Punti di vista...

di qwerty475
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Draco. ***
Capitolo 2: *** Hermione. ***
Capitolo 3: *** Neville. ***
Capitolo 4: *** Ronald. ***
Capitolo 5: *** Hermione. ***
Capitolo 6: *** Draco. ***
Capitolo 7: *** Ron. ***
Capitolo 8: *** Draco. ***
Capitolo 9: *** Neville. ***



Capitolo 1
*** Draco. ***


Draco.

Draco si aggirava lentamente per il Malfoy Manor. Guardò l'orologio e vide che da lì a dieci minuti i suoi genitori sarebbero andati a prenderlo per portarlo alla stazione di King's Cross.  Infatti in questa stazione di Londra, al binario 9 e tre quarti, si prendeva l'Espresso per Hogwarts, la scuola dei maghi che avrebbe frequentato per i successivi sette anni. Era molto agitato all'idea di dover essere smistato in una delle quattro case: Tassorosso, Pecoranera, Grifondoro e Serpeverde. Tutta la sua famiglia era stata assegnata al dormitorio di Serpeverde, e lui non voleva deludere le loro aspettative. 
Un rumore come di colpo di pistola lo risvegliò dai suoi pensieri: i suoi due genitori, Lucius e Narcissa Malfoy, si erano appena materializzati nel salotto del Manor.
-È ora di andare Draco, l'Espresso parte alle undici in punto e non voglio che arrivi in ritardo- disse Narcissa dolcemente all'orecchio del figlio.
Draco corse in camera, chiuse di fretta il suo baule di mogano, sul quale era inciso con lettere dorate "D.L.M.", lo trascinò giù per le scale, fino nel giardino dove era parcheggiata una lussuosa macchina.
-È un nuovo regalo del Ministero- disse freddo Lucius con una smorfia -si sono proprio sprecati-.
Il padre non sembrava di buon umore quella mattina, perciò nella macchina regnò il silenzio per l'intero viaggio verso Londra.
Scaricarono il baule dalla macchina, che un attimo dopo era sparita da qualche parte, e si incamminarono verso il binario 9 e tre quarti. Per raggiungerlo bisognava correre contro il muro tra i binari nove e dieci e, per magia, i maghi ci passavano in mezzo e sbucavano al binario 9 e tre quarti, non visibile ai non maghi, comunemente noti, tra i maghi, come Babbani.
Draco e i genitori entrarono nel treno, sistemarono il baule in uno degli scompartimenti vuoti e scesero. La banchina iniziava ad affollarsi ormai. Lucius prese in malo modo Draco per il braccio e lo portò da una parte.
-Ascolta Draco, nella scuola in cui andrai è pieno di sporchi e sporche Mezzosangue. Tu sei un Purosangue perciò, quando sarai là dentro, vedi di fare amicizia con le persone giuste e non...- Lucius fece una smorfia disgustata -...e non quei sudici Mudblood. Sali sul treno-. 
E con questo lo rispinse verso la folla rumorosa della banchina.
Draco andò a salutare sua madre e, mentre si incamminava verso il treno, vide una bambina sorridente che rideva tra le braccia di quelli che sembravano essere i suoi genitori. Il cuore gli iniziò a battere più forte, non gli era mai successo, e si rese conto che quella bambina, con i denti un po' grandi e i capelli ricci in disordine, doveva essere proprio bella. 
"Speriamo che sia una Purosangue" pensò fra sè e sè mentre entrava nel suo scompartimento e si richiudeva la porta alle spalle.


Angolo autrice:
Ho pensato di scrivere la storia in modo da rivedere ogni singola scena sotto più punti di vista. Ricordo che i personaggi e gli ambienti non sono miei ma della Rowling e spero che vi piaccia. Recensite e ditemi se c'è qualcosa da sistemare o se è il caso di smettere subito di scrivere perché è noiosa...
Buona giornata (: 
Nicoke 😊🎯

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Capitolo 2
*** Hermione. ***


Hermione.

