tanta cura. Vedo Taylor arrivare con un auto. Ci aiuta a scaricare le valigie e metterle dentro la macchina.

<< Christian, si può sapere perché siamo ad Aspen? >> mi chiede per la milionesima volta.

E' cosi dolce quando vuole sapere qualcosa. La amo sempre di più. Arrivati nella mia casa, ci accoglie Carmella.

<< Bentornato Mr Grey >>
<< Salve Carmella. Lei è la mia fidanzata Anastasia >>

Vedo Ana sorridere. Entriamo in casa, noto Anastasia che guarda la casa con aria sognante. Mi avvicino a lei per stringerla forte a me.

<< Sei la prima donna a parte quelle della mia famiglia, che faccio vedere questa casa. >> mormoro baciandole un punto speciale, dietro l'orecchio.

Si volta e senza dire niente mi bacia con tutto l'amore che ha.

<< Spero di essere la prima e l'unica donna della tua vita, oltre Grace e Mia. >> mi dice con tono malizioso.

La prendo in braccio e inizio a baciarla. Arriviamo nella nostra stanza e chiudo la porta con un calcio. Mi avvicino al nostro letto, la faccio adagiare e mi metto sopra di lei. Siamo nella nostra bolla, mentre tutto il mondo sparisce. Dopo aver fatto l'amore con la mia splendida fidanzata, mi accorgo che dorme profondamente. Mi allontano da camera e mi dirigo nel mio studio. Ne approfitto per chiamare mia madre. Risponde al primo squillo.

<< Christian tesoro. >>
<< Ciao mamma. Volevo chiederti una cosa. >>
<< Dimmi tutto Christian. >>
<< Ho portato Ana ad Aspen per chiederle di sposarmi. Ma vorrei che ci foste anche voi, ovviamente insieme a Teddy. Ho già dato disposizioni per far arrivare anche Ray e Carla. >>
<< Tesoro è un pensiero stupendo. Quando Ana ci vedrà tutti li, ne sarà contentissima. Certo non ti preoccupare, prendiamo il primo volo per Aspen.
Ci vediamo domani. >>
<< Grazie mamma, sapevo di poter contare su di te. >>

Chiudo la chiamata senza darle il tempo di rispondere. Domani deve essere un giorno perfetto.

POV ANASTASIA

Mi sveglio e mi accorgo che Christian non c'è. Guardo la sveglia e noto che sono solo le sei di sera. Quante ore ho dormito? Mi alzo e mi dirigo in cucina, dove noto Christian che sta parlando con qualcuno. Per fortuna sono scesa senza scarpe, cosi non posso fare rumore.

<< Grazie mamma, sapevo di poter contare su di te. >>

Stava parlando con Grace. Chissà che cosa si sono detti. Mi avvicino piano e lo abbraccio da dietro. Lo sento sobbalzare, poi si volta e mi stringe forte a se.

<< Buonasera bella addormentata. >> mi prende in giro.
<< Buonasera mio principe. >> mormoro sorridendo.
<< Che cosa ti piacerebbe fare? >> mi chiede con uno strano luccichio negli occhi.
<< Vorrei fare una passeggiata per Aspen. Però prima vorrei chiamare Grace per sapere come sta il mio ometto. >>

Christian annuisce e mi passa il telefono.

<< Ciao Grace >>
<< Ciao Ana >>
<< Come sta il mio ometto? >> chiedo
<< Si sta comportando bene. Aspetta che te lo passo. >>
<< Mamma >>
<< Ciao amore mio, ti stai divertendo dai nonni? >>
<< Ti anto. >>
<< Ti voglio tanto bene amore. >>
<< Ache io mamma. >>

Dopo averlo salutato, con Christian ci siamo diretti a fare una passeggiata in centro, come una coppia normale. Finalmente possiamo essere davvero felici.

POV ELENA

Ho saputo che Christian ha portato quella ragazzetta ad Aspen. Aveva promesso che avrebbe portato me. Ma come sempre quella viene sempre prima di me. Ma fino a quando non torneranno qui a Seattle, credo che per un po' occuperò l'Escala.

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Capitolo 40
*** Capitolo 40 ***


 

 

 

 

 

 

POV ELENA

 

 

Che bello avere l'Escala tutta per me e per il mio nuovo sottomesso. Sto pensando di togliere tutte le cose di quella ragazzetta e metterci la mia. So di aver detto a Christian che l'amore è per gli sciocchi, la felicità è per la gente comune. Ma la voglio fuori dalla sua vita.

 

Mentre sono intenta a mettere la mia roba, ricevo la chiamata di Andrew.

 

<< Andrew tesoro >>

<< Ciao Elena >>

<< A che cosa devo la tua chiamata? Non potevi aspettare quando saresti venuto qui all'Escala? >>

<< Che cosa ci fai all'Escala? Christian lo sa? >>

<< Certo che lo sa. Cosa credi che mi sono impossessata di casa sua? >>

 

Come si permette di darmi della ladra. Ho chiuso la chiamata senza dargli tempo di rispondere. Credo che mi troverò bene in questa splendida casa, e quando arriverà Christian, decideremo insieme che cosa fare.

 

 

POV CHRISTIAN

 

Dopo aver svegliato con delicatezza la mia Ana, abbiamo fatto colazione a letto e ovviamente poi ci siamo persi l'una tra le braccia dell'altro.

Mentre Ana è andata a farsi la doccia, ricevo una chiamata da Taylor. Cosi vado nel suo studio.

 

<< Che cosa è successo Taylor? >>

<< Qualcuno è entrato all'Escala, signore. >>

<< Che cosa? Qualcuno è entrato in casa mia? >> sbraito come una bestia.