 
Hermione si svegliò di soprassalto. Aveva appena sognato di aver perso il treno per andare ad Hogwarts. Diede uno sguardo alla sveglia, non era ancora suonata ed erano già le otto e mezza!
Era tardissimo e perciò si fiondò a chiamare i suoi genitori. Alla velocità della luce si fece una doccia, cercò di domare quei suoi ricci ribelli, indossò un paio di jeans, una dolcevita rosa e un paio di comode scarpe di un colore nero. Non poteva indossare la divisa scolastica nel mondo babbano, era scritto chiaramente nel libro "Comportamenti dei maghi nel mondo dei Babbani", e lei lo aveva letto ben tre volte per essere sicura di aver afferrato tutti i concetti più importanti.
Alle dieci in punto era in ingresso di casa Granger con il suo baule, sul quale c'era scritto "H.J.G.", e un libro sotto il braccio per non correre il rischio di potersi annoiare durante il viaggio in treno.
-Cara non fai colazione?- erano i genitori di Hermione.
-Oh mamma, siamo in ritardo e non ho tempo per fare colazione.- Corse in cucina a prendersi un paio di fette di torta con cioccolato e Nutella -Mangerò qualcosa mentre siamo in macchina-.
Fortunatamente la famiglia Granger non incontrò traffico e arrivò a Londra con venti minuti di anticipo. Da quello che aveva letto Hermione sarebbe dovuta andare contro un muro tra i binari nove e dieci e, se i suoi fidatissimi libri non l'avevano ingannata, sarebbe dovuta finire al binario dove si trovava l'Espresso che avrebbe dovuto prendere per andare alla scuola dei maghi.
Di certo Hermione non poteva contare su i suoi genitori, perchè erano entrambi dei babbani. Non perse un attimo e si diresse immediatamente al suo binario. Salì sul treno, i genitori la aiutarono a sistemare il suo baule in uno scompartimento nel quale c'era già un altro ragazzo, le cui iniziali sul baule recitavano "N.P.", e uscirono sulla banchina per i saluti e le solite raccomandazioni finali.
-Hermione ci servirà l'indirizzo della scuola, sennò come faremo a scriverti durante l'anno scolastico?- dissero preoccupati i suoi genitori.
-E' facile: vi invierò un gufo a settimana al quale legherò alla zampa la mia lettera per voi, voi prenderete il biglietto e darete qualcosa da mangiare al gufo mentre rispondete sul retro della pergamena, poi la legherete nuovamente alla zampa del gufo. Il gufo non sbaglia mai e sa dove andare, tranquilli.- E vedendo le facce confuse e perse dei genitori aggiunse:- Nella prima lettera che vi mando vi allegherò le istruzioni-.
I genitori, ormai tranquilli, iniziarono ad abbracciarla e lei scoppiò a ridere, forse per non piangere. Ma a un certo punto però sentì uno strano formicolio addosso, come se avesse puntati addosso due occhi. Si girò di scatto verso il luogo dove gli sembrava che provenissero, ma l'unica cosa che scorse fu una testa biondo platino che scopariva all'interno del treno. Rimase a fissare quel punto per un tempo che neanche lei riuscì a capire, fino a quando sentì il fischio del treno che era sul punto di partire. Corse all'interno della carrozza, attraversò il corridoio nel quale fu letteralmente investita da quattro ragazzi dai capelli rosso fuoco e arrivò al suo scompartimento. Richiusasi la porta alle spalle una voce la fece sobbalzare.
-Ciao, sono N-neville P-paciock- disse il ragazzo con voce tremante.
- Ohh tanto piacere. Hermione, Hermione Granger- rispose lei cordialmente, sedendosi di fronte a quel ragazzo paffuto.
Spazio Autrice:
Ciao a tutti!
Ecco a voi il secondo capitoli di "Punti di vista...". Chiedo scusa in anticipo se i capitoli non sono molto lunghi e vi ricordo che i personaggi e gli ambienti non sono miei ma di J.K. Rowling.
Recensite e ditemi se s econdo voi c'è da aggiustare qualcosa o è il caso di smettere la storia perchè  è troppo noiosa...
Buona giornata a tutti.
-Nicoke (:

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Capitolo 3
*** Neville. ***


Neville.

 
La sveglia lo fece sobbalzare. Si concesse ancora qualche preziosissimo minuto di sonno e un po' di tranquillità che era certo che a scuola avrebbe rimpianto.
Tranquillità, insomma...più o meno...
-Dannazione Neville Paciock hai intenzione di alzarti da quel letto?!- svanita la poca pace...
-Sì, nonna adesso mi alzo- fece lui di rimando.
Svogliatamente, anche se una certa scarica di adrenalina lo elettrizzava, si alzò velocemente dal letto prima che la nonna scoppiasse letteralmente.
Neville viveva con sua nonna praticamente da sempre. Non che i suoi genitori fossero morti. Erano vivi sì...ma, lo faceva rattristare pensarlo, erano diventati pazzi perchè una serva, di uno dei maghi più oscuri mai esistiti, dopo avergli lanciato una serie di maledizioni li aveva fatti impazzire...e andando a trovare i suoi genitori al San Mungo, l'ospedale dei maghi, una parte del suo cuore si spezzava sempre.
-Ti sarai mica addormentato sulla tazza signorino?!- ancora sua nonna.
A quel punto si dovette affrettare a finire di lavarsi e a indossare dei comodi vestiti babbani.
Abitava in una casa molto accogliente, anche se l'odore non era dei più belli. Insomma, c'era puzza di...antico, se si può chiamare così senza correre il rischio di offendere nessuno.
-Neville, aspetto ancora un minuto e poi faccio partire la macchina, che tu ci sia dentro o meno-
Neville roteò gli occhi verso l'alto, corse in sala da pranzo, prese un paio di biscotti, si diresse in camera a prendere il suo baule marchiato "N.P." e la gabbia che conteneva il suo rospo, Oscar. Quel rospo cercava in tutti i modi di scappare e Neville, perdendolo sempre, doveva sorbirsi le costanti urla della nonna.
Il rumore dell'auto lo fece correre giù per le scale, rischiando di farlo inciampare nei gradini, fino alla macchina.
Durante il viaggio la nonna iniziò con le raccomandazioni solite: fai attenzione, non romperti nulla, mi raccomando non perdere il rospo, qualunque problema e mandami un gufo, non fare amicizia con le persone sbagliate, non dar confidenza agli sconosciuti, eccetera eccetera e...ah si, eccetera.
Che poi, come faceva a fare amicizia se la nonna continuava a raccomandarlo di non parlare con gli sconosciuti? Bah...lo capisce solo lei...
Arrivati in stazione, anche se in grande anticipo, la nonna si affrettò a trovargli nel treno uno scompartimento vuoto. Gli fece un sorriso a trentadue denti, o quasi, perchè gliene mancava qualcuno, lo abbracciò quasi a volerlo stritolare e il povero Neville diventò viola in faccia, non riuscendo più a respirare. Neville notò che qualche lacrima stava solcando il viso della nonna e lui si affrettò, anche se non erano nemmeno le undici in punto, a salire sul treno, perchè aveva paura di rischiar di mettersi a piangere pure lui e gli sembrava da femminuccia. Ritornò nel suo scompartimento e si accorse che un altro baule era stato messo sulla reticella dei bagagli, il baule aveva le iniziali di una certa, o un certo, "H.J.G." e Neville sperò con tutto il cuore che fosse un ragazzino perchè con le ragazze non ci sapeva proprio fare. Ma come sempre, la fortuna non era dalla sua parte,  perchè poco dopo il fischio del treno una ragazza dai capelli ricci entrò nello scompartimento.
A quel punto Neville si fece coraggio:-Piacere, s-sono N-neville P-p-paciock-. Forse era diventato rosso senza accorgersene, maledetta la sua timidezza!
Ma la ragazzina sembrò non accorgersi del rossore di quel ragazzino dai capelli neri che aveva davanti e rispose cordialmente accendando un mezzo sorriso:-Ohh, Hermione. Hermione Granger- e si sedette davanti a lui.
 
 
 
Spazio Autrice:
Ciao a tutti ed ecco a voi il terzo capitolo di "Punti di vista...". Scusate se ci ho messo un po' a scriverlo e mi dispiace che i capitoli non siano molto lunghi...avrò tempo di rifarmi con la continuazione della storia ;)
Recensite e ditemi se vi piace o devo cambiare qualcosa...
Ricordo che gli ambienti e i personaggi non sono miei ma di J.K. Rowling.
Buona giornata a tutti...
-Nicoke (:

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Capitolo 4
*** Ronald. ***


Ronald.
 