<< Si, signore. E' successo stamattina presto. >> mi dice in modo efficiente.

<< Almeno sappiamo chi è entrato in casa? >> spero che questa situazione finisca presto.

 

Guardo Taylor, credo che abbia già individuato chi è l'inquilino-indisiderato.

 

<< Ti prego non dirmi che è Elena. >> chiedo sperando che non sia cosi.

<< E' lei. Ma ha già fatto anche alcune modifiche alla casa. >>

<< Che cosa ha fatto? >>

<< Ha eliminato tutti i vestiti di Miss Steele dal suo armadio. >>

 

Non ci posso credere che potesse arrivare a tanto. Adesso basta, non posso continuare a farmi prendere in giro da una pazza. La chiamo con numero anonimo e risponde subito.

 

<< Pronto? >> risponde con quella voce nasale che ho sempre odiato.

<< Che cazzo stai facendo in casa mia? Non ti azzardare a chiudere, perché adesso hai davvero rotto le scatole Elena. Si può sapere che cosa vuoi da me e dalla mia famiglia? >> le urlo tutto contro.

<< Christian, ne ho approfittato che tu eri fuori. Cosi fino a quando non torni rimango io qui all'Escala. >> mi dice per niente spaventata.

<< No, Elena ti voglio fuori da casa mia. Ricordati di togliere le tue luride cose dal mio armadio e di rimettere i vestiti di Ana. Tu non fai più parte della mia vita. Ficcatelo bene in testa: IO. NON. TI. HO. MAI. AMATA. Amo solo Ana e nostro figlio. Giuro che se non te ne andrai, ti farò scortare fuori a calci in quel culo rifatto che ti ritrovi. Ci siamo capiti? E poi come hai fatto ad entrare in casa mia? >>

<< M hai dato tu le chiavi. Ma Christian? >>

<< Christian un cazzo, vattene da casa mia. ORA! >>

 

Chiudo il telefono. Sono ancora nero dalla rabbia, devo calmarmi non voglio che Ana mi veda in questo stato. Ho bisogno della palestra. Scendo nella palestra sotterranea che ho fatto costruire dopo aver comprato la casa. Devo scaricare tutta la rabbia che ho in corpo per colpa di Elena.

 

 

 

POV ELENA

 

 

Come si permette di trattarmi cosi, dopo che gli ho donato i miei anni più belli. Sa benissimo che non ho un posto dove stare, invece di dirmi di rimanere mi sbatte fuori come se fossi una persona indesiderata. Deve dire grazie a me per come è diventato. Tutta colpa di quella insulsa ragazzetta. Me la pagherà cara.

Devo parlare di nuovo con Christian, devo fargli capire che se sono nella sua casa, perché la deve dividere con me.

 

<< Grey >>

<< Christian, non puoi trattarmi cosi. Tu devi ringraziare me se sei il signore del tuo universo e non quell'insulsa ragazzetta che hai come madre di tuo figlio. >>

<< Come ti permetti di trattarmi cosi, vecchia zoccola che non sei altra. Mi dispiace per te, ma Christian al momento non c'è. Se non la smetti di dire tante cazzate, vengo li e finisco il lavoro e non ci sarà Christian a fermarmi. Sei solo una povera pazza che non si è messa l'anima in pace. Christian è mio. Tu per lui sei solo una storia vecchia e sarai sola perché meriti di esserlo. >> mi dice tutto il suo disprezzo.

<< Come osi darmi della vecchia. Christian prima di incontrare te, era felice del nostro rapporto. Invece arrivi tu, tutta carina e coccolosa e pretendi di averlo. >>

Sto per continuare a urlarle il mio odio, fino a quando non sento una voce maschile che conosco benissimo. Mi auguro che loro due si lascino e che mi chieda di vivere con lui qui a casa nostra.

 

<< Elena che cosa vuoi ancora? >>

<< Christian, lasciala e vieni a vivere con me nella nostra casa. Lei non ti merita. >> gli dico tentando di convincerlo.

<< Mi dispiace Elena ma ti voglio fuori dalla nostra vita e dalla nostra casa. Tu sei un capitolo chiuso. >>

<< Christian noi siamo fatti per stare insieme. Ricordati quanto eravamo felici prima del suo arrivo. >>

<< Prima di incontrare la mia Ana, ero un uomo senza cuore, ero un guscio d'uomo che non sapeva amare. Pur di farti contenta stavo mandando all'aria il mio rapporto con la mia famiglia. Ma grazie ad Ana, sono rinato e sono riuscito a rafforzare il rapporto con i miei. >>

 

Non mi da il tempo di rispondere che ha già chiuso la chiamata. Devo trovare un modo per poter eliminare per sempre quell'insulsa arrampicatrice sociale.

 

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Capitolo 41
*** Capitolo 41 ***


 

 

 

 

 

 

 

 

 

POV ANASTASIA

 

 

Dopo essere uscita dal bagno, vado alla ricerca di Christian. Mentre sono intenta a cercarlo, sento in lontananza una vibrazione, credendo che fosse il mio, lo controllo ma non è il mio. Poi vedo che è quello di Christian. Strano, non si separa mai dal suo telefono, poi leggo sul display l'unico nome che non avrei mai voluto leggere: Elena. Rispondo come Christian, camuffando la voce, spero che non se ne accorga.