-Ronald Bilius Weasley. Ti dobbiamo portare a scuola in metropolvere se non ti alzi!- oh...mamma che strilla...normale.
-Mamma ancora cinque minuti e mi alzo...veramente!- disse Ron  con voce lamentosa.
Ma cos'è che aveva in testa, insomma! Aveva fatto il conto alla rovescia per il primo di settembre e adesso stava a poltrire nel letto?! Assolutamente no! Alzandosi precipitosamente dal letto inciampò nel baule sul pavimento e finì con la testa in mezzo ai posters e ai fumetti di Magnifici Sette.
-Che è successo di soprà?- sbraitò mamma Weasley.
-Niente niente!-.
Massaggiondosi la testa e improvvisamente di pessimo umore scese a far colazione. Come al solito Mamma Molly aveva cucinato una vagonata di bacon, salsicce e uova perchè la colazione prima della partenza dei figli  per lei era considerata "un-momento-importante"...insomma questo credeva Ron, che aveva visto la partenza dei fratelli negli anni precedenti. Quella famiglia era alquanto bizzarra: era Purosangue e, dato che ogni componente della famiglia Weasley, dai due genitori fino all'ultimo fratello, aveva i capelli rossi fuoco, questo li rendeva ben distinguibili dalle altre numerose famiglie. Quest'anno ad Hogwarts sarebbero andati in quattro, e perciò tutti i loro bauli erano appostati nell'ingresso dalla sera precedente. Quando finalmente fu ora di partire e recarsi alla stazione di King's Cross  per prendere il treno, depositarono i loro bauli, il gufo del figlio più grande, Percy, e il rospo di Ron, Crosta, ed entrarono tutti e sette, famiglia non ancora al completo perchè i due più grandi già lavoravano all'estero, in una macchina che all'apparenza potrebbe sembrare una normale Ford Anglia, ma che all'interno era stato fatto un incantesimo di ingrandimento per far stare tutti comodamente. Nè in ritardo nè in anticipo si avviarono verso il passaggio per il binario nove e tre quarti e, quando i due gemelli, il padre e il figlio più grande erano ormai spariti dietro la barriera, un timido ragazzo dai capelli neri, gli occhi verde smeraldo e degli occhiali tondi si avvicinò cautamente a Molly per chiedere gentilmente come raggiungere il binario. Aspetta un attimo, ma ha una cicatrice a forma di saetta sulla fronte...quellò è Harry Potter! Penso che la mia espressione non sia una delle migliori, perchè Potter mi sta fissando in una maniera strana. Scuoto la testa per cercare di restar normale, e vedo sparire il bambino sopravvissuto dietro la barriera.
-Mamma, quello lì era Harry Potter!- esclamo eccitato.
Ginevra, mia sorella più piccola che non frequenta ancora Hogwarts, mi guarda come se avesse visto un fantasma.
Papà, Percy, Fred e George compaiono nella nostra visuale.
-Chi era il bambino che vi ha parlato? Che voleva?- esclamarono in coro i due gemelli, Fred e George.
-Era Harry Potter!- esclamo tutto trionfoso.
- Mamma ti prego posso vederlo?- disse Ginny con aria sognante.
-Ragazzi lasciatelo stare! Quel povero ragazzo non avete idea di quante ne avrà passate e non dovete nemmeno...-
Grazie al cielo il fischio del treno ci salvò dalla sfuriata di nostra madre. Salimmo di corsa e attraversammo altrettanto velocemente il corridoio della nostra carrozza per arrivare al nostro scompartimento. Travolgemmo accidentalmente una bambina riccia e non ebbi il tempo di chiedere scusa che quella era già scomparsa chissà dove.
-Ron! Ron! Non ci sono più posti nello scompartimento vai  a cercartene un altro. Scusaci- dissero in coro, come al solito, Fred e George, chiudendomi in faccia la porta dello scompartimento.
Iniziai a girare per i vagoni finchè non trovai uno scompartimento quasi vuoto, ad eccezione, per Merlino, di Harry Potter!
Mi ci fiondai dentro, mi sedetti di fronte a lui ed esclamai, tutto contento: -Piacere io mi chiamo Ron, Ronald Weasley-.
-Oh molto piacere, penso che tu conosca già il mio nome Ron, te l'ho sentito dire fuori dal vagone con i tuoi genitori- esclama il ragazzino dagli occhi verdi.
"Miseriaccia, si sarà arrabbiato? Ah no, meno male sta ridendo. Mi ha fatto prendere un infarto!" pensai.


Angolo Autrice:

Ciao a tutti ed ecco a voi il quarto capitolo di "Punti di vista...". Scusate se ci ho messo un po' a scriverlo e mi dispiace che i capitoli non siano molto lunghi...avrò tempo di rifarmi con la continuazione della storia ;)
Recensite e ditemi se vi piace o devo cambiare qualcosa...
Ricordo che gli ambienti e i personaggi non sono miei ma di J.K. Rowling.
Buona giornata a tutti...
-Nicoke (:

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Capitolo 5
*** Hermione. ***


Hermione.