 

<< Grey >> rispondo in modo autoritario come il mio Christian

<< Christian, non puoi trattarmi cosi. Tu devi ringraziare me se sei il signore del tuo universo e non quell'insulsa ragazzetta che hai come madre di tuo figlio. >>

<< Come ti permetti di trattarmi cosi, vecchia zoccola che non sei altra. Mi dispiace per te, ma Christian al momento non c'è. Se non la smetti di dire tante cazzate, vengo li e finisco il lavoro e non ci sarà Christian a fermarmi. Sei solo una povera pazza che non si è messa l'anima in pace. Christian è mio. Tu per lui sei solo una storia vecchia e sarai sola perché meriti di esserlo. >> le dico tutto il mio disprezzo.

<< Come osi darmi della vecchia. Christian prima di incontrare te, era felice del nostro rapporto. Invece arrivi tu, tutta carina e coccolosa e pretendi di averlo. >>

 

Sto per continuare a urlarle il mio odio, fino a quando non sento una mano che mi strappa il telefono. Mi giro è vedo Christian nero. Non mi guarda nemmeno e risponde lui al telefono, mettendo in vivavoce.

 

<< Elena che cosa vuoi ancora? >>

<< Christian, lasciala e vieni a vivere con me nella nostra casa. Lei non ti merita. >> gli dico tentando di convincerlo.

<< Mi dispiace Elena ma ti voglio fuori dalla nostra vita e dalla nostra casa. Tu sei un capitolo chiuso. >>

<< Christian noi siamo fatti per stare insieme. Ricordati quanto eravamo felici prima del suo arrivo. >>

<< Prima di incontrare la mia Ana, ero un uomo senza cuore, ero un guscio d'uomo che non sapeva amare. Pur di farti contenta stavo mandando all'aria il mio rapporto con la mia famiglia. Ma grazie ad Ana, sono rinato e sono riuscito a rafforzare il rapporto con i miei. >>

 

Non può essere vero. Lei è a casa nostra, che tocca le nostre cose, che per divertirsi userà la nostra stanza dei giochi. Devo sapere tutto quello che succede.

 

<< Christian si può sapere che succede? Che cosa ci fa Elena a casa nostra? >>

<< Ana, non volevo dirtelo ma come tu sai che al momento Elena non ha una fissa dimora dopo che Linc le ha portato via tutto. Cosi ne ha approfittato della nostra assenza di stare all'Escala. >> mi dice tutto d'un fiato.

<< E tu a questa stronza permetti di stare in casa nostra? Ma sei pazzo? >>

<< No, le ho detto che la voglio fuori dalla nostra vita e da casa nostra. Ti prego per in questi giorni, fregatene di lei. Ho organizzato questa sorpresa per te e voglio che tu sia felice. >>

<< Oh Christian ma io sono felice con te, ma sapendo che sta nella nostra casa, mi da sui nervi. Ci proverò per adesso a fregarmene, ma poi entrerò in modalità ammazzastreghe. >>

 

Lo vedo sorridere e lo bacio con trasporto. Dopo esserci ripresi dal magnifico bacio, Christian mi sussurra che dobbiamo iniziare a prepararci per la cena. Come sempre non chiederò niente, conoscendolo non mi dirà niente. Cosi dopo essermi messa un vestito molto provocante. Ha una scollatura profonda sul seno, i bordi sono tempestati di diamanti, la schiena è completamente scoperta. Ha uno spacco vertiginoso che lascia la gamba destra scoperta. E' di un blu scuro, ai piedi ovviamente delle Louboutin blu.

 

Una volta pronta, scendo verso il soggiorno dove lo trovo in tutto il suo splendore. Indossa una camicia con i primi due bottoni sbottonati, che gli da un aria talmente sexy, che eviterei di andare a cena e gli salterei addosso.

 

Ana un po' di contegno. “ Si accorge della mia presenza e si avvicina cosi tanto a me che sento il calore del suo magnifico corpo.

 

<< Sei bellissima come sempre. >>

<< Sei bellissimo anche tu >>

 

Mi accarezza i capelli e mi da un bacio dolcissimo a fior di labbra.

 

<< Ti amo Miss Steele >>

<< Ti amo anche io Mr Grey >>

 

Mi sento cosi fortunata ad avere lui e nostro figlio nella mia vita.

 

 

POV CHRISTIAN

 

Mi sento cosi nervoso. Ho paura che Ana possa dirmi di no.

 

<< Ana possiamo andare? >> le chiedo

<< Si, sono pronta. >>

 

Ci avviamo verso la macchina. Il viaggio è un pochino lungo e siamo entrambi persi nei propri pensieri. Appena arriviamo, la vedo sgranare gli occhi.

 

<< Ana è successo qualcosa? >> chiedo sinceramente preoccupato.

<< No, sono solo felice di passare questa serata insieme a te. Ti amo anche per questo. >>

 

Mi lascia sempre senza parole. Le prendo la mano e ci dirigiamo verso la saletta privata. Le sposto la sedia per farla accomodare, come al solito mi sorride come se mi vedesse per la prima volta.

Ordiniamo quello che più preferisce, quando siamo quasi al dolce mi sudano le mani e sono nervoso.

 

<< Christian stai bene? Mi sembri un pochino nervoso. >>

<< Sto bene. >> le dico alzandomi.

 

Continua a guardarmi con preoccupazione, fino a quando mi inginocchio davanti a lei e prendo un profondo respiro e inizio a parlare.

 

<< Amore mio, sei la mia anima, il mio respiro, sei la mia forza di vita e ti amo tantissimo. Condividi la tua vita con me. Vuoi sposarmi? >> le dico con la paura che mi dica di no.

 

La vedo che continua a guardarmi senza dire niente. Mi sento morire.