 
-Neville giusto?- chiesi io dopo qualche ora di imbarazzante silenzio.
-S-sì- rispose cauto lui.
-E' proprio carino il tuo rospo, come si chiama?-
-Oh, il suo nome è Oscar, è proprio...- si girò di scatto e il suo volto divenne terrore misto ad angoscia -dov'è finito Oscar?!- disse mentre iniziava a frugare tra le sue cose -non lo trovo più!-.
Era diventato di un colorito violaceo e sembrava sul punto di svenire.
-Tranquillo, cerca nello scompartimento mentre io vado a vedere se è scappato nel corridoio- affermai io decisa mentre aprivo la porta scorrevole.  
Mi iniziai ad affacciare in ogni scompartimento, finchè non arrivai ad uno dentro il quale c'erano due ragazzi: uno dai capelli neri e gli occhi verdi, e l'altro dai capelli rosso fuoco, che teneva in mano una bacchetta che sembrava di seconda mano.
Aprii velocemente lo scompartimento e dissi:-Avete per caso visto un rospo? Un ragazzo di nome Neville l'ha perso-.
Vedere magie mi interessava sempre moltissimo perciò la mia bocca non riuscì a frenare l'impulso di dire:-Oh state facendo magie, vediamo allora!- esclamai sedendomi di fronde ai due ragazzi.
Quello dai capelli rossi si schiarì la voce ed esclamo:-Per il sole splendente, per il fior di corallo, stupido topo diventa giallo!-, ma non successe nulla, e io non riuscii a reprimere l'impulso di dire:-Sei sicuro che sia un vero incantesimo? Beh non funziona, direi. Naturalmente anche io ho provato a fare alcuni semplici incantesimi e mi sono riusciti sempre. Per esempio- estrassi la bacchetta e la puntai sugli occhiali malconci del ragazzo dai capelli neri -Oculus Reparo!-. E gli occhiali del ragazzo tornarono subito come nuovi.
-Va meglio, dico bene?- esclamai soddisfatta.
-G-grazie- disse timidamente il ragazzo dagli occhi verdi, guardando meravigliato i suoi occhiali completamente integri e senza un graffio, e fu lì che lo riconoscei.
-Tu sei Harry Potter! Io sono Hermione Granger, e tu sei?- chiesi al rosso.
-Ronald Weasley- rispose lui.                                                  
-Tra poco saremo arrivati perciò indossate le vostre divise- dissi io uscendo dallo scompartimento.
Ero sicura: mi ero già trovata altri due amici ad Hogwarts. Stavo andando alla grande!
Come avevo previsto, il treno dopo mezz'ora si fermò e i ragazzi più grandi ci aprirono le porte per farci scendere dal treno e ci dissero di lasciare i bagagli sul treno senza preoccuparci. Al fondo della banchina c'era un grosso omone che urlava per sovrastare la folla:- Primo anno, primo anno! Suvvia, non siate timidi, avvicinatevi! Primo anno, primo anno, seguitemi!-.
Mentre noi del primo anno quasi correvamo per tenere testa all'omone, vidi gli studenti degli altri anni dirigersi da tutt'altra parte.
Dopo qualche minuto di camminata, anzi no, di quasi corsa, raggiungemmo un enorme lago sul quale galleggiavano a riva delle piccole barche.
-Salite in quattro o cinque per imbarcazione- disse l'uomo mentre si sedeva sulla prima barca, che sembrava anche più grande delle altre: ne riusciva ad occupare una da solo!
-Io sono Rubeus Hagrid!- esclamò -e benvenuti ad Hogwarts!-. Sul volto di Hagrid spuntò un gran sorriso, e le imbarcazioni partirono da sole, come per...magia.
Salii su una barca insieme ad altre due ragazze e due ragazzi e rimasi meravigliata da quello che vidi: Hogwarts era enorme! Dal lago vidi il profilo di un grandissimo castello che si stagliava dinnanzi a noi. Mi accorsi del tempo che era passato solo quando sentii il tonfo delle barche che stavano attraccando.
Mi ero incantata a guardare il castello, e non ero stata l'unica.
Mentre Hagrid ci conduceva sopra la scalinata la mia mente cercava di tenere a mente tutto quello che vedevo, ma c'erano veramente troppe cose!
Ci condusse nella sala d'ingresso e su per una piccola stanza, dove c'era un poltergeist, lo riconobbi subito, che cercava di darci fastidio in tutti i modi possibili.
-Pix, sparisci!- tuonò una voce femminile, e Pix se ne andò ridendo a crepapelle.
Tornato il silenzio la donna parlò a tutti noi con fare autoritario:-Benvenuti ad Hogwarts! Io sono la professoressa Minerva McGranitt. Tra poco vi farò entrare tutti nella Sala Grande, vi metterete al centro, e quando chiamerò il vostro nome vi andrete a sedere su questo sgabello, io vi metterò il Cappello Parlante, e verrete smistati nelle vostre Case, nelle quali starete per tutto il tempo in cui rimmarrete qui. In fondo alla Sala Grande noterete di certo quattro grandi clessidre dai colori rosso, verde, giallo e blu: rappresentano le quattro Case, e la Casa che a fine anno avrà accumulato più punti vincerà la Coppa delle Case. Certo, ci sono infiniti modi per far guadagnare punti alla propria Casa, ma anche altrettanti per farne perdere. Bene, detto questo, seguitemi.- e si diresse di nuovo nell'ingresso per poi prendere una scalinata ed arrivare davanti ad un immenso portone chiuso.
Appena si avvicinò, questo si aprì da solo ed (sì, ci avevano proprio azzeccato con il nome) entrammo nella Sala Grande, sotto gli occhi dell'intera scuola.
 