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Capitolo 42
*** Capitolo 42 ***


Salve ragazze,

scusate se pubblico adesso, ma il mio telefono dove scrivevo si è rotto. Mi dispiace per la lunga attesa ma ho deciso di continuare la storia per altri capitoli. Ho modificato la storia, perché non mi piaceva. Spero che questa rivisitazione del capitolo che ho pubblicato vi piaccia.


 

Buona lettura.


 

LadyDelish

 

 

 

 

 

 

 

POV ANASTASIA

 

<< Amore mio, sei la mia anima, il mio respiro, sei la mia forza di vita e ti amo tantissimo. Condividi la tua vita con me. Vuoi sposarmi? >>

 

Quando vedo Christian inginocchiarsi davanti a me con un anello stupendo, noto che ha una paura fottuta di un mio rifiuto. All'inizio ci avevo pensato di rifiutare la proposta fino a quando quella stronza fosse uscita per davvero dalla nostra vita. Ma poi mi accorgo che voglio passare il resto della mia vita con il mio megalomane, maniaco del controllo. Mi sento mancare come se in un certo senso mi aspettavo questa proposta. Siamo una famiglia anche se non siamo ancora sposati, abbiamo anche un figlio. Forse è meglio rispondergli, prima che esca di matto.

 

<< Si, ti voglio sposare. >> dico con le lacrime agli occhi dalla gioia.

 

Nel momento che rispondo a Christian, vedo un flash che ci acceca. Mi guardo intorno e vedo le nostre famiglie. Vedo il nostro ometto che corre verso di noi. Mi sento cosi felice di avere tutti qui, e sono felice che ci sia anche Teddy.

 

Vedo Christian riprendere fiato, mi prende la mano e mi infila l'anello: ha una forma quadrata con tanti diamanti e ha una fascia in oro bianco. Non ho mai visto un anello cosi bello. Una volta infilatomi, mi bacia l'anello e poi bacia me. In questo bacio sento la nostra felicità di appartenerci per tutta la vita, fino a quando non sentiamo dei gridolini e degli applausi. Ci stacchiamo di malavoglia, iniziamo ad interagire con tutta la famiglia.

 

Dopo esser andati a letto, chiedo a Christian come stanno andando le cose a casa nostra. Lo vedo mettersi le mani nei capelli, significa che frustrato.

 

<< Christian che cosa c'è che non va? >> chiedo perplessa

<< Ana, Elena è ancora a casa nostra. Non vuole andarsene anzi sta prendendo tutte le tue cose e le sta buttando. Ti vuole fuori dalla mia vita. Credo che sia impazzita. >>

<< Lei che cosa sta facendo ai miei vestiti? Io la ammazzo Christian. Adesso basta deve morire per uscire per sempre dalla vita di tutti. >>

 

 

POV CHRISTIAN

 

Non ne posso più di Elena. Dopo che siamo tornati da Aspen, ho detto ad Ana che sarei andato a sistemare Elena, lei ha annuito e sono uscito. Quando sono arrivato all'Escala, l'ho vista mentre accompagnava alla porta un suo sottomesso. Sta usando la mia stanza dei giochi. Quando mi vede sbianca.

 

<< Christian che cosa ci fai qui? Pensavo che saresti tornato tra due giorni. >> mi dice scioccata.

<< Sono tornato prima per farti capire che devi lasciare questa casa all'istante. Non puoi continuare a stare qui. >>

<< Ma se mi cacci via, dove andrò a dormire? Sai benissimo che ormai non ho più niente. Sono diventata una barbona ma vestita bene. Christian ti prego abbi pietà di me. Lasciami vivere qui. >>

 

E' proprio patetica. Pur di continuare a vivere nella mia casa è disposta a chiedere la mia pietà. E' caduta proprio in basso.

 

 

POV ELENA

 

Faccio di tutto pur di far capire a Christian che deve accogliere me in casa e non quella arrampicatrice sociale.

 

<< Christian parliamone. Solo io e te. Senza quella ragazzetta. >>

<< Elena, come ti permetti di definire la mia futura moglie una ragazzetta. E poi spero che tu stia scherzando? Io ad Ana non la lascio. Come ti permetti di togliere tutti i vestiti di Ana? Vattene via da casa mia. >>

<< Christian non puoi farmi questo, ho bisogno di avere un tetto sopra la testa. Cosa ti cambia se sto qui. L'Escala rimarrebbe inutilizzata. Lei è solo una di passaggio e lo sai anche tu. >>

<< Non posso farti vivere in casa mia, mentre usi la mia stanza dei giochi, con un sottomesso. >>

 

Perché mi sta trattando cosi. Deve dire grazie a me per tutto.

 

 

POV CHRISTIAN

 

Se crede davvero che io le lascerò casa mia per i suoi sporchi giochi, si sbaglia di grosso. Deve capire che se vuole riavere la sua vecchia vita, dovrà chiedere scusa al suo ex non a me.

Non riesco ancora a capire come diavolo è riuscita ad entrare in casa mia senza dare alcun sospetto.

 

<< Prima che tu esca per sempre dalla mia vita, come hai fatto ad entrare in casa mia? Voglio la verità. >>

 

La vedo sgranare gli occhi.

 

<< Allora Elena, esigo una risposta. >> dico con il tono che non ammette repliche.

<< Va bene, prima che tu partissi per Aspen con quella, se ti stai chiedendo come fossi a conoscenza della tua partenza e perché tra la tua sicurezza c'è un infiltrato. La chiave l'ho sempre avuta, e sei stato tu a darmela prima dell'arrivo della piccola arrampicatrice sociale. >>

 

Rimango di stucco. Mi ha sempre seguito in tutto, voleva sempre un pezzo di me. Ha tentato di distruggere la mia vita, cioè Ana. Devo sapere il nome della talpa nella mia sicurezza.

 

 

POV ANASTASIA

 

Christian non è ancora tornato. Spero che non sia successo niente. Sto facendo il solco nel pavimento dall'ansia che mi sta attanagliando l'anima. Provo a chiamarlo, ma il telefono risulta spento.

Mi siedo vicino a Teddy, sperando che Christian si faccia sentire presto.

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Capitolo 43
*** Domanda ***


Hai trovato un baco su EFP, per questa non vedi il testo della storia.

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L'amministrazione provvedera' a fare il possibile per sistemare.
Grazie in anticipo per la preziosa collaborazione.

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Capitolo 44
*** Capitolo 43 ***


Salve ragazze,

scusate tanto se sono sparita, ma non stavo bene e ho dovuto fare delle analisi.

Non vi preoccupate, non vi libererete tanto facilmente di me. Comunque, volevo solo dirvi che sto bene e in questi giorni ho ripreso a scrivere il continuo della storia. Mi dispiace solo, che molti di voi abbiano smesso di seguirmi, ma chi fosse rimasto dico solo grazie.

 

Buona lettura.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

POV ELENA

 

Eccomi di nuovo in mezzo ad una strada. Christian non ha avuto pietà nemmeno quando ho tentato in tutti i modi di dissuaderlo dal cacciarmi via da casa sua. Mi sento una fallita, io che non ho mai dovuto chiedere niente a nessuno, adesso mi ritrovo a elemosinare aiuto al mio nuovo sottomesso. Busso alla sua porta.

 

<< Andrew, posso restare per un po' qui a casa con te? Sei la mia ultima speranza. >>

 

Sono proprio finita in basso. Spero solo che Andrew sia clemente con me infondo quando lui ha avuto bisogno di un rifugio, l'ho accolto in casa senza problemi.

 

<< Mi dispiace Elena, ma ho conosciuto una nuova padrona e lei vive da me. Scusa se non ti ho avvertito prima, ma ero occupato. >> mi risponde chiudendomi la porta in faccia.

 

Si sono coalizzati tutti contro di me. Che cosa devo fare? Per la prima volta mi sento smarrita e sento che mi stanno pizzicando gli occhi. Non posso piangere, devo reagire.

 

 

POV CHRISTIAN

 

Devo scoprire chi è l'infiltrato che racconta i cavoli miei a Elena. Chiamo Taylor.

 

<< Taylor, devo sapere i nomi della sicurezza che hai assunto. Li voglio sulla mia scrivania tra un'ora. >>

<< Si, Mr Grey >>

 

Chiudo la chiamata,mentre continuo a pensare chi sia l'intruso. Non riesco a stare tranquillo, con un pazzo che tenta la vita di Ana. Mi sento morire. Sento che sto per cedere al mostro che c'è in me, fino a quando il suono di una sua mail, mi fa tornare a galla.

Prendo il telefono al volo, sono cosi ansioso di sentirla vicino.

 

Da: Anastasia Steele

A: Christian Grey

Oggetto: Acquisti pre-matrimoniali

 

Caro Mr Grey,

volevo avvertirti che stanno venendo a rapirmi tua sorella e Kate.

Credo che farò un po' tardi.

Ti amo

xxxx e ancora xxxx

 

Sorrido come un cretino. Non vedo l'ora di sposarla. Mentre sto per rispondere alla mia futura Mrs Grey, vengo risucchiato all'ennesima riunione della giornata.

 

 

 

 

POV ANASTASIA

 

 

 

 

Dopo aver inviato la mail al mio adorato fidanzato, vengo praticamente rapita da Mia e da Kate. Sono delle pazze scatenate, mentre mi costringono a comprare tutto quello che secondo loro mi sta divinamente. Dopo tre ore, una cinquantina di buste più tardi, finalmente riesco a liberarmi di loro e di raggiungere il mio bellissimo futuro marito.

Quando rientro a casa, mi sento gelare, provo a chiamarlo ma non ricevo risposta. Appoggio tutte le buste vicino all'ingresso è vado alla ricerca di Christian. Lo cerco ovunque anche nella nostra stanza dei giochi ma niente. Prendo il telefono squilla a vuoto e parte la segreteria, decido di lasciarli un messaggio:

 

<< Ciao Christian sono io. Sono tornata a casa ma tu non c'eri, non vorrei che fossi stato trattenuto a lavoro. Chiamami. Ti amo. >>

 

E' stata la prima volta che li lasciavo un messaggio. Provo a chiamare in ufficio, magari la sua assistente potrà dirmi qualcosa.

 

<< Ufficio di Christian Grey, sono Andrea Parker. Come posso aiutarla?>>

<< Salve, sono Ana. >>

<< Buonasera Miss Steele, come la posso aiutare? >>

<< Stavo cercando Christian, ma al telefono non risponde. >>

<< Mr Grey è ancora in riunione. Aspetti che lo avverto. >>

 

Sento appoggiare la cornetta e un secondo dopo sento finalmente la voce di Christian.

 

<< Ana? >>

<< Ciao, sono tornata a casa e tu non c'eri. Ti ho lasciato anche un messaggio in segreteria. >>

<< Piccola scusa, mi sono dimenticato di avvisarti che anche io avrei fatto tardi. >>

<< Tardi quanto? >> chiedo ansiosa.