......
 
 
Angolo Autrice:
Ciao a tutti ed ecco a voi il quinto capitolo di "Punti di vista...".
In questo capitolo ci sono dialoghi della storia originale.
Scusate se ci ho messo un po' a scriverlo e mi dispiace che i capitoli non siano molto lunghi...avrò tempo di rifarmi con la continuazione della storia ;)
Recensite e ditemi se vi piace o devo cambiare qualcosa...
Ricordo che gli ambienti e i personaggi non sono miei ma di J.K. Rowling.
Buona giornata a tutti...
-Nicoke (:
 

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Capitolo 6
*** Draco. ***


Draco.

 
Il viaggio in treno era stato sfiancante, e io speravo solo che questa "Cerimonia Dello Smistamento", o quel che era, finisse il più in fretta possibile, così me ne sarei andato a fare una bella dormita prima dell'inizio delle lezioni.
Ma fu tutto il contrario di quello che speravo, dato che la cosa andò per le lunghe. Che panico poteva prenderti nel farti mettere il Cappello Parlante sulla testa?
-Draco Malfoy-
La voce della professoressa mi risvegliò dai miei pensieri. Mi andai a sedere sullo sgabello, e non fecero in tempo nemmneno ad appoggiarmi il cappello sulla testa che questo subito esclamò: -Serpeverde!-
Non so se fosse stata una cosa buona che quello stupido cappello avesse impiegato così poco, ma avevo talmente fame ed ero talmente stanco che non ci feci più conto.
Andando a sedermi al tavolo quasi andai a sbattere contro una ragazzina davanti a me.
-Hey, stai attento!- esclamò quella ragazzina.
Oh santo cielo: era la ragazzina che questa mattina ho notato a King's Cross!
Non mi scusai nemmeno e corsi al mio tavolo.
Poco dopo scoprii che il suo nome era Hermione Granger, e sperai fino all'ultimo che il Cappello Parlante la smistasse a Serpeverde...e invece fu indirizzata a Grifondoro.
Peccato...
Consumata la cena i Prefetti ci scortarono nelle nostre sale comuni.
Ci fecero vedere i nostri dormitori e ci lasciarono curiosare per la nostra sala comune: era sotto il livello dell'acqua, sotto il lago che avevamo attraversato che pareva chiamarsi "Lago Nero". Questo, mi dissero, ospitava una piovra gigante, ed era possibile vederla delle finestre che c'erano. Dato che ero stanco decisi di andare a letto, avrei avuto sette lunghi anni per conoscere quella Sala Comune. Entrai nella mia stanza: erano posizionati in circolo cinque letti a baldacchino con le tende verdi e argento, e a i piedi di essi erano posizionati tutti i nostri bauli e i nostri effetti personali.
"Però, bella questa Hogwarts" pensai mentre il sonno prendeva il sopravvento.







Spazio Autrice:
Ciao a tutti ed ecco a voi il sesto capitolo di "Punti di vista...". Scusate se ci ho messo un po' a scriverlo e mi dispiace che i capitoli non siano molto lunghi...avrò tempo di rifarmi con la continuazione della storia ;)
Recensite e ditemi se vi piace o devo cambiare qualcosa...
Ricordo che gli ambienti e i personaggi non sono miei ma di J.K. Rowling.
Buona giornata a tutti...
-Nicoke (:

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Capitolo 7
*** Ron. ***


Ronald.