<< Verso le otto. >>

<< Cosi tardi? >>

<< Sei delusa? >>

<< No, ti aspetterò sveglia. Ti amo >> dico chiudendo la chiamata.

 

Si è dimenticato di avvertire. Stanotte lo faccio dormire sul divano, cosi non si dimenticherà più di avvisare.

 

 

 

POV ELENA

 

Eccomi qua, sono arrivata ad un punto morto nella mia vita. Mentre scavalco il ponte, rivedo la mia vita scorrere. Ho fatto cosi tanto male alla gente che non mi aiuta più nessuno. Sono proprio alla deriva, spero solo che Christian possa perdonarmi per tutto il male che gli ho creato.

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Capitolo 45
*** Capitolo 44 ***


POV CHRISTIAN

 

 

Dopo essere rientrato a casa dal lavoro, mentre vado alla ricerca della mia futura moglie, mi vibra il telefono all'interno della tasca. Lo prendo è leggo un numero che non conosco. Rispondo per educazione.

 

<< Grey >>

<< Salve, mi chiamo Sylvia e la chiamo dall'obitorio del Seattle Hospital. Lei è Christian Grey? >>

<< Si, sono io. Che cosa è successo? >> chiedo visibilmente preoccupato.

<< Sono spiacente nel comunicarle che Mrs Elena Lincoln è stata trovata morta. Abbiamo trovato il suo telefono e un biglietto indirizzato a lei. >>

<< Elena è morta? Come? >>

<< Si è buttata dal ponte. Deve venire a prendere gli effetti personali della signora.>>

<< Arrivo subito. >>

 

Ancora non ci credo che Elena sia morta. Devo avvisare Ana. La chiamo al telefono è risponde al primo squillo.

 

<< Pronto? >>

<< Ana, dove sei? >>

<< In biblioteca. >>

<< Arrivo. >> dico chiudendo la chiamata.

 

Mi avvio verso il suo studio.

 

<< Piccola devo darti una notizia. >>

<< Che cosa è successo? >>

<< Mi ha chiamato l'obitorio, Elena è morta. Si è buttata dal ponte, perché si è trovata da sola. >>

<< Finalmente ci siamo liberati del peso. Però ti sento strano. >>

<< Mi dispiace che non ci sia più, però sono curioso di sapere che cosa ha scritto. >>

<< Ti ha lasciato un messaggio? >> mi chiede sorpresa.

<< Si, devo andare a ritirare i suoi effetti personali. A quanto pare sono stato l'ultimo numero a cui a chiamato prima di morire. Anche se non ho mai ricevuto la sua chiamata. >>

<< Vuoi che ti accompagni? >>

<< Meglio di no, non voglio traumatizzarti. >>

<< Veramente l'unico ancora traumatizzato sei tu. Torna presto. >>

 

La saluto è vado a prendere la macchina. Mentre guido sulla I-5, ripenso a come per la prima volta si sia sentita sola. Almeno non c'è nessun bambino che ha vegliato la mamma morta. Appena arrivo all'obitorio, il medico si avvicina.

 

<< Lei è Christian Grey? >>

<< Si, sono io. >>


<< Prego da questa parte. Questi sono gli effetti personali che la signora aveva. >>

<< La ringrazio. >>

 

Prendo la busta contenente tutti i suoi oggetti. Una volta arrivato alla macchina, prendo la lettera. Deve averla scritta prima di lanciarsi nel vuoto.

 

 

 

 

 

Caro Christian,

se stai leggendo questa lettera significa che sono morta. Ti volevo chiedere scusa per come mi sono comportata con te in tutti questi anni. Ho sempre voluto il tuo bene, anche se mi sento in colpa di averti condotto nel mio mondo, ma volevo evitarti tutti i guai. E' stata colpa mia se Anastasia è scappata da te. Sono stata io a dirle tutte quelle cose, cosi una volta andata via saremo potuti tornare insieme come prima, ma ovviamente mi sbagliavo.

Prima di morire, pensavo che tu mi lasciassi l'Escala, invece mi hai cacciato via da casa tua come se fossi una parassita. Forse avevi ragione sul fatto che avrei usato la tua stanza dei giochi con qualche sottomesso, ma prima di usarla avrei chiesto il permesso, ma tu non mi hai dato la possibilità di spiegare quello che volevo.

Ormai è troppo tardi per rimediare, ma sappi che ti ho voluto bene.

 

Con affetto

 

Elena.

 

Continuo a rileggere la lettera. Mi sento smarrito, non credevo che potesse arrivare ad un gesto simile. Ho bisogno di parlare con Flynn.

 

 

 

 

POV ANASTASIA

 

Non riesco a credere che mi sono liberata di quella pedofila. La nostra famiglia può vivere in pace, senza che venga separata dalla sua gelosia. Posso dormire sonni tranquilli.

E' colpa sua se Christian ha perso i primi tre anni di vita di nostro figlio, è colpa sua se ha abusato di un minorenne per i suoi luridi capricci. Meritava di morire.

 

 

 

 

 

POV DELIA

 

Sono riuscita ad entrare in possesso di una delle case più belle che abbia mai visto. Finalmente è mia. Credo che mi troverò bene in questa casa.

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Capitolo 46
*** Capitolo 45 ***


 

 

Salve ragazze,

sono stata una maleducata a non presentarmi all'inizio. Mi chiamo Sally e ho 30 anni. Volevo dirvi che questo è l'ultimo capitolo della mia storia. Scusate se sono sparita ma ero senza idee, fino a quando in questi due giorni non ho avuto un illuminazione. Vi dico che alla fine del capitolo troverete un colpo di scena, che si collegherà alla mia nuova storia. Ancora non ho deciso quando la pubblicherò, adesso sono solo idee.

Vi ringrazio con tutto il cuore di aver seguito in tanti questa mia prima storia.

 

A presto.

 

LadyDelish.

 

 

 

 

 

 

 

POV CHRISTIAN

 

 

Dopo aver letto la lettera, ho chiamato il buon dottore al telefono, risponde al primo squillo.

 

<< John, Grey. Ho bisogno di parlarti urgentemente. Sei nello studio? >>

<< Ciao Christian, ti aspetto da me. >>

 

Chiudo la chiamata, metto in moto e mi dirigo verso il suo studio. Appena arrivo saluto di sfuggita Cynthia, entro nel suo studio chiudo la porta e mi butto letteralmente sul divano davanti a lui.

 

<< Allora Christian, di cosa mi devi parlare urgentemente? >>

<< Elena è morta. Qualche ora fa, mi ha chiamato l'obitorio per avvisarmi della sua morte e di andare a ritirare i suoi effetti personali. Però mi sento tanto scombussolato da questo fatto. Che cosa devo fare? >>

<< Immagino che per Ana, la morte di Elena sia stata una liberazione. Però tu non sai che cosa fare, tutto questo sta sfuggendo dal tuo controllo. >>

<< Esattamente. Prima di morire, lei aveva preso possesso dell'Escala senza dirmi niente. Quando l'ho scoperta, ha tentato in tutti i modi di convincermi a lasciargliela in dono. Ero accecato dalla rabbia che le ho chiesto di andarsene, ma non credevo che arrivasse a tanto. >>

<< Christian, mi sembra normale cacciare via l'intruso da casa propria, però Elena avrà tentato ogni suo mezzo a disposizione pur di attirare la tua attenzione. Però non è stata colpa tua se lei ha deciso di farla finita. Mettitelo bene in testa. >>

 

Dopo averlo salutato, faccio rientro alla Big House. Appena varco la soglia di casa, un tornado dai capelli ramati mi salta addosso.

 

<< Ciao papà >> urla il mio ometto

<< Ciao amore >> gli dico dandogli tanti bacini sulla guancia paffuta.

 

Mi avvio verso la cucina, dove trovo Gail che sta preparando la cena.

 

<< Buonasera Mr Grey >>

<< Buonasera Gail. Sa per caso dove si trova Ana? >>

<< Si, è in biblioteca >>

<< Grazie, può tenerlo d'occhio? >>

<< Certo, non si preoccupi >>

 

Lascio un bacio sulla testolina di mio figlio, vado alla ricerca della mia ancora di salvezza. Entro nella biblioteca che ormai è diventato il suo studio, la trovo intenta a correggere un manoscritto. E' cosi bella mentre si concentra, poi si accorge della mia presenza, mi sorride e si alza dalla sedia e mi viene incontro.

 

<< Buonasera Mr Grey >>

<< Buonasera Miss Steele. >>

<< Ancora per poco >> mi sorride maliziosa

 

Mi avvicino a lei, le sfioro il labbro con il pollice. Sto per baciarla, quando Gail ci chiama per la cena.

 

<< Questo discorso è solo rimandato. >>

 

Si avvicina e mi bacia l'angolo della bocca. Scendiamo per andare in cucina da Teddy. Ormai manca un anno esatto al nostro matrimonio. Non vedo l'ora che diventi mia moglie. Sorrido come un ebete.

 

<< Come mai quel sorriso? >>

<< Non vedo l'ora che diventi mia moglie... >>

<< Anche io >>

 

Continuiamo a mangiare, mentre il nostro ometto ha già finito tutto. Sono cosi felice di aver realizzato il mio sogno: avere una famiglia.

 

 

POV ANASTASIA

 

Mi devo ricordare di avvisare Christian, che domani devo uscire con Kate e Mia per le ultime modifiche per il mio abito da sposa, ovviamente lo terrà Kate. Non voglio che Christian lo veda prima delle nozze.

 

<< Christian domani dopo il lavoro devo uscire con Kate e Mia. Dobbiamo prendere le ultime cose, prima delle nozze. >>

<< Va bene piccola, ricordati di far venire con voi anche Sawyer. >>

<< Perché? Ormai non c'è più alcun pericolo. >>

<< Invece ti sbagli, il pericolo c'è ancora. Eppoi ti voglio al sicuro. >>

<< Non sono una tua sottomessa che mi dai ordini. Sei diventato ancora di più iperprotettivo . Riguarda qualcosa che ti ha scritto Elena? Per questo che non vuoi diminuire la sicurezza? Parlami.>>

 

Lo vedo che non sa cosa fare, se dirmi la verità oppure tacere. Si passa le mani tra i capelli esasperato, poi grugnisce.

 

<< Vado a lavorare >> mi dice stanco.

 

Finisce sempre cosi, quando si tratta di sapere cosa sta succedendo. Mi alzo, prendo Teddy che ormai si sta addormentando e lo porto in camera. Dopo averlo fatto addormentare, mi dirigo direttamente in camera nostra. Ho bisogno di stare da sola.

 

 

 

 

 

 

POV CHRISTIAN

 

 

Dopo aver sbattuto la porta del mio studio, mi butto a peso morto sulla poltrona e la sedia si sposta sotto il mio peso. Ancora non capisce che lo faccio per il suo bene. Ma è inutile parlare con lei, ho bisogno di rilassarmi, inizio a lavorare. Dopo cinque ore, mi allontano dal computer. Ho il collo a pezzi, spero che Ana si sia calmata.