-Ragazzi!- knock, knock, knock -Ragazzi andiamo svegliatevi!-.
-Mhhm chi è?- domandai con voce impastata dal sonno aprendo la porta e ritrovandomi una ragazza riccia davanti.
-Vorrei solo informarvi che tra quaranta minuti inizieranno le lezioni e non siete nemmeno svegli!- mi disse con voce saccente -ma fate come vi pare, io non rischierò di arrivare tardi alla prima lezione solo perchè ho aspettato voi! Arrangiatevi!- e con questo fece dietrofront e mi lasciò imbambolato davanti alla porta. Maledizione eravamo rimasti nella nostra stanza in dormitorio solo io e Harry, saremmo arrivati in ritardo alla nostra prima lezione non ci credo!
Andai di corsa ad aprire le tende delle finestre per fare luce e aprì una di queste per far circolare un po' di aria. Era una giornata abbastanza calda per essere il due di settembre e c'era un gran Sole splendente! "Non è di certo la giornata che passerei sui libri questa" pensai fra me e me.
Andai a svegliare Harry che stava beatamente dormendo.
-Su Harry forza svegliati! Arriveremo in ritardo alle lezioni!-.
Cavolo a parlare così mi sentivo come la ragazza, di cui non ricordo il nome, che ci è venuta a svegliare.
-Harry non riusciamo a fare colazione, prepararci e trovare l'aula...Harry? Harry!-.
-Scusa Ron ero abituato ad un altro tipo di risveglio a casa mia...comunque è semplice, saltiamo colazione e con i tempi ci dovremmo stare!- disse entusiasto per essersi fatto venire un'idea così furba così presto del mattino.
La faccia contenta di Harry svanì subito dopo quella frase quando vide la mia faccia.
-Saltare colazione?!- scattai io -ma sei forse impazzito?! Io sto morendo di fame già adesso ti pare che riesca ad aspettare fino all'ora di pranzo?!-.
-Beh...questa è l'unica soluzione- rispose bonario Harry mentre indossava la divisa della scuola al posto del pigiama.
Meno male che mi ricordai di avere delle merendine nel mio baule che mi ero portato di scorta in caso mi fosse venuta fame durante la notte. Ne presi una e due minuti dopo Harry uscì dal bagno e passai una merendina al cioccolato anche a lui.
-Beh, con i tempi, dato che abbiamo saltato colazione, ci dovremmo stare- dissi sollevato, uscendo dal buco del ritratto della signora grassa.
-Ehm, come dire Ron...ma dove dobbiamo andare per la lezione di trasfigurazione?- chiese preoccupato Harry e, alzando la testa, mi ricordai di non avere un minimo di orientamento e il castello era davvero ENORME.

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Capitolo 8
*** Draco. ***


Draco.
 
 
Io ed il nuovo gruppo di amici che mi ero creato la sera prima eravamo fuori dall'aula di trasfigurazione da qualche minuto aspettando l'arrivo della professoressa. Le lezioni iniziavano alle ore otto e mezza, erano le 8:25 e la professoressa di trasfigurazione uscì dall'aula e invitò me e gli altri alunni che nel frattempo erano arrivati ad entrare. A quest'ora partecipano la casa Serpeverde e la casa Grifondoro.
Quando tutti, o almeno quasi tutti, fummo entrati nell'aula, la professoressa esclamò:-Bene ragazzi per fare conoscenza tra le due case ho deciso di fare un estrazione a sorte per decidere i banchi. Come vedete davanti a voi ho disposto due urne, all'interno della prima c'è scritto il cognome di un alunno o alunna della casa Serpeverde, nell'altra il posto in cui la coppia si andrà a sedere.- spiegò -Su avanti alunni! A turno pescate un bigliettino e anche in fretta grazie, non voglio perdere minuti preziosi della lezione!-.
I ragazzi Grifondoro iniziarono a pescare un bigliettino da un'urna e uno dall'altra. Se c'era una cosa che speravo, era di non finire vicino di banco a quella ragazza riccia con i denti da castoro che mi sembrava tutto tranne che simpatica.
Ma la sfortuna deve avermi preso di mira e la tizia pescò il mio nome.
Con uno sguardo di superiorità la guardai e andammo a sederci nel banco che ci era stato assegnato.
Subito la ragazza iniziò a tirare fuori e a disporre i libri e l'occorrente per la lezione in ordine sul banco accanto al mio. Sembrava persin nervosa, ma che aveva da essere così insopportabile?! No, mio padre lo avrebbe saputo, non ho la minima intenzione di stare vicino a questa sbruffona per un intero anno scolastico!
Uscì dai miei pensieri quando la professoressa si schiarì la voce e iniziò a parlare:-Salve ragazzi, sono la professoressa McGranitt, direttrice della casa Grifondoro, e insegno, come avrete già capito, trasfigurazione. E' una materia assai complessa e se non studierete...tante belle T non ve le toglierà nessuno. Bene, detto questo...- e continuò a parlare iniziando a spiegare. Smisi di ascoltarla dopo cinque minuti, invece la mia vicina di banco stava prendendo appunti come una furia per non farsi sfuggire ogni singola parola che la professoressa diceva, alzava la mano continuamente per fare domande e la alzava altrettanto frequentemente per rispondere ai quesiti della professoressa. La lezione fu noiosa, l'unica cosa divertente fu, dopo quaranta minuti dall'inizio della lezione, veder entrare Weasley e Potter con il fiatone, scusandosi con la McGranitt per il ritardo inventandosi la pessima scusa che si erano persi per il castello! Cazzate, non ci si può perdere neanche volendo in questa scuola.
Dopo questa interessantissima lezione di Trasfigurazione, il resto delle ore passa a rilento e ho appena inventato un nuovo soprannome per Granger: so-tutto-io. Le calza a perfezione.
 
 

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Capitolo 9
*** Neville. ***


||NEVILLE'S POV||

 

 

Le lezioni sono davvero difficili, ma qua ad Hogwarts si sta davvero bene!