Come fa a non capire che dopo quello che abbiamo passato, c'è una nuova minaccia che vuole colpire me. Se vuole colpire me, può arrivare a lei e sinceramente mi sentirei morire se dovesse accadere. Sto ancora cercando di capire chi sia questa talpa che si è infiltrata in casa mia. Chiamo Taylor, ho bisogno di essere aggiornato.

 

<< Taylor? Ho bisogno di essere aggiornato. Raggiungimi nel mio studio. >>

 

Chiudo la chiamata senza aspettare risposta. Dopo due secondi, arriva Taylor con dei fogli.

 

<< Sei riuscito a scoprire chi è la talpa? >> chiedo brusco.

<< Si, Mr Grey. >>

 

Lo guardo strano, chi mai può essere. Lo vedo prendere un profondo respiro, poi inizia a parlare.

 

<< Ho scoperto che non c'è proprio un vero intruso. Da qualche giorno, le stanno arrivando lettere da una certa Delia. Prima che lei me lo dica, ho già fatto tutti i controlli, ma non esiste nessuno con questo nome. Sembra un nome fittizio. >>

 

Come può essere fittizio? Non ci sto capendo più niente. Sento che non ho più il controllo di niente, mi sento impazzire.

 

<< Come è possibile che non abbia ricevuto nessuna lettera da questa Delia? >>

<< Perché fa parte del mio lavoro controllare la posta. Anche se ho notato una cosa strana. Nella busta c'era scritto l'indirizzo di Mrs Lincoln. >>

<< CHE COSA? >> urlo

 

Non ci posso credere.

 

<< Ma non è possibile. Elena ormai è morta. Magari questa Delia sarà qualche amica di Elena, anche se non ho mai sentito questo nome. >>

<< Questa è l'unica cosa che sono riuscito a trovare. >>

 

Annuisco e lo congedo. Sono ancora scioccato, come può esserci il suo zampino se si è buttata? Ho bisogno di Ana.

Esco dallo studio e mi dirigo verso la cameretta di Teddy. Il mio campione dorme come un angioletto. Mi avvicino e gli lascio una carezza, controllo il baby monitor ed esco a passo felpato, vado in camera nostra trovando la mia Ana addormentata dalla mia parte, vedo che il cuscino è bagnato deve aver pianto. Mi spoglio è infilo il pigiama, scosto le coperte e mi corico attirando in un abbraccio la mia splendida fidanzata. Prima faccio scorta del suo buon profumo, le do un leggero bacio, sperando che possa capire anche il mio punto di vista.

Vengo svegliato all'improvviso dai miei soliti incubi. Erano mesi che non ne avevo, succede sempre cosi quando litighiamo. Mi volto dall'altra parte sperando di trovare conforto tra le braccia della mia splendida fidanzata, quando non la trovo accanto a me. Guardo la sveglia sono le sei del mattino. Mi alzo velocemente, vado alla ricerca. Non può essersene andata, non di nuovo.

Passo davanti alla camera di Teddy, che dorme tranquillamente. Esco da camera sua, la cerco ovunque, fino a quando la trovo in veranda seduta sul dondolo, con una tazza fumante di tè. Mi avvicino e mi siedo accanto a lei.

 

<< Buongiorno piccola >>

<< Oddio Christian, mi hai fatto spaventare. >> si mette la mano sul cuore per cercare di far rallentare i battiti.

<< Scusa piccola, ma non eri più a letto con me. Che cosa ci fai qui fuori alle sei del mattino? >> chiedo preoccupato.

<< Non riuscivo a dormire. Poi Teddy si è svegliato e poi non ho più preso sonno. >>

<< Potevi svegliarmi, ti avrei fatto compagnia. >>

 

Non risponde, mi avvicino a lei e la faccio sedere sulle mie gambe. Mi butta le braccia al collo, stringendomi a se.

 

<< Non litighiamo più. >>

<< Anche se litighiamo, abbiamo il nostro modo di fare pace. >> mi dice facendomi l'occhiolino.

 

Non me lo faccio dire due volte e ci perdiamo nella nostra bolla privata.

 

1 anno dopo...

 

La mattina mi alzo tutto indolenzito. Mi faccio una rapida doccia, perché stamattina ho una colazione di lavoro e non voglio fare tardi. Mentre sto uscendo dalla cabina armadio, vedo il mio ometto che sta gattonando in direzione della mamma. E' una scena stupenda, prendo il blackberry, faccio tante foto cosi ho qualcosa da guardare mentre tento di lavorare. Mi avvicino a lei per salutarla, ma lei mi attira a se.

 

<< Buongiorno anche a te piccola. >>

<< Buongiorno Mr Grey. Vai via già cosi presto? >> si lamenta

<< Si, ho una colazione di lavoro e non posso fare tardi. >>

<< Mi mancherai a colazione. Ti amo >>

<< Anche tu mi mancherai. Vado a stasera amori miei. >> dico baciando entrambi.

 

Mentre sto per uscire da casa saluto Gail.

 

<< Buongiorno Gail. >>

<< Buongiorno Mr Grey, il solito? >>

<< No, oggi ho una colazione di lavoro. Fa che Miss Steele mangi tutto quanto. >>

<< Certo signore. >>

 

E' già passato un anno dalla morte di Elena. Non devo pensarci.

Quando arrivo alla Grey House, vengo aggiornato da Andrea. Mentre sono intento a firmare dei documenti, sento un lieve bussare.

 

<< Avanti >> urlo senza alzare lo sguardo dai fogli.

<< Salve Christian, quanto tempo.... >>

 

Alzo lo sguardo e rimango basito da quello che vedo.

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