Sono già passate due settimane e oggi avrò la mia prima lezione di volo.

La nonna mi ha detto di star attento e di non cadere dalla scopa.

    Scendo dal nostro dormitorio con Seamus per andare a far colazione.

Abbiamo mezz'ora prima dell'inizio delle lezioni.

Mi servo un grande toast con la marmellata e riempio il mio calice con del succo di zucca.

Mentre mangio tranquillo iniziano a volare stormi di gufi: è arrivata la posta!

Vedo il mio gufo che svolazza sul tavolo in cerca di me, ha un pacchettino legato alla zampa, chissà cosa mia nonna mi avrà mandato, è tutti i giorni che mi manda oggetti che mi sono dimenticato di mettere nella valigia.

Scarto il pacchettino che ho slegato dalla zampa del gufo e trovo dentro una palla, non ho proprio la minima idea di cosa sia...

-Hey Neville, hai ricevuto una ricordella!- dice Dean.

Continuo a non capire.

Hermione, vedendo la mia faccia persa:-Neville-dice-è semplice, quando il fumo all'interno diventa rosso vuol dire che hai dimenticato qualcosa- conclude con aria da saputella.

Nel frattempo, il fumo era diventato rosso, ma non mi viene in mente niente di cui mi sono dimenticato.

Probabilmente mi devo essere fermato a fissare la ricordella con la bocca aperta, perchè Ron mi scuote e dice:-Ragazzi dobbiamo andare, abbiamo pozioni alle prime due ore, e poi c'è la nostra prima lezione di volo- conclude Ron con occhi sognanti.

Usciamo dalla Sala Grande e ci dirigiamo nei sotterranei per due ore di...mhh...terrore.

Il professor Piton mi odia, ne sono certo, ma di sicuro non odia solo me, sembra che ce l'abbia con tutti noi Grifondoro, trova sempre una scusa per togliere punti alla casa.

Siamo un po' terrorizzati da lui, e per di più io a pozioni sono una frana!

E per di più per domani abbiamo da consegnare una relazione dettagliata sulla pozione scacciabrufoli, Seamus è già riuscito a fondere il suo calderone, io almeno ce l'ho ancora intero, ma non voglio parlare troppo presto!

Oggi ripeteremo per la decima volta la pozione scacciabrufoli, ma neanche in una di queste dieci volte la pozione mi è riuscita.

Oggi faremo una specie di simulazione degli esami a fine anno...sono sicuro che prenderò un Troll!

Mia nonna si arrabbierà di certo se lo verrà a scoprire!

L'unico bravo in pozioni, oltre a Hermione ovviamente, mi tocca ammetterlo, è Malfoy, perchè facciamo il corso di pozioni insieme a Serpeverde.

-Aprite il libro a pagina cinque ed eseguite la pozione scacciabrufoli. Avete cento minuti- dice Piton sbattendo la porta dell'aula.

     E' finalmente finita la lezione di pozioni e tutti i Grifondoro e i Serpeverde si fiondano in giardino per andare alla prima lezione di volo!

Siamo tutti eccitati e pieni di adrenalina, ma io, s-soffro di v-v-vertigini...

Inizio a sentire il panico.

-Benvenuti ragazzi alla vostra primalezione di volo! Io sono Madama Bumb!-esordisce la professoressa-Veloci ragazzi, a destra della scopa e con sentimento dite "SU'"-.

Dopo vari tentativi falliti mi piego e prendo la scopa.

-Adesso salite a cavallo della scopa, quando al tre fischio date una piccola spinta con i piedi e poi tornate giù...chiaro?

-Uno- cos'è che dovevo fare? -due- il panico si sta impossessando di me -tre- sento il fischio e non capisco più nulla, la mia scopa va per i fatti suoi, sento Madama Bumb che mi urla di scendere, ma ormai mi accorgo di essere salito davvero in alto.

La testa inizia a girare, la scopa ormai sale scende e fa le curve completamente per i fatti suoi, inizio a sentire il mio stomaco rigirarsi...

...ed ecco che vengo disarcionato dalla scopa e mi trovo un attimo appeso a un rostrone...

...e l'attimo dopo precipito a terra e al contatto con l'erba sento un dolore lancinante al polso.

Tengo gli occhi chiusi, sento Madama Bumb correre da me e chiedermi come sto, ha di risposta soltando un mio mugugno di dolore e gli mostro il mio polso dolorante.

-Accidenti, il polso si è rotto- dice la professoressa.

E, mentre mi sta accompagnando in infermeria, l'unica frase che sento è:-Nessuno salga sulla scopa, se scoprò che lo avete fatto, vi ritroverete immediatamente espulsi da Hogwarts!-.

 

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